L'Uva - Ricerca

Page 1

L’uva botanica | storia e arte | alimentazione | paesaggio coltivazione | ricerca | utilizzazione | mondo e mercato


l’uva da tavola

ricerca Miglioramento genetico Stella Grando, Manna Crespan, Marica Gasparro

www.colturaecultura.it Diritti di sfruttamento economico: Bayer CropScience S.r.l. Realizzazione editoriale: ART Servizi Editoriali S.r.l. I nomi di coloro che hanno realizzato le fotografie sono riportati sopra le stesse; in tutti gli altri casi le immagini sono state fornite dagli Autori di ciascun capitolo o reperite da agenzie fotografiche.


ricerca Miglioramento genetico Introduzione Il miglioramento genetico delle piante consiste nella produzione di nuove varietà che meglio soddisfino le esigenze di produttività, di adattabilità a condizioni ambientali limitanti, di resistenza a patogeni e parassiti e di risposta alle richieste del mercato. Ultimamente, soprattutto a causa di una sovrabbondanza di produzioni che caratterizza molti settori della nostra agricoltura, gli obiettivi del miglioramento genetico si sono spostati sulle caratteristiche qualitative. Per esempio, si cerca di costituire varietà dotate di maggiori sostanze nutraceutiche, con caratteristiche organolettiche di pregio e potenziate dal punto di vista salutistico. Di grande attualità sono anche gli obiettivi finalizzati a una maggiore sostenibilità dell’agricoltura, mediante il ricorso a varietà resistenti ai parassiti, per ridurre l’utilizzo di trattamenti fitosanitari. Il miglioramento genetico della vite è iniziato, come per tutte le piante, con la sua coltivazione, cioè con la selezione di piante spontanee nei boschi. Nell’ambito intravarietale il miglioramento è proseguito grazie al lavoro dei viticoltori che hanno selezionato i biotipi migliori e scartato i peggiori (selezione massale e selezione clonale). Questa opera prosegue anche ai nostri giorni, ma ha il grosso limite della scarsa variabilità genetica sulla quale si applica la selezione dei biotipi migliori. Dalla seconda metà dell’800, con le esperienze di Mendel, lo sviluppo della genetica ha permesso di sviluppare programmi di miglioramento genetico più razionali, basati sugli incroci tra varietà della stessa specie. Il contributo di questa ibridazione intraspecifica è stato di grande rilievo, soprattutto per le uve da tavola. Nel genere Vitis sono presenti molti caratteri desiderabili per le cultivar di vite, inoltre numerose varietà di Vitis vinifera (specie che rappresenta probabilmente il 98% della produzione mondiale, mentre il restante 2% è da attribuire alle specie native o a loro ibridi) portano tratti che sarebbero interessanti se combinati in un unico genotipo. Nonostante la vite presenti questi vantaggi per il selezionatore, i tempi lunghi del suo ciclo vitale, la sua elevata eterozigosi e la forte depressione da inbreeding (autofecondazione) hanno sempre ostacolato l’ottenimento per incrocio di genotipi pianificati, modificati solo nei caratteri d’interesse. Con l’avvento delle biotecnologie, questi limiti biologici hanno incominciato a essere superati, in quanto la biologia molecolare ha messo a disposizione interessanti strumenti per un miglioramento genetico vegetale mirato. In particolare, l’avvento dei marcatori molecolari ha aperto una nuova strada nel miglioramento genetico, quella della selezione assistita da marcatori (MAS, Marker-Assisted Selection).

Esempio di mutazione naturale del colore della bacca; se il carattere mutato si mantiene stabile nella progenie, dai semi delle bacche mutate si può dare origine a una nuova varietà che presenterà il carattere mutato

Biotecnologie

• Le biotecnologie sono delle metodiche che permettono di ottenere prodotti biologici modificati. Le biotecnologie vegetali si basano su due principi:

– la cellula vegetale è “totipotente”, cioè una singola cellula può essere in grado di dare origine a una nuova pianta attraverso la coltura in vitro

– un segmento di DNA (gene) inserito in una cellula può dare origine a una serie di processi che modificano una caratteristica della pianta che si rigenera dalla cellula in vitro, dando origine a una pianta modificata per quel carattere

376


miglioramento genetico L’identificazione di un marcatore molecolare associato al gene che controlla un carattere di interesse permette di fare la selezione per il carattere utilizzando il marcatore associato, sostituendo così l’analisi fenotipica. L’uso di marcatori molecolari associati a caratteri desiderati consente, quindi, di migliorare l’efficienza del

Diverse fasi dell’incrocio con il metodo convenzionale per la produzione di nuove varietà Foto S. Somma

Particolare dell’infiorescenza prima della demasculazione (i fiori con caliptre sollevate vanno eliminati perché già fecondati) Foto S. Somma

Vinaccioli maturi ottenuti dopo incrocio

Foto S. Somma

Piantine in vaso a 3-4 foglie dispiegate

Foto S. Somma

Demasculazione (eliminazione di caliptra e stami nel genitore femminile)

Foto S. Somma

Germinazione dei vinaccioli nelle piantine F1

Foto S. Somma

Insacchettamento dei grappoli demasculati per consentire l’impollinazione artificiale (i sacchetti contengono il polline del genitore maschile che vogliamo incrociare) Foto S. Somma

Invasettamento, quando le piantine presentano due foglie dispiegate

Foto S. Somma

Sviluppo delle piantine in coltura idroponica

377

Piantine F1 in vaso dopo il primo anno di allevamento in serra


ricerca breeding tradizionale, soprattutto per una specie poliennale come la vite. L’analisi molecolare, infatti, può essere eseguita in qualsiasi momento, anche quando le piante da valutare sono giovani e non hanno ancora manifestato il carattere da selezionare. Inoltre, una serie di marcatori associati a caratteri di interesse permette di controllare molti semenzali subito dopo la germinazione e di selezionare solo i ricombinanti che presentano tutti i caratteri desiderati, con evidenti risparmi di tempo, di costi e di spazio. Negli ultimi anni, lo sviluppo di marcatori molecolari ha permesso anche di utilizzare un valido approccio per l’analisi della diversità genetica del germoplasma viticolo, l’identificazione varietale e la ricostruzione dei rapporti di parentela tra le cultivar. Tradizionalmente, l’identificazione delle varietà di vite si è basata su metodi ampelografici e ampelometrici, che descrivono tratti fenotipici della pianta, come la morfologia delle foglia e dei grappoli. Grazie all’applicazione di test basati sul DNA, il riconoscimento dei vitigni è diventato più oggettivo in quanto le differenze a livello del DNA (polimorfismi) non sono influenzabili dall’ambiente o dallo stadio di sviluppo della pianta. La possibilità di avere l’intero germoplasma viticolo descritto con profili molecolari molto informativi, facili da confrontare e rapidi da ottenere è una buona base di partenza per qualsiasi programma di miglioramento genetico. Inoltre, la conoscenza dell’intera sequenza del genoma di vite ha messo a disposizione della ricerca nuove informazioni che permetteranno una migliore comprensione delle basi molecolari della biologia della pianta. Questo renderà possibile la realizzazione di programmi di miglioramento genetico sempre più ambiziosi, specifici ed efficienti.

Marcatori molecolari

• Sono dei tratti di DNA che mostrano

una variabilità di sequenza o di dimensione tra individui diversi e che per questo vengono utilizzati per discriminare, identificare o localizzare porzioni di cromosomi. Questi marcatori sono espressione del genotipo, l’informazione genetica contenuta nei cromosomi dell’individuo, e per questo motivo non sono influenzabili dall’ambiente. I marcatori molecolari sono utilizzati per la caratterizzazione del germoplasma, per analisi filogenetiche, per studi di selezione assistita e per l’identificazione varietale

Miglioramento genetico delle uve da tavola L’uva da tavola è un prodotto più dinamico rispetto al vino, infatti il consumatore accetta con maggiore facilità la sostituzione di una varietà da tavola con un’altra. Negli ultimi anni, per favorire una migliore collocazione dell’uva da tavola italiana sui mercati nazionali e internazionali, il patrimonio varietale ha subito un notevole cambiamento. Le richieste del mercato, infatti, sono indirizzate sempre di più verso le uve da tavola apirene, mentre l’Italia produce per la quasi totalità uve con semi. L’introduzione di nuove varietà, in particolare di uva apirena, costituisce, quindi, un contributo importante alla soluzione dei problemi del settore. Gli obiettivi generali nei programmi di breeding per l’uva da tavola possono essere indicati nella ricerca di una migliore qualità gustativa, nell’ampliamento dell’epoca di maturazione e nella selezione di cultivar precoci e tardive. L’ideotipo al quale mira il breeder deve considerare sia le prestazioni agronomiche sia la qualità del prodotto. Dal punto di vista agronomico occorre disporre di cultivar dotate di buona fertilità, di stabilità nella produzione (sia tra le diverse annate sia tra ambienti

Sequenza del genoma di vite

• Per genoma si intende il complesso

dell’informazione genetica ereditabile di un organismo vivente. Il genoma include sia DNA non codificante sia DNA codificante, cioè i geni (tutte quelle porzioni di DNA che portano l’informazione per espletare ogni funzione cellulare). La tecnica di biologia molecolare che permette di ottenere la sequenza, ovvero l’ordine delle basi (adenina, citosina, guanina e timina) che costituiscono la struttura del DNA, è detta sequenziamento

378


miglioramento genetico diversi) e di un buon equilibrio tra fase vegetativa e fase di accumulo. È importante anche selezionare vitigni resistenti o tolleranti nei confronti dei principali patogeni e parassiti, così da contenere il numero di trattamenti chimici da effettuare, nell’ottica di un’agricoltura più sostenibile. Dal punto di vista qualitativo, i caratteri specifici di maggiore interesse per il miglioramento genetico delle uve da tavola sono: –a pirenia; – precocità e tardività di maturazione; – aspetto attraente del frutto (come grappolo mediamente spargolo, dimensione e uniformità degli acini, colore brillante della buccia, forme particolari ecc.); – croccantezza e consistenza della polpa; – aromi e sapori particolari, uniti alla dolcezza; – resistenza alla conservazione e al trasporto (aderenza al pedicello). La creazione di varietà apirene attraverso i metodi convenzionali di breeding presenta alcuni inconvenienti dovuti all’impossibilità di utilizzare viti apirene come genitori femminili. Le varietà apirene vengono utilizzate solo come genitori maschili in tali incroci, il che riduce la possibilità di ottenere un maggior numero di individui apireni nella progenie. L’incrocio tra varietà apirene è possibile solo mediante la coltura in vitro degli embrioni. La procedura di routine prevede le seguenti fasi: demasculazione e impollinazione manuale, coltura degli ovuli abortivi, estrazione degli embrioni, germinazione degli embrioni e conversione in plantule. La tecnica dell’estrazione degli embrioni (embryo rescue) è uno strumento fondamentale nel breeding delle uve apirene e ha permesso di

Foto S. Somma

Centennial Seedless

Foto R. Angelini

379


ricerca ottenere popolazioni sperimentali per l’analisi dei fattori genetici e ambientali che controllano l’apirenia. Parallelamente alle strategie di breeding convenzionale sono state sviluppate tecnologie di trasformazione, mediante tecniche di ingegneria genetica, per il trasferimento del carattere apirenia nell’uva da tavola. Comunque nessuno di questi genotipi viene coltivato per un’utilizzazione commerciale. Negli ultimi anni, come già detto, si è sviluppato notevolmente l’uso di marcatori molecolari per facilitare il lavoro di miglioramento genetico. Pertanto, anche nella vite questi marcatori potranno essere utilizzati sia per lo studio dell’ereditarietà sia per la selezione di genotipi di uva da tavola apirena. L’apirenia è stato un carattere molto studiato negli ultimi 50 anni e sono stati prodotti diversi modelli per spiegare le sue basi genetiche. Si passa dal controllo di un singolo gene dominante, a due geni dominanti complementari, oppure a un gene recessivo o a due geni recessivi complementari. Più recentemente, si sono ipotizzati anche tre geni recessivi indipendenti sotto il controllo di un gene di regolazione dominante.

Trasformazione

• Inserimento nel genoma di una pianta

ospite di una porzione di DNA esogeno

• Le trasformazioni si possono realizzare con metodi naturali (utilizzando vettori batterici) o con mezzi fisici (metodo biolistico, microiniezione, elettroporazione)

• La tecnologia di trasferimento

di geni consente l’espressione di nuovi caratteri, mantenendo le caratteristiche essenziali della pianta immutate

Identificazione varietale e relazioni di pedigree L’analisi del DNA ha consentito considerevoli progressi scientifici e applicativi anche nel settore viticolo. In particolare oggi è possibile riprodurre in provetta migliaia di copie di porzioni di DNA particolarmente informative, attraverso una tecnica chiamata PCR (Polymerase Chain Reaction, reazione a catena della DNA polimerasi). In tal modo, questi tratti di DNA, che sono detti in gergo tecnico “marcatori”, diventano riconoscibili e analizzabili. Tra i vari marcatori messi a punto e studiati a partire dagli anni ’80, i microsatelliti sono diventati quelli più popolari per l’identificazione delle varietà di vite a livello mondiale. Sono conosciuti anche con altri nomi, come SSR (Simple Sequence Repeats) e STMS (Sequence Tagged Microsatellite Site), che fanno riferimento al fatto che sono caratterizzati da unità di 1-6 nucleotidi, ripetute di seguito un

Apirenia

• Da un punto di vista genetico sono riconosciuti due tipi di apirenia:

– partenocarpica: in questo caso gli acini si sviluppano senza impollinazione o fecondazione, in totale assenza del seme che non si può formare per un difetto congenito dell’ovario (per esempio cv Corinto)

Esempio di polimorfismo microsatellite. La varietà A mostra due alleli diversi: l’allele 1 con 8 ripetizioni del motivo ga e l’allele 2 con 10. La varietà B mostra l’allele 3, con 12 ripetizioni ga, e l’allele 4, con 14 motivi ripetuti

– stenospermocarpica: gli acini stenospermocarpici necessitano di un’impollinazione per il loro sviluppo ma durante l’accrescimento vi è l’aborto dell’embrione lasciando tracce di semi con o senza tegumenti sclerificati. Le cultivar presentano polline vitale (per esempio cv Sultanina)

Varietà A allele 1 gtcatgcctgaagttagagagagagagagagacctgaacatgctgctcggtaa allele 2 gtcatgcctgaagttagagagagagagagagagagacctgaacatgctgctcggtaa Varietà B allele 3 gtcatgcctgaagttagagagagagagagagagagagagacctgaacatgctgctcggtaa allele 4 gtcatgcctgaagttagagagagagagagagagagagagagagacctgaacatgctgctcggtaa

380


miglioramento genetico certo numero di volte. La loro utilità deriva dal fatto che, esaminando lo stesso tratto di DNA in individui diversi, il numero di ripetizioni può cambiare determinando differenze di lunghezza che sono misurabili sperimentalmente (alleli). I marcatori microsatellite sono ampiamente distribuiti nei genomi nucleari degli eucarioti e si trovano anche nel DNA dei cloroplasti e dei mitocondri. Sono codominanti, quindi è possibile distinguere le due varianti alleliche (eterozigosi), che nella vite sono molto comuni, raddoppiando il potere informativo rispetto ai marcatori dominanti. Inoltre, poiché vengono ereditati secondo le leggi di Mendel, si possono seguire nelle progenie degli incroci, permettendo la ricostruzione dei pedigree e la produzione di mappe genetiche.

