giornale Unione - 2009 - n.7-8

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LUGLIO AGOSTO 2009 ANNO XXVI N. 7-8

Unione C O N F C O M M E R C I O | GIORNALE DEL COMMERCIO TURISMO E SERVIZI DEL TRENTINO

Direttore responsabile: Walter Filagrana. Direzione amministrazione: 38100 Trento, via Solteri 78, Poste Italiane S.p.a. - Spedizione in abbonamento postale - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n. 46) art. 1, comma 1, DCB Trento. Attenzione: in caso di mancato recapito rinviare all’ufficio TN CMP per la restituzione al mittente che si impegna a corrispondere il diritto dovuto. Contiene I.P.

voglia di

crescita

Fiere e congressi, un volano per l’economia Riva del Garda presenta i numeri dell’indotto generato dal settore


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Unione Mensile di inForMazione dell’Unione CoMMerCio TUrisMo servizi ProFessioni e PMi

sommario

7-8 / LUGLIO AGOSTO 2009

della ProvinCia di TrenTo Direzione, redazione e amministrazione via Solteri 78, 38100 Trento Telefono 0461/880111 Fax 0461/880300 www.unione.tn.it info@ucts.tn.it

voglia di CresCiTa da pagina 6 Sarà un autunno «caldo» secondo alcuni esperti, ma le imprese trentine non stanno con le mani in mano e hanno voglia di crescere e di uscire più forti dalla crisi

Direttore responsabile Walter Filagrana Redazione Vlado Benedetti, Gianpiero Lui, Franco Camin Autorizzazione del Tribunale di Trento n. 424 del 23/1/1984 Stampa Litografica Editrice Saturnia snc - Trento Associato Unione Stampa Periodica Italiana Iscritto al Registro Nazionale della Stampa al numero di repertorio 5.982 in data 8/10/1997 Impaginazione Curcu & Genovese Associati Srl - Trento Via Ghiaie 15 - 38100 Trento Tel. 0461/362122 - Fax 0461/362170 Concessionaria esclusiva per la pubblicità Sudtiroler Studio Srl Via Ghiaie, 15 - 38100 - Trento Tel. 0461/934494 - Fax 0461/935706 Tiratura: 13.000 copie Questo numero è stato chiuso il 28/08/2009

STUDIO DI BIOLOGIA APPLICATA Riconoscimento Ministero della Sanità n. 700.7/59.459/1785 Accreditato SINAL n. 0893

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editoriale 5 Un fisco più equo, obiettivo da centrare

imprese e credito 12 Imprese e banche, dialogo necessario 13 Quando il «modulo» uccide le buone intenzioni

FederalisMo FisCale

è iniziaTa la riForMa da pagina 6

economia trentina 16 I numeri confermano la congiuntura negativa ricetta per lo sviluppo: 18 La nuove politiche di sistema

confcommercio 20 Anche Confcommercio nelle RETI AMICHE

dalla provincia 24 Ecco i luoghi storici del commercio

innovazioni 26 Digitale terrestre, occasione da cogliere

servizi 46 Opportunità di sviluppo dalle energie rinnovabili 46 Obbligo di certificazione energetica nelle compravendite immobiliari 48 Enasarco: la riqualificazione degli investimenti immobiliari 48 Anaci: al via il decimo corso di qualificazione e avviamento all’attività

produttivo

credito

51 Manara presidente degli acconciatori UAT

consumi

53 Dall’idea all’impresa con il prestito d’onore

assicurazioni

55 L’alimentazione trentina ha la sua festa: Alimenta 56 Brentonico Vacanze un bilancio sull’estate 57 Fiere e congressi volano per l’economia

27 Btb: il mondo del credito deve sostenere l’economia 28 I consumi in Italia: più carne, meno pesce 30 Polizze quinquennali cosa c’è da sapere

ricettivo 35 Mutui e contributi, procedure da sistemare 36 Azioni Faita per tutelare i campeggi di Calceranica 38 Il Bayern Monaco sposa il Trentino

somministrazione e intrattenimento 40 I Pubblici esercizi per il bere responsabile

dettaglio / aspan 42 Gli imprenditori trentini credono nella ripresa 45 Un panificio a San Patrignano

credito locali

giovani imprenditori 58 Quando l’imprenditore è prestato alla politica

terziario donna 59 Terziario Donna premia l’eccellenza femminile

premio ambiente trentino 60 Il Premio Ambiente apre anche al Tirolo

enasco 61 Quando la bottega era cuore del paese


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editoriale

Un fisco più equo

obiettivo da centrare Se serve si possono rivedere anche alcuni capitoli della spesa pubblica, perché il rischio è finire declassati a livello europeo

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n Italia, si sa, non è particolarmente difficile imbattersi in paradossi e stranezze varie, specialmente nel complesso reticolato della cosa pubblica e, ancor più, nei suoi aspetti deteriori, come la burocrazia. Una burocrazia efficiente e un fisco equo sono obiettivi che assomigliano sempre più a sogni che a prospettive concrete di sviluppo e di crescita. Nella realtà, invece, vediamo la situazione peggiorare, nonostante le dichiarazioni di intenti e di buona volontà. Mi è piaciuta molto la lettera di Amelio Basso, imprenditore vercellese, pubblicata in prima pagina dal Corriere della Sera del 26 maggio 2009 e che non avrebbe bisogno di ulteriori commenti perché finalmente dice, senza mezzi termini, ciò che anche noi da tempo stiamo affermando: la finanziaria 2008, spacciata per una riduzione delle imposte, ha invece previsto un sensibile incremento della tassazione per gran parte delle aziende e specialmente per quelle commerciali. Il perché è presto detto: la norma in questione prevede, infatti, che dall’esercizio 2008 (e pertanto con la dichiarazione delle imposte che ci siamo appena apprestati a definire) le società di capitali possono dedurre gli interessi passivi solo nel limite del 30% del margine operativo dell’attività (oltre ad alcuni aggiustamenti specifici che però non modificano sostanzialmente l’ammontare delle cifre). In precedenza tale limite non esisteva. All’epoca, il Governo fece passare la questione riducendo l’imposta complessiva nominale del 6% e affermando che il carico sarebbe rimasto sostanzialmente immutato. Ma se il carico fiscale è lo stesso per tutti, evidentemente, alcuni potranno avere una riduzione ma altri pagano di più. Le aziende commerciali si trovano ad inter-

mediare grossi quantitativi di merce con marginalità, sia percentualmente che unitariamente, modeste. Per lo svolgimento di molte attività di tipo commerciale è quindi necessario detenere importanti magazzini che vengono finanziati tipicamente con l’indebitamento bancario: si pensi a società che movimentano merci per milioni ma che hanno margini di poche centinaia di migliaia di euro per pagare la struttura e in genere tutti i costi. Per queste società il costo finanziario derivante dalle rimanenze è un costo del servizio offerto; fa parte cioè dell’attività tipica, ed è una voce rilevante rispetto alle altre voci del bilancio: dal 2008 la deducibilità è limitata al 30%! Per le aziende più piccole il differenziale tende a ridursi ma questa è ben poca consolazione perché funge più da deterrente per le aziende che vogliono crescere dimensionalmente o come difficoltà ulteriore per le aziende di recente costituzione. Ci si sarebbe aspettati una revisione di tale norma, assurdamente penalizzante, il cui scopo avrebbe dovuto essere quello di favorire la ricapitalizzazione delle aziende; così facendo si ottiene solo l’ulteriore depauperamento delle risorse aziendali: ormai il tempo degli “assalti alla diligenza” è passato ed è ora di fare i conti con ciò che c’è realisticamente e di come sono le imprese italiane e non con ciò che si sperava sarebbe stato o che si sarebbe voluto che fosse. Le imprese italiane meritano un fisco meno esoso: se per averlo è necessario rivedere alcuni capitoli della spesa pubblica è ora che, senza se e senza ma, si provveda nel tempo più breve che ci è possibile perché l’alternativa è purtroppo l’emarginazione economica di tutto il nostro Paese fra quelli di serie B.

di Giovanni Bort Presidente Unione Commercio Turismo servizi Professioni e PMi della provincia di Trento

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federalismo fiscale

Federalismo fiscale,

è iniziata la riforma

Il rischio però è che si creino delle piccole repubbliche fiscali, dovuto all’aumento delle tassazioni delle amministrazioni locali. Momenti tanto delicati quanto importanti saranno l’approvazione della Carta delle Autonomie e la riforma del bicameralismo

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a legge delega sull’attuazione dell’articolo 119 della Costituzione, approvata definitivamente in Parlamento nello scorso mese di maggio, dà il via al percorso di realizzazione del federalismo fiscale. Si chiude, pertanto, dopo circa dieci anni una fase complessa nella vita politica ed istituzionale del nostro Paese durante la quale si è sviluppato un confronto istituzionale “acceso” tra Stato e Regioni che ha visto gli enti territoriali spingere sempre più sull’acceleratore di una autonomia impositiva estesa, necessaria per governare il territorio e reperire risorse aggiuntive rispetto a quelle che lo Stato mette a disposizione. Oggi, gli strumenti necessari per la realizzazione del federalismo fiscale sono, quindi, in gran parte legge dello Stato e per questo Confcommercio non può che plaudire, al di là della valutazione sui singoli profili che compongono la delega. Anche perché, in tutti questi anni, abbiamo fatto sentire forte la nostra voce nelle diverse sedi istituzionali a tutela delle esigenze delle imprese, legate alla trasparenza nell’amministrazione pubblica,

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al buon uso dei soldi dei cittadini e quantomeno a un contenimento, o meglio ancora a una riduzione, della pressione fiscale complessiva.

La legge 42 e i principi della delega Certo la legge 42 è una legge delega in cui sono scritti i principi generali del federalismo fiscale che devono ispirare un consistente numero di provvedimenti attuativi.

Il prodotto finale si vedrà, se i tempi stabiliti saranno rispettati, non prima del 2016. E’, pero, fin d’ora possibile esprimere delle valutazioni sull’impianto generale che per quanto ci riguarda sono improntate ad un cauto ottimismo.

Lo statuto dei diritti del contribuente (legge 212/2000) è certamente positivo l’inserimento, come noi abbiamo au-

occorre evitare sbandamenti e manifestazioni locali di fisco «creativo» a scapito delle imprese, già colpite dalla difficile congiuntura economica

spicato nel corso di diverse audizioni in Parlamento, dello Statuto dei diritti del contribuente tra i principi guida delle nuove regole fiscali. Fino ad oggi le disposizioni dello Statuto poste a garanzia dei diritti di tutti i contribuenti, non solo di quelli che hanno scelto di fare impresa, sono state tra le norme più derogate dai vari Esecutivi che si sono succeduti dal 2000 in poi. E in tutte le leggi finanziarie ciò si è puntualmente verificato. Lo Statuto è stato “snobbato” anche dalla maggior parte degli enti territoriali, pur essendo stabilito espressamente che i suoi principi di civiltà fiscale fossero vincolanti per questi enti. Oggi a questi principi viene attribuito un rango superiore e


il FederalisMo FisCale è legge: sarà oPeraTivo enTro seTTe anni

federalismo fiscale

la legge n. 42 è stata pubblicata sulla gazzetta Ufficiale il 6 maggio 2009. due anni per l’attuazione, cinque per il regime transitorio Il disegno di legge n. 1117-B, collegato alla manovra finanziaria, recante delega al Governo in materia di federalismo fiscale, in attuazione dell’articolo 119 della Costituzione era stato approvato in via definitiva dal Senato con 154 voti favorevoli, 6 contrari e 87 astenuti nella seduta del 29 aprile 2009. Le dichiarazioni di voto finali hanno confermato l’ampio consenso delle forze politiche intorno ad una riforma ampiamente modificata rispetto alla stesura originaria. Principi fondamentali del federalismo fiscale sono - da una parte - il coordinamento dei centri di spesa con i centri di prelievo, che comporterà automaticamente maggiore responsabilità da parte degli enti nel gestire le risorse. Dall’altra parte, la sostituzione della spesa storica, basata sulla continuità dei livelli di spesa raggiunti l’anno precedente, con la spesa standard. Il federalismo fiscale per diventare operativo necessita di una serie di provvedimenti che si snodano nell’arco di 7 anni: 2 anni per l’attuazione e 5 di regime transitorio. La legge prevede innanzitutto l’istituzione di una commissione paritetica propedeutica per definire i contenuti dei decreti attuativi che dovranno essere predisposti entro 2 anni dall’entrata in vigore della legge. E’ prevista anche una commissione per il coordinamento della finanza pubblica da istituire con uno di questi decreti. La commissione avrà carattere permanente e opererà in seno alla conferenza unificata. Il finanziamento delle funzioni trasferite alle regioni, attraverso l’attuazione del federalismo fiscale, comporterà ovviamente la cancellazione dei relativi stanziamenti di spesa, comprensivi dei costi del personale e di funzionamento, nel bilancio dello Stato. A favore delle regioni con minore capacità fiscale - così come prevede l’art.119 della Costituzione -

non potranno più essere ignorati impunemente.

Il controllo della pressione fiscale Importante è anche l’aspetto legato alla necessità di tenere sotto costante controllo la pressione fiscale complessiva. Quella della pressione fiscale è, infatti, una partita estremamente delicata che, se non ben governata, sia nella fase transitoria di cinque anni che in quella successiva di messa a regime del nuovo assetto fiscale, rischia di compromettere l’equilibrio dei conti pub-

interverrà un fondo perequativo, assegnato senza vincolo di destinazione. Il federalismo fiscale introduce un sistema premiante nei confronti degli enti che assicurano elevata qualità dei servizi e livello di pressione fiscale inferiore alla media degli altri enti del proprio livello di governo a parità di servizi offerti. Viceversa, nei confronti degli enti meno virtuosi è previsto un sistema sanzionatorio che consiste nel divieto di fare assunzioni e di procedere a spese per attività discrezionali. Contestualmente, questi enti devono risanare il proprio bilancio anche attraverso l’alienazione di parte del patrimonio mobiliare ed immobiliare nonché l’attivazione nella misura massima dell’autonomia impositiva. Sono previsti anche meccanismi automatici sanzionatori degli organi di governo e amministrativi nel caso di mancato rispetto degli equilibri e degli obiettivi economico-finanziari assegnati alla regione e agli enti locali, con individuazione dei casi di ineleggibilità nei confronti degli amministratori responsabili degli enti locali per i quali sia stato dichiarato lo stato di dissesto finanziario. Torino, Milano, Venezia, Genova, Bologna, Firenze, Bari, Napoli e Reggio Calabria diventeranno città metropolitane, contestualmente la provincia di riferimento cessa di esistere e sono soppressi tutti i relativi organi a decorrere dall’insediamento della città metropolitana. Roma Capitale è un ente territoriale, i cui attuali confini sono quelli del comune di Roma, e dispone di speciale autonomia, statutaria, amministrativa e finanziaria, nei limiti stabiliti dalla Costituzione. L’attuazione del federalismo fiscale deve essere compatibile con gli impegni finanziari assunti con il patto di stabilità e crescita. Rosella Rega (governo.it)

blici e l’economia di famiglie e imprese. Ed è questa una partita che si gioca su diversi piani. Si tratta, quindi, di trovare procedure e modalità operative per monitorare continuamente i nuovi meccanismi man mano che si impostano e che cominciano a circolare nella macchina amministrativa nazionale e locale, senza provocare sbandamenti deleteri per la finanza pubblica nel suo complesso o, ancora peggio, manifestazioni locali di fisco “creativo” a scapito delle imprese, già colpite dalla dif-

ficile congiuntura economica nazionale e internazionale. Nella legge 42 tutto ciò sembra essere considerato in modo attento e, al tempo stesso, con preoccupazione sia per quanto riguarda i nuovi organismi preposti al controllo dell’andamento, momento per momento, del livello della pressione fiscale, sia per l’obiettivo di una sostanziale invarianza della pressione fiscale complessiva, statale e locale, che deve guidare la realizzazione concreta dello spostamento dal centro alla periferia della potestà impositiva voluto dalla rifor-

Articolo 119 COSTITUzIONE DELLA REPUBBLICA ITALIANA I Comuni, le Province, le Città metropolitane e le Regioni hanno autonomia finanziaria di entrata e di spesa. I Comuni, le Province, le Città metropolitane e le Regioni hanno risorse autonome. Stabiliscono e applicano tributi ed entrate propri, in armonia con la Costituzione e secondo i principi di coordinamento della finanza pubblica e del sistema tributario. Dispongono di compartecipazioni al gettito di tributi erariali riferibile al loro territorio. La legge dello Stato istituisce un fondo perequativo, senza vincoli di destinazione, per i territori con minore capacità fiscale per abitante. Le risorse derivanti dalle fonti di cui ai commi precedenti consentono ai Comuni, alle Province, alle Città metropolitane e alle Regioni di finanziare integralmente le funzioni pubbliche loro attribuite. Per promuovere lo sviluppo economico, la coesione e la solidarietà sociale, per rimuovere gli squilibri economici e sociali, per favorire l’effettivo esercizio dei diritti della persona, o per provvedere a scopi diversi dal normale esercizio delle loro funzioni, lo Stato destina risorse aggiuntive ed effettua interventi speciali in favore di determinati Comuni, Province, Città metropolitane e Regioni. I Comuni, le Province, le Città metropolitane e le Regioni hanno un proprio patrimonio, attribuito secondo i principi generali determinati dalla legge dello Stato. Possono ricorrere all’indebitamento solo per finanziare spese di investimento. È esclusa ogni garanzia dello Stato sui prestiti dagli stessi contratti.

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federalismo fiscale

ma costituzionale del 2001. Rimane, tuttavia, forte la preoccupazione per la delicatezza del tema, soprattutto a fronte della continua diminuzione in questi anni delle risorse da parte dello Stato per gli enti locali e della circostanza che Regioni e Comuni, in particolare, saranno chiamati a nuove pesanti responsabilità amministrative, una volta approvata la Carta delle autonomie locali, attualmente al centro del dibattito politico istituzionale insieme all’altro pilastro in costruzione della riforma del bicameralismo.

Il contrasto all’evasione fiscale Un altro tratto importante della delega è l’inserimento del contrasto all’evasione fiscale tra i principi e criteri direttivi per la predisposizione dei decreti delegati. Noi sosteniamo che vada realizzato l’obiettivo di pagare tutti per pagare meno, ma anche di pagare meno per pagare tutti, legando il livello di pressione fiscale ad un oculato uso delle risorse pubbliche sotto l’ombrello della trasparenza e della responsabilità degli amministratori eletti. A questo proposito, però, va sottolineata la carenza di una adeguata strutturazione degli enti locali nella gestione di tutte le fasi di accertamento, contenzioso, liquidazione delle varie tipologie di tributi che dovranno essere gestite da regioni, province, comuni e città metropolitane. E’ vero che la soluzione proposta dalla legge 42, cioè quella di una sostanziale funzione

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Giovanni Bort è Presidente dell’Unione e amministratore di Confcommercio

surrogatoria degli uffici locali dell’Agenzia delle entrate che dovrebbero operare in convenzione a favore degli enti locali, appare, forse, la più opportuna. Rimane, tuttavia, l’anomalia di una marcata autonomia impositiva da parte di enti territoriali che poi, di fatto, delegano il potere di gestire tutti i loro tributi a strutture statali. Il rischio è anche che si spezzi la filiera della responsabilità nell’amministrazione della leva fiscale.

La semplificazione degli adempimenti Tra i principi e i criteri direttivi della legge delega troviamo, poi, la semplificazione degli adempimenti tributari a carico dei contribuenti che è certamente condivisibile. Le imprese sono particolarmente sensibili ai costi della burocrazia e degli adempimenti fiscali in particolare, malgrado il diffuso ricorso a

le imprese sono particolarmente sensibili ai costi della burocrazia e degli adempimenti fiscali in particolare, malgrado il diffuso ricorso a procedure telematiche di rilevazione e di trasmissione di flussi di dati. la semplificazione degli adempimenti tributari è certamente condivisibile

procedure telematiche di rilevazione e di trasmissione di flussi di dati. Nella legge 42 la costruzione di una nuova e forte struttura telematico-informativa che connette tutti i livelli di governo del territorio alle amministrazioni centrali dello Stato, ha un rilievo specifico, sia per l’armonizzazione dei dati contabili rilevanti per la gestione finanziaria del federalismo fiscale, sia per la necessità di tenere sotto controllo tutte le variabili che governano la pressione fiscale complessiva. Si tratta, dunque, di un onere che perciò va equamente distribuito tra tutte le categorie di contribuenti.

La perequazione In Italia le basi imponibili distribuite nelle varie regioni sono fortemente sperequate. I parametri che segnano le classifiche tra le regioni - PIL pro capite, capacità fiscale per abitante, i gettiti complessivi delle entrate locali - mettono in luce differenze che rendono la perequazione interregionale, il primo obiettivo della riforma: non a caso l’articolo 1 della legge 42 richiama esplicitamente, come prospettiva auspicabile, il “superamento del dualismo economico” del Paese. Andrà, quindi, posta grande attenzione a tutti i meccanismi, delicatissimi, che governe-


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ranno negli anni a venire i rapporti tra enti territoriali e Stato centrale per la distribuzione delle risorse in senso equitativo e non automatico come è, invece, finora accaduto. Bene, dunque, il superamento del criterio della spesa storica a favore dei costi standard dei servizi offerti dai vari livelli di governo nel riparto delle risorse finanziarie necessarie per riequilibrare le differenze tra regioni dotate e regioni meno dotate. Attenzione, però, a non ricorrere per questo motivo a forme di fisco locale creativo che rischierebbero di mandare in tilt il tessuto stesso su cui, comunque, si reggono le economie locali. Il federalismo fiscale che si sta costruendo non può e non deve, infatti, dar luogo a “repub19,8x11 in Bank Alta.pdf bliche fiscali”.

