Trevi nel Lazio

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Trevi nel Lazio in virtual tour

Un viaggio nell’antica Treba Augusta


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Castello Caetani The Caetani Castle

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Chiesa Collegiata di Santa Maria The Collegiate Church of St. Mary

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Mura megalitiche Megalithic Walls

Sulla mappa sono indicati tutti i siti turistici realizzati in virtual tour con fotografie in HDR a 360째, che permettono di compiere visite guidate interattive.

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Trevi nel Lazio

Un viaggio nell’antica Treba Augusta

La cittadina di Trevi nel Lazio, in provincia di Frosinone, si trova nell’alta valle dell’Aniene e sorge sul colle San Clemente, a 821 metri sul livello del mare.

Trevi, il cui nome deriva dal termine treba (trivio) per la sua posizione su tre importanti vie di comunicazione, fu fondata dall’antico popolo degli Equi. Sottomessa da Roma nel


304 a.C., al termine della seconda guerra sannitica, ne divenne prima colonia e, quindi, municipio. Terra prediletta dagli imperatori, riscosse particolare favore sotto Traiano, che la onorò con il titolo di Augusta, e sotto Commodo che conferì ai decurioni il titolo di Decuriones Commodiani. Nel V secolo, a conferma del grande prestigio di cui godeva all’epoca, fu designata sede vescovile. In seguito, dopo circa 600 anni, non essendo più il territorio in grado di sostenere economicamente l’alto prelato, nell’XI sec. venne aggregata alla diocesi di Anagni. Nel XIII secolo fu libero comune, impegnato in frequenti vertenze con il monastero di Subiaco da cui non fu mai sottomesso. Alla fine dello stesso secolo la città e il suo territorio diventarono per volontà di Bonifacio VIII proprietà della famiglia Caetani. Dopo circa 200 anni di dominio sulla città i Caetani, nel 1471, vennero cacciati dalla popolazione per malgoverno e Trevi passò all’abbazia di Subiaco fino al 1753. In seguito condivise le sorti dello Stato Pontificio fino all’Unità d’Italia. Trevi nel Lazio, piccolo gioiello incastonato nel Parco Regionale dei Monti Simbruini, la più vasta area naturalistica del Lazio, è circondato a nord dai monti Simbruini, a sud dagli Ernici, a est dalle maestose cime dei monti Cantari, ed è attraversato dalle acque del fiume Aniene e da altri torrenti e ruscelli. Il territorio trebano è depositario di uno straordinario patrimonio cultu-

rale, storico ed archeologico. Tra le maggiori testimonianze di epoca romana spiccano l’arco di Trevi, spettacolare struttura megalitica che si erge, improvvisamente, nel mezzo dei boschi; la cascata di Trevi (probabile sito di presa dell’acquedotto romano Anio Novus); tracce di strutture romane visibili in diversi punti della città, 7 capitelli con palmette verticali, a quattro facce, verosimilmente parte della decorazione di un gigantesco tempio ed un ricco deposito votivo risalente al III secolo a.C.. L’abitato, di epoca medievale, è dominato dal Castello Caetani, ampliato nel corso del XII secolo. Sono da visitare la Collegiata di Santa Maria Assunta con la sua cripta, l’Oratorio di San Pietro Eremita e, fuori dal centro abitato, la cappella della Madonna del Riposo e quella dedicata a San Sebastiano. Trevi nel Lazio rappresenta un ottimo punto di partenza per escursioni nel Parco regionale dei monti Simbruini e nella zona degli Altipiani di Arcinazzo; facilmente raggiungibili sono le stazioni sciistiche Campo Staffi, Campo Catino e Monte Livata; emozionante la visita delle spettacolari cascate del fiume Aniene. Tra le manifestazioni folkloristiche che si svolgono durante l’anno va ricordata la festa di Sant’Antonio Abate che si celebra il 17 gennaio, la Fiera delle merci che si tiene agli Altipiani di Arcinazzo il 20 settembre, la festa dell’Assunta, celebrata il 15 agosto, ed infine i festeggiamenti del Patrono San Pietro Eremita, dal 28 al 31 agosto.



