Commercio elettrico settembre 2011

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Settembre 2011

COMMERCIO ELETTRICO IL BUSINESS MAGAZINE DEI DISTRIBUTORI E GROSSISTI DI MATERIALE ELETTRICO

project: C.G. - www.ditre.it

FEDERAZIONE L’unica soluzione è... l’aggregazione FEDERAZIONE Illuminare meglio, consumando meno

COMMERCIO COMMERCIO ELETTRICO ELETTRICO

SPECIALE PIEMONTE Dove il commercio sperimenta ECONOMIA Prosegue il lento cammino per uscire dalla crisi DISTRIBUZIONE Giro d’Italia del fotovoltaico

Qualità, Prestazioni, Design. Ancora una volta il meglio da Reer

THUNDER

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DISTRIBUZIONE Quando la Puglia fa squadra IMPRESE Un solo nome e infinite soluzioni IMPRESE Reti intelligenti

che guarda al futuro, grazie alle sue prestazioni e soluzioni innovative.

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Poste Italiane Spa - Spedizione in Abbonamento Postale D.L. 353/2003 (conv. in L. 27.02.2004, n° 46), articolo 1, comma 1, DCB Milano www.commercioelettrico.com

IMPRESE Tecnologie LED per illuminare l’arte Organo Ufficiale FME

ANNO - NOVEMBRE 2010 ANNO 2, 1, N.N. 7 -4SETTEMBRE 2011 e7

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Con i quadri Key Box e le prese interbloccate Key Block nasce un nuovo modo di concepire l始installazione. Un sistema facilmente espandibile e veloce da montare, grazie alla bolla incorporata e al Free Hand System, il sistema di cerniere che lascia le mani libere per il cablaggio delle prese. I Key Box sono adatti all始installazione di tutti i tipi di prese, sia civili che industriali.

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EDITORIALE

Aggregare la filiera energetica e stimolare il cambiamento, promuovendo l’innovazione e le competenze, sono gli obiettivi di E.Tech Experience, la nuova manifestazione fieristica dedicata all’energia, all’impiantistica e all’illuminazione, che prenderà il via il prossimo 16 novembre a Milano, nel quartiere fieristico di Rho. L’impegno che si è assunta la Federazione, affiancandosi a Fiera Milano, sarà di trasformare questa manifestazione in un punto di partenza per una nuova fase nelle relazioni di filiera e garantire al mondo elettrico un punto di riferimento nazionale in grado di far emergere il peso tecnologico, industriale ed economico del sistema Paese Italia. Tutto questo è stato supportato, e lo sarà nei prossimi mesi, da una serie di eventi dal titolo “RottamAzione degli impianti elettrici”, che vogliono tracciare i contorni dello stato dell’arte del settore e individuare le concrete possibilità offerte dal mercato. Commercio Elettrico ha seguito i primi due convegni di Bologna e Roma e ne ha ricavato una monografia che troverete allegata a questo numero, prima di una serie di tre pubblicazioni. I prossimi appuntamenti di Napoli e Torino di “RottamAzione degli impianti elettrici” completeranno il percorso di avvicinamento all’ultima tappa del viaggio, a Milano il 16 novembre 2001, con il convegno di apertura della Fiera E.Tech Experience, nel corso del quale saranno presentati al mondo istituzionale i risultati di uno studio commissionato al Censis sulla situazione attuale del comparto elettrico e dell’energia in Italia, al fine di aprire un tavolo di confronto per la definizione di un Piano energetico nazionale. Tutto ciò in attesa che la crisi economica venga superata e si torni ad occuparci di sviluppo, un percorso che potrà realizzarsi solo con il concorso di tutte le forze sane di cui l’Italia è ricca. Antonio Bernardi antonio.bernardi@commercioelettrico.com

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Anno 2, N.7

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COMMERCIO ELETTRICO

FEDERAZIONE 28

IL BUSINESS MAGAZINE DEI DISTRIBUTORI E GROSSISTI DI MATERIALE ELETTRICO

è una pubblicazione Edizione Speciale S.r.l. Via Ariberto 8, 20123 Milano Tel 02 581404 – Fax 02 58140444 E-mail: mail@edizionespeciale.it www.commercioelettrico.com REA 1686261 – P.I. 03580420960 Capitale Sociale 100.000,00 euro i.v. Anno 2 N° 7 – Settembre 2011 € 7

L’unica soluzione è...l’aggregazione Giampaolo Ferrari, Presidente di FME, fa il bilancio di un anno, racconta la Fiera E.Tech Experience, indica la strada affinché il commercio elettrico italiano viva e sopravviva uniformandosi alle tendenze europee

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Direttore Responsabile Antonio Bernardi

Illuminare meglio, consumando meno Continua il percorso lungo l’Italia del progetto “RottamAzione

Direttore Editoriale Maurizio Gambini maurizio.gambini@commercioelettrico.com

degli impianti elettrici”, che troverà il suo culmine a Fiera Milano,

Redazione redazione@commercioelettrico.com

energetica

all’interno della nuova manifestazione dedicata alla filiera

Comitato Editoriale Antonio Bernardi, Giancarlo Profeti

DISTRIBUZIONE

Hanno collaborato Susanna Bernardi, Paola Cipollini, Roberto Corti, Ilaria Di Napoli, Giancarlo Emanuel, Elisa Pastorino Grafica e DTP Davide Candiani, Andrea Piomboni

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Per tutto il mese di luglio personale interno di Sonepar

Coordinamento Editoriale Gabriele Brocca Romanin

ed installatori hanno potuto formarsi e informarsi sulle novità

Segreteria Amministrativa Paola Pasqualini Ufficio Vendite e Pubblicità tel: +39 02 581404, fax: +39 02 58140444 mail: ufficiovendite@commercioelettrico.com Agenti: Liguria, Piemonte, Valle d’Aosta Francesco Sena, Assistente Direzione Vendite mail: francesco.sena@commercioelettrico.com cell: +39 335 8152626, tel/fax: +39 011 710292 Lombardia (BG, BS, CR, LO, MB, MI, PV), Milano, Piacenza Alessandro Martinenghi mail: amartinenghi@commercioelettrico.com cell: +39 335 5258146 Mantova, Triveneto Paolo Simeoni mail: paolo.simeoni@commercioelettrico.com cell: +39 335 7887092, tel: +39 0422 495967 fax: +39 0422 460066

Giro d’Italia del fotovoltaico

legislative e di mercato. E da ottobre parte il Club Energia

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Largo ai giovani: e al Consorzio arrivano idee fresche Si chiama G3; ed è il gruppo dei nuovi dirigenti degli associati a Gewa Italia. Figli e nipoti per garantire la continuità aziendale e del Consorzio

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Ufficio abbonamenti Edizione Speciale Srl Tel: 02 581404 abbonamenti@commercioelettrico.com

Electric Levante: quando la Puglia fa squadra Il Presidente Filippo Puliafico, appena rieletto, rilancia il programma dell’aggregazione territoriale che fa riferimento

Condizioni di abbonamento Italia annuale: euro 70 Estero zona 1 e 2 annuale: euro 140 Estero zona 3 annuale: euro 200

a Gewa Italia

Stampa Multigraphic Srl - Arcore (MB) Tutti i diritti sono riservati. Manoscritti, dattiloscritti, disegni, fotografie non saranno restituiti anche se non pubblicati. Nessuna parte di questa pubblicazione può essere riprodotta in alcun modo senza la preventiva autorizzazione dell’editore. L’editore e gli autori non potranno in alcun caso essere responsabili per gli incidenti o conseguenti danni che derivino o siano causati dall’utilizzo improprio delle informazioni contenute. L’IVA è assolta dall’editore ai sensi dell’art. 74 – 1° comma – lettera C del DPR n. 633/72 e successive modifiche. Ai sensi dell’art. 13 D.lgs 196 del 30/06/2003 il destinatario può avere accesso ai suoi dati, chiederne la modifica o la cancellazione come previsto dall’at. 7 del D.lgs 196/2003, oppure opporsi al loro utilizzo scrivendo a Edizione Speciale S.r.l. o telefonando a Edizione Speciale S.r.l. TEL. 02 581404. Numero registrazione presso il Tribunale di Milano: 156 del 31/03/2010 Iscrizione al Registro degli Operatori della Comunicazione N° 11208 - ISSN 0329-3479

ECONOMIA 42

Prosegue il lento cammino di uscita dalla crisi I dati degli ultimi 18 mesi, pur in un quadro altalenante, testimoniano il ruolo delle imprese elettrotecniche ed elettroniche italiane a sostegno della ripresa. Restano trainanti le esportazioni, mentre ancora debole la domanda interna per la carenza di investimenti infrastrutturali

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Un solo nome e infinite soluzioni

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COMMERCIO ELETTRICO

Settembre 2011

Studiata per assicurare la più ampia libertà di scelta estetica e di combinazioni, Livinglight è la proposta BTicino per rispondere

IL BUSINESS MAGAZINE DEI DISTRIBUTORI E GROSSISTI DI MATERIALE ELETTRICO

FEDERAZIONE L’unica soluzione è... l’aggregazione

Differenziare con le isole ecologiche Una ricerca commissionata da Ecolamp rivela che un italiano

ECONOMIA Prosegue il lento cammino per uscire dalla crisi DISTRIBUZIONE Giro d’Italia del fotovoltaico

su tre utilizza le isole ecologiche, anche per il conferimento

Qualità, Prestazioni, Design. Ancora una volta il meglio da Reer

dei RAEE. In aumento anche la raccolta differenziata delle

THUNDER

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lampade a basso consumo

lo rende adatto ai contesti industriali e professionali, come anche alle strutture commerciali o pubbliche della più varia tipologia. Con THUNDER, ReeR è pronta ancora una volta ad offrirvi un prodotto

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FEDERAZIONE Illuminare meglio, consumando meno SPECIALE PIEMONTE Dove il commercio sperimenta

COMMERCIO COMMERCIO ELETTRICO ELETTRICO

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project: C.G. - www.ditre.it

alle nuove tendenze dell’abitare contemporaneo

Reti intelligenti: dall’automazione ai veicoli elettrici

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SOMMARIO

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ANNO - NOVEMBRE 2010 ANNO 2, 1, N.N. 7 -4SETTEMBRE 2011 e7

LA COPERTINA

IMPRESE

dall’efficienza energetica all’integrazione, alla gestione delle fonti rinnovabili

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Tecnologie LED per illuminare l’arte La tecnologia Osram offre un nuovo modo di leggere l’arte attraverso le potenzialità dei LED

SPECIALE PIEMONTE 36

Dove il commercio sperimenta

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L’AGMELP è l’Associazione dei grossisti di Piemonte, Liguria e Valle d’Aosta: tra le più all’avanguardia, è l’unica ad avere un sito Internet. Il Delegato regionale è Paolo Caraglio

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Il Nord Ovest come laboratorio nazionale A colloquio con Gianni Perotto e Carlo Zuffelato, al vertice dell’ Associazione che riunisce Piemonte, Liguria e Valle D’Aosta: un gruppo molto efficiente

RUBRICHE

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NEWS

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PROPOSTE

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stampa tecnica Anno 2, N.7

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Nuova sede per FME FME – Federazione Nazionale Grossisti Distributori di Materiale Elettrico cambia sede. Il nuovo indirizzo è Via Vivaio 11 - 20122 - Milano Ecco i nuovi recapiti telefonici: Tel. 02/76280629 - Fax. 02/76311290

MEF Cup: ricordando Antonio Giaffreda

AGMEL: Logallo ancora Presidente

Nicola Logallo, Presidente di AGMEL

06 Anno 2, N.7

L’ottava edizione della MEF Cup, torneo di calcetto che chiama a raccolta ogni anno il mondo del commercio elettrico toscano, ha assunto quest’anno un particolare significato. Abbinato all’ambìta e ormai tradizionale manifestazione sportiva legata all’azienda distributrice leader in Toscana c’era, infatti, questa volta il primo trofeo Antonio Giaffreda. Una maniera davvero bella per ricordare il capitano e fondatore dell’azienda, scomparso giusto un anno fa. La finale numero otto è stata vinta (4-3) dal MEF Football Club, che ha battuto il MEF Maga. È la quarta volta che questa squadra si aggiudica il trofeo. Parliamo ora della finale: tutto il primo tempo è stato dominato dal MEF Maga, portatosi in vantaggio fino al 3-1, mantenendo questo risultato favorevole quasi fino al termine dell’incontro. La situazione per MEF Maga è capitolata a 7 minuti dalla fine quando è stata travolta da un MEF Football Club che con tutta la sua grinta è riuscito a recuperare la partita, chiudendola sul 4 a 3. È stato un incontro durante il quale entrambe le squadre hanno dato il meglio di sé, un evento cui hanno assistito oltre 800 persone, gremendo gli spalti dello stadio Torrini di Sesto Fiorentino. Una bella festa sportiva e un bellissimo evento aziendale svolto all’insegna del fair play, in pieno stile MEF.

L’AGMEL, Associazione dei grossisti di Puglia e Lucania, si è riunita a Matera a metà luglio ed ha rinnovato le cariche sociali. Ci sono parecchie novità, anche se il Presidente rimane Nicola Logallo, confermato all’unanimità. Logallo è, tra l’altro, l’unico lucano dell’Associazione. Al suo fianco avrà Piero Convertino (Imiel) e questa è la prima novità: subentra nella carica a Paolo Centaro. Nuovi nomi anche tra i Consiglieri. Oltre a Logallo e Convertino, il Direttivo sarà infatti composto da Filippo D’Aquino (Edif), Maria Grazia Garofoli (Garofoli) e Gianleo Mileti (For.El.). Rispetto al precedente Direttivo, quindi, sono da registrare alcuni avvicendamenti: escono Centaro, Puliafico e Belviso, entrano Mileti, Garofoli e D’Aquino. Le aziende associate all’AGMEL sono: Acmei Sud, Edif, Foel, Forel, For.El., Garofoli, Imiel A & G, Liconso, Logallo F.lli, Meci, Neon Toma Illuminazione, Page, Sonepar Puglia.

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Electricity: una fiera per Campania e Basilicata

Minniti Elettroforniture: ospiti le più belle d’Italia

08 Anno 2, N.7

Domotica, energie rinnovabili, illuminazioni e Led. Sono questi i protagonisti di “Electricity – Idee e novità elettrizzanti”, l’esposizione/evento interattiva, in programma il 24 e 25 settembre a Casoria, in provincia di Napoli. A promuovere l’iniziativa, che vedrà la partecipazione dei più noti marchi nazionali e internazionali del settore, è la Cangiano Sonepar, azienda leader nel campo della distribuzione di materiale elettrico in Campania e Basilicata. Nei circa 1.200 metri quadrati coperti della mostra, organizzata presso la sede dell’azienda, in via Nazionale delle Puglie 178/B, saranno esposte le più significative novità della produzione elettrica. Electricity sarà anche un’importante occasione di conoscenza e di confronto tra chi produce e chi materialmente installa tecnologie d’avanguardia, anche nelle abitazioni civili. Dibattiti e stage formativi completeranno il panorama dell’offerta. «L’evento», spiega Guido Pietro Zacchetti, Chief Operating Officer della Cangiano Sonepar, «è stato concepito in un’ottica di coinvolgimento totale del visitatore, che attraverso un apposito percorso guidato, in larga parte interattivo, avrà l’opportunità di scoprire segreti e applicazioni di un mondo sconosciuto ai più. Il tutto usufruendo di una consulenza specialistica e di particolari vantaggi economici che abbiamo riservato al pubblico della due giorni». Un mercato dalle prospettive interessanti, quello legato alla filiera dell’elettricità in Campania, che con un fatturato di circa 400 milioni di euro nel 2010 si conferma un settore strategico dell’economia regionale.

Hanno fatto tappa anche da Minniti Elettroforniture le bellezze che, all’inizio dell’estate, hanno partecipato in Calabria al concorso Miss Italia nel Mondo. Alcune decine di ragazze, provenienti da ogni angolo del globo, ma con il tassativo comune denominatore di un’origine, vicina o lontana, italiana si sono date appuntamento per l’elezione della più bella tra tutte per il 2011. E nelle giornate che hanno preceduto la fatidica elezione hanno scorrazzato per l’intera regione. Sono così arrivate anche nel magazzino della Minniti Elettroforniture, azienda del Gruppo Gewa Italia, che per aver sponsorizzato il concorso si è meritata la visita delle Top Model, ritrovandosi il magazzino pieno di bellezze da capogiro, che hanno destato la felicità dei dipendenti e degli installatori clienti che, ovviamente, sono accorsi sul posto. «Una visita insolita», secondo Ferdinando Sanchini, Direttore Commerciale dell’azienda, «che ha riscosso un prevedibile apprezzamento». È stato senza dubbio un blitz che ha fatto parlare dell’azienda nella zona, anche se la Minniti sul territorio è un’azienda conosciuta da tempo. Fu fondata da Mario Minniti nel 1979 e oggi conta un’esposizione di 300 m2, più 900 adibiti a magazzino. Oltre mille clienti assicurano un fatturato che lo scorso anno ha raggiunto i 3,6 milioni di euro, in continua crescita dal 2004, quando partì da 900.000 euro. La Minniti Elettroforniture lavora essenzialmente con il pubblico sul civile e punta a far crescere con la stessa rapidità anche il settore illuminotecnico. Tra le aziende in evoluzione di Gewa Lighting è tra quelle che partecipano con più assiduità al percorso di specializzazione, aderendo ai corsi e alle iniziative.

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Aros Solar Technology: fornitura di oltre 12 MW per un impianto in Puglia

BTicino: telecomando domotico premiato

10 Anno 2, N.7

Eleca General Contractor, in qualità di EPC e fornitore di servizi chiavi in mano, ha demandato ad Aros Solar Technology la fornitura di inverter per un grosso progetto che verrà realizzato nei prossimi mesi in Puglia. L’impianto è sviluppato a terra in un contesto agricolo dalla superficie di 27 ettari ed avrà una potenza nominale di 12,3 MW. Al fine di aumentare l’efficienza complessiva dell’impianto, la fornitura prevede l’utilizzo degli inverter Sirio HV-MT (24 unità Sirio 500 e 1 unità Sirio 250) privi del trasformatore integrato. Tale configurazione, unita all’accurata progettazione, li rende ideali negli impianti di potenza medio/alta connessi direttamente alla rete di distribuzione di media tensione. «Quella appena conclusa è l’ultima collaborazione, in ordine di tempo, con la società Eleca; le grandi sinergie instaurate negli ultimi anni hanno portato alla realizzazione di oltre 30 MW in tutta Italia che ci hanno visti impegnati sul campo con soluzioni e sfide diverse», ha commentato Ivan Mora, Direttore commerciale Italia di Aros Solar Technology.

La Giuria internazionale del XXIII Premio Compasso d’oro ADI ha conferito la Menzione d’Onore al telecomando domotico BTicino, design di Avril Accolla. La cerimonia di premiazione si è tenuta a Roma presso la sede de la Pelanda del MACRO Testaccio alla presenza di autorità politiche e istituzionali, designer e giornalisti in rappresentanza delle più importanti testate italiane e internazionali. Il telecomando BTicino consente all’utilizzatore di attivare, da ogni punto dell’abitazione, le funzioni domotiche installate, dal controllo di luce e suono, al clima, alla sicurezza. Può incorporare una chiave elettronica di sicurezza ed essere utilizzato come portachiavi o appeso al collo, divenendo un oggetto/interfaccia per uso quotidiano. Caratterizzato da un design minimale e funzionale, è progettato secondo i canoni del “design for all” per essere prodotto in diverse configurazioni. La variabilità e la flessibilità applicativa hanno suggerito l’uso di molteplici codici di comunicazione: contrasto tattile e cromatico, mapping e forma. Il progetto gestisce il bisogno di differenziazione e di identificazione dei tasti attraverso scelte iconiche che permettono diverse possibilità di decodifica e di associazione. Sui tasti è possibile leggere ad esempio un numero (1, 2, 3, 4) o una figura (punto, linea, triangolo, quadrato). Nella versione con chiave elettronica, un sensibile avvallamento, ne segnala la posizione: avvicinando questa faccia alla serratura, s’invia il relativo comando. L’apertura del guscio, per la sostituzione delle batterie o la manutenzione, si ottiene ruotando sull’asse l’anello portachiavi: un gesto che trasforma il telecomando in un gioco ludico/anti stress. L’attribuzione della Menzione d’Onore al telecomando domotico costituisce un nuovo, ulteriore, riconoscimento alla produzione firmata BTicino, già vincitrice di due edizioni del prestigioso Premio: - nel 1989 per la serie Living, (design Giuseppe Zecca e Direzione Sviluppo Prodotto Bassani Ticino); - nel 2001 per il sistema domotico My Home (sistema a cura della Direzione Sviluppo Prodotti BTicino e singoli componenti disegnati da Giuseppe Zecca). In passato, BTicino aveva ricevuto altre Menzioni d’Onore, l’ultima delle quali nel 2004 per il sistema di installazione e distribuzione verticale Interlink (design Zecca&Zecca e BTicino Design Office).

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SolarWorld: i moduli soddisfano i criteri per gli incentivi del IV Conto Energia

ABB: cresce l’offerta nelle infrastrutture di ricarica dei veicoli elettrici

12 Anno 2, N.7

SolarWorld produce nell’Unione Europea e negli Stati Uniti rispettando gli standard ambientali e sociali più elevati. Nel primo sito produttivo in Germania, a Freiberg, in Sassonia, e negli stabilimenti di produzione di Hillsboro e Camarillo, negli Stati Uniti, si produce secondo un unico sistema di gestione della qualità. “Mentre altri scelgono la convenienza, noi produciamo in modo ecosostenibile e forniamo sempre la migliore qualità”, ha dichiarato il Dr. Ing. E. h. Frank Asbeck, CEO di SolarWorld. Il IV Conto Energia, entrato in vigore il 1° luglio 2011, prevede, per i moduli fotovoltaici, una quota di produzione di valore aggiunto nell’UE di almeno il 60% per poter ottenere un bonus remunerativo aggiuntivo del 10%. La percentuale di produzione di valore aggiunto dei moduli di qualità è ben superiore a questo valore minimo. I moduli ad alta qualità di SolarWorld per il mercato italiano sono prodotti presso la propria sede tedesca di Freiberg. L’introduzione della nuova garanzia sui prodotti di SolarWorld rafforza, inoltre, la posizione del gruppo tedesco. La garanzia sui prodotti è stata estesa da cinque a dieci anni su tutti i moduli di qualità con effetto retroattivo dal 1° gennaio 2011. Inoltre, per tutti i moduli vale una garanzia lineare sulle prestazioni di 25 anni.

Annunciata da ABB l’acquisizione di Epyon B.V., società che opera nel settore delle soluzioni di ricarica per veicoli elettrici, focalizzata su stazioni di ricarica rapida in corrente continua e nel relativo software di rete. L’acquisizione è in linea con la strategia di ABB di espansione della sua offerta nelle soluzioni per le infrastrutture dei veicoli elettrici. Fondata nel 2005, Epyon ha sede a Rijswijk, Paesi Bassi, ha un centro di ricerca e sviluppo a Eindhoven e una rete di vendita in tutta Europa. Entrambe le parti hanno convenuto di non divulgare i dettagli finanziari della transazione. I 50 dipendenti di Epyon in tutto il mondo si uniranno ad ABB quando verrà completata l’acquisizione. Il crescente numero di veicoli elettrici sta trainando lo sviluppo del mercato globale delle soluzioni di ricarica comprese le tecnologie di supporto per dotare la rete elettrica di software e sistemi di monitoraggio più sofisticati. Ci si attende che le vendite di stazioni di ricarica per i veicoli elettrici si moltiplichino rapidamente nei prossimi cinque anni e raggiungano a livello globale 1,6 milioni di unità entro il 2015, secondo le previsioni di Pike Research. Le stazioni di ricarica rapida a corrente continua di Epyon sono utilizzate a scopo commerciale dal maggio 2010 e riducono i tempi di ricarica a 15 minuti rispetto alle 6÷8 ore di una stazione di ricarica standard a corrente alternata. Le apparecchiature e il software Epyon permettono anche al gestore della stazione di ricarica di monitorare le condizioni e i requisiti della stazione, unendo le esigenze amministrative e di fatturazione. Tali soluzioni consentono, inoltre, di impostare una gamma di differenti metodologie di ricarica per ognuna delle connessioni della stazione, permettendo di adattare la ricarica a diverse condizioni di partenza, requisiti di alimentazione e tempi di ricarica. Questo acquisto strategico segue ed è in linea con l’investimento dello scorso anno in ECOtality, una società con sede a San Francisco che opera nel trasporto elettrico pulito e nello stoccaggio di tecnologie, che ha permesso ad ABB di entrare nel mercato emergente del veicolo elettrico del Nord America.

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General Electric: trasferimento in Brianza

OSRAM: finalizzata l’acquisizione di Siteco

Klaus-Günter Vennemann, CEO della business unit Professional Lighting di Osram

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A partire dal mese di luglio il Centro Direzionale Colleoni di Agrate Brianza si arricchisce di un’eccellenza internazionale: General Electric, la multinazionale statunitense che opera nel settore dei servizi e nella produzione di tecnologie avanzate. In particolare sono due divisioni dell’azienda, Industrial Solutions e Lighting, che hanno lasciato la sede di Cinisello Balsamo (MI) per trasferirsi in Brianza. La scelta del trasloco è legata a una questione di spazi ed è stata dettata dalla crescita dell’azienda che in un breve periodo ha aumentato il numero di dipendenti in maniera considerevole. La nuova sede di Industrial Solutions, rispetto a quella di Cinisello, in cui GE era presente dal 2006, garantirà uno spazio più ampio di circa 700 m2, mentre quella di Lighting, che già si era spostata da Vicenza a Cinisello Balsamo lo scorso anno, è di circa 400 m2 e ospita un organico quasi raddoppiato. Segno di un fatturato in continua crescita che porta anche a nuovi investimenti, non solo in termini di struttura e organizzazione, ma anche di prodotti e soluzioni innovative. Gli uffici saranno operativi presso il Centro Direzionale Colleoni, Palazzo Andromeda, via Paracelso 16, 20864 Agrate Brianza (MB).

