Commercio Elettrico giugno 2011

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Giugno 2011

COMMERCIO ELETTRICO

1, N. ANNO 2, N. 45 -- NOVEMBRE GIUGNO 20112010 e7

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IL BUSINESS MAGAZINE DEI DISTRIBUTORI E GROSSISTI DI MATERIALE ELETTRICO

Quando arriva il caldo state freschi con Vortice

FEDERAZIONE Impegno per la Grande Fiera FEDERAZIONE Gestire al meglio le risorse energetiche ECONOMIA Come pagano le imprese

COMMERCIO COMMERCIO ELETTRICO ELETTRICO

SPECIALE LOMBARDIA La Lombardia vive di grandi numeri NORMATIVA Tornano incentivi sicuri per il fotovoltaico EVENTI Il sole continua a sorridere al mondo elettrico

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IMPRESE Un nuovo spazio per i professionisti della luce

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IMPRESE Qualità e sicurezza negli impianti elettrici

Organo Ufficiale FME



Mylos. Il sistema integrato pensato per essere al tuo servizio, per esserti pi첫 vicino, per dare vita a un nuovo modo di essere installatore. Essere ABB.

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EDITORIALE

Una buona notizia, la filiera del mercato elettrico ha saputo compattarsi sul progetto E.TECH Experience che, sulla tradizione della gloriosa INTEL, intende offrire al comparto italiano dell’elettrico un’occasione di visibilità internazionale. Un bravo dunque ad ANIE e FME che si sono ufficialmente impegnate a sostenere l’evento. E, in particolare, FME lo fa anche affiancando Opificium, la fondazione dell’Associazione dei Periti Industriali, nell’organizzazione e promozione dei Convegni: “RottamAzione degli Impianti Elettrici”. A Milano, nei giorni della Fiera, si tireranno le somme e saranno illustrate le linee guida per gli interventi strategici da sottoporre ai policy maker. Dunque, mi pare proprio che ci sia un sacco di gente, tra l’altro molto qualificata, che si sta dando un gran da fare per questa fiera ed anche noi di Commercio Elettrico, nel nostro piccolo, contribuiremo con un Progetto Editoriale che prevede una collana di pubblicazioni monografiche dedicate ai convegni: “RottamAzione degli impianti elettrici”. Una collana che, con taglio giornalistico, riprenderà i contenuti degli incontri, per farli vivere nel tempo ed amplificarne la portata. Certo è, però, che dopo avere messo in campo i migliori generali – che tra l’altro conoscono le strategie più vincenti – e aver ordinato le migliori armi per ridare alla Fiera milanese il sapore della vittoria manca una sola cosa, fondamentale: l’esercito. Già apprendiamo, da questo numero del giornale, che su Milano (pardon, Rho), marceranno in quei giorni anche gli agenti di commercio per il loro Convegno nazionale. Grazie, ma non basta. Bisogna che verso i padiglioni marcino compatti gli installatori, gli architetti, i progettisti, insomma l’intera filiera. Bisogna che arrivino i distributori, piccoli e grandi. E necessita, infine, che i produttori, oltre a riempire gli stand dei migliori allestimenti per la vetrina dei loro prodotti, mettano in campo le strategie necessarie a rilanciare il mercato del futuro più prossimo. Senza tralasciare nessuno, se le istituzioni cominciassero a fare la loro parte, la Fiera avrebbe sicuramente un grande successo! Antonio Bernardi antonio.bernardi@commercioelettrico.com

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Anno 2, N.5

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COMMERCIO ELETTRICO

FEDERAZIONE 22

IL BUSINESS MAGAZINE DEI DISTRIBUTORI E GROSSISTI DI MATERIALE ELETTRICO

è una pubblicazione Edizione Speciale S.r.l. Via Ariberto 8, 20123 Milano Tel 02 581404 – Fax 02 58140444 E-mail: mail@edizionespeciale.it www.commercioelettrico.com REA 1686261 – P.I. 03580420960 Capitale Sociale 100.000,00 euro i.v. Anno 2 N° 5 – Giugno 2011 € 7

Per E.TECH Experience scendono in campo FME ed ANIE, che spronano il settore a collaborare per rendere grande l’avvenimento e restituirgli i fasti che furono dell’INTEL

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Direttore Editoriale Maurizio Gambini maurizio.gambini@commercioelettrico.com Redazione redazione@commercioelettrico.com

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Hanno collaborato Susanna Bernardi, Roberto Corti, Ilaria Di Napoli, Giancarlo Emanuel, Elisa Pastorino, Massimo Poletti, Marco Preti, Mauro Zola

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Ufficio Vendite e Pubblicità tel: +39 02 581404, fax: +39 02 58140444 mail: ufficiovendite@commercioelettrico.com

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ECONOMIA Come pagano le imprese Bene Germania, Svizzera, Messico e Taiwan. Male Regno Unito, Portogallo e Polonia. Italia: ai minimi dal 2007 i pagamenti alla scadenza

Condizioni di abbonamento Italia annuale: euro 70 Estero zona 1 e 2 annuale: euro 140 Estero zona 3 annuale: euro 200

Tutti i diritti sono riservati. Manoscritti, dattiloscritti, disegni, fotografie non saranno restituiti anche se non pubblicati. Nessuna parte di questa pubblicazione può essere riprodotta in alcun modo senza la preventiva autorizzazione dell’editore. L’editore e gli autori non potranno in alcun caso essere responsabili per gli incidenti o conseguenti danni che derivino o siano causati dall’utilizzo improprio delle informazioni contenute. L’IVA è assolta dall’editore ai sensi dell’art. 74 – 1° comma – lettera C del DPR n. 633/72 e successive modifiche. Ai sensi dell’art. 13 D.lgs 196 del 30/06/2003 il destinatario può avere accesso ai suoi dati, chiederne la modifica o la cancellazione come previsto dall’at. 7 del D.lgs 196/2003, oppure opporsi al loro utilizzo scrivendo a Edizione Speciale S.r.l. o telefonando a Edizione Speciale S.r.l. TEL. 02 581404. Numero registrazione presso il Tribunale di Milano: 156 del 31/03/2010 Iscrizione al Registro degli Operatori della Comunicazione N° 11208 - ISSN 0329-3479

E-Commerce: svolta per conquistare nuovi mercati Rexel sbarca sul Web per aumentare il confronto di soluzioni e prezzi e massimizzare gli investimenti in stock

Ufficio abbonamenti Edizione Speciale Srl Tel: 02 581404 abbonamenti@commercioelettrico.com

Stampa Multigraphic Srl - Arcore (MB)

Un nuovo brand e tanti giovani A Barcellona, Fegime Europa presenta il nuovo logo, ma soprattutto una squadra di giovani già in grado di assicurare un futuro certo all’organizzazione e alle loro aziende

Segreteria Amministrativa Paola Pasqualini

Agenti: Liguria, Piemonte, Valle d’Aosta Francesco Sena, Assistente Direzione Vendite mail: francesco.sena@commercioelettrico.com cell: +39 335 8152626, tel/fax: +39 011 710292 Lombardia (BG, BS, CR, LO, MB, MI, PV), Milano, Piacenza Alessandro Martinenghi mail: amartinenghi@commercioelettrico.com cell: +39 335 5258146 Mantova, Triveneto Paolo Simeoni mail: paolo.simeoni@commercioelettrico.com cell: +39 335 7887092, tel: +39 0422 495967 fax: +39 0422 460066

DISTRIBUZIONE Formazione e Fiera: due grandi obiettivi da raggiungere al più presto L’Associazione degli agenti di commercio sta facendo passi da gigante, con nuove adesioni, ma, soprattutto, con la creazione di importanti link con le Regionali di FME

Grafica e DTP Davide Candiani, Andrea Piomboni Coordinamento Editoriale Gabriele Brocca Romanin

Gestire al meglio le risorse energetiche Tecnologia, ricerca ed innovazione sono indispensabili per raggiungere l’obiettivo di produrre, distribuire e consumare in modo intelligente l’energia: questo il messaggio emerso dalla prima tappa di “RottamAzione degli impianti elettrici”

Direttore Responsabile Antonio Bernardi

Comitato Editoriale Antonio Bernardi, Giancarlo Profeti

FME s’impegna per la Grande Fiera del mondo elettrico

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EVENTI Il sole continua a sorridere al mondo elettrico L’assenza del Governo all’inaugurazione e il traccheggiare del Ministro Romani hanno amareggiato il popolo della grande fiera veronese. Comunque, è stato un successo, per proposte e numeri

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Il LED illumina la rinascita del mercato italiano Successo oltre ogni previsione per il salone Euroluce, che ha evidenziato quanto le nuove proposte stiano rianimando il lavoro dei grossisti

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IMPRESE 57

LA COPERTINA

Il Nord Est crede ancora nel fotovoltaico Nasce un’azienda che fornirà, chiavi in mano, impianti fotovoltaici residenziali, per PMI ed Enti pubblici, e una consulenza a 360 gradi sul risparmio energetico

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Un nuovo spazio per i professionisti della luce Un innovativo punto di vista sulla progettualità della luce, uno spazio per comunicare e offrire una vera esperienza nel mondo più rivoluzionario del lighting: questo è l’obiettivo di Osram HUB, il nuovo showroom inaugurato a Milano

Qualità e sicurezza negli impianti elettrici La nuova variante alla Norma CEI 64-8, introduce, a fianco delle tradizionali prescrizioni per la sicurezza, requisiti minimi per le prestazioni impiantistiche e funzionali degli impianti

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Vortice Elettrosociali Strada Cerca 2, 20067 Tribiano, Milano www.vortice.com

Multimetri espandibili con display grafico LCD Strumenti digitali di ultima generazione per tenere sotto controllo le reti di distribuzione, verificare la qualità e la disponibilità dell’energia elettrica, monitorare i consumi e lo stato dell’impianto: con la massima precisione

SOMMARIO

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MERCATO 50

Tanto rumore per nulla Reazioni contrastanti sul Quarto Conto Energia, anche se prevale la soddisfazione per le nuove certezze che il provvedimento porta al settore

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NORMATIVA 46

Tornano incentivi sicuri per il fotovoltaico La pubblicazione del Quarto Conto Energia rasserena l’animo degli operatori del settore fotovoltaico, riportando chiarezza sul futuro

SPECIALE LOMBARDIA 30

Incredibili Lumbard, nemici ogni giorno, amici una volta al mese Situata nella più ricca regione d’Italia, l’Associazione regionale lombarda deve risolvere diversi problemi per affrontare un mercato che ancora non è uscito dalla crisi

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RUBRICHE 6

La Lombardia vive di grandi numeri e di forti sollecitazioni professionali

NEWS

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PROPOSTE

Il Presidente Tommaso Ritucci racconta le esperienze della più grande, per numeri, Associazione di agenti in Italia

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stampa tecnica

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Anno 2, N.5

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SISTRI: proroga dei termini

EUEW: a Edimburgo la 56a Convention

06 Anno 2, N.5

Lo scorso 30 maggio è stato pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale il Decreto del Ministero dell’Ambiente che contiene la proroga dei termini di operatività del Sistri, il sistema di tracciabilità informatizzata dei rifiuti, originariamente fissati al 1° giugno e ora slittati al primo settembre prossimo. La proroga, richiesta da diverse Associazioni di operatori interessati alla normativa, tra cui anche FME, si è resa necessaria per garantire “ai soggetti obbligati di far fronte alle rispettive differenziate esigenze di adeguamento operativo necessarie a garantire la piena funzionalità del sistema”, come si legge nel testo del Decreto. Il Sistri “con tempistiche proporzionate e graduate” sarà, dunque, operativo a partire dal primo settembre per le aziende e gli Enti che hanno più di 500 dipendenti e per coloro che raccolgono o trasportano rifiuti speciali a titolo professionale autorizzati per una quantita’ annua complessivamente trattata superiore a 3.000 tonnellate. È, invece, prorogato il termine dell’operatività del sistema Sistri al primo ottobre per i produttori di rifiuti che hanno da 251 a 500 dipendenti; per i comuni, gli Enti e le imprese che gestiscono i rifiuti urbani della regione Campania. Proroga fino al 2 novembre per i produttori di rifiuti speciali non pericolosi che hanno da 51 a 250 dipendenti. Il termine è prorogato al 1° dicembre 2011 per le imprese e gli Enti produttori di rifiuti che hanno da 11 a 50 dipendenti e per le imprese e gli Enti che raccolgono o trasportano rifiuti speciali a titolo professionale autorizzati per una quantità annua complessivamente trattata fino a 3.000 tonnellate. L’operatività del Sistri è, infine, rimandata al 2 gennaio 2012 per i produttori di rifiuti che hanno fino a 10 dipendenti.

Dopo undici anni, torna nel Regno Unito la 56a Convention dell’Unione europea dei grossisti di materiale elettrico, che si terrà ad Edimburgo dal 9 all’11 giugno 2011. La scelta è ricaduta sulla città di Edimburgo, cuore finanziario e capitale della Scozia, una città rinomata per la sua storia, l’architettura e la cultura, in cui molti degli edifici in stile georgiano e vittoriano sono stati restaurati. Il programma dell’incontro è tutto incentrato non solo ad evidenziare le opportunità offerte oggi dal mercato, ma anche a fornire indicazioni chiare per il futuro, per adattarsi, crescere e prosperare in tempi di sfide sempre crescenti. FME sarà rappresentata dal Direttore Generale, Giancarlo Profeti, e da Simon Sanfilippo, delegato per il Web.

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Sacchi Elettroforniture: shopping in Toscana e in Liguria

Maurizio Sacchi

Ceriani Elettroforniture: nuovi punti vendita

08 Anno 2, N.5

Due colpi eccezionali quelli compiuti dall’azienda top di distribuzione materiale elettrico. Sacchi sbarca, infatti, in Liguria (marzo) e in Toscana e allarga così la propria sfera d’influenza. Sacchi in Liguria assorbe lo storico marchio Cime, che in passato aveva già ceduto qualche punto vendita alla Comoli Ferrari. Sono sette i punti vendita che cambiano bandiera e cioè, oltre a quello di Savona, i sei di Genova, situati a Fegino, Sturla, Prà, Valbisagno, Sampierdarena, San Fruttuoso. La Cime, capitanata da Massimo Gualco, era legata al consorzio Elex. Sacchi non fa la spesa solo da Elex, anche in Fegime ha trovato qualche cosa di interessante. Dal 1° aprile 2011 l’azienda Sacchi approda anche in Toscana. Questo grazie all’acquisizione della maggioranza delle quote della società Imep, un’importante realtà nel panorama elettrico italiano fin dai suoi esordi nel 1974. Imep rappresenta una quota rilevante del mercato locale, con un fatturato 2010 di 56 milioni di euro, conseguito grazie a 150 collaboratori dislocati nella sede di Prato ed in altri 12 punti vendita. Le filiali sono ad Arezzo, Bibbiena, Borgo San Lorenzo, Firenze Campo di Marte e Osmannoro, Follonica, Grosseto, La Spezia, Lucca, Massa, Pistoia, Viareggio. Ora i punti vendita del gruppo sono 41. Imep era in Fegime e ora passa nel consorzio Startre. A questo punto la Sacchi Elettroforniture è presente in quattro regioni: Piemonte, Liguria, Toscana e, ovviamente, Lombardia, dove nasce. Aggiornamento anche su Startre, che era già presente sia in Liguria, sia in Toscana, grazie a Comet. Ora rafforza la propria posizione e, oltre ad avere punti vendita in ogni regione del Nord, copre anche, al centro, Emilia Romagna, Toscana, Umbria e Marche.

Punto vendita numero 16 per Ceriani Elettroforniture. In maggio è stata, infatti, inaugurata la nuova filiale di Cornaredo, un punto vendita in provincia di Milano che va ad arricchire la già folta offerta che il distributore lombardo offre in questa zona. Rispetto al capoluogo lombardo, la filiale di Cornaredo si trova a ovest della città, all’interno della quale ci sono già quattro magazzini, ed altrettanti sono ora in provincia. Il piano di espansione non si ferma certo qui. La logica dei nuovi punti vendita della Ceriani prevede di coprire il territorio con magazzini distanti l’uno dall’altro almeno 10÷15 chilometri. Intorno alla filiale di Cornaredo c’è quella di Rho, ma anche quella cittadina di viale Certosa. Si tratta di un punto vendita simile, per dimensioni, agli altri del gruppo, con una superficie di circa 900 metri quadrati. Come a Origgio ed a Varese è in funzione il servizio 24 ore, che consente a chi fa pervenire alla filiale un ordine nell’orario di apertura, di ritirare anche a saracinesca abbassata, in qualsiasi momento. Inoltre, grazie ad un efficiente servizio di navette, che funziona per tutto il gruppo, è possibile ritirare nel pomeriggio i materiali ordinati entro le 11,45 del mattino. Insomma, Ceriani Elettroforniture continua a sperimentare per dare un servizio sempre più efficiente. E nel frattempo già si prospetta la bandierina numero 17: tra poco a Bergamo.

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AICE/ANIE: sicurezza in caso di incendio

Franco Carini, Presidente di AICE/ANIE

Scame Parre: cresce la potenza del suo impianto fotovoltaico

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A partire da marzo 2011 è on line il nuovo sito www.cavisicuri.it realizzato da AICE (Associazione Italiana Industrie Cavi e Conduttori Elettrici), federata ANIE, con la collaborazione di EUROPACABLE (Associazione che riunisce i principali produttori europei di cavi e conduttori elettrici), per fornire informazioni sulla sicurezza antincendio a progettisti e installatori, vigili del fuoco, Autorità europee e nazionali, rappresentanti politici, sindacati, associazioni dei consumatori, grossisti di materiale elettrico e associazioni professionali. «Questo nuovo sito è uno strumento di informazione fondamentale che per la prima volta viene implementato nel nostro Paese», ha dichiarato Franco Carini, Presidente di AICE/ ANIE. «Gli incendi hanno un costo elevato, innanzi tutto in termini di perdite di vite umane. Ma è certamente non trascurabile l’impatto significativo che possono avere anche sull’economia. L’innovazione tecnologica incorporata nei cavi consente di svolgere un ruolo importante nell’offrire adeguata sicurezza per prevenire gli incendi o limitarne gli effetti». Il nuovo sito offre contenuti scientifici, risponde ad una serie di domande specifiche sui cavi esposti al fuoco e risponde ai quesiti relativi alla Direttiva Europea sui Prodotti da Costruzione applicata ai cavi elettrici. Di facile accesso, fornisce agli utenti informazioni di semplice fruibilità sulle varie tipologie di cavi: Low Fire Hazard (a basso rischio d’incendio), LS0H (Low Smoke Zero Halogen - Ridotta emissione di fumi, senza alogeni). È presente altresì nel sito una biblioteca scientifica, con un database di informazioni tecniche che ospita saggi di diversi esperti sui rischi dei prodotti di combustione, l’acidità, le tecniche FTIR e simulazioni di fuga da incendi generati da cavi. La documentazione è scaricabile gratuitamente dal sito ed è possibile accedere ai profili degli autori e alle loro referenze. La sezione del sito relativa alle applicazioni identifica gli impianti elettrici realizzati in alcuni edifici in Europa che hanno adottato i cavi Low Fire Hazard. È organizzata per categorie abitative: ospedali e case di riposo, centri commerciali, scuole ed edifici ricreativi, musei ed edifici storici. I cavi sono invece classificati in base alla pericolosità e criticità delle condizioni di fuga in caso di incendio. Un’ulteriore sezione prevede le principali FAQ (domande-risposte) su fumo, acidità e Direttiva dei Prodotti da Costruzione. Un team di esperti di settore coordinati da EUROPACABLE ha la responsabilità del continuo aggiornamento del sito. In particolare, il team si occuperà di aggiornare i contenuti relativi alle applicazioni, alle nuove normative e ai regolamenti che saranno disponibili nei prossimi mesi.

La Scame investe nuovamente sulla produzione di energia pulita, quintuplicando la superficie coperta dai pannelli fotovoltaici con il nuovo impianto installato sui propri stabilimenti nella zona industriale di Campignano, a Parre. Il primo impianto, realizzato nel 2007 nella sede storica di via Costa Erta, accanto alle Piscine, copriva una superficie di 355 m2; oggi la superficie è passata a 1.893 m2, con 1.212 pannelli e una potenza totale installata di 243,48 kWp. «Se con l’impianto precedente si producevano circa 51.000 kWh l’anno», spiega Antonio Rossi, responsabile acquisti dell’azienda produttrice di materiale elettrico, «con i nuovi pannelli installati prevediamo di arrivare a 250.000 kWh; inoltre, installando sul tetto di un fabbricato esistente in modo completamente integrato, non occupiamo nuovo territorio». L’energia prodotta viene monitorata giornalmente grazie al telecontrollo che rileva le eventuali disfunzionalità di ogni singolo pannello ed alimenta un database che registra l’andamento della produzione e rilascia i relativi report. L’elettricità viene utilizzata dall’azienda, anche se la copertura del fabbisogno è ancora limitata, ma ciò che è importante rilevare è la riduzione dell’emissione di anidride carbonica nell’atmosfera: «Con l’aumento dei pannelli installati», afferma Flavio Vecchi, responsabile ambiente dell’azienda certificata ISO14000, «sulla base delle rilevazioni effettuate in questi anni sul precedente impianto, eviteremo l’immissione di circa 130.000 chilogrammi/anno di anidride carbonica». L’investimento ha, dunque, una valenza significativa in termini di sensibilità ambientale e di utilizzo di fonti energetiche rinnovabili e testimonia la costante attenzione dell’azienda a questo tema, attestata anche dalla ricerca di tecnologie atte alla riduzione dei consumi, all’utilizzo di materiali rigenerati all’interno del proprio ciclo produttivo e dagli studi pluriennali per lo sviluppo di connettori di ricarica per i veicoli elettrici, oggetto di una recente alleanza tecnica tra le più importanti aziende del settore, alleanza nata per promuovere la connessione elettrica ad alta sicurezza nelle infrastrutture per il veicolo elettrico (EV Plug Alliance).

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» L’energia solare è il petrolio del 21esimo secolo – però pulito. Io produco la mia energia con SolarWorld.*«

Larry Hagman, conosciuto come barone del petrolio dalla serie televisiva “Dallas”, ha sempre avuto intuito per buoni investimenti. Lui punta sulla corrente pulita come energia del futuro ottenuta dal Sole e dalla sabbia con moduli fotovoltaici più volte premiati. Tecnologia tedesca, efficiente e innovativa. Trovate ulteriori soluzioni vincenti su www.solarworld-italia.com *L’attore Larry Hagman, barone del petrolio dalla serie tv mondiale famosa in tutto il mondo degli anni 80 “Dallas”, possiede uno dei più grandi impianti solari privati degli Stati Uniti, con una potenza totale di 100 kWp.


Gruppo Urmet: nuovo Responsabile Marketing Operativo e Comunicazione

Il Gruppo Urmet, realtà italiana con presenza internazionale che progetta, sviluppa e commercializza prodotti e sistemi nei settori dell’automazione dell’edificio, delle telecomunicazioni e della gestione dell’energia, ha affidato la responsabilità del Marketing Operativo e della Comunicazione a Ivan Di Dio, già Marketing Manager di Simon Urmet.Il manager muove i suoi primi passi professionali nel 1990, in ambito commerciale, nei settori dei sistemi di stampa, del data processing ed elettrico. Nel settembre del 1997 entra in BTicino, dove intraprende un percorso di crescita, fino a raggiungere, nel 2000, la posizione di Responsabile Marketing Operativo Linee Civili, partecipando alla definizione delle linee strategiche di sviluppo commerciale della business unit. Nel 2008 entra in Simon Urmet in qualità di Marketing Manager, con la piena responsabilità della funzione Marketing, sia per l’Italia, sia per l’estero. Nel ruolo, Ivan Di Dio avrà il compito di definire, in collaborazione con la Direzione Generale, le linee programmatiche di sviluppo per le attività di Marketing e di Comunicazione del Gruppo Urmet, al fine di consolidare la notorietà dei marchi e promuovere il business, nei rispettivi mercati di riferimento. «È con grande entusiasmo», ha dichiarato Ivan Di Dio, «che accetto questo ulteriore, prestigioso incarico che il Gruppo ha deciso di affidarmi, rinnovando così la sua fiducia nei miei confronti. Assumere la Responsabilità del Marketing Operativo e della Comunicazione rappresenta una sfida stimolante ed un’importante opportunità per contribuire, con la mia esperienza, al raggiungimento degli ambiziosi obiettivi, stabiliti per i prossimi anni».

Elcom Elettrocommerciale: la domotica e i suoi benefici

Si è svolto giovedì 26 maggio a Venafro un corso di aggiornamento tecnico sulla domotica, scienza ormai matura che è sempre più protagonista nell’evoluzione del comparto residenziale ed urbano. Infatti, l’utilizzo di sistemi domotici nelle case o nello sviluppo urbanistico delle città garantisce sicurezza, comfort e risparmio energetico, ed a fronte di quello che sarà l’evoluzione della normativa verso la certificazione ambientale degli edifici, diventa fattore strategico per poter continuare ad essere competitivi nel futuro. Proprio per permettere ai tecnici e agli installatori molisani di poter aggiornare la propria professionalità in vista di questo scenario, la divisione tecnica della Elcom Elettrocommerciale ha organizzato il seminario formativo, che ha registrato un’ottima partecipazione. Ad illustrare le soluzioni domotiche all’interessata platea sono stati i tecnici e i responsabili Area Molise della Gewiss, multinazionale italiana che ha ben compreso che i sistemi di Home & Building Automation sono una chiave strategica per competere con successo sul mercato mondiale. Con questo seminario la società, braccio commerciale del Gruppo Scarabeo, conferma la forte determinazione di essere un partner affidabile degli installatori che fanno dell’innovazione un principio guida nel proprio lavoro. È il responsabile della rete commerciale della Elcom Elettrocommerciale, Piero Melzani, che fa una fotografia della situazione nel mercato molisano: «A fronte dei benefici che possono assicurare i sistemi domotici in termini di sicurezza e di risparmio energetico, registriamo che non c’è grande risposta da parte dei nostri clienti».Le soluzioni a questo “ritardo” devono venire, secondo Piero Melzani, dalle aziende che producono e commercializzano i prodotti, in mancanza di un vuoto normativo che possa favorirne l’utilizzo: “Noi abbiamo avviato da tempo un’attività di seminari con cui cerchiamo di essere sempre più un partner di fiducia per i nostri clienti, tecnici ed installatori, perché crediamo che la formazione e l’aggiornamento sulle innovazioni sia lo strumento chiave per poter dare al cliente finale un servizio di alta qualità. Sulla base della nostra esperienza siamo portati a credere che in Molise gli utilizzatori finali conoscano poco i sistemi domotici, e per questo gli installatori sono un po’ restii ad utilizzarli ed a conoscerli nel dettaglio. La situazione, però, sta cambiando velocemente».

