1998-2018: Vent’anni di Fumetto in Italia Mostra collettiva di tavole e materiale originali dedicati all’evoluzione del Fumetto in Italia negli ultimi vent’anni. COMICON – Mostra d’Oltremare 28 aprile - 1 maggio 2018 Organizzata e curata da COMICON via Chiaia, 41 - 80121 Napoli tel/fax: 0814238127 e-mail: info@comicon.it www.comicon.it nell’ambito del XX Salone Internazionale del Fumetto Associazione COMICON/VisioNa Soc. Coop: Claudio Curcio, alino, Paola Alina Damiano, Alessandro Spinosa, Antonella Cavaliere, Carlo Cigliano, Giuseppe Colella, Noemi Barricelli, Raffaele De Fazio, Emanuele Soffitto, Paolo Louis Vincent Marrelli Cura dell’esposizione: Paola Alina Damiano e Allegra Nelli Collaborazione alla cura: alino e Claudio Curcio Progetto grafico dell’esposizione: Gianluigi Prencipe Traduzioni: Marta Macolino Scenografie e Allestimento: Zè Design di Marcello Zoleo Alessio De Galizio, Marino Amodio, Alfa Tito Ndodole, Stefano Battaglini, Fabrizio Rosanova, Rafaela Ceparano, Silvia Lacatena, Giuliano Gentile, Davide Cassese, Mario Gabola, Filli Filosa Video e allestimenti: Giandomenico Ludwig Maglione, Francesca Desidery e Monica Amato Logistica: Eurohandling Srl Assicurazione: Rino Buonomo per Genis Broker La mostra non sarebbe stata possibile senza l’apporto fondamentale di tutti i collezionisti e le case editrici coinvolte. Un sentito ringraziamento a tutti gli autori in mostra, Francesco Bazzana/Tavoleroriginali.net, Giovanni e Martina Nahmias, Paolo Rinaldi e l’Associazione La Nona Arte, Venerando Cautiero. Inoltre si ringraziano: alino, Andrea Antonazzo, Riccardo Corbò, Diego Del Pozzo, Sergio Brancato, Adriano Ercolani, Francesco Gerbaldo, Glauco Guardigli, Paolo Interdonato, Fabio Licari, Andrea Mazzotta, Davide Occhicone, Laura Pasotti, Stefano Perullo, Sergio Rossi, Matteo Stefanelli, Susanna Scrivo, Salvio e Sergio D’Angelo, Marco e Flavia Damiano, Quellechestannoconvitto Srl, i nonni Ersilia e Peppe, Sergio Varriale e SHANYAO ITALIA S.r.l.
Apprendisti sognatori di alino Non credo siano stati molti i momenti, in questi ultimi 20 anni, in cui può esserci balenato in mente che il gioco non valesse la candela, che non fosse il caso di continuare, nonostante le avverse condizioni in cui la nostra attività si trovava costretta a navigare, e che fosse meglio interrompere il percorso di COMICON, il Salone Internazionale del Fumetto, che aveva aperto i battenti nel lontano anno 1998, mese ottobre, giorni 2,3,4, a Napoli, nella meravigliosa cornice di Castel Sant’Elmo, il luogo più in alto della città partenopea, quindi 20 anni orsono. Abbiamo avuto dei momenti di scoramento, di situazione finanziaria e ambientale oppositiva, di cambiamenti organizzativi e contingenti, ma difficilmente abbiamo pensato di abbandonare un evento che sempre è stato sentito, dalla città, e dagli appassionati e operatori del settore, come un punto di riferimento, sia per i contenuti associati, sia per la sua emblematicità organizzativa, sia per la ricaduta economica, lavorativa e mediatica per la città di Napoli e per l’Italia del Fumetto tutta. Insistiamo su questo punto perché non è così scontato, oggi, celebrare il ventennale di un festival di settore che è appunto uno degli appuntamenti imperdibili a Napoli e forse in Europa, per i sostenitori delle tante categorie culturali che in COMICON vengono rappresentate; la costanza, la pazienza, la coscienza di stare facendo un buon lavoro, ha dato sempre più certezze a quel nucleo storico che ha deciso in questi vent’anni di realizzare i propri sogni attraverso l’organizzazione di eventi, ed in particolar modo di COMICON appunto, spinti principalmente dalle proprie passioni giovanili. Nel 1998 COMICON nasceva così, da un’idea di Claudio Curcio, ancora attuale direttore Generale del Salone, che raccolse attorno a sé un manipolo di appassionati, conoscitori, figure professionali in erba, legati quasi tutti alla frequentazione di una Fumetteria (quella dello stesso Claudio e di Alfredo “Dino” De Matteo, a cui va il nostro caro ricordo e la dedica in calce al ventennale stesso), con l’intento di riportare a Napoli il grande Fumetto, e il corollario di attività ludiche e multimediali che gira attorno alla Nona Arte. La prima storica edizione fu memorabile, tra ospiti e mostre illustri (Lorenzo Mattotti, Joe Sacco, Miguel Àngel Martin, Giuseppe Palumbo e molti altri), case editrici che incontravano per la prima volta il pubblico partenopeo negli angusti corridoi emo-
pagina a fianco Il manifesto di Lorenzo Mattotti per la prima edizione di COMICON nel 1998.
