FARE n. 47 APRILE 2020

Page 1

FARE 47 APRILE 2020

47

Aprile 2020

in questo numero:

COVID-19

Genesi di una pandemia. Uno speciale sull’emergenza Coronavirus

HORIZON EUROPE

Arriva il nuovo programma quadro per finanziare ricerca e innovazione

PENSIERO CREATIVO Autorizzazione del Tribunale di Bologna n.6858 del 26.11.1998 Poste Italiane SpA - Spedizione in Abbonamento Postale 70% - Aut. MBPA/CN/BO/0008/2015.

Il presidente della Fondazione Marconi Corazza racconta l’esperienza del MIC



ftpsrl.it

La nostra task force in n mis ssio one e da a vent’anni.

fare 1 SISTEM EM INTEG GRATOR R

CYB CY BER SECU SE URIT TY

SOFT FTWA ARE


FAI VIAGGIARE LE TUE IDEE A UN’ALTRA VELOCITÀ. Con BRUNACCI & PARTNERS hai tutto quel che ti serve per trasformare i progetti in successi.

www.brunacci.eu CONSULENZA IN PROPRIETÀ INDUSTRIALE E INTELLETTUALE

Modena | Milano | Perugia | Bolzano


magazine

sommario

Le idee e le proposte degli Imprenditori di Unindustria Bologna

numero 47 aprile 2020 DIRETTORE RESPONSABILE Raffaella Mazzali

EDITORE FARE S.r.l. via San Domenico, 4 - 40124 Bologna tel. 051 6317111 - fax 051 356118 DIREZIONE E REDAZIONE Confindustria Emilia Area Centro ART DIRECTOR Lorella Luccarini - Confindustria Emilia Area Centro STAMPA LABANTI e NANNI Industrie Grafiche Srl viale Marconi, 10 40011 Anzola dell’Emilia (BO) PUBBLICITÀ FARE S.r.l. via San Domenico, 4 - 40124 Bologna tel. 051 6317111 - fax 051 356118 PUBBLI’ concessionaria editoriale S.r.l. corso Vittorio Emanuele 113 41100 Modena tel. 059 212194 - fax 059 226627 pubbli@pubbli.it FOTO Archivio Confindustria Emilia Area Centro,

focus

5

vita industriale

7

di Valter Caiumi

di Marco Taddei, Laura Ansaloni, Raffaella Mazzali, Marianna Saguatti e Generoso Verrusio

ICT, motore per l’innovazione rubrica a cura di Rete ICT

68

Speciale emergenza Coronavirus Covid-19. Genesi di una pandemia

71

Il protocollo Sindacati-Associazioni di categoria

76

Il sacrificio degli imprenditori

79

La riconversione produttiva

79

Arriva Horizon Europe per finanziare ricerca e innovazione

85

Il valore del pensiero creativo

89

di Laura Ansaloni e Generoso Verrusio

di Marco Taddei

Presidente Valter Caiumi Direttore Generale Tiziana Ferrari Sede legale e operativa: via San Domenico, 4 - 40124 Bologna tel. 051 6317111 - fax 051 356118 www.confindustriaemilia.it Autorizzazione del Tribunale di Bologna n. 6858 del 26.11.1998 Poste Italiane S.p.A. Spedizione in abbonamento Postale 70% Aut. MBPA/CN/BO/0008/2015. Gli articoli presentati possono non rispecchiare le posizioni di Confindustria Emilia che comunque li ritiene un contributo sul piano dell’informazione e dell’opinione

Numero andato in stampa il 2 aprile 2020

fare 3 Associato all’Unione Stampa Periodica Italiana



focus pronti al FARE Cari colleghi, il momento che stiamo vivendo rappresenta una sfida complessa, caratterizzata da incertezza e sofferenza. Prima è accaduto in Cina, poi è stata la volta dell’Europa, Italia in primis e a seguire tutti gli altri Paesi di questo continente. Che cosa è davvero importante in questo momento per un’associazione, come la nostra, che conta oltre 177mila persone ed opera globalmente in oltre 120 Paesi? Come possiamo contribuire tutti insieme a prevenire e rallentare la diffusione del virus e a proteggere noi e le nostre famiglie? La priorità assoluta va data senza dubbio alle misure di prevenzione e protezione a tutela della salute e della sicurezza delle persone. Abbiamo applicato le linee guida del protocollo di contenimento del covid dello scorso 14 marzo, nato dalla condivisione tra Confindustria e rappresentanze sindacali. Siamo in prima linea a fronteggiare l’emergenza. Nella migliore delle ipotesi dovremo lottare fino all’inizio di Maggio e per stabilizzarci occorreranno ancora mesi. Poi seguirà il momento della rinascita e della ricostruzione. Ne usciremo cambiati, il nostro modo di vivere e lavorare sarà diverso. Lo stesso concetto di globalizzazione, che implica una libertà di movimento di persone e merci (sebbene vincolata, in certi momenti e per iniziativa di alcuni governi locali, da limitazioni e restrizioni) ne uscirà ulteriormente e naturalmente modificato. La circolazione delle persone sarà più limitata; l’export, che per noi ha un valore e un peso molto significativo, dovrà in parte trovare modelli alternativi, mettendo a fattor comune le reti esistenti, già radicate nei territori del mondo, grazie al lavoro fatto dalle nostre imprese negli ultimi decenni. L’emergenza in Europa ha messo in luce in maniera chiara i limiti dell’individualismo con cui ogni Paese ha affrontato la corretta prevenzione. È mancata una visione e un coordinamento a livello comunitario, il modello ha dimostrato grande immaturità. Sarà dovere di tutti tesorizzare questa esperienza, riconoscere il valore dell’appartenenza ed essere disponibili a collaborare reciprocamente, a comunicare ed aiutarsi, costruendo pratiche comuni che prevalgano sull’individualità di convenienza, in nome del valore dell’uomo e della vita, che ogni civiltà progredita dovrebbe mettere al centro. Alla fine ci resterà ciò che avremo appreso da questa esperienza, come comunità globale. Noi siamo pronti al fare: siamo pronti ad offrire il nostro contributo per affrontare la seconda fase di questa emergenza e per costruire un domani migliore, per noi e per le generazioni future.

Valter Caiumi

Presidente Confindustria Emilia Area Centro fare 5


Think : Like : Toyota

Pensate come Toyota, entrate nella nostra idea di logistica. Pensiamo a nuove soluzioni per movimentare le merci e migliorare l’efficienza delle vostre operazioni logistiche. Carrelli intelligenti, interconnessione, automazione, nuovi sistemi energetici per ottimizzare il lavoro e mirare alla qualità totale. Le nostre idee muovono la logistica e vi portano fra le tecnologie del futuro.

Scoprite la nostra idea di Futuro www.toyota-forklifts.it


Marco Taddei Laura Ansaloni Raffaella Mazzali Marianna Saguatti Generoso Verrusio

vita industriale da. Il 2018 si è chiuso con un fatturato di 8,5 milioni di euro (di cui il 60% realizzato in 60 Paesi fuori dall’Italia) confermando la tendenza di crescita a due cifre degli ultimi anni. A ottobre 2018 è stato inaugurato il Museo Giusti all’interno di un borgo agricolo restaurato con un investimento di 2 milioni di euro, che ogni anno accoglie più di 25mila visitatori da tutto il mondo. Con l’apertura delle prime due filiali commerciali estere in Corea e negli Stati Uniti, sono stati aumentati in maniera massiccia gli investimenti per sviluppare una rete commerciale sempre più strutturata, in grado di sostenere la crescente domanda di aceto balsamico di qualità nel mondo.

ACETAIA GIUSTI, INAUGURATA A MODENA LA BOTTEGA DI PIAZZA GRANDE Acetaia Giusti, la più antica acetaia al mondo fondata a Modena nel 1605, ha inaugurato lo scorso 6 dicembre il primo punto vendita diretto nel centro storico della città della Ghirlandina. Nasce così la “Bottega di Piazza Grande”, affacciata sulla piazza patrimonio Unesco diventata simbolo dell’artigianalità modenese. La Bottega di Piazza Grande, un voluto rimando alla tradizione nel nome, è uno spazio raffinato e suggestivo: una piccola boutique dell’aceto balsamico in cui trovare in degustazione gli aceti balsamici Giusti, circondati da botti secolari e antichi oggetti dell’arte acetiera. In un’atmosfera senza tempo che richiama il Museo Giusti, si costruisce così il racconto degli oltre 400 anni di attività dell’acetaia, con la volontà di trasmettere tutto il valore custodito in ogni bottiglia di aceto balsamico, un prodotto nobile e antico che si rinnova nel contemporaneo. I prodotti in degustazione sono quelli che hanno reso Giusti simbolo di eccellenza del Made in Italy gastronomico nel mondo: la Collezione Storica con gli aceti balsamici di diverse ricette e invecchiamenti, l’immancabile Aceto Tradizionale di Modena DOP che riposa per anni nelle botti secolari, gli aceti biologici di Azienda Agricola Giusti, il Vermouth invecchiato in botti di aceto balsamico, fino ai cioccolatini e ai panetto-

A TOKYO 2020 I GAGLIARDETTI DI AREM ITALIA ni al balsamico. “Con l’apertura della Bottega di Piazza Grande abbiamo l’onore di portare nel cuore della nostra città una piccola parte di storia dell’Acetaia e del Museo Giusti, augurandoci così di poter contribuire alla valorizzazione del centro storico di Modena, dove il turismo internazionale cresce di giorno in giorno”, commenta il CEO dell’azienda Claudio Stefani Giusti. “Alla base del nostro approccio e della nostra crescita c’è, insieme a una costante ricerca di qualità, la volontà di diffondere la cultura dell’aceto balsamico, un prodotto ricco di tradizione che produciamo con orgoglio da oltre 400 anni. Questo si traduce nella creazione di esperienze dirette che ci aiutano a comunicarne il valore, e nel caso di Bottega di Piazza Grande in un approccio sartoriale tipico delle boutique, dove il potere della narrazione è un fattore fondamentale nella scelta di acquisto”. A fine del 2019 si è concluso un un biennio di grandi soddisfazioni per l’azien-

Da Bologna a Tokyo, passando per Losanna. Arem Italia, azienda di San Giovanni in Persiceto, in provincia di Bologna, specializzata in tessile, abbigliamento, patches, tutto rigorosamente personalizzato per sport, aziende, strutture alberghiere e ristorazione, si è confermata ancora una volta fornitrice ufficiale dei gagliardetti per gli atleti della squadra olimpica italiana che parteciperà ai prossimi giochi olimpici di Tokyo 2020 (rimandati all’estate 2021 a causa della pandemia di Coronavirus), oltre che dei gagliardetti per i Giochi olimpici invernali giovanili di Losanna e per altre Federazioni nazionali sportive nel mondo. “I gagliardetti non sono esattamente il nostro articolo di punta, ma nel tempo hanno conquistato un loro importante spazio;

fare 7


ANALYSIS FESTEGGIA UN QUARTO DI SECOLO

“É doveroso ringraziare chi ci ha accompagnato in questo lungo percorso, impegnativo ma pieno di soddisfazioni: dai collaboratori, ai partner fino a ognuna delle quasi 700 aziende che hanno usufruito e usufruiscono ancora dei nostri prodotti e servizi. Quando, nel lontano 1995, decisi di dare vita a questo progetto avevo un unico obiettivo: quello di portare il digitale in un ambito, quello della qualità, nel quale mancavano strumenti software dedicati. Potrei dire che quell’obiettivo è stato raggiunto, perché QualiWare è indubbiamente uno dei leader di mercato. Ma noi di Analysis pensiamo di avere ancora tanto lavoro da fare, perché le aziende chiedono ancora più digitale, non solo per la qualità ma, in generale, per la conformità normativa, e la nostra piattaforma rappresenta la risposta ideale a questa esigenza”. Con queste parole Pier Alberto Guidotti, CEO di Analysis, commenta i primi 25 anni dell’azienda bolognese e quindi del progetto QualiWare, il software che aiuta le aziende a digitalizzare i sistemi informativi e supportare la conformità alle normative volontarie e

non è solo un modo per ricordare un evento, i nostri clienti più esigenti li apprezzano per la qualità, i materiali, la vasta gamma e il know-how che offriamo e che ci danno una marcia in più. Siamo orgogliosi di continuare ad essere i fornitori della Nazionale Italiana, come già successo in passato per le Olimpiadi di Rio de Janeiro 2016 e PyeongChang 2018”, spiega Riccardo Giovannini, titolare di Arem Italia. La forza dell’azienda bolognese sta nel produrre, a partire anche da un solo pezzo, gagliardetti per lo sport ricamati su misura e personalizzati con il nome dell'evento e

8 fare

cogenti. La nascita di Analysis, 25 anni fa, è simile a quella di tante altre aziende del settore IT. L’esigenza di un singolo cliente fa nascere un prodotto interessante, che può trovare spazio in un mercato caratterizzato da un’offerta molto limitata. E così una soluzione specifica si trasforma in una piattaforma standard in grado di offrire un’ampia gamma di funzioni e strumenti, adottata oggi da quasi 700 aziende. Un percorso di crescita e successo che da sempre è stato basato su principi cardini quali l’ascolto del cliente e il benessere dei propri collaboratori. Serietà e passione che si concretizzano in una strategia che vede al centro della mission aziendale il cliente attraverso l’ottimizzazione del suo lavoro basata sulle tecnologie digitali. Si dice che sia il viaggio che conta e non la destinazione: per questo motivo Analysis continua la sua evoluzione e per il 2020 sono previste importanti novità, sia nel prodotto, con l’introduzione di nuove funzionalità fra le quali un innovativo modulo di Intelligenza Artificiale, sia nelle infrastrutture, con il trasferimento presso una nuova e prestigiosa sede a Castel Maggiore, a poca distanza da quella attuale a Trebbo di Reno, alle porte di Bologna. Tutto questo a supporto dell’ulteriore crescita che è prevista per l’anno in corso e per i successivi. E, per questo, alla domanda su quali saranno gli obiettivi per i prossimi anni, Pier Alberto Guidotti risponde: “Vogliamo continuare a migliorarci e a crescere, non mi sento di fissare degli obiettivi precisi perché farlo significherebbe porsi un traguardo il che, per noi, è come porsi un limite. Continueremo a lavorare come abbiamo fatto fino ad ora, ovvero con dedizione e passione per ciò che facciamo e soprattutto prendendoci cura di chi, collaboratori, partner o clienti, nel nostro percorso venticinquennale non ha avuto dubbi nel darci e rinnovarci continuamente la sua fiducia”.

della partita, la data e il luogo, un ricordo esclusivo alla portata di tutti, con la qualità di sempre che Arem Italia garantisce da oltre 40 anni. “In generale abbiamo una vasta scelta nel campo dei gagliardetti: siamo specializzati anche in prodotti di piccolo e medio taglio per tutte le associazioni sportive, a partire da quelle amatoriali; abbiamo più di 40 articoli di ogni forma e dimensione sempre disponibili, pronti per essere personalizzati con stampa e ricami, che sono ideali per premiazioni sportive ed eventi di ogni genere. Distribuiamo in Italia ed Europa

e i nostri prodotti sono anche acquistabili online sul nostro shop, con un semplice click a prezzo molto vantaggioso”, continua Giovannini. Qualche mese fa Riccardo Giovannini ha festeggiato con l’intero staff aziendale i 40 anni di attività di Arem iniziata appunto nel 1979, quando Angelo Giovannini ed Enza Braglia fondarono il “Ricamificio Enza”, specializzato in produzione di ricami, smerli e confezioni. Il secondo importante step arrivò nel 1994 quando i due figli, Monica e Riccardo, iniziarono la loro presenza in azienda portando un’ondata di novità. A



cominciare dalla nuova sede di Via Newton 30, nella nuova e più servita zona industriale, inaugurata nel 1998 e che fu poi ulteriormente ampliata nel 2006, arrivando ad una superficie di quasi 3.000 metri quadri di cui 2.000 coperti, mentre i dipendenti raggiungono le 36 unità. Dal 2002, con l’avvento dell’euro, inizia l’esplorazione dei mercati esteri, con la partecipazione alle più importanti fiere internazionali del settore, che permettono di consolidare il rapporto con i clienti da tutta Europa e dal 2013 una nuova ripartenza con il nome Arem Italia e un’offerta maggiore di servizi complementari.

BILANCIO POSITIVO E IMPORTANTI NOVITÀ PER ASTERIX L’assemblea annuale di Asterix, azienda bolognese specializzata nella progettazione e realizzazione di servizi di pulizia e facility management, che si è tenuta il 15 dicembre scorso nell’affascinante cornice di Palazzo Re Enzo con la partecipazione di soci, dipendenti e collaboratori, è stata l’occasione per fare il punto su un anno particolarmente positivo per la società. A cominciare dalla crescita costante in termini economici: non solo il 2019 ha fatto registrare un fatturato di oltre sette milioni di euro, ma negli ultimi anni, dal 2016, l’incremento percentuale è stato in media del 18%. Dato a cui

ha fatto da contraltare la forte volontà di fidelizzare dipendenti e clienti. Una situazione che ha prodotto importanti cambiamenti nell’organigramma aziendale dell’ultimo anno. È stato, infatti, presentato il nuovo direttore operativo per il coordinamento dei quattro responsabili operativi, giornalmente impegnati a garantire la qualità dei servizi promessa ai clienti. Inoltre, sono stati introdotti in organico il nuovo direttore HR, il responsabile di magazzino e due figure di sostitutori, personale esperto per assicurare al cliente la continuità dei servizi in caso di assenza non pianificata degli operatori, e 26 nuovi stabilizzati. È stato poi presentato un nuovo e importante servizio di consulenza, che l’azienda riserva ai propri clienti che decidono di inaugurare nuove sedi e filiali. “L’affiancamento riguarda l’intera progettazione della struttura nella scelta delle superfici, ad esempio, e il fine è di ottimizzare e pianificare in anticipo il budget per servizi alla struttura che l’azienda dovrà sostenere. Infatti, la scelta di pavimentazioni, punti di aspirazione, erogazione dell’acqua, ed altro, possono ridurre notevolmente il costo dei servizi per la pulizia ordinaria. Asterix sta inoltre sviluppando un nuovo software, non presente sul mercato e personalizzato sui propri servizi, per snellire, programmare e verificare il buon esito di tutti i processi aziendali; questo strumento permetterà di gestire in maniera più lean turni di lavoro, presenze sui cantieri, controllo qualità, sostituzioni, richieste particolari del cliente e del dipendente da un’App e di evaderle nel

più breve tempo possibile. Lo scopo ultimo del progetto è di ottimizzare tempi e energie per orientarli esclusivamente a un servizio al cliente sempre più personalizzato, controllato e costruito sulle sue esigenze. Il Go Live del primo modulo è imminente; in autunno quello dei moduli rimanenti”, spiega Giovanni Billeci, responsabile commerciale di Asterix. Infine, nel corso dell’evento sono state presentate le novità in termini di attenzione e rispetto ambientale, come l’introduzione di furgoni 100% elettrici e a zero emissioni di CO2, flaconi di detergente in plastica riciclata, modifiche delle abitudini quotidiane in azienda, come l’utilizzo di borracce al posto di bottiglie in plastica. Al termine dell’assemblea, prima del party per celebrare un anno di crescita, due importanti annunci. Il primo è l’acquisizione da parte di Asterix Srl di Asterix Società Cooperativa: le due realtà, che dal 2013 hanno collaborato fianco a fianco, la prima nella gestione del parco clienti, la seconda del parco dipendenti e fornitori, dal primo gennaio 2020 sono diventate un’unica realtà sempre più solida e leader nel settore. Il secondo è la certificazione ISO 9001 entro il primo trimestre 2020, un marchio di qualità con il quale Asterix si presenta alle realtà aziendali più strutturate.

RIMINI E MILANO GLI APPUNTAMENTI FIERISTICI DI BALUGANI Un impegno da poco concluso, la partecipazione al Sigep, la più importante fiera internazionale dedicata all’arte del dolce, che si è tenuta a fine gennaio a Rimini, e uno da preparare per l’autunno 2021, l’Host di Milano, la fiera biennale leader mondiale dedicata al mondo della ristorazione e dell’accoglienza. Sono i due principali riferimenti di Balugani, l’azienda ferrarese che da 35 anni si occupa di vendita e di attrezzature tecniche professionali per il settore bar, ristorazione, hotel. La lunga esperienza maturata, che ha permesso di approfondire le esigenze del settore, ha portato la divisione Balugani Trattamento Acqua ad essere fornitrice di

10 fare



importanti torrefazioni di caffè, costruttori di macchine professionali per caffè e costruttori di sistemi industriali e professionali di lavaggio. Infatti, nell’intuire che il settore nel quale si stava operando necessitava di una serie di prodotti specifici, con la piena collaborazione di persone con know-how nel settore dell’addolcimento dell’acqua, Balugani ha dato vita alla divisione Trattamento Acqua, nella quale si studiano e realizzano sistemi per addolcimento dell’acqua dedicati per il mondo del caffè. L’addolcitore d’acqua è un dispositivo essenziale nel mondo del caffè, non solo perché, agendo sulla scissione degli ioni sodio e magnesio con l’utilizzo di apposite resine, non permette la formazione del calcare, salvaguardando i componenti delle attrezzature a cui è collegato, ma anche perché l’acqua così correttamente bilanciata in durezza permette la migliore estrazione del caffè dalle macchine. La qualità del caffè, in questo modo, è garantita, al di là del gusto personale delle miscele e della macinatura, dall’uso del principale componente, l’acqua, al suo stato ottimale. Dal lavoro realizzato per garantire i prodotti più adatti per il settore bar e ristorazione è nata anche l’attività dedicata a progettare e costruire sistemi complessi di addolcitori d’acqua di grandi dimensioni per hotel o grandi cucine, che hanno bisogno di strumenti con grandi portate e con grandi volumi di acqua utilizzati. Tutti gli addolcitori che escono da Balugani vengono consegnati già programmati e completi di ogni dotazione di sicurezza e ri-

12 fare

spondono pienamente a tutte le normative nazionali ed europee previste per il loro utilizzo. Tra le prerogative riconosciute all’azienda ferrarese c’è quella di offrire sempre tempestive risposte e soluzioni alle esigenze dei clienti, come ad esempio la completa personalizzazione di un prodotto o di una intera linea di prodotti, sia che si tratti di modifiche di ordine estetico oppure di ordine tecnico. Ormai è un dato quantificabile il risparmio che permette il sistema di addolcimento dell’acqua e non solo nel settore industriale, ma anche in ambito domestico: abbattere il calcare nell’acqua potabile garantisce il buon funzionamento di tutte le apparecchiature che necessitano di acqua calda, il che si ripercuote sull’energia elettrica usata.

