Corto Maltese. Un viaggio straordinario - Hugo Pratt

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CORTO MALTESE UN VIAGGIO STRAORDINARIO

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CORTO MALTESE. UN VIAGGIO STRAORDINARIO

Mostra espositiva Museo Archeologico Nazionale di Napoli 25 aprile - 9 settembre 2019

Mostra realizzata in occasione di COMICON XXI Salone Internazionale del Fumetto Napoli, Mostra d’Oltremare 25-28 aprile 2019

Promossa da MANN

Direttore generale Claudio Curcio

Organizzazione generale COMICON Cong S.A.

Direttore artistico Matteo Stefanelli Direzione artistica della mostra Paola Damiano

In collaborazione con Rizzoli Lizard - Mondadori Libri Spa

Progetto e direzione allestimenti Marcello Zoleo

Patrocinata da Comune di Napoli Museo Archeologico Nazionale di Napoli

Progetto grafico allestimenti Gianluigi Prencipe

Direttore Paolo Giulierini

Allestimenti e scenografie Zedesign

Direzione Amministrativa Stefania Saviano

Ufficio stampa COMICON Maria Rosaria Giampaglia Francesco Tedesco

Ufficio Mostre Paola Rubino De Ritis

Direttore organizzativo Alessandro Spinosa

Ufficio comunicazione Antonella Carlo

Ufficio comunicazione Noemi Barricelli

Immagine coordinata Francesca Pavese

Direzione amministrativa Antonella Cavaliere

Portavoce della Direzione Francesca De Lucia

Ufficio ospitalità alino

Segreteria Scientifica Valentina Cosentino

Videoproiezioni Trait pour trait. Un film di Thierry Thomas. 2016. Francia

Segreteria di Direzione Patrizia Cilenti

Luci Shanyao Italia Srl

Progetto Obvia per il MANN Out Of Boundaries Viral Art Dissemination dell’Universitá degli Studi di Napoli Federico II

Assicurazioni Cossa & Partners Insurance Brokers S.r.l. Genis Broker S.r.l.

Coordinamento Daniela Savy

Con il patrocinio del

Promossa da

Organizzata da

Coordinamento Cong S.A. Maria-Grazia Lacidogna

Partner


Catalogo COMICON Edizioni via Chiaia, 41 - 80121 Napoli tel/fax: 0814238127 e-mail: edizioni@comicon.it www.comicon.it Collana: Cataloghi Mostre

Si ringrazia La Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per il Comune di Napoli, il Comune di Napoli, l’Azienda Napoletana Mobilità, Gilda Donadio Metroartour, Maria Corbi, Museo Il Cartastorie, Sergio Riolo, Salvatore Agizza per Teichos, Sergio Bonelli Editore, Giandomenico Maglione, Aurora Bevilacqua, Elisa Tuzio, Stefano D’Agostino, Lucia Spaccaforno, Allegra Nelli, Boris Battaglia.

A cura di Claudio Curcio Emanuele Soffitto Paola Damiano

Cong S.A desidera ringraziare Patrizia Amico, Sergio Antonini, Adriana Azzaro, Giorgio Bosisio, Silvia Coenen, Paola Daffunchio, Francesca De Poll, Alberto Franchella, Anne Lynch, Eric Mica, Vincenzo Mollica, Rocio Moscoso, Pierre Santoni, Francesco Rosler Franz, Andrea Valenti, Cristina Taverna.

Con la collaborazione di Raffaele De Fazio Lorenzo Raggioli Glauco Guardigli Matteo Stefanelli Coordinamento Nadège Vaïnas Impaginazione e grafica Doppiavù Studio Testi Francesco Boille, Stefano Cristante, Laura Scarpa, Elettra Stamboulis Il capitolo di Francesco Boille, Nel segno di Hugo Pratt. L’avvento di una nuova spazialità nel Fumetto, è stato pubblicato in origine su Fumettologica.it nel 2019 ed è stato rivisto ed ampliato appositamente per questo catalogo. Il capitolo di Stefano Cristante, Corto Maltese. La stranezza dello straniero, è stato pubblicato in origine nel volume Corto Maltese e la poetica del viaggio, © Mimesis Edizioni, 2016. Archivio Bibliografico e Fotografico Cong S.A. Rizzoli Lizard Per i disegni di Hugo Pratt: © Cong S.A. © 2019 Cong S.A., Suisse Tutti i diritti riservati Corto Maltese ® e Hugo Pratt TM © Cong S.A., Suisse © testi 2019: degli autori e degli aventi diritto In copertina Corto Maltese. La giovinezza. Copertina, 1985. Acquerello e china. Quarta di copertina Corto Maltese. Monde voyages. Copertina del supplemento del quotidiano Le Monde. 1988. Acquerello e china

Ringraziamo per la preziosa collaborazione tutti i collezionisti che hanno prestato le opere di loro proprietà. COMICON desidera ringraziare Davide Bonelli, Galerie 9e Art Paris, Bernard Mahé, Venere Comics, Benoĩt Mouchart, Kathy Degreef, Simone Romani.



