X Comunità Montana dell'Aniene

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Giubileo Straordinario

X COMUNITÀ MONTANA DELL’ANIENE

Le Terre di San Benedetto nella nostra Valle straordinaria

365 Vi vogliamo sempre con noi Luoghi di fede, storia e cultura, tradizioni, ambiente e natura da scoprire insieme.


Il Saluto del Presidente x comunità montana dell’aniene

Quest’anno abbiamo il privilegio di assistere ad un Giubileo Straordinario, come ha annunciato il Santo Padre in una funzione religiosa, un modo per rendere più evidente la missione della Chiesa, che abbia al suo centro la misericordia di Dio. Un cammino spirituale che è iniziato l’8 dicembre, scelta non casuale cadendo in tal giorno il cinquantesimo anniversario della conclusione del Concilio Vaticano e che si chiuderà il 20 novembre 2016. La Comunità Montana dell’Aniene è vicina alle tematiche religiose e condivide con profondo rispetto e devozione l’iniziativa di Papa Francesco. La nostra Valle è custode di numerose presenze sacre, basti pensare al passaggio del Santo Patrono d’Europa, San Benedetto, monaco italiano fondatore dell’ordine dei Benedettini che nell’arco della sua vita si è soffermato numerosi anni a Subiaco, dove sorge l’attuale Monastero a lui dedicato e dove ha scritto la “Regola”, famosa in tutto il mondo. Tutto questo ha dato vita, negli anni, ad un pellegrinaggio così intenso da creare il “Cammino di San Benedetto”, molto seguito e meta di fedeli di tutto il mondo. Un doveroso ringraziamento a Simone Frignani che si è attivato con la sua associazione “Gli Amici di San Benedetto” a promuovere questo percorso di fede. Altre chiese, monasteri e santuari sono presenti nel Territorio tra i quali: l’Abbazia di Santa Scolastica; il Convento di San Cosimato a Vicovaro; il Convento di San Francesco a Subiaco dove il Santo di Assisi soggiornò per sei mesi; un altro Convento, sempre dedicato a San Francesco, è presente a Bellegra; il veneratissimo Santuario della SS. Trinità la cui leggenda narra l’apparizione della SS. Trinità sulla parete di una grotta; la chiesa di San Pietro ad Affile dove avvenne il primo miracolo di San Benedetto; la chiesa di San Benedetto a Roiate, una pia tradizione vuole che qui su un masso, il Santo abbia lasciato un’impronta. Numerosi luoghi di culto ancora sono sparsi nei vari comuni, ciascuno con una sua storia e non meno importanti, ma preferiamo lasciare al viandante il piacere della scoperta. Auspicando nell’utilità di questa brochure per il turista, e non solo, che si accingerà a visitare i siti religiosi della Valle, è gradito augurare a tutti un sereno Anno Santo. Luciano Romanzi (Pres. della Comunità Montana dell’Aniene) con Simone Frignani Vola col drone nella Valle

La Valle dell’Aniene: ova visione! L’emozione di una nu


La via della Fede luoghi e percorsi sacri Il più antico “luogo del sacro” nacque sul Monte Autore e, con ogni pro­babilità, occupava proprio il luogo sul quale nel Medioevo sorse il Santuario della SS. Trinità di Val­lepietra. Successivamente, nei pri­mi secoli del cristianesimo, la Valle Santa dell’Aniene ospitò un numero rilevante di eremiti e di monaci. Per tutto il periodo medievale la Valle fu sotto l’influenza spirituale di San Benedetto. Dai primi decenni del Duecento, una nuova ondata religiosa riportò un profondo senso mistico con il passaggio di San Francesco, del quale resta una traccia indelebile con monasteri e conventi a lui de­dicati.

