ceelettrico commercio
anno 1, n. 2 - settembre 2010 euro 7,00 Poste Italiane spa – Spedizione in Abbonamento Postale – D.L. 353/2003 (conv. in L 27.02.2004, n. 46) art. 1, c. 1, LO/MI
Il business magazine dei distributori e grossisti di materiale elettrico
Organo ufficiale Federazione materiale elettrico
Federazione Accordi RAEE
Dossier
Interni in luce
Distribuzione Un italiano ai vertici europei
Tecnica
Apparecchi e impianti di illuminazione a bassissima tensione
Imprese
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La nuova dimensione della luce
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IS IN YOUR LIFE
Editoriale
Giugno 2010, la svolta. Dopo dieci anni, FME torna ad essere Associazione di categoria. Giugno 2010, il ritorno. Rinasce la storica rivista Commercio Elettrico con ambiziosi progetti di comunicazione integrata e multicanale. Stessa data, due eventi, una comune conseguenza: la volontà di riprendere un cammino contando sulla tradizione, ma aprendosi al futuro con nuovo slancio e determinazione. La nuova FME ha per mission il ricompattare gli imprenditori della distribuzione, evidenziando i comuni interessi e le comuni esigenze, assumendosi l’onere di sviluppare un processo identitario, che accomuni la distribuzione nell’esercizio di un ruolo da protagonista, in un rapporto di pari dignità con gli altri soggetti della filiera. Il nuovo Commercio Elettrico ha come finalità lo sviluppo del mercato, focalizzando l’attenzione sulla distribuzione e, in particolar modo, sul suo ruolo all’interno della filiera, attraverso lo scambio di esperienza tra soggetti equivalenti per innescare azioni coerenti e costruttive, soprattutto nei rapporti a monte ed a valle del settore. Da questo momento FME svolgerà la sua funzione di rappresentante di categoria ed è in questo ambito che Commercio Elettrico darà il proprio contributo. Commercio Elettrico è oggi organo ufficiale della FME. È il giornale di tutti voi.
l’editore Antonio Bernardi
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Sommario
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Il business magazine dei distributori e grossisti di materiale elettrico
è una pubblicazione Edizione Speciale S.r.l. Via Ariberto 8, 20123 Milano Tel 02 581404 – Fax 02 58140444 E-mail: mail@edizionespeciale.it www.commercioelettrico.com REA 1686261 – P.I. 03580420960 Capitale Sociale 100.000,00 euro i.v. Anno 1 N° 2 – Settembre 2010 Direttore Responsabile Antonio Bernardi
Direttore Editoriale Maurizio Gambini maurizio.gambini@commercioelettrico.com Redazione redazione@commercioelettrico.com Hanno collaborato Giancarlo Emanuel, Roberto Corti, Angelo Baggini, Franco Bua, Massimo Poletti Grafica e DTP Davide Candiani, Andrea Piomboni Coordinamento Editoriale Gabriele Brocca Romanin Segreteria Amministrativa Paola Pasqualini Ufficio Vendite tel: +39 02 581404, fax: +39 02 58140444 mail: ufficiovendite@commercioelettrico.com Pubblicità: Responsabile Vendite Italia: Francesco Sena Agenti: Lombardia, Piemonte, Liguria Francesco Sena mail: francesco.sena@commercioelettrico.com cell: +39 335 8152626, tel/fax: +39 011 710292 Emilia Romagna, Lombardia (BS, LO, CR, PV, MA) Alessandro Martinenghi mail: amartinenghi@commercioelettrico.com cell: +39 335 5258146 Triveneto Paolo Simeoni mail: paolo.simeoni@commercioelettrico.com cell: +39 335 7887092, tel: +39 0422 495967 fax: +39 0422 460066 Ufficio abbonamenti Edizione Speciale Srl Tel: 02 581404 abbonamenti@edizionespeciale.it Condizioni di abbonamento Italia annuale: euro 70 Estero zona 1 e 2 annuale: euro 140 Estero zona 3 annuale: euro 200 Stampa Abbiati di Maurizio Cabrini - Milano Tutti i diritti sono riservati. Manoscritti, dattiloscritti, disegni, fotografie non saranno restituiti anche se non pubblicati. Nessuna parte di questa pubblicazione può essere riprodotta in alcun modo senza la preventiva autorizzazione dell’editore. L’editore e gli autori non potranno in alcun caso essere responsabili per gli incidenti o conseguenti danni che derivino o siano causati dall’utilizzo improprio delle informazioni contenute. L’IVA è assolta dall’editore ai sensi dell’art. 74 – 1° comma – lettera C del DPR n. 633/72 e successive modifiche. Ai sensi dell’art. 13 D.lgs 196 del 30/06/2003 il destinatario può avere accesso ai suoi dati, chiederne la modifica o la cancellazione come previsto dall’at. 7 del D.lgs 196/2003, oppure opporsi al loro utilizzo scrivendo a Edizione Speciale S.r.l. o telefonando a Edizione Speciale S.r.l. TEL. 02 581404. Numero registrazione presso il Tribunale di Milano: 156 del 31/03/2010 Iscrizione al Registro degli Operatori della Comunicazione N° 11208 - ISSN 0329-3479
14 Un invito a partecipare al cambiamento Giampaolo Ferrari
Lettera del Presidente della FME, Giampaolo Ferrari, inviata a tutte le aziende del settore
16 Accordi RAEE Tutti i soci potranno godere di servizi ed agevolazioni a seguito degli accordi siglati da FME
19 Assemblea FME Per FME è giunta l’ora di completare il processo di trasformazione avviato dal Presidente al momento della propria elezione
20 I motori della ripresa italiana Energia, automazione, building, comunicazioni, trasporti: i settori strategici della politica industriale per il prossimo futuro
30 Da Intel a E.Tech Experience Massimo Poletti
Torna a Milano la fiera dell’elettrico, con un nuovo nome e aggiornata ai tempi
32 Pronti a diventare il “numero uno” in Italia Giancarlo Emanuel
Konig: un “re” ambizioso vuole rilanciare la provincia debole dell’impero Sonepar
35 Un italiano ai vertici europei Giancarlo Emanuel
Marco Casaroli nuovo Presidente di Fegime Europa
36 DME: trent’ anni spesi bene Una festa alla presenza di tutto il Gotha Elettrico
37 Gewa Italia e le aggregazioni territoriali Delta Electric: un esempio da copiare
38 Interni in luce Roberto Corti
L’orientamento del nuovo mercato dell’illuminazione, sull’onda razionale ed emotiva di un mondo rivolto all’energia pulita
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Sommario 44 Quando la lampadina sbarca su internet
Rubriche 05 News 12 Mercato 59 Proposte
esplode il mercato
Giancarlo Emanuel
La svolta dell’e-commerce
46 La nuova dimensione della luce OLED: la luce intelligente non è mai stata così flessibile
La copertina
48 Illuminare nel rispetto dell’ambiente Maurizio Gambini
SIMES premia i migliori progetti di luce che salvaguardano il pianeta
50 Apparecchi e impianti di illuminazione a bassissima tensione
Angelo Baggini, Franco Bua I faretti a bassissima tensione vengono sempre più frequentemente installati su conduttori nudi di alimentazione, sospesi nel locale in aria. Una soluzione tecnologica gradevole dal punto di vista estetico e soprattutto molto flessibile, che garantisce la possibilità di diminuire, incrementare e spostare a piacimento gli apparecchi di illuminazione liberamente purché siano rispettate alcune condizioni di sicurezza
54 Nel segno della storia Un giovane architetto fiorentino reinterpreta la storia con la tecnologia e il design di prodotti innovativi
56 Innovazione: chiave del successo In occasione dell’evento tenutosi presso la sede centrale di Cenate Sotto, Gewiss ha presentato i dati dell’indagine demoscopica commissionata ad Astraricerche
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Uno standard per tutti eleva l’Efcienza per tutti 20 ottobre 2010 - ore 17:00
31° PIANO GRATTACIELO PIRELLI Più Aziende partecipano in modo attivo alla condivisione di uno standard, creando nuove relazioni e scambiando documenti EDI, e più questo Standard può evolversi aumentando i beneci per tutti. Giorgio Casanova
News Le “regionali” si muovono e ricercano denominatori comuni con la FME A seguito della costituzione di gruppi di lavoro formati dai delegati regionali e dagli imprenditori, con l’obiettivo di rendere il nuovo statuto che verrà approvato il prossimo 21 ottobre dall’Assemblea dei soci il più rappresentativo dei voleri delle imprese; si sono riunite le regionali Lazio-Campania-Sicilia che hanno messo all’ordine del giorno, oltre alle attività locali, anche i rapporti con FME. Alle assemblee locali, dietro richiesta dei singoli presidenti ha partecipato il direttore Giancarlo Profeti per rispondere direttamente a domande sulle attività che vedono impegnata la FME in sede nazionale.
Accademia della luce
Un momento della riunione in Sicilia
Dopo l’ottimo risultato di Palermo, si replica dal 17 settembre a Catania. “Il Senso della Luce”, il corso di illuminotecnica (www.ilsensodellaluce.it) organizzato dalla Strano Light Division di Catania ha avuto un clamoroso successo e non solo sarà replicato, come previsto, dalla metà di questo mese per la Sicilia orientale, ma già si parla, per il 2011 di nuovi appuntamenti, a livello avanzato, con un workshop pratico durante il quale i partecipanti avranno modo di testare on the road quanto viene trattato. Alla fase palermitana dell’iniziativa, costituita da 5 moduli da dodici ore ciascuno, hanno partecipato una cinquantina tra architetti e studenti. La qualità dei relatori/docenti ha
avuto un notevole peso nell’attirare l’interesse dei partecipanti. Ora si fa il bis per la Sicilia che gravita intorno a Catania. Sponsor dell’iniziativa saranno alcune tra le maggiori aziende impegnate nel Lighting, e cioè Ares, Disano, Fosnova, Osram, Targetti. Parteciperanno gli Ordini degli Architetti di Caltanissetta, Catania, Enna, Messina, Ragusa, Siracusa e l’Ordine degli Ingegneri di Caltanissetta. Anche in questo caso gli appuntamenti saranno cinque, con dodici ore di lezione divisi tra il primo e il secondo giorno. Il primo appuntamento, il 16 e 17 settembre, sarà con l’architetto Emanuela Pulvirenti e si tratterà di “Nozioni fondamentali di illu-
minotecnica”. Poi toccherà al suo collega Alessandro Grassia (23 e 24 settembre) per parlare di “Illuminazione dei beni culturali e software per la progettazione illuminotecnica”. Elettra Bordonaro terrà lezione il 30 settembre ed il 1° ottobre parlando di “Illuminazione urbana, piano regolatore dell’illuminazione comunale”. Penultimo appuntamento con Piero Castiglioni (7 e 8 ottobre) con tema “Illuminazione di musei e mostre, design dei corpi illuminanti”. Il cerchio si chiuderà con il ritorno di Emanuela Pulvirenti (14 e 15 ottobre) per parlare di “Illuminazione degli spazi domestici, degli spazi commerciali e ricettivi”.
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News Nuova filiale Elcom Elettrocommerciale
Sabato 4 settembre è stata inaugurata la filiale di Termoli della Elcom Elettrocommerciale S.p.A., una dinamica realtà aziendale molisana specializzata nella fornitura di materiale elettrico, tecnologico e prodotti per l’illuminazione, che nel giro di pochi anni, grazie ad un’accorta politica di sviluppo, ha ampliato i propri punti vendita fino a coprire l’intero territorio regionale: presente a Sesto Campano con il moderno ed efficiente centro direzionale, ha a Venafro il proprio stabilimento, fulcro della propria rete commerciale, ed altre due realtà commerciali specializzate nei
prodotti dell’illuminazione e dell’illuminotecnica; possiede, inoltre, due filiali ad Isernia, una a Campobasso ed ora anche a Termoli, per servire tutto il mercato del Basso Molise, della zona del Vastese e della provincia di Foggia. Ubicato in via Corsica, cuore commerciale della bella e dinamica cittadina della costa molisana, il nuovo punto vendita è disposto su una vasta superficie al coperto, con un ampio piazzale che lo separa dalla strada, che serve da deposito per alcuni materiali che possono essere immagazzinati all’aria aperta, e con comodo parcheggio per la clientela. Alla cerimonia d’inaugurazione, visibilmente emozionato, il fondatore del Gruppo, Nicandro Scarabeo, forse memore dell’inizio della sua attività imprenditoriale, risalente agli anni sessanta, in cui si recava al lavoro con la bicicletta, ha dichiarato: «Dovrei essere abituato ormai a queste
inaugurazioni, al taglio del nastro di nuove realtà imprenditoriali che, ormai negli anni, sviluppano il nostro gruppo di aziende e danno lavoro a tante persone della nostra Regione, ma ogni volta mi emoziono e ricordo di come ho iniziato, con pochi mezzi e con tanti sacrifici a fare questo lavoro. I miei figli, con la maturità, hanno preso in mano le redini dello sviluppo dell’azienda e, grazie anche alla mia esperienza, l’hanno trasformata in una realtà aziendale moderna, competente ed innovativa, sviluppata sull’intero territorio nazionale, e questo mi riempie di soddisfazione. Sono felice di assistere alla realizzazione di un altro obiettivo, che solo pochi anni fa sembrava non facile da realizzare. Sono orgoglioso di quello che ho fatto e sto facendo nella mia vita professionale, sono orgoglioso di quello che hanno fatto e fanno i miei figli, e sono fiducioso che i miei nipoti sapranno dare in futuro, dopo aver terminato il loro percorso scolastico, un nuovo impulso a quella che oramai è una tradizione della nostra famiglia».
un saluto ad Antonio Giaffreda Vi sono uomini che sono destinati a lasciare una traccia in coloro che li circondano. Antonio Giaffreda era uno di questi. Umiltà, generosità, lealtà e determinazione sono le parole che hanno accompagnato la sua esistenza come uomo e come imprenditore. Giaffreda ha trasmesso questi valori
nel confronto con i colleghi e con le imprese, nel settore e per il settore, credendo fermamente nell’associazionismo come unico tavolo di confronto. Ciao Antonio. I colleghi dell’Associazione Tosco Umbra Distributori Materiale Elettrico
Alla famiglia Giaffreda ed alla MEF, le condoglianze dell’Editore, del Direttore Responsabile, della redazione e dei collaboratori di Commercio Elettrico.
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News hager sicurezza per gli Installatori qualificati
Quest’anno il Team Pilota degli Installatori Qualificati Logisty (IQL) si è dato appuntamento in Romagna, tra Cervia e Milano Marittima, per la tradizionale convention annuale durante la quale ha avuto l’occasione di ospitare i festeggiamenti per il 10° anno del progetto IQL, che nato con l’obiettivo di formare
un gruppo di esperti, conta oggi oltre 800 professionisti nell’installazione degli impianti Logisty, cui sono riservate promozioni dedicate, corsi di formazione e aggiornamento professionale, assistenza tecnica e incentivi sui risultati. L’evento si è inaugurato con le gare di Kart al circuito “Happy Valley” di Pinarella di Cervia. Tra le gimkane del kartodromo romagnolo si sono sfidati nel “Kart Challenge 2010” i componenti del Team IQL Pilota, gli IQL decennali e lo staff Hager sicurezza. Vincitori e sfidanti hanno poi festeggiato tutti insieme i primi 10 anni del progetto con una cena sulla spiaggia al Mare Pineta, spegnendo le 10 candeline sulla torta IQL. La giornata successiva, rivolta al Team IQL Pilota, è stata dedicata ad ante-
prime, strategie ed approfondimenti. Ha aperto i lavori, dando il benvenuto, Mario Girotti, Direttore Generale Hager sicurezza, che ha sottolineato il valore e l’importanza del progetto IQL, tracciando un bilancio dei primi 10 anni di attività. Ermanno Lucci, Responsabile Offerta Commerciale Hager sicurezza, si è invece focalizzato sull’evoluzione della piattaforma d’offerta per il 2011, con anticipazione sulle prossime novità di prodotto. Infine, Luciano Calzolari, Responsabile della Comunicazione Hager sicurezza, si è soffermato sui nuovi strumenti di comunicazione sempre più orientati verso la rete, con la presentazione del sito internet e dell’area riservata agli IQL.
Nuova energia solare per il Piemonte Annunciata da Silfab e Balocco la firma di un accordo per la realizzazione di uno dei più grandi impianti fotovoltaici su copertura industriale del Piemonte.
Per far fronte al proprio fabbisogno energetico, la storica azienda dolciaria ha scelto la strada dell’innovazione e del rispetto per l’ambiente, commis-
sionando la fornitura di circa 7.900 moduli per un impianto fotovoltaico che verrà installato sulle coperture del complesso industriale di Fossano (CN), ad opera di Sesting S.r.l. di Torino, incaricata anche della progettazione e direzione lavori. L’impianto, che impegnerà Balocco per un investimento complessivo di 5,2 milioni di euro, avrà una potenza nominale di 1.860 kWp e una produzione annua stimata di 1.850.000 kWh. Per l’intervento sono stati scelti, grazie alle loro particolari caratteristiche qualitative e costruttive, i moduli della nuova serie SLA di Silfab da 235 Wp in silicio monocristallino ad alta efficienza, per una superficie totale di 13.850 metri quadrati, sui 23.550 complessivi. L’impianto consentirà non solo di soddisfare il fabbisogno energetico dell’azienda ma anche di abbattere in modo considerevole le emissioni di anidride carbonica, con una riduzione annuale pari a 980 tonnellate.
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News L’Aquila: una luce in più nei luoghi della tragedia Anche RemaTarlazzi dà il suo modesto contributo alla ricostruzione de L’Aquila, aprendo nel capoluogo un nuovo magazzino di materiale elettrico, che sarà il punto di riferimento per la zona industriale di Bazzano, alle porte dell’area metropolitana. Al di là di ogni retorica, questa novità rimane carica di significati soprattutto in questa zona che, ad un anno dal devastante terremoto, ha cominciato una lun-
ga e lenta ricrescita verso la normalità. Per l’azienda, si tratta della quindicesima sede che opera nel Centro Italia, tra Marche, Umbria e Abruzzo. La nuova sede si sviluppa su una struttura di 1.400 metri quadri, in via dell’Industria, a due passi dalla statale 17. Il nuovo punto vendita va a rafforzare la rete distributiva nella regione Abruzzo, dove la società è già presente con due centri, a Pescara e a Mosciano Sant’Angelo (TE). L’azienda dispone anche di un’organizzazione specializzata dedicata all’illuminotecnica, con una struttura composta da 7 Show Room di illuminazione, denominati “Studio Luce Comet”, e personale dedicato allo sviluppo di questo settore. Altro settore in cui ha sviluppato divisioni fortemente specializzate sono l’automazione industriale, la domotica e il fotovoltaico.
L’inaugurazione è avvenuta sabato 8 maggio 2010. “Puntare in alto e guardare al futuro insieme. Sempre”: è questo lo slogan che RemaTarlazzi ha utilizzato ogni volta che c’è da divulgare l’apertura di una nuova filiale del gruppo Comet. Operativa dal 16 agosto del 2007, RemaTarlazzi S.p.A. è una società controllata dal Gruppo Comet del Presidente Sante Cervellati, il primo gruppo di distribuzione di materiale elettrico a livello nazionale che, nel 2009, ha consolidato 660 milioni di fatturato, con una forza lavoro di 2.000 persone. La RemaTarlazzi, condotta dai quattro amministratori delegati, Franco Cossiri, Bruno Renzoni, Dino Azzanesi e Mauro Mancigotti, tutti soci dell’azienda, ha fatturato, nel 2009, 86 milioni di euro ed è composta da un organico, tra dipendenti ed agenti, di 350 unità.
Sigma: sacro e profano prima delle vacanze Cominciamo dall’incontro a metà tra il professionale e il motoristico. La location era presso il circuito di Ottobiano. Flavio Piccolo, responsabile commerciale di Sigma, parlando con la forza vendite presente, ha dato ufficialmente il via ad un servizio web dedicato ai clienti installatori possessori di Bonus Card, i quali potranno avere, a condizioni vantaggiose, la loro vetrina personalizzata. Altra protagonista della giornata Sistem Air: Maurizio Boglio e Giancarlo Plemani, rispettivamente Area Manager e Presidente, hanno presentato l’azienda, il prodotto e, soprattutto, la loro strategia. Poi, avute le debite istruzioni di guida, tutti sono saltati sui go-kart. I piloti sono stati divisi in 13 squadre, composte da 4÷5 guidatori. I vincitori sono stati Fabrizio Astuto (venditore filiale di Borgomanero), Adriano Cazzaniga (agente Sistem Air), Fabrizio Leone (venditore filiale di Reggio Emilia), Piero
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Beatrici (responsabile filiale Pinerolo/ Grugliasco). Parliamo ora di borse di studio. «Lo studio, il sapere, la cultura sono prerequisiti che oggi le nuove generazioni non possono non possedere e coltivare di giorno in giorno», pensano e dicono in Sigma. Ed è così che si è deciso di premiare ed i n c e n t i v a re gli studenti meritevoli con una serie di borse di studio distribuite su tutti i corsi, dalle elementari alle medie superiori. Per i due migliori allievi I vincitori delle gare di go-kart
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delle elementari il premio è stato un Mini Pc. Per quelli delle medie, invece, l’I-phone della Apple. Per i più grandi un assegno da mille euro per coprire in larga parte il costo d’iscrizione al primo anno dell’Università.
News Collaborazione per il benessere ambientale è stata recentemente annunciata la firma di un accordo di partnership tra Vortice Elettrosociali e Loran nel settore della ventilazione e climatizzazione, che sarà finalizzata principalmente allo sviluppo di prodotti innovativi nei diversi campi di applicazione, contando sull’esperienza industriale delle due società. Particolare attenzione sarà posta al miglioramento delle prestazioni e alla riduzione dei consumi energetici, e quindi del benessere a m b i e n t a le in generale, sviluppando
inoltre prodotti integrati con il sistema/edificio. L’accordo prevede l’ingresso da parte di Vortice nel capitale di Loran con una quota di maggioranza, mentre i signori Lorenzetti, soci fondatori di Loran, rimangono nel capitale e nel management dell’azienda di Isola della Scala. Vortice Elettrosociali S.p.A., nata nel 1954 a Milano dall’idea imprenditoriale di Attilio Pagani, inizia ad operare come azienda attiva nel settore dell’aspirazione e ventilazione, utilizzando in modo innovativo i materiali plastici di nuova generazione, e puntando sullo sviluppo tecnologico e il design di prodotto. Oggi opera nel mercato dell’aspirazione, ventilazione, riscaldamento elettrico, depurazione e deumidificazione dell’aria, igiene e climatizzazione, con una presenza internazionale in oltre 80 Paesi.
Loran S.r.l., fondata nel 1994 dai signori Lorenzetti, è un’azienda di Isola della Scala (VR) specializzata nel settore della ventilazione e climatizzazione per edifici ad uso commerciale ed industriale. La società ha maturato un’esperienza specifica nella progettazione e produzione di impianti di trattamento aria sviluppati ad hoc su specifiche richieste dei clienti, collaborando con i maggiori studi di progettazione di impianti e sistemi di ventilazione e climatizzazione. Opera sia nel mercato italiano, sia nei principali Paesi europei. Nell’operazione, Vortice è stata assistita da KPMG Corporate Finance, dallo studio legale Mazzoni e Associati e dallo Studio Simonelli Associati di Milano, mentre Loran si è avvalsa dell’assistenza dello Studio Tognetti Commercialisti e Avvocati in Verona.
Nexans contribuisce al più grande progetto fotovoltaico italiano Produttore ai vertici dell’industria mondiale dei cavi, Nexans ha felicemente concluso per conto di Schneider Electric un importante contratto per la fornitura di cavi della sua nuova gamma Keylios, destinati alla costruzione di una centrale solare fotovoltaica da 43 MW in Puglia, Italia. Il progetto Cellino San Marco (BR), composto da 580.000 pannelli, è il più grande progetto solare fotovoltaico in Italia già completamente finanziato. Il Gruppo francese ha fornito oltre 1.000 km di cavi Energyflex per assicurare collegamenti durevoli e ad elevate prestazioni sul sito tra i pannelli fotovoltaici e gli inverter, che trasformano l’energia solare in corrente alternata a disposizione degli utenti. Per il progetto Cellino San Marco, Nexans ha fornito 212 e 804 km di cavi monoconduttore in rame, rispettivamente di sezione 6 e 10 mm2. Si tratta sia di cavi Energyflex standard, sia di cavi Energyflex One Stripe, dotati di una banda di colore rosso o blu per facilitarne l’identificazione. I cavi sono stati
posati sul sito tra marzo e giugno 2010. La fornitura comprende anche conduttori nudi in rame, con una sezione di 35 mm2, destinati alla realizzazione della rete di cablaggio sotterranea del progetto Cellino San Marco. I PV Energyflex per pannelli solari sono cavi monoconduttore a doppio isolamento con guaina in poliolefina e trasportano efficacemente una corrente continua di 1,8 kV, per decine d’anni. Le loro proprietà soddisfano le normative e le certificazioni in vigore (ad esempio, TÜV o, in Francia, UTE 32-502) e spesso le superano in termini di resistenza termica, di resistenza all’esterno in caso d’esposizione all’ozono ed ai raggi ultravioletti, di resistenza ai roditori ed agli insetti o, ancora, di affidabilità a lungo termine. I componenti senza alogeni garantiscono la protezione ottimale all’incendio, rispettando le Direttive RoHS più recenti relative all’utilizzo di alcune sostanze pericolose nelle apparecchiature elettriche ed elettroniche.
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La gamma Keylios comprende tutti i tipi di cavi necessari alle installazioni solari fotovoltaiche residenziali o commerciali, ma anche un certo numero di servizi essenziali per i progettisti ed i gestori di questi progetti, dalla sorveglianza ed il controllo fino alla valutazione ed alla simulazione del ciclo di vita, passando per le interfacce Internet intelligenti.
