Mirco Tangherlini feat Alessia Pellegrini
“Domando io, a cosa serve un libro senza figure...? rifletteva Alice� (Lewis Carroll)
Questa raccolta di immagini è stata realizzata a otto anni di distanza dalla stampa del precedente libro «Design della notizia» in cui erano state inserite, con scansione temporale, tutte le mie illustrazioni realizzate fino all’anno 2004. Da allora la mia vita professionale ha avuto delle svolte decisive: oltre a continuare a produrre per le più importanti testate nazionali, ho attivato un sito internet che propone le mie immagini online (www.sosidea.com) e ho dato vita a un’agenzia di comunicazione (www.tangherlini.it) che, attualmente, ha un organico di 11 collaboratori. Ad ognuno di loro va il mio ringraziamento perché ha interpretato e migliorato la mia visione. Un’inguaribile curiosità per le cose nuove e la voglia di mettermi costantemente alla prova mi hanno portato a ridurre le mie prestazioni in ambito editoriale per sperimentare nuovi percorsi creativi. Ho voluto utilizzare, per questo volume, anche le illustrazioni migliori del precedente, e ciò rende possibile una valutazione critica della crescita qualitativa dei miei lavori. Vi renderete conto, sfogliando il libro, che le notizie dal 1995 ad oggi sono spesso simili e ciclicamente riproposte, tanto che a volte ho fatto fatica a collocarle su una scala temporale; una dimostrazione grafica di quelli che sono sempre stati individuati come «corsi e ricorsi della storia». I tempi concessi dal committente per la realizzazione delle immagini, purtroppo, sono rimasti sempre gli stessi (a volte anche poche ore), ma posso vantarmi di non aver mai «sforato» una commissione, pur mantenendo un elevato standard qualitativo. Quando ho iniziato a pensare a questo libro ho temuto di realizzare una copia aggiornata del precendente e ho provato, quindi, a dare una chiave di lettura alternativa e più interessante. Il volume, così come è stato concepito, implementa quattro modalità di fruizione: la prima, quella più intuitiva, soddisfa la vista, si può godere semplicemente della visione delle immagini stampate senza porsi alcuna domanda sul dove/quando/perché; la seconda è legata al mio percorso professionale, alle dinamiche che mi hanno messo in relazione, nel corso degli anni ai professionisti delle varie redazioni; la terza è un «Bignami» dell’editoria italiana. Di ogni testata con cui ho collaborato viene raccontata la storia e l'attuale direzione. Infine quella a cui tengo di più. Grazie all'apporto di Alessia Pellegrini, funambola della parola, sono riuscito ad avere una quarta chiave di lettura: alcune immagini, nate per affiancare un testo di attualità e precedentemente utilizzate in editoria sono state «riviste» con occhi diversi e ad ognuna di loro è stata data nuova vita attraverso i testi di Alessia. Ho trovato davvero interessante questa contaminazione, è un esperimento che mi ha lasciato senza fiato. Cercate tra le centinaia di immagini quelle che hanno stimolato le sinapsi di Alessia. Oltre a soddisfare il mio ego di artista, il compito di questo volume rimane anche quello di far conoscere un «mestiere» poco noto che non è quello del grafico o del pittore/scultore, ma il lavoro di chi, ogni giorno, espone le sue immagini a milioni di lettori, in maniera «anonima», con una piccola firma «corpo 6», nella galleria provvisoria della vostra edicola. In appendice a questo volume troverete anche una serie di immagini prodotte nell’arco degli ultimi 10 anni. Rappresentano la mia ricerca personale, opere che non partono da una commissione, ma dalla voglia di percorrere strade alternative, opere che non sono mai state stampate sui giornali, opere archiviate nel cassetto virtuale della mia scrivania fatta di pixel, ma elaborati che mi hanno permesso poi di proporre soluzioni innovative ai clienti che con fiducia si affidano alla mia professionalità. Mirco Tangherlini
Sin dal giorno in cui sono entrata nella mia prima re dazione, quella de «La Gazzetta di Ancona», ho sentito parlare delle immagini come del corre do fondamentale di un articolo, p erché a volte «un’immagine racconta più di mille parole», soprattutto quando illustra notizie complesse. Con il termine «immagine», p ossiamo definire: fotografie, disegni, elementi de corativi, illustrazioni di vario genere, grafici... Un impaginato senza immagini è «piomb o». Pesante, di difficile lettura, in grado di «far fuggire» un lettore. Il compito di un giornalista è quello di farsi leggere e di far leggere il proprio giornale, p er questo la ricerca dell’immagine giusta è un’attività quanto mai accurata. Sp esso ci siamo chiesti se fosse il giornalismo a condizionare la grafica, o viceversa. Testo e immagini, inve ce, si completano a vicenda e soprattutto completano l’informazione. Una foto o un’illustrazio ne, se sbagliate, sono in grado di rendere un servizio meno efficace, alla stessa stregua di un errore di grammatica. Sono due messaggi distinti, ma complementari: uno più riflessivo e razionale, quello della parola scritta; l’altro istintivo e imme diato, affid ato all’immagine. La giusta «alchimia» è in grado di sp ostare l’attenzione del lettore su un articolo piuttosto che su un altro. Per i p erio dici la scelta diventa ancora più imp ortante, e inizia dalla cop ertina che, se buona e b en calibrata fa anche vendere di più in e dicola! Le realizzazioni di Mirco fanno parte della categoria delle buone immagini. Cercherò di spiegare p erché la sua op era si può definire arte. Non cre do sia imp ortante che una mano sia «armata» di un p ennello o di un mouse. A mio parere è l’asp etto creativo che conta. Ciò che illustra, che crea, è esattamente il frutto del suo ingegno, della capacità pura di ve dere oltre, di riuscire a sintetizzare, in un tratto, tante informazioni diverse. Mi sono chiesta un sacc o di volte se sia p ossibile essere, con la p enna, così efficaci, attraverso un testo o con un titolo. La risp osta, p er quanto mi riguarda, è sempre no, p erché Mirco p ossie de quel «quid» che va oltre l’essere «smanettone» e conoscere software e hardware a menadito. Qui, in questi suoi lavori, c’è molto di più. Ci sono ide e, c’è anima, c’è un ragionamento pre ciso, un’intuizione fuori dal comune, una capacità di sintesi non propria a tutti... Allora p ensando al lavoro di Mirco e a tutto ciò che ha creato p er i tanti giornali con i quali ha collab orato, ho p ensato alle famose tavole di Achille Beltrame. Dicono che le illustrazioni al computer di oggi sono le dirette discendenti di quelle tavole, realizzate dalla fine dell’Otto cento e p er 40 anni p er La Domenica del Corriere. Gli eserciti dei «fotografi con la matita», così come vennero chiamati, p otrebb ero essere i progenitori dei mo dellini 3D di Bruno Vespa. L’arte di Mirco Tangherlini, p erò, è anche un’altra cosa. È creatività, sintesi, intuizione e genialità. In p o che parole, un mo dello unico.
Cristiana Carnevali giornalista
alla produzione artistica. Complementari. Il risultato conta. Una comunicazione completa. Alessia Pellegrini / poeta
dionisiaco io. Impulso apollineo lui. Disordine io. Misura lui. Questi impulsi contrastanti si incontrano e si scontrano. Si mischiano e si separano. Entrambi necessari
detto. Perché lui? Ora ve lo spiego. Perché mi è complementare. Analogica io. Digitale lui. Analitica io. Sintetico lui. Emisfero destro io. Emisfero sinistro lui. Impulso
scegliere una nuova geometria, santificarlo o dissacrarlo. Come meglio credi. Il risultato conta. Una comunicazione completa. Perché io? - Perché sei cruda -. Mi ha
personale. La libertà che mi è stata accordata nella parola l’ho ripagata con la libertà di collocare quella parola nell’illustrazione. Puoi violentare il verso, abusarne,
Il concetto di progetto prevede una pianificazione. E qui di pianificazione neppure l’ombra. Abbiamo seguito un itinerario assolutamente irresponsabile, istintivo,
devono aver come conseguenza la verità. Per affinità o per contrasto. Non importa. Il risultato conta. Una comunicazione completa. Non si può parlare di progetto.
mediazione linguistica l’essenza della cosa rappresentata si esalta e si trasforma in energia psicofisica. Il fine è che tutto appaia vero. L’immagine e la parola insieme
il sintomo. Se l’immagine simboleggia un concetto emotivo la parola ne caratterizza la rappresentazione concreta. La parola è la ritmica dell’immagine. Attraverso la
ed armonica. Una non esclude affatto l’altra. Si affermano a vicenda. Un’immagine è un concetto. Una parola lo concepisce. Un’immagine è un simbolo. Una parola
libere e fuori dal gioco del dovere fanno della comunicazione un fatto completo. L’unificazione del potere espressivo di entrambe genera e celebra una logica pura
non sarebbe stata magica né meravigliosa se non ci fosse stato questo patto di libertà. Non detto ma implicito. Nessuna regola. L’immagine e la parola solo se
tirare addosso all’ipocrisia. Si dice dolore, si dice morte, si dice rabbia, si dice anima. Parole che vengono dall’inferno e vanno dritte all’infinito. La prospettiva aperta
scrivere, le usano tutti quando parlano ma non sta bene in poesia. Queste sono quelle che mi hanno fatto godere di più, le ho scomposte in singole lettere, dardi da
voluto usare e di cui non avevo avuto mai esperienza. Parole sacre, parole che mi facevano paura, parole che facevano paura ad altri, parole che non si dovrebbero
c’è stata alcuna negazione. Questo ho sentito. Uno stato febbrile di eccitazione nervosa. In secondo luogo, c’era finalmente la possibilità di usare parole che avrei
sono impacchettata. Le parole, quelle più fragili, è capitato che mi si siano rotte nelle mani. Consonanti incastrate nei ganci delle falangi. Ero nell’incosciente e non
all’anima e a lui, più scrivevo, umana e disumana. Le immagini hanno rivestito i muri della mia stanza, carta da parati per l’interno della mia scatola cranica. Mi ci
emotiva. Ho perso il sonno, la fame, la sete, il tempo e lo spazio. Sopra la grammatica del quotidiano. Più scrivevo più mi avvicinavo all’anima e a lui, più mi avvicinavo
se dico che è stata un’esperienza di scrittura metafisica. Il mio intento è stato quello di oltrepassare la rappresentabilità dell’oggetto per aprire una dimensione
vedo. Poi la incido. Inciderla è esattamente come stendere il colore. Scrivere addosso alle immagini di Mirco è stato scrivere sui fogli della sua pelle. Non azzardo
spontaneo. Il punto di partenza del processo creativo di entrambi è lo stesso. La visione. La mia è una scrittura visiva. La poesia procede per immagini. Prima la
Innanzitutto perché per la prima volta la mia scrittura si prestava ad un’immagine non mia. Scrivere addosso alle illustrazioni di Mirco è stato un fatto naturale e
organi interni, i miei umori liquidi. Quando mi ha chiesto di «scaldare» con i versi alcune delle sue illustrazioni, la prospettiva che si apriva era magica e meravigliosa.
