giornale Unione - 2009 - n.1-2

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GENNAIO FEBBRAIO 2009 Anno XXVI N. 1-2

Unione C O N F C O M M E R C I O | GIORNALE DEL COMMERCIO TURISMO E SERVIZI DEL TRENTINO

Direttore responsabile: Walter Filagrana. Direzione amministrazione: 38100 Trento, via Solteri 78, Poste Italiane S.p.a. - Spedizione in abbonamento postale - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n. 46) art. 1, comma 1, DCB Trento. Attenzione: in caso di mancato recapito rinviare all’ufficio TN CMP per la restituzione al mittente che si impegna a corrispondere il diritto dovuto. Contiene I.P.

Reagire

alla crisi

La voce delle imprese A Trento il roadshow di Confcommercio


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Unione Mensile di informazione dell’Unione Commercio Turismo Servizi Professioni e PMI della provincia di Trento

Sommario

1-2 / Gennaio Febbraio 2009

Direzione, redazione e amministrazione via Solteri 78, 38100 Trento Telefono 0461/880111 Fax 0461/880540 www.unione.tn.it info@ucts.tn.it

finanziaria 2009 da pagina 6 L’analisi dell’Unione alla manovra finanziaria della Provincia Autonoma di Trento con i provvedimenti anti-crisi

Direttore responsabile Walter Filagrana Redazione Vlado Benedetti, Gianpiero Lui, Franco Camin

editoriale anticrisi, 5 Piano qualcosa si muove

Autorizzazione del Tribunale di Trento n. 424 del 23/1/1984 Associato Unione Stampa Periodica Italiana Iscritto al Registro Nazionale della Stampa al numero di repertorio 5.982 in data 8/10/1997 Impaginazione Curcu & Genovese Associati S.r.l. - Trento Via Ghiaie, 15 - 38100 - Trento Tel. 0461/362122 - Fax 0461/362170

primo piano «benefici tangibili 24 Trenta: e massima correttezza»

credito fotovoltaici, 27 Pannelli l’energia pulita del sole Popolare • Volksbank, 29 Banca rating A1 da Moody’s

università e creatività: 30 Merito l’Ateneo guarda oltre la crisi

Stampa Curcu & Genovese associati S.r.l. - Trento Tiratura: 13.000 copie Questo numero è stato chiuso il 02/03/2009

STUDIO DI BIOLOGIA APPLICATA Riconoscimento Ministero della Sanità n. 700.7/59.459/1785

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ricettivo

prodotti tipici trentini 32 Icon Unat all’Expo Riva europeo 36 Premio per Vidor e Dolomiti Village economica occasione per 36 «Crisi specializzarsi e investire in qualità»

somministrazione e intrattenimento e Pubblici esercenti 38 Ristoratori alla fiera Mia di Rimini esercizi: le regole 39 Pubblici siano rispettate da tutti

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25 anni di esperienza in Trentino Haccp, Analisi, Formazione, Autocontrollo Qualità e Sicurezza degli Alimenti

«patrimonio culturale 43 Libro, del Trentino»

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scuola, formazione e innovazione

Il roadshow di Confcommercio fa tappa a Trento. Al centro dell’incontro, il rapporto tra piccole e medie imprese e il mondo dell’istruzione e della ricerca da pagina 18 Sangalli: «La crisi deve diventare opportunità» I servizi non discrezionali siano affidati al privato Piccole e medie imprese: il panorama italiano

e seminari diritto della 31 Laboratori sicurezza alimentare e del vino

Concessionaria esclusiva per la pubblicità Südtiroler Studio S.r.l. Via Ghiaie, 15 - 38100 - Trento Tel. 0461/934494 - Fax 0461/935706

Parola alle PMI

per macellai, 44 Scuola obiettivo raggiunto

Maestri panificatori svelano 47 Ii segreti dell’arte bianca

produttivo una base solida 49 CSA, per affrontare il futuro

servizi i protagonisti 51 Servizi, dell’economia italiana grande partecipazione 53 Fnaarc, al primo borsino germanico Trentino 53 Fimaa Antiriciclaggio ed affitti

fiavet ottimo riscontro 54 Fiavet, ai corsi di formazione

formazione per investire 55 L’occasione sul proprio futuro

locali sarà un 2009 56 Rovereto, ricco di eventi di qualità e pubblici esercizi, 57 Ristoratori nuove iniziative insieme

terziario donna rosa nelle società 59 «Più pubbliche provinciali»

giovani imprenditori confermato 61 Giovani, Mazzarella presidente

enasco tornano 62 50&Più, gli Incontri di Primavera


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editoriale

Piano anticrisi,

qualcosa si muove

La Giunta provinciale ha presentato un programma di emergenza per affrontare la crisi economica: «Bene, ma non siano interventi una tantum»

I

provvedimenti in materia di economia proposti dalla Giunta provinciale per dare una boccata d’ossigeno alle imprese trentine, in aggiunta a quelli già attivati nell’ottobre scorso, sembrano esser stati accolti con entusiasmo trasversale dagli attori del sistema locale. Certamente bisognerà attendere qualche mese per avere chiari gli effettivi esiti della manovra, ma quel che conta è che la politica abbia capito, in questa fase, la necessità di un intervento e si sia mossa con tempestività. Sembra ormai assodato che le “crisi” siano composte da una componente di “pericolo” e da una di “opportunità”. In molti stanno volgendo l’attenzione proprio a quella componente di “opportunità” che risiede anche in questa congiuntura negativa, pur senza sottovalutare il “pericolo”; in questo senso riteniamo che vadano bene sì gli interventi istituzionali di tipo economico, ma che siano ancor meglio gli interventi che agiscono su situazioni strutturali, come lo snellimento burocratico, la competitività del settore pubblico, la maggiore fiducia al sistema imprenditoriale. O lo sviluppo delle infrastrutture. Bisogna cominciare a capire, infatti, che cosa vuol fare il Trentino “da grande”. Sia bene inteso: non siamo all’anno zero. La civiltà dei consumi e dell’informazione, con tutto quello che rappresenta la globalizzazione e il “mondo piatto”, segna inevitabilmente il passo; e la crisi internazionale, ovviamente, ha ribadito l’impossibilità di essere immuni alle dinamiche sovralocali. Il futuro che ci attende dipende molto anche dalla comunità economica mondiale e non solo dall’ente pubblico e dagli interventi che si attueranno nei vari gradi. Per questo l’agire locale assume un significato molto importante. Attrezzarsi in «periferia» per essere autosufficienti, però, è un passaggio obbligato; la sfida che ci prefiggiamo non è il semplice mantenimen-

to delle posizioni, ma la crescita e lo sviluppo. Perciò potrà avere vigore il piano avviato dalla Provincia per le opere pubbliche, comprese anche quelle infrastrutturali, che consentano al Trentino di non essere tagliato fuori dai grandi assi di comunicazione, cruciali in senso storico e vitali per la nostra economia. Notiamo però con rammarico che il trasporto pubblico nazionale su rotaia ha rivisto l’importanza dell’asse di comunicazione del Brennero, declassandolo. Sono questi segnali che fanno chiedersi se non sia giunto il momento di allertarsi, per capire verso che cosa s’intende dirigere l’economia degli anni a venire. Crediamo che la vocazione territoriale vada rivista in funzione di una concorrenza sempre più agguerrita che premierà solo i più virtuosi, in un’ottica di specializzazione delle eccellenze, prima tra tutte la filiera turistica e il terziario nel suo insieme. Ma non si potrà avere un adeguato sviluppo senza intervenire proprio sulle infrastrutture: Valdastico, terza corsia dell’Autobrennero, alta velocità, collegamento con l’Alto Garda, aeroporto... Tutti interventi indispensabili senza i quali non è preventivabile nessuno sviluppo economico. Il turismo, anima vitale della nostra economia, richiede, infatti, una mobilità più attuale ed efficiente. Più volte abbiamo riportato la nostra proposta di dare forma ad un «distretto del turismo», già presente nei fatti e nell’economia trentina. Ma perché questo si realizzi è condizione indispensabile che i collegamenti da e per il resto del mondo avvengano in tempi rapidi, compresi quelli del cosiddetto «ultimo chilometro». Altrimenti saranno vani gli sforzi compiuti dalle tante imprese e dai tanti cittadini trentini che hanno deciso, con fiducia, di volgere lo sguardo all’“opportunità” piuttosto che al “pericolo”.

di Giovanni Bort Presidente Unione Commercio Turismo Servizi Professioni e PMI della provincia di Trento

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finanziaria 2009

Finanziaria 2009:

l’analisi dell’Unione

La Giunta provinciale di Trento ha proposto una serie di interventi di tipo economico e sociale per attutire gli effetti della congiuntura negativa. Le impressioni e le valutazioni dell’Unione sulla manovra.

L

a manovra finanziaria per il 2009 proposta dalla Giunta provinciale (il cui iter ora prevede il vaglio del Consiglio provinciale) rappresenta un elemento centrale per le azioni antirecessive del sistema economico, poichè impegna consistenti risorse pubbliche di bilancio per coniugare gli obiettivi della solidarietà sociale, dello sviluppo per le imprese e dell’occupazione. Un bilancio che cerca oltretutto di effettuare un contenimento della spesa corrente per riservare risorse allo sviluppo e alla crescita delle aziende con una spendibilità immediata delle risorse.

La situazione Lo scenario economico che stiamo vivendo è motivo di grande preoccupazione per l’andamento dei mercati. Le difficoltà delle piccole e medie aziende sono sempre più

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evidenti: il lavoro e i consumi calano costantemente, le banche restringono il credito e la disoccupazione diviene sempre più consistente. E la situazione potrebbe ulteriormente peggiorare: anche autorevoli osservatori indugiano nel fornire indicazioni precise circa i «contorni» di questa congiuntura negativa. Le analisi elaborate dall’Unione prevedono una espulsione significativa di lavoratori dal tessuto economico, mentre sfiducia e incertezza precludono a priori la possi-

bilità di sviluppo degli investimenti nelle imprese. Dagli analisti internazionali si traggono paure ancora maggiori, considerato il fatto che le previsioni dicono che la crisi sarà sempre più acuta e durerà ancora due anni e sarà destinata ad originare un impatto molto pesante non solo sull’economia ma anche sul settore sociale con un PIL in calo approssimativamente del 2%. Vanno perciò valutate con favore le misure di «terapia d’urto» e il volume straordinario di risorse impegnato,

Vanno valutate con favore le misure di «terapia d’urto» e il volume di risorse impegnato, 850 milioni di euro, posti in atto per una manovra finanziaria proiettata al sostegno e rilancio dell’economia e della competitività

850 milioni di euro, posti in atto per una manovra finanziaria proiettata sugli obiettivi del sostegno e rilancio dell’economia e della competitività per cercare, da un lato, di dare un nuovo impulso al nostro territorio con strumenti adeguati ad incidere positivamente sullo sviluppo e, dall’altro lato, per la tempestività e le potenzialità degli strumenti individuati per attenuare l’impatto della crisi.

I cardini di intervento Per affrontare queste sfide noi riteniamo che si debba lavorare proprio sulla valorizzazione e sulla crescita delle piccole e medie aziende (che rappresentato il 90% del totale) nel presupposto sostanziale che, se c’è sviluppo, c’è ricchezza da distribuire e occupazione. Per rilanciare la competitività dobbiamo cercare di studiare forme e situazioni che portino ad un rilancio di tutte le categorie economiche e,


finanziaria 2009

quindi, di tutta la collettività in cui viviamo, per puntare con forza e decisione sulla risoluzione dei problemi reali che caratterizzano il mondo delle imprese. Una coesione trasversale e condivisione con tutti i soggetti attori dello sviluppo risulta per noi fondamentale; va attivato con urgenza il Tavolo di lavoro per ragionare puntualmente sugli obbiettivi che la Finanziaria si è data, per monitorare i risultati con lo scopo di entrare nello

specifico della manovra e ragionare anche sulle modalità operative regolamentari che sostanzieranno le linee normative della finanziaria. Una metodologia di lavoro nuova ma fondamentale per sostenere lo sviluppo nel rispetto del proprio ruolo e nell’interesse esclusivo della collettività.

La manovra anticongiuntura Nel merito specifico della manovra anticongiunturale siamo favorevoli a tutte le azioni

per un corretto accesso al credito, per il finanziamento dei programmi di investimento e per sostenere la liquidità del sistema nonché alle azioni di sostegno ai consumi. Ci sono alcune questioni su cui richiamare una riflessione, questioni che sono reputate fondamentali per rafforzare la crescita nei nostri settori e che potranno, se valutate positivamente; trovare estensibilità e correzione nella normazione predisposta. Tra queste: — l’esigenza di sostenere in

termini strutturali la crescita delle piccole e medie aziende cercando di tamponare i riflessi negativi della recessione impedendo, con nuovi strumenti e garanzie, la restrizione del credito. Si dovrà agire in termini strutturali anche sul costo del denaro; attivare azioni positive con sgravi fiscali permanenti sugli investimenti rafforzando il sistema per la finanza di impresa. ­— per stimolare la domanda interna riteniamo si debbano rilanciare i consumi che si


finanziaria 2009 bilancio 2009

LA manovra finanziaria della provincia

Gli assi di intervento proposti dalla Giunta provinciale per rispondere con azioni concrete alla congiuntura negativa

Ecco in sintesi quali sono i quattro assi attorno ai quali ruota la manovra finanziaria della Provincia Autonoma di Trento per il 2009 per contenere e possibilmente annullare gli effetti della congiuntura economica, sia di tipo sociale che per il mondo delle imprese. Il capitolo «anti-crisi» prevede un impiego di risorse di circa 850 milioni di euro, pari al 5% dell’intera manovra di bilancio.

Quadro riassuntivo degli interventi «anti-crisi» della Provincia Autonoma di Trento (in milioni di euro) Sostegno alle fasce sociali in difficoltà

92

Interventi a sostegno delle imprese

141

Azioni per la produttività e la competitività del sistema

88

Investimenti in funzione anticongiunturale

482

1

Fondi di riserva da destinare

47

Totale

850

(1) compresi quelli delle società di sistema e al netto degli investimenti ricompresi nei punti precedenti

Sostegno alle fasce sociali in difficoltà

sono ridotti in modo preoccupante attraverso una riduzione complessiva e strutturale della pressione fiscale e con l’attivazione di adeguate politiche tariffarie anche energetiche, unici strumenti riconosciuti per poter rilanciare la competitività del sistema economico. — l’attivazione urgente di un piano concreto e condiviso per la realizzazione di grandi opere pubbliche con le aperture di nuovi cantieri riguardanti le infrastrutture di collegamento interregionale che costituiscono presupposto immediato di sviluppo e dal forte effetto propulsivo sulla domanda globale. — relativamente agli interventi per il sostegno delle fasce dei lavoratori in emergenza occupazionale valutiamo positivamente le azioni di sostegno al reddito per i lavora-

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1. Azioni per fronteggiare l’emergenza occupazionale (assicurare il sostegno al reddito a favore dei lavoratori che cessano il rapporto di lavoro; garantire l’anticipazione dei sussidi di disoccupazione statali per l’immediata disponibilità degli aiuti; favorire l’integrazione del reddito dei lavoratori sospesi) 2. Potenziamento dei progetti del piano di politica del lavoro gestiti dall’Agenzia del lavoro (estendere i servizi per l’impiego; offrire nuove opportunità di formazione professionale; accrescere le opportunità occupazionali nei lavori socialmente utili). 3. Introduzione del reddito di garanzia (l’obiettivo è disporre di uno strumento di reddito minimo (di 6.500 euro) per portare tutte le famiglie sopra il livello di povertà). 4. Azioni per favorire l’occupazione femminile (per facilitare l’accesso al mercato del lavoro da parte delle donne). 5. Congelamento tariffe per l’anno 2009 (assumendo a carico della PAT l’onere aggiuntivo per la crescita dei costi di produzione)

Interventi a sostegno delle imprese 1. Assicurare adeguate condizioni di liquidità al sistema delle imprese facilitandone l’accesso al credito. 2. Accompagnare i processi di ristrutturazione aziendale con specifiche misure per le aziende di autotrasporto. 3. Sostenere i programmi di investimento per lo sviluppo e l’innovazione attraverso congrue dotazioni di bilancio. 4. Consolidare e radicare sul territorio le medie

imprese. 5. Favorire il rafforzamento patrimoniale delle imprese tramite gli enti di garanzia, dello strumento dei prestiti partecipativi. 6. Favorire il rilancio dei consumi accorciando la filiera produzione-consumo.

Azioni per la produttività e la competitività del sistema 1. Costituzione dell’Agenzia Unica dei servizi relativi all’appalto di opere pubbliche (centrale unica di committenza). 2. Unificazione in una specifica Agenzia dei procedimenti relativi alla concessione dei contributi alle imprese previsti dalla Legge unica per l’economia e da altre leggi di settore. 3. Nuovo regolamento lavori pubblici anche per l’utilizzo delle procedure digitali. 4. Semplificazione dei procedimenti amministrativi previsti dalle leggi di settore mediante il supporto delle tecnologie digitali. 5. Estensione rete di connettività a banda larga. 6. Investimenti per l’efficienza energetica e la riduzione delle emissioni. 7. Promozione della ricerca industriale. 8. Sostegno attività delle Fondazioni Mach e Kessler e dell’Università.

Investimenti in funzione anti-congiunturale Per il sostegno della domanda interna è programmata una manovra con caratteristiche di: 1. Rapida realizzabilità. 2. Efficacia per le imprese del territorio. 3. Selettività degli investimenti. 4. Temporaneità degli interventi al solo periodo della crisi.


finanziaria 2009

La sede di piazza Dante della Provincia Autonoma di Trento

tori che cessano dal lavoro ma riteniamo di ribadire che tutti i lavoratori debbano avere uguali diritti e ciò particolarmente oggi. Va superato il sistema che lega i diritti soggettivi dei lavoratori alla casualità di lavorare in un settore produttivo o nell’altro, in una grande impresa o in una piccola impresa, anche se ci rendiamo perfettamente conto dell’effetto mediatico esistente fra un licenziamento in un negozio e la richiesta di cassa integrazione per un’industria. Precisiamo però anche che nei settori commercio e terziario l’emorragia occupazionale è consistente e continuativa. Si devono pertanto ricercare soluzioni legislative innovative per estendere anche alle imprese del commercio e del terziario in generale gli ammortizzatori sociali in caso di licenziamento e chiusura

delle aziende derivati da crisi aziendale. In tale direzione noi proponiamo, in deroga alle norme comuni, e come già fatto nella Regione Piemonte, l’estensione della cassa integrazione straordinaria per le imprese a cui viene riconosciuto il particolare stato di crisi o di ristrutturazione aziendali in attuazione dell’Accordo governativo. Su questo tema il

Governatore Dellai ha chiesto maggiori informazioni e dichiarato la propria disponibilità ad analizzare le possibilità di realizzazione. — sulle azioni strutturali e di lunga durata chiediamo azioni permanenti per il riassetto finanziario delle imprese e ciò proprio nella constatazione delle numerosità delle richiese pervenute in questi ultimi mesi, che rappresenta-

Anche nei settori del terziario l’emorragia occupazionale è consistente. Si devono pertanto ricercare soluzioni legislative innovative per estendere anche alle imprese del terziario in generale gli ammortizzatori sociali in caso di licenziamento e chiusura delle aziende derivati da crisi aziendale

no ed amplificano oggi un’esigenza profonda a favore della liquidità del sistema. Tale esigenza è oltretutto particolarmente sentita perché le piccole aziende a noi associate non avrebbero titolo di accesso ad altre tipologie previste dalla manovra (prestiti partecipativi, riassetti finanziari a grandi imprese, grandi progetti industriali innovativi, ecc.) Su questa azione corre l’obbligo di segnalare l’esigenza di attivare alcune modifiche ai limiti attualmente posti. In particolare, ci si riferisce all’esigenza di estensione dei vincoli di garanzia sull’intera somma richiesta dalle aziende e contestualmente l’estensibilità della temporizzazione (18 mesi) per la rinegoziazione dei mutui. Presupposti questi che giudichiamo essenziali per la riuscita dell’interventi di riassetto. — la revisione del sistema di incentivazione previsto dalla legge 6/99 risulta opportuna a patto di ridisegnare la politica degli incentivi per lo sviluppo di tutte le imprese e che riguardi in pari modo tutte le attività economiche senza disparità di trattamenti, considerando l’innovazione come premessa indispensabile di sviluppo dell’intero sistema, ove le piccole imprese sono il riferimento per lo sviluppo locale proprio perché la loro diffusione traduce la vocazione del territorio. — sull’istituzione della nuo-

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va Agenzia provinciale per l’incentivazione esprimiamo consenso anche al fine di riportare nei vari settori sia la semplificazione che lo snellimento delle procedure di gestione ricercando l’alleggerimento delle incombenze per le imprese, in considerazione del fatto che un sistema territoriale ha bisogno della piena efficienza di tutte le sue componenti per essere competitivo. Corre l’obbligo di segnalare il forte impegno proposto dal ddl di accompagnamento, relativo alle norme di semplificazione e razionalizzazione dell’azione amministrativa, in termini di riduzione dei tempi del procedimento, degli oneri che gravano sui cittadini, della semplificazione delle documentazioni, l’anticipazione delle liquidazioni, eccetera, per consentire quell’indispensabile efficienza di sistema dagli imprenditori tanto auspicato. — tra le iniziative a “bando” guardiamo con favore alle ipotesi di raggruppamenti di piccole e medie imprese, per costituire quelle reti d’impresa per la crescita dimensionale che meglio sappiano affrontare il mercato globale. Su questi temi riteniamo opportuno proporre una ricogni-

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zione puntuale delle esigenze delle aziende per valutare con più compiutezza le modalità di approccio alla problematica. — per il settore del commercio siamo favorevoli a tutte le azioni per la qualificazione e valorizzazione dei luoghi storici per la qualificazione della rete commerciale e per promuovere la costituzione di consorzi a livello cowww.provincia.tn.it I documenti completi e l’esposizione dettagliata della manovra finanziaria si trova sul sito istituzionale della PAT, nella sezione dedicata alla Finanziaria, all’indirizzo www.provincia.tn.it. Sullo stesso sito è possibile reperire anche i provvedimenti anti-congiuntura, compresi quelli dell’ottobre 2008.