Promozione turistica

trevinellazio.italiavirtualtour.it Il Comune di Trevi nel Lazio aderisce al portale web Italiavirtualtour. it, edito dalla Comunicando Leader azienda di marketing territoriale con sede a Guidonia Montecelio, in provincia di Roma. L’Amministrazione comunale della cittadina laziale, infatti, ha deciso di offrire ai cittadini e visitatori un nuovo sistema di promozione e sviluppo turistico basato sui Virtual Tour, fotografie in HDR a 360°, che permettono di compiere visite guidate in diversi siti turistici del Comune di Trevi nel Lazio. Sono nove i siti mappati in virtual tour, ovvero: l’Oratorio di San Pietro Eremita, la Chiesa Collegiata di Santa Maria, la Cappella della Madonna del Riposo, il Castello Caetani, l’Arco di Trevi, gli Altipiani di Arcinazzo, la Cascata di Trevi, le Mura Megalitiche in località Caraccio e Piazza degli Angeli. I virtual tour, sono visibili in un’apposita sezione del portale nazionale Italiavirtualtour.it e raggiungibile all’indirizzo http://trevinellazio.italiavirtualtour.it, e sono integrati con una segnaletica turistica innova-

tiva e caratterizzata da QrCode, installata sul territorio comunale sia nei pressi dei monumenti che nella piazza principale di Trevi nel Lazio. Il turista potrà così visitare la città senza mappa, guide e pesi. Con uno smatphone o tablet potrà scoprire il patrimonio storico, artistico e culturale e ricevere tutte le informazioni necessarie per godersi fino in fondo la sua permanenza a Trevi nel Lazio. Un sistema facile, veloce e interattivo che permette di ottenere un duplice vantaggio: per il turista la possibilità di girare in città senza mappa, guide e pesi, e per l’Amministrazione Pubblica, la disponibilità di informazioni utili per valutare gli interessi, le abitudini dei turisti e ottenere dati importanti, per fornire ai cittadini e ai visitatori un servizio sempre più mirato ed efficiente. La presenza nel portale nazionale Italiavirtualtour.it permetterà al Comune di Trevi nel Lazio di essere inserito negli itinerari turistici volti a favorire uno sviluppo sinergico di tutta la Regione Lazio.


Pannello di Benvenuto nel Comune di Trevi

Che cos’è il QR CODE? Il QR Code è un codice a barre bidimensionale che, una volta inquadrato con la fotocamera dello smartphone o del tablet, riporta alla pagina del portale dove sono inserite tutte le informazioni come la storia del sito, gli orari di apertura e il Virtual Tour che, attraverso l’elaborazione di fotografie in HDR a 360°, permetterà di realizzare una visita virtuale del sito scelto.


Grazie ai virtual tour l’utente potrà compiere visite guidate nei nove siti turistici indicati dall’Amministrazione, all’esterno dei quali sarà anche posizionata la segnaletica turistica interattiva con i pannelli dotati di QrCode e che riporterà oltre al nome del monumento anche alcune nozioni storiche ed una foto. Nel Comune di Trevi nel Lazio sarà anche installato un pannello di benvenuto ed una mappa che riporterà tutti i siti realizzati in virtual tour.

Sarai guidato

fino al sito da te scelto Scarica l’applicazione gratuita e fotografa con il tuo smartphone il QR Code presente nei punti di interesse per accedere alla visita virtuale di Trevi nel Lazio: potrai visualizzare tutte le informazioni utili, la storia e i virtualtour.

Se hai un iPhone o un iPad scarica l’applicazione da Apple Store

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Gruppo Marmoreo di Scuola Berniniana

Oratorio di San Pietro Eremita L’Oratorio di San Pietro Eremita sorge nel posto dove il Santo Patrono morì. È stato costruito tra il 1685 e il 1690. Custodisce un gruppo marmoreo di scuola Berniniana, raffigurante un Angelo e la statua di San Pietro morente e una serie di affreschi che ritraggono miracoli ed episodi della vita del Santo. Scendendo alcuni gradini, ci si ritrova nel pollaio dove il Santo morì e dove è stata posta una statua lignea.