UN PERCORSO VERSO L’ECCELLENZA PER LA BENATTI STEFANO Un’attività costantemente attenta alle novità del settore, alle tecnologie innovative e alla formazione del personale è la carta d’identità dell’azienda Benatti Stefano, che ha sede a Sant’Agostino, in provincia di Ferrara, e che è nata nel 1988 partendo con la gestione per i clienti dell’installazione e della manutenzione di macchine ed impianti in Italia all’estero. “Lavorando nell’industria di produzione e della manutenzione industriale, la Benatti Stefano ha sviluppato esperienza anche

nella produzione di piccole forniture di svariati generi, come tramogge, cappe d’aspirazione, piccoli silos. Per far fronte alle diverse problematiche in materia di sicurezza riscontrate durante i lavori di montaggio in cantiere, l’azienda ha deciso di investire risorse anche in quell'ambito, attrezzandosi con mezzi elettrici di sollevamento di cose e persone, di ridotte dimensioni ma con notevoli portate di carico, che garantiscono ottime prestazioni e zero emissioni”, spiegano dal quartier generale di Sant’Agostino. “Il settore del noleggio dei mezzi di sollevamento, che inizialmente aveva soprattutto lo scopo di completare il servizio al cliente, si è sviluppato sempre di più diventando uno degli elementi distintivi dell’azienda, che è in grado di organizzare noleggi sia con che senza operatore, aiutando il cliente a scegliere la miglior soluzione su misura, garantendo gratuitamente sopraluogo, consulenza sull’operatività e preventivazione. L’evoluzione dell’industria 4.0 ha portato l’azienda ad aumentare ulteriormente il parco macchine: tra le novità una gru elettrica di 16 tonnellate dotata di interconnessione remota e diagnostica incorporata, caratteristiche che permettono di interagire con lo strumento, riuscendo tempestivamente a rilevare i problemi e a risolverli con efficacia”, evidenziano ancora dalla Benatti Stefano. Nella storia dell’azienda ferrarese non sono mancati gli imprevisti, alcuni molto gravi, come il terribile sisma che ha colpito nel maggio 2012 buona parte del territorio del modenese, bolognese e ferrarese. Quel terremoto ha fatto crollare l’immobile che



ARETÈ & COCCHI TECHNOLOGY, 10 ANNI A INVENTARE IL FUTURO Dieci anni possono essere un traguardo di tutto rispetto se la sfida vinta è importante. E lo è stata per l’azienda bolognese Aretè & Cocchi Technology, che lo scorso 19 dicembre ha festeggiato il proprio decimo compleanno. A Palazzo de’ Toschi nel centro di Bologna, alla presenza di collaboratori, fornitori e clienti, Tiziana Ferrari, direttore generale di Confindustria Emilia, ha ricordato gli sviluppi del progetto imprenditoriale di Gino Cocchi, cresciuto parallelamente alla sua presenza in Associazione, lasciando poi la parola a Valter Caiumi, presidente di Confindustria Emilia, che ha consegnato una targa commemorativa per l’anniversario. È intervenuto anche Patrizio Bianchi, assessore per sviluppo, università e ricerca della Regione Emilia-Romagna, che ha sottolineato: “A differenza di molte realtà del settore industriale, Aretè & Cocchi Technology non guarda solamente al prodotto, bensì investe in curiosità e genera creatività su fronti d’avanguardia”. Aretè & Cocchi Technology nasce in un piccolo ufficio preso in affitto da Crespellano, la Ct Pack e la startup PriaUnindustria Bologna: siamo alla fine therm di Ferrara e la Algotex di Bologna del 2009 e Gino Cocchi sta pensando che realizza plotter industriali. Come deta nuove sfide. Siamo in piena crisi to, l’ultima in ordine di tempo, ma non cerda alcuni anni e occorre esplorare to per importanza, è la svizzera Ampegon. con attenzione vari possibili sviluppi Sono i campi di azione del gruppo a riveper il suo futuro. All’inizio si decide il lare l’incredibile storia di Cocchi, classe lancio di un fondo di Private Equity, 1940. Il suo cammino inizia come ufficiaa cui successivamente viene prefele dell’aeronautica militare nel 1961, e lo rito un modello di tipo industriale per vede artefice del risanamento e dello sviindirizzare le realtà del territorio con luppo internazionale della Carpigiani fino logiche strategiche di lungo termine. alla sua personale avventura nel packaNasce così a gennaio 2010 il proget- Gino Cocchi, fondatore e presidente di Aretè&Cocchi ging, nell’elettronica, nel biomedicale e to Aretè & Cocchi Technology, con la missione di sostenere nell’aerospaziale. E soprattutto con un futuro da continuare a imprese di alta tecnologia e in fase di transizione. scrivere. Ma questi primi dieci anni, ricchi di progetti realizzati ed evoluNelle priorità di Gino Cocchi ci sono le persone e i giovani, che zione continua, rappresentano solo una tappa di uno sviluppo con meno di 35 anni, rappresentano il 40% dell’intera organizzacercato con cura. Il bilancio di questo decennio parla di undici zione A&CT (350 le persone che hanno una laurea magistrale e unità di business, con produzioni industriali in cinque Paesi 200 sono ingegneri). Lo spirito internazionale e l’alta esperien(Italia, Francia, Svizzera, Stati Uniti e Cina), più di 500 persone za delle persone che compongono la squadra, garantiscono ai impiegate (di cui 200 in aziende estere), con un giro di affari nuovi ingressi (young talent e professionisti) una formazione di 150 milioni di euro (anche grazie alla acquisizione recencontinua, grazie alla passione e alle evolute competenze tecnite della svizzera Ampegon) e presenze di prodotti e servizi in che. Curiosità, passione e costanza sono le soft skills ricercate; più di 90 Paesi. Comune denominatore delle business unit del oltre al percorso di mentoring costante, A&CT offre un piano network sono la crescita, l’innovazione e l’alta tecnologia, svidi welfare volto a mantenere sempre al centro il benessere dei luppate su tre piattaforme industriali principali: linee complete propri collaboratori. di confezionamento e automazione, segnali e sistemi di guida Questa attenzione ai giovani e alla formazione di Gino Cocchi a terra per le piste aeroportuali ed elettronica di potenza per la si esprime anche attraverso l’impegno che da undici anni porta ricerca scientifica e applicazioni industriali. avanti come professore di strategia e gestione di impresa presSono vicende degli ultimi anni l’ingresso in A&CT della Ocem di so l’Università di Ferrara.

14 fare


PRIME Logistic Network

La nostra evoluzione. La vostra forza.

AttivitĂ svolte Servizi di outsorcing Facchinaggio Preparazione kit Confezionamento Macellazione e lavorazione carni Pulizie civili e industriali Traslochi civili Traslochi industriali Confezionamento prodotti ortofrutticoli Imballaggio Trasporti

Sede operativa: Via Nuova 27 40057 Granarolo dell'Emilia (BO) - Italy Tel. +39 051 0980999 - Fax + 39 051 0980998 Sede legale: Via Salvatore Quasimodo, 46 40013 Castel Maggiore (BO) - Italy E-mail: info@primesrl.com www.primesrl.com


ospitava l’attività lavorativa. Che però non si è fermata: la Benatti Stefano si è trasferita in uno stabile, poco lontano, a Sant’ Agostino, e ha continuato a investire nel futuro ampliando l’ufficio tecnico con strumenti più efficaci. Investendo costantemente nell’eccellenza, nel 2015 la Benatti Stefano ha intrapreso il percorso per ottenere la certificazione secondo la EN 1090-1:2009 + A1:2011 riuscendo a ottenerla con successo e garantendosi l’ingresso nel mercato della produzione di strutture metalliche portanti in acciaio. E sempre nella stessa ottica, nel 2017, l’azienda ha investito nel software BIM (Building Information Modeling), uno dei più innovativi sistemi di progettazione, utilizzati per la rappresentazione digitale di caratteristiche fisiche e funzionali di un oggetto, permettendo di velocizzare il sistema di produzione in fabbrica e di ridurre i margini di errore al minimo.

BERARDI BULLONERIE ALLA CONQUISTA DELLA LOGISTICA INTEGRATA Due sistemi di logistica integrata, adattabili e personalizzabili, concepiti per far dimenticare ai clienti la gestione di numerosi prodotti. Si chiamano Kanban e Kanban Up e sono i fiori all’occhiello dell’offerta di Berardi Bullonerie, realtà di Castel Guelfo, alle porte di Bologna, punto di riferimento nel settore del fastener e del fissaggio, che

Andrea Destro, lean manager di Berardi Bullonerie

16 fare

grazie alle nuove soluzioni si guadagna di diritto un posto di prim’ordine nel campo della fornitura dei servizi logistici. “L’esperienza ci insegna che l’efficienza logistica è il punto di partenza per individuare e soddisfare al meglio le esigenze di ogni cliente. Le soluzioni Kanban e Kanban Up consentono un rifornimento costante e misurato di bulloneria, raccorderia, fascette, componenti per l’oleodinamica e tanto altro. In questo modo possiamo gestire sempre più rapidamente le oscillazioni del fabbisogno dei clienti, assicurando forniture certe, eliminando il peso del magazzino e fornendo professionalità tecniche atte al supporto nelle scelte logistiche”, conferma Andrea Destro, lean manager di Berardi Bullonerie. Grazie ai nuovi strumenti i clienti dell’azienda bolognese possono monitorare costantemente i propri impianti logistici attraverso il portale web dedicato, rilevare gli articoli mancanti e inviare gli ordini direttamente con lo smartphone. Il sistema può abilitare più operatori (process owner) al rilevamento delle carenze, rendendo così autonomo l’approvvigionamento dei singoli reparti produttivi, pur mantenendo il controllo su di essi, attraverso l’invio automatico di e-mail contenenti le informazioni sull’ordinato al responsabile acquisti. Come spiegano da Berardi Bullonerie, la bontà dell’idea sta nella personalizzazione in base alle diverse esigenze di gestione di alcuni prodotti: “Parliamo di articoli dal costo relativamente basso, ma dai costi di gestione molto elevati sia a livello di dispendio di energie dell’area acquisti e approvvigionamento sia dal punto di vista logistico, per la movimentazione dei materiali”, continua Destro. E i servizi proposti da Berardi Bullonerie sono basati sull’esatto consumo di questo genere di prodotti da parte dei clienti. Con 12 depositi in tutta Italia, quattro con-

sociate (Vibolt, Vitman, VIBF Fasteners, Berardi Maroc) e una rappresentanza all’estero a Kastav, in Croazia, l’azienda vanta una vasta esperienza nel settore. Tra i suoi frutti anche Easy Self 24, una macchina distributrice automatica di prodotti per il consumo industriale che consente l’automatismo dell’intero flow di gestione per diversi articoli quali DPI, utensili, accessori, cancelleria, oggetti per il primo soccorso e attrezzature varie. Il sistema garantisce la puntuale registrazione per ogni singolo prelievo del materiale e dell’operatore che lo ha effettuato. “Easy Self 24 comunica con i principali software gestionali, prevede un sistema di controllo da remoto, attiva allarmi e segnalazioni, gestisce il riordino degli articoli al fornitore ed elabora statistiche sui consumi”, conclude Andrea Destro. Nell’organigramma del gruppo spicca la società di diritto marocchino, Berardi Maroc, aperta per poter sviluppare il mercato del Nordafrica, come distributore esclusivo del gruppo Berardi Bullonerie e per fornire tutti i servizi già dedicati, in particolare i servizi logistici integrati. “Berardi Maroc è ‘un fiore del deserto’ che va fatto crescere trasmettendo competenze acquisite in questi 100 anni di storia, anche per offrire possibilità di impiego a nostri dipendenti che provengono dall’area magrebina e che possono così sviluppare i loro talenti nei propri Paesi. E assicuro che i risultati umani e professionali sono validissimi”, riconosce Francesca Golfarelli Berardi, amministratore della consociata marocchina.


BOLOGNA FESTIVAL 2020 AL VIA LA 39a EDIZIONE Qui di seguito il programma originario di Bologna Festival 2020, previsto prima dell’emergenza Covid-19. Si segnala che le date sono state rinviate a data da destinarsi. Il grande repertorio sinfonico e i capolavori della letteratura barocca, con orchestre, direttori e solisti di richiamo internazionale. Così la 39^ edizione di Bologna Festival che si articola come di consueto nelle sezioni Grandi Interpreti, Talenti e Il Nuovo l’Antico. Come un’ouverture, il ciclo di incontri Carteggi musicali, dedicato agli epistolari di Beethoven, Šostakovic, Verdi, Mahler e Strauss. Al Teatro Manzoni, il concerto inaugurale della sezione Grandi Interpreti, con Zubin Mehta e l’Orchestra del Maggio Musicale Fiorentino. In programma, la Sinfonia n.8 “Incompiuta” di Schubert e la Settima Sinfonia di Bruckner. Tra i direttori ospiti della 39^ edizione anche John Eliot Gardiner, che impagina un ampio programma monteverdiano che alterna brani sacri dalla Selva morale e spirituale e brani profani. Nella ricorrenza dei 250 anni della nascita di Beethoven, il direttore Thomas Hengelbrock dirige il suo Balthasar Neumann Ensemble nella Quinta e nella Sesta Sinfonia “Pastorale”. Alfredo Bernardini, fondatore e direttore dell’Orchestra Barocca Zefiro, propone i sei Concerti Brandenburghesi di Bach. The Tallis Scholars sono ospiti di Bologna Festival con un programma che accosta musiche di Arvo Pärt e John Ta-

vener, Thomas Tallis, John Taverner, John Sheppard e Gregorio Allegri, diretti dal loro fondatore Peter Phillips. I tre grandi pianisti di quest’edizione, András Schiff, Alexandre Kantorow, Evgeny Kissin, presentano opere molto amate dal pubblico, come i Notturni o gli Improvvisi di Chopin o le ultime Sonate di Beethoven. La rassegna Talenti porta sulla scena bolognese giovani artisti emergenti. In diversi spazi di notevole pregio architettonico si potranno ascoltare il pianista Elia Cecino, vincitore del Premio Venezia; la violinista Clarissa Bevilacqua; il violoncellista Alessio Pianelli, allievo di Sollima e Demenga; il Quintetto Lauterproject che riunisce musicisti premiati in concorsi internazionali e attivi nei più importanti festival cameristici; Christine Arsenova (soprano), Ana Isabel Lazo (soprano) e Jorge Espino (baritono), i finalisti del nuovo concorso lirico Bologna International Vocal Competition; il Trio Gaon, vincitore del prestigioso Premio Trio di Trieste. Al miglior interprete della rassegna, vincitore del “Premio del Pubblico”, da quest’anno verrà assegnata una borsa di studio. Set-

musica sulla città

XXXIX EDIZIONE 2020

www.bolognafestival.it

te programmi che intersecano la nuova musica con quella antica, all’Oratorio di San Filippo Neri: è la “storica” rassegna d’autunno di Bologna Festival, Il Nuovo l’Antico. L’appuntamento inaugurale è affidato a Bruce Dickey, cornettista tra i più rinomati al mondo, che si confronta con la voce umana, quella del soprano Hana Blažíková. Secondo appuntamento con la prima esecuzione italiana del lavoro di Georg Friedrich Haas Solstices per 10 strumenti al buio totale, un singolare esperimento percettivo in cui ci guida il FontanaMIX ensemble. Interamente dedicato alla poesia in musica, a Torquato Tasso e la musica, il programma dell’Accademia d’Arcadia. Luigi Nono e Claudio Monteverdi sono i

fare 17


BRAIN, IL MARKETING NON CONVENZIONALE PER EVENTI DI VALORE Brain, agenzia di marketing digitale ed eventi ferrarese, apre il 2020 all’insegna della definizione sempre più netta della propria value proposition: il marketing digitale per promuovere e divulgare il brand, migliorare la vendita di prodotti e servizi delle aziende, ma sempre di più creare strategie e strumenti digitali a supporto di iniziative ed eventi. “Consapevoli che non esiste una formula standard, seguiamo un approccio innovativo perché realmente personalizzato, in grado di sfruttare tutte le opportunità del digital marketing, in rapporto a ogni singolo settore e mercato di riferimento. Ogni storia è unica, ogni azienda ha la propria, ne deriva che ogni strategia fa riferimento a un particolare piano che renda gli strumenti efficaci promulgatori della identity aziendale, dei prodotti o servizi facendo emergere in modo originale e accattivante punti di forza e vantaggi in primis. Far comprendere il valore del contenuto, poi, non solo come mezzo per migliorare il tanto agognato posizionamento sui motori di ricerca, è funzionale per attrarre a sé stakeholders interessati e al tempo stesso interessanti, che diventano il centro di iniziative ed eventi di vario genere”, dichiarano da Brain. Come spiegano dall’agenzia ferrarese, infatti, gli eventi sono validi strumenti di marketing cosiddetto non convenzionale, spesso utili per consolidare e aumentare l’interazione e il coinvolgimento attorno alla realtà imprenditoriale aprendo a nuove opportunità di business, o per attrarre nuovi clienti. “Diverse le attività per cui il digital marketing è fortemente funzionale nello stabilire obiettivi e strategia del progetto evento: identificare il target di riferimento, gestire fornitori, budget, tempistiche, organizzare la comunicazione prima, durante e dopo affinché si-

protagonisti del concerto che vede impegnati in Das atmende Klarsein l’ensemble La Stagione Armonica, Sergio Balestracci (direzione), Alvise Vidolin (regia del suono) e Roberto Fabbriciani (flauto basso); nella seconda parte del concerto, la Messa a quattro voci da cappella di Monteverdi. Con un organico del tutto originale che riunisce arpa doppia, viola da gamba, violino barocco e clavicembalo Il Caleidoscopio Ensemble offre una selezione di brani di Corelli, Stradella, Pasquini e Scarlatti.

18 fare

ano raccolti dati, recensioni, commenti utili non solo a migliorare, ma in ottica più commerciale, a favorire con attività di follow-up ogni relazione possibile”, spiegano infatti da Brain. Attrazione, conversione, chiusura e fidelizzazione sono gli obiettivi che l’agenzia persegue nell’approcciare l’organizzazione di un evento attraverso il digital marketing grazie a un’esperienza ormai consolidata, frutto di due anni di acquisizione della certificazione Hubspot, prima tecnologia mondiale a elaborare la metodologia dell’inbound marketing. “Si tratta di una tecnica volta ad aumentare il traffico sul sito web attirando le buyer personas, cioè interlocutori che rispondono a determinate caratteristiche, convertendole poi in contatti e clienti, tracciandone ogni comportamento, per poi fidelizzarle”, continuano da Brain. La tecnologia Hubspot fa principalmente capo a un approccio al marketing differente da quello tradizionale, poiché basato sulla produzione e promozione di contenuti di valore per attirare a sé chi è realmente interessato a determinati prodotti o servizi. In questo senso, emerge con forza quanto, oggi più che mai, sia necessario che tutti gli strumenti digitali, a partire da brand identity, sito web, pagine social, fino alle più recenti progressive web app, si integrino perfettamente all’interno di un workflow che attragga lead qualificati, i famosi “contatti caldi”. In questo contesto, Brain cresce attraverso nuove collaborazioni, come quella con Stileventi, azienda specializzata nell’organizzazione di eventi, per la nona edizione di Arkobaleno Festival della Magia, e con la Spal, per l’organizzazione completa di eventi aziendali all’interno dello Stadio Paolo Mazza di Ferrara.

Il violoncellista Michele Marco Rossi nel suo programma “Esili lame di luce” traccia un’ampia traiettoria temporale, dal Rinascimento ai giorni nostri. “In alloro mutò il suo pianto”. Il canto di Dafne sulle spoglie di Orfeo, opera per tre solisti, voce recitante, piccolo ensemble e live electronics è una nuova produzione di Bologna Festival. Le musiche di Luigi Sammarchi seguono testi e drammaturgia di Guido Barbieri. In scena per la prima esecuzione: Ex Novo Ensemble, Roberto Abbondanza

(baritono), Pamela Lucciarini (soprano), Barbara Zanichelli (soprano). Al Museo della Musica, il ciclo Carteggi musicali si articola in quattro appuntamenti dedicati agli epistolari di Beethoven, Verdi, Šostakovic, Mahler e Strauss. Infine, Mario Brunello, mirabile interprete di Bach, si esibisce insieme al clavicembalista Roberto Loreggian per una giornata di musica, arte e natura, tra le opere a cielo aperto di Arte Sella (Borgo Valsugana).


ASTRONAVE LAB, AL VIA IL PROGETTO SOCIALE DI CASONI E CIGAIMPIANTI Si è svolta lo scorso 23 gennaio nella sede della Banda Rulli Frulli, a Finale Emilia, in provincia di Modena, la conferenza stampa di presentazione del progetto Astronave Lab, l’artigianato inclusivo a regola d’arte. Partendo da materiali di recupero o da materie semplici, nel laboratorio vengono prodotti manufatti originali in un connubio tra creatività, tecnica e artigianato. La cura del fatto “a regola d'arte” esprime la volontà di perseguire il bello come condizione pedagogica di crescita individuale e gli oggetti sono creati con il supporto di artigiani locali e designer del settore. Astronave Lab nasce da un’idea dell’associazione Rulli Frulli Lab ETS APS, che sostiene i progetti di Banda Rulli Frulli, insieme a Gulliver Società Cooperativa sociale, impresa modenese specializzata nella progettazione e gestione di servizi socioassistenziali, educativi e di mediazione interculturale. Alla conferenza di presentazione sono intervenuti Simone Gradellini, direttore dell’area capitale umano di Confindustria Emilia, Gianluca Nicoletti, giornalista e voce di Melog su Radio24 nonché responsabile del progetto Cervelli Ribelli, Palma Costi, assessore alle attività produttive della Regione Emilia-Romagna, Alberto Bram-

billa, presidente di APS Rulli Frulli Lab, Federico Alberghini, direttore della Banda Rulli Frulli, Mirco Besutti, direttore della Fondazione scuola di musica Andreoli, Simone Ruggieri, responsabile area nord di Gulliver, Paolo Molinari, amministratore di Casoni Fabbricazione Liquori, e Claudio Sabatini, amministratore di Cigaimpianti Group. Arte, creatività ed esclusività: sono state queste le parole chiave dell’incontro aperto da Gianluca Nicoletti. Il giornalista di Radio 24 ha sottolineato come la dignità del lavoro sia per tutti sinonimo di responsabilità sociale. “I relitti riciclati dal laboratorio aiutano questi ragazzi a non essere considerati dei derelitti. Finale Emilia, ho scoperto con grande felicità, è un luogo importante dal punto di vista dell’inclusione sociale”. “Sono contento di ritrovarmi qui dove dieci anni fa è nata Banda Rulli Frulli”, ha sottolineato Federico Alberghini, direttore della Banda e ideatore del Progetto Astronave Lab. “A giugno, l’Università Cattolica di Milano pubblicherà con la casa editrice Erickson una ricerca scientifica sul metodo didattico Rulli Frulli”. “Qui insegniamo a rispettare l’unicità di un materiale che sarebbe destinato all’inceneritore”, ha rimarcato Giorgia Zucchi, educatrice di Gulliver e responsabile del progetto Astronave Lab insieme a Marco Dal Pan. Fondamentale il supporto dell’imprenditoria locale per fare partire questo progetto. Casoni Liquori sostiene il progetto attra-

Sotto: i ragazzi partecipanti al progetto Astronave Lab con l'educatrice Giorgia Zucchi

verso un’attività di finanziamento che aiuta l'inserimento lavorativo di otto ragazzi portatori di disabilità. “Siamo lieti e felici di dare un contributo tangibile a questa attività che è a tutti gli effetti un’eccellenza del territorio e come tale va promossa”, ci ha tenuto a ricordare Paolo Molinari, amministratore di Casoni Liquori. Sulla stessa lunghezza d’onda anche Claudio Sabatini di Cigaimpianti che dà un sostegno importante al progetto: “Mi auguro che seguano il nostro esempio molte altre aziende e realtà imprenditoriali del territorio. Non dobbiamo rimanere da soli in questa attività”. La conferenza stampa si è chiusa con le parole dell’ex assessore Palma Costi che ha definito il metodo sotteso a Rulli Frulli e ad Astronave Lab “una vera rivoluzione sociale e culturale che ha il fine di dare un ruolo attivo alle persone disabili”.

