Dicembre 2011
COMMERCIO ELETTRICO
ANNO 1, N. N.10 4 - DICEMBRE NOVEMBRE ANNO 2, 20112010 e 7,00
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IL BUSINESS MAGAZINE DEI DISTRIBUTORI E GROSSISTI DI MATERIALE ELETTRICO
FEDERAZIONE Coesione e capitale umano per innovare FEDERAZIONE E.Tech Experience, espressione della filiera FEDERAZIONE Evento Metel 2011
COMMERCIO COMMERCIO ELETTRICO ELETTRICO
MERCATO La sicurezza elettrica: un traguardo ancora lontano DISTRIBUZIONE Una crisi lunga, difficile... senza fine?
Reliable Power for a Sustainable World
IMPRESE Anciss compie 25 anni e cambia nome ECONOMIA Riduzione dei consumi d’energia negli edifici
Master MPS e Master HP
Riello UPS è una azienda europea, leader nel mondo nella fornitura di UPS monofase e trifase da 400 VA a 6.4 MVA, per applicazioni che vanno da homeoffice a grossi impianti industriali e data center.
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Poste Italiane Spa - Spedizione in Abbonamento Postale D.L. 353/2003 (conv. in L. 27.02.2004, n° 46), articolo 1, comma 1, DCB Milano www.commercioelettrico.com
IMPRESE Assicurare energia sostenibile in tutto il mondo IMPRESE Un premio all’efficienza
Organo Ufficiale FME
I fari della serie Titan sono equipaggiati con gli innovativi LED tipo Array brevettati della Bridgelux. Questi LED consentono un’altissima resa luminosa a fascio ampio pari a 120°. Il corpo del faro è realizzato in alluminio pressofuso e sulla parte posteriore è stata realizzata una fitta alettatura in grado di aumentare in modo opportuno la superficie disperdente calore. È stata posta particolare cura nella realizzazione della tenuta stagna, che raggiunge IP65. La parte illuminante è protetta da uno schermo in vetro temperato antiurto. Il montaggio si effettua tramite staffa a “U” dotata di staffa goniometrica maggiore di 180°. Fanno parte della serie di fari Titan tre diversi modelli: 10 W – 30 W – 50 W. Vantaggi: risparmio energetico, versatilità d’utilizzo, design innovativo, robustezza, assenza di manutenzione.
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06/07/11 17:48
EDITORIALE
EDITORIALE
Dicembre è tradizionalmente il momento dei consuntivi, ma anche dei progetti per il nuovo anno che verrà. E anche noi, in un momento di relativa calma dopo la frenetica attività che ci ha visti impegnati negli ultimi mesi nel progetto “RottamAzione degli impianti elettrici” e nella preparazione della Fiera E.Tech Experience, non possiamo evitare di gettare lo sguardo, con un po’ di timore, ma con molto ottimismo nelle potenzialità della filiera, al 2012 ed ai progetti che abbiamo avviato e che vogliamo condividere con Voi. Il 2011 ha segnato il rilancio della Rivista Commercio Elettrico, che ha ripreso il suo ruolo e la sua posizione nella comunicazione della filiera elettrica, ma non possiamo di certo riposare sugli allori: il mondo cambia e anche la comunicazione si deve adeguare alle nuove esigenze ed ai nuovi strumenti che la tecnologia mette a disposizione. L’esigenza di essere aggiornati costantemente e in tempo reale, unito alla necessità di capire in profondità i meccanismi di una filiera complessa e articolata, come quella del settore elettrico, hanno motivato la differenziazione di prodotto, selezionando, per ogni tipologia di contenuto, il canale più efficace. Per questo, il progetto di comunicazione che oggi Commercio Elettrico propone è composto da un ventaglio di prodotti per consentire agli operatori di raggiungere tutta la filiera dell’elettrico, in modo multicanale e multimediale, per tenere il passo con le necessità del mercato nell’era globale e digitale: rivista, speciali e monografie, sito Internet, newsletter, produzione video e, fiore all’occhiello della proposta, notiziario - Web TV. Dal mese di novembre, infatti, Commercio Elettrico produce CE NEWS, un notiziario, con cadenza quindicinale, per informare in modo sintetico ed efficace gli operatori del settore sulle attività della Federazione, sulle novità di produttori, distributori e installatori, sulle nuove normative e su quanto accade nel mercato. Non ci resta che invitarVi a seguirci in questo percorso, porgendoVi i migliori auguri per le prossime festività e per un proficuo 2012. Antonio Bernardi antonio.bernardi@commercioelettrico.com
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Anno 2, N.10
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COMMERCIO ELETTRICO
FEDERAZIONE 14
FME riflette sul mercato e pensa ad un nuovo 2012
IL BUSINESS MAGAZINE DEI DISTRIBUTORI E GROSSISTI DI MATERIALE ELETTRICO
è una pubblicazione Edizione Speciale S.r.l. Via Ariberto 8, 20123 Milano Tel 02 581404 – Fax 02 58140444 E-mail: mail@edizionespeciale.it www.commercioelettrico.com REA 1686261 – P.I. 03580420960 Capitale Sociale 100.000,00 euro i.v. Anno 2 N° 10 – Dicembre 2011 € 7
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sostenibilità ambientale: questi i temi della mostra che si è tenuta a Fieramilano Rho, meta del progetto “RottamAzione degli impianti elettrici”
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informazioni su aspetti innovativi che cambieranno il modo
Comitato Editoriale Antonio Bernardi, Giancarlo Profeti
di operare delle imprese della filiera
Hanno collaborato Susanna Bernardi, Domenico Bracone, Paola Cipollini, Roberto Corti, Ilaria Di Napoli, Giancarlo Emanuel, Cesare Ferretti, Elisa Pastorino, Massimo Poletti
IMPRESE 28
della Sicurezza e dell’Automazione degli Edifici, ANCISS,
Segreteria Amministrativa Paola Pasqualini
COMMERCIALE: Coordinatore vendite Italia Gabriele Brocca Romanin mail: gabriele.brocca@commercioelettrico.com tel: +39 02 58 14 04 450 Lombardia, Emilia Romagna Alessandro Martinenghi mail: amartinenghi@commercioelettrico.com cell: +39 335 5258146 Triveneto Paolo Simeoni mail: paolo.simeoni@commercioelettrico.com cell: +39 335 7887092, tel: +39 0422 495967 fax: +39 0422 460066 Ufficio abbonamenti Edizione Speciale Srl Tel: 02 581404 abbonamenti@commercioelettrico.com
in occasione del suo compleanno, diventa ANIE Sicurezza
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Tutti i diritti sono riservati. Manoscritti, dattiloscritti, disegni, fotografie non saranno restituiti anche se non pubblicati. Nessuna parte di questa pubblicazione può essere riprodotta in alcun modo senza la preventiva autorizzazione dell’editore. L’editore e gli autori non potranno in alcun caso essere responsabili per gli incidenti o conseguenti danni che derivino o siano causati dall’utilizzo improprio delle informazioni contenute. L’IVA è assolta dall’editore ai sensi dell’art. 74 – 1° comma – lettera C del DPR n. 633/72 e successive modifiche. Ai sensi dell’art. 13 D.lgs 196 del 30/06/2003 il destinatario può avere accesso ai suoi dati, chiederne la modifica o la cancellazione come previsto dall’at. 7 del D.lgs 196/2003, oppure opporsi al loro utilizzo scrivendo a Edizione Speciale S.r.l. o telefonando a Edizione Speciale S.r.l. TEL. 02 581404. Numero registrazione presso il Tribunale di Milano: 156 del 31/03/2010 Iscrizione al Registro degli Operatori della Comunicazione N° 11208 - ISSN 0329-3479
Assicurare energia sostenibile in tutto il mondo Questo l’obiettivo di SolarWorld, un Gruppo impegnato a tutti i livelli della catena del valore nel campo dell’energia solare
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Pronti per una nuove crescita La ripresa economica ci sarà presto, ma tu sei pronto a gestire l’impresa del domani?
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Condizioni di abbonamento Italia annuale: euro 70 Estero zona 1 e 2 annuale: euro 140 Estero zona 3 annuale: euro 200 Stampa Multigraphic Srl - Arcore (MB)
ANCISS compie 25 anni e cambia nome Associazione che rappresenta le imprese operanti nel campo
Coordinamento Editoriale Elisa Pastorino
Ufficio Vendite e Pubblicità tel: +39 02 581404, fax: +39 02 58140444 mail: ufficiovendite@commercioelettrico.com
Evento Metel 2011 Una serata originale che ha saputo trasmettere ai partecipanti
Redazione redazione@commercioelettrico.com
Grafica e DTP Davide Candiani, Andrea Piomboni
E.Tech Experience, espressione della filiera Efficienza e risparmio energetico, sicurezza degli impianti,
Direttore Responsabile Antonio Bernardi Direttore Editoriale Maurizio Gambini maurizio.gambini@commercioelettrico.com
Coesione e capitale umano per innovare
Ecco la Germania che crede nell’Italia. E ne viene ripagata Anche in un anno di crisi, la crescita di Obo Bettermann ha registrato valori in doppia cifra. E per il 2012 sono previsti nuovi prodotti
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Soluzioni “chiavi in mano” per il fotovoltaico Una struttura agricola di pregio ospita un innovativo impianto solare totalmente integrato per la produzione di energia elettrica
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Un premio all’efficienza
LA COPERTINA
Assegnato un riconoscimento alle aziende più virtuose che hanno applicato le più moderne tecnologie per ottenere concreti risultati in termini di efficienza energetica
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I cinque sensi della domotica Le tecnologie domotiche s’integrano con le soluzioni per l’illuminazione, la diffusione di fragranze e l’intrattenimento
DISTRIBUZIONE 25
MEB in Fiera 2011 Successo per la settima edizione della manifestazione, che ha visto la presenza di tutti i principali brand del settore
Riello RPS S.p.A. Viale Europa,7 ZAI 37045 San Pietro di Legnago (VR) www.riello-ups.it
Una crisi lunga, difficile... senza fine? Le analisi e gli approfondimenti del Meeting invernale di ANGAISA
SOMMARIO
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ECONOMIA 40
Riduzione dei consumi d’energia negli edifici
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È stata recentemente presentata la 1a edizione dell’Energy Efficiency Report, il nuovo studio sull’efficienza energetica dell’Energy & Strategy Group della School of Management del Politecnico di Milano
FIERE 52
Appuntamento con le tecnologie ecosostenibili È in programma a Bolzano a fine gennaio Klimahouse 2012,
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che quest’anno presenta un’iniziativa mirata al coinvolgimento sempre più attivo della città di Bolzano
MERCATO 20
La sicurezza elettrica: un traguardo ancora lontano Mettere in sicurezza gli impianti elettrici vuol dire non solo ridurre il rischio di incidenti, ma anche aumentare l’efficienza energetica e creare opportunità di sviluppo
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RUBRICHE 4
NEWS
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PROPOSTE
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stampa tecnica Anno 2, N.10
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Energia per lo sviluppo: progetti fotovoltaici per l’Africa
Osram: nuova luce sulle stelle del Cinema
04 Anno 2, N.10
Energia per lo sviluppo (EPS) è un gruppo organizzato divenuto operativo alla fine del 2009, riconosciuto all’interno della ONLUS “Fratres, Gruppo Donatori di Sangue di Pontassieve”, che realizza piccoli impianti fotovoltaici in villaggi rurali dell’Africa sub sahariana (concentrati per il momento in una zona del Senegal, a nord di Dakar) destinati all’alimentazione di utenze elettriche collettive, come illuminazione pubblica, elettrificazione di piccoli ambulatori, ecc. I villaggi sono totalmente privi di energia elettrica. Nel 2010 ha dotato di elettricità i primi quattro villaggi, con il progetto dedicato alla memoria di Carlo Zangarelli; nel 2011 ha elettrificato altri dieci villaggi, con il progetto ispirato dalla memoria del giovane Teo Tanturli. La realizzazione degli interventi previsti con il progetto Teo Tanturli è stata completata già nell’agosto scorso. Il suo costo è stato pari ad 33.109,10 euro, mentre la raccolta effettuata a sostegno del progetto ha fruttato 20.477,00 euro. In questo scorcio finale di anno, se pur ostacolato dal clima di generale sfiducia riguardo alla situazione economica che lo investe, parzialmente reale o parzialmente virtuale che sia, il Gruppo continua a respirare ottimismo. Sarà in Senegal a gennaio, a progettare gli interventi 2012. Fra i suoi piani rimane in essere il proseguo del percorso intrapreso con la costruzione di piccoli impianti fotovoltaici per sopperire alle esigenze energetiche primarie, oltre alla possibilità di realizzare un impianto fotovoltaico di dimensioni maggiori, finalizzato all’alimentazione di un impianto di irrigazione. Il finanziamento delle attività è possibile con donazione diretta sul conto corrente bancario della Banca di Credito Cooperativo di Pontassieve, intestato a Gruppo Fratres di Pontassieve, IBAN IT77K0873638010000000072401.
L’innovativa tecnologia Osram si pone ancora una volta al servizio dell’arte e della cultura, illuminando la Sala Grande del Palazzo del Cinema al Lido di Venezia. La storica Sala Grande (realizzata nel 1937) è stata protagonista di un importante progetto di restauro e di riqualificazione, in occasione della 68a edizione della Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica, terminata lo scorso 10 settembre 2011. L’intervento, che ha portato al ripristino delle architetture originali, al rinnovo dell’acustica e al completo riallestimento degli interni – poltrone, pavimenti, tendaggi, quinte – secondo lo stile d’epoca originario, ha previsto anche un completo rinnovamento dell’impianto di illuminazione. Grazie alla collaborazione tecnica di Osram è stata realizzata una soluzione di illuminazione che combina tecnologia LED e fluorescenza. L’illuminazione è controllata dal sistema Dali Professional, grazie al quale è stato possibile creare scenografie luminose statiche e dinamiche che hanno illuminato le stelle del Cinema, con straordinari effetti e atmosfere d’impatto, rendendo ancora più speciali le serate del Festival. L’esistente sistema di illuminazione, ormai poco efficiente, è stato completamente sostituito da apparecchi custom che utilizzano le lampade fluorescenti T5 High Output Seamless e alimentatori elettronici Quicktronic Intelligent con protocollo Dali. Le specifiche caratteristiche tecniche delle lampade T5 HO SEAMLESS, inoltre, hanno consentito di realizzare sistemi di illuminazione fluorescenti lineari, eliminando il problema della discontinuità della luce tra apparecchi di illuminazione posti in fila continua. Anche all’interno della Sala Grande sono stati studiati per la segnaletica di sicurezza dei gradini e della platea laterale prodotti custom dotati di LED Oslon Black series e alimentatori Optotronic Intelligent con protocollo Dali. Il progetto ha riguardato anche l’illuminazione dell’atrio, dove le gole sono ora sapientemente illuminate dalle lampade T5 HO Seamless. Per conservare il fascino della storicità dell’atrio si è, inoltre, deciso di mantenere le applique originali, riadattate impiegando LED Golden Dragon Plus e alimentatori Optotronic Intelligent con protocollo Dali. Sono stati installati anche i Lunis C di Siteco, apparecchi downlight a plafone con lampade fluorescenti compatte. L’illuminazione della Sala Grande del Palazzo del Cinema è firmata Osram fin dalle sue origini: la prima illuminazione fu realizzata proprio dalla multinazionale dell’illuminazione nel 1937. Adesso la Sala Grande brilla di una nuova luce, efficiente e di straordinaria qualità.
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ABB: i 150 anni dell’Unità festeggiati con i colori della bandiera Italiana
Havells-Sylvania: nuovo Presidente per dare slancio alla crescita
06 Anno 2, N.10
In occasione degli eventi celebrativi dei 150 anni dell’Unità d’Italia, che Enel organizzerà prossimamente, sarà presentato il nuovo Modulo Ibrido PASS M0 che ABB ha realizzato su precise indicazioni tecniche e cromatiche di Enel. Un lavoro ultimato in tempi record e dall’indubbio impatto visivo. ABB ha accettato e vinto una nuova sfida, questa volta non solo tecnologica, ma anche contro il tempo. L’ordine per il nuovo modulo PASS M0, infatti, è stato acquisito nel corso del mese di ottobre ed è stato consegnato a novembre. Si tratta di un modulo ibrido unificato ENEL DY 106/1 da 170 kV e composto da due interruttori, tre sezionatori di linea più terra con due terne di trasformatori di corrente. Il modulo è destinato alla cabina primaria di Sturno, in provincia di Avellino. La realizzazione personalizzata, eseguita a completamento del modulo, è quella normalmente adottata per moduli destinati ad ambienti altamente aggressivi, ad esempio marini. La particolarità di questo modulo risiede non solo nel fatto che il prodotto sia stato ingegnerizzato e realizzato in tempi veramente brevi ma, anche nella sua colorazione secondo i colori della bandiera Italiana. Per la commemorazione dei 150 anni dell’Unità d’Italia, Enel ha, infatti, pensato di realizzare una sottostazione con apparecchiature di alta tensione, trasformatore e container di media tensione e di “dedicarla” all’importante anniversario.
Annunciata da Havells-Sylvania la nomina di Rajiv Goel a Presidente delle operazioni globali per il Gruppo, di cui avrà il compito di sviluppare l’orientamento strategico e la crescita. Nel dare l’annuncio, Anil Gupta, COO di Havells India, ha affermato: «Il solido curriculum di Rajiv nel senior management di Havells, unito alle sue competenze finanziarie, lo pongono in una posizione ideale per far crescere tutte le nostre attività. Sono lieto di congratularmi con lui per il nuovo incarico, fiducioso che sotto la sua guida raggiungeremo traguardi sempre più importanti». Il nuovo incarico gli consentirà di mettere a frutto la sua enorme conoscenza della società e dei mercati finanziari, fornendo una visione internazionale di sviluppo strategico. Commenta lo stesso Rajiv Goel: «La nostra è una società molto ambiziosa, che al momento opera in oltre 50 Paesi del mondo e che continua a crescere con coerenza a dispetto delle difficoltà economiche del momento. Questo nuovo ruolo offre l’opportunità di incrementare le vendite portando i nostri prodotti elettrici e per l’illuminazione in nuovi mercati, puntando sulla reputazione di qualità e competenza di cui godono tutti i nostri marchi».
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Vortice Elettrosociali: Convention 2011
CEI: campagna abbonamenti alle Norme
08 Anno 2, N.10
Si è tenuta lo scorso mese di novembre a Milano la Convention Vortice 2011, che ha visto la presenza del Presidente Carlo Pagani, dell’Amministratore Delegato Angelo Ghitti, del Direttore Generale Stefano Guantieri, dei Manager e della Forza Vendita al completo. I lavori sono iniziati con gli interventi di Carlo Pagani e Angelo Ghitti, che hanno sottolineato come in questi ultimi anni, a fronte di una situazione economica del Paese difficoltosa, l’azienda abbia mantenuto la sua solidità, non sia dovuta ricorrere a licenziamenti o cassa integrazione ed abbia sempre reinvestito gli utili in innovazione e ricerca, non solo nei prodotti, ma anche nei processi produttivi. Caratterizzata da una politica ecologica innovativa e coerente, Vortice ha, infatti, investito notevoli risorse nella ricerca e sviluppo su tecnologie applicabili a prodotti con un basso impatto ambientale ed energetico e su processi di produzione ecosostenibili, a partire dalla stessa fabbrica, che da qualche mese è dotata di un impianto fotovoltaico in grado sia di soddisfare il fabbisogno aziendale di energia elettrica, sia di produrre un surplus da immettere nelle reti di distribuzione. L’azienda mantiene ancora oggi un ruolo di vertice in Italia nel settore dell’aspirazione, ma, per essere in grado di affrontare i cambiamenti del mercato e la globalizzazione, da qualche anno ha iniziato il progetto di espansione fuori dall’Europa, con l’obiettivo di produrre e vendere localmente. Già presente da oltre 35 anni con due filiali storiche in Francia e nel Regno Unito, Vortice ha aperto nel 2010 un Ufficio Commerciale a Mosca, nel 2011 a Shanghai e la prossima tappa sarà l’America Latina. Il Direttore Generale Stefano Guantieri ha, poi, proseguito i lavori dichiarando che Vortice chiuderà il 2011 in linea con il 2010 e sottolineando che Risparmio Energetico, Certificazione Energetica e Nuove Normative Europee sono stati e saranno i motori per il miglioramento e l’innovazione dei prodotti. In occasione della Convention, è stata presentata anche un’operazione promozionale rivolta agli installatori: “Nel Vortice del Successo”, un programma di raccolta punti con premi finali destinato agli installatori elettrici, con l’obiettivo di stimolare la fidelizzazione inducendo i clienti a scegliere l’acquisto dei prodotti Vortice della ventilazione residenziale e riconfermare l’immagine dell’azienda presso i grossisti. Gli installatori, dal 14 novembre 2011 al 30 marzo 2012, accumuleranno punti ogni qualvolta acquisteranno i 150 prodotti coinvolti, destinati alla ventilazione residenziale, presso i rivenditori.
Il CEI ha presentato la nuova campagna abbonamenti 2012: sottoscrivendo un abbonamento alle Norme CEI è possibile ricevere i documenti normativi di proprio interesse ed i relativi aggiornamenti. L’abbonamento CEI maggiormente adattabile alle esigenze di ciascun utente è quello personalizzato: consente di accedere a tutte le Norme CEI emesse dai Comitati Tecnici scelti sulla base dei propri interessi. Ha durata minima di tre anni e per poterne usufruire è necessario un collegamento ad Internet. Oltre a quello personalizzato, vi sono altre tipologie di abbonamento alle Norme CEI. Sono, infatti, disponibili diverse raccolte di Norme in abbonamento (Selezioni) che raccolgono un insieme di documenti normativi su argomenti mirati. Esistono 12 Selezioni di norme tra cui scegliere, inclusa la raccolta totale (Selezione 001), che le contiene tutte. Gli elenchi delle Selezioni di abbonamento e delle Norme in esse contenute possono essere consultati on line nell’apposita sezione “CEIWebstore”/“Abbonamenti”/“Catalogo Guidato” del sito www.ceiweb.it. Le forme di abbonamento sono le seguenti: - Electra Omnia Net: è disponibile per singola o multi utenza e permette di visualizzare e stampare le Norme della Selezione o dei Comitati Tecnici prescelti (abbonamento personalizzato); la raccolta è on line e sempre aggiornata, senza che debba essere effettuata alcuna operazione da parte dell’utente; - Electra Omnia Web: è disponibile per licenza singola e permette di visualizzare e stampare le Norme della Selezione prescelta; dà diritto agli aggiornamenti tramite DVD ogni 3 o 6 mesi e via Internet con cadenza mensile; - Norme CEI su carta: permette di ricevere le Norme della Selezione prescelta pubblicate nell’anno di sottoscrizione. Anche per il 2012 sono confermate convenzioni particolari riservate agli iscritti ad Associazioni, Ordini Professionali e Albi di categoria per gli abbonamenti alle raccolte di Norme di impiantistica elettrica.
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Enfinity Italia: accordo con Mabo Group
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Una presenza importante quella di Gewiss all’edizione 2011 di “E.Tech Experience”, la manifestazione fieristica internazionale dell’energia, dell’impiantistica elettrica e dell’illuminazione che si è tenuta a Milano dal 16 al 19 novembre scorsi, che dimostra una volta di più la forte volontà dell’azienda di lavorare al fianco dei professionisti della filiera e di sviluppare nuove opportunità per il mercato elettrotecnico italiano. Presso lo stand espositivo di 400 metri quadrati, i visitatori hanno potuto effettuare un viaggio alla scoperta delle “Soluzioni Full Optional”: un percorso espositivo suddiviso in tre aree (terziario, industriale e aree Speciali), in cui hanno trovato posto alcune delle soluzioni che compongono l’impianto elettrico integrato dell’azienda bergamasca. Un’offerta completa e adatta ad ogni contesto, in cui ogni singolo prodotto riflette una grande e costante attenzione per la sicurezza, l’efficienza, l’affidabilità, il comfort e il design. Non solo. Grazie a Spazio Chorus, la casa domotica di Gewiss, i visitatori hanno avuto l’occasione di conoscere da vicino il sistema domotico internazionale Chorus e di apprezzarlo nel contesto di un’applicazione reale, scoprendone i benefici in termini di comfort, sicurezza e risparmio energetico. Nell’intento di diffondere una cultura di impianto evoluto, la società ha, inoltre, proposto un articolato programma di incontri formativi e seminari. Quotidianamente, il team di Gewiss Professional ha tenuto corsi dedicati alle modalità di proporre impianti elettrici all’avanguardia tecnologica e alle conseguenze delle nuove disposizioni normative previste dalla variante 3 della Norma CEI 64/8. Accanto ad essi, sono stati organizzati seminari formativi dedicati al passaggio alla tecnologia elettronica degli apparecchi di illuminazione, alla convergenza tra domotica e moderne tecnologie elettroniche e ai quadri d’appartamento, intesi come il motore di un impianto moderno. Questi appuntamenti, che hanno visto la partecipazione di importanti personalità del settore, sono stati l’occasione per approfondire con i professionisti della filiera gli aspetti più interessanti ed innovativi del panorama elettrotecnico contemporaneo.