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News Protezioni delle reti elettriche Il CEI ha selezionato una nuova tematica oggetto di approfondimento dei Corsi di formazione sui sistemi di protezione delle reti elettriche di distribuzione a media tensione. Il nuovo corso CEI Protezioni (dal titolo “Sistemi di protezione e interfacciamento con impianti utente delle reti elettriche di distribuzione in MT”) si sviluppa in due giornate e costituisce un’ulteriore analisi dei problemi relativi alla connessione alle reti di distribuzione pubblica a media tensione, oggetto della Norma CEI 0-16 (e già argomento del Corso CEI 0-16); in particolare, risponde alla diffusa esigenza di delucidazioni specifiche relative al coordinamento fra i sistemi di prote-
zione degli impianti di Utente e quelli della rete di distribuzione pubblica, dal trasformatore di distribuzione AT/MT fino ai trasformatori di distribuzione interna MT/BT (o MT/MT). Il corso esamina, inoltre, le caratteristiche dei componenti utilizzati ed il loro comportamento, le tipologie dei guasti in funzione delle modalità di esercizio della rete di distribuzione, il coordinamento delle protezioni, i sistemi di protezione, automazione e controllo (cicli di richiusura, automazione di rete MT, ecc.). A completamento delle suddette informazioni, vengono forniti esempi descrittivi di impianti riconducibili a situazioni riscontrabili nella realtà. Il corso si rivolge ai progettisti,
consulenti e installatori e fornisce loro conoscenze approfondite che consentiranno di interpretare correttamente la Norma CEI 0-16 e di applicarne le disposizioni con maggiore precisione e semplicità. Si segnala che il primo appuntamento è fissato per i giorni 6 e 7 ottobre p.v. presso la sede CEI a Milano. Il calendario completo di tutti i Corsi CEI e i programmi per il 2010 è presente sul sito CEI www.ceiweb.it alla voce “CEI Formazione” oppure è possibile contattare direttamente CEI Formazione ai seguenti recapiti: tel. 02.21006.280 - 281 – 286 – 212 fax 02.21006.316 e-mail: formazione@ceiweb.it
Promozione “Salvapatente” “Pensa alla tua sicurezza”: con questo slogan Elettrocanali presenta la nuova promozione valida dal 1° settembre al 31 dicembre 2010, rivolgendosi all’installatore di materiale elettrico che, essendo
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per “mestiere” spesso in movimento sulle strade, ha anche la necessità di spostarsi in tutta sicurezza. D’altra parte il Codice della Strada punisce sempre più aspramente comportamenti potenzialmente pericolosi per la guida; per questo motivo l’azienda offre anche agli installatori, che guidano per professione automezzi, la possibilità di avere strumenti professionali per incrementare la propria sicurezza alla guida. La promozione offre la possibilità di venire in possesso di 3 utilissimi strumenti e ausili alla guida: l’etilometro elettronico, il cellulare con navigazione integrata e un navigatore TV con guida corsia e svincoli. Con l’etilometro elettronico il tasso alcolico sarà sempre sotto controllo, senza rischio di incappare in verifiche e sanzioni pesanti. Con il telefono cellulare con funzione bluetooh, il telefono s’interfaccia con i sistemi multimediali di bordo o altri sistemi esterni. Attraverso il vivavoce integrato, si può conversare senza dover staccare le mani dai comandi per rispondere al telefono.
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Inoltre, il telefono integra la funzione di navigazione, ottenuta attraverso una connessione minima del dispositivo, divenendo un prezioso ausilio nel traffico con la comodità di portare con sé un solo apparecchio. Chi desidera, invece, il massimo delle funzioni per la navigazione satellitare senza appoggiarsi alla connessione telefonica può scegliere il navigatore di ultima generazione con maxi schermo da 5”, cartografia Europea di 43 paesi, guida corsie e svincoli, indicatore limiti di velocità e vivavoce bluetooh ed in più la funzione di ricevitore TV digitale terrestre in alta definizione. Per i più esigenti, inoltre, Elettrocanali propone anche ulteriori utili e interessanti oggetti alternativi, illustrati nel dettaglio sul volantino della promozione. Gli oggetti sono abbinati all’acquisto di un determinato numero di kit di materiale di installazione e di raccordi per tubi rigidi e fissaggi di alta rotazione, in modo che l’installatore possa serenamente rifornirsi di materiale veramente utile e di sicuro utilizzo.
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Mercato
Trend in crescita, vicino ai risultati del 2008 La parola al distributore: Fabrizio Borghini, della Borghini Elettroforniture di Roma ritorno è stato minimo. La clientela che continua a lavorare in questo mese fa magazzino anticipatamente e, quindi, non ha bisogno di venire al punto vendita. Per noi i giorni lavorativi sono stati nove”.
Fabrizio Borghini, Amministratore Delegato della Elettroforniture Borghini
Agosto mese di ferie, dunque di chiusure dei magazzini. Lavoro concentrato, quindi, in pochi giorni, ma comunque denso di soddisfazioni per i distributori. Ne parliamo con Fabrizio Borghini, Amministratore Delegato della Elettroforniture Borghini azienda storica romana, fondata nel 1927. «Siamo stati fermi dall’11 al 29, ma i dati di riferimento con lo scorso anno sono comunque validi, perché ormai le ferie agostane sono per noi una tradizione. Ci servono a smaltire le ferie dei dipendenti e poi, quando abbiamo provato a tenere aperto, il
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Quale è stato il trend del fatturato? «Rispetto allo scorso anno c’è stata una notevole crescita. Insomma n’è valsa la pena. Rispetto al 2008 possiamo dire che siamo vicini al bersaglio, anche se ancora non lo raggiungiamo. Comunque è anche questa una buona notizia. Da gennaio abbiamo iniziato a fare il confronto con i due anni precedenti e questo ci dà notevole ottimismo». Gioia anche per i pagamenti? «No, purtroppo sono sempre la nota dolente, e poi con la nuova normativa che impone il pagamento degli effetti il giorno della scadenza molti, non so se in buona o cattiva fede, hanno saltato quelli in scadenza a giugno, facendoci soffrire. Non capendo tra l’altro che una volta che ci si mette a regime tutto diventa normale. Succede prima di tutto perché in Italia il credito non è garantito e quindi si
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è costretti a sottostare ai ricatti del cliente. Nel resto d’Europa interverrebbe la polizia, qui no. E dunque il debitore è più forte del creditore». Passiamo ai singoli segmenti del mercato. La superstar del mese sono i cavi. «Dipende soprattutto dal costo della materia prima. Ma tutti i settori ci hanno dato soddisfazioni. Noi, ad esempio, non trattiamo il fotovoltaico, però vendiamo accessori per chi lo installa e dunque anche in questo caso possiamo dirci contenti. Videosorveglianza e sicurezza sono argomenti molto stagionali, chi va in vacanza si fa prendere dal panico e allora fa l’impianto. Condizionamento e ventilazione quest’anno non sono stati particolarmente brillanti, anche perché la stagione non li ha favoriti, il picco del caldo è durato poco. Certo è che dove si ristrutturano gli uffici ci può stare un buon business. Guardano, infine, i dati negativi, vedo che va male la citofonia: mi pare strano, visto che è sempre un campo legato alla sicurezza Però in momenti in cui tutti stanno attenti alle spese, un citofono non lo si cambia, almeno fino a quando funziona. Insomma è un investimento sul quale, magari, si risparmia». (G.E.)
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Mercato
Cresce la domanda, il cavo resta il pane quotidiano
La parola alla produzione: Giovanni Fenoglio, direttore commerciale e marketing di Nexans Italia
Giovanni Fenoglio, direttore commerciale e marketing di Nexans Italia
Il sondaggio effettuato dal sito MercatoTotale.it su oltre mille magazzini sparsi nell’intera penisola ha incoronato il segmento “Cavi ed accessori” come numero uno del mese di agosto. Infatti, al 63 per cento del campione che indica un trend in rialzo rispetto al mese precedente, va aggiunto un 32 per cento che comunque lo giudica stabile. Insomma la quasi totalità. In realtà, è da qualche mese che questo segmento vive momenti
migliori rispetto a quanto accaduto nell’anno e mezzo precedente. Come e perché lo abbiamo chiesto ad un esperto di settore: l’ingegner Giovanni Fenoglio, direttore commerciale e marketing di Nexans Italia, filiale della multinazionale francese, produttore ai vertici dell’industria mondiale dei cavi. «Se il paragone è fatto rispetto al 2008», spiega Fenoglio «il giudizio è ovviamente ancora negativo, ma se lo facciamo con il 2009 possiamo dire che va meglio. È evidente che c’è una maggiore richiesta di cavi; accade da circa quattro mesi e si può dire lo stesso per gli accessori, per i quali c’è molta attenzione. Per noi, come Nexans Italia, il mercato è molto segmentato. Vorrei specificare che siamo un’azienda focalizzata principalmente sui cavi di utility, cioè di bassa tensione. L’area del building, invece, significa per noi una piccola presenza rispetto a chi fa veramente i volumi importanti, in doppia cifra di percentuale. Avendo piccole percentuali di mercato, abbiamo più facilità di crescita. Dunque ribadisco che è sicuramente aumentata la richiesta, anche se è in corso una forte guerra dei prezzi. Comunque volumi e margini sono
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interessanti. D’altronde, i cavi non sono un optional, non se ne può fare a meno; il cavo serve ovunque, perché parliamo del cuore del mercato elettrico. I distributori lo scorso anno hanno puntato sul destoccaggio per non rimanere con i magazzini pieni. Ora non rischiano più, quasi hanno abdicato al loro mestiere: per certi versi è una mossa intelligente, fanno meno magazzino e continuano ad acquistare in funzione della richiesta. Dunque gli ordini per noi aumentano e possiamo dire che la richiesta è cresciuta del 30÷40 per cento rispetto ad un anno fa. Noi crediamo che nell’area “building” per i prossimi mesi ci sarà stabilità. Mentre il settore utility avrà dei miglioramenti più significativi. Aggiungo che, all’area “building”, dobbiamo collegare i ricambi per il settore fotovoltaico, che certamente consentiranno ottime prestazioni, almeno fino a fine anno, cioè fino a quando ci saranno gli incentivi statali. Speriamo di non fare però la fine del settore auto. Perché il mercato dopato, in ogni caso, ha poi sempre una resa dei conti». (G.E.)
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Federazione
Un invito a partecipare al cambiamento Lettera del Presidente della FME, Giampaolo Ferrari, inviata a tutte le aziende del settore Egregi Colleghi,
gnale, positivo, che si stava andando nella giusta direzione. Ma come dicevo molto ancora c’era da fare e c’è tutt’ora da fare: è stato addirittura necessario un cambio statutario (e altri ne occorreranno) che ha richiesto ulteriori mesi di assiduo
come forse alcuni di Voi sapranno circa 2 anni fa mi è stato proposto di fare il Presidente della Federazione Grossisti Materiale Elettrico; confesso che, dopo un iniziale momento di scetticismo, ho con entusiasmo accettato consapevole che, in un momento così critico come quello che stavamo vivendo (non sapendo per altro che il peggio doveva ancora arrivare), fosse necessaria una Associazione forte per tutelare il nostro lavoro. Sapevo che ci sarebbe stato molto da fare per ridare forza e vigore ad una Associazione che per svariate ragioni nel corso degli ultimi 10 anni, aveva perso tutto il suo potere e la rappresentatività. Abbiamo lavorato duramente, dedicando tempo e risorse, per ricucire i rapporti con le diverse istituzioni che operano nel nostro settore, affinché ci venisse riconosciuto il ruolo che ci compete, per riprendere il nostro ruolo nella catena Giampaolo Ferrari, Presidente della FME distributiva ridando smalto e autorità ad una categoria che era stata lavoro che ha assorbito parti imporper troppo tempo schiacciata da altri. tanti delle nostre energie; ma era un E accorgersi che finalmente si torna- cambiamento da cui non si poteva più va a parlare della Federazione e con prescindere, che andava fatto: ci siamo questa a confrontarsi e a dialogare è infatti resi conto che per tornare ad stato sicuramente motivo di orgoglio essere protagonisti, per essere riconomio personale e dei collaboratori che sciuti come gli unici interlocutori, per hanno lavorato con me oltre che il se- poter affrontare in questo mercato così
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difficile i Fornitori senza subirli sempre e soltanto c’era un’unica strada da percorrere, quella di diventare una ASSOCIAZIONE DI CATEGORIA della quale siano gli imprenditori, gli artefici e i protagonisti. Ebbene quella è stata la strada che abbiamo percorso, FME dal 28 giugno è divenuta un’Associazione di categoria dove tutte le Aziende che fanno il nostro lavoro possono essere rappresentate; solo così raggiungeremo la massa critica che ci permetterà un dialogo differente con le Istituzioni. Adesso però c’è bisogno di Voi, per essere ancora più numerosi, più rappresentativi, più forti. Siamo ad una svolta… volete essere anche voi protagonisti del cambiamento e diventare Soci della nuova FME? La fase attuale prevede un mandato a termine all’attuale Consiglio che ha il compito attraverso gruppi di lavoro composti da Imprenditori di effettuare tutte le modifiche necessarie per il nuovo statuto che sarà così la rappresentazione del volere di tutti gli imprenditori. Una grande occasione a cui se volete ognuno di voi può partecipare. Vi anticipiamo che per il prossimo 21 ottobre è già stata programmata l’Assemblea dei nuovi Soci, siete fin da ora tutti invitati a partecipare; l’Assemblea
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Federazione approverà il nuovo statuto e rinnoverà le cariche sociali. Sarà l’occasione anche di un momento di confronto sul mercato, di prospettive per il 2010 che speriamo ci veda fuori totalmente dalla crisi, e di un confronto con i nostri più importanti Fornitori e con tutti gli altri interlocutori del nostro settore. E veniamo ora alla domanda più importante: PERCHÈ ISCRIVERSI ALLA NUOVA FEDERAZIONE? Potremmo elencare tanti validi motivi per associarsi, e anzi lo facciamo cominciando dai primi che ritengo senza ombra di dubbio i più importanti: - per tornare a riappropriarci del nostro ruolo all’interno della Filiera; - per non essere più relegati al solo ruolo di logistici o finanziari, ma per essere riconosciuti come partner commerciali;
Sul sito www.fmeonline.it è possibile scaricare la scheda di adesione che dovrà essere compilata in ogni sua parte ed inviata alla Segreteria FME fax: 02 7750462 email: relazioni.esterne@fmeonline.it - per riequilibrare il rapporto con i Fornitori, perché diventi paritetico con loro e non ci veda costretti sempre e solo a subire le loro condizioni. E poi: - per essere rappresentati nelle sedi che contano, a livello politico ed istituzionale, a livello locale, nazionale ed internazionale; - per essere parte di una categoria che fa valere i propri diritti; - per continuare sui progetti strategici che ci hanno visto attori negli ultimi due anni, progetti che non possono passare che attraverso FME e che andranno a vantaggio di ognuno;
- per avere servizi, consulenze, agevolazioni; - per essere costantemente aggiornati con gli strumenti tecnologicamente più all’avanguardia di tutto ciò che succede nel nostro settore; - per avere accesso ai dati e alle informazioni di mercato. Potremmo sinceramente descrivervi tanti altri progetti ed iniziative su cui stiamo già lavorando e che ci impegneranno nei prossimi mesi, ma preferiamo fermarci qui perché siamo convinti più che mai che questa nostra nuova Federazione nascerà con le idee, il supporto e le proposte che arriveranno direttamente da voi. Con la speranza quindi che vorrete essere al nostro fianco in questa entusiasmante nuova avventura ed in attesa di incontrarvi personalmente ad ottobre, porgo i miei più cordiali saluti augurando a tutti buon lavoro! Giampaolo Ferrari
Evento Metel: appuntamento a Milano L’appuntamento è per mercoledì 20 ottobre: Metel ha convocato il proprio popolo di utenti al grattacielo sede della Regione Lombardia, meglio conosciuto come il Pirellone. Dalle ore 17, tutti gli operatori del settore - produttori, agenti, distributori, giornalisti - si ritroveranno per parlare dell’evoluzione del mercato, cioè di tutto ciò che riguarda da vicino il mondo elettrico. Sono previsti oltre duecento partecipanti per un evento che è ormai una tradizionale occasione di confronto e che in questo caso ha scelto pure una location mozzafiato, cioè il trentunesimo piano di uno dei simboli di Milano, con vista totale sulla capitale dell’economia nazionale. Nel corso dell’incontro saranno presentate tutte le novità di Metel, quel che cioè viene pensato e creato nel think tank di via Govone per migliorare i servizi degli utenti e per perseguire quello che è il fine ultimo, cioè automatizzare completamente il ciclo dell’ordine della filiera del materiale elettrico. «Più aziende partecipano in modo attivo alla condivisione dello standard di filiera» dice il direttore commerciale di Metel, Giorgio Casanova, «creando nuove relazioni e scambiando documenti EDI e più questo standard può evolversi aumentando i benefici per tutti».
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Federazione
Accordi RAEE Tutti i soci potranno godere di servizi ed agevolazioni a seguito degli accordi siglati da FME
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La pressante attività dell’ultimo semestre da parte di FME, intensificatasi dopo la pubblicazione del regolamento (atteso da oltre due anni) del Decreto Ministeriale numero 65 dell’8 marzo 2010, ha portato alla firma di due importanti accordi relativi alla gestione dei RAEE presso i distributori associati alla FME. Gli accordi, firmati a Roma con le istituzioni e gli organismi preposti, si pongono l’obiettivo di rendere più agevole il ritiro e il trasporto dei rifiuti RAEE domestici dai punti di raggruppamento alle isole ecologiche, di controllare e riportare ai Ministeri le distonie nelle varie aree, di ridurre i costi di trasporto o di stoccaggio. Il primo di questi accordi è stato siglato con ANCI (Associazione Comuni Italiani) e CdC (Centro di Coordinamento RAEE) ed è relativo
all’accesso ed alla regolamentazione nelle piazzole comunali e servirà a: - organizzare a livello territoriale, per bacini ottimali, un sistema di raccolta integrata dei RAEE domestici sulla base di specifiche modalità ovvero secondo programmi concordati tra le istituzioni locali, i gestori dei CdR pubblici e privati, i produttori (attraverso i Sistemi Collettivi) ed i distributori di AEE; - definire modalità e condizioni operative chiare e semplici di rapporto tra i soggetti interessati; - facilitare pertanto il conferimento diretto ai CdR comunali dei RAEE domestici ritirati dai consumatori da parte dei Distributori o dei terzi che agiscono in loro nome; - per quanto riguarda i RAEE non conferiti dai consumatori direttamente ai distributori o ai terzi che
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agiscono in loro nome, sensibilizzare gli acquirenti delle nuove apparecchiature a rivolgersi ai CdR per il conferimento dei loro RAEE. Il secondo è l’accordo di programma per il ritiro gratuito (secondo i minimi di servizio richiesti) tra le Associazioni di categoria, tra cui FME ed ANCI, e CdC relativamente all’accesso e alla regolamentazione nelle piazzole comunali attraverso CdC. Per l’accordo con ANCI e CdC si è partiti da alcuni presupposti. L’Italia in materia di raccolta differenziata arranca, anche se va ribadita l’assoluta importanza dei Centri di raccolta comunali, strumenti utili per intercettare i rifiuti dei cittadini, alla cui buona volontà e sensibilità, finora, era affidata in massima parte l’operazione di recupero. È evidente che l’obbligo di applicare
Giancarlo Profeti, Direttore FME, firmatario degli accordi per conto della Federazione
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Federazione la regola dell’uno contro uno – finora per ricevere i RAEE domestici dai disolo un consiglio, ora un imperativo stributori, che dovranno accreditarsi – darà in futuro il proprio contributo. al portale del CdC RAEE. I Comuni Però, va sempre ricordato che non assicurano, tramite i propri CdR, il tutti i Comuni italiani dispongono di ritiro gratuito dei RAEE del proprio un Centro di raccolta o della facoltà territorio ed, eventualmente, ove vi di far conferire presso un Centro di siano accordi, di altre zone. raccolta convenzionato i RAEE gene- L’accordo di programma prevede, rati dai propri cittadini. inoltre, un incremento del premio Dunque, si rileva una potenziale difformità di servizio sul territorio nazionale, che potrebbe condizionare la possibilità di conferimento della distribuzione, con conseguenti criticità nell’adempimento degli obblighi di ritiro. E, quindi, la distribuzione non avrà la garanzia di poter conferire i RAEE ritirati dai consumatori presso un CdR. Ora, i Comuni che dispongono delle strutture necessarie potranno adoperarsi, anche attraverso i gestori dei servizi pubblici di raccolta, per fornire alla distribuzione, che effettua il ritiro dei RAEE in occasione dell’acquisto di nuove apparecchiature da parte della propria clientela, un’adeguata assistenza tecnica ed un supporto logistico e amministrativo, anche al fine di realizzare un sistema integrato di raccolta, secondo modalità atte a Scheda SOS RAEE dei distributori soddisfare da una parte le necessità di conferimento dei cit- di efficienza assicurato dai Sistemi tadini/consumatori e degli operatori Collettivi ai CdR comunali iscritti della distribuzione e, dall’altra, le al CdC RAEE che accolgono i RAEE esigenze organizzative e gestionali provenienti dalla distribuzione. dei centri di raccolta stessi. In conclusione, i Comuni che dispon- Gestione ambientale dei RAEE gono di strutture idonee, indicheran- domestici no al CdC RAEE, tramite l’apposito Il secondo accordo, trae spunto dalla portale web (www.cdcraee.it), quali considerazione che i produttori sono CdR, per idonea potenzialità e orga- responsabili della corretta gestione nizzazione logistica, risultano suffi- ambientale dei RAEE domestici e cientemente strutturati e attrezzati che i distributori devono assicurare,
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al momento della fornitura di una nuova AEE, il ritiro gratuito. Ma anche che i distributori hanno facoltà di provvedere ad organizzare dei luoghi di raggruppamento e che è interesse di ANCI promuovere un accordo che consenta il ritiro diretto dei RAEE presso il luogo di raggruppamento. Questo può essere situato presso il punto di vendita, o presso altro luogo comunicato dal distributore all’Albo Gestori Ambientali, e può essere utilizzato da un distributore per uno o più punti di vendita e/o da più distributori congiuntamente. Ovviamente si tratta di luoghi conformi ai requisiti tecnico/organizzativi, in particolare dovrà esserci una persona di riferimento per la gestione dei ritiri, che assicuri la sottoscrizione dei documenti necessari e previsti per legge. Per richiedere i servizi di ritiro, i gestori dei luoghi di raggruppamento dei RAEE utilizzeranno esclusivamente il servizio via Web messo a disposizione dal CdC RAEE, richiesta che non sarà, però, necessaria in caso di ritiri periodici programmati; dovranno, inoltre, comunicare e successivamente mantenere aggiornato il dato relativo agli orari ed ai giorni lavorativi in cui è possibile effettuare il ritiro: cinque giorni alla settimana per un periodo minimo di sei ore. All’interno dei Luoghi di Raggruppamento dei RAEE dovrà esserci un’adeguata gestione, al fine di evitare la dispersione nell’ambiente delle sostanze pericolose e di garantire l’integrità dei RAEE, così come conferiti dal consumatore. Il distributore potrà rifiutare il ritiro di un RAEE nel caso in cui vi sia un rischio di contaminazione del personale incaricato dello stesso ritiro
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Federazione Sul sito FME (www.fmeonline.it) è disponibile, oltre al testo integrale degli accordi, il manuale operativo per la registrazione al sito www.cdcraee.it da parte di ogni singolo distributore. Inoltre, per agevolare la comunicazione al mercato ed agli operatori, sono disponibili due depliant informativi destinati alla clientela ed agli operatori della distribuzione. SOS RAEE Infine, è stata predisposta la scheda SOS RAAE da inviare alla segreteria FME per la segnalazione di eventuali disservizi incontrati alla presa in carico del rifiuto RAEE presso la piazzola ecologica del Comune. Queste segnalazioni saranno trasmesse mensilmente al Ministero attraverso incontri periodici nei quali FME farà presente le difficoltà che i soci hanno incontrato sui territori in relazione all’attività di ritiro dei rifiuti RAEE. Si ricorda che gli accordi sono a disposizione solo dei soci FME e che questi, per usufruirne, dovranno fare richiesta alla segreteria.
La locandina informativa destinata alla clientela dei distributori
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o nel caso in cui risulta evidente che l’apparecchiatura in questione non contiene i suoi componenti essenziali o sia fortemente danneggiata. Non saranno accettati RAEE a terra, ma dovranno essere posizionati negli appositi contenitori a cura del gestore. All’atto dell’adesione al servizio, il gestore dovrà versare una cauzione per ogni raggruppamento per cui viene richiesto il servizio. La cauzione sarà restituita se nei primi dodici mesi dall’attivazione del servizio il
luogo di raggruppamento sarà stato in grado di generare, per almeno sei mesi, i quantitativi minimi mensili indicati. In caso contrario, la cauzione sarà trattenuta, il servizio interrotto e le unità di carico ritirate. La richiesta di ritiro potrà essere avanzata solo per quantitativi superiori o uguali a quelli indicati nelle apposite tabelle. In caso di quantitativo inferiore, il gestore dovrà versare un contributo all’erogazione del servizio.
