magazine
n. 36 giugno 2017
FARE FUTURO 36 giugno 2017
Autorizzazione del Tribunale di Bologna n.6858 del 26.11.1998 - Poste Italiane SpA - Spedizione in Abbonamento Postale 70% - Aut. MBPA/CN/BO/0008/2015.
Le idee e le proposte degli Imprenditori emiliani
CONFINDUSTRIA EMILIA Il 3 maggio è nata ufficialmente la nuova associazione che riunisce Bologna, Ferrara e Modena
CULTURA TECNICA
Mauro Sirani Fornasini nominato presidente dell’Associazione Amici del Museo del Patrimonio Industriale
AKAI 4.0
Grande successo per la prima edizione dell’Accademia ideata da Porsche Consulting in collaborazione con Fav
FARE 1
Gestione magazzino conto terzi
Inventari Gestione informazioni Controllo qualitĂ
Facchinaggio e picking
Imballaggio Etichettatura Confezionamento
Movimentazione merci e stoccaggio
Trasporto e distribuzione
www.platinumlogistica.it
Srl
SERVIZI LOGISTICI
OUTSOURCING Sviluppiamo soluzioni immediate ed efficaci: dalla gestione del magazzino ai trasporti, un prezioso aiuto su misura lungo tutta la catena produttiva.
Platinum
srl
Via Angelelli, 14/A - Castel Maggiore (BO) Tel: 051 713965 - Fax: 051 6320304 info@platinumlogistica.it
fare 1
2 fare
magazine
sommario
Le idee e le proposte degli Imprenditori di Unindustria Bologna
numero 36 giugno 2017 DIRETTORE RESPONSABILE Marzia Barbieri
EDITORE FARE S.r.l. via San Domenico, 4 - 40124 Bologna tel. 051 6317111 - fax 051 356118 DIREZIONE E REDAZIONE CONFINDUSTRIA EMILIA sede di BOLOGNA ART DIRECTOR Lorella Luccarini - Confindustria Emilia sede di Bologna STAMPA LABANTI e NANNI Industrie Grafiche Srl viale Marconi, 10 40011 Anzola dell’Emilia (BO) PUBBLICITÀ FARE S.r.l. via San Domenico, 4 - 40124 Bologna tel. 051 6317111 - fax 051 356118 PUBBLI’ concessionaria editoriale S.r.l. corso Vittorio Emanuele 113 41100 Modena tel. 059 212194 - fax 059 226627 pubbli@pubbli.it FOTO Archivio Confindustria Emilia - sede di Bologna Francesca Aufiero Giacomo Maestri
CONFINDUSTRIA EMILIA
AREA CENTRO: le imprese di Bologna, Ferrara e Modena
Presidente Alberto Vacchi Direttore Generale Tiziana Ferrari Sede legale e operativa: via San Domenico, 4 - 40124 Bologna tel. 051 6317111 - fax 051 356118 www.confindustriaemilia.it
focus
5
vita industriale
7
di Alberto Vacchi
di Marianna Saguatti e Marco Taddei
ICT, motore per l’innovazione
50
È nata Confindustria Emilia
52
“Una finestra sul futuro della cultura tecnica”
57
“Collaboriamo per il rilancio delle filiere collegate all’edilizia”
61
A scuola di innovazione in AKAI 4.0
65
“Crediamo nel valore della cultura come crescita della persona e leva di sviluppo del territorio”
69
Farete ospita Teen Parade il 6 e 7 settembre
73
Giovani talenti digitali alle Olimpiadi di informatica a squadre
77
news emilia
81
rubrica a cura di Rete ICT
di Marco Taddei
intervista a Mauro Sirani Fornasini, presidente Associazione Amici del Museo del Patrimonio Industriale
intervento di Giancarlo Raggi, presidente ANCEBOLOGNA
intervista a Paolo Parlangeli, direttore generale Fondazione Aldini Valeriani
intervista a Fabio Roversi Monaco, presidente Genus Bononiae. Musei nella Città
a cura di Radioimmaginaria
di Marianna Saguatti
di Marianna Saguatti e Marco Taddei
Autorizzazione del Tribunale di Bologna n. 6858 del 26.11.1998 Poste Italiane S.p.A. Spedizione in abbonamento Postale 70% Aut. MBPA/CN/BO/0008/2015. Gli articoli presentati possono non rispecchiare le posizioni di Confindustria Emilia che comunque li ritiene un contributo sul piano dell’informazione e dell’opinione
fare 3 Associato all’Unione Stampa Periodica Italiana
4 fare
focus Cari Colleghi, il 3 maggio ha preso ufficialmente il via, con la firma dell’atto costitutivo, Confindustria Emilia Area Centro: le imprese di Bologna, Ferrara e Modena e lo scorso 25 maggio si è riunito il primo Consiglio di Presidenza che ha individuato la lista delle cose da fare e le relative priorità, per l’elaborazione del piano operativo che sarà presentato al Consiglio Generale e successivamente agli associati e alla collettività. Ci attendono mesi intensi di lavoro: dare corpo ad una nuova progettualità sull’area vasta considerandola un unico territorio, da cui far partire stimoli allo sviluppo e all’accelerazione del business delle nostre imprese, è una sfida importante. Nella definizione del piano strategico 2017-2019 di Confindustria Emilia abbiamo individuato delle linee guida e dei temi che saranno oggetto di specifici piani di azione, la cui definizione passa dall’analisi e condivisione delle diagnosi sul contesto nel quale andremo ad operare. Si tratta di prendere in esame componenti di un sistema articolato, ricco di diversità e di elementi comuni. Il nostro ruolo, in una associazione più grande, è proprio quello di mettere a fattor comune la massa critica che, insieme, potremo concretamente portare sui tavoli. Ciò che chiamo ‘massa critica’ non è solo il numero di imprese, ma anche la somma di esperienze industriali di successo. L’insieme di saperi e culture industriali che hanno trovato spazio nella competizione globale. Questa ricchezza, ancora in gran parte intatta, può crescere e vivere una nuova fase di successo sui mercati, se supportata da nuove piattaforme, servizi, consulenze, relazioni, visione che la nostra associazione potrà offrire. Confermo la mia convinzione che l’aggregazione organizzativa di industrie di territori virtuosi ci darà risultati molto positivi su vari fronti e che valuteremo con realismo, come siamo abituati a fare tutti i giorni nel nostro lavoro. Per fare scelte è fondamentale condividere il percorso e, come sempre, sono certo di poter contare sul vostro supporto e confronto strada facendo.
Alberto Vacchi Presidente Confindustria Emilia
fare 5
6 fare
Marianna Saguatti Marco Taddei
vita industriale
A.R. CONSULTANT LANCIA SYNCHROTEAM La ricerca costante di nuove soluzioni. È questa la molla che ha portato A.R. Consultant, azienda bolognese che dal 2001 propone alle imprese sistemi informatici, a realizzare “Synchroteam”, un prezioso strumento a supporto dei servizi di manutenzione. Proporre soluzioni, in un mondo caratterizzato da una evoluzione sempre più complessa e rapida, non è sempre semplice. Proprio per questo le innovazioni di A.R. nascono, in seguito ad una attenta ricerca, dalla consapevolezza di ciò che il cliente desidera. “La nostra proposta, inizialmente riguardante un ‘semplice’ gestionale Picam7 della ABC Solutions, si è negli anni evoluta con l’inserimento di prodotti di realizzazione propria come P7Extension. Questo prodotto, nato per essere completamente integrato con il gestionale Picam7, ma installabile e funzionante anche autonomamente, è finalizzato alla gestione completa degli interventi tecnici e dei contratti di manutenzione”, racconta il titolare Antonio Redaelli. Ma A.R. Consultant, sempre alla ricerca di nuovi stimoli, non si è fermata qui: qualche anno fa ha compreso che il mondo del web, del cloud e delle app poteva rappresentare un nuovo spazio di ricerca. “È nata l’esigenza di gestire tutta la parte relativa agli interventi tecnici con apparati esterni. Per soddisfarla avevamo due alternative: realizzare internamente un prodotto specifico oppure cercare sul mercato una soluzione ed integrarla con il nostro prodotto P7Extension. La scelta è ricaduta sulla seconda soluzione e, dopo un’accurata ricerca, abbiamo deciso di integrare il nostro software con il prodotto Synchroteam”, continuano da A.R. Consultant. Grazie a questa sinergia è oggi disponibile sul mercato un programma molto evoluto di CMMS (Computerized Maintenance Management System - sistema computerizzato della gestione della manutenzione). Il software nasce per supportare al meglio chi deve
BUSINESS E TECNOLOGIA PIÙ VICINE CON LA DIGITAL TRANSFORMATION DI ALTEA UP
Antonio Redaelli, titolare di A.R. Consultant
organizzare o chi effettua in prima persona la manutenzione interna di aziende che operano in altri settori e per fornire uno strumento efficace alle imprese specializzate che fanno della manutenzione il loro core business. Realizzato completamente in ambiente Web per la parte di gestione principale, è dotato di una apposita applicazione destinata ai tecnici che operano sul campo che può essere installata indifferentemente su smartphone o tablet Android o IOS. “Pianificazione delle trasferte, mappa e geolocalizzazione dei clienti, gestione completa degli interventi, report di interventi personalizzabili, acquisizione di informazioni e immagini in loco sono solo alcune delle caratteristiche del prodotto. Synchroteam è inoltre completamente integrato con il nostro P7Extension, per completare la gestione del contratto e della fatturazione degli interventi tecnici. Possiamo ritenerci soddisfatti: ora il nostro prodotto copre tutte le aree sulle quali ci eravamo prefissati di intervenire. Tuttavia, quando un’azienda è formata da persone curiose è difficile tenerle a freno: stiamo già scalpitando perché dietro l’angolo ci aspettano nuove esigenze dei clienti e nuove opportunità che il mercato ci proporrà e non possiamo certo fermarci o farci trovare impreparati. Stiamo per partire con una nuova idea e contiamo di aggiornare e incontrare chiunque sia interessato a Farete, il 6 e il 7 settembre a BolognaFiere, dove saremo presenti per accontentare tutte le curiosità dei nostri visitatori”, conclude Redaelli.
In un mondo economico e industriale che richiede risposte sempre più rapide, efficaci ed efficienti, avviare il processo di digital transformation si può rivelare la chiave vincente per ottenere un vantaggio competitivo. L’argomento è stato affrontato da Altea UP nel corso dell’evento “Fabbrica Futuro”, che si è svolto a Bologna lo scorso marzo e nell’ambito del quale l’azienda con sede centrale a Lainate, in provincia di Milano, ha approfondito il proprio approccio innovativo a questa trasformazione. Infatti se, da un lato, la disponibilità di tecnologie digitali abbinate alla conoscenza dei modelli di business migliora gli stessi modelli, dall’altro disegna veri e propri scenari alternativi a quelli attuali. Ed è in questo contesto che i processi di supply chain, produzione e customer engagement, dove le tecnologie giocano un ruolo “innovativo e dirompente”, possono portare a significativi incrementi di produttività e riduzione dei costi aumentando la redditività aziendale nel suo complesso. Altea UP, gold partner SAP, è una delle company di Altea Federation, una federazione di aziende IT
fare 7
tra loro complementari e interconnesse con un sistema condiviso di conoscenze (knowledge management) e capacità di analisi dei processi produttivi e soluzioni applicative complete quali ERP, CRM, Analytics, ecc. In particolare, Altea UP si presenta al mercato con un’offerta completa per rispondere alle esigenze di cambiamento che le novità tecnologiche IoT e Industry 4.0 offrono oggi ai clienti. “Aziende manifatturiere, chimiche, farmaceutiche e metalmeccaniche, ma anche società di servizi, si avvalgono dell’esperienza di Altea UP nel processo end to end di digital transformation. Alla base dell’offerta vi è un approccio ‘agile’, che permette di realizzare un progetto in tempi e costi certi e supporta le aziende clienti con azioni concrete nell’individuazione e nella richiesta di contributi e agevolazioni previsti dal piano Industry 4.0 recentemente introdotto dal governo”, spiegano dall’azienda. Un esempio concreto di quanto già realizzato dal team di Altea UP è l’esperienza vissuta con Varvel, azienda bolognese, leader internazionale nella progettazione di riduttori e variatori meccanici di velocità con stabilimenti anche in India, un fatturato di 32 milioni di euro e che impiega 225 persone, di cui 200 in Italia. Un progetto di integrazione e internazionalizzazione che ha visto l’implementazione della suite completa di SAP e ha coinvolto tutti i processi aziendali, la sede e gli stabilimenti esteri, garantendo una governance centralizzata che consente oggi di avere una visione globale del business. Varvel ha integrato in questo modo anche l’area di ricerca e sviluppo di prodotto con il resto dell’azienda attraverso la soluzione SAP PLM (Product Life Management) per la gestione del ciclo di vita del prodotto, un processo che può migliorare la progettazione e l’industrializzazione con un aumento dell’efficienza produttiva fino al 24%. “Le informazioni sui dati di prodotto e quelle aggiornate (Up-to-Date) sono così subito disponibili per tutta l’azienda con la possibilità di riutilizzare e condividere immediatamente disegni, idee, progetti e soluzioni e quindi semplificare tutti i processi. Anche in questo caso l’obiettivo dell’integrazione porta a un miglioramento dei tempi di risposta al cliente (time
8 fare
to market) del 30%. In ultima analisi, il ciclo di vendita si accorcia e diventa più efficiente e con l’adozione di CRM (Customer Relationship Management) evoluti si gestiscono meglio le relazioni e le aspettative dei clienti incrementando sia la soddisfazione che il fatturato, che può raggiungere il +24%”, concludono da Altea UP.
allo sviluppo internazionale di Bonfiglioli Consulting, grazie alle strutture estere di Octagona. Con questo accordo, crescono le risorse condivise a 80 professionisti e i presidi delle due società nel mondo diventano nove: Bologna, Milano, Padova, Carpi, New Delhi, Bangalore (India), Hanoi, Ho Chi Minh City (Vietnam) e Belo Horizonte (Brasile). Si tratta, dunque, di un accordo vantaggioso per entrambe le parti: Bonfiglioli Consulting, dopo aver già intrapreso nel 2008 un percorso di crescita oltre confine con l’ingresso nel network di consulenza internazionale Cordence Worldwide, rafforza la propria posizione sui mercati internazionali con l’obiettivo di incrementare ulteriormente Un accordo per supportare le imprese il proprio fatturato proveniente dall’estero, che vogliono raccogliere le opportunità che a oggi raggiunge il 40% del totale. della globalizzazione e creare il primo Octagona, dal canto suo, aumenta la già presidio internazionale di consulenza significativa presenza a livello nazionale, italiana. Lo hanno siglato nel marzo acquisendo inoltre il know-how e scorso Bonfiglioli Consulting, società di l’esperienza di una delle poche società di consulenza specializzata nell’approccio consulenza interamente italiane, focalizzate manageriale Lean Thinking e Lean World sull’approccio manageriale Lean Thinking. Class, e Octagona, società di consulenza “Con Octagona collaboriamo già da qualche specializzata nell’implementazione dei anno e questa sintonia ci ha portato a unire processi d’internazionalizzazione. La le forze per avere un maggiore impatto partnership prevede, oltre all’acquisizione in un mercato sempre più globalizzato per aumento di capitale da parte di e connesso. L’alleanza con Octagona Bonfiglioli Consulting di una quota di segna un ulteriore passo in avanti rispetto minoranza pari al 10% di Octagona, la all’obiettivo di diventare la prima società condivisione di tutte le sedi delle due italiana di consulenza internazionale, grazie società e dei programmi di sviluppo a una crescita organica che sta avvenendo sui clienti reciproci, un percorso di sia per linea interna, facendo leva sulle integrazione manageriale tra le due risorse esistenti e disponibili in azienda che piattaforme di consulenza e il supporto quest’anno consolida la crescita a 7 milioni di euro, sia per linea esterna tramite acquisizioni o accordi”, sottolinea Michele Bonfiglioli, amministratore delegato di Bonfiglioli Consulting. “La forte sinergia con Bonfiglioli Consulting nasce da radici comuni e da una forte visione che pone l’impresa moderna di fronte ad un percorso sempre più di metodo. I nostri clienti hanno bisogno di migliorare ogni giorno di più la loro organizzazione al fine di garantire performance solide Michele Bonfiglioli, amministratore delegato di Bonfiglioli Consulting, sui mercati internazionali. Da qui l’unione tra lean thinking, e Alessandro Fichera, amministratore delegato di Octagona
BONFIGLIOLI CONSULTING ENTRA NEL CAPITALE SOCIALE DI OCTAGONA
One battery — 24/7 operation
think
At CeMAT 2016, we will be sharing so many fresh ideas on key logistics trends to improve efficiency to your operations.
CeMAT
think
think
Smart Toyota think Get your free ticket to CeMAT 2016 on www.toyota-cemat.eu
Toyota
fare 9
innovazione e internazionalizzazione diventa un driver fondamentale per vincere all’interno di un contesto fortemente competitivo quanto complesso. Oggi siamo pronti ad accompagnare i nostri clienti nelle loro sfide globali, con maggiori competenze”, aggiunge Alessandro Fichera, amministratore delegato di Octagona.
INAUGURATO IL PRIMO PROGETTO DEGLI STUDENTI DEL MALPIGHI LA.B. A poco più di un anno dall’apertura del Malpighi La.B, è stata inaugurata lo scorso 17 maggio la nuova sede del laboratorio di robotica, informatica, progettazione 3D e design dedicato a Clementino Bonfiglioli. Il progetto dell’edificio è stato realizzato con gli studenti all’interno di un gruppo di lavoro del Malpighi La.B., guidato dall’architetto prof. Lorenzo Raggi. É un esempio concreto di quello che il laboratorio, fortemente voluto dal gruppo Bonfiglioli e realizzato in collaborazione col liceo Malpighi di Bologna, vuole essere: uno spazio per i giovani che desiderano coltivare e sperimentare idee a contatto con il mondo del lavoro e della ricerca. Per la prima volta in Italia gli studenti di una scuola hanno avuto la possibilità di partecipare alla progettazione di un edificio a loro dedicato, assistendo a tutte le fasi di realizzazione. “Lo scorso anno ho collaborato a questo progetto anche se sapevo già che non mi sarei iscritto alla facoltà di architettura, ma lavorando ho imparato un metodo per affrontare i problemi che mi serve anche adesso, pur studiando in un altro campo”, commenta Francesco Spada, ex studente del Malpighi ora iscritto all’Università. Nel corso del primo anno di attività del laboratorio sono stati realizzati corsi di coding, making, robotica, product design e architectural design. I ragazzi hanno potuto sperimentare un approccio multidisciplinare per la risoluzione di problemi concreti e affrontare temi progettuali di complessità crescente.
10 fare
La realizzazione di una serra per le coltivazioni idroponiche o di una mouse trap car, la progettazione di una nuova interfaccia per la moto non sono problemi che normalmente si risolvono durante un percorso liceale, ma sono diventate occasioni per un salto di conoscenza all’interno di alcune delle discipline che si studiano e per acquisire nuove competenze. “Per gli studenti liceali è interessante aprire finestre su nuovi mondi anche per capire che strada intraprendere dopo le superiori. Il laboratorio sarà uno strumento privilegiato per costruire percorsi di alternanza scuolalavoro ben strutturati, con aziende, istituzioni e laboratori di ricerca”, afferma Elena Ugolini, preside del liceo Malpighi. Partner entusiasta di questa iniziativa è la famiglia Bonfiglioli, la quale ha deciso di investire su questo progetto. “Questo laboratorio realizza un sogno che mio padre Clementino ha sempre avuto: quello di poter trasmettere l’amore per la tecnologia e per il ‘fare’ ai giovani, indipendentemente dalla loro formazione di partenza. Avremmo comunque finanziato questo progetto, ma la possibilità di utilizzare lo school bonus, recentemente previsto dalla legge, ci ha incoraggiati ad andare avanti e a concludere in tempi rapidissimi questa operazione”, dichiara Sonia Bonfiglioli, presidente e ad di Bonfiglioli Riduttori. Il Malpighi La.B. è aperto al territorio e si avvale di collaborazioni didattiche di prestigio, prime fra tutte quelle con l’Università di Bologna, il Cineca, la Digital Accademy di H Farm, la Rete della robotica di Torino. Queste realtà aiuteranno ad impostare la progettazione e ad accelerare il processo di apprendimento degli studenti offrendo loro strumenti operativi. Potranno usufruirne tutti i ragazzi interessati ad accrescere la propria cultura tecnologica, in una sfida senza pareti, in cui la scuola diventa crocevia di mondi diversi, con al centro le parole ‘innovazione’ e ‘creatività’.
CENTERGROSS, UN VIAGGIO TRA ARTE, MODA E GUSTO CON LE ESPERIENZE DALINIANE Era il 1977 quando un gruppo di imprenditori di grande intraprendenza diede vita al Centergross, che oggi si estende su un’area di un milione di metri quadri e realizza un fatturato aggregato di circa cinque miliardi di euro all’anno. Il 2017 segna dunque un traguardo importante per il più rinomato distretto europeo del fast fashion Made in Italy, che celebrerà il quarantennale della propria inaugurazione con un ricco programma di iniziative pensate per testimoniare il suo valore e il suo impegno per crescere in Italia e nel mondo. Oggi il distretto di Funo di Argelato, in provincia di Bologna, conta circa 1.700.000 accessi annuali, di cui il 60% da parte di
6SENSI APRE UNA NUOVA SEDE A SAN LAZZARO DI SAVENA Una cucina professionale di grande impatto, interamente gestita da un abile chef, per rispondere a qualsiasi esigenza offrendo un prodotto sempre fresco e di alta qualità. Al piano superiore, gli uffici e un accogliente showroom che propone piccoli e grandi oggetti di design pensati per arredare in modo unico le più svariate location e per dare un tocco di originalità ad ogni evento. Si articola così la nuova struttura in via della Tecnica, nella zona industriale Cicogna a San Lazzaro di Savena, alle porte di Bologna, che ospita la sede di 6Sensi, l’azienda bolognese nata negli anni Duemila da un’idea di Luca Soldati che, dopo anni di esperienza nel settore, ha scelto di dare vita ad un giovane gruppo di consulenti nell’ambito dell’organizzazione di eventi, operativo nei vari campi della comunicazione artistica e d’azienda per fornire una risposta inedita alle richieste sempre più specifiche del mondo del catering e dello street food. “Il nostro obiettivo è quello di distinguerci grazie alla qualità del cibo, al servizio e al buongusto. Per questo ci siamo circondati di collaboratori esperti, a partire dall’essenzialità dello chef fino ad arrivare alla ricercatezza del food&party designer, formando uno staff di cuochi, camerieri e maître di sala in grado di lavorare in team per raggiungere un risultato impeccabile, creando un forte legame tra la stimolazione dei sensi e l’offerta che proponiamo. E se il gusto del cliente è soddisfatto dai servizi di ristorazione, l’udito gode della consulenza musicale, il tatto della concretizzazione dei desideri del cliente attraverso una capace selezione della location, la vista gioisce della proposta di servizi grafici e fotografici e della realizzazione di siti internet, mentre l’olfatto è stimolato dal design floreale curato con originalità ed equilibrio. Quanto al sesto senso, ci occupiamo anche di arricchire l’evento con mostre d’arte, performance, spettacoli e servizi speciali”, racconta Luca Soldati. Attraverso la collaborazione con altre realtà, poi, 6Sensi, che ha negli anni
consolidato rapporti di fiducia con una vasta gamma di fornitori che possono soddisfare le più svariate esigenze in fatto di allestimenti, è in grado di curare ogni appuntamento offrendo ai propri clienti un servizio a 360 gradi. “Accanto alla selezione della location e alla generale gestione dell’evento, dalla cura delle decorazioni floreali alla proposta di pasticceria e gastronomia fresche di cui ci occupiamo, Atmospherae Fine Catering opera in Emilia-Romagna e in tutta Italia nell’organizzazione di ricevimenti, feste private, convegni e in generale ogni tipo di evento che si voglia legare alla ristorazione, SofaSoft è specializzata nella produzione propria di sofà made in Italy, dalle poltrone a sacco alle chaise longue, dalle sedute rigide ai morbidi bean bag. Infine, Factory Burger mette a disposizione una food bike, da integrare al catering o da richiedere separatamente, che aggiunge alle feste il divertimento dello street food grazie alla proposta di hamburger gourmet”, conclude Soldati.
fare 11
Penske Automotive Italy rappresenta in Italia il più importante Dealer Automotive del segmento Premium. Penske Automotive Italy è composta da 16 sedi tra Emilia Romagna e Lombardia e vanta un team di più di 500 collaboratori. I marchi rappresentati sono BMW, MINI, Audi, Land Rover, Maserati, Porsche e Volvo. Il principale obiettivo è la soddisfazione del cliente, sempre al centro della strategia di gruppo. Per questo motivo l’azienda opera in strutture all’avanguardia, per poter mettere a disposizione dei clienti un’esperienza unica in materia di prodotti e di servizio, dalla vendita di vetture nuove e usate, all’assistenza. Vi aspettiamo a Farete - 6 e 7 Settembre, Padiglione 18. penskeautomotiveitaly.com
ASTERIX, UN DECENNIO DI QUALITÀ ED EFFICIENZA questi anni. “Primo tra tutti, la capacità di stare al passo con il Esistono servizi alla persona e alle aziende destinati a trasforcontinuo miglioramento dei sistemi di manutenzione della pulimarsi radicalmente nel prossimo futuro. Le esigenze e le abitudini zia, rivalutando insieme ai nostri partner e aggiornando periostesse stanno accelerando un cambiamento avviato da decenni dicamente modelli e tecniche di esecuzione del servizio seme l’atteggiamento con cui si valuta di acquistare un nuovo servipre più vantaggiosi. In secondo luogo, la concretezza con cui zio o di cambiare quello attuale prende in primaria considerazioancora oggi Asterix sta innovando tutti i suoi servizi affinché il ne la sua efficienza, la sua innovazione e l’esclusività nell’offrire loro impatto ambientale sia misurabile e certo, come nel caso anche più di quello che si è chiesto. Uno dei laboratori in cui si del recupero e riutilizzo della plastica prodotta che ha consenè cercato di tradurre nella realtà questa nuova esigenza è Astetito, nel solo 2016, un abbattimento dello spreco pari al 60%, e rix, azienda di facility management bolognese che quest’anno dell’adozione della linea di festeggia il proprio decimo detergenti certificata e biocompleanno. Nata nel 1984 logica ‘ÈCosí’ che ha pordall’impegno della famiglia tato ad abbattere la conBottazzi nel settore delle taminazione chimica delle pulizie aziendali, è invece acque”, spiega orgoglioso dal 2007 che Asterix ha asEnrico Bottazzi, dal 2007 sunto la composita struttura amministratore delegato di attuale, al fine di gestire in Asterix. Potendo contare su diverse realtà imprenditoriaun team di operatori introli nazionali e multinazionali dotti in un sistema di formaun’ampia gamma di servizi: zione per step e continuo, dalla pulizia al portierato, in aula e sul posto, capaci dal trattamento di superfici di garantire efficienza, inal giardinaggio, fino al pest novazione e qualità, Asterix control e alle forniture di ha negli anni sviluppato un materiale igienico per bagni. network di collaborazioni Una importante conquista è Lo staff di Asterix ad una passata edizione di Farete in Emilia-Romagna, Veneto, stata nel 2015 l’inaugurazioLombardia, Marche, Toscana, Lazio e Puglia, raggiungendo nel ne del servizio di housekeeping alberghiero, che ha permesso di 2016 un fatturato di quasi 3 milioni di euro e prevedendo di arriampliare le opportunità lavorative degli oltre 140 collaboratori di vare a 3,5 milioni nel 2017. “Il nostro successo sta nel garantire Asterix. Il decimo anniversario di attività ha rappresentato l’ocal cliente un servizio che è nell’insieme assistenza, consulencasione, per l’impresa, per riflettere sull’altissimo tasso di fidelizza e collaborazione attiva che non potrebbe trovare altrove. I zazione della clientela che anno dopo anno decide di sceglierla festeggiamenti per i dieci anni si svilupperanno con iniziative come proprio partner e supporto grazie alla prontezza e alla mirate in tutta l’Emilia-Romagna e culmineranno nell’evento di proattività che la caratterizzano e ai supervisori che, facendosi chiusura previsto nel prossimo autunno. Tutti i lettori di Fare completamente carico del servizio, ne mantengono alto e inflessaranno invitati!”, conclude Enrico Bottazzi. sibile il livello qualitativo. Diversi i punti a favore di Asterix in
buyers internazionali provenienti da Paesi UE ed extra UE. Se in ordine di importanza Germania, Austria, Francia e Spagna hanno nel 2016 costituito il 65% del totale dei buyers esteri in visita, la Russia e la Cina si confermano presenze consolidate con quest’ultima che, nel solo febbraio 2017, ha fatto registrare il 24% delle presenze totali dell’incoming straniero. E proprio il respiro internazionale del centro è stato alla base degli eventi “Esperienze daliniane - viaggio tra arte, moda e gusto” che il 20 marzo e il 10 aprile scorsi hanno riunito gli operatori
14 fare
del distretto, la stampa e importanti figure istituzionali della Città Metropolitana di Bologna, ma anche numerosi consoli e ambasciatori provenienti da nazioni quali Norvegia, Svezia, Spagna, Egitto, Lituania, Colombia e Cina nella splendida cornice di Palazzo Belloni a Bologna, nell’ambito della mostra “Dalì Experience”. Un’esposizione allestita in onore dell’artista catalano, la cui fascinazione per il mondo della moda è ben esemplificata dalle collaborazioni realizzate con le grandi Maison. Il suo genio e la sua capacità innovativa ben si sposano
con i valori del Centergross, che ha reso omaggio a moda, arte e bellezza grazie alla presenza a Villa Orsi della statua “Homage to fashion” per l’intera durata della mostra. Le due serate di gala si sono articolate in una esclusiva visita a “Dalì Experience” e in una originale cena a base di pietanze ispirate a ricette di Salvador Dalì, mentre il giorno successivo al primo appuntamento gli ospiti sono stati accompagnati al distretto affinché potessero apprezzare in prima persona una realtà unica nel mondo per i settori moda, tecnologia e servizi.
