Eccolo: il vicolo del bimbo baffuto.
Inutile cercarlo sulla cartina della città: non lo troverete.
In realtà si chiama “vicolo Baron Van Dick”. Ma tutti lo chiamano “vicolo del bimbo baffuto”.
Per via della pubblicità, no?
5
Chi avrà avuto l’idea, all’inizio del XX° secolo, di dipingere questa pubblicità sul grande muro in fondo al vicolo cieco? Nessuno se lo ricorda più.
Una notte, alcuni anni più tardi, qualcuno – probabilmente un ragazzaccio del quartiere – ha imbrattato con dei baffoni neri il bimbo sorridente.
La cosa ha divertito tutti e il bimbo è rimasto. Insieme ai baffi disegnati.
E piano piano, per tutti, il vicolo è diventato “il vicolo del bimbo baffuto”.
Senza offesa per il barone Van Dick!
6
Abito al 3 bis.
Eccoci. Io sono là, nella nicchia.
No! Non questa porta. Più su.
Non pensate chissà cosa!
Sono soltanto una statuetta: faggio, un po’ di pittura e qualche pezzo di stoffa.
Se certe persone vogliono vedere dell’altro in me, è affar loro, dopotutto.
7
Lui è Victor. Victor Lefort. Victor fa il tipografo.
La sua gatta ha avuto di nuovo dei cuccioli, 7 in un colpo, stavolta.
Un brav’uomo.
Allora Victor fa quello che deve fare. Prima che i piccoli si sveglino, capite?
Presto seppellirà i 7 corpicini senza vita ai piedi del vecchio prugno.
Metterà a posto la vanga nel capannone.
E poi rientrerà a bere un bicchiere di acquavite...
8
Lui è il dottor Fabian, ma tutti lo chiamano il “dottor Fiaba”.
“Se una storia del dottor Fiaba ascolterai, male più non avrai”.
Dovete sapere che il dottor Fiaba non lascia mai un paziente senza raccontargli una delle sue storielle.
Stavolta, però, il dottor Fiaba non racconterà storie alla sua paziente.
La stringerà tra le braccia e le darà una spalla su cui piangere.
Oggi non è un bel giorno per i bambini.
9
Un bambino che nasce nel peccato, muore nel peccato!
Nel peccato. Ben detto! Scommetto che neanche la madre sa chi è il padre.
Quando si tratta di sbattersi una ragazza carina e un po’ sempliciotta, i candidati non mancano di certo!
10
Poverina! Non è certo un fulmine.
Camille è una brava ragazza.
Sì, una puttana! Che ha più cervello che virtù!
Charlot non ha tutti i torti, Irène.
E papà Ciuf Ciuf?
Guida il treno delle 6 e trenta. Glielo abbiamo fatto sapere.
Proprio tu, Malisse! Tua madre si sarà sfregata il culo con l’aceto dopo che t’ha fatto!
Ripeti se hai il coraggio!
Escono più scemenze dalla tua bocca che birre dalla mia spina!
Che gran brav’uomo! Prima, sua moglie muore di parto e gli lascia una figlia da crescere da solo.
Se penso che, a scuola, la maestra ci diceva che un fulmine non cade mai due volte nello stesso punto!
E ora... questo!
11
Venga pure, Augustin.
Abbiamo messo la culla qui nell’attesa che...
P... posso vederla?
C... Com’è bella!
12
Camille sa già che...
Bisogna mostrarle la sua piccola.
Non sono sicuro che abbia capito. Gli effetti dell’anestesia...
Ci penso io.
Lei vuole che io...?
Voleva chiamarla Lydie, se era femmina. Augustin, se era maschio. Augustin? Come...? Sì, come me.
Apra questa porta, dottore! Finiamola una buona volta!
13
Col legno non ci viene nemmeno una mensola!...
Che disgrazia!...
Buongiorno, papà!
Camilla ha avuto il bambino? E’ maschio o femmina?
14
Una femmina. Una... una femminuccia.
Dimmi, papà, secondo te, Camille...
La barba mi pizzica!
Dov’è la mamma?
…mi farà prendere in braccio la sua bambina?
Dai Tirion.