Chiesa Collegiata di Santa Maria sec. XVI La Chiesa Collegiata di Santa Maria è l’unica chiesa antica della cittadina ancora officiata. Fa parte della Chiesa anche la Cripta dove sono custoditi i resti di San Pietro Eremita, patrono della città. La forma architettonica attuale risale al 1600, quando vennero effettuati grandi lavori di ampliamento, utilizzando anche le pietre della Cattedrale di San Teodoro. Di particolare interesse storico-artistico l’organo seicentesco, uno dei più antichi e meglio conservati dell’epoca, opera di Ennio Bonifazi di Cerricola Umbra, consegnato il 30 luglio del 1634.


Altare con la Madonna del Riposo

Cappella della Madonna del Riposo La Cappella della Madonna del Riposo venne costruita nel 1483 da parte della popolazione per una duplice grazia ricevuta: la liberazione dal morbo della peste (1476) e quella dal duca di Calabria Alfonso

III d’Aragona, figlio di Ferdinando. La cappella custodisce una preesistente icona della Vergine col Bambino, pregiata opera di scuola umbro-senese.


Castello Caetani Il Castello Caetani, realizzato intorno all’anno 1000, fu acquistato e ampliato nel XIII secolo dalla famiglia Caetani. Si erge su una roccia calcarea e copre un’area di circa 800 mq, di cui 480 adibiti ad abitazione e gli altri 320 ad uso militare. Nel tempo fu anche commenda del monastero di Subiaco. Oggi ospita il Museo Civico “Domenico Antonio Pierantoni”.


Particolare dell’ Arco

Arco di Trevi Antichissima costruzione posta al confine tra il territorio di Trevi e di Guarcino, l’Arco di Trevi ha il fascino di una costruzione megalitica. L’imponente struttura, composta da blocchi di pietra calcarea locale, sovrapposti e innestati tra loro senza calce, fu realizzata intorno al III secolo a.c. Di fatto delimita i territori dominati, in epoca preromana, dalle popolazioni degli Equi da quelle degli Ernici. Sulla sua vera funzione sono state formulate varie ipotesi, tra queste quella di costituire un limite terriotoriale, ovvero di una dogana romana e, ancora, di arcata di un tratto di un acquedotto romano, ma, ad oggi, non esistono prove certe che consento-

no di propendere per l’una o l’altra teoria. L’opera, pertanto, massiccia quanto sorprendente, essendo posta nel bel mezzo del bosco, certamente capace di stupire ed intimorire i passanti del tempo, come quelli di oggi, resta, in qualche modo, avvolta nel mistero. Nel 1492 Leonardo Bruni, detto l’Aretino, lo citò nella sua Aquila volante come importante monumento da salvaguardare e restaurare. Nel 1987, ormai dissestato dall’incuria degli uomini e della natura, venne restaurato e riconsegnato al suo originario splendore. Oggi rappresenta un suggestivo itinerario dove storia e natura si intrecciano in simbiosi perfetta.


Altipiani di Arcinazzo Gli Altipiani di Arcinazzo, sono posti ad una altezza media di 850 metri sul livello del mare. Altopiano di natura calcarea, di tipo carsico, è limitato a nord dalla vallata dell’Aniene, ad est dalle propaggini del colle delle Macchie e di Cimetta, da Fontana Fratta, Ara Giacobbe, Fontana Mora e Spornacceta, a sud dai monti la Rocca e Retafani e ad ovest dalle falde dei Monti Scalambra ed Altuino. Ha una lunghezza di circa 4 km ed una larghezza di circa 1,5 Km. Considerato un luogo salubre fin dall’antichità tanto che l’imperatore Traiano vi fece costruire una villa di

notevoli dimensioni, nel tempo venne usata anche come cava per l’estrazione di pietre e marmi preziosi. La vegetazione è caratterizzata da estesi prati, abetaie e macchia mediterranea, mentre oltre i mille metri di quota si trova un fitto bosco di lecci e faggete. La fauna è caratterizzata dalla presenza di picchio verde, ghiandaia, cuculo, cornacchia grigia, gufo, allocco, volpe, cinghiale, lupo, riccio, martora, tasso e faina. L’altopiano si estende tra due province, quella di Roma e Frosinone, su quattro comuni: Trevi nel Lazio, Arcinazzo Romano, Piglio e Fiuggi.