munale per attivare quell’indispensabile azione di coordinamento. — meritano infine molta attenzione gli interventi mirati al settore turistico con l’introduzione del “marchio di sostenibilità economica locale” per sviluppare la filiera corta degli approvvigionamenti; gli investimenti turistico alberghieri in zone a bassa propensione rispetto

agli indici provinciali nonché gli investimenti sul risparmio energetico con particolare attenzione all’edilizia biocompatibile. Attenzione particolare merita infine l’impegno della Provincia per sostenere l’attività di assistenza tecnica a favore delle imprese turistiche. In questo contesto noi riteniamo opportuno che si debba mettere in campo un progetto di marketing territoriale di ampio respiro che sappia guidare lo sviluppo e la crescita non solo delle imprese turistiche ma di tutto il tessuto produttivo locale. [tratto dal documento di Osservazioni alla manovra finanziaria per l’anno 2009 della Provincia Autonoma di Trento predisposto dall’Unione]


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roadshow PMI confcommercio

Parola alle PMI

Commercio, Turismo e Servizi

La voce dell’economia reale parla al mondo delle istituzioni

L

’economia internazionale è entrata, dall’ultimo trimestre del 2008, in una fase di recessione, che dovrebbe raggiungere il suo culmine nel corso di quest’anno, con pesanti ricadute sull’occupazione, sui redditi, sui consumi e sugli investimenti. In Italia, poi, all’impatto della crisi finanziaria sull’economia reale si sommano ritardi strutturali di lungo periodo, che, nel loro complesso, costituiscono la sostanza notissima delle cause della crescita lenta, della competitività difficile, della produttività stagnante o declinante. Con il pessimismo non si va lontano. Ma – entro ed oltre il perimetro della crisi - con la realtà bisogna fare i conti. Con

responsabilità e senza paure. Perché – come ha detto il Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, nel suo messaggio di fine anno – “l’unica cosa di cui aver paura è la paura stessa”. Questo manifesto vuole dunque essere il contributo re-

sponsabile di un’Italia che non ha paura, ma è consapevole delle difficoltà, nuove e pregresse, che occorre affrontare e superare per crescere di più e meglio, per costruire sviluppo e coesione sociale. È il contributo dell’Italia delle imprese. Delle sue PMI, in

Il contributo responsabile di un’Italia che non ha paura, ma è consapevole delle difficoltà, nuove e pregresse, che occorre affrontare e superare per crescere di più e meglio, per costruire sviluppo e coesione sociale

particolare, che costituiscono il 95% della struttura produttiva del Paese, che contribuiscono per oltre il 70% alla formazione del valore aggiunto e per oltre l’80% all’occupazione. Il tutto nel contesto di un mercato interno europeo, in cui oltre il 99% delle imprese rientra nella classe dimensionale fino a 250 addetti e in cui circa 18 milioni di imprese sono classificate come microimprese con meno di 10 addetti. In Europa ed in Italia, dunque, le PMI non sono né un’eccezione, né un’anomalia. Al contrario, esse sono la struttura portante dell’economia reale e dei processi di sviluppo terriUnione

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toriale. Sono quindi una risorsa fondamentale su cui far leva per rispondere alla recessione originata dalla crisi sistemica dei mercati finanziari. E lo sono particolarmente in un’Italia, di cui – accanto ad una certa maggiore solidità patrimoniale delle famiglie e del sistema bancario rispetto allo scenario internazionale - costituiscono uno dei principali punti di forza e di tenuta a fronte della crisi in atto e dei suoi sviluppi futuri. È il contributo delle imprese per l’Italia. Soprattutto in tempi difficili, più difficili, le risorse vanno però coltivate. È bene che questa consapevolezza sia maturata, in Europa, con lo “Small Business Act”, ossia con la strategia della Commissione europea di valorizzazione dell’impresa diffusa, il cui primo principio è “think small first”. Un “pensare anzitutto in piccolo”, che è il riconoscimento della necessità di politiche dedicate alle PMI come condizione fondamentale per la loro crescita e, in questo modo, per il loro contributo determinante ad un realistico perseguimento dell’obiettivo di Lisbona: fare dell’economia europea “l’economia più competitiva e dinamica al mondo basata sul-

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le conoscenze, in grado di realizzare una crescita economica sostenibile con nuovi e più qualificati posti di lavoro e con una maggiore coesione sociale”. “Pensare anzitutto in piccolo” non è, allora, né un anacronistico ripiegamento su orizzonti localistici rispetto allo scenario difficile ed inquieto della globalizzazione, né l’evocazione di politiche da “riserva

indiana”. È invece – lo ripetiamo, lo sottolineiamo – l’impegno a far sì che, ad ogni livello della scala dimensionale, le imprese possano ricercare maggiore efficienza e crescere. Crescere dimensionalmente e qualitativamente; crescere singolarmente e attraverso le aggregazioni di gruppo e le relazioni di distretto e di filiera. Senza “riserve indiane”: né per le PMI, né per i “campioni nazionali”. Questi ci sembrano, dunque, i principi, i valori ispiratori delle politiche dedicate alle PMI italiane: la tutela della legalità e della sicurezza contro ogni forma di criminalità;

il pluralismo imprenditoriale come condizione strutturale di democrazia economica; l’apertura dei mercati e l’attenzione alle ragioni dei consumatori, declinate attraverso una concorrenza a parità di regole; l’impegno per lo sviluppo territoriale e per una maggiore competitività dell’intero sistema-Paese. Sono i principi, i valori di un’Italia che – a volte, quasi nonostante tutto – mantiene fortissima la voglia di fare impresa. È l’Italia dell’economia reale, che non si sottrae al problema della produttività stagnante o declinante, ma che, al contrario, intende affrontar-

LA TAPPA DI TRENTO A FINE MARZO È DEDICATA A «CAPITALE UMANO» E PMI

scuola, formazione e innovazione

Previsti gli interventi di Maria Stella Gelmini e Giuseppe Fioroni In ogni tappa del roadshow sulle PMI, la manifestazione itinerante di Confcommercio, città ospite e argomento dell’incontro hanno una relazione: così, se ha un preciso significato parlare di trasporti e infrastrutture a Venezia, o di rapporto tra finanza e Pmi a Milano, anche l’appuntamento trentino non fa eccezione: non è un caso che proprio il «capitale umano» sia stato al centro della seconda edizione del Festival dell’economia. Il tema della formazione e dell’innovazione, infatti, è indubbiamente molto presente e molto sentito nella nostra provincia: per questioni «ambientali», ovvero l’essere regione di confine ma anche per l’orografia che ha sempre obbligato a preferire il «software» della conoscenza piuttosto che l’ «hardware» del territorio. A Trento alla fine di marzo saranno presenti l’attuale Ministro all’Istruzione Maria Stella Gelmini e il suo predecessore

Giuseppe Fioroni che, assieme al presidente di Confcommercio Carlo Sangalli, dibatteranno sul rapporto tra istruzione, formazione, innovazione e il mondo delle piccole medie imprese. Saranno presenti anche esponenti istituzionali locali oltre che, naturalmente, dell’Unione. L’incontro è aperto a tutti gli imprenditori interessati. Sui siti internet www.unione.tn.it e ­­­­www.confcommercio.it notizie e aggiornamenti.


Il calendario

roadshow PMI confcommercio

29/01

ANCONA

Burocrazia e PMI

26/02

VENEZIA

Trasporti, infrastrutture e PMI

09/03

FIRENZE

Cultura e PMI

26/03

TRENTO

(data da confermare) Capitale umano e PMI: scuola, formazione e innovazione

16/04

BARI

Mezzogiorno e PMI

23/04

GENOVA

Fiscalità e PMI

07/05

PALERMO

Criminalità, abusivismo e PMI

22/05

MILANO

Credito e PMI

29/05

CAGLIARI

Turismo e PMI

lo per intero e sino in fondo. È l’Italia che – negli anni della crescita lenta e del venir meno della valvola di sfogo delle svalutazioni pro-competitive – ha saputo comunque andare avanti e sostenere la crescita dell’occupazione. Lo ha fatto “cambiando pelle”, con ristrutturazioni profonde, silenziose ed anche dolorose. Basti pensare, ad esempio, alla “selezione darwiniana” delle imprese del commercio, con la chiusura di decine di migliaia di unità produttive all’anno. Lo ha fatto esprimendo una buona parte di quelle “multi-

nazionali tascabili” che - con creatività ed innovazione, con una forte integrazione tra produzione e servizi – hanno saputo accrescere il valore aggiunto dell’export italiano. È l’Italia produttiva e dell’economia reale, che non ha vissuto né l’euforia della “new economy”, né le suggestioni del primato della finanza e delle tante, troppe privatizzazioni senza liberalizzazioni. È l’Italia di un capitalismo familiare senza “grandi famiglie”. È l’Italia di chi, ogni giorno, si confronta con il mercato e con le difficoltà delle fa-

miglie. E, quando non ce la fa, chiude. Chiude, punto e basta. E con ben pochi ammortizzatori. Cosa offre e chiede, oggi, questa Italia, l’Italia delle PMI? Offre e chiede responsabilità. Offre tutto il proprio impegno per rilanciare crescita, sviluppo, coesione sociale. Chiede la responsabilità di perseguire questi obiettivi attraverso riforme che risolvano svantaggi competitivi di lungo periodo e che legittimino, pur nel quadro di un rigoroso controllo della finanza pubblica, una politica di bilancio più espansiva. Chiede una funzione pub-

È partito da Ancona il 29 gennaio il Roadshow PMI di Confcommercio, un’importante iniziativa itinerante sul territorio, articolata in eventi come convegni, conferenze o altre manifestazioni, che toccherà, tra gennaio e maggio, alcune città del Nord, del Centro e del Sud del Paese e affronterà, in ciascuna delle nove tappe previste, un tema di particolare interesse per il mondo delle piccole e medie imprese. La manifestazione, che si inserisce nel contesto della Prima Settimana Europea delle PMI promossa dall’UE a favore dell’imprenditoria e dell’imprenditorialità, coinvolgerà rappresentanti del governo e dell’opposizione, istituzioni locali e nazionali con l’obiettivo di valorizzare, nel contesto economico generale, il ruolo delle imprese del terziario, quale asset fondamentale del nostro tessuto produttivo e imprenditoriale.

blica più efficiente, anche sul versante della giustizia, e una spesa pubblica più produttiva come occasioni di crescita e come condizione per una progressiva riduzione di una pressione fiscale troppo elevata, che avanzi in parallelo al recupero di evasione ed elusione. Il tutto nella prospettiva di un federalismo fiscale fondato su una solida e condivisa cultura della responsabilità nel-

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2009


roadshow PMI confcommercio

l’utilizzo delle risorse pubbliche e nel ricorso alla tassazione, ma anche nell’ottica di un ordinamento fiscale certo, stabile e semplificato. Chiede un’opzione forte – anche e soprattutto nel Mezzogiorno - per gli investimenti in infrastrutture e per il potenziamento del capitale umano, con un sistema educativo e formativo che riconosca ed apprezzi merito e responsabilità, per irrobustire i fondamentali della crescita e dello sviluppo. Così come sollecita – soprattutto in questa fase – un rapporto più collaborativo tra banca ed impresa ed il rafforzamento del ruolo dei sistemi di garanzia mutualistica dei fidi. Chiede che si completi il circuito della flexicurity attraverso la riforma degli ammortizzatori sociali, l’efficienza dei servizi per l’impiego e dei processi di formazione continua, anche rivedendo la struttura di una spesa sociale troppo assorbita dalla spesa previdenziale. E valorizzando la sussidiarietà del welfare contrattuale, nell’ambito di una ora rinnovata architettura della contrattazione che concorrerà al perseguimento di

Confcommercio coglie il suggerimento del Presidente della Repubblica: «Facciamo della crisi un’occasione». Un occasione per costruire un’Italia più prospera e più giusta. La tappa trentina del Roadshow sulle Pmi, la manifestazione itinerante di Confcommercio, avrà come argomento il capitale umano e l’innovazione.

maggiore produttività e, conseguentemente, al miglioramento della dinamica salariale, con scelte incentivanti di riduzione del prelievo fiscale. Chiede integrazione tra politica industriale e politica per i servizi, nella consapevolezza che, nel futuro del nostro Paese, maggiore e migliore crescita, maggiore e migliore occupazione potranno venire anzitutto dall’economia dei servizi e dai suoi incrementi di produttività. Un’integrazione fondata sulle liberalizzazioni ancora ne-

cessarie, a partire dai servizi pubblici locali; sulle semplificazioni degli oneri burocratici, con l’obiettivo della loro riduzione del 25% entro il 2012, ma anche sulla tempestività dei pagamenti da parte delle pubbliche amministrazioni; sul sostegno all’innovazione – tecnologica ed organizzativa – dell’impresa diffusa; sulla valorizzazione dell’identità italiana e della sua offerta turistica come straordinario asset competitivo del Paese; sul ruolo procompetitivo del pluralismo distributivo; sul potenziamento del sistema dei trasporti e della logistica; sulla riduzione dei costi dell’approvvigionamento energetico del Paese e sulla costruzione dello sviluppo ambientalmente sostenibile come opportunità di innovazione

tecnologica e di specializzazione produttiva; sulla riduzione del digital divide, anche con un mercato radiotelevisivo digitale effettivamente pluralistico. Occorrono riforme, dunque. Definirle e realizzarle è una responsabilità condivisa: di chi governa e delle parti sociali; delle istituzioni e della politica, di maggioranza e di opposizione. Confrontarsi e cooperare per la migliore formazione delle scelte è un diritto/dovere di tutti, nel reciproco rispetto dei diversi ruoli. Da questo punto di vista, i tempi di crisi rafforzano il nostro auspicio, la nostra richiesta di una legislatura costituente, ancora possibile e più che mai necessaria. Se così sarà, l’Italia delle PMI pensa davvero che sia possibile dar concreto seguito all’appello del Presidente della Repubblica: “Facciamo della crisi un’occasione…”. L’occasione per costruire un’Italia più prospera e più giusta. Alla realizzazione di questo obiettivo, le PMI vogliono dare tutto il loro contributo.

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roadshow PMI confcommercio

Sangalli: «La crisi deve

diventare opportunità»

Il Presidente di Confcommercio: «Ancora troppi e troppo pesanti i vincoli e gli adempimenti burocratici che gravano sulle imprese in Italia» Il discorso di Carlo Sangalli, presidente Confcommercio, in occasione del primo appuntamento, ad Ancona, del Roadshow Confcommercio per la settimana europea delle Piccole e Medie Imprese

Cari Amici, non voglio indugiare per entrare, invece, subito nel merito delle tante e delicate questioni perché iniziamo un 2009 che sarà sicuramente difficile, e la ripresa dell’economia – quando verrà e certamente non prima del 2010 – sarà tutt’altro che esuberante. Come confrontarci, allora, con questo scenario? Con il pessimismo non si va certo lontano. Ma, d’altra parte, occorre evitare il rischio di pericolose sottovalutazioni dell’entità della crisi e, conseguentemente, della profondità delle risposte necessarie. Esiste, però, una “terza via” interpretativa delle difficoltà che ci sono e che verranno, e capace di stimolare scelte adeguate e coerenti. È la via del realismo. Quella suggerita dal Presidente della Repubblica, nel suo messaggio di fine anno, con queste parole: “Dobbiamo guardare in faccia ai pericoli cui è esposta la società italiana, senza sottovalutarne la gravità: ma senza lasciarcene impaurire. L’unica cosa di cui aver paura è la paura stessa”. E il Manifesto delle Pmi che oggi presentiamo vuole proprio essere il contributo responsabile di un’Italia – l’Italia delle imprese - che non ha paura, ma è consapevole delle difficoltà, nuove e pregresse, che occorre affrontare e superare per crescere di più e meglio, per costruire sviluppo e coesione sociale. Perché, vedete, chi pratica questo realismo non ha difficoltà nel riconoscere che l’economia e la società italiana presentano, rispetto alla crisi sistemica dell’economia finanziaria ed al suo impatto sull’economia reale, qualche buon punto di tenuta: un sistema bancario un po’ più tradizionale e prudente e che, per così dire, non si è lasciato prendere la mano nel sostenere il modello della crescita a debito; famiglie un po’ più patrimonializzate e meno indebitate rispetto alle medie europee e, soprattutto, statunitensi; un sistema di piccole e medie imprese e di territori strutturalmente più flessibili e reattivi

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Carlo Sangalli

rispetto a molti Paesi competitori. Ma il realismo ci ricorda anche il persistente fardello, anzi il macigno, del debito pubblico: abbiamo il terzo debito pubblico del mondo, senza che quella italiana sia la terza economia del mondo. E, insieme, il realismo segnala la debolezza di lungo periodo della crescita della nostra economia, dei redditi e dei consumi delle famiglie, effetto di tutti i nodi irrisolti dell’agenda della competitività difficile e della produttività stagnante o declinante. Realismo, dunque. Quello che, giustamente, ci ha portato a non prevedere “crolli” nell’andamento delle vendite natalizie e dei saldi, ma piuttosto la conferma – anche nel periodo a cavallo tra il vecchio ed il nuovo anno – di una debolezza dei redditi e dei consumi che viene da lontano e che purtroppo, in assenza di interventi, appare destinata a protrarsi a lungo. Riduzione della spesa delle famiglie dello 0,7%, per il 2009. Ma soprattutto il grande rischio di ritrovarci, nel 2010, con un livello di spesa procapite inferiore a quello del 2005. E già a settembre del 2008, il saldo della nati/mortalità delle imprese commerciali risulta negativo per ben 30 mila unità. Cosa voglio dire, in definitiva? Che la “nave-Italia” ha retto, forse meglio di altri che navigavano in acque più agitate, l’urto della “tempesta perfetta” dei mercati finanziari. Ma non illudiamoci. I contraccolpi ci sono, e diverranno anche più forti, con pesanti ricadute

sull’occupazione, sui redditi, sui consumi e sugli investimenti. Che tipo di risposta è stata, allora, fin qui data alla crisi e cos’altro si può e si deve fare? Riduzione del costo del denaro e risposte espansive, fondate sulla mobilitazione della spesa pubblica e sulla riduzione del prelievo fiscale, negli Stati Uniti e, in misura più contenuta, in molti Paesi europei. Da noi, si è operato con il pacchetto del decreto anti-crisi. Provvedimento certamente importante per le sue aperture riformatrici e per alcune misure, come il bonus straordinario per chi è più in difficoltà; il riordino degli ammortizzatori sociali, anche con la riproposizione degli indennizzi per le imprese commerciali in crisi e l’estensione degli assegni familiari ai lavoratori autonomi; la valorizzazione dei consorzi di garanzia fidi; l’accelerazione degli investimenti infrastrutturali per mobilitare risorse pari a circa


roadshow PMI confcommercio Una veduta del porto di Ancona, sede della prima tappa del roadshow di Confcommercio

