Unione - n. 3-4/2010

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MARZO APRILE 2010 ANNO XXVII N. 3-4

Unione C O N F C O M M E R C I O | GIORNALE DEL COMMERCIO TURISMO E SERVIZI DEL TRENTINO

Direttore responsabile: Walter Filagrana. Direzione amministrazione: 38100 Trento, via Solteri 78, Poste Italiane S.p.a. - Spedizione in abbonamento postale - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n. 46) art. 1, comma 1, DCB Trento. Attenzione: in caso di mancato recapito rinviare all’ufficio TN CMP per la restituzione al mittente che si impegna a corrispondere il diritto dovuto. Contiene I.P.

promuovere il

trentino

Giovanni Bort vicepresidente con delega all’amministrazione

Elezioni Confcommercio

Sangalli confermato alla presidenza della confederazione


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Unione Mensile di inforMazione dell’Unione CoMMerCio TUrisMo servizi Professioni e PiCCole Medie iMPrese

soMMario MARZO APRILE 2010

della ProvinCia di TrenTo

Direzione, redazione e amministrazione via Solteri 78, 38121 Trento Telefono 0461/880111 Fax 0461/880302 www.unione.tn.it info@ucts.tn.it Direttore responsabile Walter Filagrana Hanno collaborato a questo numero Giancarlo Baldi, Giovanni Benaglia, Vlado Benedetti, Franco Camin, Monica Clementi, Fabrizio Cucchiaro, Gianpiero Lui, Tony Marroni, Alfonso Moser, Paolo Mosna, Mattia Zeni Autorizzazione del Tribunale di Trento n. 424 del 23/1/1984 Stampa Litografica Editrice Saturnia snc - Trento Associato Unione Stampa Periodica Italiana Iscritto al Registro Nazionale della Stampa al numero di repertorio 5.982 in data 8/10/1997 Impaginazione Curcu & Genovese Associati Srl - Trento Via Ghiaie 15 - 38100 Trento Tel. 0461/362122 - Fax 0461/362170 Concessionaria esclusiva per la pubblicità Sudtiroler Studio Srl Via Ghiaie, 15 - 38100 - Trento Tel. 0461/934494 - Fax 0461/935706

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Bonafini: «Più visibilità al pane tipico trentino»

La promozione di un sistema

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FIVA Confcommercio, l’Assemblea 2010

Ingrosso

Primo piano 7

Confcommercio, Sangalli confermato Presidente

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Vinitaly un’edizione per guardare avanti

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I nuovi organi confederali

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Tutela legale, cautela per salvaguardarsi

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Ripresa ancora difficile ma qualcosa sta cambiando

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Promozione turistica, le osservazioni dell’Unione

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Attività di servizio, l’assemblea dei soci

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Contratto del turismo, c’è la firma nazionale

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Anaci: terminato il decimo corso di qualificazione e avviamento

22

Seac, l’innovazione semplice e vicina

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Assemblea generale degli associati alla F.N.A.A.R.C.

servizi

Università 24

Attenzione agli ospiti, ma anche ai residenti

locali 54

Incontri 26

Tiratura: 10.000 copie Questo numero è stato chiuso il 22/04/2010

STUDIO DI BIOLOGIA APPLICATA

Editoriale

L’Unione spiega la finanziaria 2010

giovani imprenditori 56

ricettivo 28

Unat analizza i bilanci delle Apt d’ambito

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Asta Adige, soci Unat in assemblea di sezione

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Affittacamere, arriva la classifica con il sole

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Il campeggio del futuro, la bibbia dell’open air

somministrazione e intrattenimento 34

Pubblici esercizi, lettera ai candidati sindaco

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«Più competitività per uscire dalla crisi»

L’Unione “interroga” i candidati sindaco

Git: «è ora di prendersi le proprie responsabilità»

terziario donna 57

Terziario Donna, focus sulla Costituzione

Convenzioni 58

Condomini assicurati, cosa c’è da sapere

Enasco Commercianti e artigiani: i contributi del 2010 Documentazione di supporto 61 per la deducibilità fiscale dei contributi versati nel 2009 60

dettaglio / aspan 38

Dettaglianti, cuore pulsante nel territorio

Unione

MARZO APRILE 2010

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editoriale

La promozione

di un sistema

Il presidente Bort: «Promuovere il Trentino vuol dire comunicare il valore di un territorio e di tutte le sue componenti»

I

n queste settimane sono entrati nel vivo gli incontri e le discussioni sulla riforma della legge di promozione turistica. Si tratta di un argomento di estrema importanza, non soltanto per il comparto turistico, che pure riveste un ruolo di riliveo all’interno del sistema economico trentino. La promozione turistica, infatti, è prima ancora promozione del territorio. L’Unione da molto tempo porta avanti l’idea di un distretto turistico, di un «sistema» che sappia integrare le varie componenti del territorio in una offerta uniforme ed efficace. Naturalmente ciò non è semplice nè immediato, ma oggi abbiamo ancora meno dubbi sul fatto che sia questa la strada più proficua da percorrere. In questi mesi difficili il turismo trentino ha saputo reagire e non retrocedere dalle buone posizioni raggiunte. Una promozione turistica efficiente è auspicabile e ci auguriamo che la riforma sappia correggere alcuni problemi che abbiamo avuto in passato. Ruoli e responsabilità siano chiari, così come siano chiare e proficue la collaborazione e la sinergia tra i vari soggetti coinvolti nella promozione. I lettori troveranno in questo numero le osservazioni che abbiamo presentato alla Commissione del Consiglio provinciale, per offrire il nostro contributo al progetto di riforma. L’auspicio è che si possa proseguire con il dialogo e il dibattito perchè, alla fine, sul «fronte» sono coinvolte direttamente le nostre aziende e i nostri imprenditori, e non solo - come dice-

vo - quelli del settore turistico ma di tutto il terziario e, io credo, anche degli altri settori. Promuovere il Trentino, infatti, credo voglia dire comunicare il valore di un intero territorio, in ogni sua componente. Se la crisi ci ha insegnato qualcosa, certamente è che non si può ragionare a comparti stagni, anche nel confronto tra mondi economici. Questo è il senso anche del cosiddetto «patto del Capranica» tra le maggiori confederazioni nazionali, ricordato dal presidente Sangalli nell’intervista che ci ha concesso e che pubblichiamo in primo piano. A marzo Carlo Sangalli è stato riconfermato presidente di Confcommercio - Imprese per l’Italia. Un risultato importante che sottolinea la volontà della confederazione di proseguire nel cammino di rinnovamento, per essere sempre più vicina alle imprese e rispondere sempre meglio alle esigenze di un mondo in continuo e vorticoso cambiamento. Non a caso quest’anno è stato presentato anche il nuovo logo e la nuova dicitura che aggiunge al nome anche «imprese per l’Italia». Non da ultimo vorrei ricordare la conclusione del ciclo di incontri sulla Finanziaria 2010 che abbiamo organizzato su tutto il territorio provinciale e che hanno riscosso una buona partecipazione di pubblico. La novità di quest’anno è che uno di questi incontri è stato interamente filmato e reso disponibile a tutti gli associati sul nostro portale internet, per consentire anche a chi non ha potuto partecipare di essere comunque informato.

di Giovanni Bort Presidente Unione Commercio Turismo Servizi Professioni e PMI della provincia di Trento

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Confcommercio

Confcommercio, Sangalli

confermato presidente

L’ Assemblea ha rinnovato il mandato a Carlo Sangalli: «Per sostenere e accelerare la ripresa della nostra economica servono una riforma fiscale ed una compiuta politica per i servizi». Giovanni Bort nominato vicepresidente con delega all’amministrazione

L

’Assemblea di Confcommercio - Imprese per l’Italia, in rappresentanza delle 740 mila imprese associate, ha rieletto, il 4 marzo scorso, per acclamazione, Carlo Sangalli alla guida della Confederazione per il prossimo quinquennio 2010-2015. Nella sua relazione Sangalli ha illustrato le linee guida dell’azione di Confcommercio - Imprese per l’Italia, sintetizzabili nella necessità di un forte impegno per la crescita del Paese e delle imprese e nel ruolo dell’economia dei servizi come motore degli incrementi di produttività dell’economia italiana. E due sono le vie indicate dal presidente di Confcommercio per accelerare e irrobustire i timiCarlo Sangalli

di segnali di ripresa: la riforma del sistema fiscale ed una compiuta politica per i servizi che si affianchi alla politica industriale. Quanto agli obiettivi di crescita di Confcommercio-Imprese per l’Italia, Sangalli ha tratteggiato il profilo di una Confederazione la cui mis-

sione vuole essere la rappresentanza generale ma non generica delle imprese italiane, a partire dalle imprese del commercio, del turismo, dei servizi, dei trasporti e della logistica. Per questo la Confederazione, che con il nuovo Statuto aveva già assunto la nuova denominazione e cam-

biato il logo, renderà ancora più moderna la sua architettura organizzativa. L’Assemblea confederale ha inoltre eletto i nuovi componenti della Giunta, del Consiglio, del Collegio dei Probiviri e del Collegio Sindacale, mentre i vicepresidenti sono usciti dalla prima riunione del nuovo consiglio, cioè il 25 marzo. Tra di loro anche il presidente dell’Unione Giovanni Bort, che dalla Giunta ha ricevuto la delega all’amministrazione. L’altra delega, quella alla organizzazione, è stata conferita a Renato Borghi. A poche settimane dalla riconferma il presidente Sangal-

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Confcommercio

I NUOVI ORGANI CONFEDERALI DI CONFCOMMERCIO PRESIDENTE NAZIONALE Carlo Sangalli

GIUNTA CONFEDERALE

Berardino Abbascià, Pietro Agen (v), Alessandro Ambrosi, Paolo Barberini (v), Renato Borghi (v), Giovanni Bort (v), Maria Luisa Coppa (v), Giancarlo Deidda, Giacomo Errico, Ugo Margini (v), Carlo Massoletti, Franco Pecorini (v), Sergio Rebecca (v), Lino Enrico Stoppani (v), Paolo Uggè (v).

CONSIGLIO CONFEDERALE *

Armando Abbiati, Klaus Algieri, Walter Amort, Paolo Arena, Guido Arzano, Umberto Bellini, Gianfranco Bianchi, Antonio Bisceglia, Franco Boccolini, Dario Bossi, Simonpaolo Buongiardino, Benito Butali, Claudio Chiti, Claudio Conti, Adalberto Corsi, Franco Debortoli, Marino Del Curto, Alduino Di Angelo, Roberto

li ci ha cortesemente concesso un’intervista con cui possiamo fare il punto sulla situazione e sulla prospettive future del terziario in Italia. Presidente, la Sua riconferma alla guida di Confcommercio è anche un riconoscimento per il lavoro svolto in questi anni. Come vede il futuro della Confederazione? La squadra eletta quattro anni fa aveva come obiettivo quello di praticare responsabilità e partecipazione, trasparenza e rendicontabilità tanto dell’operato politico-sindacale, quanto di quello amministrativo. E mi sembra oggi di poter dire che abbiamo mantenuto fede a questo im-

Donatelli, Franco Carlo Ferrari Aggradi, Giuseppe Freri, Rodolfo Giampieri, Giovanni Guarino, Roberto Lunardi, Enrico Lupi, Maurizio Maddaloni, Giovanni Paolo Malvestiti, Ercole Montanari, Stefano Morandi, Paolo Odone, Giuseppe Pace, Antonio Paoletti, Paolo Pisanti, Guido Pomini, Enrico Postacchini, Donatella Prampolini, Claudio Pugnoli, Giorgio Rapari, Cinzia Renzi, Giovanni Risso, Claudio Rotti, Vincenzo Scrigna, Alessandra Signori, Gavino Sini, Angelo Sirtori, Paolo Spina, Carlo Pierino Sprocatti, Mauro Tambelli, Angelo Tortorelli, Fernando Zilio. (v) vicepresidenti nominati dalla Giunta il 25 marzo 2010. Delega all’amministrazione a Giovanni Bort, delega all’organizzazione a Renato Borghi. (*) Si ricorda che ai sensi dell’Art. 34, comma 1, lett. d), e), f) e g) dello Statuto Confederale,

pegno e programma di lavoro. In particolare, in una logica di forte collaborazione in cui ci si mantiene saldamente uniti nella condivisione di principi e obiettivi, di motivazioni e regole del gioco. La migliore riprova della validità di questo metodo di lavoro è venuta, del resto, dal nostro processo di riforma statutaria. Confcommercio sta, infatti, vivendo un’evoluzione importante e significativa per guardare al futuro con fiducia, per restare al passo con i tempi, per rispondere alle esigenze e ai bisogni crescenti non solo delle imprese, ma anche, in generale, del Paese. Ed è in questa direzione che

fanno inoltre parte di diritto del Consiglio il Presidente Nazionale di 50&Più Fenacom, Giorgio Re, il Presidente della Federascomfidi, Aldo Poli, il Presidente Nazionale del Gruppo Giovani Imprenditori, Paolo Galimberti, la Presidente Nazionale del Gruppo Terziario Donna, Maria Lucia Galdieri.

COLLEGIO DEI REVISORI DEI CONTI

Mauro Barlozzini, Vito, D’Ingeo, Marco Guerrieri, Marco Imparato (Supplente), Luigi Vestini (Supplente),

COLLEGIO DEI PROBIVIRI

Bruno Bedetti, Giovanni Deodato, Antonio Lamanna, Giampietro Pizzo, Renato Sozzani, Sergio Baccherini (Supplente), Maurizio Bernasconi (Supplente).

Il forum di Cernobbio. Nella pagina a fianco, a sinistra il nuovo logo di Confcommercio - Imprese per l’Italia, a destra Giovanni Bort

si inseriscono il nuovo statuto con un sistema di regole che vuole essere il più organico e trasparente possibile; la nuova denominazione “Imprese per l’Italia” che vuole mettere al centro proprio gli associati; il nuovo logo che vuole rappresentare un’organizzazione capace di coniugare modernità e tradizione, rinnovamento e solidità. Quali sono le strategie e gli obiettivi per i prossimi cin-

que anni della Sua presidenza? Gli obiettivi sono sostanzialmente tre. Innanzitutto, vogliamo rafforzare la “missione” di rappresentanza generale, ma non generica delle imprese italiane per valorizzare sempre di più il ruolo dell’economia dei servizi nel dialogo sociale e nelle scelte di politica economica. In secondo luogo, desideriamo dare una voce più forte alle Pmi e all’impresa dif-

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Confcommercio

A Giovanni Bort la delega per l’amministrazione

fusa, che così profondamente connota i processi di sviluppo territoriale. Per questo stiamo lavorando insieme a Cna, Confartigianato, Confesercenti, Casartigiani nell’ambito dell’esperienza del “patto del Capranica”. Lo scopo è quello di costruire una rappresentanza unitaria delle imprese del nostro Paese, senza ovviamente annullare storia ed identità delle Confederazioni che vi partecipano, realizzando una forma stabile di coordinamento programmatico ed organizzativo il cui varo è previsto il prossimo 10 maggio a Roma nel corso di un’Assemblea pubblica. Terzo, miriamo a modernizzare ulteriormente l’architettura organizzativa della Confederazione, valorizzandone i livelli regionali e promuovendo la costituzione di forti federazioni di settore. Ci attende, insomma, un grande impegno che porterà anche ad importanti investimenti - in tecnologie, in comunicazione e formazione, in strumenti e contenuti per

Con molta soddisfazione l’Unione ha accolto l’elezione nella Giunta confederale di Giovanni Bort, presidente dell’Unione, nonchè la successiva nomina a vicepresidente con delega all’amministrazione. Un risultato importante che sancisce il legame tra l’Unione e il sistema confederale e che testimonia il buon lavoro fatto in questi anni dal presidente Bort nella sua veste di amministratore. «Abbiamo prodotto - ha dichiarato in un’intervista - un importante sforzo di riorganizzazione, non ancora concluso, cui il Trentino ha dato il suo contributo». Gianni Gravante, presidente di Federmoda Trentino, è stato invece il presidente della commissione scrutinatori: «Le elezioni ci dice- si sono svolte regolarmente e con notevole anticipo. C’è stata una grande partecipazione, a conferma della bontà e della tenuta del nostro sistema confederale che ha partecipato nella sua quasi totalità. Gli anni scorsi si finiva tardissimo, questa volta abbiamo finito con anticipo perchè sono stati adottati dei sistemi informatici che hanno accelerato in maniera esemplare tutte le operazioni».

il marketing associativo - finalizzati al rafforzamento dell’azione di rete di tutto il sistema confederale. L’economia è in convalescenza e i consumi ristagnano. In che modo si può uscire dalla crisi? Il percorso della ripresa che abbiamo imboccato nei mesi scorsi si sta dimostrando più lento e fragile del previsto. E la crisi, che non ha fatto sconti a nessuno, colpisce duramente i nostri settori. Basti pensare che solo nel commercio nel 2009 sono scomparse 28 mila imprese, di cui oltre 16 mila sono negozi di vicinato. Inoltre, negli ultimi 10 anni nel nostro Paese i consumi sono cresciuti, in media, di appena lo 0,5 per cento all’anno. E si registra anche una minore disponibilità di risorse da parte

delle famiglie a causa del continuo aumento delle spese obbligate – come affitti, bollette, servizi bancari e assicurativi il cui peso sul totale dei consumi è passato dal 19 per cento del 1970 ad oltre il 30 per cento di oggi. Il nostro Ufficio Studi prevede per l’anno in corso un incremento dello 0,8 per cento del Pil e dello 0,6 per cento dei consumi. E’, pertanto, necessario rispondere con maggiore incisività alla difficoltà della domanda interna che soffre di una debolezza strutturale. La nostra preoccupazione è che, a fronte di consumi in affanno e di un incremento della disoccupazione, si possa innescare una spirale che può produrre effetti pericolosi. Ci vuole, dunque, una politica attenta per rilanciare i consumi e per

irrobustire la crescita. Quali misure, allora, chiedete in concreto al Governo per far ripartire l’economia? Crediamo che sia prioritario avviare una nuova stagione di riforme, prima fra tutte quella del fisco per una riduzione strutturale della pressione fiscale sia sui redditi da lavoro che sulle imprese. Così come è importante sostenere l’innovazione nei servizi che contribuiscono per ben oltre il 40 per cento al Pil e all’occupazione del nostro Paese e da cui potrà venire una importante spinta alla crescita. Proprio per questo abbiamo chiesto al Governo di mettere in campo una politica per i servizi, fatta di sostegno all’innovazione e alla riqualificazione del capitale umano, di potenziamento infrastrutturale, di un più agevole accesso al credito, di valorizzazione del turismo.


Primo piano

Ripresa ancora difficile

ma qualcosa cambia

Lo dicono i dati presentati dalla Provincia di Trento per fare il punto sulle manovre anti-congiuntura. Occupazione debole ma alcuni indicatori fanno sperare al meglio. Torneremo ai livelli pre-crisi nel 2013.

I

l Trentino ha retto meglio di altri territori gli effetti della crisi. è questa la tesi della Provincia Autonoma di Trento che fa il punto sulla situazione e l’efficacia degli strumenti anti-congiunturali messi in campo nel 2009 e coglie l’occasione per una fotografia del sistema economico Trentino, confrontandolo con l’andamento nazionale.

La situazione nazionale L’economia italiana, dopo aver raggiunto a maggio 2009 il punto più basso della crisi economica e finanziaria, ha iniziato ad evidenziare segnali di ripresa che, però, stentano a delineare un chiaro percorso di crescita e il ritorno ai livelli di benessere precedenti alla crisi. Le analisi degli istituti di ricerca prevedono il ritorno a valori pre-crisi non prima del 2013 se l’Italia avrà la forza di crescere stabilmente quanto l’area euro e come minimo su livelli di 1,5 punti percentuali annui. La crisi si è manifestata con un crollo della domanda estera e la ripresa si avvia dalla domanda estera, trainata dall’economia cinese e del sud-est asiatico. Infatti, queste aree, assieme al Brasile, saranno la locomotiva della fase espansiva dell’economia mondiale. La situazione in Trentino nel 2009 «Il Trentino - si legge nella no-

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ta diffusa da piazza Dante - ha retto meglio alla crisi, grazie alla manovra straordinaria anticrisi della Provincia, incentrata sul sostegno alle imprese, al settore delle costruzioni (lavori pubblici e ristrutturazioni edili), all’occupazione e al reddito delle famiglie; alle minori difficoltà di accesso al credito, sia per la presenza capillare del credito cooperativo, sia per gli strumenti straordinari promossi dalla Provincia per la ristrutturazione finanziaria delle imprese; alla minor propensione alle esportazioni; al peso meno rilevante dell’industria manifatturiera». La fase di ripresa, pur evidenziando un contesto migliore rispetto all’area del Nord-est, mostra una situazione di attesa nell’imboccare un chiaro percorso di crescita.

La produzione Il settore produttivo nel 4° trimestre del 2009, rispetto a quello precedente, ha visto un deciso incremento di produzione, fatturato ed ordinativi pur

presentando valori per gli stessi aggregati chiaramente negativi nel 2009 (rispettivamente 13,5%, -13,2% e -9,4%); si tratta comunque di valori migliori di circa quattro/cinque punti percentuali rispetto a quelli del resto dell’Italia. Gli investimenti industriali hanno registrato una variazione positiva pari al 7,4% nel 3° trimestre 2009 rispetto al trimestre precedente e di oltre il 40% sullo stesso trimestre dell’anno 2008. Nel complesso i finanziamenti delle banche alle imprese per gli investimenti sono positivi e in crescita. «Positiva - prosegue la Provincia - nel 2009 è stata la dinamica del credito in Trentino che, pur presentando un rallentamento rispetto all’anno precedente, riflette una situazione in controtendenza rispetto all’ambito nazionale». In provincia i prestiti alle imprese a fine 2009 sono cresciuti dell’1,9% rispetto ad una contrazione del 3,0% a livello italiano. Le sofferenze sui prestiti bancari danno luogo a preoc-

cupazioni nel settore del credito, anche se sono molto contenute (circa al 2% dei prestiti) e più basse rispetto all’Italia.

Le esportazioni Una dinamica simile a quella della produzione e del fatturato si ritrova nelle esportazioni che vede il 4° trimestre del 2009 ritornare a crescere con un incremento pari al 7,5%, grazie alle esportazioni in Germania che sono aumentate congiunturalmente di oltre il 7%. Nel 2009 le esportazioni trentine hanno segnato una pesante flessione riducendosi di circa il 20%. I Paesi significativi per le esportazioni trentine sono anche quelli che maggiormente hanno risentito della crisi, quali la Germania e gli Stati Uniti. Questi due Paesi costituisco circa il 30% dell’export provinciali. Il turismo Anche il comparto turistico, in controtendenza con quanto avvenuto in Italia, ha chiuso l’anno 2009 con un incremen-



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Primo piano

CONFCOMMERCIO: RIFORMA FISCALE PASSO NECESSARIO PER RAFFORZARE LA RIPRESA

L’istat: redditi e spese delle famiglie in diminuzione. La fase acuta della crisi sembra superata, occorre sostenere la ripartenza Confcommercio commenta il dato Istat sui redditi della famiglie secondo il quale nell’ultimo trimestre del 2009 il reddito disponibile delle famiglie in valori correnti è diminuito del 2,8% rispetto allo stesso periodo del 2008, mentre la spesa delle famiglie si è ridotta dell’1,9% «Un dato che fotografa una situazione di forte difficoltà delle famiglie ma va considerata la consistente attenuazione del processo di erosione del reddito disponibile nel corso del 2009, con l’ultimo trimestre dell’anno stazionario o solo marginalmente decrescente. Ciò porta a ipotizzare che la fase acuta della crisi è effettivamente superata, mentre la ripresa stenta ancora a manifestarsi pienamente: questo il commento di Confcommercio ai dati sui redditi diffusi dall’Istat sui redditi delle famiglie». «Alla luce di queste evidenze – prosegue la nota - il confronto tra riduzione dei consumi (-1,8%) e riduzione dei redditi reali (tra il 2,3% e il 2,7%, se-

to di presenze pari al 2,4%, aumento che è stato determinato principalmente dai turisti italiani. Le prime stime sull’andamento del periodo invernale mostrano una stagione sostanzialmente stabile rispetto a quella dell’anno precedente.