Sommario

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Il mare di Corto Maltese Luigi de Magistris

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Il viaggio e la scoperta Paolo Giulierini

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Hugo Pratt e la musica del mare Patrizia Zanotti

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Nel segno di Hugo Pratt. L’avvento di una nuova spazialità nel fumetto Francesco Boille

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Corto Maltese

50

L’uomo che cammina Laura Scarpa

68

Donne

70

Corto e le donne Laura Scarpa

90

Mare

92

L’isola del tesoro Elettra Stamboulis

110

Viaggi

112

La stranezza dello straniero. Implicazioni teoriche di Corto Maltese Stefano Cristante

150

Avventura

164

Letteratura, cinema e fumetti americani

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Biografia

176

Bibliografia



Luigi de Magistris Sindaco di Napoli

Il mare di Corto Maltese

H

o una speciale simpatia per il personaggio di Corto Maltese, singolare avventuriero dei mari del Sud senza particolare attitudine eroica; e un po’ di questa simpatia viene dal fatto che siamo nati – lui dalla fantasia magica di Hugo Pratt – nella stessa estate di un’epoca che oggi,

a ben guardare, sembra lontana. Era il 1967 e in Italia governava la DC con Aldo Moro, il matrimonio era indissolubile, Little Tony cantava Cuore matto. In Europa si preparava la rivoluzione culturale del Sessantotto, a Barbiana i ragazzi di Don Milani protestavano contro l’autoritarismo e il classismo della scuola, negli Stati Uniti i giovani manifestavano contro la guerra in Vietnam e cantavano la pace e l’amore alla Summer of Love. Nell’estate del 1967 erano vivi Martin Luther King ed Ernesto Che Guevara, ed era più che mai viva la loro pretesa di giustizia e di uguaglianza che infiammava di speranza il mondo. Faccio questa riflessione senza nostalgia, solo per misurare lucidamente la distanza del presente da quella società attraversata - solo pochi decenni addietro - da impulsi collettivi e da utopie che oggi ci appaiono remoti, storicizzati, davvero come se fossero i valori di un’altra era geologica. Questo sguardo attraverso il tempo mi consente di collocare in uno spazio non astratto la straordinaria saga di Corto Maltese, personaggio animato da una perpetua urgenza di libertà che ben rappresenta il sentimento del tempo in cui le sue storie vennero diffuse per la prima volta. Una figura quasi romantica, che vive a cavallo fra la legge e il delitto, fra un’eleganza riconoscibile e l’anarchia dello spirito; un uomo leale e libero, cosmopolita, assetato di esperienza, praticamente nullatenente, lo sguardo elevato di continuo su orizzonti nuovi e sconosciuti. Un giramondo disincantato ma non privo di condotta morale, che nelle sue vicende sbeffeggia impavido gli antagonisti potenti senza essere invincibile, e protegge i deboli senza diventare retorico. Sono grato agli organizzatori di aver allestito in occasione della XXI edizione di COMICON, nelle prestigiose sale del Museo Archeologico Nazionale di Napoli, una esposizione dedicata a Corto Maltese e alle sue avventure; e ancor più mi affascina l’attenzione che questa mostra riserva al mare, grande protagonista di questo fumetto, e grande protagonista della storia della città di Napoli. Un mare che nel fumetto di Pratt diventa lo spazio collettivo di un’umanità connessa attraverso la grande metafora del viaggio; un mare che accompagna all’esplorazione del mistero e alla conoscenza dell’altro. Non riesco a non pensare, per

Corto Maltese Favola di Venezia 1977

drammatico contrasto, al nostro mare Mediterraneo, dove sembra che l’umanità abbia oggi smarrito, io mi auguro per breve tempo, la capacità di riconoscere e di accogliere.