L’occasione ha inoltre permesso ai presenti di fare networking, confermando ancora una volta l’impegno che il Centergross dedica alla valorizzazione del Made in Italy e del pronto-moda nel mondo attraverso un proficuo confronto su come migliorare l’intesa e gli scambi commerciali con i Paesi rappresentati agli eventi. “I festeggiamenti per il nostro 40° anniversario si pongono all’interno di un lungo percorso, che ci ha visti molto attivi anche durante Expo 2015 e che ha permesso al Centergross di imporsi all’attenzione internazionale, grazie alla sua capacità innovativa e alle sue eccellenze. Il nostro obiettivo principale è quello di evidenziare agli occhi del mondo il ruolo primario del fast fashion Made in Italy come motore di sviluppo economico. Speriamo di avere offerto ai presenti un’esperienza unica in termini di bellezza, scoperta enogastronomica e opportunità di business, e confidiamo che l’occasione possa costituire un prezioso volano per la crescita del Centergross e del nostro Paese”, ha commentato Lucia Gazzotti, presidente del polo economico.
CORTE D’AIBO PORTA A DÜSSELDORF L’ECCELLENZA DEL BIOLOGICO L’eccellenza vinicola della Valsamoggia è volata a Düsseldorf. Corte d’Aibo, azienda agricola che sorge nel cuore del Parco Regionale dell’Abbazia di Monteveglio, alle porte di Bologna, nel marzo scorso ha infatti partecipato a ProWein, la più importante fiera internazionale dedicata al mondo del vino, che ogni anno catalizza l’attenzione dei maggiori buyers mondiali. L’azienda ha partecipato al salone tedesco assieme al Consorzio Vini Colli Bolognesi, storico ente di tutela che dal 1971 riunisce i produttori del territorio che si estende da Savignano, nel modenese, fino a Pianoro, sulle colline bolognesi, promuovendo e sostenendo la produzione della Colli Bolognesi DOC e della Colli Bolognesi Pignoletto DOCG. Qualifica, quest’ultima,
ottenuta nel 2010, a sottolineare il pregio di una produzione che si contraddistingue per le basse rese e per l’incidenza dei fattori naturali, umani e storici che concorrono a definirne l’eccellenza nella versione classica e, dal 2014, anche nelle versioni frizzante e spumante. Quella tedesca, del resto, non è una piazza nuova per l’azienda agricola di Monteveglio: la scelta di Corte d’Aibo di produrre vini biologici fin dalla sua nascita, nel 1988, prima ancora che esistesse una disciplinare europea a riguardo, datata 1991, ha infatti incontrato a partire dai primi anni Novanta la grande attenzione che il mercato tedesco riserva ai prodotti biologici. Risale al 1993 la prima partecipazione al Biofach di Wiesbaden, esperienza replicata poi l’anno successivo: una fiera che oggi è la più grande vetrina mondiale per i prodotti bio e può contare su un tasso di crescita costante. “L’esperienza del biologico è stata una vera e propria impresa da pionieri, considerando che Corte d’Aibo ha ottenuto la licenza numero 4 in tutta la regione per la produzione biologica - prima in assoluto, però, per quanto riguarda la produzione di vino. Oggi proseguiamo il percorso di ricerca di vini sempre più naturali e di promozione di metodi agricoli sostenibili con l’introduzione, da ormai sei anni, delle tecniche dell’agricoltura biodinamica”, spiegano da Corte d’Aibo. La linea di vini dell’azienda agricola è composta da 13 etichette, dalla Colli Bolognesi Pignoletto DOCG ai vitigni più caratteristici della zona quali Barbera, Merlot e Cabernet Sauvignon, fino alla linea senza solfiti con il bianco Rugiada e il rosso Meriggio, affinati in otri di terracotta secondo le più antiche e tradizionali tecniche di vinificazione. Alla produzione enologica si affianca poi
la struttura ricettiva, grazie all’agriturismo e ad un ristorante aperto al pubblico dove la stagionalità dei prodotti della terra, tutti rigorosamente biologici, rappresenta il filo conduttore delle proposte del menù. La posizione di Corte d’Aibo ne fa uno dei fiori all’occhiello di un territorio, quello collinare della Valsamoggia, che presenta una ricchissima offerta enogastronomica e ricettiva. Per questo l’azienda, assieme ad altre realtà dell’area, ha dato vita a “Vivi Valsamoggia”, una rete di promozione del territorio in termini di incoming e valorizzazione delle produzioni tipiche. “Le colline di Bologna rappresentano una potenzialità enorme per arricchire l’offerta turistica di un territorio che non si esaurisce nelle città ma che costruisce itinerari alla scoperta di storie, sapori, cultura e tradizioni che ne raccontano aspetti ancora inesplorati, di enorme fascino”, concludono da Corte d’Aibo.
DATALOGIC E SAIS EUROPE, UNA BORSA PER I GIOVANI TALENTI Si è rinnovata anche per il 2017 la collaborazione tra Datalogic, azienda bolognese leader mondiale nei mercati dell’automazione industriale e dell’acquisizione automatica dei dati, e SAIS Europe (School of Advanced International Studies), il campus bolognese di Johns Hopkins University, che da oltre 60 anni forma leader di tutto il mondo nel campo degli affari internazionali. Si chiama Xun Wang la giovane e promettente
fare 15
laureata in giurisprudenza vincitrice della Borsa Datalogic 2017, grazie alla quale potrà seguire i programmi di formazione post-universitaria di SAIS Europe su temi legati all’energia e alle risorse ambientali e completare la propria brillante formazione accademica. Datalogic, che nel 2016 ha investito oltre 50 milioni di euro nel settore ricerca e sviluppo, con un patrimonio di oltre 1.200 brevetti registrati in tutto il mondo, sostiene da sempre lo sviluppo di giovani talenti nella convinzione che contribuire al potenziamento di capitale umano significhi contribuire al capitale sociale del Paese. Dall’anno scorso l’azienda accoglie dunque le segnalazioni di SAIS Europe in merito a nominativi di studenti di eccellenza provenienti da Paesi in via di sviluppo che intendano conseguire il Master of Arts presso il campus di Bologna di Johns Hopkins University. L’elargizione di una Borsa di studio intitolata all’azienda bolognese viene poi assegnata dal comitato di ammissione della Scuola sulla base del merito accademico e di comprovate necessità finanziarie. Specializzato nella progettazione e produzione di lettori di codici a barre, mobile computer, RFID, sensori per la rilevazione, misurazione e sicurezza, sistemi di visione e marcatura laser pensati per i settori della grande distribuzione, trasporti e logistica, industria manifatturiera e sanità, il Gruppo Datalogic, la cui sede centrale è a Lippo di Calderara di Reno, in provincia di Bologna, impiega oggi circa 2.700 dipendenti distribuiti su 30 Paesi nel mondo e conta stabilimenti in USA,
Da sinistra: il direttore di SAIS Europe, Michael G. Plummer, la vincitrice della Borsa Datalogic 2017, Xun Wang, e il presidente e fondatore di Datalogic, Romano Volta
16 fare
Brasile, Slovacchia, Ungheria e Vietnam. SAIS Europe è l’unica sede europea della Johns Hopkins University Paul H. Nitze School of Advanced International Studies, riconosciuta come una delle migliori scuole nel campo degli affari internazionali a livello mondiale. Fondata 62 anni fa con lo scopo di stimolare il dialogo transatlantico, SAIS Europe offre un programma postlaurea per la specializzazione in Relazioni Internazionali ad un gruppo altamente selezionato di giovani laureati, cui è offerta l’opportunità unica di studiare e vivere in un ambiente realmente internazionale. La vicinanza del centro ai Balcani, al Medio Oriente e all’Europa, permette di affrontare tali tematiche da un privilegiato e più diretto punto di vista. Il direttore di SAIS Europe, Michael G. Plummer, accompagnato da Gabriella Chiappini, director of development, è stato accolto insieme alla giovane Xun Wang da Romano Volta, presidente e fondatore di Datalogic, che li ha guidati in visita alla sede centrale del Gruppo industriale bolognese. “L’amicizia fra Datalogic e SAIS Europe è ormai consolidata da tempo. Siamo orgogliosi di poter contribuire alla crescita del nostro territorio e a quella delle eccellenze che in esso prosperano. Da SAIS Europe sono transitate importanti figure diplomatiche e governative del nostro tempo. Credo sia importante sostenere giovani meritevoli nell’accesso a programmi formativi di eccellenza e investire così nella classe dirigente di domani”, ha dichiarato Romano Volta.
RISONANZA MAGNETICA DINAMICA, IL FIORE ALL’OCCHIELLO DI D-LAB Una nuova tipologia di risonanza magnetica che permette di eseguire indagini in ortostatismo e in dinamica e rappresenta dunque una grande evoluzione nel campo della diagnostica per immagini muscolo-scheletrica. È l’innovativo sistema disponibile nel poliambulatorio medico privato D-LAB, il centro medico e di diagnostica per immagini, fisioterapia e riabilitazione che ha sede a Bologna, in via Emilia Ponente 129. La risonanza magnetica presente in D-LAB permette infatti di eseguire indagini non solo con il paziente disteso (clinostatismo), ma anche in posizione eretta (ortostatismo), eventualmente completando lo studio con immagini acquisite in dinamica, ovvero con il distretto osteo-muscolo-articolare patologico in movimento. Ciò permette di poter eseguire valutazioni anche di natura funzionale del distretto anatomico interessato, riuscendo così a valutare in maniera approfondita le patologie in cui il carico e il movimento rappresentano un fattore critico per giungere a una definizione diagnostica accurata. “I sistemi di risonanza magnetica ad oggi esistenti permettono lo studio delle articolazioni nella sola posizione supina. La possibilità di ruotare il magnete in verticale offre il vantaggio di poter acquisire indagini anche in ortostatismo (o a diverse angolazioni tra 0° e 90°), quindi in una posizione di carico rispetto a quella supina, eventualmente associando uno studio con delle manovre dinamiche”, spiegano dal centro medico. Oltre alla possibilità di ruotare il magnete in verticale, il sistema della risonanza magnetica di D-LAB è ‘aperto’ e per tale motivo risulta fortemente indicato per il paziente affetto da claustrofobia, oltre a permettere l’esecuzione di un’ampia gamma di movimenti al suo interno. Consente di effettuare indagini a carico di tutto l’apparato osteo-muscolo-articolare, nello specifico della colonna vertebrale cervicale, dorsale, lombare, sacro-coccigea, delle
BIO-ON, NASCE IL NUOVO IMPIANTO CHE PRODURRÀ BIOPLASTICA PER I COSMETICI È stata posata lo scorso 21 marzo a Gaiana di Castel San Pietro Terme, alle porte di Bologna, la prima pietra del nuovo impianto di Bio-on dedicato alla produzione di Minerv Bio Cosmetics, la bioplastica, biodegradabile al 100%, progettata per il settore cosmetico e destinata a sostituire le microscopiche particelle di plastica derivate dal petrolio e non biodegradabili. Alla cerimonia che ha dato il via ai lavori di costruzione della nuova unità Bio-on Plants, che verrà completata entro quest’anno e inizierà a produrre all’inizio del 2018 grazie ad un investimento di 15 milioni di euro occupando a regime circa 40 persone, hanno partecipato tra gli altri il presidente e Ceo di Bio-on, Marco Astorri, il ministro dell’Ambiente, Gian Luca Galletti, il presidente di Confindustria Emilia, Alberto Vacchi, l’assessore all’agricoltura della Regione Emilia-Romagna, Simona Caselli, e il sindaco di Castel San Pietro Terme, Fausto Tinti. L’innovativo stabilimento sarà dedicato alla produzione di Minerv Bio Cosmetics, le micro perline in bioplastica speciale PHAs (poli-idrossi-alcanoati) destinate a sostituire le microbeads contenute ora nei cosmetici, ma che inquinano i mari e sono per questo già vietate in Paesi come Stati Uniti, Canada e Regno Unito. L’impianto sorgerà su un’area di 30.000 mq, di cui 3.700 coperti e 6.000 edificabili, e avrà una capacità produttiva di 1.000 tonnellate all’anno espandibile rapidamente a 2.000; sarà dotato delle più moderne tecnologie e dei più avanzati laboratori di ricerca dove Bio-on sperimenterà e svilupperà nuovi tipi di bioplastica PHAs utilizzando come materia prima scarti agricoli e agro industriali. Anche nella scelta del sito produttivo Bio-on ha dimostrato una particolare attenzione alla sostenibilità, decidendo di riconvertire una ex fabbrica vicino a Castel San Pietro Terme senza occupare nè sprecare nuova terra. “Sulla chimica verde dobbiamo costruire una grande filiera produttiva italiana che potrà essere vincente per il futuro. Bioon conferma la forte vocazione di un territorio verso uno dei settori più importanti del futuro, ovvero l’economia circolare. Sono molto orgoglioso di come l’Emilia-Romagna sta interpretando la
sfida ambientale globale, investendo in tecnologia green, buone pratiche, posti di lavoro. Su questo campo si baserà la competizione nella quarta rivoluzione industriale: l’ambiente diventerà un fattore della produzione pari agli altri. E il G7 Ambiente sarà l’occasione per rendere Bologna la capitale globale dell’ambiente e per mostrare al mondo esempi positivi come l’impegno di Bio-on e delle altre realtà impegnate in questa provincia e nella Regione”, ha dichiarato il ministro dell’ambiente, Gian Luca Galletti durante la cerimonia. “Siamo soddisfatti perché finora abbiamo ottenuto le autorizzazioni necessarie ad iniziare i lavori nei tempi previsti e prevediamo quindi di rispettare il programma che abbiamo inserito nel piano industriale che ci proietta al 2020. Siamo inoltre estremamente orgogliosi perché grazie alla nostra tecnologia il settore cosmetico potrà fare quella svolta ‘green’ che milioni di consumatori in tutto il mondo chiedono da tempo”, ha evidenziato Marco Astorri, presidente e Ceo di Bio-on. L’ingresso nell’innovativo settore della produzione di bioplastiche speciali ad alta marginalità, attraverso la nuova unità produttiva Bio-on Plants, si affianca all’attività di concessione di licenze di produzione su cui si è sviluppata la società fin dalla sua fondazione, nel 2007. Tutte le bioplastiche PHAs sviluppate da Bio-on, sono ottenute da fonti vegetali rinnovabili senza alcuna competizione con le filiere alimentari, garantiscono le medesime proprietà termo-meccaniche delle plastiche tradizionali col vantaggio di essere completamente eco sostenibili e al 100% biodegradabili in modo naturale a temperatura ambiente. “D’ora in poi le aziende cosmetiche avranno la possibilità di salvaguardare l’ambiente e dare una svolta al 100% ecologica ai loro prodotti, mantenendone inalterate le prestazioni e l’efficacia. Anche in questo caso la bioplastica di Bio-on dimostra di poter sostituire la plastica tradizionale derivata dal petrolio sia in termini di prestazioni che di caratteristiche termo-meccaniche e versatilità”, ha concluso Astorri.
fare 17
articolazioni dell’arto superiore ed inferiore e, infine, dell’articolazione temporomandibolare. “A titolo esemplificativo, gli studi effettuati dall’innovativa risonanza magnetica a carico della colonna vertebrale permettono di evidenziare accentuazioni delle problematiche di assetto, in particolare riferite ad antero e retrolistesi, e la presenza di ernie discali. In molti casi, peraltro, tale metodica risulta in grado di ridimensionare quadri che all’indagine in clinostatismo verrebbero sospettati come positivi”, evidenziano ancora da D-LAB. La nuova risonanza magnetica, consentendo di eseguire esami in clino ed ortostatismo, fornisce una risposta sicuramente più dettagliata rispetto alle risonanze magnetiche tradizionali in funzione proprio della corretta valutazione in carico, al pari di quanto avviene nella misurazione di assetto e convergenza di un’automobile da corsa. “Le prove funzionali dinamiche sono oggi in grado di evidenziare i movimenti all’interno del corpo, siano essi flessioni o estensioni, intra ed extrarotazioni, e ciò permette uno studio accurato della funzione articolare, che risulta strategica per impostare un programma terapeutico adeguato”, concludono da D-LAB.
ELETTROTECNICA IMOLESE, UNA CERTIFICAZIONE PER IL NORD AMERICA Una certificazione per far fronte alle complessità tecniche dei mercati
18 fare
nordamericani, a cui dal marzo scorso Elettrotecnica Imolese può offrire un servizio di progettazione e realizzazione dei quadri elettrici. L’azienda imolese è stata infatti autorizzata da Intertek ad applicare sui quadri elettrici di propria produzione il marchio di certificazione ETL sia per i mercati USA e Canada che per il solo mercato USA, a prova della conformità agli standard di sicurezza elettrica applicati in Nord America. Intertek è un ente terzo riconosciuto come Nationally Recognised Testing Laboratory (NRTL) da parte dell’Occupational Safety and Health Administration Statunitense (OSHA) agenzia federale statunitense incaricata di garantire la sicurezza sul lavoro - e allo stesso modo è riconosciuto come ente per l’esecuzione di prove di conformità (Testing Organization) ed ente certificatore (Certifying Body) dallo Standards Council of Canada. Il marchio ETL di Intertek, riconosciuto e accettato dalle autorità locali, dà prova che il prodotto è stato testato da un ente indipendente risultando conforme alle norme di sicurezza. “Elettrotecnica Imolese applica un rigoroso controllo qualità a tutte le fasi operative e ha negli anni sviluppato tutte le competenze necessarie per realizzare prodotti destinati a differenti aree geografiche del mondo: ogni singolo articolo viene immesso sul mercato dopo l’esito positivo di accurate fasi di collaudo e ogni collaudo viene chiaramente certificato da una relativa dichiarazione di conformità alle norme richieste. Investiamo continuamente sul sapere e procediamo nel nostro percorso di sviluppo al fine di offrire ai clienti un interlocutore
unico che, nell’ambito delle attività elettriche, copra l’intero processo realizzativo industriale attivando tutte le procedure previste dalle diverse normative”, commenta Massimo Foresti, presidente dell’azienda. Oltre il 90% della produzione di Elettrotecnica Imolese, del resto, viene installata e messa in servizio all’estero, in particolare in Europa, USA e Canada, ma nell’ultimo decennio anche in mercati quali Cina, India, Russia, Iran, Arabia Saudita, Marocco e Sud America. Nata nel 1980 da esperienze ventennali nel settore del laterizio, l’azienda di Mordano, in provincia di Bologna, ha fin dall’inizio dato vita ad un articolato processo evolutivo, impegnando le proprie energie in una progettualità sempre attenta alle esigenze del mercato e dei nuovi settori. Oggi Elettrotecnica Imolese occupa 70 persone altamente qualificate e, oltre ad essere specializzata nella progettazione e costruzione di quadri elettrici, opera principalmente nei settori laterizi, cementifici, macchine utensili, progettazione e sviluppo di sistemi software per la gestione di impianti e sistemi di supervisione, progettazione e sviluppo dell’impiantistica di bordo macchina, progettazione e realizzazione di impianti fotovoltaici. Dagli studi di fattibilità alle analisi normative, dalle verifiche cinematiche ai collaudi funzionali, Elettrotecnica Imolese si occupa di tutte le fasi produttive e propone ai propri clienti anche training operativi per la conduzione di impianti e corsi di formazione per la loro manutenzione.
CON EUROCERT IL 2017 È L’ANNO DELLA SICUREZZA “2017 anno della sicurezza”: con questa iniziativa Eurocert, l’organismo di certificazione nato nel 1999 con sede principale a Granarolo Emilia, in provincia di Bologna, desidera sostenere il suo costante impegno contro i potenziali
Stefauto
Esaltiamo ogni tua impresa Dal 1971 Stefauto fa strada insieme a te.
Stefauto S.p.A.
Concessionaria Ufficiale di Vendita e Assistenza Mercedes-Benz Bologna, Viale Berti Pichat 10, tel. 051 244435 (anche Officina Autorizzata Smart) Bologna (Zona Corticella), Via Bentini 111, tel. 051 244435
fare 19
GICO SYSTEMS FESTEGGIA 20 ANNI DI ESPERIENZA E PROFESSIONALITÀ Un ventennio al servizio del cliente. È il traguardo raggiunto da Gico Systems, storica azienda del panorama bolognese, oggi attiva con sedi in tutta Italia e un fatturato di circa 4 milioni di euro. Gico Systems si occupa di servizi di sicurezza ambientale attraverso le sue due divisioni: la divisione “Pest Control”, che opera nell’ambito dei trattamenti di disinfestazione e allontanamento volatili, e la divisione “Safety & Vertical Solutions”, dedicata al mondo dei lavori in altezza e della sicurezza in quota. Pioniera nel suo settore, Gico Systems è certificata ISO 9001, ISO 14001, SA 8000 e UNI EN 16636. L’attività di Gico Systems è iniziata il 3 aprile 1997 in un piccolo capannone nella zona industriale di Calderara di Reno, alle porte di Bologna. Da subito, l’impresa si è dedicata all’allontanamento volatili attraverso la produzione e l’installazione di dissuasori meccanici, elettronici e vocali. Col passare degli anni e grazie alla determinazione dello staff e dei soci fondatori l’azienda ha accresciuto la sua copertura territoriale, arrivando ad operare anche nelle zone del Nord-Est e del Nord-Ovest. Nel 2004 Gico Systems ha aperto la filiale di Mirano in provincia di Venezia e di lì a poco ha iniziato a collaborare con importanti realtà del settore facility management. Le esigenze sempre più specifiche del mercato e la volontà di anticipare le necessità dei clienti hanno fatto sì che Gico Systems lasciasse la produzione di dissuasori antivolatili per concentrarsi sul servizio di controllo animali indesiderati. “Molte aziende del settore manifatturiero stavano risentendo della situazione globale e pertanto produrre non era più vantaggioso. D’altra parte, il mercato dava segnali incoraggianti rispetto alla richiesta di servizi specializzati contro infestanti e i nostri clienti erano entusiasti del risultato dei nostri interventi. Abbiamo quindi intrapreso quella strada ed è stata la scelta giusta”, racconta Angela Pedrazzi, presidente di Gico Systems. Nei primi anni del 2000 all’allontanamento volatili si sono aggiunti quindi altri servizi legati al mondo della disinfestazione e del controllo parassiti e Gico Systems è di-
20 fare
ventata rapidamente l’azienda di riferimento per i trattamenti di “Pest Management”, arrivando a fornire anche grandi imprese del settore agroalimentare e GDO. Al contempo, è continuato lo sviluppo di nuovi servizi, basato sull’ascolto delle esigenze del cliente e sulla continua analisi del settore e delle sue evoluzioni. “Molti dei nostri interventi prevedevano l’utilizzo di mezzi di sollevamento e richiedevano ai nostri ragazzi di lavorare in altezza, anche in spazi confinati. Abbiamo valutato le opportunità e abbiamo sviluppato la tematica dei lavori in quota attraverso tecniche innovative, come quella della fune. I lavori in fune sono una realtà estremamente specializzata, che poche aziende in Italia possono eseguire in modo adeguato. Bisogna avvalersi di personale esperto e avere particolare sensibilità per la sicurezza, che in questi casi è cruciale viste le altezze e gli ambienti dove si opera. Oltre alle operazioni di manutenzione in fune, oggi Gico Systems progetta, fornisce ed installa sistemi anti caduta per alcuni fra i più importanti progetti immobiliari del Paese”, spiega ancora Angela Pedrazzi. Dalla fondazione ad oggi molte cose sono cambiate, ma immutati restano lo sforzo, l’impegno e la professionalità che Gico Systems da sempre dedica alla propria attività. Come testimoniato da tutto lo staff, la soddisfazione del cliente rimane sempre l’obiettivo principale e l’impegno quotidiano è volto a garantire qualità, identificando soluzioni efficaci per ogni esigenza. L’azienda festeggia i suoi primi 20 anni continuando ad investire in nuovi progetti e dando valore al lavoro del proprio personale: nel marzo scorso, infatti, la partecipazione al Salone Restauro Musei di Ferrara ha rappresentato l’occasione per il lancio del nuovo servizio dedicato al controllo di tarli e termiti del legno mentre, in contemporanea, tutto lo staff Gico Systems è diventato protagonista del nuovo video corporate e della campagna pubblicitaria aziendale “Mettiamoci La Faccia”.
pericoli che possono provocare incidenti nelle abitazioni, nei condomini e nei luoghi di lavoro. L’azienda promuove servizi focalizzati alla soluzione delle problematiche della clientela, sia essa privata, pubblica o industriale, nell’ambito della certificazione CE e della sicurezza nei condomini e nei luoghi di lavoro, onorandosi di avere fra i propri clienti condomini, grandi industrie, aziende sanitarie, gruppi alimentari, piccole e medie imprese, aziende universitarie, gruppi bancari, catene alberghiere, società del settore GDO, amministrazioni comunali. Tra gli altri, grandi gruppi come Unipol Banca, Carrefour, BNL BNP Paribas, Unicredit, Intesa Sanpaolo, McDonald’s, Carglass ecc. I servizi che Eurocert mette a disposizione dei suoi clienti sono tutti relativi alla sicurezza in ogni suo ambito. Più precisamente riguardano il corretto funzionamento, assicurato dallo svolgimento delle verifiche periodiche e straordinarie prescritte dalla legge, degli impianti elettrici di messa a terra (DPR 462/2001), degli impianti elevatori di ogni tipo (DPR 162/1999 e D. lgs. 17/2010), dei cancelli motorizzati (D. lgs. 17/2010) e dei dispositivi di protezione dalle scariche atmosferiche (DPR 462/2001). “Le prestazioni che la nostra azienda può offrire si estendono fino alla verifica, per mezzo di specifiche analisi di laboratorio, della salubrità delle acque di piscina (D.g.r. 8/2552) e della potabilità delle acque (D.lgs. 31/2001), nonché alla corretta installazione e funzionalità dei dispositivi di ancoraggio per la sicurezza durante i lavori in quota (UNI EN 795:2002). Tutte le verifiche vengono svolte da personale esperto e qualificato, al fine di rilasciare le relative certificazioni rese necessarie dalle varie normative di settore. Grazie ad una vasta e ben distribuita rete di tecnici siamo in grado di fornire assistenza in tutto il territorio nazionale su cui sono dislocate numerose sedi che attraversano la penisola da Aosta fino a Ragusa”, afferma l’amministratore delegato di Eurocert, Andrea Ballandi. Eurocert, sin dal principio, ha fondato il proprio core business sulla capacità di fornire servizi integrati che costituissero soluzioni globali alle reali necessità di titolari di imprese, costruttori e manutentori di impianti di elevazione,
ma anche dei proprietari di immobili e di amministratori di condominio. Proprio nell’ambiente immobiliare Eurocert investe maggiori risorse. “Partner di Anaci - Associazione Nazionale Amministratori Condominiali e Immobiliari, la nostra azienda è sempre al passo con le variazioni delle normative che riguardano i suoi servizi e si aggiorna per salvaguardare i propri clienti da incidenti che possono minarne la vita o la professionalità”, evidenzia ancora Ballandi. L’affidabilità di un impegno quasi ventennale ha permesso ad Eurocert, di recente, di tagliare il traguardo delle 500.000 verifiche in tutta Italia per la fornitura di servizi a circa 80.000 immobili: dati che ribadiscono la serietà di un’azienda che sa garantire servizi di elevato livello qualitativo.
