Commercio elettrico novembre 2011

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Novembre 2011

COMMERCIO ELETTRICO

ANNO 1, N. N.94- -NOVEMBRE NOVEMBRE 2010 ANNO 2, 2011 e 7,00

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IL BUSINESS MAGAZINE DEI DISTRIBUTORI E GROSSISTI DI MATERIALE ELETTRICO

FEDERAZIONE Mondo elettrico in Fiera e in TV TECNICA Domotica: sviluppi e scenari possibili IMPRESE Innovazione, motore del futuro COMMERCIO COMMERCIO ELETTRICO ELETTRICO

TECNICA Gruppi statici di continuità IMPRESE Illuminazione al servizio dell’arte NORMATIVA Classificazione a livelli degli impianti elettrici residenziali

La web tv della Federazione in diretta su tutta la filiera

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INFORMAZIONE FORMAZIONE NETWORKING EVENTI INDAGINI DI MERCATO

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EDITORIALE

EDITORIALE

Con la presentazione a Milano del libro bianco sulla “RottamAzione degli impianti elettrici” il 16 novembre 2011, nell’ambito di E.Tech Experience, si è concluso il percorso lungo l’Italia del progetto iniziato lo scorso maggio a Bologna. Obiettivo raggiunto: sottolineare l’urgenza dell’adeguamento degli impianti elettrici nel nostro Paese, perché un’impiantistica obsoleta non solo non è sicura, ma è di ostacolo al raggiungimento degli obiettivi concordati con la Comunità Europea in ambito energetico, cioè maggiore efficienza, minori sprechi, ma anche un crescente ricorso alle fonti rinnovabili. Solo la realizzazione di impianti al passo coi tempi, che sfruttino a pieno i vantaggi delle nuove tecnologie, può, infatti, consentire un progresso in questo senso. La chiave strategica è il rinnovamento. Che tra l’altro, proprio in questo periodo di crisi, potrebbe aprire nuove opportunità, non solo per il settore energetico, ma per il Paese intero e, in particolare, per il mondo del lavoro. Nell’appuntamento milanese sono state ribadite tutte le istanze emerse sul territorio, ma soprattutto è stata fornita una dimostrazione concreta della forza aggregatrice del progetto “RottamAzione degli impianti elettrici”, che è stato, per l’impegno e la determinazione di FME, un primo vero “progetto di filiera”. Con soddisfazione posso, infine, annunciare l’avvio operativo del progetto di comunicazione “LOG.IN - In diretta su tutta la filiera”, nato dalla collaborazione tra Commercio Elettrico e la società Adverteaser di Maurizio Audone, che rende operativo l’obiettivo del Presidente Ferrari di avere a disposizione uno strumento di comunicazione per gli associati, in costante dialogo con i produttori e con tutto il mondo elettrico. Il luogo ideale per presentare operativamente il progetto è stato proprio la Fiera E.Tech Experience. Antonio Bernardi antonio.bernardi@commercioelettrico.com

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Anno 2, N.9

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COMMERCIO ELETTRICO

FEDERAZiONE 26

IL BUSINESS MAGAZINE DEI DISTRIBUTORI E GROSSISTI DI MATERIALE ELETTRICO

Il Presidente di FME chiama a raccolta produttori e distributori

è una pubblicazione Edizione Speciale S.r.l. Via Ariberto 8, 20123 Milano Tel 02 581404 – Fax 02 58140444 E-mail: mail@edizionespeciale.it www.commercioelettrico.com REA 1686261 – P.I. 03580420960 Capitale Sociale 100.000,00 euro i.v. Anno 2 N° 9 – Novembre 2011 € 7 Direttore Responsabile Antonio Bernardi

per tracciare le linee del rilancio del settore. A entrambi chiede di smussare gli angoli

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di networking e di indagine per il comparto elettrico

Redazione redazione@commercioelettrico.com

iMPRESE

Comitato Editoriale Antonio Bernardi, Giancarlo Profeti

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Segreteria Amministrativa Paola Pasqualini

ne parliamo con il Cavaliere del Lavoro Domenico Bosatelli

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Ufficio Vendite e Pubblicità tel: +39 02 581404, fax: +39 02 58140444 mail: ufficiovendite@commercioelettrico.com AGENTi: Liguria, Piemonte, Valle d’Aosta Francesco Sena, Assistente Direzione Vendite mail: francesco.sena@commercioelettrico.com cell: +39 335 8152626, tel/fax: +39 011 710292 Lombardia (BG, BS, CR, LO, MB, Mi, PV), Milano, Piacenza Alessandro Martinenghi mail: amartinenghi@commercioelettrico.com cell: +39 335 5258146 Mantova, Triveneto Paolo Simeoni mail: paolo.simeoni@commercioelettrico.com cell: +39 335 7887092, tel: +39 0422 495967 fax: +39 0422 460066 Ufficio abbonamenti Edizione Speciale Srl Tel: 02 581404 abbonamenti@commercioelettrico.com Condizioni di abbonamento Italia annuale: euro 70 Estero zona 1 e 2 annuale: euro 140 Estero zona 3 annuale: euro 200

Continuità del business: il ruolo fondamentale dell’UPS Nella quotidianità d’impresa di tutti i settori economici, riveste un’importanza strategica la disponibilità di soluzioni intelligenti, capaci di garantire la business continuity

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Alta efficienza senza compromessi Protezione totale del business e massimo rendimento energetico grazie all’innovativa tecnologia 3 livelli inside

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L’illuminazione al servizio dell’arte Tecnologie innovative per i lavori di restauro delle pitture murali della Cappella di Teodolinda nel Duomo di Monza

Stampa Multigraphic Srl - Arcore (MB) Tutti i diritti sono riservati. Manoscritti, dattiloscritti, disegni, fotografie non saranno restituiti anche se non pubblicati. Nessuna parte di questa pubblicazione può essere riprodotta in alcun modo senza la preventiva autorizzazione dell’editore. L’editore e gli autori non potranno in alcun caso essere responsabili per gli incidenti o conseguenti danni che derivino o siano causati dall’utilizzo improprio delle informazioni contenute. L’IVA è assolta dall’editore ai sensi dell’art. 74 – 1° comma – lettera C del DPR n. 633/72 e successive modifiche. Ai sensi dell’art. 13 D.lgs 196 del 30/06/2003 il destinatario può avere accesso ai suoi dati, chiederne la modifica o la cancellazione come previsto dall’at. 7 del D.lgs 196/2003, oppure opporsi al loro utilizzo scrivendo a Edizione Speciale S.r.l. o telefonando a Edizione Speciale S.r.l. TEL. 02 581404. Numero registrazione presso il Tribunale di Milano: 156 del 31/03/2010 Iscrizione al Registro degli Operatori della Comunicazione N° 11208 - ISSN 0329-3479

Innovazione, motore del futuro Attualità e prospettive della filiera elettrica:

Grafica e DTP Davide Candiani, Andrea Piomboni Coordinamento Editoriale Gabriele Brocca Romanin

In diretta su tutta la filiera Nasce un nuovo strumento di informazione, di comunicazione,

Direttore Editoriale Maurizio Gambini maurizio.gambini@commercioelettrico.com

Hanno collaborato Angelo Baggini, Susanna Bernardi, Francesco Bua, Paola Cipollini, Roberto Corti, Ilaria Di Napoli, Giancarlo Emanuel, Maurizio Gambini, Elisa Pastorino

Mondo elettrico in fiera e in TV: la ripresa parte dalla comunicazione

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Termocamere per il collaudo dei pannelli solari Un metodo rapido, semplice ed affidabile per valutare le prestazioni dei moduli fotovoltaici, sia durante il loro processo produttivo, sia dopo la loro installazione

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Tetto fotovoltaico da record

LA COPERTiNA

A pieno regime l’impianto solare più grande d’Italia all’Interporto

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COMMERCIO ELETTRICO

Novembre 2011

di Padova: oltre 12 milioni di watt ad impatto ambientale zero

ANNO 1, N. N.94- -NOVEMBRE NOVEMBRE 2010 ANNO 2, 2011 e 7,00

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IL BUSINESS MAGAZINE DEI DISTRIBUTORI E GROSSISTI DI MATERIALE ELETTRICO

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FEDERAZIONE Mondo elettrico in Fiera e in TV

L’auto elettrica fa il pieno dal sole

TECNICA Domotica: sviluppi e scenari possibili

Presentata un’innovativa stazione di ricarica con pannelli

IMPRESE Innovazione, motore del futuro

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TECNICA Gruppi statici di continuità

COMMERCIO COMMERCIO ELETTRICO ELETTRICO

fotovoltaici per veicoli elettrici

IMPRESE Illuminazione al servizio dell’arte NORMATIVA Classificazione a livelli degli impianti elettrici residenziali

Itinerari di luce alla Rocca di Staggia

La web tv della Federazione in diretta su tutta la filiera

Scenografie luminose fatte di sogno e poesia, in un dialogo sorprendente

INFORMAZIONE FORMAZIONE NETWORKING EVENTI INDAGINI DI MERCATO

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tra storia e tecnologia, arte e design, tradizione e sperimentazione

IMPRESE Collaudo dei pannelli solari IMPRESE L’auto elettrica fa il pieno dal sole

A E.TECH EXPERIENCE Fiera Milano

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NORMATiVA 30

Classificazione a livelli degli impianti elettrici residenziali

SOMMARIO

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Un’evoluzione culturale che amplia gli obiettivi classici della protezione e della sicurezza in campo elettrico, riconoscendo l’importanza della componente domotica

TECNiCA 38

Domotica: sviluppi e scenari possibili La casa è sempre più vissuta come centro multifunzionale, in cui divertirsi, comunicare, studiare, lavorare

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Gruppi statici di continuità Agendo come interfaccia tra la rete e il carico, gli UPS assicurano continuità e qualità dell’alimentazione elettrica

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RUBRiCHE

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NEWS

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PROPOSTE

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STAMPA TECNiCA Anno 2, N.9

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Anse 2000: festeggiati i 30 anni del consorzio

Da sinistra a destra: Paolo Carloni, Presidente di ANSE 2000 Silvano Martini, Vicepresidente di ANSE 2000 Mariano Mussio, Presidente di CIEB

ABB It ItAlIA: in crescita i primi 9 mesi del 2011

Barbara Frei, Country Manager e Amministratore Delegato di ABB S.p.A.

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Grande festa per i trent’anni del Consorzio Anse 2000. L’importante traguardo è stato tagliato nello scorso aprile, ma solo a metà ottobre i principali fornitori e soci sono stati convocati in una cornice d’eccezione per il più degno dei festeggiamenti. La Marca Trevigiana e, in particolare, il castello di Castelbrando, a Cison di Valmarino (TV) hanno così ospitato per tre giorni una rappresentanza decisamente qualificata del mondo elettrico. Tra giochi medioevali, cene di gala, spettacoli e puntate enogastronomiche/turistiche, per i dieci soci di Anse 2000 (ma uno dei dieci è in realtà un gruppo con 23 affiliati) c’è stato il tempo per considerare quanto sia importante questa realtà nel panorama nazionale. Con 44 punti vendita, infatti, il Consorzio, che è presieduto da Paolo Carloni e diretto da Maria Grazia Ferrari, realizzerà nel 2011 un fatturato di 200 milioni di euro, in netta crescita rispetto allo scorso anno, quando arrivò a 174 milioni. Tra i più festeggiati nel lungo week end in Veneto, Silvano Martini, Presidente della Selfor di Parma e Vicepresidente ANSE 2000, l’unico tra gli attuali componenti del consorzio presente sin dall’inizio. Trent’anni di militanza che evidentemente non hanno fiaccato né lui, né il Consorzio. Gli associati ad ANSE 2000 sono: CAVIEE (VT), CIEB Elettroforniture (BS), ELFOS (SI), SELF (BO), SELF Modena (MO), TFE (PT), Selfor (PA), Selfor Lodi (LO), Selfor Mantova (MN), Gruppo Corime (Lazio).

Nei primi nove mesi del 2011, ABB Italia ha registrato ricavi pari a 1.951 milioni di euro, con un aumento dell’11 per cento rispetto allo stesso periodo del 2010. Gli ordini si sono attestati a 1.803 milioni di euro, in crescita del 5 per cento sempre rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. La redditività è stabile: la percentuale di export sui ricavi è del 55 per cento, concentrati in prevalenza nel resto d’Europa e nei Paesi mediorientali. «I risultati di questi primi nove mesi confermano l’andamento positivo già registrato nel primo semestre di quest’anno», ha dichiarato Barbara Frei, Country Manager e Amministratore Delegato di ABB S.p.A. «Tra i mercati che stanno trainando la nostra crescita nel 2011, segnalo quelli del marine, della robotica, del service e delle rinnovabili. In particolare, voglio ricordare il contratto per la fornitura di sistemi integrati di automazione con tecnologia Symphony Plus per il complesso idroelettrico di Aswan, in Egitto, che per l’Italia ha un valore di 12 milioni di euro. L’efficienza energetica continua a rimanere un tema centrale della nostra attività: lo scorso settembre abbiamo presentato in Italia, durante un workshop organizzato in collaborazione con The European House Ambrosetti, alla presenza di un qualificato panel di esperti, il nostro rapporto “Trend globali nell’efficienza energetica”, realizzato dall’Economist Intelligence Unit. Dall’analisi delle tendenze nel settore industriale e delle utilities, emerge la necessità di un’ampia focalizzazione del nostro sistema economico su quella che è stata definita unanimemente la fonte energetica alternativa del presente e del futuro: l’efficienza energetica. Informazione, consapevolezza e strumenti concreti per la valutazione degli impatti e del ritorno degli investimenti in efficienza energetica sono elementi fondamentali richiesti dal mondo industriale, che ABB già offre ai propri partner. A conferma della concretezza dell’impegno ABB, il premio ABB Energy Efficiency Award, giunto alla sua quarta edizione, che riconosce i risultati ottenuti grazie all’applicazione delle nostre tecnologie, al quale hanno aderito importanti aziende con ben 36 progetti, che rappresentano altrettanti interventi di efficientamento sotto il profilo energetico».

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Cong CongReSSo AiCA: si parla anche di smart energy

Le tecnologie “Smart” per la gestione ed il rinnovamento nel settore energia saranno fra le protagoniste del Congresso Nazionale 2011 di AICA (Associazione italiana per l’Informatica ed il Calcolo Automatico), che si terrà presso il Politecnico di Torino dal 15 al 17 novembre prossimi (http://congressoaica2011.polito.it). L’argomento sarà oggetto di una Sessione Invitata prevista per il giorno 16 novembre alle ore 11.00. Il Congresso, organizzato in collaborazione con il Politecnico di Torino e Torino Wireless, metterà a confronto ricercatori, docenti, professionisti e manager di Università, Enti di ricerca, aziende e Istituzioni impegnati nel settore dell’ICT, proponendosi come catalizzatore delle energie necessarie per costruire un futuro più “intelligente”. Tutto questo facendo leva, in particolare, su tre aree a maggiore impatto sociale, industriale e di stimolo per la ricerca: l’energia (efficienza energetica e produzione da fonti rinnovabili), la mobilità e la salute. Aree caratterizzate da un elevato grado di innovazione e dove l’uso delle tecnologie ICT è dominante e l’approccio “Smart” può apportare importanti trasformazioni e numerosi vantaggi. La Sessione Invitata dedicata alla Smart Energy sarà presieduta e guidata da Francesca Iacobone, Presidente del DiTNE (Distretto Tecnologico Nazionale Energia). «Rendere intelligente la rete elettrica italiana ed europea è la nuova scommessa, lanciata di recente dalla Commissione UE: si tratta di realizzare una rivoluzione infrastrutturale in grado di abbattere i consumi e le emissioni di anidride carbonica, creare occupazione e favorire la competitività delle imprese» spiega la dottoressa Iacobone, introducendo i contenuti della sessione. «I tempi sono strettissimi: il piano presentato dal Commissario europeo Oettinger prevede di creare standard tecnici comuni già entro il 2012, per poi attivare una collaborazione fra information technology e settore energia così da creare un sistema intelligente, che gestisca i flussi di energia in modo da portare l’energia elettrica esattamente dove e quando serve, senza sprechi e al prezzo più basso». La rivoluzione riguarda l’intera filiera dell’energia ed, in particolare, le reti di distribuzione, che dovranno essere più dinamiche, così da utilizzare al meglio l’apporto delle fonti rinnovabili, e i consumatori, che con l’introduzione di “contatori intelligenti” nelle case potranno diventare più consapevoli favorendo comportamenti sostenibili. La tavola rotonda della sessione Smart Energy imposterà la discussione sull’esplorazione di alcune tappe fondamentali, dando per acquisito l’inquadramento della discussione nel più ampio tema della Smart City: - quali trasformazioni per le città intelligenti sono possibili già oggi, tecnicamente ed economicamente; - quali le opportunità per il 2020, le visioni del futuro; - quali le soluzioni che permettono di supportare le imprese tramite una gestione efficace del consumo energetico; - quali le soluzioni di efficientamento energetico studiate appositamente per la sostenibilità ambientale.

Riello UPS: un premio alla competitività, alle strategie e all’innovazione

08 Anno 2, N.9

È stato assegnato a Riello UPS il prestigioso premio “EMEA Competitive Strategy Innovation” da parte di Frost & Sullivan, autorevole società di consulenze e ricerche di mercato. Il premio è stato consegnato nel corso dei “Best Practice Awards”, che si sono tenuti ad ottobre alla Jumeirah Carlton Tower di Knightsbridge, a Londra. I premi “Best Practice” di Frost & Sullivan vengono assegnati al raggiungimento di risultati esemplari in numerosi settori a società, prodotti, processi e dirigenti che hanno ottenuto risultati e successi di livello mondiale. Il processo per l’assegnazione del premio ha visto Frost & Sullivan confrontare i risultati conseguiti da Riello UPS con quelli dei principali concorrenti nelle aree della strategia, della posizione di mercato e dell’intelligenza competitiva. Riello UPS ha dimostrato una crescita molto significativa nel proprio settore con un’articolata gamma di prodotti, un’accurata strategia di gestione aziendale e l’investimento in una gamma di soluzioni ideata per attrarre in particolar modo i clienti europei attenti alle tematiche ambientali. Roberto Facci, Direttore vendite estero di Riello UPS, ha commentato: «Questo è un bellissimo premio per Riello UPS; oltre ad essere un grande onore ricevere un premio da una società autorevole come Frost & Sullivan, è motivo di grande orgoglio vedere nominate nelle motivazioni del premio così tante e varie attività della nostra azienda; del resto, la differenziazione che abbiamo costruito in termini di innovazione è certamente un fatto che sorprende». Sull’assegnazione di questo premio, Frost & Sullivan ha dichiarato: «Riello UPS è una società che ha mostrato forza attraverso le sue linee di prodotto e di servizio, così come attraverso la sua gestione aziendale, adottando iniziative strategiche per ottenere una crescita consistente in un mercato maturo come quello dei gruppi di continuità. È anche un’azienda sensibile alle tematiche ambientali ed offre una vasta gamma di soluzioni eco-compatibili».

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FedeRAziOne Anie: Fede nuovo Presidente di aiCe

Stefano Bulletti, neo Presidente di AICE

AROS S SOlAR TechnOlOgy: inverter garantiti 10 anni

10 Anno 2, N.9

Stefano Bulletti, Amministratore Delegato di Prysmian Cavi e Sistemi Italia, è il nuovo Presidente di AICE, l’Associazione, aderente a Federazione ANIE, che rappresenta le aziende operanti nei comparti dei cavi per energia, dei cavi per comunicazione e dei conduttori per avvolgimenti elettrici. Stefano Bulletti ha conseguito la laurea in Ingegneria Elettronica presso l’Università di Firenze nel 1984. Nello stesso anno è entrato in Label come Electronic Projects Designer e nel 1985 si è trasferito presso la Savio Matec (gruppo ENI) per assumere la carica di Manager del dipartimento tecnico Hardware & Software. Dal 1988 nella divisione Tyre del gruppo Pirelli & C. con la qualifica di Automation Manager per la divisione “Steel Cord”, quattro anni più tardi è diventato Technical Director e, nel corso del 1995, ha assunto la carica di Production Manager per la divisione “Steel Cord” a Figline Valdarno dove, nel 1996, è diventato Plant Manager. Dopo un’esperienza di un anno in Brasile, come Plant Director di uno degli stabilimenti Pirelli, nel 2002 è tornato a Milano per lavorare presso la divisone “Steel Cord” in qualità di Operations Director e nel 2004 è entrato nella divisione cavi e sistemi energia, ricoprendo la carica di Manufacturing Director Europe. Ha assunto la carica di Head of Operations nel 2005 e quella di Responsabile della Direzione Manufacturing & Logistics dall’ottobre 2008 e mantenuto tali cariche fino a gennaio 2011. Dall’aprile del 2010 al marzo del 2011 ha fatto parte del Consiglio di Prysmian e da gennaio 2011 ha assunto il ruolo di Amministratore Delegato della Prysmian Cavi e Sistemi Italia. «È con orgoglio che accolgo questo incarico ai vertici di AICE», ha dichiarato il neo Presidente Stefano Bulletti, precisando poi: «Condivido pienamente gli indirizzi programmatici recentemente espressi dal Presidente di ANIE Claudio Andrea Gemme, con particolare riferimento all’importanza di un continuo rafforzamento della rappresentanza dei settori dell’elettrotecnica e dell’elettronica in seno alla Federazione. Con questo obiettivo mi muoverò nel prossimo futuro per consolidare ulteriormente la rappresentanza in AICE del comparto dei cavi». Nell’illustrare le linee guida del proprio mandato, il neo Presidente Bulletti ha tenuto a sottolineare come le imprese del comparto cavi abbiano dato negli ultimi tempi un importante contributo allo sviluppo del settore delle energie rinnovabili, in particolare con la realizzazione di cavi ad hoc per gli impianti fotovoltaici, e che debbano proseguire su questa linea, esplorando nuovi settori, come per esempio quello dell’eolico. Massima attenzione viene poi prestata da Bulletti alla questione della sicurezza degli impianti elettrici, legata soprattutto al pericolo degli incendi. Il Presidente auspica una forte spinta verso l’utilizzo dei cavi atossici, non propaganti l’incendio e resistenti al fuoco, da realizzare anche tramite l’adozione di leggi europee e nazionali di tipo “obbligatorio”. «Certamente i cavi, in qualità di beni intermedi, svolgono un ruolo fondamentale in mercati in forte sviluppo come le smart grid», ha concluso il nuovo Presidente di AICE, «e, in particolare, in quello del veicolo elettrico, rispondendo alle indicazioni della Strategia Europea 2020».

Dal 1° agosto 2011 la gamma di inverter TL di Aros Solar Technology è garantita per 10 anni. Questo ampliamento rientra nel progetto di potenziamento dei servizi di Customer Care e di Pre e Post Sales. «Siamo consapevoli che l’investimento in un impianto fotovoltaico è un impegno di lungo termine e pertanto vogliamo stare al fianco dei nostri clienti offrendo i migliori prodotti e i migliori servizi possibili per garantire la massima affidabilità del sistema nel tempo», ha dichiarato Ivan Mora, Direttore commerciale di Aros Solar Technology. La nuova garanzia decennale riguarda tutti gli inverter di stringa transformerless venduti successivamente al 1° giugno 2011.

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Sistemi digitali Urmet: innovazione al servizio della comunicazione.

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ProSiel: Pro una precisazione sui patti in deroga

Selta: l’arte va in azienda

12 Anno 2, N.9

Prosiel intende esprimere le proprie perplessità a fronte di opinioni relative alla possibilità di derogare alla vigente legislazione in materia di impianti elettrici per ambienti domestici ed alle relative norme tecniche che, secondo voci che circolano a tale riguardo, potrebbero essere applicate solo in parte dall’installatore e su richiesta specifica del cliente. Riteniamo che così si rischi di dare informazioni confuse e scarsamente cautelative, sia per gli installatori, sia per gli utenti finali. Infatti, la legge (Legge 186/1968 e DM 37/2008) richiede (inderogabilmente) che gli impianti elettrici debbano essere realizzati e costruiti a regola d’arte. A tal fine, l’installatore ha a disposizione due alternative: applicare la vigente norma tecnica e, in tal caso, beneficiare della presunzione di conformità alla regola dell’arte; oppure, effettuare lui stesso un’analisi dei rischi dell’impianto, documentando puntualmente nella dichiarazione di conformità le soluzioni tecniche individuate ed applicate per azzerare tali rischi. La mera opinione relativa alla possibile applicazione parziale delle norme tecniche, scindendone gli aspetti prestazionali da quelli di sicurezza, sulla base peraltro di una valutazione del tutto soggettiva dell’installatore, non trova riscontro nelle norme tecniche per le quali sicurezza e prestazioni appaiono strettamente correlate e facenti parte di un unico corpo normativo. Ricordiamo che l’impianto deve essere realizzato a regola d’arte e che gli installatori per legge sono i soggetti responsabili della corretta esecuzione degli impianti, senza che sia possibile scaricare le loro responsabilità sui clienti sulla base di accordi o patti con i clienti medesimi, trattandosi di responsabilità poste a tutela dell’utente finale.

Un’azienda come galleria d’arte, aperta al territorio. La sede di una delle più avanzate industrie tecnologiche italiane, la Selta di Cadeo (PC) ospiterà per tre mesi una raccolta di opere di Pierluigi Montani, pittore/architetto che in questi anni ha svolto la sua attività professionale e artistica a cavallo tra Parma e Piacenza. Piacentino, 54 anni, laureato in Architettura al Politecnico di Milano, caratterizzato da un tratto moderno di ispirazione informale materico con vivaci ed intensi cromatismi, Montani svolge la sua attività professionale a Parma, dove è anche docente presso il locale Liceo Artistico. Recentemente ha esposto in mostre di notevole successo a Cortemaggiore (PC), a Castell’Arquato (PC), a Fiorenzuola (PC), a Genova, al Museo del Mare, e ad Helsinki, alla Collettiva “Dal Mar Baltico al Mediterraneo”. L’esposizione, che comprenderà sedici opere di Montani, è organizzata nella hall della Selta, resterà aperta dal 29 settembre fino al 15 dicembre ed è visitabile senza prenotazione tutti i giorni dalle 16.00 alle 18.00 (prenotazioni richieste solo per visite di gruppi). Per l’azienda piacentina, produttore italiano di sistemi di comunicazione aziendale e una delle aziende ai vertici in Europa nel campo dei sistemi di controllo e gestione delle reti energetiche, si tratta di una forma naturale di riconoscimento della creatività, di collaborazione con il territorio e di unione tra tecnologia e nuove forme espressive che l’arte sa continuamente proporre.

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PhiliPs: Phili illuminazione rosa per la prevenzione dei tumori al seno

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Per il 2011 Philips ha scelto di essere partner della Lega Italiana per la Lotta contro i Tumori nella campagna di sensibilizzazione sull’importanza della prevenzione dei tumori al seno voluta dall’associazione insieme ad Estée Lauder. Impegnata da sempre nella creazione di soluzioni innovative che possono migliorare la vita ed il benessere delle persone nel mondo, Philips ha deciso di mettere a disposizione la propria competenza ed esperienza in ambito illuminotecnico per sfruttare anche in questo caso il potere della luce quale mezzo efficace per ribadire l’importanza della prevenzione del tumore al seno per salvare la vita di sempre più donne nel mondo. Venerdì 7 ottobre 2011 a Milano in Piazza della Scala, Philips ha illuminato di rosa Palazzo Marino, uno dei tanti edifici simbolo che in tutto il mondo, nel corso del mese di ottobre, l’azienda accenderà del colore della prevenzione al femminile per ricordare a milioni di donne, ma anche di uomini, quanto sia importante la diagnosi precoce per garantire la guarigione da questa diffusa patologia. Per ribadire dunque l’importanza della prevenzione, Philips Italia ha scelto di essere in prima linea con l’illuminazione rosa per catturare l’attenzione delle cittadine di Milano che il 7 e l’8 di ottobre hanno potuto effettuare una visita senologica gratuita sull’Unità Mobile messa a disposizione da Philips per la LILT in Piazza della Scala.