CATERPILLAR PRODOTTI STRADALI PREMIATA PER LA SICUREZZA Caterpillar Prodotti Stradali, azienda di Minerbio, alle porte di Bologna, specializzata nella produzione di un’ampia gamma di attrezzature per la costruzione e manutenzione stradale, è nella rosa delle imprese vincitrici della sesta edizione del “Premio Imprese per la sicurezza 2019”, organizzato da Confindustria e INAIL, con la collabo-

Da sinistra: Stefano Salvagni, dirigente servizi tecnici, Maria Olga Cesareo, RSPP, e Giovanni Bolognini direttore di stabilimento e AD di Caterpillar

fare 19


razione tecnica di APQUI (Associazione Premio Qualità Italia) e di ACCREDIA (Ente Italiano di Accreditamento), per diffondere cultura di impresa per il miglioramento continuo dei livelli di tutela della salute e sicurezza sul lavoro. In occasione della cerimonia conclusiva del Premio, che si è svolta lo scorso 26 novembre nella Sala del Chiostro della facoltà di ingegneria dell’Università La Sapienza, a Roma, alla presenza tra gli altri di Maurizio Stirpe, vicepresidente per il lavoro e le relazioni industriali di Confindustria, Francesca Puglisi, sottosegretario al Ministero del lavoro e delle politiche sociali, e Giuseppe Lucibello, direttore generale di INAIL, il Comitato di Premiazione, composto da rappresentanti del mondo imprenditoriale, istituzionale e accademico, ha infatti conferito a Caterpillar Prodotti Stradali uno dei cinque Prize destinati a categorie di imprese distinte per tipologia di rischio e per dimensione, a seguito di un lungo iter di valutazione che ha previsto anche visite in azienda, e una delle quattro Menzioni speciali riconosciute alle imprese che hanno sviluppato progetti specifici per la salute e sicurezza. L’obiettivo dell’iniziativa, a cui il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha riconosciuto la medaglia di Rappresentanza, è quello di dare risalto ai migliori risultati, premiando le imprese per il loro impegno concreto per la sicurezza sul lavoro e offrendo così visibilità e riconoscimento alle realtà e ai progetti più virtuosi, che possano rappresentare un modello. “Siamo molto orgogliosi di questo riconoscimento poiché l’azienda Caterpillar nel mondo, e anche la Caterpillar Prodotti stradali di Minerbio, ha da sempre considerato la salute e la sicurezza sul lavoro come una priorità fino ad includerle nei propri fattori critici di successo. Il Premio Imprese per la sicurezza è dunque un grande riconoscimento per l’impegno di tutti i nostri dipendenti che negli anni hanno contribuito a segnalare, valutare e ridurre i rischi e a sviluppare un sistema di gestione efficace per guidare il miglioramento continuo”, ha dichiarato Giovanni Bolognini, amministratore delegato di Caterpillar Prodotti Stradali, a margine della premiazione.

20 fare

CENTERGROSS, AL VIA IL NUOVO CDA: ALLA PRESIDENZA PIERO SCANDELLARI Cambio ai vertici per Centergross. È entrato in carica lo scorso 11 dicembre, per il periodo 2020/2022, il nuovo Consiglio di Amministrazione del più grande distretto pronto moda made in Italy. Il presidente è Piero Scandellari di Sef Meccanotecnica, vicepresidente uscente che succede a Lucia Gazzotti. Si tratta di un avvicendamento nel segno della continuità, che vede al fianco del nuovo presidente il vicepresidente Silvano Bianchi (Snatt Logistica), il consigliere di presidenza Gianluigi Mazzoni (Or’s Caviar) e i consiglieri Roberto Borsari (Successori Bernagozzi), Silvano Brancaleoni (Sbb Brancaleoni), Francesca Mandreoli (Tiemme Export), Maria Vittoria Roncasaglia (C.R. Sas di Maria Vittoria Roncasaglia e C.), Silvio Ronchitelli (Il Freno), Gianni Santi (Souvenir Clubbing), Gianluca Santolini (Susy Mix), Emma Tadei (Rinascimento), Graziano Ventura (Ventura Trasporti) e Maria Vittoria Pegoli, nominata dalla Camera di Commercio I.I.A. di Bologna. “Sono orgoglioso di rappresentare questa realtà che da sempre punta a valorizzare e promuovere il made in Italy nel mondo. Un obiettivo ambizioso da raggiungere puntando sul senso di appartenenza delle aziende del distretto che in 42 anni hanno superato momenti difficili, ottenuto riconoscimenti prestigiosi, valorizzato società

artigianali, selezionando operatori ambiziosi. Con questa consapevolezza riusciremo a scrivere altre pagine prestigiose della storia del Centergross”, dichiara il presidente Piero Scandellari. Valorizzazione del patrimonio immobiliare, crescita del settore fashion, internazionalizzazione, e potenziamento della comunicazione sono le linee guida che orienteranno l’operato del nuovo direttivo. In questo senso, come spiega Scandellari, il distretto verrà dotato di sempre maggiori ed efficienti servizi, impianti tecnologici innovativi e strutture architettoniche gradevoli e moderne, in un’ottica di sostenibilità ambientale, senza dimenticare l’attenzione all’aspetto della sicurezza. Il settore fashion, cuore pulsante del distretto, supportato negli ultimi anni con importanti misure e investimenti, nel nuovo triennio sarà oggetto di un piano ancora più ampio con l’obiettivo di intercettare e rispondere alle esigenze di tutte le aziende presenti. Proseguirà, inoltre, il progetto di internazionalizzazione per promuovere la conoscenza del Centergross e delle sue peculiarità all’estero: “Si tratta di un’attività che non solo è di supporto e beneficio per le aziende che operano all’interno del distretto, ma che favorisce anche possibili investimenti immobiliari da parte di società straniere”, evidenzia il nuovo presidente. Per potenziare la comunicazione, infine, il distretto si avvarrà delle più innovative tecnologie digitali, che saranno di supporto al perseguimento di tutti gli obiettivi che si è prefissato il Consiglio. “Resterà centra-

Il nuovo Consiglio d'amministrazione di Centergross con al centro il presidente Piero Scandellari


le anche la cura dei rapporti istituzionali, a livello nazionale e internazionale, che ci ha portato a essere una realtà conosciuta e considerata nei più importanti tavoli di lavoro”, rimarca ancora Scandellari. “Sono stati nove anni intensi e ricchi di soddisfazioni, durante i quali Centergross è stato protagonista di fiere prestigiose che hanno permesso di farlo conoscere in Europa e non solo. Sono certa che il nuovo Consiglio proseguirà su questa strada per rendere il distretto sempre più attivo per la promozione delle imprese locali all’estero”, conclude la presidente uscente Lucia Gazzotti.

CRIF, NEL 2019 IN CALO LE RICHIESTE DI CREDITO DALLE IMPRESE L’incertezza economica ha frenato nel 2019 le richieste di credito presentate dalle imprese emiliano-romagnole, con una flessione pari a -4,5% rispetto all’anno precedente, facendo segnare un rallentamento anche nell’importo medio richiesto che si attesta a 61.469 euro, collocandosi al di sotto della media nazionale (65.790 euro). Queste le principali evidenze emerse dall’analisi del patrimonio informativo di EURISC, il sistema di informazioni creditizie di CRIF che elabora i dati relativi a oltre 85 milioni di posizioni creditizie. In un contesto macro-economico caratterizzato da una contrazione complessiva di mercato e dall’introduzione di nuove norme regolamentari, a livello nazionale l’ultimo trimestre del 2019 ha fatto registrare una flessione del 2,9% del numero di richieste di valutazione e rivalutazione dei crediti presentate dalle imprese italiane agli istituti di credito rispetto al corrispondente periodo dell’anno precedente. A livello di intero anno la variazione delle richieste di credito risulta complessivamente in calo del 3,4% rispetto al 2018. La dinamica in atto va contestualizzata rispetto allo stato di salute delle imprese italiane che, pur adottando un atteggiamento cauto in una fase caratterizzata da molteplici elementi di incertezza, ha visto nel 2019 una progressiva diminuzione del numero di fallimenti, dei ritardi nei paga-

menti commerciali e un miglioramento del tasso di default, che risulta in contrazione a partire dal 2014. Se da un lato la propensione delle imprese a richiedere credito per sostenere gli investimenti e l’attività corrente nell’ultimo anno ha segnato una battuta d’arresto a livello nazionale, la dinamica registrata in Emilia-Romagna non risulta molto differente, con un calo del -4,5% rispetto al 2018. Malgrado questo, considerando il volume complessivo delle richieste in termini assoluti la regione si posiziona al secondo posto nella classifica nazionale, come già anche nell’anno precedente, alle spalle solamente della Lombardia. A livello provinciale si registrano andamenti estremamente difformi, con una crescita robusta a Rimini e Ravenna, rispettivamente pari a +28% e +11,3%, seguite da Forlì-Cesena, con +10,2%. La contrazione più marcata, invece, si rileva a Reggio Emilia (-11,5%), che precede Ferrara (-9,6%), Piacenza (-9,5%), Bologna (-8,2%) e Modena (-7,6%). Per quanto riguarda l’importo medio dei finanziamenti richiesti dalle imprese, il valore più elevato si registra a Bologna, con 96.000 euro mediamente richiesti, seguita da Reggio Emilia, con 67.583 euro, Ferrara, con 63.726 euro, e Ravenna, con 60.748 euro. “Anche l’ultimo trimestre del 2019 ha confermato il rallentamento delle richieste di credito presentate dalle imprese che ha caratterizzato l’intero anno appena concluso malgrado i tassi di interesse applicati continuino a mantenersi sui livelli molto bassi. Senza dubbio il mercato del credito alle imprese sta vivendo una fase di forte cambiamento, accelerato anche dall’avvento da un lato di nuove normative e dall’altro di tecnologie innovative. In questo contesto, per le azien-

de di credito si presenta l’opportunità di adottare soluzioni di open banking per sviluppare nuovi prodotti e occasioni di relazione con la clientela business. Il tutto con logiche che vanno oltre la valutazione del merito creditizio e consentono di accompagnare l’impresa in tutte le fasi del rapporto: dall’aumento di fido alla proposta di servizi non bancari e a valore aggiunto”, spiega Simone Capecchi, executive director di CRIF.

FORNI PER CERAMICA GREEN GRAZIE A SACMI E CRIT Sviluppare una tecnologia che consenta all’industria ceramica di produrre consumando meno e abbattere i costi operativi è soltanto un sogno? No, lo dimostra il progetto DREAM (Design for Resource and Energy efficiency in cerAMic kilns), grazie al quale SACMI, azienda di Imola in provincia di Bologna attiva tra gli altri anche nel settore delle linee complete di produzione ce-

fare 21


CAFFÈ CAGLIARI, RESTYLING DEI PACK PER I 110 ANNI Centodieci anni e quattro generazioni al lavoro: un bilancio lusinghiero per Caffè Cagliari, l’azienda modenese che custodisce e tramanda l’esperienza e la passione per il caffè. Per festeggiare il 110° anniversario dalla sua fondazione, Caffè Cagliari ha realizzato il restyling dei pack destinati alla grande distribuzione. La nuova visual identity delle linee di caffè macinato, grani e delle capsule compatibili Nespresso, è stata sviluppata con l’obiettivo di consolidare l’identità di marca e la percezione dei valori dell’azienda attraverso una immagine fresca e maggiormente distintiva. Il restyling completo di tutti i prodotti è previsto entro il primo semestre di quest’anno e coinvolge tutte le referenze di caffè macinato, grani, cialde e capsule compatibili. Un progetto di rinnovamento che rimane fortemente legato all’identità e alla tradizione dell’azienda. Completamente rinnovata, la grafica dei nuovi pack ha mantenuto invariati i propri tratti peculiari: lo storico logo, il suo posizionamento, i colori che contraddistinguono le miscele, ed è stata finalizzata per valorizzare la qualità del prodotto fornendo indicazioni di gusto al consumatore. “Giunti alla quarta generazione”, ha spiegato Alessandra Cagliari, amministratore delegato di Caffè Cagliari, “abbiamo deciso di rinnovarci, creando un pack system contemporaneo in grado di garantire una maggiore visibilità a scaffale e fornire più informazioni al consumatore, sempre più attento ai messaggi e ai valori della marca”. Oggi Caffè Cagliari è presente in duemila pubblici esercizi in oltre 40 Paesi, e conta un fatturato di 17 milioni di euro, 80 dipendenti e agenti monomandatari, una quota export del 10%, mille tonnellate di caffè tostato e 150 milioni di tazzine servite all’anno. Gli alti standard di qualità in tutte le fasi della lavorazione hanno portato all’azienda premi e certificazioni dell’intero processo produttivo, mentre l’enorme patrimonio di conoscenza viene condiviso, oltre che con il centro di formazione, grazie al museo aziendale aperto ai professionisti, clienti e appassionati in Italia e nel mondo, inaugurato nel 2009 e che vanta una collezione straordinaria di macchine da caffè, con oltre 120 esemplari di grande valore storico e artistico. La tradizione aziendale di Caffè Cagliari inizia nel 1895, quando il fondatore Ambrogio Cagliari emigra in Brasile, dove da semplice bracciante diventa grande esperto nella selezione e nella tostatura. Nel 1909 rientra in Italia e apre a Modena la prima bottega della città per la tostatura e la degustazione del caffè, con un grande successo, testimoniato dalla medaglia d’oro vinta nel 1911 all’Esposizione internazionale di Genova. Nel 1951 i tre figli entrano in azienda e Luigi assume la direzione della torrefazione. Nel 1963 viene inaugurato il nuovo stabilimento sulla via Emilia, dotato di un reparto produttivo all’avanguardia, uffici e spazi di rappresentanza. Alberto sostituisce il padre Luigi alla guida dell’azienda nel 1979 e nel 1996 viene affiancato dalla figlia Alessandra, che rappresenta la quarta generazione di famiglia e dà un impulso alla comunicazione e al marketing.

22 fare

ramica, ha sviluppato e testato alcune soluzioni per forni ceramici di nuova concezione che muovono un altro passo verso l’obiettivo della riduzione dei consumi e delle emissioni inquinanti. A parità di produzione ceramica, infatti, i forni ceramici sviluppati grazie al progetto DREAM consentono una riduzione dei consumi elettrici fino al 100% e una ulteriore riduzione di consumi termici fino al 5% anche su forni già dotati dei classici sistemi di recupero calore. È stata inoltre sviluppata la possibilità di funzionamento delle macchine termiche anche con biocombustibili allineandosi così sempre più alle politiche ambientali che l’Unione Europea sta da tempo incentivando. Il progetto DREAM ha coinvolto fin dall’inizio l’azienda modenese CRIT, centro di innovazione tecnologica specializzato nello sviluppo di progetti di ricerca applicati all’industria. Capofila del progetto (finanziato dall’Unione Europea all’interno dei programmi Horizon 2020) è stata SACMI che, oltre ad aver guidato le varie fasi esecutive, ha ospitato presso la propria sede imolese un prototipo dimostratore di alcune delle tecnologie sviluppate. Altre parti del progetto sono state inoltre sviluppate, per competenza, presso partner industriali italiani ed europei quali le ceramiche Mirage di Pavullo, in provincia di Modena, gli spagnoli del Grupo Keraben e l’Asociación de Investigación de las Industrias Cerámicas, l’azienda tedesca Rath (leader mondiale nella produzione di refrattari tecnici per usi industriali) e l’inglese Econotherm, specializzata nel settore degli scambiatori di calore. Un contributo ad alto valore aggiunto è venuto dal mondo della ricerca, a partire dall’Università di Modena e Reggio Emilia, passando poi alla Brunel University of London e ai tedeschi di Forschungsgemeinschaft Feuerfest. Il progetto DREAM si è concentrato su cinque diverse tecnologie. Tra queste, la messa a punto di una nuova generazione di mattoni refrattari e vernici isolanti per aumentare l’isolamento del forno e migliorarne la resistenza alle aggressioni chimiche, l’inserimento di una microturbina di taglia calibrata al fabbisogno elettrico della singola macchina termica che, oltre


a rendere il forno elettricamente autosufficiente e insensibile a mancanze di energia elettrica, può anche funzionare con differenti tipi di combustibili. “Il progetto DREAM ha avuto come obiettivo quello di progettare e sviluppare concretamente un’architettura radicalmente migliorata di forni per l’industria ceramica, caratterizzata da un consumo energetico ottimale, emissioni ridotte e costi operativi inferiori rispetto alle soluzioni tecniche attualmente disponibili”, afferma Marco Baracchi, direttore generale di CRIT. “Noi di CRIT abbiamo coinvolto esperti internazionali di settore per supportare lo sviluppo delle linee di ricerca che SACMI ci aveva indicato come priorità. Questo è stato possibile anche grazie alla rete europea di innovazione collaborativa costruita nei nostri 20 anni di attività”. “I risultati, molto positivi, del progetto hanno portato SACMI ad aggiungere al proprio listino alcuni dei prodotti sviluppati”, sottolinea con soddisfazione Stefano Lanzoni, amministratore delegato di SACMI Forni.

STEFANO SOCCI NUOVO AD DEL GRUPPO DIERRE Continua il percorso di crescita del Gruppo Dierre, azienda modenese specializzata nella produzione di protezioni antinfortunistiche, sistemi di movimentazione e robotica industriale applicabili ai più svariati settori produttivi: dall’alimentare al ceramico, dall’automotive al farmaceutico, dal nautico all’elettronico. Il presidente e fondatore del Gruppo Dierre Giuseppe Rubbiani ha infatti recentemente presentato il nuovo amministratore delegato Stefano Socci, che lo affiancherà nella guida del gruppo verso il raggiungimento di importanti obiettivi di sviluppo industriale in un mercato sempre più selettivo e competitivo.

Laureato in ingegneria meccanica e con un master in business administration alla Bocconi, Stefano Socci ha maturato un’esperienza pluriennale come amministratore delegato e direttore generale di importanti aziende multinazionali quali Faber, Sematic e Nicotra Gebhardt, potenziando delicati processi di organizzazione globale e strategie di sviluppo operativo. Attraverso una rete di dieci aziende manifatturiere dislocate in tutta Italia, il Gruppo Dierre offre soluzioni personalizzate e integrate per applicazioni industriali efficienti e sicure relativamente a profili, protezioni perimetrali e modulari, guide lineari, conveyor lines, robot cartesiani e antropomorfi, insonorizzazioni industriali, sistemi di protezione e postazioni operatore. Dierre spinge sull’acceleratore dell’innovazione, confermandosi per il cliente finale un partner versatile e affidabile. La dimostrazione lampante proviene da un’operazione recente. Lo scorso mese di settembre, infatti, c’è stato il raddoppio dello stabilimento Dierre, divisione MOTION, ad Argelato, in provincia di Bologna. A riconferma della capacità produttiva del Gruppo Dierre, il nuovo stabilimento si estende su una superficie totale di 1.600 metri quadrati che si vanno ad aggiungere ai precedenti 1.600 metri quadrati della sede storica, costituendo un polo produttivo di 3.200 metri quadrati dotato di tecnologie innovative, già inserite nel quadro tecnologico di industria 4.0 per innovare prodotti e processi. “Questo importante investimento amplia e rafforza la competitività di Dierre nel campo del linear motion”, ha commenta-

to con grande soddisfazione il presidente Giuseppe Rubbiani, “e siamo sicuri che questa nuova unità rafforzerà e amplierà nuove traiettorie di sviluppo nel territorio emiliano e nazionale”. I nuovi spazi produttivi consentiranno di incrementare e migliorare la produttività interna all’azienda dedicata alla progettazione e costruzione di sistemi lineari, soluzioni tecnologiche complete progettate per facilitare e velocizzare i processi produttivi nell’automazione e garantiranno inoltre una migliore vivibilità dell’ambiente lavorativo a favore della qualità di vita degli operatori.