L’occupazione Sul fronte occupazionale gli strumenti presenti a livello nazionale e le innovazioni in tale

condo le nostre stime), indica che le famiglie italiane hanno fatto tutto il possibile per difendere i propri livelli di benessere e non hanno ceduto a eccessive preoccupazioni, nonostante la crescita della disoccupazione». «Per questo – conclude Confcommercio - assume un rilievo ancora maggiore la necessità della riforma fiscale: la riduzione strutturale delle aliquote legali, accompagnata da un’efficace azione di contrasto all’evasione e all’elusione nonché dalla riduzione degli sprechi nella pubblica amministrazione, migliorerebbe non solo le aspettative delle famiglie sulla formazione di reddito futuro ma ridurrebbe anche gli incentivi all’evasione fiscale. E questo sarebbe un valido contributo per avviare il paese su un sentiero di crescita più robusta e duratura».

campo introdotte dalla Provincia (quali reddito di garanzia, cassa integrazione in deroga, aggiornamento professionale, integrazione del sussidio) hanno permesso di salvaguardare il reddito disponibile delle famiglie e di contenere la disoccupazione nel 2009 al 3,5% rispetto al 3,3% del 2008, distante sia dai valori del Nordest (4,7%) che quelli dell’Italia (7,8%).

Una stima degli occupati a tempo pieno in cassa integrazione, effettuata attraverso le ore utilizzate nel 2009, rileva che sono circa 1.000 i posti di lavoro/anno a rischio la cui stabilità è correlata alla ripresa dell’economia.

Le famiglie Le famiglie nel 2009, anche in conseguenza delle rete di aiuti approntata dalla Provincia,

non sembrano aver registrato difficoltà nel mantenere il livello del proprio reddito disponibile, come dimostrano gli andamenti positivi (2,6% nel 2009) delle vendite al dettaglio (grocecy) e dei depositi bancari (17% nel 3° trimestre 2009 sullo stesso trimestre del 2008). Le preoccupazioni che possono intravedersi sul mercato del lavoro in presenza di una situazione di ripresa fragile potrebbero contenere i consumi privati e rallentare la fase di ripresa dell’economia.


promozione del turismo trentino

Promozione turistica,

le osservazioni Unione

Il testo integrale delle proposte presentate alla Commissione provinciale per la revisione della legge sulla promozione turistica. «Ruoli e responsabilità siano meglio definiti, per superare le criticità emerse in questi anni nella commercializzazione del Trentino». Gentile Presidente, Egregi Consiglieri, desideriamo rivolgere a Lei e a tutta la Commissione un ringraziamento per l’invito e per l’opportunità che ci viene offerta di esprimere in questo consesso la posizione di UNAT in merito all’iniziativa di cui ai disegni di legge in parola. Mi preme evidenziare che le osservazioni che seguono nascono da un confronto interno con i presidenti delle associazioni di categoria aderenti all’Unione Commercio Turismo Servizi Professioni e Piccole Medie Imprese della provincia di Trento, ovvero: UNAT - Unione Albergatori del Trentino, Faita Trentino, associazione Ristoratori, associazione Pubblici Esercizi, Fiavet Trentino ed associazione Commercianti al dettaglio. Come è noto, la promozione dell’immagine turistica e territoriale del Trentino è attività propria della Provincia ed è affidata dalla vigente legge provinciale n. 8/2002 alla società Trentino SPA. La promozione turistica degli ambiti territoriali, invece, è affidata alle singole Aziende per il turismo a cui sono assegnate molte funzioni che in parte si sovrappongono a quelle della Trentino SPA, soprattutto sul piano della promozione generale. Indubbiamente, l’impostazione e l’organizzazione del sistema turistico trentino hanno evidenziato alcuni punti di debolezza e criticità, quali: 1) una sostanziale difficoltà di coordinamento tra le azioni proprie della Trentino Spa e quelle assegnate alle singole APT d’ambito, conseguente anche ad una incerta e non

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chiarita definizione dei ruoli e dei compiti dei diversi soggetti coinvolti nella promozione turistica (chi fa che cosa); l’indeterminatezza del ruolo delle APT è emerso in particolare anche nella attività di programmazione socio economica dei territori; 2) in secondo luogo, una sempre maggiore difficoltà da parte delle APT di raggiungere adeguati livelli di finanziamento. L’attuale sistema organizzativo non sembra dare certezza delle risorse economiche destinate ai soggetti d’ambito, che peraltro stanno scontando, nel tempo, le criticità derivanti da un mancato equilibrio, al loro interno, tra componente pubblica e componente privata; 3) una insufficiente e disomogenea capacità, in terzo luogo, da parte delle APT di creare e promuovere il prodotto turistico “locale” e concrete proposte di vacanza pronte per il mercato (o pacchetti turistici, che dir si voglia); carenze nello svolgimento di funzioni proprie e caratterizzanti il ruolo di un soggetto d’ambito, ossia l’informazione turistica e l’accoglienza, il coordinamento delle azioni dei vari attori “turistici” operanti nel territorio di competenza (consorzi, pro loco, associazioni, volontariato, ecc.) e della relativa animazione turistica; scarsa capacità di “veicolazione” e commercializzazione del prodotto turistico locale. A otto anni di distanza dall’entrata in vigore della legge che disciplina la promozione turistica in Trentino, riteniamo, dunque, sia giun-

to il momento per affrontare una sua rivisitazione che, auspichiamo, possa portare ad una soluzione delle criticità evidenziate negli anni dall’attuale sistema organizzativo. L’auspicio è che la revisione della politica turistica provinciale porti ad una più precisa definizione dei ruoli e delle responsabilità dei soggetti deputati a svolgere l’attività di promozione turistica territoriale e di commercializzazione del prodotto turistico “Trentino” e locale. Di seguito si propone una sommaria disamina dei tre disegni di legge che, analizzati in maniera separata, recano per ciascuno di essi osservazioni di carattere generale.

Osservazioni ai disegni di legge n. 92 (proponente assessore Mellarini) e ddl n. 106 (proponenti i consiglieri Viola, Morandini, Borga, Delladio e Leonardi) Promozione turistica e commercializzazione Entrambi i disegni di legge propongono la modifica dell’articolo 9 della LP 8/2002 che disciplina la promozione turistica d’ambito. Il ddl n. 92 ridefinisce il ruolo delle Aziende per il turismo ed attribuisce loro le seguenti funzioni: informazione ed accoglienza turistica a favore dell’ambito territoriale nel rispetto degli standard qualitativi e quantitativi definiti dalla Provincia; coordinamento delle attività di animazione turistica svolte a livello locale dai soggetti pubblici e privati; defini-

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zione, sviluppo e promozione del prodotto turistico territoriale in funzione della successiva commercializzazione, in coordinamento con la Trentino SPA; organizzazione e vendita di servizi e pacchetti turistici formati da prodotti trentini, in via diretta o tramite agenzie di viaggio. Il ddl 92, inoltre, precisa le nuove regole per la definizione dei criteri di finanziamento delle APT, la cui misura deve essere correlata al livello quantitativo e qualitativo delle attività da realizzare, alla capacità di autofinanziamento, al grado di coordinamento con le attività svolte dalla Trentino Spa e dalle associazioni pro loco. Il ddl n. 106 propone un cambio di ruolo e di denominazione delle APT in AGENZIE PER IL TURISMO, anche per dare ai soggetti d’ambito la possibilità in base alle esigenze dei singoli territorio di aprirsi a nuove sfide e nuovi impegni (quali la gestione di impianti turistici e sportivi del territorio nonché sedi congressuali, attività di formazione imprenditoriale degli operatori turistici) in stretta collaborazione con le varie categorie turistiche ope-

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ranti sul territorio, oltre a funzioni di assistenza per il marketing dell’impresa turistica. In base al ddl n. 106 – si legge nella relazione illustrativa - le Agenzie per il turismo avranno anche il compito di svolgere attività di promozione del territorio di riferimento e dei rispettivi prodotti, nonché maggiore possibilità operativa per le attività di commercializzazione del prodotto. Osservazioni Gli aspetti della promozione turistica e della commercializzazione, nonché la necessita di una più marcata definizione del ruolo di Trentino SPA e delle singole APT, sono sicuramente quelli che maggiormente caratterizzano entrambe le proposte di revisione normativa in discussione. Trentino SPA La scrivente condivide la scelta, che nella sostanza è propria di entrambi i ddl, di affidare alla Trentino SPA l’attività di marketing turistico territoriale del Trentino e di assegnare, quindi, ad un unico soggetto il ruolo di promozione del prodotto (marca) “Trentino” in modo unitario e coordinato. Trentino SPA ha – o avrebbe dovuto da tempo assumere - un ruolo essenziale di coordinamento e concertazione di tutti i “prodotti” che compongono la “marca” Trentino, al contempo veicolando la promozione in modo più efficace con l’introduzione di maggiori economie di scala. Per citare solo un esempio si consideri la sovrabbondante e troppo spesso inutile quantità di materiale promozionale cartaceo prodotto nel tempo. Inoltre, se l’obiettivo è quello di rendere il marketing territoriale rispondente alle esi-

genze di tutti gli attori presenti sul territorio e coerente con i bisogni che possono esprimere, è opportuno che nel consiglio di amministrazione della Società siedano anche i rappresentanti delle Associazioni di categoria maggiormente rappresentative degli operatori del settore turistico, scelta che sappiamo condivisa anche dai colleghi di ASAT. Sempre nell’ottica di una chiarificazione dei ruoli, dei compiti e delle responsabilità, la scrivente accoglie con favore la proposta contenuta nel ddl n. 106, firmata tra gli altri dal Consigliere Viola, nella quale sono previste incompatibilità tra l’incarico di Presidente della Trentino SPA e il ruolo di Presidente della Provincia, Assessore e Consigliere provinciale. Aziende per il Turismo (APT) Per quanto riguarda le Aziende per il Turismo, si accoglie positivamente la proposta di ridefinire il ruolo dei soggetti d’ambito in un’ottica che vorremmo di complementarietà ed integrazione con quello svolto dalla Trentino SPA. Non si può, infatti, trascurare il fatto che ogni ambito territoriale ha proprie specifiche peculiarità che costituiscono l’elemento essenziale e determinante per la creazione del prodotto turistico locale e quindi dell’offerta da promuovere sui mercati. A parere di chi scrive, le APT devono svolgere il fondamentale ruolo di informazione ed accoglienza turistica sul loro territorio e soprattutto un ruolo di coordinamento di tutte le attività di animazione turistica svolte a livello locale dalle Pro Loco, dai vari Comitati, dai Comuni e Associazioni varie, creando un calendario delle iniziative al fine di sfruttare tutte le sinergie e garantire adeguati

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spazi di informazione ai turisti. Tale ruolo, che risulta definito nella proposta di legge dell’Assessore Mellarini (articolo 9), rischia tuttavia di rimanere una mera enunciazione se tutti gli altri “attori” turistici non sentano in qualche modo l’obbligo di relazionarsi e coordinare la loro attività e la realizzazione delle iniziative turistiche con l’APT di riferimento. Detto in altre parole, tutti gli attori – APT comprese – debbono comunicare maggiormente e trovare soluzioni condivise, nell’interesse del territorio da promuovere. Infatti, la scrivente ritiene che debba essere rimarcata e rafforzata l’attività di promozione del territorio d’ambito che è funzione tipica e caratterizzante delle APT, attraverso la definizione, lo sviluppo e la promozione del prodotto turistico territoriale e, quindi, la creazione dei pacchetti turistici locali, in stretto coordinamento con la Trentino SPA. Le APT dovranno avere buona conoscenza del mercato e mantenere uno stretto e costante rapporto con gli imprenditori turistici e con gli altri soggetti, pubblici e privati, che operano nell’ambito: solo creando le ne-

cessarie sinergie ed una solida rete di reciproche relazioni, le APT potranno realizzare concrete proposte turistiche e “pacchetti turistici” appetibili e caratterizzati dalle specificità e peculiarità turistiche locali. Sempre per quanto riguarda l’attività delle APT e le scelte promozionali di territorio, preme evidenziare che alcuni ambiti che definiremmo “forti” e di confine – quali a titolo esemplificativo il Garda, la Val di Fassa e la Val di Sole – hanno necessità di interagire e coordinarsi con le proposte del più ampio compendio turistico territoriale cui appartengono: riteniamo in tal senso che il coordinamento della promozione e la creazione di pacchetti turistici ad hoc debba rientrare tra le attività dedicate e tipiche delle rispettive APT d’ambito, che hanno un più stretto contatto con le zone confinanti ed gli altri soggetti turistici di riferimento. In tali termini, si accoglie positivamente anche la proposta contenuta nel ddl n. 106, volta ad assegnare ai soggetti d’ambito la possibilità, in base alle esigenze dei singoli territori, di aprirsi a nuove sfide e nuovi impegni - quali la gestione di impianti turistici e sportivi del territorio, nonché di sedi congressuali in stretta collaborazione con le varie categorie turistiche operanti sul territorio - a condizione però che questa non diventi attività principale ed assorbente la struttura organizzativa dell’Azienda d’ambito, “sviandola” dal proprio ruolo e dai compiti cui è istituzionalmente preposta (informazione, acco-

glienza e promozione del prodotto locale). Commercializzazione In base alle proposte in esame, tra le attività svolte dalle APT si fa rientrare anche la commercializzazione, ossia la vendita di servizi e pacchetti turistici formati da prodotti trentini. Come enunciato in premessa, nel tempo si è registrata da parte delle APT una scarsa capacità di commercializzazione dei prodotti e servizi locali. In merito, riteniamo che l’attività di commercializzazione, quale attività che “remunera” l’ambito territoriale sia dal punto di vista dell’operatività sia della visibilità turistica locale, debba essere effettuata da quei soggetti che svolgono a titolo professionale ed imprenditoriale tale attività: ci riferiamo al mondo dell’intermediazione professionale e di tour operating, con particolare riguardo alle agenzie di viaggio e ai singoli consorzi di commercializzazione presenti sul territorio. L’attività di commercializzazione non dovrebbe a nostro parere essere svolta direttamente dalle singole APT che non hanno le competenze e spesso neppure le risorse umane né gli strumenti per “gestire” la commercializzazione. Ciò considerato, chiediamo che sia espressamente previsto nella LP 8/2002 che l’attività di commercializzazione venga svolta direttamente da soggetti che professionalmente sono impegnati nel mondo dell’intermediazione e del tour operating. In tale direzione, riteniamo inoltre necessario che sia espressamente previsto in norma anche un coordinamento tra l’attività di promozione propria e caratterizzante le APT

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d’ambito e l’attività dei soggetti sopra richiamati (agenzie di viaggio, consorzi, ecc.) che professionalmente si occupano di commercializzazione di pacchetti turistici. In altre parole: l’APT definisce, crea e promuove il pacchetto (servizi + ospitalità) e, quindi, offre al proprio territorio e al Trentino quel “quid pluris” che nessun altro soggetto operante nell’Ambito è in grado di realizzare; i professionisti dell’intermediazione/tour operating/agenzie di viaggio si occupano invece direttamente della vendita, in stretta collaborazione e sinergia con le APT. Sempre nell’ottica di una maggiore chiarificazione dei ruoli e dei compiti delle Aziende di promozione turistica, la scrivente accoglie con favore la proposta contenuta nel ddl n. 106 che stabilisce l’incompatibilità dell’incarico di Presidente dell’APT con gli incarichi di Sindaco o Presidente della Comunità di valle, al fine di una minore politicizzazione e/o connotazione pubblica dei soggetti d’ambito. Finanziamento Per quanto riguarda l’aspetto del finanziamento delle APT, è innegabile che nel tempo i soggetti d’ambito hanno dimostrato notevoli difficoltà di finanziamento e reperimento delle risorse necessarie, nonostante la vigente legge provinciale n. 8/2002 preveda la concessione di finanziamenti per la realizzazione delle attività delle APT (esclusa la commercializzazione) fino al 90 % delle spesa ammessa a contributo. Il disegno di legge a firma dell’Assessore Mellarini rivede i criteri per l’attribuzione dei finanziamenti alle APT legandoli, in particolare, alla capacità di autofinanziamento tenuto conto delle potenzialità economiche dell’ambito e al grado di coordinamento con le attività svolte dalla Trentino SPA e dalle associazioni pro loco. La scrivente accoglie positivamente la proposta a condizione che la Giunta Provinciale nella individuazione puntuale dei suddetti criteri vada a “premiare” le APT che hanno dimostrato di svolgere il loro ruolo di definizione, creazione e promozione del prodotto d’ambito e quello di coordinamento tra i diversi soggetti turistici operanti a livello locale. Non da ultimo, ci sia consentito evidenziare che nella ridefinizione dei criteri per il finanziamento delle attività delle APT, la Giunta Provinciale dovrà necessariamente individuare un sistema di contribuzione che dia

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L’auduzione presso la Commissione provinciale per la riforma della legge sulla promozione turistica

certezza delle risorse a disposizione e dei tempi di concessione delle stesse, in modo da consentire alle Aziende d’ambito di programmare e coordinare entro termini utili le attività cui sono preposte e di realizzare concretamente gli obiettivi di promozione turistica prefissati.

La politica turistica provinciale: attività di programmazione, coordinamento, osservazione e monitoraggio del fenomeno turistico Si rileva che nel ddl n. 92 proposto dall’Assessore Mellarini viene proposta l’eliminazione di alcuni strumenti quali i Progetti d’Ambito e il Coordinamento Provinciale per il turismo che hanno palesato negli anni difficoltà di attuazione e di gestione e l’istituzione della Conferenza provinciale per il turismo (articolo 2bis) per garantire una sede permanente di partecipazione delle diverse categorie di portatori di interesse nella definizione e nella valutazione della politica turistica provinciale. La Conferenza è convocata con cadenza biennale e si propone come momento e luogo di confronto a tutto campo sulle problematiche del turismo. L’articolo 5 della legge che attualmente disciplina l’Osservatorio provinciale per il turismo viene sostituito con un nuovo articolo con il quale vengono enfatizzati i contenuti dell’attività di osservazione e monitoraggio del fenomeno turistico promosse dalla Provincia, attività che potranno essere trasferite alla Trentino SPA e non più di competenza dell’Osservatorio. Attualmente l’Osservatorio, risultando articolato come ufficio provinciale, non costituisce un efficace supporto per la programmazione delle politiche promozionali. L’attribuzione di tali compiti alla Trentino SPA è giustificata, dunque, dal nuovo disegno organizzativo che vede la Società anche come centro di servizi a favore dei territori. La proposta contenuta nel disegno di legge n. 106 del Popolo della Libertà va anch’essa nella direzione di una valorizzazione dell’Osservatorio provinciale per il turismo, caratterizzandolo quale Ufficio Studi del turismo

trentino, con compiti di studio, analisi ricerche di mercato e statistiche, attività di monitoraggio, analisi degli interventi di sostegno finanziario alle imprese, la cui collocazione ideale è all’interno della Trentino SPA. Il ddl n. 106 inoltre propone al costituzione di un Tavolo di concertazione turistica, quale cabina di regia per lo sviluppo armonico del settore, organismo snello e rappresentativo che affianchi l’Assessorato nella definizione delle linee guida nei vari comparti attinenti il settore. Elemento di novità introdotto dal ddl 106 è la costituzione da parte della Giunta provinciale di un Nucleo Valutativo per analizzare i risultati raggiunti in rapporto agli obiettivi fissati dal programma di politica turistica per verificare lo stato di attuazione degli interventi riguardanti la promozione turistica e territoriale, la qualificazione dell’offerta e dell’accoglienza e disporre elementi utili per la programmazione di settore. Osservazioni In merito alla politica turistica provinciale, ci interessa porre l’attenzione sul fatto che è indispensabile - al di là della denominazione o della struttura funzionale ed operativa preposta – che ci sia un organismo che abbia il preciso compito di rendere maggiormente partecipate le scelte della politica turistica provinciale, analizzare i trend di mercato, fornire una serie di indicazioni rispetto alle azioni promozionali più efficaci da attivare e, non ultimo, monitorare le varie azioni marketing, siano esse promosse dalla società di marketing territoriale Trentino SPA che dalle singole aziende d’ambito. Si tratta, in altri termini, di introdurre efficaci strumenti in grado di valutare l’effettivo ritorno degli investimenti per tutti gli interventi di politica turistica programmati. Ciò al fine di controllare la performance delle azioni, attivare economie di scala nonché programmare con una ragionevole certezza solo le azioni che aiutano a raggiungere gli obiettivi. Il fatto che la commissione tecnica per il turismo sia stata convocata raramente e che l’Osservatorio provinciale non sia stato coinvolto e sfruttato pienamente nell’esplicazione dei compiti attribuiti, dimostra che da un punto di vista politico è carente la volontà di procedere al confronto per la definizione di una attività di programmazione coordinata


promozione del turismo trentino

di marketing turistico, in favore dei soggetti referenti per l’organizzazione turistica trentina (APT,Trentino SPA, Associazioni Pro Loco, Consorzi, ecc.). Crea non poche perplessità, invece, che la Provincia si avvalga esclusivamente del supporto formativo della società per la formazione permanente del personale (TSM), posto che sul mercato esistono altre realtà altrettanto qualificate che potrebbero svolgere egregiamente la formazione specialistica in materia di turismo e marketing territoriale e turistico. Si chiede pertanto che venga espressamente previsto in norma che all’attività di alta formazione in parola possano concorrere diversi soggetti che diano garanzia di possedere le professionalità e le competenze richieste per la realizzazione dei programmi formativi che la provincia intende intraprendere. Carta dei diritti del turista La scrivente ritiene di particolare interesse la proposta contenuta nel ddl n. 106 che prevede l’istituzione da parte della Provincia, della Carta dei diritti del turista quale strumento atto a garantire i diritti, ma anche i doveri, del turista in un equilibrato rapporto con i gestori dell’offerta.

Osservazioni in merito al ddl n. 21 “Modificazioni della legge provinciale sulla promozione turistica per sostenere lo sviluppo del turismo religioso (proponente consigliere Bombarda) Il disegno di legge “Bombarda” propone che tra le finalità della LP 8/2002 sia espressamente riconosciuto e sostenuto il ruolo del turismo religioso, sociale e formativo.