Le Chiese della Valle

Abbazia di Santa Scolastica (Campanile)

Nella Valle dell’Aniene si possono ritrovare i luoghi sacri più rappresentativi della fede cristiana, aperti a visite e mete di pellegrinaggi: • Abbazia di Santa Scolastica (Subiaco) • Monastero di San Benedetto (Subiaco) • Santuario della SS. Trinità (Vallepietra) • Convento di San Cosimato e gli Eremi di San Benedetto (Vicovaro) • Convento di San Francesco (Bellegra) • Chiesa di San Pietro (Affile) • Impronta del Corpo di San Benedetto (Roiate) • Convento di San Francesco (Subiaco)


LA VIA DELLA FEDE LA VIA DEGLI IMPERATORI LA VIA DEI PRINCIPI

IL CAMMINO DI SAN BENEDETTO I CAMMINI DELLA FEDE


La Valle dell’Aniene X COMUNITÀ MONTANA

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Abbazia di Santa Scolastica subiaco

L’Abbazia di Santa Scolastica è il Protocenobio benedettino, ossia il più antico monastero benedettino in Italia e nel mondo. Dedicato alla sorella gemella di San Benedetto, Santa Scolastica, si articola in tre chiostri e una chiesa: quattro strutture architettoniche molto interessanti e differenziate tra loro, poiché appartenenti a varie epoche e realizzate in stili diversi. L’ingresso, sul quale si trova l’epigrafe “Ora et Labora”, introduce nel primo chiostro, chiamato “Chiostro Rinascimentale”, risalente al XVI secolo, attraverso il quale si passa in un secondo chiostro o “Chiostro Gotico” del XIV secolo ed, infine, in un terzo, detto “Chiostro Cosmatesco”, del XIII secolo. L’Abbazia, simbolo importante per la Diocesi di Tivoli, ospita oggi la Biblioteca Nazionale di Santa Scolastica, che vanta un cospicuo patrimonio con opere di Aristotele, Cicerone, Lucrezio, Marziale e Seneca, manoscritti, documenti e libri di grande valore storico: qui si trova il primo testo stampato in Italia da monaci tedeschi, il “De Oratore” di Marco Tullio Cicerone, risalente al 1454. La biblioteca dell’Abbazia di Santa Scolastica divenne così importante che nel 1478 Corrado Sweynheym e Arnoldo Pannartz decisero di costruire la prima tipografia in Italia all’interno delle strutture della biblioteca iniziando così la loro attività di tipografi.


Monastero di San Benedetto subiaco Il Monastero di San Benedetto sorge a Subiaco, nel luogo dove il Santo Patrono d’Europa si ritirò in preghiera quando era ancora adolescente e dettò la Regola dell’Ordine Benedettino. La presenza di San Benedetto nella Valle dell’Aniene richiamò nel corso degli anni un gran numero di suoi discepoli, che portò alla costruzione di tredici monasteri. All’interno del Monastero è situato il Sacro Speco, ovvero la Grotta della Preghiera, dove San Benedetto rimase in preghiera tre anni, isolato da tutti oltre ad alcuni pastori, che quotidianamente gli calavano dall’alto un paniere con del cibo. All’interno della grotta è possibile ammirare una statua del Santo ed il simbolico cestino di vimini, entrambi realizzati nel 1657 da un discepolo del Bernini, Antonio Raggi, oltre ad un paliotto d’altare illuminato da dodici lampade. Il Monastero di San Benedetto e l’Abbazia di Santa Scolastica sono ancora oggi il simbolo di luoghi dedicati alla preghiera, alla contemplazione ed alla spiritualità.