DOXEE SBARCA SU AIM ITALIA DI PIAZZA AFFARI Lo scorso 19 dicembre Borsa Italiana ha dato il benvenuto su AIM Italia a Doxee, società modenese specializzata nel campo dell’alta tecnologia e protagonista nei mercati del customer communications management, del paperless e della digital customer experience. In fase di collocamento Doxee ha raccolto cinque milioni di euro, mentre il flottante al momento dell’ammissione è stato del 20,74% (23,17% in caso di esercizio integrale dell’opzione Greenshoe) e la capitalizzazione pari a circa 21,6 milioni di euro. La società è stata assistita da Integrae SIM in qualità di nomade global coordinator e la stessa Integrae SIM è stata anche specialist dell’operazione. In occasione dell’inizio delle negoziazioni Luca Tavano, head of product development mid & small cap, primary markets di Borsa Italiana, ha commentato: “La quotazione di Doxee su AIM Italia è un ulteriore esempio di come sempre più società con spiccato orientamento all’innovazione scelgano il mercato come strumento privilegiato per accelerare il proprio sviluppo. Siamo certi che la quotazione su AIM Italia permetterà a Doxee di raccogliere le risorse necessarie per continuare a competere attivamente in un mercato in continua evoluzione”. Sergio Muratori Casali, amministratore delegato di Doxee, ha dichiarato: “La quo-

fare 23


tazione su AIM Italia rappresenta per noi motivo di grande orgoglio. Vogliamo continuare il nostro percorso di innovazione e customizzazione dei servizi offerti. Siamo lieti di aver ottenuto un tale riscontro dagli investitori, sia italiani che esteri: la fiducia dimostrata rappresenta un’importante conferma della correttezza e serietà della direzione impartita al nostro business. Il nostro obiettivo è quello di elevare ulteriormente la qualità del servizio offerto, internazionalizzandoci e rivolgendoci a una platea di potenziali clienti e di settori sempre maggiore. La quotazione risponde a questa esigenza di poter cogliere a pieno le nuove possibilità e le spinte fornite dalle nuove normative in materia di digital transformation”. Doxee è una PMI innovativa che opera attraverso tre linee di prodotti in grado di trasformare la comunicazione tradizionale in interattiva e fortemente specializzata e riconosciuti come un efficace strumento di marketing per le imprese. Il valore della produzione di Doxee nel 2018 ammonta a 16,7 milioni, di cui l’88% in Italia ed il 12% estero. I capitali raccolti da Doxee in seguito alla quotazione, pari a cinque milioni di euro, saranno destinati a progetti di crescita internazionali e per lo sviluppo di mercati affini a quelli tradizionali per Doxee. “Notiamo molto interesse anche o perfino da parte delle Pubbliche Amministrazioni verso il prodotto di punta Interactive Experience che permette la creazione di video e siti personalizzati sul profilo dei singoli cittadini. In questo modo, le amministrazioni possono veicolare contenuti

24 fare

in modo efficace e con messaggi semplificati, possono ricordare i termini per pagamenti e addirittura dal video stesso permettere al cittadino digitale il pagamento dei tributi senza usare il famoso f24”, spiegano da Doxee. “Da sempre l’innovazione tecnologica digitale ha consentito innovazione di processi e in generale un progressivo percorso di digital transformation. Non è un caso che Doxee abbia affiancato fin dalla sua nascita grandi aziende nel settore delle utility e delle TLC per innovare i loro processi di comunicazione”, concludono dal gruppo modenese.

DUCATI, 2019 IN CRESCITA CON OLTRE 53.000 MOTO VENDUTE “Il 2019 è stato un anno impegnativo ma anche gratificante. Lavoriamo perché Ducati diventi il marchio motociclistico più desiderato al mondo”. Con queste parole Claudio Domenicali, amministratore delegato di Ducati Motor Holding, ha commentato i dati di vendita del 2019 che hanno visto la Casa di Borgo Panigale chiudere con 53.183 moto consegnate ai clienti di tutto il mondo, ritoccando al rialzo il numero di 53.004 unità dell’anno precedente e confermando per Ducati un rafforzamento nella fascia premium del mercato delle due ruote. A questo risultato ha contribuito in modo determinante la Panigale che, con 8.304 unità, mantiene il primato conquistato nel 2018 e si conferma la supersportiva più venduta, con una quota di mercato pari al 25%. L’Hypermotard 950 e il Diavel 1260, due delle novità proposte per il 2019, hanno raggiunto rispettivamente le 4.472 e 3.129 moto vendute, raddoppiando globalmente i volumi consuntivati nel 2018 dalle precedenti versioni. Bene anche la famiglia Multistrada, che ha fatto registrare un in-

cremento del 3% sul 2018, grazie anche all’inserimento in gamma della 950 S e alla rinnovata 1260 Enduro, con un totale di 12.160 moto consegnate, che rappresenta il valore più alto nei sedici anni di vita della “multibike” made in Borgo Panigale. “I risultati che stiamo ottenendo, lo sviluppo della gamma e le risposte del mercato, confermano che siamo sulla strada giusta. Oggi, sul mercato globale, una supersportiva su quattro è una Panigale e i contenuti tecnici che abbiamo trasferito nella gamma 2020 della V4 dalla versione R e dalla nostra esperienza sportiva, confermano questa moto come riferimento della sua categoria. Inoltre, il portafoglio ordini del nuovo Streetfighter V4 ha già superato le 1.700 moto”, ha sottolineato ancora Domenicali. “Siamo soddisfatti dei risultati raggiunti nel 2019. Negli ultimi dodici mesi è stato implementato un importante piano di sviluppo della rete, con 54 nuovi concessionari in 20 Paesi. Questo piano di espansione proseguirà anche quest'anno, al fine di migliorare ulteriormente la nostra presenza nel mondo e offrire ai nostri appassionati sempre un’esperienza premium”, ha aggiunto Francesco Milicia, VP global sales. Analizzando nel dettaglio le vendite nei diversi Paesi, continua la crescita in Italia che si conferma il primo mercato a livello mondiale con 9.474 unità che valgono un + 3% rispetto al 2018 e un +20% nell’ultimo triennio. Negli Stati Uniti, in un mercato che conferma un trend negativo con un -7% rispetto al 2018, le consegne Ducati sono state pari a 7.682 moto, in calo solo del 2%. Robusto l’incremento in Brasile (+20%), Spagna (+10%) e Francia (+8%). La Cina, uno dei Paesi dove il brand italiano è maggiormente apprezzato, prosegue con il trend positivo che ha caratterizzato gli ultimi anni, e con 3.200 moto vendute (+12%) diventa il quinto mercato per l’azienda di Borgo Panigale. La positiva chiusura del 2019 permette a Ducati di guardare al futuro con ottimismo e fiducia. Per il 2020 la gamma prodotti è, se possibile, ancora più completa con l’arrivo nei concessionari dell’attesissimo Streetfighter V4. La Panigale, oltre all’introduzione della nuova V2 può contare su un importante aggiornamento della V4 che


permette un incremento di prestazioni e facilità di guida. Per Globetrotter e amanti delle lunghe distanze nel massimo del comfort, la famiglia Multistrada si arricchisce della nuova Grand Tour e dell’estensione della garanzia a quattro anni. Scrambler®, che ha presentato la nuova 800 Dark a Eicma, ha da poco svelato i due nuovi modelli Scrambler 1100 Pro e Sport Pro.

RISCHI E PROSPETTIVE NELL’USO DEI SOCIAL NETWORK, IL FOCUS DI DVP Quale ruolo giocano i social network nell’attività di recruiting e ricerca del personale e come possono le aziende e i candidati utilizzarli al meglio? Sono alcune delle domande a cui si è cercato di dare risposta lo scorso 21 novembre nel corso dell’evento “Scegliere e farsi scegliere attraverso i social network: uso consapevole o irresponsabile?” organizzato nella sede bolognese di Confindustria Emilia da DVP Academy, il polo formativo all’interno dell’azienda metalmeccanica DVP Vacuum Technology di San Pietro in Casale, in provincia di Bologna. Ad aprire l’incontro, al quale hanno preso parte anche gli studenti di alcune scuole del territorio (l’Istituto “Keynes” di Castel

Maggiore, alle porte di Bologna, l’Istituto “Salesiani” di Bologna e l’Istituto “Bassi Burgatti” di Cento, in provincia di Ferrara), è stato il presidente di DVP Vacuum Technology, Roberto Zucchini: “Oggi un’azienda moderna non può prescindere dal conoscere, e magari utilizzare in maniera consapevole, i social network. Chi vuole espandere i propri mercati ad esempio in Cina, Sud America o America del Nord, non può non conoscere i diversi social network utilizzati nel mondo. La presenza dell’Academy all’interno di DVP vuole essere anche un modo efficace per comunicare con gli stakeholder: tra loro ci sono sicuramente gli studenti degli istituti superiori della provincia che, tramite l’Academy, possono entrare in azienda come potenziali candidati a una posizione di lavoro e come probabili futuri collaboratori, se saranno in grado di formarsi ad hoc e proporsi nel modo migliore”. Maria Vittoria Ligorio, direttore risorse umane DVP e responsabile di DVP Academy, ha poi sottolineato come le piattaforme social vengano sempre più utiliz-

zate dalle organizzazioni per la ricerca del personale, ma anche come questo comporti che i candidati debbano fare i conti con la loro reputazione digitale. La responsabile di selezione del Gruppo Adecco Dalila Morganti ha evidenziato invece come il CV sia, a tutti gli effetti, la carta di identità di ogni candidato dando consigli importanti per chiunque sia alla ricerca del lavoro. Riccardo Pirazzoli, docente di digital marketing presso IAAD, docente Unibo e moderatore del seminario, ha rimarcato: “Noi siamo in concorrenza potenzialmente con infiniti contenuti. Come faccio quindi a farmi scegliere? Oggi è importante l’informazione, ma è ancora più importante come io costruisco quell’informazione”. Sono intervenuti poi Linda Serra, CEO di Work Wide Women, che ha posto l’accento sul valore della diversità che deve essere considerata una risorsa, il social media manager Matteo Telentinis, che si è concentrato su quanto la digital reputation influenzi i recruiter, l’avvocato Giulia Maddalena dello Studio Verzelli che ha evidenziato l’importanza della tutela dell’immagine digitale personale, e Maurizio Benelli, amministratore delegato di Assicoop Romagna Futura, che ha fatto notare come anche i settori fortemente conservatori quale quello assicurativo si stiano adeguando alle richieste di un mercato sempre più digital. Un dibattito finale che ha coinvolto anche gli studenti partecipanti ha chiuso l’evento:

fare 25


“Le tematiche affrontate nell’incontro sono importanti, soprattutto per il nostro futuro: ciò di cui si sta parlando sarà la base per la nostra futura ricerca di lavoro”, ha concluso Alessandro, studente all'ultimo anno dell’Istituto “Keynes” di Castel Maggiore.

UN 2020 DI NUOVI SERVIZI PER ELLECI SERVICE Elleci Service, azienda bolognese che dal 1991 si occupa di trasporti, distribuzione e logistica, apre il 2020 con molte novità, in un’ottica di continuo miglioramento delle proprie skill, oltre che di aggiornamento e innovazione dei propri servizi. Al magazzino di Bologna è stato affiancato un nuovo punto di deposito che arricchisce la già cospicua offerta di servizi di logistica integrata, portando a tre il numero dei magazzini di proprietà gestiti direttamente. Le strutture sono attrezzate con un sistema di sorveglianza che assicura la massima sicurezza per le merci, e sono strutturate in maniera da poter accogliere ogni tipo di prodotto, con ogni tipo di imballaggio. A questo si unisce un’importante flotta, dotata di mezzi di proprietà di ogni portata, provvisti di sponda idraulica e abilitati al trasporto ADR. E, non ultimo, un servizio di assistenza già di per sé efficientissimo che diventa sempre più attento alle esigenze dei clienti, trasformandosi in un vero e proprio servizio 24 ore su 24, sette giorni su sette. E, per festeggiare le novità che vanno ad arricchire la propria offerta, Elleci Service ha deciso di riservare alle aziende associate a Confindustria un'esclusiva scontistica sul servizio "DEDICATO" , il servizio più consolidato dell’azienda che permette di inviare e ricevere in tempi velocissimi (entro due ore dalla chiamata) ogni genere di materiale e carico nell’area urbana ed extraurbana di Bologna. Un servizio dedicato appunto alle imprese del territorio. D’altra parte, continuano ancora dal quartier generale bolognese, “le novità introdotte quest’anno contribuiscono ulteriormente a fare di Elleci Service un’azienda di riferimento nel settore, che si

26 fare

differenzia per flessibilità, affidabilità e capillare su tutto il territorio nazionale, professionalità. La mission dell’impresa europeo ed extra Ue”, concludono da Elè creare servizi sempre più innovativi, leci Service. articolati e personalizzati, caratteristica che la contraddistingue sin dalla sua creazione. Da sempre, infatti, per l’azienda DUE IMPORTANTI CERTIFICAZIONI tutte le fasi del servizio, dal commerciale all’assistenza, passando per l’operatività, PER I SERVIZI CLOUD ELOGIC sono contraddistinte da grande personalizzazione e cura, che consentono a Elleci eLogic, digital company bolognese del di instaurare un rapporto di totale fiducia Gruppo Maggioli, ha ottenuto recentee collaborazione con tutti i clienti e di mente due importanti certificazioni di qualità per l’erogazione dei servizi Cloud: garantire offerte totalmente esclusive”. Elleci Service si occupa dei servizi di tra- la ISO 9001 e la ISO/IEC 27001. La norsporto, distribuzione e logistica integrata ma ISO 9001 rappresenta lo standard di riducendo al minimo la necessità di in- riferimento internazionalmente riconotervento da parte del cliente, effettuan- sciuto per la qualità dei processi e dell’edo un vero e proprio check up delle sue rogazione dei servizi. La norma ISO/IEC esigenze e svolgendo un servizio di con- 27001, invece, si riferisce ai requisiti relasulenza personalizzato per risolverne le tivi alla gestione della sicurezza delle informazioni. "In eLogic proteggiamo i dati dei problematiche logistiche. “Tutti i processi, dall'accettazione alla clienti assicurandone integrità, riservatezza consegna delle merci, passando attraver- e disponibilità"", dichiara Mirko Sancassaso tutti i relativi step (magazzinaggio, ni, amministratore delegato di eLogic. Un gestione degli ordini, confezionamento riconoscimento che testimonia la crescita e imballaggio, etichettatura, spedizione) e il continuo sforzo di investimento e misono gestiti in maniera totalmente infor- glioramento per l’azienda organizzata in matizzata, così che il cliente possa sempre tre aree di business per soddisfare al meconoscere lo stato del servizio e la posi- glio la propria clientela sulle tematiche del zione delle proprie merci, sia che si trovino in magazzino o in strada, pronte a raggiungere la propria destinazione. E qualunque sia la destinazione, l’azienda è in grado di effettuare le consegne nei tempi richiesti e concordati, anche grazie alle forti collaborazioni strette con partner affidabili e selezionati, che garantiscono la riuscita di qualunque tipologia di servizio, inclusi quelli via mare e via aerea internazionale, con copertura Mirko Sancassani, amministratore delegato di eLogic


CHIMAR FESTEGGIA VENT’ANNI DI ATTIVITÀ Il 2020 si apre con un anniversario importante per il Gruppo Chimar. Era infatti il 2000 quando la storica azienda modenese, oggi tra i più importanti produttori europei di imballaggi industriali, fu fondata da Giovanni Arletti. Anno dopo anno il gruppo è cresciuto, riuscendo a raggiungere importanti traguardi grazie alla collaborazione e all’impegno delle persone che in tutto questo tempo hanno lavorato per l’azienda, condividendo obiettivi e valori comuni, quali integrità, serietà, rispetto reciproco e capacità di mantenere gli impegni. “Abbiamo dato vita a un gruppo nel settore dell’imballaggio e della logistica industriale che è riconosciuto dal mercato e che deve diventare sempre più forte e competitivo, in grado di assicurare a tutte le persone un futuro sicuro e stimolante, in un ambiente dove lo scambio di culture e competenze è fonte di crescita professionale e personale, dove la diversità non è un limite ma una ricchezza”, dichiara Marco Arletti, amministratore delegato di Chimar. “E anche se stiamo vivendo un momento particolare”, continua Arletti, “in cui la situazione generale del mercato non è delle più favorevoli, e anche internamente stiamo affrontando un momento di revisione e riorganizzazione del modello organizzativo, ci sono tutte le condizioni per accelerare la crescita e consolidare la nostra presenza sul mercato. Dobbiamo farlo però tutti insieme, la forza dell’organizzazione arriva solo dalle persone che lavorano con un obiettivo comune e noi in Chimar lo sappiamo bene. Ora dobbiamo continuare sulla strada intrapresa, garantire livelli di competitività ai nostri stabilimenti perché continuino a crescere senza lasciare nessuno indietro, e dobbiamo essere in grado di rispondere ai cambiamenti della domanda. Questa è la sfida da vincere tutti insieme, e per farlo occorre un grande sforzo collettivo, una specie di patto sociale per condividere gli impegni, le responsabilità e i sacrifici per raggiungere gli obiettivi che vadano oltre la visione personale. Dobbiamo guardare al bene comune, dando spazio a chi ha idee e voglia di mettersi in gioco, per creare un futuro migliore e un migliore modo di lavorare”.

marketing e comunicazione digitale (Digital Marketing Area), analisi e sviluppo applicativi web based (Web Application Area) e offrendo infrastrutture e consulenza per l’erogazione dei sistemi informativi e servizi aziendali in Cloud (Cloud Service Area). I processi di virtualizzazione dei sistemi informativi aziendali e della loro progressiva migrazione verso soluzioni Cloud sta avendo in questi ultimi anni un importante ac-

E a testimonianza di tutto questo Chimar, per il quarto anno consecutivo, ha promosso il premio “Alessio Patania”, il riconoscimento destinato agli studenti figli di dipendenti e collaboratori del gruppo che abbiano dimostrato nel 2019 un impegno eccezionale durante l’anno scolastico. Cinque i premi messi a disposizione: uno per ogni grado di scuola (elementare, media, superiore e università) e uno per il miglior diploma di maturità conseguita. Su 15 partecipanti sono stati assegnati sette premi. “Questo riconoscimento vuole essere il nostro modo per dimostrare la vicinanza di Chimar alle famiglie, ai giovani e al territorio”, ha spiegato il presidente di Chimar Giovanni Arletti, “oltre che un modo per dimostrare alle risorse aziendali del futuro che l’impegno, la dedizione e la forza di volontà portano a risultati misurabili”. Il Gruppo Chimar, che nel 2019 ha fatturato 50 milioni di euro e attualmente occupa oltre 500 persone, si colloca oggi fra i più importanti produttori europei di imballaggi industriali con forti competenze nella progettazione di imballi speciali e nella logistica aggregata.

celerazione. Il contenimento dei costi delle risorse computazionali e il miglioramento della qualità della connettività Internet spingono le aziende ad esternalizzare i server aziendali e a liberarsi di tutti gli adempimenti relativi alla gestione dell’hardware e del software di base. “eLogic, da diversi anni, si è fatta interprete di questa crescente richiesta e opportunità mettendo a disposizione dei propri clienti un’infrastruttura tecnologica di proprietà

all’avanguardia che risiede presso i più importanti Data Center italiani e governata da uno staff tecnico di comprovata professionalità ed esperienza, in grado di fornire presidio e affiancamento consulenziale. Il parco clienti di eLogic è cresciuto costantemente negli ultimi anni, includendo PMI del nostro territorio, aziende multinazionali, gruppi editoriali, operatori del settore ICT e pubbliche amministrazioni”, continua Sancassani.

fare 27


“Adottare le soluzioni Cloud di eLogic, consente alle aziende non solo di ottimizzare gli investimenti ICT ma anche di poter adottare importanti soluzioni per la salvaguardia dei dati aziendali come il ‘Backup Remoto’ o di ‘Disaster Recovery’ e quindi di poter recuperare i dati necessari alle attività aziendali e riprendere rapidamente l’erogazione dei servizi informatici anche a seguito di eventi eccezionali, guasti, cancellazione accidentale di dati, furti, manomissioni“, sottolinea Marco Musolesi, responsabile dell’area Cloud Services. “Dopo l’ingresso di eLogic in una realtà importante e di respiro nazionale e internazionale come il Gruppo Maggioli, l’ottenimento di queste certificazioni ci consente di accelerare la nostra crescita e il livello dei nostri servizi puntando sempre alla qualità e alla soddisfazione delle esigenze specifiche di ogni cliente. Caratteristiche che hanno sempre caratterizzato l’offerta di eLogic in tutte le sue aree di business”, conclude Mirko Sancassani.

GELLIFY SUPPORTA LA CRESCITA DI WINELIVERY Un nuovo ingresso in casa GELLIFY. Winelivery, piattaforma tecnologica che integra distribuzione e comunicazione per l’industria dei vini e delle bevande alcoliche, entra nel portafoglio della piattaforma di innovazione B2B che seleziona, investe e fa crescere startup innovative del settore digitale e le connette con le aziende tradizionali in ottica open innovation. Winelivery è nata nel 2016 assumendo la forma di unico interlocutore in grado di mettere in contatto produttori di vini e bevande alcoliche, marche e clienti, valorizzando la relazione e limitando le inefficienze della catena del valore tradizionale. “Operiamo sia sul mercato B2C che B2B. Sul primo versante offriamo, tramite una app, servizi di consegna a domicilio ‘al dettaglio’ sia

28 fare

a privati che ad aziende, in 30 minuti e alla giusta temperatura; sul fronte B2B proponiamo un canale ‘media’, che i produttori e le marche del comparto wine & beverage utilizzano per promuovere i propri prodotti e a cui è collegata una piattaforma di B2B analytics che analizza i dati dell’interfaccia B2C, consentendo alle aziende di ottimizzare i propri investimenti in marketing e comunicazione”, spiegano da Winelivery. L’azienda, che nel 2019 ha visto il proprio fatturato raggiungere 1,45 milioni di euro (+272% rispetto al 2018) con un’importante crescita in termini di espansione geografica e quindi di numero di bottiglie consegnate (+100.000) e di app scaricate (+350%), ha deciso di rafforzare la linea di business B2B enterprise per le aziende del wine & beverage, potendo contare anche sull’investimento di GELLIFY attraverso la controllata GDI, GELLIFY Digital Investment. In sostanza, attraverso la piattaforma tecnologica e di B2B analytics, i produttori e le aziende del comparto potranno accedere a servizi di marketing e comunicazione sempre più evoluti che permetteranno loro una profilazione e targettizzazione dei propri messaggi sempre più precisa e puntuale. GELLIFY supporterà Winelivery nello sviluppo della loro “data-monetization platform”, favorendone la crescita: “Abbiamo deciso di investire in Winelivery perché vediamo grandi possibilità nel loro modello di business B2B. Riteniamo infatti che la monetizzazione dei dati, resa possibile tramite la loro piattaforma, sia un passo in avanti di grande valore, che supporteremo finanziariamente e tecnologicamente”, commenta Fabio Nalucci, CEO e founder di GELLI-

FY. “L'entrata di GELLIFY Digital Investment nel capitale sociale è per noi un’importante validazione del modello di business della linea media: Winelivery già oggi è un canale di marketing fondamentale per le aziende del mercato beverage grazie alla sua essenza ibrida di comunicazione e distribuzione. Altrettanto rilevante è l’opportunità di evoluzione dei nostri servizi che, grazie all’esperienza e alle competenze tecniche di GELLIFY, avranno a supporto una piattaforma sempre più performante con molte nuove funzionalità”, dichiara Francesco Magro, CEO e co-founder di Winelivery.