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Gli studi di settore Anche nella prospettiva del federalismo fiscale non va trascurato l’aspetto legato alle procedure di accertamento sulle imprese, seppur non contenuto nella legge delega. La normativa vigente prevede, infatti, che entro il 2013 gli attuali studi di settore dovranno trovare nuove modalità di costruzione. Già oggi operano gli Osservatori regionali sugli studi di settore, a cui partecipano anche Confcommercio ed altre organizzazioni di categoria. In attesa della realizzazione del federalismo fiscale vero e proprio, però, anche le modalità di rilevazione dei dati significativi delle imprese vedranno una maggiore ramificazione sul territorio, fino ad arrivare al livello comunale. Confcommercio ha condivi7-08-2009 11:21:22 so fin dall’inizio la filosofia de-

gli studi di settore come strumento di confronto civile con l’Amministrazione finanziaria nell’ottica della trasparenza di comportamenti e del rispetto reciproco che deve legare Stato e contribuenti. Va scongiurata, però, la tentazione di fare degli studi di settore un raffinato strumento di rappresentazione realistica delle potenzialità aziendali ai fini fiscali, una scorciatoia per reintrodurre nel nostro ordinamento procedure di accertamento improntate a criteri di mera catastizzazione del reddito, soprattutto a fronte del bisogno di risorse che il nuovo assetto delle funzioni decentrate “stimola” negli enti locali.

Conclusioni Per dare attuazione alla legge delega 42 sarà necessaria l’introduzione di decreti delegati, a partire da due primi provve-

dimenti strategici per tutta la riforma: uno sulla armonizzazione dei bilanci pubblici, l’altro sui costi standard per i livelli essenziali di prestazioni (sanità, assistenza, istruzione). In questo ambito le imprese hanno una partita aperta: l’Irap finanzia gran parte della spesa sanitaria a beneficio dell’intera comunità. Questa imposta, però, come è scritto anche nella legge 42, è destinata ad essere sostituita da altri tributi. Sarà, quindi, questo un primo banco di prova per verificare come Governo e Parlamento sapranno declinare le aspettative per un fisco più equo anche nella prospettiva di un decentramento tributario che la legge delega ha definitivamente avviato. di Giovanni Bort Amministratore Confcommercio - Imprese per l’Italia


Sommiamo relazioni. Sottraiamo ostacoli. Moltiplichiamo idee. Condividiamo esperienze.

D A L P R IMO OR G ANIZZ ATORE DIR R E T TO D I F I ERE D’ITA LIA, 36 65 GIORNI DI G R AN DI E V E N T I . GENNAIO 16-18 1618 Mot Motorbikeexpo 23-25 Vivi la casa - Mostra dell’abitare. Evento mostra mercato. Soluzioni d’arredo classiche e moderne 30gen-1feb Prodotti e servizi per la casa e gli sposi 23-25 HomeGallery - Suggestioni ed oggetti oltre il mobile 30gen-1feb

FEBBRAIO 20-22 ForumClub - ForumPiscine - International congress&expo for fitness, wellness and aquatic clubs international pool & spa congress and expo 26 febbraio Legno & Edilizia - Mostra internazionale sull’impiego del legno nell’edilizia 1 marzo 28 febbraio Salone Italiano del Golf - S.I.G. 2 marzo

MARZO 7-8 Model Expo Italy - Fiera del modellismo 7-8 Elettroexpo - Mostra mercato di elettronica, radiantismo, strumentazione, componentistica informatica

APRILE 2-6 Agrifood Club - Salone dell’alimentare di qualità 2-6 Vinitaly - Salone internazionale del vino e dei distillati 2-6 Enolitech - Salone internazionale delle tecniche per la viticoltura, l’enologia e delle tecnologie olivicole ed olearie 2-6 Sol - Salone internazionale dell’olio d’oliva extravergine di qualità 18-19 Vacanze Weekend Verona - Turismo e attrezzature per il tempo libero in fiera

MAGGIO 7-9 Greenbuilding - Mostra e convegno internazionale su efficienza energetica e architettura sostenibile 7-9 Solarexpo - Mostra e convegno internazionale su energie rinnovabili e generazione distribuita 13-14 Automotive Dealer Day - Informazioni, strategie e strumenti per la commercializzazione automobilistica 15-17 Verona Mineral Show Geo Business - Mostra di pietre preziose, pietre dure, pietre ornamentali, fossili e derivati, oggettistica in pietra 21-24 Eurocarne - Salone internazionale delle tecnologie per la lavorazione, conservazione, refrigerazione e distribuzione delle carni 26-28 Pte Expo - Progetto Terza Età - Fiera e congresso delle tecnologie, prodotti e servizi per la terza età 29-31 Veronafil 1 - Manifestazione filatelica, numismatica, cartofila

GIUGNO 9-12 Pulire - Mostra internazionale delle produzioni e delle tecnologie per le attività dell’igiene ambientale

SETTEMBRE 12-13 Beauty Forum Italy 17-21 ArtVerona - Fiera d’arte moderna e contemporanea 17-21 Abitare il tempo - Giornate internazionali dell’arredo 30 settembre Marmomaccc - Mostra internazionale di marmi, pietre, design e tecnologie 3 ottobre

OTTOBRE 20-22 CREA - Expo business forum internazionale condizionamento, riscaldamento, energia, ambiente 20-22 MCM - Mostra convegno internazionale della manutenzione industriale 20-22 SAVE - Mostra convegno internazionale delle soluzioni e applicazioni verticali di automazione, strumentazione, sensori 20-22 ACQUARIA - Mostra convegno internazionale delle tecnologie per l’analisi, la distribuzione e il trattamento 21-24 ZOW - Salone internazionale dei componenti p ed accessori pper l’industria del mobile

NOVEMBRE 5-6 5-8 18-21 19-21 26-28 28-29

Anteprima Novello - Presentazione produzione vino novello 2009 Fieracavalli - International horse festival Bus & Bus Mobility Business - International bus & coach expo Big Buyer - Mostra convegno del settore cartoleria e cancelleria Job & Orienta- Scuola, orientamento e formazione del lavoro Elettroexpo p - Mostra mercato di elettronica, radiantismo, strumentazione, componentistica p informatica

DICEMBRE 4-6 Verona Mineral Show Geo Shop - Mostra di pietre preziose, pietre dure, pietre ornamentali, fossili e derivati, oggettistica in pietra 11-13 Veronafil 2 - Manifestazione filatelica, numismatica, cartofila

MANIFESTAZIONI ALL’ESTERO 12-17 Gennaio 9-10 Febbraio 11 Febbraio 19 Marzo 3 Maggio 25-29 Marzo 25-26 Maggio 10-12 Giugno 15-18 Giugno 16 Giugno 30 Agosto Ottobre

Abitare il Tempo / Bau - Monaco Vinitaly U.S. Tour - Miami - Salone dei vini italiani di qualità Vinitaly U.S. Tour - Palm Beach - Salone dei vini italiani di qualità La Casa Italiana - Città del Messico - Emozione e innovazione nel design Job & Orienta / AULA Madrid - Scuola, orientamento, formazione e lavoro Vinitaly Russia - Salone dei vini italiani di qualità R-Energy Argentina - Fiera internazionale di energie rinnovabili Siab Brasile - International techno-bake exhibition La Casa Italiana - Monterrey - Emozione e innovazione nel design

Samoter Tour Kazakhstan - Workshop e business meeting tra aziende italiane e aziende locali del settore dell’edilizia 19 Vinitaly U.S. Tour - Chicago - Salone dei vini italiani di qualità Ottobre 21 Vinitaly U.S. Tour - San Francisco - Salone dei vini italiani di qualità Ottobre 22-24 Stonexpo / Marmomacc Americas Ottobre 22 Vinitaly U.S. Tour - Houston - Evento speciale dedicato ai vini italiani di qualità Ottobre 4 Vinitaly China - Hong Kong - Salone dei vini italiani di qualità Novembre 5-6 Vinitaly China - Shanghai - Salone dei vini italiani di qualità Novembre 7 Vinitaly China - Pechino - Evento speciale dedicato ai vini italiani di qualità Novembre 25 Vinitaly Japan & Korea - Tokyo - Salone dei vini italiani di qualità Novembre 27 Vinitaly Japan & Korea - Seul - Salone dei vini italiani di qualità Novembre

CALENDARIO SUSCETTIBILE DI VARIAZIONI

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imprese e credito

Imprese e banche: dialogo necessario Il governatore della Banca d’Italia, Mario Draghi, invita gli istituti di credito ad avere più coraggio. Lamberto Cardia, presidente della Consob, parla di «asfissia finanziaria» per le Pmi italiane. Carlo Sangalli, numero uno di Confcommercio, ammonisce: «La ripresa sarà lenta, perché molti problemi sono strutturali»

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l ruolo fondamentale che gli istituti di credito ricoprono nell’economia moderna è evidente; una partnership sicura e affidabile tra banche e imprese assicura alla società consolidamento e sviluppo. La crisi globale ha messo in luce, invece, il lato deteriore di alcuni sistemi creditizi internazionali, ovvero il ricorso eccessivo e pesante - soprattutto in alcuni soggetti d’oltre oceano - a strumenti finanziari che, oggi, definire ‘avventurosi’ forse è ancora poco. Nel giro di pochi mesi abbiamo assistito ad un crollo della fiducia (anche tra gli stessi istiIl governatore della Banca d’Italia Mario Draghi durante la scorsa assemblea degli associati ABI

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tuti di credito) che ha portato al cosiddetto «credit crunch», ovvero la contrazione del credito, esito scontato secondo alcuni economisti poichè in linea con la più classica delle leggi economiche, quella della domanda e dell’offerta, alla quale nemmeno il denaro può sottrarsi.

A prescindere dalle valutazioni sull’esito di questa crisi globale, sul «dopo» che non sarà più come «prima, sulla durata della coda, sull’inizio della ripresa, in queste settimane è ormai chiaro che uno dei nodi sui quali dibattere sarà proprio il ruolo degli istituti di credito nell’economia glo-

balizzata. E che il dibattito sia già in corso è evidente dalle relazioni e dagli appelli di soggetti come la Banca d’Italia, Consob, Abi, le organizzazioni d’impresa tra cui la stessa Confcommercio e l’Unione, per la dimensione territoriale che le compete. L’8 luglio Mario Draghi, governatore della Banca d’Italia, è intervenuto proprio alla assemblea dell’Abi, l’associazione bancaria italiana. «Le banche - ha detto Draghi - sono determinanti nel rendere la crisi che stiamo affrontando più o meno duratura, più o meno profonda. Bisogna conciliare il perseguimento di prudenti equilibri economici e patrimoniali con l’esigenza di non far mancare il sostegno finanziario alle imprese con buone opportunità di crescita, reali capacità di superare la crisi». Un appello particolare il Governatore lo lancia anche alla


imprese e credito

qUando il «ModUlo» UCCide le bUone inTenzioni: l’osservaTorio sUl CrediTo imprese e privati possono rivolgersi ai Prefetti per segnalare controversie nell’erogazione del credito ma la procedura è complicata di Giovanni Bort Presidente Unione Commercio Turismo Servizi Professioni e Pmi della provincia di Trento

A partire dallo scorso mese di aprile del corrente anno è stata attivata, nell’ambito delle misure urgenti per il sostegno delle famiglie e delle imprese, l’attività di monitoraggio dei flussi del credito sul territorio per analizzare le problematiche eventualmente insorte tra le famiglie e/o le aziende e le banche. Lo strumento dell’osservatorio, coerente con lo scopo per cui è costituito, si è rivelato utile per l’analisi dell’andamento del mercato del credito che ha in buona sostanza consentito alle più alte autorità del mondo bancario e della Borsa (rispettivamente il governatore della Banca d’Italia Draghi e il Presidente della Consob Cardia) di prendere atto se mai ce ne fosse stato bisogno che “il credito al settore privato rallenta…” e ancora “gran parte delle imprese medio piccole trova difficoltà e poterebbe correre rischi di asfissia finanziaria”. Detto in altre parole, forse un po’ crude ma più intelleggibili: le banche hanno chiuso i rubinetti; e quando non lo hanno fatto, le garanzie richieste a copertura dei prestiti sono risultate più gravose con conseguente aggravio dei costi dei finanziamenti resi disponibili. Ben venga quindi l’Osservatorio e la sua funzione se può aiutare a comprendere ed eliminare le strozzature di un sistema creditizio che nel momento di maggiore bisogno pare avere abbandonato le nostre imprese. Così pure interessante appare l’iniziativa Ministeriale laddove affida ai Prefetti (al Commis-

sario del Governo, per la Provincia di Trento) la competenza a svolgere un’azione di monitoraggio dei singoli casi di controversie che possono insorgere in merito all’erogazione del credito. L’attività, si legge nella direttiva del 31 marzo 2009, consiste nella raccolta delle istanze e dei reclami dei clienti delle banche che si ritengono danneggiati nell’erogazione del credito ed è, sostanzialmente finalizzata a facilitare un riesame delle pratiche a un livello più elevato della struttura gerarchica della banca interessata. Strumento interessante dicevamo, ma guai a chi intenda ricorrervi! Affrontare la modulistica dell’istanza al Prefetto è, infatti, compito arduo e non comune: richiede una dose di pazienza medio superiore; un livello di istruzione universitario e la disponibilità a fornire dati aziendali inutili quanto fuorvianti. E questa non è solo la nostra opinione. A testimoniare la complessità burocratica dei moduli è il numero delle istanze sino ad oggi presentate in Prefettura a Trento, solo sei, contro le decine di lamentele che come organizzazione di rappresentanza riceviamo ogni settimana dai nostri associati. Strumento interessante, ribadiamo, ma perfettamente inutile a causa di meccanismi burocratici dei quali neppure nell’emergenza riusciamo a liberarci. Ci auguriamo che questo faccia riflettere il Ministro.

dimensione territoriale delle banche e alla loro capacità di integrare i vari metodi di scoring con la conoscenza diretta del cliente: «Il radicamento territoriale del sistema bancario è prezioso; va utilizzato, dove è stato perso va ricostruito. Occorre valorizzare quanto più possibile le conoscenze sul campo, evitando un eccesso di automatismi. Esistono ampi margini di miglioramento. Alcune banche, anche grandi, stanno cominciando a muoversi in questa direzione, rivedendo modelli organizzativi e procedure decisionali». Una linea che pare trovare condivisione anche da Corsegue a pagina 15

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imprese e credito Basilea. La città svizzera è divenuta simbolo di rating e scoring grazie agli accordi internazionali giunti in seguito ai lavori del cosiddetto «Comitato di Basilea». In basso, un banchiere in una vignetta americana degli anni Settanta

segue da pagina 13

rado Faissola, presidente dell’Abi, che nel proprio intervento spronava le banche a riscoprire il legame territoriale con le imprese; così Carlo Sangalli, presidente di Confcommercio, commenta le parole di Faissola: «Ho apprezzato molto la parte finale dell’intervento di Faissola, quando dice che dobbiamo riscoprire il valore del rapporto di prossimità con il territorio tra banche e imprese». Non molto distante da tali posizioni si colloca anche Lamberto Cardia, presidente Consob, che nel discorso tenuto durante il consueto incontro con il mercato finanziario ammoniva così: «Le prospettive restano oggi caratterizzate da profonda incertezza. I soggetti più deboli, sia nel mondo delle imprese che tra gli investitori, sono esposti a rischi maggiori. Solo le imprese di più grandi dimensioni riescono a reperire sul mercato capitale proprio ed a collocare prestiti obbligazionari senza gravi

difficoltà nè a costi da considerare eccessivi. Gran parte delle imprese medio-piccole, trama fondamentale del tessuto imprenditoriale italiano, trova difficoltà e potrebbe correre rischi di asfissia finanziaria». Asfissia finanziaria che, a quanto risulta dall’osservatorio sul credito di Confcommercio riferito al secondo trimestre del 2009, viene chiaramente percepita con timore anche dagli imprenditori. La

percentuale delle imprese che hanno chiesto un fido o che hanno chiesto la rinegoziazione di un fido esistente, è passata dal 27,7% del trimestre precedente al 34,6%; si queste imprese, il 64,2% ha visto esaudita la propria richiesta per un importo uguale o superiore, l’8% delle richieste ha avuto esito positivo ma per un importo inferiore, il 7,3% delle imprese si è visto rifiutare la richiesta. Ma se il credito reso

INDAGINI AZIENDALI E FAMIGLIARI

disponibile dalle banche ha segnato un aumento, il costo dei finanziamenti e le garanzie richieste sono cresciute. In questo senso, il 3 agosto scorso a Milano è stato siglato un accordo tra Abi e organizzazioni imprenditoriali per la sospensione dei debiti delle piccole e medie imprese verso il sistema creditizio. Il ministro Tremonti, che aveva auspicato l’«Avviso comune» di Milano già in occasione della assemblea annuale dell’Abi, l’ha definita una «bombola d’ossigeno» per le imprese, mentre Faissola crede in una massiccia adesione delle banche. Probabilmente gli effetti dell’Avviso si faranno sentire maggiormente per i grandi gruppi, quelli cui allude lo stesso Governatore della Banca d’Italia, meno propensi a rapporti di tipo «sartoriale» con i propri clienti di quanto non siano le realtà locali, le cosiddette banche del territorio. Confcommercio è stata tra i firmatari e i promotori dell’Avviso comune di Milano: «Meno Basilea 2 e più rapporto con le imprese» era l’appello del presidente di Confcommercio, Sangalli. Ma, oltre che un appello, potrebbe essere benissimo anche un punto di partenza.

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economia trentina

I numeri confermano la congiuntura negativa Le analisi di vari istituti confermano con i dati le impressioni sul 2008 e nel primo semestre 2009. Il Trentino meno colpito di altre aree, grazie anche alla poca dipendenza dall’export, ma la ripresa sarà più lenta

A

nche in Trentino la congiuntura negativa si è fatta sentire, per quanto il suo impatto sia stato probabilmente minore che altrove. Quello che fino ad oggi era un giudizio empirico maturato dalle testimonianze di imprese e lavoratori, trova conferma dalle analisi di varie istituzioni sui dati raccolti nel corso del 2008. L’analisi della Banca d’Italia Come di consueto, a giugno, la sede trentina della Banca d’Italia ha diffuso l’edizione locale delle Economie regionali. «In linea con quanto accaduto nelle principali aree geografiche del Paese - si legge nello studio - anche nelle province autonome di Trento e Bolzano gli effetti della crisi finanziaria internazionale si sono intensificati a partire dal quarto trimestre dell’anno (il 2008, NdR) e ulteriormente accentuati nei primi mesi del 2009. L’impatto della crisi è stato in parte mitigato rispetto ad altre regioni del Nord Italia dalla diversificata struttura dell’economia locale, dal minor grado di dipendenza dalle esportazioni, dal rilievo del settore pubblico e dal buon andamento del comparto turistico».

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Unione

LUGLIO AGOSTO 2009

Export: meno è meglio? Ciò che un tempo veniva indicato come una debolezza strutturale, la bassa propensione all’export, paradossalmente è ciò che ha consentito, almeno in questa fase, di attutire gli effetti della crisi: il crollo del commercio estero italiano ha frenato l’industria

manufatturiera, contraendo investimenti e manodopera. E, infatti, anche in Trentino - Alto Adige «tra i settori che hanno maggiormente risentito della crisi, si trovano l’industria manufatturiera, più esposta alle conseguenze del calo della domanda interna ed estera, e il settore delle co-

Tra i settori che hanno maggiormente risentito della crisi, si trovano l’industria manufatturiera, più esposta alle conseguenze del calo della domanda interna ed estera, e il settore delle costruzioni

struzioni che, dopo oltre un decennio di crescita, stava già sperimentando un indebolimento dei livelli di attività». Il settore del terziario, secondo Bankitalia, ha risentito meno della crisi delle imprese manufatturiere, e in modo assai eterogeneo tra le categorie. Il trasporto merci, ad esempio, ha registrato «una forte e rapida contrazione», i consumi delle famiglie hanno rallentato - anche come conseguenza delle difficoltà del settore secondario - soprattutto per quanto riguarda l’acquisto di beni durevoli. Per il turismo si può registrare una sostanziale tenuta. Il commercio e il turismo Secondo l’istituto di piazza Vittoria, il fatturato della Gdo


economia trentina

per Trento. La grande differenza tra i due territori è nella percentuale di turisti esteri rispetto a quelli italiani: per l’Alto Adige si tratta del 63%, per il Trentino del 37%.