Mabo Group, azienda aretina costruttrice di edifici a bassa dispersione termica ed Enfinity Italia, filiale italiana della multinazionale belga che opera nel settore delle rinnovabili, hanno sottoscritto un’importante intesa per la realizzazione di impianti fotovoltaici su coperture. Obiettivo dell’accordo, il cui valore complessivo è di circa 300 milioni di euro, è quello di sviluppare 100 MWp su tetto nel corso del periodo 2011-12 in due tranche successive. Dalla collaborazione tra le due aziende nasce, dunque, un progetto innovativo per implementare, sul territorio nazionale, la generazione di elettricità da fonte solare fotovoltaica. In particolare, Mabo Group dovrà individuare le superfici idonee allo sviluppo del progetto, effettuare le analisi di fattibilità e coordinare le attività necessarie alla concessione dei diritti di superficie. Inoltre, l’azienda aretina metterà a disposizione dei clienti e di Enfinity la propria tecnologia, che consente di accorciare i tempi di realizzazione delle opere, garantendo impianti efficienti e rispettosi delle strutture prefabbricate preesistenti, nonché la manutenzione dell’intera copertura. Enfinity, in qualità di EPC Contractor, si occuperà della costruzione degli impianti fotovoltaici e della successiva gestione e manutenzione attraverso un servizio di Operation & Maintenance, mettendo a disposizione il proprio know how acquisito grazie all’esperienza maturata a livello internazionale. La realizzazione di impianti su coperture di edifici, infatti, è insita nel DNA di Enfinity che nasce in Belgio proprio grazie allo sviluppo di tale tipologia di business. Francesco Zorgno, Amministratore Delegato di Enfinity Italia, ha commentato: «Siamo orgogliosi di aver intrapreso una collaborazione così importante, con un gruppo di tale spessore e con obiettivi di business molto vicini ai nostri. Ci auguriamo che tale accordo possa portare grandi risultati per il prossimo futuro; Enfinity sta investendo molto in Italia in un’ottica di progressiva integrazione. Le conoscenze acquisite negli ultimi anni ci permetteranno sicuramente di continuare il percorso di crescita intrapreso negli ultimi anni nella giusta direzione».
Anno 2, N.10
NEWS
Gewiss: Protagonista ad E.Tech Experience
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Legrand: sostegno all’azione di “Electriciens sans frontières” ad Haiti
Fanton: un anno ricco di soddisfazioni per i piccoli velisti
10 Anno 2, N.10
Nell’ambito della collaborazione che lega Legrand ed “Electriciens sans frontières” dal 2007, il Gruppo francese ha consegnato a “Electriciens sans frontières” la somma di 100.000 euro per finanziare parte dell’operazione “1.000 lampioni fotovoltaici installati ad Haiti nel 2011”. La raccolta di questa somma è stata resa possibile dalla mobilitazione del personale di Legrand e dei partner della filiera elettrica attraverso attività quali serate musicali, eventi sportivi, azioni commerciali. Il programma “1000 lampioni fotovoltaici installati ad Haiti nel 2011” fa seguito al violento sisma che ha scosso il Paese caraibico nel gennaio 2011. Electriciens sans frontières ha intrapreso questo grande progetto d’illuminazione per migliorare la vita degli abitanti e garantire loro maggiore sicurezza. “Electriciens sans frontières” (Elettricisti senza frontiere) è un’Organizzazione non governativa internazionale (ONG), attiva nel campo dell’accesso all’elettricità, che mobilita competenze tecniche e organizzative dei professionisti del settore elettrico. La sua attività nasce dalla consapevolezza che quasi 1,5 miliardi di persone non hanno ancora accesso all’elettricità. Questo quando l’accesso all’energia rappresenta una leva che spinge la crescita economica e contribuisce alla riduzione della povertà nei paesi in via di sviluppo. Nata dalla volontà di una decina di dipendenti di EDF che nel 1986 decidono di mettere le proprie competenze al servizio dei progetti di solidarietà internazionale, “Electriciens sans frontières” vede la luce ufficialmente nel 2002.
Le regate del Trofeo San Felice a Chioggia (VE), il Campionato Nazionale Meteor a Desenzano sul Garda (BS), la 43a Barcolana di Trieste e il Campionato invernale a Chioggia. Sono le tappe più importanti del 2011 che hanno visto impegnati i giovani velisti dell’Associazione Veladriatico sostenuta da Fanton, che promuove la diffusione della cultura nautica. La navigazione a vela è un’esperienza che contiene molti elementi utili a stimolare processi di crescita e cambiamento dell’ individuo. Per questo la famiglia Fanton, da anni legata al mondo ed ai valori dello sport giovanile con il calcio e la pallavolo, sostiene questo innovativo progetto di formazione “sull’acqua”. La barca, infatti, ha una valenza ambientale perché è uno spazio ristretto dove si è uniti sia dalla lontananza da terra, sia dalla necessità di integrarsi in un piccolo gruppo con un comune obiettivo. È un luogo dove si creano legami, è necessario collaborare, assumere dei ruoli, seguire delle regole. Ha una forte valenza educativa in quanto induce ad essere responsabili in un contesto nel quale la comunicazione fra i membri dell’equipaggio è inevitabile. Oltre alle competizioni in cui i ragazzi Veladriatico-Fanton hanno ottenuto buoni piazzamenti – alla Barcolana, ad esempio, si sono piazzati a metà classifica tra le oltre 1.700 barche partecipanti – il 2011 è stato il secondo intenso anno di “Mariniamo la scuola”, il corso di arte marinaresca, navigazione e vela dedicato agli studenti delle scuole superiori. Crociere, escursioni, giornate o intere settimane sul mare in cui le classi si trasformano in equipaggi con ruoli, doveri e precise responsabilità. Il successo dell’edizione 2011 fa pensare che anche il prossimo anno saranno moltissimi i ragazzi che potranno salire a bordo e “marinare la scuola” grazie al progetto di Fanton e Veladriatico.
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Dal 1° ottobre è operativo il nuovo Settore Infrastructure & Cities di Siemens, con il quale il Gruppo tedesco getta le basi per posizionarsi come il principale attore nella crescita dinamica delle città e negli investimenti per le infrastrutture. «Con Infrastructure & Cities apriremo nuove opportunità di business nel mercato ad alto potenziale delle città. La nuova organizzazione ci permetterà, inoltre, di essere ancora più vicini al cliente», ha dichiarato Peter Loscher, Presidente e CEO di Siemens AG. Oggi, più della metà della popolazione mondiale vive in città ed entro i prossimi 20 anni la percentuale salirà a 60 per cento, ovvero un incremento di 1,4 miliardi di cittadini. In risposta a questa crescita, le città di tutto il mondo dovranno investire consistenti risorse economiche nell’ampliamento delle proprie infrastrutture. Il nuovo Settore gestirà da Monaco il mercato mondiale delle città e delle infrastrutture. Siemens unirà le proprie competenze e attività commerciali in un’unica unità di business, offrendo soluzioni per la mobilità, la tutela ambientale e il risparmio energetico. Con circa 87.000 collaboratori, il nuovo Settore sarà costituito dall’accorpamento delle Divisioni Mobility e Building Technology del Settore Industry, e della Divisione Power Distribution e dal business Smart Grid del Settore Energy. Sarà composto da cinque Divisioni: Rail Systems (veicoli ferroviari), Mobility and Logistics (traffico, trasporti e gestione della logistica), Low and Medium Voltage, Smart Grid (reti elettriche intelligenti) e Building Technologies. Con questa struttura, le Divisioni saranno in grado di orientare con maggiore efficacia le attività commerciali ai propri target di mercato e, attraverso la stretta collaborazione all’interno del Settore, svilupperanno ulteriori opportunità di business. Sarà adottato un nuovo approccio sia per le vendite che per la ricerca e sviluppo. I Centri di Competenza del Settore, nei quali convoglierà l’esperienza maturata nelle infrastrutture urbane, sono un aspetto fondamentale di questa strategia. Il primo Centro è in fase di realizzazione a Londra e altri due sono previsti in Asia e Stati Uniti. Qui, gli esperti di Siemens punteranno sulla ricerca di nuove soluzioni urbane e di pacchetti di prodotti su misura per amministratori e sindaci.
GE Lighting: illuminazione a LED per il Tower Bridge di Londra
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NEWS
Siemens: nuovo Settore “Infrastructure & Cities”
È a firma GE Lighting il progetto di illuminazione del Tower Bridge di Londra, approvato dalle autorità cittadine londinesi. Il piano prevede il rifacimento dell’impianto di illuminazione con il sistema a LED, eco-friendly e all’avanguardia, Tetra Contour. II nuovo impianto, la cui progettazione è stata affidata allo studio Citelum, permetterà di ridurre del 40 per cento i consumi di energia elettrica del ponte e permetterà a cittadini e visitatori di apprezzarne le bellezze architettoniche anche durante la notte, svolgendo un ruolo sempre più attivo nel corso di importanti eventi come le Olimpiadi e Paraolimpiadi, il capodanno e il Giubileo di Diamante della Regina. Il sistema LED Tetra Contour si estenderà per 244 metri di lunghezza, dando forma ad un generatore di luce LED, flessibile, che potrà essere modellato e mettere in evidenza i dettagli architettonici più nascosti del ponte, visibili solo con la luce del giorno. «È una soluzione LED molto particolare per due ragioni», ha spiegato Phil Marshall, GE Lighting President CEO EMEA, «prima di tutto si tratta di un restyling dell’impianto di illuminazione in chiave ecosostenibile. L’altro fattore importante è la qualità della luce. L’uso dei LED bianchi potrà rivelare i colori tenui della pietra del ponte ed evidenziare la lavorazione dei metalli minuziosamnete restaurati. La soluzione Tetra Contour garantirà la flessibilità necessaria per essere modellato nelle forme e per permettere di ottenere prestazioni ed efficienza energetica straordinarie». Il nuovo sistema di illuminazione prevede anche l’utilizzo di LED Floodlight 90 W, unitamente ad altre lampade ed apparecchi che andranno a sostituire soluzioni di vecchia generazione.
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Aba Impianti: ottenuta la certificazione SOA
Sedna Power Plants: serra fotovoltaica in Calabria
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Azienda italiana che opera nel campo delle energie rinnovabili ed ecosostenibili, Aba Impianti ha ottenuto l’attestazione SOA per la categoria OG9, che riguarda la costruzione, manutenzione o ristrutturazione di impianti per la produzione di energia elettrica. La certificazione SOA è un documento rilasciato dalle Società Organismi di Attestazioni (SOA) e garantisce la capacità da parte di un’azienda di sostenere appalti pubblici di fornitura e posa in opera con importo a base d’asta superiore a 150.000 euro. Tale attestazione ha validità quinquennale e viene concessa solo alle società che hanno dimostrato, in seguito ad un’analisi di carattere tecnico/economico degli ultimi cinque esercizi di attività dell’impresa, di avere tutti i requisiti necessari per realizzare opere pubbliche di entità rilevante. «L’attestazione appena ottenuta», ha commentato Alessandro Stefanizzi, titolare di Aba Impianti, «è un riconoscimento importante che si affianca alla certificazione ISO9001:2008 che abbiamo già dal 2001 e testimonia la volontà dell’azienda di offrire ai propri clienti, sia nel settore pubblico, sia in ambito privato, la garanzia di un partner affidabile e da sempre attento al continuo miglioramento dei propri servizi».
Con i suoi 4.781 kWp allacciati alla rete dal 30 agosto, la serra fotovoltaica inaugurata a Cutro è la più grande della provincia di Crotone e permetterà di coltivare il terreno, producendo contemporaneamente energia pulita. L’impianto, esteso su una superficie di oltre 56.000 m2, è stato progettato da Sedna Power Plants, una realtà attiva dal 2006 nel settore delle energie rinnovabili, che lo ha realizzato nel tempo record di 40 giorni lavorativi. Il progetto si compone di tre campi adiacenti: il primo eroga una potenza di 2.059,5 kWp, il secondo di 1.725,4 kWp, l’ultimo di 997,9 kWp. Complessivamente il sistema ha una produzione annua di circa 7 milioni di kWh di energia elettrica, che equivale al fabbisogno energetico di circa 1.700 famiglie e che contribuirà a ridurre le emissioni di CO2 di 3.300 tonnellate all’anno. Per dare vita agli impianti di Cutro, il Gruppo Sedna ha messo in campo tutto il suo know how nella progettazione e realizzazione di serre fotovoltaiche (già realizzate anche in provincia di Viterbo), nonché l’eccellenza tecnologica delle forniture: 20.498 moduli fotovoltaici al silicio policristallino Helios da 240 e 235 Wp e Solarfun da 235 Wp; gli inverter Power One (12 da 330 kW e 6 da 230 kW) in 5 cabine; le strutture in acciaio zincato a caldo; il sistema di controllo e monitoraggio a distanza Power One e le pareti laterali realizzate in policarbonato in modo da consentire alla luce di filtrare il più possibile. Grandi dimensioni, elevata qualità, tecnologia innovativa e basso impatto ambientale: queste sono le caratteristiche principali dei tre impianti fotovoltaici inaugurati a Cutro e realizzati sulla copertura di serre agricole in modalità di totale integrazione architettonica, ossia i moduli fotovoltaici sostituiscono completamente gli elementi di copertura della serra, senza però compromettere la fruibilità del terreno sottostante, che può continuare ad essere coltivato. «L’obiettivo di queste serre fotovoltaiche», ha afferma Sebastiano Paciello, Direttore Operations del Gruppo Sedna, «è quello di dare un impulso importante alla produzione di energia solare, sia a beneficio della comunità locale, sia delle imprese del territorio, senza però togliere prezioso terreno alla produzione agricola». La sfida è quella di importare questo modello anche altrove: lo sviluppo del settore fotovoltaico in questo ambito, infatti, è molto promettente. Bisogna considerare, infine, che le serre danno accesso alle tariffe incentivanti molto vantaggiose previste dal Quarto Conto Energia.
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Philips: le infinite possibilità della luce
Il negozio è un palcoscenico e i prodotti sono gli attori principali. Gli occhi tendono a seguire la luce e un equilibrio attento tra accenti e contrasti può dimostrarsi fondamentale per focalizzare l’attenzione degli acquirenti. In questo spirito Philips ha organizzato Illuminesca 2011, un momento di approfondimento sulle novità e le innovazioni di prodotto nell’ambito della progettazione Lighting e la realizzazione di spazi Retail, Contract e Professional. Un dialogo tra professionisti del settore su come l’illuminazione possa contribuire a dare nuova vita allo store branding: dalla valorizzazione dei prodotti grazie all’utilizzo delle diverse soluzioni di illuminazione, al ruolo delle fonti luminose rispetto alle percezioni emotive e psicologiche legate allo shopping. Il successo nel settore della vendita al dettaglio, infatti, dipende oggi dalla capacità di creare un ambiente rilassante nel quale i clienti possano divertirsi a scoprire la merce proposta ed essere calati in una vera e propria esperienza di acquisto. Per rendere unica questa esperienza, lo spazio retail viene concepito come atmosfera, prima ancora che come esposizione: un ambiente che coinvolga il consumatore secondo un approccio multisensoriale. L’offerta dell’intera gamma Philips rivolta al mondo Fashion Store risponde a queste precise esigenze, proponendo soluzioni d’avanguardia e avanzati prodotti di illuminotecnica concepiti per cambiare veste ad ogni spazio degli ambienti retail. Philips offre, infatti, innovative soluzioni di illuminazione, che consentono di modificare gli ambienti per adattarli ad ogni stato d’animo o attività, personalizzando gli spazi e dando vita ad effetti unici con il semplice tocco di un pulsante. Prodotti tecnologicamente avanzati, che rendono più facile il passaggio al LED e migliorano la vita nel punto vendita grazie al potere della luce. L’uso della tecnologia a LED ha permesso di superare i confini del design tradizionale con nuove forme, nuovi volumi, nuovi ed inaspettati effetti luminosi, per creare giochi d’illuminazione mai visti prima.
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Coesione e capitale umano per innovare
La particolare congiuntura politico/economica del Paese ha imposto all’Assemblea una riflessione sulle azioni da intraprendere per affrontare la crisi, operando uniti
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La Federazione Nazionale grossisti distributori di materiale elettrico ha colto l’occasione dell’appuntamento di E.Tech Experience, biennale internazionale dell’energia, dell’impiantistica elettrica e dell’illuminazione che si è tenuta lo scorso mese di novembre a Milano, per tenere la propria Assemblea annuale, nel corso della quale distributori di materiale elettrico e personalità di spicco del settore hanno analizzato la situazione di mercato che il settore ha dovuto
FME riflette sul mercato e pensa ad un nuovo 2012
affrontare quest’anno e quella con cui dovrà confrontarsi nei prossimi mesi. Il 18 novembre, durante l’Assemblea privata i soci FME hanno, infatti, esaminato il bilancio dell’attività dell’Associazione e discusso il programma 2012. La particolare congiuntura politico/ economica del Paese ha imposto all’Assemblea una riflessione sulle azioni da intraprendere per affrontare la crisi, operando uniti. Nella pomeridiana Assemblea pubblica, dopo i saluti del Presidente di Fiera Milano, Michele Perini, sono intervenuti: Davide Giacalone, Presidente dell’Agenzia per l’innovazione della Presidenza del Consiglio dei Ministri; Roberto Cota, Governatore della Regione Piemonte; Claudio Andrea Gemme, Presidente di ANIE; Gregorio De Felice, Chief Economist di Intesa San Paolo; Andrea Lanza, Professore dell’Università Bocconi. «Oggi, il problema dell’Italia, politica e non, rimane quella che ciascun individuo, impresa o Associazione ritiene di avere sempre la verità in tasca. Questo blocca tante volte la possibilità di andare avanti. Il messaggio che manderò è di stare uniti per far sì che il nostro mondo sia più equilibrato e pianificato», queste le parole di Giampaolo Ferrari nell’introduzione ai lavori. Che, poi, ha aggiunto: «L’aspetto che dobbiamo prendere in considerazione è quello finanziario. Solo chi avrà capacità finanziaria po-
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Andrea Lanza, Professore dell'Università Bocconi di Milano
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Giampaolo Ferrari, Presidente di FME
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trà sopravvivere. La chiusura del sistema bancario, l’aumento del costo del denaro saranno i veri protagonisti del 2012 e colpiranno tutti. Oggi non è in crisi il sistema, è il mondo che è cambiato. Noi, in quanto imprenditori, non dovremmo essere tanto gestori delle nostre aziende quanto azionisti; dovremmo ricercare alleanze e gruppi più solidi, che possano sostenere costi e nuovi investimenti». Andrea Lanza nel suo intervento ha sottolineato come l’economia si svolga per cicli e come noi ci stiamo oggi imbattendo nella fine di uno di essi, quello della grande produzione industriale. «La fine di un percorso segna l’inizio di un altro. E qui bisogna saper portare innovazione. Il passato è stato caratterizzato da una conoscenza specifica tecnologica, localizzata negli impianti produttivi. Bisogna ribaltare la logica della creazione del valore. Prima il valore si creava nell’azienda, nell’industria, negli stadi a monte della filiera; oggi è necessario che si faccia leva sul capitale umano ad elevato valore aggiunto, caratterizzato dal saper fare. Dobbiamo imparare ad estrarre valore nel nuovo ciclo economico tecnologico, pensando ad un modello di business che prescinda dagli incentivi, a favore di un forte beneficio atteso». Della stessa idea è Davide Giacalone: «Nelle innovazioni l’Italia detiene una delle sue principali ricchezze. Far innovazione significa rendere capaci le nostre aziende, specialmente piccole e medie, di competere nel mondo e nel mercato globale».
Dopo aver espresso le sue criticità, Giampaolo Ferrari ha puntualizzato ciò che di positivo è stato fatto dalla Federazione, come l’accordo con Fiera Milano per il rilancio di E.Tech Experience; l’aumento delle presenze regionali con la costituzione delle Associazioni regionali di Sardegna, dell’Emilia Romagna e del Triveneto; il consolidamento dei rapporti con i Consorzi e con ANIE; il rinnovamento del Consiglio di Metel; l’impegno per l’attuazione della rintracciabilità dei flussi finanziari, consentendo in tal modo ai soci di muoversi in trasparenza e sicurezza. «Il 2012 vedrà un potenziamento di organico; ci siamo spostati nei nuovi uffici e vogliamo dare ai soci più servizi ed un’attenzione particolare alle iniziative che vogliamo realizzare, orientate a fatti concreti. Avremo modo di incontrare i fornitori, nelle prossime settimane e nei prossimi mesi, per definire i passi futuri», ha concluso Ferrari. Tra gli auspici emersi, un impegno concreto del nuovo Governo per favorire una ripresa degli investimenti attraverso riforme strutturali che permettano di diminuire la spesa pubblica e supportino la creazione di un sistema più competitivo, con una semplificazione della burocrazia e politiche fiscali che favoriscano gli investimenti in R&S, incentivando l’occupazione, soprattutto giovanile. Elisa Pastorino
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E.Tech Experience, espressione della filiera Alla sua prima edizione, E.Tech Experience, manifestazione dedicata all’impiantistica elettrica e all’illuminazione, ha riunito dal 16 al 19 novembre 9.100 visitatori, dei quali il 10 per cento esteri, provenienti da 60 Paesi. È stata un’occasione non solo per concentrarsi su innovazione tecnologica e di prodotto, ma anche per incontrarsi e valutare quale sia la situazione attuale del mercato e la relativa necessità di attuare un piano energetico nazionale. Formazione professionale e aggiornamento, quindi, sono stati obiettivi che la fiera si è prefissata per favorire non solo gli operatori del settore elettrico, ma anche gli utilizzatori privati, le imprese e i funzionari pubblici. Il progetto “RottamAzione degli impianti elettrici” La manifestazione è stata la naturale cornice per la conclusione del progetto “RottamAzione degli impianti elettrici”, che per oltre sette mesi ha sensibilizzato in tutta Italia gli operatori del settore al miglioramento della sicurezza degli impianti e ad un uso responsabile dell’energia. Nato dalla collaborazione tra Fieramilano, Fondazione Opificium, Politecnico di Milano – Dipartimento B.E.S.T. e FME e patrocinato da oltre 20 Associazioni e Università, il progetto si è posto l’obiettivo di sviluppare un confronto aperto, su un argomento di grande attualità e oggetto di diversi dibattiti quotidiani, tra i professionisti – oltre 850.000 tra progettisti, produttori, distributori, impiantisti – nonché di coinvolgere il consumatore finale e tutti i soggetti politici. Personalità del mondo accademico ed esperti del settore hanno esposto le loro tesi e guidato i dibattiti sullo stato dell’arte del settore, gli aspetti tecnici e normativi, le potenzialità evolu-
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Efficienza e risparmio energetico, sicurezza degli impianti, sostenibilità ambientale: questi i temi della mostra che si è tenuta a Fieramilano Rho, meta del progetto “RottamAzione degli impianti elettrici”
tive degli impianti elettrici e i vantaggi possibili sull’intera filiera di un eventuale incentivo alla rottamazione, le opportunità derivanti dalla sostituzione dei vecchi impianti di illuminazione, le problematiche relative a certificazione e controllo a seguito della diffusione degli impianti intelligenti. Una proposta al governo Nel corso del Convegno di apertura della manifestazione milanese è stato consegnato, al Dirigente del Ministero dello Sviluppo Economico Vincenzo Correggia, il “Libro Bianco sulla messa in sicurezza degli impianti elettrici”, commissionato da Opificium e realizzato dal Censis (Centro Studi Investimenti Sociali). I principali protagonisti della filiera – mondo accademico e della ricerca, progettisti, tecnici,
Alla tavola rotonda del Convegno di apertura, moderata da Oscar Giannino, sono intervenuti Giampaolo Ferrari (Presidente di FME), Claudio Andrea Gemme (Presidente di ANIE), Oliviero Tronconi (Politecnico di Milano – B.E.S.T.)