Foto R. Angelini

Come si realizza l’identificazione varietale L’analisi del DNA con i marcatori microsatellite si è rivelata uno strumento di indagine prezioso per contribuire all’identificazione varietale e per chiarire i rapporti di parentela tra i vitigni. Gli SSR, infatti, definiscono il profilo molecolare varietale, cioè riconoscono gli individui che sono derivati per propagazione vegetativa da uno stesso capostipite iniziale. L’analisi del DNA con marcatori microsatellite viene impiegata per l’identificazione varietale confrontando il profilo della varietà incognita con quelli delle cultivar note, raccolti in appositi archivi. Dato l’elevato potere discriminante di questi marcatori, due piante diverse che condividono lo stesso profilo molecolare appartengono di fatto allo stesso vitigno. Una decina di marcatori, accuratamente selezionati, sono sufficienti per dare risposte assolutamente attendibili, con un margine di errore molto vicino allo zero. Via via che gli archivi molecolari si arricchiscono di informazioni, il confronto dei vitigni risulta agevolato e si possono ricavare informazioni su sinonimie e omonimie da verificare e valutare alla luce delle conoscenze ampelografiche

Red Globe

Foto S. Somma

Profilo molecolare ottenuto con 3 marcatori microsatellite

Early Gold

381


ricerca e storiche. I mutanti somatici non sono distinguibili con questi marcatori, un classico esempio è rappresentato dalle varianti a bacca rossa dell’Italia e della Baresana, che hanno lo stesso profilo SSR delle rispettive cultivar a bacca bianca. Tuttavia, sono stati messi a punto recentemente marcatori diversi dai microsatelliti che consentono di identificare anche queste varianti, analizzando il DNA delle foglie. La distinzione dei cloni con gli SSR è possibile solo occasionalmente; spesso gli alleli varianti sono presenti in forma chimerica, cioè si trovano solo in alcune porzioni del tessuto della pianta e questo porta alla presenza di alleli addizionali nello stesso individuo.

Progenie e genitori di alcune varietà di uva da tavola Progenie

Genitore 1

Genitore 2

Alphonse Lavallée

Kharistvala Kolkhuri

Moscato d’Amburgo

Autumn seedless

Calmeria

Moscato d’Alessandria x Sultanina

Blush seedless

Regina dei vigneti

Black seedless

Calmeria

Ohanes

Sultanina

Cardinal

Alphonse Lavallée

Regina dei vigneti

Italia

Bicane

Moscato d’Amburgo

Madeleine royale

Pinot

Schiava grossa

Matilde

Italia

Cardinal

Michele Palieri

Molinera

Alphonse Lavallée

Moscato d’Amburgo

Moscato d’Alessandria

Schiava grossa

Perlette

Regina dei vigneti

Sultanina

Perlon

Emperor

Perlette

Regina dei vigneti

Regina

Perla di Csaba

Ruby seedless

Emperor

Sultana moscata

Come si realizza l’analisi di pedigree Gli stessi marcatori SSR si sono rivelati di grande utilità nella ricostruzione dei rapporti di parentela tra i vitigni. Negli incroci, infatti, gli alleli vengono ereditati per metà dal portaseme (madre) e per metà dall’impollinante (padre). Analizzando un congruo numero di marcatori, normalmente nell’ordine di alcune decine, si può valutare se esistono dei legami di parentela di primo grado, del tipo genitore-figlio, e, con un po’di fortuna, ricostruire gli alberi genealogici delle varietà attualmente coltivate. Nel caso delle uve da tavola, molti pedigree sono noti in letteratura perché si tratta di varietà prodotte da incroci antropici. Le indagini molecolari ne hanno confermati molti, mentre ne hanno messi in discussione altri. Per fare qualche esempio, l’Italia risulta effettivamente originata dall’incrocio Bicane x Moscato d’Amburgo, mentre quest’ultimo deriva da Moscato d’Alessandria (Zibibbo) x Schiava grossa. Cardinal, ritenuta un incrocio tra Flame Tokay e Alphonse Lavallée, si è generata invece da Alphonse Lavallée x Regina dei vigneti. Poiché i cloroplasti vengono ereditati nella vite per via materna, se i genitori individuati sono polimorfici a livello di questi organelli, è possibile anche distinguere quale dei due ha avuto il ruolo di portaseme e quale di impollinante. Nella tabella a lato sono riportati i pedigree di alcune delle varietà di uva da tavola più note, confer-

Pedigree della cultivar Italia Moscato d’Alessandria Moscato d’Amburgo

Bicane

Italia

382

Schiava grossa


miglioramento genetico mati o rivisti alla luce dei risultati delle indagini molecolari. Questi esempi mettono in luce i legami genetici tra le varietà da tavola e quelle da vino e ci fanno anche conoscere l’ordine di apparizione dei vitigni. Tuttavia, nel caso di varietà nate da incroci spontanei non possiamo stabilire delle “date di nascita”, ma solo fare delle supposizioni appoggiandoci alle fonti storiche disponibili.

Quantitative Trait Locus (QTL)

• Un QTL è una regione di DNA associata a un particolare carattere quantitativo. Molti caratteri di primaria importanza dal punto di vista economico (peso degli acini, aroma moscato, precocità ecc.) presentano una variabilità che non è di tipo qualitativo ma quantitativo: le differenze tra gli individui dipendono dal grado di espressione del carattere e non dalla manifestazione di attributi nettamente distinti tra di loro. Questi caratteri quantitativi hanno un’eredità di tipo poligenico, cioè sono determinati dalla somma dell’azione di più geni

Base genetica di caratteri importanti per le uve da tavola Mappe molecolari e analisi QTL L’ampia disponibilità di marcatori molecolari per l’analisi del genoma di vite ha offerto negli ultimi anni la possibilità di affrontare lo studio del determinismo genetico di caratteri complessi. Gli obiettivi dei programmi di miglioramento genetico per le varietà di uva da tavola riguardano, infatti, per la maggior parte tratti fenotipici a base poligenica e quantitativa. Numerosi geni possono contribuire con diverso effetto alla variazione di un fenotipo. Ottenere la combinazione degli alleli favorevoli ai loci genetici responsabili del carattere d’interesse è dunque lo scopo finale del breeding. Applicando marcatori del DNA associati alle singole componenti di un tratto quantitativo (QTL) si può arrivare a una più rapida ed efficace individuazione dei genotipi desiderati tra i semenzali prodotti dagli incroci. A questo punto l’ampiezza delle

100 80 60 40 20 0

n. di individui

n. di individui

Valori rilevati nella progenie Italia x Big Perlon per i diversi caratteri studiati

2

4

6

8

10

40 30 20 10 0

12

70

75

80

Giorni

1

1,5

2

2,5

3

3,5

4

4,5

n. di individui

50 40 30 20 10 0

30

35

40

Numero Numero di semi

95 1000 105 110 115

50% dell’invaiatura

n. di individui 0,5

90

Giorni dall’1 maggio

Durata della fioritura

50 40 30 20 10 0

85

45

50

55 %

Matrice secca dei semi

Fonte: Costantini et al., 2008

383

60

65

70

75


ricerca popolazioni da selezionare può essere molto estesa perché, come già detto, la selezione precoce riduce i costi di mantenimento degli ibridi mentre aumentano le chance di ottenere individui con gli assortimenti genici preferiti. Per affrontare l’analisi genetica quantitativa in vite, sono state create nell’ultimo decennio numerose mappe molecolari di associazione basate su popolazioni segreganti ottenute da incroci fra parentali con caratteristiche divergenti. La successiva misurazione dei tratti fenotipici negli individui di queste progenie sperimentali ha portato all’identificazione di alcuni importanti QTL nei diversi background genetici studiati. Allo stato attuale è già disponibile una serie di marcatori molecolari per applicazioni di MAS. La caratterizzazione di alcune regioni genomiche risultate ripetutamente associate a tratti importanti come per esempio l’apirenia renderà presto disponibili anche geni per la trasformazione genetica delle varietà. Diversi esperimenti indipendenti hanno affrontato con l’approccio del QTL mapping lo studio del controllo genetico delle dimensioni dell’acino, il contenuto di semi, la composizione terpenica e le epoche fenologiche in varietà per uve da tavola. Le popolazioni segreganti utilizzate sono state diverse e risultati incoraggianti sono emersi dagli incroci di parentali apireni o parzialmente apireni come Ruby Seedless x Thompson Seedless, oppure (Dattier de Beyrouth x 75 Pirovano) x (Alphonse Lavallée x Sultanina) che hanno comportato l’impiego della tecnica di embryo rescue in vitro. Altri incroci che hanno prodotto evidenze genetiche piuttosto robuste sono stati Dominga x Autumn Seedless e Italia x Big Perlon. Tutti questi esperimenti hanno identificato un QTL maggiore per la presenza di semi e il peso dell’acino sul gruppo di associazione 18 del genoma di vite, a conferma della correlazione sfavorevole già osservata dai breeder tra l’apirenia e la dimensione della bacca. Tuttavia, l’identificazione di ulteriori QTL con effetti minori sul contenuto di semi, ma non sul peso dell’acino, e posizionati in altre regioni genomiche, suggerisce la possibilità pratica di dissociare la relazione negativa tra i due caratteri nei programmi di miglioramento genetico. Il numero di semi, il peso secco dei semi e l’epoca di fioritura risultano controllati da un QTL posizionato sul gruppo di associazione 2 nell’analisi della popolazione ottenuta da Italia x Big Perlon. Lo studio di questa progenie ha permesso anche di confermare l’esistenza di un determinante genetico importante per l’aroma moscato delle uve nel gruppo di associazione 5 del genoma di vite che in certe annate arriva a spiegare fino al 90% della variazione del contenuto dei composti monoterpenici e rappresenta un concreto esempio di marcatore efficace per la MAS.

Foto L. Costantini

Foto L. Costantini

Geni candidati Con la disponibilità dell’intera sequenza del genoma di vite, diventa più diretta l’individuazione dei geni putativamente coinvol-

Individui della popolazione Italia x Big Perlon

384


miglioramento genetico

mCTGeACC2

24,8 27,8 30,1

VMC5G7 VMC2C10,1 VVIO55

35,0

VVIB23

39,5

mCATeAAG10

46,8

VVIB01

6

19,0

4

mCTCeATG3 VMC7G3

2

0,0 3,7

0

ti nel controllo genetico dei caratteri che interessano il breeding. Le analisi QTL hanno finora indicato regioni genomiche che con alta probabilità sono implicate nel determinismo delle epoche di fioritura, invaiatura e maturazione, di alcune caratteristiche morfologiche dell’acino, compresa la presenza dei semi, e dell’accumulo di composti aromatici. Altri lavori sperimentali attualmente in corso mirano a delucidare le basi genetiche della resistenza alle patologie fungine. Il passo successivo sarà l’identificazione delle sequenze nucleotidiche responsabili della variazione fenotipica, al fine di descrivere le varianti alleliche dei fattori genetici interessanti per inserire gli alleli favorevoli nelle nuove varietà. In base al coposizionamento di alcuni geni in corrispondenza della massima probabilità dei QTL, è stato possibile ipotizzare il coinvolgimento di alcune proteine nella variazione dei caratteri indagati nella popolazione sperimentale Italia x Big Perlon. Per il periodo di fioritura, l’intervallo tra fioritura e invaiatura, il numero di semi e il peso secco dei semi sul gruppo di associazione 2 è stato predetto, per esempio, un gene che codifica per un fattore di trascrizione del tipo YABBY, per il quale in letteratura è stato riportato un ruolo nella crescita, nella formazione e nello sviluppo del fiore e anche nella morfogenesi precoce dell’acino d’uva. In corrispondenza dei QTL coincidenti per il peso della bacca, il peso fresco e secco dei semi sul gruppo di associazione 18 è stato predetto invece un gene che codifica per una proteina di Vitis vinifera del tipo MADS-box 5, a cui in letteratura è stato assegnato un ruolo nello sviluppo dell’ovulo e del seme. Relativamente all’aroma moscato, si è visto che l’enzima 1-deoxyD-xylulose 5-phosphate synthase (DXS) è codificato da un gene che risiede proprio nel tratto cromosomico delimitato dal QTL identificato sul gruppo 5. Da pochi anni si sa che questa proteina svolge un ruolo catalitico nel primo e limitante step della biosintesi plastidiale dell’Isopentenil difosfato, il precursore dei terpeni nelle cellule vegetali.

Data fioritura Numero semi Peso_secco_semi Co-localizzazione dei QTL per l’epoca di fioritura, il numero dei semi e il peso secco dei semi sul cromosoma 2 (mostrato a sinistra). A destra le curve tratteggiate indicano la probabilità che lungo il cromosoma esista un QTL per l’uno o l’altro dei caratteri riportati. Tale probabilità è significativa là dove la curva supera la soglia di significatività (linea punteggiata). Il picco delle tre curve (probabilità massima) coincide con il marcatore VVIB23, in rosso (Costantini et al., 2008)

Conclusioni Interessanti progressi sono stati ottenuti negli ultimi anni per assistere il miglioramento genetico delle varietà per uve da tavola. La possibilità di scegliere i parentali sulla base delle configurazioni alleliche più interessanti e di seguire la trasmissione genetica dei caratteri con marcatori del DNA, in modo da poter selezionare precocemente le combinazioni genotipiche desiderate, rappresenta un potente strumento oggi a disposizione del breeder. In parallelo, la comprensione dei meccanismi genetici che controllano la variazione fenotipica potrà fornire importanti elementi anche per la creazione di varietà geneticamente modificate e nel contempo indicare nuove soluzioni gestionali per la produzione ottimale dei vigneti. 385


l’uva da tavola

ricerca Varietà Donato Antonacci, Rocco Perniola

www.colturaecultura.it Diritti di sfruttamento economico: Bayer CropScience S.r.l. Realizzazione editoriale: ART Servizi Editoriali S.r.l. I nomi di coloro che hanno realizzato le fotografie sono riportati sopra le stesse; in tutti gli altri casi le immagini sono state fornite dagli Autori di ciascun capitolo o reperite da agenzie fotografiche.


ricerca Varietà Foto S. Somma

Introduzione In frutticoltura la differenziazione varietale riveste fondamentale importanza, per la grande influenza esercitata dal genotipo sulle caratteristiche vegeto-produttive e sugli aspetti qualitativi della produzione ottenuta. L’importanza di questi ultimi risente dei cambiamenti di gusto che nel tempo vengono manifestati dal consumatore. Le potenzialità offerte dalle diverse tecniche colturali e dai diversi ambienti pedo-climatici interessati dalla coltura si integrano con le differenziazioni genetiche mirando, con il risultato fenotipico conseguito, al soddisfacimento di tutte le richieste che derivano dal consumatore. Ecco quindi che nel tempo sono state esaltate le performance delle cultivar di maggior successo e, nel contempo, sono state selezionate e sperimentate anche nuove varietà, aventi caratteristiche qualitative potenzialmente interessanti per il mercato. Questo ha portato a un’evoluzione progressiva del panorama varietale e a un cambiamento delle varietà di maggior successo. Si osserva come l’Italia sia un Paese in grado, per la variabilità del suo ambiente pedoclimatico, delle varietà coltivate e per le particolari tecniche agronomiche messe a punto (prima di tutto, le diverse tipologie di coltivazione protetta), di offrire uva da tavola al mercato per un periodo molto lungo: da maggio a dicembreinizio gennaio. Questa è una caratteristica che ha contribuito a far diventare il nostro Paese leader dell’esportazione mondiale.