EXE.IT PRONTA PER LA SFIDA DELL’IT AS A SERVICE “You may think that times of trouble would be the worse time for any company to buttress their project management competence, but the opposite is true”. Sono le parole dell’articolo manifesto (“Improving project management capability separates the wheat from the chaff”) di Jennifer Buchanan, project manager di Sobeys, la seconda azienda al dettaglio più grande nel Canada, che ben si adattano al processo di trasformazione di una PMI verso l’ITaaS (IT as a Service). Come nel manifesto di Buchanan si potrebbe in effetti pensare che, in tempi di difficoltà, basare
l’intera organizzazione aziendale su un nuovo paradigma di erogazione dei servizi sia una ulteriore complicazione, ma è vero il contrario. Il concetto di base è quello di prendere l’infrastruttura IT e migrarla non solo verso il cloud, che non è in sé una strategia di crescita, ma in un circolo virtuoso di miglioramento più ampio che tenga conto di alcune fondamentali variabili, come la definizione della politica commerciale e degli obiettivi dell’azienda, l’identificazione delle opportunità di mercato, la definizione delle politiche di implementazione, recovery, ecc... La migrazione all’IT as a service richiede cambiamenti fondamentali nei metodi interni per la creazione, il finanziamento e l’erogazione di servizi IT, ma ciò che lo contraddistingue è che permette al reparto IT di un’azienda di funzionare con le precise risorse necessarie, ma non solo. Proprio in progetti di migrazione verso l’ITaaS per i propri clienti si è specializzata negli ultimi anni Exe.it, l’azienda di Castel San Pietro Terme, in provincia di Bologna, che dal 1988 opera con successo nel settore dell’Information Technology. “Il modello IT as a service offre la possibilità di calibrare il servizio alle esigenze specifiche della società, anche di piccola dimensione, grazie ad un principio di scalabilità che permette alla soluzione di crescere e adattarsi secondo la domanda, con conseguente definizione e pianificazione del valore delle risorse IT, grazie ad un canone chiaro e definito, con un ROI in costante aumento e misurabile. Inoltre, l’ITaaS non richiede di stravolgere né di imparare nuovi processi, se non alcuni standard di base: questo è un vantaggio per il team IT ma anche per tutte le altre funzioni aziendali. Ultimo, ma non per ultimo: la razionalizzazione delle risorse IT significa anche una riduzione dei costi operativi e una maggiore efficienza”, spiegano da Exe.it. “I nostri clienti hanno particolarmente apprezzato, fra i vari benefici sopra indicati, anche la modularità del servizio che trasforma tutti i costi legati ai sistemi informatici aziendali in unico canone mensile,
fare 21
aggiungendo due valori fondamentali alle esigenze dei clienti in un’ottica di scalabilità, trasparenza e strategia a lungo termine: un’architettura aziendale integrata e la possibilità di programmazione degli investimenti IT. Le aziende che hanno già effettuato il passaggio verso l’ITaaS, confermano che si tratta di un processo che richiede attenzione e dedizione, anche se relativamente agevole, poiché nelle prime fasi si tende ad affiancarlo ai precedenti sistemi, in modo da renderlo meno ‘traumatico’ anche per coloro che sono più resistenti al cambiamento”, concludono dall’azienda di Castel San Pietro. Per maggiori informazioni: http://exe.it/fulloutsourcing/
FAV, 15 STAGE IN AZIENDA PER DISEGNATORI MECCANICI Fondazione Aldini Valeriani, la scuola di Industrial Management della sede di Bologna di Confindustria Emilia, propone per uno stage gratuito in azienda quindici partecipanti al corso “Disegnatore meccanico”. Il percorso è caratterizzato da un periodo di formazione in aula in cui i partecipanti hanno acquisito le competenze necessarie per un ingresso o re-ingresso qualificato nel mondo del lavoro e da un periodo di stage finalizzato a consolidare in azienda le conoscenze apprese durante la propria formazione che si inserisce nell’ambito dell’operazione “Accesso
22 fare
all’occupazione nel sistema delle imprese meccaniche dell’Emilia-Romagna”. “Le sfide che la realtà economica odierna ci propone, richiedono un know how e skills tecniche specifiche e la formazione delle proprie risorse risulta essere fondamentale per il successo e la crescita aziendale. Per questo motivo, da sempre riteniamo necessario affiancare alla tradizionale formazione in aula un periodo di stage, da noi considerato come un’opportunità davvero unica per studenti e aziende. I primi hanno la possibilità di mettere in pratica le conoscenze teoriche acquisite in aula e sviluppare le competenze lavorativoprofessionali specifiche del ruolo; le aziende, invece, possono cogliere questa occasione per conoscere e valutare candidati già professionalmente formati per operare nei propri settori di riferimento”, evidenziano da FAV. Va infatti ricordato che tutti i corsi proposti da Fondazione Aldini Valeriani sono stati progettati in collaborazione con le principali realtà del territorio tenendone in considerazione le attuali esigenze e le possibili necessità future. Gli stage, della durata di 200 ore, nel periodo dal 19 giugno al 31 luglio, sono riservati ai partecipanti al percorso che ha come qualifica regionale di riferimento quella di disegnatore meccanico. Nel dettaglio, il disegnatore elabora disegni tecnici di macchine e di impianti utilizzando differenti sistemi di modellazione 3D (Inventor, Solid Edge, Solid Works), si occupa di tradurre il disegno in un formato di simulazione del funzionamento dell’oggetto (macchina/ impianto) che ha come output finale un videoclip da poter utilizzare per cataloghi virtuali, manuali interattivi o per arricchire il sito web. Nello svolgimento del suo lavoro il disegnatore parte da progetti di massima definiti dal progettista, si relaziona con il responsabile della produzione e del reparto sviluppo prodotto
e ha frequenti rapporti con la produzione, soprattutto nei casi in cui all’attività di disegnatore CAD è associata quella di programmatore CAM. Tra i principali contenuti trattati nel corso durante le 300 ore di formazione in aula ci sono disegno meccanico, progettazione in area meccanica, realizzazione del disegno meccanico con vari sistemi CAD 2D e 3D, tecnologia dei materiali, lavorazioni meccaniche, messa in tavola, prototipazione virtuale, stampa 3D, gestione della qualità, sicurezza e direttiva macchine ed inglese tecnico. “Gli stage non comportano alcun costo all’azienda ospitante, che non è tenuta a riconoscere nessuna indennità al candidato, lo stagista è assicurato attraverso la nostra polizza in quanto è parte integrante del corso da noi realizzato e finanziato dalla Regione EmiliaRomagna attraverso il Fondo Sociale Europeo, i candidati hanno già assolto la formazione sulla sicurezza sul lavoro (Dlgs 81/2008): parte generale e parte specifica a rischio basso e ci occupiamo della redazione della convenzione, del progetto formativo di stage e della raccolta delle firme dei documenti”, spiegano ancora da Fondazione Aldini Valeriani. Per ulteriori informazioni e per comunicare la propria disponibilità contattare Fondazione Aldini Valeriani: Valentina Gamberi – valentina. gamberi@fav.it – 051 4151984 e Alice Cati – alice.cati@fav.it – 051 4151913
A SETTEMBRE TORNA A BOLOGNA IL FESTIVAL FRANCESCANO Futuro semplice. È questo il tema al centro della nona edizione di Festival Francescano, che sarà per la terza volta a Bologna, in piazza Maggiore, dal 22 al 24 settembre. Organizzata dal Movimento Francescano dell’Emilia-Romagna, con il patrocinio e la collaborazione degli enti e delle istituzioni regionali, tra i quali Confindustria Emilia, la manifestazione si pone l’obiettivo di riflettere, con un linguaggio contemporaneo e accessibile a tutti, sui valori propri della spiritualità francescana, quali il dialogo, la giustizia, l’essenzialità. In particolare,
fare 23
quest’anno si parlerà di futuro: un futuro provocatoriamente semplice, quello che san Francesco e santa Chiara hanno ispirato, dove “semplice” non vuol dire “facile”. “Il futuro è cosa troppo seria per lasciarlo nelle mani solo di una economia, di una politica e di una tecnica che in nome del profitto e del progresso stanno distruggendo l’uomo e la sua casa, i suoi valori e i suoi sogni. Dobbiamo riappropriarci del nostro futuro. Dobbiamo fare qualcosa, qui e ora, per tentare di risanare quel debito generazionale che grava sui nostri figli. Ed è il più grande sogno di questa edizione di Festival Francescano, quello di potere parlare ai giovani. Quei giovani che pare non riescano a vivere il tempo dell’attesa, frastornati da tecnologie che pretendono il tutto e subito. Quei giovani che sembra non facciano più domande, subissati da un surplus di risposte e di soluzioni”, sottolineano gli organizzatori. Tra gli ospiti che hanno già confermato la propria presenza Nando Pagnoncelli, presidente di IPSOS Italia, importante azienda di ricerche di mercato nota per i sondaggi che gettano una “previsione” sul futuro economico e sociale del nostro Paese. Ci sarà anche Luca Lombroso, famoso per le anticipazioni meteorologiche, ma soprattutto per l’impegno dedicato alla divulgazione di buone prassi per la salvaguardia dell’ambiente. Come è accaduto nell’edizione passata, il Vescovo Mons. Matteo Maria Zuppi sarà presente al Festival in diverse occasioni, ma non mancheranno anche molte altre figure dal mondo teologico come Brunetto Salvarani, esperto di dialogo interreligioso, poiché se i francescani s’immaginano un
24 fare
futuro, questo è basato sul rispetto, sulla valorizzazione e sull’armonia delle diversità. Dopo qualche anticipazione sul futuro di Festival Francescano, uno sguardo al suo recente passato attraverso i numeri che hanno contraddistinto l’edizione 2016 che realizzano un affresco più definito della manifestazione. “50.000 sono state le presenze complessive del pubblico, per 149 eventi proposti in tre giorni. 1.500 studenti, a partire dai piccoli della scuola dell’infanzia, hanno partecipato alle attività didattiche. Un centinaio sono stati i volontari coinvolti, per lo più laici, mentre i religiosi presenti sono stati circa 300. Dai sondaggi sottoposti, il pubblico si conferma composto per lo più da donne (67%), di età compresa tra i 40 e i 60 anni. Il 48% degli intervistati è laureato, la provenienza è per il 63,5% regionale, con percentuali abbastanza elevate anche da Veneto, Lombardia e Toscana. Dal punto di vista della sostenibilità economica, l’evento si contraddistingue per la capacità di autofinanziamento, con il 43% delle risorse provenienti dai francescani italiani e dalle entrate nei giorni del Festival, come ad esempio la vendita dei gadget. Efficace anche l’attività di raccolta fondi, con un 40% di proventi da sponsor che credono nel progetto e godono della visibilità che la manifestazione offre”, concludono gli organizzatori. Il programma completo sarà disponibile a partire dal mese di luglio sul sito www. festivalfrancescano.it
GAM ARREDI ACQUISISCE UNA STORICA FALEGNAMERIA Si è conclusa nei mesi scorsi l’operazione di acquisizione che vede coinvolte Gam Arredi, l’azienda di San Lazzaro di Savena, alle porte di Bologna, specialista nella costruzione, ristrutturazione e arredamento di spazi di lavoro, e la falegnameria “Ellebi
Le Falegnamerie” di Castel D’Aiano, comune dell’Appenino bolognese. Attraverso questa operazione, Gam Arredi amplia ulteriormente la propria capacità produttiva e mira a poter servire un ancor più ampio numero di clienti con quella che è stata fin da subito la sua proposta di valore principale: mobili e pareti per ufficio rigorosamente made in Italy, direttamente dal produttore al consumatore. Gam Arredi è nata ormai quasi otto anni fa dalla volontà di un gruppo di professionisti dell’arredo ufficio, tutti con oltre vent’anni di esperienza nel settore. “Fin da subito l’azienda si è formata su quattro principi semplici ed efficaci: competenza, risposte rapide, condizioni flessibili e ottimo rapporto qualità prezzo. Per riuscire a fornire un ottimo prodotto ad un prezzo di fabbrica è stato però necessario accorciare drasticamente la filiera, producendo direttamente la quasi totalità dei prodotti offerti. Una struttura organizzativa che l’ha resa quasi un unicum in un mercato nel quale tradizionalmente la catena del valore è sempre stata molto lunga”, spiegano da Gam Arredi. Acquisendo oggi la falegnameria “Ellebi Le Falegnamerie” Gam Arredi si pone l’obiettivo di portare la propria qualità ad un numero sempre più alto di clienti in Emilia-Romagna e in tutto il nord Italia. Tutta l’operazione è stata progettata mantenendo l’organizzazione snella, elemento che ha contraddistinto l’azienda fino ad oggi: un’organizzazione pensata per agire solo laddove si produce valore vero per chi acquista, esaltando la politica aziendale di totale orientamento al cliente. Gam Arredi produce e installa l’arredo ufficio made in Italy su misura per ogni business, presentandosi come specialista della costruzione, ristrutturazione chiavi in mano, comprensiva di pavimentazioni, cartongessi, controsoffitti ed impiantistica, e arredamento di spazi di lavoro, fornendo soluzioni personalizzate di pareti divisorie e mobili per ufficio, anche su misura. “La qualità del servizio chiavi in mano, che va dalla consulenza sui materiali e gestione degli spazi, fino alla chiusura dell’appalto, è la principale proposta di valore dell’azienda, pensata per permettere al cliente di ottenere i risultati desiderati senza doversi fare carico della gestione e del coordinamento
dei vari professionisti coinvolti nei lavori, e senza quindi togliere tempo ed energie alla propria attività principale. Gam Arredi è in grado di aiutare le aziende di ogni dimensione a mettere in pratica tutti i tipi di progetti di arredamento. Ma ciò in cui siamo davvero convinti di eccellere è la gestione dei lavori complicati, come l’integrazione ed il completamento delle strutture preesistenti, misure fuori standard e lavori personalizzati fornendo un’ampia scelta di materiali, colori e finiture. Per questo siamo particolarmente apprezzati dagli architetti che spesso ci scelgono per gestire i lavori a nome dei loro clienti”, concludono dall’azienda. Per maggiori informazioni: www.gamarredi.it
GIFT COMPANY ITALY: OGGETTI, IDEE E DESIGN DA TUTTO IL MONDO Da Venezia a Bologna passando per Giappone, Korea, Inghilterra e Stati Uniti: non stiamo parlando del giro del mondo, ma quasi. Inizia infatti molto lontano la storia di Gift Company Italy, azienda di San Lazzaro di Savena, in provincia di Bologna, che propone ai suoi clienti uno stile moderno ed elegante attraverso una vasta collezione di prodotti per la persona, la casa, il tempo libero e l’ufficio. È stata la fascinazione per le creazioni dei designer incontrati in tutto il mondo a far scattare la scintilla dell’intuizione nella mente di Giovanni Galardi, attuale amministratore dell’azienda bolognese, che ha deciso di coniugare il lavoro con la passione per i
viaggi in Paesi lontani. “In questi anni abbiamo sviluppato un intuito infallibile per le novità grazie al nostro sguardo attento ai nuovi trend e stili di vita, che ha portato Gift Company Italy a individuare e scegliere alcuni dei brand più innovativi a livello internazionale, diventandone il distributore esclusivo per l’Italia”, spiega Galardi. L’ampia offerta di accessori personalizzabili che l’azienda propone include, tra gli altri, il marchio tedesco Reisenthel, che vanta un catalogo di centinaia di articoli funzionali pensati per soddisfare le esigenze della vita di tutti i giorni, dalle borse per lo shopping ai carrelli portaoggetti fino ai contenitori per la casa. “Reisenthel è conosciuto in tutto il mondo e ha già vinto numerosi premi grazie al design dei suoi prodotti: è una garanzia per quanto riguarda le materie prime e gli standard di eccellenza nella produzione”, continua Galardi. Fanno parte della scuderia Gift Company Italy anche Lexon Design, un brand francese di elettronica, valigeria, accessori da viaggio, per l’ufficio e per il tempo libero, che si avvale della collaborazione di designer di fama internazionale, portatori di differenti sensibilità e culture per la creazione di oggetti utili e piacevoli, e la famosa collezione CowParade, che nasce dall’idea simpatica di coinvolgere da 20 anni annualmente in varie città del mondo tanti artisti in una vera e propria gara di decorazione a piacere di mucche di ceramica
a grandezza naturale: le opere di maggiore successo vengono commercializzate come vere e proprie opere d’arte, ideali come complemento d’arredo, souvenir, bomboniere o idee regalo. “Reisenthel, Lexon, Cow Parade, Hachiman, oggi affiancati dalla nuova linea di ombrelli Smati e da periodiche new entry, sono realtà internazionali che rappresentano l’avanguardia e la tendenza del design contemporaneo, che Gift Company Italy mette a disposizione di chiunque voglia donare un oggetto unico. Il nostro punto di forza è che i prodotti sono sempre disponibili a magazzino, con conseguente garanzia di soddisfazione per i clienti”, conclude l’amministratore dell’azienda, che grazie alla distribuzione di oggetti, idee e design sta vivendo un 2017 molto positivo con un trend di crescita annuale del 10%15%. I prodotti di Gift Company Italy sono presenti nei migliori negozi di articoli da regalo, cartolerie, casalinghi, pelletterie, valigerie, concept store, liste nozze e inoltre sono diventati un punto di riferimento per il merchandising aziendale, in particolare per aziende che cercano gadget, articoli promozionali eleganti e di design e per chi cerca un regalo aziendale particolare e raffinato, anche da personalizzare.
GRUPPO CIEMME: DOPO UN OTTIMO 2016 GRANDI ASPETTATIVE ANCHE PER IL 2017 Venti è stato il numero ricorrente nel 2016 di Gruppo Ciemme, la software house di Calderara di Reno, alle porte di Bologna, da sempre focalizzata sul mondo della collaboration di casa IBM. “Siamo veramente soddisfatti dei risultati raggiunti nel 2016. In una situazione economica generale non ottimale, siamo riusciti ad incrementare il nostro fatturato del 20%, ed anche il numero di nuovi clienti è aumentato della stessa percentuale. Durante Farete 2016, in collaborazione con IBM Italia, abbiamo tenuto un workshop sulla proposta cloud di IBM, sull’evoluzione del
fare 25
specialista in finanza agevolata
26 fare
www.innovafinance.com
Hai un investimento da fare e ti servono le risorse necessarie? Ci pensiamo noi.
Risultato garantito a rischio zero!*
Individuiamo le agevolazioni giuste per cofinanziare i tuoi progetti. Ti proponiamo gli strumenti finanziari più adatti e ti spieghiamo quali possibilità ci sono per cofinanziare i tuoi investimenti con i fondi strutturali europei o gli stanziamenti nazionali: fondo perduto
conto interessi
agevolazione fiscale
credito agevolato
In cosa investe la tua azienda? MACCHINARI ATTREZZATURE IMPIANTI
FABBRICATI E OPERE MURARIE
FIERE ALL’ESTERO E IN ITALIA
INFORMATICA
CERTIFICAZIONE DI QUALITÀ
START UP
RICERCA E INNOVAZIONE TECNOLOGICA
RISORSE UMANE
ACCESSO AL CREDITO
EFF. ENERGETICA E IMPATTO AMBIENTALE
FORMAZIONE AZIENDALE
SVILUPPO RURALE
CONSULENZE E TEMPORARY MANAGEMENT
SVILUPPO MERCATI ESTERI
EURO PROGETTAZIONE
Non perdere l’occasione di accelerare la crescita della tua azienda. Vieni a trovarci a
il 6 e 7 settembre, con il codice
FUTURO4.0 c’ è una sorpresa per te.
fare 27
Innova Finance S.r.l. Via Guelfa 5, Bologna +39 0514121947 contatti@innovafinance.com *Ci impegnamo contrattualmente a raggiungere un obiettivo minimo in termini di contributi, agevolazioni o finanziamenti in un determinato periodo di tempo.
MUSICA INSIEME 2017/18, UN NUOVO INIZIO Un nuovo inizio. È così che si prefigura, ancora nell’aria gli echi della trentesima stagione, la prossima edizione dei Concerti di Musica Insieme 2017/18. Perché se l’obiettivo di Musica Insieme è da sempre la divulgazione dell’arte dei suoni, nell’attenzione per i maestri riconosciuti e per le giovani energie, realizzarlo comporta una costruzione costante di progetti che conducono a sempre nuove sfide e scoperte. La trentunesima stagione, tra grandi maestri e talenti emergenti, debutti e riconferme, ne è ulteriore dimostrazione, allineando fra i recital pianistici il debutto di Antonii Baryshevskyi, vincitore del concorso internazionale “Arthur Rubinstein”, cui fanno seguito due ritorni attesissimi come quelli di Rudolf Buchbinder e di Radu Lupu, da oltre cinquant’anni sulle scene di tutto il mondo. Le orchestre accompagnano gli inizi e il finale dell’edizione 2017/2018: per l’inaugurazione, il 16 ottobre, l’Orchestra Giovanile Italiana, che raccoglie i talenti di una delle massime fucine artistiche del Paese, la Scuola di Musica di Fiesole, si esibirà sotto la direzione di Philippe Auguin in un program-
Luca Ferri, Ceo di Gruppo Ciemme
28 fare
ma che comprende il raro e struggente Concerto per violino di Korngold, solista un talentuosissimo figlio d’arte come Michael Barenboim. Uno dei massimi pianisti del nostro tempo, Krystian Zimerman, e la Filarmonica Arturo Toscanini diretta da Grzegorz Nowak saranno poi protagonisti di un programma prezioso, che comprende The Age of Anxiety, sinfonia per pianoforte e orchestra di Leonard Bernstein, che Zimerman ha eseguito sotto la direzione dello stesso autore. E se il finale di stagione vedrà il debutto, il 7 maggio 2018, della Lithuanian Chamber Orchestra, violino solista e direttore Sergej Krylov, sulle note che Piazzolla e Vivaldi hanno dedicato alle Quattro stagioni, un altro debutto vedrà esibirsi l’entusiasmante “Laboratorio musicale” di Spira Mirabilis, i cui membri trascinano letteralmente le platee con le loro interpretazioni ‘condivise’ con il pubblico. Fra gli archetti, altre star assolute come i violini di Joshua Bell e Maxim Vengerov, un grande ritorno dopo ventiquattro anni a Musica Insieme, e il violoncello di Mario Brunello, che completerà la sua trionfale integrale bachiana, o di Luigi
mondo Lotus e sui nuovi prodotti IBM Verse e IBM Connections. Anche in questa occasione il numero 20 è stato protagonista: 20, infatti, sono stati i partecipanti ed il 20% di questi è diventato nostro cliente. La buona risposta del mercato continua a darci stimoli e motivazioni in più per continuare a muoverci in questa direzione”, racconta Luca Ferri, Ceo di Gruppo Ciemme. Lotus Domino e Notes, insieme ai prodotti della famiglia communication & collaboration di IBM, sono sempre il core-business di Gruppo Ciemme, tra i partner IBM più conosciuti in Italia per il mondo Lotus, che quest’anno focalizzerà le proprie energie anche sulla proposta cloud e sul mondo collaboration e communication. Temi fondamentali per il 2017 saranno le nuove versioni Domino/Notes, IBM Verse disponibile in cloud e on-premise, il rilascio
della nuova versione di IBM Connections e l’area della sicurezza informatica. Proprio a questo scopo Gruppo Ciemme ha recentemente siglato degli accordi di partnership con due dei migliori player in campo internazionale: Fortinet e Veeam. In questo modo la software house sarà in grado di fornire assieme alle competenze dei propri tecnici anche prodotti hardware e software leader mondiali di settore. “La forza di prodotti come IBM Domino/Notes è quella di essere cross-industry, fattore che ci permette di collaborare con aziende di qualsiasi settore industriale. Abbiamo infatti clienti in ogni ambito, e di qualsiasi dimensione, in tutto il centro-nord Italia”, prosegue Ferri. “Lotus, anche se non si chiama più così, non è solo un prodotto di posta elettronica, ma è anche un ambiente di sviluppo (client/server e web) che
Piovano, altra novità in cartellone, con un pianista d’eccezione come Sir Antonio Pappano, direttore musicale dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia. Storici i quartetti Pražák e Borodin, che mostreranno appunto le proprie radici, fra la Boemia e la Russia, cui si aggiungerà il pianoforte di Alexei Volodin per il quintetto di Šostakovič. Inedito anche il sodalizio fra il Quatuor Diotima e il clarinetto di Jörg Widmann, che si esibiranno per la prima volta a Bologna con un capolavoro come il Quintetto mozartiano, e ancora ‘prime’ assolute saranno il trio di voce, viola e piano composto da Zavalloni, Waskiewicz e Rebaudengo, per un originale sguardo sulle corde della voce e della viola, e il duo delle straordinarie Katia e Marielle Labèque, che accoglierà le percussioni per la splendida Sonata di Bartók. Per maggiori informazioni: www.musicainsiemebologna.it
permette di realizzare applicazioni potenti, stabili e sicure. Infatti, tra i progetti trainanti del 2016 ci sono stati la realizzazione di siti di commercio elettronico, sia in ambito business, sia in ambito consumer, basati proprio su tecnologia IBM. Nonostante tutte le voci che circolano, posso confermare che Domino e Notes sono prodotti vivi e in continua crescita. IBM di recente ha annunciato le nuove roadmap di prodotto, garantendo quindi continuità per i prossimi anni, ed esteso il supporto alle vecchie versioni”, spiega ancora il Ceo di Gruppo Ciemme. “Il 2017 si presenta come un nuovo anno da affrontare partendo da zero. Non abbiamo canoni di manutenzione sulle nostre soluzioni e crediamo che i nostri clienti siano fidelizzati grazie alla bontà dei nostri prodotti ed alla competenza ed esperienza
Nella pagina precedente i membri di Spira Mirabilis (Ph. Giancarlo Pradelli). Sopra, da sinistra in senso orario: Luigi Piovano e Antonio Pappano, il Borodin Quartet (Ph. Keith Saunders) e Joshua Bell (Ph. Eric Kabik)
dei nostri tecnici. Avere nuovi clienti ogni anno ci fa capire che stiamo lavorando in maniera corretta, le aziende riconoscono la nostra professionalità e, in alcuni casi, anche il passaparola tra responsabili ICT ci ha permesso di aggiungere clienti nel nostro CRM”, conclude Luca Ferri.