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Faccio i migliori auguri a COMICON e alla mostra su Corto Maltese, che per alcuni mesi potrà essere visitata dai nostri concittadini e dai turisti della città. Il canto della libertà e il senso di appartenenza a un’umanità senza confini, che battono nel petto del marinaio di carta e del suo straordinario autore, racconteranno forse ai giovani di oggi che un altro mondo è possibile.

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L’isola del tesoro (dettaglio) 1965


Paolo Giulierini Direttore del Museo Archeologico Nazionale di Napoli

Il viaggio e la scoperta

S

i apprende dalla biografia di Corto Maltese che nell’autunno del 1921 il nostro personaggio si trova a Rodi e che, successivamente, si imbarca per Samarcanda, lungo la mitica via della Seta, alla ricerca del tesoro di Alessandro il Grande. Basterebbero queste poche righe per dare una risposta al perché il Museo Archeologico Nazionale

di Napoli ospita una splendida mostra dedicata al marinaio avventuriero. Rodi è il luogo di committenza del gruppo del Toro Farnese; la Cina è uno degli orizzonti di scambio culturale più propizio del nostro Istituto; il re macedone ne è l’icona, con il superbo mosaico della casa del Fauno di Pompei che lo rappresenta, a cavallo di Bucefalo, ad un passo da dare la morte al Re persiano Dario III Codomanno. Non c’è differenza, in effetti, tra viaggiare nei mari o tra le opere d’arte, perché alla base di tutto c’è il desiderio di conoscenza. Lo stesso fuoco ardente mosse Ulisse, i viaggiatori fenici, i mercanti greci che, fin dai tempi del faraone Psammetico, si insediarono a Naukratis, sul delta del Nilo, i coloni greci che si spinsero in Occidente ma anche oltre le colonne d’Ercole, i tanti scienziati che seguirono la spedizione di Alessandro Magno ai confini del mondo, fino all’India di Poros o i geografi romani al tempo della carta geografica di Agrippa. Viaggiare è dunque voglia di crescita e di confronto, possibilità di apprendimento rispettoso della diversità dei costumi ma anche lucida condanna dei crimini che si riscontrano dappertutto, trattando, il mondo di Pratt come quello del Mann, l’umanità per intero. Nell’anno in cui il Museo dedica spazio ad una grande mostra sui mari della Magna Grecia e conferma i solidi rapporti con COMICON non poteva dunque mancare, in una costante cornice di rimandi anticocontemporaneo, una mostra sull’uomo dalla “mano rapida”, genialmente inserita tra i reperti che parlano del porto della Neapolis greca. La nostra speranza è quella di vedere approdare, come tributo a Pratt da parte di altri disegnatori, Corto Maltese a Napoli, in un nuovo fumetto, come già è accaduto in altre storie quando si è trovato in Italia: a Trieste, a Venezia e in Veneto, ad Ancona, quando ha incontrato personaggi come Joyce, Lenin, D’Annunzio. Nello stesso periodo dell’arco delle avventure di Corto la nostra città è frequentata da grandi figure come Vincenzo Gemito o Armando Diaz e, nella vicina Capri, soggiornano Gorky e Lenin. Poco prima, noti avventurieri come Schliemann, lo scopritore di Troia e di Micene, frequentarono Napoli e magari potrebbero aver lasciato documenti o mappe segrete su altri tesori di Priamo o altre maschere di Agamennone: ecco, ci immaginiamo Corto Maltese tra incontri fugaci, intrighi ed avventure ispirati dal Golfo più bello del mondo, sorseggiare un caffè e guardare il Vesuvio punteggiato dai gabbiani.

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La fantasia ci ha di nuovo preso la mano: è ora di tornare in acque sicure con la fantastica ciurma che ha guidato questa nave dei sogni, da Paola Damiano a Daniela Savy, che personalmente ringrazio. Insieme ai marinai del passato noi contemporanei rendiamo oggi omaggio a Corto Maltese perché è, in fondo, il simbolo dei desideri più reconditi dell’uomo. Personalmente non posso che ammirare la genialità di Hugo Pratt che, raccontando storie, ammalia e trasporta l’immaginazione di tutti in altre dimensioni: così pensiamo che debba essere il Mann fra qualche anno, per questo siamo ripartiti da lui.