Uva apirena gialla

Vigneto di Red Globe

Foto S. Somma

386


varietà Il Sud Italia (Puglia e Sicilia, in particolare) rappresenta l’area di coltivazione dell’uva da tavola italiana, con il 96,5% della produzione nazionale. Per diversi anni il settore delle uve da tavola è stato considerato all’interno del comparto vitivinicolo e pertanto erroneamente non considerato nel novero delle produzioni frutticole. Il Reg. CEE n. 816/70 ha operato la prima netta separazione fra le uve da tavola classificate esclusivamente per l’utilizzazione come frutta, da quelle a duplice attitudine e quindi interferenti con il settore enologico. Tale regolamento costituisce quindi il primo riconoscimento ufficiale a tale settore, come appartenente al comparto ortofrutta. Per quanto riguarda il panorama ampelografico nazionale, nell’ultimo ventennio si è riscontrato un forte calo nella coltivazione di varietà storiche quali Regina dei vigneti, Regina bianca, Cardinal e Primus; si sono affermate nuove varietà con semi quali Victoria, Red Globe e Michele Palieri. La più coltivata ha continuato a essere la cultivar Italia, che ha comunque perso il 42% in termini percentuali e oltre 15 mila ettari in termini assoluti. Nel 2000 si registra una prima significativa presenza di varietà apirene (1,6% sulla superficie totale investita a uva da tavola): dai dati risultano 248 ettari a Sugraone e 88 ettari di Centennial Seedless. Tale superficie è fortemente cresciuta negli anni successivi. Oggi, considerando anche i giovani impianti non ancora a frutto, la superficie coltivata a uve da tavola apirene può essere stimata pari al 15-20% del totale, con una partecipazione in termini di quantità di uva di poco superiore al 10% del totale (le uve apirene, per la maggior parte delle varietà, sono meno produttive di quelle con semi). La diversificazione della base ampelografica dell’uva da tavola prodotta, con particolare attenzione alle uve apirene, con la messa a punto della loro migliore tecnica colturale costituisce in prospettiva un contributo importante alla soluzione dei problemi del settore. Il CRA-UTV, Unità di ricerca per l’uva da tavola e la vitivinicoltura in ambiente mediterraneo, di Turi (BA), ha avviato nell’ambito dei progetti Vitivin-Valut (finanziamento MiPAAF-Cipe) e Aseut (finanziamento Regione Puglia e Cciaa di Bari) una serie di attività miranti allo studio e alla valutazione di nuove cultivar di uva da tavola, per lo più apirene, oggi sempre più richieste e apprezzate dal mercato. Negli ultimi tempi, infatti, una caratteristica è diventata sempre più importante per il mercato europeo: l’apirenia. Le uve senza semi hanno sempre maggior successo commerciale e questa condizione ne estende la superficie coltivata. Sui mercati locali, invece, si stanno riscoprendo le varietà di antica coltivazione (Baresana, Ciminnita, Regina ecc.). Sempre maggiore importanza si sta attribuendo alle ricerche sugli aspetti salutistici in generale e, in questo caso, all’impor-

Foto S. Somma

Michele Palieri

Foto S. Somma

Regina bianca

387


ricerca tanza che può avere l’introduzione dell’uva nella dieta alimentare dell’uomo. Un importante approfondimento sul valore nutraceutico delle uve da tavola, in particolare di quelle con seme, è stato effettuato nel Progetto Vansut (finanziamento MiPAAF) condotto in collaborazione fra CRA-UTV e Università La Sapienza di Roma. Dal 2007 l’uva da tavola è stata inserita nel Progetto “Liste di orientamento varietale dei fruttiferi”, con il sub-progetto “Valutazione di nuove varietà di uva da tavola in Italia”. L’attività prevista potrà fornire a produttori, operatori dei servizi di assistenza tecnica, addetti al settore commerciale e della grande distribuzione utili suggerimenti per la scelta delle varietà da coltivare e una base di conoscenza sul loro comportamento vegeto-produttivo e delle caratteristiche qualitative dell’uva prodotta, utili per tutta la filiera. Si intende così valutare, nell’ambiente caldo-arido dell’Italia meridionale, alcune fra le principali novità genetiche di uve da tavola apirene, esaminando i comportamenti vegeto-produttivi di tali varietà e le caratteristiche qualitative delle uve, al variare delle tecniche agronomiche. Tale valutazione diventa importante per poter scegliere quelle che meglio si adattano al nostro ambiente produttivo e sono quindi più interessanti per la coltivazione, in grado di produrre uva di ottima qualità, richiesta dal mercato. L’elevato costo di realizzazione dei vigneti di uva da tavola, peraltro, impone una preliminare fase di ricerca sul comportamento vegeto-produttivo delle nuove varietà nei nostri ambienti di coltivazione e sulla qualità dell’uva prodotta. La valutazione qualitativa dell’uva da tavola non è univoca in tutte le circostanze, si differenzia infatti al variare dei mercati e, in uno stesso mercato, nel tempo. Pertanto può succedere che

Foto S. Somma

Early Red Seedless

Tendone di uva Italia

Foto M. Curci

388


varietà la stessa uva sia considerata troppo matura sui mercati nordici e poco matura in Italia o in Francia. La dimensione del grappolo e degli acini sta ricevendo, negli ultimi tempi, apprezzamenti meno importanti che in passato, cedendo il passo alle valutazioni organolettiche (gusto, aroma ecc.). Alla evoluzione varietale hanno contribuito valenti ricercatori italiani: uno per tutti, Alberto Pirovano, autore dell’incrocio Pirovano 65 che poi denominò Italia, varietà che tanto lustro ha dato alla viticoltura dell’uva da tavola italiana, aiutandola nella conquista della leadership mondiale dell’esportazione di tale prodotto. Gli altri contributi possono essere rilevati scorrendo le descrizioni varietali di seguito riportate. Per quanto sopra esposto, diventa quindi importante disporre di una sintesi in grado di consentire un quadro della situazione varietale delle uve da tavola coltivate in Italia, che possa aiutare gli operatori, gli studiosi e i consumatori nel rapportarsi con questa complessa realtà in evoluzione. Attualmente, nel Registro Nazionale delle Varietà di Viti – Sezione II – Vitigni a Uva da Tavola, sono iscritte 97 varietà di uva da tavola. Per le più significative, si riporta di seguito la loro descrizione unitamente a quella di altre varietà che, pur non rientrando nel Registro, hanno già una certa diffusione territoriale, oppure di varietà di recente costituzione che, per le loro interessanti caratteristiche, potrebbero avere un certo interesse nel panorama ampelografico e produttivo delle uve da tavola in Italia. La breve descrizione ampelografica di foglia, grappolo e acino è stata realizzata utilizzando la 2a edizione del Codice dei caratteri descrittivi OIV (Organisation Internationale de la Vigne et du Vin) per le Varietà di Vite e Specie di Vitis (2008).

Foto S. Somma

Italia

Foto G. Cortese

389


ricerca Varietà principali (B. = bianca, N. = nera, RS. = rossa) Almeria B. Sinonimi: Casta di Ohanez, Chasselas Almeria, Ohanez, Uva de embargo, Uva di Almeria. Origine: varietà con semi originaria della Spagna (Almeria). Epoca di germogliamento: media (II decade di aprile). Epoca di fioritura: media (I decade di giugno). Epoca di maturazione: tardiva (III decade di settembre, I di ottobre). Foglia: pentagonale, con cinque lobi, seno peziolare aperto, sagomato a V. Grappolo: medio-grande, di forma conica, di media compattezza, con una o due ali. Acino: grande, troncovoidale, buccia pruinosa abbastanza spessa e consistente, di colore verde-giallo, polpa croccante e succosa, a gusto neutro, 2-3 vinaccioli per acino. Note positive: varietà tardiva, con alta conservabilità. Era commercializzata in barili stratificando i grappoli con trucioli di sughero. Note negative: in coltura specializzata potrebbe aver difficoltà di allegagione (i fiori sono autosterili, si presentano femminili con stami reflessi). In coltura promiscua, dove lo scambio di polline favorisce l’allegagione, i grappoli spesso risultano eccessivamente compatti. Diffusione attuale: poco diffusa. In passato utilizzata per la produzione di uva tardiva, sostituita poi dall’affermazione dell’uva Italia.

Almeria B.

Foto Vivai Cooperativi Rauscedo

Alphonse Lavallée N. Sinonimi: Ribier in California, Enfes in Turchia. Origine: varietà di uva da tavola con semi di origine francese, probabile incrocio fra Bellino x Lady Downes Seedling. Epoca di germogliamento: precoce (I decade di aprile). Epoca di fioritura: medio-precoce (III decade di maggio, I decade di giugno). Epoca di maturazione: media (I-II decade di settembre). Foglia: pentagonale, con tre o cinque lobi, seno peziolare aperto, sagomato a V. Grappolo: grande, cilindrico-conico, alato, spargolo o mediamente compatto. Acino: grande, sferoidale, buccia di colore blu-nero di medio spessore, polpa carnosa, sapore neutro, 2-3 vinaccioli per acino. Note positive: cultivar di buona qualità, con buona vigoria, molto produttiva. Si conserva bene in pianta e resiste ai trasporti. Note negative: incompatibile con il portinnesto 420 A. Diffusione attuale: poco in Italia, un certo interesse in altri Paesi.

Alphonse Lavallée N.

390


varietà Argentina RS. Sinonimi: Incrocio Gargiulo 130387. Origine: varietà di uva da tavola apirena ottenuta da Angelo A. Gargiulo presso la Station esperimentale San Rafael I.N.T.A., Mendoza, Argentina incrociando Moscato rosa n. 2 x 1481 (Gobernador Benegas x Sultanina). Epoca di germogliamento: medio-tardiva (II-III dec. di aprile). Epoca di fioritura: media (I decade di giugno). Epoca di maturazione: precoce-media (III decade di agosto, I decade di settembre). Foglia: dalla forma pentagonale con cinque o sette lobi, seno peziolare aperto, sagomato a V. Grappolo: medio-grande, conico, mediamente compatto. Acino: medio-piccolo (3,2 grammi, mediamente) dalla forma ovoidale, buccia dal colore rosa (a completa maturazione), sottile, polpa leggermente aromatica, molto apprezzata al gusto. Note positive: varietà interessante per l’apirenia e la buona produzione (circa 18 kg/ceppo). Note negative: acini non molto grandi e colorazione della buccia non molto uniforme. Diffusione attuale: poco diffusa.

Foto S. Somma

Argentina RS.

Autumn Royal N. Sinonimi: Autumn Royal Seedless, conosciuta e collaudata presso l’USDA come selezione #A97-68. Origine: varietà apirena ottenuta nel 1981 da David Ramming e Ron Tarailo dell’USDA-ARS di Fresno in California, incrociando Autumn Black x C74-1. Tra i parentali figurano Black Rose, Calmeria, Flame Seedless e Ribier. Licenziata nel 1996. Epoca di germogliamento: medio-tardiva (II-III dec. di aprile). Epoca di fioritura: tardiva (II decade di giugno). Epoca di maturazione: tardiva (III decade di settembre, I decade di ottobre). Foglia: cuneiforme con cinque lobi, seno peziolare aperto, sagomato a forma di parentesi graffa. Grappolo: lunghissimo-lungo, di forma cilindrica o conica, mediamente compatto, con 1-3 ali. Acino: dalla forma troncovoidale-ovoidale, buccia dal colore blunero, polpa croccante e incolore, dal sapore neutro. Note positive: ottima qualità, con acini naturalmente grandi. Note negative: produttività poco costante negli anni. Tendenza alla fessurazione degli acini sulla pianta (in presenza di elevata umidità) e al distacco durante la fase di post-raccolta. Diffusione attuale: presente da alcuni anni in Italia, si sta diffondendo nei nuovi impianti.

Autumn Royal N.

391


ricerca Autumn Seedless B. Sinonimi: somiglia alla Corrin Seedless descritta dalla Corrin Produce Dales Inc. Reedly in California. Origine: varietà apirena ottenuta da J.H. Weinberger e F.N. Harmon, presso l’USDA di Fresno in California, incrociando Calmeria x P. 64/18 (Moscato di Alessandria x Sultanina). Epoca di germogliamento: medio-precoce (I-II dec. di aprile). Epoca di fioritura: medio-precoce (III dec. di maggio, I dec. di giugno). Epoca di maturazione: media (I-II decade di settembre). Foglia: di forma orbicolare o cuneiforme, con tre o cinque lobi, seno peziolare aperto, sagomato a V. Grappolo: lungo, dalla forma conica, compatto, spesso alato con 1-3 ali. Acino: medio, dalla forma ellissoidale stretta, colore dell’epidermide verde-giallo, con tenue pigmentazione rosata per gli acini esposti alla luce diretta del sole, polpa non colorata dal sapore neutro. Note positive: buona produttività, uva dal gusto gradevole, specialmente a completa maturazione. Note negative: i grappoli possono presentarsi non uniformemente colorati o eccessivamente compatti. Diffusione attuale: poco diffusa.

Autumn Seedless B.

Baresana B. Sinonimi: Doraca, Lattuario bianco, Turchesca, Uva di Bisceglie, Uva Turca, Varesana. Origine: antico vitigno pugliese, sembra originario dell’Oriente. Epoca di germogliamento: media (II decade di aprile). Epoca di fioritura: media (I decade di giugno). Epoca di maturazione: medio-tardiva (II-III dec. di settembre). Foglia: dalla forma orbicolare con tre-cinque lobi, seno peziolare aperto, sagomato a V. Grappolo: medio-grande, di forma conica, mediamente compatto con 1 o 2 ali. Acino: medio-grande, sferoidale o anche ellissoidale largo, buccia dal colore verde-giallo cera o dorato, di medio spessore. Note positive: buona produttività. Si adatta con difficoltà alle forme di allevamento espanse, prediligendo quelle più contenute (controspalliera). Esiste un biotipo ad acino colorato, con buccia che a maturazione vira al rosa (Baresana Rosa RS.). Entrambe le tipologie sono molto apprezzate dai consumatori locali e dei mercati vicini. Note negative: non è molto resistente ai trasporti a distanza. Diffusione attuale: provincia di Bari (migliori risultati qualitativi). Baresana B.

392


varietà Black Pearl N. Sinonimi: non conosciuti. Origine: varietà con semi, a bacca nera, ottenuta dalla Corrin Produce Sales Inc. Reedley, in California. Epoca di germogliamento: molto tardiva (I decade di maggio). Epoca di fioritura: molto tardiva (III decade di giugno). Epoca di maturazione: molto tardiva (II-III decade di ottobre). Foglia: dalla forma pentagonale con cinque lobi, seno peziolare aperto, sagomato a V. Grappolo: grande, forma conica, mediamente compatto, alato. Acino: medio grande, di forma ellissoidale stretta, buccia blu-nera, pruinosa, discretamente spessa, polpa semicroccante, sapore neutro. Note positive: vitigno di buona fertilità (più di un grappolo per germoglio), si adatta bene alle forme di allevamento espanse; la qualità dell’uva è buona, resiste bene alle manipolazioni e al trasporto, adatta a una lunga conservazione in frigo. Note negative: sensibile alla colatura quando in fioritura vi è presenza di elevata umidità. In stagioni a estate corta e nei climi più settentrionali può presentare problemi di colorazione della buccia. Diffusione attuale: licenziataria Vinea s.r.l. (BA). Poco diffusa.

Foto Vivai Cooperativi Rauscedo

Black Pearl N.

Blush Seedless RS. Sinonimi: non conosciuti. Origine: varietà apirena ottenuta dal Prof. Harold P. Olmo presso la University of California di Davis, incrociando Emperor x Z 4-87. Parentali di Z 4-87 (Alphonse Lavallée x Pirovano 75) x Regina dei Vigneti. Epoca di germogliamento: precoce (I decade di aprile). Epoca di fioritura: medio-precoce (III dec. di maggio, I dec. di giugno). Epoca di maturazione: media (I-II decade di settembre). Foglia: pentagonale con cinque lobi, seno peziolare aperto, sagomato a U. Grappolo: molto lungo, cilindrico-conico, spargolo, alato. Acino: medio-grande, ellissoidale largo, buccia di colore rosso, sottile, polpa dal sapore neutro. Note positive: produttività molto elevata (anche 30 kg per ceppo) con accettabile dimensione degli acini (circa 4 grammi). Note negative: presenta acinelli immaturi (acinellatura verde). Diffusione attuale: varietà con moltiplicazione su licenza Zanzi Fruitgrowing Equipment. Brevetto n. 1024 NV. Poco diffusa.

Foto S. Somma

Blush Seedless RS.

393


ricerca Cardinal RS. Sinonimi: non conosciuti. Origine: varietà con semi ottenuta da E. Snyder e F. Harmon nel 1936 presso l’Horticoltural Field Station di Fresno in California ritenuta un incrocio tra Flame Tokay (Ahmer bou Ahmer) e Ribier (Alphonse Lavallée); con recenti ricerche molecolari si è scoperto che si è generata invece da Alphonse Lavallée x Regina dei Vigneti. Epoca di germogliamento: precoce (I decade di aprile). Epoca di fioritura: precoce (III decade di maggio). Epoca di maturazione: molto precoce (I-II decade di agosto). Foglia: pentagonale con cinque lobi, seno peziolare aperto, sagomato a U. Grappolo: grande, dalla forma cilindrico-conica, allungato, spargolo, alato. Acino: medio-grande, di forma sferoidale, buccia di colore rossoviolaceo, spessa, polpa croccante dal sapore neutro. Note positive: precocità e dimensioni degli acini (7-9 grammi). Note negative: non molto buona la resistenza ai trasporti, e nemmeno il mantenimento sulla pianta; a maturazione va raccolta immediatamente. Diffusione attuale: soprattutto in Abruzzo, limitata nelle altre regioni.

Foto Vivai Cooperativi Rauscedo

Cardinal RS.

