giornale Unione - 2009 - n.3-4

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MARZO APRILE 2009 ANNO XXVI N. 3-4

Unione C O N F C O M M E R C I O | GIORNALE DEL COMMERCIO TURISMO E SERVIZI DEL TRENTINO

Direttore responsabile: Walter Filagrana. Direzione amministrazione: 38100 Trento, via Solteri 78, Poste Italiane S.p.a. - Spedizione in abbonamento postale - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n. 46) art. 1, comma 1, DCB Trento. Attenzione: in caso di mancato recapito rinviare all’ufficio TN CMP per la restituzione al mittente che si impegna a corrispondere il diritto dovuto. Contiene I.P.

liberare

le imprese

Il vino trentino sotto i riflettori A Trento la 73a edizione della Mostra dei vini del Trentino


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Unione mensIle dI InformazIone dell’unIone commercIo turIsmo servIzI professIonI e pmI

sommario

3-4 / Marzo Aprile 2009

della provIncIa dI trento Direzione, redazione e amministrazione via Solteri 78, 38100 Trento Telefono 0461/880111 Fax 0461/880300 www.unione.tn.it info@ucts.tn.it

capItale umano da pagina 6 Parola alle PMI: il capitale umano | Pmi: Sangalli, la politica coltivi questa risorsa | Trentino -Alto Adige, solidità e incertezza

Direttore responsabile Walter Filagrana Redazione Vlado Benedetti, Gianpiero Lui, Franco Camin Autorizzazione del Tribunale di Trento n. 424 del 23/1/1984 Stampa Litografica Editrice Saturnia snc - Trento Associato Unione Stampa Periodica Italiana

editoriale perchè ora serve 5 Ecco liberare le imprese

primo piano con le istituzioni 15 Dialogo necessario e proficuo

manovra anticrisi 16 Commercio e turismo, i provvedimenti PAT

mondo unione Iscritto al Registro Nazionale della Stampa al numero di repertorio 5.982 in data 8/10/1997

26 Trentino holidays, 25 anni al servizio del turismo

Impaginazione Curcu & Genovese Associati Srl - Trento Via Ghiaie 15 - 38100 Trento Tel. 0461/362122 - Fax 0461/362170

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credito università in testa 28 Trento nei finanziamenti europei ancora disparità 29 Lavoro, tra donne e uomini

dettaglio / aspan Premia, 35 Carta la social card Unione trentini 36 Iinpanificatori assemblea del pane trentino, 37 Festa occasione di promozione

ricettivo l’Unat scrive 38 Antincendio, al ministro Maroni Calderoli 38 Ilinministro contatto con l’Unat progetti 40 Campeggi, guardando al futuro

somministrazione e intrattenimento per Trento 42 L’Agenda degli esercenti

ingrosso Vitivinicoli trentini 44 Iincontrano Mellarini

mostra vIno

e grappe del trentIno

Dal 15 al 18 maggio torna a Trento la Mostra del vino trentino. Per la 73a edizione molte novità: a partire dall’apertura di palazzo Roccabruna da pagina 23 Il territorio mostra il meglio di sè Strade del vino e dei sapori il piacere di sorprendere Vini e grappe del Trentino all’enoteca provinciale Quando il vino è un mestiere

produttivo Artigiani 46 L’Unione aderisce all’Unione

servizi Pagineblu, la 4a edizione 49 conferma il successo Il coaching, strumento 50 di successo aziendale Trento, gianpaolo Ciola 51 ANACI confermato presidente convegno sull’ attestato 51 Fimaa, di qualificazione energetica (aqe)

locali la bibbia 52 Vallacquolina, del mangiar fuori termalismo in Europa 55 Ilsenza frontiere

terziario donna Donna 56 Terziario incontra Olivi

giovani imprenditori tavola rotonda 57 Giovani, con i candidati sindaco

convenzioni dei crediti, 59 Recupero risultati in crescita tutela legale 60 Sicurezza: una necessità assoluta

enasco per chi 62 L’indennizzo cessa l’attività


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editoriale

Ecco perché ora serve

liberare le imprese

Oggi creiamo i presupposti per il futuro: l’occasione della crisi può essere d’aiuto per togliere alle aziende catene e balzelli inutili

A

ll’inizio di aprile Trento ha ospitato una tappa del roadshow di Confcommercio, ovvero una serie di convegni itinerante per far dialogare le imprese con la pubblica amministrazione: il titolo, infatti, è «Parola alle Pmi». Avere un dialogo sincero e privo di posizioni pregiudiziali è la condizione necessaria per affrontare i grandi cambiamenti che le nostre imprese si attendono per il futuro. Cambiamenti che non sono solo la risposta alla «crisi», alla «congiuntura negativa», o come si vuol chiamare questo momento difficile per l’economia mondiale. Questi cambiamenti sono quelli che le nostre imprese attendono da anni e che la crisi può accelerare. Dalle colonne del nostro periodico abbiamo ricordato molte volte la differenza tra le procedure necessarie all’apertura di una nuova attività in Italia e negli altri Paesi europei. Abbiamo parlato spesso della burocrazia che soffoca le imprese; in Italia molti imprenditori spendono un numero incredibile di ore al mese per seguire adempimenti burocratici nei quali si fatica ad intravedere uno scopo diverso da quello di ostacolare il lavoro degli imprenditori e dei loro collaboratori. «Migliaia, milioni di individui - scriveva Luigi Einaudi, economista nonchè secondo Presidente della Repubblica - lavorano, producono e risparmiano nonostante tutto quello che noi possiamo inventare per molestarli, incepparli, scoraggiarli». Non vogliamo, sia chiaro, un mercato senza regole: abbiamo visto ciò che ha prodotto la mancanza di vigilanza e di regole nell’economia finanziaria americana. Oggi però abbiamo gli strumenti per attuare in maniera efficace la semplificazione burocratica e amministrativa, che sono le «catene» più sentite, e più odiate, dalle imprese. In questo senso vediamo i primi positivi passi del governo

nazionale e di quello provinciale che nelle rispettive manovre finanziarie per il 2009 hanno dimostrato attenzione ai temi dell’efficienza amministrativa e della semplificazione. Ma non è solo un problema burocratico. Liberare le imprese significa anche promuovere un nuovo tipo di cultura del fare impresa. A Cernobbio, durante la decima edizione del noto forum, si è svolta un’assemblea confederale straordinaria per approvare alcune modifiche statutarie tra cui un’integrazione al nome, che oggi è diventato «Confcommercio - Imprese per l’Italia». Un cambiamento di poche parole ma che vuole sottolineare l’impegno di responsabilità e di apertura verso l’intero mondo imprenditoriale. Un passo che la nostra Unione ha già compiuto l’anno scorso includendo nel proprio nome le ‘professioni’ e le ‘piccole medie imprese’. In questa evoluzione abbiamo bisogno di un forte sostegno, del settore pubblico e degli altri attori economici e sociali locali; l’impresa, e il terziario in modo particolare, è il motore dell’economia del nostro Paese e della nostra Provincia. Per questo liberare le molteplici energie che oggi sono incatenate in assurde burocrazie ma anche in atteggiamenti pregiudiziali fuori dal tempo, in sospetti che non hanno ragion d’essere, significa liberare le imprese e imprimere all’Italia e al Trentino una spinta verso il futuro. In questo senso, dicevo, la crisi ci imporrà di essere selettivi, strategici, essenziali. Se questo vorrà dire anche maggiore responsabilità da parte di tutti e più equità, allora potremmo dire di essere riusciti a guardare alle occasioni che la congiuntura negativa ci offre. Sarà indubbiamente difficile, ma l’Unione, con le sue imprese associate, come sempre, non si tirerà indietro.

di Giovanni Bort presidente unione commercio turismo servizi professioni e pmI della provincia di trento

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Parola alle PMI:

il capitale umano

La tappa trentina del roadshow Confcommercio fa il tutto esaurito e porta all’attenzione dell’amministrazione pubblica il tema della formazione, della ricerca e dell’innovazione nelle imprese

S

ala di rappresentanza della Regione stracolma, il 3 aprile scorso, per la tappa trentina del roadshow Confcommercio, dedicato al rapporto tra capitale umano e Pmi. Un rapporto molto stretto, come hanno sottolineato tutti i relatori che hanno partecipato ai lavori: dal presidente di Confcommercio Carlo Sangalli al presidente dell’Unione, e amministratore di Confcommercio, Giovanni Bort, dal presidente della giunta provinciale Lorenzo Dellai, all’onorevole Fioroni, già ministro dell’Istruzione. Nonostante la mancanza del ministro Gelmini, che ha dovuto rinunciare all’ultimo a causa di impegni istituzioL’intervento dell’Assessore provinciale all’istruzione e sport, Marta Dalmaso

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nali, i lavori sono stati proficui e l’obiettivo di mettere in comunicazione il mondo delle istituzioni con quello delle imprese su temi affrontati di rado è pienamente riuscito. Anche se fu pure oggetto di uno dei primi Festival dell’economia, il «capitale umano» è una dimensione del fare impresa che spesso viene vista come minoritaria rispetto ad altri ambiti. Inve-

ce, come hanno ricordato nei loro interventi anche il presidente Sangalli e il presidente Bort, il capitale umano, ovvero la formazione, la ricerca e l’innovazione, sono strumenti indispensabili allo sviluppo del sistema economico nazionale e locale. Parlando di innovazione il più delle volte si sottintende l’innovazione «tecnologica», ignorando però che quest’ulti-

ma è soltanto un tipo di innovazione. Il mondo del terziario, sul quale si basa l’economia italiana, invece, è molto interessato ad una innovazione nei processi, nella cultura del fare impresa, nella gestione aziendale, nelle risorse umane. Per questo i temi sollevati al roadshow di Trento sono destinati ad imporsi sempre di più nel dibattito sullo sviluppo economico.


capitale umano e pmi ROADSHOW 2009

capItale umano e pmI

la ricerca a cura di confcommercio – format fa il punto sulla formazione e sulle risorse umane nelle imprese italiane

Il “costo” del capitale umano

Pur con l’attuale congiuntura economica, il 53,6% delle imprese valuta come accettabile e sostenibile l’impatto del personale sul fatturato della propria impresa, il 36,9% ha difficoltà, mentre il 9,4% ritiene per nulla sostenibile e per nulla accettabile tale costo. Nel complesso quasi un’impresa su due manifesta delle difficoltà nel sostenere il costo del personale, giudicandolo troppo elevato rispetto al proprio fatturato e in particolare a soffrirne di più sono le imprese di dimensioni più piccole (6-9 addetti), del Nord Ovest, dei settori del commercio e del turismo. Le imprese che al contrario riescono a sopportare meglio il costo del personale sono quelle di dimensioni più grandi.

Il “valore” del capitale umano Valore attribuito alle risorse umane Per il 55% delle imprese le risorse umane costituiscono un fattore determinante per la propria organizzazione, che ne determinano il successo o l’insuccesso a seconda del modo con il quale sono gestite. Per il 47,1% delle imprese il personale costituisce la componente fondamentale della capacità competitiva dell’impresa. Per le imprese del turismo e dei servizi che operano nel Nord est, le risorse umane costituiscono un vero e proprio “capitale”, e sono alla base della capacità competitiva dell’impresa stessa. Ordinando per importanza i diversi beni dell’impresa, l’asset al quale le Pmi assegnano il valore maggiore è la “qualità delle risorse umane” ponendo il capitale umano al primo posto tra i beni dei quali dispongono, seguono per importanza: l’organizzazione della produzione, l’organizzazione della vendita, la qualità del management, i beni strumentali, le tecnologie ed infine l’esperienza produttiva e il marchio. L’importanza ed il valore del capitale umano come parte fondamentale del capitale intangibile dell’impresa prevale tra le medie imprese dei servizi e del manifatturiero, ovunque in Italia. Ruoli chiave del personale dell’impresa Per 53,1% delle imprese il management è una risorsa decisiva della propria organizzazione. Il 68,9% delle imprese ritiene che tecnici e quadri siano una risorsa importante dell’organizzazione da gestire con attenzione. La medesima opinione viene riservata dal 55,5% delle imprese per il personale esecutivo, ovvero per figure professionali come gli operai, gli impiegati e gli addetti alla vendita o al magazzino, ecc. In sintesi un’impresa su due ritiene che i propri dirigenti costituiscano una risorsa importante, e un’impresa su tre ritiene che il proprio personale esecutivo (operai, addetti al magazzino, impiegati addetti alla vendita e alla produzione, addetti amministrativi, ecc.), i propri tecnici ed i propri quadri costituiscano una risorsa decisiva per la propria organizzazione.

55% La “qualità” del capitale umano

Il 54,5% delle imprese denuncia l’esistenza di fattori che limitano l’efficienza della propria organizzazione aziendale per quanto concerne il personale esecutivo. Il 41,5% denuncia l’esistenza di fattori che limitano l’efficienza della propria organizzazione per quanto concerne i tecnici ed i quadri dell’impresa. Il 36,2% denuncia l’esistenza di fattori che limitano l’efficienza della propria organizzazione aziendale per quanto concerne il management. I fattori che limitano l’efficienza dell’organizzazione di impresa sono: • la resistenza al cambiamento organizzativo (personale esecutivo, management), • la sottovalutazione dei momenti formativi (personale esecutivo, management), • le competenze apertamente insufficienti (personale esecutivo), • la difficoltà a lavorare in squadra, a lavorare con gli altri (tecnici e quadri), • competenze solide ma obsolete (management). Quattro imprese su dieci ritengono che la principale criticità sia costituita dalla “sottovalutazione dei momenti formativi”, sulla quale bisognerebbe intervenire per rimuovere le inefficienze delle proprie organizzazioni. La “richiesta di formazione”, la necessità di un atteggiamento nuovo e più attento nei confronti dei momenti formativi in azienda è più accentuata in prevalenza presso le microimprese, che rispetto alle medie, hanno maggiori difficoltà nella formazione e valorizzazione delle competenze del proprio personale. Prevale nelle Pmi del Sud Italia, nel settore dei servizi e del turismo.

Il “valore” della formazione La valutazione del capitale umano Il 55,3% delle imprese valuta la qualità delle risorse umane neo-assunte (conoscenze e competenze), tramite l’immissione nella linea commerciale e produttiva con il controllo di personale esperto. Il 25,6% delle imprese effettua test e prove pratiche. Il 16,5% valuta il personale appena assunto tramite incontri con professionisti esperti di risorse umane.

Il 55% delle Pmi ritiene che il fattore “chiave” della propria competitività siano le risorse umane, anche se un’impresa su due manifesta delle difficoltà nel sostenere il costo del personale, giudicato troppo elevato rispetto al fatturato dell’impresa.

54,5%

Il 54,5% delle imprese denuncia l’esistenza di fattori che limitano l’efficienza della propria organizzazione aziendale in merito alle risorse umane. Per quattro imprese su dieci la principale criticità è costituita dalla “sottovalutazione dei momenti formativi”, che genera inefficienza e difficoltà soprattutto alle imprese di piccole dimensioni.

53,9%

Positivo il giudizio delle imprese sulla formazione del personale con mansioni esecutive (per il 53,9% delle Pmi), dei tecnici o quadri (per il 60,7%) e per i dirigenti ( 86,1%).

65,8%

Il 65,8% delle Pmi qualifica le proprie risorse umane attraverso un percorso formativo svolto nel corso dell’attività lavorativa.

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capitale umano e pmi

60%

Il 60% delle imprese si dichiara pienamente soddisfatta della propria attività di formazione, il 33,5% desidererebbe migliorarla, mentre il 6,5% è insoddisfatta.

25%

Un’impresa su quattro dispone di personale proveniente da altri paesi dell’Unione europea o da paesi extra-europei e per tre imprese su dieci la formazione del personale non italiano è accettabile.

40%

Per oltre il 40% delle imprese a risolvere i problemi di formazione e valorizzazione del capitale umano dovrebbe essere un “soggetto misto” tra pubblico e privato attraverso magari le agenzie formative delle associazioni di categoria degli imprenditori o le agenzie delle Camere di Commercio. Questi in sintesi i risultati principali che emergono dall’indagine su Capitale Umano e Pmi realizzata da Confcommercio in collaborazione con Format – Ricerche di Mercato.

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La formazione del personale “neo assunto” Il 53,9% delle imprese giudica positiva la formazione del personale esecutivo e soltanto il 16,4% lo giudica insufficiente. Il 60,7% giudica buona o ottima la formazione di tecnici e quadri e ben il 31,9% lo giudica insufficiente, mentre l’86,1% giudica buona o ottima la formazione dei dirigenti e solo il 2,2 % insufficiente. Le principali criticità riguardano, quindi, il personale neo assunto che ricopre ruoli tecnici (e quadri) che costituiscono, o che dovrebbero costituire, il tessuto connettivo delle organizzazioni delle imprese. Per tre imprese su dieci queste figure professionali hanno una formazione di base insufficiente o del tutto carente, prima di entrare in azienda. Se da una parte quindi le imprese giudicano in modo soddisfacente la formazione manageriale e la formazione del personale esecutivo, dall’altra denunciano l’insufficienza dell’apparato formativo (scuola, università, ecc.) per il personale tecnico, ovvero il personale destinato a svolgere mansioni intermedie nell’ambito delle organizzazioni aziendali. Le carenze della formazione professionale, l’insufficienza della preparazione tecnica delle risorse umane viene messa in evidenza soprattutto dalle microimprese, dalle imprese del Meridione, e dei servizi. La qualificazione delle risorse umane Il 65,8% delle Pmi qualifica le proprie risorse umane attraverso un percorso formativo svolto “lavorando”, ovvero nel corso dell’attività lavorativa. Dopo pochi mesi si valuta se una persona è adatta o meno al ruolo o alla mansione che dovrebbe svolgere. La “formazione sul campo” delle risorse umane appena assunte per identificarne le reali potenzialità o meno viene operata in prevalenza dalle microimprese del settore dei servizi e del turismo. Le medie imprese, o comunque le imprese di dimensioni più grandi tendono a qualificare le risorse umane utilizzando politiche più strutturate come i centri di formazione privati, esterni all’azienda, o predisponendo una vera e propria “politica per la formazione” interna basata su percorsi formativi specifici per le diverse figure professionali previste dall’organigramma aziendale. La formazione effettuata dalle imprese Il 60% delle imprese è pienamente soddisfatta della propria attività di formazione. Il 33,5% pur dichiarandosi mediamente soddisfatta desidererebbe migliorare le proprie politiche per la formazione, mentre il 6,5% si dichiara apertamente insoddisfatta di come svolge e investe in formazione. Le imprese meno soddisfatte sono quelle del Meridione del commercio e del turismo. Il 44,4% delle Pmi desidererebbe aggiornare i propri percorsi formativi interni e il 14,8% vorrebbe

specializzare alcune delle proprie risorse umane a svolgere il ruolo di formatore. Soltanto il 14,9% delle imprese ha sentito parlare di “formazione continua”, un termine molto tecnico, da specialisti del “mercato del lavoro” il significato profondo del quale è certamente conosciuto da un numero ben più elevato di imprese. Il 26,4% ha intrapreso negli ultimi tre anni iniziative per valorizzare il capitale umano, in prevalenza imprese del turismo di medie dimensioni. La maggior parte delle imprese che hanno valorizzato il capitale umano fornisce una valutazione sostanzialmente positiva di tali iniziative. Quattro imprese su dieci dichiara che ripeterebbe tali iniziative. E’ interessante notare tuttavia come quasi cinque imprese su dieci, pur esprimendo un giudizio positivo sulle iniziative per la valorizzazione del capitale umano effettuate, ne metta nel contempo in evidenza il costo estremamente elevato e l’impatto piuttosto oneroso sul piano organizzativo.

Il personale proveniente dagli “altri paesi”

Il 25,7% delle imprese dispone di personale proveniente da altri paesi dell’Unione europea o da paesi extra-europei. Più nel dettaglio il 24,2% dispone di personale proveniente dall’Unione europea a 15, ed il 17,3% di personale proveniente dai paesi dell’Unione europea a 27. Il 18,1% delle imprese dispone di personale proveniente da paesi extra-europei. Il giudizio delle imprese sulla formazione della manodopera straniera, a parte gli aspetti linguistici, è sostanzialmente sufficiente o quanto meno non negativo: il 27,8% giudica la formazione del personale non italiano accettabile, e non molto diversa da quella del personale italiano; per il 17,3% delle pmi i lavoratori provenienti da altri paesi hanno conoscenze di base limitate, ma rispetto ai lavoratori italiani sono più disponibili ad imparare e più flessibili nell’interpretare i ruoli loro assegnati nell’ambito dell’organizzazione.

Il ruolo della Pubblica amministrazione nella valorizzazione del capitale umano

Per il 22,4% delle imprese il soggetto deputato a risolvere i problemi di formazione e valorizzazione del capitale umano dovrebbe essere un “soggetto misto” partecipato dal pubblico e diretto dal mondo dell’impresa privata; per il 20,5% delle Pmi dovrebbero essere le agenzie formative delle associazioni di categoria degli imprenditori. Per il 19% del campione dovrebbe essere un’agenzia pubblica collegata con il mondo universitario e per il 15% dovrebbe essere costituito dalle Camere di commercio.


capitale umano e pmi

Pmi: Sangalli, la politica

coltivi questa risorsa

Per superare la crisi serve «più fiducia alle imprese, contrastando la stretta creditizia e rafforzando gli strumenti di garanzia»

I

l presidente di Confcommercio, Carlo Sangalli, nel suo intervento al roadshow di Trento, ha lanciato un monito al mondo della politica: «L’Italia - ha detto - è patria per eccellenza delle piccole e medie imprese che costituiscono il 95% della struttura produttiva: la politica coltivi questa risorsa per consentire al Paese di tornare a crescere rapidamente». Il Presidente Sangalli ha ricordato al pubblico in sala che tali realtà produttive contribuiscono all’occupazione per oltre l’80% e ha aggiunto: «Le politiche utili alle Pmi non sono le politiche da ‘riserva indiana’, al contrario le

Carlo Sangalli

Pmi chiedono di potere competere ad armi pari e di crescere». Per quanto riguarda l’assetto economico internazionale, per il numero uno di Confcommercio «il Paese per

fortuna non ha coltivato il modello della crescita a debito, cioè il modello che è saltato sotto i colpi della ‘tempesta perfetta’ che si è abbattuta su mercati finanziari con regole

davvero troppo deboli». Sangalli, infine, ha dato la sua ricetta per uscire dalla crisi che ha investito i mercati internazionali: «Più fiducia alle imprese: contrastando il rischio della stretta creditizia e rafforzando gli strumenti di garanzia, dal fondo centrale di garanzia ai consorzi fidi; accelerando i tempi di pagamento delle pubbliche amministrazioni; mobilitando la spesa per infrastrutture locali immediatamente cantierabili; assicurando un’equa rivisitazione dei parametri degli studi di settore alla luce della crisi e dei suoi sviluppi».