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Una foto risalente al 1996, Joe Quesada e Jimmy Palmiotti tagliano il nastro rosso all’inaugurazione in grande stile della fumetteria Infinity Shop di Napoli. In foto, oltre i due autori americani, anche Claudio Curcio, Dino De Matteo e il padre di Claudio.
zionanti del Castello rinascimentale, una piccola folla sempre crescente di nerd e appassionati alle prese con i propri beniamini. Un successo di pubblico e critica che mascherò le grandi difficoltà economiche e organizzative che una embrionale gestione inesperta si trovò ad affrontare. E che decise di superare solo continuando con caparbietà negli anni successivi, limando un po’ alla volta le lacune gestionali e finanziarie che un evento di questa portata inevitabilmente si porta dietro. La seconda edizione della primavera del 2000, eliminate le tossine e gli umori negativi, vide un’edizione di passaggio alla Villa Pignatelli, sul lungomare, con la mostra di uno dei più grandi autori di sempre del Fumetto, ovvero Enki Bilal. Un’edizione povera di pubblico e di sostegno, ma che diede un segnale molto forte, di continuità “nonostante” tutto. Dal 2001 COMICON torna al Castel Sant’Elmo, stabilmente fino al 2011, e struttura il proprio impegno culturale per la stabilità dell’evento con un ciclo di temi, autori, operatori, guidati in particolare dal grande esperto Luca Boschi, in una modalità operativa e un’atmosfera che, a detta di tutti, saranno d’esempio e di garanzia per tutto l’ambiente di riferimento, garantendo proprio ciò che dovrebbe essere il lavorìo di un Festival di settore, fra scoperta e conoscenza, fra celebrazione del passato e del presente e impulso alla novità. In particolare l’edizione del 2002, con la prima grande mostra del maestro Milo Manara, oltre a tutte le altre legate al Fumetto Italiano, tema di quell’anno, fece da turning point per l’ambiente che girava attorno a COMICON, nel riconoscere che il lavoro serio, professionistico pur entusiasta e appassionato, potesse dare buoni frutti e potenzialità per il futuro. Per cinque anni a partire dal 2001, COMICON si è poi occupato di macro aree geografico-fumettistiche (Ispano-americhe, Italia, Francia-Belgio, mondo Anglosassone, area Nippo-asiatica) oltre a tante altre sottotracce collegate. Dal 2006 COMICON si fonde con la consorella Gamecon (Giochi, GDR, Videogiochi, Creator) e lancia l’etichetta CartooNa (Cinema, Animazione, Serie TV), strutturando così una triade di sezioni dell’intrattenimento che ha reso possibile l’allargamento della base di appassionati e di conoscitori delle varie materie trattate, formando l’ossatura dell’offerta culturale di COMICON, con le successive aeree dell’Asian Village e del variegato 6
mondo Cosplay, a tutt’oggi le grandi sezioni di cui si compone il Salone. COMICON inoltre lancia COMIC(ON)OFF, sezione di importanza crescente per il Salone e per la città, dove racchiudere, con programma e gestione coordinata, tutti gli eventi (mostre, presentazioni, feste, performance) che si svolgono a Napoli o altrove, fuori dalla sede di COMICON (Castello e poi Mostra), e anche lontano, in alcuni casi, dal periodo del Festival. Una tabellone OFF che nasce in particolar modo grazie alla costante relazione con le numerosi sedi istituzionali ramificate su tutto il territorio campano (Istituti di Cultura Esteri, Musei, Gallerie). Queste interconnessioni, unite alla splendida location, e a una organizzazione crescente per impegno e attenzione, hanno portato COMICON ai vertici dei festival mondiali in pochi anni, ospitando le mostre e la presenza dei massimi autori e operatori del Fumetto e dell’Illustrazione. Eppure l’espansione del Salone non è stato soltanto culturale, il crescente afflusso di pubblico ha portato, nel 2009, alla completa saturazione dello storico sito monumentale del Castel Sant’Elmo, non più in grado di contenere gli ormai tanti appassionati intenti a partecipare. Da qui la sofferta decisione di abbandonare gradualmente il Castello, per posizionarsi presso l’ente Fiera