Tra le iniziative dirette alla valorizzazione territoriale e di prodotto, il ddl prevede che la Provincia promuova la creazione di percorsi devozionali, curando il loro inserimento nei circuiti nazionali e internazionali, anche con il coinvolgimento della SAT e degli accompagnatori di territorio, ed allo scopo favorisca la formazione di operatori specializzati nel turismo religioso. Osservazioni In termini generali la scrivente non è contraria alla valorizzazione del cosiddetto “turismo religioso”, ma esprime forti perplessità sulla necessità di addivenire ad uno specifico intervento normativo per valorizzare uno dei tanti aspetti del comparto turistico che potrebbe essere valorizzato, promosso ed incentivato con specifiche azioni da parte dei diversi ambiti territoriali interessati. Si ritiene, infatti, non necessario ricorrere ad uno specifico intervento normativo ad hoc ogni qual volta si intenda valorizzare, incentivare e promuovere uno dei tanti prodotti che caratterizzano il turismo trentino (bike, wellness, familyhotel, nordic walking, sci, trekking, etc.). Si omette ogni valutazione di merito sull’ipotizzato stanziamento in quanto risultano carenti gli elementi che consentano di effettuarla. Archivio Trentino Spa - Ali Foto Print

e finalizzata ad obiettivi chiari ed univoci. La scrivente, ritiene, indispensabili momenti di confronto per un’elaborazione concertata e coordinata delle linee guida per la politica turistica provinciale: le azioni da intraprendere a beneficio del turismo trentino devono necessariamente essere accompagnate da piani di azione concertati e condivisi e soprattutto supportati da analisi di mercato di breve e medio periodo, elaborate da esperti di settore con l’imprescindibile coinvolgimento delle associazioni di categoria rappresentative degli imprenditori del settore. Si accoglie, dunque, con favore la previsione, contenuta nel ddl n. 92 dell’Assessore Mellarini, in base alla quale la Giunta provinciale definisce ed aggiorna le linee guida di politica turistica “sentite le Associazioni di categoria maggiormente rappresentative del settore turistico”. Positiva anche la previsione di valorizzare l’attività dell’Osservatorio del turismo quale luogo deputato a svolgere analisi, statistiche, studi e ricerche di mercato in materia turistica, il monitoraggio dell’offerta turistica provinciale e dei mercati di riferimento e ogni altra attività utile all’osservazione del fenomeno turistico, in collaborazione con esperti ed enti di ricerca, ma anche con il coinvolgimento dei rappresentanti degli operatori economici del comparto. Formazione La scrivente condivide la scelta, operata con il ddl n. 92, di prevedere la possibilità per la Provincia di realizzare programmi di alta formazione in materia di turismo e marketing territoriale ed iniziative di supporto specialistico allo svolgimento delle attività

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Primo piano

Contratto del turismo,

c’è la firma nazionale Accordo raggiunto in tempi molto brevi. Stoppani (Fipe): «Ha prevalso il senso di responsabilità di tutti i soggetti coinvolti»

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aggiore importanza nel secondo livello di contrattazione ed aumento in busta paga di 115 euro da suddividere in sette rate da erogare ogni sei mesi per tutta la durata del contratto (tre anni e quattro mesi), per un totale di sette ritocchi. Sono queste le caratteristiche principali dell’accordo raggiunto in tempi rapidissimi fra sindacati dei lavoratori e dei datori di lavoro per rinnovare il contratto collettivo del comparto turismo applicato a circa un milione di lavoratori. «L’accordo è stato raggiunto in tempi rapidissimi – afferma il presidente Fipe, Lino Stoppani – prevede salari impegnativi per le imprese di ristorazione con la possibilità di integrazione al secondo livello di contrattazione. Tutti questi elementi dovrebbero contribuire a riportare serenità in un settore ancora fortemente provato dalla crisi economica».

Giorgio Buratti

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Altro elemento importante siglato fra le parti riguarda la formazione del personale non esperto assunto con la figura dell’apprendistato che, con i nuovi accordi, potrà essere effettuata e certificata direttamente all’interno dell’azienda. Particolare attenzione è stata data al settore della ristorazione collettiva, attraverso una tempistica diversa delle erogazioni salariali in relazione al ben noto problema dei ritardati pagamenti.

BURATTI: SECONDO LIVELLO OCCASIONE PER FAR CRESCERE IL TERRITORIO

Il presidente dei pubblici esercizi è nella commissione nazionale Giorgio Buratti, presidente dell’Associazione pubblici esercizi, è delegato nella commissione nazionale trattante il contratto di lavoro. «Si tratta di un contratto – dice – che ha un doppio valore poiché firmato in un momento di crisi per le attività, con un alto senso di responsabilità da parte delle parti datoriali sindacali. È stato siglato in tempi molto rapidi: è scaduto il 31 dicembre 2009 e il 20 febbraio è già stato firmato. Il rinnovo tempestivo è dovuto alla responsabilità delle parti e in risposta alle esigenze dei nostri collaboratori, benché si trattasse di una trattativa molto complessa, anche di fronte al quadro del sistema delle imprese del momento di crisi». «Pur di fronte ad un quadro economico molto difficile si è comunque riusciti a garantire un aumento salariale. È un contratto che guarda oltre la crisi e mette in campo un notevole senso di responsabilità sia per la velocità con cui è stato siglato sia per l’aumento contributivo. Sull’apprendistato finalmente si è compreso che si possa fare interamente in azienda con questo si è voluto riconsiderare la formazione aziendale dei propri apprendisti, valorizzando il ruolo formativo dell’impresa. Il contratto prevede ora un contratto di secondo livello, territoriale. L’impegno sarà nei prossimi mesi di elaborare strategie per la stesura di un accordo di secondo livello che tenga conto delle

priorità e delle peculiarità del lavoro nel turismo nella nostra provincia. Il contratto di primo livello impegna le parti a sottoscrivere accordi di secondo livello territoriale». Può essere un’occasione e un’opportunità per il territorio trentino e le imprese turistiche? «Per le peculiarità della provincia, che ha anche regole specifiche, dovrà essere una opportunità. Non potrà altro che essere un beneficio per tutte le componenti coinvolte, ivi compresa quella politica, che contiamo si possa coinvolgere attraverso l’Agenzia per il Lavoro. La funzione di secondo livello, infatti, è coprire esigenze e opportunità che un contratto a livello nazionale non sa e non può coprire. Tra provincie italiane c’è molta differenza nella tipologia di lavoro nel turismo. Il contratto di secondo livello può attenuare alcune di queste differenze». «Ci si è convinti - dice Buratti - che le provincie a forte vocazione turistica vivano situazioni diverse in ogni parte d’Italia. Il contratto di secondo livello dovrebbe fare emergere queste differenze e tradurle in opportunità di lavoro e di remunerazione. Bisognerà, in Trentino, anche avviare un serio ragionamento per accrescere l’attrattività turistica anche nei mesi in cui oggi essa non è così sviluppata, per poter dare continuità e ancor più professionalizzazione a chi lavora nel settore».



società Unione

Seac, l’innovazione

semplice e vicina

Anna Maria Nicolussi, nuovo direttore generale della società, spiega: «Il nostro segreto è essere sempre innovativi ed essere a fianco del cliente»

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ssistere, verficare, ascoltare. Se aggiungiamo anche una buona dose di innovazione, curiosità e fantasia, riusciamo forse ad intuire le ragioni del grande successo di Seac, la società del gruppo Unione leader a livello nazionale per l’editoria, il software, la formazione specialistica. Abbiamo chiesto come sia possibile affrontare con un prolungato successo un mercato estremamente dinamico e agguerrito come quello dell’editoria e del software specialistico, ad Anna Maria Nicolussi, nuovo direttore di Seac, partendo proprio dal suo recente incarico. Direttore, la Sua è una nomina che si inserisce in un lungo percorso professionale tra le fila di Seac, giusto? Ho iniziato in Seac come assistente dell’amministratore delegato, il rag. Bolner. Da lì è iniziata la serie di affidamenti di incarichi sempre più impegnativi e

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onerosi - ma che mi hanno dato anche molte soddisfazioni - che è culminata con la nomina prima a vice e poi a direttore. Da direttore, oggi, ho anche un contatto più diretto con il cliente e con le sue esigenze. Nelle mie funzioni però c’è ancora quella di gestione delle risorse umane, che indubbiamente è quella che mi gratifica maggiormente. La grande forza di Seac, infatti, risiede proprio nel suo capitale umano. La definizione di «software house» dunque risulta un po’ stretta, a vedere i molteplici fronti sui quali è impe-

gnata Seac, o no? Indubbiamente la parte di produzione e gestione di software specialistico e tecnico è importante. Ma noi curiamo anche la formazione e pure l’editoria è un ramo importante. Il nostro obiettivo è essere sempre pronti a soddisfare le esigenze del nostro cliente, offrendogli le migliori soluzioni e tecnologie con la massima tempestività per poter svolgere al meglio la propria professione. La strategia di Seac per il 2010, infatti, è quella di essere vicini al cliente e di garantirgli semplicità di utilizzo dei

nostri prodotti nonchè assistenza diretta e completa. Il tema dell’incontro tenuto a fine febbraio per illustrare le strategie per il 2010 ai clienti è «Semplicemente al vostro fianco», che racchiude in una sola frase proprio questa filosofia. Nel 2009 abbiamo provveduto a migliorare e rendere più stabile il nostro software; oggi vogliamo impegnarci su questo fronte. La tecnologia da una parte aiuta la semplificazione, ma dall’altra accresce le esigenze di formazione e di aiuto dei professionisti. Come affronta Seac questa apparente contraddizione? Assitere, verificare, ascoltare sono le nostre parole d’ordine. Abbiamo fatto la scelta di avree un rapporto diretto con il nostro cliente, frequentandolo ma è anche il cliente che ci viene a trovare, qui a Trento in sede, durante le giornate di incontro che periodicamente organizziamo. Inoltre, come dicevo, Seac non è

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Anna Maria Nicolussi


società Unione

TRADIZIONE E FUTURO La lunga storia dell’azienda che guarda sempre al futuro Con 169 dipendenti in sede a Trento, circa 400 sull’intero territorio nazionale, migliaia di clienti, una rete di contatti qualificata, infrastrutture altamente tecnologiche, Seac è una realtà di primo piano sia nell’editoria che nello sviluppo di software nel panorama italiano. Ma la storia della società risale agli anni Sessanta, quando è iniziata l’attività di Seac. «Me la sento mia - ci dice la signora Nicolussi, direttore generale - e ci dedico molto tempo; lo considero l’obiettivo della mia vita. Abbiamo creato un gruppo affiatato, solidale e che partecipa attivamente». Prima all’Ascom, nel 1981 è entrata in Seac come assistente all’amministratore Bolner, per diventare in seguito vice direttore e poi direttore: «Non ho avuto ostacoli dal fatto di essere donna e dall’essere capo. Ho avuto grandissime soddisfazioni e anche molti gratificanti riconoscimenti esterni».

una software house classica, ma implementa una serie di servizi che creano un mondo attorno al software e assistono completamente il cliente. Con i vostri clienti avete rapporti lunghi anche decenni. Qual è il segreto di una così radicata fidelizzazione? I nostri clienti ci sono fedeli semplicemente perché non si ha bisogno di cambiare quando si trova tutto ciò di cui si ha bisogno. Siamo creativi e abbbiamo molta fantasia: sono requisiti indispensabili per stare al passo

con la tecnologia e con i vantaggi che essa può offrire nella gestione delle professioni. La congiuntura negativa ha influssi anche sul vostro settore? Fino all’anno scorso non abbiamo rilevato particolari situazioni critiche da parte dei nostri clienti. Nel 2010 però avremo molto probabilmente qualche difficoltà, poichè hanno chiuso molte delle aziende seguite dai nostri clienti. Tuttavia l’osservatorio nazionale è molto vario: ci sono differenze in base all’economia locale e alla specializza-

zione dei vari territori. Anche in queste situazioni difficili, però, dobbiamo trovare il modo di fornire al nostro cliente gli strumenti per rapportarsi al meglio e minimizzare gli aspetti negativi. Non solo servizi ma anche consulenza. L’innovazione paga, dunque, anche nei momenti deboli del mercato? Nel 2004 abbiamo lanciato il nostro servizio di Server Farm che all’epoca era estremamente innovativo e oggi, proprio grazie alla sua evoluzione, è indubbiamente un prodotto competitivo. In pratica il cliente si collega tramite una connessione internet ad alta velocità ai nostri ser-

ver permettendogli di svolgere tutte le funzioni che prima elaborava localmente sulle proprie postazioni. Oggi può connettersi praticamente ovunque, risparmiando sui costi di gestione dei propri server, sui sistemi di archiviazione, sulle licenze dei vari software, sui sistemi di backup. La bontà del servizio è testimoniata dalla sua crescita: nel 2004 erano 682 le utenze collegate, oggi sono 9862. Lo storage, cioè i dati archiviati, erano 1.350 Gigabyte nel 2004, oggi sono 67.618. L’innovazione, insomma, affiancata da una solida struttura e da competenti servizi post-vendita, amministrazione e marketing, è fondamentale.

CONOSCIAMO BENE LE IMPRESE DEL TERRITORIO. PER QUESTO DIAMO LORO FIDUCIA. QUESTA È LA NOSTRA IDEA DI CASSA FORTE. Cosa significa essere Banche della comunità? Conoscere profondamente le diverse realtà economiche del territorio ed essere spesso clienti dei nostri clienti. www.casserurali.it

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Università

Attenzione agli ospiti,

ma anche ai residenti Il turismo in città e in Val Rendena: le azioni individuate dal gruppo di ricerca eTourism dell’Università di Trento

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uali politiche turistiche per il Comune di Trento? Quali strategie per lo sviluppo integrato e sostenibile della Val Rendena? Sono due questioni delle quali si è occupato negli ultimi mesi il gruppo di ricerca eTourism dell’Università di Trento. Vediamo i punti salienti. Piano di politica turistica del Comune di Trento Responsabile: Mariangela Franch

L’obiettivo generale è aumentare la competitività dell’area investendo nel turismo culturale. Il Piano indica le linee per raggiungere tale obiettivo. Innanzitutto inserire Trento nei circuiti delle città turistiche culturali minori e promuovere un uso efficace delle risorse disponibili. Quindi facilitare la condivisione dell’ipotesi di sviluppo tra i soggetti che compongono il sistema locale e favorire accordi di cooperazione tra pubblico e privato; facilitare la creazione di reti e progetti con soggetti territoriali sovra-comunali ed extra-provinciali; incrementare la cultura turistica nei residenti e negli attori locali; individuare una scala di priorità degli interventi; at-

tivare un osservatorio come supporto, a priori, delle decisioni di investimento e, a posteriori, di valutazione degli effetti sul territorio dell’investimento in cultura. «L’implementazione del Piano – ribadiscono i ricercatori - richiede condivisione con gli attori locali, in quanto il prodotto turistico è un insieme di risorse, ognuna delle quali, in una destinazione come Trento, è offerta da numerosi e diversi attori. Il passaggio dalle linee strategiche alle azioni operative non può quindi prescindere dal confron-

to e da una stretta collaborazione con tutti gli attori del territorio». Piano strategico di sviluppo sostenibile della Val Rendena Responsabile Umberto Martini

«Non è un piano di marketing turistico, ma un documento che esprime e delinea il percorso di sviluppo integrato e sostenibile per il territorio della valle» precisano i ricercatori. «La proposta elaborata nel Piano nasce dall’ascolto del territorio, dall’analisi dei dati economici riferiti alle diverse attività produttive del territorio, dall’ascolto degli ospiti estivi

Il gruppo di ricerca eTourism Il gruppo di ricerca eTourism opera dal 1997 presso il Dipartimento di Informatica e Studi Aziendali dell’Università di Trento. Obiettivo: studiare le caratteristiche del settore turistico nelle regioni alpine. Il gruppo ha carattere interdisciplinare e comprende ricercatori con competenze di management del turismo, marketing, economia dell’ambiente, ICT e statistica. È coordinato da Mariangela Franch, professore ordinario di Marketing. L’indirizzo web è http://etourism.economia.unitn.it/

ed invernali e dall’analisi comparata di quanto osservato rispetto ai trend economici e turistici globali». Dall’analisi emerge come il territorio sia ripartito in tre contesti. La zona di Madonna di Campiglio e dell’alta valle, dove sono trainanti i comparti dei servizi e del turismo, che gode di notorietà internazionale e la cui vita si anima grazie agli sport invernali e all’alpinismo. La zona della media valle, da Carisolo a Caderzone, dove tale dinamica si presenta in maniera attenuata, mentre crescono di importanza i settori tradizionali (agricoltura, allevamento, artigianato e piccola industria), ci sono molte seconde case e il turismo punta sul prodotto “natura” per famiglie. E la zona più meridionale della valle, dove i settori tradizionali rivestono una rilevanza primaria e dove i turisti sono in netta prevalenza nuclei familiari o anziani. Se l’obiettivo è lo sviluppo integrato e sostenibile della valle nel suo complesso, i ricercatori suggeriscono, dunque, di valorizzare queste differenze. Il turismo, secondo la visione espressa dal documento, si inserisce in un sistema sociale e territoriale vivo, ricoprendo il ruolo di volano dello sviluppo locale; e non vuole essere l’unica attività economica. Per questo molte azioni previste dal Piano strategico sono mirate a rendere i paesi della valle vivi ed accoglienti durante tutto l’anno, e non soltanto in alta stagione, e a valorizzare le tipicità del territorio, fuggendo logiche ipercommerciali.

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finanziaria 2010

L’Unione spiega

la Finanziaria 2010

Tanti soci hanno partecipato agli incontri di approfondimento sulla manovra nazionale, organizzati in collaborazione con Servizimprese

A

nche quest’anno, secondo una tradizione ormai consolidata e apprezzata dai Soci, l’Unione ha organizzato una serie di incontri sull’intero territorio provinciale per illustrare i contenuti della manovra finanziaria nazionale. Il ciclo di appuntamenti si è aperto a Borgo Valsugana il 25 febbraio scorso. Gli esperti di Servizimprese, società di servizi e consulenza con cui l’Unione ha organizzato l’intera serie di incontri, hanno illustrato i contenuti della manovra finanziaria per il 2010, e le sue conseguenze negli ambiti del lavoro e della fiscalità. Probabilmente meno «impegnativa» di altre manovre finanziarie degli anni passati, la finanziaria 2010 ha comunque suscitato l’interesse delle imprese trentine. La par-

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tecipazione, infatti, è stata notevole, così come l’attenzione e la richiesta di approfondimenti. Il momento conviviale, infatti, previsto al termine di tutti gli incontri (che, per la cronaca, si sono svolti a Borgo Valsugana, Pergine, Predazzo, Pozza di Fassa, Tione, Trento, Riva del Garda, Rovereto, Cles e Malè) è stato l’occasione per fare domande e avere maggiori delucidazioni. Cassa integrazione in deroga e redditometro I funzionari di Servizimprese, con la consueta professiona-

lità. nei loro interventi hanno posto l’accento su alcuni temi particolari. Per il settore lavoro è stato messo in evidenza lo strumento della cassa integrazione in deroga: anche se è già dall’anno scorso che vi possono accedere anche le aziende del terziario, si stima che la domanda sarà più forte nel 2010. Sul fronte fiscale il focus è dedicato al redditometro, strumento dell’Agenzia delle Entrate per la verifica dei redditi delle persone (il fisco ha l’obiettivo di raggiungere i 35 mila controlli l’anno nel 2011 cioè lo 0,1%

Tutti i video sul portale www.unione.tn.it Da quest’anno gli Associati potranno partecipare agli incontri sulla finanziaria anche via web: la serata di Trento, infatti, è stata registrata e messa a disposizione dei soci sul portale Unione. All’indirizzo www. unione.tn.it, nell’area riservata (un servizio gratuito per i soci), sono presenti i video dei vari interventi da seguire direttamente sullo schermo del proprio pc oppure da scaricare nei formati adatti a dispositivi portatili (cellulari, palmari, ipod, ecc.). Per informazioni rivolgersi all’Ufficio stampa (e-mail: info@ucts.tn.it, tel. 0461/880310).

delle dichiarazioni dei redditi). Per chi non c’era L’Unione, associazione di imprenditori, sa bene quanto sia prezioso il tempo per chi lavora: a volte è difficile riuscire a coniugare positivamente l’attività dell’impresa con momenti di informazione e formazione. Per questo motivo, da quest’anno, ai dieci incontri sul territorio se ne affianca uno «virtuale» disponibile per tutti gli associati sul portale dell’Unione (www.unione. tn.it): collegandosi al nostro sito gli associati potranno scaricare il video e visionarlo quando vogliono, sullo schermo del proprio pc oppure di altri dispositivi portatili (anche sul cellulare: vedi riquadro in questa pagina per ulteriori informazioni). Anche se nulla può sostituire i vantaggi di un contatto diretto, la comodità di poter scegliere quando «assistere» a questi incontri informativi è molto utile.


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ricettivo

Unat analizza i bilanci

delle Apt d’ambito

L’Associazione intende fornire il proprio contributo per migliorare il sistema della promozione turistica della nostra provincia

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n questi giorni sono al vaglio dei Consiglieri provinciali alcuni disegni di legge di modifica della normativa sulla promozione turistica trentina. La discussione in aula è prevista per il mese di giugno. UNAT, di concerto con le altre associazioni del mondo Unione, ha già inoltrato le proprie osservazioni all’Assessorato, garantendo il proprio contributo di idee e proposte anche su questo importante tema. Come è noto, la materia è disciplinata dalla LP 8/2002 che ha organizzato l’azione della promozione turistica così come la conosciamo, ossia attraverso Trentino spa, Apt e Pro Loco.

Il sistema dei finanziamenti Da tempo UNAT sta monitorando questo modello di organizzazione che, a distanza di alcuni anni dalla sua messa a norma, presenta ancora problemi e punti oscuri. Fra questi ultimi spicca la questione del finanziamento di tutto il sistema, in particolare delle Apt. Per approfondire adeguatamente la cosa, nei mesi scorsi UNAT ha promosso uno studio specifico dal titolo: Rapporto sulle Apt del Trentino - Analisi dei Bilanci 2008 e valutazione delle performance economico-patrimoniali. Il rapporto, che è stato curato dal prof. Marcello Condini dell’Università di Trento, ha messo a confronto i bilanci di tutte le Apt, anche parametrandoli ai dati del rispettivo territo-

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quella dell’Altopiano di Piné Valle di Cembra, della Valsugana - Lagorai - Terme - Laghi e della Valle di Non. Le tre Apt che presentano i costi maggiori per infrastruttura e personale sono Rovereto - Vallagarina, Ingarda e Val di Fiemme.

rio d’ambito. Lo scopo prefissato è quello di poter trarre indicazioni sull’andamento delle Aziende, anche sotto un profilo poco valutato perché molto tecnico e relativo alla struttura operativa delle diverse Aziende. I dati ricavati risultano essere decisamente interessanti. In un’apposita riunione sono già stati presentati all’Assessorato, che ha apprezzato il lavoro svolto da UNAT e preso atto di quanto emerso. Il confronto fra i diversi bilanci ha tra l’altro permesso di evidenziare il grado di efficienza nell’utilizzo delle diverse risorse investite per l’attività di gestione e per quella di promozione, nonché il grado di economicità delle stesse aziende. Si tratta evidentemente di una mole di dati che necessita di un’illustrazione puntuale e per questo si valuterà una diffusione dei dati di concerto con i diversi soggetti interessati. Anticipiamo però che l’andamento dei contributi pubblici (che per tutte le Apt rappresentano di gran lunga la voce più

consistente delle entrate) risulta di fatto inversamente proporzionale alla dimensione dell’Apt stessa. Ovvero, maggiori sono gli arrivi, minore è l’incidenza della contribuzione. In base a ciò per l’Apt “Altopiano di Piné e Valle di Cembra” il contributo provinciale per ogni arrivo risulta ammontare a 36,45 euro, mentre per “Ingarda” a 3,24 euro. Investimenti, costi e ricavi I dati evidenziano che l’Apt di San Martino è quella che presenta maggiore marginalità, ovvero quella che riesce ad investire di più. Ciò in quanto, dedotti i costi infrastrutturali e per il personale dal contributo provinciale che riceve, le rimane una cifra maggiore rispetto alle altre Apt. Viceversa, le Apt Ingarda e Folgaria Lavarone Luserna sono quelle che possono permettersi di investire di meno. Risulta anche che le Apt Val di Fassa e Madonna di Campiglio Pinzolo Val Rendena sono quelle che vantano i maggiori ricavi diretti. Contrariamente, le tre che ne hanno meno sono

Nessuna pagella, solo un’analisi conoscitiva è stata quindi raccolta ed analizzata una congerie di dati veramente complessa. Questo non certo allo scopo di dare pagelle di sorta, ma piuttosto per mettere a confronto realtà che, operando in contesti similari, hanno la stessa funzione ma storie, forme sociali, amministratori e contesti anche molto diversi fra loro. Il raffronto che ne deriva può diventare un utile strumento per comprendere una realtà delicata e per questo certamente bisognosa di attenzioni. Le Apt d’ambito, come pure Trentino spa, hanno una funzione troppo importante per il territorio e per i suoi operatori perché non siano oggetto di valutazione da parte della nostra Associazione. Sono quindi in programma tutte le azioni necessarie che permettano di conoscere sempre più nel dettaglio l’organizzazione provinciale della promozione turistica. Ci auguriamo che tale lavoro possa contribuire ad aumentare la consapevolezza delle Amministrazioni e di tutti gli attori del turismo dell’importanza di una efficiente ed efficace promozione turistica.