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economia, mercato del lavoro e imprese in Trentino - Alto Adige

Trentino-Alto Adige, solidità e incertezza

L’analisi dell’Ufficio Studi di Confcommercio sull’andamento dell’economia regionale. La straordinaria crescita degli anni Novanta ha iniziato a rallentare dal 2000 e le conseguenze derivate dal quadro economico internazionale destano preoccupazioni. Ma la Regione si conferma ai primi posti, in Italia, per valore aggiunto pro capite e per la spesa della famiglie. LE DINAMICHE ECONOMICHE DEL TRENTINO ALTO ADIGE L’economia del Trentino Alto Adige si è contraddistinta in questi ultimi anni per la sua maggiore dinamicità sia rispetto alla ripartizione del Nord-est sia rispetto alla media del Paese, pur registrando tra le province di Balzano e Trento un andamento differenziato. In Italia tra il 1996 e il 2000 la crescita media annua del valore aggiunto è risultata di poco inferiore al 2% per poi più che dimezzarsi nel successivo periodo 2001-2007, scendendo all’1,1%. Rispetto a questa evoluzione l’economia del Trentino Alto Adige ha registrato un incremento medio annuo del 2,6% nel periodo 1996-2000 per poi proseguire negli anni successivi con una velocità di crescita più ridotta. La crescita media annua del valore aggiunto tra il 2001 e il 2007 è stata, infatti, dello 0,9%, un risultato di poco inferiore della crescita media annua a livello nazionale. Negli ultimi anni, in particolare, vi è stato un rallenta-

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mento dell’attività di settori importanti per l’economia locale come il turismo, l’industria del legno, la produzione agricola, l’artigianato, i servizi alle imprese, che in passato avevano registrato una buona performance. I risultati non proprio brillanti conseguiti nel 2008 e le prospettive di crescita per gli anni successivi sollevano non poche preoccupazioni per l’economia locale a causa delle ricadute negative derivanti dal peggioramento del quadro economico internaziona-

TAB. 1 - VALORE AGGIUNTO AI PREZZI BASE IN TERMINI REALI variazione % media annua Bolzano

1996-00

2001-07

2008-10

3,1

1,1

-0,9

Trento

2,1

0,7

-0,5

TRENTINO ALTO ADIGE

2,6

0,9

-0,7

Nord Est

2,2

1,0

-0,7

ITALIA

1,9

1,1

-0,8

Fonte: Rapporto sulle Economie Territoriali 2009 - Ufficio Sudi Confcommercio

TAB. 2 - CONSUMI DELLE FAMIGLIE IN TERMINI REALI variazione % media annua

1996-00

2001-07

2008-10

Bolzano

0,3

0,6

-0,1

Trento

4,0

0,8

-0,1

TRENTINO ALTO ADIGE

2,1

0,7

-0,1

Nord Est

2,8

0,8

-0,2

ITALIA

2,5

0,7

-0,4

Fonte:Rapporto sulle Economie Territoriali 2009 - Ufficio Sudi Confcommercio


economia, mercato del lavoro e imprese in Trentino - Alto Adige

TAB. 3 - VALORE AGGIUNTO PER ABITANTE valori a prezzi correnti (in euro) Bolzano

1995

2000

2007

19.221

24.630

30.105

Trento

18.898

22.917

27.090

TRENTINO ALTO ADIGE

19.058

23.762

28.568

Nord Est

18.731

23.025

27.615

ITALIA

15.061

18.711

23.080

1995

2000

2007

127,6

131,6

130,4

divari territoriali - valore aggiunto per abitante (Italia=100) Bolzano Trento

125,5

122,5

117,4

TRENTINO ALTO ADIGE

126,5

127,0

123,8

Nord Est

124,4

123,1

119,6

ITALIA

100,0

100,0

100,0

Fonte:Rapporto sulle Economie Territoriali 2009 - Ufficio Sudi Confcommercio

TAB. 4 - CONSUMI DELLE FAMIGLIE PER ABITANTE valori a prezzi correnti (in euro)

1995

2000

2007

Bolzano

14.647

16.636

19.978

Trento

12.773

16.645

19.127

TRENTINO ALTO ADIGE

13.700

16.640

19.591

Nord Est

11.584

14.925

17.733

ITALIA

9.937

12.771

15.430

divari territoriali - consumi delle famiglie per abitante (Italia=100)

1995

2000

2007

Bolzano

147,4

130,3

129,5

Trento

128,5

130,3

124,0

TRENTINO ALTO ADIGE

137,9

130,3

127,0

Nord Est

116,6

116,9

114,9

ITALIA

100,0

100,0

100,0

Fonte:Rapporto sulle Economie Territoriali 2009 - Ufficio Sudi Confcommercio

le e nazionale. In tal senso nel periodo 2008 – 2010 si stima una contrazione media annua dello 0,7% del valore aggiunto in linea con il dato previsto per l’Italia (Tab.1). Anche la spesa per consumi delle famiglie del Trentino Alto Adige ha evidenziato nel corso degli ultimi anni una crescita significativa che è stata più accentuata nel periodo 1996-2000 (+2,1%), mentre

nel periodo 2001-2007 si è registrato un rallentamento dei consumi (+0,7%) in linea con il dato nazionale; nel periodo 2008 – 2010 la spesa per consumi delle famiglie è stimata in frenata con un risultato che sarà meno pesante rispetto al dato nazionale (Tab. 2). Il valore aggiunto per abitante ha registrato una costante crescita tra il 1995 ed il 2007 raggiungendo valori al di so-

pra della media italiana e del dato della ripartizione del Nord-est (Tab.3). In linea con questa situazione anche la spesa delle famiglie per abitante risulta superiore al dato medio nazionale e a al valore del Nord-est (Tab. 4).

IL MERCATO DEL LAVORO E L’OCCUPAZIONE Le caratteristiche del mercato del lavoro nelle province di Bolzano e Trento evidenzia-

no un contesto di base molto dinamico. Nel 2008 la propensione al lavoro della popolazione attiva, misurata dal tasso di attività(1) è molto elevata e si avvicina al 71% a livello regionale, valore di molto superiore al dato nazionale (63%). Le dinamiche registrate dalle diverse componenti delle forze di lavoro hanno, inoltre, contribuito a mantenere ad un livello tra i più bassi del Paese il tasso di disoccupazione regionale(2), che nel 2008 è stato pari al 2,8% (6,7% il tasso di disoccupazione nazionale) (Tab.5). La crescita economica realizzata dalla regione nel corso degli ultimi anni ha avuto riflessi positivi sull’occupazione che ha registrato tra il 2000 ed il 2008 un aumento degli occupati totali passati da 424 mila a 463 mila unità (+39 mila unità pari ad una crescita del 9,2%). Dal punto di vista della composizione settoriale, l’occupazione della regione è concentrata nei servizi, compresi quelli della Pubblica Amministrazione, che rappresentano oltre il 68,7% degli occupati e nell’industria (25,5% del totale). Si tratta di una struttura che si discosta dal dato nazionale e della ripartizione per la presenza nel Trentino Alto Adige di una quota maggiore di occupati nei servizi e nell’agricoltura (Tab. 6).

IL SISTEMA DELLE IMPRESE La base produttiva nel Trentino Alto Adige ha i suoi punti di forza nella rete diffusa di piccole e medie imprese presenti in tutti i settori economici. Nella regione attualmente riUnione

MARZO APRILE 2009

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economia, mercato del lavoro e imprese in Trentino - Alto Adige

sultano registrate 110.117 imprese di cui poco meno della metà opera nei servizi di mercato; all’interno di questo macro settore la quota più rilevante è rappresentata dalle 18.656 imprese del commercio (il 16,9% del totale). Rilevante il numero di imprese che opera nel settore agricolo che conta 30.727 imprese registrate che rappresentano il 27,9% del totale (Tab. 7). L’evoluzione tra il 2000 e il 2008 del sistema imprenditoriale locale ha registrato un aumento del numero totale delle imprese (+4,9% rispetto allo stock del 2000) anche se a livello settoriale si sono riscontrati andamenti differenziati. Vi è stato un ridimensionamento della quota delle imprese agricole (dal 30,5 al 27,9%) mentre si è rafforzata la presenza sia delle imprese dei servizi, la cui quota di rappresentanza è passata dal 43% al 45,8%, sia delle imprese industriali (dal 21,1% al 22,6%). Riguardo le forme giuridiche adottate, si registra una prevalenza delle ditte individuali che è molto alta nelle imprese agricole (il 96,4% delle imprese del settore), ma ha valori significativi anche nell’industria (57,4%) e nel commercio (56,8%) e in ciò si discosta dalla situazione a livello nazionale dove, in particolare, l’incidenza delle ditte individuali nell’agricoltura e nell’industria è minore. E’ rilevante anche la diffusione all’interno dei settori di forme giuridiche più complesse nell’organizzazione dell’attività aziendale come le società di persone che risultano più numerose delle società di

12

Unione

MARZO APRILE 2009

Tab. 5 - L’OFFERTA DI LAVORO - Anno 2008 Tasso attività (15-64 anni) 72,2 69,0 70,6 70,4 63,0

Bolzano Trento TRENTINO ALTO ADIGE Nord Est ITALIA

Tasso occupazione (15-64 anni) 70,5 66,7 68,6 67,9 58,8

Tasso disoccupazione 2,4 3,3 2,8 3,4 6,7

Fonte: Elaborazioni Ufficio Studi Confcommercio su dati Istat

TAB. 6 - GLI OCCUPATI PER MACRO SETTORI (VALORI IN MIGLIAIA)

Agricoltura Industria Servizi TOTALE ECONOMIA Composizione % Agricoltura Industria Servizi TOTALE ECONOMIA

Trentino - Alto Adige 2000 2008 36 26 106 118 282 318 424 463 8,5 24,9 66,6 100,0

5,6 25,5 68,7 100,0

Nord-est 2000 2008 251 180 1.723 1.826 2.662 3.117 4.636 5.123

2000 1.014 6.575 13.621 21.210

2008 895 6.955 15.555 23.405

5,4 37,2 57,4 100,0

4,8 31,0 64,2 100,0

3,8 29,7 66,5 100,0

3,5 35,6 60,8 100,0

Italia

Fonte: Elaborazione Ufficio Studi Confcommercio su dati Istat

Tab. 7 – LE IMPRESE REGISTRATE Trentino A.A.

Nord-est

Italia

2000

2008

2000

2008

2000

2008

Agricoltura

32.020

30.727

263.297

210.359

1.070.786

913.315

Industria

22.148

24.841

310.586

351.417

1.426.082

1.617.258

Servizi

45.147

50.454

556.521

609.800

2.852.304

3.214.134

18.972

18.656

268.135

264.460

1.524.792

1.579.871

- Commercio Non class.

5.694

4.095

35.484

39.891

349.390

359.360

105.009

110.117

1.165.888

1.211.467

5.698.562

6.104.067

Agricoltura

30,5

27,9

22,6

17,4

18,8

15,0

Industria

21,1

22,6

26,6

29,0

25,0

26,5

Servizi

43,0

45,8

47,7

50,3

50,1

52,7

18,1

16,9

23,0

21,8

26,8

25,9

5,4

3,7

3,0

3,3

6,1

5,9

100,0

100,0

100,0

100,0

100,0

100,0

TOTALE ECONOMIA Composizione %

- Commercio Non class. TOTALE ECONOMIA

Fonte: Elaborazione Ufficio Studi Confcommercio su dati Movimprese

capitali. Da questo punto di vista tra le imprese dei servizi di mercato, le società di persone rappresentano il 32,9% del totale del settore mentre le società di capitali il 16,6%, valori che si discostano dalla media italiana; nel settore dell’ industria le società di persone so-

no il 24,3 %, mentre le società di capitali il 16,3% (Tab.8). Gli andamenti recenti relativi alla dinamica imprenditoriale evidenziano una situazione di crisi in linea con quanto si registra nel sistema produttivo del paese. Nel 2008 la vitalità del sistema imprenditoriale locale si è ridotta come si

desume dall’andamento della nati/mortalità delle imprese. Una perdita di imprese si è registrata sia nel settore agricolo dove prosegue la ristrutturazione del sistema imprenditoriale che dura da anni e che è dovuto alla maggiore concentrazione della produzione, sia nell’industria che paga il


Tab. 8 – LE IMPRESE PER FORMA GIURIDICA (quote % - anno 2008) Trentino A.A. Agricoltura Industria Servizi - Commercio Non class. TOTALE ECONOMIA

Soc. cap. 0,3 16,3 16,6 13,6 40,2 12,9

Soc.pers. 2,2 24,3 32,9 28,4 51,1 23,1

Dit. ind. 96,4 57,4 47,1 56,8 1,4 61,5

Altre f. 1,0 1,9 3,4 1,2 7,3 2,5

Italia Agricoltura Industria Servizi - Commercio Non class. TOTALE ECONOMIA

Soc. cap. 1,3 23,2 21,8 15,6 49,5 20,7

Soc.pers. 6,3 18,8 22,2 18,8 34,6 19,7

Dit. ind. 90,5 55,2 52,9 64,9 3,6 56,2

Altre f. 1,9 2,8 3,0 0,7 12,3 3,4

Fonte: Elaborazioni Ufficio Studi Confcommercio su dati Movimprese

TAB. 9 – NATI-MORTALITA’ DELLE IMPRESE. ANNO 2008 Trentino A.A. Agricoltura Industria Servizi - Commercio Non class. TOTALE ECONOMIA

Iscritte 939 1.200 2.230 909 1.555 5.924

Cessate 1.286 1.388 3.201 1.293 345 6.220

Saldo -347 -188 -971 -384 1.210 -296

Italia Agricoltura Industria Servizi - Commercio Non class. TOTALE ECONOMIA

Iscritte 30.789 94.082 160.008 82.350 125.787 410.666

Cessate 54.856 116.773 230.393 121.210 30.064 432.086

Saldo -24.067 -22.691 -70.385 -38.860 95.723 -21.420

economia, mercato del lavoro e imprese in Trentino - Alto Adige

deciso rallentamento dell’attività economica, soprattutto quella legata alla domanda estera. Preso nel suo insieme il settore dei servizi di mercato ha registrato un bilancio negativo (-971 imprese è il saldo del 2008) condizionato soprattutto dall’andamento del settore commercio. Nel 2008 vi è stata una prevalenza di cancellazioni di imprese rispetto alle iscrizioni sia per quanto riguarda l’ingrosso che la rete del dettaglio che ha determinato un saldo negativo di 384 imprese. NOTE (1) Il tasso di attività è il rapporto tra le persone appartenenti alle forze di lavoro e la popolazione di 15 anni e più. (2) Il tasso di disoccupazione è dato dal rapporto tra le persone in cerca di occupazione e le forze di lavoro, mentre il tasso di occupazione è il rapporto tra gli occupati e la popolazione di 15 anni e più

Fonte: Elaborazione Ufficio Studi Confcommercio su dati Movimprese

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primo piano

Dialogo con le istituzioni

necessario e proficuo

La Consulta dei Presidenti ha incontrato l’onorevole Laura Froner, vicepresidente della commissione Attività produttive della Camera

A

nche partendo dal livello locale possono irradiarsi positiviamente novità o stimoli che diventano poi di utilità nazionale. In quest’ottica, a fine marzo l’onorevole Laura Froner, vicepresidente della decima commissione (Attività produttive commercio e turismo) della Camera, ha incontrato la Consulta dei Presidenti dell’Unione: tema dell’incontro, ascoltare e farsi interprete in sede nazionale anche delle istanze, delle esigenze e dei suggerimenti dell’imprenditoria trentina. «Di solito questo tipo di incontri - ha detto l’on. Froner - vengono svolti a livello nazionale; ma sono ben disponibile a farmi interprete delle necessità della provincia che rappresento». Alla relazione sull’attività della Camera sono seguiti gli interventi dei Presidenti delle Associazioni dell’Unione, che hanno esposto e rimarcato la situazione del proprio comparto; una situazio-

L’onorevole Laura Froner è vicepresidente della X commissione della Camera (attività produttive, commercio e turismo)

ne non particolarmente facile poichè la congiuntura economica negativa si fa sentire, trasversalmente, in tutta l’economia trentina. I temi toccanti durante l’incontro sono stati molti; dall’energia al costo del lavoro, dall’evasione fiscale al costo della burocrazia. «C’è preoccupazione - ha detto il presidente Giovanni Bort per il debito pubblico: non crea premessa positive per lo

IL TEMPO È PREZIOSO. Rilevazione presenze e controllo accessi

sviluppo e, così come il costo del lavoro molto elevato, ci penalizza nei confronti di altre aree italiane ed europee». Ad una settimana dal convegno organizzato a Trento da Confcommercio su capitale umano e piccole medie imprese, era inevitabile che nel dibattito non entrasse anche il problema della formazione, visto troppo spesso come costrizione e non come opportunità di inserimento specia-

lizzato nel mondo del lavoro. Il cambiamento culturale verificatosi negli ultimi anni ha profondamente modificato le abitudini di consumo, nei modi e nei prodotti, incidendo profondamente anche sulla struttura economica: «La globalizzazione - ha detto Bort - ha avuto conseguenze paragonabili alla rivoluzione francese. Occorre prenderne atto, capire, e affrontare il cambiamento adeguatamente».

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glI InterventI antIcrIsI

Commercio e turismo,

i provvedimenti PAT

La Provincia Autonoma di Trento ha messo in campo alcuni provvedimenti «anti-crisi», inseriti anche nella revisione della LP 6/99 La Provincia Autonoma di Trento ha approvato nei primi mesi del 2009 una serie di provvedimenti «anticrisi» destinati ai settori del commercio e del turismo. In queste pagine presentiamo l’illustrazione di tali provvedimenti redatta direttamente dal Servizio commercio e turismo provinciale.

V

a premesso che il pacchetto “anticrisi” a favore del Commercio trentino si compone di tre “macro interventi”: 1. normativi (contenuti nella recente legge finanziaria 2009 ed in quella di accompagnamento), concernenti in particolare misure per la promozione e la valorizzazione dei centri storici, per la realizzazione di mercati contadini e per la liberalizzazione delle vendite promozionali/saldi 2. di regolazione dell’attività degli operatori (in buona misura attuative delle nuove disposizioni di cui sopra ed in esecuzione di un Protocollo siglato nel 2008 tra Provincia, Consorzio dei Comuni trentini, Associazioni di categoria, Comuni di Trento e Rovereto, anch’esso finalizzato a valorizzare i luoghi centrali del Commercio) 3. di incentivazione economica, in relazione ai quali si prevedono le seguenti misure (talune per il solo 2009) e disposizioni:

16

Unione

MARZO APRILE 2009

La Provincia di Trento ha presentato alcuni provvedimenti anticrisi per commercio e turismo

• per le domande presentate nel corso dell’anno 2009 che rientrano nella priorità “altri casi”, l’applicazione della misura agevolativa del 15%; • l’inserimento della nuova priorità “investimenti in opere immobiliari non prevalenti” per il commercio al dettaglio e pubblici esercizi e della nuova priorità “investimenti in opere immobiliari” per il commercio all’ingrosso; • l’inserimento della nuova

maggiorazione a favore delle botteghe storiche di 7,5 punti percentuali; • per il commercio all’ingrosso, l’attribuzione della priorità “qualità e promozione delle piccole imprese” anche in presenza dell’ottenimento delle certificazioni EMAS (sistema di gestione ambientale), SA8000 (sistema di gestione sulla responsabilità sociale), OHSAS18001 (sistema di gestione sulla sicurezza sui luoghi di lavoro) nonché per l’accreditamento del modello organizzativo azienda-

le attuato ai sensi del d.lgs. n. 231/2001; • l’elevazione della spesa massima ammissibile ad agevolazione per i settori del commercio diversi dall’ingrosso da euro 1.000.000 a euro 1.500.000; • la soppressione della normativa relativa ai sussidi finalizzati a sostenere gli esercizi commerciali che operano in situazioni di particolare svantaggio reddituale, che sono state disciplinate con altri strumenti di legge e regolamentari; • la possibilità di erogare in via anticipata le prime due rate del contributo; • la documentazione necessaria al fine della predetta erogazione anticipata; • la soppressione delle incentivazioni per il sostegno degli investimenti e delle iniziative effettuate dai consorzi di promozione dei centri storici che sono state disciplinate con altri strumenti di legge e regolamentari.


glI InterventI antIcrIsI

modIfIche ed IntegrazIonI aI crIterI e modalItà per l’applIcazIone della legge provIncIale 13 dIcembre 1999, n. 6 - settore commercIo.

art. 3

MISURA DELLE AGEVOLAZIONI

1. Le misure delle agevolazioni sono individuate nelle seguenti tabelle: la soglia «de minimis» è indicata con «d.m.».

CommerCio al DeTTaGlio e pUbbliCi eserCiZi Priorità

Micro Imprese

Piccole Imprese

Medie Imprese

Grandi Imprese

75%

75%

75%

75%

30%

15% o d.m. (max 30%)

7,5% o d.m. (max 30%)

d.m. (max 30%)

Nuove iniziative

25%

15% o d.m. (max 20%)

7,5% o d.m. (max 15%)

d.m. (max 15%)

Passaggio generazionale

25%

15% o d.m. (max 20%)

7,5% o d.m. (max 15%)

d.m. (max 15%)

Investimenti prevalentemente immobiliari

25%

15% o d.m. (max 20%)

7,5% o d.m. (max 15%)

d.m. (max 15%)

15% o d.m. (max 20%) 7,5% o d.m. (max 15%)

d.m. (max 15%)

INVESTIMENTI IN ALTRI COMUNI Investimenti ambientali per il metano fino a un massimo di spesa ammissibile pari ad Euro 400.000 Installazione di sistemi di video-sorveglianza antirapina

Investimenti in opere immobiliari non prevalenti Sostituzione veicoli Euro 0 o Euro 1 con Euro 4 o superiori Acquisto veicoli attrezzati per commercio su aree pubbliche Altri casi

20% 20%

15% o d.m. (max 20%)

7,5% o d.m. (max 20%)

d.m. (max 20%)

15%

15% o d.m. (max 15%)

7,5% o d.m. (max 15%)

d.m. (max 15%)

7,5% *

7,5% *

7,5% *

d.m. (max 7,5%*)

INVESTIMENTI NEI COMUNI OBIETTIVO 2 PREVISTI DALLA PREVIGENTE NORMATIVA O NEI NUOVI COMUNI INDIVIDUATI CON APPOSITA DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA PROVINCIALE Investimenti ambientali per il metano fino a un massimo di spesa ammissibile pari ad Euro 400.000 Installazione di sistemi di video-sorveglianza antirapina

75%

75%

75%

75%

30%

15% o d.m. (max 30%)

7,5% o d.m. (max 30%)

d.m. (max 30%)

Nuove iniziative

30%

15% o d.m. (max 25%)

7,5% o d.m. (max 20%)

d.m. (max 20%)

Passaggio generazionale

30%

15% o d.m. (max 25%)

7,5% o d.m. (max 20%)

d.m (max 20%)

Investimenti prevalentemente immobiliari

25%

15% o d.m. (max 22,5%) 7,5% o d.m. (max 20%)

d.m. (max 20%)

Investimenti in opere immobiliari non prevalenti Sostituzione veicoli Euro 0 o Euro 1 con Euro 4 o superiori Acquisto veicoli attrezzati per commercio su aree pubbliche Altri casi

22,5%

15% o d.m. (max 20%)

7,5% o d.m. (max 17,5%)

d.m. (max 15%)

20%

15% o d.m (max 20%)

7,5% o d.m. (max 20%)

d.m. (max 20%)

15%

15% o d.m. (max 15%)

7,5% o d.m. (max 15%)

d.m. (max 15%)

7,5% *

7,5% *

7,5% *

d.m. (max 7,5%*)

* solo per le domande presentate nel corso dell’anno 2009 alla priorità “altri casi” si applica la misura agevolativa del 15%. Per le medie e grandi imprese tale misura può essere ottenuta esclusivamente optando per il regime de minimis. Le eventuali maggiorazioni di seguito indicate si cumulano comunque alla percentuale del 7,5%.

Unione

MARZO APRILE 2009

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glI InterventI antIcrIsI

MAGGIORAZIONI - commercio al dettaglio e pubblici esercizi Le seguenti maggiorazioni sono cumulabili alle percentuali indicate nella colonna microimprese e alle percentuali fra parentesi relative al de minimis fino al raggiungimento della percentuale massima del 30 per cento e, limitatamente alle piccole imprese per la priorità «altri casi», alla percentuale non a de minimis fino al raggiungimento della percentuale massima del 15 per cento.

Priorità “Investimenti ambientali”

Rientra nella priorità «investimenti ambientali» l’apertura di impianti di distribuzione di metano situati sulle principali direttrici di traffico o in prossimità delle stesse, compresi i costi di allacciamento, limitatamente ad un intervento per comprensorio. La misura di contributo prevista per gli investimenti ambientali si applica esclusivamente alla relativa parte di investimento e non può essere concessa alle società petrolifere che gestiscono direttamente gli impianti. In ogni caso una stessa impresa non può ricevere più di un contributo. Rientra nella priorità anche l’apertura promossa e coordinata dalla Provincia di un nuovo impianto sperimentale di distribuzione carburanti multi-energy limitatamente agli investimenti concernenti il metano e le fonti di energia innovative a basso impatto ambientale; anche in tali ipotesi il contributo non può essere concesso alle società petrolifere che gestiscono direttamente gli impianti e una stessa impresa non può ricevere più di un contributo. Gli investimenti rientranti in questa priorità non possono essere agevolati al di fuori della stessa.

Priorità “Nuove iniziative”

Rientra nella priorità “nuova iniziativa” l’avvio nella provincia di Trento, da non oltre un anno solare precedente la data di presentazione della domanda di agevolazione, di una nuova unità operativa anche da parte di imprenditori già presenti sul territorio provinciale. Tale priorità, per la stessa impresa, è applicabile una sola volta per ciascuna nuova unità operativa e si applica esclusivamente agli investimenti effettuati nella stessa. Tale priorità non è applicabile: a) nel caso di subingresso in attività esistente; b) nel caso di riattivazione negli stessi locali di un’attività cessata da meno di un anno; si considera riattivazione quando trattasi di un’attività avente la stessa divisione (2 cifre iniziali) del codice Ateco 2002 della precedente; c) nel caso di attivazione del solo magazzino, anche staccato rispetto alla sede dell’attività; d) nel caso di trasferimento dell’unità operativa.

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Unione

MARZO APRILE 2009

Acquisto di veicoli da parte di agenti o rappresentanti di commercio, promotori finanziari nonché agenti di assicurazione che esercitano tali attività in via esclusiva

+ 2,5%

Investimenti riguardanti negozi di generi alimentari di prima necessità, nei centri storici o negli insediamenti storici sparsi, così come definiti dall’articolo 18 della L.P. n. 22/91

+ 5%

Botteghe storiche di cui all’articolo 28 bis del Decreto del Presidente della Giunta provinciale 18 dicembre 2000, n. 32-50/Leg

+ 7,5%

Investimenti realizzati da imprese in possesso dei marchi di prodotto previsti dalla L.P. 9/2000. Con riferimento alla procedura valutativa il possesso dei marchi di prodotto deve sussistere al momento della domanda di agevolazione. In relazione alla procedura automatica il possesso di tale requisito è verificato alla data delle singole fatture di spesa.

+ 5%

Acquisizione immobile in locazione nei centri storici o negli insediamenti storici sparsi, così come definiti dall’articolo 18 della L.P. 22/91 (s’intende l’acquisizione dell’immobile nel quale l’impresa istante è in affitto, e, alla data della domanda di contributo, vi esercita l’attività da almeno tre anni, con tetti di spesa ammissibile a contributo al mq. da fissare con apposita deliberazione della Giunta provinciale nonché con l’obbligo di gestione diretta dell’azienda per almeno cinque anni dall’acquisto, pena la rideterminazione del contributo, conseguente alla perdita di questa maggiorazione).

+ 5%

Investimenti realizzati per l’ottenimento del marchio di prodotto “esercizio amico dei bambini” limitatamente agli investimenti stessi.

+ 5%

Nel caso di aggregazioni aziendali intese come fusioni tra imprese attive al 1° gennaio 2004 e avvenute non prima dell’anno solare precedente alla data di presentazione della domanda (tale maggiorazione non si applica per la sostituzione di veicoli).