1 punto di Pil. Così come – ed era una nostra richiesta - la revisione congiunturale speciale degli studi di settore. Un’occasione per rafforzare equità e selettività di questo strumento nonché per affermare il principio dell’inversione dell’onere della prova in caso di azione di accertamento. Con l’obiettivo di assicurare il diritto di ciascun contribuente alla tassazione sulla base del reddito effettivo ed attuale, e non già stimato e presunto. Misure condivisibili, dunque, nel decreto che risulta però quantitativamente modesto, con una dotazione complessiva nell’ordine dei 5 miliardi di euro. Intendiamoci, nessuno nega che l’Italia abbia margini di manovra stretti e che, data l’entità del suo debito pubblico, non possa largheggiare in politiche di bilancio espansive; né che ci tocchi essere rigorosi, anche più di altri, per evitare crisi di fiducia nei confronti dei nostri titoli di Stato. Ma è certamente questo il momento in cui occorre mettere in campo la capacità politica di impiegare bene quel tanto di risorse pubbliche che sono necessarie, anche per realizzare un più robusto e qualificato sistema di ammortizzatori sociali. Capacità politica: cioè metodo costituente nel rapporto tra Governo e Parlamento, tra maggioranza ed opposizione, tra politica e forze sociali, praticato non come occasione di reciproca interdizione, ma come opportunità di concorso alle scelte e di rafforzamento della coesione del Paese. E capacità politica anche per portare avanti il cantiere delle riforme strutturali: federalismo fiscale come occasione – difficile e non scontata, ma possibile - di riforma della spesa pubblica e della spesa sociale, ma anche – lo ricordo - le liberalizzazioni ancora da venire, come quella

dei servizi pubblici locali. Sapendo che, in questo modo, si lavora per un’Italia più giusta e più competitiva, entro ed oltre il perimetro della crisi, e, al contempo, si legittimano, anche rispetto ai mercati internazionali, politiche di bilancio più espansive. Ecco cosa significa – a mio avviso, a nostro avviso – il “facciamo della crisi un’occasione”, sottolineato, nel messaggio di fine anno, dal Presidente della Repubblica. Un’occasione per un’Italia più giusta e competitiva. Intanto, è maturato, tra le parti, l’accordo sul rinnovo dell’architettura dei modelli contrattuali e, con l’eccezione della Cgil, abbiamo tutti condiviso tanto l’adozione di un nuovo indice previsionale dell’inflazione, quanto un sistema di contrattazione a valenza triennale e la richiesta di misure di incentivazione della contrattazione di secondo livello come occasione per il perseguimento di maggiore produttività. Una linea che cerca di costruire un’alleanza per la crescita, lo sviluppo e la coesione sociale tra famiglie, lavoratori ed imprese. E che particolare attenzione deve riservare alle PMI ed alle politiche ad esse dedicate, cercando di fare davvero del 2009 – di questo difficilissimo 2009 – il “primo anno italiano delle PMI”. Ed è proprio questo il tema del road-show che Confcommercio, con il supporto delle sue Associazioni, ha organizzato e che oggi, da Ancona, inizia il suo cammino per toccare le principali regioni italiane affrontando, in ciascuna tappa, uno specifico tema dedicato al mondo delle PMI. Un’iniziativa certamente impegnativa ma molto importante perché si propone, con il coinvolgimento della politica, delle forze sociali e delle istituzioni, di aprire nel Paese una grande discussione sul sistema delle piccole e medie imprese. Comparto che costituisce la struttura portante dell’economia reale, contribuendo per oltre il 70% alla formazione del valore aggiunto e per oltre l’80% all’occupazione. Un settore, la cui valorizzazione, nel contesto economico generale, quale asset fondamentale del nostro tessuto produttivo ed imprenditoriale passa anche attraverso la necessità di una maggiore attenzione da parte delle politiche nazionali ed europee che dovranno ispirarsi a quei principi, quei valori di chi, oggi in Italia, mantiene fortissima la voglia di fare impresa

e che ambisce ad una maggiore competitività dell’intero sistema-Paese: tutela della legalità e della sicurezza, garanzia di pluralismo imprenditoriale, maggiore apertura dei mercati, impegno per lo sviluppo territoriale. Ma questa tappa del road-show affronta un tema specifico, quello del rapporto tra burocrazia e PMI che, come vedremo dai risultati dell’indagine, non può certo definirsi idilliaco, anzi. Sono, cioè, ancora troppi e troppo pesanti i vincoli e gli adempimenti burocratici che gravano sull’attività d’impresa in Italia. E che – sono dati dell’indagine - per quasi il 40% delle imprese, incidono in maniera significativa sui loro ricavi. Inoltre, altro dato significativo dell’indagine, circa un terzo delle imprese oggi, a causa delle difficoltà burocratiche, rinuncia a nuove assunzioni, il 27% rinuncia a progetti di innovazione e il 25,5% ad effettuare investimenti. Comunque, il percorso per lo snellimento della burocrazia sembra tracciato: l’Europa ha fissato come obiettivo la riduzione del 25% degli oneri a carico dei cittadini e delle imprese entro il 2012 e questo traguardo è stato fatto proprio anche dall’Italia. Lo si sta perseguendo attraverso una funzione pubblica più informatizzata, efficiente e produttiva, ma anche tagliando leggi obsolete. Molto, comunque, resta ancora da fare. Soprattutto nei rapporti tra imprese e pubblica amministrazione. Un ambito in cui oggi registriamo alcune significative iniziative, a cominciare dal rilancio dell’esperienza degli Sportelli Unici per l’Attività Produttiva, nati con le riforme Bassanini del nostro sistema amministrativo. Sportelli Unici, perché risultato ora di una più forte collaborazione tra amministrazioni pubbliche, sistema camerale ed Associazioni delle imprese. Accanto agli Sportelli Unici, un ruolo importante potrà essere svolto dalle Agenzie per le imprese, promosse anche dalle Associazioni. A queste Agenzie, infatti, potranno essere delegate funzioni amministrative non discrezionali, accelerando i tempi dei procedimenti e snellendo le attività della funzione pubblica. Con una logica, insomma, di quella sussidiarietà orizzontale, che significa, soprattutto nell’era digitale, cooperazione tra iniziativa organizzata dei privati e pubblica amministrazione. È un modo, anche questo, per essere oggi vicini, più vicini, alle ragioni ed alle aspettative delle imprese. In una fase certamente difficile, ma che può appunto essere anche un’occasione per preparare un domani migliore. Carlo Sangalli Presidente Confcommercio

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roadshow PMI confcommercio

La prima semplificazione:

abrogare il superfluo

La proposta di Confcommercio: affidare ai CAT, cerniera tra imprese e pubbliche amministrazioni locali, i servizi non discrezionali

L

a strategia di Lisbona ha posto agli Stati Membri l’obiettivo di ridurre del 25% gli oneri a carico di cittadini e imprese entro il 2012. Secondo le stime del Ministero per l’Innovazione, ciò porterebbe ad un risparmio di quasi 31 miliardi, pari all’1,7 % del PIL. In questo modo si avrebbero ricadute positive per la crescita e la competitività del nostro sistema imprenditoriale, in particolare delle piccole e medie imprese penalizzate più delle grandi dal peso dei costi amministrativi. Secondo una ricerca Confcommercio-Censis (“L’impresa di fare impresa” – 2006) i costi di avvio per un’impresa italiana sono 17 volte superiori a quelli di una inglese e 11 di una francese; per ottenere le autorizzazioni per costruire un magazzino bisogna espletare 17 pratiche, aspettare mediamente 284 giorni (negli Stati Uniti ne bastano 69) e spendere oltre 34 mila euro (il triplo rispetto alla Spagna); per pagare poi imposte e contributi, divisi in 15 diversi versamenti nel corso dell’anno, il titolare di un’impresa italiana perde complessivamente 360 ore, contro le 203 della media Ocse. Il processo di semplificazione in atto. Alcune delle ultime iniziative avviate in Italia sulla scia della strategia di Lisbona risalgono o sono, comunque, riconducibili a quan-

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GENNAIO FEBBRAIO 2009

Un imprenditore italiano perde in media 360 ore all’anno per saldare gli adempimenti (15) previsti dalle normative. La media dei Paesi Ocse è invece 206.

to fatto, negli anni passati, dai vari Governi succedutisi alla guida del Paese. Aspetto che testimonia come la semplificazione sia un’esigenza politica “bipartisan”, oltre che obiettivo primario per il sistema produttivo. Digitalizzazione delle procedure amministrative, dematerializzazione dei documenti e loro conservazione sostitutiva, firma digitale, posta elettronica certificata, libro uni-

co del lavoro, Comunicazione Unica per l’avvio di impresa e Sportello Unico, come referente esclusivo per tutte le pratiche necessarie per intraprendere e sviluppare un’attività imprenditoriale: queste le innovazioni legislative destinate ad avere un diretto impatto sull’attività delle imprese, al pari delle semplificazioni recentemente introdotte in materia di privacy e di sicurezza sul lavoro. La prima semplificazione è

I costi di avvio per un’impresa italiana sono 17 volte superiori a quelli di una inglese e 11 di una francese. Per pagare imposte e contributi, divisi in 15 diversi versamenti nel corso dell’anno, si perdono complessivamente 360 ore, contro le 203 della media Ocse

l’abrogazione del superfluo. Nell’affrontare il tema della semplificazione, strettamente connesso a quello della modernizzazione della pubblica amministrazione, va evidenziata la necessità di operare una complessiva riduzione dell’output pubblico. Occorre abrogare il superfluo e concentrare energie e risorse nella valorizzazione dell’effettiva mission di ciascuna Amministrazione, evitando di impiegare risorse umane e finanziarie in servizi o procedimenti inutili per cittadini e imprese. In questa direzione vanno l’articolo 24 del decreto legge 112/08 (manovra estiva), che, rifacendosi alla legge di semplificazione del 2005, ha eliminato dall’ordinamento circa 3000 atti legislativi, e gli articoli 25 e 26 finalizzati a “tagliare” enti ed oneri amministrativi non più necessari.


roadshow PMI confcommercio La burocrazia è ancora uno degli ostacoli maggiori allo sviluppo e alla competitività delle imprese italiane

I Sistemi di valutazione delle organizzazioni pubbliche: misurare per semplificare. Come indicato anche dalla Commissione Europea nello Small Business Act, vanno verificate nel tempo efficacia e peso di nuovi o maggiori oneri amministrativi per le imprese. Le normative e le politiche delle amministrazioni devono, infatti, considerare le esigenze della grande maggioranza dei soggetti cui sono destinate. Coerente con questo principio è l’impegno per la misurazione degli oneri amministrativi derivanti da obblighi informativi. Compito affidato al Dipartimento per la funzione pubblica che, dopo un av-

vio difficoltoso, ha intrapreso un percorso positivo, grazie anche alla collaborazione delle organizzazioni di categoria, che ha già portato ad alcune delle semplificazioni cui si è fatto cenno. Riorganizzazione delle PA: la collaborazione con le Associazioni di categoria e la delega di funzioni amministrative non discrezionali ai privati. Confcommercio sostiene da tempo di delegare funzioni amministrative non discrezionali ai privati. Un orientamento in linea con la reimpostazione dei servizi della PA, attraverso convenzioni con altri attori presenti sul territorio, come previsto dal Piano recente-

mente presentato dal Ministro Brunetta. Una prima attuazione si trova nel progetto Reti Amiche che, per quanto riguarda il settore distributivo, vede coinvolte le oltre 50 mila tabaccherie diffuse sul territorio e potrebbe prossimamente interessare altre “reti” del sistema Confcommercio. Con l’articolo 38 del decreto legge 112/08, in attuazione del principio comunitario contenuto nella direttiva servizi, per la prima volta viene individuato lo Sportello Unico per l’Attività Produttiva (SUAP) come solo punto di contatto tra imprese e PA. Inoltre, si consente espressamente la delega di

funzioni amministrative non discrezionali a soggetti privati accreditati (Agenzia per le imprese). Sotto questo profilo Confcommercio vanta già da molti anni l’innovativa esperienza dei Cat, i Centri Assistenza Tecnica istituiti dall’articolo 23 del decreto legislativo 114/98 di riforma del commercio, che rivestono un ruolo di cerniera tra imprese e Pubbliche Amministrazioni locali. Un ruolo fortemente apprezzato da queste ultime che così possono conservare la gestione e la titolarità dei procedimenti amministrativi, sgravandosi al tempo stesso di un’onerosa parte istruttoria. In una logica che, da un lato, risponde al principio di sussidiarietà orizzontale da tutti condiviso e, dall’altro, riafferma il ruolo delle organizzazioni di categoria come intermediari tra imprese e PA, anche nell’era digitale.


roadshow PMI confcommercio

Piccole e medie imprese:

il panorama italiano

Il sistema italiano è composto per la quasi totalità da imprese con meno di 10 addetti, che guidano occupazione e valore aggiunto

I

n Italia le PMI costituiscono una realtà numericamente molto significativa: su 4.338.766 imprese, 4.335.448 (il 99,9%) sono, infatti, piccole e medie imprese. Inoltre, la quasi totalità di PMI (il 95%) è costituita da imprese con meno di 10 addetti. Il resto è formato da imprese che impiegano da 10 a 49 addetti (196.090 unità, pari al 4,5%), mentre le imprese di taglia più grande (da 50 a 249 addetti) sono appena 21.867, ossia lo 0,5% del totale. Dal punto di vista dei settori economici, le PMI, soprattutto quelle con meno di 10 addetti, si concentrano nel terziario (circa il 76% del totale PMI), in particolare nelle attività immobiliari, di informatica, di ricerca e di altre attività professionali (25,2%) e nel commercio al dettaglio (16,5%). Salendo di dimensione (imprese da 10 a 249 addetti) cala la quota delle PMI che operano nei servizi (circa il 46%) perché più diffusa è la presenza di medie imprese nel settore industriale. Le Pmi non costituiscono solo numericamente l’ossatura del sistema produttivo nazionale, ma anche il loro contributo in termini di occupazione è significativo: impiegano, infatti, oltre

Le imprese in Italia: dimensione per classi di addetti (2006) Numero imprese per classi addetti 1-9

10-49

50-249

Tot. Pmi

250 e oltre

Totale

Industria

431.319

77.504

10.375

519.198

1.460

520.658

Costruzioni

563.817

29.309

1.465

594.591

84

594.675

3.122.353

89.277

10.027

3.221.657

1.776

3.223.433

Commercio, manutenzione e riparazione autoveicoli

140.514

6.762

406

147.682

24

147.706

Commercio all’ingrosso

390.036

14.671

1.204

405.911

149

406.060

Commercio al dettaglio

678.713

12.743

1.065

692.521

235

692.756

Alberghi e ristoranti

254.311

14.504

683

269.498

106

269.604

Trasporti e comunicazioni

143.671

10.768

1.668

156.107

349

156.456

1.037.043

18.825

2.828

1.058.696

622

1.059.318

478.065

11.004

2.173

491.242

291

491.533

4.117.489

196.090

21.867

4.335.446

3.320

4.338.766

1-9

10-49

50-249

Tot. Pmi

250 e oltre

Totale

Industria

10,5

39,5

47,4

12,0

44,0

12,0

Costruzioni

13,7

14,9

6,7

13,7

2,5

13,7

Servizi

75,8

45,5

45,9

74,3

53,5

74,3

Commercio, manutenzione e riparazione autoveicoli

3,4

3,4

1,9

3,4

0,7

3,4

Commercio all’ingrosso

9,5

7,5

5,5

9,4

4,5

9,4

Commercio al dettaglio

16,5

6,5

4,9

16,0

7,1

16,0

Alberghi e ristoranti

6,2

7,4

3,1

6,2

3,2

6,2

Trasporti e comunicazioni

3,5

5,5

7,6

3,6

10,5

3,6

Attività immobiliari, noleggio, informatica, ricerca, altre attività professionali

25,2

9,6

12,9

24,4

18,7

24,4

Altre attività dei servizi

11,6

5,6

9,9

11,3

8,8

11,3

100,0

100,0

100,0

100,0

100,0

100,0

Servizi

Attività immobiliari, noleggio, informatica, ricerca, altre attività professionali Altre attività dei servizi Totale

Composizione % imprese per classi addetti

Totale

Fonte: elaborazioni Ufficio Studi Confcommercio su dati Istat

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Unione

GENNAIO FEBBRAIO 2009


roadshow PMI confcommercio

l’81% degli occupati, in particolare nel settore dei servizi (circa il 49%). Analoga situazione si registra anche in termini di valore aggiunto: il 72,4% (esclusa l’agricoltura) è prodotto dalle PMI, di cui più della metà dalle imprese del terziario.

Le piccole e medie imprese in Italia (2006) Pmi

peso % su tot. Imprese

Addetti

peso % su tot. addetti

Valore agg. (migliaia euro)

peso % su tot. Val.agg.

Industria

519.198

12,0

3.492.380

21,1

148.835.402

22,0

Costruzioni

594.591

13,7

1.793.391

10,8

59.399.186

8,8

3.221.657

74,3

8.069.880

48,7

274.606.567

40,5

Commercio, manutenzione e riparazione autoveicoli

147.682

3,4

471.907

2,8

15.080.408

2,2

Commercio all’ingrosso

405.911

9,4

1.029.304

6,2

50.893.358

7,5

Commercio al dettaglio

692.521

16,0

1.541.388

9,3

35.043.998

5,2

Alberghi e ristoranti

269.498

6,2

989.171

6,0

18.851.471

2,8

Trasporti e comunicazioni

156.107

3,6

657.816

4,0

27.613.451

4,1

1.058.696

24,4

2.173.787

13,1

90.070.813

13,3

491.242

11,3

1.206.507

7,3

37.053.068

5,5

Totale pmi

4.335.446

99,9

13.494.473

81,4

490.030.100

72,4

Totale imprese

4.338.766

100,0

16.578.551

100,0

677.232.011

100,0

Servizi

Attività immobiliari, noleggio, informatica, ricerca, altre attività professionali Altre attività dei servizi

Fonte: elaborazioni Ufficio Studi Confcommercio su dati Istat


primo piano

Trenta: «benefici tangibili

e massima correttezza» «Nessun monopolio: i clienti scelgono la tariffa migliore». E la società contesta la multa per le comunicazioni pubblicitarie dell’Antitrust L’Unione di dicembre riportava un articolo sulla multa comminata a Trenta dall’Antitrust per presunte irregolarità nelle comunicazioni pubblicitarie. Pur condividendo alcune posizioni che l’Unione porta avanti da tempo (riorganizzazione del sistema delle house factories per una maggior concorrenza, ad esempio) la società trentina di vendita di energia e gas desidera smentire e precisare alcune affermazioni, per fare chiarezza sui contorni della vicenda legata alla sanzione dell’Antitrust e sulla posizione di Trenta, società non controllata direttamente da enti pubblici, all’interno del mercato delle fonti energetiche.

P

rima di entrare nel merito della “multa”, Trenta SpA vuol ricordare come già da quasi un decennio operi in condizioni di libero mercato nel settore della vendita del gas naturale e da 7 anni in quello della vendita dell’energia elettrica ai titolari di Partita IVA. Detto in altri termini, chi ha un contratto di fornitura con Trenta SpA non ha subito una posizione di monopolio della Società ma ha fatto una precisa scelta, dopo avere confrontato le condizioni proposte con quelle offerte da altri operatori del settore e averle ritenute migliori di quelle della concorrenza. La Società esprime sintonia con alcune delle opinioni, ospitate da Unione, che auspicano maggiore concorrenza nell’interesse dei clienti, e lo dimostra con i fatti: Trenta da subito si è mossa concretamente nel mercato libero con l’obiettivo di for-

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Unione

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mulare risposte concrete e tangibili alle necessità di tutti i clienti, in termini di prezzo e di servizi. L’esempio immediatamente verificabile dagli stessi aderenti all’UCTS riguarda la competitività sul mercato libero delle tariffe proposte da Trenta. Nel 2008 un utente tipo con consumi annuali intorno ai 50.000 kWh che ha aderito alla convenzione riservata da Trenta agli associati dell’Unione Commercio Turismo e Servizi, ha realizzato - rispetto alle tariffe del mercato di maggior tutela - un risparmio medio sulla componente materia prima della bolletta energia elettrica intorno ai 350 euro/anno. Inoltre Trenta al di là dei vantaggi economici riservati ai soci UCTS, attraverso la propria rete commerciale - fatta di promotori e di sportelli distribuiti su tutto il territorio trentino, ma anche di servizi web disponibili 24 ore su 24 - ha sempre puntato ad essere un partner vicino al cliente, tempestivo e puntuale nel risolvere le diverse esigenze. In merito alla iniziativa dell’Autorità Garante della Con-

correnza e del Mercato, è necessario precisare che l’istruttoria ha riguardato esclusivamente i messaggi pubblicitari relativi alle prime offerte di fornitura di energia elettrica a “prezzo fisso” di gran parte dei maggiori operatori italiani del settore, ma non ha assolutamente messo in discussione i contenuti commerciali ed i benefici per i clienti delle offerte stesse. All’inizio del 2008, con l’entrata in vigore del mercato libero anche per i clienti domestici, Trenta SpA è stata fra le prime aziende – insieme ai big nazionali e unica trentina - a poter offrire ai propri clienti tariffe a prezzo fisso per la fornitura di energia elettrica. In assenza di una normativa specifica – tuttora non presente - che stabilisse regole precise circa le modalità di comunicazione commerciale per il mercato libero, la Società ha promosso una campagna seguendo scrupolosamente le direttive esistenti dell’Autorità per l’Energia Elettrica ed il Gas in merito alla trasparenza dei prezzi offerti ed al confronto degli

stessi con le condizioni previste per chi decideva di rimanere nel mercato “tutelato”. Trenta può fornire un riscontro oggettivo della bontà delle proprie offerte: calcolatrice alla mano, i vantaggi economici per una famiglia tipo con consumi medi annui attorno ai 2700 KWh che ha aderito all’offerta di inizio 2008 - ad oggi – apprezza un risparmio dal 7,4 al 9,4% sul prezzo della materia prima, senza contare le agevolazioni in termini di servizi. I clienti interessati hanno quindi avuto vantaggi concreti: quanti hanno aderito alla prima offerta per il mercato libero dell’energia elettrica ad oggi hanno potuto risparmiare (in base all’offerta prescelta) dai 18 ai 23 euro a cliente sul prezzo della materia prima (al netto delle imposte) mentre, tutti insieme, hanno cumulato un risparmio che supera i 500 mila euro. Trenta può garantire serenamente e con certezza che ci sono stati benefici tangibili per i propri clienti e ribadisce la piena correttezza dell’operato della Società. Trenta, infine, non ritiene giustificata neppure la sanzione relativa alle sole modalità di comunicazione pubblicitaria e per questo motivo il Consiglio di Amministrazione della Società ha deliberato di avviare le procedure di ricorso verso il provvedimento dell’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato e ha dato mandato ai propri legali di procedere con tutti gli adempimenti del caso. Trenta SpA


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credito

Pannelli fotovoltaici,

l’energia pulita del sole Il progetto Sustenergy: incentivi dal Gestore dei Servizi Elettrici e finanziamenti ad hoc dalla Banca di Trento e Bolzano

I

l pannello fotovoltaico, chiamato anche modulo fotovoltaico è un particolare tipo di pannello solare che ha la capacità di generare corrente elettrica quando viene esposto alla luce del Sole. Questa è anche la principale caratteristica che lo differenzia dal pannello solare termico che serve invece per produrre acqua calda a scopo sanitario o per il riscaldamento. In estrema sintesi un impianto a moduli fotovoltaici si compone di una serie di pannelli adagiati su un terreno o su un tetto, di un inverter e di un contatore fornito dal gestore di rete. Questo contatore funziona però al contrario di quello normalmente installato nelle abitazioni e nelle aziende: conta l’energia prodotta dai moduli fotovoltaici e praticamente comunica quanta energia è stata prodotta. Ogni kilowatt di energia prodotto usufruisce di un incentivazione, in misura variabile a seconda del tipo di impianto istallato, erogata dal Gestore Servizi Elettrici, anche se l’energia in questione viene utilizzata per autoconsumo. Inoltre, l’energia prodotta viene scalata da quella che viene consumata durante la notte o durante le giornate particolarmente nuvolose (quando l’impianto non produce o produce meno), quindi rimane da pagare la sola differenza. Addirittura se viene pro-

Pannelli fotovoltaici installati sul tetto di una abitazione

dotta più energia di quella consumata si può optare per cedere questo surplus di produzione e incassare il controvalore oppure far mettere da parte il surplus per un periodo di tre anni, durante il quale sarà possibile utilizzarlo se c’è bisogno di consumare più di quanto produciamo (passati i tre anni, questo surplus si perde). Banca di Trento e Bolzano aiuta la diffusione del fotovoltaico. La Banca di Trento e Bolzano, gruppo Intesa Sanpaolo primo in Europa ad essere ammesso alla partnership “Sustenergy – energia sostenibile per l’Europa”, con la linea Ecocredito ha predi-

sposto una gamma completa di prodotti per finanziare impianti fotovoltaici, a partire da quello per utenze domestiche, fino ai grossi impianti per le aziende. Il prodotto per i clienti privati, denominato Prestito Ecologico, è a tasso fisso, e mette perciò al riparo dagli aumenti della rate. Arriva a 75.000€ ed è ripagabile in un massimo di 12 anni. Il finanziamento non prevede alcuna garanzia in quanto è previsto che il contributo del Gestore Servizi Elettrici transiti sul conto che il cliente ha aperto presso la banca. Per le piccole e medie imprese c’è Energia Business, che è un finanziamento fino a

Dove informarsi Per maggiori informazioni sugli incentivi a favore degli impianti fotovoltaici si può visitare il sito del Gestore Servizi Elettrici www.gse.it oppure rivolgersi ad uno sportello della Banca di Trento e Bolzano. Per maggiori informazioni sui prodotti offerti da Banca di Trento e Bolzano a favore del fotovoltaico si può visitare il sito della banca www.btbonline.it oppure rivolgersi, ancora una volta, ad uno sportello della banca.