La corrispondenza in forma digitale La corrispondenza di un’azienda si svolge nella maggior parte dei casi in forma cartacea. La protocollazione, distribuzione, gestione ed archiviazione della posta in entrata ed uscita richiede molto lavoro manuale, dispendio di tempo e causa costi. Un sistema di archiviazione documentale con il sostegno di un Workflow offre in tale contesto una valida soluzione.

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La base della soluzione è un sistema di archiviazione documentale con il sostegno di un Workflow. Il sistema di archiviazione documentale si occupa dell’archiviazione digitale (come indicato dalla normativa italiana) e della costante disponibilità e rintracciabilità della corrispondenza. I componenti Workflow di un sistema di archiviazione documentale aiutano nella veloce distribuzione e nella efficiente elaborazione della corrispondenza. Per corrispondenza si intende tutta la posta in entrata ed uscita di un’azienda. Si fa anche riferimento alle email e fax. Di seguito vengono descritti gli scenari della gestione della posta in entrata e della gestione della posta in uscita. Scenario posta in entrata La gestione manuale della posta in entrata in un’azienda si svolge nella maggior parte dei casi nel seguente modo: la posta viene presa in consegna centralmente in un’unica postazione dove viene anche protocollata. Essa viene poi distribuita ai vari reparti ed ai collaboratori che la devono elaborare. Se il collaboratore responsabile non è presente, tale documento rimane in attesa di elaborazione. Spesso vengono fatte copie di un documento perché tale documento/ informazione interessa vari reparti. In tal caso non si è mai sicuri quale documento corrisponde all’ultima versione. Manca la storicizzazione del documento. Anche la rintracciabilità non viene più garantita, dato che un documento passa da un reparto all’altro. La gestione della posta in entrata tramite un sistema di archiviazione documentale ed un Workflow si può svolgere in tal modo: La posta in entrata viene presa in consegna centralmente (1) dove viene archiviata digitalmente tramite scansione (2). In un secondo passo tutti i documenti scansionati vengono classificati, tramite per esempio la tipologia di documento (fattura, offerta, corrispondenza ecc.), data, mittente, oggetto ecc (3). Il sistema di archiviazione documentale genera un numero di protocollo che a sua volta viene annotato sul documento originale (4). Il documento originale viene poi archiviato sequenzialmente nell’archivio cartaceo (5). Da questo punto viene elaborato

esclusivamente il documento digitale lasciando il documento originale cartaceo invariato (6). L’annotazione del numero progressivo sul documento è utile per poter, in caso di necessità, ritrovare in fretta il documento originale cartaceo. Posta in entrata come fax, non devono essere stampati prima di archiviarli, ma si possono importare direttamente nel sistema di archiviazione documentale tramite una semplice interfaccia (automatismo). A seguire i documenti digitali archiviati e classificati vengono, grazie all’aiuto del Workflow, smistati ai collaboratori (7). I destinatari ricevono un avviso di ricevimento posta e tramite un semplice click del mouse possono iniziare con l’elaborazione del documento (8). Ad esso, terminata l’elaborazione del documento, viene assegnato lo stato “elaborato”. Tramite sistemi di archiviazione documentale si ha la possibilità di gestire i diritti di accesso, garantendo così la lettura e/o modifica dei documenti solo ai collaboratori con tali privilegi. Grazie all’aiuto di un sistema di Workflow possono essere gestiti complessi processi di lavoro in modo totalmente automatico: ad esempio, possono essere gestite fatture in entrata in base al totale fattura ed al centro di costo. In tal modo fatture con un basso importo vengono deliberate dal responsabile di reparto mentre fatture con un’importo più gravoso vengono prese in esame dal responsabile di contabilità e deliberate dal titolare. I vantaggi nell’archiviazione

della posta in entrata tramite un sistema di archiviazione documentale sono: • accesso veloce alla posta in entrata; • gestione dei diritti di accesso; • il documento sempre disponibile; • eliminazione del rischio di perdita del documento originale; • storicizzazione del documento. Scenario di posta in uscita In uno scenario di posta in uscita, la protocollazione ed il controllo

dell’avvenuto invio è necessario e sensato. Tramite un sistema di archiviazione documentale con un Workflow integrato lo scenario di posta in uscita si può svolgere in tal modo: i documenti vengono creati ed elaborati dai collaboratori tramite modelli (word ecc) (1) e classificati (2) (indicando tipologia di documento ad esempio offerta, invito, ordine ecc). Prima che i documenti

Responsabile Vendite: Persiani Walter walter.persiani@alpin.it Redatto dal responsabile vendite dell’azienda Alpin – Software, Consulting & Strategy Srl di Bolzano.

Alpin Srl - Software, Consulting & Strategy Via Lancia, 8/B - 39100 Bolzano Tel. 0471/056000 - Fax 0471/056005 - info@alpin.it

abbandonano l’azienda è spesso necessaria la delibera di un responsabile. Essa può avvenire o essere gestita tramite un automatismo (Workflow). Una volta creato e classificato, il documento viene inviato per la delibera al responsabile tramite un semplice click del mouse. Il responsabile riceve una comunicazione elettronica con la richiesta di delibera del documento (3). Nel caso fossero necessarie delle modifiche, il responsabile ha la possibilità di rinviare tramite Workflow il documento al collaboratore, altrimenti tramite semplice click viene deliberato. Deliberato il documento il sistema di archiviazione documentale genera ed attribuisce un numero di protocollo (4) al documento e lo invia in modo completamente automatico il documento ai collaboratori che si occupano della spedizione. L’invio del documento cartaceo al destinatario può avvenire in modo automatico via fax o email se al destinatario sono stati associati i parametri per l’invio (come l’indirizzo mail o numero di fax). Altrimenti il documento viene stampato ed inviato tramite posta (5). I vantaggi nella gestione della posta in uscita tramite un siste-

ma di archiviazione documentale sono: • protocollazione della posta in uscita, che significa una reale ed affidabile rintracciabilità del documento; • gestione della verifica e delibera del documento tramite automatismi; • una efficace ed efficiente ricerca di ogni corrispondenza. Fazit Un sistema di archiviazione documentale che integra un Workflow rende possibile un’archiviazione efficiente ed un’amministrazione della corrispondenza senza carta. Grazie ai Workflow è possibile rappresentare, gestire, ottimizzare e controllare vari processi di lavoro all’interno dell’azienda. Viene garantita la rintracciabilità (protocollo) elettronica dei documenti in entrata ed uscita.


ricettivo

La riunione della sezione Unat Asta Adige - Monte Bondone che ha visto la partecipazione di Elda Verones, direttrice dell’Apt di Trento, nella foto in basso assieme al Presidente Giovanni Bort. A fianco, il castello del Buonconsiglio di Trento

Asta Adige, soci Unat

in assemblea di sezione Il presidente Giovanni Bort: «Grandi vantaggi per gli Associati con le convenzioni». La direttrice dell’Apt di Trento presenta la società

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o scorso 16 marzo su sollecitazione del Presidente Giovanni Bort si è tenuta un’assemblea degli associati della Sezione Unat “Asta Adige - Monte Bondone”. Dopo che il Presidente ha avuto modo di aggiornare i presenti sui principali temi normativi del momento, tra i punti previsti all’ordine del giorno ha riscosso grande interesse un excursus sulle rinnovate convenzioni sottoscritte da UNAT. Altra questione dibattuta e molto sentita ha riguardato le analisi e le prospettive della creazione del nuovo quartiere Michelin che, come è noto, sta prendendo forma a Trento sotto la supervisione dell’architetto di fama mondiale Renzo Piano. Oltre alle case di civile abitazione ed alcuni pubblici esercizi nel rinnovato rio-

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ne cittadino dovrebbe aver luogo anche la costruzione di un nuovo albergo. Il Presidente Bort ha quindi colto l’occasione per sottolineare che in un paio di occasioni si è già avuto modo di parlare della questione anche assieme ad altri interlocutori. UNAT non smetterà di monitorarla e di segnalare agli associati eventuali sviluppi di interesse. Nel corso della riunione si è provveduto ad aggiornare i presenti in merito alle tematiche, di consolidata at-

tualità, inerenti la trasmissione on line delle schedine di notifica degli alloggiati. In particolare, è stato ricordato che è finalmente possibile spedire le schedine alloggiati di P.S. via web in collegamento con il progetto nazionale “weballoggiati” ed in accordo con la Questura di Trento. Quest’ultima, dopo aver preso atto delle domande inoltrate dagli interessati, provvederà al rilascio delle necessarie autorizzazioni e certificazioni di invio. Tutte le informazioni sulla que-

stione, unitamente alla modulistica di riferimento, sono peraltro consultabili sul sito www.unat.it Apprezzato anche l’intervento di Elda Verones, direttrice dell’Apt di Trento, che con cortesia ha accolto l’invito del Presidente a partecipare all’assemblea per presentare l’assetto attuale dell’Azienda per il Turismo Trento - Monte Bondone Valle dei Laghi, e in particolare le opportunità marketing offerte dall’azienda di promozione.


ricettivo

AFFITTACAMERE, ARRIVA LA CLASSIFICA CON IL SOLE

Durante l’Assemblea degli associati il presidente Ferdinando Speranza annuncia la novità: «Un simbolo che ricorda il calore dell’accoglienza familiare che offriamo» Nel mese di febbraio gli esercizi di affittacamere aderenti ad UNAT si sono riuniti in assemblea. Durante l’incontro c’è stata occasione di presentare, tanto agli associati quanto a tutte le strutture invitate, il recente provvedimento provinciale inerente l’individuazione dei parametri relativi al riconoscimento dei diversi livelli qualitativi per gli esercizi di affittacamere. Ai presenti sono stati consegnati i te-

sti delle nuove disposizioni unitamente ai modelli da utilizzare per inoltrare la domanda al proprio Comune per la classificazione della propria struttura. Alla riunione sono intervenuti il dott. Paolo Nascivera, la dott.ssa Francesca Tabarelli de Fatis, nonché la dott.ssa Paola Giovanazzi del Sevizio Turismo della Provincia autonoma di Trento. Di seguito riportiamo una sintesi dell’intervento del Presidente Ferdinando Speranza.

Cari amici, benvenuti. Grazie per la vostra partecipazione a questo nostro incontro. Sono molto grato al dottor Nascivera e alla dottoressa Tabarelli per la disponibilità dimostrata nei nostri confronti e per aver sempre esaminato nel modo più costruttivo ed assieme ai loro collaboratori le nostre legittime richieste. Un grazie speciale al nostro presidente dell’Unione, Gianni Bort, per la vicinanza sempre dimostrata anche nei confronti dei piccoli imprenditori come noi. Ringrazio anche il segretario dottor Alfonso Moser, nostro efficace collaboratore, ed il suo collega Giovanni Benaglia. Voglio ricordarvi la nostra storia degli ultimi anni. Prima del 1981 potevamo avere nei nostri esercizi un numero illimitato di stanze. Nel 1981 il numero massimo delle camere è stato ridotto a 8. Nel 1998 ho combattuto contro una proposta di legge, fortunatamente poi cestinata, tesa a ridurre ulteriormente (da 8 a 6) il numero massimo delle stanze in un esercizio di Affittacamere. Ricordo con riconoscenza e nostalgia il commendatore Casagranda, allora presidente della seconda commissione legislativa della PAT, che ci è stato molto vicino assieme agli altri consiglieri facenti parte della commissione e Claudio Taverna che è stato poi determinante nel proporre in Consiglio provinciale un nostro emendamento alla legge alberghiera che ci ha permesso di riportare il numero massimo di camere nei nostri esercizi da 8 a 25. Con tale decisione il Consiglio Provinciale ha di fatto affermato il diritto al lavoro anche agli operatori del settore affittacamere, inviando ai giovani un segnale positivo, un incoraggiamento ad intraprendere un’attività lavorativa autonoma con concrete possibilità di sviluppo nel campo della ricettività trentina. Prima di allora i nostri esercizi non potevamo affittare una camera ad un cliente per meno di tre notti, erano classificati in categorie (1°,2°, 3° e 4°), potevano servire la colazione solo all’interno dello stesso edificio nel quale dovevano

necessariamente trovarsi tutte le camere (non più di 8). Nel nostro lavoro eravamo quindi forte- L’assemblea degli affittacamere del Trentino mente limitati. Da allora, con le nostre battaglie, abbiamo ottevenuta meno. Per recuperare questo aspetto nuto una serie di obiettivi: importantissimo abbiamo costantemente bus- possiamo, come gli altri esercizi ricettivi, dare sato alla porta dell’assessorato al Turismo. alloggio anche per una sola notte; Con l’evolversi del mercato turistico ci siamo at- con un’unica licenza possiamo avere, come trezzati per l’offerta di servizi anche di carattere gli alberghi, una dependance fino a 200 metri accessorio, tra i più diversificati. Pertanto oggi, di distanza dalla casa madre. Detti immobili accanto all’esercizio che fornisce il servizio di alpossono essere destinati ad ospitare sia unità loggio (spesso accompagnato dalla prima coabitative che locali ad uso comune da utilizzare lazione), troviamo esercizi che forniscono altri per la somministrazione di alimenti e bevande servizi complementari, sempre in un contesto e per l’offerta di servizi accessori; di natura rigorosamente familiare. - siamo riusciti a limitare il cambio obbligatoAnche da qui è nata l’esigenza di rendere magrio della biancheria ad almeno una volta alla giormente visibile con la nuova classificazione settimana (prima erano due). In ogni caso è nel le peculiarità degli esercizi che si distinguono. nostro interesse cambiare la biancheria quanSono state individuate 4 categorie con il simdo è sporca, e quando si rende necessario. Non bolo del sole, che richiama la nostra calda dimentichiamo che il cliente ritorna solo se è accoglienza familiare che riserviamo ai nostri soddisfatto dei servizi ricevuti, altrimenti lo perospiti. diamo; Con questa classificazione si ottengono alcuni - siamo riusciti ad ottenere anche il diritto di acimportanti risultati: cedere ai contributi provinciali (cosa che fino ad - siamo stimolati a migliorare le nostre struttuallora ci era sempre stata preclusa); re ricettive; - come già ricordato, possiamo avere nei nostri - ne evidenziamo il buon livello; esercizi un numero massimo di 25 camere; pre- facilitiamo il turista ad individuare chiaraciso al riguardo che circa 3 anni fa, grazie anche mente e a scegliere la struttura idonea a sodalla correttezza della 2° Commissione Legislatidisfare le proprie aspettative. va permanente della PAT e di tutti i consiglieri Concludendo, possiamo dire con orgoglio che provinciali della passata legislatura, abbiamo l’affittacamere è la sede ideale dove i turisti efficacemente respinto un nuovo tentativo orpossono trascorrere in famiglia vacanze piacechestrato per ridurre il numero massimo delle voli e serene. Non va dimenticato che nel panocamere da 25 a 6; rama della ricettività turistica noi affittacame- per modernizzare la nostra denominazione re rappresentiamo da sempre una categoria soprattutto a livello internazionale, per gli afapprezzata proprio per il fatto di offrire un’acfittacamere che forniscono la prima colazione, coglienza a dimensione familiare. Pur avendo possiamo ora utilizzare la dizione alternativa i requisiti strutturali e di servizio per transitare “Room and Breakfast”. agevolmente nella tipologia alberghiera prefeDopo aver ottenuto tutto ciò, ci mancava però riamo infatti rimanere in tale contesto tipoloancora la classificazione. Ricordo che in tutto il gico per una scelta dovuta al riconoscimento territorio nazionale la classifica gli affittacamedi immagine che dell’affittacamere il cliente re l’hanno sempre avuta; solo in Trentino era porta con sé.

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ricettivo / faita

Il campeggio del futuro,

la bibbia dell’open air

Faita Trentino presenta il volume di Horst Nitschke in un affollato incontro con l’autore che sprona a guardare oltre la crisi

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o scorso 7 aprile Faita Trentino ha organizzato il convegno “Il campeggio del futuro”, riprendendo il titolo del libro scritto da Horst Nitschke, esperto di classificazione dei campeggi europei e per molti anni caporedattore di ADAC (l’ACI tedesco). Nitschke, che oggigiorno opera come consulente del mondo open air, è intervenuto di persona all’evento, invitato a Trento da Faita. Data l’eccezionalità dell’evento, la sala piano terra del palazzo Unione era pressoché gremita. Non c’erano solo operatori del settore ma anche funzionari del Servizio Turismo, di Trentino Spa, rappresentanti di varie Apt d’ambito e parecchi giornalisti. Tutti interessati ad interagire e a dialogare col relatore. Egli si è infatti reso disponibile ad un confronto aperto con chi volesse ragionare su come migliorare i campeggi trentini per vincere la scommessa dell’accoglienza nel nostro comparto turistico. I lavori sono stati introdotti da Fabio Poletti, presidente di Faita Trentino, e dai saluti di benvenuto da parte di Giovanni Bort, presidente dell’Unione. Nitschke si è quindi rivelato prodigo di consigli pratici rivolti agli imprenditori delle strutture all’aria aperta. Data l’attuale congiuntura economica, mai come in questi tempi è importante capire quali iniziative intraprendere nel panorama turistico per uscire a testa alta dalla crisi.

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In questo senso il libro di Nitschke si dimostra senz’altro di utilità giacché contiene numerosissime informazioni su come trattare tanto l’ospite quanto i dipendenti e su quali strategie di marketing è il caso di puntare. L’autore affronta a tutto campo le tematiche inerenti l’organizzazione aziendale, come l’igiene e i servizi igienici, gli arrivi e gli accessi, le offerte speciali, le motivazioni dei collaboratori, etc. Insomma, si tratta di una vera e propria guida al campeggio del futuro. In sala era presente anche Paolo Esposito di Publitour, nonché Presidente di Italia Turismo CIDEC, che è poi intervenuto nel dibattito definendo Nitschke “un’eminenza grigia del settore open air”. Ebbene, nella prefazione allo scritto di Nitschke, Esposito lo ritiene “una fonte autorevole, che ha contribuito ad alzare lo standard dei campeggi in tutta Europa”. Il libro in questione è in effetti or-

mai considerato quasi una sorta di bibbia del settore open air: una severa guida per le strutture ed al contempo un apprezzato vademecum per i campeggiatori Europei. Nel campeggio del futuro la differenza la faranno l’accoglienza e la qualità dei servizi, poiché il cliente si aspetterà sempre di trovare nelle strutture standard qualitativi se non superiori almeno uguali a quelli di casa propria. Nitschke ha quindi potuto concludere che è giunto il momento di guardare oltre la crisi che da mesi caratterizza lo scenario economico internazionale. E’ tempo di riflettere e ripartire, magari su basi nuove, volgendo fiduciosi gli occhi al futuro, forti di un rinnovato impegno e di una voglia di ampliare il proprio orizzonte. Al termine dell’esposizione di Nitschke è seguito un partecipato dibattito che ha permes-

so di approfondire meglio alcuni punti trattati nel corso della relazione. In particolare, ottimi spunti sono emersi con riferimento alle implicazioni che soggiacciono alla classificazione dei campeggi. Si tratta di un tema quanto mai attuale visto il confronto per l’aggiornamento della L.P. 33/90 che Faita da tempo ha in essere con il Servizio Turismo. Sicuramente nel prosieguo di tale confronto con i funzionari provinciali, anch’essi presenti in buon numero al convegno, si potrà far tesoro di quanto emerso dall’analisi di un guru come Horst Nitschke. Al termine dell’incontro a tutti i partecipanti è stata omaggiata da Faita Trentino una copia del libro “Il campeggio del futuro”. I soci che non sono potuti intervenire possono recarsi di persona presso la segreteria di Faita Trentino per ritirarne una copia (a disposizione fino ad esaurimento scorte).



somministrazione e intrattenimento

Pubblici esercizi, lettera

ai candidati sindaco

L’Associazione lancia l’appello a tutti i candidati delle prossime elezioni comunali: più attenzione alle esigenze della categoria di Giorgio Buratti

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Presidente Associazione Pubblici esercizi del Trentino

l prossimo 16 maggio ci aspetta un importante appuntamento: la quasi totalità dei Comuni del Trentino è chiamata al rinnovo dei propri rappresentanti politici. In occasione dell’ultima riunione la Giunta esecutiva dell’Associazione Pubblici del Trentino ha deciso sull’opportunità di raccogliere le indicazioni e le priorità indicate dalla nostra base associativa, dai colleghi consiglieri operanti sul territorio che, assieme a quanto già individuato, intendiamo sottoporre ai futuri candidati Sindaci. Perché i pubblici esercizi sono, oggi più che mai, un sistema di imprese sufficientemente numeroso e capillare, nelle quali tutti i giorni si incontrano persone che parlano anche di politica. e nessun altro operatore più di noi esercenti è in grado di ascoltare la gente, di conoscerne le opinioni, i bisogni, le aspettative. Siamo imprese al servizio dei cittadini e al servizio degli ospiti paganti. Siamo altrettanto certi che l’appuntamento elettorale è un momento importante, un momento in cui dobbiamo fare sentire la nostra voce, per riconfermare il nostro ruolo, la nostra professionalità e per tutelare e salvaguardare le nostre

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imprese. Il rinnovo delle Amministrazioni locali cade, tra l’altro, in un momento di particolare crisi economica che interessa non solo le imprese ma anche i consumatori e che ci preoccupa non poco. Ai futuri Amministratori chiediamo quindi di tener conto anche delle nostre esigenze, delle richieste di una categoria economica che, sia per numero di imprese che di addetti, concorre a pieno titolo quale parte rilevante nell’economia turistica della nostra provincia. Per questo, proponiamo di seguito alcune riflessioni rispetto alle quali, auspichiamo l’impegno dei prossimi Sindaci del Trentino. In primo luogo è opportuno ripristinare regole per l’insediamento di nuove attività, perché la strada della liberalizzazione, già introdotta due anni fa, non ha innalzato il livello di qualità dell’offerta e perché la professionalità non si improvvisa. Il nostro settore è quello che, più di altri, ha sofferto l’aggressione da parte di altri soggetti che esercitano prioritariamente altre attività, ma

che effettuano anche l’ attività di somministrazione al pubblico di alimenti e bevande e, cosa ancora più grave, è che questi soggetti si pongono sul mercato con regole diverse da chi somministra con regolare licenza di pubblico esercizio. Noi abbiamo sempre sostenuto, però, che sul mercato si sta a parità di requisiti e regole. Esiste semmai, oggi, la necessità di salvaguardare molte delle attività esistenti, consentendo loro un riposizionamento sul mercato, senza peraltro negare l’avvio di nuove attività. Vorremmo che fossero eliminate alcune previsioni normative del nostro settore: a partire da quella che considera gli esercenti responsabili per i fatti di disturbo alla quiete pubblica che avvengono fuori dal proprio locale. Abbiamo visto colleghi che hanno investito denaro per un progetto e poi, a seguito di provvedimenti restrittivi sull’orario, sono stati fortemente penalizzanti, tanto da dover abbandonare l’attività con tutto quello che ne consegue. Per ovviare a queste situazioni è opportuno agire preventivamente e quindi dare precise

indicazioni all’esercente che si appresta ad avviare una nuova attività: sia in relazione al progetto che vuole sviluppare, sia sui requisiti strutturali del locale (ciò vale in particolare per quelle attività di somministrazione accompagnate da attività di intrattenimento musicale). E’ opportuno che le Amministrazioni dialoghino con gli imprenditori, perché tante altre sono le questioni da affrontare assieme alla categoria: dalla regolamentazione dell’occupazione suolo (uso di plateatici), alla viabilità urbana e pianificazione dei parcheggi, passando per la questione della sicurezza del territorio: abbiamo la necessità di poter lavorare con tranquillità, in sicurezza, sia di giorno che di notte. Siamo convinti che solo con il dialogo e la partecipazione di tutti gli attori locali, si possano fronteggiare e superare questi e i prossimi mesi, difficili e preoccupanti. Su alcune delle riflessioni proposte ai futuri Sindaci, sappiamo di doverci impegnare anche a livello provinciale, cui spetta la competenza, per la modifica della nostra legge di settore, ma altrettanto bene sappiamo che non è affatto secondario il ruolo svolto dai singoli Amministratori sul territorio, rispetto ai quali ci presentiamo con disponibilità e competenza, per instaurare fin da subito un costruttivo confronto sulle questioni accennate in premessa.


somministrazione e intrattenimento

«Più competitività

per uscire dalla crisi»

L’Assemblea dei ristoratori trentini fa il punto sullo stato di salute della categoria. «Forse la crisi servirà a tornare ad un’economia reale»

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a difficile congiuntura economica sta mettendo a dura prova anche pizzerie e ristoranti del Trentino che però sono fermamente intenzionati a non subire le dinamiche di un’economia ormai globale ma a farsi protagonisti del proprio sviluppo. Questo, in estrema sintesi, è il quadro emerso dell’Assemblea dei soci, che si è svolta a marzo presso

la sede di via Solteri a Trento; un’analisi tracciata in maniera molto chiara anche dal presidente Danilo Moresco che ha esortato la categoria ad essere unita per affrontare le sfide che l’attendono: «per far sì che le nostre aziende possano continuare a lavorare con dignità e a testa alta». Di seguito pubblichiamo integralmente la relazione del presidente Moresco.