Centennial Seedless B. Sinonimi: non conosciuti. Origine: varietà apirena ottenuta dal Prof. Harold P. Olmo presso la University of California di Davis, Gold x Q25-6 (F2 Emperor x Pirovano 75). Epoca di germogliamento: precoce (I decade di aprile). Epoca di fioritura: precoce (III decade di maggio). Epoca di maturazione: precoce-molto precoce (I-II decade di agosto). Foglia: di forma orbicolare con cinque o sette lobi, seno peziolare chiuso o sovrapposto, sagomato a U. Grappolo: grande, dalla forma conica o cilindrica, spargolo. Acino: dimensioni medio-grandi, forma ellissoidale stretta o cilindrica, buccia di colore giallo-verde e sottile, polpa consistente, sapore neutro. Note positive: buona produttività; buona qualità, adatta anche a uva passa, macedonia, frutta sciroppata ecc. Note negative: gli acini si disarticolano facilmente dal rachide in raccolta e trasporto; superata la maturazione fisiologica gli acini possono evidenziare pigmentazione anomala marroncina. Diffusione attuale: moltiplicazione su licenza Zanzi Fruitgrowing Equipment. Brevetto n. 1022-NV. Vivaisti licenziatari anche Vinea e Vitroplant. Discreta diffusione.

Foto S. Somma

Centennial Seedless B.

394


varietà Christmas Rose RS. Sinonimi: non conosciuti. Origine: varietà di uva da tavola con semi ottenuta dal Prof. Harold P. Olmo presso la University of California di Davis incrociando (Hunisa x Emperor x Nocera) x (Hunisa x Emperor x I.P.75). Epoca di germogliamento: medio-precoce (I-II dec. di aprile). Epoca di fioritura: media (I decade di giugno). Epoca di maturazione: molto tardiva (II-III decade di ottobre). Foglia: cuneiforme con tre-cinque lobi, seno peziolare aperto, sagomato a U. Grappolo: molto grande, di forma conica, mediamente compatto, alato. Acino: grande, dalla forma ellissoidale stretta, buccia dal colore rosso scuro-violetto, polpa carnosa dal sapore neutro. Note positive: ottima varietà di uva da tavola molto tardiva, resiste bene in pieno campo anche fino a dicembre. Note negative: la presenza dei vinaccioli e i grappoli troppo grandi possono creare problemi di commercializzazione. Diffusione attuale: poco diffusa.

Foto S. Somma

Ciminnita B. Sinonimi: la varietà sembrerebbe simile ad altre varietà descritte nella zona di coltivazione come Cipro bianco, Ciminnisa e Ciminnisa di Trapani. Origine: antica varietà con semi, ritenuta originaria della zona di Ciminni (Cosmo, 1940), ora Ciminna, nel Palermitano. Epoca di germogliamento: medio-tardiva (III decade di aprile). Epoca di fioritura: medio-tardiva (II-III decade di giugno). Epoca di maturazione: tardiva (III decade di ottobre). Foglia: di forma orbicolare con tre o cinque lobi, seno peziolare aperto, sagomato a V. Grappolo: di medie dimensioni, di forma conica, spargolo. Acino: medio-grande, dalla forma ellissoidale larga, buccia di colore verde-giallo dorato, pruinosa e consistente, polpa croccante e dal sapore neutro. Note positive: ottima varietà di uva da tavola tardiva, si presenta bene quando non soggetta a colature per difficoltà di fecondazione, resiste bene in pieno campo anche fino a dicembre. Note negative: per produrre bene ha bisogno della fecondazione incrociata, perché ha un fiore autosterile, con stami reflessi; sono consigliate come piante impollinatrici viti di Marsigliana nera, Lacrima di Maria o altre varietà a fioritura tardiva. Diffusione attuale: è presente in Sicilia nel Palermitano.

Christmas Rose RS.

Ciminnita B.

395


ricerca Clotilde Prosperi B. Sinonimi: Incrocio Prosperi 190. Origine: varietà di uva da tavola con semi ottenuta dal Prof. Vincenzo Prosperi presso la Stazione Sperimentale di Velletri, nel Lazio, incrociando Regina Sabalkanskoï x Italia. Epoca di germogliamento: tardiva (III decade di aprile). Epoca di fioritura: media (I decade di giugno). Epoca di maturazione: medio-tardiva (II-III decade di settembre). Foglia: di forma pentagonale, con cinque lobi, seno peziolare aperto, sagomato a U. Grappolo: di medie dimensioni, di forma cilindrica, spargolo. Acino: medio-grande, obovoidale, buccia di colore giallo-verde, pruinosa, consistente, polpa consistente dal sapore neutro. Note positive: vitigno selezionato agli inizi del miglioramento genetico delle uve da tavola in Italia. Pastena lo definì “di grande pregio per l’Italia Continentale”. Note negative: sensibile ai marciumi e poco adatta ai trasporti. Diffusione attuale: poco diffusa. Conegliano 218 N. Sinonimi: non conosciuti. Origine: varietà di uva da tavola con semi ottenuta dall’Istituto Sperimentale per la Viticoltura-CRA incrociando Italia x Volta (I.P. 105). Epoca di germogliamento: molto precoce-precoce (III decade di marzo, I decade di aprile). Epoca di fioritura: medio-precoce (III decade di maggio, I decade di giugno). Epoca di maturazione: molto precoce (I-II decade di luglio). Foglia: di forma pentagonale con cinque lobi, seno peziolare aperto, sagomato a V. Grappolo: dalle dimensioni medie, di forma cilindrica o conica, alato, compatto. Acino: medio, sferoidale, buccia di colore blu-nero, pruinosa, polpa soda e leggermente aromatica. Note positive: vitigno interessante per la precocità di maturazione dell’uva. Note negative: presenta grappoli più compatti rispetto alla varietà Conegliano Precoce. Diffusione attuale: poco diffusa.

Clotilde Prosperi B.

Foto Vivai Cooperativi Rauscedo

Conegliano 218 N.

396


varietà Conegliano Precoce N. Sinonimi: Conegliano 199. Origine: varietà di uva da tavola con semi ottenuta dall’Istituto Sperimentale per la Viticoltura-CRA incrociando Italia x Volta (I.P. 105). Epoca di germogliamento: molto precoce (III decade di marzo). Epoca di fioritura: precoce (III decade di maggio). Epoca di maturazione: molto precoce (I-II decade di luglio). Foglia: di forma pentagonale con cinque lobi. Grappolo: di medie dimensioni, cilindrico, alato, mediamente compatto o spargolo. Acino: medio, sferoidale, buccia di colore blu-nero, pruinosa, consistente, polpa soda e leggermente aromatica. Note positive: vitigno molto interessante per la precocità di maturazione. Compie il suo ciclo in 90-95 giorni. Note negative: l’elevata acidità titolabile richiede la completa maturazione per poter procedere alla raccolta, altrimenti presenta un sapore troppo acidulo penalizzante il gusto. Diffusione attuale: poco diffusa.

Foto Vivai Cooperativi Rauscedo

Corniola B. Sinonimi: Corniola di Milazzo, Galluna Zeni di Damasco. Origine: antica varietà di uva da tavola con seme, di probabile origine asiatica, in Italia è presente nelle regioni meridionali. Epoca di germogliamento: media (II decade di aprile). Epoca di fioritura: medio-precoce (III decade di maggio, I decade di giugno). Epoca di maturazione: medio-tardiva (II-III dec. di settembre). Foglia: di forma pentagonale con cinque lobi, seno peziolare aperto, sagomato a V. Grappolo: medio, conico, alato, spargolo. Acino: medio, ovoidale coniforme, buccia pruinosa, consistente, di colore giallo-verde. Note positive: coltivata nell’Italia meridionale, produce grappoli di colore giallo dorato ben accetti dal mercato, accattivante per la forma degli acini. Note negative: nell’Italia settentrionale il colore della buccia resta verde e a maturazione spacca. Diffusione attuale: diffusa soprattutto in Sicilia nella zona di Milazzo.

Conegliano Precoce N.

Foto S. Somma

Corniola B.

397


ricerca Crimson Seedless RS. Sinonimi: conosciuta e collaudata presso l’USDA come selezione #102-26. Origine: varietà apirena ottenuta nel 1983 da David Ramming e Ron Tarailo dell’USDA-ARS di Fresno in California, incrociando Emperor x #C33-199. Tra i parentali le cultivar Italia, Calmeria, Moscato d’Alessandria e Sultanina. Licenziata nel 1989. Epoca di germogliamento: media (II decade di aprile). Epoca di fioritura: media (I decade di giugno). Epoca di maturazione: medio-tardiva (II decade di settembre, I decade di ottobre). Foglia: di forma pentagonale con cinque lobi, seno peziolare chiuso, sagomato a V. Grappolo: medio-grande, di forma conica, compatto, con 1-3 ali. Acino: medio, di forma troncovoidale, colore dell’epidermide rosa, polpa non colorata dal sapore neutro. Note positive: apirenia e maturazione tardiva; sotto telo plastico può rimanere sulla pianta fino alla metà di dicembre; ottima la tenuta di conservazione oltre che sulla pianta anche durante le fasi del trasporto e di commercializzazione. Note negative: può presentare problemi legati alla scarsa e non uniforme colorazione dei grappoli, oltre che produttività non elevata. Diffusione attuale: è tra le varietà apirene più diffuse in Italia.

Foto Vivai Cooperativi Rauscedo

Crimson Seedless RS.

Dawn Seedless B. Sinonimi: non conosciuti. Da non confondersi con la cultivar con semi ottenuta ottenuta da Foster nel 1835 a York incrociando Black Marocco x Chasselas dorato e denominata Downe o Lady Downes. Origine: varietà apirena ottenuta dal Prof. Harold P. Olmo e da Albert T. Koyama presso la University of California di Davis, incrociando Gold x Perlette. Epoca di germogliamento: precoce (I decade di aprile). Epoca di fioritura: precoce (III decade di maggio). Epoca di maturazione: medio-precoce (III decade di agosto, I decade di settembre). Foglia: dalla forma orbicolare con cinque lobi, seno peziolare aperto, sagomato a U. Grappolo: medio-grande, dalla forma cilindrico-conica, mediamente compatto e alato. Acino: di dimensioni medie, dalla forma ellissoidale larga, buccia di colore verde-giallo, sottile e coriacea, poco pruinosa, polpa consistente e croccante, dal sapore neutro. Note positive: apirenia e buona produzione (un grappolo per germoglio). Buona la qualità dell’uva prodotta (croccantezza della polpa) e colorazione uniforme della buccia. Note negative: dimensione degli acini non molto grande. Diffusione attuale: domanda di brevetto n. 9-NV/84 e moltiplicazione su licenza Zanzi Fruitgrowing Equipment, Vinea e Vitroplant.

Dawn Seedless B.

398


varietà Delizia di Vaprio B. Sinonimi: Incrocio Pirovano 46A. Origine: varietà di uva da tavola con semi ottenuta nel 1908 dal Pirovano in Italia, incrociando Bianca di Foster x Zibibbo. Epoca di germogliamento: precoce (I decade di aprile). Epoca di fioritura: precoce (III decade di maggio). Epoca di maturazione: medio-precoce (III decade di agosto, I decade di settembre). Foglia: di forma orbicolare con cinque lobi, seno peziolare aperto, sagomato a U. Grappolo: di media grandezza, di forma cilindrico-conica, alato e spargolo. Acino: medio-grande, di forma ellissoidale larga, buccia di colore verde-giallo ambrato, pruinosa e spessa, polpa consistente dal sapore leggermente moscato. Note positive: vitigno molto conosciuto in Portogallo. Note negative: separazione abbastanza difficile dell’acino dal pedicello, è stata notata una certa disaffinità con i portinnesti del Teleki compreso il Kober 5BB. Diffusione attuale: poco diffusa. Fiorenza B. Sinonimi: non conosciuti. Origine: varietà di uva da tavola con semi ottenuta dall’Istituto Sperimentale per la Viticoltura-CRA, incrociando Italia x (Cardinal x varietà apirena). Epoca di germogliamento: precoce (I decade di aprile). Epoca di fioritura: medio-precoce (III decade di maggio, I decade di giugno). Epoca di maturazione: media (I-II decade di settembre). Foglia: dalla forma pentagonale con tre o cinque lobi, seno peziolare aperto, sagomato a V. Grappolo: grande dalla forma cilindrica o conica, alato e mediamente compatto. Acino: grande, dalla forma obovoidale, buccia pruinosa, consistente, di colore giallo-verde, polpa croccante e aromatica. Note positive: presenta un grappolo con caratteristiche simili all’Italia, differisce da questa per avere un acino più allungato. Note negative: i grappoli in alcuni casi possono risultare eccessivamente compatti. Diffusione attuale: poco diffusa.

Delizia di Vaprio B.

Fiorenza B.

399


ricerca Gros Vert B. Sinonimi: Abbondanza, St. Jannet, Trionfo dell’Esposizione, Verdal, Trionfo di Gerusalemme, Abundance. Origine: varietà di uva da tavola con semi, che sembrerebbe originaria delle Alpi Marittime o della Francia meridionale. Epoca di germogliamento: precoce (I decade di aprile). Epoca di fioritura: precoce (III decade di maggio). Epoca di maturazione: precoce (II-III decade di agosto). Foglia: di forma orbicolare con cinque lobi, seno peziolare con bordi sovrapposti, sagomato a V. Grappolo: di medie dimensioni, mediamente compatto, conico, alato. Acino: medio piccolo, sferoide, buccia spessa, pruinosa e consistente, di colore verde-giallo. Note positive: apprezzata uva da tavola precoce, si conserva bene sulla pianta. Note negative: difficile separazione del pedicello dall’acino. Diffusione attuale: diffusa nella parte meridionale della Francia, poco diffusa in Italia. Italia B. Sinonimi: Dona Sofia, Idéal, Italian muscat, I. Pirovano 65, Moscatel Italiano. Origine: varietà di uva da tavola con semi ottenuta nel 1911 dal Prof. Alberto Pirovano in Italia (Bicane x Moscato D’Amburgo). Epoca di germogliamento: media (II decade di aprile). Epoca di fioritura: media (I decade di giugno). Epoca di maturazione: medio-tardiva (II-III dec. di settembre). Foglia: di forma pentagonale con cinque lobi, seno peziolare aperto, sagomato a V o a U. Grappolo: grande, di forma conica, di media compattezza, con 1 o 2 ali. Acino: grande, ellissoidale largo, buccia di colore verde-giallo, pruinosa, abbastanza spessa e consistente, polpa croccante e succosa con leggero e delicato aroma di moscato. Note positive: ottima produttività. Si conserva bene sulla pianta se in coltivazione protetta con film plastico per ritardare la raccolta; si presta bene alla conservazione e ai trasporti anche a lunga distanza. Note negative: necessita di un diradamento dei grappoli sulla pianta e delle bacche sul grappolo, eliminando gli acini non ben sviluppati e quelli più piccoli, che derivano da fiori che non sono stati ben fecondati, operazione detta dagli operatori “fare l’acinino”. Diffusione attuale: è la varietà con semi più diffusa e commercializzata in Italia e in tutto il mondo, per l’ottima qualità dell’uva.

Gros Vert B.

Foto Vivai Cooperativi Rauscedo

Italia B.

400


varietà Marsigliana Nera N. Sinonimi: Marsigliana Nera di Sicilia, Marsigliana Niura, Marsigliana. Origine: antica varietà di uva da tavola con semi di origine ignota, è presente soprattutto in Sicilia consociata con Ciminnita e Lacrima di Maria. Epoca di germogliamento: tardiva (III decade di aprile). Epoca di fioritura: medio-tardiva (I-II decade di giugno). Epoca di maturazione: tardiva (III decade di settembre, I decade di ottobre). Foglia: di forma pentagonale con cinque lobi, seno peziolare aperto, sagomato a U. Grappolo: grande, di forma conica, alato, mediamente spargolo. Acino: grande, ovoidale, buccia di colore blu-nero (non uniforme e rossa nelle zone ombreggiate), spessa e molto pruinosa, polpa croccante dal sapore neutro. Note positive: il vitigno presenta una buona produzione, l’uva ha una buona resistenza e si conserva bene sulla pianta. Interessante soprattutto per i mercati locali. Note negative: la colorazione dei grappoli e degli acini non è sempre uniforme. Diffusione attuale: diffusa soprattutto in Sicilia.

