Unione - n. 1-2/2010

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GENNAIO FEBBRAIO 2010 Anno XXVII N. 1-2

Unione C O N F C O M M E R C I O | GIORNALE DEL COMMERCIO TURISMO E SERVIZI DEL TRENTINO

Direttore responsabile: Walter Filagrana. Direzione amministrazione: 38100 Trento, via Solteri 78, Poste Italiane S.p.a. - Spedizione in abbonamento postale - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n. 46) art. 1, comma 1, DCB Trento. Attenzione: in caso di mancato recapito rinviare all’ufficio TN CMP per la restituzione al mittente che si impegna a corrispondere il diritto dovuto. Contiene I.P.

il diritto alla

SICUREZZA Undici appuntamenti sul territorio per tutti gli Associati

Incontri sulla Finanziaria Cosa c’è da sapere sulla nuova manovra nazionale


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Unione Mensile di informazione dell’Unione Commercio Turismo Servizi Professioni e Piccole medie imprese

Sommario gENNAIO FEBBRAIO 2010

della provincia di Trento

Direzione, redazione e amministrazione via Solteri 78, 38121 Trento Telefono 0461/880111 Fax 0461/880302 www.unione.tn.it info@ucts.tn.it

Editoriale 5

Primo piano

Direttore responsabile Walter Filagrana Hanno collaborato a questo numero Giancarlo Baldi, Giovanni Benaglia, Vlado Benedetti, Franco Camin, Monica Clementi, Fabrizio Cucchiaro, Gianpiero Lui, Tony Marroni, Alfonso Moser, Paolo Mosna, Mattia Zeni Autorizzazione del Tribunale di Trento n. 424 del 23/1/1984 Stampa Litografica Editrice Saturnia snc - Trento Associato Unione Stampa Periodica Italiana Iscritto al Registro Nazionale della Stampa al numero di repertorio 5.982 in data 8/10/1997 Impaginazione Curcu & Genovese Associati Srl - Trento Via Ghiaie 15 - 38100 Trento Tel. 0461/362122 - Fax 0461/362170 Concessionaria esclusiva per la pubblicità Sudtiroler Studio Srl Via Ghiaie, 15 - 38100 - Trento Tel. 0461/934494 - Fax 0461/935706 Tiratura: 13.000 copie Questo numero è stato chiuso il 14/02/2010

STUDIO DI BIOLOGIA APPLICATA Riconoscimento Ministero della Sanità n. 700.7/59.459/1785 Accreditato SINAL n. 0893

25 anni di esperienza in Trentino Haccp, Analisi, Formazione, Autocontrollo Qualità e Sicurezza degli Alimenti Dott.ssa Brandolese Lia Dott. Feller Emiliano Tel. e Fax 0461.917588 Cell. 335.6948632 Cell. 335.7184554

Un’Associazione per il territorio

Una presenza strategica su tutto il territorio Credito, gli strumenti 9 in vista della ripresa L’associazione che tutela 26 gli italiani motorizzati Telecomunicazioni di nuova 28 generazione in Trentino - Alto Adige 6

Sicurezza 10 Contraffazione e degrado,

i rischi per le imprese

13 Maroni: «Strada maestra

la collaborazione tra imprese e autorità» 16 Sangalli: «Sicurezza e legalità sono requisiti di una democrazia moderna 20 Negozi più sicuri con la videosorveglianza

ricettivo Unat, il decalogo per consumare trentino A Condino c’è Rita: da 40 anni ai 32 fornelli L’attività svolta nel 2009 33 da Faita Trentino 30

35

Fiavet Trentino guarda al futuro

dettaglio / aspan Liberalizzazione dei saldi, dettaglianti «pioneri» Carta Premia, per fare 38 sistema e fidelizzare DURC o Della (dis)umana 39 persecutio Scuola d’Arte bianca, 40 capitale da valorizzare 36

produttivo 41

Provincia, al via i tavoli per la exit strategy

Università 24

L’Università inaugura il Caffè scientifico

Direttiva «Bolkenstein»: forti perplessità da Fimaa/Confcommercio Moralità e professionalità 46 per un agente europeo Anaci: ecco il calendario 46 dell’attività per la primavera 44

locali Finanziaria 2010, l’Unione incontra gli associati Plateatici, finalmente 48 approvate le modifiche 47

48

Manager per lo sviluppo di PMI

49

Incontri di aggiornamento e corsi di formazione

49

L’Unione fa festa sulla neve

giovani imprenditori 50

Cannocchiale Jr, la lezione della crisi

terziario donna 51

Trento, i pubblici esercizi incontrano il Sindaco

servizi 43

23

Operatore del benessere, il nuovo parrucchiere

somministrazione e intrattenimento 42

Ufficio studi

Il ruolo femminile nell’informazione

enasco 52

Pensioni 2010, le finestre per anzianità e vecchiaia

Casa Clima, il futuro nell’edilizia sostenibile

Unione

GENNAIO FEBBRAIO 2010

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Editoriale

Un’Associazione

per il territorio

Il presidente Bort: «La nostra dimensione territoriale è una risorsa e un vantaggio che ci fa essere sempre vicini ai nostri Associati»

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n apertura di questo primo numero del 2010 i lettori troveranno un servizio sulle sedi territoriali dell’Unione: l’associazione, infatti, è presente con presìdi su tutto il territorio della nostra provincia, in alcune località assieme anche alla nostra società di servizi e consulenza per le aziende, Servizimprese. La presenza sul territorio è una scelta irrinunciabile per un’organizzazione come la nostra poichè ci consente, solidamente, di essere sempre vicini agli associati. Essere vicini al socio, infatti, significa anche questo, non soltanto rispondere prontamente alle sue richieste e ai suoi bisogni, come peraltro credo l’Unione riesca a fare. A dimostrazione dello spirito «territoriale» della nostra associazione, voglio ricordare a tutti gli associati che a fine febbraio inizieranno gli incontri sulla manovra finanziaria nazionale, che si terranno, come di consueto, in varie località del Trentino per consentire a tutti di poter partecipare senza doversi sobbarcare spostamenti troppo pesanti. Durante questi incontri verranno illustrati dai nostri funzionari e da quelli di Servizimprese anche gli interventi anti-crisi messi in campo, anche per il 2010, dalla Provincia Autonoma di Trento e dal governo nazionale. In questo numero troverete il calendario di tutti gli undici incontri e le sedi di svolgimento, sparse appunto sull’intero territorio provinciale, da Tonadico a Riva del Garda, da Rovereto a Cles, da Pozza di Fassa alla sede di Trento; mi augu-

ro che anche quest’anno, come gli anni scorsi, gli associati partecipino numerosi. Essere informati è sempre un vantaggio, ma lo diventa ancor di più in questi momenti di incertezza economica. Ogni informazione, ogni conoscenza, può diventare una risorsa preziosa per le nostre attività. Essere vicini ai bisogni degli associati è uno dei nostri obiettivi più radicati, anche a livello confederale. La campagna associativa nazionale 2010, i cui manifesti hanno fatto la loro comparsa - proprio in questi giorni - anche nelle strade della nostra provincia, ha come slogan «pronti a ripartire con voi», efficacemente rappresentato da un team di esperti meccanici. C’è da scommettere che la ripartenza - vera o falsa che sia - sarà uno dei temi forti dei prossimi mesi, ed occuperà pagine di giornali e discorsi di molti opinionisti. In parte, per alcuni settori, la ripresa sembra già in corso; altrove, invece, la crisi sembra aver acuito i propri effetti negativi. Non siamo ancora fuori dalla bufera, e nessuno sa dire con precisione quando durerà il percorso che ci condurrà in salvo. Ma nel frattempo occorre rafforzare le nostre strutture, le nostre imprese, le nostre reti. In quest’ottica una dimensione territoriale organizzata ed efficiente sarà strategica perchè ci consentirà di agire in fretta, con precisione ed esattezza.

di Giovanni Bort Presidente Unione Commercio Turismo Servizi Professioni e PMI della provincia di Trento

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Primo piano

Una presenza strategica su tutto il territorio L’ Unione, assieme alla società Servizimprese, è presente nell’intera provincia per dare voce alle istanze che provengono dalle varie località del Trentino e per rispondere con sempre maggiore efficacia e tempestività alle esigenze dei propri associati

L

’Unione è una organizzazione territoriale che riunisce le piccole e medie imprese del terziario operanti sul territorio trentino. Proprio dalla dimensione

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Unione

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territoriale l’Unione trae la propria forza, quella di una rete solida di imprese e imprenditori che quotidianamente, con il proprio lavoro, costituiscono la nervatu-

Sopra al titolo, la sede di via Solteri, a Trento, dell’Unione e di Servizimprese. Qui sopra, a sinistra, la sede della sezione autonoma di Rovereto e Vallagarina e, a destra, dell’Alto Garda e Ledro, a Riva

ra principale dell’economia trentina. Per valorizzare questa componente, da alcuni anni l’Unione ha deciso di puntare decisamente sulla dimensione e sul radicamento territoriale. In quest’ottica va letta la politica di acquisizione di nu-

merose sedi periferiche che, in collaborazione con la società controllata Servizimprese Srl, costituiscono, oltre ad un investimento che rafforza anche il patrimonio dell’Associazione, il presidio sul territorio per fornire continua assistenza ai propri associa-


Primo piano

Pergine Valsugana

Trento «Buonconsiglio»

Cavalese

ti e per ricevere da questi gli input necessari a condurre la propria azione sindacale a tutela delle imprese. La morfologia del territorio trentino, inoltre, con le sue valli, non facilita certamente le comunicazioni così come, ad esempio, in un territorio di pianura. Anche per questo motivo, un presidio nelle realtà periferiche risulta ancora più strategico.

Baselga di Pinè

Malè

Tione

Cles

Fiera di Primiero

Assieme a Servizimprese, la società del gruppo che offre servizi per le aziende (vedi box nella pagina seguente), l’Unione è presente, oltre naturalmente alle sedi delle sezioni autonome di Rovereto e Riva del Garda, a Cavalese, Cles, Fiera di Primiero, Malè, Pergine Valsugana, Pozza di Fassa, Predazzo e Tione, oltre alla sede del Centro storico («Buonconsiglio») di Servizimprese.

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Primo piano

LE sedi Unione e SErvizimprese Servizimprese, presso tutte le sedi elencate di seguito, offre servizi per le aziende ad alto contenuto specialistico ed innovativi, come la gestione completa della contabilità (anche con specifico software autonomo), delle paghe ed amministrazione del personale e delle dichiarazioni dei redditi. Fornisce tutta l’assistenza e consulenza in ambito fiscale, tributario, lavoro, previdenziale e nel campo del diritto societario, diritto commerciale e operazioni straordinarie ed in materia di contributi provinciali e nazionali alle imprese. Di notevole rilevanza, inoltre, i convegni e gli incontri di aggiornamento e formazione sulle suddette tematiche che Servizimprese organizza per la propria clientela con lo scopo di favorire lo sviluppo della cultura d’impresa.

TRENTO

FIERA DI PRIMIERO

Unione tel. 0461 880111 fax 0461 880300 Servizimprese tel. 0461 880200 fax 0461 880555

MALÉ

Via Solteri, 78 Pozza di Fassa

RIVA DEL GARDA (sezione autonoma Alto Garda e Ledro) Via S. Nazzaro, 2 tel. 0464 529333 fax 0464 553235

ROVERETO (sezione autonoma Rovereto e Vallagarina) Via Pedroni, 6/A tel. 0464 481011 fax 0464 424215

Predazzo

«Crediamo – dice Giovanni Bort, presidente dell’Unione – che essere presenti sul territorio sia essenziale. Sia da un punto di vista pratico, poichè nonostante gli enormi sviluppi delle tecnologie telematiche, il contatto diretto è ancora insostituibile per molte incombenze, sia da un punto di vista ideale, poichè la nostra presenza testimonia anche la nostra capillarità e la volontà di rappresentare l’in-

tero territorio provinciale». La specializzazione economica delle varie aree del Trentino (come, ad esempio, il turismo nelle valli periferiche) rende difficile, se non impossibile, omologare l’intera provincia; le istanze delle singole località, dunque, devono poter trovare posto sia da un punto di vista amministrativo e politico ma anche economico, per dare voce alle aziende ed agli imprenditori.

BASELGA DI PINè

Via Battisti, 51 tel. 0461 558686 fax 0461 558686

CAVALESE

Via Pizzegoda, 12 (c/o Centro comm.le Center Plaza) tel. 0462 341129 fax 0462 231512

Via Garibaldi, 18 tel. 0439 762295 fax 0439 762308

Piazza Garibaldi, 1 tel. 0463 902166 fax 0463 902224

PERGINE VALSUGANA

Loc. Fratte, 18/11 (c/o Centro comm.le Ponte Regio) tel. 0461 880701 fax 0461 534324

POZZA DI FASSA

Strada de la Veisc, 13 tel. 0462 764563 fax 0462 764691

PREDAZZO

Via Monte Mulat, 17 tel. 0462 501892 fax 0462 501962

TIONE

Via Roma, 16 tel. 0465 321693 fax 0465 321504

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Primo piano

Credito, gli strumenti

in vista della ripresa

Unione e Banca di Trento e Bolzano hanno presentato l’accordo tra Confcommercio - Imprese per l’Italia e il gruppo Banca Intesa

L

’Unione ha presentato con la Banca di Trento e Bolzano un accordo che prevede la messa a disposizione da parte fondi per le imprese associate. L’obiettivo è quello di sostenere le piccole imprese del commercio, del turismo e dei servizi, assicurando loro la liquidità necessaria per soddisfare le esigenze di cassa e favorire la realizzazione di nuovi programmi di rafforzamento patrimoniale e di nuovi progetti. L’accordo è stato presentato il 12 febbraio scorso presso la sede dell’associazione da Giovanni Bort, Presidente dell’Unione e da Roberto Dal Mas, Direttore Generale di BTB. A livello nazionale Confcommercio e Intesa Sanpaolo, infatti, hanno sottoscritto un protocollo che prevede la messa a disposizione di un plafond di 3 miliardi e rap-

presenta una risposta concreta alla congiuntura negativa e agli inevitabili impatti sulle imprese e le attività commerciali, distributive e turistiche. Nell’ambito dell’accordo nazionale sono state individuate alcune aree di possibile intervento, dal rafforzamento patrimoniale alla flessibilità dei finanziamenti, dallo sviluppo produttivo al capitale circolante. Il coinvolgimento delle rispettive strutture territoriali consente di declinare gli accordi a livello locale: ci sarà in tal modo la possibilità di verificare l’attuazione di tutti gli impegni condivisi, individuare nuove opportunità di sviluppo della partnership e valutare con tempestività situazioni aziendali specifiche. «Quello che mi preme sottolineare – ha dichiarato Giovanni Bort, presidente del-

l’Unione – è il segnale di fiducia che oggi consegniamo alle nostre imprese: tutti stiamo lavorando per superare le difficoltà del momento. Quello che presentiamo oggi è un accordo importante, un aiuto prezioso per i nostri associati. La crisi non è finita; anzi, forse questo è il momento peggiore perché gli sforzi debbono essere orientati non solo verso il superamento delle difficoltà quotidiane ma anche verso il dopo crisi, proiettati verso il futuro. Quello che non vogliamo è che i nostri operatori si debbano presentare alle banche con il cappello in mano». «Riattivare in tempi rapidi le dinamiche di crescita economica è la priorità rispetto alla quale ci poniamo con tutto l’impegno necessario – ha dichiarato Roberto Dal Mas, Direttore Generale Banca di

Trento e Bolzano - Il comparto del commercio e del turismo e, più in generale, dei servizi, svolgono a tal fine un ruolo decisivo e ad esso intendiamo assicurare le risorse necessarie per affrontare e superare le difficoltà derivanti dalla crisi. Le aziende potranno così sviluppare i propri progetti e rafforzarsi in misura adeguata, per esprimere al meglio le grandi potenzialità di un settore chiave, in termini competitivi, per la ripresa del nostro territorio». Maggiori informazioni, assieme al testo completo dell’accordo e agli altri strumenti messi in campo dall’Unione sul fronte del credito per le proprie imprese, sono reperibili sul sito internet dell’Unione: www.unione.tn.it.

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Sicurezza

Contraffazione e degrado,

i rischi per le imprese

Senza la «tassa» sulla criminalità, le imprese italiane sarebbero più competitive: abusivismo e falsi costituiscono un pericolo per il 22% delle imprese italiane. Un’indagine Confcommercio-Format fa luce sull’evoluzione del fenomeno criminale in Italia

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fenomeni criminali che più incidono negativamente sulla competitività delle Pmi riguardano l’abusivismo (24,8%), la contraffazione commerciale (22,2%) e l’azione della criminalità (15,6%). Aumentano le Pmi che spendono in sicurezza (+5,3% nel 2009 in confronto al 2008) e si spende di più per proteggersi dalla criminalità. Il 22,2% delle imprese destina oltre il 5% dei ricavi ai costi per la sicurezza (+8,4% nel 2009 rispetto all’anno precedente). Migliora, però, la percezione del livello di sicurezza de-

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gli imprenditori. Infatti, solo l’11,2% si sente meno sicuro nel 2009, contro il 24,5% del 2008. Cresce la fiducia delle Pmi verso le forze dell’ordine (+7,9% nel 2009 rispetto al 2008) e verso il Governo (+8% nel 2009 in confronto all’anno precedente). I soggetti che le imprese sentono “più vicini” sono le forze del-

l’ordine (41,2%) e le associazioni di categoria (22,2%). Tra le iniziative ritenute più efficaci per ridurre il rischio dei fenomeni criminali (furti, rapine, estorsioni ed usura) le Pmi indicano le pene più severe e la certezza della pena (93,1%), una maggiore collaborazione tra gli imprenditori e le forze dell’ordine sul territorio per affrontare i pro-

La ricetta delle Pmi italiane per affrontare i problemi legati alla sicurezza: pene più severe, certezza della pena, maggiore collaborazione tra imprenditori e forze dell’ordine.

blemi della sicurezza (89,9%; +4,7% rispetto al 2008). L’86,1% delle Pmi ritiene importante che le associazioni di categoria si costituiscano parte civile nei processi legati alla criminalità organizzata e l’85,9% delle imprese è d’accordo che le associazioni di categoria sostengano e assistano gli imprenditori che denunciano episodi di racket e usura e, allo stesso tempo, sospendano coloro che, colpiti dalla criminalità, non collaborino con le istituzioni, le forze dell’ordine e la magistratura. Sono questi, in sintesi, i dati principali che emergono dall’indagine sull’evoluzione del fenomeno criminale in Italia, realizzata da Confcommercio in collaborazione con Format–Ricerche di Mercato.



Sicurezza

L’IMPATTO DELL’AZIONE DELLA CRIMINALITÀ SULLA COMPETITIVITÀ DELLE IMPRESE I fattori che incidono sulla competitività delle piccole e medie imprese sono molteplici: dalle difficoltà di mercato, al peso della pressione fiscale, alle difficoltà di accesso al credito all’azione della criminalità. La contraffazione pesa sulla competitività del 22,2% delle Pmi, in prevalenza imprese del commercio di piccole dimensioni delle grandi aree metropolitane e delle regioni meridionali. Una percentuale che attesta il protrarsi di una situazione difficilmente sostenibile per molte imprese. L’abusivismo grava sulla competitività del 24,8% delle Pmi. L’impatto negativo dell’abusivismo viene lamentato in prevalenza dalle imprese micro e piccole del commercio delle grandi aree metropolitane e delle regioni del Centro e del Sud Italia. L’azione della criminalità con-

diziona la competitività del 15,6% delle Pmi, in particolare delle piccole e medie imprese dei servizi e del turismo del Nord-Est, del Centro e del Meridione. Il degrado del territorio e delle aree urbane, inteso come vivaio e potente agente di sviluppo del disagio e della devianza sociale, incide sulla competitività del 24,1% delle Pmi. L’impatto più accentuato è nelle imprese del commercio, del turismo e dei servizi del Centro e del Sud Italia. Gli aspetti che le piccole e medie imprese temono maggiormente e che generano negli imprenditori un sentimen-

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to di incertezza sullo sviluppo e sul futuro della propria impresa sono gli effetti della crisi (56,4% rispetto al 61,5% del 2008), la riduzione dei consumi (44,6% contro il 34,8% del 2008), l’accesso al credito (35,2% rispetto al 31,3% del 2008), l’azione della microcriminalità e della criminalità organizzata (8,1% contro il 7,6% del 2008). Il sentiment di timore e di incertezza generato dall’azione della microcriminalità e della criminalità organizzata è più marcato nelle imprese del commercio del Nord-Est, del Centro e del Meridione.