500.000€ a tasso fisso o variabile, rimborsabile in 15 anni, con la possibilità di ottenere un prefinanziamento fino al 60% dell’importo concesso. Infine, per le aziende di grosse dimensioni, è stato creato Fotovoltaico Imprese, che può arrivare fino a 6.000.000€, a tasso fisso o variabile e rimborsabile in 15 anni. Anche in questo caso, l’erogazione dell’importo concesso può avvenire in più tranches, mano a mano che procedono i lavoro di istallazione dell’impianto Questi finanziamenti possono essere concessi senza alcuna garanzia, con la semplice formalizzazione della cessione del credito vantato nei confronti del Gestore dei Servizi Elettrici, abbinato alla sottoscrizione di una polizza assicurativa all risk sull’impianto fotovoltaico con vincolo a favore della banca. Banca di Trento e Bolzano offre ai clienti interessati, a costi competitivi, una polizza a copertura dei possibili difetti di costruzione o danni che provochino un’interruzione nella produzione di energia, che provoca un’interruzione del flusso degli incentivi del Gestore Servizi Elettrici. Unione

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credito

Banca Popolare •Volksbank,

rating A1 da Moody’s La prestigiosa agenzia internazionale di rating conferma la solidità economica dell’istituto di credito regionale

L

’agenzia di rating Moody’s Investors Service ha recentemente concluso la sua valutazione annuale della banca e confermato la solidità economica di Banca Popolare • Volksbank, assegnandole il rating “A1”. L’agenzia indipendente di rating attribuisce infatti all’Istituto di credito regionale una solidità finanziaria elevata ed una buona solvibilità. La valutazione ottenuta conferisce a Banca Popolare • Volksbank il primato in termini di rating fra le banche in regione.

LA Carta Bancomat è personalizzabile

Primi in Italia, i clienti della Banca Popolare • Volksbank possono creare la propria Carta Bancomat con un’immagine a scelta Banca Popolare • Volksbank ha presentato „My“, la prima Carta Bancomat personalizzabile d’Italia. I clienti dell’istituto di credito hanno la possibilità di scegliere il layout della propria Carta Bancomat. „My“ funziona così: bebé, nonna, animale domestico, flirt estivo, vetta o paesaggio idilliaco – sono i clienti che decidono quale immagine stampare sulla propria Carta Bancomat. Non ci sono limiti alla creatività. Si può scegliere tra un design grafico, un aforisma, un disegno o tra le foto del proprio archivio fotografico. I passi necessari per richiedere una Carta Bancomat personalizzata sono descritti sul sito di Banca Popolare • Volksbank www. my.bancapopolare.it, dove sono disponibili, tra l’altro, alcune immagini tra le quali i

clienti possono scegliere la preferita. Sul sito è possibile visualizzare l’anteprima della propria Carta Bancomat con l’immagine personalizzata. Con il suo OK il cliente autorizza la stampa e alcuni giorni dopo potrà ritirare in filiale la sua carta Bancomat personalizzata. «Per la prima volta diamo ai nostri clienti la possibilità di ideare la propria Carta Bancomat. In futuro, attraverso la propria Carta Bancomat, il cliente potrà esprimere la propria individualità e le proprie propensioni ed interessi» ha dichiarato il Direttore generale di Banca Popolare • Volksbank Johannes Schneebacher. «Sono orgoglioso che la nostra Banca, per prima in Italia, abbia realizzato un progetto così innovativo per i nostri clienti». La personalizzazione costa dieci euro, ad eccezione della clientela giovani per la quale il servizio costa tre euro. Tutte le ulteriori informazioni e le istruzioni relative al nuovo prodotto sono disponibili su www.my.bancapopolare.it

«A risultare decisiva per questa valutazione estremamente positiva è una buona gestione, nonché la conoscenza approfondita del nostro bacino d’utenza. Ad ogni modo Moody’s tiene in considerazione la strategia di espansione e la determinazione nel mantenere la nostra autonomia, unite ad un rapporto bilanciato tra fattori di costo e redditività», afferma Hansjörg Bergmeister, presidente di Banca Popolare • Volksbank. Gli esperti di Moody’s motivano la buona valutazione assegnata relazionandola alla tradizionale attività di Banca Popolare • Volksbank, la cui strategia consiste nel contenere al massimo il rischio, nonché al contesto economico in cui opera la Banca, che presenta una solidità e stabilità superiori alla media. Il rating “A1” era già stato assegnato a Banca Popolare • Volksbank nel 2006. Il rating in quella data è migliorato da A3 a A1 ed era poi stato riconfermato nel 2007. Moody’s è agenzia di rating leader a livello mondiale e pubblica rating, studi e analisi di rischio su titoli a reddito fisso e relative società emittenti.

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università

Merito e creatività: l’Ateneo

guarda oltre la crisi

Inaugurato l’anno accademico 2008/09. L’Università scommette sulla sua reputazione internazionale e sui rapporti con il territorio

A

ffrontare le difficoltà senza farsi sopraffare dalla paura, continuando nella strada della valorizzazione del merito e del rispetto delle regole, punti di forza che da sempre contraddistinguono l’ateneo trentino: è un invito forte a darsi da fare quello lanciato dal rettore Davide Bassi in occasione dell’inaugurazione dell’anno accademico 2008/09 dell’Università di Trento. La cerimonia, che si è svolta nei giorni scorsi al Teatro Sociale ha avuto, infatti, come filo conduttore di tutti gli interventi un richiamo alla necessità di affrontare con urgenza e in modo strutturale le sfide che questo periodo di crisi globale pone anche al mondo accademico. «I problemi delle università italiane sono ben noti» ha chiarito il rettore Davide Bassi. «Non voglio certamente nascondere le responsabilità di chi, in questi anni, ha gestito gli atenei, ma non posso neppure accettare che si propini all’opinione pubblica nazionale una visione distorta che descriva le università italiane come un luogo di malaffare. In Italia manca la capacità di fare scelte e di applicare fino in fondo concetti elementari come quello del merito». Il rettore Bassi ha quindi tranquillizzato sulla situazione finanziaria dell’ateneo: «La reputazione internazionale che ci siamo guada-

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Unione

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gnati ci consente di accedere con grande efficienza ai fondi europei, anche se non ancora in tutti i settori scientifici. Ma la nostra garanzia principale rimane l’accordo di programma con la Provincia autonoma. Tuttavia non possiamo coltivare l’illusione che il governo provinciale possa intervenire in futuro per ripianare i nostri eventuali buchi di bilancio. Per questo dobbiamo lavorare per rafforzare ancora di

più quel senso di collaborazione che si sta sviluppando sia a livello locale nella ricerca con il sistema delle fondazioni e delle imprese, sia fuori dei confini provinciali con i nostri partner nel Nord Est, nel Tirolo e con le tante università e istituzioni di ricerca in tutto il mondo con cui abbiamo già rapporti consolidati». Reagire alla crisi con creatività è il messaggio lanciato dal direttore generale dell’Ate-

Il rettore Davide Bassi inaugura l’anno accademico. Sotto, la platea del Teatro Sociale. (foto AgF Bernardinatti)

neo, Giancarla Masè. «L’Università – ha detto - è chiamata ad aiutare il paese ricorrendo alle sue competenze e potenzialità di originare innovazione attraverso la ricerca scientifica e tecnologica. Deve entrare in gioco la nostra ‘creatività’, la nostra capacità di identificare risposte non convenzionali. Dobbiamo mantenere la credibilità che ci siamo guadagnati nel corso degli anni anche con un uso responsabile e oculato delle risorse finanziarie». Il direttore generale si è soffermato sull’importanza di monitorare costi e risultati. Tra le azioni concrete da intraprendere per Masè ci sono una “razionalizzazione della spesa” e “fare sistema con gli altri attori ed enti pubblici presenti sul territorio,


università

LABORATORI E SEMINARI SUL DIRITTO DELLA SICUREZZA ALIMENTARE E DEL VINO

con le università più vicine in termini spaziali e affini per valori e obiettivi”. Il presidente del Consiglio degli studenti dell’ateneo trentino, Davide Modè, ha espresso preoccupazione per la situazione dell’Università italiana. Per lo studente ci sarebbe un problema di risorse, ma anche di governance. Modè ha invocato una riforma nel segno della qualità. L’ospite Diego Celli, presidente del Consiglio Nazionale degli Studenti Universitari, si è detto contento di poter “toccare con mano quanto fa sì che l’Università di Trento possa essere guardata” come esempio di qualità. La prolusione, intervento di carattere scientifico-divulgativo, è stata affidata al direttore del Centro interdipartimentale di Biologia Integrata (CIBIO), Alessandro Quattrone. Per Quattrone nella biologia, dagli inizi del 2000, sta accadendo «una transizione epocale, tale che il modo di pensare di un ricercatore che ci lavorasse solo da 15 anni potrebbe essere un impedimento a chi dovrà farlo nei prossimi 15». Nella prolusione ha provato a dare un’idea di questa transizione. La cerimonia è proseguita, come di consueto, con la premiazione dei migliori laureati e dottori di ricerca. Nell’intervento conclusivo il presidente dell’Ateneo, Innocenzo Cipolletta, ha evidenziato come in un momento di crisi quale quello attuale, rivestano una particolare importanza la formazione e l’innovazione.

Dal 12 marzo all’8 maggio, organizzati dalla Facoltà di giurisprudenza e il Dipartimento di scienze giuridiche dell’Università di Trento. Scandalo del vino contraffatto, sequestri di carne alle diossina, intossicazioni da alimenti avariati. Notizie di questo genere non sono infrequenti, nelle cronache nazionali e internazionali. A ciò si aggiungono le paure dei consumatori nei confronti delle nuove tecnologie (si veda la questione OGM), i timori legati all’impiego di conservanti e di pesticidi, all’impoverimento del terreno e all’inquinamento. Su un altro piano, intanto, la globalizzazione del settore agroalimentare pone i produttori nostrani di fronte alla necessità di competere con imprese in grado di fornire prodotti a prezzi più bassi. Per garantire la qualità e la sicurezza di ciò che mangiamo e di ciò che beviamo in ambito europeo, nazionale e locale ci si è dati un sistema di regole molto complesso, il cui funzionamento ottimale richiede l’apporto di abilità e saperi di varia natura e rende urgente la formazione di nuove figure professionali come l’operatore giuridico della sicurezza alimentare. Una figura sempre più richiesta da chi si occupa delle certificazioni, dai soggetti pubblici a cui compete la supervisione della sicurezza e della salute, da aziende, associazioni e consorzi del settore agroalimentare e vitivinicolo. È in questo scenario che la Facoltà di Giurisprudenza e il Dipartimento di Scienze giuridiche dell’Università di Trento hanno messo in campo un’iniziativa sul tema della sicurezza articolata in due laboratori applicativi per gli studenti (con visita in azienda del settore) e in un ciclo di seminari aperti al pubblico. I due corsi organizzati dalla Facoltà sono incentrati su “La sicurezza alimentare in diritto comparato: regole e culture del cibo a confronto” e su “Il diritto del vino: qualità e sicurezza della filiera vitivinicola nella prospettiva del giurista d’impresa”. Lo scopo dei docenti, Matteo Ferrari e Umberto Izzo, è introdurre gli studenti alle problematiche affrontate dal giurista che presta la propria opera professionale a favore di imprese agroalimentari e vitivinicole, offrendo così l’occasione per cominciare a sviluppare quelle abilità che costituiscono un bagaglio imprescindibile per il futuro operatore giuridico della sicurezza alimentare. Parallelamente a questa iniziativa didattica, il Dipartimento di

Scienze Giuridiche organizza un ciclo di seminari sul diritto della sicurezza alimentare, responsabili scientifici Ferrari e Izzo. Sei incontri pubblici, dal 12 marzo all’8 maggio, sul tema dei controlli nelle filiere agroalimentari con professionisti del settore. Ecco il calendario. • Giovedì 12 marzo (ore 14.15 – 15.45): I sistemi di autocontrollo adottati dalle imprese a garanzia della sicurezza degli alimenti con Giampaolo Gaiarin (responsabile Garanzia, qualità e assistenza tecnica - Consorzio Trentingrana Concast); • Venerdì 13 marzo (ore 11.15 – 12.45): Il ruolo delle certificazioni private nel garantire la qualità e sicurezza dei prodotti agroalimentari con Mirtis Dalpiaz (direttore AQA Certificazioni - Fondazione Edmund Mach); • Giovedì 19 marzo (ore 14.15 – 15.45): I controlli pubblici sulla salubrità degli alimenti: la dimensione locale della sicurezza alimentare e i controlli sul territorio con Carlo Costanzi (direttore di Divisione, Servizio organizzazione e qualità attività sanitarie – Provincia autonoma di Trento) e Valter Carraro (direttore Medico, Direzione Igiene e sanità pubblica – Azienda provinciale per i servizi sanitari di Trento); • Giovedì 2 aprile (ore 14.15 – 15.45): La gestione del rischio legale da parte del giurista d’impresa: il caso dell’impresa vitivinicola con Franco Moretti (responsabile Qualità e Sicurezza - Casa Vinicola Sartori); • Venerdì 24 aprile (ore 11.15 – 12.45): La gestione di recenti scandali nel settore vitivinicolo: il ruolo dell’avvocato che assiste organizzazioni di imprese con Vittore d’Acquarone (avvocato del Foro di Verona); • Venerdì 8 maggio (ore 11.15 – 12.45): Il ruolo dei consorzi di tutela nel settore vitivinicolo con Luca Sartori (presidente del Consorzio tutela vini Valpolicella). I seminari si terranno nell’aula D della Facoltà di Giurisprudenza di Trento (via Verdi, 53). La partecipazione è libera e gratuita. Per informazioni: http://portale.unitn.it/dsg/ oppure tel. 0461/883811.

www.unitn.it Video e altro materiale sulla cerimonia sono disponibili sul sito dell’Università al link: http://portale.unitn.it/ev/ aa0809.htm

Unione

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ricettivo

I prodotti tipici trentini

con Unat all’ExpoRiva

Un segnale importante di promozione del sistema turistico trentino. Club di Prodotto, sempre più occasioni per la specializzazione

I

n occasione della trentatreesima edizione della fiera di settore “EXPO RIVA HOTEL”, conclusasi lo scorso 4 febbraio, l’Unione Albergatori del Trentino si è presentata al pubblico con un ampio stand in cui è stato dato grande spazio al contatto con gli operatori del ricettivo per rispondere in modo puntuale alle sollecitazioni del mercato. La manifestazione fieristica EXPO RIVA HOTEL è un evento di rilevanza nazionale, un importante momento di incontro per gli operatori del settore dell’hotellerie e della ristorazione; vanta quasi 30.000 mq. di esposizione, quest’anno vi hanno preso parte quasi 500 aziende espositrici e, nell’arco dell’evento, i visitatori sono stati oltre 17.000, la maggior parte provenienti da fuori Provincia. In questa edizione l’Unione Albergatori, in collaborazione con l’ormai collaudata partnership con Ideaturismo, ha scelto di dare particolare risalto sia ai Club di Prodotto (quali esperienze significative di lavoro concreto e di rete in direzione di una sempre maggiore specializzazione e qualità dell’offerta turistica locale), sia ai prodotti tipici trentini. Alla luce della rappresentatività e della riconoscibilità dei Club di prodotto gestiti dall’Unione assieme al partner Ideaturismo (Vita Nova - Trentino Wellness, Club Mototuri-

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Unione

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«Occorre creare sinergie tra operatori, territorio e prodotti tipici del Trentino affinchè il nostro modello turistico venga percepito come un unicum inimitabile» ha dichiarato il presidente Unat Giovanni Bort a margine dell’Expo Riva Hotel 2009. Sopra, l’assessore provinciale Tiziano Mellarini nello stand Unat.

smo in Trentino, Club Comfort, Trentino Appartamenti, 50 Plus) e delle azioni promozionali avviate sul mercato italiano ed estero, è preciso intento di UNAT favorire la promozione, la conoscenza e l’utilizzo dei prodotti trentini presso le strutture ricettive aderenti. In

tal modo si vuole implementare un meccanismo virtuoso di diffusione dei prodotti del nostro territorio presso gli stessi ospiti. Va pure incentivato il legame fra ospitalità - ambiente - prodotti - tradizione, affinché il “nostro modello turistico” venga concepito dal poten-

www.unat.it

La video intervista all’Assessore Mellarini sui prodotti tipici presso lo stand Unat Le nostre aziende turistiche devono essere protagoniste nel territorio trentino: Unat vuole collaborare all’implementazione di un sistema che valorizzi i prodotti ed i territori turistici del Trentino ed in genere il turismo legato ai prodotti del comparto agricolo. Si parla anche di questo nell’intervista all’assessore provinciale al Turismo Tiziano Mellarini. Il video è disponibile on-line al sito www.unat.it dove si trovano anche le fotografie della presenza Unat all’evento Expo Riva Hotel 2009.

ziale ospite come un unicum inimitabile. L’obiettivo che ci si è posti è pertanto quello di creare delle efficaci sinergie, che vadano al di là delle semplici dichiarazioni di intenti, sensibilizzando gli operatori del settore turistico e della ristorazione affinché divengano consumatori e promotori dei prodotti trentini. Dalla “luganega” alla “mortandela”, dal formaggio alle salse, dalle mele ai piccoli frutti, dai vini alle grappe… Un tripudio di profumi e colori hanno contribuito a diffondere i prodotti ed il marchio “Trentino” fra l’eterogeneo pubblico che ha affollato i padiglioni della fiera. Va opportunamente ricordato che lo stesso assessore Tiziano Mellarini si è fatto in più occasioni portavoce di una cam-



ricettivo

pagna a favore dei prodotti trentini sulle tavole degli hotel della nostra provincia. Nel corso della manifestazione fieristica, l’assessore è stato anche gradito ospite dello stand UNAT dove ha rilasciato una breve intervista che è possibile visionare sul sito www.unat.it assieme ad un’ampia galleria fotografica ed alla presentazione dello stand. UNAT ha ritenuto quindi di voler collaborare all’implementazione di un sistema che valorizzi i prodotti ed i territori turistici del Trentino ed in genere il turismo legato ai prodotti del comparto agricolo. Va evidenziato che quanto proposto da UNAT costituisce la naturale prosecuzione di un percorso iniziato oramai già da alcuni anni. Si pensi a puro titolo di esempio al convegno proposto da Unat durante la scorsa edizione di Expo Riva Hotel: “Il Trentino comincia a tavola: promozione integrata di territorio e prodotti trentini”. Nel suo complesso, quello di UNAT è un piano ambizioso e strutturato che si propone una serie di obiettivi, quali: la valorizzazione del territorio e di tutte le sue specificità; la diffusione nel settore turistico trentino di quel senso di appartenenza al territorio e di conseguenza una valorizzazione dei prodotti; il fatto di avere sul mercato della distribuzione prodotti trentini studiati ad hoc per le esigenze degli albergatori e quindi competitivi sia dal punto di vista della quantità sia dal costo; creare della comunicazione ad hoc (flyer, cartellonistica, centrotavola, etc.) per veicolare negli hotel la presenza di prodotti tipici locali; maggiore presenza nei vari ambiti turistici con convegni e meeting specifici; studio di nuovi strumenti imperniati sulle Infomation Technologies (azioni promo commerciali via web); formazione continua. È intento di UNAT fare in modo che le nostre aziende possano continuare ad esse-

re protagoniste nel territorio trentino. Tra i compiti di un’associazione di categoria vi è infatti anche quello di proporsi come punto di riferimento che sappia anticipare le esigenze, formare il percorso di rinnovo, contribuire a rilanciare il comparto di appartenenza, aiutare i soci a cogliere le opportunità del mercato e combattere la concorrenza con sempre più elevata professionalità. È anche per questo che UNAT ha deciso di voler collaborare attivamente all’implementazione di un sistema che sappia valorizzare i prodotti ed i territori turistici del Trentino ed in genere il turismo legato ai prodotti del

comparto agricolo, in ossequio ad un progetto politico avviato già ad inizio della XIII legislatura con l’accorpamento degli assessorati dell’Agricoltura e del Turismo. All’interno degli spazi espositivi UNAT ha quindi allestito uno spazio, in posizione strategica privilegiata, in cui ha dato grande risalto ai prodotti tipici trentino ed al marchio “Trentino”, dando vita ad una serie di appuntamenti con professionisti del settore incentrati su “informazione”, “confronto” e “pillole di attualità”. Infatti presso i desk informativi, esperti del settore, opinion leader e referenti di ciascuna

Grazie ad Enrico Lazzaroni, un autentico protagonista del turismo trentino Desideriamo esprimere un grazie speciale a Enrico Lazzaroni (nella foto), recentemente venuto a mancare, per l’impegno profuso a favore di UCTS e dell’Unione Albergatori del Trentino. Ad esse ha sempre messo a disposizione, con caparbietà ed entusiasmo, la propria indiscussa professionalità sempre tesa a migliorare il sistema turistico. Enrico era convinto che solo l’unione degli operatori può essere foriera di risultati concreti in termini di accrescimento culturale e umano di tutti i soggetti del turismo. Il Presidente Giovanni Bort

azienda coinvolta nell’iniziativa hanno risposto con piacere alle domande poste dagli operatori turistici che si sono intrattenuti presso lo stand. È stato anche allestito un apposito punto di incontro, una sorta di “meeting-point” dove consulenti, albergatori e professionisti del settore turistico-alberghiero hanno potuto condividere impressioni ed esperienze, confrontandosi sulle nuove tendenze, all’insegna della qualità e del rispetto dell’ambiente, che indirizzeranno il mercato nei prossimi anni. Infine, la parte opposta della struttura è stata interamente riservata all’informazione: desk informativi con distribuzione, durante tutto l’arco della manifestazione, di depliant, cataloghi, locandine e cartine geografiche riportanti la riproduzione del marchio “Trentino”.