+ 5%

Nel caso di opere edilizie con prestazioni di sostenibilità ambientale valutate secondo le seguenti denominazioni del livello ai sensi della deliberazione della Giunta provinciale n. 825 del 20/04/07 Silver

+ 3%

Gold

+ 4%

Platinum

+ 5%

Priorità “Passaggio generazionale”

Rientra nella priorità “passaggio generazionale” il subentro al titolare o a tutti i soci, oppure per le società di capitali la maggioranza dei soci, nella proprietà dell’azienda da parte di parenti o affini entro il secondo grado. Il subentro deve essere avvenuto nell’anno solare precedente quello di presentazione della domanda di contributo o avvenire successivamente ad essa, comunque entro il termine di realizzazione dell’iniziativa.

Priorità “Sostituzione di autoveicoli Euro 0 o Euro 1”

Rientrano nella priorità “sostituzione di autoveicoli Euro 0 o Euro 1” le domande di contributo che prevedono la sostituzione di veicoli EURO 0 o EURO 1 di proprietà del soggetto richiedente o acquisiti mediante contratti di leasing e dallo stesso utilizzati, con autoveicoli ammissibili ad agevolazione, ai sensi dell’articolo 7, comma 2 dei presenti criteri, di tipo EURO 4 o superiori. L’autoveicolo diesel EURO 0 o EURO 1 sostituito deve essere stato acquisito dal soggetto richiedente il contributo prima del 6 agosto 2004 e deve essere rottamato entro 4 mesi dall’immatricolazione del nuovo automezzo.

Priorità “Investimenti prevalentemente immobiliari”

Rientrano nella priorità «investimenti prevalentemente immobiliari» quelli (escluse le agenzie di mediazione immobiliare e le attività di servizio con codice Ateco 2002 74) nei quali la spesa sia per l’acquisto dell’immobile che per le opere immobiliari superi il 50% dell’investimento totale.

Priorità “Investimenti in opere immobiliari non prevalenti”

La priorità “investimenti in opere immobiliari non prevalenti” si applica esclusivamente alle opere immobiliari (escluse le agenzie di mediazione immobiliare e le attività di servizio con codice Ateco 2002 74) qualora il progetto di investimenti preveda acquisti di beni mobiliari per un importo superiore e nel caso non sia applicabile la priorità “investimenti prevalentemente immobiliari”. Tale priorità è applicabile solamente alle domande di contributo presentate nel corso degli anni 2009 e 2010.

Priorità “Installazione di sistemi di video-

sorveglianza antirapina”

Rientrano nella priorità «installazione di sistemi di video-sorveglianza antirapina» le iniziative finalizzate all’installazione di sistemi di video-sorveglianza antirapina. Tale priorità si applica limitatamente ai relativi costi nel caso di investimento misto o di presenza di eventuali maggiorazioni. Per le domande esclusivamente riferite a tale priorità, in deroga a quanto disposto all’articolo 5, la spesa minima ammissibile è pari a 2.500 euro e non si applica la soglia di significatività di cui all’articolo 5, comma 4.

Priorità “Atri casi”

Rientra nella priorità «altri casi» anche l’acquisizione di veicoli, fatte salve le priorità «sostituzione di veicoli Euro 0 o Euro 1» e «acquisto veicoli attrezzati per commercio su aree pubbliche», anche nel caso di investimento misto o di presenza di altre priorità. Sempre nel caso di acquisto di veicoli, indipendentemente dalla priorità applicabile, l’unica maggiorazione applicabile e solamente per le domande presentate dal 2008, è quella spettante agli agenti o rappresentanti di commercio, promotori finanziari nonché agenti di assicurazione che esercitano tali attività in via esclusiva.


glI InterventI antIcrIsI

CommerCio all’iNGrosso Priorità

Micro Imprese

Piccole Imprese

Medie Imprese

Grandi Imprese

Nuova iniziativa

30%

15% o d.m. (max 30%)

7,5% o d.m. (max 30%)

d.m. (max 30%)

Installazione di sistemi di videosorveglianza antirapina

30%

15% o d.m. (max 30%)

7,5% o d.m. (max 30%)

d.m. (max 30%)

Crescita dimensionale

22,5%

15% o d.m. (max 22,5%)

7,5% o d.m. (max 22,5%)

d.m. (max 22,5%)

Innovazione tecnologica

22,5%

15% o d.m. (max 22,5%)

7,5% o d.m. (max 22,5%)

d.m. (max 22,5%)

Qualità e promozione delle piccole imprese: certificazione

20%

15% o d.m. (max 20%)

----

----

Investimenti in opere immobiliari

20%

15% o d.m. (max 20%)

7,5% o d.m. (max 15%)

d.m. (max 15%)

17,5%

15% o d.m (max 17,5%)

7,5% o d.m. (max 17,5%)

d.m. (max 17,5%)

17,5%

15% o d.m. (max 17,5%)

7,5% o d.m. (max 17,5%)

d.m. (max 17,5%)

17,5%

15% o d.m. (max 17,5%)

----

----

20%

15% o d.m. (max 20%)

7,5% o d.m. (max 20%)

d.m. (max 20%)

7,5% *

7,5% *

7,5% *

d.m. (max 7,5% *)

Incrementi occupazionali e stabilizzazione dei rapporti di lavoro Miglioramento delle condizioni di lavoro Qualità e promozione delle piccole imprese: passaggio generazionale Sostituzione veicoli Euro 0 o Euro 1 con Euro 4 o superiori Altri casi

* Solo per le domande presentate nel corso dell’anno 2009 alla priorità “altri casi” si applica la misura agevolativa del 15%. Per le medie e grandi imprese tale misura può essere ottenuta esclusivamente optando per il regime de minimis. Le eventuali maggiorazioni di seguito indicate si cumulano comunque alla percentuale del 7,5%.

Priorità “Nuova iniziativa”

Rientra nella priorità “nuova iniziativa” l’avvio nella provincia di Trento, da non oltre un anno solare precedente la data di presentazione della domanda di agevolazione, di una nuova unità operativa anche da parte di imprenditori già presenti sul territorio provinciale. Tale priorità, per la stessa impresa, è applicabile una sola volta per ciascuna nuova unità operativa e si applica esclusivamente agli investimenti effettuati nella stessa. Tale prio-

rità non è applicabile: a) nel caso di riattivazione negli stessi locali di un’attività cessata da meno di un anno; si considera riattivazione quando trattasi di un’attività avente la stessa divisione (2 cifre iniziali) del codice Ateco 2002 della precedente; b) nel caso di attivazione del solo magazzino, anche staccato rispetto alla sede dell’attività; c) nel caso di trasferimento dell’unità operativa a meno che il trasferimento sia conseguente a piani di riassetto

urbanistico e che il Sindaco attesti l’interesse del Comune al trasferimento dell’azienda per motivi ambientali.

Priorità “Crescita dimensionale”

Rientrano nella priorità “crescita dimensionale”: a) raddoppio immobilizzazioni tecniche - le domande relative ad investimenti in grado di raddoppiare il valore complessivo delle immobilizzazioni tecniche nette e delle immobilizzazioni immateriali per brevetti e diritti di utilizzazione

di tecnologie, con esclusione degli immobili, risultante dall’ultimo bilancio approvato (o definitivo, nel caso non ricorresse l’obbligo di deposito del bilancio) alla data di presentazione della domanda, posto che lo stesso sia almeno pari a 250.000 euro. La percentuale agevolativa prevista per tale fattispecie si applica anche agli investimenti immobiliari eventualmente previsti; b) rilevante incremento occupazionale - l’aumento dell’occupazione conseguito entro il termine di realizzazione dell’investi-

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glI InterventI antIcrIsI

mento rispetto alla media dei dipendenti presenti in azienda durante l’anno solare precedente a quello di presentazione della domanda, ovvero, nel caso di domande esaminate con procedura automatica, precedente a quello della data di avvio dell’investimento. L’aumento occupazionale deve consistere di almeno il 20 per cento dei dipendenti, con un minimo di 4 unità lavorative. Per la concessione e il pagamento delle maggiori percentuali di intervento previste all’articolo 3, si applicano le disposizioni previste dai criteri relativi al settore industria; c) aggregazioni aziendali - la costituzione di un’unica impresa, nella forma di società di capitale, per effetto dell’aggregazione di più imprese mediante fusione o incorporazione di una o più imprese, da parte di altra impresa, tramite fusione per incorporazione o conferimento d’azienda a condizione che gli eventi appena indicati non si siano verificati prima dell’anno solare precedente a quello di presentazione della domanda di contributo ovvero entro il completamento dell’iniziativa e che non avvengano tra società controllate, controllanti o comunque collegate, anche in via indiretta. Requisito per la sussistenza della presente priorità è che l’impresa richiedente l’agevolazione e le imprese coinvolte nel processo di aggregazione siano costituite nella forma di società di cui ai capi V, VI e VII del Titolo V, del libro quinto del Codice Civile.

Priorità “innovazione tecnologica”

Rientrano nella priorità “innovazione tecnologica”: a) acquisizione di brevetti e diritti di utilizzazione di tecnologie - le domande di agevolazione relative ad investimenti volti all’acquisizione di brevetti e diritti di utilizzazione di tecnologie acquisiti da laboratori di

MAGGIORAZIONI - commercio all’ingrosso Le seguenti maggiorazioni sono cumulabili alle percentuali indicate nella colonna microimprese e alle percentuali fra parentesi relative al de minimis fino al raggiungimento della percentuale massima del 30 per cento. Non si applicano alle priorità «sostituzione veicoli Euro 0 o Euro 1» e «altri casi». Investimenti nei Comuni Obiettivo 2 previsti dalla previgente normativa o nei nuovi Comuni individuati con apposita deliberazione della Giunta provinciale:

+ 5%

Imprese con meno di 4 dipendenti per investimenti di importo fino ad Euro 250.000:

+ 2,5%

Nel caso di opere edilizie con prestazioni di sostenibilità ambientale valutate secondo le seguenti denominazioni del livello ai sensi della deliberazione della Giunta provinciale n. 825 del 20 aprile 2007: Silver

+ 3%

Gold

+ 4%

Platinum

+ 5%

ricerca, università o da altre imprese; b) applicazione dei risultati della ricerca - le domande di agevolazione relative ad investimenti necessari all’applicazione dei risultati della ricerca agevolata ai sensi dell’articolo 5 della legge «Aiuti per la promozione della ricerca e sviluppo»; c) conseguimento di brevetti – le domande di agevolazione presentate entro l’anno successivo a quello di conseguimento di brevetti o per cui l’impresa abbia conseguito brevetti entro il termine di realizzazione dell’iniziativa.

Priorità “Qualità e promozione delle piccole imprese”

Rientrano nella priorità “qualità e promozione delle piccole imprese”: a) certificazione - l’ottenimento da parte del soggetto richiedente, non prima dell’anno solare precedente quello di presentazione della domanda di contributo o entro il ter-

mine di realizzazione dell’iniziativa, della certificazione del sistema di qualità aziendale (ISO 9001), della certificazione del sistema di gestione ambientale (ISO 14000 o EMAS), della certificazione del sistema di gestione della responsabilità sociale (SA8000), della certificazione del sistema di gestione della sicurezza sui luoghi di lavoro (OHSAS18001), dell’accreditamento del modello organizzativo aziendale attuato ai sensi del d.lgs. n. 231, della marcatura CE dei propri prodotti; b) passaggio generazionale - subentro al titolare o a tutti i soci, oppure per le società di capitali la maggioranza dei soci, nella proprietà dell’azienda da parte di parenti o affini entro il secondo grado. Il subentro deve essere avvenuto nell’anno solare precedente quello di presentazione della domanda di contributo o avvenire successivamente ad essa, comunque entro il termine di

realizzazione dell’iniziativa.

Priorità “Investimenti in opere immobiliari”

La priorità “Investimenti in opere immobiliari” è applicabile limitatamente alle spese relative a tali opere. Nel caso che al progetto di investimento, ricomprendente anche altre tipologie, possa venire riconosciuta una maggiore misura agevolativa, la medesima verrà applicata anche alle opere immobiliari. Tale priorità è attribuibile solamente alle domande di contributo presentate nel corso degli anni 2009 e 2010.

Priorità “Incrementi occupazionali e stabilizzazione dei rapporti di lavoro”

1. Rientra nella priorità “incrementi occupazionali e stabilizzazione dei rapporti di lavoro”:


glI InterventI antIcrIsI

a) l’aumento dell’occupazione conseguito entro il termine di realizzazione dell’investimento rispetto alla media degli addetti presenti in azienda durante l’anno solare precedente a quello di presentazione della domanda, ovvero, nel caso di domande esaminate con procedura automatica, precedente a quello della data di avvio dell’investimento; b) la trasformazione di rapporti di lavoro a progetto o comunque a tempo determinato in assunzioni a tempo indeterminato. 2. L’aumento occupazionale o la trasformazione dei rapporti di lavoro di cui alle precedenti lettere a) e b) deve consiste-

re in almeno il 10 per cento degli addetti, con un minimo di 2 unità lavorative. Per la concessione e il pagamento delle maggiori percentuali di intervento previste, si applicano le disposizioni previste dai criteri relativi al settore industria.

Priorità “Sostituzione di veicoli Euro 0 o Euro 1”

Rientrano nella priorità “sostituzione di autoveicoli Euro 0 o Euro 1” le domande di contributo che prevedono la sostituzione di veicoli EURO 0 o EURO 1 di proprietà del soggetto richiedente o acquisiti mediante contratti di leasing e dallo stesso utilizzati, con autoveicoli

ammissibili ad agevolazione, ai sensi dell’articolo 7, comma 2, dei presenti criteri di tipo EURO 4 o superiori. L’autoveicolo diesel EURO 0 o EURO 1 sostituito deve essere stato acquisito dal soggetto richiedente il contributo prima del 6 agosto 2004 e deve essere rottamato entro 4 mesi dall’immatricolazione del nuovo automezzo.

rapina. Tale priorità si applica limitatamente ai relativi costi nel caso di investimento misto o di presenza di eventuali maggiorazioni. Per le domande esclusivamente riferite a tale priorità, in deroga a quanto disposto all’articolo 5, la spesa minima ammissibile è pari a 2.500 euro e non si applica la soglia di significatività di cui all’articolo 5, comma 4.

Priorità “Installazione sistemi di video-sorveglianza antirapina”

Veicoli

Rientrano nella priorità «installazione di sistemi di video-sorveglianza antirapina» le iniziative miranti all’installazione di sistemi di video-sorveglianza anti-

Per l’acquisizione di veicoli, fatta salva la priorità «sostituzione di veicoli Euro 0 o Euro 1», la misura agevolativa corrisponde a quella della priorità «altri casi», anche nel caso di investimento misto.

art. 5 - LIMITI MINIMI E MASSIMI DI SPESA AMMISSIBILE 1. I limiti di seguito indicati devono essere rispettati sia in sede di concessione dell’agevolazione che di liquidazione della stessa. 2. Fatto salvo quanto disposto nel successivo articolo 7 con riferimento agli autoveicoli, la spesa minima e massima è individuata nelle seguenti misure: a) 50.000 euro la spesa minima ammissibile ad agevolazione per il settore del commercio all’ingrosso e 20.000 euro per gli altri settori del commercio; tale soglia è ridotta a 10.000 euro per la prima domanda delle nuove iniziative e per l’acquisto di veicoli; b) 3.000.000 euro la spesa massima ammissibile ad agevolazione per il

commercio all’ingrosso e 1.000.000 1.500.000 euro per gli altri settori del commercio, salvi particolari e motivati casi per i quali si esprime la Giunta provinciale, verificando la coerenza dell’intervento provinciale con gli obiettivi della politica economica e la sussistenza di ragioni di carattere tecnico, previa presentazione di apposita domanda preliminare presso il servizio provinciale competente. Alla domanda deve essere allegata una relazione riportante gli elementi utili per la valutazione dell’istanza; fino alla decisione sull’ammissibilità della richiesta non può essere presentata la domanda di agevolazione.

3. Per le agenzie di mediazione immobiliare la spesa massima ammissibile ad agevolazione è quantificata in 150.000 Euro. 4. È inoltre individuato il limite minimo di spesa ammissibile ad agevolazione nel 5 per cento dei ricavi delle vendite e delle prestazioni indicate nell’ultimo bilancio approvato (o definitivo, nel caso non ricorresse l’obbligo di deposito del bilancio) prima della presentazione della domanda, ovvero nell’ultima dichiarazione dei redditi presentata per le imprese che hanno adottato una contabilità diversa da quella ordinaria; per le attività di vendita dei prodotti petroliferi soggetti ad accisa, i ricavi

sono considerati al netto del valore dell’accisa medesima. In deroga a tale criterio, la spesa è sempre ammissibile se pari o superiore a 250.000 euro. Le disposizioni del presente comma non si applicano ai programmi di investimento previsti dall’articolo 4 della legge «Interventi per la promozione di misure di protezione ambientale», nonché nel caso di investimenti riguardanti il solo acquisto di veicoli. 5. La Giunta provinciale, con proprio provvedimento, può stabilire prezzi massimi ammissibili ad agevolazione per gli investimenti immobiliari, anche differenziati in relazione alla tipologia di attività economica.

l.p. 6/99 – turIsmo INTERVENTI “ANTICRISI” 1) Modifiche ai criteri di attuazione - riformulazione dei livelli agevolativi, non solo elevando temporaneamente (per il 2009) il livello agevolativo minimo degli investimenti fuori priorità (”altri casi” - al 15%), ma anche prevedendo maggiorazioni (5%) in caso di investimenti da parte di imprese che abbiano aderito a sistemi riconosciuti dalla Provincia atti a promuovere l’utilizzo di beni e servizi ad alta ricaduta economica locale e a minimo impatto nell’utilizzo dei trasporti di beni e servizi acquistati; - possibilità di erogare in via anticipata ulteriori rate di contributo oltre le prime due ad avvenuta realizzazione del 60% dell’investimento (immobiliare); - innalzamento del livello agevolativo sugli investimenti ambientali facoltativi, in particolare per il risparmio energetico e le fonti rinnovabili (fino al’80% per le microimprese) - elevazione dei livelli massimi agevolativi ordinari per investimenti fissi e favore delle PMI rispettivamente al 20% (dal 15%) ed al 10% (dal 7,5%), secondo quanto previsto dalle nuove disposizioni dell’Unione Europea - eliminazione del differenziale di contributo di 2,5 punti tra procedura valutativa e procedura automatica nel caso di investimenti realizzati da microimprese

2) Bando (triennale) per la riqualificazione ricettiva delle zone con bassa propensione al rinnovo degli investimenti turistico-alberghieri - si sono individuati gli ambiti con una propensione media agli investimenti turistico-alberghieri per posto letto inferiore di almeno il 40% rispetto alla media provinciale (ultimi 8 anni). Togliendo da tali ambiti le zone svantaggiate e già oggetto di Patti territoriali, rientrano in tale Bando 7 comuni (Lavarone-Folgaria e Levico-CaldonazzoCalceranica-Pergine-Tenna); - i livelli agevolativi superano mediamente del 5% quelli ordinari (max 35%). E’ prevista una maggiorazione (del 5%) per investimenti da parte di imprese che abbiano aderito a sistemi riconosciuti dalla Provincia atti a promuovere l’utilizzo di beni e servizi ad alta ricaduta economica locale e a minimo impatto nell’utilizzo dei trasporti di beni e servizi acquistati; - sono agevolabili gli acquisti immobiliari congiunti a lavori nonchè le costruzioni di nuovi immobili; - la spesa massima ammissibile è elevata a 8 milioni di euro (con deroga da valutare direttamente dopo la domanda); - sono previste domande in procedura valutativa - se spesa > 250.000 euro: contributi in 5 annualità;

- possibilità di erogare in via anticipata ulteriori rate di contributo oltre le prime due ad avvenuta realizzazione del 60% dell’investimento (immobiliare) 3) Nuovo bando (biennale) per la promozione degli investimenti fissi turistici di filiera con il legno ecologico certificato - le misure di contributo sono aumentate di 5 punti percentuali, comunque entro il limite massimo del 40%, nel caso in cui sia dimostrato che almeno il 50% dei materiali legnosi acquistati proviene da microfiliere locali nelle quali la produzione del legno e almeno parte delle lavorazioni industriali siano effettuate nel territorio della provincia di Trento; - per la ristrutturazione la prevalenza minima del legno ecologico passa dal 60% al 50%; - in zone ad alta turisticità sono ammessi ampliamenti secondari rispetto alla ristrutturazione; - la spesa massima ammissibile viene raddoppiata da 2 a 4 milioni (con deroga da valutare direttamente dopo la domanda), la minima è a 250.000 euro; - contributi in 5 annualità; - viene confermato l’obbligo di presentazione delle fatture per verificare l’utilizzo prevalente del legno

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Libertà di stampa.

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73a mostra

VINI DEL TRENTINO

Il territorio mostra

il meglio di sè

Dal 15 al 18 maggio, alla 73a Mostra Vini del Trentino basta un solo sorso per cogliere tutti i profumi e i colori del Trentino

T

eatro Sociale e Palazzo Roccabruna, le due consuete ed eleganti location mettono in scena 60 produttori e quattro giornate di degustazioni. Tutto il mondo dell’enologia trentina alla ribalta, per offrire ad appassionati e curiosi l’occasione di una scoperta, quella dei vini e delle grappe trentine. Palcoscenico e platea del Teatro saranno occupati dai produttori mentre nelle sale dedicate ai seminari vi saranno le Anteprime (un’anticipazione delle manifestazioni dedicate al vino dei prossimi mesi), gli appuntamenti di cucina con il TRENTODOC, gli incontri di degustazione dell’Associazione Italiana Sommeliers sez. Trentino, dell’Associazione della Sommellerie Professionale Italiana, i golosi Laboratori del Gusto Slow Food, gli appuntamenti con la Confraternita della Vite e del Vino, con le Strade del Vino e dei Sapori e con O.N.A.V.. Per tutta la durata della mostra, a Palazzo Roccabruna, Enoteca provinciale del Trentino, verranno proposte tutte le

togn: «bene l’incontro con gli operatori» «Mai come oggi abbiamo bisogno di farci conoscere». Luigi Togn, vicepresidente dei vitivinicoli trentini e presidente degli industriali alimentari, commenta positivamente la novità di questa edizione della Mostra dei vini, ovvero l’apertura di uno spazio dedicato agli operatori a palazzo Roccabruna. «Più parliamo di Trentino e dei suoi vini - dice Togn meglio è, soprattutto in questi momenti. Creare uno spazio per gli operatori mi pare un’ottima idea: servirà a mettere in contatto i produttori di vini autoctoni con i professionisti del settore». (Fototeca Trentino Spa, foto di Giovanni Cavulli)

La scorsa edizione della Mostra, al Sociale di Trento

etichette presenti al Teatro Sociale, concedendo ai visitatori la possibilità di effettuare degustazioni in parallelo, confrontando vini e grappe della stessa annata e tipologia, ma di produttori differenti. Il lunedì l’entusiasmo degli appassionati lascerà il posto all’attenzione e alla professionalità degli operatori di settore per “Quando il vino è un me-

stiere”. La presenza delle associazioni di categoria nobiliterà la giornata e l’Associazione italiana Sommeliers del Trentino provvederà a scegliere, tra diversi candidati professionisti e non, il miglior sommelier della provincia. Durante le giornate di Mostra, più di venti locali in centro storico proporranno come aperitivo TRENTODOC, in città sventoleranno le allegre bandierine e le vetrine dei negozi verranno allestite a festa.

Vini e e grappe del territorio Un fazzoletto di terra rubato alla montagna, il Trentino vitivinicolo è pieno di rare e preziose sorprese. Dalle Dolomiti al Lago di Garda è tutto un susseguirsi di microclimi diversi, terreni diversi che danno origine come in nessun’altra regione vitivinicola a vini e grappe uniche. A partire dall’eccellenza di tutta la produzione: quel TRENTO-

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73a mostra

VINI DEL TRENTINO

strade del vIno e deI saporI

il PiAcere di sorPrendere Ci sono luoghi che ricordano la trama di un racconto: una storia piena di suggestioni che incanta il lettore e lo sorprende, riga dopo riga. Da una valle all’altra, da una località alla successiva, cambiano le occasioni culturali e i prodotti da gustare: cibi sani, piatti della tradizione trentina e poi il vino, un vero e proprio asso nella manica per l’enogastronomia di questa magnifica regione. Il cuore verde d’Europa, il Trentino, è il racconto, insomma. Le “Strade del Vino e dei Sapori” sono il suo indice. La guida ideale per la lettura del territorio. Le “Strade” sono proposte turistiche che seguono le linee dei luoghi, delle produzioni, del clima e della cultura locale. Per sorprendere l’ospite con l’arma della bontà e della bellezza.

