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Grande la spinta tecnologica favorita dal super ecobonus ma affrontare da soli le novità non basta: dobbiamo lavorare tra noi e con i professionisti. Da competitors a collaborators
SIAMO STATI BRAVISSIMI SOLISTI Ma ora il mercato vuole l’orchestra Non sempre l’impresa che si vorrebbe coincide con quella più adatta ad affrontare e sostenere le tensioni del mercato. In questi ultimi anni, le Pmi stanno spostando sempre più il baricentro del proprio lavoro «dall’Io al Noi; da quell’individualismo che ancora c’è a quella rete che gradatamente sta diventando strumento strategico nella professionalità di tutti i giorni. Nel Dna i piccoli imprenditori sono ancora solisti, ma il mercato ci chiede di lavorare come se fossimo un’orchestra». A dirlo sono Andrea Rorato della Cabec Srl di Saronno (impianti idraulici) e Gabriele Cova della Cova Group Technologies (impianti elettrici), con sede a Besano. Che dubbi non ne hanno e insistono «su una formazione diffusa e sull’efficacia di un network tra imprese». Perché, sottolinea Cova, «la formazione è fondamentale per trasformare sé stessi e la propria attività. Ormai sta cambiando tutto: il mercato, oggi, chiede competenze nella domoti-
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ca, nella videosorveglianza, nella gestione da remoto di telecamere e dispositivi antiintrusione. Per affrontare tutto questo, il professionista deve fare un upgrade su tutto ciò che è tecnologico. Rintanarsi nel proprio credo non ha alcun senso e, ancora peggio, porta alla perdita di grosse fette di mercato. L’elettricista che interviene su un impiantino con quattro prese e due interruttori scomparirà gradatamente». Il mercato comanda e guida alla trasformazione: adeguarsi significa allargare le maglie del business. È quello che sta accadendo anche con il super ecobonus al 110%, complice di un cambio di passo al quale si devono adattare anche le piccole realtà. Lo sostengono gli imprenditori quando parlano di «un bonus che ci sta forzando ad abbracciare lo sviluppo tecnologico, a seguire percorsi formativi sempre più spinti (e non solo sul fronte del-
la tecnica), a calibrare interventi sempre più performanti e a convincerci del fatto che bisogna stare al centro di un gruppo di lavoro non solo per sapere come usare i nuovi prodotti, ma anche per affrontare nuovi problemi». Affrontarli all’interno di una rete che Gabriele Cova pensa non solo per le imprese di uno stesso settore, o di comparti affini uniti da una logica produttiva, ma anche trasversale: «Il progettista deve collaborare con l’architetto, e l’elettricista e il termoidraulico con le aziende della meccanica che sono in grado di studiare componenti su misura per le loro esigenze». Insomma, i due imprenditori tengono a battesimo un mondo nel quale i competitor diventano collaborator; dove allo scambio di know how, informazioni e idee strategiche si abbina la cultura d’impresa e gli incontri a tema sulla gestione aziendale. Rocco Dabraio, titolare della Impianti