LEADER DELLA CRESCITA 2020, GRUPPO DEL BARBA TRA SUCCESSI E NOVITÀ Una crescita di fatturato che si attesta tra le maggiori di tutto il Paese. È l’importante risultato ottenuto da Gruppo Del Barba Consulting, la realtà di Carpi, in provincia di Modena, che da oltre vent’anni opera nel settore della finanza agevolata aiutando le imprese nel proprio percorso di crescita tramite l’accesso ad agevolazioni e contributi pubblici. Il Sole 24 Ore, in collaborazione con Statista, ha pubblicato infatti lo scorso novembre la classifica delle 400 aziende italiane “Leader della crescita 2020” inserendo Gruppo Del Barba in 33^ posizione, prima assoluta nella regione Emilia-Romagna. Si tratta di un prestigioso riconoscimento, basato sull’analisi della crescita di fatturato dal 2015 al 2018 di circa 7.000 aziende nel panorama nazionale. “Essere tra i leader della crescita 2020 rappresenta il coronamento di un percorso fatto di impegno e professionalità e, al tempo stesso, un nuovo punto di partenza per migliorare ulteriormente. Siamo estremamente orgogliosi di questo risultato e il merito è da condividere con tutti coloro i quali lo hanno reso possibile. I nostri clienti, che ci hanno dato fiducia e continuano a farlo ogni giorno di più, e tutto il nostro staff, che con grande competenza e professionalità ha reso possibile il raggiungimento di un traguardo così prestigioso”, commenta Marco Barbieri, amministratore unico di Gruppo Del Bar-


50 ANNI DI D.A.EM. - BUONRISTORO PAROLA D’ORDINE: EFFICIENZA E SOSTENIBILITÀ Novecento addetti quotidianamente impegnati nell’erogazione di servizi e soluzioni vending razionali e a misura del cliente, oltre 90.000 distributori installati in tutta Italia e quasi un milione e mezzo di persone che ogni giorno utilizzano i distributori automatici Buonristoro. Sono i numeri che certificano la costante crescita e la riconosciuta professionalità di D.a.em., Holding di Buonristoro Vending Group che, nata nel 1969 per rilevare un parco distributori automatici Faema a Bologna e provincia, ha festeggiato negli scorsi mesi il cinquantesimo anniversario di attività. “Oggi terzo gruppo in Italia per fatturato, e primo a livello nazionale interamente a capitale privato, fin dall’inizio della propria storia D.a.em. ha individuato la chiave del proprio successo nell’ascolto del cliente e nel forte orientamento alla sostenibilità economica ed ambientale. Già nel 1969 furono la qualità dei prodotti impiegati, l’affidabilità dei distributori utilizzati e un’azione commerciale particolarmente aggressiva a consentire a D.a.em. di affermarsi in breve tempo come la più importante realtà del settore nel territorio in cui operava”, dichiarano dall’azienda. I primi anni di attività hanno visto D.a.em. gettare le basi del proprio percorso di crescita, favorito anche da un mercato ricco e ricettivo, tramite l’acquisizione di altre piccole e medie realtà del settore. Muovendo i primi passi dalla propria sede di Bologna, l’azienda è arrivata nel giro di pochi anni a operare, direttamente o attraverso società controllate, in tutto il Paese, riuscendo a sfruttare in modo sinergico l’enorme potenziale rappresentato dalle numerosissime aziende presenti sul territorio e arrivando oggi a raggruppare 13 aziende e alcune società collegate. Un primo attestato della sensibilità al tema ambientale di D.a.em. risale al 2002, anno in cui l’azienda, prima in Italia nel settore, ottiene

la certificazione ambientale “EMAS”, che va ad aggiungersi alla certificazione del sistema qualità UNI EN ISO 2001, conquistata nel 1998. Con la nascita del gruppo Buonristoro, poi, la strategia basata sulla riduzione dell’impatto ambientale dei propri servizi e sull’innovazione tecnologica diviene l’elemento che le consente di distinguersi dai competitor. In questo senso, nel 2017 i bicchieri erogati dai distributori automatici Buonristoro vengono sostituiti, presso tutti i clienti e senza alcun onere per i consumatori, in favore dei più ecologici “Hybrid Cup”, in grado di abbattere il quantitativo di anidride carbonica immessa in atmosfera di oltre il 40%: “Dall’attivazione di questo progetto sono state risparmiate oltre 3.000 tonnellate di CO2-eq”, sottolineano ancora dall’azienda. Nello stesso anno viene lanciata l’applicazione per smartphone B.App, che consente ai consumatori di utilizzare il proprio cellulare per acquistare i prodotti dai distributori abilitati, accedendo a sconti e promozioni dedicate. Il 2018 è invece l’anno di Aquà, un innovativo erogatore che preleva, filtra e refrigera l’acqua di rete, pensato per abbattere l’impatto ambientale legato al consumo di acqua minerale confezionata in bottiglie di pet: “Grazie ad Aquà, che permette una riduzione delle emissioni di Co2 in atmosfera fino al 94%, è possibile utilizzare l’acqua di rete in modo innovativo, coinvolgendo tra l’altro il consumatore nel riutilizzo dei contenitori dell’acqua”, concludono da D.a.em. Nel 2019 è stata conclusa un’importante operazione di acquisizione di un concorrente operante nell’area di Bologna, che ha consentito a D.a.em. di consolidare ulteriormente la propria posizione sul mercato.

fare 29


ba Consulting. I leader della crescita 2020 in Emilia-Romagna sono 42 e Gruppo Del Barba è risultata la prima in regione, con un tasso annuo di crescita (CAGR) pari al 93,2%. “Da sempre assistiamo le imprese nel rispetto dei principi etici e dei valori che ci contraddistinguono e che hanno reso possibile il loro successo. La nostra consulenza è volta ad individuare le migliori opportunità di accesso ad agevolazioni e contributi pubblici promossi a livello comunitario, nazionale, regionale e locale. Il nostro team cresce rapidamente e conta oggi più di 60 professionisti su tutto il territorio nazionale, suddivisi tra consulenti, progettisti e ruoli di staff”, aggiunge Marco Barbieri. Gruppo Del Barba Consulting lo scorso gennaio ha inoltre annunciato la propria strategia di sviluppo per il 2020 e nominato Andrea Massarelli nuovo direttore commerciale. Nel nuovo incarico, Massarelli si occuperà di coordinare e sviluppare la rete commerciale dell’azienda e di ampliare la gamma di servizi offerti alle imprese per rafforzare ulteriormente il percorso di crescita intrapreso. Gruppo Del Barba Consulting supporterà con impegno ancora maggiore le imprese di tutte le dimensioni per accedere a contributi a fondo perduto, agevolazioni

30 fare

e bonus fiscali, attraverso una rete di professionisti costantemente aggiornati su tutte le normative comunitarie, nazionali, regionali e camerali. “Voglio ringraziare la proprietà e la direzione generale per avermi offerto questa opportunità e salutare tutti i clienti e collaboratori di Gruppo Del Barba Consulting. Metterò a disposizione la mia esperienza per offrire valore aggiunto con un servizio di qualità, professionale e affidabile, che sono i driver per proseguire il percorso di crescita aziendale, in un settore che offre tante opportunità per le imprese italiane”, dichiara Andrea Massarelli.

GRUPPO FABBRI E CAVECO INSIEME Gruppo Fabbri, realtà industriale internazionale leader nella produzione e vendita di macchine e film per il confezionamento alimentare, da oltre 60 anni sul mercato, annuncia l’ingresso ufficiale di CAVECO nello storico Gruppo modenese. “Siamo una delle prime aziende a livello mondiale che ha sviluppato soluzioni di packaging a partire dagli anni ’50. La forza del nostro Gruppo è sempre stata quella di saper intuire le necessità, anche latenti, dei clienti e di cogliere, negli anni, i diversi trend di mercato, rimanendo sempre al passo con le innovazioni tecnologiche”, spiegano dal Gruppo modenese. Con circa 500 dipendenti, 160 brevetti

concessi in diversi Paesi nel mondo e il 5% del fatturato investito in ricerca e sviluppo, Gruppo Fabbri opera presso i trasformatori del fresco e presso il retail con soluzioni che coprono tutti i settori alimentari: carne, frutta, verdura, caseario, ittico, gastronomia. Il Gruppo è composto da 3 unità produttive, di cui 2 in Italia e 1 in Svizzera, e 8 società commerciali e di servizio in Italia, Francia, Germania, Regno Unito, Svizzera e Russia. Presente in circa 80 Paesi, il Gruppo è perfettamente integrato nella filiera distributiva e si distingue per la costante attenzione prestata alle necessità della clientela. CAVECO, che nel 2019 ha celebrato i 40 anni dalla sua fondazione, avvenuta quando il confezionamento in termosigillatura cominciava ad affermarsi, si è costruita nel tempo una solida fama grazie all’estrema robustezza e affidabilità delle sue macchine, specializzandosi anche nel dosaggio di prodotti considerati “difficili”, come insalata russa e prodotti semisolidi, e nell’offerta di linee complete dedicate alla preparazione di vari alimenti. Negli anni, la grande attenzione al mercato ha portato CAVECO, tra le prime realtà al mondo, a maturare una notevole esperienza nel settore della carne fresca confezionata in Atp e Skin con macchine termosaldatrici. “Questa acquisizione costituisce un ampliamento naturale del perimetro di attività del nostro Gruppo, rafforzandoci ulteriormente nel segmento strategico delle macchine per la termosigillatura e delle linee di confezionamento. Metteremo a fattor comune le reciproche esperienze e capacità, valorizzando al massimo il business e le soluzioni acquisite, continuando a investire nell’evoluzione dei nostri prodotti e nello sviluppo del mercato”, commenta Stefano Mele, amministratore delegato di Gruppo Fabbri. “Siamo contenti di entrare a far parte di Gruppo Fabbri perché questa operazione ci consentirà di unire le forze e permetterà lo sviluppo ancora più accelerato della nostra strategia”, aggiunge Franco Vellutini, fondatore di CAVECO. La famiglia Vellutini rimarrà nell’azionariato della società e contribuirà attivamente allo sviluppo futuro del Gruppo dalla sede CAVECO di Palazzolo sull’Oglio, in provincia di Brescia.


INALCA, INAUGURATA A MOSCA UNA NUOVA PIATTAFORMA DISTRIBUTIVA È stata inaugurata lo scorso 13 febbraio a Mosca, alla presenza del viceministro dell’Agricoltura russo Sergey Levin, del ministro per le Politiche Agricole Alimentari e Forestali italiano Teresa Bellanova, e di altre importanti autorità locali e internazionali, la nuova piattaforma logistico-distributiva realizzata da Inalca (Gruppo Cremonini) tramite la controllata MARR Russia. Il nuovo complesso industriale, la cui costruzione ha richiesto 18 mesi di lavoro e un investimento di 25 milioni di euro, costituisce una delle più grandi e moderne piattaforme di distribuzione per lo stoccaggio, la commercializzazione e la distribuzione di prodotti alimentari destinati alla ristorazione fuori casa (hotel, ristoranti e catene di ristorazione) della federazione russa. La nuova struttura sorge a fianco dello stabilimento inaugurato da Cremonini nel 2010 per la lavorazione e trasformazione delle carni, che attualmente produce oltre 30.000 tonnellate di hamburger all’anno e dispone di una moderna linea di produzione di bacon. Situato in posizione strategica nelle vicinanze del grande raccordo anulare di Mosca, il nuovo complesso (che crea 50 nuovi posti di lavoro) sorge su un’area di 42.000 metri quadrati, con una superficie coperta di circa 19.000 comprendente tre grandi aree per la gestione dei prodotti surgelati e congelati (carne, pesce, verdure), freschi (carne, formaggi e salumi) e secchi (pasta, olio, conserve di pomodoro, ecc.). La capacità di stoccaggio è di 33.000 posti pallets. “L’investimento in questa nuova piattaforma consolida la nostra leadership nella distribuzione di prodotti alimentari nel mondo dell’Ho.re.ca (hotel, restaurant, catering), un mercato attualmente in forte crescita in Russia, e darà ulteriore slancio alle nostre attività di produzione della carne nel Paese dove il gruppo, da anni, è impegnato nella valorizzazione di tutta la filiera produttiva, dall’allevamento alla trasformazione, fino al prodotto finito. Allo stesso tempo, nonostante l’embargo, si rafforza il nostro ruolo di ambasciatori delle eccellen-

Sopra: Luigi Cremonini fondatore di Inalca e presidente del Gruppo Cremonini

ze gastronomiche italiane e internazionali in un mercato che ha da sempre mostrato di saperle apprezzare”, spiega Luigi Cremonini, fondatore di Inalca e presidente del Gruppo Cremonini. La piattaforma distributiva inaugurata a febbraio si aggiunge alle altre presenti nella federazione russa di San Pietroburgo, Ekaterinburg, Novosibirsk, Samara, Rostov sul Don, e alle due in Kazakistan (Almaty e Nursultan) e permette di potenziare, concentrare e razionalizzare tutte le attività già sviluppate da MARR Russia a Mosca in questi anni. Oggi MARR commercializza oltre 4.000 referenze tra cui i migliori prodotti russi, internazionali e della tradizione alimentare italiana, servendo 7.000 clienti con una flotta di 120 camion frigoriferi. Cremonini, con Inalca e le sue controllate, è presente in Russia da 35 anni (dal 2015 in partnership con Highbury Group), con un modello di sviluppo progressivo che nel corso degli anni è passato dalla semplice distribuzione di prodotti alimentari alla lavorazione e trasformazione delle carni, fino alla realizzazione di una filiera produttiva integrata che va dall’allevamento alla macellazione (nello stabilimento di Orenburg), alla lavorazione (l’impianto per la produzione di hamburger e bacon a

Mosca) e alla distribuzione con le piattaforme su citate. Con oltre 1.300 dipendenti, Inalca nel 2019 ha realizzato in Russia un fatturato di oltre 300 milioni di euro.

INCI, SERVIZIO DALLA A ALLA Z NEL MONDO DELLE COSTRUZIONI Gli studi tecnici e le imprese edili sono tra i principali clienti ed interlocutori di INCI. La società di Renazzo, in provincia di Ferrara, nasce nel 2005 ed è attiva nel settore della carpenteria metallica medio pesante, in particolare nella progettazione, costruzione ed installazione di strutture metalliche ad uso civile ed industriale. “In questi ultimi anni”, sottolineano dall’azienda, “abbiamo realizzato importanti interventi di adeguamento sismico e di ristrutturazione, dalla progettazione alla realizzazione, come gli Uffizi di Firenze, il Museo del Novecento all’Arengario di Milano nel 2008 e la Camera di Commercio di Firenze. Reduci dall’esperienza del terremoto che ha colpito l’Emilia nel 2012, abbiamo messo a disposizione la nostra espe-

fare 31


nostro personale di cantiere è preparato e in possesso di tutte le attestazioni e qualifiche obbligatorie per legge e per l’utilizzo di piattaforme e mezzi di sollevamento. INCI può fornire, inoltre, su specifiche richieste dei clienti, anche opere edili e di fondazione oltre alla posa di coperture e tamponamenti in pannelli sandwich”, proseguono dall’azienda di Renazzo e concludono sostenendo: “Il nostro obiettivo è quello di soddisfare il cliente garantendo un prodotto affidabile e di qualità in tempi rapidi, nel rispetto delle normative vigenti”.

rienza intervenendo in modo massiccio su molti dei consolidamenti del nostro territorio che riguardano capannoni, abitazioni, chiese. Un fatale evento che ci ha tuttavia permesso di affinare la nostra esperienza su questo tipo di lavorazioni”. INCI garantisce e certifica costruzioni rigorosamente antisismiche nel rispetto delle normative vigenti. “L’obiettivo finale è la soddisfazione del cliente, quindi mettiamo sul campo la nostra esperienza e l’attenzione alla ricerca e allo sviluppo di soluzioni innovative, puntando a offrire un servizio a 360 gradi, dalla A alla Z, seguendo il cliente in tutte le fasi del progetto, in un percorso che parte dallo studio iniziale e arriva alla realizzazione e installazione del prodotto qualificato in cantiere. Tutto questo in tempi rapidi. La tempestività è, infatti, il nostro punto di forza”, proseguono da INCI. L’azienda di Renazzo fornisce il servizio di consulenza e di progettazione delle strutture mettendo a disposizione il proprio ufficio tecnico, composto da personale che utilizza postazioni CAD 3D e 2D, in grado di sviluppare disegni architettonici ed esecutivi o di operare su disegni forniti dal cliente, nonché di fornire precise relazioni di calcolo. INCI può inoltre sviluppare tutto l’iter burocratico per l’ottenimento del titolo edilizio (permesso di costruire) o per la redazione della dichiarazione di inizio attività (DIA) ed è inoltre in grado di operare in tutte le fasi della lavorazione del ferro: dal taglio alla foratura, dall’assemblaggio alla saldatura. Per zincare e verniciare il

32 fare

prodotto lavorato finito si avvale di fornitori qualificati che rilasciano, come richiesto dalla legge, dichiarazioni di conformità del trattamento eseguito. INCI offre al cliente un prodotto che è corredato da tutta la documentazione richiesta dalle normative vigenti del settore (UNI EN ISO 9001:2015, UNI EN ISO 3834-2:2006, EN 1090:1) per le quali l’azienda è certificata e sottoposta a controlli annuali dall’Ente specifico accreditato. “In stretta sinergia con la Direzione Lavori e in collaborazione con imprese edili di costruzioni siamo in grado con le nostre squadre di montatori di realizzare in cantiere tutte le strutture a regola d’arte. Il

LAMBORGHINI, CRESCITA RECORD A LIVELLO MONDIALE Automobili Lamborghini conferma un’importante crescita a livello mondiale anche per l’esercizio 2019. Con un aumento del 43% delle consegne ai clienti di tutto il mondo, passando così da 5.750 a 8.205 vetture, il marchio italiano di supersportive ha incrementato ulteriormente per il nono anno consecutivo le vendite dei suoi modelli, registrando un nuovo record. “Il 2019 è stato in assoluto l’anno che ci ha regalato il maggior numero di successi. Grazie all'intenso lavoro del nostro team siamo cresciuti in modo sostanziale, raggiungendo cifre mai viste prima. In soli due anni


abbiamo più che raddoppiato le nostre vendite, un successo che dimostra la forza del nostro brand, oltre che la qualità e la sostenibilità del nostro prodotto e della nostra strategia commerciale. Nell'ultimo anno abbiamo venduto circa 5.000 esemplari del nostro Super SUV Urus, una cifra che da sola si avvicina al totale delle vendite del 2018. Anche i nostri modelli supersportivi V10 e V12 hanno mantenuto il loro posto privilegiato all'interno del mercato, grazie all’integrazione di nuovi contenuti e di nuove tecnologie. Allo stesso tempo, è cresciuta ulteriormente anche la nostra già considerevole brand awareness, in particolare tra le giovani generazioni, e il numero dei follower sui social ha superato quota 40 milioni”, dichiara Stefano Domenicali, chairman e CEO dell’azienda di Sant’Agata Bolognese, in provincia di Bologna. Con una rete commerciale di 165 concessionari in 51 Paesi, Lamborghini è un marchio globale e nel 2019 ha registrato risultati mai visti e bilanciati nelle tre principali regioni del mondo, che hanno contribuito ad alimentare la crescita totale delle vendite rispetto all'anno precedente: 3.206/+28% nella regione EMEA, 2.837/+45% in America e 2.162/+66% nell’area Asia Pacifico. Con 2.374 vetture, gli USA si confermano il primo mercato, seguiti da Chinese Mainland, Hong Kong e Macau (770), Regno Unito (658), Giappone (641), Germania (562), Medio Oriente (387), Canada (376) e Italia (370). Tutti questi mercati hanno visto un aumento sostanziale delle consegne, segnando traguardi storici a livello nazionale. Entrambi i modelli supersportivi hanno raggiunto livelli di vendita significativi: si attestano a 1.104 le consegne della Lamborghini Aventador V12, che si conferma ancora molto desiderata, mentre sono state 2.139 le unità vendute del modello della linea Huracán V10, della quale la nuovissima Huracán EVO presenta un design rinnovato e tecnologie all'avanguardia. Nel 2019, dopo solo cinque anni di produzione, è uscito dalle linee di assemblaggio il modello numero 14.022 della Lamborghini Huracán, i cui numeri superano quelli della sua antesignana, la

40 ANNI CON SORPRESA PER FIORI MECCANICA 1979-2019: quarant’anni di attività per l’azienda Fiori Meccanica di Anzola Emilia, in provincia di Bologna. Quarant’anni festeggiati lo scorso 11 ottobre con un evento a sorpresa che ha visto protagonisti tutti i collaboratori dell’azienda. “A noi titolari la data era sfuggita, incredibile da dirsi, ma è stato così”, afferma Aldo Fiori. “Indescrivibile l’emozione che ci hanno regalato all’ingresso, di prima mattina: i palloncini e poi quel numero 40 scritto a caratteri cubitali, ci siamo sentiti morire per la bellezza dell’azione”. Ma le emozioni non sono terminate all’ingresso di via Caduti di Sabbiuno. A metà mattinata, continua Aldo Fiori, “siamo stati invitati in mensa e lì, ad aspettarci, c’era un’altra sorpresa: la torta con il simbolo dei 40 anni e una bellissima scatola contenente una targhetta su cui era stampigliato un bellissimo albero della vita con incisi i nomi di tutti i dipendenti. I nostri ragazzi ci hanno ricordato l’importante anniversario con un gesto per certi versi commovente e che ci ha gratificato di tanti sacrifici. La giornata è trascorsa con questo sentimento di gratitudine da entrambe le parti per un periodo, quello più recente, non privo di problemi e grattacapi”. Fiori Meccanica è nata l’11 ottobre 1979 grazie a una felice intuizione di Aldo Fiori. L’attuale sede sociale e stabilimento è ad Anzola Emilia in un’area di 1.500 metri quadrati complessivi, comprendente gli uffici, i reparti macchine, il montaggio, il controllo qualità e il magazzino. “Il nostro lavoro si colloca principalmente nella subfornitura”, sottolinea ancora Aldo Fiori. “Realizziamo particolari su specifiche del cliente a partire dalla materia prima fino al prodotto finito con eventuali assemblaggi e imballi anche personalizzati. Effettuiamo lavorazioni anche parziali su prodotti forniti dal cliente. Siamo dotati di un parco macchine aggiornato, a disposizione di personale esperto, caratterizzato dalla universalità d’uso che consente di avere un flusso produttivo flessibile per soddisfare più velocemente le richieste dei clienti e far fronte alle esigenze di una clientela diversificata”. Nel proprio ciclo produttivo Fiori Meccanica utilizza il sistema MES di rilevamento dati di produzione digitalizzato tramite lettura di codici a barre per tutte le fasi relative alla realizzazione del prodotto finito. Nel 1999 la Fiori ha certificato il proprio sistema qualità in conformità alla norma UNI EN ISO 90021994 mantenendolo in continuo miglioramento e aggiornamento con ultimo passaggio nel dicembre 2017 alla nuova versione ISO 9001:2015. Operando principalmente per il settore automotive, nel novembre del 2018 l’azienda ha avviato il piano di implementazione alla norma IATF 16949: 2016 che si è concluso con l’ottenimento della certificazione lo scorso febbraio.

fare 33


Gallardo, che raggiunse gli stessi volumi in 10 anni, aggiudicandosi il titolo di modello Lamborghini più venduto di sempre. Come previsto, il Super SUV Urus, il migliore della sua categoria, ha contribuito in modo rilevante all'aumento totale delle vendite: nell'anno che si è appena concluso, il primo in cui Urus è stata presente sul mercato dall'inizio alla fine, il numero delle vendite è aumentato del 182% rispetto al 2018, passando da 1.761 a 4.962 unità vendute. “Tutto questo è il risultato incredibile di un lavoro di squadra, per il quale vorrei ringraziare tutti i membri del team Lamborghini, per la loro ispirazione e dedizione al marchio, oltre che ovviamente i nostri azionisti e il gruppo per il loro continuo sostegno. Confermiamo le prospettive positive per l’esercizio 2020, che ci vedrà presentare nuovi modelli e sviluppare varianti ibride di tutti i modelli supersportivi di nuova generazione, e guardiamo al futuro con ottimismo”, conclude Stefano Domenicali.