(la grande distribuzione organizzata) è cresciuto in regione più che nel resto d’Italia ma meno rispetto all’anno precedente: 6,5% l’aumento delle vendite nel complesso, più del 3,5% della media nazionale ma meno del 8,4% del 2007. Presenze e arrivi turistici sono in aumento in entrambe le province autonome, 1,5 e 2,1 i punti percentuali di aumento per Bolzano, 1,2 e 2,2

Livello di internazionalizzazione 2008

confronto Export estero su PIL per Trento, Italia e Nord Est

Nord Est 32,3% Italia

28,8%

Trentino 19,3% Turismo internazionale

nella provincia di Trento e nella provincia di Bolzano turisti italiani turisti stranieri

Provincia autonoma di Trento 67%

37%

Provincia autonoma di Bolzano 37%

67%

L’analisi della Servizio statistica PAT Dopo cinque anni di crescita ininterrotta il Prodotto interno lordo della provincia di Trento segna una diminuzione dello 0,4%. Meglio di quanto avvenuto a livello nazionale, dove l’inversione è stata dell’1% e meglio, seppur di solo mezzo punto, anche del comparto Nord Est (-0,9%). Gli indicatori forniti dal Servizio statistica sul conto risorse e impieghi della provincia riportano tutti valori reali negativi, con l’unica eccezione di due dati in crescita: i consumi della pubblica amministrazione (+1,7% in termini reali) e i consumi interni dei non residenti (+0,4%). Per quel che riguarda l’andamento del commercio estero e interregionale, il Trentino mantiene pressochè inalterato il saldo finale del rapporto import-export sul PIL: 18,6% nel 2007, 18,8% nel 2008. E i 13 punti che separano il dato dell’export estero sul PIL tra Trentino e Nord Est (19,3% per il primo, 32,3% per il comparto) sono proprio l’indice del perché nella nostra provincia la crisi abbia fatto sentire meno che altrove gli effetti negativi. Il valore aggiunto e il PIL suddiviso per settore economico, primario, secondario e terziario, secondo l’elaborazione della filiale regionale della Banca d’Italia su dati Infocamere - Movimprese

Unione

LUGLIO AGOSTO 2009

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economia trentina

La ricetta per lo sviluppo: nuove politiche di sistema Terzo incontro per fare il punto sull’effetto delle manovre anti-crisi. Crescita dimensionale, un «mito» del passato: ora serve fare rete

I

l 23 luglio si è tenuto il terzo incontro sul monitoraggio delle azioni anticrisi messe in campo dalla Provincia. Si tratta di un tavolo di lavoro che, convocato mensilmente, ha l’obiettivo di capire ciò che sta succedendo nel mondo delle imprese trentine, attraverso il monitoraggio costante delle situazione economica; di dare conto delle scelte effettuate ed informare sui risultati; di perseguire, infine, strategie di medio termine. Nell’ultimo incontro, tra i relatori, c’era il prof. Zaninotto, coordinatore del gruppo statistico sul monitoraggio del sistema economico, che ha illustrato in sintesi la situazione nazionale e le prospettive per il panorama trentino. Sarà in autunno, probabilmente, che si verificherà il massimo della crisi, ma si dovranno anche far sentire gli effetti della manovra anticrisi messa in atto dalla PAT. Il Pil trentino si attesta su di un -2,7% con una previsione di crescita minima, lo 0,2%, nel 2010; le esportazioni calano del 20%; il fatturato delle aziende, allo stesso modo, è in calo; la produzione industriale segna un -36,6%. La crisi trentina, concorda Zaninotto, è tuttavia più contenuta di quella nazionale: «Tale diversità - ha detto - è sicuramente frutto della manovra

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Unione

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Il PIL: Trento e Italia Anno 2008 2009 2010 2011 2012

Trento PIL reale (var. %) -0,4 -2,7 0,2 1,3 1,8

Italia PIL reale (var. %) -1,0 -5,2 0,5 2,0 2,0

Trento: OPES, Modello econometrico multisettoriale Italia : DPEF 2010/2013

anticongiunturale provinciale, che ha fatto si che gli effetti della crisi siano più contenuti». In ogni caso, il Trentino mostra ancora dati contrastanti e non è da escludere che si vada verso una stagnazione lunga sul -2,6%. Alcuni dati positivi, che devono però essere costantemente monitorati, vengono dalla ripresa del traffico pe-

sante sull’autostrada con un aumento del 2,2%; la tenuta del turismo; una ripresa dei consumi energetici; una ripresa nelle vendite al dettaglio dello 0,1%; e il contenuto aumento della disoccupazione assorbita dalla cassa integrazione. Successivamente il contributo del prof. Camagni, coordinatore del Programma di sviluppo provinciale, porta

Alcuni dati positivi, da tenere comunque monitorati, vengono dalla ripresa del traffico pesante sull’autostrada (+2,2%), dalla tenuta del turismo; dalla ripresa dei consumi energetici.

elementi di riflessione sulle politiche strutturali ed in particolar modo sulle reti di impresa ed il territorio. Camagni è del parere che l’unico modo per far crescere la competitività aziendale siano il legami a rete da costituire sul territorio: imprese su imprese, sia la livello locale ma anche collegamenti tra imprese locali e imprese internazionali: «Le politiche territoriali devono incentrarsi sul territorio perché è questo che favorisce e crea rapporti che sviluppano competitività e l’innovatività». Le nuove reti di impresa costituiscono il modello alternativo della grande impresa, attuato nei distretti industriali, e ne costituiscono la sua naturale evoluzione. La competitività territoriale si basa sulla coniugazione di due elementi: l’efficienza del territorio e l’organizzazione


I NUMERI DELLA SITUAZIONE TRENTINA Entrate: variazione del periodo

gennaio/maggio 2009 sullo stesso periodo del 2008

Gettito IVA Gettito IRPEF Gettito totale Variazioni tendenziali

sullo stesso periodo dell’anno precedente

Lavori pubblici appaltati < 150.000 euro (maggio) Lavori pubblici appaltati > 150.000 euro (maggio) Permessi di costruire per il settore residenziale (superfici ristrutturate) (aprile) Presenze turistiche (aprile) Vendite al dettaglio (maggio) Variazioni congiunturali sul mese precedente

Traffico pesante in autostrada (maggio) Traffico pesante sulle provinciali (maggio) Versamenti IRPEF delle imprese (maggio) Avviamenti al lavoro (marzo) Ore CIG ordinaria (giugno) Ore CIG totale (giugno)

gestionale delle imprese. Secondo una indagine effettuata dal Politecnico di Milano sulle piccole imprese del Nord Italia emerge che nel Trentino esiste una discreta organizzazione aziendale, ma una scarsa efficienza territoriale. «è proprio su questi elemen-

economia trentina Trento

Italia

- 2,3 1,9 2,0

-10,0 - 0,4 -3,4

Variazione sul periodo

Da gennaio 2009

3,6

-16,2

99,3

4,3

29,6

8,0

0,1

0,6 2,7

Mese

Precedente

N. mesi

Maggio Maggio Maggio Marzo Giugno Giugno

2,2 0,6 2,6 16,7 -1,5 -5,9

4 4 1 1 2 2

ti che la politica deve intervenire se vogliamo pensare ad un nuovo programma di sviluppo economico territoriale». Elementi concettuali di riferimento per tale nuovo modello di sviluppo sono rappresentati dalla prossimità culturale; dalla geografia di vicinanza e

dalla cooperazione. Nel campo della gestione organizzativa invece l’attenzione deve concentrarsi sulle risorse umane; sull’organizzazione della produzione e sulla qualità dei sistemi. L’intervento del prof. Rullani, docente di Economia del-

la conoscenza, mette in evidenza le due direzioni in cui muoversi: innovazione tecnologica, non necessariamente di prodotto ma anche di processo e di sistema; qualità superiore di prodotto. Le reti servono proprio a questo, ovvero ad aumentare la specializzazione riducendo i costi. Per questo motivo sono importanti le politiche dell’accesso alle tecnologie in tutti i campi. Dalle idee motrici si deve attivare una moltiplicazione di prodotti che vanno brevettati; sviluppati in reti di vendita, con approvvigionamenti anche internazionali. A questo impianto occorrono due tipi di capitale: da una parte, il capitale umano che l’Università deve riuscire a innestare nel tessuto economico, dall’altro le banche devono sostenere il circuito delle imprese attraverso una oculata e saggia gestione del credito.

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Anche Confcommercio

nelle Reti Amiche

All’iniziativa del Ministero della PA e Innovazione aderisce la confederazione: il rapporto con la burocrazia sarà meno difficile

I

l ministro per la Pubblica Amministrazione e l’Innovazione, Renato Brunetta, e il presidente di Confcommercio-Imprese per l’Italia, Carlo Sangalli, hanno firmato il 27 luglio scorso, nel Palazzo dei Giureconsulti di Milano, il protocollo d’intesa su “Reti Amiche”, l’iniziativa promossa dal Ministero per agevolare l’erogazione dei servizi pubblici ai cittadini e ridurne i tempi di attesa. Confcommercio promuoverà presso il sistema delle imprese l’erogazione di servizi della Pubblica Amministrazione ai dipendenti, alle imprese ed ai clienti-citta-

Anche Confcommercio parteciperà all’iniziativa del Ministero per la pubblica amministrazione e l’innovazione denominata «Reti Amiche», per aumentare l’efficienza e i servizi rivolti ai cittadini e alle imprese da parte degli enti pubblici

dini tramite punti di accesso posizionati all’interno delle aziende commerciali, turistiche e dei servizi. Ciò consentirà a dipendenti e cittadini di fruire dei servizi della PA evitando code agli sportelli e richieste di permessi al proprio datore di lavoro. Le postazioni messe a disposizione dalle aziende saranno

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posizionate in luoghi di facile accessibilità. I link ai servizi, da quelli forniti dall’Inps a quelli dei Comuni e delle Asl, saranno resi disponibili dagli enti e dalle amministrazioni locali. Sono previste anche bacheche elettroniche per informare sulle attività territoriali (cultura, manifestazioni, modalità di iscrizione o prenotazione a scuole ed asili, eccetera). Il protocollo d’intesa apre la strada a successivi accordi con le imprese associate alla Confederazione.

«Reti Amiche - ha dichiarato il Ministro Brunetta, che conta di arrivare a fine 2009 con 100.000 punti ‘amici’ sull’intero territorio nazionale - è un servizio che i cittadini potranno usare “senza fare file e senza un euro di costo quando la P.A. o non c’è, come nel fine settimana, o quando è chiusa, cioè spesso». In particolare, ha spiegato ancora Brunetta che «sarà possibile sbrigare pratiche burocratiche quando si va a fare shopping nel fine settimana, magari con l’aiuto di qualche ad-

detto». Per Brunetta, sono molteplici le innovazioni introdotte con Reti Amiche: «è una maniera per rendere più amica la P.A., coinvolgere le reti commerciali, avvicinare i cittadini alla P.A. e soprattutto lanciare un segnale di tipo tradizionale: attenzione, guarda che se negli uffici del Comune, della Regione, dell’anagrafe o dell’Agenzia delle Entrate c’è troppa fila, io posso anche andare da un’altra parte e quindi voi potete anche chiudere».

il PesanTe iMPaTTo della bUroCrazia sUlle iMPrese iTaliane

Un’azienda su tre nel belpaese ha un ufficio appositamente dedicato a sbrigare pratiche amministrative Da un’indagine congiunta Confcommercio - Format ricerche di mercato, svolta nei primi mesi del 2009, emerge in tutta la sua chiarezza quale sia il rapporto tra imprese e burocrazia. Ecco la sintesi dei principali risultati. GLI ADEMPIMENTI AMMINISTRATIVI RITENUTI PIÙ PESANTI E GRAVOSI DA PARTE DELLE PMI Tra gli adempimenti amministrativi ritenuti più pesanti e gravosi da parte delle Pmi, quelli in campo fiscale (per il 92,2%), quelli riguardanti la sicurezza sul posto di lavoro (per l’85,4%), quelli relativi al personale (per l’80,9%). I COSTI SOSTENUTI PER FARE FRONTE AGLI ADEMPIMENTI AMMINISTRATIVI Più del 40% delle imprese ha dedicato ogni mese allo svolgimento degli adempimenti amministrativi oltre 6 giornate/uomo (mediamente, nel 2008, le Pmi hanno destinato ogni mese allo svolgimento degli adempimenti amministrativi dalle cinque alle sei giornate/uomo). Questo rappresenta un costo per le imprese che, per quasi la metà (il 45,5% per l’esattezza), è ritenuto non sopportabile dal punto di vista economico. L’impatto dei costi per gli adempimenti amministrativi è oscillato in media nel 2008 tra l’1,0% e l’1,4% sui ricavi delle imprese (il 40% delle impre-

se ha sostenuto costi pari o superiori all’1,5%). EFFETTI DEGLI ADEMPIMENTI BUROCRATICI SULLE STRATEGIE DELLE IMPRESE Il 30,8% delle Pmi ha rinunciato nel 2008 ad assumere nuovo personale. Il 26,6% ha rinunciato a progetti di innovazione. Il 25,5% ha rinunciato ad effettuare investimenti. Il 17,2% ha rinunciato a progetti di ricerca a causa di difficoltà di natura puramente burocratica, connesse alla complessità e alla lunghezza dei tempi richiesti dagli adempimenti amministrativi. ORGANIZZAZIONE DELLE PMI PER FRONTEGGIARE GLI ADEMPIMENTI AMMINISTRATIVI E BUROCRATICI Il 49,8% del campione dedica alla cura degli adempimenti amministrativi tra i 2 e i 10 addetti, mentre l’1,9% vi dedica oltre 10 addetti. Il 31,5% delle Pmi dispone di un ufficio appositamente dedicato al disbrigo delle pratiche e degli adempimenti amministrativi.

«Quando un Presidente di un’Associazione imprenditoriale incontra il Ministro della Pubblica Amministrazione – ha detto il presidente di Confcommercio Sangalli in occasione dell’incontro la prima richiesta che avanza è quella di liberare le imprese dai costi, dai tempi e dalle seccature che la burocrazia generalmente impone». «Nel caso delle piccole imprese, poi, questa esigenza è ancora più sentita perché l’imprenditore deve necessariamente dedicare tutte le sue energie e il suo tempo alle attività legate allo sviluppo dell’azienda, il cui scopo principale è quello di produrre ricchezza ed occupazione e non pezzi di carta». L’incidenza del costo della burocrazia per le Pmi risulta pari a circa il 7% del fatturato e da una recente indagine di Confcommercio emerge che mediamente nel 2008 le imprese hanno destinato ogni mese allo svolgimento degli adempimenti amministrativi dalle 5 alle 6 giornate/uomo e che oltre il 30% delle Pmi dispone di un ufficio appositamente dedicato al disbrigo di queste pratiche. Impresa in un giorno, la nuova regolamentazione delUnione

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il Ministero per la pubblica amministrazione e l’innovazione cerca nuovi stimoli per aumentare la produttività del settore pubblico “Reti Amiche” è un’iniziativa del Ministero per la Pubblica Amministrazione e l’Innovazione per facilitare l’accesso dei cittadini-clienti alla PA e per ridurne i tempi di attesa. “Reti Amiche” porta la burocrazia più vicino al cittadino, moltiplicando i punti di accesso grazie alla collaborazione tra Stato e privati che dispongono di reti in contatto continuo e quotidiano con milioni di clienti. Nasce così una competizione virtuosa tra pubblico e privato, che consente di evidenziare le migliori pratiche organizzative, tecniche e relazionali e di produrre servizi sempre più efficienti e calibrati

lo Sportello Unico delle Attività Produttive, le Agenzie per le Imprese, ma anche le innovazioni sviluppate dall’Agenzia delle Entrate, da quella delle Dogane, senza contare ciò che è stato realizzato da molte altre amministrazioni centrali, regionali e locali, rappresentano altrettanti momenti di un panorama che sta mutando in senso positivo. «A ben vedere - ha commentato Sangalli - ci sono punti che accomunano i casi di miglioramento del rapporto tra

sulle esigenze di molteplici profili di utenti. “Reti Amiche” consente di superare il digital divide, favorendo l’utilizzo dei servizi della PA in condizioni più comode o assistite a categorie di utenti che possono essere svantaggiati per la locazione geografica, per le condizioni fisiche o culturali, per la disponibilità di tempo. Il sistema di partnership pubblico-privato è in totale regime di concorrenza a beneficio della diffusione, trasparenza e qualità dei servizi che sono senza oneri per lo Stato e a tutto vantaggio dei cittadini.

imprese e Pubblica Amministrazione. In primis, le semplificazioni normative, senza le quali è impossibile attuare seri percorsi di efficientamento. Secondariamente, l’investimento sui processi organizzativi e sul capitale umano, vero motore di qualsiasi attività di servizio, ad iniziare da quello pubblico. In terzo luogo, emerge con prepotenza il tema delle tecnologie, dell’uso efficace di un fattore che viene definito come “abilitante” - perché su di esso poggia

il miglioramento del servizio - che in realtà non abilita proprio “un bel niente” se non viene utilizzato in modo più che accorto e sapiente». Reti Amiche, in questo senso è la frontiera della tecnologia applicata alla Pubblica Amministrazione. E con Reti Amiche è l’Amministrazione che va dalle imprese e dal cittadino e non viceversa. «Confcommercio crede in questo progetto della Pubblica Amministrazione a fianco delle imprese e dei cittadini,

Carlo Sangalli e Renato Brunetta, Ministro per la Pubblica Amministrazione e l’Innovazione

ed è per questo motivo che firmiamo oggi il Protocollo d’intesa con il Ministro Brunetta. Perché noi e le nostre imprese, soprattutto le Pmi, che soffrono questo rapporto con la Pubblica amministrazione e che per vocazione naturale sono quotidianamente le più vicine ai cittadini, non possiamo che credere e condividere un’idea di Amministrazione che sia davvero vicina – anche letteralmente – alle famiglie e agli imprenditori».


dalla provincia

Ecco i luoghi storici

del commercio

La Provincia ha varato una serie di provvedimenti che tutelano e mirano a rivitalizzare il commercio sul territorio trentino

N

ella seduta del 3 luglio scorso la Giunta provinciale ha approvato, su proposta dell’Assessore Alessandro Olivi, quattro provvedimenti attuativi di disposizioni normative recentemente approvate. In particolare due deliberazioni riguardano il tema della rivitalizzazione dei luoghi storici del commercio mentre le altre due completano ed integrano gli interventi a favore delle imprese commerciali insediate in aree marginali o svantaggiate del territorio provinciale e dei comuni che le sostengono e ne favoriscono l’insediamento. La deliberazione n. 1673 del 3 luglio u.s. è stata assunta in attuazione della disposizione prevista all’articolo 28 bis del Regolamento di esecuzione della legge provinciale 8 maggio 2000, n. 4 e stabilisce le modalità per l’individuazione, da parte dei comuni, dei “luoghi storici del commercio” attraverso un provvedimento di perimetrazione, non di natura urbanistica e non necessariamente limitato al centro storico ma che tenga conto in particolare della concentrazione di esercizi commerciali, dell’integrazione fra le varie merceologie e tipologie distributive, della presenza di molteplici e diversificate attività e dell’esistenza di idonee infrastrutture, di aree pedonali e di parcheggi.

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Unione

LUGLIO AGOSTO 2009

Il “luogo storico del commercio” così individuato, verrà poi approvato e riconosciuto dalla Giunta provinciale che provvederà anche ad autorizzare l’uso del relativo marchio, le cui caratteristiche sono state individuate con la deliberazione in oggetto. Sempre in attuazione della disposizione di cui all’articolo 28 bis del regolamento di esecuzione della legge provincia-

«l’esiTo di Un PerCorso iMPegnaTivo Ma dagli obieTTivi Chiari»

l’assessore olivi spiega le delibere: «in campo gli strumenti per rivitalizzare i luoghi storici e i soggetti del commercio sul territorio» «Con le deliberazioni provinciali - ha detto l’Assessore Olivi presentando le novità adottate dalla Giunta - si mettono ora in campo gli strumenti, con i necessari incentivi economici, per dare corpo e realizzare concretamente un progetto ambizioso iniziato con la firma di un protocollo di intesa, proseguito poi con la proposta e l’approvazione, all’interno dell’ultima legge finanziaria provinciale, di una serie di disposizioni legislative che costituiscono il fondamento normativo concluso ora con le delibere attuative». «Si è trattato - prosegue Olivi - di un lavoro molto impegnativo, ma con obiettivi molto chiari fin dall’inizio che hanno consentito di percorrere le necessarie tappe attraverso scelte meditate, confrontate ed ampiamente condivise. Per raggiungere questi risultati ho incontrato la preziosa e determinante collaborazione dei comuni trentini e delle associazioni rappresentative delle imprese commerciali che hanno assunto un ruolo attivo di proposte e di programmi ed ai quali - comuni ed associazioni in un impegno condiviso e partecipato - sarà ora affidata la responsabilità,

con la regia ed il sostegno della Provincia, di dare concreta attuazione alle scelte effettuate dall’Amministrazione provinciale». «Ovviamente la Provincia mette a disposizione anche strumenti di intervento concreti, con livelli di contribuzione più elevati rispetto al passato, che consentiranno una azione di maggiore incisività ed efficacia da parte dei soggetti protagonisti del rilancio e valorizzazione del luoghi storici del commercio e mi riferisco, evidentemente, ai consorzi comunali di promozione dei centri storici già costituiti». «I comuni in particolare saranno chiamati in questa prima fase ad un delicato e puntuale lavoro di censimento delle botteghe storiche presenti sul territorio comunale e di perimetrazione, senza finalità e vincoli di natura urbanistica, dei luoghi storici del commercio». L’Assessore provinciale Alessandro Olivi


dalla provincia

La Giunta provinciale ha approvato il 3 luglio scorso una serie di delibere sul commercio nelle aree svantaggiate e sui luoghi storici del commercio

le sul commercio si è stabilito inoltre che i comuni provvedano al censimento delle botteghe storiche del Trentino, intendendo per tali gli esercizi commerciali e i pubblici esercizi di somministrazione di alimenti e bevande che svolgono la propria attività da oltre 50 anni negli stessi locali o nello stesso settore merceologico, con la previsione di alcune deroghe, puntuali e con requisiti in ogni modo qualificanti. Presso il Servizio commercio della Provincia di Trento è istituito l’albo provinciale delle botteghe storiche del Trentino al quale verranno iscritte le botteghe storiche che saranno a sua volta autorizzate ad utilizzare la targa, anche nel materiale pubblicitario/promozionale, le cui caratteristiche sono state individuate con la deliberazione provinciale e presenterà quindi caratteri di uniformità sul territorio, fermo restando che la stessa potrà essere realizzata con materiali idonei e coerenti con il contesto architettonico locale. Con la deliberazione n. 1674

del 3 luglio u.s. la Giunta provinciale ha fortemente implementato i contributi (elevandoli in misura consistente rispetto al passato) a favore dei consorzi costituiti a livello comunale che promuovono iniziative a favore della valorizzazione, riqualificazione ed animazione dei luoghi storici del commercio; in particolare è previsto che tali soggetti possono beneficiare di un contributo provinciale nella misura massima del 40 per cento della spesa ammissibile , ivi compresi gli strumenti informatici e le attrezzature necessarie per realizzare la propria attività; la spesa ammissibile è determinata da un valore minimo di Euro 10.000 ad un massimo di Euro 300.000 annui. Analoghi incentivi provinciali sono previsti a favore di un soggetto unico a livello provinciale, al quale aderiscono i soggetti costituiti a livello comunale, il quale ha il compito di dare impulso e promuovere in forma coordinata e di sistema tutte le iniziative ideate e programmate a livello locale. Con la deliberazione n. 1672

del 3 luglio u.s. si è elevato il sostegno economico provinciale a favore degli esercizi insediati in aree marginali o svantaggiate che svolgono un servizio di prossimità e vendono generi di prima necessità, al fine di assicurarne la loro sopravvivenza. Un particolare e significativo aumento del contributo (fino al 90% della spesa ammessa) è stato inoltre disposto con l’articolo 24, comma 1 della legge provinciale 8 maggio 2000, n. 4, così come introdotto con legge provinciale 28 marzo 2009, n. 2, a favore dei comuni per la costruzione, acquisto di immobili, nonché per l’ampliamento, la ristrutturazione e la trasformazione di immobili in proprietà finalizzati all’apertura di esercizi commerciali “multiservizi”; con la stessa disposizione normativa è prevista

inoltre la possibilità di agevolare con la medesima percentuale (90% della spesa ammessa) anche l’acquisto di arredi ed attrezzature effettuato dai comuni in casi di particolare e documentata necessità, nei casi in cui cioè il solo approntamento dei locali da parte del comune non risulti sufficiente a giustificare o incentivare l’apertura di un’attività commerciale in una zona marginale e svantaggiata e con prospettive di sostentamento economico autonomo molto ridotte. Con la deliberazione n. 1675 del 3 luglio u.s. la Giunta provinciale ha provveduto a stabilire i criteri e le modalità attuativi dell’importante strumento normativo che, da quella data trova pertanto piena applicazione. a cura del servizio commercio della Provincia Autonoma di Trento


innovazioni

Digitale terrestre,

occasione da cogliere

La categoria dei radioelettrici è pronta a fornire un servizio di consulenza e assistenza per tutti gli associati del mondo Unione