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ANIE: luci e ombre nel primo trimestre 2011

Secondo i dati diffusi dall’ISTAT, l’industria dell’Elettronica e dell’Elettrotecnica, i due comparti rappresentati da Confindustria ANIE, ha evidenziato nel primo trimestre 2011 dinamiche differenziate nel recupero dei principali indicatori. I dati relativi al fatturato continuano a mostrare tassi di recupero dinamici. A marzo 2011, nel confronto con lo stesso mese del 2010, l’industria Elettrotecnica italiana ha evidenziato un incremento del fatturato totale del 10,5 per cento, l’Elettronica del 21,7 per cento (+8,8 per cento la variazione nella media del manifatturiero). Nel primo trimestre 2011, nel confronto su base annua, il volume d’affari complessivo ha registrato una crescita del 16,7 per cento per l’Elettrotecnica, del 19,7 per cento per l’Elettronica (+10,9 per cento la variazione nella media del manifatturiero italiano). Anche il portafoglio ordini è tornato in territorio decisamente positivo, dopo le incertezze che hanno caratterizzato i primi mesi del 2011. Nel primo trimestre 2011, nel confronto con lo stesso periodo dell’anno precedente, l’ordinato totale ha mostrato per l’Elettrotecnica una crescita a due cifre (+26,2 per cento); più moderata la variazione per l’Elettronica (+2,6 per cento). Si mantengono discordanti i dati relativi al profilo produttivo che muove in controtendenza. Nel primo trimestre 2011 i settori ANIE hanno sperimentato un andamento altalenante della produzione industriale, che si è tradotto in un risultato cumulato trimestrale negativo. In particolare, nella media dei primi tre mesi del 2011, nel confronto con lo stesso periodo del 2010, l’Elettronica ha evidenziato una caduta dei livelli di attività del 10,4 per cento. Più contenuta la flessione per l’Elettrotecnica (-1,7 per cento). Nel confronto europeo l’industria Elettrotecnica ed Elettronica italiana ha mostrato un andamento del profilo produttivo disallineato con la media dell’Unione, in particolare con la Germania, che ha al contrario messo a segno un recupero a due cifre. «Nel primo trimestre 2011 i settori ANIE continuano a esprimere andamenti differenziati e discontinui mese per mese nel ritmo di recupero dei principali indicatori», ha commentato il Presidente di Confindustria ANIE, Guidalberto Guidi. «Calano bruscamente i livelli di attività industriale, mentre segnali positivi vengono dal recupero del volume d’affari. Occorre, però, considerare che sui dati a valori correnti si riflette in molti comparti il rialzo dei prezzi delle materie prime impiegate nei cicli produttivi, che amplifica i tassi di variazione. I dati dei primi mesi del 2011 mostrano risultati non univoci, che non muovono nella direzione di una crescita diffusa e continuativa». «Si mantiene una forte dicotomia fra consolidamento della ripresa internazionale in alcuni mercati e ritardo nel recupero italiano», ha proseguito Guidi. «Guardiamo ancora una volta alla Germania, nostro principale competitor in ambito europeo nei comparti high tech. Le stime preliminari del primo trimestre 2011 indicano una crescita del Prodotto Interno Lordo tedesco vicina al 5 per cento, cinque volte in più di quello italiano che stenta a superare un modesto 1 per cento. Questi andamenti macro si ripercuotono direttamente sull’evoluzione della domanda interna nei settori ANIE. Se nel primo trimestre 2011 le imprese elettrotecniche ed elettroniche tedesche hanno messo a segno un incremento della produzione industriale vicino ai 20 punti percentuali, nello stesso periodo quelle italiane non hanno mantenuto i livelli di attività conseguiti, entrando in territorio negativo. Una discordanza che, a fronte di una comune proiezione all’estero, continua a trovare spiegazione nella debolezza della domanda espressa dal mercato nazionale per le imprese ANIE». L’industria Elettrotecnica ed Elettronica nel confronto europeo andamento della produzione industriale, variazioni % annue

2008

2009

2010

I trimestre 2011/ I trimestre 2010

UE - 27 Stati membri

+1,3

-17,8

+10,9

+11,6

ITALIA

-7,8

-22,4

+9,8

-7,2

Germania

+3,5

-21,7

+16,5

+20,8

Francia

-0,5

-14,8

+2,8

+9,0

Regno Unito

-2,9

-13,6

+1,0

+5,8

Spagna

-3,6

-26,4

-0,9

-1,6

Fonte: elaborazione Servizio Centrale Studi Economici Confindustria ANIE su dati EUROSTAT

14 Anno 2, N.5

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GUARDANDO AL FUTURO SPINE E PRESE HI-PRO: LE CALPESTABILI

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ALTA RESISTENZA ALLE SOLLECITAZIONI

In Fanton solo le migliori idee si trasformano in progetti a marchio FME. Le spine e prese della serie Hi-Pro, sono realizzate con superficie antiscivolo. Il sistema di cablaggio cavi con morsetti allineati al cavo da collegare rende il montaggio facile e veloce. Sono conosciute come “le calpestabili” perché offrono alta resistenza alle sollecitazioni meccaniche. Originali dall’origine.

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Ecolamp: raccolta differenziata delle lampade a basso consumo

Le lampade fluorescenti a basso consumo energetico, di cui ogni anno in Italia vengono vendute circa 130 milioni di pezzi, sono conosciute per la notevole efficienza luminosa e per la lunga durata, nettamente superiori rispetto alle tradizionali lampadine a incandescenza (la cui produzione e importazione cesserà entro la fine del 2012), ma poco note per la caratteristica peculiare di essere riciclabili al 95 per cento. Per tale motivo vanno raccolte separandole dagli altri rifiuti, e quindi trattate in appositi impianti dove vengono recuperati vetro, metalli, plastiche ed anche il mercurio, metallo nocivo se disperso nell’ambiente. In risposta a questa problematica, che coinvolge istituzioni, imprese e cittadini, giunge la decisione di Ecolamp, Consorzio per il Recupero e lo Smaltimento di Apparecchiature di Illuminazione, di dare il via, da lunedì 16 maggio, alla prima campagna di comunicazione di massa per la sensibilizzazione verso la raccolta differenziata delle lampade fluorescenti esauste (lampade a risparmio energetico e tubi al neon) ed evidenziare i vantaggi ambientali che ne derivano, coinvolgendo quanti più cittadini sulle possibilità di conferimento delle lampade fluorescenti esauste: restituendole presso i punti vendita, al momento dell’acquisto di nuove lampadine, in rapporto di 1 contro 1 (Decreto Ministeriale 65/10); portandole presso le isole ecologiche comunali, dove sono collocati gli appositi contenitori del Consorzio. Attraverso questa iniziativa, Ecolamp vuole in particolare privilegiare la prima modalità, che, pur essendo la più comoda per i cittadini, è ancora poco conosciuta, favorendo concretamente l’attuazione del ritiro 1 contro 1 presso la Distribuzione.

Manni Energy: battesimo a SolarExpo 2011

Non si può pensare ad uno sviluppo che non sia sostenibile: è il principio che sottende la nascita di Manni Energy, nuova società del Gruppo Manni, che testimonia l’impegno nell’ambito dell’energia pulita del Gruppo. La nuova società si pone quale partner globale, in ambito sia retail, sia industriale, nella realizzazione dell’impianto fotovoltaico. Forte di un know how storico ereditato dal Gruppo di appartenenza, non solo progetta e installa impianti fotovoltaici “chiavi in mano”, ma è anche in grado di verificare l’idoneità strutturale della copertura, di occuparsi dello smaltimento dell’amianto e della posa in opera di nuova copertura con pannelli coibentati in poliuretano, nonché della verifica e dell’eventuale rifacimento della struttura che sostiene la copertura. In grado di garantire un servizio integrato d’eccezione semplificando al massimo le procedure di accesso ed impiego del fotovoltaico, Manni Energy propone un servizio capillare e completo “chiavi in mano”: dal contatto con una rete qualificata di consulenti, allo studio di fattibilità tecnica ed economica dell’impianto; dal sopralluogo gratuito effettuato da tecnici specializzati per la progettazione esecutiva, all’installazione e collaudo dell’impianto; dalla manutenzione ed il monitoraggio, fino alla verifica ed al controllo. Manni Energy mette a disposizione, inoltre, un servizio di gestione delle pratiche burocratiche e amministrative, nonché di assistenza per quelle bancarie (nel caso di richiesta di finanziamento). L’impegno volto ad offrire un servizio di elevata qualità e le massime garanzie al committente finale, ha condotto Manni Energy a scegliere produttori di primo livello internazionale per la fornitura dei componenti principali di un impianto fotovoltaico.

Giuseppe Manni, Presidente e fondatore del gruppo Manni

16 Anno 2, N.5

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Qualità, Prestazioni, Design. Ancora una volta il meglio da Reer

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THUNDER è un nuovo proiettore a Led dalle altissime prestazioni, semplice da installare e facilmente regolabile secondo varie angolazioni per offrire in qualsiasi situazione la luce ideale. Disponibile nelle versioni con 12 Led (25Watt), 27 Led (48Watt), 48 Led (83Watt) o 75 Led (120Watt), si dimostra perfetto per applicazioni interne ed esterne. Il suo design sobrio e raffinato, lo rende adatto ai contesti industriali e professionali, come anche alle strutture commerciali o pubbliche della più varia tipologia. Con THUNDER, ReeR è pronta ancora una volta ad offrirvi un prodotto che guarda al futuro, grazie alle sue prestazioni e soluzioni innovative. Via Meucci, 77 10040 Leinì (Torino) Tel. +39 011 9969833 Fax +39 011 859867 www.reer.it e-mail:info@reer.it

L360 x H485 x P80 mm


ABB: energie rinnovabili per El Hierro, nelle Canarie

El Hierro è la più piccola isola di tutto l’arcipelago delle Canarie. Grazie al nuovo impianto sarà la prima isola al mondo completamente autonoma dal punto di vista della produzione di energia elettrica con tecnologie a zero emissioni. L’impianto, commissionato da ELECNOR (EPC di Madrid, specializzato nella realizzazione di progetti “green”), utilizzerà fonti completamente rinnovabili, a zero emissione di CO2, e sarà costituito da cinque generatori eolici e da una stazione di pompaggio per l’impianto idroelettrico. La consegna è prevista entro fine febbraio 2012. Cinque generatori eolici, con una capacità istallata di 11,5 MW forniranno l’energia ai circa 11.000 residenti, ai molti turisti e ai tre impianti di dissalazione presenti nell’isola. Il surplus di energia accumulata servirà per pompare acqua, a più di 700 metri di altezza, nel bacino di alimentazione della centrale idroelettrica di back up, situato all’interno di un vulcano ormai estinto da millenni. Il bacino renderà disponibile l’energia in assenza di vento o in presenza di picchi della domanda. L’acqua, passando attraverso una serie di turbine da 11,3 MW, sarà convogliata in un piccolo bacino sottostante, della capacità di 150.000 m3, per dare origine ad un circuito chiuso molto efficiente dal punto di vista sia energetico, sia del risparmio economico. La tecnologia che sarà impiegata a El Hierro, pur avendo un’analoga derivazione, è stata resa ancora più efficace e permetterà, d’ora in avanti, di migliorare sensibilmente l’efficienza dei sistemi di produzione ad energia rinnovabile, consentendo di superare il vincolo tra la disponibilità dell’energia generata e la reale necessità di utilizzo. La fornitura ABB per il nuovo impianto di El Hierro comprende vari quadri UniGear ZS1 a semplice piano, doppio piano e duplex, per un totale di 66 scomparti, oltre a 14 scomparti UniMix di distribuzione secondaria e il sistema di protezione differenziale di sbarra. L’ordine è stato acquisito dall’organizzazione di vendita spagnola ABB, mentre presso l’Unità di media tensione di Dalmine (BG) è stato realizzato lo studio della parte elettrica dell’impianto e sono stati prodotti i quadri elettrici di distribuzione primaria e secondaria. Lo studio delle protezioni ha richiesto molto impegno perché l’impianto presenta una particolare complessità tecnica. Infatti, sebbene la potenza erogata non sia particolarmente elevata (circa 10 MW), nell’impianto sono presenti più fonti energetiche con caratteristiche di fluttuazione dell’energia prodotta e motori di notevole potenza per la stazione di pompaggio.

Danfoss Solar Inverters: incontri per professionisti

Fornitore di inverter fotovoltaici per il mercato residenziale, commerciale ed industriale, Danfoss Solar Inverters organizza in Italia, dopo il successo delle precedenti edizioni in Spagna e Francia, il “Danfoss Solar Live 2011”, una serie di incontri, della durata di circa 3 ore, tra professionisti durante i quali verranno presentate l’innovativa tecnologia degli inverter di stringa e le novità del mercato fotovoltaico. Il roadshow sarà incentrato sulla presentazione dei nuovi prodotti Danfoss e su approfondimenti tecnici da parte di esperti del settore. La partecipazione è completamente gratuita; per aderire all’evento è sufficiente registrarsi on line, tramite il sito www.danfoss.it/solar-live, scegliendo la più gradita tra le 4 tappe disponibili: - Milano: 22 giugno; - Padova: 29 giugno; - Bologna: 29 settembre; - Roma: 13 ottobre.

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Schneider Electric: incontro con la Distribuzione italiana

Il 7° Incontro Nazionale con la Distribuzione di Schneider Electric si è tenuto quest’anno lo scorso 18 maggio presso la Villa Reale di Monza, luogo ricco di storia e particolarmente suggestivo nella ricorrenza del 150° dell’Unità Nazionale. «Dopo un periodo di forti discontinuità di mercato, abbiamo ritenuto necessario rifare il punto con i nostri Clienti partner della Distribuzione», ha commentato Aldo Colombi, Direttore e Amministratore Delegato di Schneider Electric. «Il 2010, infatti, ha rappresentato un anno di grandi accelerazioni in taluni comparti, quali l’automazione e il fotovoltaico, mentre altri mostrano solo ora i primi segnali di ripresa. In questo periodo, Schneider Electric ha proseguito nella propria strategia di evoluzione coerente alla mission di Specialista Globale nella Gestione dell’Energia, per questo motivo desideriamo condividere con i nostri Clienti Distributori la nostra visione sui grandi trend di mercato e la strategia che stiamo perseguendo per rispondervi». Di fronte ad una platea di oltre 100 titolari e manager delle principali aziende e consorzi della Distribuzione italiana, ha aperto l’incontro Giampaolo Ferrari, Presidente di FME, che ha portato il saluto ufficiale a tutti i convenuti a nome della Federazione Nazionale Grossisti Materiale Elettrico. Dopo aver illustrato gli importanti risultati ottenuti dal Gruppo nel mondo e in Italia nel 2010, Aldo Colombi si è soffermato sui grandi cambiamenti macroeconomici e tecnologici evidenziatisi nell’ultimo biennio, in particolare sui temi dell’efficienza energetica, sulle opportunità aperte dalle nuove economie ed, infine, dalle smart grid e come questi stiano influenzando le aspettative dei clienti finali. A seguire Maurizio Melis, giornalista di Radio24, ha illustrato il tema della “discontinuità” nel settore energia e le prospettive che si stanno aprendo con riguardo all’utilizzo efficiente dell’energia e delle nuove fonti, viste dal punto di osservazione privilegiato della trasmissione radiofonica di successo Mr .Kilowatt, dedicata all’energia. Nella terza e ultima parte dell’incontro, Daniele Caldara, VP Power Schneider Electric e Carlos Loscalzo, VP Industry Schneider Electric, hanno illustrato l’evoluzione dell’offerta del Gruppo nei diversi mercati di riferimento (energia e infrastrutture, terziario, industria) e il ruolo centrale giocato dal canale distributivo nella strategia del Gruppo. Al termine dell’incontro gli ospiti sono stati salutati dalla Villa Reale di Monza con una speciale illuminazione “Tricolore”, realizzata appositamente in occasione dei 150° dalla nascita della nostra Repubblica.

Fluke Italia: collaborazione con Legambiente

La collaborazione tra Legambiente e Fluke Italia nasce per realizzare un progetto volto ad evidenziare le più frequenti carenze infrastrutturali che provocano dispersione energetica degli edifici pubblici e privati in Italia, causando emissioni in atmosfera di gas serra. Legambiente crede, infatti, che un intervento volto a migliorare le strutture esistenti possa portare, in alcuni casi, ad un risparmio energetico dell’ordine del 50÷70 per cento. L’analisi termografica diventa strumento indispensabile per comprendere quali siano gli interventi da apportare. Fluke Italia ha messo a disposizione del progetto 3 termocamere di ultima generazione: le Fluke TiR32. Realizzata per i migliori professionisti, la TiR32 è uno strumento che può essere utilizzato ovunque: in verifiche e certificazioni energetiche di impianti e diagnostica di edifici: visualizza i ponti termici; individua la proliferazione di muffa potenzialmente pericolosa; fornisce la documentazione per una richiesta d’intervento in garanzia. Grazie alle immagini di alta qualità, agli obiettivi opzionali, alle batterie intercambiabili e ad un’interfaccia utente intuitiva, la robusta termocamera è ottimale per imprese appaltatrici, proprietari di complessi immobiliari e ispettori.

Riceviamo e pubblichiamo In riferimento all’articolo “Sistemi elettrici d’autore”, pubblicato a pagina 52 del numero di maggio di Commercio Elettrico, è pervenuta un’osservazione da parte di Mario Link, Amministratore Delegato di Findea S.p.A. Consortile: «Buongiorno, ho letto l’articolo in oggetto e gradirei una rettifica da parte dell’azienda in questione ove afferma che lavora con TUTTI i consorzi, come Lei ben sa siamo il 2° gruppo per dimensione e NON intratteniamo rapporti con la società in questione da SVARIATI anni». Da noi interpellata, Palazzoli ha confermato, precisando che “attualmente lavora con 7 Consorzi su 8”.

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Stefano Costa, Middle East & Africa Sales Director di Socomec UPS

Legrand: acquisizione in Brasile

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Dubai è la principale porta per il Medio Oriente, un centro finanziario importante che, grazie ad una posizione strategica, consente di gestire e sviluppare business con l’Africa e con tutti i Paesi della penisola Araba. Zone geografiche in forte crescita economica, che rappresentano nuovi mercati da consolidare. Socomec UPS, già presente nell’area con un ufficio di rappresentanza in partnership con Socomec SCP, ha annunciato l’apertura di una filiale negli Emirati Arabi Uniti. Numerosi gli obiettivi: potenziare la posizione dell’azienda sul mercato mediorientale, seguire direttamente i grandi progetti che interessano l’area, offrire un supporto continuo ai distributori locali e dedicare sempre più attenzione ai servizi pre e post vendita erogati. A guidare il team sarà Stefano Costa, Middle East & Africa Sales Director di Socomec UPS, che dichiara: «Il Medio Oriente è per Socomec un mercato di riferimento importante ed in continuo fermento. Tre sono i segmenti ora in grande sviluppo nella zona: le infrastrutture, le strutture ospedaliere e i data center. Le nostre soluzioni sono prodotti ideali per tutte queste applicazioni, per questo motivo è strategico esserci». Costa poi aggiunge: «Il livello d’innovazione tecnologica richiesto in queste aree è molto alto, noi crediamo di avere tutte le qualità per rispondere con successo alle sfide del mercato. In questo progetto sarò supportato dall’Italia da Aldo Lunardi, Sales Area Manager per lo sviluppo del continente Africano, dove sono convinto che insieme svilupperemo politiche vincenti per questi Paesi, che oggi offrono nuove e concrete opportunità di business”. Con sede presso il DAFZA (Dubai Airport Free Zone Area), la filiale servirà Paesi quali: Emirati Arabi Uniti, Arabia Saudita, Oman, Yemen, Bahrain, Kuwait, Qatar, Iraq, Iran, Giordania, Egitto, Libano e tutta l’Africa.

NEWS

Socomec UPS: nuova filiale in Dubai

Legrand continua attivamente la sua strategia di sviluppo attraverso acquisizioni autofinanziate di società di piccole e medie dimensioni, con posizioni da leader sui loro mercati, e annuncia, previa approvazione delle autorità brasiliane competenti, l’acquisizione di SMS, società che opera nel settore degli UPS in Brasile ed attore di primo piano del settore in America Latina. L’acquisizione di SMS completa idealmente le solide posizioni di Legrand in Brasile, dove il gruppo vanta una posizione di vertice nelle serie civili, nella citofonia, negli interruttori divisionali e negli armadi industriali. Oltre all’apporto di prodotti di qualità, SMS completerà la copertura commerciale del gruppo in Brasile, grazie ad una rete di venditori, distributori e centri di assistenza che coprono tutto il territorio brasiliano. Legrand rafforza, dunque, significativamente la propria presenza in un Paese e in un segmento di mercato in piena crescita. Più in generale, Legrand mira ad accelerare il suo sviluppo nelle nuove economie, che dovrebbero rappresentare quest’anno il 35% del fatturato complessivo del Gruppo. Basata nella zona di San Paolo e nel nord del Brasile, con tre siti produttivi e un organico di oltre 1.100 persone, SMS ha realizzato nel 2010 un fatturato di circa 80 milioni di euro ed un margine operativo a due cifre.

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FME s’impegna per la Grande Fiera del mondo elettrico Il conto alla rovescia verso E.TECH Experience, la grande fiera dell’elettrico che cercherà di ristabilire quella situazione che è in stand by dalla dipartita di INTEL. Con le ferie di mezzo, i giorni all’evento (dal 16 al 19 novembre) sono sempre meno e, di controparte, cresce l’attesa. Tutti dichiarano la necessità di una fiera di settore, che avrebbe riscontri non solo nazionali, ma continentali e forse anche mondiali. Tutti avvertono il bisogno, ma non si può certo dimenticare che, in assenza di meglio, il settore ha fatto, prima di tutto, di necessità virtù. E così, per esempio, molti distributori si sono inventati le cosiddette fiere di zona che, tanto per non smentirsi, sono riuscite a creare nuove polemiche. Quest’anno però, improvvisamente le manifestazioni regionali si sono azzerate (tranne il recente evento della Ceriani, proprio in zona

Per E.TECH Experience scendono in campo FME ed ANIE, che spronano il settore a collaborare per rendere grande l’avvenimento e restituirgli i fasti che furono dell’INTEL

Fiera), nella solenne attesa della Fiera con la “F” maiuscola. Le fiere di zona, nate sulle ceneri di INTEL, hanno palesato tante qualità: costano poco (per gli espositori), consentono (essendo sul territorio) un rapporto più stretto con l’utente finale. Piacciono molto agli installatori, perché diventano occasione continua di promozioni. Per queste ed altre ragioni, il settore, una volta levati i calici all’indirizzo di E.TECH Experience, ha cominciato a darsi gomitate nei fianchi. Perché la Fiera, se gigantesca deve essere, grandi numeri deve avere: come pubblico, naturalmente qualificato, ma soprattutto come espositori. Altrimenti nasce con il male congenito per il quale morì INTEL. Al pessimismo delle ultime settimane che, come vedremo è tutt’altro che sparito, hanno provato a dare una risposta le tre sigle che, in

E.TECH Experience si terrà nei padiglioni di Fiera Milano Rho dal 16 al 19 novembre 2011

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maniera diversa, organizzano il mondo elettrico e che naturalmente, essendo di stampo politico, soffiano nella vela di E.TECH Experience. Proprio in questo giornale troverete un’intervista al Presidente di Arame (gli agenti di commercio), che annuncia che la sua Associazione crede talmente nella manifestazione che ha deciso di organizzare, in quelle giornate milanesi, il proprio Convegno nazionale. E, dunque, gli agenti avranno una ragione di più per esserci. Ma, pur trattandosi di un’Associazione molto qualificata, importante, non può certo significare la svolta per il nascituro evento. A massaggiare il ventre della puerpera, a rincuorare gli animi di fronte a notevoli soffi di pessimismo, hanno provveduto anche le due organizzazioni più grandi e responsabili nei confronti della Fiera: FME ed ANIE. Dunque, questa sorta di “excusatio non petita” di ANIE, concretizzatasi nel comunicato del 23 maggio, ad esempio, la dice lunga sugli sforzi in corso. Il comunicato della Confindustria elettrica titola, infatti, così: “ANIE conferma la sua fiducia al progetto E.TECH Experience: l’accordo tra Fiera Milano ed FME rafforza la mostra”. È il personaggio chiave del mondo elettrico, Domenico Bosatelli, ad intervenire in prima persona nel comunicato diffuso da Federazione ANIE: «Come ANIE abbiamo sposato il progetto della nuova fiera sin dalla sua nascita, ritenendo che si tratti di un’opportunità unica per il nostro comparto, soprattutto alla luce della situazione di incertezza che stiamo attraversando. Ora l’accordo raggiunto tra Fiera Milano ed FME, la Federazione Nazionale Grossisti Distributori di Materiale Elettrico, che diventa co-organizzato-

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re della mostra, accresce la nostra fiducia in un progetto espositivo ambizioso e di cui il nostro settore sentiva la mancanza. E.TECH Experience può adesso contare sul supporto delle due realtà professionali più rappresentative: da un lato il mondo dei produttori, dall’altro quello dei grossisti e distributori. La manifestazione si trova nelle migliori condizioni per divenire il nuovo punto di riferimento per tutti gli operatori di un settore strategico nello sviluppo economico dell’intero Paese». Dunque Bosatelli, oltre a ribadire il proprio affetto per l’evento, apprezza anche la discesa in campo in maniera pesante, cioè come co-organizzatore della mostra, da parte di FME. Fiera Milano ringrazia e ribadisce con le parole di Enrico Pazzali, suo Amministratore Delegato: «ANIE è stata al nostro fianco sin dalla fase di progettazione e lancio sul mercato di E.TECH Experience, per cui non possiamo che accogliere con piacere questa ulteriore attestazione di fiducia e di condivisione delle nostre strategie. Siamo certi che questo aggregato di forze e competenze intorno alla fiera rappresenti un alto valore aggiunto, che ci consentirà di rispondere, nel modo più efficace, alle esigenze in continua evoluzione espresse dalle aziende della filiera energetica”. Dunque, la distribuzione elettrica si schiera a fianco della mostra dell’energia, dell’impiantistica elettrica e dell’illuminazione. Il titolo, questa volta del comunicato di FME datato 18 maggio, è di poche, ma chiare parole: “FME si allea con Fiera Milano in E.TECH Experience”. Dice il numero uno di FME, Giampaolo Ferrari: «Fin dalla sua presentazione al mercato abbiamo valutato con grande interesse E.TECH Experience convinti che possa rappresentare un prezioso strumento di promozione e business per la filiera energetica, fino ad oggi priva di una fiera nazionale di riferimento, malgrado il suo indiscutibile rilievo tecnologico, industriale ed economico. Negli ultimi tempi, la crescente incertezza della politica energetica del Paese ha reso ancor più necessaria una grande fiera che si proponga come punto di riferimento del comparto e ambito di analisi, elaborazione e proposta delle effettive esigenze di questo settore. Ciò soprattutto in ambito di ricerca e innovazione tecnologica, energie rinnovabili, efficientamento degli impianti e risparmio energetico. Per questo il nostro interesse iniziale è diventato un impegno diretto. Cominceremo da subito, affiancando FME a Fiera Milano, non solo nell’organizzazione della manifestazione, ma anche nella creazione di una Web-community di operatori del settore e nella definizione di eventi formativi finalizzati alla crescita professionale certificata, in modo da contribuire fattivamente alla promozione della cultura dell’efficienza energetica, della sicurezza e dell’ecocompatibi-

FEDERAZIONE

Giampaolo Ferrari, Presidente di FME

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lità. Il Governo ha appena cancellato il nucleare e un piano energetico nazionale richiede tempi lunghi. Possiamo però lavorare ancor più a fondo e meglio nell’utilizzo ottimale dell’energia, ammodernando le installazioni residenziali, del terziario, dell’industria». Anche in questo caso abbiamo la dichiarazione conseguente da parte del soddisfatto Enrico Pazzali, che dice: «L’impegno assunto da FME è per noi fonte di grande soddisfazione. Rafforza il progetto E.TECH Experience, e al tempo stesso dimostra che questo progetto è valido e la filiera energetica a cui è rivolto ci crede. Stiamo lavorando ad una manifestazione B2B diversa, che crediamo essere ciò di cui oggi necessita il mercato. Una fiera di prodotti innovativi, ma anche di soluzioni, capace di coniugare la specializzazione merceologica con l’integrazione dei diversi comparti e di parlare con pari efficacia sia all’operatore interessato al singolo prodotto, sia a quello che cerca proposte di sistema. Vogliamo anche costruire intorno a E.TECH Experience la più grande community del comparto elettrico esistente in Italia, una community dal cui contributo la politica energetica non può prescindere. È anche in questo contesto che va letta, per esempio, l’iniziativa RottamAzione degli impianti elettrici, organizzata insieme a FME, Fondazione Opificium e Politecnico di Milano (Dipartimento BEST)». Resta da capire come risponderanno le aziende. Noi abbiamo voluto fare un piccolo sondaggio su tre esponenti di aziende potenzialmente espositrici. Sia chiaro, l’interesse per la Fiera resta inalterato, ma, come vedremo, molti sono i “se” e altrettanti i “ma”. Paolo Maggiolo di Elvox dice: «Questa Fiera darà un ulteriore incoraggiamento al settore. La discesa in campo di FME e ANIE darà nuova spinta all’iniziativa, che ha tutte le carte in regola per essere un appuntamento importante a livello internazionale. Certo è che i costi per sostenere un impegno di questo tipo, per aziende di un certo livello, rimangono elevati. Oggi non ci si può dimenticare, infatti, che oltre alla Fiera principale sono sbocciate tutte le iniziative che si fanno presso i grossisti e che stanno dando ottimi risultati, per cui saranno confermate ed alimentate». «L’iniziativa potrebbe essere positiva», spiega Ivan Mervic, di Solaris, ma io resto dell’idea che i costi per supportare un investimento del genere sono esosi da parte dell’Ente Fiera. Se si mettessero la mano sulla coscienza e utilizzassero un sistema che economicamente non penalizza così tanto sarebbe meglio. Chiedono cifre spropositate, oltre tutto in un momento di stasi del mercato come quello attuale. Certo spendere soldi in quella direzione implica molti ragionamenti. Farsi conoscere, dimostrare di esistere è doveroso. Solaris ha interesse ad es-