ICONSULTING, UN PERCORSO VIRTUOSO NELLE RISORSE UMANE La cultura delle risorse umane passa innanzitutto dalla valorizzazione dei talenti e delle persone. Combinare formazione, opportunità di crescita e clima informale è il segreto di Iconsulting, società di
Casalecchio di Reno, alle porte di Bologna, nata nel 2001 e specializzata nei settori data warehouse, business intelligence, performance management e big data analytics, che nel corso dell’ultimo anno ha ricevuto importanti riconoscimenti grazie al percorso virtuoso che ha intrapreso sul fronte delle risorse umane, partendo dal coinvolgimento delle persone nelle decisioni aziendali per arrivare allo stimolo alla partecipazione e all’identificazione con la società. Iconsulting ha infatti concorso da finalista all’European Excellence Awards in HR, un prestigioso premio europeo, la cui cerimonia conclusiva si è tenuta a Berlino nel marzo scorso, che si rivolge ai migliori progetti e iniziative nell’ambito delle risorse umane e prevede differenti categorie - dalla strategia HR alla cultura e ai valori aziendali. L’azienda bolognese
fare 29
imprenditoriale, finanziario pacchetto europeo che prevede tra i suoi e legale. Una gratificazione obiettivi - da raggiungere entro il 2030 importante, che Iconsulting il potenziamento del riciclo e del riutilizzo ha conquistato grazie alla forte dei materiali, con una specifica strategia expertise in ambito consulenziale per le materie plastiche, ha messo al centro nei big data analytics, data delle proprie attività il tema dell’economia warehouse e performance circolare. “Ilpa ha anticipato i tempi management e al supporto abbracciando il principio della sostenibilità prestato alle imprese italiane ambientale e investendo in questo sulla strada della rivoluzione nuovo modello economico già dal 2012. digitale attraverso un continuo Quell’anno abbiamo infatti acquisito la Amp sostegno ai processi decisionali di Ferrara, azienda allora in serie difficoltà, sulla base delle nuove tipologie che grazie ai suoi impianti è diventata il di dati a disposizione di mercato fulcro del riciclo del PET all’interno del e aziende. Iconsulting, che ha Gruppo. Nel suo stabilimento hanno inoltre ottenuto il riconoscimento luogo il recupero della plastica proveniente Al centro: Daniela Ammirati, HR organizational development di Market Entrant Award dal dalla raccolta differenziata, la selezione e Iconsulting, e Paolo Natale, HR director Iconsulting governo inglese nel 2013 ed è stata il lavaggio dei materiali post-consumo; eletta Gold winner per il Business grazie al contributo di altre aziende del si è candidata con BBetter, un progetto Intelligence Partner of the Year 2014/2015 Gruppo avvengono poi la macinatura, di sviluppo organizzativo basato su tre da UK Oracle User Group, può oggi l’estrusione e la termoformatura di pilastri: Careers (la definizione di un contare sull’esperienza acquisita in 16 anni imballaggi per alimenti in PET riciclato, nuovo modello di career path), Academy di attività, 13 partner tecnologici strategici idonei al contatto alimentare secondo le normative europee”, spiegano da Ilpa, che (la corporate academy “Arkè”, secondo cui e 150 dipendenti. gestisce completamente la supply chain ciò da cui tutto parte e a cui tutto torna, dell’r-PET e controlla l’intero processo di con movimento infinito e creatore, è la riciclo. Con la proclamazione del Gruppo formazione), Practice (la formalizzazione tra i quattro “Campioni dell’economia della metodologia progettuale, la circolare”, Legambiente ha sottolineato cosiddetta “Secret sauce”, formula segreta l’elevata sostenibilità del suo impegno nella di Iconsulting). “Il progetto BBetter chiusura del ciclo del PET: nel 2016 Ilpa si traduce in un’evoluzione culturale ha prodotto 18.000 tonnellate di materiale basata su principi di empowerment, trasparenza, coinvolgimento, meritocrazia L’impegno del Gruppo Ilpa in favore della riciclato, e nel periodo 2012-2016 ha e responsabilità”, spiegano dall’azienda. sostenibilità ambientale è massimo, e dal registrato un costante incremento di Sempre nel marzo scorso, inoltre, 20 marzo scorso riconosciuto anche da materia prima seconda. “Come produttori di prodotti plastici sentiamo una forte Iconsulting si è aggiudicata un posto Legambiente. L’integrazione verticale del responsabilità nei confronti del territorio nella top ten della classifica Great Place to ciclo dell’r-PET è infatti valsa all’azienda in cui operiamo e dell’ambiente, e questo Work Italia 2017 per la categoria medium di Bazzano Valsamoggia, in provincia premio dimostra che siamo sulla strada companies, che ogni anno premia i di Bologna, tra i principali produttori migliori ambienti di lavoro italiani secondo europei di imballaggi di alta qualità un’analisi che prende in considerazione in plastica rigida termoformata per parametri quali il clima organizzativo e alimenti e foodservice e semi-lavorati, le politiche di gestione dei collaboratori il riconoscimento tra i quattro e che già nel 2016 le aveva riconosciuto “Campioni dell’economia circolare” una posizione tra le prime venti della dell’Emilia-Romagna. La premiazione categoria dedicata alle imprese di medie è avvenuta nel piazzale Ovest della dimensioni. Tra gli ultimi traguardi Stazione centrale di Bologna nel corso raggiunti dall’azienda di Casalecchio di dell’edizione 2017 del Treno Verde, Reno in ambito internazionale figura il convoglio ambientalista promosso anche quello di Eccellenza dell’anno nella da Legambiente e Ferrovie dello Stato categoria Innovazione & leadership big che ogni anno fa tappa nelle maggiori data attribuitole nel novembre scorso da stazioni del Paese per promuovere Paola Gazzolo, assessore all’ambiente della Regione Le Fonti, l’appuntamento annuale con la sostenibilità e che quest’anno, in Emilia-Romagna, Riccardo Pianesani, legale rappresentante le eccellenze di riferimento in campo concomitanza con l’approvazione del di Ilpa, e Giorgio Rosso, direttore di Città Verde
IL GRUPPO ILPA TRA I CAMPIONI DELL’ECONOMIA CIRCOLARE
30 fare
Tutto l’universo Rivit con un solo clic su
rivit.it FISSAGGI E UTENSILI PER UNIRE LA LAMIERA Collegati al sito www.rivit.it da PC, tablet e cellulare e naviga nel catalogo prodotti. Troverai un sistema completo di prodotti per il fissaggio della lamiera, schede prodotto, video, informazioni di settore. Rivit Divisione Industria è produzione e distribuzione di fissaggi e utensili per ogni applicazione industriale, automotive e carrozzeria industriale, elettrodomestici, carpenteria leggera ed elettronica. RIVIT srl Via Marconi 20 Ozzano dell’Emilia Bologna / Italy
Tel. +39 051 41 71111 Fax +39 051 41 71119 rivit@rivit.it / rivit.it
Dove c’è metallo, c’è Rivit!
fare 31
giusta. La nostra dedizione nei confronti della sostenibilità si basa sulla riduzione del peso degli imballaggi, sulla ricerca di imballaggi sempre più sicuri ed efficaci per ridurre lo spreco alimentare, e soprattutto sul riciclo della materia prima, grazie al quale trasformiamo un rifiuto in un nuovo prodotto adatto al contatto alimentare”, ha concluso Riccardo Pianesani, legale rappresentante di Ilpa.
MARGOTTA APRE UNA NUOVA DIVISIONE PER LA TECNOLOGIA LED Una nuova divisione nel settore energetico, operativa dal 1° marzo scorso e specializzata nella progettazione e realizzazione di impianti di illuminazione utilizzanti tecnologia LED. Questa la novità che Margotta, azienda di Casalecchio di Reno, in provincia di Bologna, che dal 1977 affianca le imprese nella definizione di strategie di crescita e nell’implementazione dei sistemi organizzativi ed informatici, ha scelto di annunciare in occasione del quarantesimo anniversario della sua fondazione. “Come è noto, la luce prodotta da lampade LED rappresenta oggi la migliore soluzione sia sotto il profilo della qualità sia per quanto riguarda il consumo energetico, la durata dei corpi illuminanti e i costi di esercizio. I più recenti sviluppi di questa tecnologia permettono di realizzare impianti idonei ad illuminare tutti gli ambienti in modo confortevole e con una intensità luminosa adeguata alle varie necessità. Tramite le funzioni Dimmer e DALI è inoltre possibile, qualora sia richiesto, variare l’intensità dell’emissione”, spiegano dall’azienda. Lo studio tecnico applicativo, perfezionato da Margotta mediante l’utilizzo della tecnologia Dialux, consente di vedere fin dalla fase di progettazione come si presenteranno gli ambienti una volta illuminati con i nuovi dispositivi, procedura che risulta essere di specifico interesse nei cosiddetti casi di relamping, quando si tratta di sostituire un impianto tradizionale con la tecnologia LED. Il pre-progetto
32 fare
diventa infatti indispensabile per evitare rischi di investimento quando si tratta di intervenire, ad esempio, in stabilimenti di produzione o su aree di grandi dimensioni. “I risparmi energetici ed ecologici derivanti da un razionale utilizzo di questa moderna tecnologia corrispondono, dal punto di vista economico, ad un dimezzamento dei costi dell’energia derivanti dall’illuminazione, con un ritorno dell’investimento di circa due anni. Senza considerare la durata dei corpi illuminanti, che si aggira mediamente intorno ai vent’anni”, concludono da Margotta. Il reale conseguimento di questi obiettivi richiede uno studio tecnico preventivo capace di fornire la massima garanzia sulla validità del progetto e dell’investimento. Per questo motivo Margotta, che da quarant’anni opera come società di consulenza offrendo ai propri clienti servizi quali consulenza direzionale e organizzativa, risorse umane e formazione, soluzioni software e consulenza informatica, ha scelto di entrare nel settore dell’illuminazione LED dotandosi di strumenti all’altezza e di tecnici esperti, idonei ad affrontare la questione contando su professionalità e provata competenza.
MECHINNO SI ESPANDE, A TORINO NASCE INNGED Continuano la crescita e lo sviluppo commerciale di Mechinno, la società guidata da Fabio Di Martino che da dieci anni offre servizi di consulenza di ingegneria e progettazione meccanica in Emilia-Romagna e Triveneto. Nonostante le condizioni sfavorevoli che hanno caratterizzato il mercato nell’ultimo decennio, sin dalla sua fondazione Mechinno ha registrato una crescita costante, che l’ha portata nell’arco degli ultimi sei anni a fare un salto di organico da 30 a 100 persone. Il 2016, decimo anniversario dell’azienda che ha sede a Calderara di Reno, in provincia di Bologna, ha ospitato una grande festa a Palazzo Albergati alla quale hanno partecipato clienti e dipendenti, riscuotendo un grande successo tra gli invitati. Se il 2016 è stato l’anno della celebrazione, il 2017 si può
Fabio Di Martino, Ceo di Mechinno e Innged, e Salvatore Mannillo, technical manager di Innged
definire l’anno dell’espansione. Il nuovo anno, infatti, ha portato un nuovo ingresso societario e la nascita, a Torino, di Innged, una società di progettazione meccanica controllata da Mechinno. La nascita di Innged è scaturita dall’acquisizione di una società di ingegneria già operante nel mercato piemontese da oltre dieci anni. “I mercati di riferimento della nuova nata sono l’automotive & transportation e l’industrial design, il suo core business trova spazio nello sviluppo creativo dei progetti: dalla modellazione 3D (CAS e superfici di Classe A) alla prototipazione virtuale. Il valore aggiunto promesso al cliente è l’attenzione al dettaglio estetico, coniugata alla precisione ingegneristica”, afferma il Ceo di Mechinno, Fabio Di Martino commentando la nascita di Innged. La società di Torino si affiancherà a Mechinno nell’offerta di servizi di consulenza di ingegneria, soprattutto in ambito design, al fine di espandere la propria attività in Italia. “La filosofia aziendale adottata da Innged è quella trasmessa da Mechinno: affidabilità, centralità dell’innovazione offerta al cliente e un costante sviluppo interno delle risorse, per continuare a garantire l’eccellenza dei propri servizi ingegneristici. Questa nuova spinta è stata incoraggiata dalla forte crescita registrata in questi dieci anni di attività, attribuibile alla professionalità che ha contraddistinto l’azienda e che l’ha portata ad essere leader nel settore della consulenza ingegneristica per l’Emilia-Romagna”, evidenzia ancora Di Martino.
PAOLO CASTELLI PORTA IN CINA L’ELEGANZA DI INSPIRATION Paolo Castelli sbarca in Cina con Inspiration, una collezione di arredo ispirata allo stile del design internazionale degli anni ’20, ’30, e ’40 dello scorso secolo rielaborato in chiave contemporanea e squisitamente Made in Italy. Grazie ad un accordo raggiunto con Red Star Macalline, gruppo leader nel retail cinese di arredamento e quotato alla Borsa di Hong Kong, l’azienda di Ozzano dell’Emilia, in provincia di Bologna, erede di una tradizione familiare lunga 140 anni nel campo del design e delle forniture contract, porterà infatti il proprio format nel mercato più popoloso del mondo partendo da Pechino e Shanghai. L’intesa con Red Star prevede l’avvio di negozi monomarca della superficie minima di 250 metri quadri all’interno dei quali sarà rappresentata l’intera gamma del progetto Inspiration, con cui Castelli opera nel crescente business del prodotto di design, dell’illuminazione e d’ambientazione complementare all’attività contract. Dopo gli opening di Pechino, il 28 giugno, e di Shanghai, previsto entro il mese di agosto, l’impegno del partner e developer cinese consiste nell’arrivare a dieci inaugurazioni entro il 2018. “Con Inspiration abbiamo voluto esprimere uno stile contemporaneo e al tempo stesso elegante, che superasse il concetto di lusso, con una impronta forte e riconoscibile. La qualità del prodotto è altissima e si fonda sullo standard dei materiali utilizzati, sul design e sul servizio che siamo in grado di assicurare. Questi oggetti, inizialmente concepiti per attrarre la clientela di architetti e progettisti a cui ci rivolgiamo con il contract, sono ora pronti per imporsi nel mercato internazionale con proposte di ambientazioni rivolte a clienti dallo spirito libero e che vogliono superare l’omologazione in atto”, spiega l’amministratore delegato Paolo Castelli. La nuova collezione, incentrata su una importante ricerca stilistica, è stata presentata lo scorso aprile nel corso di un doppio appuntamento milanese: l’azienda ha infatti raddoppiato la propria tradizionale presenza al Salone del Mobile partecipando per la prima volta anche ad Euroluce, il Salone Internazionale dell’Illuminazione, con il progetto “Cathedral
of Light”. All’interno della Cattedrale, disegnata con linee chiare e precise, ispirata allo stile gotico, la sofisticata armonia creata dall’accostamento di materiali arricchiti ed impreziositi dalla maestria artigianale tutta italiana definiva uno spazio unitario, in cui l’equilibrio degli elementi e il bilanciamento di zone d’ombra e di riflessione rendevano piacevole ed esclusiva l’esperienza L’amministratore delegato di chi attraversava i diversi amPaolo Castelli bienti. Per l’occasione sono stati presentati in anteprima mondiale il tavolo Dione, il chandelier Kalì, il divanetto Orus, le lampade da tavolo Colette & Hugo, il letto George, la serie di bauli Byron, il paravento Anodine, il divano Victor, i contenitori For Living showcase e For Living cocktail cabinets e, in anteprima nazionale, la libreria Socrate, il chandelier Venus e la serie di coffee table materici Imperfect. Oggetti destinati a divenire icone di stile per una casa raffinata ed eclettica che al Salone è stata rappresentata attraverso un percorso di ambienti arredati ed interpretati per dare una visione realistica della Maison Castelli. L’azienda, sempre più focalizzata sui mercati esteri, ha chiuso il 2016 con
un aumento del fatturato di circa il 25% a 25 milioni di euro, con prospettive particolarmente importanti per l’anno in corso. “Da qui al 2018 abbiamo un portafoglio ordini di 46 milioni di euro, di cui 17 nel navale”, conclude Castelli, che negli ultimi anni ha gestito progetti di grande rilievo come il Padiglione Italia a Expo 2015, il Mandarin Hotel a Milano e la consegna appena ultimata del building residenziale La Petite Afrique a Montecarlo, di cui ha eseguito l’allestimento degli interni. A sinistra: il progetto “Cathedral of Light” presentato ad Euroluce Sopra: un’immagine del percorso di ambienti “Inspiration” al Salone del Mobile
fare 33
METALCASTELLO, RECORD DI UTILI E UN 2017 RICCO DI INIZIATIVE Risultati record nel 2016 per Metalcastello, a conferma di un miglioramento rilevato già negli ultimi due anni. La multinazionale di Castel di Casio, in provincia di Bologna, specializzata nella produzione di ingranaggi per trasmissioni meccaniche utilizzati in svariati settori, dalle macchine movimento terra, ai trattori agricoli per medie ed elevate potenze, fino ai veicoli industriali e alle applicazioni navali, nel marzo scorso ha infatti annunciato l’approvazione da parte dell’assemblea degli azionisti del bilancio d’esercizio chiuso al 31 dicembre 2016, registrando un utile netto di 4,6 milioni e un fatturato di oltre 47 milioni di euro. Positive anche le previsioni per l’esercizio 2016-2017 che, se confermate, costituirebbero il terzo risultato record consecutivo per l’azienda, che alla fine del 2014 è stata acquisita dal colosso spagnolo CIE Automotive. “Nonostante la contrazione del mercato continuiamo a mantenere un trend positivo, stabilendo nuovi record di consegne, ricavi e utili, a dimostrazione che il percorso intrapreso nel 2014 è quello giusto. I risultati finanziari rappresentano un ottimo segnale anche per l’Alta Valle del Reno, che ospita il nostro stabilimento fin dalla fondazione, nel 1952, e che mira a rimanere un territorio attivo e attrattivo per le imprese e per i giovani. Metalcastello punterà a crescere anche nel 2017 grazie al reinvestimento degli utili in innovazione dei processi e dei materiali: si tratta di investimenti imprescindibili per rafforzare la nostra posizione all’interno del segmento di mercato, estremamente competitivo a livello globale”, commenta determinato Stefano Scutigliani, amministratore delegato dell’azienda. E il 2017 di Metalcastello, del resto, è costellato di progetti e iniziative di vario genere. Tra questi, anche il programma con cui l’azienda ha affiancato Fondazione ANT Italia Onlus nella lotta al tumore al seno: in occasione della Festa della Donna, infatti, Metalcastello ha offerto
34 fare
funzionali, personalizzate, mai scontate, esemplare espressione del Made in Italy. È una versione della sua macchina più venduta sostanzialmente rivisitata nel design quella che Pactur, azienda di Zola Predosa, in provincia di Bologna, specializzata nella produzione di macchine confezionatrici per film termoretraibile, ha presentato a Interpack, Le dipendenti Metalcastello in occasione della festa della donna la fiera internazionale alle proprie dipendenti un ciclo di visite dell’imballaggio che si è svolta a gratuite di diagnosi precoce delle neoplasie Düsseldorf dal 4 al 10 maggio scorsi. “Il mammarie. Per quanto riguarda le donne nostro obiettivo era quello di svecchiare di età superiore ai 45 anni le visite, che l’immagine di Auto 60 Unica e andare si sono svolte nell’arco di sei mattinate incontro alle richieste dei nostri clienti. presso gli ambulatori dell’Istituto ANT, Inizialmente l’ufficio tecnico ha realizzato in via Jacopo di Paolo a Bologna, hanno alcune bozze per il restyling che sono poi compreso una mammografia digitale state sottoposte alla valutazione dei reparti bilaterale e una eventuale ecografia produttivo e commerciale. Una volta scelta mammaria di completamento, mentre la soluzione più innovativa, di cui abbiamo per le donne sotto i 45 anni i controlli preparato un progetto, la carpenteria ha effettuati hanno previsto, oltre alla visita saldato i vari componenti mentre cresceva senologica, l’esecuzione di una ecografia e l’entusiasmo nel vedere materializzarsi, di una indagine DOBI. “Siamo entusiasti passo dopo passo, il disegno in 3D. Infine, di avere celebrato insieme ad ANT la Festa all’interno della nuova scocca sono stati della Donna con un progetto concreto montati i gruppi meccanici e la nuova Auto di attenzione alla tutela della salute 60 Unica è stata collaudata e preparata per delle dipendenti, in un’ottica di piena il suo debutto sul mercato internazionale, solidarietà. Oggi in Metalcastello le donne alla fiera Interpack”, raccontano da Pactur. rappresentano più del 20% e sono ben La genesi dell’ultimo progetto dell’azienda rappresentate nel management e in settori risulta esemplificativa del suo processo quali produzione, qualità e logistica, dove produttivo, che avviene internamente nella tale percentuale risulta di tutto rilievo se la sua totalità. “Vogliamo industrializzare paragoniamo con la natura e con la storicità il nostro prodotto, ma continuiamo a che da sempre caratterizzano il comparto guardarlo con la passione e la cura che della metalmeccanica di precisione. gli riserverebbe un artigiano”, spiegano Vogliamo però essere all’avanguardia ed da Pactur. Da oltre trent’anni, infatti, attrarre sempre più risorse femminili nella l’azienda realizza saldatrici a chiusura totale nostra azienda”, conclude Scutigliani. e forni di termoretrazione - a cui negli ultimi tempi è stato affiancato un nuovo
PACTUR PRESENTA LA NUOVA “AUTO 60 UNICA” ALLA FIERA INTERPACK Un nuovo abito che riveste la meccanica di “Auto 60 Unica” e racconta la passione per la ricerca di soluzioni curate ma anche
fare 35
segmento di gamma, quello delle macchine fardellatrici - occupandosi di tutte le fasi della produzione, dalla progettazione alla programmazione del software, dalla saldatura delle lamiere fino al montaggio finale. Ciò consente a Pactur di offrire ai propri clienti in tutto il mondo flessibilità e personalizzazione, tempistiche rapide e costi contenuti per tutti i modelli proposti, manuali, semiautomatici e automatici, pensati per rispondere alle più svariate esigenze. “Ci occupiamo prevalentemente di produzione in serie, ma all’interno di ogni lotto c’è spazio per la modifica di un componente e per la cura del particolare, del dettaglio rispondente alla specifica richiesta del cliente, a cui vogliamo garantire la massima serietà, l’alta qualità, l’elettronica avanzata e il design curato tipico del Made in Italy, dove l’artigianalità sposa la tecnologia”, concludono da Pactur.
PODERE RIOSTO, DA DÜSSELDORF UNO SGUARDO OLTRECONFINE Oltre 6.000 espositori provenienti da circa 60 Paesi in tutto il mondo. È la più importante manifestazione del settore dei vini e dei liquori la fiera ProWein di Düsseldorf, a cui Podere Riosto, affermata realtà produttrice di vini DOC e DOCG dei Colli Bolognesi, ha partecipato dal 18 al 20 marzo scorsi. “È stata un’esperienza interessante e significativa e la professionalità dimostrata da espositori e visitatori è sicuramente spunto di riflessione e arricchimento per tutti. La scelta di partecipare è nata proprio dal desiderio di confrontarci con una realtà più vasta rispetto al mercato locale e di incontrare operatori interessati alla qualità. Sempre più spesso, infatti, operatori e clienti stranieri visitano la nostra cantina durante le vacanze e rimangono molto soddisfatti della qualità dei nostri vini. Crediamo quindi che per noi sia giunto il momento di rivolgere lo sguardo anche al di fuori del mercato locale: proprio per questo, oltre al
36 fare
La vite del Fantini
tradizionale appuntamento con il Vinitaly di Verona, a cui prendiamo parte dal 2002 e che quest’anno ci ha ospitati, dal 9 al 12 aprile, sia allo stand del Consorzio Vini Colli Bolognesi sia a quello di Enoteca Regionale Emilia-Romagna, abbiamo presentato la nostra produzione anche all’International Wine Fair di Londra, dal 22 al 24 maggio”, commentano dall’azienda. Giostrandosi tra le grandi manifestazioni internazionali e il mercato locale, Podere Riosto è sempre disponibile per offrire degustazioni e visite guidate alle cantine e nei vigneti che si snodano sulle colline che, a sud di Bologna, si protendono verso l’Appennino tosco-emiliano. La realtà agrituristica che l’impresa ha avviato nel 2012, inoltre, le consente di offrire uno spazio tranquillo e riservato a chi desideri apprezzare i piatti tipici della cucina emiliana abbinati ai vini Podere Riosto. In particolare, come raccontano dall’azienda, “la Vite del Fantini, che vanta una storia unica, riceve sempre un grande apprezzamento. Era il 2000 quando venne scoperta una vecchia pianta vite dall’aspetto secolare, coperta di rovi e ormai agonizzante. Dopo alcune indagini abbiamo concluso si trattasse di una vite che Luigi Fantini, esploratore e ricercatore dilettante di reperti preistorici, aveva immortalato negli anni Sessanta per le sue documentazioni fotografiche dell’architettura rurale dell’Appennino bolognese. A commento della foto, il Fantini scriveva che ‘dal grosso tronco (120 cm di circonferenza) si espandono in direzione nord e sud rigogliosissimi tralci, per una lunghezza complessiva d’una trentina di metri. Produce annualmente dai 5 ai 6 quintali di ottima uva nera’, stimandone un’età di circa 300 anni”. Grazie alla
collaborazione di alcuni esperti, Podere Riosto, ormai appassionato alla pianta, ha scelto di avviare gli studi necessari ad identificare il vitigno e nel 2009 la varietà è stata inserita con Decreto del Ministero delle Politiche Agricole all’interno del registro nazionale delle varietà di viti con il nome di Uva del Fantini. “Ne abbiamo ottenuto due interessanti vini che stanno riscuotendo un importante successo da parte di un pubblico variegato, anche giovane: un bel ponte tra passato e futuro”, concludono da Podere Riosto.
STUDENTI SICILIANI OSPITI DEL CENTRO MECCANOGRAFICO DI POSTE ITALIANE Quarantadue ragazzi dell’ultimo anno dell’IISS “S. Mottura” di Caltanissetta hanno visitato lo scorso marzo il Centro Meccanografico postale di via Zanardi a Bologna. Lo stabilimento del capoluogo emiliano-romagnolo è stato scelto dai professori dell’istituto siciliano sia perché la tipologia degli impianti rientra nel piano di studi delle classi, sia perché rappresenta un valido approfondimento per la formazione tecnico-pratica degli alunni prossimi alla maturità. L’impianto bolognese di Poste Italiane è uno dei più importanti nell’ambito della logistica postale ed è diventato sede di un progetto pilota aziendale di Lean Manufacturing. All’interno di uno dei reparti del Centro sono state apportate modifiche strutturali che permettono di ridisegnare le fasi del processo di smistamento, pensate intorno alla figura dell’operatore, per una ottimizzazione di tutti i passaggi del processo. Una vera e propria trasformazione culturale per raggiungere obiettivi di sicurezza, qualità ed efficienza attraverso il coinvolgimento di tutte le persone. I ragazzi e i professori sono stati accolti dalla responsabile del Centro, Lucia Benigni, che ha introdotto le due fasi
Nuova Golf con Gesture Control.
Guida il tuo business senza distrazioni. Il nuovo sistema Discover Pro con schermo da 9,2” ti permette di interagire con menu, playlist e radio con un semplice gesto della mano.
Abituatevi al futuro. Scopri Nuova Golf 1.6 TDI Business a 190 euro al mese - TAN 3,99% - TAEG 5,64%
Volkswagen
AutoCommerciale
Soverini
Concessionario Specializzato Flotte Via Agucchi, 80/3-4-5 Bologna - Tel. 051.64228611 vw@autocommerciale.it - www.autocommerciale.it
Concessionario Specializzato Flotte Via Larga, 37 a-h Bologna - Tel. 051.6016411 info@asoverini-auto.it - www.soverini-auto.it fare 37
Nuova Golf 1.6 TDI Business Bluemotion Technology 115 CV a € 22.046,66 (con azione Special Sales e Business Strategy, IVA e messa su strada incluse, IPT esclusa) con leasing finanziario in 47 canoni da € 190 - Anticipo € 6.614 - Riscatto € 8.394,71 - Interessi € 1.568,36 - TAN 3,99% variabile - TAEG 5,64% -Speseistruttoriapratica€366-Importototaledelcredito€12.649,72Spesediincassorata€4,88/mese-Costocomunicazioniperiodiche€4,88–Spesedigestionedellatassadiproprietà€58,56-Impostadibollo/sostitutiva€16-Importototaledovutodalrichiedente€16.239,95(peracquisirelaproprietà delbeneoccorreaggiungerel’importodelriscatto).GliimportifinquiindicatisonodaconsiderarsiIVAinclusaoveprevisto.Informazionieuropeedibase/FogliinformativiecondizioniassicurativedisponibilipressoleConcessionarieVOLKSWAGEN.SalvoapprovazioneVOLKSWAGENFINANCIALSERVICES. Offerta valida sino al 30.06.2017. Discover Pro con Gesture Control disponibile a richiesta. La vettura raffigurata è puramente indicativa.
Valori massimi: consumi di carburante ciclo comb. 5,3 l/100 km - CO2 122 g/km.
Dall’imballaggio alla consegna, progettiamo e gestiamo la vostra logistica integrata; con cura, con voi.
con cura, con voi.
Ci distinguiamo per il nostro approccio non convenzionale alla logistica industriale. Abbiamo sviluppato un sistema di soluzioni integrate che hanno migliorato la qualità del servizio in termini di efficienza e di puntualità. CHIMAR è l’unico operatore logistico con competenze dirette nella produzione di imballaggi in legno e cartone personalizzati, in grado di gestire tutti i processi legati al prodotto dalle attività di “inbound” al confezionamento ed “outbound”. La nostra leadership si è affermata grazie alla capacità di affiancarci ai clienti con presidi territoriali locali e gli evidenti vantaggi di una logistica a km zero. Il nostro intento è snellire queste attività complesse per alleggerire i vostri costi. Per questo motivo ci prendiamo cura di Voi, per supportarvi nel business.