Con effetto dal 1° luglio 2011, Osram ha completato l’acquisizione di Siteco Lighting GmbH con sede a Traunreut/Germania. «L’acquisizione offre il consolidamento della posizione di Osram nel settore delle soluzioni, che copre sia l’illuminazione tradizionale a risparmio di energia, sia la tecnologia a LED», ha affermato Wolfgang Dehen, CEO di Osram. Oltre due terzi del mercato globale dell’illuminazione sono rappresentati da apparecchi e impianti di illuminazione. Sempre dal 1° luglio 2011, Klaus-Günter Vennemann è alla guida della business unit Professional Lighting. Con l’acquisizione di Siteco, Osram moltiplica le vie di accesso al mercato delle soluzioni di illuminazione, integrando una gamma moderna di prodotti nel settore dell’illuminazione da interni ed esterni. L’acquisizione arricchisce la business unit Professional Lighting, concentrata sull’offerta di componenti quali lampade, LED e alimentatori, oltre ad apparecchi completi, sistemi di controllo dell’illuminazione e soluzioni illuminotecniche. Inoltre, Siteco offre un valido sostegno alle competenze dell’affermata joint venture tra Osram e Traxon, che propone soluzioni di illuminazione ai settori retail, architectural, entertainment e hospitality. La gamma Siteco si compone di applicazioni di illuminazione professionale per spazi commerciali e aree pubbliche, comprese le infrastrutture urbane quali edifici, strade, gallerie, aeroporti e stadi. Per citare alcuni esempi, Siteco cura l’illuminazione presso lo Stadio Allianz Arena di Monaco di Baviera, l’Aeroporto Madrid-Barajas e il grattacielo Taipei 101 a Taiwan. In termini di sviluppo prodotto, Osram beneficia, inoltre, della pluriennale esperienza di Siteco nella collaborazione con clienti, architetti, light designer e allestitori. Klaus-Günter Vennemann è stato nominato CEO della business unit Professional Lighting. Sostituisce Claus Regitz , che lascia Osram per occuparsi di nuovi incarichi. Vennemann è entrato in Siteco nel luglio 2009 in qualità di Chief Executive Officer dell’organo di gestione. In soli 18 mesi alla guida della società, ha contribuito alla rivitalizzazione dell’azienda, anche in vista dell’evoluzione verso la tecnologia a LED. In precedenza, Vennemann è stato membro dell’organo di gestione di LUK, società di forniture per il settore automotive internazionale appartenente al gruppo Schaeffler, per 16 anni.

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Schneider Electric: acquisizione in Cina

Socomec Group: nuovo Managing Director della Divisione UPS

Renato Fratta, Managing Director della Divisione UPS di Socomec

16 Anno 2, N.7

Specialista globale nella gestione dell’energia elettrica, Schneider Electric ha recentemente annunciato la firma di un accordo per acquisire Leader Harvest Power Technologies Holdings Limited (“Leader & Harvest”), uno dei principali protagonisti nel mercato cinese in rapida crescita dei variatori a media tensione. Con sede a Pechino, Leader & Harvest sviluppa, produce e commercializza variatori di velocità a media tensione (MV), impiega oltre 750 persone e vanta una rete di vendita e assistenza interna a livello nazionale, che copre oltre 30 province. Con un tasso di crescita annuale superiore al 20 per cento negli anni scorsi, si prevede che l’azienda genererà vendite pari a circa 150 milioni di dollari (corrispondente a circa 100 milioni di euro) per l’anno corrente, con un margine EBITDA di circa il 20 per cento. Leader & Harvest porta a Schneider Electric: - competenza tecnica nella tecnologia dei variatori MV, un elemento fondamentale per l’efficienza energetica; - una solida posizione nei variatori di sistema a media tensione sul mercato cinese, che rappresenta circa il 40 per cento del mercato dei drive MV globale; - un’offerta di soluzioni avanzate in mercati quali quello del cemento, minerario, metallifero e dell’energia; - una solida struttura di front office che dispone di 150 commerciali e 100 service engineer. La transazione va ad aggiungere un altro tassello importante all’offerta di prodotti e soluzioni del gruppo francese, che offre efficienza energetica ai principali mercati finali nelle nuove economie.

Gruppo industriale internazionale che opera nel settore della distribuzione, del controllo e della qualità dell’alimentazione delle reti di energia, Socomec, dopo aver rilasciato ottimi risultati finanziari per l’anno 2010 (crescita del 23 per cento, con un fatturato di 383 milioni di euro) e aver inaugurato la filiale Socomec UPS Dubai, ha recentemente annunciato un cambiamento nella dirigenza del gruppo, nominando Renato Fratta nuovo Managing Director della Divisione UPS. Fratta sarà a capo della business unit UPS che vede 3 stabilimenti produttivi (Italia, Francia, Cina), più di 20 filiali commerciali dislocate in tutto il mondo, per un totale di 1.140 persone e un fatturato di 230 milioni di euro. Veneto, 56 anni, Fratta è entrato in azienda nel 1978. Ha maturato una lunga esperienza nel dipartimento R & D dell’UPS, riuscendo a raggiungere insieme al suo team importanti obiettivi quali, ad esempio, la progettazione del primo sistema modulare in parallelo, tecnologia poi adottata dagli altri costruttori di UPS. Nel 1991 diventa Direttore Generale e nel 2002 Presidente dello stabilimento produttivo di Socomec UPS Italia. Il nuovo Managing Director risponderà direttamente al Direttore Generale, Ivan Steyet, e sarà membro del Comitato di Direzione Generale, organo che governa l’intero Gruppo. Obiettivi del mandato: realizzare e concretizzare le linee guida della strategia aziendale, potenziando e ottimizzando le sinergie tra le varie divisioni del Gruppo.

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Eaton: prosegue l’integrazione di Moeller

Dal 1° luglio, Eaton ha iniziato a sostituire il logo Moeller con il logo Eaton su tutti i prodotti e gli imballaggi

Simes: progetto di riqualificazione illuminotecnica

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Eaton sta per ultimare l’integrazione del Gruppo Moeller, acquisito nel 2008, apportando modifiche ai propri prodotti e imballaggi. Dal 1° luglio, Eaton ha iniziato a sostituire il logo Moeller con il logo Eaton su tutti i prodotti e gli imballaggi. Queste modifiche coinvolgeranno tutta la filiera nel corso del 2011, per concludersi completamente il 1° gennaio 2012. Tutti i prodotti avranno lo stesso design, dimensioni e funzioni e riporteranno gli stessi codici di ordinazione. Le sigle dei prodotti, come pure le denominazioni, resteranno invariati. In questo modo Eaton offrirà ai propri clienti la garanzia di qualità e di continuità della fornitura. Anche la certificazione dei prodotti e la documentazione delle prove resteranno valide. Il nome Moeller continuerà ad essere utilizzato per una serie di prodotti che sarà indicata come “Serie Moeller” per identificare il valore del prodotto trasferito ad Eaton. Tutti i precedenti prodotti Moeller diventeranno prodotti Eaton e in futuro riporteranno il nome “Serie Moeller” sulla targhetta di ogni prodotto, sull’etichetta degli imballaggi, sui cataloghi e sul materiale di vendita. In termini di organizzazione, prodotti e tecniche di produzione, Moeller è stata completamente integrata in Eaton in poco più di due anni. Durante questo periodo le fabbriche Moeller hanno adottato l’“Eaton Business System” (EBS), cioè un sistema che utilizza gli stessi strumenti e attrezzature in tutte le unità produttive Eaton presenti nel mondo, garantendo trasparenza, prodotti e servizi allo stesso livello di qualità.

In occasione del 150° anniversario dell’Unità d’Italia, il Comune di Cosenza ha commissionato il recupero di uno dei suoi più importanti siti storici, l’Ara dei Fratelli Bandiera e il parco circostante. Nel progetto di riqualificazione l’illuminazione ha assunto un ruolo determinante, ben interpretato dalla qualità degli apparecchi illuminotecnici Simes e dalla competenza dello Studio Malatacca di Cosenza. Il piano illuminotecnico è stato concepito per rimodellare con la luce i percorsi, enfatizzando al tempo stesso dettagli della struttura per creare scenari suggestivi, dare risalto all’intera area racchiusa tra il vecchio ponte delle Ferrovie della Calabria e le arcate di un acquedotto di epoca romana e, al contempo, creare un gioco di luci e ombre in uno spazio che risultasse evocativo. Lungo gli argini del canale sono stati utilizzati apparecchi Sparks a ioduri metallici 20 W con fasci di luce che tracciano il percorso pedonale. Per la parte antistante l’Ara sono stati utilizzati i Megazip a ioduri metallici 70 W con filtri rossi e verdi, creando per l’occasione i colori della bandiera italiana. L’acquedotto romano alterna apparecchi a ioduri metallici Compact da 20 W e apparecchi LED per illuminare le colonne e le arcate interne (Zip LED). Scalinata e muro adiacente sono invece illuminati da proiettori Focus 20 W a ioduri con lente estensiva, nonché da incassi Compact 35 W con vetro acidato.

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Solon: energia a km zero

Emiliano Pizzini, Amministratore Delegato di Solon e consigliere di Officinae Verdi

Investire su risparmio energetico, carbon management e fonti rinnovabili, dando l’opportunità a famiglie, imprese ed Enti di ridurre, oltre ai costi della bolletta elettrica, le emissioni di CO2 è il modello di finanza “sostenibile” proposto da Officinae Verdi, la nuova società per lo sviluppo delle energie rinnovabili che riunisce per la prima volta in Europa un’Associazione ambientalista, il WWF, un partner finanziario, UniCredit, e Solon, business unit italiana del Gruppo Solon, che opera nel settore fotovoltaico. Una particolare composizione che conferisce alla società un carattere decisamente innovativo nel panorama delle EESCO (Energy-Environment Service Company). Officinae Verdi sarà operativa dalla fine di settembre 2011 e avrà sede a Roma. Il patrimonio azionario è equamente suddiviso fra i tre soci, ciascuno dei quali avrà una funzione specifica: Solon si occuperà dell’intera parte logistica, provvedendo all’installazione dell’impianto fotovoltaico, UniCredit fornirà agli utenti consulenza e prodotti finanziari dedicati per gli investimenti per le rinnovabili e il risparmio energetico e WWF, che parteciperà attraverso la propria Fondazione, vigilerà sull’impatto ambientale degli interventi e degli impianti. La nuova realtà offrirà a famiglie, PMI, grandi aziende ed Enti un servizio integrato e “chiavi in mano” in grado di generare un risparmio immediato in bolletta. Ogni cliente sarà assistito da un Energy Desk in tutte le fasi tecnico/amministrative, dalla prima telefonata al numero verde alla progettazione, dall’installazione dell’impianto al suo collaudo, fino alla certificazione energetica della propria casa o azienda. «Per noi che operiamo a livello europeo da oltre quindici anni nel settore del fotovoltaico», spiega Emiliano Pizzini, Amministratore Delegato di Solon e consigliere di Officinae Verdi, «è molto importante partecipare a questa Newco, alla quale intendiamo apportare il nostro know how tecnologico avvalendoci anche della nostra rete di installatori certificati Solar Pioneers, diffusa capillarmente su tutto il territorio nazionale, per supportare al meglio lo sviluppo di servizi rivolti sia al target residenziale, sia a quello industriale. L’entusiasmo con il quale abbiamo aderito ad Officinae Verdi è doppiamente motivato: da una parte una partnership di indiscusso rilievo con UniCredit e WWF, dall’altra la possibilità di continuare a perseguire, anche attraverso questo progetto, la nostra mission aziendale basata sul massimo rispetto per l’ambiente».

Enerpoint: riprende la stagione formativa con i “Tigo Days”

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Impegnata dal 2001 nella divulgazione del fotovoltaico, Enerpoint lancia un nuovo ciclo di corsi di formazione destinati agli operatori del settore con un focus importante sui temi del monitoraggio e dell’ottimizzazione degli impianti fotovoltaici. Si inizia il 20 settembre con i “Tigo Days” che, riservati inizialmente ai soli installatori autorizzati Enerpoint, sono aperti adesso a tutti gli operatori del settore. La formazione prosegue il 27 settembre con il corso intensivo: “Fotovoltaico: Tecnologia e applicazioni”, destinato a chi vuole costruire solide basi nel fotovoltaico, e il 28 settembre con il corso specialistico: “Fotovoltaico: Impiantistica elettrica”, destinato a impiantisti elettrici con esperienza. Si continua poi per tutto ottobre e novembre con altri appuntamenti. Da quest’anno i Tigo Days, novità assoluta per il mercato italiano ed europeo, saranno ospitati nella nuova sede di Enerpoint a Nova Milanese, dotata di una sala corsi attrezzata e postazioni individuali per il monitoraggio e l’ottimizzazione dell’apprendimento. I Tigo Days sono corsi di formazione avanzata promossi da Enerpoint con l’obiettivo di sensibilizzare gli installatori sul tema della prevenzione, del monitoraggio e dell’ottimizzazione degli impianti fotovoltaici. Grazie al limitato numero di partecipanti (massimo 15 a giornata), è possibile condurre delle prove pratiche individuali di configurazione del sistema. L’obiettivo è dimostrare nella pratica come, grazie a Tigo Energy, sia possibile massimizzare la produzione energetica di ogni singolo modulo fotovoltaico, preservare la componentistica e attenuare gli effetti negativi di eventuali ombreggiamenti.

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Fiera Bolzano: ad ottobre Klimahouse Umbria

Dopo il successo della manifestazione 2010, che si era chiusa registrando una tendenza positiva grazie ai 135 espositori e 6.310 visitatori, si terrà a Bastia Umbra (PG) la quarta edizione itinerante di Klimahouse, in calendario dal 21 al 23 ottobre. L’evento fieristico offre una vetrina privilegiata per le innovazioni dell’edilizia sostenibile e del risparmio energetico, con un focus sul mercato del centro/sud Italia, per una fascia di utenti altamente qualificati come imprenditori edili, architetti, ingegneri, geometri, enti pubblici e soprattutto privati. Reinhold Marsoner, Direttore di Fiera Bolzano, afferma: «Dall’indagine che abbiamo svolto su un ampio campione di visitatori al termine dell’edizione 2010, è emerso che circa il 61% di questi ha espresso l’intenzione di concludere affari con gli espositori contattati. Questo dato ci ha convinti a riproporre la formula vincente dell’edizione itinerante di Klimahouse che rappresenta un’opportunità reale di business per chi ha intenzione di ricoprire un ruolo da protagonista nell’edilizia del futuro». Con questa edizione di Klimahouse Umbria continua il sodalizio ideale tra l’Alto Adige, punta di diamante della sostenibilità edilizia a livello nazionale, e la Regione Umbria che sta scalando le classifiche nazionali in fatto di costruzioni green. Dal 2008, infatti, in Umbria è in vigore un piano di promozione per le certificazioni edilizie ambientali. «L’obiettivo che ci proponiamo», spiega Silvano Rometti, Assessore Tutela e valorizzazione ambiente, Infrastrutture, trasporti e mobilità urbana, Politiche abitative ed edilizia pubblica, è quello di incrementare la realizzazione di case “ecologiche”, in cui il comfort abitativo si coniuga con il risparmio energetico. Criteri che nel 2011 intendiamo estendere a scuole e uffici». Anche quest’anno l’assetto espositivo della fiera coinciderà con i due comparti chiave dell’edilizia efficiente sul piano energetico. Il primo, la “Costruzione negli edifici”, conterrà i settori delle finestre termoisolanti, porte e portoni, dell’isolamento termico, della produzione degli elementi per prefabbricati, delle coperture, dei tetti, del risanamento e delle facciate ventilate. La seconda area tematica sarà, invece, dedicata alla “Tecnologia dell’edificio” e avrà come oggetto il riscaldamento, la ventilazione, il raffreddamento, l’uso delle energie rinnovabili e tutti i sistemi di regolazione e misurazione. Il ricco programma collaterale di Klimahouse Umbria, che comprende anche visite guidate ad edifici certificati, è organizzato da Fiera Bolzano in collaborazione con i suoi partner storici tra cui l’Agenzia CasaClima, Legambiente, ANIT-Associazione Nazionale per l’Isolamento Termico e acustico e Sinergie Moderne Network. Splendida la cornice storica e ambientale dell’evento. La Fiera polifunzionale di Bastia Umbra si trova, infatti, a pochi chilometri da Assisi e Perugia e costituisce un polo facilmente accessibile da tutto il centro/sud della penisola.


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Sovello: pronta a soddisfare i criteri per gli incentivi del fotovoltaico

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Produttore integrato di wafer solari, celle e moduli solari, la società tedesca Sovello è certa di poter adempiere alle direttive del IV Conto Energia per poter beneficiare del premio del 10 per cento oltre all’incentivazione base. La sua produzione, infatti, a partire dalla fusione del silicio per arrivare al wafer, alla cella fotovoltaica ed, infine, al modulo fotovoltaico completo, si svolge completamente in Germania. «Acquistiamo le nostre materie prime prevalentemente nell’Unione Europea», spiega Theodor Scheidegger, CEO del gruppo Sovello. Il valore aggiunto Sovello con origine nel UE è, quindi, complessivamente ben superiore del 60 per cento richiesto dalla normativa italiana. «Siamo, perciò, sicuri che i nostri moduli di qualità e ad alta prestazione saranno qualificati per il bonus all’incentivo sul mercato italiano, uno dei più importanti a livello mondiale». Sovello gestisce tre stabilimenti produttivi presso BitterfeldWolfen, nella Sassonia-Anhalt. Il primo impianto, SV1, ha avviato la produzione nel giugno 2006. Nel luglio 2007 la società ha messo in funzione il secondo impianto produttivo, SV2. Con SV3, il terzo impianto, da poco terminato, ha raggiunto la capacità produttiva nominale pari a 180 MWp: complessivamente, nella sede di Bitterfeld-Wolfen, lavorano circa 1.250 collaboratori. Con l’istituzione, nel 2010, di Sovello Projects GmbH e Sovello Canada, Inc., l’azienda ha ampliato il suo obiettivo principale e si è aperta la possibilità d’inserimento in nuovi mercati internazionali molto promettenti.

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Rittal: costruttore del futuro da 50 anni

Al compimento dei suoi primi cinquant’anni di vita, ricordando le molte tappe che raccontano la sua storia, Rittal continua a guardare avanti all’insegna del motto “Power and Vision”, condiviso dagli oltre 11.000 collaboratori in tutte le nazioni del mondo in cui è presente, con oltre 60 filiali e 12 siti produttivi. Partendo dalla felice intuizione nel 1961 del capostipite della famiglia Loh, che pensò di standardizzare alcuni contenitori di apparecchiature elettriche, creando un catalogo con le principali misure utilizzate all’epoca, oggi l’azienda dispone di un’offerta composta non di soli prodotti, ma di un sistema di soluzioni e servizi di pre e post vendita che vanno dalla progettazione alla consulenza, dalla selezione all’installazione di prodotti tecnologicamente all’avanguardia. Non senza un ulteriore investimento che, per tutto il 2011, muove verso giornate formative e nuovi strumenti a supporto di una logistica strategicamente centralizzata nel magazzino di Vignate (MI) e di una rete di channel partner attualmente composta da 24 società sul territorio. Si tratta di realtà che, attive prevalentemente nel mercato dell’automazione e delle telecomunicazioni, devono fungere anche da punti di consulenza per i clienti, forti dei 4 product specialist messi a loro disposizione dalla nostra sede e del Sales Support Office formato da un gruppo di specialisti tecnici e gestionali. Proprio in questa linea, dopo la pausa estiva, Rittal prepara due nuovi appuntamenti con l’evento “Rittal -The System”: il 27 settembre a Ortona (CH) ed il 4 ottobre a Serralunga d’Alba (CN), per condividere con i propri clienti e gli operatori di settore le principali novità tecnologiche e presentare i nuovi prodotti che andranno ad arricchire il già ampio catalogo dell’azienda. I due incontri saranno, infine, l’occasione per festeggiare insieme i 50 anni dell’azienda. Gli ospiti del Circuito Internazionale d’Abruzzo di Ortona potranno sfidarsi in un’emozionante gara di Kart, mentre i partecipanti all’evento presso la Tenuta Fontanafredda di Serralunga d’Alba saranno invitati a visitare le sue storiche cantine, appartenute a Emanuele Guerrieri, Conte di Mirafiori.


L’unica soluzione è... l’aggregazione

Sono passati tre anni dalla prima elezione a Presidente, uno dalla riconferma e dall’inizio della sua rivoluzione in seno alla FME. Partendo da quest’ultimo riferimento, ingegner Ferrari, cominciamo facendo il punto sul lavoro fatto dalla Federdistributori negli ultimi dodici mesi. «L’ultimo anno è stato senza dubbio il più significativo; ed è servito a costruire una nuova anima per la FME. Che ha avuto una grande trasformazione: siamo passati dai consorzi federati agli imprenditori federati e, quindi, rientrati a pieno titolo nella mission federale. Dunque, primo obiettivo centrato».

Giampaolo Ferrari, Presidente di FME, fa il bilancio di un anno, racconta la Fiera E.Tech Experience, indica la strada affinché il commercio elettrico italiano viva e sopravviva uniformandosi alle tendenze europee

imprenditori, eletti come Consiglieri o Delegati regionali la dice lunga sulla voglia di impegnarsi. Il Consiglio offre una panoramica significativa e di grande qualità della distribuzione nazionale; le principali aziende sono tutte presenti e c’è un’unità d’intenti che un anno fa non mi sarei aspettato. Dunque, una Federazione che lavora e pensa. E c’è un Comitato Direttivo formato da cinque persone, per rendere più snella l’attività ordinaria». Quindi è soddisfatto? “Sì, sono molto soddisfatto. Tra l’altro ci siamo trasferiti nella nuova sede di via Vivaio 11, avremo locali più ampi, sempre nella zona centrale di Milano».

Poi siete passati alla struttura, cioè alla creazione delle Associazioni regionali. «Posso dire che ora, in sostanza, ci sono tutte. L’ultima è stata l’Emilia Romagna. Esistono ancora alcune zone scoperte, ma ci sono dei motivi. Ad esempio, la fascia adriatica (n.d.r.: Marche, Abruzzo, Molise): lì ci sono entità importanti, ma sono poche. Si tratta in realtà di territori occupati da aziende fuori regione. Lo stesso discorso vale per la Calabria. Stiamo valutando se accorpare queste regioni ad altre Associazioni: le Marche, per ipotesi all’Emilia Romagna; Abruzzo e Molise alla Puglia; la Calabria alla Sicilia o alla Campania». Ma, al di là delle bandierine, gli imprenditori hanno capito che non basta pagare una quota, ma in Federazione bisogna lavorarci? «Già un Consiglio composto da oltre venti

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Fin qui abbiamo parlato di quel che la Federazione ha fatto al proprio interno. Però le vere battaglie sono verso l’esterno. Che succede? Ad esempio, la sua richiesta ai produttori di statistiche, che risultati ha dato? «Ci stiamo lavorando, è vero, questo è un fronte aperto. Gli industriali hanno preso un impegno che dovrebbero onorare entro quest’anno; addirittura già avrebbero dovuto fare dei passi: il primo avrebbe dovuto essere il dato di giugno sul loro montante fatturato. E questo già sarebbe importante perché parliamo sempre di materiale elettrico facendo riferimento al fatturato della distribuzione, ma non siamo mai andati nel merito del mercato del settore elettrico. Averlo sarebbe per noi molto interessante perché uno dei nostri obiettivi è quello di recuperare quote del fatturato globale, nel senso di riprendere un po’ del nostro ruolo. Avremmo, quindi, qualche miliardo da recuperare...». Ingegnere, mi permetta di ricordarle che quando lei annuncia questa sacrosanta battaglia, la platea si esibisce in alzate di spalle (dei produttori) e in sospiri (dei suoi colleghi distributori). Come spera di portar via dei soldi ai famelici industriali? “Questa è una mia battaglia da sempre; proviamo anche a far la voce grossa. Bisogna che cambi una cultura. Apparentemente quel che dico è impossibile da realizzare; ma sono convinto che con la tenacia e una mentalità diversa si possa, invece, riuscire, magari con tempi non troppo lunghi». Gliene dico un’altra che potrebbe far sobbalzare i suoi “amici” produttori: Angaisa (cioè la FME in versione idrotermosanitari) vorrebbe introdurre un codice etico nei rapporti tra produttori e distributori. Che cosa ne pensa? «Anch’io ci ho provato inizialmente. Non ho rinunciato, mi piacerebbe. Ne ho parlato anche con ANIE. Il tutto si blocca quando arriviamo alle multinazionali della produzione, quelle che governano lo scenario. Ho avuto un incontro, in luglio, con le quattro big. Ho manifestato loro le difficoltà della distribuzione: che aumentano per perdite nel fatturato e nel margine, per giri di ordini e per tutta la nuova organizzazione che

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loro hanno dato al mercato e che gestiscono direttamente creando clienti obiettivo, seguendo e facendo direttamente le trattative. Hanno by passato il distributore in tutto l’aspetto commerciale. Perché, e sarò noioso nel ripeterlo, siamo stati ridotti ad un ruolo di bancari e magazzinieri: e non ci stiamo più nei costi». È vero, questo è un discorso che pare un disco rotto. Ma allora, parlare con gli industriali è come parlare con un muro? «Spero di no. Qualche passo avanti è stato fatto: ad esempio, abbiamo messo dei punti fermi sui quali, da settembre, si comincerà a condividere le politiche commerciali ed a trovare, con le singole aziende, metodologie diverse di approccio al mercato. Non esiste, per esempio, che il distributore acquisti ad un prezzo più alto rispetto a quello del cliente che tratta direttamente con il produttore. Se non serviamo a nulla, lo dicano. Non possono tenere il piede in due scarpe, non esiste. Capisco che il momento non è semplice; soprattutto, tornare indietro è difficile. Ma se decidono di ostinarsi su una strada, devono anche mollare qualche punto di percentuale a scapito del mercato diretto. E soprattutto, non possono obbligarci a vendere un prodotto, alzando le quote e non avendo alcun rispetto sul territorio. D’altronde, mica parliamo di chimere come le esclusive... La realtà è che i produttori hanno buon gioco dal fatto che i distributori sono tanti, perché non esistono in Italia poli significativi di distributori che creino leadership come in Francia e, in parte, anche in Germania: così forti da fare loro i listini».

FEDERAZIONE

E ora i consorzi sono completamente spariti dai vostri discorsi? «Assolutamente no! Lavoriamo proficuamente anche con loro. C’è grande sinergia e rapporti forti. Ognuno ha mantenuto la propria identità, ma mettendola a supporto degli altri».