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ricettivo / faita

Premio europeo per

Vidor e Dolomiti Village I camping di Pozza di Fassa e Dimaro, associati a Faita Trentino, hanno ricevuto alla Fiera CMT di Stoccarda un importante riconoscimento

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al 17 al 25 gennaio si è tenuta la fiera CMT di Stoccarda, caratterizzata anche quest’anno da un notevole afflusso di pubblico e dal record di espositori, confermando quindi di essere un appuntamento di grande interesse per le proposte di qualità e di vacanza attiva, soprattutto all’aria aperta. Con tutta probabilità CMT è sempre più la fiera di riferimento sul mercato turistico tedesco. Faita Trentino non poteva certo mancare ad una kermesse così rilevante, garantendosi un’ottima visibilità presso lo Stand Trentino, ubicato all’interno dell’Area Italia Vacanze. Lo Stand, che con i suoi 52 metri quadrati era disposto su 3 lati, era posizionato in area strategica sul corridoio centrale, proprio di fronte a quello dell’ENIT. Presso lo Stand Trentino erano ospitate diverse APT di ambito, alcune associazioni e club di prodotto nonché singole aziende del settore ricettivo. Sul catalogo ufficiale della fiera come riferimento per il Trentino è stata inserita Trentino Spa con i propri dati. Tuttavia, per valorizzare al massimo la presenza di ognuno degli espositori trentini, è stato acquistato uno spazio pubblicitario in posizione visibile sul catalogo ufficiale di CMT, in cui sono stati elencati tutti gli espo-

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«Crisi economica occasione per specializzarsi e investire in qualità»

Le considerazioni del presidente di Faita Trentino Fabio Poletti Da alcuni mesi a questa parte, siamo letteralmente bombardati dai media riguardo alla crisi economica, della quale conosciamo ancora poco e non siamo quindi in grado di capirne la reale portata. Non c’è dubbio che quello che stiamo attraversando non sia uno dei periodi migliori, ma sinceramente non mi sento nemmeno di sposare in toto la teoria di chi dice che siamo di fronte ad una recessione senza via d’uscita. Credo che, a tutti noi, capiti di andare al supermercato, al ristorante, in vacanza e trovare quasi sempre un notevole afflusso di gente e di clientela,

tanto da chiedersi se quanto ciò che sentiamo e leggiamo tutti i giorni, sia effettivamente reale o non piuttosto un tantino manovrato. Lungi da me la volontà di affermare che non siamo di fronte ad un periodo quantomeno incerto, ma è chiaro che, di fronte a messaggi solo ed esclusivamente negativi, quello che è nebuloso diventa tetro! Sono appena rientrato da due fiere all’estero decisamente importanti per il settore della ricettività open air, come la fiera Fabio Poletti


ricettivo / faita

sitori tra cui spicca senz’altro anche Faita. Da segnalare, incidentalmente, che depliant, cartine e brochure sono stati richiestissimi e sono andati letteralmente a ruba. Durante questa manifestazione fieristica sono stati premiati dall’ADAC (L’automobile club tedesco) ben due campeggi trentini come “Superplatz 2009”, ambito e prestigioso riconoscimento. Si tratta del Camping Vidor di Pozza di Fassa e del Dolomiti Camping Village di Dimaro. Si tratta in effetti di due realtà d’eccellenza del settore open air: il “Vidor” infatti già lo scorso anno era stato giudicato da ANWB, il Touring club

Uno scorcio del Camping Vidor di Pozza di Fassa, qui sopra, e del Camping Dolomiti Village di Dimaro, a fianco. Entrambe le strutture hanno ricevuto dall’ADAC, l’automobil club tedesco, il Superplatz 2009, ambito premio per strutture d’eccellenza.

olandese, come la struttura che vanta la “miglior posizione panoramica nella natura”, mentre il “Dolomiti Camping Village” a sua volta può vantarsi di esser stato il primo campeggio trentino ad essersi fregiato del Camping Preis (sempre da parte di ADAC). Preme sottolineare con forza che quanto ottenuto al CMT di Stoccarda costituisce un risultato straordinario: è infatti la prima volta che il

di Utrecht in Olanda e quella di Stoccarda in Germania. Ebbene, il clima che ho potuto cogliere durante questi appuntamenti è stato assolutamente positivo; tanto da parte del popolo olandese quanto di quello tedesco c’è sicuramente molta attenzione rispetto alla problematica economica, ma c’è al contempo anche molta serenità che li porta a programmare senza indugio la o le proprie vacanze. A supporto di questa mia impressione cito ciò che ha detto il presidente di ANWB: «Abbiamo commissionato un sondaggio presto i nostri soci (4,8 milioni) e questi ci hanno risposto che rispetto ai bisogni da soddisfare vi è al primo posto l’alimentazione e al secondo la vacanza!». A sua volta, il vice presidente di ADAC ha detto che c’è molta attenzione rispetto alla situazione odierna, ma che rimane forte la voglia di andare in ferie. Ha inoltre affermato che non esclude che alcune strutture possano anche chiudere,

“Superplatz” viene assegnato ai campeggi trentini. I nostri due soci hanno primeggiato sbaragliando l’agguerrita concorrenza sia italiana che nord europea. Infatti, proprio in occasione della serata di gala, il vicepresidente di ADAC Max Stich ed il caporedattore Stefan Thurn hanno premiato i migliori campeggi d’Europa, selezionati in un ventaglio di oltre 5000 realtà ricettive open air. Col rigore tipico del popolo germanico gli ispettori ADAC tutti gli anni visitano i vari campeggi d’Europa

ma saranno solo quelle che negli ultimi anni non avranno investito ma che, piuttosto, hanno subito il mercato. Quindi, a maggior ragione, oggi più che mai, per rimanere sul mercato bisogna INVESTIRE IN QUALITà E SPECIALIZZARSI. Mi ha fatto molto piacere sentire queste affermazioni, perché sono cose che anche noi stiamo dicendo da un po’ di tempo, assieme al fatto che per rimanere a galla bisogna anche trovare delle sinergie tra operatori. Il compito di un imprenditore avveduto è quello di guardare in faccia la realtà e di affrontarla con pragmatismo, senza perdersi d’animo. Sono quindi convinto che solo scegliendo la strada della qualità saremo in grado di uscire da questa situazione di impasse che si è venuta a creare e dalla quale vogliamo tutti noi ripartire con nuova linfa, nuove strategie e con tanta voglia di fare bene. Fabio Poletti Presidente di Faita Trentino

che sono ben 5400. Tra questi, circa 500 vengono segnalati come campeggi consigliati ma poi solo pochissimi hanno la possibilità di ricevere il premio di Superplatz. Per l’ottenimento del premio i requisiti che vengono presi in considerazione sono: la qualità e la pulizia della strutture igieniche, la qualità delle piazzole, l’offerta enogastronomia (e quindi bar / ristorante / minimarket), l’offerta in termini di intrattenimento (animazione, serate musicali, offerta del territorio), il contesto in cui il campeggio è inserito e l’offerta in termini di attività sportive. In conclusione, si tratta di un riconoscimento che di fatto non potrà che incentivare gli operatori del settore che investono in qualità e servizi e che andrà a rafforzare il progetto di promozione, nato dalla collaborazione di un gruppo di operatori all’interno di FAITA Trentino con la società di marketing territoriale Trentino SpA, che si pone l’obiettivo di effettuare azioni di promozione mirate all’offerta di turismo all’aria aperta.

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somministrazione e intrattenimento

Ristoratori e Pubblici esercenti

alla fiera Mia di Rimini Oltre cinquanta operatori hanno aderito all’invito delle categorie per partecipare all’evento di particolare interesse per il settore

L

e Associazioni Ristoratori e Pubblici Esercizi del Trentino, in collaborazione con Fipe Nazionale, hanno organizzato un’ interessante trasferta alla MIA di Rimini, mostra internazionale dell’alimentazione, nella giornata di lunedì 16 febbraio. Notevole la soddisfazione delle categorie per la massiccia adesione che prevedeva il transfert in pullman e il pass gratuito alla rassegna fieristica. è stato anche un momento di simpatica convivialità che ha visto rinsaldare i rapporti fra gli associati e le segreterie provinciali che erano guidate dai segretari provinciali Paolo Mosna e Monica Clementi. La Mostra Internazionale dell’Alimentazione Mia si pone ai vertici delle manifestazioni fieristiche del comparto alimentare extradomestico. Raggiunge una superficie espositiva complessiva di circa 95.000 mq, con 1500 aziende partecipanti, ed attira un pubblico selezionato di visitatori professionali pari a circa 90.000 persone. Con questi notevoli numeri la fiera Mia ha visto consolidare, di anno in anno (siamo già all’edizione numero 39), la propria leadership nel settore, rispondendo alla crescente tendenza di un mercato sempre più orientato ai consumi fuori casa. Un mercato che vale circa 70 mi-

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Foto di gruppo per gli operatori trentini partecipanti alla 39a edizione della Fiera Mia di Rimini

liardi di euro che, nonostante l’attuale situazione economica, è atteso in crescita anche per il 2009, stando al rapporto stilato da Nomisma per Fiera Rimini. Nella sua area espositiva erano comprese sezioni riservate al catering, alle specialità regionali, al sandwiches & snacks, biocatering, gluten free e logistica ed inoltre comprendeva Frigus, tredicesima rassegna dei prodotti surgelati e delle tecnologie per il ciclo del freddo.

Mia si è svolta anche in contemporanea con l’8° MSE Seafood & Processing (salone internazionale delle tecnologie e dei prodotto della pesca) , Pianeta Birra (esposizione internazionale di birre, bevande snack, attrezzature per pub e pizzerie) e Oro Giallo (5° salone internazionale dell’olio extra vergine d’oliva). La mostra internazionale dell’alimentazione non è stata solo esposizione, ma anche momento di informazione e formazione,

anche grazie alla collaborazione preziosa con Fipe (Federazione Italiana Pubblici Esercizi) che ha organizzato diversi convegni e tavole rotonde dove si è parlato anche dei diritti e doveri e di controlli e controllati, con il coinvolgimento di istituzioni e autorità di controllo con particolare riguardo al tema dell’alcool e dell’attività di prevenzione e sorveglianza. Che dire ancora: una rassegna estremamente importante ed interessante per chi opera in prima persona nel comparto del pubblico esercizio in genere, anche se a detta di alcuni nostri associati, forse in tono minore rispetto alle passate edizioni causa probabilmente l’attuale recessione economica e un grazie ai nostri associati, simpatici compagni di viaggio!


somministrazione e intrattenimento

Pubblici esercizi: le regole

siano rispettate da tutti Le liberalizzazioni hanno consentito l’accesso al mercato della somministrazione a soggetti che penalizzano operatori e consumatori

L

’Assemblea annuale dell’Associazione pubblici esercizi del Trentino si è riunita a Trento, il 16 dicembre scorso, l’ordine del giorno prevedeva, oltre alla consueta relazione del Presidente Giorgio Buratti, che viene riportata di seguito integralmente, anche l’intervento presentato dal dott. Luciano Sbraga – Responsabile del Centro Studi della Federazione Italiana Pubblici Esercizi, sul tema “Crisi dei consumi e nuovi modelli di offerta: come cambia il sistema concorrenziale nel settore dei pubblici esercizi”. L’intervento di Sbraga è stato più che mai attuale e corrispondente, dopo che il Presidente Buratti, nella sua

Al tavolo dei relatori dell’assemblea annuale dei pubblici esercenti, tenutasi a Trento, da destra, Luciano Sbraga, Roberto Betta, Giorgio Buratti e Monica Clementi

relazione, aveva già messo in evidenza i cambiamenti registrati nel mondo delle attività di somministrazione al pubblico di alimenti e bevande ma, soprattutto, le difficoltà derivanti dal processo

di liberalizzazione, già in atto, anche nella nostra realtà da un anno. Correttamente ha fatto risaltare il Presidente Buratti le preoccupazioni di un settore che registra sul merca-

LA RELAZIONE DEL PRESIDENTE

Buratti: «Periodo difficile ma riusciremo a superarlo» Care Colleghe e Colleghi, grazie a tutti Voi per la partecipazione a quest’Assemblea annuale della Vostra Associazione. L’appuntamento di oggi rappresenta un momento di riflessione, il momento nel quale si fa un bilancio dell’anno appena scorso e qualche analisi per ciò che ci attende. Devo dire, sinceramente, ma questo lo sapete bene anche Voi cari colleghi, che è stato un altro anno difficile e che ci deve fare riflettere. Certamente è stato un anno di cambiamenti. Il settore dei pubblici esercizi ha subito una profonda evoluzione e dei mutamenti radicali. Con l’avvio, anche nella nostra realtà, del processo di liberalizzazione del mercato abbiamo assistito a una proliferazione, di nuove attività di pubblico esercizio, in un mercato dove il calo dei consumi preoccupa tutti Abbiamo chiesto alla Provincia Autonoma, prima an-

cora dell’avvento del “libero mercato” di consentire il riposizionamento sul mercato di numerose aziende già esistenti e già in difficoltà; lo abbiamo chiesto fiduciosi che i politici modificassero il loro atteggiamento. Hanno promesso solo a parole un qualche cambiamento, ci siamo invece trovati di fronte ad una realtà ben diversa. Niente modifiche a così grazie a questa volontà politica dettata da poca lungimiranza, tanti altri soggetti che, pur esercitando in forma prevalente un’attività diversa dalla nostra, hanno avuto l’opportunità di integrare la propria offerta, con la somministrazione. Grazie a questi lungimiranti politici liberalizzatori, ha fatto sì che ormai l’attività di somministrazione di alimenti e bevande sia effettuata in contesti diversi, rispetto a quello tradizionale. Oggi si somministra in ogni luogo: nei negozi, nei cinema, nelle pizzerie al taglio, nei supermercati, nei distributori automatici, nei

to, ormai, un’offerta parallela di somministrazione, erogata da tanti altri soggetti (non baristi) e che spesso non viene esercitata a parità di requisiti e regole, con un unico risultato: questa “liberalizzazione” selvaggia ha penalizzato tutti, operatori e consumatori. L’impegno prioritario dell’Associazione, ora che il Governo provinciale è stato definito, sarà certamente quello di riprendere il confronto ed il dialogo con gli interlocutori politici per avviare, assieme, un processo di programmazione delle attività di pubblico esercizio ed affrontare alcune modifiche legislative. Buratti, in conclusione, dopo aver sottolineato nuovamente lo sforzo fatto dalla categoria anche con la campagna di contenimento prezzi, un Prezzo da Amico, si è comunque dichiarato ottimista, convinto che il settore dei pubblici esercizi saprà affrontare le difficoltà generate da questa crisi. Interessante l’intervento del dott. Sbraga centrato sull’evoluzione della domanda e le prospettive del nostro comparto. Unione

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somministrazione e intrattenimento

panifici, ed anche per strada in forma ambulante. Altra importante considerazione riguarda poi “come” ci si pone sul mercato. Abbiamo sempre sostenuto infatti che ai fini del corretto svolgimento dell’attività di somministrazione, anche a tutela dei nostri clienti, sul mercato si sta a parità di condizioni e nel comune rispetto di tutte le regole che sono previste per esercitare la nostra attività. Ma così non è, siamo convinti che un mercato della somministrazione con un eccesso di offerta e senza regole dequalifichi l’offerta e il nostro lavoro. Possiamo tranquillamente affermare che questa liberalizzazione selvaggia e l’introduzione della somministrazione non assistita ha, alla fine, penalizzato tutti, esercenti e clienti. Faremo severa opposizione sindacale su questo tema: basta promesse vogliamo atti concreti dalla politica. Ho riacquistato un po’ di ottimismo, recentemente, quando ho partecipato a Milano, ad un interessante convegno organizzato dalla Regione Lombardia con Fipe Nazionale dal quale sono emersi molti spunti utili per uno sviluppo sostenibile del settore dei pubblici esercizi. Questi sono i punti più rilevanti emersi in occasione dell’incontro: - di pari passo con le evoluzioni della domanda, in Italia, come all’estero, si sta proponendo una profonda trasformazione del ruolo dei locali pubblici. Oltre ad essere luoghi generatori di ricchezza economica, sono spazi dove si costruisce ricchezza sociale; le nostre imprese sono chiamate a svolgere sempre più un ruolo strategico nel tessuto connettivo della società: sono i luoghi deputati alla “vita fuori casa”, spazi dove si sviluppano e si diffondono i nuovi modelli di relazione e di consumo; - il mercato dei cosiddetti consumi “alimentari fuori casa” (oltre 60 miliardi di fatturato l’anno e 310.000 aziende di cui 250.000 pubblici esercizi e ben 110.000 altri punti di ristorazione ) è a rischio di dequalificazione e di banalizzazione; - per evitare questo “rischio degrado” bisogna far crescere e valorizzare la professionalità degli addetti, ma soprattutto bisogna contare su regole identiche dagli operatori che fanno la stessa attività e bisogna poter meglio governare il settore, nell’interesse prima del cittadino/consumatore - bisogna quindi perseguire un mercato basato sulla competenza e sulle capacità Di conseguenza ecco i punti di indirizzo e azione sindacale che mi sento di proporre alla Vostra attenzione quale piattaforma di lavoro associativo: - vanno elevate le barriere professionali all’ingresso nel mercato; - va applicata una nuova programmazione non più ancorata su criteri numerici basati su quote di mercato, ma fondata su tre capisaldi • tutela della concorrenza • servizi al consumatore • sostenibilità sociale ed “ambientale”. Una recente direttiva del Consiglio di Stato ha infatti ribadito con l’Ordinanza 1641 del 28 marzo 2008 con cui i giudici hanno inteso affermare che il pubblico amministratore non

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può essere espropriato del diritto/dovere di dare al territorio urbano un assetto compatibile con il rispetto dei diritti fondamentali della cittadinanza e dei generali interessi pubblici. - vanno risolti gli squilibri esistenti nella legislazione vigente sia tra le diverse Regioni ma, soprattutto, tra offerta di pubblico esercizio e offerta di somministrazione parallela (agriturismi, circoli privati, somministrazione non assistita, supermercati, ambulanti, ecc.). Gli esiti del convegno sono certamente condivisibili e sono stati per noi anche di conforto, perché queste sono le tesi che abbiamo sempre sostenuto come Associazione, nei documenti ufficiali e nei momenti di incontro con i nostri interlocutori politici e nella mia carica di Vice Presidente di Fipe portati con forza al tavolo della Presidenza nazionale. Incoraggiati quindi da queste argomentazioni, ora che anche il nostro Governo provinciale è stato composto, sarà mia premura quanto prima avviare con i nostri referenti politici un confronto teso a ripristinare un minimo di programmazione nel nostro settore. Ma, con i nostri Assessori provinciali non dovremo parlare soltanto di programmazione delle attività di somministrazione al pubblico di alimenti e bevande. Come già ho avuto modo di preannunciare in altre occasioni e di inserire nella lista delle priorità, sicuramente ci sono altre istanze, indico soltanto le due più importanti: • gli orari di attività: una richiesta di “flessibilità” nell’esercizio delle nostre attività, che a tutt’oggi non esiste, perché vi è ancora un’eccessiva discrezionalità di alcune Amministrazioni locali, ancora troppi sono i vincoli ed i divieti, che ci fanno sentire “sorvegliati speciali” e non esercenti di attività economiche • l’ eliminazione di quell’articolo contenuto nella nostra legge provinciale che consente al Comune di poter modificare l’orario scelto dall’ esercente per motivi di pubblico interesse o necessità ed

in particolare per disturbo, anche indiretto, alla quiete pubblica. Perché ritengo che alla “liberalizzazione” del mercato debba corrispondere un’altrettanta “liberalizzazione” di fare impresa. È una richiesta di giustizia economica non privilegio corporativo. Nel frattempo, molte sono le aziende che soffrono economicamente e che temo non riescano ad assorbire i contraccolpi di questo cambiamento. Oggi più che mai riusciranno a resistere quelle aziende che, in primo luogo, sapranno rendere “remunerativo” il proprio lavoro e che si pongono sul mercato con professionalità, ma anche con una buona capacità di mutamento, in un contesto complessivo in continua evoluzione e nei confronti di un consumatore sempre più attento ed esigente, sia sulla qualità che sul prezzo. Ritengo opportuno anche richiamare, in questa occasione la campagna di contenimento prezzi UN PREZZO DA AMICO, che abbiamo recentemente proposto a tutti gli associati. Voglio mettere in evidenza lo sforzo fatto dalle nostre aziende che, in un momento di crisi economica globale, vogliono fare la loro parte, facendo leva sui prezzi, ovvero bloccando i listini ed avviando nel contempo altre azioni promozionali, con lo scopo di incentivare i consumi in momenti critici. È noto a tutti come il potere di acquisto dei consumatori si sia assottigliato – al limite della sostenibilità - mettendo a rischio anche quei piccoli piacere quotidiani. Il canale bar è sicuramente quello di maggiore impatto per il consumatore, e proprio partendo dalle nostre aziende, che abbiamo fatto nostra l’iniziativa di Fipe Nazionale (in collaborazione con l’Autorità Garante per la sorveglianza dei prezzi) e l’abbiamo voluta proporre agli esercenti, quale scelta senza imposizioni ma convinti che questa azione chiarisca responsabilità, non sempre nostre, degli aumenti. La fase di recessione che si prospetta impone una riflessione ed un contributo da parte di tutti – compresa la nostra categoria. È evidente che la