tatto. - Perché proprio io? - Perché sei cruda - mi ha risposto. Mirco voleva una parola corporea, e le parole che scelgo, una ad una, sono le mie impronte digitali, i miei
La magia esiste. Se ti chiedi dove sta il trucco e non ti godi la meraviglia, sei uno sciocco, io funziono così. D’occhi, bocca, mani. Perché mi piace andare di vista, gusto e
L’illustrazione editoriale Panorama Il Venerdì di Repubblica Il Mondo Panorama Economy Il Sole 24 Ore / Nòva / Plus Corriere della Sera La Repubblica La Gazzetta dello Sport For Men Magazine Airone Wired Oggi / Gente Newton OK la salute prima di tutto TV Sorrisi e Canzoni Nature SOSIdea Vorrei farvi un esempio Clienti e pensieri
01 02 70 86 88 116 126 144 156 160 168 178 184 190 194 202 204 208 224 228
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1 / I geroglifici egizi sono uno dei primi esempi di visualizzazione delle parole. 2/ Rappresentazione della metropolitana londinese realizzata da Henry Beck nel 1933. 3/ Isotype (International System of Typographic Picture Education), frutto degli studi di Otto Neurath, è il sistema di rappresentazione, attraverso segni, che permette di visualizzare dati complessi e che supera le barriere culturali e linguistiche di ogni Paese. 4/ Vite d’Archimede e ruote d’acqua: infografica di Leonardo da Vinci.
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L’illustrazione, ancor prima della scrittura, ha permesso ai nostri progenitori di esprimere sentimenti e di raccontare storie. Le immagini sono, da sempre, la forma più intuibile e immediata di comunicazione, in quanto svincolata dalla conoscenza di lingue e idiomi particolari. L’avvento dell’era informatica, con ampia diffusione dei computer, ha enfatizzato il ritorno a un linguaggio «illustrato», caratterizzato da icone e simboli di comprensibilità universale. Essere illustratore editoriale oggi, significa possedere capacità di sintesi e di trasfigurazione creativa della realtà. A questi, che sono prerequisiti essenziali, vanno aggiunte rapidità operativa e adeguata padronanza degli strumenti informatici. In questa prospettiva ogni immagine viene progettata in funzione del contesto comunicativo e ha bisogno di essere affrontata in termini tecnico - culturali. L’illustrazione editoriale ha il compito di descrivere situazioni, di riassumere concetti e di visualizzare idee altrimenti destinate a rimanere astratte. La grande quantità di informazioni che ogni giorno il nostro cervello è costretto a ricevere, rielaborare e catalogare, ha portato l’utente, sovraesposto, a perdere la capacità di concentrazione e, quindi, diventa difficile catturare la sua attenzione e portarlo alla lettura di un articolo. A volte (spesso) chi sfoglia un giornale si limita a guardare il titolo di un argomento, a soffermarsi sull’immagine che lo accompagna e a leggere le poche righe della didascalia che quindi riveste, assieme alla grafica, un’importanza rilevante per «attrarre» la sua curiosità. Un’infografica che funziona deve essere in grado, se ben documentata e illustrata, di spiegare in modo chiaro, ogni argomento, dalle note tecniche di assemblaggio di un mobile fino alla mappa della tragedia delle torri gemelle. Un’infografica che funziona deve «accendere» la voglia di approfondire l’argomento, spostare lo sguardo sul testo e iniziare l’avventura della notizia. Un’infografica che funziona deve trasmettere molto di più della semplice enunciazione della notizia, deve dare la possibilità, a chi legge, di scoprire altri significati e di acquisire nuove conoscenze in merito all’argomento trattato. Quando l’infografica supera le barriere della lingua diventa metagrafica. L’utilizzo di immagini, disegni, illustrazioni, permette a questo tipo di visualizzazione di svincolarsi dal linguaggio scritto. Finalmente l’informazione è per tutti, non ha bisogno di essere tradotta, ma diventa, con il suo integrarsi di immagini universalmente riconosciute, di elementi geometrici e di dati numerici, visivamente multilingue.
fu fondato per iniziativa di Arnoldo Mondadori come periodico culturale destinato a un segmento medio-alto. Mondadori chiamò alla direzione un promettente giornalistascrittore: Nantas Salvalaggio (proveniente da Epoca e Corriere della Sera). Diffuso inizialmente a cadenza mensile, il primo numero di Panorama uscì nell’ottobre del 1962. Attualmente la direzione del settimanale è affidata a Giorgio Mulé. fonte: Wikipedia
02-03
Panorama
Nel lontano 1995, sono stato inaspettatamente convocato dall’allora art director della rivista Panorama: Beppe Preti. Il direttore, Andrea Monti, aveva deciso di utilizzare un illustratore esterno per la realizzazione di immagini scientifiche che in quel momento venivano acquistate dall’agenzia Reuters. Hanno scelto di chiamare me per una serie di fortunate coincidenze che la vita a volte ti offre: un amico comune, Daniele Poltronieri (1), a cui oggi devo davvero molto, ha promosso la mia professionalità in redazione: avendo frequentato l’Istituto Superiore di Disegno Anatomico sarei stato in grado di realizzare un’immagine scientifica. Inoltre ero particolarmente preparato nell’utilizzo del software di illustrazione digitale Adobe Illustrator (quello utilizzato dai grafici della Reuters). Praticamente la persona giusta nel momento giusto e nel posto giusto: avrei dovuto semplicemente prendere un treno e presentarmi al colloquio. Sono arrivato a Segrate con paure e speranze, timoroso di trovare un ambiente ostile a chi viene dalla provincia. Ricordo ancora la struttura del palazzo, sede della Mondadori, che avevo visto solo in fotografia e che mi sembrò enorme, il mio Colosseo, dove avrei dovuto affrontare la sfida più grande: dimostrare di essere all’altezza delle loro richieste. Il grande ascensore di acciaio si schiuse e Francesca, allora assistente di Beppe Preti, mi accolse e guidò all’interno dell’enorme openspace, diviso da basse pareti verdi, verso la scrivania del direttore artistico. Ho avuto la fortuna di incontrare delle persone fantastiche che hanno esaltato la mia professionalità, facendomi sentire parte della redazione, disponibili a spiegarmi i meccanismi del giornale e a guidarmi nella comprensione delle dinamiche editoriali. Dopo esserci «annusati», sono tornato a casa con una prima commissione, un test per provare le mie capacità (2). Superato quel piccolo esame, ho avuto la possibilità di elaborare il mio primo vero lavoro editoriale, una donna che allatta un bambino con, in evidenza, la sezione del cervello: sarebbe stata utilizzata a corredo di un articolo in cui si trattava di quali parti del cervello si attivano durante l’allattamento (pag. 10). In seguito ho addirittura trascorso un’intera estate in redazione, sacrificando le vacanze per imparare ulteriormente a confrontarmi con questo nuovo tipo di committenza. Ne è valsa davvero la pena. Pian piano l’art director ha capito che avrei potuto essere utilizzato anche per altri generi, oltre quello scientifico. Iniziai a illustrare, così, articoli di politica ed economia. Finalmente, un giorno mi è stato chiesto di cimentarmi con una copertina: mi ricordo ancora il faccione di Clinton con tante banconote che gli svolazzavano intorno. Il risultato? Rivisto oggi pecca sicuramente di ingenuità stilistiche, ma allora mi sentivo come Michelangelo dopo aver dipinto il «giudizio universale». Ho acquistato in edicola 6 copie del giornale (mi vergognavo a chiederne una alla redazione, volevo sembrare superiore a quella situazione), ero orgoglioso e felice. Praticamente la mia carriera di illustratore ha preso lo slancio proprio da quel momento di euforia, infatti, mi sono sentito più sicuro e questo ha permesso alla mia tecnica di migliorare, di esprimermi senza paura. Ho in seguito abbandonato Adobe Illustrator per iniziare a lavorare con Photoshop e con i primi software di grafica 3D. Non ricordo bene la sequenza di direttori con cui ho collaborato nell’arco degli anni di collaborazione con Panorama... dopo Andrea Monti mi sembra ci sia stato Giuliano Ferrara, quindi Roberto Briglia, Carlo Rossella, Pietro Calabrese, Maurizio Belpietro e, attualmente, Giorgio Mulé. I direttori artistici con cui ho avuto il piacere di confrontarmi sono stati Beppe Preti, Silvano Vavassori, Roberto Bettoni. Devo molto a queste persone per la loro umanità e pazienza.
1_Ho conosciuto Daniele nel 1988, quando la Apple Italia ci inserì all’interno dello stesso gruppo di lavoro con l’intento di «evangelizzare» le case editrici italiane, portando presso le varie redazioni il verbo dell’azienda del grande Steve Jobs.