Marsigliana Nera N.

Matilde B. Sinonimi: non conosciuti. Origine: varietà di uva da tavola con semi ottenuta per incrocio da P. Manzo dell’Istituto Sperimentale per la Frutticoltura, incrociando Italia x Cardinal. Epoca di germogliamento: precoce (I decade di aprile). Epoca di fioritura: precoce (III decade di maggio). Epoca di maturazione: molto precoce-precoce (I-II decade di agosto). Foglia: dalla forma pentagonale con cinque lobi, seno peziolare aperto a parentesi graffa. Grappolo: lungo-lunghissimo dalla forma cilindrico-conica, mediamente compatto. Acino: grande dalla forma ovoidale, buccia dal colore verdegiallo, sottile, polpa incolore consistente e sapore leggermente aromatico. Note positive: la produzione è buona, costante e abbondante. Note negative: gli acini, rispetto agli standard attuali, sono di dimensioni ridotte; manifesta alcuni problemi per ridotta resistenza ai trasporti e bassa shelf-life, specialmente se si commercializza uva non perfettamente matura. Diffusione attuale: la varietà è oggi poco diffusa, sostituita dalla cultivar Victoria con bacche più grandi e dal sapore neutro.

Foto Vivai Cooperativi Rauscedo

Matilde B.

401


ricerca Maxia B. Sinonimi: non conosciuti. Origine: varietà di uva da tavola con semi ottenuta dall’Istituto Sperimentale per la Viticoltura-CRA, incrociando Italia x (Cardinal x varietà apirena). Epoca di germogliamento: precoce (I decade di aprile). Epoca di fioritura: precoce (III decade di maggio). Epoca di maturazione: molto precoce-precoce (I-II decade di agosto). Foglia: di forma orbicolare intera, seno peziolare a bordi sovrapposti, sagomato a V. Grappolo: grande di forma conica, alato, mediamente compatto. Acino: grande dalla forma ellittico-lunga, buccia di colore verdegiallo, pruinosa e consistente, polpa soda e leggermente aromatica. Note positive: vitigno a bacca bianca. Buona la vigoria e ottima la fertilità. Interessanti anche le dimensioni della bacca. Note negative: i grappoli possono presentarsi con una scarsa uniformità degli acini. Diffusione attuale: poco diffusa. Michele Palieri N. Sinonimi: non conosciuti. Origine: varietà con semi ottenuta nel 1958 a Velletri dall’omonimo Palieri Michele incrociando Alphonse Lavallée x Red Malaga. Epoca di germogliamento: medio-tardiva (II-III dec. di aprile). Epoca di fioritura: medio-tardiva (I-II decade di giugno). Epoca di maturazione: media (I-II decade di settembre). Foglia: di forma pentagonale con cinque lobi, seno peziolare aperto, sagomato a V. Grappolo: grande di forma cilindrica o conica, spargolo, con 1 o 2 ali. Acino: grande di forma ovoidale, buccia di colore blu-nero, spessa e consistente, polpa croccante dal sapore neutro. Note positive: buona e costante produttività, duttile dal punto di vista agronomico, in quanto si presta alla copertura per il ritardo, ma anche, nelle aree più miti, alla coltivazione protetta per l’anticipo della raccolta. Buone la conservabilità e la resistenza ai trasporti. Note negative: è molto sensibile alla colatura dei fiori, per cui va evitata l’esecuzione di pratiche colturali quali sfogliature, lavorazioni ecc. durante la fioritura. Diffusione attuale: è la varietà di uva da tavola a bacca nera più diffusa in Italia.

Maxia B.

Foto Vivai Cooperativi Rauscedo

Michele Palieri N.

402


varietà Moscato d’Adda N. Sinonimi: non conosciuti. Origine: varietà di uva da tavola con semi ottenuta nel 1897 da Luigi Pirovano per autofecondazione del Moscato d’Amburgo. Epoca di germogliamento: tardiva (III decade di aprile). Epoca di fioritura: medio-tardiva (I-II decade di giugno). Epoca di maturazione: tardiva (III decade di settembre, I decade di ottobre). Foglia: di forma pentagonale con cinque lobi, seno peziolare aperto, sagomato a U. Grappolo: medio-grande di forma conica, alato, spargolo. Acino: grande, sferoidale schiacciato ai poli, buccia di colore blunero uniforme, spessa e pruinosa, polpa carnosa dal sapore moscato. Note positive: dal Moscato d’Amburgo il Moscato d’Adda ha ereditato il colore e l’aroma, viceversa, non presenta l’inconveniente della disformità di maturazione degli acini. Note negative: non descritte. Diffusione attuale: varietà poco diffusa. Moscato d’Amburgo N. Sinonimi: Oeillade musquée, Black Hambourg, Zibibbo Nero. Origine: varietà di uva da tavola con semi, nota da lunghissimo tempo in Inghilterra (in serra), diffusa anche in Francia, Jugoslavia, Romania, Ungheria, Italia ecc. I genitori sono Moscato di Alessandria x Frankenthal. Epoca di germogliamento: medio-tardiva (II-III dec. di aprile). Epoca di fioritura: media (I decade di giugno). Epoca di maturazione: medio-tardiva (II-III dec. di settembre). Foglia: di forma pentagonale con tre o cinque lobi, seno peziolare aperto, sagomato a U. Grappolo: medio-grande, conico, spargolo. Acino: medio-grande, ellissoidale largo-sferoidale, buccia di colore rosso scuro-violetto, sottile e pruinosa, polpa molle dal sapore moscato intenso. Note positive: vitigno con uva attraente sia per il colore sia per l’aroma degli acini. Note negative: il vitigno mal tollera le potature molto ricche (grappoli mal formati e di irregolare maturazione). L’uva di tale varietà non sopporta i lunghi trasporti. Diffusione attuale: diffusa in maniera sporadica in tutte le zone viticole d’Italia.

Moscato d’Adda N.

Foto Vivai Cooperativi Rauscedo

Moscato d’Amburgo N.

403


ricerca Perlette B. Sinonimi: non conosciuti. Origine: varietà di uva da tavola apirena ottenuta dal Prof. Harold P. Olmo presso la University of California di Davis, incrociando Szölokertek Khiralynoje (Regina dei vigneti) x Sultanina marble. Epoca di germogliamento: precoce (I decade di aprile). Epoca di fioritura: precoce (III decade di maggio). Epoca di maturazione: precoce (II-III decade di agosto). Foglia: di forma orbicolare, con tre lobi, seno peziolare aperto, sagomato a U. Grappolo: di dimensioni medie, dalla forma conica, compatto, spesso alato. Acino: di dimensioni medio-piccole, di forma sferoidale, buccia di colore verde-giallo cereo, sottile e pruinosa, polpa croccante dal sapore neutro. Note positive: l’uva presenta il pregio dell’apirenia, con acini più grandi rispetto alla Sultanina. Note negative: difetta comunque per le limitate dimensioni degli acini e per la compattezza del grappolo. Diffusione attuale: poco diffusa.

Foto S. Somma

Perlon N. Sinonimi: Incrocio Gargiulo 89878. Origine: varietà di uva da tavola apirena ottenuta da Angelo A. Gargiulo presso la Station esperimentale San Rafael I.N.T.A., Mendoza, Argentina, incrociando Emperador x Perlette. Epoca di germogliamento: precoce (I decade di aprile). Epoca di fioritura: precoce (III decade di maggio). Epoca di maturazione: medio-tardiva (II-III dec. di settembre). Foglia: di forma orbicolare con tre o cinque lobi, seno peziolare chiuso, sagomato a U. Grappolo: dalle dimensioni elevate, di forma conica e alato. Acino: di medio-grande dimensione, sferoidale o ellissoidale largo, buccia dal colore rosso scuro-violetto, polpa incolore dal sapore neutro. Note positive: tale varietà presenta una buona produzione, discrete le dimensioni degli acini. Note negative: per raggiungere le migliori caratteristiche organolettiche ha bisogno di maturare bene, altrimenti risulta insipida. Diffusione attuale: discretamente diffusa inizialmente, poi sostituita con varietà più interessanti.

Perlette B.

Foto S. Somma

Perlon N.

404


varietà Pizzutello Bianco B. Sinonimi: Aetonychi aspro, Coretto, Cornichon blanc, Rish Baba, Sperone di gallo, Teta di vacca. Origine: antica varietà di uva da tavola con semi, presente in Italia da lunghissimo tempo, sembra essere originaria della Siria, dove viene chiamata Damasco Bianco. Epoca di germogliamento: media (II decade di aprile). Epoca di fioritura: media (I decade di giugno). Epoca di maturazione: medio-tardiva (II-III dec. di settembre). Foglia: di forma pentagonale, con tre o cinque lobi, seno peziolare aperto, sagomato a forma di V o di parentesi graffa. Grappolo: medio-grande, cilindrico-conico, spargolo. Acino: medio-grande, corniforme o fusiforme, buccia di colore verde-giallo, sottile ma consistente, polpa croccante. Note positive: vitigno con discreta produzione, l’uva si conserva bene sulla pianta, buona è anche la resistenza ai trasporti. Note negative: è un vitigno soggetto alla colatura. Diffusione attuale: vitigno antico coltivato in Puglia, Sicilia e Lazio, dove trova apprezzamento sui mercati locali. Primus B. Sinonimi: Incrocio Pirovano 7. Origine: varietà di uva da tavola con semi ottenuta nel 1901 dal Prof. Alberto Pirovano in Italia, incrociando Maddalena Reale x Ferdinando di Lesseps. Epoca di germogliamento: precoce (I decade di aprile). Epoca di fioritura: media (I decade di giugno). Epoca di maturazione: precocissima (III decade di luglio, I decade di agosto). Foglia: di forma pentagonale, con cinque lobi, seno peziolare a bordi sovrapposti, sagomato a V. Grappolo: di medie dimensioni, di forma conica, mediamente compatto. Acino: dalle dimensioni medie, di forma sferoidale, buccia di colore verde-giallo, spessa e pruinosa, polpa tenera dal sapore moscato. Note positive: l’uva di tale varietà, un tempo molto diffusa, è caratterizzata dalla precocità e dal gradevole sapore moscato. Note negative: se durante la fioritura vi sono condizioni climatiche non favorevoli, i grappoli si presentano fortemente acinellati. Diffusione attuale: poco diffusa; è stata sostituita da varietà precoci più produttive (Regina dei Vigneti e Matilde prima e Victoria dopo).

Pizzutello Bianco B.

Primus B.

405


ricerca Prunesta N. Sinonimi: Prunesta Nera, Prunesta di Ruvo, Prunesta Rossa, Bermestia Nera, Pergola Rossa, Prunesta Violacea, Bermestia Violacea, Bermestia Violata, Uva Rosa di Cagliari, Uva d’Inverno. Origine: antica varietà di uva da tavola con semi, di origine sconosciuta, è presente da lunghissimo tempo nell’Italia meridionale. Epoca di germogliamento: tardiva (III decade di aprile). Epoca di fioritura: medio-tardiva (I-II decade di giugno). Epoca di maturazione: tardiva (III decade di settembre, I decade di ottobre). Foglia: dalla forma orbicolare o pentagonale, con tre lobi, seno peziolare aperto, a forma di U. Grappolo: dalle dimensioni medio-grandi, di forma conica, mediamente compatto, alato (1 o 2 ali). Acino: di medie dimensioni, di forma ellissoidale larga, buccia di colore blu-nero, spessa e pruinosa, polpa croccante dal sapore neutro. Note positive: l’uva presenta una buona resistenza ai trasporti. Note negative: tale vitigno necessita di un periodo caldo molto lungo per raggiungere la maturazione completa. Diffusione attuale: presente in maniera sporadica nelle regioni del Meridione d’Italia.

Foto S. Somma

Red Flame RS. Sinonimi: Flame Seedless. Origine: varietà di uva da tavola apirena ottenuta da John H. Weinberger e F.N. Harmon presso l’USDA-ARS in Fresno, California. Tale cultivar è il risultato dell’incrocio (Cardinal x Sultanina) x [(Red Malaga x Tifafihi Ahmer ) x (Moscato d’Alessandria x Sultanina)]. Epoca di germogliamento: precoce (I decade di aprile). Epoca di fioritura: precoce (III decade di maggio). Epoca di maturazione: precoce (II-III decade di agosto). Foglia: di forma orbicolare con cinque lobi, seno peziolare aperto, sagomato a U. Grappolo: dalle dimensioni medio-grandi, di forma conica, mediamente compatto. Acino: di grandezza media e dalla forma sferoidale, buccia dal colore rosso, mediamente pruinosa, sottile, polpa incolore, consistente, succosa, dal sapore neutro. Note positive: il vitigno presenta media vigoria, con buona fertilità, oltre 1 grappolo per ogni germoglio, la sua produttività è elevata (circa 25 kg di uva per ceppo). Gusto molto apprezzato. Note negative: limitate dimensioni dell’acino; mal si adatta a lunghi periodi di conservazione. Diffusione attuale: poco diffusa.

Prunesta N.

Red Flame RS.

406


varietà Red Globe RS. Sinonimi: non conosciuti. Origine: varietà con semi ottenuta da Albert T. Koyama e Harnold P. Olmo presso la University of California di Davis, incrociando (Hunisia x Emperor) x (Hunisia x Emperor x Nocera). Epoca di germogliamento: tardiva (III decade di aprile). Epoca di fioritura: tardiva (II decade di giugno). Epoca di maturazione: medio-tardiva (II-III decade di settembre). Foglia: dalla forma pentagonale, con tre o cinque lobi. Grappolo: dalle dimensioni elevate, di forma conica, mediamente compatto, con 1-2 ali. Acino: di grande dimensione, sferoidale, buccia dal colore rosso scuro-violetto, polpa incolore dal sapore neutro. Note positive: ottima qualità dell’uva, per la dimensione e la serbevolezza degli acini. Buona resistenza sulla pianta e durante le fasi del trasporto, della conservazione e della commercializzazione. Molto conosciuta e apprezzata in tutto il mondo. Note negative: la colorazione dei grappoli e degli acini non sempre è uniforme. Diffusione attuale: licenziatari della varietà sono i Vivai F.lli Zanzi, Vitroplant e Vinea di Bitetto (BA). È presente in maniera rilevante in tutte le regioni produttrici di uve da tavola.

Red Globe RS.

Red Italia RS. Sinonimi: Italia Rossa. Origine: varietà con semi ottenuta da mutazione gemmaria spontanea individuata su Italia a San Giorgio Jonico (TA) nel 1981. Epoca di germogliamento: media (II decade di aprile). Epoca di fioritura: media (I decade di giugno). Epoca di maturazione: medio-tardiva (II-III dec. di settembre). Foglia: di forma pentagonale, con cinque lobi, seno peziolare aperto, sagomato a U. Grappolo: dalle dimensioni grandi, di forma conica, di media compattezza, con una o due ali. Acino: grande, di forma ovoidale, buccia di colore rosa, pruinosa, abbastanza spessa e consistente, polpa croccante e succosa con leggero e delicato aroma di moscato. Note positive: si differenzia dalla cultivar Italia per il colore dell’epidermide. Note negative: il colore rosso dell’epidermide è raggiunto solo dai grappoli ben esposti alla luce del sole, a completa maturazione. Diffusione attuale: poco diffusa.

Red Italia RS.

407


ricerca Regina B. Sinonimi: Mennavacca Bianca, Inzolia Imperiale, Pergolone o Provolone, Galletta, Dattero, Dattero di Negroponte, Dattier de Beyrouth (Francia), Afouz-Aly (Bulgaria), Aleppo (Romania), Rosaki (Egeo) ecc. Origine: antica varietà con semi, di origine sconosciuta, ha raggiunto nel corso del tempo un’ampia estensione geografica. Epoca di germogliamento: medio-precoce (I-II dec. di aprile). Epoca di fioritura: media (I decade di giugno). Epoca di maturazione: medio-tardiva (II-III dec. di settembre). Foglia: di forma pentagonale con tre o cinque lobi, seno peziolare aperto, sagomato a U. Grappolo: dalle dimensioni grandi, di forma conica o cilindrica, mediamente spargolo, alato (con una o due ali). Acino: di grosse dimensioni, di forma ellissoidale larga, buccia di colore verde-giallo dorato, spessa e pruinosa, polpa carnosa e croccante dal sapore neutro. Note positive: la più diffusa prima dell’affermazione della varietà Italia, è caratterizzata dalla buona resistenza ai trasporti e da gradevolezza al gusto. Note negative: è necessario realizzare una potatura non eccessivamente ricca. Diffusione attuale: un tempo molto diffusa in Puglia e Abruzzo, oggi è coltivata in maniera limitata.