di Napoli. La Mostra d’Oltremare, attuale sede del Festival, area organizzata, imponente e funzionale, ma anche in qualche modo “bella”, grazie a tante aree verdi e aperte che, unite al periodo definitivamente individuato nel ponte del primo maggio, ha portato COMICON a essere riconosciuta come una fiera molto vivibile e divertente, in un’atmosfera festosa e anche rilassata, pur mantenendo le caratteristiche culturali delle prime edizioni. Lo spostamento progressivo alla fiera di Fuorigrotta ha supportato e permesso, in maniera anche forse inaspettata, un’esplosione impetuosa di pubblico, che è passato in pochi anni dai 20.000 del Castello ai 130.000 (numero auto-limitato dal festival stesso) della Mostra, con la conseguen-
Diapositiva del 1996: Terry Moore e famiglia ospiti della Fumetteria Infinity Shop di Napoli. Accanto all’autore Dino De Matteo e Raffaele De Fazio, in basso, a partire da destra, Claudio Curcio, Marco Russo e Robbie Russo.
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za di tutta una serie di nuovi problemi organizzativi da affrontare. Una problematica tutto sommato “positiva” che abbiamo la presunzione di aver affrontato sempre con il giusto spirito, limando costantemente tutti gli squilibri, per permettere una fruibilità piena e al contempo fluida del pubblico, degli ospiti e dei tanti operatori. Nel frattempo l’offerta culturale si integrata con le novità soprattutto multimediali e interattive in arrivo dalla società circostante, con l’incredibile presenza del web, dei devices nelle nostre vite; abbiamo spinto, dunque, per far “incontrare” il Medium Fumetto in un’ottica interdisciplinare, prima con un quadriennio “d’Arti”, con l’interazione fra il Fumetto, detto la Nona Arte, e le altre otto, in particolare la Musica, il Cinema, la Letteratura, l’Architettura, ma anche il Teatro e la Poesia, la Scultura. Successivamente dal 2015, un’altra triade di raffronti tra il Fumetto, inteso stavolta come Mass Media, e gli altri tre grandi Media, visti anche in una scansione temporale, dalla Stampa al Web, passando per gli Audiovisivi. Contemporaneamente, viene istituita la figura del Magister, un artista di riferimento, scelto sulla base del tema previsto, con funzioni di garante e di stimolo nella costruzione del programma culturale, oltre ad essere l’ospite d’onore dell’anno, l’ideatore del manifesto ufficiale e il protagonista della mostra espositiva principale. Il primo non poteva che essere Milo Manara, e successivamente i grandi nomi di Silver e Roberto Recchioni. Nel 2018, per il ventennale, la scelta era necessaria e imprescindibile nel tornare all’autore principale del 1998, quel Lorenzo Mattotti, maestro illustratore e fumettista che torna a Napoli con una grande esposizione a Museo Pignatelli, chiudendo così idealmente un percorso iniziato nel 1998 con la mostra Acrobazie. Crediamo che il compito che la banda di Claudio Curcio & co. si era prefissato in partenza sia stato abbondantemente svolto e superato, avendo costruito un festival solido e integrato con la città, momento di svago e di festa per moltissimi utenti, non solo per la fascia teen, naturalmente più forte numericamente, ma per tutte le famiglie e gli appassionati di questo o quel settore; in un Salone che non dimentica la ricerca e la sperimentazione, che non si è adagiato sugli allori del successo, di critica e di pubblico pagante, e che si basa su di una struttura sorta alle spalle dell’evento principe, impegnata tutto il resto dell’anno a costruire momenti culturali legati alla Nona Arte e non solo, punto di riferimento ormai per tutto il mondo del Fumetto Europeo, come sottolinea anche il catalogo della recente etichetta editoriale a nome COMICON, forte di capolavori spesso dimenticati del fumetto mondiale (da Moebius a Tanino Liberatore, da Giuseppe Palumbo a Robert Crumb), oltre a tante chicche editoriali legate al nome di Milo Manara, e i moltissimi saggi e progetti culturali che seguono le manifestazioni e le esposizioni che la cooperativa VisioNa segue per tutto l’anno.