Il mercato, inteso come organizzazione, pare in movimento in questo senso... «Non sono così d’accordo. Le uniche operazioni significative sono state quelle di Sacchi, in Liguria e Toscana. Per il resto si è trattato di piccoli movimenti. In ogni caso, siamo sempre lontani da Francia e Germania. D’altronde, comprare ha senso quando ci sono delle criticità, ma il 2010 è stato chiuso all’insegna del +20 per cento». Un bel numero! «Fino ad aprile! A giugno c’è stata una nuova discesa, si è tornati sui valori dello scorso anno. È un mercato in fase di criticità violenta. Anche luglio, senza dati ufficiali nazionali, è sui livelli dello scorso anno. Le botte hanno cominciato ad arrivare da marzo con la fine del bengodi del fotovoltaico. Tra lo stop al Decreto, l’instabilità che genera insicurezza, le banche che stringono

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ancora di più i cordoni della borsa: come si può crescere?». E adesso, che cosa succede? «Per l’esperienza che mi deriva dalla mia azienda, vedo che richieste di preventivi ce ne sono: la speranza è, ad esempio, il “civile”. Stiamo portando avanti un discorso culturale sulla rottamazione degli impianti elettrici. Spingiamo perché quella potrebbe essere una formula di rilancio, dando risposte anche nel segno del risparmio energetico, dei consumi ridotti. Oggi si riesce ad ammortizzare il rifacimento di un impianto nel giro di 3÷4 anni. Tra l’altro migliorando il rendimento luminoso e risparmiando in modo straordinario. Ci vorrebbe qualche stimolo, ad esempio la certificazione degli impianti. Anche perché oggi non esiste un sistema che garantisca la sicurezza in casa e il buon funzionamento delle apparecchiature. Purtroppo l’impianto elettrico ha il gap di essere nascosto. Ma la realtà parla di due terzi delle case fuori norma: e pare che nessuno se ne preoccupi. Un impulso dal “civile”, inoltre, sarebbe significativo perché si parla di numeri di massa, di lavoro per piccoli installatori (i grossi, invece, hanno lavori significativi e scorte di ordini forti). D’altronde, il Piano Casa non è partito, non ci sono incentivi che danno risposte. Non solo: si potrebbe eliminare il sommerso, perché oggi non pagare l’IVA all’installatore è visto come una sorta di risparmio». Parliamo di un altro argomento importante: i cavi. Mi pare che si sia giunti al compimento di un percorso... «Il nuovo listino, creato in accordo con AICE, dovrebbe essere pronto: è un altro passo significativo. Dovrebbe essere veicolato da Metel per dare un servizio migliore a tutto il sistema. Fino a poco tempo fa i “cavisti” erano del tutto fuori da Metel; ora si sono inseriti e così si avrà un servizio di qualità. La questione cavi, quindi, è chiusa. Non abbiamo ottenuto tutto quel che volevamo, però l’intesa è infine stata significativa. Anzi, direi che è il miglior accordo fatto con ANIE o con AICE che dir si voglia». Altro argomento: la Fiera E.Tech Experience in programma a novembre. Anche in questo caso sorrisini e spallucce si sprecano! «Noi ci stiamo impegnando molto, e poi c’è un accordo. Partecipo da oltre un anno a riunioni con Fiera Milano e ANIE. A luglio è stato presentato il nuovo progetto. Io penso che sia un delitto che in Italia si rischi di

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perdere un’occasione così. E lo dico anche a nome della Federazione che 40 anni fa inventò Intel. All’estero si fanno fiere significative; perché qui non si deve riuscire?». Perché pare che i costi siano eccessivi, che la Fiera non abbia tutto questo appeal, che convenga di più frequentare le fiere locali dei vari distributori. «È vero. Ma le fiere locali sono più commerciali. Meno costose e più redditizie. E, in effetti, il rischio è che si crei lo spirito competitivo tra chi ha lo stand più bello (e, di conseguenza, più costoso). Ma in questo senso io ho chiesto che ci sia una limitazione e l’ho ottenuta: nessuno potrà fare stand con metratura superiore ai 500 metri quadrati. Come poi lo faranno non mi riguarda. Ma oggi è chiaro che la Fiera non può più essere l’occasione per la presentazione del nuovo prodotto». Lei ha parlato di collaborazione tra Fiera Milano e FME: in che cosa consiste? «Anche se con un ruolo di minoranza, dovremmo essere comproprietari del marchio. Questo ci spinge all’impegno. Personalmente ho incontrato i big della produzione: ho detto loro che faremo uno stand della FME e ho chiesto loro di partecipare. E di compartecipare ai costi, che saranno davvero poca cosa (per loro). Lo stand mostrerà prodotti fortemente innovativi e di richiamo».

“ ...A luglio è stato presentato

il nuovo progetto E.TECH Experience...

Non c’è dubbio che il suo impegno sia sincero e fattivo. Si sente un predicatore nel deserto? «Spero che ANIE si dia da fare, altrimenti poi avranno poco da lamentarsi se sarà una fiera di cinesi. Noi di FME la nostra parte la stiamo facendo». Ma quale potrebbe essere il metro di giudizio positivo per E.Tech Experience? «Non dimentichiamo che sarà la prima edizione, dopo la scomparsa di Intel. Il vero appuntamento sarà poi nelle successive edizioni, in particolare quella del 2015. Già ora, però, sarebbe importante lanciare qualche messaggio. Da parte nostra, il 18 novembre, lì faremo la nostra assemblea. Lo stesso farà ARAME. È programmato anche un convegno di chiusura sulla rottamazione degli impianti elettrici. E poi speriamo che si presentino i politici: e questo è un compito della Fiera». Parliamo proprio di questa assise del 18 novembre. Che dirà al suo popolo, quale sarà il suo manifesto?

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«Per noi, al primo posto c’è il ruolo della distribuzione. Per questo siamo disposti alla guerra totale. E per questo ci vuole compattezza del comparto. Dobbiamo guardarci negli occhi e realisticamente lavorare sulla ripresa del ruolo e per un rispetto della distribuzione nella logica di vendita. Vogliamo politiche commerciali che non siano contro la distribuzione». Tutto qui? Nessuna novità? «Sì, c’è un altro punto del quale vorrei parlare. Potrà sembrare strano che un discorso del genere sia affrontato da una Federazione e devo dire che più volte mi sono chiesto se sia giusto farlo».

Spieghi meglio... «Voglio dire che le aziende distributrici, se restano così, sono destinate a scomparire nell’arco di un decennio. Le multinazionali francesi (ma ora ci sono anche i tedeschi che vogliono entrare in Italia), se noi restiamo deboli, disuniti e isolati, sanno che possiamo fare poca strada. Deve maturare al nostro interno una nuova cultura, abbandonando quello spirito nazionale che ci vizia. Purtroppo, il mercato globale è una realtà con cui non si può non fare i conti. Ha una potenza di fuoco cui le piccole imprese, nei momenti di criticità, non posso resistere. Dunque, sarebbe meglio scoprire delle formule consortili (che non sono gli attuali consorzi) che possano, per cominciare, dividersi le competenze». Non crede che queste parole, pronunciate dal “signor Comoli Ferrari che ha 80 filiali” possano suonare strane ai suoi colleghi più piccoli? «Certo; ma a loro rispondo che anch’io sono nella condizione di sentirmi con poco futuro se non trovo delle alleanze e non formo un gruppo da almeno un miliardo, un miliardo e mezzo di euro di fatturato. O ci si compatta in nuclei forti e competitivi in Italia e all’estero (come fanno gli altri) o si resta estremamente limitati. Le nostre aziende devono essere più manageriali e meno improntate sul padrone come vecchia figura, che oggi sta diventando obsoleto. Bisogna essere più azionisti e rendere le aziende più svincolate dal padrone: dunque, crea-

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re alleanze e aggregazioni che non siano finalizzate a ottenere il mezzo punto in più di sconto, ma a creare qualche cosa che vada anche in una direzione di riduzioni di costi e maggiore competitività sul mercato, migliorare i servizi e dare più opportunità di prezzo alla clientela. E per poterlo fare bisogna crescere nelle dimensioni».

FEDERAZIONE

Mi pare che lei abbia infine deciso di farlo! «Certo. Allora: dire che piccolo è bello vuol dire che infine saltiamo tutti. La distribuzione italiana deve riuscire a trovare, se vuole restare in piedi, la capacità di riunirsi, di fare aggregazione. Non è una novità assoluta, l’ho già detto».

Sarà diverso anche nei confronti degli “amati/odiati” fornitori? «Io penso che l’atteggiamento di una multinazionale, di fronte ad un ordine da un miliardo o da centinaia di milioni, invece che da decine di milioni come può farlo un’azienda come la mia, capisca che è il caso di ragionare. Bisogna che l’interlocutore, come produttore, ascolti anche la distribuzione perché ha di fronte un gruppo di peso. Si tratta, quindi, di dire che non ha logica un frazionamento come quello attuale e nessuno di noi, per forte che sia, ha la forza per determinare un cambiamento serio da parte della produzione. Piccolo è bello, è vero. Ma sta portandoci alla rovina. Quante aziende sono andate in crisi violenta per problemi finanziari perché sono delle nicchie, poco più che artigiane? Aggregarsi significherà capire meglio il mercato, anticipandone i tempi». Ingegnere, lei conosce i suoi polli? «Sì! Però, ho chiesto alla Bocconi un preventivo su uno studio: dove va la distribuzione nei prossimi cinque anni? La verità è che, presi da mille cose, non riusciamo a fermarci e a fare analisi sul mercato. Le multinazionali possono permetterselo: magari sbagliano, ma si danno tempi ed indirizzi diversi. Insomma, fare questo lavoro d’indagine potrebbe fornirci uno strumento interessante per ragionare». Giancarlo Emanuel

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Illuminare meglio, consumando meno In attesa di E.TECH Experience, la nuova manifestazione di Fiera Milano dedicata ad energia, impiantistica elettrica e illuminotecnica, che si terrà nel Quartiere fieristico di Rho dal 16 al 19 novembre prossimi, RottamAzione degli impianti elettrici continua il suo percorso lungo la penisola italiana. Dopo Bologna, a maggio, e Roma, a giugno, la prossima tappa del progetto – nato dalla collaborazione tra Fiera Milano, Fondazione Opificium, FME (Federazione Nazionale Grossisti Distributori di Materiale Elettrico) e Politecnico di Milano - Dipartimento BEST – si terrà a Napoli, il 22 settembre, per sviluppare il tema “Illuminare meglio consumando meno”. Una mezza giornata di studio e confronto che, grazie a due tavoli tecnici che vedranno la partecipazione di esperti di settore e rappresentanti del mondo politico locale – saranno presenti il Sindaco di Napoli, Luigi de Magistris, e il Governatore della Campania, Stefano Caldoro – inviterà a riflettere sulle potenzialità delle nuove tecnologie e sulle opportunità derivanti

dalla sostituzione dei vecchi impianti di illuminazione. La quarta tappa del progetto si terrà, invece, a Torino, dove il 6 ottobre (Aula Magna del Politecnico, ore 14.00) il convegno: “Io certifico, tu controlli: cosa cambierà negli impianti elettrici intelligenti?” offrirà un’opportunità per evidenziare l’importanza della continua verifica degli impianti, in un’ottica di sempre maggiore attenzione ad innovazione, risparmio e sicurezza. Il progetto “RottamAzione degli impianti elettrici” culminerà, infine, a Fiera Milano il 16 novembre, dove, in occasione dell’apertura di E.TECH Experience, si terrà un evento nel corso del quale i rappresentanti della filiera potranno incontrare la parte politica, per presentare le riflessioni emerse sul territorio, riflettere sul futuro del comparto e sulle opportunità di rilancio legate a un’incentivazione alla sostituzione degli impianti obsoleti. Programmi e preregistrazione ai convegni sono disponibili sul sito: www.rottamazioneimpiantielettrici.it

Continua il percorso lungo l’Italia del progetto “RottamAzione degli impianti elettrici”, che troverà il suo culmine a Fiera Milano, all’interno della nuova manifestazione dedicata alla filiera energetica

“ ...La ripresa del settore energetico

deve necessariamente passare dal rinnovamento del sistema impiantistico...

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IL PROGRAMMA

22 SETTEMBRE - ore 8.30 ILLUMINARE MEGLIO CONSUMANDO MENO - EXPO CENTRO CONGRESSI - Molo Angioino - Stazione Marittima Moderatore: Maurizio Melis (conduttore Mr Kilowatt - Radio 24) 8.30 Registrazione APERTURA DEI LAVORI 09.20 Oliviero Tronconi (Politecnico di Milano, Dipartimento BEST) MOTIVAZIONI E OBIETTIVI DEL CONVEGNO Renzo Ricci (Fondazione OPIFICIUM) DAI CONVEGNI DI BOLOGNA E DI ROMA

FEDERAZIONE

MESSAGGI ISTITUZIONALI 9.35 Pietro Ernesto De Felice (Consigliere Consiglio Nazionale Ingegneri) Giuseppe Jogna (Presidente Consiglio Nazionale dei Periti Industriali e dei Periti Industriali Laureati) Mario Rinaldi (Presidente Nazionale AEIT) Luigi de Magistris (Sindaco di Napoli) Stefano Caldoro (Governatore della Campania) Maurizio Sansone (Presidente Federazione Periti Industriali Campania) Vittorio Alfieri (Presidente AMEC - Associazione Materiale Elettrico Campania) TAVOLO TECNICO SU “COME ILLUMINARE MEGLIO” 9.55 Gianni Drisaldi (Presidente AIDI) L’UOMO ED IL MONDO DELLA LUCE 10.15 Cinzia Ferrara (Presidente APIL) ILLUMINARE MEGLIO 10.35 Marco Palandella (Lighting Designer)/Gianni Burioli (Libero Professionista) IL QUADRO DELLE REGOLE SULLA LUCE (NORMATIVE E LEGISLATIVE) 10.55 Claudia Carta (Philips Lighting Italy) LE NUOVE TECNOLOGIE A DISPOSIZIONE (APPARECCHI E SORGENTI) 11.15 Oreste Ballarini (Schneider Electric) LE NUOVE TECNOLOGIE A DISPOSIZIONE (PER GLI IMPIANTI) 11.35 Dibattito Interverrà l’Ingegner Vincenzo Correggia (Ministero Sviluppo Economico) TAVOLO TECNICO SU “COME CONSUMARE MENO” 11.55 Diego Bonata (Segretario LIGHT-IS) LE CRITICITÀ DELLE TECNOLOGIE 12.15 Riccardo Gargioni (Direttore Generale ASSIL)/Fulvio Giorgi (Direttore Funzione Prodotto IMQ) LE GARANZIE CHE DEVONO DARE LE TECNOLOGIE 12.35 Francesco Gagliardi (Università degli Studi di Napoli Federico II) PROGETTUALITA' (AI FINI DELLA SICUREZZA) 12.55 Paolo Bonavolontà (Vice-Presidente e Coordinatore ASSISTAL Campania) / Dario Di Santo (Direttore FIRE) PROGETTUALITÀ (CON CHIAVE DI LETTURA ENERGETICA) 13.10 Fabrizio D'Amico (Direttore Generale ECOLAMP) SMALTIMENTO DELLE SORGENTI E DEGLI APPARECCHI 13.20 Dibattito SINTESI DEI MESSAGGI LANCIATI 13.40 Claudio Zambonin (Presidente Fondazione OPIFICIUM) Giancarlo Profeti (Direttore Generale FME) 14.00 Chiusura lavori Organizzato da:

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Federazione nazionale grossisti distributori di materiale elettrico COnSIgLIO DIrettIVO Presidente – Giampaolo Ferrari Vicepresidente – Fabrizio Borghini

Consiglieri

Delegati regionali

Aldo Brigliano

Ezio Galli – Lombardia

Luca Zaghini

Davide Spedale – Sicilia

Bruno De Guio

Christian Giaffreda – Toscana

Giorgio Osta

Domenico Tavarilli – Puglia Lucania

Umbertina Verdicchio

Luigi Sacchi – Emilia Romagna

Massimo Ferri

Nicola Stangoni – Sardegna

Thilo Konig

Katia Degli Esposti – Umbria Vittorio Alfieri – Campania Luigi Biasini – Lazio

Direttore: Giancarlo Profeti - direttore@fmeonline.it relazioni esterne / segreteria: Consuelo D’Alò - relazioni.esterne@fmeonline.it I SOCI ACMEI SUD SPA ALFIERI GIOVANNI & C. SPA APRILE SRL ATS ELETTROFORNITURE SRL BARBACCIA MARIO SRL BATTILORO FORNITURE ELETTRICHE GENERALI SRL BELLENTANI F.LLI SRL BI ESSE SPA BOLOGNA SRL CEAL SRL CA.V.EL SRL C.E.M.E. SPA C.E.R. SRL C.E.T. SRL CACCIAVILLANI SRL CATELLI ZANINI ELETTRONICA SPA CA.ME.G SPA CAVALLONE SRL CERIANI ELETTROFORNITURE SPA CIGNOLI ELETTROFORNITURE SRL CIME ELECTRO SERVICE SPA CMT SRL CO.IME SRL COMET SPA COMOLI, FERRARI & C. SPA COPPOLA MARIO SRL COZZOLINO SRL CUSINATI SRL COM-CAVI SPA MULTIMEDIA DI&ELETTRA SRL D.I.M.E. SRL D.M.E. SRL DEI SRL DEMO SPA DESSY SRL

DISMEP SRL D’URZO DOMENICO DISTRIBUZIONE SRL E.B ELETTROFORNITURE BORGHINI SPA EF90 SRL EL.CA SRL E.M.A. CEREDA SRL EDIF HOLDING SPA EL.COM SRL ELECTRA SRL ELETTRICA VERONESE SRL ELETTRO SRL ELETTROCOLLI SRL ELETTROFORNITURE PADUA ELETTROFORNITURE VERBANO SRL ELETTROINDUSTRIALE SRL ELETTROINGROSS 94 SPA ELETTROLAZIO SRL ELETTROLUCE SAS DI G. & G. MORETTO ELETTROMARKET BASSONI SRL ELETTROMATIC SRL ELETTROSERVICE SPA ELETTROSISTE DUE SRL ELETTROWATT SPA ELETTROZETA SRL ELFI SRL ELFI SPA EMME.PI SRL FEEI SRL F.E.P. SRL F.I.M.E. S.P A. F.LLI SCARNATI SPA FABBI IMOLA SRL FEP RIMONDI SPA FERIB 3000 SRL FERRI ELETTROFORNITURE SRL FINPOLO SPA

FO.EL SRL FOGLIANI SPA FORNITURE ELETTRICHE FOREL SRL FOREL 2 SRL FORMEL SRL FULGIDA SRL G. ACERBI SRL GALLI EZIO SPA GALMARINI EMILIO SPA GAROFOLI SPA GDT2 GEA SRL GENERAL COM SPA GRUPPO ELETTRA SPA GRUPPO SELECTRA SPA GUARDO SALVATORE HI.MI.EL. SRL I.F.E.L. SRL IMIEL A&G SRL I.M.E.F. SRL IDG SPA IMAT-FELCO SPA IME SRL IMEC SRL IMEP SPA ING.EL. SRL L’ELETTRICA SPA LICONSO SRL LUCCIOLA SRL M.E.C.I. SPA MECI SRL MAJORANO SPA MARCHE ELETTROFORNITURE AN SRL MARCHIOL SPA MARINI PANDOLFI SPA MATEL DISTRIBUZIONE SPA

MAURI ELETTROFORNITURE SPA MEB SRL MEDEL MEDITERRANEA ELETTRICA SRL MEF SRL MEGAWATT SPA MES SRL METRO SRL MICCONI VITALE SRL MORETTI SPA NEON TOMA ILLUMINAZIONE SRL OR.VE.ME. SRL ORTOLOMO ELETTRICITA’ GENERALE SRL POLVERINI ANGIOLO & FIGLI SPA RAMONDO SRL REMA TARLAZZI SPA REXEL ITALIA SPA RIMEP SACCHI GIUSEPPE SPA SCIACCA I. SRL SETZI OLBIA SRL SIME SPA SMAES SRL SONEPAR ITALIA SOVATEM ITALIA S.R.L. SPELUX SRL SPELUXCT SRL STRANO SPA SVEM SRL T.E.M. SRL V.I.M.E. SRL VIGNUDA SPA VITALE SUD SPA ZANI RANZENIGO & C. SPA ZTC SRL

AGMELP (Associazione Piemonte Liguria Valle D’Aosta) Presidente G. Profeti, Delegato P. Caraglio

AMES (Associazione Sardegna) Presidente S. Micconi, Delegato N. Stangoni

ATUDME (Associazione Tosco Umbra) Presidente G. Profeti, Delegato C. Giaffreda

Le regIOnaLI rICOnOSCIute ACME (Associazione Campania) Presidente V. Alfieri, Delegato V. Alfieri AERME (Associazione Emilia Romagna) Presidente G. Bellentani, Delegato L. Sacchi AGMEL (Associazione Puglia Lucania) Presidente N. Logallo, Delegato D. Tavarrilli

ALME (Associazione Lombardia) Presidente E. Galli

AMET (Associazione Veneto-Trentino Alto Adige- Friuli Venezia Giulia) Presidente G. Nicolè, Delegato B. De Guio

AMEL (Associazione Lazio) Presidente L. Biasini, Delegato L. Biasini

ASME (Associazione Sicilia) Presidente A.Luminario, Delegato D. Spedale

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dove il commercio sperimenta

Tra le prime Associazioni regionali ad essersi formate, l’AGMELP raggruppa tutto il Nord Ovest, avendo al proprio interno i grossisti di Valle d’Aosta, Piemonte e Liguria. Nel proprio sito (è tra l’altro, probabilmente, l’unica Associazione regionale ad essere su Internet), si parte dalla storia della fondazione: “Il 20 febbraio 2004, in Casale Monferrato, con atto notarile n. 163.001, fasc.16.037, redatto dal notaio Armando Aceto, si è costituita l’Associazione denominata Associazione Grossisti Materiale Elettrico Liguria Piemonte”. I partecipanti al tavolo di fondazione furono: Bruno Vaira (Tiem), Francesco Vagliani (Cisa), Giuseppe Ferrari (Comoli & Ferrari), Giuseppe Strigini (Dema), Guido Minola (Demo), Luigi Trigari (Bi Esse), Luciano Toso (Sandro Toso), Massimo Manna (Manna), Michele Giannarelli (Mes), Piero Iulita (Feb), Renato Faggiani (IDG), Roberto Di Pietro (D & V), Vittorio Trabucco (Elettrogruppo Zerouno). Molto è cambiato del nucleo iniziale ed attualmente l’AGMELP, che vanta al proprio interno aziende di primissimo livello nazionale, mentre non ne comprende con sedi in altre regioni, è presieduta dal coordinatore Giancarlo Profeti, mentre Guido Minola è il Vice Presidente, in rappresentanza dell’area piemontese, e Giampaolo Ferrari, rappresenta l’area ligure. Le aziende associate, secondo quanto dice il sito Internet sono Bi Esse, Comoli Ferrari, D & V, Dema, Demo, Elettrogruppo Zerouno, FEB, IDG, Manna, Mes, Tiem. Paolo Caraglio, albese, 34 anni, imprenditore, coordinatore risorse umane e sviluppo di IDG, è invece il Delegato regionale in seno al Consiglio nazionale della FME. È probabilmente il più giovane tra gli uomini che lavorano nella nuova FME di Giampaolo Ferrari. Come si può notare, il Presidente di questa

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L’AGMELP è l’Associazione dei grossisti di Piemonte, Liguria e Valle d’Aosta: tra le più all’avanguardia, è l’unica ad avere un sito Internet. Il Delegato regionale è Paolo Caraglio

Associazione non è un imprenditore della zona, ma il Direttore Generale di FME. È una scelta che ha una sua logica, e cioè quella di individuare una persona al di sopra delle parti; un esterno, ingaggiato per ricoprire il ruolo: per avere la certezza che possa dedicare del tempo a questa attività. Far funzionare un’Associazione regionale implica, d’altronde, un grande lavoro. Occorre, quindi, qualcuno che ci si dedichi senza se e senza ma. Un manager esterno garantisce che l’Associazione funzioni, perché quello è il suo mandato; e così non si rischia che muoia per disinteresse. Insomma, è una scelta che paga. In Toscana, in questo senso, hanno fatto storia. Nel Nord Ovest vengono fatturati 612 milioni di euro, che equivalgono circa al 12 per cento del totale nazionale. In AGMELP sono presenti tutte le principali aziende operanti nella zona,

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mentre chi ha sede altrove ne è escluso. L’attività di gruppo prevede riunioni ogni due mesi circa. L’Associazione regionale, come tutte le altre sparse sul territorio nazionale, risolve problemi pratici, a differenza dell’Associazione nazionale, che è più politica. Il mercato nel Nord Ovest vive un momento di riorganizzazione e di polarizzazione. Anche da queste parti si parla quasi sempre di applicazione del listino e di marginalità. Il listino viene applicato dalla quasi totalità delle aziende, le eccezioni sono davvero poche. D’altronde, le regole dell’Associazione quasi obbligano a certe strategie. E dunque la politica generale, ad esempio delle consegne, trova tutti d’accordo sul principio. Naturalmente, in Piemonte, come in Liguria e Valle d’Aosta, la marginalità è al centro di tutto. Gli imprenditori sono sempre costretti a riflettere sul loro ruolo finanziario e sulla redditività all’interno della catena distributiva. A monte, ritengono di essere schiacciati dalle multina-

Paolo Caraglio, Delegato Regionale FME

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zionali, a valle, si ritrovano controparti molto frazionate. Loro, sono in mezzo; con la convinzione che soprattutto i fornitori abbiano margini quattro/cinque volte superiori. E loro, inoltre, si accollano il rischio finanziario. Bisogna, poi, tutelare i crediti, anche perché la politica del “fai da te”, oltre ad essere un reato penale per la violazione della privacy, non è certo la strada più appagante. Si guarda, dunque, con grande interesse all’accordo stipulato dall’Assolombarda e che ora potrebbe essere recepito da altre Associazioni regionali. Anche nel Nord Ovest si comincia a parlarne, ci sono diffidenze che probabilmente resteranno tali e dunque impediranno un fronte unitario. Ma il problema va risolto nella maniera più professionale possibile, la richiesta è urgente soprattutto per chi opera nella provincia di Torino, che è il più grande agglomerato urbano dell’Italia occidentale. Dell’aiuto possibile dalle banche, ovviamente, neppure se ne parla e quindi per i piccoli clienti è il distributore a dover fare da cassaforte. Come ovunque. In passato c’è pure stata la proposta di uniformare il mercato alla media europea (cioè 60 giorni), con il bonus e il malus rispetto ai tempi di pagamento. Ma non è neanche stata presa in considerazione. In Piemonte, come detto, operano grandissime aziende di distribuzione elettrica, ai primissimi posti della classifica nazionale. Il territorio è coperto benissimo, a volte si raddoppia e si triplica la presenza e forse una maggiore razionalizzazione non sarebbe male. Un altro argomento che ha fortemente interessato gli imprenditori della distribuzione in Piemonte è quello della tracciabilità monetaria dei cantieri pubblici, con tutto ciò che comporta, dall’interpretazione della legge in poi. Inoltre c’è il monitoraggio del mercato in termini di numeri: ed a questo devono concorrere tutti gli associati. In Piemonte qualche grande opera che possa solleticare l’umore dei grossisti c’è: qualche ospedale, in futuro la TAV, la Metropolitana di Torino. Ma non sono certo queste le rendite quotidiane del grossista. In genere, sui grandi business ci vanno direttamente le aziende, secondo quell’anomalia italiana sulla quale Giampaolo Ferrari non termina mai di lanciare strali. In compenso, infine, il sistema viario Nord Occidentale gode di una buona struttura. Di autostrade ce n’è a non finire, anche in Liguria e in Valle d’Aosta, che ne sono addirittura interamente attraversate. Un po’ isolata è la sola città di Cuneo: l’autostrada che dovrebbe collegarla al resto del mondo resta un’eterna incompiuta (mancano una quindicina di chilometri, ma fondamentali). Il problema è, però, in questo caso di natura politica. Ilaria Di Napoli