38 fare
www.chimar.eu
www.apvd.it
PROFESSIONISTI DELLA LOGISTICA INTEGRATA
SAECO LANCIA UNA NUOVA MACCHINA DA CAFFÈ SUPERAUTOMATICA Una nuova macchina da caffè superautomatica top di gamma che punta al segmento di prezzo più alto del mercato. A firmarla è Philips-Saeco, l’azienda di Gaggio Montano, in provincia di Bologna, che nel 1985 ha inventato la prima macchina espresso superautomatica e in oltre 30 anni di attività ha introdotto oltre 100 brevetti. Il lancio sul mercato della nuova macchina, frutto dell’importante piano di investimenti programmato da Philips-Saeco per il 2017, è previsto per settembre. “Questa macchina diventerà il modello di punta per il marchio Saeco, disegnata e concepita meticolosamente intorno ai bisogni del nostro consumatore. I consumatori Saeco sono persone di successo, con gusti particolari e raffinati, alla ricerca di esperienze di qualità superiore. Vogliono godere delle cose belle della vita e vogliono condividere queste esperienze con gli amici e con la propria famiglia”, spiega l’amministratore delegato di Philips-Saeco, Nicholas Lee. “I nostri ingegneri e i nostri designer hanno prestato la massima attenzione ai materiali utilizzati e alle finiture della nuova macchina, con un focus particolare sull’interfaccia utente, che permette al consumatore di personalizzare con estrema semplicità la grande varietà delle bevande disponibili. La nuova superautomatica avrà le macine in ceramica, un elemento tecnologico che distingue Philips-Saeco, così come altre tecnologie che permettono di personalizzare tutte le bevande offerte secondo i propri gusti e bisogni. Sia che desideri un vero caffè all’italiana sia che preferisca un cappuccino, perfetto come al bar, il consumatore che utilizza una macchina Saeco potrà estrarre sempre il meglio dai chicchi di caffè e avere la garanzia del miglior gusto in tazza”, evidenzia l’AD di Philips-Saeco. “La possibilità di preparare a casa una bevanda a base di latte è, per molti mercati al di fuori dell’Italia, un driver fondamentale per l’acquisto di una macchina da caffè, una tendenza testimoniata dalla crescente offerta dei bar e caffè più famosi nel mondo. Per questo motivo, Philips-Saeco si è focalizzata particolarmente sull’innovazione tecnologica volta ad individuare soluzioni ottimali per montare il latte, che soddisfano al meglio le aspettative di un consumatore che pretende il massimo”, prosegue Lee, che poi si concentra sulle strategie adottate da Philips-Saeco per valorizzare il know-how industriale, commerciale e d’innovazione dell’azienda e sullo stato dell’arte del progetto di reindustrializzazione del sito produttivo di Gaggio Montano. “Siamo estremamente orgogliosi dei nostri traguardi nello sviluppo di innovazioni centrate sui bisogni dei consumatori, infatti, la ‘meaningful innovation’ è un valore aziendale di Philips a livello globale. Particolarmente rilevanti per Philips-Saeco e per la nostra storia nell’innovazione delle macchine del caffè sono l’invenzione del gruppo infusore estraibile per permettere una pulizia estremamente facile, le maci-
ne del caffè in ceramica, per una performance più precisa e durevole nel tempo e la prima superautomatica al mondo connessa ad una app per smartphone. Chiaramente, il valore del sito di Gaggio Montano ci ha portato a confermare lo stesso come ‘Centro d’eccellenza Espresso’ per lo sviluppo delle macchine espresso per tutti i nostri marchi: Philips, Saeco e Gaggia. La nuova macchina alto di gamma sarà in produzione da luglio a Gaggio Montano, con il lancio sui mercati a settembre di quest’anno. Nella parte Operations, stiamo implementando da quasi 5 anni la metodologia Lean, basandoci sui principi del miglioramento continuo”, racconta ancora Nicholas Lee. “La maggior parte della nostra produzione è destinata ai mercati esteri, con quelli emergenti che stanno mostrando i tassi di crescita più elevati. L’espresso, il cappuccino e il latte macchiato all’italiana stanno conquistando il mondo. Con le nostre macchine da caffè Saeco vogliamo portare il meglio dell’Italia, l’esperienza autentica della tecnologia italiana più all’avanguardia, nelle case dei consumatori più esigenti di tutto il mondo. Per sostenere questa visione, ci dedichiamo con passione ad assicurare che le macchine a marchio Saeco siano della più alta qualità, e che arrivino nelle case dei nostri consumatori con la massima eccellenza operativa”, conclude l’amministratore delegato di Philips-Saeco.
Nicholas Lee, amministratore delegato di Philips-Saeco
fare 39
della giornata formativa: prima una lezione in aula, poi la visita dello stabilimento e degli impianti tecnici. Nel corso della fase introduttiva in aula il responsabile risorse umane dell’Area Centro Nord di Poste Italiane, Giorgio Tovoli, e il responsabile dell’area logistica, Massimo Tummolo, hanno illustrato brevemente la storia di Poste Italiane e hanno espresso il proprio apprezzamento per la scelta dei professori di portare e coinvolgere i giovani in una realtà geografica e industriale diversa dalla loro, nella quale poter cogliere nuovi stimoli per il loro futuro professionale. La giornata è proseguita con una presentazione più dettagliata del Centro: funzionamento, bacini di lavorazione, organigramma e sevizi svolti dai vari responsabili che hanno accompagnato gli alunni nell’ultima fase della giornata, la visita allo stabilimento, al termine della quale sono stati donati agli alunni dei gadget. “Una giornata interessante per i ragazzi e per i professori e un’occasione per Poste Italiane per far conoscere all’esterno il grande processo di trasformazione ed evoluzione dell’azienda
40 fare
che per essere al passo coi tempi offre servizi sempre più di qualità per tutti i cittadini. Incontrare le nuove generazioni nei luoghi in cui si ridisegnano i processi operativi è il modo migliore per farlo”, sottolineano da Poste Italiane.
RO-FLA, L’IMPRESA FAMILIARE PROIETTATA AL FUTURO Oggi rappresenta un importante punto di riferimento nel campo delle realizzazioni di prodotti plastici per i più svariati settori, si è aperta anche ai mercati esteri, in particolare agli Stati Uniti, e ha recentemente rinnovato la propria struttura, passando da Snc a Srl e inserendo nel proprio organico le figlie del fondatore Valerio Menetti, con l’obiettivo di traghettare nel futuro una realtà solida preservandone la storica gestione familiare. Ma il successo di Ro-Fla affonda le proprie radici in un angusto garage di Barbarolo, una frazione del comune di Loiano, in provincia di Bologna, all’interno del quale l’allora poco più che ventenne Menetti sistemò, nel 1979, tre piccole presse per lo stampaggio di materie plastiche a iniezione per conto terzi. “La determinazione, la volontà e i numerosi sacrifici del giovane imprenditore Menetti gli hanno in poco tempo permesso di acquistare
un capannone e ampliare il parco macchine per poter sviluppare ed avviare nuovi progetti lavorativi”, ricordano dall’azienda. La crescita è negli anni proseguita in modo costante, tanto da richiedere la necessità, nel 2003, di aprire un nuovo stabilimento a Loiano per migliorare i processi produttivi e il flusso logistico dei materiali. Da sempre attenta a coltivare un rapporto di fiducia e collaborazione con i propri clienti, l’azienda li affianca durante tutte le fasi di produzione, dalla progettazione, allo stampaggio, all’assemblaggio, fino alla spedizione, offrendo loro il proprio consolidato know-how così come soluzioni personalizzate a seconda delle esigenze e dei differenti settori industriali. “Lo scopo che si prefigge Ro-Fla è quello di essere un punto di riferimento per chi cerca un collaboratore affidabile e disponibile per la realizzazione di prodotti plastici. La continua ed accurata attenzione verso il cliente, unita alla flessibilità dei servizi proposti, è per Ro-fla il punto di partenza per una collaborazione lavorativa duratura”, concludono dall’impresa, che guarda al futuro con ottimismo consapevole degli importanti traguardi raggiunti. Oggi Ro-Fla vanta infatti un parco macchine composto da 25 presse che spaziano dalle 45 alle 550 tonnellate, da robot automatizzati, da sistemi di controllo qualità che permettono di garantire e certificare la realizzazione dei prodotti e da moderne bilance contapezzi che consentono di pesare, imballare ed etichettare gli articoli con i dati di rintracciabilità. L’azienda provvede inoltre allo stoccaggio dei prodotti finiti nei propri magazzini, effettua un lavoro di ricerca e sviluppo per conto dei clienti e presta la massima attenzione al tema del rispetto ambientale: all’interno dei suoi due stabilimenti di 4.000 metri quadri complessivi, Ro-Fla dispone di una cabina di macinatura per il riciclo della plastica derivata dalle lavorazioni e di mulini per il recupero immediato delle materozze, che vengono impiegate nelle produzioni successive. Da qualche anno effettua stampaggio anche con materiale Bio compostabile e collabora con istituti universitari e primarie aziende produttrici per la ricerca e lo sviluppo di queste resine.
SEGAFREDO ZANETTI CRESCE E GUARDA LONTANO Un accordo triennale da un milione e mezzo di euro all’anno con la compagnia aerea Air France per servire caffè su tutti i velivoli della flotta. È quello siglato dal marchio bolognese Segafredo Zanetti, il più internazionale e prestigioso di Massimo Zanetti Beverage Group, negli ultimi mesi del 2016. L’accordo con Air France va ad affiancare quello triennale per 3 milioni di euro all’anno firmato con il gruppo AccorHotels, il più grande operatore alberghiero mondiale, con il quale Segafredo Zanetti si è impegnata a fornire caffè della migliore qualità a circa 2.500 hotel della catena, quello con McDonald’s in undici Paesi europei per 11 milioni di euro e il rinnovo degli accordi di fornitura per le attività del gruppo Disney in Francia per 1,4 milioni di euro all’anno. “Abbiamo intenzione di rafforzare la nostra presenza nel mercato francese, in particolare sulle forniture ai grandi clienti e nei grandi luoghi di aggregazione. Vogliamo inoltre migliorare e crescere nei Paesi dove il Gruppo è presente e ottimizzare
Massimo Zanetti, presidente di Segafredo Zanetti
l’organizzazione interna, il modello di business e i costi”, ha commentato Giorgio Boggero, managing director di Massimo Zanetti Beverage per il Sud Europa. E a riprova della determinazione con cui l’azienda bolognese persegue i propri obiettivi, è degli scorsi mesi l’accordo siglato con il gruppo svizzero Manor, retailer leader proprietario di molti centri commerciali, supermercati e ristoranti. Attraverso questa collaborazione Segafredo Zanetti metterà a disposizione il proprio expertise nel caffè per il nuovo concept take-out Manora Fresh to go e per i ristoranti Manora, luoghi conviviali dove gustare il vero Espresso italiano. “Segafredo Zanetti ha da sempre una forte connotazione internazionale e ha recentemente riorganizzato il business suddividendolo in quattro macro aree geografiche, ciascuna sotto la responsabilità di un managing director: le Americas sono la prima area per fatturato con un peso del 49%, seguono il Sud Europa con un peso del 25%, il Nord Europa con il 19% e l’AsiaOceania con il 7%”, spiegano dall’azienda. Massimo Zanetti Beverage Group, capogruppo di oltre cinquanta società in tutto il mondo, è presente con i suoi prodotti in più di 110 Paesi e ha prodotto nel 2016 più di 130.000 tonnellate di caffè con un aumento del 2,9%, un fatturato che si attesta a 917,5 milioni ed un EBITDA pari a 68,3 milioni di euro, in crescita del 5,1% sull’anno precedente. Il Gruppo è tra i leader a livello mondiale nella produzione, lavorazione e distribuzione di caffè tostato e di altre tipologie selezionate di prodotti coloniali e gestisce le attività forte di una value chain completamente integrata dal procurement fino al consumo, operando con 18 stabilimenti produttivi in Europa, Asia e America. Oltre ai due principali canali di vendita, food service e mass market, MZB Group gestisce un network internazionale di circa 400 caffetterie in franchising in 50 Paesi e completa la gamma dei prodotti con la vendita di macchine di caffè e prodotti complementari quali tè, cacao, cioccolata e spezie di altissima qualità.
SIPLA, UN 2017 DI CRESCITA SU TUTTI I FRONTI Procede continuamente la crescita di Sipla, azienda bolognese parte del Gruppo SiplaProSGM, fornitore di servizi integrati che spaziano dalla progettazione alla produzione, dal collaudo all’installazione di macchine automatiche e di automazioni per produttori che operano sia sul mercato domestico e sia per multinazionali. Quella di Sipla è una crescita complessiva, che riguarda il fatturato, i dipendenti e le sedi operative, che rappresenta per l’impresa un importante stimolo a porsi obiettivi sempre nuovi. L’attività dell’azienda rimane inizialmente concentrata all’interno dei 3.500 metri quadri che compongono la sede di Crespellano di Valsamoggia, in provincia di Bologna, che accoglie una unità adibita al montaggio, una dedicata alle lavorazioni meccaniche (divisione interna OMS), l’area logistica, gli uffici principali e la sede di ProSGM. L’espansione di Sipla nel corso degli anni ha comportato l’apertura di nuovi centri operativi: i 2.000 metri quadri della recente sede di Anzola dell’Emilia ospitano le attività relative al montaggio ed una sede distaccata di ProSGM, mentre la recente acquisizione di un immobile di 1.800 metri quadri nell’area industriale di Ponte Rizzoli, a Ozzano dell’Emilia, in partnership con una multinazionale del settore Pharma, consentirà all’azienda di sviluppare ulteriormente il proprio business. Le produzioni “di serie” riguardanti le lavorazioni meccaniche, da quelle con macchine utensili a quelle di piegatura e taglio laser della lamiera, sono invece affidate alle due sedi operative di 2.400 metri quadri di Velika Plana, in Serbia. Qui opera la consociata Promek, che insieme a Sipla e ProSGM compone il Gruppo
fare 41
SCANDELLARI INFISSI, 70 ANNI DI PROFILATI IN ALLUMINIO Opera nel settore degli infissi da settant’anni Scandellari Infissi, durante i quali ha acquisito un prezioso bagaglio di competenze in ambito tecnologico supportato da potenti strumenti di progettazione, elementi che consentono all’azienda bolognese di soddisfare le più svariate esigenze dei propri clienti con soluzioni complesse e prodotti e profilati speciali appositamente studiati. Avviata nell’immediato secondo dopoguerra come un’officina per la lavorazione di prodotti in ferro per l’edilizia dall’attuale presidente, Cesarino Scandellari, in breve tempo Scandellari Infissi è entrata a far parte della rosa delle più importanti aziende italiane per la produzione di serramenti e porte in acciaio. Con l’avvento dei vetrocamera isolanti l’impresa ha investito inoltre in uno dei primi impianti di verniciatura a polveri poliesteri, che le ha consentito di migliorare notevolmente l’aspetto estetico del prodotto e di indirizzare il proprio lavoro verso il settore delle abitazioni civili. Dagli anni Sessanta, grazie ad investimenti in attrezzature innovative quali macchinari per la sagomatura, la tranciatura e la lavorazione dell’alluminio e all’assunzione di dipendenti adeguatamente formati, si sono aggiunti all’offerta di Scandellari Infissi i serramenti in alluminio anodizzato che ancora oggi rappresentano la principale produzione aziendale. Nel decennio successivo, poi, Scandellari Infissi ha dato il via alla produzione dei cosiddetti serramenti a taglio termico o profilati caldi, che garantiscono una perfetta tenuta alla dispersione di calore e rispondono alle richieste dei tanti clienti che necessitano di ammodernare le proprie abitazioni e le proprie sedi di lavoro con un effettivo risparmio nell’isolamento termico e acustico ed una efficace tutela dell’estetica. Al progressivo aumento della
SiplaProSGM. “Il personale, altamente specializzato, partecipa a strutturati training formativi in fase di assunzione e ad un adeguamento delle competenze al passo delle innovazioni tecnologiche”, commentano da Sipla. Attualmente sono occupate in Sipla 98 persone in Italia e 79 in Serbia. A tutto questo si affianca poi un importante incremento del fatturato, che si avvicina oggi ai 20 milioni di euro. Nel Gruppo la parte di engineering è curata da ProSGM,
42 fare
clientela è corrisposto l’ampliamento dello stabilimento, con la costruzione di uffici tecnici e amministrativi. Dal 1980 l’azienda si è notevolmente espansa sia dal punto di vista commerciale che tecnico e ha iniziato ad assumere manodopera specializzata per il recupero edilizio di edifici storici, per cui ancora oggi è spesso chiamata a collaborare con gli studi tecnici del settore. Dotata di tre stazioni CAD, Scandellari Infissi annovera tra le proprie realizzazioni l’intervento effettuato all’interno dell’Aula Magna di Santa Lucia dell’Università di Bologna e quello del Dipartimento di Storia Culture e Civiltà che sorge nel chiostro di San Giovanni in Monte sempre nel capoluogo felsineo. “Grazie all’importante esperienza acquisita in questi primi settant’anni, oggi possiamo offrire con versatilità soluzioni sempre più studiate che soddisfino i requisiti tecnici ed estetici del prodotto. Siamo attualmente impegnati in svariati lavori pubblici, in particolare nella fornitura di serramenti ad alta tecnologia di tenuta per scuole ed enti in diverse regioni italiane. La nostra produzione è prevalentemente orientata sui serramenti a taglio termico: trasformiamo i profilati in alluminio prodotti dalle maggiori multinazionali del settore con linee di taglio e lavorazione altamente automatizzate capaci di garantire la massima precisione e una costante qualità”, spiegano da Scandellari Infissi.
che conta ad oggi 88 tecnici dislocati su tre sedi operative. Certamente il motore della crescita di Sipla e dell’intero Gruppo è rappresentato dalla sinergia tra le aziende del Gruppo stesso e le differenti skill delle sue risorse: “Sono determinanti la pluriennale esperienza nel settore della meccanica di precisione, la spiccata flessibilità del nostro staff e dell’intero Gruppo. A questo si aggiunga l’impiego delle tecnologie più innovative, la scelta e la collaborazione di
fornitori esterni altamente qualificati ed affidabili che ci permettono di gestire in tempi record e con la massima qualità sia la prototipazione che la realizzazione di impianti di elevata complessità, sia in termini tecnologici che di volumi di lavoro. La collaborazione tra il reparto tecnico e quello produttivo consente inoltre la realizzazione di macchine e attrezzature speciali destinate ai più svariati campi di applicazione in tempi competitivi”, concludono dall’azienda.
fare 43
I prossimi appuntamenti saranno calendarizzati in modo da celebrare nel modo più consono il quarantesimo anno di attività di Sipla.
STOORM5, UNA PIATTAFORMA PER RACCOGLIERE LA TEMPESTA DI DATI Stoorm5, un marchio particolare ma che ha un importante significato. Quando circa tre anni fa gli ingegneri Aldo Campi e Carlo Giannelli hanno deciso di fondare l’azienda, precorrendo i tempi della divulgazione di massa di Internet delle cose (IoT), hanno infatti riflettuto su che cosa, oltre ad un’ottima scelta tecnologica, potesse rappresentare al meglio il cambiamento del modo di produrre e consegnare i prodotti e i servizi dell’industria. “Ci è parso pertanto inevitabile pensare al simbolo dell’infinito, in quanto questa riorganizzazione tecnologica che si coniuga ed è il cuore e motore della quarta rivoluzione industriale (Industry 4.0), è applicabile ad ogni segmento di mercato. Il limite è dato solamente dal budget disponibile e dalla priorità che chi innova vuole dare alla sua realtà aziendale: non grandi progetti, ma progetti concreti e veloci da realizzare. Da qui è nato il marchio che coniuga l’infinito con la tempesta dei dati e, dal momento che ‘tempesta’ in inglese si scrive ‘storm’, con una sola o, ne è stata aggiunta una ulteriore
per esprimere il concetto integrato di infinito”, spiegano da Stoorm5. “Ci sono voluti quasi dieci anniuomo di sviluppo per realizzare la piattaforma IoT di Stoorm5; oggi è non solo disponibile, ma già scelta e installata in importanti aziende, diversificate per utilizzo e mercato di riferimento. Tra le principali possiamo citare Interporto Bologna, Cea Estintori e Whirlpool, ma attualmente sono quasi una cinquantina quelle sulle quali stiamo lavorando”, evidenziano ancora da Stoorm5. Dall’inizio del 2017, i due soci fondatori hanno coinvolto nel proprio capitale sociale e nella operatività di sviluppo business uno storico imprenditore bolognese, Maurizio Lenzi, ed una società di consulenza per strutturarsi in maniera ancora più stabile. “Con questa squadra allargata di nuove fondamentali competenze, la partecipazione a Confindustria Emilia e il deposito di un nuovo importante brevetto, Stoorm5 conta di superare brillantemente il raddoppio dei risultati dell’anno precedente”, concludono dall’azienda bolognese.
TIPITALIA LAB SOLUTION, COMUNICAZIONE A 360 GRADI
Maurizio Lenzi, industry manager, e Aldo Campi, ad di Stoorm5
44 fare
“La nostra mission è offrire alle imprese soluzioni innovative per la comunicazione, dalla progettazione all’allestimento, aiutandole a distinguersi in modo efficace”. Si presenta così Tipitalia Lab Solution, la nuova realtà del territorio emilianoromagnolo che opera nel settore delle arti grafiche e della comunicazione nata nel gennaio 2016 dall’unione di Tipitalia, spin-
Sopra, da sinistra: Francesco Pietroni, Matteo Manservisi, Fabrizio Pregnolato, Antonella Cheli
off dello storico Gruppo Cantelli e fornitore di prodotti per la comunicazione stampata, e Fasertek, azienda affermata nel campo della stampa digitale nel piccolo e grande formato. Grazie alla fusione di queste due esperienze decennali Tipitalia Lab Solution ha abbracciato il cambiamento, cercando di allontanarsi sempre di più dal concetto di tipografia tradizionale per mettere a disposizione di tutte le imprese un unico punto di riferimento e un laboratorio di idee e soluzioni comunicative che vanno oltre la stampa, alla continua ricerca di creatività, innovazione, persone e competenze. “Crediamo che ogni azienda debba essere in grado di esprimere e far percepire la propria autenticità agli occhi dei suoi interlocutori in ogni contesto e ambiente. L’evoluzione del mercato, le innovazioni tecnologiche e le nuove regole del gioco competitivo pongono le imprese costantemente di fronte a nuove sfide. Cambiare, comunicare in modo efficace per distinguersi, sono le azioni necessarie che permettono al mercato di riconoscere il valore aggiunto che ogni azienda è in grado di offrire: per questo affianchiamo i nostri clienti nelle loro scelte con progettualità, ricerca, sperimentazione e utilizzo di nuovi materiali”, spiegano da Tipitalia Lab Solution. Il ricco ventaglio di proposte che l’impresa di Castel Maggiore, alle porte di Bologna, mette a disposizione grazie alla
TECNOTREND SPEGNE 30 CANDELINE Un compleanno all’insegna della grande e calorosa partecipazione dei partner più stretti. Ha festeggiato così trent’anni di attività lo scorso 18 marzo Tecnotrend, azienda specializzata nella realizzazione, installazione e assistenza di macchine di primo confezionamento di prodotti alimentari, chimici, farmaceutici ed elettronici. L’impresa di Pianoro, in provincia di Bologna, si contraddistingue in particolare per la costante ricerca di innovazione che da sempre riserva al suo lavoro. In ciascuno dei suoi 30 anni di vita, fin dalla sua fondazione, Tecnotrend ha reinvestito in ricerca, progettazione e sviluppo l’intero utile realizzato. Grazie alle numerose soluzioni per ambienti asettici e all’avanzato livello tecnologico nel dosaggio di tutti i tipi di sostanze (liquidi, polveri, granuli e gas), Tecnotrend vanta una solida presenza nel panorama internazionale del settore, sulla scia della quale ha partecipato a Interpack, la fiera internazionale delle macchine per l’imballaggio che dal 4 al 10 maggio scorsi ha riunito nei 19 padiglioni del comprensorio fieristico di Düsseldorf migliaia di espositori e centinaia di migliaia di visitatori. L’azienda sarà inoltre presente il 6 e 7 settembre a Farete, la due giorni delle imprese promossa e organizzata da Unindustria Bologna che giunge quest’anno alla sesta edizione, la prima di Confindustria Emilia, e ad Achema, la principale fiera del mondo farmaceutico che si svolgerà a Francoforte
creatività e alle competenze di un nuovo staff e a consulenti tecnici qualificati comprende infatti sistemi espositivi, packaging, oggetti di design e arredo, allestimenti per fiere ed eventi, car wrapping, riqualificazione di spazi ed ambienti e, naturalmente, stampa di prodotti istituzionali in piccolo e grande formato, che rappresenta la passione e le origini di Tipitalia Lab Solution. “Il percorso attraverso cui accompagniamo i clienti prende il via dalla progettazione, per la creazione e la realizzazione di nuovi supporti per la comunicazione: in questa fase ricerca e design di prodotto sono le
dall’11 al 15 giugno 2018 e che nell’ultima edizione ha richiamato quasi 4.000 espositori provenienti da 56 Paesi. “Tecnotrend produce macchine compatibili con le normative di Industria 4.0 al fine di consentire ai clienti di usufruire delle agevolazioni previste dalla Legge di bilancio 2017. Riteniamo sia fondamentale, per affrontare l’attuale contesto economico e industriale, dimostrare la flessibilità e la grinta giuste e disporre della professionalità ed esperienza necessarie per disegnare macchine customizzate, praticamente cucite addosso al prodotto, interpretando le richieste dei clienti più esigenti”, dichiara l’amministratore unico dell’azienda, Valerio Bisi, che grazie alla pluriennale esperienza in campo farmaceutico, soprattutto nel settore delle polveri iniettabili, ha costituito un team di collaboratori molto coeso e motivato che lo affianca stabilmente nella ricerca e nello sviluppo di nuove soluzioni. Tra le proposte di Tecnotrend, dosatrici automatiche per l’industria farmaceutica e alimentare di polveri iniettabili generiche, polveri iniettabili ad elevato livello di purezza (antibiotici), polveri bevibili generiche e polveri granulari (antibiotici orali e sciroppi secchi), polveri bevibili o generiche in confezioni speciali (vitamine), polveri alimentari (alimenti liofilizzati e vitamine), tappatrici e sigillatrici in classe sterile e ultra sterile, tavoli rotanti in classe sterile.
parole chiave. Segue poi la prototipazione, per la traduzione delle idee in prodotti funzionali ed esclusivi volti alla realizzazione di soluzioni adatte ad ogni singola richiesta, realtà o settore, mentre la realizzazione di allestimenti ed eventi serve per tradurre al meglio le attività di promozione aziendale rivolte all’interno e all’esterno dell’impresa e le fasi di grafica e prestampa, seguite da quella del montaggio e dell’applicazione, sono utili per coordinare e valorizzare l’identità aziendale attraverso immagini e contenuti. La consulenza tecnica, infine, si rivela preziosa per la scelta dei prodotti
e dei materiali più adatti alle esigenze di comunicazione”, concludono da Tipitalia Lab Solution. L’azienda riserva inoltre la massima cura al tema del rispetto ambientale prestando attenzione alla scelta dei materiali utilizzati in tutti i processi produttivi: la certificazione FSC assicura infatti che i prodotti realizzati derivino da materie prime provenienti da foreste gestite in maniera responsabile, mentre la certificazione HP Ecosolutions rispecchia l’adozione, fra le tecnologie di Tipitalia Lab Solution, della stampa al latex, che garantisce il mancato rilascio di solventi inquinanti.
fare 45
L’IPSAS ALDROVANDI RUBBIANI PRESENTA LA SFILATA “VINTAGE & TECHNOLOGY” “Vintage & Technology”. Questo il titolo della sfilata organizzata dall’Istituto Aldrovandi Rubbiani di Bologna, che per l’edizione 2017 dell’evento che da sedici anni consente agli studenti di mostrare ciò che hanno imparato sui banchi di scuola ha scelto di recuperare il fascino del vintage rintracciabile nelle creazioni degli anni Venti e Trenta e restituirlo, per quel che riguarda gli anni Trenta, attraverso una lettura quanto mai attuale incentrata sulla “wearable technology”. L’iniziativa, a cui hanno collaborato l’azienda Mobimentum (operante nel settore della wearable technology) e il maker Mario Mazzullo dell’associazione Robotware, supportando gli studenti nell’affrontare il tema della tecnologia applicata agli abiti sia dal punto di vista progettuale sia da quello della realizzazione pratica, ha coinvolto i ragazzi delle classi quarte e quinte del corso Moda, che hanno presentato ad insegnanti, genitori, imprenditori della moda e osservatori speciali le proprie creazioni. L’interesse per le tecnologie indossabili è scaturito in seguito alla partecipazione del corso Moda allo “School maker day” organizzato dall’Opificio Golinelli nell’aprile 2016 e alla “Maker Faire” di Roma durante la quale, lo scorso ottobre, alcune studentesse delle classi quinte hanno presentato indumenti sui quali è stata sperimentata l’applicazione di tecnologia indossabile, riscuotendo un grande successo di pubblico così come l’attenzione di numerosi makers. È partendo da questi presupposti che l’Istituto ha organizzato, per l’anno scolastico 2016-2017, un corso di alternanza scuola-lavoro destinato alle classi quinte e incentrato sulla conoscenza di base del sistema Arduino applicato ad accessori per la moda quali borse, cinture, spille, orecchini e dettagli di abiti, così come sulla conoscenza dei principali tessuti tecnologici impiegati attualmente nel settore tessile/abbigliamento: tessuti luminosi, sensibili al tatto, led, pensati per il controllo della temperatura corporea, soffici, ricchi di vitamine e minerali salutari per la pelle e con effetti creativi. La ricerca in questo campo è quindi stata indirizzata a territori ancora inesplorati dagli studenti delle Aldrovandi Rubbiani, al fine di individuare una tendenza “technological-style” e di progettare una moda in grado di unire con stile le innovazioni tecnologiche alla funzione abbigliamento, immaginando, per il prossimo futuro, una produzione che possa essere rivolta ad un più vasto pubblico con un utilizzo pratico e confortevole, senza rinunciare al valore
46 fare
aggiunto della “tendenza moda”. Negli anni ‘30 si fanno strada due grandi innovatrici della produzione di moda: Coco Chanel e Elsa Schiaparelli, destinate a rivoluzionare la moda del tempo. In particolare, Schiaparelli interpreta in maniera estremamente originale il connubio arte-moda applicando le teorie surrealiste ad abiti ed accessori e sperimentando nuovi tessuti, materiali e un originale modo di presentare le sue creazioni, attraverso sfilate di moda a tema. Un principio innovativo che oggi potrebbe concretizzarsi con l’applicazione della “tecnologia indossabile”. Alcune studentesse delle classi quinte, infatti, hanno progettato abiti riferiti alla produzione di Schiaparelli sostituendo le innovazioni legate alle esperienze artistiche tipiche dello stile innovativo ed anticonformista dell’originale stilista con applicazioni di “tecnologia indossabile”, che sicuramente attualizzano le proposte ad essa ispirate. L’evento ha visto anche quest’anno il contributo di Lavinia Turra, che ha curato in particolare la progettazione delle proposte anni Venti con le classi quarte. La stilista, titolare dell’omonimo marchio di abbigliamento femminile e tra i principali animatori dell’associazione culturale ABC, rappresenta una figura di rilievo nel panorama artistico-culturale di Bologna. Questa collaborazione ha offerto agli studenti l’occasione di entrare in contatto con realtà legate al mondo del lavoro e culturale, indispensabili per la loro preparazione, per far loro acquisire la capacità di utilizzare gli strumenti tecnici propri del corso di studi seguito e di impegnarsi nelle attività professionalizzanti, senza dimenticare l’importanza di una solida preparazione teorica.