LA RELAZIONE DEL PRESIDENTE DANILO MORESCO ALL’ASSEMBLEA DELL’ASSOCIAZIONE RISTORATORI DEL TRENTINO Cari soci e colleghi, ci troviamo all’inizio di un anno che si preannuncia carico di incognite e che segue un periodo che si è rivelato assolutamente pesante; la stagnazione economica non è certo finita! La crisi toccherà le piccole e medie imprese credo ancora quest’anno; nel 2009 hanno sofferto le grandi banche e le grandi imprese nonché i sistemi – nazione. Questo temo, anche se spero di essere smentito, sarà invece l’anno nero per le imprese medio piccole, come lo sono in maggioranza le nostre. Siamo tutti consci che la struttura aziendale italiana sia orientata in maggioranza verso questa dimensione e nella nostra provincia, se possibile, questa tendenza è anche più pronunciata. Ciò significa in poche parole che dovremo fronteggiare un altro anno di impegni e difficoltà!

Purtroppo tutti siamo a conoscenza di come il sistema bancario sia divenuto elemento strategico nella sopravvivenza di un’azienda e di come sia fattore decisivo nel suo rilancio e non v’è dubbio che la rigidità dello stesso sia un dato assodato; il governo provinciale ha messo in campo alcune pregevoli azioni correttive, senza però alleggerire in alcun modo il peso della burocrazia sull’imprenditore. Le sfide che abbiamo di fronte sono assolutamente impegnative; questa volta la crisi non è passeggera e transitoria, ma strutturale ed epocale. Per anni le nostre economie si sono rette su di una “bolla” che a causa di alcuni fattori strutturali (moneta unica, internet, mercati aperti, competitività globale) è letteralmente scoppiata, sospinta anche (va detto con chiarezza) da comportamenti tutt’altro che etici del sistema bancario america-

no che poi ha messo in crisi le economie del resto del mondo dimostrando così nei fatti, che siamo ormai di fronte ad un’economia che è davvero globale! Il nostro Paese, è sotto gli occhi di tutti, vive questa fase un po’ ripiegato su sé stesso, incapace di importanti “colpi d’ala” necessari in questi frangenti, per riprendere il volo; ad appesantire la situazione la confusione e la litigiosità di una politica che esaurita la fase delle grandi proposte ideali ed ideologiche, è stata risospinta nella mera contrapposizione tra “opposti estremismi”. La situazione attuale avrebbe bisogno di essere guidata da una politica illuminata, tesa non al confronto tra trincee, tra bianchi e neri, tra buoni e cattivi, ma alla ricerca di una nuova competitività di sistema. In altri paesi evoluti il contrasto pur legittimo tra opposte tesi, viene poi superato in nome del “bene comu-

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ne”, ma non da noi! Se ciò è nella quotidianità di ciò che assistiamo, è per altro verso che credo ci sia bisogno di ripartire da qualche parte e questa volta dal basso; la ripresa di un dialogo sociale, di una vera politica da (polis – città) deve partire dal tessuto sociale. Le inadempienze di alcuni settori sociali (sistema delle banche) e la miopia della politica partitica non deve costringere le nostre imprese ad essere orfane di una capacità di disegnare il futuro o concorrere a questa azione. Oggi più di ieri il fare sistema, lo “stare insieme per fare di più, meglio ed a minor costo”, hanno un senso strategico; dobbiamo comprendere che soltanto mettendo insieme le nostre risorse, le nostre capacità, le nostre disponibilità potremo sopperire a ciò che il sistema paese in senso lato oggi sembra non offrire più. Fare oggi Associazione è forse più difficile, impegnativo, ma inderogabile. Per quanto sopra esposto, cari col- Danilo Moresco leghi, credo fermamente che la sfida coinvolga moltissimo la nostra categoria: il potere di spesa degli italiani, ma anche di altri cittadini dell’Unione Europea è di molto diminuito; la crisi, la stagnazione economica sta bussando inevitabilmente alla porta e non è certo pensando che la nostra pur eccellente specificità autonomista ci salverà facilmente, uscendo indenni da questa congiuntura negativa. Dovremo fare rete, e non mi stancherò mai di dirlo, alzando il tono della nostra competitività. Il nostro settore deve diventare la prima vetrina dell’eccellenza del territorio in cui si colloca e la qualità diventa chiave di accesso alla competizione stessa; dobbiamo far si che l’esercizio diventi il terminale di quella filiera della gratificazione che nel marketing ormai identifica il collegamento tra il sistema territoriale ed i suoi prodotti. Forse per dare un taglio positivo all’analisi, questa crisi, che per altro vera crisi è, servirà a riavvicinare la nostra economia ad una economia reale e non ad una economia gonfiata da speculazioni finanziarie (spesso truffaldine). Nel mercato reale

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oggi coesistono professionisti e mestieranti; io auspico che questa “stretta economica” favorisca almeno una sorta di pulizia dei mercati e l’emergere senza alcun dubbio, dei veri professionisti. Ho sempre avuto l’ambizione e la certezza, nei miei mandati, di rappresentare un comparto composto da professionisti, quindi oggi, in questo consesso assembleare , invito Voi tutti cari colleghi ad uno sforzo corale , di ulteriore innalzamento della nostra qualità e professionalità. In una competizione così aperta , così impegnativa, dove le variabili sono molteplici, la qualità diventa chiave di accesso alla competizione stessa. Ho espresso sopra il mio parere sulla struttura dei mercati, in senso lato. Oggi chi vive si colloca nella parte alta del mercato o nella parte più bassa. Noi ristoratori trentini, anche in ossequio ad una tradizione che ci vede orientati ad un buon tasso qualitativo, dobbiamo puntare decisamente alla fascia alta, considerando che anche all’interno del target più alto, ci sono vari livelli qualitativi cui ciascuno potrà posizionare il proprio prodotto, ma non ve dubbio che dovremmo andare in quella direzione. Del resto il Trentino sta cercando di perseguire la stessa strada, non sempre con successo, ma grazie alle ultime innovazioni introdotte dall’amico Assessore Mellarini, a cui va il nostro ringraziamento, anche in tema di Trentino S.p.A., l’indicazione è chiara: il nostro obbiettivo (come sistema territoriale), il nostro target è la fascia alta del mercato. Un altro fronte di dibattito e di discussione che non ha mancato anche in queste settimane di essere al centro della cronache locali è quello che potremmo tradurre in una sorta di “indice” puntato verso -in particolare- albergatori e ristoratori perché non sufficientemente corresponsabili nell’utilizzare i prodotti tipici locali. Se c’è una realtà di operatori che in questa direzione si muove positivamente

ma che si è anche fatta carico in passato di alcune proposte e di alcune iniziative (la carta dei vini; i club dei marchi “Osteria Tipica Trentina, Ristorante Enologico” ecc.) siamo proprio stati noi, convinti che il territorio e la produzione della nostra tipicità agricola rappresentano dei valori da salvaguardare ed allo stesso da valorizzare nel contesto enogastronomico. Tutto bene? No. E con rinnovata disponibilità dobbiamo però esprimere all’assessore altrettanta chiarezza. Il circuito territorio-prodotti-ristorazione-consumatori (in specie il grande movimento turistico che frequenta il Trentino) sarà virtuoso se tutti faranno la loro parte. Non si può solo rivolgere lo sguardo e le osservazioni critiche al terminale della “filiera” che, viceversa, per essere una buona e funzionale “filiera” richiede che fin dall’inizio tutti facciano la loro parte: quindi dal produttore e soprattutto al variegato mondo della cooperazione di primo e secondo livello che è lo “snodo” determinante (sia in termini di acquisti e di prezzo) per fare “squadra”. Per questo, dico alla Provincia ed in particolare all’ Assessore Mellarini che bisogna mettere in campo non degli occasionali “tavoli” di dibattito, ma istituire una permanente “cabina di regia” che veda al suo interno pochi e qualificati rappresentanti delle imprese turistico-alberghiere e della ristorazione, del mondo della cooperazione agricola (vitivinicola, frutticola, lattiero casearia, dei frutti minori) per mettere a fuoco strategie organizzative, di funzionalità ed economiche, degli assessorati competenti e della Trentino spa. Noi ci stiamo, ma bisogna che tutti facciano la loro parte senza pensare che le criticità sono sempre da attribuire “all’orto del vicino”. Cari amici, cari colleghi, la sfida credo sia senza appello, non esistono scorciatoie questa volta. L’aiuto della Pubblica Amministrazione potrà essere principalmente quello di fornire una Governance illuminata, ma saremo noi a dover giocare “in diretta” questa partita. Auspico quindi da parte Vostra una collaborazione e una Vostra crescita all’interno


somministrazione e intrattenimento

dell’Associazione. Solo se uniti e soprattutto numerosi, potremo contare e dire la nostra. Proprio per questo l’Associazione ristoratori ha improntato il suo futuro piano di lavoro, innanzitutto nella ricerca del proselitismo a cui tutti noi dobbiamo contribuire. Posso dire però, e permettetemi, con un po’ di orgoglio, che nonostante le recessione in atto e le molte attivitĂ del settore che hanno dovuto loro malgrado chiudere i battenti, la nostra Associazione ha mantenuto invariato il numero dei propri iscritti, anche grazie ai servizi offerti sia a livello professionale che economico. Molto infatti si è puntato sulla formazione professionale . Allo scopo mi piace ricordare che grazie all’Unione e in collaborazione delle societĂ Cieffe per quanto attiene alle materie antincendio , pronto soccorso e sicurezza dei lavoratori e alla SocietĂ Idea Turismo per i corsi HACCP e la predisposizione dei manuali dell’autocontrollo personalizzati, siamo riusciti a fornire un servizio altamente professionale e soprattutto a costi limitati. Ricordo l’effettuazione di due corsi di sommeliers, equamente divisi fra le due Associazioni ASPI e AIS e le varie convenzioni offerte da Unione che sicuramente portano a significativi risparmi di denaro. Per quanto riguarda ancora il fattore economico è con soddisfazione che ricordo l’operato di Gestor Scarl, la cooperativa

d’acquisto nata da un’idea di alcuni di noi e che ora grazie all’apporto di validi collaboratori e soprattutto grazie ai soci, ha raggiunto un fatturato notevolissimo che si è assestato intorno ai 24 milioni di euro nel 2009. Verso la fine dell’anno siamo riusciti anche a portare a termine un progetto a cui il sottoscritto e i colleghi di Giunta tenevano moltissimo: la creazione di Astor, alta scuola dell’ospitalitĂ e ristorazione trentina, che giĂ sta operando efficacemente. Questo è per me e per tutti noi, sicuramente un “fiore all’occhielloâ€? per la categoria e che dovrebbe portare a una proposta completa , qualificata e continua per i titolari e i dipendenti delle nostre attivitĂ . Per finire, ma credo, non meno strategicamente importante, auspico che la categoria possa essere sempre piĂš compatta e unita per cercare di contrastare chi nel mercato entra in maniera furbesca: diciamo basta a chi fa di tutto e di piĂš senza avere le opportune licenze e che slealmente erode corrispettivi alle nostre attivitĂ regolarmente autorizzate. Manifestazioni senza senso; agritur che di fatto sono veri e propri ristoranti, ma con regole diverse; bar che in possesso di licenza di “piatti velociâ€? somministrano di tutto; pizze al taglio che agiscono come pizzerie vere e proprie e chi piĂš ne ha piĂš ne metta. Chiediamo che l’Ente Pubblico prenda atto che il mercato è saturo e quindi si possano trovare degli

opportuni correttivi per limitare il rilascio di autorizzazioni e soprattutto che i controlli siano tempestivi ed efficaci, soprattutto su quelle attività e specificità che agiscono scorrettamente sul mercato e che purtroppo quasi mai vengono sanzionate o controllate, nonostante prese di posizione ufficiali della categoria. Confido, anzi ne sono certo, che tutti Voi possiate essere piÚ uniti e meno qualunquisti nelle battaglie che sicuramente ci aspetteranno, per far sÏ che le nostre aziende, le nostre famiglie, possano continuare a lavorare anche 12 ore al giorno, ma con dignità e a testa alta. Concludo esprimendo il mio ringraziamento all’Unione Commercio Turismo nella persona dell’amico Presidente Gianni Bort, che ha saputo e voluto dare alla nostra categoria il giusto peso all’interno del variegato e complesso mondo Unione. Non dimentico anche di ringraziare i colleghi Vice Presidenti, Sergio Valentini e Francesco Antoniolli per il loro apporto sempre costruttivo e i componenti la Giunta Esecutiva e il Direttivo Provinciale. Grazie ancora a tutti Voi!

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dettaglio

Dettaglianti, cuore

pulsante nel territorio

Le realtà del commercio all’interno del sistema delle imprese del Terziario della provincia di Trento. Il Presidente Piffer: «Consapevoli della crisi, ma invece della rassegnazione preferiamo l’azione»

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a presenza sindacale sul territorio é sempre stato considerato un momento importante dell’attività associativa. Tanto é vero che nel programma di attività per l’anno 2010, proposto dal Presidente e condiviso dalla Giunta esecutiva dell’Associazione in occasione di un incontro tenutosi nello scorso mese di gennaio, le “uscite” nelle valli sono considerate un obiettivo irrinunciabile. Si é pertanto deciso di aumentare i momenti di presenza sul territorio, cominciando da subito ad incontrare i consigli direttivi di Sezione dell’Associazione.

COMPRENSORIO C7

VALLE DI SOLE

Presidente: Teresa Mochen Consiglieri: Silvano Andreis, Luca Palmieri, Paola Bonetti, Lodovico Magnini, Riccardo Depetris, Maria Assunta Andreis

Sul territorio

Già nel mese di marzo si sono tenuti i primi incontri, ad iniziare dalla Valle di Sole per proseguire con la Valle di Non, la Val di Fassa e la Valle di Fiemme. Momenti assolutamente importanti e partecipati in occasione dei quali i dirigenti delle varie zone sono stati informati sull’attività che l’Associazione sta portando avanti, sulle novità normative, ma più che altro sono serviti ad ascoltare le problematiche delle singole valli, a conoscere l’andamento della situazione economica e delle vendite al dettaglio, i rapporti tra operatori e con la pubblica amministrazione locale, a valutare eventuali possibili iniziative, ecc. Per il presidente e per i funzionari dell’Associazione é stata anche l’occasione di visitare diverse azien-

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de associate, discutere direttamente con i titolari non solo dei problemi della rispettiva zona, ma anche quelli del settore merceologico di appartenenza e, nello specifico, della singola realtà imprenditoriale. Pur nelle indubbie difficoltà del periodo economico che stiamo vivendo, che certamente non agevola l’attività dei negozi al dettaglio, é stato interessante e piacevole verificare la qualità di alcuni punti vendita per quanto riguarda i prodotti trattati, la loro accattivante esposizione, l’arredamento particolarmente curato ed attraente; si é avuta la conferma della volontà dei commercianti di non rassegnarsi alle difficoltà del momento, ma di investire nella pro-

pria attività, di rinnovare, di guardare comunque al futuro con un certo ottimismo ben consci del gravoso impegno che li aspetta e dei sacrifici che vanno fatti nell’attesa di tempi migliori. Oltre agli incontri con gli Organi associativi, durante le uscite sul territorio Massimo Piffer si é recato anche presso gli uffici dell’Unione e di Servizi Imprese, incontrando i direttori ed i collaboratori e scambiando con loro alcune impressioni sulla situazione del terziario nei rispettivi ambiti di competenza.


dettaglio

Il tour delle sezioni

COMPRENSORIO C6

VALLE DI NON

Presidente: Ermes Violin Consiglieri: Massimiliano Stringari, Alberto Ossanna, Rosa Dallavo, Vittorio Abram, Luciano Aliprandi, Arrigo Dallago, Giovanni Battista Ossanna, Luigi Inama.

COMPRENSORIO C1

VALLE DI FIEMME

Presidente: Carlo Weber Consiglieri: Lucia Brigadoi, Monica Betta, Luisa Cappelletto, Davide Dzalagonia, Davide Mazza, Faustino Piazzi, Ruggero Procelli, Mauro Tomaselli

L’Associazione dei commercianti al dettaglio del Trentino ha avviato nel mese di marzo un percorso che toccherà tutto il territorio della provincia per una serie di incontri con le Sezioni di valle che ha l’obiettivo di conoscere a fondo i problemi e le esigenze dei commercianti, di fare il punto sulla situazione economica, sui rapporti con le amministrazioni e molto altro.

COMPRENSORIO C11

VALLE DI FASSA

Val di Sole

In Val di Sole la delicata questione degli impianti di risalita e dell’organizzazione di manifestazioni sportive di livello internazionale (mountain bike e rafting anzitutto), con il coinvolgimento degli operatori oltre alla locale Azienda di Promozione turistica, sono stati i temi di maggior rilievo discussi dai dirigenti dell’Associazione.

Val di Non

Nell’incontro di Cles, con il direttivo della Valle di Non, tra i diversi argomenti ha tenuto banco la difficile situazione del capoluogo con particolare riferimen-

to a parcheggi, viabilità e mercati. Problemi che saranno affrontati nei prossimi mesi, auspicando disponibilità e sensibilità nei confronti della categoria da parte della nuova Amministrazione comunale.

Val di Fassa

Il direttivo della Valle di Fassa, riunitosi a Campitello, ha evidenziato come il comparto commerciale sia sostanzialmente sano e vivace anche se in alcune località del comprensorio la situazione inizia a divenire difficoltosa. Si rende comunque sempre più necessaria la massima attenzione nella scelta dei prodotti da commercializzare, che devono rispondere anche alle esi-

zioni. In Fiemme Presidente: Gianfranco Bazzocco pre o c c up a Consiglieri: Marco Anesi, Fabrizio anche il nuoGhetta, Tiziana Ghetta, Giuseppe vo progetto di Pescost massima della mobilità di zona, con il quale l’Ammigenze ed ai gusti delnistrazione prola clientela turistica vinciale intende collegare direttaoggi rappresentata mente i vari paesi alla “fondovalle”, in maniera semriservando la ex statale 48 principre più consipalmente al trasporto pubblico atstente da persone traverso l’utilizzo di nuovi mezzi provenienti dai ecologici. Il progetto, la cui filosoPaesi dell’est eurofia può essere condivisibile, rischia peo. però di penalizzare numerose aziende commerciali, come ad Valle di Fiemme esempio quelle ubicate in località Il direttivo della Valle di Piera di Tesero, che si verrebbero a Fiemme ha evidenziato l’opportutrovare escluse dal traffico veicolanità di instaurare maggiori rapre di passaggio. porti di collaborazione tra gli operatori in particolare per quanto riFare gruppo guarda Cavalese, dove si é tenuta la Nei vari incontri il presidente riunione. Mentre a Predazzo, gradell’Associazione Massimo Piffer, zie anche ad un significativo svioltre ad informare i presenti in luppo di “Carta Premia”, lo strumerito all’attività svolta dall’Assomento di fidelizzazione messo a ciazione e ad ascoltare e discutere disposizione dall’Associazione, i assieme i problemi delle rispettive commercianti hanno migliorato i zone, ha invitato i dirigenti terrireciproci rapporti di collaboraziotoriali a sollecitare maggiore colne, nel capoluogo di valle un volaborazione tra colleghi, più frelenteroso ed attivo gruppo di opequenti e produttivi rapporti con le ratori trova maggiori difficoltà nel Amministrazioni locali e, in estrecoinvolgimento dei colleghi. I ma sintesi, stimolare aggregaziomondiali di sci nordico che si terne e spirito di appartenenza assoranno nel febbraio 2013, a detta ciativo. Un “fare gruppo” che, dei presenti, potrebbe però essere sempre secondo Massimo Piffer, l’occasione per organizzare comuoggi per il mondo del commercio ni iniziative tra gli operatori della più che utile é forse necessario. zona, e se possibile coinvolgendo anche i vicini colleghi della Valle di Fassa, auspicando che sia solo l’iniUnione MARZO APRILE 2010 zio di strette e frequenti collabora-

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dettaglio / aspan

Bonafini: «Più visibilità

al pane tipico trentino» Il presidente dell’Aspan del Trentino all’assemblea annuale dei soci: «Occorre maggiore attenzione alle esigenze dei panificatori»

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o scorso 8 marzo si è svolta l’Assemblea Generale dell’ ASPAN, alla quale erano presenti numerosi soci (quasi il 50%) che attentamente hanno ascoltato la relazione del Presidente Emanuele Bonafini. Nel documento sono state espresse problematiche e perplessità su molti argomenti che interessano le nostre imprese ed è stata sottolineata la necessità di avere un maggiore impegno dell’ente pubblico affinché anche al pane ed ai dolci da forno venga riconosciuta la giusta immagine, assegnando il dovuto ruolo all’interno della filiera dei prodotti gastronomici e alimentari, tipici e tradizionali della Provincia Autonoma di Trento. I presenti hanno ascoltato attentamente i ragionamenti esposti nella relazione del Pre-

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sidente ed alla fine hanno intavolato un interessante dibattito che ha evidenziato le perplessità ed i dubbi, specie sul rapporto con la grande distribuzione. “Nessuno affronta ed analizza in maniera seria e competente questo delicato argomento – ha ribadito Bonafini – le nostre aziende sono soggette ai ricatti della grande distribuzione e della Cooperazione e non possono fare altro che subire

poiché sono l’ultimo anello, il più debole, della filiera”. “Le aziende di panificazione, specie quelle che lavorano con le grandi imprese alimentari, sono soggette a innumerevoli vincoli ed intimidazioni che preoccupano; non ultimo l’escamotage della rifatturazione richiesta dal SAIT. Questa procedura, a cui si vuole assoggettare i nostri associati che forniscono le Famiglie Cooperative locali, crea non

pochi problemi nella gestione amministrativa.”. Un altra interessanti riflessione, oggetto della relazione del Presidente, riguarda la lodevole collaborazione con l’Istituto Professionale Alberghiero di Rovereto che consente di preparare in maniera impeccabile i futuri operatori del settore. I rapporti con la scuola sono eccellenti tanto che abbiamo avuto assicurazione e garanzia, dal dirigente scolastico, dott. Federico Samaden, del potenziamento del percorso formativo dell’”Arte Bianca”. Lo spirito di questa nuova e fattiva collaborazione è racchiuso in una frase espressa dal dott. Samaden: “…..Mi piace infatti questa collaborazione tra l’associazione panificatori e la nostra scuola, credo sia un valore per tutti noi da tutelare e implementare. I nostri ragazzi hanno bisogno di un mondo adulto unito e capace respon-


dettaglio / aspan

LA MOSTRA DELL’AGRICOLTURA CELEBRA LA “FESTA DEL PANE TRENTINO”