I RESPONSABILI DELLA CONTRAFFAZIONE SECONDO L’OPINIONE DELLE PMI Tra i maggiori responsabili della contraffazione le Pmi indicano i produttori di merci non originali (51,9%), le istituzioni preposte ai controlli (32,5%), i consumatori che le acquistano (31,3%) ed i venditori che le vendono (27%). Rispetto al 2008 le Pmi tendono a mettere di più l’accento sugli autori materiali del fenomeno, i produttori di merci non originali (+11%) ed i venditori (+4%), che non sulle istituzioni preposte ai controlli (-5,5%) o sui consuma-

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Sicurezza

Maroni: «Strada maestra la collaborazione tra imprese e autorità»

Il Ministro ha chiuso il convegno organizzato da Confcommercio a Napoli per presentare i dati della ricerca sulla criminalità in Italia Confcommercio ha presentato la ricerca compiuta in collaborazione con Format, sul «peso» della criminalità sul sistema imprenditoriale italiano con un convegno che si è svolto il 20 gennaio a Napoli, nella sede della Camera di Commercio, al quale erano presenti anche molte autorità, tra cui il ministro Roberto Maroni. «Il coordinamento e la sinergia tra il Governo, in particolare il Ministero degli Interni, il mondo delle imprese sarà “la strada maestra” delle azioni di lotta e contrasto alla criminalità organizzata che il l’Esecutivointende proseguire» – ha detto il titolare del Viminale nel suo intervento di chiusura a Napoli. Maroni ha richiamato, una ad una, le cifre dell’operazione condotta a Prato (decine di aziende controllate, gestite da cinesi, settanta immigrati clandestini fermati, trenta aziende chiuse) e messo in evidenza come l’operazione sia stata compiuta grazie al «coordinamento con i sindaci e con il mondo delle imprese. Questa è la strada maestra che continueremo a seguire. Funziona, lo dicono i risultati. Sono convinto che sarà utile anche verso altre forme di criminalità». Soprattutto nei momenti di crisi economica e finanziaria occorre tenere alta la guardia contro la

tori che acquistano le merci contraffatte (-2,2%). I produttori di merci non originali sono indicati in prevalenza dalle imprese del commercio, dei servizi e del turi-

criminalità organizzata per «evitare che le imprese indebolite finiscano per essere controllare finanziariamente ed economicamente» dalla malavita, ricorrendo all’usura. Antonio Bassolino, governatore della Campania, punta l’attenzione sulle “aggressioni” che commercianti e imprese subiscono come ulteriore conseguenza della crisi. «Noi sappiamo bene che nella città di Napoli - ha detto intervenendo alla presentazione della ricerca di Confcommercio sull’evoluzione del fenomeno criminale in Italia e in Campania – l’usura è cresciuta dentro la crisi. Non c’è dubbio che le difficoltà della crisi incidano in modo più forte e particolare nel Mezzogiorno perché è nel Sud che il peso della criminalità sulla competitività delle imprese assume dimensioni più gravi». La strada maestra nella lotta alla criminalità organizzata deve allora essere la «collaborazione tra Stato, istituzioni locali, forze dell’ordine, economiche e sociali”, ha poi precisato Bassolino, anche se nella lotta alle mafie “non esistono ricette facili, ma è necessario muoversi in modo paziente e tenace».

smo del Nord-Est, del Centro e del Sud Italia. Le responsabilità delle istituzioni preposte ai controlli sono segnalate soprattutto dalle medie imprese del Nord-

Ovest, del Nord-Est e del Centro. I consumatori che acquistano le merci contraffatte sono indicati in prevalenza dalle imprese di piccole e medie di-

mensioni del Nord-Ovest. I venditori di merci contraffatte sono segnalate principalmente dalle piccole imprese del Nord-Ovest, del Centro Italia, delle grandi aree metropolitane.

LE MISURE RITENUTE EFFICACI CONTRO LA CONTRAFFAZIONE Le misure ritenute più efficaci contro la contraffazione


Sicurezza

da parte delle Pmi consistono in maggiori controlli da parte delle forze dell’ordine (38%), in maggiori controlli da parte delle autorità nazionali (35,2%), in sanzioni amministrative applicabili più facilmente (22,9%) e in un maggiore presidio del territorio per evitare il proliferare degli abusivi per le città (18,3%). Rispetto al 2008 le Pmi chiedono in particolare più controlli da parte delle forze dell’ordine (+13,9%) e da parte delle autorità nazionali (+7,4%). La domanda di maggiori controlli da parte delle forze dell’ordine proviene soprattutto dalle piccole imprese del commercio e del turismo del Nord-Est, del Centro Italia e del Meridione. Maggiori controlli da parte delle autorità nazionali contro la contraffazione e l’abusivismo vengono richiesti in particolare dalle medie imprese del commercio e del turismo del Nord-Ovest.

La richiesta di sanzioni amministrative applicabili più facilmente proviene in particolare dalle imprese di piccole e medie dimensioni del Nord-Ovest. Un maggiore presidio del territorio per evitare il proliferare degli abusivi nelle città viene sollecitato in prevalenza dalle imprese dei servizi del Meridione.

GLI EFFETTI DELLA CONTRAFFAZIONE RITENUTI PIÙ GRAVI Gli effetti più gravi della contraffazione per le Pmi sono lo sfruttamento del lavoro nero (41,9%), l’incremento

del giro d’affari della criminalità organizzata (30%), l’alterazione delle regole della concorrenza (25,8%), i mancati incassi per lo Stato per via dell’evasione fiscale (24,8%), i rischi per i consumatori (22,3%) e il proliferare dell’economia sommersa (22,3%). Rispetto al 2008 i fenomeni che preoccupano maggiormente sono lo sfruttamento del lavoro nero (+10,3%), i mancati incassi per lo Stato a causa dell’evasione fiscale (+11,9%) e il proliferare dell’economia sommersa (+5,6%).

IL SENTIMENT SUL LIVELLO DI SICUREZZA DA PARTE DEGLI IMPRENDITORI Migliora la percezione del livello di sicurezza da parte delle Pmi. In dettaglio, nel 2009 il 10,6% delle Pmi ritiene di sentirsi più sicuro, per il 78,2% il sentiment sulla sicurezza è simile a quello dell’anno precedente, mentre l’11,2% delle piccole e medie imprese si sente meno sicuro (nel 2008 era il 24,5%). Con riferimento ai furti, il livello di sicurezza per la propria attività è complessivamente migliorato per il 10,4% delle Pmi, invariato


Sicurezza

Il livello di sicurezza percepito dagli imprenditori Confronto 2008-2009. Dati in percentuale, fonte: Ufficio studi Confcommercio Rispetto al 2008, il livello di sicurezza per la sua attività è...

Migliorato

Invariato

Peggiorato

Furti

10,4

75,8

13,8

Rapine

9,3

80,5

10,3

Estorsioni

7,9

83,7

8,4

Usura

8,0

82,8

9,1

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IL “COSTO DELLA SICUREZZA” SOSTENUTO DALLE IMPRESE Aumentano le Pmi che spendono in sicurezza e si spende di più contro i rischi di furti, rapine, estorsioni. Le Pmi che nel 2009 dichiarano di avere sostenuto dei costi per proteggersi dalla criminalità sono il 70,8% rispetto al 65,5% del 2008, con un aumento del +5,3%. Nel 2009, per le iniziative messe in atto per proteggersi da rischi di furti, rapine, estorsioni, il 23,1% delle piccole e medie imprese ha destinato l’1% dei propri ricavi, il 25,5% delle Pmi un valo-

re compreso tra il 2% ed il 5% dei ricavi e il 22,2% un ammontare superiore al 5% dei ricavi (+8,4 rispetto al 2008). Le imprese che pagano di più questa sorta di “tassa occulta” sono le microimprese del commercio e del turismo del Nord-Est e del Meridione. Crescono le Pmi che nonostante il rischio di subire rapine, furti o estorsioni decidono di non cedere la propria attività o di non prendere neanche in considerazione l’idea di trasferirsi. Questa percentuale era pari al 95,9% nel 2008, mentre è del 97,6% nel 2009 (+1,7%).

LA FIDUCIA DELLE IMPRESE Aumenta il livello di fiducia degli imprenditori di vedere ridotta la minaccia della criminalità. In particolare, nel 2009, il 20,1% delle Pmi dichiara di avere più fiducia, per il 59% il livello di fiducia è simile a quello dell’anno precedente e il 20,8% delle piccole e medie imprese è meno fiducioso (nel 2008 era il 25,1%).

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per il 75,8%, peggiorato per il 13,8%. Quanto alle rapine, il livello di sicurezza per la propria attività è in generale migliorato per il 9,3% delle piccole e medie imprese, rimasto uguale per l’80,5%, peggiorato per il 10,3%. Sulle estorsioni, il livello di sicurezza per la propria attività è complessivamente migliorato per il 7,9% delle Pmi, invariato per l’83,7%, peggiorato per l’8,4%. Quanto all’usura, il livello di sicurezza per la propria attività è complessivamente migliorato per l’8%, rimasto uguale per l’82,8%, peggiorato per il 9,1%.

LE PICCOLE E MEDIE IMPRESE COLPITE DALLE RAPINE NEL CORSO DEL 2009 Il 6,7% delle Pmi segnala di aver subito una rapina nel 2009. Piuttosto rilevanti gli importi o i valori sottratti e gli eventuali danni aggiuntivi subiti, che per il 49,4% delle piccole e medie imprese vittime di rapina sono stati superiori ai 5.000 euro.

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Sicurezza

Sangalli: «Sicurezza e legalità sono requisiti di una democrazia moderna

Il discorso con cui il presidente di Confcommercio ha introdotto a Napoli la presentazione del rapporto sulla criminalità

Carlo Sangalli, presidente di Confcommercio - Imprese per l’Italia

Il livello di fiducia delle Pmi sulla riduzione della minaccia della criminalità non aumenta allo stesso modo per tutte le imprese: è prevalente nelle imprese di medie dimensioni del Nord-Ovest e nelle micro e piccole imprese del Nord-Est e del Sud.

LE CAUSE DELLA MINACCIA CRIMINALE CONTRO LE IMPRESE Le cause principali della criminalità che colpisce e minaccia più da vicino le imprese sono l’impunità dei criminali e la mancanza della certezza della pena (per il 61,1% delle Pmi), la scarsa efficacia e le lentezze del sistema giudiziario nel nostro Paese (per il 35,5%) e l’immigrazione clandestina (per il 32,7%). I SOGGETTI CHE LE IMPRESE SENTONO PIÙ VICINI E SOLIDALI I soggetti che le imprese sentono “più vicini” sono le forze dell’ordine (per il 41,2% delle Pmi), le associazioni di categoria (22,2%), l’opinione pubblica in generale (20,1%), il Governo centrale (19,1%). Cresce, in particolare, la fiducia delle Pmi verso le forze dell’ordine (+7,9% rispetto al 2008) e verso il Governo centrale (+8%). Le forze dell’ordine sono in-

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Unione

GENNAIO FEBBRAIO 2010

Prima di entrare nel vivo del tema dell’incontro di oggi mi sembra opportuno partire dalla situazione economica del Paese. Abbiamo superato la fase più acuta della crisi e, anche se lentamente, stanno migliorando alcuni indicatori economici. Ciò, però, non significa che potremo beneficiare di uno scenario di crescita stabile e robusta. La ripresa è, infatti, ancora debole. Ci attende, quindi, un 2010 caratterizzato da una crescita molto contenuta con Pil che prevediamo pari all’1 per cento e consumi leggermente al di sotto di questo valore. Già recuperare le pur non esaltanti posizioni di partenza non sarà, dunque, agevole e richiederà tempo. Bisogna, allora, fare tesoro della lezione principale della crisi che sta nella rivalutazione delle ragioni dell’economia reale e del lavoro che, soprattutto in Italia, significano rafforzamento della capacità competitiva delle piccole e medie imprese che sono la struttura portante del nostro sistema produttivo. Le nostre Pmi oggi più che mai hanno, infatti, bisogno di un sostegno robusto che le metta in condizione di essere più competitive e produttive. Perché le imprese dei servizi, sia le piccole che le grandi, sono quelle che nella crisi hanno pagato e continuano a pagare un prezzo salatissimo. Basti pensare che solo nel commercio nostre recenti stime parlano di circa 20mila negozi in meno nel 2009. Ecco che allora in questo scenario non certo roseo, il peso della pressione fiscale, delle spese incomprimibili, dei costi della burocrazia, della difficoltà di accesso al credito, del ritardo dei pagamenti della pubblica amministrazione rischia di amplificarsi a dismisura per le nostre piccole e medie imprese compromettendone un’efficiente gestione. Ma tra i fattori che minano la competitività delle Pmi, e vengo all’argomento di oggi, non dobbiamo dimenticare, in particolare, la contraffazione, l’abusivismo e l’azione della criminalità. Perché, ed è questo a mio parere il dato più significativo che scaturisce dalla nostra ricerca, se è vero che cresce la fiducia delle imprese nell’operato delle Forze dell’Ordine, con un aumento del 7,9 per cento, del Governo, con un più 8 per cento, e delle Istituzioni, allo stesso tempo, aumentano sia le imprese che investono in sicurezza sia i costi sostenuti per la sicurezza a cui oltre un’impresa su cinque destina una quota superiore al 5 per cento dei propri ricavi. I fenomeni criminali, dunque, continuano a produrre evidenti distorsioni alla concorrenza, indeboliscono il tessuto imprenditoriale, riducono la libertà d’impresa, impediscono la realizzazione di una compiuta democrazia economica. E nel tempo della crisi, è maggiore il rischio che la criminalità, che dispone di una grande liquidità, si insinui con più forza nelle maglie dell’economia e della finanza. E che anche il ricorso all’usura diventi più elevato. L’impegno per la tutela della sicurezza e della legalità va, quindi, rinnovato giorno per giorno da parte di tutti i soggetti coinvolti, Governo, Istituzioni, Forze dell’Ordine, Associazioni di categoria. Guai, infatti, ad abbassare la guardia. Perché sulla

criminalità diffusa, che non va assolutamente sottovalutata, ognuno, tenendo conto di ruolo e competenze, deve fare la propria parte. E in questo senso noi non ci stiamo risparmiando, nè abbiamo intenzione di farlo. Stiamo, infatti, incoraggiando gli imprenditori a denunciare i propri estorsori, a uscire dalla reticenza e dal silenzio offendo in cambio anche il nostro sostegno e il nostro supporto legale. E ci stiamo costituendo come parte civile nei processi di mafia. Di recente insieme al Ministro Maroni abbiamo firmato un protocollo d’intesa su un progetto di video allarme antirapina per assicurare una maggiore prevenzione del territorio, tutelare le attività commerciali e consentire agli operatori di svolgere più serenamente il proprio lavoro. Sicurezza e legalità sono, infatti, prerequisiti di una democrazia compiuta, di una democrazia moderna, e se mancano non ci può essere né crescita duratura, né tanto meno sviluppo. Ecco perché crediamo che la strada maestra sia l’applicazione del principio “tolleranza zero” associato ad un più forte e qualificato presidio del territorio, anche tramite l’utilizzo dei sistemi di collegamento di videosorveglianza e di interconnessione delle sale operative, sia sulle grandi arterie stradali urbane che per le vie cittadine, e di una maggiore presenza soprattutto nelle aree periferiche delle città. “Tolleranza zero”, dunque, nei confronti di chi delinque, ma anche politiche per l’integrazione proprie di un Paese civile e accogliente nei confronti di chi, venendo da fuori, cerca una vita dignitosa ed un futuro migliore. La clandestinità, pertanto, va prevenuta e contrastata per dare la giusta e appropriata legittimazione a coloro che rispettano le nostre leggi, hanno un lavoro e si integrano con la nostra cultura. E’ anche in questo modo che si crea un più stretto rapporto di prossimità tra Forze dell’Ordine, Istituzioni, cittadini, imprenditori a vantaggio non solo della sicurezza ma anche della qualità delle aree urbane che è un altro fattore fondamentale di sviluppo economico e di deterrenza della violenza e della criminalità. Nel 2011 ricorreranno i 150 anni dell’unità d’Italia. E’ questa un’opportunità per operare nella direzione di una decisa riduzione del divario Nord-Sud non solo in termini economici, ma anche sul fronte della sicurezza e della legalità. Nel Mezzogiorno, infatti, e qui i tanti amici campani presenti in sala lo possono confermare, proprio i fenomeni criminali sono tra gli elementi di maggiore ostacolo allo sviluppo, se non addirittura la causa principale. E’, quindi, forse necessario ripensare a una nuova e più forte cultura della legalità, che punti sulle giovani generazioni, e che attraversando l’intera Penisola imponga a tutti un supplemento di responsabilità perché ognuno di noi merita di vivere in uno Stato di diritto e in uno Stato sociale compiuti, senza zone d’ombra. Ed è un dovere di tutti operare per l’affermazione della sicurezza e della legalità perché purtroppo non sono ancora del tutto radicati nella nostra cultura e nei nostri territori.


La pratica progetto digitale L’enorme vantaggio di un sistema di archiviazione documentale lo riconosciamo in un ambiente di lavoro nel quale un grande quantitativo di documenti deve essere visionato da più collaboratori. Questo scenario lo troviamo nello specifico in aziende che lavorano a progetto. Documenti attivi Specialmente nelle aziende in cui si lavora per progetto il concetto di pratica è ben diffusa. Le pratiche contengono i più svariati documenti in relazione al progetto, ordine, appalto, commissione ecc. In tal caso possono essere planimetrie e disegni in CAD, offerte clienti e fornitori, ordini, documenti di trasporto e fatture, contratti di manutenzione ecc. Il contenuto della pratica è rilevante e quindi di interesse per diversi reparti e collaboratori dell’azienda, ad esempio per il reparto progettazione e pianificazione, reparto acquisti e vendita, reparto di montaggio, reparto assistenza clienti e amministrazione, ecc. In una realtà simile sempre più spesso i collaboratori devono accedere alla pratica contemporaneamente, creando copie dei documenti. Si aggiunge il fatto che durante il periodo di progetto i documenti vengono modificati (esempio un disegno di costruzione). Attualizzare i documenti cartacei nella pratica progetto viene spesso e volentieri scordato. A causa di ciò purtroppo viene speso molto tempo alla ricerca di documenti mancanti o avvengono danni o ulteriori costi aziendali, dato che si continua a lavorare e progettare su una planimetria non attuale e quindi si arriva ad un risultato di progetto non utilizzabile.