VIBOLT APRE LE PORTE AGLI STUDENTI DELLE ALDINI VALERIANI Una giornata in visita in azienda per consentire agli studenti di verificare sul campo gli argomenti trattati in via teorica in aula e ricavare un quadro generale dei vari processi produttivi, favorendo un apprendimento attivo. È ciò che hanno sperimentato nei mesi scorsi i ragazzi della 3^ informatica dell’ITI Aldini Valeriani di Bologna, a cui Vibolt, specializzata
nella distribuzione di una vasta gamma di articoli di bulloneria, ha aperto le proprie porte nell’ambito del progetto di alternanza scuola-lavoro. Come dimostrano le testimonianze di alcuni di loro, che sostengono la necessità e l’utilità di essere introdotti nel mondo del lavoro già dai banchi di scuola, il risultato è stato positivo. A ricevere i giovani visitatori c’era anche Marcelin, che frequenta la 4^ informatica e ha passato un mese in stage all’interno dell’azienda di Castel Maggiore, in provincia di Bologna. “La mia esperienza è trascorsa velocemente. Ho conosciuto persone piene di passione per il loro mestiere che mi hanno trasmesso entusiasmo e voglia di entrare nel mondo del lavoro: il periodo di stage mi è stato utile proprio per capire la differenza fra quest’ultimo e la scuola. Mi rendo meglio conto di cosa provino i miei
genitori ogni giorno e so che, finiti gli studi, potrò scegliere con più consapevolezza cosa fare. Ho toccato con mano mansioni diverse, anche umili, scoprendole utili, e mi hanno incuriosito alcuni argomenti che mi piacerebbe approfondire. È stata un’esperienza più preziosa di certe lezioni o corsi seguiti a scuola, proprio perché siamo nel mondo reale e viviamo da protagonisti. Io poi sono stato particolarmente fortunato perché mi hanno insegnato davvero e si sono resi disponibili nel mostrarmi le varie attività, spendendo il loro tempo per me”, racconta Marcelin, che al lavoro è stato affiancato dal tutor aziendale Marco Latini. Gli fa eco Riccardo A., studente in visita per un giorno allo stabilimento Vibolt: “Esperienze di questo tipo sono importanti per orientarci nel nostro futuro professionale, e nelle aziende visitate troviamo utili indicatori che valgono come i libri di testo. Queste giornate mi hanno aperto una finestra sul futuro”. Anche Francesca F. è soddisfatta dell’esperienza fuori dai banchi di scuola: “So già che il lavoro ha ritmi diversi perché faccio la baby-sitter, ma certamente osservare gli ambienti nel pieno della giornata lavorativa è molto istruttivo per dei giovani come noi. Ci fa capire che l’attenzione, il rispetto e la serietà richieste a scuola sono aspetti imprescindibili per il mondo del lavoro”. “Affiancare gli studenti è una grande opportunità. Sono loro, in realtà, che ci fanno tornare a scuola, permettendoci di guardare con occhi diversi mansioni e problematiche e stimolandoci a cercare insieme risposte innovative. Diciamo che con i giovani partecipiamo a lezioni
un po’ speciali, un vantaggio sia per noi che per loro. A volte, infatti, le aziende hanno difficoltà a trovare le figure di cui hanno bisogno: con l’alternanza scuolalavoro si offre ai ragazzi la possibilità di fare esperienze lavorative concrete e si permette all’azienda di verificare se gli stessi sono idonei ad intraprendere quel tipo di attività”, spiega Marco Latini, tutor messo a disposizione da Berardi Bullonerie per seguire gli studenti che frequentano le aziende del Gruppo.
VOLVO CAR ITALIA, UN ROADSHOW PER LA NUOVA XC60 Volvo Car Italia ha presentato al pubblico italiano l’ultima nata in casa Volvo, la nuova Volvo XC60, il SUV intermedio svelato in occasione del Salone Internazionale dell’Automobile di Ginevra lo scorso marzo. Per portare in passerella l’ultimo gioiello, in maggio l’azienda ha organizzato una serie di eventi in grande stile in tre esclusive location: il 18 e 19 a Milano presso il Teatro Vetra, il 19 a Roma presso La Lanterna di Roma e il 20 a Bologna all’interno del Palazzo dell’Archiginnasio. Il nuovo modello va a sostituire la prima XC60, un’auto di grande successo che nei nove anni di vita è diventata il SUV di lusso di taglia media più venduto in Europa con un totale di quasi un milione di esemplari consegnati a livello globale. “Vantiamo una grande tradizione in materia di SUV eleganti e dinamici in grado di offrire il meglio delle tecnologie avanzate. La nuova XC60 non farà eccezione. È l’auto perfetta per chi ama uno stile di vita attivo
fare 47
e rappresenta il passo successivo del nostro programma di trasformazione”, sottolinea Håkan Samuelsson, presidente e ceo di Volvo Car Group. “La nuova XC60 è una vettura di fondamentale importanza per il mercato italiano. Presenta infatti la stessa tecnologia dei modelli alto di gamma della serie 90 che abbiamo introdotto recentemente, iniziando di fatto una nuova era per Volvo. Ma queste doti sono raccolte in dimensioni particolarmente gradite al nostro pubblico e adatte alle caratteristiche delle nostre strade. Insomma, abbiamo buone ragioni per pensare che anche questa nuova generazione di XC60 potrà essere una best seller”, aggiunge Michele Crisci, presidente di Volvo Car Italia. La nuova XC60 è dotata di numerosissime tecnologie innovative. L’ormai ben noto sistema City Safety si arricchisce di una importante funzione di assistenza alla sterzata per evitare gli ostacoli. È invece una novità il dispositivo di sicurezza denominato Oncoming Lane Mitigation, che utilizza anch’esso una assistenza data dalla sterzata automatica nel caso in cui l’auto rischi una collisione frontale con un veicolo che sopraggiunge. Infine, il sistema di monitoraggio dell’angolo cieco BLIS di Volvo si serve ora della funzionalità Steer Assist per ridurre il rischio di impatto in fase di cambio di corsia. Il Pilot Assist, l’avanzato sistema semi-autonomo di assistenza alla guida di Volvo che è in grado di gestire lo sterzo e la frenata fino a una velocità di 130 km/h su strade dotate di segnaletica orizzontale ben definita, è disponibile su richiesta sulla nuova XC60. La nuova arrivata ha inoltre diverse motorizzazioni in grado di soddisfare le esigenze più diverse. Sul fronte Diesel, tre le opzioni: D3 da 150 CV, D4 da 190 CV e D5 con tecnologia PowerPulse in grado di erogare 235 CV di potenza. Due invece i motori a benzina: il T5 da 254 CV e il T6 che, grazie all’accoppiata turbo e sovralimentatore, arriva a erogare 320 CV di potenza e 400 Nm di coppia. La XC60 è inoltre disponibile con il pluripremiato propulsore ibrido plug-in di Volvo T8 Twin Engine, che si colloca in cima alla gamma delle motorizzazioni con i suoi 407 CV di potenza e un’accelerazione da 0 a 100 Km in soli 5,3 secondi. Come per le
48 fare
vetture della Serie 90, anche per la XC60 è prevista la funzione di integrazione dello smartphone con CarPlay e Android Auto. Infine, l’impianto audio di altissima qualità Bowers & Wilkins rende questo modello un posto fantastico nel quale ascoltare musica. “L’XC60 vanta un profilo scolpito e atletico arricchito da un gusto raffinato e intramontabile. L’abitacolo è il risultato di un magistrale abbinamento di ottime soluzioni di architettura, materiali nobili e belli da vedere e tecnologia d’avanguardia. Offre una vera esperienza scandinava che farà sentire speciali i nostri clienti”, dichiara Thomas Ingenlath, senior vice president design di Volvo Car Group.
I LATERIZI WIENERBERGER PER DOMUS 2020 Un edificio a energia quasi zero alle porte del centro storico della cittadina medievale di Formigine. A Sud di Modena sorge Domus 2020, casa monofamiliare progettata dall’architetto Angelo Zanti e frutto di un piano di recupero edilizio per la quale Wienerberger, che propone soluzioni per l’involucro ad alta tecnologia, ha fornito i laterizi. L’immobile, ultimato nel 2016, si contraddistingue per l’elevata efficienza energetica, in linea con i parametri europei in termini di contenimento dei consumi: un’architettura sostenibile e durevole nel tempo, basata su tecnologie con bassi costi di gestione e grande attenzione all’ecosostenibilità. La struttura di Domus 2020 è stata realizzata con intelaiatura in cemento armato e tamponamenti in termolaterizio pesante, rivestiti con termointonaco in sughero e calce. Un edificio esternamente solido e internamente flessibile, con i componenti interni e i sistemi impiantistici completamente riciclabili, smontabili e ricomponibili. Le soluzioni utilizzate per l’involucro hanno consentito di installare un innovativo apparato impiantistico di climatizzazione integrato only air, costituito esclusivamente da pompa di calore e ventilazione meccanica controllata. La piattaforma tecnologica è completata da un sistema domotico che ne permette anche la gestione remota.
Un edificio sostenibile che rinuncia ai combustibili fossili, recupera le acque meteoriche e utilizza l’energia rinnovabile del sole. L’importante e delicato rapporto tra risparmio energetico e qualità progettuale è uno dei temi cari al gruppo Wienerberger, da sempre impegnato nella produzione di soluzioni in laterizio complete che aiutino nella progettazione di nZEB (edifici a energia quasi zero) mettendo al centro del progetto la sostenibilità ambientale degli stabili. Le soluzioni Wienerberger sono infatti studiate per realizzare involucri altamente prestazionali, come nel caso di Domus 2020. Per il progetto di Formigine i progettisti hanno optato per la muratura da tamponamento Porotherm BIO PLAN 38 T – 0,09, blocco rettificato che garantisce elevate prestazioni in termini di isolamento termico, isolamento acustico, traspirabilità e resistenza meccanica al fuoco. Una soluzione eccellente adottata dai progettisti anche per le brillanti prestazioni di sfasamento dell’onda termica conferite dalla cospicua massa superficiale del blocco, la cui inerzia permette di smorzare i picchi della temperatura esterna, mantenendo all’interno dell’edificio temperature costanti per il massimo comfort. Inoltre grazie all’elevato spessore di 380 mm, Porotherm BIO PLAN 38 T – 0,09 consente di risolvere il problema dei ponti termici, preservando così la struttura da eventuali perdite di calore e abbassamento della temperatura superficiale interna. Tutti questi vantaggi in termini di comfort abitativo sono inoltre determinati dalla combinazione della tecnologia della rettifica con quella dei setti sottili, che permette di realizzare giunti di malta di appena 1 mm eliminando completamente il ponte termico della malta e migliorando le prestazioni energetiche rispetto a un normale laterizio. I setti sottili permettono di aumentare le file dei fori e la percentuale di foratura, migliorando così le prestazioni energetiche rispetto a un normale laterizio.
fare 49
ICT, motore per l’innovazione
rubrica a cura di ReteICT
Gestire i servizi IT secondo le linee guida ITIL ITIL (Information Technology Infrastructure Library) è un insieme di linee guida ispirate dalla pratica (Best Practice) nella gestione dei servizi IT (IT Service Management). Scopo del presente articolo è quello di descrivere alcuni dei principali processi ITIL V3, e mostrare come un sistema CRM Open Source correttamente configurato ed impostato sia un ottimo ausilio per la gestione degli stessi. La funzione di Service Desk Molte organizzazioni considerano il Service Desk come la migliore risorsa per il supporto di primo livello di problemi IT. Esso dovrebbe quindi essere il primo punto di contatto per gli utenti IT e gestire tutti gli incidenti e le richieste di servizio. In particolare deve esistere un unico punto di controllo e gestione dei ticket, qualunque origine abbiano: chiamata telefonica, mail, webform, customer portal Un buon sistema CRM Open Source (es. Vtiger Open Source) mette a disposizione tutte le funzionalità per diventare lo strumento operativo della funzione di Service Desk e gestire quindi i processi fondamentali definiti in ITIL. Incident Management Il processo di incident management deve gestire tutti gli incidenti. Tra questi si possono annoverare malfunzionamenti, domande o quesiti riportati dagli utenti (tipicamente attraverso il Service desk) o dallo staff tecnico, o che sono automaticamente riconosciuti e riportati attraverso strumenti di monitoraggio eventi (es. alert sul riempimento di tabelle di un db). La definizione data di ITIL di incidente è: un’interruzione non pianificata o la riduzione di qualità di un servizio IT Il principale obiettivo del processo di incident management è di ristabilire il regolare stato delle attività il prima possibile e minimizzare l’impatto sui processi di business. Elementi fondamentali a questo proposito sono la classificazione degli incidenti, il supporto iniziale, l’assegnazione corretta e l’ausilio ad una rapida
risoluzione. Il sistema informatico metterà quindi a disposizione del processo di Incident Management la possibilità di definire liberamente un qualsivoglia numero di parametri di classificazione ed altri attributi dell’Incident, con la possibilità di innescare tramite workflow assegnazioni automatiche sulla base ad esempio della categoria dell’Incident. Inoltre se ritenuta significativa, la soluzione di un ticket può essere trasformata in FAQ (Frequently Asked Questions) che, una volta approvata, va ad arricchire una knowledge base di supporto alla soluzione di ulteriori Incident dello stesso tipo Elemento fondamentale nella gestione degli Incident è inoltre il controllo e la gestione dei livelli di servizio (SLA), con opportuni alert in caso di non rispetto dei livelli prefissati. Change Management Un cambiamento consiste in un’aggiunta, modifica o eliminazione di un servizio o di un componente di servizio, che sia stato autorizzato, pianificato e supportato, nonché della documentazione associata. Il processo di change management deve: usare metodi e procedure standardizzate, registrare tutti i cambiamenti nel CMDB (Configuration Management Data Base), tenere conto dei rischi per il business. Non tutti i cambiamenti devono passare da un workflow complesso. Normalmente si distinguono degli standard changes, che prevedono un’approvazione automatica e che si adattano a cambiamenti molto comuni e ripetitivi (tipo creazione di account ecc…) e model changes che prevedono dei workflow specifici che meglio si adattino al tipo di cambiamento (per esempio bug fixing ecc…). Un modulo specifico del software consentirà quindi di inserire informazioni e documenti relativi alla change richiesta, nonché di attribuire ad ogni change livelli di autorizzazione e workflow differenti.
50 fare
Configuration Management L’obiettivo del configuration management è di fornire un modello logico dell’infrastruttura attraverso l’identificazione, il controllo, la gestione e la verifica di tutte le versioni di “Configuration Items” esistenti, dove Configuration Item (o CI) è un’unità di configurazione (elemento dell’infrastruttura IT) che può essere gestita individualmente (tipo: computer, routers, server, software, telefoni, ecc…). Un elemento chiave del processo è il Configuration Management Database (CMDB) che viene utilizzato per tracciare tutte le CI e le relazioni tra loro (tipo: il server A ospita il servizio B, ecc…). Per sua natura il CMDB è fortemente dipendente dalla tipologia dell’azienda che lo utilizza, quindi il sistema applicativo dovrà consentire di costruire moduli specifici per raccogliere e relazionare tra loro tutte le informazioni pertinenti i CI gestiti dall’azienda. Release Management Finalità del processo di Release Management è la messa in produzione delle release o di altri servizi IT, assicurandosi che tutti gli aspetti, tecnici e non, vengano presi in considerazione e correttamente gestiti. Il release management va utilizzato ad esempio per implementazioni hardware massicce, per implementazioni software significative, per implementazione contestuale di set di cambiamenti correlati. Elemento importante del processo di Release Management è la definizione di una Definitive Software Library (DSL), che contenga ad esempio tutte le copie master di tutti i software in produzione, utilizzata e/o aggiornata ad ogni release. La DSL è strettamente relazionata con il CMDB, di cui costituisce parte integrante. Communication Management La comunicazione è un elemento essenziale in qualunque organizzazione; se le persone non conoscono i processi oppure utilizzano istruzioni o tool in modo non corretto, il risultato non sarà quello previsto. Il sistema software dovrà quindi mettere a disposizione diversi strumenti
gestione delle loro richieste; sistema di invio automatico di messaggi a cellulari; Customer Portal dedicato, per favorire gli scambi di informazioni tra utenti e Service Center e tenere traccia di tutti passaggi di stato e di ownership dell’incident; self service knowledge base, per favorire la soluzione diretta dei problemi ricorrenti; sistemi di messaggistica via pop-up, attivi anche per gli utenti non loggati sul sistema In particolare per quanto riguarda la gestione dei ticket tramite Customer Portal dedicato, l’utente, oltre ad inserire le richieste, potrà vedere in tempo reale l’avanzamento della richiesta, inserire ulteriori commenti / precisazioni, allegare eventuali documenti, dare conferma della soluzione del problema. Survey Management Il processo di Survey Management misura la customer satisfaction degli utenti dei servizi, sia in relazione al singolo ticket che a livello più generale. Gli strumenti messi a disposizione da un sistema CRM Open Source per misurare la soddisfazione degli utenti, oltre al portale descritto in precedenza (alla chiusura di un ticket si può far comparire in automatico un campo nel quale l’utente riporterà il giudizio sull’intervento effettuato) sono le Survey realizzabili via Webform, ovvero pagine HTML che vengono costruite ad hoc per l’indagine che si vuole realizzare. La platea degli intervistati si può agevolmente gestire utilizzando una funzione apposita. A tutti gli utenti che si intende coinvolgere verrà inviata in modalità massiva ed automatica una mail contenente il link al questionario web da compilare. Report Management Il processo di Report Management ha il compito di generare e fornire report sui risultati raggiunti e sugli sviluppi dei livelli di servizio, nonché fornire tutti quei report operativi utili. Con lo strumento “Report Generator” del sistema informatico è possibile costruire ogni sorta di report / grafico personalizzato, esportabile in formto csv oppure excel. Oltre a report e grafici, il sistema Open Source mette a disposizione degli utenti un cruscotto personale, configurabile da ognuno inserendo le informazioni di propria pertinenza o che ritiene più interessanti, scegliendole da un set di widget, tabellari e/o grafici; i cruscotti sono quindi differenziabili a seconda del ruolo degli utenti. Nella figura a lato un esempio di cruscotto. ing. Marco Guercio
per facilitare la comunicazione con gli utenti: chat integrata per mettersi in contatto diretto con il Service Center; sistema di inoltro mail in automatico per informare gli utenti in merito alla
CRM Area Manager e-Soft s.r.l. (www.e-soft.it) ReteICT è una associazione di imprese del settore ICT promossa da Unindustria Bologna
fare 51
associazione
È nata Confindustria Emilia Firmato ufficialmente l’atto costitutivo della nuova associazione che riunisce Unindustria Bologna, Unindustria Ferrara e Confindustria Modena. Il presidente è Alberto Vacchi. A Valter Caiumi e Riccardo Maiarelli la vicepresidenza. di Marco Taddei
“I
l nostro territorio dimostra ancora una volta di essere un laboratorio in cui si può cambiare, dove si possono proporre ed attuare nuove forme organizzative basate sulla razionalizzazione e non sulla negazione di ciò che è stato costruito in molti anni di storia associativa”. Il neopresidente Alberto Vacchi ha tenuto a battesimo con queste parole la nuova associazione che unisce Bologna, Ferrara e Modena. Insieme a Valter Caiumi e Riccardo Maiarelli, lo scorso 3 maggio nella sede di Via San Domenico a Bologna, ha firmato l’atto costitutivo di “Confindustria Emilia Area centro: le imprese di Bologna, Ferrara e Modena”. Si è trattato del passo conclusivo di un percorso di integrazione cominciato nell’ottobre 2014, quando i presidenti di Unindustria Bologna, di Unindustria Ferrara e di Confindustria Modena siglarono
52 fare
la lettera d’intenti che fissava le linee guida per arrivare a un’unica associazione capace di garantire maggiore rappresentanza a un territorio che si candida ad essere il primo polo manifatturiero italiano. All’evento hanno preso parte una nutrita rappresentanza di imprenditori delle tre associazioni territoriali, i past president Gaetano Maccaferri (Unindustria Bologna), Riccardo Fava (Unindustria Ferrara) e Pietro Ferrari (Confindustria Modena) e l’ex presidente di Confindustria, Luca Cordero di Montezemolo. “Sono molto felice, è un segnale molto forte da parte degli imprenditori dell’Emilia-Romagna che dimostrano ancora una volta di saper guardare avanti, non solo per le loro competenze, per l’export e
la qualità dei loro prodotti, ma anche per la capacità di fare squadra. Da presidente di Confindustria avevo molto spinto in questa direzione: a parole molti ci avevano provato, da questa regione ancora una volta vengono i fatti”, ha sottolineato Cordero di Montezemolo. La nuova associazione riunisce oltre 3.200 imprese, per quasi l’80% manifatturiere, che insieme danno lavoro a più di 170.000 addetti, e diventa così la prima associazione imprenditoriale emiliano-romagnola per numero di imprese, collocandosi tra le prime associazioni del sistema Confindustria a livello nazionale. In particolare, Bologna, Ferrara e Modena insieme producono oltre 27 miliardi di esportazioni, che rappresentano il 48%
del totale dell’Emilia-Romagna e il 6,5% di quello italiano. “Abbiamo due anni di lavoro”, ha proseguito Vacchi, “molte energie e voglia di fare, ingredienti importanti che ci consentiranno di agire e portare Confindustria Emilia a essere il primo sistema associativo di riferimento per innovazione nei servizi e nella rappresentanza. L’integrazione di esperienze di successo, la dimensione di una associazione più grande e credibile per affrontare le sfide che ci attendono, avrà come baricentro il merito e le competenze delle persone impegnate a offrire alle imprese servizi appropriati ad affrontare le sfide dell’innovazione, la giungla delle burocrazie e la realtà dei mercati. Integrazione significherà anche superare i campanilismi, scoprendo il vantaggio di essere più forti insieme, senza perdere le
proprie specificità su cui ci siamo costruiti”. “Perché abbiamo compiuto questo passo?”, ha spiegato Valter Caiumi, vicepresidente di Confindustria Emilia. “Perché vogliamo contribuire all’affermazione di un sistema imprenditoriale innovativo, internazionale e sostenibile. Vogliamo fare valere le ragioni delle imprese che innovano e vanno in giro per il mondo riportando in Italia lavoro di qualità e benessere. La nuova associazione rappresenta l’esempio di come il nostro sistema possa innovarsi migliorando la qualità dei servizi e della rappresentanza. Siamo una delle più grandi territoriali italiane non solo per numero di associati ma per la qualità dei contenuti economici e sociali che esprimiamo. L’attenzione al lavoro, al benessere e alla coesione sociale sono valori che ci appartengono da sempre e caratteriz-
zeranno anche la nostra associazione. Insieme miglioreremo il nostro territorio e le sue imprese, portando valore aggiunto, senza per questo intaccare le identità territoriali. Saremo un’associazione aperta, capace di intercettare i trend dell’economia e tradurli in nuove strategie per la crescita. Dovremo muoverci con la stessa velocità delle imprese, dando loro gli strumenti per esprimere al meglio le loro potenzialità”, ha ribadito Caiumi. “Con la nascita della nuova associazione sono particolarmente soddisfatto di avere contribuito a riportare Ferrara al centro dell’Emilia. Il nostro è un territorio che ha sofferto molto negli ultimi anni: la crisi economica, il terremoto, le difficoltà legate al sistema bancario. Convergere in Confindustria Emilia costituisce per noi e per le nostre imprese un’opportunità significativa per agganciare il treno dello sviluppo”, ha affermato Riccardo Maiarelli, che come Caiumi è diventato vicepresidente di Confindustria Emilia. E Convergenze (2014), è anche il titolo dell’opera artistica di Nino Migliori che è stata presentata nel corso dell’evento del 3 maggio per suggellare la nascita di Confindustria Emilia. Nella fotografia protagonista è proprio la strada con un suo fulcro nella parte iniziale e che si dirama per creare percorsi. L’unione che genera potenzialità ed energia da mettere in gioco per creare una solidità. Solidità data anche dalla materialità della strada stessa. Allo stesso tempo, è un’immagine composta da più elementi tutti diversi che sottolineano la capacità di stare uniti per il raggiungimento di un obiettivo, la creazione e la capacità di generare connessione di persone, condivisione e collaborazione.
fare 53
Linee guida per il piano strategico 2017-2019 di Confindustria Emilia Vision e Valori
I servizi alle imprese
L’obiettivo è costruire un punto di riferimento della comunità imprenditoriale per il modello organizzativo adottato, il portafoglio di servizi erogato e il nuovo modo di rappresentare le imprese. Un’associazione che valorizzi il presidio territoriale, garantendo autonomia e flessibilità di azione. Un motore per lo sviluppo e l’accelerazione del business delle imprese. Con quali valori? Chiarezza e trasparenza: nelle decisioni prese e nella verifica dei risultati conseguiti, nella corretta suddivisione di ruoli tra governance tecnica e politica, nella coerenza nei comportamenti tra linee guida e azioni operative.
Ci sono molte professionalità diffuse su tutta l’area emiliana, il primo obiettivo sarà di mettere a fattor comune tutti i servizi, uniformarli, incrementare le iniziative e renderle fruibili su area vasta. Un esercizio tramite il quale i territori beneficeranno di un incremento di iniziative in modo omogeneo.
Il posizionamento La dimensione di Confindustria Emilia e la sua natura prevalentemente produttiva la collocano nella pipeline del circuito manifatturiero europeo. Il calendario di attività dei primi 24 mesi, le modalità con cui saranno comunicate, la percezione di unicità e unitarietà diffusa all’esterno saranno focalizzate a posizionare l’associazione come soggetto forte e autorevole, senza disperdersi nell’occupare tutti i palcoscenici, ma scegliendo le azioni e i campi sui quali incidere prioritariamente.
La comunicazione Contenuti semplici, diversificati e tali da toccare non solo le imprese associate, ma tutti gli stakeholder e la comunità.
Gli associati Il patrimonio delle associazioni sta nei propri imprenditori e la partecipazione alla vita associativa è l’elemento fondante di gran parte della progettualità della struttura. Uno degli elementi più sfuggenti e al tempo stesso più ricercato è il senso di comunità e di appartenenza: l’obiettivo è lavorare per farlo crescere aumentando la partecipazione.
54 fare
Le filiere e i progetti L’organizzazione per filiere sarà l’elemento caratteristico della nuova associazione. Confindustria Emilia è la prima associazione del sistema ad aver adottato come unico criterio di lavoro le filiere che dovranno essere innovative e con potenzialità di crescita, rappresentative dei comparti manifatturieri emiliani e costruite tenendo conto non solo della base associativa.
Il modello organizzativo Un direttore generale unico a cui rispondono due responsabili di territorio è il primo passo del nuovo sistema organizzativo della neonata Confindustria Emilia. Il Consiglio di Presidenza del 25 maggio scorso, all’unanimità e a scrutinio segreto, ha nominato con decorrenza 1 luglio 2017 direttore generale di Confindustria Emilia Tiziana Ferrari, a cui riporteranno due responsabili di territorio, nominati anch’essi nell’ambito del Consiglio, Giacomo Pirazzoli per la sede di Ferrara e, su sua richiesta, Giovanni Messori per la sede di Modena.