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Nel corso del primo anno dell’accordo saranno monitorate le anomalie generate dai luoghi di raggruppamento, come la chiusura all’interno della fascia oraria prestabilita (il tempo massimo di attesa per il carico è di 45 minuti), oppure la presenza di rifiuti estranei, di RAEE fortemente danneggiati o sensibilmente privi di parti e/o componenti. Sono previsti anche premi di efficienza, che saranno commisurati a quello versato ai gestori dei Centri di Raccolta comunali e che inizialmente è pari a 35 euro per ogni tonnellata ritirata nella stessa annualità. Per favorire l’accesso al servizio, il premio è aumentato di 15 euro per ogni tonnellata per quei gestori dei luoghi di raggruppamento delegati da almeno cinque punti di vendita. a cura della Redazione
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Federazione
Assemblea FME
Per FME è giunta l’ora di completare il processo di trasformazione avviato dal Presidente al momento della propria elezione L’appuntamento è a Rho (MI), presso l’NH Hotel, giusto davanti all’ingresso sud della Fiera: il 21 ottobre, ore 10.30. Dire che si tratta di un momento di estrema importanza, probabilmente storico, è scontato. Per la prima volta dal 2000, le aziende distributrici saranno chiamate ad approvare il nuovo testo statutario e ad eleggere gli organi direttivi della FME: Consiglio Direttivo, Presidente e Vicepresidente. Una data fondamentale, quindi, a completamento di tutte le trasformazioni avviate nell’ultimo anno e tappa di partenza per una nuova Federazione che possa dirsi rappresentativa dell’intera categoria e nuovamente salda nelle mani degli imprenditori. Tutto ha avuto inizio dal cambiamento statutario dello scorso 28 giugno, che ha trasformato la FME in Associazione di categoria. Il processo partito quel giorno terminerà nel momento in cui la FME potrà dirsi rappresentante di tutte le Aziende di Distribuzione di Materiale Elettrico che operano sul mercato. L’assemblea di ottobre si articolerà in una parte mattutina (10:30÷13:30), riservata ai soli distributori, per l’ulteriore e definitiva modifica
statutaria e per le elezioni delle cariche sociali; ma si parlerà anche di programmi futuri, di azioni comuni, di strategie, di obiettivi da realizzare per ricompattare la categoria, rafforzandone peso ed autorità. Successivamente (14:30÷16:00) è previsto l’incontro con ARAME (Associazione degli agenti) per affrontare e approfondire le tematiche comuni che interessano entrambe le Associazioni. Infine (16:30÷18:30), la parte pubblica, con i fornitori e le Autorità politiche, che consentirà alla FME di annunciare e di spiegare al settore gli importanti cambiamenti che l’hanno recentemente coinvolta e di comunicare i programmi e le collaborazioni
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per il 2011. E sarà ovviamente occasione per un confronto sul mercato e sulle problematiche del settore. “Innovazione: motore del cambiamento”: questo il titolo dell’incontro, durante il quale si parlerà della Federazione, dei cambiamenti necessari in politica per la salvaguardia e la crescita delle aziende, di innovazione dei prodotti, dei rapporti tra fornitori e distributori perché il grossista si riappropri del proprio ruolo. La data del 21 ottobre si annuncia, quindi, come un’importante occasione da non perdere per riunire, tutti insieme, distributori, agenti, produttori: un mondo che ha bisogno di interagire per accelerare il processo di uscita dalla crisi.
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Economia
I motori della ripresa italiana Energia, automazione, building, comunicazioni, trasporti: i settori strategici della politica industriale per il prossimo futuro La crescente attenzione dei principali Governi ad uno sviluppo economico sostenibile, così come espresso in ambito europeo dalla Strategia Europa 2020, sta di fatto agendo da volano alla domanda di nuove tecnologie per l’ambiente e l’efficienza energetica. Sono i settori industriali che investono e innovano in prodotti e servizi abilitanti, fra cui si annoverano l’Elettrotecnica e l’Elettronica, i veri e propri vettori potenziali di sviluppo, specialmente in uno scenario, come quello attuale, che risulta modificato dalla recente crisi economica e all’interno del quale i paradigmi stessi del “fare impresa” vanno radicalmente ripensati. È questo il quadro che emerge dall’Assemblea annuale di Confindustria ANIE (Imprese Elettrotecniche ed Elettroniche) svoltasi a Cernobbio (CO) nello scorso mese di luglio.
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L’intervento del Presidente di Confindustria ANIE, Guidalberto Guidi, all’Assemblea annuale di Cernobbio
Il 2009 dell’industria Elettrotecnica ed Elettronica Con oltre 1.100 imprese associate ANIE rappresenta un tessuto imprenditoriale articolato che mantiene anche quest’anno un ruolo di primo piano nel panorama europeo. Dall’industria Elettrotecnica ed Elettronica italiana origina l’11,1% del fatturato complessivo dell’Unione europea a 27 Stati (al 3° posto dopo Germania e Francia). Nel 2009 la recessione non ha risparmiato l’industria manifatturiera italiana e quindi anche i settori ANIE che, dopo il rallentamento emerso già nel corso del 2008, hanno sperimentato un sensibile calo del fatturato aggregato (–12,7%). L’Elettrotecnica, il tradizionale motore dello sviluppo settoriale negli anni precedenti, ha mostrato accentuati segnali di sofferenza (–9,9%
la variazione del fatturato aggregato nel 2009; +1,5% la corrispondente variazione nel 2008). Con riferimento all’Elettronica, nel 2009 si sono aggravate le tendenze recessive già evidenziate nell’anno precedente (–18,3% la variazione del fatturato aggregato; –6,3% nel 2008). I livelli produttivi hanno toccato i minimi storici e il grado di utilizzo degli impianti è sceso in chiusura 2009 al 65%, contro l’80% medio annuo registrato nell’ultimo decennio. Tale debolezza ha avuto conseguenze rilevanti sull’occupazione, testimoniate dal crescente ricorso alla Cassa Integrazione Guadagni, nel 2009 ai massimi dell’ultimo decennio, e dalla caduta dei livelli occupazionali. A fronte della perdurante debolezza del mercato interno (–12,5% la variazione rispetto al 2008), penalizzato dal ritar-
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do nell’ammodernamento della dotazione infrastrutturale, in corso d’anno le imprese ANIE non hanno potuto trarre beneficio dalle potenzialità tradizionalmente offerte dal canale estero (–16,9% la flessione delle esportazioni nel 2009). La pervasività e la trasversalità della crisi nei principali mercati di sbocco delle produzioni nazionali ha lasciato pochi margini di crescita per gli operatori settoriali. Nonostante le tendenze recessive, a fine 2009 il saldo commerciale per i settori elettrotecnico ed elettronico si è comunque mantenuto attivo per un valore prossimo agli 800 milioni di euro. 2010: primi timidi segnali di ripresa Dopo la forte caduta dei livelli di attività registrata nel corso del 2009, l’inizio del 2010 ha evidenziato andamenti più
Economia incoraggianti. Guardando alla media del primo quadrimestre del 2010, nel confronto col corrispondente periodo dell’anno precedente, l’industria Elettrotecnica ha registrato una variazione positiva del 10,7%; l’Elettronica del 12,4% (+4,5% nella media dell’industria manifatturiera). Tali dinamiche collocano i settori ANIE fra i comparti industriali del manifatturiero che hanno mostrato i recuperi più accentuati. «È presto per interpretare questi dati come una ripresa; è necessario attendere i prossimi mesi per poter avere conferma di un’inversione di tendenza certa per l’industria delle tecnologie», ha affermato Guidalberto Guidi, Presidente di Confindustria ANIE. «Le imprese high tech sembrerebbero aver iniziato a cogliere sui mercati esteri i primi moderati frutti dei forti sacrifici e delle strategie messe in campo nell’ultimo anno per resistere alle tendenze recessive. Nel nostro Paese manca ad oggi un programma di ampio respiro e di lungo periodo che si muova in tale direzione, a sostegno della competitività e dell’attrattività del territorio nazionale. In quest’ottica è certamente rilevante il ruolo che potrebbero svolgere i comparti industriali rappresentati da ANIE che forniscono le tecnologie a più alto contenuto innovativo per le reti infrastrutturali. Nell’energia e nell’automazione, nel building, nelle comunicazioni e nei trasporti si individuano i settori strategici della politica industriale per il prossimo futuro». Nel corso dell’Assemblea è intervenuto anche Giampaolo Ferrari, Presidente di FME: «Il prodotto tradizionale è in forte rallentamento, mentre invece cresce fortemente il prodotto innovativo: questo è un segnale che arriva da più parti. Dunque non solo l’industria, ma anche tutta la nostra attività di distributori si rivolge a ciò che è nuovo. Il che comporta un aumento di professionalità e quanto necessario per proporre queste novità al mercato». Ferrari ha anche evidenziato i punti dolenti: «Molto grave è la situazione dei pagamenti e noi aziende distributrici, per aiutare le piccole aziende installatrici, abbiamo assunto un ruolo che si sta facendo molto pesante. È vero che il costo
del denaro è molto basso, ma per noi ora l’aspetto finanziario ha assunto un ruolo rilevante». In ogni caso, l’intervento di Ferrari è stato teso ad evidenziare il positivo che si sta delineando: «Siamo orgogliosi per aver agito bene, cogliendo nuovi segnali che arrivano dal mercato, tenendo presente che abbiamo dovuto cercare di salvaguardare i posti di lavoro dei nostri occupati, che sono circa quindicimila. Non è stato un percorso esente da sacrifici, visto che le nostre imprese sono condotte per lo più a livello familiare, dunque c’è una vicinanza particolare alle loro problematiche». L’invito di Ferrari è, dunque, per la collaborazione: «Dobbiamo rafforzare i rapporti che si sono avviati con ANIE. Occorre approfondirli sempre di più ed affrontare tematiche più sensibili. È chiaro che una partenza su aspetti più semplici aiuta al dialogo, ma è altrettanto chiaro che siamo giunti ad un punto ove è necessario essere tutti vicini. Bisogna, ad esempio, definire i ruoli di competenza sul mercato, seguire una coerenza di comportamento, evitare situazioni anomale che possano creare turbative. La condivisione delle politiche commerciali è un altro elemento essenziale per cercare di cominciare a trovare un equilibrio comune. Si parlava di mercati che stanno
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invadendo l’Italia, diventa sempre più problematico resistere e proprio il rispetto dei ruoli è fondamentale». Infine, Ferrari ha lanciato qualche messaggio per il Governo: «La presenza del Vice Ministro Vegas, mi serve a ricordare la necessità di maggior sicurezza nelle imprese e di agevolazioni fiscali che nel nostro settore mancano e che non dovranno riguardare solo nuovi business; tra l’altro aiuterebbero a fare emergere tanto sommerso. Ognuno ha delle forti responsabilità per quel che deve fare per contribuire alla risalita dell’Italia. Ognuno deve identificare i propri ruoli: da parte nostra c’è la totale disponibilità per cercare di trovare un equilibrio che possa portare le nostre aziende al meglio per il futuro». Analisi di alcuni comparti Produzione energia In controtendenza rispetto alla media dell’Elettrotecnica, il comparto Produzione energia ha registrato anche nel 2009 una crescita del giro d’affari complessivo (+14,7% a prezzi correnti), grazie alla grande vitalità del segmento fotovoltaico e per effetto dei buoni valori dell’ordinato dell’anno precedente. Le indicazioni di incertezza espresse dagli operatori ad inizio 2009 hanno trovato
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Economia conferma in chiusura d’anno solo in alcuni segmenti dell’offerta. L’inasprirsi delle tendenze recessive nell’economia globale ha agito da freno alle attività economiche, in particolare produttive, pregiudicando la domanda di energia. Anche in Italia i consumi elettrici hanno mostrato nel corso del 2009 un marcato arretramento, invertendo la tendenza storica al rialzo, che li aveva caratterizzati negli ultimi decenni. Il prolungarsi della crisi nei trimestri centrali del 2009 ha, tuttavia, ostacolato solo in parte l’implementazione dei Piani di investimento pluriennali programmati dai principali committenti sul fronte interno, confermandosi in crescita la domanda domestica di tecnologie per la generazione di energia elettrica (+9,6%). La natura pluriennale degli investimenti nel settore ha consentito un andamento non allineato al singolo ciclo economico. La crisi non ha, infatti, arrestato bensì incentivato le strategie di diversificazione del mix
energetico, rendendo quindi necessari nuovi investimenti. Anche in ottica anticiclica e di sostegno allo sviluppo, le politiche comunitarie hanno recentemente ribadito l’importanza del ricorso a fonti energetiche alternative per il raggiungimento di una maggiore sostenibilità ambientale. In molti Paesi avanzati, l’attenzione alla green economy ha assunto sempre più il ruolo di strategia driver di uscita dalla crisi. Nel territorio nazionale anche nel 2009 è proseguito il percorso di crescita del segmento della produzione riconducibile alle fonti rinnovabili. In particolare, nonostante la crisi economica, nel 2009 l’industria fotovoltaica italiana ha registrato una significativa crescita: il parco impianti è più che raddoppiato rispetto all’anno precedente, raggiungendo quota 71.000 e la loro produzione addirittura triplicata. Nella graduatoria mondiale di nuova potenza installata in corso d’anno l’Italia è salita dal quarto posto del 2008 al secondo posto del 2009 dopo la Germania. Oltre
1.140 MW di potenza cumulata a fine 2009 collocano il nostro Paese al quinto posto nella graduatoria mondiale. I progetti di sviluppo annunciati nel segmento anche dagli operatori tradizionali del mercato della generazione elettrica confermano la valenza strategica di tale area. Anche il canale estero ha evidenziato un contributo positivo allo sviluppo di comparto (+13,7%). I principali partner commerciali si collocano anche nel 2009 al di fuori dei confini dell’Unione europea. In corso d’anno la tenuta della domanda, rivolta alle tecnologie nazionali, sarà vincolata all’effettiva realizzazione degli investimenti annunciati dalla committenza sul fronte domestico e dalla tenuta della spesa infrastrutturale nei mercati esteri più dinamici. Trasmissione energia L’industria fornitrice di tecnologie per la Trasmissione energia ha potuto mantenere nel corso del 2009 l’an-
Tabella 1: Fatturato industria Elettrotecnica ed Elettronica 2007
Produzione energia Trasmissione energia Distribuzione energia Trasporti ferroviari ed elettrificati Ascensori e Scale mobili Ristorazione collettiva Illuminazione Cavi Componenti e Sistemi per impianti Apparecchi domestici Elettrotecnica Componenti elettronici Automazione e Misura Sicurezza e Automazione edifici Apparati e Sistemi per comunicazioni Informatica Elettronica di consumo Elettronica TOTALE
3.680 1.328 2.551 3.357 2.736 4.157 5.169 3.345 4.989 10.664 41.976 5.128 3.754 1.864 10.048 2.112 656 23.562 65.538
2008 milioni di euro 4.728 1.596 2.688 3.258 2.898 4.435 4.947 2.993 5.074 10.003 42.620 4.615 3.806 1.973 9.194 1.884 597 22.070 64.690
Fonte: ANIE
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2009
5.424 1.866 2.140 3.580 2.605 4.032 4.002 2.116 4.348 8.303 38.417 3.697 2.741 1.878 7.383 1.816 517 18.032 56.449
2008/2007 2009/2008 variazioni % 28,5 20,2 5,4 -3,0 5,9 6,7 -4,3 -10,5 1,7 -6,2 1,5 -10,0 1,4 5,9 -8,5 -10,8 -8,9 -6,3 -1,3
14,7 17,0 -20,4 9,9 -10,1 -9,1 -19,1 -29,3 -14,3 -17,0 -9,9 -19,9 -28,0 -4,8 -19,7 -3,6 -13,4 -18,3 -12,7
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Economia
nazionale sarà subordinato alle esigenze di una più efficiente gestione del dispacciamento, per rispondere alla crescente interconnessione con i Paesi confinanti. Efficienza e risparmio energetico, in linea con le indicazioni europee, guideranno la domanda rivolta alle tecnologie di comparto nel più lungo termine.
damento in controtendenza mostrato nel 2008, sperimentando in chiusura d’anno una crescita del volume d’affari complessivo (+17,0% a prezzi correnti). Sostegno allo sviluppo di comparto è stato fornito, in particolare, dal canale estero (+23,6%). La spinta all’internazionalizzazione, in sinergia alle strategie dei principali committenti, ha fornito ampio sostegno alla crescita di comparto già a partire dai primi anni Duemila. Pur confermandosi quella europea la principale area di sbocco per le produzioni nazionali, sono le opportunità colte dalle imprese nei mercati extra UE ad aver favorito un andamento anticiclico. La crisi ha di fatto accentuato la riorganizzazione degli scambi internazionali a favore dei Paesi in via di sviluppo, caratterizzati da una più vivace spesa infrastrutturale, imponendo agli operatori industriali di ridefinire i piani di presidio sui mercati esteri. Con riferimento al fronte domestico, nel 2009 non è stato possibile replicare la brillante prestazione messa a segno l’anno precedente (-14,1%). Pur in un quadro di piani di investimento già programmati da parte dei principali committenti, la domanda rivolta alle produzioni nazionali ha risentito del mancato conferimento delle risorse indotto da
un profilo congiunturale estremamente negativo e da aspettative progressivamente più incerte. Il profilo debole della domanda sul fronte interno ha depresso nel 2009 anche le importazioni. Se solo nell’anno passato la provenienza dei beni in ingresso nel mercato nazionale si confermava prevalentemente europea, nel 2009 si registra una netta inversione di tale tendenza. In conseguenza di tali dinamiche, la bilancia commerciale ha superato in chiusura d’anno un miliardo di euro. Nel 2010 l’andamento di comparto risentirà positivamente del vasto piano di investimenti nel territorio nazionale, programmato dal principale committente e già avviato in chiusura 2009. Elemento frenante nella realizzazione degli investimenti si identifica ancora nei lunghi iter autorizzativi che, tuttavia, recenti disposizioni legislative hanno contribuito in parte a semplificare. In un’ottica più generale, lo sviluppo delle fonti rinnovabili sta rendendo improrogabile la necessità di investire nella rete di trasmissione nazionale, per adeguarla alle nuove esigenze imposte dalla diversificazione del parco di generazione. Nei prossimi anni, lo sviluppo della rete di trasmissione
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Distribuzione energia Il comparto Distribuzione energia non ha replicato nel 2009 il buon andamento registrato nell’anno precedente, archiviando una flessione del fatturato complessivo del 20,4% (a valori correnti). Le dinamiche recessive si sono abbattute con ritardo sul comparto, che ha continuato a beneficiare fra la fine del 2008 ed i primi mesi dell’anno degli interventi già avviati dai committenti in alcuni segmenti della domanda, in primis le utility. In controtendenza rispetto all’ultimo triennio, l’export non ha potuto fornire un contributo positivo allo sviluppo settoriale (-14,5%). Il contestuale indebolimento degli investimenti nei principali mercati di sbocco, in particolare in area europea, ha penalizzato l’andamento di comparto. Trovano conferma in corso d’anno i processi di riposizionamento competitivo oltre confine emersi in anni recenti. La crisi ha accentuato tali dinamiche, inducendo gli operatori a muoversi in mercati esteri sempre più lontani e diversificati. È interessante osservare l’ingresso nel 2009 della Cina fra i primi cinque Paesi di destinazione delle produzioni nazionali. A fronte di un rallentamento della crescita, emerso nel 2008, il canale domestico ha mostrato in corso d’anno una brusca inversione di tendenza (-23,7%). La drammatica caduta degli investimenti nel settore delle Costruzioni ha penalizzato le tecnologie legate a tale mercato. Un’accentuata contrazione del grado di utilizzo degli impianti e, in alcuni casi, il fermo degli stessi ha interessato trasversalmente il manifatturiero, abbassando drasticamente la domanda di energia. A testimonianza di tali dinamiche, le richieste di allaccia-
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Economia Tabella 2: Mercato interno industria Elettrotecnica ed Elettronica 2007 Produzione energia Trasmissione energia Distribuzione energia Trasporti ferroviari ed elettrificati Ascensori e Scale mobili Ristorazione collettiva Illuminazione Cavi Componenti e Sistemi per impianti Apparecchi domestici Elettrotecnica Componenti elettronici Automazione e Misura Sicurezza e Automazione edifici Apparati e Sistemi per comunicazioni Informatica Elettronica di consumo Elettronica TOTALE
5.763 619 2.156 2.705 1.581 1.265 4.463 1.972 4.609 5.821 30.953 3.200 3.967 1.712 12.428 5.889 5.959 33.156 64.109
2008 milioni di euro 6.187 712 2.241 2.657 1.630 1.682 4.230 1.648 4.680 5.652 31.320 2.922 4.040 1.813 11.758 5.540 5.566 31.639 62.959
2009 6.783 611 1.710 2.789 1.518 1.434 3.490 1.146 4.091 5.276 28.848 2.309 2.912 1.750 9.788 4.565 4.915 26.238 55.086
2009/2008 2008/2007 variazioni % 7,4 14,9 3,9 -1,8 3,1 33,0 -5,2 -16,4 1,5 -2,9 1,2 -8,7 1,8 5,9 -5,4 -5,9 -6,6 -4,6 -1,8
9,6 -14,1 -23,7 5,0 -6,9 -14,8 -17,5 -30,5 -12,6 -6,7 -7,9 -21,0 -27,9 -3,5 -16,8 -17,6 -11,7 -17,1 -12,5
Fonte: ANIE
mento di nuovi utenti hanno registrato una flessione rispetto all’anno precedente. Anche le utility hanno avviato nel corso del 2009 politiche di spesa altamente prudenziali, in attesa di un miglioramento delle condizioni macroeconomiche. Dopo anni di rafforzamento, anche le dinamiche aggregative fra i principali operatori di mercato hanno mostrato un rallentamento per fattori sia strutturali di maturità del mercato, sia congiunturali. L’analisi del portafoglio ordini non fornisce indicazioni per un’inversione di tendenza a breve. Una ripresa ancora fragile e disomogenea sul fronte interno non sembra poter consentire un deciso recupero della domanda rivolta alle produzioni di comparto per tutto l’anno in corso. Nel più lungo periodo, lo sviluppo di reti di distribuzione intelligenti, le cosiddette smart grid, si avvia a divenire una strategia energetica prioritaria nei principali Paesi europei, anche in con-
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formità alle nuove indicazioni di politica energetica. L’adozione di tali tecnologie diventa improrogabile, consentendo l’interazione delle infrastrutture di rete in un contesto di crescente capacità di generazione diffusa. Due ulteriori driver di crescita, la diffusione dell’auto elettrica e l’efficienza energetica, guideranno, su scala mondiale, il rinnovamento e lo sviluppo delle reti di distribuzione nei prossimi anni. Trasporti ferroviari ed elettrificati Nel 2009, il comparto Trasporti ferroviari ed elettrificati ha registrato una crescita del giro d’affari complessivo vicina al 10% a prezzi correnti. Il risultato interviene dopo diversi anni di trend negativo ed è frutto principalmente del miglior andamento sui mercati esteri. Nel dettaglio merceologico, il segmento del Materiale Rotabile ha potuto beneficiare sia della domanda estera, sia di quella domestica, attivata soprattutto dagli operatori di trasporto privati, mentre per quanto riguarda la domanda
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del principale committente nazionale si segnala in ripresa con nuove commesse solo a partire dalla fine dell’anno. L’andamento del segmento degli Impianti Fissi (segnalamento ed elettrificazione) è stato condizionato dall’esaurirsi di alcuni importanti progetti infrastrutturali sul territorio nazionale, in particolare il completamento delle linee ad Alta Velocità e della prima fase di potenziamento della rete convenzionale nelle principali direttrici. Il settore ha compensato in parte la tendenza del mercato interno, puntando sui mercati esteri, con l’acquisizione di significative commesse. In generale, negli ultimi anni, a fronte di un mercato domestico più debole, le strategie delle imprese del settore si sono orientate verso mercati esteri più dinamici in cui, nonostante l’acuirsi delle tendenze recessive, la spesa infrastrutturale si è mantenuta più vivace. Opportunità sono state colte dalle imprese sia all’interno dei confini dell’Unione, sia in area extra europea.