La pratica cartacea si trasforma in digitale

La pratica digitale è un container di informazioni e documenti relativi alla pratica. Tale pratica può contenere diverse proprietà: nome pratica, numero pratica, data di elaborazione e dell’ultima modifica, nome cliente o fornitore, ecc. Ciò consente di ricercare i documenti in modo semplice e veloce. All’interno della pratica i documenti possono essere distinti per tipologia di documento. (fattura, disegno, documento di trasporto ecc.). Un documento può essere – anche se presente fisicamente solo una volta – associato a più pratiche. Una pratica oltre a poter contenere distinte tipologie di documento, ha la possibilità di gestire vari formati come Word, Excel, PDF, File di Testo di Audio/Video ecc. I documenti cartacei in entrata vengono digitalizzati (tramite scansione) ed archiviati in modo semplice, veloce ed efficace. Verifica della modifiche Su documenti cartacei risulta difficile tenere sotto controllo le modifiche apportate. Non abbiamo mai la certezza di avere l’ultima versione del documento. Con il sistema di archiviazione documentale abbiamo sempre la possibilità di visionare lo storico del documento, quindi visionare le versioni precedenti, vedere chi e quando ha apportato delle modifiche e anche quali modifiche tale collaboratore ha effettuato.

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Diritti di accesso e sicurezza Con i sistemi di archiviazione documentale si possono gestire i diritti di accesso. Tale funzionalità ci consente di gestire diversi di-

Lavorando con pratiche di progetto cartacee si è esposti a rischi e costi. Si tratta in tal caso di: • Enormi costi di copia (carta) • Dispendio di tempo e costi di personale nella ricerca di documenti in archivio • Rischio concreto di errori in documenti o pratiche non attualizzate (che non contengono le ultime informazioni) • Spazio per contenere tutte le pratiche cartacee che si accumulano Il sistema di archiviazione documentale offre in tal caso diverse funzionalità per poter sopperire ai costi e rischi sopracitati.

Responsabile Vendite Persiani Walter walter.persiani@alpin.it Redatto dal responsabile vendite dell’azienda Alpin – Software, Consulting & Strategy Srl di Bolzano.

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ritti di accesso per ogni collaboratore (lettura, modifica, ecc…) e per qualsiasi tipologia di documento. In tal modo, per esempio, si può definire che solo il reparto contabilità e direzione abbiano l’accesso alla fatture in entrata. Tutti gli altri utenti del sistema non hanno accesso a tali documenti. Attualizzazione dei documenti I documenti della pratica vengono archiviati centralmente nel sistema e tramite l’accesso al documento si visualizza sempre la versione più recente. Il documento appena modificato o elaborato è subito disponibile anche per gli altri utenti che hanno il diritto di accesso per tale documento. Oltre ai vantaggi sopracitati con un sistema di archiviazione documentale abbiamo la possibilità di gestire degli automatismi di controllo. Ad esempio appena un documento di progetto viene modificato da un collaboratore, tale documento viene inviato via mail al responsabile di progetto verificando se si tratta di una versione “vecchia” o meno. In tal modo è impossibile che vengano elaborati o gestiti erroneamente documenti “vecchi”. Gestione dei processi di lavoro

Meccanisimi - Workflow integrati consentono di gestire in modo del tutto automatico dei processi di lavoro. In tal modo, se un documento deve essere elaborato da più collaboratori, tale documento uno volta che è stato modificato dal primo passa in modo automatico al secondo collaboratore fino ad arrivare alla chiusura del processo. Si può paragonare in senso pratico ad una catena di montaggio. Il processo di passaggio di consegna del documento avviene grazie agli automatismi preimpostati al sistema di archiviazione documentale. In tal modo i processi di lavoro avvengono in modo fluido e più efficace. Fazit L’implementazione di un sistema di archiviazione documentale ha molteplici vantaggi. Il volume cartaceo viene ridotto ed il dispendio di tempo di copia, di ricerca dei documenti, di distribuzione dei documenti viene ridotto e quindi si abbassano considerevolmente i costi. I diritti di accesso proteggono i dati e documenti da accessi fraudolenti. I processi di lavoro, tramite la gestione dei workflow acquisiscono in velocità, efficienza ed efficacia.



Sicurezza

dicate in prevalenza dalle imprese del commercio, dei servizi e del turismo delle grandi aree metropolitane. Le Associazioni di categoria sono segnalate soprattutto dalle piccole imprese del commercio e dei servizi del Centro e del Sud Italia. L’opinione pubblica più in generale è indicata prevalentemente dalle piccole imprese delle grandi aree metropolitane. Il Governo centrale è segnalato dalle microimprese e medie imprese del commercio del Nord-Ovest.

INIZIATIVE RITENUTE EFFICACI CONTRO LA CRIMINALITÀ Tra le iniziative ritenute più efficaci per ridurre il rischio dei fenomeni criminali (furti, rapine, estorsioni ed usura) le Pmi indicano pene più severe e certezza della pena (93,1%), maggiore collaborazione tra gli imprenditori e le forze dell’ordine sul territorio per affrontare i problemi della sicuRRS side mezza pag RRS side mezza pag

nunciano episodi di racket e usura e, allo stesso tempo, sospendano coloro che, colpiti dalla criminalità, non collaborino con le istituzioni, le forze dell’ordine e la magistratura. I beni confiscati alla criminalità dovrebbero essere messi in vendita da parte dello Stato per il 30,5% delle Pmi o essere destinati ai servizi sociali per il 57,5% delle imprese. rezza (89,9%), interventi delle Pmi (+4,7%) che tendono le forze dell’ordine (polizia, ad indicare come azione “efficarabinieri, ecc.) di tipo precace” per ridurre il rischio deventivo e repressivo (89,4%), gli eventi criminali la maggiomaggiore collaborazione tra re collaborazione sul territorio gli imprenditori e gli enti lotra le imprese e le forze dell’orcali (comuni, province, regiodine sui temi della sicurezza. ni) perché questi di adoperiL’86,1% delle Pmi ritiene imno attraverso investimenti siportante che le associazioni stematici e progetti mirati di di categoria si costituiscano RRS side mezza pag riqualificazione per contraparte civile nei processi legastare il degrado urbano, nel ti alla criminalità organizzata quale si annidano e proliferae l’85,9% delle imprese è d’acno sacche di criminalità difcordo che le associazioni di fusa (84,6%). categoria sostengano e assiRispetto al 2008 aumentano stano gli imprenditori che de-

INIZIATIVE RITENUTE EFFICACI A SOSTEGNO DELLE IMPRESE Le iniziative del Governo centrale e delle amministrazioni locali a sostegno delle imprese ritenute più dalle Pmi utili sono il miglioramento delle condizioni di accesso al credito contro l’usura (93,7%) e una nuova e più incisiva politica di Governo a favore del Made in Italy (91,4%). A segnalare queste misure sono in prevalenza le micro e piccole imprese del commercio e del turismo.

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Sicurezza

Negozi più sicuri con

la videosorveglianza

Realprotection ha messo a punto un sistema integrato tra esercizi commerciali e forze dell’ordine per contrastare gli eventi criminosi

U

n sistema antirapina e videosorveglianza, collegato direttamente con le forze di polizia, una rete articolata di videocontrollo del territorio, un sistema complesso di analisi di eventi criminosi per la pianificazione del controllo del territorio. Si tratta, in sintesi, del progetto «Predatory Crime Reduction», in sigla PCR, prodotto da Realprotection, società specializzata nella messa a punto di strumenti per contrastare gli eventi criminosi e aiutare le attività imprenditoriali a dinfendersi. Il progetto si è aggiudicato nel 2009 il Premio nazionawww.trentinomese.it

le per l’innovazione nei servizi promosso da Confcommercio, istituito su concessione della Presidenza della Repubblica presso la Fondazione Nazionale per l’Innovazione Tecnologi-

ca COTEC, con una menzione di merito «per aver progettato un sistema integrato e tecnologicamente avanzato di gestione della sicurezza, rispondendo in tal modo ad una esigenza sem-

pre più presente nel mondo del commercio». Nel luglio scorso, il ministro Maroni ha firmato una convenzione con Confcommercio e altre associazioni di rappresentanza, per promuovere i sistemi di videoallarme antirapina negli esercizi commerciali. «Un passaggio importante nella direzione del contrasto alla criminalità diffusa - è il commento del ministro - lo strumento della videosorveglianza, che permette di vedere in tempo reale quello che accade, è il più avanzato». «Non solo – ha detto Maroni – per prendere i rapinatori, ma per evitare la rapina stessa. I negozi e gli esercizi che saranno messi

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Sicurezza

in rete potranno essere considerati sicuri e piĂš protettiÂť. Nel suo intervento, il ministro ha presentato i dati sulle rapine agli esercizi commerciali che ÂŤmostrano – ha detto – una progressiva riduzione e nel periodo gennaio-aprile del 2009 sono state 2419 contro le 3198 dellostesso periodo del 2008, con una riduzione del 25%Âť. Nonostante questi dati “confortantiâ€?, ogni giorno piĂš di 360 negozi sono visitati da malviventi e se furti e borseggi sono risultati nel 2008 in diminuzione del 10%, le rapine sono invece in controtendenza. Questo ha comportato un aumento dei costi sostenuti dagli imprenditori per cautelarsi. Il progetto fa parte della strategia della “sicurezza partecipataâ€? nell’ottica del partenariato tra lo Stato, gli enti locali e le associazioni di categoria. Il protocollo definisce le spe-

cifiche tecniche necessarie e sancisce i criteri che devono seguire le aziende che intendono proporre sistemi di videosorveglianza in tempo reale, tra cui l’abilitazione Preventiva e N.O.S. (nulla osta sicurezza) Real Protection, dotata di tutti i requisiti richiesti dal protocollo d’intesa, ha pertanto avanzato ufficialmente a Istituzioni e Confederazioni la propria candidatura a gestire tale progetto sicurezza. Ma come funziona, nello specifico, il progetto PCR? In caso di evento doloso l’utente aziona il sistema mediante la pressione di un pulsante. Il server, situato nella sala apparati delle Sale/Centrali Operative delle Forze dell’Ordine, ricevendo un segnale di allarme rapina, nell’ordine deve: emettere un segnale acustico; interagire con SCT delle Questure ed il CC 112

dei Carabinieri per consentire una miglior gestione dell’evento; stampare i dati identificativi dell’attivitĂ che chiede soccorso e la mappa della stessa con il numero delle telecamere presenti ed il loro posizionamento; consentire la visualizzazione delle 4 telecamere in diretta accompagnate da 1 canale audio; consentire la visualizzazione del flusso video registrato da una o piĂš telecamere e l’ascolto del canale audio registrato; salvare tutto ciò che è visualizzato e renderlo riproducibile in formati utili per l’attivitĂ investigativa o per la successiva attivitĂ processuale. Segnale, dati e flusso audio/ video possono essere automaticamente inviati ad un secondo server installato presso le forze dell’ordine e dotato del software di analisi eventi criminosi KeyCrime. Il progetto viene presentato

Ecco come funziona il sistema di videosorveglianza in tempo reale. In caso di evento criminoso (1) viene premuto un pulsante collegato con il server delle centrali operative delle forze dell’ordine (2) che immediatamente informazioni e dati relativi all’evento in corso (3) oltre a registrare quanto viene ripreso dalle telecamere installate sul luogo dell’evento. Con l’arrivo del segnale si mette in moto anche il sistema di intervento delle forze dell’ordine (4). (dal sito www.realprotection.it). In basso, il ministro Maroni e il presidente Sangalli firmano il protocollo d’intesa.

in questi mesi alle Ascom italiane e molte di queste, compresa l’Unione, hanno avviato dei tavoli di lavoro per fare in modo di rendere disponibile ai propri associati questa innovativa tecnologia.

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Primo piano

Provincia, al via i tavoli

per la exit strategy

La «strategia di uscita» dalla crisi sarà monitorata e seguita da commissioni composte da Giunta e attori economici e sociali

S

i è tenuto l’8 febbraio scorso, nella sala Fedrizzi di piazza Dante, nella sede della Provincia autonoma di Trento, il primo incontro operativo fra i soggetti firmatari del Protocollo d’intesa del 10 dicembre scorso contenente gli impegni condivisi dal Governo provinciale con le parti sociali ed economiche, del lavoro e delle professioni (tra cui l’Unione) in merito agli obiettivi strategici da perseguirle del 2010, nel quadro della progressiva fuoriuscita dagli effetti della crisi economica internazionale. La riunione è servita per definire e condividere innanzitutto un metodo di lavoro, articolato su tre livelli: il Tavolo generale, presieduto dal presidente da Dellai e nel quale siedono i vertici delle organizzazioni firmatarie, tre Tavoli specifici, corrispondenti ai tre Patti che rappresentano

il “cuore” del Protocollo - patto per la qualità sociale, per la qualificazione delle spese correnti, per la creazione di valore con azioni di sistema - presieduti dagli assessori Ugo Rossi, Mauro Gilmozzi e Alessandro Olivi, ed infine, al terzo livello, gruppi di lavoro tematici interni ai singoli Tavoli o comuni a più Tavoli, composti da tecnici e coordinati da un dirigente generale. I responsabili dei Tavoli di lavoro di secondo livello si incontreranno nella prossima settimana per definire l’agenda dei lavori. Ad aprire l’incontro il presidente della Provincia autonoma di Trento Lorenzo Dellai: «Ho chiesto a tutti i soggetti del Tavolo – ha detto – di imprimere alla loro azione una particolare concretezza. Dal canto nostro abbiamo predisposto una prima proposta operativa suddivisa su

tre livelli: un Tavolo generale, quello riunito oggi, analogo a quello che ha sottoscritto il Protocollo, al quale competerà la definizione delle politiche nel loro insieme, tre Tavoli specifici che corrispondono ai tre Patti contenuti nel Protocollo, che dovranno avere una composizione – e un orientamento – più specificamente di settore, ed il cui coordinamento sarà affidato ai tre assessori provinciali di riferimento, Rossi per le questioni inerenti alla qualità sociale, Gilmozzi per la qualificazione delle spese correnti e Olivi per le azioni di sistema orientate alla creazione di valore - ed infine, ad un terzo livello, gruppi di lavoro tecnico-operativi dove dirimere questioni specifiche». Per quanto riguarda l’amministrazione provinciale, al Tavolo generale siedono come già detto il presidente del-

la Provincia con gli assessori interessati, il segretario generale ed inoltre anche il presidente del Consiglio delle Autonomie; al secondo livello, assieme all’assessore interessato, abbiamo nuovamente, oltre al rappresentante delle Autonomie locali, alcuni esperti che già oggi collaborano con l’amministrazione provinciale; nei gruppi di lavoro tematici di terzo livello siederanno infine tecnici e delegati competenti per le singole materie. Condivise nelle loro linee generali queste proposte da tutti i presenti, si è convenuto di procedere con la convocazione delle riunioni dei tre Tavoli tematici entro la fine di febbraio.

Unione

GENNAIO FEBBRAIO 2010

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Università

L’Università inaugura

il Caffè scientifico

Un gruppo di esperti dell’Ateneo trentino risponde a domande su lavoro, federalismo fiscale, auto e moto sicure e altri argomenti

C

osa sappiamo dei contratti a termine e della “generazione mille euro”? Abbiamo le idee chiare sui cambiamenti che il federalismo fiscale porterà nella vita di ogni giorno? Ci siamo mai chiesti quali siano i vantaggi e quali i rischi di poter scaricare i libri dalla rete? Se su questi temi, ma anche sul futuro del dialetto, sull’attività di ricerca degli ingegneri per realizzare auto e moto più sicure e sull’approccio dei fisici alla cucina molecolare abbiamo dubbi, curiosità e domande, ora con il Caffè scientifico dell’Università di Trento “Farsi UN’Idea” arriva l’occasione per rivolgerli a delle persone competenti. L’Ateneo, infatti, ha organizzato un ciclo di incontri aperti a tutti ogni terzo venerdì del mese, fino a luglio, dalle 16 alle 17, al TJ bar (via Orne, 7) nel centro di Trento. La formula è semplice. Ai tavolini di un bar, quindi in una situazione informale e in un ambiente piacevole, si potranno incontrare professori, ricercatori e altri esperti e, insieme a loro, si potranno comprendere meglio argomenti e fenomeni di attualità. L’incontro si costruisce e si sviluppa proprio partendo dalle domande che il pubblico rivolge all’ospite. Non è una conferenza, anzi, in un

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Unione

GENNAIO FEBBRAIO 2010

Foto Alessio Coser, archivio Università di Trento

certo senso è il contrario. In una conferenza normalmente si ascolta il relatore per il 90% dell’incontro e, se poi rimane tempo, c’è qualche domanda del pubblico. Il Caffè scientifico è, invece, basato sulla partecipazione del pubblico e sulle sue domande. Ruota

intorno a una discussione, di taglio scientifico, tra persone normali (che non sono degli specialisti dell’argomento) e l’ospite che, essendo una persona competente in materia, può chiarire vari punti tecnici e dare informazioni precise e chiare sulla questione affron-

IL CALENDARIO Venerdì 19 febbraio 2010 MITO E META DEL POSTO FISSO Cosa sappiamo di precariato, flessibilità e lavori atipici? Venerdì 19 marzo 2010 SE LE TASSE NON SONO UGUALI PER TUTTI Quali cambiamenti porta il federalismo fiscale nella nostra vita? Venerdì 16 aprile 2010 QUANDO IL LIBRO SI PUÒ SCARICARE DALLA RETE Alla scoperta di vantaggi e rischi delle pubblicazioni in formato digitale Venerdì 21 maggio 2010 IL FUTURO DEL DIALETTO Perché e come studiare le tradizioni e le diversità linguistiche nella società globalizzata? Venerdì 18 giugno 2010 AUTO E MOTO SICURE Cosa chiediamo alla nuova generazione di due e di quattro ruote? Venerdì 16 luglio 2010 IL GELATO ALL’AZOTO Dalla fisica un nuovo approccio alla cucina molecolare

tata nell’incontro del mese. L’entrata è libera e gratuita. I partecipanti possono prendere liberamente e gratuitamente anche il materiale informativo a disposizione per l’incontro e i dolci serviti dal TJ bar. Solo le bevande sono a pagamento. Destinatario è chiunque abbia interesse a “farsi un’idea” più precisa e approfondita di fenomeni e di argomenti dei quali magari ha solo una conoscenza superficiale, vaga, a volte distorta. L’invito è rivolto a donne e uomini giovani e meno giovani, persone che lavorano (o vorrebbero lavorare) in vari settori e persone che sono in pensione, ragazzi delle medie e studenti più grandi (in particolare: chi frequenta la terza media o l’ultimo anno delle superiori potrà magari trovare degli spunti in vista degli esami). Il ciclo – curato dall’Ufficio stampa dell’Università - si è aperto lo scorso 15 gennaio affrontando il tema “Religione a scuola. Cosa prevede la legge italiana?” e proseguirà fino al 16 luglio. Il programma completo degli incontri con materiale anche video sui temi e sugli ospiti è disponibile al link http://portale.unitn.it/ev/caffescientifico.htm. Inoltre è possibile mandare una e-mail all’Ufficio stampa (ufficio.stampa@unitn.it) per chiedere approfondimenti, per lasciare commenti e per dare suggerimenti per prossimi Caffè.



