MUSILE DI PIAVE, CHIESANUOVA, MILLEPERTICHE, PASSARELLA, SANTA MARIA DI PIAVE, CAPOSILE
ANNO 5 - N. 1 APRILE 2012 - Piazza Libertà, 2 - 30024 MUSILE DI PIAVE - Tel. e Fax 0421.52308 - E-mail: emmaus.musile@gmail.com
Gli auguri di Pasqua (e Pasqua significa Passaggio, da una parola ebraica), sono per noi cristiani gli auguri più belli, più profondi, auguri di vita piena, per la rivincita dell’Amore sulla morte. E’ come se, augurando “Buona Pasqua”, noi dicessimo: “Sii felice, sii super felice, la tua vita vale, qualsiasi vita, anche se stai soffrendo, anche se ti senti solo, la tua vita è preziosa perchè tu, proprio tu, sei costato caro a Dio: in Gesù, Dio è morto per te e tu allora vivi fino in fondo, fai della tua vita un dono, perchè la tua vita non finirà... tu non morirai. La tua vita, vissuta nell’amore, avrà un “per-sempre”, avrà un significato nuovo, bellissimo, inimmaginabile: avrà il volto di Dio stesso.” Vi racconto la storia di Francisco, un bambino di sei anni conosciuto a Bedanda, in Guinea Bissau, nel viaggio missionario che, insieme ad altri amici della collaborazione, abbiamo vissuto nei primi venti giorni di febbraio. Francisco, piccolo bambino malato di AIDS, i genitori sono morti della stessa malattia e lui ora dorme con lo zio ma tutto il giorno è ospitato, curato, amato dalle suore della Missione di Bedanda, dove suor Rina Contarin lavora. Dicono che Francisco avrà solo poco tempo per vivere. A volte, guardando i suoi occhi ti fai tante domande, sono occhi che ti parlano e puoi immergerti in quegli occhi di “bambino-già-adulto”, di bambino che ti fa intravvedere gli occhi di Dio: sì, non lo dico per poesia o per spiritualismo, negli occhi di Francisco ho visto gli occhi di Dio e spero proprio che Dio abbia gli stessi occhi il giorno che Lo incontrerò! Ogni mattina Francisco si prepara da solo il suo “cocktail di farmaci contro l’AIDS” e poi da solo si prepara la colazione con del latte in polvere, poi si lava, poi ti aiuta nei piccoli lavori, ride, scherza, a volte piange perchè gli fa male la ferita sulla schiena che non si rimargina... Francisco ha un grande bisogno di essere preso per mano, in braccio, coccolato e rassicurato... ha un grande bisogno di sentirsi dire: Tu non morirai! Francisco non parla molto ma è come se guardandolo ti dicesse tutto l’amore che nel mondo viene donato gratuitamente e in silenzio. Grazie Francisco e auguri di Buona Pasqua, di “Buon Passaggio”, di buona vita. Non so se ti incontrerò ancora Francisco, ma parla, grida ai nostri bambini, ai nostri ragazzi, ai nostri adulti che si può vivere con immensa dignità come sai fare tu, che si può essere gli “occhi di Dio” quando viviamo la vita fino in fondo, quando ci lasciamo coccolare dalla vita, anche quando la vita diventa dura, durissima come la tua.
“Grida forte Francisco ma fai presto, inventa una specie di UNICEF a favore di noi adulti. Finanzia per noi, con una questua di valori umani, un programma di emergenza alimentare, di cui siano companatico la tenerezza, l’amore, la dignità e la giustizia. Raccogli gli scampoli superflui della tua innocenza, i ritagli della tua limpidezza, gli spezzoni eccedenti della tua voglia di vivere. Ne hai tanta! Fai una colletta dei tuoi grandi sogni. Raccatta i residui delle tue illusioni. E inviaci subito il pacco dono della tua misericordia. A noi adulti è più necessario di quanto non siano necessari a te i contenitori confezionati delle nostre proteine e di tutti i soldi che ti spediamo. Perché tu, Francisco, hai bisogno delle nostre medicine. Ma noi grandi, figli dell’opulenza e inquilini di uno squallido Terzo Mondo morale, abbiamo bisogno del tuo calore. Fai presto, perché qui si muore.” (liberamente tratto da una poesia di don Tonino Bello).
don Saverio