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Vortice elettroSociali: un’azienda gLobaLe con iL cuore itaLiano

Schneider electric: partner di LiveLihoods

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In una splendida serata settembrina, Vortice Elettrosociali ha aperto per la prima volta le porte dell’Azienda per ospitare un incontro con la Stampa che ha previsto, oltre ad alcuni meeting a tema e presentazioni, una visita guidata all’interno dei reparti produttivi della fabbrica. Ad accogliere gli ospiti il Presidente Carlo Pagani, l’Amministratore Delegato Angelo Ghitti, il Direttore Generale Stefano Guantieri e i manager Vortice che sono rimasti a disposizione dei giornalisti durante tutta la serata. Dopo aver partecipato a brevi meeting formativi, tenuti dai manager Vortice, su tematiche inerenti la progettazione virtuale, i sistemi di ventilazione a basso impatto ambientale e la ricerca e sviluppo di prodotti intelligenti, tutti gli ospiti si sono riuniti in un’area della fabbrica appositamente allestita per seguire gli interventi del Presidente e dell’Amministratore Delegato di Vortice. In un panorama mondiale in cui la “globalizzazione” è una realtà che ormai condiziona il modo di pensare e di agire di ogni azienda, anche Vortice ha deciso di intervenire su più livelli, dando il via a un profondo e radicale processo di cambiamento, investendo e potenziando la struttura. «Un’azienda globale con il cuore italiano», poche, ma efficaci parole per esprimere la strategia di Vortice che Carlo Pagani spiega: «… globale perché il nostro scenario sarà il mondo. Con un cuore italiano perché il centro della nostra espansione rimarrà l’attuale sede che rafforzeremo nelle risorse e nelle competenze, distinguendoci per i nostri valori storici e per il nuovo modo di operare». Il Presidente ha proseguito illustrando i “quattro pilastri” che stanno alla base dello sviluppo di Vortice, già presente tramite rivenditori in oltre 80 Paesi del mondo. L’espansione, iniziata 35 anni fa con l’apertura di una filiale in Francia e una nel Regno Unito, è proseguita nel 2010 con l’apertura di un Ufficio Commerciale a Mosca e a Shanghai nel 2011. Prossimo obiettivo: l’America Latina. Il consolidamento della leadership italiana nell’aspirazione, che rappresenta il core business dell’Azienda. La crescita nell’aspirazione industriale: linea strategica perseguita quest’anno con il completamento dell’acquisto del 100 per cento di Loran, Azienda specializzata nel settore della ventilazione e climatizzazione per edifici a uso commerciale e industriale. Lo sviluppo di prodotti di nuova generazione nell’aspirazione civile e industriale, realizzati con materiali riciclabili ad alto risparmio energetico, senza perdere di vista il design e la riconoscibilità del marchio. Al termine, gli ospiti hanno potuto visitare l’azienda con un “tuffo nel passato” tra i ventilatori d’epoca appartenenti alla Collezione Vortice, una delle più importanti al mondo nel suo genere, che vanta il primo ventilatore elettrico Edison datato 1896.

Dal 2008, Danone ha sperimentato nuovi approcci alla compensazione delle emissioni di gas serra, supportando progetti pilota su larga scala per ricreare la biodiversità, catturare le emissioni di CO2 e combattere la povertà. Sulla scia dei successi riportati in Africa e in Asia, Danone ha invitato altre aziende a creare il Fondo Livelihoods, una piattaforma condivisa destinata a sostenere nuovi progetti. Le prime aziende che hanno deciso di collaborare sono Crédit Agricol, Schneider Electric e CDC Climat. Livelihoods è un fondo di investimento che finanzia la compensazione di emissioni di gas serra, aiutando le comunità rurali povere a ottenere risorse per realizzare progetti ad alto valore sociale ed ambientale. Ad esempio, in Senegal 450 villaggi stanno ripiantando 7.000 ettari di foresta di mangrovie, ricostruendo un ecosistema alimentare che da un lato fornisce pesce, dall’alto protegge i raccolti. Il progetto catturerà 900.000 tonnellate di emissioni di CO2 in vent’anni. Con una dotazione fra i 30 e i 50 milioni di euro, Livelihoods investirà su tre programmi principali: il recupero e la protezione di ecosistemi naturali, il recupero agricolo e forestale, progetti per la produzione di energia nelle aree rurali che evitino la deforestazione. I partner del fondo riceveranno certificati carbon credit del livello più alto, in proporzione all’investimento realizzato, e potranno utilizzare i crediti per compensare le loro emissioni di gas serra. «Schneider Electric contribuisce alla lotta contro le emissioni di gas serra con l’efficienza energetica, e combatte la povertà con BipBop, un programma dedicato a rendere accessibile l’energia», ha commentato Gilles Vermot Desroches, Senior Vice President Sustainable Development di Schneider Electric. «Unirci a Livelihoods è una grande opportunità per avvicinare la vittoria in queste sfide, collaborando su progetti innovativi che creano opportunità economiche e sociali “alla base della piramide”, rispettando allo stesso tempo l’ambiente».

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enfinity e nfinity italia: gli investitori stranieri puntano ancora al fotovoltaico italiano

Francesco Zorgno, Amministratore Delegato di Enfinity Italia

Politecnico di Milano: corso di formazione sulle tecnologie led

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Nell’ultimo periodo, a qualche mese dall’approvazione del IV Conto Energia, numerose sono le dichiarazioni e i commenti sulla situazione che la nuova normativa ha creato, soprattutto in termini di ripercussioni sugli investimenti nel settore fotovoltaico, e in particolare su quelli stranieri. Secondo Francesco Zorgno, Amministratore Delegato di Enfinity Italia: «Molte di queste reazioni identificano nell’ultimo Decreto una causa del minore interesse da parte degli investitori esteri nei confronti dell’Italia, in quanto limiterebbe di molto le possibilità di sviluppo di grandi impianti e dei relativi guadagni ad essi legati. Esistono due differenti tipologie di investitori esteri e non è possibile generalizzare in una situazione come quella attuale che, anche se da un lato ha creato una serie di problematiche ai vari operatori, ha comunque, in un certo senso, aiutato a delineare e regolamentare meglio il mercato. Gli investitori che si avvicinavano al nostro mercato attratti da grandi numeri, con elevate prospettive di margine e guadagni, ora non vedono più soddisfatte le loro aspettative, in quanto l’attuale situazione normativa ha ridimensionato tutti i numeri legati al fotovoltaico. Per questo tipo di investitori, l’Italia non rappresenta più l’eldorado, ossia non è più il Paese caratterizzato da profitti generosi, in cui era facile speculare. Ma esistono anche gli investitori che, abituati a lavorare e cercare opportunità in mercati più maturi, hanno visto in Italia una situazione di maggiore equilibrio, che li ha portati nel nostro Paese proprio per tale motivo. Non dimentichiamoci che quanto successo ha contribuito a “pulire” la filiera del fotovoltaico: sono andati scomparendo tutti quegli intermediari non necessari, ma che avevano trovato spazio per speculare. Sicuramente gli investitori manifestano minore fiducia nei confronti di un Paese che, nel corso di pochi mesi, ha cambiato radicalmente le carte in tavola, ma per poter continuare ad investire in Italia, l’importante è trovare partner e operatori qualificati, di cui fidarsi».

Organizzato dal Dipartimento In.D.A.Co. - Scuola del Design del Politecnico di Milano, si terrà dal 23 novembre al 16 dicembre 2011 un Corso avanzato sulle tecnologie LED per l’illuminazione degli interni. Il Corso, realizzato anche grazie al contributo di SHARP e con il patrocinio di AIDI (Associazione Italiana Di Illuminazione), è rivolto ai professionisti/ tecnici laureati e non laureati che desiderano specializzarsi nel settore della progettazione dell’illuminazione negli spazi interni per la vendita. È strutturato in due moduli didattici, che possono essere fruiti anche singolarmente: - training avanzato sulle Tecnologie LED per gli interni (16 ore). LED: principio di funzionamento, tipologie e prestazioni, alimentazione e pilotaggio. Principi di installazione e controllo di un impianto a LED. La qualità della luce con i LED: temperatura colore e resa cromatica. Apparecchi di illuminazione a LED per il retail. LED e Lighting Design: il futuro del solid state lighting; - workshop progettuale (24 ore). Il workshop avrà l’obiettivo, attraverso l’elaborazione di un concept progettuale contestualizzato in una situazione reale, di fornire strumenti metodologici e pratici di approccio alla progettazione dell’illuminazione nel contesto degli spazi per la vendita.

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» L’energia solare è il petrolio del 21esimo secolo – però pulito. Io produco la mia energia con SolarWorld.*«

Larry Hagman, conosciuto come barone del petrolio dalla serie televisiva “Dallas”, ha sempre avuto intuito per buoni investimenti. Lui punta sulla corrente pulita come energia del futuro ottenuta dal Sole e dalla sabbia con moduli fotovoltaici più volte premiati. Tecnologia tedesca, efficiente e innovativa. Trovate ulteriori soluzioni vincenti su www.solarworld-italia.com *L’attore Larry Hagman, barone del petrolio dalla serie tv mondiale famosa in tutto il mondo degli anni 80 “Dallas”, possiede uno dei più grandi impianti solari privati degli Stati Uniti, con una potenza totale di 100 kWp.


Conergy: ritiro e riciclaggio dei moduli fotovoltaici a fine vita

SiemenS: Siemen sviluppo della mobilità e dei trasporti

Federico Golla, Amministratore Delegato di Siemens Italia

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In qualità di membro dell’Associazione PV Cycle, Conergy garantisce che i moduli fotovoltaici a fine vita vengano riciclati secondo una procedura che rispetta l’ambiente. Conergy ora offre ai suoi clienti un servizio ancora più completo. L’azienda vicentina fornisce una soluzione affidabile e conveniente per lo smaltimento dei moduli, oltre che per il riciclaggio delle preziose materie prime in essi contenute. Con un minimo di 40 unità, garantisce il riciclo gratuito dei moduli a fine vita, includendo il servizio nel contratto stipulato. Coloro che possono usufruire del servizio PV Cycle sono le aziende di istallazione elettrica, i dettaglianti ed i grossisti, gli utenti finali, i produttori, le società di demolizione e, naturalmente, le famiglie in Europa che hanno moduli fotovoltaici. A fine vita di un impianto che impieghi non meno di 40 moduli, l’utente si rivolge direttamente ad uno dei centri di smaltimento convenzionati che l’Associazione PV Cycle sta allestendo sul territorio italiano. Il recupero dei moduli – sia in silicio cristallino, sia a film sottile – avviene gratuitamente attraverso diversi punti di consegna permanenti presso rivenditori e installatori, tramite container temporanei situati presso siti di costruzione, rinnovamento e demolizione di impianti, oppure mediante una raccolta diretta da parte dell’Associazione, che si occuperà del ritiro dei moduli che si trovano a una distanza superiore a 50 km dal punto di raccolta più vicino. I moduli vengono destinati a impianti specifici per il recupero, smistati in base al numero di prodotto e al produttore, pesati e, infine, scomposti nei loro principali componenti. Le materie prime, come il vetro, il silicio o l’alluminio, sono riciclate e utilizzate successivamente per la produzione di nuovi moduli fotovoltaici. Ad oggi in Italia sono presenti complessivamente 51 punti di raccolta registrati e 15 certificati. Collegandosi al sito www.pvcycle.org è possibile individuare il sito di raccolta più vicino.

Siemens ha partecipato in qualità di Green Sponsor a MobilityTech, Forum internazionale sull’innovazione tecnologica per lo sviluppo della mobilità e dei trasporti, che si è tenuto a Milano dal 24 al 25 ottobre scorsi. A margine del suo intervento, Federico Golla, Amministratore Delegato di Siemens Italia ha dichiarato: «La sfida dei prossimi anni per le amministrazioni comunali sarà quella di rendere le nostre città più efficienti, più amiche dell’ambiente, in una parola più vivibili. Nella lotta al cambiamento climatico il ruolo delle città, in cui ormai vive oltre la metà della popolazione mondiale, è sempre più rilevante: il 75 per cento dei consumi di energia e l’80 per cento delle emissioni di gas serra derivano dalle aree urbane. In questo scenario è importante non solo conoscere le principali sfide legate alla tutela del territorio, ma anche essere in grado di proporre soluzioni che possano assicurare tre obiettivi centrali: la qualità della vita per i cittadini, la competitività e lo sviluppo sostenibile». «Per milioni di pendolari, gli ingorghi stradali fanno ormai parte della vita di tutti i giorni. Ma la congestione del traffico, oltre a far perdere tempo e ad aumentare lo stress a discapito del nostro benessere, rappresenta anche un problema economico ed ambientale. Vale, però, la pena precisare», ha proseguito Golla, «che i moderni mezzi di trasporto pubblico da soli non sono sufficienti a risolvere i problemi del traffico nelle nostre città. Sono necessari sistemi su rotaia automatici per il trasporto pubblico e una gestione integrata del traffico per il trasporto privato. Per questo noi proponiamo un approccio di “mobilità completa”, che integra più sistemi in modo pratico. Solo così il trasporto di persone e beni diventa sicuro ed efficiente. Ultimo, ma non ultimo, una maggiore regolarità del traffico nelle aree urbane ridurrebbe l’inquinamento ambientale». «Anche i veicoli elettrici sono un’importante componente della mobilità elettrica. Oltre ad essere, infatti, un mezzo pulito di trasporto, l’e-car può anche essere usata come stoccaggio di energia quando è connessa alla rete di distribuzione pubblica attraverso le colonnine di ricarica», ha concluso Golla. Siemens, che ha investito nel settore della mobilità elettrica quando ancora non era un mercato maturo, continuerà a puntare sulle competenze locali. Il neonato quarto Settore Infrastructures & Cities di Siemens in Italia conta oltre 150 tecnici specializzati nell’automazione dei processi elettrici, una ventina dei quali lavora sulle applicazioni della mobilità elettrica.

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SIEL: sbarco in nord america

In occasione dell’appuntamento del Solar Power International, che si è svolto dal 17 al 20 ottobre a Dallas, in Texas, l’italiana SIEL ha portato oltreoceano esperienza e prodotti di punta. A cominciare da Sunsiel, la linea di inverter dedicata ai mercati statunitense e canadese. Ancora sull’onda della neo acquisita certificazione UE per il IV Conto Energia e del riuscitissimo impianto su tetto del Data Centre britannico di proprietà NYSE, SIEL procede nel suo processo di internazionalizzazione e affronta la sfida americana. Imminente anche l’apertura di una nuova sede in Canada, Ontario. Che garantirà, come nel caso di SIEL UK, la rapida fornitura di pezzi di ricambio originali grazie all’efficiente rete di distribuzione capillare della Società. Una formula snella ed efficiente, che nel Regno unito è già valsa a SIEL l’appalto della manutenzione venticinquennale dell’impianto NYSE, inaugurato a luglio dal membro del Parlamento J. Baron e dall’Executive Vice Presidente del gruppo NYSE Euronext G. Jones. SIEL opera a livello internazionale in due ambiti di grande attualità: la sicurezza dell’energia elettrica e le energie rinnovabili. Nella sede di Trezzano Rosa, Milano, da quasi un trentennio produce sistemi di alimentazione di emergenza per i settori pubblico e privato, fornendo “energia in sicurezza” a comparti ad alta criticità quali finanza, telecomunicazioni, sanità, grande distribuzione e Centri Elaborazione Dati, così come ad aziende e privati. Nel campo delle rinnovabili, dal 2000 l’azienda si dedica all’energia solare fotovoltaica e all’energia eolica. I suoi inverter soddisfano ogni tipo di esigenza in termini di potenza e tipologia di applicazione, affiancati da una gamma di servizi che comprende telegestione, contratti di manutenzione pluriennali, consulenze specializzate ed help desk con numero verde. In collaborazione con importanti operatori dell’energia, negli ultimi due anni l’azienda ha installato nel mondo 1 GW di potenza.

ABB: impegno per l’e-mobility

Gruppo impegnato nelle tecnologie per l’energia e l’automazione ABB ha installato il suo primo sistema in Italia per la ricarica ultraveloce dei veicoli elettrici “Terra 51” presso la filiale Peugeot di via Gallarate 199, a Milano. Il punto di ricarica è accessibile a tutti i clienti Peugeot iOn senza alcun costo e garantisce, con meno di 5 minuti di ricarica, oltre 40 chilometri di autonomia aggiuntiva, o la ricarica dell’80 per cento della batteria del veicolo in meno di 30 minuti. “Terra 51” è il sistema di ricarica ultraveloce in corrente continua che, unito alle soluzioni pubbliche e residenziali in corrente alternata, completa l’offerta ABB nel campo della mobilità elettrica, permettendo al conducente del veicolo la scelta del sistema di ricarica più adatto alle proprie esigenze. Con questa installazione, ABB conferma il proprio impegno verso l’e-mobility e l’ambiente, volto a garantire agli utilizzatori una ricarica sicura, veloce ed ecologica.

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EmErson Em nEtwork PowEr: contributo alla cultura italiana

IFI: utilizzo degli incentivi al fotovoltaico

Filippo Levati, Presidente del Comitato IFI

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Emerson Network Power ha contribuito al grande progetto quadriennale del FAI (Fondo Ambiente Italiano) per restituire al pubblico la possibilità di godere delle bellezze di Villa dei Vescovi a Luvigliano di Torreglia (PD). Edificata su un terrapieno dei Colli Euganei tra il 1535 e il 1542 come casa di villeggiatura del vescovo di Padova, Villa dei Vescovi, a seguito di un attento restauro, è stata inaugurata lo scorso giugno, permettendo ai visitatori di vivere in prima persona questo splendido luogo. Come contributo all’iniziativa, Emerson Network Power ha messo a disposizione gratuitamente un UPS Liebert APM per la protezione della continuità di alimentazione dei sistemi elettrici dell’edificio. Alla cerimonia di apertura, insieme ai partner istituzionali e alla presenza del Ministro per i Beni e le Attività Culturali, Giancarlo Galan, ha partecipato anche Stefano Mozzato, Marketing Director Liebert Products Emerson Network Power EMEA, testimoniando così l’impegno dell’azienda a favore della cultura italiana.

Il Presidente del Comitato IFI (Industrie Fotovoltaiche Italiane) Filippo Levati ha così commentato la recente dichiarazione di Fulvio Conti, Amministratore Delegato di Enel, in merito all’utilizzo degli incentivi al fotovoltaico: «In una dichiarazione fatta durante un’audizione al Senato, Fulvio Conti evidenzia il rischio che buona parte degli incentivi al fotovoltaico finiscano nelle tasche di produttori di moduli cinesi. Bene che anche la più grande compagnia elettrica nazionale ponga il problema della corretta distribuzione dell’investimento in incentivi. La vera priorità è il bilancio netto per il Sistema Paese e, quindi, la difesa della produzione italiana ed europea di componenti fotovoltaici. Dispiace dover osservare che finora, però, Enel non ha compiuto passi precisi e significativi nella scelta degli approvvigionamenti e dei materiali delle proprie installazioni fotovoltaiche in Italia. Ci auguriamo che questa dichiarazione di Conti sia un segno del cambiamento della politica di Enel. Il comitato IFI coglie l’occasione anche per ribadire ciò che ha caratterizzato e distinto l’azione dell’Associazione fin dalla sua nascita, ovvero la tutela e la difesa della qualità e della capacità innovativa dell’industria italiana. Lo sosteniamo da tempi non sospetti quando altri, che oggi pongono problemi di rappresentatività di alcune Associazioni, si preoccupavano solo di difendere le generosissime tariffe dei grandi impianti a terra, invece di porre la questione del sostegno al settore in base alle reali priorità di sviluppo. Con la forza di chi rappresenta l’80 per cento della produzione industriale del settore, siamo orgogliosi di aver contribuito all’apertura di una nuova visione di sviluppo del settore, una strada che stanno iniziando a percorrere anche altri Paesi europei ed extra europei».

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Mondo elettrico in fiera e in tV: la ripresa parte dalla coMunicazione Presidente Ferrari, come arriva il mondo elettrico a E-Tech Experience? «Con il fiato corto; dopo un primo quadrimestre estremamente positivo, se vogliamo un primo semestre molto positivo, da maggio in poi le quote sono scese in maniera molto significativa. La chiusura del fotovoltaico ne è stata la causa, oltre ai danni dovuti alle scorte che ciascuno di noi aveva; l’effetto che ha prodotto ha inciso fortemente sulla marginalità. Poi anche il rame ha fatto la sua parte. È sceso in maniera considerevole, dai 7.000 euro a tonnellata del primo gennaio ai circa 5.000 attuali». La Fiera non sarà, quindi, nel clima di festa che avete sognato? «I dati di settembre segnalano che, di mese in mese, c’è stato un calo continuo e dal +20÷21 per cento che avevamo a giugno siamo scesi al +11 per cento attuale. Se pensiamo che in progressivo si perdono da 2 a 3 punti al mese, immaginiamo che cosa accadrà. Mi viene da sorridere se penso che ero stato tacciato di pessimismo a gennaio: quando ebbi un incontro con i fornitori, parlando di volume a -1 per cento sul tradizionale. Ho paura che si arriverà a quei livelli». Che vigilia vive la Fiera? «Se pensiamo ai tempi brevi in cui abbiamo agito ed a quelli in cui ci siamo inseriti, direi che è andata bene. Abbiamo cominciato a ragionare a giugno; a luglio abbiamo perfezionato gli accordi con Fiera Milano. Organizzare una fiera con le ferie di mezzo è stata un’avventura impegnativa. Al “no” iniziale di quasi tutte le

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Il Presidente di FME chiama a raccolta produttori e distributori per tracciare le linee del rilancio del settore. A entrambi chiede di smussare gli angoli

grandi aziende, che non avrebbero partecipato alla Fiera, siamo riusciti in parte a rimediare; alcune saranno assenti, anche per via dei tempi stretti che non hanno consentito loro di organizzarsi. Però siamo riusciti a inserire nello stand FME, anche se in un quadro d’insieme, i principali attori del mercato. Un segnale positivo che pone le basi per il lancio delle prossime edizioni: questo è l’obiettivo che ci siamo dati con Fiera Milano: migliorare di edizione in edizione, pensando al 2013 e al 2015». Che ne pensa delle ragioni di chi non sarà presente? «Ci sono più fattori. Sicuramente Intel era, infine, degenerato in termini di costi.

Giampaolo Ferrari, Presidente di FME

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Lei pensa, quindi, che il meglio arriverà nelle prossime edizioni? «Ora la proprietà è di Fiera Milano. Mi stupisce l’abbandono del campo da parte di ANIE, che in passato è stata proprietaria della manifestazione: dai produttori mi sarei atteso di più. È vero che prima di tutto fanno i conti in casa propria, ma si sarebbero potuti dare delle regole. Le scelte sono state determinate da un indirizzo diverso dai fondi, che comunque c’erano. Da queste aziende, peraltro, ho avuto garanzie: dalla prossima volta ci saranno». Che resterà, allora, di quei quattro giorni? «Il “momento fiera” non sarà solo in quei quattro giorni, ma continuerà nel tempo, con la voglia di fare qualche cosa di significativo. Abbiamo investito parecchio in comunicazione. Con la Web TV della FME che sta partendo, ad esempio. Vorremmo fare dei talk show, per fare in diretta alcuni interventi che possano essere visti nei banchi dei distributori. È un servizio straordinario che vorremmo mettere a disposizione dei fornitori: tra l’altro ridurrà i loro costi. Una delle carenze che i produttori hanno nei nostri confronti è la comunicazione dei loro prodotti, la formazione ai nostri uomini. Penso al vantaggio che otterrebbero nei confronti di tutta la distribuzione, ma in particolare di chi ha più filiali: attualmente i loro uomini devono visitarle tutte, mentre via TV, ad esempio nel caso della mia azienda, in un sol colpo raggiungerebbero ottanta filiali». Come si presenterà il vostro spazio all’interno della Fiera? «Ci sarà una grande area dove nessuna delle aziende presenterà prodotti, ma s’impegnerà su quattro temi centrali, presentando l’evoluzione della tecnolo-

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gia. Un progetto comune non identificabile con un marchio. Saranno quasi mille metri quadrati». Tra l’altro, ANIE ha un nuovo Presidente, che ne pensa? «Ora al posto di Guidi è stato eletto Gemme, Amministratore Delegato di Ansaldo. L’ho già incontrato. Mi pare una persona concreta, che ha grande entusiasmo e voglia di fare. Non conosce il settore, ho provato a spiegargli il nostro mondo, le problematiche e quelli che consideriamo i punti centrali di un rapporto. Da parte sua c’è stata disponibilità totale ad affrontare gli argomenti. È stato un primo incontro che spero apra prospettive». Con ANIE il rapporto è sempre complicato? «Sì! Ed è necessario smussare angoli da entrambe le parti; per quel che mi riguarda ci sto provando. Certo è che poi, quando si affrontano argomenti comuni, tutto si ricomplica. ANIE sinora ha detto tanti “no”. Sono convinto, e me ne sono lamentato più volte, che nella nostra filiera si sia totalmente disuniti: ognuno pensa solo ai propri numeri e così divide una forza che vale un milione di persone. Ognuno pensa di essere più furbo degli altri e così si genera una grande debolezza. Mi auguro si possa aprire un nuovo capitolo».

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Nel 2002 c’era la gara per avere lo stand più grande e più bello. Poi l’industria ha deciso che non si può attendere una fiera per presentare un nuovo prodotto. Hanno così preferito investire in attività sul territorio per raggiungere più clienti. E poi non piacciono le fiere che parlano di tutto: la fiera deve parlare del nuovo. Insomma, hanno scelto di spendere i soldi sul mercato diretto, sul prodotto, per farsi guerra tra di loro, per avere più penetrazione sul mercato. Infine, c’è la perdita di credibilità dell’Italia sul mercato. Le multinazionali puntano su mercati più stabili».

Parliamo di un vostro grande impegno: quello sulla Rottamazione... «In Fiera tireremo le conclusioni dei quattro convegni fatti in tour per l’Italia. Abbiamo prodotto un Libro Bianco che consegneremo al ministro il primo giorno di fiera. Nel quale indichiamo suggerimenti che il nostro mondo dona alla politica. Perché l’impianto elettrico, in quanto nascosto, continua ad essere poco considerato». L’altro grande tema è quello del fotovoltaico. Anche in questo caso ci sarebbe qualcosa da dire al Governo... «Il giudizio è negativissimo. Soprattutto se pensiamo che questo settore era stato la nostra salvezza, lo scorso anno. Da marzo, invece, si è girato l’interruttore: fino a giugno sono durati gli incentivi dell’anno passato e si sono chiusi i lavori. Non si può dire che ora il fotovoltaico non si venda, ma lo si fa in maniera esigua. Perché la gente non sa a cosa va incontro; ci sono troppi dubbi sull’atteggiamento del Governo».