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Economia L’andamento di comparto nell’anno in corso sarà condizionato dall’effettiva ripresa dei piani di investimento dei principali committenti nazionali, sia nel settore del Materiale Rotabile (trasporto regionale e nuova flotta treni Alta Velocità), sia in quello degli Impianti Fissi, con l’avvio della seconda fase del potenziamento tecnologico della rete convenzionale e con il proseguimento dell’asse est-ovest della rete Alta Velocità. Anche nel 2010, secondo le attese, il comparto potrà trarre beneficio dal positivo contributo del canale estero. Illuminazione I segnali di indebolimento emersi nel corso del 2008 si sono tradotti nel 2009 per l’Illuminotecnica italiana in un marcato arretramento del volume d’affari complessivo (-19,1% a prezzi correnti). Sull’andamento di comparto si sono riflesse le forti tensioni congiunturali nel mercato domestico (-17,5%). Il profilo debole dei consumi e degli investimenti in Costruzioni nei Paesi di più antica adesione all’Unione europea, tradizio-
nale area di sbocco per le tecnologie nazionali, ha fortemente limitato il risultato dell’esportazione di comparto (-19,9%), non risparmiando né i segmenti rivolti al mercato consumer, né quelli rivolti alla componente pubblica. L’inasprimento delle dinamiche recessive ha colto l’industria nazionale in una fase di profonda riorganizzazione della filiera produttiva, in risposta alla più ampia proiezione nei mercati extra UE ed a modelli di consumo più evoluti. Le indicazioni provenienti dal portafoglio ordini non sembrano segnalare spiragli per una svolta congiunturale a breve. Le più critiche condizioni occupazionali potranno riflettersi negativamente nel corso del 2010 sui consumi privati, penalizzando la domanda nazionale rivolta alle apparecchiature per illuminazione. Un contributo positivo alle dinamiche di comparto potrà senza dubbio provenire dall’evoluzione tecnologica dell’offerta industriale, dettata, in parte, da vincoli normativi e volta, più in generale, ad intercettare paradigmi di consumo più sensibili al risparmio
energetico. La sfida che i produttori di apparecchi per illuminazione dovranno affrontare nei prossimi anni si identifica principalmente nel coniugare la diffusione di nuove tecnologie innovative, fra tutti i LED, che eliminano i vincoli dettati dalla produzione ad incandescenza, con un upgrading dell’offerta che tenga conto anche della componente design. Nel più lungo termine l’innovazione di prodotto, all’insegna dell’efficienza energetica e della sostenibilità ambientale, si confermerà strategia driver per lo sviluppo di comparto. Cavi Nel 2009, il comparto Cavi ha mantenuto il percorso in flessione del volume d’affari complessivo imboccato nell’anno precedente (-29,3% a prezzi correnti). Le dinamiche recessive nei principali settori clienti hanno penalizzato la domanda rivolta alle produzioni nazionali, sia nel mercato domestico, sia sul fronte estero. Già da fine 2008 strategie altamente prudenziali nella
Tabella 3: Esportazioni industria Elettrotecnica ed Elettronica 2007
Produzione energia Trasmissione energia Distribuzione energia Trasporti ferroviari ed elettrificati Ascensori e Scale mobili Ristorazione collettiva Illuminazione Cavi Componenti e Sistemi per impianti Apparecchi domestici Elettrotecnica Componenti elettronici Automazione e Misura Sicurezza e Automazione edifici Apparati e Sistemi per comunicazioni Informatica Elettronica di consumo Elettronica TOTALE
871 1.022 1.114 706 874 3.483 1.628 2.366 982 6.709 19.755 4.564 923 214 2.650 754 190 9.295 29.049
2008 milioni di euro 1.040 1.244 1.180 716 995 3.414 1.589 2.325 981 6.199 19.681 3.834 899 222 2.239 739 185 8.118 27.799
2009
1.182 1.537 1.009 915 818 3.048 1.272 1.636 709 4.705 16.833 2.925 787 171 1.576 673 142 6.274 23.107
2009/2008 2008/2007 variazioni % 19,4 21,7 5,9 1,4 13,8 -2,0 -2,4 -1,8 -0,1 -7,6 -0,4 -16,0 -2,6 3,7 -15,5 -2,0 -2,4 -12,7 -4,3
13,7 23,6 -14,5 27,8 -17,8 -10,7 -19,9 -29,6 -27,7 -24,1 -14,5 -23,7 -12,5 -23,0 -29,6 -8,9 -23,5 -22,7 -16,9
Fonte: ANIE
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Economia gestione dei magazzini da parte dei principali distributori, stretti dalle più negative condizioni finanziarie, si sono riflesse sugli ordini rivolti al comparto. Nonostante le strategie di riposizionamento competitivo verso aree più dinamiche, come i Paesi che si affacciano sul bacino del Mediterraneo, nel 2009 le esportazioni di Cavi hanno mostrato un brusco arretramento, fra i più ampi nell’area Elettrotecnica (-29,6%). In conformità alle dinamiche manifestatesi in altri comparti industriali del manifatturiero, sui produttori di beni
intermedi si sono riflesse in anticipo le più critiche prospettive congiunturali. Il calo di fiducia che ha scosso i mercati finanziari, si è tradotto repentinamente in un blocco degli acquisti da parte dei settori industriali a valle. Sulla domanda rivolta al segmento Cavi per Telecomunicazioni, oltre ad effetti di natura congiunturale, si riflettono dinamiche strutturali di sostituzione tecnologica. Un elemento specifico di forte criticità per gli operatori di comparto si identifica nell’elevata volatilità che in anni recenti ha interessato i prezzi
delle materie prime, rame in primis. Il consolidarsi della dinamica rialzista potrebbe scalfire i deboli segnali di ripresa che hanno cominciato a manifestarsi ad inizio 2010. Ad un’erosione dei mark up, indotta dalla crisi, potrebbero corrispondere prezzi più elevati degli input produttivi, con conseguenze negative sulla redditività d’impresa. Tali tendenze estremizzano una situazione già critica: anche per i produttori di Cavi l’allungamento dei tempi di pagamento e il più difficile accesso al credito hanno costituito fattori penalizzanti per la liquidità aziendale per tutta la durata dell’anno. Le indicazioni per il 2010 si mantengono incerte, pur in un quadro di complessivo miglioramento delle tendenze. In particolare, nel segmento energia, le attese di recupero sul fronte domestico sono vincolate all’effettiva realizzazione dei piani di investimento sulla rete programmati dai maggiori committenti. Componenti e Sistemi per impianti Il rallentamento emerso l’anno precedente si è tradotto, nel 2009, per il comparto Componenti e Sistemi per impianti in una contrazione del volume d’affari complessivo del 14,3% a prezzi correnti. In corso d’anno, la perdita di fiducia si è riflessa con intensità sulla dinamica degli investimenti. Prospettive sempre più incerte hanno agito da freno alla spesa programmata dalle imprese industriali per il rinnovo di macchinari e impianti. A tali dinamiche si è aggiunta una maggiore selettività nell’erogazione del credito da parte dei principali istituti bancari. La fragilità del mercato immobiliare ha depresso gli investimenti in Costruzioni. Analoghe dinamiche hanno interessato i principali Paesi europei, maggiore area di sbocco per le esportazioni di comparto. Le vendite oltre confine di Componenti e Sistemi per impianti hanno registrato nel 2009 una flessione a due cifre (-27,7%). Pur confermandosi i principali partner commerciali di provenienza europea – Germania, Francia, Spagna, Regno Unito e Polonia – crescono anche nell’industria dei
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Economia Tabella 4: Importazioni industria Elettrotecnica ed Elettronica 2007 Produzione energia Trasmissione energia Distribuzione energia Trasporti ferroviari ed elettrificati Ascensori e Scale mobili Ristorazione collettiva Illuminazione Cavi Componenti e Sistemi per impianti Apparecchi domestici Elettrotecnica Componenti elettronici Automazione e Misura Sicurezza e Automazione edifici Apparati e Sistemi per comunicazioni Informatica Elettronica di consumo Elettronica TOTALE
2.954 313 720 55 295 590 921 993 601 1.865 9.308 2.637 1.137 63 5.029 4.531 5.493 18.889 28.197
2008 milioni di euro 2.499 359 733 116 344 660 872 980 586 1.849 8.998 2.141 1.133 62 4.803 4.395 5.154 17.687 26.685
2009 2.541 282 579 125 304 450 761 666 452 1.679 7.839 1.537 989 42 3.982 3.421 4.539 14.480 22.319
2009/2008 2008/2007 variazioni % -15,4 14,9 1,8 110,7 16,7 11,9 -5,4 -1,4 -2,5 -0,9 -3,3 -18,8 -0,3 -1,0 -4,5 -3,0 -6,2 -6,4 -5,4
1,7 -21,5 -21,0 7,6 -11,6 -31,8 -12,7 -32,0 -23,0 -9,2 -12,9 -28,2 -15,4 -31,7 -17,1 -22,2 -11,9 -18,1 -16,4
Fonte: ANIE
Componenti e Sistemi per impianti fenomeni di riposizionamento geografico dell’export a vantaggio di nuovi mercati strategicamente significativi, fra cui Nord Africa e Medio Oriente. Nel segmento del Materiale elettrico, che ha visto ridursi in corso d’anno il volume d’affari del 18,4%, un primo moderato contributo alla ripresa di comparto potrà essere fornito dalle politiche di ricostituzione delle scorte avviate dalla distribuzione. Nei segmenti Pile e Batterie (rispettivamente -2,3 e -5,3% la variazione nel 2009), l’innovazione tecnologica promuove nel più lungo termine la personalizzazione delle soluzioni verso destinazioni d’uso evolute, quali automobile ed elettronica, incentivando l’avvio di nuove linee di prodotto. Ampi spazi di capacità inutilizzata continuano a deprimere gli investimenti nel mondo industriale, mentre una maggiore propensione al risparmio e ad una gestione della ricchezza più oculata impedisce nel breve periodo un recupero della domanda di abitazioni e
ristrutturazioni da parte delle famiglie. Un consolidamento degli investimenti complessivi nel territorio nazionale potrà concretizzarsi non prima del 2011. Le dinamiche aggregative e selettive, incentivate dalla crisi nella distribuzione elettrica a valle, potranno influenzare la domanda rivolta al comparto. In tale contesto, le attese degli operatori sono orientate ad un’elevata cautela. Automazione e Misura Il comparto Automazione e Misura ha interrotto nel 2009 il percorso espansivo che era andato rafforzandosi dai primi anni Duemila. Il volume d’affari aggregato ha registrato in chiusura d’anno una flessione a due cifre (-28,0% a prezzi correnti) trasversale ai diversi segmenti dell’offerta. Nel mercato interno, già nell’ultimo trimestre del 2008, il dispiegarsi della crisi sull’industria nazionale si è riflessa negativamente sui piani di sviluppo programmati dalle imprese. In conseguenza di tali dinamiche, il contributo
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degli investimenti nella formazione del Prodotto Interno Lordo ha mostrato un profilo in netto indebolimento, più ampio delle restanti componenti, che è andato accentuandosi nel corso del 2009. In anni recenti, il processo di trasformazione del tessuto produttivo italiano, in risposta alla competizione globale, aveva attivato una crescente domanda di innovazione. Le strategie di investimento avviate anche dalle imprese più virtuose sono state, tuttavia, ostacolate dall’accentuarsi delle tendenze recessive in corso d’anno, complice la mancanza di liquidità ed i margini operativi sempre più stretti. La crisi non ha risparmiato alcun comparto industriale del manifatturiero italiano a valle, con cali a due cifre di ordini e fatturato, che si sono riflessi sulla capacità di spesa degli operatori. Un più difficile accesso al credito e l’allungamento dei tempi di pagamento, minando le risorse a breve, hanno ulteriormente indebolito i piani di rinnovo per macchinari e attrezzature. Il
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Economia contestuale blocco degli investimenti nelle principali economie mondiali ha depresso la domanda rivolta alle tecnologie nazionali. In conseguenza di tali tendenze, l’export di comparto ha registrato nel 2009 una flessione che si è mostrata più accentuata dell’anno precedente (-12,5%). Nei primi mesi del 2010, grazie all’irrobustirsi della ripresa nell’economia internazionale, si stanno rafforzando segnali di recupero della domanda rivolta alle tecnologie per l’Automazione e Misura sia nel mercato domestico, sia in quelli esteri. Un ostacolo alla crescita si identifica nelle difficoltà che gli operatori di comparto stanno sperimentando nelle dinamiche di approvvigionamento di componenti, che limita di fatto la capacità produttiva. Sicurezza e Automazione edifici Il comparto Sicurezza e Automazione edifici, dopo aver messo a segno una crescita progressiva nell’ultimo triennio, ha sperimentato nel 2009 un improvviso contenimento del volume d’affari complessivo (-4,8% a valori correnti). In un quadro di arretramento del contesto congiunturale, anche la domanda proveniente dal mercato domestico, che aveva contribuito in modo significativo in anni recenti allo sviluppo di comparto, ha esaurito la forza propulsiva. Nella seconda parte del decennio, crescenti esigenze di ordine e prevenzione della criminalità nel territorio nazionale avevano fornito sostegno alla domanda di tecnologie per la sicurezza. Il profilo debole degli investimenti nel mercato edile, in particolare nella componente residenziale, si è riflesso in modo accentuato sull’intera filiera legata al sistema edificio, lasciando pochi margini di recupero agli operatori settoriali. La quasi totalità dei segmenti merceologici che compongono l’offerta di tecnologie per la Sicurezza ha mostrato una brusca inversione di tendenza. Maggiori segnali di sofferenza sono emersi in corso d’anno nella compo-
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nente Antintrusione e Sistemi di monitoraggio centralizzati, che ha accusato un calo a due cifre del volume d’affari. Unica eccezione la TVCC, che ha potuto in parte beneficiare delle passate misure incentivanti per l’acquisto e l’ammodernamento dei sistemi di videosorveglianza da parte dei Comuni e delle imprese commerciali. Stabile il segmento Building Automation, in cui si sono riflesse tendenze contrastanti. Se la crisi economica ha da un lato agito da freno agli investimenti, dall’altro ha fatto emergere linee di sviluppo innovative, prime fra tutte la crescente attenzione all’efficienza energetica e alla sostenibilità ambientale dell’edificio nel suo complesso. Anche le esportazioni di tecnologie per la Sicurezza e Automazione edifici hanno evidenziato nel 2009 una repentina inversione di tendenza, dopo la crescita dell’anno precedente (-23,0%). Il sentimento degli operatori settoriali sembrerebbe confermare un quadro critico per l’industria della Sicurezza e Automazione edifici per tutto il 2010. Nel più lungo periodo le traiettorie di sviluppo del comparto troveranno ampio spunto dai driver di cambiamento emersi in questa difficile fase di crisi, risparmio energetico e sostenibilità ambientale in primis. Elettronica di consumo Il comparto Elettronica di consumo ha sperimentato nel 2009 una contrazione accentuata del giro d’affari aggregato (-13,4% a prezzi correnti). Il calo dei consumi complessivi delle famiglie italiane in corso d’anno ha depresso la domanda rivolta ai prodotti High Tech (-11,7%). Flessioni a due cifre hanno interessato la maggior parte delle tecnologie, non risparmiando quelle trainanti in anni recenti, come navigatori satellitari e lettori multimediali. Anche le fotocamere e videocamere digitali, tradizionali best seller nel mercato nazionale, hanno evidenziato un ampio arretramento, con la sola tenuta delle tecnologie a più elevato valore aggiunto.
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Il 2009 è stato l’anno in cui in Italia si è spento il tradizionale segnale televisivo analogico per quasi il 30% della popolazione e il digitale terrestre ha assunto il ruolo di driver della digitalizzazione delle famiglie italiane. Il passaggio al digitale terrestre nelle prime Regioni interessate ha trainato le vendite di televisori e decoder, privilegiando, tuttavia, le categorie merceologiche di fascia media e bassa. In particolare, in corso d’anno le vendite di decoder esterni ha sfiorato i 20 milioni di unità. La prosecuzione del processo di digitalizzazione nell’intero territorio nazionale e l’avvio delle manifestazioni sportive in programma forniranno sostegno alla domanda di questi prodotti anche nell’anno in corso. Dopo il forte calo riscontrato nella prima parte dell’anno, solo negli ultimi mesi del 2009 sono emersi moderati segnali di ripresa delle vendite in alcuni specifici segmenti dell’offerta, in particolare per i prodotti a maggiore contenuto innovativo. Mirate offerte promozionali attuate dalla Grande Distribuzione hanno in particolare dato impulso a fenomeni di destoccaggio dei magazzini, pur in un quadro di forte sacrificio dei margini. Nel breve periodo si attendono stimoli alla domanda dall’offerta di IDTV ad alta definizione. Nel più lungo periodo l’integrazione di canali tradizionali con tecnologie innovative (rivoluzione 3D in primis), permettendo nuove forme di personalizzazione dei contenuti, guideranno l’evoluzione dell’offerta. Tali dinamiche si inseriranno in un contesto di pressioni competitive più accentuate da parte dei Paesi produttori a basso costo, anche nei segmenti dell’offerta di fascia alta. Più in generale, le indicazioni provenienti dal portafoglio ordini per le restanti tipologie merceologiche segnalano criticità diffuse per l’Elettronica di consumo a tutto il 2010. a cura della Redazione
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Eventi
Da INTEL a E.TECH Experience Torna a Milano la fiera dell’elettrico, con un nuovo nome e aggiornata ai tempi
C’era un vuoto da colmare. Hanno provveduto. Nasce, a Fiera Milano Rho, E.TECH Experience, biennale internazionale dell’Energia, dell’Impiantistica elettrica e dell’Illuminazione, che terrà l’edizione del debutto dal 16 al 19 novembre 2011. Si tratta di un’iniziativa fortemente voluta da Fiera Milano, con la collaborazione strategica di Federazione ANIE e di FME, che segna una discontinuità nel mondo delle manifestazioni professionali di tecnologia. Sarà la fiera dei prodotti, ma anche e soprattutto dei servizi e delle soluzioni per generare energia e portarla negli spazi abitativi e di lavoro dell’uomo, rispondendo così alla sfida più importante del nostro tempo: vivere in modo sostenibile, sicuro ed efficiente. «Sono particolarmente soddisfatto», ha commentato Giampaolo Ferrari, presidente FME in occasione della presentazione della nuova manifestazione. «Il passaggio da Intel a E-tech mi piace: afferma concetti importanti, quali la sicurezza, la nuova
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tecnologia, lo sviluppo, il domani. Ed è un percorso che ci sta nell’evoluzione dei tempi e nei modi. Credo sia straordinario sottolineare la necessità di portare avanti in tale logica questa iniziativa. Credo che sia anche straordinaria questa nuova volontà di dialogare con tutta la filiera. Quale momento migliore della fiera per fare coesione, per avere tutti lì, per cercare di studiare e portare avanti nuove strategie. Quanto mai oggi è necessario essere uniti, insieme, ma poi è difficile realizzarlo: perché la volontà a collaborare, come diciamo tutti i giorni, la dimostriamo nelle nostre rispettive attività però poi, al lato pratico, è difficile concretamente ottenere un risultato di questo tipo. Qui ci sono tutte le basi: si è già aperto un dialogo molto profondo, allargato ed aperto con tutta la filiera, che si è dichiarata disponibile a realizzare tutto ciò che è stato programmato per questo evento».
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Ferrari ha anche ribadito la necessità di sorreggere il “made in Italy”, la sua qualità e la qualità delle aziende che hanno produzioni italiane. «Mi auguro che nella parola promozione ci sia anche questo aspetto: la salvaguardia dei posti di lavoro. Non portiamo via le cose preziose dal nostro Paese. Questa fiera ha rappresentato molto in passato. Penso che tutti dobbiamo sentirci partecipi di questo nuovo progetto e credo che ognuno debba fare la propria parte». Della nuova, o rinata, fiera ha parlato, Enrico Pazzali, Amministratore Delegato di Fiera Milano: «Sarà una mostra della filiera dell’energia all’altezza delle tecnologie più innovative e delle richieste sempre più complesse e sofisticate degli utilizzatori finali. Rappresenta la risposta di Fiera Milano alle sollecitazioni del mercato emerse con chiarezza nell’azione “di ascolto” delle aziende,
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Eventi che abbiamo condotto nella fase progettuale della manifestazione insieme al Comitato Marketing Strategico di ANIE. Si tratta di un evento capace di coniugare la specializzazione merceologica con l’integrazione dei diversi settori della filiera: una mostra multitarget, che si rivolge con la stessa efficacia all’operatore interessato al prodotto come a quello focalizzato sulle soluzioni di sistema». Non poteva, poi, mancare la voce di Confindustria ANIE, cioè quella del presidente Guidalberto Guidi: «I comparti industriali ai quali verrà data visibilità con E.TECH Experience costituiscono una realtà importante nell’economia italiana, con un fatturato di 25 miliardi di euro nel 2009 e con prospettive di sviluppo a medio termine nettamente superiori alla media del settore manifatturiero. Siamo convinti che questo ambizioso evento fieristico potrà soddisfare le esigenze di una molteplicità di operatori, non soltanto quelli più legati alla fase produttiva, ma anche e soprattutto quelli orientati alla ricerca delle soluzioni energeticamente più innovative nel campo dei servizi».
Tre macroaree merceologiche Tre i macrosettori merceologici sui quali si articolerà la manifestazione: - generazione e distribuzione di energia elettrica (E.TECH Experience Energy); - componenti e sistemi per impiantistica elettrica (E.TECH Experience Building); -sorgenti e apparecchi luminosi (E.TECH Experience Lighting).
Una particolare attenzione sarà riservata alla produzione di energia da fonti rinnovabili, sezione della mostra realizzata in collaborazione con Enersolar+ e Greenergy. Questa suddivisione, funzionale ad un’agevole lettura e fruizione della mostra, consentirà ad ogni operatore di individuare con immediatezza il settore e i prodotti di suo interesse. Ma la specializzazione non escluderà la visione di insieme, che sarà anzi valorizzata attraverso aree tematiche, dedicate a soluzioni in contesti d’uso, come ad esempio la città intelligente o la casa ecosostenibile, la cui realizzazione implica necessariamente l’interazione e l’integrazione di diversi prodotti e professionalità. Attenzione alla formazione I workshop animati dalle aziende, che arricchiranno il momento espositivo, ed i convegni di approfondimento dei temi portanti dell’evento (efficienza e risparmio energetico, sicurezza degli impianti, sostenibilità) accresceranno l’interesse degli operatori per la manifestazione, facendone un’importante occasione di informazione e di aggiornamento professionale, oltre che di business. Massimo Poletti
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Pronti a diventare il “numero uno” in Italia Konig: un “re” ambizioso vuole rilanciare la provincia debole dell’impero Sonepar In Francia sono contenti per come va Sonepar Italia? «Non erano soddisfatti di come andava Sonepar Italia e della quota di mercato che deteneva, motivo per cui hanno deciso di dare una svolta». Quindi avete mire e programmi di espansione? «Prima dobbiamo risanare l’azienda, poi penseremo all’espansione». Cosa intende per “risanare l’azienda”? «Se, tenuto conto della situazione economia italiana, un’azienda non ha il conto economico in linea con gli standard europei, Sonepar non è pronta per crescere».
Classe 1964, laurea in ingegneria meccanica, un master in gestione aziendale alla Bocconi, Thilo Konig è direttore generale di Sonepar Italia dal 12 giugno 2009. Ha ricoperto ruoli direttivi presso ENI, Edison, ABB e Fiat. Tedesco di famiglia, ma nato a Milano, sposato, due figli. È consigliere di FME
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Prima intervista a tutto tondo per il direttore generale del grande network di distribuzione elettrica in Italia. «In Francia», dice «non sono soddisfatti del business nel nostro Paese». E lui vuole accontentarli, puntando al venti per cento del mercato.
del concetto della distribuzione, con equilibri di filiera assolutamente inusuali rispetto a quello che troviamo negli altri settori. È sorprendente, ma questo significa che c’è una grande opportunità di evoluzione da cogliere».
Signor Konig, prendiamola alla larga: cosa pensa del mercato elettrico italiano? «La prima cosa che mi viene in mente è che il mercato elettrico italiano è ancora molto tradizionalista dal punto di vista
E che cosa pensa, del nostro mercato, il vertice francese di Sonepar? «È il terzo a livello europeo per volume d’affari, quindi è importantissimo. Ha un’immagine con grandi potenziali di sviluppo».
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Perché le multinazionali, che dominano il mondo del commercio elettrico in Italia, non sono altrettanto forti? «Come dicevo prima, c’è un grandissimo potenziale di sviluppo e crescita. Quello italiano è un mercato molto legato a meccanismi tradizionali, con i loro vantaggi e svantaggi. È fortemente condizionato dall’ambiente culturale italiano, molto diverso da quello nord europeo. E di questo bisogna tenere conto. Dunque tutto questo significa, che una volta risanata l’azienda e capito il contesto culturale in cui operiamo, lo sviluppo in Italia diventerà prioritario». Negli ultimi anni, al vertice di Sonepar ci sono stati diversi avvicendamenti. Prima di lei c’è stato Mazzantini, ma per un breve periodo... «Sì, era previsto».
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Distribuzione Lei, invece, è qui per restare? «Assolutamente sì. Mazzantini aveva un ruolo limitato ad un periodo di transizione ed ha fatto un lavoro egregio. Non poteva e doveva fare delle scelte di medio/lungo termine perché non avrebbe poi potuto gestirle e seguirle. Dunque ha svolto bene alcune azioni fondamentali di ristrutturazione standard e di ridimensionamento dell’organico che erano necessarie. Ma si sapeva che non sarebbero state sufficienti per rimettere la barca in equilibrio. Avesse agito diversamente, avrebbe condizionato le azioni poi fatte». Perché usa l’espressione “non sufficienti”? «Perché quando sono arrivato ho scoperto che bisognava cambiare anche la maniera di lavorare e di concepire il business. Prima non eravamo né carne, né pesce. Sonepar era un consorzio di aziende. Agiva come consorzio e non come azienda, con la pretesa di fare i risultati di un’azienda. E le due situazioni non sono combinabili. Ci siamo trovati di fronte ad un bivio: o rimanere un consorzio, con tutti i rischi del caso, oppure diventare un’azienda. E questa è stata la nostra scelta». In passato la struttura di Sonepar s’identificava pressappoco con i punti cardinali. Ora come bisogna ragionare? «Ci sono ancora i Brand locali acquisiti da Sonepar e deve essere chiaro che i marchi dei nostri distributori locali non spariranno; mai c’è stata questa intenzione, né ci sarà. Questa è un’importante peculiarità di Sonepar. Noi ragioniamo così: tutto quello che è importante per il cliente sul mercato locale viene gestito con riguardo ed estrema attenzione. Desideriamo assecondare i nostri clienti a 360 gradi. Tutto quello che al cliente non interessa e che non vede, perché non fa parte della sua percezione del servizio, siamo liberi di organizzarlo al meglio. Dunque il marchio va salvaguardato, è importante, ancor di più in Italia dove ci sono differenze molto marcate da regione a regione, tra area e area. È un punto di forza della cultura italiana e dunque non va toccato, anzi va rispettato. Al cliente
non interessa come vengono supportati, per esempio logisticamente, i marchi dal punto di vista tecnico, organizzativo, manageriale. Per il cliente conta trovare il giusto servizio, l’interlocutore di fiducia. Dunque, fuori dalle nostre filiali lei troverà sempre scritto Elettroingross, Forel, Femi Rinaldi, Brollo, RER, Mazzi, Migliore, eccetera; le aziende del Team Sonepar Italia». E bisogna poi dire che in alcune regioni non siete presenti... «È un punto dolente, fa parte della strategia del passato. La nostra cultura del business però prevede che là dove decidiamo di entrare vogliamo essere il “numero uno”, altre posizioni non ci interessano. Potremo, in futuro, decidere di non essere presenti in certe regioni, ma dove lo siamo, puntiamo alla leadership. In Italia, tra le entità legali di settore, Sonepar è numericamente la “numero uno”, ma l’obiettivo è un altro: essere leader nelle singole aree locali». La grande distribuzione francese che invade l’Italia in genere lo fa dal Piemonte, per motivi abbastanza comprensibili. Nell’elettrico invece, né voi, né Rexel avete bandierine in quella regione, né in Liguria. Come mai? «Non lo so, ma è evidente che lì siamo assenti e non solo lì. Sulla costa adriatica siamo deboli, se non addirittura assenti, e non siamo forti in Toscana ed Emilia Romagna. Insomma ci sono tante aree dove il potenziale di crescita, per noi, è significativo».