Santuario della S.S. Trinità vallepietra Il Santuario della Santissima Trinità ubicato a Vallepietra è meta ogni anno di pellegrinaggi di devoti provenienti lungo processioni a piedi, anche lunghissime, da tutta Italia. Il Santuario vanta origini molto antiche ed incerte, in cui spesso si insinuano leggende di vario genere. È raggiungibile attraverso una strada carrozzabile che giunge nei pressi dell’impressionante parete rocciosa della Tagliata. Nella parte sottostante si apre l’ingresso della chiesetta della Santissima Trinità, con affreschi databili tra il XII ed il XIII secolo. Il maggiore raffigura la Santissima Trinità, composta dalle Tre Persone Divine - Padre, Figlio e Spirito Santo – perfettamente identiche nell’aspetto: tutte e tre eseguono il gesto della benedizione con la mano destra, mostrando con la sinistra un libro aperto sulle ginocchia. Di fianco all’affresco maggiore troviamo delle scene evangeliche: Annunciazione, Natività, Adorazione dei Magi e Presentazione al Tempio, mentre nella fascia sottostante dovevano invece trovare posto le rappresentazioni dei mesi: giunte fino a noi le scene di Gennaio e Febbraio. Sulla parete opposta sono rappresentati un Volto di Madonna, Sant’Antonio Abate, San Domenico da Sora, San Giuliano e una Madonna con Bambino.


Convento di San Cosimato vicovaro Il Complesso Conventuale di San Cosimato sorge in uno degli angoli più suggestivi e meno noti fra quelli legati alle vicende di San Benedetto nella Valle dell’Aniene. La Chiesa è caratterizzata da un portico rinascimentale, mentre l’interno è composto di una sola navata con cinque cappelle a sinistra ed una a destra, che custodiscono memorie di diverse epoche storiche. Nel 1668 la Chiesa fu restaurata e le grotte affrescate da Antonio Rosati, mentre l’antico convento venne demolito e riedificato a partire dal 1727. Gli Eremi di San Benedetto offrono un panorama suggestivo ed unico nel suo genere, caratterizzato da una realtà millenaria. Un complesso di grotte naturali e in parte artificiali, comunicanti con una fitta rete di cunicoli, anticamente spechi degli acquedotti romani. Gli Eremi, di recente restaurati e riaperti al pubblico, sono tappa imperdibile del cammino di San Benedetto proveniente da Norcia. All’interno è possibile osservare un vano scavato nella roccia, nelle pareti laterali due grandi affreschi: il tentato avvelenamento di San Benedetto e S. Francesco che cerca di convertire il Sultano Al-Malik Al-Kamil, nel 1219.


Convento di San Francesco bellegra Il Convento di San Francesco è stato fondato dal Santo nel periodo in cui fu ospite a Subiaco. Secondo un’antica versione della storia del Ritiro, un giorno, nel lontano 1223, frate Francesco, diretto al Monastero di San Benedetto a Subiaco, insieme ad alcuni suoi compagni, si fermò nella casa colonica di Monte Casale, appartenente agli stessi monaci sublacensi: piccole strutture del tempo atte a consentire la coltivazione dei terreni circostanti e ad ospitare qualche viandante di passaggio. San Francesco restò colpito dalla cornice suggestiva nella quale era immerso il luogo: a Bellegra, dal tempo di San Francesco, per lunghi secoli, i frati consolidarono la loro presenza nella condivisione, nella fratellanza e nell’umiltà, come annuncio dell’amore di Cristo. Grazie a quello stile di vita, risposta autentica alla grazia di Dio, Tommaso da Cori maturò presso il Convento di San Francesco la sua santità, seguito da una schiera numerosa di confratelli, tra i quali San Teofilo, i Beati Mariano da Roccacasale e Diego Oddi da Vallinfreda. Un’altra presenza imminente presso il Convento di San Francesco a Bellegra fu quella di Papa Giovanni XXIII, che qui si recò in visita il 25 agosto 1959, accolto da numerosi fedeli.


Chiesa di San Pietro affile

La Chiesa di San Pietro di Affile rappresenta uno dei più importanti luoghi di culto cristiano nella Valle dell’Aniene. Già prima del VI secolo questa chiesa svolse funzioni di parrocchia per i cristiani del paese, per cui quando vi giunse da Roma il giovanissimo S. Benedetto, questo luogo di culto era già un centro fiorente di interessi religiosi da parte della comunità parrocchiale e incentrato sull’attività di formazione e di studio per i monaci, nonchè di ospedale per i poveri e per i pellegrini. Proprio all’interno della Chiesa il Santo compì il suo primo miracolo, riparando un vaglio (setaccio) rotto della sua nutrice Cirilla.