Mobilità

L’associazione che tutela

gli italiani motorizzati

Pizzinini, presidente AC Trento: «Fin dalla nascita l’ACI si occupa di mobilità e ambiente, di sicurezza stradale, di sport e di turismo»

L

’Automobil Club Italiano è una della associazioni «storiche» del nostro Paese, e lo ha accompagnato in un momento molto delicato, ovvero quello del boom economico, della «motorizzazione» italiana. Una tradizione ben presente e radicata anche in Trentino, dove l’Aci è presente fin dal 1925. Nonostante la storia autorevole, tuttavia, in molti credono ancora che l’Aci si occupi solo dei «bolli»; a spiegarci che non è così e ad ilustrarci, anzi, quanto sia estesa la sua attività è il presidente dell’Aci di Trento, Roberto Pizzinini. Commendator Pizzinini, l’ACI non è solo un Club di automobilisti, giusto? L’Automobile Club d’Italia è una federazione di 106 Automobile Club provinciali, nata per offrire servizi ai soci e agli automobilisti più in generale, da sempre in

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prima linea per la promozione di iniziative in favore della mobilità, sicurezza stradale, fiscalità e infrastrutture. Con oltre un milione di soci, oggi l’ACI è la più grande libera associazione di cittadini in Italia, dei quali si propone come rappresentante e portavoce presso le istituzioni nazionali ed internazionali sulle tematiche legate a mobilità e ambiente. Fin dalla sua nascita, nel 1905, infatti, ha seguito e sostenuto l’evoluzione del fenomeno automobilistico in Italia, dai 2.229 autoveicoli allora circolanti ai 34 milioni di oggi. Una crescita esponenziale che ha fatto nascere esigenze e

problemi che l’Automobile Club d’Italia da sempre analizza, interpreta e rappresenta, offrendo servizi adeguati ad una realtà in continua evoluzione. Fra le varie attività di cui si occupa vi è la promozione del turismo e dello sport, in particolare quello automobilistico, con l’organizzazione ogni anno di un migliaio di corse su circuito e su strada con oltre 22 mila piloti tesserati che gareggiano in rally, gare di velocità in salita, corse di regolarità, nel kart e sulle auto storiche. Un tema di fondamentale importanza, cui l’Ente tiene da sempre moltissimo, è anche quello della

Con oltre un milione di soci, oggi l’ACI è la più grande libera associazione di cittadini in Italia, e li rappresenta presso istituzioni nazionali ed internazionali

diffusione della cultura della sicurezza stradale rivolta soprattutto ai più giovani. Per questo, in stretta collaborazione con il Ministero delle Infrastrutture, ACI è impegnato nella formazione degli insegnanti e degli studenti in materia di educazione alla sicurezza stradale nelle scuole. Qual è, nel dettaglio, l’attività specifica dell’Ente? L’attività istituzionale si esprime nell’impegno di una maggiore sicurezza del traffico, perseguita con la diffusione dell’educazione stradale, con il contributo alle Istituzioni per il miglioramento della normativa, dei controlli e del sistema sanzionatorio e le continue sollecitazioni alle autorità preposte per migliorare il sistema infrastrutturale. La rappresentanza degli interessi degli automobilisti - a partire da quelli economici, legati alla fiscalità - e del diritto alla mobilità di tutti i cittadini, vede ACI impegnato in un costante studio che consente di sviluppare le compe-


Mobilità

COME diventare socio ACI

Le varie opzioni di adesione all’Automobil Club Italiano Ci sono varie tipologie di adesione all’Aci e di seguito riportiamo le maggiori. Conviene sempre, però, rivolgersi direttamente alle sedi del club per avere una proposta di adesione personalizzata. ACIGOLD e ACISISTEMA Con esse sarà possibile richiedere il servizio di soccorso stradale in Italia per il veicolo associato, tutte le volte che questo sarà necessario. ACI YOUNG Per i più giovani, di età compresa fra i 18 e i 33 anni, una sola tessera per essere contemporaneamente Socio dell’Automobile Club d’Italia e Socio dell’Asso-

tenze per una dialettica con tutti gli operatori del settore, sulle più disparate tematiche legate alla mobilità: dalla crescita del trasporto pubblico allo sviluppo tecnologico dei mezzi, dall’applicazione di più moderni modelli di circolazione alla tutela dell’ambiente, dalla manutenzione delle strade alla segnaletica. Non solo: ACI è anche fornitore di servizi pubblici nell’interesse dei cittadini, con la gestione del Pubblico Registro Automobilistico (PRA) ed il servizio di riscossione tassa automobilistica. Ultima, ma sicuramente la più importante è quella associazionistica del Club, che resta la vera mission dell’organizzazione, orientata all’arricchimento del contenuto associativo, sia in termini di servizi e agevolazioni, che in termini di crescita culturale e senso di appartenenza. Quali sono le iniziative intra-

ciazione Italiana Alberghi della Gioventù, per avere accesso agli Ostelli di tutto il mondo.

giare con l’intero nucleo familiare in Italia ed all’estero con una sola tessera.

ACI ONE La tessera riservata a chi utilizza l’auto prevalentemente in ambito locale, entro i confini della propria regione.

ACI AZIENDA Questo strumento associativo propone soluzioni diverse pensate per soddisfare le aziende, tenendone in considerazione il parco auto le diverse tipologie di veicoli che lo compongono, in modo da offrire servizi su misura. Importante ricordare che, su tutte le tessere ACI è prevista anche l’assistenza legale ai Soci in caso di incidente stradale, tutela dei diritti per recupero danni, ritiro patente, sequestro del veicolo.

ACI MOTO CITY Riservata ai centauri in possesso di moto (con cilindrata fino a 500 centimetri cubici) o scooter (con cilindrata fino a 50 c.c.). ACI VIAGGI Una carta rivolta a chi ama viaggiare in sicurezza, convenienza e comodità ricercando curiosità ed itinerari alternativi per viag-

prese dall’Automobile Club Trento per promuovere la mobilità trentina? Fin dalla nascita nel 1925 il Club trentino si è attivato per far conoscere il territorio organizzando gare che sono rimaste nella storia dell’automobilismo come la Trento-Bondone e la Stella Alpina, gara che è stata antesignana dei moderni rally. Negli anni Cinquanta, per agevolare la mobilità di massa, A.C. Trento progettò e costruì la Stazione delle Autocorriere di Trento, dove fino al 1999 c’era la sede dell’Ente con i servizi di assistenza tecnica per gli automobilisti. Da quando la motorizzazione è diventata di massa, il Club trentino ha dato il suo contributo con i primi Piani della Circolazione datati 1965 e 1970 con la gestione dei parcheggi nelle principali piazze di Trento: l’A.C. Trento è stato soggetto proponente e socio fondatore di Trentino Parcheggi,

ora Trentino Mobilità, per continuare a dare anche oggi un fattivo contributo alla mobilità della nostra area. Sul versante dell’educazione stradale l’Ente si è impegnato per il progetto patentino, l’educazione stradale nelle scuole, le iniziative per far conoscere la patente a punti e il nuovo codice della strada, la continua proposta per creare un Centro di guida sicura; attività che in questi ultimi anni hanno visto AC Trento collaborare con i vari enti preposti. Anche l’attività dei Convegni vede il nostro Ente ai massimi livelli fin dal 1998, infatti Riva del Garda è diventata la sede della Conferenza del traffico e della circolazione. L’ACI è da sempre conosciuto per il soccorso stradale, ma l’impressione è che anche qui l’opinione pubblica tenda ad essere riduttiva, o no? Molti sono i servizi legati allo status di Socio ed il soccorso è uno

Roberto Pizzinini, presidente AC Trento

di questi. L’associazione all’ACI vale un anno dalla data di rilascio e permette da subito di entrare come Socio in un mondo di agevolazioni, servizi ed opportunità e di partecipare attivamente al Club. Un call center operativo 24 ore al giorno, tutti i giorni dell’anno, è in grado farvi viaggiare sicuri erogando servizi alla persona di estrema utilità. Quali sono le offerte che ACI propone agli automobilisti? Le offerte diventano di anno in anno sempre più numerose e articolate (vedi box in queste pagine, NdR) e si rivolgono sia alle persone fisiche che alle aziende in modo da soddisfare puntualmente le esigenze di servizio per le varie tipologie di Socio. ACI propone, infatti, numerose formule associative, in grado di rispondere in pieno alle diverse esigenze di utilizzo. Invito i lettori a venire nella nostra sede o nelle delegazioni per avere maggiori e più dettagliate informazioni, nonchè per avere una proposta personalizzata in base alle proprie esigenze.


Convenzioni

Sinergia Alpikom e MC-link: telecomunicazioni di nuova generazione in Trentino - Alto Adige

Nel 2009 è stata decisa la fusione per incorporazione della società trentina nello storico operatore di telecomunicazioni Alpikom, l’operatore di telecomunicazioni attivo in Trentino da oltre un decennio, si presenta oggi con un nuovo assetto. A fine 2009 è stata deliberata la fusione per incorporazione della società trentina di telecomunicazioni e servizi Internet in MC-link, storico operatore tlc presente su mercato italiano da oltre 17 anni, dando corpo ad un progetto di espansione e sviluppo all’insegna della tecnologia e dei servizi orientati al mercato business. Il 29 dicembre 2009 nasce così un nuovo operatore di telecomunicazioni dedicato alle aziende. La compagine societaria di MC-link, in seguito alla fusione, ha visto l’ingresso dei soci di Alpikom: Dedagroup, Dolomiti Energia, Autostrada del Brennero e Azienda Energetica di Bolzano e Merano, con una quota pari a circa il 15% del capitale sociale. Alpikom mantiene nell’ambito del territorio del Trentino - Alto Adige l’identificazione tramite il marchio Alpikom, brand ampiamente conosciuto e riconosciuto nell’ambito regionale di appartenenza. Con la fusione nasce un Gruppo con ambizioni da protagonista nel mercato nazionale delle soluzioni di connettività Internet e delle telecomunicazioni: all’offerta ricchissima di soluzioni pacchettizzate di accesso ad

Internet a banda larga e di servizi hosting, housing, VPN, servizi di virtualizzazione e servizi di data center, si affiancano tutta una serie di soluzioni ritagliate sulle reali esigenze delle aziende, di servizi a progetto sempre più mirati ad alto valore aggiunto. MC-link / Alpikom dispone di una avanzata Rete Internet nazionale, in parte proprietaria (280 km di rete in fibra ottica che corre intorno alle città di Milano e Monza, che si affianca alla rete in fibra ottica di 300 km di Roma; un’infrastruttura in fibra ottica nei comuni di Trento, di Bolzano e sull’Autostrada del Brennero), di tre Data Center a Roma, Milano e Trento. Il data center di Trento, in particolare, è una struttura di 1.000 mq di recente realizzazione e dotato delle più evolute tecnologie. Le ottime prospettive suggerite dall’operazione di fusione ed il successo del processo di integrazione delle risorse e

delle competenze delle due società hanno favorito l’avvio di proficue collaborazioni anche nell’ambito del territorio del Trentino. La neo MC-link/Alpikom ha recentemente avviato una collaborazione con Trenta S.p.A, la società commerciale del gruppo Dolomiti Energia. L’iniziativa, denominata Bolletteleggere, racchiude in sé una campagna di sensibilizzazione alla tutela dell’ambiente e alla riduzione dell’inquinamento e si rivolge ad un’utenza di tipo residenziale. Bolletteleggere offre, a condizioni vantaggiose, energia pulita certificata, oltre a telefonia e connessioni adsl che impiegano risorse prodotte esclusivamente da fonti rinnovabili. Trenta e MC-link/Alpikom si presentano insieme per offrire un pacchetto “energia e telecomunicazioni trentine d.o.c.” amiche dell’ambiente e all’insegna della convenienza. Per informazioni sulla promozione è a disposizione il numero verde 800.969811 e il sito internet www.bolletteleggere. it. Per informazioni su MC-link / Alpikom (l’indirizzo è: via Fersina, 23 - 38123 Trento) è possibile visitare il sito www.alpikom.it.



Ricettivo

Unat, il decalogo per

consumare trentino

L’associazione è molto sensibile alla promozione dei prodotti trentini. Tra le varie iniziative, anche un depliant per promuoverli negli alberghi

D

a parecchio tempo UNAT si prefigge l’obiettivo di stimolare efficaci sinergie, che vadano al di là delle semplici dichiarazioni di intenti, sensibilizzando gli operatori del settore turistico e della ristorazione affinché divengano consumatori dei prodotti tipici trentini e promotori degli stessi presso i propri clienti. Anche in occasione del recente evento fieristico tenutasi a Riva UNAT ha percorso la strada della promozione dei prodotti trentini. Infatti, a differenza delle passate edizioni di questa manifestazione, quest’anno oltre all’esposizione dei

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prodotti sono stati organizzati anche numerosi appuntamenti dedicati alla degustazione per operatori del settore e visitatori della fiera. La presenza di personale qualificato ha garantito durante gli assaggi delle competenti spiegazioni ed ampie descrizioni dei vari prodotti. “Luganega”, “Mortandela”, “Vezzena”, vini, grappe: un connubio di profumi e colori fra i padiglioni della fiera per dare un grande risalto al marchio “Trentino”. Accanto ai prodotti è stato distribuito un apposito flyer informativo ed esplicativo dei “10 buoni motivi per

consumare i prodotti trentini”, un depliant accattivante pensato proprio per fornire agli operatori economici locali una veloce risposta alle eventuali perplessità nell’affidarsi al prodotto trentino. UNAT darà continuità a questa azione promozionale: lo stand ad Expo Riva costituisce solo una tappa di un percorso più ampio che sarà sviluppato ulteriormente nel corso dell’anno. Come prossimi interven-

ti ci si è già prefissato: elaborazione e pubblicazione ricette tipiche; indicazione circa i fornitori a livello provinciale dei prodotti tipici, elaborazione menu standard; presentazione cavalierini (alcune prime esemplificazioni sono già on line sul sito UNAT www.unat. it). Per conoscere i 10 buoni motivi e tutti i dettagli dell’iniziativa è possibile consultare il sito web di UNAT www.unat.it Nel corso della manifestazione sono stati graditi ospiti dello stand UNAT sia l’assessore Tiziano Mellarini che il dirigente provinciale Paolo Nicoletti.

Il depliant sui dieci buoni motivi per consumare prodotti tipici trentini


Trentino Alto Adige. Una terra fertile per la grande distribuzione.

Con oltre 280 punti vendita a insegna CONAD E MARGHERITA, DAO è presente in modo capillare in tutta la regione. Numeri destinati a salire quelli del successo DAO in Trentino Alto Adige. Con un incremento del 12% del fatturato 2008 e del 13% nel 2009, il Gruppo ha conseguito un risultato eccellente che conferma il trend di crescita degli ultimi anni. Sempre più persone, infatti, scelgono le insegne DAO per la qualità, i prezzi competitivi e perché vicine a loro. Tutto questo è possibile grazie a un’organizzazione efficiente e all’alleanza con Conad. DAO, Dettaglianti Alimentari Organizzati, garantisce a tutti i Soci un ricco

assortimento, inclusa una prestigiosa linea di prodotti a marchio Conad, a prezzi vantaggiosi e un rifornimento tempestivo di tutti i punti vendita. Inoltre fornisce una gamma di servizi integrati e personalizzati per una gestione redditizia dell’attività. Perché DAO è vicino a chi cerca risultati sicuri, con un’insegna importante e la professionalità di chi opera nel settore da quasi cinquant’anni.

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Ricettivo

A Condino c’è Rita: da 40 anni ai fornelli

Quando la storia di una attività coincide con la storia famigliare L’hotel Da Rita di Condino, nelle Valli Giudicarie, si colloca in un contesto ambientale caratterizzato da bei paesi di antica origine contadina poi contrassegnati per lunghi anni dalla presenza della potente famiglia dei Conti Lodron coi propri palazzi e castelli. Si tratta di borgate che hanno quindi vissuto diverse epoche e stili ma che tuttavia hanno conservato intatta la tranquillità di un tempo, l’atmosfera cordiale e riservata, le viuzze silenziose, i campi coltivati e gli orti. La storia del “Da Rita” inizia più di 40 anni fa, nell’ormai lontano 1968, ed è una bella storia famigliare, di quelle che ci piace raccontare sulle pagine del nostro giornale e che i lettori sapranno apprezzare. Rita Mazzucchelli e Gianni Mazzacchi, novelli sposi, iniziano a gestire in affitto un’attività di bar con annesso distributore di benzina. Ben presto una sosta presso di loro divenne quasi un obbligo sia per chi transitava per quelle strade già allora trafficate, sia per la gente del posto. In poco tempo Rita e Gianni divennero assai noti anche nei paesi confinanti e di seguito in tutta la valle. Lavorando sodo, riuscirono velocemente a dare un nuovo impulso all’azienda. Infatti, da semplice bar dove si servivano panini e piatti freddi, si passò a ristorante grazie soprattutto alle spiccate attitudini di Rita in cucina. Ella aveva iniziato la sua esperienza nel mondo della ristorazione sin dall’età di 13 anni a Pieve di Bono, in quello che all’epoca era l’albergo più rinomato della zona. Questa esperienza formativa iniziata presto, ma erano altri tempi, l’aveva portata a ricoprire vari ruoli e mansioni all’interno di un’azienda alberghiera. Dopo anni e anni di gavetta era arrivato quindi il momento di mettere a frutto nel modo migliore questo ormai consolidato bagaglio di esperienza. Il marito Gianni si alternava nel lavoro tra il bar-ristorante ed il distributore di benzina. Inizialmente i pasti venivano proposti sui tavolini all’interno del bar, non essendoci all’epoca altro spazio disponibile. I coniugi Mazzacchi dimostrarono però di sapere correttamente interpretare un mercato in evoluzione e di riuscire a precorrerne ed assecondarne le esigenze. Un esempio su tutti è la decisione di adibire una stanza interrata della struttura a balera dotata di juke-box: fu subito un successo; erano arrivati gli anni 70, cominciava ad impazzare la febbre del sabato

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sera ed il ballo dimostrava di essere tanto un momento di aggregazione, quanto un sano divertimento per i giovani di allora. Sul finire degli anni 70 gli affari andavano decisamente bene e fu così possibile arrivare a prendere una decisione tanto impegnativa quanto consapevole: comperare lo stabile in cui veniva gestita l’attività. Quest’ultima del resto proseguiva con successo anche negli anni ottanta: la richiesta di pasti registrava infatti una continua tendenza ad aumentare. Ancora una volta vennero ben interpretate le esigenze del mercato e si decise di aumentare i coperti adibendo a sala ristorante quella che prima era la balera. Eravamo nel periodo della disco music ed ormai a ballare si andava in discoteca e quello spazio, esaurita degnamente la sua funzione, poteva allora essere efficacemente riconvertito in qualcosa di più produttivo. Grazie a questo accorgimento, peraltro realizzato a costi decisamente contenuti, si arrivò a disporre di una cinquantina di coperti. Vedendo che le scelte intraprese sinora si erano sempre dimostrate corrette e che il lavoro li appagava, nonostante i grandi sacrifici, i coniugi decisero di realizzare quello che sinora era stato solo il sogno della vita: trasformare il bar-ristorante in un albergo. Nacque così nel 1987 l’hotel da Rita, con 18 camere e con una capienza nella sala ristorante giunta ormai a 180 coperti. Il momento era maturo per intercettare un ulteriore filone di clientela: quello dei banchetti di nozze. L’hotel da Rita infatti era anche in grado di mettere l’ampio parco di pertinenza della struttura a disposizione per i servizi fotografici. Inoltre, un’apposita area attrezzata era in grado di intrattenere anche i più piccini. Ancora oggi una delle prerogative principali dell’hotel è il peculiare amore con cui vengono curati i banchetti e le cerimonie per dare un tocco di unicità e particolarità ad uno dei giorni più importanti della vita. Nel frattempo i figli della coppia, Tiziana e Roberto, erano cresciuti e potevano così dare il proprio attivo apporto in azienda. Anche il nipote Marco, che aveva scelto di frequentare la scuola alberghiera, terminava gli studi con profitto e contribuiva validamente

L’Hotel da Rita a Condino e, sopra, lo staff familiare che conduce l’attività

a seguire le orme di famiglia. Nel 2000, mentre Roberto decideva di proseguire in altro settore il proprio iter professionale, papà Gianni chiudeva il distributore di benzina per dedicarsi interamente all’attività turistico ricettiva con l’aiuto di Rita e della figlia Tiziana. I tempi erano maturi per decidere un ulteriore rinnovo all’immagine del locale, con particolare cura anche al restyling esterno. L’anno 2006 è purtroppo segnato dalla grave perdita dell’adorato papà Gianni, che quindi non è riuscito a vedere ultimate le opere relative all’ultimo consistente intervento di riqualificazione della struttura: l’aggiunta di una sala convegni che, progettata in modo intelligente e flessibile, si presta ad essere allestita anch’essa a ristorante, portando così la capienza a 240 posti a sedere. La realizzazione della sala convegni apre di fatto nuovi orizzonti all’attività, consentendo all’hotel Da Rita di proporsi anche al target dei meeting aziendali, grazie anche ad un successivo rinnovo d’arredo degli interni. In tutti questi anni e dopo tutte queste vicende, Rita non ha mai abbandonato la cucina, continuando a preparare personalmente e poi con l’aiuto del nipote Marco le gustose pietanze tradizionali accompagnate dai vini più delicati, riuscendo sempre a sorprendere e a stuzzicare i sensi con un tripudio di sapori. A prova di ciò il fatto che con grande soddisfazione nel 2008 l’hotel Da Rita ha partecipato per ben 6 volte alla trasmissione televisiva “la prova del cuoco”, riuscendo addirittura ad arrivare in finale garantendo in tal modo una notorietà nazionale all’hotel in particolare ed al Trentino in generale. Insomma, dopo oltre 40 anni di onorata attività, nominare “Da Rita” nelle valli Giudicarie è diventato sinonimo di qualità, professionalità ed eleganza nel mondo enogastronomico e della ricettività; Da Rita è un luogo tranquillo dove poter degustare i prodotti tipici trentini ed assaporare le peculiarità del territorio. Infine, non possiamo omettere di ricordare che la signora Rita Mazzucchelli “per la passione, impegno e professionalità da oltre 40 anni riservati agli ospiti del Trentino e messi al loro servizio” è tra i soci fedeli dell’Unione Albergatori del Trentino premiati dal Presidente Bort con un (piccolo ma ambito) riconoscimento in occasione dell’assemblea annuale dei soci svoltasi il 24 novembre scorso.