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Consistente programma di workshop ed eventi formativi proposti da “La Filiera dell’energia del futuro”, il progetto organizzato da FME in collaborazione con undici leader di mercato
Parre, Vimar), con l’obiettivo di tracciare un percorso di rilancio di tutta la filiera nell’ottica dell’efficienza energetica e della sostenibilità. Numerosi gli appuntamenti – ogni giorno 4 workshop e un talkshow – animati dai market leader, da editori e associazioni di riferimento del settore quali ANIE (Federazione Italiana Imprese Elettrotecniche ed Elettroniche), CEI (Comitato Elettrotecnico Italiano), PROSIEL (Associazione per la Promozione della Sicurezza Elettrica) e focalizzati su alcuni dei principali temi del momento: la domotica, l’illuminazione, il solare fotovoltaico e il Quarto Conto Energia, la gestione e il controllo con le smart grid, l’eco-building, e ancora la sicurezza, gli impianti elettrici declinati in ogni loro aspetto, fino alle tematiche più prettamente tecniche inerenti la nuova Norma CEI 64-08 V3, entrata in vigore lo scorso 1° settembre. Elisa Pastorino
I padiglioni di Fieramilano Rho hanno ospitato la prima edizione di E.Tech Experience, un’occasione non solo per concentrarsi su innovazione tecnologica e di prodotto, ma anche per incontrarsi e valutare la situazione attuale del mercato
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industria e distribuzione – si sono dimostrati compatti nella richiesta di incentivi per la messa a norma e miglioramento degli impianti: un’iniziativa che farebbe da volano alla ripresa del comparto e supporterebbe il processo di ammodernamento e messa in sicurezza della rete elettrica. Sull’iniziativa la filiera elettrica ha manifestato compatta la propria disponibilità ad aprire un tavolo per formalizzare una proposta concreta, che può già contare sull’interesse del Ministero dello Sviluppo Economico. «Posso garantire», ha assicurato Vincenzo Correggia, «che il Libro Bianco arriverà sul tavolo del nuovo Ministro». «La necessità di avviare un tavolo istituzionale per le verifiche degli impianti, guidata da obiettivi di sicurezza e qualità, è un tema importante per l’industria elettrotecnica ed elettronica che ANIE segue con impegno da tempo. Non posso pertanto che accogliere con favore la proposta di sollecitare queste istanze attraverso uno sforzo comune di filiera intorno al progetto della rottamazione dell’impiantistica elettrica obsoleta. La disponibilità comune ad aprire un tavolo con il Governo è un segnale forte, non solo per il settore, ma per il mondo politico in generale, al quale ci rivolgiamo coralmente in rappresentanza di una filiera che aggrega oltre un milione di addetti», ha dichiarato Claudio Andrea Gemme, Presidente Confindustria ANIE, la Federazione delle industrie elettroniche ed elettrotecniche. «Viviamo in un contesto economico», ha aggiunto Giampaolo Ferrari, Presidente di FME, «in cui non si può più parlare di crisi, ma di un mondo che è cambiato. E se il mondo è cambiato devono cambiare anche le nostre logiche. Non possiamo più agire come singoli imprenditori, ma come azionisti di un mercato comune. La via per la ripresa passa dall’accettazione di una logica di sistema, perché solo la creazione di alleanze ci consentirà di essere forti e affrontare il mercato con efficienza e competitività. È con questa convinzione che la Federazione ha sposato il progetto E.Tech Experience, scegliendolo come momento per aggregare l’intera filiera dell’impiantistica elettrica». Formazione e informazione Di grande rilevanza all’interno della manifestazione è stata l’offerta formativa e di aggiornamento professionale, organizzata sia dal mondo dei produttori, sia dalle realtà associative del settore. Interamente focalizzato sulla formazione professionale, lo sviluppo di competenze e l’analisi degli scenari futuri è stato il consistente programma di workshop ed eventi formativi proposti da “La Filiera dell’energia del futuro”, il progetto organizzato da FME in collaborazione con undici leader di mercato (ABB, Beghelli, BTicino, Gewiss, Osram, Philips Lighting, Prysmian, Schneider Electric, Siemens, Scame
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Evento Metel 2011
Il Presidente di Metel, Alberto Mauri, e il Direttore Generale, Giorgio Casanova, hanno aperto gli interventi dell’Evento Metel 2011
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È il primo anno che mi trovo a partecipare all’Evento non come charmain, ma come semplice partecipante, però desidero dare il mio contributo ad un appuntamento importante ed alle persone di Metel che lo hanno organizzato e gestito e con cui intrattengo uno splendido rapporto da alcuni anni. Mi ha accompagnato all’evento mia figlia, che non conosce il comparto del materiale elettrico, ma che, come tutte le donne, coglie aspetti che a noi uomini spesso sfuggono e con Lei, facendo il viaggio di ritorno verso Firenze, abbiamo parlato dell’Evento e delle persone che abbiamo incontrato. Innanzi tutto la location. L’abbiamo trovata ambedue splendida e molto originale e la nebbia che impediva di vedere la magnifica pista del trotter ci ha fatto rivivere emozioni di una vecchia Milano, dove le persone s’in-
Una serata originale che ha saputo trasmettere ai partecipanti informazioni su aspetti innovativi che cambieranno il modo di operare delle imprese della filiera
crociavano, ma spesso non riuscivano a riconoscersi. L’accoglienza è un rito che Metel ha sempre curato: giungere all’ippodromo in una serata nebbiosa e trovare amici che ti vengono incontro e ti invitano a prendere un caffè caldo con qualche pasticcino è un piacere edonistico che rivivo sempre con grande soddisfazione. Parlare di accoglienza è anche vivere la fase conclusiva della serata, caratterizzata da un ricco e gustosissimo buffet in un ambiente dove vecchi e nuovi amici s’incontrano e parlano delle loro esperienze personali e aziendali. E che dire della gara dei cavalli; non solo una splendida metafora del titolo del convegno “Metel purosangue dell’efficienza”, ma anche un’occasione che, ad esclusione degli appassionati di corse ippiche, ha consentito alle persone, come me, di assistere ad una gara di cui avevo perso memoria: credo di essere stato all’ippodromo di Montecatini con mio fratello all’inizio degli anni ’70. La partecipazione è stata molto alta, superiore a quella degli scorsi anni, a testimonianza che l’Evento Metel, pur svolgendosi in meno di 4 ore, è riuscito a trasmettere ai partecipanti informazioni e riflessioni utili per la loro attività quotidiana. Il convegno, ovvero il cuore dell’Evento, ha espresso, come per gli incontri precedenti, aggiornamenti sulle attività in corso e informazioni su aspetti innovativi che cambieranno il modo di operare delle imprese (cosa di non poco conto e grande valore aggiunto per le imprese che per prime sapranno cogliere le novità). Il charmain, Giorgio Casanova, ha gestito brillantemente il palcoscenico, aprendo/chiudendo gli interventi dei relatori che si sono susseguiti a ritmo incalzante. Le aperture politico/organizzative del Presi-
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dente Mauri e dei tre rappresentanti di ANIE (Maria Antonietta Portaluri), di Arame (Antonio Franceschi), di FME (Giampaolo Ferrari), hanno confermato il ruolo centrale di Metel per quanto concerne il miglioramento dell’efficienza della filiera, comunicando a tutti i presenti la chiusura di un accordo che consentirà la gestione dei cavi attraverso un sistema di standard specifici messi a punto da Metel, con forti risparmi economici da parte delle imprese. I successivi tre interventi hanno riguardato un’evoluzione delle ricerche effettuate dall’Osservatorio sulla dematerializzazione, curati dal Politecnico di Milano (Paolo Catti), e due approfondimenti su una nuova tecnologia: il “cloud computing” (Massimo Neri, dell’Università di Bologna, e Massimo Fasoli, di Cisco). Il primo ha ripreso e aggiornato la ricerca sui vantaggi della dematerializzazione, portando anche esperienze e proiezioni della Pubblica Amministrazione. Il secondo e il terzo intervento affrontato, con approcci differenti, il tema del “cloud computing” (per me, sino all’evento, era una tecnologia ignota) ovvero la nuova opportunità nella gestione dei sistemi informativi aziendali. I primi due relatori mi hanno fatto riflettere sulla qualità di alcuni giovani, sono stati precisi nei dati che hanno presentato e vigorosi nell’esposizione, il terzo relatore, più maturo, ha trasmesso tutta la sua capacità proveniente da una qualificata esperienza sul campo. È stato piacevole ascoltarli e molto utili mi saranno le informazioni che hanno trasmesso. L’ultima parte del convegno è stata per me la più dinamica e divertente. La presentazione di cinque nuovi servizi di Metel: Gestione del ciclo del reso; PDF
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Il ruolo centrale di Metel per il miglioramento dell’efficienza della filiera è stato ribadito nei loro interventi da Giampaolo Ferrari, Presidente di FME, da Maria Antonietta Portaluri, Direttore Generale di ANIE, e da Antonio Franceschi, Presidente Arame
Viewer; Riconciliazione EDI; Web service verifica giacenza e ordini urgenti; Metel data pool e tre nuove opportunità – MetelForYou, MetelConnect ed il Metellino verde (realizzato con la collaborazione di Legambiente) – è stata fatta attraverso una discussione a tre con Giorgio Casanova, che poneva domande, Alessandro Guglielmi e Sergio Bevilacqua, che rispondevano con precisione e forza espositiva. Da parte mia non posso che ripetere i complimenti fatti a Giorgio Casanova ed alla sua squadra; anche mia figlia, che non comprende il linguaggio tecnico del materiale elettrico, ha apprezzato l’Evento attraverso le positive sensazioni che ha provato dall’inizio alla fine. Cesare Ferretti
Paolo Catti, del Politecnico di Milano, ha presentato gli ultimi aggiornamenti delle ricerche effettuate dall’Osservatorio sulla dematerializzazione
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Oltre 280 persone hanno partecipato all’appuntamento Metel che quest’anno si è tenuto nell’originale location dell’Ippodromo del Trotto di Milano
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La sicurezza elettrica: un traguardo ancora lontano Il “Libro bianco” sulla sicurezza elettrica domestica, realizzato dal Censis per il Consiglio Nazionale dei Periti Industriali e dei Periti Industriali Laureati e per la Fondazione Opificium, è nato con l’obiettivo di fare il punto sullo stato degli impianti elettrici in Italia, analizzando il rapporto degli italiani con la sicurezza elettrica, le problematiche che incontrano nell’applicazione della normativa, i costi per la collettività derivanti dalla non piena sicurezza degli impianti. Quello che emerge è un quadro in chiaroscuro, in cui condotte in buona parte vir-
Figura 1: Propensione delle famiglie ad effettuare interventi di sostituzione dei propri impianti nei prossimi 5 anni e numerosità annua degli interventi previsti, per quota di spesa a contributo pubblico (val. % e val. assoluto). Fonte: stima Censis
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Mettere in sicurezza gli impianti elettrici vuol dire non solo ridurre il rischio di incidenti, ma anche aumentare l’efficienza energetica e creare opportunità di sviluppo
tuose si affiancano ad una manutenzione carente; norme di per sé adeguate devono fare i conti con l’assenza di verifiche e controlli; la propensione al “fai da te” finisce spesso per sostituirsi alla necessaria professionalità dei tecnici. Sullo sfondo, i rischi presentati da impianti vecchi e insicuri, che spesso si traducono in incidenti dalle gravi conseguenze. Ma lo studio non si è fermato alla fotografia della situazione attuale, ma come affermato nella prefazione da Giuseppe Jogna, Presidente CNPI, e da Claudio Zambonin, Presidente della Fondazione Opificum, “Abbiamo voluto costruire, con l’aiuto dei tecnici del Censis, un modello di simulazione in grado di farci comprendere quali sarebbero gli effetti di un’iniziativa legislativa volta a favorire, con una serie di incentivi, la rottamazione degli impianti elettrici. Ci premeva soprattutto capire se nel rapporto costi/benefici l’operazione potesse essere effettuata a “costo zero” per lo Stato. Ebbene, il risultato appare confortante, anche perché l’intera operazione sarebbe in grado di far emergere dal sommerso una cospicua quota di ricavi oggi assolutamente invisibili all’Erario”. La situazione in Italia Per quanto la legislazione abbia fatto non pochi passi in avanti, dall’introduzione dell’obbligo di messa a norma degli impianti elettrici al più recente DM. 37 del 2008, quello della sicurezza rappresenta nel nostro Paese un traguardo ancora lontano da raggiungere. Lo stato degli impianti elettrici delle abitazioni italiane si presenta largamente
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Figura 2: Andamento dei costi pubblici derivanti dall’evasione e dall’incidentalità domestica da cause elettriche e del tasso netto di interesse dell’investimento (gettito aggiuntivo prodotto dal contributo, ogni euro speso) per livello di contributo pubblico alla spesa (val. assoluto). Fonte: stima Censis
ha infatti rappresentato negli anni il substrato ideale per l’alimentazione di un sistema che non solo ha in buona misura disatteso gli obiettivi della normativa, ma, a dispetto delle intenzioni del legislatore, ha in larga parte continuato a vivere di informalità diffusa. È indicativo che, tra i tanti interventi che vengono annualmente effettuati nelle case degli italiani sugli impianti elettrici – si stima siano circa 1 milione 400 mila – circa il 12 per cento siano affidati al “fai da te”, alla libera iniziativa di proprietari, inquilini o loro amici, che si cimentano in attività di manutenzione o ristrutturazione della loro rete elettrica. E ancora, che tra quanti al contrario ricorrono al mercato, alle prestazioni di professionisti, tecnici e ditte più o meno specializzate, nel 27,6 per cento dei casi, a fronte del lavoro svolto, non venga rilasciata regolare fattura. Tutto ciò ha evidentemente un impatto sul sistema che va ben oltre i costi da mancato gettito per lo Stato, che pure sono rilevanti, ma chiama in causa l’incapacità di garantire quel livello essenziale di regolarità che rappresenta non solo un elemento imprescindibile, ma il primo tassello per la costruzione di un sistema che voglia, in ogni sua componente, concorrere insieme alla sicurezza. Il secondo aspetto riguarda lo slittamento della “cultura energetica” degli italiani dalla sicurezza al risparmio. Contaminati dall’onda lunga di una comunicazione che negli ultimi anni ha fortemente spinto in direzione di una crescita di consape-
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deficitario, relativamente al rispetto dei requisiti minimi di sicurezza. Stando ai risultati dell’indagine realizzata dal Censis nei mesi di luglio e settembre 2011 sullo stato degli impianti elettrici nelle abitazioni italiane, risultavano non a norma, vale a dire mancanti di impianto a terra e/o interruttore differenziale e altri accorgimenti, 8 milioni 157 mila unità abitative, pari al 37,7 per cento del totale. Della restante parte, ovvero il 62,3 per cento sostanzialmente a norma, solo il 31,8 per cento era a tutti gli effetti in regola, come confermato dalla presenza dell’apposito certificato di conformità. Il rapporto con la corrente elettrica si configura pertanto come una dimensione ancora critica del complesso sistema della sicurezza: domestica, ma non solo. Lo stato di abbandono e incuria in cui versa larga parte di edifici pubblici – si pensi alle scuole in primo luogo – lascia intendere come, ad eccezione delle strutture ospedaliere che, per necessità virtuose, non mancano di presentare zone d’ombra, come fatti drammatici di cronaca periodicamente ci ricordano, nell’edilizia pubblica, d’origine e di destinazione, la situazione si presenti ancora più preoccupante. Al di là della cronica e strutturale carenza di risorse che, sia sul fronte privato, sia su quello pubblico rappresenta da sempre un fattore decisivo nell’ostacolare quel processo di regolarizzazione e di messa in sicurezza che avrebbe dovuto completarsi da tempo, pesa su tale situazione la presenza di elementi di criticità che attengono sia all’organizzazione del sistema della sicurezza nel suo complesso, sia all’atteggiamento che gli italiani hanno rispetto a questa delicata materia. Il primo riguarda il non risolto rapporto con la normativa di settore che, non prevedendo meccanismi di verifica e controllo in grado di rendere cogente un imperativo che nei fatti è stato affidato alla volontarietà dell’iniziativa individuale, ha reso il processo di messa a norma degli impianti un cammino lungo e tortuoso. La sostanziale carenza d’informazione e preparazione degli italiani in materia, sia sul versante normativo, sia su quello tecnico, la propensione ad una logica di “messa a norma” spesso più formale che sostanziale (numerosi sono, secondo gli addetti ai lavori, i casi di rilascio di dichiarazioni di conformità non veritiere), la mancanza di un sistema di verifiche e controlli in grado di garantire la terzietà dei soggetti “verificanti” e “dichiaranti”,
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volezza rispetto agli impatti di un uso irresponsabile dell’energia sull’ambiente, sulla salute e sull’economia, gli italiani sembrano avere recepito efficacemente gli imperativi della green age, mostrando un’attitudine ormai matura al consumo energetico responsabile: che significa abolizione degli sprechi (più dell’85 per cento degli italiani evita di lasciare luci accese e utilizza lampade a risparmio energetico), scelte orientate all’efficienza (il 60 per cento cerca di utilizzare il più possibile gli elettrodomestici in orari notturni), predilezione per le fonti alternative. Ciò, tuttavia, è andato a detrimento di quel valore della sicurezza cui gli italiani sembravano, almeno fino a qualche anno fa, tenere più di adesso. La non completa, se non assente, consapevolezza dei rischi che il rapporto con l’elettricità comporta, l’adozione, soprattutto tra i più giovani, di comportamenti pericolosi (il 20 per cento degli italiani dichiara di utilizzare apparecchi elettrici in prossimità dell’acqua), la convinzione di vivere in ambienti sicuri, anche quando non lo sono (il 63,6 per cento degli italiani che abita in case con impianto elettrico fuori norma pensa che questo sia a norma), la sottovalutazione più generale delle conseguenze che la sicurezza degli impianti produce su quella delle persone (ancora, il 92,9 per cento di quanti vivono in un’abitazione con l’impianto elettrico fuori norma, pensa che questo sia sicuro), non ultimo, la mancanza di “informazioni informate” sulle condizioni della propria abitazione, fotografano l’esistenza di un’asimmetria tra rischio e percezione dello stesso, tra sicurezza percepita e sicurezza praticata, che sintetizza, più di qualsiasi altro “indicatore”, lo stato di insicurezza in cui vive buona parte della popolazione. In quest’ottica preoccupa la bassa sensibilità riscontrata dagli italiani in materia di prevenzione: la mancata adozione di quelle misure, più o meno istintive, più o meno programmate, che dovrebbero contribuire ad evitare pericoli e a creare un contesto più sicuro, rappresenta il vero tassello mancante di un sistema che, almeno sulla carta, ha cercato di mettere in rete tutte le sue diverse componenti. Se circa il 30 per cento degli impianti a norma ha ormai più di 20 anni, è evidente che l’usura del tempo, un uso spesso improprio di apparecchiature e accessori, il sovraccarico derivante dalla crescente voracità energetica delle nostre case, possono mettere a serio rischio la capa-
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cità di tenuta in sicurezza degli stessi, soprattutto se questa non è accompagnata da quegli accorgimenti quotidiani che una corretta manutenzione imporrebbe. Ma su questo aspetto gli italiani sembrano non volerci sentire. Mentre in quasi tutte le abitazioni è ormai presente un interruttore differenziale (97,7 per cento), solo un terzo della popolazione si preoccupa di verificarne periodicamente il suo corretto funzionamento. Per non parlare dei controlli preventivi sugli impianti, grandi assenti, o della conoscenza delle basilari norme di corretto utilizzo e conservazione dell’impianto elettrico (solo il 2 per cento segue le indicazione di un manuale sulla manutenzione dell’impianto): la cultura della manutenzione, elemento decisivo per la sicurezza degli impianti e delle abitazioni, non riesce ad uscire da quella logica di eccezionalità e straordinarietà in cui è relegata, rappresentando di fatto l’anello più debole del circuito della sicurezza elettrica.
“ ...la cultura della manutenzione non riesce
ad uscire da quella logica di eccezionalità e straordinarietà in cui è relegata...
”
Il ruolo degli impianti nel sistema energetico che cambia Se la sicurezza ha da sempre rappresentato il valore guida nell’informare gli sviluppi della normativa sugli impianti elettrici, la loro applicazione e i comportamenti di almeno una parte di italiani, non va tuttavia trascurato come oggi le complesse trasformazioni che stanno interessando il settore energetico, moltiplichino le potenzialità funzionali dell’’impiantistica elettrica, attribuendo a questa
Figura 3: Percentuale di famiglie che intende effettuare interventi straordinari sul proprio impianto elettrico, per tipologia di impianto e livello di contributo a carico dello Stato (val. %). Fonte: stima Censis
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Un incentivo alla “rottamazione” degli impianti elettrici Alla luce di quanto esposto, si capisce il perché di un Libro Bianco sulla rottamazione degli impianti elettrici. Oggi perno
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di un sistema di sicurezza domestica ancora lontano da essere realizzato integralmente, domani punto di snodo strategico dell’efficientamento energetico del Paese, gli impianti elettrici rappresentano un elemento importate, ancorché sottovalutato, nella vita quotidiana degli italiani. Cui tuttavia questi ultimi dedicano poco tempo, scarse risorse e, soprattutto, poca attenzione. L’introduzione di un contributo pubblico alla rottamazione degli impianti, nella forma dell’agevolazione fiscale, finalizzato a coprire una parte delle spese relative alla realizzazione d’interventi di messa a norma o di miglioramento dell’impianto, rappresenterebbe un incentivo importante: - non solo nel favorire la maturazione di una sensibilità maggiore rispetto ai temi della sicurezza domestica da parte di tutti i soggetti a diverso titolo interessati (dalle famiglie alle ditte installatrici); - nel supportare il processo di innovazione e ammodernamento della rete elettrica domestica, passaggio ineludibile per rispondere alle esigenze di sicurezza e di efficienza che il sistema, già oggi, sempre più chiede vengano garantite; - ma anche e soprattutto nel ridurre le attuali inefficienze derivanti da un sistema impiantistico solo parzialmente a norma e da un mercato dei servizi d’installazione ancora troppo ancorato a logiche di informalità e fai da te. L’incidentalità domestica da cause elettriche produce ogni anno un costo per la collettività di ben 200 milioni, di cui 71 a carico dello Stato e 133 delle famiglie. Per quanto la messa in sicurezza degli impianti da sé sola non basti a garantire una minore incidentalità, è indubbio che la maggiore o minore sicurezza dell’impianto incida fortemente sul livello di esposizione ai rischi delle persone e delle abitazioni. Basti, infatti, considerare che nelle abitazioni con impianti fuori norma si verifica quasi il doppio (5,8 per cento) degli incidenti di quelli che si verificano nelle abitazioni con impianti a norma (3,2 per cento), producendo, peraltro, danni alle persone molto più frequenti (27,7 per cento nel primo caso; 5,7 per cento nel secondo). Un incentivo fiscale finalizzato alla messa a norma o alla sostituzione degli impianti obsoleti o non più sicuri, consentirebbe da questo punto di vista di incidere non solo direttamente sul numero di incidenti, e dei costi correlati, ma anche indirettamente, innalzando complessivamente il livello di sicurezza delle abitazioni e dei
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un ruolo centrale nelle sfide energetiche che il Paese ha iniziato ad affrontare. L’impianto domestico diventerà in prospettiva il punto di snodo nell’organizzazione di un sistema energetico efficiente ed intelligente, che possa integrare le potenzialità oggi offerte dall’innovazione spinta che sta connotando tutto il settore, alle esigenze di una domanda domestica che ha fatto ormai propri gli imperativi di risparmio e qualità. Terminale domestico di un modello più ampio che si estende all’intera rete di produzione e distribuzione dell’energia intelligente, la cosiddetta smart grid, l’impianto domestico dovrà sempre più essere in grado di rispondere alle esigenze di una rete che utilizzerà tecnologie informatiche complesse, capaci di far risparmiare energia, ridurre i costi, accrescere l’affidabilità e la trasparenza dei sistemi elettrici. In altri termini, di una rete in grado di introdurre nel sistema capacità di analisi, monitoraggio, controllo e comunicazione al sistema di distribuzione e trasmissione elettrico, tale da ottimizzarne le prestazioni e produrre risparmio energetico (le stime più accreditate parlano di un risparmio domestico fino al 35 per cento dei consumi elettrici). In quest’ottica, oltre a garantire una maggiore sicurezza, l’impianto diventerà l’anello di congiunzione tra le opportunità offerte dalla rete e i fabbisogni delle famiglie, consentendo a queste ultime di accedere ai vantaggi e alle opportunità che il sistema energetico Paese sarà in grado di offrire. Vantaggi non solo di natura economica. Se il risparmio rappresenta una delle principali opportunità, non va trascurato come l’energia elettrica e il suo corretto uso abbiano un impatto diretto sulla qualità della vita di tutti. Da sistemi elettronici dipendono sempre più spesso le attività del nostro quotidiano, la funzionalità e l’efficienza di apparecchi che ci accompagnano da casa al lavoro, al tempo libero. Da strumentazioni complesse e sofisticate dipendono ancora di più le condizioni di vita di fasce di popolazione non autosufficiente e anziana che, sempre più numerose, guardano con speranza alle innovazioni e alle opportunità offerte dalle nuove tecnologie.