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effIcIenza, RIspaRmIo tuteLa deL meRcato noRme, LeggI, IncentIvI QuaLItà, ecceLLenza

sIcuRezza cuLtuRa, foRmazIone InnovazIone

Da parte delle aziende c’erano stati investimenti... «Ancora una volta va detto che pianificare in Italia significa andare incontro ad un dramma. Sottolineo che anche Confindustria ha fatto poco, negando la sua voce. In un primo tempo si era pensato che a remare contro fosse l’Enel, per via del nucleare. Poi, dopo il referendum, non ho più capito perché non ci sia stata chiarezza sul da farsi. Nel frattempo i prezzi sono calati del 30÷35 per cento. La realtà è che, mentre nelle grandi nazioni si fanno piani decennali, qui si naviga a vista. E i produttori sono a questo punto costretti ad adattarsi. Ripensandoci ora, sarebbe stato meglio dare incentivi distribuiti in maniera più equilibrata. Non ci sarebbe stato il picco e con meno fesserie da parte di tutti ci sarebbe stato più equilibrio». Nella precedente intervista lei aveva annunciato che sottolineerà la necessità di creare aggregazioni di distributori. Quel suo pensiero non è passato inosservato, nel bene e nel male... «Ho fatto delle riflessioni. È dura fare questi discorsi, come esponente di una Federazione che deve rappresentare i diritti dei piccoli come dei grandi. Magari più dei piccoli, che hanno maggiori problemi. Ma se vogliamo restare vivi dobbiamo unirci e i Consorzi possono essere una leva per aiutare le imprese a costruire rapporti più stretti». Insomma, prima ha cacciato i Consorzi, adesso li rivuole? «Bisognerebbe essere capaci di osservare la propria azienda più da azionisti

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sostenIbILItà oppoRtunItà

e meno da gestori. La Comoli Ferrari è stata socio fondatore del primo Consorzio in Italia, era il 1968, ed ha sempre considerato i Consorzi una risorsa. Da allora, però, abbiamo sempre parlato di idee comuni che poi non sono state realizzate. I consorzi ora sono utili per gli acquisti, per concentrare i fornitori e dargli la sicurezza dei pagamenti. Ma non si sono evoluti, per colpa nostra, che non vogliamo andare avanti in progetti comuni. Si dovrebbe arrivare a un dunque. Presto o tardi ci saranno al massimo una decina di poli fatti da imprese. Speriamo di riuscire ad esserne i protagonisti, ed i Consorzi possono essere i veri promotori, altrimenti arriveranno gli altri, quelli della globalizzazione. D’altronde, in Francia e Germania la distribuzione funziona meglio che da noi. Qui siamo schiavi dei produttori e andiamo avanti con quello che ci impongono: e non ha alcuna logica. Siamo tanti e indipendenti con diversi valori: così non abbiamo la forza di dire “no” insieme. C’è sempre qualcuno che si chiama fuori dal gruppo perché pensa di ottenerne un vantaggio. Piuttosto che favorire un concorrente favoriamo un fornitore». Porterà la pallina gialla? «Sì, sicuro, per ricordare che bisogna dare meno risorse al mercato diretto e più alla distribuzione». L’ascoltano? «Sì; e qualche cosa, a forza di picchiare, sta cambiando. Mi annoio da solo nel ripetere le cose; ma a furia di farlo, qualche cosa succede». Giancarlo Emanuel

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In dIretta su tutta la fIlIera

L’idea iniziale era di dar vita ad una Web TV dedicata al settore della distribuzione di materiale elettrico con il quale FME, Federazione Nazionale Grossisti e Distributori di Materiale Elettrico, potesse fornire nuovi servizi agli associati e alle aziende partner. L’annunciata Web TV ha avuto un anno di gestazione e di sperimentazione; in questo tempo abbiamo allargato gli orizzonti e le opportunità. Il risultato di questo lavoro svolto in collaborazione fra FME, Commercio Elettrico e Adverteaser, azienda di comunicazione che storicamente opera nel settore elettrico, è l’attuale progetto “LOG.IN – In diretta su tutta la filiera”, che nasce come un vero strumento di informazione, di comunicazione, di networking e di indagine, per supportare sia gli eventi più significativi del settore, sia le relazioni professionali “one to one”. Il primo appunta-

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Nasce un nuovo strumento di informazione, di comunicazione, di networking e di indagine per il comparto elettrico

mento è fissato dal 16 al 19 novembre, in occasione di E.Tech Experience, fiera professionale del comparto elettrico, con un palinsesto di eventi live ed un TG giornaliero, che saranno trasmessi in diretta streaming sui siti www.fmeareaweb.adverteaser.com e www.commercioelettrico.com. Con Maurizio Audone, Presidente di Adverteaser, vediamo i particolari: «Aggregare i principali attori dell’impiantistica elettrica su una trama condivisa è una necessità del settore», evidenzia Audone. «È come scrivere le puntate di una fiction dove si deve tenere conto di tutti i personaggi. Abbiamo definito una trama comune e coinvolto produttori, distributori, rivenditori, agenti, progettisti, impiantisti e installatori, senza dimenticare le Istituzioni e gli Organismi normativi, gli utenti e i consumatori. E siamo alla prima serie in 4 puntate, che si terranno a E.Tech Experience, sul Web e coinvolgeranno, in diretta o in differita, gli oltre 1.000 punti vendita di materiale elettrico associati a FME». «In fiera abbiamo allestito la location fisica, la FME AREA, dove si focalizzerà l’attenzione nelle 4 giornate, e in rete uno spazio, la FME AREA WEB, dove

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FEDERAZIONE

sarà possibile seguire in diretta quanto discusso nello stand, ma soprattutto approfondire successivamente i temi trattati e attivare un contatto fra gli operatori del settore». Si comincia con quattro grandi temi scelti dai maggiori operatori del settore: - la generazione di energia e il fotovoltaico; - la mobilità elettrica; - la gestione, il comando e il controllo degli impianti; - l’illuminazione, sviluppati nell’ottica de “la filiera dell’energia del futuro”. Fisicamente, nello stand ogni tema sarà trasmesso su 20 schermi, accompagnati da contenuti testuali, grafici, schemi, interviste, video e immagini delle 11 aziende produttrici che hanno sostenuto l'iniziativa. I 4 temi affrontati nella FME AREA Generazione e Fotovoltaico, Distribuzione, gestione e controllo, Illuminazione, Mobilità elettrica sono stati sviluppati da Giuliano Rossetti in 4 vignette che supporteranno la campagna di comunicazione, che C ommercio Elettrico presenta in anteprima. La stessa struttura si ritroverà sulla FME AREA WEB, dove si potranno rivedere i diversi workshop e approfondire gli argomenti attraverso una biblioteca che raccoglie i documenti utilizzati per costruire i contenuti e che ospiterà pro-

gressivamente tutti gli aggiornamenti. Gli utenti iscritti potranno contattare i relatori e gli esperti che partecipano all’iniziativa e intervenire ai forum tecnici di discussione. Il concetto base su cui è strutturato il progetto è la creazione di una “user experience” multicanale continua, un significativo rapporto costante fra i distributori di materiale elettrico associati a FME e gli operatori del settore. A.B.

Maurizio Audone, Presidente di Adverteaser

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I 4 temI affrontatI nella fme area svIluppatI da gIulIano rossettI In 4 vIgnette

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Federazione nazionale grossisti distributori di materiale elettrico COnSIgLIO DIrettIVO Presidente – Giampaolo Ferrari Vicepresidente – Fabrizio Borghini

Consiglieri

Delegati regionali

Aldo Brigliano

Ezio Galli – Lombardia

Luca Zaghini

Davide Spedale – Sicilia

Bruno De Guio

Christian Giaffreda – Toscana

Giorgio Osta

Domenico Tavarilli – Puglia Lucania

Umbertina Verdicchio

Luigi Sacchi – Emilia Romagna

Massimo Ferri

Nicola Stangoni – Sardegna

Thilo Konig

Katia Degli Esposti – Umbria Vittorio Alfieri – Campania Luigi Biasini – Lazio

Direttore: Giancarlo Profeti - direttore@fmeonline.it relazioni esterne / segreteria: Consuelo D’Alò - relazioni.esterne@fmeonline.it

I SOCI ACMEI SUD SPA ALFIERI GIOVANNI & C. SPA APRILE SRL ATS ELETTROFORNITURE SRL BARBACCIA MARIO SRL BATTILORO FORNITURE ELETTRICHE GENERALI SRL BELLENTANI F.LLI SRL BI ESSE SPA BOLOGNA SRL CEAL SRL CA.V.EL SRL C.E.M.E. SPA C.E.R. SRL C.E.T. SRL CACCIAVILLANI SRL CATELLI ZANINI ELETTRONICA SPA CA.ME.G SPA CAVALLONE SRL CERIANI ELETTROFORNITURE SPA CIGNOLI ELETTROFORNITURE SRL CIME ELECTRO SERVICE SPA CMT SRL CO.IME SRL COMET SPA COMOLI, FERRARI & C. SPA COPPOLA MARIO SRL COZZOLINO SRL CUSINATI SRL COM-CAVI SPA MULTIMEDIA DI&ELETTRA SRL D.I.M.E. SRL D.M.E. SRL DEI SRL DEMO SPA DESSY SRL

DISMEP SRL D’URZO DOMENICO DISTRIBUZIONE SRL E.B ELETTROFORNITURE BORGHINI SPA EF90 SRL EL.CA SRL E.M.A. CEREDA SRL EDIF HOLDING SPA EL.COM SRL ELECTRA SRL ELETTRICA VERONESE SRL ELETTRO SRL ELETTROCOLLI SRL ELETTROFORNITURE PADUA ELETTROFORNITURE VERBANO SRL ELETTROINDUSTRIALE SRL ELETTROINGROSS 94 SPA ELETTROLAZIO SRL ELETTROLUCE SAS DI G. & G. MORETTO ELETTROMARKET BASSONI SRL ELETTROMATIC SRL ELETTROSERVICE SPA ELETTROSISTE DUE SRL ELETTROWATT SPA ELETTROZETA SRL ELFI SRL ELFI SPA EMME.PI SRL FEEI SRL F.E.P. SRL F.I.M.E. S.P A. F.LLI SCARNATI SPA FABBI IMOLA SRL FEP RIMONDI SPA FERIB 3000 SRL FERRI ELETTROFORNITURE SRL FINPOLO SPA

FO.EL SRL FOGLIANI SPA FORNITURE ELETTRICHE FOREL SRL FOREL 2 SRL FORMEL SRL FULGIDA SRL G. ACERBI SRL GALLI EZIO SPA GALMARINI EMILIO SPA GAROFOLI SPA GDT2 GEA SRL GENERAL COM SPA GRUPPO ELETTRA SPA GRUPPO SELECTRA SPA GUARDO SALVATORE HI.MI.EL. SRL I.F.E.L. SRL IMIEL A&G SRL I.M.E.F. SRL IDG SPA IMAT-FELCO SPA IME SRL IMEC SRL IMEP SPA ING.EL. SRL L’ELETTRICA SPA LICONSO SRL LUCCIOLA SRL M.E.C.I. SPA MECI SRL MAJORANO SPA MARCHE ELETTROFORNITURE AN SRL MARCHIOL SPA MARINI PANDOLFI SPA MATEL DISTRIBUZIONE SPA

MAURI ELETTROFORNITURE SPA MEB SRL MEDEL MEDITERRANEA ELETTRICA SRL MEF SRL MEGAWATT SPA MES SRL METRO SRL MICCONI VITALE SRL MORETTI SPA NEON TOMA ILLUMINAZIONE SRL OR.VE.ME. SRL ORTOLOMO ELETTRICITA’ GENERALE SRL POLVERINI ANGIOLO & FIGLI SPA RAMONDO SRL REMA TARLAZZI SPA REXEL ITALIA SPA RIMEP SACCHI GIUSEPPE SPA SCIACCA I. SRL SETZI OLBIA SRL SIME SPA SMAES SRL SONEPAR ITALIA SOVATEM ITALIA S.R.L. SPELUX SRL SPELUXCT SRL STRANO SPA SVEM SRL T.E.M. SRL V.I.M.E. SRL VIGNUDA SPA VITALE SUD SPA ZANI RANZENIGO & C. SPA ZTC SRL

AGMELP (Associazione Piemonte Liguria Valle D’Aosta) Presidente G. Profeti, Delegato P. Caraglio

AMES (Associazione Sardegna) Presidente S. Micconi, Delegato N. Stangoni

ATUDME (Associazione Tosco Umbra) Presidente G. Profeti, Delegato C. Giaffreda

Le regIOnaLI rICOnOSCIute ACME (Associazione Campania) Presidente V. Alfieri, Delegato V. Alfieri AERME (Associazione Emilia Romagna) Presidente G. Bellentani, Delegato L. Sacchi AGMEL (Associazione Puglia Lucania) Presidente N. Logallo, Delegato D. Tavarrilli

ALME (Associazione Lombardia) Presidente E. Galli

AMET (Associazione Veneto-Trentino Alto Adige- Friuli Venezia Giulia) Presidente G. Nicolè, Delegato B. De Guio

AMEL (Associazione Lazio) Presidente L. Biasini, Delegato L. Biasini

ASME (Associazione Sicilia) Presidente A.Luminario, Delegato D. Spedale

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InnovazIone, motore del futuro Quarant’anni di storia costellata da successi e da proposte sempre nuove, con il concetto di sviluppo come principio che ha sempre animato ogni azione ed ogni scelta, consapevoli che il cambiamento e l’innovazione siano l’unica chiave per affermarsi: questa, in sintesi, la storia di Gewiss, azienda in cui questa filosofia ha preso corpo in un modello d’impresa fondato soprattutto sui continui investimenti in Ricerca & Sviluppo. Grazie a questa vocazione, Gewiss può vantare oggi cinque divisioni a catalogo, con ventimila prodotti originali ed è in grado di proporre soluzioni d’eccellenza per la domotica, per i sistemi di protezione e distribuzione dell’energia, per le connessioni, le canalizzazioni e l’illuminazione. E proprio questa propensione all’innovazione ha consentito all’azienda di affrontare con successo le recenti traversie del mercato. «Il mercato, da sempre, è caratterizzato da un andamento simile a quello delle stagioni», ci

Nel corso degli anni, Gewiss ha sviluppato un modello d’impresa fondato soprattutto sui continui investimenti in R&S

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Attualità e prospettive della filiera elettrica: ne parliamo con il Cavaliere del Lavoro Domenico Bosatelli

spiega il fondatore e Presidente di Gewiss, Cavaliere del Lavoro Domenico Bosatelli. «Oggi siamo in pieno inverno, al buio, la peggior situazione in cui ci si possa trovare. Questo profondo inverno, chi è stato previdente, non stando fermo, ma puntando all’innovazione, lo sta tranquillamente superando, con il grande vantaggio che questa spinta all’innovazione lo rafforzerà ancora di più nel futuro. Chi non è stato previdente rischia di uscire dal mercato. Penso, però, che ormai s’intravedano i primi segni della primavera ed è il momento di cominciare a lavorare la terra e seminare. Considerando in particolare il nostro settore, la crisi è dovuta in parte anche al fatto che non si è saputo analizzare correttamente il mercato, prevedendone le esigenze: abbiamo seminato troppo poco nel passato e quando parlo di semina penso al ritardo nell’applicazione delle nuove tecnologie innovative. La ripresa dipenderà ora dalla capacità della filiera di lavorare unita, di integrare le proprie forze, per sfruttare al meglio le tecnologie innovative oggi a disposizione e proporre un impianto che tenga conto di tutte le esigenze moderne: sicurezza, risparmio energetico, benessere delle persone, tutela dell’ambiente e abbattimento delle barriere architettoniche». Cosa bisogna fare per ottenere dalla filiera questa unità d’intenti? «Come in una fabbrica di automobili, diverse sono le funzioni che contribuiscono insieme alla realizzazione di un prodotto – il marketing che analizza il mercato e dice quale tipo di automobile bisogna produrre; gli stilisti che suggeriscono come farla; la progettazione tecnica che sceglie quali tecnologie utilizzare – anche nel mercato elettrico bisogna coinvolgere tutta la filiera con un’azione culturale globale, con una visione strategica che porti tutti i protagonisti ad uscire dalla conflittualità e andare verso un’integrazione degli obiettivi. Oggi questa unità strutturale non c’è perché ancora tutti gli attori operano con una visione troppo personale e ristretta della loro attività».

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ChI è DoMENICo BoSatELLI - Presidente di GEWISS - Vice Presidente della Federazione ANIE – Rapporti con la Distribuzione e Fiere - Membro del Consiglio Direttivo Confindustria Bergamo - Consigliere Banca d’Italia - Filiale di Bergamo Principali cariche ricoperte in passato: - dal 1996 al 2001: Presidente Associazione INTEL (Fiera Internazionale Elettrotecnica) - dal 2002 al 2008: Presidente PROSIEL (Promozione Sicurezza Elettrica) Riconoscimenti e onorificenze ottenuti: - 1994: Cavaliere al merito del Lavoro - 2003: Laurea Honoris Causa in Ingegneria Meccanica - 2005: Grande Ufficiale ordine al merito della Repubblica

Non deve essere solo una battaglia di prezzi? «Penso che la battaglia dei prezzi porti solo vantaggio al consumatore, che usufruisce così di un’economia di scala, ma se è solo questa la strategia, fine a se stessa, non riusciamo a realizzare un impianto che sia sicuro, affidabile, funzionale, automatico. Il ruolo della distribuzione è fondamentale perché è il polo di riferimento per la fornitura dei prodotti. La distribuzione deve puntare alla qualità ed essere molto selettiva nei prodotti innovativi che propone: deve cercare di specializzarsi di più sia sui marchi, sia sui prodotti e sulle tecnologie. In caso contrario, rischia di non riuscire a indirizzare i clienti verso i prodotti tecnologicamente avanzati. Deve fare formazione: l’aula didattica in cui si fa cultura per gli operatori del settore deve essere il distributore». Ci sono, però, produttori che portano le loro aule direttamente agli operatori. «Anche qui, ancora una volta, ci vuole integrazione, perché come aula didattica la più logica è quella del distributore, punto di riferimento per progettisti ed installatori. Evidentemente, questa operazione culturale deve essere supportata adeguatamente dall’industria».

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I rapporti tra produttori e distributori sono ancora conflittuali? «Il rapporto attuale tra produttori e distributori è ancora troppo conflittuale oggi. Prevalgono le azioni di forza piuttosto che l’integrazione. C’è bisogno di un grande avvicinamento, tenuto conto della complessità del mercato nazionale, che è totalmente aperto, cercando di realizzare progetti di reciproco interesse finalizzati allo sviluppo di un impianto automatico, sicuro e affidabile». In questo senso, può essere uno strumento di coesione il progetto “Rottamazione degli impianti elettrici” perché coinvolge tutta la filiera. Però, a parte alcune aziende, tra cui Gewiss, non si è vista una sentita partecipazione dei produttori. «Sicuramente questo progetto è un punto di partenza, che deve però poi ampliare il suo percorso affrontando anche altri problemi della filiera. L’obiettivo deve essere sempre quello di dare inizio ad un’integrazione finalizzata alla qualificazione, dal punto di vista sia tecnico, sia commerciale, sia economico gestionale. Credo che bisognerà insistere e cercare di coinvolgere la maggior parte degli operatori».

IMPRESE

Secondo Lei, quello che sta facendo oggi FME si pone su questa linea? «La Federazione ha dato un grosso segnale di rinnovamento in questi ultimi due anni e si vede anche una volontà d’integrarsi e di fare sistema: certo che la strada è abbastanza lunga perché come dicevamo prima, coinvolgere tutta la filiera in una finalità comune è uno sforzo molto pesante. La prima cosa che oggi deve fare la Federazione è sicuramente convincere tutti gli associati a spendere meglio le risorse dedicate al mercato, che sono sprecate se portano solo a delle promozioni di prezzo su prodotti banali. Per integrarsi bisogna sviluppare competenze tecniche, funzionali e applicative».

Il Cavaliere del Lavoro Domenico Bosatelli con uno dei più recenti brevetti Gewiss: l’innovativo interruttore di protezione ReStart con Autotest

Il progetto vorrebbe coinvolgere la politica per avere un supporto alla modernizzazione degli impianti. «La politica può essere un’arma a doppio taglio: bisogna vedere che uso ne facciamo. Se si richiede un intervento finalizzato all’integrazione di comuni interessi, va bene, ma se ognuno vuole solo trarne vantaggi per la propria “parrocchia”, non andremo lontano. Torniamo al concetto che bisogna fare filiera, ma lontani dalla conflittualità e molto vicini a progetti costruttivi. Bisogna puntare, quindi, ad un progetto globale perché la tecnologia da sola, se non c’é una volontà applicativa e distributiva, non serve. Prendiamo l’esempio della situazione legislativa e normati-

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va: l’evoluzione normativa sta andando verso la giusta finalità di un impianto moderno e sicuro, mentre la legislazione non sa adeguarsi, perché i protagonisti coinvolti hanno interessi internazionali diversi. Mi sto battendo personalmente da anni sul problema della verifica degli impianti, facendo pressione sulle Autorità competenti, ma non sono riuscito a far recepire l’importanza di regole precise in questo campo, tenuto conto che siamo di fronte a 45.000 incidenti per cause elettriche ed abbiamo diversi miliardi di danni a persone e cose, con anche molti morti. D’altra parte, noi vendiamo un prodotto che deve essere garantito a vita, utilizzando il quale l’utente finale potrebbe venire domani a vantare dei danni. È stato emanato il Decreto 37, che purtroppo è stato ostacolato pesantemente da alcuni protagonisti di mercato che ritenevano onerosa la sua applicazione. In questo caso la politica è rimasta muta e siamo ancora in attesa della risoluzione del problema, anche se Confindustria ha assicurato il suo interessamento». Siamo alla vigilia di un appuntamento importante: la fiera E.tech Experience. Quale importanza potrà avere per la filiera? «Questo è un argomento importante per me, perché l’ho vissuto molto intensamente in questi anni. Mi ricordo che nel 1996 mi ero fatto carico dello sviluppo di Intel e la manifestazione era passata da meno di 50.000 metri quadrati d’esposizione ai 130.000 del 2001. Le fiere sono ancora oggi uno strumento di estrema validità: più cresce l’utilizzo di Internet per la promozione di prodotti e sistemi, più diventa indispensabile la fiera perché risponde ad esigenze che non possono essere soddisfatte dalla rete. Internet non offre la possibilità di toccare con mano i prodotti, di instaurare rapporti umani con il cliente, di socializzare. Sono convinto che le fiere siano diventate ancora più importanti, specialmente nel nostro settore. Vediamo l’esempio della Germania, dove l’Associazione di categoria tedesca ha copiato letteralmente i temi che avevamo introdotto ad Intel (energia, impianto e illuminazione), dando vita alla fiera di Francoforte, che il prossimo anno raggiungerà i 180.000 metri quadrati di esposizione. Purtroppo noi abbiamo perso tutti questi anni. L’idea di collaborazione tra ANIE e Fiera Milano era quella di studiare un brand simpatico, attrattivo e significativo, convogliando in un’unica manifestazione tutta la nostra merceologia per far sì che diventi una forte attrattiva internazionale, in modo che l’operatore possa trovare, venendo in fiera, tutto quello che serve al proprio lavoro. È un progetto che dovrebbe poi svilupparsi ulteriormente nel 2013 e nel 2015. Quest’anno, purtroppo, non è stato ancora recepito il suo

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Il Polo Logistico-Tecnologico Gewiss presso Calcinate (BG): gli 80.000 m2 del magazzino informatizzato consentono la copertura di tutto il centro Europa entro un raggio di 1.000 km

grande potenziale da tutti, ma si spera che ciò possa avvenire nel futuro. Le fiere sono orientate ad industrie che siano propositive: un’azienda che ha qualcosa di innovativo da proporre non può prescindere dalle fiere; solo chi non ha nulla da dire può non essere interessato alle fiere». Come giudica una presenza così importante di produttori cinesi a questa manifestazione? «Dipende come si affronta questo problema. Io sono convinto che è inutile attuare la politica

I dispositivi del sistema domotico Chorus di Gewiss favoriscono il risparmio energetico e rispondono alle esigenze di sicurezza, comfort e design

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Nel prossimo futuro ci sono nuove tecnologie che potrebbero avere un impatto simile all’introduzione dei tecnopolimeri nella componentistica elettrica? «La grande intuizione che ho avuto negli anni ‘70 di utilizzare i tecnopolimeri nell’impianto elettrico fu abbastanza logica e naturale, per le caratteristiche tecniche di questi materiali. Allora non c’era una cultura della lavorazione di questi materiali e abbiamo dovuto formare tecnici e integrare tutte le tecnologie, dalla meccanica alla chimica, dall’elettrica, alla pneumatica, e devo dire che è stato un grande successo e una grande evoluzione. Adesso abbiamo un’opportunità ancora superiore, quella di fare un impianto automatico, che vada oltre la domotica. La sfida sarà quella d’integrare la meccanica, l’elettrotecnica e l’elettronica: questo è il significato preciso della parola mecatronica. Credo che in futuro, la grande opportunità sarà nello sviluppo mecatronico del prodotto, dal punto di vista sia funzionale, sia del design, quando il prodotto deve armoniosamente inserirsi in un ambiente. In Gewiss abbiamo sempre cercato di sviluppare il prodotto non finalizzato a se stesso, ma all’integrazione nell’impianto. Oggi questo è ancora più necessario, perché la progettazione deve essere fatta tenendo conto dell’ecosistema in cui s’inserisce il prodotto in quanto la casa del futuro deve avere molta più protezione, molto più comfort, con meno consumo di energia. Dobbiamo, innanzi tutto, realizzare prodotti che consumino meno – e siamo su questa strada con, ad esempio, i motori degli elettrodomestici – ed agire poi sul controllo dell’utilizzo dell’illuminazione, che spreca più energia di quella che serve: in questo caso deve intervenire l’automazione, in modo da razionalizzare e consumare energia solo quando serve. Se pensiamo che recuperare il 10÷15 per cento di energia sprecata è pari alla produzione di 4 centrali nucleari, credo che questo debba essere il punto di partenza. Progettare l’impianto elettrico va visto, dunque, alla luce di uno sviluppo globale dell’ecosistema, tenuto conto anche del problema dello smaltimento a fine vita dei prodotti. Cominciamo a pensare ad usare l’energia il meno possibile e bene. Con un’impiantistica molto

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avanzata potremmo arrivare facilmente a risparmiare anche il 20 per cento dell’energia oggi utilizzata». tornando al mercato. Quale sarà il futuro? «Ritengo che mai l’industria elettrotecnica abbia potuto contare su opportunità come quelle che si presentano oggi. Il problema è quello di fare sistema e sfruttare al meglio le capacità, le competenze, la volontà di agire. Se noi ci dedichiamo intensamente a questa evoluzione – tenuto conto poi che riprenderà, anche se non troppo presto, l’edilizia – avremo un triplice vantaggio nel futuro: potremo contare su impianti più sofisticati, che costano di più, ma consentono maggiori risparmi; potremo disporre di maggiori funzionalità, per vivere meglio e in maggiore sicurezza; infine, avremo la possibilità di una crescita economica a beneficio di tutta la società».

In futuro, la grande opportunità sarà nello sviluppo mecatronico del prodotto, dal punto di vista sia funzionale, sia del design, quando il prodotto deve armoniosamente inserirsi in un ambiente

IMPRESE

dello struzzo. La Cina è una realtà mondiale, esiste e tanto vale confrontarsi. Anche questi produttori, pur se portano oggi sul mercato una forte pressione sui prezzi, possono essere contrastati con l’applicazione delle tecnologie innovative. La loro concorrenza, inoltre, può essere per noi un ulteriore stimolo a fare meglio; scappare da questo confronto è peggio, perché il giorno che lo struzzo toglie la testa da sotto terra, trova un disastro».