G

li inconvenienti e qualche problema ci saranno sicuramente, è inutile illudersi. A conti fatti, però, lo switch off, ovvero lo spegnimento del vecchio metodo di trasmissione del segnale televisivo a favore del nuovo digitale terrestre (DTT), porterà più vantaggi che grattacapi. Tra il 15 e il 30 del prossimo ottobre in Trentino si potranno ricevere soltanto i canali digitali: prosegue così il programma di migrazione da un sistema all’altro, seguendo l’obiettivo di mandare in pensione la vecchia tv analogica in tutta Italia entro il 2012. Il cammino non poteva che essere graduale: per questo il Ministero dello Sviluppo economico ha previsto un calendario con le tappe che porteranno alla nuova televisione. Perché cambiare? In tanti si chiedono quale bisogno ci fosse di stravolgere le comunicazioni televisive e affollare i salotti di telecomandi, cavi e apparecchi. In realtà i motivi sono molti e, a differenza dei disagi che saranno momentanei e comunque limitati nel tempo, i vantaggi della televisione digitale terrestre si apprezzeranno a lungo in futuro. «Innanzitutto - ci dice Mauro Tomaselli, rivenditore radioelettrico la qualità del segnale è molto

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LUGLIO AGOSTO 2009

Dal 30 ottobre la televisione trentina diventerà «digitale»

più elevata e necessita di una potenza minore per essere trasmessa, il che significa un minor inquinamento elettromagnetico. Inoltre lo spettro delle frequenze della trasmissione in analogico, la «vecchia» tv, era ormai saturo, impedendo di fatto la nascita di nuovi canali. Già oggi chi riceve in digitale può scegliere tra una notevole quantità di canali tematici o generalisti».

Il tanto auspicato pluralismo dell’informazione televisiva avrà dunque uno strumento in più per potersi realizzare: si calcola che approssimativamente il numero di canali ricevibili si decuplicherà. «Non da meno - prosegue Tomaselli - è la possibilità di ricevere più versioni audio di una trasmissione, il che significa poter vedere un film in lingua originale o con i commen-

La garanzia della professionalità Il passaggio al digitale terrestre è forse più complicato per la moltitudine e la diffusione degli apparecchi nelle case degli italiani che per la tecnologia in sè. Nonostante questo è sempre meglio rivolgersi agli esperti, come i commercianti di prodotti radioelettrici, riuniti in categoria nell’Associazione commercianti al dettaglio e aderenti all’Unione. Presso la segreteria (telefono 0461/880111, e-mail: dettaglio@ucts.tn.it, internet: www.unione.tn.it) è possibile ricevere informazioni sul rivenditore più vicino al quale chiedere maggiori lumi. Se per gli utenti privati il passaggio non sarà più di tanto traumatico, alcune categorie professionali (alberghi in primis, ma anche pubblici esercizi, ristoranti, sale da ballo eccetera) potranno avere qualche problema in più. Per questo la garanzia di una consulenza qualificata, come sempre, è sinonimo di sicurezza, efficienza e, in definitiva, risparmio di tempo e denaro.

ti del regista. Con il digitale terrestre la tv diventerà anche interattiva, permettendo ai telespettatori di partecipare ai programmi, e avrà funzioni di pubblica utilità, grazie al collegamento via telefono». Serve un nuovo televisore? Non serve cambiare il proprio televisore: basta soltanto acquistare il decoder e collegarlo all’apparecchio. Esistono sul mercato vari modelli di decoder: per scegliere quello più adatto è consigliabile rivolgersi al proprio rivenditore di fiducia (vedi box). Dall’anno scorso tutti i televisori venduti in Trentino devono avere il sintonizzatore digitale integrato; in caso di nuovo acquisto, la migrazione da una tecnologia all’altra sarà innavertibile e si potranno usufruire tutti i vantaggi del digitale. Non è nemmeno necessario installare nuove antenne nè modificare il loro puntamento perché gli impianti sono identici. La parabola serve soltanto per la tv via satellite, che non va confusa con quella terrestre, che utilizza il sistema tradizionale di trasmissione. Si pagherà di più? Eccetto quello iniziale del decoder, non ci sono costi per la televisione digitale. Si potranno ricevere anche canali a pagamento (ad esempio quelli tematici) ma molti nuovi canali sono liberi e gratuiti.


credito

Btb: il mondo del credito

deve sostenere l’economia «La crisi di fiducia ha generato nel sistema una forte mancanza di liquidità, fatto questo che persiste oramai da molti mesi»

L

a crisi economica che ha investito l’intero globo, ha dispiegato i propri effetti anche sul nostro territorio, che per molti anni è stato considerato ‘un’isola felice’, lontana e protetta dalle turbolenze dei mercati mondiali. Tutti gli ambiti produttivi ne sono stati colpiti anche se con impatti e rilevanze diverse. Si è generato a livello mondiale un progressivo clima di sfiducia nei consumatori, che ha portato ad una riduzione della propensione agli acquisti a quindi a degli effetti negativi sulla produttività delle aziende e questo soprattutto nel settore delle esportazioni. La contrazione degli ordini si è fatta sentire maggiormente a livello delle piccole e medie imprese, che maggiormente caratterizzano il tessuto economico del nostro territorio. La crisi di fiducia ha avuto come principale conseguenza quella di generare nel sistema una forte mancanza di liquidità, fatto questo che persiste oramai da molti mesi. In base a quanto emerge dai dati evidenziati attualmente a livello macroeconomico è possibile ipotizzare che il momento peggiore sia alle nostre spalle. In attesa dei futuri miglioramenti tutti gli attori economici devono continuare a mantenere un alto livello di guardia nella gestione aziendale, mentre è nostro compito e di tutto il mondo del credito in generale, continuare in questo difficile frangente a sostenere attivamente l’economia, somministrando al sistema anche adeguata liquidità. Banca di Trento e Bolzano,

La sede principale della Banca di Trento e Bolzano, a Trento

come istituto di credito storicamente radicato nel territorio in questi mesi si è costantemente confrontata con il quadro sopradescritto, occupandosi attivamente degli effetti della crisi, dialogando con le imprese, lavorando a fianco della Pubblica Amministrazione e Consorzi di Garanzia, cercando di affrontare concretamente l’attuale contesto con proposte adeguate ed efficaci contromisure a sostegno delle aziende, supportata in questo anche dalle sinergie derivanti dall’appartenenza ad un grande gruppo bancario. In questo contesto la Banca di Trento e Bolzano, banca del Gruppo Intesa Sanpaolo, ha sviluppato e sostenuto una serie di iniziative a favore delle diverse categorie sia di concerto con la Pubblica Amministrazione e i Consorzi di Garanzia , sia in propria autonomia. I risultati sono stati i due accordi sottoscritti a li-

vello locale tra Confidi, Banche e Provincia Autonoma di Trento e una serie di prodotti specifici tra cui le iniziative denominate: Capitale Circolante, Rinvio Rate, Finanziamenti Crescita Programmata, Finanziamenti destinati a ricerca e innovazione. L’iniziativa “Rinvio Rate” proposta dalla Banca di Trento e Bolzano nei mesi scorsi ha anticipato i temi dell’accordo tra Abi e Governo per la moratoria dei debiti di PMI siglato lo scorso 3 agosto a cui la Banca dei Territori del Gruppo Intesa Sanpaolo, e pertanto anche Banca di Trento e Bolzano, ha prontamente aderito. L’accordo individua nello specifico i seguenti interventi: -la sospensione di 12 mesi del pagamento della quota capitale delle rate di mutuo e leasing; -l’allungamento a 270 giorni della scadenza dei crediti a breve per operazioni di anticipazione su crediti;

-finanziamenti per il rafforzamento patrimoniale delle imprese. L’accordo prevede che le aziende soddisfino alcuni requisiti per poter beneficiare della moratoria quali ad esempio: essere piccole medie imprese con meno di 250 dipendenti, presentare un fatturato inferiore ai 50 milioni di Euro, non avere al 30 settembre 2008 esposizioni classificate come sofferenze, e senza rate in scadenza o già scadute, non pagate o pagate parzialmente, da non più di 180 giorni. Non si può infine dimenticare il settore turistico, elemento chiave dell’economia del nostro territorio. Banca di Trento e Bolzano ha voluto essere di sostegno agli albergatori e per questo motivo ha deciso di partecipare per il tramite della Capogruppo al progetto “Italia & Turismo” promosso dal Ministero del Tesoro e le Associazioni di Categoria del Turismo. Il progetto intende promuovere l’attività di sviluppo in campo turistico permettendo agli operatori di accedere a risorse finanziarie aggiuntive a condizioni particolarmente vantaggiose, così potranno avviare quelle attività di rinnovo e valorizzazione necessarie a fronteggiare la concorrenza internazionale. Anche questa iniziativa vedrà coinvolti i Confidi locali. a cura di Banca di Trento e Bolzano

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i consumi degli italiani

I consumi in Italia:

più carne, meno pesce

E negli ultimi 10 anni aumentano le spese per l’abitazione a scapito di vacanze, tempo libero e cura del sé. In crescita servizi e telefonia

C

alano i consumi delle famiglie nel 2008, con una accentuata flessione per auto e moto, servizi di trasporto, elettrodomestici e alcuni prodotti alimentari tra cui i prodotti ittici; bene, invece, i prodotti per la telefonia, le attrezzature per la casa e il giardino, i tessuti per la casa. Nella composizione della spesa delle famiglie, cresce l’incidenza delle spese per l’abitazione, che costituiscono ormai quasi il 30% delle spese complessive, e delle spese “obbligate” (energia, affitti, servizi bancari e assicurativi, ecc.), cresciute dal 21,7% del 1970 ad oltre il 36% del 2008: questa, in sintesi,

Tab. 1 - Evoluzione dei consumi delle famiglie (var. % medie annue e di periodo in termini reali) 2002

2003

2004

2005

2006

2007

2008

PIL

0,5

0,0

1,5

0,7

2,0

1,6

-1,0

0,7

Spesa sul territorio

-0,1

0,6

0,9

1,0

1,4

1,1

-1,0

0,5

Servizi

-0,1

0,6

0,8

1,0

2,0

2,4

0,4

1,0

Beni

-0,1

0,6

0,9

0,9

0,8

-0,2

-2,4

0,1

durevoli

-0,9

0,1

5,6

2,5

2,6

2,4

-7,3

0,6

semidurevoli

-1,1

-1,5

-1,7

0,4

0,4

1,0

-1,2

-0,5

non durevoli

- 0,6

1,6

0,4

0,6

0,4

-1,4

-1,3

0,1

Elaborazioni Ufficio Studi Confcommercio su dati Istat.

la “fotografia” dei consumi delle famiglie italiane tra il 2002 e il 2008 scattata dall’Ufficio Studi Confcommercio. La crisi mondiale che ha interessato anche l’economia italiana, a partire dalla fine del

2007, ha comportato inevitabili riflessi negativi sui consumi delle famiglie, diminuiti dell’1,0% nel 2008. Il dato si inserisce in un contesto di medio-lungo termine che ha visto, nel periodo 2002-

2008, la spesa delle famiglie sul territorio aumentare a tassi molto contenuti (+0,5% la variazione media annua), in linea con la modesta crescita economica del Paese (Tab. 1). Per il 2009, essendo stata la

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Tab. 2 – Previsioni Pil e consumi 2009

2010

2011

PIL

-4,8

0,6

0,8

Spesa sul territorio

-1,9

0,6

0,6

Previsioni Ufficio Studi Confcommercio.

Tab. 3 - Composizione della spesa delle famiglie per macro funzioni di consumo (quote %) Tempo libero

1980

1990

2000

2008

7,2

8,4

8,0

7,5

Vacanze

1,7

2,0

2,7

2,7

Mobilità e comunicazioni

14,3

15,0

17,9

17,6

Cura del sé

21,6

23,0

21,8

20,6

Abitazione

22,5

25,2

26,7

28,6

Pasti in casa e fuori casa

32,7

26,4

22,9

23,0

Totale consumi

100,0

100,0

100,0

100,0

i consumi degli italiani Composizione della spesa delle famiglie tra beni e servizi, dal 1980 al 2008. Negli anni il rapporto tra beni e servizi e costantemente cambiato: i 34,6 punti percentuali che dividevano le tue tipologie nel 1980 sono diventati, nel 2008, 0,2.

1980

1990

Elaborazioni Ufficio Studi Confcommercio su dati Istat.

crisi più profonda e di maggiore durata di quanto ci si aspettava, le previsioni dell’Ufficio Studi di Confcommercio indicano un Pil a -4,8% e consumi a –1,9% con una lieve ripresa nel 2010 e un consolidamento della crescita nel 2011 (Tab. 2). Tornando alla “fotografia” dei consumi, la tendenza a comprimere la spesa da parte delle famiglie, pur interessando i diversi segmenti di consumo, ha avuto risvolti particolarmente negativi sulla domanda di beni, diminuita nel 2008 del 2,4%, mentre per i servizi si è registrato un deciso contenimento della crescita rispetto agli anni precedenti (+0,4%).

Le tendenze di lungo periodo che hanno portato ad un ruolo sempre più rilevante dei servizi all’interno della spesa sostenuta dalle famiglie sono confermate anche nel 2008: la spesa è infatti equamente divisa tra beni e servizi, con un sostanziale azzeramento del differenziale tra le due componenti che nel 2000 era di quasi 9 punti percentuali. La ricomposizione della spesa delle famiglie è altrettanto accentuata se si considerano le macro-funzioni di consumo aggregate sulla base del soddisfacimento dei bisogni (Tab. 3). Negli ultimi dieci anni circa

l’unica macrofunzione che ha registrato una crescita dell’incidenza all’interno della spesa sostenuta dalle famiglie è l’abitazione che nel 2008 ha rappresentato il 28,6% contro il 26,7% del 2000, comprimendo le altre aree di consumo, in particolare quelle legate alla cura del sé che, insieme al tempo libero e alle vacanze, hanno perso 1,7 punti percentuali del loro peso sulla quota di spesa complessiva rispetto al 2000. Questa tendenza è confermata dalla sempre maggiore rilevanza assunta all’interno dei consumi delle famiglie di quella parte di spese che possono

2000

2008

Servizi Beni Servizi Beni Servizi Beni Servizi Beni

essere considerate obbligate (dall’energia agli affitti, dalle assicurazioni obbligatorie ai servizi bancari di base) con una compressione dell’area destinata all’acquisto di beni e servizi, il cui consumo è meno condizionato dalla necessità e la cui scelta è funzione più diretta del reddito disponibile.


assicurazioni

Polizze quinquennali,

cosa c’è da sapere

Il governo ha ripristinato la possibilità di sottoscrivere contratti pluriennali a fronte di una riduzione del premio assicurativo

I

n campo assicurativo due erano stati le norme liberalizzatrici introdotte dalle ormai famose “lenzuolate” di Bersani: il divieto per le Compagnie di imporre ai propri agenti il monomandato ossia la possibilità per gli agenti di una compagnia di lavorare anche per altre assicurazioni; l’eliminazione della poliennalità, ossia la possibilità per il cliente di disdire, con preavviso di 60 gg., anche i contratti pluriennali fatti in precedenza all’entrata in vigore della norma, purchè avessero raggiunto i tre anni e divieto per il futuro per durate pluriennali. Occorre ricordare che in Europa eravamo rimasti tra gli ultimi ad utilizzare contratti decennali visto che l’UE aveva da tempo raccomandato agli Stati membri di non superare i 3 anni. Con le norme Bersani sembrava finita un’epoca negativa per gli assicurati italiani, ora l’art. 21, commi 3 e 4 del DDL n. 1441 ter C, con il ripristino delle polizze quinquennali fa fare un passo indietro ad un processo di liberalizzazione che sembrava una benedizione celeste. Il testo della nuova norma è il seguente: «L’Assicuratore, in alternativa ad una copertura di durata annuale, può proporre una copertura di dura-

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LUGLIO AGOSTO 2009

ta poliennale a fronte di una riduzione del premio rispetto a quello previsto per la stessa copertura del contratto annuale. In questo caso, se il contratto supera i cinque anni, l’assicurato, trascorso il quinquennio, ha facoltà di recedere dal contratto con preavviso di 60 giorni e con effetto dalla fine dell’annualità nel corso della quale la facoltà di recesso è stata esercitata». Catricalà, presidente dell’autorità garante della concorrenza e del mercato, a riguardo della norma apena citata, afferma: «Non mi piace, perché tiene la clientela legata a un soggetto imprenditore per un periodo lungo di tempo, in cambio di uno sconto di cui non sono veramente chiari gli effettivi benefici. La fidelizzazione ostacola la mobilità, che è essenziale per la concorrenza. In un mercato già ingessato - ha proseguito -

questo costituisce un ulteriore elemento di vischiosità». Ma tant’è, visto che ci troviamo di fronte ad una legge, come comportarci con la proposta della durata? Innanzitutto occorre distinguere polizze dove la durata è a favore dell’assicurato da quelle dove la durata è a favore dell’assicuratore. Le polizze dove la durata è a favore dell’assicurato sono in genere quelle sulla salute e sulla vita, queste polizze dovrebbero essere di una durata uguale alle esigenze di copertura dell’assicurato e non dovrebbero prevedere la possibilità di disdetta da parte dell’assicuratore nel momento in cui questo viene a conoscenza di problemi di salute dell’assicurato. Queste polizze, anche quando la durata era decennale, tendevano ad essere fatte con durata più limitata (addirittu-

ra annuale) e comunque con possibilità di disdetta da parte dell’assicuratore dopo ogni denuncia di sinistro. La nuova norma si pensa quindi che incentiverà la durata quinquennale di polizze incendio, responsabilità civile verso terzi (esclusa quella dell’auto) ed infortuni, ossia di quelle polizze che interessano maggiormente alle assicurazioni. Attenzione allo sconto che deve essere veramente molto forte per farci rinunciare per ben 5 anni alla possibilità di recedere dal contratto anche di fronte ad offerte interessanti della concorrenza sia dal punto di vista del prezzo sia soprattutto dal punto di vista delle condizioni contrattuali, perché è qui che sta il problema: difficilmente le compagnie propongono durate lunghe e sconti importanti là dove ci sono condizioni contrattuali rischiose per loro. Di questi tempi comunque meglio tenersi le mani libere ed impegnare la compagnia che abbiamo scelto a riconquistarsi la nostra fiducia non ogni anno ma ogni giorno. Sicuramente con questa filosofia otterremmo vantaggi superiori a qualsiasi sconto che le compagnie ci possono fare. a cura di Angelo Accordini Vittoria Assicurazioni


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Partirà venerdì 25 settembre la decima edizione della Borsa Internazionale del Turismo Montano. Il primo appuntamento della manifestazione è nella sala Calepini della Camera di Commercio di Trento alle ore 10: in programma un convegno sul turismo montano e lo sviluppo economico, con la partecipazione del ministro del turismo Michela Vittoria Brambilla, l'assessore provinciale al turismo Tiziano Mellarini, e il presidente di Confesercenti nazionale Marco Venturi. Al termine del convegno, la firma del “Manifesto per lo sviluppo di montagna” tra Uncem e Confesercenti sulla sostenibilità del turismo montano. Sabato 26 e domenica 27 settembre in Piazza di Fiera a Trento, al via il Salone Vacanza Montagna, con gli stand dei principali enti pubblici e privati sul turismo montano. Il workshop internazionale con oltre 60 tour operator di tutto il mondo si terrà invece sabato 26 settembre nelle sale di Trento Fiere in via Briamasco. Ospiti d'onore della X BITM, una delegazione della Camera di Commercio dell'Aquila. partners


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ricettivo

Albergatori al museo:

visita gratuita al Mart Martedì 29 settembre i soci Unat sono invitati alla nuova mostra «I capolavori della modernità» con una visita guidata

L

a collezione del Kunstmuseum di Winterthur ha origine grazie ad una sapiente campagna di acquisti avviata alla fine dell’Ottocento dalla Società di Belle Arti della città svizzera, e sostenuta in seguito da generosi donatori, la raccolta si è concentrata fin dall’inizio su capolavori impressionisti di Degas, Sisley, Pissarro, Monet e post-impressionisti. La mostra si apre proprio con una sezione dedicata alla pittura francese agli albori della modernità, con alcuni suggestivi paesaggi di Corot e Boudin. All’affermazione di una pittura assolutamente libera nell’impianto e nella pennellata giunge Vincent van Gogh con due capolavori che documentano la straordinaria evoluzione della sua ricerca in un brevissimo arco di tempo: Soffioni del 1889 e Ritratto del postino Roulin (1888), interamente costruito sulle gamme del giallo e del blu. Un altro affascinante capitolo

riferimento oggettivo, dal cubismo orfico di Delaunay all’astrattismo lirico di Kandinsky e Klee. Un’impor tante sezione è poi dedicata al cubismo rappresentato nei suoi diversi sviluppi da un ricco gruppo di opere di Picasso, Gris e Léger Il sottilissimo fil rouge che dalle ricerche surrealiste conduce fino alla Ritratto di Joseph Roulin di Van Gogh nascita dell’informaè dedicato alla pittura romanticale è rappresentato dalle opere di simbolista mentre un’altra sezione Asger Jorn e Karel Appel, e Anè dedicata alla scultura e all’evolutoni Tàpies. Dall’espressionismo zione del linguaggio plastico. astratto si arriva a una serie di La stagione delle avanguardie opere che illustrano le tendensi apre con un capitolo che sotze minimaliste dell’arte americatolinea il passaggio della pittuna più recente, da Richard Tuttle a Robert Mangold, da Ellsworth ra verso l’astrazione, con opere Kelly fino a Brice Marden. di artisti che abbandonano ogni

La collezione del Museo di Winthertur, grazie ad importanti donazioni, presenta anche le ultime ricerche artistiche figurative con opere di Richard Hamilton, protagonista della cultura pop, Richard Artschwager e Gerhard Richter fino agli esiti della cultura artistica contemporanea. La mostra sarà visitabile presso la sede di Rovereto dal 19 settembre al 10 gennaio 2010. La visita guidata, della durata di 1 ora e 15 minuti circa, riservata ai soci, è prevista per martedì 29 settembre alle ore 15, con ritrovo presso la biglietteria del Mart. L’ingresso per i soci Unat è gratuito.