STRADA DEI FORMAGGI DELLE DOLOMITI via C.Battisti, 4 38037 Predazzo (TN) Cell. 349 5499902

STRADA DEL VINO E DEI SAPORI DAL LAGO DI GARDA ALLE DOLOMITI DI BRENTA via C.Battisti, 38/d 38077 Ponte Arche (TN) Tel 0465 702626 Fax 0465 702281

STRADA DEL VINO E DEI SAPORI DELLA VALLAGARINA

STRADA DEL VINO E DEI SAPORI DELLA PIANA ROTALIANA

p.zza S.Vincenzo, 1 38060 Isera (TN) Tel 0464 480460 Fax 0464 450819

STRADA DELLA MELA E DEI SAPORI DELLE VALLI DI NON E DI SOLE via Pilati, 17 38023 Cles (TN) Tel 0463 601647

STRADA DEL VINO E DEI SAPORI TRENTO E VALSUGANA

P.zza della Chiesa, 1 38106 Mezzocorona Tel 346 3729618 Fax 0461 659065

STRADA DEL VINO E DEI SAPORI COLLINE AVISIANE, FAEDO, VALLE DI CEMBRA p.zza Toniolli, 2 38034 Cembra (TN) Tel 0461 680117 Fax 0461 680906

via Alfieri, 4 38100 Trento Tel 0461 216021 Fax 0461 984508

SU INTERNET www.stradedelvinodeltrentino.it

DOC che con cento anni di storia alle spalle si affaccia sul proscenio con tutto il suo fascinoso perlage. Il metodo classico di montagna è oggi prodotto da ventisette produttori. Nel calice, tutto il mondo trentino, cultura e territorio. Tra i metodi classici più stappati in Italia, TRENTODOC proviene quasi esclusivamente da uve Chardonnay e piccole porzioni di Pinot nero e Pinot meunier. I vini trentini assomigliano alla terra in cui nascono. Ne portano i segni, ma soprattutto i profumi e le fragranze. Ad esempio Trentino Doc Müller Thurgau, vino bianco dagli aromi spiccati che nasce sulle colline intorno a Trento, nella Valle dei Laghi, a sud sui declivi del Monte Baldo e sui pendii della Valle dei Ronchi. Ma soprattutto sugli arditi terraz-

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Unione

MARZO APRILE 2009

zamenti della Valle di Cembra, a settecento metri di altitudine. Ogni zona del Trentino ha il suo gioiello enologico. La Vallagarina, che con i suoi vigneti fa da corona alla città di Rovereto, è il regno del Trentino Doc Marzemino. Un rosso autoctono che si è meritato con il tempo l’appellativo di gentile, grazie al suo gusto delicato. Un vino che ha una storia. Al punto che perfino il grande Mozart ha pensato di citarlo nel suo celeberrimo “Don Giovanni”. Note che riecheggiano assieme a quelle del vino, nei centri lagarini di Isera e Volano, cuore della produzione del Marzemino. La regalità non si compra. È la Storia ad assegnarla. Pertanto se il Te-

roldego rotaliano Doc è considerato il principe dei vini trentini lo si deve all’unicità di questo autoctono che alligna solo nella Piana Rotaliana posta a nord di Trento, laddove il fiume Adige incontra il torrente Noce. Un fazzoletto di terra alluvionale a cui la Natura pare aver assegnato un compito preciso: produrre il Teroldego. L’antico “Oro del Tirolo”, conosciuto sin dai tempi della Corte Imperiale di Vienna e di cui si fa cenno perfino negli atti del famoso Concilio di Trento del XVI secolo. Altro angolo eccezionale del Trentino, cento terre in una soltanto, è la Valle dei Laghi. Laddove attecchisce un vitigno eclettico da cui derivano due

tra le eccellenze enologiche del Trentino. Un vitigno il cui frutto, rinfrescato da l’Ora del Garda, presenta una maturazione lenta e posticipata. Due vini sublimi. Il primo, unico autoctono a bacca bianca, è Trentino Doc Nosiola, delicato e profumato. Il secondo è niente meno che un passito: il Vino Santo. Gli acini raccolti ad ottobre vengono appassiti sulle “arèle” e spremuti durante la successiva Settimana


vInI e grappe del trentIno all’enoteca provIncIale

73a mostra

VINI DEL TRENTINO

palazzo roccabruna, custodia del sapere enologico e grappicolo della provincia di trento Alla 73ª Mostra Vini l’Enoteca partecipa da protagonista: nei giorni di venerdì dalle 18.00 alle 22.00, di sabato 16 e domenica 17 dalle 10.00 alle 22.00 e lunedì 18 dalle 15.00 alle 20.00, nelle sue sale, in un’atmosfera rilassata ed accogliente, sarà possibile degustare con l’aiuto di un sommelier tutti i vini e le grappe presenti in Mostra al Teatro Sociale. Un’occasione da non perdere per immergersi in una storia che sfida il tempo, in un universo di profumi, colori ed emozioni che solo i grandi vini sanno regalare. Palazzo Roccabruna, la dimora rinascimentale che la Camera di Commercio I.A.A. di Trento ha riportato al suo originale splendore, è la sede dell’Enoteca provinciale del Trentino. Punto di riferimento per la conoscenzadellaproduzione enologica e grappicola lo-

cale, l’Enoteca si propone come centro propulsivo per la diffusione di una cultura di prodotto ispirata ad un approccio evoluto e consapevole al mondo del vino. Le sale, decorate da stucchi ed affreschi, sono la cornice ideale per valorizzare il patrimonio di storia e di tradizioni della nostra vitivinicoltura. A Palazzo Roccabruna passato e presente si incontrano: la collezione storica, preziosa raccolta di oltre 600 bottiglie trentine dagli anni Trenta agli anni Ottanta, fa da sfondo alle degustazioni dei vini, delle grappe e degli spumanti che sono il vanto della moderna vitienologia provinciale. Nelle cantine è conservato un patrimonio enologico di pregio che testimonia l’abilità e la passione dei nostri viticoltori. Informazioni Palazzo Roccabruna Camera di Commercio I.A.A. di Trento Trento, Via SS. Trinità 24 Tel. 0461 887101 www.enotecadeltrentino.it Prezzo: 1 biglietto (da 5 degustazioni): 5,00 Euro

La locandina della 73a mostra dei vini del Trentino

Quando Il vIno è un mestIere

al teatro sociale di trento, il 18 maggio dalle 15 alle 20 Una giornata per coloro che del vino fanno un mestiere, magari insieme al cibo; un’occasione per ritrovarsi, per conoscere i produttori e degustare insieme le nuove annate… e per mettersi alla prova: l’Associazione Italiana Sommeliers del Trentino organizza il 2° Concorso miglior Sommelier della provincia, che verrà nominato proprio durante il pomeriggio. Padroni di casa - in quanto del territorio - le associazioni di categoria: Unat, Unione, Fipe, Confesercenti ed Asat. Ospiti speciali i Jeunes Restaurateurs d’Europe, la cui serietà e professionalità è testimoniata dai rigidi criteri di ammissione all’associazione.

Palazzo Roccabruna è la casa dei prodotti enologici e grappicoli trentini

Santa. Di qui il nome del vino. Grandi vini, insomma, ognuno con le sue peculiarità. Ma il prodotto che meglio riassume in sé e sintetizza tutta la cultura della vita di montagna è la Trentino Grappa. Perché in una terra di vini eccellenti è quasi inevitabile trovarsi di fronte a grandi distillati: le vinacce sono fresche e ricche di vi-

no, cariche, pronte a regalare altri aromi e profumi. In Italia, una distilleria su cinque opera in Trentino, per una produzione che è l’8% di quella nazionale. Una scelta precisa, improntata alla qualità, che ha radici nel territorio e nella storia. Lo stesso metodo di distillazione “Tullio Zadra” è nato in Trentino. A certificare la bontà del prodotto, un apposito Istituto di Tutela Grappa del Trentino che solo dopo numerosi controlli concede all’etichetta il “Marchio del Tridente”.

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Trentino holidays, 25 anni

al servizio del turismo Il presidente della società dell’Unione, Sebastiano Sontacchi, traccia un bilancio dopo il primo quarto di secolo di vita

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984-2009: 25 anni di Trentino: grazie!» Poche parole cariche di significato aprono il catalogo Estate 2009 di Trentino holidays, il Tour Operator dell’Unione Albergatori del Trentino, in distribuzione in questi giorni nella rete delle Agenzie Viaggio italiane. 150.000 copie che, considerando anche le defezioni dal ‘prodotto montagna’ da parte di importanti Tour Operator nazionali, consolidano la posizione di Trentino holidays come operatore di riferimento per la montagna italiana. Il Presidente Sebastiano Sontacchi entra nel dettaglio: «Ringrazio in primo luogo l’Unione Commercio e Turismo, che ha fondato la nostra società e che in tutti questi anni ha creduto in Trentino holidays, aiutandoci a proporre e consolidare il nostro magnifico prodotto, a partire dagli albori, quando nel lontano 1984 il Trentino era la sola ed unica destinazione offerta. Grazie ovviamente anche ai colleghi albergatori per la comprensione quando si decise di ampliare la proposta alle zone dolomitiche limitrofe, dell’Alto Adige in primo luogo». «In quel momento - prosegue Sontacchi - fu molto importante capire che il prodotto, pur restando di nicchia, doveva andare incontro al-

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le esigenze del mercato che chiedeva a Trentino holidays un’offerta montagna un po’ meno limitata. L’intelligenza degli albergatori trentini fu quindi di non arroccarsi a difesa di una esclusività che sarebbe stata limitante. Il confronto con altre realtà di eccellenza, come la ricettività dell’Alto Adige aiuta certamente a maturare! Il sempre crescente favore riscontrato dal catalogo Trentino holidays presso le Agenzie dimostra che la scelta fu strategicamente azzeccata». Il ringraziamento del Presidente si estende a tutti i collaboratori dell’azienda, presenti e passati: «A partire dal nostro direttore, Renato Margoni, punto di rife-

rimento in Trentino holidays fin dalla sua fondazione. Naturalmente dovrei ringraziare di cuore anche tutti i clienti di Trentino holidays, le Agenzie di Viaggio italiane». Dai ricordi del passato ad un presente denso di impegni ed un futuro fitto di sfide. «Come i lettori forse sapranno, oggi Trentino holidays, oltre che il Tour Operator dell’Unione Albergatori del Trentino, è anche Agenzia di Viaggio dettagliante, aperta al pubblico nella nuova sede di Via Solteri 38, di fronte al supermercato Coop. Come agenzia dettagliante offriamo, in affiliazione con il Gruppo Planetario, i cataloghi dei migliori Tour Operator e tutti i servizi turistici tipici di

sontacchi: «l’intelligenza degli albergatori trentini fu di non arroccarsi a difesa di una esclusività che sarebbe stata limitante»

un’Agenzia Viaggi (biglietteria aerea, per esempio). I prodotti organizzati in proprio da Trentino holidays oltre al tradizionale catalogo montagna ed al benessere in Trentino, in collaborazione con il Consorzio Vitanova Trentino Wellness sono il Mare Italia, ed una selezione di Agriturismi». «Trentino holidays, come azienda del “Mondo Unione”, ha deciso di riservare ai colleghi di tutti i settori produttivi del terziario condizioni di particolare interesse! In particolare per il Mare Italia possiamo proporre condizioni incredibilmente interessanti e, lasciatemelo dire, assolutamente imbattibili!» «Invito cordialmente i colleghi albergatori e commercianti e gli amici del Mondo Unione in tutte le sue espressioni (compresi i dipendenti delle aziende controllate o partecipate dall’Unione), a visitare la nostra agenzia ed a verificare senza impegno le mie parole: qualcuno diceva ‘provare per credere’!»


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Trento in testa nei

finanziamenti europei

Da un’indagine della commissione università del Senato l’ateneo trentino è il primo in Italia per capacità di attrarre fondi europei

L

’Università di Trento è in testa a livello nazionale per capacità di raccolta fondi europei. A ribadirlo questa volta è il dato contenuto in un’indagine conoscitiva condotta dal senatore Giuseppe Valditara (Pdl) per conto della commissione università di Palazzo Madama. La notizia è stata riportata in evidenza di recente sui quotidiani nazionali Corriere della Sera e Sole 24 Ore. L’indagine, condotta basandosi sugli indicatori ricavati dai bilanci degli atenei e messi a punto dal Comitato nazionale di valutazione del sistema universitario (Cnvsu),

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Un libro che aiuta a conoscere ed a ricordare grandi o piccoli episodi che hanno segnato la cronaca del Trentino, nei decenni che vanno dal 1945 al 1975. Anni lontani ma allo stesso tempo vicini, perché i personaggi ed i fatti che hanno caratterizzato quel trentennio segnano anche i giorni nostri, pur rientrando in quella che si dice "memoria storica". Più di quattrocento pagine dense di storie e di fatti così come furono raccontati dai quotidiani dell'epoca. Si può fare la Storia con i giornali? Forse sì. La Storia lavora con altri criteri, ma anche la cronaca ha una sua dignità e merita di essere ricordata.

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lavoro, ancora dIsparItà tra donne e uomInI fotografa un’immagine dell’università italiana tra luci e ombre, evidenziando criticità ma anche aspetti virtuosi. In particolare, con i suoi 8.758,9 euro di fondi europei raccolti per ogni docente di ruolo (bilancio 2007), Trento si colloca prima tra gli atenei italiani, davanti all’Università della Calabria e all’Università di Bologna. “La capacità di attrarre finanziamenti UE – si legge sul Corriere della Sera – è indicativa rispetto all’appeal di un ateneo: qualità della ricerca, riscontri a livello internazionale del corpo docente.” Il Sole 24 ore riporta invece Trento in terza posizione, dopo gli atenei di Napoli orientale e Roma Scienze motorie, università di dimensioni contenute, dalla marcata specializzazione. Trento, anche in questo caso, è comunque prima tra gli atenei “generalisti”, davanti, ad esempio, all’Università di Catania, che quanto a finanziamenti europei, può vantare gli effetti della presenza del grande polo tecnologico della microelettronica. “Si tratta di un dato incoraggiante – ha commentato il rettore Davide Bassi – che premia il grande lavoro svolto dal nostro ateneo sul versante della ricerca internazionale. Se si è in grado di attrarre fondi europei, anche più di tante altre università grandi e rinomate, significa che si è in grado di competere bene a livello internazionale con un corpo docente qualificato e adeguati servizi amministrativi di supporto. Il dato per Trento è molto positivo anche alla luce della mancanza di una facoltà di medicina, che da sola attirerebbe circa il 45% dei finanziamenti europei”.

le iniziative dell’università di trento per papà che cambiano e nuove politiche di genere I modelli organizzativi dominanti nel modo del lavoro sono basati tuttora su una sostanziale disparità tra donne e uomini. Sono diverse le aspettative che un datore di lavoro ha nei confronti di un dipendente piuttosto che di una dipendente. Differenze di genere si osservano perfino negli stipendi e nelle possibilità di fare carriera. Continuano a permanere – in Trentino come nel resto d’Italia – significativi fenomeni di segregazione orizzontale e verticale che fanno sì che le donne restino escluse da alcuni settori lavorativi e da gran parte dei ruoli di potere e di responsabilità. Eppure qualcosa sta cambiando, soprattutto nella mentalità e quindi lentamente anche nei fatti. Ma il percorso è delicato. C’è bisogno dell’apporto di varie professionalità, di un lavoro di sensibilizzazione, formazione e accompagnamento. Anche per questo presso il Dipartimento di Sociologia e Ricerca sociale dell’Università di Trento è stato istituito il Centro Studi interdisciplinari di Genere. Lo scopo del Centro, nato la scorsa primavera, è valorizzare le conoscenze acquisite e le competenze sviluppate dall’Ateneo (solo per fare un esempio il Dipartimento di Sociologia e Ricerca Sociale di Trento ha coordinato il progetto europeo EQUAL – GELSO mirato a contrastare il fenomeno della segregazione occupazionale delle donne in alcuni dei principali settori lavorativi della provincia di Trento, dalla pubblica amministrazione al comparto sanitario al settore della cooperazione) mettendole a disposizione anche delle istituzioni pubbliche e di soggetti privati per affrontare con un nuovo approccio i problemi posti dalla conciliazione tra ruolo in casa e fuori casa, dalla formazione continua, dal benessere sul posto di lavoro e dalla scarsa presenza di donne in politica e ai vertici delle istituzioni. L’obiettivo del Centro è promuovere e coordinare iniziative di studio, di ricerca e di formazione nell’area degli studi di genere facendo interagire i contributi delle diverse facoltà e dei vari dipartimenti. Tra le iniziative più recenti va segnalato il ciclo di incontri serali pubblici, alla Facoltà di Sociologia in aprile, sul tema “Padri che cambiano”. Gli organizzatori osservano: “Sebbene sia ancora

ampiamente diffusa l’idea che la cura dei figli sia una prerogativa materna e nonostante le organizzazioni siano solitamente poco disposte a riconoscere ai padri il diritto/dovere - previsto per legge - alla conciliazione tra lavoro e famiglia, cresce il numero dei padri che vogliono vivere in modo più pieno l’esperienza della paternità, rinegoziando i modelli dominanti di coinvolgimento lavorativo e familiare”. Un cambiamento di ruolo dei papà che implica aspetti sociologici, psicologici e giuridici. Un’altra iniziativa è il master in Politiche di genere nel mondo del lavoro, la cui nuova edizione prenderà il via il prossimo 21 maggio. Principale finalità del Master è fornire competenze di analisi, di progettazione e di attuazione di azioni e politiche di genere, ovvero di indirizzi di iniziativa e modelli di cambiamento trasversali ai diversi ambiti dell’esperienza sociale, con particolare attenzione all’ambito dei servizi e del lavoro, e mirati a favorire il raggiungimento di una più equa cittadinanza di genere. Il corso è finalizzato a preparare una figura competente per svolgere funzioni manageriali in enti pubblici, all’interno di organizzazioni sindacali e associazioni di categoria, in centri di formazione e orientamento professionale. Per essere impiegata come esperto nella gestione delle risorse umane oppure nell’attività libero-professionale di progettazione e consulenza e valutazione di politiche pubbliche in un’ottica di genere di pari opportunità e gestione della diversità. INFORMAZIONI Informazioni sul Centro Studi interdisciplinari di Genere, ricerche, attività ed eventi http://portale.unitn.it/csg.htm e-mail: csg@soc.unitn.it tel. 0461/883719 Informazioni specifiche sul Master in Politiche di genere nel mondo del lavoro http://portale.unitn.it/of/mpg.htm e-mail: mpg@soc.unitn.it tel. 0461/883917 (lunedì, martedì e mercoledì dalle 10 alle 13)

La locandina della serie di incontri organizzati dall’Univesità sui nuovi modelli di genitorialità

Unione

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credito

Bergmeister: «La vera

solidità si vede ora»

L’intervento del Presidente della Banca Popolare • Volksbank. «Economia regionale stabile, ma non potremo evitare gli effetti della crisi» di Hansjörg Bergmeister Presidente Banca Popolare • Volksbank

S

ullo scenario finanziario internazionale gli scossoni non si contano più. Rinomati colossi bancari a livello mondiale sono precipitati nell’insolvenza mentre altri gruppi sono passati sotto le ali dello stato. Per altri istituti ancora la mano pubblica ha gettato un’ancora di salvezza, come è accaduto ultimamente per le banche nazionali Unicredit, Intesa San Paolo e Banco Popolare di Verona. Al contempo ciò che emerge è la solidità e la tenuta delle piccole banche regionali come la nostra. Abbiamo a disposizione un capitale sociale ben garantito, un modello aziendale spendibile, una gestione aziendale esemplare e infine siamo indipendenti. La strategia degli scorsi anni sta dando i suoi frutti: a livello di operazioni bancarie tradizionali le banche locali si concentrano su raccolta e impieghi. Il nostro impegno si è sempre indirizzato sulla clientela in loco. Lavoriamo di concerto con le piccole e medie imprese in regione. Mettiamo i nostri mutui a disposizione dei costruttori locali. Finanziamo l’economia regionale e sosteniamo il circuito economico locale.

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L’economia regionale è sempre stata più solida di quanto non si pensi, anche grazie alla comprovata stabilità dei bilanci provinciali. Tuttavia non potremo evitare di fare i conti con la crisi economica. La retromarcia dell’economia farà sentire i suoi effetti anche sulle banche regionali. Una cosa però è certa: come Volksbank continueremo a mantenere il nostro model-

lo aziendale. Siamo e resteremo sempre dei partner per i nostri clienti, con i quali costruiamo un rapporto di fiducia. Le relazioni personali sono rimaste intatte nel corso degli anni; siamo pertanto sicuri che riusciremo a superare questa crisi insieme alla nostra clientela. Hansjörg Bergmeister, presidente della Banca Popolare • Volksbank

mettersI al sIcuro

mutuo casa e assicurazione sul debito residuo L’acquisto di un appartamento o di una casa è senza dubbio uno dei progetti di vita più importanti e richiede un’attenta valutazione su come reperire le risorse finanziarie necessarie. Il progetto di finanziamento deve pertanto poggiare sin dal principio su basi sicure. A tal fine può essere utile stipulare un’assicurazione per garantire la copertura del debito in caso di perdita del posto di lavoro o malattia. Chi entra nella sua nuova casa non vorrebbe doversi preoccupare costantemente per la sua situazione finanziaria. Sono molti i fattori che concorrono a determinare il modello di finanziamento adatto ai singoli casi: il capitale di partenza, l’importo mensile della rata, il reddito, i propri risparmi o un’eventuale eredità, ecc. Il mutuo First consente al cliente Volksbank di costruire, acquistare o ristrutturare l’abitazione di proprietà. First è un modello di finanziamento flessibile e calibrato individualmente. Tra l’altro è possibile configurare diversi tipi di rata e di rimborso. Chi per esempio deve inizialmente fare i conti con elevate spese accessorie, può optare nei primi anni di rimborso per il solo pagamento della rata interessi. Chi per contro preferisce un rimborso con importo mensile fisso, sceglie un mutuo a rata costante.

Capita raramente che l’acquisto di un appartamento o di una casa possa essere portato a termine senza l’accensione di un mutuo. Ma che cosa succede se all’improvviso il debitore perde il posto di lavoro, viene colpito da invalidità o addirittura perde la vita? In casi come questi egli stesso o la sua famiglia rimangono con una montagna di debiti da pagare. Chiunque desideri tutelare le sue proprietà o i propri familiari può stipulare la polizza sul debito residuo di Banca Popolare • Volksbank. L’assicurazione interviene in caso di inabilità o perdita del posto di lavoro, ma anche nel caso in cui non si sia più in grado di rimborsare il mutuo per effetto di invalidità totale permanente. In altre parole: se una persona perde il posto di lavoro o diviene inabile al lavoro, l’assicurazione copre il debito residuo del mutuo. Inoltre, la tutela assicurativa proposta da Banca Popolare • Volksbank interviene anche in caso di malattia. In caso di grave malattia (per es: tumore, ictus o infarto) è infatti ancora la compagnia assicurativa a liquidare il debito. Lo stesso vale anche per i casi di invalidità o morte a seguito di malattia. Iniziare col piede giusto vuol dire pianificare come si deve sia gli aspetti tecnici dell’abitazione di proprietà, sia il reperimento delle risorse finanziarie.


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INTERVENTI CONCRETI PER COSTRUIRE UN NUOVO FUTURO

Crisi economica: Se la riconosci la affronti

Il Piano Anticrisi

CompetitivitĂ

Famiglie

Imprese

Investimenti


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INTERVENTI CONCRETI PER COSTRUIRE UN NUOVO FUTURO

Un nuovo welfare per le famiglie

Il Piano anticrisi prevede una spesa in favore delle fasce sociali in difficoltà di 92 milioni di euro. Vediamo gli interventi più importanti:

Fra le “voci” del welfare il Piano straordinario per l’occupazione


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INTERVENTI CONCRETI PER COSTRUIRE UN NUOVO FUTURO

Imprese in salute Le misure a sostegno

delle imprese previste dal piano anticrisi ammontano a 141 milioni di euro.

La manovra si sviluppa strada facendo. Aggiornamenti e nuovi incentivi

Un sistema pubblico e privato più competitivo

Per azioni strutturali volte a favorire una maggiore produttività e competitività del sistema sono stati stanziati dal piano anticrisi 88 milioni. Le azioni riguardano sia il sistema pubblico che quello privato.


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La manovra straordinaria sugli investimenti

Per il sostegno della domanda interna è programmata una manovra straordinaria sugli investimenti per un totale di 482 milioni di euro.