SPECIALE PIEMONTE

Giancarlo Profeti, Coordinatore AGMELP

Guido Minola, Vice Presidente area piemontese AGMELP

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Il Nord Ovest come laboratorio nazionale

Ecco tutto il Nord Ovest degli agenti. Con l’importante Piemonte, la Liguria, che è ormai terra di colonizzazione, e l’appendice della Valle d’Aosta, con i suoi abitanti che valgono quanto una provincia media. E soprattutto con l’idea che, ormai, sforare in Lombardia è quasi doveroso. Va subito detto, e non per partigianeria, che l’Associazione degli agenti del Piemonte sembra la più organizzata e attiva tra tutte quelle sinora incontrate. Almeno ascoltando il loro racconto. Alla testa un’affiatata coppia formata da Gianni Perotto, Presidente, e Carlo Zuffelato, Vice Presidente. Il Direttivo è completato dal Tesoriere Guido Cuniglio, dal Segretario Andrea Mele e dai Consiglieri Paolo Gariazzo, Ros-

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A colloquio con Gianni Perotto e Carlo Zuffelato, al vertice dell’ Associazione che riunisce Piemonte, Liguria e Valle D’Aosta: un gruppo molto efficiente

so Daniele e Romano Sette. Intanto, però, i dati sugli associati. Che sono 17 agenzie, per un totale di 120 addetti tra agenti e sub agenti. Rappresentano il 30 per cento del mercato: restano fuori ovviamente le multinazionali. Il totale delle agenzie operanti sulle tre regioni è di circa cinquanta. Dunque, il valore di Arame è elevato, anche perché in Associazione ci sta il meglio del panorama. Fra l’altro, in tempo di crisi, anche le multinazionali che operavano autonomamente hanno creato una doppia rete di dipendenti e agenti. Insomma, hanno capito che i loro costi fissi possono essere pesanti: meglio, dunque, le agenzie a provvigione, cioè un costo variabile. Gianni Perotto, 52 anni, è Presidente da

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Dunque è un discorso chiuso? «Beh! Ora che ci abbiamo preso gusto, ci piacerebbe riceverli addirittura divisi per famiglie: per ora quel che riceviamo è un grande sacco, con il fatturato di sell in. Andare oltre non è un problema di mancanza di volontà, ma semplicemente una strategia». Come vivono gli agenti del Nord Ovest? «Abbiamo passato un terribile biennio 2009-2010; alcune agenzie hanno chiuso, non ce la facevano con le spese. Ci sono stati anche dei prepensionamenti. Qualche cane sciolto c’è ancora, ma si contano sulle dita di una mano. Le organizzazioni in genere creano strutture che sopravvivono attenuando i costi fissi. D’altronde, lo fanno anche i grossisti. Oramai abbiamo molti clienti e sempre più importanti in un’area sempre più grossa. Che diventano pluriregionali, quindi a noi tocca un’azione impegnativa. Penso all’agenzia di Osram, per esempio, che ormai è accorpata con la Lombardia. Un tempo la stampa dei nostri fatturati richiedeva più pagine, oggi ne basta una, le voci sono diminuite». Quale è il vostro giudizio sull’organizzazione del commercio elettrico in quest’area? «È molto ben organizzato, forse addirittura troppo presente. Ci sono parecchie sovrapposizioni in alcune zone (ad esempio, Alba, che non è neppure una provincia). C’è molta polverizzazione, che si lega al rapporto costi/benefici. Per noi non è un grosso problema.

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Certo è che più filiali ci sono, più gente dobbiamo seguire». Vediamo allora la radiografia di questo mercato. «I punti vendita, all’ultimo censimento, erano 150. Oggi, facendo qualche calcolo, potrebbero essere vicini ai 220. Tutto è ben coperto, Il fatturato di area (dati Infragruppi), se si parla di distribuzione, è stato di 612 milioni nel 2010 e vale il 25 per cento del mercato nazionale; poi ci sono il mercato diretto e le industrie. Noi, al 95 per cento, lavoriamo sulla distribuzione».

SPECIALE PIEMONTE

tre anni; quello attuale è il terzo mandato non consecutivo, scadrà nel 2012. Per gli agenti è una sorta di istituzione nella zona. Con lui e Zuffelato cominciamo dall’applicazione dell’accordo firmato in autunno tra Arame, ANIE e FME. «Nella nostra area non c’è stato problema di applicazione perché, in realtà, lo scambio dei fatturati avviene da anni. Tutti i grossisti, chi più e chi meno, hanno fornito i dati e, dunque, abbiamo fatto scuola per quelli che poi sono stati gli accordi economici. Insomma, quella firma per noi non ha significato nulla in più di quanto esisteva. Diverso è il discorso relativo alle aziende dell’ANIE. Che tutte abbiano recepito l’accordo è azzardato; anzi, di più sono quelle che non lo recepiscono. FME, invece, nei nostri confronti è sempre molto collaborativa».

Come funziona Arame in Piemonte? «All’interno della nostra Associazione ci vediamo in maniera costante. Sei direttivi e sei assemblee regionali alternativamente, dunque ci incontriamo una volta al mese. Sempre di lunedì. Siamo anche impegnati nel sociale: nel 2009 c’è stata una bella iniziativa teatrale a scopo benefico. Arame Piemonte esiste dall’inizio degli anni Ottanta. Ci sono state traversie, fondazioni e rifondazioni, ma dagli ultimi 12 anni tutto è filato liscio. Qualcuno è sparito, ma sono entrati anche soci nuovi, nell’ultimo anno due. E tre colleghi sono andati in pensione. La presenza alle riunioni è altissima, almeno l’80 per cento degli iscritti». Quali sono i vostri problemi? «Arame, in Piemonte, è gestita in maniera scientifica. Non ci sono conflitti tra di noi, anche se qualche tensione tra le agenzie ci può essere stata sugli uomini. In Arame nessuno è concorrente: fuori sì. Parliamo di mercato, progetti, gestione dei dati, ottimizzazioni dei costi. Ci scambiamo notizie. Abbiamo anche rapporti con le filiali delle multinazionali; pure con loro ci scambiamo i dati. Cerchiamo di avere sempre una fotografia aggiornata della situazione».

Gianni Perotto, Presidente Arame Piemonte

E quali servizi date agli associati? «Convenzioni: dalla telefonia alle auto, ai noleggi. E poi alberghi, ristoranti, gomme auto. Cerchiamo così di mantenere i costi sotto controllo. Tutti abbiamo Metel. E poi diamo consulenze sulla gestione del personale, come pagarli, sul fisco, sui problemi legali. In passato ci sono state presenze al banco per più marchi con hostess che facevano promozione per marchi non concorrenti: il tutto sotto l’egida di Arame».

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Come è cambiato il lavoro degli agenti e quale è il rapporto sul campo con il distributore? «Molti di noi fanno un lavoro molto capillare, con presenze territoriali e di informazione verso il mercato. Il nostro è un mondo che è cambiato e cambierà ancora. Dimenticatevi l’omino con il blocco degli ordini. Operiamo dal cliente finale al progettista, all’installatore. Molte volte il grossista è solo logistica e finanza. Noi parliamo anche di progetti e questo è un sintomo del cambiamento del mercato. Ora il grossista vorrebbe riprendere in mano qualche cosa che un tempo era suo: si è evidentemente molto indebolito. Ma è difficile cambiare». E quindi ci sono tensioni con i distributori? «Loro vorrebbero guadagnare, e trattare solo certi marchi. E stabilire le condizioni del mercato. Ma sono stati proprio loro a darci forza quando avevano bisogno. I margini sono calati per tutti; noi siamo costretti a strutturarci ed a coprire più regioni». Quale futuro vi attende? «Vorremmo fare, con la Federazione piemontese, un discorso di fatturato di area a perimetro costante; ragionare sui dati infragruppo, ottimistici a dispetto di un mercato che non cresce così tanto. Sappiamo bene che c’è il doping del fotovoltaico e del prezzo del rame. Tolto questo, riteniamo che gli unici dati veri riguardino illuminazione ed emergenze, che sono in negativo da due anni. E non ci si può nascondere che, se non ci fosse il fotovoltaico, il mercato elettrico tradizionale avrebbe un buco di progettazione che vale dagli otto mesi ad un anno. Solo ora i progettisti stanno ricominciando a fare il loro lavoro». Quali sono i grandi lavori che vi potrebbero interessare? «Lo stadio nuovo della Juventus (ma è quasi finito), il termovalorizzatore, qualche ospedale. E poi nuovi grattacieli, anche se chi gestisce tutto questo è fuori Piemonte. La nostra forza sono terziario, civile e tutto quello che è industria. L’automazione, che è fortemente calata in passato, sta riprendendo. L’indotto auto è ancora in stallo. La Fiat c’è, ma il grosso è all’estero. Qui fa solo progettazione e ingegnerizzazione.

40 Anno 2, N.7 10

Carlo Zuffelato, Vice Presidente Arame Piemonte

Ricadute marginali, dunque, ma siamo obbligati a lavorarci. Ma non è solo la Fiat che ci è sparita di sotto il naso: c’è anche tutto il tessile del Biellese». Di cosa vi piacerebbe discutere con l’Associazione piemontese di FME? «Con loro c’è già un tavolo aperto. Ora che finalmente l’Associazione di FME funziona di nuovo, possiamo riprendere quel rapporto che era stato interrotto qualche anno fa. L’impegno è di frequentarsi, loro sono già venuti a nostre riunioni». Insomma, quest’Associazione piemontese di Arame funziona? «Calma, non è tutto oro quel che luccica. Siamo soddisfatti dell’interesse e della partecipazione. Ma sono solo i progetti che possono accomunare la gente. E noi mediamente due-tre volte l’anno li facciamo e, dunque, la gente partecipa. Ora, se riusciamo, vorremmo partecipare come Arame a Restructura, una fiera che si terrà al Lingotto. È sull’edilizia, ma tratta anche idraulica e idrotermosanitaria». G.E.

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2011-07-22 14:54:02


Prosegue il lento cammino di uscita dalla crisi

Il 2010 è stato un anno di luci e ombre per l’industria Elettrotecnica ed Elettronica italiana rappresentata da Confindustria ANIE, che ha intrapreso un graduale cammino di uscita dalla crisi. I venti della ripresa internazionale hanno fornito linfa al recupero settoriale, in analogia a quanto avvenuto per i restanti comparti ma-

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I dati degli ultimi 18 mesi, pur in un quadro altalenante, testimoniano il ruolo delle imprese elettrotecniche ed elettroniche italiane a sostegno della ripresa. Restano trainanti le esportazioni, mentre ancora debole la domanda interna per la carenza di investimenti infrastrutturali nifatturieri. Dopo l’accentuata flessione evidenziata nel biennio precedente, il volume d’affari aggregato dell’industria Elettrotecnica ed Elettronica italiana è tornato a crescere: +4,9 per cento a prezzi correnti nel 2010, per un valore vicino ai 56 miliardi di euro. Le due macroaree, Elettrotecnica ed Elettronica, hanno mostrato andamenti sostanzialmente allineati. L’Elettronica ha registrato la variazione positiva più sostenuta del fatturato aggregato (+5,9 per cento nel 2010, a fronte di una corrispondente flessione del 18,3 per cento nel 2009). Anche l’Elettrotecnica, l’area che negli ultimi anni aveva sostenuto maggiormente la crescita settoriale, è ritornata in territorio positivo: +4,3 per cento la variazione del fatturato aggregato nel 2010 (-13,6 per cento la corrispondente variazione nel 2009), per un valore complessivo pari a oltre 36 miliardi di euro. Grazie a tali andamenti, nel 2010 l’industria Elettrotecnica ed Elettronica italiana ha rafforzato il ruolo espresso in ambito europeo: dalle imprese elettrotecniche italiane arriva il 12,8 per cento del giro d’affari aggregato dell’Unione Europea a 27 Stati; dalle imprese elettroniche il 7,5 per cento. Nel 2010, il contributo più significativo alla ripresa dell’industria Elettrotecnica ed Elettronica italiana è stato fornito dal canale estero, dopo la battuta d’arresto indotta dalla caduta dei flussi commerciali mondiali nell’anno precedente. Oltre il 45 per cento del giro d’affari complessi-

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degli investimenti infrastrutturali nel territorio nazionale – in mercati strategici come l’energia, i trasporti e le comunicazioni – depotenzia la domanda rivolta alle tecnologie ANIE e sottrae sostegno alle imprese, proprio nei settori più avanzati ed innovativi. La perdurante fragilità degli investimenti nel settore delle Costruzioni, che segue un decennio espansivo, penalizza i segmenti dell’offerta ANIE che si rivolgono prevalentemente verso tale mercato di sbocco. Il cammino di uscita dalla crisi per i settori ANIE non può dirsi ancora concluso. Nonostante i primi segnali positivi, i livelli di attività restano lontani di oltre 20 punti percentuali da quelli pre-crisi. Le difficoltà congiunturali continuano a riflettersi anche sui livelli occupazionali, in particolare per quanto riguarda la forza lavoro meno qualificata. Le forti oscillazioni nei prezzi delle principali “commodity” impiegate nel processo produttivo si ripercuotono negativamente sui margini delle imprese ANIE e sottraggono risorse preziose per gli investimenti più strategici. «Il 2010 è l’anno in cui l’industria Elettrotecnica ed Elettronica italiana ha intrapreso un graduale percorso di uscita dalla crisi», ha dichiarato il Presidente di Confindustria ANIE, Guidalberto Guidi. «Significativo è il contributo che i settori ANIE, i comparti più innovativi e tecnologici all’interno del manifatturiero nazionale, hanno fornito in corso d’anno alla ripresa industriale

Tabella 1: Fatturato 2010 dell’Industria Elettrotecnica ed Elettronica italiana 2008

2009

2010

09/08

10/09

Produzione Energia* Trasmissione Energia Distribuzione Energia Trasporti Ferroviari ed Elettrificati

2.516 1.596 2.688 3.615

milioni di euro 2.337 1.866 2.140 3.470

2.072 1.961 2.554 3.314

-7,1 17,0 -20,4 -4,0

-11,3 5,1 19,3 -4,5

Ascensori e Scale Mobili Ristorazione Collettiva Illuminazione Cavi Componenti e Sistemi per Impianti Apparecchi Domestici Elettrotecnica

2.898 4.435 4.947 2.993 5.074 10.003 40.766

2.605 4.032 4.002 2.116 4.348 8.303 35.220

2.575 4.213 4.046 2.982 4.722 8.311 36.749

-10,1 -9,1 -19,1 -29,3 -14,3 -17,0 -13,6

-1,2 4,5 1,1 40,9 8,6 0,1 4,3

Componenti Elettronici Automazione e Misura Sicurezza ed Automazione Edifici Apparati e Sistemi per Comunicazioni Informatica Elettronica di Consumo Elettronica TOTALE

4.615 3.806 1.973 9.194 1.884 597 22.070 62.836

3.697 2.741 1.878 7.383 1.816 517 18.032 53.252

4.805 3.261 1.828 6.822 1.840 539 19.096 55.845

-19,9 -28,0 -4,8 -19,7 -3,6 -13,4 -18,3 -15,3

30,0 19,0 -2,7 -7,6 1,3 4,2 5,9 4,9

ECONOMIA

vo deriva, per i settori ANIE, dalle vendite oltre confine, una quota destinata ad aumentare nei prossimi anni per effetto dei crescenti fenomeni di riposizionamento competitivo sui mercati esteri. Tutto ciò si è tradotto, a fine 2010, in un incremento complessivo dell’export settoriale a due cifre (+10,5 per cento rispetto all’anno precedente). Nel dettaglio delle due macro aree, le esportazioni dell’Elettrotecnica ammontano nel 2010 a 18,3 miliardi di euro, con un incremento dell’’8,8 per cento rispetto al 2009, grazie in particolare al contributo dei comparti Cavi (+29,3 per cento), Componenti e Sistemi per Impianti (+24,4 per cento) e Distribuzione Energia (+19,7 per cento). Sostegno alla domanda rivolta a tali comparti è stato fornito soprattutto dall’incremento degli investimenti e dai fenomeni di industrializzazione e urbanizzazione nei mercati emergenti. L’Elettronica, che nel periodo pre-crisi aveva mostrato una minore dinamicità nell’agganciare spunti di crescita oltre confine, ha tratto particolare beneficio dal riavvio delle catene di fornitura e dai legami intra-firm nelle filiere produttive globali, esprimendo in chiusura d’anno una crescita delle vendite estere del 15,2 per cento. L’area ha beneficiato soprattutto dell’andamento della Componentistica Elettronica (+29,6 per cento) e dell’Automazione e Misura (+15,1 per cento). Si mantiene più debole il contributo del canale domestico (+4,4 per cento). La scarsa vivacità

variazione %

* i dati non includono il segmento merceologico delle tecnologie per il fotovoltaico Fonte: ANIE

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Tabella 2: Esportazioni 2010 dell’Industria Elettrotecnica ed Elettronica italiana

Produzione Energia* Trasmissione Energia Distribuzione Energia Trasporti Ferroviari ed Elettrificati Ascensori e Scale Mobili Ristorazione Collettiva Illuminazione Cavi Componenti e Sistemi per Impianti Apparecchi Domestici Elettrotecnica Componenti Elettronici Automazione e Misura Sicurezza ed Automazione Edifici Apparati e Sistemi per Comunicazioni Informatica Elettronica di Consumo Elettronica TOTALE

2008

2009

2010

1.040 1,244 1.180 759 995 3.414 1.589 2.325 981 6.199 19.723 3.834 899 222 2.239 739 185 8.118 27.841

milioni di euro 1.182 1.537 1.009 900 821 3.048 1.272 1.636 709 4.705 16.820 2.925 787 171 1.576 673 142 6.274 23.094

1.170 1.566 1.208 1.004 843 3.301 1.363 2.116 882 4.851 18.304 3.791 906 203 1.444 710 172 7.225 25.529

09/08

10/09

variazione % 13,7 -1,0 23,6 1,9 -14,5 19,7 18,6 11,6 -17,5 2,8 -10,7 8,3 -19,9 7,1 -29,6 29,3 -27,7 24,4 -24,1 3,1 -14,7 8,8 -23,7 29,6 -12,5 15,1 -23,0 18,9 -29,6 -8,4 -8,9 5,5 -23,5 21,0 -22,7 15,2 -17,1 10,5

* i dati non includono il segmento merceologico delle tecnologie per il fotovoltaico Fonte: ANIE

italiana. Non va dimenticato un aspetto importante. Le tecnologie ANIE ricoprono un ruolo abilitante e pervasivo per l’innovazione nei restanti settori industriali e nelle reti infrastrutturali più strategiche per il Paese e possono essere, quindi, definite strumenti della trasformazione dell’intero sistema produttivo nazionale. Dopo lo slancio inatteso del primo semestre 2010, il cammino intrapreso dalle nostre imprese oltre la crisi si mantiene irto di difficoltà e tende a snodarsi a piccoli passi, fra arretramenti e nuove risalite, in risposta a un quadro macroeconomico ancora instabile». «Fra i punti di luce che hanno caratterizzato il 2010», prosegue ancora Guidi, «occorre rilevare l’elevata capacità di resistenza e di rinnovamento espressa dalle imprese ANIE, che non sono rimaste inerti di fronte alle sfide congiunturali e strutturali, ma hanno rapidamente adottato i cambiamenti tecnologici e organizzativi richiesti dal mercato. L’espansione internazionale alla ricerca di nuovi bacini di domanda ha innescato processi virtuosi, come testimonia la progressiva crescita dell’export». «Fra le ombre», ha concluso il Presidente Guidi, «occorre segnalare che le perdite subite dalle imprese elettrotecniche ed elettroniche per effetto della crisi non sono state ancora pienamente recuperate e che, nel frattempo, nuove incognite sono emerse nello scenario globale. I principali fattori che hanno frenato la

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crescita dei settori ANIE nel 2010 s’identificano nella costante debolezza del mercato interno, penalizzato dalla carenza di investimenti infrastrutturali, e nelle tensioni non risolte sul fronte internazionale, fra cui si annovera la crescente instabilità nel mercato delle materie prime». 2011, prosegue il sostegno dell’export Nel primo semestre del 2011 l’industria Elettrotecnica ed Elettronica italiana rappresentata da Confindustria ANIE ha mantenuto il percorso di recupero delle perdite subite nel biennio 2008-2009, facendo registrare una crescita del volume d’affari aggregato del 5,0 per cento a valori correnti, sostanzialmente allineata alle tendenze espresse nel 2010. Dopo il vivace risultato settoriale evidenziato ad inizio anno, nel secondo trimestre 2011 sono emersi, tuttavia, alcuni segnali di rallentamento. Nel dettaglio delle due macro aree, ad inizio 2011 è stata l’Elettronica a mostrare un andamento più dinamico, beneficiando dell’onda lunga della ricostituzione delle scorte nei settori clienti a valle. Le tendenze emerse negli ultimissimi mesi segnalano, invece, il ritorno alla tradizionale guida dello sviluppo settoriale dell’Elettrotecnica (+6,0 per cento la variazione del fatturato totale nel primo semestre 2011 rispetto al corrispondente periodo del 2010). Anche nella prima parte del 2011 è stato prevalentemente l’export a sostenere il cammino di

“semestre ...Nel primo del

2011 l’industria Elettrotecnica ed Elettronica italiana ha mantenuto il percorso di recupero delle perdite subite nel biennio 2008-2009...

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uscita dalla crisi delle imprese ANIE, seppure ad un tasso di crescita più contenuto rispetto a quello sperimentato nel 2010 (+7,0 per cento l’aumento su base annua nei primi sei mesi dell’anno in corso). È l’Elettrotecnica a mostrare un passo più deciso anche sul fronte estero (+8,0 per cento la variazione delle esportazioni nel confronto con il corrispondente periodo del 2010), grazie al prosieguo degli investimenti sulle reti infrastrutturali nei mercati più dinamici. Nel 2010 e nei primi mesi del 2011 la costante debolezza del mercato interno ha continuato ad agire da ostacolo allo sviluppo dei settori ANIE in fase di uscita dalla crisi. Pur in un quadro di diffusa criticità, stanno emergendo anche sul fronte nazionale alcune indicazioni di lieve miglioramento. A differenza delle tendenze registrate ad inizio anno, il segnale proveniente dagli ordinativi sembrerebbe indicare un primo recupero, seppur debole, della domanda interna nei prossimi mesi, riferibile in particolare ai comparti dell’Elettrotecnica. L’analisi del portafoglio ordini fornisce indicazioni contrastanti sulla tenuta della ripresa nei settori ANIE in corso d’anno. A partire dal secondo trimestre 2011 si nota, in particolare, un rallentamento per l’Elettronica, che aveva mostrato una vivace prestazione nel periodo precedente. Si mantengono più deboli le prospettive per quei segmenti dell’offerta che sono sfavoriti dalla bassa dinamicità dei consumi pubblici e privati nel mercato interno. Forti incognite ren-

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ECONOMIA

Le esportazioni dell’Elettrotecnica per aree di destinazione: 18,3 miliardi di euro nel 2010

dono più incerto lo scenario in cui operano le imprese nei principali mercati di sbocco europei ed extra europei. Secondo i più recenti dati pubblicati dall’ISTAT e relativi alle grandi imprese (con più di 500 addetti), nel primo quadrimestre 2011 le tendenze occupazionali nei settori ANIE si mantengono negative, pur mostrando un rallentamento del ritmo di caduta, che potrebbe far presagire un andamento meno critico nei prossimi mesi (-0,9 per cento la variazione al confronto con i primi quattro mesi del 2010 per l’Elettronica e -1,4 per cento per l’Elettrotecnica; -1,6 per cento nella media del manifatturiero). «Nella prima metà del 2011 l’industria Elettrotecnica ed Elettronica italiana prosegue nel graduale percorso di superamento della crisi, grazie ancora una volta al contributo del canale estero. Questo risultato deve molto», ha affermato Guidalberto Guidi, «alla capacità delle imprese elettrotecniche ed elettroniche più virtuose, innovative e globalizzate, di cogliere importanti spunti di ripresa oltre confine, in particolare in quei nuovi mercati extra UE che rappresentano oggi il motore dello sviluppo economico mondiale. Fra questi si annoverano l’America centro-meridionale, i Paesi BRIC e l’Est Europa, aree in cui si sono orientate diffusamente le strategie di diversificazione dei mercati di sbocco portate avanti dagli operatori del settore». «Al contrario, si riflette negativamente sulla domanda estera rivolta alle tecnologie ANIE», ha proseguito il Presidente Guidi, «la difficile si-

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tuazione nordafricana, regione in cui le imprese avevano acquisito significative opportunità di crescita e in cui, in molti casi, è venuta meno la continuità degli investimenti programmati nel periodo precedente, anche in settori strategici come l’energia ed i trasporti». «Le attese per la seconda parte del 2011 restano incerte», ha concluso il Presidente Guidi, «condizionate ad un’effettiva accelerazione degli investimenti nel territorio nazionale e ad una tenuta della ripresa nei mercati esteri più dinamici. Le tensioni che sono emerse a livello nazionale e internazionale nel periodo più recente accrescono i timori delle imprese per un rallentamento del ritmo di recupero in chiusura d’anno». Analisi di alcuni comparti Produzione energia Il comparto Produzione energia, nella componente relativa alle tecnologie tradizionali di generazione, ha mantenuto anche nel 2010 un andamento negativo del volume d’affari complessivo (-11,3 per cento a prezzi correnti), evidenziando una minore dinamicità rispetto ai tassi medi di incremento a due cifre del quinquennio precedente. I risultati dell’ultimo biennio risentono del calo dell’ordinato emerso fra la fine del 2008 e l’inizio del 2009 che, per i lunghi tempi di implementazione degli investimenti in grandi asset generativi, sposta nel tempo gli effetti di una contrazione della spesa. La crisi non ha frenato il percorso di rinnova-

mento del mercato energetico nazionale emerso nell’ultimo decennio e orientato, in particolare, alla diversificazione del mix di generazione. Il segmento fotovoltaico ha assunto un ruolo importante in tale scenario, esprimendo un’accentuata dinamicità. A fine 2010, gli impianti fotovoltaici in esercizio in Italia hanno superato le 150.000 unità, per una potenza installata complessiva di circa 3.500 MW. In poco più di un anno si sono più che quadruplicati gli impianti attivi nel territorio nazionale. In chiusura d’anno il segmento fotovoltaico ha espresso un fatturato aggregato superiore ai 7 miliardi di euro ed una crescita a tre cifre. Inglobando tale componente, il comparto Produzione energia considerato nel suo complesso vedrebbe un incremento sostenuto del canale domestico, che si ripercuoterebbe anche sul giro d’affari totale. Si mantengono incerte nel biennio in corso le prospettive relative all’evoluzione della domanda per i segmenti della generazione tradizionale sul fronte interno, condizionate dal rafforzamento degli investimenti nel parco tecnologico. Più positive le attese che originano dall’analisi dell’ordinato estero, in particolare nella componente extra UE. L’approvazione del IV Conto Energia ha permesso di superare l’incertezza del quadro normativo emersa nei primi mesi del 2011, garantendo continuità ai progetti di investimento a medio termine nel mercato nazionale del fotovoltaico. Il ripensamento dei progetti sul nucleare potrebbe fornire nuovo impulso alla realizzazione a livello internazionale di nuovi impianti da fonti fossili.