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Figura 4: Valore economico diretto e indiretto e nuova occupazione generati dall’introduzione di un contributo a carico dello Stato per la rottamazione degli impianti elettrici (v.a. in migliaia e v.a.). Fonte: stima Censis
suoi inquilini. L’altro aspetto su cui l’incentivo potrebbe avere un impatto significativo è rappresentato dall’eliminazione dei costi connessi all’alto livello di evasione presente nel sistema dei servizi di ristrutturazione e installazione. Si stima che ogni anno, su un volume complessivo di spesa per ristrutturazioni e manutenzione degli impianti elettrici pari a 4 miliardi 918 mila euro, manchino all’appello, cioè non vengano fatturati, circa 2 miliardi 288 mila euro, producendo una perdita in termini di gettito fiscale, di circa 572 milioni di euro (il 51,7 per cento del dovuto). Anche su questo aspetto il contributo produrrebbe un impatto significativo, favorendo un processo progressivo di emersione, che consentirebbe di compensare in buona parte la quota di spesa a carico dello Stato. Infine, non possono essere trascurati gli effetti di stimolo che una simile iniziativa avrebbe su tutto il sistema economico direttamente e indirettamente collegato all’impiantistica, e sulla stessa rivalutazione del patrimonio immobiliare delle famiglie italiane. Sulla base di un modello di analisi elaborato dal Censis, si è pertanto individuato, in presenza di quote diverse di contributo a carico dello Stato, l’impatto che questo potrebbe avere sul sistema. Si stima che un’agevolazione pari al 45 per cento dei costi relativi al rifacimento o miglioramento dell’impianto elettrico (valore d’equilibrio, in cui i benefici diretti per il Fisco coprirebbero interamente il costo del
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contributo a suo carico) comporterebbe: - un aumento di circa 2 milioni del numero di interventi sull’impianto elettrico previsti dalle famiglie, che ne porterebbe la quota complessiva a circa 5 milioni in cinque anni, di cui 2 milioni 400 mila relativi alla regolarizzazione di impianti fuori norma; - una riduzione di oltre 3 mila 500 infortuni l’anno, per un risparmio complessivo di 1 milione di euro annui; - un volume economico diretto ed indiretto di quasi 6 miliardi di euro l’anno, di cui 2 direttamente riconducibili all’effetto incentivante del contributo; - una crescita del numero delle imprese installatrici di circa 2 mila 800 unità e un aumento dell’occupazione pari a 9 mila addetti, tra aziende d’installazione, manutenzione e indotto manifatturiero; - un gettito fiscale aggiuntivo di 505 milioni di euro, pari a circa il 71 per cento del costo del contributo a carico dello Stato. In conclusione, considerando l’impatto di un eventuale contributo pubblico nella forma di detrazioni fiscali, la ricerca suggerisce come un generale processo di rinnovamento del parco impianti, che passi per una piena valorizzazione delle professionalità tecniche del settore, possa costituire un forte vettore di crescita economica, capace di rispondere all’esigenza di una maggiore sicurezza e di accompagnare l’evoluzione “intelligente” dell’intera filiera energetica.
“diventerà ...L’impianto domestico in prospettiva
il punto di snodo nell’organizzazione di un sistema energetico efficiente ed intelligente...
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a cura della Redazione
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Innovativa ed affermata realtà distributiva del Nord Est Italia nei settori del commercio elettrico civile, industriale, fotovoltaico, automazione, illuminotecnica, climatizzazione, sicurezza e aspirazione, presente nel Triveneto con una struttura logistica e una rete commerciale di 13 magazzini dislocati su tutto il territorio, MEB Elettroforniture ha accolto e stupito la propria clientela presso la Fiera di Vicenza in occasione della Rassegna “MEB in Fiera 2011”, settima edizione riservata agli operatori del settore. L’evento biennale organizzato da MEB ha registrato la presenza di tutti i principali brand rappresentati dalle aziende leader del mercato, che hanno presentato le più recenti novità di prodotto ad un pubblico di clienti visitatori, che ha superato le più rosee attese. MEB ha investito, organizzato e, quindi, strutturato l’evento con un doppio scopo: soddisfare le esigenze di tutta la filiera del mercato elettrico, fornendo servizi efficienti e mirati ai produttori presenti come espositori, da un lato, e ponendo il cliente al centro dell’attenzione, dall’altro. La manifestazione, infatti, si è caratterizzata per il forte orientamento business in una cornice di spettacolo e divertimento.
Successo per la settima edizione della manifestazione, che ha visto la presenza di tutti i principali brand del settore
Il cliente MEB è stato accolto in fiera da tecnici commerciali pronti a soddisfare con professionalità tutte le esigenze, ma allo stesso tempo i tre giorni fiera hanno colpito e divertito il pubblico attraverso la presenza di testimonial d’eccezione, come Miss Italia Cristina Chiabotto e Miss Grecia Regina Salpagarova, cui si sono aggiunti spettacoli, sorprese ed estrazioni di ricchi premi, con la premiazione finale tenuta proprio da Cristina Chiabotto. In un periodo caratterizzato dalla forte incertezza dei mercati finanziari che ancora una volta influiscono negativamente sulle economie globali, ma anche locali, penalizzando tutto il sistema economico Italiano e del Nord Italia, MEB ha saputo trovare le energie e le giuste proposte commerciali per continuare l’iter di crescita che la distingue da anni sul mercato del materiale elettrico. Molta è stata la soddisfazione per gli apprezzamenti raccolti per l’organizzazione dell’evento, per le iniziative, i servizi e la cura dei minimi dettagli.
Le presenze hanno superato le più rosee aspettative
DISTRIBUZIONE
MEB in Fiera 2011
a cura della Redazione
Miss Italia, Cristina Chiabotto, saluta il pubblico di MEB in Fiera 2011
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Una crisi lunga, difficile... senza fine?
Ben 485 congressisti, tra rappresentanti della distribuzione e della produzione, hanno partecipato al Meeting Invernale ANGAISA 2011, che si è tenuto il 1° dicembre scorso a Milano. Un livello di partecipazione senza precedenti, che testimonia l’importanza crescente del tradizionale appuntamento di fine anno e l’esigenza di confrontarsi con gli scenari di medio e lungo periodo, prendendo spunto dalle approfondite analisi che sono state presentate. Lorenzo Bellicini, Direttore tecnico del CRESME, ha ribadito che, nell’ambito di un quadro generale che è già recessivo, nel quale le famiglie italiane sono di fatto diventate più povere, il comparto edilizio sta ancora subendo, nel suo complesso, una dolorosa e pesantissima ristrutturazione. Ad esempio, per quanto riguarda la nuova edilizia residenziale, dal 2007 ad oggi, si è registrata una contrazione pari al -43 per cento. I cantieri restano fermi, le compravendite delle abitazioni e il loro valore continuano a far registrare una flessione significativa. Resta fondamentale la componente del rinnovo, mentre assume sempre maggiore importanza il peso specifico delle energie rinnovabili, un mercato che vale da solo circa
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Le analisi e gli approfondimenti del Meeting invernale di ANGAISA
26 miliardi e che è in grado di offrire concrete opportunità di crescita per tutti gli attori della filiera commerciale. Chi continua a restare nel mercato tradizionale non cresce più e rischia di perdere quote significative di Mercato: continua, a vari livelli, la dura selezione tipologica e territoriale che sta portando ad una riconfigurazione strutturale del comparto edilizio. Alberto Bubbio, Professore Associato di Economia Aziendale presso l’Università Cattaneo LIUC di Castellanza (VA), ha sottolineato come, di fronte al “nulla che avanza”, testimoniato dai numeri della crisi, sia necessario per gli imprenditori riprendere la “capacità di sognare”, di porsi obiettivi che
Mauro Odorisio, Presidente di ANGAISA
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arriva fino al 60-70 per cento. Gli indicatori lo confermano: quello dei crediti resta uno dei problemi fondamentali. Il 25 per cento delle imprese fallisce perché non riesce ad incassare i propri crediti, o li incassa con estremo ritardo, mentre i tempi medi di pagamento in Italia sono pari a 121 giorni, il dato peggiore in Europa. È necessario riprogettare i processi aziendali, selezionare i clienti e scegliere le strategie necessarie per essere registi del cambiamento e gestire la complessità, prestando la dovuta attenzione alla “cassa” e alla qualità delle risorse umane. Massimiliano Serati, Professore di Politica Economica presso l’Università Cattaneo LIUC di Castellanza (VA), ha, infine, fotografato lo scenario macroeconomico della crisi internazionale, mettendo a fuoco le condizioni storiche che ne hanno provocato l’accelerazione e rischiano di far venire meno i presupposti su cui è stata fondata la stessa eurozona. Massimiliano Pierini, Exhibition Director di Reed Exhibitions Italia, ha, poi, presentato l’edizione 2012 di Mostra Convegno Expocomfort, una delle principali manifestazioni fieristiche di settore a livello mondiale. “Efficienza energetica e sintonia con il mercato”: questi i tratti distintivi della manifestazione, che per la prima volta si svilupperà su quattro giorni lavorativi, dal 27 al 30 marzo 2012.
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oggi appaiono ambiziosi: una redditività sopra il 15 per cento, un cash flow in percentuale sui ricavi maggiore del 5 per cento, una marginalità dei prodotti intorno al 32 per cento, magazzini che girano 8 volte, clienti che chiedono una dilazione massima dei pagamenti di 60 giorni: per far sì che questi “sogni” possano realizzarsi è fondamentale essere in grado di reinventare il proprio “business model”. Mauro Odorisio, Presidente ANGAISA, ha presentato i dati più aggiornati dell’Osservatorio Vendite Mensili, che confermano i dati negativi registrati negli ultimi mesi, dopo il breve periodo di debole ripresa registrato negli ultimi mesi del 2010. Il Presidente ANGAISA ha, inoltre, presentato il nuovo Statuto dell’Associazione che – fra le primissime Associazioni del Settore Commercio – si è data anche un “Codice Etico” per testimoniare l’attenzione di tutti i propri aderenti ai temi della deontologia professionale, della trasparenza nei rapporti commerciali, del rispetto delle leggi vigenti, della qualità dei prodotti e della tutela dell’ambiente. Francesco Riccobono, Professore Ordinario di Filosofia del Diritto presso l’Università Federico II di Napoli, ha commentato positivamente i contenuti del Codice Etico ANGAISA, evidenziando il “valore aggiunto” che la condivisione dei principi in esso contenuti comporta, per tutte le componenti del sistema associativo. Roberto Schiesari, Professore Aggregato di Finanza Aziendale presso l’Università degli Studi di Torino, ha ribadito che il ruolo della finanza resta fondamentale, come elemento per “aggredire” i cambiamenti in corso. Ci si deve confrontare con risorse finanziarie sempre più limitate, con un accesso al credito sempre più difficoltoso: nel 2010 le banche hanno continuato a selezionare, erogando credito alle imprese più forti e stringendo sempre di più i “rubinetti” per quelle più fragili. Le imprese più indebitate perdono redditività operativa. I dati relativi alla distribuzione ITS mettono in evidenza la dicotomia fra le aziende che sono riuscite a ristrutturarsi tenendo conto delle mutate condizioni del mercato e quelle che non lo hanno ancora fatto: queste ultime registrano, ad esempio, un’incidenza del costo del personale sul margine di intermediazione che
Ilaria Di Napoli
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ANCISS compie 25 anni e cambia nome
ANCISS vanta una storia sino a oggi ricca di tradizione, ma con uno sguardo sempre proiettato al futuro, che prenderà forma nel nuovo brand scelto per rappresentarla in questo terzo millennio: ANIE Sicurezza. La sicurezza in Italia: dagli anni ’70 agli anni ’90 La storia dell’industria della sicurezza in Italia inizia alla fine degli anni ’60, con l’ingresso sul mercato nazionale dei primi innovativi prototipi. A fronte di una crescente ondata di criminalità, i primi a dotarsi di queste tecnologie innovative sono gli esercenti di prodotti di lusso (gioiellerie e alta moda). Il passaggio verso la creazione di un mercato strutturato avviene nella prima parte degli anni ’70, contestualmente al crescente processo di automazione industriale. La figura dell’installatore di sistemi di sicurezza acquisisce in questi anni autonomia rispetto a professionisti operanti in comparti contigui come la telefonia o il mondo elettrico. In questo periodo sono le banche a essere sempre più prese di mira dalla criminalità comune e organizzata: la diffusione delle tecnologie per la sicurezza assume un ruolo fondamentale per ridurre un fenomeno che aveva raggiunto numeri decisamente rilevanti. Il consolidamento del mercato della sicurezza in Italia avviene nel periodo compre-
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so fra la metà degli anni ’80 e gli anni ’90. Elemento peculiare di questo periodo è il primo riconoscimento, nell’opinione pubblica, del ruolo che le tecnologie svolgono nella prevenzione degli atti criminosi. Nel febbraio 1986 nasce ANCISS. L’industria Elettrotecnica ed Elettronica italiana registra tra il 1990 e il 2000 un tasso di crescita medio annuo del giro d’affari superiore al 5%. Le imprese della sicurezza si trovano ad affrontare in questi anni la sfida di un mercato in sensibile espansione. In questo periodo la domanda proveniente dal settore bancario manifesta un’elevata vitalità: esplode e si diffonde il fenomeno del self banking. L’introduzione di sistemi sempre più automatici impone un ripensamento delle misure di sicurezza presenti nelle filiali. Il processo di diversificazione dei principali canali di mercato prosegue per tutti gli anni ’90: fra i fenomeni più rilevanti si annovera la comparsa e la crescente diffusione nel territorio nazionale di grandi strutture commerciali private. Si diffondono i primi centri commerciali. Acquista crescente rilevanza anche il segmento della protezione dei beni culturali e architettonici. Un ruolo importante fra i nuovi campi applicativi che acquistano importanza in questi anni è poi occupato dalla teleassistenza. Fra gli anni ’80 e ’90, in parallelo allo sviluppo tecnologico e alla maturazione del
Associazione che rappresenta le imprese operanti nel campo della Sicurezza e dell’Automazione degli Edifici, ANCISS, in occasione del suo compleanno, diventa ANIE Sicurezza
Florindo Baldo, Presidente di ANIE Sicurezza
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Nel primo decennio del XXI secolo cambia il concetto di sicurezza Nel 2000 ANCISS entra in Confindustria ANIE. Acquista centralità il dialogo intersettoriale, anche in conseguenza della crescente integrazione fra tecnologie. L’11 settembre 2001 segna nel mondo della sicurezza una svolta epocale: si ha uno slittamento degli obiettivi che va da un punto di vista più safety oriented (sicurezza antincendio e ambientale) a un’ottica prettamente security (sicurezza anticrimine e della persona). Crescono le sfide per gli operatori della sicurezza, che si confrontano con una complessità e imprevedibilità del rischio senza precedenti. Guardando alla criminalità comune, nel nostro Paese negli ultimi decenni del Novecento si è registrato un generale aumento dei reati e si è assistito a una trasformazione nella casistica degli stessi. Secondo dati del Ministero degli Interni (Dipartimento della Sicurezza), fra la fine degli anni ’60 e l’inizio dei ’90 si è registrata un’impennata dei furti (passando da una media di meno di 1.000 furti per 100.000 abitanti a oltre 2.500). Fenomeno che ha avuto un nuovo ciclo espansivo nella seconda metà degli anni Duemila, raggiungendo il picco nel 2007
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(oltre 2.500 furti per centomila abitanti). La nuova ondata di furti in questo periodo nasce in prevalenza da alcune tipologie di reato, quali borseggi, furti di veicoli, furti in centri commerciali. Al contrario hanno mostrato una dinamica cedente i furti in abitazioni private. Nel primo decennio del XXI secolo, l’innovazione tecnologica compie passi da gigante e rende possibili nuove soluzioni e applicazioni impensabili solo nel recente passato, anche in mercati di sbocco tradizionali. La maggiore diffusione dell’uso delle tecnologie riduce drasticamente il numero degli atti criminosi ai danni delle banche (che passano, secondo dati OSSIFABI, dalle quasi 3.000 rapine perpetrate sul territorio italiano nel 1998 a meno di 1.500 casi nel 2010), incrementando in modo significativo la sicurezza degli utenti. Sempre secondo dati OSSIF-ABI, a fine 2010 quasi il 90 per cento delle filiali bancarie ricorre all’impiego della videoregistrazione e oltre il 50 per cento al metal detector. Il concetto di sicurezza si amplia e si modifica anche nell’ambiente domestico. Cambia la percezione del Sistema Casa e delle sue potenzialità. Acquista, grazie al massiccio impiego di tecnologie, crescente rilevanza l’Home Automation. Non si modifica solo il significato dato all’abitare: cambiano anche le priorità degli utilizzatori, che richiedono maggiore efficienza, maggiori prestazioni e una crescente convergenza fra i sistemi. I crescenti fenomeni di globalizzazione aprono le porte
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mercato, si assiste a una specifica evoluzione della normativa tecnica inerente al variegato settore della sicurezza (fra cui Normativa CEI 79-I del 1983 e, in senso lato, la Legge 626).
“...Non si modifica solo il significato dato all’abitare: cambiano anche le priorità degli utilizzatori...
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a maggiori pressioni concorrenziali e, al tempo stesso, a maggiori potenzialità di crescita. In particolare sui nuovi mercati: fra il 2000 e il 2010 le esportazioni italiane di tecnologie per la sicurezza raddoppiano. Nello stesso periodo, grazie a un’impennata degli investimenti in sicurezza pubblici e privati, il comparto registra un tasso di crescita medio annuo costante del fatturato totale, passando da 1,6 miliardi di euro nel 2000 a 1,9 miliardi di euro nel 2010. La dimensione del volume d’affari si è pertanto ampliata di circa il 20 per cento in 10 anni. Lo scenario cambia radicalmente nella seconda metà del decennio. La Grande Crisi di questi ultimi anni, originatasi in particolare dagli squilibri nel mercato immobiliare, si riflette negativamente sull’intera filiera che si rivolge direttamente o indirettamente al mercato edile. Il difficile quadro macroeconomico fornisce l’impulso per la ricerca di soluzioni sempre più efficienti e competitive nel campo della sicurezza. In questo contesto, l’impegno di ANCISS è rivolto a promuovere un’effettiva cultura della sicurezza fra le imprese e gli operatori della filiera attraverso la formazione. Uno sguardo al presente Nel 2011, l’industria italiana della Sicurezza e Automazione Edifici rappresentata in ANIE Sicurezza è stata espressione di un fatturato totale pari a 1.917 milioni di euro, in crescita del 4,9 per cento rispetto al 2010. Il segno positivo riguarda sia l’andamento del mercato interno (+3,4 per cento rispetto al 2010), sia il canale estero. A fine 2011, nel confronto con il 2010, le esportazioni di comparto, pur rappresentando un valore ancora contenuto e pari a 250 mi-
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lioni di euro, hanno registrato una decisa crescita (+22,9 per cento), confermando il trend positivo dell’anno precedente (+18,9 per cento la variazione annua rispetto al 2009). I principali mercati di sbocco si mantengono in prevalenza in Area europea ed in particolare nei Paesi dell’Est Europa, laddove il settore edile mostra una maggiore dinamicità. Tali tendenze testimoniano le crescenti strategie di internazionalizzazione avviate dalle imprese negli anni più recenti, a fronte di un mercato domestico meno dinamico. Il futuro della sicurezza. Parola d’ordine: integrazione A partire dai primi anni ’80 è emersa una crescente convergenza tra tecnologie. Questi fenomeni hanno dato impulso allo sviluppo di specifiche tecnologie per l’integrazione dei sistemi. I cardini dell’innovazione tecnologica si identificano nell’evoluzione delle tecniche d’integrazione, basate sui sistemi di comunicazione e nella distribuzione e gestione dell’intelligenza. Nell’ambito dei sistemi di sicurezza questo processo si realizza concretamente attraverso una nuova generazione di sensori “intelligenti”, che possono elaborare al proprio interno le informazioni raccolte sul campo, reagendo in modo differenziato alle diverse situazioni. Lo sviluppo dell’economia post industriale ha poi causato profonde modificazioni nel tessuto delle città, in cui si inseriscono fenomeni d’immigrazione e inurbamento incontrollato. Si rendono pertanto necessarie nuove modalità d’intervento per governare la rifunzionalizzazione complessiva del sistema urbano. La complessità e la sempre
La storia dell’industria della sicurezza in Italia è stata condensata in un volume: “25 anni di ANCISS. Passato, presente e futuro della sicurezza in Italia”
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all’evoluzione della domanda espressa dagli utenti è uno dei punti di forza che accompagna e continuerà ad accompagnare nei prossimi anni il cammino delle nostre imprese. Gli operatori della sicurezza sono già preparati ad affrontare le sfide di un mercato in continua trasformazione». «Il traguardo raggiunto da ANCISS, che oggi si presenta al pubblico nel rinnovato brand ANIE Sicurezza, testimonia una storia importante che lega cultura industriale e associazionismo d’impresa», ha dichiarato Claudio Andrea Gemme, Presidente Confindustria ANIE. «25 anni al servizio delle imprese, che si affiancano ai 66 anni di ANIE, cui ANCISS è federata dai primi anni Duemila. Due storie che si incrociano ed esprimono con forza l’impegno e il valore della rappresentanza industriale. Viviamo tempi complessi, caratterizzati da elevata incertezza e da un contesto internazionale radicalmente mutato rispetto al recente passato. Anche le sfide che le imprese italiane si trovano ad affrontare nel nuovo mondo globalizzato sono sempre più complesse. Ritengo essenziale per rispondere a questi nuovi scenari muoverci uniti verso obiettivi condivisi, non ultimo il rilancio di una nuova stagione di crescita per l’economia italiana. Per fare questo è centrale la presenza vitale e propositiva di un’industria manifatturiera forte e radicata nel territorio. L’esempio virtuoso rappresentato dal comparto industriale della sicurezza, un settore “giovane” che in pochi decenni ha raggiunto un elevato grado di maturazione, è segno tangibile del ruolo di primo piano che l’innovazione tecnologica può svolgere per favorire lo sviluppo del Paese».