Una conseguenza della manovra sugli investimenti

Nuove regole per gli appalti

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dettaglio

Carta Premia,

la social card Unione

Sconti, promozioni e iniziative per fidelizzare la clientela: la carta si conferma strumento prezioso di marketing per gli esercenti

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n questo momento di “crisi” nel quale le cronache dei giornali e delle televisioni quotidianamente riportano dati allarmanti sull’economia italiana e mondiale Carta Premia ha deciso di intervenire attivando una nuova promozione che ha consentito ai consumatori di raddoppiare lo sconto nelle giornate del martedì e mercoledì dei mesi di marzo e aprile. L’obiettivo della card è quello di rinsaldare il rapporto di fiducia tra il consumatore e il piccolo commercio per ritrovare il desiderio di acquisto in un momento pur di forte difficoltà. Carta Premia, infatti, può essere definita la Social Card dell’ Unione: la carta funziona come un borsellino elettronico dove i soldi dello sconto vengono caricati sul microchip della card e possono essere rispesi nei 300 esercizi dei centri storici del Trentino che aderiscono all’iniziativa. Attualmente sono già 30.000 i titolari che quotidianamente usufruiscono di questo strumento di risparmio; basti pensare che nell’ultimo triennio di attività la cifra risparmiata e accumulata sulle carte della clientela è stata di oltre 200.000 euro garantendo quindi acquisti di pari importo negli esercizi aderenti. Questo dimostra come i commercianti non stanno fermi ad aspettare che la crisi passi, ma attivano, grazie al supporto dell’Unione e dell’Associazione Commercianti al dettaglio del Trentino, nuove formule di vendita e risparmio. Carta Premia nasce infatti per consentire al consumatore di legarsi al territorio attraverso un

Massimo Piffer, Presidente dell’Associazione Commercianti al Dettaglio del Trentino nonchè vice Presidente Unione, da sempre sostenitore dell’iniziativa, sottolinea che «la carta davvero può e deve diventare il principale strumento per promuovere i singoli esercizi, ma soprattutto per fidelizzare la clientela ai singoli centri storici». Giorgio De Grandi, Presidente di pro.te.ma. e del Consorzio Trento Iniziative, pone l’attenzione sui vantaggi che uno strumento come Carta Premia porta all’associato: «da una maggior fidelizzazione a strumenti di direct marketing sempre più fondamentali per mantenere ed incrementare la propria clientela cercando così di ribattere colpo su colpo alla grande distribuzione».

circuito di esercizi che racchiude tutte le principali merceologie e servizi del mondo del terziario. Certo, Carta Premia non costituirà la soluzione alla crisi economica, né solleverà gli esercenti dalle loro preoccupazioni legate al futuro, ma segna concretamente la volontà di un’associazione di fare insieme qualche cosa: Carta Premia vuole dimostrare che insieme si può fare. È necessario che ora i colleghi e gli associati rispondano con convinzione a que-

sta iniziativa; molto del successo che potrà avere dipenderà dalla convinzione con cui opereranno su di essa e con essa. Carta Premia è anche un importante strumento in mano agli esercenti per poter strutturare le promozioni ed il marketing della propria attività. Gli operatori della grande distribuzione e della distribuzione organizzata dispongono da tempo di strumenti di fidelity e di direct marketing; oggi questi strumenti, grazie a Car-

ta Premia, sono a disposizione dei commercianti, esercenti, ristoratori ed albergatori dei centri commerciali cittadini e della periferia. La vera rivoluzione infatti sta qui: Carta Premia può fornire degli strumenti avanzati (ad es. direct marketing) anche ai “piccoli” e singoli esercenti di valle e di città, mettendoli in condizione di competere, sul piano dell’offerta, con i colossi della grande distribuzione. La card è altresì uno strumento di raccolta dati fondamentale per orientare il “centro commerciale naturale” verso le reali richieste dei mercati: anche il piccolo associato può disporre di una sua rete di raccolta dati, che gli consentirà di effettuare singole azioni di promozione (invio sms, promozioni mirate e dirette, mailing, targetizzazione dei messaggi pubblicitari, etc.) necessarie al proprio negozio. All’interno dei singoli centri commerciali naturali, i centri storici delle nostre valli, Carta Premia può diventare il principale mezzo per coinvolgere tutti gli esercizi e gettare le basi per la creazione di iniziative di promozione anche attraverso i consorzi territoriali. È importante pensare che con Carta Premia tutti gli esercenti possono essere in rete e condividere le informazioni raccolte sull’andamento dei consumi e sull’affezione dei propri clienti studiando anche promozioni ad hoc per le singole realtà territoriali. Per conoscere tutti i vantaggi derivanti dall’utilizzo della Card basta visitare il sito internet www.premiacard.it.

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aspan

I panificatori trentini

in assemblea

Bonafini: «Attenzione adeguata al ruolo economico occupato dai panificatori nella tipica e tradizionale filiera alimentare del trentino»

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lla presenza del presidente dell’Unione Giovanni Bort e dell’Assessore provinciale Alessandro Olivi si è svolta, nelle prime settimane dello scorso mese di marzo, l’Assemblea annuale degli aderenti all’Associazione Panificatori della provincia autonoma di Trento. L’importanza dell’evento ha richiamato un folto numero di soci che hanno ascoltato attentamente la dettagliata relazione del presidente, Emanuele Bonafini. Dal documento sono emerse in maniera incisiva le esigenze della categoria che, come molti altri settori, soffre delle conseguenze della congiuntura negativa mondiale che sta coinvolgendo trasversalmente tutti gli ambiti economici. Le attuali circostanze evidenziano la necessità di avere più considerazione, da parte dell’ente pubblico, per il delicato ed inconsueto lavoro svolto dal panificatore. È stata sottolineata l’importanza dei “panettieri” nel tessuto sociale della nostra provincia ed il significativo ruolo svolto a presidio del territorio. Sono rimasti a protezione e sostegno della vivibilità delle zone rurali e montane, garantendo un servizio utile e necessario per le comunità disagiate e decentrate della provincia di Trento.

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Oscar Mazzurana riceve la targa dal presidente Emanuele Bonafini, alla presenza dell’Assessore Alessandro Olivi

la targa ad oscar mazzurana Durante l’assemblea il presidente Bonafini ha consegnato ad Oscar Mazzurana una targa a ricordo dell’attiva collaborazione. È stato espresso il più caloroso ringraziamento, nonché la stima e l’amicizia per l’impegno ed il lavoro a favore delle attività associative. Mazzurana, storica figura dell’ASPAN, è stato un importante punto di riferimento per tutti noi ed ha sempre svolto con competenza, professionalità e passione l’incarico di revisore dei conti, ha partecipato attivamente alle riunioni del Consiglio Direttivo ed ha contribuito all’esito positivo delle nostre iniziative.

Il dibattito ha visto il coinvolgimento di molti associati che, considerata la sensibilità dimostrata dall’Assessore Olivi, hanno chiesto maggiore consapevolezza dei bisogni di un settore tradizionale, le cui imprese faticano a rimanere concorrenziali in un mercato in continua evoluzione; tuttavia, con notevoli sforzi, cercano di resistere a questa anomala situazione che interessa l’intero sistema economico. L’Assessore, dal canto suo, ha garantito la propria disponibi-

lità nel seguire le necessità della categoria evidenziando che, nella revisione della legge unica sull’economia (la Lp 6/99), sono previste maggiori agevolazioni per sostenere le imprese, fra le quali anche quelle della panificazione. Ha quindi riconosciuto l’importanza della figura del panificatore nell’economia del Trentino ed ha garantito una particolare attenzione al nostro caratteristico prodotto, proponendo una maggiore collaborazione con l’Assessorato provincia-

le al turismo per una incisiva azione di promozione, sia nel contesto di eventi fieristici che in manifestazioni dove vengono proposti ed esposti prodotti alimentari tipici e tradizionali della terra trentina. L’intervento è stato molto apprezzato poiché è stata espressa l’attestazione che il nostro pane è unico, caratteristico ed ha una propria specificità, ben definita nell’insieme della filiera agro-alimentare. Nel complesso il tenore del dibattuto confronto è stato cordiale e schietto ed ha fatto emergere per l’ennesima volta la serietà e l’orgoglio dei “fornai” trentini: «attraverso la relazione del presidente - ha affermato l’Assessore - si sono evidenziati i problemi e le criticità del settore ma avete anche espresso l’intenzione di affrontare con tenacia e fermezza l’andamento precario del mercato». L’Assemblea ha provveduto poi ad alcune incombenze statutarie e alla valutazione dei bilanci, consuntivo 2008 e preventivo 2009, licenziati con l’approvazione dell’unanimità dei presenti. Infine si è provveduto alla sostituzione di un Revisore dei conti nella figura di Mauro Canalia, di Folgaria, che ha preso il posto del dimissionario Oscar Mazzurana,


Festa del pane trentino occasione di promozione

aspan

Nella 63a Mostra dell’Agricoltura apprezzata la degustazione del pane fresco e la dimostrazione degli studenti dell’Istituto Alberghiero di Rovereto L’edizione 2009 della Mostra dell’Agricoltura, è stata un’ulteriore conferma che la pianificazione e gestione di particolari eventi permette alla nostra organizzazione di promuovere l’immagine di dinamicità ed efficienza degli operatori del settore. Consente ai titolari delle imprese associate di mettere in evidenza l’articolato lavoro del “fornaio”, presentando nel dettaglio i passaggi del complesso procedimento di produzione. E’ un momento di grande visibilità, che permette, all’interno della festa di primavera più importante della nostra provincia, di celebrare la “Festa del pane trentino”, preparato e lavorato con metodi di lavoro manuali e tradizionali, indispensabili ed essenziali per poter offrire un prodotto di qualità: sano e genuino. Confrontarsi con l’opinione pubblica, spiegando che svolgere il nostro mestiere necessità di caratteristiche soggettive come abilità e capacità, è un metodo di comunicazione determinante che consente anche di poter dialogare con il consumatore per acquisire proposte ed indicazioni sulle sue esigenze, molte volte suggerite dalle diete alimentari in continua evoluzione, e per far conoscere le originali e autentiche proprietà nutritive di un prodotto semplice e naturale. Dai rappresentanti politici e istituzionali, ma anche dai molti visitatori, sono stati espressi attestati di ammirazione, stima e simpatia per la preparazione e organizzazione degli studenti che frequentano il IV° anno scolastico dell’Istituto di Formazione Professionale Alberghiero di Rovereto, nella figu-

ra professionale di “Tecnico dell’Arte Bianca, che si sono cimentati nella rappresentazione del processo produttivo, realizzando tipologie panarie tipiche e tradizionali di notevole qualità, fragranti e gustose. Per gli organizzatori e per i numerosi collaboratori, impegnati attivamente nell’evento con serietà e passione, sono state giornate di grande soddisfazione. Particolarmente graditi sono arrivati anche gli elogi ed i complimenti per l’organizzazione, per il gusto e la fragranza del pane appena sfornato che, offerto in degustazione, veniva gradito e assaporato con piacere. Polarizzare l’attenzione sulle tecniche organizzative e sulla lavorazione degli impasti, avvia un processo di curiosità ed aggregazione fra l’utente e l’operatore trasformando questo particolare momento in uno strumento informativo che consente di far entrare, in senso figurato, la gente nei laboratori per illustrare la scrupolosa fase di preparazione degli ingredienti, l’attento svolgimento del processo di lavorazione ed il meticoloso procedimento di cottura. Siamo convinti che facendo vedere i “panettieri” all’opera sia una promozione utile ad esprimere la serietà, l’impegno e l’attenzione che sono proprie di chi produce tutti i giorni il pane fresco. I numerosi complimenti sono statati accolti con entusiasmo poiché ci incoraggiano a proseguire l’attività di diffusione dell’immagine di serietà ed affidabilità del panificatore a tutela della qualità di un prodotto naturale e originale. (Emanuele Bonafini)

Alcuni momenti dello stand Aspan alla 36a Mostra dell’agricoltura di Trento


ricettivo / faita

Antincendio, l’Unat

scrive al ministro Maroni Sollecitato il capo del Viminale per un rinvio dei complicati adempimenti previsti dalla normativa e per la loro semplificazione

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rmai da qualche anno Unat si è fatta carico di promuovere l’organizzazione di corsi di formazione per addetti antincendio a beneficio dei propri associati. Si tratta di un forte impegno sindacale che la categoria del ricettivo si è riproposta di implementare al fine di aiutare i propri soci nel difficile e spesso tortuoso percorso di adeguamento delle proprie strutture. Infatti, nel pieno rispetto della regola tecnica vigente, è consentito attuare delle misure compensative consistenti nella costituzione del servizio interno di sicurezza antincendio per riuscire ad evitare interventi onerosi sulla struttura (ad esempio eliminare, sostituire o trattare con appositi prodotti ignifuganti i materiali di rivestimento delle pareti e dei soffitti, ecc.). A tal fine è necessario frequentare un corso di formazione antincendio della durata di 16 ore. Tuttavia, oltre a questo aspetto pratico ed operativo, Unat si è comunque mossa anche sul versante istituzionale. In tal senso ha scritto al Ministro Maroni nell’intento di riuscire ad ottenere, a beneficio delle strutture ricettive interessate, un più ampio

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Più tempo per adeguarsi alle norme antincendio. Questo hanno chiesto gli albergatori trentini dell’Unat con una lettera al ministro dell’Interno Maroni. Ci sono buone possibilità che la scadenza del 30 giugno 2009 venga ancora prorogata.

margine temporale per effettuare l’ultimazione dei lavori di adeguamento normativo. Non sono pochi infatti gli associati che, nonostante la positiva stagione inverna-

le testé conclusasi, si trovano comunque in difficoltà a causa della contingente crisi economica. La mancanza di liquidità e le difficoltà di accesso al credito bancario

Il mInIstro calderolI In contatto con l’unat un confronto su semplificazione normativa e sburocratizzazione della pubblica amministrazione Lo scorso 14 gennaio abbiamo scritto al Ministro per la Semplificazione Normativa, Roberto Calderoli, allegando il documento sul “peso della burocrazia” pubblicamente presentato durante l’assemblea annuale del 28 novembre 2008, evento cui ha partecipato anche l’On. Michela Vittoria Brambilla, sottosegretario alla presidenza del Consiglio con delega al Turismo. La Segreteria del Ministro Calderoli ci ha recentemente ricontattato per approfondire la questione ed abbiamo quindi avuto modo di provvedere all’invio di ulteriore documen-

tazione inerente il convegno “FARE TURISMO DOMANI. Le ***** staranno a guardare?” Ci riserviamo pertanto di comunicare ai nostri associati eventuali altri sviluppi in merito. Il presidente Bort con la «valigia della burocrazia», durante l’assemblea annuale del 2008 a Lavis


Illustrissimo Signor Ministro On. Roberto Maroni Ministero dell’Interno Piazza del Viminale, 1 00184 ROMA

ricettivo / faita

Trento, 10 aprile 2009 Oggetto: problematica antincendio – scadenza 30 giugno 2009 per l’adeguamento delle strutture ricettive turistico - alberghiere Illustrissimo Signor Ministro, in Trentino in questi ultimi anni le aziende turistiche hanno investito molto in sicurezza, tuttavia sono ancora molti gli alberghi privi del certificato aggiornato di prevenzione incendi. Con la presente mi preme quindi sottoporre alla Sua cortese attenzione l’opportunità di intervenire con una proroga per il completamento degli adempimenti per la messa a norma delle strutture ricettive turistico-alberghiere. Sono pienamente consapevole del fatto che negli ultimi anni si sia assistito ad una reiterata sequenza di proroghe che di volta in volta hanno procrastinato il termine ultimo per l’adeguamento. Mi rendo altresì conto che questa reiterazione non giova né alla credibilità delle Istituzioni, né ad una corretta programmazione aziendale. Da qualche tempo però lo scenario economico è drasticamente cambiato. La recente crisi economica (anche se è partita da lontano) ha di fatto messo in ginocchio le strutture ricettive. Infatti, secondo dati resi pubblici da Federalberghi risulta che il settore ricettivo non è affatto sfuggito alla longa manus della crisi: nel 2008 si è registrato un calo del 3,1% per le presenze, con una perdita di ben 7.800.000 pernottamenti alberghieri. Anche il capodanno, periodo tradizionalmente caratterizzato dal tutto esaurito, ha registrato stavolta un calo complessivo del 5,4% di pernottamenti; nel solo mese di gennaio 2009 poi si è registrato un drammatico -7,2% di pernottamenti rispetto allo stesso mese dell’anno precedente. E purtroppo, i segnali indicano che questa tendenza è destinata a perdurare anche nel corso di tutto il 2009 ed oltre. Per gli albergatori questa difficilissima situazione economica significa mancanza di liquidità dovuta al calo presenze ed assenza di risorse finanziarie per realizzare gli investimenti a causa della stretta operata dalle banche su fidi e mutui. In tale contesto le strutture ricettive che pure avevano programmato di realizzare nei termini di legge il completamento dell’adeguamento antincendio, di fatto non riescono ad onorare questo impegno anche per la contingente mancanza di fondi. In attesa che venga superato il punto critico dell’attuale congiuntura economica, Le chiedo quindi un Suo deciso intervento a favore delle piccole e medie imprese, che costituiscono il 95% della struttura produttiva del Paese e che contribuiscono per oltre il 70% alla formazione del valore aggiunto e per oltre l’80% all’occupazione (il tutto nel contesto di un mercato interno europeo, in cui oltre il 99% delle imprese rientra nella classe dimensionale fino a 250 addetti e in cui circa 18 milioni di imprese sono classificate come microimprese con meno di 10 addetti). Alla luce di quanto sopra esposto mi permetto di suggerirLe che: – sia data a tutte le strutture ricettive la possibilità di provvedere al completamento dell’adeguamento entro il 30 giugno 2010; – siano rivisti i campi di applicazione della regola tecnica di cui al Decreto ministeriale 8 aprile 1994 e ss.mm. con particolare riferimento ai contenuti della parte seconda relative alle attività esistenti con meno di 50 posti letto, graduando meglio le misure imposte introducendo una fascia intermedia (ad esempio da 26 a 50 posti letto) nella quale la regola tecnica sia meno restrittiva, pur sempre nel rispetto dei requisiti di sicurezza per clienti e lavoratori. Certo di trovare da parte della S.V. la giusta attenzione rispetto alla problematica in oggetto, in attesa di un Suo gentile riscontro, Le porgo i migliori saluti.

Il Presidente UNAT – Unione Albergatori del Trentino Giovanni Bort

FIORENZO DEGASPERI

Castelli del Trentino-Alto Adige

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tra storia e leggenda

Il libro racconta il paesaggio fortificato, dalla preistoria al basso medioevo, in trentino alto adige. a partire dai castellieri preistorici, passando attraverso i castra romani, fino alla realizzazione delle architetture castellane si indaga la geografia castellana, utilizzando la storia, i documenti, le leggende, le antiche vie, gli orientamenti e il sistema di comunicazione ottico e visivo. nessuna regione delle alpi conta, rispetto alla

sua estensione, un numero sì elevato di castelli quale la regione trentino alto adige. da questa storia, da questi itinerari, emerge, oltre che all’aspetto fisico, quello spirituale e sacrale del “castello”: luogo della difesa ma anche della trascendenza. 40 itinerari, 19 in alto adige, 21 in trentino, ci aiutano a percorre vie arcaiche. passeggiate che ci fanno conoscere territori ancora non troppo noti al turismo di massa, ricchi di presenze artistiche.

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Il testo integrale della lettera spedita al ministro Maroni dall’Unat

possono costituire dei paletti insormontabili per coloro che devono ancora finir di provvedere al completo adeguamento delle strutture alle norme antincendio. Rimaniamo quindi in attesa di un esito positivo di questa nostra istanza, che sarà suffragata anche da un diretto interessamento del nostro Presidente Giovanni Bort presso le opportune sedi romane. Riportiamo, quindi, a fianco, il testo della missiva già inoltrata al Ministro.


ricettivo / faita

Campeggi, progetti

guardando al futuro

Faita Trentino presenta durante l’assemblea annuale i risultati conseguiti nello scorso anno e gli obiettivi per il 2009

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o scorso 31 marzo si è riunita l’assemblea annuale dei soci aderenti a Faita Trentino. È stato approvato il bilancio 2008 e presentati i principali risultati conseguiti nonché le attività programmate per il 2009. Il presidente Fabio Poletti, con l’ausilio di slide proiettate su maxischermo, ha messo in luce la forza di Faita Trentino sia sotto il profilo sindacale che dei servizi erogati agli associati. Una posizione di rilievo l’hanno avuta gli incontri con le pubbliche amministrazioni, finalizzati a discutere problematiche di tipo urbanistico, di rischio idrogeologico, di interpretazione normativa, ecc. Nello specifico, molte energie sono state dedicate alla questione delle deroghe urbanistiche. Gli incontri susseguiti nelle sedi istituzionali hanno avuto riscontri positivi anche se andranno seguiti ulteriormente. È proseguito anche il confronto con il Servizio Turismo per quanto attiene alle proposte di modifica del Regolamento di esecuzione della LP 33/90 che disciplina il settore open air. Il Regolamento è stato aggiornato nel maggio 2008 mentre nei mesi successivi l’attenzione si è spostata sull’aggiornamento del testo di legge che avrà luogo nel corso del 2009. Va opportunamente ricordato l’importante risultato raggiunto per quanto concerne la tema-

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Un momento dell’Assemblea di Faita Trentino, tenutasi lo scorso 31 marzo

tica delle case mobili. Nel 2008, infatti, grazie ai numerosi interventi di Faita Trentino è stato definitivamente approvato il disegno di legge che reca le nuove norme di pianificazione urbanistica e di governo del territorio. In base alla nuove norme non sono subordinate a concessione o a preventiva presentazione di denuncia inizio attività «gli allestimenti mobili di cui alla legge 13 dicembre 1990, n. 33 nel rispetto delle condizioni previste

dalla legge medesima e dalle relative norme regolamentari». Sul fronte internet va ricordato il continuo aggiornamento del sito ufficiale dell’Associazione raggiungibile all’indirizzo www.trentinocamping.it. Ogni associato può avere a disposizione una serie di pagine dove sono pubblicati logo del campeggio, indirizzo del sito e dell’e-mail del campeggio, 4 foto, descrizione in 4 lingue (italiano, tedesco, olandese e inglese), le caratteristiche generali, il listino prezzi, ecc. Nel sito del sistema ricettivo (www.unat.it) è sta-

al via la raccolta delle pre-adesioni al club di prodotto open air trentino camping, che in futuro riunirà l’eccellenza dell’offerta turistica trentina all’aria aperta

ta data a Faita Trentino la possibilità di avere un proprio spazio raggiungibile su www.faita.tn.it. Numerose le azioni promozionali realizzate sia con la partecipazione diretta a numerose fiere all’estero, sia attraverso campagne marketing coordinate da appositi gruppi di lavoro. Sono proseguite le azioni di promozione del turismo all’aria aperta, sia in sinergia con Trentino Spa, sia attraverso iniziative autonome di commercializzazione. In particolare si fa riferimento alla realizzazione di inserti promo-commerciali e cataloghi istituzionali in più lingue da allegare a riviste specializzate operanti sui mercati olandese e tedesco. Gli ultimi mesi del 2008 sono stati in gran parte dedicati a preparare la campagna marketing 2009 e a gettare le basi per la creazione di uno specifico club di prodotto dedicato ai campeggi trentini, denominato Open Air Trentino Camping che dovrebbe nascere nel corso del 2009 e che è stato presentato in anteprima proprio nel corso dei lavori assembleari. Al Club potranno aderire campeggi trentini qualificati che dovranno impegnarsi a rispettare un disciplinare condiviso e ad intraprendere un percorso di crescita professionale e miglioramento continuo al fine di proporsi come l’eccellenza dell’offerta open air in Trentino. In questa fase Faita sta raccogliendo le schede di pre-adesione non impegnative sottoscritte dai campeggi associati interessati a condividere questo progetto.



somministrazione e intrattenimento

L’Agenda per Trento

degli esercenti

L’Associazione ha coinvolto i candidati alla poltrona di Sindaco in un dibattito sulle esigenze della categoria del capoluogo di Giorgio Buratti presidente associazione pubblici esercizi

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l prossimo 3 maggio siamo tutti chiamati all’appuntamento elettorale per il rinnovo dell’Amministrazione di Trento e, come già anticipato in diverse occasioni, l’Associazione Pubblici Esercizi del Trentino ha predisposto un’AGENDA per la futura Amministrazione, con indicate le priorità del settore. L’esigenze di fare conoscere ai candidati Sindaci le richieste della nostra categoria è scaturita già in occasione dell’Assemblea dibattito dei soci, convocata a metà marzo scorso, in occasione della quale è emersa la forte necessità di avere delle risposte, non più rinviabili, alle istanze degli esercenti. Per meglio comprendere le proposte avanzate ai candidati Sindaci è opportuna una premessa generale sulla situazione attuale del settore e, conseguentemente, indico le proposte da noi avanzate. A seguito della liberalizzazione del mercato si è creata una situazione di incertezza e sofferenza economica per le aziende; la prima conseguenza della liberalizzazione è stata quella di un abbassamento generale della qualità dell’offerta, senza contare poi che esiste un esubero di offerta rispetto alla domanda. Infatti, il settore dei pubblici esercizi, più di altri, ha sofferto l’aggressione da parte di altri soggetti che pure effettuano attività di somministrazione al pubblico di alimenti e bevande (kebak - pizza al taglio - negozi di vicinato - ecc.)