Adesso parliamo della Federazione. Voi c’eravate quando era una Federazione di consorzi, a maggior ragione dovete esserci ora… «Sono d’accordo con Ferrari; sono anche io di natura decisionista e per poter prendere delle decisioni servono persone che possano farlo. Difficilmente, per la natura stessa del consorzio, i gruppi d’acquisto agevolano questa attività. Il consorzio deve servire a sfruttare al meglio il fronte degli acquisti; ma le strategie di un consorzio vengono stabilite da una vasto gruppo di persone, componenti del consorzio stesso. Dunque la vera sfida portata da questo nuovo concetto di Federazione è riuscire a trovare un metodo che permetta di concertare nei tempi più brevi possibili i processi decisionali che vuole intraprendere per attuare le proprie strategie e migliorare le proprie posizioni». E delle Federazioni regionali cosa pensate? «In tutte quelle regioni dove opera la nostra azienda siamo presenti anche nelle strutture locali della Federazione. I segnali devono arrivare da lì; la Federazione nazionale ha il ruolo, poi, di rendere efficaci strategie e decisioni che possono solo essere prese a livello nazionale e, proprio per questo, devono poter consentire di operare il cambiamento. Ma l’operatività quotidiana, a livello di regione, deve essere gestita in loco».
A quale quota di mercato italiano, secondo lei, può ambire Sonepar? E con quale strategia? «Al venti per cento. Noi cresciamo per acquisizioni; successivamente sosteniamo la crescita organica con la corretta gestione dei punti vendita».
Quindi il ruolo che sta svolgendo Ferrari la soddisfa? «Sì, è un profondo conoscitore del settore e decide. Giustamente in certe situazioni cerca di prendere la strada più breve per fare un passo avanti; noi, all’interno di Sonepar Italia, seguiamo una filosofia molto simile, cioè non perdere tempo nel dettaglio, ma, arrivati all’80 per cento delle informazioni utili, agiamo».
State già facendo qualche cosa? Può fare anticipazioni? «No. Come ho già detto, prima di tutto siamo molto concentrati sulla messa in equilibrio dell’azienda e non disperdiamo energia su altro. Per adesso dunque nessun obiettivo specifico».
La Federazione deve avere, secondo lei, uno spiccato peso politico? «Che senso avrebbe se non lo avesse? Questo è stato uno dei grandi punti deboli finora. A Roma, intesa come Governo, oppure nei confronti di Confcommercio siamo ininfluenti, finora».
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Distribuzione Ed eventuali contatti con il mondo ITS possono portare a dei vantaggi? «La massa gioca un ruolo determinante, ma io auspico anche che all’interno della FME, trattandosi di un nuovo cimento, si chiariscano bene quali sono i nostri obiettivi, per capire su che cosa spingere». Argomento attualissimo: le fiere. Ce ne sono molte locali e poi tornerà quella milanese. Sonepar come la pensa? «Partecipiamo. Le reputo interessanti, ma devono essere fatte seriamente. Le vie di mezzo, solo per la presenza, non servono».
I numeri di Sonepar In Italia Fatturato 2009: 462 milioni di euro Filiali: 100 Dipendenti:1.550 Nel mondo Fatturato 2009: 11,9 miliardi di euro Paesi in cui è presente: 36 nel mondo Filiali: 2.014 Dipendenti: 31.440 Quale ritiene sia il vero ruolo di queste fiere territoriali? “La leva fondamentale del cambiamento di questo settore, e forse più in generale del Paese, è sempre una: la formazione e l’informazione. L’estrema frammentazione dei clienti del settore, cioè il nostro pane quotidiano, e il loro livello culturale medio richiede tutti i giorni in maniera molto forte un aiuto. Un supporto costante sulla formazione, un indirizzo sulle scelte da prendere. Prendiamo l’ambito privato e mettiamo a confronto due/tre elettricisti che vengono a casa nostra per fare degli interventi; notiamo spesso tra loro notevoli differenze di professionalità. Proprio perché alcuni non sono preparati sufficientemente, hanno scarsa conoscenza, si affidano ad altri per poi fornire informazioni. Non rispondono in maniera concreta su domande semplici,
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ma tecniche: alle quali un professionista dovrebbe, invece, sapere rispondere univocamente e con competenza. È conseguenza della rapidissima e continua innovazione, sempre più evoluta e sempre più complessa. Penso che le fiere e tutte le attività formative che un’azienda può svolgere siano una risposta al problema per gli installatori e per i clienti in generale». Molti vostri concorrenti le organizzano ed in futuro molte altre potrebbero nascere... «Noi siamo molto concentrati sui nostri obiettivi. Se si vogliono fare una, dieci, cento fiere, così sia. Valuteremo sulla base delle nostre strategie. Credo comunque che le gestioni approssimative delle fiere possano provocare un pericoloso effetto boomerang: e cioè che i produttori, non vedendo la strategia, tendano, per forza di cose, a diventare più selettivi. Chiediamoci sempre e prima di tutto dove stanno i benefici, per produttori e distributori. Il supporto del fornitore è fondamentale; è da lì che nasce la delega per le attività commerciali sul territorio». Ecco dunque un altro tema critico. I rapporti con i produttori. Cosa ne pensa? «Sonepar Italia agisce nei confronti dei fornitori Italiani con delega totale della casa madre francese. Cerchiamo di costruire ed agire in collaborazione con i produttori, costruendo la fiducia reciproca. La collaborazione deve essere costante e costruttiva. Non si può soddisfare ed andare d’accordo con tutti, anche perché si rischia di non soddisfare nessuno ed è, quindi, importante definire una strategia e concentrare gli interessi. Se vogliamo offrire un certo tipo di servizio sul mercato, dobbiamo dedicare tutte le nostre risorse ad offrire il miglior pacchetto possibile, gestendo attentamente le risorse disponibili». In questo senso la Federazione sta battagliando... «È vero, perché il rapporto tra produttori e distributori è ancora sbilanciato in Italia. Prendiamo il rapporto produttore/distributore che c’è nel Food & Beverage.
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Molto diverso dal nostro, ma altrettanto sbilanciato e causa di insofferenza e ricerca di autonomia. Però capisco Ferrari: oggi siamo sbilanciati in senso contrario. Ed è, lo ripeto, limitante. Ci vogliono, invece, i giusti equilibri. Per questo auspico di poter lavorare con i fornitori. Bisogna ridisegnare il giusto equilibrio». Qual è il futuro del mercato della distribuzione elettrica in Italia? «Una razionalizzazione del mercato sta già avvenendo. In futuro non sarà frammentato come lo è ora. Dunque meno attori. Ma la fusione o l’acquisizione richiede un bilancio sano, sintonia all’interno del proprio business, e il potenziale per crescere in fretta e poter accelerare. Lo sviluppo del mercato italiano sta andando in quella direzione e lo farà sempre di più. Come e in quanto tempo avverrà non lo posso dire. Noi cerchiamo di non distrarci nel seguire gli altri. Sviluppiamo, invece, le nostre idee seguendo la nostra visione. La testa la alzeremo a fine anno, per vedere dove siamo arrivati e come siamo posizionati. E poi ricominceremo». Ultima domanda. Ma che cosa è successo in Sonepar Italia? «Qualsiasi azienda ha all’interno della propria realtà aree di miglioramento. Più un’azienda si distrae e più il fenomeno viene amplificato. Sonepar aveva bisogno di un grosso cambiamento per i motivi che ho già elencato in questa intervista. Per come era messa, non poteva proseguire a lungo, qualche cosa andava fatta. Ripeto: non eravamo né carne, né pesce. Spesso accade che non si riesca a cavare il cosiddetto ragno dal buco. In quel caso è forse meglio uscire dalla palazzina, raderla al suolo e ricostruirla da zero. Un po’ come è successo spesso quando sono state fatte grandi svolte. Solo così è possibile riedificare con tecnologie all’avanguardia. È questo che spesso fa la differenza. Sonepar aveva bisogno di un grosso cambiamento. Aveva bisogno di rimettersi in discussione, di essere ricostruita. Noi l’abbiamo rasa al suolo e noi la stiamo ricostruendo, più forte e competitiva che mai». Giancarlo Emanuel
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Un italiano ai vertici europei Marco Casaroli nuovo Presidente di Fegime Europa Marco Casaroli, Amministratore Delegato di Fegime Italia e Vicepresidente della DEI (100 dipendenti e magazzini a Piacenza, Brescia, Modena, Lodi e Vigevano), è il nuovo Presidente di Fegime Europa, una realtà che riunisce oltre 180 grossisti di 15 Paesi, per un fatturato complessivo di circa 4 miliardi di euro. Quali sono le principali responsabilità che avrà, Presidente? «Prima di tutto di contribuire a traghettare fuori dalla crisi le aziende e le organizzazioni che aderiscono a Fegime Europa. È una sfida difficile e nuova, ma se affrontata insieme e nella giusta direzione può portarci a sfruttare importanti opportunità». Qual è il suo programma? «Non è personale, ma comune. Il primo punto è l’acquisizione di una visione unitaria di carattere strategico: in Fegime siamo tanti arcipelaghi che appartengono a realtà differenti, che agiscono su mercati diversi. Questa diversità rappresenta il nostro valore aggiunto. Dobbiamo valorizzare ogni singola nazione in termini sia di marketing, sia di strategia. Vogliamo lavorare per costruire un forte brand europeo senza perdere le specificità e le diversità dei mercati di provenienza. Il secondo punto è l’iniziativa “Fegime Future”, ovvero il progetto di creare una continuità per le nostre aziende traghettando le nuove generazioni imprenditoriali attraverso gli importanti cambiamenti in atto nel nostro mercato».
Quali sono i problemi da affrontare? «Negli ultimi anni abbiamo avuto un forte incremento di ingressi in Fegime Europa, in particolare provenienti dall’Est. Ciò ha determinato sicuramente una spinta positiva in termini di fatturato e di copertura geografica, ma la presenza di Paesi così diversi ci chiama a rafforzare ulteriormente lo spirito di gruppo ed il “sentire comune” di cui parlavo. Un’altra criticità, sul pia-
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no globale, è direttamente collegata alla crisi economica, che ha portato un forte ridimensionamento delle cifre di affari delle diverse aziende e, di conseguenza, tagli dei costi e riassetti organizzativi». Fegime Europa offre strategie comuni per fronteggiare la crisi? «Ci troviamo ad affrontare una crisi che si presenta con tratti specifici e identificativi diversi da Paese a Paese e contro cui non abbiamo una ricetta unica da proporre, se non alcune in-
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dicazioni strategiche che vanno nella direzione dell’efficienza energetica e della green economy». Cosa potete fare come Fegime Europa? «Metterci alla guida di questo cambiamento, sostenendo i nuovi mercati, anticipando le tendenze e, soprattutto, formando gli uomini. Andremo a rafforzare la singola distribuzione dando risalto alle eccellenze e agli esempi di successo che si vanno a delineare nelle aziende dei diversi Paesi. Lavoreremo, inoltre, per creare la visione comune di cui dicevo prima, attraverso il rafforzamento dell’identificazione in un unico brand internazionale». Che futuro c’è per il mercato del materiale elettrico? «Abbiamo la fortuna di appartenere al settore Energia, destinato a crescere enormemente nei prossimi anni. Il passaggio dal petrolio e dal carbone a fonti alternative ha già innescato una serie di meccanismi innovativi che hanno originato nuovi mercati. Oltre alle nuove fonti energetiche, stiamo assistendo alla diffusione del concetto di risparmio energetico, a tutti i livelli. Questo ci fa intuire che l’enorme evoluzione del mercato del materiale elettrico si gioca proprio qui; si tratta di un’evoluzione che non tocca tanto il produttore, quanto l’apparato distributivo. Oggi è vitale essere all’altezza di comprendere il nuovo che avanza». Giancarlo Emanuel
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DME: trent’anni spesi bene Una festa alla presenza di tutto il Gotha elettrico Anche in quella occasione si è disimpegnato con classe. Brigliano è milanesissimo ed orgoglioso di esserlo. La sua azienda ne è lo specchio. Non a caso, quindi, la festa dei trent’anni si è celebrata presso i Chiostri dell’Umanitaria, nel cuore La festa per i 30 anni di DME si è conclusa con un banchetto in un salone affrescato del ’500 dei Chiostri dell’Umanitaria, nel cuore di Milano di Milano. Un piccolo gioTrent’anni è l’età giusta per ap- iello che forse in pochi conoscono, parire maturi, ma ancora suffi- ma che svela anche la forte inclicientemente giovani. Forse è per nazione di Brigliano per l’arte. La questo motivo che la festa della sua collezione di icone è in parte DME (Distribuzione Materiale visibile a chi frequenta il suo uffiElettrico), svoltasi a Milano in cio, ma in occasione della celebragiugno, ha avuto appeal per molti, zione, il patron di DME ha voluto ma soprattutto per il meglio della offrire un banchetto in un salone produzione e della distribuzione affrescato del ’500. Alla serata hanno partecipato cirnazionale e locale. Per uscire dalle sigle, diciamo su- ca 150 ospiti tra cui collaboratori, bito che con la DME tutti identifi- fornitori, consociati di Fegimecano quel magnifico protagonista Consel. che è Aldo Brigliano. Lui stesso «Queste sono le persone con cui abha voluto chiarire che la sua quo- biamo fatto il percorso in questi tre tidianità non è altro che l’applica- decenni e grazie alle quali l’azienda zione di quanto insegnatogli dai è cresciuta ed arrivata dove è oggi», genitori; e che intende tramanda- ha detto Brigliano nel suo breve re a quel tris di figliole che ha già intervento. provveduto ad inserire in azienda. FME era rappresentata all’evento Brigliano è un personaggio dav- dal direttore generale Giancarlo vero prezioso. Sempre affaccen- Profeti ed anche per il nostro giordatissimo, ma sempre disponi- nale è stata un’occasione speciabile per chiunque. Al punto che, le: si trattava dell’esordio ufficiale qualche anno fa, lo hanno pure in una manifestazione pubblica ed coinvolto nella presidenza della è stato distribuito a tutti i parteciFME, in un momento di transizio- panti. ne, davvero difficile, in cui non era Oggi DME è costituita da una sede facile trovare il candidato giusto. principale, situata a Milano, e da
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otto filiali (sei nell’hinterland di Milano e due nel Pavese). Ha novanta dipendenti e circa 18.000 m2 complessivi di magazzino. Accanto all’attività principale di generica distribuzione di materiale elettrico, l’azienda ormai da qualche anno è strutturata nelle seguenti divisioni specialistiche, ognuna con un responsabile tecnico: antenne, domotica e sicurezza, videocitofonia, illuminotecnica, fotovoltaico e automazione industriale. Aldo Brigliano, alla guida della propria azienda, è affiancato dalla figlia Monica, responsabile del Controllo di Gestione, e da Federica, responsabile Marketing e Comunicazione. «Sono fiero di questa continuità famigliare ed aziendale», precisa Brigliano, «e farò di tutto per far sì che questo avvenga nel miglior modo possibile, per dar seguito a quei valori che ho voluto imprimere alla mia azienda e che ci contraddistinguono da sempre». (G.E.)
Aldo Brigliano
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Gewa Italia e le aggregazioni territoriali Delta Electric: un esempio da copiare Si è svolta a Montaperti (Siena), nella seconda metà di giugno, la prima Convention Delta Electric. Oltre agli associati, hanno partecipato Francesco Burresi e Stefano Minali, rispettivamente Vicepresidente e Amministratore Delegato di Gewa Italia, ed i fornitori del consorzio. A Delta Electric fanno capo 17 imprenditori, presenti in 4 regioni (Sardegna, Liguria, Toscana, Umbria), con 51 punti vendita. Il motto del consorzio è: “L’imprenditore è protagonista” e spiega che nelle aziende associate i titolari sono i primi ad essere presenti sul campo. Stefano Minali ha sottolineato quanto Gewa sia attenta ad iniziative come quella di Delta Electric: «Favoriremo la nascita di aggregazioni interregionali tra associati/affiliati, regolamentate da norme ben definite, in modo che non ci siano sovrapposizioni di servizi con Gewa Italia, per far sì che gli associati che ne faranno parte possano operare scelte più capillari ed efficaci in termini di selezione dei fornitori, in modo da ottenere le condizioni commerciali più competitive e consone per quel tipo di territorio. I produttori, di contro, potranno contare su aggregazioni coese sulle scelte effettuate, sapendo che gli impegni sottoscritti verranno rispettati, e potranno approcciare tutti gli associati in modo diretto». Il dibattito è proseguito con l’intervento di Carlo Pancani (Pancani S.r.l. di Pistoia), che ha sottolineato quanto sia importante per un’aggregazione territoriale avere un referente per il gruppo, che coordini le attività in modo che anche i fornitori sappiano
con chi interfacciarsi, come ne è dotata Delta Electric. Massimo Nencioni (Electra Commerciale di Poggibonsi) ha invece chiarito la politica commerciale di Delta Electric: «C’è un gruppo
media/piccola, perché solo federandosi potranno svilupparsi e specializzarsi in modo da garantire ai fornitori partner crescite tangibili dovute a scelte ben precise».
I partecipanti alla Convention Delta Electric
unito di imprenditori che sceglie e si fa scegliere dal fornitore in modo da avere un rapporto paritetico con questo, privilegiando quei fornitori che hanno accordi commerciali sia di “centralizzata”, sia classificati con Gewa Italia». I liguri (Cristina Nadile, della Acerbi di Genova; Giobatta Chiappori, della EF90 di Camporosso; Gian Paolo Scartabelli, della Meci di Sestri Levante) hanno contribuito con la loro testimonianza ad affermare che... «Delta Electric è un’opportunità sia per il distributore, sia per il produttore, di essere parte attiva delle aggregazioni territoriali che rappresenteranno il futuro delle realtà consortili di fascia
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Tutti i produttori presenti hanno evidenziato il bisogno del contatto diretto con imprenditori che quotidianamente si rapportano con la loro clientela e riescono a percepire esigenze, bisogni e nuove tendenze: segnali che provengono dalla base e che da/a una multinazionale non potrebbero giungere in tempo reale. «Per questo», hanno ribadito i fornitori, «vi siamo e saremo vicini in questo vostro progetto». La convention si è conclusa con l’intervento del Presidente di Delta Electric Floriano Gaina (Foel S.r.l. di Massa Carrara). (G.E.)
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Dossier illuminotecnica
Interni in luce L’orientamento del nuovo mercato dell’illuminazione, sull’onda razionale ed emotiva di un mondo rivolto all’energia pulita
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La luce elettrica fa parte delle innovazioni che hanno cambiato completamente il modo di vivere. Potere ciò che si vuole, quando si vuole, di giorno e di notte, all’interno e all’esterno, sul posto di lavoro o a casa: l’illuminazione artificiale è ormai un elemento imprescindibile della nostra vita anche all’interno degli ambienti domestici. Ormai viviamo per la maggior parte del giorno in luoghi chiusi, nei quali la luce artificiale in un soggiorno si aggira tra i 50 e i 150 lux, in una cucina tra i 200 e i 500 lux; in un ufficio luminoso si hanno circa 400 lux, mentre il sole ne emana 30.000; per contro, la sera subiamo un eccesso di illuminazione nel momento in cui si dovrebbe, invece, poter stare al buio. Lo sviluppo sempre più intenso delle sorgenti luminose e la conseguente realizzazione di un’ampia gamma di apparecchi hanno trasformato un “fatto” considerato consueto e scontato in una disciplina completamente autonoma affrontata da specialisti. La tecnologia ha incrementato il numero di scelte possibili; la capacità di controllare sia la qualità, sia la quantità della luce ha portato alla realizzazione di corpi illuminanti capaci di proiettare luce in maniera puntuale e caratterizzante. Secondo l’Assil – l’Associazione Nazionale Produttori Illuminazione, federata Confindustria ANIE, che raggruppa le più importanti e rappresentative realtà dell’illuminazione del mercato italiano – il settore illuminazione è una realtà importante e qualificata dell’industria nazionale e occupa una posizione di rilievo anche a livello internazionale. Le aziende
italiane, favorite da una grande flessibilità tecnologica e commerciale e dalla capacità di reagire rapidamente agli stimoli del mercato, hanno sviluppato prodotti che si sono affermati in tutto il mondo. Con il contributo di alcune aziende, vediamo che cosa accade nel mondo dell’illuminazione. Facendo un po’ di
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luce sul tema tra estetica, tecnologia e ambiente. Il mercato della luce di qualità Fondamentali per il successo di un prodotto sono qualità, affidabilità delle soluzioni proposte, design e innovazione. Creatività e know how convivono nell’industria della luce in-
Dossier illuminotecnica I colori della luce La luce non è sempre uguale. Può essere più o meno bianca, fredda oppure calda. I colori delle cose appaiono differenti, in funzione del tipo di sorgente luminosa utilizzata. Per giudicare e classificare le lampade da un punto di vista qualitativo vengono utilizzati due parametri: la temperatura di colore e l’indice di resa dei colori. La temperatura di colore, espressa in kelvin (K), è un parametro utilizzato per individuare e catalogare, in modo oggettivo, il colore della luce delle sorgenti luminose, che vengono suddivise in tre gruppi, a seconda della temperatura di colore: - da 3.000 a 3.500 K: bianco caldo; - da 4.000 a 5.000 K: bianco neutro; - da 5.500 a 7.000 K: bianco freddo. sieme a rigorose procedure di verifica e di controllo per l’omologazione dei prodotti, secondo le normative europee, al momento dell’immissione sul mercato. Dal secondo semestre del 2008 a tutto il 2009, il mercato di qualità ha risentito, per quanto in tono minore rispetto ad altri settori, della crisi. Timidi segnali di ripresa sono arrivati con il 2010, anno in cui si è palesato un nuovo modo di vivere la “qualità”. Spiega Sebastiano Fregogna, Direttore Commerciale di Firme di Vetro Group: «Nella delicata fase di contrazione delle vendite dovuta alla generale riduzione dei consumi, la qualità del prodotto diventa elemento fondamentale per la stabilizzazione delle variazioni del mercato e per incentivare una eventuale crescita». «Come previsto, dopo la recente applicazione delle Direttive europee relative alle lampade ad incandescenza, l’andamento indica uno sviluppo positivo per tutte le nuove sorgenti a risparmio d’energia, a parziale compensazione delle “vecchie” lampade che, ovviamente, registrano un trend fortemente negativo nelle vendite» afferma Roberto Barbieri, Consigliere Delegato di Osram. Anche secondo Marco Notari, addetto vendite e marketing di Qualitron, avanzano prepotentemente le sorgenti luminose innovative e di qualità, che offrono alte prestazioni illuminotec-
niche, in termini di flusso luminoso e di indice di resa cromatica, con bassi consumi energetici. Insomma: protagonisti assoluti di questo momento sono le lampade fluorescenti e i LED. Dello stesso parere Roberto Mantovani, Product Manager di Flexalighting: «Il mercato sta abbandonando in maniera lenta, ma inesorabile i lidi delle sorgenti alogene, per crescere fortemente nel settore delle lampade fluorescenti, integrate e non, e delle nuove sorgenti luminose a LED». Conclude, sull’argomento, Nino Piredda, Amministratore Delegato di GE Lighting Italia: «Il mercato e la domanda dei consumatori sono cambiati
Giuseppe Maguolo, Responsabile Vendite Domino LED
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molto dai tempi della prima lampadina di Edison: oggi il mercato vive un’inedita attenzione verso il risparmio energetico e il rispetto dell’ambiente. Questo costituisce un grosso driver nella scelta delle sorgenti luminose». Per quanto riguarda gli apparecchi, secondo Luca Belelli, Italy Sales Senior Manager di iGuzzini Illuminazione, il consumatore di oggi non si limita a un concetto generale di qualità e affidabilità, ma è in grado di valutare, e con sempre maggiore consapevolezza, la qualità effettiva di un prodotto, quella qualità che trova traduzione nelle prestazioni che lo stesso, nel tempo, è in grado di proporre e mantenere. Ottimista Carlo Cattaneo, Direttore vendite Italia di Prisma Illuminazione PIL: «Influenzato dalla dirompente entrata in scena del LED e dall’attenzione verso l’efficienza energetica dell’impianto, dovuta a fattori economici e normativi, il mercato della luce di qualità è in crescita, anche se lenta; ma per svilupparsi ha bisogno di una sempre maggiore competenza a livello non solo di costruttori di apparecchi, ma anche di progettisti, distributori e installatori». Severo, invece, il parere di Silvia Zogno, Marketing Department di Simes, che vede però un futuro positivo. Pur affermando che la situazione è difficile, sostiene che la crisi può essere superata attraverso lo sviluppo di nuovi prodotti dalle caratteristiche sempre più performanti. Secondo lei: «Alla fine di questo periodo difficoltoso, il mercato sarà certamente cambiato, soprattutto perché non si potrà auspicare un settore immobiliare fiorente e sostenuto come è stato in questi ultimi decenni. Bisogna creare nuovi spazi e guardare al futuro, anche in chiave di ecosostenibilità». Nel frattempo, la domanda di luce innovativa ed energeticamente efficiente è in continuo aumento, guidata dall’orientamento dei Governi che, in tutto il mondo, emanano Direttive energetiche sempre più severe e restrittive. «La messa al bando delle lampade ad incandescenza è un segnale forte, che ci indica chiaramente
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Evoluzioni tecnologiche La sempre più sentita esigenza di risparmio energetico, la crescente sensibilità ambientale e l’attenzione nei confronti di un’illuminazione meno invasiva sono solo alcuni dei motivi che stanno spingendo i produttori a investire in nuove tecnologie, per ottenere fonti d’illuminazione completamente innovative. Un ampio settore di ricerca è dedicato allo studio degli effetti dei vari tipi di luce sull’organismo umano. Ciò porterà ad utilizzare, anche in ambito domestico, illuminazioni “intelligenti”, in grado sia di adattarsi alle condizioni luminose esterne, sia di produrre luce con caratteristiche diverse in funzione dell’attività quotidiana.