Importante momento di promozione e visibilità del pane fresco, prodotto tipo e tradizionale della cultura alimentare trentina L’edizione 2010 della “Festa del pane trentino”, appena conclusa, è la conferma che mirate iniziative, finalizzate a far gustare il pane fresco e far conoscere il mestiere del panettiere, consentono all’ASPAN di promuove una corretta immagine della professionalità degli operatori trentini e della qualità del prodotto tradizionale. Da anni sosteniamo la necessità di riconoscere ufficialmente il “pane fresco” come alimento principale della caratteristica cucina trentina. In tal senso organizziamo e partecipiamo a quegli eventi che creano visibilità per la categoria, per la qualità, genuinità e fragranza del prodotto tradizionale, appena sfornato. I panettieri, alla “Festa del pane trentino”, celebrata all’interno della Mostra dell’Agricoltura tenutasi lo scorso mese di marzo a Trento, sono intervenuti interagendo fra loro per far vedere come viene prodotto il pane che giornalmente viene proposto al consumatore nei negozi. E’ stata la festa del pane, ma anche dei panettieri trentini che con entusiasmo, passione e professionalità si sono alternati nel laboratorio, confrontandosi con il visitatore sulle tecniche di lavorazione, sulle materie prime, sull’amalgama degli impasti e sui tempi di cottura. Il confronto oggi è indispensabile per mantenere un corretto rapporto con il cliente ed è sempre più importante far conoscere, anche tramite gli eventi di degustazione, le originali e autentiche proprietà nutritive di un prodotto semplice e naturale, come il tradizionale “panino”. Il mestiere del “fornaio” è un’esclusiva e straordinaria attività che può essere descritta solo nella rappresentazione visiva dei vari passaggi dell’intero ciclo produttivo. La “Festa del pane Trentino” è un utile mezzo che ci consente di far conoscere la manualità della lavorazione degli impasti che ancora oggi, in molti panifici trentini, viene usata per la realizzazione di determinate tipologie panarie. Molti amministratori, rappresentanti istituzionali e politici hanno assaporato il pane appena sfornato e le degustazioni hanno riscontrato il positivo parere, anche dalle numerose persone che per due giorni hanno visitato gli stand della 64^

edizione della Mostra dell’Agricoltura. Attestati di stima e simpatia sono stati rivolti ai soci dell’ASPAN ed agli studenti che frequentano il IV° anno, dell’Istituto di Formazione Professionale Alberghiero di Rovereto, che hanno svolto un eccellente lavoro, esprimendo la loro preparazione e abilità nella realizzazione di alcuni pani, fragranti e gustosi. Sono state due giornate di impegno e fatica che hanno permesso però di focalizzare l’attenzione sulle tecniche organizzative per la produzione dei prodotti panari e dolci da forno. Un processo di lavorazione che ha destato nell’utente grande curiosità, ma anche aggregazione con l’operatore, trasformando questo singolare momento in un forte strumento informativo che consente di far partecipare la gente, in senso figurato, alla quotidiana consuetudine dell’arte di fare il pane. L’impegno e la disponibilità dei numerosi collaboratori ha permesso anche quest’anno di appassionare il folto pubblico che sostiene ed incoraggia, sempre con tanto entusiasmo, il nostro lavoro. Emanuele Bonafini

sabilmente di guidarli nella costruzione delle loro strade di vita….”. All’Assemblea erano presenti i massimi dirigenti dell’Unione Commercio che, per mezzo del Vice Presidente, rag. Mario Oss, hanno espresso interesse alle problematiche della categoria e soddisfazione per le attività sindacali e di promozione che vengono organizzate dall’Associazione. Il Vice Presidente dell’ASPAN dell’Alto Adige, Sandro Pellegrini, è intervenuto sottolineando che le problematiche evidenziate, grossomodo, sono uguali anche in provincia di Bolzano e la preoccupazione per il futuro della categoria è un argomento al quale anche loro dedicano particolare attenzione.. E’ stato assicurato il mantenimento dei rapporti fra le nostre Associazioni e la fattiva collaborazione agli eventi nei quali si possono confrontare le tecniche di lavorazione usate nelle due provincie. Importante è stata pure la presenza dell’Assessore provinciale, Alessandro Olivi, il quale ha garantito il personale interessamento per trovare soluzioni alle preoccupazioni emerse nel dibattito. Ha quindi assicurato la massima disponibilità per sostenere, coinvolgendo anche l’esecutivo provinciale, le richieste della categoria e le esigenze delle imprese di panificazione trentine. La segreteria ASPAN

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FIVA CONFCOMMERCIO, L’ASSEMBLEA 2010

Il 13 marzo scorso l’Assemblea annuale della categoria ambulante fatto permettere l’accesso alle licenze ambulanti anche alle società di capitali e congelare la pratica del rinnovo delle autorizzazioni decennali. Anche in questo frangente la Federazione ambulante aderente a Confcommercio si sta muovendo, già dal settembre scorso, in tutte le sedi romane per evitare “dolorose interpretazioni”, ma certo è che il timore di veder radicalmente cambiato il mondo dell’imprenditoria ambulante persiste e attanaglia la nostra quotidianità. Altro argomento molto a cuore alla categoria è la promozione della concertazione sindacale a livello locale. Crediamo infatti ed abbiamo bene chiara quale sia la strada da percorrere per poter perpetuare il nostro lavoro all’interno di centri storici, che cambiano e che restringono, per causa e merito degli arredi urbani, lo spazio a nostra disposizione. Ultimo tema di nostro grande interesse è la legge provinciale 4/2000, che necessita di una rinfrescata, seppur valida nei contenuti e negli indirizzi, riteniamo che si possano concretizzare un’informatizzazione della gestione amministrativa del commercio su area pubblica e molte altre migliorie tecniche e normative che garantiscano il nostro lavoro e ci permettano di affrontare a testa alta la crisi, consolidando la nostra forma di distribuzione tanto antica e storica quanto flessibile ed attuale. Di fronte alla totale incertezza del futuro ed alla sofferenza del commercio, non dobbiamo accontentarci di essere muti spettatori di una simbolica “morte del cigno” ma credere ed investire nelle nostre potenzialità. Il presidente dott. Mauro Pedrotti

GUIDA MERCATI E FIERE 2010 Torna anche quest’anno, sempre più ricco di contenuti il nostro calendario Mercati e Fiere che FIVA Confcommercio della Provincia di Trento, presenta ogni anno puntualmente con l’inizio della stagione fieristica, inaugurata quest’anno, come è tradizione dalla Fiera di Mezzaquaresima svoltasi a San Michele all’ Adige, domenica 15 marzo. Aggiornata ed abbellita nei contenuti anche quest’anno la pubblicazione ha potuto vedere la luce grazie al sostegno di alcuni importanti sponsor che mi sento di ringraziare per la generosa disponibilità e fedeltà, anche in tempo crisi. La guida può essere richiesta da chiunque alla segreteria FIVa Confocmmercio al n° telefonico 0461-880411 o tramite email all’indirizzo amaroni@ ucts.tn.it. Gli sponsor della guida 2010 sono: Adige Commercialcarta, Volksbank Banca Popolare dell’Alto Adige, Fair Play Assicurazioni, Dorigoni Concessionaria Volkswagen, Datasistemi misuratori fiscali, Consorzio Borgo Commercio Iniziative, Menù Service e Servizimprese.

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In apertura della stazione fieristica 2010 puntuale, si è svolta l’Assemblea della FIVA Confcommercio della provincia di Trento, celebrata nell’Auditorium della sede Unione di via Solteri. Oltre ad un atto istituzionale, l’assemblea è stata l’occasione per incontrare i soci e per presentare a consiglieri e operatori intervenuti temi, dati e problemi riguardanti la nostra categoria. Il contesto economico risulta al momento particolarmente difficile, sono infatti molti i problemi, difficoltà e preoccupazioni che incombono sulla categoria ambulante. Nodo cruciale risulta l’applicazione della normativa del DURC, che ha aggravato e complicato non di poco l’intera gestione amministrativa legata alla categoria. A questa repentina ed inaspettata emergenza l’Unione Commercio Turismo Servizi Professioni e PMI della Provincia di Trento ha dato una forte risposta ed una concreta soluzione, cercando fin da subito mediante l’intervento del Direttore Unione dott. Profumo l’accordo con il Consorzio dei Comuni ed il Settore Commercio della Provincia. Il bilancio consuntivo dell’operazione lo considero in generale positivo, anche se mi domando dove sia stata smarrita la volontà di attuare una semplificazione amministrativa. Sicuramente molto timore e preoccupazione la genera anche l’eventualità che lo Governo italiano si adegui ed accolga la direttiva europea n° 123 del 2006 (meglio nota a tutti come direttiva Bolkestein) che vorrebbe di

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Vinitaly un’edizione

per guardare avanti

Una ricerca Axiter-Confcommercio/Unicab mostra la voglia di crescita delle cantine italiane. La crisi ha fatto selezione, ma ci sono ancora delle criticità da risolvere: dimensioni e formazione in primis

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200 espositori su una superficie netta di oltre 92mila metri quadrati e un’attesa di 150 mila visitatori provenienti da oltre 100 Paesi: con questi numeri Vinitaly edizione 2010 si è affacciato al mercato internazionale all’insegna della fiducia. Ad aprire ufficialmente la 44a edizione del Salone internazionale del vino e dei distillati c’era anche il ministro delle Politiche Agricole e Governatore del Veneto, Luca Zaia, il sindaco di Verona, Flavio Tosi, il presidente della Provincia di Verona, Giovanni Miozzi e il presidente di Veronafiere Ettore Riello: «Mai come quest’anno - ha detto Riello - Vinitaly si presenta come vetrina di un settore-pilastro della nostra agricoltura e anche della nostra economia. Dopo l’anno horribilis dell’economia mondiale e il mutamento degli scenari di mercato, Vinitaly dimostra che il sistema vino è solido. E Veronafere - ha concluso vuole essere al fianco delle aziende in questo particolare momento dedicato alla ripresa del sistema economico».

La ricerca Il vino italiano ha retto alla prova della “grande crisi” del 2009. E lo ha fatto grazie ad una ulteriore crescita delle esportazioni e ad uno slancio negli investimenti che ha

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coinvolto l’acquisizione di terreni, l’ammodernamento tecnologico e immobiliare delle cantine e, soprattutto, le reti commerciali in Italia e all’estero. Questo il risultato di una ricerca di mercato realizzata, per conto di Vinitaly, da Axiter-Confcommercio assieme all’istituto Unicab: un’indagine congiunturale che ha coinvolto un panel di oltre 360 cantine italiane –

le maggiori e le più significative, ma anche realtà cooperative e non, piccole e medie, distribuite in tutte le denominazioni nazionali.

Voglia di reagire Nonostante un clima generale improntato al pessimismo, all’interno dei propri cancelli le cantine italiane hanno mostrato una capacità di tenuta e la voglia di sfruttare il momento per “mettere ordine”al

proprio interno, investendo sulle reti commerciali, sull’acquisizione di nuovi terreni e marchi e sull’ammodernamento tecnologico. Questo trend positivo ha coinvolto due cantine su tre con tassi di crescita anche a due cifre tanto in Italia che all’estero e, nel nostro Paese, tanto nel canale della grande distribuzione che nell’horeca. Chi va bene, ha goduto Una ricerca di mercato sviluppata da Axiter-ConfCommercio/Unicab per il Vinitaly registra come le cantine italiane abbiano retto alla prova della “grande crisi” del 2009 e come si siano attrezzate per continuare a crescere nel 2010. Export e investimenti ancora in crescita. Fra i punti di sofferenza i ricarichi lungo la filiera, la scarsa cultura manageriale e il sottodimensionamento delle cantine. Nella foto in alto, Tiziano Mellarini, assessore provinciale al turismo della provincia di Trento tra gli stand di Vintaly.


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Gli stand del Trentino a Vinitaly 2010 e l’ngresso al padiglione. A destra, il brindisi con il ministro dell’Agricoltura Luca Zaia

nel 2009 anche di un ridotto, o nullo, incremento nei costi. Chi va male, però, registra gravi scompensi su tutta la linea: ha visto ridursi le quote di mercato in Italia, è cresciuto molto poco all’estero, non ha “convinto” l’horeca ed è stato penalizzato da un incremento dei costi significativo. E questa forbice, molto netta, sembra essere una delle caratteristiche salienti del 2009 che, evidentemente, ha fatto RRS side mezza pag in qualche modo “selezione” RRS side mezza pag fra le cantine. Al di là della capacità delle singole cantine di reagire alla crisi, vi sono ancora dei “colli di bottiglia” che frenano lo

RRS side mezza pag

sviluppo: ricarichi eccessivi lungo la filiera e nella ristorazione; la scarsa cultura manageriale e il sottodimensionamento delle aziende; il costo del credito e la difficoltà di accedervi; la carenza di infrastrutture. Il mondo del vino italiano, ad ogni modo, continuerà anche quest’anno nella fase di investimento. Chiede però degli interventi precisi per continuare a restare competitivo: aiuti a chi esporta e sgravi fiscali per chi ancora investe; un sostegno marcato al “turismo del vino” che porta business direttamente in cantina.

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VINITALy E LE PROSPETTIVE DEL SETTORE VITIVINICOLO TRENTINO

Intervista a Paolo Endrici, Presidente dei “Vitivinicoli” aderenti all’Associazione Grossisti e PMI nonchè titolare della storica Cantina Endrizzi di San Michele all’Adige Come è andata alle Fiere quest’anno dott. Endrici? Bene per quanto mi riguarda, ma direi bene in generale. Comincerei dalla ProWein di Düsseldorf, la più importante fiera vinicola tedesca, termometro degli umori del Centro – Europa e non solo. Lì si respirava un’aria diversa rispetto all’anno scorso, maggiore entusiasmo; voglia di ripartire, di arricchire il portafoglio fornitori – e non di ridurlo come fino a poco tempo fa – di progettare… Il “sentiment” mitteleuropeo, oltre alla Germania, includo Svizzera, Olanda, Danimarca, ma anche i paesi scandinavi è in ripresa. Un segnale importante e per noi, la conferma che il cuore dei nostri mercati è, e deve rimanere l’Europa. Una Comunità che sa riconoscere il “valore aggiunto” del vino Trentino in termini di qualità e salubrità. Recentemente ho letto che anche il Südtirol punta ed investe sui Paesi che ho citato e non sui Paesi più lontani, tipo Cina... Il Vinitaly è stato affollato, come sempre, più di sempre. Lì abbiamo incontrato americani e asiatici. Anche in quei paesi sembra tornare interesse per le qualità migliori dopo che nel 2009 l’importazione si era concentrata sui vini a basso prezzo. Se vogliamo parlare dei nuovi trend, possiamo dire che al momento se la cavano meglio le piccole e medie imprese, dotate di flessibilità, agilità, rapidità, creatività. Sono più in difficoltà le imprese medio - grandi, comprese alcune cooperative, come leggiamo nelle cronache trentine. Secondo un’indagine commissionata dall’Ente Fiera, sul fronte delle vendite al consumatore sono in notevole calo i ristoranti, in calo le enoteche, mentre crescono la grande distribuzione, internet e le vendite in cantina. Il mercato tende ad una semplificazione, da una parte vini più semplici ed economici. Nel settore dei prezzi convenienti sono favoriti – dati i loro costi imbattibili – Argentina, Sud Africa ed Australia. Dall’altra troviamo i vini, che puntano alla qualità alta e all’interpretazione dei loro territori d’origine. Questa dicotomia riflette anche il problema del posizionamento del vino trentino. Pensa che questo sia stato uno dei temi degli “Stati generali dell’Agricoltura” tenutasi

Nella foto in alto, il dott. Paolo Endrici, presidente dei “Vitivinicoli” aderenti all’Associazione Grossisti e PMI

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a Trento in gennaio? Sì, da quell’importante convegno è emerso che in Trentino operano “due agricolture”, due modi diversi di produrre e di affrontare i mercati. Da una parte il grosso della produzione delle cooperative destinato alla grande distribuzione su molti mercati e dall’altro le produzioni di nicchia destinate ai mercati e agli acquirenti più tradizionali (ristoranti ed enoteche) in Italia e in Europa. Entrambe “le agricolture” hanno sbocchi ed una giustificazione, ma per entrambe servono degli elementi unificatori: in primis una identità territoriale “alpina”, che vuol dire comunque qualità, salubrità, tipicità, ma anche innovazione nel prodotto e nell’offerta da raggiungere colla ricerca e con sinergie ed aggregazioni. Nel marketing è basilare la “USP – Unique selling proposition”, l’unicità del vino trentino può essere declinata in più nicchie di mercato, ma la matrice qualitativo – territoriale deve rimanere per tutti la stessa. Quali sono i temi più importanti attualmente sul campo, nel vostro settore? L’internazionalizzazione, campo nel quale operano Trentino Export, struttura di stampo privatistico in seno all’Associazione Industriali e Trentino Sprint emanazione della Camera di Commercio. Per quanto riguarda quest’ultima è programmato un riassetto che darà più voce agli operatori interessati, nella scelta dei Paesi e delle strategie per affrontare i diversi mercati. Da parte nostra si auspica un coordinamento nelle azioni ed una chiara ripartizione dei ruoli onde evitare sprechi e sovrapposizioni fra le azioni dei due enti, che malgrado la volontà politica di riunirli, resteranno sicuramente distinti. Seguono, con non meno importanza, le vendite dei nostri vini in ambito locale. Si parla di poten-

ziamento del sistema dei prodotti tipici e dei percorsi tematici (strade del vino) nonché della creazione di una piattaforma trentina agricoltura – turismo – ristorazione. Tra poco dovrebbe partire l’unificazione delle strade del vino e dei sapori. In questi due settori (internazionale e locale) le proposte sono molte e grandi sono le nostre aspettative. Ci impegneremo perché alle promesse seguano i fatti! Si parla anche di introdurre le DOCG in Trentino. Che ne pensa? Sì, ed è stato uno dei temi caldi del Vinitaly. Parte del Prosecco è ora DOCG (Denominazione di origine controllata e garantita) ed il Trento DOC è solo DOC, formalmente un gradino più in basso. Come spiegare al consumatore che “sostanzialmente” siamo più buoni? Il passaggio alla DOCG diventa quasi obbligato…visto che la Franciacorta ci è arrivata già da molto tempo. Stesso discorso per il Teroldego. Io personalmente vedrei un Teroldego Rotaliano DOCG, con rese in campagna basse e qualità eccelsa ed un Teroldego Trentino DOC, che può seguire la tipologia oggi corrente. So che a molti questo discorso non piace, ma io ritengo opportuno affrontarlo, ci sono aziende produttrici di Teroldego che hanno già dimostrato il grandissimo valore che questo vitigno può raggiungere. Previsioni per il 2010? In Italia si spera che la nuova normativa sui controlli dei tassi alcolici possa venire metabolizzata-, è già successo in molti Paesi esteri: chi guida non beve, gli altri sì. Se si va al ristorante o si riempie la macchina di amici o si va in taxi! Per il resto le prospettive sono abbastanza positive. La sensazione è che non siamo più sull’orlo del baratro, per cui anche il consumatore, ammesso che abbia ancora disponibilità economiche, può riprendere ad acquistare.

Al Teroldego “Gran Masetto Endrizzi” la medaglia d’Argento del Vinitaly Al concorso enologico del Vinitaly, cui hanno partecipato 3650 vini divisi in diverse categorie, il “Gran Masetto” Endrizzi, Teroldego da uve parzialmente passite, ha vinto la medaglia d’argento nella categoria più prestigiosa ed affollata (circa 450 vini), quella dei rossi invecchiati da 5 a 6 anni. In questa categoria erano presenti quasi tutti i Brunelli di Montalcino e gli Amaroni. Il Teroldego “Gran Masetto” ha battuto tutti i Brunelli e tutti gli Amaroni, tranne uno! Un buon auspicio per il vitigno “principe” del Trentino ed uno stimolo per tutti i Produttori.


ingrosso

Tutela legale, cautela

per salvaguardarsi

L’Associazione Grossisti e Pmi ha stretto un accordo con DAS per la stipula di polizze assicurative aziendali

L

a Convenzione con la DAS, Compagnia leader in Europa nel ramo Tutela Legale, permette alle imprese iscritte alla Associazione dei Grossisti e delle PMI del Trentino di beneficiare di notevoli vantaggi nella stipulazione di polizze assicurative aziendali. L’Assistenza legale costituisce uno dei rami maggiormente in espansione per il progressivo diffondersi di una nuova mentalità assicurativa fra gli imprenditori, i quali tendono a cautelarsi dai rischi di sensibili spese connesse alle vertenze legali, salvaguardando così il patrimonio dell’azienda. Tale tendenza allinea sempre più le imprese italiane al resto d’Europa, dove le polizze di assistenza legale sono diffuse capillarmente. In questa ottica di informazione oltre che di supporto l’Associazione ha inteso mettere a disposizione degli iscritti uno strumento di facile comprensione e di efficace gestione, con premio scontato del 25% sulle tariffe in vigore nel giugno 2009, una polizza di DAS di Tutela Legale studiata appositamente per le esigenze delle im-

prese sullo schema della già collaudata Polizza “Prestige”, arricchita da coperture speciali come i ricorsi in Commissione Tributaria di primo grado, quando è prevista la definizione agevolata della sanzione. Le garanzie previste dalla polizza comprendono inoltre l’ assistenza legale per: - procedimenti penali per delitti colposi e contravvenzioni; - procedimenti penali per delitti dolosi purchè vi sia proscioglimento o assoluzione; - controversie contrattuali con fornitori di beni e servizi; - vertenze di lavoro individuali

con dipendenti; - ricorsi gerarchici e/o opposizione alle sanzioni amministrative; Alle sopracitate coperture costituenti il pacchetto base, con massimale di € 16.000,00 per sinistro, illimitato per anno, si aggiungono coperture facoltative come: - assistenza legale per i procedimenti previsti dalla legge n. 223/1991 in materia di lavoro (licenziamenti plurimi collettivi per meno di 5 dipendenti, procedure di mobilità, impugnative di licenziamenti dinanzi al Giudice del Lavoro, ricorsi amministrativi a INPS, INAIL, Direzione Re-

gionale del Lavoro e della Massima Occupazione); - assistenza legale e peritale per i procedimenti previsti dal D.Lgs. 231/ 2001 ( reati societari, reati contro la Pubblica Amministrazione, reati in violazione delle norme sulla sicurezza sul lavoro); - vertenze contrattuali con clienti (2 o 4 per anno assicurativo) comprensive delle procedure di recupero dei crediti. La Compagnia DAS offre inoltre alle imprese interessate altre tipologie di garanzie non comprese nella Convenzione ma che possono essere funzionali alle singole attività, come ad esempio: - circolazione stradale degli automezzi; - difesa Patente; L’ Agenzia TOP SERVICE – SERVIZIO DAS , da quaranta anni sulla piazza di Trento, è a disposizione degli interessati , presso la sede di Trento via Innsbruck 23 – Centro Direzionale Interporto (tel. 0461/994489) per fornire tutte le delucidazioni relative alle garanzie previste dalla polizza.