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Enrico Pazzali, Amministratore Delegato di Fiera Milano

serci, se va ad inserirsi in un contesto ben preciso. E poi ci sono le fiere dei distributori che, invece, costano molto poco. Io ho partecipato ad alcune di queste: anche lì il ritorno non è poi così incredibile, però con queste operazioni si dimostra la vicinanza al distributore, e in ogni caso, la cifra richiesta è ben lontana da quelle di Fiera Milano. È un rapporto, nelle spese, da uno a dieci». Infine, Giorgio Perego, di O.Erre: «Al momento, dovendo destinare il nostro budget annuale, non abbiamo scelto l’E.TECH Experience. È più conveniente, non solo per quel che riguarda la spesa, stare vicino al distributore/cliente che fa la Fiera locale: che ha poi un effetto strascico di settimane, se non mesi. Certo è che non si può correre dietro a tutti gli eventi, perché pure in questo caso è iniziata una spirale impazzita, una fiera tira l’altra e nascono come funghi. Il rischio è di non uscirne più. Nel settore ITS (e quelli della Fiera lo sanno bene), Mostra Convegno continua ad essere un punto di riferimento unico perché, ad esempio, occupa tutti i padiglioni della Fiera. E anche se con difficoltà richiama i grandi nomi. Se la Fiera dell’elettrico andasse in questa direzione, ci sarebbe meno bisogno delle fiere locali. I costi restano, comunque, pazzeschi. Si comincia con il suolo, si prosegue con l’allestimento, il personale che sta a presidiare, parcheggi, hotel, ristoranti, viaggi. Per concludere dico che siamo molto incerti sul da farsi. Sulla scelta influirà molto il target che riusciranno a creare». Giancarlo Emanuel

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Gestire al meglio le risorse energetiche

Diverse sono le iniziative che possono essere intraprese per modernizzare il Sistema Italia, un obiettivo senz’altro primario: a fianco, però dei grandi progetti, delle grandi opere, il percorso può comprendere anche iniziative, meno appariscenti, ma altrettanto significative, che incidono più direttamente sul quotidiano dei cittadini, migliorando la qualità della vita ed aumentando gli standard di sicurezza. In quest’ottica si posizionano gli incontri del progetto itinerante “RottamAzione degli impianti elettrici”, sviluppato nell’ambito di E.TECH Experience, la nuova manifestazione professionale di Fiera Milano (16 - 19 novembre 2011) dedicata ad energia, impiantistica elettrica ed illuminazione, luogo d’incontro per le realtà associative, industriali, formative ed istituzionali del settore. Nato dalla collaborazione tra Fiera Milano, Fondazione Opificium, Politecnico di MilanoDipartimento B.E.S.T. e FME (Federazione Nazionale Grossisti Distributori di Materiale Elettrico) e patrocinato da oltre 20 Associazioni ed Università, il progetto si propone di sviluppare un confronto aperto e diretto tra i professionisti – oltre 850.000 tra progettisti, produttori, distributori, impiantisti – ma anche di coinvolgere il consumatore finale e tutti i soggetti politici, in primis le Regioni, per elaborare proposte utili tra l’altro al raggiungimento degli obiettivi posti dall’Europa per il 2020: non solo urge l’approvazione di un piano energetico nazionale, risalendo l’ultimo al 1988, ma bisogna allinearsi con gli altri Paesi dell’Unione Europea andando nella direzione di una produzione energetica intelligente e sostenibile, che contribuisca ad una razionalizzazione delle risorse e al rilancio

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Tecnologia, ricerca ed innovazione sono indispensabili per raggiungere l’obiettivo di produrre, distribuire e consumare in modo intelligente l’energia: questo il messaggio emerso dalla prima tappa di “RottamAzione degli impianti elettrici”

dell’economia. Il tutto attraverso un percorso d’incontri/convegni nell’arco temporale da maggio a novembre 2011 e che vede la partecipazione di tutta la filiera dell’impiantistica elettrica (produzione, commercializzazione, progettazione e verifica, installazione e mondo accademico). Tre gli appuntamenti programmati che, dopo Bologna, toccheranno Roma (il 23 giugno), con un convegno incentrato sull’impiantisca, e Napoli (a settembre), dove si parlerà di illuminazione. Infine ad E.TECH Experience si tireranno le fila del lavoro fatto sul territorio e si valuterà come meglio formalizzare sollecitazioni e istanze emerse. La mostra, momento come detto che vedrà riunita tutta la filiera energetica, sarà, infatti, l’occasione ideale per presentare al legislatore riflessioni e proposte

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IL PROGRAMMA

IMPIANTO: DA CUORE A INTELLIGENZA DEL SISTEMA Roma 23 giugno - Centro Congressi Frentani, Sala Auditorium, ore 10 Il convegno approfondirà lo stato dell’arte del settore, gli aspetti tecnici e normativi, ma soprattutto le potenzialità evolutive degli impianti elettrici e i vantaggi che un eventuale incentivo alla rottamazione potrebbe portare all’intera filiera, consumatore in primis. REGISTRAZIONE 10.00 Registrazione APERTURA DEI LAVORI 10.30 Fabrizio Borghini, Vice Presidente FME MOTIVAZIONI E OBIETTIVI DEL CONVEGNO MESSAGGI ISTITUZIONALI 10.40 Mario Rinaldi, Presidente Nazionale AEIT Stefano Saglia, Sottosegretario Ministero Sviluppo Economico Marco Serioli, Direttore Esecutivo Organizzazione Fiere di Fiera Milano Ugo Nicola Tramutoli, Presidente CEI SCENARIO 11.00 Cesare Saccani, Università di Bologna DAL CONVEGNO DI BOLOGNA SULL’ENERGIA

FEDERAZIONE

11.10 Giuseppe Cafaro, Politecnico di Bari LA SITUAZIONE IMPIANTISTICA IN ITALIA 11.20 Giuseppe Parise, Presidente AEIT Lazio EVOLUZIONI AUSPICABILI ED EVOLUZIONI PROBABILI 11.40 Carlo Masetti, Senior Advisor CEI EVOLUZIONE TECNOLOGICA – EVOLUZIONE NORMATIVA RISPARMIO 12.00 Gioacchino Ferro, Componente Direttivo Nazionale ARAME LA COSTRUZIONE DEGLI IMPIANTI ELETTRICI: “ECONOMIA SPICCIOLA” 12.20 La voce di un costruttore DOPO LA “ROTTAMAZIONE”, CON QUALE TECNOLOGIA POSSO RIDURRE DRASTICAMENTE I CONSUMI DEL NUOVO IMPIANTO ELETTRICO SICUREZZA 12.40 Vito Carrescia, Politecnico di Torino LA SICUREZZA DI UN IMPIANTO ELETTRICO. FUORI STANDARD, ENTRO STANDARD, OLTRE STANDARD 13.00 Salvatore Siracusa, AEIT DOPO LA “ROTTAMAZIONE”, COME VERIFICO LA MAGGIOR SICUREZZA DEL NUOVO IMPIANTO ELETTRICO 13.20 – 14.30

PAUSA PRANZO

LE NUOVE TECNOLOGIE 14.30 Filomena D’Arcangelo, Segretario KONNEX TECNOLOGIA EVOLUTA, DISPONIBILE DA SUBITO 14.50 Marco Moretti, Ing. - libero professionista DOPO LA “ROTTAMAZIONE”, COME POTREBBE ESSERE IL NUOVO IMPIANTO ELETTRICO 15.10 Francesco Rotta, Presidente Nazionale Confartigianato Impianti DOPO LA “ROTTAMAZIONE”, QUALE INSTALLATORE GARANTIRÀ IL NUOVO IMPIANTO ELETTRICO SINTESI DEI MESSAGGI LANCIATI 15.30 Renzo Ricci, Fondazione OPIFICIUM TAVOLA ROTONDA “ROTTAMIAMO GLI IMPIANTI ELETTRICI” 15.40 -Previsti gli interventi di: -Gianni Andrei (Prosiel) -on. Manuela Dal Lago -Durante Meneguzzo (ALBIQUAL) -Giancarlo Profeti (FME) -Federica Rossi Gasparrini (FEDERCASALINGHE) -on. Giancarlo Sangalli -Claudio Zambonin (Fondazione OPIFICIUM) 17.00 FINE LAVORI Moderatore: Maurizio Melis (conduttore Mr Kilowatt - Radio 24) Organizzato da:

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concrete degli operatori, sollecitando interventi d’incentivazione al rinnovamento degli impianti (obsoleti, in buona parte del patrimonio edilizio nazionale), che consentirebbero significativi progressi sul duplice fronte del risparmio energetico e della sicurezza. Il programma d’incentivazione richiesto alla parte politica, proprio per il fatto che pone al centro il consumatore, dovrà rispettare alcuni imprescindibili parametri: - possibilità di detraibilità delle opere realizzate; - promozione dell’impiego di nuove tecnologie che portino ad un miglioramento della sicurezza e del risparmio energetico; - verifica e certificazione da parte di un professionista, quale terza parte, delle opere realizzate. Questa opportunità potrà portare vantaggi per l’intera società, quali, ad esempio: - crescita del valore edilizio degli immobili; - rilancio delle attività impiantistiche, in termini sia di produzione, sia d’installazione; - emersione di parte dell’evasione e dell’elusione fiscale; - sicurezza funzionale ed energetica del Sistema Paese; - sicurezza e risparmio energetico per il consumatore. Prima tappa, Bologna Acquisire energia da fonti diversificate, laddove ci sono meno rischi e sono richiesti meno sforzi, ma soprattutto cercare di produrla, distribuirla e consumarla in modo “intelligente”, avvalendosi delle tecnologie più innovative e sviluppando una “cultura energetica” che educhi l’utente finale ad un utilizzo più razionale e consapevole. In un Paese come l’Italia, che è stato il primo ad aver distribuito capillarmente contatori di energia di tipo digitale e dunque, di fatto, ad aver realizzato una prima piattaforma per la smart energy, diventa d’obbligo fermarsi a riflettere sulla necessità di rinnovare lo stato delle reti e degli impianti, puntando ad un miglioramento dell’efficienza produttiva che, solo nell’ultimo decennio, è costata al nostro Paese circa 5,4 miliardi di euro (Fonte: Dipartimento DIEM - Università di Bologna). Questo il messaggio emerso lo scorso 10 maggio a Bologna, nel corso del convegno: “Smart Energy - Energia elettrica, sicurezza e risparmio anche con l’impiego delle smart grid”. In rappresentanza dell’Emilia Romagna, Regione che, per prima, in Italia ha affrontato la complessità della questione energetica attraverso l’approvazione di un piano triennale e che è molto attenta all’uso efficiente dell’energia, allo sviluppo delle fonti rinnovabili e alla riqualificazione del sistema elettrico, è

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intervenuto a Bologna Gian Carlo Muzzarelli, Assessore regionale alle attività produttive, piano energetico e sviluppo sostenibile, economia verde, edilizia. Le chiavi su cui puntare, ha sottolineato, sono le nuove tecnologie, la domotica, ma soprattutto le soluzioni che consentano di rendere le reti e gli impianti più efficienti e intelligenti, riducendo al massimo i rischi di dispersione. Degno di nota, tra gli altri, anche l’intervento istituzionale di Gerardo Montanino, Direttore operativo del GSE, che ha illustrato la situazione energetica italiana, evidenziando gli obiettivi del GSE, impegnato a potenziare e rafforzare in modo consistente la rete elettrica, installare le “reti intelligenti”, raggiungere gli obiettivi comunitari del 2020 non solo nel settore elettrico, ma anche nel termico e, per quanto riguarda il Decreto rinnovabili, semplificare gli iter autorizzativi. Dai numerosi contributi tecnico/formativi che si sono avvicendati nel corso della giornata, è emersa la necessità di rinnovare le reti, attraverso un sistema elettrico intelligente, dotato di strumenti ICT in grado di assicurare una migliore conoscenza dello “stato’” del sistema anche per la rete di distribuzione (monitoraggio distribuito), di garantire la comunicazione/ trasmissione dati tra i componenti della rete e offrire maggiore dettaglio di informazioni accessibili ai clienti. L’evoluzione dalla rete attuale alle “smart grid” consentirebbe di ottenere una lunga serie di benefici: - una più facile connessione e funzionamento di generatori di ogni taglia e tecnologia; - un ruolo attivo per il carico elettrico nell’ottimizzazione del funzionamento del sistema; - un maggiore numero di informazioni a disposizione dell’utente, per un consumo maggiormente consapevole; - una riduzione significativa dell’impatto ambientale; - un importante aumento dei livelli di affidabilità, sicurezza e qualità del servizio. Al termine della giornata, una tavola rotonda, cui hanno preso parte rappresentanti del mondo accademico, professionisti del settore e giornalisti specializzati, ha dato il via ad un primo dibattito sulle modalità di richiesta di un incentivo per la rottamazione degli impianti elettrici finalizzato a sostituire ed innovare le reti. Le indicazioni, i suggerimenti e le richieste che verranno raccolti in occasione dei tre convegni locali, consentiranno di preparare un Libro Bianco che a Milano, durante E.TECH Experience, potrà essere oggetto di confronto con il legislatore. Maurizio Gambini

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Incredibili Lumbard, nemici ogni giorno, amici una volta al mese

Ezio Galli, Presidente di ALME, racconta la delicata coesistenza tra le più grandi aziende di distribuzione in Italia, che in Lombardia provano ad essere alleate e sul mercato si combattono all’ultimo sangue.

sotto i 5 milioni di euro di fatturato. E chi viene da fuori regione con suoi punti vendita, deve dichiarare che nella filiale lombarda fa almeno 5 milioni di euro. Dopo di che eventuali scelte e deroghe strategiche spettano al Consiglio».

Presidente Galli, i numeri (ma non solo) ci dicono che lei è a capo della più importante Associazione regionale di grossisti del settore elettrico. Conferma? «Rappresentiamo tra il 22÷25 per cento del mercato nazionale. In regione, fuori dalla FME, c’è solo Telmotor».

Come nasce la sua presidenza? «Per la prima volta in vita mia ho una carica. E ho 50 anni. L’ALME è nata nel novembre 2009. Maurizio Sacchi ha proposto il mio nome. Ho accettato: a patto che lui entrasse in Consiglio».

Dunque l’esistenza dell’Associazione Lombarda è fondamentale per FME? «La rinata Federazione ha bisogno delle “regionali”; e, quindi, c’è stato chiesto di fondarne una in regione. Noi comunque non siamo un’Associazione di categoria, ma di aziende; e, perciò, con vincoli all’entrata. Non siamo la versione lombarda della FME, anche se la Federazione ci riconosce. Noi decidiamo chi fare entrare e chi no: diciamo “no” ai consorzi di installatori, per esempio; diciamo “no” ad aziende

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Situata nella più ricca regione d’Italia, l’Associazione regionale lombarda deve risolvere diversi problemi per affrontare un mercato che ancora non è uscito dalla crisi

Allora: non siete la FME dei lumbard, ma lavorate con la Federazione! “Con la Federazione abbiamo tantissimi punti in comune. Ad esempio, proprio in questo periodo, stiamo facendo un esperimento pilota per creare una “centrale rischi” che poi possa essere clonata in ogni altra Associazione regionale». E, invece, quali input recepite dalla Federazione? «Per esempio, abbiamo introdotto il loro listino servizi. Che, per inciso, è una spina. Ad esempio, sulla questione

Ezio Galli, Presidente di ALME

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del far pagare i trasporti. Purtroppo, nel dibattito, ci sono state molte eccezioni. E le eccezioni non giovano allo spirito associativo».

Guido Barcella, Vicepresidente di ALME

SPECIALE lombardia

Non è semplice mettere d’accordo tutti! «Però si continua, c’è voglia di provare. Anche se facciamo fatica persino a far passare proposte banali: ad esempio, i sacchetti. Io ho proposto di farli pagare, ma non c’è stata unanimità». Applicate l’accordo siglato con Arame e ANIE per riconoscere le provvigioni agli agenti? «Attenzione, io ufficialmente non ne so nulla. Anzi, è un po’ di tempo che il Presidente di Arame Lombardia chiede di incontrarci; presumo abbia delle difficoltà». Perché gira voce che qualcuno, proprio tra voi lumbard, chieda soldi ai produttori per rilasciare i dati... «Non ne so nulla; capisco i problemi degli agenti, però io per primo ho chiesto di non essere bombardato da email; altrimenti si rischia di dover dedicare una persona alle risposte. Fin che si tratta di compilare un file di Excel si può fare. Per un’azienda come la mia, con 4 filiali, non sarà un grosso problema. Ma, ad esempio, per altri, che ne hanno un numero più elevato, il problema potrebbe essere significativo». Quali sono i grandi problemi di voi grossisti lombardi? «Al momento tutti hanno voluto la “centrale rischi”. Anche se si vuole capire bene in che cosa ci andiamo ad infilare. C’è persino chi ha proposto che ce la facessimo per conto nostro: gli è stato chiarito che la violazione della privacy è un reato penale. Noi vogliamo, invece, fare qualche cosa di ufficiale. Ora, con una nota azienda, abbiamo capito come risolvere il problema. E la strada che abbiamo imboccato potrebbe servire per le altre Associazioni regionali». Signor Galli: quale è la mission che si è dato accettando questa incombenza? «Credo sia abbastanza simile a quella dell’ingegner Ferrari: riuscire a ricompattare la categoria, diventare un anello forte della catena. Ora non lo siamo. Ognuno pensa a se stesso. Ognuno pensa che facendo fronte si dia un vantaggio agli altri. Ognuno ritiene di stare bene così come sta. I problemi non

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sono mai quelli comuni, ma sempre quelli personali». Va bene: la centrale rischi c’è. E adesso quale sarà il prossimo obiettivo? “Dovremo riunire il Consiglio e chiederci cosa fare per andare avanti, se vogliamo che ALME abbia un senso. Eppure c’è tanto che si può fare: ad esempio, dare una risposta ai fornitori quando fanno operazioni senza senso. Perché poi, nel rapporto diretto con il fornitore, ognuno di noi crede di essere stato il migliore e il più furbo. Per ognuno di noi è impensabile perdere un ordine o fatturato: parliamo la stessa lingua, ma a casa propria nessuno sa resistere». Sembra quasi che lei si senta un po’ frustrato (come Presidente, ovviamente)? «Lo sono abbastanza; sono Presidente ormai da due anni e ancora non so che cosa succederà. Forse esagero, ma alla fine di quest’anno deciderò che fare, anche se il mio incarico dovrebbe durare ancora un anno. Se non vedo operativamente o qualitativamente qualche risultato, non ha senso continuare. Non vorrei però sembrare esagerato: perché va anche detto che piccoli passi avanti sono stati fatti. Ma ci deve essere un prosieguo. Adesso partirà, per esempio, questo progetto sulla centrale rischi, che è l’unico risultato conseguito finora. A quel punto, però, l’impegno dei soci non finirà, ma inizierà, perché ognuno dovrà fornire dati. E anche lì ci sarà una verifica della compattezza».

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Intanto, a proposito di spirito di corpo, continuate ad aprire filiali, una in faccia all’altra. Non è simpatico... «C’è stato un tentativo di discutere. Perché il problema non è solo quello di aprirsi uno in faccia all’altro: il guaio è che ci portiamo via l’un l’altro agenti e venditori. Poi abbiamo convenuto che era meglio lasciar perdere». In compenso potrete liberamente “scannarvi” sulle grandi opere... «L’Expo è lì, non è partito niente. Certo, qualcuno tra i big, chi ha agganci anche in ANIE, sicuramente si starà già muovendo. Il grosso del lavoro toccherà ai grandi. Poi ci sono le strade, ma per i grossisti significano poco. L’edilizia è ferma. Non dimentichiamo che lo scorso anno è andata bene per il fotovoltaico e per il prezzo del rame. Ora abbiamo avuto un primo quadrimestre positivo rispetto ad un anno fa, ma solo perché i primi quattro mesi del 2010 non erano stati esaltanti. Adesso arriveranno i mesi in cui faremo le verifiche più serie. Sarebbe, comunque, impensabile che il +24 per cento del primo quadrimestre si porti fino alla fine dell’anno. Ci sarà una frenata, speriamo controllata. Il fotovoltaico dovrebbe ripartire, visto il nuovo Conto Energia pubblicato e questo potrebbe aiutare». La concorrenza impone anche strategie hard. Spazio all’inventiva... «Qui il ritmo di lavoro è forsennato. Le richieste vanno esaudite in poche ore. La merce ruota a ritmi folli. Le aziende più grosse lavorano già su due o addirittura tre turni. È da tempo che le consegne ai clienti avvengono con frequenza quotidiana: i giri di consegne sono un ricordo. Tutto questo fa erodere i margini; il produttore cerca sempre di più di essere il protagonista del mercato finale e, quindi, decide come, quanto e a che condizione vendere. E a noi non resta che subire. Vede, problemi su cui discutere ce ne sarebbero».

stro ruolo, lasciando a loro il business diretto. I giochini che sa fare la GDO ben li conosciamo e, quindi, dobbiamo tenere altissima la guardia». Dunque ci vogliono i muscoli... «Parlare con i fornitori, al di là del problema GDO, dovrebbe significare essere capaci di mettersi in contrapposizione e noi, obiettivamente, questa forza al momento non l’abbiamo». Vi lamentate ma, come ha detto Berlusconi, state nella zona più ricca del mondo. Conferma? «Sì confermo. Proprio per questo, se fossimo compatti, potremmo davvero fare grandi cose».

Il Consiglio ALME Presidente: Ezio Galli (Galli Ezio) Vicepresidente: Guido Barcella (Barcella) Consigliere: Aldo Brigliano (DME) Consigliere: Alessandro Fogliani (Fogliani) Consigliere: Maurizio Sacchi (Sacchi)

Lei sente che avete questa forza? «No. Tra noi c’è chi decide in autonomia e fa quel che vuole. Se, invece, avessimo il cento per cento della forza, cambierebbe la musica. Oggi, più che tentare di coinvolgere non si può fare». Parliamo ancora della nascita di ALME. Dopo la dura polemica tra FME e Findea, la nascita di questa Associazione è stata il suggello della pace? «Guardi nel Consiglio della FME: ci sono imprenditori facenti capo a Findea, compreso il comitato esecutivo. Questo dimostra che ci crediamo: basta che FME continui su questa strada, cioè sia coerente». Presidente: sente di avere un popolo alle spalle? «Ci sto provando; vorrei vedere ognuno dei miei associati con in mano una lancia. Ma al momento mi pare che siamo ancora al reclutamento. E che i possibili reclutati, prima di guardare in faccia il nemico, fanno a cazzotti tra di loro. Io però ci credo, voglio continuare a crederci, voglio continuare a provare. Però, sono un tipo pragmatico e mi do un tempo». Giancarlo Emanuel

Sempre a proposito di concorrenza, come va con la GDO? «Bisogna provare a mettere dei paletti. Anche se i produttori sostengono, e almeno in parte a ragione, che siamo noi a rifornire la GDO. Quel che dovremo dire ai fornitori è però che, qualora i volumi di affari della GDO diventino importanti, non abdicheremo dal no-

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La Lombardia vive di grandi numeri e di forti sollecitazioni professionali

Da sinistra a destra: Pierangelo Biffi, Saverio Campanile, Adriano Cazzaniga, Tommaso Ritucci, Emanuele Dottini, Gianni Fossanova, Cristiano Missora, Michele Anicelli

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Tommaso Ritucci è il nuovo Presidente della sezione lombarda di Arame. Sta sulla massima poltrona dell’Associazione regionale dallo scorso anno, succedendo a Pierangelo Biffi. Al fianco di Ritucci siede il Vicepresidente, Adriano Cazzaniga. Il Consiglio è composto anche dal Segretario Cristiano Missora, dal Tesoriere Michele

Il Presidente Tommaso Ritucci racconta le esperienze della più grande, per numeri, Associazione di agenti in Italia

Anicelli e dai Consiglieri: Saverio Campanile (responsabile sviluppo area Est), Emanuele Dottini (area Ovest), Gianni Fossanova (area Milano) e Pierangelo Biffi. I numeri dell’Associazione lombarda sono i più grandi in Italia. Trentuno le agenzie associate, di cui sei di recente iscrizione, in rappresentanza di circa 120 agenzie, con un totale di circa 450 collaboratori. Arame in Lombardia annovera tra le sue fila circa il 25 per cento delle agenzie della Regione; composte da personale qualificato, con strutture tra le più organizzate. «Il fatturato del mercato elettrico in Lombardia», spiega il Presidente Ritucci, «è il 25 per cento del nazionale, quindi circa 1,5 miliardi abbondanti. Più di metà del quale passa attraverso le agenzie, coinvolte mediamente per il 70 per cento, e sono quelle che meglio si adattano al rapporto tra produzione e distribuzione». Qui è interessante verificare se l’accordo appena firmato per il riconoscimento delle provvigioni funziona. Lo chiediamo al Presidente degli agenti: «Da noi funzionava già prima e c’era la necessità di farlo vivere a livello nazionale. I mandati di rappresentanza d’altronde non si limitano ad una

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dentemente dai prodotti trattati. Se la “mandante” interrompe un rapporto, preferiamo chiederci dove abbiamo sbagliato piuttosto che incolpare un collega». L’attività dell’Associazione consiste in riunioni periodiche, che servono anche al confronto professionale: «Il Consiglio direttivo», racconta Ritucci, «si riunisce mediamente ogni due mesi; l’Associazione un paio di volte l’anno. Ognuno porta il proprio contributo dal territorio. Sul quale dobbiamo fare promozione, informazione, centro servizi, sviluppo e processo di ordini; purtroppo, non vengono riconosciute in termini provvigionali tutte queste adempienze e a volte si è costretti ad accettare nuovi mandati. In effetti, succede che gli agenti debbano, in piccolo, replicare quel che le aziende fanno in grande a livello nazionale. In Lombardia ci sono quasi 250 punti vendita. Tutti hanno bisogno di assistenza, di formare gli addetti, di trasferire su di loro tutto quello che la sede centrale non dice alla periferia». Insomma, il lavoro è cambiato, la professionalità è al top: «Il lavoro è cambiato in meglio. Prima era un semplice rapporto interpersonale, fatto di poca professionalità da gente improvvisata. Il banconista diventava agente, senza preparazione. Bastava girare con la copia commissione sotto braccio. Noi agenti, oggi, siamo imprenditori a tutti gli effetti. Siamo più consapevoli di quel che facciamo. Un tempo eri un rappresentante, solo. L’auto, la valigetta, il fax a casa. Oggi ci vuole la struttura, perché il battitore libero non va da nessuna parte». «Al Consiglio direttivo nazionale abbiamo presentato un censimento regionale unico nel suo genere. Azienda per azienda (circa il 90 per cento del totale) abbiamo identificato ogni struttura di vendita, stabilendo se è diretta, indiretta o mista. Abbiamo diviso la Lombardia in tre parti (Ovest, Centro, Est). In ogni area abbiamo analizzato strutture e presenza delle mandanti. Stabilito come avviene l’attività di vendita dei produttori. È un lavoro che vogliamo portare all’attenzione della FME e delle sue Associazioni regionali per evidenziare quanto noi siamo attenti al mercato. Sarebbe utile replicarlo in tutta Italia».

