“…mentre discorrevano Gesù si avvicinò” PERIODICO DELLE PARROCCHIE DI MUSILE DI PIAVE E CHIESANUOVA ANNO 2 - N. 1 GENNAIO-MARZO 2008
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PASQUA: PORTATI FUORI DALLE TOMBE Il sepolcro vuoto di Pasqua è la descrizione più evidente che qualcosa di nuovo è successo, di veramente inatteso. Talmente nuovo che modifica la vita di sempre. Se ne sono rese ben conto le donne che, di mattino presto, si erano portate a “quel” sepolcro. Lungo la strada avevano ragionato e dialogato su ciò che avrebbero trovato e su come fare per rotolare da sole l'enorme masso posto all'imboccatura. Si trattava di un ostacolo non da poco... Ed ora eccole, sorprese, meravigliate... il sepolcro è spalancato; come mai? Entrano: non c'è nemmeno il corpo di Gesù! La reazione immediata è la paura, quella di trovarsi di fronte al gesto di una cattiveria inaudita: hanno trafugato la salma. Invece “Non abbiate paura! si sentono dire da un giovane seduto proprio dentro il sepolcro - Voi cercate Gesù Nazareno, il crocifisso. E' risorto, non è qui”. Non bastano certo queste parole a vincere la paura, la loro paura. Essa rimane, perché è una paura non solo intensa, ma pure antica, dalle radici profonde lunghe... lunghe tutti i millenni della storia umana fino a quel momento. Nel cuore di quelle donne sta ciò che l'umanità aveva fino ad allora sempre visto e sempre vissuto: la morte è il punto finale su tutto! Non c'è via di scampo, non ci sono possibilità; non si può pensare diversamente. Ora invece occorre ricredersi, ora
che “è risorto”. La rassegnazione è invitata ad arretrare, a lasciar posto ad altro... Ma è comprensibile che si provi paura: è la paura “del nuovo”, che le cose debbano cambiare. Una paura strana, che conosciamo un po' tutti. Perché dice che forse preferiamo che le cose vadano come sempre, forse un po' meglio, ma non che ci si debba cambiare da sotto a sopra, modificare tutto. Invece la Pasqua fa proprio questo; capovolge radicalmente, irrompe il nuovo. Per questo all'inizio fa paura. Perché con il sepolcro aperto, dal quale il Signore è risorto, si aprono pure tutte le altre tombe dell'uomo. Non solo quelle dove poniamo i nostri cari, alla fine della loro esistenza terrena, davanti alle quali dal giorno di Pasqua professiamo, nella fede
del Cristo risorto, che essi partecipano totalmente del suo dono di vita; ma anche quelle dove sigilliamo pure qualcosa di noi stessi: le nostre cose, le nostre idee, i nostri giudizi, il modo di vivere, anche il nostro modo di vivere la fede, qualche volta perfino Dio. Ci siamo abituati a tutto questo; non siamo sempre disposti a lasciar entrare il “nuovo” della Pasqua di Gesù. Si preferisce non modificare qualcosa di noi, rimanere quelli che siamo. Nulla deve cambiare. Anche per questo Pasqua può “far paura”... Ma è solo l'inizio... Poi, lasciandola agire, genera la gioia, l'entusiasmo, il senso di una vita che finalmente si apre; il miracolo di scoprire che la strada di Gesù è l'unica che porta dentro di noi la luce. Ed allora spa-
Auguri di Buona Pasqua
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