Iscrizioni Chi fosse interessato a partecipare alla visita è pregato di confermare la propria presenza, indicando il numero dei partecipanti, inviando una e-mail a info@unat.it entro il 22 settembre 2009.

L’unat incontra L’assessore meLLarini

Prosegue il proficuo dialogo con l’ente pubblico Lo scorso venerdì 31 luglio una delegazione di Unat ha incontrato l’assessore al Turismo Tiziano Mellarini. È stata l’occasione per presentare i risultati dell’indagine svolta sul Buy Italy (si veda al riguardo l’articolo pubblicato in queste pagine) e per consegnare ed illustrare un documento di sintesi su alcune importanti questioni di cui si è avuto modo di discutere nel corso dell’ultimo consiglio direttivo Unat. Si tratta in particolar modo del progetto Fly & Ski (il servizio di transfer che collega direttamente alcuni aeroporti alle località turistiche trentine più

frequentate) e della compartecipazione di Trentino Spa alla diffusione del catalogo edito da Trentino holidays. Quest’ultimo infatti nel corso del tempo è divenuto quasi un “annuario alberghi” richiesto dal cliente che entra in agenzia ma poi si rivolge direttamente all’hotel, tanto che il catalogo svolge di fatto una forte azione promozionale. L’assessore ha mostrato interesse verso quanto illustrato da Unat e si è riservato di valutarlo poi più dettagliatamente. L’incontro ha costituito quindi un’opportunità per proseguire il proficuo confronto in essere con la Provincia.

L’assessore Tiziano Mellarini

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ricettivo / faita

Azioni Faita per tutelare

icampeggidiCalceranica Qualificazione impossibile per alcune strutture sul lago bloccate da una proposta di perequazione giudicata tutt’altro che equa

I

l 30 luglio Faita Trentino ha indetto una conferenza stampa con lo scopo di denunciare le condizioni nelle quali si trovano ad operare alcune imprese trentine del turismo all’aria aperta situate nel Comune di Calceranica. All’evento sono stati invitati: testate giornalistiche, radio e TV, i consiglieri provinciali, gli assessori competenti ed anche l’amministrazione comunale di Calceranica (il cui sindaco non ha potuto essere presente ed ha fatto pervenire alcune proprie considerazioni a mezzo di una lettera che riportiamo integralmente nel riquadro in basso). I campeggi a Calceranica non hanno mai avuto vita facile e la maggior parte di loro, negli ultimi 20 anni, ha potuto effettuare esclusivamente manutenzioni ordinarie e straordinarie, che non sono certo sufficienti per poter essere competitivi sul mercato. In altri Comuni del Trentino viene opportunamente utilizzato lo strumento della deroga urbanistica permettendo così alle strutture turistiche di riqualificarsi. Infatti, nonostante il momento difficile per l’economia nazionale e provinciale, vi sono in Trentino numerose aziende open air che intendono crescere e per farlo sono pronte ad investire in qualità. A Calcera-

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Nella zona dell’Alta Valsugana ci sono 12 campeggi con una capacità ricettiva totale di 7.213 posti letto, dislocati nei Comuni di Calceranica, Caldonazzo, Levico e Pergine. In alcune zone i campeggi intercettano fino al 60% delle presenze turistiche (Foto Archivio Trentino Spa).

nica tuttavia sembra che esse siano impossibilitate a farlo. Tale situazione risulta quanto mai paradossale se si pensa che la provincia di Trento sollecita da sempre i campeggi a

“fare qualità” ed allo scopo ha anche recentemente dato corso ad un piano di contributi straordinari attraverso un apposito bando per la riqualificazione ricettiva. Questi in-

La lettera del Sindaco

Il testo integrale della lettera inviata il 29 luglio dal sindaco di Caldonazzo Sergio Martinelli In riferimento all’invito alla conferenza stampa di cui all’oggetto, pervenutomi ieri nel tardo pomeriggio; il sottoscritto Sergio Martinelli Sindaco del Comune di Calceranica al Lago, impossibilitato a presenziare a detta conferenza per precedenti improrogabili impegni, viene con la presente a segnalare che l’Amministrazione Comunale ha sempre agito nel pieno rispetto della legge e della strumentazione urbanistica attualmente vigente; la stessa non preclude la possibilità di riqualificare, anche attraverso la ristrutturazione, le attività e le aziende a campeggio che si affacciano alle rive, ma nel contempo ne prevede l’arretramento. Tale condizione ovviamente mal accolta da tre (diconsi 3) titolari di campeggio prospicienti il lago, è stata sottoposta al vaglio del Tribunale Amministrativo Regionale di Trento che ha rigettato tutti i ricorsi in merito sancendo quindi la piena legittimità dello strumento urbanistico che il sottoscritto ha il dovere di osservare e di far rispettare. Per quanto riguardo le rimanenti 5 aziende presenti sul territorio e parte delle strutture ricettive di cui sopra, sono con piacere a segnalare che le stesse si sono riqualificate nel corso degli ultimi anni nel rispetto di quanto previsto dalla normativa urbanistica vigente, che tutela ed impone una migliore fruizione pubblica delle rive del Lago di Caldonazzo. Cordiali saluti. Sergio Martinelli Sindaco del Comune di Caldonazzo

terventi tuttavia nel comune di Calceranica non possono essere intrapresi: le imprese in questione sono quindi impossibilitate a crescere, ammodernare la propria struttura, implementare la qualità della propria offerta ricettiva. In risposta alle legittime richieste degli imprenditori il Comune di Calceranica formula controproposte che si ripromettono di utilizzare strumenti definiti “perequazione” ma che richiedono contropartite che in realtà appaiono sproporzionate. Ai campeggi in questione infatti è stata prospettata la necessità di cedere consistenti porzioni di proprietà privata per la successiva realizzazione di opere pubbliche di cui ad oggi sembra non esistano neppure gli studi di fattibilità. Nel corso della conferenza stampa sono stati pertanto esposti i casi più eclatanti che fanno riferimento in particolare a tre strutture ricettive a cui il Comune risponde richiamando i già citati strumenti di perequazione, e che, al di là del nome, per co-


bUy iTaly 2009, gli oPeraTori PreMiano l’iMPegno dell’UnaT

da un’indagine i servizi offerti agli associati risultano di gradimento e utili. buon riscontro anche per la manifestazione inserita nella biT me vengono prospettati sembrano però lontani dagli indirizzi e dai criteri ispiratori del legislatore provinciale e non paiono soddisfare i principi di equità. Perequare una richiesta di deroga (si badi bene: senza che vi sia richiesta di ampliamento di cubatura) con la cessione gratuita di una superficie di proprietà sembra eccessivo ed esula dai canoni normativi provinciali; rispondere alla richiesta di deroga con una dilatoria variante al PRG per opere pubbliche con progetti per nulla definiti e non condivisi sembra eccessivo e non rispondente alle aspettative delle imprese che si misurano sempre più con il mercato turistico che chiede diversificazione e qualità e con la globalizzazione che drasticamente riduce la forbice fra costi e ricavi. Faita Trentino ritiene, infatti, che un territorio sia competitivo quando è accogliente. E l’accoglienza deve essere di qualità perché il territorio continui ad essere attrattivo. In siffatto contesto le imprese portano ricchezza e lavoro. In particolare, le imprese del turismo all’aria aperta sono per loro natura rispettose dell’ambiente nel quale operano. Questi imprenditori vogliono investire offrendo il proprio contributo al prodotto interno lordo provinciale, contributo di serietà, impegno e ricchezza. Faita Trentino chiede quindi che le amministrazioni comunali ascoltino le esigenze delle imprese e sappiano dare risposte urgenti alle legittime richieste loro avanzate. A seguito della conferenza stampa sono stati fissati alcuni incontri di confronto con l’Ente Pubblico. Li consideriamo un segnale di disponibilità ad un dialogo che speriamo si riveli fattivo.

Nel corso del mese di giugno la segreteria UNAT ha elaborato un’indagine conoscitiva di gradimento del Buy Italy. Come è noto, Buy Italy è un evento contestuale alla BIT (Borsa Internazionale del Turismo) che è la più grande rassegna espositiva del prodotto turistico italiano e che si svolge solitamente nel mese di febbraio presso la fiera di Rho (Milano). Ogni anno l’Unione Albergatori del Trentino, avvalendosi dell’organizzazione tecnica di Trentino holidays, garantisce agli operatori turistici trentini l’opportunità di partecipare all’evento con un servizio transfert Trento-Milano e ritorno. Dato l’impegno conseguente all’organizzazione di questo servizio si è reso opportuno procedere ad una attenta verifica dell’indice di gradimento dell’iniziativa. Ecco quindi che Trentino holidays ha sollecitato la segreteria UNAT a somministrare un apposito questionario online che ha coinvolto ben 33 aziende su 35 partecipanti al Buy Italy edizione 2009. Dall’analisi si evince che gli operatori hanno nel complesso valutato positivamente l’evento Buy Italy e sono disponibili a partecipare anche alle prossime edizioni. I report con i relativi risultati sono stati presentati anche all’Assessore al Turismo Tiziano Mellarini nell’intento di ribadire l’importanza di poter continuare a garantire la partecipazione a questo appuntamento.

Buy Italy - Workshop operatori: un’indagine conoscitiva sul gradimento dell’iniziativa

Base campionaria: 33 su 35 aziende partecipanti al Buy Italy edizione 2009 1. La Sua opinione in merito agli operatori della domanda presenti Molto interessanti 20% Interessanti 20% Abbastanza interessanti 60% Non interessanti 0% Non so 0%

2. Approssimativamente, quanti contatti ha avuto durante il workshop? 0% Meno di 10 Tra 10 e 20 50% Tra 20 e 30 30% Più di 40 20% Non so 0%

3. Operatori già conosciuti 0-20% 20% 30-50% 60-80% 20% 90-100% 10%

4. Nuovi contatti rispetto a quelli già consolidati 10% 0-20% 30-50% 30% 60-80% 50% 90-100% 10%

50%

5. Valutazione del catalogo della domanda come strumento di lavoro 30% Ottima Buona 50% Discreta 20% Sufficiente 0% Insufficiente 0%

6. Valutazione generale del Work Shop

7. È la prima volta che partecipa al Buy Italy? Sì 10% No 90%

8. Se no, a quante edizioni ha già partecipato? Meno di 5 30% Da 10 a 15 50% Più di 15 20%

9. I contatti avuti hanno creato nuovi rapporti di lavoro? 80% Sì No 10% Non so 10%

10. Valutazione dei servizi offerti da Trentino holidays 0% Ottimi Buoni 80% Discreti 20% Sufficienti 0% Insufficienti 0%

Ottima Buona Discreta Sufficiente Insufficiente

0% 70% 20% 10% 0%

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ricettivo

Il Bayern Monaco

sposa il Trentino

Si è concretizzata l’idea di Silvio Rigatti, presidente del club di prodotto Mototurismo, di portare la squadra tedesca in provincia

N

el giugno scorso è stata ufficialmente formalizzata una partnership tra il Trentino e la blasonata squadra di calcio del Bayern Monaco presieduta dal mitico Franz Beckenbauer. L’accordo, sancito presso la sede della società bavarese, è stato sottoscritto dall’Assessore provinciale Tiziano Mellarini e dal Presidente del consiglio di amministrazione della società biancorossa, Karl-Heinz Rummenigge apprezzato centravanti dell’Inter di qualche lustro fa. L’iniziativa che si è concretizzata è nata grazie ad una brillante intuizione del vice-presidente dell’Unione Albergatori del Trentino, Silvio Rigatti, che ha stimolato in tal senso Trentino Spa e si è in seguito personalmente adoperato affinché la cosa andasse a buon fine. La partnership avrà durata triennale e prevede l’arrivo in provincia di Trento della formazione titolare del Bayern nell’estate 2010. Nel frattempo, tra la fine di luglio e l’inizio di agosto di quest’anno sono già arrivate in Trentino le squadre giovanili bavaresi. Si tratta di ben sette formazioni per un totale di circa 400 atleti

C’era il presidente del cda Karl-Heinz Rummenigge a presentare la partnership tra Trentino e Bayern München: l’ex campione nerazzurro è qui con Silvio Rigatti (a sinistra) e con l’assessore Mellarini (in alto)

tra gli otto ed i diciotto anni, vere promesse del calcio europeo. Il Trentino potrà sfruttare vari canali di comunicazione per promuovere il territorio, tra i quali il sito ufficiale della società (che vanta cinque milioni e mezzo di utenti unici al mese) e la newsletter (indirizzata a circa 850.000 destinatari). Il Bayern si impegnerà a sua volta per creare nuove partnership per il nostro territorio, facendo incontrare il Trentino con altri sponsor tedeschi di primo piano. Inoltre l’arrivo del tulipa-

no Louis van Gaal come nuovo allenatore permetterà di far meglio conoscere la farfalla del Trentino anche in Olanda. Rispetto all’accordo già in essere con la Juventus, che da ormai due anni svolge il proprio ritiro precampionato a Pinzolo, questo progetto risulta essere di più ampio raggio poiché verranno coinvolti più ambiti territoriali del Trentino. Inoltre, portando nelle valli trentine le formazioni giovanili, ovvero centinaia di ragazzi e le loro famiglie, l’idea è quella di costruire i turisti del domani,

facendoli innamorare fin da piccoli della nostra terra. Da anni la Germania rappresenta per il Trentino il mercato estero più importante. Nel 2007 sono giunti più di 490.000 tedeschi, per lo più sul Garda, mentre le presenze si sono attestate a 1.900.000. L’accordo stipulato col Bayern Monaco va quindi nella direzione di consolidare ed ulteriormente espandere questo importantissimo mercato di riferimento, per la gioia degli operatori trentini del settore turistico-ricettivo.

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Archiviazione documentale: DATI e FATTI In un’azienda la metà della giornata lavorativa viene impiegata dai collaboratori nella ricerca di documenti. Questa è solo una minima parte della realtà che oggigiorno circonda il mondo delle aziende. Un sistema di archiviazione documentale è un valido aiutante. Le piccole medie imprese, che vogliono emergere in questo mercato, strutturano i propri processi in modo efficiente. Solo così possono competere in un mercato globale. Nella ricerca manuale dei documenti, i collaboratori, perdono un enorme quantitativo di ore di lavoro. L’archiviazione documentale può essere un aiuto concreto. Secondo una ricerca a livello europeo, effettuata dalla rinomata azienda di consulenza „Gartner Group”, è emerso che: circa l’80% dei documenti aziendali sono destrutturati, che un documento viene copiato in media cinque volte, che nella maggior parte delle aziende si perde il 50% del proprio tempo alla ricerca di documenti e che circa il 25% di tutte le informazioni vengono smarrite o non reperite nel momento del bisogno. Quali sono le funzionalità, ma soprattutto di quali vantaggi usufruisce la mia azienda con l’introduzione di un sistema di archiviazione documentale? I DOCUMENTI SONO INFORMAzIONI Buona parte delle informazioni aziendali sono disponibili in formati eterogenei. Possono essere documenti cartacei come lettere, fatture e fax ma anche documenti digitali come email, file office e grafici. Tutte queste tipologie di documenti possono essere gestite tramite un sistema di archiviazione documentale.

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L’EFFICACIA DI UN SISTEMA DI ARCHIVIAzIONE DOCUMENTALE L’archiviazione elettronica è il primo passo verso l’introduzione di un sistema di archiviazione documentale più efficiente.Tramite la scansione i documenti passano da cartacei a digitali, mentre i documenti già esistenti in forma digitale vengono archiviati direttamente nel sistema. I documenti archiviati vengono protetti tramite i diritti di accesso, consentendo così solo ai collaboratori autorizzati la facoltà di vedere o modificare i documenti. La storicizzazione dei documenti permette di verificare le modifiche apportate al documento.

Fatti • Circa l’80% dei documenti aziendali sono destrutturati, in forma cartacea; • un documento viene copiato in media cinque volte; • in media il 50% dell’orario lavorativo viene impiegato nella ricerca di documenti ed informazioni; • circa il 25% di tutte le informazioni aziendali vengono smarrite; • più della metà dei collaboratori viene sommerso giornalmente da un immenso flusso di informazioni. Con l’aiuto dei criteri di ricerca è possibile ritrovare documenti in frazioni di secondo. Processi di lavoro possono essere gestiti ed ottimizzati grazie al Workflow. Le varie interfacce con il sistema gestionale permettono di creare una connessione continua con i propri processi aziendali. Grazie ad interfacce internet viene permesso ad un collaboratore e persino a un cliente o fornitore di accedere ai propri dati sia dall’interno che dall’esterno dell’ azienda.

Vantaggi ed utilità di un sistema di archiviazione documentale • Ridimensionamento dell’archivio. • Accesso immediato dal posto di lavoro al contenuto dei documenti. • Nessuna documentazione viene più smarrita o archiviata in modo errato. • Tramite una semplice ricerca si possono dare ai clienti. informazioni in modo efficace e rapido. • Diminuzione dei costi di copia. • Accesso tramite Internet e Intranet. • Ammortamento dell’investimento dai 12 ai 18 mesi. TREND INCONFONDIBILE Anche la legislatura appoggia tale sviluppo. Con il decreto del 23 gennaio 2004 si creano i presupposti per la conservazione sostitutiva, che applicando un timbro temporale e firma digitale, rende possibile cestinare la maggior parte dei documenti aziendali come fatture, registri, ecc. Grazie a tale decreto il sistema di archiviazione documentale può essere impiegato in aziende di più settori.

UTILITÀ DI UN SISTEMA DI ARCHIVIAzIONE DOCUMENTALE Tramite l’implementazione di un sistema di archiviazione documentale si ridimensionano gli spazi dedicati all’archivio, i collaboratori hanno accesso immediato ai documenti dal proprio posto di lavoro e accedono in modo rapido alle informazioni e documenti per poter dare una risposta efficace e veloce alle richieste. Si escluderanno documenti e pratiche perse o archiviate in modo errato. Le fotocopie verranno ridotte in modo drastico. Ciò si traduce in un guadagno economico e non solo, visto che si aumenta l’efficienza ed efficacia nell’azienda. Calcolando un ammortamento medio, dai 12 ai 18 mesi, dei costi di implementazione di un sistema di archiviazione documentale si può concludere che si tratta di un investimento redditizio.

ResponsabileVendite Persiani Walter walter.persiani@alpin.it Redatto dal responsabile vendite dell’azienda Alpin – Software, Consulting & Strategy Srl di Bolzano.