In un momento congiunturale estremamente delicato come l’attuale, i risultati positivi conseguiti dal comparto nel 2011 sono frutto dell’impegno e dei sacrifici delle imprese
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più stretta intercorrelazione fra territori e Paesi impone una crescente sinergia anche fra gli operatori della sicurezza. In questa ottica si è consolidata nel tempo la collaborazione fra ANCISS e EURALARM, l’Associazione europea di riferimento per il comparto della sicurezza. L’importanza delle reti tecnologiche in ambito urbano è un elemento riconosciuto da tempo. Oggi accanto alle reti tradizionali di pubblica utilità si sono diffuse le reti di comunicazione a larga banda. Tra le reti tecnologiche più innovative occupano un ruolo di primo piano le “reti per la sicurezza”. Vi sono già oggi numerose applicazioni di queste tecnologie, che permettono il conseguimento di rilevanti risultati atti a raggiungere l’obiettivo sicurezza in ambito urbano. Certamente le tecnologie per la sicurezza possono contribuire in misura rilevante a migliorare il mondo in cui viviamo, rendendolo più sicuro e a misura d’uomo. Anche il Sistema Edificio sta subendo una profonda trasformazione, passando da contenitore passivo a un ruolo sempre più attivo attraverso l’interazione, il controllo e la gestione delle sue principali funzioni. Ha acquisito centralità il concetto di “edificio intelligente”, ossia un edificio dotato di sistemi integrati di controllo della sicurezza, di controllo e gestione degli impianti, di tecnologie IT e di comunicazione. Le problematiche nella gestione dei diversi sistemi possono essere risolte attraverso l’impiego di tecnologie innovative e integrate. I sistemi di sicurezza, le tecnologie di automazione e di controllo degli impianti sono stati, in particolare, interessati da un elevato upgrading tecnologico. «L’eccellenza dell’industria italiana fornitrice di tecnologie per la Sicurezza e l’Automazione Edifici rappresentata da ANIE Sicurezza trova dimostrazione in una storia pluridecennale che parte dai primi anni ’70 e arriva ai nostri giorni», ha dichiarato Florindo Baldo, Presidente di ANIE Sicurezza. «In un momento congiunturale estremamente delicato come l’attuale, che non risparmia le componenti più vitali dell’economia italiana, i risultati positivi conseguiti dal comparto nel 2011, sia sul fronte domestico, sia su quello estero, sono frutto dell’impegno e dei sacrifici delle imprese, che in questi momenti decisamente critici hanno continuato a puntare su innovazione e qualità». «Integrazione tecnologica, efficienza energetica e standard qualitativi elevati sono solo alcuni dei driver che hanno guidato lo sviluppo del comparto in questi ultimi anni», ha proseguito Baldo. «La capacità di rispondere prontamente
Massimo Poletti
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Assicurare energia sostenibile in tutto il mondo
L’applicazione di procedure produttive economicamente ottimizzate e tecnologicamente all’avanguardia, unitamente all’adozione di standard di qualità elevati, consente al Gruppo SolarWorld di affrontare nel modo migliore l’attuale concorrenzialità dei mercati mondiali. Il Gruppo ha a disposizione, in tutti i passaggi della produzione, moderni stabilimenti, in grado di rifornire adeguatamente il mercato dell’energia solare in continua espansione, gestendo tutta la catena produttiva delle tecnologie cristalline, a partire dalla materia prima (il silicio), fino agli impianti fotovoltaici chiavi in mano di tutte le dimensioni e al riciclaggio a fine vita, passando da wafer, celle e moduli. Un mercato, quello del fotovoltaico, in crescita, ma in cui non mancano luci ed ombre: ne parliamo con Fabrizio Limani, Area Sales Manager per l’Italia.
Questo l’obiettivo di SolarWorld, un Gruppo impegnato a tutti i livelli della catena del valore nel campo dell’energia solare
sempre focalizzati su impianti piccoli e medi, un settore dove tutte le problematiche legate al nuovo Conto Energia e le incertezze, o meglio le non chiarezze, della legislazione, hanno creato meno problemi di finanziamento. Ovviamente ad inizio anno ci si aspettava di arrivare a risultati che rispecchiassero quelli dell’anno scorso, invece si è andati in tutt’altra direzione». Prospettive per l’anno prossimo? «Di crescere ancora. Infatti, mentre alcune aziende pensano di uscire da que-
Nello stabilimento SolarWorld di Freiberg viene realizzato il processo completo di produzione, dalla cristallizzazione del silicio al modulo fotovoltaico
«Quest’anno, l’attività in Italia per noi è andata, nonostante tutto, abbastanza bene, merito anche del fatto che abbiamo da sempre scelto di affidarci al canale della distribuzione, attraverso cui commercializziamo in esclusiva i nostri prodotti. Abbiamo trovato distributori preparati, che non si fermano al prezzo, ma hanno capito l’importanza della qualità dei prodotti e dei servizi offerti dal fornitore. L’Italia è un mercato che rimane per noi di riferimento, anche perché siamo da
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Continuate comunque ad operare dalla vostra sede in Germania? «Sì! Attualmente, considerata ancora la mancanza di certezze sull’andamento normativo e legislativo del mercato italiano, pensiamo non sia ancora il momento di fare uno sforzo per una presenza diretta sul territorio. Già in altri Paesi abbiamo fatto investimenti per aprire filiali e poi, improvvisamente, sono cambiate le regole e si è registrato un blocco delle attività. D’altra parte, le tecnologie moderne ci consentono di dare il massimo supporto al nostro cliente anche senza una struttura fissa presente sul territorio. Ne riparleremo quando il mercato sarà più stabile».
L’offerta SolarWorld copre ogni esigenza degli operatori del fotovoltaico
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Fabrizio Limani, Area Sales Manager di SolarWorld per l’Italia
Sta sempre più ponendosi il problema dell’aggressività della Cina in questo settore? «In generale, il problema legato ai prezzi dei prodotti, principalmente quelli cinesi, è presente in tutto il mondo. In particolare, si sono registrati prezzi molto aggressivi negli Stati Uniti, non in linea con il mercato. Se consideriamo i produttori americani, europei ed anche indiani, tutti si posizionano su determinati livelli di prezzo, mentre i costruttori cinesi offrono i prodotti ad un livello che non ha un senso commerciale per un’economia di mercato. Per questo, lo scorso mese di ottobre un gruppo di società americane del fotovoltaico, capitanato da SolarWorld America, ha depositato presso le autorità governative di Washington D.C. un’istanza con cui si chiede l’attivazione di misure per arginare l’ondata dei prodotti a basso costo provenienti dalla Cina. Si tratta della prima azione ufficiale di un gruppo di società contro il protezionismo statale di cui godono i produttori cinesi. È stato, infatti, documentato che grazie ad una serie di sovvenzioni, il Governo e gli Enti pubblici cinesi consentono all’industria solare locale di abbassare i prezzi ben al di sotto di quanto sarebbe possibile operando senza questi aiuti. La Cina non ha reali vantaggi di costo, anche considerando i bassi salari. L’incidenza della manodopera su prodotti ad alta tecnologia come i moduli fotovoltaici e le celle solari è ridotta: da noi, ad esempio, si aggira intorno al 10 per cento. I presunti vantaggi legati al basso costo della manodopera cinese sarebbero perciò annullati dai costi indiretti di produzione e da quelli di trasporto. Se i concorrenti cinesi offrono prezzi dumping, ciò è dovuto solo alle massicce
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sto mercato perché lo considerano poco redditizio, sempre più legato al prezzo, molto competitivo, noi comunque riteniamo, alla luce anche della nostra posizione, di poter crescere, perché spazio sul mercato per prodotti di elevata qualità c’è comunque. E a testimonianza di questa volontà, abbiamo inaugurato il terzo stabilimento tedesco a Freiberg, in cui è stata spostata la produzione dell’unità produttiva più vecchia, dotato delle più moderne macchine automatiche. Negli Stati Uniti abbiamo chiuso la produzione di Camarillo, in California, che aveva più di trent’anni e non aveva fisicamente possibilità di espansione, ed abbiamo trasferito tutte le linee a Hillsboro, in Oregon, dove disponiamo di notevoli spazi di ampliamento. Entrambe le operazioni sono state realizzate per ottimizzare le produzioni e di conseguenza ridurre i costi produttivi. Per quanto riguarda l’Italia, abbiamo raddoppiato la nostra struttura dedicata a questo mercato».
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I rifiuti di silicio provenienti dalla propria produzione vengono sottoposti a un processo di riciclaggio interno e depurati per il riutilizzo nella realizzazione di wafer
sovvenzioni elargite dalle banche statali locali e dal Governo. Inoltre, le aziende cinesi in molti casi non sono obbligate a rispettare gli standard ambientali, sociali e di qualità che regolano, invece, i siti produttivi negli Stati Uniti ed in Germania. Il Dipartimento statunitense, cui è stata presentata la petizione, ha deciso di compiere indagini e si dovrebbe arrivare entro la fine dell’anno ad una risoluzione per definire le azioni da intraprendere, che potrebbero portare anche all’introduzione di dazi doganali». Un’azione simile a quella statunitense è prevedibile anche in Europa? «Anche in Europa stiamo valutando se è possibile intraprendere un’azione di questo tipo. I presupposti ci sono, ma mentre negli Stati Uniti siamo in presenza di un unico interlocutore, lo Stato federale, in Europa ci troviamo di fronte a più realtà, con variabili economiche diverse. Novità per quanto riguarda la tecnologia? «Quest’anno abbiamo introdotto sul mercato due nuovi prodotti: uno è un’alternativa ai normali sistemi d’installazione per tetti inclinati, Sundeck, una soluzione per integrare più rapidamente i nostri moduli nelle coperture, con ottimi risultati estetici. A questa si è aggiunta una pensilina fotovoltaica per parcheggi auto, una struttura pregevole che utilizza i nostri laminati monocristallini con una struttura di sostegno in alluminio e acciaio. Un prodotto studiato appositamente per il Conto Energia
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italiano. Dal punto di vista dei moduli nel 2010 non ci sono state novità significative, se non che sono aumentate le classi di potenza: si arriva ora ai 245 Wp dei Sunmode Poly e ai 250 Wp dei Sunmode Mono black. Disponiamo di un centro di ricerca con 80 tecnici e senz’altro ci sono in cantiere diverse novità e qualche soluzione innovativa dovrebbe arrivare nel prossimo anno». SolarWorld non fornisce solo prodotti. Quali iniziative attuate per la formazione degli operatori del settore? «Quest’anno abbiamo investito molto in formazione del personale di vendita del distributore, ribadendo soprattutto quali sono i parametri di qualità necessari per ottimizzare ogni realizzazione. Alcuni distributori hanno fatto notevoli investimenti per spiegare soprattutto le implicazioni del nuovo Conto Energia e noi li abbiamo supportati in questo percorso, in collaborazione anche con i fornitori di inverter. Abbiamo molto investito anche nei contatti con progettisti ed installatori, sempre attraverso i distributori, a supporto della loro rete vendita». Maurizio Gambini
“...Quest’anno abbiamo investito molto
in formazione del personale per ottimizzare ogni realizzazione...
”
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“Estote parati” dice il Vangelo... siate pronti quando il momento verrà! Nel 2012 ripartirà la macchina della ripresa economica, ma lo scenario non sarà più quello di prima, poiché il sistema bancario sarà più lento nella ripresa ed il mercato mondiale sarà sempre più in competizione. Attenzione, quindi, a non ricadere negli errori del passato. Non è più importante vendere a tutti i costi, ma avere margine ed essere sicuri di incassare a breve. Il cuore pulsante di ogni attività, sarà la corretta gestione del credito. Detto questo, l’altro aspetto importante da tener presente è che per gestire correttamente con i clienti il rapporto fiduciario e basato sul credito, ci vogliono le dovute competenze. Sarebbe inutile mettere a punto una “Ferrari” e poi non avere il pilota capace di guidarla. Oltre al pilota ci vogliono dei buoni assistenti ed un coordinamento efficace con la forza vendite. Ogni euro investito per la prevenzione e puntuale gestione del credito, genera migliaia di euro di risparmio. Mettendo in relazione il numero di clienti, il fatturato da questi generato ed il costo sostenuto per le persone competenti dedicate alla gestione, il conto economico risulta decisamente positivo ed a netto favore dell’utile finale. Prevenire è decisamente meglio che curare e il monitoraggio continuo delle 4 aree strategiche assicura all’azienda competitività ed affidabilità verso il mercato ed il sistema creditizio. Concludendo, si può guardare avanti con fiducia, poiché dopo ogni ciclo negativo inizia quello positivo, ma ogni volta qualcosa cambia e bisogna far tesoro delle esperienze vissute, tenendo ben presente che il mondo va avanti nonostante tutto e non serve combattere il
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La ripresa economica ci sarà presto, ma tu sei pronto a gestire l’impresa del domani?
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Pronti per una nuova crescita
cambiamento, è decisamente meglio cavalcarlo. Del resto, da sempre, l’imprenditore è allenato alle sfide impossibili, con coraggio, determinazione e fiducia di vincerle… altrimenti farebbe un altro mestiere. Infiniti Auguri per un 2012 pieno di successi. a cura di Domenico Bracone Presidente Fox&Parker Group
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Anche in un anno Ecco di crisi, la crescita di Obo Bettermann la Germania ha registrato valori in doppia cifra. che crede E per il 2012 sono previsti nuovi prodotti nell’Italia. E ne viene ripagata Si chiude con soddisfazione il 2011 dell’azienda tedesca OBO Bettermann, per la quale il nostro Paese è stato anche quest’anno uno dei mercati più interessanti. Ne parliamo con Guido Gabetto, General Manager della filiale italiana. Come giudica, a poco meno di un mese dal termine dell’anno, i risultati del settore? «Il 2011 è stato un anno molto impegnativo per gli operatori del nostro mercato. Oltre alle difficoltà del settore in generale, abbiamo assistito alla mancanza di informazioni chiare e credibili da parte di una classe politica molto lontana dalle esigenze del mercato stesso. Questo ha congelato, ad esempio, la maggior parte degli investimenti nel fotovoltaico, comparto che aveva trainato e sostenuto i risultati di molte aziende (compresa OBO) nel 2010. La mancanza di certezza delle regole, ha inevitabilmente portato gli operatori a bloccare i loro investimenti. La conseguenza è stata grave, poiché questo era l’unico settore che aveva animato il mercato».
«L’osservatorio di una multinazionale è ovviamente ampio ed è, quindi, chiaro che per la nostra casa madre non è sempre facile capire le peculiarità di un singolo mercato. Ogni filiale di multinazionale ha generalmente bisogno di una costante attività di Ricerca & Sviluppo, che garantisca una continua introduzione sul mercato di nuovi prodotti e soluzioni, oltre che di essere supportata a livello di prezzi e condizioni commerciali. La nostra fortuna è di appartenere a un grande Gruppo operante a livello internazionale, gestito da una struttura familiare. Infatti, la famiglia Bettermann è sempre molto presente e vicina a noi e ai nostri clienti. Questa prossimità facilita il nostro compito di ottenere investimenti e progetti, che nascono e si sviluppano tenendo conto delle reali esigenze degli operatori nel nostro settore». Quindi, un occhio particolare per l’Italia? «Sì. Ad esempio, quest’anno è stata lanciata la
E il vostro bilancio in particolare? «Devo dire che sono soddisfatto dei nostri risultati anche se, rispetto allo scorso anno, il fatturato sarà leggermente inferiore, a causa dei mancati introiti del fotovoltaico: è chiaro che nel frattempo ci siamo organizzati per sostenere la nostra crescita anche in assenza delle vendite destinate a queste applicazioni. Sui mercati tradizionali, invece, siamo in crescita, in doppia cifra». Voi siete il braccio italiano di un’azienda tedesca. Diversi sono, quindi, i problemi che dovete affrontare su realtà differenti. Che percezione hanno in Germania dello stato del mercato italiano; in che cosa vi possono aiutare per uscire da eventuali impasse?
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I professionisti OBO sono a disposizione per aiutare i propri partner a trovare la soluzione più idonea alle diverse esigenze
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Quali sono le aspettative per il 2012? «Le attese del nostro quartier generale sono di una crescita costante, favorita dall’introduzione della globalità delle linee di prodotto OBO in Italia, mentre noi riteniamo che alcune di queste linee siano frenate dai requisiti e dagli standard italiani, che sono peculiari e diversi da quelli del resto d’Europa. Tuttavia, abbiamo individuato alcune famiglie di prodotto, che saranno inserite in tempi brevi, per arricchire ulteriormente l’offerta e sostenere il ritmo di aumento progressivo del fatturato che ci permetta di raggiungere un peso proporzionato, anche in Italia, alla quota internazionale detenuta da OBO». La distribuzione come ha reagito alle vostre proposte; quale giudizio date al lavoro dei grossisti nel 2011? «Per quanto riguarda i programmi commerciali e le iniziative volte ad assicurare il costante sviluppo del sell out, abbiamo riscontrato una disponibilità ed un approccio professionale della maggior parte dei nostri partner. Questo atteggiamento ci rassicura circa il livello di maturità che il nostro settore sembra aver ormai consolidato. Per quanto riguarda il deterioramento dei prezzi e il consolidamento al rialzo degli sconti di fine anno, credo si debba lavorare ancora molto, in stretta collaborazione, tra produzione e distribuzione. Da una parte i produttori dovranno supportare i loro partner per affrontare i futuri difficili momenti, dall’altra i grossisti dovranno tener conto del fatto che solo le aziende serie e attente, tanto alla dinamica dei costi quanto a quella delle vendite, potranno continuare a garantire piani di sviluppo e iniziative strutturate, piuttosto che operazioni spot, del tipo “mordi e fuggi”. Sarà, inoltre, importante che in futuro ANIE e FME si parlino maggiormente, per rendere più efficace l’azione reciproca nel nostro settore». Quali sono stati nel 2011 i vostri prodotti che hanno avuto un rendimento regolare e quali, invece, vi hanno procurato sorprese positive?
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Guido Gabetto, General Manager di OBO Italia
«I prodotti che hanno sofferto di più sono quelli che avevano beneficiato della domanda “drogata” per le applicazioni del fotovoltaico, manifestatasi da settembre 2010 fino alla fine di febbraio di quest’anno. I prodotti tradizionali hanno parzialmente segnato il passo in valore, a causa del deterioramento dei prezzi, conseguenza della forte concorrenza, che sta interessando livelli di mercato sempre più ampi. Per noi sono stati ottimi i risultati dei prodotti e delle soluzioni innovative, come ad esempio i sistemi per le applicazioni da sottopavimento. Il lancio ufficiale in Italia della famiglia UFS, corroborato da tutte le soluzioni appositamente studiate per il nostro mercato, ha dato risultati eccellenti e superiori alle attese, che ci consente di ben sperare per altri incrementi nei prossimi anni». La rete vendita: quali aggiustamenti e nuove proposte avete inserito, fino a che punto siete soddisfatti della vostra organizzazione italiana? «I componenti della rete commerciale OBO sono i nostri veri gladiatori! Mario Joly, Direttore Commerciale, è a capo di una squadra composta da tre Area Manager, quattro Product Manager per ciascuna linea di prodotto ed una forte organizzazione interna che fornisce a tutte le persone operanti sul campo supporto tecnico e commerciale, redazione di offerte e gestione degli ordini. La forza della passione che questa squadra riesce a trasmettere non può non essere sentita e apprezzata dai nostri interlocutori. C’è una novità: per riuscire a soddisfare le esigenze della distribuzione in modo ancor più concreto, abbiamo inserito dall’inizio del 2011 una nuova figura professionale: i promotori tecnici commerciali OBO che, oltre a fare da naturale collante tra l’azienda e gli agenti sul territorio (oltre settanta professionisti), possono sviluppare quei progetti la cui ricaduta non si verifica nel breve termine; inoltre, i promotori intervengono sui progettisti e sui clienti finali, stimolando la formazione di un positivo sell out, attraverso una promozione diretta, per una vendita, attraverso la distribuzione, orientata alla formazione di rapporti di medio/lungo termine».
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nuova linea di prodotti UFS per impianti sotto pavimento, dedicata al mercato italiano: è l’applicazione di nuove soluzioni che garantiscono il top di gamma adattato alle esigenze dei nostri installatori. La nostra filiale gode anche del vantaggio di poter investire per il medio lungo termine e questo è un elemento fondamentale per una pianificazione armonica e sostenibile. In sei anni di attività della filiale OBO Italia, nonostante le crisi ripetutesi, abbiamo più che raddoppiato il fatturato di partenza! Escludendo il mercato tedesco, la filiale italiana OBO nel 2010 è stata la più importante in termini di fatturato per le esportazioni della casa madre e tra le prime tre a livello mondiale nel 2011».
La nuova linea di prodotti UFS per impianti sotto pavimento è dedicata al mercato italiano
Giancarlo Emanuel
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Soluzioni “chiavi in mano” per il fotovoltaico
Nasce nel 2010 l’idea di Urmet Engineering di investire in un importante impianto di generazione elettrica con utilizzo dell’energia solare su un ampio terreno della società agricola Padus di Cascina Ronchi: la serra di Tricerro (VC). La serra su cui è stato installato l’impianto è una struttura di pregio situata nella pianura vercellese tra Milano e Torino, in una zona dalla forte tradizione agricola, che si estende su una superficie di oltre 14.000 m2. I lavori hanno avuto inizio nella seconda metà del 2010 e il 29 giugno 2011 ha visto l’allacciamento dell’impianto alla rete. L’impianto fotovoltaico, totalmente integrato, ha una potenza complessiva di 994,98 kW, ed è stato realizzato con 4.326 moduli Upsolar da 230 W l’uno, per una produzione annua di 1.165.800 chilowattora, la maggior parte dei quali immessi in rete e rivenduti. Per quanto riguarda gli inverter, invece, sono state implementate le soluzioni Sirio Central Station di Aros Solar Technology che prevedono l’utilizzo degli inverter Sirio Centralizzati HV-MT, soluzione ideale per gli impianti di potenza medio/alta, collegati ad un trasformatore comune di media tensione. Tali soluzioni “chiavi in mano” tendono a ridurre le normali fasi di progettazione ed includono già tutto quanto necessario all’avvio del sistema, riducendo notevolmente i tempi di trasporto e d’installazione ed ottenendo rendimenti elevati in funzione degli inverter e dei trasformatori utilizzati. «Prima che la nostra scelta cadesse su Aros Solar Technology per la fornitura di
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inverter, abbiamo valutato almeno altre 5 aziende del settore. Siamo, però, rimasti particolarmente colpiti dalla professionalità dello staff Aros, che ci ha seguito accuratamente fin dalle fasi preliminari; questo ci ha portato ad accordare piena fiducia alla società di Cormano e ai suoi prodotti. E il risultato ha soddisfatto pienamente le aspettative», ha affermato Angelo Davoli, Responsabile energie rinnovabili di Urmet Engineering. «Grazie a questo progetto abbiamo realizzato un impianto totalmente integrato, con il massimo incentivo GSE, che consentirà alla struttura utilizzi molteplici», prosegue Davoli. Il complesso, che dispone anche di una cascina adiacente
Una struttura agricola di pregio ospita un innovativo impianto solare totalmente integrato per la produzione di energia elettrica
La serra su cui è stato installato l’impianto è una struttura di pregio, situata nella pianura vercellese, che si estende su una superficie di oltre 14.000 m2
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Sirio Central Station
alla serra con 2 alloggi, potrà così adesso usufruire, grazie all’energia elettrica prodotta dall’impianto, di acqua corrente, linea ADSL, videosorveglianza, barriere allarme intrusione, tettoie di stoccaggio, cancello automatico. L’impianto è stato, inoltre, dotato di un sistema di monitoraggio in grado di interagire con i 14 quadri di stringa, anch’essi forniti da Aros, indispensabile per ottenere un aggiornamento costante delle condizioni di operatività delle singole stringhe e, in caso di necessità, di intervenire con tempestività e precisione sulla stringa malfunzionante. «Siamo molto contenti di Aros e dei suoi prodotti e abbiamo già pianificato a breve nuovi impianti con le loro soluzioni centralizzate. Siamo certi che questo impianto rappresenti solo l’inizio di una lunga ed efficace collaborazione» ha concluso Davoli. Nel complesso, il progetto si è sviluppato senza particolari complicazioni, ma si sono dovute affrontare alcune criticità. La serra sorge, infatti, su una risaia, con un substrato di oltre 8 metri di argilla, inadatta per sostenere ogni tipo di carico, ed è stato quindi necessario procedere al consolidamento del terreno portando tonnellate di terra di fondo per sostenere la struttura e iniettando cemento (jet grouting) a 10 metri di profondità, in modo tale da creare delle vere e proprie colonne sotto ogni pilastro della struttu-
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Il sistema Sirio Central Station (SCS) prevede l’utilizzo degli inverter Sirio Centralizzati HV-MT, collegati ad un trasformatore comune di media tensione
- accesso facilitato alla componentistica dal fronte macchina; - 2 slot di espansioni per il collegamento di schede di comunicazione evolute; - dispositivo di sezionamento lato CA e CC; - display LCD multilingua; - adatti al funzionamento con moduli che richiedono la messa a terra di un polo.