DA MANTOVANIBENNE UN SOSTEGNO CONCRETO AL PROGETTO MANIGOLDE Una sartoria sociale che sia espressione di una economia circolare, inclusiva e di integrazione: il progetto “ManiGOLDe” dell’Associazione Manitese di Finale Emilia, in provincia di Modena, ha tra i suoi più strenui sostenitori Mantovanibenne, l’azienda specializzata nella produzione di attrezzature per macchine movimento terra, demolizione e recupero. L’idea di utilizzare i materiali usati e di scarto per produrre capi di abbigliamento “nuovi” con lo scopo di promuovere azioni di inclusione socio-lavorativa per persone con disabilità e fragilità non ha infatti lasciato indifferente l’impresa mirandolese. Il progetto è stato presentato alla stampa a fine novembre, nella sede di Manitese a Finale Emilia, alla presenza di Roberta Mantovani, presidente e amministratore delegato di Mantovanibenne, di Palma Costi, ex assessore alle attività produttive della Regione Emilia-Romagna, di Simo-

34 fare

ne Gradellini, direttore dell’area capitale umano di Confindustria Emilia, e delle volontarie di Manitese. Roberta Mantovani si è definita contagiata dal progetto e non ha esitato un istante ad aderire: “ManiGOLDe si presenta con una bellissima frase ripresa da Massimo Bisotti che dice ‘dedicato a chi con gli stracci dei suoi sbagli ci fa un vestito nuovo e ricomincia’. Mi sono detta: noi non facciamo forse la stessa cosa in Mantovanibenne? Lo abbiamo fatto nel 2017, quando, a partire da vecchie attrezzature dismesse e su consiglio dell’artista Adolfo Lugli, sono state realizzate dai nostri collaboratori due sculture esposte al Festival della Filosofia. Lo abbiamo rifatto nel 2018 con l’esposizione ‘i Pantografiti’ a Venezia. Insomma, ho visto nel progetto ciò che vorrei continuare a fare e, soprattutto, ho percepito in questo gruppo di volontarie l’entusiasmo ma anche la concretezza, l’agire, il mettersi in gioco e il desiderio di fare qualcosa di vero e bello”. Con l’aiuto economico per l’acquisto di alcuni macchinari utili al progetto ManiGOLDe, Mantovanibenne conferma la sua attenzione alle iniziative del territorio in grado di portare bellezza e inclusione. “Il progetto di Manitese è replicabile, economicamente sostenibile, inclusivo e ben radicato sul territorio dell’area Nord. Mi auguro che al contributo di Mantovanibenne si aggiungano gli aiuti di altre aziende”, ha concluso Roberta Mantovani. Fondata a Mirandola da Alberto Mantovani nel 1963, e oggi amministrata dai figli Roberta e Paolo, Mantovanibenne guida il gruppo internazionale MBI, che proget-

ta, produce e commercializza l’omonimo marchio MBI, apprezzato e riconosciuto a livello mondiale. Il gruppo conta tre stabilimenti di produzione in Italia, Bulgaria e Cina e due filiali commerciali, in Francia e Germania, che impiegano circa 120 dipendenti. Ha chiuso il 2018 con ricavi consolidati pari a 25 milioni di euro (+10% rispetto al 2017) e una quota di export di circa l’80 per cento. Nonostante la crisi economica del 2008 e il sisma del 2012, che ha danneggiato in modo grave la sede di Mirandola, questa impresa familiare, che si appresta a inserire la terza generazione di imprenditori, non si è mai fermata.

MAW MEN AT WORK, GIRLS CODE IT BETTER CONQUISTA LE SCUOLE SUPERIORI Si chiama Girls Code it Better ed è il progetto di punta di Officina Futuro Fondazione MAW, l’organizzazione culturale indipendente voluta dall’agenzia per il lavoro MAW Men At Work per gestire e organizzare progetti innovativi capaci di creare un link forte e sinergico tra il mondo del lavoro, della scuola e delle istituzioni. Nato con l’obiettivo di avvicinare alla tecnologia le alunne delle scuole secondarie di primo grado in vista di una scelta più consapevole della scuola superiore, Girls Code it Better propone laboratori di progettazione, programmazione informatica e fabbricazione digitale. Un vero succes-


conoscere, competere, crescere.

www.gommadacancellare.it

Elaborare conoscenza è una scelta strategica per l’industria di successo.

CREDITO D’IMPOSTA SULLA RICERCA PATENT BOX SUPER E IPERAMMORTAMENTI PERIZIE PER LE INDUSTRIE, PIANIFICAZIONE E GESTIONE PROGETTI DI RICERCA, TRASFERIMENTO TECNOLOGICO, ENERGIA, SOSTENIBILITÀ AMBIENTALE.

per la ricerca e la sostenibilità industriale SINERGIE TECNOLOGICHE Srl - Via A. Dal Prato, 82 - 48014 Castel Bolognese (RA) T/F: +39 0546 657002 info@sinergietecnologiche.it | www.sinergietecnologiche.it


dell’Emilia-Romagna per progetti volti a sostenere la presenza paritaria delle donne nella vita economica del territorio, favorendo l’accesso al lavoro, i percorsi di carriera e la promozione di progetti di welfare aziendale finalizzati al worklife balance e al miglioramento della qualità della vita

so, che in sei edizioni ha coinvolto 3.420 ragazze e 98 scuole secondarie di primo grado in 11 regioni italiane e debutta ora in via sperimentale anche alle scuole superiori. Gli istituti che stanno ospitando i laboratori per questo anno scolastico sono il Liceo Classico Minghetti e il Liceo Scienze Umane Sabin di Bologna. L’iniziativa, infatti, è stata inserita all’interno del progetto “Verso l’agenda 2030: ragazze e donne in forma-azione scientifica” con il quale il Comune di Bologna, attraverso l’ufficio pari opportunità, tutela delle differenze e contrasto alla violenza di genere, ha partecipato, vincendolo, al bando regionale

delle persone. “Girls Code it Better è uno strumento importante per combattere l’influenza degli stereotipi culturali che identificano nelle materie STEM (Scienze, Tecnologia, Ingegneria e Matematica) aree che sarebbero ‘meno adatte’ alle donne con gravi conseguenze sulla presenza femminile in settori che offrono importanti opportunità di lavoro. Il percorso formativo consente anche alle ragazze di crescere a livello personale ottenendo competenze legate al lavoro di gruppo, alla creazione di progetti e alla collaborazione, grazie all’utilizzo del metodo ‘Lepida Scuola’ del professor Enzo Zecchi, che si basa su un apprendimento per problemi e progetti”, spiega Costanza

Turrini, che coordina da sempre il progetto a livello nazionale. Girls Code it Better prevede la formazione in ogni scuola di un “Club” di studentesse che, insieme a un coach docente e a un coach maker, realizzano un percorso innovativo con l’utilizzo di schede elettroniche, stampanti 3D, realtà virtuale e sviluppo di siti web e app. “Officina Futuro Fondazione MAW nasce per essere ancora più vicina ai territori, alle scuole e alle aziende, perché insieme si mettano in atto sinergie che possano realmente fare la differenza. Portare Girls Code it Better anche nelle scuole superiori è una grande opportunità che ci consente di comunicare, ancora una volta e con grande forza, che non è più possibile dividere discipline umanistiche e tecnico-scientifiche. Con questo progetto possiamo fare cultura e avvicinare le studentesse al loro futuro dove ci sarà, certo, anche il mondo del lavoro, ma più avanti. Per ora, noi vogliamo parlare loro di sapere e di conoscenza. Questa sperimentazione a Bologna ci permette di capire meglio come strutturare i prossimi passi che possono portare all’università o al mondo del lavoro, e in questa regione così produttiva e attenta, speriamo di fare rete con chi, come noi, crede che cambiare le cose sia possibile, con impegno, forza e dedizione”, conclude Turrini.

MECHINNO A FIANCO DI DUCATI CORSE ANCHE PER IL MOTOGP 2020 Si rinnova la sponsorship tra Mechinno e Ducati. L’azienda bolognese, punto di riferimento nel settore della consulenza ingegneristica e della progettazione meccanica, annuncia infatti con soddisfazione che affiancherà il team di Ducati Corse nel Campionato Mondiale MotoGP anche per l’anno 2020. In qualità di partner tecnico, Mechinno metterà a disposizione del team ufficiale Ducati il proprio knowhow e le proprie competenze tecnologiche per questa nuova stagione sportiva. Lo stretto legame tra la società di ingegneria e Ducati risale a una decade fa e si rafforza oggi ancor di più con questa

36 fare


GALLIERA COSTRUZIONI, UN SECOLO DI STORIA NELL’EDILIZIA Una tradizione familiare lunga 100 anni, resa unica dall’importante sviluppo e dal considerevole indotto occupazionale dell’attività, dal dinamismo che l’ha sempre contraddistinta e dal costante supporto a organizzazioni attive in campo sociale, sportivo e culturale. È certamente un vanto per il territorio di Bondeno, alle porte di Ferrara, l’impresa Galliera Costruzioni, dal 1920 impegnata nel settore dei lavori pubblici, privati e delle infrastrutture, che ha negli ultimi anni rivolto la propria attenzione all’ambito della pulizia e del recupero di superfici lapidee dei fabbricati e dell’arredo urbano. Cent’anni fa fu Fedoro Galliera, nonno dell’attuale titolare Marco, a gettare le basi di questa storia di successo, quando al termine della Prima guerra mondiale, alla quale aveva partecipato, giovanissimo, nel 1920 mosse i primi passi nel campo dell’edilizia. Pochi anni dopo essersi iscritto, nel 1925, alla Società Operaia di Mutuo Soccorso di Bondeno, scelse di aprire un’attività in proprio dedicandosi inizialmente a piccoli lavori di artigianato edile per arrivare, nel 1932, a iscrivere alla Camera di Commercio di Ferrara la propria impresa artigiana e nel 1946 a Unindustia nazionale. Gli anni successivi furono contrassegnati da un notevole sviluppo aziendale, tanto che, negli anni Quaranta, Galliera Costruzioni occupava oltre 350 operai. “A quei tempi i lavori venivano realizzati tutti manualmente e per diversi interventi, ad esempio per scavare canali di bonifica, era necessaria molta manodopera. Erano i tempi degli ‘scariolanti’, del piccone e della pala. Con quei mezzi e quelle persone, nonno Fedoro realizzò, tra le altre cose, il lungo ponte di barche sul Po, utilizzato fino agli anni Sessanta”, ricorda Marco Galliera. A metà degli anni Cinquanta, dopo avere conseguito la laurea in Ingegneria presso l’Università di Trieste, fece il suo ingresso in azienda il figlio di Fedoro, Tito, che impresse ulteriore impulso all’attività familiare tramite la diversificazione della gamma degli interventi proposti nei vari settori: edilizia civile, industriale, infrastrutturale e stradale. Fu così che dagli anni Sessanta Galliera Costruzioni si configurò come un’importante realtà imprenditoriale del territorio ferrarese, assicurandosi lavori e appalti, pubblici e privati, con una crescita, anche tecnologica, che seguiva di pari passo le nuove esigenze del mercato. In quel periodo vennero appaltati anche lavori pubblici di grandi dimensioni, che impegnaro-

no l’impresa per lungo tempo e le assicurarono un’ottimale continuità di interventi. Seguendo le orme paterne, Marco Galliera si laureò all’Università di Bologna; il suo ingresso in Galliera Costruzioni risale al 1977 e la collaborazione con il padre proseguì fino alla scomparsa di Tito, avvenuta prematuramente nel 1986. “Titolare a 34 anni di una solida realtà aziendale, fin da subito ho impostato l’attività su moderni concetti imprenditoriali. Pur continuando a seguire personalmente i vari cantieri, ho iniziato ad avvalermi di collaboratori esterni: artigiani e piccole aziende specializzate in particolari interventi. Questa strategia ci ha permesso di ottenere due importanti risultati: il primo è una maggiore elasticità dell’impresa, sia in termini di quantità di interventi che di tempi di realizzazione; il secondo è di poter contare su prestazioni e interventi vari, altamente specializzati nei campi specifici, come carpenteria metallica, lavori idraulici, interventi per il recupero e manutenzione dei beni monumentali e artistici, ma anche coperture speciali e movimento terra, spiega Marco Galliera. Tra i lavori più significativi dell’azienda, che opera prevalentemente in Emilia-Romagna, in Lombardia e Veneto, figurano la costruzione del Consorzio Agrario Provinciale di Ferrara e la manutenzione di quello di Bologna; le numerose opere di difesa e sistemazione idraulica, opere speciali in cemento armato, rivestimenti, costruzione e sistemazione di canali e ripresa di frane nei canali di irrigazione per conto dei più importanti Consorzi di Bonifica del territorio ferrarese e bolognese; il restauro completo della Rocca Possente di Stellata di Bondeno per conto del Comune di Bondeno; la costruzione dell’acquedotto di Cavarzere, in provincia di Venezia, e di molteplici opere d'arte e fabbricati della linea ferroviaria Suzzara-Ferrara.

fare 37


importante partnership in MotoGP. Il motociclismo per Mechinno rappresenta l’opportunità di legare al mondo sportivo la propria vocazione all’innovazione, allo sviluppo tecnologico e alla leadership. “Sono molto felice di questo accordo. È per noi una grande soddisfazione essere partner tecnico del Ducati Team anche per il campionato mondiale MotoGP 2020. Legarci a un marchio prestigioso come Ducati rafforza la nostra immagine a livello nazionale e internazionale. Sono fiducioso che insieme raggiungeremo traguardi importanti e saremo eccellenti portavoce del made in Italy nel mondo”, dichiara Fabio di Martino, CEO di Mechinno. “Il legame tra Ducati e Mechinno continua e si consolida anche nel 2020. Numerosi sono i progetti congiunti in essere e quelli che andremo a sviluppare con loro in futuro. Mechinno è un partner competente e affidabile per Ducati nella progettazione e modellazione sia dei componenti per le moto di produzione che per quelli destinati alle competizioni. L’alto contenuto tecnologico è un valore che accomuna sia Ducati che Mechinno, entrambe realtà aziendali molto importanti sul territorio emiliano”, dichiara Luigi Dall’Igna, direttore generale di Ducati Corse. Nata a Bologna nel 2006, Mechinno è una società di servizi di ingegneria e progettazione meccanica. Il suo nome è formato dalle parole “Mechanical Innovation”, che sintetizzano la mission aziendale: offrire un servizio di ingegneria altamente qualificato che possa portare valori di innovazione ai progetti che la vedono coinvolta. Il core business dell’azienda è rappresentato dalla progettazione in ambito automotive e motorsport, dove Mechinno porta avanti collaborazioni decennali con le principali case automobilistiche dell’Emilia-Romagna, la Motor Valley italiana; di grande rilievo, poi, anche il coinvolgimento della società nella progettazione agriculture e machinery. A partire dalla sua nascita Mechinno ha visto una costante crescita in termini di fatturato e di personale e ad oggi è riconosciuta come un player fondamentale nel campo dell’ingegneria e della progettazione meccanica.

38 fare

LA TECNOLOGIA DI DRAGHETTI MARINE PER L'ARMA DEI CARABINIERI L’azienda di Cavezzo, in provincia di Modena, Mekanica Draghetti con la sua divisione Draghetti Marine ha vinto lo scorso febbraio l’appalto per la fornitura di sistemi di stabilizzazione d’assetto per i pattugliatori dell’Arma dei Carabinieri. “A Cavezzo non abbiamo il mare, ma questo non ci ha impedito, sin dal lontano 2008, di sviluppare prodotti di alta qualità che hanno affascinato numerosi cantieri e gruppi industriali prestigiosi, tra i quali spicca Ferretti e la recentissima collaborazione con FSD Ferretti Security Division”, ha dichiarato Luca Draghetti, CEO di Mekanica Draghetti e responsabile di Draghetti Marine Division. “Da tempo”, continua Draghetti, “i nostri sistemi DEF-HI sono installati sugli yacht Ferretti (modello Persching 9X), barche lussuose e di prestigio garantendo così perfomances eccellenti durante ogni condizione di navigazione”. Negli ultimi mesi infatti, il sistema di stabilizzazione d’assetto DEF-TS (Draghetti Efficienty Flaps) progettato e realizzato completamente in Italia da Draghetti Marine Division ha conquistato la divisione del Gruppo Ferretti che lavora con il Mi-

nistero Italiano della Difesa, Ferretti Security Division, a tal punto che, a partire da quest’anno, sarà installato su tutti i nuovi pattugliatori dei Carabinieri. Ferretti Security Division produrrà questi mezzi all’avanguardia per il pattugliamento delle coste italiane che, proprio per la loro natura, hanno bisogno di un prodotto affidabile, sicuro e dalla resa eccellente. “Aver vinto l’appalto per la fornitura dei DEF-TS per 16 pattugliatori dei Carabinieri dimostra che il nostro prodotto è il top di gamma per affidabilità e qualità e ci rende molto fieri di ciò che abbiamo creato. Ogni anno i nostri sistemi aumentano la propria fetta di mercato, simbolo che il made in Italy continua a crescere”, conclude Luca Draghetti. Mekanica Draghetti nasce nel 1974 dall’idea e dallo spirito imprenditoriale di due giovani emiliani. L’azienda si colloca immediatamente nel settore delle lavorazioni conto terzi, specializzandosi in componenti per i settori automobilistico, oleodinamico, biomedicale e, successivamente, macchine industriali, cantieristica navale e aeronautica. Un percorso tipico delle migliori realtà emiliane, all’interno di quella ‘Terra dei motori’ dove Modena e Bologna sono da sempre capisaldi di tecnologia e prestazioni e nel cui territorio Mekanica Draghetti ha saputo qualificarsi ed emergere. Draghetti Marine Division è il brand, nato nel 2008,


Quando pensi al tuo business, vorresti delle soluzioni all'avanguardia, ma semplici, esattamente come i modelli della gamma Ĺ KODA. Vieni in concessionaria e scopri le soluzione pensate per il tuo business.

Autocommerciale S.p.A. Insegna Organizzato

Fleet Center - Via Giorgione 33 - 40133 Bologna Indirizzo/Tel 0516428611 Sito/e-mail www.autocommerciale.it - skoda@autocommerciale.it 00324-20_3501_275X396_TEMP@.indd 1

17/02/2020 11:26:26



che sviluppa e commercializza componenti per la nautica. La sinergia tra uno staff altamente qualificato ed un elevato knowhow ha consentito all’azienda di realizzare componenti particolari destinati al settore navale per applicazioni hightech (sistemi di stabilizzazione d’assetto, cilindri oleodinamici e particolari personalizzati).

CLAUDIO DOMENICALI È IL NUOVO PRESIDENTE DI MOTOR VALLEY Una conferenza stampa all’auditorium Ducati di Borgo Panigale, Bologna, lo scorso 4 dicembre è stata l’occasione per ufficializzare il nuovo ruolo di presidente dell’associazione Motor Valley Development di Claudio Domenicali, amministratore delegato Ducati, alla presenza dei rappresentanti delle aziende e dei circuiti internazionali del territorio e delle istituzioni regionali. L’associazione riunisce tutti i brand a due e quattro ruote della Terra dei Motori emiliano romagnola, una realtà unica al mondo per concentrazione di marchi, collezioni private, circuiti internazionali e centri di formazione specialistica, e opera in sinergia con la Regione per la valorizzazione internazionale in chiave turistica di questo patrimonio. “La Motor Valley racchiude nel raggio di 150 chilometri brand unici al mondo per design, tecnologia e prestazioni, conosciuti e apprezzati in tutto il mondo. Un luogo di cui siamo fieri di far parte come Ducati e per il quale sono personalmente orgoglioso di aver ricevuto il mandato come presidente. Accettare questo ruolo rappresenta un atto di responsabilità e riconoscenza verso un territorio straordinario che mi ha dato tantissimo. Questa è una regione caratterizzata da una cultura accademica e una competenza motoristica e tecnologica senza eguali, con un’inarrivabile capacità attrattiva per appassionati, talenti e imprese che merita di essere sostenuta e promossa in ogni sua componente”, dichiara Claudio Domenicali. Motor Valley rappresenta l’eccellenza del made in Italy nella filiera automotive e industriale; è un progetto che mostra la capa-

Stefano Bonaccini, presidente della Regione Emilia-Romagna, Claudio Domenicali, nuovo presidente di Motor Valley, Andrea Pontremoli, CEO di Dallara e presidente di MUNER

cità di un territorio di fare rete e valorizzare le peculiarità che lo contraddistinguono a livello internazionale, facendo perno sull'industria dei motori, cuore pulsante dell’economia regionale, sulle eccellenze universitarie e sulla propria attrattività globale. “La nostra Motor Valley rappresenta un tale concentrato di talento e saperi, bellezza e design, capacità industriali e artigianali, innovazione e ricerca da farne un luogo unico al mondo. Con i suoi brand da sogno proietta ovunque il nome della nostra regione e attira qui visitatori da ogni Paese. Dà lavoro a migliaia di persone, legata con la rete regionale dell’alta formazione e gli atenei, come dimostra MUNER, la Motorvehicle University of Emilia-Romagna, nata dall’unione fra le quattro università emiliano-romagnole e le case motoristiche che qui hanno sede e radici e che sta portando nella nostra regione tanti giovani motivati e preparati dall’Europa e dal mondo. Diamo il benvenuto alla presidenza di Motor Valley Development a un imprenditore illuminato, capace di leggere il presente nell’ottica futura, che con la sua esperienza e visione saprà valorizzare ancora di più questa concentrazione, unica al mondo, di passione e competenze”, sotto-

linea Stefano Bonaccini, presidente della Regione Emilia-Romagna. L’Osservatorio Turistico della Motor Valley mostra come l’impatto del prodotto Motor Valley abbia portato nel 2018 sul territorio oltre 1,2 milioni di presenze turistiche, risultate in più di 300 milioni di euro di impatto economico. In Emilia-Romagna, la terza regione per rilevanza all’interno del settore motoristico nazionale, preceduta solamente da Lombardia e Piemonte, la filiera motoristica si articola in 16.500 imprese per oltre 66mila addetti, il 10% dell’intera filiera nazionale. Un’esperienza tutta da vivere, che vedrà nel 2020 il suo apice nella seconda edizione del Motor Valley Fest.