2 04-05
06-07
08-09
le sinapsi della maternitĂ
la truffa dell’euro
capodoglio vs calamaro gigante
scenario di guerra in Afghanistan
consumo di cocaina in Italia
laboratori su Marte
12-13
scenario di guerra in Afghanistan
attentato alle Torri Gemelle
velivoli da guerra americani
piramide alimentare
gittata dei missili iracheni
14-15
il rifugio di Osama bin Laden
portaerei americana sui mari iracheni
portaerei italiana
velivoli del futuro
ricostruzione del Colosseo
tecnologia interna al Colosseo
18-19
l’euro ci deruba
Ho un serpente per corona
/ vesto un collo d’oro ed unghie
di bronzo / il capezzolo reciso / io mi inizio a te radendomi la
testa / m’investo del desiderio / che impetuoso si scava
una tana tra i seni tesi / ed io rinasco vergine alla
terra / si affilano i denti / si allungano gli occhi
sudore selvatico e tocco il divino / e il divino
mi tocca fino all’anima / mi appaga / e io
sono tutta intera / piatti i contrasti
erose le asperità
/
io mi faccio
tonda / io mi faccio senza fine Alessia Pellegrini
incidente allo Shuttle
produzione di petrolio nel mondo
22-23
il cuore di una centrale nucleare
dinosauro da cui discendono gli uccelli
sospetto
Alitalia a terra
24-25
liberazione degli ostaggi italiani a Nassiriya
strumenti per visitare gli abissi marini
ipotesi di base lunare
politica italiana: la giostra delle poltrone
morphing Kerry/Clinton
28-29
parti del corpo attualmente intercambiabili
hai l’infanzia nei polpastrelli quando fai fare il primo giro al tuo mappamondo geografia di conquista sono belli gli occhi neri il sorriso bianco una criniera di corde bambina in altezza diventi donna con la tua valigia scarpe comode pochi accessori lasci spazio per il ritorno lato cielo dall’oblò fissi il panorama di paura che di solito ti lega l’aspettativa di altri che ti frega il mondo di ieri che t’annoia vuoi essere straniera centimetri di pelle senza nome senza famiglia femminile singolare vuoi essere nessuno vuoi essere preziosa per qualcuno le notti di seta e tappeti rossi una musica tango il ritmo del colore prendi il cremlino prendi la statua della tua libertà smetti di farti male le frasi di un amore un continente è progetto di futuro ritratto di gilda una viaggiatrice
Alessia Pellegrini
evoluzione della vita
truffe su internet
32-33
dinamiche economiche
la bolla immobiliare
super Silvio
eruzione in Islanda
gasdotti
34-35
linee aeree
scontro elezioni americane Kerry/Bush
uomo bionico
36-37
Il mio dentro rotto / ricomposto / chirurgia emotiva
38-39
angelo metropolitano donna in dissolvenza maledetto benedetto mettimi in mano questo cuore di bestia che sgocciola sulla punta delle mie dominatrici piombo anche tu hai un’anima animale mi pulisco le mani sulla camicia bianca abbottonata fino al collo pianto di mascara nero pneumatico labbra che non si schiudono una sigaretta che si fuma da sola in silenzio un rum caustico che mi cavalca a pelo la gola cammino verso la mia poltrona siedo sovrana aspetto che tu mi sciolga succhiami aperta scoperta fuori campo Alessia Pellegrini senza scampo maledetto benedetto che posso dirti tutto di me
un'arca per stoccare i semi di tutto il mondo
locomotiva Italia
42-43
la forza della pubblicitĂ
produzione abnorme di farmaci
un topo nello spazio
circolazione sanguigna
46-47
tsunami in Indonesia
il petrolio scarseggia e sta affondando le economie mondiali
la chimica in cucina
i problemi finanziari della Parmalat
48-49
voli lowcost
soccorsi per portare in superficie i minatori cileni
50-51
auto elettrica
cinema in 3D
52-53
stretta in una solitudine un collare di ferro da cane la indosso con dignità ed una certa dose di fierezza che a me compete il potere di darmela e togliermela ho scelto io il mio confine una landa vigilata sparo pure alle ombre non solo al piede straniero senza diplomazia non c’è margine di efficacia per la tua trattativa che può far paura la felicità non esserne stupito alcuni
di noi sono così abituati ad andare in battaglia che il nemico è ovunque anche tu mi sei nemico anche se mi hai indicato le costellazioni ieri sera anche se abbiamo diviso un pasto anche se abbiamo messo in scena l’amore era solo una tregua torno a casa ora dimentica questo percorso questa geografia che non esiste una landa mia che è solo roccia roccia che non è riparo Alessia Pellegrini
il cellulare strumento di spionaggio
56-57
lampada di Aladino dell’amore
come non si dovrebbe utilizzare l’ufficio
io vorrei che un pezzo alla volta tu mi facessi nuda di questa armatura che mi porto addosso pelle cuoio acciaio scudo maglie di metallo corazza schinieri l’elmo di piume la prima fenice che inchiodai macchiandomi l’anima di sangue ho nostalgia del chiarore delle mie ginocchia il crine fulvo ruggine di pelle se abbandono la lancia l’agnello infilzato tu portami un fiore da stringere tra le mani ho nostalgia anche di petali se un pezzo alla volta tu mi facessi nuda di questa armatura che mi porto addosso mai penetrata io sarei nata due volte la prima la sibilla dalla sua vagina di roccia predisse un futuro di sabbia d’arena così il padre prosciugò tutto il mio pianto mi insegnò ad inseguire piste d’orme e mise la mia testa nel polso la seconda occhi umidi di fanciulla foglia di menta da raccogliere visite al tempio e preghiere una delicata vestizione scolpita distesa verginità custodita in un letto di conchiglia innocente alla guerra
la casa ecologica
60-61
62-63
affacciate alle ringhiere di gerani ragazze abbandonate dalla bellezza quelli con la pistola le sigarette ann di chi non ha voglia di mettere la testa sul cuscino per paura di morire gli ubriachi senza vergogna la rubata al cane randagio le ossa del camposanto l’ultimo autobus che sbadiglia il fidanzato chiuso nel con il sospetto del suo torto ad una certa ora di notte la notte è ombelico dell’inferno la candela del che con l’indice copre la luna che vuole vedere cosa c’è sotto al letto a parte il vuoto di una birra america bel niente A una certa ora di notte la notte non è più un gran posto è un taglio all’altezza dei fianchi pu nauseate affacciate alle ringhiere di gerani ragazze abbandonate dalla bellezza quelli con la pist A una certa ora di notte sigarette annoiate di chi non ha voglia di mettere la testa sul cuscino per paura di morire gli ubriachi la notte non èlepiù gran posto l’ultimo autobus che sbadiglia il fida vergogna la cena rubata al cane randagio ossaundel camposanto 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chi blocca la locomotiva Italia
64-65
cellula
il rischio di un utilizzo errato dei farmaci
66-67
riparazione di un computer portatile
quanto costa giocare a golf
68-69
alimentazione nel mondo
gambero gigante preistorico
Dopo qualche anno la mia professione di illustratore per Panorama mi stava dando grandi soddisfazioni, ho avuto uno studio a Milano per due anni, poi sono stato un pendolare dell’immagine. Ho collaborato, in maniera saltuaria, come freelance, anche per alcune Agenzie di comunicazione della città lombarda, un privilegio per me davvero unico, una serie di occasioni irripetibili che mi hanno insegnato tanto. Poi una telefonata non prevista: dall’altro capo del cellulare Laura Gnocchi, mi dice che ci siamo conosciuti quando faceva parte della redazione di Panorama e, visto che in quel momento stava prestando la sua opera presso il Venerdì di Repubblica, mi propose di risolverle con una delle mie illustrazioni una copertina natalizia. Solo in seguito ho saputo che Laura era, in quel momento, il direttore del Venerdì di Repubblica. Inizialmente non sapevo se questo rapporto avrebbe compromesso il mio lavoro con Panorama, ma la tentazione era troppo grande e, in fondo, non è mai esistito un contratto di esclusiva con la Mondadori. Collaborando con il settimanale del Gruppo L’Espresso, ho conosciuto un’altra figura importante per la mia carriera di illustratore: Gianni Mascolo, direttore artistico del «Venerdì». Al fianco di Laura e Gianni ho realizzato diversi lavori davvero interessanti, ma quello che ricordo con maggior piacere è la copertina con un Babbo Natale povero. Era solo il 2004, ma questa immagine è ancora, purtroppo, attuale. Il personaggio natalizio, modellato con un software di grafica 3D è in seguito diventato anche la mascotte del mio studio per le cartoline virtuali inviate durante le feste natalizie ai clienti.
è un supplemento settimanale, nato nel 1987, de la Repubblica. Si occupa di cronaca, cultura, politica e attualità. Per diversi anni Eugenio Scalfari ha avuto un suo spazio dove rispondeva alle lettere dei lettori. Dall’autunno del 2007 la rubrica delle lettere viene tenuta da Michele Serra. Attualmente Il Venerdì è diretto da Attilio Giordano.
fonte: Wikipedia
70-71
Il Venerdì di Repubblica
72-73
74-75
materia e antimateria
agroalimentare in Italia
76-77
il cervello è il nostro pilota
casa ecologica
78-79
riscaldamento globale
80-81
abitazione Lego
bronchite
82-83
Marx come Obama
Milano il giorno dopo
Non ricordo con precisione il periodo e la dinamica con cui sono stato contattato dall’art director de Il Mondo. La persona che ha alzato la cornetta per chiedere il mio supporto era un allora giovanissimo direttore artistico, Adriano Attus, un professionista con cui ho realizzato le immagini di questa sezione. Anche se il rapporto con «Il Mondo» è durato solo pochi mesi le illustrazioni create per questa testata (solo copertine) ritengo che siano ancora degli ottimi esempi di infografica. In seguito ad Adriano è stato affidato lo studio di una nuova rivista di economia della Mondadori, Panorama Economy e, visto che insieme abbiamo lavorato bene, ha progettato il nuovo giornale pensando alla mia «mano». Ancora una persona a cui devo davvero molto.