pagina a fianco Per festeggiare la decima edizione di COMICON, torna protagonista Lorenzo Mattotti che realizza questa magnifica illustrazione per il manifesto del 2008.
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Bonelli e il fumetto seriale italiano di Davide Occhicone L’editore Audace Un sentito comune dipinge la Sergio Bonelli Editore e tutte le sue precedenti incarnazioni come la casa editrice di fumetti statica e conservatrice per eccellenza, ancorata a personaggi vetusti e a una narrazione ripetitiva. Anche solo il titolo del saggio del 20101 dedicato dal COMICON ai primi settanta anni di pubblicazioni tendeva a smentire questo luogo comune e in alcuni passaggi particolarmente significativi tale tesi veniva definitivamente smontata da Sergio Brancato: la realtà è che l’editore milanese è stato in grado di edificare “una fabbrica capace di produrre fiction seriale attraverso meccanismi e strategie più avanzate di qualsiasi altra azienda nazionale della comunicazione”2. Meccanismi e strategie che hanno sì portato avanti personaggi per svariati decenni col rischio di consumarne quasi del tutto i possibili sviluppi narrativi, ma che hanno – proprio grazie al successo di alcuni di essi – permesso lo sviluppo di altre storie, altre direzioni, altri modi di fare e proporre fumetto. Per avvalorare questa tesi fino a dieci anni fa era necessario ricordare (e parliamo di albi degli anni Settanta) i primi graphic novel (la collana Un uomo un’avventura) o la pubblicazione di una serie crepuscolare e lirica come Ken Parker; nell’ultimo decennio sono sotto gli occhi di tutti – e le ricorderemo più avanti – le molteplici strade, editoriali e non, che sono state intraprese in maniera sicuramente “audace” dalla Sergio Bonelli Editore, sgombrando il campo in maniera definitiva da ogni dubbio. Un percorso di crescita e differenziazione comunque coerente a quanto realizzato nel mezzo secolo precedente: pur offrendo un prodotto popolare seriale, l’editore ha sempre avuto nella sua scuderia autori di gran spessore che parallelamente portavano avanti
pagina a fianco La copertina de L’uomo del Khiber, numero 26 della collana Un Uomo, un’Avventura del 1980. sotto Il BVZM Martyn Mystère e la sua “famiglia”, il neandertaliano Java e la biondissima Diana Lombard.
OOh... Willie! Guarda che sOnO finite le vacanze! vedi di prepararti per la scuOla!! Quest’annO ti toccano un mare di respOnsabilità Qui in casa... tuO padre... tuO padre ah viaGGerà mOltO... sarai tu l’uomo di casa! ...mi hai sentitO Willie... Willie?