E per quanto riguarda Gewiss? «La nostra è una società potenzialmente capace di affrontare il futuro, perché ci sono tantissime persone al suo interno che si dedicano con passione, ogni giorno, alla realizzazione delle idee nate dalla ricerca e sviluppo. Per noi l’innovazione è una costante della gestione. Io metto nella scala dei valori dell’azienda al primo posto la vision del marketing, poi la competenza del design, dei processi e dei materiali, e, infine, una comunicazione obiettiva, onesta, senza enfasi, ma sostanziale; e cerco profondamente un rapporto con il mercato meno conflittuale, ma più costruttivo. Gli uomini li abbiamo, i mezzi pure e se avessimo un Paese che amasse un po’ più se stesso forse la Gewiss sarebbe uno dei protagonisti mondiali; ma non è mai troppo tardi». Maurizio Gambini

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Domotica: sviluppi e scenari possibili

Dotare un’abitazione di un sistema domotico permette di migliorarne il comfort, la sicurezza ambientale, il consumo energetico e la comunicazione con l’esterno

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Le soluzioni e i servizi offerti dalla domotica sono ancora poco diffusi tra le famiglie anche a reddito medio e alto, sebbene il potenziale interesse verso tutto ciò che riguarda l’automazione delle abitazioni sia molto elevato, soprattutto in considerazione dei vantaggi che possono derivarne; ciò è particolarmente vero per le applicazioni, forse in ordine di gradimento, legate a sicurezza, risparmio energetico e assistenza sociale e sanitaria. I maggiori ostacoli sono ancora legati alla percezione del prezzo e alla scarsa conoscenza/coscienza delle funzionalità e delle modalità d’uso, ma spesso si assiste ad uno scollamento tra i diversi attori coinvolti nella filiera. Se, da un lato, i produttori hanno cambiato la comunicazione dedicata alla domotica e si stanno definitivamente allineando su conte-

La casa è sempre più vissuta come centro multifunzionale, in cui divertirsi, comunicare, studiare, lavorare

nuti e standard, il dialogo tra l’utente (privato cittadino o costruttore) e l’installatore di fiducia sembra, invece, costituire l’anello debole della catena. Il distributore di materiale elettrico, da sempre riferimento anche culturale per l’installatore, e talvolta anche per l’utente finale, può svolgere, in questa direzione, un ruolo attivo nel processo di trasformazione degli impianti residenziali. A valle di alcune considerazioni generali, l’articolo propone un esame della domotica secondo quelle che, a parere degli autori, dovrebbero essere le prospettive dell’utente finale e degli installatori, ovvero del fornitore di servizi. Nuovo ruolo dell’abitazioNe La casa è sempre più vissuta come centro multifunzionale, in cui divertirsi, comunicare, studiare, lavorare. Si potrebbero definire le funzioni di base svolte dagli impianti elettrici tradizionali, dagli elettrodomestici e dagli altri impianti presenti all’interno delle case: ad esempio, l’illuminazione, la conservazione dei cibi, il lavaggio di indumenti e stoviglie, la comunicazione telefonica, la ricezione di programmi radio televisivi, ecc. A queste si possono aggiungere funzioni avanzate come la gestione dei consumi, l’automazione di alcune funzioni, l’accesso ad Internet a banda larga, il controllo accessi, ecc. Sia le funzioni di base, sia quelle avanzate, sono state storicamente realizzate con il ricorso a dispositivi o sistemi dedicati ad ogni singola funzione e non interconnessi. L’evoluzione tecnologica permette oggi di realizzare in modo integrato, con un unico sistema, tutte queste funzioni, con la possibilità di gestirne l’esecuzione automatica. Limitando l’analisi a produttori, installatori e fornitori di servizi basati su tecnologie elettriche e informatiche, è possibile semplificare

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Tutte le soluzioni domotiche possono, però, essere classificate con la prospettiva dell’utente finale, cioè dal punto di vista delle applicazioni e delle funzioni d’uso. uteNte fiNale Per la maggior parte del pubblico, il termine “domotica” suscita ancora un sentimento di scarsa concretezza nel presente e che rimanda, piuttosto, ad un possibile futuro, fatto per pochi e di difficile comprensione. Questa immagine della domotica, intesa come un lusso accessibile a pochi, è probabilmente derivata dal ricorso ad un linguaggio eccessivamente tecnico nella comunicazione dei media e dall’assenza a lungo di una “promozione pre-competitiva di filiera”, tale da coinvolgere cioè produttori, installatori e altri operatori specializzati. Il concetto di domotica sollecita l’esigenza di un’effettiva integrazione di sistema, in cui la casa è destinata a diventare un contenitore integrato di sistemi e servizi complessi per la gestione di funzioni e attività fino ad oggi esercitate in luoghi diversi. Dotare la propria abitazione di un sistema domotico permette di migliorarne il comfort, la sicurezza ambientale, il consumo energetico e la comunicazione con l’esterno. L’integrazione fra prodotti, soluzioni e servizi è, dal punto di vista della famiglia/utente, una condizione necessaria per poter gestire la complessità derivante da tecnologie e applicazioni così diverse. Il tema dell’integrazione è tanto più centrale in vista delle tendenze che vanno esprimendosi: - variazione qualitativa delle esigenze: sempre più articolate, sempre più convergenti verso il nucleo casa; - variazione quantitativa degli utenti della casa: assottigliamento del nucleo familiare,

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aumento dei single, invecchiamento della popolazione, anziani soli, ecc. È una convergenza che è dettata dall’acutizzarsi di alcune variabili del contesto: le problematiche legate alla mobilità e i cambiamenti che stanno investendo il mondo del lavoro. Tale convergenza sarà ancora più enfatizzata dal crescente senso di insicurezza (a 360°) nei confronti dell’esterno. I vantaggi percepiti dall’integrazione di sistemi sono: maggiore sicurezza delle persone, possibilità di risparmiare energia, crescente facilità d’uso e di governo di tutti i sistemi installati, miglior rapporto fra prezzi e prestazioni. iNstallatori, ovvero forNitori di servizi Ciò che preoccupa gli utenti non è l’idea che la casa possa essere telecontrollata e governata con l’ausilio di terzi, ma che il fornitore sia affidabile ed in grado di incorporare tecnologie e complessità in una logica di servizio. Il rapporto tra fornitori e clienti dovrebbe essere basato non solo sulla capacità dei primi di offrire ai secondi il migliore servizio, in termini di soluzioni, rapporto qualità/prezzo ed efficienza, ma anche sulla costruzione di un rapporto di fiducia basato sulla conoscenza reciproca, sulla prossimità e sull’affidabilità. Predisporre un nuovo modello abitativo significa individuare un percorso d’azione che coinvolga più attori e che sappia agire sinergicamente su più livelli: - produttivo: per accrescere la sensibilità per un servizio orientato al cliente da parte di tutti gli operatori (“customer centric”); - culturale: per coinvolgere, informando e formando, tutti gli attori della filiera ed, in particolare, gli “intermediari” e i prescrittori

“ ...Dotare la propria abitazione di un sistema

domotico permette di migliorarne il comfort, la sicurezza ambientale, il consumo energetico e la comunicazione con l’esterno...

L’evoluzione tecnologica permette oggi di realizzare in modo integrato, con un unico sistema, tutte le funzioni necessarie in un’abitazione, con la possibilità di gestirne l’esecuzione automatica

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TECNICA

la rappresentazione della filiera domotica riconducendola a quattro grandi aree: - soluzioni applicative: comprendono le tecnologie e i prodotti elettronici, elettromeccanici, informatici e di comunicazione che supportano applicazioni domestiche; - comunicazione locale: comprende le tecnologie e le infrastrutture che consentono la connettività e l’interoperabilità fra le soluzioni applicative domestiche; - comunicazione geografica: comprende le tecnologie e le reti di comunicazione e trasporto di dati, segnali e immagini fra la casa ed il mondo dei servizi e sistemi esterni; - servizi a valore aggiunto: comprendono i servizi erogati alla casa e alla famiglia attraverso, o comunque mediante, il supporto delle reti geografiche e locali e delle soluzioni domestiche installate.

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L’integrazione fra prodotti, soluzioni e servizi è una condizione necessaria per poter gestire la complessità derivante da tecnologie e applicazioni così diverse

(progettisti, installatori, società di servizio locale,ecc.); - comunicazionale: per un’informazione all’utente finale capace di far percepire i benefici e le funzioni d’uso dei prodotti, delle soluzioni e dei servizi domestici in relazione ai bisogni emergenti; - sociopolitico: per favorire incentivi economici e supporti legislativi di promozione di un offerta sensibile e orientata ai servizi sociali, alla famiglia e al cittadino (sicurezza, telemedicina, formazione, partecipazione, risparmio energetico, ecc.). Se la diffusione delle nuove tecnologie in ambito domestico aumenterà il numero delle tecnologie e dei sistemi installati a livello residenziale, ciò che sarà decisivo per l’affermazione dello scenario della domotica è il superamento della logica della sommatoria di fornitori, in favore della cultura dell’integrazione fra fornitori centrata sul cliente. L’orientamento al cliente presuppone una capacità di ascolto, conoscenza e interpretazione dei bisogni del cliente/famiglia che non si fermi al momento della fornitura o ai rari momenti d’intervento manutentivo, ma che sappia cogliere le peculiarità dei bisogni che attengono le diverse famiglie. Tale conoscenza è il presupposto necessario per instaurare un rapporto di reciproca comprensione, fiducia, soddisfazione e continuità di relazione nel tempo. Maggiore è la complessità del sistema, maggiori saranno le

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DoMotICA: StorIA E AttUAlItà Probabilmente qualche difficoltà nella diffusione della domotica è insita anche nel suo stesso nome, percepito troppo futuribile dal pubblico. La domotica (dal francese “domotique”) è nata, negli anni ’70, come automazione domestica, ovvero come utilizzo di tecnologie di controllo di processo (sensori, unità di controllo, attuatori), all’epoca soprattutto analogiche, per il governo e la sicurezza delle infrastrutture domestiche e degli impianti. Negli anni ’80, la disponibilità del microprocessore ha ampliato incredibilmente (rispetto alle possibilità precedenti) le possibilità di elaborazione dei segnali che, nel caso in esame, sono tuttavia rimasti prevalentemente legati a grandezze fisiche (velocità, temperatura, ecc.). Se si eccettua il telefono fisso (e relativa comunicazione in fonìa) e la televisione, è solo dalla metà degli anni ’80 che nella casa entra, attraverso l’informatica e successivamente la comunicazione multimediale, la capacità d’integrare ed elaborare non solo segnali, ma anche dati, testi, fonìa e immagini, fino alla recente convergenza completa fra informatica, telecomunicazioni e televisione. La tradizionale distinzione fra “home automation”, ovvero automazione domestica o domotica, e “home computing & communication”, cioè informatica e comunicazione per la casa, non ha più molto significato, se non in termini di facilità di classificazione: - l’area delle applicazioni di automazione domestica (prevalentemente orientata alla elaborazione di segnali);

- l’area delle applicazioni di informatica e comunicazione domestica, prevalentemente orientata alla elaborazione di dati, fonìa e immagini. Un sistema domotico, realizzabile mediante differenti soluzioni tecnologiche, presenta le seguenti caratteristiche: - multifunzionalità dei componenti. Ad esempio, un sensore di presenza può attivare il sistema di allarme intrusione oppure comandare l’accensione di una lampada o di una valvola per il riscaldamento, in funzione di come viene programmato dall’utente; - disponibilità di un’unica interfaccia utente. Non una moltitudine di telecomandi per pilotare ogni singolo apparecchio. Tale interfaccia deve poi essere di uso semplice e immediato per chiunque; - possibilità di creare “scenari”, ossia di combinare un insieme di comandi coordinati in risposta a momenti particolari della vita domestica. Lo scenario “uscita di casa”, ad esempio, può consentire, premendo un unico pulsante, di spegnere tutte le luci interne ed abbassare le tapparelle. Tali caratteristiche sono ottenute facendo in modo che i diversi dispositivi presenti nell’abitazione siano in grado di comunicare tra loro. Un sistema è formato da diversi elementi: - impianti elettrici, elettronici e per comunicazioni; - impianti meccanici; - esigenze umane.

possibilità/necessità di interventi nel tempo. Questi operatori potranno, poi, a loro volta condividere porzioni di conoscenza (parti di profilo della famiglia, dell’abitazione, dei prodotti e sistemi installati) con altri operatori specializzati in sicurezza, sorveglianza, assistenza sanitaria, gestione elettrodomestici, ecc., collegati in rete e dotati d’informazioni per l’appunto più specifiche sui bisogni, le applicazioni e i sistemi di loro pertinenza. Angelo Baggini Università degli Studi di Bergamo Dipartimento di Ingegneria Industriale angelo.baggini@unibg.it Franco Bua ECD Engineering Consulting and Design Pavia, Milano franco.bua@ecd.it

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Gruppi statici di continuità

La pubblicazione “Gruppi Statici di Continuità – Guida europea” fornisce aggiornamenti sulle funzioni degli UPS e sulle loro evoluzioni tecnologiche

I gruppi statici di continuità, più comunemente noti con l’acronimo anglosassone di UPS (Uninterruptible Power Supply), sono principalmente costituiti da un sistema di accumulo di energia in varie forme e da un sistema di conversione di questa in energia elettrica. Negli UPS statici l’energia viene solitamente accumulata in forma elettrochimica, in appositi accumulatori, o in forma cinetica, grazie a volani, e riconvertita nella forma desiderata con l’impiego di convertitori elettronici statici. È opportuno inserire un gruppo statico di continuità nel progetto di un impianto elettrico in tutte le occasioni nelle quali la qualità dell’energia dell’alimentazione non risulti adeguata alle esigenze del carico da alimentare oppure quando le conseguenze economiche di un fuori servizio siano particolarmente importanti oppure quando l’alimentazione non possa mancare per motivi di sicurezza.

Con Data Center sempre più grandi e complessi, crescono le caratteristiche richieste agli UPS per garantire, in ogni condizione, l’alimentazione elettrica

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Agendo come interfaccia tra la rete e il carico, gli UPS assicurano continuità e qualità dell’alimentazione elettrica Criteri per il dimensionamento di un gruppo statiCo di Continuità Scegliere la potenza di un gruppo statico di continuità è un’operazione che coinvolge elementi di varia natura, sia funzionali, sia normativi, i quali possono essere riassunti in: - potenza attiva (P, in W o kW), potenza apparente (S, in VA o kVA) e fattore di potenza (F), definiti come P = S x FP sulla base dei carichi alimentati e del loro coefficiente di contemporaneità; - tipo di alimentazione del carico (tensione, frequenza, numero delle fasi); - autonomia richiesta; - tipo di alimentazione della rete (tensione, frequenza, numero delle fasi). Se il valore di P e di FP dei carichi non è precisato, una corretta scelta dell’UPS richiede l’accurata misura della potenza assorbita. Il carico tipico di un computer è, ad esempio, associato ad un FP tra 0,65 e 0,9. L’applicazione della correzione del fattore di potenza (PFC) sull’ingresso di un alimentatore a commutazione (SMPS) è sempre più diffusa tra le apparecchiature informatiche di “fascia alta” (server aziendali). Questi raddrizzatori PFC si servono principalmente di filtri passivi che integrano condensatori, per sovracompensare un eventuale leggero carico dell’SMPS. In questo caso, il carico presenterà all’UPS o a un’altra sorgente un fattore di potenza in anticipo (tipicamente da 0,8 a 0,95). L’utente dovrà pertanto assicurarsi che l’UPS sia in grado di alimentare tale carico in anticipo, con una riduzione di potenza o con un sistema di correzione induttiva del fattore di potenza. Occorre, inoltre, tenere conto della particolarità di certi carichi, che costringono a valutare anche la capacità dell’UPS di gestire correnti di spunto notevolmente superiore a quella nominale, sovraccarichi e distorsioni. Valori di corrente del 150 per cento della nominale per un minuto e fino al 200 per

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manutenzione e servizi Uno dei fattori critici nella scelta dell’UPS è l’assistenza tecnica fornita dal produttore ai propri clienti, sia attuali, sia futuri. Dovrebbero essere considerati i seguenti servizi: - assistenza prevendita; - installazione e messa in servizio, - contratto di manutenzione; - assistenza post vendita; - supervisione remota; - formazione. In risposta alle proprie esigenze specifiche, i sistemi non richiedono un prodotto, bensì una soluzione, cioè una combinazione di servizi e prodotti. I servizi comprendono un supporto prevendita, la valutazione della sede di manutenzione, la manutenzione dell’UPS e del suo ambiente e via dicendo. Per mantenere il massimo livello di affidabilità, disponibilità e sicurezza delle apparecchiature di continuità è importante che venga effettuato un efficace ed efficiente servizio di manutenzione. Se, infatti, detto servizio rientra nei requisiti fondamentali di sicurezza funzionale per qualsiasi impianto, esso, a maggior ragione, diventa essenziale per gli impianti destinati ad alimentare le apparecchiature di sicurezza. A cura di ANIE – AssoAutomazione Gruppo UPS

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Il settore medicale esige la massima disponibilità della fornitura di energia elettrica

LE GUIdE UPS ANIE Le Aziende del Gruppo UPS di AssoAutomazione mettono da sempre a disposizione del pubblico le loro competenze ed esperienze attraverso la pubblicazione di Manuali e Guide, svolgendo così un’insostituibile opera di diffusione della cultura della qualità, tendente a favorire un appropriato utilizzo degli UPS, a totale beneficio del comparto e dei suoi utilizzatori finali. Sono state così pubblicate negli anni delle Guide nate con l’obiettivo di fornire a progettisti ed installatori gli elementi di base per scegliere correttamente un UPS sicuro ed affidabile, per installarlo nel rispetto delle Norme (“Installare l’UPS”) nelle sue diverse applicazioni (“Proteggere l’Informatica”, “UPS: Energia per l’illuminazione di emergenza”, ”UPS: Energia di qualità per applicazioni medicali”). Il Gruppo ha, inoltre, contribuito, in collaborazione con il CEMEP, alla redazione delle varie edizioni della pubblicazione “Gruppi Statici di Continuità – Guida europea”, con l’obiettivo di fornire aggiornamenti sulle funzioni degli UPS e sulle evoluzioni tecnologiche degli stessi, sulla base della condivisione di informazioni sullo stato dell’arte degli UPS tra tutti i produttori europei. Il documento, articolato in maniera semplice ed analitica, costituisce, al tempo stesso, un valido supporto per lo studio e l’approfondimento tecnico, ma anche un utile strumento di consultazione rivolto a tutti gli operatori del comparto: dal progettista all’integratore dei sistemi, dai liberi professionisti fino all’utilizzatore finale. Recentemen-

te, infine, con il contributo tecnico di ANIE/AssoAutomazione e del Sottocomitato CEI 22 “UPS” è stato pubblicato il documento divulgativo CEI “Apparecchiature per l’alimentazione elettrica di continuità. Procedure per la verifica e la manutenzione”, con lo scopo di richiamare l’attenzione sull’importanza primaria della manutenzione per le apparecchiature destinate ai servizi di sicurezza e di continuità di processo. Per ulteriori informazioni sui contenuti delle Guide, è possibile consultare il sito di AssoAutomazione (sezione “Pubblicazioni”): www.assoautomazione.it

TECNICA

cento per 100 ms in assenza di rete, sono parte delle normali prestazioni di UPS di una certa importanza. In caso di sovraccarichi in presenza di rete, il funzionamento passerà in modalità by pass, con portata di corrente superiore. Altri carichi assorbono correnti con fase e forme d’onda particolari, che devono essere tenute in debita considerazione nel dimensionamento del gruppo statico. Nel caso di utenze distorcenti, normalmente il sistema non viene declassato per carichi non lineari normalizzati secondo la Norma IEC EN 62040-3, con fattore di cresta inferiore a tre (3:1). I riferimenti per la scelta dell’autonomia di un gruppo statico di continuità sono diversi, a seconda che si tratti di un gruppo utilizzato in un impianto di riserva o di sicurezza. Nel primo caso, infatti, i criteri sono legati esclusivamente a fattori economici e tecnici tipici del processo (presenza contemporanea o meno di un generatore Diesel, ad esempio) e che non possono che ricadere nella sfera delle politiche aziendali. Nel secondo caso, invece, coinvolgendo la sicurezza, sono stati definiti limiti normativi e di legge dall’Autorità costituita (da 1 a 3 ore di autonomia).

Le Aziende del Gruppo UPS di AssoAutomazione hanno pubblicato una serie di Guide per fornire a progettisti ed installatori gli elementi di base per scegliere correttamente un UPS ed installarlo nel rispetto delle Norme in ogni tipo di applicazione

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APC by SChneider eleCtriC: protezione dell’alimentazione affidabile e semplice da installare Ultimo nato della gamma di soluzioni per la protezione dell’alimentazione elettrica, MGE Galaxy 300 offre una soluzione semplice e affidabile per proteggere le piccole e medie imprese, edifici commerciali e impianti tecnici, grazie a una protezione dell’alimentazione affidabile e ad un sistema solido e semplice da installare. MGE Galaxy 300 è un UPS trifase completamente conforme alla Direttiva RoHS (Restriction of Hazardous Substances Directive). I tassi di efficienza dell’alimentazione arrivano fino al 93 per cento, pari al 5 per cento in più rispetto ad altri sistemi UPS con caratteristiche simili. Questo sistema UPS utilizza una topologia a doppia conversione on line, che garantisce: un isolamento reale

tra ingresso e uscita, con tempo di trasferimento nullo; un’alimentazione stabilizzata e affidabile; fino a 30 minuti di back up tramite la batteria integrata, oltre a un by pass meccanico interno, per fornire più elevati livelli di disponibilità di alimentazione. Inoltre, gli utenti possono monitorare e gestire le esigenze di alimentazione localmente o da remoto grazie a una semplice interfaccia web/SNMP e a un display user friendly in 18 lingue. Disponibile tramite la rete di distribuzione elettrica, il MGE Galaxy 300 fornisce agli elettricisti un UPS semplice da installare, reperibile presso lo stesso distributore tramite cui si rifornisce di tutti gli altri prodotti elettrici, con tempi di consegna analoghi.

borri induStriAl Power SolutionS: gestione intelligente dei consumi Azienda manifatturiera che opera nel settore della conversione di energia, Borri Industrial Power Solutions potenzia la propria gamma di gruppi di continuità da 10 a 800 kVA, con i modelli B8000fxs, B9000fxs e B9600fxs, ora dotati di tripla intelligenza per una soluzione “FleXible” and “Smart”. I modelli FXS s’innestano sulla già affermata linea “Full Sinewave” ad assorbimento della corrente d’ingresso perfettamente sinusoidale. La tecnologia Power Factor Control (PFC) utilizzata dal raddrizzatore a IGBT anche per tutte le grandi potenze, mantiene ora una forte riduzione delle armoniche (THDi <3 per cento) e un fattore di potenza della corrente assorbita in ingresso prossimo all’unità (0,99), anche per carichi piuttosto ridotti. «La tripla intelligenza dei modelli FXS permette ora una flessibilità tale da soddisfare i requisiti più esigenti in termini di alti rendimenti. La modalità Smart OnLine (SOL), monitorando in tempo reale sia la qualità della rete e il suo tasso di guasto, sia

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quella della corrente di carico, decide il giusto condizionamento della tensione verso i carichi, al fine di ridurre al minimo le perdite di conversione, con rendimenti del 95÷98 per cento», afferma Eugenio Mascagni, product marketing manager di Borri. Anche nel caso di sistemi UPS in parallelo e ridondanti, persino in impianti a doppia alimentazione tipici dei Data Center, la modalità Smart Parallel consente una gestione intelligente dei consumi, con una graduale attivazione dei moduli in funzione delle reali necessità del carico. L’incremento sul campo della potenza disponibile tramite unità aggiuntive o la manutenzione di una di esse risulta essere un’operazione veramente semplice e senza la necessità di interrompere la massima protezione del carico. Tra le altre caratteristiche migliorate, evidenziamo un’interfaccia user friendly con sinottico e display a LCD e un’ampia gamma di opzioni di connettività che ne facilitano la gestione remota nelle diverse infrastrutture, anche usando un semplice browser.

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Eaton Corporation: protezione e misura dell’energia mento delle server room. Le innovative funzionalità di configurazione consentono all’amministratore di modificare in maniera intuitiva i parametri dell’UPS direttamente sullo schermo, rendendo superflua la connessione dell’UPS ad un computer. La durata della batteria è il principale fattore che contribuisce alle prestazioni dell’UPS. Se confrontata con quella dell’Evolution S, l’affidabilità del 5PX risulta migliorata, grazie all’applicazione della tecnologia ABM di Eaton, un metodo di ricarica delle batterie che consente alle stesse di “riposarsi” tra un ciclo di ricarica e l’altro, ampliando la durata della batteria in maniera considerevole e riducendo, così, i costi di manutenzione e di sostituzione.

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Azienda con attività diversificate nel settore industriale, Eaton Corporation ha lanciato 5PX, un gruppo di continuità interattivo in linea, con una gamma di potenza compresa tra 1,5 a 3 kVA, dotato di funzioni altamente apprezzate dai responsabili IT. Il nuovo UPS misura il consumo di energia di ogni dispositivo protetto, mentre l’ampio e intuitivo display LCD fornisce ai responsabili IT un’eccellente flessibilità. È, inoltre, dotato di un fattore di potenza 0,9, che consente di proteggere un maggior numero di dispositivi rispetto ad altri UPS, ed offre un’eccellente efficienza, che raggiunge il 99 per cento. Per la prima volta nel settore degli UPS, è stata messa in pratica la possibilità di misurare i consumi di energia fino al livello del gruppo prese. Le misure possono essere facilmente monitorate attraverso il display LCD del 5PX o tramite la rete, grazie al software di gestione dell’energia di Eaton. I dati acquisiti sono essenziali nell’aiutare i responsabili IT a ottimizzare il funziona-

EmErson nEtwork powEr: totale compatibilità per i carichi it mission-critical Grazie alla sua architettura “transformer-free” e alla tecnologia a doppia conversione IGBT, che assicura massima affidabilità e abbattimento dei costi energetici, l’UPS 80-NET di Emerson Network Power offre una prestazione eccellente del carico e la possibilità di ottenere risparmi sostanziali sui costi di installazione e di esercizio. Il gruppo di continuità ad alta efficienza, disponibile nelle taglie da 60, 80, 100, 120, 160, 200 , 300, 400, 500 kVA assicura una potenza del 100 per cento in qualsiasi condizione operativa e la massima disponibilità del sistema con eccellenti prestazioni anche in termini di flessibilità. Tutti gli UPS della gamma 80-NET sono compatibili con il sistema di monitoraggio remoto LIFE.net di Chloride, sistema ideale per la diagnosi e la gestione dello stato operativo dell’UPS, attivo 24 ore su 24.

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Gruppo K.E.r.T.: dedicato alla domotica Azienda italiana di Caerano San Marco (TV), che da 30 anni progetta, produce e commercializza in tutto il mondo sistemi di energia e alimentazione, con una gamma di UPS e di Gruppi Soccorritori di emergenza e antiallagamento, K.E.R.T. presenta sul mercato “DOMO”, uno speciale e dedicato UPS a totale supporto dell’impianto domotico residenziale. Un’attenta ricerca e analisi su questa crescente tipologia d’impianti, non immune ai black out, né ai sempre più frequenti sbalzi di tensione e corrente, ha portato alla sperimentazione e realizzazione di uno speciale UPS on line, oggi disponibile in due modelli standard da 600 W e 1.200 W, in grado di soddisfare non solo il bisogno di continuità elettrica in caso di mancanza di rete (con autonomie base da 15 a 60 minuti, garantite da batterie al piombo ermetico senza manutenzione, vita attesa 10 anni, a carica e scarica gestita da microprocessore con eventuale segnalazione di anomalia), ma anche e soprattutto di stabilizzare la tensione dell’impianto domotico e di tutte le apparec-

chiature collegate. Le due soluzioni hanno, inoltre, la disponibilità di una serie di contatti puliti di allarme e comando per fornire supporto al sistema domotico, attivando, ad esempio, uno scontato scenario di emergenza. Le new entry, KDOMO600 e KDOMO1200, conformi alle più severe normative, dal design essenziale e compatto, installabili a parete, aumenteranno sicurezza e qualità della vita, proteggendo la maggior parte delle tipologie abitative domotizzate; per le unità più rilevanti, una grande villa per intenderci, l’azienda trevigiana offrirà pronta e piena disponibilità alla personalizzazione di una versione con maggiori prestazioni e dimensionata su misura.