Alpin Srl Software, Consulting & Strategy Via Lancia, 8/B 39100 Bolzano Tel. 0471/056000 Fax 0471/056005 info@alpin.it


somministrazione e intrattenimento

I Pubblici esercizi

per il bere responsabile Contro gli eccessi non servono divieti nè proibizionismo: l’unica soluzione è accrescere responsabilità e senso civico di Giorgio Buratti

I

Presidente pubblici esercizi del Trentino

n questo ultimo periodo assistiamo ad un proliferare di ordinanze e divieti tesi a contrastare i fenomeni legati all’abuso di bevande alcoliche a parte dei minori di 16 anni. La questione riguarda tutto il territorio del nostro Paese perché, seppur con qualche distinguo, il bere smodatamente da parte dei più giovani rappresenta una moda assai diffusa. Ci sono poi le inevitabili conseguenze che si concretizzano in atteggiamenti incivili, come le risse, i danneggiamenti all’arredo urbano, il

disturbo alla quiete pubblica, insomma, comportamenti che rendono parti delle nostre città meno vivibili e sicure, non certo imputabili agli esercenti. E’ recente l’esperienza di

Milano che ha inteso affrontare il fenomeno con l’adozione di un’ordinanza che prevede il divieto di somministrare e vendere ai minori di anni 16 bevande alcoliche di qua-

lunque gradazione; ed ancora, il divieto di detenere, cedere anche a titolo gratuito o consumare bevande alcoliche di qualunque gradazione. Purtroppo, vi è da sottolineare


somministrazione e intrattenimento

che il primo risultato ottenuto è stato quello di dare vita a nuove forme abusive, da parte di venditori stranieri, di commercio di birra e alcolici, anche ai ragazzi minorenni. A Bologna invece si è ritenuto di agire sul fronte commerciale, imponendo alle botteghe, gelaterie, pizzerie da asporto, che ravvivano il centro storico cittadina, una restrizione dell’orario di attività (chiusura alle ore 22.00) nel caso in cui intendano continuare a vendere prodotti alcolici. Ci sono poi le limitazioni messe in atto nell’ultimo anno, per regolamentare la “movida” della capitale ed altre piccole realtà cittadine che pure hanno provato a disciplinare queste abitudini giovanili. E anche per quanto riguarda la nostra realtà non siamo esonerati dall’assistere allo stesso fenomeno ed allo stesso degrado urbano e, noi esercenti, proprio per il tipo di attività che svolgiamo, siamo in prima linea e spesso ingiustamente chiamati in causa. Come Presidente dell’Associazione Pubblici Esercizi del Trentino, ho espresso più volte la convinzione che non è certamente con il proibizionismo che si risolvono i problemi, ancor di più non è con i divieti che si risolve questo problema. L’abitudine del bere fino ad ubriacarsi, di sballare, da parte dei più giovani è un problema più complesso, che investe

I partecipanti al corso di preparazione di cocktail analcolici organizzato dall’Associazione pubblici esercizi del Trentino. A destra, il presidente Giorgio Buratti alla conferenza stampa dell’iniziativa

tutta la società, a partire dalle famiglie, dalla scuola fino ad arrivare alle nostre imprese. E sono altrettanto convinto che unitamente a questa brutta abitudine, si accompagna, spesso e volentieri, la mancanza di un minimo di senso civico, concordo pienamente con chi afferma che i giovani vanno responsabilizzati. Con orgoglio voglio ricordare che l’Associazione Pubblici Esercizi del Trentino, ha iniziato ad affrontare la questione alcol e minori, già nel 2004, siamo stati infatti noi esercenti i primi a voler rivolgere messaggi di attenzione ai consumatori più giovani. Ecco perché, come Associazione di categoria, abbiamo promosso un’iniziativa di comunicazione semplice e chiara che, attra-

verso l’esposizione all’interno degli esercizi pubblici di locandine, si rivolge e “parla” direttamente ai clienti con meno di 16 anni. Si tratta di tre messaggi il cui linguaggio è stato appositamente studiato per dire ai nostri clienti più giovani che la loro salute ci sta a cuore ed invitarli quindi a scegliere una delle tante bevande non alcoliche offerte dal locale. Magari anche lasciandosi, in questo, consigliare da noi. Credo che interventi come questo siano anche un segnale preciso indirizzato a tutta la collettività e alle autorità locali, che documenta la nostra disponibilità e capacità di esercitare, con la presenza capillare delle nostre attività in tutto il territorio del Trentino, anche un ruolo socialmente utile e

nel dicembre dello scorso anno, è stato realizzato il corso professionale “il bere analcolico” per un servizio responsabile, che ha visto la partecipazione di una cinquantina di esercenti ed ha ottenuto il patrocinio dell’assessorato alle politiche per la salute della nostra Provincia

non soltanto attento ai propri interessi. Ed ancora, proprio nel dicembre dello scorso anno, è stato realizzato il corso professionale “Il bere analcolico” per un servizio responsabile, che ha visto la partecipazione di una cinquantina di esercenti ed ha ottenuto il patrocinio dell’Assessorato alle politiche per la Salute della nostra Provincia. Sono quindi convinto che la questione va affrontata con un progetto molto più ampio rispetto al quale ogni soggetto (associazioni, istituzioni, scuole, famiglie, imprese) è chiamato a fare la propria parte. Come Associazione Pubblici Esercizi del Trentino ci siamo già impegnati e continueremo a farlo, con senso di responsabilità. Confermo la disponibilità dell’Associazione a lavorare assieme all’Amministrazione cittadina ed alle altri componenti alla ricerca di politiche e strategie per contrastare il consumo di alcol da parte dei minori e, conseguentemente, ad affrontare le altre emergenze che riguardano la categoria, già evidenziate nella nostra Agenda per Trento.

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dettaglio

Gli imprenditori trentini

credono nella ripresa Pezzin (Confidimpresa): «Il ricorso al mutuo riassetto è il sintomo di un certo disordine del credito alle imprese»

F

ranco Pezzin è il rappresentante dell’Unione per l’Associazione commercianti al dettaglio nel consiglio direttivo di Confidimpresa e presidente del comitato per la legge 6/99. In questi mesi particolari per l’economia italiana e anche trentina, il ruolo dei Confidi è ancor più importante, soprattutto per il riassetto dei mutui e per la gestione delle pratiche relative agli incentivi come quelli, provinciali, della legge 6/99, la Legge unica sull’economia. Abbiamo chiesto a Pezzin, dunque, com’è la situazione dell’economia trentina e del commercio al dettaglio in particolare, dall’osservatorio di Confidimpresa: «Il trend dei dati relativi alle domande su investimenti - ci dice - tenuto conto che la maggior parte viene presentata tra novembre e dicembre, si mantiene di buon livello, testimoniando che gli imprenditori trentini credono fortemente nella possibilità di miglioramento della situazione complessiva». «Il ricorso al mutuo di riassetto - prosegue - testimonia di un generale disordine del credito a favore delle imprese imputabile a politiche di concessione del credito bancario dettate da contenimento del rischio sulla singola

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Unione

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Franco Pezzin è nel consiglio d’amministrazione di Confidimpresa Trentino

il CoMMerCio iTaliano soFFre Ma Tiene dUro

Confcommercio pubblica il rapporto sul Terziario. dal 2000, 92 mila imprese attive in più, ma cala il valore aggiunto L’ufficio studi ha pubblicato il rapporto sul terziario 2009 (scaricabile integralmente dal sito confederale: www.confcommercio.it). Il rapporto scatta una fotografia precisa e significativa del mondo del terziario italiano, compreso anche il commercio. Nel complesso il settore del commercio conta circa 1 milione 500 mila imprese attive, stock che rispetto al 2000 di è incrementato di circa 92 mila unità, registrando un tasso di variazione del 6,8%, valore di poco inferiore a quello dell’intero sistema produttivo che è stato pari a +9,8%. Il processo di concentrazione che ha interessato il settore distributivo e l’attenzione costante a migliorare l’efficienza e la solidità gestionale, ha sviluppato maggiormente forme giuridiche più complesse allo scopo di dare all’assetto proprietario delle imprese gli strumenti più idonei per operare in mercati dove il livello di competitività è molto elevato. La maggior parte del sistema imprenditoriale del commercio è costituito ancora da ditte individuali con oltre un milione di imprese attive che rappresentano il 69,6% di tutte le imprese del commercio (nel 2000 costituivano il 73,3% del totale del settore). Il 2008 ha segnato un anno pesantemente ne-

gativo per le imprese del commercio il cui valore aggiunto, dopo il lento recupero nel 2006 e nel 2007, registra in termini reali un forte decremento pari a -3,0%, un risultato che è la sintesi del forte ridimensionamento dei consumi indotto dalla difficile congiuntura economica. La crisi mondiale, infatti, che ha interessato anche l’economia italiana, a partire dalla fine del 2007, ha comportato inevitabili riflessi negativi sui consumi delle famiglie, diminuiti dell’1,0% nel 2008. Il dato si inserisce in un contesto di medio-lungo termine che ha visto, considerando il periodo 2002-2008, la spesa delle famiglie sul territorio aumentare a tassi molto contenuti (+0,5% la variazione media annua), in linea con la modesta crescita economica del Paese.


OperativitĂ Confidimpresa Trentino - Settore commercio

360 (al 31/12/08)

Dati al 30 giugno 2009 Mutuo riassetto I N. fidi richiesti

88.856.705,87 â‚Ź

Totale garanzie richieste

43.540.227,94 â‚Ź

N. fidi accolti

(al 30/6/09)

605

Totale deliberato

76.329.634,44 â‚Ź

Totale garanzie deliberate

35.379.611,69 â‚Ź

N. fidi erogati

187

644

Totale richiesto

dettaglio

501

Totale erogato

61.608.970,22 â‚Ź

Totale garanzie erogate

32.644.485,11 â‚Ź

Il confronto tra il numero di pratiche per la legge 6/99 esaminate da Confidimpresa nel 2008 e nei primi 6 mesi del 2009. Considerando che la maggior parte delle domande viene presentata negli ultimi mesi dell’anno, è lecito attendersi, a fine anno, un dato in crescita rispetto al periodo precedente.

Gestione Lp 6/99 2009 (al 30/6) 187

N. pratiche esaminate Totale anticipazioni contributo concesse

1.763.529,24

2008

partita piuttosto che da reale valutazione del valore dell’impresa. Quindi l’economia trentina sembra rispondere in maniera decisa alle sollecitazioni che la congiuntura provoca? Il clima complessivo - risponde Pezzin - denota tenacia e convinzione degli imprenditori trentini. Il pubblico ha messo in campo risorse tempestive e significative dal Mutuo Agevolati Riassetto all’aumento delle aliquote della Legge 6/99 per il 2009. Ma non saranno soltanto gli interventi sul debito che, da soli, daranno slancio alla ripresa: La rimodu-

lazione del debito - dice Pezzin - potrĂ dare i suoi benefici nel medio termine ma va affiancata da una iniziativa che ridia slancio e mercato al commercio al dettaglio, con provvedimenti di carattere generale che favoriscano un nuovo sviluppo di tali attivitĂ . L’importanza del commercio al dettaglio è sociale almeno tanto quanto economica, costituendo un naturale presidio dei nostri centri urbani, oltre a costituire fonte di reddito per gli addetti e l’indottoÂť. Nel giugno 2006 la Provincia Autonoma di Trento ha costitutito l’Apiae, l’Agen-

360

N. pratiche esaminate Totale anticipazioni contributo concesse

zia provinciale per l’incentivazione delle attività economiche, nata con lo scopo di rendere piÚ efficace l’attività di concessione ed erogazione di aiuti, contributi e agevolazioni finanziarie comunque denominati a favore degli imprenditori e degli altri soggetti operanti in tutti i settori economici, ad eccezione di quello agricolo. Nei primi giorni di luglio la Giunta ha approvato il programma organizzativo dell’ente. Confidimpresa ha sostenuto fortemente il processo di

3.457.606,00

riassetto e si sta attrezzando per dare risposte ancor piÚ tempestive alle istanze a valere della Lp 6/99. I rapporti con l’Apiae, ultima iniziativa della Provincia per favorire la gestione degli interventi pubblici a sostegno delle imprese, sono stati avviati e proseguono proficui, con il comune intento di favorire una sempre migliore gestione delle leggi in rapporto alle mutate condizioni di mercato e rappresentare una puntuale situazione delle iniziative di agevolazione.

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dettaglio

Un panificio

a San Patrignano

I ragazzi della comunità di San Vito di Pergine imparano l’arte del fornaio col maestro panificatore Paolo Tomasi

D

a diversi decenni ormai la comunità di San Patrignano ha trovato alloggio nello splendido scenario di San Vito di Pergine, paesaggio naturale sito su di una colllina che guarda a sbalzo sul lago di Caldonazzo. Da anni passano di qua centinaia di ragazzi con il problema della droga, che hanno avuto grosse difficoltà a rapportarsi con gli altri e, spesso, sono finiti emarginati dalla società, vedendo come ultima spiaggia, per uscire dall’incubo, la comunità fondata da Vincenzo Muccioli. Una comunità nella quale si passa attraverso un percorso ben definito sviluppato sul lavoro e sull’impegno in attività manuali e artigianali, che hanno il duplice scopo: tenere occupati i ragazzi e fornire loro conoscenze e competenze per una professionalità che potranno poi impiegare, una volta finito il ciclo di riabilitazione, nel mondo del lavoro. Tutto questo per ridare una prospettiva quando si troveranno nuovamente a confrontarsi, cambiati, con la quotidianità della vita, con l’esigenza di trovare un lavoro

Visita al laboratorio di San Patrignano, con Tomasi che mostra l’attrezzatura al presidente Aspan Bonafini

e condurre un’esistenza normale. Nel tempo si sono sviluppate diverse attività, dalla realizzazione di mobili e suppellettili, alla conosciutissima attività di costruzione di telai di alta qualità per biciclette da corsa o mountain bike (da vedere l’originale telaio in bambù e fibra di carbonio che ha vinto il premio design alla Fiera di Milano per due anni di seguito), a quella di addestramento dei cani per la pet therapy. Da alcuni anni però è stata sviluppata e consolidata anche l’attività di produzione di pane e pasticceria, con la realizzazione di un vero e proprio forno artigianale, che ogni giorno sforna la quantità di pane necessaria al pranzo e cena degli oltre 100 ospiti che abitano in comunità. Il laboratorio è gestito dai ragazzi e si è iniziato con chi conosceva il mestiere che poi lo spiegava e insegnava agli altri.

«I ragazzi passano in comunità cicli di 3-4 anni – spiega Sergio Padovani – e in questo periodo di tempo hanno l’occasione di acquisire manualità e abilità, apprendendo e imparando un’attività. Nel caso del forno, negli ultimi 3 anni c’è stato un amico che ci ha dato una grossa mano a sviluppare le tecniche di panificazione ed ha insegnato ai ragazzi tante ricette nuove e tanti segreti per fare del buon pane». L’amico in questione è Paolo Tomasi, componente il collegio dei revisori dei conti dell’ASPAN e dottore in Scienza culinaria e panificazione che ha saputo trasmettere a questi di ragazzi la sua passione nel fare il pane. «La soddisfazione e molta – spiega Tomasi – poiché ascoltano attentamente le spiegazioni sulle tecniche di impasto e di lavorazione applicando poi con facilità e abilità le pro-

cedure del ciclo produttivo. Quando mi sono avvicinato a San Patrignano non conoscevo questa particolare realtà, poi col tempo mi sono affezionato e passo da queste parti sempre più spesso. C’è un gruppo affiatato, con tanta voglia di imparare, che mi permette di apprendere qualche cosa di nuovo ed importante sull’amicizia, sui valori e sul significato della vita». è stato Paolo Tomasi ad avvicinare l’ASPAN a San Patrignano: «San Patrignano – spiega il presidente Bonafini è una struttura esemplare per organizzazione e impegno, e penso che anche da parte dell’Associazione panificatori vada riservata una particolare attenzione. Invito quindi i nostri soci a mettersi a disposizione del progetto per insegnare a questi ragazzi i segreti dell’arte di fare il pane». «L’invito a tutti comunque è quello di passare a visitare San Patrignano – conclude Stefano Padovani – per rendersi conto del grande sforzo delle persone, qui ospitate, nell’impegnarsi con serietà e responsabilità per cambiare vita e reinserirsi nella società e nel mondo del lavoro». Unione

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servizi

Opportunità di sviluppo

dalle energie rinnovabili Attività di servizio: la diffusione di nuove fonti energetiche può rappresentare un’importante occasione di crescita per le aziende

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rmai da molto tempo sentiamo parlare di energie rinnovabili, pulite e quindi confacenti alla necessità di adottare politiche di sviluppo ecosostenibile ed in sintonia con la protezione dell’ambiente in cui viviamo. La realizzazione di impianti di produzione di energia da fonti rinnovabili quali il fotovoltaico, l’eolico, le biomasse, è incentivata a livello europeo e anche a livello nazionale con lo scopo di migliorare la percentuale di energia rinnovabile prodotta in Italia. Nel nostro Paese, grazie agli incentivi pubblici, si è registrato negli ultimi anni un fiorire di iniziative volte alla realizzazione di impianti di produzione di energia da fonti alternative. Notevoli capitali sono stati impiegati sia per la realizzazione degli stessi impianti, sia per lo sviluppo, sia per la loro gestione ottimale. E’ proprio in questo ultimo campo che dovrebbero essere coinvolte le società specializzate in servizi, molte delle quali, in Trentino, aderiscono all’Associazione Attività di Servizio. Se infatti la realizzazione degli impianti è perlopiù campo di applicazione di aziende appartenenti principalmente all’industria ed all’artigianato, la manutenzione, la gestione ed anche la progettazione possono diventare campi in cui le società che presta-

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no servizi possono dare il loro grande contributo. Nel prossimo futuro, per loro, si può azzardare così la possibilità di un forte aumento delle opportunità di lavoro. Pensiamo solo ai pannelli solari che ormai compaiono come funghi sui tetti delle case, ai pannelli fotovoltaici sui quali si stanno concentrando molti sforzi per tentare di renderli sempre più efficienti ed in grado di sostituire (perlomeno per una certa percentuale) gli apparati tradizionali di produzione dell’energia elettrica ed ancora le pale per

obbligo di CerTiFiCazione energeTiCa nelle CoMPravendiTe iMMobiliari

vale anche per affitti e trasferimenti a titolo oneroso di singole unità immobiliari. entro breve, il convegno ad hoc di Fimaa Trento è scattato l’obbligo di allegare l’attestato di certificazione energetica anche nelle compravendite, negli affitti o comunque nei trasferimenti a titolo oneroso di singole unità immobiliari, come previsto dal dlgs 192/2005. Nelle more della pubblicazione ed entrata in vigore delle tanto attese linee guida nazionali, l’attestato di certificazione energetica potrà essere sostituito dall’attestato di qualificazione energetica introdotto dal D. Lgs. 311/2006 nelle regioni tuttora sprovviste del decreto attuativo della normativa nazionale. L’attestato di qualificazione energetica avrà, comunque, validità transitoria e sarà idoneo a determinare le prestazioni energetiche degli edifici. Dall’1° luglio 2009 il venditore deve dotare dell’attestato anche la singola unità immobiliare o, nel caso si tratti di nuove costruzioni o di immobili oggetto di ristrutturazioni importanti, l’obbligo graverà sul costruttore. Considerata la portata

dell’obbligo, il Consiglio Nazionale del Notariato, come attore principale per la redazione del rogito, ha fornito importanti indicazioni affermando in particolare che “l’obbligo di dotazione, pur essendo previsto in capo al venditore ovvero al costruttore, può essere assunto a proprio carico dall’acquirente in forza di una specifica pattuizione, alla quale le parti, adeguatamente informate e valutati i propri interessi concreti, potranno addivenire nel rogito notarile”. Secondo le indicazioni fornite dai notai, gli immobili potranno essere venduti anche senza la certificazione o attestazione energetica, ma all’interno del rogito dovrà essere, comunque, presente una clausola che obbligherà il compratore a effettuare la certificazione energetica onde evitare che una successiva vendita possa essere effettuata senza la certificazione o attestazione energetica. Ricordiamo, infatti, che dall’entrata in vigore della leg-


servizi

l’energia eolica. Se fino ad oggi la produzione di energia era in capo a pochi e maestosi impianti (centrali idro e termoelettriche in particolare) in futuro assisteremo ad una sempre maggiore diversificazione e crescita del numero dei produttori sparsi capillarmente sul territorio. Risulterà perciò indispensabile che all’assistenza provvedano aziende di servizi distribuite sul territorio in grado di intervenire in tempi ragionevolmente brevi. Saranno quindi ipotizzabili dei servizi di gestione appaltabili ad imprese informatiche e servizi di manutenzione effettuate da altre ditte specializzate in servizi, decentrate sul territorio, che agiranno su richiesta delle imprese informatiche di controllo. Si può quindi immaginare una rete di produzione ed una di assistenza che se ben organizzate riusciranno ad ottimizzare la produzione

di energia alternativa. Altra fonte di lavoro per aziende che erogano servizi sarà quella dello studio e progettazione dei vari impianti che man mano dovranno essere inseriti in contesti diversificati quali, ad esempio, immobili di varie dimensioni e con determinate caratteristiche, oppure collocati in ambienti differenti. Saranno necessari, quindi, studi tecnici in grado di progettare, dimensionare ed ottimizzare la collocazione di questi apparecchi adattandone le caratteristiche alle varie realtà. Non bisogna dimenticare che tra le aziende dei servizi avranno una certa importan-

ge 133/2008 è venuto meno l’obbligo di allegare l’attestato di certificazione energetica agli atti di compravendita, ma non l’obbligo di redigerlo. Il comma 2-bis dell’art. 35 della legge 133/2008 ha, infatti, abrogato i commi 3 e 4 dell’art. 6 e i commi 8 e 9 dell’art. 15 del dlgs 192/2005 riguardanti il regime sanzionatorio. L’unica sanzione specifica attinente al mancato assolvimento dell’obbligo di dotazione è quella prevista dall’art. 15 comma 7 del dlgs 192/2005, secondo il quale il costruttore che non consegna al proprietario, contestual-

za anche quelle appartenenti ai settori finanziari e creditizi in quanto sviluppo e realizzazione degli impianti necessitano di fondi di investimento. è quindi ipotizzabile che in futuro ci possa essere una rivoluzione nel campo della produzione di energia che darà molte nuove opportunità lavorative. Ciò che però si rivela ancor più interessante sarà la mole di lavoro che, prevedibilmente, continuerà ad aumentare per diversi anni visto che non è difficile prevedere che il numero di impianti da gestire, pur aumentando la loro efficienza, continuerà a crescere. Il settore che si occupa a tut-

mente all’immobile, l’originale della certificazione energetica di cui all’articolo 6, comma 1, è punito con la sanzione amministrativa non inferiore a 5.000 euro e non superiore a 30.000 euro. Per quanto riguarda i costi da sostenere per la certificazione, questi dipenderanno esclusivamente dalle dimensioni dell’immobile, dalla tipologia di impianti e dai materiali presenti.” Fimaa Trento in tempi brevi organizzerà un nuovo convegno inerente questo obbligo ed in quella occasione presenterà la convenzione che Fimaa Trento andrà a sottoscrivere con una società che si occuperà di certificazione energetica secondo le norme provinciali. Tale convenzione consentirà un notevole risparmio per i clienti ed un’occasione di nuovo incremento economico per l’agente Associato Fimaa.

ti i livelli (servizi compresi) del ricavo di energia da fonti alternative, essendo in continua evoluzione, sarà quindi il termine di paragone su cui dovranno misurarsi tutti i sistemi, sociali ed economici, ed in base alla sua diffusione potrà diventare lo strumento per definire il grado di civiltà e progresso raggiunto. In questo scenario un posto di primaria importanza avranno quindi anche le attività di servizio che con il loro bagaglio di esperienza e professionalità potranno risultare strumento fondamentale per un cambiamento caratterizzato da dinamiche ben equilibrate.

