In guisa di presentazione
Mi ha chiesto di parlarvi di me, di dirvi chi sono… dovrebbe saperlo che è una cosa che detesto.
ti prego, gli ho detto, ti prego, non obbligarmi… perché dovrei farlo?
ma perché tu dia la sveglia alla gente qualunque… perché tu sei petra.
stanno accadendo cose spaventose su, al nord, in russia…
Che banalità, mio dio. Ma io l’amo, è il mio creatore… dopo tutto, se esisto è anche merito suo… je lui dois beaucoup…
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sangue, sangue dappertutto… ci sarà una spiegazione plausibile a tutto questo? …ma io parlo, parlo, parlo da questo buco nella palestina del 1917 che si chiama deraa, e voi sarete già stanchi…
Questa è lei, la dolce eliane, mia madre, non c’era donna più bella a parigi, il suo arrivo a biarritz e a salisburgo costituiva un avvenimento, è a lei, che devo l’amore per la musica e la passione per schubert, è morta a vienna, a 45 anni. Parigi 1864 – vienna 1909.
cracovia 1849 parigi 1912 Questo è mio padre, jan de karlowitz, nato in polonia, è stato un grande uomo d’affari, banche in estremo oriente, assicurazioni, commercio e piantagioni di gomma nel borneo e a sumatra. È al suo sangue slavo che devo il parlare il polacco e il russo, oltre al tedesco, il francese, l’inglese e… il dialetto di canton. Ho passato otto anni della mia infanzia in cina… Canton 1894… Petra, figlia di jan ed eliane, la gente mi giudica un’eccentrica per via del mio amore per l’aviazione, per il modo di tagliare i capelli, per l’indipendenza della mia vita, per l’amore dei viaggi… riconosco che le donne con il brevetto di pilotaggio erano solo 4, nel 1913, in tutta europa e che i capelli se li taglieranno così solo a guerra finita… non ce l’ho personalmente né con guglielmo II, né con quella gente adorabile che sono gli austriaci… se sto dall’altra parte è per… come dire, per una questione di cuore. Ecco, sì! Di puro e irrazionale sentimento…
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Manfred von richtofen, thomas abercrombie, suor consolazione, schröder, mortensen, esther longhena…
Nung wu te-chen, l’alter ego di mio padre, mi ha tenuto sulle sue ginocchia quando ero bambina. Una specie di nume protettore, silenzioso come un’ombra.
ho incontrato questi signori e signore nel mio viaggio dal belgio pi ro, l’a la no fed a h s e le alla palestina… assieme a molti altri, beninteso…
con questo piccolo sopwith “camel” ho fatto perdere la testa ai tedeschi e agli inglesi sul fronte delle fiandre. Partivo da sluis, nell’olanda neutrale e, approfittando della nebbia, intervenivo ad aiutare gli aerei alleati in difficoltà. Attaccavo i tedeschi e poi sparivo nei vapori, nessuno sapeva chi ero e da dove venivo, perché il “camel” non aveva insegne di nazionalità… la cosa non sarebbe piaciuta agli olandesi, se l’avessero saputo.
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