somministrazione e intrattenimento

nostra iniziativa da sola non basterà a risollevare le sorti dell’economica, ma è un’azione importante verso i consumatori. Abbiamo scritto a chiare lettere che l’impegno del blocco del listino prezzi avrà una durata a tempo indeterminato sul presupposto che rimangano invariate tutte le altre componenti che concorrono alla formazione del prezzo del prodotto somministrato. Per cercare di raggiungere l’obiettivo è assolutamente importante che tutti i costi di filiera, siano coerenti con l’impegno assunto dagli esercenti di Fipe. Per questo motivo il Centro Studi di Fipe Nazionale ha attivato un osservatorio permanente con il compito di monitorare il livello di gradimento dei consumatori e degli esercenti. Ritengo che, della Campagna di contenimento prezzi che è appena partita, indipendentemente dal numero di aziende aderenti, sia a livello locale che nazionale, si potranno valutare i risultati fra qualche mese o quantomeno alla sua conclusione: solo allora vedremo quale è stata la risposta degli esercenti, dei consumatori, della grande distribuzione. E, se i nostri fornitori di prodotti e servizi faranno la loro parte sapremo in che misura i consumatori

hanno apprezzato l’iniziativa, se gli esercenti che hanno aderito hanno “scoperto” un nuovo modo di stare sul mercato ma, soprattutto, se vi potrà essere stato qualche effetto positivo in termini di contenimento dell’inflazione e chiarimento delle responsabilità vere e a chi addebitarne la colpa. La costruzione del prezzo di vendita, un’ efficace gestione economica della propria Azienda, la scelta di specializzazione o comunque di un’offerta alternativa: questi sono altri temi sui quali l’Associazione intende impegnarsi, in termini di formazione per i propri associati, a partire dal prossimo anno. La costruzione del prezzo di un prodotto è un tema che non mi stancherò mai di riproporvi, perché è troppo importante per restare sul mercato, in maniera ragionata e consapevole. Una gestione economica responsabile, necessaria sempre di più in un contesto che ancora oggi è troppo burocratico per le imprese. A supporto dello svolgimento quotidiano delle nostre incombenze l’aiuto dell’Associazione è sicuramente indispensabile e di supporto, ma altri an-

cora sono gli strumenti che dovremo mettere in campo per rendere più snello il nostro lavoro: la semplificazione normativa, un accesso al credito più agevolato, l’uso di strumenti tecnologici, una formazione continua e costante vissuta non solo come obbligo normativo bensì come opportunità consapevole per una crescita dell’ Azienda. Ed a proposito di formazione, voglio riprendere in questo contesto, la recente esperienza praticata da una cinquantina di associati, con il corso professionalizzante “Il bere analcolico” Per un servizio responsabile. L’iniziativa, ideata e fortemente voluta dalla nostra Associazione, è poi divenuta patrimonio di Unione, perché condivisa dalle altre associazioni consorelle (ristoratori ed albergatori) è andata oltre ogni nostra previsione ed aspettativa. Non solo in termini di adesione, ma soprattutto in termini di apprezzamento, sia per la parte tecnica che per quella teorica svolta durante il corso da docenti altamente professionali. Ricordo che l’iniziativa, promossa dall’Unione con il patrocinio dell’Assessorato provinciale alle politiche per la salute, rientra nel contesto della campagna complessiva di informazione ai operatori della somministrazione e va ad accrescere le possibili azioni e strategie per contrastare il consumo di alcol da parte dei minori e giovani in generale. Ai colleghi scettici, voglio dire che anche su questo argomento l’Associazione è “nell’attualità” basta leggere i quotidiani tutti i giorni, ma, soprattutto, voglio dire che, rispetto all’emergenza alcol e minori, noi non possiamo chiamarci fuori. Con questo corso si è voluto in primo luogo, mettere gli esercenti nella condizione di lavorare in tranquillità (con la conoscenza delle norme dei comportamenti corretti da adottare) anche alla luce dell’importante ruolo che svolgono le nostre attività, creare un’offerta alternativa di bevande altrettanto piacevoli ed attraenti, da consigliare ai consumatori più giovani. Abbiamo avuto la capacità di mettere insieme un gruppo di docenti validi, che hanno saputo fortemente motivare ed intrattenere i corsisti. Il risultato è stato quello di aver raccolto una quantità di valutazioni positive sull’iniziativa realizzata e addirittura alcuni colleghi hanno già messo in pratica quanto appreso al corso. Anche in questo caso, siamo stati i primi, ad impegnarci su questo argomento, su questa emergenza. E di questo ne vado molto fiero. E ringrazio chi ha lavorato perché tutto funzioni e così è stato. Allo stesso modo vi tranquillizzo: con questo percorso alternativo, rivolto ad un target ben individuato, non significa un no tout court alle bevande alcoliche e superalcoliche. Anzi, un altro impegno sarà quello di organizzare una formazione altrettanto qualificante che si occuperà del bere bene! Voglio ricordare oggi anche l’impegno che l’Associazione si è assunta con il progetto del 6° Rapporto provinciale: lavoro che non è partito nel corso dell’anno, per diversi motivi, ma che sicuramente nel 2009 vedrà il suo avvio. È nostra convinzione che il prossimo futuro si dovrà cambiare atteggiamento sulle stagioni oggi non organizzate, mi riferisco alla primavera e autunno, quasi dimenticate, sia dagli operatori che dalla politica. Cosa significa cambiamento? Investire su queste stagioni per renderle vive,

cioè lavorare tutti per stagionalizzare autunno e primavera significa eliminare la discontinuità lavorativa nel turismo, essa è generatrice di problemi non solo economici. Il futuro turistico qualificato sia per le imprese che per gli addetti passa da queste scelte coraggiose e innovative. Mi rivolgo, su questo argomento, in particolarmente modo ai colleghi della periferia perché l’oggetto del prossimo Rapporto sarà proprio quello di pensare ad un Trentino, quale stagione globale, scommettendo anche sulla primavera ed autunno. Oggi tutti parlano di destagionalizzazione, soprattutto quanto si fanno valutazioni sul come fare turismo, come essere competitivi rispetto ad altri Paesi, come sfruttare al meglio questa nostra risorsa economica com’è quella del turismo. Presuntuosamente, voglio ricordare, che noi ne parliamo già da tempo ed in questo senso, un’ ottima base per i ragionamenti che andremo a fare viene dal grande lavoro di mappatura, realizzato con il Rapporto Provinciale precedente. C’è un grande lavoro da fare, ma sono convinto che in una realtà come la nostra, bene organizzata per quanto riguarda le strutture di accoglienza, i servizi turistici e non solo, ricca di risorse umane, abbia delle buone carte da giocare anche nelle stagioni più ignorate ma secondo noi ricche di prospettive. Certamente, per riuscire a far lavorare le località turistiche trentine tutto l’arco dell’anno ci vuole l’impegno delle componenti economiche, l’impegno dell’Amministrazione, ma è anche necessario creare le condizioni normative per sfruttare al meglio le risorse del territorio: penso ad esempio, all’ azione sulle regole del mercato del lavoro del settore turismo. Alcune riflessioni sul mercato del lavoro. Il lavoro dipendente nel settore turistico non ha tutta l’attrattività sbandierata. Le difficoltà nel trovare collaboratori più o meno qualificati è nota per tutte le attività legate al turismo, siano esse stagionali e non, ivi compreso per tutte quelle opportunità di lavoro generate dal turismo chiamato comunemente indotto. Su questo tema tutti gli operatori lamentano problemi. Anche i nostri collaboratori lamentano problemi e allora cosa fare? Rendere stabile e continuativo il lavoro delle attività che traggono linfa dal turismo come, stagionalizzare le stagioni autunnale e primaverile, lavorare sulle regole contrattuali creando la banca ore, detassare tredicesima e quattordicesima mensilità per i lavoratori del turismo, lavorare su possibili anticipi della pensionabilità sia per autonomi che subordinati, sburocratizzare e automatizzare le regole per le assunzioni, badge elettronico per attivare e chiudere il lavoro a chiamata. In conclusione, anche se attraversiamo un momento difficile sono convinto che il nostro settore saprà affrontare le difficoltà che questa crisi ha generato e continua a generare. Giorgio Buratti Presidente Associazione Pubblici esercizi del Trentino

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&GENOVESE

CURCU

Francesca Negri

ORO GIALLO

Farina di mais, dalla polenta al gelato È tempo che la polenta diventi una sfoglia pronta ad accogliere prelibati ragu (di funghi, di carne, di verdure), che prenda la forma di gnocchi e di spaghetti, che si faccia base di sfiziosi crostini da servire come aperitivo e che poi diventi dolce, per sorprendere nei dessert. Special Guest: il Maestro Gualtiero Marchesi. Ai fornelli: Vinicio Tenni del Gallo Cedrone di Campiglio e Peter Brunel del ristorante Chiesa di Trento

EURO 20,00 Giorgio Nardelli, Danilo Moresco e Giuseppe Prencipe

LA CUCINA DELLE NOSTRE VALLI

100 ricette creative nel rispetto delle tradizioni trentine Con questo volume non si vuole mandare in soffitta la cucina dei nostri nonni. Si tratta, invece, di aver “fissato” la rivisitazione in atto delle vecchie ricette aggiornate ai gusti moderni della gente, alle nuove e più parche dosi degli ingredienti, certamente migliori rispetto al passato. In questo senso, oltre a rappresentare per la massaia, o per l’uomo con l’hobby della gastronomia, uno strumento utile e moderno, il libro “La Cucina delle nostre Valli” è un invito professionale – rivolto in particolare ai giovani cuochi trentini (e non) – a fermarsi a riflettere sulla storia e tradizione della cucina trentina.

EURO 15,00 Francesca Negri

LA STORIA NEL PIATTO Trentino Alto Adige

Non si tratta di un semplice libro di ricette. Il volume racconta la storia e le fantasie popolari dei più importanti piatti della nostra regione (corredandoli di due ricette, quella antica e quella rivisitata in chiave moderna), dei prodotti tipici e dei vini locali. I piatti sono stati eseguiti da due chef stellati: Markus Baumgartner di Maso Franch e da Walter Miori della Locanda Margon. Gli abbinamenti enologici sono curati dall’Associazione Italian Sommelier Trentino.

EURO 29,00 Licia Campi Pezzi

SISSI: LA REGINA DELLE DOLOMITI

I soggiorni di Elisabetta d’Austria in Trentino Alto Adige I soggiorni meranesi del 1870-72 videro protagonista una donna sportiva e al culmine della sua bellezza, che già sentiva come una minaccia l’avanzare del tempo. Chi dalla sua venuta si aspettava valzer e mondanità, rimase deluso, perché tra i monti del Trentino-Alto Adige Sissi cercava innanzitutto la quiete. I soggiorni meranesi del 1870-72 videro protagonista una donna sportiva e al culmine della sua bellezza, che già sentiva come una minaccia l’avanzare del tempo. Chi dalla sua venuta si aspettava valzer e mondanità, rimase deluso.

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dettaglio

Libro, «patrimonio

culturale del Trentino»

La categoria dei librai trentini ha incontrato il nuovo Assessore provinciale alla cultura, rapporti europei e cooperazione Franco Panizza

I

l libro non è solo un prodotto commerciale, ma un bene culturale che va promosso e tutelato poiché attraverso di esso si diffonde e sviluppa la cultura. In questo senso sono in sintonia il presidente dei Librai, Salvatore Rizzo e l’assessore provinciale alla cultura, Franco Panizza. Il direttivo della categoria dei Librai, aderenti all’Associazione commercianti al Dettaglio, ha incontrato l’assessore provinciale alla cultura Franco Panizza. I rappresentanti delle librerie del Trentino hanno rappresentato all’Assessore l’attività della categoria e l’impegno comune nella promozione del prodot-

Salvatore Rizzo

«venditori abusivi: bisogna far rispettare le regole»

Dzalagonia: «I regolamenti ci sono: ognuno deve fare la sua parte per segnalare anomalie o comportamenti scorretti» Sanzione amministrative e, in taluni casi, sequestro del mezzo e della merce. In questo può incorrere chi contravviene alle regole stabilite per il commercio ambulante in luoghi non deputati. Eppure, nonostante queste pesanti azioni, le infrazioni sono segnalate con una certa frequenza: è cronaca recente il sequestro di un carico di arance ai danni di un venditore ambulante che, tra le altre cose, aveva infranto il regolamento. «Credo - ci dice Davide Dzalagonia, commerciante di Predazzo e componente del consiglio direttivo dell’Associazione - che vada alzata la soglia di attenzione a questo problema, che riguarda tutto il territorio provinciale. Spesso, infatti, assistiamo a venditori ambulanti abusivi - che nulla hanno a che vedere con i venditori

ambulanti ‘regolari’ - che stazionano per ore nel medesimo punto, infrangendo così il regolamento provinciale che prevede comportamenti precisi per questo tipo di commercio». «Credo - prosegue - che le amministrazioni comunali farebbero bene ad avere maggiore sensibilità per queste situazioni: quello che dovrebbe essere un servizio, cioè la possibilità attraverso il commercio ambulante di coprire vaste aree del territorio altrimenti sguarnito, diventa soltanto un modo per fare concorrenza sleale. Non ci vuole molto. I regolamenti ci sono, basta farli applicare. E ci vorrebbe anche da parte nostra, dai commercianti, un po’ di collaborazione e spirito di iniziativa, per segnalare eventuali situazioni illecite».

to libro come veicolo di cultura e informazione. L’Assessore, dal canto suo, ha dimostrato disponibilità, proponendo alla categoria diverse possibilità di creare sinergia nella promozione della cultura anche, ad esempio, attraverso la partecipazione ad eventi mirati in collaborazione con la Provincia. Esprime soddisfazione per l’incontro il Presidente dei Librai Salvatore Rizzo: «Bene la disponibilità dell’assessore a promuovere sul territorio il libro non solo come prodotto commerciale ma come parte fondamentale per la diffusione della cultura in Trentino».

Davide Dzalagonia

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dettaglio

Scuola per macellai,

obiettivo raggiunto

Valorizzata la produzione agroalimentare e l’Arte rossa trentina. Corrà: «La positiva conclusione di un percorso iniziato anni fa»

A

d ottobre dello scorso anno ha preso il via, inserito nel 4° anno di cucina regionale italiana, un corso di formazione sulla lavorazione delle carni e sulla produzione di salumi e insaccati per gli studenti della Sezione di Levico dell’Istituto di Formazione professionale Alberghiero di Rovereto. Il corso è frutto di un precedente protocollo di intesa sottoscritto con la Provincia che ha creduto ed investito nell’iniziativa. Un accordo con l’obiettivo di valorizzare le produzioni agroalimentari trentine ed in particolare le carni ed i salumi, di migliorare la formazione professionale nel campo dell’allevamento, della lavorazione, della preparazione e della somministrazione di questi prodotti, di migliorare le competenze e le esperienze formative, imprenditoriali e professionali esistenti in Trentino nel settore dell’allevamento e della lavorazione delle carni e dei salumi, del coinvolgimento di tutte le componenti del sistema agroalimentare e turistico-ristorativo. Il progetto “Arte rossa” prevede 174 ore di lezione in aula e circa 230 ore di formazione presso aziende del settore e coinvolge i ragazzi che sono già qualificati ope-

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«positivo il bilancio dei primi mesi: studenti motivati e impegnati»

Stage e lezioni molto apprezzati da ragazzi e macellai. Approfondimenti sui metodi di preparazione trentini Massimo Corrà, presidente della categoria macellai nell’ambito dell’Associazione dei commercianti al dettaglio del Trentino, si dichiara particolarmente soddisfatto in merito all’iniziativa formativa che ha preso il via lo scorso mese di ottobre. «è la positiva conclusione di un percorso – afferma Corrà – voluto e portato avanti con convinzione dall’attuale consiglio direttivo della categoria, che ringrazio per la disponibilità a partecipare ai numerosi incontri effettuati e per il sostegno datomi, ma promosso ancora qualche anno fa dall’allora presidente Rolando Stiffan con la collaborazione del vice presidente Stefano Simonetto. Mi sento in dovere di ringra-

ziare anche l’Amministrazione provinciale, ed in particolare il presidente Lorenzo Dellai, che ha creduto ed appoggiato con convinzione la proposta della categoria. Devo altresì ringraziare i dirigenti provinciali, che ci hanno accompagnato in questo impegnativo percorso, ad iniziare dal responsabile dell’Istituto Bruno Villotti con il quale ci siamo rapportati e tuttora collaboriamo». «Quello iniziato lo scorso autunno – ha proseguito Corrà – è un progetto formativo che prevede la partecipazione degli studenti a numerosi stage in aziende trentine dislocate in diverse zone della nostra provincia, in modo da poter ampliare il più


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ratori di cucina. Lo scopo è duplice: per alcuni studenti sarà occasione di integrare la formazione acquisita, consentendo loro di portare più qualità nel lavoro di cucina conoscendo la filiera che dall’allevamento porta alla tavola e vedendo da vicino la preparazione di alcuni prodotti della tradizione trentina; per altri sarà invece l’occasione per conoscere, ed eventualmente scegliere, la professione di macellaio. Un mestiere antico, o meglio un’arte, che necessita di appropriate conoscenze e tanta esperienza, ma che può anche offrire adeguate soddisfazioni. Questo almeno sperano i macellai. Per il corso, oltre alle aule dell’Istituto alberghiero di Levico, vengono utilizzate anche le strutture di alcune aziende associate che han-

FIVA Confcommercio

Pedrotti nella Giunta nazionale

no dato la loro disponibilità. Il programma si suddivide in quattro fasi principali: si parte dall’acquisto del bestiame per approfondire tutte le fasi della macellazione e della produzione, dal taglio alla frollatura delle carni, dalla presentazione del prodotto lavorato al confezionamento di salumi, salsicce, prosciutti e pancette, dalla cottura all’affumicatura e la stagionatura delle carni, dalla preparazione dei prodotti di gastronomia all’allestimento

possibile le proprie esperienze approfondendo i diversi metodi di preparazione, frutto di un’esperienza secolare tramandata di padre in figlio». «Interessante è anche il fatto che molte ore di lezione, sia teoriche che pratiche, vengono tenute da macellai che a loro volta hanno partecipato ad impegnativi corsi di approfondimento. Un impegno non indifferente, ma che gli interessati hanno affrontato con entusiasmo ritenendolo un aspetto fondamentale nell’ambito della formazione, in special modo quella pratica, degli studenti». «Il bilancio di questi primi mesi – conclude Corrà – non può che essere positivo. Gli studenti che partecipano alle lezioni sono motivati ed interessati agli argomenti trattati e nettamente

del banco di vendita. Si imparano anche la cura e l’igiene della persona, l’accoglienza del cliente, il rispetto delle norme e dei metodi di conservazione. La preparazione è integrata grazie alla collaborazione di specialisti dell’Azienda Provinciale per i Servizi Sanitari. Si tratta quindi di un percorso formativo completo in grado di certificare una conoscenza professionale approfondita e ben spendibile sul mercato del lavoro.

positive sono state le valutazioni dei colleghi presso i quali i ragazzi hanno effettuato le prime tre settimane di stage». «Nei giorni scorsi ci siamo inoltre riuniti alcune volte come direttivo ed abbiamo predisposto il programma di studio e delle settimane formative presso le aziende da ora fino alla conclusione dell’anno scolastico». «Come categoria siamo pertanto fiduciosi in una positiva conclusione del percorso formativo, auspicando inoltre per il prossimo anno una partecipazione più numerosa da parte degli studenti del quarto anno di specializzazione dell’Istituto alberghiero di Levico».

Massimo Corrà

Il Consiglio Generale eletto dal XIV Congresso Nazionale si è riunito per la prima volta domenica 1° febbraio a Rimini presso l’Hotel Corallo. All’ordine del giorno oltre all’approvazione del Conto 2008 ed alcune variazioni al bilancio di previsione 2009, l’elezione della Giunta Esecutiva, nella quale è stato nominato anche il presidente di Fiva della provincia di Trento Mauro Pedrotti. Di seguito la composizione dell’Organo: Presidente - Giacomo Errico, Vicepresidente - Roberto Parisi, Vicepresidenti - Alverio Andreoli, Attilio Camposano, Mauro Dolci, Alfonso Perdonò, Renato Scarano, Paolo Tofi, Josef Windisch. Amministratore - Ottaviano Semerano. Consiglieri - Salvatore Alcaro, Nicola Angelini, Massimiliano Baccari, Aldo Battistoni, Giandomenico Beri, Mirco Bresciani, Filippo De Blasio, Anna Maria De Cola (Imprenditrici donna), Pino Esposito, Angelo Grassi, Giorgio Ingold, Andrea Maestrello (Giovani Imprenditori), Francesco Morozzi (Upvad), Andrea Nazzarini, Rodolfo Raffaelli, Ilario Sattin, Riccardo Zanierato. Parteciperanno inoltre ai lavori della Giunta alcuni coordinatori di gruppi di lavoro istituiti contestualmente dal Consiglio Generale e cioè Alberto Capretti, coordinatore gruppo di lavoro per il Mezzogiorno, Nicola Fusaro, coordinatore del gruppo di lavoro per le Aree Metropolitane, Battista Marolo, coordinatore del gruppo di lavoro per le Associazioni Sub-territoriali, Gianni Masi, coordinatore del gruppo di lavoro per le Città d’Arte, Mauro Pedrotti, coordinatore del gruppo di lavoro per il Federalismo. Il Consiglio ha anche cooptato nel suo seno, Antonio Luccisano e Mario Tredicine.