Foto Vivai Cooperativi Rauscedo

Regina B.

Regina dei Vigneti B. Sinonimi: Incrocio Mathiàsz 140, Moscato Regina dei Vigneti. Origine: varietà con semi ottenuta dall’ungherese Giovanni Mathiàsz nel 1916, incrociando Regina Elisabetta x Perla di Csaba. Epoca di germogliamento: medio-precoce (I-II dec. di aprile). Epoca di fioritura: media (I decade di giugno). Epoca di maturazione: molto precoce-precoce (III decade di luglio, II decade di agosto). Foglia: pentagonale o reniforme, con tre lobi o intera, seno peziolare aperto, sagomato a V. Grappolo: di dimensioni medie, di forma cilindrica o conica, mediamente compatto. Acino: di medio-grandi dimensioni, dalla forma ellissoidale larga, buccia di colore verde-giallo, spessa e pruinosa, polpa carnosa dal sapore delicatamente moscato. Note positive: discreta resistenza ai trasporti e dal delicato sapore moscato, apprezzata per la sua precocità. Note negative: presenta il difetto di acinellare facilmente, con conseguente aumento del costo di produzione. Diffusione attuale: un tempo molto diffusa in Puglia e Sicilia, oggi è coltivata marginalmente rispetto ad altre varietà.

Regina dei Vigneti B.

408


varietà Rubinia N. Sinonimi: non conosciuti. Origine: varietà di uva da tavola apirena ottenuta dall’Istituto Sperimentale per la Viticoltura-CRA incrociando Conegliano 199 x Ruby Seedless. Epoca di germogliamento: precoce (I decade di aprile). Epoca di fioritura: precoce (III decade di maggio). Epoca di maturazione: precoce (II-III decade di agosto). Foglia: di forma pentagonale con cinque lobi, seno peziolare aperto, sagomato a U. Grappolo: dalle dimensioni medio-grandi, di forma cilindrica, alato, spargolo. Acino: di medio-piccole dimensioni, dalla forma ellissoidale larga, buccia di colore rosso scuro-violetto, pruinosa, polpa consistente e leggermente aromatica. Note positive: vitigno vigoroso e produttivo. Interessante anche la dimensione del grappolo. Note negative: l’uva difetta nelle dimensioni dell’acino. Diffusione attuale: poco diffusa. Sugraone B. Sinonimi: Regular Superior Seedless o Superior Seedless®. Varietà brevettata. Origine: varietà apirena ottenuta da John M. Garabedian di Fresno, California, incrociando Cardinal con una varietà apirena sconosciuta, dal complesso pedigree. Brevettata nel 1972, furono assegnati i diritti alla Superior Farming Company, Bakersfield, California. Epoca di germogliamento: molto precoce-precoce (II-III decade di marzo). Epoca di fioritura: molto precoce-precoce (II-III dec. di maggio). Epoca di maturazione: molto precoce-precoce (I-II decade di agosto). Foglia: cuneiforme con tre o cinque lobi, seno peziolare chiuso, sagomato a U. Grappolo: di dimensioni grandi, dalla forma conica, mediamente compatto, alato. Acino: di medie-grandi dimensioni, ellissoidale largo, con buccia di colore verde-giallo, polpa croccante dal sapore neutro. Note positive: apirenia, epoca di maturazione e ottima qualità. La tecnica della coltura protetta ha consentito di aumentare la fertilità delle gemme e quindi la produzione, favorendone la remunerazione e la diffusione. Note negative: in pieno campo, in Italia, presenta una produttività spesso non soddisfacente; problemi di acinellatura. Diffusione attuale: tra le varietà apirene più diffuse in Italia. Attuali licenziatarie sono Sun World International e, in Italia, Vitroplant.

Rubinia N.

Sugraone B.

409


ricerca Sugraeighteen® B. Sinonimi: Sophia Seedless; varietà brevettata. Origine: varietà apirena sviluppata nel 1990 da Cain David W. presso la Sun World International Inc. in Bakersfield, California (incrocio fra Moscato di Alessandria x Sugraone). Epoca di germogliamento: media (II decade di aprile). Epoca di fioritura: media (I decade di giugno). Epoca di maturazione: media (I-II decade di settembre). Foglia: di forma pentagonale con tre lobi, seno peziolare aperto, sagomato a V. Grappolo: di grandi dimensioni, di forma conica, semplice o alato, mediamente compatto. Acino: dalle dimensioni medio-grandi, di forma sferoidale, buccia di colore verde-giallo, polpa croccante e dal gusto moscato, vinaccioli rudimentali. Note positive: ottima qualità (con 1,1-2 grappoli per germoglio), possiede un distintivo sapore moscato, simile all’Italia. Note negative: in alcuni anni gli acini, al raggiungimento della maturazione, presentano una pigmentazione bruna. Diffusione attuale: licenziataria della varietà è la Sun World International. Iniziale diffusione. Sugraeighteen® B.

Sugranineteen RS. Sinonimi: Scarlotta Seedless®. Varietà brevettata. Origine: varietà apirena sviluppata nel 1993 da Cain David W. – Sun World International Inc., California. Incrocio Sun World Seedling 89345-090-144 x Sun World Seedling 89361-091-364. Epoca di germogliamento: tardiva (III decade di aprile). Epoca di fioritura: tardiva (II decade di giugno). Epoca di maturazione: tardiva (III decade di settembre, I decade di ottobre). Foglia: di forma pentagonale con cinque o sette lobi, seno peziolare aperto, sagomato a V. Grappolo: di forma conica, semplice o alato, mediamente compatto. Acino: medie dimensioni, ellissoidale stretto, colore rosso scurovioletto, polpa croccante e gusto neutro, vinaccioli assenti. Note positive: ottima qualità, fertile (con 1 grappolo per germoglio); maggiore facilità di colorazione rispetto alla Crimson seedless. Note negative: in alcune annate grappoli eccessivamente compatti. Diffusione attuale: licenziataria della varietà è la Sun World International. Iniziale diffusione.

Sugranineteen RS.

410


varietà Sugrasixteen N. Sinonimi: Sable Seedless®. Varietà brevettata. Origine: varietà apirena sviluppata nel 1988 da Cain David W. – Sun World International Inc., California. Incrocio Black Monukka x Sugrafive. Epoca di germogliamento: media (II decade di aprile). Epoca di fioritura: media (I decade di giugno). Epoca di maturazione: media (I decade di settembre). Foglia: di forma pentagonale con tre lobi, seno peziolare aperto, sagomato a V. Grappolo: di medie dimensioni, di forma conica, semplice o alato, compatto. Acino: dimensioni medie, forma ovoidale-troncovoidale, buccia blu-nera, polpa croccante e gusto che ricorda il moscato, vinaccioli rudimentali. Note positive: uva di qualità, produttiva (con 1,1-2 grappoli per germoglio). Risponde abbastanza bene all’acido gibberellico per la riduzione del numero e della dimensione degli acini. Note negative: l’uso non corretto di acido gibberellico induce fitotossicità e aumento di deperibilità durante il trasporto. Diffusione attuale: licenziataria della varietà è la Sun World International. Iniziale diffusione.

Sugrasixteen N.

Sugrathirteen N. Sinonimi: Midnight Beauty ®. Varietà brevettata. Origine: varietà apirena sviluppata nel 1990 da Cain David W. – Sun World Inc., California. Incrocio (Italia x Sugraone) x Fantasy Seedless. Epoca di germogliamento: precoce (I decade di aprile). Epoca di fioritura: precoce (III decade di maggio). Epoca di maturazione: precoce (dalla II decade di agosto). Foglia: di forma pentagonale con cinque lobi, seno peziolare aperto, sagomato a V. Grappolo: di medie dimensioni, dalla forma conica, semplice o alato, mediamente compatto. Acino: medio-grande, ellissoidale stretto, buccia dal colore blunero, polpa croccante e dal gusto neutro, vinaccioli assenti. Note positive: uva di qualità e buona produttività (circa 1 grappolo per tralcio). Risponde abbastanza bene agli interventi miranti al miglioramento delle caratteristiche quali-quantitative di grappoli e acini. Note negative: in alcune annate i grappoli potrebbero risultare eccessivamente compatti. Diffusione attuale: licenziataria della varietà è la Sun World International. Iniziale diffusione.

Foto S. Somma

Sugrathirteen N.

411


ricerca Sultanina Bianca B. Sinonimi: Thompson Seedless, Kekmish bianco, Kechmish bianco à grains oblongs, Couforogo, Sultan, Sultanieh ecc. Origine: antica varietà apirena di origine turca diffusasi in Grecia e nel Mediterraneo. Epoca di germogliamento: medio-tardiva (II-III dec. di aprile). Epoca di fioritura: media (II decade di giugno). Epoca di maturazione: media (II decade di settembre). Foglia: di forma pentagonale, trilobata, seno peziolare chiuso, sagomato a U. Grappolo: di dimensioni medio-grandi, di forma conica, mediamente compatto, alato. Acino: dimensioni piccole, forma ovoidale-ellissoidale larga, buccia giallo dorato chiaro, sottile, polpa soda dal sapore neutro. Note positive: utilizzata per l’uva passa, si è poi imposta per il consumo fresco con il nome di Thompson Seedless. Note negative: necessita di numerosi interventi ormonali volti al diradamento dei fiori e all’incremento del peso medio dell’acino. Diffusione attuale: scarsa diffusione.

Foto Vivai Cooperativi Rauscedo

Victoria B. Sinonimi: Vittoria. Origine: varietà con semi ottenuta da Lepadatu Victoria e Condei Gheorghe, Stazione di Ricerche di Vilcea, Romania, incrociando Cardinal x Afuz Ali B. Epoca di germogliamento: medio-tardiva (II-III dec. di aprile). Epoca di fioritura: media (I decade di giugno). Epoca di maturazione: molto precoce-precoce (I-II decade di agosto). Foglia: di forma pentagonale, con cinque lobi, seno peziolare aperto, sagomato a U. Grappolo: di medio-grandi dimensioni, dalla forma cilindrico-conica, in genere alato, mediamente spargolo. Acino: molto grosso, di forma ellissoidale stretta, buccia di colore verde-giallo, polpa croccante dal sapore neutro. Note positive: alta produttività. Si adatta alla copertura con plastica per anticipare la maturazione. Ottima qualità, molto apprezzata per la precocità e per le dimensioni degli acini, resiste bene ai trasporti. Note negative: nelle primavere con ritorni di freddo, il germogliamento può essere disforme. In condizioni climatiche non ottimali “acinella” molto. A maturazione avanzata, mostra la tendenza a un più facile spedicellamento degli acini. Diffusione attuale: è la principale varietà precoce in Italia, la seconda varietà maggiormente coltivata nel nostro Paese.

Sultanina Bianca B.

Foto S. Somma

Victoria B.

412


varietà Vitroblack 1 N. Sinonimi: inizialmente conosciuta come Ophelia. Origine: varietà apirena sviluppata da Vitroplant e Vinea, in Puglia. Epoca di germogliamento: molto precoce (III decade di marzo). Epoca di fioritura: molto precoce (II decade di maggio). Epoca di maturazione: molto precoce (III decade di luglio, I decade di agosto). Foglia: di forma pentagonale con cinque lobi, seno peziolare aperto, sagomato a parentesi graffa o a V. Grappolo: di medio-grandi dimensioni, di forma conica, mediamente compatto, alato. Acino: di dimensioni medie, di forma ellissoidale stretta, buccia di colore blu-nero, spessa e pruinosa, polpa croccante dal sapore neutro. Note positive: apirena, precoce, produttiva e di ottima qualità. Note negative: può essere necessario eliminare alcuni grappoli per ridurne il numero e avere una buona qualità della produzione. Diffusione attuale: in fase iniziale di diffusione, licenziataria della varietà è la Vinea s.r.l. di Bitetto (BA). Zibibbo B. Sinonimi: Moscatellone, Moscato di Pantelleria, Salamanna, Seralamanna, Panse Musqué. Origine: antica varietà con semi coltivata in Italia, probabilmente originaria del Nord Africa, è diffusa in tutto il Mediterraneo. Epoca di germogliamento: media (I-II decade di aprile). Epoca di fioritura: tardiva (II decade di giugno). Epoca di maturazione: tardiva (III decade di settembre, I decade di ottobre). Foglia: di forma pentagonale, con tre lobi, seno peziolare aperto, sagomato a V. Grappolo: dalle dimensioni medio-grandi, di forma conica, mediamente compatto, alato. Acino: di medio-grandi dimensioni, di forma ovoidale, buccia di colore verde-giallo, spessa e pruinosa, polpa carnosa e croccante dal sapore intensamente moscato. Note positive: utilizzata tradizionalmente per il consumo fresco ma anche per la produzione di uva passa. È un vitigno a duplice attitudine e pertanto può essere ammesso alla vinificazione. Note negative: in regioni fredde l’uva non matura bene. Diffusione attuale: è presente in maniera significativa nelle isole Pantelleria e Lipari, sporadicamente in Calabria.

Vitroblack 1 N.

Foto Vivai Cooperativi Rauscedo

Zibibbo B.

413


ricerca Vitigni non iscritti al registro, in via di diffusione o potenzialmente interessanti in Italia

Foto S. Somma

Afrodite B. Sinonimi: non conosciuti. Origine: varietà di uva da tavola apirena ottenuta all’interno di un programma genetico complesso, incrociando diverse varietà. Tra i parentali troviamo: Tchaush, Marsigliana precoce, Cardinal, Italia e Russalka. Epoca di germogliamento: precoce (I decade di aprile) Epoca di fioritura: molto precoce (II decade di maggio) Epoca di maturazione: molto precoce-precoce (III decade di luglio, I decade di agosto). Foglia: di forma pentagonale con cinque lobi, seno peziolare chiuso, sagomato a U. Grappolo: molto grande, di forma conica, spargolo e alato. Acino: di dimensioni medio-grandi, ovoidale, buccia dal colore verde giallo, polpa incolore dal sapore neutro. Note positive: il vitigno presenta buona produttività, costante nel tempo. Interessante per la precocità di maturazione. Non sono stati osservati problemi inerenti colature e acinellature. Note negative: non descritte. Diffusione attuale: in fase iniziale di diffusione, licenziataria della varietà è la Vinea s.r.l. di Bitetto (BA).

Afrodite B.

Apulia RS. Sinonimi: Apulia Rose Seedless. Origine: varietà di uva da tavola apirena ottenuta nel 1996 da Stefano Somma dell’Agrisoil Research di Bisceglie (BA), incrociando Emperor x Thompson Seedless. Epoca di germogliamento: media (I-II decade di aprile). Epoca di fioritura: media (I decade di giugno). Epoca di maturazione: medio-tardiva (II-III dec. di settembre). Foglia: di forma pentagonale con cinque lobi, seno peziolare chiuso, sagomato a U. Grappolo: molto grande, di forma conica, spargolo e alato. Acino: di dimensioni medio-grandi, sferoidale, buccia dal colore rosso scuro, polpa incolore dal sapore neutro. Note positive: produttività elevata (1,1-2 grappoli per germoglio) e costante nel tempo. Risponde bene alle tecniche di biostimolazione, con aumento dimensionale delle bacche. Note negative: in caso di elevato numero di grappoli/ceppo, gli acini restano più piccoli rispetto al potenziale varietale. Diffusione attuale: in fase iniziale di diffusione, licenziataria della varietà è l’Agrisoil Research di Bisceglie (BA).

Foto S. Somma

Apulia RS.