Da Vertigo Presenta a The Walking Dead:
Venti anni di fumetto anglo-americano adulto in Italia di Diego Del Pozzo Quando, a inizio ottobre 1998, COMICON celebra la sua prima edizione nella splendida cornice storico-monumentale di Castel Sant’Elmo, il mercato fumettistico italiano sta per chiudere un anno interessante da molti punti di vista, soprattutto per ciò che concerne la presenza del fumetto anglo-americano più adulto e narrativamente sofisticato nei punti vendita specializzati e la sua ricezione da parte dei lettori nostrani. L’evento dell’anno è certamente, nel mese di marzo, l’intenso tour italiano del maestro statunitense Will Eisner. All’epoca già ottantunenne, questo gigante dell’arte sequenziale, nato a Brooklyn nel 1917 e scomparso a Lauderdale Lakes nel 2005, in quel mese di marzo 1998 tocca ben sei città in appena nove giorni (Pisa, Lucca, Torino, Cremona, Bologna, Venezia), conquistando gli appassionati ovunque, con un’energia e uno spirito straordinari. L’occasione della sua presenza in Italia è la pubblicazione, da parte del piccolo editore bolognese PuntoZero, di buona parte del catalogo dei suoi romanzi grafici, a partire dal capolavoro Verso la tempesta. Fino al 2001, con la cura certosina di un esperto come Andrea Plazzi, la PuntoZero traduce ben nove opere di Eisner (da Gente invisibile al seminale Contratto con Dio1), prima di passare il testimone a Kappa Edizioni, che affianca la pubblicazione dei graphic novels a quella dei filologici Archivi di Spirit, dedicati alla creazione più celebre del maestro. Dopo una breve gestione da parte di Fandango, attualmente i volumi a fumetti di Will Eisner sono pubblicati in Italia da Einaudi, tranne Contratto con Dio, riedito a fine 2017, nel centenario della nascita dell’autore, da Rizzoli Lizard. Sempre a proposito di graphic novel, tra il 1998 e il 2018, tanti altri grandi autori anglo-americani si fanno conoscere dagli appassionati italiani grazie al lavoro di alcune case editrici coraggiose. Un buon esempio è Joe Sacco, peraltro ospite proprio del primo COMICON. Il più noto esponente del graphic journalism arriva in Italia nel 1998 grazie alla
sopra Will Eisner in Italia. pagina a fianco Una tavola di Will Eisner da Contratto con Dio, il racconto a fumetti del 1978 considerato da molti il primo graphic novel in assoluto. sotto La copertina di Verso la tempesta, il volume del 1998 con cui la casa editrice PuntoZero inaugura la sua collaborazione con Will Eisner. La copertina del volume edito da Fandango Libri che raccoglie l’intera trilogia di Contratto con Dio e che comprende anche i due seguiti ideali, La forza della vita del 1988 e Dropsie Avenue del 1995.
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Venti anni di manga in Italia di Susanna Scrivo Nel 1998 mi ero da poco trasferita a Napoli per studiare lingua e letteratura giapponese all’Università Orientale. Come me, molti altri si trovavano lì perché avevano trascorso un bel pezzo della loro infanzia a guardare i cartoni animati giapponesi e poi un altro bel pezzo di adolescenza a leggere manga. Altri erano lì perché appassionati di arti marziali. Sedentari telespettatori o agili lottatori, tutti coloro che affollavano le aule dell’Orientale, in quegli anni, appartenevano alla Goldrake generation, come Marco Pellitteri ha definito nel suo saggio Mazinga Nostalgia la generazione dei nati tra il 1974 e il 1980. Tutti, in altre parole, eravamo stati esposti sin dall’infanzia all’ondata di cultura giapponese che traboccava dalle nostre televisioni e, in seguito, dalle pagine dei manga che, lentamente ma inesorabilmente, avrebbero per qualche anno invaso le fumetterie italiane. A proposito di fumetterie, ce n’era una proprio vicino all’università nella quale trascorrevamo molte ore e spendevamo gran parte delle nostre esigue risorse di studenti: invece di diventare ancora più poveri, però, inconsapevolmente ci arricchivamo grazie alla guida di Dino, un ragazzo poco più grande, ma molto più saggio di noi. È anche grazie a lui che ho conosciuto e imparato ad amare il fumetto americano indipendente. Ma qui si parla di manga, non divaghiamo.
pagina a fianco Goldrake in un’illustrazione del suo creatore Go Nagai. sotto Il successo della nuova animazione giapponese porta alla nascita di fumetti prodotti in Italia con protagonisti gli eroi della tv. Il primo è questo mensile di Barbapapà che fa il suo esordio nel dicembre del 1976.