SPECIALE lombardia

sola provincia. Il grossista che oggi è presente in più province e più regioni, trova in questo accordo la giusta collaborazione di tutti gli attori presenti sulle zone, dando così la possibilità alle aziende mandanti di riconoscere il giusto compenso per le attività svolte. Attualmente, a differenza del passato, abbiamo la consapevolezza che quel riconoscimento non è solo un diritto, ma lo strumento per monitorare le vere capacità professionali dei vari operatori. Riteniamo, tuttavia, che questo sia il primo passo, l’ideale sarebbe creare un format comune per tutti i distributori, rendendo così semplice il confronto con le loro strutture di vendita, semplice la gestione dei dati da parte delle mandanti, semplice il controllo dei dati da parte degli agenti». La firma ha cambiato lo status degli agenti; c’è più riconoscimento della loro mission ed una prova arriva dagli inviti alle varie convention che i distributori organizzano: «Cui andiamo ad illustrare il nostro ruolo e le altre qualità della nostra Associazione». Ritucci, lombardo di adozione, vive con orgoglio la presidenza dell’Associazione più importante in Italia: «Per lavorare in questo contesto, bisogna esser preparati e strutturati, altrimenti non si va avanti. La necessità di essere attuali alle esigenze del mercato ci porta ad aggiornarci costantemente; abbiamo recentemente concluso una “due giorni” alla SDA Bocconi, dove abbiamo affrontato le tematiche di un mercato in continuo mutamento. Questo ci ha fatto decidere di organizzare, per la seconda metà dell’anno, numerosi corsi di formazione dedicati a tutti i componenti dell’agenzia. La comunicazione, il parlare in pubblico, la gestione del personale sono alcuni tra i temi che andremo ad approfondire. Noi, qui, abbiamo i più grandi distributori e proprio per questo dobbiamo essere ancora più professionali; i distributori pretendono una presenza continua e specializzata». Il lavoro non manca certo, a cominciare dalle grandi opere. Una su tutte, colossale, l’Expo 2015. «Sta già portando attività e ne porterà di più intense e forti. E in tutto questo gran da fare c’è, tra gli agenti, un clima di professionale rivalità e la convivenza, tra noi è buona, i tempi sono maturi perché sempre di più ci confrontiamo tra strutture organizzate con problemi identici, indipen-

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L’Associazione degli agenti di commercio sta facendo passi da gigante, con nuove adesioni, ma, soprattutto, con la creazione di importanti link con le Regionali di FME

Antonio Franceschi, Presidente di Arame

È decisamente un momento positivo quello che sta vivendo Arame. Raddoppiati i consiglieri in Metel, applicato (quasi totalmente) l’accordo stipulato con ANIE e FME, avviati i corsi di formazione, partiti i contatti con le nuove Associazioni regionali, al Consiglio Direttivo che si è tenuto nella terza settimana di maggio non è restato che apprendere che ci sono state nuove adesioni. Insomma, tutto bene. Ne parliamo con Antonio Franceschi, Presidente nazionale. Quali temi avete affrontato durante il Consiglio Direttivo? «Oltre al direttivo, alla nostra riunione erano presenti tutti i Presidenti regionali. Abbiamo affrontato temi importanti, tra i quali l’esame della nuova struttura di Metel, con l’intento di aggiornare le Associazioni regionali su come sta evolvendo e cosa sta facendo la nostra partecipata di via Govone. Abbiamo parlato della nuova Fiera che ci sarà a novembre. In quella occasione organizzeremo a Rho la nostra assemblea nazionale annuale. Sempre all’ordine del giorno è stata anche la necessità di allargare il nostro servizio informatico, in modo da poter realizzare al più presto il nostro rapporto con la periferia attraverso conference call». Mentre le Associazioni regionali di Arame lavorano già a pieno regime, lo stesso non si può dire per quelle di FME, che per altro ora ci sono quasi tutte. Come si stanno sviluppando i contatti con quelle Associazioni? «È vero che i contatti non sono ancora del tutto attivati, ma è anche vero che le Associazioni regionali della FME si stanno ancora formando o sono appena nate. Dobbiamo dare tempo an-

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che a loro di costituire strutture e Consigli. Per il momento, comunque, i rapporti sono positivi e noi pensiamo di poter completare la presa di contatto ed i primi incontri entro la fine del 2011». Avete raddoppiato i vostri posti nel consiglio di Metel, ma restate il vaso di coccio tra ANIE e FME... «Preferisco pensare che siamo l’ago della bilancia, il terzo polo. In Metel, noi dobbiamo cercare d’insistere sulle attività già svolte e favorire anche, da parte delle nostre agenzie, una maggiore adesione. Sappiamo, però, che spesso le agenzie hanno delle difficoltà perché sono costrette ad adeguarsi prima di tutto ai sistemi informatici privati delle aziende». Parliamo della fiera E-Tech. C’è un grande attivismo per la sua riuscita. Voi che cosa fate? «Partiamo intanto dal presupposto che una fiera a Milano è indispensabile. Bisogna ricostruire l’appeal che un tempo era di Intel e, proprio per questo, noi daremo la nostra massima collaborazione. Ad esempio, abbiamo già programmato per quei giorni la nostra Assemblea nazionale». Torniamo allo storico accordo con ANIE e FME, firmato proprio a Rho. Come sta andando la sua applicazione? «Per noi non si è trattato soltanto di definire le provvigioni quando un distributore opera su più regioni. L’obiettivo era quello di poter meglio determinare il lavoro svolto dalle agenzie nella regione. E in questo senso la maggior parte dei distributori ha accolto bene l’accordo fatto. Col-

DISTRIBUZIONE

Formazione e Fiera: due grandi obiettivi da raggiungere al più presto

laborano, stiamo raccogliendo i dati, da parte di qualcuno c’è qualche difficoltà che, però, è burocratica più che politica. Riteniamo comunque che l’accordo, entro la fine dell’anno, possa entrare a pieno regime». Infine, sottolineiamo il vostro impegno per la formazione. «C’è stato un corso che alcuni nostri associati hanno frequentato in Bocconi e proprio al nostro Direttivo ha partecipato il professor Lanza, che ha illustrato ai Presidenti regionali il contenuto dello stesso. Ora stiamo valutando un corso che è organizzato dalla scuola “Mestiere di vendita”. Anche in questo caso, il primo step è stato realizzato con successo e vogliamo studiare la possibilità di estenderlo a tutte le regioni italiane». Giancarlo Emanuel

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Un nuovo brand e tanti giovani

A Barcellona, Fegime Europa presenta il nuovo logo, ma soprattutto una squadra di giovani già in grado di assicurare un futuro certo all’organizzazione e alle loro aziende

Nuovo marchio per Fegime Europa

Il dodicesimo congresso di Fegime Europa, tenutosi nella seconda metà di maggio a Barcellona, resterà sicuramente nella memoria dei partecipanti almeno per un particolare tutt’altro che irrilevante: il cambio del marchio. D’ora in poi, quindi, un marchio nuovo, accattivante, per studiare il quale Fegime Europa ha chiamato in campo un big

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della comunicazione mondiale, la Ogilvy & Mather, che vanta nel proprio portafoglio nomi come BBC, BP, Coca Cola, GlaxoSmithKline, IBM, MasterCard, Merrill Lynch, Nestlé, Shell e Unilever. Insomma, si fa sul serio. Da un anno, a presiedere il consorzio europeo, presente in decine di Paesi del vecchio continente (ad Ovest, mancano solo Francia, Svizzera e Austria, ad Est, la Repubblica Ceca), c’è l’italiano e piacentino Marco Casaroli ed è toccato a lui, oltre che al manager David Garratt, fare gli onori di casa. Il congresso si è svolto all’interno dell’Arts Hotel, una meravigliosa struttura inserita nella cittadella olimpica del capoluogo catalano. Era la vigilia della finale di Champions League a Londra, dove il favoloso Barça stava per mettere le mani sulla Coppa dei Campioni e, dunque, il clima che si respirava in città era davvero speciale. «Il convegno è volato via con leggerezza, ma pieno di significati», spiega Casaroli, «perché siamo riusciti ad inventarci una formula più leggera, meno noiosa, che tra l’altro ha chiamato in campo i giovani del Fegime Future, che hanno portato tutto il loro entusiasmo. Abbiamo eliminato i conferenzieri tradizionali e li abbiamo sostituiti con varie tavole rotonde. Ovviamente dovevamo prendere coscienza di come stanno andando

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le cose, cioè il mercato. Risultato: la Germania viaggia con la quinta marcia, sta esplodendo dal punto di vista economico. Le altre economie sono meno industriali, si stanno impoverendo nel tessuto economico produttivo e, quindi, hanno meno forza reattiva. In Italia, essendo comunque ancora presente una forte base produttiva, pur taglieggiata dalla situazione politica e da quella finanziaria non particolarmente felice, possiamo agganciarci al carro tedesco. Non a caso sta bene chi punta sull’export. In questo congresso abbiamo rilanciato con forza la ripianificazione della nostra organizzazione, attraverso un processo nel quale il piano commerciale di marketing da una parte e, brutta parola, il processo di “Fegimizzazione” dall’altra, si è inserita la ridefinizione del branding, cioè un processo culturale identificativo». Il Presidente europeo ha poi sottolineato l’importanza del Fegime Future: «Con questo processo» afferma Casaroli, concludendo, «vogliamo portare i giovani, in maniera rapida ed accelerata, ai posti di comando nella federazione europea. D’altronde, all’estero i giovani non sono scarsamente rappresentati come in Italia. Il passaggio generazionale deve essere corretto e vincente. Così, nella continuità, non potremo che essere più forti». La delegazione italiana al congresso di Barcellona era forte. Capeggiata dal Presidente Mauro Villa, dal Direttore Generale Claudio Albertini, da distri-

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butori (tra i quali, Vittorio Alfieri e Luigi Biasini, che presiedono le Associazioni regionali della FME, rispettivamente, di Campania e Lazio) e da alcuni importanti esponenti della produzione. «Il bilancio della presenza italiana al congresso», precisa Claudio Albertini, «è stato positivo dal punto di vista sia qualitativo, sia quantitativo. Molte delle idee e delle proposte nascono da noi e sono state apprezzate da tutti. Nell’ultimo anno, Fegime Italia ha registrato la perdita di un’azienda, che ha cambiato proprietà, ma anche una new entry. Noi, come gruppo, abbiamo chiuso il 2010 con un fatturato vicino ai 600 milioni di euro, mentre per l’attività di acquisto centralizzato abbiamo toccato i 130 milioni di euro. Gli associati attuali sono 29. Nel primo quadrimestre del 2011, abbiamo registrato dei dati molto positivi, con una crescita superiore al 20 per cento. Si tratta di numeri che ovviamente sono condizionati positivamente dal forte impatto del fotovoltaico, che è difficile scorporare, perché incide non solo con i pannelli. Il mercato reale, invece, si attesta intorno al +7÷8 per cento, che è comunque positivo. In maggio c’è stato un leggero calo, ma al momento non sappiamo analizzarlo». Infine, la grossa novità, l’esplosione dei giovani del Fegime Future. L’Italia ha fatto ottima figura schierando un trio composto da Chiara e Giacomo Cereda e da Marco Villa. «Gli italiani», spiega Chiara Cereda, «sono tra i migliori distributori e, quindi, siamo forti sotto ogni punto di vista. La forza deriva dal fatto di essere imprese familiari indipendenti». «Nel nostro intervento», aggiunge Marco Villa, «abbiamo chiarito quali devono essere le linee conduttrici del Fegime: prima di tutto, l’identificazione di un gruppo che sappia distinguersi e identificarsi sul mercato nei confronti di clienti e fornitori, fornendo uno standard adeguato, basato sul servizio e la fidelizzazione del cliente. Il ruolo di noi giovani del Future è diventato improvvisamente importante nell’organizzazione di questo congresso. In futuro ci aspetterà un compito più importante, anche nel processo decisionale strategico«. «La gente apprezza il nostro lavoro» sottolinea, concludendo, Giacomo Cereda. «Tra noi siamo anche amici e, quindi, si creano anche nuove opportunità di lavoro». Giancarlo Emanuel

DISTRIBUZIONE

Claudio Albertini, Direttore Generale di Fegime Italia

Marco Casaroli, Presidente di Fegime Europa

Anno 2, N.5

39


E-Commerce: svolta per conquistare nuovi mercati

Massimo Ferri, Amministratore Delegato di Rexel Italia

Tutto è iniziato nella maniera più logica, secondo i canoni di Internet: con la pubblicità su Google. Così da inizio maggio, Rexel Italia vende on line, cioè pratica l’e-Commerce. Dalla home page del sito istituzionale basta cliccare sulla parola “e-Commerce”, nel menu orizzontale, oppure si può accedere direttamente digitando www.rexelonline.it. Dalla multinazionale francese, presente in Italia in tre regioni (Lombardia, Emilia e Lazio), un colpo a sorpresa, che spiazza la concorrenza. Ci si chiedeva da tempo quale sarebbero state le mosse espansive, cioè in quale regione sarebbe comparso il marchio Rexel, nell’ambito di una crescita in Italia. Con l’arrivo sul Web, Rexel riesce a coprire tutte le regioni in una volta sola. Di questa mossa rivoluzionaria abbiamo parlato con l’Amministratore Delegato di Rexel Italia, Massimo Ferri, e con Marco Pirola, Manager Rexel per l’e-Commerce. Come è maturata la scelta di vendere on line? «È un’inevitabile evoluzione del mercato, per diminuire gli spostamenti e, quindi, risparmiare tempo. Per aumentare il confronto di soluzioni e prezzi e massimizzare gli investimenti in stock, con un maggiore utilizzo non più limitato ai territori con presenza fisica di filiali». Si tratta di un’iniziativa già sperimentata da Rexel all’estero? «Rexel ha sperimentato in tutti i Paesi dove opera questo nuovo canale di vendita, sia B2B, sia B2C. Ovviamente il Nord Europa risulta molto più sensibile a questa forma di approccio e ci mettiamo anche la Svizzera; mentre il sud Europa sembra preferire ancora il contatto fisico. E neppure i moderni Stati Uniti sono poi così tanto sensibili a questa forma di vendita, se non è accompagnata dalla filiale in zona. E non mi riferisco ovviamente a New York, ma all’immen-

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Rexel sbarca sul Web per aumentare il confronto di soluzioni e prezzi e massimizzare gli investimenti in stock

sità di quello Stato. Guardando tutto il mondo, possiamo dire che attualmente circa il 10 per cento del fatturato del Gruppo arriva via Web”. In che cosa si caratterizzerà l’offerta in Italia? «Inizialmente il sito Rexel si presenterà come B2C, ovvero rivolto a consumatori finali e piccoli installatori, non ancora nostri clienti, con l’intenzione di poter ascoltare le esigenze del cliente e poterle soddisfare, anche oltre il normale fabbisogno di prodotti. Abbiamo in mente diversi servizi aggiuntivi, tipo la progettazione di soluzioni illuminotecniche, cablaggi strutturati o problematiche di risparmio energetico da affrontare in sala macchine. Ovvero, poter utilizzare l’intera gamma delle competenze specializzate disponibili al nostro interno». Rexel in Italia è molto localizzata in alcune regioni. Potranno diventare vostri clienti anche installatori delle altre regioni? «Il vantaggio di una filiale virtuale è sicuramente l’allargamento delle barriere geografiche, senza distinzione di regione con presenza o meno di filiali Rexel». Come siete organizzati per le consegne? Che tempi garantite? «Il servizio logistico offerto dal nostro DC (Distribution Center) di Brescia/Seriate, in collaborazione con un vettore nazionale, permetterà l’evasione dell’ordine il giorno stesso, con consegna in 24/48 ore. Ovviamente l’eventuale presenza della filiale permetterà il ritiro presso il punto vendita». Che percentuale del fatturato di Rexel passa (al mondo) attraverso la vendita on line? Sapete in quali Paesi fornisce risultati interessanti? «La percentuale di vendita on line varia da Paese a Paese e riflette il diverso approccio scelto:

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Marco Pirola, Manager di Rexel per l’e-Commerce

nitori in maniera diversa dalle filiali esistenti. La differente struttura dei costi che la filiale on line presenta, non esclude prezzi di vendita che riflettano tale diversità. Le modalità di pagamento anticipato impatteranno positivamente sia il conto economico (eliminando il rischio di insoluto, tanto praticato nel nostro business), sia il cash flow; riteniamo, quindi, corretto poter riflettere tali effetti sull’offerta al cliente».

Nuova filiale on line per Rexel

in caso di B2C è sicuramente una percentuale minima del totale, in quanto non tutta l’offerta prodotto trova modo di apparire (ad esempio, il cavo in bobina è escluso da tale canale), mentre in caso di B2B si supera una percentuale a due cifre». Quali sono i target che vi siete posti in Italia? «Al momento in Italia non ci siamo dati un target preciso per l’anno in corso, in quanto preferiamo provare il nostro approccio, modificarlo se necessario, per poi iniziare un piano di sviluppo preciso per il prossimo triennio 20122014». Attraverso il Web venderete tutto il catalogo o solo alcuni prodotti? «Potendo utilizzare l’intero assortimento di disponibilità presso il DC, non esiste teoricamente alcun limite e, quindi, potremmo dichiarare l’intera gamma di prodotti. Sicuramente la problematica di trasporto che il vettore nazionale solleva, elimina di fatto tutti quegli articoli con ingombro o fragilità fuori norma». Le aziende fornitrici potranno approfittare del vostro canale di vendita on line per particolari proposte? «Indubbiamente sì. Il sito avrà le stesse proposte delle filiali fisiche, ma potrà essere usato anche da alcuni fornitori per entrare in nuove porzioni del mercato, essendo su tutto il territorio e non relegato in una sola regione». Comprare attraverso il Web sarà una semplificazione ed una comodità per l’installatore oppure significherà avere prezzi speciali e/o offerte particolari? «Come ogni filiale, anche la vetrina on line avrà le proprie peculiarità e non escludiamo che possano essere utilizzate dai nostri for-

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DISTRIBUZIONE

Uno dei problemi più gravi della distribuzione sono i pagamenti: come siete organizzati? Per spese superiori al budget di una carta di credito come funzionerà? «Il problema del limite posto dalle carte di credito o simili, strumenti primari di tale canale, sono superabili dalle disposizioni di pagamento attraverso bonifico, ulteriore modalità prevista». Comprare su Internet significa, comunque, pagare in anticipo. Come pensate reagirà un mondo che non ha certo questa abitudine? «È vero che noi diamo anche la possibilità del bonifico e, quindi, alcuni installatori potrebbero avere una sorta di “fido”. Ma, soprattutto all’inizio, proprio per fidelizzare la clientela, puntiamo sul pagamento anticipato. Sicuramente avranno bisogno di identificare un tornaconto, oltre alla necessità di avere il cash necessario, ma è tempo che le banche facciano il loro mestiere e tornino a finanziare i nostri clienti». Si creerà un dualismo con le vostre filiali? «Credo che le modalità di acquisto e-Commerce possano rappresentare una valida alternativa alle filiali, senza conflitto interno». Attendete solo ordini di installatori? «No, attendiamo anche ordini da parte di privati, ovviamente con una media d’acquisto inferiore». Il sito è diviso in sezioni? «Oltre a quella normale, dove si trovano i prodotti, avremo la sezione delle promozioni, orientate dai fornitori sia per il Web, sia per le filiali; poi una sezione dedicata alle opportunità. Quindi i fondi di magazzino, che proponiamo a prezzi ridottissimi».

Con l’arrivo sul Web, Rexel riesce a coprire tutte le regioni in una volta sola

Che messaggio volete lanciare ai produttori? «Rivolgendoci anche al privato offriremo un grande plus. La vetrina supera la barriera geografica delle filiali ed il confronto è sempre maggiore: in futuro vedo un Paese sempre più uniformato e, quindi, posso solo invitare i produttori a tenere conto di questo inevitabile processo». G.E.

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41


Come pagano le imprese

Nel 2010, la media europea di imprese puntuali nel pagamento delle fatture dei propri fornitori è stata del 40,4 per cento, mentre la percentuale di quelle che hanno pagato con un ritardo fino a 30 giorni è stato di poco inferiore al 51 per cento del totale. Il ritardo più grave (oltre i 90 giorni medi) ha interessato il 2,9 per cento delle imprese in Europa: tra queste, l’1,7 per cento supera i 120 giorni. Questi i principali dati che emergono dall’edizione 2011 dello Studio sui comportamenti di pagamento delle imprese europee e internazionali realizzato da CRIBIS D&B, società del Gruppo CRIF specializzata nelle business

Bene Germania, Svizzera, Messico e Taiwan. Male Regno Unito, Portogallo e Polonia. Italia: ai minimi dal 2007 i pagamenti alla scadenza

information. A livello nazionale, la Svizzera registra la quota più elevata di pagatori regolari (68,2 per cento), seguita dalla Germania (60,5 per cento) e dall’Olanda (54,6 per cento). Per la Spagna, invece, si osserva un risultato sostanzialmente in linea con la media europea (43,1 per cento nella classe in oggetto). Situazioni con maggiori criticità quelle di Portogallo e Polonia, Paesi in cui, a fronte di un’alta percentuale di pagatori oltre i 30 giorni medi di ritardo (21,9 per cento per il primo e 15,2 per cento per il secondo), il pagamento puntuale è rimasto modesto, meno del 30 per cento sul totale. Pagamento puntuale fortemente ridotto anche per il Regno Unito,

Abitudini di pagamento in Europa per classi di ritardo, 2010

42 Anno 2, N.5

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Come nasce lo studio sui comportamenti di pagamento delle imprese europee e internazionali I dati presentati nello Studio CRIBIS D&B nascono dal patrimonio informativo dell’Ecosistema CRIBIS D&B, il sistema dinamico tramite il quale sono selezionati i dati migliori presenti nell’ambiente (fonti esterne), trasformati in risorse utili (informazioni) e arricchiti con elementi a valore aggiunto (scoring e indicatori di rischio). Le informazioni sui pagamenti derivano da CRIBIS iTRADE, il programma di condivisione di dati e analisi sulle abitudini di pagamento delle aziende, in Italia e nel mondo. CRIBIS iTRADE è attivo a livello mondiale dal 1972: i movimenti raccolti in Italia superano i 140 milioni, sono oltre 26 milioni le esperienze di pagamento generate dalla lavorazione dei movimenti contabili e un milione le aziende su cui sono disponibili le esperienze di pagamento nei confronti dei propri fornitori. In particolare, le valutazioni sui pagamenti presentate nello Studio CRIBIS D&B si basano sull’analisi delle posizioni per cui è disponibile il D&B Paydex, l’indicatore statistico che valuta l’andamento storico dei pagamenti verso i fornitori e permette di delineare il profilo dell’azienda in modo solido e affidabile. Si tratta di un potente strumento analitico basato sulle esperienze di pagamento (da non confondere con i movimenti contabili), che garantisce la robustezza e la consistenza del dato, sintetizza la storia dei pagamenti di un’azienda e fornisce un profilo completo dell’azienda come pagatore.

con solo il 24,7 per cento delle sue imprese nella classe considerata. Il livello maggiore di gravi ritardatari (oltre 90 giorni medi) spetta alla Spagna che, con una quota del 10,7 per cento del totale, si distanzia di quasi otto punti percentuali dalla media europea. Male anche Polonia e Portogallo, con il 9,8 per cento e il 10,5 per cento di imprese che regolano le

ECONOMIA

Per consultare e scaricare gratuitamente lo Studio 2011 sulle abitudini di pagamento delle imprese europee e internazionali, completo di analisi settoriali e dimensionali, si può accedere alla Sezione Community sul sito www.cribisdnb.com.

transazioni commerciali con un ritardo superiore ai 90 giorni rispetto ai termini pattuiti. Ottima situazione, invece, per Francia e Belgio, per cui si registra, rispettivamente, l’1,4 per cento e l’1,6 per cento nella classe di ritardo considerata. All’interno delle economie extra-europee analizzate nello Studio CRIBIS D&B, il quadro delineato per il Messico e per

Abitudini di pagamento in extra Europa per classi di ritardo, 2010

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Anno 2, N.5

43


Abitudini di pagamento delle imprese italiane per classi di ritardo (2007-2010)

Taiwan è molto positivo, con una concentrazione pari ad almeno il 67,4 per cento in corrispondenza della classe di pagamento puntuale e non superiore allo 0,8 per cento in quella di ritardo più grave (oltre 90 giorni medi). Risultato positivo anche per il Canada, che registra un miglioramento rispetto agli anni precedenti con il 43,4 per cento di pagatori regolari nel 2010 e solo l’1 per cento di aziende che pagano con oltre 90 giorni medi di ritardo (-1,7 per cento rispetto al 2009). Lo stesso non si può dire degli Stati Uniti e di Hong Kong: i ritardi superiori ai 90 giorni medi hanno raggiunto il 6,5 per cento per il primo Paese, mentre solo il 34,8 per cento delle imprese del secondo riesce a rispettare i termini concordati con i fornitori. In Italia, invece, peggiora nel 2010 la percentuale di imprese puntuali nei pagamenti e si assesta al livello più basso dal 2007. La puntualità, infatti, è una virtù sempre più rara, tanto che solo il 37,5 per cento delle imprese italiane paga puntualmente a fine 2010: dopo il segnale positivo del secondo trimestre dell’anno passato, in cui le imprese puntuali nei pagamenti erano aumentate e avevano raggiunto il 42,2 per cento del totale, si è osservato nella seconda parte del 2010, un brusco decremento, che conferma la tendenza negativa iniziata negli scorsi anni. La quota a fine 2010 di imprese virtuose ha subito un calo di 13,3 punti percentuali rispetto al 2007, di 12,1 rispetto al 2008 e di 6,2 punti percentuali rispetto al 2009. La riduzione della quota di imprese puntuali nei pagamenti è stata in parte “assorbita” dall’incremento della classe di ritardo più moderata “fino a 30 giorni”: infatti, la percentuale di imprese in questa categoria è cresciuta

44 Anno 2, N.5

notevolmente nel corso del 2010, passando dal 40,7 per cento del primo trimestre al 50,9 per cento del terzo, per poi assestarsi al 57 per cento nella parte finale dell’anno. Il 4,9 per cento delle imprese ha poi saldato le fatture tra i 30 e i 90 giorni di ritardo. Per i ritardi gravi (oltre 90 giorni medi) si osserva un trend positivo: per tutto il 2010 si è continuata a registrare una riduzione delle imprese appartenenti a questa categoria (0,6 per cento del totale nell’ultimo trimestre). L’andamento del primo trimestre 2011 mostra una prevalenza di imprese che pagano con un ritardo moderato e inferiore ai 30 giorni medi (53,1 per cento) e una percentuale in ripresa (41,9 per cento, contro il precedente 37,5%) di imprese che saldano regolarmente. Chi paga con un ritardo medio compreso fra i 30 e i 90 giorni oltre il termine si assesta sul 4,4 per cento, mentre la quota di imprese che fa registrare un ritardo più grave (oltre 90 giorni medi) resta stabile e interessa lo 0,6 per cento del totale. «Nel 2010, l’Italia ha accusato una flessione nei pagamenti alla scadenza, raggiungendo il valore più basso di imprese puntuali dal 2007 e continuando a registrare una posizione inferiore alla media europea. Questo peggioramento», spiega Marco Preti, Amministratore Delegato di CRIBIS D&B, «conferma l’impressione più generale di un contesto economico che esce dalla crisi come più rischioso e, soprattutto, più “fluido”, cioè come maggiormente caratterizzato da cambiamenti repentini, sia a livello di controparti (clienti e fornitori), sia a livello di andamento di mercato». Marco Preti, Amministratore Delegato di CRIBIS D&B

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Tornano incentivi sicuri per il fotovoltaico

Gli ultimi due mesi sono stati per il mondo del fotovoltaico un periodo denso di preoccupazioni: petizioni, proclami, minacce, trattative, ma alla fine la firma sul Quarto Conto Energia 2011 è arrivata. Il Governo ha ancora una volta modificato le tariffe incentivanti per gli impianti fotovoltaici installati a partire dal 1° giugno 2011, anticipando praticamente la scadenza, prevista per la fine del 2013, del Terzo Conto Energia, che, nella sua breve vita, ha registrato un bilancio abbastanza deludente. Al GSE risultano, infatti, installati con questo meccanismo d’incentivazione, al 17 maggio, solo 9.837 impianti, per una

La pubblicazione del Quarto Conto Energia rasserena l’animo degli operatori del settore fotovoltaico, riportando chiarezza sul futuro

potenza di circa 184 MW: tra questi 1,28 MW (166 impianti) di fotovoltaico integrato con caratteristiche innovative e 25 MW (1 impianto) di fotovoltaico a concentrazione. Nello stesso periodo è, invece, proseguita la marcia trionfale del Secondo Conto Energia che, grazie alla Legge “Salva Alcoa” (che ha consentito l’accesso alle tariffe incentivanti del 2010 agli impianti terminati entro il 31 dicembre 2010 ed entrati in esercizio entro il 30 giugno 2011), ha visto il totale degli impianti attivati al 17 maggio raggiungere il numero di 190.352, per un totale di 4.882 MW. Il totale dei primi tre programmi d’incentivazione si attesta così a 205.922 impianti installati, per una potenza complessiva di 5.230 MW. Quarto Conto Energia Nel Decreto recentemente pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale è previsto un nuovo metodo di calcolo della tariffa incentivante che, per una durata di vent’anni, si applicherà agli impianti entrati in esercizio dal 1° giugno 2011 al 31 dicembre 2016. Il meccanismo di sostegno è basato su previsioni annuali di spesa (indicativamente 6÷7 miliardi di euro l’anno) e su obiettivi temporali progressivi di potenza installata (complessivamente 23.000 MW). Alle tariffe incentivanti per gli impianti tradizionali, si aggiungono premi previsti per quelli abbinati ad un uso efficiente

46 Anno 2, N.5

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Un’attenzione particolare riguarda gli impianti fotovoltaici integrati con caratteristiche innovative, cioè quelli che utilizzano moduli e componenti speciali appositamente realizzati per sostituire elementi Taglia [kW]

Giugno 2011 Edificio Altro

della struttura architettonica dell’edificio in cui sono inseriti e che presentano particolari caratteristiche di efficienza e funzionalità. Questa tipologia di impianti potrà, infatti, beneficiare di tariffe maggiori.