DIRETTORE GENERALE TIZIANA FERRARI
43 anni, laureata in Economia e Commercio, dopo un percorso di nove anni nell’ambito di primarie società di consulenza aziendale, è entrata in Confindustria per seguire la fusione tra Api e Assindustria Bologna avvenuta nel 2007, diventando direttore generale di Unindustria Bologna nel 2011.
RESPONSABILI TERRITORIO GIOVANNI MESSORI MODENA
61 anni, laureato in Giurisprudenza, dal 1981 in Confindustria, direttore di Modena dal 2008, rappresenta un punto di riferimento per le imprese modenesi.
GIACOMO PIRAZZOLI FERRARA
48 anni, laureato in Giurisprudenza, in Associazione a Ferrara dal 1998, dal 2010 responsabile dell’area economica.
GRAZIE ROBERTO! Roberto Bonora, direttore dell’Associazione di Ferrara, conclude il suo percorso professionale il 30 giugno 2017. Classe 1949, Bonora è entrato in Confindustria agli inizi degli anni 2000 dopo aver maturato una ventennale esperienza prima in Confartigianato poi in Confcooperative. Ha diretto la sede di Ferrara dal 2002 e in questi anni di lavoro ha profuso un grande impegno senza il quale non sarebbe stato possibile giungere in tempi brevi alla costituzione di Confindustria Emilia.
suv HYBRID lexus
AMAZING DRIVING exPeRIeNCe. Lasciati stupire da NX HYBRID e RX HYBRID.
>> LIBERO accEssO ZTL >> PaRcHEggIO gRaTuITO suLLE sTRIscE BLu
LEXUS BOLOGNA HYBRID sTORE
VIA EMILIA 295, SAN LAZZARO DI SAVENA. TEL. 051 4992544/09 INFO@LEXUSBOLOGNA.COM VALORI MASSIMI RIFERITI ALLA GAMMA SUV: CONSUMO COMBINATO 5,5 l/100 km, EMISSIONI CO2 127 g/km.
fare 55 exPeRIeNCe AMAZING
56 fare
scenari
“Una finestra sul futuro della cultura tecnica” Mauro Sirani Fornasini, amministratore delegato di Philip Morris Manufacturing & Technology Bologna, lo scorso aprile nominato presidente dell’Associazione Amici del Museo del Patrimonio Industriale dall’assemblea dei soci per il biennio 2017-2019, illustra obiettivi e sfide del suo mandato
L’
Associazione, nata nel 1997 come Onlus per consolidare la cultura d’impresa e il profondo legame tra realtà produttiva e mondo della formazione attraverso la promozione del progetto culturale del Museo del Patrimonio Industriale di Bologna, dal 2005 è riconosciuta dalla Regione Emilia-Romagna, raggruppa le più significative realtà aziendali del territorio ed è sostenuta da industrie, imprenditori, fondazioni e associazioni di categoria. Presidente Sirani, quali sono le priorità e le azioni programmatiche principali del suo prossimo biennio alla guida dell’Associazione? Sicuramente mi impegnerò nell’assicurare una continuità evolutiva con quanto portato avanti dall’ex presidente Valentina Marchesini, che ringrazio perché mi permette di iniziare il mio mandato nelle condizioni migliori, in un trend di crescita supportato da un programma già in corso e un Direttivo competente e motivato. Penso però, che quando si riceve il testimone in una posizione di vantaggio, sia naturale cercare di consolidare e, ancor più, evolvere la posi-
zione e, in questo caso, riuscire a soddisfare le nuove aspettative di una necessaria e rinnovata cultura tecnica. Abbiamo l’opportunità di rileggere il nostro patrimonio dello sviluppo tecnologico e industriale, non solo da un punto di vista tecnico-scientifico e storico, ma anche da un punto di vista più estetico. Cioè, che evidenzi la creatività e l’ingegno dell’uomo in un percorso caratterizzato da un susseguirsi di nuovi stati dell’arte tecnologici nella storia della nostra regione. Mi piacerebbe che riuscissimo a creare una nuova cultura bilanciando meglio la scienza e l’arte, la scoperta e l’invenzione, proiettandoci maggiormente nel futuro, nello sconosciuto che possiamo scoprire, ma soprattutto inventare attraverso una maggiore capacità progettuale sulla quale impresa e scuola devono pun-
tare per una formazione di sviluppo delle persone. Nel primo Consiglio Direttivo dell’Associazione ci siamo confrontati sulla nuova visione del nostro ruolo e abbiamo verificato le linee strategiche per consentire quell’evoluzione necessaria. Farsi ponte tra il mondo della cultura e quello dell’impresa è uno degli obiettivi primari dell’Associazione. Ha già in mente progetti di sviluppo e innovazione
fare 57
da promuovere nel corso del suo mandato a sostegno della cultura storico industriale e per la valorizzazione dei saperi tecnico-scientifici? Agli inizi degli anni Novanta già si diceva: se funziona, è obsoleto! Il vantaggio dell’innovazione non durava che pochi giorni, ma oggi non dura nemmeno poche ore. La grande trasformazione dovuta all’economia della globalizzazione e ai conseguenti mutamenti tecnologici, organizzativi e comunicativi sta accelerando l’obsolescenza di gran parte sia delle conoscenze sia delle capacità e se ne richiedono di nuove. Abbiamo bisogno di una formazione diversa, ma questo lo potremo fare solo con un obiettivo e un impegno comune, tra imprese, scuole tecniche, università e istituzioni. Il Museo del Patrimonio Industriale potrà giocare un ruolo fondamentale per facilitare questa evoluzione per una necessaria cultura tecnica rinnovata aprendo alle nuove generazioni una finestra sul futuro, sui nuovi modelli di simulazione e di prototipazione virtuale salvaguardando le radici forti della nostra cultura tecnica. La nuova aspettativa è quella di una formazione basata anche sulla speranza e non solo sulla tradizione, più sulla visione e la progettazione, che sia di stimolo e attragga le nuove generazioni ad entrare in questo mondo affascinante della scoperta. Non dimentichiamoci la possibilità di un utilizzo flessibile della alternanza scuola-lavoro dove il progetto formativo possa essere rinnovato e rimodulato annualmente. Un tema assai caro all’Associazione e anche a lei come imprenditore è quello della scuola e della formazione tecnica. In un tessuto economico come quello emiliano-romagnolo, di cui l’industria costituisce il cuore pulsante, le aziende faticano a trovare le figure tecniche specializzate
58 fare
di cui hanno bisogno. Quale può essere il ruolo dell’Associazione nell’ottica di sensibilizzare le nuove generazioni alla vitalità del settore industriale e al coltivare l’eccellenza del fare impresa? E come si possono mettere in contatto il mondo dell’istruzione e quello della ricerca e delle aziende? Condivido il problema corrente della necessità di figure tecniche più specializzate e, soprattutto, che abbiano la capacità di evolversi e di imparare a imparare, competenze-chiave per l’apprendimento permanente. Penso che il problema non sia solo la carenza della cultura tecnica e della mancanza di tecnici, credo piuttosto nella possibilità e capacità del fare, partendo da noi stessi, da un ruolo più attivo delle aziende nel creare l’aspettativa formativa necessaria al giorno d’oggi, di cui le scuole devono prendere atto e adeguare il programma formativo, nel limite del loro possibile. Occorrono modelli formativi centrati sul dinamismo, sulla creatività e sulla flessibilità, dove le competenze trasversali abbiano una importanza primaria per poter sviluppare e valorizzare conoscenze e capacità crescenti. Su questo, sia la scuola sia l’impresa possono e devono fare di più, in modo nuovo. Le imprese devono essere parte integrante del processo di formazione dei ruoli tecnici, complementare a quello scolastico, perché il loro ruolo sia valorizzato e sempre protagonista nel tempo, nel rispetto degli obiettivi educativi e formativi a cui la formazione è chiamata a rispondere. Occorre creare l’aspettativa formativa, ma serve anche rendere attrattivo il ruolo del tecnico in azienda rendendolo più visibile, in modo che possa essere meglio considerato dai ragazzi e dalle famiglie nella scelta delle scuole. Inoltre è centrale il ruolo degli enti intermedi tra impresa e scuole, rafforzando le esperienze positive come quelle della
Fondazione Aldini e della Fondazione ITS come cinghie di trasmissione tra la scuola, l’impresa e l’università, in grado di generare progetti formativi il più possibile individuali e utili per tutti: gli allievi e le imprese. L’Associazione degli Amici del Museo del Patrimonio Industriale può aiutare e favorire tutto questo. I sistemi manifatturieri evoluti, come il nostro, mantengono la loro competitività non solo in base ai parametri di produttività classici, costi, tempi, output, ma anche grazie ad un progressivo aumento dell’apporto personale e di gruppo che si ottiene solo in virtù dell’ambiente produttivo sempre più socializzante dove la persona, il team e le belle relazioni sono centrali. L’Associazione può aprire una finestra sul futuro e dare, come ho detto, una lettura più moderna del ruolo tecnico, aiutando anche nell’uso di nuove parole come, ad esempio, l’uso più convinto della parola arte accostata alla tecnica. In fin dei conti, lo stato più avanzato di qualsiasi innovazione, in qualsiasi campo, si definisce come “lo stato dell’arte”, perché l’arte inventa e per definizione è innovazione. Occorre una mentalità estetica per migliorare il futuro, l’inesistente, servendosi della capacità progettuale, di una maggiore connettività e capacità relazionale per riuscire a fare rete con i diversi saperi, le diverse competenze per affrontare sfide sempre più complesse. L’alternanza scuola-lavoro può essere una grande opportunità se vista come un investimento su cui costruire un nuovo modo di collaborare con le scuole, ma aggiungo anche con le università, per lo sviluppo dei nuovi ruoli tecnici, ma anche per fare progetti di ricerca. La nostra Associazione può continuare a essere il luogo d’incontro, identitario, a supporto della divulgazione di quella rinnovata cultura tecnica della quale tanto abbiamo bisogno.
PUBBLICITÀ
fare 59
Qualunque sia la tua famiglia, proteggila con CAMPA.
AG Group - TouchĂŠ
A casa o in azienda, la tua copertura sanitaria integrativa.
Hai un’azienda e vuoi dotare i tuoi dipendenti di una copertura sanitaria integrativa? Oppure vuoi tutelare la salute della tua famiglia in caso di 60 fare spese mediche? CAMPA si fa in due per te. Associandoti potrai infatti scegliere la forma di copertura che meglio risponde ai tuoi bisogni e alle tue esigenze sia da imprenditore, sia da privato. www.campa.it
scenari
“Collaboriamo per il rilancio delle filiere collegate all’edilizia” Il presidente di ANCEBOLOGNA, Giancarlo Raggi, traccia le linee di una nuova sinergia tra i costruttori edili bolognesi, d’intesa con ANCE Ferrara e Modena, e Confindustria Emilia
U
sciamo da anni complessi in cui la crisi ha fortemente ridimensionato la presenza imprenditoriale delle imprese di costruzioni “storiche” nel nostro territorio. Con ogni probabilità sono state colpite le imprese (anche cooperative) che più avevano investito sul nostro territorio e che in un periodo caratterizzato da una prolungata stagnazione del mercato immobiliare e del mercato dei lavori conto terzi (pubblici e privati), non sono state in grado di far fronte agli impegni di assoluto rilievo che avevano contratto sul mercato (banche, clienti, fornitori di beni e servizi). Sono stati anni di profonda trasformazione economica ed imprenditoriale, tutte le imprese che operano solo sul mercato interno hanno sofferto ma il tracollo che ha subìto il settore edile-immobiliare ci fa ritenere che il settore si fosse troppo esposto, con uno squilibrio fra costi immediati e ricavi differiti che ne ha minato le basi operative e la possibilità di operare in un mercato più selettivo soprattutto nel rapporto fra esposizione finanziaria immediata e ricavi attesi differiti nel tempo e non precisamente programmabili, rapporto che il sistema bancario ha improvvisamente accorciato e reso inadeguato rispetto alle po-
tenzialità rallentate della domanda di immobili ed alla diffusa abitudine di ritardare i pagamenti dovuti. Le imprese operano ora in un mercato ridimensionato e con strutture imprenditoriali forzatamente ridimensionate per mantenere un equilibrio fra costi e ricavi. Come nuovo Presidente di ANCEBOLOGNA, in carica dal 1° gennaio 2017, ho preso piena coscienza di questa evoluzione e ho delineato un programma di azione che rimette al centro “l’impresa, l’imprenditore” e la sua necessità di avere dall’Associazione tutti i supporti per consentirgli di operare in un mercato più selettivo e complesso che le imprese debbono presidiare con minori energie proprie. Sto concentrando la mia attività sulle possibilità di sinergie fra le imprese sia nel mercato dei lavori pubblici, che di quelli privati e sul mercato immobiliare abitativo e non. Credo che in questi campi possa svilupparsi una nuova “libera” capacità di collaborazione fra imprese aderenti ad ANCEBOLOGNA, stimolata dall’Associazione con l’at-
Giancarlo Raggi, presidente di ANCEBOLOGNA
fare 61
tenzione di mantenere al centro l’impresa e di non considerarla una mera esecutrice di progetti e proposte guidate e gestite da altri (i Comuni nel campo urbanistico-abitativo, i consorzi nel campo produttivo) che ne sacrificano la capacità di produrre “scelte, ricavi e redditività”. Con queste opzioni di fondo, credo che il lavoro comune con Confindustria Emilia, nel territorio di nostro riferimento ed in sintonia con le ANCE di Ferrara e di Modena, con le quali abbiamo già condiviso una lettera di intenti finalizzata a coordinare la presenza di ANCE in Confindustria Emilia, possa essere utile e stimolante. Indico alcuni campi d’azione comune: • la collaborazione con le scuole di formazione tecnologica-impiantistica da parte degli Enti Paritetici del settore edile operanti nella formazione e nella sicurezza, sulla base delle positive esperienze già allo studio da parte della Scuola Edile-CPTO di Bologna nella collaborazione con la Fondazione Aldini Valeriani di Bologna ed in previsione di una forte innovazione nel campo della digitalizzazione della progettazione (BIM), produzione e commercializzazione del prodotto edile/immobiliare; • la collaborazione e la sinergia fra le imprese edili nel settore dei lavori pubblici e privati e le imprese impiantistiche di Confindustria Emilia con l’obiettivo di essere più competitivi e di non perdere le occasioni di lavori che il territorio espri-
62 fare
me;
• la promozione congiunta del mercato del-
la riqualificazione sismica ed energetica degli edifici industriali e residenziali esistenti per rendere concreta la riqualificazione urbana e l’ammodernamento degli edifici industriali esistenti; • la collaborazione fra imprese manifatturiere, aderenti a Confindustria Emilia, e imprese di costruzioni, aderenti ad ANCEBOLOGNA, nei programmi di manutenzione e nuova costruzione degli insediamenti industriali; • la definizione di una nuova strategia urbanistica che tenga insieme la rigenerazione urbana e la riqualificazione dell’esistente e la nuova costruzione e renda le nostre città più attraenti e più competitive nei confronti di persone ed imprese. Una nuova offerta di servizi abitativi e residenze per città più attrattive e contemporanee in grado di costituire l’ambiente adatto per la crescita competitiva dell’industria manifatturiera, dei servizi e del commercio; • la ridefinizione del rapporto con le banche che consenta di impostare un rapporto più equilibrato e più attento alle specifiche esigenze delle imprese che operano su commessa e/o nel mercato immobiliare interno; • la ridefinizione dei contenuti e delle prassi applicative del contratto di appalto di lavori edili ed impiantistici che, nel nostro territorio, non hanno retto all’incremento della conflittualità derivante da un mer-
cato edile, immobiliare, finanziario, più selettivo e da un eccesso di offerta che ha reso le imprese, anche quelle impiantistiche, “contraenti deboli” nei confronti dei committenti; • una nuova attenzione alle infrastrutture per la mobilità, pubblica e privata, e la sosta, che non condanni la città di Bologna all’ingorgo permanente della sua tangenziale e del suo sistema trasportistico (non so se Ferrara e Modena presentino problemi analoghi); • lo sviluppo dell’innovazione digitale nel settore delle costruzioni e dell’abitazione, sia nella fase della progettazione e gestione del cantiere, dell’immobile e-o dell’infrastruttura (facility management), che nella promozione dell’impresa e del suo prodotto-servizio edile-immobiliare; • lo sviluppo delle relazioni con le imprese e le istituzioni, la Città Metropolitana di Bologna e le Province di Modena e di Ferrara motivandole a sostenere la crescita e l’attrattività dei rispettivi territorio, per far fronte ad una competizione fra territori sempre più sistemica. Su tutti questi temi credo che vi possano essere ampi spazi di collaborazione fra ANCEBOLOGNA, ANCE Ferrara ed ANCE Modena con Confindustria Emilia e credo che la rivista Fare e la manifestazione Farete del prossimo settembre possano essere un utile strumento per dare gambe a questi progetti di collaborazione e di sviluppo del settore costruzioni nel nostro territorio di riferimento in sintonia con l’industria manifatturiera, i servizi avanzati e le filiere produttive manifatturiere collegate all’edilizia. I terreni di lavoro comune non mancano, siamo pronti ad affrontarli insieme per rilanciare le filiere produttive manifatturiere collegate al settore costruzioni di Bologna, Ferrara e Modena, in particolare ci riferiamo al rilancio delle filiere produttive-manifatturiere collegate all’edilizia (materiali edili quali ceramica, laterizi, vetro, prodotti chimici per l’edilizia; automazioni per l’edificio quali impiantistica meccanica-elettrica-condizionamento-elettronica macchine per le costruzioni civili ed il cantiere; componenti dell’edificio ed arredi).
嘀椀愀氀攀 刀攀最椀渀愀 倀愀挀椀猀 一뀀 㜀㌀⼀䐀Ⰰ 匀愀猀猀甀漀氀漀 ⠀䴀伀⤀ 吀攀氀㨀 㔀㌀㘀 㜀㘀㤀㐀 䌀⸀䘀⼀倀⸀䤀瘀愀 ㈀㐀㤀㜀㠀 ㌀㘀㌀
嘀椀愀 伀猀氀漀 一뀀 ㌀ Ⰰ 匀愀猀猀甀漀氀漀 ⠀䴀伀⤀ 吀攀氀㨀 㔀㌀㘀 㠀 㔀㈀㔀 䌀⸀䘀⼀倀⸀䤀瘀愀 㠀㘀㐀㘀㌀ ㌀㘀㌀
嘀椀愀 伀猀氀漀 ㈀㘀Ⰰ 匀愀猀猀甀漀氀漀 ⠀䴀伀⤀ 㔀㌀㘀 㤀㤀㘀㈀㌀㠀 䌀⸀䘀ⴀ倀⸀䤀瘀愀 ㈀㘀㐀㔀㌀ ㌀㘀 椀渀昀漀䀀戀愀猀挀栀椀攀爀椀⸀挀漀洀
fare 63
Sotto la stella di Palletways. 17 Hub
Servizi Premium ed Economy 400 Concessioni
20 Nazioni
Il Network che ti fa dormire tranquillo. Palletways è il Network di trasporto espresso di merce pallettizzata che grazie alla sua capillarità sul territorio e all’implementazione di nuove tecnologie come il portale portal.palletways.com e la app Palletways Plus favorisce lo sviluppo commerciale del Network in tutta Italia ed Europa.
Il Network espresso per merce pallettizzata
64 fare
© Palletways Europe GmbH
portal.palletways.com
Trova il tuo Concessionario di zona su
www.palletways.com Palletways Plus
LL Communication
più di 36.000 pallet movimentati a notte
innovazione
A scuola di innovazione in AKAI 4.0 Paolo Parlangeli, direttore generale di Fondazione Aldini Valeriani, la scuola di Industrial Management racconta le origini e gli obiettivi dell’Accademia sull’Industria 4.0
L
a prima edizione di AKAI 4.0, l’Accademia ideata da Porsche Consulting e organizzata in collaborazione con FAV, ha riunito dal 6 all’8 aprile scorsi a Porretta Terme, in provincia di Bologna, 15 tra imprenditori e manager che hanno potuto sperimentare l’impatto strategico e operativo dell’Industria 4.0 in un’azienda manifatturiera. Da dove nasce questo progetto? Il mondo della produzione sta cambiando in modo epocale, evolve e passa di livello. La “Quarta rivoluzione Industriale” già in corso ci costringe, per rimanere al passo dei nostri clienti e dei nostri concorrenti, ovunque essi siano, a conoscere e comprendere le chiavi di lettura di “Industria 4.0”. Già da tempo Fondazione Aldini Valeriani aveva iniziato ad esplorare il mondo della trasformazione digitale per le aziende del territorio. Un costante confronto con l’Associazione e in particolare con l’allora Piccola Industria di Bologna, grazie all’impegno di Ivano Corsini, aveva messo in evidenza la necessità di affiancare imprenditori e manager in questo particolare momento storico. Sempre di più, il successo delle nostre imprese dipenderà da un insieme di
fattori di competitività assoluta a livello globale che devono essere affrontati, discussi e sviluppati metodologicamente anche in un ambiente formativo di eccellenza. L’Accademia ha proprio questo spirito. Perché più che di formazione si parla di esperienza professionale unica nel suo genere? Per la prima volta 15 tra imprenditori e manager vivono in tre giorni un’esperienza di simulazione di una fabbrica modello e imparano sperimentando concretamente impatti strategici ed operativi in un’azienda manifatturiera. Obiettivo? Applicare logiche e modelli alla propria realtà acquisendo tutti gli elementi per poter avviare un processo di trasformazione. Oggi la disponibilità di nuove tecnologie e la connettività permettono di disporre di nuove leve per gestire la complessità e generare nuovi flussi di profitto.
Ma le scelte tecnologiche devono essere guidate dalla strategia, ed è in questo che si differenzia l’accademia AKAI 4.0 da altre fabbriche modello che sono piuttosto showcase tecnologici. Come si articola la formazione durante i tre giorni di formazione?
fare 65
Ivano Corsini, membro del consiglio generale di Confindustria Emilia, Paolo Parlangeli, direttore generale di FAV, e Giovanni Notarnicola, principal di Porsche Consulting
Come ho sostenuto pocanzi la formazione proposta a imprenditori e manager li ha visti impegnati mattina, pomeriggio e sera. Durante la giornata gli stessi erano coinvolti nel sistema di apprendimento Porsche Consulting con teoria e pratica, verificando così step by step i contenuti proposti lasciando sempre aperto il confronto e la possibilità di intervento proattivo. In serata, la cena (e il dopo cena) sono stati utilizzati per la condivisione e la riflessione di argomenti solo apparentemente non correlati al mondo del business. Ad esempio, una serata è stata dedicata al mondo dello sport agonistico con due professionisti, Alberto Cataleta e Filippo Polgrossi. Il primo, area manager di giorno in una importante azienda del territorio e maestro di scherma alla sera, ha sapientemente esposto la correlazione psicologica e comportamentale fra lo sport agonistico e il business. Il secondo, stimato preparatore fisico e fisioterapista per diverse discipline sportive a livello olimpico, ha portato la sua esperienza nel mondo del rugby facendo emergere le marcate similitudini fra i ruoli in azienda e quelli in una squadra. Vi confesso che la serata ha regalato ai partecipanti nuove chiavi di lettura da applicare ai propri contesti lavorativi, come ad esempio la gestione dello stress psico-fisico negli ambienti di lavoro e la coordinazione di collaboratori talentuosi ma allergici alle regole aziendali.
66 fare
Quali sono gli obiettivi di AKAI 4.0? Innanzitutto far comprendere cos’è Industria 4.0 e come il digitale può trasformare l’intera catena del valore, le dinamiche della domanda e la pressione competitiva. Far leva sulle possibilità dell’Industria 4.0 per rafforzare la propria posizione di mercato e sviluppare nuovi modelli di business orientati ad una crescita profittevole e sostenibile imparando a gestire efficacemente l’esecuzione della strategia di trasformazione verso Industria 4.0 e allineando le attività chiave dell’organizzazione verso una trasformazione dei processi, delle competenze e dell’organizzazione stessa.
Cosa spinge un imprenditore o manager a partecipare? In questo momento storico le possibilità di nuovi prodotti, servizi e modelli di business avranno un impatto sostanziale su ogni settore. Chi riuscirà ad essere pioniere potrà beneficiare di una posizione di vantaggio competitivo, chi rimarrà indietro invece lotterà per la sopravvivenza. L’AKAI 4.0 fornisce gli strumenti strategici, i concetti e le metodologie per sviluppare una risposta strategica adeguata al proprio business e allineare quindi una organizzazione efficace ed efficiente al piano di trasformazione. Aiuterà imprenditori e manager a diventare proattivi nel mondo dell’Industria 4.0, a convertire le minacce in opportunità e a far leva sulle tecnologie abilitanti per raggiungere un vantaggio competitivo strategico, incrementando le performance del loro business.
LE TESTIMONIANZE DEI PARTECIPANTI “Un evento di altissimo livello per la professionalità nella preparazione e per i contenuti dell’Accademia. Il vero punto di differenziazione che ha dato un valore aggiunto straordinario, rispetto ad altri eventi, è l’approccio strategico presentato sull’innovazione digitale unito a elementi molto pragmatici ed operativi. Le due cose messe insieme hanno fatto sì che durante l’evento abbiamo potuto toccare con mano e analizzare i risultati delle nostre scelte piuttosto che un pacchetto di dati preconfezionato, facilitando (e questo è l’auspicio) il parallelo con le nostre realtà aziendali”. Fabrizio Nanni, Managing Director - Manz Italy Srl “È stata un’esperienza molto interessante che ci ha dato la possibilità di conoscere nel dettaglio gli aspetti di industria 4.0 e le tecnologie emergenti ad essa connesse. I consulenti di Porsche Academy hanno riconfermato la loro competenza e la loro professionalità, dando un ulteriore valore aggiunto al corso”. Giancarlo Rossi, Quality Manager - Nobili Spa
fare 67
conoscere, competere, crescere.
www.gommadacancellare.it
Elaborare conoscenza è una scelta strategica per l’industria di successo.
CREDITO D’IMPOSTA SULLA RICERCA PATENT BOX SUPER E IPERAMMORTAMENTI PERIZIE PER LE INDUSTRIE, PIANIFICAZIONE E GESTIONE PROGETTI DI RICERCA, TRASFERIMENTO TECNOLOGICO, ENERGIA, SOSTENIBILITÀ AMBIENTALE.