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Corto Maltese Una ballata del mare salato (dettaglio)

1967 / china


Patrizia Zanotti

Hugo Pratt e la musica del mare

P

ratt aveva un sogno: riuscire a raccontare una storia con una sola linea. Se analizziamo l’ultima storia di Corto Maltese, Mū, potremmo dire che Pratt è riuscito nell’incanto? Mū è una grande avventura, in molte pagine ci sono pochi tratti e vignette mute, eppure è una storia

che mescola e rende reali periodi storici diversi, filosofia e racconti mitologici, cita popolazioni e culture lontane. In questa storia Pratt non si accontenta di far veleggiare Corto nel Mar dei Caraibi o nei mitici Mari del Sud, in Mū il marinaio s’immerge in un mare lontano e ipotetico che lo porta a distaccarsi dallo scorrere lineare del tempo ed è così che il suo vagabondare diventa surreale, ipnotico e ogni cosa diventa possibile perché in quel mondo liquido l’elemento magico si riflette e si mescola con il reale. Bastano le poche vignette di Mū dove Corto infilato in uno scafandro dialoga con gli antichi bassorilievi preservati dalla profondità del mare per creare immediatamente un collegamento col Museo Archeologico di Napoli. Il mare e la natura a volte aiutano gli uomini perché nascondono o sommergono e facendo così salvaguardano tesori che vengono preservati nel tempo da una foresta o dalle profondità degli oceani. Corto Maltese, con la sua smania di cercare tesori ci aiuta a comprendere con leggerezza l’importanza della curiosità e della ricerca e le sue avventure spaziano dalle civiltà scomparse di Atlantide in Mū, al tesoro di Alessandro Magno in Samarcanda, alla Clavicola di Salomone in Favola di Venezia. Pratt veneziano radicato e innamorato della sua città aveva peró un debole per Napoli perché sentiva il richiamo di quell’insieme fatto di musica, teatro, poesia, sapore, ironia e bellezza che fanno parte integrante di questa città. In questo insieme, per Pratt un posto importante spetta alla musica, perché la musica è come il mare: collega, riflette e risuona. C’era sempre musica di sottofondo nel lavoro di Pratt e spesso la Musica entrava imprevedibilmente e magicamente nei suoi racconti come quando Dandy Roll ascolta le passacaglie di Boccherini in Mū e poi c’è Corto Maltese che cita un tango nel suo addio a Pandora nella Ballata e poi comprende meglio la musica d’Irlanda ascoltando con Banshee il vento che passa fra le ossa di una carcassa di balena davanti al mare in Concerto in O’minore per arpa e nitroglicerina. Ma oltre la musica c’è la musicalità, nella Ballata del mare salato Pratt fa parlare gli indigeni in dialetto veneziano perché per lui quella sonorità era simile alla lingua parlata in quelle lontane isole del Pacifico. Per Pratt la lingua napoletana possedeva musicalità e sonorità talmente uniche da poter competere con l’inglese nella metrica di tante canzoni e la prova consiste nell’importante collezione di musica e di autori napoletani presenti nella sua discografia: Pino Daniele, Teresa De Sio, Enzo Avitabile, James Senese

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e Mario Murolo fino alla raccolta Le canzoni di Totó per cui aveva disegnato una copertina riassumendo lo spirito del grande attore con pochi tratti di china. Da Venezia a Malta, da Hong Kong a Escondida, da Buenos Aires a Napoli, Hugo Pratt amava le città di mare perché sono naturalmente aperte all’arrivo di altre genti, altre navi, altre culture. C’è stata una strana e interessante coincidenza che ha legato Buenos Aires a Napoli nella vita di Hugo Pratt. Buenos Aires è stata una città fondamentale per gli incontri, l’immaginario creativo e per la crescita artistica di Hugo Pratt, ma quando nel 1987 si trovò a Napoli per una sua esposizione organizzata dall’ente autonomo Mostra d’Oltremare nello stesso periodo la squadra di calcio del Napoli festeggiava il suo primo scudetto con l’argentino Maradona come capitano. Nei manifesti vicini allo stadio e al luogo dove si esponevano gli originali di Pratt si alternavano le immagini di Maradona e di Corto Maltese e pur essendo due immagini completamente diverse, c’era un collegamento fra loro: l’Argentina, il paese d’Oltremare che aveva formato uno dei più grandi calciatori della storia e uno dei più grandi autori di fumetto. E quei personaggi popolari s’incontravano proprio a Napoli, l’Oltremare. Queste coincidenze divertivano Pratt che in quei giorni stava affrescando un muro del cortile nel carcere minorile di Nisida. Disegnando insieme ai giovani detenuti parlava con loro più di calcio che d’arte perché sapeva che per entrare in contatto con gli altri bisogna trovare riferimenti comuni. 12