“fotovoltaico ...Il segmento ha

assunto un ruolo importante esprimendo un’accentuata dinamicità. A fine 2010, gli impianti fotovoltaici in esercizio in Italia hanno superato le 150.000 unità...

Le esportazione dell’Elettronica per aree di destinazione: 7,2 miliardi di euro nel 2010

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Tabella 3: Produzione industriale nel primo semestre 2011 dell’Industria Elettrotecnica ed Elettronica italiana (dati in volumi)

2009/2010

I semestre 2011/ I semestre 2010 variazione %

Elettrotecnica

12,9

-1,0

Elettronica

6,8

-7,0

TOTALE ANIE

9,8

-4,0

Fonte: ANIE

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negativamente anche sui risultati di comparto. A fine 2010 il saldo della bilancia commerciale si mantiene attivo per oltre 1,2 miliardi di euro. Sostegno all’evoluzione di comparto potrà essere fornito anche nel 2011 e nei prossimi anni dall’effettiva realizzazione degli investimenti previsti sul territorio nazionale da parte della committenza. Restano elevate le incognite relative alla gestione degli iter autorizzativi che potrebbero in parte ostacolarne lo sviluppo. Un fabbisogno energetico nuovamente in crescita, dopo la battuta d’arresto indotta dalla crisi, e l’innalzamento della potenza elettrica installata renderanno sempre più necessario nei prossimi anni l’impiego di tecnologie innovative per garantire, con sicurezza ed efficienza, il costante equilibrio tra produzione e domanda. Nel segmento delle grandi apparecchiature l’ingresso di nuovi concorrenti, in particolare asiatici, nel mercato nazionale e nelle principali aree di sbocco oltre confine accentua, in una fase congiunturale difficile, le pressioni concorrenziali cui sono sottoposte le imprese.

ECONOMIA

Trasmissione energia L’industria fornitrice di tecnologie per la Trasmissione di energia elettrica ha mostrato nel 2010 una crescita del fatturato complessivo vicina ai 5 punti percentuali a prezzi correnti. Il mercato domestico (+16,3 per cento) ha beneficiato dell’articolato piano di investimenti avviato da Terna, il principale committente nazionale, già nel 2009. Gli interventi previsti sono finalizzati in particolare all’ammodernamento della RTN, con l’obiettivo di eliminare storici nodi critici nel dispacciamento e nel vettoriamento. La crescita della componente rinnovabile nella generazione continua a condizionare anche l’evoluzione delle infrastrutture di trasmissione, dando impulso a ulteriori opere di adeguamento e rinnovamento. Nel 2010 un fattore positivo di crescita è stato determinato dallo sviluppo delle fonti rinnovabili – eolico, fotovoltaico, biomasse – che ha fornito impulso in maniera rilevante alla domanda sul mercato di apparecchiature, componenti e sistemi per connettere gli impianti alla rete. Anche le reti di interconnessione con i Paesi confinanti sono da alcuni anni oggetto di interventi di rafforzamento, in risposta alle più ampie esigenze di garanzia e di continuità nelle forniture. Su tali azioni si riflettono considerazioni legate alla competitività degli approvvigionamenti energetici. Le esportazioni hanno registrato una dinamica positiva seppur più contenuta (+1,9 per cento). Nel processo di riposizionamento geografico delle vendite estere, sono prevalse strategie rivolte ad una globalizzazione di medio raggio, anche in uniformità alle traiettorie di sviluppo oltre confine portate avanti dai clienti storici. Tali dinamiche hanno visto a inizio decennio un’espansione rivolta prevalentemente verso l’Unione europea, orientatasi in seguito verso i Paesi del bacino del Mediterraneo e dell’area balcanica. Il mercato del Medio Oriente continua ad esprimere una rilevanza strategica per gli operatori nazionali, in quanto caratterizzato da forti investimenti nel settore oil & gas. La crescente instabilità emersa ad inizio 2011 in alcune di queste regioni potrebbe ripercuotersi

Distribuzione energia Il comparto Distribuzione energia ha registrato nel 2010 un risultato nuovamente positivo del giro d’affari complessivo (+19,3 per cento a valori correnti). La rapida evoluzione avviatasi in anni recenti nel mercato energetico, su scala globale ed entro i confini nazionali, non ha tralasciato l’ultimo anello della catena a monte del consumatore finale, quello delle infrastrutture di distribuzione. Il concetto stesso di consumatore sta evolvendosi verso paradigmi più complessi rispetto a quelli offerti nello scenario tradizionale. L’attenzione crescente al contenimento delle spese da parte degli utenti finali ha avuto anche nel settore energetico un’accelerazione per effetto della crisi. Allo stesso tempo, la diffusione di impianti di produzione da fonte rinnovabile di piccola taglia, plurilocalizzati sul territorio in prossimità dei consumatori in luogo della storica generazione da grandi siti, pone nuove sfide per l’adeguamento delle infrastrutture. L’imminente ingresso sul mercato dei veicoli elettrici rende, inoltre, necessaria

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l’ideazione e la gestione di nuove formule di approvvigionamento energetico. In questo variegato contesto si colloca la diffusa esigenza di realizzare reti di distribuzione “intelligenti”, le cosiddette smart grid, che sta acquisendo sempre più rilevanza su scala internazionale. Piani d’investimento pluriennali di ampia portata sono stati avviati in molti Paesi per implementare infrastrutture efficienti e ad alto contenuto innovativo in risposta alla domanda espressa dal mercato. In conseguenza di tali dinamiche, il contributo del canale estero per le imprese nazionali operanti nel mercato della distribuzione è ritornato di segno positivo, dopo la battuta d’arresto mostrata nell’anno precedente (+19,7 per cento). Il comparto condivide le tendenze di lungo periodo delle esportazioni espresse dalle tecnologie dedicate alla generazione e trasmissione energia e legate all’intensificarsi dei flussi commerciali lungo tutta la filiera. Il potenziamento della spesa infrastrutturale nei principali mercati europei ed extra europei fornisce sostegno a tale processo. Nel corso del 2010 ha mostrato un andamento dinamico il mercato interno (+22,7 per cento), grazie ai primi interventi pianificati dai principali committenti in fase di uscita dalla crisi. La necessità di avviare nuovi progetti per l’ammodernamento delle reti fornirà linfa alla domanda rivolta alle tecnologie settoriali nel medio e lungo periodo. Gli investimenti nel settore elettrico assumono, di fatto, un ruolo strategico, attivando ricadute immediate in termini di competitività ed efficienza per imprese e utenti finali. La trasformazione della rete elettrica da tradizionale e univoca ad high-tech e diffusa è uno dei principali nodi su cui si giocherà lo sviluppo del mercato energetico nel prossimo futuro. Trasporti ferroviari ed elettrificati Nel 2010 il comparto Trasporti ferroviari ed elettrificati ha evidenziato una flessione del giro d’affari complessivo del 4,5 per cento a valori correnti (-4,0 per cento la corrispondente variazione registrata nel 2009). Tali andamenti seguono un periodo di costante riduzione dei volumi: fra il 2006 e il 2008 il volume d’affari aggregato aveva già mostrato un arretramento vicino in media annua ai 2 punti percentuali. Nella seconda metà del decennio la prestazione di comparto ha continuato a essere penalizzata dalla debolezza degli investimenti infrastrutturali nel mercato interno, per effetto in particolare del completamento delle linee ad Alta Velocità, e per i ritardi nell’avvio dei nuovi progetti (MI-BS, MI-GE). In conseguenza di tali dinamiche, si rileva un incremento fra le imprese del ricorso agli ammortizzatori sociali ed a misure di contenimento dei costi.

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Nel dettaglio merceologico, il Materiale Rotabile ha risentito della ridotta domanda espressa dai principali committenti. Solo fra la fine del 2009 e l’inizio del 2010 il segmento ha visto l’assegnazione sul fronte domestico di alcune importanti commesse per servizi di trasporto regionale e di una nuova flotta AV. L’effetto di tali ordini avrà però riflessi positivi sul fatturato soltanto nei prossimi anni. L’andamento del segmento degli Impianti Fissi (segnalamento ed elettrificazione) è stato penalizzato dalla dinamica in calo degli investimenti sulla rete infrastrutturale (programmi di potenziamento della rete convenzionale e di costruzione delle nuove linee AV). Parziale sostegno alla domanda rivolta alle tecnologie di segnalamento e sicurezza potrà venire nell’anno in corso dalle commesse relative ai potenziamenti dei nodi di Genova e sull’asse TO-PD. Il rallentamento complessivo della domanda domestica ha spinto le imprese a dare maggiore impulso alle strategie di internazionalizzazione, che sono andate intensificandosi nell’ultimo periodo in risposta al difficile contesto congiunturale. Tali iniziative hanno consentito ad alcune delle aziende maggiori di acquisire nei più importanti mercati extra europei anche significative commesse, sia nel comparto dei sistemi ferroviari, sia nel trasporto pubblico locale. Le operazioni di internazionalizzazione sono comunque sempre condizionate sotto il profilo economico dalla forte competizione internazionale e risultano di difficile attuazione da parte delle imprese di più ridotta dimensione, che costituiscono una componente importante del tessuto industriale nazionale di comparto. Le attese per il 2011 continuano a mantenersi caute e condizionate ad una ripresa degli investimenti sul fronte interno. Illuminazione Nel 2010, l’Illuminotecnica italiana ha mostrato i primi cauti segnali di recupero del giro d’affari complessivo (+1,1 per cento a prezzi correnti). Il comparto ha beneficiato dei venti di ripresa apparsi sui mercati internazionali e che si sono tradotti in una crescita più sostenuta del canale estero (+7,1 per cento). Sono proseguite, anche in pieno svolgimento della crisi, le strategie di riposizionamento geografico dei flussi commerciali verso i mercati a più elevata potenzialità al di fuori dei confini europei. Pur con alcuni segnali di recupero, si mantiene meno vivace il profilo della domanda domestica (+3,9 per cento), penalizzato dalla componente consumer. A differenza di quanto avvenuto nell’uscita dalle fasi recessive nei decenni precedenti, stenta a reimboccare un percorso di crescita sostenuta la dinamica dei consumi privati nel territorio nazionale. L’inasprimento delle condizioni reddituali delle famiglie con-

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Cavi Nel 2010, il comparto Cavi ha registrato un deciso recupero del volume d’affari complessivo (+40,9 per cento a prezzi correnti), dopo il risultato negativo del biennio precedente. Ad inizio anno, la repentina ripresa della domanda internazionale ha dato impulso a rilevanti fenomeni di ricostituzione dei magazzini. All’apice della crisi, molte imprese industriali avevano reagito alla crescente incertezza attraverso accentuate strategie di ridimensionamento degli approvvigionamenti. All’apparire dei primi segnali di ripresa, i comparti manifatturieri a valle si sono trovati a gestire i nuovi flussi di ordini con livelli di scorte insufficienti. Tali dinamiche si sono

riflesse sulla domanda di beni intermedi, ossia di quelle lavorazioni in cui possono annoverarsi anche i Cavi, che sono alla base delle supply chain internazionali. Seppur sostenuti, questi andamenti non sono stati tali da consentire al comparto un pieno recupero delle perdite subite nel periodo 2008-2009. Elevate dinamiche rialziste dei prezzi hanno interessato in corso d’anno le principali materie prime, dai metalli alle materie plastiche. In particolare, le quotazioni del rame, input produttivo basilare per la produzione di cavi, hanno toccato massimi storici. Tali andamenti si sono riflessi sul risultato a valori correnti di comparto, amplificandone i tassi di recupero. Nel dettaglio merceologico hanno mostrato un andamento più dinamico le tecnologie rivolte al mercato energetico, interessato negli ultimi anni da un ampio processo di trasformazione e di rinnovo delle infrastrutture. Nella seconda parte del 2010, nel segmento energia ha fornito un contributo trainante per le dinamiche di comparto la domanda originata dal mercato fotovoltaico. L’analisi del portafoglio ordini fornisce indicazioni incoraggianti anche per l’anno in corso, seppur condizionate ad un’effettiva tenuta della ripresa a livello internazionale e al proseguimento degli investimenti avviati dai principali committenti sul fronte interno. Restano forti le tensioni relative ai prezzi degli input produttivi, che potrebbero penalizzare ulteriormente i margini aziendali già compromessi dalla crisi. L’elevata volatilità nel mercato delle materie prime potrebbe giocare un ruolo decisivo nelle traiettorie di sviluppo futuro degli operatori nazionali frenandone la competitività.

ECONOMIA

tinuerà a frenare la propensione all’acquisto e alla sostituzione dei beni durevoli per l’intero biennio in corso. Crescenti esigenze di rigore nei bilanci agiscono, invece, da freno per i nuovi investimenti pubblici. La necessità di razionalizzare i costi, emersa per effetto del più critico contesto congiunturale, è destinata a non esaurirsi in fase di rafforzamento della ripresa. Non hanno subito un arresto per effetto della crisi le traiettorie di sviluppo e di innalzamento del mix dei prodotti già intraprese dagli operatori di comparto, in conformità all’esigenza di una maggiore sostenibilità ambientale. In anni recenti è andata creandosi di pari passo una nuova classe di consumatori, più evoluta e attenta al fattore green. Tali tendenze hanno dato impulso alla realizzazione di soluzioni innovative, soprattutto sotto il profilo del risparmio energetico. Nel segmento delle Sorgenti luminose la domanda continua a beneficiare dei fenomeni di sostituzione verso tecnologie non a incandescenza. La proiezione internazionale potrà fornire un contributo positivo alla domanda rivolta alle tecnologie nazionali anche nel più lungo periodo, a fronte di un mercato interno che stenta a riprendere vigore. Questo imporrà alle imprese mirate scelte strategiche, improntate alla riorganizzazione dei canali distributivi e all’adeguamento dell’offerta a profili di consumo differenziati.

Componenti e Sistemi per impianti Nel 2010, il volume d’affari totale del comparto Componenti e Sistemi per impianti ha mostrato una variazione positiva dell’8,6 per cento a prezzi correnti (-14,3 per cento la corrispondente flessione nel 2009). Un mercato delle Costruzioni ancora debole ha frenato in chiusura d’anno il pieno recupero della domanda rivolta alle tecnologie nazionali. Le complesse tensioni emerse nel settore immobiliare negli ultimi

Tabella 4: Fatturato nel primo semestre 2011 dell’Industria Elettrotecnica ed Elettronica italiana (valori a prezzi correnti)

2009/2010

I semestre 2011/ I semestre 2010 variazione %

Elettrotecnica

4,3

6,0

Elettronica

5,9

2,0

TOTALE ANIE

4,9

5,0

Fonte: ANIE

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Tabella 5: Esportazioni nel primo semestre 2011 dell’Industria Elettrotecnica ed Elettronica italiana (valori a prezzi correnti)

2009/2010

I semestre 2011/ I semestre 2010 variazione %

Elettrotecnica

8,8

8,0

Elettronica

15,2

4,0

TOTALE ANIE

10,5

7,0

Fonte: ANIE

anni, in cui s’identifica fra l’altro una delle cause fondanti della crisi, hanno trovato solo parziale soluzione in molti Paesi avanzati e continuano, di fatto, ad ostacolare il cammino della ripresa. Ha fornito un rilevante slancio alle dinamiche di comparto l’evoluzione dell’offerta verso prodotti tecnologicamente evoluti, rivolti ad applicazioni non tradizionali ed a mercati non pienamente esplorati. Fra questi si annoverano gli investimenti in ricerca avviati per ottenere batterie funzionanti grazie a materiali innovativi, in ambiti in rapida evoluzione come l’automotive. Anche la crescente attenzione all’efficienza energetica e, più in generale, alla sostenibilità negli edifici ha innescato in anni recenti un ampio ripensamento dell’offerta, in risposta alle esigenze di rinnovo delle dotazioni esistenti espresse dagli utenti finali. Occorre ricordare che il comparto si caratterizza per una pluralità di produzioni che si differenziano per applicazioni e maturità tecnologica ed esprime, di conseguenza, andamenti differenziati nei diversi segmenti merceologici. Il canale estero ha mostrato maggiori segnali di vitalità (+24,4 per cento) e oltre l’80 per cento delle vendite oltre confine di comparto risultano orientate all’area europea. A fronte di un mercato edile nazionale ancora debole e di un comparto industriale nuovamente in rallentamento, solo dall’innovazione e dal riposizionamento competitivo potranno scaturire anche nell’anno in corso spunti continuativi di crescita per le imprese. Automazione e Misura Dopo la forte flessione dell’anno precedente, nel 2010 il comparto Automazione e Misura ha sperimentato un brillante recupero del volume d’affari aggregato (+19,0 per cento a prezzi correnti), reinserendosi in quel percorso virtuoso di sviluppo che ha caratterizzato la sua evoluzione dai primi anni Duemila. Già ad inizio anno la domanda d’innovazione espressa dal comparto industriale e rivolta alle imprese fornitrici di tecnologie per l’automazione ha mostrato una nuova accelerazione. La crisi ha, di fatto, fornito rinnovato impulso ai processi di riorganizzazione e di trasformazione produttiva delle imprese

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del Made in Italy. Per fronteggiare le sfide imposte dal nuovo scenario, gli attori industriali hanno puntato su innovazione, internazionalizzazione ed efficienza dal lato dei costi. Le tecnologie per l’Automazione e Misura hanno rivestito un ruolo di primo piano in questa delicata fase di passaggio di uscita dalla crisi, sostenendo con soluzioni evolute i cambiamenti nei processi industriali operati dai settori manifatturieri a valle. Anche l’esplorazione di nuove nicchie di mercato, in particolare declinate al fattore green, ha fornito linfa alla crescita di comparto. Positivo il contributo delle esportazioni (+15,1 per cento). In anni recenti, le imprese hanno guardato con crescente attenzione ai mercati esteri, intercettando opportunità nelle regioni di nuova industrializzazione interessate da una più ampia spesa in impianti e macchinari. Pur confermandosi principale mercato di sbocco delle tecnologie italiane, l’Unione europea a 27 Stati, con primo Paese partner commerciale la Germania, è proseguito anche nel 2010 il processo di riposizionamento al di fuori dei confini europei. Gli operatori si sono orientati principalmente verso i nuovi mercati del Far East e dei Paesi che si affacciano sul bacino del Mediterraneo. Le tensioni del periodo più recente condizionano le previsioni degli imprenditori, per i quali i segnali di ripresa emersi nel 2010 non sembrerebbero destinati a trovare piena conferma nei prossimi mesi.

“...Per fronteggiare le sfide imposte

dal nuovo scenario, gli attori industriali hanno puntato su innovazione, internazionalizzazione ed efficienza dal lato dei costi...

Sicurezza e Automazione edifici Nel 2010, il comparto Sicurezza e Automazione edifici ha mantenuto un andamento cedente, registrando una flessione del giro d’affari complessivo del 2,7 per cento a valori correnti. In corso d’anno, lo sviluppo di comparto, che aveva mostrato un risultato vivace nel periodo precrisi, è stato frenato dalla perdurante debolezza degli investimenti in Costruzioni nel mercato interno. Il mancato rilancio della spesa per nuove abitazioni continua ad ostacolare la ripresa dei segmenti merceologici strettamente legati all’avvio di opere residenziali, mentre mostrano segnali di recupero le tecnologie per le quali prevale un effetto di sostituzione. Tali anda-

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Elettronica di consumo Dopo la flessione mostrata nell’anno precedente, in chiusura 2010 l’Elettronica di consumo ha mostrato una prima inversione di tendenza del volume d’affari complessivo (+4,2 per cento a prezzi correnti). All’apice della crisi, il comparto ha condiviso le tendenze ribassiste dei segmenti merceologici rivolti al mercato privato. Il critico quadro congiunturale ha impattato prima sulle aspettative e sulla fiducia degli operatori, frenando la propensione ai consumi. Le difficili condizioni nel mercato del lavoro hanno in seguito reso necessari drastici tagli dei bilanci familiari rivolti ai beni non di prima necessità. Nella prima metà del 2010 i primi lievi segnali di risalita della spesa privata nazionale hanno consentito il ritorno delle vendite dell’Elettronica di Consumo in territorio positivo. In anni recenti alcuni prodotti high-tech sono entrati prepotentemente nel paniere dei beni considerati irrinunciabili dai consumatori, in particolare nella fascia giovanile della popolazione. Per tali motivi, l’ultima recessione ha

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scardinato equilibri consolidati anche nelle scelte di consumo, rendendo evidente uno spostamento dell’asse dei prodotti comprimibili verso altre tipologie, soprattutto nell’abbigliamento e negli accessori per il Sistema casa. Le scelte di acquisto degli utenti a maggiore disponibilità reddituale si sono focalizzate sui prodotti di nuova generazione. Sono proseguiti i fenomeni di erosione dei prezzi, emersi già nel periodo precedente alla crisi, e accentuati dalle politiche di destoccaggio attuate dalla Grande Distribuzione. Il passaggio al digitale terrestre, che aveva contribuito a fornire vivacità alle vendite nazionali nell’anno precedente, ha trainato la domanda di TV e decoder sul mercato interno. A fine 2010, la penetrazione domestica di sistemi DTT esterni o integrati ha sfiorato i 20 milioni di unità, andando a coprire quasi l’80 per cento delle famiglie italiane. Un fenomeno che non è destinato a replicarsi pienamente nel 2011, coinvolgendo regioni che potranno esprimere un minore bacino di domanda potenziale. Nel prossimo futuro potrà fornire linfa alla crescita di comparto la diffusione di modalità di consumo sempre più legate all’interattività dei dispositivi, alla connettività e alla disponibilità di Banda Larga. Già oggi l’accessibilità alla rete per rendere fruibili contenuti e applicazioni più evolute si conferma un elemento di primaria rilevanza nella caratterizzazione dei diversi prodotti consumer. Una crescente attenzione da parte degli utenti all’innalzamento della prestazione guiderà sempre più l’evoluzione della domanda verso prodotti a più elevato contenuto tecnologico e di alta gamma.

ECONOMIA

menti s’inseriscono pienamente nelle principali tendenze dettate dal contesto congiunturale. Nel 2010 nel mercato edile solo la componente relativa alla manutenzione straordinaria ha potuto mostrare una dinamica non negativa. Le tecnologie per videosorveglianza hanno continuato a beneficiare parzialmente delle misure incentivanti per l’acquisto e l’installazione di impianti e attrezzature di sicurezza. Il segmento della Building Automation ha mostrato un moderato incremento del volume d’affari, avvalendosi in particolare del proseguimento degli interventi volti alla riqualificazione energetica. In anni recenti è cresciuta la sensibilità degli utenti verso una visione più sostenibile e articolata dell’edificio. Questo approccio è stato sostenuto nell’ultimo anno anche da strumenti agevolanti, inseribili all’interno di una più pressante attenzione al contenimento dei consumi energetici per effetto della crisi. Una domanda domestica, che era stata tradizionalmente motore dello sviluppo di comparto, divenuta più fragile ha spinto anche le imprese produttrici di tecnologie per la Sicurezza e Automazione edifici a guardare con crescente interesse ai mercati esteri. Pur mantenendosi una quota più esigua sul fatturato totale, a fine 2010 le esportazioni di comparto hanno registrato una decisa crescita (+18,9 per cento). I principali mercati di sbocco si mantengono in prevalenza in area europea. Opportunità sono state colte, in particolare, dagli operatori nei Paesi dell’Est Europa, che continuano ad esprimere una maggiore dinamicità del settore edile. Le attese per l’anno in corso si mantengono prudenti, condizionate ad un’effettiva ripresa degli investimenti nel territorio nazionale.