Gli anni d’oro del manga in Italia Mentre i cartoni animati giapponesi erano già sbarcati nella televisione italiana alla fine degli anni ’70, con i Barbapapà (13 gennaio 1976), Vickie il Vichingo (2 gennaio 1977) e Heidi (7 febbraio 1978), bisogna aspettare i primi anni ’90 per avere l’opportunità di leggere in italiano dei manga. In verità, già negli anni ’80 alcune riviste rivolte a un pubblico di giovanissimi si erano cimentate nella trasposizione a fumetti delle storie che tanto stavano appassionando quello stesso pubblico (la 85
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Star Comics
Il coraggio di brillare… come una stella di Andrea Mazzotta
All’editoria italiana, soprattutto quella legata al fumetto, si applica, secondo opinione diffusa, la teoria del calabrone. La teoria del calabrone nasce dall’analisi dell’entomologo Antoine Magnan, che nel 1934 scrisse: “Ho applicato agli insetti le leggi della resistenza dell’aria e sono arrivato alla conclusione che il loro volo è impossibile”. In sostanza il calabrone avrebbe ali troppo piccole, il corpo troppo tozzo, una mancanza di aerodinamicità tale che sarebbe scientificamente impossibile il suo librarsi in aria. Come ci riesce dunque? La risposta arriva qualche anno dopo e la fornisce Albert Einstein, il quale pare abbia affermato che: “La struttura alare del calabrone, in relazione al suo peso, non è adatta al volo, ma lui non lo sa… e vola lo stesso”. Un volo per incoscienza dunque. L’editoria italiana vive, da sempre, una condizione simile. I fumetti non vendono abbastanza, le edicole chiudono, i lettori non leggono, i costi di un prodotto che fonde in sé artigianato, industria e arte sono fuori scala rispetto alla capacità del mercato di assorbire l’offerta. Eppure, imperterriti, i fumetti continuano ad essere pubblicati. Così come il calabrone continua a volare. Perché avviene ciò? Incoscienza, come sostiene Einstein? Il non essere consapevoli della realtà che ci circonda è la chiave di volta? Una visione affascinante, che resta tale tuttavia. Solo una visione. La realtà è qualcosa di diverso, non per questo meno romantico, ma sicuramente diverso. Ammesso e non concesso che la frase sia stata postulata da genio matematico, la scienza ci racconta che l’evoluzione degli studi dell’aerodinamica ci ha dimostrato che il calabrone può volare grazie alla complessità del suo essere e non alla propria incoscienza. Eppure io me l’immagino il calabrone il giorno del proprio primo volo, quando decide di staccarsi da ciò che lo sostiene e fare un salto nel vuoto, e credo che la sua forza motrice principale, il moto del proprio animo che domina la sua essenza non sia né l’incoscienza, né la scienza, ma il coraggio. Così, se mi viene detto che nel mondo dell’editoria a fumetti vige il teorema del calabrone, inteso come quello del coraggio, è per me più facile crederlo soprattutto pensando a quella realtà editoriale italiana che opera in questo complesso settore e che più di ogni altra è sinonimo di coraggio: la Star Comics, la casa editrice col coraggio di brillare… come una stella.
pagina a fianco Goku vs. Piccolo in questa tavola di Akira Toriyama del 1989.
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Magic Press
Una vertigine attraversa il fumetto in Italia di Riccardo Corbò Premessa dell’autore: l’autore del sottostante articolo ha provato ad usare criteri storici, critici, di equidistanza e di completezza nel racconto. L’autore ha fallito in questo compito prima ancora di iniziare. Quello che segue non è un resoconto preciso ma un flusso di coscienza caotico dal quale l’autore stesso si dissocia. L’autore getta tutte le responsabilità su Raffaele De Fazio che ha avuto la malsana idea di commissionarglielo. A tornare indietro con la memoria, guardando le radici dell’albero genealogico di COMICON e quello della Magic Press, è evidente la “parentela”, in una grande famiglia unita da un comune sentire, un comune cammino, un comune ideale, passione, gusti, sogni, all’interno del mondo del Fumetto. La Magic Press nasce alcuni anni prima del debutto di COMICON, e nasce prima ancora di nascere ufficialmente, se mi passate il gioco di parole. Pur se legalmente e burocraticamente la Magic Press è un soggetto ben staccato e totalmente altro rispetto alla General Press, era evidente a tutti che ne era la precisa continuazione ed evoluzione. Veniamo ai chi e ai come. Pasquale Ruggiero, insegnante di scuola, e Francesco Cinquemani, cineasta wannabe, debuttano nel mondo del fumetto come più o meno tutti in quell’epoca pioneristica: catapultati al volo come traduttori di alcuni volumi per la Play Press in una breve quanto intensa esperienza subito da dimenticare (destino comune ai collaboratori del suddetto editore). Il contatto tra i due è ormai nato e quando Cinquemani si trova ad avere la possibilità di gestire una linea editoriale di fumetti per la General Press (società che faceva tutt’altro fino a quel momento, ma aveva fiutato la possibilità di affari) la prima (e unica) persona che contatta è appunto Pasquale Ruggiero. Nasce così una delle coppie veramente più strane del mondo del fumetto “redazionale”, al cui confronto Oscar e Felix della commedia di Neil Simon sono due indistinguibili
pagina a fianco Una suggestiva tavola di Mike Mignola dalla storia The Island di Hellboy (2002). La tavola è particolarmente esemplificativa dello stile di Mignola: il forte contrasto tra i bianchi e i neri, l’uso dei puntini, una trama uniforme che nasconde sagome e immagini. Property: Giovanni Nahmias. sotto Il team Magic Press alla prima edizione di COMICON con il Premio Micheluzzi per la “Migliore casa editrice” dell’anno. Da sinistra Riccardo Corbò, Luciano De Luca e Pasquale Ruggiero.
