MUSILE DI PIAVE, CHIESANUOVA, MILLEPERTICHE, PASSARELLA, SANTA MARIA DI PIAVE, CAPOSILE, CROCE DI PIAVE
ANNO 5 - N. 2 LUGLIO 2011 - Piazza Libertà, 2 - 30024 MUSILE DI PIAVE - Tel. e Fax 0421.52308 - E-mail: emmaus.musile@gmail.com
IL BUIO NELLA CHIESA E’ un titolo provocatorio, in redazione ne abbiamo riflettuto molto, quello del numero di Emmaus che avete tra le mani. Oltre ai tanti articoli interessanti e alle foto che ricordano le tappe sacramentali del cammino catechistico, stavolta vogliamo dare voce e magari creare un dibattito su tutto ciò che sporca la chiesa... da sempre e quindi anche oggi. I gravissimi casi di pedofilia all’interno della comunità ecclesiale, i legami con la mafia, i conti in banca di denaro sporco... tutto ciò logicamente ci scandalizza, ci impressiona e ci interroga: “Ma questa è la Chiesa di Gesù? E’ la Chiesa che Gesù ha pensato e per la quale ha dato la vita?”. Questi scandali ci fanno davvero dubitare e allontanano sempre più giovani e meno giovani. Il problema esiste, è innegabile. Come risolverlo? Ognuno dice la sua: “Meglio che i preti si sposino! La Chiesa non ha più senso e non deve avere privilegi! La Chiesa è formata da una banda di depravati! Da sempre la Chiesa ci tiene sotto il giogo della paura...”. C’è qualche altra strada per una seria riflessione? Federico Contarin, Samuele Tamai, Don Giovanni Pesce ci donano un loro commento e anche una chiave di lettura per non cadere nella tentazione di “buttare via il bambino con l’acqua sporca”, per non cedere alla sola informazione scandalistica e unilaterale che ci viene quotidianamente proposta per fare audience e per “sbattere il mostro in prima pagina”. Diamo allora voce alle luci nella Chiesa e sono, nonostante tutto, ancora molte, ricordandoci sempre che la Chiesa non è solo il Vaticano ma anche quella povera dei paesi di missione, la Chiesa che in tanti posti del mondo viene perseguitata... fino ad arrivare alla nostra Chiesa presente nella collaborazione pastorale di Musile dove tantissimi laici collaborano e si danno da fare, certo, ognuno con i propri limiti e con i propri doni, perchè si sentono parte di una famiglia e di un luogo sicuro e accogliente. La Chiesa, per non restare al buio (e la Chiesa siamo tutti noi) deve saper mettersi in ginocchio e contemplare in silenzio quel Gesù che nella sua morte vince ogni morte, ogni peccato, vince il buio che ognuno di noi porta dentro. Deve sapere, con umiltà, sporcarsi le mani e continuare a condividere il pane della Vita e il pane per i più poveri, deve essere testimone credibile di amore gratuito, pulito, divino. Ascoltiamo. Don Saverio