FAITA

L’attività svolta nel 2009

da Faita Trentino

Un anno intenso di azioni a favore dei Soci su molti fronti: protezione sindacale, servizi tecnici e promozione in Italia e all’estero

A

rchiviata la battaglia combattuta sulle case mobili, anche nel corso dell’anno 2009 una posizione di rilievo l’hanno comunque avuta gli incontri con le pubbliche amministrazioni. Nello specifico, molte energie sono state dedicate alla questione delle deroghe urbanistiche, in particolar modo attraverso incontri aventi ad oggetto problematiche con alcuni Comuni. Faita ha organizzato diverse conferenze stampa per richiamare l’attenzione pubblica sulle problematiche del settore open air. Vogliamo ricordare la conferenza stampa di denuncia della situazione paradossale di ostaggio che riguarda i campeggi siti nel Comune di Calceranica e la conferenza stampa per illustrare i riconoscimenti e le importanti gratificazioni che diverse strutture open air del Trentino hanno ricevuto anche in ambito internazionale, dimostrando a pieno titolo di essere Camping d’eccellenza. In seno al direttivo è stato costituito un gruppo di lavoro

che si è lungamente impegnato per elaborare proposte da inoltrare alla Pat per quanto attiene l’aggiornamento del testo di legge 33/90 che è ormai imminente. Sul fronte internet va ricordato il continuo aggiornamento del sito ufficiale dell’Associazione raggiungibile all’url www.trentinocamping.it. Ogni associato può avere a disposizione una serie di pagine dove sono pubblicati logo del campeggio, indirizzo del sito e dell’e-mail del campeggio, 4 foto, descrizione in 4 lingue (italiano, tedesco, olandese e inglese), le caratteristiche generali, il listino prezzi ecc. Numerose le azioni promo-

zionali realizzate sia mediante una diretta partecipazione a numerose fiere all’estero, sia attraverso specifiche campagne marketing, coordinate da appositi gruppi di lavoro. Sono stare proseguite specifiche azioni di promozione del turismo all’aria aperta sia in sinergia con Trentino Spa, sia attraverso iniziative autonome di commercializzazione. In particolare si fa riferimento alla realizzazione di inserti promo-commerciali e cataloghi istituzionali in più lingue da allegare a riviste specializzate operanti sui mercati olandese e tedesco. Grandi energie sono state dedicate alla realizzazione di una cartina in grande

www.trentino-outdoor.com

È on line il sito del consorzio promosso da Faita Come ricordato nello scorso numero del giornale, il 26 novembre scorso ha preso vita il Consorzio Trentino Outdoor, promosso da Faita Trentino. Già da fine dicembre è on line il nuovo sito del Club: www.trentino-outdoor.com ricco di informazioni aggiornatissime sul Consorzio, sugli aderenti e sulle specializzazioni da essi proposte.

Le pagine web di Trentino Outdoor sono una vetrina sulla migliore ricettività turistica trentina all’aria aperta. Per scoprire i 1000 colori dei 300 laghi del Trentino e delle maestose Dolomiti, un paradiso open air ideale per trascorrere le vacanze outdoor basta digitare: www.trentino-outdoor.com

formato da utilizzare per la distribuzione diretta nella fiere. Questa iniziativa, che Faita ha realizzato senza oneri per i soci, è stata da essi molto apprezzata. Oltre a queste iniziative promozionali, Faita Trentino nel corso dell’anno ha dimostrato di saper ben interpretare il proprio ruolo sindacale dando assistenza e collaborazione ai soci maggiormente colpiti dalla crisi economica in atto. Con il sostegno diretto della Direzione dell’UCTS, Faita ha infatti accompagnato questi soci nel difficile dialogo con gli istituti di credito e con gli enti consortili di garanzia. All’assemblea ordinaria quest’anno se ne è successivamente affiancata anche una straordinaria durante la quale sono state ratificate alcune modifiche allo Statuto dell’associazione Faita Trentino. La seconda parte dell’anno 2009 è stata dedicata in gran parte alla creazione e alla successiva costituzione in sede notarile del Consorzio Trentino Outdoor. Quest’ultimo, che ha già visto l’adesione di una quindicina di soci Faita, avrà modo di curare direttamente le attività di promozione e di marketing operativo che sono in programmazione per l’anno 2010, anno in cui il Consorzio ambirà ad essere insignito dello status di club di prodotto.

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Comunicazione

antiquata?

>>> FATTI CONOSCERE SUI PORTALI UNIONE <<<

Unione, la casa del Terziario trentino L’Unione è la più grande associazione di rappresentanza del Terziario in Trentino: presente su tutto il territorio provinciale e riguarda praticamente ogni attività del terzo settore, dal commercio ai servizi avanzati, dagli alberghi ai bar ed ai ristoranti, comprese anche alcune attività produttive, come l’artigianato e le piccole e medie imprese.

Internet, strumento di lavoro Internet è ormai uno strumento di lavoro insostituibile, soprattutto per le aziende che operano nel nostro settore. Infatti i portali del mondo Unione (www.unione.tn.it e www.unat.it) costituiscono una risorsa indispensabile per il lavoro quotidiano: notizie economiche e fiscali, documenti, normative, scadenze e molto di più sono disponibili per l’associato che si collega ai nostri portali.

La garanzia dell’affidabilità La fiducia è la parola d’ordine che regola ogni rapporto tra le persone: senza fiducia non ci sono scambi nè sviluppo economico. Grazie alla loro pluridecennale storia (la costituzione della prima Ascom trentina risale addirittura al 1946), grazie alla costante presenza a fianco degli associati ed ai rapporti con il sistema confederale nazionale, Unione e Unat sono oggi voci autorevoli che garantiscono serietà, professionalità ed efficenza.

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Sede via Solteri 78, 38121 Trento Telefono 0461/880111 Fax 0461/880301 E-mail info@ucts.tn.it Web www.unione.tn.it


Fiavet

Fiavet Trentino

guarda al futuro

Roberto Mori, reggente dalla scomparsa di Federico Fiaschetti, fa il punto sulle questioni che l’Associazione dovrà affrontare di Roberto Mori Presidente FIAVET Trentino

I

l nuovo anno comincia con un mesto ricordo dell’amico Federico Fiaschetti, storico Presidente di Fiavet Trentino che è repentinamente mancato. A lui va il ricordo e il ringraziamento per il tempo e gli sforzi che ha dedicato alla nostra associazione. Da poche settimane sono diventato il reggente di Fiavet e subito, con i colleghi del Direttivo che mi affiancano e mi sostengono fattivamente, ci siamo dedicati al futuro. Nel corso dell’anno  ci sforzeremo di sviluppare tre argomenti: comunicazione, immagine e formazione. è giusto ricordare  a questo proposito  i quasi 40 momenti  di formazione  che sono stati offerti a tutti voi nel corso del 2009 : un lavoro importante da un punto di vista economico ed organizzativo che, debbo osservare, doveva essere sfruttato di più dai soci. Le aziende Fiavet hanno certamente bisogno di essere sostenute in dignità e professionalità e su questa strada continueremo affinandole metodologie di lavoro.  Con un lavoro corale Fiavet ha contrastato l’insana idea di togliere  alla chetichella Trentino Trasporti dal mercato del noleggio dedicato ai privati a poche settimane dalla fine dello scorso anno. Di quell’idea, nata quasi 12

mesi fa e in sordina,  nessuno ne sapeva nulla (sembra incredibile ma è proprio così) e sarebbe diventata ufficiale il 1° di gennaio del 2010! Abbiamo evitato che un solo player potesse di fatto creare situazioni commerciali negative nel mercato del noleggio oltre a non essere e  in grado di soddisfare le necessità  commerciali  dei clienti nei momenti di maggiore richiesta.   Nei fatti, e dopo tutti gli  interventi del caso, si è ottenuta una moratoria di due anni.    Relativamente al problema Trentino Trasporti avremo tempo di riparlarne, riflettere e trovare le soluzioni piu idonee per tutte le parti in causa. Grazie a internet stiamo lavorando allo sviluppo di un progetto davvero interessante con cui entreremo in contatto con tutti gli associati in tempo reale per essere piu adatti a gestire le problematiche a cui dobbiamo trovare rapidamente soluzione. Relativamente a questo pro-

blema contiamo di farvi avere le notizie del caso in tempi rapidi. Non possiamo certo stare allegri pensando al futuro. Dobbiamo però essere ottimisti e determinati, con una ragionevole visione del futuro, sapendo che i nostri talenti ci offriranno le opportunità che meritiamo  anche perchè le opportunità, come sempre, ce le andremo a cercare.  Dobbiamo altresì volere un’associazione coesa e forte, ricca di contributi culturali e di idee: fate sentire la vostra voce a casa vostra! Sapremo comunicare ai nostri clienti in  modo coordinato e continuativo il nostro valore e la qualità del servizio che siamo in grado di offrire. Dialogheremo con le istituzioni affinché possano apprezzare l’importanza sociale del nostro lavoro, cercheremo altresì di sviluppare ogni forma di collaborazione che possa essere di reciproco vantaggio. Contrasteremo con tutte le nostre forze l’abusivismo qua-

le area grigia che deprime la qualità del nostro lavoro e rende un cattivo servizio alla collettività. Quando leggerete questo articolo avremo probabilmente già fatto l’assemblea che eleggerà il nuovo Presidente Fiavet: cosi vuole lo statuto. In quell’ occasione  avrete avuto modo di riconfermare lo scrivente oppure trovare un candidato alternativo. In entrambi i casi dovremo volere un Presidente rappresentativo che vorrà dare forza e voce a tutti noi. Consentitemi infine di ringraziare i colleghi che sino ad oggi hanno deciso di collaborare con me offrendo il loro tempo e le loro capacità. Senza di loro non sarebbe stato davvero possibile essere motivati a fare le attività che abbiamo messo in cantiere: Sabrina Taddei di Open Viaggi che ha accettato di occuparsi di comunicazione e immagine, Laura Bolgia dell’omonima agenzia che segue sponsorizzazioni, rapporti con le associazioni dei consumatori e associati insieme a Lara Viola di  Idea Viaggi , Giampaolo Marcelis di Dart Travel dedicato ai problemi dell’incoming insieme a Alberto Martinelli di Flipper viaggi. Desidero anche ringraziare il nostro segretario Paolo Mosna sempre pronto in maniera propositiva e concreta a spendersi per noi.

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Commercio

Liberalizzazione dei saldi,

dettaglianti «pioneri» Ad un anno di distanza il commercio al dettaglio si interroga e fa il punto su conseguenze e opportunità per il settore

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d un anno di distanza dalla liberalizzazione della normativa sui saldi, che ha reso la provincia di Trento un unicum a livello nazionale e fatto dei dettaglianti trentini dei «pioneri», è possibile tracciare un primo bilancio che, per quanto sommario, aiuti a capire come ha recepito questa novità la categoria del commercio trentino e i suoi clienti. «Si è trattato – ci dice il presidente dell’Associazione Massimo Piffer – di un passo importante che ci ha messo in mano uno strumento prezioso per fare attività di marketing e promozione in sinergia. La filosofia di partenza è quella di mettere a disposizione dei soggetti, che sono parte attiva nelle dinamiche economiche, responsabilità ed efficacia

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Massimo Piffer

di procedure agili e adattabili alle varie esigenze ed ai vari contesti. In questo senso va intesa anche la liberalizzazione delle date dei saldi».

Abbiamo chiesto al Presidente provinciale della categoria dei commercianti di abbigliamento aderenti a Federmoda, Gianni Gravante, che di Federmoda è anche vicepresidente nazionale, le impressioni a caldo. Presidente Gravante oggi è possibile fare il punto della situazione: come ha reagito il commercio trentino alla nuova regolamentazione in materia di saldi? Premesso che come FederModa eravamo sostanzialmente critici nel vederci calare dal-

«Gli effetti della legge per essere analizzati hanno bisogno di più tempo, c’è necessità di un rodaggio maggiore considerato il mercato in continua evoluzione»

l’alto la legge senza esserne stati direttamente coinvolti, c’è da dire che l’atteggiamento dei colleghi rimane invariato, nel senso che continuano ad esistere due scuole di pensiero così sintetizzate: una parte favorevole ed una contraria. Per avere dei dati certi in merito nei prossimi mesi lanceremo un sondaggio fra i nostri associati. Come sono andati i recenti saldi invernali anche in termini percentuali? A macchia di leopardo. Abbiamo riscontrato un incremento medio di gennaio oscillante tra il 4% ed il 6% anche se vi è da dire che rispetto al successo dei primi giorni di gennaio c’è stata una fase in calando nella seconda decade del mese, ma questo è oramai un dato consolidato negli anni. L’effetto della liberalizzazione è stato assorbito? è ancora prematuro fare un punto fermo. Gli effetti della


Commercio

Gianni Gravante

legge per essere analizzati hanno bisogno di più tempo, c’è necessità di un rodaggio maggiore considerato il mercato in continua evoluzione. In che senso? Oggi si effettuano i saldi (impensabile fino a qualche anno fa) non solo nel nostro comparto ma anche in altre merceologie come i mobili, oggetti per la casa, elettronica e via dicendo. La volontà dell’Assessore Olivi in merito alla liberalizzazione dei saldi era quella di estendere a tutte le categorie commerciali l’opportunità di utilizzare i momenti di esitazione degli assortimenti. Lei riveste anche il ruolo di Vicepresidente nazionale di Federmoda, come è stato recepita nelle altre regioni questa innovazione che ha interessato la nostra Provincia? Con critica presa d’atto, stante le specificità della nostra Provincia di poter legiferare con competenze derivate dalla forte autonomia di cui gode. A tal proposito s’era ritenuto opportuno dedicare all’argomento alcune riunioni nazionali nel corso delle quali, il direttivo all’unanimità, aveva manifestato la necessità di valutare l’opposizione attraverso il ricorso al Consiglio di Stato. In altri paesi d’Europa i saldi invernali iniziano il 26 dicembre, pensa che ci potranno essere fughe in avanti da parte di alcuni commercianti? Malgrado la legge lo consenta direi di no. Una prima dimostrazione l’abbiamo avuta in occasione di questi primi saldi invernali “liberi”. Rispetto alle sollecitazioni di alcune sigle sindacali per anticiparli, si è

risposto, oserei dire in maniera unitaria, facendo corpo unico attraverso la nostra organizzazione di sistema. Per la prima volta da decenni a questa parte le date di inizio dei saldi anziché subìte dall’alto sono state decise dal basso. Con la necessaria maturità ed aggregazione abbiamo dimostrato di saper essere responsabili e coesi nel momento più importante dell’anno, facendoci trovare pronti all’appuntamento. In che senso? Il Direttivo provinciale di Federmoda pur con qualche distinguo costruttivo ha lavorato nei mesi scorsi per creare quel clima di collaborazione con tutte le categorie che nell’ Ascom si riconoscono e indispensabile per il buon successo dell’iniziativa. Risultato, i saldi sono iniziati tutti nello stesso momento e devo dire che tranne qualche piccola eccezione tutto è andato per il verso giusto. Mi permetta d’aggiungere un altro dato da non sottovalutare, questa volta zero polemiche sui prezzi da parte di tutti gli attori. Per usare uno slogan a noi caro: SALDI CHIARI. Quindi le polemiche degli anni scorsi sono state sopite con questa iniziativa? A parte qualche voce fuori dal coro tutto sommato direi di si. In definitiva è stata vincente l’idea di partire assieme? È fuori dubbio. Quest’ anno, più che in passato, dovevamo

fare i conti con un mercato stagnante per via della recessione nazionale ed internazionale. Lo studio posto in essere dalla nostra Unione e dal Sistema Federmoda di Confcommercio ci diceva ch’era indispensabile utilizzare al massimo l’ opportunità dei saldi. I primi ad accorrere nei nostri negozi nel periodo delle svendite d’inizio anno sono stati proprio i turisti che soggiornavano ancora sul nostro territorio, quindi si sono catturate fette di mercato che altrimenti avremmo perso. La liberalizzazione dei saldi può essere una risposta alla nascita dei grandi centri outlet? Il consumatore è avveduto e maturo. Sa distinguere la differenza delle merci poste in vendita. Valuta non solo il rapporto qualità/prezzo ma anche il servizio che offriamo. La civiltà dei consumi (fortunatamente) non è riuscita ad azzerare il ruolo sociale che rappresentiamo nei tessuti urbani. La competenza e professionalità che riusciamo ad esprimere paga, e non è in discussione. Come hanno recepito questa importante novità i consumatori? Ci hanno riconfermato la loro fiducia rivolgendosi come di consueto nei nostri negozi. L’inizio dei saldi in concomitanza con le grandi aree urbane ci ha consentito di beneficiare dell’indiscusso trascinamento

che hanno i mezzi di comunicazione di massa. I saldi sono entrati a fare parte della cultura nazionale ed internazionale e partono quando i media attraverso le televisioni e giornali ne danno notizia. Questa volta rispetto al passato siamo stati protagonisti e non spettatori. Come dimenticare le difficoltà dello scorso anno in merito alla data di inizio dei saldi, avvenuti in ritardo, rispetto alle regioni confinanti a causa del diniego da parte della P.A.T. Quindi possiamo dire che Trento è stata ancora una volta precursore di importanti novità? Certamente sì, seppur tenuto conto che il mercato è notevolmente mutato rispetto al passato. Anche il nostro mondo si evolve, si affacciano nuovi soggetti mercantili. Una volta i saldi interessavano solo abbigliamento, calzature ed articoli sportivi, oggi invece si spalmano su più indirizzi merceologici. è a tutto questo che deve essersi ispirato il legislatore provinciale nel varare una legge di siffatta innovazione. Quali progetti per il futuro? Come dicevo in apertura, la consideriamo una fase di rodaggio. Sarà indispensabile a fine anno tirare le fila di un percorso che riteniamo ancora sperimentale e possibile di aggiustamenti. Dovremo tener conto dei suggerimenti dei colleghi, degli indirizzi di FederModa, del nostro mondo Confederale e dalle spinte che provengono dal resto d’Italia. Vedremo. Ci impegneremo ad operare con la necessaria consapevolezza che le posizioni di retroguardia non ci appartengono, ma, determinati nel voler salvaguardare il nostro lavoro e le nostre aziende.