è il più conosciuto dei periodici di informazione economica, apprezzato come fonte di grande autorevolezza, è stato anche una pagina importante della storia del giornalismo del nostro Paese. Fondato nel febbraio 1949 da Mario Pannunzio, divenne subito inconfondibile per il suo stile severo, aristocratico, elegante e misurato. A testimonianza di questo, basti pensare che le didascalie delle immagini erano scritte da Ennio Flaiano. Non sostenuto dalle vendite, forse perché considerato troppo elitario, finì le pubblicazioni l’8 marzo 1966, per tornare in edicola tre anni dopo, edito dalla Domus, sotto la guida di Arrigo Benedetti. Diventò un news-magazine nel 1975, ormai edito dalla Rizzoli, sotto la guida di Mario Pendinelli, ma restò schiacciato da Panorama e L’Espresso, finché nel 1976 Paolo Passera lo trasformò in autorevole settimanale di economia politica, pubblicando in esclusiva i servizi dell’inglese The Economist e dell’americano Fortune. Oggi Il Mondo offre ogni settimana un panorama completo dei principali fatti economici e dei loro protagonisti, dei mercati, delle imprese e del mondo delle professioni. Attualmente il direttore responsabile è Enrico Romagna-Manoja.
fonte: Wikipedia
86-87
Il Mondo
Ho lavorato al settimale Panorama Economy già dal numero zero. Con Adriano Attus (primo direttore artistico della testata) ho realizzato davvero tante illustrazioni e, soprattutto, tante copertine. Sono particolarmente orgoglioso, oltre che per la quantità anche per la qualità delle immagini prodotte. Ogni illustrazione è «pensata» per il pezzo e mai abbiamo imitato le grandi riviste tipo «Newsweek» o «Time», come poi mi è successo di fare con altri art director. In seguito Adriano ha accettato la proposta di trasferirsi a Il Sole 24 Ore ed è stato sostituito da Beppe Preti (Panorama). Con Beppe il rapporto era già ampiamente consolidato, era sufficiente una telefonata di qualche minuto per trasmettermi le sue esigenze. Solo con lui avrei potuto continuare a realizzare le belle cose fatte in seguito per Economy. Poi anche Beppe è uscito dal giornale e le illustrazioni «creative» hanno iniziato a diradarsi. Attualmente il mio studio segue, comunque, tutta la parte relativa alle infografiche tecniche della rivista. Le figure che appartengono alla redazione di Panorama Economy, con cui mi confronto ogni giorno, sono Dario Leone e Federica Pensieri. Proprio mentre stiamo correggendo le bozze di questo volume abbiamo avuto la notizia che «Economy» chiuderà definitivamente a fine maggio 2012.
è il settimanale di economia Mondadori, lanciato nel 2003. Panorama Economy fornisce un’informazione autorevole e chiara sugli scenari economicofinanziari e sulle opportunità di investimento. È innovativo per il linguaggio semplice e diretto e per lo stile essenziale, sul modello dei periodici anglosassoni. Panorama Economy si caratterizza anche per la visione internazionale e si rivolge alla business community, al mondo degli opinion leader e agli investitori. Il giornale diretto da Giorgio Mulé ha smesso di essere stampato nel maggio 2012. fonte: Wikipedia
88-89
Panorama Economy
90-91
92-93
94-95
96-97
98-99
100-101
frullato di politica
il tesoro dei Savoia
il re del rame
stampa di banconote
102-103
il business dei medicinali in calo
difesa della propria azienda dalla morsa del fisco
il costo del mattone
l’euro a difesa dell’economia italiana
evasione fiscale
l’Italia e il rifornimento di gas
104-105
la truffa delle banche
sconto del 20%
difficoltà a riprendersi dell’economia
mercato immobiliare
regione Piemonte
la truffa delle scommesse ippiche
100% immobiliare
regione Toscana
regione Emilia Romagna
i segreti del Vaticano
110-111
regione Marche
112-113
rinascita della Fenice
114-115
costo dei medicinali
smaltimento della tecnologia obsoleta
Nell’arco di quasi 5 anni ho prodotto parecchie immagini sia per il Sole 24 Ore sia per gli inserti Nòva e Plus. È stata la mia prima esperienza continuativa con un quotidiano e si è passati da richieste che prevedevano la consegna in tempi brevi a consegne da effettuare in tempi brevissimi: a volte la telefonata arrivava verso le 14 e il lavoro doveva essere realizzato entro le 19. In questa occasione, oltre ad Adriano Attus, ho affiancato anche un altro redattore del giornale, Antonio Missieri, con cui ho progettato gran parte delle copertine di Nòva e Plus.
è il quotidiano economico più venduto in Italia. La testata nacque il 9 novembre 1965 dalla fusione di due quotidiani: Il Sole, fondato nel 1865, e 24 Ore, nato nel 1946. Attualmente il direttore è Roberto Napoletano.
fonte: Wikipedia
116-117
Il Sole 24 Ore / Nòva / Plus
svalutazione dell’euro
i costi dell’esercito italiano
118-119
social network sulla nostra scrivania
dinamiche informatiche
economia e banche 120-121
il freno al risparmio
obbligazioni vs azioni
mercati finanziari
TFR
andamenti in azienda 122-123
cloud
il mercato nascosto degli sconti
Sfiorarsi e restare lontani un contatto una connessione rapida corto circuito e buio ma io ho gli occhi dei gatti e al buio mi muovo pi첫 sicura che se non mi vedi mi senti forte mi senti forte? io non ho i passi dei gatti senza rumore con la lingua raccolgo umori di umori una ad una si slegano le vertebre della colonna convesso il dorso coda antenna Alessia Pellegrini
124-125
brevetti e registrazioni
Ho iniziato diversi anni orsono a collaborare con il Corriere della Sera. Il redattore che allora gestiva la sezione «Salute» del giornale, Domenico Coppola (attualmente alla Gazzetta dello Sport), mi ha chiesto di realizzare per il giornale alcune immagini di carattere scientifico. Un rapporto saltuario, ma professionalmente gratificante. In seguito Marco Gillo (direttore artistico), mi ha proposto di illustrare le pagine del «Focus» e, nel 2010 mi è stato chiesto di studiare un’infografica per la sezione «Salute»: per la prima volta, oltre alle immagini, avrei dovuto inserire anche i testi e curare completamente l’impaginato. Ancora una volta il risultato mi ha dato grandi soddisfazioni, ogni domenica da allora la mia infografica a piena pagina analizza e spiega patologie diverse. Ho avuto il privilegio durante il mio percorso professionale di conoscere i due redattori che seguono questa sezione del Corriere, Luigi Ripamonti e Cristina d’Amico, persone straordinariamente preparate dalle quali ho imparato anche il rigore dell’impaginato. In questo periodo di collaborazione intensa, mi è stato chiesto di intervenire, in un paio di occasioni, sul logo del Corriere della Sera. Davvero un grande onore.
fonte: Wikipedia
126-127
Il Corriere della Sera nacque nel febbraio del 1876 sotto la direzione di Eugenio Torelli Viollier. Nella sua storia prestigiosa e tra le firme del quotidiano si segnala, per oltre un ventennio, dal giugno del 1900 all’ottobre 1921, la direzione dell’anconetano Luigi Albertini. In tempi moderni, con l’arrivo alla direzione di Paolo Mieli si avviò un ricambio generazionale. Il 23 aprile 1997 Mieli venne nominato direttore editoriale del Gruppo RCS e lasciò la direzione a Ferruccio de Bortoli. Il 29 maggio 2003 si verificò un nuovo avvicendamento alla direzione: al posto di de Bortoli arrivò Stefano Folli. Nel dicembre 2004 si decise quindi di richiamare in servizio Paolo Mieli. Dal 30 marzo 2009 la direzione del giornale è di nuovo affidata a Ferruccio de Bortoli.
ponte sullo stretto di Messina
medicinali no logo
128-129
viaggi della speranza
mercato del petrolio
il gelato cibo perfetto
dolore d’occhi / dolore di te / vagando /
il peplo
arricciato sui fianchi / i piedi tra i cespugli belli d’acanto / ed il cielo
ventaglio indaco / incontrai l’ombra di un albero / allora
io ricordo che uccisi la parola che ti corrispondeva /
ed è così che finisti per suonare / sconosciuto / alle
mie labbra assassine
Alessia Pellegrini
130-131
Uscii di casa / andavo cieca /
funzionalitĂ dei nuovi caschi
risparmio in Italia
imparare l’inglese
il Vaticano in tribunale
132-133
vietato scioperare
colori di tendenza dello smalto per unghie
Kalašnikov
Camera italiana
134-135
Senato italiano
i tempi della giustizia
liberalizzazioni del governo Monti
136-137
musica su web
bio tecnologie
il costo dei farmaci nelle regioni italiane
Fronte Guance
Le aree più colpite dall’acne sono
LA LOCALIZZAZIONE
Rottura del follicolo e lieve infiammazione
Aumentata produzione di sebo
Comedone aperto (punto nero)
2
Ipercheratinizzazione, ovvero aumentata proliferazione e alterata differenziazione dei cheratinociti che rivestono lo sbocco del follicolo pilifero
Follicolo pilifero
4
Marcata infiammazione
Contaminazione
batterica da parte del batterio P. acnes
Comedone chiuso (punto bianco)
1
Papula-Pustola
3
Che cos’è L'acne è una malattia della pelle caratterizzata da un processo infiammatorio del follicolo pilifero e della ghiandola sebacea annessa
Conglobata È una forma rara di acne che si caratterizza per la comparsa, oltre che di lesioni papulo-pustolose e nodulari, di formazioni cistiche che lasciano spesso cicatrici
Nodulare In presenza, intorno al follicolo, di fenomeni infiammatori intensi, estesi e profondi, si possono formare lesioni nodulari dolorose di colore Nodulo-Ciste rosso-violaceo, che possono contenere pus
4
3
Comedonica 1 2 È caratterizzata dalla comparsa di comedoni. Nei comedoni chiusi (punti bianchi), il dotto pilifero è chiuso e il sebo non è più in grado di fuoriuscire. Nei comedoni aperti (punti neri) il dotto pilifero non è chiuso del tutto e quindi il sebo può fuoriuscire verso l’esterno
Dal punto di vista della morfologia delle lesioni l’acne può essere classificata in
LE DIVERSE FORME
Papulo-pustolosa Le lesioni papulo-pustolose derivano per lo più dall’evoluzione infiammatoria dei comedoni aperti. Le papule sono lesioni più o meno rilevate, di forma rotondeggiante e di colore variabile dal roseo al rosso acceso. Le papule possono trasformarsi in pustole (brufolo-foruncolo)
Ghiandola sebacea
Cheratinociti
Pelle sana
L’età in cui, in genere, guarisce l’acne
18-22 anni
L’età in cui è più frequente la comparsa dell’acne
12-14 anni
NUMERI
La diffusione dell’acne tra gli adolescenti italiani secondo le stime più recenti
65%
* Indicazioni delle linee guida terapeutiche della «Global alliance to improve outcomes in acne» (2010)
Terapia locale con retinoidi ed eventualmente con benzoilperossido (un antisettico), associata all’assunzione di antibiotici per bocca. In alcuni casi può rendersi necessario il ricorso all’isotretinoina orale. Nelle ragazze può essere preso in considerazione l’uso di pillole contraccettive contenenti estrogeni e anti-androgeni Acne grave (nodulare/conglobata) Si basa soprattutto sull’assunzione orale di isotretinoina, eventualmente affiancata da trattamenti locali (retinoidi, benzoilperossido)
(papulo-pustolosa avanzata e nodulare iniziale)
Terapia locale con retinoidi. In presenza di papule e pustole è indicata anche una terapia locale con farmaci antisettici e antibiotici Acne intermedia
(comedonica e papulo-pustolosa iniziale)
Il tipo di trattamento dipende dalla gravità delle lesioni Acne lieve
LE CURE*
Mento In alcuni casi, soprattutto nei ragazzi, le spalle e il dorso
Le donne che presentano acne anche dopo i 40 anni
5%
1%
Gli uomini che presentano acne anche dopo i 40 anni
Quando l’acne migliora, non "cantare subito vittoria", ma continuare a seguire le terapie di mantenimento prescritte dal dermatologo
Utilizzare creme nutrienti e idratanti se si è in cura con farmaci locali
Evitare l’uso di detergenti troppo aggressivi
Non sottoporsi a lampade UV
Non farsi condizionare da promesse di cure “miracolose” con sostanze di cui non sono chiare le origini
Rispettare i tempi di cura
Affidarsi alle cure dello specialista dermatologo
Non rinunciare a curarsi: l’acne può guarire
I CONSIGLI
Schiacciamento Lo schiacciamento di punti neri o foruncoli provoca una diffusione dell’infiammazione e quindi aumenta la possibilità di formazione di cicatrici
Igiene Sgrassare eccessivamente la pelle, usando detergenti forti e ricorrendo a lavaggi ripetuti, può irritare la cute e mantenere l’acne o addirittura scatenare una particolare forma di acne (acne detergicans)
Fumo C’è il sospetto che possa favorire l’acne nelle donne dopo i 40 anni
Stress Può peggiorare l'acne
Sole L’esposizione solare può avere effetti nocivi sull’acne perché i raggi ultravioletti provocano una ipercheratinizzazione del follicolo. Inoltre, alcuni farmaci sono fotosensibilizzanti o fototossici
Trucchi Ci si può truccare a patto di stare attente a non usare prodotti comedogenici come i fondotinta occlusivi, le polveri colorate e le creme troppo grasse
Alimentazione È ormai accertato che non esiste alcun rapporto diretto tra l’alimentazione (in particolare cioccolato, salame, patatine fritte) e la comparsa di acne. L’unico alimento attualmente sospetto è il latte, che sembra esercitare un effetto negativo
140-141
FA BENE O FA MALE?