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ma non sempre con il possesso degli stessi requisiti che vengono richiesti a chi gestisce un pubblico esercizio (requisiti igienico sanitari, di sorvegliabilità, ecc.). Abbiamo sempre sostenuto, ed oggi ancora di più, che sul mercato si sta a parità di requisiti e regole. Inevitabilmente, questa trasformazione ha prodotto la “perdita ‘identità” del pubblico esercizio: infatti sono sempre più numerosi i punti in cui viene effettuata l’attività di somministrazione al pubblico di alimenti e bevande, non soltanto nel classico bar. Infatti, è sempre più di frequente che altri soggetti (es. rivendita di

pane e latte) stiano diventando a tutti gli effetti un pubblico esercizio, rendendo marginale la loro attività primaria. Con la precedente Amministrazione cittadina sono già state individuate le necessità del settore sulle quali si può, e si deve, intervenire per salvaguardare le attività esistenti, consentendo loro un riposizionamento sul mercato, senza peraltro negare l’avvio di nuove attività. Per fare questo occorre però la volontà di condividere alcuni principi e di favorire la semplificazione di alcune procedure tutt’ora esistenti.

sono sempre più numerosi i punti in cui viene effettuata l’attività di somministrazione al pubblico di alimenti e bevande, non soltanto nel classico bar

L’ Amministrazione cittadina ha in fase di elaborazione il Regolamento per l’occupazione suolo pubblico, che interessa anche le nostre attività. Abbiamo avuto modo di apprendere che il regolamento in questione detta precise indicazioni sull’aspetto delle strutture esterne installabili da un esercente, rendendole vincolanti. Riteniamo che, per coloro che occupano il suolo pubblico conformandosi ai canoni estetici debbano essere previste agevolazioni, perché è fuori luogo che chi cura le proprie installazioni in modo da renderle a tutti gli effetti arredo urbano, contribuisce al decoro, alla vivibilità e all’immagine della città. Allo stesso modo è necessaria una semplificazione dell’iter burocratico per l’utilizzo dello spazio pubblico chiedendo all’Amministrazione di individuare preventivamente l’area massima in m2 antistante l’esercizio che può essere occupata, in maniera tale che l’esercente interessato possa allestire il plateatico, rispettando i criteri previsti dal Regolamento, con una semplice comunicazione di inizio occupazione; allo stesso modo sempre nell’ottica di rendere più bella la nostra città è opportuno prevedere la possibilità di un’occupazione annuale per la realizzazione dei c.d. “dehor” senza dover installare e disinstallare il plateatico (fatte salve le esigenze di ordine pubblico). Pensiamo di poter vivere meglio la città, magari considerando una diversa viabilità e ripensando al sistema “parcheggi”. L’attuale sistema di sosta previsto dall’Amministrazione è assai penalizzante per le attività economiche in genere, ma soprattutto per quelle operanti nel centro


I PUNTI DELL’AGENDA PER TRENTO

somministrazione e intrattenimento

le rIchIeste deI pubblIcI esercIzI

Giorgio Buratti, presidente dell’Associazione pubblici esercizi del Trentino

storico. Per questo motivo è utile pensare ad una sostanziale revisione dell’attuale sistema dei parcheggi, soprattutto per quanto riguarda la loro distribuzione tra quelli a pagamento e quelli a orario gratuito. Si potrebbe anche pensare di prevedere una sospensione della tariffa per l’orario di pranzo ed all’ipotesi di invertire la tariffazione: le prime ore di sosta non siano le più care ma le più economiche. Infine, prevedere parcheggi a sosta oraria gratuita davanti alle attività economiche. Nei ragionamenti futuri che, ci auguriamo, verranno ripresi quanto prima con la nuova Amministrazione, intendiamo certamente sottolineare la necessità di dialogare con le altre componenti economiche del centro storico perché siamo convinti che solo un ragionamento complessivo possa ridare al centro cittadino la sua giusta dimensione e vocazione. Per fare ciò è però necessario rivedere alcune regole. Infatti, accade di frequente che vengano autorizzate attività di somministrazione in forma ambulante accanto o di fronte ad aziende di somministrazione in sede fissa; allo stesso modo accade che in occasione di fiere e/o mercati, le attività di commercio ambulante impediscano o rendano disagevole l’accesso ai pubblici esercizi esistenti. È opportuno quindi pensare diversamente l’assegnazione dei posteggi per l’attività di somministrazione in forma ambulante, tenendo conto di quanto già offer-

1) Programmazione delle attività di pubblico esercizio Chiediamo di ripristinare la programmazione per il rilascio di nuove licenze di pubblico esercizio 2) Somministrazione al pubblico Chiediamo a tutti coloro che somministrano parità di regole e requisiti 3) Occupazione suolo pubblico plateatici A fronte degli obblighi imposti dal Regolamento (materiale, forme, ecc.) aumentando quindi il costo d’installazione e gestione per l’esercente, si chiede una modifica delle attuali tariffe e dei tempi di occupazione. 4) Parcheggi e viabilità Si chiede la totale e sostanziale revisione dell’attuale sistema dei parcheggi, soprattutto nella loro distribuzione tra parcheggi a pagamento e orari gratuiti, posizionando questi ultimi davanti alle attività economiche, nonché di prevedere anche una sospensione della tariffa per l’orario di pranzo e individuare tariffazioni minori nella prima ora, per quelli a pagamento. 5) Fiere e mercati Chiediamo di non collocare i posteggi per la somministrazione in forma ambulante in presenza di attività di somministrazione in sede fissa e di non ostruire l’accesso alle suddette attività. E’ inoltre opportuno dare la possibilità all’esercente di mantenere installato il plateatico durante le fiere e mercati. 6) Carta d’identità del pubblico esercizio Chiediamo all’Amministrazione di definire un documento riportante precise indicazioni strutturali su tutte le possibili attività effettuabili dall’esercente, comprese quelle di intrattenimento e svago (musicali). 7) Orari di attività Si chiede di prevedere solo l’ orario minimo giornaliero obbligatorio, ma nessun altro vincolo per poter gestire in relazione alle effettive esigenze della clientela ed aziendali. 8) Responsabilità dell’esercente Chiediamo l’eliminazione dell’art.18 LP 9/2000 perché ci attribuisce responsabilità per disturbo alla quiete pubblica per fatti che non accadono nel nostro locale o sul nostro plateatico, ma all’esterno o nelle immediate vicinanze, magari a locale chiuso. 9) Sicurezza e criminalità La cosiddetta microcriminalità è un problema sottostimato: anche gli esercenti hanno la necessità di poter lavorare in sicurezza su tutto il territorio comunale; chiediamo inoltre procedure snelle per l’installazione di impianti di videosorveglianza interna ed esterna.

to dai pubblici esercizi in sede fissa, in modo tale che tale forma di somministrazione ambulante sia un’ occasione a supporto dell’offerta già esistente. Fra le tante difficoltà riscontrate dai colleghi esercenti, diverse si riferiscono ai problemi legati all’inquinamento acustico. Abbiamo visto colleghi che hanno investito denaro per un progetto e poi, a seguito di provvedimenti restrittivi sull’orario di attività, sono stati fortemente penalizzanti, tanto da dover abbandonare l’attività. Per ovviare a queste situazioni bisogna agire preventivamente e quindi dare precise indicazioni al-

l’esercente che si appresta ad avviare una nuova attività: sia in relazione al progetto che vuole sviluppare, sia sui requisiti strutturali del locale (ciò vale in particolare per le attività di somministrazione accompagnate da forme di intrattenimento musicale ma anche per quelle già esistenti). Ed a questo aspetto si collega un’altra necessità della categoria: quella di avere una maggiore flessibilità di scelta dell’orario da esercitare. Pur considerando che la disciplina attuale consente un margine di flessibilità, ciò però non risolve parecchi casi di fabbisogno

temporale e chiediamo pertanto di prevedere soltanto un orario minimo di apertura da garantire nell’arco della giornata e di lasciare l’esercente libero per quanto riguarda l’orario restante, da gestire in relazione alle effettive esigenze e scelte aziendali, nel rispetto delle leggi operanti. Ma c’è un’ulteriore previsione normativa che ci penalizza fortemente: è quella riferita all’articolo 18 della Legge Provinciale n. 9/2000 che attribuisce la responsabilità all’esercente per disturbo anche indiretto alla quiete pubblica. Abbiamo sempre ribadito e continueremo a farlo, che l’esercente è responsabile per ciò che accade all’interno del proprio locale ed all’esterno, soltanto per quanto attiene all’uso del plateatico, o giardino. Al di fuori di questi ambiti le responsabilità non ci devono competere. Infine vi è la necessità di poter lavorare con tranquillità, in sicurezza, sia di giorno che di notte. Riteniamo che la politica adottata fino ad oggi è stata quella di occuparsi a spot su aree definite trascurando il resto della città; l’unico risultato è stato quello di “spostare” il problema da una zona all’ altra. Siamo convinti che sia necessario abbassare il grado di tolleranza per la microcriminalità: devastazioni di fioriere, sedie e tavolini, imbrattamento delle superfici non devono essere visti come fenomeni da sopportare, così come è necessario prevedere iter burocratici meno complessi per agevolare installazioni di videosorveglianza interne ed esterne ai locali. Le nostre richieste erano già state sottoposte alle precedenti Amministrazioni, senza trovare riscontro. Oggi, considerata la condivisione espressa sulle nostre istanze da quasi tutti i candidati Sindaci, speriamo che la futura Amministrazione finalmente consideri le richieste degli esercenti inserendole all’interno della propria attività di governo.

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ingrosso e PMI

I Vitivinicoli trentini

incontrano Mellarini

Positivo incontro con l’Assessore: crisi economica, export dei prodotti trentini e tutele al settore gli argomenti al centro del confronto

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l Presidente dei Vitivinicoli Trentini aderenti all’Associazione Grossisti e Pmi, dott. Paolo Endrici e il Presidente della sezione alimentare di Confindustria Luigi Togn, cioè i rappresentanti del Comparto vinicolo che riunisce le Cantine private di maggiori dimensioni (Abate Nero, Bailoni Giovanni & C., Battistotti, Bolognani, Campostrini, Cantine Monfort, Casa Girelli, Dorigati, Endrizzi, Ferrari F.lli Lunelli, Gaierhof, Marzadro, Giuseppe Modena, Nosio, Enrico Spagnolli, Tridentum, Villa Corniole, Villa de Varda, Wallenburg e le aziende commerciali che fanno capo ad alcune Cantine sociali come Lavis e Mezzocorona) hanno incontrato l’Assessore Mellarini e Paolo Nicoletti. Il tema principale è stato la crisi economica mondiale che colpisce duramente anche il settore vinicolo trentino. Vini, Trento DOC e grappa sono prodotti di eccellenza, ma voluttuari e per questo esposti a notevoli sbalzi d’interesse da parte dei consumatori mondiali. Data la fortunata stagione invernale, la crisi del vino è stata finora meno forte nel Trentino, ma è già evidente nelle altre regioni d’Italia e in tutti i Paesi del mondo. Che fare? Il comparto Vitivinicolo ha proposto il documento allegato per affrontare le gravi problematiche attuali. “I Vitivinicoli del Trentino con

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spirito costruttivo, hanno sempre cercato di collaborare con la P.A.T., C.C.I.A.A. e Trentino Spa per portare stimoli e contribuire colla propria esperienza al progresso del proprio settore. Le nostre proposte sono state recepite solo in modo molto limitato, mentre le problematiche aumentano a causa della crisi economica mondiale. Una crisi che sacrifica in primo luogo i prodotti ritenuti voluttuari e non di prima necessità come vino, spu-

mante e grappa. Per questo richiediamo agli Assessori competenti di imprimere una forte accelerazione all’analisi e alla soluzione dei problemi che ci preoccupano fortemente: il nostro settore deve essere tutelato e supportato nelle sue iniziative. Anni fa la P.A.T. istituì un fondo speciale per promuovere l’immagine e la riconoscibilità del vino Trentino sia in Italia che all’Estero: i risultati dell’investimento furo-

A Villa Corniole l’Oscar di Pramaggiore per la quarta volta consecutiva Vitivinicoli trentini ancora protagonisti nel panorama enologico nazionale: Villa Corniole, infatti, il 18 aprile è stata insignita, per il quarto anno consecutivo, del premio nazionale Oscar di Pramaggiore, prestigioso riconoscimento giunto alla sua 48a edizione. Villa Corniole ha ottenuto a livello regionale, in qualità di azienda privata, il maggior numero di vini DOC premia-

ti con medaglia d’oro, e precisamente: Trentino Müller Thurgau DOC (2008), Trentino Pinot Grigio DOC (2008), Trentino Pinot Grigio Ramato (2007), Trentino Lagrein DOC (2007), Teroldego Rotaliano DOC (2007).

no molto positivi, ma ormai si sono esauriti. A fronte della difficile situazione economica che sta toccando pesantemente anche il comparto vitivinicolo, la P.A.T. , oltre al “progetto vino” già in essere e il piano di comunicazione dello spumante TRENTO DOC., deve promuovere ulteriormente il settore con risorse straordinarie aggiuntive. È necessario un rilancio di questo “fondo di soccorso” dotato di nuovi mezzi straordinari in più direzioni: Export: la crisi economica colpisce in modo differenziato i Paesi del mondo. In alcuni Paesi dobbiamo difendere le posizioni conquistate, in altri possiamo espanderci. È necessario supportare ulteriormente la ns. presenza a fiere e missioni estere ed organizzare missioni di operatori e giornalisti in visita al Trentino. Esigenza primaria resta comunque la comunicazione tra Ente Pubblico e noi Produttori per definire Paesi e strategie da adottare. Italia: rafforzare la promozione e comunicazione per promuovere ulteriormente lo spumante Trento DOC, ma anche vini e grappe. Invitare operatori e giornalisti in Trentino. Trentino: da un recente studio dell’osservatorio delle Produzioni Trentine risulta che anche nella nostra Provincia c’è moltissimo da fare per promuovere la conoscenza e quindi il consumo dei nostri prodotti, anche nei confronti degli addetti ai lavori: Bar, Ristoranti, Alberghi. Servono comunicazione e molta formazione. Ulteriori iniziative necessarie sono:


ingrosso e PMI

endrIcI: «vInItaly e proWeIn, “sentIment” mIglIore della sItuazIone reale»

la valutazione del presidente dei vitivinicoli del trentino sulle due grandi manifestazioni enologiche europee di Paolo Endrici Il Vinitaly resta la più grande fiera del mondo vinicolo: 4.200 espositori su una superficie di quasi 10 ettari, 150.000 visitatori, di cui 45.000 esteri da 100 Paesi diversi, 2.400 giornalisti, ca. 12.000 persone hanno visitato il padiglione trentino, niente male se si pensa che la nostra provincia rappresenta l’1,2% della produzione italiana. La ProWein di Düsseldorf con 3.200 espositori, è la più grande fiera in Germania, Paese che tuttora resta il più importante importatore di vino del mondo. I numeri di questa fiera sono più ridotti rispetto al Vinitaly soprattutto riguardo al numero dei visitatori ca. 35.000 che però in questo caso sono tutti operatori del settore. Entrambe le fiere hanno confermato che la crisi nel mondo del vino esiste, ma in modo differenziato a seconda dei Paesi e delle categorie. Positiva è stata l’atmosfera generale che dimostra voglia di reagire, di trovare nuove idee, stimoli e sbocchi commerciali. La crisi colpisce soprattutto l’Inghilterra, con una sterlina in caduta libera, gli Stati Uniti e il Giappone. Alcuni Stai Europei si sentono appena sfiorati dai problemi come la Svizzera, l’Olanda e i Paesi Scandinavi. La Germania sta nel mezzo, ha grossi problemi, ma anche la volontà ed i mezzi per affrontarli e superarli. Sul mercato tedesco, l’Italia ha perso terreno nel 2008 ca. il 10% in termini di volume. Quest’anno si spera di mantenere la quota percentuale di un mercato comunque in contrazione. La crisi colpisce in tutti i paesi soprattutto la gastronomia, molto meno i negozi specializzati e la grande distribuzione. In pratica c’è uno spostamento del consumo: non si rinuncia alla buona bottiglia, che viene consumata però a casa invece che al Ristorante. Il dato statistico più incoraggiante è che il segmento di mercato che cresce è quello medio/alto, cioè dai 5 ai 12€ a scapito di quello basso sotto i 3 € e di quello

Mostra dei vini di Trento: tre giorni sono sufficienti. Un giorno deve essere dedicato esclusivamente agli Operatori di settore (Trentini, di altre Regioni Italiane ed Esteri). Strade del Vino: la situazione (salvo poche eccezioni: Trento e Vallagarina) è stagnante, serve un maggior coordinamento fra le strade ed un vero “lancio” delle stesse. La P.A.T. deve agire con più incisività e determinazione e destinare all’Enoturismo parte dei fondi destinati al Turismo. Ricordiamo che l’enoturismo è un traino importante nelle stagioni intermedie (primavera e autunno). Redazione di un agile libretto sui produttori vinicoli trentini e co-

alto sopra i 15,00 €. I vini scadenti e quelli troppo cari sono le vere vittime della crisi e questo sicuramente non è un male per il mercato e per la produzione trentina, che si potrebbe collocare soprattutto nella nicchia in crescita. La crisi dei vini correnti deve spingere il Trentino ad una sempre maggiore ricerca della qualità e dell’immagine. Come ho già ripetuto più volte il Trentino è dotato delle strutture: cantine efficienti ed impianti di imbottigliamento sovradimensionati rispetto al suo potenziale produttivo. Il passo oggi necessario è far conoscere il Trentino in alcuni Paesi europei ricchi, dove al momento è sconosciuto come in Svizzera, Olanda, Danimarca ed investire nel marteking per affermare un’immagine sempre più elevata ed attraente dei prodotti della nostra terra. Per concludere possiamo attingere all’antica saggezza contadina: non tutte le crisi vengono per nuocere se possono stimolare nuove forze e nuove idee. L’importante è darsi da fare!

me raggiungerli (cfr. guida “un sorso di Alto Adige). Ricettività in Cantina: è un’attività non ancora regolamentata dalla P.A.T., malgrado l’accordo sottoscritto fra le parti (Cantine e Ristoratori / Albergatori). Burocrazia e controlli: è necessaria una vera semplificazione burocratica, un coordinamento fra gli organi di controllo che debbono agire più nella fase di consulenza/supporto delle imprese che nella fase repressiva. È necessaria la soluzione dei problemi infrastrutturali come i depuratori ecc. Intese e collaborazioni: tra il sistema coop e aziende private. Tutti, Dellai in testa, le auspicano. Dob-

sonalmente da Endrici e Togn, che vedranno di proporre una sempre più stretta collaborazione tra Trentino export (Confindustria) e Trentino sprint (C.C.I.A.A.), soprattutto nei Paesi dove secondo i Vitivinicoli esistono concrete possibilità di espansione. Endrici ha evidenziato particolarmente le tematiche che riguardano l’enogastronomia e le Strade del vino, che devono essere viste come grandi opportunità del settore Turistico, che troverebbe Clientela nei mesi “morti” primaverili e autunnali. A questo proposito Endrici ha ricordato che dietro ai prodotti viIl dott. Paolo Endrici, presidente dei Vitivinicoli aderenti all’Associazione Grossisti e Pmi del Trentino

biamo metterci intorno ad un tavolo per vedere se è possibile realizzare un progetto del genere. Dellai ha promesso una conferenza “Stati generali dell’agricoltura”: la riteniamo estremamente importante per capire dove siamo e dove vogliamo andare. I problemi elencati sono noti e dibattuti già da molto tempo. Siamo come sempre convinti che una reale strategia d’ascolto, di scambio opinioni e collaborazione fra Enti pubblici e Produttori possano portare ad azioni veramente incisive e ad una convinta compartecipazione di tutti.” In conclusione dell’incontro si è convenuto che le tematiche riguardanti l’Export saranno seguite per-

nicoli operano persone ed aziende, che non solo assicurano un equo reddito al comparto agricolo, ma rivestono un ruolo estremamente importante per la salvaguardia e per l’immagine d’un territorio (Bordeaux. Champagne, California, ma anche Piemonte e Toscana e molte altre zone devono la loro notorietà e il loro valore d’immagine al settore vitivinicolo). Mellarini s’è detto disposto a prendere in mano personalmente alcuni dei temi esposti come la soluzione dei problemi “Ricettività in Cantina” e l’organizzazione di un importante convegno sugli “stati generali dell’Agricoltura”. Anche le altre tematiche saranno seguite con particolare attenzione, mentre i fondi disponibili per la promozione del settore saranno portato almeno a due milioni. Unione

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produttivo

Unione Artigiani,

confermato rensi

«Il settore sta attraversando un periodo di difficoltà ma con l’intelligenza e la perspicacia degli artigiani trentini riusciremo a resistere»

R

iconfermato, nel corso dell’assemblea di gennaio, Claudio Rensi alla presidenza dell’Unione Artigiani del Trentino, associazione che raccoglie numerose aziende del settore. Claudio Rensi, nel ringraziare per la fiducia accordata ha ribadito impegno e disponibilità nel perseguire gli obiettivi statutari, finalizzati al servizio di assistenza sindacale e amministrativa alle imprese artigiane trentine. Rensi ha sottolineato che il settore artigianale sta attraversando un particolare momento di difficoltà, dovuto alla instabile e precaria situazione economica mondiale, però l’intelligenza, la perspicacia e la capacità dei titolari delle aziende artigiane trentine permette alle stesse di resistere alle restrizioni imposte dall’attuale congiuntura e rimanere concorrenziali in questo anomalo mercato economico.

Claudio Rensi, presidente dell’Unione Artigiani del Trentino

L’Assemblea generale ha eletto la propria Giunta esecutiva, al seguito di un dibattito in cui si è discusso della proposta di stringere una forte alleanza con l’Unione Commercio, Turismo, Servizi, Professioni e Piccole medie imprese della provincia di Trento, nell’ottica di una valorizzazione dell’impresa trentina e di aumentare la sinergia tra associazioni di rappresentanza. Rensi ha evidenziato che

da quando l’Unione Artigiani del Trentino è nata è stato svolto un intenso lavoro che ha permesso di coinvolgere più categorie artigiane, riuscendo, attraverso un lavoro di sensibilizzazione sul territorio, ad attirare l’attenzione e la considerazione dell’ente pubblico. Raggiunto l’obiettivo la naturale conseguenza, per assecondare le esigenze e necessità delle imprese artigiane trentine, sarà quella

di offrire prestazioni sempre più qualificate per ottenere competenti privilegi e vantaggi per i soci. Le aziende associate potranno usufruire in maniera più incisiva dei molteplici servizi, legati alla gestione delle normative fiscali, amministrative e contabili, offerti dall’Unione e coordinate da persone competenti, esperte e aggiornate sulle disposizioni legislative riferite al nostro particolare settore economico. Dopo la discussione, i lavori dell’Assemblea sono proseguiti con il rinnovo degli incarichi sociali che prevedevano la nomina dei componenti il Consiglio Direttivo. A seguire, visto che i membri eletti erano tutti presenti, si è provveduto a convocare la nuova Giunta Esecutiva che ha confermato appunto Claudio Rensi alla carica di Presidente UAT.

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1-3 maggio 2009

1-3 maggio 2009


servizi

Pagineblu, la 4 edizione a

conferma il successo

Sono 167 le aziende del terziario avanzato operanti in Trentino che hanno aderito all’iniziativa dell’Associazione delle Attività di servizio

L

a Sala Depero del Grand Hotel Trento, gremita di persone, ha fatto da splendida cornice alla presentazione della pubblicazione Pagineblu 2009/2010 arrivata alla sua 4a edizione. L’evento, svoltosi giovedì 19 marzo, ha avuto testimoni il Presidente della Provincia, Lorenzo Dellai, il presidente dell’Unione, Giovanni Bort, il Presidente della C.C.I.A.A. di Trento, Adriano Dalpez, il Presidente dell’Associazione Attività di Servizio, Mario Oss, e Um-

berto Martini dell’Università di Trento. Mauro Marcantoni, che per l’occasione faceva da moderatore, in qualità di coordinatore generale per Pagineblu ha brevemente presentato il volume puntando sulle novità strutturali, di contenuto e grafiche introdotte e ringraziando tutti coloro che hanno partecipato alla sua realizzazione. Oltre all’intervento d’apertura del Presidente Oss, che riportiamo integralmente, una platea molto attenta di operatori e rappresentanti

Mario Oss

la forza delle Idee

l’intervento del presidente mario oss È con grande soddisfazione che do inizio a questo momento di presentazione dell’edizione 2009-2010 di PagineBlu. Una soddisfazione che è legata innanzitutto alla crescita che ha visto questo strumento muovere i suoi primi passi nel 1999, con un’impostazione prevalentemente pubblicitaria per arrivare ad una quarta edizione fortemente arricchita, sia nei contenuti economici e tecnici, che nelle informazioni dedicate alle aziende. Ulteriore motivo di soddisfazione è anche la qualificata partecipazione che vede oggi qui presenti molte delle aziende che hanno contribuito a dar vita al volume, gli organi dell’Unione Commercio Turismo Servizi Professioni e Piccole Medie Imprese della provincia di Trento e dell’Associazione Attività di Servizio del Trentino, i nostri sponsor Volksbank e Fondo Est, la Camera di Commercio Industria Artigianato e Agricoltura di Trento e soprattutto due tra i massimi protagonisti della nostra vita istituzionale. Mi riferisco al Presidente della Provincia autonoma di Trento Lorenzo Dellai e al Presidente della Camera di Commercio Industria Artigianato e Agricoltura di Trento Adriano Dalpez. Particolare ringraziamento va anche riservato al Professor Umberto Martini della Facoltà di Economia dell’Università di Trento, autore del ricco e stimolante contributo che apre la quarta edizione di PagineBlu. Quindi un evento in piena regola, sostenuto dalla forza delle idee, ma anche dalla voce dei protagonisti - le nostre aziende - e di chi ha le più alte responsabilità nella crescita sociale ed economica della realtà trentina. Tutti noi siamo consapevoli che il momento in cui viviamo non è certo tra i migliori. Seppur con toni meno drammatici di quelli registrati in altre parti d’Italia, il vento di crisi sta soffiando anche sul nostro Trentino. Quindi, quello che si apre

è un periodo difficile che lungi dallo scoraggiarci è per noi uno stimolo per fare di più e per fare meglio. Lo stimolo per un impegno congiunto che veda schierate in primo luogo le nostre aziende, quelle di servizio in particolare, a supporto di altre aziende e dell’economia trentina nel suo insieme. Un impegno che veda ugualmente schierati i soggetti pubblici, la Provincia innanzitutto, con la sua potente manovra anticrisi, ma anche la Camera di Commercio di Trento come cinghia di trasmissione che raccorda l’energia del pubblico con quella del privato. Infine, ma non per importanza, l’impegno delle categorie, dell’UCTS P e PMI e dell’Associazione Attività di Servizio, per quel che ci riguarda impegnate nel sostegno alle loro imprese, ma anche nello sviluppo dell’intera economia provinciale. PagineBlu è in quest’ultima prospettiva uno strumento prezioso perché rende visibile un settore chiave, quello delle attività di servizio, per la nostra crescita; perché affronta alcune tematiche importanti per capire come il rapporto tra servizio e sviluppo può essere vitale e virtuoso; perché rappresenta uno spaccato di economia fortemente impegnato a fare della crisi una scommessa da vincere e non un ostacolo insuperabile. Grazie a tutti voi, agli imprenditori qui presenti, al Presidente Bort che come sempre ci onora della sua presenza e sostegno, agli sponsor Fondo Est - qui rappresentato dalla dottoressa Giuseppina Morello - e Volksbank rappresentata dal dott. Andrea Tolotti E ovviamente un particolare ringraziamento ai due Presidenti Lorenzo Dellai e Adriano Dalpez per aver accettato il nostro invito e per essere qui con noi in una fase certamente difficile, ma che va affrontata con intelligenza, adeguatezza di strumenti e, permettetemi, anche con un po’ di ottimismo.

di enti ed associazioni ha seguito i discorsi dei vari relatori. Dellai ha annunciato la costituzione di partnership tra soggetti pubblici e privati del terziario in modo da incrementare la capacità competitiva delle imprese trentine ed aiutarle a superare questo periodo di dura crisi la cui durata è ignota e tutti. Ha ricordato i vari provvedimenti anti crisi assunti dalla Giunta provinciale a sostegno dell’economia ai quali – ha aggiunto – ne seguirà a breve un altro. «L’uso dell’informatizzazione - ha ricordato Dellai - ha giocato e potrà giocare in futuro un ruolo molto importante per la costruzione di un sistema avanzato che semplifichi e renda più efficienti le procedure nei rapporti fra pubblico ed aziende private, aiutandole a rimanere competitive sul mercato non solo trentino ma anche nazionale ed internazionale. Giovanni Bort ha centrato il proprio intervento sulla necessità di eliminare i disservizi per poter reggere la crisi ed ha invitato Dellai a costruire la terza corsia dell’Autobrennero, ormai intasata dal traffico. Dopo l’intervento del Presidente della C.C.I.A.A. Adriano Dalpez, Umberto Martini ha evidenziato l’importanza del terziario privato nell’economia, mettendo in luce che le aziende dei servizi potranno crescere solo se riusciranno a trasmettere la tangibilità del servizio immateriale offerto mantenendolo comunque personalizzato e standardizzato.