Elisa Pastorino

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Giro d’Italia del fotovoltaico

È stato un mese di luglio “on the road” quello di Sonepar Italia, che ha percorso la penisola in lungo e in largo per parlare di energie rinnovabili. L’esperienza è stata vissuta grazie alla collaborazione tra produttori e BU Energia Sonepar: si è trattato di una formazione itinerante, denominata “Percorsi sul fotovoltaico”, che ha registrato un grande successo in termini di partecipazione da parte dei clienti installatori. Gli incontri (a partecipazione gratuita) sono stati dieci e sono stati organizzati in collaborazione con i principali fornitori del settore quali Fronius, Solarworld, Schneider Elec-

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Per tutto il mese di luglio personale interno di Sonepar ed installatori hanno potuto formarsi e informarsi sulle novità legislative e di mercato. E da ottobre parte il Club Energia

tric, Ingeteam, Orbis, Siel, Fracarro, Solyndra. L’oggetto dei meeting è stato il Quarto Conto Energia: un’occasione, dunque, per fare chiarezza sui nuovi aspetti normativi che regolano il settore. Gli installatori hanno seguito con interesse tutti gli interventi, confermando, ancora una volta, di apprezzare pienamente queste iniziative. “Percorsi sul fotovoltaico” ha toccato le sedi principali dell’azienda Sonepar, da Padova a Palermo, passando per Bari e Cagliari. Ovunque la partecipazione è stata numerosa; tutti i partecipanti hanno avuto la possibilità di affrontare i temi centrali che riguardano il settore. Inoltre, il contatto con le aziende produttrici ha consentito di approfondire argomenti tecnici e di stabilire rapporti diretti che favoriranno lo sviluppo del business. Dal 2003, Sonepar Italia ha intuito le potenzialità del mercato delle energie rinnovabili e da quella data l’azienda si è dedicata a questo settore con crescente attenzione e risorse. Fin dal principio sono emerse le potenzialità che una struttura come Sonepar Italia poteva avere nello sviluppo di questo business. Tre i fattori chiave: la capacità di essere interlocutore unico dell’installatore per la realizzazione dell’impianto, la strategia di portare cultura e formazione all’interno e all’esterno dell’azienda e il rapporto di partnership con le aziende produttrici, che si traduce in supporto completo all’attività dei clienti. I risultati positivi raggiunti nel settore delle energie rinnovabili tra il 2005 e il 2009 hanno ampiamente confermato che la strada intrapresa era quella giusta e che era necessario un approccio al mercato ancor più determi-

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nato. Pertanto, nel 2009 è nata la “Business Unit Energia Sonepar”, struttura interamente dedicata, con un magazzino centralizzato e interlocutori specializzati in tutte le sedi dei brand di Sonepar Italia. Energia Sonepar ha in serbo altre iniziative per i suoi clienti più importanti. Da ottobre partirà il “Club Energia Sonepar”, dedicato ai migliori clienti dell’azienda; questi intraprenderanno un percorso che porterà a stringere la partnership con la BU e ad avere accesso ad importanti servizi dedicati, tra cui, di grande rilevanza, l’attività di certificazione che riguarderà i principali fornitori, Solarworld, Fronius e SMA. Nell’ottica di poter offrire alla propria clientela tecnici sempre più professionali nel settore delle rinnovabili, da settembre partirà un corso di qualificazione – tenuto da uno dei più prestigiosi Enti di Certificazione indipendenti, il “CERMET”, – per “Auditor di Sistema di Gestione dell’Energia” in base alla Norma UNI EN ISO 19011 e in riferimento ai requisiti della UNI CEI EN 16001; successivamente, lo stesso corso sarà proposto a tutti i clienti che hanno condiviso con Sonepar il cambiamento in atto. Il responsabile di tutta l’attività formativa è Riccardo Accarino, mentre responsabile di tutta la Business Unit è Alessandro Nicotera. Sono loro a spiegare che: «La strategia della Business Unit Energia Sonepar verso i propri clienti (installatori e progettisti) è molto chiara: scegliere produttori leader del settore, sicuri ed affidabili nel tempo, garantire condizioni d’acquisto sicure e vantaggiose, consegnare tempestivamente su tutto il territorio i materiali ordinati, documentare ed informare sui prodotti, formare, informare,

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DISTRIBUZIONE

I corsi hanno prima coinvolto il personale interno di Sonepar e, poi, tutti gli installatori interessati al business del fotovoltaico

assicurare un supporto tecnico/commerciale durante tutto l’iter della progettazione e della realizzazione degli impianti». L’idea è quella di svolgere il ruolo di distributore apportando valore aggiunto e, dunque, travalicare l’attività puramente commerciale. In quest’ottica, proporre corsi di formazione si è da subito rivelata una scelta vincente. Infine, a completare il quadro, da segnalare la partnership strategica con i fornitori, che colgono appieno l’importanza di sfruttare occasioni per parlare direttamente a chi realizzerà gli impianti, informando i clienti sui nuovi sviluppi del mercato, sui progressi tecnologici e sullo sviluppo delle soluzioni più avanzate. G.E.

“Percorsi sul fotovoltaico” ha registrato un grande successo in termini di partecipazione da parte dei clienti installatori

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Largo ai giovani: e al Consorzio arrivano idee fresche

Si chiama G3, ma qualcuno lo scrive con il numero alto e, quindi, si potrebbe dire “G al cubo”, secondo i ricordi scolastici. In ogni caso la “G” sta per Gruppo Gewa Giovani. «L’esperienza degli incontri tra i giovani del Consorzio», spiega Paolo Cignoli, 32 anni, nipote del Presidente Gewa, Luciano Cignoli, «serve ad intraprendere un nuovo cammino e poter cambiare e innovare il modo di lavorare e, soprattutto, di concepire le cose». Se andiamo, invece, a guardare lo statuto, tutto viene definito in maniera più ufficiale: “Il Gruppo Gewa Giovani (in seguito G3) è un organo propositivo permanente che opera all’interno delle strutture centrali del Consorzio Gewa. Si riunisce con una cadenza minima bimestrale nelle varie sedi dei soci appartenenti al G3, via web o, in alternativa, contestualmente alle iniziative nazionali del Consorzio”. Dunque, largo ai giovani, che sono poi manager tutt’altro che alle prime armi, già inseriti a pieno titolo nelle aziende di famiglia, molto spesso in ruoli chiave. Continuiamo la nostra chiacchierata con Paolo Cignoli: «I nostri genitori hanno avuto un’ottima visione quando hanno creato il Consorzio. Ma oggi bisogna fare un passo avanti, non ci si può più limitare, per esempio, al pensiero dei premi di fine anno. In questo senso, noi giovani riusciamo a scambiarci le idee con grande velocità». Secondo una logica molto naturale e verificabile in ogni aspetto della vita, i senior hanno sempre qualche remora prima di cedere il passo alle nuove generazioni. Paolo Cignoli ci conferma che anche ai primi passi del G3 c’è stata una reazione di questo tipo: «Ci guardavano con timore e come se fossimo dei saputelli. Ma non ci siamo fermati, né abbiamo confermato questa impressione sbagliata. A noi interessa far capire

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che il punto di vista di chi ha 30 anni può essere diverso da quello di chi ne ha 60. Ma con questo non precisiamo, a priori, chi dei due abbia ragione. È semplicemente diverso. Dopo di che è probabile che tra di noi serpeggino idee più avveniristiche relative all’evoluzione del mondo». Al momento, quelli del G3 sono diciotto e arrivano da ogni parte di Italia. Si tratta di un gruppo ben amalgamato, che ha l’ambizione di accogliere altre new entry. Nelle rispettive aziende hanno ruoli ed anzianità diverse. Quando si riuniscono portano le esperienze personali e le mettono in comune. «Nella mia azienda», prosegue Paolo Cignoli, «mi occupo di amministrazione e di acquisti. Quindi sono uno che, per far tornare i conti, ha il ruolo ingrato del

Si chiama G3; ed è il gruppo dei nuovi dirigenti degli associati a Gewa Italia. Figli e nipoti per garantire la continuità aziendale e del Consorzio

Il gruppo dirigente del G3. Da destra verso sinistra: Andrea Cavallone (Presidente), Matilde Latella (Vicepresidente), Paolo Cignoli (Consigliere), Nicola Lepori (Consigliere)

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“cattivo”. Parlare con gli amici e colleghi del G3 mi è comunque servito per avere consigli e idee cui da solo non sarei arrivato e che ho trasferito all’interno dell’azienda. Dunque, i risultati sono proficui e sono molto soddisfatto». Torniamo allo statuto. Che recita: “I membri del G3 sono indicati dai soci Gewa, con notifica al Consiglio di Amministrazione, e non potranno avere più di 40 anni. Il G3, attraverso lo scambio di idee ed esperienze e percorsi formativi rivolti ai suoi componenti, aumenterà l’integrazione operativa del Consorzio e migliorerà la visione strategica delle aziende, con l’obiettivo di aumentarne continuamente la competitività. Il G3 concorre alla costruzione di una nuova mentalità consortile, basata su un’integrazione operativa efficace e costante tra i soci, e, in accordo con il Consiglio di Amministrazione, pianifica e realizza velocemente iniziative con gli interlocutori strategici, per creare un mercato sempre più preparato». Quindi, tassativamente under 40: e in questo contesto è quasi un anziano Nicola Lepori, 35 anni, impegnatissimo nell’azienda di famiglia, la Lepogi, di Tempio Pausania, in Sardegna. Che spiega: «I modi di comunicare, tra noi junior, sono sicuramente diversi, più veloci». Lui è l’unico sardo in un G3 che si è strutturato su tre gruppi di lavoro: Specializzazione, Efficienza, Identità e Immagine. «Io faccio parte del primo», precisa Nicola Lepori. «Gli studi dicono che nel prossimo quinquennio il mercato elettrico vivrà di settori che cresceranno e di altri che andranno in diminuzione. Specializzarsi è perciò fondamentale. Ecco, dunque, che il progetto Lighting di Gewa è già un campo sul quale cimentarsi. Io sono uno dei sostenitori: dopo un anno di corsi di formazione, i risultati già si vedono. Lo stesso si farà ora per la TVCC,

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l’allarme intrusione, la sicurezza. Segmenti di mercato che sono in aumento e dove si vede una potenziale ulteriore crescita. Se il distributore si farà trovare pronto, preparato, competente, avrà la sua fetta di mercato, altrimenti resterà un generico come tanti altri». Il prossimo appuntamento del G3 è per il 23 e 24 settembre a Riccione. Una location che è sinonimo di gioventù. Sarà in coincidenza con la convention dei venditori del Consorzio Gewa, in programma il giorno successivo. Sarà la quinta riunione del G3 che ha Andrea Cavallone come Presidente, Matilde Latella, come Vicepresidente, Paolo Cignoli e Nicola Lepori, come Consiglieri, e Monica Molino, di Gewa, come Coordinatrice. Andrea Cavallone, 29 anni, di Foggia, è dunque il Presidente. Ed è molto soddisfatto del gruppo che presiede: «Sono molto contento di quel che si è costruito finora. Ci ho creduto ed investito sin dall’inizio e forse, proprio per questo, mi hanno scelto come Presidente». Come leader che si rispetti è suo il compito di indicare le linee per il futuro: «Abbiamo già creato dei progetti concreti e anche molto ambiziosi. Che possono apparire complicati, difficili da attuare. Noi proveremo a guardarli da una prospettiva diversa e proveremo a trascinare i nostri senior su questa strada. Il progetto più ambizioso è quello che è inglobato nella nostra mission: aumentare le sinergie del gruppo, per avere risultati migliori. Gewa combatte contro i grandi e solo facendo squadra può pensare di farcela. Il Presidente Cignoli e l’Amministratore Delegato Minali hanno mostrato grande fiducia in noi, supportandoci: anche questo è stato un bel segnale».

DISTRIBUZIONE

In alto da sinistra a destra: Andrea Chiodini (Feei), Gabriele Chiappori (Ef 90), Vincenzo Latella (Com Cavi), Luca Puliafico (Meci), Andrea Cavallone e Giuseppe Stellacci (Cavallone), Stefania Cignoli (Cignoli), Ugo e Gemma Scartabelli (Meci), Matilde Latella (Com Cavi) In basso da sinistra a destra: Angelo Paci (Orveme), Paolo Cignoli (Cignoli), Nicola Lepori (Lepogi), Andrea Pratellesi (Imev), Nando Sanchini (Minniti)

“ ...come mission: aumentare le sinergie del

gruppo, per avere risultati migliori..

G.E.

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Electric Levante: quando la Puglia fa squadra

Che la Puglia sia la punta di diamante, economica, del Meridione d’Italia lo dicono gli esperti, ma ci sono delle conferme anche andando ad investigare sul territorio. Ad esempio, incontrando Electric Levante, una realtà consortile che raggruppa 13 imprese operanti già da molti anni nel settore della vendita all’ingrosso di materiale elettrico e d’illuminazione civile e industriale: un’aggregazione territoriale operante in Puglia e Basilicata di Gewa Italia, cui tutte le imprese appartenenti alla Electric Levante sono associate o affiliate. Da poco è stato rinnovato il Consiglio di Amministrazione, con la conferma di Filippo Puliafico a Presidente e qualche novità tra entrate e uscite. Prima, però, di raccontare le ultime evoluzioni di Electric Levante è bene sottolineare quale sia il rapporto tra questa formazione regionale e Gewa, cui tutti i partecipanti, come detto, fanno riferimento. «Mi piace», spiega Massimiliano Delle Fontane, che nel gruppo è il responsabile del coordinamento e dei progetti, «definire il rapporto tra le aggregazioni territoriali e Gewa Italia in questo modo: sinergico, interattivo e compartecipativo. L’aggregazione territoriale può essere considerata un braccio operativo sul territorio, che sviluppa e promuove le attività del Consorzio nazionale, ma, al tempo stesso, partecipa alle scelte strategiche del Consorzio attraverso la condivisione delle politiche commerciali e di sviluppo». Oltre ai principi, che in questo caso sono molto concreti, di Electric Levante vanno poi considerati i risultati, anch’essi molto positivi. Nel 2010, grazie ad un’efficace strategia commerciale, pur con un leggero incremento del volume in fatturazione centralizzata rispetto all’anno precedente (+ 0,73 per cento), sono state sviluppate

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attività tali da consentire di quadruplicare l’ammontare dei premi distribuiti e quasi di triplicare le entrate relative ai contributi dei fornitori, grazie al raggiungimento dell’82 per cento dei budget contrattualizzati. Nel 2011 il numero dei fornitori partner con i quali sono stati conclusi accordi commerciali sono in totale 35, di cui 23 i produttori che operano con il processo di fatturazione centralizzata. Il sell out complessivo delle aziende che hanno gravitato nel 2010 nell’orbita della società è stato pari a 43 milioni di euro, in crescita dell’11,73 per cento rispetto al dato dell’anno precedente e rappresentativo del 15 per cento del mercato elettrico di Puglia e Basilicata.

Il Presidente Filippo Puliafico, appena rieletto, rilancia il programma dell’aggregazione territoriale che fa riferimento a Gewa Italia

Nella foto, da sinistra a destra: Gianpaolo Ladogana, Salvatore Dell’Aquila, Costantino De Troia, Luigi Toma, Antonio Di Martino, Filippo Puliafico, Michele Cavallone

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Quest’anno, la proiezione porta ad un sell out di 55 milioni di euro, con una crescita stimata del 27,9 per cento. Buoni risultati, dunque, e soddisfazione del Presidente, che ha meritato la riconferma. «Per me», racconta Filippo Puliafico, «è in pratica la terza rielezione: ho iniziato come Vicepresidente e poi sono stato rieletto. Ora sarò in carica fino al 2014. Ritengo questa conferma molto gratificante, non per la mia persona, ma per il mio impegno, che è consistito in idee innovative che sono state condivise e integrate dagli altri. E al novanta per cento sono state portate a compimento. Nei prossimi tre anni intendiamo completare le mission che non sono state portate a termine, ma soprattutto sono state inserite tre

Massimiliano Delle Fontane, Responsabile del coordinamento e dei progetti di Electric Levante

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novità, che ritengo importanti». Il programma che il Presidente ha presentato all’Assemblea è fatto di quattro punti, che citiamo dalla sua stessa presentazione: “Primo: rafforzare lo spirito mutualistico, mettendo sempre di più in primo piano la figura di Electric Levante e, di conseguenza, quella di Gewa. Secondo: curare con più puntualità l’aspetto finanziario del Consorzio e di ogni associato che ne abbia necessità attraverso gli strumenti che riterremo necessari mettere in campo per raggiungere l’obiettivo. Terzo: la specializzazione, elemento fondamentale per poter affrontare con più determinazione la nostra posizione sul mercato di riferimento. Quarto e ultimo: il marketing comune attraverso l’operatività di Electric Levante in partnership con le attività che Gewa metterà in campo”. Dunque, un programma al tempo stesso slim, ma corposo. Che Puliafico commenta così: «Le varianti apportate con il nuovo programma hanno dato forte entusiasmo ai componenti del nuovo Consiglio di Amministrazione. Penso, quindi, che gli obiettivi possano essere raggiunti più velocemente. Già abbiamo visitato tutti gli associati, in particolare il Consigliere, Gianpaolo Ladogana, che ha avuto la delega per il commerciale, ha compiuto il giro delle aziende per discutere e preparare tabelle sui prodotti, per eliminare il più possibile il lavoro che ogni associato dovrebbe fare per proprio conto. Per distoglierlo il meno possibile dalla quotidianità. Particolare soddisfazione è venuta dal fatto che le proposte siano state approvate non a maggioranza, ma all’unanimità: questo fa sì che non ci siano piccole differenze di vedute che possano ostacolare la partenza e la realizzazione dei progetti». Il nuovo Consiglio di Amministrazione è, dunque, formato oltre che dal Presidente Puliafico e dal coordinatore Delle Fontane, da Gianpaolo Ladogana (Lapige), Gino Toma (NeonToma) e Salvatore Dell’Aquila (Elettrolamp). Quest’ultimo rappresenta la vera novità, essendo al suo primo mandato come Consigliere. La sua azienda è a San Severo di Foggia. Ovviamente è anche lui soddisfatto dall’elezione: «La fiducia che mi è stata accordata dai colleghi», dice Dell’Aquila, «è per me un onore. Ho accettato con grande entusiasmo. Abbiamo subito intrapreso una serie di iniziative per conseguire degli obiettivi che noi riteniamo strategici e dare impulso allo sviluppo della compagine. È un’impresa impegnativa quella che ci attende, ma sono sicuro che con la partecipazione di tutti, con un ruolo sempre più attivo, si possano ottenere dei risultati in un settore come quello del materiale elettrico dove la competizione è a livelli esasperati. L’idea è che solo rafforzando la nostra compagine si possano vincere le sfide del futuro ed essere degli attori e non semplici comparse».

DISTRIBUZIONE

Filippo Puliafico, Presidente di Electric Levante

Salvatore Dell’Aquila, neo consigliere di Electric Levante

G.E.

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Un solo nome e infinite soluzioni

Grazie al costante investimento in ricerca e sviluppo, focalizzato sulla tecnologia, sui materiali e sul design, nasce Livinglight, la nuova linea civile che soddisfa il bisogno sempre più sentito di personalizzazione degli spazi di vita e di lavoro. Una piattaforma che si basa sulle più moderne reinterpretazioni dei valori delle storiche serie Living International, Light e Light Tech e infonde un nuovo slancio a prodotti di grande successo, per offrire soluzioni complete per il residenziale e il terziario. La nuova linea non è solo varietà di scelta, ma soprattutto libertà di combinazione, per poter moltiplicare le possibilità intorno alle esigenze di ognuno. Forme, colori, materiali, finiture, meccanismi: variabili da comporre con effetti moderni per ottenere la giusta soluzione. Design Il design di Livinglight si concretizza in due forme caratterizzate da un’estrema precisione formale: Quadra, dalle linee pulite per soddisfare i gusti più razionali, e Tonda, dalle valenze organiche, con campitura centrale che sottolinea la zona del comando, cui si affianca una terza proposta dalle valenze fortemente innovative e tecnologiche: Livinglight Air, perfetto connubio tra ricerca tecnologica e stilistica. Una placca che coglie e soddisfa il gusto contemporaneo del minimale; un oggetto inedito ed ultra sottile in cui gli spessori, in associazione ai comandi assiali, sono portati ai minimi livelli per

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Studiata per assicurare la più ampia libertà di scelta estetica e di combinazioni, Livinglight è la proposta BTicino per rispondere alle nuove tendenze dell’abitare contemporaneo

il massimo della planarità. La linea Livinglight, nelle forme Tonda e Quadra, è proposta in tre varianti di materiali – plastica, metalli e legni – e in differenti tipologie di finiture, mentre i metalli sono le finiture caratterizzanti di Livinglight Air con trattamenti e riflessi inediti e preziosi e decori che giocano sul contrasto tra lucido e satinato, per un punto luce che alla funzionalità aggiunge elementi estetici fortemente caratterizzanti. Un ampio mix di esperienze visive e tattili Le plastiche sono proposte nei toni dei Neutri, abbinati ai colori dei meccanismi, nelle trasparenze dei Kristall, nei colori più profondi delle Deep o negli effetti inediti delle Twin, dove lo spazio del comando si fonde con la placca. I metalli si articolano in diverse finiture come i

Forme, colori, materiali, finiture, meccanismi: variabili da comporre con effetti moderni per ottenere la giusta soluzione

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Glossy, con effetti extra lucidi e toni acidi per una perfetta valorizzazione formale, i Silk, per una pregiata sensazione di seta al tatto ed una texture luminosa e elegante, i Naturalia, con effetti che richiamano i materiali delle costruzioni (cemento, pietra e mattone) o finiture dal sapore più “industriale” e i Metals, che reinterpretano i riflessi più preziosi dei metalli. Infine, i Legni, presentati nella finitura Bamboo, che evoca una valenza di naturalità, o Noce nazionale, con caratteristiche più pregiate. Completamente rinnovato nel design ed arricchito con la versione assiale, che raf-

forza la planarità delle placche Livinglight Air, anche il progetto dei meccanismi, proposti nei colori tech, antracite – con lentina che reinterpreta il motivo del pavè in gomma della Living – e bianco, che utilizza per la forma della lentina il motivo puntinato della Light, per effetti lucidi e satinati che valorizzano il comando come elemento formale e segnico.

Livinglight Air, perfetto connubio tra ricerca tecnologica e stilistica: una placca inedita ed ultra sottile in cui gli spessori, in associazione ai comandi assiali, sono portati ai minimi livelli per il massimo della planarità

Coordinamento A favore di un’identità di linea coerente, il coordinamento estetico della linea Livinglight è completo: dai comandi più semplici sino ai display evoluti. Un’estetica

BTicino si è aggiudicata, per la terza volta in cinque anni, l’Oscar dell’Imballaggio: il premio, giunto alla 54a edizione, era dedicato quest’anno al Quality Design. Promosso dall’Istituto Italiano Imballaggio con CONAI e organizzato con la Facoltà del Design del Politecnico di Milano, il riconoscimento ha contribuito all’innovazione del packaging in termini di riduzione dell’impatto ambientale e di semplificazione d’utilizzo da parte del consumatore. BTicino ha ricevuto l’Oscar nella categoria Packaging per Beni Durevoli per l’astuccio delle placche della nuova linea Livinglight, ideato dall’Ufficio Progettazione Imballi di BTicino Varese in collaborazione con l’azienda produttrice. Il premio è stato conferito per le qualità di ricerca estetica e attenzione al dettaglio, per l’alleggerimento della struttura e la riduzione di materiale, oltre che per la semplificazione dell’apertura che facilita l’accesso al prodotto, connotandosi in maniera non comune rispetto al settore di riferimento. La Giuria ha, inoltre, assegnato a BTicino una ulteriore targa per l’innovativa valenza progettuale della linea automatica d’imballaggio. Il packaging delle placche Livinglight, pur nella sua semplicità, risulta essere elegante e sofisticato, grazie alle inedite linee oblique di apertura/chiusura. La produzione è ottenuta in un solo passaggio, durante il quale si realizzano fustellatura e cordonatura di un unico pezzo di cartoncino riciclato, su cui gli elementi grafici sono stampati in rilievo a secco. Per garantire la protezione del prodotto dagli urti con le pareti, la confezione di-

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spone di un accorgimento che mantiene bloccata la placca all’interno dell’involucro, proteggendola da rotture e danneggiamenti superficiali durante la movimentazione e lo stoccaggio. È dotata, inoltre, di una finestratura trasparente, che consente di riconoscere immediatamente la forma e la finitura del prodotto. Le nuove confezioni Livinglight inglobano un insieme di innovative soluzioni tecniche che, come riconosciuto dalla Giuria del premio, permettono numerosi vantaggi, tra cui: - la riduzione del volume del prodotto imballato in fase di trasporto e stoccaggio, che corrisponde ad un vantaggio in termini di spazio occupato lungo tutta la filiera; - la diminuzione dei costi di imballo di oltre il 10%; - l’automatizzazione delle operazioni di imballaggio in linea al termine del processo produttivo: - l’abbattimento del costo di realizzazione della confezione; - la riduzione dell’impatto ambientale dell’astuccio stesso, anche attraverso l’agevolazione dello smaltimento monomateriale in cantiere, eliminando le operazioni di cernita dei materiali.

IMPRESE

Un imballaggio da Oscar

Belli e funzionali, i nuovi comandi Livinglight rinnovano lo stile BTicino. Le finiture, l’illuminazione LED su tutti i modelli e il nuovissimo cinematismo contribuiscono a dare vita a soluzioni in grado di rispondere con stile ad ogni esigenza

Il packaging delle placche Livinglight, pur nella sua semplicità, risulta essere elegante e sofisticato, grazie alle inedite linee oblique di apertura/chiusura

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che è espressione di uno studio minuzioso sulle proporzioni e sull’armonia delle forme, sulla piacevolezza delle esperienze tattili e sulla composizione di cromie inedite. Tecnologia La costante cura del dettaglio e la spinta alla ricerca alla base di Livinglight hanno portato importanti innovazioni che vanno dalla tecnologia elettromeccanica ai comandi elettronici. Il comando elettromeccanico è stato, infatti, totalmente riprogettato al fine di migliorarne le prestazioni, l’affidabilità e la sicurezza. La ricerca BTicino ha, inoltre, sviluppato un nuovo sistema di contatto brevettato, che garantisce una precisione centesimale del movimento meccanico. Ogni componente della linea Livinglight supera brillantemente i più severi test chimici, meccanici, elettrici e termici. A garanzia di un’installazione che dura nel tempo, totalmente sicura, i nuovi comandi vengono sottoposti a test di funzionamento nettamente superiori a quelli previsti dalla normativa vigente: - 100.000 azionamenti con carico normale anziché 40.000; - test in sovraccarico senza alcun segno di usura e di saldatura dei contatti. Maggiore comfort è offerto anche dalle soluzioni ergonomiche del nuovo “motore” elettromeccanico e dall’uso di materiali fonoassorbenti. Così la forza da esercitare sui tasti per l’attivazione dei comandi è stata ridotta del 19% e l’azionamento è dolce e silenzioso. Livinglight veste il controllo di ancora più opzioni per assicurare benessere e facilità di utilizzo grazie a comandi e icone

I comandi assiali della linea Livinglight sono forniti di serie con esclusivi morsetti automatici che possono ospitare cavi sia rigidi, sia flessibili di differenti sezioni sino a 2,5 mm e garantiscono un cablaggio veloce, limitato a pochi secondi, affidabile e resistente

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I nuovi videocitofoni Livinglight sono composti da una struttura base comune che contiene tutta la componentistica attiva da personalizzare in funzione della soluzione scelta

studiati per essere di immediata interpretazione e vicini a chi ne fa uso. Piacere, intrattenimento e sicurezza sono, infatti, sempre accessibili grazie alla perfetta e rafforzata sintonia con My Home, la domotica BTicino, un sistema integrato di automazione domestica modulare e flessibile in grado di gestire l’apparato elettrico di casa attraverso l’utilizzo di applicazioni tecniche all’avanguardia. My Home rappresenta il nuovo modo di progettare l’impianto elettrico di casa; grazie alla moderna tecnologia digitale è, infatti, possibile realizzare in qualsiasi abitazione soluzioni evolute in termini di gestione dell’illuminazione, automazione domestica, sicurezza, risparmio energetico, comunicazione audio/video e controllo a distanza. Una tecnologia anche senza fili, riprogettata e aggiornata per adattarsi con maggiore libertà alle diverse esigenze domestiche della contemporaneità e consentire di utilizzare la stessa tipologia di cablaggio di un impianto tradizionale senza dover prevedere opere murarie. La procedura di installazione e aggiornamento, inoltre, è facile ed intuitiva in modo da agevolare la riconfigurazione degli impianti in base ai bisogni che possono cambiare nel tempo. I nuovi Video Display, videocitofoni evoluti da incasso, con estetica Livinglight e coordinati con la linea civile per sposarsi perfettamente con lo stile di ogni abitazione, permettono, inoltre, l’integrazione funzionale ed estetica della videocitofonia con l’impianto elettrico ed il controllo delle funzioni domotiche di tutta la casa. Per rispondere alle esigenze di un mercato sempre più attento nei confronti dell’home entertainment e del piacere di stare in casa, Livinglight propone, infine, una ricca gamma di connettori audio/ video, per assicurare la connettività e l’integrazione dell’impianto con tutti i

“solo...Livinglight non è varietà di scelta,

ma soprattutto libertà di combinazione, per poter moltiplicare le possibilità intorno alle esigenze di ognuno...