internet per la diagnostica
142-143
i segreti di un buon caffè
Alcune delle mie illustrazioni sono state utilizzate anche dal quotidiano «La Repubblica». Per questa collaborazione non sono stato contattato dall’art director che ho potuto sentire solo in rarissime occasioni, ma direttamente dai redattori incaricati. Le immagini che ho realizzato sono state utilizzate prevalentemente sulle pagine della sezione «domenicale» del giornale. Poi i miei contributi, a causa dei sempre più numerosi impegni nel settore della comunicazione, hanno iniziato a diventare meno importanti e pian piano ho smesso di collaborare con questa testata.
nasce ad opera di Eugenio Scalfari, già direttore del settimanale L’Espresso. Il primo numero del nuovo quotidiano esce in edicola il 14 gennaio 1976. Si presenta al pubblico con un formato più piccolo degli altri, il cosiddetto «tabloid»; è composto da 20 pagine ed esce dal martedì alla domenica. Nell’aprile 1996 la direzione del quotidiano passa di mano: Eugenio Scalfari dopo vent’anni lascia il timone all’attuale direttore Ezio Mauro, pur continuando a rimanere nel giornale come editorialista. Questa è una delle caratteristiche del quotidiano: nella sua storia ha avuto soltanto due direttori. fonte: Wikipedia
144-145
La Repubblica
bomba atomica su Hiroshima
146-147
CERN
Quirinale
ricerca di Osama bin Laden
148-149
energia alternativa
Casa Bianca
l’uomo sulla Luna sbarchi lunari
Alessia Pellegrini
B a g n o d i f e r r o e f u o c d a n z a d i c o n c a v o e c o n v e s s i o t u t t ’ i n t o r n a t e n e r t i s t r e t t q u a r a n t a d i t a p e r t o c c a r s o t t o l a b b r a p e r s t r a p p a r s e s o n o p i e n a d i u n a c a c c i a g r o s s c o r n a d i c e r v d i a n a c h e s c o c c a l a s u a f r e c c i a b i l e a r c i e r e d r i t t a a l b e r s a g l i e n o n r i n g h i o e n o n m o r d m a h o i l f e g a t o a f e t t e l a m i l z a s i s t r i z z a p e r l ’ a f f a n n e l e c o s t o l e s i c r i n a n q u a n d o m ’ a b b r a c c i i l p e l o d e l l a b a r b u n c i n o t r a l e c l a v i c o l a s s e d i o d i b r a c c i a e c o s c s e l v a s e l v a t i c d a m m i u n a c a r e z z a s e n s u a l e s u l c u o r d a m m i u n ’ e c o l u n g d a m m i u n a l f a b e t o l i q u i d d a m m i u n p e g n o p r o f o n d uninnestodiacidodesossiribonucleic d o p p i a b a n d a a l c o n t r a r i p a r a l l e l a d i s o r i e n t a t o n d e c h e o n d u l a n o n d e c h e s u s s u l t a n t r a s c r i v i m i u n r i c o r d o e r e d i t a r i t r e m a l ’ a s s e t r e m o i o e t r e m i p u r e t
o o o o i i a o a o o e o o a e e a e a o o o o a o o o u
154-155
Se avete seguito le dinamiche degli avvicendamenti editoriali, vi ricorderete di Domenico Coppola che attualmente è alla Gazzetta dello Sport. Devo ancora una volta a queste «migrazioni» il successo del mio lavoro. Domenico ha apprezzato quanto fatto insieme e, trovatosi ad affrontare qualche copertina particolarmente «grafica», ha chiesto il mio aiuto. Anche in questo caso, la collaborazione consolidata mi ha permesso di conoscere altre persone che ritengo davvero valide, dal punto di vista umano oltre che professionale. Tra queste ci sono Luca Zanichelli e Thomas Rossi. A suggellare la stima nei miei confronti, una bellissima email dell’attuale direttore della Gazzetta dello Sport, Andrea Monti (sì, proprio lui, il mio primo direttore di Panorama), in cui mi ha ringraziato per la qualità del lavoro prodotto per il giornale. Vorrei ricordare che per un lungo periodo ho collaborato anche con Sportweek, il settimanale della Gazzetta. In quel caso il direttore artistico era David Moretti che troveremo in seguito a Wired.
è il quotidiano sportivo più diffuso d’Italia, nasce il 3 aprile 1896 dalla fusione di due fogli specializzati di argomento ciclistico, il settimanale «Il Ciclista» di Eliso Rivera e il bisettimanale «La Tripletta» di Eugenio Camillo Costamagna. Nacque esattamente tre giorni prima dell’inizio delle Olimpiadi moderne (Atene, 6 aprile 1896). Bisettimanale (usciva il lunedì e il giovedì con quattro pagine in carta verde) veniva venduto a 5 centesimi di lire. Il 2 gennaio 1899 viene scelta definitivamente la carta rosa. La novità del cambio di colore fu comunicata ai lettori sul numero del 27 dicembre 1898, con un titolo a tutta pagina. La nuova scelta cromatica si impone subito e il rosa diventerà il simbolo distintivo del giornale. Nel 1908 viene annunciata la nascita del Giro d’Italia: al corridore che guida la corsa a tappe spetterà la maglia rosa. Diventa quotidiano nel 1913 (a parte il periodo della guerra, nel quale ritorna a essere bisettimanale). Il 29 marzo 2008, seguendo una tendenza generalizzata della stampa italiana, cambia formato diventando tabloid e viene inserito il colore in tutte le pagine. Andrea Monti è l’attuale direttore del giornale. fonte: Wikipedia
156-157
La Gazzetta dello Sport
San Siro
i costi del calcio
158-159
anatomia di un giocatore di rugby
Finalmente un mensile, illustrazioni da poter curare e più tempo a disposizione. Il mio nome, a For Men Magazine, è stato traghettato da Francesca Romano, la ragazza che mi ha accolto la prima volta che sono arrivato a Panorama, in quel momento in forza alla nuovissima redazione della testata di Cairo Editore. L’allora direttore artistico, Paola Crispino, mi ha permesso di lavorare alle immagini per il numero pilota e da lì abbiamo pensato insieme a illustrazioni che ritengo davvero interessanti. Il problema maggiore era l’approccio visivo ad argomenti a volte curiosi, per cui abbiamo trasformato un sistema digestivo in un flipper (pag. 167) e un virus sessuale in un remake di «Shining» (pag. 163). Mi sono davvero divertito a realizzare quelle immagini per Paola. Oggi realizzo molte meno cose per For Men (mi occupo prevalentemente di visualizzare gli esercizi ginnici che servono al lettore per mantenere la pancia piatta e per scolpire il proprio corpo), ma collaboro ogni mese con persone straordinarie: Claudio Nicchio, Elena Pepori, Marco Sala. Parallelamente ho avuto occasione di prestare il mio operato anche per la rivista «sorella» di For Men: Natural Style.
è un mensile italiano dedicato al benessere e alla cura del corpo maschile in cui vengono trattati temi come sessualità, salute, alimentazione, hobby, sport e argomenti culturali. La rivista, pubblicata da Cairo Editore, è stata fondata nel 2003 a cura di Andrea Biavardi, già direttore di Men’s Health. fonte: Wikipedia
160-161
For Men Magazine
nel lavello il vetro rotto il crampo del diavolo le tre di notte sono l’insonnia ed il morso della nausea quando è ora smetti di amarmi
sono la tua croce il chiodo che ti buca la mano il veleno della spina il sangue inverso il colpo in canna sono la bestemmia l’emicrania
che ti rende sordo il sasso nella scarpa l’intervallo tra due battiti sono la città sporca la goccia
virus
lei vuole salire
sulle scarpe piĂš alte e rosse che ha spettinata
truccata sporca lei vuole prendere
l’ascensore di ferro vecchio e fermarsi al quinto piano
uscire dalla gabbia come ne uscirebbe la tigre
bussare alla porta entrare nella stanza
e ruggirgli in faccia
lei vuole tornarsene a casa
mettere a cuccia l’animale e ridere come una bambina
di quello stupore lei lo vuole
e io la lascio fare
apparato genitale maschile
166-167
digestione
La collaborazione instaurata con Airone è sicuramente derivata dal fatto che stavo già lavorando per For Men Magazine. Il direttore, Andrea Biavardi, ha scelto i miei lavori fin dal primo numero edito da Cairo Editore, in seguito ho collaborato con la testata solo in sporadiche occasioni, ma è comunque un grande piacere illustrare un giornale così prestigioso. Le immagini che ho realizzato per Airone sono prevalentemente di carattere scientifico e spesso hanno trovato spazio sul «paginone» centrale.