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servizi

Il coaching, strumento

di successo aziendale

L’Associazinoe attività di servizio prepara un evento di presentazione della tecnica per far emergere le risorse non utilizzate di Andrea Marchionni e Marco ricci La società in cui viviamo è in continua evoluzione ed alle imprese, per vincere le sfide del futuro, non basta adeguarsi alle ultime innovazioni esclusivamente tecnologiche: occorre contemporaneamente porre una sempre maggiore attenzione alla qualità dei processi e alla gestione ottimale delle risorse umane. L’imprenditore, il manager, il dirigente d’azienda, come anche gli impiegati e gli operai, necessitano di una sempre maggiore conoscenza e padronanza delle dinamiche comunicative ed interpersonali, per produrre risultati che vadano oltre la volatilità delle esigenze del mercato e che riguardino anche il benessere personale e sociale di ogni singola mansione lavorativa. Nelle aziende e nelle organizzazioni moderne il benessere lavorativo ha acquistato una dimensione di assoluta rilevanza, conseguentemente emergeranno quelle aziende che saranno capaci di applicare nuovi metodi di direzione e di motivazione dei loro collaboratori e nuovi modelli di organizzazione dell’azienda e dei progetti. La valenza di tali processi, oltre che all’interno delle grandi aziende, assume tanta più importanza quanto più questo benessere risulta fruibile dal consumatore finale del prodotto e del servizio, e per questo motivo, anche tra le piccole imprese artigiane, piccoli commercianti, imprese di servizi e liberi professionisti, in molti ravvisano la necessità di implementare maggiori capacità relazionali e comunicative nei confronti tanto dei propri collaboratori come dei clienti. Tra gli strumenti più efficaci attualmente disponibili per consentire alle aziende di ottenere questi risultati, va affermandosi in maniera sempre più autorevole il “Coaching”. Il Coaching è una metodologia affermata da anni nei paesi anglosassoni, in Francia e in Germania e che sta dimostrando grande efficacia e rapida espansione anche nel nostro paese. Impostasi inizialmente come stile di Leadership che favorisce le capacità e le performance delle persone attraverso la consapevolezza dei propri obiettivi, la gestione delle risorse umane attraverso il Coaching contribuisce a sviluppare anche il livello di autostima, di motivazione e di soddisfazione delle persone coinvolte in questa metodologia di sviluppo personale. Il Coaching è un processo volto a far emergere le risorse di cui tutti noi disponiamo e che a volte scordiamo o non pensiamo di avere. Per comprendere ulteriormente la funzione del Coaching, ci è d’aiuto la stessa origine del termine “coach” che, così come nei paesi anglosassoni indica un mezzo di trasporto che consenta di raggiungere più veloce-

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mente una determinata meta, allo stesso modo rappresenta il coach come aiuto che consenta alle persone di raggiungere più velocemente i propri obiettivi. Il Coach è una figura professionale che stimola il cliente ad esprimere il suo massimo potenziale e, senza sostituirsi a lui, lo accompagna e lo sostiene fino al raggiungimento della propria meta. Importanti studi svolti negli Stati Uniti hanno dimostrato che se con la formazione tradizionale si consegue un miglioramento delle performance intorno al 20%, con il coaching si raggiunge addirittura l’80%. Una recente ricerca della School of Coaching, in collaborazione con AIDP, Crora Bocconi e Federazione Italiana Coach, condotta su 43 grandi aziende, ha rilevato che il coaching è lo strumento di sviluppo destinato a crescere di più. Perché? Con il coaching migliorano: > per il 59% delle aziende la performance individuale, > per il 41% il benessere personale, > per il 45% la motivazione del team, > per il 57% le soluzioni dei problemi organizzativi, > per il 61% i risultati di business. A fronte di tali risultati e nell’ottica di fornire servizi sempre all’avanguardia, l’Associazione Attività di Servizio del Trentino, in collaborazione con l’Unione sta progettando, insieme a professionisti del settore appartenenti all’International Coach Federation - Italia (ICF Italia), corsi di formazione innovativi che utilizzano anche le tecniche di coaching per ottenere risultati ottimali nel percorso formativo, oltre a corsi specialistici sulle tecniche di coaching per consentire, a chi ne fosse interessato, di acquisire le cosiddette “coach abilities” da utilizzare nella propria organizzazione. Tra i collaboratori in contatto con l’Associazione Attività di Servizio del Trentino per questo progetto c’è anche la dottoressa Giovanna Giuffredi, Vice Presidente di ICF Italia, della quale alleghiamo la trascrizione di un’intervista al quotidiano il Sole 24 ore nella quale spiega con parole sue cos’è il coaching: «Il Coaching è un processo di apprendimento, consapevolezza e focalizzazione, è sicuramente un processo che accelera le decisioni, aiuta le persone a prendere consapevo lezza di quello che vogliono fare e a realizzare i risultati attesi». La mia frase

guida, che cito spesso, è: “La Vita che Vuoi è la Sola che Avrai”. È una frase che mi ha condizionato molto nella mia vita, in positivo naturalmente, e rappresenta bene il lavoro che faccio: il coach. La rappresenta bene nel senso che il coaching si rivolge alla vita a 360°, quindi il coaching si può rivolgere alla vita privata, alla vita personale, professionale, di sviluppo di carriera, nell’ambito di un’azienda, in un team e così via. «Che vuoi»: implica la motivazione, la focalizzazione su ciò che realmente si desidera ottenere, realizzare. «È la sola»: nel senso di unica, realmente esiste una unicità di ciò che le persone sono, di ciò che le persone vogliono realizzare. «…è la sola che avrai»: c’è un verbo al futuro, perché il coach lavora dal presente al futuro, rispetto ad altri approcci, altrettanto validi, (non è detto che il coaching sia il migliore in assoluto), parte dal presente, tiene conto del passato (noi siamo ciò che siamo grazie, o a causa, del nostro passato) dal quale prendiamo le nostre risorse. L’importante è apprendere dal nostro passato per guardare avanti, questa è una caratteristica tipica del coaching: dal presente, noi spesso diciamo, gettiamo un ponte verso il futuro, quindi una volta che abbiamo definito dove vogliamo andare, iniziamo a camminare in quella direzione. Il coach è un partner che si affianca alla persona per aiutarla ad arrivare dove vuole arrivare senza condizionare, nel senso che non da alcun consiglio, alcun suggerimento, aiuta la persona a trovare le proprie risorse. Questo è un po’ un assioma del coaching: ogni persona ha le proprie risposte, non siamo certo noi a dare indicazioni su dove sia meglio andare o come andare. Tra l’altro questo approccio permette alle persone di ottenere realmente ciò che vogliono ottenere nella maniera più etica rispetto alle proprie caratteristiche e sicuramente questo aiuta a sviluppare la propria autostima perché, dal momento che i risultati si ottengono, e nel coaching i risultati si ottengono abbastanza rapidamente, migliora l’autostima: la persona si rende conto che ha le capacità e la forza di andare dove desidera andare.” Certi dell’interesse e dei risultati ottenibili attraverso l’utilizzo di queste modalità, l’Associazione Attività di Servizio del Trentino sta preparando un evento di presentazione per le Aziende e come ulteriore passo successivo al riscontro ottenuto è in programma l’apertura a Trento di una Scuola di Coaching che potrà formare futuri Coach professionisti, offrendo nuove opportunità professionali ai giovani trentini.


anacI trento, gIanpaolo cIola confermato presIdente

rinnovata la fiducia anche al vice vesco ed agli altri membri del consiglio. carbone entra nel collegio dei revisori In un’assemblea partecipata, venerdì 13 marzo, Gian Paolo Ciola è stato confermato presidente dell’Anaci provinciale. Gli associati hanno rieletto anche il vicepresidente Mauro Vesco ed il Consiglio direttivo composto da Francesco Dello Iacono, Paolo Saveriano e Stefano Lapiana. Vincenzo Carbone, Angelo Valerio Allocca ed Ivano Salvaterra, questi ultimi due pure riconfermati, formano il nuovo Collegio dei Revisori dei Conti mentre Barbara Ciola ricopre l’incarico di segretaria, essendo stata pure lei riconfermata. Questo è stato l’esito dell’Assemblea ordinaria elettiva che ha registrato una notevole partecipazione di iscritti provenienti da tutta la provincia. Dopo la relazione del Presidente uscente sull’attività svolta, approvata senza alcuna osservazione da parte dei soci, anche il bilancio consuntivo 2008, illustrato dal tesoriere Gilberto Magnani, è stato approvato all’unanimità. Si è passati, quindi, alle elezione per il rinnovo delle cariche, tutte votate per acclamazio-

Gianpaolo Ciola

ne tranne quella del Consiglio Direttivo per il quale è stato necessario procedere con l’elezione a scrutinio segreto, essendoci quattro candidature per tre posti disponibili. Oltre ai tre Consiglieri uscenti, riconfermati, aveva posto la propria candidatura anche Gianfranco Bertotti risultato non eletto pur avendo ottenuto un risultato soddisfacente. Tra gli argomenti trattati successivamente meritano particolare menzione alcune tematiche che, per la loro importanza ed attualità, saranno sicuro oggetto di dibattiti nelle prossime riunioni del Consiglio Direttivo. Nell’ordine, ricordiamo per prima l’iniziativa nazionale che propone la raccolta di firme per l’istituzione del Registro nazionale degli Amministratori Immobiliari, come peraltro recentemente pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale. Altra questione particolarmente delicata per i risvolti di tipo professionale che potrà comportare, riguarda la segnalazione sul sito ANACI TN delle partecipazioni agli incontri validi per il conseguimento dei crediti formativi. Sono due tematiche molto delicate sulle quali c’è stata una sostanziale convergenza di idee da parte di tutti gli associati che si sono ritrovati d’accordo nell’affermare che la loro attuazione potrebbe evidenziare, nel prossimo futuro, la professionalità legata alla figura dell’amministratore di condominio. Rimandato ad altra riunione per i necessari approfondimenti, l’approvazione di un modello uniforme di offerta per assunzione di incarico di amministrazioni condominiali. Al termine il presidente Ciola ha ricordato quanto sia importante la partecipazione all’attività associativa di tutti i soci: «Nel numero e nella partecipazione – ha detto – sta la nostra forza: invito quindi ancora una volta ad una riflessione in merito».

ammInIstratorI In aggIornamento Nell’ambito del programma di formazione continua previsto dalla sezione provinciale Anaci per i propri iscritti, si è svolto venerdì 27 marzo, presso l’Auditorium dell’Unione, un incontro sulle novità fiscali introdotte recentemente con la finanziaria e con altre disposizioni, tenuto dal rag. Giorgio Manfioletti. Si è parlato di novità in tema d’Iva e di imposte dirette, di ravvedimento operoso nonché dei notevoli aggravi derivanti dall’aumento delle aliquote di contribuzione INPS, aumenti che destano seria preoccupazione soprattutto se contrapposti alla non corrispondente garanzia di adeguata prestazione pensionistica. Soddisfazione per il mutato orientamento

Ministeriale in tema di scomputo delle ritenute non certificate, ottenuto grazie alla recente risoluzione dell’ Agenzia delle Entrate n. 68/e del 19 marzo. L’incontro ha inoltre focalizzato le imminenti novità in tema di agevolazioni su interventi di ristrutturazione edilizia, previste dalla normativa provinciale, e la loro interferenza con le agevolazioni fiscali da tempo a regime del 36% e del 55%. Al termine dell’animato incontro, cha ha visto l’interessata partecipazione di numerosi associati, è stato approvato il modello di offerta per assunzione di incarico di amministrazioni condominiali che verrà pubblicato sul sito www.anaci.tn.it .

servizi

fImaa, convegno sull’ attestato dI QualIfIcazIone energetIca (aQe) Dal 1° luglio 2009 l’ attestato di qualificazione energetica (AQE) sarà obbligatorio per qualsiasi vendita o locazione di immobili sia di nuova costruzione che per l’esistente. L’AQE fornisce una valutazione oggettiva dei consumi energetici di un immobile e prevede varie classi di efficienza in funzione del consumo annuo di energia. Questo è stato l’argomento trattato giovedì 26 marzo nel convegno che si è svolto presso la Sala Pluriuso dell’Unione al quale hanno partecipato come relatori l’ing. Alessandro Ferraro ed il dott. Bruno Zorzi. A livello nazionale – ha spiegato Rigotti nel suo intervento d’apertura - F.I.M.A.A. ha creato il Consorzio “CERTIFIMAA” per dare agli associati ed ai loro clienti un servizio importante di supporto per la certificazione energetica attraverso tecnici qualificati. Allo scopo – a continuato sono stati già segnalati quattro tecnici trentini interessati a diventare certificatori e sui quali potranno contare in futuro i nostri associati. Terminando Rigotti ha ricordato le trattative in corso da parte di F.I.M.A.A. e l’Ordine nazionale dei Notai cointeressati a questo tipo di servizio. Dopo il preambolo di Rigotti il convegno è entrato nel vivo con la relazione dell’ing. Ferraro che, oltre ad una esaustiva disamina della normativa sull’efficienza energetica, ha esposto dati statistici, proiezioni e tendenze riguardanti il suo recepimento. La Commissione Europea – ha continuato - ha già iniziato una procedura d’infrazione contro l’Italia per il ritardo con il quale è stata recepita la norma. Tutti i Paesi intorno a noi, infatti , sono già molto più avanti e, tanto per fare un esempio, in Germania, Austria e Svizzera gli immobili vengono costruiti e certificati ormai da anni seguendo i dettami dell’efficienza energetica. All’Italia, purtroppo, spetta il triste primato di essere uno dei fanalini di coda nella graduatoria europea degli stati che hanno recepito ed applicato la normativa. Molto interessante e seguita anche la relazione effettuata dal dott. Zorzi che, mostrando i vari strumenti utilizzati per le rilevazioni, ha spiegato nei particolari come si effettuano le termo e le fono misurazioni soffermandosi sulle procedure che consentono di calcolare il grado di efficienza energetica di un immobile. Una serie di slide con le foto di immobili fatte ai raggi infrarossi, ha reso infine l’idea di quanti e quali siano gli sbagli e le approssimazioni costruttive che, nella nuove costruzioni così come nelle ristrutturazioni, limitano l’efficienza sia energetica che fonica di un edificio. Al termine unanimemente positivi sono stati i commenti su come era stato impostato e condotto il convegno che ha consentito ai partecipanti di aumentare notevolmente il bagaglio di conoscenze in materia di risparmio energetico.

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locali

Vallacquolina, la bibbia

del mangiar fuori

Pronta la 4a edizione della preziosa guida a ristoranti e pizzerie della Vallagarina realizzata dall’Associazione Ristoratori dell’Unione

U

n modo concreto ed efficace di “fare rete” tra operatori ed offrire uno strumento semplice ma completo al turista che sceglie Rovereto e la Vallagarina per una visita ai musei oppure alla ricerca di specialità enogastronomiche tipiche del nostro territorio. Questo l’obiettivo di “Vallacquolina - guida ai ristoranti e pizzerie della Vallagarina”, un’iniziativa dell’associazione ristoratori dell’Unione commercio e turismo, giunta alla quarta edizione, presentata l’altro giorno al Mart, alla presenza di gran parte degli esercenti aderenti e dei partner dell’iniziativa, per testimoniare il forte legame che la categoria ha voluto instaurare con le realtà museali. «Siamo giunti alla quarta edizione e ritrovarci qui così numerosi è già un successo - così Sergio Valentini, presidente dei ristoratori e primo fautore della guida - sono diverse le novità di quest’anno: innanzitutto abbiamo aumentato di 4-5 unità il numero degli aderenti, abbiamo sempre una sezione di ristobar e non è escluso che nel futuro prossimo possa evolversi in un’iniziativa dedicata proprio ai pubblici esercizi. Questa “Vallacquolina” nasce con legami molto stret-

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Il gruppo di ristoratori della Guida ai ristoranti e pizzerie “Vallacquolina” 2009 con il presidente dell’Unione di Rovereto Mariano Modena

ti con il Futurismo, del quale Rovereto è la capitale: quindi abbiamo inserito molte foto, una pagina dedicata alla riapertura di Casa Depero, una per il biglietto “onex4”, che permette di visitare con un unico ticket a prezzi vantaggiosi i cinque musei cittadini. Ai possessori di questo biglietto molti dei nostri

aderenti applicheranno uno sconto del 10% per un pasto o un menù completo». Valentini è un fiume in piena: «Tra le novità c’è quella del sito internet www.vallacquolina.it dove è possibile scaricare la versione cartacea della brochure e che vogliamo diventi un ulteriore strumento di comunicazione tra di noi,

Questa “vallacquolina” nasce con legami molto stretti con il futurismo, del quale rovereto è la capitale: anche per questo abbiamo inserito molte foto ed una pagina dedicata alla riapertura di casa depero

per scambiarci opinioni, suggerimenti e proposte, ed anche per il pubblico e la clientela; qui inseriremo in tempo reale aperture festive, iniziative particolari, eventi; abbiamo puntato molto su una strettissima alleanza con i musei e non solo a parole, visto che su Vallacquolina trovano ampio spazio e a tutti abbiamo chiesto di esporre un roll-up con tutti i nostri esercizi all’ingresso dei musei per offrire un servizio migliore ai turisti». «Un segnale di sinergia tra realtà museali, che attirano centinaia di migliaia di visitatori all’anno e le attività di ristorazione; ad ognuna di loro corrisponde una scheda dettagliata, segnalando quelli che tengono aperta la cucina oltre le 14-14.30, inserendo il tempo di percorrenza da piazza Rosmini a piedi per gli esercizi del centro storico,


locali

«non è vero che a rovereto I rIstorantI sono chIusI la domenIca» Sergio Valentini, presidente dei ristoratori lagarini, non rinuncia a difendere la categoria dalle soventi critiche riguardo la scarsa apertura domenicale e festiva a Rovereto. “Nella guida Vallacquolina abbiamo evidenziato con bollino di differenti colori quei ristoranti che sono aperti anche la domenica, che sono ben 20 su 25. I più tanti sono aperti per il pranzo, che è sicuramente quello più richiesto dai turisti e da questo punto di vista sicuramente l’offerta e la scelta di locali, al momento, è più che sufficienti. Periodicamente si leggono queste polemiche sui ristoranti roveretani tutti chiusi: non è vero! E’ noto che i visitatori dei musei la prima cosa che cercano, una volta terminata la visita, è un posto dove mangiare, che sia il menù completo, un piatto unico o un pasto veloce non è importante, ma sicuramente siamo noi i principali interlocutori e devo dire che in centro sono aperti in tanti, dal Trivio all’Antico Filatoio, dalla Terrazza sul Sergio Valentini

in auto per quelli fuori città». Un progetto da 23 mila euro, tutto autofinanziato grazie alle quote di adesione ma anche ai partner dell’iniziativa «pochi ma scelti con cura, collegati al nostro

25 locali

Leno, dallo Stappomatto al Mani al cielo. Se poi usciamo dal centro problemi proprio non ce ne sono, sia in Destra Adige che in valle. A quelli chiusi, poi, chiediamo sempre di esporre il cartello con l’indicazione del ristorante aperto più vicino e di uno che consiglia, perché noi non dobbiamo avere paura, così facendo, di perdere un cliente. Con l’indicazione dei minuti in auto per raggiungere i singoli locali ognuno può scegliere liberamente dove andare a mangiare. Anche per la cena, devo dire, la domenica non abbiamo mai rilevato un problema nelle aperture. Abbiamo promosso proprio nel recente week-end pasquale una comunicazione efficace per pubblicizzare i locali aperti a Pasqua e Pasquetta, pranzo o cena. Una proposta molto gradita dalla clientela. Nella guida mettiamo in luce chi è aperto la domenica e chi tiene aperta la cucina oltre le 14-14.30; non tutti lo possono fare, lo sappiamo, ma chi lo fa sarà ora più valorizzato ed anche raggiungerli sarà più facile per i turisti”. Vallacquolina consente anche ai ristoranti di promuovere le produzioni tipiche locali. Come? Consigliando produttori, artigiani e rivenditori presenti in quella zona.

mondo e di sicura qualità aggiunge Valentini - non li chiamo sponsor perché sono dei partner, raccogliere la loro adesione non è stato difficile perché quando hai un progetto valido

trovi collaborazione e noi dobbiamo assicurare un ritorno anche a loro. Questo è un messaggio chiaro perché anche l’Apt c’è sempre quando si propongono progetti concreti».

Sono 25 i locali della Vallagarina, ristoranti ma anche il Caffè De Min, il Lounge Bar “Mani al Cielo” e l’Enoteca trentina Stappomatto, che hanno aderito alla quarta edizione di “Vallacquolina – guida ai ristoranti e pizzerie della Vallagarina”, realizzata dall’Associazione Ristoratori dell’Unione commercio e turismo.

23.000 euro

La Guida, stampata in questa prima fase in 40 mila copie, è costata 23 mila euro, dei quali un terzo a carico degli stessi aderenti, poi partner selezionati come Apt di Rovereto e Vallagarina, Unione Servizi Rovereto-Riva, Strada del vino e dei sapori della Vallagarina, Distilleria Marzadro, Masi Agricola con le cantine Bossi Fedrigotti,

10%

Lo sconto che gran parte dei ristoranti presenti su “Vallacquolina” concedono ai possessori del biglietto unico per visitare i quattro musei roveretani “onex4”, che adesso sono cinque dopo la riapertura di Casa Depero

20

Sono ben 20 i ristoranti e pizzerie della guida aperti la domenica, dei quali ben undici a pranzo e gli altri a cena. L’”Antica Gardumo” è aperto sia a pranzo che a cena. L’edizione 2009 di “Vallacquolina” valorizza l’apertura domenicale con un’apposita sezione dedicata a questi locali.

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locali

Il termalismo in Europa

senza frontiere

La prospettiva turistica nelle cure termali: ne parlerà il presidente dell’Enit, Matteo Marzotto, l’8 maggio prossimo a Levico

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el corso dell’estate 2008 è stata presentata dalla Commissione U.E. la proposta di Direttiva del Parlamento Europeo e del Consiglio concernente l’applicazione dei diritti dei pazienti relativi all’assistenza transfrontaliera, recependo la posizione assunta negli ultimi anni dalla Corte Europea di Giustizia in base alla quale i cittadini dell’Unione Europea possono recarsi in uno qualsiasi dei paesi membri, diversi da quello di appartenenza, per fruire di prestazioni sanitarie. Il Parlamento Europeo, nella sua risoluzione del 27 novembre 2007, aveva precedentemente definito il termalismo settore di “importanza strategica per l’economia degli stati membri”. Un convegno internaziona-

le svoltosi a Levico Terme nell’ottobre 2005, con la partecipazione dei massimi esperti del termalismo di tre continenti, aveva concluso i suoi lavori approvando un documento che auspicava l’inserimento delle cure termali nella Direttiva U.E. riguardante l’assistenza sanitaria transfrontaliera.