68 fare
per la ricerca e la sostenibilità industriale
SINERGIE TECNOLOGICHE Srl - Via A. Dal Prato, 82 - 48014 Castel Bolognese (RA) T/F: +39 0546 657002 info@sinergietecnologiche.it | www.sinergietecnologiche.it
cultura “Crediamo nel valore della cultura come crescita della persona e leva di sviluppo del territorio” Fabio Roversi Monaco, presidente di Genus Bononiae. Musei nella Città, racconta lo sviluppo del percorso culturale, artistico e museale intrapreso nel 2012 e presenta la nuova area espositiva 3D “La macchina del tempo”
P
rofessore, a cinque anni dalla nascita di Genus Bononiae. Musei nella Città, è possibile tracciare un primo bilancio? Dal 2012 ad oggi, Genus Bononiae. Musei nella città è molto cresciuto e si è progressivamente evoluto, affermandosi sempre più come punto di riferimento culturale imprescindibile nella città. Nella nostra proposta culturale hanno svolto un ruolo importante, come richiamo mediatico, le mostre che abbiamo organizzato in questi anni nei nostri palazzi, tutte di grande rilevanza scientifica e di livello internazionale. A partire da “La ragazza con l’orecchino di perla” che ha rappresentato uno spartiacque per la città di Bologna, alla mostra sugli Etruschi a Palazzo Pepoli e a quella di Edward Hopper a Palazzo Fava, solo per citarne alcune. E i numeri ci danno ragione, come è stato rilevato dallo studio di Nomisma presentato nell’ambito del convegno “L’Impatto economico degli investimenti in cultura. Il caso Bologna”, nel 2016 i visitatori del nostro circuito museale sono saliti a 283 mila, con una crescita significativa rispetto al 2015 (+61%). Come si è evoluto, in questi anni, il ruolo della cultura a Bologna? Non possiamo essere orgogliosi di quanto
è avvenuto, perché la tendenza di giovani e meno giovani è nel senso di acquisire rapide conoscenze superficiali in poco tempo e momenti di divertimento per più profili obsoleti, fatti rivivere artificiosamente nell’assenza di altro. Rilevo poi lo sfruttamento massimo della tecnologia che spesso sembra fine a se stessa, perché le potenzialità enormi che essa consente o contiene anche per il prossimo futuro non sono sufficientemente comprese a livello culturale, cosicché strumenti di significativa innovazione e grandezza non si accompagnano ad adeguati profili culturali di altrettanto livello, che ne consentano lo sfruttamento. Genus Bononiae. Musei nella Città ha da sempre privilegiato un approccio attivo e una fruizione coinvolgente del patrimonio culturale della città, promuovendo una idea di spazio museale contemporaneo quale luogo di accoglienza e di incontro oltre che sede di esposizione e conservazione: i numeri vi danno ragione? Genus Bononiae non è stato concepito come un museo di tipo tradizionale. Esso intende operare dinamicamente, proprio come accade nelle più significative esperienze internazionali, che puntano non solo a recuperare un patrimonio artistico, linguistico e documentario di inestimabile valore, è un luogo di produzione, creazione
e diffusione di idee, di uso di nuovi linguaggi, di immagini e di tecnologie all’avanguardia. Le nostre proposte sono frutto di un’impegnativa programmazione sistemica e di molteplici attività: dalle conferenze ai concerti, dalle mostre al teatro per offrire a visitatori, famiglie, ragazzi, bolognesi e turisti, anche un luogo di socializzazione dove condividere idee ed esperienze.
fare 69
L’ultima creatura del Museo della Storia di Bologna, l’area espositiva 3D “La macchina del tempo”, accompagna i visitatori in un viaggio virtuale nella Bologna del XIII secolo. Come funziona, e come è nata l’idea dell’esperienza immersiva? Il Museo della Storia di Bologna è fin dalla sua nascita un percorso innovativo, e la realtà virtuale rappresenta una sfida per i musei del futuro. “La macchina del tempo” a Palazzo Pepoli permette, attraverso un visore dell’azienda HTC ed un joystick, un viaggio virtuale nella Bologna medievale. Il visitatore si troverà immerso nella Bologna del passato con la possibilità di ‘camminare’ dentro la scena, passeggiare per le strade e salire sulle numerose torri della città medievale, per poi spiccare il volo dalla torre degli Asinelli. Un’esperienza dalle potenzialità evocative enormi che vuole avvicinare i cittadini, bolognesi e turisti, a scoprire le origini di un centro storico di rara bellezza. Quali iniziative future ha in serbo per la città e il territorio il percorso culturale che si snoda nel cuore del centro storico di Bologna? Vogliamo mantenere sempre ad un livello molto alto le nostre proposte, perché crediamo nel valore della cultura intesa come crescita della persona e allo stesso tempo come leva strategica di sviluppo del territorio. Per questo motivo rifuggiamo dalle mostre-spettacolo, che costruiscono solo il fatturato di chi le produce, e non sempre. Sempre mantenendo fede a questo principio, vogliamo però tentare di avvicinarci anche ad un pubblico più giovane, interessato anche ad altre culture, a tematiche non solo artistiche in senso stretto, ma anche ad altri registri e linguaggi culturali. Porteremo avanti certamente il felice filone del fumetto che abbiamo avviato con grande successo a Palazzo Pepoli con la mostra di Hugo Pratt, e stiamo valutando proposte davvero interessanti per Palazzo Fava. Siamo certi di confermare i risultati che in questi anni abbiamo raccolto e speriamo anzi di migliorarli con i nuovissimi strumenti di comunicazione di cui stiamo dotando i nostri palazzi e con la ricca offerta di servizi al visitatore che abbiamo attivato.
70 fare
LA MACCHINA DEL TEMPO La Macchina del Tempo è la nuova area espositiva 3D del Museo della Storia di Bologna, un approfondimento tematico dedicato alla Bologna medievale. Grazie ad una applicazione di realtà virtuale con tecnologia HTC VIVE il visitatore può vivere in prima persona un’avventura medievale coinvolgente nello scenario del XIII secolo bolognese e passeggiare nel centro storico tra più di 1.000 edifici dell’epoca ricostruiti nell’esatta ubicazione, oggetti di arredo urbano, personaggi in movimento con abbigliamento dell’epoca ed innumerevoli animali, in perfetta aderenza alle fonti storiche disponibili. Palazzo Pepoli – Museo della Storia di Bologna, via Castiglione 8 Dall’8 aprile 2017 al 7 gennaio 2018, da martedì a domenica dalle 10.00 alle 19.00 Per informazioni: tel. +39 051 19936343 didattica@genusbononiae.it
30/06/2017
fare 71
VENDESI
OTTIME OPPORTUNITA’ nelle quali realizzare la vostra sede con formula "chiavi in mano".
UFFICI CON FINITURE PERSONALIZZABILI
C.E. B, Ipe 11,56 kW/m³ anno.
Medicina
Località “Fossatone” A pochi Km dalle uscite autostradali di: “Castel S. Pietro Terme” della A14 e “Bologna Interporto - Centergros” della A13
Unità ideali per: Studi professionali e attività di rappresentanza Superfici da m² 70 a m² 900 ca., con finiture personalizzabili, ampio piazzale recintato ed illuminato, con possibilità di posti auto riservati. Immobile di recente costruzione.
C.E. progetto, Ipe 21,37 kW/m³ anno
Immobili ideali per attività Artigianali e Logistiche Superfici da m² 300 a m² 23.000 ca., H utile var. da m. 6,50 a m. 7,00 ca. Struttura antisismica e resistenza al fuoco R120'. Illuminazione a shed, possibilità di ribalte, ampi piazzali. .
IMMOBILI PERSONALIZZABILI
IMMOBILI PERSONALIZZABILI
Granarolo dell’Emilia
Località “Cadriano” in Via Bruno Buozzi; A soli km 4 uscita “Bologna-Arcoveggio” della A13 PD-BO; A soli km 7 dall’uscita “Bologna Interporto - Centergros”.
affittasi
IMOLA
prospiciente il casello di “Imola” della A14 BO-TA fronte la S.P. 610 “Via Selice” direzione Imola centro a solo 1 Km dal centro abitato di Imola Destinazioni d’uso PRODUTTIVO, TERZIARIO, COMMERCIALE, RESIDENZIALE, RICETTIVO Superficie complessiva area m² 171.330 ca. 1
Superficie realizzabile m² 130.000 ca.
1
Possibilità di acquistare un immobile personalizzato “chiavi in mano”.
( 0422.299311 72 fare
www.lefim.it
Da oltre 85, al servizio delle piccole, medie e grandi imprese
Gestiamo e ci prendiamo cura del vostro patrimonio immobiliare
Realizziamo i vostri immobili con la formula chiavi in mano
Ospitiamo i vostri clienti e rendiamo unici i vostri eventi aziendali
giovani
Farete ospita Teen Parade il 6 e 7 settembre a cura di Radioimmaginaria
A
13 anni, in terza media, di solito ci fanno sempre due domande: la prima è se ci sentiamo pronti per l’esame e la seconda è se abbiamo scelto la nostra scuola superiore. Alla prima si può anche evitare di rispondere fino al giorno dell’orale, ma la seconda invece è importante! Tutti ci stanno addosso continuamente. Eh cavolo, scegliere a 13 anni che cosa fare da grandi è tosto, o no? E soprattutto, magari abbiamo un’idea in testa ma non siamo per niente sicuri che sarà la cosa giusta per noi. Qualche anno fa in un paesino vicino a Bologna che si chiama Castel Guelfo è nata una radio di soli adolescenti. L’abbiamo fatta noi e l’abbiamo chiamata Radioimmaginaria. L’immaginazione è la più importante forma di libertà che un ragazzo possa avere. All’inizio questa radio era formata solo da 3 speaker, ma velocemente se ne sono aggiunti tanti altri. Chiunque può farne parte, basta che abbia dagli 11 ai 17 anni. Oggi ci sono 30 redazioni di Radioimmaginaria in tutta Europa che sono dirette da circa 230 speaker adolescenti. Trasmettono in italiano, in inglese, francese, spagnolo e albanese. Gli argomenti sono tra i più vari, si parla veramente di tutto: amici, amori, bullismo, fatti di cronaca, lavoro ma soprattutto di futuro. Come facciamo noi adolescenti a immaginare il lavoro che faremo da grandi? E inoltre a noi piacerebbe, forse con un po’ di presunzione, spiegare agli adulti, (genitori, insegnanti, quelli che decidono e che ci danno sempre ordini insomma), che si potrebbero sperimentare nuovi modi per
appassionarci alle cose. Abbiamo sempre la sensazione che il linguaggio che i grandi usano con noi sia inadeguato. Forse dovrebbero ascoltare le nostre idee anche se un po’ troppo fantasiose. Noi di Radioimmaginaria pensiamo che sarebbe utile per costruire un futuro migliore, un futuro che ci piaccia e di cui dobbiamo sentirci protagonisti anche noi. Ecco perché Radioimmaginaria ha pensato a Teen Parade, l’unico festival in cui il lavoro viene spiegato da noi adolescenti. La prima edizione di Teen Parade 2016 l’abbiamo fatta a Castel Guelfo, dov’è iniziato tutto, ma quest’anno Confindustria Emilia ha creduto in noi e ci ha proposto di fare Teen Parade durante Farete. Tra i padiglioni delle aziende, in uno spazio riservato solo a noi, il 6 e il 7 settembre allestiremo 20 Case Cubes, piccoli garage che rappresentano l’unità di misura della startup, dell’innovazione, dove esporranno aziende che abbiamo invitato per
fare 73
farci vedere come potrebbe essere un lavoro in grado di appassionarci. Per esempio, lavorare nel campo dell’automazione detta così, non sembra molto attraente, ma quan-
74 fare
do l’anno scorso a Teen Parade 2016 abbiamo visto che l’automazione è praticamente progettare e far funzionare i robot, allora ci siamo gasati eccome. Ma anche i droni, le stampanti 3D… Nel nostro villaggio faremo anche incontri con esperti, scienziati, politici, scrittori e sicuramente una grande attenzione la metteremo sull’alternanza scuola-lavoro. Pochi di noi, in qualche caso neanche i nostri professori, sanno spiegare davvero che cosa sia. Invece se noi fossimo più partecipi e se loro ci consultassero anche un pochino di più, potremmo condividere questa attività e ricavarne più beneficio. Intervistando sia i nostri coetanei sia chi ha immaginato questa legge, ci chiariremo sicuramente le idee. Ci capita a volte di sentire i professori, adulti o politici che parlano di queste cose con poco entusiasmo e poca convinzione. Sembra pensino di rivolgersi a qualcuno che già ne sa, che non ha bisogno di spiegazioni. Alcune volte ci sentiamo in difficoltà a capire un linguaggio che è lontano dalla nostra quotidianità e non siamo spronati ad approfondire. Per questo durante Teen Parade
affronteremo questi temi: dall’alternanza scuola-lavoro, alla prevenzione cercando una mediazione con gli adulti e in particolare usando il nostro linguaggio. Speriamo che i nostri coetanei, i genitori e gli insegnanti, capiscano che dobbiamo sfruttare queste occasioni per trovare un modo per avvicinarci. Inoltre, se già facciamo fatica a pensare al lavoro, è giusto cominciare a pensare alla pensione? Ahahah. I nostri genitori si fanno una bella risata e ci dicono che, quando saremo grandi, non avremo mai la pensione! E allora? Allora abbiamo invitato a Teen Parade anche INPS e da loro ci faremo spiegare al meglio possibile. Ecco il titolo: “La pensione non è roba per vecchi”. Vedremo cosa salterà fuori. Vi promettiamo massima chiarezza e non paroloni che nessuno capisce. Ma attenzione, avremo anche concerti di band adolescenti come noi e altri artisti famosi! Vi aspettiamo il 6 e 7 settembre in fiera a Bologna! Alcuni commenti raccolti da ragazzi che sono venuti a trovarci a Teen Parade 2016: “Avete presente quel momento in cui si dice ‘Cavolo, è possibile che finora sono sopravvissuto senza sapere che questo lavoro esista e che sia un lavoro?’ Beh quel momento è dopo 0,001 secondi che un adolescente ha messo piede in un Case Cube a Teen Parade”. Tommaso, 16 anni “Per me Teen Parade è stata un’esperienza nuova ed emozionante, vedere come i giovani lavoravano sinergicamente per un evento organizzato da loro è stato affascinante, non vedo l’ora che arrivi la prossima”. Khalid, 15 anni “Non mi è ancora chiaro cosa farò dopo la scuola e nemmeno quanta scuola avrò ancora voglia di fare. Ma Teen Parade mi ha aiutata ad avere un’idea di quelli che potrebbero essere, almeno qui nel mio territorio, i lavori del futuro”. Sara, 16 anni “A Teen Parade mi sono sentita protagonista. Come se di lavoro non si debba per forza sentir parlare solo un grande!”. Debora, 15 anni
. 0 . 4 A I E. TR L S A U I D R N T S L’I U R D E N I P TA NE OFFER RIVOLUZIO LA TUA AS DE I G N I SH A R
Nuovi benefici fiscali per la tua azienda con superammortamento al 140% e iperammortamento al 250%. Intesa Sanpaolo è al tuo fianco, per rendere la tua azienda sempre più digital. Banca del gruppo
intesasanpaolo.com
fare 75
Messaggio pubblicitario con finalità promozionale. Per le condizioni contrattuali dei prodotti e servizi citati consultare i Fogli Informativi disponibili nelle Filiali e sul sito internet delle Banche del Gruppo Intesa Sanpaolo che li commercializzano. La concessione dei finanziamenti è soggetta alla valutazione della Banca.
Welcome to your
Premium World L A S C I AT I T E N TA R E D A I N O S T R I SERVIZI PREMIUM
Interamente concepita attorno alle esigenze del passeggero business, il luogo migliore dove trascorrere l'attesa, conciliando relax e lavoro.
76 fare
Servizio Vip personalizzato con staff dedicato, per risparmiare tempo senza rinunciare al comfort.
LUNEDI’ – DOMENICA h 5.00-23.30 +39 051 6479616 marconilounge@bologna-airport.it
www.bologna-airport.it/mbl
giovani Giovani talenti digitali alle Olimpiadi di informatica a squadre All’IIS Aldini Valeriani-Sirani di Bologna si è tenuta la prima edizione internazionale del campionato dedicato ai geni del computer di Marianna Saguatti
S
timolare l’interesse dei giovani nei confronti della scienza dell’informazione e delle tecnologie informatiche, la loro creatività, l’abilità di teamworking e il confronto di idee. Questo l’obiettivo primario delle Olimpiadi di informatica a squadre, il cui primo campionato internazionale si è svolto dal 17 al 20 maggio scorsi all’IIS Aldini Valeriani-Sirani di Bologna. Sempre più spesso, infatti, nel mondo del lavoro si opera in team per portare a termine specifici progetti e la capacità di fare squadra rappresenta un requisito imprescindibile
per chiunque si appresti a farvi il suo ingresso. “Le moderne organizzazioni puntano molto sul lavoro di gruppo come strategia per ottenere migliori risultati dai talenti collettivi del team, dalla capacità dei membri di sostenersi l’un l’altro per superare i momenti difficili, dalla possibilità di moltiplicare le opzioni grazie al confronto. La maggior parte dei professionisti, inoltre, si interfaccia abitualmente con altre persone per portare avanti la propria attività: appare quindi chiaro come sviluppare l’attitudine alla collaborazione possa migliorare le proprie performance lavorative”, sottolinea Giorgeliana Carletto, responsabile nazionale delle Olimpiadi di informatica a squadre. Il progetto nazionale italiano, nato nel 2010, ha inizialmente coinvolto sette team provenienti dalla sola Emilia-Romagna. Da allora tanta strada è stata fatta e oggi aderiscono alla manifestazione 19 regioni per 358 squadre. Dopo essersi sfidate nel febbraio scorso nell’ambito dell’ottava edizione del campionato nazionale all’IIS Aldini Valeriani-Sirani, le due formazioni selezionate hanno avuto l’opportunità di confrontarsi con i migliori team delle altre nazioni in gara: i concorrenti delle Olimpiadi internazionali di informatica a squadre si sono cimentati nella risoluzione di sette problemi con l’aiuto dell’algoritmica e della programmazione mediante programmi scritti in C, C++ o Pascal e le loro soluzioni sono poi state sottoposte alla valutazione di un correttore automatico. “L’iscrizione al pro-
getto, sia nazionale che internazionale, è completamente gratuita per tutte le scuole medie superiori sia pubbliche, parificate che private. Una scuola per ogni nazione si rende disponibile ad essere la scuola capofila nazionale e a coordinare quindi tutte le attività di iscrizione, le gare, la somministrazione dei problemi e la premiazione della squadra vincitrice nazionale, nonché a mantenere i rapporti con gli istituti capofila delle altre nazioni”, spiega ancora Giorgeliana Carletto. L’esperienza internazionale è volta al termine il 20 maggio scorso con una ricca giornata conclusiva: per l’occasione studenti, professori, dirigenti scolastici e rappresentanti dei Ministeri dell’Istruzione delle nazioni coinvolte hanno aperto uno stimolante confronto sui temi dell’informatica e hanno visitato la città, in particolare il Museo Ducati e il Museo del Patrimonio Industriale. La cerimonia di premiazione, a cui hanno preso parte le delegazioni dei Paesi esteri partecipanti e numerose personalità tra cui Romano Prodi, presidente della Fondazione Collaborazione fra i popoli, Tiziana Ferrari, direttore generale di Confindustria Emilia - sede di Bologna, e Stefano Versari, direttore generale dell’Ufficio Scolastico Regionale dell’Emilia-Romagna, ha visto trionfare il team “ADVL” della scuola “Tudor Vlanu” di Bucarest. Ad aggiudicarsi il secondo gradino del podio è stato invece il team “Werebears” dello stesso istituto, mentre la medaglia di bronzo è andata al team “Matrix” della scuola “Gymnasium 1571” di Mosca.
fare 77
Happening INDUSTRIAL LOUNGE #INDUSTRIALOUNGE. Mai fermi. Non smettiamo mai di cavalcare nuove sfide. 78 fare
Un evento speciale per condividere un nuovo modo di fare formazione e per sperimentare le formule più innovative e le ultime tendenze praticabili nelle imprese. Al taglio del nastro del nuovo brand di Fondazione Aldini Valeriani dedicato all’alta formazione d’impresa, Tiziana Ferrari, Direttore Generale della sede di Bologna di Confindustria Emilia. Abbiamo cambiato le regole del gioco della formazione tradizionale. Non più aree tematiche ma un approccio in grado di rispondere alle sfide future delle aziende e dei suoi manager. 6 le sfide manageriali che rappresentano i blocchi tematici emergenti approfonditi con il metodo dei Challenge Lab: VISION & ECONOMICS, AGILE BUSINESS, PEOPLE, SMART FACTORY, DISRUPTIVE INNOVATION, DIGITAL TRANSFORMATION. Filo conduttore dell’evento: la gestione della complessità. 60 MANAGER guidati da 6 TOP TRAINER immersi in un’esperienza 100% interactive per sperimentare un nuovo design dell’apprendimento fatto di sperimentazione, storie, visioni ed esperienze. Location dell’evento lo spazio dell’ex fabbrica Vignoni dei primi del 900 dove si annusa ancora il dinamismo creativo, contenitore flessibile e prestigioso, unico per la bellezza architettonica, per l’uso dei materiali impiegati e per i dettagli dal design Industrial chic. Da qui siamo partiti per ridisegnare il nuovo salotto della formazione manageriale.
Curiosa e keep in touch sul nuovo sito:
http://industriallounge.fav.it/
fare 79
80 fare
news emilia
Marianna Saguatti Marco Taddei
LA BORSA DI STUDIO “MARIO POSSATI” 2017 ASSEGNATA A EKATERINA SOUBEVA È stata assegnata a Ekaterina Soubeva, studentessa della Johns Hopkins University di Bologna, l’edizione 2017 della Borsa di studio “Mario Possati”. La Borsa, promossa e finanziata da Unindustria Bologna e Marposs, è intitolata alla memoria dell’imprenditore bolognese fondatore dell’azienda leader nell’elettronica di precisione, ed è destinata a giovani talenti dell’Est Europa specializzandi nella sede bolognese della SAIS (School of Advanced International Studies) dell’università americana Johns Hopkins. Anche quest’anno la Borsa di studio “Mario Possati”, diventata ormai un appuntamento fisso da venticinque anni, permette dunque ad un giovane talento proveniente dall’Est dell’Europa di perfezionare la propria formazione secondo standard internazionali. La borsista Possati di quest’anno proviene da Sofia, in Bulgaria. Si è laureata in Affari Internazionali ed Economia all’università John Cabot di Roma, dove ha fondato un’associazione studentesca focalizzata sulle Relazioni Internazionali che è diventata un’importante realtà nella comunità accademica. Tra le sue esperienze lavorative vanta uno stage alla Commissione Affa-
ri Esteri e Difesa del Parlamento bulgaro. A SAIS vorrebbe specializzarsi in European and Eurasian Studies per poi lavorare alla World Bank o al Fondo Monetario Internazionale e successivamente fare ritorno nel proprio Paese per intraprendere la carriera politica. Alla cerimonia di consegna, che si è svolta lo scorso 29 marzo nella sede di Bologna di Confindustria Emilia, in Via San Domenico, sono intervenuti Stefano Possati, presidente di Marposs, insieme ai fratelli Edoardo ed Alberto, rispettivamente vice presidente e membro del consiglio d’amministrazione della società, e al figlio Francesco, assistant manager; il presidente di Confindustria Emilia, Alberto Vacchi, insieme al direttore generale della sede di Bologna, Tiziana Ferrari, e il direttore della Johns Hopkins University SAIS di Bologna, Michael G. Plummer, insieme al director of development, Gabriella Chiappini.
LA CULTURA FEMMINILE NEL MANAGEMENT: DONNE CHE CAMBIANO LE IMPRESE
Negli ultimi anni molte donne autorevoli hanno conquistato ruoli manageriali, aprendo la strada a coraggiose politiche innovative, pensando e agendo in modo autonomo e prendendo decisioni basandosi sul proprio punto di vista. La cultura femminile nel management, capace di spingersi oltre le prassi consolidate, ha dato origine a scenari inediti e a interessanti novità. Alla luce di tutto questo e al fine di approfondire la visione, le esperienze e le scelte delle figure femminili con incarichi dirigenziali, lo scorso 10 maggio la sede di Bologna di Unimpiego Confindustria Emilia Area Centro ha proposto e ospitato il convegno “InDa sinistra: Alberto Possati, Francesco Possati, crementare la cultura femmiMichael G. Plummer, Alberto Vacchi, Ekaterina Soubeva, nile nel management - Donne Stefano Possati, Tiziana Ferrari ed Edoardo Possati
che cambiano le imprese”, durante il quale alcuni preziosi interventi hanno esposto i principi e i metodi di un mondo aziendale ed economico ormai profondamente cambiato. Da una ricerca dell’Osservatorio per l’imprenditorialità femminile di Unioncamere emerge infatti che le imprese a guida femminile in Italia hanno raggiunto a fine 2016 quota 1.321.862, ovvero il 21,8% del totale, 10.000 in più rispetto all’anno precedente. Per quanto riguarda, nello specifico, il settore manifatturiero, le realtà guidate da una donna sono invece 97.000 e rappresentano meno del 17% del totale, escludendo alcuni segmenti di mercato fortemente legati al Made in Italy come l’abbigliamento, il tessile e la fabbricazione di articoli in pelle. Nel corso del convegno, introdotto da Nicoletta Grosso di Unimpiego Confindustria Emilia Area Centro sede di Bologna, e organizzato in collaborazione con la Fondazione Aldini Valeriani, hanno offerto la propria testimonianza Rita Finzi, presidente della commissione pari opportunità di Legacoop Regione Emilia-Romagna, Rosanna Masi, imprenditrice di Poggipolini, Elisabetta Ziri, imprenditrice e responsabile IT di Nemoris, fornitore del Gruppo Mechinno, Chiara Boschieri, ad della startup Martha Health Care, Sara Cirone, ad di Stafer, e Daniela Dubla, fondatrice della startup Inner.me.
fare 81
“FROM ENERGY TO THE FUTURE” LA SFIDA PER UN FUTURO MIGLIORE Si è tenuto lo scorso 9 maggio, al GreenLab Kerakoll di Sassuolo, in provincia di Modena, l’evento “From Energy to the Future - La sfida per un futuro migliore”, organizzato da CEE - Consorzio Esperienza Energia e che si è svolto al termine dell’assemblea dei soci per l’approvazione del bilancio. Gli effetti che il mercato libero ha prodotto sulle bollette, le prospettive di prezzo dei mercati elettrici e gas, l’impatto che le politiche di efficienza hanno prodotto nei processi produttivi, le politiche europee che condurranno a un mercato unico dell’energia e le recenti norme che porranno fine al mercato tutelato domestico e che quindi concluderanno il periodo di liberalizzazione iniziato nel 1999. Questi alcuni degli argomenti che sono stati approfonditi nel corso della tavola rotonda “Energy-Business-Community”, coordinata da Patrizio Roversi e aperta dall’intervento del presidente di CEE, Roberto Kerkoc, alla quale hanno preso parte il presidente di Confindustria Emilia, Alberto Vacchi, il presidente di Coop Alleanza 3.0, Adriano Turrini, e il presidente di REF-4E (Economics, Engineering, Energy, Environment), Pia Saraceno, che si sono confrontati con le imprese consorziate e del territorio sulle tematiche energetiche di interesse comune. Il CEE, promosso da Confindustria Emilia, Legacoop Bologna e Legacoop Estense, è uno dei più grandi consorzi nazionali per volumi di energia intermediata e lavora per circa 750 imprese, prevalentemente aderenti alle associazioni di categoria territoriali. “Da ormai sedici anni CEE mette a disposizione delle imprese competenze, idee e professionalità con l’obiettivo di gestire le commodities energetiche con servizi ad hoc e un elevato livello di risparmio. Negli ultimi tre anni CEE ha moltiplicato il numero delle aziende consorziate, ha raddoppiato i propri volumi di energia e di gas naturale e oggi si posiziona tra i primi tre consorzi in Italia per volumi intermediati. Sappiamo che l’energia non apporta valore aggiunto
82 fare
al prodotto finito, ma rappresenta una spesa importante nei bilanci aziendali: per questo riteniamo che debba essere gestita in maniera efficiente, trasparente e al minor costo possibile”, ha dichiarato il presidente di CEE, Roberto Kerkoc.
SEDICI AZIENDE ALL’IRAN FOOD + BEV TEC 2017 DI TEHERAN All’indomani della rielezione di Hassan Rohani, riconfermato presidente dell’Iran lo scorso 19 maggio, Confindustria Emilia ha
organizzato una missione imprenditoriale per consentire a 16 aziende di Bologna, Ferrara e Modena di partecipare dal 23 al 26 maggio alla 24^ edizione dell’International Exhibition Food & Beverage Processing and Packaging a Teheran, l’Iran Food + Bev Tec 2017, il più importante appuntamento fieristico per le imprese del settore alimentare. La manifestazione quest’anno ha registrato un’affluenza di oltre 40.000 professionisti e accolto 547 espositori provenienti da 27 Paesi appartenenti a settori quali automazione, packaging, food & beverage technology. Salgono quindi a cinque per un totale di 50 aziende complessivamente coinvolte le missioni iraniane che la sede di Bologna di Confindustria Emilia ha organizzato a partire dal 2015 in seguito alla revoca, da parte delle Nazioni Unite, delle misure restrittive relative al nucleare introdotte nell’ultimo decennio. Grazie alla graduale attenuazione del regime sanzionatorio, frutto dell’accordo siglato nell’estate 2015 dal presidente Rohani e da alcune potenze mondiali, il mercato iraniano, composto da circa 80 milioni di consumatori, promette enormi prospettive di crescita: nei primi nove mesi del 2016 il valore complessivo delle esportazioni agro-alimentari ha superato i 15 milioni di euro, evidenziando un incremento del 14% rispetto all’anno precedente. Il padiglione italiano ha ospitato 77 aziende e quella del nostro Paese ha rappresentato una delle più importanti presenze straniere sia per superficie occupata sia per numero di partecipanti.
ADDIO A ROMANO BONAZZI È venuto a mancare lo scorso 28 marzo, all’età di 83 anni, Romano Bonazzi fondatore di 3F Filippi, azienda di Pianoro, in provincia di Bologna, leader nel campo dell’illuminazione professionale. Bonazzi, che fondò l’azienda nel 1952 creando e commercializzando, fra i primi in Italia, apparecchi d’illuminazione con lampade fluorescenti, ha fatto di 3F Filippi nel corso degli anni uno dei marchi più importanti nel campo della progettazione e produzione di apparecchi per l’industria, il commercio e il terziario. Fermo sostenitore del Made in Italy, l’imprenditore ha sempre creduto nelle potenzialità del proprio territorio, senza mai delocalizzare le attività produttive.
fare 83