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Attività di servizio,

l’assemblea dei soci

Il presidente Oss: «L’economia globale ha raggiunto il culmine della congiuntura negativa, ma ci vorranno anni per tornare ai livelli pre-crisi»

V

enerdì 19 febbraio si è svolta la consueta Assemblea annuale dell’associazione Attività di Servizio alla quale, segno di grande considerazione per l’intero comparto dei servizi, non ha fatto mancare la propria presenza il Presidente dell’Unione, Giovanni Bort. Proprio quest’ultimo nel suo saluto iniziale ha evidenziato l’importanza rivestita all’interno del mondo Unione dal settore dei servizi che da anni è in continua evoluzione e crescita. Davanti ad una platea affollata di soci tra i quali si notavano anche diverse personali-

tà di spicco dell’economia provinciale in rappresentanza di altrettante aziende associate, il presiedente, Mario Oss, ha poi letto la propria dettagliata relazione sull’intensa attività as-

sociativa svolta lo scorso anno. Oltre all’illustrazione dei vari eventi organizzati, il Presidente ha fatto anche un breve cenno sulla crisi economica che sta attanagliando il mon-

do produttivo compreso quello del terziario e che sembra abbia raggiunto il suo apice proprio nel 2009. Oss, su questo punto, ha messo in guardia tutti sui facili entusiasmi per-


servizi

LA RELAZIONE DEL PRESIDENTE MARIO OSS ALL’ASSEMBLEA DELL’ASSOCIAZIONE ATTIVITà DI SERVIZIO DEL TRENTINO Il 2009 si è rivelato uno degli anni più difficili non solo per la nostra associazione ma per l’intera economia mondiale. Secondo gli esperti proprio nel 2009 la crisi ha raggiunto il culmine. È una buona notizia, ma non bisogna illudersi: anche se in prospettiva la situazione non potrà che migliorare, gli effetti negativi della recessione si faranno sentire ancora per molto tempo. Le previsioni dicono infatti che occorreranno anni prima che l’economia si stabilizzi e torni a crescere ai livelli del passato. Le difficoltà non hanno risparmiato il comparto del terziario. È vero che la crisi è stata soprattutto una crisi della finanza, ma i contraccolpi hanno investito tutti i settori produttivi. Riduzione del giro di affari, ritardi nei pagamenti e difficoltà nell’accedere ai finanziamenti sono solo alcuni dei problemi che hanno messo alla prova la capacità di tenuta delle imprese di servizio. In tali frangenti il nostro sforzo come associazione di categoria è stato quello di porci come punto di riferimento per le aziende, sia dando supporto informativo sia suggerendo le soluzioni più adeguate alle singole esigenze. Un impegno, questo, che i soci hanno dimostrato di apprezzare concedendo o rinnovando la fiducia alla nostra associazione che vede sostanzialmente stabile il numero degli associati. In un momento come quello attuale, infatti, mantenere le posizioni deve essere letto come un risultato positivo. Almeno per due ragioni. In primo luogo, la tendenza generale, per quanto riguarda le associazioni di rappresentanza, vede gli iscritti in costante calo e, sotto questo aspetto, abbiamo saputo mettere un freno alla fuoriuscita. In secondo luogo, risulta estremamente difficoltoso raccogliere nuove adesioni in un momento, come quello che stiamo attraversando, in cui le aziende costrette a chiudere sono molte di più di quelle che iniziano l’attività. In definitiva, aver mantenuto il numero degli associati è uno stimolo che ci sprona a far di più e meglio, predisponendo servizi efficienti e nuovi strumenti plasmati sulle esigenze reali delle imprese. In questo senso, tra gli strumenti più efficaci predisposti dall’associazione per favorire la crescita e lo sviluppo del terziario vi è sicura-

ché le previsioni dicono che occorreranno anni prima che l’economia si stabilizzi e torni a crescere ai livelli del passato. Come dicevamo una platea numerosa ha seguito i lavori approvando all’unanimità, oltre alla relazione del Presidente, anche il bilan-

mente Pagine Blu Guida all’Attività di Servizio. La presentazione dell’edizione 2009/2010, avvenuta presso il Grand Hotel Trento, ha assunto la dimensione di un vero e proprio evento per l’alto livello delle personalità intervenute sia del mondo della politica che di quello economico. Il Presidente della Provincia Lorenzo Dellai, il Presidente della Camera di Commercio Adriano Dal Pez e il Presidente dell’Unione Giovanni Bort hanno dato vita, infatti, ad un interessante e approfondito dibattito, in cui è emerso in tutta la sua importanza il ruolo che il terziario innovativo svolge nell’economia locale. In particolare nel corso della discussione è stata avanzata la necessità, per accelerare l’uscita da questa fase di crisi congiunturale, che servizi pubblici e servizi privati, anziché farsi concorrenza, sviluppino forme di partnership nell’obiettivo comune di favorire la crescita e l’innovazione del Trentino. Per quanto riguarda Pagine Blu questa nuova edizione, che si arricchisce dell’introduzione del professor Umberto Martini dell’Università di Trento, mette bene in evidenza l’evoluzione che la Guida ha compiuto in oltre dieci anni di vita. Concepita, infatti, come strumento pubblicitario, Pagine Blu nel corso delle varie edizioni si è via via trasformata in un prontuario ricco di contenuti economici e tecnici: il cuore della pubblicazione è rappresentato da oltre 160 schede che danno tutte le informazioni su cosa sono, cosa fanno e dove si trovano le aziende e offrono così un panorama completo del settore dei servizi privati. Pagina Blu, che è il fiore all’occhiello della nostra associazione, ha riscosso l’apprezzamento sia dei soci sia degli sponsor che, ricordo, sono Fondo Est, Volksbank e la Camera di Commercio di Trento. Fra le iniziative organizzate allo scopo di dare visibilità all’associazione e alle imprese del terziario rientra l’importante convegno dedicato all’informazione locale in Trentino che si svolto in dicembre nella sala Pluriuso dell’Unione Commercio Turismo e Attività di Servizio. L’appuntamento, che ha riscosso un notevole successo di pubblico, è stato dedicato alla memoria di Angelina Demarchi, fondatrice assieme al marito dell’emittente Rtt e della radio locale Rttr e per molti anni membro del direttivo Unione. Di Angelina Demarchi sono

cio consuntivo 2009 illustrato dal presidente del Collegio dei Revisori dei Conti, Marcello Condini. A tal riguardo una serie di interventi da parte degli associati ha messo in evidenza l’oculata gestione finanziaria dell’associazione da parte del Presidente Oss,

state ricordate le qualità umane e professionali e il suo impegno per una informazione libera e di qualità al servizio del territorio e dei cittadini. Nel corso del convegno è stata consegnata una targa commemorativa ai figli di Angelina, Marta e Davide, che sono subentrati alla guida dell’azienda. Non meno interessante e ricco di spunti di riflessione si è rivelato il dibatto cui hanno preso parte esperti del settore della comunicazione e giornalisti della carta stampata e della televisione sia pubblica che privata. Tra i relatori meritano di essere ricordati Mauro Marcantoni, direttore della Trentino School of Management, Nadio Delai, direttore di Ermeneia, Laura Strada, caporedattore della Rai di Trento, Fabrizio Franchi, presidente dell’ordine dei giornalisti del trentino Alto Adige e Edoardo Fleischner, docente dell’Università statale di Milano. Per quanto riguarda le iniziative dell’associazione per promuovere la diffusione di conoscenze innovative che permettano alle aziende di operare con più efficacia sui mercati meritano di essere ricordati gli incontri organizzati per presentare uno strumento avanzato come il Coaching. Diffuso da tempo nei paesi anglosassoni, in Francia e in Germania il Coaching, che sta prendendo piede anche in Italia, è una metodologia di sviluppo personale che valorizza le capacità individuali e favorisce il raggiungimento degli obiettivi. Per quel che ci riguarda è un’esperienza ancora sperimentale ma confidiamo, se gli esiti saranno positivi, di potenziarla e di estenderla soprattutto alle aziende nuove o a quelle che stanno affrontando importanti percorsi di innovazione o di riconversione. A questo punto non mi rimane che ringraziare tutti voi per la presenza e i colleghi del direttivo che non hanno mai fatto mancare il loro impegno. Ringrazio ancora il Presidente Giovanni Bort per il costante appoggio e Giancarlo Baldi per la preziosa collaborazione.

molto attivo nell’organizzare eventi e servizi utili ai soci come a reperire i fondi necessari per la copertura delle relative spese. Degno di nota anche il plauso incassato da Condini dagli associati per la completezza e l’accuratezza della relazione economica.

Mario Oss

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Ottimo l’esito formativo e l’interesse suscitato presso la cittadinanza. Molte le richieste di partecipazione arrivate anche oltre i termini di scadenza

La commissione formata dai docenti rag. Giorgio Manfioletti, avv. Lino Rosa, avv. Carlo Lupatini ed il p. ind. Antonio Bridi oltre, ovviamente, ai rappresentanti dell’ANACI.

personaggi rinomati a livello nazionale come l’ avv. Carlo Parodi, l’avv. Maurizio Voi, il dott. Umberto Anitori, il dott. Giuseppe Rigotti, noti professionisti locali quali il dott. Isidoro Ruocco, il dott. Luca De Carli, il p.i. Andrea Segalla, il rag. Paolo Toniolatti, il dott. Fabio Masciarelli, oltre agli stessi componenti della commissione d’esame. Ritornando a quanto comunicato dal Presidente Ciola nel corso dell’ultima lezione, merita di essere citata la delibera assunta dal Direttivo provinciale ANACI che all’unanimità ha deciso di offrire per il 2010 l’iscrizione gratuita a tutti coloro che, superato l’esame, avessero manifestato l’interesse ad aderire all’associazione. Si tratta, come ha ribadito il

Presidente, di una delibera che dal punto di vista finanziario impegna non poco l’ANACI provinciale visto che le quote alla Segreteria Nazionale dell’Associazione dovranno essere comunque versate dalla sezione locale. Ricordiamo infine i nomi dei nuovi amministratori che hanno ottenuto l’abilitazione ANACI: Angelini Luca, Berni Stefano, Bortolotti Matteo, Bortolotti Michele, Degol Cinzia, A. E. Drusiani, Felicetti Andrea, Fumanelli Francesca, Magnani Ylenia, Milani Paola, Nardelli Marco, Pedrazzoli Matteo, Piccinini Maurizio, Raul Navarro Reche, Redolfi Marcello, Rizzi Michele, Segata Marco, Spagnolli Maria, Veronesi Lorenzo e Zanandrea Roberto.

Ph: KLRfoto

Come da calendario sabato 27 febbraio è terminato il 10° corso di qualificazione ed avviamento all’attività di amministratore immobiliare organizzato dall’ANACI provinciale. I corsisti hanno ricevuto l’attestato di partecipazione avendo superato le 70 ore di frequenza minima richiesta e quindi sono stati tutti ammessi all’esame finale che si è svolto il 12 marzo scorso. Il risultato è stato ottimo e superiore alle attese visto la non facile prova scritta e orale che gli aspiranti hanno dovuto sostenere davanti alla commissione formata dai docenti rag. Giorgio Manfioletti, avv. Lino Rosa, avv. Carlo Lupatini ed il p. ind. Antonio Bridi oltre, ovviamente, ai rappresentanti dell’ANACI. Notevole soddisfazione è stata espressa dalla Direzione del corso formata da Magnani Gilberto, Lapiana Stefano, Saveriano Paolo e Dello Iacono Francesco e dal presidente ANACI provinciale, rag. Gian Paolo Ciola, per l’ottimo esito di questo percorso formativo che ha suscitato notevole interesse tra la cittadinanza. Ricordiamo, infatti, che i partecipanti sarebbero stati molto più numerosi se solo fossero state accettate anche le richieste d’iscrizione pervenute dopo la scadenza prefissata. Di notevole spessore e validità professionale anche il corpo docenti che si è alternato nelle varie lezioni e che ha visto fra le proprie fila

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ASSEMBLEA GENERALE DEGLI ASSOCIATI ALLA F.N.A.A.R.C.

FIMAA: l’assemblea generale ordinaria e straordinaria

Porcelli: «L’accesso al credito anche per gli agenti è tuttora insufficiente e molto burocratizzato» Nell’auditorium di via Solteri, presso la sede dell’Unione, la Federazione nazionale agenti e rappresentanti di commercio della provincia di Trento ha tenuto la propria assemblea annuale. L’occasione è servita, oltre che a espletare gli adempimenti associativi, anche per fare il punto sulla congiuntura che ha colpito gli agenti. Nella sua relazione il presidente Sergio Porcelli ha analizzato la situazione congiunturale e suggerito la strada da percorrere per crescere: «L’accesso al credito è tuttora insufficiente e molto burocratizzato – ha spiegato - e, nonostante gli accordi stipulati da ConfCommercio con un primario istituto di credito, non soddisfa ancora pienamente le nostre necessità di immediatezza e semplicità nell’erogazione del credito stesso». «Anche la fiscalità è ancora uno strumento di “oppressione” e non favorisce certo lo sviluppo delle nostre imprese, anzi, in alcuni casi, ne mette a rischio la stessa sopravvivenza.» Proprio la formazione continua è la chiave per lo sviluppo della professionalità dell’agente. La formazione, infatti, non può limitarsi all’inizio dell’attività ma deve accompagnare l’agente continuamente, quindi non può essere intesa in maniera “statica”, bensì

Molta attenzione per le ultime novità inerenti il recepimento della cosiddetta direttiva “Bolkenstein”

“dinamica”: conoscenza delle lingue straniere, capacità di padroneggiare gli strumenti informatici, aggiornamenti vari ». Ultima nota sul recepimento nell’ordinamento italiano della cosiddetta Direttiva Bolkestein, relativa ai servizi del Mercato Interno Europeo: non è stata abrogata la Legge 204/85, che disciplina l’accesso all’attività di agente e rappresentante di commercio: «Una grande vittoria – commenta Porcelli per F.N.A.A.R.C. e ConfCommercio, che si sono duramente battuti affinché fossero mantenuti requisiti di moralità e professionalità per l’avvio della nostra professione».

Venerdì 16 aprile presso la sala Pluriuso dell’Unione a Trento si è svolta l’Assemblea generale annuale degli associati a F.I.M.A.A. Trentino che quest’anno, in seduta straordinaria, si è pronunciata anche sulla proposta di modifica all’attuale statuto. Andando con ordine, in seduta ordinaria, oltre alla consueta relazione del Presidente Rigotti inerente l’attività svolta e l’approvazione del bilancio 2009, il vice Presidente Riccardo Oliari ha parlato della nuova modulistica redatta dalla commissione nazionale F.I.M.A.A., di cui lo stesso fa parte, che a breve sarà ufficialmente presentata agli associati. Successivamente il Presidente Rigotti ha comunicato che non appena saranno definiti adempimenti operativi certi, la FIMAA Trentino organizzerà un convegno sull’antiriciclaggio. Con molta attenzione, infine, è stata seguita anche la parte relativa alle ultime novità inerenti il recepimento della cosiddetta direttiva “Bolkenstein” con la F.I.M.A.A. in prima linea mobilitata per contenerne gli effetti sulla categoria. In seduta straordinaria, come dicevamo, sono state proposte alcune modifiche allo statuto. È stata approvata una variazione all’attuale testo in modo da consentire al Consiglio Direttivo di F.I.M.A.A. Trentino di intraprendere e gestire direttamente alcune iniziative. Poi, per evitare che l’associazione rimanga “ingessata” entro uno Statuto che non si evolve con i tempi e le veloci dinamiche di mercato, è stato abbassato il quorum di validità delle assemblee straordinarie.

La riunione di Fnaarc Trentino

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L’Unione “interroga”

i candidati sindaco

Rovereto:affollata serata per parlare di sviluppo economico e infrastrutture. Modena: «Il dialogo con l’Amministrazione comunale sia costruttivo per migliorare il benessere complessivo della città»

A

ffollata serata organizzata lunedì sera dall’Unione Commercio e Turismo con gli otto candidati sindaco di Rovereto, che hanno risposto alle domande dei numerosi operatori economici presenti e presentato le proprie linee programmatiche con particolare riferimento alle priorità individuate dall’Unione per il prossimo quinquennio, esposte in apertura di incontro dal presidente Mariano Modena. Il sindaco uscente Guglielmo Valduga, Andrea Miorandi, Barbara Lorenzi, Corrado Corradini, Mauro Previdi, Davide D’Eliseo, Paolo

Il folto pubblico alla serata di presentazione dei candidati sindaco di Rovereto all’Unione

Michelotto e Giacomo Filippi si sono succeduti in rapida successione nell’illustrazione degli interventi che prevedono di mettere in campo. Questi i punti di maggior interesse della platea: il futuro del polo ex Follone e dell’area ex stazione autocorriere di corso Rosmini, lo sviluppo della vocazione turistica della città legata principalmente al circuito dei musei cittadini, in grado di attirare un gran numero di turisti; la riforma della legge provinciale del commercio


locali

che consentirà un aumento importante delle aperture festive dei negozi, previa concertazione con le associazioni degli operatori, dei consumatori e dei sindacati.

LE RIChIESTE DELL’UNIONE

Lettera aperta del presidente modena ai candidati In un contesto di prolungata crisi economica, risulta particolarmente importante dedicare programmi ed energie al miglioramento della capacità di spesa delle famiglie. > In questo senso appare fondamentale provvedere al rafforzamento del ruolo della Zona Industriale con il consolidamento delle aziende esistenti e l’insediamento di nuove attività produttive in grado di accrescere la capacità di spesa dei roveretani, il cui reddito, da molti anni, dipende in gran parte dall’andamento occupazionale della Zona Industriale stessa, che dovrà avere, grazie agli strumenti ed alle sinergie attivati da Trentino Sviluppo, Comune e Provincia, la capacità di riqualificarsi secondo le moderne tecnologie e tecniche industriali ed artigianali. In questo segmento, va sottolineata l’importanza strategica dell’Ex Manifattura, a fronte degli spazi disponibili ed al corposo investimento previsto sull’area. Si chiede un’attenzione particolare per far sì che questo compendio diventi l’incubatrice di nuove iniziative imprenditoriali, capace di esercitare un’attività di stimolo e di incentivazione per nuove idee e per l’elaborazione di prototipi ed idee innovative che possano avere degli sbocchi produttivi significativi proprio nella nostra Zona Industriale. > Dopo gli ingenti investimenti immobiliari compiuti sul territorio roveretano, con la ristrutturazione di palazzi storici di pregio, si chiede con forza che venga consolidata la presenza dell’Università a Rovereto, seconda città del Trentino con una vocazione culturale-museale e formativa pluricentenaria, dotata ora delle infrastrutture necessarie ad ospitare studenti in numero sufficiente affinché la loro presenza possa avere significative ricadute economiche sulla città. > Riqualificare l’Ex Stazione delle Autocorriere: insieme al Follone una delle aree strategiche della Rovereto del futuro, una delle poche, in pieno centro cittadino, sulla quale si può intervenire in maniera consistente per eliminare l’attuale vuoto che trasmette un’immagine

Mariano Modena

negativa della città. Qui possono coesistere la grande piazza attrezzata per manifestazioni, mercatini e piccole fiere/esposizioni specializzate, eventi e concerti, un grande parcheggio interrato multipiano al servizio della città che possa, in parte, essere destinato anche ai residenti. Negli edifici circostanti, vista anche la carenza di spazi commerciali a disposizione per nuovi imprenditori disposti ad investire a Rovereto in questo settore, dopo i numerosi, troppi cambi di destinazione urbanistica che hanno portato un numero record di sportelli bancari ed agenzie immobiliari in centro, possibilità di insediare nuove attività commerciali al piano terra, con ristorazione, uffici e centro direzionale ai piani superiori, fino alla residenzialità ai piani più alti. > Procedere alla definizione del “Polo Follone”, che possiede tutte le caratteristiche per diventare un grande centro polifunzionale a due passi dal centro storico, con il quale potrà essere facilmente collegato attraverso passaggi ciclopedonali verso via Dante e Borgo S. Caterina. Ampi spazi idonei ad ospitare uffici pubblici, che negli ultimi anni sono stati portati all’esterno del nucleo urbano cittadino, servizi alle imprese, spazi commerciali di qualità per nuovi insediamenti con articoli e prodotti innovativi, un grande parcheggio interrato che possa consentire di liberare il centro cittadino dalla morsa del traffico degli automobilisti a caccia di un posteggio. > Mettere in campo strumenti ed incentivi per favorire non soltanto il rifacimento delle facciate ma anche l’abbellimento delle vetrine, l’ammodernamento delle “botteghe storiche”, un generale miglioramento dell’aspetto degli edifici del centro storico perché Rovereto diventi, prima di tutto, una città vivibile e godibile da parte degli stessi roveretani, che recuperino il piacere del passeggio con la famiglia ed i bambini, con un centro vissuto e frequentato. > Mettere in atto un’adeguata opera di prevenzione e controllo del territorio, anche nelle ore notturne, per garantire sicurezza e tranquillità ai cittadini,

evitando qualsiasi tipo di “zona franca”, come i parchi cittadini dopo l’imbrunire ad esmpio, lasciati incustoditi e senza quella sicurezza che è un diritto di tutti, in primis bambini ed anziani che frequentano questi luoghi di passeggio ed attività ludica. > Il potenziamento della rete dell’illuminazione pubblica laddove si presenta ancora debole, può essere un valido deterrente contro vandalismi e microcriminalità. > Stabilire una forte sinergia tra i diversi soggetti interessati allo sviluppo di una politica turistica, puntando su una più stretta collaborazione con gli ambiti vicini, con offerte spesso complementari alla nostra, per elaborare “pacchetti vacanza” da poter mettere sul mercato globale valorizzando le potenzialità culturali ed enogastronomiche presenti sul nostro territorio; > Elaborare di un reale piano di rilancio del “Parco dei dinosauri” sulla collina a sud di Rovereto, un’area che possiede tutte le potenzialità per diventare un polo di attrazione turistica, anche attraverso una parallela attività didattica per scuole e gruppi. Quale sarà il ruolo dell’Unione in questo contesto? Da parte nostra ribadiamo la volontà di instaurare un dialogo costruttivo con l’Amministrazione comunale, per contribuire a migliorare il benessere complessivo della città. La nostra associazione di categoria proseguirà il suo impegno in favore degli operatori economici del Terziario e, anche alla luce della recente operazione di fusione delle società di servizio di Trento, Rovereto e Riva fin da quest’anno ha destinato un importo doppio per le iniziative promozionali e sindacali sul territorio con concrete ricadute per gli operatori. Formazione continua, assistenza qualificata alle imprese, aggiornamento ed informazione restano le nostre linee d’azione principali. Mariano Modena Presidente della sezione autonoma di Rovereto e Vallagarina dell’Unione commercio turismo servizi professioni e Pmi

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Giovani imprenditori

Git: «è ora di prendersi

le proprie responsabilità»

«Siamo uno degli anelli fondamentali della catena produttiva e sociale, con ruoli e competenze che non possono e non devono essere ignorate»

S

i è svolta venerdì 9 aprile scorso nella splendida cornice della sala Argilla della Cantina di Toblino, che gentilmente ha offerto la sua squisita ospitalità, l’Assemblea annuale del Gruppo Giovani Imprenditori del Terziario. L’assemblea è stata preceduta da una visita guidata presso la Diga di Santa Massenza, seguita da una degustazione delle rinomate grappe locali. L’assemblea, al di là del mero atto istituzionale, è stata un prezioso momento di confronto sul lavoro svolto e sulle proposte future, durante il quale il presidente Massimiliano Mazzarella ha presentato le linee programmatiche dell’attività associativa 2010 suggerite dal Consiglio Direttivo che alacremente ha lavorato per dare sempre più struttura ad un Gruppo che ha voglia di crescere e fare sempre più esperienze. Molti gli eventi del 2009 ricordati durante la presentazione fotografica: Il Festival dell’Economia, l’incontro con i candidati sindaco, i corsi di formazione,