NORMATIVA

dell’energia e per specifiche tipologie e applicazioni: - del 5% per gli impianti ubicati in zone industriali, miniere, cave o discariche esaurite, area di pertinenza di discariche o di siti contaminati; - del 5% per i piccoli impianti, realizzati da comuni sotto i 5.000 abitanti; - di 5 centesimi di euro/kWh per gli impianti installati in sostituzione di coperture in amianto; - del 10% per gli impianti il cui costo d’investimento, per quanto riguarda i componenti diversi dal lavoro, sia riconducibile per almeno il 60% ad una produzione realizzata nell’Unione Europea.

Distinzione tra piccoli e grandi impianti Il Decreto prevede una nuova distinzione tra piccoli e grandi impianti, definendo i primi come: - gli impianti sugli edifici di potenza fino a 1 MW; - gli altri impianti di potenza fino a 200 kW in regime di scambio sul posto; - gli impianti di potenza qualsiasi realizzati sia su edifici, sia su aree delle Pubbliche Amministrazioni. Vengono, invece, considerati grandi tutti gli altri tipi di impianto con caratteristiche diverse da quelle indicate. Per i piccoli impianti fotovoltaici non è pre-

Luglio 2011

Agosto 2011

Settembre 2011

Tabella 1: Tariffe (euro/kWh) per gli impianti solari fotovoltaici nel 2011

Ottobre 2011

Novembre 2011

Edificio

Altro

Edificio

Altro

Edificio

Altro

Edificio

Altro

Edificio

Dicembre 2011

Altro Edificio

Altro

1<P ≤3

0,387

0,344

0,379

0,337

0,368

0,327

0,361

0,316

0,345

0,302

0,320

0,281

0,298

0,261

3<P ≤20

0,356

0,319

0,349

0,312

0,339

0,303

0,325

0,289

0,310

0,276

0,288

0,256

0,268

0,238

20<P ≤200

0,338

0,306

0,331

0,300

0,321

0,291

0,307

0,271

0,293

0,258

0,272

0,240

0,253

0,224

200<P≤1.000

0,325

0,291

0,315

0,276

0,303

0,263

0,298

0,245

0,285

0,233

0,265

0,210

0,246

0,189

1.000<P ≤5.000

0,314

0,277

0,298

0,264

0,280

0,250

0,278

0,243

0,256

0,223

0,233

0,201

0,212

0,181

P<5.000

0,299

0,264

0,284

0,251

0,269

0,238

0,264

0,231

0,243

0,212

0,221

0,191

0,199

0,172

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Anno 2, N.5

47


Taglia [kW]

I semestre 2012 Edificio

Altro

II semestre 2012 Edificio

Altro

1<P ≤3

0,274

0,240

0,252

0,221

3<P ≤20

0,247

0,219

0,227

0,202

20<P ≤200

0,233

0,206

0,214

0,189

200<P ≤1.000

0,224

0,172

0,202

0,155

1.000<P ≤5.000

0,182

0,156

0,164

0,140

P<5.000

0,171

0,148

0,154

0,133

visto alcun tetto di spesa fino alla fine del 2012. Per i grandi impianti, invece, sono previsti tetti di spesa semestrali per la concessione della tariffa incentivante fino al 2012: - 300 milioni di euro per gli impianti che entrano in esercizio dal 1° giugno 2011 al 31 dicembre 2011; - 150 milioni di euro per gli impianti che entrano in esercizio nel 1° semestre 2012; - 130 milioni di euro per gli impianti che iniziano la produzione nel 2° semestre 2012. Regole per l’ammissione agli incentivi dei grandi impianti I grandi impianti che entrano in esercizio entro il 31 agosto 2011 accedono direttamente alle tariffe incentivanti, previa comunicazione al GSE dell’avvio della produzione, entro 15 giorni solari dalla stessa. Al contrario, i grandi impianti che entrano in esercizio dopo il 31 agosto 2011 e fino a tutto il 2012, per accedere alle tariffe incentivanti, devono essere iscritti nell’apposito registro informatico gestito dal GSE, in una posizione tale da rientrare nei limiti di costo definiti per ciascuno dei periodi di riferimento. Un’ulteriore condizione per ottenere gli incentivi è che la certificazione di fine lavori dell’impianto sia pervenuta al GSE entro 7 mesi (9 mesi per gli impianti oltre 1 MW) dalla data di pubblicazione della graduatoria degli impianti iscritti al registro del GSE. In tutti i casi la tariffa incentivante spettante è quella vigente alla data di entrata in esercizio dell’impianto con la garanzia del rispetto dell’iter di connessione da parte del Gestore di rete, in conformità con i tempi previsti dall’Autorità per l’energia elettrica e il gas. In caso di ritardo nelle procedure di allacciamento, è previsto un indennizzo a favore del proprietario dell’impianto.

48 Anno 2, N.5

Taglia [kW]

Tabella 2: Tariffe (euro/kWh) per gli impianti solari fotovoltaici nel 2012

Quarto C.E. vs Terzo C.E. Edificio

Altro

1<P ≤3

-21,6%

-21,6%

3<P ≤20

-21,6%

-21,7%

20<P ≤200

-21,7%

-21,4%

200<P ≤1.000

-21,7%

-28,9%

1.000<P ≤5.000

-29,8%

-29,6%

P<5.000

-30,7%

-29,5%

Tabella 3: Riduzione delle tariffe a dicembre 2011 rispetto a quelle previste dal Terzo Conto energia

Iscrizione al registro per i grandi impianti Per gli anni 2011 e 2012, i gestori dei grandi impianti devono richiedere l’iscrizione nell’apposito registro del GSE, inviando la documentazione di cui all’allegato 3-A. Per il 2011, le richieste di iscrizione al registro devono pervenire al GSE dal 20 maggio al 30 giugno 2011. In caso di ulteriore disponibilità nell’ambito del limite di costo, il registro è riaperto dal 15 settembre al 30 settembre 2011. Per il primo semestre 2012, ci si potrà iscrivere dal 1° al 30 novembre 2011 (eventuale riapertura dal 1° al 31 gennaio 2012). Per il secondo semestre 2012 dal 1° al 28 febbraio 2012 (eventuale riapertura dal 1° al 31 maggio 2012). Il GSE forma la graduatoria degli impianti iscritti al registro e la pubblica sul proprio sito Taglia [kW]

Quarto C.E. vs Terzo C.E. Edificio

Altro

1<P ≤3

-29,5%

-29,4%

3<P ≤20

-29,4%

-29,3%

20<P ≤200

-29,5%

-29,5%

200<P ≤1.000

-31,6%

-38,0%

1.000<P ≤5.000

-42,2%

-42,0%

-42,9%

-42,0%

P<5.000

Tabella 4: Riduzione delle tariffe a dicembre 2012 rispetto a quelle previste dal Terzo Conto energia

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Tabella 5: Dal primo semestre 2013, le tariffe assumono valore omnicomprensivo. Sulla quota di energia autoconsumata è attribuita una tariffa specifica (euro/kWh) Impianti sugli edifici

Altri impianti sugli edifici

Taglia [kW]

Tariffa omnicomprensiva

Tariffa autoconsumo

Tariffa omnicomprensiva

Tariffa autoconsumo

1<P ≤3

0,375

0,230

0,346

0,201

3<P ≤20

0,352

0,207

0,329

0,184

20<P ≤200

0,299

0,195

0,276

0,172

200<P ≤1.000

0,281

0,183

0,239

0,141

1.000<P ≤5.000

0,227

0,149

0,205

0,127

P<5.000

0,218

0,140

0,199

0,121

L’iscrizione dell’impianto al registro, che non è cedibile a terzi, decade se manca la certificazione della fine dei lavori. La graduatoria non è soggetta a scorrimento, salvo cancellazioni a cura del GSE di impianti iscritti che entrino in esercizio entro il 31 agosto 2011.

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Tabella 6: Riduzioni programmate per i semestri successivi, applicate alle tariffe vigenti nel semestre precedente Anno

I semestre

2013

II semestre 9%

2014

13%

13%

2015

15%

15%

2016

30%

30%

NORMATIVA

entro 15 giorni dalla chiusura del relativo periodo, secondo i seguenti criteri di priorità, da applicare in ordine gerarchico: a) impianti entrati in esercizio alla data di presentazione della richiesta di iscrizione; b) impianti per i quali sono stati terminati i lavori di realizzazione alla data di presentazione della richiesta d’iscrizione; in tal caso, fermo restando quanto previsto all’articolo 9 per quanto riguarda la certificazione di fine lavoro; c) precedenza della data del pertinente titolo autorizzativo; d) minore potenza dell’impianto; e) precedenza della data della richiesta di iscrizione al registro.

Impianti fotovoltaici a concentrazione Per gli impianti fotovoltaici a concentrazione è previsto un limite di costo, per il periodo 2013-2016, che corrisponde ad una potenza installata pari a 320 MW e tariffe pressoché costanti rispetto al Terzo Conto Energia. Roberto Corti

Anno 2, N.5

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Tanto rumore per nulla È l’ennesimo dei piccoli misteri di questa strana stagione italiana. Alla pubblicazione della prima bozza in cui si tratteggiavano le linee guida del Quarto Conto Energia aveva fatto seguito una vera rivoluzione, un profluvio di proteste, una messe di dichiarazioni disperate degli operatori. Sembrava il preludio a un duro confronto tra Associazioni, produttori e Governo, ma anche tra ambientalisti e Governo, perfino tra opposizione e Governo. Invece, al momento di veder messo in pratica il provvedimento, cioè dopo la pubblicazione del Decreto, tutto si è raffreddato, spento, quasi cristallizzato. Con la politica distante e rivolta verso altre battaglie, il Governo in particolare impegnato nella campagna per le elezioni e, di seguito, per quella referendaria. Ciò è comprensibile, ma quel che più lascia stupefatti è che anche gli attori principali della questione, cioè i costruttori di impianti fotovoltaici e di tutto l’indotto che accompagna questo tipo di installazioni, dalle barricate sono passati ad una, certo più innocua, sdegnata riprovazione, non scevra di qualche sporadico consenso.

50 Anno 2, N.5

Reazioni contrastanti sul Quarto Conto Energia, anche se prevale la soddisfazione per le nuove certezze che il provvedimento porta al settore Merito del cambio di rotta, più formale che sostanziale, deciso dall’esecutivo dopo la prima tornata di commenti, decisamente feroci? Cosa, in effetti, sia stato modificato lo trovate ben spiegato in un’altra parte del giornale, in modo da poter valutare direttamente. Certo è che i cambi non sono comunque bastati per convincere il Consiglio regionale della Toscana, la cui posizione nei confronti del Decreto Romani resta piuttosto accesa, e formalizzata in una mozione in cui si chiede al Governo di modificare ulteriormente il testo del Decreto. Più positivo Valerio Natalizia, Presidente del Gruppo Imprese Fotovoltaiche Italiane (GIFI), cioè quello che fa capo a Federazione ANIE Confindustria. «Finalmente è stato firmato il Decreto», spiega Natalizia in un comunicato, «che permette all’intero comparto di ripartire e pianificare i prossimi 5 anni di attività. GIFI è orgogliosa di aver contribuito in maniera sostanziale alla stesura del testo definitivo. La politica del dialogo svolta dalla nostra Associazione, ci ha permesso di portare dei correttivi fondamentali che hanno portato all’approvazione di un testo che garantisce lo sviluppo del mercato». E, in effetti, anche il nuovo Presidente di APER, Agostino Re Rebaudengo, non prende una posizione “contro” e si limita ad un generico: «Mi sento di confermare la volontà dell’Associazione di ritrovare, con il Governo, le istituzioni finanziare e le altre Associazioni, una nuova fase propositiva che permetta al nostro settore di continuare a crescere e creare nuovi posti di lavoro». Viste le premesse, Romani la può vedere, se non come un’approvazione, per lo meno come un silenzio assenso. Decisamente contraria, invece, Ises Italia, che ha pubblicato una nota in cui commenta: «La recente approvazione del Decreto sulle fonti rinnovabili e le conseguenze ad esso connesse hanno creato una situazione d’incertezza che rischia di bloccare lo sviluppo del settore

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perché è più premiante per l’impianto medio/ piccolo, dal chilowatt al megawatt: va quindi bene per tutti gli impianti fatti su tetto. Resta, però, il fatto che una riduzione degli incentivi comunque c’è e colpisce il settore. Mentre prima era diverso, perché ci sentivamo al sicuro fino al 2012, con interessi ovviamente più significativi. Comunque riteniamoci soddisfatti dello sblocco della situazione. Tutti i distributori hanno magazzini pieni di materiale perché ci si era programmati per un 2011 molto significativo e anche in vista del 2012 si sono fatte scorte copiose. Non è che in questo frattempo il lavoro sia mancato, perché si sono chiusi i lavori avviati. Ma tutte le fasi di preventivazione sono rimaste in sospeso. Ora, mi aspetto nel breve un boom fino ad agosto». E il sì definitivo all’ultima versione del Decreto arriva da Giuseppe Sofia, Amministratore Delegato di Conergy Italia: «Abbiamo colto l’annuncio della firma del Quarto Conto Energia con grande soddisfazione. La struttura del nuovo intervento legislativo proposto dal Ministero ci appare positiva. Quello che viene premiato è il fotovoltaico che ci è sempre piaciuto, verso il quale ci siamo orientati con tutti i mezzi a nostra disposizione. Abbiamo, infatti, da sempre posto come focus primario il fotovoltaico sotto il megawatt, realizzato dove vi è consumo elettrico e con basso impatto ambientale, il cosiddetto fotovoltaico a chilometro zero». Piena approvazione, quindi, per il nuovo sistema di incentivi: «A nostro avviso sono stati correttamente ridimensionati in modo graduale e soprattutto con un dato di riscontro sul medio termine. Considerata la tendenza al ribasso dei costi di impianto, la preferenza fotovoltaica continuerà così ad essere sì una scelta energetica coscienziosa, ma anche un conveniente esercizio finanziario». Stessa linea per Francesco Zorgno, Amministratore Delegato di Enfinity Italia, filiale della multinazionale belga che sviluppa, progetta e finanzia impianti ad energia rinnovabile: «Siamo felici che la strada indicata dal Ministero sia perfettamente in linea con la strategia di Enfinity, che ha focalizzato i propri sforzi sui tetti e sugli impianti di piccole dimensioni». Secondo Zorgno una nota negativa del Quarto Conto Energia va comunque evidenziata: «La brusca riduzione degli incentivi per gli impianti di grandi dimensioni. Queste restrizioni, che non sono state programmate in modo graduale, come sarebbe stato auspicabile, avranno gravi ripercussioni. Tutti coloro che avevano progettato impianti di questa tipologia, non potranno portarli a termine, e questo causerà gravi perdite».

MERCATO

delle rinnovabili e di provocare un duro colpo all’economia nazionale, già fortemente in crisi. Il provvedimento, infatti, potrebbe generare addirittura la paralisi del settore: il sistema bancario ha già annunciato la sospensione dei finanziamenti previsti e molte aziende si ritrovano improvvisamente con i loro investimenti a rischio, circostanza che coinvolge decine di migliaia di posti di lavoro e impedisce la creazione di nuove opportunità occupazionali». Parole dure come pietre, cui Sos Rinnovabili aggiunge l’avvio di una raccolta di fondi: «Per finanziare l’azione legale mirata ad ottenere il risarcimento dei danni subiti dalle nostre aziende, tuona un comunicato. Un’azione che dovremo condurre in tutte le sedi abilitanti. E sopratutto dovremo pagarci da soli. Tutti i giorni daremo l’informazione in tempo reale sulla raccolta dei contributi e dei mandati legali. Documenteremo il modo in cui decideremo, insieme, di spendere queste somme per sostenere l’azione che ci sarà indicata dagli studi legali selezionati». Stessa linea per Assosolare, il cui Segretario Francesca Marchini rimarca come il Decreto sia: «negativo sotto tutti gli aspetti. Il Quarto Conto Energia ha dimostrato una deliberata volontà di osteggiare lo sviluppo del settore fotovoltaico», pur se alcuni aspetti vengono salvati, come l’aumento a 23 GW dell’obiettivo indicativo di potenza installata al 31 dicembre 2016, il sostegno al fotovoltaico sui tetti e il premio per chi utilizza componenti prodotti all’interno dell’Unione Europea. Se la parte associativa risulta, quindi, poco compatta e in qualche caso confusa, ancora più sorprendente è la reazione delle industrie che producono componenti e che paiono tutt’altro che agguerrite. Tanto che Filippo Levati, Presidente di IFI (Industrie Fotovoltaiche Italiane), dichiara: «Grande soddisfazione per i contenuti del nuovo Decreto che riconosce grande valore al ruolo della filiera industriale italiana ed europea nello sviluppo del settore fotovoltaico. Un obiettivo che fino a poche settimane fa sembrava irraggiungibile, a detta di molti, ha finalmente trovato nelle istituzioni un’importante disponibilità all’ascolto». Meno entusiasta, ma comunque conciliante, Giampaolo Ferrari, Presidente di FME. «Il nostro è un sorriso parzialmente amaro», commenta. «Comunque, finalmente è uscito il Decreto: questo è positivo. Non siamo più in quel limbo insostenibile nel quale eravamo caduti. Tutto sommato, considerando anche la riduzione di prezzi che c’è stata, il fotovoltaico continuerà ad essere un business interessante. Lo sarà di più fino ad agosto, perché c’è una riduzione contenuta, che poi andrà via via crescendo fino al 2013». I motivi della parziale soddisfazione sono presto detti. “Per noi grossisti il provvedimento ha significati positivi,

Mauro Zola

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Il sole continua a sorridere al mondo elettrico

Sono stati 71.950 (+4 per cento rispetto al 2010) i visitatori che in tre giorni hanno visitato Solarexpo & Greenbuilding: che si conferma, ancora una volta, l’evento fieristico numero uno del settore a livello italiano e tra i primi tre al mondo. Altri numeri: 5.280 i partecipanti ai 60 Convegni, che hanno visto la presenza di oltre 300 relatori. Poi, gli oltre 1.400 espositori, presenti in 11 padiglioni, con una superficie complessiva di 130.000

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L’assenza del Governo all’inaugurazione e il traccheggiare del Ministro Romani hanno amareggiato il popolo della grande fiera veronese. Comunque, è stato un successo, per proposte e numeri

metri quadrati. Un primo commento spetta, quindi, a Sara Quotti Tubi, Direttore di SolarExpo & Greenbuilding: «È stata certamente un’edizione record. Basti pensare al question time del GSE, dove abbiamo superato le 1.600 persone. Un’edizione importante per numeri altrettanto importanti, che hanno dato l’idea e lo spessore di quanto il settore sia in crescita, con una tendenza positiva». Eppure tutto era iniziato con i dubbi relativi all’attività del Governo. Non è

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Fabrizio Limani, Senior Area Sales Manager Italia di Solarworld

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presenti». Questo è il pensiero un po’ Sara Quotti Tubi, Direttore di SolarExpo di tutti. Ogni azienda è arrivata a Ve- e Greenbuilding rona per esporre le proprie strategie: «Muoversi», aggiunge Soloni, «anche sulla base del nuovo Conto Energia, su soluzioni per tetti di vario tipo. Non solo ci proponiamo come produttori di moduli, ma anche come fornitori di soluzioni per impianti fotovoltaici sui tetti». «Noi», spiega Fabrizio Limani, Senior Area Sales Manager Italia di Solarworld, «abbiamo una strategia di marketing molto pratica. Abbiamo installato l’anno scorso 11 impianti da 1 MW e sono impianti che utilizziamo per far vedere ai nostri clienti le potenzialità dei nostri pannelli. Questo ci permette di avere un’affluenza molto buona non solo al nostro stand, quando siamo nelle fiere, ma anche presso i nostri impianti fotovoltaici, che sono raggruppati in Puglia. Vogliamo far toccare con mano i nostri prodotti. Inoltre l’informazione. Cerchiamo di tenere i nostri clienti informati su tutte le novità, le nuove opportunità e le possibilità che ci sono tra aziende concorrenti, perché il mercato permette ancora oggi ampi spazi. E vedo sempre più alleanze strategiche tra piccole aziende, che si uniscono per affrontare il mercato con un piglio diverso e questo lo si può fare se l’informazione continua a divulgarsi». «Per noi», dice Limani, «è prioritario seguire l’impianto medio o medio piccolo. Facciamo anche grandi impianti, ma ci concentriamo su quelli che ci permettono di avere una produzione decentrata. È importante anche lavorare con la distribuzione, soprattutto con distributori specializzati, che ci consentano un collegamento sicuro con il mercato, continuando a fornire una consulenza molto professionale». Ivan Mervic, Amministratore Delegato di Solaris, ha una sola direzione verso la quale guardare: i grossisti. «La totalità della nostra produzione va verso la distribuzione di materiale elettrico in Italia. Da sempre la nostra azienda si rivolge alla distribuzione, compresi gruppi e consorzi che ne fanno parte». Ottimismo nelle parole di Gianluca Bertolino, Responsabile del settore energie rinnovabili di Schneider Electric: «Siamo certi che il mercato ripartirà ed il Conto Energia soddisferà le attese, perché il mercato italiano ha fame di fotovoltaico. Noi ci stiamo muovendo per dare un servizio sempre più completo ai clienti. Impianti più Giorgio Soloni, Direttore Vendite di Solon

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EVENTI

stato un caso, o meglio è stato un caso sospetto, la clamorosa assenza del Ministro Romani alla cerimonia inaugurale. Ma il Direttore va oltre: «Da parte nostra c’è stato un clima sempre abbastanza positivo. L’abbiamo percepito perché in questo periodo, nonostante le turbolenze legislative, non c’è stata nessuna defezione al SolarExpo. Già questo è sintomo di un settore solido. Ovvio che, alla fine, la firma del Decreto sul IV Conto Energia ha rasserenato ulteriormente gli animi, perché ha tolto il settore da quella situazione di stallo in cui era caduto». SolarExpo non è stata solo un’esibizione di prodotti, ma anche uno strumento di divulgazione di cultura, visto il gran numero di Convegni: «Una delle caratteristiche di SolarExpo», conclude Sara Quotti Tubi, «è che si caratterizza come una Mostra/Convegno. Noi diamo ai nostri visitatori la migliore rassegna espositiva di tutte le tecnologie energeticamente efficienti e l’opportunità di aggiornarsi, di disporre di approfondimenti grazie ai corsi di formazione, ai workshop, ai seminari ed ai question time». Eccoci, dunque, agli espositori, veri protagonisti della manifestazione. Abbiamo cercato di capire il significato della loro partecipazione: «È la fiera del settore più importante in Italia», spiega Giorgio Soloni, Direttore Vendite di Solon, «cui partecipiamo già da molti anni. È un’occasione importante per noi, per i nostri distributori, per i nostri installatori, che hanno la possibilità di vedere i prodotti che proponiamo, le novità del settore, le realtà della concorrenza. È, quindi, necessario essere

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Alessandro Nicotera, Responsabile Business Unit Energia di Sonepar

affidabili e sicuri e controllo della loro manutenzione». Massima attenzione ovviamente sui prodotti esposti. Ormai quello delle energie rinnovabili è un settore maggiorenne e lo dimostra l’offerta così diversificata: «Ci siamo approcciati al mercato» dice Maurizio Previti, Direttore Commerciale di Yuraku, «con l’aggiornamento dei prodotti dell’anno scorso. Se nel 2010 avevamo una gamma di pannelli con un vantaggio leggermente inferiore, oggi abbiamo migliorato l’efficienza delle celle, producendo maggiore energia in spazi più ridotti”. Ed ecco la novità presentata da Solarworld: «È un sistema d’installazione integrata su tetto (già provato in Germania da un anno)» spiega Fabrizio Limani. «Si chiama Sundeck, è costituito da una lamiera esteticamente interessante in acciaio, che sostituisce la tegola. Permette, con un’ottima impermeabilizzazione, di installare un modulo standard, con estetica pregevole, tecnica e affidabilità nel tempo molto efficace, realizzando un impianto fotovoltaico di qualità». La rapidità d’installazione è uno dei plus proposti da Solon grazie alle sue soluzioni: SOLfixx, sistema adatto ai tetti piani con basse capacità di carico statico; SOLbond, ideale per tetti industriali leggeri in metallo (sostituendo l’Eternit); SOLraise, per ottimizzare la produzione di energia elettrica anche nel caso di ombreggiamenti; SOLitaire, sistema fotovoltaico ad integrazione totale sviluppato in collaborazione con Bayer Material Service. La GMT, presieduta da Gianfranco Nicolè, si presenta con una proposta

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dell’indotto fotovoltaico. «Abbiamo un prodotto di autodiagnosi che, seguendo la Direttiva dei Vigili del fuoco, sgancia, in maniera passiva, pannello per pannello, cosicché si possa intervenire con la massima sicurezza in caso d’incendio. Questo sistema, brevettato nel novembre del 2010, non solo fa lo sgancio, ma ottimizza anche la funzionalità dell’impianto. Facendo l’autodiagnosi, permette di identificare il pannello che produce meno e di sezionarlo dal resto dell’impianto. In caso di coni d’ombra, vengono isolati i pannelli, ma si consente alla stringa di continuare a produrre». Ancora prodotti per la sicurezza del fotovoltaico nel caso della Dehn. Il Direttore Commerciale Vendite Pierquinto Bigliardi dice: «Noi ci occupiamo di protezioni contro le sovratensioni da circa 101 anni. In particolare, presentiamo un prodotto per la protezione di impianti fotovoltaici con tensioni fino a 1.000 V, con la particolarità di avere un fusibile di protezione integrato all’interno dello scaricatore stesso». Schneider Electric offre due sistemi di monitoraggio. «SCADA lite ed Ezylog», spiega Maurizio Del Torre, Marketing Manager del gruppo francese, «sono due sistemi molto semplici. Ezylog consente di colloquiare con gli inverter per il settore residenziale, mentre SCADA lite integra anche il protocollo KNX per lo scambio d’informazioni con gli inverter di potenza». Infine, GE Energy Industrial Solutions: «Oltre a prodotti specifici per il fotovoltaico», illustra Massimo Remediani, Direttore Commerciale per l’Italia, «quali inverter o quadri di protezione stringa con interruttore di corrente continua, a SolarExpo presentiamo anche prodotti

Gianfranco Nicolè, Presidente di GMT

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ad alta tecnologia come l’interruttore aperto EntelliGuard, che lanceremo a breve, o come la colonnina di ricarica per l’auto elettrica, che stiamo promuovendo ora sul mercato. Stiamo investendo nell’ambito della mobilità elettrica e stiamo dialogando con tutti gli operatori, che siano essi Enti pubblici o produttori di automobili, per cercare alleanze ed equilibri nuovi in un mercato in forte evoluzione». A SolarExpo si è rafforzata, in questa edizione, la presenza dei distributori. Anche attraverso il loro lavoro, i prodotti per le energie rinnovabili prendono piede nel nostro Paese. Sonepar è la multinazionale francese, leader mondiale, che detiene un’importantissima quota del mercato italiano, e che per la sesta volta partecipa alla fiera veronese. Alessandro Nicotera è il Responsabile della Business Unit energia: «Riteniamo il mercato italiano non maturo in termini di filiera commerciale. Negli altri Paesi europei, le aziende non hanno approcci diretti con il cliente installatore. Fino allo scorso anno eravamo gli unici distributori presenti in fiera. Quest’anno non siamo soli, quindi è evidente che il mercato sta evolvendo». Nel trattare i problemi delle rinnovabili, Sonepar parte avvantaggiata dall’esperienza acquisita in altre nazioni: «Abbiamo una vetrina preferenziale sulle opportunità che in altri Paesi sono state colte dalle nostre consociate. La nostra è una struttura che funziona per comitati internazionali e si scoprono novità interessanti. Infatti, ci siamo impegnati nella novità del fotovoltaico avendo visto l’esperienza positiva dei colleghi in Germania. Ci vuole espe-