Se si considera che la spesa per l’illuminazione incide per circa un terzo sulla bolletta elettrica nel settore civile e se si tiene conto dell’influsso positivo in termini di umore e sicurezza che una buona luminosità può offrire, si comprende come la razionalizzazione della luce sia uno degli obiettivi primari da perseguire. L’evoluzione tecnologica ha portato alla disponibilità di valide e differenti alternative a risparmio di energia. Oggi è possibile scegliere le lampade alogene, che assicurano un risparmio del 30% rispetto alle tradizionali lampade ad incandescenza ed offrono anch’esse una luce brillante e calda; oppure orientarsi verso le fluorescenti compatte, che sono quasi il simbolo del risparmio energetico, oggi disponibili in differenti forme caratterizzate anche dalla miniaturizzazione, da differenti potenze e da diversi attacchi. Senza dimenticare le svariate tonalità di luce disponibili, da quelle più fredde a quelle più calde. Per i produttori di sorgenti, la soluzione più innovativa è rappresentata dai LED, ormai reale alternativa all’incandescenza. I loro vantaggi sono sicuramente la lunghissima durata e un elevato risparmio di energia. Inoltre, i LED sono sempre più potenti e con indici di resa cromatica sempre più alti. Marina Rossi, Marketing & Communication di Khatod, azienda da sempre impegnata nello studio e nello sviluppo di soluzioni ottiche dedicate a questo tipo di sorgenti, afferma: «Le nostre lenti sono una risposta adeguata all’esigenza di risparmio energetico e di ecosostenibilità, con un costante miglioramento del rapporto resa luminosa/energia consumata e una riduzione di dimensioni che favorisce notevolmente il campo delle applicazioni». Anche secondo Nino Piredda: «… il maggior cambiamento arriva dalle tecnologie a stato solido, LED e OLED in primis, che vengono poi impiegate in tutti i prodotti derivati: faretti, nastri luminosi, lampadine. I LED sono prodotti elettronici, che beneficiano di processi produttivi convenienti e che hanno un’aspettativa di resa molto elevata».
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Sebastiano Fregogna, Direttore Commerciale di Firme di Vetro Group
la direzione in cui spingerci. A livello nazionale, poi, sono entrate in gioco anche leve finanziarie e meccanismi d’incentivazione rivolti ad aziende o comunità, ad esempio l’attività delle Esco o i Certificati Bianchi, che hanno permesso a molti Enti e aziende di attuare iniziative “verdi”. Enel e altre società di fornitura di energia elettrica hanno distribuito gratuitamente milioni di lampadine a basso consumo. Questo è solo un esempio di iniziative che puntano a cambiare le abitudini degli utilizzatori e a sensibilizzare all’utilizzo di fonti di illuminazione a minore impatto ecologico. Grazie alle Direttive europee occorre iniziare a concepire l’illuminazione in modo differente, con fonti luminose alternative che sfruttano tecnologie più sostenibili» è la precisazione di GE Lighting.
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Il rapporto risparmio/ambiente Stiamo dunque vivendo un cambio generazionale della tecnologia che, con la dismissione della lampada ad incandescenza, darà sempre maggiore impulso all’utilizzo del LED quale sorgente di luce negli apparecchi di illuminazione. Sostenere un approccio rispettoso dell’ambiente diventa un modo per garantire condizioni di benessere con un ridotto consumo di risorse ambientali e un basso livello di inquinamento. Nell’era del risparmio energetico è, infatti, fondamentale non tralasciare il contenimento dei consumi, proiettato non solo nella diminuzione dei livelli di illuminamento o del numero dei punti luce, come talvolta si pensa, ma orientato più che altro alla scelta scrupolosa di quelle tecnologie che rispettano tanto l’efficacia quanto i consumi. Ad oggi le lampadine ad incandescenza costituiscono circa l’85% del parco installato in Italia. Con un’ipotesi di una loro sostituzione dell’80% con le corrispondenti lampadine a risparmio di energia, il potenziale di risparmio totale derivante sarebbe di almeno 4 TWh (4 milioni di kWh) equivalenti a 2.000 tonnellate di CO2, ovvero la stessa quantità che emetterebbe un’automobile di media cilindrata percorrendo 12,5 milioni di chilometri, circa 326 volte il giro della Terra (1 kWh = 0,5 kgCO2; 1 km = 160 gCO2). Il legame tra consumi energetici e ambiente è come si vede molto stret-
Luca Belelli, Italy Sales Senior Manager di iGuzzini Illuminazione
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Dossier illuminotecnica Tabella 1: Consumi indicativi per una luminosità equivalente a quella di una lampadina tradizionale da 100 W utilizzata per 8 ore/giorno Tipo Incandescenza Alogena Elettronica LED
€/giorno
€/anno
€ 0,16 € 0,11 € 0,032 € 0,019
€ 58,40 € 40,15 € 11,68 € 7,00
to: sostituire le lampadine ad incandescenza con quelle più “risparmiose” significa ridurre il consumo di energia, costruire meno centrali elettriche e dunque ridurre le emissioni di anidride carbonica e altri gas inquinanti. Efficienza energetica: le previsioni di crescita Il settore dei sistemi d’illuminazione ad alta efficienza crescerà del 6% nel quinquennio 2011-2016 nei Paesi dell’Unione Europea: è questa la previsione pubblicata nel recente rapporto Frost & Sullivan (giugno 2010). Secondo lo studio, il settore dell’illuminazione ad alta efficienza raggiungerà un fatturato di circa 1,6 miliardi di euro entro il 2016. La crescita sarà guidata dalle nuove tecnologie per l’illuminazione efficiente, come le lampade fluorescenti compatte (CFL) e i LED. Secondo la ricerca, nel periodo 2011-2012 il tasso di crescita del fatturato delle lampade a LED in Italia sarà pari al 25%; per le tecnologie CFL la crescita prevista per il periodo 2011-2016 è di circa il 4 percento. A rafforzare le ipotesi degli studi di mercato, intervengono alcuni fattori di rilievo: la crescente attenzione dei consumatori nei confronti delle tematiche di risparmio sui costi; la diffusione della cultura di rispetto per l’ambiente; il sempre maggiore coinvolgimento del consumatore finale nell’adozione rapida e consapevole delle tecnologie innovative che apportano sensibili miglioramenti alla qualità della vita. E se il principio fondamentale secondo cui vengono scelte le lampada è spesso l’estetica, anche la sicurezza ed il risparmio energetico cominciano
a giocare un ruolo essenziale nell’acquisto. In altre parole, oltre a cercare il bell’aspetto, sempre più si richiede che la bellezza sia anche sostenibile ecologicamente, ossia che tenga conto dei valori etici legati al risparmio energetico. Ma nelle “due Italie” c’è una differente sensibilità verso il risparmio energetico e, quindi, verso l’ecosostenibilità? I pareri sono discordi. C’è chi sostiene, come Giuseppe Maguolo, responsabile vendite Italia di Domino LED, e Luca Belelli, di iGuzzini Illuminazione, che l’attenzione verso questi valori sia uniforme in tutto il Paese, con un interesse ormai generalizzato e trasversale in tutta la filiera. Come conferma anche Roberto Mantovani: «L’ecosostenibilità, anche sulla scorta di una campagna mediatica di sensibilizzazione dell’opinione pubblica continua, incontra un estremo interesse da parte del mercato, senza particolari differenziazioni geografiche». Più precisa è Silvia Zogno: «Non è facile individuare una regione che sia più o meno attenta di altre perché la distribuzione in Italia è strutturata per lo più in gruppi costituiti da realtà a copertura interregionale. La sensibilità o meno del mercato al tema dell’ecocompatibilità e del risparmio energetico diventa pertanto una risposta più legata al gruppo stesso, piuttosto che al territorio. L’utente finale invece, indipendentemente dalla zona geografica, sembra essere ancora poco sensibile all’argomento». Viceversa, secondo Sebastiano Fregogna, nel Nord si avvertono di più i sintomi di una percezione dell’argomen-
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to. Anche se per ora risulta assente la richiesta specifica da parte del cliente finale. Dello stesso parere è Carlo Cattaneo: «Indubbiamente esiste ancora una differenza tra Nord e Sud del Paese, dovuta più che altro al diverso potere di acquisto. La differenziazione, però, si sta riducendo per effetto della presenza di distributori interregionali e gruppi. Inoltre, le normative che regolamentano il cosiddetto “inquinamento luminoso” e l’efficienza energetica delle nuove costruzioni sono ormai uniformate a livello nazionale e quindi, in generale, tendono a uniformare anche le necessità di impianto». Le esigenze più sentite Ci sono alcuni aspetti di rilievo avvertiti dagli operatori del settore illuminotecnico e ancora irrisolti. Per esempio, una progettazione qualificata di tutto quanto concorre all’illuminazione di un ambiente o di un’opera: i benefici apportati da un buon progetto di luce sono tangibili e si manifestano in differenti ambiti. Occorre anche trovare una tecnologia illuminante in grado di soddisfare tutte le richieste di luce. La tendenza generale, secondo i nostri interlocutori, consiste prevalentemente dalla continua ricerca di innovazione su più fronti, dalle ottiche alle sorgenti, dai materiali alle finiture, dalle tecnologie alla distribuzione. Innovare per competere, e di conseguenza uscire da una situazione di generale stallo, sembra poter essere
Alessandro Bandera, Responsabile Marketing Italia di Ing. Castaldi Illuminazione
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Roberto Barbieri, Consigliere Delegato di Osram
la vera chiave di volta. Chi fa ricerca e sviluppo specifico del settore sa di dover fronteggiare le nuove situazioni che si propongono e di dover dare delle risposte immediate e adeguate, sempre di alto livello, migliorando i contenuti dei prodotti, orientando la progettazione verso elementi funzionali ed ergonomici accostati a valori di qualità costruttiva ed estetica. Precisa in proposito il Responsabile Vendite Italia di Domino LED: «L’esigenza principale è sempre quella di avere a disposizione una tecnologia in grado di soddisfare tutte le richieste di luce». Aggiunge e precisa Nino Piredda: «L’illuminazione nel suo complesso sta migrando da una mera esigenza di illuminare un ambiente, un piano di lavoro o un edificio, verso una cultura dell’abbellimento, del benessere e di altre funzioni ottenibili con la luce. In passato, la progettazione di un edificio non comprendeva il progetto illuminotecnico, se non con il piazzamento dei punti luce e la scelta delle plafoniere. I capitolati di costruzione ora comprendono la voce di spesa del lighting designer, che progetta l’illuminazione negli ambienti secondo nuovi criteri, evidenziando esigenze di versatilità, affidabilità, durata, qualità della luce, intensità luminosa e consumi delle sorgenti luminose». Infine, secondo Roberto Mantovani: «Relativamente al settore dei LED, soprattutto da parte di installatori e clienti finali, si sente un certo bisogno di semplificazione nella gestione (alimentazione e controllo) degli apparecchi».
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Luce e distribuzione I grossisti di materiale elettrico sono importanti player del mercato dell’illuminazione. Molti di loro hanno già investito o stanno investendo nella realizzazione di show room specializzati, rivolti sia ai professionisti del settore, sia al consumatore finale. E per diffondere la cultura illuminotecnica, prestano grande attenzione anche alla formazione, così da essere in grado di fornire soluzioni “di valore”. Tutti i nostri interlocutori credono in una struttura altamente organizzata, che elabora le linee guida della filosofia aziendale, pianifica corsi di aggiornamento e percorsi informativi, con l’obiettivo di valorizzare e sensibilizzare il mercato sugli argomenti legati alla cultura della luce. Puntualizza in proposito Alessandro Bandera, Direttore vendita Italia della Ing. Castaldi Illuminazione: «Noi proponiamo 3 tipologie di corsi brevi di formazione: evoluzioni delle normative; progettazione con Dialux; progettazione
Nino Piredda, Amministratore Delegato di GE Lighting Italia
dell’illuminazione dei giardini. Soprattutto l’ultimo corso, cavallo di battaglia storico di Castaldi, è molto apprezzato perché permette di valorizzare in breve la formazione fatta. I corsi sono solitamente di 3 ore e vengono svolti presso la sede del grossista, anche in orario serale». Aggiunge Luca Belelli: «iGuzzini Illuminazione ha sempre creduto e investito nell’attività di formazione. Già negli anni
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’70 era usuale organizzare incontri con questa finalità. Dopo oltre trent’anni di esperienza consideriamo la proposta di cultura illuminotecnica particolarmente utile ai fini della creazione di un unico linguaggio comune, quello che dà voce alla conoscenza della luce. La nostra è una formazione differenziata e locale, che abbraccia temi che riguardano sia i prodotti, sia la loro applicazione, e il modello di diffusione è quello dei meeting in zona o in casa madre». Anche Osram realizza materiale informativo a supporto dei nuovi prodotti e delle nuove tecnologie lanciate sul mercato e affianca un’attività di formazione/informazione. Spiega Roberto Barbieri: «Tale attività viene realizzata attraverso seminari tecnici dedicati e attraverso il supporto dei nostri specialisti che oggi sono in grado di offrire anche un servizio di “audit energetico”, cioè di fornire, a chiunque voglia creare un impianto di illuminazione efficiente e volto al risparmio energetico, un’analisi del potenziale risparmio, attraverso la sostituzione con sorgenti o sistemi efficienti, in termini economici, energetici e di CO2. Inoltre, realizziamo corsi dedicati ai differenti target del settore presso il “Light studio” di Treviso, un centro di eccellenza in tema di innovazione. Lì è possibile vedere e provare quali sono i sistemi intelligenti di gestione dell’illuminazione; è quindi possibile “giocare” con la luce». In più, Carlo Cattaneo aggiunge che in Prisma Illuminazione PIL si attribuisce molta importanza alla competenza e capacità della rete vendita, sempre più costituita da agenzie dedicate al mondo della luce o, se generaliste, dotate di strutture specializzate. Il grossista percepisce che il processo di elevazione delle competenze riveste un ruolo strategico che coinvolge tutti i livelli della filiera; in diversi casi si avverte la disponibilità di condividere gli sforzi necessari a portare avanti l’impegno. E per Firme di Vetro «… il mondo del prodotto per l’illuminazione decorativa d’interni è caratterizzato da problematiche di natura molto diversa che intersecano, contemporaneamente, fonda-
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Dossier illuminotecnica Cronaca di una fine annunciata Il 24 marzo 2009, la Commissione Europea ha pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale il Regolamento 244/2009/CE che prevede l’eliminazione graduale dal mercato delle lampade ad incandescenza. Le tradizionali lampadine, ancor oggi le più diffuse, utilizzano una tecnologia sviluppata nel 1800 e ormai ampiamente superata dal punto di vista del risparmio energetico. Esse, infatti, trasformano in luce solo un 5% dell’energia impiegata, il resto viene disperso sotto forma di calore. L’Unione Europea ha deciso di “pensionare” i vecchi corpi illuminanti ad incandescenza perché siano gradualmente sostituiti dalle nuove lampade più efficienti, con grandi risparmi di energia e conseguente riduzione di inquinamento. menti scientifici dell’illuminotecnica e artigianalità delle lavorazioni artistiche; un’azienda come la nostra deve comprendere l’importanza imprescindibile di fornire al distributore il supporto e la specializzazione necessari per il corretto utilizzo del prodotto e per la giusta comprensione del suo valore intrinseco». Infine, il parere di Simes: «La nostra politica aziendale si basa sul rispetto e sull’apprezzamento costante nei confronti di chi vuole lavorare con noi. Creare e rinforzare una sorta di partnership è l’approccio che sviluppiamo e manteniamo con coloro che decidono di condividere le nostre idee e la nostra filosofia». Le strategie distributive Ma cosa fanno i produttori, di lampade e di sorgenti, per essere apprezzati dai distributori? Innanzi tutto, offrono margini interessanti e prodotti di alta qualità: un’accoppiata vincente, che permette di evitare la trappola della pura competizione sul prezzo. Poi, tutti i nostri interlocutori sono concordi nell’affermare di avere sempre sostenuto e affiancato i protagonisti della distribuzione tramite numerose e diverse iniziative, coinvolgendoli come partner. Ed il successo di uno è anche il successo dell’altro. In sostanza, la filiera dei distributori di materiale elettrico è consapevole degli investimenti fatti sul mercato dai produttori e riconosce loro competen-
za e serietà professionale. E anche i grossisti che hanno investito nell’illuminazione hanno dimostrato ampiamente il loro grado di professionalità nel realizzare strutture con un elevato grado di eccellenza, preoccupandosi anche di eventi e campagne locali,
Roberto Mantovani, Product Manager di Flexalighting
capaci di coinvolgere gli installatori della loro area di influenza. Molte imprese che operano nella distribuzione di questi materiali a livello globale sono consapevoli del fatto che il lighting è uno dei mercati in crescita, con richieste di applicazioni sempre più specifiche e innovative. I produttori sono tutti fautori di un rapporto di partnership, per affrontare un mercato che offre tassi di crescita elevati. E questo con prodotti sempre più innovativi e facilmente in-
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stallabili, così da favorire il sell out del distributore. A questo proposito, Osram conferma il ruolo chiave della distribuzione di materiale elettrico nella propria strategia commerciale: «Attraverso i nostri partner distributori intendiamo diffondere tecnologia e innovazione per consolidare la nostra posizione di vertice nel settore. Le attività di comunicazione e informazione assumono un ruolo sempre più importante, anche e soprattutto nel presentarci in qualità di fornitore di soluzioni e non solo di sorgenti luminose». Anche in Castaldi si sostiene l’importanza del grossista di materiale elettrico: «Riteniamo che il ruolo della distribuzione sia fondamentale per la crescita della nostra azienda. Abbiamo aperto un dialogo con gran parte dei nostri clienti per la definizione di accordi che tutelino la marginalità del grossista/partner di canale». Secondo Roberto Mantovani, per Flexalighting la strada è quella della presenza al fianco del grossista nel cercare di soddisfare le esigenze del suo lavoro, interpretando le richieste di prodotto generate dal mercato: per crescere in direzione della massima competitività e concretezza. Chiude questa carrellata il parere di GE Lighting, che affianca i protagonisti della distribuzione con un team di “specification engineering” che si deve occupare di prescrizione, formazione, stimolo della domanda a valle e supporto; in altre parole, consulenti illuminotecnici a disposizione dei clienti, siano essi grossisti, progettisti o installatori: «Tramite i distributori facciamo formazione con sessioni di training pratico, in classi formate da distributori (parte tecnica e reparto vendite), grossisti e loro installatori, oltre che da architetti e progettisti in genere. All’interno degli spazi espositivi dei grossisti abbiamo poi una presenza di demo box, video, materiale di marketing e formativo a supporto delle vendite, che permette una corretta informazione sui prodotti e sulle tecnologie». Roberto Corti
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Distribuzione
Quando la lampadina sbarca su Internet esplode il mercato La svolta dell’e-commerce Spesso, erroneamente, si considera Internet innovativo, ma non sufficiente a sostituire il contatto umano. Che percentuale del vostro business è telematica? «Attraverso l’e-commerce abbiamo superato il 60 per cento del nostro fatturato. Ovviamente ci abbiamo creduto da subito ed abbiamo investito sul sito. I numeri sono importanti». Non è poco, ma a chi serve? «A grossisti ed installatori; anche per riconoscere un articolo, vedere come è fatto, conoscere le caratteristiche. È aperto a tutti, anche a chi non è cliente».
I fratelli Carlo ed Elisabetta Colombo, titolari della Casa delle Lampadine
La Casa delle Lampadine è una azienda torinese; nata nel 1939 come negozio generalista di materiale elettrico. Nel tempo si è specializzato sempre più verso la lampadina, quella introvabile oppure il ricambio. A gestirla sono i fratelli Colombo, Carlo ed Elisabetta.
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(stock, confezione, scarsa movimentazione) il distributore di materiale elettrico non teneva. Oppure necessitavano tempi di reperimento troppo lunghi. Noi, dando un servizio con consegna in 24 ore anche solo di un pezzo, fuori confezione, siamo riusciti a catturare l’attenzione di molti».
Da semplice negozio di quartiere a punto di riferimento per l’Italia intera e non solo. Cosa è successo? «Ci siamo evoluti seguendo la necessità - di grossisti e installatori - di reperire lampade che per motivi vari
Fin qui siamo ancora abbastanza nella normalità. Poi arriva Internet... «Effettivamente l’e-commerce ha significato la svolta. Ormai siamo partiti da otto anni ed ovviamente il nostro sito è in continua mutazione e rinnovamento».
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E in futuro, che novità apporterete? «Faremo le edizioni internazionali: prima in inglese, poi in spagnolo e via via altre lingue. Per ora la vendita all’estero non dà ancora risultati importanti, lì possiamo davvero allargarci». Dunque il vecchio caro banconista, il topo di magazzino che si aggira tra gli scaffali, cambierà mestiere? «Si trasformerà: preparando le spedizioni oppure ricevendo gli ordini via Internet, fax, telefono. Noi, comunque, attività di banco ne abbiamo ancora parecchia, al punto da tenerlo attivo». Come si definirebbe: un grossista, uno specialista, un dettagliante? «Un prestatore di servizio. Perché la
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Distribuzione lampadina non è un genere introvabile. Però, io accorcio i tempi. Faccio produrre, su disegno, lampade obsolete o con tensioni particolari. E per tutto quel che vale la pena di attrezzare una macchina per costruire noi siamo in grado di dare risposte. Oppure per ovviare a necessità che non sono più attraenti per la grande produzione». Naturalmente siete una manna per l’illuminotecnica, vero? «Sì, nell’ultimo anno c’è stato un cambiamento epocale. Fino a due, tre, quattro anni fa chi era più attento al basso consumo era una mosca bianca; ora, con un cambio di cultura sorretto da grandi operazioni di marketing, si è generata una domanda fortissima. La gente fa attenzione a quel che si mette in casa. E poi ci sono le normative, c’è attenzione per il basso consumo». Dulcis in fundo, il LED. “Beh, qui si è veramente scatenata la ricerca e neppure immaginiamo dove si possa arrivare: per il LED, per il basso consumo, per la fluorescenza”. Come se la passa la vecchia lampadina? «Ha ancora uno spazio, ma sempre
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più piccolo. Se fino ad un anno fa il rapporto tra incandescenza e basso consumo era 8 a 2, ora non si è proprio invertito, ma ci siamo molto vicini. Chi ha fatto scorte di incandescenza non dico abbia sbagliato, ma certo ora si trova un po’ spiazzato». E il LED cresce! «Sì, in tempi velocissimi. Al momento nel nostro business conta almeno per il dieci per cento, ma ripeto, la crescita continua ad essere esponenziale».
Il suo rapporto con i produttori è problematico, come per gli altri distributori? «Noi abbiamo rapporti con tutti. Per noi non esiste il problema del rispetto della filiera, non mi sento certo scavalcato dalla vendita delle lampadine nella grande distribuzione. Il valore del mio lavoro d’altronde non è sui grossi volumi». Quindi, a dispetto del concetto che la grande distribuzione ammazza i piccoli, voi siete una nicchia in crescita? «Sì, per noi l’e-commerce si è rivelato la vetrina migliore. Dunque ci contiamo molto. Vorrei che attraverso questo sistema si potesse trasmettere anche cultura. In parte già lo facciamo, anche se in maniera ancora sintetica, per le lampade innovative». Dunque si può vivere di sole lampadine? «L’innovazione toglierà sempre più spazio al ricambio. Di contro, noi dobbiamo allargare il mercato, ampliando il raggio di vendita e parlando ovviamente altre lingue». Giancarlo Emanuel
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Imprese
La nuova dimensione della luce OLED: la luce intelligente non è mai stata così flessibile
L’illuminazione realizzata con la tecnologia OLED, grazie all’assenza d’abbagliamento, è ideale per applicazioni in abitazioni, musei, ristoranti ed hotel
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La nuova tecnologia OLED è stata la protagonista dell’incontro: “Organicamente luminosi. La luce intelligente non è mai stata così flessibile: gli OLED”, organizzato da Osram, nella splendida cornice del Museo della Scienza e della Tecnologia di Milano. Da sempre consapevole della propria responsabilità ambientale, la multinazionale dell’illuminazione ha dato vita ad un momento di confronto sui futuri scenari dell’illuminazione, cui hanno preso parte Roberto Barbieri, Consigliere Delegato di Osram S.p.A., con il contributo di Carlo Bogani e Alessandro Cilano, della divisione Osram Opto Semiconductors, Aldo Cingolani, Direttore Generale dello Studio Giu-
giaro Architettura, e Giorgio Di Tullio, docente di disegno industriale. L’obiettivo dell’incontro era quello di stimolare un dibattito sulle nuove prospettive che gli OLED offriranno ad architetti, progettisti e designer dell’illuminazione: potenzialmente qualsiasi oggetto, infatti, potrà trasformarsi in una sorgente luminosa, coniugando flessibilità ad alti standard estetici, senza trascurare la sostenibilità. Così ha dichiarato Roberto Barbieri: «Il futuro della luce appartiene a questi diodi organici ad emissione luminosa, in grado di offrire possibilità creative mai sperimentate prima, trasformando la luce in un’esperienza da vivere». In quest’ottica si è inserito anche
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l’intervento dell’architetto Aldo Cingolani che, attraverso la propria esperienza, ha illustrato come l’innovazione tecnologica nell’ambito dell’illuminazione stimoli la creatività nei progetti architettonici su grande scala. Con gli OLED, l’architettura potrà guadagnare un nuovo materiale da costruzione che potrebbe trasformare la percezione dello spazio e della luce. Accanto a questa visione, quella di Giorgio Di Tullio che ha svolto alcune riflessioni relative a come il passaggio dalle vecchie alle nuove tecnologie di luce potrà influenzare le relazioni tra le persone e con gli oggetti. Gli OLED, infatti, offriranno infinite possibilità di fare luce in quanto qualsiasi oggetto (elementi di arredo, pareti, soffitti, finestre e molto altro) potrà trasformarsi in una vera e propria sorgente luminosa. Che cos’è l’OLED OLED è l’acronimo di Organic Light Emitting Diode, ovvero diodo organico ad emissione di luce. Grazie alla loro luce calda, delicata e priva di abbagliamento, gli OLED
Ogni anno Osram investe il 6,6% del suo fatturato; per il settore degli optosemiconduttori questa percentuale sale al 18%
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Imprese scia alta, per l’architettura, gli hotel e ristoranti, gli uffici, le abitazioni ed i punti vendita. Il pannello è caratterizzato da una superficie luminosa tonda, del diametro di 80 mm e appena 2,1 mm di spessore, per un peso complessivo di 24 g. Grazie ad una efficienza luminosa di 25 lm/W, questa sorgente supera gli standard delle tradizionali lampade alogene. La sua temperatura di Gli OLED sono in grado di produrre particolari effetti, offrendo un’ampia gamma colore Warm di colori e forme White è simipossono essere utilizzati in diffe- le a quella di una lampada ad incanrenti applicazioni: in campo deco- descenza (2.800 K, CRI > 80) e riunirativo, architetturale, commerciale. sce in un’unica sorgente la possibilità Inoltre, sono in grado di produrre di creare un’illuminazione funzioparticolari effetti grafici, offrendo nale o d’atmosfera. È quindi ideale, un’ampia gamma di colori e forme. grazie ad un’illuminazione priva di Ad oggi la prima sorgente luminosa abbagliamento, per applicazioni in OLED commercialmente disponibile abitazioni, musei, ristoranti ed hotel. è Orbeos, proposta da Osram Opto Semiconductors, che rappresenta solo Nuove possibilità di design un primo sviluppo dell’enorme po- per architetti e progettisti tenziale ancora inespresso per un’il- La tecnologia OLED allarga gli luminazione funzionale di qualità. orizzonti del lighting design, consentendo la creazione di effetti Risparmio di energia, elevata particolari, come cieli stellati o qualità della luce e design illuminazione di aree delimitate. Luminoso, sottile, privo di abba- Orbeos si colloca nella fascia alta gliamento e dalla luce calda: tutto del mercato delle sorgenti luminose, questo è Orbeos. Questa sorgente non solo grazie alle caratteristiche luminosa, infatti, è particolarmente tecniche che lo contraddistinguono, adatta all’impiego in progetti di fa- ma, soprattutto, grazie all’incredi-
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bile varietà di effetti che consente di creare e di applicazioni possibili. È la combinazione concreta tra risparmio di energia ed estetica.