è editata dai primi anni ottanta dalla Giorgio Mondadori Editore e si caratterizza come la prima pubblicazione italiana di divulgazione scientifica nel campo dell’etologia, dell’ecologia e, più in generale, dello studio degli animali e dell’ambiente. La sua storia è affascinante: il nome fu pensato nel 1966 da Egidio Gavazzi, lungo le rive del Sesia, osservando proprio gli aironi. Quello sarebbe stato il nome del giornale che aveva in mente, una rivista naturalistica, il cui progetto presentò all’editore Andrea Rizzoli nel 1971. Un progetto che rimase nel cassetto, ma che piacque comunque alla Mondadori, anche se lo considerò inadatto a raccogliere inserzionisti, motivo per cui fu di nuovo bloccato. La fortuna di Gavazzi arrivò con la separazione di Giorgio Mondadori dalla casa madre. Il 15 novembre 1980 il suo telefono squillò e gli dissero: “Airone si fa!”. Il periodico uscì nel maggio 1981 con il sottotitolo «vivere la natura, conoscere il mondo». Dopo la crisi di vendite dei tardi anni novanta, la testata è stata acquistata dalla Cairo Editore ed è attualmente diretta da Andrea Biavardi. fonte: Wikipedia
168-169
Airone
cosa succede nel nostro corpo dopo un semplice taglio
il triangolo delle Bermude
amigdala
172-173
centrale nucleare
ereditarietĂ
C’è una dimensione che prima mi possiede e poi mi sovrasta carne che si rincarna metamorfosi nient’affatto rassicurante ma è tutto maledettamente umano il verme che risale le budella mi corre lungo la spina linfatica corrente e si moltiplica cova larve negli anfratti nascosti della corteccia cerebrale m’ingravida la lingua contro la mia volontà carne che si rincarna carne che si scarna e sono serpe che striscia con la sua dose di veleno l’anima si torce e si contorce s’accorcia s’allunga fisarmonica di pelle grida stonata acida ruvida abrasiva acuminata batte e si sbatte unghie a forbice e ci affondo le mani nel sangue che bolle come un sugo ricco e mi ci bagno febbre misteriosa visioni pezzi di me al posto sbagliato bocca cratere mangio fuoco salgo e scendo saliva che cola il verso che canta tu sei in calore per la vita Alessia Pellegrini
174-175
organi vari
sistema visivo
allergia al polline
Ho avuto l’occasione, in passato, di lavorare per il magazine «Sportweek» della Gazzetta dello Sport. In quel periodo il direttore artistico era David Moretti e, come succede di solito, mi ha traghettato all’interno delle redazioni per cui è passato, ricordo in particolare «Rolling Stone» e «GQ». Poi per lui è iniziata la grande avventura di Wired Italia e, di conseguenza, ho avuto l’occasione di collaborare, anche per una copertina (sotto), con questo prestigioso mensile. Purtroppo il mio stile si presta poco al tipo di immagini richieste dal giornale e quindi, a poco a poco, le collaborazioni si sono diradate.
è una rivista mensile statunitense di proprietà di Condé Nast Publications. A partire dal 19 febbraio 2009 viene pubblicata anche la versione italiana di Wired. Il nome scelto è «Wired, Storie, idee e persone che cambiano il mondo», dato che la sola parola «Wired» era di difficile comprensione per il pubblico italiano. Il direttore è Riccardo Luna. Egli si è assunto la responsabilità di far emigrare oltreoceano un format che negli USA ha fatto la storia.
fonte: Wikipedia
178-179
Wired
miniaereo a pannelli solari
180-181
ospedale San Raffaele
tunnel in sud America
CitroĂŤn componibile
182-183
prova per Wired n째 0
i grattacieli pi첫 alti del mondo
Umberto Brindani, che ho conosciuto come co-direttore di Panorama, ha chiesto la mia collaborazione ogni volta che è approdato alla direzione di una nuova testata. È stato il caso di «TV Sorrisi e Canzoni», di «Gente» e di «Oggi». Anche in questo caso il mio apporto non è risultato quantitativamente importante, ma le immagini prodotte sono sicuramente di grande impatto e hanno raccontato momenti importanti della nostra storia.
è una delle più diffuse riviste settimanali di attualità italiane, attualmente edita da RCS MediaGroup. Nacque nel luglio 1945 sulle ceneri di Omnibus, fondato nel 1939 a Milano da Mario Pannunzio e Arrigo Benedetti. La chiusura era stata voluta fortemente, nei primi mesi del 1941 dal regime fascista, dopo lunghe ricerche di pretesti per toglierlo dalle edicole (Mussolini alla fine giudicò, un articolo di Alberto Savinio su Giacomo Leopardi, irriverente nei confronti del poeta e dell’Italia e andò su tutte le furie, decretandone la chiusura). Sotto la direzione di Edilio Rusconi, il periodico Oggi dal n. 43 diventa uno dei più venduti in Italia, per la pubblicazione delle foto dei Savoia in esilio a Lisbona, uno scoop che permette al settimanale di vendere un milione di copie a numero. Dal febbraio 2010 il direttore è Umberto Brindani.
Gente
è tra le più diffuse riviste settimanali di attualità italiane. Vanta una lunga tradizione nelle famiglie italiane da oltre 40 anni. Fondata da Edilio Rusconi nel 1957, è diretta dal 14 novembre 2006 da Monica Mosca ed edita dal Gruppo Editoriale Hachette. fonte: Wikipedia
184-185
Oggi
Mar del Giappone
Minam Nobiru Shiogama Yamagata
Senda S
Fukushima
F
Tok Mito
Utsonomiya TOKIO
Ichihara TOKIO
Reattore 4 ha prodotto vari incendi, sempre domati
CENTRALE DI FUKUSHIMA
Reattore 3 ha avuto una parziale fusione del nocciolo. Il reattore ha subito una parziale distruzione dell’edificio in seguito ad un’esplosione di idrogeno. Il reattore ha visto nella giornata di lunedì 21 un aumento di pressione interna
Reattore 2 ha avuto una parziale fusione del nocciolo
8
Reattore 1
ha avuto una parziale fusione del nocciolo. Il reattore ha subito una parziale distruzione dell’edificio in seguito ad un’esplosione di idrog
An
misanriku Rikuzentakata Onagawa
ai Soma Fukushima Daiichi Fukushima Daini
kai
Zone colpite Forte intensità Fortissima intensità Località distrutte Centrali nucleari
Pellet radioattivo contenente la polvere di uranio
Oceano Pacifico
4m
1 cm 72 barre di combustibile combust tibile assemblate assembla ate
Barra di combust combustibile compost composta da 350 ppellets
7
8
6
3
1
geno
Reattore Pompe interne del reattore Piscine del combustibile esaurito nello contenente grandi quantità di acqua Contenitore di rinforzo in cemento Sala di controllo Generatore a turbina Generatore di corrente
5 1 2 3 4 5 6 7 8
2 4
Newton è entrato nella mia carriera in modo inaspettato quando il direttore era ancora Giorgio Rivieccio. Ho realizzato per questa testata diverse illustrazioni interessanti, dalla ricostruzione, forse una delle prime, del ponte di Messina a una serie di immagini a corredo di servizi che analizzavano, alla luce di nuove analisi, le morti misteriose della storia. Rimane, a mio avviso, una rivista davvero importante che mantiene il rigore dell’informazione scientifica.
è una rivista mensile italiana di divulgazione scientifica. Fondata nel 1997 e diretta negli ultimi anni dell’edizione RCS da Giorgio Rivieccio, ha interrotto le pubblicazioni dal 2008 al 2010, quando è tornata in edicola, edita da Ri.Do. Servizi Editoriali s.r.l. e diretta da Cristiano Taglioretti. La caratteristica della rivista è una divulgazione scientifica semplice, efficace e priva di sensazionalismo.
fonte: Wikipedia
190-191
Newton
mini robot per sondare il terreno
192-193
amore da manicomio che si può impazzire tra 4 mura amore che bestemmio amore che non si saziano le mie fami amore che mi fai bene e mi fai male fibra violenta e se ora apro una piaga sulla tua schiena che pure desidero sono innocente questa è peste! mi salgono mi sudano i baci fino al cervello spento e le lingue erigono monumenti 100 volte dico io non lo farò ma poi segno una linea di sangue sono innocente questa è peste! perché stare sospesi è peggio di una galera perché questa pena non ha i giorni contati un amore può fare peggio che ucciderti può condannarti ad essergli superstite allora sparo senza sentimenti impostori suggello dell’amore del non amar affatto amore che anch’io voglio morire subito dopo Alessia Pellegrini
Con «OK la salute prima di tutto», comunemente chiamata «OK Salute», il rapporto è nato già dal primo numero, quando sono stato convocato dall’allora direttore Paolo Pietroni per capire quale avrebbe potuto essere il mio apporto al giornale. Per diversi anni ho realizzato parecchie illustrazioni, ogni mese ho spiegato con le mie immagini diversi tipi di patologie.
è un mensile incentrato sul miglioramento del proprio benessere. Un’idea Rcs fondata da Paolo Pietroni. Adatto a qualsiasi tipo di pubblico, affronta ogni mese tematiche di grande attualità con semplicità e chiarezza, al fine di fornire, sempre, utili consigli su come mantenere in salute il proprio fisico. Attualmente il direttore è Eliana Liotta.
fonte: Wikipedia
194-195
OK la Salute prima di tutto
organi femminili
sistema uditivo 196-197
sistema olfattivo
utero
cervicalgia
198-199
alluce valgo
tonsille
innalzamento del seno senza protesi
utilizzo sbagliato degli spazzolini elettrici
200-201
pancreas
Lavorando per «Panorama» ho avuto la fortuna di conoscere anche il direttore artistico di «TV Sorrisi e Canzoni», Stefano Carapelli. Con lui ho illustrato alcuni eventi importanti per la testata: San Remo, Miss Italia, Grande Fratello... Poi, quando è diventato direttore Umberto Brindani, ha voluto inserire nel periodico un «focus» in cui si mettevano a nudo i set delle varie trasmissioni televisive. Ricordo che il redattore incaricato mi ha detto che i lettori apprezzavano molto quelle due pagine. Dopo quasi un anno, questa sezione è stata eliminata e ora la mia collaborazione con il giornale è prevalentemente orientata all’allegato di carattere scientifico che si chiama «Salute!». Attualmente le persone con cui interagisco in redazione sono Davide Giacon e Roberto Marchioro.