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Sommario Premessa di Emanuele Soffitto ............................................... 3 Apprendisti sognatori di alino ..................................................................... 5
Magic Press Una vertigine attraversa il fumetto in Italia di Riccardo Corbò ............................................. 155 Focus SaldaPress ............................................ 165
Un ventennale a colori e il futuro della comunicazione di Sergio Brancato ................................................ 11
Coconino Press / Fandango La contea dell’immaginario di Matteo Stefanelli ............................................ 167
Bonelli e il fumetto seriale italiano di Davide Occhicone ............................................ 25
Focus NPE .......................................................... 175
Venti anni super di Stefano Perullo .................................................. 49 Da Vertigo Presenta a The Walking Dead: Venti anni di fumetto anglo-americano adulto in Italia di Diego Del Pozzo ............................................... 63 Venti anni di manga in Italia di Susanna Scrivo .................................................. 85 Venti anni di autoproduzione Ovvero quando si prende in mano il proprio destino di Michele Ginevra ............................................... 99
Rizzoli Lizard Viaggiare dove nemmeno Corto era mai giunto prima di Laura Pasotti .................................................. 177 Focus 001 Edizioni ........................................... 185 BD/J-POP Edizioni ad alta fedeltà di Fabio Licari .................................................... 187 Focus ReNoir ..................................................... 193 BeccoGiallo Nel segno del graphic journalism di Andrea Antonazzo ......................................... 195
Focus Centro Fumetto ANDREA PAZIENZA ... 119
Focus Lavieri ..................................................... 203
Venti anni di romanzi a fumetti di Glauco Guardigli e Sergio Rossi .................... 121
Potere alle storie La trasversalità di Tunué di Andrea Antonazzo ......................................... 205
Perché leggere i classici del fumetto di Paolo Interdonato ........................................... 131
Focus Hazard Edizioni ..................................... 213
Star Comics Il coraggio di brillare… come una stella di Andrea Mazzotta ............................................ 145
Paperi, Topi e Panini La Disney italiana nel futuro di Francesco Gerbaldo ....................................... 215
Focus RW Goen ................................................. 152
Focus Shockdom .............................................. 227
Focus Planet Manga ........................................ 153
Bao Publishing Competenza e qualità, le chiavi del successo di Adriano Ercolani ............................................ 229
1998-2018: Vent’anni di Fumetto in Italia Un progetto a cura di COMICON Catalogo della mostra edito da COMICON Edizioni via Chiaia, 41 - 80121 Napoli tel/fax: 0814238127 e-mail: edizioni@comicon.it edizioni.comicon.it Collana: I Libri di Comicon (n.8) A cura di: alino, Raffaele De Fazio, Emanuele Soffitto In collaborazione con: Lorenzo Raggioli, Glauco Guardigli Progetto grafico e impaginazione: Walter Dipino / Doppiavù Studio Cover design: Roberto Policastro / Doppiavù Studio Supervisione Generale: Claudio Curcio Testi di: alino, Andrea Antonazzo, Riccardo Corbò, Raffaele De Fazio, Diego Del Pozzo, Sergio Brancato, Adriano Ercolani, Francesco Gerbaldo, Michele Ginevra, Glauco Guardigli, Paolo Interdonato, Fabio Licari, Andrea Mazzotta, Davide Occhicone, Laura Pasotti, Stefano Perullo, Sergio Rossi, Emanuele Soffitto, Matteo Stefanelli, Susanna Scrivo. © testi 2018: degli autori e degli aventi diritto per le immagini interne © 2018 degli aventi diritto per l’immagine di copertina ©2018 Luca Maresca Questo libro è stato stampato nel mese di aprile 2018 da Arti Grafiche Lapelosa (Sa) ISBN: 9788898049721