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rienza, lungimiranza, forza finanziaria e, per fortuna, l’appartenere ad un gruppo di queste dimensioni ci dà tutti questi elementi». Ecco alcuni pareri sparsi di produttori, sui grossisti tricolori. A cominciare da Giorgio Soloni, di Solon: «Noi lavoriamo in varie nazioni e l’Italia è un caso particolare. Mentre in altri Paesi ci troviamo di fronte a strutture presenti su tutto il territorio nazionale, in Italia queste sono quasi assenti. La nostra strategia italiana è basata sul lavorare con installatori e distributori. Noi vediamo il distributore focalizzato sulle forniture di piccole quantità e, quindi, il nostro desiderio sarebbe quello di arrivare ad avere una rete di distributori capillare in tutta Italia, in grado di gestire gli installatori per forniture di impianti di 20÷50 kW. Per forniture sopra una determinata soglia, invece, l’installatore può venire ad acquistare presso di noi, oppure andare anche dal distributore. Tutto in totale trasparenza di prezzi, in modo che ci sia giusto margine per ognuno». Secondo Maurizio Previti, di Yuraku, l’opzione Italia è molto differente dal resto d’Europa: «Il mercato italiano è molto più frazionato rispetto agli altri: Germania e Spagna hanno meno realtà. L’Italia ha molte piccole aziende, che per accelerare il processo d’installazione spesso chiedono aiuto ai grossisti, che qui hanno fatto la loro parte. Un po’ di scetticismo all’inizio, nel 2007 e nel 2008 i grossisti di materiale elettrico non avevano ancora aggredito il mercato, ma sicuramente nel 2009 hanno cercato di far “man bassa” di tutti i pannelli, perché dai piccoli installatori venivano forti richieste. I grossisti hanno fatto sicuramente la loro parte negli ultimi due anni. Adesso che c’è un po’ d’incertezza, hanno tirato i remi in barca. Da fonti sicure so che stanno già cercando di riprendere, perché a fine agosto il mercato dovrebbe esplodere come è successo negli ultimi mesi del 2010». Preferisce la distribuzione dei grossisti anche Schneider Electric: «Per noi è preferenziale al 70 per cento», dice Maurizio Del Torre. «Se consideriamo l’inverter residenziale tipico per il terziario, quindi la nostra gamma SunEzy, il 98 per cento passa attraverso la distribuzione, un partner privilegiato perché ne abbiamo bisogno anche per creare cultura». «Il mondo

EVENTI

Pierquinto Bigliardi, Direttore Vendite di Dehn Italia

Stefano Belluz, Direttore Vendite di Sonnenkraft

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della distribuzione elettrica è per noi un canale fondamentale», ammette Massimo Remediani, di GE Energy Industrial Solutions. «Oltre due terzi del nostro fatturato passa attraverso i grossisti di materiale elettrico. Da diversi anni siamo impegnati in una strategia di promozione del nostro prodotto sul territorio insieme ai grossisti partner, con cui collaboriamo con investimenti, sia in risorse umane, sia con piani di co-marketing». La partita sul mercato si gioca non solo con la qualità del prodotto, ma con tutto quel che ci sta intorno. Ai distributori non bastano più le forniture, vogliono servizi. Vediamo il ventaglio delle proposte. «I nostri contributi», spiega Fabrizio Limani, di Solarworld, «sono legati alle attività di comunicazione e supporto tecnico. Consulenza attraverso corsi, e-learning. Plus quindi dal punto di vista sia tecnico, sia commerciale». «La logistica è una parte molto importante» dice Maurizio Previti, di Yuraku. «Molti grossisti ci chiedono la consegna al cliente finale, per cui, a Livorno, abbiamo i nostri magazzini con la dogana interna, che ci consente di accelerare le operazioni di sdoganamento: i nostri prodotti, infatti, vengono da Taiwan. La celerità della consegna è molto importante. Curiamo direttamente il trasporto, oltre ad assicurarlo, per cui se dovesse arrivare un pannello rotto viene direttamente sostituito. Cerchiamo così di prenderci cura del cliente a 360 gradi». Abbastanza tradizionale, invece, il servizio offerto da Solaris: «Forniamo un grosso servizio ai nostri clienti in termini di prevendita e postvendita», spiega Ivan Mervic. «Realizziamo seminari di formazione a tutti i livelli», afferma Pierquinto Bigliardi di Dehn, «circa 100 l’anno, in collaborazione con il Collegio dei periti e con l’Ordine degli ingegneri, e per gli installatori, appoggiandoci, in quest’ultimo caso, alle filiali dei vari distributori, che sono il nostro canale di vendita preferenziale». Formazione a tutto campo anche per Schneider Electric: «Dagli argomenti progettuali a quelli installativi, ogni anno nel programma formativo vengono coinvolti i responsabili tecnici dei rivenditori». Un impegno anche per GE Energy Industrial Solutions, come spiega Massimo Remediani: «Noi cerchiamo di essere il più vicino possibile ai nostri distribu-

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tori, cercando di fornire, alla loro forza vendita, più informazioni possibili sul nostro prodotto. Quindi, presentazioni di prodotto molto tecniche, per fornire la massima conoscenza del prodotto alla forza vendita del distributore, in modo che possa far leva sul mercato mostrando una competenza superiore rispetto a quello che ci può essere per altri marchi». In assenza del Governo è stata, logicamente, l’opposizione a presenziare durante la fiera. Alfonso Pecoraro Scanio, già Ministro dell’Ambiente con il gabinetto Prodi, non ha lesinato critiche all’esecutivo: «Per me SolarExpo è sempre una soddisfazione, avendo firmato il Conto Energia del 2007, ovvero quello che ha fatto sviluppare questo settore. Oggi questo è un mercato vero e, soprattutto, è la dimostrazione che una procedura semplice come il Conto Energia può determinare anche tanti investimenti privati. Poi, come sempre, ci sono gli speculatori e il Governo dovrebbe realizzare anche una manutenzione delle legge. Questo è un settore, nonostante gli attacchi, che si svilupperà, perché è inserito nelle progettazione e nei piani internazionali ed europei. È un processo inarrestabile, anche se stanno privando di credibilità il settore. Il sistema degli incentivi serve a far sì che il settore stia da solo sul mercato». A SolarExpo, a testimonianza che vi è una convergenza d’interessi tra il mercato elettrico e quello ITS, presenti anche aziende finora non protagoniste nell’elettrico. Ad esempio, Sonnenkraft. «In questa fiera, spiega il Direttore Vendite Stefano Belluz, «notiamo predominanza per il fotovoltaico rispetto ad altre energie alternative, quali solare termico ed energia eolica. La nostra azienda è stata una delle prime ad essere presente a Verona, è cresciuta notevolmente e, poi, per volumi di affari, per margini è stata cannibalizzata dal fotovoltaico rispetto al solare termico. Oggi ne soffriamo molto e non ci sentiamo rappresentati come solare termico. Crediamo, comunque, di poter dire molto in questo ambito. Attualmente il nostro mercato è quello dell’idrosanitario, anche se stiamo guardando all’elettrico, che è molto più veloce, molto più attento, anche se con marginalità più basse». Elisa Pastorino

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L’autosufficienza energetica della propria abitazione a costo zero e senza complicazioni burocratiche e finanziarie non è più una chimera. Nasce nel Nordest Duferco Egreen una newco che offrirà a privati, PMI ed Enti pubblici la possibilità di progettare e realizzare la soluzione migliore per produrre l’energia elettrica necessaria, all’insegna dell’efficienza e del risparmio energetico. La società è stata costituita agli inizi del 2011 tra Duferco Energia (socio di maggioranza e branca energetica del Gruppo internazionale dell’acciaio Duferco), Intesa e DP Consulting. Presidente della società è Cesare De Piccoli, che converte nella green economy una profonda esperienza maturata nell’attività politica, amministrativa e di governo, Amministratori delegati sono Massimo Croci e Dimitri Giuliato, con esperienze manageriali nel settore finanziario e commerciale. Nel Consiglio di Amministrazione siede anche il Presidente di Duferco Italia Holding, Antonio Gozzi, a significare l’interesse per questa iniziativa imprenditoriale. La sede operativa è a Mogliano Veneto, mentre quella legale e amministrativa a Genova. La rete commerciale parte con venticinque Agenzie in tutto il territorio nazionale, che diventeranno cinquanta entro l’anno. Dopo un momento di disorientamento sul futuro del settore, a causa anche di scelte governative controverse sul piano energetico nazionale e sulle politiche di incentivo per le fonti energetiche rinnovabili, Duferco Egreen lancia la sua sfida e la sua rivoluzione, fondata sulla fornitura chiavi in mano ed a costo zero dell’impianto fotovoltaico di casa. Il meccanismo messo a punto dal management prevede uno studio del fabbisogno energetico dell’abitazione, una valutazione degli

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interventi che possono eliminare sprechi e ridurre i consumi e la proposta al cliente del più moderno ed efficiente impianto fotovoltaico, sfruttando al meglio gli ecoincentivi statali disponibili con il Conto Energia, senza alcun esborso da parte del cliente per l’installazione dell’impianto, che sarà finanziato da uno degli Istituti di credito con i quali Duferco Egreen è convenzionata. Il cliente dovrà solo firmare il contratto, mantenere i consumi entro la soglia prevista, e godersi il risparmio in bolletta, mentre la società si occuperà di tutto il resto, procedura burocratica, installazione, finanziamento. I proventi del Conto Energia andranno alla Banca fino alla copertura del finanziamento. Ma non è tutto, Duferco Egreen, con la propria rete commerciale, infatti, offrirà una consulenza a 360 gradi sul risparmio energetico anche a piccole e medie aziende e ad Enti pubblici, per i quali il costo della bolletta elettrica ha un peso sempre più rilevante. In questi casi la società offre un servizio tecnico, finanziario e amministrativo per individuare la soluzione progettuale ottimale per l’autoproduzione elettrica e l’efficienza energetica, con un significativo risparmio sul conto economico aziendale, liberando risorse preziose. «Puntiamo a dare un contributo importante per ridurre il gap che divide l’Italia dai Paesi del nord Europa», ha affermato Cesare De Piccoli, «sfruttando la materia prima rinnovabile, il sole, che certo non ci manca, le norme, gli incentivi e l’innovazione tecnologica che, giorno dopo giorno, ottimizzano i prodotti riducendone i costi. Una sfida possibile, perché estranea all’ottica troppo speculativa che finora ha limitato lo sviluppo diffuso di questi interventi, soprattutto nelle abitazioni e nelle PMI».

Nasce un’azienda che fornirà, chiavi in mano, impianti fotovoltaici residenziali, per PMI ed Enti pubblici, e una consulenza a 360 gradi sul risparmio energetico

IMPRESE

Il Nord Est crede ancora nel fotovoltaico

Cesare De Piccoli, Presidente di Duferco Egreen

Ilaria Di Napoli

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Il LED illumina la rinascita del mercato italiano

Non esiste un dato scorporato sul singolo salone, ma se sono stati 321.320 i visitatori che hanno percorso i lunghi corridoi del Salone Internazionale del Mobile, di quello del Complemento d’Arredo, di quello per l’Ufficio, è lecito pensare che anche Euroluce abbia goduto di un successo davvero all’altezza delle attese. Tra i visitatori, quasi il novanta per cento sono stati operatori del settore, con un incremento del 2 per cento rispetto al 2009,

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Successo oltre ogni previsione per il salone Euroluce, che ha evidenziato quanto le nuove proposte stiano rianimando il lavoro dei grossisti

anno in cui si è svolta la precedente edizione della manifestazione. 177.964 gli operatori esteri, che rappresentano il 63 per cento delle presenze totali. Oltre agli addetti ai lavori, i Saloni 2011 hanno visto la presenza di oltre trentamila visitatori di pubblico domenicale e di quasi seimila operatori della comunicazione da tutto il mondo. «Siamo molto soddisfatti del lavoro che abbiamo svolto» ha affermato il Presidente di Cosmit, Carlo Guglielmi. «I risultati che stiamo raccogliendo premiano l’impegno e la dedizione di 50 anni di lavoro. Ma non vogliamo fermarci qui e nemmeno limitarci ad una celebrazione del passato: i numeri di oggi sono uno stimolo per guardare al futuro e alle prossime edizioni della manifestazione. Siamo consapevoli che ci attendono sfide importanti, prima fra tutte quella che ci porterà a confrontarci sempre di più con l’idea di “qualità”. È una sfida impegnativa, che interessa le aziende espositrici, ma che tocca anche noi come organizzazione. Dobbiamo essere preparati ad affrontarla con lo stesso spirito e con la stessa voglia di fare che abbiamo dimostrato in questi 50 anni». Dunque, è stato un successo, testimoniato prima di tutto dalla qualità degli espositori. Cioè il meglio del panorama nazionale, e di conseguenza mondiale, oltre ovviamente ai colossi stranieri. A cominciare da Philips. Non a caso Lu-

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Diego Cimador, Direttore Generale di Fabbian

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è, dunque, una splendida piccola realtà, con un biglietto da visita davvero ragguardevole. Uno dei più importanti musei al mondo ne fa vetrina: «Rappresentiamo una vera nicchia di mercato, soprattutto nella ricerca del materiale e della prestazione. Ci teniamo, sappiamo che siamo conosciuti al mondo soprattutto per questa nostra caratteristica: e questa è stata la ragione principale che ha spinto Philips ad acquisirci. Uno dei nostri lavori più recenti è stato l’illuminazione della tomba di Kha, al Museo Egizio di Torino: per noi è motivo di orgoglio, anche a livello emozionale. Ilti Luce è nata proprio al Museo Egizio, con la prima applicazione a fibre ottiche. E l’anno scorso abbiamo celebrato il nostro ventennale con una realizzazione “ad hoc” per illuminare i reperti della tomba di Kha. Il museo, ricordiamolo, è il secondo al mondo dopo quello del Cairo. La nostra soluzione tecnica è stata apprezzata tantissimo dalla direzione del museo». Fabbian Illuminazione è un’azienda trevigiana operativa dall’inizio degli anni Sessanta, produttrice di lampade per l’habitat e il contract. Diego Cimador, Direttore Generale, spiega le ragioni della presenza a Euroluce: «Questa è una manifestazione di livello mondiale e noi riteniamo fondamentale esserci per consolidare la nostra leadership nella proposta di prodotti di design che rafforzano la collaborazione con architetti e designer di fama internazionale». L’Italia resta il principale mercato di riferimento per Fabbian, ma non solo: “Qui abbiamo operato sin dall’inizio e resta lo zoccolo duro della nostra rete vendita. Negli anni, la percentuale del nostro prodotto venduta in Italia si è ridotta a favore dell’export. Ed è così che ovviamente siamo cresciuti nel fatturato in tutti i principali Paesi europei, ma anche nel resto del mondo, come testimonia la nascita di due consociate da noi possedute al cento per cento rispettivamente per la distribuzione in Brasile e in Nord America». Sullo stato attuale del mercato italiano, infine, Diego Cimador ha una chiara idea: «Lo stato di crisi ha evidenziato difficoltà. Ci sarebbe voluta più organizzazione per affrontarle meglio. Noi lo abbiamo fatto con il consolidamento di prodotti di Grandi Firme, che permettono di inserirci nel canale contract, che è il nostro main product in questa fiera». Gli esterni: ecco il tema con cui si propone al Salone e al mercato Simes, come ci spiega Andrea Torre,Responsabile Marketing dell’azienda lombarda: «La nostra presenza a Euroluce serve a testimoniare ancora una volta qual è la nostra mission aziendale: poter fare lampade per esterni. Siamo un’a-

Stand di Ilti Luce

EVENTI

cio Trocino, General Manager Consumer Lighting per l’Italia della multinazionale con sede in Olanda spiega che: «Questa è per noi una fiera molto importante, la più importante per l’illuminazione decorativa. Philips Consumer Lighting ha deciso già da due anni di entrare in questo mercato pesantemente, con l’obiettivo di diventare il “numero uno” in pochi anni. In questa fiera abbiamo portato prodotti e soluzioni ideali per il consumatore, adatti ad ogni ambiente e per ogni funzionalità, per dare decorazione e atmosfera alla casa. E per soddisfare tutte le esigenze del consumatore di casa». Ovviamente, grande protagonista dello stand Philips è stato il LED: «È il futuro, ma è allo stesso tempo già il presente perché dà una possibilità fortissima di creare soluzioni molto più ampie per il consumatore. Si tratta, infatti, di prodotti che durano di più, maggiormente user friendly, più adatti all’ambiente. Il LED è una soluzione più completa rispetto alla lampadina tradizionale. Dà il colore, l’atmosfera. È una soluzione ideale per l’outdoor, lo studio, i faretti». Dall’Olanda passiamo ora a Torino, pur restando in casa Philips, per presentare un’azienda di nicchia, che sa fare lavori importanti. Nicola Polzella, Direttore Commerciale e Marketing di Ilti Luce, spiega così la presenza della sua azienda a Euroluce: «Abbiamo presentato novità di prodotto che sono soprattutto legate alle prestazioni del LED e della sorgente luminosa. Il marchio Ilti Luce è riconosciuto per la sua artigianalità». È recente l’acquisizione della Casa torinese da parte della multinazionale olandese: «La nostra presenza all’interno del gruppo Philips è portatrice di esperienza nel settore museale e del custom. Anche il logo sottolinea il fatto che i nostri prodotti sono fatti a mano in Italia. La nostra italianità è parte della nostra indipendenza». Ilti Luce

Stand di Simes

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zienda del Bresciano, la nostra sede è a Corte Franca sulle rive del lago d’Iseo, teniamo molto al nostro progetto aziendale, che è quello di realizzare prodotti solidi per esterni di fascia medio/alta. La nostra gamma si è arricchita quest’anno di nuove proposte, principalmente a LED, sul quale ormai l’attenzione del mercato è completamente indirizzata. Con i LED di ultima generazione e di altissima qualità si sono raggiunti i livelli degli ioduri metallici e dunque, dicendola con linguaggio tecnico, la lampada offre maggiori prestazioni. La nostra nuova linea piace molto agli architetti, abbiamo nuove plafoniere che si chiamano Zen e che si richiamano a quella filosofia. Consentono un notevole risparmio energetico, ma anche grandi risultati illuminotecnici. Tutti i nostri prodotti sono in alluminio pressofuso, con doppia verniciatura, d’altronde veniamo dalla zona che è regina in questa tecnica di lavorazione del metallo». Particolare della Simes è anche la produzione di lampade da utilizzare in zone marine: «Siamo specializzati nel “fronte mare”, quindi tutto quello che può essere aggredito dalla salsedine e, soprattutto, per gli esterni». Ecco ora l’analisi del mercato nazionale fatta da Andrea Torre: «Per noi, il 30÷35 per cento del fatturato è italiano, il resto arriva principalmente dall’Europa. Il mercato domestico è per noi importante, in continua evoluzione. Nei primi tre mesi del 2011 c’è stata una ripresa. Dagli ordini abbiamo avuto segnali positivi e proprio per questo siamo stati presenti in forze ad Euroluce. I segnali sono buoni, anche l’edilizia si sta ravvivando e, quindi, si può essere molto ottimisti». Importante ospite austriaco è stata Zumtobel; in Italia, l’azienda con sede sulle rive del lago di Costanza ha un importante mercato e Norbert Knaupp ne è il Direttore Marke-

Norbert Knaupp, Direttore Marketing di Zumtobel

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ting: «La nostra presenza in fiera», spiega, «è molto importante, perché troviamo il nostro target principale, che sono architetti e lighting designer. Zumtobel riunisce il design e i valori tecnici nell’applicazione della luce. Presenta nuovi apparecchi a LED, ma non solo questo. Noi offriamo massima efficienza energetica, durata, tonalità stabile e la novità che chiamiamo il “bianco variabile”, ovvero la possibilità di variare la tonalità della luce». Per Zumtobel il mercato italiano rappresenta una grossa opportunità per il futuro: «È sicuramente un po’ indietro rispetto ad altri mercati europei, però ci sono segnali positivi. Ultimamente c’è stata un po’ di ripresa, anche se noi giudichiamo il mercato italiano ancora troppo tranquillo». Un altro colosso mondiale che ha colto l’opportunità di Euroluce per fare capolino sul mercato italiano è Toshiba. Il riferimento è ovviamente per il lighting, perché su tutto il resto, il marchio nipponico è già ampiamente presente in Italia. «Nel lighting siamo presenti anche in Italia dall’inizio del 2011», afferma Stefania Didonè, Account Manager Italy, Lighting Systems Division, «mentre in Europa siamo arrivati due anni fa. Dalla Germania, con il nostro magazzino centralizzato, gestiamo tutti i grandi Paesi europei. In verità, Toshiba sul mercato dell’illuminazione c’è da 120 anni: però, mancava in Europa. Così, inizialmente, abbiamo valutato se portare tutto il nostro “catalogo illuminazione” oppure limitarci allo scenario più futuribile e cioè quello dei LED. Noi abbiamo due storie: quella dell’illuminazione e quella dei semiconduttori e avendo due anime, con il mondo LED che sta esplodendo, servono entrambe. Abbiamo visto l’opportunità di entrare in un mercato consolidato, che vivrà una grossa rivoluzione in futuro; questa è la nostra prima partecipazione ad una fiera in Italia. Se siamo qui è perché riteniamo il mercato italiano interessante. Venderemo sicuramente ai grossisti, perché nel mondo dell’illuminazione, secondo noi, quella è la strada. Abbiamo al momento un accordo internazionale con Rexel (che per noi è un partner strategico a livello mondiale) e, dunque, in Italia esordiamo con loro. Inoltre, da qualche mese lavoriamo con Melchioni e abbiamo a cuore i produttori di apparecchi: per loro c’è il nostro modulo LED, che noi chiamiamo “chiavi in mano” e che abbiamo lanciato proprio ad Euroluce». Interessata a presentare nuovi prodotti e nuova immagine è stata Ideallux, di Vigevano. «Siamo passati dall’industriale e terziario all’illuminazione a LED», spiega il Direttore Generale Claudio Raina. «Per questo ad Euroluce abbiamo proposto un LED tecnico,

Franco Paganoni, Consulente Commerciale di Tecnid

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tra l’altro, come detto, è anche parte in causa: «La creatività non manca come al solito: sia quella italiana, sia quella straniera. Tutti i creativi trovano nel sistema industriale italiano importanti risposte per realizzare i loro progetti. Questo salone ha proposto tante novità, coniugando innovazione tecnologica ed eleganza». È stato, per la prima volta in maniera importante, un salone che si è dondolato nell’amletico dubbio: lampadina o LED. Tutti si sono mostrati molto attratti dal futuro, nessuno giudica da rottamare la vecchia cara lampadina: «Non ci deve essere una scelta, possono coesistere all’interno di buoni progetti illuminotecnici, che possono integrare entrambe le soluzioni». Infine, un giudizio sul mercato italiano, che negli ultimi mesi ha evidenziato un forte interesse per il comparto dell’illuminotecnica: le showroom aumentano, soprattutto accanto ai magazzini dei grossisti. «Il mercato italiano, inteso come distributori, si sta riprendendo, ma dovrebbe fare qualche sforzo in più, essere più selettivo sul numero dei fornitori, comunicare di più, migliorare gli aspetti espositivi ed il servizio con, ad esempio, una ancora maggiore formazione del personale. C’è una tendenza, comunque, positiva: aumentano gli spazi dedicati all’illuminazione, cresce la cultura del personale. Speriamo continui così e, addirittura, cresca ulteriormente».

Carlo Guglielmi, Presidente de I Saloni

EVENTI

con alimentazione incorporata, studiato soprattutto per inserirsi nell’ambiente. Siamo arrivati nel mondo del LED dopo gli altri, ma ora abbiamo il prodotto giusto per il terziario. Tutta la nostra produzione è “Made in Italy” e ne siamo orgogliosi, anche se oggi è difficile resistere con questa base. L’Oriente influenza moltissimo la nostra concorrenza». Il mercato italiano significa molto per Ideallux: «Assorbe circa il settanta per cento del fatturato. Noi, ora, abbiamo fatto la scelta di vendere attraverso il canale della distribuzione». Grande soddisfazione per la partecipazione ad Euroluce è stata espressa anche da Tecnid e, in particolare, da Franco Paganoni, Consulente commerciale: «Essere presenti poteva essere un’azione di coraggio; che, però, è già stata ripagata fin dai primissimi giorni con l’afflusso di molti visitatori, che si sono dimostrati molto interessati. Ritengo sia importante far conoscere nuovi prodotti e invogliare il mercato ad investirci sopra. L’importante novità di quest’anno è stata per noi rappresentata dall’esclusiva dei prodotti Festilight: una grossa azienda francese del settore dell’illuminazione decorativa». Paganoni nota segnali di risveglio del mercato tricolore: «Quello italiano, come altri mercati, è in una situazione di passaggio. Si ricomincia a veder interesse sui nuovi articoli anche da parte dei nostri clienti. Noi continuiamo a credere nei grossisti di materiale elettrico in Italia, attraverso i quali distribuiamo gran parte del nostro prodotto, mentre all’estero abbiamo degli esclusivisti in varie nazioni d’Europa. Serviamo direttamente, invece, i consumatori primari di prodotti specifici». Concludiamo tornando a parlare con il Presidente de I Saloni, Carlo Guglielmi. Come detto all’inizio, il risultato è positivo per questa edizione di Euroluce, che ha annoverato tra l’altro l’azienda del Presidente (Fontana Arte) tra gli espositori: partiamo da un giudizio globale: «Eurloce è andata molto bene, con un’affluenza di pubblico alta, gli imprenditori presenti hanno dimostrato di essere contenti». Più articolata, invece, l’analisi sul momento che vive il mercato nazionale: «Dopo un 2009 molto difficile e un 2010 che ha fatto vedere bagliori di ripresa, il 2011 è iniziato con buoni auspici, anche se le notizie provenienti da Giappone e da Nord Africa, pur non coinvolgendoci come business, hanno fatto registrare un lieve calo. Quelle notizie toccano, infatti, la sensibilità della gente: per acquistare bisogna essere allegri». La qualità delle proposte è parsa come al solito molto alta: lo conferma l’esperto, che

Elisa Pastorino

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Un nuovo spazio per i professionisti della luce

Collocato nel cuore dell’area Bicocca, a Milano, vivace polo in continuo e rapido sviluppo industriale, architetturale, artistico e culturale, Osram HUB s’inserisce nell’Edificio 16 di viale Sarca 336, oggetto di un interessante progetto di riqualificazione di architettura industriale. Si tratta di un vero e proprio “meeting point”, che, inserendosi in una nuova strategia dell’azienda, si propone di presentare a designer, architetti e clienti le più innovative soluzioni progettuali illuminotecniche e consente loro di confrontarsi sui temi di maggiore attualità e sugli scenari futuri del

Un innovativo punto di vista sulla progettualità della luce, uno spazio per comunicare e offrire una vera esperienza nel mondo più rivoluzionario del lighting: questo è l’obiettivo di Osram HUB, il nuovo showroom inaugurato a Milano

mondo dell’illuminazione, in un contesto estremamente flessibile e high tech, come spiega Roberto Barbieri, Direttore Generale Osram Italia: «Vogliamo cambiare la nostra strategia, passando da costruttori di prodotti a fornitori di soluzioni, che sono per noi molto importanti e soprattutto lo sono per i nostri interlocutori, che hanno la necessità di capire come utilizzare al meglio i componenti che produciamo, che devono essere inseriti in proposte complete, adatte ad ogni applicazione specifica». Barbieri conferma, inoltre, l’importanza della collaborazione con i distributo-

Osram HUB segna un ulteriore passo verso il futuro della luce, proponendosi come centro dinamico dove transitano informazioni ed idee, confermando lo spirito pionieristico che da sempre contraddistingue la multinazionale tedesca

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ri: «Per noi il canale della distribuzione è uno strumento fondamentale per raggiungere i nostri utilizzatori finali. In questo momento il mercato ci chiede di mutare le nostre strategie: quello che stiamo oggi facendo con i nostri partner distributori è quello di mettere a disposizione una serie di servizi, come ad esempio la formazione per le loro strutture di vendita oppure strutture di supporto alla progettazione, che possano aiutare i distributori a portare queste nuove tecnologie sul mercato». Un ulteriore passo verso il futuro della luce LED, OLED e Light Management Systems (LMS) di Osram sono gli elementi chiave dello showroom, ai quali si affiancano le soluzioni di Traxon, società ai vertici nella tecnologia LED, entrata a far parte della multinazionale tedesca attraverso una joint venture siglata nel 2009. Frutto della progettazione di Osram Lighting Services, lo showroom copre una superficie di circa 330 m2 e si sviluppa su due livelli. Il piano terra si articola, a sua volta, in due aree: una d’ingresso e l’altra, più funzionale, dedicata a meeting e living. I visitatori vengono accolti in uno spazio “total white”, che progressivamente si anima con effetti cromatici di grande impatto scenografico. Nell’ingresso, l’apparecchio a sospensione è l’elemento decorativo che arricchisce l’area Lobby e Reception. Composto da 20 elementi in metacrilato opale, all’interno dei quali sono inseriti Spot RGB Traxon, il prodotto è caratterizzato da sfumature cromatiche e