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dispositivi multimediali dell’abitazione e la perfetta compatibilità con tutte le tecnologie radio (WiFi, Bluetooth, GSM, TV, ecc.), oltre ad un rapido accesso alla rete Internet. Qualità tecnologica BTicino è da sempre garanzia di qualità progettuale, costruttiva e tecnologica. È il “saper fare” che permea ogni progetto e soluzione, per offrire una cura del dettaglio e una spinta all’innovazione che sono il vero patrimonio dell’azienda. L’attenzione al prodotto e al processo, dall’ottimizzazione delle materie prime allo sviluppo di nuovi imballi ecologici, confermano l’interesse dell’azienda ad una gestione virtuosa della produzione, che elimina sprechi e ne riduce l’impatto ambientale. La ricerca tecnologica e la sensibilità nel comprendere meglio le reali esigenze di chi vive gli spazi della contemporaneità hanno proposto novità che toccano il cuore del prodotto, dalla tecnologia elettromeccanica ai comandi elettronici, riprogettati al fine di migliorarne le prestazioni, l’affidabilità e la sicurezza. Il progetto Livinglight conferma la profonda sensibilità di BTicino verso le tematiche ambientali; in particolare, a livello produttivo è stata riservata grande attenzione all’impatto ambientale del prodotto: i componenti sono studiati nelle dimensioni ottimali per evitare sprechi, il metallo è stato utilizzato solo laddove serve e gli imballi, in cartone riciclato al 100%, sono progettati per offrire supporti che proteggano i prodotti, ma anche per presentare spessori ridotti al minimo e rinunciare totalmente all’inchiostro.

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Risparmio energetico Uno degli obiettivi principali è rendere consapevoli i consumatori dell’energia elettrica impiegata, permettendo di controllare i carichi e riducendo così gli sprechi energetici. Finalità raggiunta grazie ad un pacchetto di soluzioni, integrate funzionalmente ed esteticamente con Livinglight per un risultato uniforme e coerente, che vanno dalla termoregolazione al controllo dei carichi sino ai touch screen, che offrono la possibilità di visualizzare i consumi della propria casa nella loro totalità (non solo il dispendio di energia elettrica, ma anche quello relativo a tutte le attività connesse al consumo energetico, come acqua e gas). A queste innovative soluzioni, si aggiungono gli interruttori automatici da incasso – che accendono e spengono i punti luce in base all’effettiva presenza di persone negli ambienti – ed i “Green Switch”, moderni dispositivi che assicurano uno spegnimento automatico in base alla presenza di persone e al livello di luminosità. A tutto ciò si aggiunge l’utilizzo delle lampadine LED, che consentono una riduzione dei consumi, una maggior durata e una prestazione inalterata nel tempo.

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Con la termoregolazione (sia tradizionale, sia domotica My Home) è possibile scegliere la temperatura di ogni singola stanza, suddividere l’impianto a zone e attivare il riscaldamento solo quando serve

Grande flessibilità applicativa Livinglight offre soluzioni installative idonee a tutte le necessità impiantistiche, abbinando funzionalità ed estetica in ogni condizione. Può essere installata ad incasso, in pareti in muratura e in cartongesso, a parete, in custodie protette IP40 e IP55, su profilati e sulle molte soluzioni installative del sistema di canalizzazione Interlink. Paola Cipollini

Tramite i touch screen è possibile visualizzare i consumi energetici dell’abitazione, utilizzando così al meglio i propri impianti e riducendo sprechi e malfunzionamenti

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Differenziare con le isole ecologiche

Ecolamp, il Consorzio per il recupero e il trattamento delle lampade fluorescenti esauste, ha presentato la ricerca “Differenziare con le isole ecologiche: gli Italiani tra pensiero e azione”, realizzata dall’istituto Nextest e volta ad esplorare la conoscenza e propensione dei cittadini italiani verso le raccolte differenziate, con un focus sui rifiuti elettrici ed elettronici (RAEE),

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Una ricerca commissionata da Ecolamp rivela che un italiano su tre utilizza le isole ecologiche, anche per il conferimento dei RAEE. In aumento anche la raccolta differenziata delle lampade a basso consumo

tra cui le lampade a basso consumo ed i tubi fluorescenti esausti. Ad illustrare e commentare i dati emersi insieme con Fabrizio D’Amico, Direttore Generale di Ecolamp, sono stati Bruno Cesario, Sottosegretario all’Economia, Francesco Ferrante, Componente della Commissione Ambiente del Senato, Silvia Lavi, Direttrice Scientifica dell’istituto di ricerca Nextest, Giorgio Mulé, Direttore di Panorama. L’indagine ha evidenziato che le isole ecologiche, ossia i centri di raccolta comunali, risultano essere un canale non solo noto, ma anche utilizzato dai cittadini per la gestione dei rifiuti che non rientrano nelle classiche raccolte differenziate, come ad esempio carta, plastica o vetro. Quasi il 60 per cento degli Italiani conosce, infatti, le isole ecologiche non solo dal punto di vista teorico, ma anche pratico, fornendo una puntuale descrizione di come funzionano e dove sono ubicate, ed il 32 per cento le ha utilizzate almeno una volta negli ultimi 12 mesi. Circa il 10 per cento di chi conosce le isole ecologiche sa che qui possono essere smaltite le lampade a basso consumo esauste e, tra coloro che si sono recati all’isola ecologica almeno una volta nell’ultimo anno, il 7 per cento ha anche messo in pratica questo comportamento. Queste percentuali rappresentano un dato positivo per il Consorzio Ecolamp che dal 2008 ha raccolto quasi 3.000 tonnellate di lampade fluorescenti esauste, rifiuti pericolosi in quanto contengono una piccola quantità di mercurio, da trattare correttamente poiché nociva per

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Tabella 1: Raccolta totale delle lampade esauste in Italia

2010 (kg)

2009 (kg)

2008 (kg)

804.427 +23% sul 2009

652.831

211.388

2010 (kg)

2009 (kg)

2008 (kg)

Ecolamp/Isole ecologiche

545.380

533.708

155.600

Ecolamp/Canali volontari Incremento %

719.290 +52% sul 2009

298.335

Italia/Isole ecologiche Incremento %

Dati Rapporto annuale Centro di Coordinamento RAEE Tabella 2: Raccolta Ecolamp delle lampade esauste in Italia

Dati Rapporto annuale Centro di Coordinamento RAEE

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«Ecolamp», ha concluso Fabrizio D’Amico, «si adopererà anche in futuro per far sì che la propensione del 90 per cento degli Italiani alla raccolta delle sorgenti luminose esauste possa trasformarsi in azione attraverso una continua e chiara informazione al consumatore. L’obiettivo è senza dubbio quello di portare progressivamente i cittadini ad azioni concrete e consapevoli di salvaguardia dell’ambiente e di corretta gestione di questi rifiuti giunti a fine vita».

IMPRESE

l’ambiente. Il 42 per cento delle lampade raccolte dal Consorzio proviene proprio dalle quasi 1.700 isole ecologiche servite in tutto il territorio nazionale. Ulteriore risultato degno di nota è quello rappresentato dal 90 per cento degli Italiani che, se informato e sensibilizzato sul tema, si dichiara propenso a differenziare le lampade a basso consumo esauste, portandole all’isola ecologica più vicina o restituendole presso qualsiasi punto vendita al momento dell’acquisto di quelle nuove. Quest’ultima modalità, nota come “ritiro 1 contro 1”, pur essendo obbligatoria per la Distribuzione (DM 65/10), risulta ancora utilizzata solo dal 15 per cento del campione rappresentativo della popolazione italiana. Come dimostrano questi dati, la corretta informazione dei cittadini è un fattore determinante per il decollo della raccolta differenziata delle sorgenti luminose esauste e per far sì che questo comportamento possa diventare una prassi comune e abituale per tutti. A tal proposito, Ecolamp si è da sempre impegnato in campagne di comunicazione rivolte ad amministrazioni pubbliche, imprese, cittadini e scuole, con progetti come la mostra polisensoriale Lamp&Rilamp, che in 3 anni ha toccato 31 piazze italiane ed ha raggiunto oltre 40.000 visitatori; la partecipazione al Carnevale di Venezia; la campagna pubblicitaria “Non è il solito Bidone”, pianificata sulle maggiori testate italiane; la collaborazione con Mondadori, attualmente in corso, che prevede, parallelamente ad una forte presenza sui media tradizionali e on line, la distribuzione presso tutte le librerie del circuito di un milione di shopper personalizzate con il vademecum Ecolamp sulla raccolta differenziata delle lampade a risparmio energetico.

Roberto Corti

Fabrizio D’Amico, Direttore Generale di Ecolamp

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Reti intelligenti: dall’automazione ai veicoli elettrici

“è una ...Una Smart City città che mira

al miglioramento della qualità della vita dei propri cittadini...

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Il termine Smart Grid è ormai presente in ogni discussione relativa al futuro, ma anche al presente, dei sistemi elettrici. In questo contesto va ad inserirsi la realtà delle Smart Cities. Una Smart City è una città che mira al miglioramento della qualità della vita dei propri cittadini, che si articola su una serie di dimensioni: efficienza energetica, ottimizzazione dei consumi, riduzione delle emissioni di gas nocivi, attenzione all’ambiente, incremento della connettività e dello scambio di informazioni tramite i sistemi ICT (Information and Communication Technology), sicurezza, miglioramento di logistica e mobilità. In particolare, in quest’ultima area vanno ad inserirsi le tematiche di rivisitazione generale del sistema dei trasporti, tra cui quello su rotaia, e la cosiddetta e-mobility.

Un partner in grado di fornire molteplici tecnologie capaci, nell’ambito della Smart City, di coprire tutte le principali esigenze, dall’efficienza energetica all’integrazione, alla gestione delle fonti rinnovabili

Le tecnologie che ABB è in grado di mettere in gioco nell’ambito Smart City sono molteplici e in grado di coprire tutte le principali esigenze, partendo dall’efficientamento di edifici esistenti, con un occhio di riguardo all’autonomia energetica degli edifici stessi tramite l’utilizzo di tecnologie di autoproduzione, fino ad arrivare all’elettrificazione nei porti sia delle banchine, sia dei natanti, a partire dalla distribuzione in media tensione, con conseguente riduzione delle emissioni delle navi non più obbligate a mantenere i motori accesi per produrre energia elettrica durante le soste in porto. Ancora, il cosiddetto “Demand Response”, ovvero l’utenza elettrica in grado di differire i propri consumi verso fasce orarie caratterizzate da un prezzo dell’energia inferiore, contribuendo in questo modo al

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servizi e consulenza per utility e società operanti nei settori energia, telecomunicazioni ed ICT. Le tecnologie Ventyx coprono ed integrano gestione degli asset, gestione della forza lavoro mobile, pianificazione e forecast, monitoraggio del sistema elettrico (SCADA – EMS – DMS), gestione del mercato dell’energia, demand response. Grazie alle proprie tecnologie vincenti, ABB è in prima linea sia sul fronte Smart Grid, sia in quello Smart City, con diverse esperienze in ambito internazionale, quali Stoccolma (Svezia), Helsinki (Finlandia), Friedrichshafen (Germania), Boulder (Colorado, USA). In Italia è stato finalizzato un accordo di collaborazione tra ABB e il Comune di Genova nel contesto di Genova Smart City, ovvero un’iniziativa ad ampio respiro coordinata dal Comune di Genova e che vede la partecipazione di alcune tra le aziende più importanti del settore e dell’Università. L’obiettivo dell’iniziativa è la candidatura della città di Genova al progetto Smart City, finanziato dalla Comunità Europea, e che s’inquadra nel “Patto dei Sindaci” a livello europeo cui Genova ha aderito il 10 febbraio 2009. Ma questo non è tutto! Come ben sa ogni cittadino, la qualità della vita nelle città del giorno d’oggi è in larga parte determinata

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livellamento del carico elettrico generale (“load peak shaving”) e al conseguente miglioramento dell’economicità del sistema. In questi casi, il target non è solo l’utenza domestica, con possibili applicazioni di domotica, ma anche il settore intermedio tra l’utenza domestica e la cosiddetta utenza “energivora”, ossia quelle industrie caratterizzate da elevati consumi elettrici. E poi l’integrazione di generazione distribuita di piccola e media taglia anche in bassa tensione e con largo uso di energia proveniente da fonti rinnovabili. Sono proprio le fonti rinnovabili, con la loro scarsa prevedibilità, a richiedere lo sviluppo delle tecnologie di accumulo dell’energia (energy storage), settore in cui ABB possiede soluzioni in grado di fornire parchi batterie dotati dell’intelligenza e dell’automazione necessarie allo scopo. Non ultimo, in un contesto in cui la costruzione di nuove linee di trasmissione è per molti aspetti problematica, ABB può mettere in campo tecnologie volte all’aumento della capacità di trasporto delle linee, con un occhio di riguardo all’affidabilità, sicurezza e continuità di servizio. Nell’affermazione di ABB come punto di riferimento per Smart Grid e Smart City ha sicuramente avuto un importante effetto la recente acquisizione di Ventyx, da anni fornitore di soluzioni avanzate di software,

Dalla Smart Grid... alla Smart City

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Il contributo ABB alle Smart City

dalla mobilità. Da questo punto di vista l’emobility è sicuramente un nuovo approccio in grado di portare notevoli benefici e, a tale scopo, richiede sperimentazione ed innovazione tecnologica. ABB ha tutte le competenze e le tecnologie per preparare le Smart Grid alle sfide legate ai veicoli elettrici e offrire soluzioni pratiche di ricarica per soddisfare le esigenze di conducenti, fornitori del servizio e operatori di reti elettriche. L’infrastruttura che supporterà la mobilità elettrica dovrà soddisfare le necessità della rete e, contemporaneamente, di tutti gli attori coinvolti. ABB sta già fornendo supporto a diversi progetti di e-mobility, tramite la fornitura ai propri clienti dei componenti necessari allo sviluppo delle reti e dei sistemi di ricarica. Il portafoglio di ABB contiene tutto ciò che serve per implementare sistemi di ricarica affidabili, efficienti e sicuri nelle quattro differenti tipologie che, a regime, caratterizzeranno queste applicazioni: soluzioni a ricarica lenta, semirapida, rapida e ultrarapida. Le soluzioni a ricarica lenta residenziali devono offrire consumi ridotti ed essere in grado di ricaricare le batterie durante la notte, con un impatto minimo sulla rete. Le stazioni pubbliche sono punti di ricarica semi-rapidi, in grado di ricaricare una batteria in poche ore. Differentemente, i sistemi di ricarica rapida e ultrarapida saranno installati in autostrada e nelle città e dovranno garantire la ricarica in pochi minuti. In Italia ABB sta sviluppando, in particolare, sistemi per la ricarica lenta residenziale e per la ricarica semirapida. I sistemi di ricarica semirapida richiedono anche uno studio di configurazione e design in funzione delle diverse situazioni applicative, nello specifico per ciò che riguarda

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la metodologia di addebito: con carte di credito, a parchimetro con emissione di biglietto che all’uscita dal parcheggio consenta di addebitare sia il costo della sosta, sia quello dell’eventuale ricarica, mediante immissione di codice con gestione di addebito a livello centralizzato. Per quanto riguarda i sistemi di ricarica rapida e ultrarapida, ABB, grazie alla propria ampia gamma di apparecchiature elettroniche di potenza, sta sviluppando vari modelli in funzione delle richieste specifiche degli utenti. Con una gestione “intelligente” del sistema di ricarica, le centrali energetiche potranno fornire l’energia per alimentare i veicoli senza incrementare la capacità nominale, e si potranno gestire i carichi dei trasformatori di distribuzione locale, senza black out locali. I veicoli elettrici non sono però solo mezzi di trasporto. Le utility potrebbero utilizzare le batterie dei veicoli elettrici parcheggiati e collegati alla rete per lo stoccaggio dell’energia in eccesso. Al contrario, in caso di carenza di energia, i veicoli elettrici potrebbero costituire una riserva rapida in grado di soddisfare i picchi di domanda. Le stesse batterie dei veicoli elettrici a fine “vita” si ritiene potranno essere utilizzate come centri di immagazzinamento. In tal senso, ABB sta ponendo il proprio impegno anche su questo importante fronte. L’energia elettrica è più efficiente e sicura di qualsiasi altra fonte di energia, può essere generata in maniera sostenibile e presenta il vantaggio di una rete di distribuzione capillarmente distribuita, caratteristiche che si pensa consentiranno nei prossimi anni lo sviluppo di un’infrastruttura di ricarica dedicata su larga scala.

“non...Isono veicoli elettrici solo mezzi

di trasporto... In caso di carenza di energia, potrebbero costituire una riserva rapida in grado di soddisfare i picchi di domanda...

A cura della Redazione

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Tecnologie LED per illuminare l’arte

Dalla passione per la “luce intelligente” e per la continua ricerca di soluzioni innovative nasce un nuovo progetto di illuminazione nell’ambito del patrimonio artistico/culturale firmato Osram. Il magnifico ciclo di teleri realizzati da Jacopo Robusti, detto il Tintoretto, conservati nella Sala Terrena della Scuola Grande di San Rocco, uno degli edifici più insigni di Venezia dispone, infatti, di una nuova e innovativa regia luminosa. Osram, insieme all’architetto Alberto Pasetti Bombardella, che ha curato l’intero progetto illuminotecnico, ha realizzato una soluzione LED in grado di garantire una lettura accurata dei colori e la percezione della loro matericità intrinseca, offrendo così a tutti gli amanti dell’arte la profonda comprensione dei dettagli e la scoperta di significati prima nascosti, per una migliore interpretazione delle opere e dell’architettura che fa loro da cornice. «L’illuminazione dei grandi teleri del passato, infatti, ha sempre presentato significative difficoltà nel garantire una buona visibilità a causa delle problematiche di inserimento dei corpi illuminanti in contesti architettonici vincolanti e delle loro dimensioni, generando notevoli ostacoli alla loro corretta contemplazione», afferma l’architetto Pasetti. «Ma», continua Pasetti, «negli ultimi anni il settore dell’illuminazione museale rivolto alle opere d’arte è cresciuto molto e Osram, grazie alla continua ricerca di soluzioni innovative, ha saputo far evolvere il rapporto tra qualità della luce e proprietà tecnico/fisiche, assicurando una migliore conservazione delle singole opere». L’innovativo sistema illuminotecnico disegnato dallo stesso Studio Pasetti prende il nome

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di Batwing, dalla forma della struttura stessa che ricorda, vista in sezione, proprio le ali di un pipistrello, ed è posto lungo i due filari di colonne che suddividono le navate laterali della Sala Terrena. È composto da 32 COINlight Advanced, moduli LED in grado di offrire una luce d’accento e un’elevata efficienza luminosa. Inoltre, grazie al sistema di gestione dell’illuminazione EASY Color Control è possibile configurare a piacimento 8 scenari di illuminazione in 4 sequenze differenti, così da mettere in risalto le dominanti cromatiche più interessanti e favorire nuove e continue interpretazioni, grazie anche ad un corretto bilanciamento tra luce naturale e artificiale. Con un semplice teleco-

La tecnologia Osram offre un nuovo modo di leggere l’arte attraverso le potenzialità dei LED

I dipinti del Tintoretto sono illuminati da una soluzione LED in grado di garantire una migliore interpretazione delle opere e dell’architettura che fa loro da cornice

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Il sistema d’illuminazione è composto da 32 COINlight Advanced, moduli LED in grado di offrire una luce d’accento e un’elevata efficienza luminosa

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una grande potenza espressiva», ha dichiarato Demetrio Sonaglioni, vicario della Scuola Grande di San Rocco, che ha coordinato i lavori insieme all’architetto Pasetti. Questo nuovo progetto di illuminazione coglie a pieno titolo lo spirito di Osram Art Light Lab, il laboratorio in continuo divenire dedicato allo sviluppo e all’applicazione delle nuove tecnologie LED nell’illuminazione per l’arte, espressione della capacità della società di fornire in modo competente e adeguato sistemi di luce completi e su misura in base alle specificità di ciascun progetto e nel rispetto della sostenibilità ambientale.

IMPRESE

mando EASY Hybrid Remote, si accede facilmente alle differenti funzioni, rendendone la gestione estremamente versatile e flessibile. La programmazione del sistema, inoltre, può essere fatta sia con il telecomando, sia utilizzando un apposito software da PC. In questo modo è possibile richiamare scenari e sequenze con la massima semplicità, utilizzando un’interfaccia grafica veloce ed intuitiva. Le tele vengono così illuminate da un flusso lineare di luce lungo l’intera superficie dell’opera, garantendo un’omogeneità del fascio luminoso, una resa cromatica calibrata in funzione delle caratteristiche di ciascun dipinto, un corretto contrasto di luce tra opere e fondali architettonici, oltre a ridurre possibili fenomeni di abbagliamento, grazie ad un sistema frangiluce di cui i singoli moduli sono dotati. In termini progettuali, ciò si traduce in un miglioramento delle condizioni di conservazione dei dipinti stessi e in una visione delle opere eccellente, superiore ad ogni risultato finora ottenuto con le tradizionali sorgenti luminose. Ma i vantaggi offerti da questa innovativa tecnologia non finiscono qui. I moduli LED Osram sono, infatti, caratterizzati da ridotte dimensioni, da ampia flessibilità nella selezione della migliore temperatura di colore, da basso consumo di energia e di costi di gestione, oltre ad una lunga durata nel tempo. Tutte queste caratteristiche, unite all’assenza di emissioni ultraviolette e infrarosse, fanno dei nuovi sistemi a LED Osram la sorgente luminosa ideale, semplice ed efficiente. «Da oggi, grazie a Osram, i dipinti del Tintoretto posti nella Sala Terrena tornano a brillare di nuova luce, elemento distintivo delle sue opere. Forme e colori emergono e ritrovano

A cura della Redazione

L’innovativo sistema illuminotecnico disegnato dallo stesso Studio Pasetti prende il nome di Batwing, dalla forma della struttura stessa che ricorda, vista in sezione, proprio le ali di un pipistrello

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Asita: multimetro digitale

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Ampliando la propria gamma di UPS Multi Sentry con i modelli da 60-80 kVA con ingresso e uscita trifase con tecnologia On Line a doppia conversione, Riello UPS ha raggiunto nuovi traguardi in termini di efficienza e di riduzione degli ingombri. I nuovi inverter vanno ad ampliare la gamma attuale, che prevede i modelli monofase 10, 12, 15, 20 kVA e i modelli trifase 10, 12, 15, 20, 30, 40, 100, 120 kVA. Sono ideali per la protezione di sistemi informatici, data center, apparati di telecomunicazioni, reti informatiche e sistemi critici in genere, dove i rischi connessi all’alimentazione con una scarsa qualità dell’energia, possono compromettere la continuità delle attività e dei servizi con costi elevatissimi, ma offrono l’indubbio vantaggio di un ingombro minimo, che si riduce a soli 0,4 m2. Grazie alla tecnologia utilizzata, Multi Sentry risolve ogni problema di inserimento in impianti dove la rete di alimentazione ha una limitata potenza installata, dove l’UPS è alimentato anche da un gruppo elettrogeno o, comunque, dove esistono problemi di compatibilità con carichi che generano armoniche di corrente; infatti, Multi Sentry ha impatto zero sulla sorgente di alimentazione, sia essa la rete oppure un gruppo elettrogeno. «Avvalendoci delle tecnologie più all’avanguardia», spiega Luca Buscherini, Responsabile Marketing di Riello UPS, «abbiamo progettato inverter a tre livelli che garantiscono un rendimento complessivo in doppia conversione fino al 96 per cento, che si colloca senza dubbio tra i più alti (se non il più alto) del mercato. Queste soluzioni tecnologiche permettono di risparmiare oltre il 50 per cento dell’energia dissipata in un anno, rispetto a un analogo prodotto presente sul mercato». Particolare attenzione è stata prestata anche alla gestione delle batterie, che è di fondamentale importanza per assicurare il funzionamento del gruppo di continuità nelle condizioni d’emergenza. Il “Battery Care System” adottato consiste in una serie di funzioni e prestazioni che permettono di gestire le batterie di accumulatori, al fine di ottenere le migliori prestazioni e di allungarne la vita di funzionamento. La compensazione della tensione di ricarica in funzione della temperatura, ad esempio, permette di evitare cariche eccessive e surriscaldamenti delle batterie, il test batterie consente di diagnosticare in tempo la riduzione delle prestazioni o eventuali guasti, mentre la protezione contro le scariche profonde previene il danneggiamento o la riduzione delle prestazioni degli accumulatori. Inoltre, grazie al caricabatteria ad alta frequenza si riduce il valore di “Ripple” a livelli trascurabili, allungando la vita degli accumulatori e mantenendo le prestazioni elevate per lungo tempo. Molta attenzione è stata data alla supervisione e controllo dell’UPS: Multi Sentry è, infatti, dotato di un display grafico (240 x 128 pixel retroilluminato) che fornisce tutte le informazioni, misure, stati ed allarmi dell’UPS in 14 lingue diverse e visualizza forme d’onda e di tensione/corrente (in modalità oscilloscopio) senza la necessità di ulteriori strumenti. A questo si aggiunge una dotazione di interfacce e software per la comunicazione tra i più completi sul mercato.