Campione di durata Orbeos può essere acceso e spento istantaneamente, è dimmerabile e, a differenza dei LED, la gestione del calore è più semplice. Il pannello non contiene mercurio ed è privo di emissioni UV/IR. Ha una luminanza, di 1.000 cd/m2, generata con una potenza inferiore ad 1 W. In condizioni ideali assicura una durata di circa 5.000 ore. È disponibile con una superficie in vetro smerigliato ed i pannelli possono essere facilmente montati attraverso contatti a molla. I continui investimenti in Ricerca & Sviluppo da parte di Osram consentiranno in futuro di sfruttare a pieno le infinite possibilità applicative degli OLED come sorgenti luminose flessibili e trasparenti, offrendo così nuove occasioni per creare un’illuminazione d’effetto e di design. a cura della Redazione
Luminoso, sottile, privo di abbagliamento e dalla luce calda: tutto questo è Orbeos
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Imprese
Illuminare nel rispetto dell’ambiente SIMES premia i migliori progetti di luce che salvaguardano il pianeta
La sede della Simes a Corte Franca in provincia di Brescia
Impegno per l’ambiente Sostenere un approccio compatibile rappresenta il modo per garantire condizioni di benessere con un ridotto consumo di risorse ambientali e un basso livello d’inquinamento: indirizzare il settore dell’edilizia e dell’architettura in tal senso significa, pertanto, agire nel pieno rispetto sia delle esigenze dell’uomo, sia di quelle
dell’ambiente. Con questo concorso Simes desidera offrire un contributo concreto affinché l’emissione di CO2 sia ridotta di 25.000 tonnellate, valore calcolato sulla base di un’ipotesi di 1.000 progetti pervenuti. Dopo oltre 10 anni di attività volta alla ricerca e allo sviluppo di apparecchi a LED ad altissimo rendimento e dalle prestazioni indiscutibilmente eccellenti, l’azienda bresciana può vantare oggi un catalogo prodotti ingegnerizzati per la quasi totalità con sorgenti LED. Perseguendo l’importante obiettivo di riduzione delle emissioni di CO2, intende farsi portavoce di istanze volte al coinvolgimento della Comunità Europea a favore dell’utilizzo di apparecchi illuminotecnici ingegnerizzati con LED. Il concorso s’inserisce perfettamente in tale contesto di sensibilizzazione all’impiego di prodotti con tecnologia LED, per migliorare l’efficienza energetica degli edifici.
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Azienda specializzata nella produzione di apparecchi di illuminazione per esterni, Simes ha recentemente presentato una nuova iniziativa, potenziando il proprio impegno nell’ambito dell’illuminazione ecocompatibile con l’istituzione del concorso: “Progetto luce ecosostenibile”, che si pone l’obiettivo di salvaguardare il pianeta attraverso la riduzione delle emissioni di CO2 in atmosfera, il miglioramento dell’efficienza energetica degli edifici, la sensibilizzazione all’uso di apparecchi LED.
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Il concorso Dal 29 giugno 2010, compilando l’apposito modulo sul sito www.simes.it, potranno essere presentati entro il 31 gennaio 2011 tutti i progetti che abbiano nel proprio piano di illuminazione almeno il 75% di apparecchi a LED Simes. Nel bando del concorso sono individuate tre categorie di premiazione, per ognuna delle quali verrà selezionato un solo progetto vincitore: 1) per lo studio di progettazione che ha realizzato il miglior progetto LED Simes nell’anno 2010, ove per progetto realizzato si fa riferimento all’avvenuta installazione di apparecchi di illuminazione LED Simes (Progetto Generico); 2) per lo studio di progettazione che ha realizzato il miglior progetto commissionato LED Simes, ovvero per il miglior progetto illuminotecnico con termini di realizzazione posteriore alla data di chiusura del concorso (Progetto Generico); 3) Per lo studente/gli studenti iscritti a corsi di Laurea di I° livello (Laurea di base) e di II° livello (Laurea Magistrale) delle Facoltà di Architettura, Design (o Disegno Industriale) e Ingegneria degli Atenei ita-
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Imprese liani. La partecipazione al Concorso avviene attraverso la presentazione di progetti illuminotecnici che prevedano l’utilizzo di apparecchi di illuminazione ingegnerizzati con LED Simes per almeno il 75% del totale (Progetto a tema). Tema delle ricerche e/o dei progetti illuminotecnici dovranno essere le aree urbane intese come: aree pedonali, aree verdi, edifici, vie, piazze, strade, monumenti e complessi monumentali, centri storici. Simes ha deciso di coinvolgere nel concorso solo progettisti e studenti perché sono queste figure professionali ad avere le competenze e le conoscenze adeguate per interpretare al meglio la luce utilizzando apparecchi a LED, coniugando in modo efficace una buona progettazione illuminotecnica con una sapiente ricerca del risparmio energetico. Progettisti italiani e stranieri, nonché studenti delle diverse facoltà italiane del settore, avranno così l’opportunità di “mostrare e dimostrare” ad una giuria selezionata ed esperta, presieduta dal prof. arch. Gianni Forcolini, quanto le proprie abilità progettuali possano essere coniugate anche con una spiccata sensibilità al risparmio energetico e all’ecosostenibilità. Luce per l’architettura Simes produce da oltre 35 anni apparecchi per l’illuminazione di esterni. Sin dalle sue origini l’azienda si dedica alla ricerca di soluzioni tecnologicamente all’avanguardia, caratterizzate da un elevato contenuto qualitativo ed ampia disponibilità di soluzioni progettuali. Ciò si concretizza in prodotti dalle significative efficienze illuminotecniche, realizzati sfruttando le eccellenze del territorio lombardo, al quale è legata la quasi totalità dell’indotto e, per il restante, dalla scelta di partner tecnologici fidati, che hanno saputo confermare il proprio livello nel tempo (Philips, Tridonic, Osram, Cree). La chiave di volta nella lettura di chi è Simes sta nella condivisione dei suoi valori e della sua visione di azienda che non accetta compromessi che vadano a discapito della qualità e dell’affidabilità dei suoi prodotti. Il concetto di “Made in Italy” è inteso come ricerca di prestazione, eleganza e raffinatezza, senza però mai dimenticare l’eccellenza e l’innovazione tecnologica, per offri-
re soluzioni che sappiano coniugare stile, funzionalità e risparmio energetico. I suoi stabilimenti hanno un’unica sede produttiva in Franciacorta, in provincia di Brescia, nel rispetto di una strategia aziendale che non prevede alcuna delocalizzazione. L’intero processo produttivo avviene, quindi, a “chilometro zero”: dal cablaggio alle lavorazioni meccaniche, all’assemblaggio, sino alle prove finali. L’azienda investe da sempre in Ricerca & Sviluppo, acquisendo strumenti di prototipazione rapida dei componenti e di ingegnerizzazione di ottiche e parabole attraverso l’applicazione di software dedicati che riescono a rendere, con una definizione
Energia pulita per lo stabilimento viene fornita dai pannelli fotovoltaici installati sul tetto
pressoché realistica, il comportamento, il rendimento ed il grado di riflessione che la luce avrà rispetto alla parabola. Si tratta di un’altra grande evoluzione della tecnologia applicata alla tecnica della luce per facilitarne lo studio e, soprattutto, implementare in termini di efficienza, riflettori ed ottiche per ottenere prodotti dalle migliori prestazioni e dal maggiore risparmio energetico. È anche dotata di un Laboratorio Fotometrico per eseguire le verifiche sui prototipi ed i rilievi sugli apparecchi, con cui crea Librerie Fotometriche in formato IES ed ELUMDAT, a disposizione di tutti i professionisti tramite il sito Internet. Il Laboratorio, dotato di un goniofotometro a specchio, ha recentemente ottenuto la certificazione “IMQ Performance”, che ne dichiara la qualifica di “Ente certificatore”, garantendo in modo assoluto la veridicità e la totale attendibilità delle fotometrie rilevate. In un secondo laboratorio, il Laboratorio Prove, vengono effettuati test di resistenza Glow Wire, di durata e riscaldamento, di tenuta e grado IP, di resistenza meccanica
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sui diffusori e grado IK; tutto ciò garantisce che il prodotto sia conforme alle normative vigenti.
Servizi Simes crede profondamente nel valore della formazione e del continuo aggiornamento delle risorse umane. Conoscere i suoi prodotti significa non solo saperli utilizzare e applicare, ma anche comprenderne l’elevata qualità, tecnologia e le eccezionali caratteristiche prestazionali. Per la società, il modo migliore per trasferire tale patrimonio di conoscenze è gestire direttamente ed in modo attivo l’aggiornamento e la formazione attraverso l’organizzazione di periodici incontri per le risorse interne, per la rete di vendita ed i rivenditori, oltre a seminari per installatori e specialisti dell’illuminazione. Si occupa, inoltre, dell’organizzazione e della gestione di conferenze, seminari e accordi quadro con ordini professionali, come architetti, ingegneri, periti, installatori, ecc. Il luogo privilegiato per questo tipo di attività è la sede, dove oltre 2.000 m2 sono dedicati a convention e formazione, in una showroom raffinato e in sale appositamente attrezzate. Scelte aziendali ecosostenibili Una superficie considerevole degli stabilimenti produttivi è coperta con pannelli fotovoltaici, che mettono a disposizione 150 kW/h di energia pulita, 365 giorni all’anno. Sono in fase d’implementazione altri due impianti fotovoltaici, in grado di fornire altrettanta energia pulita che l’azienda reinvestirà nelle proprie attività di produzione. Tutti gli apparecchi sono riciclabili al 95%, in perfetta linea con la Direttiva Europea 2002/96/CE - RAEE (Rifiuti di Apparecchiature Elettriche ed Elettroniche), che ha come scopo principale la riduzione di gran parte dei rifiuti elettrici/elettronici mediante l’incentivazione al riutilizzo, al riciclaggio e ad altre forme di recupero dei rifiuti stessi. A tal fine Simes, già nel 2004 insieme ad altre 42 aziende, contribuisce attivamente al consorzio ECOLIGHT con lo scopo di gestire e coordinare per conto dei consorziati tutte le attività previste dalla Direttiva Europea. Maurizio Gambini
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Tecnica
Apparecchi e impianti di illuminazione a bassissima tensione I faretti a bassissima tensione vengono sempre più frequentemente installati su conduttori nudi di alimentazione, sospesi nel locale in aria. Una soluzione tecnologica gradevole dal punto di vista estetico e soprattutto molto flessibile, che garantisce la possibilità di diminuire, incrementare e spostare a piacimento gli apparecchi di illuminazione liberamente purché siano rispettate alcune condizioni di sicurezza Vista la dimensione del mercato e la conseguente comparsa anche di prodotti di dubbia provenienza, la domanda che sovente ricorre è quali Norme si applicano? Spesso è utile fornire il consiglio corretto anche al banco. Per rispondere bisogna distinguere due casi fondamentali: - sistemi completi; - componenti messi in commercio separatamente l’uno dall’altro. Sistemi completi Il costruttore degli apparecchi di illuminazione fornisce il sistema completo di: - alimentatore; - cavi; - apparecchi di illuminazione; - istruzioni per il montaggio.
Il costruttore è responsabile dell’intero sistema ed è tenuto a dichiararne la conformità alle Norme di prodotto applicabili. L’installatore è responsabile della corretta applicazione delle istruzioni ricevute dal costruttore del sistema. La Norma di riferimento è una Norma di prodotto ed, in particolare, la CEI EN 60598-2-23 (CEI 34-77): “Sistemi di illuminazione a bassissima tensione per lampade a incandescenza”. Componenti messi in commercio separatamente l’uno dall’altro L’installatore acquista componenti messi in commercio separatamente l’uno dall’altro e li installa, dando origine letteralmente ad un piccolo impianto.
Il diretto responsabile dell’impianto è, quindi, l’installatore. La Norma di riferimento è la nota Norma impianti CEI 64-8: “Impianti elettrici utilizzatori a tensione nominale non superiore a 1.000 V in corrente alternata e a 1.500 V in corrente continua”, che dall’edizione 2007 ha anche una sezione specifica (715: “Impianti di illuminazione a bassissima tensione”) dedicata agli impianti di illuminazione a bassissima tensione in questione oltre che una parte dedicata agli impianti di illuminazione in genere (559: “Apparecchi e impianti di illuminazione”). Le principali prescrizioni d’installazione della Sezione 715 della Norma CEI 64-8, che è opportuno ricordare all’atto della scelta dei componenti destinati a costi-
Box 1: Caratteristiche dei piani di appoggio Ai fini dell’installazione degli apparecchi di illuminazione, il materiale del piano di appoggio può essere classificato in: - non combustibile, se non alimenta in alcun modo la combustione (ad esempio, il gesso, il cemento o i metalli); - normalmente infiammabile, se ha una temperatura di accensione superiore a 200 °C; - facilmente infiammabile, se non è né non combustibile, né normalmente infiammabile. Può essere utile ricordare che il legno ed i materiali costituiti da prodotti legnosi sono: - facilmente infiammabili, se di spessore inferiore a 2 mm; - normalmente infiammabili, se di spessore superiore a 2 mm.
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Tecnica Box 2: Apparecchi di illuminazione Il montaggio diretto degli apparecchi di illuminazione: - è ammesso senza alcuna limitazione sulle superfici non combustibili; - è ammesso sulle superfici normalmente infiammabili, solo se gli apparecchi sono marcati con il simbolo - è vietato sulle superfici facilmente infiammabili. Negli apparecchi di illuminazione marcati , in caso di funzionamento anomalo o di guasto le superfici dell’apparecchio a contatto con l’esterno non raggiungono temperature pericolose. Gli apparecchi di illuminazione adatti al montaggio diretto solo su superfici non combustibili (cioè tutti quelli che non recano il simbolo ), non sono marcati con alcun simbolo obbligatorio, ma talvolta recano il simbolo facoltativo . Poiché si suppone che possano essere sempre posati su superfici normalmente infiammabili, gli apparecchi di illuminazione mobili (da pavimento e da tavolo), anche se non prevedono presenza di alcun simbolo o avvertenza, devono superare le prove . richieste per gli apparecchi con il simbolo I requisiti degli apparecchi di illuminazione che possono essere installati su superfici infiammabili (piano di appoggio) sono trattati dalla Norma CEI 34-21.
Tabella 1: Simboli degli apparecchi di illuminazione Simboli
Descrizione Indica l’idoneità dell’apparecchio ad essere installato direttamente su superfici normalmente infiammabili. Indica che l’apparecchio non è idoneo ad essere installato direttamente su superfici normalmente infiammabili. Indica l’idoneità dell’apparecchio ad essere installato in (o su) superfici normalmente infiammabili, eventualmente ricoperto con materiali termicamente isolanti. Indica che gli apparecchi di illuminazione sono a temperatura limitata e sono adatti per essere installati dove si possono accumulare polveri combustibili (non esplosive).
tuire un impianto come quello in esame, sono le seguenti: 1) i conduttori dovrebbero, oltre ad essere ovviamente compatibili in termini di portata, di caduta di tensione e di potenza del trasformatore (715.521.8) con il numero massimo degli apparecchi che alimentano: a) non essere posati direttamente su materiale combustibile (vedi box 1 e 2);
b) se posti a portata di mano, non superare gli 80 °C (715.521 + 423); c) se sospesi, avere una sezione pari ad almeno 4 mm2 per ragioni di resistenza meccanica; d) sopportare un carico pari a cinque volte la massa degli apparecchi d’illuminazione che eventualmente sostengono, con un minimo di 5 kg; 2) il trasformatore che alimenta l’impianto è opportuno:
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a) fornisca una bassissima tensione SELV (di solito 12 V), cioè una bassissima, tensione di sicurezza (715.411.1); b) fornisca comunque una tensione minore di 25 V in alternata e di 60 V in continua nel caso in cui i conduttori attivi siano accessibili (anche se i conduttori sono fuori della portata di mano, cioè ad altezza superiore a 2,5 m) e nudi; c) sia conforme alla Norma CEI EN
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Tecnica Box 3: Trasformatori di alimentazione Un trasformatore di sicurezza si riconosce dalla presenza in targa di uno dei segni grafici riportati in tabella 2.
Tabella 2: Simboli dei trasformatori di sicurezza Simboli
Descrizione Trasformatore di sicurezza a prova di guasto.
Trasformatore di sicurezza non resistente al cortocircuito.
Trasformatore di sicurezza resistente al cortocircuito. Un trasformatore di sicurezza è fondamentalmente caratterizzato, rispetto ad un trasformatore normale, da: - un isolamento doppio o rinforzato tra gli avvolgimenti, o da uno schermo metallico messo a terra; - una tensione secondaria (a vuoto e nominale) non superiore a 50 V. Può essere opportuno ricordare che il simbolo del doppio quadrato indica il doppio isolamento verso massa e, se applicato sul trasformatore, non indica affatto che esso è di sicurezza. Un trasformatore di sicurezza può essere resistente al cortocircuito per costruzione, oppure perché dotato di un dispositivo di protezione incorporato: - per costruzione (impedenza interna elevata), se è in grado di sopportare una sovracorrente (cortocircuito o sovraccarico), senza che la temperatura ecceda i limiti stabiliti; - per protezione, se è equipaggiato con un dispositivo di protezione che apre il circuito primario (o quello secondario), oppure limita la corrente, quando il trasformatore è sovraccaricato o cortocircuitato. Un trasformatore resistente al cortocircuito deve, in ogni caso, continuare a funzionare regolarmente una volta rimossa la causa della sovracorrente.
61558-2-6 (CEI 96-7: trasformatore di sicurezza vero e proprio) oppure, se fosse elettronico, alla CEI EN 613472-2 (CEI 34-93), per lampade ad incandescenza, o alla CEI EN 61347-213 (--), per LED. (715.411.1.2); d) sia installato in una postazione fissa; e) sia resistente al cortocircuito (715.48) (vedi box 3); 3) protezione dei circuiti SELV contro le sovracorrenti (715.43): a) se ogni circuito ha un proprio dispositivo di protezione, per evitare
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che si stabilisca un cortocircuito, che non farebbe ovviamente intervenire le protezioni a valle, almeno uno dei due conduttori deve essere isolato nella porzione compresa tra il trasformatore ed i dispositivi di protezione; b) se è previsto un unico dispositivo per tutti i circuiti alimentati dal trasformatore sul primario del trasformatore stesso, non è necessario l’isolamento di cui sopra, ma è opportuno tenere debito conto della corrente di inserzione del trasformatore, per
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evitare interventi intempestivi della protezione. ing. Angelo Baggini Dipartimento di Ingegneria Industriale Università degli Studi di Bergamo angelo.baggini@unibg.it ing. Franco Bua ECD Engineering Consulting and Design Milano - Pavia franco.bua@ecd.it
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Nel segno della storia Un giovane architetto fiorentino reinterpreta la storia con la tecnologia e il design di prodotti innovativi Un vecchio magazzino nel cuore di Firenze; un ambiente estremamente minimale, ma accogliente, studiato, pensato e rimodellato da un giovane architetto toscano che di questa struttura ha fatto la sua sperimentale base operativa, trasformandolo in uno spazio per raccontare se stesso ed esprimere una grande passione. Il polivalente FORMAstudio di via San Gallo, situato a pochi passi dalla storica “Trattoria da Tito” e distante solo qualche chilometro dal museo degli Uffizi e dal suggestivo Ponte Vecchio, è disegnato a forma di imbuto e costituito da due edifici separati, ma comunicanti. Un primo ambiente funge da officina/ atelier e si apre alla vista una volta superato il massiccio portone in rame acidato dell’ingresso. Qui gli arredi disegnati dallo stesso proprietario sono funzionali al lavoro quotidiano e la sua idea di architettura e di interior design è facilmente riconoscibile nelle forme e nei colori della galleria. Il secondo edificio, distribuito su due livelli e immerso nelle abitazioni che lo avvolgono in un protettivo abbraccio, racchiude l’area più intima, dove gli aspetti legati alla professione e agli impegni lavorativi si intersecano con i momenti dedicati al relax. Nel raccontare e nel raccontarsi l’Architetto Francesco Santoni è un fiume in piena di idee e speranze nei confronti di un lavoro straordinario che, come racconta, «condiziona la vita, perché la vita scorre all’interno degli spazi che l’architettura disegna».