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intensità luminose, che si diffondono nell’ambiente colorando le superfici circostanti e facendone mutare la percezione. Completano l’illuminazione di quest’area gli apparecchi ad incasso LEDvance Downlight in versione L e M, che si contraddistinguono per l’elevata efficienza energetica e la facilità d’installazione, la prima alternativa LED della società ai tradizionali downlight LED. Nella zona meeting, funzionale e operativa, sono installati alcuni LEDvance Downlight XL per l’illuminazione generale e le soluzioni ad incasso con tecnologia PrevaLED, in grado di coniugare innovazione e design per l’illuminazione perimetrale. Accanto, nella zona living, dove è possibile rilassarsi ammirando le nuove frontiere dell’illuminazione, lame di luce corrono lungo le pareti e sulla pavimentazione. La gestione di tutte le applicazioni ligh-

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La gestione dell’illuminazione è garantita dal sistema LMS Osram Dali Professional, mentre l’interfaccia LMS Touch Panel controlla e richiama gli scenari luminosi desiderati, riproducendo atmosfere suggestive

Colonne di luce LED a tutta altezza, realizzate con Traxon Board, accompagnano il visitatore verso il piano superiore

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Il piano superiore riproduce un vero e proprio appartamento con un’area living che si affaccia su un ampio terrazzo, una camera da letto e un bagno

ting del piano è garantita dal sistema LMS Osram Dali Professional, mentre il controllo avviene grazie ad un Touch Panel che permette, con un semplice gesto, di selezionare differenti scenari o regolare il livello di illuminazione in base alle proprie esigenze, consentendo, inoltre, un notevole risparmio di energia. Colonne di luce LED a tutta altezza accompagnano il visitatore verso il piano superiore. Realizzate con Traxon Board, dalle caratteristiche differenti, consentono installazioni che coniugano scenari di luce e contenuti media, come ad esempio video ad alta risoluzione o messaggi pubblicitari. Il piano superiore riproduce un vero e proprio appartamento con un’area living che si affaccia su un ampio terrazzo, una camera da letto e un bagno. L’intero piano è delimitato da GlassiLed, un vetro stratificato al cui interno è inserita una maglia di LED bianchi, in grado di creare effetti scenici ed emozionali. L’area living è enfatizzata da un sistema LED Traxon Mesh RGB, modulo semitrasparente, estremamente versatile e adatto a soluzioni decorative. Incassato all’interno di una nicchia appositamente predisposta, circoscrive la zona funzionale della cucina, creando giochi di luce RGB o monocolore. L’interfaccia LMS Touch Panel controlla e richiama gli scenari luminosi desiderati, riproducendo atmosfere suggestive. Proseguendo, sul terrazzo troviamo LINEARlightFlex Protect che, grazie all’elevato grado di protezione, è par-

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ticolarmente indicato per applicazioni esterne. Questa linea di luce flessibile, nella versione Colormix, movimenta l’architettura del terrazzo con giochi luminosi lungo tutto il perimetro, mentre la versione a luce calda contribuisce a creare un ambiente confortevole e rilassante nello spazio esterno. L’elemento di rilievo della zona notte, inserito nella parete divisoria della cabina armadio, è il Mirror Panel: in apparenza un normale specchio che, una volta acceso, si trasforma in una spettacolare soluzione di illuminazione dinamica. La possibilità di creare molteplici effetti di colore e di forme sono caratteristiche distintive di questo eclettico prodotto, in grado di riprodurre un susseguirsi di immagini fluide e caleidoscopiche. Ma il vero protagonista dello spazio al primo piano è senza dubbio l’apparecchio OLED da interni a sospensione Airabesc, che viene presentato per la prima volta al mercato. Ispirato dalla tecnologia Tutto in movimento: è l’idea da cui ha origine Airabesc. Il design prende forma attorno al cuore che pulsa di tecnologia OLED: così come il diodo organico ad emissione luminosa, l’apparecchio è delicatamente disegnato con forme armoniose e fluenti, che mettono in secondo piano l’ambiente circostante, attirando tutti gli sguardi su di sé. I temi e le forme armoniose di Airabesc sono alla base del progetto del designer Dietmar Fissl, dello studio 2DoDesign: è come se gli elementi di alluminio, dalle

Il nuovo elemento rettangolare OLED della serie Orbeos si fonde armoniosamente con il design di Airabesc, avvolgendo gli oggetti in una gradevole luce warm-white

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Il design di Airabesc sembra essere modellato dal vento. Da qualsiasi angolo visivo lo si osservi, offre una prospettiva affascinante

La luce diffusa warm-white di Orbeos ha un indice di resa cromatica (IRC) 87 che avvolge gli oggetti illuminati con fluida delicatezza e colori naturali. Sono, inoltre, utilizzati sei LED warmwhite Oslon con indice di resa cromatica 95. La combinazione di OLED e di LED fa di Airabesc la soluzione ideale per un’illuminazione d’ambiente suggestiva.

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forme lievi e simmetriche, fluttuassero nell’aria modellati da un soffio di vento. L’idea è stata sviluppata e realizzata in collaborazione con gli esperti OLED di Osram e un OLED rettangolare, sottile 1,8 millimetri, della serie Orbeos, è l’elemento fondamentale al quale si aggiungono i LED Oslon di Osram. «Ci siamo fatti ispirare dalla tecnologia», è il commento di Dietmar Fissl in merito al suo progetto. «Ho voluto sviluppare un progetto che potesse essere realizzato solo con l’impiego della tecnologia OLED». Karsten Heuser, che sta sostenendo lo sviluppo nel settore OLED in qualità di General Manager OLED Osram, aggiunge: «La tecnologia OLED offre opportunità di design totalmente nuove, alle quali ci rivolgiamo in ogni nostro apparecchio». Nonostante la fluida leggerezza e l’armonia della struttura che s’ispira all’arabesque, figura di base del balletto, la forma biomorfica lascia incantati. L’apparecchio a sospensione misura 81 x 30 x 10 cm ed è regolabile in altezza, per essere facilmente adattato all’ambiente dove viene installato.

Maurizio Gambini

Armonia visiva in tutto il locale Da un punto di vista tecnico, l’apparecchio utilizza undici OLED rettangolari riflettenti warm-white della serie Orbeos. I pannelli estremamente sottili, contengono conduttori che non sono visibili e sono perciò particolarmente adatti per essere utilizzati in apparecchi di design, contribuendo all’eleganza delle forme.

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Qualità e sicurezza negli impianti elettrici

Chorus, sistema domotico compatibile con gli standard internazionali, offre una soluzione per ogni diversa esigenza abitativa

I numeri parlano chiaro: la sicurezza degli impianti elettrici nelle abitazioni italiane è su livelli molto bassi. Secondo i risultati dell’indagine Demoskopea commissionata da PROSIEL (l’Associazione per la Promozione della Sicurezza Elettrica) sulla sicurezza delle abitazioni italiane, infatti, le case con impianti elettrici non a norma sono ben 12 milioni (2/3 del totale di quelle costruite prima del 1990) e sono oltre 45.000 gli incidenti domestici originati ogni anno da problemi all’impianto elettrico, con danni sociali per milioni di euro. Per cercare di rimediare a questa preoccupante situazione, nel mese di marzo il Comitato Elettrotecnico Italiano ha pubblicato la nuova variante alla Norma CEI 64-8, documento di riferimento per gli impianti elettrici. Tale variante presenta contenuti altamente innovativi, che avranno un forte impatto sulle abitazioni e sul settore delle costruzioni: stabilisce, infatti, i criteri cui è necessario attenersi per realizzare gli impianti negli edifici residenziali, superando gli aspetti di sicurezza impiantistica cui si limitava la Norma ed introducendo requisiti minimi di prestazioni impiantistiche e funzionali degli impianti, tra i quali è stata inserita la domotica. La nuova variante alla Norma CEI 64-8 Il testo della Norma CEI 64-8 era stato redatto con il prevalente scopo di garantire la sicurezza delle persone e dei beni, senza specificare alcun livello minimo delle prestazioni impiantisco/funzionali. La focalizzazione sugli aspetti della sicurezza

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La nuova variante alla Norma CEI 64-8, introduce, a fianco delle tradizionali prescrizioni per la sicurezza, requisiti minimi per le prestazioni impiantistiche e funzionali degli impianti

ha certamente rappresentato sinora un limite nella definizione globale di un impianto, che può essere evidenziato con il paradosso costituito dal seguente esempio: un impianto elettrico, realizzato senza prevedere alcuna presa energia, risulta conforme all’attuale 64-8. Per ovviare a questo limite, è stata preparata una modifica della Norma CEI 64-8, che introduce un nuovo Allegato, il cui obiettivo è quello di fornire prescrizioni addizionali agli impianti elettrici, per assicurare agli utenti un livello “standard” di riferimento per le dotazioni degli impianti stessi. L’Allegato ha valore di Norma, pertanto le prescrizioni in esso contenute sono obbligatorie a partire dal 1° settembre 2011 per gli impianti del settore residenziale, ovvero per gli impianti elettrici di unità immobiliari ad uso residenziale situate all’interno dei condomini o poste entro unità abitative mono o plurifamiliari (ad esempio, ville, villette). La nuova variante va oltre il puro concetto di sicurezza dell’impianto elettrico, andando ad introdurre livelli minimi di dotazioni impiantistiche e di prestazioni funzionali che devono essere rispettati, e ciò a garanzia dell’utilizzatore, che si ritroverà a disposizione un impianto che non sarà solo sicuro, ma anche rispondente a livelli minimi di usabilità e fruibilità. Classificazione degli impianti Il nuovo documento introduce una classificazione degli impianti secondo tre livelli, per ognuno dei quali sono definite le dotazioni minime impiantistiche e funzionali che ne ca-

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Tabella 1: Dotazione minima per i locali di tipo più comune

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Superficie del locale 1

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Oltre 20 m

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Oltre 20 m2

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8÷12 m2 Punti prese energia

12÷20 m2 2

Punti luce

ratterizzano il livello di prestazione e fruibilità. I livelli sono così definiti: - Livello 1: livello minimo previsto; - Livello 2: per unità immobiliari con una maggiore fruibilità degli impianti, tenuto anche conto delle altre dotazioni impiantistiche presenti; - Livello 3: per unità immobiliari con dotazioni impiantistiche ampie ed innovative (ad esempio, il sistema Bus) ed, in particolare, la domotica. La classificazione dei livelli introdotta non è collegata a nessun’altra classificazione: non dipende né dalla prestazione energetica dell’immobile, né dalla sua classe catastale. Rappresenta unicamente una misura riferita alle prestazioni impiantistiche dell’immobile in termini di usabilità e fruibilità, ed offre evidenti vantaggi a tutti gli attori della filiera, in particolare: - all’installatore, che può offrire al cliente la propria soluzione impiantistica potendone “certificare” il livello di qualità in termini di dotazioni e prestazioni funzionali; - al cliente, che avendo dei chiari riferimenti prestazionali, può effettuare una scelta cosciente, comparando in modo omogeneo le diverse offerte pervenutegli. Dotazioni per la distribuzione dell’energia e continuità di servizio La nuova Norma ha incluso una serie di prescrizioni per assicurare la continuità di servizio dell’impianto in modo che, in caso di guasto o di intervento intempestivo delle protezioni differenziali, l’utente non “rimanga al buio” in tutte le parti e funzioni dell’unità abitativa. A tal fine è prescritta la suddivisione dell’impianto in almeno due interruttori differenziali (Livello 1) ed in un numero di interruttori magnetotermici in funzione del livello e della superficie dell’unità abitativa.

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Un altro dettaglio importante ai fini della continuità di servizio a seguito di scatti intempestivi è la prescrizione, relativamente alle protezioni differenziali, di dispositivi di richiusura automatica (SRD) e/o di interruttori ad immunità rinforzata. Inoltre, a copertura della necessità di un fabbisogno energetico che potrebbe aumentare nel corso del tempo, la nuova Norma prescrive che gli impianti siano dimensionati per una potenza di progetto pari ad almeno 3 kW in unità abitative di superficie fino a 75 m2 ed a 6 kW per superfici superiori.

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Tipo di dispositivo

Dotazioni obbligatorie e domotica Il nuovo documento prescrive le dotazioni minime per ogni livello secondo criteri che ne definiscono il tipo ed il numero da realizzare. Il tipo di dotazioni è elencato di seguito: - punti presa energia; - punti luce; - prese radio/TV; - prese telefoniche/dati; - sistemi ausiliari. Il Livello 1 è il livello minimo obbligatorio, pertanto le dotazioni da esso prescritte sono sempre obbligatorie. Nella tabella 1 è riportata la dotazione minima per i locali di tipo più comune (soggiorno, camera da letto, studio) dove, per semplicità rappresentativa, non sono stati inclusi i sistemi ausiliari, che analizzeremo separatamente. Le dotazioni tengono conto, oltre che del livello, anche delle dimensioni dei locali. I sistemi ausiliari prescritti per i diversi livelli sono: - Livello 1: citofono o videocitofono; - Livello 2: videocitofono; allarme intrusione; controllo carichi. Non è prescritto che i sistemi di Livello 2 siano tra loro integrati; - Livello 3: videocitofono; allarme intrusione; controllo carichi; gestione comando luci;

L’avveniristica forma ovale delle placche Art, estremamente originale e creativa, da sola, arreda e impreziosisce ogni ambiente

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gestione temperatura; gestione scenari; controllo remoto; sistema diffusione sonora; rilevazioni incendio UNI 9795 (se non è prevista una gestione separata); rilevazioni gas o allagamento. Videocitofono e allarme intrusione sono obbligatori, ma non è richiesto che siano tra loro integrati, mentre è prescritto che almeno 4 delle altre funzioni elencate siano tra loro integrate e realizzate mediante un sistema domotico basato su soluzione Bus (ad esempio, KNX). La Norma specifica che l’elenco sopra riportato è da intendersi a titolo esemplificativo e non esaustivo, ovvero si possono considerare anche altre funzioni domotiche al di fuori di esso. Gli effetti della nuova Norma per l’utente finale Verso uno standard di qualità globale degli immobili La nuova 64-8 muove un primo importante passo verso la definizione di uno standard di qualità globale degli immobili, in cui tutte le componenti, dall’involucro all’impianto elettrico, devono soddisfare criteri di scurezza, di sostenibilità ambientale, di usabilità e fruibilità. La sua evoluzione dovrà coprire ed includere in modo più approfondito ed articolato anche le dotazioni minime relative alla prestazione energetica – controllo e gestione efficiente dell’energia – ed alle funzioni che possono essere di ausilio per un’utenza ampliata come anziani e diversamente abili. La domotica, o più in generale l’automazione degli edifici, sarà certamente un requisito cardine per il raggiungimento di un elevato livello di qualità “globale”, poiché essa realizza ed integra in modo naturale funzioni di sicurezza, funzioni per un uso efficiente dell’energia e funzioni di interfaccia, che rendono facilmente fruibili ed accessibili tutte le dotazioni impiantistiche anche ad un’utenza ampliata. In particolare, per quanto concerne le funzioni di efficienza energetica, la Norma Europea EN15232 e la relativa Guida Tecnica CEI di recente pubblicazione, indicano che l’automazione di edificio con sistema Bus può portare ad un risparmio energetico per il riscaldamento/raffrescamento e per l’illuminazione superiore al 30 per cento, con punte che possono raggiungere il 50 per cento per applicazioni particolari. Le garanzie per l’utente La nuova Norma 64-8 rappresenta un’importante evoluzione del concetto di impianto elettrico, che oltre ad essere sicuro, deve garantire standard minimi di prestazioni in

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termini di funzioni, di usabilità e di fruibilità. In particolare, ogni unità abitativa dovrà avere una dotazione prestazionale minima garantita nella distribuzione dell’energia, nel numero delle prese energia, dei punti luce, ecc. Inoltre, le diverse soluzioni impiantistiche proposte sul mercato potranno essere tra loro facilmente comparate facendo riferimento alla classificazione nei tre livelli proposti dalla Norma: ciò consentirà ai professionisti più seri di valorizzare correttamente le loro proposte e agli utenti di valutare con maggiore coscienza quanto viene loro proposto.

ReStart con autotest è un innovativo dispositivo brevettato per proteggere l’abitazione e garantire la sicurezza dell’impianto elettrico

La valorizzazione dell’immobile La certificazione dell’impianto elettrico delle abitazioni secondo la nuova 64-8 aumenterà la trasparenza della qualità dell’offerta verso il mercato immobiliare grazie al livello assegnato all’impianto, che sarà un chiaro indicatore del livello delle dotazioni impiantistico/funzionali. Così si potranno finalmente certificare anche le dotazioni domotiche, che in tal modo potranno essere considerate ai fini della determinazione del valore commerciale dell’immobile, cosa che ad oggi non si verifica, anche nel caso in cui questo sia dotato del più completo e sofisticato dei sistemi domotici, e ciò perché la domotica (funzioni implementate) non risulta in nessun documento di accompagnamento dell’immobile. Un impianto e una casa al passo con i tempi La nuova Norma CEI 64-8 introduce, finalmente, una nuova concezione d’impianto, che consente alle abitazioni di adeguarsi all’evoluzione imposta dalle nuove tecnologie. Paradossalmente, infatti, nel corso degli ultimi anni si è verificata un’esplosione dell’offerta di nuove tecnologie (per le telecomunicazioni, l’home entertainment, la sorveglianza) che non ha trovato un riscontro nella progettazione degli edifici. Quindi, tecnologie progettate e realizzate nel corso degli ultimi 15 anni sono fruite in luoghi e spazi edificati secondo i canoni costruttivi del secolo scorso. Questa situazione determina un’incompatibilità strutturale, che sfocia in situazioni di disagio e, ben più grave, di pericolo per l’utente: non di rado, infatti, nelle abitazioni si trovano angoli sovrappopolati di cavi (PC, telefono, modem, ADSL, TV, lettori DVD, Blue Ray, ecc.) che si affollano su prese multiple e/o ciabatte per il prelievo di corrente. La nuova norma stimola quindi l’adozione di impianti elettrici al passo con le nuove tecnologie. Ciascuno dei tre livelli d’impianto garantisce, infatti, che le abitazioni siano adatte ad ospitare anche i dispositivi più evoluti. Le dotazioni minime previste obbligano ad un ripensamento dell’impianto elettrico che, al

Dispositivo di segnalazione fughe gas

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Soluzioni per l’usabilità e la fruibilità Le novità introdotte dalla nuova normativa sono coerenti con le soluzioni di prodotto che Gewiss sviluppa da anni, con l’obiettivo di incrementare la sicurezza e la fruibilità degli impianti domestici. Per questa ragione, le tre anime – domotica, energia e illuminazione – che caratterizzano il catalogo prodotti dell’azienda sono già in grado di soddisfare tutti i livelli qualitativi identificati dalla CEI 64-8. Il sistema domotico Chorus Chorus è il sistema domotico, compatibile con gli standard internazionali, che offre la soluzione per ogni diversa esigenza abitativa. Grazie ad un modello in cui ogni componente vive da solo, ma dialoga e si completa nell’interazione con gli altri, il sistema assicura infinite combinazioni che si ritagliano su ciascuna esigenza individuale, garantendo in qualsiasi momento l’ampliamento del sistema e l’inserimento di nuove funzionalità. L’offerta domotica di base di Chorus è pensata per impianti in edifici ad uso residenziale e terziario. Tutti i prodotti tradizionali che compongono la serie civile possono essere affiancati dall’allarme intrusione a radiofrequenza e dal sistema comando e controllo a radiofrequenza. L’offerta domotica di base consente di controllare da remoto, con l’ausilio del telefono cellulare, tutte le principali funzioni del sistema: punti luce, tapparelle, allarme intrusione, condizionamento clima, videocitofonia, fughe di gas o perdite d’acqua. Risparmio energetico, benessere della persona, biocompatibilità, tutela dell’ambiente: il sistema rende davvero possibile tutto questo, permettendo un uso consapevole dell’energia e, quindi, un risparmio anche sui consumi di beni preziosi come l’energia elettrica, l’acqua e il gas. Senza rinunciare a nulla, senza inutili complicazioni, semplicemente scegliendo una tecnologia che consente di utilizzare le risorse naturali in modo più responsabile ed efficace. La serie civile del sistema Chorus L’obbligo previsto dalla Norma di introdurre un numero di prese superiore è ampiamente

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soddisfatto dalla varietà di dispositivi offerti da Chorus. Oltre ad assicurare tutte le soluzioni per il comando e il prelievo di energia, telefono, dati, TV e radio, il sistema si declina in cinque linee di placche One, Geo, Lux, Flat e Art: cinque forme diverse in grado di riflettere il carattere, la personalità e lo stile di chi vive la casa. Il tutto all’insegna della spontaneità dei gesti e della semplicità di comando. Una sensazione di libertà assecondata dai pulsanti declinabili in molteplici dimensioni (da 1/2, 1, 2 e 3 moduli) e più finiture e dall’ampia scelta di prese: doppie e triple bivalenti, sia a uno standard, sia a doppio standard. Una vasta gamma di dispositivi completa la scelta dei punti di comando: rilevatori di presenza per l’accensione automatica delle luci, lampade anti black out, rilevatori di fughe, prese TV e SAT, connettori telefonici, audio, video e per il cablaggio strutturato. ReStart con Autotest Secondo la nuova variante della Norma 64-8, l’impianto dovrà essere protetto mediante l’utilizzo di almeno due interruttori differenziali (per il Livello 1), fino ad un massimo di 7 per abitazioni superiori ai 126 metri quadrati (Livello 3). In particolare, viene consigliato l’uso di interruttori differenziali ad immunità rinforzata o dotati di riarmo automatico. ReStart con Autotest è l’innovativo dispositivo brevettato per proteggere l’abitazione e garantire la sicurezza dell’impianto elettrico. Semplicissimo da montare (bastano due fili) ed installabile in qualsiasi centralino di casa, è il nuovo interruttore differenziale che protegge la casa da eventuali guasti all’impianto o da eventi imprevedibili quali fulmini o disturbi passeggeri nella rete. Infatti, quando la corrente salta a causa di uno sbalzo di tensione o di un temporale, ReStart con Autotest la ripristina automaticamente in meno di dieci secondi, solo dopo aver verificato che non ci siano pericoli per le persone; se, invece, l’intervento è stato provocato da un guasto di tipo permanente (ad esempio, un cortocircuito o un filo scoperto), l’interruttore entra in blocco, segnalando l’anomalia mediante una spia luminosa. E abbinando il contatto ausiliario presente nel dispositivo ad un combinatore elettronico è possibile ricevere, in caso di assenza dall’abitazione, segnalazioni via SMS su eventuali interruzioni di energia o guasti all’impianto. Inoltre, l’innovativo dispositivo è in grado di garantire nel tempo le caratteristiche di protezione del differenziale, svolgendo settimanalmente, in modo automatico e senza togliere tensione all’impianto, un test completo di sgancio del relè differenziale.

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sensibile incremento di punti per il prelievo di energia (interruttori magnetotermici e differenziali), associa la possibilità di introdurre funzioni di automazione capaci d’interagire con le nuove tecnologie digitali: i sistemi domotici si distinguono, infatti, dagli impianti tradizionali proprio per la loro capacità d’integrarsi con i dispositivi digitali “esterni” all’impianto elettrico, ma comunque già presenti nelle abitazioni (videocitofoni, impianti di riscaldamento/raffreddamento, telecamere TVCC, sistemi di diffusione sonora, ecc.).

Il centralino intelligente Activo è la risposta alle esigenze di risparmio energetico e sicurezza dell’abitazione

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Il sistema allarme intrusione Il sistema allarme intrusione Chorus RF coniuga il massimo della sicurezza e dell’affidabilità con la praticità della tecnologia senza fili. Grazie alla semplicità di messa in opera, che non richiede opere murarie, è la soluzione ottimale per ogni esigenza installativa. Il sistema include dispositivi di rivelazione perimetrale, che segnalano l’apertura indesiderata di porte, tapparelle o finestre, o rivelatori volumetrici, che segnalano la presenza di intrusi nell’ambiente: in caso di intrusione, la centrale di comando con combinatore telefonico è in grado di inviare una segnalazione d’allarme ad un numero predefinito. Inoltre, nel sistema domotico si possono integrare telecamere TVCC per visualizzare gli ambienti interni/esterni dell’abitazione anche a distanza. Dispositivi d’allarme Per vivere ogni ambiente della casa nel massimo comfort e in totale relax, Gewiss offre i dispositivi per la segnalazione di fughe di gas o acqua che, in caso di pericolo, chiudono automaticamente l’elettrovalvola e ne interrompono l’erogazione. Inoltre, grazie ad un semplice remotizzatore GSM, è possibile ricevere messaggi SMS di allarme sul cellulare anche in caso di assenza dall’abitazione. Centralino intelligente Il centralino intelligente Activo è la risposta alle esigenze di risparmio energetico e sicurezza dell’abitazione. Alle funzionalità di gestione, controllo e sicurezza estremamente evolute, abbina un design elegante e raffinato, pensato per trasferire armonia estetica ad eleganza all’ambiente domestico. Grazie ad un display che visualizza la potenza assorbita e l’impiego dei singoli elettrodomestici, controllare i consumi sarà semplice e immediato. Senza rinunciare a nulla e senza inutili complicazioni, sarà possibile utilizzare le risorse naturali in modo più razionale per vivere in una casa efficiente e che rispetta l’ambiente. La centrale di controllo integrata permette, infatti, il monitoraggio del consumo effettivo dell’abitazione, la rilevazione di eventuali anomalie dell’impianto e il controllo dei carichi per evitare il black out: in caso di sovraccarico dovuto al contemporaneo utilizzo di più elettrodomestici, il centralino esclude in modo automatico la linea definita come non prioritaria ed evita i disagi e i pericoli causati dall’interruzione di corrente. Inoltre, installando un semplice dispositivo remotizzatore GSM, è possibile ricevere SMS di allarme sul telefono cellulare ed essere sempre aggiornati sullo stato dell’impianto, anche in caso di assenza dall’abitazione.

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Centralini e quadri di distribuzione I nuovi centralini da incasso che completano la famiglia 40 CDi sono adatti per l’installazione in impianti sia tradizionali, sia domotici e consente di rispondere ai requisiti di maggior spazio (rispetto agli otto moduli tradizionali) stabiliti dalla CEI 64-8. Il design moderno, lineare e raffinato dei nuovi centralini si sposa con le forme e i colori della serie civile Chorus, offrendo l’ottimale integrazione estetica in ogni ambiente del residenziale e del terziario. I particolari tecnici del nuovo design coniugano funzionalità e stile: la curvatura del frontale e della portella minimizza l’ingombro, evita l’accumulo di polvere, assicura notevole resistenza agli urti e permette l’installazione anche degli apparecchi più ingombranti; inoltre, la portella è dotata all’estremità di una sagomatura ergonomica che, oltre ad identificare il lato di apertura, permette una presa sicura e agevole. Disponibili in quattro colorazioni per ricercate soluzioni estetiche, la gamma di centralini (disponibili fino a 36 moduli) permette la realizzazione di quadri generali o di distribuzione per impianti tradizionali e domotici. Lo spazio interno agevola l’installazione e il cablaggio di apparecchiature domotiche e di protezione, oltre a favorire il passaggio dei cavi sotto la guida DIN.

Le nuove cassette di derivazione 48 PT DIN: sono sviluppate appositamente per la domotica

Scatole di derivazione L’automazione delle funzioni introdotta dalla Norma 64-8 rende necessario anche l’adeguamento dei dispositivi per il cablaggio della domotica. Gewiss è in grado di rispondere a questa nuova esigenza con le nuove cassette di derivazione 48 PT DIN: sviluppate appositamente per la domotica, infatti, hanno la guida DIN direttamente ricavata sul fondo. Inoltre, grazie all’adeguata profondità, consentono il fissaggio ottimale dei moduli domotici rendendo l’impiego e l’installazione ancora più semplice. Lo scudo protettivo in tecnopolimero, fornito di serie, garantisce la protezione totale della cassetta e dei tubi durante l’intonacatura e le altre fasi del cantiere; inoltre, assicura l’isolamento acustico supplementare del contenuto della cassetta (ad esempio, relè e attuatori). Grazie alla guida DIN sul fondo e ad una maggior profondità (75 e 90 mm), le cassette 48 PT DIN ospitano, oltre ai cavi, anche attuatori e morsettiere equipotenziali. Inoltre, le cassette sono predisposte all’utilizzo dei setti separatori, offrono la possibilità di ricavare spazi per i circuiti a diversa tensione che caratterizzano i moderni impianti. a cura della Redazione

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E.TECH EXPERIENCE. LA FIERA CORRE VERSO IL FUTURO. Biennale Internazionale dell’Energia, dell’Impiantistica elettrica e dell’Illuminazione

Fiera Milano (Rho), 16-19 novembre 2011

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E.TECH Experience è la mostra della filiera energetica al passo coi tempi, fatta di prodotti ma soprattutto di soluzioni, con un focus sulle energie rinnovabili. Suddivisa in tre aree, ma unica nella visione d’insieme. Specializzata, ma attenta all’integrazione dei diversi settori. Nasce a Fiera Milano la “mostra intelligente” della tecnologia.