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Il sistema Sirio Central Station (SCS) prevede l’utilizzo degli inverter Sirio Centralizzati HV-MT collegati ad un trasformatore comune di media tensione ed inseriti in cabine di calcestruzzo, prerogativa di maggior durata nel tempo, migliore isolamento termico, resistenza agli agenti atmosferici e alle condizioni ambientali più avverse. Le cabine sono realizzate in Calcestruzzo Armato Vibrato, conforme alle vigenti Norme CEI.0-16 e alla Guida per le connessioni alla Rete Elettrica di Enel Distribuzione Edizione 1° Dicembre 2008 e alla Specifica di costruzione Enel DG 2092 Edizione 1° Dicembre 2008. Caratteristiche principali dell’inverter Sirio HV-MT: - adatti all’allacciamento diretto a trasformatori BT/MT; - elevata efficienza di conversione; - piena potenza nominale fino a 45 °C; - 10% di sovraccarico per 1 h; - ventilatori a velocità controllata per un maggior rendimento;
L’impianto utilizza le soluzioni Sirio Central Station di Aros Solar Technology, che prevedono l’utilizzo degli inverter Sirio Centralizzati HV-MT
ra, per un totale di 429 pilastri. Il terreno estremamente fangoso ha reso difficile anche la posa delle cabine elettriche, che richiede estrema precisione. Prima del collaudo finale i tempi si sono ulteriormente prolungati anche per ottenere tutti i permessi necessari dai diversi Enti interessati, e altri 6 mesi sono trascorsi dal termine dei lavori fino al collegamento alla rete elettrica da parte dell’Enel, avvenuta come detto nel giugno scorso. Alla fine il progetto è stato portato a compimento con grande soddisfazione, il tutto al costo di circa 3,8 milioni di euro, e il suo funzionamento porterà anche ad una riduzione annua di emissioni in atmosfera pari a 538,6 tonnellate di anidride carbonica.
L’impianto è dotato di un sistema di monitoraggio in grado di interagire con i 14 quadri di stringa
a cura della Redazione
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Riduzione dei consumi d’energia negli edifici
L’Energy Efficiency Report, alla sua prima edizione, inaugura un nuovo “filone” di attività dell’Energy & Strategy Group ed affronta in maniera diversa il tema dell’energia, offrendone una lettura più “trasversale” rispetto a quanto fatto sino ad ora nei Rapporti focalizzati sui mercati e le filiere delle rinnovabili. II Rapporto affronta il tema dell’efficienza energetica, concentrandosi sugli edifici, sia residenziali, sia non residenziali (uffi-
È stata recentemente presentata la 1a edizione dell’Energy Efficiency Report, il nuovo studio sull’efficienza energetica dell’Energy & Strategy Group della School of Management del Politecnico di Milano
ci, scuole ed università, ospedali, alberghi e ristoranti, edifici della Grande Distribuzione Organizzata ed edifici industriali), cui spetta la maggioranza “relativa” del totale dei consumi energetici nel nostro Paese. Con un certo grado di originalità, poi, in questo Rapporto il concetto di efficienza energetica viene utilizzato sia per indicare quelle soluzioni tecnologiche (ad esempio, di illuminazione o di isolamento di pareti e coperture degli
Potenziale risparmio di energia finale nei Paesi UE-27 al 2020 (Fonte: Fraunhofer Institut)
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edifici) la cui adozione riduce l’impiego di energia (termica o elettrica) necessaria per conseguire il medesimo obiettivo (ad esempio, assicurare un dato livello di riscaldamento o l’illuminazione di un edificio), sia quelle che hanno come finalità la produzione in loco di energia in sostituzione dell’approvvigionamento “tradizionale” (ossia fotovoltaico, eolico, biomasse e solare termico). Il Rapporto è articolato in cinque capitoli: il primo argomenta le ragioni della scelta di focalizzarsi sull’efficienza energetica, ed in particolare negli edifici; il secondo offre un quadro aggiornato delle normative e dei regolamenti in vigore in Italia e che interessano il tema dell’efficienza energetica negli edifici, in modo da interpretare l’impatto che essi hanno avuto e che verosimilmente avranno nello sviluppo di questo importante comparto; il terzo descrive, analizza e fornisce una valutazione di convenienza economica delle principali alternative tecnologiche oggi esistenti ed in fase di sviluppo per l’efficientamento energetico dell’edificio; il quarto, a partire dai risultati del precedente, discute il potenziale teorico di mercato e stima l’effettivo tasso di penetrazione che è ragionevole attendersi da qui al 2016, identificando le tecnologie più promettenti e comparando i risultati del nostro studio con le aspettative del legislatore nel recente Piano d’Azione per l’Efficienza Energetica dell’estate 2011; il quinto, infine, presenta i risultati
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ECONOMIA
Trend attuali stimati di raggiungimento degli obiettivi a livello europeo del “Pacchetto 20-20-20” (Fonte: Commissione Europea)
dell’indagine sulle ESCo (Energy Service Companies) in Italia, sul modello di business che adottano e sul ruolo che esse possono rivestire nella diffusione degli interventi di efficienza energetica. Perché l’efficienza energetica negli edifici Il Piano e la bozza di Direttiva Europea sull’efficienza energetica presentata dalla Commissione Europea nel mese di giugno 2011 definiscono con chiarezza l’intenzione delle istituzioni comunitarie di attribuire agli interventi di efficienza energetica negli edifici, tanto fabbricati residenziali quanto non residenziali, un ruolo fondamentale nel raggiungere gli obiettivi del “Pacchetto 20-20-20”. Nel nostro Paese i consumi annui che possono essere fatti risalire agli edifici rappresentano circa il 36 per cento del consumo energetico complessivo italiano, che è pari a 133 Mtep, percentuale solo leggermente inferiore alla media europea (circa il 40 per cento). In compenso, però, l’Italia è al primo posto in Europa per quanto riguarda la percentuale di emissioni di CO2 (17,5 per cento sul totale europeo) imputabile agli usi energetici nel comparto abitativo. Per questi usi, in Italia si emettono annualmente 96 milioni di tonnellate si CO2, mentre nell’intera Comunità Europea vengono emessi ogni anno circa 550 milioni di tonnellate di CO2. Se si guarda a questi dati – e si tengono a mente gli obiettivi ambiziosi del
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Risparmi previsti al 2016 per l’Italia dal PAEE 2007
“Pacchetto clima/energia 20-20-20” del marzo 2007, ulteriormente rafforzati nel marzo 2011, per la componente efficienza energetica, con il “Piano Europeo per l’efficienza energetica” – si comprende quale sforzo sia necessario (ma anche quale potenziale sia disponibile) per efficientare il nostro patrimonio edilizio. Dei circa 13,7 milioni di edifici esistenti in Italia, 12,1 milioni sono adibiti ad uso residenziale e i restanti 1,6 milioni ad uso non residenziale. Quasi il 70 per cento di questi edifici è stato realizzato prima che venisse introdotta qualsiasi norma sull’efficienza energetica in edilizia, ovvero prima del 1976, e un quarto del patrimonio edilizio non ha mai subito alcun intervento di manutenzione o riqualificazione. Giova ricordare, da ultimo, che la riduzione dei consumi energetici è ancora più importante se si tiene conto che l’Italia si contraddistingue in Europa per l’elevata dipendenza energetica. Con previsioni di una crescita dei consumi tendenziali nei prossimi anni, il nostro Paese dipende dall’estero per oltre l’85 per cento del suo fabbisogno di energia primaria, il che si traduce in un incremento dei costi di approvvigionamento, che a loro volta si scaricano sul prezzo dell’energia per l’utilizzatore finale. L’impegno preso a livello nazionale sembra essere chiaro, ma è nella traduzione
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degli obiettivi in strumenti concreti di verifica (ossia di certificazione dei consumi energetici), obbligo e incentivazione delle soluzioni di efficienza energetica che il processo – come mette in luce lo studio dell’Energy & Strategy Group – rischia di “incepparsi”. Per citare un esempio, sul tema degli incentivi va rilevato che le soluzioni di efficienza energetica sono incentivate essenzialmente attraverso due meccanismi: i Titoli di Efficienza Energetica (prima esperienza al mondo di applicazione di strumenti incentivanti e di creazione di un apposito mercato di scambio titoli per la promozione dell’efficienza energetica negli usi finali) e le agevolazioni fiscali. Entrambi i meccanismi, nonostante abbiano esercitato sino ad ora un indubbio ruolo propulsivo, risentono del problema di “incentivare” primariamente interventi relativamente “piccoli” e con tempi di rientro modesti; in altre parole, sono affetti da uno shortermismo che rende difficili quegli interventi strutturali che, invece, andrebbero messi in atto per raggiungere gli obiettivi che ci si è posti. Le tecnologie per l’efficienza energetica Il Rapporto affronta, poi, il problema di rendere direttamente confrontabili fra di loro le diverse soluzioni per l’efficienta-
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Ripartizione per settore dei consumi finali di energia nel 2010 in Italia (Fonte: Ministero dello Sviluppo Economico)
Il potenziale di mercato in Italia Anche sulla base di queste considerazioni, l’Energy Efficiency Report presenta alcune stime del potenziale “teorico” di mercato associato alle diverse tecnologie per l’efficienza energetica ed il verosimile grado di penetrazione che si potrà sperimentare in Italia da qui al 2016. Il potenziale teorico derivante dall’adozione di soluzioni di efficientamento energetico in Italia da qui al 2016 (senza tener conto di quanto già è stato fatto sino al 2011) è pari complessivamente a circa 44 milioni di tep. Se si guarda alle stime di penetrazione,
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invece, per quanto riguarda i consumi elettrici la riduzione che si ritiene possa essere ragionevolmente acquisita da qui al 2016 attraverso l’adozione di soluzioni di efficientamento energetico è pari a 21,6 TWh, ossia solo poco più del 14 per cento del potenziale teorico; il risparmio energetico, invece, imputabile ad azioni di efficientamento dei consumi termici può essere ragionevolmente stimato in 118 TWh termici, circa il 18 per cento (ossia appena più significativo del caso elettrico) del potenziale teorico. Se si traducono le stime di penetrazione in milioni di tep e si considera anche la “base installata” al 2011, l’Energy Efficiency Report conclude che l’impatto dell’adozione delle tecnologie per l’efficienza energetica potrà ragionevolmente essere pari a 21,5 milioni di tep, oltre il 30 per cento in più rispetto al valore soglia definito nel PAEE. Appare possibile, quindi, fare dell’Italia un Paese all’avanguardia per l’efficienza energetica negli edifici. È necessario, tuttavia, superare le logiche – tipiche del nostro approccio ai meccanismi di stimolo allo sviluppo dei settori dell’efficienza energetica e delle rinnovabili – di “omogenea” distribuzione delle risorse a favore di una maggiore “equità”, ossia di una corrispondenza fra il “peso” (economico o impositivo) della misura e l’effettivo contributo (in termini di potenziale di risparmio) all’obiettivo che si intende realizzare.
ECONOMIA
mento energetico degli edifici e di comprendere le eventuali reali necessità di incentivazione, mettendone a confronto costi e ritorni. Le conclusioni permettono di identificare diverse categorie di tecnologie: - le tecnologie per cui la convenienza “assoluta” si ha già oggi in qualsiasi contesto di adozione (ad esempio, l’illuminazione, le soluzioni per il fabbisogno termico degli edifici); - le tecnologie che risultano convenienti soltanto se adottate congiuntamente alla realizzazione di un nuovo edificio (ad esempio, building automation, gli elettrodomestici del freddo, le chiusure vetrate, ecc.); - le tecnologie per cui, indipendentemente dal contesto di riferimento, non vi è la convenienza “assoluta” dell’investimento (ad esempio, le tecnologie di generazione energetica da fonti rinnovabili e le soluzioni di efficienza energetica relative agli elettrodomestici del lavaggio).
a cura della Redazione
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Un premio all’efficienza
Assegnati da ABB Italia i premi della quarta edizione dell’Energy Efficiency Award. I riconoscimenti, strutturati per categorie, sono andati a Nerviano Medical Sciences, alla scuola primaria “Unità d’Italia” di Piobesi Torinese, a Pirelli, alla AUSL di Rimini, a Costa Crociere e alle Acciaierie di Calvisano, tutte realtà che hanno ottenuto concreti risultati in termini di efficienza energetica applicando prodotti, sistemi e soluzioni ABB. Una menzione speciale è stata assegnata a Terna per il progetto SA.PE.I, l’interconnessione elettrica tra la Sardegna e il continente. I premi sono stati attribuiti sulla base di parametri che hanno misurato e valutato, oltre ai risparmi energetici, la riduzione delle emissioni di CO2 e i tempi di ritorno degli investimenti. L’articolazione del concorso in categorie ha permesso di candidarsi a realtà diverse per dimensioni, tipologia di attività e settore (industriale, terziario, residenziale, trasporti). La scelta dei vincitori è stata affidata a un Comitato Tecnico Scientifico e validata da una giuria composta da rappresentanti di ENEA, FIRE (Federazione Italiana per l’uso Razionale dell’Energia), WEC (World Energy Council), Politecnico di Milano e RSE (Ricerca sul Sistema Energetico). L’evento della premiazione, condotto dal giornalista di Radio24 Maurizio Melis, ha visto al mattino gli interventi di Dario Di Santo, direttore FIRE, Marco Taisch, Professore di Sistemi di Produzione Avanzati presso il Dipartimento di Ingegneria Ge-
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stionale del MIP, Marco Martorana, Head of Competence Center Renewables Italy - UniCredit Leasing e Luigi Brusamolino, Amministratore Delegato BSI - Southern Europe. Nel pomeriggio è stato organizzato il primo ABB Bar Camp, dibattito aperto tra gli esperti presenti, giornalisti, energy manager e professionisti del settore invitati ad un confronto sul tema: “Come abbattere le barriere interne aziendali all’efficienza energetica”. All’interno della strategia globale di ABB, l’efficienza energetica mantiene, dunque, un ruolo chiave, come dimostra questo
Assegnato un riconoscimento alle aziende più virtuose che hanno applicato le più moderne tecnologie per ottenere concreti risultati in termini di efficienza energetica
Premiati da ABB i progetti di Nerviano Medical Sciences, della scuola primaria “Unità d’Italia” di Piobesi Torinese, della Pirelli, della AUSL Rimini, di Costa Crociere e delle Acciaierie di Calvisano. Assegnata una menzione speciale a Terna per il progetto SA.PE.I.
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Costa luminosa, la nave della luce Costa Luminosa è la nave più esclusiva e innovativa di Costa Crociere, creata per soddisfare e appagare le esigenze di tutti quei clienti che sono da sempre alla ricerca del “meglio”, che richiedono l’eccellenza del servizio in un ambiente elegante e raffinato. Costruita da Fincantieri a Marghera, è stata battezzata il 5 giugno 2009 a Genova, insieme a Costa Pacifica, ha una stazza di 92.600 tonnellate e può ospitare un massimo di 2.826 ospiti in 1.130 cabine, di cui 772 dotate di balcone privato. Progettata dal celebre architetto e interior designer Joseph Farcus, Costa Luminosa anticipa le tendenze nel mondo del design contemporaneo grazie al suo stile unico e inconfondibile, ai suoi interni rifiniti con materiali pregiati (marmi, legni e madreperla) e cangianti e all’utilizzo di tecnologia LED all’avanguardia, che creano stupefacenti giochi di luce e colori. Le innovazioni legate alla tecnologia ri-
guardano anche la tutela e la protezione dell’ambiente. Costa Luminosa è la prima nave in Italia e una delle prime al mondo a essere predisposta per il “cold ironing”, ovvero il sistema che permette alle navi ferme in banchina di ricevere la corrente da terra, senza dover tenere accesi i motori per alimentare i generatori di bordo.
appuntamento arrivato oramai al quarto anno di vita con un totale di 16 aziende premiate dal 2008 a oggi. «L’ Award è il momento in cui ABB assegna un riconoscimento alle organizzazioni che durante l’anno hanno creduto nelle potenzialità dell’efficienza energetica, conseguendo risultati concreti e sostenibili con la nostra collaborazione. In questo modo diamo visibilità a esperienze concrete di successo perché è di esperienze positive che il nostro sistema ha bisogno», ha dichiarato Barbara Frei, Country Manager di ABB Italia. «Mi fa piacere vedere che quest’anno abbiamo iniziato a registrare anche la partecipazione di realtà pubbliche, un ospedale e una scuola: parlare di efficienza energetica nelle scuole è davvero importante, per avviare un cambiamento dei nostri comportamenti sostenibile e duraturo». Anche per questo ABB ha istituito, con il Dipartimento di Energia del Politecnico di Milano, una Borsa di studio destinata a studenti che nelle tesi sviluppino idee innovative ed efficaci per l’efficienza energetica. «Per ABB parlare di efficienza energetica significa affrontare un processo nella sua completezza, mettendo in gioco metodologie ingegneristiche e gestionali che permettano di individuare in maniera sistematica le aree di miglioramento, le soluzioni applicabili e i benefici attesi. A supporto di questo approccio,
è disponibile una piattaforma on line in grado di guidare le aziende in un’analisi approfondita», ha spiegato Flavio Beretta, coordinatore del Team Efficienza Energetica di ABB Italia. «Fornendo ai nostri partner tutti gli elementi che consentano di valorizzare il ritorno degli investimenti e la misurazione continua dei benefici ottenuti, confermiamo il nostro approccio concreto al tema. Non è un caso che l’evento preveda, assieme a momenti di condivisione di best practice e discussione, anche specifiche sessioni di formazione e informazione per gli addetti ai lavori».
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Le soluzioni innovative di ABB rendono Costa Luminosa una delle navi di ultima generazione a più alta efficienza energetica e minore impatto ambientale
Novità dell’evento la presentazione dell’ABB Energy Calculator APP
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Tecnologia e innovazione sulle navi Costa Crociere, che fa parte del gruppo Carnival Corporation, è il più grande operatore turistico italiano e la compagnia di crociere numero uno in Europa: da oltre 60 anni porta nel mondo il meglio dell’ospitalità, della gastronomia e dell’intrattenimento italiani. Ciascuna con proprie caratteristiche di stile, ma tutte battenti bandiera italiana, le sue 15 navi toccano ogni anno 250 destinazioni nel Mediterraneo, Nord Europa, Baltico, Caraibi, Centro e Sud America, Emirati Arabi, Oceano Indiano ed Estremo Oriente. La capienza totale della flotta è oggi di 40.800 ospiti totali e arriverà a 50.000 entro il 2014. La ricerca “Global Reputation Pulse”, che prende in considerazione le 600 maggiori imprese in 32 Paesi del mondo, ha assegnato nel 2009 al gruppo il primo posto fra le aziende di servizi italiane per affidabilità e reputazione. Anche nell’ambito della tutela ambientale, la compagnia italiana si distingue per eccellenza e innovazione. È stata, infatti, la prima al mondo a ricevere per l’intera flotta la “Green Star” del RINA: l’importante riconoscimento certifica che le sue navi contribuiscono a mantenere puliti l’aria e il mare al di là di quanto richiesto dalle normative internazionali. Dal 2006 la compagnia pubblica un “Bilancio socioambientale” che informa in modo completo e trasparente sugli impatti delle attività aziendali. Sulle navi Costa si effettua la raccolta dif-
ferenziata per il 100 per cento dei rifiuti solidi e nessun rifiuto solido (cibo trattato a parte) viene scaricato in mare. Ogni anno, centinaia di metri cubi di alluminio e migliaia di metri cubi di vetro provenienti dalle navi sono inviati al riciclo. L’acqua utilizzata è per la maggior parte prodotta dai dissalatori di bordo e le navi sono dotate di doppio separatore di acque oleose di sentina e di “White box” per verificare ulteriormente il contenuto degli scarichi. In modo sistematico si effettuano campionamenti e analisi delle emissioni dei motori, dei generatori Diesel e degli inceneritori, oltre che verifiche delle emissioni elettromagnetiche. Attenzione al risparmio energetico A bordo della flotta Costa, grande attenzione è riservata anche al risparmio energetico, con interventi come l’utilizzo di pitture ecologiche al silicone che aumentano le prestazioni idrodinamiche dello scafo, l’adozione di lampadine a LED, l’ampliamento degli impianti per produrre acqua potabile a bordo, l’economizzatore per il riutilizzo dell’acqua calda prodotta dai motori, l’ottimizzazione del condizionamento nelle aree pubbliche, le campagne di sensibilizzazione di equipaggio e ospiti. «Il settore navale ha dovuto affrontare cambiamenti radicali per avvicinare la sua offerta a richieste sempre più stringenti da parte di un mercato attento ed esigente”, spiega Daniele Patuelli, responsabile della Local Business Unit Turbocharging e Marine & Cranes di ABB. «Da una
Costa Luminosa ospita numerose apparecchiature ABB, dal sistema di propulsione Azipod (in figura), agli azionamenti a velocità variabile, dai quadri elettrici per il sistema di distribuzione elettrico fino ai motori elettrici ad alta efficienza
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Costa Luminosa è stata la prima nave in Italia, e una delle prime nel mondo, a essere predisposta per l’alimentazione elettrica da terra
L’applicazione I grandi ventilatori ed estrattori presenti nella sala macchine della nave sono stati progettati per funzionare sempre nella condizione più sfavorevole, che prevede una temperatura esterna di 35 °C: se questa diminuisce, il dimensionamento risulta eccessivo. Un’analisi condotta congiuntamente dai tecnici di Costa Crociere e di ABB ha portato a concepire un sistema alternativo, che rende l’impianto più flessibile, permettendogli di operare in modo ottimale in funzione delle reali necessità. La soluzione è consistita nel dotare ventilatori ed estrattori di inverter che regolano con continuità la potenza elettrica fornita, centrando il punto di massimo rendimento. Gli interventi di adeguamento, iniziati nel 2008, hanno finora riguardato cinque navi di recente costruzione: Costa Fortuna, Costa Serena, Costa Magica, Costa Concordia e Costa Pacifica. In totale sono stati installati 171 inverter, con potenze comprese fra i 30 kW e i 315 kW. La scelta dei convertitori di frequenza si è indirizzata verso gli ABB Standard Drives serie ACS800. L’installazione ha cambiato l’assetto di parte degli impianti elettrici, ma non sono
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state incontrate difficoltà di alcun tipo nella realizzazione. Gli interventi sono stati effettuati sia durante le soste in bacino di carenaggio, sia durante la normale operatività delle navi e la soluzione è diventata uno standard per le nuove costruzioni della flotta.
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parte aspettative di comfort, qualità del servizio, sicurezza e riduzione dell’impatto ambientale, dall’altra la necessità di ottimizzare l’operatività e i consumi. Questi elementi hanno guidato e guidano la messa a punto di tecnologie in grado di migliorare le prestazioni di una nave sia durante la navigazione, sia nella sosta in porto».