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dettaglio / aspan

Formazione professionale,

i corsi per i panificatori

Approvati i corsi proposti dall’Aspan con il concorso finanziario di Unione europea, FSE e Ministero del lavoro, salute e politiche sociali di Emanuele Bonafini Presidente Aspan del Trentino

A

nche per l’anno in corso l’ASPAN, per mezzo dell’ente gestore Sistema Impresa srl (ente accreditato presso la PAT per la gestione di tale tipologia di corsi di formazione), ha avuto l’approvazione, da parte del Fondo sociale europeo e del ministero del lavoro, della salute e delle politiche sociali, di due percorsi formativi indirizzati: a titolari e addetti di aziende di panificazione e a persone immigrate, non cittadine UE. Nel primo caso il percorso formativo ha come argomento “l’aggiornamento tecnico e lo sviluppo manageriale per i professionisti dell’arte bianca”. Si prefigge di incrementare e potenziare le competenze dei panificatori trentini, mettendo in risalto l’innovazione e la qualità dei prodotti attraverso strumenti di comunicazione, pianificazione e

controllo economico delle attività. senza tralasciare l’organizzazione e la gestione dell’azienda. Propone il miglioramento e favorisce l’apprendimento delle competenze per mettere gli operatori, dipendenti e responsabili a vario livello, nelle condizioni di realizzare ed offrire prodotti nuovi, qualitativamente ottimali, in una organizzazione aziendale efficace e moderna. È rivolto a

tutti gli addetti del settore che desiderano qualificare la loro professionalità e competenza; si svolgerà nel corso della prossima primavera ed i corsi di laboratorio saranno tenuti presso la “Scuola di Arte bianca e pasticceria” di Rovereto. La seconda proposta formativa affronta l’argomento di formare nuova mano d’opera in grado di operare attivamente all’interno dei nostri laboratori. Consente di insegnare

il mestiere al fine di far conseguire competenze tecnico/pratiche relative alla lavorazione ed al processo produttivo. Il corso è rivolto a persone extracomunitarie che sono in possesso di regolare permesso di soggiorno, abbiano assolto l’obbligo di istruzione e che, a prescindere dall’età e dallo stato occupazionale, necessitano di professionalizzare la loro figura così da valutare un inserimento occupazionale nelle imprese del settore. L’Associazione panificatori e Sistema Impresa Srl ormai da anni collaborano per lo svolgimento e gestione di questi particolareggiati percorsi formativi che escono da un’approfondita analisi delle esigenze settoriali e dalla necessità di acquisire risorse umane, con determinate caratteristiche e competenze, da inserire nel processo produttivo così da consentire alle aziende di rimanere sul mercato con un prodotto di qualità, nutriente e genuino.

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dettaglio / aspan

I Maestri panificatori svelano i segreti dell’arte bianca Gli studenti del IV anno di Formazione professionale impegnati con ottimi risultati alla fiera internazionale Sigep a Rimini e nella settimana della panificazione Gli studenti che frequentano l’Istituto di Formazione Professionale Alberghiero di Rovereto, iscritti al 4° anno per il conseguimento del diploma provinciale di formazione professionale di “Tecnico dei servizi alberghieri e della ristorazione” nella figura professionale di “Tecnico dell’Arte Bianca”, hanno partecipato, dal 17 al 21 gennaio scorso, ad un importante concorso, tenutosi all’interno della SIGEP di Rimini (fiera internazionale di Pasticceria, Panificazione, Gelateria). L’evento aveva come tema argomenti legati alla valorizzazione della professione del panettiere e del pasticcere ed alla dimostrazione delle capacità acquisite nell’ambito scolastico per favorire la conoscenza e lo scambio professionale fra le varie scuole di “Arte bianca e pasticceria” italiane. La manifestazione, di richiamo nazionale ed internazionale, ha raccolto l’adesione di ben 11 delegazioni di alunni provenienti dalle scuole di formazione professionale di altrettante Regioni italiane che con abilità, capacità, originalità e fantasia hanno lavorato alla realizzazione di varie composizioni. Gli studenti trentini si sono impegnati, con successo, nell’esecuzione di due opere di

particolare complessità: la prima, una torta farcita e decorata; la seconda, un’alzata matrimoniale con decorazione all’italiana (cioè al cornetto). La preparazione all’evento ha comportato un minuzioso tirocinio e addestramento dei ragazzi che sono stati premiati dall’eccellente risultato conseguito, segno tangibile della loro serietà e diligenza. È stato comunque un positivo momento di aggregazione e socializzazione che ha consentito ai giovani trentini di acquisire nuove conoscenze, esperienza, motivazioni e stimoli per migliorare il loro profitto scolastico, assimilando l’amore per la complessa e storica arte del fornaio. Rientrati, i ragazzi, si sono concentrati nuovamente nelle materie scolastiche che hanno visto lo svolgimento di una settimana destinata alla professione del panificatore. Partendo dalla selezione delle materie prime, all’amalgama dei prodotti, lavorazione dell’impasto e cottura, per passare poi all’uso del lievito naturale e all’applicazione di metodologie tradizionali sia nella panificazione che nella pasticceria da forno, ben 5 maestri panificatori, titolari di aziende no-

stre associate, si sono alternati per 7 giornate nell’insegnare la complessa arte del fornaio, insegnando i loro segreti, le loro esperienze, la loro professionalità e competenza nella realizzazione delle varie tipologie panarie trentine. (Emanuele Bonafini)

I ragazzi del quarto anno all’opera


Mauro Lando

dizionario trentino 1945-1975

dei fatti, dei personaggi, delle storie del

VOLUME I

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produttivo

CSA, una base solida

per affrontare il futuro

Il Consorzio Servizi Autotrasportatori chiude positivamente il 2008 e guarda avanti con fiducia nonostante la situazione difficile

S

i è svolta sabato 21 febbraio l’Assemblea ordinaria del consorzio C.S.A.. I risultati ottenuti a fine esercizio sono stati buoni: i vantaggi economici per i soci sono stati incrementati. Nella relazione il presidente Michele Sartori ha rilevato ai soci le dinamiche che hanno portato all’utile di esercizio. Il Consorzio nel corso nel corso dell’anno 2008 ha incrementato del 31% la propria base associativa e quindi anche la crescita nei volumi sui servizi erogati è stata importante con un 77,24 % di incremento sulle erogazioni di gasolio, ed un incremento del 56,13% sulle convenzioni assicurative. Il tutto garantendo lo stesso Consorzio nei confronti dei propri soci per un importo fideiussorio superiore al milione di euro. Lo sforzo compiuto è stato notevole, superando difficoltà gestionali ed organizzative. L’utile di esercizio poi dell’anno precedente, il 2007, è stato reinvestito per la realizzazione del nuovo impianto di erogazione all’Interporto di Trento, migliorando l’accessibilità del servizio precedente. C.S.A., unicamente con le proprie risorse, ha dimostrato che creando rete e sistema all’interno della filiera anche le piccole e micro imprese hanno la possibilità di contenere parte dei costi d’esercizio e

L’impianto di distribuzione carburante dell’area all’interporto di Trento. I servizi erogati hanno riscosso la soddisfazione degli associati

mantenere la loro competitività sul mercato. Mercato che purtroppo risulta in piena crisi e quindi necessita maggiormente di sforzi compiuti per diminuire la pressione economica. Fondamentale quindi incrementare gli sforzi come Consorzio e come parte integrante del tessuto sociale Trentino per ac-

crescere ed incentivare il nostro sviluppo economico territoriale. Il risultato economico positivo è stato raggiunto mantenendo una stabilità economica che gli ha permesso di auto finanziarsi non ricorrendo al credito, ma ritrovando sostegno esclusivamente dagli storni sui servizi erogati senza mai

«Occorre incrementare gli sforzi come Consorzio e come parte integrante del tessuto sociale Trentino per accrescere ed incentivare il nostro sviluppo economico territoriale»

gravare sui propri soci. Il Consorzio C.S.A. ha la volontà nel corso del 2009 di consolidare la base associativa e i volumi generati, al fine di mantenere e migliorare i servizi già erogati alle Imprese associate. Non sarà una condizione facile in quanto la congiuntura economica pesantemente negativa ha ridotto le commesse e le stesse aziende di trasporto in grave difficoltà o chiudono o valutano di farlo. Nel corso del 2009 C.S.A. ha l’obiettivo di proseguire con la trattativa con gli organi provinciali competenti per l’ottenimento della gestione di un’area di sosta e di erogazione carburante privata ed intende inoltre dare seguito alla modifica delle colonnine di gasolio con apparati più moderni e tecnologicamente idonei ai volumi generati. Unione

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servizi

Servizi, i protagonisti

dell’economia italiana Nel processo di «terziarizzazione» delle imprese del nostro Paese, il settore incrementa unità, forza lavoro e valore aggiunto

R

icollegandoci all’articolo sulle attività di servizi pubblicato sull’Unione lo scorso anno, riportiamo di seguito una sintesi con i dati statistico-economici sulla consistenza delle imprese italiane operanti in questo settore, presentata il 28 maggio scorso in occasione del convegno della Fiera servizi di Modena. Il settore del terziario, nel suo insieme, conta il maggior numero di imprese attive sul totale nazionale: infatti, su un insieme di 5.174.921 imprese attive nel 2007, ben 2.809.159 (il 54,28%) appartengono a questo settore. Dal 2001 è evidente il trend che attraversa l’economia del Paese: decrescita del settore agricolo, lieve incremento del manifatturiero e crescita del terziario di mercato.

Le imprese del terziario Per avere un quadro completo delle dimensioni e delle caratteristiche del terziario in Italia, prendiamo in considerazione l’andamento delle imprese dal 1995 al 2004: le imprese attive del terziario sono passate in 12 anni da 2.328.300 unità del 1995 a 2.809.160 del 2007, con un incremento del 20,6% circa. I settori che compongono il terziario hanno caratteristiche proprie, con esigen-

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La presentazione di Pagineblu, la guida delle attività di servizio del terziario avanzato in provincia di Trento, edita dall’Associazione

ze e tipologie di utenti molto dissimili fra loro; se il commercio è di fatto uno scambio di beni fra due contraenti, il turismo è un’attività di “accoglienza”, mentre i ser-

vizi hanno in comune con gli altri sotto settori l’idea di uno scambio che però non è, il più delle volte, né uno scambio di beni materiali né un servizio diretto all’imme-

Imprese del terziario per macro-settori Fonte: Dati Movimprese 3.000.000

2.000.000

1.000.000

0 1995 Turismo Servizi Commercio

2000 2005

diato “benessere” dei contraenti, ma si concretizza in servizi specializzati, che necessitano spesso di alta professionalità e conoscenza; si tratta sempre più di scambio di “know how” (la cosiddetta “economia della conoscenza”). Dunque, il primo elemento da rilevare in quest’analisi è la genericità con cui troppo spesso si parla del settore “terziario” come di un amalgama non ben identificato. Lo sviluppo delle tre aree di Commercio, Turismo, Servizi invece dimostra la differenza che intercorre fra le stesse: negli ultimi anni la loro crescita è avvenuta in maniera disomogenea, con trend dissimili gli uni dagli altri, come dimostra l’andamento del numero di imprese dei tre “sotto settori” dal 1995 al 2007. Risulta evidente come l’impulso maggiore alla crescita del numero d’imprese sia venuto dal mondo dei servizi alle imprese e alle persone, mentre il commercio e il turismo, seppure con andamenti diversi in crescita, non registrano un analogo incremento. Se scendiamo ancora più nel dettaglio vedremo come anche all’interno dei settori dei servizi si trovino differenze nella crescita degli ultimi anni.

Unità di Lavoro Allo scopo di fotografare la


servizi

Numerosità delle imprese nei settori dei servizi Fonte: Dati Movimprese

Servizi alle imprese - Unità di lavoro totali 1995-2007 Fonte: ISTAT Conti Economici 20000

Altri servizi pubblici, sociali e personali, attività ricreative e sportive P.A. Istruzione Sanità

15000 Servizi alle imprese, Trasporti comunicazioni, Intermediazione monetaria

crescita e, più in generale, la rilevanza di un comparto non sono tuttavia sufficienti i dati che rilevano il numero delle imprese. Significato anche maggiore ha la dimensione occupazionale. Allo scopo di analizzare questo aspetto è necessario rivolgersi ai conti economici ISTAT. La rilevazione della dimensione occupazionale dell’ISTAT non consente di distinguere i dipendenti pubblici dai privati, problema che cerchiamo almeno in parte di allontanare distinguendo la Pubblica Amministrazione, l’Istruzione e la Sanità dal resto dei Servizi. Ricordiamo però che i trasporti e le comunicazioni rappresentano un comparto in cui il pubblico e il privato convivono. I due grafici riportati sopra, oltre a confermare come in effetti anche dal punto di vista occupazionale il settore dei Servizi registri una crescita notevolissima, non paragonabile a quella di Commercio e Turismo, permettono altre interessanti rilevazioni. Innanzitutto osserviamo la crescita del comparto servizi alle imprese, trasporti e intermediazione monetaria e finanziaria, che intorno al 2000 vede il numero degli addetti superare quello dei dipendenti della Pubblica Amministrazione, Sanità e Istruzione. Nel secondo grafico notiamo il di-

verso andamento registrato dai servizi alle imprese: notevole quello di informatica, ricerca e attività connesse, e dei trasporti e attività ausiliarie. Addirit1995 tura eccezionale quello della purtroppo non ulteriormente scomponibile categoria delle altre attività dei servizi alle imprese, che non ha conosciuto crisi e che promette continuità di crescita anche nel prossimo futuro.

Valore Aggiunto I grafici sull’andamento del valore aggiunto dell’intera economia e nel terziario confermano l’evoluzione già registrata con gli altri parame-

Turismo (Alberghi e ristoranti)

10000

Commercio all'ingrosso, al dettaglio e riparazioni

5000

1998

2001

2004

tri: numerosità delle imprese e occupazione. L’andamento del valore aggiunto del terziario ha continuato il suo incremento ad un ritmo nettamente superiore a quello dell’industria, soprattutto a partire dal 1999, mentre il primario, pur con una lieve crescita, ha mantenuto sostanzialmente i valori degli anni novanta. Indagando all’interno del ter-

Valore aggiunto al costo dei fattori 1995-2007 - Terziario Fonte: ISTAT Conti Economici Nazionali

0 2007

ziario, si rilevano le disparità tra subsettori già osservate negli altri parametri, disparità sia in termini di dimensioni che di tasso di sviluppo. Non sorprende, considerato quanto finora registrato, nonché la percezione generale sulle tendenze dello sviluppo imprenditoriale italiano, vedere il valore aggiunto del comparto dei servizi alle imprese crescere velocemente nell’ultimo decennio. Indagando più in dettaglio le categorie dei servizi alle imprese, osserveremo un crescita diffusa e, a parte il prevedibilmente diverso andamento del comparto immobiliare, omogenea in tutte le altre attività.

www.unione.tn.it I grafici riportati in questa pagina sono stati presentati nel corso della Fiera dei servizi di Modena nel 2008, disponibile anche sul nostro sito www.unione.tn.it, nella sezione dell’Associazione Attività di Servizio.

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servizi

FNAARC, GRANDE PARTECIPAZIONE

AL PRIMO BORSINO GERMANICO

La prima edizione dell’evento apprezzata anche per l’organizzazione impeccabile e la cura fin nei minimi particolari La FNAARC Trentino, precorrendo i tempi, già da alcuni anni si era imposta l’obiettivo primario di consentire agli associati di ampliare le possibilità di lavoro allargando gli orizzonti attraverso iniziative che facilitassero gli incontri con mandanti estere. Alcuni anni or sono, quando iniziavano a farsi sentire le prime avvisaglie di crisi economica, il vulcanico presidente provinciale, Sergio Porcelli, con la lungimiranza che lo contraddistingue, aveva infatti constatato la necessità di offrire agli agenti di commercio più opportunità di lavoro. Ciò era possibile solamente varcando i confini verso paesi che desideravano entrare sul mercato italiano con propri prodotti. L’ occasione non tardò più di tanto ad arrivare quando, su iniziativa del Consolato d’Austria di Milano, alla FNAARC trentina ed altoatesina veniva chiesto di collaborare all’organizzazione del primo borsino austriaco per agenti e rappresentanti di commercio. Fu un successo perché registrò un’ottima partecipazione di agenti e di ditte tanto che ancor oggi la collaborazione con il Consolato d’Austria continua attraverso frequenti contatti con offerte di mandati di ditte d’oltre Brennero.. Lo scorso anno, memore di questa positiva esperienza, Porcelli ripropose al Direttivo l’organizzazione di un simile evento coinvolgendo però un mercato ben più grande di quello austriaco: la Germania. Con voto unanime di tutti i Consiglieri veniva così deliberato di chiedere a Trentino Sprint spa, la società di servizi che si occupa di internazionalizzazione creata dalla Camera di Commercio di Trento, di organizzare un Borsino con la Germania. Iniziarono così i contatti che per oltre sei mesi avrebbero tenuto occupate Trentino Sprint, FNAARC Trentino e Camera di Commercio Italiana di Monaco di Baviera nell’organizzazione di questo appuntamento. Il lavoro da svolgere era enorme in quanto bisognava proporre dapprima l’evento a tutti gli agenti di commercio trentini, cosa che venne fatta attraverso una circolare dove si chiedeva di manifestare eventuale interesse per l’iniziativa. Una volta appurata una certa partecipazione veniva dato l’avvio ai contatti con le ditte germaniche attraverso la Camera di

Monaco. Per inciso quest’ultimo passaggio fu molto laborioso e consigliò agli organizzatori di limitare i colloqui a soli due settori merceologici: l’alimentare e l’edilizia; ciò per poter gestire più razionalmente gli incontri. Ovviamente questa decisione indusse Trentino Sprint ad informare della limitazione merceologica tutti i partecipanti invitandoli a manifestare il loro effettivo interesse al colloquio. Terminati questi primi laboriosi adempimenti si passò all’organizzazione vera e propria della giornata, svoltasi il 21 gennaio scorso. Dapprima venne individuato nello stabile ospitante Trento Fiere la sede con caratteristiche più appropriate per accogliere la manifestazione. Era necessario infatti avere una grande sala con tanti tavoli quante erano le aziende per poter consentire colloqui separati. Successivamente venne stilato il programma che prevedeva la riunione iniziale con il saluto ai partecipanti da parte del Direttore di Trentino Sprint dott. Graziano Molon, quello di Sergio Porcelli, del Segretario Generale della Camera di Monaco, dott. Alessandro Marino, e l’intervento con la relazione sulla situazione in Trentino e Nord Italia dei settori edilizia e alimentare da parte del Vice Presidente IUCAB dott.ssa Simonetta Maffizolli. L’organizzazione dell’evento però non si fermava qui perché doveva essere organizzata anche l’accoglienza attraverso la prenotazione di alberghi per il pernottamento, catering, e risolti altri problemi come la necessità di poter disporre di traduttori istantanei nel caso qualche agente ne avesse avuto bisogno. Questioni che sono state puntualmente affrontate e risolte dallo staff di Trentino Sprint. Infine merita particolare menzione la predisposizione da parte di Trentino Sprint di un calendario personalizzato per ogni partecipante e per ogni azienda dove gli appuntamenti erano cadenzati al ritmo di uno ogni mezzora in modo che ognuno potesse pianificarsi la giornata. Con questa programmazione le cose non potevano sicuramente andare male e così è stato perché tutti hanno avuto parole di grande elogio ed apprezzamento per l’impeccabile organizzazione.

IL CONVEGNO FIMAA

ANTIRICICLAGGIO ED AFFITTI I temi inerenti gli affitti e l’antiriciclaggio sono attualmente tra quelli che maggiormente preoccupano la categoria degli agenti in mediazione immobiliare. Alla luce delle recenti novità introdotte in norma, la FIMAA provinciale ha organizzato il 6 febbraio scorso un Convegno al quale hanno partecipato la dott.ssa Anna Lanfranchi e l’avv. Giorgio Battisti ambedue di Cinformi, il dott. Giampiero Cozzio, responsabile U.P.P.I. (Unione Piccoli Proprietari Immobiliuari), il dott. Carlo Alberto Bonalumi, presidente Auris di Milano e l’avv. Salvatore Gentile legale di Auris. In sala, per l’occasione, oltre ad una nutrita schiera di agenti in mediazione, erano presenti anche alcuni funzionari del Comune di Trento cointeressati alle tematiche in discussione. Tra le problematiche affrontate, notevole interesse hanno suscitato alcuni passaggi inerenti i tipi di contratti di affitto consentiti dalla legge e le tipologie di appartamenti cui vanno applicati con particolare riferimento ai contratti stipulati con extracomunitari. Rigotti, intervenendo più volte, ha sottolineato come, sull’applicazione della normativa inerente i contratti d’affitto ad extracomunitari, le interpretazioni date dalla Questura di Trento siano diverse da quelle del Ministero con notevole imbarazzo di chi deve applicarla. La dottoressa Lanfranchi, durante il proprio intervento, ha ricordato l’opportunità di poter disporre del servizio di Cinformi in grado di fornire i motivi per cui è stato richiesto il rinnovo del permesso di soggiorno alla Questura da parte di un extracomunitario, servizio – ha aggiunto - per ora limitato alle sole richieste inoltrate a quella di Trento. Il dott. Bonalumi ha invece presentato il servizio che Auris è in grado di offrire agli abbonati attraverso un programma che, interagendo con banche dati internazionali, fornisce informazioni sui reati che eventualmente ogni soggetto ha commesso. Molto apprezzati infine gli interventi sia dell’avv. Battisti che dell’avv. Gentile i quali hanno rispettivamente risposto a domande su aspetti inerenti gli affitti e sulla normativa antiriciclaggio.

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fiavet

Fiavet, ottimo riscontro

ai corsi di formazione Gli operatori hanno gradito molto le lezioni di aggiornamento. Trenitalia: preoccupazioni sul probabile esito delle trattative di Carlo Fiaschetti Presidente Fiavet del Trentino

I

corsi di formazione organizzati da Fiavet Trentino con il cofinanziamento dal Fondo Sociale Europeo si avviano alla conclusione. Grande interesse hanno riscontrato i corsi di Geografia Turistica, per i quali dobbiamo ringraziare i colleghi Luciana Bolgia e Giorgio Cascone, che hanno saputo trasmettere ai partecipanti molto di più che semplici dati tecnici. Visto il successo, ci ripromettiamo di programmare per il futuro brevi corsi monografici di approfondimento, per i quali speriamo di poterci avvalere dell’esperienza anche di altri colleghi. Riteniamo opportuno ringraziare anche Federica Viola ed Elisa Rambaldo, le “progettiste”, che stanno mettendo grande impegno perché i corsi vengano svolti secondo le linee guida comunitarie. Sul fronte sindacale, stiamo arrivando alla dolorosa conclusione delle trattative con Trenitalia. Nonostante le aperture iniziali, la prolungata discussione non ha portato risultati soddisfacenti. Trenitalia si è dimostrata sorda di fronte alle legittime richieste di Assotravel,

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Assoviaggi e Fiavet. Riteniamo che, almeno per quanto riguarda il Trentino, la questione sia molto più grave e per la quale dovremo aprire una discussione di carattere politico. La mancata remunerazione del lavoro di biglietteria ferroviaria, che comporta oneri finanziari e notevole mole di lavoro, costringerà molte agenzie a rinunciarvi. Attualmente sono

operative, per l’emissione di biglietti, solo poche stazioni. Cosa dovranno fare i turisti e i residenti che intendono acquistare un biglietto ferroviario? Dovranno andare alla stazione più vicina, ovviamente con i mezzi pubblici? Purtroppo Alitalia ha fatto tendenza, e dopo decenni di disastri amministrativi tutti credono di risanare i bilanci con tagli sulle commissioni.