FIMAA ITALIA BASSIGNANI PRESIDENTE INTERINALE Era ormai da qualche mese che negli ambienti della Federazione circolava voce delle imminenti dimissioni di Bruno Paludet da presidente nazionale. La conferma non si è fatta attendere molto ed infatti, sabato 27 giugno durante l’assemblea nazionale, Paludet ha rassegnato le dimissioni irrevocabili da presidente di F.I.M.A.A. Italia. Seduta stante l’assemblea ha quindi assegnato al Vice Presidente Vicario, Gianni Bassignani, la presidenza dell’assemblea stessa ed i poteri e le funzioni di Presidente Interinale della Federazione con i poteri di firma e di rappresentanza che il vigente Statuto F.I.M.A.A. gli conferiscono. A ottobre sarà convocata una nuova Assemblea che provvederà all’elezione del Presidente. Al momento di andare in stampa non sono ancora giunte informazioni attendibili sui nominativi dei papabili, sono solo trapelate alcune indiscrezioni che però non trovano alcun riscontro negli ambienti solitamente ben informati.

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servizi

anaCi: al via il deCiMo Corso di qUaliFiCazione e avviaMenTo all’aTTiviTà

iscrizioni entro il 5 novembre; 100 ore in 14 lezioni, tutte al sabato e presso la sede di Trento dell’Unione

Gianpaolo Ciola, presidente Anaci Trento, durante l’introduzione di uno dei numerosi incontri organizzati dall’associazione

Preceduto dalla presentazione alla quale, oltre ai responsabili, parteciperà anche il Presidente provinciale, Gian Paolo Ciola, sabato 14 novembre p.v. inizierà il 10° corso di qualificazione ed avviamento all’attività di amministratore immobiliare organizzato dall’ANACI di Trento. Dopo due anni, quindi, gli aspiranti amministratori di immobili, se in possesso di un titolo di scuola media superiore o equivalente, potranno chiedere l’iscrizione al corso attraverso la compilazione dell’apposito modulo scaricabile dal sito www.anaci.tn.it. Esso dovrà essere inoltrato all’ANACI provinciale presso l’Unione al numero di fax (0461/880300) assieme alla ricevuta del versamento di Euro 200,00 quale acconto sull’importo di partecipazione fissato in complessivi Euro 960,00 (IVA compresa), copia di un documento di identità ed una copia in carta semplice del titolo di studio. Il versamento del saldo della quota d’iscrizione è richiesto entro il 14 novembre 2009. Il corso è articolato in 14 lezioni per una durata

totale di 100 ore e si svolgerà presso la sala Pluriuso al piano terra dell’Unione di Trento sempre di sabato e per l’intera giornata. Terminerà il 27 febbraio del prossimo anno con un’unica parentesi in occasione delle festività natalizie, dal 19 dicembre al 9 gennaio, durante la quale le lezioni saranno sospese. Requisito importante richiesto per ottenere l’attestato di frequenza al corso con il quale si ha diritto ad accedere all’esame finale, è quello di aver frequentato almeno 70 ore di lezione. La scadenza per iscriversi è il 5 novembre 2009 e, lo ricordiamo, è stato fissato un numero minimo di 15 partecipanti mentre 30 sarà quello massimo consentito. La data dell’esame finale non è stata ancora fissata ma si può ipotizzare che sarà effettuato entro la prima metà del mese di marzo. Per eventuali ulteriori informazioni telefonare allo 0461/880416.

Enasarco: la riqualificazione

degli investimenti immobiliari Rendimenti migliori il motivo della revisione del patrimonio della Fondazione. Il consiglio d’amministrazione delibera l’acquisto dell Galleria Colonna a Roma

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l Consiglio di Amministrazione della Fondazione Enasarco ha deliberato l’acquisto della Galleria Colonna, in Roma, per la somma di 180 milioni di euro. L’offerta, estremamente vantaggiosa per l’Enasarco, si inquadra perfettamente nella strategia della Fondazione, tesa a riqualificare il proprio patrimonio immobiliare, non tanto e non solo sotto l’aspetto della qualità e del prestigio, ma anche e soprattutto sotto il profilo della resa economica dello stesso. Sotto tale profilo, considerando che il rendimento della parte del patrimonio immobiliare dell’Enasarco di prossi-

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La Galleria Alberto Sordi, a Roma, come appare ai visitatori

ma dismissione era pari a circa lo 0,8%. Per la Galleria Colonna il rendimento assicurato al momento è superiore al 6%. Ci si rende conto immediatamente della bontà e della validità del nuovo investimento. Vi è poi da considerare che la Galleria Colonna, di recente ristrutturata ed anche nota come Galleria Alberto Sordi,

è un immobile testimone della storia di Roma, situato nel pieno centro della città accanto a Palazzo Chigi. Bene quindi ha fatto la Fondazione a coltivare questa offerta, condivisa dalle Organizzazioni Sindacali, che con il suo rendimento economico contribuirà ad assicurare la riserva per il pagamento delle pensioni

che la Legge Finanziaria 2007 ha elevato da 15 a 30 anni. Una volta di più attraverso l’acquisto della Galleria Colonna vengono smentite le illazioni dei soliti catastrofisti che hanno più volte paventato, senza fondamento, l’ipotesi dell’abbandono da parte dell’Enasarco degli investimenti immobiliari. Al contrario la Fondazione sta procedendo alla dismissione di una parte del patrimonio immobiliare che offre oggi uno scarsissimo rendimento, ma è sensibile, in qualunque momento, alla possibilità di nuovi investimenti ad alta redditività, come quello della Galleria Colonna.


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Manara presidente

degli acconciatori UAT Già avviata l’attività e programmato lo svolgimento di due corsi di aggiornamento per il prossimo autunno

G

li associati della categoria degli Acconciatori, componente attiva dell’Unione Artigiani del Trentino, si sono ritrovati all’inizio dell’estate per nominare il nuovo direttivo i cui componenti hanno eletto, in una successiva riunione, il presidente di categoria. All’unanimità l’incarico di Presidente è stato assegnato a Marco Manara, persona meritevole, preparata ed adeguata per rappresentare la categoria e le sue esigenze. Manara, in possesso del prestigioso titolo di Maestro Artigiano Acconciatore, mette a disposizione la sua notevole esperienza e professionalità e propone un nuovo organismo dirigenziale che lo affiancherà in questa avventura. Il Presidente Manara, nell’assumere il nuovo incarico, ha ringraziato tutti i componenti del Consiglio Direttivo che gli hanno voluto riservare la fiducia, però un particolare ringraziamento lo ha riservato per Marco Patton, presidente uscente, che ha svolto questo

compito, con passione e competenza, per tanti anni e oggi, pur conservando l’appartenenza alla categoria ed al gruppo di lavoro, ha voluto passare il testimone per dare nuovo vigore ed energia alla categoria. I membri del Consiglio direttivo si sono messi subito al lavoro ed hanno impostato importanti novità sul piano organizzativo e formativo. Ne è emerso un chiaro quadro di esigenze che ha portato ad assegnare specifici incarichi così suddivisi: il presidente Marco Manara si occuperà della politica sindacale assieme al vice presidente Diego

Ianes ed al consigliere Marco Patton; i consiglieri Marco Patton, Salvatore Sessa e Alessandro Brandoni, delegati a rappresentare la categoria nel Consiglio Direttivo dell’UAT; il consigliere Giancarlo Cuozzo, delegato allo sviluppo e alle promozioni; le consiglieri Paola Modena e Katiuscia Menestrina delegate all’organizzazione complementare di corsi tecnici e stilistici. è stata costituita pure un’area denominata “tecnico/stilistica” che si occuperà esclusivamente di formazione professionale e di aggiornamento di taglio, gestione del colore, cura e be-

nessere in generale del capello. Il gruppo è composto dai componenti il Consiglio Direttivo ed ha già programmato per il prossimo autunno alcuni specifici percorsi formativi. Di fatto ne sono stati organizzati due e, a settembre, si terrà un corso moda, taglio e colore unisex, autunno inverno, mentre alla fine di novembre si spiegheranno le tecniche di pettinatura dei capelli raccolti (il dettaglio dei percorsi formativi verrà comunicato alle aziende con una specifica circolare). La categoria ha molteplici esigenze e necessità di svolgere un’azione sindacale a sostegno delle aziende che ogni giorno si trovano ad affrontare un mercato sempre più aggressivo e carente di regole che consentano di tutelare la qualità dell’offerta e la professionalità degli operatori. Il Consiglio direttivo, appena eletto, ha già iniziato a lavorare in tal senso ed ha intenzione di continuare la sua azione per raggiungere gli obiettivi sopra esposti.

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Dall’idea all’impresa

con il prestito d’onore C’è tempo fino al 24 settembre per presentare il progetto di costituzione di una piccola impresa e ricevere il contributo

D

a mercoledì 26 agosto al 24 settembre 2009 sono aperti i termini per la presentazione delle domande di accesso al Prestito d’onore. L’intervento è finalizzato a promuovere e a sostenere l’avvio di nuove imprese di piccole dimensioni da parte di persone inoccupate o disoccupate. Lo stato di disoccupazione o inoccupazione deve essere certificato dall’iscrizione al Centro per l’Impiego di competenza. L’iniziativa - giunta alla sua

Il bando dal documento degli «Interventi di politica del lavoro per il triennio 2008 - 2010» (Obiettivo 6 - Azione 13 - Prestito d’Onore)

Presentazione domanda La domanda va predisposta utilizzando l’apposito modulo, reperibile dal sito internet o presso gli uffici dell’Agenzia del Lavoro e consegnata a mano o inviata alla stessa, tramite raccomandata, a decorrere dal giorno seguente la pubblicazione dell’avviso pubblico sul B.U.R.T.A. ed entro il 30° giorno successivo a tale data Requisiti soggettivi • Stato di disoccupazione o di inoccupazione, certificato dall’iscrizione al Centro per l’Impiego di competenza • Maggiore età • Cittadinanza nella comunità europea, residenza e domicilio nella provincia di Trento • Non essere studente (es. iscritto ordinario a facoltà di laurea, a scuole medie di secondo grado, ecc.) • Non aver svolto attività autonoma negli ultimi tre anni • Non essere titolare di rapporto di lavoro dipendente, a tempo determinato o indeterminato, anche a tempo parziale o in CIG • Non essere titolare di lavoro a progetto, intermittente o ripartito

• Non essere iscritto ad albi o ordini professionali • Non essere stato titolare di partita IVA negli ultimi tre anni, anche se non movimentata • Non essere imprenditore, familiare (nel caso di impresa familiare) o coadiutore di imprenditore • Non aver avuto protesti negli ultimi cinque anni • Non avere procedure concorsuali in corso • Non aver riportato condanne penali o essere sottoposto a misure di prevenzione • Non essere interdetto o inabilitato • Non aver ottenuto altri finanziamenti pubblici per la stessa iniziativa Ammissione È determinata dall’ordine di arrivo delle domande, previa verifica dei requisiti formali e valutazione della coerenza formativa-professionale, nonché della fattibilità dell’idea imprenditoriale, per un massimo di 15 iniziative Forma giuridica ammessa all’iniziativa • Impresa individuale

• Società di persone • Piccola cooperativa Tutti i soci devono essere in possesso dei requisiti soggettivi, fanno eccezione le società composte da tutte donne Investimento Sono ammessi i progetti che prevedano investimenti per un ammontare massimo di 200.000,00 Euro Tipologia dell’intervento • Percorso obbligatorio di orientamento e di formazione per la durata di quattro settimane • Contributo per spese di investimento fino ad un massimo di 32.500,00 euro (di cui 20.000,00 euro a fondo perduto e 12.500,00 euro come prestito agevolato) • Contributo per spese di gestione fino a 5.500,00 euro a fondo perduto • Servizio gratuito di tutoraggio/assistenza tecnica Settori economici e tipologie di attività Tutti, ad eccezione delle forme di avvio attraverso contratti di affiliazione, come franchising, subentro d’azienda e tipologie di attività come procacciatori d’affari e agenti di commercio

seconda edizione - mette a disposizione, di chi intende intraprendere una nuova attività imprenditoriale, un percorso di orientamento e formazione obbligatorio della durata di quattro settimane ed un sostegno finanziario fino ad un massimo di 38.000 euro. E’ previsto un monte ore di assistenza e di tutoraggio nella fase di start-up per accompagnare la realizzazione della propria idea imprenditoriale. L’ordine di arrivo delle domande, verificata la presenza dei requisiti formali e la valutazione della coerenza formativa-professionale, nonché la fattibilità dell’idea imprenditoriale, determinerà la modalità di ammissione all’iniziativa per un massimo di 15 soggetti. Gli uffici dell’Agenzia del Lavoro di Trento in via R. Guardini 75 rimangono a disposizione per ogni ulteriore dettaglio chiamando i numeri telefonici 0461/496013, 0461/496009 oppure la segreteria al numero 0461/496012 o inviando una e.mail a: incentivi@agenzialavoro.tn.it. Per conoscere in modo più dettagliato l’iniziativa, le agevolazioni previste ed i requisiti richiesti è possibile, altresì, consultare il sito internet: www.agenzialavoro.tn.it. Unione

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L’alimentazione trentina

ha la sua festa: Alimenta Nel centro storico di Rovereto, domenica 20 settembre, organizzata dall’Unione della Vallagarina con la partecipazione degli operatori

è

cominciato il conto alla rovescia verso la prima edizione della manifestazione “Alimenta - Festa dell’Alimentazione trentina”, che l’Unione Commercio e Turismo di Rovereto e Vallagarina organizza nel centro storico di Rovereto domenica 20 settembre 2009. Un’idea nata lo scorso anno e partita per iniziativa del rappresentante dei Macellai lagarini Massimo Zenatti, che si propone di coinvolgere le filiere della lavorazione alimentare tipica del Trentino e di promuovere “l’arte del fare” e valorizzare le aziende che si dedicano a questo importante settore. La manifestazione prevede il coinvolgimento di macellai, panificatori, pasticceri, aziende agricole, piccoli produttori, artigiani alimentari, che saranno presenti nella centralissima piazza Malfatti con i propri stand e metteranno a disposizione degli assaggi per far conoscere i propri prodotti per l’intera giornata di domenica 20 settembre 2009, nella quale anche tutti i negozi del centro saranno aperti al pubblico e non mancheranno tante ini-

Massimo Zenatti, presidente dei Macellai della Vallagarina, promotore della manifestazione “Alimenta”

ziative di contorno, organizzate per conto dell’Unione da Dimensione Evento di Daniela Matuella, in collaborazione con il Consorzio “Rovereto In Centro”. Tanti eventi e dimostrazioni dal vivo: in vicolo del Messaggero alla scoperta del mondo del caffè alla storica Torrefazione Bontadi, si va poi dal laboratorio creativo per bambini “Il dolcetto” a cura dell’associazio-

ne “Il Cerchio magico” al punto enogastronomico in piazza Damiano Chiesa a cura di “Fior di zucca”, dalla dimostrazione dal vivo e degustazione di pietanze cotte in pentole di rame presso il negozio Rollydea di via Mercerie ai laboratori della manualità in via Rialto: laboratorio per adulti “Cibo e fotografia” all’Atelier fotografico Paolo Aldi, laboratorio creativo per bambini nel negozio “Incantesimo”, bambini protagonisti anche nella vicina Bottega della pasta con il laboratorio “Mani in pasta” ed ancora al negozio

Un libro che aiuta a conoscere ed a ricordare grandi o piccoli episodi che hanno segnato la cronaca del Trentino, nei decenni che vanno dal 1945 al 1975. Anni lontani ma allo stesso tempo vicini, perché i personaggi ed i fatti che hanno caratterizzato quel trentennio segnano anche i giorni nostri, pur rientrando in quella che si dice "memoria storica". Più di quattrocento pagine dense di storie e di fatti così come furono raccontati dai quotidiani dell'epoca. Si può fare la Storia con i giornali? Forse sì. La Storia lavora con altri criteri, ma anche la cronaca ha una sua dignità e merita di essere ricordata.

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locali

Brentonico Vacanze

un bilancio sull’estate

Il presidente Girardelli: «Obiettivi raggiunti, consorzio in ottima salute». Atalanta e campionati FIARC i fiori all’occhiello della stagione

è

stata fissata per venerdì 18 settembre 2009 alle ore 20 presso la saletta riunioni del Centro culturale di Brentonico l’assemblea dei soci del Consorzio Brentonico Vacanze, un appuntamento che cade proprio al termine di un’intensa stagione estiva sull’Altopiano, che ha visto il Consorzio protagonista nell’organizzazione dell’offerta turistica che ha visto il ritorno, dopo oltre 30 anni, di una squadra di serie A di calcio (l’Atalanta) per il suo ritiro precampionato ed i recenti Campionati Italiani Fiarc (una disciplina di tiro con l’arco che prevede percorsi fra boschi e prati con gli atleti impegnati a colpire delle sagome di animali di gomma). «Posso anticipare che dal punto di vista finanziario il bilancio dello scorso anno non presenta problematiche particolari preannuncia il presidente Davide Girardelli -, gli obiettivi sono stati centrati, quindi il Consorzio gode di buona salute da questo punto di vista. L’assemblea, inoltre, sarà l’occasione per riflettere sul rinnovo delle cariche sociali. Credo che in questi anni si sia formato un bel gruppo di lavoro e sicuramente l’intenzione è quella di continuare a lavorare insieme per portare avanti progetti utili per lo sviluppo turistico del Baldo. Auspichiamo, pertanto, che emergano nuove candidature per un normale “ricambio” e perché riteniamo giusto che tutti i soci si mettano prima o poi in gioco». Il Consorzio sta pre-

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L’altopiano di Brentonico. A fianco, Davide Girardelli, presidente del Consorzio Brentonico Vacanze

parando alcune interessanti iniziative promozionali, cui ha invitato a partecipare gratuitamente i propri soci. In particolare per essere presenti sulla skimap con l’indicazione di un piatto speciale per l’inverno, offerte speciali/promozioni invernali oppure eventi/servizi/appuntamenti. Inoltre, è possibile essere presenti con un testo promozionale che apparirà sulla guida “Viviparchi” e on-line sul sito Internet www. viviparchi.eu Girando per l’Altipiano di Bren-

tonico a fine agosto, era facile imbattersi in persone “armate” di arco e frecce. Erano i partecipanti ai Campionati Italiani FIARC, specialità di simulazione venatoria su sagome. Ben 630 i partecipanti, un numero record nella storia di questo sport di nicchia. Organizzati dalla Monte Baldo 2009, i Campionati Italiani hanno trovato nell’Altipiano di Brentonico una patria ideale ed anche gli operatori turistici di Brentonico hanno avuto un confortante ritorno in termini di prenotazioni al-

berghiere (con diversi mesi di anticipo tutti i posti letto erano stati prenotati in previsione delle gare, e numerosi atleti hanno dovuto pernottare nelle località vicine all’Altopiano, come Madonna della Neve e la Valle di Gresta). Secondo una stima del Consorzio Brentonico Vacanze, che con l’Apt di Rovereto e Vallagarina ha collaborato all’organizzazione dell’evento, sono circa un migliaio le persone arrivate in zona per i Campionati.