Impronta sulla Roccia roiate A Roiate, presso la Chiesa di San Benedetto, è ancora oggi custodito un masso che riporta l’Impronta del corpo del Santo, lunga cm 170, larga 45 e profonda 40, ove su esso si adagiò durante il periodo di peste a Subiaco. La storia racconta che San Benedetto, giunto a Roiate, stanco per il lungo viaggio e per il caldo afoso, domandò di entrare in paese per riposarsi, prima di attraversare la montagna per scendere a Subiaco. Gli abitanti, timorosi per la peste, che in quei giorni devastava i dintorni mietendo vittime, gli proibirono di entrare. Il Santo allora andò a riposarsi fuori dal paese, all’ombra di un albero, distendendosi su un masso di durissima pietra. Quella pietra tanto cedette al suo peso, da ricevere in modo evidente l’impronta di tutto il corpo del Santo e perfino le pieghe dei vestiti, come se le avesse incise la mano di uno scultore. Da quella pietra, dove San Benedetto lasciò impresso il suo corpo, scorrono stille di sudore che viene raccolto in ampolle e con esso si è soliti ungere gli occhi dei malati e qualunque altra ferita, invocando l’aiuto di San Benedetto. Nel 1884 un chimico francese fece esaminare il liquido, che risultò essere sudore umano. L’ultima delle cosiddette “sudorazioni” è avvenuta nel 1980, e in quell’occasione ci fu il terremoto dell’Irpinia. Testimone oculare Don Stanislao Andreotti, allora vescovo di Subiaco.


La Valle dell’Aniene dal fiume aniene ai monti simbruini e lucretili

La Valle è al centro dei Parchi Naturali Regionali dei Monti Lucretili e Simbruini. La nostra Valle bella, ospitale e Santa, meta e dimora di personaggi unici e intramontabili.

Il video tour della Valle

• San Benedetto Patrono d’Europa • Santa Scolastica • Santa Chelidonia • Imperatore Nerone • Imperatore Traiano • Orazio Flacco poeta latino a cui fu donata una villa dall’Imperatore Augusto

Le loro opere e la cultura trasmesse rimangono indelebili e tutt’ora generano un interesse molto consistente anche del Turismo internazionale.


Le Terre di San Benedetto

itinerario sulle orme del padre dell’europa Il Cammino di San Benedetto è il progetto ideato e curato da Simone Frignani, viaggiatore, scrittore, insegnante di Religione e soprattutto appassionato di Cammini, che ha creato un percorso a piedi e in bicicletta sui luoghi in cui è vissuto San Benedetto da Norcia, figura più importante del monachesimo occidentale e patrono d’Europa. Il Cammino di San Benedetto, lungo circa 300 km, si sviluppa da Norcia a Montecassino tra l’Umbria e il Lazio: il percorso è guidato da segnaletiche turistiche ben visibili, che indicano in maniera chiara l’itinerario e da pannelli di benvenuto e informativi presenti nei paesi attraversati, utili per informare il pellegrino sulle bellezze storiche e artistiche di ogni tappa. Un bellissimo viaggio alla scoperta dell’Italia minore che regala intense emozioni, attraverso luoghi unici ed imperdibili, che predispongono alla spiritualità e al dialogo con se stessi. LA STORIA DEL SANTO NELLE TERRE L’unica fonte storica a noi giunta su San Benedetto da Norcia, padre del monachesimo occidentale e fondatore dell’ordine dei Benedettini, è il II Libro de I Dialoghi di San Gregorio Magno. Si ritiene che San Benedetto sia nato a Norcia intorno al 480 d. C., da una nobile casata discendente dalla Gens Anicia. Ancora adolescente, si trasferì a Roma per compiere gli studi; lì poté assistere al degrado in cui era caduta la città, anche a causa della contesa per il pontificato tra il vescovo di Roma Simmaco e il contendente Lorenzo. Ben presto dovette fuggire e si stabilì con la nutrice presso l’odierna Affile, per dedicarsi a vita religiosa e dove compì il suo primo miracolo. Per sfuggire ai clamori del mondo e desideroso di ritirarsi a vita contemplativa, si trasferì segretamente a Subiaco, dove un monaco di nome Romano gli indicò una caverna del Monte Taleo: la stessa che al giorno d’oggi è racchiusa all’interno del Sacro Speco, dove proseguì nel suo proposito di vita ascetica. Secondo la tradizione, dopo tre anni di quella vita eremitica, Benedetto venne invitato ad assumere la carica di abate da una comunità di monaci di Vicovaro, che successivamente, in contrasto con la sua direzione, tenteranno di avvelenarlo. Ritornato alla grotta di Subiaco, il Santo comprese allora la necessità di dedicarsi all’insegnamento e alla predicazione: abbandonata la vita ascetica, cominciò ad accogliere discepoli e in breve tempo arrivò a fondare dodici piccoli monasteri.


