Introduzione
I
l documento descrive il modello organizzativo adottato dalla ASL di Viterbo per ridefinire la rete territoriale, disegnata in un’ottica di prossimità e sicurezza delle cure. Il modello si basa su una gestione proattiva e integrata del bisogno di salute con una attenzione particolare alle fasi di transizione dei setting assistenziali, grazie ad una forte regia centralizzata da parte delle Centrali Operative ed alla presenza di strutture intermedie, quali le Case e gli Ospedali di Comunità, ed interventi assistenziali intermedi a cura delle Unità Speciali di Continuità Assistenziale. Le fondamenta su cui poggia la rete territoriale sono rappresentate dalla stratificazione del livello di rischio della popolazione e la conseguente classificazione del bisogno di salute. La finalità ultima è quella di favorire più a lungo possibile la permanenza della persona malata al proprio domicilio, garantendo la miglior qualità di vita possibile anche nel fine vita. Da tempo ormai si parla di come il progressivo invecchiamento della popolazione italiana, il mutato contesto socio-epidemiologico, l’aumento delle fragilità e la frequente insorgenza di multi-patologie sul singolo paziente rendano necessaria una riorganizzazione dell’assistenza territoriale, ma ha mettere a nudo le reali criticità del sistema in maniera oggettiva è stata l’emergenza pandemica. Il COVID-19 ha infatti reso più che mai evidente l’importanza delle cure di prossimità, dell’integrazione ospedale-territorio, comprendendo nel territorio anche la Medicina Generale e i servizi sociali degli enti locali, dell’utilizzo dei sistemi di telemedicina, accelerando un processo di riorganizzazione globale del servizio sanitario, non solo della rete territoriale, che era auspicata da tempo.
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