NEXTEMA TRA LE FINALISTE DELLA CHINA ITALY BSSEC 2019 Si è svolta gli scorsi 24 e 25 novembre a Foshan, in Cina, la finalissima della “China Italy Best Startup Showcase & Entrepreneurship Competition 2018/2019”, iniziativa nata dalla cooperazione tra il governo italiano e quello cinese per favorire l’interazione tra i due Paesi.

fare 41


Durante l'evento le migliori startup selezionate nel corso delle tre tappe della BSSEC 2019 si sono contese il primato assoluto sulla piattaforma dedicata alla reciproca collaborazione e interazione nell’ambito di Innovazione e Ricerca, promossa dal Ministero italiano dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca (MIUR) e dal Ministero della Scienza e Tecnologia cinese (MOST). Nextema, startup innovativa bolognese nata nel 2015 come spin-off dell’Università di Bologna per sviluppare e commercializzare soluzioni avanzate di impiego di laser industriali, ha partecipato all’evento dopo aver vinto a settembre la semifinale della competizione ed essere stata selezionata da una giuria mista composta per il lato cinese da personalità di spicco nel campo industriale, degli investimenti e dell’innovazione e per quello italiano da Enrico Iaria, CEO di DooPlus Group di Shanghai e Vincenzo Lipardi, CEO di Campania New Steel. “Il traguardo raggiunto premia un percorso di crescita che stiamo affrontando per introdurre sul mercato tecnologie innovative per la lavorazione di materiali metallici basate sull’utilizzo di laser di medio-alta potenza, in particolare per il trattamento termico degli acciai e la realizzazione di componentistica meccanica mediante tecniche di additive manufacturing”, spiegano dalla startup bolognese. “Il riconoscimento ha inoltre conferma-

42 fare

to la capacità di Nextema di confrontarsi con un contesto molto esigente e competitivo, come quello cinese, riuscendo a offrire soluzioni in grado di ridurre l’impatto ambientale e rendere sempre più flessibile la filiera di produzione di componentistica in acciaio. Tale capacità è anche frutto della collaborazione tra persone e partner provenienti da un’esperienza decennale nel soddisfare le esigenze di clienti di alto livello nel mondo della subfornitura meccanica per i settori del packaging, dell’automotive e dell’industria meccanica in generale. Proprio grazie a questi fattori Nextema si pone oggi come una realtà fortemente dinamica in grado di interpretare al meglio le esigenze di rinnovamento tecnologico che il mondo della meccanica si trova ad affrontare secondo le nuove logiche di smart manufacturing e Industry 4.0”, concludono da Nextema. Sopra, anche Nextema sul podio della "China Italy Best Startup Showcase & Entrepreneurship Competition 2018/2019"; sotto, il team del Gruppo Norblast

NUOVO STABILIMENTO PER IL GRUPPO NORBLAST Espandere l’area produttiva, attualmente di circa quattromila metri quadri coperti, arrivando ad oltre ottomila, garantendosi l’opportunità di accrescere i propri volumi e conquistare nuove fette di mercato: è quanto ha scelto di fare il Gruppo Norblast, realtà bolognese specializzata nella progettazione e costruzione di macchine sabbiatrici e impianti shot-peening, con un oculato investimento, che mira ad aumentare la produzione. Infatti, Norblast ha imboccato la strada dell’ampliamento: lo scorso dicembre l’azienda ha acquistato uno stabilimento confinante, che le permetterà di espandere l’area produttiva, che risulterà così raddoppiata, su un’area complessiva di oltre 13 mila metri quadri. Il progetto, che prevede l’operatività della nuova area entro il 2020, sarà realizzato in un’ottica eco friendly, utilizzando le più avanzate tecnologie in tema di risparmio energetico e sostenibilità ambientale. L’investimento riflette l’ambizione e la forza di un’azienda che dopo 40 anni di esperienza è consapevole dell’unicità del proprio know-how e del valore delle soluzioni tecnologiche fino ad oggi proposte. In questi ultimi anni, sempre più aziende di fama internazionale si sono affidate a Norblast trovando un partner tecnologico capace di interpretare e risolvere esigenze specifiche attraverso la


progettazione di macchine customizzate tanto nell’ambito dello shot peening che della sabbiatura. Tra i più recenti clienti che hanno trovato nell’azienda un alleato per accelerare e ottimizzare il proprio business, la svizzera DT Swiss, leader nella progettazione di componenti per mountain bike e bici da corsa, e, infine, l’italiana ed emergente Weerg, specializzata in lavorazioni CNC e stampa 3D. D’altra parte, il 2019 ha confermato la crescita del Gruppo Norblast che ha registrato un aumento del giro d’affari del 6%, raggiungendo un fatturato complessivo di oltre 13 milioni di euro. Norblast è nata nel 1976 dall’esperienza nel mondo della meccanica del Cavalier Remo Norelli. Le sperimentazioni e le collaborazioni con centri di ricerca e università, unite alla non comune capacità di trovare soluzioni innovative alle problematiche evidenziate dalla clientela, hanno portato in breve l’azienda a diventare il punto di riferimento in Italia e nel mondo nella costruzione di macchinari anche personalizzati e nei processi di sabbiatura e pallinatura. Negli anni ’90 invece è nata Peen Service, divisione specializzata di ricerca e applicazione di nuove tecnologie, oltre alla consociata spagnola Ipar Blast. Norblast vanta oggi prestigiose collaborazioni nei più svariati settori: additive manufacturing aeronautica e aerospaziale, automotive, biomedicale, energia, fonderia, inox leghe, meccanica, stampi, utensili.

OPOCRIN ACQUISISCE LABORATORI DERIVATI ORGANICI Opocrin ha finalizzato lo scorso venerdì 14 febbraio l'acquisizione del 100% delle azioni di Laboratori Derivati Organici (LDO), società con sede operativa a Trino, alle porte di Vercelli, specializzata nella produzione di principi attivi farmaceutici, tra cui principalmente eparina ed eparinoidi. L’operazione si inquadra nello sviluppo strategico di Opocrin sul mercato dei principi attivi farmaceutici biologici de-

Da sinistra: Marios Fotiadis (Klaris, venditori), Mara Bianchini (presidente Opocrin), Roberto Martire (presidente LDO), Carlo Saetti (CEO Opocrin), Federico Saetti (nuovo amministratore unico del gruppo)

rivati di origine animale e colloca l’azienda di Formigine, in provincia di Modena, tra i principali produttori di eparina e derivati a livello globale, con un fatturato previsto per il 2020 di oltre 170 milioni di euro e la definitiva qualifica anche per l’ordinamento italiano di “Grande azienda”. Opocrin opera nel campo della ricerca, produzione e commercializzazione di principi attivi per l'industria farmaceutica dal 1964. Il suo core business è costituito da principi attivi biologici quali eparine, eparine a basso peso molecolare e surfattante polmonare. L’azienda è riconosciuta tra i principali produttori europei anche di molecole complesse a base di ferro per il trattamento di anemie sideropeniche, tra cui ferro saccarato, ferro gluconato, proteina ferrica e ferro-acetil-transferrina. “Il dipartimento R&D di Opocrin è all’avanguardia nella ricerca di nuove opportunità anche in veste di originatore; di recente l’azienda è divenuta secondo azionista della svedese Dilafor per lo sviluppo di un farmaco eparinico per il trattamento del travaglio prolungato”, sottolinea Mara Bianchini, presidente di Opocrin e azionista di controllo del Gruppo attraverso la Bianchini-Saetti Holding. Il nuovo Gruppo, che conta complessivamente 270 dipendenti, può contare su tre stabilimenti di produzione in Italia e uno in Messico, a cui si aggiungono le joint

ventures in Brasile, Argentina e Cina. “L’acquisizione di LDO da parte di Opocrin rappresenta un’opportunità di sviluppo irripetibile nel settore, consentendo la creazione di un Gruppo più forte e competitivo, mettendo a fattore comune il know-how, le tecnologie e le esperienze sviluppate dalle due società. Oggi nasce un nuovo importante leader di mercato”, aggiunge Mara Bianchini. “LDO accoglie con grande interesse l’opportunità di diventare parte di una grande realtà come Opocrin. Ci unisce una comune cultura di business e di servizio al cliente, e questo ci permetterà di rafforzare e diventare leader nel settore della produzione di ingredienti attivi farmaceutici biologici, fornendo soluzioni innovative di business nel mercato di eparina ed eparinoidi”, dichiara Giovanni Caglio, amministratore delegato di LDO. L’operazione prevede, oltre all’acquisto del capitale sociale di LDO, il contestuale investimento, da parte di uno dei venditori, in Opocrin, da realizzarsi in parte mediante sottoscrizione di un aumento di capitale riservato e, in parte, mediante la sottoscrizione di uno strumento finanziario partecipativo. In questo contesto la quota di maggioranza e controllo detenuta dalla famiglia Bianchini Saetti non subirà alcuna variazione e Opocrin continuerà a essere guidata da Carlo Saetti e Federico Saetti, rispettivamente Group CEO e Group general manager.

fare 43


La qualità dei materiali rigenerati, recuperati o frutto di una filiera etica e controllata è esaltata dalle linee geometriche, dai dettagli grafici e dalle proporzioni asimmetriche, secondo un ironico, creativo, botta e risposta tra arte e interior design. Si tratta di un corpus di una ventina di prodotti fortemente ‘green’, che esprimono non solo l’importanza dell’aspetto funzionale ed estetico degli arredi, ma sottolineano il valore e il fascino di come una progettazione etica debba diventare il motore di un rinnovato senso positivo ed empatico nei confronti della ‘risorsa’ ambiente. La linea si compone di tavoli, poltrone, sedute e corpi illuminanti e si rifà al design italiano e francese degli anni ‘50 e Da sinistra: l'architetto e designer Thierry Lemaire, Paolo Castelli diretto- ‘70, epurato, elegante ed re creativo e CEO dell'omonima azienda, e il designer Hubert de Malherbe equilibrato. “Sono orgoglioso di questa collaborazione perché rappresenta uno PAOLO CASTELLI straordinario e inusuale esempio di lavoro di squadra tra un creativo visionario come PRESENTA GREENKISS, Hubert, una prestigiosa firma dell’interior IL NUOVO BRAND DI ECO-DESIGN come Thierry e una realtà imprenditoriale tutta italiana, la mia”, dichiara Paolo CaPaolo Castelli, storica realtà imprenditoria- stelli. le bolognese, ha presentato in anteprima “La prima volta che ho conosciuto Paolo, mondiale lo scorso gennaio in occasione abbiamo passato ore a discutere su quandel salone parigino Maison&Objet 2020, to, oggi, la sostenibilità sia uno GREENKISS, la prima collezione eco-re- strumento necessario per qualsisponsabile interamente prodotta in Italia. asi progetto. Ideare senza tener La capsule collection è disegnata a sei mani conto del problema ambientale e da Hubert de Malherbe, maestro nella della crescente sensibilità da parprogettazione di spazi retail e hospitality, te della gente, significa agire fuori Thierry Lemaire, architetto e designer di dal tempo e dal mercato”, afferma caratura internazionale, e Paolo Castelli, Hubert de Malherbe. direttore creativo e CEO dell’omonima La scelta condivisa di una progetazienda e nasce da una collaborazione: i tazione empatica ha portato i demobili infatti sono stati disegnati con uno signer francesi a trascorrere molto scambio sincero e amichevole, che ha per- tempo in territorio bolognese, messo di sviluppare nuove tecniche, corag- consentendo loro di vivere un’egiose ed ecologiche. sperienza reale dell’azienda emi-

44 fare

liana alla scoperta della sua anima e dei suoi valori, delle tecnologie e delle competenze progettuali e artigianali a disposizione. “Già dalla prima telefonata con Hubert, sono stato subito entusiasta di essere partner di questa innovativa collaborazione. Ho subito pensato alle prestigiose collaborazioni franco-italiane di maestri come Giò Ponti, Willy Rizzo, e oggi De Cotiis. Inoltre, credo fortemente nella forza etica dei materiali rigenerati da scarti industriali, nelle trame naturali dei materiali organici che sfruttano la bellezza della natura”, replica Thierry Lemaire. La collezione GREENKISS è il frutto di meticolosi processi produttivi: la cura dei dettagli e l’artigianalità esaltano la creatività, l’eleganza e il design, bilanciando tradizione e innovazione dei materiali. Un viaggio attraverso la creazione di mobili e accessori di eccellente fattura che in ogni fase, dall’ideazione alla realizzazione del prototipo e alla creazione dell’elemento finale, esalta i valori del Made in Italy in un’ottica fortemente green.

PMG ITALIA INSIEME A BOLOGNA FC PER “BOLOGNA FOR COMMUNITY" Un’azione sociale pensata per agevolare la partecipazione delle persone diversamente abili alla vita del Bologna Football Club. Si chiama “Bologna for community” e, pensato in collaborazione con Bologna FC e “Io Sto Con…il sorriso solidale onlus”, è uno dei progetti di mobilità garantita tramite cui PMG Italia punta a migliorare i servizi


GRUPPO FINMATICA FESTEGGIA CINQUANTA ANNI DI ATTIVITÀ Il 2019 è stato un anno importante per il Gruppo Finmatica. La storica azienda bolognese che lavora nel settore dell’informatica ha infatti festeggiato lo scorso 29 novembre i suoi primi cinquanta anni di attività. Nata a Bologna nel 1969 Finmatica, che dal 2017 ha la propria sede all’interno delle ex Officine Minganti, ha celebrato il prestigioso anniversario organizzando una cena per i propri collaboratori nella suggestiva cornice di Palazzo Re Enzo. Per l’occasione è stato anche realizzato un libro, dedicato alla memoria del fondatore Giuseppe Gualtieri, che raccoglie la storia dell’azienda, gli aneddoti, le immagini e i ricordi delle persone che hanno contribuito a questi 50 anni di successi. Nel corso della serata, il direttore dell’area capitale umano di Confindustria Emilia, Simone Gradellini, ha consegnato a Domenico Gualtieri, presidente del CdA di Gruppo Finmatica, una targa celebrativa dei 50 anni dell’azienda. “Non nascondo una certa emozione nel festeggiare un traguardo così importante per l’azienda e per chi, come me, ha condiviso buona parte di questo mezzo secolo di storia. Fa una certa impressione pensare che sono passati così tanti anni da quando Giuseppe Gualtieri sottoscrisse l’atto costitutivo della prima società di quello che oggi è il Gruppo Finmatica e preferisco continuare a pensare a noi stessi come ad un gruppo giovane e dinamico che conserva la curiosità e l’intraprendenza necessari per competere in un mercato in continua evoluzione come quello dell’Information & Communication Technology”, ha affermato Domenico Gualtieri. Oggi l’azienda ha sedi, oltre che in Emilia-Romagna, in Lombardia, Friuli-Venezia Giulia, Toscana, Calabria e Sicilia. Impiega 300 persone e fattura oltre 20 milioni di euro operando sui mercati della Sanità (tramite Data Processing), della Pubblica Amministrazione (tramite ADS) e dell’ICT (tramite Systematica). Oltre 100 aziende sanitarie, 350 enti pubblici e circa 15.000

di accompagnamento verso attività sociali, di tempo libero, lavorative, terapeutiche e civiche, nella ferma convinzione che la partecipazione attiva alla vita della società soddisfi il fondamentale bisogno umano di contatti e relazioni, colmi il divario tra le persone e sposti l’attenzione verso ciò che queste ultime possono fare, se messe nella giusta condizione. Con oltre 900 veicoli attrezzati al trasporto di persone con disabilità circolanti sul territorio nazionale e più di 650 amministrazioni locali partner, il Progetto di Mobilità Garantita di PMG Italia nasce infatti con

persone usufruiscono quotidianamente dei servizi del Gruppo e ne utilizzano i prodotti. Finmatica è certamente fra le realtà più consolidate del mercato IT; continua a lavorare per rafforzare la propria quota di mercato e rinnovare le soluzioni per poterle mantenere, com’è tradizione, allo stato dell’arte della tecnologia e della fruibilità, tenendo ben presente che quello dell’Information Technology è uno dei mercati più dinamici al mondo dove quello che oggi rappresenta il nuovo fra due anni sarà superato e, fra cinque, obsoleto.

l’ambizione di orientare le risorse e le esigenze del pubblico e del privato verso un unico obiettivo: garantire una migliore mobilità ai soggetti più deboli della comunità, alle persone svantaggiate, ai disabili, agli anziani. Ecco allora che i tifosi “speciali” del Bologna possono adesso contare su un nuovo servizio: il trasporto gratuito per lo Stadio Renato Dall’Ara nelle giornate di gare casalinghe. “Facciamo del nostro meglio per promuovere e garantire accessibilità, integrazione e pari opportunità, quantomeno riducendo le condizioni di bisogno e disagio indivi-

duale e familiare, con l’obiettivo di migliorare la fruizione dei diritti da parte di tutti”, spiega Marco Accorsi, vicepresidente di PMG Italia. Un obiettivo comune a Bologna FC, che già da anni prevede prezzi agevolati, abbonamenti, biglietti singoli e accrediti gratuiti o ridotti per le persone diversamente abili e i loro accompagnatori. Parole d’ordine, dunque, accessibilità, inclusione e divertimento. Con tre mezzi attrezzati messi a disposizione da PMG Italia e guidati dai volontari di Io Sto Con, “Bologna For Community” garan-

fare 45


tisce la possibilità di raggiungere lo stadio da tre diversi punti strategici a Bologna, con un servizio dedicato e gratuito. Quale occasione migliore di una partita in casa al Dall’Ara per coltivare la passione per i colori rossoblù? Il servizio è stato inaugurato nell’ottobre 2019 e sarà svolto per tutte le gare casalinghe di campionato e TIM CUP 2019/2020. Grazie alla app uCarer, sviluppata da PMG Italia, gli utenti potranno agevolmente prenotare il proprio servizio e seguirne ogni fase. “Le società di calcio hanno grande responsabilità nei confronti dei tifosi, e la responsabilità sociale del Bologna FC è già stata dimostrata nel tempo. Noi svolgiamo la nostra attività quotidianamente in silenzio, e continueremo così. Questa iniziativa nasce con l’obiettivo di portare i tifosi allo stadio, ma ci piacerebbe costruire tanti altri progetti. Il nostro sogno? Portare tutti questi ragazzi in trasferta, e da tifosi diciamo: perché no? Anche in Europa!”, conclude Accorsi. Per maggiori informazioni: www.bolognafc. it/bologna-for-community

L’ARTISTA DANIELE CASTELLANO HA VINTO IL PREMIO RENNER Il “Prometeo” di Daniele Castellano ha vinto la seconda edizione del “Premio Renner per il Contemporaneo”, che ha avuto, oltre alla visibilità nelle bacheche del circuito Cheap di via Indipendenza, come protagonista il teatro di AtelierSì di via San Vitale, sempre a Bologna, dove sono state ospitate quarantadue illustrazioni, scelte tra le opere partecipanti al contest di Renner Italia, colosso internazionale delle vernici di design per il legno con sede a Minerbio, alle porte del capoluogo felsineo. Alla seconda edizione, il Premio Renner per il Contemporaneo è già un importante punto di riferimento nel panorama dell’illustrazione italiana. La mostra, che si è tenuta dal 24 al 26 gennaio scorsi, si è confermata come uno degli appuntamenti di maggiore interesse nel programma Art City Bologna. E oltre a riservare un’origi-

46 fare

nale vetrina ai 42 giovani talenti selezionati tra i 528 partecipanti al Premio Renner 2019, si è proposta come contenitore di eventi di sicuro richiamo. Per questa edizione, il colore tema del premio è stato il rosso, che come ricorda l’azienda è “il colore da cui tutto ha inizio e in cui tutto finisce; consapevole e ambiguo; ribelle e aristocratico; che ama e che odia; che è terra e fuoco”. Si tratta di un progetto per i giovani talenti, in un’ottica, importante per Renner, di legame con il territorio, cui l’azienda intende restituire in qualche modo valore. “Ma vorrei porre l’accento su un altro

aspetto”, chiarisce l’amministratore delegato Lindo Aldrovandi. “Il Premio Renner è rivolto agli illustratori under 40 e nasce dalla constatazione che in questo Paese si fa troppo poco per la cultura e l’arte, specie se fatte dai giovani. Eppure l’Italia è fondata sulla bellezza. Il Premio Renner vuole quindi essere la voce del mondo produttivo che si rivolge ai giovani talenti per dire: restate qui, abbiamo bisogno di voi per coltivare il senso del bello che ha fatto grande la nostra Italia”. L’azienda, oltre alla vetrina offerta dalle esposizioni durante Art City, mette ogni anno in palio diecimila euro per l’illustra-