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Carta Premia, per fare

sistema e fidelizzare

La carta si sta rivelando sempre più uno strumento vincente che coniuga le esigenze degli operatori commerciali e della clientela

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n Centro Card Premia è l’iniziativa dell’Unione, in collaborazione con l’Associazione Commercianti al Dettaglio del Trentino, che prende le mosse dal concetto caro all’Unione del Centro commerciale naturale, ovvero quella struttura commerciale ideale che racchiude tutti gli esercizi pubblici e commerciali di un centro cittadino in un’unica sinergica entità. Il funzionamento di Carta Premia è molto semplice: tutte le volte che il cliente presenta la Card al momento del pagamento, avrà diritto ad uno sconto, in percentuale sulla spesa effettuata, che sarà istantaneamente ed automaticamente registrato sul microchip della carta. In qualsiasi momento il cliente potrà decidere di utilizzare i suoi sconti, del tutto o in parte, e spenderli come se fossero dena-

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ro contante presso uno qualunque dei 300 esercizi aderenti. Nel mese di novembre è stata attivata una promozione “Novembre Scontato…2010 regalato” che ha permesso di accumulare il 5% di sconto sulla Card nel periodo dal 16 al 29 ed inoltre sono stati estratti, tra tutti coloro che hanno utilizzato la card, 5 titolari di Carta Premia che hanno vinto una rendita mensile di 100€ per tutto il 2010. Questi i numeri delle 5 fortunate carte: 3197357 utilizzata presso Cartoleria Impronta Digitale (Levico Terme) - 3375805 utilizzata presso Despar S.Martino (Trento) - 3222916 utilizzata presso Camelo Service Agip (Cavalese) - 3609542 utilizzata presso L.M. Miorelli Pelletterie (Riva Del Garda) 3270816 utilizzata presso Despar (Tesero). Ricordiamo che nel corso dell’anno erano già state attiva-

te per i titolari di Carta Premia altre due promozioni: DAMMI IL CINQUE che ha permesso ai clienti di raddoppiare lo sconto utilizzando la carta nei mercoledì e giovedi di marzo e aprile; DAI UN CALCIO ALLA CRISI che ha garantito ai clienti uno sconto del 10% tutti i venerdì del mese di giugno. La volontà di Carta Premia è quella di creare un circuito dentro il quale il cliente possa assolvere le proprie necessità in termini di acquisti di prodotti ed anche servizi ottenendo qualità, affidabilità e risparmio ma anche e soprattutto dotare gli associati di uno strumento di fidelizzazione che crea «tessuto» e che fino ad ora era prerogativa della grande distribuzione. I vantaggi che Carta Premia garantisce agli associati possono essere così riassunti: • maggiore visibilità per il punto vendita: grazie alle campagne di comunicazione ed alle pro-

mozioni realizzate per tutti i negozi che aderiscono a Carta Premia®, senza costi aggiuntivi; • comunicazione personalizzata con la clientela: tramite e-mail, SMS ed il sito internet dedicato, si potranno inviare messaggi ed offerte personalizzate sia ai clienti del singolo negozio che a tutti i clienti del circuito; • preziose informazioni sul proprio business: un report mensile dettagliato fornirà la situazione aggiornata dell’andamento dell’iniziativa nel singolo punto vendita ed in generale nel circuito, offrendo anche un utile confronto con l’andamento del settore merceologico di appartenenza. Possiamo affermare che sempre più Carta Premia si sta rivelando uno strumento vincente riuscendo a coniugare le esigenze degli operatori commerciali e della clientela. Per qualsiasi informazione: 0461/880111.


Commercio

FIVA CONFCOMMERCIO

DURC o Della (dis)umana persecutio

Una montagna di carta solo per dire “sono a posto!” Candidamente in barba alla semplificazione ed informatizzazione della PA La Provincia di Trento con la legge di approvazione della manovra Finanziaria 2010 ha recepito la norma sul DURC, un certificato che attesta la regolarità contributiva degli operatori su area pubblica. Comprendendo che esso trovi piena applicazione come per esempio nelle gare di appalto, laddove risultino esserci acconti di soldi pubblici, non si comprende bene la volontà di applicare tale norma solo ed esclusivamente ad una ristretta cerchia di operatori del commercio. Nata con la volontà di porsi come una norma “ramazza mercati”, di fatto non risolve le complesse dinamiche soggiacenti al deterioramento del sistema mercato. La concorrenza sleale non nasce solo dal mancato pagamento degli oneri previdenziali, ma da tutti i fenomeni di elusione fiscale ed anche delle altre tipologie di tasse, utilizzo di personale non dichiarato. Il commento generale che i media potrebbero diffondere è quello secondo cui la categoria ambulante sia categoria economica che non paga sistematicamente le tasse previdenziali. Una modifica di legge, quella presentata, votata e resa esecutiva in un batter d’occhio, con la modalità di un vero e proprio blitz, che ha lasciato, dopo una breve fase di entusiasmo e di compiacimento per l’obiettivo raggiunto, innumerevoli problemi attuativi, nonostante questi fossero stati dibattuti e chiaramente esposti in fase di discussione preliminare. Associazioni, funzionari e tutti colo-

ro che con le norme lavorano non sono stati né convocati, né interpellati, né tanto meno ascoltati. La norma messa subito a pieno regime ha perfino tralasciato di considerare se l’ottemperanza di quanto richiesto potesse essere almeno tecnicamente soddisfatto nei tempi richiesti. Solo in extremis, grazie alla condivisione delle informazioni e grazie alla disponibilità delle istituzioni (Servizio Commercio della Provincia, Consorzio dei Comuni Trentini, Istituti Previdenziali, Associazioni di Categoria) si è potuto rendere soddisfabile l’adempimento. Lamentando la superficialità con cui è stata licenziata la norma, ribadendo l’assenza di un confronto tecnico delle associazioni, in questo periodo congiunturalmente negativo e di profonda crisi economica, le imprese tutte, ed anche quelle di commercio ambulante, hanno bisogno di sostegno, risorse,credito e fiducia e non di nuove vessazioni. Oggi più che mai è vitale, concentrarsi sull’oggetto delle nostre attività e non distogliere inutili tempo e risorse, nel produrre montagne di fotocopie per dire semplicemente “sono a posto!”, con l’angoscia di vedersi sospeso un mercato (posto di lavoro) per 6 mesi, a fronte di una banale dimenticanza o della comunicazione pervenuta con un solo giorno di ritardo. Il presidente FIVA Trentino Mauro Pedrotti

FIVA ricorda MILKO GOZZER FIVA Confcommercio della Provincia di Trento, ricorda l’amico e collega Milko Gozzer, prematuramente scomparso alla fine di dicembre. Lo ricordiamo come figura del settore agricolo nei mercati della Valsugana e per la sua giovialità. Promotore di numerose iniziative ha sempre preso parte fattivamente alla vita associativa. L’associazione rinnova le condoglianze alla moglie Manuela ed ai familiari tutti.


Aspan

Scuola d’Arte bianca,

capitale da valorizzare Il presidente Aspan Bonafini a colloquio con il nuovo direttore del centro di formazione professionale De Probizer, Federico Samaden

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all’anno scolastico in corso c’è una novità al centro di formazione professionale De Probizer, che ha sedi a Rovereto ed a Levico: il nuovo dirigente è Federico Samaden, ben noto nell’ambiente della formazione trentina per essere stato fondatore e responsabile per 18 anni del centro San Patrignano a San Vito di Pergine. All’interno del Cfp De Probizer è collocato, come quarto anno di formazione professionale, la Scuola di Arte bianca, fortemente voluta, studiata e promosso dall’Associazione panificatori del Trentino che, con spirito lungimirante, ha deciso di mettere solide basi al futuro della professione. Proprio all’insegna di que-

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sta collaborazione, il presidente dell’Aspan Emanuele Bonafini e il nuovo dirigente Samaden si sono incontrati in modo informale a fine gennaio, per un colloquio che ha rivelato molti punti di contatto e altrettanti spunti per proseguire e irrobustire le attuali sinergie. «A volte – ha detto Samaden – si corre il rischio, nel settore dell’educazione, di perdere il contatto con i ve-

ri destinatari e i veri fruitori delle scuole, ovvero i ragazzi. Io vorrei invece spostare l’obiettivo proprio su di loro, per fare una scuola che sia prima di tutto loro. Naturalmente ci vuole la collaborazione di tutti, compresi i genitori che cerchiamo di coinvolgere il più possibile». «Ai ragazzi – prosegue Samaden – di una scuola professionale dobbiamo dare soprat-

tutto gli strumenti per uscire di qui e poter già iniziare a lavorare. La scuola deve preparare alla professione». Al di là di qualche problema logistico conteingente, che dovrebbe essere superato con il completamento del nuovo complesso in via dei Colli, a Rovereto, anche il nuovo dirigente concorda sull’importanza della Scuola di Arte bianca, giovane eppure molto solida, e sul suo ruolo all’interno del sistema formativo professionale trentino. Su di un ipotetico «quinto anno» (che consentirebbe l’accesso anche ad una Università) Samaden non si sbilancia più di tanto, ma spiega che già oggi, per chi volesse, esistono percorsi per completare il quinquennio. Il presidente Aspan Emanuele Bonafini con il nuovo direttore dell’istituto professionale alberghiero, Federico Samaden


Produttivo

Operatore del benessere,

il nuovo parrucchiere

Un breve viaggio con Marco Patton, dell’Unione Artigiani, in una professione che nel giro di pochi decenni è cambiata radicalmente Il Consiglio Comunale di Trento, primo nella nostra provincia, approva il nuovo regolamento che disciplina le attività di Acconciatore e di estetista. Interessante e ben dettagliato intervento, nell’assise comunale, del consigliere Marco Patton che riportiamo di seguito in sintesi.

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niziai come apprendista nel settembre del 1970. Allora era tradizione acquisire il mestiere partendo da garzoni di bottega. Erano gli anni in cui si viveva il cambiamento culturale portato dall’ingresso della facoltà di Sociologia nella città. A Trento si usava avere l’abbonamento settimanale o mensile dal parrucchiere. L’abbonamento consisteva in tre rasature, la pulizia dei peli del collo e il giro di forbici delle «apofisi maistoidee» alla settimana. Costo 800 lire. In quel periodo ero molto confuso. Vedevo entrare persone di diversa cultura sociale ed economica e da ognuno di loro imparavo qualcosa. Entravano pittori, artisti, giudici, commissari del governo, politici, medici, operai, barboni. Di ognuno di loro conservo un ricordo per l’umanità nel rapportarsi con il garzone di bottega. Dopo qualche anno scomparve la moda degli abbonamenti settimanali e si iniziò con le prime acconciature. Non solo il classico taglio all’italiana, la riga, ma anche la permanente e la tinta ai capelli. Compresi che era necessario frequentare un’accademia

per acquisire nuove competenze. Ormai la scuola-bottega stava esaurendo il suo bagaglio informativo. All’interno della categoria si pervenne alla conclusione di chiedere al Comune una riduzione delle giornate di lavoro anche per gli artigiani. Si stabilì per tutti la domenica e il lunedì, come giorni di chiusura. Per noi fu una grande conquista. Avevamo raggiunto le 50 ore settimanali e due giorni di festa. Un ulteriore cambiamento avvenne nel 1993, quando una sentenza della Cassazione decretò che nella categoria del parrucchiere rientra-

va sia quella femminile che quella maschile. La sentenza andava a modificare la Legge 1142/63 che stabiliva che il parrucchiere da uomo non poteva tagliare i capelli alla donna e viceversa. Sentivamo che la città era cambiata, che la figura della casalinga stava scomparendo e che molte donne volevano una bella acconciatura il lunedì per poi andare al lavoro. Nel 2004, finalmente, assieme ad Unipro C.N.A. e con la Xa Commissione Legislativa del Senato raggiungemmo l’accordo. “ Tolte le distanze, via il contingentamento e più formazione. Quindi l’esa-

L’abbonamento consisteva in tre rasature, la pulizia dei peli del collo e il giro di forbici delle «apofisi maistoidee» alla settimana. Costo 800 lire.

me di abilitazione e la nuova figura dell’ acconciatore”. Una figura in grado di occuparsi anche di tricologia. Ed è questa la novità del regolamento. Ora si comprende che l’acconciatore è un operatore del benessere, come disse il professor Bartoletti in un convegno a Castrocaro: “ Gli acconciatori sono operatori del benessere quanto gli infermieri ovvero come tutte quelle figure che offrono un servizio alle persone”. Non si è compreso fino in fondo l’importanza della legge nazionale e non si è valorizzato il mondo della formazione professionale della Provincia Autonoma di Trento. Primi in Italia a sperimentare la legge Moratti e secondi - dietro soltanto, in Europa, alla Danimarca - per aver sperimentato l’alta formazione professionale. L’auspicio oggi è che ogni acconciatore ed estetista possa comprendere il vero significato della parola “distanza”. La “distanza” è data dal sapere, dall’essere e dalla liberalizzazione ovvero da questi valori che ci permettono di creare quella sana competizione capace d’essere stimolo di crescita culturale e di andare a vantaggio dell’intera comunità trentina. (a cura della segreteria UAT)

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Somministrazione e intrattenimento

Trento, i pubblici esercizi

incontrano il Sindaco

Il presidente Buratti incontra il primo cittadino del capoluogo Alessandro Andreatta e l’Assessore al commercio Fabiano Condini

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a scorsa settimana, a seguito delle nostre richieste, l’Associazione Pubblici Esercizi del Trentino ha incontrato, a Palazzo Geremia, il Sindaco del Comune di Trento Andreatta e l’Assessore allo Sviluppo Economico e tributi Condini, ai quali sono state evidenziate le emergenze riguardanti le aziende di pubblico esercizio che operano sul territorio comunale. Le questioni da affrontare erano già state sottoposte alla nuova Amministrazione, attraverso l’Agenda per Trento, strumento predisposto dall’Associazione, nel quale

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sono state riportate le questioni più urgenti che interessano il settore della somministrazione al pubblico di alimenti e bevande. In occasione dell’incontro il Presidente Buratti, ha ripreso alcune delle questioni, maggiormente quelle che preoccupano i nostri associati.

Si è partiti dalla necessità di valutare l’eccessivo esubero dell’offerta di somministrazione rispetto alla domanda e le conseguenze derivanti dalla liberalizzazione del settore; oggi, infatti, assistiamo alla perdita “d’identità” del pubblico esercizio, a fronte dell’aggressione da par-

È stata richiesta a Sindaco e Assessore l’istituzione di un tavolo di lavoro di concertazione fra Comune e componenti economiche cittadine, alla luce anche del progetto di riqualificazione del centro storico

te di numerosi altri soggetti che pure effettuano attività di somministrazione al pubblico di alimenti e bevande, non sempre nel rispetto delle regole e a parità di requisiti e condizioni. Buratti ha poi sottolineato la preoccupazione per la situazione di degrado e dei ripetuti episodi di criminalità, che accadono, a danno anche dei pubblici esercizi, invitando l’Amministrazione cittadina e pensare ad un progetto globale sulla “sicurezza” e abbandonando le soluzioni intraprese fino ad oggi, che interessano singole zone o quartieri. Vi è poi la necessità che il Comune, decida, una volta per tutte, sulla frequentazione della nostra città. Voglia-


Somministrazione e intrattenimento

giovani, oppure deserta? è stato sottolineato come sia difficile

certamente, la convivenza dei locali serali, degli intrattenimenti, con le esigenze dei residenti cittadini, ma gli operatori L’incontro con il Sindaco e l’Assessore del Comune di Trento ha gettato le basi per una serie di futuri incontri che vedranno protagonista l’Associazione dei pubblici esercizi, per portare all’attenzione dell’amministrazione comunale i principali problemi e i punti di criticità che gli imprenditori del settore vivono nella città di Trento. «Non si tratta – ha dichiarato il presidente dell’Associazione Giorgio Buratti – una semplice richiesta che ci vede passivi e in attesa di provvedimenti calati dall’alto. Al contrario, abbiamo a cuore il futuro delle nostre imprese e dei nostri collaboratori così come quello della nostra città. Per questo vogliamo partecipare attivamente ad analizzare e risolvere i problemi, grandi e piccoli, che i nostri associati debbono affrontare quotidianamente».

mo una città viva e piena di giovani, oppure deserta? è stato sottolineato come sia difficile, certamente, la convivenza dei locali serali, degli intrattenimenti, con le esigenze dei residenti cittadini, ma gli operatori che investono hanno bisogno di certezze sui loro progetti e agire preventivamente è certamente meglio che intervenire poi, magari con provvedimenti di riduzione di orario a carico degli esercenti, per contestazioni alla quiete pubblica, con pesanti danni economici per le aziende. I locali poi devono essere “fruibili” e per questo,

L’attività propositiva dell’Associazione si era già manifestata in occasione delle scorse elezioni comunali, quando - sulla scorta dell’Agenda per l’Italia promossa da Fipe - aveva ideato l’Agenda per Trento: una serie di punti sui quali si chiedeva l’espressione di una posizione da parte dei candidati sindaci. Questo metodo consente agli elettori di avere chiara la posizione di questo o quel candidato su determinati argomenti e orientare il proprio voto in base alla propria sensibilità. «L’Agenda per Trento – ci dice Buratti – è stata recepita molto bene e, in un certo senso, gli incontri che andremo a fare nei prossimi mesi, sono il risultato di un lavoro di anni ma che ha avuto proprio nell’Agenda per Trento un momento assai significativo. L’idea, in vista delle scadenze elettorali di molti Comuni trentini, è quella di esportare il modello e applicarlo ad altre realtà».

sul tema viabilità e parcheggi è stata chiesta all’Amministrazione cittadina la ricerca di soluzioni che, nel rispetto delle esigenze di tutti, favoriscano la frequentazione dei pubblici esercizi. Il Presidente Buratti nell’affermare la consapevolezza che le problematiche da affrontare sono numerose, ha evidenziato anche la necessità di trovare soluzioni condivise, attraverso uno sforzo comune, di tutte le categorie economiche (commercio al dettaglio, ambulanti, ecc.). Per questo motivo è stato chiesto al Sindaco e all’Assessore competente Condini l’istituzione di un tavolo di lavoro di concertazione, fra Comune e le componenti economiche cittadine, alla luce anche del progetto di riqualificazione del centro storico. Su alcune questioni l’Amministrazione, che ha dichiarato fin da subito l’importanza del ruolo svolto dalle aziende di pubblico esercizio, ha condiviso le nostre riflessioni ed ha dichiarato

la propria disponibilità ad affrontare le questioni del settore, attraverso un confronto condiviso e congiunto: la prima di queste sarà quella del nuovo Regolamento sull’uso dei plateatici. Abbiamo apprezzato la disponibilità del Sindaco e dell’Assessore Condini che, seppur tardiva, abbiamo voluto interpretare come una nuova disponibilità a confrontarsi sui problemi della nostra categoria ed attendiamo quindi di essere convocati a breve, al tavolo di concertazione proposto e sul quale il Sindaco ha dichiarato la propria disponibilità. Riteniamo che il metodo di lavoro proposto ed un costante confronto con l’Amministrazione cittadina sia la strada più opportuna da seguire e questo agire non riguarda soltanto il Comune capoluogo, ma interessa tutte le Amministrazioni della nostra provinciale, che nel prossimo maggiore sono chiamate al loro rinnovo. Per questo motivo, l’Associazione Pubblici Esercizi del Trentino, organizzerà, con il

Giorgio Buratti, presidente dell’Associazione pubblici esercizi del Trentino e, a sinistra, il sindaco di Trento, Alessandro Andreatta

coinvolgimento dei propri rappresentanti comprensoriali, degli incontri sul territorio in occasione dei quali tenendo conto delle specificità e caratteristiche di ognuno, verranno individuate le priorità che saranno poste all’attenzione dei futuri Amministratori locali.