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Osservando il suo studio immacolato, infatti, ovunque lo sguardo si posi si possono facilmente riconoscere la passione verso questo lavoro e i particolari di uno stile a tratti innovativo e inconsueto, talvolta invece più rassicurante ed essenziale. Elemento caratterizzante, l’omogeneità assoluta data dal bianco, candido e leggero, che colora le pareti, ridipinge le vecchie travi del soffitto, raccoglie come in un mosaico le impronte inde-
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lebili impresse nel pavimento latteo in cemento pigmentato e levigato. Anche il sapiente connubio fra elementi del passato e quelli del presente è reso ancor più armonioso dall’uniformità cromatica, che in alcuni casi viene spezzata dal rosso, intenso e pieno: una sorta di firma identificativa. Su tutto, la capacità dell’architetto di creare spazi all’interno dei quali gli elementi si sfiorano, ma non si toccano, si incrociano, ma non si ostacolano; piani diversi, che si intersecano, come se oltre ogni strato se ne potesse scoprire un altro e poi un altro ancora. La minuziosa e sapiente attenzione che l’architetto dedica alla scelta delle luci, infine, completa la progettazione di un ambiente caldo nella sua semplicità, all’interno del quale la domotica appare come una scelta netta, consapevole e imprescindibile. «La domotica mi interessa, mi incuriosisce, mi diverte. È diventata nel tempo una sfida nei confronti dei molti clienti che ancora la percepiscono come una complicazione. La domotica è il nuovo che rispetta e anzi riesce ad esaltare il segno della storia,
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Imprese la funzionalità applicata al presente. A mio parere è un elemento fondamentale per creare ambienti emozionali, caldi e confortevoli. In questo contesto, Vimar, in particolare, sta dimostrando di saper interpretare questo strumento, proponendo prodotti semplici che miscelano tecnologia, funzionalità ed estetica». Lo studio ospita numerosi dispositivi domotici firmati Vimar, alcuni scelti nella veste raffinata di Eikon, altri nel design elegante ed essenziale della serie Plana: bianchi, come gli ambienti; pratici, in tecnopolimero; semplici, regolari, simmetrici. All’ingresso, sembra una lastra espositiva la composizione in cemento nella quale sono inseriti un lettore di card a transponder per accedere allo studio tramite tessera personalizzata, due pulsanti di chiamata con microfono e altoparlante incorporati, una piccola telecamera a colori che consente di visualizzare chi suona alla porta nelle Centrali domotiche interne, dotate di modulo videocitofonico. Superata la porta a vetri scorrevole, sensori ad infrarossi rilevano immediatamente la presenza di persone e inviano alla Centrale By-me indicazioni per l’accensione delle luci; sono state programmate diverse tempo-
rizzazioni e quindi, nella progressiva scoperta dello studio, i faretti a LED presenti in diversi punti del soffitto e delle pareti, si accendono automaticamente guidando la visita, attivandosi con una cadenza temporale quasi ritmata e certamente d’effetto. I medesimi dispositivi ad infrarossi sono funzionali anche al sistema di sicurezza e rilevano eventuali effrazioni nel momento in cui lo studio è vuoto e sorvegliato, segnalate oltre che dagli stessi sensori, anche da un circuito di telecamere da interni. Tramite il modulo GSM integrato nel sistema, la comunicazione di eventuali presenze indebite arriva direttamente al cellulare del proprietario, che così è sempre informato, anche se non fisicamente presente. Il cuore e il cervello del sistema By-me sono le due Centrali domotiche, installate in ciascuno degli edifici e predisposte per agire all’interno della singola zona nella quale sono inserite oppure per controllare entrambi gli ambienti. Con gli scenari, programmati e gestiti at-
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traverso semplici gesti sulla Centrale stessa, lo studio è in grado di rispondere a differenti esigenze. Per quelle relative alle attività lavorative quotidiane sono, ad esempio, stati impostati gli scenari “on” e “off” che controllano, attivando o disattivando, tutte le luci, agiscono sul sistema antintrusione e condizionano la temperatura ambiente; lo scenario “proiezioni”, invece, incide soprattutto sull’illuminazione, che deve essere adeguata alla necessità di visualizzare sulla parete d’ingresso immagini e diapositive legate a esposizioni o mostre d’arte che lo studio spesso ospita. Parallelamente, la domotica si presta anche alla creazione di ambientazioni pensate semplicemente in funzione degli umori e definite, ad esempio, dal desiderio di rilassarsi attraverso il ricorso a luci soffuse lungo tutto il perimetro delle stanze e la musica in sottofondo. In questo modo, gli scenari modificabili nel tempo, e quindi adattabili a colui che li sperimenta, diventano possibilità fondamentali per il raggiungimento di uno scopo preciso: creare ambienti emozionali, perfetti nella loro veridicità, progettati per dare vita a spazi che siano sculture architettoniche empatiche con chi li abita. a cura della Redazione
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Innovazione: chiave del successo In occasione dell’evento tenutosi presso la sede centrale di Cenate Sotto, Gewiss ha presentato i dati dell’indagine demoscopica commissionata ad Astraricerche
L’incontro è stato aperto dall’intervento del Presidente di Gewiss, Cav. Lav. Domenico Bosatelli che ha ricordato come da 40 anni l’azienda sviluppi prodotti innovativi, in grado di migliorare la qualità della vita
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L’innovazione è la chiave per lo sviluppo del mercato elettrotecnico: questo in sintesi il dato più evidente emerso dall’indagine effettuata da Astraricerche, incaricata da Gewiss di analizzare il rapporto degli italiani con l’innovazione. Contrariamente a quanti si aspettano un atteggiamento eccessivamente prudente dei consumatori nei confronti delle novità e delle tecnologie, la ricerca ha evidenziato un forte interesse della popolazione italiana nei confronti delle innovazioni di prodotto o di servizio. Come ha spiegato Enrico Finzi, Presidente di Astraricerche, «solitamente si imputa alla popolazione italiana uno scarso interesse nei confronti delle no-
vità. In realtà, negli ultimi anni c’è stata un’inversione della tendenza: a frenare il desiderio d’innovazione degli italiani sono più spesso i professionisti, che sono i primi ad avere un atteggiamento forse un po’ troppo prudente nei confronti delle novità». «Il quadro che emerge», ha puntualizzato Finzi, «vede la popolazione italiana divisa in tre differenti parti per quanto riguarda l’adozione dell’innovazione di prodotto o di servizio: il 38% del nostro campione appartiene a quello che si può definire il gruppo degli anticipatori, composto in particolare da giovani e giovanissimi, laureati, liberi professionisti, dirigenti». «Gli anticipatori sono seguiti da un 37%
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di italiani che hanno un atteggiamento neutro e possono essere definiti come normali; solo un italiano su quattro, ossia circa il 25%, può essere definito come prudente». «Se si analizzano i dati relativi ai professionisti del settore elettrotecnico emerge, invece, un atteggiamento più prudente e più conservatore: i cosiddetti professionals con frequenza molto maggiore affermano di acquistare solo dopo un certo periodo di tempo per garantirsi affidabilità e prezzo vantaggioso; inoltre, con frequenza doppia rispetto alla popolazione italiana, prolungano di molto l’attesa prima dell’acquisto del prodotto/ servizio innovativo». «Non solo: una volta accolta l’innovazione, la popolazione italiana è rapidamente pronta per la successiva proposta del mercato, mentre i professionals tendono ad utilizzare il prodotto/servizio molto a lungo». Anche nei confronti dell’impianto elettrico la popolazione italiana mostra un considerevole interesse: l’86% degli italiani si dichiara, infatti, fortemente interessato nei confronti delle novità impiantistiche e oltre l’80% della popolazione desidera essere informato sui nuovi prodotti. Solo il 10% dei consumatori ha un atteggiamento negativo nei confronti di tali innovazioni; dal canto loro, anche i professionals hanno un atteggiamento positivo, in alcuni casi di entusiasmo, ma parzialmente unito a diffidenza e incertezza sull’affidabilità, sull’utilità e sulla sicurezza. «È sulla domotica», ha aggiunto il presidente di Astraricerche, «che i due tar-
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Imprese I dati della ricerca La ricerca, commissionata ad Astraricerche da Gewiss nell’aprile 2010, è stata realizzata tra il 4 e il 7 maggio 2010 attraverso 536 interviste on line effettuate con il metodo C.A.W.I. (Computer Aided Web Interviewing) ad un campione rappresentativo degli italiani 18÷65enni corrispondente a 38.400.000 adulti e tra il 27 aprile e il 12 maggio 2010 tramite 814 interviste telefoniche e on line effettuate con il metodo C.A.T.I. (Computer Aided Telephone Interviewing) e C.A.W.I. (Computer Aided Web Interviewing) ad un campione di professionals.
In occasione dell’evento sono stati premiati i vincitori del Grande Concorso Gewiss 2009: i 30 installatori vincenti hanno ritirato le chiavi del veicolo commerciale Fiat Fiorino messo in palio dal concorso
get assumono posizioni molto differenti: solo il 15% dei consumatori ritiene che si tratti di un’innovazione del presente e solo in parte del futuro. Molto più avanti i professionals, in particolare i grossisti, seguiti dagli architetti, che nella maggior parte la considerano una innovazione del futuro». «Appaiono, invece, arretrate le imprese edili, che credono meno nella domotica e non si sentono informate: il 35% delle imprese edili intervistate dichiara, infatti, di saperne molto poco, percentuale non molto diversa dal 40% dei consumatori». «Tra i plus della domotica», ha concluso Finzi, «i consumatori riconoscono la riduzione dei consumi, mentre gli architetti propendono per la maggiore sicurezza; anche in questo caso, i più convinti sono
i grossisti e distributori di materiale elettrico, che vedono nella domotica affidabilità, sicurezza e risparmio ed una possibilità di guadagno per la loro impresa». L’interesse per specifiche applicazioni della domotica è massimo quando si parla di controllo della sicurezza (probabilmente più per il concetto di security che per quello di monitoraggio del gas/acqua); per la popolazione prevale il controllo della temperatura (per il 58% degli intervistati), e dell’illuminazione, (55%), rispetto alla videosorveglianza e al controllo remoto via SMS, solo per il 47%; tra i professionisti tutti questi aspetti della domotica sono ritenuti interessanti da almeno il 50% degli intervistati. Interpretando il significato profondo dell’indagine di Astraricerche, appare quindi evidente che la leva da sfruttare per dare nuovo impulso allo sviluppo di tutto il mercato è ancora una volta l’innovazione, sia dal punto di vista del prodotto (soluzioni d’impianto), sia per il servizio (informazione/formazione). E solo attraverso una partnership fra l’industria e tutti i professionals (distributori, installatori, progettisti, architetti, edili) l’innovazione può diventare la chiave di un successo condiviso da tutto il settore. a cura della Redazione
Per il suo quarantesimo anniversario, Gewiss ha ospitato le più importanti figure del mondo dell’installazione e della distribuzione per illustrare, tra l’altro, i risultati ottenuti ed i piani futuri
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ANTINTRUSIONE ANTINCENDIO DIFESE PASSIVE HOME & BUILDING AUTOMATION INTELLIGENCE E ANTITERRORISMO POLIZIA LOCALE E VIGILANZA PRIVATA
In contemporanea con
fieramilano Rho, 17-19 NOVEMBRE 2010 Strategic Alliance Partner
The UNITED NATIONS Interregional Crime and Justice Research Institute
Proposte • Design ultra piatto e sottile Risposta di BTicino per la gestione integrata dell’impianto tradizionale, digitale e videocitofonico in ambienti caratterizzati da uno stile abitativo evoluto, Axolute arricchisce la propria proposta con Axolute Etèris, una nuova esclusiva declinazione della gamma. Un nuovo concetto di design, che aggiunge un linguaggio estetico inedito alla ricerca tecnologica che da sempre caratterizza i prodotti della società. È, infatti, la regolare geometria del quadrato a suggerire il disegno formale di Axolute Etèris, che raggiunge il massimo livello di innovazione negli spessori ultra sottili. I soli 2,5 mm di sporgenza descrivono una placca lineare e pulita, che si priva della cornice e offre una superficie completamente piatta. I comandi assiali, che ripetono la forma geometrica della scocca che li ospita, grazie al loro cinematismo, garantiscono, infatti, l’allineamento dei tasti anche dopo l’azionamento. Per la
prima volta, inoltre, il comando non è più centrato nella placca, ma è disposto in maniera asimmetrica all’interno del profilo: un segno forte e inaspettato, che concorre a conferire unicità al progetto.
Il linguaggio stilistico uniforme e compatto, è sottolineato, inoltre, dal monocro-
matismo che identifica l’intera gamma. Tre le varianti colore per i comandi e le placche: tech e antracite, nelle discrete gamme dei grigi, e bianco lucido, luminosa e pulita variante cromatica. Elementi curati nei minimi particolari, dunque, e che riescono a sorprendere per ricercatezza e innovazione, a partire dalla lavorazione meccanica della placca, forgiata in un unico pezzo, che non concede spazio a imprecisioni. Duplice la scelta del formato, pensata per ospitare tutte le tipologie di dispositivi e interfacce. Il più piccolo, a due moduli, garantisce la mimesi perfetta con il muro e una libera composizione dei moduli, in orizzontale e verticale, per venire incontro ad ogni esigenza architettonica e progettuale. La versione più grande, che può offrire spazio fino a otto moduli, permette di ottenere una vera e propria console intelligente, in cui raccogliere tutte le funzionalità dell’impianto.
• Multipresa salva spazio Potrebbe essere finalmente risolto l’annoso problema degli alimentatori ingombranti che non trovano posto nelle normali “ciabatte”. Wiva Group ha presentato la sua multipresa Click-around con alveoli che ruotano di 45° e 90°, permettendo l’inserimento di quattro alimentatori in spazi ridotti. Gli alveoli sono universali e supportano tutti i tipi di spine presenti sul mercato. Inoltre, l’azienda produce e distribuisce anche il modello Clickaround Reset, che dispone anche di un dispositivo che protegge le apparecchiature collegate dalle sovratensioni di rete derivanti da scariche o da sovraccarichi. La presenza di un interruttore ON/ OFF permette di interrompere
l’alimentazione degli apparecchi collegati alla multipresa, consentendo un significativo risparmio energetico. La multipresa è realizzata con i più alti standard di qualità, per garantire sempre in ogni condizione la massima sicurezza per l’utilizzatore: è costruita con materiali estremamente resistenti al calore e agli urti, in conformità alle prescrizioni delle Norme CEI/ EN.Le dimensioni di Click-around sono 49 mm x 55 mm x 240 mm, mentre quelle di Click-around Reset 50 mm x 59 mm x 297 mm, con contatti in argento e tensione nominale in entrata di 250 V. La frequenza è di 50 Hz e la potenza di carico 16 A. Il design è curato in ogni dettaglio ed è disponibile nei colori bianco, nero e argento.
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Proposte •Cambia il look degli installatori
• Protezione integrata
Oggetto dei desideri senza età, la “Timberland” ha accompagnato diverse generazioni fino ad arrivare ad oggi. Naicon desidera oggi vestire l’installatore elettrico con oggetti e capi che lo rappresentino: professionista evoluto e persona attenta all’essere e all’apparire. Il mestiere si fa bene anche comunicando agli altri la personalità e il modo di vivere. L’azienda propone l’abbigliamento tecnico per professionisti TimberlandPRO, per sentirsi a proprio agio sia durante l’attività, sia nel tempo libero.
•Inverter trifase di media potenza
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La società Terasaki presenta gli interruttori TemBreak2 che possono integrare al proprio interno un modulo differenziale, in contrasto con le soluzioni attualmente in vigore che prevedono relè e toroidi esterni oppure blocchi differenziali aggiuntivi che sono costosi, occupano spazio sul quadro ed obbligano spesso a declassare gli apparecchi. Il differenziale integrato è di classe A e rispetta le seguenti Norme: EN/ IEC 60947-1, EN/IEC 60947-2 Annex B, EN/IEC 60755. L’unità di sgancio è integrata nel lato destro dell’interruttore, mentre nel lato sinistro possono essere utilizzati i normali contatti ausiliari o di allarme. Il nuovo interruttore differenziale può essere regolato in termini di sensibilità e tempo d’intervento e si presta a personalizzazioni quali segnalazione di guasto, sgancio remoto, esclusione dell’intervento differenziale, eccetera.
Fedele alla sua strategia d’investimento continuo in ricerca e sviluppo per realizzare prodotti con caratteristiche e prestazioni sempre maggiori, Sputnik Engineering ha annunciato una nuova famiglia di inverter trifase di media potenza, i SolarMax Serie TS, che comprende tre inverter centralizzati con potenza nominale rispettivamente di 50, 80
e 100 kW, che verranno commercializzati a partire dall’estate prossima. I nuovi prodotti introducono miglioramenti su tutti i fronti, grazie ad innovazioni di tipo hardware, elettroniche e software. In termini di efficienza, essi raggiungono un rendimento europeo del 95,5%. La vita utile è stata prolungata di diversi anni, attraverso la completa sostituzione dei condensatori elettrolitici con condensatori a film, di durata decisamente maggiore. La massima potenza viene garantita fino ad una temperatura di 45 °C. Un processore controlla gli IGBT dell’unità di potenza, garantendo maggior affidabilità e sicurezza operativa. Gli interruttori in
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continua e in alternata sono ora accessibili dall’esterno, consentendo agli installatori di staccare l’inverter dalla rete in tutta sicurezza prima di accedervi. Un interruttore esterno permette, inoltre, di disattivare più apparecchi contemporaneamente. Il display grafico esterno, dotato di interfaccia particolarmente semplice, si gestisce con un comando a tre tasti. La ricchezza delle possibilità di comunicazione dati è assicurata dalla disponibilità di connessione sia RS 485, sia Ethernet. Tutti i modelli sono dotati di trasformatore, allo scopo di garantire la separazione galvanica tra il lato continua e il lato alternata.
Proposte • Aspiratori elicoidali Gli aspiratori elicoidali sono apparecchi che vengono installati
quando, in presenza di finestre o di pareti esterne, l’aria può venire espulsa direttamente in brevi condotti o direttamente all’esterno. Gli apparecchi permettono di estrarre l’aria e di espellerla in modo economico e particolarmente silenzioso. Nell’ambito degli aspiratori domestici elicoidali, Orieme presenta, con Adorno, una linea innovativa nel design e nel colore.Tutti gli aspiratori della linea Adorno, con griglia fissa, e della linea Adorno A, a serranda, hanno infatti in dotazione tre rivestimenti colorati, che
permettono di dare un aspetto alternativo al vostro ambiente grazie ad un semplice gesto: è sufficiente inserire nell’apposita fessura della copertura decorativa del prodotto il rivestimento colorato preferito. Il prodotto è corredato da 3 pannelli colorati: verde, azzurro e arancione. Tutti gli aspiratori della linea Fine/ Fine A e della linea Adorno/Adorno A sono disponibili con fori di diametro 100, 120, 150 mm, (particolarmente indicate per stanze da bagno, cucine, soggiorni, ripostigli). Gli aspiratori elicoidali sono protetti dai getti d’acqua (protezione IPX5) e sono dotati di umidostato, timer, rilevatore di presenza. Funzionando a bassissima tensione, sono sicuri e, grazie al motore su cuscinetti a sfera, garantiscono una lunghissima durata.
• Piccole dimensioni per grandi prestazioni La nuova gamma Small Panel di Schneider Electric punta sull’innovazione tecnologica per offrire il massimo della versatilità, della compattezza e della capacità di comunicazione in un piccolo terminale. I terminali Magelis STO e STU sono indicati per soluzioni innovative nel mondo dell’industria e delle infrastrutture grazie allo schermo grafico touch screen, l’originale sistema di montaggio ed il già affermato software Vijeo Designer. Grazie alla stessa tecnologia utilizzata per i pulsanti diametro 22, il terminale Magelis STU s’installa con estrema rapidità e semplicità. Con il suo schermo TFT QVGA da 3,5” a 65.536 colori, garantisce una perfetta visibilità delle pagine grafiche, anche in condizioni di luce non ottimali. Oltre al collegamento seriale RJ45 standard, è il primo Small Panel ad avere una connessione Ethernet integrata in grado di offrire maggiore apertura in termini di comunicazione (Modbus TCP, Ethernet IP e Profinet) e servizi avanzati tra cui il trasferimento dati tramite chiavetta USB, l’invio e-mail e la funzione Web Gate che permette di controllare l’applicazione da remoto.
In aggiunta a questo terminale, Schneider Electric introduce due nuovi modelli touch screen Magelis STO, che presentano come caratteristica principale le ridotte dimensioni, mantenendo le funzionalità tipiche di tutta la gamma Magelis. Gli schermi, molto luminosi, sono di-
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sponibili in due versioni monocromatiche con tre possibilità di retro illuminazione a LED (verde/arancio/rosso o bianco/rosa/ rosso) e garantiscono una visibilità ottimale grazie anche ai numerosi tipi di carattere e l’estesa libreria di oggetti disponibile in Vijeo Designer.
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Proposte • Tenda solare avvolgibile Presentata dall’omonima società Aurora S.r.l., nata dalla collaborazione tra KF Energy, realtà che opera nel settore delle energie rinnovabili, e Frama, specializzata nei sistemi di protezione solare, Aurora è una tenda fotovoltaica avvolgibile che genera, insieme, luce ed ombra. Con l’obiettivo di realizzare un futuro migliore, le due aziende hanno creato un prodotto che unisce l’evoluzione del fotovoltaico (il film sottile e flessibile di silicio amorfo) alle funzionalità e agli ambiti di applicazione della tenda da sole a bracci. È strutturata come una normale tenda da esterno arrotolabile, che protegge dall’irraggiamento del sole e contribuisce ad aumentare il comfort climatico e il risparmio energetico degli ambienti; inoltre, funziona come un vero e proprio impianto fotovoltaico per lo sfruttamento dell’energia solare. Il segreto è lo speciale telo, costi-
tuito da moduli fotovoltaici di silicio amorfo a doppia giunzione racchiuso in un film flessibile, che permette di trasformare i raggi solari in energia elettrica, producendo, nel modello attuale da 520 cm x 350 cm, 1 kWp.
• Libertà di configurazione È stata recentemente presentata da Eliwell Free Way, la nuova piattaforma di controllori programmabili, composta dalla Suite software Free Studio e da due controllori programmabili “Free Smart” e “Free Evolution”. Free Studio, sviluppato seguendo i bisogni dei costruttori e dei system integrator, si presenta con 5 linguaggi di programmazione standard (IEC 61131), è semplice e flessibile, ed è strutturato su più livelli di complessità in base alle capacità di programmazione ed utilizzo del cliente. Semplici, modulari e compatti, i controllori “Free Smart” e “Free Evolution” trovano applicazione nelle singole unità come in chiller, pompe di calore, centrali di trattamento aria, rooftop e centrali compressori, fino a interi sistemi idronici e ad aria. Le due famiglie di controllori, che compongono la parte hardware della piattaforma Free, si differenziano per caratteristiche di I/O e dimensione, per rispondere in maniera più flessibile alle diverse esigenze del cliente in termini di personalizzazione dell’impianto: Free Smart permette di ottenere massime prestazioni con dimensioni ridotte e compatte, riducendo costi e ingombri del quadro elettrico, mentre Free Evolution garantisce prestazioni maggiori in termini di memoria, connettività e interfaccia utente, migliorando ulteriormente programmabilità, manutenzione e servizio.
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L’impianto, inoltre, può essere connesso alla rete e beneficiare del Conto Energia. La tenda fotovoltaica avvolgibile rientra, infatti, nella categoria dei piccoli impianti domestici da 1 a 3 kW totalmente integrati.
Proposte • Il fotovoltaico si fa più snello Leggero, compatto e dal design accattivante, l’ultimo nato di casa Siac è un inverter per la connessione a rete di impianti fotovoltaici, che si caratterizza per la semplicità d’installazione e utilizzo. L’assenza del trasformatore riduce le perdite di energia e ottimizza il rendimento, riducendo ingombri, pesi e parti soggette a usura meccanica, per la massima affidabilità nel tempo e un’efficienza di conversione fino al 96,5%. Le tecnologie innovative e i componenti di qualità, l’ampio margine di dimensionamento rispetto alle condizioni di normale funzionamento, l’elevatissima affidabilità (Mean Time Between Failure > 100.000 ore) consentono di evitare la periodica manutenzione delle macchi-
ne, garantendo un’ampia flessibilità di funzionamento con ogni tipo di sistema fotovoltaico e rete elettrica. Le protezioni integrate contro le sovratensioni in ingresso e in uscita e i dispositivi di controllo e protezione ridondanti ottimizzano l’operatività e la continuità di esercizio. Il display LCD sul pannello frontale visualizza i dati principali (potenza, energia prodotta ed eventuali anomalie) e consente di richiamare altri parametri. Il collegamento seriale standard RS 485 con protocollo Modbus fornisce in remoto le informazioni visualizzate a display. Interfacciabile con i datalogger Siac e con il sistema di supervisioneTGS2,
che integra un server WEB con accesso LAN, ADSL o via GPRS, Soleil 10TL consente l’accesso di un client al database per verificare la funzionalità dell’apparato, nonché l’invio di e-mail o sms al personale di assistenza in caso di malfunzionamento. La grafica avanzata dell’applicazione web-server permette l’immediata individuazione delle sezioni e delle informazioni di stato. Tre dispositivi MPPT (Maximum Power Point Tracker) assicurano il massimo sfruttamento della potenza del generatore fotovoltaico, in ogni istante e condizione meteorologica. La tecnologia multi MPPT, rende l’inverter ancora più flessibile e agevola le configurazioni di installazione.
•Tracciabilità dei componenti Azienda marchigiana che dal 2004 è attiva nel settore delle energie rinnovabili e produce negli stabilimenti di Castelfidardo (AN) moduli fotovoltaici dal 2007, Brandoni Solare S.p.A. presenta il modulo fotovoltaico BRP6330064-230. Con una potenza nominale di 230 Wp, è costituito da 60 celle in silicio policristallino da 3 bus bar dell’azienda tedesca Q Cells SE, in grado di garantire un’ottima producibilità del modulo anche in condizioni di basso irraggiamento solare. Il modulo è un laminato di Vetro-Eva-Backsheet, equipaggiato con una Junction Box Tyco Solarlok Connector System. È dotato, inoltre, di tre diodi di by-pass, cavi solari 2 x 1 m da 4,0 mm2 e connettori plug Tyco, con grado di protezione IP 67. La tensione di sistema fino a 1.000 V permette di installare i moduli in impianti di grandi dimensioni, connessi alla rete. L’installazione dei moduli risulta facile e veloce, grazie alla struttura di alluminio ed al cablaggio dei connettori. Il vetro da 4 mm semisand, garantisce alta permeabilità alla luce, proteggendo le celle dagli eventi atmosferici ed evitando che il modulo rispecchi e rifletta la luce. Tutti i materiali utilizzati, hanno una tracciabilità ben definita ed una garanzia di provenienza che permette all’azienda di assicurare la potenza dei propri moduli per 5 anni al 95%, 10 anni al 90% e 25 anni all’80%.
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ANIE Aurora Borghini Elettroforniture Brandoni Solare BTicino Casa delle Lampadine CEI DME Domino LED Elcom Elettrocommerciale Eliwell Fegime Europa Fiera Milano Firme di Vetro Group Flexa Lighting GE Lighting Italia Gewa Italia Gewiss iGuzzini Illuminazione Ing. Castaldi Illuminazione Khatod
20 62 12 63 59 44 10 36 39 06 62 35 30 40 43 42 37 56 40 41 40
Pagina
Logisty Metel Naicon Nexans Orieme Osram Prisma Illuminazione Qualitron Rema Tarlazzi Schneider Electric Siac Sigma Silfab Simes Sonepar Sputnik Engineering Strano Light Division Terasaki Vimar Vortice Wiva Group
07 15 60 09-13 61 42-46 39 39 08 61 63 08 07 39-48 32 60 05 60 54 09 59
Inserzionisti
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Elettro Italia S.r.l. Via Grassona 9 20010 Pogliano Milanese MI
Flexa Lighting Srl Via Lisbona 37 50065 Pontassieve FI
Schneider Electric S.p.A. Via Circonvallazione Est, 1 24040 Stezzano BG
Urmet Domus SpA Via Bologna, 188/C 10154 Torino
www.elettroitalia.it I copertina
www.flexalighting.it pagina 29
www.schneider-electric.it pagina 11
www.urmetdomus.com II copertina
Fiera Milano SpA Piazzale Carlo magno 1 20149 Milano
Metel S.r.l. Via G. Govone 66 20155 Milano MI
Solaris S.r.l. Viale Sarca 45 20125 Milano
Vimar SpA Viale Vicenza, 14 36063 Marostica VI
www.fieramilano.it pagina 58
www.metel.it pagina 4
www.solaris-italia.com pagina 53
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