Con l’Unione al MaCeF di Milano

domenica 6 settembre la visita al grande salone Nell’ambito della propria attività promozionale e sindacale, l’Unione Commercio e Turismo di Rovereto e Vallagarina organizza per domenica 6 settembre 2009 una visita al Macef, il grande Salone internazionale dell’arredo e decorazione, regalo, tavola e cucina, bijoux, oro ed accessori, organizzato presso il nuovo quartiere espositivo della Fiera di Milano, riservato agli operatori economici. Un appuntamento fisso per i molti imprenditori del settore, che in questo modo possono venire a conoscenza in anteprima delle novità e dei prodotti per l’anno 2010. Dopo l’ormai consolidata

esperienza dei viaggi organizzati dall’Unione sempre al Macef, sono molti gli associati che hanno chiesto di organizzare questo viaggio. Per iscrizioni ed informazioni contattare l’Unione commercio e turismo di Rovereto (tel.0464/481011, e-mail: ucts@ucts.net). Un pullman partirà da Trento e farà tappa a Rovereto, un altro partirà direttamente da Cles alla volta di Milano per tutti gli operatori delle Valli di Non e Sole che partecipano all’iniziativa. E’ confermato anche questa volta l’ingresso gratuito al Macef garantito dall’Unione Commercio e Turismo a tutti i partecipanti.


locali

Fiere e congressi

volano per l’economia

Settore in crescita e dalle grandi potenzalità. Riva del Garda Fierecongressi analizza le ricadute del turismo congressuale e fieristico

U

n dato su tutti: il 36% delle aziende che partecipano a Expo Riva Schuh (evento leader mondiale per il settore delle calzature) spende sul territorio gardesano tra i 5 e i 10 mila euro e il 30% supera i 10 mila. Nell’edizione estiva del 2009, le aziende partecipanti erano 1.157. Questo è uno degli interessanti risultati messi in luce dallo studio commissionato da Garda Fierecongressi Spa a Mariangela Franch e a Stefano Andreotti dell’Università di Trento. L’obiettivo della ricerca era quantificare per la prima volta in maniera organica l’indotto prodotto dalla società sul territorio dell’Alto Garda ma anche sull’intero Trentino. E, attraverso punti di forza e debolezza, valutare il grado di raggiungimento della missione aziendale. A riprova della vocazione

Suddivisione geografica delle aziende fornitrici di Riva del Garda Fierecongressi Spa nel 2008 Riva del Garda

75

Resto dell’ambito

44

Altro Prov. Trento

65

Fuori Prov. Trento

88

Totale

272

Il rendering del progetto per il nuovo centro congressi a Riva del Garda

territorialista, la società ha voluto presentare i risultati dello studio nel corso di una serata pubblica, svoltasi il 29 giugno scorso nella Sala dei Trecento al palazzo dei Congressi di Riva del Garda. «Le fiere - ha detto il presidente Roberto Pellegrini possono e devono essere an-

corate al territorio e quindi anche nuovi progetti espositivi dovranno nascere su queste basi». All’interno di un sistema turistico come quello trentino, la componente congressuale è di primo piano, poichè consente di sfruttare la struttura turistica anche fuori stagione, evitando una polarizza-

Molti risultati e ancora molte potenzialità Che l’attività fieristica e congressuale sia fonte di reddito per le imprese locali si sa. Ora però, dopo l’indagine commissionata da Riva Fiere e Congressi, una serie di dati aiutano a capire meglio in che maniera. La presentazione della ricerca è avvenuta nei giorni scorsi davanti all’attenzione di un folto pubblico di imprenditori, non solo del turismo, e d’amministratori pubblici, fra questi il presidente provinciale dell’Unione Giovanni Bort, assieme ai presidenti Enzo Bassetti e Bruno Lunelli. Al presidente Roberto Pellegrini coadiuvato dal direttore Giovanni Laezza il compito di presentare gli obiettivi e i percorsi da intraprendere per aumentare il lavoro della Società e quindi delle imprese locali. Al presidente della Giunta provinciale Lorenzo Dellai e al sindaco di Riva Claudio Molinari, presenti alla serata, il compito di accompagnare questo sviluppo con le scelte politico amministrative necessarie. L’Unione peraltro ha sempre creduto nell’attività di Riva Fiere e Congressi e nella potenzlalità che ancora ha da esprimere la Società. Tant’è che propose già una decina di anni fa l’entrata dei privati nella Società, con lo scopo di darle un apporto imprenditoriale in un momento in cui le cose non erano brillanti. Per questo è nata Garda Trentino Sviluppo srl, di cui l’Unione fa parte assieme ad altre Associazioni di categoria e al mondo della cooperazione. Oggi GTS srl detiene il 43% del capitale di Riva Fiere e Congressi, e i risultati raggiunti, nonchè quelli programmati, sono frutto del suo ruolo. (EB)

zione netta. Un tasto che trova pieno appoggio anche da parte dell’Unione (vedi box), più volte sostenitrice, attraverso i suoi presidenti, della necessità di «annualizzare» quanto più possibile l’offerta turistica. I numeri presentati dalla dott. ssa Franch e dal dott. Andreolli, del resto, confortano l’idea che un buon turismo congressuale e fieristico produce un indotto territoriale di rilievo. Inevitabile, nel corso della serata, non toccare temi quali quelli urbanistici, a partire dalla viabilità; per l’Alto Garda il collegamento con Rovereto e quindi con l’asse del Brennero è ancora un tema aperto. Si è parlato anche della nuova sede della fiera e del centro congressi, che anche il presidente Dellai ha riconosciuto come indispensabili e, com’è doveroso, necessariamente oggetto di riflessioni anche in uno scenario futuro. Unione

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giovani imprenditori

Quando l’imprenditore

è prestato alla politica

Identità imprenditoriale e politica al centro dell’evento proposto dal Gruppo Giovani Imprenditori del Terziario durante lo scorso Festival dell’Economia

N

el titolo la contrapposizione era proprio evidente: “identità imprenditoriale vs identità politica”, come a voler dire che l’incontro è davvero impegnativo. Coordinato da Stefano Chelodi, all’evento organizzato dal GIT durante l’edizione 2009 del Festival dell’economia di Trento, sono intervenuti Anna Rita Fioroni, senatrice PD, Maurizio del Tenno onorevole PDL, Patrizia Ballardini, vice sindaco di Pinzolo con delega a Madonna di Campiglio, Massimiliano Mazzarella, Presidente GIT. Dopo un’introduzione dei singoli relatori che hanno spiegato come e cosa li abbia spinti a prestarsi alla politica dopo le loro esperienza imprenditoriali, Ballardini indica come le due identità posano rimanere «separate, anche se sarebbe importante un approccio più imprenditoriale della politica». Su questo Mazzarella interviene affermando che i giovani debbano in questo approccio essere da stimolo. Anche ai propri senior, incitandoli ad avere più coraggio nel ragionare non più solamente sul proprio segmento di appartenenza, ma piuttosto accettando il fatto di come si sia all’interno di una piattaforma produttiva trentina globale, necessitante di assoluta compartecipazione tra le parti. Ricorda inoltre, ringraziando della presenza all’evento i Presidenti dei Giovani Artigiani e dei Giovani Industriali, come tra i va-

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Unione

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Il tavolo dei relatori dell’evento organizzato dal GIT all’ultimo Festival dell’Economia di Trento

ri gruppi giovani di categoria si stia cercando, con successo già in alcune direzioni, di lavorare sinergicamente. Del Tenno, individua come vero potere occulto quello dei «dirigenti pubblici, che spesso di fronte alle decisioni della politica mettono il muro della burocrazia». Anche Mazzarella, appoggia questa presa di posizione, osservando come «spesso le volontà programmatiche del rappresentante politico venga-

no proprio da questi minate: «il dirigente tendenzialmente resta, l’assessore prima o poi cambia». Fioroni, sottolinea come la vita all’interno del Parlamento non sia facile per chi vuole incidere con proposte concrete. «Con un intergruppo di amici della piccola e media impresa cerchiamo di indirizzare l’azione del governo, ma è difficile visto che ultimamente si abusa di decreti legge e ricorso alla fiducia». Del Tenno usa una metafo-

IL GIT PROPONE UN CORSO PER GLI ASSOCIATI

GESTIRE LA CREATIVITà ED IL GRUPPO

Riservato ai soci del GIT, è in preparazione un corso in cui oltre a conoscersi ed affiatare il Gruppo, si potrà sperimentare la creatività e la capacità di fare squadra come chiavi dell’innovazione e come risposta ai cambiamenti in atto nell’attuale panorama economico e produttivo. Si giungerà ad approfondire il concetto di innovazione, come potenziale risposta agli stimoli del mercato. Al contempo si sperimenteranno alcune tecniche di creatività di tipo generale, facilmente applicabili a diversi contesti, produttivi e gestionali, del mondo del lavoro. Il corso, che durerà un intero weekend, si terrà all’Hotel Betulla in Polsa di Brentonico nella seconda metà di ottobre. La data sarà stabilita e comunicata sul sito www.git.tn.it, il costo per la partecipazione è di € 100,00 e potranno partecipare un massimo di 30 persone.

ra calcistica per definire l’economia italiana: «gli artigiani ed i commercianti sono i difensori ed i centrocampisti, mentre i grandi industriali sono all’attacco ed in questo momento stanno facendo molto». Mazzarella completa il quadro inserendo in porta la politica: «che dovrebbe essere in grado di parare colpi imprevisti e rilanciare velocemente all’attacco la propria squadra». Nel primo trimestre 2009 però intanto in Italia il saldo tra imprese nate e defunte è meno ventimila. Urge quindi stimolare l’attività imprenditoriale. Anche per questo Mazzarella ha annunciato che il Gruppo Nazionale sta pensando ad un piano per dare più strumenti ai giovani imprenditori. Strumenti in grado di consigliarli ed aiutarli nella redazione di business plan e nell’ottenere credito presso le banche. Proprio riferendosi alla difficoltà di questi ultimi nel affrontare le esigenze degli imprenditori e soprattutto dei giovani imprenditori, chiude dedicando loro una citazione del famoso “economista” Mogol: «Molto spesso la saggezza non è altro che la prudenza più stagnante».

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terziario donna

Terziario Donna premia

l’eccellenza femminile

Entro il 2009 il Convegno e un Premio interregionale per promuovere innovazione e creatività dell’imprenditoria femminile del terziario

Q

uando la Comunità Europea ha scelto di designare il 2009 come Anno della Creatività e dell’Innovazione certamente non era consapevole della importante crisi economico-finanziaria che avrebbe investito il pianeta. Alla luce dei fatti questa scelta ha il sapore di una predizione e di una proposta per il rinnovamento. Infatti secondo l’UE, nella società di oggi, creatività e innovazione devono essere competenze chiave per lo sviluppo personale, sociale ed economico. Terziario Donna della provincia di Trento, sin dal suo esordio, ha svolto una parte attiva nel promuovere il ruolo di queste competenze, consapevole della loro importanza nel contribuire alla prosperità ed al benessere. La presidente Rita Matano nell’esporre le iniziative stabilite con il Consiglio Direttivo, afferma: «Abbiamo pensato di realizzare entro il 2009 un Convegno nel corso del quale assegnare un PREMIO ALLA CREATIVITÀ ED INNOVAZIONE che porti all’ attenzione alcune eccellenze dell’imprenditoria femminile nel Terziario». «Si è voluto dare un segnale importante anche con la scelta della formula, perciò ci siamo fatte promotrici di un progetto condiviso da tutti i Gruppi di Terziario Donna, attivi nelle province del Nord-Est. Il PREMIO così è passato da una dimensione provinciale ad una sovra regionale, coinvolgendo Trentino AltoAdige, Veneto e Friuli-Venezia Giulia. Con l’ espansione, l’iniziativa ha as-

SEI CANDIDATA AL PREMIO! Se nella tua azienda hai realizzato od avviato un progetto CREATIVO o che riguarda l’INNOVAzIONE del prodotto, del processo, del servizio, dell’organizzazione o del marketing mettiti subito in contatto con noi. Email: terziariodonna@ucts.tn.it - Telefono 0461/880411

sunto maggiore prestigio e visibilità». L’ inedito metodo, oltre ad attestare la vocazione del Terziario alla cultura delle relazioni, vuole essere un segnale concreto e partecipato di fiducia nelle capacità della piccola e media impresa, anche nel difficile momento economico, accompagnato alla verifica dell’attitudine di fare sistema della nostra Confederazione. L’unicità del progetto risulta altresì dal mettere l’imprenditorialità femminile del Terziario al centro del tessuto economico di una Regione importante del paese, con l’ ambizione di dare un

nome ed un volto a questa grande area creativo/innovativa. Il PREMIO è strutturato in tre sezioni: associate - giovani imprenditrici del terziario. Il progetto complessivo, nelle intenzioni delle organizzatrici, darà un apporto significativo alla costruzione di un programma improntato su: diffondere azioni positive di orientamento alla leadership femminile; diffondere una cultura del merito; costruire massa critica; costruire una rete. L’iniziativa è stata apprezzata dalle Istituzioni competenti coinvolte, che la patrocinano, e dalla nostra Confederazione

Generale Nazionale che ha deciso di sostenerla come strumento di promozione del merito e dell’immagine di una larga parte della sua base associativa». Rita Matano, che è anche responsabile scientifico del premio, nell’esporre l’iniziativa dice: «Siamo consapevoli che l’innovazione è un elemento pervasivo della nostra società e siamo anche convinte che la potenzialità delle piccole imprese femminili del settore Terziario è ancora sottostimata, servono quindi iniziative come questa per far conoscere le nostre risorse nell’innescare quei processi creativo/innovativi distintivi del tessuto socio-economico del Paese». Nei prossimi giorni verrà data ampia diffusione all’iniziativa ed alle modalità di presentazione delle candidature al premio. Unione

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premio ambiente

Il Premio Ambiente

apre anche al Tirolo

L’edizione 2009 vedrà la partecipazione, accanto a Trentino e Alto Adige, anche del land austriaco. Riconoscimenti a progetti ed idee virtuose

L

’ambiente è di tutti e dalla sua qualità ciascuno di noi trae vantaggio. Ma di questa qualità ognuno di noi è anche responsabile: il rispetto dell’ambiente, il risparmio energetico e la lotta all’inquinamento passano attraverso i nostri comportamenti quotidiani. è questa la convinzione su cui si è sempre basato il Premio Ambiente Trentino Alto Adige nel corso degli ultimi 5 anni. Ed è sempre su questa base che il concorso riparte, rinnovandosi nel Premio Ambiente Euregio, 2009, espandendosi oltre i confini regionali e rivolgendosi anche al Tirolo austriaco. Si tratta una novità che ci ricorda che la protezione ambientale è una sfida che non si ferma davanti ai confini regionali oltre a essere una sfida della quale dobbiamo occuparci tutti, dal politico al singolo cittadino. Vale la pena ricordare che nell’ultima edizione regionale del Premio sono stati presentati ben 90 progetti: una testimonianza di come siano in tanti a impegnarsi nella costruzione di una cultura che rifiuta lo spreco, valorizza i comportamenti virtuosi, difende le risorse ambientali. Il Premio Ambiente Euregio è un progetto congiunto fra le due Province autonome di Trento e di Bolzano e dell’Abteilung Umweltschutz/Tirol. L’obiettivo è quello di sensibilizzare e motivare a una tutela dell’ambiente attiva e responsa-

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Unione

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Panorama di una vallata tirolese. Da quest’anno anche il Tirolo parteciperà al Premio Ambiente

bile: il premio consente infatti a imprese, associazioni ed enti locali di presentare progetti innovativi sviluppati nel corso dell’ultimo biennio (20082009) e offre inoltre ai singoli privati la possibilità di proporre idee che rendano concreta la salvaguardia dell’ambiente. Accanto alla categoria riservata agli enti giuridici e a quella dedicata alle persone singole,

per la Provincia di Trento sono previsti altri due “premi speciali”: uno per il miglior progetto in materia di utilizzo razionale dell’energia o di produzione di energia da fonti rinnovabili – “Premio Energia Trentino”, sponsorizzato direttamente dall’APE (Agenzia Provinciale per l’Energia) –, e un altro per le scuole – messo a disposizione dal Servizio scuola dell’in-

l’obiettivo è quello di sensibilizzare e motivare a una tutela dell’ambiente attiva e responsabile: il premio consente infatti a imprese, associazioni ed enti locali di presentare i propri progetti innovativi

fanzia, istruzione e formazione professionale –, che punta a evidenziare l’impegno dei giovani e dei giovanissimi sul fronte ambientale e in generale della scuola trentina nei confronti dell’educazione ambientale. Va ricordato che il Premio vive grazie anche all’impegno e alla sponsorizzazione di alcune imprese ed enti con l’Agenzia Provinciale per l’Energia come main sponsor. Il concorso è aperto a tutti. I progetti vanno spediti o consegnati entro il 6 novembre 2009 a: Ambiente Trentino c/o Do.it snc – piazza Garzetti, 16 - 38100 Trento. Il modulo di adesione è scaricabile dal sito www.ambientetrentino.it, dove si possono trovare ulteriori informazioni. Si può anche telefonare al numero 0461/261656 di Ambiente Trentino o inviare una mail all’indirizzo di posta elettronica premio@ambientetrentino.it


enasco 50&più fenacom

Quando la bottega

era cuore del paese

Ritorna per l’anno scolastico 2009/2010 la 2a edizione del concorso rivolto agli alunni della scuola primaria

O

ggi i bambini conoscono molto bene supermercati e centri commerciali che frequentano con i loro genitori. Il concorso è un’occasione per una ricerca sul passato alla scoperta di un mondo di vita diverso e più semplice, con disponibilità limitate, ma con numerosi momenti di socializzazione all’interno di comunità più piccole e più coese. Potranno così conoscere, attraverso le testimonianze dei nonni, ambienti e modalità di acquisto diversi e scoprire come le “botteghe” di un tempo erano anche luoghi di incontro.

La locandina del concorso

Estratto del Regolamento del concorso Il concorso artistico-letterario è aperto agli alunni delle classi III e IV della scuola primaria. La partecipazione al concorso dovrà essere di gruppo; dovrà essere presentato un elaborato consistente in un testo (racconto, descrizione, intervista, eccetera) oppure un prodotto artistico (tec-

nica libera) su carta, cartone, tela o altro supporto di misura non superiore a cm 50x70. Gli elaborati dovranno essere predisposti in classe, durante le ore di lezione nelle date fissate dagli insegnanti. Sarà cura degli insegnanti scegliere solo 2 prodotti per ciascuna classe, purchè di diversa natura. Gli elaborati dovranno essere inviati entro e non oltre il 30 aprile 2010. Nel corso del mese di settembre 2010, presso una sala di rappresentanza, saranno esposti tutti gli elaborati e ci sarà la proclamazione dei vincitori.


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L’Unesco: «Dolomiti patrimonio dell’umanità» Le Dolomiti sono entrate nel Patrimonio dell’Unesco, con una cerimonia tenutasi il 25 agosto ad Auronzo nel Cadore alla quale ha partecipato Napolitano.Il capo dello Stato ha sottolineato «l’inscindibilita’ del nostro patrimonio nazionale dal nord al sud’» evidenziando che «ci unisce un sentimento di orgoglio perché con le Dolomiti l’Italia raggiunge il primato di 44 siti nel patrimonio dell’umanità. Due di essi sono stati riconosciuti siti naturali di rilevanza globale: prima delle Dolomiti, le Eolie». Ansa, 25/8/2009

Campagna Alcolstop, nel 2008 ritirate 46 patenti La Campagna Alcolstop durante l’edizione del 2008, iniziata in agosto e terminata a gennaio del corrente anno, ha impiegato più di duecentotrenta pattuglie che hanno proceduto al controllo di 2045 persone e relativi veicoli, rilevando 336 infrazioni di cui 42 per guida in stato di ebbrezza. Nel 2008 sono state ritirate 46 patenti e 16 carte di circolazione. L’Adige, 6/7/2009

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Matrimoni, trentini con il «braccio corto» Quando si tratta di matrimonio, prima di pensare alla chiesa, alle bomboniere e alla lista nozze, i trentini pensano al portafoglio. E’ record nazionale: siamo quelli che spendono meno per la cerimonia e per l’abito da sposa. Record negativo anche per il numero di invitati: in media, sono 91 per cerimonia. La analisi, redatta da una inchiesta del sito matrimonio.it, è confermata anche dai commercianti trentini. Trentino, 13/7/2009

«Non ci sono più i piatti di una volta»

(conv. in L. 27/02/2004

n. 46) art. 1, comma

1, DCB Trento.

Gli italiani stanno perdendo la cultura della cucina. La ricetta tradizionale della nonna in breve tempo potrebbe non far più parte della memoria storica degli italiani. Nella preparazione di un piatto tipico ce la caviamo piuttosto male e i programmi televisivi sotto questo aspetto non servono a nulla. Diminuiscono anche le occasioni per preparare pietanze succulenti, perché la crisi economica ha ridotto le occasioni di convivio anche dentro le mura domestiche. Si invitano molto meno amici e parenti per i quali imbandire la tavola significherebbe fare una spesa più costosa e si va molto meno al ristorante. È quanto emerge da una ricerca realizzata da Axis-Fipe su “Gli italiani a tavola: prodotti, ricette, luoghi” realizzata con interviste telefoniche ‘CATI’ su un campione di 800 casi.

postale - D.L. 353/2003

convenzioni

responsabile: Walter

Filagrana. Direzione

amministrazione:

38100 Trento, via

Solteri 78, Poste

Italiane S.p.a. - Spedizione

in abbonamento

Unione 2009

Supplemento al

periodico Unione

- n. 3/4 - Marzo/Aprile

2009 - Direttore

e iDee concret

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izioni servizi a conD agevolate per i soci Unione

UNIONE E CONFCOMMERCIO: ECCO LE CONVENZIONI CHE FANNO RISPARMIARE A tutti gli associati, come di consueto, è stato inviato il notiziario delle convenzioni, dove sono raccolte tutti gli accordi che consentono anche sostanziosi risparmi e di usufruire di servizi erogati da aziende qualificate. Per essere sempre aggiornati su condizioni e termini dei vari accordi è comunque possibile consultare il sito internet dell’Unione, www.unione.tn.it, oppure contattare la propria Segreteria.

Annunci, offerte o altre inserzioni vanno inviate a info@ucts.tn.it, al numero di fax 0461/880302 oppure consegnate alla redazione dell’Unione, in via Solteri 78 a Trento.




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