PROPOSTE

Riello UPS: efficienza ed ingombri ridotti

Robusto, completo ed essenziale, il multimetro digitale MD590 di Asita ha un design accattivante, che soddisfa tutte le richieste, anche quelle dei tecnici più esigenti. Il grande display permette una visione ottimale del risultato della misura ed il guscio antiurto in dotazione lo protegge dalle cadute. Effettua misure di tensione alternata e continua, corrente alternata e continua fino a 10 A continuativi, resistenza, capacità, prova diodi e continuità con avvisatore acustico. Mentre l’operatore ha entrambe le mani impegnate con i puntali, la funzione di “Auto-Hold” permette la registrazione automatica del risultato. Ha un elevato livello di protezione elettronica contro le errate inserzioni nella misura di resistenza (fino a 600 V max) e, tramite fusibile ad elevato potere di interruzione, nella misura della corrente. Completano il tutto la funzione di cambio scala e spegnimento automatico.

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Urmet: preventivo personalizzato

Conergy: sistema di montaggio per coperture in lamiera grecata

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Realtà italiana con presenza internazionale che progetta, sviluppa e commercializza prodotti e sistemi nei settori della comunicazione e sicurezza integrata, della gestione e risparmio di energia e delle telecomunicazioni, Urmet, società del Gruppo Urmet, presenta il sistema di preventivazione automatica on line Draw2Voice. Questa soluzione è dotata di un’interfaccia estremamente intuitiva e si rivolge ai progettisti ed installatori che vogliono utilizzare il sistema videocitofonico 2Voice. Con un cablaggio semplice e sempre uguale in qualsiasi tratta, 2Voice, con soli 2 fili non polarizzati, è in grado di soddisfare ogni esigenza, dalle funzioni base a quelle più articolate. Draw2Voice permette di ottenere, con pochi e semplici passaggi, una valutazione precisa dei costi dell’impianto ed in tempi molto rapidi. Accessibile direttamente dal sito www.2voice.it, anche tramite i moderni Smartphone, il sistema prevede un percorso per la compilazione dei campi, con quattro differenti opzioni, in funzione della tipologia dell’intervento: Villa/Palazzina citofonico, Villa/Palazzina videocitofonico, Complesso edilizio citofonico e Complesso edilizio videocitofonico. Il primo passo consiste nell’inserimento dei dati generali, quali, ad esempio, il numero degli utenti totali, dei posti interni ed esterni, con la possibilità di scegliere i modelli tra quelli presenti sul catalogo Urmet e di visualizzarli. Draw2Voice tiene conto, nella compilazione dei form, dei vincoli del sistema opzionato, per guidare il professionista verso la configurazione più corretta. La seconda fase riguarda la struttura dell’impianto nei singoli edifici, in caso di un complesso edilizio. Le operazioni risultano semplificate, grazie anche alle icone, che indicano sempre, in modo chiaro, quale unità è in definizione. È possibile, inoltre, su richiesta, memorizzare i dati inseriti per duplicarli automaticamente per gli altri stabili e modificare le indicazioni, in qualsiasi momento. Una volta terminata la compilazione, il professionista può visualizzare un riassunto generale dell’impianto ed il relativo preventivo a listino, completo di caratteristiche tecniche e dell’elenco dettagliato dei componenti scelti. Inoltre, Draw2Voice propone una serie di possibili schemi tipo, tra cui selezionare quello più conforme alle esigenze. Infine, la stima di costo ottenuta può essere inviata, via e-mail, integrata con una richiesta di contatto, direttamente alla filiale o agenzia commerciale Urmet più vicina.

Presentato da Conergy il nuovo sistema di montaggio SunTop Trapez, progettato specificamente per l’impiego sulle coperture in lamiera grecata come, ad esempio, i capannoni commerciali e industriali. In combinazione con i moduli PowerPlus 240P ad alta efficienza, il sistema permette l’installazione di impianti fotovoltaici di grande potenza in maniera semplice e veloce su tutte le coperture realizzate in lamiera grecata trapezoidale convenzionale, da uno spessore della lamiera di 0,63 mm ed un’altezza minima del profilo di 20 mm. L’innovativo aggancio della staffa laterale ad “uncino” consente il posizionamento libero della struttura di fissaggio su tutta la superficie di copertura, permettendone l’ancoraggio sia in orizzontale, sia in verticale, rendendolo altamente funzionale e pratico e permettendo di montare carichi più alti e una copertura più uniforme. L’estrema semplicità di montaggio degli elementi preassemblati permette, inoltre, una notevole riduzione dei tempi e dei costi d’installazione dell’impianto. Il sistema è una soluzione completa che, grazie all’integrazione di tutti gli elementi, diminuisce sensibilmente i costi di montaggio. Test specifici di progettazione statica di montaggio hanno dimostrato la possibilità di ottimizzare le quantità e il numero di punti d’attacco in base alle esigenze; inoltre, la flessibilità di stoccaggio dei componenti, i tempi ridotti di progettazione e installazione riducono ulteriormente i costi dei sistemi a telaio. Il numero di componenti e la loro disposizione possono essere facilmente definiti in fase di progettazione grazie ad uno specifico software di configurazione, che permette l’assemblaggio dei sistemi standard in pochi minuti, comprese le verifiche statiche e le liste dei componenti necessari. Tutti i componenti del sistema sono realizzati in alluminio e acciaio inox, garantendo un’alta resistenza alla corrosione e una massima durata, oltre alla possibilità di un riciclo completo.

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Tritecnica: Amplificatore proporzionale

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Specialista globale nella gestione dell’energia, Schneider Electric ha annunciato che la sua architettura EcoStruxure s’integrerà con il sistema Intelligent Building Management, recentemente presentato da IBM. «Schneider Electric permette a migliaia di clienti in tutto il mondo di gestire in modo intelligente l’energia negli edifici», ha dichiarato Chris Curtis, Presidente e CEO della divisione Building di Schneider Electric. «Unendo la nostra esperienza nel campo dell’energy management con strumenti per la misurazione e per l’analisi basate su dati, ottimizziamo le prestazioni, riducendo i consumi energetici e migliorando la gestione operativa degli edifici». EcoStruxure è l’offerta completa di Schneider Electric per la gestione attiva dell’energia; tramite un’architettura tecnologica aperta e flessibile, collega fra loro cinque diversi ambiti – energia elettrica, data center, processi industriali controllo e sicurezza fisica – permettendo di ottenere fino al 30 per cento di risparmio in termini di efficienza energetica. A livello mondiale, gli edifici sono la principale fonte di consumo di energia, e generano il 40 per cento delle emissioni di gas serra. Secondo un recente rapporto di Forrester Research, si prevede “un brillante futuro per i software di gestione dell’energia e delle emissioni di gas serra, perché essi permetteranno alle aziende, probabilmente per la prima volta, di controllare attivamente le loro performance in termini di sostenibilità ambientale”. Oggi è possibile ottenere globalmente un risparmio di energia che può arrivare al 30 per cento, ma la gran parte dei proprietari e dei gestori di edifici non dispone di quegli strumenti che permettono di gestire in modo efficace l’energia e di analizzarne l’utilizzo nelle proprie strutture. L’integrazione del sistema di building management Andover Continuum, che fa parte dell’architettura EcoStruxure di Schneider Electric, con Intelligent Building Management di IBM, è stata pensata per superare queste difficoltà. Le informazioni sono condivise e il consumo di energia è gestito in modo ottimale monitorando e controllando sistemi e macchine presenti nell’edificio, quali: videosorveglianza, contatori, sistemi per la sicurezza fisica, sistemi HVAC, illuminazione, infrastrutture fisiche per data center, apparecchiature per la produzione di energia elettrica. Il sistema Intelligent Building Management di IBM si integrerà con l’architettura EcoStruxure, utilizzando le analisi sull’energia per identificare le fonti di spreco energetico, dovute a un funzionamento inefficiente delle apparecchiature. Si potranno così attribuire gli sprechi agli specifici elementi dell’edificio che li generano. Sarà possibile conoscere a fondo gli aspetti energetici dell’edificio, con tool che individuano automaticamente i guasti e strumenti di diagnostica che permetteranno di migliorare i consumi energetici.

PROPOSTE

Schneider Electric: sistemi intelligenti di Building Management

Tritecnica presenta il nuovo amplificatore proporzionale CAN PROP di MRS, finalizzato alla regolazione del flusso delle valvole proporzionali. Grazie all’impiego di un microcontrollore, è possibile impostare liberamente i parametri per la regolazione della corrente, nonché i parametri della frequenza dither. L’amplificatore dispone di 2 ingressi analogici e di 1 uscita PWM con 3 A. È idoneo per CAN High speed; SAEJ1939 e CANopen.

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BPT: da videocitofono a raffinato elemento d’arredo

APC by Schneider Electric: gestione dell’alimentazione

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Concentrato di tecnologia e raffinato design, Perla è il nuovo “gioiello” della videocitofonia firmata Bpt, in grado di inserirsi con elegante discrezione in ambienti dal diverso stile grazie alla sporgenza dalla parete di soli 30 mm e alle linee morbide negli angoli. La finitura lucida bianco Ice, o in alternativa nero Fusion, contribuisce a rendere il videocitofono un raffinato elemento d’arredo dalla spiccata nota tecnologica. L’apparecchio è provvisto di un ampio monitor a colori LCD da 3,5’’ di alta qualità e di una ghiera circolare centrale retroilluminata nella colorazione blu, che consente un rapido accesso alle varie funzioni videocitofoniche quali l’autoinserimento, l’esclusione suoneria e l’invio di due comandi ausiliari utilizzati per l’accensione luce scale e la chiamata al portiere. La retroilluminazione blu segnala chiaramente quali siano le varie funzioni attive (esclusione suoneria e chiamata da portiere), in modo da avere sempre sotto controllo lo stato del dispositivo. Dispone della funzione palleggio-video di serie e consente di programmare la melodia associata alla chiamata da posto esterno e da pianerottolo, con la possibilità di scegliere tra otto diverse suonerie. Funzioni aggiuntive sono la segnalazione di chiamata panico al portiere tramite LED e la possibilità di ricevere chiamate differenziate in funzione della provenienza (posto esterno, pianerottolo, centralino di portineria o derivato intercomunicante). Tramite comandi intuitivi posti ai lati dello schermo LCD è, inoltre, possibile regolare facilmente il volume della suoneria su tre livelli (alto, medio, basso), la luminosità e la saturazione colore del monitor, così come effettuare fino ad otto chiamate intercomunicanti. Grazie alla retroilluminazione blu, i pulsanti di risposta/aggancio e di attivazione della funzione apriporta posti ai lati della ghiera centrale sono di facile individuazione e permettono un’agevole gestione dei comandi in fase di chiamata. L’attenzione particolare nei confronti dell’ambiente ha portato il costruttore a scegliere di dotare il videocitofono di un monitor dall’elevata qualità, ma allo stesso tempo caratterizzato dal basso consumo. Questo permette di avere fino a tre derivati master con monitor acceso in chiamata contemporanea senza l’ausilio di alimentatori supplementari, garantendo un notevole risparmio energetico. Perla è disponibile anche nella versione solo audio per impianti citofonici.

Parallelamente al lancio di MyLogic, il nuovo videocitofono che entra nella sfera della Home Automation, Farfisa ha reso disponibili due tipologie di videokit orientate a soddisfare sistemi monofamiliari, ML2262AG e ML2262PLC, rispettivamente con posto esterno linea Agorà e linea Profilo. Come posto interno singolo, MyLogic – disegnato da Nico Smeenk e, come tutti i prodotti Farfisa interamente made in Italy – è all’avanguardia da vari punti di vista (concezione e progettazione, tecnologia, potenzialità, design ed usabilità). Vivavoce, è un videocitofono con display LCD a 4,3” e 16:9, integra in sé, tramite touch screen, l’organizzazione delle molteplici funzioni per l’automazione della casa, quali la videocitofonia, completa di tutti i servizi più avanzati, la termoregolazione, con conseguente attivazione di caldaie o condizionatori e l’attivazione tramite attuatori degli altri apparati coinvolti con il comfort della casa. È corredato anche di agenda, planning, sistema di messaggistica interna, gestione foto digitali e screen saver. Il sistema MyLogic utilizza l’innovativa ed al contempo consolidata tecnologia digitale Duo System (2 fili non polarizzati) su cui si trasmettono tutti i comandi, riducendo tempi, costi ed eventuali errori di montaggio o problemi di manutenzione. Nell’imballo, esteticamente accattivante, dei videokit è presente tutto il materiale necessario per la corretta installazione di un impianto monofamiliare videocitofonico evoluto per la gestione domotica dell’abitazione. Contiene, inoltre, materiale tecnico per l’installatore e per l’utente, documentazione altresì disponibile sul sito istituzionale www.acifarfisa.it e su quello specifico www.mylogic.it.

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Elettrocanali: quadro di distribuzione

Fornitore di inverter solari residenziali e commerciali, Danfoss Solar Inverters ha reso disponibile la serie TripleLynx Pro sul mercato europeo, nelle versioni 8 kW, 10 kW, 12,5 kW e 15 kW, inverter che consentono la gestione del server Web da qualsiasi PC, nonché la registrazione dati integrata, eliminando in questo modo la necessità di un’unità di monitoraggio separata. Con questa funzionalità, l’utente può facilmente visualizzare le impostazioni, effettuare regolazioni e ricevere dati di produzione o messaggi di errore tramite e-mail o Sms. TripleLynx Pro può anche archiviare in modo sicuro i dati assunti per 20 anni. Nella fase di configurazione dell’impianto, utilizzando la serie TripleLynx Pro, si identifica un inverter come master, consentendo la gestione degli inverter multipli da una sola unità. Ciò rende la messa in servizio molto più facile: è sufficiente configurare l’inverter master e copiare le impostazioni sugli altri inverter nell’impianto. Per uno scambio dati ad alta velocità, questa serie di inverter è dotata di porte Ethernet, consentendone la piena integrazione in una rete LAN. Tutte le versioni della serie TripleLynx Pro garantiscono i massimi livelli nell’ottimizzazione della resa. Grazie alla combinazione di efficienza del 98 per cento, 1.000 Vcc, MPP tracking multiplo e uscita trifase, l’inverter offre una serie di funzionalità ben note già dalla serie TripleLynx. Inoltre, con un peso di soli 35 kg, la serie può essere agevolmente trasportata e installata.

PROPOSTE

Danfoss Solar Inverters: inverter trifase per sistemi residenziali e commerciali

Continua senza sosta l’ampliamento dell’offerta Elettrocanali nel settore industriale: recentemente è stato introdotto nella serie dei quadri di distribuzione il modello a 19 moduli DIN. Caratteristica di questo nuovo modello la grande robustezza, per essere impiegato sia in postazione fissa, sia in installazioni temporanee quali cantieri, mercati, fiere, ecc. La costruzione in ABS privo di alogeni e resistente ai raggi UV lo rende particolarmente indicato per impieghi all’esterno, grazie anche all’elevata resistenza agli urti. Il coperchio è dotato di una cerniera a 3 punti di aggancio, che lo sostiene efficacemente in posizione aperta, agevolando il montaggio e la manutenzione del quadro. Per garantire la massima flessibilità di scelta, il quadro a 19 moduli è disponibile nelle versioni: - cieca: quadro totalmente chiuso con struttura reticolare interna, adatto al montaggio di qualsiasi presa o apparecchiatura in cantiere o in officina. Ideale anche per piccole automazioni o quadri di processo; - preforata 8 posti: quadro con fori universali per montaggio di prese industriali tipo EN 60309 di qualsiasi marca e modello da 16, 32, 63 A; - flangiata 8 posti: quadro destinato all’alloggiamento delle nostre prese industriali tipo EN 60309 a 16 A e prese protette Schuko/bivalenti 10/16 A; - flangiata 4 posti orizzontali: per le prese interbloccate orizzontali con base portafusibili da 16 e 32 A; - flangiata 3 posti verticali: per le prese interbloccate verticali con base portafusibili da 16, 32 e 63 A; - flangiata 4+4 posti: per alloggiare 4 prese interbloccate verticali senza base portafusibili e 4 prese industriali o prese protette schuko/bivalenti 10/16 A. I quadri a 19 moduli sono disponibili anche in versione cablata nelle versione ASD, per installazione fissa, e ASC, per impiego mobile in luoghi di lavoro temporaneo. Ambedue le versioni sono realizzate secondo le Norme EN 60439, fornite di schema elettrico, dichiarazione di conformità, etichetta dati di targa.

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Rittal: armadi robusti per i trasporti e la mobilità

Gli operatori dei trasporti e della mobilità si trovano spesso a dover predisporre soluzioni ad hoc per le singole realizzazioni: per questo, la piattaforma di armadi TS 8 di Rittal garantisce loro la massima flessibilità di allestimento, grazie alle ben 59 varianti, alla compatibilità con una gamma di accessori estremamente vasta e ad una possibilità di allestimento interno universale, realizzabile tramite telaio forato con un reticolo da 25 mm. Questo telaio è al contempo in grado di assicurare rigidità e leggerezza, grazie ai montanti verticali realizzati in profilato di lamiera di acciaio ripiegato 16 volte. Questa rigidità si combina ad una notevole resistenza alle vibrazioni, per generare un’elevata resistenza allo stress, frequente nel settore. Ma l’impiego nell’ambito dei trasporti implica spesso la necessità di far fronte anche a requisiti di compatibilità elettromagnetica stringenti: ad esempio, nel caso in cui i contenitori vengano a trovarsi in vicinanza dei sistemi di trazione elettrica. I contenitori in lamiera d’acciaio offrono già un buon effetto schermante dai campi elettrici; se tuttavia questa non fosse sufficiente, Rittal rende disponibile un’apposita versione di armadi TS 8, realizzata in esecuzione EMC e certificata ad elevata attenuazione HF dal VDE. Da ultimo, l’innovativo rivestimento RiNano, un trattamento di verniciatura alle nanoparticelle ceramiche, crea una superficie ultrasottile e particolarmente densa, che si lega in modo perfettamente omogeneo con il prodotto, proteggendolo dalle aggressioni degli agenti ambientali. Questa caratteristica è particolarmente utile per impieghi in ambienti esterni: RiNano aumenta, infatti, la resistenza agli atti vandalici e permette una facile rimozione di sporco o graffiti dalla superficie degli armadi.

AVS Electronics: Nebbia protettiva

Ideale complemento del sistema di allarme il nebbiogeno Foggy, creato da AVS Electronics, è la soluzione semplice ed efficace per la prevenzione contro il furto. Il dispositivo eroga, in pochi secondi, un impenetrabile “effetto nebbia”, che rende assolutamente impossibile il movimento all’interno dei locali e fa perdere all’intruso il senso dell’orientamento. Tecnologicamente all’avanguardia, dispone di una scheda di controllo in grado di tenere sempre monitorati parametri come il livello del liquido, la temperatura della caldaia, lo stato delle batterie, la presenza di rete. Installabile in contesti residenziali o commerciali, ha la possibilità di saturare un ambiente da pochi metri cubi sino ad arrivare a 1.300 m3, erogando una nebbia basata su un liquido assolutamente innocuo per persone ed animali, che non macchia e non lascia aloni. Un’unità di controllo è in grado di attivare il sistema solo in caso di reale effrazione, mentre un particolare termostato di sicurezza permette di disattivare il sistema in caso di sovratemperature e garantire, così, la massima efficienza e sicurezza dell’intero sistema.

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CEI: predisposizione delle infrastrutture per gli impianti negli edifici residenziali

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È tempo di efficienza energetica. Il settimanale Web di energia e ambiente e-gazette (www.e-gazette.it) apre una nuova pagina dedicata all’efficienza energetica e uno “sportello cogenerazione”, realizzato in collaborazione e con il sostegno di un partner tecnico, AB Energy. L’efficienza energetica è uno dei tre pilastri della Direttiva europea “20-20-20”, in Italia rimasta in secondo piano rispetto all’incremento delle rinnovabili e alla riduzione delle emissioni. L’UE indica una riduzione dei consumi del 20 per cento: un -20 per cento, quindi, che è preferibile vedere come un +20 per cento di risparmio, perché, spiega la redazione di e-gazette, l’efficienza energetica è un giacimento ancora inesplorato dal quale si può attingere molta energia. Per di più, senza emissioni di CO2. La nuova pagina tratta il tema in modo ampio e trasversale per tecnologie, mercati, categorie di utilizzatori. Risparmio ed efficienza energetica sono argomenti che riguardano tutti – imprese, amministrazione pubblica e cittadini – e sono affrontabili da molteplici fronti. Si pensi, ad esempio, all’utilizzo di macchine e motori più efficienti nell’industria, al recupero e utilizzo di calore ed energia nei processi, ai sistemi di illuminazione più efficienti oppure ancora all’impiego di elettrodomestici a basso consumo. Il piano nazionale di efficienza energetica si pone come obiettivo al 2016 un risparmio del 9,6 per cento, con iniziative che riguardano tutti i settori: industriale, terziario e residenziale. Ed ora a Bruxelles il “gioco” si fa ancora più serio: la novità principale della nuova Direttiva europea sull’efficienza energetica, infatti, consisterà nell’“obbligo” del risparmio energetico. Le società distributrici di elettricità e gas dovranno far risparmiare ogni anno ai propri clienti finali una quota di energia dell’1,5 per cento. Allo sportello cogenerazione (www.e-gazette.it/cogenerazione) si possono chiedere informazioni tecniche, valutazioni, costi e preventivi.

STAMPA TECNICA

E-Gazette: efficienza energetica e cogenerazione

È stato pubblicato il nuovo volume CEI: “Guide per la predisposizione delle infrastrutture per gli impianti elettrici, elettronici e per le comunicazioni”. Il volume raccoglie le 3 Guide Tecniche CEI fondamentali in materia di edilizia residenziale e predisposizione delle infrastrutture: - CEI 64-100/1 - Montanti degli edifici (comprensiva di Variante 1): fornisce indicazioni sulla predisposizione delle infrastrutture da utilizzare per l’installazione delle condutture e degli apparati necessari agli impianti elettrici, elettronici e per le comunicazioni nelle parti comuni degli edifici multi unità; - CEI 64-100/2 - Unità immobiliari (appartamenti): fornisce le indicazioni principali ed un metodo per progettare un’infrastruttura sottotraccia atta ad ospitare impianti elettrici, elettronici e per le comunicazioni, caratterizzata da un elevato livello di adattabilità per garantire un’adeguata flessibilità degli impianti, tenendo conto delle mutevoli esigenze tecniche e dell’utenza di un’unità immobiliare (UI) facente parte di un edificio costituito da più unità immobiliari raccordate da spazi comuni; - CEI 64-100/3 - Case unifamiliari, case a schiera e complessi immobiliari (residence): fornisce le indicazioni principali per progettare un’infrastruttura sottotraccia atta ad ospitare impianti elettrici, elettronici e per le comunicazioni, caratterizzata da un elevato livello di adattabilità al fine di garantire un’adeguata flessibilità degli impianti in case unifamiliari, case a schiera e residence. Il volume si rivolge in particolare ai progettisti edili, agli architetti e agli installatori che lavorano alla costruzione di nuovi edifici o di edifici in fase di ristrutturazione radicale.

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APER: Rapporto 2010 sull’energia eolica

L’Italia nel 2010 è al terzo posto in Europa nello sfruttamento dell’energia eolica, alle spalle di Germania e Spagna, con 5.797 MW di potenza complessiva installata – dei quali oltre 950 MW nel 2010 – e 8.374 GWh di energia elettrica prodotta dal vento. Il 2010 ha visto l’attivazione di 63 nuovi impianti eolici, per una potenza totale di 950 MW, a conferma di una tendenza di sviluppo che, dal 2004, si è caratterizzata per l’installazione di circa 1.000 MW ogni anno. Dal rapporto italiano sull’energia dal vento, elaborato in occasione del Global Wind Day del 15 giugno da APER (Associazione Produttori Energia da fonti Rinnovabili), emerge che, grazie a un incremento del 27 per cento, da fine 2010 a guidare la classifica italiana è la Sicilia, che accoglie 1.422 MW di potenza eolica installata: circa un quarto dell’intera potenza italiana. A seguire è la Puglia, con 1.317 MW (+ 12 per cento rispetto al 2009); la Sardegna, con 671 MW e, infine, la Calabria, con 597 MW eolici raccolti nel corso dell’anno. Da segnalare anche la buona crescita (+23 per cento) della Basilicata, mentre meno incoraggiante è la situazione della Campania, che, nell’arco del 2010, ha visto entrare in esercizio solo 5 MW. Si mantengono, infine, stabili, rispetto al 2009, le Regioni settentrionali e centrali, quali Toscana, Lazio, Emilia Romagna, Umbria, Veneto e Piemonte. Nel complesso, la significativa crescita dell’energia dal vento trova consenso anche nella voce degli italiani, come rilevato dal sondaggio condotto dall’Ispo del Prof. Renato Mannheimer e promosso da APER GrandEolico, il Gruppo di Lavoro nato in seno ad APER, con l’obiettivo di fare informazione divulgativa e tecnologica sull’energia prodotta dal vento. Da tale sondaggio, infatti, emerge che l’80 per cento degli italiani si mostra favorevole all’opportunità di sviluppare l’energia dal vento nel nostro Paese, e il 75 per cento ritiene che l’eolico possa essere volano d’innovazione per l’Italia. Tra chi abita nelle vicinanze di un impianto si ridimensionano leggermente le impressioni positive, che rimangono, comunque, condivise dalla maggioranza degli intervistati (il 75 per cento, ad esempio, pensa siano moderni).

Sorgenia: su Facebook risposte, assistenza e informazioni

Con la pubblicazione della nuova pagina di Facebook “Sorgenia Risponde” (www.facebook.com/sorgenia.risponde), l’operatore privato del mercato italiano dell’energia vuole essere più vicino ai propri clienti, e in generale a tutti gli utenti del social network, dando informazioni sul mercato in cui opera e rispondendo in modo rapido e concreto ad ogni segnalazione. Si tratta di un servizio creato appositamente per i navigatori, attraverso il quale l’azienda cerca di coniugare l’offerta di assistenza via Internet con la diffusione di news interessanti sul mondo dell’energia e della sostenibilità. Il canale su Facebook, inoltre, esprime l’approccio innovativo nella gestione della comunicazione e l’apertura all’interazione con i clienti che la società considera di primaria importanza. “Sorgenia Risponde” si affianca, infatti, agli altri canali di comunicazione e ascolto già esistenti: come l’area Web MySorgenia riservata a ogni cliente; la newsletter mensile Enne e gli sportelli di Milano e Roma, dove il personale dell’azienda è disponibile per informazioni e assistenza ai clienti. L’obiettivo è dare al cliente la massima attenzione in modo coerente con le linee guida del concetto di energia sensibile di Sorgenia, che riguardano anche la sostenibilità e l’efficienza energetica.

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