Pratt si sarà sicuramente preparato sul tema calcio che non gli era molto familiare perché sapeva che sarebbe stato importante partire da quell’argomento per riuscire a comunicare con giovani che sicuramente non conoscevano né lui né il suo personaggio. Era un approccio di linguaggio diverso, era condividere con loro una passione per incuriosirli in seguito con un’altra. Era un atteggiamento che Pratt aveva capito e vissuto fin da ragazzo in Etiopia con un padre militare nell’esercito coloniale e le amicizie fra i ragazzi abissini suoi coetanei. La curiosità e la disponibilità all’ascolto aprono le porte alla conoscenza e al rispetto delle altre culture. Forse anche per questo il personaggio più importante creato da Hugo Pratt non poteva che essere un marinaio, perché il mare è quello che rappresenta meglio il collegamento, la possibilità, l’incertezza, l’avventura e il cambiamento fin dai tempi di Ulisse e dell’Odissea. Corto sorride in mezzo ai Pulcinella nel manifesto fatto per la mostra del 1987, non è un’immagine retorica perché l’allegria nel volto di Corto ci fa capire che era un omaggio sentito ed esprimeva un sentimento vero da parte del suo autore per tutto quello che Napoli e il suo porto aperto alla cultura rappresentava per lui.


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Corto Maltese Una ballata del mare salato 1976 / acquerello


Corto Maltese Una ballata del mare salato (dettaglio) 1967

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Corto Maltese Le Etiopiche ‌ e di altri Romei e di altre Giuliette (dettaglio) 1973


Francesco Boille

Nel segno di Hugo Pratt. L’avvento di una nuova spazialità nel fumetto Lo stile di Hugo Pratt maturò in un preciso clima culturale e politico. E mutò radicalmente tra Ticonderoga e Fort Wheeling, passando per Anna nella giungla.

Il “Prima”. E il “Dopo”.

U

n mezzo d’espressione ha sempre un prima e un dopo. Anzi, molti prima e molti dopo tutti generati da opere spartiacque che, a loro volta, ne contengono altri al loro interno. Come tanti micro-big bang e tante galassie in formazione dopo la prima macro-esplosione. Ma partiamo

dalle opere spartiacque. Ci sono i capolavori; ci sono i capolavori tout-court di autori grandi e/o importanti; e infine ci sono i capolavori assoluti. Quest’ultimi si qualificano per via di un elemento essenziale: dopo la loro apparizione, un mezzo d’espressione non è più lo stesso. Opere che provocano una svolta netta al suo interno. Così come ci sono i maestri e poi i maestri dei maestri, come ha scritto Gianni Brunoro a proposito di Dino Battaglia. Per limitarci al fumetto d’autore, quali sono le opere spartiacque, i big bang? Qualche esempio, naturalmente non esaustivo: Contratto con Dio di Will Eisner, Il garage ermetico di Moebius, Maus di Art Spiegelman, Fuochi di Lorenzo Mattotti, Carlos Gardel di Muñoz & Sampayo, Jimmy Corri-

gan di Chris Ware, La rivolta dei racchi di Guido Buzzelli, Valentina: Lanterna magica di Guido Crepax, L’Eternauta di Breccia e Oesterheld, il dittico Quaderni ucraini/Quaderni russi di Igort, Il Grande Male di David B, Watchmen di Alan Moore e Dave Gibbons, Akira di Katsuhiro Otomo, Sin City di Frank Miller, Adah di Berardi e Milazzo, L’uomo che cammina di Jiro Taniguchi, Mr Natural di Robert Crumb, Poema a fumetti di Dino Buzzati, i racconti brevi di Dino Battaglia da Maupassant e da Poe, i racconti brevi di Sergio Toppi originariamente pubblicati in Sacsahuaman, L’uomo senza talento di Yoshiharu Tsuge, La fiévre d’Urbicande di Schuiten & Peeters, Black Hole di Charles Burns, Le cri du peuple di Jacques Tardi, La terra dei figli di Gipi, Una ballata del mare salato di Hugo Pratt. Certo, qui mancano molti capolavori spartiacque del fumetto popolare. Molti altri nomi si potrebbero citare, qualcuno forse inatteso (uno dei miei favoriti: Couma Aco di Edmond Baudoin), e per ciascuno degli autori ricordati potrei menzionare almeno un secondo titolo. È il caso di Hugo Pratt, che di capolavori assoluti ne creò diversi altri. Tra questi uno meno evidente è forse Fort Wheeling (1962).2

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175

Hugo Pratt Š CONG SA - Tutti i diritti riservati

Hugo Pratt in Etiopia 1988


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