Cascata di Trevi

Cascata di Trevi Può essere definita una delle meraviglie dei Simbruini, un angolo di paradiso naturale che si apre agli occhi del visitatore la cascata di Trevi. Posta poco prima del punto di confluenza del Simbrivio con l’Aniene, presso l’area archeologica di Comunacque, “ad communes aquas” come la chiamavano i latini, è da molti considerato come il probabile sito dove furono realizzate le prime opere per la captazione delle acque dell’Aniene, meglio conosciuto come l’acquedotto dell’Anio Novus (I sec. d.c.), tra i più importanti dell’antica Roma per quantità e qualità delle acque. Qui si trovano, ancora visibili, i ruderi di una villa ed imponenti opere idrauliche, realizzate con blocchi megalitici di tipo quadrato, risalenti, con ogni

probabilità, all’epoca dell’imperatore Claudio. L’area di Comunacque ha ospitato, inoltre, uno dei sette castelli di Trevi, che risultavano disseminati su tutto il suo territorio, a partire da monte Preclaro (o Porcaro, sito alle porte dell’attuale Subiaco) per arrivare fino a Filettino, nonché il primo monastero fondato da San Benedetto da Norcia. Nell’area sono altresì ben visibili resti di archeologia industriale, essendo stata utilizzata anche per la realizzazione di una delle prime centrali idroelettriche. Questo sito, già noto nell’antichità, nel 1866 appare in una interessante descrizione del Gori nel suo “Viaggio Pittorico-Antiquario”. Una tappa obbligata, raggiungibile in pochi minuti, per chi ama la natura, la storia e l’archeologia.


Mura megalitiche in opera poligonale - Loc. Carraccio Sconosciute ai più, ma di grandissimo fascino e importanza, le mura poligonali o megalitiche di Trevi nel Lazio testimoniano la ricchezza di un territorio che racchiude secoli di storia e affascina e incuriosisce appassionati e viaggiatori. Le mura megalitiche, denominate anche ciclopiche o pelasgiche, collocano Trevi tra le cosiddette città Saturnie. Venivano realizzate con grossi blocchi di pietra, diversamente squadrati, messi in opera tra loro

senza legame cementizio e costituivano prevalentemente elementi di difesa. Un sistema costruttivo che nel tempo, ha lasciato diverse tracce negli antichi insediamenti dei popoli italici e, tra questi, sul territorio della nostra Treba, terra degli Equi. Ad oggi sono ancora visibili tratti di mura, in opera poligonale, lungo il lato sud-est del colle su cui poggia l’odierno abitato, intervallati da un terrazzamento, lacerti di un basamento templare. E’ possibile, inoltre, osservare l’opera dei “ciclopi” in almeno altre due località del territorio trebano: Colle Mordani e Schiavia.


Piazza degli Angeli

Piazza degli Angeli

Mura megalitiche in opera quadrata All’interno del centro urbano, in Piazza degli Angeli, è visibile un tratto dell’antica cinta muraria, realizzata in opera quadrata, su cui furono effettuati interventi nel corso di risistemazioni urbanistiche e della stessa acropoli, datati al III-II sec. a.C. Si tratta di grandi blocchi di cardellina o cardellino, una specie di

travertino di cascata estratto in abbondanza sul territorio. Trevi rappresenta un esempio singolare di città dove convivono esempi di mura in opera quadrata ed altri realizzati in opera poligonale. Non esistono molti circuiti murari dove le due tecniche sono usate insieme e questo rende ancor più particolare ed interessante il nostro sito.


Organo E. Bonifazi 1634 Affresco della Madonna del Riposo Capitello ionico tempio romano III sec aC

Questa pubblicazione è stata realizzata nel mese di Febbraio 2014 Il Comune di Trevi nel Lazio in collaborazione con


Comune di

Trevi nel Lazio info: www.comune.trevinellazio.fr.it +39 0775 527005 +39 334 9112977


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