414


varietà Autumn Giant B. Sinonimi: non conosciuti. Origine: varietà di uva da tavola apirena, ottenuta da Shachar Karniel, per mutazione indotta su embrione di Kishmish Moldavski e riprodotta per micropropagazione presso Cesena. Epoca di germogliamento: media (II decade di aprile). Epoca di fioritura: medio-precoce (III decade di maggio, I decade di giugno). Epoca di maturazione: media (I-II decade di settembre). Foglia: di forma pentagonale, con tre lobi, seno peziolare aperto, sagomato a V o a U. Grappolo: di grandi dimensioni, dalla forma conica, alato e mediamente compatto. Acino: di dimensioni medie, dalla forma sferoidale, buccia di colore verde-giallo, polpa croccante, poco dolce e poco acida. Note positive: vitigno molto produttivo (40-60 grappoli per ceppo). Note negative: lasciando un numero elevato di grappoli per ceppo, gli acini restano più piccoli rispetto al potenziale varietale. Diffusione attuale: in via di diffusione.

Foto S. Somma

Beogradska Bessemena B. Sinonimi: Belgradese apirena. Origine: varietà apirena ottenuta da L. Avramov, M. Javanovic e A. Jurcevic presso la Facoltà di Scienze Agronomiche, Istituto d’Orticoltura Radmilovac a Belgrado, Serbia (ex Jugoslavia), incrociando Smederevka x (Sultanina x Italia). Epoca di germogliamento: media (II decade di aprile). Epoca di fioritura: media (I decade di giugno). Epoca di maturazione: media (I-II decade di settembre). Foglia: di forma pentagonale con cinque o tre lobi, seno peziolare aperto, sagomato a V. Grappolo: di medio-grandi dimensioni, di forma conica, mediamente compatto, semplice o alato. Acino: di media grandezza, di forma ellissoidale stretta, di colore verde-giallo, buccia di media consistenza, polpa croccante, succosa, di sapore neutro, vinaccioli assenti o erbacei. Note positive: vitigno caratterizzato da un’elevata produttività (1,6-1,9 infiorescenze per germoglio). Note negative: acini di dimensioni non elevate, che si disarticolano facilmente dal rachide in fase di raccolta e di trasporto; in condizioni di elevata luminosità, gli acini possono mostrare delle pigmentazioni di colore rosa sul lato del grappolo più esposto al sole, o marroncine. Diffusione attuale: in via di diffusione.

Autumn Giant B.

Foto S. Somma

Beogradska Bessemena B.

415


ricerca Black Magic N. Sinonimi: VCR 9. Origine: varietà di uva da tavola con semi introdotta in Italia dai Vivai Cooperativi Rauscedo, proveniente dall’Istituto di Viticoltura ed Enologia di Chisinau in Moldavia. Epoca di germogliamento: media (I-II decade di aprile). Epoca di fioritura: precoce-molto precoce (II-III dec. di maggio). Epoca di maturazione: precoce-molto precoce (III decade di luglio, I decade di agosto). Foglia: dalla forma pentagonale con cinque lobi, seno peziolare aperto, a parentesi graffa. Grappolo: di dimensioni grandi, di forma conica, mediamente compatto. Acino: di grandi dimensioni, dalla forma troncovoidale-cilindrica, buccia dal colore blu-nero, spessa, polpa incolore, consistente e dal sapore neutro. Note positive: la produzione è buona, costante e abbondante, è la varietà più precoce a bacca nera con semi. Note negative: con un numero di grappoli per ceppo eccessivo, possono esserci difficoltà nella colorazione delle bacche. Diffusione attuale: abbastanza diffusa sia in Puglia sia in Sicilia.

Foto Vivai Cooperativi Rauscedo

Black Magic N.

Big Muscat Seedless B. Sinonimi: non conosciuti. Origine: varietà di uva da tavola apirena ottenuta da Angelo A. Gargiulo presso la Station esperimentale San Rafael I.N.T.A., Mendoza, Argentina, incrociando (Almeria x Cardinal) x Carina. Epoca di germogliamento: media (I-II decade di aprile). Epoca di fioritura: media (I decade di giugno). Epoca di maturazione: precoce (I decade di agosto). Foglia: di forma pentagonale, con cinque lobi, seno peziolare aperto, sagomato a U. Grappolo: di dimensioni medio-grandi, di forma conica, a volte alato con un’ala, spargolo. Acino: medio, di forma ovoidale o tronco-ovoidale, di colore verde-giallo, con 2-3 vinaccioli di consistenza erbacea per ogni bacca. Note positive: la produzione è buona (circa 18 kg ceppo), interessante sia per l’epidermide di colore giallo sia per il gusto moscato. Note negative: il gusto moscato è, abbastanza di frequente, eccessivo e non da tutti i consumatori apprezzato. Diffusione attuale: dopo un interesse iniziale, è attualmente presente sporadicamente in Puglia.

Foto S. Somma

Big Muscat Seedless B.

416


varietà Big Perlon N. Sinonimi: Perla Nera. Origine: varietà apirena ottenuta da Angelo A. Gargiulo presso la Station esperimentale San Rafael I.N.T.A., Mendoza, Argentina. Epoca di germogliamento: media (I-II decade di aprile). Epoca di fioritura: media (I decade di giugno). Epoca di maturazione: molto precoce-precoce (II decade di luglio, I decade di agosto). Foglia: pentagonale, con cinque o tre lobi, seno peziolare aperto, sagomato a U. Grappolo: dalle dimensioni medio-grandi, di forma conica, a volte alato con 1 ala, mediamente compatto. Acino: di medio-grandi dimensioni, di forma ellissoidale larga, buccia di colore rosso scuro-violetto, gusto neutro. Note positive: la produzione è buona (circa 20 kg ceppo), interessante per la dimensione della bacca, la polpa croccante, l’ottima resistenza sulla pianta. Note negative: se non completamente matura, risulta insipida, per cui non è fra le più gradite dal consumatore. Diffusione attuale: dopo un interesse iniziale, è attualmente presente sporadicamente in Puglia.

Foto S. Somma

Big Perlon N.

Carati B. Sinonimi: Caraty. Origine: varietà apirena ottenuta da Angelo A. Gargiulo presso la Station esperimentale San Rafael I.N.T.A., Mendoza, Argentina, incrociando (Almeria x Cardinal) x Carina. Epoca di germogliamento: precoce (I decade di aprile). Epoca di fioritura: media-precoce (III decade di maggio, I decade di giugno). Epoca di maturazione: molto precoce (III decade di luglio, I decade di agosto). Foglia: di forma pentagonale con cinque lobi, seno peziolare a bordi sovrapposti, sagomato a V. Grappolo: dalle dimensioni medio-grandi, di forma conica o a imbuto, mediamente compatto, con 1-3 ali. Acino: di medio-grandi dimensioni, troncovoide, epidermide giallo-verde, polpa non colorata croccante, dal gusto neutro. Note positive: uva di buona qualità e precoce. Interessante come varietà light, buona da mangiare anche al naturale, per il basso contenuto di acidi. Note negative: sensibile agli eccessi termici durante le prime fasi dell’allegagione. Raggiunta la maturazione commerciale, è opportuno raccogliere l’uva, in quanto il suo mantenimento sulla pianta può comportare la perdita di turgore delle bacche. Diffusione attuale: in via di diffusione.

Foto S. Somma

Carati B.

417


ricerca Doria RS. Sinonimi: non conosciuti. Origine: varietà di uva da tavola apirena ottenuta per mutazione spontanea, individuata nel 1999 in un vigneto della cultivar Sugraone (Superior Seedless®) in Agro di Cassano Ionio in Calabria da Di Lorenzo et al. Un’altra mutazione simile ha portato alla costituzione della cv. Rally Seedless ritrovata in Mildura, Victoria, Australia, nel 1990 dalla famiglia Rally. Epoca di germogliamento: precoce (III decade di marzo). Epoca di fioritura: molto precoce-precoce (II-III dec. di maggio). Epoca di maturazione: molto precoce-precoce (III decade di luglio, I decade di agosto). Foglia: cuneiforme-orbicolare, con cinque lobi, seno peziolare aperto, sagomato a U. Grappolo: dalle dimensioni medio-grandi, di forma conica, mediamente compatto, semplice o alato. Acino: di grandi dimensioni, dalla forma ellissoidale larga, buccia dal colore rosa e spessa, polpa croccante e dal gusto speciale. Note positive: l’uva è di ottima qualità, dimostrando, nell’ambiente in cui è stata studiata, caratteristiche produttive di un certo interesse. Note negative: l’acino presenta una colorazione della buccia non uniforme, con rosa più intenso in corrispondenza del diametro equatoriale e sfumature chiare tendenti al giallo in corrispondenza dei poli. Diffusione attuale: poco diffusa.

Doria RS.

Foto S. Somma

Perla di Yalova B. Sinonimi: non conosciuti. Origine: varietà di uva da tavola con semi di origine turca. Epoca di germogliamento: molto precoce-precoce (III decade di marzo, I decade di aprile). Epoca di fioritura: molto precoce-precoce (II-III dec. di maggio). Epoca di maturazione: molto precoce (III decade di luglio). Foglia: cuneiforme, con cinque lobi, seno peziolare aperto, sagomato a parentesi graffa. Grappolo: di dimensioni medie, dalla forma conica e cilindrica, spargolo, semplice o alato. Acino: dalle dimensioni medio-grandi, dalla forma ellissoidale stretta, buccia dal colore verde-giallo, spessa, polpa croccante e dal gusto neutro. Note positive: produce uva di ottima qualità, interessante per la precocità. Note negative: superata la maturazione fisiologica, la buccia può presentare pigmentazioni anomale marroncine. Diffusione attuale: poco diffusa.

Perla di Yalova B.

418


varietà Princess B. Sinonimi: conosciuta anche come Melissa. Origine: varietà di uva da tavola apirena ottenuta nel 1999 da David Ramming e Ron Tarailo dell’USDA-ARS di Fresno in California, incrociando Crimson Seedless con B40-208. B40-208 è una selezione Seedless a bacca bianca e tra i parentali vi è anche l’Italia. Epoca di germogliamento: precoce (I decade di aprile). Epoca di fioritura: precoce (III decade di maggio). Epoca di maturazione: precoce-media (III decade di agosto, I decade di settembre). Foglia: di forma pentagonale con cinque lobi, seno peziolare aperto, a forma di V o di parentesi graffa. Grappolo: di medie o grandi dimensioni, dalla forma conica, mediamente compatto. Acino: di dimensioni grandi, di forma ellissoidale lunga o cilindrica, buccia dal colore verde-giallo, polpa croccante dal gusto aromatico. Note positive: uva di elevata qualità, caratterizzata da acini di grandi dimensioni e dalla polpa croccante, ottima tenuta di conservazione sulla pianta e in frigo. Note negative: la produttività non è elevata e può risultare, in alcune annate con primavera fredda e piovosa in fioritura, particolarmente bassa per scarsa allegagione, compromettendo il raccolto. Diffusione attuale: in via di moderata diffusione.

Foto S. Somma

Princess B.

Regal Seedless B. Sinonimi: Regal. Origine: varietà di uva da tavola apirena ottenuta nel 1988 dalla ARC Infruitec-Nietvoorbij, Stellenbosch, in Sud Africa, incrociando Datal x Centennial Seedless. Epoca di germogliamento: tardiva (III decade di aprile). Epoca di fioritura: media (I decade di giugno). Epoca di maturazione: medio-precoce (III decade di agosto, I decade di settembre). Foglia: di forma pentagonale-orbicolare, con cinque lobi, seno peziolare aperto, sagomato a V. Grappolo: di medio-grandi dimensioni, dalla forma cilindrico-conica, alato, mediamente compatto. Acino: di dimensioni grandi, dalla forma ellissoidale stretta, buccia di colore verde-giallo, spessa, polpa croccante dal sapore neutro. Note positive: vitigno di uva da tavola apirena con elevata produzione; l’uva si conserva bene sulla pianta anche dopo la maturazione fisiologica. Note negative: al gusto può risultare astringente per l’elevato contenuto in sostanze polifenoliche presenti nella buccia, che è particolarmente avvertito durante la degustazione. Tali difetti si attenuano a completa maturazione. Diffusione attuale: in via di diffusione.

Foto S. Somma

Regal Seedless B.

419


ricerca Sublima B. Sinonimi: I.G. 236.411, Early Gold, Corina. Origine: varietà apirena ottenuta da Angelo A. Gargiulo presso la Station esperimentale San Rafael I.N.T.A., Mendoza, Argentina, incrociando C.G. 88435 (incrocio Almeria x Cardinal) x Carina. Epoca di germogliamento: precoce (I decade di aprile). Epoca di fioritura: medio-precoce (III decade di maggio, I decade di giugno). Epoca di maturazione: molto precoce-precoce (III decade di luglio, I decade di agosto). Foglia: di forma pentagonale con cinque lobi, seno peziolare a bordi sovrapposti, sagomato a V. Grappolo: dalle dimensioni medio-grandi, di forma conica o a imbuto, mediamente compatto, con 1-3 ali. Acino: di medio-grandi dimensioni, di forma troncovoide, colore dell’epidermide giallo-verde, polpa non colorata, croccante e dal gusto neutro, vinaccioli assenti o erbacei. Note positive: buona qualità. Fenologia precoce. Note negative: raggiunta la maturazione commerciale, è opportuno raccogliere l’uva per evitare la perdita di turgore delle bacche. In condizioni climatiche non favorevoli in fioritura, presenta acinellatura. Diffusione attuale: leggera diffusione in Puglia e Sicilia, nelle zone più precoci.

Foto Vivai Cooperativi Rauscedo

Sublima B.

Sugratwelve B. Sinonimi: Coacella Seedless®. Origine: varietà apirena individuata da Harry J. Newby Jr. su di una vite mutata di Sugraone vicino Thermal, in California. David W. Cain e Kevin S. Andrew della Sun World International Inc. ne hanno dimostrato la stabilità. Epoca di germogliamento: molto precoce-precoce (III decade di marzo, I decade di aprile). Epoca di fioritura: molto precoce-precoce (II-III dec. di maggio). Epoca di maturazione: molto precoce-precoce (I-II decade di agosto). Foglia: di forma pentagonale con tre lobi, seno peziolare a bordi sovrapposti, sagomato a V. Grappolo: di dimensioni medie, di forma conica, semplice, spargolo. Acino: di medie dimensioni, dalla forma cilindrica, di colore verde-giallo, polpa croccante e dal gusto neutro. Note positive: l’uva prodotta è di buona qualità. Note negative: grappoli e acini più piccoli rispetto alla Sugraone. Diffusione attuale: licenziataria della varietà è la Sun World International. Varietà in fase iniziale di diffusione.

Sugratwelve B.

420


varietà Summer Royal N. Sinonimi: non conosciuti. Origine: varietà apirena ottenuta da David Ramming e Ron Tarailo dall’USDA-ARS di Fresno in California, incrocio A69-190 (con semi) x C20-149 (Seedless). La cultivar è stata licenziata nel 1999. Epoca di germogliamento: precoce (I decade di aprile). Epoca di fioritura: precoce (III decade di maggio). Epoca di maturazione: molto precoce-precoce (III decade di luglio, I decade di agosto). Foglia: di forma pentagonale con cinque lobi, seno peziolare aperto, sagomato a V. Grappolo: dalle dimensioni medio-grandi, di forma conica, mediamente compatto-compatto, con 1-3 ali. Acino: di dimensioni medio-grandi, di forma da sferoidale o troncovoidale, buccia dal colore blu-nero, polpa non colorata dal sapore neutro, vinaccioli rudimentali. Note positive: vitigno di ottima produttività, uva con acini di grosse dimensioni e dalla polpa croccante. Si conserva bene sia sulla pianta sia in post-raccolta. Note negative: può essere soggetta alla fessurazione dell’acino in corrispondenza dell’ombelico, a seguito di sbalzi di turgore, specialmente se non si dosano razionalmente irrigazioni e concimazioni o dopo abbondanti piogge. Diffusione attuale: in via di diffusione, fra le più apprezzate novità varietali brevettate.

Summer Royal N.