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Servizi

Casa Clima, il futuro

nell’edilizia sostenibile

Attività di Servizio: crescono le aziende trentine specializzate nella progettazione e realizzazione di case a basso impatto energetico

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’associazione Attività di Servizio da qualche anno ricomprende fra i propri associati anche aziende specializzate nella progettazione e costruzione di «Case Clima». Per avere un’idea di come vengono costruite queste case è stato intervistato il titolare di una di queste aziende associate che è un consulente esperto di Casa Clima, il p.i. Carlo Dorigotti. Signor Dorigotti, che cosa è Casa Clima e quali sono i requisiti che un’abitazione deve avere per essere chiamata così? Casa Clima è sinonimo di costruzioni energeticamente efficienti, cioè edifici che vengono costruiti con materiali e tecniche costruttive tali da permettere un risparmio energetico corrispondente a determinati standard.

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Ci spieghi meglio. In pratica Casa Clima non dipende dal tipo di costruzione, ma dalla sua classe energetica. Un programma di calcolo specializzato stabilisce infatti il fabbisogno di energia dell’immobile in base a test e verifiche ben precisi. Dopo il loro superamento l’Agenzia Casa Clima di Bolzano rilascia una certificazione. Bisogna precisare, a questo punto, che non tutti gli edifici hanno lo stesso grado

di efficienza in quanto esistono delle classi di efficienza ben definite entro cui vengono inseriti. Con quali materiali vengono costruite queste case clima? La mia azienda importa case modulari in legno da una ditta che si trova in Slovenia a nord di Lubiana vicino al confine con l’Austria. È un’azienda che vanta una notevole esperienza sia nella costruzione che nella posa in opera di case prefab-

bricate ed infissi che esporta in tutto il mondo da più di 60 anni. Vengono usati materiali ecologici che «respirano» e che contribuiscono a creare un ambiente di vita estremamente piacevole. La maggior parte degli elementi delle nostre case modulari è prodotto in fabbrica e questo è un aspetto molto importante perché otteniamo migliore qualità costruttiva e conteniamo i costi rispetto all’assemblaggio fatto in cantie-

Casa Clima non dipende dal tipo di costruzione, ma dalla sua classe energetica: un programma di calcolo specializzato stabilisce il fabbisogno di energia dell’immobile in base a test e verifiche ben precisi. Carlo Dorigotti


Servizi

DIRETTIVA «BOLKENSTEIN»: FORTI PERPLESSITà DA FIMAA/CONFCOMMERCIO SULLE NUOVE NORME

Una possibile soppressione del Ruolo potrebbe favorire l’attività abusiva e incontrollata a discapito di coloro che stanno acquistando casa Ormai se ne parla da diverso tempo e tutti gli agenti in mediazione, siano essi immobiliari, merceologici o creditizi si chiedono che cosa succederà in Italia con il recepimento di questa direttiva europea. I vertici delle Organizzazioni Sindacali (FIMAA/Confcommercio e FIAIP/Confedilizia – Confindustria) sono già in preallarme da tempo e sono fortemente preoccupate. Valerio Angeletti (Presidente FIMAA) e Paolo Righi (Presidente FIAIP) hanno dichiarato che la soppressione del Ruolo degli Agenti Immobiliari preoccupa fortemente l’intero comparto. Infatti, l’art. 73 dello schema di Decreto Legislativo di recepimento nell’ordinamento italiano della Direttiva in questione, non fa riferimento alcuno alle leggi professionali proprie degli agenti immobiliari e quindi si presume ci sia la volontà del Governo di abbassare i requisiti necessari per accedere alla professione. La conseguente soppressione del Ruolo potrebbe favorire l’attività abusiva e incontrollata a discapito di coloro che stanno acquistando casa.

re. L’ ottimo isolamento delle pareti, del tetto e dei serramenti permette una forte riduzione delle spese di riscaldamento che, rientrando nei parametri di CasaClima, consentono alle nostre case di conseguire una classificazione energetica adeguata a ricevere finanziamenti previsti dalla legge per questo tipo di costruzioni. Le Case Clima fanno riferimento ad un unico progetto e quindi sono fatte praticamente in serie come le automobili? Abbiamo svariati tipi di ca-

Angeletti e Righi hanno ribatito: “sì alle regole, seppur onerose per la categoria, ma di tutela dei consumatori, no al far west che si potrebbe creare con l’introduzione di questa nuova normativa”. Il testo dell’articolo di legge, inoltre, dimentica completamente i Mandatari a Titolo Oneroso e i Mediatori Merceologici che, si presume, rimarrebbero iscritti ad un Ruolo che non esisterebbe più. Di conseguenza, senza tale iscrizione, i Mediatori Merceologici non potranno più partecipare alle attività delle borse merci telematiche con gravi problemi per la fornitura della maggior parte dei prodotti alimentari ai supermercati italiani. All’orizzonte, quindi, si paventa un gran caos che può lasciare i consumatori privi di quelle forme di tutela che fino ad oggi hanno caratterizzato il mercato nazionale in particolare quello del settore immobiliare. Tutte le perplessità sulla nuova normativa saranno esposte prossimamente dai due Pre-

sa e su richiesta è ovviamente possibile modificarne le piante, ma non è tutto perché possiamo produrre case anche in base ad un progetto presentato dal cliente oppure conformandolo alle caratteristiche architettoniche della località in cui la casa verrà costruita o adeguandolo alle richieste degli urbanisti. Un aspetto che voglio sottolineare è lo spessore delle pareti inferiore a quello delle case tradizionali che consente un recupero del 10% in più di superficie utile abitabile rispetto alle classiche

Il presidente di Fimaa Trento, Severino Rigotti sidenti di F.I.M.A.A. e FIAIP alle competenti Commissioni di Camera e Senato per tentare di spiegare le ragioni di tutte le preoccupazioni.

costruzioni in muratura. Ciò non pregiudica assolutamente la resistenza della struttura della casa in caso di terremoto anzi, sono universalmente riconosciute come altamente resistenti ai fenomeni tellurici. Un’ultima precisazione molto importante riguarda la garanzia prestata sulle nostre costruzioni che è di 30 anni. Quali sono i tempi necessari per costruire le vostre CasaClima ed i prezzi?

La classificazione energetica di Casa Clima, dall’«Oro», la più efficiente, alla classe G.

Gli elementi modulari prefabbricati vengono direttamente trasportati sul posto e per completare la costruzione della casa fino al tetto bastano una decina di giorni. Non dovendo aspettare che i muri si asciughino per stabilirvisi definitivamente bastano due o tre mesi. Per quanto riguarda il prezzo esso viene definito con contratto e pertanto non è suscettibile di variazioni durante la costruzione.

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Moralità e professionalità

per un agente europeo La cosiddetta direttiva «Bolkestein» prevede specifici requisiti per gli agenti di commercio. Le considerazioni della Fnaarc Trentino di Sergio Porcelli Presidente FNAARC Trentino

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l Consiglio dei Ministri, in data 17 dicembre 2009, ha approvato il decreto legislativo di recepimento della Direttiva c.d. Bolkestein, il quale sembrerebbe confermare i requisiti dell’art. 5 della legge 204/85, per l’iscrizione al Registro delle Imprese o al REA (Repertorio Economico Amministrativo) delle Camere di Commercio, degli agenti e rappresentanti di commercio. Non appena verrà approvato il testo definitivo (ragionevolmente entro 30/40 giorni) potremo essere più precisi al riguardo. Il provvedimento in oggetto verrà trasmesso alle Commissioni Parlamentari per l’espressione del parere di competenza prima della definitiva approvazione da parte del Consiglio dei Ministri. Il testo del decreto, è stato

Sergio Porcelli

predisposto dal Ministro per le Politiche Europee, di concerto con i Ministeri competenti, anche in considerazione delle osservazioni e dei contributi forniti dalle Associazioni di categoria in occasione del tavolo tecnico di confronto all’uopo istituito. La nostra Federazione segue con attento interesse l’evoluzione del progetto ponendo soprattutto attenzione che l’attività di agenti di commer-

cio possa essere intrapresa da coloro che possiedono requisiti di moralità e professionalità. Riteniamo opportuno segnalarvi in particolare l’articolo 74 del testo approvato dal Consiglio dei Ministri il 17 dicembre 2009 che regola l’accesso all’attività di agente e rappresentante di commercio. Pur prevedendo il Ruolo degli agenti e rappresentanti di commercio per l’inizio dell’attività, gli uffici del Registro delle Imprese o del R.E.A. (Repertorio Economico Amministrativo) delle Camere di Commercio dovranno verificare il possesso dei requisiti morali e professionali previsti dalla Legge 204/85, fra i quali non rientra più il fallimento quale causa ostativa all’esercizio dell’attività di agente di commercio. Si tratta per noi di un grande risultato perché viene riconosciuto che l’attività di agente di commercio può essere svolta solo da soggetti in posses-

so di precisi requisiti e questo a garanzia dell’intera filiera distributiva. Attraverso la nuova normativa (il recepimento della Direttiva Bolkestein) viene anche a cessare quella “zona grigia” finora presente in alcune Camere di Commercio, che provvedevano ad iscrivere al Registro delle Imprese agenti di commercio non iscritti al Ruolo, per i quali non vi era certezza del possesso dei requisiti che dal momento di definitiva approvazione del recepimento della Direttiva Bolkestein dovranno invece essere accertati dal Registro delle Imprese o dal R.E.A. delle Camere di Commercio. Si conferma così la validità della Legge 204/85 a tutela della professionalità degli agenti e rappresentati di commercio che mantiene in tal modo le più ampie garanzie verso le ditte preponenti e la clientela.

Anaci: ecco il calendario dell’attività per la primavera

Gianpaolo Ciola

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Uno degli adempimenti che tutte le associazioni devono affrontare ad inizio anno è quello della programmazione dell’attività. Si tratta di un compito abbastanza “gravoso” perché molte volte si rischia di essere ripetitivi e come ben si sa gli eventi già organizzati in anni precedenti, a meno che non si tratti di aggiornamenti importanti, non sono ben graditi. Il Consiglio Direttivo dell’ANACI provinciale, nella prima seduta di quest’anno, ha comunque definito un calendario per la prossima primavera che si annuncia molto ricco ed invitante con appuntamenti molto interessanti ed utili per la categoria. Si inizierà a breve con un incontro di aggiornamento professionale con il rag. Giorgio Manfioletti

programmato per il pomeriggio di venerdì 12 febbraio 2010. Il 12 febbraio è stata quindi la volta dell’ assemblea ordinaria elettiva e annuale, durante la quale è stato ratificato il Consiglio Direttivo uscente; il 12 marzo, dopo la fine delle lezioni del 10° corso, ci saranno gli esami per la qualifica di amministratore ANACI. Il 23 aprile è stata fissata una giornata sulla sicurezza mentre il 21 maggio è stato programmato un incontro con il dott. Giuseppe d’Amore. E’ un calendario, quindi, ricco di impegni soprattutto per il Direttivo che oltre alla normale attività associativa è chiamato a partecipare a livello regionale e nazionale anche ai vari appuntamenti istituzionali.


Locali

Finanziaria 2010, l’Unione

incontra gli associati

Come tradizione l’Unione organizza una serie di incontri sul territorio provinciale per illustrare contenuti e novità della manovra nazionale

A

nche quest’anno, con l’approvazione della nuova Legge Finanziaria, l’Unione organizza una serie di incontri per fornire agli associati, direttamente e in tempo utile, le informazioni necessarie affinché possano essere, sempre con l’aiuto delle proprie strutture e il loro supporto, costantemente aggiornati sulle materie fiscali e di lavoro che riguardano la vita e lo sviluppo della’impresa. I principali argomenti trattati durante gli incontri, la cui partecipazione è gratuita e che si svolgeranno secondo il calendario predisposto a lavor, riguardano le seguenti novità: proroga ammortizzatori sociali nel “pacchetto lavoro” (nuovi requisiti, durata, benefici); benefici per i datori di lavoro: incentivi alle assunzioni; indennità una tantum per i collaboratori a progetto; percentualizzazione della retribuzione dell’apprendista; prestazioni di lavoro accessorio; rivalutazione quote, rivalutazione

Il Calendario Tutti gli incontri avranno inizio alle ore 20.30 DATA

LUOGO

INDIRIZZO

COMUNE

Loc. Tressane

Tonadico

Via Spagolla

Borgo valsugana

Loc. Fratte 18/11

Pergine

05/03/2010 Sala Riunioni c/o sede Servizimprese

Via Monte Mulat 17

Predazzo

09/03/2010 Sala Riunioni c/o sede Unione

Strada de la Veisc 13

Pozza di fassa

Via P. Gnesotti 2

Tione

16/03/2010 Auditorium c/o Unione Trento

Via Solteri 78

Trento

18/03/2010 Auditorium c/o Unione Riva

Via S. Nazzaro 2

Riva del garda

Via Pedroni 6/A

Rovereto

Via Marconi 58

Cles

Via IV Novembre 4

Malè

23/02/2010 Sala Negrelli c/o Comprensorio di Primiero Sala Riunioni Cassa Rurale Olle-Samone-Scurelle Sala Riunioni c/o sede Servizimprese 03/03/2010 (centro commerciale Ponte Regio) 25/02/2010

11/03/2010

Sala Assembleare c/o Comprensorio Giudicarie e Rendena

Auditorium Cassa Rurale di Rovereto c/o Unione Rovereto Sala Polifunzionale c/o Centro direzionale Cassa 25/03/2010 Rurale di Tuenno - Val di Non 23/03/2010

30/03/2010 Sala Assembleare c/o Comprensorio Val di Sole

terreni, proroga detrazione 36%. Di particolare interesse sarà l’approfondimento relativo al potenziamento dei poteri di indagine dell’amministrazione finanziaria

(studi di settore, redditometro, interrelazione fra i due strumenti, indagini finanziarie – 2010). Sul sito internet dell’Unione, www.unione.tn.it, in una

apposita sezione indicata in evidenza, è scaricabile il modulo per prenotare la propria partecipazione che, ricordiamo, è completamente gratuita per tutti gli associati.

Per la Vostra pubblicità sulle 13.000 copie dell’UNIONE

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Locali

Plateatici, finalmente

approvate le modifiche Dopo anni di attesa il Consiglio comunale ha tolto la stagionalità dal regolamento edilizio comunale per l’occupazione di suolo pubblico

Q

uasi alla scadenza del proprio mandato, nei giorni scorsi il consiglio comunale ha approvato le modifiche al regolamento edilizio comunale che consentiranno con decorrenza immediata agli esercenti di stipulare contratti annuali o pluriennali con l’Ica (la concessionaria del Comune) per il pagamento del Canone per l’occupazione di spazi ed aree pubbliche (Cosap). Fino ad oggi, infatti, gli operatori interessati ad allestire plateatici su superficie pubblica esterna erano costretti a pagare somme molto ingenti in quanto la mancata modifica al Regolamento edilizio comunale non consentiva di superare il concetto di “stagionalità” e, di conseguenza, i contratti non potevano superare i 364 giorni con conseguente aggravio dei costi. Questa modifica va a completare il piano di riordino complessivo delle strutture esterne e degli elementi di arredo, dopo l’introduzione nella primavera 2009 dei “Criteri tipologici per il posizionamento di strutture mobili o fisse sul territorio comunale” che prevede una durata massima di cinque anni delle concessioni, naturalmente rinnovabili. Sono soprattutto i titolari di pubblici esercizi a tirare un sospiro di sol-

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lievo, in quanto non saranno d’ora in avanti costretti a presentare costose e lente pratiche burocratiche per chiedere tutti gli anni l’autorizzazione comunale e, soprattutto, a dover smontare e rimontare i propri plateatici. Arriva a buon fine, quindi, una vicenda che si protrae dal lontano 2004, quando molti operatori avevano sollevato la questione; l’Unione com-

mercio e turismo fin da subito si era interessata del problema, sollecitando più volte l’Amministrazione comunale a procedere in tal senso. Ora siamo arrivati alla soluzione finale e l’Unione ringrazia per l’impegno profuso Ivo Chiesa, che nella sua duplice veste di consigliere comunale e membro del Consiglio Direttivo della Sezione autonoma di Rovereto ha seguito con

Mariano Modena, presidente della sezione autonoma di Rovereto, con Cristian Sala, assessore comunale di Rovereto

impegno la questione fino al raggiungimento dell’obiettivo. A breve sarà disponibile tutta la modulistica e gli uffici dell’Unione di Rovereto in via Pedroni, 6/A sono a disposizione per fornire tutte le informazioni necessarie.

MANAGER PER LO SVILUPPO DI PMI

Corso gratuito per operatori economici con attività all’interno dei Patti Territoriali Baldo-Garda e Valli del Leno Un percorso finanziato dal Fondo Sociale Europeo per Imprenditori e addetti qualificati per migliorare la conoscenza delle nuove metodologie di gestione e utilizzo delle tecnologie per un nuovo modo di “fare business” e creare sviluppo. Partendo da un’autoanalisi assistita (check-up e analisi SWOT) delle imprese ove operano i soggetti partecipanti, viene affrontato un percorso che permetta di conoscere ma anche provare ad utilizzare strumenti nuovi di gestione: dalle tecnologie per l’informazione e la comunicazione, alle metodologie per analisi e controllo dei costi, gestione del magazzino, controllo movimenti finanziari e

gestione strumenti di finanziamento anche con l’uso di applicazioni pratiche al computer (Excel, software gestionale e home-banking). Un’offerta formativa, completamente gratuita, rivolta a piccoli imprenditori e loro familiari, addetti di PMI e soggetti intenzionati ad attivare nuove iniziative imprenditoriali, in particolare donne, residenti o aventi l’attività o l’impiego in imprese con sede nei comuni ricompresi nei Patti Territoriali del BaldoGarda o delle Valli del Leno. Per informazioni rivolgersi al dottor Armando Cima (armando.cima@mide.it).


Locali

INCONTRI DI AGGIORNAMENTO E CORSI DI FORMAZIONE Quella 2010 sarà in Vallagarina un’intensa primavera di incontri di aggiornamento e corsi di formazione offerti gratuitamente agli operatori economici associati. Si è cominciato il 27 gennaio con il convegno sull’”Esercizio del potere disciplinare da parte del datore di lavoro”, in collaborazione con Servizimprese, che ha riscosso un notevole successo di partecipazione. Già in calendario i prossimi appuntamenti, sempre presso l’auditorium a fianco della sede dell’Unione di Rovereto in via Pedroni, 6/A: lunedì 1° marzo dalle 9.30 alle 12.30 l’incontro su “La retribuzione dei dipendenti ed il costo per l’azienda: come gestire gli equilibri tra retribuzione e costo del lavoro alla luce delle diverse tipologie contrattuali”, per meglio chiarire gli aspetti e le modalità di riconoscimento di forme premiali e aumenti stipendiali, anche alla luce

delle possibilità di assunzioni agevolate. Interverrà in veste di relatore Francesco Renzi, consulente del lavoro in Trento e amministratore delegato di Unione Servizi Rovereto Riva Caf Imprese Srl. Martedì 23 marzo alle 20.30 l’incontro sulla “Finanziaria 2010” con gli esperti di Servizimprese: sarà l’opportunità di fornire a tutti gli associati, direttamente e in tempo utile, le informazioni necessarie affinché possano essere costantemente aggiornati sulle materie fiscali e di lavoro che riguardano la vita e lo sviluppo delle imprese. I principali argomenti trattati durante gli incontri, la cui partecipazione è gratuita, riguardano le seguenti novità: Proroga ammortizzatori sociali nel “pacchetto lavoro” (nuovi requisiti, durata, benefici); benefici per i datori di lavoro: incentivi alle assunzioni; indennità una tantum per i

collaboratori a progetto; percentualizzazione della retribuzione dell’apprendista; le prestazioni di lavoro accessorio; rivalutazione quote, rivalutazione terreni, proroga detrazione 36%. Di particolare interesse sarà l’approfondimento relativo al potenziamento dei poteri di indagine dell’amministrazione finanziaria (studi di settore, redditometro, interrelazione fra i due strumenti, indagini finanziarie – 2010). Tutti gli appuntamenti sono gratuiti per i soci Unione, previa prenotazione inviando via fax l’apposita scheda di adesione. E’ in fase di allestimento, inoltre, il programma dei corsi di formazione, completamente gratuiti per soci, collaboratori e dipendenti delle aziende associate, su informatica, inglese, vetrinistica e merchandising, gestione del rapporto con il cliente, conoscenza dei prodotti tipici e dei vini trentini.

