Posso accendere la radio
Ah già, non vi abbiamo ancora presentati… Questo è Remi-poverobambino-senza-famiglia…
Insomma, per farla breve: quei ragazzi hanno messo all’entrata le piastrelle azzurro-cielo al posto di quelle verde-pastello. E io ho detto: “ragazzi, allora non mi state a sentire”! ma se ne erano già andati, perché sono così i giovani d’oggi: sempre di corsa, non hanno mai tempo per nulla, conoscono solo la fretta. “Che ci vuoi fare” dicevo ieri con Costantina, la mia vicina…
A volte lo invidio, quel Remibambino-senza-famiglia.
NO!
Remi-povero-bambino-senza-famiglia crede davvero di essere un bambino senza famiglia… non è uno scherzo…
Niente nuove, buone nuove!
Be’… certo è un ragazzo disagiato...
Oh! Ma non ti fa pena?
eh si… prendi per esempio mia nipote Esther, neanche lei ha mai un minuto… sempre a piazzare quel culo nudo sui giornaletti, invece di venire a trovare la nonna! Poi mi manda sempre qualche amichetto strambo… però tu sembri diverso… sembri un bravo ragazzo… non parli molto, ma almeno mi ascolti…
...pensare di essere soli al mondo… che senso di libertà!
…ma…sono passate due ore e non hai ancora bevuto il tuo tè, Remi… Remi…come hai detto che ti chiami?