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Multimetri espandibili con display grafico LCD

I multimetri digitali della serie DMG con display LCD grafico retroilluminato, in versione modulare e da pannello, costituiscono l’innovativa proposta di Lovato Electric che va ad affiancarsi ai multimetri digitali della serie DMK con display a LED. La nuova gamma comprende versioni base, comunque ricche di dotazioni, e versioni avanzate, con funzionalità ampiamente distintive rispetto alle proposte presenti attualmente sul mercato. Grazie alla molteplicità delle funzioni disponibili, i nuovi multimetri permettono di mantenere sotto controllo le reti di distribuzione e verificare sia la qualità, sia la disponibilità dell’energia elettrica in impianti di bassa, media e alta tensione. L’ampio campo di utilizzo dell’alimentazione ausiliaria e degli ingressi di tensione e corrente consente il loro impiego in impianti civili e industriali, al fine di controllare i consumi, di monitorare lo stato dell’impianto e di verificare i requisiti imposti dagli Enti erogatori di energia. Anche l’accuratezza di misura è tra le migliori del mercato. I valori dichiarati per tensioni, correnti (0,2% o 0,5%, in funzione dei modelli) e per l’energia attiva (classe 1 o classe 0,5 s), si riferiscono alla misura e non al fondo scala, garantendo accuratezza su un ampio intervallo di lavoro. Estetica compatta, estrema semplicità d’installazione e rimozione; importanti caratteristiche

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Strumenti digitali di ultima generazione per tenere sotto controllo le reti di distribuzione, verificare la qualità e la disponibilità dell’energia elettrica, monitorare i consumi e lo stato dell’impianto: con la massima precisione

di espandibilità, connettività e integrabilità; personalizzabilità di pagine, allarmi e numerose variabili, completano il profilo di questa gamma di multimetri ad alta efficienza. Caratteristiche tecniche La serie DMG prevede tre apparecchi modulari (DMG200, DMG210 e DMG300) e tre da pannello (DMG700, DMG800 e DMG900). Le versioni modulari sono realizzate in contenitori compatti di soli quattro moduli (71 mm),

La nuova gamma di multimetri digitali della serie DMG prevede apparecchi modulari e da pannello

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Il modello DMG900, equipaggiato con un display touch screen, è disponibile anche nella versione con modulo di misura e visualizzatore separabili

Montaggio e test Grazie al particolare sistema di fissaggio, il montaggio e lo smontaggio degli strumenti avviene senza l’ausilio di attrezzi. Un test integrato negli strumenti consente all’operatore di verificare immediatamente la nuova installazione e di individuare l’effettiva presenza delle tensioni e delle correnti, la corretta sequenza e l’eventuale sbilanciamento delle fasi, l’involontaria inversione dei trasformatori di corrente o la mancata corrispondenza tra le fasi delle tensioni e delle correnti. Espandibilità, connettività e software di comunicazione Il multimetro modulare tipo DMG300 e tutti

gli apparecchi da pannello della gamma possono essere espansi tramite appositi moduli, sfruttando un’interfaccia ottica per il modello DMG300 o un pratico sistema plug in per le versioni da pannello. L’installazione delle espansioni avviene senza l’utilizzo di strumenti e prevede fino a tre moduli aggiuntivi, per il modello DMG300, e fino a quattro, per i multimetri da pannello. Al contempo, si possono montare moduli di comunicazione (RS485, RS232, USB, Ethernet), ingressi e uscite digitali e analogici o di memoria, ognuno riconosciuto automaticamente dallo strumento di misura senza la necessità di configurazioni manuali o via PC. Installando almeno un modulo di comunicazione, è possibile sfruttare le potenzialità del software sviluppato da Lovato Electric per il controllo remoto e la supervisione degli strumenti, che consente di programmare il multimetro DMG e leggere i valori dei parametri elettrici tramite una connessione diretta ad un PC o via modem. Grazie al software, gli eventi e i dati raccolti possono essere trasformati in grafici e salvati in comuni formati per PC, divenendo strumenti utili all’analisi dei sistemi.

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mentre le versioni da pannello (96 mm x 96 mm) sono caratterizzate da una profondità ridotta di soli 60 mm (80 mm con le espansioni montate). Il modello DMG900, equipaggiato con un display touch screen, è disponibile anche nella versione con modulo di misura e visualizzatore separabili (trasduttore di misura, modello DMG900T, e display remoto touch screen, modello DMG900RD).

L’installazione delle espansioni avviene senza l’utilizzo di strumenti e prevede fino a tre moduli aggiuntivi, per il modello DMG300, e fino a quattro, per i multimetri da pannello

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Grazie al software, gli eventi e i dati raccolti possono essere trasformati in grafici e salvati in comuni formati per PC, divenendo strumenti utili all’analisi dei sistemi

Connessioni Ethernet L’apposito modulo d’espansione con interfaccia Ethernet permette d’inserire i multimetri DMG in una rete esistente senza ricorrere ad un cablaggio dedicato. Con opportuna configurazione della rete, gli strumenti divengono visibili anche in remoto, tramite Internet. Display grafico e personalizzazione delle pagine Altra importante caratteristica introdotta dalla serie DMG è costituita dall’utilizzo di un display LCD grafico, retroilluminato, a LED bianchi, che facilita la visualizzazione dei menu d’impostazione e dei valori dei parametri elettrici misurati. Una pagina riassuntiva ad icone guida la navigazione dell’utente all’interno delle pagine dedicate alle grandezze elettriche o alla programmazione dei parametri. Testi disponibili in dieci lingue, descrizioni estese, allarmi ed informazioni espressi in maniera chiara e comprensibile, in alcuni casi persino componibili dall’utente, consentono di utilizzare il multimetro anche senza l’ausilio costante del manuale. Grazie al display grafico è, inoltre, possibile generare grafici raffiguranti l’andamento di una misura nel tempo ed elaborare grafici a barre che forniscano subito l’entità di una grandezza misurata rispetto al fondo scala previsto per essa. Sul modello DMG900, un display touch screen sostituisce i tradizionali pulsanti, rendendo l’interfaccia ulteriormente comoda e intuitiva. Per gli utenti più esigenti, esiste anche

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la possibilità di personalizzare alcune pagine con le misure ritenute più utili, immettendo i testi desiderati per i titoli. Analisi armonica e monitoraggio dell’energia Per il controllo delle armoniche di tensione e di corrente, i multimetri DMG offrono i valori percentuali rispetto all’onda fondamentale e un grafico a barre, che fornisce un’immediata fotografia della situazione. I parametri disponibili variano da 160 a 590, in funzione del modello, e consentono di monitorare i consumi di energia con vari livelli di dettaglio. I moduli di espansione memoria eventi e memoria dati rilevano, invece, ciò che si è verificato sulla rete elettrica in un ampio arco temporale. Integrando il dispositivo con un apposito modulo di espansione è, inoltre, possibile eseguire un’accurata analisi della qualità dell’energia secondo la Direttiva EN50160 ed individuare problemi specifici, come i buchi di tensione o il flickering.

Per il controllo delle armoniche di tensione e di corrente, i multimetri DMG offrono i valori percentuali rispetto all’onda fondamentale e un grafico a barre, che fornisce un’immediata fotografia della situazione

Allarmi programmabili e variabili interne L’utente può associare allarmi e messaggi di testo ad eventi quali il superamento di una soglia limite, l’eccitazione di un ingresso digitale, lo stato di ingressi, uscite, contatori generici e variabili da remoto. Tutti gli identificatori sono combinabili tra loro tramite operazioni logiche AND, OR, XOR e loro negate. Sono previsti anche contaore totali (tempo per cui l’apparecchio è alimentato) e parziali, associabili ad una situazione programmabile dall’utente, ad esempio il superamento del valore di fattore di potenza concesso. Tariffazione Per il conteggio dell’energia, i multimetri DMG sono in grado di gestire fino a quattro tariffe indipendenti, selezionabili tramite ingressi digitali, ciascuna dotata di contatori totali e parziali. La funzione permette di distinguere i consumi nelle diverse fasce orarie stabilite dall’Ente erogatore, oppure di discriminare i consumi di differenti utenze impiegate non simultaneamente. Ogni tariffa è costituita da contatori per l’energia attiva (importata ed esportata), reattiva (importata ed esportata) ed apparente.

Per gli utenti più esigenti, esiste anche la possibilità di personalizzare alcune pagine con le misure ritenute più utili, immettendo i testi desiderati per i titoli

Sicurezza tramite microswitch e password I parametri d’impostazione degli strumenti sono protetti da due livelli di password, al fine di evitare modifiche accidentali o non autorizzate che potrebbero compromettere il funzionamento dell’impianto. Le versioni da pannello prevedono anche interruttori piombabili per il blocco delle impostazioni e degli azzeramenti. Massimo Poletti

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Gruppo che opera nel settore delle tecnologie per l’energia e l’automazione, ABB presenta la sua gamma completa di soluzioni per l’energia solare. Tra le soluzioni incluse nel suo portafoglio, ABB offre soluzioni modulari per la realizzazione e la consegna di centrali fotovoltaiche “chiavi in mano” in tempi record, ma anche inverter solari ad alta efficienza, sistemi di monitoraggio, sistemi di gestione per solar tracker, che garantiscono la massima accuratezza di movimento, e sistemi robotici per aumentare la produttività delle aziende che assemblano pannelli solari. Per impianti più piccoli, nelle applicazioni residenziali o terziarie, l’ampia offerta di prodotti e sistemi tradizionali per l’energia è affiancata da una serie completa di apparecchiature e componenti studiati e perfezionati appositamente per il sezionamento, la protezione, la misura e la conversione dell’energia da continua in alternata che rispondono alle necessità funzionali e normative delle applicazioni nel settore fotovoltaico. Avvalendosi di una piattaforma tecnologica consolidata e della propria esperienza pluridecennale nel campo degli azionamenti, il Gruppo ha realizzato la serie di inverter centralizzati PVS800 per sistemi fotovoltaici, disponibili nelle taglie da 100 kW a 500 kW, in grado di assicurare elevati livelli di affidabilità, efficienza e semplicità d’installazione e capaci di massimizzare e accelerare il ritorno dell’investimento. Gli inverter PVS800 si distinguono per l’elevato rendimento globale; sono dotati, infatti, di un sistema di controllo accurato che integra un algoritmo MPPT (Maximum Power Point Tracker) estremamente rapido, assicurando che dai moduli fotovoltaici sia erogata alla rete la massima energia possibile istante per istante. L’assenza del trasformatore consente di realizzare impianti fotovoltaici con cessione totale dell’energia in rete, senza perdite di rendimento aggiuntive. Altre caratteristiche principali sono rappresentate da: protezioni elettriche e meccaniche lato continua e lato alternata, quadro di parallelo DC integrato opzionale, funzione di rifasamento con cos φ configurabile, ingressi analogici per misurazione di variabili meteorologiche e monitoraggio locale e/o remoto. La struttura modulare e compatta permette un’installazione semplice e rapida; è inoltre disponibile una vasta gamma di opzioni per la comunicazione attraverso Bus di campo standard e facilmente integrabili. Il monitoraggio locale avviene tramite il pannello di controllo standard che consente di apportare modifiche alla configurazione o di valutare le prestazioni localmente.

PROPOSTE

ABB: sistemi, prodotti e servizi per tutta la filiera del solare

Continua il Brahms Security Program. Brahms: Dal 15 maggio al 15 settembre 2011 è attiva una promozione straordinaria promozione sui prodotti TVCC dal titolo: “Brahms: videosorveglianza la sicurezza in 3 mosse. Acquista un

impianto TVCC, l’antintrusione te la regaliamo noi”. Acquistando 4 telecamere a scelta tra i modelli XTAD1240, XTAU1210, XTAU1215, XTAU1260 e XTAU1270 ed abbinando 1 DVR tra i modelli XDVA0450, XDVA0850, XDVA1650 e XDVA1670, si può ricevere in omaggio la corrispondente centrale antintrusione tra i modelli C4UC0801, CMP32 o CMP64. L’offerta è riservata ai clienti installatori, con Partita IVA, dei distributori di materiale elettrico aderenti all’iniziativa.

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Lucifero’s: raffinatezza e tecnologia

Panamar: specializzati in batterie

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Luce e ombra, tecnologia e fascino, chiaro e scuro: Lucifero’s è tornata ad Euroluce presentando i suoi sistemi d’illuminazione con le novità di prodotto in uno stand d’eccezione, firmato dall’architetto Denis Zaghi. All’interno di un gioco cromatico che nasce dall’incontro di bianco e nero, sono presentate le ultime evoluzioni di studio relative ai prodotti Segment e Minifile, che si alternano in un confronto dinamico in linea con le nuove tendenze dell’illuminazione tra esigenze pratiche e suggestione emotiva. «L’intervento», spiega l’architetto, «si presenta come la razionalizzazione dimensionale di uno spazio vuoto, segnato dalla profonda dicotomia dei contrasti emozionali rappresentati dalla successione, alternanza e talvolta sovrapposizione dei colori bianco e nero. Il bianco (opaco) diviene emblema di trasparenza, freschezza, poesia, leggerezza, contrapposto al nero (lucido), espressione di raffinatezza, mistero, lusso ed elegante tecnologia». Segment è presentato nella sua versione definitiva, con tutta la gamma completa del prodotto: è un sistema d’illuminazione modulare dal design compatto e minimalista, che può essere utilizzato in interni, sia a parete, sia a soffitto, in composizioni verticali, orizzontali, ad angolo e sospese, predefinite o personalizzate. Minifile è la nuova realizzazione Lucifero’s che va, invece, a completare la linea File: una collezione completa di apparecchi illuminanti, caratterizzati da essenzialità e minimalismo. La sobrietà geometrica, la semplicità e le dimensioni ridotte rendono il prodotto quasi invisibile sia nella versione da incasso, sia in quella da esterno, realizzando un sistema architettonico accattivante e raffinato. Grazie a versioni incassate con profilo esterno o a scomparsa totale, offre un’ampia possibilità di utilizzo: le soluzioni a sospensione o plafone arredano in modo discreto, ma funzionale, risultando eleganti e seducenti sia per il living, sia per il lavoro. Minifile è anche attento alla sostenibilità ambientale: le sue sorgenti, infatti, sono rigorosamente a risparmio energetico (fluorescenti seamless per luce continua e LED, sia per illuminare, sia per accenti di luce).

La società Panamar nasce nel 1989 a Roma, concentrandosi nel settore delle batterie Panasonic ed offrendo una vasta gamma di prodotti rivolti sia al mercato consumer, sia al mercato industriale. Tra i prodotti Panasonic, spicca per importanza e potenza la batteria alcalina Evolta Alcalina, che, lanciata sul mercato europeo nell’autunno 2008, ha ricevuto il prestigioso riconoscimento ufficiale del Guinness World Records per la sua durata. Nata per soddisfare le esigenze di energia degli apparecchi elettronici ad elevato assorbimento, si è adesso estesa all’utilizzo per tutti gli apparecchi di uso quotidiano. Inoltre, la nuova Evolta Ricaricabile ha superato le batterie concorrenti nei test industriali comunemente riconosciuti, passando da 1.200 a 1.600 cicli di carica, e mantenendo la capacità di immagazzinare energia con l’80 per cento di carica dopo un anno. Ciò dimostra come queste batterie siano sinonimo di crescita tecnologica e grande potenza, come testimoniato dal nome che deriva dalla combinazione delle parole Evoluzione e Voltaggio. La Panasonic Batterie, inoltre, ha introdotto sul mercato una nuova gamma di batterie alcaline adatte per ogni esigenza al fine di soddisfare le richieste dei consumatori. Panamar ha realizzato il sito www.panamar.it, che permette di ordinare le batterie Panasonic comodamente su Internet, di essere sempre aggiornati ed informati sul mondo delle batterie, comprese le campagne promozionali che effettua periodicamente sulla maggior parte dei propri prodotti. Un modo semplice per velocizzare gli acquisti, con spedizioni entro le 48 ore in tutta Italia, più un giorno per le isole. Il sito, inoltre, è stato recentemente ristrutturato e predisposto anche per la gestione dei gruppi di acquisto, per la distribuzione organizzata e per i negozi in franchising, oltre che per il mercato tradizionale, in modo da offrire ai propri clienti una soluzione più completa e adatta a tutte le tipologie di aziende. Questa nuova funzione tecnologica, infatti, permetterà una gestione più snella e più controllata del flusso di acquisto dei vari punti vendita sul territorio. È possibile richiedere i prezzi o iscrivervi gratuitamente cliccando su “Registrati” nella home page del sito www.panamar.it.

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La Serie Protecta di Scame è una gamma di comandi e prese domestiche con grado di protezione IP66 anche a spina inserita, che ora è stata ampliata ed è disponibile anche con prese di standard differente da quello inglese (unica versione fino ad oggi disponibile), adatti all’inserimento di spine ad uscita angolata a 90° senza perdita del grado IP. La gamma è studiata per il settore terziario, per gli ambienti pubblici, semi industriali e per l’officina leggera. Particolarmente indicata per ambienti in cui vi è presenza di polvere (laboratori, macellerie, cucine industriali, ecc.), ma anche in luoghi in prossimità di getti d’acqua improvvisi (giardini, bagni, spogliatoi, campeggi, ecc.), dove è necessario collegare apparecchiature ed utensili elettrici dotati di spina domestica (ad esempio tagliaerba, asciugacapelli, trapani, compressori, ecc.). Caratteristica fondamentale è la flessibilità d’impiego nelle diverse aree geografiche. Infatti, l’estensione della gamma è stata studiata per ampliare le sue potenzialità di utilizzo, anche in aree geografiche dove trovano utilizzo gli standard tedesco e francese (la maggior parte dell’Europa), argentino o australiano. Altra caratteristica di notevole importanza è la funzionalità: l’installazione è semplice, così come l’apertura del coperchio.

Schneider Electric: monitoraggio e gestione della manutenzione di impianti fotovoltaici

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PROPOSTE

Scame Parre: protezione IP66 anche a spina inserita

Il sistema Ezylog di Schneider Electric per il monitoraggio e la gestione della manutenzione locale o remota di impianti fotovoltaici fissi o ad inseguimento è costituito da un software di supervisione in grado di dialogare con più impianti contemporaneamente e da un apparato hardware a basso consumo elettrico, installato in ciascun impianto fotovoltaico, in grado di acquisire dati. Installato in un centro di controllo, il server permette il monitoraggio contemporaneo di più impianti: effettua il controllo in tempo reale del funzionamento dei componenti di un impianto fotovoltaico, raccoglie periodicamente i dati provenienti da diversi impianti e ne gestisce gli archivi storici, permettendo l’analisi comparativa dei dati di produzione e rendimento provenienti dai diversi impianti, oltre a gestire i flussi finanziari generati dagli impianti e lo storico delle manutenzioni per gli aspetti tecnici ed economici. Ezylog è in grado di comunicare con inverter Schneider Electric SunEzy per la visualizzazione delle seguenti grandezze: contatore di energia progressivo, potenza istantanea, tensione, corrente (CC), provenienti dai moduli fotovoltaici; tensione, corrente (AC) erogata e stato di funzionamento. È in grado di comunicare con contatori di energia, misuratori fiscali o analizzatori di rete attraverso porte di comunicazione RS 232 o RS 485 oppure uscite impulsive, e di acquisirne le seguenti grandezze: energia prodotta, ceduta, prelevata ed assorbita dai carichi. Il sistema è accessibile attraverso un browser Internet su qualsiasi tipo di connessione: modem UMTS/HSDPA/ GPRS/EDGE o attraverso una rete LAN. Il sistema raccoglie, memorizza e permette la visualizzazione, tabellare o in forma di grafico, dei dati storici.

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In occasione di SolarExpo, SolarWorld ha presentato Sundeck, il nuovo impianto solare SolarWorld: da integrare nel tetto che coniuga generazione d’energia sostenibile ed eleganza di degrazie alla struttura ultrapiatta e al look uniforme. pannelli solari sign, I moduli neri della serie Sunmodule Plus mono black, sono fissati direttamente sulla da integrare struttura di supporto con una listellatura orizzontale di appoggio e consentono così di ottenere un ottimo risultato estetico. Questa soluzione è ideale per tetti nuovi o ristruttunel tetto rati, con una pendenza fra 15 e 60 gradi, e, poiché sostituisce la copertura tradizionale,

permette di ottenere un importante risparmio sui costi. Il sistema viene fornito come kit di montaggio completo, che s’installa in modo veloce e sicuro grazie al ridotto numero di componenti. A Sundeck può essere abbinato Suntrol Portal, un dispositivo accessorio che consente di verificare i dati di monitoraggio relativi all’impianto solare in tutta comodità da casa propria o mentre si è in viaggio. Un’ulteriore innovativa soluzione per produrre energia elettrica solare direttamente a casa propria è il SunCarport, pensilina da parcheggio per auto e tetto fotovoltaico in un unico prodotto, appena introdotta nel mercato italiano. Disponibile in Italia in diversi modelli e in versione a uno o due posti, viene fornito come pacchetto completo composto da struttura speciale in alluminio anodizzato e acciaio inox, inverter di dimensioni adeguate e 9, 10 o 15 moduli di qualità, che costituiscono il cuore dell’impianto. In futuro, potrà essere utilizzato anche come stazione di ricarica per veicoli elettrici. Anche alla luce degli attuali sviluppi politici, il pubblico italiano nutre un estremo interesse nei confronti delle energie rinnovabili e dei combustibili alternativi. Sia il sistema Sundeck, sia il SunCarport vengono incontro al crescente desiderio della clientela italiana di rendersi indipendente dalle fonti di energia fossile e dall’importazione di energia dall’estero. «Rendersi indipendenti dai fornitori di energia tradizionale sta diventando un’esigenza sempre più pressante per l’Italia», commenta Fabrizio Limani, Senior Sales Manager di SolarWorld AG, «e un modo per raggiungere questa indipendenza è produrre l’energia direttamente sul tetto di casa, una soluzione pulita e una chiara alternativa al nucleare».

Würth: sistema di fissaggio per pannelli fotovoltaici

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Presentato da Würth a SolarExpo Zebra Solar, il sistema innovativo e flessibile di fissaggio per pannelli fotovoltaici con prodotti in alluminio EN AW 6063-T6 ed acciaio Inox A2, supportato da un pool ingegneristico per la consulenza e la progettazione ed un servizio di formazione tecnica con relatori qualificati. Inoltre, è disponibile un software di dimensionamento Zebra Solar che offre la possibilità di consultare tutta la documentazione dettagliata con raccomandazioni statiche, l’elenco dei materiali completo, il piano di montaggio impianto e il predimensionamento statico completo di fissaggio Solar conforme alla Norma DIN 1055. Sistema Zebra Solar Würth Caratteristiche tecniche del sistema sono: - montaggio rapido: la fornitura preconfezionata di tutti i componenti del sistema ed il metodo innovativo di montaggio a scatto “easy click” riduce drasticamente il tempo necessario per l’assemblaggio; - massima flessibilità: grazie alle innumerevoli regolazioni previste dai ganci per coperture ed alle varie graffe, il sistema è in grado di adattarsi perfettamente ad ogni tipo di modulo fotovoltaico e ad ogni tipo di copertura; - durata: l’uso di materiali pregiati garantisce elevata durata nel tempo e resistenza alla corrosione ed agli agenti atmosferici anche in condizioni di forte stress; - ottima adattabilità: l’impiego dell’elemento telescopico permette la posa dell’impianto con precisione millimetrica, evitando anche gli inestetismi più piccoli. Tagliare a misura i profilati in posizioni scomode direttamente in cantiere o sul tetto è ormai una pratica del passato; - massima sicurezza: il sistema di fissaggio rispetta pienamente la normativa DIN 1055.

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Continua l’operazione restyling di immagine della O.Erre, azienda lombarda impegnata nel settore della tecnologia dell’aria. Ora cambia immagine per essere più in linea con le esigenze dei clienti e del mercato. Ecco dunque una comunicazione sobria e graficamente, più moderna e flessibile. È stato così realizzato un Catalistino (sia catalogo, sia listino) che contiene le principali informazioni tecniche, ma anche i prezzi dei prodotti: uno strumento pratico per tutti i giorni. La copertina è ispirata ad un’opera dell’artista belga Jean Michel Folon, in cui si notano un’industria e un grattacielo. Vogliono ricordare che O.Erre realizza prodotti per ambienti industriali e domestici, è un’azienda che produce; e il fumo della ciminiera si trasforma nel logo aziendale e racchiude idealmente il globo terrestre, sinonimo dell’internazionalità societaria. Il Catalistino 2011 è suddiviso in quattro parti, una per ogni linea di prodotto. Abbiamo così gli aspiratori domestici, quelli industriali, la linea sistemi raffreddamento quadri ed, infine, la linea utility.

Inaz: rapporti di lavoro

Come avviene la tassazione dei fringe benefit e degli straordinari? Quali sono le informazioni dovute per legge al lavoratore dipendente? Qual è il trattamento fiscale e contributivo previsto per i collaboratori a progetto? Che cosa occorre fare in caso di infortunio sul lavoro? Come si compila correttamente il Libro unico del lavoro? Sono questi solo alcuni degli innumerevoli quesiti che si propongono in azienda ogni giorno e che trovano una risposta organica nelle quasi 500 pagine dell’Edizione 2011 del Compendio Inaz, una vera e propria “Bibbia” di tutto ciò che riguarda il rapporto di lavoro, la contrattualistica, le Norme fiscali e previdenziali. Ormai giunto al suo venticinquesimo appuntamento annuale, si rivolge ad un pubblico costituito prevalentemente da operatori del settore, addetti alle direzioni del personale e consulenti del lavoro ed è fonte di preziose informazioni anche per professionisti, imprenditori e per gli stessi lavoratori. L’opera è edita dal Centro Studi Inaz, redatta con la collaborazione di Luciano Rimoldi; con il suo schema pratico e didattico insieme, corredato da esempi chiarificatori, è in grado di venire incontro alle esigenze sia di quanti si avvicinano per la prima volta alla materia, sia di chi è interessato ad approfondimenti specifici. Lavoro, Previdenza e Fisco sono le macro-aree in cui il “Compendio” è organizzato, e com’è consuetudine di questa pubblicazione, ormai entrata nel panorama dell’editoria specializzata in tematiche normativo/aziendali, è corredato da una serie di tabelle semplificative che permettono di mettere a fuoco le principali novità, aggiornate al primo trimestre del 2011. Argomenti particolarmente all’ordine del giorno, dal collegato lavoro alla previdenza complementare ed ammortizzatori sociali, ciascuno con una ventina di pagine di informazioni e schemi,caratterizzano l’edizione di quest’anno.

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STAMPA TECNICA

O.Erre: cambio d’immagine

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ABB 18-75 AICE/ANIE 10 ANIE 14 Brahms 75 Ceriani Elettroforniture 08 Cribis D&B 42 Danfoss Solar Inverter 18 Dehn 52 Duferco Egreen 57 Ecolamp 16 Elcom Elettrocommerciale 12 EUEW 06 Euroluce 58 Fabbian 58 Fegime 38 Fluke Italia 20 GE Energy Industrial Solutions 52 Gewiss 66 GMT 52 12 Gruppo Urmet Ideallux 58 58 Ilti Luce Inaz 79 Legrand 19 72 Lovato Electric Lucifero’s 76 16 Manni Energy O.Erre 79 Osram 52 Panamar 76 58 Philips Lighting Rexel 40 08 Sacchi Elettroforniture Scame Parre 10-77 Schneider Electric 20-52-77 Simes 58 19 Socomec UPS SolarExpo 52 Solaris 52 SolarWorld 52-78 Solon 52 Sonepar 52 Sonnenkraft 52 Tecnid 58 Toshiba 58 Wßrth 78 Yurako 52 Zumtobel 58

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INSERZIONISTI

ABBIAMO PARLATO DI...

Azienda Pagina

ABB www.abb.it II copertina - pagina 1

GE Energy Industrial Solutions www.geindustrial.com pagina 29

AROS Solar Technology www.aros-solar.com pagina 2

Lovato Electric www.lovatoelectric.com pagina 19

Asita www.asita.com IV copertina

Orieme www.orieme.it pagina 33

BTicino www.bticino.it pagina 7 - 9

Schneider Electric www.schneider-electric.com pagina 45

E-Tech www.etechexperience.it pagina 71

Riello www.riello-ups.com pagina 13

Elettro Italia www.elettroitalia.it pagina 25

Sistem Air www.sistemair.it III copertina

Fanton www.fanton.com pagina 15

SolarWorld www.solarworld-italia.com pagina 11

Fox&Parker www.fox-parker.it pagina 36

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