è uscito per la prima volta nel 1952 con il nome di «Canzoniere d’Italia» e diventato poi «Sorrisi e Canzoni d’Italia». Si occupava di musica leggera quando ancora le trasmissioni televisive erano di là da venire. Detiene ancora oggi, grazie a un accordo con le case discografiche, la comproprietà dei diritti sui testi delle canzoni e chi vuole pubblicarli deve chiederne l’autorizzazione. Nacque dall’editore Giuseppe Campi di Foligno (PG) e venne gestito dal figlio Feliciano, in partnership con la Rizzoli (è stato rilevato nel 1982 dall’allora Silvio Berlusconi Editore). Storico direttore è stato Gigi Vesigna, a cui si devono record storici di vendita tuttora imbattuti. Assunto nel 1967 come redattore, ne è diventato direttore nel 1973. Nel 1994 la direzione del settimanale passa nelle mani di Pierluigi Ronchetti, che resterà al timone della rivista per 8 anni. Dal settembre 2002 all’ottobre 2006 il direttore della rivista è stato Massimo Donelli. Dal 16 ottobre 2006 al 19 giugno 2008 il direttore è stato Umberto Brindani, sostituito dal 23 giugno da Alfonso Signorini.
fonte: Wikipedia
202-203
TV Sorrisi e Canzoni
Questa, senza nulla togliere a tutto il lavoro svolto fino ad oggi, è l’immagine che mi dà più soddisfazione. Ogni illustratore vorrebbe essere pubblicato su una rivista prestigiosa come «Nature» e se poi l’immagine diventa copertina, si realizza un sogno. Il committente è stato il prof. Roberto Danovaro, Direttore del Dipartimento Scienze del Mare presso l’Università Politecnica delle Marche, esperto di biodiversità e funzionamento degli ecosistemi marini. Si occupa di ricerche inerenti virus e procarioti marini, le interazioni con stato trofico, la produzione e l’efficienza degli ecosistemi marini.
fonte: Wikipedia
204-205
Nature è una delle più antiche e importanti riviste scientifiche esistenti, forse in assoluto quella considerata di maggior prestigio nell’ambito della comunità scientifica internazionale. Viene pubblicata fin dal 4 novembre 1869. Nonostante la maggior parte delle riviste del campo siano oggi altamente specializzate, Nature è uno dei pochi giornali, insieme ad altri mensili quali Science e Proceedings of the National Academy of Sciences, che pubblica ancora articoli originali su svariati settori scientifici. Molti sono gli avanzamenti e le scoperte di carattere scientifico che sono stati pubblicati su Nature.
Già qualche anno fa ho illustrato (1) un articolo del Prof. Danovaro pubblicato sulla rivista Science. In quell’occasione, purtroppo, non riuscimmo a conquistare l’ambita posizione di copertina. In seguito il Prof. Danovaro mi propose di visualizzare una nuova ricerca che aveva molte probabilità di essere pubblicata su Nature. Questa volta puntammo alla copertina. Il pezzo, scritto in parole semplici, raccontava come alcuni virus degli abissi marini stessero distruggendo i batteri del fondale, causando enormi danni all’ecosistema marino ed alla catena alimentare. L’illustrazione da realizzare doveva essere emozionante, diversa dalle classiche immagini al microscopio elettronico, era necessario far trasparire il dramma del genocidio che si stava compiendo nelle profondità degli oceani.
1
Dopo il primo incontro con il prof. Danovaro ho iniziato a raccogliere il materiale di documentazione utilizzando internet. Ho cercato e stampato le immagini di batteri e virus che più mi piacevano (2) ed ho iniziato a scolpirne le forme con il mio software di grafica 3D (3). Dopo una prima prova che non mi aveva soddisfatto, cominciai a cercare ispirazione dalle locandine dei film di fantascienza ed il risultato è stato davvero interessante. Se non ci fosse l’inconfondibile logo della testata di Nature ad allontanare ogni dubbio, il disegno potrebbe tranquillamente descrivere un’astronave assalita da una moltitudine di piccoli ma violentissimi alieni.
2
Sicuramente, mi ha poi detto il Prof. Danovaro, una fotografia avrebbe potuto ritrarre solo la forma di un virus, che ha dimensioni di un decimillesimo di millimetro ma così sarebbe sfuggito il senso profondo del processo che abbiamo studiato, quella lotta senza quartiere che ha come teatro gli abissi del mare.
3
«La nostra missione genetica è quella di ricevere, di elaborare e di produrre informazioni digitali» (Timothy Leary)
«Arte sintetica»: così di solito vengono classificate le mie opere dai detentori del «potere» artistico, e questo solo perchè un mouse è diventato il mio pennello, un monitor la mia tela ed internet la mia galleria. Alcuni galleristi mi hanno classificato come «non classificabile» perchè non ho, secondo la loro visione dell’arte, uno stile riconoscibile, non ho un tema che mi caratterizzi. «Gioco» con le immagini, «sperimento» soluzioni diverse per esprimere lo stesso concetto, a volte arrivo al minimalismo assoluto, in altre occasioni le mie immagini tracimano informazioni, a volte mi esprimo con uno stile «astratto» altre volte la riproduzione iperrealista mi aiuta a descrivere un pensiero. E allora? Chi stabilisce cosa un artista «deve» produrre? Forse sto semplicemente compiendo la mia missione genetica descritta da Timoty Leary. Il computer diventa così non quello strumento demoniaco descritto da Orwell ma un semplice «elettrodomestico» del pensiero, la porta attraverso cui le immagini che si trovano forse in un universo parallelo riescono ad entrare nel nostro, trasformate in bit da noi umani che, come ostetriche, le aiutamo a nascere.
Ho incontrato Tangherlini pochissime volte e ci siamo scambiati sempre pochissime parole. Con lui, come con altri protagonisti dell’arte contemporanea di grande qualità, con cui ho avuto modo di lavorare, come Paolo Volponi, Orfeo Tamburi, Umberto Mastroianni, Virgilio Guidi, Gianni Dova, Enzo Cucchi, Mario Giacomelli, Pericle Fazzini, le parole servono a nulla. Con Tangherlini basta, infatti, lo scambio di uno sguardo per condividere l’esistenza di una completa sintonia sul percorso dell’arte, sulla necessità del lavoro di rinnovamento culturale che siamo, ciascuno nel suo specifico, chiamati a compiere. Un percorso necessitato, che non ammettendo cedimenti o deviazioni alternative, non fornisce neppure spazi di inutile conversazione. Nel mio sguardo lui ha letto la mia ammirazione per la tagliente novità delle sue opere. Nel suo sguardo io ho letto la convizione che le sue opere dovessero essere, necessariamente, nel progetto di documentazione dell’arte del Novecento, che il Musinf ha portato avanti da decenni e che di fatto oggi ha più prestigio e seguito internazionale che spazi espositivi locali. Tangherlini ha condotto nella grafica attuale le seduzioni e le prospettive di un uso poetico e creativo delle tecniche digitali, cioè le seduzioni e le prospettive di una rivoluzione epocale, che darà respiro all’arte del XXI secolo.
Carlo Emanuele Bugatti Direttore del Museo comunale d’arte moderna e della fotografia di Senigallia
è uno dei miei siti internet in cui vengono pubblicate le immagini che fanno parte della ricerca personale, gli esperimenti grafici, le soluzioni innovative, tutto quel lavoro che non deriva dalla committenza, ma dalla voglia di sperimentare nuovi stili pittorici. Nelle pagine seguenti ho inserito una piccola parte, la piÚ significativa, di queste immagini, a volte sono delle semplici elaborazioni fotografiche, altre degli elaborati 3D, altre ancora sono il risultato di pittura digitale, una tecnica poco valorizzata in Italia. Ma un discorso sull’arte ci porterebbe troppo lontano.
208-209
www.sosidea.com
“
�
a te le albe a me i tramonti dice lui eppure io ho visto solo soli morire dice lei
212-213
214-215
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224-225
Vorrei farvi un esempio
di come si sviluppa la commissione dell’immagine per una copertina della rivista Panorama. In questo caso il mio interlocutore è stato Beppe Preti, allora art director del magazine. fonte: Wikipedia
Lunedì ore 19,15 circa Ho spedito l’immagine scelta, in bassa risoluzione, con le correzioni richieste dal direttore artistico, avendo cura di lasciare abbondanza intorno per permettergli di gestire i testi nel modo migliore.
Lunedì ore 12,30 circa Sono su internet a cercare notizie e immagini sull’argomento in oggetto. La documentazione è fondamentale, l’idea può scaturire anche scorrendo i vari siti che trattano l’argomento a cui siamo interessati.
Lunedì notte Il mio programma di grafica 3D, «Lightwave», lavora per darmi un’immagine in alta risoluzione di 5.000 pixel di altezza.
Lunedì ore 18,00 circa Consegna delle prime tre bozze. Dopo anni passati davanti a un monitor il mio modo di lavorare non prevede l’utilizzo di carta, i miei «schizzi» li eseguo direttamente sul computer, utilizzando Painter, Photoshop o direttamente in 3D, magari con dei modelli grezzi e poco dettagliati. Posso così valutare le luci, le ombre e le forme, in maniera più realistica. Le scene che ho provato a visualizzare: 1 - Un modello «fantasy» del Sacro Graal appoggiato su un mantello di crociato e una spada, in una versione ho inserito anche delle fiamme in primo piano; 2 - Un Gargoyle illuminato in maniera drammatica; 3 - Un crociato in varie posizioni: ho pensato di inserirlo in una scena con dei libri per aiutare la lettura del concept. Lunedì ore 18,20 circa La scelta del direttore di Panorama è caduta sull’immagine n.3, ma il crociato che funziona meglio è quello visto di fronte con la spada in mano. Il fondo è quasi neutro per mettere in evidenza gli elementi interessanti dell’immagine. Ho inserito un elmo «classico» dell’iconografia dei crociati.