La soppressione dei treni e la chiusura delle biglietterie probabilmente vanificherà tutti gli sforzi fatti verso un turismo più sostenibile. Se c’era qualche speranza di alleggerire la pressione del traffico privato, questa si scontrerà con la politica dissennata di Trenitalia.

Il presidenti Fiavet del Trentino: La soppressione dei treni e la chiusura delle biglietterie probabilmente vanificherà tutti gli sforzi fatti verso un turismo più sostenibile»

Carlo Fiaschetti


formazione

L’occasione per investire

sul proprio futuro

La PAT, il Fondo Sociale Europeo e l’ente formativo Ikanos organizzano un corso sul controllo strategico per il governo del rischio d’impresa

f

ornire una serie di strumenti tecnici, economici e gestionali, ma anche di analisi, informatici e relazionali. è questo l’obiettivo del progetto formativo organizzato da Ikanos in collaborazione con la Provincia Autonoma di Trento, il Fondo Sociale Europeo e il Ministero del Lavoro. I partecipanti acquisiranno un approccio mentale al controllo “strategico” e diverranno esperti nell’utilizzare gli strumenti del controllo economico d’impresa. I risultati che il corso si prefigge di ottenere sono la competenza per presidiare l’area amministrativa e finanziaria; la capacità di applicare un approccio analitico all’azienda ed al contesto politico, economico e sociale in cui opera e per definire e/o ritarare gli obiettivi strategici sulla base dei report sulle performance aziendali, nonchè rendere più efficiente la struttura organizzativa aziendale. Il corso ha una durata complessiva di 180 ore di cui 175 di aula e laboratorio e 5 di visita guidata. Inoltre, sono previste alcune ore di supporto all’apprendimento. Il corso, che è completamente gratuito, prevede una frequenza giornaliera di 6 ore il venerdì di ogni settimana a partire, indicativamente, dal mese di marzo. La dichiarazione di interesse alla partecipazione può essere fatta in forma libera con indicazione di nome, cognome, attuale posizione lavorati-

va, eventuale società di appartenenza e recapiti personali inviando una e-mail all’indirizzo info.ikanos@gmail. com, oppure telefonicamente ai numeri 0461/822482, 340/7042745 e 349/5552739. In caso di invio della domanda via fax (0461/823475) è necessario allegare fotocopia della carta d’identità e del codice fiscale. Il corso è rivolto a 15 titolari di Pmi, o lavoratori autonomi

o dipendenti dell’area amministrativa, finanziaria o strategica. Requisito necessario è possedere il domicilio in provincia di Trento. Se perverranno un numero di richieste superiore a quanto previsto si procederà a selezione mediante colloqui motivazionali individuali. La sede del corso è presso la struttura formativa della società Ikanos Srl, in via

Zambra 11 a Trento. Per ulteriori informazioni contattare telefonicamente o di persona il soggetto attuatore Ikanos Srl (tel. 0461/822482, cell. 340/7042745 e/o cell. 347/5552739, o all’indirizzo e-mail indicato più sopra) o la Struttura Multifunzionale di Servizi dell’Ufficio Fondo Sociale Europeo, al numero verde 800 163 870 o all’indirizzo internet www.fse.provincia.tn.it.


locali

Rovereto, sarà un 2009

ricco di eventi di qualità

I Dettaglianti dell’Unione di Rovereto e Vallagarina in prima linea. Il Consiglio di Sezione al lavoro sul ricco programma di appuntamenti

L

’Unione Commercio e Turismo di Rovereto si prepara ad un 2009 denso di appuntamenti e di eventi in favore dei propri associati. L’altra sera si è riunito il Consiglio di sezione dell’Associazione dettaglianti, convocato dal presidente Benito Silvestri, alla presenza del presidente dell’Unione Mariano Modena; un’occasione per impostare il programma generale del nuovo anno per quanto riguarda l’attività nella città di Rovereto. è stato ribadito l’obiettivo di favorire il massimo afflusso in centro storico dei visitatori dei musei cittadini, in particolare del Mart, in virtù anche della riapertura della Casa d’arte futurista Depero in via Portici (lo scorso 17 gennaio) ed una collaborazione attiva con gli organizzatori di eventi che avranno luogo a Rovereto nel corso dell’anno. Insieme al consolidato rapporto con gli operatori economici del Centro commerciale di via Paoli ed agli altri gruppi attivi in centro (via Mercerie in particolare), sarà riproposto (in collaborazione con il Consorzio Rovereto In Centro) il “gloria pasquale” sabato 11 aprile alla vigilia di Pasqua. La novità di quest’anno sarà la prima edizione della Festa dei macellai e dell’alimentazione, che andrà in scena nel week-end che culminerà con domenica 20 settembre (giornata di apertura facoltativa di

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tutti i negozi); un’idea originale che intende avvicinare i consumatori agli operatori della filiera alimentare in una situazione cordiale ed informale di animazione del centro città, valorizzando la categoria dei macellai ma non solo, creando anche un’occasione di incontro, conoscenza e confronto vicendevole tra operatori locali del settore, macellai in particolare ma anche allevatori e produttori, ed i visitatori di quello che

si vuole diventi un evento a respiro provinciale. Il fiore all’occhiello degli eventi griffati Unione resta Shopping aspettando Halloween, la festa di tutta la città che vivrà sabato 24 e domenica 25 ottobre la sesta edizione, con altre due giornate intense, ricchi di proposte soprattutto per bambini e ragazzi, con negozi tutti aperti e tante iniziative di contorno organizzate dagli stessi operatori com-

Il fiore all’occhiello degli eventi griffati Unione resta Shopping aspettando Halloween, la festa di tutta la città che vivrà sabato 24 e domenica 25 ottobre la 6a edizione, con altre due giornate intense

merciali. Nei giorni scorsi, inoltre, proseguendo un’ormai consolidata ed apprezzata consuetudine, l’Unione ha organizzato una doppia visita guidata gratuita a beneficio dei propri associati: prima alla nuova mostra del Mart di corso Bettini Futurismo 100: Illuminazioni Avanguardie a confronto: Italia - Germania - Russia, poi alla Casa d’arte futurista Depero per scoprire il prestigioso restauro del quale è stato fatto oggetto lo storico edificio riaperto dopo dieci anni. Il gruppo di lavoro dell’Unione pensa già anche al prossimo Natale e nei prossimi incontri elaborerà alcune proposte da sottoporre all’attenzione dell’Amministrazione comunale per rendere sempre più stretto il rapporto tra eventi culturali ed animazione turistico-commerciale in città.


locali

Corso Bettini, a Rovereto. Ristoratori e pubblici esercizi roveretani si incontreranno a breve per elaborare strategie di promozione del centro

Ristoratori e pubblici esercizi,

nuove iniziative insieme «Investimenti non nell’ottica di aspettare chi passa ma per realizzare qualcosa di richiamo e che aumenti l’attrattività della nostra città»

U

n’assemblea congiunta tra gli associati dei pubblici esercizi e dei ristoratori della Vallagarina è stata messa in cantiere per studiare iniziative comuni ed allestire un programma di attività per l’anno 2009, prendendo spunto ed affiancando, ove possibile, eventi e manifestazioni che hanno luogo a Rovereto e nel comprensorio. Si cercherà il massimo coinvolgimento degli operatori del settore in un momento delicato per la congiuntura internazionale, attivando tutte le possibili forme di collaborazione. Intanto a Rovereto continua il dibattito legato alla chiusura della maggior parte dei pubblici esercizi del centro la domenica oppure la sera. Ferma la risposta di Rosaria Benedetti, rappresentante dei pubblici esercizi in seno all’Unione commercio e turismo, titolare dello Stappomatto di corso Bettini, un punto strategico sul percorso dal Mart al centro storico: «Non è colpa dei pubblici esercizi se la città di sera è vuota, se ci fosse gente in giro sicuramente i locali risponde-

rebbero in maniera adeguata. Nella mia zona dopo la chiusura del Mart c’è un calo evidente ma ci potrebbero essere locali disposti a tenere aperti più a lungo se ci fossero delle attrazioni in grado di giustificare l’apertura prolungata. Non possiamo tenere aperti i nostri locali per pochi euro, ci sono dei costi con cui dobbiamo fare i conti. Inoltre, dopo tutte le polemiche che si leggono in merito ai rumori ed i disturbi che i clienti dei locali provocherebbero ai residenti ed alla quiete pubblica chi oserà più cimentarsi su questo campo, rischiando sanzioni e chiusure forzate?». Estendendo un po’ oltre il ragionamento emergono anche altre problematiche: «il problema principale di Rovereto - aggiunge Benedetti - è che manca-

no le idee in grande per la città, a parte qualche evento di forte richiamo non ci sono, oggi come oggi, punti di attrazione serali, teatro e cinema non bastano, siamo carenti di idee». Nonostante tutto questo c’è chi in questa città ci crede ed è disposto ad investire in maniera consistente: «Bisogna superare queste discussioni sterili - commenta Marco Fontanari, vicepresidente dell’Unione di Rovereto, che sta lavorando sodo per aprire al più presto il nuovo ristorante-piano bar all’ex Charly di corso Bettini - che non ci portano da nessuna parte. La situazione attuale la conosciamo bene ma invito tutti a guardare anche a quella fetta di imprenditori, e ce ne sono, che si stanno attrezzando ed investono non soltanto per rispondere alle attese della clientela ma

anche per rispetto di chi vive in centro storico. Io e la mia famiglia crediamo nelle potenzialità di Rovereto, con questa nuova attività di ristorante pizzeria ma soprattutto con il “dopo cena” che organizzeremo al piano superiore vogliamo proporre un locale bello, dove si mangia bene e d’immagine per la città, che non dia problemi a chi vive attorno ma che possa riportare Rovereto a quella dimensione di cittadina del divertimento e del vivere bene, di città all’avanguardia, che negli scorsi decenni attirava gente da Bolzano fino a Verona proprio per trascorrere una serata in allegria. In merito alla tipologia di clientela che frequenta i nostri locali la sera, sarà cura nei titolari, nel rispetto delle regole, riuscire a realizzare proposte degne di nota. L’investimento va fatto non nell’ottica di aspettare chi passa per Rovereto ma per realizzare qualcosa che sia a sua volta di richiamo e contribuisca ad aumentare l’attrattività della nostra città». Unione

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«Più rosa nelle società

pubbliche provinciali»

L’appello durante l’incontro con Dellai e Beltrami. Consegnati 25 curricula d’eccellenza di donne disponibili a ricoprire ruoli nelle Spa pubbliche

U

na delegazione di imprenditrici delle Associazioni delle diverse categorie economiche, guidata da Rita Matano, ha incontrato, nei primi giorni di febbraio, il presidente Lorenzo Dellai e l’assessore alla Solidarietà internazionale e convivenza, Lia Beltrami. Tema al centro del colloquio è stato ribadire l’importanza e la necessità di una maggiore presenza femminile all’interno delle istituzioni, a prova di una politica che sappia riconoscere il merito. La presidente di Terziario Donna ha consegnato a Lorenzo Dellai una raccolta di 25 curricula di “alto profilo” di donne che hanno dichiarato la loro disponibilità ad impegnarsi nei CdA delle società a partecipazione pubblica. Questo, quale segno di fattiva collaborazione nella realizzazione dell’impegno assunto dal presidente Dellai con “essere oltre ogni discriminazione di genere che limiti la po-

La delegazione di imprenditrici trentine ricevute dal presidente della Provincia di Trento Lorenzo Dellai e dall’Assessore Lia Beltrami. Durante l’incontro Rita Matano, presidente di Terziario Donna, ha consegnato 25 curricula di alto profilo di donne disponibili a ricoprire ruoli nei CdA di società a partecipazione pubblica

tenzialità delle donne”, oggetto del punto n. 4 del Programma della XIV legislatura. In particolare Rita Matano ha sottolineato come le imprenditrici dedichino attenzione alla proposta di “una quota obbligata di un terzo dei CdA a nomina pubblica, riservati alla componente femminile”, ritenendolo un strumento efficace per inci-

dere sulla costruzione di una nuova leadership e per portare le migliori donne nei luoghi decisionali. Nei fatti sarebbe auspicabile che il tutto si concretizzasse a partire dal principio ispiratore della meritocrazia, dove cioè le responsabilità/capacità individuali coesistano con le pari opportunità. Nelle logiche di una effica-

Il Consiglio Direttivo di Terziario Donna Presidente Rita Matano Vice-Presidente Lucia Salvaterra

Lorenzo Dellai e Lia Beltrami

Consiglieri Piera Casagrande Daniela Bonomini Loredana Bettonte Giovanna Venditti Teresa Mochen

ce realizzazione del programma, è stata avanzata inoltre la richiesta dell’istituzione di un Osservatorio Permanente per monitorare le politiche di meritocrazia e verificare l’adozione di tutte quelle misure atte a costruire e sostenere l’eccellenza femminile. L’assessore Lia Beltrami ha prospettato di accogliere questi argomenti in seno ad un progetto di Osservatorio più ampio, in corso di messa a punto da parte dei suoi collaboratori. Il presidente Lorenzo Dellai, nell’esprimere apprezzamento per la disponibilità manifestata, si è impegnato a valutare i profili nell’ottica del suo Programma. Hanno accompagnato la presidente Rita Matano, Loredana Bettonte ed Annarosa Molinari del Consiglio direttivo di Terziario Donna. La delegazione era inoltre composta da: la presidente di Donne in Cooperazione, Barbara Grassi e la consigliera Clara Mazzucchi; la presidente di Donne in campo della Confederazione Italiana Agricoltori CIA, Mara Baldo con la coordinatrice Francesca Eccher; ed in rappresentanza di Donna impresa della Confartigianato, le vice presidenti Flavia Angeli ed Ornella Fiorio.

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Giovani, confermato

Mazzarella presidente

Rinnovo anche per il Vice Mauro Preghenella. Cooptazione in Consiglio Unione, un «segno concreto» dell’apprezzamento per il lavoro svolto

I

l 3 dicembre scorso Massimiliano Mazzarella è stato riconfermato presidente, all’unanimità, dall’assemblea ordinaria del Gruppo Giovani Imprenditori del Terziario per il triennio 2008-2011. Assieme a lui riconfermata anche la vicepresidenza di Mauro Preghenella. Mazzarella è stato inoltre cooptato all’interno del Consiglio Generale dell’Unione, segno concreto di come il lavoro del GIT sia apprezzato e importante per l’Unione stessa. Gli altri consiglieri sono: Giuliano Carli, Tom-

Massimiliano Mazzarella è stato confermato alla guida dei Giovani imprenditori del Terziario. Sotto, i presidenti del Piano d’ambito economico e, a destra, il logo vincitore del concorso.

maso Corradini, Massimo D’Achille, Davide Defant, Davide Girardelli, Giorgio Gislimberti, Sandro Sartori.

Tra i principali punti che il Presidente ha messo in agenda per il programma del futuro triennio ci sono l’allestimento di un percorso formativo per neo-imprenditori, la creazione di un piano di comunicazione integrato per promuovere il Gruppo e incentivare le iscrizioni e la partecipazione dei giovani imprenditori, la promozione dell’istituzione del Cavalierato del Lavoro Giovanile, l’enfatizzazione della presenza del GIT ad eventi come il Festival dell’Economia, e il rafforzamento dei rapporti trasversali con i Gruppi Giovani delle altre categorie.

PIANO AMBITO ECONOMICO

«CREA IL NOSTRO LOGO»

Il Tavolo d’Ambito Economico, l’organismo che riunisce le rappresentanze giovanili di tutte le categorie economiche trentine come il GIT, ha il suo logo, identificato grazie ad un concorso indetto ufficialmente nella fine del 2008. Sono state coinvolti i centri formativi più specialistici che si sono attivati per presentare diverse proposte di logo. Hanno partecipato: l’Istituto d’Arte “Giuseppe Soraperra” di Pozza di Fassa, il Polo formativo grafico “Artigianelli-Sacro Cuore” di Trento, l’Istituto Istruzione delle Arti “A. Vittoria-F.Bonporti” di Trento e l’Istituto “Depero-Don Milani” di Rovereto. Il premio in palio consisteva in un viaggio a Monaco di Baviera, con la visita alla mostra di Kandinsky al Lenbachhaus e alla sezione di grafica e comunicazione al Deutsches Museum. Tra i 76 elaborati il primo premio è stato assegnato a Daniela Battisti del Polo formativo grafico “Artigianelli-Sacro Cuore”, il secondo a Chiara Garbellotti dell’istituto Istruzione delle Arti “A.Vittoria-F.Bonporti”, il terzo ad Aleksandra Hladun del Polo formativo grafico “ArtigianelliSacro Cuore”.

A Madonna di Campiglio il primo Meeting Invernale Dopo il successo delle edizioni 2007 e 2008 della Festa d’Inizio Estate organizzata con il Tavolo d’Ambito Economico, le sei associazioni giovanili di categoria hanno deciso di replicare l’evento ma in una veste invernale, scegliendo come destinazione la meravigliosa cornice di Madonna di Campiglio il 24 e il 25 gennaio scorsi. Appoggiandosi alle strutture alberghiere associate ai giovani albergatori, è stato elaborato un programma, distribuito su due giornate, che unisce la formazione al divertimento. Sabato 24 il gruppo ha partecipato ad un seminario intitolato “innovazione e creatività d’Impresa”, coordinato da Alessandro Garofalo (Trentino Sviluppo). La sera il gruppo ha poi raggiunto con i gatti delle nevi il rifugio Montagnoli dove si è fermato per cena e per un momento conviviale, per poi dedicarsi allo sci nella giornata di domenica.

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enasco

50&Più, tornano gli

Incontri di Primavera

Dal 23 al 30 maggio a Villasimius in Sardegna l’appuntamento con le vacanze di primavera per associati, amici, parenti e simpatizzanti

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li Incontri di Primavera sono un grande momento associativo ideato da 50&Più Fenacom per favorire incontri e nuove amicizie fra le migliaia di partecipanti provenienti da ogni parte d’Italia. L’altro motivo, naturalmente, è quello di offrire un piacevole momento di spensieratezza e di relax in un soggiorno marino di fine primavera. L’evento si svolgerà quest’anno presso il Calaserena Village, un club vacanze a quattro stelle situato direttamente su una delle più belle spiagge sabbiose della Sardegna fra Cagliari e Villasimius. Il villaggio è immerso in una folta vegetazione; un bosco di pioppi, eucalipti e tamerici lo congiunge al mare, che dista mediamente 450 metri dalle camere. Tutte le camere hanno bagno, aria condizionata con regolazione individuale, telefono, TV sat, frigo, asciugacapelli, cassaforte. Nei dintorni sarà possibile ammirare le incantevoli meraviglie storico-culturali proprie del territorio sardo: dall’architettura dei Nuraghi alle opere artistiche dei musei e delle pinacoteche di Cagliari, dalla bellissima Villasimius all’isola di S. Pietro. Il periodo fissato per la nostra provincia è l’ultima settimana di maggio, dal 23 al 30 maggio. La quota di soggior-

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Il villaggio Calaserena presso Villasimius (Cagliari), sede dell’edizione 2009 degli Incontri di Primavera di 50&Più Fenacom. A fianco, un nuraghe dei pressi di Barumini.

no per persona è pari a 440,00 euro in camera doppia, mentre è di 560,00 euro in doppia uso singola (limitate disponibilità). Le quote di soggiorno comprendono: - soggiorno di 7 notti / 8 giorni presso il Calaserena Village con trattamento di pensione completa, servizio a buffet e bevande incluse ai pasti (vino e acqua minerale alla spina); - servizi balneari di ombrelloni e sdraio in piscina e in Quote di soggiorno per persona

spiaggia; - animazione diurna e serale con spettacoli, piano bar, discoteca, giochi e tornei; - convegni e attività culturali organizzati da 50&Più Fenacom; - assistenza in loco di personale medico 24 ore su 24; - assistenza in loco di personale 50&Più Fenacom e 50&Più Turismo; - assicurazione bagaglio/sanitaria e annullamento, Navale Assicurazioni.

Coloro che lo desiderano, anche per avere la possibilità di portare con se bambini liberi da impegni scolastici, potranno scegliere un periodo diverso da quello proposto per il gruppo, organizzando in proprio il viaggio di andata e ritorno. A tale scopo si riportano nella tabella che segue le diverse quote delle altre settimane. Per il viaggio di andata e ritorno in gruppo (modalità e costi) e per altre più dettagliate informazioni ci si può rivolgere alla Segreteria 50&Più di via Solteri a Trento (tel. 0461/880472).

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1° Turno dal 16 maggio al 23 maggio

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2° Turno dal 23 maggio al 30 maggio

Euro 440,00

Euro 560,00

Euro 340,00

3° Turno dal 30 maggio al 6 giugno

Euro 465,00

Euro 600,00

Euro 365,00

4° Turno dal 6 giugno al 13 giugno

Euro 480,00

Euro 620,00

Euro 380,00

Bambino (da 8 a 12 anni non compiuti) in camera con 2 adulti: Euro 200,00 - Bambino (da 3 a 8 anni non compiuti) in camera con 2 adulti: Euro 100,00 - Bambino (da 0 a 3 anni non compiuti) in camera con 2 adulti: gratuito


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