Foto Vivai Cooperativi Rauscedo

Supernova RS. Sinonimi: conosciuta anche come VCR 16 ed Early red. Origine: varietà apirena introdotta dai Vivai Cooperativi Rauscedo. Incrocio Pobeda x Kishmish rosa, proveniente dalla Moldavia. Epoca di germogliamento: media (II decade di aprile). Epoca di fioritura: medio-precoce (III decade di maggio, I decade di giugno). Epoca di maturazione: precoce (II-III decade di agosto). Foglia: di forma pentagonale con cinque lobi, seno peziolare aperto, sagomato a U. Grappolo: di dimensioni medio-grandi, di forma cilindrico-conica, molto spargolo, con 1-3 ali o semplice. Acino: di medie dimensioni, dalla forma ellissoidale lunga, buccia di colore rosso-rosa, polpa non colorata dal sapore delicatamente aromatico, vinaccioli assenti o erbacei. Note positive: produttività medio-elevata (1,5 grappoli per tralcio). Molto interessante per le sue caratteristiche gustative, dal fine e tipico aroma. Note negative: il grappolo (molto lungo) è fortemente soggetto a colatura nella parte mediana. Gli acini si disarticolano facilmente dal rachide in fase di raccolta e di trasporto. Diffusione attuale: in via di diffusione.

Supernova RS.

421


l’uva da tavola

ricerca Portinnesti Donato Antonacci

www.colturaecultura.it Diritti di sfruttamento economico: Bayer CropScience S.r.l. Realizzazione editoriale: ART Servizi Editoriali S.r.l. I nomi di coloro che hanno realizzato le fotografie sono riportati sopra le stesse; in tutti gli altri casi le immagini sono state fornite dagli Autori di ciascun capitolo o reperite da agenzie fotografiche.


ricerca Portinnesti Scelta del portainnesto La scelta dei portinnesto riveste un ruolo importante per la definizione dei livelli di espressione vegeto-produttiva della pianta e degli equilibri quali-quantitavi della produzione. Nel caso di impianti coltivati per il ritardo della raccolta, per esempio, sono da preferire portinnesti vigorosi, in grado di sostenere elevati carichi produttivi, determinando così un ritardo fisiologico della maturazione, contribuendo a far arrivare uva di gusto più “fresco” alla raccolta. Nel caso di estirpo di un vecchio vigneto, prima dell’eventuale nuovo impianto deve essere effettuato il riposo del terreno per almeno due-tre anni, durante i quali è opportuno che vengano eseguite colture cerealicole quali frumento, orzo, avena ecc., prima di procedere a un nuovo impianto di vigneto sullo stesso terreno. In questo caso, comunque, dovrà essere posta molta attenzione nella scelta del portinnesto. È infatti necessario compensare la minore vigoria derivante dalla “stanchezza” del terreno; sono pertanto da utilizzare preferibilmente portinnesti vigorosi o molto vigorosi. Se si vogliono ottenere delle uve più precoci, in una condizione diversa dalla precedente (terreni di “prima radice” o per i quali sono trascorsi diversi anni dall’estirpo del vigneto precedentemente impiantato) sono preferibili invece portinnesti mediamente vigorosi. Il portinnesto da impiegare deve quindi soddisfare diverse esigenze di ordine sia tecnico sia economico; deve cioè possedere le seguenti caratteristiche: – adattabilità alle specifiche caratteristiche pedologiche; – idonea vigoria ed equilibrio vegeto-produttivo; – compatibilità con la varietà da utilizzare.

Sanità del materiale di moltiplicazione

• Per la buona riuscita dei vigneti

di uva da tavola è necessario utilizzare materiali di propagazione (portinnesti, marze o gemme) di categoria “certificato” in modo da diminuire il rischio della comparsa di patologie in grado di compromettere la produzione e la durata del vigneto, quindi il risultato economico dell’impresa viticola

• In caso di ricorso all’innesto a dimora

è necessario utilizzare portinnesto e nesto (marze o gemme) di categoria “certificato”

• Per le cultivar di Vitis vinifera

di cui non sono disponibili materiali di propagazione (marze o gemme) di categoria “certificato”, utilizzare materiali di propagazione prelevati da piante asintomatiche (arricciamento, accartocciamento fogliare, legno riccio, esca ed escoriosi) e di cui sia stato accertato, da laboratori accreditati ai sensi del D.M. n. 290 del 2 luglio 1991 e D.M. del 14 aprile 1997, l’assenza di sintomi da malformazioni infettive della vite (GFLV), da Closterovirus associato all’accartocciamento fogliare 1 e 3 (GLRaV-1 e GLRaV-3), da Vitivirus A e B (GVA e GVB) e, anche se la normativa italiana non lo prevede obbligatoriamente, da Closterovirus GLRaV-2, in quanto è stato osservato che tale Closterovirus è agente di disaffinità di innesto

Barbatellaio (file binate di barbatelle franche)

422


portinnesti Nella viticoltura dell’uva da tavola, la tendenza è quella di preferire portinnesti dotati di elevata plasticità e, perciò, in grado di rispondere appieno alle sollecitazioni indotte dall’adozione di tecniche colturali sempre più avanzate. Il risultato di ciò è la crescente preferenza accordata dai viticoltori pugliesi a portinnesti del gruppo Vitis Berlandieri x Vitis Riparia, come per esempio 34 EM, 157/11C, SO4, Kober 5BB, e ancora di più al gruppo Vitis Berlandieri x Vitis Rupestris, come per esempio 140 Ru, 1103 P, 775 P. È molto importante considerare i problemi di disaffinità di innesto. Situazioni di gravi difficoltà sono state manifestate dal 1103 P. in combinazione con varietà come Red Globe o Autumn Royal Seedless (sono state osservate situazioni di debole germogliamento delle viti nell’anno successivo a quello di innesto in campo delle barbatelle selvatiche, in conseguenza di difficoltà di vascolarizzazione del callo cicatriziale, seguita da moria delle viti stesse). Il problema si manifesta quando il portinnesto 1103 P. è colpito da Closterovirus GLRaV-2. Prima dell’impianto è necessario effettuare l’analisi del terreno; infatti solo accertando le condizioni fisico-chimiche è possibile prendere corrette decisioni in merito alla concimazione di fondo e alla scelta del portinnesto.

Foto R. Angelini

Innesto L’innesto è una pratica agronomica per la moltiplicazione agamica delle piante realizzata con la fusione anatomo-fisiologica di due individui differenti (bionti), detti rispettivamente portinnesto o soggetto, che costituisce la parte basale della pianta, e nesto o

Foto R. Angelini

Caratteristiche vegetative dei portinnesti consigliati per la vite Portinnesto

Ibrido

Vigoria

Resistenza al calcare attivo (% I.P.C.)

140 Ruggeri

Berlandieri x rupestris

XXX

40-90

1103 Paulsen

Berlandieri x rupestris

XXX

20-40

775 Paulsen

Berlandieri x rupestris

XXX

20-40

779 Paulsen

Berlandieri x rupestris

XXX

20-40

S.O.4(*)

Berlandieri x riparia

XX

17-30

225 Ruggeri

Berlandieri x riparia

XX

40-60

Kober 5 bb(*)

Berlandieri x riparia

XX

20-40

34 E.M.

Berlandieri x riparia

X

20-30

161.49 C

Berlandieri x riparia

X

40-60

420 A

Berlandieri x riparia

X

40-60

Giovani barbatelle innestate al germogliamento

Legenda: XXX molto vigorosi; XX vigorosi; X mediamente vigorosi. (*) Possono indurre sensibilità al disseccamento del rachide.

423


ricerca

Per la protezione dell’innesto a spacco appena eseguito e per evitare il disseccamento della marza, l’innesto viene viene avvolto da una manichetta di plastica fissata al palo e riempita con sabbia (o con tufina), che poi viene inumidita. Per evitare danni da eventuali abbassamenti termici, l’innesto e la sua manichetta vengono protetti da un cumulo di terra

oggetto, che costituisce la parte aerea. Con la tecnica dell’innesto si salda sul portinnesto una parte di pianta del nesto, rappresentata o da una porzione di tralcio, detta marza, o da una gemma, detta occhio o scudetto. Si ottiene in questo modo un’unica pianta formata da due porzioni diverse. La fusione istologica avviene grazie al callo che si forma fra le due superfici tagliate, precisamente dove combaciano i meristemi cambiali.

Innesto a spacco appena eseguito, con marza e selvatico di diametro diverso (la marza deve essere posizionata lateralmente)

Impianto con barbatelle franche o innestate Per la realizzazione di un vigneto a uva da tavola, il metodo ancora oggi più diffuso è quello tradizionale, consistente nella messa a dimora in inverno di barbatelle franche con successivo innesto, a cura dell’imprenditore, da effettuarsi o in estate (innesto alla majorchina, detto anche innesto semilegnoso o a occhio dormiente), oppure, più frequentemente, nell’inverno successivo (innesto a spacco pieno, innesto a doppio spacco inglese). Negli ultimi decenni, la pratica per la realizzazione di nuovi vigneti di uva da tavola con messa a dimora di barbatelle innestate è andata lentamente prendendo piede, grazie alla diminuita diffidenza dei viticoltori verso l’utilizzazione di materiale innestato in vivaio, specialmente se di tipo certificato, vale a dire garantito per quanto concerne l’identità genetica e lo stato sanitario nei riguardi delle virosi nocive. Allevamento del nesto e tecniche di impianto per la rapida messa a frutto del vigneto L’esigenza dei viticoltori di elaborare tecniche capaci di opporsi all’evoluzione dei costi di produzione ha spinto verso la ricerca di una minore durata della fase di prematurità della pianta che, chiaramente, influisce in modo rilevante sul futuro costo di produzione

Astone sviluppatosi da innesto a spacco dell’inverno precedente

424


portinnesti dell’uva. Trovare le condizioni per una rapida messa a frutto di un impianto viticolo, onde entrare rapidamente in fase di ammortamento e quindi di recupero di spese, risulta quindi di particolare interesse economico. Per la realizzazione dei vigneti a tendone i viticoltori di uva da tavola seguono, tradizionalmente, due schemi di allevamento: A) partendo da barbatelle selvatiche: – primo anno: impianto della barbatella selvatica; – secondo anno: innesto, allevamento dell’astone di innesto e anticipazione su due femminelle; – terzo anno: ottenimento del “primo frutto” (prima fruttificazione, di entità inferiore a quella ottenibile in fase di maturità) e successiva potatura su quattro capi; – quarto anno: piena produzione; B) partendo da barbatelle innestate: primo anno: impianto della barbatella innestata, conduzione – bassa della vegetazione, potatura a 2-3 gemme nel successivo inverno; – secondo anno: allevamento dell’astone di innesto e anticipazione su due femminelle; – terzo anno: “primo frutto”; – quarto anno: piena produzione.

Astone di innesto di un anno, dopo la potatura

Anticipazione su due femminelle Viene realizzata procedendo all’isolamento precoce del getto dal quale si prevede di ricavare l’astone di innesto da allevare. Questa decisione va presa quando la vegetazione ha raggiunto i 10-20 cm di lunghezza. Il getto isolato assumerà il suo sviluppo longitudinale con delle proliferazioni ascellari (femminelle) che vanno inizialmente mantenute. Poi, mentre per quelle poste inferiormente all’altezza ritenuta utile per l’imbrancatura del ceppo si effettua una cimatura in corrispondenza della 5a-6a foglia, per le successive si procede appena possibile al loro ancoraggio vicino alla struttura di sostegno, al fine di evitare rotture occasionali o provocate dal vento. La

Astone di un anno dopo la potatura, con speroni di femminella su zona di formazione delle branche (a sinistra); astone di innesto imbrancato su 2 tralci di femminella (al centro); astone di 1 anno potato su 2 tralci di femminella (a destra)

425


ricerca crescita delle femminelle “di punta” viene favorita dalla cimatura del germoglio principale, effettuata quando il getto ha raggiunto l’altezza del sostegno superiore (a circa 2 m di altezza) procedendo all’asportazione dell’apice a circa 20 cm al di sotto del detto sostegno. Questa operazione provoca l’immediato rimpiazzo da parte dei getti ascellari posti sotto l’apice. A questo punto si è conseguita l’anticipazione sulle femminelle. I germogli posizionati in maniera utile per l’imbrancatura del ceppo devono essere lasciati crescere liberamente, sempre assicurandoli ai sostegni, al fine di evitare rotture a opera del vento o per altre cause. In questo modo il vigneto si dispone in fase di maturità produttiva parziale nel 3° anno dalla messa a dimora delle viti, mentre a partire dal 4° anno viene conseguita la piena maturità produttiva dell’impianto. In vigneti con media vigoria, l’anticipazione su due femminelle può dar luogo a germogli non adeguatamente sviluppati e tali da consentire poi alla potatura tralci di 10 gemme; in questo caso i detti tralci vengono speronati. Alla primavera successiva si lasceranno crescere quattro cacciate, due per ciascuno sperone, ottenendo, anche per questa via, la disposizione del ceppo a quattro capi. Si raggiunge così, al quarto anno dall’impianto, la fase di completa maturità del ceppo, sul quale può essere lasciata l’intera carica di gemme prevista dalla potatura di produzione, disposta sui classici quattro capi a frutto. Utilizzando le tecniche di allevamento sopra esposte, lo schema produttivo che l’impianto consegue utilizzando l’anticipazione dell’astone su due femminelle è il seguente (allevamento a pergola con potatura su quattro capi a frutto): – primo anno: allevamento della barbatella (o allevamento basso della vegetazione della barbatella innestata e successiva potatura a due gemme); – secondo anno: allevamento del nesto, praticando l’anticipazione su due femminelle; – terzo anno: produzione su 20 gemme/pianta; – quarto anno: produzione su 40 gemme/pianta. Seguendo questo schema si nota, come termine generale, che un impianto viticolo a pergola, rispetto alla produzione potenziale massima conseguibile in fase di maturità, si comporta nel seguente modo: – primo anno: nessuna produzione; – secondo anno: nessuna produzione; – terzo anno: 50% produzione; – quarto anno: 100% produzione.

Foto A. Armanni

140 Ruggeri (Berlandieri x Rupestris) Foto A. Armanni

103 Paulsen (Berlandieri x Rupestris) Foto A. Armanni

Doppia anticipazione in verde di astoni ottenuti da barbatelle selvatiche innestate in campo Per ridurre la fase giovanile del vigneto, è stata proposta anche la tecnica della doppia anticipazione in verde, possibile solo nel caso di impianti particolarmente vigorosi e su astoni provenienti da barbatelle selvatiche innestate in campo. In questo caso, oltre

110 Richter (Berlandieri x Rupestris)

426


portinnesti alla prima cimatura dell’astone verde a idonea altezza, si effettua successivamente la cimatura delle due femminelle scelte per l’imbrancatura in modo da potare su quattro sottofemminelle. In tal modo le viti possono essere poi potate su quattro capi a frutto e sono quindi in grado di esprimere, già al terzo anno, la produzione della fase di maturità. Questa tecnica non ha trovato nel nostro ambiente molte utilizzazioni richiedendo, per una buona riuscita, stagioni lunghe e quindi autunni caldi con il rischio, in caso contrario, di difficoltosa lignificazione dei tralci e conseguenti difficoltà di potatura prima e cattivo germogliamento poi. Impianto con barbatelle innestate Per ridurre la fase improduttiva del vigneto e raggiungere velocemente la maturità produttiva dell’impianto si è esaminata anche la possibilità di innovare la tecnica di impianto impiegando barbatelle innestate. È stata valutata la possibilità di avere già nel secondo anno dall’impianto il “primo frutto” e poi nel terzo anno la piena produzione. Per il raggiungimento dello scopo bisogna utilizzare per l’impianto del vigneto barbatelle innestate di buon sviluppo vegetativo e con buon apparato radicale, disporre di un terreno adeguatamente preparato, di buona fertilità e di possibilità irrigue già dal momento della messa a dimora delle piante, nonché di opportuna fertilizzazione azotata (da definirsi in relazione con le disponibilità naturali del terreno in cui si opera) da somministrare in dosi frazionate a partire dal mese di maggio e fino all’inizio di settembre. In queste condizioni, un ruolo importante può essere svolto dalla modalità di preparazione delle viti prima dell’impianto e dalla tecnica di impianto utilizzata. In particolare ci si riferisce alla lunghezza dell’apparato radicale, definita con la potatura di trapianto subito prima della messa a dimora delle viti, e alla modalità di realizzazione di quest’ultima operazione.

34 E.M. (Berlandieri x Riparia)

225 Ruggeri (Berlandieri x Riparia) Giovane vigneto impiantato con barbatelle franche

Foto R. Angelini

427


Turn static files into dynamic content formats.

Create a flipbook
Issuu converts static files into: digital portfolios, online yearbooks, online catalogs, digital photo albums and more. Sign up and create your flipbook.