LEvEr: UPS indUStriali Il DPS di Lever è un gruppo statico di continuità isolato ed è adatto ad un’ampia gamma di applicazioni negli ambienti industriali critici. La configurazione del sistema prevede trasformatori d’ingresso e uscita e protezioni magnetotermiche, mentre la ventilazione naturale è di serie. Il grado di protezione degli involucri arriva fino al livello IP42. È possibile ottenere architetture di sistema complesse, per garantire la massima disponibilità di energia con un’ampia gamma di accessori e optional. Sono disponibili

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configurazioni parallelo oppure Hot Stand By. Grazie alla nuova tecnologia digitale Lever, si possono scegliere diversi allarmi con contatti liberi da tensione, approfittando di un’ampia gamma di segnalazioni a LED e di accurate misurazioni digitali. Inoltre, un display grafico touch screen mostra misure, allarmi e schema unifilare, per assistere l’operatore in una migliore comprensione della situazione. Gli ingressi digitali possono essere personalizzati sulla base di particolari esigenze del cliente, per permettere di considerare stati particolari del sistema e la loro rappresentazione sul monitor. Il display è in grado di conservare l’elenco degli allarmi ed una cronologia degli eventi. È possibile adattare il DPS alle specifiche tecniche dei clienti finali.

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Phoenix ContaCt: massima disponibilità dell’impianto La tensione di carica è pari a 27,6 V. Per garantire un ottimo mantenimento delle batterie, il modulo UPS prevede un controllo della presenza ogni minuto e un controllo di qualità una volta la settimana. La ricarica in funzione della temperatura assicura la corrente di carica ottimale e ne aumenta di conseguenza la durata. Un altro vantaggio è offerto dal fusibile di protezione. In funzione dalla capacità delle batterie, è possibile raggiungere tempi di copertura fino a 2 ore per una corrente di carico di 5 A.

VETRINA UPS

Il gruppo di continuità Trio Power USV 24 V/5 A combina alimentatore e modulo UPS in un’unica custodia, in modo da consentire il funzionamento dei carichi collegati in caso di mancanza della tensione di rete. L’interfaccia di comunicazione a bordo, e il software di configurazione gratuito, permettono di eseguire lo shut down controllato di un PC industriale e il riavvio automatico, consentendo così una migliore gestione dei dati di produzione. Il modulo può essere corredato di batterie ad alta efficienza, con aggancio da guida DIN e con capacità di 1,3, 3,4, 7,2 e 12 Ah. Quest’ultime permettono di coprire il tempo di interruzione necessario per la propria applicazione. Ad una temperatura ambiente di 20 °C la loro durata è di sei anni. Per un miglior utilizzo è consigliato un campo di temperatura di lavoro da 0 a 40 °C.

Powertronix: alimentazione sicura e affidabile La gamma di UPS Powertronix si arricchisce con il modello Auriga, disponibile con potenze da 60 a 200 kVA, dalle dimensioni estremamente compatte (0,34 m2), che ne rendono possibile l’utilizzo anche in piccoli ambienti. I gruppi statici di continuità della serie Auriga sono UPS “Full Sinewave” on line a doppia conversione: non solo garantiscono una tensione ad onda sinusoidale pura, in grado di alimentare ogni tipo di carico (distorcente, sbilanciato e a gradino), ma anche un assorbimento della corrente d’ingresso perfettamente sinusoidale. La nuovissima tecnologia Power Factor Control, utilizzata dal raddrizzatore a IGBT, garantisce un fattore di potenza in ingresso elevato (0,99) ed una forte riduzione delle armoniche

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immesse in rete (THDi < 3 per cento). Tale riduzione permette un’integrazione nell’impianto d’installazione ottimale, senza la necessità di utilizzare costosi e ingombranti filtri aggiuntivi. L’architettura “trafoless”, senza uso del trasformatore, garantisce un rendimento fino al 96 per cento e sposa la filosofia di elevate prestazioni energetiche con la riduzione d’impatto ambientale. La parallelabilità, fino ad otto unità, assicura la protezione di impianti di grande potenza. La serie Auriga è studiata per un’alimentazione sicura e affidabile di Data Center, centrali di comunicazione e applicazioni industriali. La facilità di accesso e il design dell’elettronica agevolano le operazioni di gestione e di manutenzione.

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Riello UPS: efficienza e riduzione degli ingombri Introducendo nella propria gamma di UPS Multi Sentry i modelli da 6080 kVA con inverter a tre livelli, che garantiscono un rendimento complessivo in doppia conversione fino al 96 per cento, Riello UPS ha raggiunto nuovi traguardi in termini di efficienza e di riduzione degli ingombri, permettendo anche di risparmiare oltre il 50 per cento dell’energia dissipata in un anno, rispetto ad analoghi prodotti sul mercato. I nuovi Multi Sentry 60-80 kVA sono ideali per la protezione di sistemi informatici, data center, apparati di telecomunicazioni, reti informatiche e sistemi critici in genere, dove i rischi connessi all’alimentazione con una

scarsa qualità dell’energia possono compromettere la continuità delle attività e dei servizi con costi elevatissimi, offrendo l’indubbio vantaggio di un ingombro minimo, che si riduce a soli 0,4 m2. Multi Sentry risolve, inoltre, ogni problema d’inserimento in impianti dove la rete di alimentazione ha una limitata potenza installata, dove l’UPS è alimentato anche da un gruppo elettrogeno o, comunque, dove esistono problemi di compatibilità con carichi che generano armoniche di corrente; infatti, Multi Sentry ha impatto zero sulla sorgente di alimentazione, sia essa la rete oppure un gruppo elettrogeno.

Socomec UPS: protezione di dispositivi critici in ambito industriale

Azienda specializzata nelle soluzioni di alimentazione elettrica per applicazioni critiche, SOCOMEC UPS ha realizzato ITYS cab, la gamma di UPS pensata per la protezione di dispositivi critici in ambito industriale ed, in particolare, delle cabine di trasformazione MT/BT. Disponibile nei modelli da 1.000, 2.000 e 3.000 VA, l’ITYS cab utilizza la tecnologia on line a doppia conversione (VFI) con assorbimento sinusoidale, per garantire la massima disponibilità e, dunque, assoluta affidabilità. Altre caratteristiche che rendono questo prodotto un

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UPS capace di distinguersi nel settore sono: - regolazione permanente della tensione e della frequenza di uscita; - ampia tolleranza della tensione di ingresso, che limita i passaggi sulla batteria, garantendone una durata maggiore; - by pass automatico, che commuta a tempo zero in caso di sovraccarico o guasto, per la sicura continuità di alimentazione delle utenze; - semplicità d’installazione e facilità di utilizzo; - possibilità di programmare accensioni e spegnimenti temporizzati, per le procedure automatiche di gestione dell’energia; - facile manutenzione e possibilità di effettuare test per la verifica dell’efficienza delle batterie.

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Continuità del business: il ruolo fondamentale dell’uPs

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Le potenzialità offerte dall’economia digitale, che ha rivoluzionato il mondo della conoscenza, rappresentano la fase più avanzata dello sviluppo tecnologico e traghettano verso nuovi scenari di business. In tale contesto, nella quotidianità d’impresa di tutti i settori economici, riveste un’importanza strategica la disponibilità di soluzioni intelligenti, capaci di garantire la business continuity e di proteggere le infrastrutture e i processi da interruzioni nella fornitura di energia elettrica. In generale, tutti gli apparati elettronici vengono stressati dalla stessa corrente che li alimenta, poiché sulla linea elettrica si verificano molti disturbi, quali i picchi, le sotto/sovratensioni, le distorsioni armoniche, i rumori elettrici, ecc. Questi fenomeni possono essere generati lungo la rete elettrica, ad esempio da fenomeni atmosferici o guasti, ma possono anche aver origine all’interno delle stesse utenze, causati da raddrizzatori di potenza, alimentatori switching, commutazione di grossi carichi. Questa realtà, normalmente non percepibile dagli utenti, è la vera motivazione per cui si rende necessario proteggere almeno i server, cuore informatico dell’azienda, dai guasti causati da un’alimentazione spuria. Eppure, ancora oggi, quando si parla di gruppi di con-

Nella quotidianità d’impresa di tutti i settori economici, riveste un’importanza strategica la disponibilità di soluzioni intelligenti, capaci di garantire la business continuity

tinuità, non sono pochi coloro che pensano a “sistemi” che servono soltanto a “permettermi di lavorare anche in caso di black out”! Invece, l’evento di totale, o temporanea, mancanza di corrente si verifica solo nel 4 per cento del totale dei disturbi che interessano la rete elettrica. Se si considera l’elevato valore che il sistema informativo ricopre per l’azienda, ovviamente non limitandosi al mero valore economico degli stessi, ma ipotizzando l’elevato danno economico che questa sarebbe chiamata ad affrontare nel caso in cui il sistema informativo si dovesse fermare per un guasto, magari con conseguente perdita di dati, ecco che l’investimento per un gruppo di continuità verrebbe facilmente giustificato. Le realtà, che si potrebbe essere chiamati a proteggere, possono avere problematiche e criticità molto differenti tra loro, si può andare dalla mini rete di meno di una decina di utenti, alle situazioni di altissima criticità, come succede in ambito ospedaliero, finanziario, militare. «È importante indirizzarsi verso un costruttore di UPS che abbia a listino prodotti specifici, che possano soddisfare le diverse esigenze», spiega Carlo Calabrò, Product Manager di EDSlan, «e magari avvalersi anche della competenza e dell’esperienza di un distri-

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Grazie alla “sostituzione a caldo”, è possibile aggiungere o sostituire ogni modulo senza interrompere l’operatività della macchina, soluzione che facilita anche le fasi di manutenzione preventiva. Inoltre, un minore “carbon footprint” e un livello controllato di inquinamento sonoro assicurano una riduzione dell’impatto ambientale. Per realtà di minori dimensioni, la gamma Liebert GXT3 è disponibile da 700 a 10.000 VA, con fattore di potenza pari a 0,9, e si rivela ottimale per fornire una maggiore potenza ai carichi collegati, ottimizzando l’efficienza energetica. Installabili in configurazione rack o tower, gli UPS Liebert GXT3 hanno un display LED orientabile, sono dotati di batterie interne sostituibili a caldo, garantiscono oltre 3 minuti di runtime a pieno carico e maggiori tempi di back up in condizioni di carico normali. I battery cabinet esterni opzionali occupano appena da 3U a 4U di spazio nei rack e forniscono runtime aggiuntivo, grazie a connessioni “plug and play” nella parte posteriore dell’UPS. Inoltre, l’alto fattore di potenza – 0,8 per i modelli da 5 e 6 kVA e da 0,9 per la versione da 10 kVA – combinato con un’ampia finestra di tensione, supportano al meglio il carico critico ed estendono l’affidabilità del sistema. Questi UPS sono pensati per tutte quelle organizzazioni che hanno contemporaneamente la necessità di un’elevata disponibilità delle proprie applicazioni mission critical e di downtime estremamente contenuti.

Carlo Calabrò, Product Manager di EDSlan

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butore, come ad esempio EDSlan, che opera da diversi anni in questo settore e che è in grado di fornire un’adeguata consulenza relativamente alla soluzione più opportuna per quella specifica problematica». Per i distributori, avvalersi di un partner che offra un portafoglio unico e completo di prodotti che coprano tutte le esigenze dei clienti risulta, quindi, una scelta ottimale. EDSlan e Emerson Network Power collaborano da anni per garantire ai clienti, expertise, capacità e prodotti per la protezione della Business Critical-Continuity. Distribuite da EDSlan, le proposte che Emerson Network Power mette a disposizione per la protezione della continuità dell’alimentazione elettrica rispondono a diverse tipologie di richieste. Per le aziende che necessitano della massima efficienza energetica per i propri data center e hanno bisogno di potenza con costi ridotti e minimo impatto sul ridisegno dell’infrastruttura, Emerson Network Power ha creato Liebert APM. Questo compatto UPS è dotato di un set di batterie integrato che garantisce un’autonomia fino a trenta minuti. È testato per gestire al meglio la flessibilità delle infrastrutture IT e permette di aggiungere o rimuovere moduli in base ai consumi necessari. Sviluppato selezionando componenti di potenza di ultima generazione e migliorando la tipologia dei circuiti di conversione, Liebert APM arriva a un’efficienza energetica maggiore del 95 per cento del totale per carichi di potenza tra il 30 e il 100 per cento.

a cura della Redazione

“ ...La gamma Liebert GXT3 è disponibile da 700 a 10.000 VA e si rivela ottimale per fornire una maggiore potenza ai carichi collegati, ottimizzando l’efficienza energetica...

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AltA efficienzA senzA compromessi

Esiste una tecnologia in grado di cambiare il modo di concepire gli UPS in relazione alla loro efficienza e disponibilità e Socomec UPS l’ha utilizzata per realizzare una gamma completa con caratteristiche uniche. Si tratta della topologia a 3 livelli che, applicata ai sistemi di continuità con modalità operativa on line a doppia conversione, consente di ottenere il massimo rendimento energetico, pari al 96 per cento (certificato da Bureau Veritas e TÜV SÜD), garantendo sempre e comunque la totale sicurezza del carico. È nata così la famiglia di UPS Green Power, in grado ora di coprire le potenze da 10 a 400 kVA con l’introduzione del Masterys 60-80 kVA, che va ad aggiungersi al Masterys (nelle taglie da 10 a 40 kVA, da 100 kVA e da 120 kVA), al Delphys (da 160 a 400 kVA) e all’UPS modulare Modulys da 20-240 kVA.

si riduca quasi della metà il costo in bolletta elettrica dovuto all’operatività dell’UPS. Questo significativo risparmio energetico consente di ripagarsi del costo iniziale d’acquisto dell’UPS in pochi anni. La modalità operativa on line a doppia conversione è poi adatta per applicazioni mission critical, poiché in qualsiasi condizione non permette ad alcuna perturbazione di essere trasferita al carico, evitando conseguenze negative in termini di qualità dell’energia.

Protezione totale del business e massimo rendimento energetico grazie all’innovativa tecnologia 3 livelli inside

La famiglia di UPS Green Power è particolarmente idonea a salvaguardare la continuità elettrica di architetture complesse e critiche

Quando l’uPS ideale diventa reale Perché la topologia a 3 livelli anziché a 2, come nei normali UPS, e perché la modalità operativa on line a doppia conversione? La topologia a 3 livelli consente che la commutazione degli IGBT avvenga ad una tensione dimezzata, con una conseguente diminuzione notevole delle perdite elettriche dell’inverter e del raddrizzatore. Da qui il rendimento energetico complessivo del 96 per cento, superiore a quello massimo possibile con i 2 livelli (93 per cento circa). Si può facilmente calcolare come un UPS con un rendimento del 96 per cento, paragonato ad uno con rendimento del 93 per cento, permetta una riduzione della dissipazione energetica pari al 45 per cento, ovvero

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CaratteristiChe innovative Per la famiglia green Power - Tecnologia IGBT a 3 livelli sia sull’inverter, sia sul raddrizzatore - Efficienza del 96 per cento (certificata) non solo a pieno carico, ma già a valori molto bassi - Modalità operativa on line a doppia conversione, in grado di garantire la protezione elettrica totale da sovratensioni, transitori e altre perturbazioni elettriche - Fattore di potenza di uscita di 0,9, per funzionare con i server di ultima generazione - BHC, dispositivo interattivo di monitoraggio delle batterie per la loro completa ottimizzazione e prolungamento della vita - T.SERVICE, sistema di monitoraggio a distanza dell’UPS attivo 24/7/365, per una diagnostica continua sullo stato di salute dell’UPS e la notifica di anomalie in tempo reale al centro di assistenza.

Altre modalità operative, che per la loro configurazione includono l’utilizzo del by pass (seppur temporaneamente), non sono in grado di garantire lo stesso livello di protezione, esponendo così il carico a seri rischi di un downtime. Questa combinazione (topologia a

3 livelli e modalità on line) consente, quindi, di rispondere alle esigenze di contenimento dei costi globali (acquisto + spese operative) delle organizzazioni che si apprestano a scegliere una soluzione UPS, senza scendere a compromessi con la disponibilità. «Con il Masterys Green Power 60-80 kVA, siamo orgogliosi di essere gli unici a proporre una gamma completa ad alta efficienza certificata. La topologia a 3 livelli solo di recente si sta imponendo sul mercato degli UPS, grazie alla maggiore sensibilità e attenzione alle tematiche ambientali e di risparmio energetico degli utenti finali. La nostra divisione R&D ne ha compreso le potenzialità e ha saputo mettere in campo le proprie competenze. Con un solo prodotto rispondiamo alle richieste del mercato, ovvero un risparmio concreto sulla bolletta elettrica e assoluta affidabilità del sistema», ha affermato Renato Fratta, Managing Director Socomec UPS Division.

Data Center in particolare, ma anche medicale, telecomunicazioni, reti industriali, reti IT, sale CED sono i settori di maggiore applicazione di questi UPS

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Renato Fratta, Managing Director di Socomec UPS Division

Paola Cipollini

Con soComeC UPs, mai Più soli La progettazione di un impianto elettrico affidabile ed efficiente relativamente alla continuità dell’energia, nonché alla sua qualità, richiede competenze elevate ed una profonda conoscenza delle soluzioni da installare. I produttori talvolta tendono a lasciare “soli” i progettisti nei meandri di specifiche tecniche e nella giungla delle prescrizioni normative. Socomec UPS ha studiato e realizzato una serie di strumenti che accompagnano i progettisti nella scelta delle migliori soluzioni UPS, in base alle esigenze espresse dalle applicazioni critiche e con un occhio al risparmio energetico. Il primo passo di affiancamento dei progettisti nello sviluppo delle loro attività è il contatto diretto. Un team esperto e dedicato effettua visite programmate presso le loro sedi a caden-

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za semestrale: un’occasione per valutare insieme le criticità dei vari progetti, consigliare e rispondere a tutti i quesiti emersi e aggiornare sulle normative e sui prodotti. Una seconda modalità di comunicazione diretta tra l’azienda e i progettisti è denominata SocoDesk: i progettisti possono inviare le loro richieste all’indirizzo e-mail socodesk.ups.it@socomec.com, contando su risposte veloci, professionali e soprattutto chiare, certificate da oltre 40 anni di esperienza di costruttore. Si può ottenere in tal modo un supporto alla progettazione paragonabile a quello derivante dalla comunicazione vis à vis. A questo indirizzo si ha accesso direttamente anche ad un altro strumento a disposizione dei progettisti, il SocoData, un CD multimediale e multilingua, un catalogo sempre aggiornabile on

line e nello stesso tempo un vero e proprio configuratore, che consente di effettuare una scelta ottimale della soluzione UPS per le diverse applicazioni.

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L’iLLuminazione aL servizio deLL’arte

La visita al Complesso Monumentale del Duomo di Monza è un’esperienza da vivere fino in fondo alla scoperta delle radici della storia longobarda, lasciandosi coinvolgere dalle diverse atmosfere che si susseguono nei vari ambienti: la maestosità del Duomo, lo scrigno del Tesoro, la luce e il design architettonico del Museo, fino alla suggestione della Torre Longobarda. Frutto della perizia di generazioni di artisti e della generosità di devoti committenti, l’inestimabile patrimonio di reliquie e opere d’arte ospitato nel Museo e Tesoro del Duomo di Monza costituisce una raccolta unica al mondo, non solo per la rarità e la preziosità dei materiali, ma perché permette di seguire con puntualità le vicende della basilica di San Giovanni Battista dalla sua fondazione fino ai nostri giorni. Il percorso museale inizia dal Duomo di Monza, per poi continuare nelle sezioni ipogee del Museo per percorrere più di 1.400 anni, secoli in cui la storia della chiesa si è spesso intrecciata con quella delle grandi istituzioni politiche e religiose d’Italia e d’Europa. Nella prima sezione del Museo, inaugurata nel 1963, due sono i nuclei principali: quello delle suppellettili offerte all’inizio del VII secolo dai sovrani longobardi Agilulfo e Teodolinda, responsabili della fondazione della chiesa intorno al 595÷600; e quello dei preziosi manufatti donati dall’imperatore Berengario I all’inizio del X secolo. Tra le opere più pregiate le ampolle contenenti gli oli sacri, la Chioccia con sette pulcini in lamina d’argento; la

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Tecnologie innovative per i lavori di restauro delle pitture murali della Cappella di Teodolinda nel Duomo di Monza

Il Duomo di Monza (©Museo e Tesoro del Duomo di Monza)

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Il cantiere nella Cappella di Teodolinda (©Museo e Tesoro del Duomo di Monza)

re di oreficeria più importante e densa di significato di tutta la storia dell’Occidente. Conservatasi miracolosamente fino ai nostri giorni, la Corona reca all’interno un cerchio di metallo, dal quale prende il nome di “ferrea”, che un’antica tradizione, riportata già da Sant’Ambrogio alla fine del IV secolo, identifica con uno dei chiodi utilizzati per la crocifissione di Cristo: una reliquia, quindi, che Sant’Elena avrebbe rinvenuto nel 326 durante un viaggio in

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preziosa Legatura dell’Evangelario, una delle più celebri oreficerie longobarde giunte fino a oggi; il Dittico di Stilicone, in avorio. Nel novembre 2007, con atto di mecenatismo di una famiglia monzese, è stata inaugurata la sezione che ospita lo straordinario complesso di opere entrate a fare parte del patrimonio della basilica dal momento della sua riedificazione, nel 1300, fino ad oggi. È il risultato di un’importante azione di restituzione al territorio del patrimonio artistico fino ad oggi celato al pubblico. L’ambiente architettonico è disposto su due livelli, con un allestimento suggestivo rafforzato dall’elemento luce, caratteristica fondamentale dell’atmosfera del Museo, che è luogo di ricerca e studio continuo, grazie alla cooperazione tra i lighting designer e le aziende, di nuove sorgenti luminose i cui successi vengono esportati in altri Musei e grandi mostre internazionali. Il percorso museale prosegue alla scoperta dell’unica testimonianza architettonica perfettamente conservata della prima basilica fondata dalla Regina Teodolinda nel 595: la Torre Longobarda. A completare, la visita alla Cappella di Teodolinda, nel transetto sinistro del Duomo, offre la possibilità di ammirare l’interessante ciclo di pitture murali, splendido esempio di gotico internazionale, che racconta in 45 scene le storie della Regina Teodolinda. All’interno della Cappella è custodita la Corona Ferrea, una delle ope-

Teodolinda riceve gli emissari longobardi ed offre a Autari, senza riconoscerlo, una coppa di vino: Scena 10 (©Museo e Tesoro del Duomo di Monza)

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Palestina e inserito nel diadema del figlio, l’imperatore Costantino. Numerosissime sarebbero state le incoronazioni avvenute con il prezioso diadema. Oltre a quelle dei sovrani longobardi, quelle di Carlo Magno (800) e di Corrado di Lorena (1093). Per proseguire con Federico I Barbarossa, (1158), Ferdinando I d’Austria (1838), Carlo V d’Asburgo, (1530) e Napoleone I Bonaparte, incoronato nel 1805 nel Duomo di Milano, che nel corso della cerimonia avrebbe pronunciato la celebre frase “Dio me l’ha data, guai a chi la tocca!”. Il restauro delle storIe dI teodolInda Sposando il progetto della Fondazione Gaiani per l’intervento di restauro delle pitture murali della Cappella di Teodolinda, tra le più vaste e complete imprese decorative dell’intero Gotico Internazionale europeo, Osram ha raccolto una nuova sfida nell’affascinante mondo dell’illuminazione al servizio dell’arte. La decorazione pittorica della Cappella di Teodolinda, risalente alla metà del XV secolo e realizzata dagli Zavattari, una famiglia di pittori milanesi attivi in Lombardia per tutto il Quattrocento, è dedicata a Le Storie di Teodolinda e distribuita in 45 scene su cinque registri sovrapposti in una suggestiva sequenza di immagini cariche di dettagli, colori, volti e di oro a rilievo o punzonato. Riportare all’originale splendore il ciclo pittorico ha richiesto di individuare, quale fattore determinante fin dall’inizio della fase progettuale, il tipo di illuminazione

più adatta ed efficace che consentisse di svolgere con perizia i pazienti e importanti interventi di restauro. Stimolati e coinvolti dalla travolgente passione della committenza, Osram Lighting Services e i progettisti incaricati del progetto d’illuminazione, Francesco Iannone e Serena Tellini di Consuline, hanno così unito le loro eccellenze per mettere a disposizione dei lavori una specifica soluzione illuminotecnica altamente innovativa. Un efficace lavoro di squadra, che ha saputo coniugare al meglio le capacità di Osram, nello sviluppo di sorgenti luminose a LED e di sistemi di controllo LMS (Light Management System) all’avanguardia, con le competenze dei lighting designer. La collaborazione, supportata da un’importante esperienza di entrambi nel campo dell’illuminazione per l’arte, ha portato all’identificazione di una sofisticata soluzione LED, più efficace e flessibile rispetto agli esistenti sistemi basati sulle classiche sorgenti fluorescenti, con risultati di resa cromatica e qualità della luce assolutamente unici e particolarmente adatti a creare le condizioni ottimali per l’intervento di restauro. I LED Golden Dragon oval Plus e gli alimentatori Optotronic OT 75 e Optotronic OT DIM, utilizzati dal sistema progettato da Consuline, stanno così accompagnando i lavori dall’inizio del 2010. Assenza di ultravioletti e di infrarossi, elevata efficienza termica, completa saturazione dei colori dello spettro luminoso, composizione cromatica selezionabile, sono le ca-

“...Sposando il progetto della Fondazione Gaiani, Osram ha raccolto una nuova sfida nell’affascinante mondo dell’illuminazione al servizio dell’arte...

Prova di pulitura (©Museo e Tesoro del Duomo di Monza)

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Sorgente di luce LED Osram al Museo e Tesoro del Duomo di Monza, visione della sezione Gaiani (©Museo e Tesoro del Duomo di Monza) Golden DRAGON oval Plus

ratteristiche dei componenti LED Osram, che associati ad un adeguato sistema di controllo consentono una precisa percezione delle cromìe dei dipinti e della tridimensionalità dovuta alla stratificazione della pittura. «Oggi le nuove tecnologie consentono grandi progressi, sia nella restituzione architettonica degli spazi artistici, sia nella parte operativa del lavoro dei restauratori in termini pratici. I LED, il progetto di un Lighting Designer e la ricerca da parte dell’industria, combinati insieme sono stati vincenti per ottenere un grande risultato. Il LED, insieme ai giusti spettri e soprattutto a sofisticati sistemi di controllo, diventa una straordinaria tecnologia. Oggi più che mai, i LED sono una risorsa e una cultura, un nuovo mondo che ci permette addirittura di “guardare diversamente”. La Cappella di Teodolinda è un esempio concreto», ha commentato Francesco Iannone di Consuline e Presidente PLDA, Professional Lighting Designers Association. Nelle parole di Franco Gaiani, Presidente della Fondazione Gaia-

Sorgente di luce LED Osram Golden DRAGON oval Plus

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ni, la soddisfazione per il lavoro in corso di svolgimento: «È un grande orgoglio per la Fondazione Gaiani, che ha promosso e coordina il progetto di restauro della Cappella di Teodolinda, avere come partner Osram e i lighting designer Serena Tellini e Francesco Iannone. L’intervento di restauro è stato necessario perché le pitture murali versavano in condizioni preoccupanti da diversi anni. Fin da subito sono stati coinvolti Consuline per realizzare un progetto di illuminazione innovativa e utile alla delicata fase di restauro, in supporto anche alle numerose ricerche scientifiche sulle pitture murali, e Osram per la ricerca tecnologica e l’applicazione della luce. Questa sinergia ha fatto sì che il cantiere della Cappella di Teodolinda sia un punto di riferimento sull’innovazione tecnologica della luce e che i risultati, perseguendo i principi cardine della Fondazione Gaiani, siano utili, condivisibili ed esportabili in altri progetti di restauro nel mondo, in ambiti museali e ovunque sia indispensabile la tutela e la valorizzazione dell’opera d’arte». Ancora una volta, Osram diviene fonte di ispirazione e creatività, trasformando l’arte, attraverso la luce, in un’esperienza culturale stimolante. Il contributo tecnico per Le Storie di Teodolinda entra a pieno titolo a far parte di Osram Art Light Lab, il laboratorio che la società ha espressamente dedicato allo sviluppo e all’applicazione delle nuove tecnologie per l’illuminazione dell’arte.