Il Miracolo di San Benedetto - Eremi di San Benedetto

San Benedetto - Monastero di San Banedetto (Sacro Speco)


La Valle

storia, ambiente e natura STORIA E CULTURA L’Aniene attraversa un territorio di grande interesse naturalistico e storico. L’apprezzamento per la Valle ha inizio dall’epoca dei Romani, che qui edificarono importanti ville signorili, di cui oggi possiamo soltanto immaginarne lo sfarzo: la Villa di Orazio a Licenza, la Villa di Nerone a Subiaco, la Villa di Traiano agli Altipiani di Arcinazzo. Nella Valle dell’Aniene troviamo, inoltre, importanti testimonianze del periodo medievale, che hanno segnato la storia del territorio. Le tracce della storia sono ben evidenti in tutto il territorio, in centinaia di opere straordinarie, di pregio, ben conservate e facilmente accessibili, nelle chiese e nei numerosi musei. AMBIENTE E NATURA La Valle dell’Aniene ti sorprende. Molti dei suoi 31 borghi si ergono impavidi e splendidi, in evidenza sul territorio, a seguito del fenomeno dell’incastellamento. Il verde è ovunque e si intensifica sempre di più andando verso la montagna, percorsa dagli infiniti sentieri tracciati, segnalati e sicuri, che si snodano fra alberi secolari, in un ambiente di rara bellezza: la Valle è


infatti integrata all’interno di due parchi Naturali Regionali, quello dei Monti Simbruini e quello dei Monti Lucretili. La vegetazione della Valle dell’Aniene è dominata, alle quote più elevate, da magnifiche faggete, con esemplari veramente superbi. Scendendo verso valle, sulle colline si trovano in prevalenza querce e castagni. Nelle zone più aride e scoscese è presente il leccio, quercia sempreverde che normalmente cresce in ambiente mediterraneo, mentre sulle quote più basse i terreni ancora coltivati sono ricoperti da vigneti e uliveti, che producono vini e olio di qualità pregiata. L’ambiente è molto adatto al pascolo di bestiame per la produzione di carni e di latte di alta qualità.


31 Borghi straordinari Vi aspettano sorprese di ogni tipo e visioni incantevoli, certamente non comuni. Il fenomeno dell’incastellamento, nato con lo scopo di difendersi dalle invasioni saracene, ungare e normanne durante il medioevo, ha generato visioni straordinarie di alcuni borghi, dove troviamo arroccati, a volte in maniera sorprendente, costruzioni architettoniche realizzate da antichi mastri muratori. Tanta bellezza, in un unico insieme, è veramente rara, come l’accoglienza delle nostre genti e l’importanza di tradizioni centenarie, gelosamente custodite. 365 vi vogliamo sempre con noi, nei 31 borghi dal fascino unico.

I Borghi della Valle




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