Lunedì ore 20,00 circa Preti mi invia una prova di impaginato. L’illustrazione funziona. Ma a lui non dispiace la possibilità di mettere in primo piano le fiamme proposte in una delle soluzioni iniziali. Lo faremo comunque in post produzione, devo solo fare attenzione a scegliere le luci giuste.
Martedì ore 09,00 circa Recupero il file prodotto dal software e inizio a migliorare l’immagine in Photoshop. Su un livello provo le fiamme desiderate da Beppe e, per contrasto cromatico, aggiungo un cielo blu dietro il crociato. Martedì ore 10,30 circa Spedisco le due illustrazioni a Panorama. Martedì ore 11,00 circa Fatta la prova di stampa, Preti presenta la copertina al direttore della rivista, che dà il suo benestare. Martedì ore 11,10 circa Arriva finalmente la telefonata che approva il lavoro svolto. Ancora una volta abbiamo rispettato i tempi richiesti. Questo anche grazie al feeling instaurato, in questo caso, proprio con il direttore artistico, solo così è sufficiente sentirsi un paio di volte al telefono, raccontarsi sensazioni e aspettative ed ecco che in 24 ore si può creare la copertina per una delle testate più prestigiose d’Italia.
226-227
Lunedì ore 12,00 circa Ricevo una telefonata da parte di Beppe, in cui mi viene chiesta la disponibilità a collaborare per la realizzazione dell’immagine di copertina per il numero della rivista che sarà in edicola il giovedì seguente. Il concept trasmesso a lui dal direttore vuole evidenziare il «boom» di libri che parlano di Crociati e Sacro Graal, in seguito all’uscita del libro «Il Codice Da Vinci». Le possibilità di interpretazione sono numerose e decidiamo di percorrere quelle per noi più suggestive. I tempi per avere l’immagine in alta risoluzione sono i soliti: consegna entro martedì alle 12.00.
Nel corso degli anni ho affiancato molte aziende, contribuendo sempre in modo creativo alla loro crescita e imparando, ogni volta, attraverso la loro esperienza.
Editoria Adriaeco / Auto Oggi / Bocconi / Cambio / Capital Class / Corriere della Sera / Die Ganze Woche Donna Moderna / Economy / Fabbri / Focus For Men Magazine / Mediaset / Nova / Gente Gli album di Repubblica / GQ Germany / Il Caffè Il Mondo / Il Venerdi di Repubblica / Men’s Health Mondo Sommerso / Musica / Natural style Nature / Newton / Oggi / OK salute OK salud Spagna / Panorama / Panorama Web Panorama Next / Plus / Salute! / il Sole 24 Ore Starbene / Stern / Tu /Tv Sorrisi e Canzoni Top Santé / Visto / Wired Italia / Wired UK Comunicazione Acrotech / ACRAF / Anteprima / Apple Banca Popolare di Ancona / Benetton / Bocchini Bigelli marmi / Bontempi / Cantori Cartesio Team / C.le del latte di Colfiorito Comune di Senigallia / Clementoni / CNA Comune di Fermo / XXV CEI / Cosmetal / Corghi Duna / Euroant / Fastmedia / FBT Fellowes Leonardi / Formas Cosmetic Surgery Fornarina / Nazareno Gabrielli Garofoli / Gatto / Gidea / Alberto Guardiani iGuzzini / Lascensore social cafè Mangiare Bere Uomo Donna / La Marmeria Manuel Ritz / MDB Caldaie / Mediateca Marche Microsoftware / Mondaini / Mondolfo Ferro More modern restaurart / Pagliardini Associati Paoloni / Pianeta Croazia / Promart design RAI / RED bbq / Regione Marche / Rotary Ancona Sicc Cucine / Sistema Museale della Provincia di Ancona / Tecnitalia / Tecnomed / Tecnostampa Telecom Italia / UAAR / Università di Camerino Università Politecnica Marche Ecole Polytechnique federale de Lausanne Upper / Vismap Cucine
“...grazie per la collaborazione, ma anche e soprattutto per la pazienza e la gentilezza. Se sul lavoro avessi sempre a che fare con persone come voi, la mia vita sarebbe sicuramente migliore!” Alex Adami/TV Sorrisi e Canzoni “...penso che senza di lui l’editoria italiana sarebbe stata sicuramente diversa.” Andrea Mattone/Gruppo Espresso “...vi porgo i miei complimenti per la creatività nel predisporre le copertine del nostro magazine, in particolare per l’ultima che ha riscosso particolare successo.” Luisa Negri/Sda Bocconi “Realizzare illustrazioni per l’editoria non è semplice. Disegnare mappe e spaccati, trasformare idee in immagini o mostrare al lettore determinate situazioni e avvenimenti è senza dubbio un compito arduo per l’illustratore, più di quanto possano esserlo altri campi del graphic design. Ma Mirco è un autentico maestro proprio in questo: riesce a veicolare informazioni complesse in una forma estetica eccezionale e dal rigore assoluto. ” Adriano Attus/Il Sole 24 Ore “...lo stile che ha nel fare i suoi lavori lo mantiene anche nei rapporti con le persone (cosa molto rara).” Stefano Carapelli/TV Sorrisi e Canzoni “Tecnicamente impeccabile, umanamente unico: non è la recensione culto nè sarebbe così stringata se lo fosse. Le sfaccettature della sua personalità si ritrovano nelle sue illustrazioni: il suo percorso professionale è anche quello di Panorama, a cui Mirco ha prestato la sua professionalità, il suo entusiasmo, le sue giornate. E tante notti.” Pierluigi Tolot/Panorama
Mirco TANGHERLINI Via Brecce Bianche, 14/B - 60131 ANCONA (AN) Telefono 3473397052 E-mail mirco@tangherlini.it Nazionalità Italiana Data di nascita 20/09/1957 ESPERIENZA LAVORATIVA Date (da – a) 2008 – in corso Nome e indirizzo del datore di lavoro Tangherlini S.r.l. Tipo di azienda o settore Agenzia di comunicazione creativa, Design, Nuove tecnologie, QrCity Tipo di impiego Socio fondatore Principali mansioni e responsabilità Gestione e coordinamento Date (da – a) 2004-2005 Nome e indirizzo del datore di lavoro Metriche S.r.l. Tipo di azienda o settore Agenzia di comunicazione focalizzata sulla Brand Passion Tipo di impiego Socio fondatore Principali mansioni e responsabilità Gestione e coordinamento Date (da – a) 1997-1999 Nome e indirizzo del datore di lavoro Istituto nazionale di Stato per il commercio e la pubblicità di Ancona Tipo di azienda o settore Istituto di formazione Tipo di impiego Insegnante Principali mansioni e responsabilità Computergrafica Date (da – a) 1990-1993 Nome e indirizzo del datore di lavoro Apple Italia Tipo di azienda o settore Azienda settore tecnologico Tipo di impiego Consulente Principali mansioni e responsabilità Diffusione dei sistemi informatici “Mac” nelle grandi case editrici, dimostrazioni presso Fiere di settore Date (da – a) 1986 – 2008 Nome e indirizzo del datore di lavoro Studio Grafico Tangherlini Tipo di azienda o settore Illustrazione editoriale per le principali testate nazionali Tipo di impiego Titolare Principali mansioni e responsabilità Gestione e coordinamento Date (da – a) 1978-1986 Nome e indirizzo del datore di lavoro Fotolito Seleoffset Tipo di azienda o settore Fotolito e fotoincisioni Tipo di impiego Cromista Principali mansioni e responsabilità Gestione processo di ottimizzazione della cromia nella fase pre-stampa
ESPERIENZE ARTISTICHE Date (da – a) 2007 Descrizione Pubblica il saggio “Informazione visiva, quando le parole non bastano” Date (da – a) 2006 Descrizione Organizza la mostra “un fluire di bit nelle vene” presso Le Terrazze ex Eden Rock di Gabicce Monte Date (da – a) 2006 Descrizione Pubblica la bank image online Sosidea, dedicata alla vendita delle sue illustrazioni in tutto il mondo Date (da – a) 2005 Descrizione Pubblica il libro “Il design della notizia” Date (da – a) 2002 Descrizione Personale “2002 simmetrie” sotto l’egida della Provincia di Ancona Date (da – a) 2000 Descrizione Personale organizzata dal Café Voltaire di Ancona Date (da – a) 1999 Descrizione Apre un nuovo Atelier a Milano Date (da – a) 1998 Descrizione Premio “Digital Art Night” con la motivazione di “migliore applicazione multimediale dell’anno” Date (da – a) 1990-1998 Descrizione Produzioni multimediali con prevalente indirizzo artistico
OPERE SU CD ROM Date (da – a) 1995-2000 Descrizione 1995: “Aria di Ancona”, 1997: “Cybersculpture”, 1997: “Sibilla - Il volto della Luna” storia e mitologia della Sibilla appenninica 1998: “Angeli”, 1998: “Cittateneo1998”, 1999: “Cittateneo1999”, 1999: “I-Ching”, versione informatica del libro dei mutamenti, 1999: “Villa Vigoni” percorso storico culturale realizzato per conto del Centro Culturale Italo Tedesco della Lombardia, 2000: “Fornarina” CD-Rom istituzionale per la Fornari SpA. CAPACITÀ E COMPETENZE TECNICHE IN MATERIA DI ITC Con computer, attrezzature specifiche, macchinari, ecc. PACCHETTO ADOBE, TUTTI I PRINCIPALI SW DI GRAFICA E 3D Patente o patenti PATENTE TIPO B
stampato a maggio 2012
Ringraziamenti La mia famiglia che continua a sopportare i miei orari improbabili Cristiana Carnevali che ha rivisitato alcuni testi e ha scritto una delle due prefazioni Alessia Pellegrini che ha accettato la mia proposta di “raccontare� le mie immagini con il suo stile I miei collaboratori Andrea Silvi (3D artist) Luca Grattafiori (web designer) Elisa Maria Carletti (responsabile marketing) Graziano Giacani (art director) Stefano Gagliardini (web developer) Valerio Scatassa (graphic designer) Truong Vinh Thanh (responsabile formazione) Cinzia Mancinelli (responsabile amministrazione) Riccardo Silvi (account executive) Giacomo Tamburini (graphic designer)