La serie di alimentatori Osram Optotronic è stata progettata specificamente per soddisfare le esigenze dei diversi tipi di moduli LED e per ottenere risultati ottimali

Maurizio Gambini

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Termocamere per il collaudo dei pannelli solari

Nel campo della ricerca e sviluppo (R&D), le termocamere sono già uno strumento affermato per la valutazione delle celle e dei pannelli solari. Per queste misure sofisticate, solitamente vengono usate termocamere ad alte prestazioni con detector raffreddati in condizioni di laboratorio controllate. Tuttavia, l’impiego delle termocamere per la valutazione dei pannelli solari non è limitato al solo campo della ricerca. Infatti, si assiste ad una sempre maggiore diffusione delle termocamere non raffreddate per controllare la qualità dei pannelli solari prima che vengano installati e per i regolari controlli di manutenzione preventiva dopo l’installazione. La leggerezza e la portabilità di queste termocamere, oltre al loro costo contenuto, ne fanno un prodotto che si presta a molteplici usi. Una termocamera consente di rilevare potenziali aree problematiche e di porvi rimedio prima che insorgano problemi o guasti effettivi. Non tutte le termocamere sono, però, idonee per l’ispezione delle celle solari e, affinché le ispezioni siano efficienti e portino a conclusioni corrette, occorre seguire determinate regole e linee guida. Gli esempi illustrati in questo articolo sono basati su moduli fotovoltaici con celle solari cristalline. Le regole e le linee guida sono tuttavia applicabili anche all’ispezione ad infrarossi di moduli a film sottile, in quanto i concetti di base della termografia sono gli stessi.

mico sufficiente per misurazioni termografiche accurate. Questo metodo non può però essere applicato per il collaudo dei pannelli solari sul campo; pertanto, l’operatore deve assicurarsi che il sole emetta energia sufficiente. Per ottenere un contrasto termico sufficiente quando si ispezionano le celle solari sul campo, è necessario un irraggiamento solare di almeno 500 W/m2. Per ottenere i risultati migliori, si consiglia un valore di 700 W/m2. L’irraggiamento solare descrive la potenza radiante istantanea su una superficie in unità di kW/m2, misurabile con un piranometro (per l’irraggiamento solare totale) o con un pireliometro (per l’irraggiamento solare diretto). Ciò dipende fortemente dalla località e dalle condizioni atmosferiche locali. Anche temperature esterne basse possono aumentare il contrasto termico.

Un metodo rapido, semplice ed affidabile per valutare le prestazioni dei moduli fotovoltaici, sia durante il loro processo produttivo, sia dopo la loro installazione

Emissività del vetro in funzione dell’angolo

Procedure Per l’isPezione di Pannelli solari con termocamere Durante le fasi di sviluppo e produzione, le celle solari vengono attivate elettricamente o tramite lampade flash. Ciò assicura un contrasto ter-

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caratteristiche utili Un’altra caratteristica utile di una termocamera è il contrassegno delle immagini ad infrarossi con i dati GPS. Ciò aiuta ad individuare facilmente i moduli difettosi in aree di grandi dimensioni, ad esempio nelle centrali solari, permettendo inoltre di interpretare meglio le immagini ad infrarossi, ad esempio nei report di analisi. Un’altra importante caratteristica che dovrebbe avere una termocamera è la fotocamera digitale incorporata, per poter salvare l’immagine nel visibile (foto digitale) assieme alla corrispondente immagine ad infrarossi.

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Estremamente utile è anche la funzione cosiddetta “Thermal Fusion”, che fonde le immagini nel visibile e quelle ad infrarossi, per consentire un’analisi migliore. Infine, la possibilità di poter inserire e salvare commenti vocali e annotazioni di testo insieme all’immagine ad infrarossi consente di effettuare analisi e report più dettagliati e approfonditi. Posizionamento della termocamera: Prendere in considerazione i riflessi e l’emissività Anche se il vetro ha un’emissività di 0,85÷0,90 nella frequenza fra 8 e 14 µm, non è facile effettuare misure termiche su superfici di tale materiale. I riflessi del vetro sono speculari, il che significa che nell’immagine ad infrarossi prodotta è possibile vedere chiaramente gli oggetti circostanti con temperature diverse. Nel peggiore dei casi, questo comporta interpretazioni errate (falsi “punti caldi”) ed errori di misura. Per evitare il riflesso della termocamera e dell’operatore sul vetro, non bisogna posizionare lo strumento perpendicolarmente al modulo da ispezionare. Tuttavia, l’emissività è massima quando la termocamera è perpendicolare e diminuisce con l’aumentare dell’angolo (figura 1). Un angolo di osservazione di 5÷60° è un buon compromesso (dove 0° corrisponde alla perpendicolare). osservazioni da lontano Non sempre è facile ottenere un angolo di osservazione idoneo durante l’impostazione della misura. Nella maggior parte dei casi, la soluzione può essere l’uso di un cavalletto. Nelle condizioni più difficili, potrebbe essere necessario usare piattaforme di lavoro mobili oppure sorvolare le celle solari con un elicottero. In questi casi, la maggiore distanza dal soggetto può essere un vantaggio, dato che è possibile vedere un’area maggiore in un’unica passata. Per garantire un’alta qualità delle immagini ad infrarossi, per queste distanze maggiori è consigliabile utilizzare una termocamera con una risoluzione delle immagini di almeno 320 x 240 pixel, preferibilmente di 640 x 480 pixel. La termocamera dovrebbe avere, inoltre, obiettivi intercambiabili, in modo da consentire all’operatore di montare un teleobiettivo per le osservazioni da lontano, come nel caso in cui si lavori da un elicottero. È tuttavia consigliabile utilizzare un teleobiettivo solo con termocamere con una risoluzione delle immagini elevata. Nelle misure da lontano con un teleobiettivo, le termocamere a bassa risoluzione non sono in grado di cogliere i piccoli dettagli, che segnalano la presenza di difetti nei pannelli solari.

“ ...Una termocamera dotata della funzionalità DDE è uno strumento perfetto per il controllo dei pannelli solari...

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Qual è il tiPo di termocamera richiesto? Le termocamere portatili per ispezioni di manutenzione preventiva in genere sono provviste di un detector microbolometrico non raffreddato, sensibile nella frequenza tra 8 e 14 µm. Tuttavia, in questo intervallo il vetro non è trasparente. Quando le celle solari vengono ispezionate dalla parte anteriore, una termocamera vede la distribuzione del calore sulla superficie del vetro, ma registra solo indirettamente quella nelle celle sottostanti. Di conseguenza, le differenze di temperatura che possono essere misurate e viste sulla superficie in vetro dei pannelli solari sono ridotte. Perché siano visibili, la termocamera utilizzata per queste ispezioni necessita di una sensibilità termica di ≤0,08 K. Per visualizzare chiaramente le piccole differenze di temperatura nell’immagine ad infrarossi, la termocamera dovrebbe anche consentire una regolazione manuale del livello e del campo. I moduli fotovoltaici in genere vengono montati su telai in alluminio altamente riflettenti, che sull’immagine ad infrarossi appaiono come area fredda, perché riflettono la radiazione termica emessa dal cielo. In pratica, ciò significa che la termocamera registrerà la temperatura del telaio come ben al di sotto di 0 °C. Poiché l’equalizzazione degli istogrammi della termocamera si adatta automaticamente alle temperature massime e minime misurate, numerose piccole anomalie termiche non saranno immediatamente visibili. Per ottenere un’immagine ad infrarossi ad alto contrasto, sarebbe necessaria una correzione manuale continua del livello e del campo. La soluzione viene offerta dalla cosiddetta funzionalità DDE (Digital Detail Enhancement), che ottimizza automaticamente il contrasto dell’immagine in scene con campo altamente dinamico: in tal modo, non è più necessario regolare manualmente l’immagine ad infrarossi. Una termocamera dotata della funzionalità DDE è pertanto uno strumento perfetto per il controllo dei pannelli solari.

A garanzia di un funzionamento corretto e continuo degli impianti fotovoltaici, è richiesto un metodo rapido, semplice ed affidabile per valutare le prestazioni dei pannelli

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Guardare da una ProsPettiva diversa Nella maggior parte dei casi, i moduli fotovoltaici installati possono essere ispezionati anche con una termocamera posizionata dietro i moduli. Questo metodo riduce al minimo le interferenze dei riflessi del sole e delle nuvole. Inoltre, le temperature ottenute da dietro possono essere più elevate, poiché la cella viene misurata direttamente e non tramite la superficie in vetro. condizioni ambientali e di misura Quando si effettuano ispezioni ad infrarossi, il cielo dovrebbe essere limpido, dato che le nuvole riducono l’irraggiamento solare e producono, inoltre, interferenze con i riflessi. Si possono, tuttavia, ottenere immagini informative anche con un cielo coperto, a condizione che la termocamera utilizzata sia sufficientemente sensibile. È consigliabile operare in assenza di vento, dato che qualsiasi corrente d’aria sulla superficie del modulo solare causerà un raffreddamento convettivo, riducendo di conseguenza il gradiente termico. Più la temperatura dell’aria è fredda, più il contrasto termico potenziale sarà elevato. Opzionalmente, si possono eseguire le ispezioni termografiche nelle prime ore del mattino. Un altro modo per aumentare il contrasto termico consiste nello scollegare le celle dal carico, per impedire il passaggio di corrente, e lasciare quindi che il riscaldamento venga prodotto esclusivamente dall’irraggiamento solare. Si procede, quindi, al collegamento del carico e all’osservazione delle celle nella fase di riscaldamento. In circostanze normali, tuttavia, il sistema deve essere ispezionato in condizioni operative standard, ovvero sotto carico. In funzione del tipo di cella e della natura del guasto o del problema, ulteriori informazioni possono essere fornite da misure in assenza di carico o in condizioni di cortocircuito. errori di misura Gli errori di misura sono dovuti essenzialmente al cattivo posizionamento della termocamera e a condizioni ambientali e di misura non ottimali. I tipici errori sono causati da: - angolo di osservazione troppo ristretto; - cambiamento nell’irraggiamento solare nel corso del tempo (per variazioni, ad esempio, della copertura del cielo); - riflessi (ad esempio, sole, nuvole, edifici circostanti più alti, impostazioni di misurazione); - ombreggiamento parziale (ad esempio, a causa degli edifici circostanti o di altre strutture). cosa è Possibile vedere nell’immaGine ad infrarossi Se alcune parti del pannello solare sono più calde di altre, queste aree risulteranno chiaramente visibili nell’immagine ad infrarossi. In

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Immagine a infrarossi della parte posteriore di un modulo solare, ottenuta con la termocamera FLIR P660

funzione della forma e della posizione, questi punti caldi possono indicare numerosi problemi di diversa natura. Se un intero modulo è più caldo del solito, ciò potrebbe segnalare la presenza di problemi di interconnessione. Se singole celle o file di celle risultano essere punti caldi o danno origine ad un motivo patchwork più caldo, la causa di solito risiede in diodi di by pass difettosi, in cortocircuiti interni o in un abbinamento sbagliato di celle. Ombre e incrinature nelle celle si presentano come punti caldi o come macchie poligonali nell’immagine ad infrarossi. L’aumento della temperatura di una cella o di parte di essa indica che la cella è difettosa o che vi sono delle ombre. Occorre confrontare le diverse immagini ad infrarossi ottenute in assenza di carico e in condizioni di cortocircuito. Informazioni preziose si ricavano anche ad un confronto delle immagini ad infrarossi relative al lato anteriore e posteriore del modulo. Ovviamente, per identificare correttamente il problema occorre procedere anche ad un’ispezione visiva e a prove elettriche dei moduli con anomalie.

Termocamera ad infrarossi FLIR P660

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Quando gli stRumenti dialogano tRa loRo FLIR Viewer App, che può essere facilmente scaricata dalla rete. Questa funzionalità consente, inoltre, di generare report completi ed accurati, che possono essere inviati immediatamente a colleghi o clienti tramite e-mail. Un ulteriore esempio della possibilità di connettere una termocamera ad un altro strumento di misura è rappresentato dalla tecnologia FLIR MeterLink, che rende possibile il trasferimento ad una termocamera, via Bluetooth, dei dati acquisiti da una pinza amperometrica Extech EX845. I principali vantaggi di questa tecnologia sono: - risparmio di tempo: elimina la necessità di prendere appunti durante l’ispezione; - eliminazione del rischio di annotazioni errate; - velocizzazione del processo di creazione di un report: tutti i valori vengono automaticamente integrati nel rapporto.

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Sono sempre più numerosi gli utenti che richiedono la possibilità di connettere una termocamera ad infrarossi ad altri strumenti di misura. La connettività Wi-Fi, che consente di trasferire, tramite wireless, le immagini ad infrarossi da una termocamera ad un iPad o ad un iPhone, portata sul mercato con il lancio delle termocamere FLIR Serie E e dei modelli FLIR T620/T640, si è rivelata un grande successo. Rispondendo alle richieste di moltissimi clienti, FLIR ha quindi esteso questa funzione anche ai suoi modelli T250/T335/T365/T425 e P660/P640/P620. La compatibilità Wi-Fi permette di mostrare ciò che si osserva ad un collega o cliente a distanza e si rivela estremamente utile quando è necessario effettuare rilievi in luoghi difficili da raggiungere o in ambienti ostili. È possibile anche analizzare immagini termiche direttamente su un iPad o su un iPhone con l’ausilio dell’applicazione

La connettività Wi-Fi consente di trasferire, tramite wireless, le immagini ad infrarossi da una termocamera ad un iPad o ad un iPhone

conclusioni L’ispezione ad infrarossi degli impianti fotovoltaici consente di individuare rapidamente potenziali difetti a livello di cella e di modulo e possibili problemi d’interconnessione elettrica. Le ispezioni vengono svolte in condizioni operative normali e non richiedono lo spegnimento dell’impianto. Per ottenere delle immagini ad infrarossi corrette e con informazioni utili, occorre osservare determinate condizioni e procedure di misura: - è necessario utilizzare una termocamera adatta, dotata degli accessori giusti; - l’irraggiamento solare deve essere sufficiente (almeno 500 W/m2, preferibile oltre 700 W/ m2); - l’angolo di osservazione deve rientrare in margini sicuri (tra 5° e 60°); - occorre evitare ombre e riflessi.

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Le termocamere sono utilizzate principalmente per individuare i difetti. La classificazione e la valutazione delle anomalie rilevate richiedono una solida comprensione della tecnologia solare, la conoscenza dell’impianto da ispezionare e ulteriori misure elettriche. È ovviamente imprescindibile disporre di una documentazione appropriata, contenente tutte le informazioni sulle condizioni d’ispezione, misure aggiuntive e altri dati importanti. Le ispezioni con una termocamera – a partire dal controllo qualità nella fase di installazione, seguito da regolari controlli – facilitano un monitoraggio semplice, ma completo delle condizioni dell’impianto. Ciò contribuirà a conservare la funzionalità dei pannelli solari e a prolungarne la durata, migliorando pertanto drasticamente il ritorno sull’investimento. Roberto Corti

“ad...L’ispezione infrarossi

degli impianti fotovoltaici consente di individuare rapidamente potenziali difetti...

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SiStemi di controllo della luce Situato nel cuore del Nord Italia, l’aeroporto internazionale “Il Caravaggio” di Orio al Serio è una struttura in forte e continua crescita. Con i suoi 7,6 milioni di passeggeri, nel 2010 si è confermato come il quarto scalo italiano dopo Fiumicino, Malpensa e Linate. Nel 2011 si prevede un ulteriore incremento, con l’obiettivo di raggiungere gli 8 milioni di passeggeri. Anche il trasporto merci contribuisce allo sviluppo dello scalo bergamasco: l’aeroporto di Orio al Serio, infatti, è da oltre un decennio il terzo scalo italiano per quantità di merce transitata. Inoltre, è leader in Italia per il traffico courier, legato al business dei corrieri espressi. La crescita esponenziale dello scalo bergamasco ha come motore principale la presenza di molte compagnie aeree low cost, attratte dall’essenzialità della struttura aeroportuale e dalla rapidità dei tempi di erogazione dei servizi (carico bagagli, discesa e imbarco passeggeri, prove di sicurezza). Ryanair, ad esempio, ha scelto lo scalo bergamasco come aeroporto pilota, in cui provare le nuove procedure, iniziative e servizi da importare poi in tutti gli altri scali italiani. Un aeroporto in pieno svilUppo Alla luce della consistente crescita dei volumi di traffico passeggeri, logico guardare avanti, pensare a un futuro di ulteriore adeguamento della struttura. E Sacbo, la società che gestisce l’aerostazione, lo sta facendo con quel pragmatismo misto a lungimiranza che l’hanno portata a raggiungere gli ottimi risultati visibili a tutti. Gli investimenti compiuti nel biennio 2008-2010 e quelli in programma per il 2012 hanno l’obiettivo non solo di ampliare l’aerostazione e i servizi offerti, ma di rendere ancora più efficiente l’intera struttura dal punto di vista dei costi di gestione e manutenzione; di questi, una prima parte

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Utilizzo funzionale ed intelligente della luce artificiale per raggiungere ottimi livelli di comfort visivo e alte prestazioni degli apparecchi illuminanti

è già stata utilizzata per i lavori conclusi nel 2010, mentre una seconda tranche, di circa 15 milioni di euro, è stata invece destinata ai lavori che dovrebbero partire nel 2012. L’obiettivo è quello di costruire due moli di imbarco e una nuova area gate, oltre ad ampliare l’area dedicata alla riconsegna, con un incremento del numero dei nastri. È prevista, inoltre, la costruzione in due fasi di un parcheggio multipiano, per un totale di 6.000 posti auto. semplici e chiari interventi per rendere tUtto più dinamico La prima parte della ristrutturazione e dell’ampliamento è stata effettuata tra fine 2008 e fine 2010. Al piano terreno è stato realizzato un aggiornamento e un restyling dell’esistente (pavimentazione, impianti, illuminazione e immagine co-

L’aeroporto internazionale “Il Caravaggio” di Orio al Serio è una struttura in forte e continua crescita, che nel 2010 si è confermato come il quarto scalo italiano

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Come filo conduttore dell’intervento sugli interni è stato scelto il codice a barre, riportato su tutte le pareti e declinato in allegre tonalità di colore per identificare le diverse zone

la sensazione di costante attività. Interessante in questo contesto, l’intervento effettuato dal punto di vista impiantistico con la sostituzione dei corpi illuminanti esistenti e una progettazione delle nuove installazioni tesa a razionalizzare l’intero impianto di illuminazione. In tale ottica s’inserisce l’utilizzo di un sistema Helvar di controllo della luce, che consente risparmio energetico, gestione centralizzata, monitoraggio continuo dell’impianto, oltre a essere facilmente scalabile in vista dei futuri ampliamenti. La scelta di Helvar come partner tecnologico ha permesso, inoltre, di raggiungere i canoni di “costi/benefici” prefissati e di rispettare i tempi e le modalità programmate. Non bisogna, infatti, dimenticare che un aeroporto ha regole di sicurezza particolari e che l’intervento è stato fatto senza alterare l’operatività dell’aerostazione. I tecnici Helvar hanno saputo non solo adattarsi alla particolari condizioni di

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ordinata), con contestuale creazione di un’area dedicata ai voli extra Schengen, mentre al primo piano l’intervento è stato più massiccio. Il corpo di aerostazione è stato, infatti, avanzato verso il piazzale aeromobili, con una struttura a sbalzo, e un’area in precedenza tecnica e di transito è stata trasformata per accogliere una moderna zona imbarchi e commerciale. Chiara e ben identificabile la suddivisione spaziale del primo piano, che vede tutta l’area negozi affacciata sul fronte autostrada, mentre quella food and beverage e gli imbarchi sul fronte piste. Entrambe le zone sono caratterizzate da facciate vetrate a tutta altezza, che contribuiscono, insieme all’immagine scelta per gli interni, a dare a questo aeroporto un’impronta di leggerezza e dinamismo. Le dimensioni relativamente contenute di questo scalo permettono, infatti, ai passeggeri di essere sempre immersi in un paesaggio in continuo divenire, sia esso l’autostrada o le piste. Gli interventi architettonico e sugli interni hanno voluto sottolineare l’immagine di aeroporto “veloce”, prevalentemente commerciale, per viaggi brevi o in giornata. Quale filo conduttore dell’intervento sugli interni è stato scelto il codice a barre riportato su tutte le pareti e declinato in allegre tonalità di azzurro, giallo e verde a identificare le diverse zone. Codice a barre che, con un linguaggio universale, rimanda al mondo del business e al modello di viaggio delle compagnie low cost, che con la prenotazione e il check in on line hanno modificato le abitudini di molti viaggiatori. Rimandi tecnologici che si combinano con una generale attenzione al comfort dei passeggeri che si sentono a loro agio in ambienti ampi, ma non dispersivi, essenziali, ma non freddi, anche grazie ai pavimenti in legno, ai colori scelti per le pareti e alla luce artificiale, che si combina nella giusta misura a quella naturale per dare

CaratteristiChe dell’aeroporto e del terminal - Pista di volo di 3.024 metri operativa h 24 e dotata di categoria 3b per operazioni in condizioni di bassa visibilità - Capacità di gestione: fino a 26 movimenti orari - 38 piazzole per la sosta aeromobili - 47 banchi accettazione e zona riservata per gruppi e tour operator - 11 postazioni di controlli di sicurezza e varco “fasttrack” dedicato - 23 gate, inclusi 2 pontili mobili d’imbarco e uno fisso - 2 sale vip, di cui 1” landside” e 1 “airside” - 1 sala amica per passeggeri disabili - area commerciale con 23 negozi e 13 attività di ristorazione - parcheggio adiacente al terminal con oltre 6.000 posti auto

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lavoro, ma anche rispettare le tempistiche stringenti dettate proprio dalle caratteristiche dell’intervento. Una lUce fUnzionale e intelligente Orio al Serio è un aeroporto che guarda al futuro. La scelta dell’innovazione, della tecnologia e del risparmio energetico ne è una conferma coerente. Come il mondo del digitale ha cambiato il concetto stesso di viaggio, così la tecnologia ha profondamente modificato e migliorato l’illuminazione: l’edificio diventa intelligente, in grado di rispondere alle esigenze dell’oggi e del domani. Il trattamento della luce naturale, le prospettive, il sistema armonico di materiali e colori sono stati pensati in modo tale che passeggeri e lavoratori si sentano avvolti in uno spazio gradevole e a misura d’uomo. La luce artificiale, utilizzata in modo funzionale e intelligente, contribuisce a raggiungere questo risultato, ricreando un comfort visivo ottimale e un ambiente illuminato in maniera omogenea. L’aeroporto è un luogo pubblico e in quanto tale deve rimanere “sempre tutto acceso” anche in presenza di abbondante luce naturale. Per questo diventa particolarmente importante ricorrere alle moderne tecnologie per usare al meglio la luce artificiale, evitando inutili sprechi, aumentando il più possibile la durata di vita delle lampade e controllando che tutto il sistema funzioni in modo ottimale. Di qui il ricorso ai prodotti Helvar, scelti per l’area check in, per il suo corridoio di accesso con negozi, per l’area di controllo bagagli, per la zona filtro prima delle partenze, per la pensilina nelle aree ingresso e partenze oltre che per tutto il primo piano. In tutte le zone oggetto della ristrutturazione, Helvar ha fornito i reattori elettronici DALI inseriti negli apparecchi presenti che utilizzano sorgenti fluorescenti, i sensori di luminosità ed i DIGIDIM Router 910 che, raccogliendo le informazioni dai sensori, regolano automaticamente la potenza in base all’apporto di luce naturale nelle diverse aree. Questi router sono in grado di connettere un gran numero di apparecchi e di essere collegati tra loro tramite rete Ethernet, caratteristica che permette di avere un controllo centralizzato, attuato dai tecnici Sacbo della sala controllo tramite il software Helvar Designer. In questo modo possono supervisionare l’operatività delle varie parti del sistema, prevedere in modo efficace le manu-

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sistema di gestione della luCe helvar - 9 DIGIDIM Router 910 - 9 input unit 942 a 8 ingressi (utilizzate per monitorare la presenza di guasti sui diversi circuiti luce, fornendo un feedback diretto alla sala controllo tramite software designer; in futuro sarà possibile ottenere tale informazione tramite interfacciamento con il BMS dell’aereoporto via Ethernet) - 8 multisensor 312 - 6 moduli relay 498 (8 output ognuno) - 16 converter 472 1-10V (convertitori di segnale analogico 1÷10 V per reattori elettronici 1÷10 V) tenzioni e intervenire in modo rapido in caso di un minimo malfunzionamento, sfruttando la capacità del sistema di far dialogare tecnologie di aziende diverse e di integrare l’illuminazione nel sistema di building management. Non bisogna, infine, dimenticare che una progettazione intelligente dell’impianto di illuminazione passa attraverso uno studio attento delle possibili evoluzioni degli ambienti e deve, pertanto, essere flessibile. Grazie all’architettura impiantistica progettata con i sistemi Helvar, al modificarsi delle esigenze di alcune aree sarà sufficiente operare una semplice riprogrammazione, senza dover ricablare l’intero sistema. In vista degli ulteriori ampliamenti programmati per i prossimi anni, la concezione scalabile dell’impianto scalabile permetterà, inoltre, di agganciare le nuove aree alle precedenti e di avere tutto il sistema collegato. a cura della redazione

Massima attenzione al comfort dei passeggeri che si sentono a loro agio in ambienti ampi, ma non dispersivi, anche grazie ai pavimenti in legno, ai colori scelti per le pareti e alla luce artificiale

L’aeroporto è un luogo pubblico e in quanto tale deve rimanere “sempre tutto acceso” anche in presenza di abbondante luce naturale