Nella continuità dell’impegno, la Provincia di Trento con il Comune di Levico ha invitato a Levico Terme, storica località termale fondata dagli Asburgo, per dibattere su tali problematiche e sullo stato di attuazione della Direttiva, gli europarlamentari che hanno seguito in prima persona la direttiva

europea, politici europei e nazionali con membri del governo, medici, dirigenti in ambito sanitario e turistico, termalisti per un confronto che appare di importanza strategica sia per lo sviluppo dei diritti dei cittadini europei che per il rilancio del termalismo e del turismo. E, proprio per l’aspetto turistico, ha poi aderito all’iniziativa anche il Presidente dell’ENIT Matteo Marzotto che sarà presente a Levico il primo giorno del convegno, previsto venerdì 8 maggio ore 15,00, e sarà intervistato dal giornalista RAI Antonio Preziosi sul tema “Prospettive per il turismo legato alle cure termali in Italia ed in Europa”. L’iscrizione è on line sul portale www.provincia.tn.it alla pagina dedicata al convegno “La Nuova salute in Europa” alla voce “registrazione”.

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Terziario Donna

incontra olivi

L’Assessore: «Il Trentino ha bisogno di un classe dirigente rinnovata e senza distinzioni di genere: la qualità fa l’unica differenza»

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opo l’incontro con il presidente Dellai, le imprenditrici del terziario trentino hanno presentato i propri progetti all’assessore provinciale all’industria, artigianato e commercio: Alessandro Olivi. L’occasione è stata una partecipata conferenza stampa, tenutasi lo scorso 5 marzo, presso la sede Unione. Ospiti, con l’assessore, erano il presidente Giovanni Bort e la consigliera provinciale Sara Ferrari. L’incontro, promosso dalla presidente di Terziario Donna, Rita Matano, è stato un momento importante dell’agenda che l’Associazione si è data - assieme a Donne in Cooperazione, Donne in Campo CIA e Donne Impresa, qui rappresentate - con l’obiettivo di denunciare e proporre correttori alla sotto-rappresentanza femminile nella politica provinciale così come nell’economia. L’incapacità di riconoscere come risorsa il talento e lo spirito creativo femminile è argomento di imbarazzante attualità, tanto che viene lucidamente denunciato anche dal presidente Lorenzo Dellai. Questi infatti nel Programma della legislatura in corso dichiara: «c’è bisogno di un Trentino a trazione integrale, nel quale il ruolo della donna possa pienamente contribuire alla qualità della democra-

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Alessandro Olivi, al centro tra Rita Matano e Giovanni Bort

zia, allo sviluppo economico e alla crescita sociale. Il primo ostacolo per questo obiettivo è costituito dalla ancora insufficiente concreta realizzazione del principio delle pari opportunità tra uomini e donne». Pieno appoggio al raggiungimento di questo traguardo è stato espresso anche dal Presidente Giovanni Bort che, nel suo intervento, in qualità di autorevole rappresentante delle imprese del terziario, non nasconde quando forte e parallelamente sottostimata sia la presenza delle donne in tutte le attività dell’economia trentina. Rita Matano nella presentazione delle imprenditrici del ter-

ziario è partita da una concisa analisi dei fatti per arrivare alla definizione degli orientamenti programmatici, fornendo indicazioni su azioni di apertura a dinamiche volte a portare le migliori donne nei luoghi decisionali. I passaggi più incisivi dell’intervento hanno trattato: della necessaria accelerazione del processo di crescita culturale; dell’affermazione di nuovi modelli, portatori della diversità essenziale nella complessa società di oggi; della valorizzazione e riconoscimento delle competenze e del merito. È secondo questi principi che va intesa l’azione intrapresa dalle associazioni, qui rappresenta-

la presidente matano si è rivolta direttamente ad olivi per istituire un comitato per l’imprenditoria femminile presso la camera di commercio di trento

te, con la consegna al presidente della PAT di un dossier con 25 curricula di alto profilo, di donne disponibili ad impegnarsi nei Consigli di amministrazione delle SpA pubbliche, con la concomitante richiesta di un Osservatorio permanente. Concludendo, la presidente Matano si è rivolta direttamente all’assessore Olivi formulando l’urgenza di istituire un Comitato per l’imprenditoria femminile presso la CCIA di Trento. Quale segnale forte per promuovere e sostenere una cultura imprenditoriale declinata al femminile. L’assessore Olivi nel dimostrare il suo apprezzamento per gli argomenti trattati, ha ricordato quanto sia necessario che l’intervento istituzionale avvenga sulla base della costruzione di una cultura diffusa e condivisa del “merito”. «Sono convinto - ha argomentato l’Assessore - che il Trentino abbia bisogno di una classe dirigente rinnovata e senza differenze di genere, perché nella politica come nell’imprenditoria la differenza è fatta dalla qualità e questa non appartiene di diritto o per competenza ad un solo genere. In questo senso il contributo dell’imprenditoria femminile permetterà di incrementare il valore e la tangibilità della democrazia risultando imprescindibile per il futuro».


giovani imprenditori del terziario

Giovani, tavola rotonda

con i candidati sindaco Mazzarella: «Cerchiamo di superare le barriere per realizzare un’azione comune all’interno della società trentina»

N

ell’ottica della rete, della sinergia e della collaborazione tra tutti i giovani imprenditori trentini, e soprattutto per incentivare da parte dei giovani la partecipazione e la sensibilizzazione alla vita politica, è stato organizzato un incontro-dibattito con gli 8 candidati sindaco al Comune di Trento: Claudio Taverna, Emilio Giuliana, Pino Morandini, Luigi Merler, Bruna Giuliani, Alessandro Andreatta, Alessandro Cocca, Francesco Porta. L’incontro è stato promosso da ben 5 gruppi giovani delle associazioni di categoria. Assieme al Presidente Massimiliano Mazzarella, infatti, si sono fatti congiuntamente promotori Ivan Bonvecchio (Confartigianato), Guglielmo Lasagna (Asat), Nicola Pezzi (Coldiretti) e Pamela Gurlini (Cooperazione). Oltre a proporre contenuti inerenti problematiche territoriali, sociali ed economiche legate alle diverse categorie, l’evento ha dimostrato come sia

I candidati a sindaco di Trento con i presidenti dei giovani imprenditori delle associazioni di categoria trentine

possibile collaborare insieme nello spirito del “fare comunità”, non nel senso di mero insieme di interessi di categorie, corporazioni, ma insieme dei singoli per uno sguardo sul futuro e sulla reciproca responsabilità. Questo intervento, organizzato dai giovani delle associazioni di categoria, è un tentativo di superare queste barriere per realizzare un’azione comune all’interno della società trentina.

IdentItà ImprendItorIale, IdentItà polItIca

Il git parteciperà anche quest’anno al festival dell’economia di trento Identità imprenditoriale vs. identità politica, sarà questo il titolo dell’evento organizzato dal Git che avrà luogo domenica 31 maggio alle 12.00 a Palazzo Calepini – Sala Fondazione Caritro, e che coinvolgerà imprenditori di calibro nazionale che dall’associazionismo di categoria sono stati prestati al mondo politico ed oggi siedono alla Camera dei Deputadi e al Senato. Moderato da Stefano Chelodi, consulente e vicePresidente dell’associazione Attività di Servizio, all’incontro interverranno Maurizio Del Tenno (ex Presidente nazionale giovani di Confartigianato, ora deputato per PDL), Marcello Di Caterina (ex VicePresidente na-

ANTONIO SARZO

La flora dei muretti del Trentino

zionale giovani di Confcommercio, ora deputato del PDL), Anna Rita Fioroni (ex VicePresidente nazionale giovani di Confcommercio, ora senatrice della repubblica) e Massimiliano Mazzarella Presidente GIT. Gli spunti che l’incontro proporrà, vogliono indagare come sia possibile per un imprenditore mantenere la propria identità una volta entrato nei gangli del potere politico; oppure, se egli sia in grado di rimanere coerente con le proprie idee di innovazione e crescita, battendosi affinché queste possano tramutarsi finalmente in realtà senza cambiare atteggiamento una volta sedutosi all’interno del “Palazzo”.

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100 fiori di campagna e di città: descrizione, distribuzione, ecologia, curiosità flora dei muri? potrebbe sembrare strano parlarne, tanto questi ambienti danno l’impressione di essere repulsivi. eppure, i muri più vecchi e meno disturbati – fatti con pietre accostate a secco – possono ospitare negli interstizi e nelle fessure una comunità di piante e animali davvero sorprendente. In trentino questi manufatti tradizionali – veri e propri muri “della memoria” – si osservano un po’ ovunque, dai centri abitati alle campagne,

dai fondovalle fino alle quote montane, e se opportunamente valorizzati possono costituire una preziosa risorsa ecologica, storico-culturale, paesaggistica ed economica. l’approccio floristico suggerito da questa guida vuole quindi fornire l’occasione per un riavvicinamento – in senso sia fisico che culturale – ai nostri cari, vecchi, bellissimi muri. piccoli e preziosi ecosistemi, da conoscere e salvaguardare.

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Le pavimentazioni in resina, sempre più apprezzate sia per impieghi di tipo industriale che civili, da industriali, imprenditori, architetti e design, soprattutto come intervento di recupero, rappresentano un settore importante, destinato a crescere è caratterizzato da una sempre maggiore evoluzione tecnologica. Le tendenze, e aspettative, nell’immaginario collettivo per chi affronta questi argomenti, pavimenti o rivestimenti con formulati resinosi, avendo pochi riferimenti nel settore specifico è al quanto disorientata.

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Per questo la Portobello Trento srl. ha dedicato e investito, le proprie risorse acquisite risalenti dal ‘76 sui pavimenti in genere, e in questo settore specifico dal ’98. su pavimenti in resina. Sulla base di questi risultati maturati, ora e sempre in continuo aggiornamento tecnologico, consente di riconoscere,valutare e prevedere tutte le variabili del sistema legate alla natura dei prodotti impiegati, alle loro caratteristiche, alla loro specifica utilizzazione, alla natura chimica e fisica delle sostanze che costituiscono la fattibilità dell’intervento. Questi pavimenti consentono di rispondere a numerose esigenze a cui altre soluzioni alternative difficilmente riescono a dare risposte esaurienti: - continuità (senza fughe) - elasticità - impermeabilità - spessori (in mm o micron) - trasparenti - colori (RAL) - sono realizzati in sito quindi irripetibili (in colore e sfumature)

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convenzioni

Recupero dei crediti,

risultati in crescita

Gli associati Unione possono usufruire di una convenzione particolare con Recredit Srl per la gestione e il recupero dei crediti

S

ono trascorsi otto anni dal momento in cui è stata stipulata una convenzione tra la nostra società e l’unione Commercio Turismo Servizi Professioni e Pmi della provincia di Trento che ha riscosso da più parti apprezzamenti per il lavoro svolto e i crediti recuperati con successo. La nostra realtà è andata consolidandosi sempre più e i numeri parlano chiaro: dai 66.000 euro recuperati nel 2002, si è passati ai 188.000 del 2004, ai 279.000 del 2006. Il 2008 si è chiuso con il superamento del tetto dei 438.000 euro, mentre per i primi 2 mesi del 2009 la cifra relativa ai crediti recuperati è pari a oltre 100.000 euro.

La realtà economica italiana e il mondo del credito Siamo di fronte ai primi segnali di una vasta recessione economica, ben più grave di quella prevista. Aumentano aziende e associazioni che fanno riferimento a Recredit, sapendo quanto sia necessario fare attenzione e agire in modo rapido e ottimale nella gestione del credito. Recredit offre così al moderno mondo dell’impresa la garanzia di un servizio ad hoc, tempestivo e mirato, studiato volta per volta sulle esigenze del singolo cliente. Secondo un’indagine condotta a livello europeo e i cui risultati sono stati pubblicati dal “Sole24 Ore”, le azien-

I crediti recuperati nell’ambito della convenzione Unione/Recredit: dagli oltre 66.000 euro del 2002 agli oltre 430.000 dell’anno scorso

de italiane sono sempre più spesso in difficoltà nel recuperare i propri crediti. Infatti, se la media europea del ritardo si attesta sui 60 giorni circa per il pagamento delle fatture, in Italia il tempo di attesa è destinato a salire a 90 giorni e, nel 23 % dei casi, anche a più di 120. Le conseguenze economiche per il medio e piccolo imprenditore italiano sono facilmente immaginabili; mai come ora è necessario poter contare su un partner specializzato e professionale in grado di assistere le Imprese con efficacia nel recupero degli insoluti.

I nostri servizi Recredit è in grado di rispondere con efficienza e garan-

zia mediante i suoi servizi di recupero crediti e di cessione pro soluti, messi in atto da una rete esattoriale capillare e ben distribuita. I funzionari prendono contatto con il debitore e, tramite incontri personali e diretti, cercano di concludere positivamente e nei tempi più rapidi possibile l’azione del recupero. Ogni pratica viene chiusa mediamente in 60 giorni e, oltre ai contatti telefonici, ai clienti vengono forniti aggiornamenti scritti relativi agli incarichi svolti per il loro specifico caso. Se l’esito dell’azione di recupero è positivo, gli importi vengono trasmessi entro un periodo massimo di 10 giorni alla data di riscossione del credito; in caso di esito negativo, invece, viene inviata

una dettagliata relazione che comprova l’inesigibilità del credito. Ma se emerge la convenienza a procedere, su richiesta del cliente, è possibile conferire l’incarico ai legali della società, dando avvio all’iter giudiziale. Da non dimenticare infine i crediti inesigibili. Un danno aziendale può infatti trasformarsi in un onere fiscalmente deducibile. Recredit è attiva anche su questo fronte e alle imprese, a completamento del processo di gestione, può offrire uno strumento che possa trasformare i crediti ritenuti inesigibili in una perdita da dedurre ai fini fiscali. La “tecnica” della cessione prosoluto dei crediti inesigibili è sicuramente lo strumento più efficace per ottenere tale risultato e la vigente normativa stabilisce con precisione le modalità con cui l’operazione deve essere effettuata.

Le condizioni e i vantaggi per i soci Il costo del servizio di recupero crediti annovera due voci: un contributo spese per l’apertura della pratica e una commissione sulle somme recuperate. Il costo fisso per l’attivazione della pratica varia comunque in funzione delle pratiche affidate e della loro portata economica complessiva. a cura di Recredit Srl

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convenzioni

Sicurezza: tutela legale

una necessità assoluta La giustizia in materia di sicurezza e salute sui luoghi di lavoro è sempre più severa nei confronti dei responsabili e delle aziende

I

l tema della sicurezza e dell’igiene dei luoghi di lavoro rappresenta un aspetto non secondario nell’ambito della gestione dell’attività aziendale, soprattutto dopo l’entrata in vigore del decreto 81/2008, che raccoglie in modo organico tutte le norme in materia. L’obiettivo esplicitato chiaramente dal legislatore è che la sicurezza sul posto di lavoro è una priorità sociale. Infatti i troppo frequenti accadimenti infortunistici hanno condotto ad un intervento netto del legislatore. Il decreto 81/2008 è il regolamento attuativo dell’art. 1 della legge n. 123/2007 la quale prevedeva alcune novità assolute nel panorama normativo. Infatti impone al Pubblico Ministero la comunicazione all’Inail della promozione dell’azione penale nell’ambito di procedimenti aventi per oggetto il delitto di omicidio colposo o di lesione personale colposa, aggravati dalla violazione delle norme relative alla prevenzione degli infortuni e delle malattie professionali. Pertanto si renderà necessaria la restituzione a questo soggetto processuale (INAIL) di quanto abbia liquidato, a titolo di ristoro del danno patrimoniale e biologico, per ottenere il riconoscimento della circostanza attenuante di cui l’art. 62 del C.P.

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Altra novità è dettata dall’introduzione, per le ipotesi di omicidio colposo e di lesione personale colposa grave o gravissima, la responsabilità amministrativa della persona giuridica conseguente a reato come disciplinata dal D. Lgs 231/2001. Tale innovazione è importantissima in quanto le sanzioni a carico della persona giuridica da cui dipende il soggetto cui è imputabi-

le la responsabilità del fatto di reato, qualora non riesca a fornire prova di aver attuato una procedura interna di controllo e vigilanza atta a prevenire l’accadimento, hanno carattere sia sanzionatorio che interdittivo. La sanzione pecuniaria può essere irrogata nella misura non inferiore a 1000 quote di unità compresa tra 258 € e 1.549 €. Alla stessa possono

essere congiuntamente previste le sanzioni interdittive che possono prendere forma nelle seguenti modalità: - interdizione allo svolgimento dell’attività - sospensione o revoca di autorizzazioni che siano connesse al compimento dell’illecito - divieto a contrarre con la Pubblica Amministrazione - esclusione dal godimento di agevolazioni, sussidi, finanziamenti o revoca di quelli concessi - divieto di pubblicizzare i propri prodotti o servizi. Pertanto alla luce delle considerazioni espresse è necessario adottare un modello di organizzazione e di gestione in materia di salute e sicurezza quale esimente della responsabilità amministrativa ai sensi del D. lgs 231/2001. Tale modello deve evidenziare: - la valutazione del rischio alla salute dei lavoratori, indivi-

SERVIZI DI BROkERAGGIO ASSICURATIVO Ai soci Unione Assiparos offre i seguenti servizi: Contatti la segreteria della Sua Associazione per avere maggiori informazioni e per conoscere le modalità di fruizione dei servizi convenzionati offerti da Assiparos segreteria Tel. 0461/880432 - 880413 E-mail: info@ucts.tn.it www.unione.tn.it

Redazione gratuita di un Rapporto Tecnico Informativo Analisi ed individuazione dei rischi Consulenza sulla prevenzione ai fini assicurativi Migliori soluzioni per il trasferimento dei rischi Elaborazione di nuovi prodotti assicurativi Gestione dei contratti Gestione dei sinistri con l’obiettivo di: • Migliorare la tutela del patrimonio e dei beni aziendali • Ottimizzare le risorse economico/finanziarie • Aumentare la redditività aziendale


convenzioni

duando ruoli, attività, competenze, risorse umane - un sistema disciplinare interno per la realizzazione del modello organizzativo - un idoneo sistema di controllo che verifichi la regolare attuazione del modello organizzativo e di gestione e di monitorare, aggiornare nel tempo le misure adottate. Fondamentale è che il modello organizzativo sia effettivamente adottato e non sia solo un mero esercizio di scrittura, proprio perchè dalla sua applicazione e dalla sua efficacia dipendono i benefici giuridici per l’azienda. Come è evidente la materia è alquanto complessa e demandata alla valutazione del giudice. Il rischio penale, al momen-

to attuale, di imprese e manager si è molto aggravato: - le nuove norme non sono ancora “rodate” in azienda - le pene per i contravventori sono molto più aspre - la magistratura incide pesantemente nell’ottica di contribuire a creare una cultura della sicurezza attraverso l’applicazione di sanzioni esemplari - il rischio reputazionale è tra i rischi immateriali tra i più sensibili e che incidono nel conseguimento dell’obiettivo aziendale. Tanto è facile incappare nelle maglie aggrovigliate della giustizia, quanto è alto il costo da pagare, e non solo quello emotivo di sconcerto, ansia e senso di vergogna, ma anche il prezzo monetario, che può costituire un problema aggiuntivo, ma

non di secondo ordine. Infatti, in tutti i casi è di fondamentale importanza approntare sin da subito la migliore difesa con l’aiuto di avvocati di fiducia ed esperti competenti, e in questa situazione nessuno vorrebbe dover badare a spese. In questo panorama è possibile stare “più sereni” con specifiche coperture che aiutano a contenere il più possibile il rischio penale per imprese e manager perchè garantiscono: - i costi della difesa penale in caso di accusa di un reato colposo o doloso; - i costi per l’assistenza di un avvocato in caso di assunzione come teste in un procedimento penale; - i costi per la difesa in procedimenti penali per violazio-

ni in materia fiscale e amministrativa; - i costi dell’avvocato in caso di patteggiamento; - i costi di periti; - le spese legali per il ricorso contro un provvedimento amministrativo per inosservanza di norme di decreti legislativi come il d.lgs. 81/2008 (Salute e sicurezza sul lavoro), 155/97 (igiene alimentare), 196/03 (legge sulla privacy), 494/96 (sicurezza e salute nei cantieri di lavoro), 152/06 (codice ambiente) e 231/01 (responsabilità amministrativa delle persona giuridica); - massimali adeguati e capienti; - l’anticipazione delle spese in ogni caso di imputazione per reato colposo o doloso perché l’imputato si presume innocente fino a sentenza definitiva. La conoscenza dei rischi, la loro valutazione e misurazione, comporta una cosciente scelta imprenditoriale che rappresenta la prima forma di tutela del patrimonio dell’azienda. a cura di GPA Assiparos Spa

Numeri di telefono, novità per alcuni uffici dell’Unione dal 17 aprile sono cambiati alcuni numeri interni Dal 17 aprile alcuni numeri di telefono interni e fax degli uffici dell’Unione sono cambiati. Sotto riportiamo ufficio e relativo nuovo numero di telefono e/o fax. Tutti gli altri numeri, compreso il centralino (0461/880111) e le segreterie delle Associazioni (tutti disponibili su www.unione.tn.it), rimangono invariati.

Segreteria Presidenza/Direzione Tel.0461/880318 Fax 0461/880303

Ufficio stampa Giornale Unione Tel. 0461/880310 Fax 0461/880302

Ufficio legale Ferruccio Veneri Tel. 0461/880324 Mila Bertoldi Tel. 0461/880326

Amministrazione Tel. 0461/880484 Ufficio soci Tel. 0461/880488

Ufficio convenzioni Tel. 0461/880405 Segreterie Associazioni Fax 0461/880300 Fai Conftrasporto del Trentino Tel. 0461/880407 Unione

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enasco

L’indennizzo

per chi cessa l’attività

Destinatari del beneficio: commercianti, gestori di bar e ristoranti, agenti e rappresentanti di commercio

U

n indennizzo pari a € 458 mensili: ecco a quanto ammonta quest’anno il trattamento spettante in favore di una larga fascia di operatori commerciali che decidono di cessare la loro attività e sono in possesso dei requisiti richiesti per poterlo ottenere. Il beneficio, già previsto dal 1996 fino al 31 dicembre 2007, è stato ripristinato con una norma inserita nella legge anticrisi (n. 2 del 28 gennaio 2009). E’ certamente un atto dovuto e fortemente voluto dalla Confcommercio, vista la crisi del settore mercantile negli ultimi anni. La prestazione funziona come un vero e proprio ammortizzatore sociale, il cui scopo è quello di accompagnare in modo soft fino alla pensione coloro che lasciano definitivamente l’attività. Non si tratta comunque di assistenza a carico dello Stato, ma di autogestione. E’ stato previsto, infatti, che la concessione dell’indennizzo venga finanziata – fino al 31 dicembre 2013 - tramite la maggiorazione dello 0,09 per cento dell’aliquota contributiva a carico dei commercianti in attività iscritti all’Inps.

Destinatari Hanno titolo all’indennizzo tutti coloro che esercitano, in qualità di titolari o collaboratori, l’attività commerciale al minuto in sede fissa o ambu-

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lante, i gestori di bar e ristoranti e gli agenti e rappresentanti di commercio.

Requisiti e condizioni Per ottenere il beneficio, è necessario che gli interessati, nel periodo tra il 1° gennaio 2009 e il 31 dicembre 2011, posseggano più di 62 anni di età, se uomini, o più di 57 anni, se donne, e vantino un’iscrizione al momento della cessazione dell’attività per almeno 5 anni, in qualità di titolari o collaboratori, nella gestione degli esercenti attività commerciali istituita presso l’Inps. Per ottenere l’erogazione del beneficio, sono necessari altresì: • la cessazione definitiva dell’attività commerciale; • la riconsegna dell’autorizzazione per l’attività di somministrazione al pubblico di alimenti e bevande; • la cancellazione del titolare dell’attività dal Registro delle imprese presso la Camera di commercio; • la cancellazione del titolare dal registro degli esercenti il commercio per l’attività di

somministrazione al pubblico di alimenti e bevande; • la cancellazione dal ruolo provinciale degli agenti e rappresentanti di commercio.

Incompatibilità del beneficio L’indennizzo è incompatibile con l’esercizio di qualsiasi attività di lavoro autonomo o subordinato e, conseguentemente, la corresponsione del beneficio ha termine dal 1° giorno del mese successivo a quello nel quale sia stata ripresa l’attività lavorativa sia essa dipendente che autonoma. Il beneficiario ha l’obbligo di comunicare all’Inps la ripresa dell’attività lavorativa, entro 30 giorni dal suo verificarsi. A sua volta l’Inps è tenuto ad effettuare i controlli sul rispetto della norma che prescrive l’anzidetta incompatibilità. Misura, durata e modalità di erogazione L’indennizzo compete dal 1° giorno del mese successivo a quello di presentazione della

relativa domanda e fino al momento in cui si potrà percepire la pensione di vecchiaia. Ciò significa che, rispetto al passato, l’ indennizzo avrà una durata superiore ai tre anni, visto che l’assegno potrà essere erogato anche nel periodo che intercorre tra il mese di compimento dell’età pensionabile (60 anni per le donne, 65 per gli uomini) e l’apertura della cosiddetta finestra, cioè fino al momento in cui la pensione verrà effettivamente erogata. L’importo dell’indennizzo pari come si e già detto a 458 Euro mensili - è identico a quello del trattamento minimo di pensione.

La domanda Le domande per ottenere la concessione dell’indennizzo vanno formulate su un modello appositamente predisposto. All’assegno si accompagna un altro beneficio: i periodi in cui viene riscosso si considerano come lavorati ai fini della pensione. Attenzione però, la contribuzione figurativa si somma a quella di lavoro solo per raggiungere il diritto. Non va quindi ad incrementare l’importo della futura pensione. Agli interessati si consiglia, data anche la non semplice procedura richiesta, di rivolgersi agli uffici del Patronato Enasco, presenti in tutte le sedi dell’Unione, che provvederanno alla predisposizione dell’apposita domanda e al successivo inoltro presso la sede Inps.


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