L’Unione fa festa sulla neve Domenica 28 febbraio a Polsa di Brentonico Grazie all’impegno del rinnovato Consiglio di sezione della Vallagarina dell’Associazione commercianti al dettaglio, alla preziosa collaborazione del Consorzio Brentonico Vacanze e di Brentonico Ski, con il prezioso sostegno della Cassa Rurale di Rovereto, l’Unione Commercio e Turismo di Rovereto e Vallagarina ha organizzato “L’Unione fa festa sulla neve”, in programma domenica 28 febbraio a Polsa di Brentonico. «Questa vuole essere un’occasione per stare insieme divertendosi - commenta il presidente Mariano Modena - divertendosi con gli sci oppure dedicandosi ad una suggestiva ciaspolata. Tutti sono invitati a partecipare, giovani e meno giovani, con familiari ed amici. Staremo insieme a pranzo all’Hotel La Betulla, poi per chi lo vorrà ci sarà il meeting “Elastica-Mente”, sessione di pensiero creativo con gli esperti di Mindscape ed a fine giornata ancora tutti insieme per un brindisi finale. Ringrazio tutti quelli che si sono attivati con passione per organizzare un programma ricco di opportunità per tutti i soci e simpatizzanti della nostra Unione». Le quote di adesione, comprensive di pranzo, brindisi e meeting inclusi, sono le seguenti: 20 euro compreso di skipass, 10 euro per la “Ciaspolada”, tutto gratis per i nati dopo il 31.12.2000 e per chi vuole soltanto stare

in compagnia.

IL PROGRAMMA dalle ore 8.30 Ritiro skipass alla segreteria organizzativa presso l’”Hotel La Betulla”in località Polsa di Brentonico ore 10.00 Partenza per la “Ciaspolata” con esperta guida alpina dall’Hotel “La Betulla”: percorso panoramico di facile percorrenza, cioccolata calda ristoratrice, rientro alla Polsa le 13.30. Si raccomanda abbigliamento adeguato (scarponcini o doposci e pantalone impermeabile) dalle ore 14 alle 16 Pranzo offerto dall’Unione a tutti i partecipanti presso l’Hotel “La Betulla”: spaghetti fumanti, buffet dolce e salato, bibita e caffè dalle ore 16 alle 17 Meeting “Elastica-Mente” sessione di pensiero creativo a cura di Mindscape dalle ore 17 Brindisi di fine giornata con aperitivo, vim brulè e cioccolata calda offerto dall’Hotel “La Betulla” di Carmelo Girardelli e famiglia Inoltre • Scuola di sci o snowboard di gruppo per adulti e bambini (minimo 10 partecipanti) con appena 5 € a testa per due ore • Parco Giochi per bambini sulla neve disponibile gratuitamente • Possibilità di noleggio sci o snowboard con casco per bambini ed adulti al prezzo di 13 €

L’UNIONE DI ROVERETO HA ADERITO A “M’ILLUMINO DI MENO 2010” Anche quest’anno l’Unione Commercio e Turismo di Rovereto e Vallagarina ha aderito all’iniziativa “M’illumino di meno” e ha invitato gli operatori asssociati ad esporre l’apposita locandina personalizzata per pubblicizzare l’adesione delle singole attività. Venerdì 12 febbraio 2010, in occasione della sesta edizione di “M’illumino di meno”: la Giornata del Risparmio Energetico lanciata dalla popolare trasmissione radiofonica Caterpillar di Rai radio 2, è stato promosso l’invito a rispettare un simbolico “silenzio energetico” attraverso la partecipazione ad una festa dell’energia pulita. Come? Sulla scia di questa nuova sensibilità, è stato fatto un passo avanti rispetto allo spegnimento simbolico in nome del risparmio degli anni scorsi, attraverso un’accensione virtuosa all’insegna dello sviluppo delle energie rinnovabili. L’intento è duplice: da un lato verificare in prima persona che le tecnologie attualmente disponibili sono efficaci e rappresentano alternative realistiche, dall’altro dare un segnale simbolico di fiducia nelle energie rinnovabili e nello sviluppo di un modello di economia sostenibile. L’Unione lagarina ringrazia tutti quelli che hanno aderito convintamente all’iniziativa.

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Giovani Imprenditori

Cannocchiale Jr,

la lezione della crisi

Quando il sistema economico e politico non possono prescindere dai giovani. L’incontro dei gruppi giovanili delle Associazioni di categoria di Massimiliano Mazzarella Presidente GIT

U

n incontro in cui veramente molti sono stati i temi e le domande avanzati dai Gruppi Giovanili delle Associazioni di Categoria, quello svoltosi il 17 dicembre scorso presso la sala conferenze dell’Apt di Pinè e Val di Cembra. Ci si è interrogati su valore e dimensione della crisi, rivendicando per essa non una connotazione inevitabilmente negativa, ma piuttosto quella di una di vox media, capace anche di creare un momento di autoanalisi e riflessione, costruttiva e matura. I Giovani Imprenditori seduti al tavolo (Giovani in Cooperazione che ha promosso l’evento, Giovani Artigiani, Giovani Imprenditori del Terziario, Giovani di Confindustria, Giovani Albergatori e Giovani di Coldiretti) hanno riflettuto in un clima di assoluta lucidità, sul loro modo di fare economia, di fare rete e di fare associazionismo in senso lato. Molti anche gli ospiti illustri dell’incontro con i quali confrontarsi e dai quali attingere insegnamento. La prima ad illustrare una prospettiva della crisi in controtendenza con le teorie classiche dell’economia è stata la professoressa Enrica Chiappero Martinetti, A seguirla Sheref Mansy, il cosiddetto one million dollar

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man. Il ricercatore dell’Università di Denver (Colorado) che ha deciso di portare in Trentino una borsa di studio da un milione di dollari per sviluppare il proprio percorso di ricerca in tema di origine della vita. La seconda parte dell’incontro è stata nobilitata dalla presenza di due illustri rappresentanti della realtà trentina: l’Assessore Provinciale al Commercio Alessandro Olivi e un imprenditore di consolidata esperienza del calibro di Diego Mosna, presidente di Diatec Group Spa ed Itas Trentino Volley. In generale è emerso che è arrivato il momento, per l’economia locale di lavorare dall’interno, andando a premiare non più il raggiungimento di tra-

guardi economici, ma anche la promozione e sviluppo del capitale sociale delle imprese. Soprattutto di quello rappresentato dalle nuove generazioni «A volte – ha dichiarato Olivi – prendersela con le istituzioni è un grandissimo alibi. Ci devono essere degli imprenditori giovani e, dall’altra parte, dei politici giovani. Serve più fantasia, creatività e ambizione». Diego Mosna sollecita la partecipazione dei Giovani, li invita a sperimentare ed a mettersi in gioco: «Non potete continuare – ha detto – nelle vecchie direzioni. La crisi economica è qualcosa di epocale. I giovani devono farsi carico del cambiamento, impegnarsi di più nello studio, delle lingue in particola-

Or tu chi se’, che vuo’ sedere a scranna, per giudicar di lungi mille miglia con la veduta corta d’una spanna? (Dante Alighieri, Paradiso XIX, vv. 79-81 – citato nel libro La Veduta Corta di Tommaso Padoa-Schioppa)

re. E avere coraggio di sbagliare. Forse oggi mancano anche gli ideali, che una volta aiutavano a guardare avanti». Per raggiungere l’obiettivo di un superamento della crisi, che di fatto sembra essere non più di natura solo economica, ma anche valoriale, i Giovani dell’Imprenditoria nel dibattito conclusivo chiedono alle Istituzioni una maggiore libertà d’azione, in cui poter sperimentare e sviluppare creatività, innovazione e fantasia (supportata ovviamente dalla formazione che risulta un requisito indispensabile per un sano e fattivo sviluppo). I Giovani, a termine di un percorso di analisi ad “alta voce”, rispondono in definitiva che si sentono pronti a compiere questa assunzione di responsabilità di fronte al sistema ed alle istituzioni. Vogliono partecipare attivamente alla vita politica, non più da semplici ospiti ma da attori chiamati in causa. I rappresentanti delle categorie, da parte loro chiedono che i Giovani non siano abbandonati, ma piuttosto incentivati alla formazione. In questo momento i giovani sono in grado di scrollarsi di dosso la scomoda immagine del “bamboccione” e della “critica per il gusto di criticare”. I tempi sono ormai maturi affinché la fascia imprenditoriale under 40 esprima una nuova consapevolezza capace di articolare una visione in cui il sistema economico e politico si sviluppi anche grazie al loro - anche se a volte inesperto - creativo e volenteroso contributo.


Terziario Donna

Il ruolo femminile

nell’informazione

Secondo incontro dell’iniziativa di Terziario Donna: «Donne e successo professionale. A 30, 40, 50... anni». Focus sul mondo dei media.

T

utti esauriti i posti per il secondo appuntamento di «Donne e successo professionale. A 30, 40, 50... anni», la serie di incontri organizzata da Terziario Donna della provincia di Trento in collaborazione con l’Assessorato provinciale alle Pari Opportunità. Dopo la tecnologia e l’informatica, tema del primo appuntamento, è stata l’informazione a venir posta al centro delle discussioni e degli interventi delle ospiti di Terziario Donna, il 21 gennaio scorso. A testimoniare la propria esperienza in un campo che - così come quello tecnologico - vede oggettivamente resistere dei pregiudizi «di genere», sono state Laura Strada, caporedattrice nella sede Rai di Trento e, ospite junior, Annalia Dongilli, giovane redattrice del Corriere del Trentino. Rita Matano, presidente di Terziario Donna della provincia di Trento, ha introdotto la serata con un breve compendio di storia dell’informa-

Nella bella sala Depero del Grand Hotel Trento, Rita Matano, presidente di Terziario Donna, con Laura Strada, caporedattrice della sede Rai di Trento, e Annalia Dongilli, redattrice del Corriere del Trentino, durante il secondo incontro di «Donne e successo professionale. A 30, 40, 50 anni ...»

zione e del news broadcasting al femminile, nel mondo, denunciando la sostanziale assenza di donne in ruoli apicali. Una storia che, come accade di frequente, deve registrare forme più o meno marcate di differenziazione di genere. «Dobbiamo uscire dai ruoli – ha detto Laura Strada – perchè sono questi che ci bloccano. Le donne nel mondo dell’informazio-

ne, parlo per la mia esperienza in Rai, non possono ambire di ricoprire cariche elevate. Possono arrivare fino ad un certo punto; oltre si tratta di un’esclusiva riservata alla parte maschile e alle donne non resta che inventarsi altri ruoli, come quello dell’inviata. Abbiamo molte inviate, un solo direttore di telegiornale e nessun direttore di testata». «C’è poi il problema dell’ap-

parire – ha proseguito – che in realtà non è solo femminile ma riguarda anche gli uomini. La vanità non ha differenze, ma per le donne può diventare una trappola». «Il problema è che molto spesso le donne non hanno una strategia di crescita, una strategia per il successo professionale. Per andare avanti è indispensabile averne una, mentre vedo anche quotidianamente che sono più i colleghi maschi a imporsi e perseguire una strategia di carriera». La donna, invece, non può rinunciare alla vita privata: «Per questo – prosegue Strada – occorre avere più coraggio e andare oltre ai ruoli, provocare una piccola ‘rivoluzione’ anche in famiglia». Per Annalia Dongilli, il cui intervento ha preso le mosse dallo spunto offerto dalla figura storica di Ernesta Battisti, moglie di Cesare, è necessario utilizzare più spesso il metodo della meritocrazia e del lavoro di squadra.

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Enasco

Pensioni 2010, le finestre

per anzianità e vecchiaia Nessuna modifica quest’anno ai requisiti per la pensione di anzianità e per le cosiddette “finestre” di uscita per la pensione di vecchiaia Pensione di anzianità Per questa prestazione previdenziale il 2010 può considerarsi un anno di tregua. Dopo il debutto a luglio 2009 del sistema delle quote, i lavoratori dipendenti possono lasciare il lavoro con 59 anni di età se hanno almeno 36 anni di contributi, oppure 60 e almeno 35 e la somma di età più contribuzione deve raggiungere la “quota 95” vincoTabella 1. Pensione di anzianità: i requisiti Le quote: età anagrafica + contributi Lavoratori dipendenti Lavoratori autonomi Quota 95 Quota 96 Dall’1/7/2009 al 31/12/2010 composta da: 59+36 oppure 60+35 composta da: 60+36 oppure 61+35 Quota 96 Quota 97 Dall’1/1/2011 al 31/12/2012 composta da: 60+36 oppure 61+35 composta da: 61+36 oppure 62+35 Quota 97 Quota 98 Dall’1/1/2013 composta da: 61+36 oppure 62+35 composta da: 62+36 oppure 63+35 Per entrambe le categorie, in alternativa a questi requisiti, si può andare in pensione con 40 anni di contribuzione a prescindere dall’età anagrafica. Anno di pensionamento

Tabella 2. Pensione di anzianita: le finestre a) lavoratori dipendenti Requisiti maturati con meno di 40 anni di contributi

Decorrenza della pensione

Entro il 1° semestre dell’anno

1° gennaio dell’anno successivo

Entro il 2° semestre dell’anno

1° luglio dell’anno successivo

Requisiti maturati con 40 anni di contributi

Decorrenza della pensione

Entro il 1° trimestre dell’anno

1° luglio dello stesso anno

Entro il 2° trimestre dell’anno

1° ottobre dello stesso anno

Entro il 3° trimestre dell’anno

1° gennaio dell’anno successivo

Entro il 4° trimestre dell’anno

1° aprile dell’anno successivo

b) lavoratori autonomi Requisiti maturati con meno di 40 anni di contributi

Decorrenza della pensione

Entro il 1° semestre dell’anno

1° luglio dell’anno successivo

Entro il 2° semestre dell’anno

1° gennaio del secondo anno successivo

Requisiti maturati con 40 anni di contributi

Decorrenza della pensione

Entro il 1° trimestre dell’anno

1° ottobre dello stesso anno

Entro il 2° trimestre dell’anno

1° gennaio dell’anno successivo

Entro il 3° trimestre dell’anno

1° aprile dell’anno successivo

Entro il 4° trimestre dell’anno

1° luglio dell’anno successivo

lata. In ogni caso non si può comunque scendere né sotto i 35 anni di contributi, né sotto i 59 anni di età. Dal gennaio 2011 l’età sale a 60 anni per chi ha 36 anni di contributi, in alternativa alla combinazione 61 + 35 (quota 96). Infine dopo altri due anni, quindi dal gennaio 2013, si passa a “quota 97”: 61 anni di età e 36 anni di contributi oppure 62 e 35. Per i lavoratori autonomi , invece, tutte queste soglie di età e quote sono aumentate di un anno. Resta la possibilità per tutti di ottenere la pensione di anzianità senza vincoli di età se sono stati raggiunti almeno quarant’anni di contributi. Nell’apposita tabella 1 sono indicati tutti i requisiti previsti per i dipendenti e per gli autonomi nei prossimi anni. Per quanto riguarda le “finestre” d’uscita restano confermate quelle già previste dalla riforma Maroni per il 2008 (v. tabella 2), mentre per quei lavoratori che totalizzano 40 anni di anzianità contributiva, sempre dal 2008 sono state confermate le quattro “finestre” attualmente previste (gennaio, aprile, luglio e ottobre di ciascun anno). Anche in questo caso a risentirne maggiormente sono i lavoratori autonomi per i quali l’attesa minima è passata dai 6 ai 12 mesi.

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GENNAIO FEBBRAIO 2010

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Enasco Tabella 3. Pensione di vecchiaia: le finestre PERFEZIONAMENTO REQUISITO ANAGRAFICO E CONTRIBUTIVO

DECORRENZA DELLA PENSIONE Lavoratori dipendenti

Lavoratori autonomi

Entro il 31 marzo

1° luglio dello stesso anno

1° ottobre dello stesso anno

Entro il 30 giugno

1° ottobre dello stesso anno

1° gennaio dell’anno successivo

Entro il 30 settembre

1° gennaio dell’anno successivo

1° aprile dell’anno successivo

Entro il 31 dicembre

1° aprile dell’anno successivo

1° luglio dell’anno successivo

Pensione di vecchiaia Anche quest’anno i pensionati di vecchiaia, che fino al 2007 hanno ricevuto l’assegno dal mese successivo al compimento dell’età, debbono fare i conti con le “finestre”. Mentre resta per il settore privato - il requisito di 65 anni per gli uomini e di 60 anni per le donne, con il raggruppamento delle uscite in scaglioni è stato previsto, di fatto, l’aumento dell’età pensionabile nella misura di almeno tre mesi per i lavoratori dipendenti e di almeno sei mesi per i lavoratori autonomi. Le uscite, dunque, sono diverse a seconda della categoria di appartenenza. Come mostra la tabella 3, per i lavoratori dipendenti la decorrenza è fissata all’inizio del secondo trimestre successivo a quello in cui si maturano i requisiti anagrafici e contributivi.

L’attesa per il primo assegno diventa decisamente più severa per i lavoratori autonomi: ad artigiani, commercianti e coltivatori diretti si applicano le finestre di uscita previste per il pensionamento di anzianità con 40 anni di contributi. Di conseguenza, per esempio un uomo che compie 65 an-

ni a febbraio dovrà aspettare il 1° ottobre per ricevere la pensione. Austerità anche per le donne del settore del pubblico impiego. Da quest’anno per il trattamento pensionistico di vecchiaia sono richiesti almeno 61 anni di età, che saliranno con scatti di un anno ogni due fino al 2018 per raggiungere il

limite di 65 anni già attualmente previsto per gli uomini. Le nuove regole sono state introdotte così come richiesto dall’Unione Europea con la sentenza n. 44 del 2007 della Corte Europea. Si salvano da questo nuovo provvedimento le lavoratrici dipendenti che hanno compiuto 60 anni di età entro il 2009 anche se decidono di mettersi in pensione nel corso del 2010.

FONDI PENSIONE PIù redditizi del tfr Buone performance per i rendimenti delle linee Pensplan PensPlan Invest (PPI) sia è posizionata sui mercati in maniera tale da beneficiare della ripresa dei listini a livello globale: il risultato è stato un anno caratterizzato da buone performance, sia in raffronto al benchmark che a livello di rendimento storicoassoluto. Tale strategia ha permesso a tutte le linee del fondo pensione aperto PensPlan Plurifonds, PensPlan Profi e Fondo Pensione Aperto Raiffeisen di superare abbondantemente la rivalutazione del TFR nell’anno appena conclusosi. Nel corso del 2009 PensPlan Invest ha ricevuto a Dublino il riconoscimento di “Best Small European

Pension Fund”, in occasione degli IPE Awards. La bontà di PensPlan Plurifonds è stata attestata anche dall’autorevole testata “Milano Finanza” che ha assegnato a 3 linee di investimento su 5 giudizi molto buoni (SecurITAS e SerenITAS: rating AAA, SummITAS: rating B) e comunque per tutte e 5 giudizi sopra la media. Risultati di eccellenza anche per il Fondo Pensione Raiffeisen e PensPlan Profi. I dati del Laborfonds per l’anno 2009 vedono rendimenti positivi su tutte le 4 linee: la Linea Bilanciata ha conseguito un rendimento annuo superiore alla rivalutazione del TFR in azienda.

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