I vantaggi ottenuti Il risparmio ottenuto per ciascuna nave varia in funzione delle sue dimensioni e dei relativi impianti, da un minimo di 400 kW media/anno a un massimo di 700 kW media/anno. In totale si parla di 3.250 kWh. Dato che l’energia elettrica di questi lussuosi alberghi naviganti è integralmente prodotta dai generatori Diesel di bordo, la base di calcolo più immediata dei consumi energetici è rappresentata dalle tonnellate di combustibile utilizzate. Sull’insieme delle cinque navi, gli inverter fanno risparmiare circa 5.500 tonnellate di combustibile in un anno, con la conseguente diminuzione delle emissioni in atmosfera di 16.500 tonnellate/anno di CO2. La quantificazione dei risparmi ottenuti si basa sul costante monitoraggio dei carichi elettrici della nave e dei consumi di combustibile descritti nei rapporti di macchina elaborati dai comandanti per ogni crociera effettuata. Un ulteriore vantaggio è rappresentato dal fatto che la riduzione delle ore di funzionamento risparmia i motori e allunga gli intervalli di manutenzione. Per tutte le navi il tempo di rientro dell’investimento è stato sensibilmente inferiore all’anno solare. Paola Cipollini
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I cinque sensi della domotica
Spazio Chorus, la casa domotica di Gewiss, si rinnova nell’esposizione per offrire ai visitatori un’esperienza dei sensi: le tecnologie domotiche s’integrano con le soluzioni per l’illuminazione, la diffusione di fragranze e l’intrattenimento. La ricerca della casa ideale è una proiezione verso una vita migliore. Oggi la tecnologia ha portato questa ricerca a un risultato perfetto: la casa ideale esiste davvero. Spazio Chorus è la dimensione residenziale ideata da Gewiss per regalare a tutti la scoperta di una nuova quotidianità, è la casa domotica in cui tecnologia e quotidianità si fondono, è il luogo dove è possibile sperimentare le soluzioni domotiche dell’azienda e scoprire ambienti che si adattano ad ogni stile e rispondono ad ogni esigenza. Lo spazio di 200 metri quadrati, che sorge in Fiera Milano Rho (MI), è stato progettato dall’Architetto Joseph Di Pasquale (AM Progetti) in qualità di interior designer, e vanta prestigiosi partner: Poliform, per gli arredi; Silent Gliss, per i sistemi tende; Catellani & Smith, per l’illuminazione; Rapsel, per l’arredo bagno; Sharp, per gli arredi tecnologici; Atec Tutondo, per i sistemi per la diffusione sonora; Oikos Fragrances, per i diffusori olfattivi.
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Il progetto d’interni crea una struttura espositiva atipica e spettacolare, dove il know how tecnologico e l’eccellenza creativa di Gewiss affascinano i visitatori. Lo spazio aperto permette allo sguardo di raggiungere tutti gli ambienti della casa: ingresso, soggiorno, cucina, camera da letto, sala da bagno, zona giorno e zona relax. Spazi diversi e confortevoli caratterizzati da un design innovativo e gestiti da
Le tecnologie domotiche s’integrano con le soluzioni per l’illuminazione, la diffusione di fragranze e l’intrattenimento
Spazio Chorus è la casa domotica in cui tecnologia e quotidianità si fondono
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un’unica idea tecnologica. L’armonia diffusa che parla di buon gusto è evidenziata dalla raffinatezza dei materiali e dalla ricercatezza degli oggetti. Spazio Chorus nasce per offrire un’ospitalità attiva, tesa a spettacolarizzare la fruizione del luogo, dei prodotti esposti e degli eventi organizzati. La suggestione creata dall’ambiente permette agli ospiti di vivere un’esperienza domotica reale, fatta di suoni, luci e movimenti in uno spazio confortevole e sicuro per toccare con mano i vantaggi offerti dalla domotica. La domotica del Sistema Chorus La domotica non è il semplice insieme di nuove tecnologie impiantistiche. La domotica è, innanzi tutto, un nuovo modo di concepire la casa e gli ambienti, ponendo al centro il benessere di tutte le persone nella quotidianità domestica. Il corretto utilizzo dei sistemi domotici può, infatti, creare nuove e molteplici opportunità che l’impianto di tipo tradizionale non può offrire. Chorus è il sistema domotico internazionale che offre soluzioni all’avanguardia per la gestione e il controllo della casa, integrando nuove e avanzate tecnologie con lo stile inconfondibile del design italiano. Uno strumento che migliora la qualità abitativa della casa, rendendo ogni spazio più elegante, funzionale, confortevole, sicuro e protetto.
gestione e il controllo della casa, più precisamente l’integrazione di prodotti elettronici con sistemi residenziali. Il sistema Chorus s’integra con diversi dispositivi che permettono di migliorare il comfort del vivere quotidiano, di razionalizzare i consumi e di facilitare la gestione dei dispositivi domestici. La luce dialoga con la casa Nella casa domotica è possibile creare scenari di luce predefiniti, adatti ad ogni momento della giornata. La tecnologia domotica s’integra, infatti, con i dispositivi d’illuminazione di Gewiss quali gli apparecchi modulari Metrolight, Luxor, Dedalo e Saturno: dotati di tecnologia LED, gli apparecchi
L’integrazione della luce con la domotica consente di creare scenari di luce predefiniti, adatti ad ogni momento della giornata
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Lo spazio aperto permette allo sguardo di raggiungere tutti gli ambienti della casa
L’integrazione della domotica Domotica significa, in primo luogo, integrazione di prodotti e servizi per la
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La tecnologia di Oikos Fragrances s’inserisce con le soluzioni domotiche della casa e permette di realizzare regie olfattive in successione tra loro, con sequenze programmate e cambi di scenario predeterminati
assicurano una durata superiore nel tempo, un basso consumo di energia e, soprattutto, consentono di ricreare l’effetto cromatico preferito in ogni ambiente. Inoltre, l’integrazione dei prodotti Silent Gliss con Chorus, consente di esaltare il comfort visivo e gestire facilmente la casa, azionando automaticamente anche le tende e gli elementi oscuranti. Grazie all’elevata tecnologia dei suoi sensori l’impianto domotico regola automaticamente le tende in funzione della luce naturale. In caso di un evento atmosferico dannoso, gli oscuranti vengono sollevati automaticamente, preservando l’integrità degli stessi. Non solo. L’impianto domotico, integrando il sistema di illuminazione e di termoregolazione, gestisce la posizione delle tende, mantenendo il livello di illuminazione naturale a standard ottimali e dosando l’apporto termico all’edificio dovuto all’irraggiamento solare. La casa si popola di suoni Il sistema domotico Chorus dialoga anche con i sistemi di diffusione sonori. I sistemi Mondo T, di Tutondo, diffondono il suono in tutta la casa e possono essere attivati in qualunque momento e da qualunque stanza: si possono, infatti, avere in ogni ambiente diffusori acustici Hi-Fi incorporati nelle pareti e comandi alloggiati nelle placche; o, ancora, telecomandi portatili infrarosso oppure radio. Da ogni stanza è possibile selezionare e attivare la sorgente sonora desiderata, ricercare il file, il
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disco, la stazione radio, regolare toni e volumi, vedere un film, le immagini delle telecamere di sicurezza e del videocitofono. Ogni ambiente è corredato di 2 diffusori audio Hi Fi o più, con le diverse soluzioni disponibili: da incasso, filo muro, scomparsa, parete o soffitto, con o senza subwoofer, di varie potenze e design. Percezioni olfattive che trasformano l’ambiente La tecnologia di Oikos Fragrances s’inserisce con le soluzioni domotiche della casa, per una corretta gestione della qualità ambientale e della dimensione olfattiva degli spazi. Il sistema domotico valorizza le funzioni dei diffusori di note olfattive, sviluppando il concetto della Domotica Olfattiva in spazi progettati per un abitare moderno, ecosostenibile e finalizzato al benessere psicofisico. L’integrazione permette di realizzare regie olfattive in successione tra loro, con sequenze programmate e cambi di scenario predeterminati. Inoltre, la diffusione delle note olfattive avviene per semplice ventilazione, in modo ecologico e naturale. Ogni ambiente è caratterizzato da un’Isola Olfattiva di Oikos Fragrances in funzione della sua destinazione: living, notte, cucina e bagno. Roberto Corti
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Appuntamento con le tecnologie ecosostenibili
Un importante appuntamento fieristico che mette in mostra oltre 400 espositori, accuratamente selezionati da una giuria di qualità composta da esperti CasaClima, ma anche un’iniziativa aperta al territorio e ai cittadini interessati alle tematiche legate al risparmio energetico. Questo il leitmotiv di Klimahouse 2012 che, dal 26 al 29 gennaio 2012, con la nuova iniziativa “City parcour”, propone un coinvolgimento partecipativo di Bolzano con un’estensione del programma collaterale della manifestazione nel cuore della città. Sono quattro i palazzi, coinvolti nel progetto, che apriranno le porte alla città: la libera Università di Bolzano (CasaClima A argento, edificio risanato), il Palazzo della Provincia (CasaClima A argento, edificio risanato), la Camera di Commercio di Bolzano (CasaClima A+ Gold, edificio nuovo) e il Museion (CasaClima B, edificio nuovo) visitabili anche di sera. Gli edifici saranno collegati da un percorso luminoso ideato e realizzato dalla Facoltà Arte e Design di Bolzano. Oltre ai numerosi e attesi eventi organizzati nel quartiere fieristico di Bolzano, tra cui il Convegno internazionale “Costruire con intelligenza”, organizzato in collaborazione con l’Agenzia CasaClima, tredici Enertour, la mostra collettiva e il Convegno di ANIT, i workshop e i
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seminari di Sinergie Moderne Network, Klimahouse 2012 proporrà un itinerario di mostre, incontri, workshop che saranno ospitati dagli edifici più prestigiosi del capoluogo altoatesino. Il progetto “City parcours” è parte integrante di un processo di evoluzione naturale che Klimahouse vive anno dopo anno con l’obiettivo di promuovere e
È in programma a Bolzano a fine gennaio Klimahouse 2012, che quest’anno presenta un’iniziativa mirata al coinvolgimento sempre più attivo della città di Bolzano
L’edizione 2012 di Klimahouse propone un coinvolgimento partecipativo dei cittadini, con un’estensione del programma collaterale della manifestazione nel cuore della città
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valorizzare un concetto più allargato di sostenibilità della vita, in cui l’equilibrio tra essere umano e territorio sono al centro. Con questo messaggio, la fiera si rivolge ad un vasto pubblico che, oltre ad architetti, progettisti ed imprenditori, include anche cittadini sempre più sensibili alle problematiche legate all’ambiente e ai vantaggi offerti dalle nuove tecnologie mirate al risparmio energetico. Il Congresso internazionale Il Congresso internazionale dell’Agenzia CasaClima s’intitola quest’anno “Costruire con intelligenza” e ospita un ampio palco di relatori italiani e nord europei che portano il proprio know how nell’ambito dell’edilizia sostenibile e del risparmio energetico. La mattina di venerdì 27 gennaio, il Congresso vedrà la partecipazione del key note speaker professor Manfred Hegger (HHS Planer + Architekten, Kassel) e dell’architetto Boris Podrecca (Atelier Podrecca Vienna). Manfred Hegger vanta una carriera lunga e ricca di successi come architetto e come professore. Le sue opere e tesi riguardanti i sistemi costruttivi alternativi sono state pubblicate su varie riviste. I suoi edifici hanno ricevuto numerose onorificenze, tra cui anche quella dell’Unione Internazionale degli Architetti al congresso mondiale a Berlino nel 2002, il premio solare tedesco ed europeo (2006 e 1999) e due volte quello del Solar Decathlon (2007 e 2009) a Washington DC. Dal canto suo,
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Boris Bodrecca, triestino di nascita, ma di cultura e formazione mitteleuropea, ha vinto numerosi concorsi internazionali e ha conseguito il Gran premio per l’architettura della città di Vienna, il premio San Giusto d’Oro a Trieste e il Principe e l’Architetto a Milano. È stato inoltre insignito Dottore Honoris Causae dell’Università di Maribor. La mattina di sabato 28 gennaio 2012 si parlerà, invece, degli aspetti della fisica edile nella progettazione, realizzazione e uso di edifici sostenibili, con un paragone tra le possibili strategie austriache e italiane di termografia, finestre CasaClima e del reale comportamento di una parete termicamente isolata attraverso i dati del monitoraggio continuo di trasmittenza termica di una Classe A. Inoltre, per tutti gli operatori sono in programma tredici visite guidate Enertour per toccare con mano edifici CasaClima in Alto Adige energeticamente efficienti presenti sul territorio e per confrontarsi direttamente in loco con chi li abita e li ha progettati. I tour prevedono la visita a edifici residenziali, ma anche pubblici e commerciali, esempi di risanamento energetico di edifici già esistenti, edifici costruiti con materiale ecocompatibile ed esempi di edilizia sociale in standard CasaClima. Klimahouse itinerante sbarca in Puglia L’Italia dispone di un enorme potenziale nell’ambito della riqualificazione energetica e sono numerosi i settori di
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Il successo dell’edizione bolzanina di Klimahouse è avvalorato da un pubblico ogni anno sempre più ampio
“ ...per tutti gli operatori sono in programma tredici visite guidate Enertour per toccare con mano edifici CasaClima in Alto Adige energeticamente efficienti...
”
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397 espositori e oltre 40.000 visitatori: questi i numeri dell’edizione 2011 di Klimahouse
sviluppo su cui è possibile lavorare per migliorare le prestazioni dell’involucro edilizio. In questo scenario, gli italiani hanno un’alta considerazione della propria casa e continua a crescere la consapevolezza che gli interventi di risanamento energetico degli edifici contribuiscono ad aumentare il valore. Stimando le enormi potenzialità di sviluppo dell’edilizia “verde” nel nostro Paese, in particolare nel sud Italia, la Puglia risulta il punto strategico dove domanda e offerta si incontrano per sviluppare a 360° le tematiche dell’abitare sostenibile, cui questa regione dimostra di essere particolarmente sensibile. Secondo gli ultimi dati disponibili, la Puglia ospita oggi circa 80 impianti eolici, per una potenza di 1.200 MW, la più alta tra le regioni italiane e un quinto dell’intero parco nazionale, oltre a circa 11.000 impianti fotovoltaici per circa 800 MW, quota che rappresenta circa un quinto del dato nazionale. A questi si aggiungono oltre 9.000 MW fotovoltaici attualmente in fase di costruzione. I risultati dell’edizione 2010 di Klimahouse Umbria hanno dimostrato un vivo interesse da parte del centro-sud Italia per le tematiche proposte: sono stati 6.300 i visitatori di cui un 10 per cento proveniente dalle regioni meridionali. Questi sono i numeri che hanno convinto Fiera Bolzano ad affiancare all’evento di Bastia Umbra una nuova manifestazione itinerante ancora più a sud. Klimahouse Puglia si svolgerà nella
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Cittadella Mediterranea della Scienza a Bari da giovedì 29 a sabato 31 marzo 2012 in forma di mostra/convegno, con un’area espositiva di 1.800 metri quadrati. La manifestazione si propone come punto d’incontro e di formazione per architetti, ingegneri, geometri, costruttori edili, ma anche per l’Amministrazione Pubblica e per i cittadini interessati a costruire e a vivere in una casa sostenibile. a cura della Redazione Il Theiner’s Garten Bio Vitalhotel di Gargazzone, nei pressi di Merano, realizzato in legno massiccio secondo le più severe norme dell’edilizia ecologica, privo di giunzioni con chiodi o colla
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L’illuminazione urbana contemporanea si caratterizza per una frammentazione di soluzioni illuminotecniche, strettamente legata al contesto applicativo di riferimento. Le varie proposte differiscono per tipologia di sorgente (dal sodio a luce gialla nelle lanterne dei centri storici ai LED a luce bianchissima per i centri commerciali), per il design del corpo illuminate (dall’apparecchio “finto” storico all’oggetto scultoreo disegnato ad hoc) e per tipologia di illuminazione (dalla luce morbida dei globi a quella focalizzata dei proiettori su palo). È tuttavia possibile individuare alcune tendenze che ne definiscono gli standard. In generale, si può rilevare come gli apparecchi per l’illuminazione urbana non raggiungano quote d’installazione troppo elevate e siano pertanto molto presenti nel campo visivo. Per questo motivo si evidenzia una particolare attenzione al design del corpo illuminate, che diviene a tutti gli effetti oggetto d’arredo urbano. Da queste premesse nasce la nuova offerta Gewiss per l’illuminazione d’arredo urbano: un sistema dotato di una vastissima gamma di accessori di fissaggio e di sorgenti luminose in grado di rispondere alle molteplici esigenze d’illuminazione delle aree pubbliche e di garantire risparmio energetico e rispetto dell’ambiente. Urban [03] è un apparecchio dalla forma pura, semplice da coordinare a supporti con caratteri diversi. Palo basso, testa palo/sbraccio, sospensione: si adatta ad ogni configurazione installativa, permettendo la massima libertà e versatilità applicativa. Il nuovo apparecchio è disponibile nelle versioni con lampade di nuova generazione CosmoPolis o a LED, nelle configurazioni stand alone, con dispositivo biregime ad autoapprendimento o telegestione (su richiesta). Inoltre, per rispondere alle esigenze specifiche di installatori e manutentori, Urban [03] è stato sviluppato in modo da assicurare un’estrema facilità d’installazione. La presenza di un giunto sferico removibile, che permette di effettuare le operazioni di connessione meccanica e di cablaggio elettrico su un elemento “leggero”, rende, infatti, estremamente agevoli le operazioni di installazione dell’apparecchio.
Asita: centralina di monitoraggio
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PROPOSTE
Gewiss: il nuovo gusto dell’arredo urbano
L’ultima novità di Asita nel mondo della Green Energy è la centralina EDS/TCP, un dispositivo multifunzionale in grado di realizzare un monitoraggio puntuale e completo dell’impianto elettrico sul quale è installato, sia che si tratti di produzione fotovoltaica o di controllo dei consumi, senza la necessità di dotarsi di un PC locale. È la soluzione ottimale per gli installatori e progettisti cui è stato richiesto di progettare/installare un impianto di medie/piccole dimensioni su terreni dove non c’è la possibilità di utilizzare un PC. Oltre a registrare le misure dal campo e consentire la visualizzazione remota, inoltra anche email di segnalazione allarme. Le 6 uscite digitali a relè possono comandare attuatori locali come le sirene di allarme, l’illuminazione esterna, i combinatori telefonici, ecc. La centralina di monitoraggio EDS/TCP supporta al proprio interno una tecnologia embedded che adotta la “filosofia” del software di monitoraggio Power-Studio Scada. Le sue principali funzionalità sono: - supervisione energetica integrata; - visualizzazione di dati istantanea, elaborazione e registrazione storica dei parametri elettrici provenienti dai misuratori connessi sulla seriale RS485; - creazione di rappresentazioni in formato tabellare e grafico con funzione di esportazione; - possibilità di personalizzare l’accesso con differenti profili utente; - parametrizzazione e gestione di allarmi trasmessi tramite email con protocollo SMTP; - registrazione storica ed organizzazione degli eventi di allarme rilevati.
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Osram: risparmio di energia elettrica con le lampade retrofit
Nel 2010 sono state vendute in Germania circa 60 milioni di lampade fluorescenti T8 diametro 26 mm. Queste lampade sono state utilizzate per illuminare, tra gli altri, parcheggi, capannoni o corridoi. Molte di queste lampade sono utilizzate con apparecchi di illuminazione dotati di alimentatori convenzionali (CCG), anche se già da tempo sono disponibili sul mercato soluzioni illuminotecniche più efficienti. Un modo facile per risparmiare energia, e quindi costi, sarebbe passare ai cosiddetti LED T8 retrofit. Con il nuovo Substitube Advanced di Osram, le installazioni realizzate con T8 e alimentatori convenzionali possono essere immediatamente sostituite con la conveniente tecnologia LED. Questo comporta un risparmio di energia elettrica fino al 60 per cento, senza la necessità di modifiche strutturali. Esistono da oggi due possibili sostituzioni per le soluzioni di lampade fluorescenti T8: i sottili tubi fluorescenti T5 con alimentatori elettronici (ECG) e i LED retrofit. Benché le lampade T5 siano meno costose delle lampade LED, esse richiedono l’installazione di nuovi apparecchi di illuminazione. Le soluzioni LED, invece, sono particolarmente vantaggiose in presenza delle seguenti condizioni: - elevato numero di ore di funzionamento giornaliero; - frequenti accensioni e spegnimenti, ad esempio in combinazione con un sensore di rilevamento presenza; - massima emissione luminosa immediata; - basse temperature ambientali; - funzionamento in aree sensibili quali, ad esempio, strutture per la conservazione degli alimenti in edifici in cui non possono essere effettuate modifiche strutturali. Con Substitube, Osram ha creato una soluzione già nel 2010, grazie alla quale è possibile sostituire rapidamente le lampade fluorescenti con alimentatori CCG con lampade LED a risparmio di energia e di lunga durata. La gamma è ora ulteriormente potenziata grazie alla famiglia Substitube Advanced, che fornisce un’illuminazione ampia e uniforme, e ad un primo esame può essere facilmente confusa con la luce di una lampada fluorescente tradizionale. L’alternativa LED, infatti, fornisce una luce diretta, ad esempio, quando è utilizzata in un apparecchio ed emette un’illuminazione paragonabile a quella delle lampade fluorescenti T8. Grazie al ridotto consumo di energia, l’alternativa LED è in grado di ottenere un risparmio energetico fino al 60 per cento. Inoltre, grazie alla durata estremamente lunga (fino a 40.000 ore), è possibile ridurre anche il ciclo di manutenzione. Ciò è di particolare interesse per gli impianti che comprendono apparecchi non facilmente raggiungibili.
DKC: passerelle a filo elettrozincate nere
Le passerelle a filo All Black F5 Combitech nascono dalla continua ricerca che DKC svolge sui suoi prodotti. L’innovazione della zincatura nera rende le passerelle adatte a quei contesti in cui l’estetica diventa protagonista. S’integrano, ad esempio, perfettamente all’interno dei data center. Nella linea, la qualità dei prodotti Combitech si unisce alla ricercatezza dei particolari che trasforma le passerelle a filo in veri e propri elementi decorativi. L’elettrozincatura è un trattamento che crea un deposito superficiale di zinco sul materiale e che aumenta la resistenza alla corrosione dell’acciaio. Questo processo crea un rivestimento di zinco tramite il passaggio di corrente elettrica tra la soluzione e il materiale. Il colore è dato da un particolare processo di passivazione, che rende la superficie nera, rendendola molto gradevole esteticamente. La passerella a filo è prodotta con l’utilizzo di una avanzata tecnologia; infatti, nella progettazione della struttura è prevista la saldatura testa/testa del filo longitudinale superiore (la cosiddetta saldatura a T). Questo tipo di struttura garantisce il massimo della sicurezza per l’installatore, escludendo il danneggiamento del cavo nella fase di posa, evitando il contatto con le punte affilate del filo metallico delle passerelle tradizionali, abitualmente presenti sul mercato.
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FP International: imballare diventa facile
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Presentato da Hager sicurezza, azienda che opera nel settore della protezione delle persone e degli edifici, “dual.mix”, il sistema d’allarme misto radio/filare completo e all’avanguardia, capace di combinare l’affidabilità della trasmissione radio logisty.expert con la tecnologia filare convenzionale. Il sistema offre tutti i vantaggi dei sistemi radio di Hager sicurezza, quali la sintesi vocale, la programmazione semplice ed intuitiva, la modifica dei parametri da tastiera integrata, abbinati alla tecnologia filare convenzionale ormai conosciuta e consolidata. Il tutto con la logica di installazione dei sistemi senza fili logisty. La gamma “dual.mix” è una linea completa, composta da diversi dispositivi filari quali tastiera, rivelatori di movimento, rivelatori a infrarossi da soffitto, da esterno, doppia tecnologia e sirene da interno e da esterno. Oltre ai dispositivi filari, la centrale d’allarme mista “dual. mix” può ospitare tutti i prodotti radio della linea logisty. expert. Per poter creare l’impianto più adatto alle singole esigenze, la nuova centrale può gestire fino a 8 ingressi filari e 10 rivelatori radio, 5 sirene filari e 5 radio, 5 comandi filari, oltre a 4 uscite filari liberamente programmabili. Un impianto d’allarme in grado di offrire una sicurezza davvero globale per la casa e le persone, implementabile in funzione delle nuove necessità.
PROPOSTE
Hager sicurezza: raddoppia la protezione
Imballare in economia ed efficienza ora è possibile: FP International presenta un sistema per il rifornimento del materiale da riempimento compatto, versatile e automatico, compatibile con i sistemi per la produzione di cuscini d’aria Novus e Cell-O. Denominato Mini-ADS, questo impianto dalle dimensioni estremamente ridotte, rifornisce automaticamente più stazioni d’imballaggio, offrendo un risparmio di tempo e spazio e riducendo le esigenze di movimentazione, con i conseguenti vantaggi economici. Nei luoghi congestionati o con spazi limitati come piccoli magazzini e postazioni sottodimensionate, il nuovo sistema fornisce la soluzione ottimale per l’imballaggio grazie alla sua elevata flessibilità. Questo impianto è di facile utilizzo e comprensione. La sua versatilità e modularità permettono d’integrarlo con semplicità negli impianti già esistenti. Grazie alle dimensioni particolarmente ridotte e non richiedendo la collocazione di macchinari direttamente alla postazione d’imballaggio, questa soluzione permette un notevole risparmio di spazio, rendendo superflua la movimentazione del materiale per l’imballaggio all’interno del magazzino, poiché lo trasporta automaticamente alla postazione, in funzione del fabbisogno. Mini-ADS è in grado di garantire la disponibilità continua di 1 m3 di cuscini d’aria, eliminando le lunghe attese all’operatore. Dotato di più aperture per la fornitura di materiale da imballaggio, un singolo impianto è adatto a servire più postazioni di lavoro, riducendo i costi e velocizzando il processo complessivo di imballaggio.