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TeTTo foTovolTaico da record È stato inaugurato nello scorso mese di settembre il tetto fotovoltaico più grande d’Italia: 12,3 milioni di watt installati sui tetti di 18 edifici e di 7 pensiline adibite al parcheggio auto dell’Interporto di Padova. Un impianto realizzato da Solon, azienda italiana dell’omonimo gruppo berlinese, produttore di moduli e sistemi fotovoltaici. L’impianto produce energia e la immette in rete: la potenza prodotta è tale che il “tetto” dell’Interporto di Padova potrà dare energia elettrica a circa 4.000 famiglie. Grande la soddisfazione del cliente, Interporto Solare, la società di progetto partecipata pariteticamente da Orizzonte SGR (Fondo Sistema Infrastrutture) e da Fondaco SGR (Fondo PPP Italia), che detengono complessivamente il 90 per cento delle quote, mentre il restante 10 per cento è di proprietà di Sinloc (6 per cento) e di Solon (4 per cento). «Inaugurare l’impianto a pieno regime è un traguardo importante», ha commentato Giuseppe D’Agostino, Presidente di Interporto Solare. «A nome di tutti i soci posso affermare che siamo davvero soddisfatti per l’investimento, 50 milioni di euro, ripagato dalle ottime prestazioni dell’impianto, che nei primi mesi ha già prodotto ben più di quanto garantito da Solon». L’impianto di Interporto rappresenta, infatti, il miglior futuro possibile del fotovoltaico: non solo per le dimensioni da record, ma soprattutto per la tipologia di realizzazione. «Sfruttare i tetti di edifici e capannoni», ha spiegato l’Amministratore Delegato di Solon, Emiliano Pizzini, «significa realizzare impianti a impatto ambientale zero, occupando superfici altrimenti inutilizzate. Si tratta di un importante esempio di sviluppo industriale sostenibile e proprio in questa direzione è proiettato il futuro di Solon. Inoltre, sono stati utilizzati moduli a km zero, realizzati nel nostro stabilimento di Carmignano di Brenta, vicino a Padova, secondo un’ottica di produzione e consumo in loco». «La realizzazione di questo grande impianto fotovoltaico rientra perfettamente nella filosofia

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che da sempre Interporto Padova persegue: quella di mettere a disposizione del tessuto produttivo, locale e nazionale, infrastrutture per il trasporto e la logistica sostenibili da un punto di vista ambientale», ha sottolineato il Presidente di Interporto Padova, Sergio Giordani, che ha precisato: «Gli immobili che offriamo aggiungono così alle caratteristiche tecniche d’avanguardia che li contraddistinguono anche la sostenibilità. Assieme al terminal intermodale, che trasferisce i traffici dalla strada alla ferrovia, ed a Cityporto, il servizio di distribuzione urbana delle merci, rafforzano il nostro impegno per una logistica sostenibile». L’ingente investimento è stato supportato da BIIS, Banca Infrastrutture Innovazione e Sviluppo, coadiuvata da Banca Popolare Dell’Alto Adige Volksbank, Cassa Centrale Raiffeisen dell’Alto Adige e dalla Banca Popolare di Verona. «La nostra partecipazione alla realizzazione di questo progetto», ha spiegato Andrea Bressani, Responsabile della Direzione Commerciale

A pieno regime l’impianto solare più grande d’Italia all’Interporto di Padova: oltre 12 milioni di watt ad impatto ambientale zero

Emiliano Pizzini, Amministratore Delegato di Solon

L’impianto dell’Interporto di Padova rappresenta il miglior futuro possibile del fotovoltaico: non solo per le dimensioni da record, ma soprattutto per la tipologia di realizzazione

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Interporto Padova è uno dei principali interporti italiani ed europei. Progetta, realizza e gestisce infrastrutture e servizi per la logistica ed il trasporto, per offrire ai propri clienti soluzioni su misura di elevata qualità ed efficienza, sempre con la massima attenzione al rispetto ambientale. Si sviluppa su una superficie di oltre 1 milione di metri quadrati in proprietà, dei quali 240.000 sono dedicati alle attività terminalistiche e 270.000 a moderni magazzini coperti. Oltre 5.000 i treni blocco che lo collegano ogni anno ai principali porti italiani e del nord Europa e ad altre destinazioni in Italia Meridionale e nell’Est Europa. Interporto Padova, dalla fine del 2010, oltre a fornire servizi terminalistici, opera anche come Multimodal Transport Operator (MTO), offre cioè propri treni intermodali alle imprese di trasporto. Inoltre, offre oggi anche la gestione di carico e scarico di treni completi a carro ordinario per il traffico diffuso. Nel settore immobiliare, le strutture date in locazione sono ideate e sviluppate appositamente per gli operatori specializzati, e dotate di tutte le soluzioni tecnologiche più avanzate. La divisione logistica è specializzata nelle attività di distribuzione per le aziende del territorio, ottimizzando ritiro, movimentazione, magazzinaggio e distribuzione delle merci e fornendo anche servizi doganali. Italia di BIIS, «nasce dalla convinzione che si tratti di un’importante infrastruttura situata in un’area di grande interesse per lo sviluppo economico del Paese, qual è il Nord Est. Il nostro impegno nel settore delle energie rinnovabili, nel quale ad oggi abbiamo attivato investimenti pari a oltre 2 miliardi di euro, scaturisce dall’opportunità di coniugare la tutela dell’ambiente, attraverso la generazione di energia prodotta e utilizzata sul posto senza emissioni che incrementino l’effetto serra, con la creazione di sbocchi occupazionali che abbiano ricadute economiche significative sul territorio». «Essere stati scelti come gli unici fornitori di inverter fotovoltaici per questo impianto record su tetto, è stata un’opportunità strategica per Power-One, oltre che un onore», ha concluso Giuseppe Ricci, Direttore Generale e Consigliere Delegato di Power-One Italy. «Estensione, importanza e localizzazione rendono l’impianto di Interporto un riferimento esemplare di come sfruttare al meglio l’energia pulita del sole per industria e società». Ilaria Di Napoli

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La produzione annua prevista è di 13 milioni di kWh prodotti, pari al consumo annuo di 4.000 famiglie

I NumerI Dell’ImpIaNto - potenza di picco: 12,3 MW - tipologie delle sezioni di impianto: moduli complanari alle coperture, moduli inclinati su tetto piano, soluzioni con sostituzione delle coperture in fibrocemento amianto, pensiline fotovoltaiche, impianti integrati - Superficie coperta: 250.000 metri quadrati realizzati su 18 tetti (11,3 MW) e su 7 pensiline adibite al parcheggio auto (1 MW) - Superficie bonificata da fibrocemento amianto: 40.000 metri quadrati - Numero e tipologia di moduli fotovoltaici impiegati: 49.000 moduli in silicio cristallino Solon Blue (11,2 MW), 7.500 moduli in silicio amorfo Unisolar PVL (1,1 MW) - Numero e tipologia di inverter impiegati: 49 inverter Power-One PVI central TL - Data fine lavori: dicembre 2010 - Data di connessione alla rete: da ottobre 2010 ad aprile 2011 - Co2 risparmiata: 8.000 tonnellate annue - produzione annua prevista: 13 milioni di kWh prodotti, pari al consumo annuo di 4.000 famiglie - Investimento: 50 milioni di euro

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INterporto paDova

Anche le pensiline adibite al parcheggio auto sono state sfruttate per la produzione di energia elettrica

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L’auto eLettrica fa iL pieno daL soLe

Contribuire alla diffusione di una mobilità urbana ad emissioni zero. È questo l’obiettivo che si sono posti GE Industrial Solutions, HtE Suisse e Pramac presentando a Locarno una soluzione completamente sostenibile per la sosta e la ricarica di veicoli elettrici. La formula pensata da HtE Suisse è composta dalla pensilina solare, realizzata con moduli Pramac Luce Micromorph MCPH P7 e attrezzata con DuraStation, la stazione di ricarica di prima generazione per veicoli elettrici di GE Industrial Solutions. Un eco-progetto che contribuisce a combattere l’inquinamento, combinando i vantaggi derivanti dall’utilizzo del fotovoltaico e dei veicoli ecologici. La pensilina può essere utilizzata anche nei parcheggi di scambio, dove gli automobilisti possono lasciare le loro auto e noleggiare vetture elettriche per raggiungere i centri cittadini soggetti a restrizioni sulle emissioni. Questa isola di ricarica è stata pensata per pubbliche amministrazioni, arredo urbano, produttori e rivenditori di auto elettriche, società di noleggio di veicoli elettrici e il mondo dell’industria in genere. La pensilina solare, presentata a Locarno insieme al nuovo modello elettrico di Smart, integra, come detto, la pensilina da parcheggio con la colonnina di ricarica DuraStation. Quest’ultima supporta la ricarica veloce, fornendo alla vettura tensione e corrente adeguate grazie a connettori e

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componentistica specifici.La soluzione ecosostenibile proposta, inoltre, s’installa facilmente ovunque senza plinti e scavi di fondazione ed è dotata di un impianto fotovoltaico di alta qualità ed efficienza che, grazie ai 16 moduli installati, fornisce una potenza di 2 kW per ogni posto auto. L’architettura e le dimensioni (5,50 m x 4,55 m) della pensilina ne permettono un perfetto inserimento estetico nell’arredo urbano e il numero ridotto di pilastri di supporto consente di semplificare la progettazione del parcheggio, consentendo alle auto un’estrema facilità di manovra.

Presentata un’innovativa stazione di ricarica con pannelli fotovoltaici per veicoli elettrici

Presentata a Locarno una soluzione completamente sostenibile per la sosta e la ricarica di veicoli elettrici, composta da una pensilina solare e attrezzata con una stazione di ricarica per veicoli elettrici

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Stazione di ricarica La stazione di ricarica DuraStation di GE è realizzata in acciaio inox verniciato a polvere di poliestere ed ha dimensioni e pesi diversi in relazione all’ambito di applicazione. Consente di ricaricare rapidamente il veicolo, riducendo il tempo necessario da 6÷8 ore a 1÷2 ore, con assorbimento di 32 A a 400 Vca, ipotizzando una batteria da 24 kWh e un ciclo di ricarica completo. Il connettore risponde agli standard europei di ricarica ed è dotato di meccanismo di interblocco. Una spia LED evidenzia lo stato del caricatore: colore verde, per indicare la stazione attiva e ricarica non in corso; giallo, per segnalare la ricarica in corso; rosso, infine, per segnalare uno stato di errore. L’identificazione a radiofrequenza (RFID) permette agli utenti, possessori di apposita smart card, di procedere alla ricarica. Il software EV 100 gestisce i profili dei guidatori, registra le transazioni di ricarica e verifica lo stato della comunicazione, lavorando su di un host locale e collegando la stazione di ricarica via Ethernet tCP/IP.

La pensilina solare è stata presentata insieme al nuovo modello elettrico di Smart

silicio amorfo ed uno inferiore di silicio monocristallino. La cella in superficie assorbe e converte la zona visibile dello spettro solare, quella inferiore la zona del vicino infrarosso. Per questo motivo i pannelli Micromorph sono ancora più efficienti. Inoltre, grazie al vetro privo di cornice, offrono un design impeccabile, che li rende perfetti per essere integrati architettonicamente.

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La pensilina fotovoltaica attrezzata con la stazione di ricarica contribuirà a rendere i veicoli elettrici una valida alternativa alle autovetture con motori a combustione. Utilizzare l’energia solare per ricaricare le auto elettriche rappresenta, inoltre, un passo importante verso una filiera integrata di ecosostenibilità.

Elisa Pastorino

Moduli fotovoltaici I moduli Pramac Luce Micromorph MCPH P7 sono realizzati con tecnologia thin Film a doppia giunzione. Il processo combina uno strato superiore di

I moduli Pramac Luce Micromorph MCPH P7 sono realizzati con tecnologia Thin Film a doppia giunzione

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La stazione di ricarica DuraStation di GE è realizzata in acciaio inox verniciato a polvere di poliestere e consente di ricaricare rapidamente il veicolo, riducendo il tempo necessario da 6÷8 ore a 1÷2 ore

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ItInerarI dI luce alla rocca dI StaggIa “Dimentica strade certe, perditi nel labirinto del cammino, per ritrovare alla luce, ciò che ti è oscuro...”. Questa è la premessa che guidava ogni viandante percorrendo la via Francigena; questo potrebbe essere l’inizio ideale per parlare di un progetto che ha molti elementi in comune con un racconto di altri tempi. C’è un antico castello eretto nel X secolo, in terra di Siena, che nei secoli è stato crocevia di linguaggi e culture, avanguardia architettonica che ha influenzato la storia della regione. C’è una “castellana saggia”, Donatella Bagnoli, Direttrice artistica di questa magnifica struttura toscana, che ne ha delineato il progetto: partire dalla memoria del luogo per costruire itinerari contemporanei, ideando all’interno delle stanze della Rocca di Staggia un percorso di luce ed arte. E ci sono l’immaginazione,

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il sogno e la fantasia, elementi essenziali per “attraversare la Rocca con lo sguardo del poeta, capace di cogliere oltre la polvere del quotidiano la poesia nascosta del luogo”. Ma non temiamo di forzare troppo il parallelismo dicendo che in fondo anche l’incontro tra Metal Spot e la Fondazione La Rocca di Staggia ha avuto qualche cosa di magico. «Nel procedere della ricerca», racconta Donatella Bagnoli, «si è delineato il racconto poetico che volevo rappresentare nelle sale del castello. E la luce mi è sembrata il mezzo migliore per scrivere questo racconto. Perché la luce è scoperta e conoscenza, svela realtà inedite, accende ricordi, fa emergere antiche memorie, illuminando sguardi contemporanei. Ero, quindi, alla ricerca di un’azienda che mi permettesse di evocare,

Scenografie luminose fatte di sogno e poesia, in un dialogo sorprendente tra storia e tecnologia, arte e design, tradizione e sperimentazione

La Rocca di Staggia si erge in terra di Siena, a pochi chilometri da Poggibonsi, lungo il tracciato della via Francigena

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Le Luci deLLa Rocca di Staggia Attingere al passato, rielaborare per guardare verso il futuro: questo in sintesi l’obiettivo quasi “filologico” sottostante il progetto di illuminazione della Rocca. Le installazioni luminose permettono, infatti, di dare una lettura teatrale dello spazio, entrano in relazione simbiotica con gli ambienti della Rocca, creando scenografie narrative, evocano antiche memorie, svelano un itinerario inaspettato. Ed è per questo che è giusto parlare di installazioni più che di semplici apparecchi di illuminazione: ogni stanza, con la sua storia da raccontare e le sue peculiarità architettoniche, ha meritato, infatti, una riflessione attenta e condivisa tra proprietà ed azienda, condivisione che in alcuni casi ha portato a studiare varianti del prodotto per adattarsi al meglio alle peculiarità e alle suggestioni della Rocca. Due gli elementi cardine delle scelte illuminotecniche effettuate: tutti gli apparecchi dovevano essere fortemente evocativi e dovevano utilizzare la tecnologia LED. La scelta dei LED non è, però, semplicemente motivata da questioni di risparmio energetico, pur importanti. Dietro vi è anche, in questo caso, una motivazione profonda, legata al passato

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Funambolo è disponibile con diversi diffusori e sorgenti luminose, che possono essere integrate anche in una medesima installazione dando ancora maggiore libertà interpretativa

e anche al presente di questo luogo. «Il termine Staggia (Staja)», spiega Donatella Bagnoli, «recupera un antico toponimo che fa riferimento alla funzione altomedioevale del mercatale, presente nel piccolo villaggio ai piedi della Rocca, promosso in quanto era al centro di una importante area di produzione di cereali, prodotti questi che si misuravano con lo staio, unità di misura ancora oggi usata per il grano». I LED costituiscono, dunque, un richiamo alla produzione cerealicola, importante non solo in passato, ma anche oggi. Tema che s’intreccia con quello della produzione sostenibile, risorsa preziosa per un territorio come quello di Staggia, ancora integro, che contiene sentieri, grotte, fonti, strade etrusche, reperti archeologici e fossili.

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attraverso speciali allestimenti luminosi, il passato delle antiche stanze, e nello stesso tempo trasportarle nella contemporaneità. Le risposte le ho trovate nei prodotti Metal Spot, scenografici e al contempo tecnici, moderni. Fondamentale è stato il dialogo con l’azienda, che si è resa disponibile a seguire il filo del mio progetto adattando alcuni prodotti alle particolari esigenze della Rocca». Nasce così l’itinerario di luce che accompagna il visitatore all’interno del castello: ai piedi della torre, nella “selva oscura” ci guidano costellazioni di lucciole; nell’antro della cucina evaporano luminose bolle di cristallo; un bestiario fantastico prende vita nel piano di mezzo. Salendo, la fontana di luce, nella stanza delle bifore, trasforma la durezza della pietra in foglie di acanto. È il Dedalo lucente, che unisce in sé la natura della stella e del labirinto, che ci aiuta nell’uscita dalla rondella. Poi, lassù in alto, la rocca è corona, gioiello di luce che guida i pellegrini, indicandoci la strada.

Orazio Spada disegna Cristal come rappresentazione simbolica dell’ebollizione delle idee

coSteLLazioni di LuccioLe Siamo ai piedi della torre, in quella che un tempo era la cappella del castello. Qui inizia un percorso di ricerca e di ascesa. Selva oscura dove l’uomo da sempre cerca la sua strada. Piccole luci tra i rami danno vita a costellazioni di lucciole, che indicano il cammino. Qui trova collocazione Funambolo, sistema su cavi in acciaio così flessibile da adattarsi agli spazi più irregolari. Come nel caso della Rocca di Staggia, dove i cavi sono stati installati in obliquo, a formare una ragnatela cui rimangono impigliate minuscole perle di luce.

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Grazie a questa caratteristica è stato possibile superare i vincoli strutturali dell’ambiente e nello stesso tempo creare un’installazione fortemente evocativa. BoLLe di cRiStaLLo Nell’antro della cucina del castello, dall’incontro di acqua e aria, prendono vita nuove idee, magicamente racchiuse in grappoli di bolle di cristallo. Chicchi luminescenti, che galleggiano sospesi nel tempo e nello spazio, tramutano le pietre della Rocca in riflessi di luce. Si attraggono e si respingono prendendo le sorprendenti forme di un lampadario, Cristal. Formato da 36 bolle trasparenti in pirex soffiato, trattenute da astine flessibili, Cristal è una struttura viva, che si presta a mille interpretazioni. Una suggestione in continua evoluzione per un prodotto destinato a far vivere spazi che raccontano storie o che si proiettano verso il futuro per ogni tipo di architettura, grazie, anche, ad aste che si modellano per meglio adattarsi alle singole esigenze di ogni ambiente. iL BeStiaRio fantaStico Salendo ancora, al piano di mezzo, un crocevia di sentieri luminosi sospesi, formati da barre a LED Mood, narra di forme di vita – meravigliose, inverosimili, luminescenti – create dal sogno e dalla magia. Il racconto è fatto di luce,

La storia e iL destino deLLa rocca La Rocca di Staggia si erge in terra di Siena, a pochi chilometri da Poggibonsi, lungo il tracciato della via Francigena. Come un libro scritto, racconta, attraverso le sue pietre, secoli di storia. La via Francigena è stata, infatti, una delle vie europee più importanti nell’alto Medioevo, per il collegamento del nord Europa con Roma, il sud Italia, l’Oriente. La collocazione su questo percorso dà una forte impronta alla Rocca, essa stessa luogo d’incontro di culture e linguaggi diversi, destinata a essere momento di connessione tra passato e futuro, tra tradizione e ricerca, tra bellezza e novità, tra conoscenza e sperimentazione. Oggi la Fondazione della Rocca di Staggia, fedele allo spirito dei luoghi, è un crocevia virtuoso di cultura, relazioni umane, incontro e scambio con realtà locali e internazionali: da qui hanno origine e nutrimento itinerari contempotecnologia ed essenzialità. I LED sono protagonisti assoluti, senza necessità di sovrastrutture, se non il minimo che serve per il funzionamento. Una riga luminosa, forma essenziale, installata in sospensione multipla per creare una configurazione coreografica interpreta lo spazio.

Mood è disponibile in due versioni: IP40 per interni e IP67 con tubo in policarbonato trasparente per uso esterno

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ranei di ricerca, sperimentazione ed educazione, attraverso laboratori creativi per bambini, ragazzi e adulti. La Fondazione La Rocca di Staggia ospita esposizioni di arte contemporanea, crea eventi multidisciplinari, invitando artisti significativi ad interagire con gli spazi e le luci, e a creare nuove sinergie, attraverso un itinerario vitale in continua evoluzione.

Fontana Led, è formata da steli in metallo, la cui curvatura può essere modificata. Alla sommità dello stelo è installato un LED bianco da 1 W

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Tape è un nastro luminoso a LED che ha differenti possibilità di fissaggio sia a parete, sia a soffitto

RifLeSSi d’acqua A un passo dal culmine della torre ci troviamo a godere di un effetto di luce, che filtra dalle intercapedini, determinato da Tape, un sistema per interni ed esterni, qui applicato ai muri perimetrali tramite semplici accessori dedicati, per ottenere un’illuminazione radente molto suggestiva. Le meRLatuRe Così giunti alla sommità della torre, sopra di noi il cielo e ai nostri piedi nella notte ci guida Tape ancora una volta inserito discretamente per indicarci la strada con un sistema di luce radente. La RondeLLa L’ultima suggestione alla rocca di Staggia la si vive nella Rondella, un elegante esempio architettonico del Trecento, realizzato per i Franzesi e destinato dai fiorentini a prigione. Catturati dalla spi-

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rale della Rondella, smarriti nel labirinto della torre, immagine metaforica della via Francigena, dove è necessario che ogni pellegrino si perda per ritrovar se stesso e la via del ritorno, appare una luce a guidare il cammino. E l’uomo, smarrito nella notte di se stesso, scruta il cielo alla ricerca di una stella perduta. La speranza della luce è qui rappresentata da Dedalo, un’architettura di luci e di strutture cromate che s’intersecano, creando uno sfavillio come in una magica notte stellata.

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La Stanza deLLe BifoRe Ancora un passo verso l’alto e verso il futuro e ci troviamo nella stanza delle bifore, dove una fontana di gocce splendenti illumina la stanza. Una miriade di piccole luci supportate da delicati steli in metallo cromato a formare affascinanti composizioni che sembrano nascere dal soffitto. Elemento decorativo che mantiene un’anima tecnica data dall’utilizzo dell’acciaio e del LED come sorgente luminosa, Fontana Led si presta ad una lettura molto poetica, con la sua leggerezza e spettacolarità.

a cura della redazione

“ ...I LED sono protagonisti assoluti,

senza necessità di sovrastrutture, se non il minimo che serve per il funzionamento...

Dedalo è una sospensione con 24 LED bianco neutro, con struttura in metallo e acciaio, aste in metacrilato trasparente e una lente satinata ad effetto concentrante

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ClassifiCazione a livelli degli impianti elettriCi residenziali

L’ampliamento della Norma CEI 64-8 è pensata per rispettare al meglio le esigenze della casa e di chi la vive

Un livello Base, un livello Standard e uno Domotico. È questa la nuova classificazione degli impianti elettrici domestici, nella quale trovano immediata applicazione i contenuti altamente innovativi presenti nella Variante 3 alla Norma CEI 64-8, di riferimento per gli impianti elettrici residenziali, entrata in vigore nel mese di settembre. «L’entrata in vigore della nuova classifi-

Un’evoluzione culturale che amplia gli obiettivi classici della protezione e della sicurezza in campo elettrico, riconoscendo l’importanza della componente domotica

cazione “a livelli” degli impianti elettrici per l’edilizia residenziale garantisce maggiore sicurezza, comfort, nonché più protezione della casa e controllo dei consumi», spiega Angelo Maspero, Presidente Csi-Anie «In altre parole, la revisione della Norma promuove una migliore qualità della vita domestica, con notevoli vantaggi per l’utente finale. Inoltre, l’aggiornamento normativo risponde alla crescente domanda, ampliatasi sempre più negli ultimi anni, di sostenibilità ambientale e di efficienza energetica nel Sistema Edificio». Al pAsso con l’evoluzione tecnologicA Questa classificazione degli impianti elettrici in 3 livelli descrive ciò che gli utenti potranno scegliere nel momento in cui, rivolgendosi a un installatore di impianti elettrici, decidano di installare un nuovo impianto oppure di rinnovarlo. L’utente finale potrà d’ora in poi chiedere all’installatore che la realizzazione dell’impianto elettrico sia di livello 1, 2 o 3, dove il livello 1 individua la configurazione minima che dovrà avere un impianto perché possa essere considerato a norma. I livelli superiori 2 e 3 aumentano le prestazioni dell’impianto e, quindi, la sua fruibilità, adeguandola sia alle necessità degli utenti, sia alla morfologia dell’habitat. Per entrare nel

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A beneficiarne della nuova classificazione a livelli, ovviamente, anche il risparmio energetico all’interno dell’abitazione

importAnte essere informAti È proprio a dimostrazione di questa sensibilità che l’Associazione Csi (Componenti e Sistemi per Impianti), aderente a Confindustria Anie, ha presentato la Campagna di Comunicazione, concepita proprio per rendere comprensibili, sia all’utente finale, sia al canale professionale della filiera elettrica ed edile, tutte le implicazioni connesse all’entrata in vigore della variante normativa. Il messaggio trasmesso è che scegliere un impianto a livelli rappresenta un investimento sicuro sotto diversi aspetti: da un significativo miglioramento della qualità della vita, a un innalzamento della sicurezza domestica e del comfort, con conseguente valorizzazione dell’immobile. Tra gli altri strumenti utilizzati per la Campagna di Comunicazione (pagine pubblicitarie, pubblicazioni informative per utenti finali ed operatori del settore, video esplicativi), il sito Web della Campagna www.impiantialivelli.it, che illustra in modo diretto e accattivante le principali novità introdotte dalla classificazione degli impianti elettrici a livelli e tutte le opportunità offerte dall’adeguamento tecnologico correlato. a cura della Redazione

NORMATIVA

dettaglio, l’impianto Base (livello 1) è il livello ideato a misura di chi fa dell’impianto elettrico un uso essenziale, senza per questo rinunciare a sicurezza ed efficienza. Installare in casa un impianto di Livello 1 vuol dire preservare in maniera sostanziale l’abitazione dal rischio di incidenti domestici dovuti al malfunzionamento dell’impianto elettrico. Il livello 2 (Standard) prevede un aumento della dotazione e dei componenti rispetto al livello 1, oltre che alcuni servizi ausiliari, quali il videocitofono, l’allarme intrusione e il sistema di controllo carichi. Quest’ultimo serve per ridurre i consumi energetici e ottimizzare l’uso dell’energia elettrica. Preservando la casa da minacce esterne, i videocitofoni ed i sistemi di allarme intrusione sono dotazioni obbligatorie in un impianto di livello 2 che, oltre ad aumentare i numeri di punti prese, punti luce e interruttori differenziali, permette alla casa di essere più attenta ai consumi e ancora più sicura. Oltre a prevedere un ulteriore aumento delle dotazioni rispetto al livello 2, il livello 3 (Domotico) deve poter gestire almeno 4 funzioni domotiche quali, ad esempio, l’allarme intrusione, il controllo carichi, la gestione comando luci, la gestione temperatura, la gestione scenari, il controllo remoto, il sistema diffusione sonora, la rilevazione incendio, il sistema antiallagamento e/o la rilevazione gas. L’impianto di livello 3 è concepito specificamente per chi considera la tecnologia una componente importante di ottimizzazione della vita domestica. A beneficiarne è anche, ovviamente, il risparmio energetico all’interno dell’abitazione. L’introduzione di questa classificazione è il frutto di una crescente sensibilità nei confronti di una cultura della sicurezza delle persone che deve contribuire a contrastare e ridurre il numero di incidenti domestici (sono oltre 45.000 all’anno), anche mortali, dovuti a problemi all’impianto elettrico, con danni sociali quantificati in milioni di euro. Sono, infatti, 12 milioni (2/3 del totale di quelle costruite prima del 1990) le abitazioni con impianti elettrici non a norma che, oltre a essere pericolosi per le persone, lo sono anche per i vari dispositivi collegati all’impianto elettrico, che potrebbero mal funzionare o essere danneggiati da un impianto non a norma.