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gli eventi organizzati assieme agli altri Gruppi Giovani trentini, per non scordare poi la realizzazione del nuovo logo e del nuovo sito internet www.git-tn.it. Prioritario, tra gli obbiettivi prefissati per il prossimo futuro, è risultata la cura degli associati e l’allargamento della base associativa. «Il Git infatti - ricorda il Presidente Mazzarella - è un importante luogo di interazione e formazione in grado di dare nuovi strumenti a tutti quei giovani che sono decisi ad affrontare con serietà e maturità la loro “prova del fuoco”, ovvero l’ingresso nella realtà economica locale in qualità di leader/ manager della loro azienda». Tornando sulle attività 2010, è stato presentato il corso di formazione elaborato con lo studio Mindscape, presente all’assemblea, che andrà a svilupparsi in quattro giornate e tratterà temi legati alle problematiche quotidiane che un imprenditore incontra nella gestione della propria attività. Altro evento che il Git ha intenzione di organizzare sarà un incontro inerente il tema del “Venture Capital” in Italia ed in modo più stretto in Trentino. Un confronto che vorrà mette-

re in relazione esigenze aziendali, competenze imprenditoriali territoriali, visioni politiche e modalità di approccio ai Venture Capital che sempre più cercano idee ed intuizioni realmente innovative e dall’elevato potenziale commerciale. Assieme, invece, al Tavolo d’ambito Economico si è deciso di costruire e proporre alle realtà territoriali dei tavoli d’ambito giovanili un format per promuovere e stimolare la cultura d’impresa nei giovani. Un format che vorrà essere riproposto di anno in anno e diventare così una consuetudine per il Tavolo. Assieme ad altri Gruppi Giovanili sarà inoltre organizzata la partecipazione al Festival dell’Economia, con una serie di eventi che, in fase di definizione, vorranno sostenere l’importanza di “muoversi” in gruppo e non più per singola categoria economica. Mazzarella chiude il suo intervento riflettendo sul ruolo dei giovani: «Siamo uno degli anelli fondamentali della catena produttiva e sociale, con ruoli e competenze che non possono e non devono essere ignorate. La nostra capacità di adattamento, sperimentazione e inventi-

va, deve poter essere messa al servizio del sistema e del territorio anche se apparentemente potrebbe sembrare non voluta e necessaria. Con una visione lunga come quella di un cannocchiale e con la capacità di guardare al contempo l’immediato, dobbiamo essere consapevoli che quanto oggi facciamo influenzerà il nostro futuro e metterà le basi per una società forse più giusta, solida e meritocratica. Non ha importanza che il nostro ruolo ci venga riconosciuto ufficialmente, o per lo meno non è importante che la nostra azione sia vincolata al riconoscimento stesso. Abbiamo il dovere di agire e di far crescere il nostro territorio a prescindere, e questo è possibile anche grazie all’attività associazionistica e aggregativa di gruppi come il Git ed analoghi. è ora di prenderci le nostre responsabilità, come giovani e come imprenditori e smentire chi ci appella come bamboccioni». La giornata si è poi conclusa con una cena di gruppo al ristorante Al Convento di Sarche. Grazie a tutti della partecipazione! a cura del Gruppo Giovani Imprenditori del Terziario


Terziario donna

Terziario Donna,

focus sulla Costituzione Appassionante incontro con Fernanda Contri, vicepresidente della Corte costituzionale, simbolo di una stagione di emancipazione femminile

I

l terzo appuntamento del progetto “Donne e successo professionale a 30, 40, 50… anni” promosso da Terziario Donna della Provincia di Trento, e supportato dall’assessorato provinciale alle Pariopportunità, è stato ospitato a Rovereto il 5 marzo scorso, nella sede di rappresentanza della Fondazione Caritro. La serata ha avuto come ospite senior Fernanda Contri, avvocato Vicepresidente emerito della Corte Costituzionale. La presidente di Terziario Donna Trento, dott.sa Rita Matano, nel dare il benvenuto all’autorevole ospite, ha tratteggiato le tappe biografiche della prima donna ad aver occupato lo scranno di giudice costituzionale, dopo quarant’anni di attività della Consulta. Nel corso dell’incontro si è affrontato il tema della nostra Costituzione, con la sua modernità, con particolare attenzione al lavoro, alla donna lavoratrice ed alle pariopportunità. A seguire si è trattato di come questa si misuri con un ordinamento ancora imperfetto nel consentire l’effettiva partecipazione. Da ultimo si è approfondito il ruolo che la donna occupa nell’universo della magistratura e dell’avvocatura. L’illustre ospite con il suo intervento è riuscita a far sentire la Costituzione non solo come una legge ma qual-

Fernanda Contri con Rita Matano (al centro) e Anna Rosa Molinari (a sinistra)

che cosa di vivo, e di vicino alla nostra quotidianità più di quanto crediamo. Con un linguaggio semplice e discorsivo ha ricordato che è lo strumento attraverso il quale ci diamo una forma di vita comune: è il fondamento dei principi di democrazia su cui si basa il nostro Paese. Ha appassionato la sua affermazione “Giù le mani dalla Costituzione. E’ un documento scritto, bene. Attuale. Deve soltanto essere applicata nella sua interezza. Anzi propongo che una copia sia pre-

sente nelle aule consiliari”. Per ricordare nei luoghi in cui si decidono le sorti della comunità che i valori e gli ideali lì riportati devono essere declinati nel quotidiano e non rimanere solo sulla carta. Forse non tutti sanno che, oltre ad essere un testo giuridicamente ineccepibile, è stato ri-elaborato da veri scrittori che, rinunciando all’uso di gerundi e congiuntivi, sono riusciti ad ottenere un testo chiaro e comprensibile, che si presta anche ad una lettura popolare (sarebbe impieto-

Tra una citazione di storia ed un fatto curioso i presenti hanno colto esattamente come la presenza di Fernanda Contri alla Corte sia diventata il simbolo di una nuova stagione di emancipazione femminile

so il paragone con gli attuali testi di legge). L’ospite, nel corso della sua entusiasmante esposizione, ha raccontato i fatti salienti della sua carriera, confessando, tra l’altro, come nel suo fare abbia sempre cercato l’approvazione dei colleghi uomini. E tra una citazione di storia ed un fatto curioso i presenti hanno colto esattamente come la presenza di Fernanda Contri alla Corte sia diventata il simbolo di una nuova stagione di emancipazione femminile. Di contro è stato sottolineato che, pur essendoci la consapevolezza che “con una scarsa rappresentanza femminile nelle istituzioni, non si può parlare di democrazia compiuta “ spesso sono le donne a non votare le altre donne. Ospite junior dell’incontro è stata l’avvocato Annarosa Molinari che ha raccontato luci del ombre della professione forense declinata al femminile. è seguito un interessante dibattito ricco di numerosi contributi a conferma dell’attualità dei temi affrontati. a cura di Terziario Donna Trento

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Convenzioni

Condomini assicurati,

cosa c’è da sapere

Spesso tra i proprietari c’è incertezza nella scelta di una copertura assicurative sugli immobili situati nei complessi residenziali

C

hi abita in un appartamento di sua proprietà situato in un condominio fa spesso confusione sulla polizza condominiale pensandola, a volte come copertura di tutto (fabbricato e contenuto), mentre la polizza condominiale assicura solo il fabbricato; altre volte come copertura delle sole parti comuni del fabbricato condominiale anziché dell’intero fabbricato, tant’è che molti inquilini proprietari, se la banca chiede loro un vincolo per il mutuo, vanno spesso a contrarre una nuova polizza anziché far inserire il vincolo sulla polizza condominiale.

Proviamo allora a fare un po’ di chiarezza partendo dall’ipotesi più normale:

Il condominio è assicurato con una polizza globale fabbricati A quali rischi va incontro l’inquilino - proprietario di un appartamento assicurato con una polizza globale fabbricati? Rischi nei confronti degli altri condomini Se l’inquilino – proprietario è responsabile dell’accidente accaduto può essere chiamato a risarcire: a) i danni da incendio, scoppio, esplosione alle struttu-


Convenzioni

re murarie degli appartamenti di terzi situati nello stesso condominio, se il condominio non è assicurato a sufficienza: in questo caso la differenza non coperta da assicurazione dovrebbe pagarla chi ha causato l’accidente; Questo rischio va coperto con la garanzia “RICORSO TERZI” b) i danni da incendio, scoppio, ad altre realtà esterne al condominio (altri fabbricati, veicoli, ecc.). Questo rischio va coperto con la garanzia “RICORSO TERZI” c) danni al contenuto degli altri inquilini (anche se questi sono assicurati, le rispettive assicurazioni possono fare rivalsa su chi ha causato l’accidente); Questo rischio va coperto con la garanzia “RICORSO TERZI” d) danni a terzi condomini, diversi da incendio, scoppio, esplosione, derivanti da azioni delle persone che vivono nell’appartamento (es. caduta di oggetti, spargimento d’acqua, ecc.) Questo rischio va coperto con la garanzia “RESPONSABILITà CIVILE DELLA FAMIGLIA”

Rischi nei confronti dei propri beni a) Integrazione a quanto pagato dall’assicurazione condominiale per i danni subiti dal proprio appartamento nel caso il condominio sia sotto assicurato. In questo caso va fatta una polizza integrativa individuale a parte, sul valore di ricostruzione a nuovo del proprio appartamento. b) Danni al contenuto della propria abitazione Questo rischio va assicurato dal singo-

lo inquilino / proprietario con la polizza “CONTENUTO DOMESTICO”. c) Responsabilità civile verso terzi della famiglia

Cosa dovrebbe fare un condomino – proprietario per non avere sorprese in caso di sinistro? 1. Verificare se il valore assicurato dell’intero condominio corrisponde al valore di ricostruzione a nuovo dello stesso escludendo il valore dell’area (attenzione il valore di ricostruzione a nuovo non è il valore commerciale e mediamente varia dai 1.000 ai 1.500 € al metro quadro). 2. Vedere se nel condominio ci sono realtà con contenuti facilmente danneggiabili da fuoco, fumo, acqua, ecc. L’analisi accurata di queste due situazioni permette una scelta oculata del capitale “RICORSO DEI VICINI” Se poi al punto 1) si scopre che il fabbricato è sottoassicurato, nella polizza dove si assicura il proprio contenuto domestico e la responsabilità civile della famiglia, si aggiungerà anche un capitale integrativo sulla porzione di fabbricato di proprietà così da avere coperta l’intera ricostruzione del proprio appartamento. Con queste semplici regole si è sicuri di non avere sorprese nella malaugurata ipotesi si dovesse verificare un accidente un po’ grave. Il consulente assicurativo dovrà fare poi la sua parte per togliere dubbi ed incertezze che assalgono sempre chiunque non conosce a sufficienza uno specifico argomento. a cura di Angelo Accordini Vittoria Assicurazioni

FATT

FATTII SFURBO: OCIO!

CONVENZIONI, TANTI MODI PER RISPARMIARE

In arrivo l’edizione 2010 del notiziario convenzioni

Banche, assicurazioni, prodotti energetici, telefonia... Sono solo alcuni dei settori nei quali gli associati dell’Unione possono ottenere sconti anche significativi o servizi esclusivi di consulenza. Da molti anni, infatti, va consolidandosi il settore che l’Unione dedica alle convenzioni; forti anche del gradimento riscontrato presso gli associati, le convenzioni sono cresciute nel tempo, fino a farsi molto numerose (sono circa una quarantina) e sempre più vantaggiose. I servizi convenzionati hanno due caratteristiche che li rendono assai appetibili: il risparmio economico (affatto trascurabile) e la garanzia di avere a che fare con società che l’Unione ha scelto con accuratezza e rigore, valutando di volta in volta la validità e la serietà del prodotto o del servizio offerto. Sempre all’interno del settore delle convenzioni, ci sono anche i cosiddetti «sportelli consulenza»: servizi gratuiti riservati agli associati per approfondire e capire meglio la posizione della propria azienda su alcune aree. Agli sportelli già presenti dedicati ad assicurazioni e sicurezza, nel 2010 si aggiunge il nuovo sportello dedicato ai prodotti energetici. Il socio Unione troverà personale esperto che saprà consigliarlo al meglio sulle scelte da compiere in materia di approvvigionamento energetico, si tratti di gas naturale o energia elettrica. Altre novità da segnalare per il 2010 sono la convenzione con ACI Trento che consente agli associati Unione di diventare soci ACI a condizioni particolarmente favorevoli; da ricordare anche la nuova convenzione con Bonetà, società esperta nel check up antiaging e nella prevenzione sanitaria. Nel settore telefonia si aggiunge l’offerta di Livecom, con proposte interessanti per la comunicazione fissa e la trasmissione dati.

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enasco

Commercianti e artigiani:

i contributi del 2010

Pensionati commercianti e artigiani di età superiore ai 65 anni possono chiedere la riduzione della contribuzione previdenziale

C

on la circolare n. 14 del 2 febbraio 2010 l’Inps ha comunicato le aliquote contributive dovute da Commercianti ed Artigiani. Anche per quest’anno le aliquote contributive per il finanziamento delle gestioni pensionistiche dei lavoratori autonomi, artigiani e commercianti iscritti all’Inps, restano confermate per nella misura del 20% come indicato dall’art.1 comma 768 della legge 27 dicembre 2006 (legge finanziaria 2007). In realtà, per i soli iscritti alla gestione degli esercenti attività commerciali, deve essere sommato lo 0,09 per cento in più a titolo di aliquota aggiuntiva, ai www.trentinomese.it

fini del finanziamento dell’indennizzo per la cessazione definitiva dell’attività commerciale. è confermata anche la possibilità, in base all’art. 59 comma 15 della legge 449/1997, per i pensionati commercianti e artigiani di età superiore ai 65 anni di chiedere la riduzione della contribuzione previdenziale nella misura del 50%. Si evidenziano di seguito alcuni punti di maggior rilievo: • per l'anno 2010 il reddito minimo annuo da prendere in considerazione ai fini del calcolo del contributo I.V.S dovuto dagli esercenti attività commerciali e dagli artigiani è pari a € 14.334,00;

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DOCUMENTAZIONE DI SUPPORTO PER LA DEDUCIBILITà FISCALE DEI CONTRIBUTI VERSATI NEL 2009 Tutti gli aderenti ai fondi pensione hanno ricevuto in questi giorni, di norma contestualmente alla c.d. comunicazione periodica (ovvero entro il 31 marzo di ogni anno), una comunicazione attestante l’importo della contribuzione aggiuntiva pervenuta alla caratteristica forma pensionistica prescelta durante l’anno 2009 (contribuzione aggiuntiva per gli aderenti a Laborfonds, contribuzione individuale e/o aggiuntiva per gli aderenti ai fondi aperti). Tale comunicazione potrà essere fornita al soggetto incaricato della compilazione della dichiarazione dei redditi ai fini della deducibilità fiscale dei contributi versati al fondo pensione nel rispetto dei limiti previsti dalla normativa vigente. Si ricorda comunque che la documentazione prodotta dal fondo non ha valore legale e potrebbe essere necessario integrare la stessa con documentazione personale comprovante il versamento. L’importo dei contributi per i quali non si è beneficiato della relativa deducibilità dovrà essere eventualmente comunicato al fondo pensione entro la fine dell’anno successivo a cui si riferiscono, utilizzando l’apposita modulistica (entro il 31 dicembre 2010 per i contributi relativi al 2009).

Focus: oneri deducibili Si indicano per oneri deducibili le spese, i contributi ed i versamenti effettuati durante un periodo che per indicazione di legge possono essere

dedotti, cioè sottratti dalla base imponibile ai fini dell’imposta lorda. Nel caso della previdenza complementare tali oneri sono i versamenti effettuati (contributi a carico del lavoratore e del datore di lavoro) dalla persona fisica iscritta alla propria forma pensionistica complementare. Le quote di TFR versate ad una forma pensionistica complementare non possono al contrario essere portate in deduzione dal reddito complessivo. In particolare per i soggetti per i quali trova applicazione il d. lgs. n. 252/2005 (ovvero i lavoratori del settore privato) la deducibilità dal reddito complessivo dei versamenti a forme di previdenza complementare è consentita fino ad un importo massimo di 5.164,57 €, di contro, per i soggetti per i quali trova applicazione il d. lgs. n. 124/1993 (ovvero i lavoratori del settore pubblico) e che hanno aderito ad una forma pensionistica complementare su base collettiva, l’importo massimo deducibile è il minore risultante tra: • il doppio del TFR versato a previdenza complementare • il 12% del reddito complessivo • comunque fino ad un massimo di 5.164,57 Euro Per quanto riguarda i lavoratori autonomi/liberi professionisti, tutti i versamenti effettuati al fondo pensione sono interamente deducibili dal proprio reddito fino al limite dei 5.164,57 Euro.

Contribuzione I.V.S. sul reddito eccedente il minimale (2010) Per i soggetti già assicurati alla data del 31/12/1995 Aliquota ART COM

• per l'anno 2010 il massimale di reddito annuo entro il quale sono dovuti i contributi I.V.S per artigiani e commercianti è pari a € 70.607,00; • per i soggetti privi di anzianità contributiva al 31/12/1995, iscritti con decorrenza gennaio 1996 o successiva, il massimale annuo è per il 2010 di € 92.147,00; • oltre a coloro che esercitano l'attività di affittacamere, anche i produttori di terzo o quarto gruppo iscritti alla gestione dei commercianti non sono soggetti all'osservanza del minimale di reddito. • Se il reddito di impresa invece supera il minimale di € 14.334,00, sulla somma eccedente, in aggiunta al contributo minimo, i commercianti e gli artigiani debbono versare, secondo le aliquote riportate in tabella, due rate di pari importo coincidenti con le scadenze del pagamento del primo e secondo acconto dell’Irpef.

Reddito compreso tra

Aliquota ART COM

Categorie (ART e COM)

Reddito compreso tra

Titolare e familiare collaboratore

14.334,00 e 42.364,00 €

20,00 %

20,09 % 42.364,00 e 70.607,00 €

21,00 %

21,09 %

Familiare collaboratore con meno di 21 anni *

14.334,00 e 42.364,00 €

17,00 %

17,09 % 42.364,00 e 70.607,00 €

18,00 %

18,09 %

Per i soggetti privi di anzianità contributiva alla data del 31/12/1995 Aliquota ART COM

Reddito compreso tra

Aliquota ART COM

Categorie (ART e COM)

Reddito compreso tra

Titolare e familiare collaboratore

14.334,00 e 42.364,00 €

20,00 %

20,09 % 42.364,00 e 92.147,00 €

21,00 %

21,09 %

Familiare collaboratore con meno di 21 anni *

14.334,00 e 42.364,00 €

17,00 %

17,09 % 42.364,00 e 92.147,00 €

18,00 %

18,09 %

Contribuzione I.V.S. sul minimale (2010) CATEGORIA

QUOTA MINIMA

Esercenti Attività Commerciale

Mensile

Trimestrale

Annua

Titolare di azienda

240,60

721,80

2.887,14

Familiare collaboratore

240,60

721,80

2.887,14

Familiare collaboratore con meno di 21 anni (*)

204,76

614,19

2.457,12

CATEGORIA

(*) L’aliquota contributiva ridotta è applicabile fino a tutto il mese in cui l’interessato compie i 21 anni

QUOTA MINIMA

Artigiani

Mensile

Trimestrale

Annua

Titolare di azienda

239,52

718,56

2.874,24

Familiare collaboratore

239,52

718,56

2.874,24

Familiare collaboratore con meno di 21 anni (*)

203,69

614,19

2.457,12

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ANNUNCI Fiere e merCAti (a cura di FIVA Confcommercio - Trento) rif. 01 Cedo o affitto posteggio settimanale alimentare rione San Pio X a Trento (Mercoledì settimanale) rif. 02 Vendo giro di mercati anche singoli (Mezzocorona, Lavis, Aldeno) rif. 03 Vendo mercato in Garda (Venerdì settimanale) rif. 04 Vendo vari mercati settimanali ben avviati e 6 fiere (santa Lucia, San Giuseppe, ecc) rif. 05 Vendo Mercati settimanali (Cavalese,Trento, Lavis, Andalo ecc) e Fiere varie (Lazzara, Cles, ecc) rif. 06 Vendo furgone Fiat Ducato 2500 cc TDI in buone condizioni anno 1997 con tenda automatica, revisionato fino al 2010 rif. 07 Vendo Fiera dei Tre Termini a Tione rif. 08 Vendo varie Fiere(S.Croce, S.Giuseppe, ecc) anche fuori Regione (Belluno) rif. 09 Cerco in affitto mercati settimanali a Madonna di Campiglio, Pejo e Mazzin rif. 10 Vendo scaffalature Varie misure e montante da mt.2 a mt. 2,50, numerosi pezzi. rif. 11 Vendo mercato di Tione 1° e 3° lunedì del mese. rif. 12 Vendo mercati Riva/Arco e Ponte Arche fiera S. Croce Trento. rif. 13 Vendesi ben avviata licenza ambulante con oltre 30 anni di attività, posteggi fissi tutti i giorni della settimana più 12 giorni di fiere annuali sempre nella Provincia di Trento; la tabella è non-alimentare e c’è la possibilità di proseguire con un articolo molto interessante, poco frequente nei mercati e con una clientela affezionata. rif. 14 Vendo 3 posteggi (Rovereto e Riva/Arco) giornate di martedì e mercoledì. Anche Rovereto e Riva/Arco separati. rif. 15 Vendo mercati Riva/Arco e Ponte Arche fiera S. Croce Trento. rif. 16 Vendo in Trento posto lato Ovest di Via Prati, 7x4. rif. 17 Vendo numerose fiere (Andalo, Fai, Predazzo settembre,Egna, Zambana, n°3 Fiere di Moena, e N°3 fiere di Folgaria e mercato settimanale di Gardolo (venerdì). rif. 18 Vendo attrezzatura completa (pareti attrezzate di 17 metri a moduli divisorie, espositori e mobiletti con schiena h1.70 m bifronti in legno di rovere chiaro ed alluminio, stando, manichini, camerino, ripiano in vetro da 120 cm per negozio di abbigliamento o similari da circa 100 mq. Tutto in ottimo stato (3 anni di vita) e relativi accessori + 12 lampade a campana a basso consumo. rif. 19 Vendo le 3 Fiere di Cles (2 maggio - San Rocco - San Vigilio). rif. 20 Vendo Mercati estivi di Campitello, Baselga, Bedollo e mercato di Rovereto (posto centrale) Informazioni e recapiti Segreteria FIVA Confcommercio della Provincia di Trento (Tony Marroni, tel. 0461-880411 - dalle 14.00)

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Unione

MARZO APRILE 2010

CEDESI ATTIVITA’/RISTORANTE / BAR / PIZZERIA con licenza di Tabacchi, provincia di bolzano, strada statale di forte passaggio, attività trentennale consolidata nella clientela, compreso muri, attrezzatura completa, arredi ed appartamento del gestore. Trattative private. Tel: 0461-880411.

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VENDESI Ford Transit Tourneo 110 T300, immatricolato nel luglio 2007, cilindrata 2200 TD, 110 cavalli, computer di bordo, doppio clima, vetri oscurati, Esp, chiusura centralizzata, antifurto, eccetera. Per informazioni, chiamare il 347/5619125.

La Pro Loco di Tassullo cerca albergo, ristorante o pubblico esercizio che, intendendo rinnovare la propria dotazione di stoviglie in ceramica, posate in metallo e bicchieri in vetro per cambio gestione o altro motivo, sia disponibile a cedere, nelle forme da concordarsi, la vecchia dotazione. Per contatti: Pro Loco Tassullo, info@prolocotassullo.it, FAX: 0463/450577

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CEDESI avviata attività di BAR con “Pasti Veloci” completa di arredamento ed attrezzatura come nuovi, situata in posizione molto favorevole e di futuro sviluppo in corso Bettini a ROVERETO nelle vicinanze di Scuole, Mart, Università, Biblioteca ed Uffici, ben servita da parcheggi Informazioni al 347/5227169.

Annunci, offerte o altre inserzioni vanno inviate a info@ucts.tn.it, al numero di fax 0461/880302 oppure consegnate alla redazione dell’Unione, in via Solteri 78 a Trento.




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