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CEI: software per la progettazione degli impianti di terra
Leica Geosystems: misuratore laser
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GEO2 by CEI è il nuovo software per la progettazione degli impianti di terra in conformità alle nuove Norme CEI EN 61936-1, CEI EN 50522. Il software permette di valutare i progetti anche secondo la Norma CEI 11-1 (ancora in vigore fino al 1° novembre 2013) e alla Guida CEI 11-37. Il software calcola la resistenza di terra e traccia l’andamento del potenziale sul terreno per dispersori di qualunque forma, disegnato ad hoc oppure scelto in un elenco predefinito, aiutando così il progettista a dimensionare l’impianto di terra in bassa, media o alta tensione in conformità alle prescrizioni normative. In tal modo, è possibile verificare la protezione contro i contatti indiretti valutando la tensione di contatto e confrontandola con i limiti stabiliti dalle norme. GEO2 by CEI è fornito con un pratico manuale d’uso che contiene le istruzioni per l’installazione e gli esempi applicativi relativi al caso di un dispersore di una cabina MT al servizio di uno stabilimento e di un dispersore in un impianto alimentato in AT. Tali esempi illustrano, passo per passo, il percorso che porta alla scelta di un dispersore a partire dalla determinazione della tensione di contatto ammissibile e della corrente di guasto a terra, per arrivare così al calcolo della resistenza di terra e alla valutazione dei risultati in base alla conformità alle prescrizioni normative. Al termine, il software stampa i risultati dei calcoli e il disegno della geometria del dispersore che possono essere allegati dal progettista alla propria relazione di progetto.
Azienda che opera nel settore della strumentazione elettronica di precisione, Leica Geosystems propone al mercato, la sua ultima novità: il misuratore laser Disto DXT. Con una portata di 70 metri ed una precisione di ±1,5 mm, robusto e resistente, grazie alla protezione perimetrale in gomma ha superato il test di caduta da un’altezza di 2 metri. Certificato con la classe di protezione IP 65, resiste anche al getto d’acqua (test effettuato a 3 metri di distanza, per 3 minuti, e portata del getto d’acqua di 12,5 l/minuto), oltre che perfettamente a tenuta ermetica contro la polvere. Grande quanto un moderno telefono cellulare, sta nel palmo di una mano, misura, con estrema rapidità, distanze, aree e volumi. Misurare ambienti con questo strumento è facile ed intuitivo, basta premere un solo tasto per calcolare il perimetro e volume di una stanza, la superficie di soffitti, pareti e pavimenti (funzione stanza). Dotato di un ampio display retroilluminato a spegnimento ritardato (funzione risparmio batterie) a tre righe, permette la visualizzazione della misura minima e massima. È possibile calcolare, anche distanze inaccessibili, grazie alle due funzioni di Pitagora, di cui è dotato, e con i tasti più e meno, la somma o sottrazione di distanze, aree e volumi, risulta estremamente agevole. Il nuovo strumento, colpisce immediatamente l’utilizzatore, per l’elevata qualità costruttiva, e l’impiego di materiali robusti (la struttura dello strumento, è dotata di rinforzi in fibra di vetro). Ergonomico, grazie all’impugnatura morbida (soft grip), che ne garantisce una presa sempre perfetta. Affidabile in ogni situazione, è ideale per essere utilizzato, senza troppi riguardi, in cantiere. È uno strumento adatto al rilievo di interni, grazie al terminale estraibile (con sensore automatico di posizione), che consente il calcolo esatto della diagonale di una stanza, ottenibile grazie anche alla possibilità della misurazione minima e massima (modalità tracciamento). Inoltre, lo stesso terminale, semiaperto, consente una misurazione perfetta e sicura dagli spigoli. Il suo meccanismo di apertura, sofisticato, ma semplice allo stesso tempo, ne garantisce una perfetta chiusura ed apertura, a prova di usura nel tempo.
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Compel: piattaforma di Energy Management
Elaborare in modo intelligente i dati di consumo raccolti sul campo e supervisionare e gestire i carichi elettrici che si vogliono controllare: sono solo alcuni dei vantaggi offerti dai sistemi Smart Grid di Compel Electronics che presenta eMesh, la piattaforma integrata per implementare soluzioni di Smart Metering, Energy Saving e Energy Management. I prodotti della linea eMesh trovano applicazione in tutti i settori dell’industria e dei servizi in cui sono presenti carichi elettrici con forti consumi di energia. Ne controllano in tempo reale efficienza operativa e consumi e raccolgono i dati di consumo energetico, che possono così essere elaborati dall’Energy Manager per ottimizzare il fabbisogno di energia nell’arco delle 24 ore, ottenendo un significativo risparmio sulla bolletta elettrica. La piattaforma eMesh oggi include sistemi per il controllo: - dei macchinari industriali (motori, forni, compressori, pompe, sistemi HVAC); - dei dispositivi utilizzati in ambito ICT (server, router, sistemi HVAC); - dei sistemi di illuminazione pubblica.
Ineltec: quadri su misura per impianti fotovoltaici
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PROPOSTE
Il continuo impegno di Compel in ambito R&D e la sua costante attenzione alle richieste del mercato ha portato allo sviluppo di una piattaforma che permette di monitorare i guasti, le truffe e le manomissioni degli apparecchi elettrici installati sulla propria rete, fino ad avere una completa interazione con tali dispositivi in un approccio di home automation (si pensi, ad esempio, al controllo da remoto e in tempo reale dei sistemi di microgenerazione distribuita, come i pannelli fotovoltaici o le turbine eoliche). «La rete elettrica, nata per raccogliere grandi quantità di energia dalle centrali di produzione e distribuirle ad un gran numero di utenti, si è molto evoluta nel corso degli ultimi decenni», spiega Paolo Magni, Sales Manager Smart Grid Products di Compel Electronics. «Oggi la visione classica di rete elettrica è in fase di superamento grazie anche all’introduzione sul mercato di questi nuovi sistemi che, applicati a vari livelli, dall’alta tensione alla bassa tensione, rendono la “grid” una “Smart Grid”: le linee di trasporto e distribuzione dell’elettricità diventano mezzo trasmissivo anche di dati; i carichi elettrici energivori vengono sempre più controllati per essere sfruttati alla loro massima efficienza. Tutto ciò grazie a nuovi strumenti di comunicazione e controllo che rendono le nuovi reti elettriche capaci di dialogare tra loro, gestire l’energia proveniente da diverse fonti e garantire maggior efficienza e minori sprechi».
Il cospicuo numero di configurazioni che oggi un impianto fotovoltaico può assumere ha portato la Divisione Quadri di Ineltec a specializzarsi nella realizzazione di quadri di questo tipo con innumerevoli soluzioni fatte su misura per ogni impianto. La società di Matera realizza quadri elettrici fatti su misura in base alle specifiche tecniche richieste dal cliente. Ma le novità di questa azienda non finiscono qui. Quest’anno ha presentato due nuove soluzioni: il quadro elettrico con sistema di monitoraggio e visualizzazione su display e “il quadro intelligente”; si tratta di un quadro che esegue un’autodiagnosi ed avvisa il cliente in caso di anomalie tramite una telefonata, con messaggio vocale, oppure con un SMS. Queste ed altre funzioni possono essere integrate all’interno di tutta la quadristica prodotta.
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Sylvania: quando le dimensioni contano
Rittal: nuove soluzioni di climatizzazione
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Con ES50 GU10 da 350 lm, Sylvania inaugura una nuova era dei LED retrofit. Grazie ai suoi laboratori di ricerca è riuscita a riprodurre perfettamente in una lampada a LED le caratteristiche dimensionali e di potenza delle lampade alogene da 50 W, popolarissime protagoniste dell’illuminazione d’accento ed espositiva. La sorgente è, infatti, conforme ai limiti dimensionali massimi stabiliti dalla IEC ed è direttamente installabile su tutti gli apparecchi con attacco GU10 e GZ10. La nuova lampada è prodotta a Tienen (Belgio), in uno stabilimento all’avanguardia dove nel 1997 è stata inventata e realizzata la prima lampada alogena GU10. La ES50 da 350 lm presenta diverse caratteristiche brevettate che risolvono le carenze dei prodotti commerciali comparabili. Attualmente le migliori alternative sono offerte da lampade più grandi, che non si adattano a tutti gli apparecchi, o da prodotti di dimensioni tradizionali che, in realtà, non riescono ad offrire le prestazioni di una vera alogena da 50 W. Il nuovo design vanta un equilibrio perfetto tra le dimensioni del dissipatore e lo spazio tra le lamelle di raffreddamento, offrendo un’efficiente circolazione dell’aria e un’efficace dispersione del calore. Il risultato è una lampada più compatta e leggera, che offre prestazioni straordinarie, con un output di 350 lumen e fino a 25.000 ore di vita utile. La nuova sorgente è disponibile in due versioni di fascio luminoso, da 25° e 40°, e tre colorazioni: 2700 K Homelight, 3000 K Warm white e 4000 K Cool white. La versione con angolo da 25° fornisce 1.200 candele, mentre quella da 40° genera 600 candele con colore bianco caldo. Il nuovo prodotto offre anche un altro vantaggio rispetto agli standard di mercato attuali: un fattore di potenza di 0,8. Molti prodotti LED sostitutivi presentano un fattore di potenza notevolmente più basso, che si traduce in un funzionamento meno efficiente. L’elevato fattore di potenza dimostra la capacità della lampada di convertire in modo efficiente la potenza in ingresso (VA) in potenza in uscita, ossia in potenza attiva (W). Questo è solo il primo di una serie di prodotti LED che Sylvania lancerà nei prossimi mesi. Si prevede, infatti, l’ampliamento della gamma con versioni a luminosità ancora più elevata mirate a sostituire le lampade più grandi, comprese le alogene da 12V.
La gamma Top Therm di Rittal si arricchisce delle nuove unità Energy-saving della generazione “Blue e”, dotate del nuovo sistema microcontrollore “Comfort” per raffreddare con sempre maggiore efficienza. In termini di dimensioni e di design, le unità Cool Efficiency rimangono quelle della nota serie TopTherm e vanno ad integrare la già ampia proposta di questa piattaforma di climatizzazione. Prima soluzione nel suo genere ad essere realizzata con una struttura totalmente modulare, TopTherm assicura una notevole facilità di montaggio, manutenzione o sostituzione delle singole parti. La modularità del sistema, e la conseguente possibilità di sostituire i diversi componenti in modo indipendente gli uni dagli altri, garantisce una pratica realizzazione degli interventi di manutenzione che si possono rendere necessari durante l’intero arco di vita dell’applicazione. I singoli moduli sono facilmente integrabili nelle batterie di armadi preesistenti e completamente standardizzati, così da poter essere combinati tra loro in modo flessibile per comporre la soluzione più adeguata a qualsiasi specifica necessità di utilizzo. L’estetica, associata a quella delle soluzioni di contenimento Rittal, permette di integrare TopTherm all’interno di ogni macchina o impianto in modo agevole e senza compromettere l’aspetto finale della realizzazione.
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Brady: sistemi di bloccaggio
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Solon e Tata Steel presentano l’innovativo sistema fotovoltaico SOLbond Integra, composto da moduli Solon e da un tetto realizzato in acciaio prefinito Colorcoat Prisma, a marchio Tata Steel. Grazie al particolare sistema d’incollaggio impiegato, SOLbond Integra può essere montato velocemente e non richiede perforazioni sul tetto. Il peso ridotto dei moduli senza cornice, inferiore a 10 kg/m2, assicura un bassissimo carico statico. I moduli garantiscono, inoltre, un’elevata densità di potenza, che raggiunge i 155 Wp/m2. Un ulteriore vantaggio offerto da questo sistema è la protezione dell’investimento fino a 25 anni, grazie ad una garanzia completa sui singoli elementi che lo compongono. Vengono garantiti l’acciaio Colorcoat Prisma D, il sistema ad incollaggio con silicone, testato da Sika Deutschland, e i moduli, che godono a loro volta di una garanzia di dieci anni sul prodotto e di 25 anni sulla potenza. Il sistema è disponibile in tutta Europa e può essere utilizzato su coperture in lamiere grecate, pannelli sandwich e lamiere aggraffate.
PROPOSTE
Solon: innovativo sistema fotovoltaico a tetto
Ogni anno migliaia di lavoratori rimangono vittime di gravi infortuni durante la manutenzione di macchinari e impianti industriali. La maggior parte è dovuta a un rilascio incontrollato di energia elettrica, idraulica o pneumatica. L’Unione Europea ha fissato una serie di norme relative alle prescrizioni minime di sicurezza e salute per l’uso delle attrezzature durante il lavoro, pertanto ogni macchina deve essere dotata di strumenti perfettamente visibili a tutela della sicurezza del personale. Fornitore di soluzioni complete per l’identificazione e la protezione di beni, prodotti e persone, Brady Corporation aggiunge una nuova gamma di lucchetti compatti alle sue soluzioni di bloccaggio esistenti. Il lucchetto compatto, che ha una struttura leggera, un arco con diametro ridotto e quattro altezze diverse, può essere facilmente inserito nelle serie esistenti, che sono così in grado di offrire una soluzione completa in qualsiasi situazione. I nuovi lucchetti di sicurezza compatti offrono un’ulteriore soluzione per applicazioni di blocco (isolamento di fonti di energia). Appositamente ideati per applicazioni di blocco elettrico, questi lucchetti sono più piccoli e leggeri di quelli standard non conduttivi e anti scintilla. I lucchetti di sicurezza compatti s’inseriscono facilmente nelle serie dotate di chiavi uniche o diverse e consentono alle aziende di soddisfare le proprie esigenze di sicurezza previste negli appositi programmi. Tra le altre caratteristiche figurano: una struttura striata, per garantire una presa e una maneggevolezza migliori, e una maggiore resistenza agli urti, per facilitare l’uso in ambienti difficili. La camera della chiave isolata protegge i lavoratori da scosse elettriche quando la chiave è inserita. Inoltre, la scanalatura garantisce una sicurezza ottimale in quanto la chiave viene liberata solo quando l’arco del lucchetto si chiude. I lucchetti sono disponibili in dieci colori diversi e sono dotati di una chiave per il tipo a chiavi diverse, di due chiavi per uso personalizzato e di etichette “Pericolo” e “proprietà di”. Le dimensioni sono 17 mm x 35 mm x 33 mm (larghezza x profondità x altezza), l’arco ha un diametro di 4,74 mm e quattro altezze: 25 mm, 38 mm, 50 mm, 75 mm.
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ABB: guida pratica per la protezione contro le sovratensioni
BTicino: Livinglight su smartphone e tablet
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Le sovratensioni transitorie e impulsive rappresentano la causa principale di guasto dei dispositivi elettronici ormai ampiamente diffusi ovunque, nel settore residenziale come nel terziario e nell’industria. Sono normalmente generate da fulminazioni, manovre elettriche sulla rete di distribuzione, interferenze parassite e possono causare danni anche ingenti e gravi interruzioni delle attività produttive. È quindi di fondamentale importanza la protezione da questi fenomeni che si ottiene con l’utilizzo dei dispositivi SPD (Surge Protective Device), comunemente noti come “scaricatori di sovratensioni”. Per favorire un utilizzo corretto di questi apparecchi, ABB ha realizzato una dettagliata guida di 120 pagine in cui, oltre alle generalità sulle tecnologie utilizzate negli SPD, sono riportati i criteri di scelta, le regole di installazione e le soluzioni adeguate per ogni tipo di impiego. Sono, inoltre, riportati tre esempi applicativi in cui sono indicati i tipi di scaricatore più adatti per la casa, gli uffici e gli ambienti industriali. La guida è arricchita in tutti i suoi capitoli con dettagliati schemi a colori che facilitano ulteriormente la comprensione delle modalità di intervento per garantire un’adeguata protezione di quadri elettrici, reti di telecomunicazioni, apparecchi domestici, impianti fotovoltaici.
Il mondo di Livinglight è ora disponibile gratuitamente su Android Market per i tablet e gli smartphone che utilizzano il sistema operativo Android, mentre per iPad e per iPhone l’APP era già scaricabile da AppStore. L’applicazione – rivolta al mondo dei professionisti italiani che vogliono avere sempre a portata di mano, in cantiere come in ufficio, tutte le informazioni e servizi dedicati a Livinglight e a My Home – è suddivisa in 5 sezioni principali: - la linea Livinglight: presentazione interattiva e multimediale che permette di scoprire tutte le caratteristiche e i vantaggi della nuova serie civile attraverso navigazioni multimediali e video di approfondimento; - il video: presentazione generale della linea che permette di vivere un’esperienza multimediale completa di Livinglight; - il catalogo Livinglight e la guida tecnica della domotica My Home: il contenuto, visualizzato per mezzo di pagine in formato PDF, può essere ricercato ed è immediatamente disponibile grazie a filtri per categoria, schede dimensionali e schede tecniche dei prodotti; - il configuratore: permette di configurare il proprio impianto Livinglight personalizzato selezionando e combinando, secondo i propri gusti e necessità funzionali, la forma, i comandi, il colore e la finitura della placca e, successivamente, di simulare l’applicazione della placca scelta sulla parete desiderata; - i servizi: in questa area sono disponibili tutte le informazioni sui software di installazione e i numeri utili dedicati al supporto alla progettazione, preventivazione e alla messa in servizio degli impianti. Per personalizzare l’applicazione ed evidenziare le sezioni o gli argomenti di maggiore interesse, l’utilizzatore può aggiungerlo alla lista dei preferiti per consultarlo in un secondo tempo o più rapidamente.
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L’entrata in vigore della nuova norma CEI 64.8 V3, avvenuta il 1° Gewiss: settembre 2011, ha introdotto la classificazione dei livelli prestadell’impianto elettrico delle abitazioni. La Norma identifiguida alla scelta zionali ca tre livelli: base, per impianti la cui dotazione risulta idonea al delle prestazioni corretto utilizzo delle funzioni più comuni; standard, per impianti che aggiungono dispositivi di sicurezza e protezione della casa e dell’impianto dei suoi abitanti; domotico, per impianti che prevedono anche la gestione degli scenari, il controllo remoto, gli allarmi e il controllo elettrico dei carichi elettrici. Per aiutare gli utenti finali alla comprensione
CEI: Guida alla realizzazione di sistemi fotovoltaici
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STAMPA TECNICA
dei risvolti pratici delle nuove disposizioni normative, Gewiss ha predisposto una Guida che, in pochi e semplici passi, permette di verificare il livello prestazionale del proprio impianto elettrico domestico e valutare le modifiche necessarie per avere un impianto di livello superiore. La Guida propone i prodotti Chorus raggruppati per ambito (centralino, comunicazione, sicurezza delle persone, sicurezza della casa, comfort abitativo, connessioni, ecc.) e suddivisi per funzione (protezione, controllo carichi, allarmi, supervisione, controllo a distanza, ecc.) e consente di identificare e scegliere i prodotti da integrare a quelli di base (ad esempio, interruttori di protezione e prese di energia). All’utente viene chiesto di selezionare uno o più prodotti all’interno di ogni funzione secondo le proprie esigenze e i propri desideri. Una volta completata la compilazione del breve questionario, l’utilizzatore è in grado di stabilire con certezza il livello prestazionale raggiunto dal proprio impianto elettrico, verificando le eventuali mancanze e scoprendo come trasformare la propria casa in un’abitazione intelligente. La Guida alla scelta è il primo passo per migliorare la qualità della propria vita, aumentare il valore della propria casa, proteggere le persone che si amano, risparmiare e ridurre i consumi di energia. Attraverso la Guida è, infatti, possibile scegliere i prodotti e le funzioni del sistema domotico Chorus che consentono di far convivere sicurezza, risparmio energetico, comfort, design e comunicazione sotto uno stesso tetto: quello di casa propria.
È stata pubblicata la Variante 1 alla CEI 82-25: “Guida alla realizzazione di sistemi di generazione fotovoltaica collegati alle reti elettriche di Media e Bassa Tensione”. La Variante contiene gli aggiornamenti tecnico/normativi richiesti per ottemperare alle prescrizioni del Decreto Ministeriale 5 maggio 2011, noto come Quarto Conto Energia. Il Quarto Conto Energia, nel suo Allegato 1, ha richiesto, infatti, che gli impianti fotovoltaici siano realizzati con componenti che assicurino l’osservanza dei nuovi parametri prestazionali conseguenti all’evoluzione tecnologica. Per ottemperare a tali prescrizioni, il CEI ha elaborato la Variante 1 alla Guida CEI 82-25, che fa riferimento alle procedure per la verifica prestazionale degli impianti fotovoltaici. La Variante si applica a tutte le diverse fasi di realizzazione degli impianti fotovoltaici e costituisce un aggiornamento indispensabile per operare in conformità alla legislazione italiana vigente. In particolare, la Variante aggiorna i parametri prestazionali indicati dalla Guida CEI 82-25 per tener conto dell’evoluzione tecnologica dei componenti fotovoltaici, assicurando che, in fase di avvio dell’impianto fotovoltaico, il rapporto fra l’energia o la potenza prodotta in corrente alternata e l’energia o la potenza producibile in corrente alternata (determinata in funzione dell’irraggiamento solare incidente sul piano dei moduli, della potenza nominale dell’impianto e della temperatura di funzionamento dei moduli) sia almeno superiore a 0,78 nel caso di utilizzo di inverter di potenza fino a 20 kW e 0,8 nel caso di utilizzo di inverter di potenza superiore, nel rispetto delle condizioni di misura e dei metodi di calcolo descritti nella medesima Guida CEI 82-25.
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Aba Impianti 12 ABB 06-44-62 Anciss 28 Angaisa 26 Aros Solar Technology 38 Asita 55 Brady 61 Bticino 62 CEI 08-58-63 Compel 59 DKC 56 Energia per lo sviluppo 04 Enfinity Italia 09 Fanton 10 Fox & Parker 35 FP International 57 GE Lighting 11 Gewiss 09-48-55-63 Hager Sicurezza 57 Havells-Sylvania 06 Ineltec 59 Klimahouse 2012 52 Legrand 10 Leica Geosystems 58 MEB Elettroforniture 25 Metel 18 OBO Bettermann 36 Osram 04-56 Philips 13 Rittal 60 Sedna Power Plants 12 Siemens 11 SolarWorld 32 Solon 61 Sylvania 60 Vortice Elettrosociali 08
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INSERZIONISTI
ABBIAMO PARLATO DI...
Azienda Pagina
AROS Solar Technology www.aros-solar.com pagina 5
GE Energy www.ge-energy.com pagina 13
Arteleta www.arteleta.it II copertina
Riello RPS S.p.A. www.riello-ups.com I copertina
Dehn Italia www.dehn.it pagina 7
Fondazione Opificium www.cnpi.it III copertina
Fox & Parker Italia www.fox-parker.it pagina 51
SolarWorld www.solarworld-italia.com IV copertina
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Osservatorio dei Periti Industriali su Formazione, Industria, Cultura di Impresa, Università, Management
Il laboratorio dei liberi professionisti tecnici.
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» L’energia solare è il petrolio del 21esimo secolo – però pulito. Io produco la mia energia con SolarWorld.*«
Larry Hagman, conosciuto come barone del petrolio dalla serie televisiva “Dallas”, ha sempre avuto intuito per buoni investimenti. Lui punta sulla corrente pulita come energia del futuro ottenuta dal Sole e dalla sabbia con moduli fotovoltaici più volte premiati. Tecnologia tedesca, efficiente e innovativa. Trovate ulteriori soluzioni vincenti su www.solarworld-italia.com *L’attore Larry Hagman, barone del petrolio dalla serie tv mondiale famosa in tutto il mondo degli anni 80 “Dallas”, possiede uno dei più grandi impianti solari privati degli Stati Uniti, con una potenza totale di 100 kWp.