Il sito Web illustra in modo diretto e accattivante le principali novità introdotte dalla classificazione degli impianti elettrici a livelli

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E.TECH EXPERIENCE. LA FIERA CORRE VERSO IL FUTURO. Biennale Internazionale dell’Energia, dell’Impiantistica elettrica e dell’Illuminazione

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E.TECH Experience è la nuova mostra della filiera energetica, fatta di prodotti ma soprattutto di soluzioni. Suddivisa in tre aree – energia, impiantistica e illuminotecnica – ma unica nella visione d’insieme. Un’occasione per progettisti, installatori, distributori e grandi utilizzatori per aggiornarsi e crescere professionalmente. Registrati su www.hub.etechexperience.com : farlo subito conviene!

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Dall’esperienza maturata nella progettazione di interruttori scatolati e aperti, abbinata alla collaborazione costante con i grandi produttori di turbine eoliche e alla particolare attenzione di ABB per la generazione di energia da fonti rinnovabili, è nata la soluzione innovativa per la protezione degli impianti a frequenza variabile costituita dagli interruttori scatolati Tmax VF e dagli interruttori aperti Emax VF. Queste apparecchiature sono specificatamente dedicate alle applicazioni nei settori eolico, mini-idroelettrico, moto ondoso e nella trazione. Gli interruttori Tmax VF e Emax VF sono adatti per operare in un campo di frequenza compreso tra 1 Hz e 200 Hz, garantendo la protezione contro i sovraccarichi e i cortocircuiti del generatore, degli inverter e delle loro connessioni al generatore e assicurando l’isolamento della fonte di energia elettrica nelle attività di manutenzione. La compatibilità con tutti i tipi di generatori, anche con funzionamenti in sovravelocità, è assicurata grazie alla tensione nominale d’impiego sino a 1.000 Vca e corrente nominale da 800 A sino a 5.000 A. I nuovi interruttori sono disponibili nella versione a 3 poli, fissa o estraibile, e si suddividono in bassa frequenza (da 1 Hz a 60 Hz) e alta frequenza (da 20 Hz a 200 Hz); in dettaglio la gamma comprende: - Tmax T6/VF per basse frequenze e Tmax T6/VF per alte frequenze; - Emax E2/VF, E3/VF per basse frequenze e Emax E2/VF, E3/VF, E4/VF, E6/VF per alte frequenze. Grazie alla tecnologia Sace VFT (Variable Frequency Technology) sono stati migliorati anche gli sganciatori di protezione (trip unit), ottimizzati i sensori di corrente e le camere d’arco. La protezione dalle sovracorrenti può essere realizzata con quattro tipi di trip unit differenti, in base alla frequenza ed alla corrente nominale d’impiego: - termomagnetico, per frequenza da 1 a 60 Hz fino a 800 A; - PR222/VF, per frequenza da 20 a 200 Hz fino a 800 A; - PR122/VF, per frequenza da 1 a 60 Hz fino a 2.500 A; - PR111/VF, per frequenza da 20 a 200 Hz fino a 5.000 A. Tutte queste caratteristiche garantiscono un’elevata precisione delle funzioni di protezione ed elevate prestazioni in termini di potere di interruzione per tutta la gamma di frequenze prevista, mantenendo le stesse dimensioni degli interruttori standard. Le caratteristiche dimensionali, assieme alla doppia certificazione IEC/UL in funzione dei modelli, concorrono a ridurre il numero di componenti nei quadri elettrici, i tempi di progettazione, di installazione, di manutenzione ed ottimizza anche la gestione del magazzino.

PROPOSTE

ABB: protezione degli impianti a frequenza variabile

Presentata da Aros Solar Technology la nuova versione del software di monitoraggio SunVision2, compatibile con tutta la gamma di inverter Sirio. Sviluppata interamente in C++ in quattro moduli secondo un’architettura Client/Server, la nuova applicazione consente di monitorare fino a 255 elementi (Inverter e/o StringBox), raggruppabili fino a un massimo di 64 impianti. La visualizzazione grafica delle grandezze elettriche fornisce al cliente una chiara panoramica dello stato dell’impianto e, mediante opportuni contatori, sono sempre disponibili i valori di energia prodotta, il calcolo della riduzione di emissioni di CO2 ed il ricavo economico generato. SunVision 2 garantisce, infatti, un aggiornamento costante sullo stato degli inverter, degli StringBox e dei sensori ambientali, sia localmente, sia con l’invio di messaggi in rete. È, inoltre, possibile definire una lista di utenti che riceveranno e-mail, fax, messaggi vocali e SMS in caso di anomalie o fermi macchina, mentre i report grafici permettono di monitorare la produzione di energia giornaliera, settimanale, mensile ed annuale dell’impianto. Grazie alla nuova routine di esportazione in formato testo, è possibile anche utilizzare i dati in varie applicazioni software per successive analisi statistiche.

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Zeca: avvolgitori per segnali

Azienda piemontese di Feletto, nella periferia nord di Torino, da molti anni la Zeca è diventata un operatore di riferimento nel mercato dei prodotti dedicati all’industria e ai professionisti. La società aveva notato come all’interno della propria gamma di avvolgitori mancassero degli apparecchi dedicati agli utenti che desiderano trasferire basse tensioni, segnali, dati, ecc. Nel settore dei PLC, delle telecomunicazioni, del medicale, dei segnali audiovisivi, dei finecorsa e in moltissime altre applicazioni, da sempre gli operatori impiegano gli stessi cavi e, soprattutto, gli stessi collettori che servono per trasferire tensioni più elevate. Questo, però, genera nell’utilizzo molti problemi di stabilità e continuità del segnale. Zeca ha, quindi, ideato un apparecchio che, sfruttando un collettore nato appositamente per trasferire i segnali, garantisca per un lunghissimo periodo stabilità di trasmissione. Questa nuova serie di apparecchi è disponibile in due versioni principali: una, più economica, con involucro in polipropilene (articolo 4712), con 10 metri di cavo 12 mm2 x 0,50 mm2 e con grado di protezione IP42. La seconda, più costosa, in versione metallica (articolo 6712/PRC/IP65), equipaggiata con 22 metri di cavo 12 mm2 x 0,5 mm2, in versione stagna, con protezione IP65. Il collettore montato in entrambe le versioni risulta adatto per cavi fino a 12 conduttori, eventualmente anche schermati, e può operare con portate massime di 2 A, ad un valore di tensione massimo di 48 V. Per aumentare la qualità del prodotto, gli anelli e le spazzole sono in lega d’oro e la coppia di attrito è estremamente bassa. Zeca si è anche resa conto che le possibilità applicative di questi apparecchi sono veramente molteplici e, quindi, si rende disponibile a studiare anche applicazioni particolari, adattate alle richieste cliente.

Hager sicureZZa: novità in vetrina a e.teCH experienCe

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Le soluzioni e le competenze di Hager sicurezza saranno sotto i riflettori della manifestazione fieristica E.TECH Experience, nella cornice di Fiera Milano. L’azienda occuperà un’area espositiva ad isola di circa 100 m2, situata al centro del Padiglione 5 presso gli stand E 15 e F 20. Nei quattro angoli dell’area, verranno esposte novità ed anteprime dell’azienda, suddivise per tipologia. Una sezione sarà riservata alle soluzioni per la protezione perimetrale ed esterna: nel dettaglio, il nuovo rivelatore a doppio infrarosso antimascheramento per protezione di varchi, porte e finestre e le barriere a medio raggio da 30 e 60 m totalmente senza fili. Due corner saranno, invece, dedicati alla videointegrazione, con EzyTV, l’innovativo complemento di EzyDrive per visualizzare le telecamere sul televisore di casa, e i rivelatori ad infrarossi con fotocamera a bordo e memorizzazione o trasmissione delle immagini. Nel quarto ed ultimo angolo troverà spazio un’anteprima e novità assoluta nel mondo di Hager sicurezza: il nuovissimo sistema misto radio/filo che permetterà l’installazione di periferiche filari e periferiche radio logisty.expert, tutte con la medesima semplicità e facilità di installazione che contraddistingue gli impianti d’allarme logisty. Nel corso della manifestazione, sono inoltre previsti due incontri con gli IQL (Installatori Qualificati Logisty), durante i quali saranno presentate tutte le ultime novità di Hager sicurezza.

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Schneider eLectric: uffici ad alte prestazioni energetiche

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Studiata per garantire la continuità di servizio nelle più differenti tipologie di edifici, la linea civile anti effrazione Soliroc di Legrand è robusta (IK10) e a tenuta stagna (IP55), particolarmente funzionale in tutti quegli ambienti e quelle applicazioni, interne ed esterne, dove sia indispensabile garantire un’estrema robustezza all’installazione elettrica. Garantendo resistenza agli urti e ai tentativi di effrazione o di asportazione e protezione agli elementi esterni, la serie si adatta agli ambienti in cui una linea civile classica non potrebbe garantire un’adeguata continuità di servizio o rischierebbe di degradarsi esteticamente e funzionalmente in tempi rapidi. Grazie a un design razionale e curato, Soliroc risulta armonicamente inseribile anche negli ambienti più ricercati, garantendo prestazioni funzionali elevate e resistenza all’acqua, ai colpi, agli urti.

PROPOSTE

Legrand: installazioni elettriche robuste

Specialista globale nella gestione dell’energia, Schneider Electric presenta Roombox: una soluzione per la distribuzione elettrica di nuova concezione, basata su un’architettura decentralizzata e multi-applicativa, che rivoluziona la progettazione e l’installazione degli impianti elettrici negli uffici. Contrariamente ai sistemi tradizionali, che prevedono uno o più quadri centralizzati da cui partono diverse linee destinate a servire l’edificio locale per locale, con Roombox ogni zona con una superficie di circa 50 m2 (un open space, 4 uffici individuali contigui, ecc.) viene dotata della propria alimentazione decentralizzata, unita a funzioni dedicate di protezione, misura dei consumi e controllo delle tre applicazioni chiave dell’edificio: illuminazione, schermatura solare e HVAC (riscaldamento, ventilazione e climatizzazione), semplificando ulteriormente la gestione e l’installazione. L’inedita architettura di Roombox semplifica le attività di installazione in modo sostanziale. Rispetto ad un’architettura tradizionale, le esigenze di cablaggio elettrico e di comunicazione si riducono dal 30 al 60 per cento. Infatti, a monte, è sufficiente un solo circuito elettrico per alimentare diverse unità Roombox, evitando di dover installare numerose canaline per cavi (ad esempio, su una stessa linea trifase con sezione di 2,5 mm2 possono essere collegate fino a 9 Roombox); a valle, ogni apparecchiatura è alimentata e comandata individualmente dalla Roombox, riducendo le distanze di cablaggio in quanto le utenze si trovano nelle immediate vicinanze. L’utilizzo di cavi già dotati di connettori rapidi con forme e colori differenti semplifica ulteriormente il montaggio e limita gli errori di cablaggio. Nell’insieme, richiedendo meno linee in uscita, il quadro elettrico ha dimensioni più compatte e permette di risparmiare preziosi metri quadrati nei locali tecnici da dedicare ad attività a valore aggiunto. Un ulteriore risparmio si ha sulla quantità di rame; si può stimare una riduzione di 100 kg per un edificio da 1.900 m2, passando dai 440 kg di un’installazione con architettura tradizionale, ai 340 kg di una soluzione dotata di Roombox.

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Orieme: misuratore d’energia

SiemenS: ampliate le funzionalità degli inverter centrali

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La crisi di questi anni ha imposto a tutti un rigido controllo sui budget familiari e il controllo dei consumi energetici rappresenta un fattore determinante per contenere i costi destinati all’energia elettrica. Eco, la nuova linea di misuratori d’energia elettrica di Orieme, propone Energyco, il misuratore dell’energia consumata all’interno dell’abitazione che permette di monitorare i consumi in tempo reale anche quando si attiva lo stand by e si spengono gli elettrodomestici. Il vantaggio che ne deriva è la possibilità di gestire il consumo energetico, risparmiando in questo modo denaro e rispettando l’ambiente, in quanto un utilizzo più consapevole dell’energia elettrica comporta una minore immissione di CO2 nell’ambiente. Il misuratore di energia elettrica è dotato di un grande display che permette un’immediata lettura delle principali informazioni e un monitoraggio preciso dei costi e delle emissioni di CO2: istogramma sempre visibile, visualizzazione dei dati raccolti durante le 6 ore, i 6 giorni, le 6 settimane ed i 6 mesi precedenti, visualizzazione istantanea e storica di costi, visualizzazione totalizzatrice di costi, visualizzazione data e ora, visualizzazione temperatura ambiente e umidità. Energyco è composto da un monitor e un trasmettitore, che sono costantemente in comunicazione attraverso un sistema wireless. Fra le principali caratteristiche si segnalano: impostazione dell’allarme giornaliero al superamento della soglia di consumo, retroilluminazione verde attivabile tramite tasto dedicato, visualizzazione delle valute, indicatore batterie scariche (per monitor e trasmettitore, direttamente sul display), errore massimo inferiore al 10%, misurazione corrente, impostazione della tensione da 100 a 250 Vca, intervallo di trasmissione impostabile 8 s, 16 s, 32 s o 64 s, trasmissione massima fino a 30 metri, rapporto del carbonio (impostabile) 0,5 kg CO2/kWh e frequenza di trasmissione 433,92 MHz. Il misuratore di consumo d’energia elettrica Energyco ha un design che si adatta all’arredamento più moderno, ideale per tutti gli ambienti. La linea Eco è composta da 5 prodotti: Energyco, Parsimonio, Multiclick, Multi-by ed Easy-by.

La Divisione Industry Automation di Siemens ha ampliato il suo portafoglio di inverter centrali con i nuovi system boxes Sinvert PVS Controlbox 300, Sinvert PVS Combox 100, Combox 200 e Sinvert PVS WeatherStation 200. I system boxes sono stati progettati appositamente come componenti aggiuntivi per gli inverter della serie Sinvert PVS800, PVS500 e PVS600, tuttora presenti sul mercato. Con il Sinvert ControlBox 300 è possibile controllare la potenza attiva e reattiva di grandi impianti PV, costituiti da numerosi Sinvert PVS, attraverso segnali digitali. Secondo normative ufficiali come il Renewable Energy Act (EEG) o la Direttiva sulla media tensione dell’Associazione tedesca dell’energia e dell’acqua (BDEW), gli operatori della rete devono essere in grado di controllare le prestazioni dell’approvvigionamento dell’impianto da remoto. Il system box registra costantemente le informazioni relative alla potenza attiva, la tensione e la frequenza dell’intero parco solare. Gestendo queste informazioni, l’apparecchio controlla tutti gli inverter presenti dell’impianto solare. I Sinvert PVS ComBox 100 e ComBox 200 consentono non solo la connessione rapida dell’inverter alla rete LAN, ma anche alla Ethernet LAN tramite doppino di rame intrecciato o cavo in fibra ottica in linea o ad anello. Il Sinvert PVS abbinato al ComBox 200 tramite il PC industriale in esso installato, registra, salva e trasferisce le informazioni degli inverter connessi al portale internet Sinvert Webmonitor. L’operatore è così in grado di controllare la produzione degli inverter da remoto tramite software. Il Sinvert PVS abbinato al WeatherStation 200, permette di avere informazioni meteorologiche e ambientali, migliorando così la qualità del monitoraggio dell’impianto. La stazione meteo è dotata di sensori che registrano la temperatura ambientale, il livello di irraggiamento, la temperatura delle celle solari e dei moduli. Non solo, il system box può essere ampliato con sensori aggiuntivi per la misurazione della velocità del vento, della direzione del vento e delle precipitazioni piovose. Le informazioni acquisite tramite il Sinvert PVS WeatherStation 200, consentono di verificare se l’impianto PV sta producendo a livelli ottimali, contribuendo a massimizzare l’efficienza dell’impianto.

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aci FarFisa: pulsantiera antivandalo

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Nell’ambito dell’offerta dei contenitori da incasso, Elettrocanali presenta la rinnovata serie di scatole di derivazione Serie 350, soluzione per tutte le derivazioni e connessioni degli impianti realizzati all’interno di pareti in muratura. Le cassette di derivazione sono realizzate in tecnopolimero antiurto a base di polistirolo: resistono agevolmente alle operazioni d’incasso e finitura delle pareti; l’ampio anello perimetrale garantisce, inoltre, una tenuta maggiorata nella muratura. La particolare conformazione delle sedi di fissaggio delle viti dei coperchi permette la regolazione del piano orizzontale, per installare i coperchi stessi perfettamente orizzontali, indipendentemente dalla precisione dell’incasso della scatola. Il fondo delle scatole è predisposto per il fissaggio di morsetti di derivazione, guide di fissaggio a Norma DIN EN 50022, per fornire un supporto alle moderne apparecchiature domotiche, di sicurezza e di controllo. L’elevato volume interno permette la corretta derivazione dei diversi circuiti in uno spazio adeguato, mentre la possibilità di dividere le cassette tramite gli appositi separatori, realizza la segregazione e separazione delle diverse funzionalità. I coperchi sono realizzati in materiale antiurto in colore bianco RAL 9001: robusti e tinteggiabili hanno una bassa sporgenza della parete, per adattarsi agevolmente a tutte le finiture. Sono disponibili ben 11 soluzioni dimensionali diverse, che spaziano dalla più piccola 92 mm x 92 mm x 45 mm, fino alla più grande 480 mm x 160 mm x 70 mm, per ottenere sempre l’ideale compromesso fra le necessità tecniche d’installazione e l’opportunità di celare alla vista i punti di derivazione. Oggi le cassette sono offerte anche con coperchio paramalta in cartoncino a corredo: offrono all’installatore la massima protezione delle scatole e delle tubazioni durante le opere murarie e la tinteggiatura, evitando le operazioni di pulizia dovute all’imbrattamento e il rischio di ostruzioni delle tubazioni, con conseguente risparmio di tempo e denaro. Le scatole di derivazione serie 350 sono costruite in accordo con le normative internazionali di riferimento e si fregiano delle relative certificazioni, tra le quali il marchio IMQ.

PROPOSTE

ElEttrocanali: scatole da incasso

Solidità, affidabilità ed eleganza, sono queste le parole chiave che descrivono sinteticamente ed al meglio Matrix Style, moderna linea modulare di posti esterni antivandalo, oggi rinnovata nelle finiture e nei materiali. La linea è concepita per opporre resistenza allo scasso, alla penetrazione di solidi e getti d’acqua, specifiche tecniche garantite dai rispettivi valori di protezione IK09 e IP45. Oggi Matrix Style si evolve con cromatismi e finiture ancora più attuali, che conferiscono ulteriore eleganza alla sua robusta e consolidata struttura. Le cornici, infatti, sono disponibili anche in colore grigio titanio opaco, mentre le placche in acciaio sono lucidate a specchio che, oltre ad un aspetto ancora più elegante, garantiscono ulteriore durata nel tempo. Placche e pulsanti sono in acciaio inox, questi ultimi sono retro illuminati con LED verdi per un’immediata individuazione in situazioni di scarsa illuminazione. Grazie alla modularità, sono possibili installazioni video o solo citofoniche anche ad elevato numero di utenze ed in configurazione in linea orizzontale piuttosto che l’abituale verticale. La gamma si completa con i tettucci parapioggia che, in alternativa alle scatole da incasso, consentono il montaggio a muro. Matrix Style consente installazioni sia analogiche, sia digitali delle tecnologie Duo System, FN4000 e DF6000.

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Scame: ancora più funzionale il nuovo catalogo generale

comitato elettrotecnico italiano: disponibile cei Magazine per sMart phone

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Scame conferma l’orientamento alle esigenze del cliente attraverso i progetti di ricerca e sviluppo, per realizzare prodotti rispondenti alle necessità del mercato, ma anche con la predisposizione di un catalogo che faciliti l’individuazione di tutte le gamme di prodotto destinate agli impianti elettrici. L’attenzione verso il cliente si legge anche nella capacità di comunicare e di offrire risposte rapide e precise agli utilizzatori finali. Il catalogo generale 2011-2013 è una pubblicazione completa di indici per settore e gamme di prodotto, dal domestico all’industriale, agli accessori, per risolvere i piccoli e grandi problemi legati all’utilizzo dell’energia elettrica. La struttura del nuovo catalogo è simile a quella della versione precedente, con la suddivisione in due parti tematiche: la prima riporta i codici di prodotto, mentre la seconda fornisce preziose indicazioni con le schede tecniche, importanti specialmente per conoscere in modo approfondito le caratteristiche dei prodotti. Per facilitare la consultazione, la prima parte è stata suddivisa in quattro sezioni principali: Domestico, Industria, Cablati ed Accessori, non più identificabili da colori differenti, ma dalle mascotte con il simbolo dei prodotti della sezione. Importante novità è l’inserimento dei rimandi alle applicazioni Web “Combiwizard” e “Combifinder” nella sezione 2.3: “Involucri per apparecchi elettrici in materiale isolante e metallo”, e nella sezione 3.1: “Quadri assiemati”. Queste applicazioni Web, studiate nell’ottica di migliorare e semplificare il lavoro degli utilizzatori finali, consentono di trovare rapidamente un quadro già assemblato, certificato e pronto all’uso, grazie all’esperienza e all’assistenza dei tecnici Scame. Di tutto rilievo è anche il codice QR code presente sul retro della copertina, contenente il link diretto al catalogo on line sul portale Scame. Il nuovo catalogo 2011-2013 è disponibile in versione cartacea (si può richiedere alle Agenzie di vendita diffuse su tutto il territorio nazionale, o inviando un’email a scame@scame.com), oppure in versione elettronica (scaricabile dal sito www.scame.com nella sezione “Documentazione”).

La rivista d’informazione CEI Magazine è ora disponibile per tutti gli utenti smart phone, scaricabile gratuitamente dall’App e-dicola. Già on line gratuitamente dal 2008, CEI Magazine compie un’ulteriore evoluzione, grazie alle potenzialità offerte dalle nuove tecnologie mediatiche. Sempre all’avanguardia nel favorire l’adozione dei nuovi media per raggiungere la propria utenza, il CEI è da oltre 10 anni sul Web con il proprio portale www.ceiweb.it, dotato anche di negozio virtuale. Negli ultimi tempi ha aperto, inoltre, un profilo sul social network Facebook e su Linkedin. CEI Magazine resta disponibile in formato Web, accessibile dal sito per l’estratto relativo agli aggiornamenti normativi, contenente gli elenchi delle nuove Norme CEI pubblicate, le inchieste pubbliche, le Norme Europee recepite, le ratifiche CENELEC e la segnalazioni ETSI e, in versione integrale, per tutti i Soci e gli abbonati. L’abbonamento alla rivista è gratuito, previa richiesta attraverso apposito modulo scaricabile dal sito CEI.

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Da sempre attenta alle esigenze dei propri clienti, Emerson Process Management, per venire incontro ancora di più alle necessità degli utenti di Internet, ha completamente modificato nella veste grafica il sito della la filiale italiana (www.emersonprocess.it), per permettere un accesso ancora più semplice alle informazioni. Il nuovo stile, che ricalca la veste dei siti istituzionali Emerson, segue le più recenti tendenze in materia di grafica Internet, e prevede una home page interamente visualizzabile senza dover effettuare lo scrolling dello schermo, nella quale sono presenti le informazioni più rilevanti. Menu a tendina, posti sulla parte superiore della home page, rendono possibile accedere sia alle informazioni riguardanti le linee di prodotto, sia alle soluzioni suddivise per settore industriale, oltre che alla documentazione ed agli eventi. L’accessibilità diretta è facilitata dalla presenza dei contatti in home page. Con questo nuovo sforzo, Emerson intende proiettarsi ulteriormente verso le esigenze dei propri clienti, con l’obiettivo di consentire loro di trovare le informazioni cercate senza particolari sforzi e, al tempo stesso, trasferire i messaggi importanti introdotti dalle nuove tecnologie con una veste accattivante ed al tempo stesso non invadente. È anche accessibile il sito corporate di Emerson tramite il link ad emerson.com, posto nel menu situato nella parte alta della home page.

ElEttronica santErno: funzionalità e design ad alto valore energetico

Società del gruppo Carraro, Elettronica Santerno ha recentemente rinnovato il proprio sito Web, creando un nuovo punto d’incontro di facile consultazione e dalle innovative funzionalità (www.santerno.com). Progettato ex novo nei contenuti e nella grafica, oltre a costituire una fonte informativa preziosa e facilmente fruibile su tutto ciò che riguarda l’azienda e le tecnologie proposte, si arricchisce di un nuovo e utilissimo tool: Solar Designer. Si tratta di un configuratore per impianti fotovoltaici nato come servizio gratuito ad alto valore aggiunto dedicato ai clienti, utilizzabile da remoto in qualsiasi momento e consultabile on line su http://design.sunwayportal.it. Grazie a questo strumento – con interfaccia intuitiva e dinamiche user-friendly – la progettazione dei principali componenti dell’impianto diventa estremamente semplice per tutti, dal tecnico specializzato a chi vuole creare un sistema domestico in autonomia. Il nuovo sito Santerno, disponibile in 6 lingue, ma presto tradotto in 8, è suddiviso in 7 macro aree tematiche: Azienda, Prodotti, con le relative soluzioni; News ed eventi; Network, con le informazioni sulle filiali mondiali, i distributori e i centri assistenza; Servizi, che offre una panoramica a 360° di tutti i nuovi tool Santerno (come il Solar Designer e il telecontrollo Sunway portal); Jobs, dedicato al mercato del lavoro; Contatti. La sezione Prodotti è suddivisa ulteriormente nelle macrocategorie settoriali (fotovoltaico, eolico e industriale), dove è inoltre possibile scaricare tutto il materiale in formato PDF sulle soluzioni dell’azienda. Questa sarà una sezione in continuo aggiornamento, in modo da garantire all’utente un efficiente servizio in linea con le diverse esigenze. «Non volevamo creare la solita vetrina on line, ma fornire un nuovo tipo di servizio agli utenti che possono così trovare facilmente qualsiasi tipo di informazione, fino a venire in contatto diretto con la realtà dell’azienda», ha dichiarato Franco Valentini, Direttore Marketing di Elettronica Santerno.

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STAMPA TECNICA

EmErson ProcEss managEmEnt: nuovo sito internet

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Pagina

Anse 2000 06 ABB 06-22-73 AICA 08 Riello UPS 08-48 ANIE 10-70 Aros Solar Technology 10-73 Prosiel 12 Selta 12 Philips 15 Vortice 16 Schneider Electric 16-75 Enfinity 18 Politecnico Milano 18 Conergy 20 Siemens 20-76 Siel 22 Emerson Network Power 24-45 IFI 24 Gewiss 34 APC 44 Borri 44 Eaton 45 Gruppo K.E.R.T 46 Lever 46 Phoenix Contact 47 Powertronix 47 Socomec UPS 48-52 EDSLan 50 Osram 54 Flir 58 Solon 62 General Electric 64 Metal Spot 66 Zeca 74 Hager Sicurezza 74 Legrand 75 Orieme 76 Elettrocanali 77 ACI Farfisa 77 Scame 78 Emerson Process Management 79 Elettronica Santerno 79

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INSERZIONISTI

ABBIAMO PARLATO DI...

Azienda

AROS Solar Technology www.aros-solar.com pagina 17

Fox & Parker Italia www.fox-parker.it pagina 29

Astrid www.astridups.it III copertina

Gewiss www.gewiss.com pagina 23

Atral Italia www.atral.it pagina 49

Giovenzana www.giovenzana.com pagina 25

BTicino www.bticino.it pagina 7 - 9

Lovato Electric www.lovatoelectric.com pagina 21

Chint Italia www.chint.it pagina 41

Osram www.osram.it pagina 1

Dehn Italia www.dehn.it pagina 15

Riello www.riello-ups.com pagina 2

Emerson www.emersonnetworkpower.com II copertina

SolarWorld www.solarworld-italia.com pagina 19

E.Tech www.etechexperience.it pagina 72

Urmet Domus www.urmetdomus.it pagina 11 - 13

Fanton www.fanton.com pagina 14

Wago www.wago.it IV copertina

www.commercioelettrico.com




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