LAR SPEGNE 80 CANDELINE Lar, realtà di Campogalliano, alle porte di Modena, che ha scritto una pagina importante del libro dedicato all’innovazione della termoplastica, ha festeggiato nel dicembre scorso il suo ottantesimo anniversario in un luogo d’eccezione. L’azienda, infatti, ha scelto il prestigioso palazzo Ducale di Modena, sede attuale dell’Accademia Militare, per celebrare 80 anni di storia e innovazione industriale. La famiglia Lar è stata onorata di ricevere l’indirizzo di saluto del generale comandante Rodolfo Sganga. “Lar sposa i valori espressi dall’Accademia Militare, valori solidi e fondanti delle nuove e future generazioni destinate a condurre il nostro Paese verso un orizzonte migliore”, ha sottolineato l’amministratore delegato dell’azienda Gabriele Ferrini. La storia di Lar inizia nel 1939 quando l’azienda iniziò la sua produzione a Milano creando, per la prima volta al mondo, occhiali da sole leggeri in resina, un’innovazione passa attraverso un nuovo approccio basato su pasparticolarmente apprezzata che permise la sione e cultura applicata alla produzione di prodotti loro esportazione nel mercato statunitense. plastici. Lo slogan recitava: “Lar, l’occhiale da sole Come spiegano dall’azienda, “Lar ha sviluppato nuoche umilia il sole…” e gli occhiali da sole, ve relazioni industriali con partner strategici posizioinsieme alle trousse, furono il principale bunati su mercati globali e la nuova sede produttiva di siness oltreoceano della Lar. Gabriele Ferrini, amministratore Campogalliano, creata nel 2012 e ampliata del 50% nel Nel 1941, in pieno secondo conflitto mondiale, delegato di LAR 2017 per arrivare a 20mila metri quadri, ha segnato un lo stabilimento fu distrutto dai bombardamenti rilancio industriale che si è concretizzato in rilevanti investimene i proprietari decisero di trasferirsi vicino a Maranello. Dopo 14 anni, negli stabilimenti della Lar vennero prodotti i primi pezzi al ti di risorse umane, triplicando il personale, e tecnologici, con mondo di quello che sarebbe divenuto il “Moplen”. Molti ricoril riammodernamento di oltre l’85% di tutte le linee produttive”. dano ancora il famoso carosello degli anni Sessanta e Settanta Nel 2017 Lar è diventata ecosostenibile grazie all’installazione (“e mò e mò Moplen”) simpaticamente recitato da Gino Bramiedi impianti di produzione di energia elettrica che utilizzano fonti ri. Grazie anche agli esperimenti condotti all’interno della Lar, il rinnovabili e oggi produce oltre l’85% del suo fabbisogno enerprofessor Giulio Natta, docente al Politecnico di Milano, detergetico, riducendo di oltre il 70% il Carbon Footprint sui prodotti minò la perfetta formula del Moplen che gli permise di vincere il realizzati con conseguente grande abbattimento di C02 emessa. Premio Nobel per la Chimica. L’anno successivo l’azienda si è proiettata nel futuro ricordando Negli anni Ottanta Lar sviluppò per prima al mondo il sistema le sue origini e ha realizzato una divisione ottica dedicata alla automatico di taglio dello sfrido insieme all’azienda Kautex produzione di occhiali da sole che vanta al suo interno processi Maschinebau, mentre nel decennio successivo e fino al 2005, di trattamento lenti, assemblaggio e controllo totalmente autol’azienda modenese si distinse nel mondo termoplastico come matizzati. una delle più innovative e reattive realtà termoplastiche, guaNell’anno appena concluso, infine, Lar ha realizzato una divisiodagnando la fiducia di alcune delle più importanti multinazionali ne sportiva dedicata ad articoli sportivi (sport bottle) con linee e globali tra le quali Nestlè, Solvay, Procter&Gamble, Total, Johnsoluzioni inedite ad altissima produttività. son&Johnson, Camping Gaz. “Oggi Lar compie i suoi primi 80 anni e si proietta nel futuro con Nel 2012 Lar ha scritto un nuovo capitolo della sua storia: un lo spirito di una startup innovativa che si fonda sulla solidità di nuovo corso con un passaggio di proprietà e una nuova famiglia un’azienda che ha visto passaggi e mutamenti storici e li ha sache crede nei valori e nel rispetto per l’uomo e per l’ambiente. puti leggere e tradurre nella forma di un continuo sviluppo verso Grazie a questa vision, la famiglia si è impegnata in un ambizioso l’eccellenza del Made in Italy”, concludono dall’azienda. rilancio industriale che, oltre a salvaguardare i posti di lavoro,

fare 47


zione vincitrice e mille euro per le menzioni speciali. “In fondo Renner ha una missione: attraverso le proprie vernici protegge la bellezza degli arredi. Quando si parla di colore e di bellezza, noi giochiamo in casa”, conclude Aldrovandi. Quest’anno il “Prometeo” di Daniele Castellano ha messo d’accordo la giuria, presieduta dal fumettista Giuseppe Palumbo e composta dalla critica d’arte Ginevra Bria,

dalla coordinatrice di Autori di Immagini Stella Di Meo, dal direttore del magazine di cultura visiva Frizzifrizzi.it Simone Sbarbati, dalla fondatrice di Cheap Street Poster Art e direttrice artistica del Premio Renner, Sara Manfredi, e dallo stesso Lindo Aldrovandi. Dell’opera di Castellano è stato apprezzato il tratto maturo, la sapiente padronanza del chiaroscuro e la reinterpretazione in chiave surrealisticamente attuale

di un mito che da millenni tiene incollati gli artisti. “Il mio Prometeo? Un eroe che sta agendo la ribellione e che non nasconde la paura collegata a questo atto”. Sono le parole di Daniele Castellano, nato a Rimini nel 1989, ma che vive a Bologna e canta nella band post-hardcore Lantern, insegna in un istituto superiore a Ferrara mentre persevera nelle sue attività di illustratore freelance.

PFF GROUP FESTEGGIA IL PRIMO DECENNIO DI ATTIVITÀ Il 13 ottobre 2019 ha rappresentato per PFF Group, società ferrarese punto di riferimento nel settore dell’efficienza energetica, un importante traguardo. L’azienda ha infatti festeggiato i primi dieci anni di attività, il risultato di una sfida colta da Ivano Malaguti e Simone Toffanin, soci e amministratori delegati di PFF Group, in un nuovo settore. “Un mercato di riferimento instabile, con continui stravolgimenti normativi, non ha fermato la nostra crescita costante nel tempo. Grazie alla flessibilità e alla capacità di adattamento che ci contraddistinguono abbiamo saputo impostare il nostro modello operativo in base ai cambiamenti di un ambiente competitivo e alle evoluzioni del mercato. Ad oggi PFF Group si distingue sul territorio nazionale grazie ai molteplici servizi e opportunità che vengono offerti ai clienti, sensibilizzandoli sui vantaggi concreti che è possibile ottenere trasformando i propri costi energetici in un asset di crescita”, dichiarano Malaguti e Toffanin. Grazie all’impegno e alla dedizione dei propri collaboratori, PFF Group è riuscita a creare nel tempo un vero e proprio sistema, caratterizzato anche dalle numerose partnership intraprese, basate esclusivamente su rapporti di fiducia e sui risultati conseguiti nel tempo. “La peculiarità e il punto di forza del sistema PFF è sicuramente quello di porsi come unico interlocutore nei confronti del cliente, seguendolo dalla fase pre-intervento fino ai servizi post vendita, e soprattutto accompagnandolo in un percorso curando, oltre all’aspetto tecnico e tecnologico delle operazioni, anche l’aspetto finanziario, inducendo quindi il cliente a riconoscere PFF Group come punto di sintesi dell’intera filiera”, aggiungono gli amministratori delegati dell’azienda ferrarese. Del resto, quella di PFF è una crescita che, tracciata in questi primi dieci anni su un grafico, decolla con 130 bandi di contributi a fondo perduto gestiti, oltre 1.000 interventi di efficientamento energetico chiavi in mano realizzati su 1.700 studi di fattibilità eseguiti e oltre 4.000 servizi post-vendita prestati ai clienti. “Tutti gli interventi proposti e realizzati rispettano il principio delle quattro E, sempre poste alla base di ogni pro-

48 fare

getto: Efficace, Efficiente, Economico ed Ecosostenibile”, continuano Malaguti e Toffanin. Lontano dal carattere essenzialmente affaristico della propria attività, è motivo di orgoglio, per gli amministratori delegati dell’impresa, l’impegno sociale di PFF Group, che si è negli anni fatta promotrice di molteplici iniziative all’interno degli Istituti Scolastici con due obiettivi: sensibilizzare i ragazzi al rispetto dell’ambiente e della natura e inculcare in loro i concetti fondamentali per la salvaguardia dell’ecosistema, essendo quest’ultimo un argomento sempre più centrale che rappresenta il futuro del pianeta e della popolazione. “Siamo molto felici di festeggiare insieme a tutti i collaboratori questo importantissimo traguardo e vogliamo ringraziare i nostri clienti, che di anno in anno rinnovano la propria fiducia nel nostro lavoro, con la certezza che quello in corso sarà un altro decennio pieno di successi e soddisfazioni”, concludono Ivano Malaguti e Simone Toffanin.



D A I S PA Z I O AL TUO INVESTIMENTO D I

ACQ U ISTO

A

RED D I TO

Via della Liberazione 15 - Bologna

OPP ORTUNITÀ

Gabetti Agency-Capital Market promuove la vendita di un immobile di recente ristrutturazione quasi interamente locato a primarie aziende nazionali. Uffici singoli ed open space, sale riunioni, finiture di pregio, impianti di elevato standard qualitativo, 142 posti auto coperti esclusivi di pertinenza vanno a costituire un complesso immobiliare che si sviluppa su oltre 7.000 mq complessivi ubicati tra il Fiera District e la Stazione Centrale: il cuore direzionale della città.

CON LIBERAZIONE15, PUOI DARE SPAZIO AD UN SOLIDO INVESTIMENTO.

SISTEMI DI SICUREZZA AVANZATI

P E R

POSIZIONE STRATEGICA

M A G G I O R I

sedeemiliaromagna@gabetti.it

www.liberazione15.com

AMBIENTI CLIMATIZZATI

I N F O R M A Z I O N I

051 252560

PARCHEGGIO PRIVATO COPERTO


SCHNEIDER ELECTRIC CARBON NEUTRAL ENTRO IL 2025 “Il cambiamento climatico è la prima e più grande minaccia per la salute e il benessere della società. Dobbiamo lavorare per ridurre le emissioni e fermare l’aumento della temperatura” afferma Jean-Pascal Tricoire, presidente e amministratore delegato di Schneider Electric in occasione della Climate Week NYC 2019. “Il nostro impegno è strettamente integrato nelle nostre decisioni e scelte di governance, ma dobbiamo fare di più, più rapidamente,” continua Tricoire, “è necessario essere più coraggiosi nelle azioni per ridurre le emissioni e adottare pratiche più sostenibili”. A seguito della dichiarazione è arrivato l’importante annuncio: Schneider Electric sarà Carbon Neutral entro il 2025. Questo ambizioso obiettivo si va ad unire ad un piano d’azione più ampio già condiviso dal gruppo: coinvolgere i fornitori arrivando a realizzare una supply chain a emissioni nette zero entro il 2050; ridurre le emissioni di tipo 3 del 35% entro il 2030 (vs il livello del 2017). Queste azioni supportano lo sforzo per raggiungere con 5 anni di anticipo, nel 2025, l’obiettivo che Schneider Electric si è fissata già dal COP 21: diventare carbon-neutral nel suo ecosistema esteso, riuscendo a far risparmiare ai suoi clienti una quantità di CO2 tale da superare la sua carbon footprint. I risultati ottenuti nel 2019 nei programmi legati al clima hanno confermato questa ambizione. Lato clienti, sono state risparmiate oltre 70 milioni di tonnellate di CO2; l’efficienza rispetto alle emissioni di CO2 per i trasporti è aumentata dell’8,8% e il gruppo ha confermato un dato di consumo di energia elettrica prodotta da fonti rinnovabili pari al 45% del totale. Con la sua divisione Energy and Sustainability Services (ESS), Schneider Electric fornisce ai suoi clienti, in oltre 100 Paesi, consulenza per le loro strategie di riduzione delle emissioni, portando efficienza nelle loro attività e mantenendo i risultati nel tempo grazie a partnership di lunga durata. Nel 2019 i ricavi di questa divisione sono saliti del 20,2%, dimostrando che il per-

corso di decarbonizzazione sta accelerando. Forte l’impegno anche verso la parte divulgativa, sono già stati numerosi gli incontri realizzati, anche in collaborazione con Confindustria Emilia Area Centro, e altri sono in programma per il 2020. Tema principale l’innovazione, aspetto chiave per uno sviluppo allo stesso tempo proficuo e sostenibile. L’azienda a tal proposito ha inaugurato un Innovation Hub a Casalecchio di Reno, in provincia di Bologna. Si tratta di uno spazio di oltre 250 metri quadrati che si inserisce in una rete di centri di innovazione Schneider Electric in Italia e nel mondo, dedicati alla piattaforma e architettura per la digitalizzazione EcoStruxure che l’azienda ha sviluppato nel corso di oltre un decennio per offrire connettività, efficienza, sicurezza e capacità di trasformazione digitale nell’industria, nella gestione dell’energia, nel mondo degli edifici, delle infrastrutture e del data center. Realtà virtuale, realtà aumentata, Indu-

strial Internet of Things, big data, analytics, piattaforme software sono tra le tecnologie mostrate e che si affiancano all’offerta “tradizionale” di automazione e gestione dell’energia. Si tratta di un ambiente di collaborazione e condivisione aperto alle imprese del territorio.

“L’IMPRESA A CONDUZIONE FAMILIARE E LE DIVERSE GENERAZIONI” A CONVEGNO CON SIFIR “L’impresa a conduzione familiare e le diverse generazioni” è il tema del convegno organizzato da SIFIR Fiduciaria insieme alle associazioni dei giovani avvocati e giovani commercialisti e patrocinato da Confindustria Emilia che si è tenuto lo scorso 5 dicembre presso la sede bolognese dell’Associazione degli industriali emiliani. Il convegno si è svolto in due momenti differenti. ll primo ha visto come protagonisti Kevin Bravi, presidente dei Giovani imprenditori di Confindustria Emilia-Romagna, e Silvia Pecorari, vicepresidente dei Giovani imprenditori di Confindustria Emilia, che hanno offerto il loro contributo, parlando al pubblico delle loro opposte esperienze nell’ambito del passaggio generazionale nell’impresa di famiglia e delle varie tematiche spesso ignorate dagli imprenditori che si apprestano a tale fase.

fare 51


PROSGM CELEBRA 20 ANNI ALL’INSEGNA DEL GIOCO DI SQUADRA

La squadra ProSGM con Tiziana Ferrari, direttore generale Confindustria Emilia. Da sinistra: Luca Lanzarini, Massimo Melotti, Roberto Ghisellini, Tiziana Ferrari, Stefano Morotti (presidente ProSGM), Stefano Sanuti, Nicola Spanò.

Due decenni all’insegna del gioco di squadra. ProSGM, azienda di Crespellano Valsamoggia, alle porte di Bologna, specializzata nella progettazione di macchine automatiche ad alte prestazioni e nella meccanica di precisione, ha festeggiato i primi vent’anni di attività con il convegno “Mettersi insieme è un inizio, rimanere insieme è un progresso, lavorare insieme è un successo”, per celebrare, in occasione dell’importante ricorrenza, i valori di condivisione e partecipazione che da sempre contraddistinguono la storia dell’azienda. A fare da cornice all’evento, lo scorso venerdì 29 novembre, sono stati gli esclusivi spazi della Terrazza Bernardini dello Stadio Renato Dall’Ara di Bologna, dove i partecipanti si sono riuniti anche per un aperitivo e una cena. Dedicato a tutti i dipendenti, clienti, fornitori e ai loro familiari, l’incontro è stato presentato da Franz Campi e aperto dal saluto introduttivo di Tiziana Ferrari, direttore generale di Confindustria Emilia, e ha

Il secondo, più tecnico, ha avuto ad oggetto un’articolata successione di preziosi interventi di professionisti esperti della materia quali avvocati, commercialisti, notai e professori universitari. In tale ambito, si è parlato dei limiti che il diritto civile e successorio italiano pone al passaggio generazionale e ai diversi istituti giuridici, che il nostro legislatore ha previsto per superare tali limiti, come ad esempio il patto di famiglia e il trust. Gli istituti sono stati ulteriormente analizzati sotto il profilo fiscale, facendo emergere le notevoli agevolazioni previste. Al convegno hanno partecipato attivamente i componenti di numerose famiglie im-

52 fare

visto gli interventi di Daniele Ruscigno, sindaco di Valsamoggia, Mauro Sirani Fornasini, ex amministratore delegato di Philip Morris, Frate Benito Fusco, Giovanni Roncucci, amministratore delegato di Roncucci & Partners, e Francesca Puglisi, sottosegretario al Ministero del lavoro e delle politiche sociali. ProSGM, fondata da cinque progettisti ai quali si è successivamente unito un sesto socio, ha mosso i primi passi nel 1999 come società di engineering. La significativa novità per quegli anni fu la capacità di fornire un servizio completo di progettazione, costruzione e montaggio di macchine automatiche per conto terzi, resa possibile dalla stretta collaborazione con Sipla, all’epoca piccola realtà bolognese attiva nel campo della subfornitura meccanica. Il sodalizio che ha portato alla nascita del Gruppo Sipla ProSGM, perfetta espressione dello spirito che anima l’attività dell’azienda, è sbocciato, atipicamente, da una stretta di mano tra i soci e da una naturale unione di intenti, che ha consentito alle due realtà una completa integrazione tra engineering e costruzione nel campo della meccanica per il packaging. ProSGM ha visto nel maggio 2019 l’ingresso nella compagine societaria di GD, che ha acquisito il 30% delle sue quote. Oggi l’azienda, che può contare su 90 addetti e un giro di affari di 5,5 milioni di euro, opera nelle quattro sedi di Crespellano, Anzola dell’Emilia e Ozzano dell’Emilia, in provincia di Bologna, e Modena, annoverando tra i propri principali clienti marchi del calibro di GD, Ima, Sasib, Tetrapak e Hera. “È stata per noi veramente una bella serata, il piacere di condividere con tutti i presenti un momento unico, un modo di ripercorrere un lungo percorso costellato di successi grazie al contributo di tutti. Sono stati anni di sacrifici ma di crescita costante, che ha premiato il lavoro e l’impegno”, ha dichiarato Stefano Morotti, presidente di ProSGM.

prenditoriali, interessati ai temi più concreti del passaggio generazionale, e numerosi professionisti attratti dall’aspetto altamente specialistico della materia che, condividendo il loro entusiasmo in merito all’utilità e agli approfondimenti, hanno confermato il successo dell’evento. SIFIR è una società fiduciaria indipendente e autonoma con sede a Bologna, la cui attività, regolata dalla legge 23 novembre 1939, n. 1966, è preordinata alla prestazione di servizi “paraprofessionali” di elevato contenuto specialistico. Come spiegano dalla fiduciaria, “SIFIR offre ai propri clienti precise garanzie in termini

di competenza, professionalità, moralità e riservatezza. È soggetta alla vigilanza del Ministero dello Sviluppo Economico e del Ministero della Giustizia, e da questi è autorizzata a operare nel quadro della normativa di riferimento”. L’attività fiduciaria si è evoluta molto rapidamente nell’ultimo decennio, anche in considerazione delle recenti politiche orientate al rientro dei capitali detenuti all’estero. “Ciò ha comportato sia il consolidamento dei servizi fiduciari tradizionali come l’intestazione fiduciaria classica e il trust, sia lo sviluppo di nuovi servizi fiduciari come il mandato di amministrazione senza intesta-


zione, il conferimento di incarichi a favore di terzi per realizzare passaggi generazionali, l’attribuzione di stock options, l’escrow agreements ed il trust. Sono inoltre molto attuali ed efficienti le politiche di ottimizzazione fiscale attraverso le società fiduciarie che, grazie al ruolo di sostituto di imposta, garantiscono l’incremento dei servizi di tax planning e di global fiscal planning”, concludono da SIFIR.

SITMA PRESENTA LE NUOVE SOLUZIONI PER LA LOGISTICA Un ampio portafoglio di soluzioni create da Sitma per la logistica, dai sistemi di smistamento alle confezionatrici, passando per lo sviluppo di applicativi software e per la gestione intelligente dei processi di spedizione. Sono le novità proposte da Sitma Machinery dopo un 2019 estremamente dinamico. L’azienda, fondata nel 1965 e specializzata nella progettazione e costruzione di macchine, sistemi e linee complete per i settori packaging, post-press, Dm/Transpromo ed e-Logistics, con una piattaforma di oltre 9.000 macchine installate nel mondo, ha un ruolo sempre più consolidato nel settore della logistica, potendo coprire a 360 gradi le esigenze di realtà di diverso tipo e dimensione, proponendosi al contempo come capo-fila per progetti complessi. Ma non sono state solo le macchine a caratterizzare la presenza di Sitma, piuttosto il suo know-how esclusivo, frutto di oltre cinquant’anni spesi investendo sull’innovazione di prodotto e di processo. Oggi più che mai, tale know-how consente a Sitma

di ritagliarsi un ruolo centrale all’interno della filiera, offrendosi come fornitore e partner globale per i settori e-commerce ed e-fulfillment. Esemplificativa è in questo senso l’offerta di Crono Log, una startup innovativa, incubata da Sitma, che propone al mercato una soluzione integrata per il drop-off automatico dei pacchi, la tracciatura e raccolta dei dati durante le fasi di spedizione, nonché la gestione smart di consegna e reso: una soluzione estremamente efficiente per la gestione delle spedizioni, dal primo all’ultimo miglio, in grado di migliorare l’efficienza lungo tutta la filiera. Di grande rilievo anche la e-Wrap 2.0, evoluzione di una delle più apprezzate macchine ingegnerizzate dall’azienda italiana. Progettata specificatamente per il settore e-commerce, la macchina si prefigura come una soluzione al contempo performante e rispettosa dell’ambiente, essendo in grado di confezionare pacchi e buste di dimensioni variabili con diversi tipi di materiali per l’incarto, tra cui bio-film e carta. Può inoltre essere dotata di uno speciale sistema di alimentazione che offre la possibilità di prelevare, stampare e applicare inserti cartacei (come fatture, bolle di reso o altri documenti), integrandosi perfettamente con la confezione, senza necessità di utilizzare la colla, garantendo quindi un sensibile risparmio di materiale. L’attenzione di Sitma al tema della sostenibilità è testimoniata anche dallo stretto rapporto che l’azienda ha instaurato con i fornitori di materie prime. Insieme ad aziende come UPM The Biofore Company, realtà che opera nel campo della produzione della carta, l’azienda sta lavorando per identificare nuove soluzioni per il confezionamento, approcciando di pari passo lo sviluppo del materiale e la sua usabilità in macchina. Lo

scopo, per questo come per altri progetti, è quello di sviluppare applicazioni con elevate caratteristiche tecnologiche e ad alto valore aggiunto, che al contempo, abbiano alla base il rispetto per l’ambiente e possano arrivare sul mercato in tempi ristretti.

SMURFIT KAPPA ITALIA È TOP EMPLOYER 2020 Dallo scorso gennaio Smurfit Kappa Italia può fregiarsi del titolo di azienda “Top Employer 2020”. Un traguardo molto importante per la multinazionale che in Emilia-Romagna ha sede a Camposanto, in provincia di Modena, a Forlì e a Capocolle di Bertinoro, in provincia di Forlì-Cesena, che entra così a far parte dell’esclusivo club delle migliori realtà presenti nel nostro Paese. La società ha infatti ricevuto la prestigiosa certificazione che riconosce in tutto il mondo l’eccellenza nei processi di gestione e sviluppo delle risorse umane, un premio per le iniziative e i programmi introdotti nel corso degli ultimi anni in tutti i 26 siti italiani, nelle aree della comunicazione, formazione, motivazione del personale, sicurezza sul lavoro, supporto alla diversità e alle comunità in cui opera. La certificazione è l’atto finale di un lungo percorso di audit che ha visto negli ultimi mesi le pratiche di Smurfit Kappa Italia analizzate e valutate rispetto ai più elevati standard esistenti, rappresentati dalle migliori aziende e dai più importanti brand a livello mondiale. Smurfit Kappa Italia si è distinta, in particolare, per una serie di programmi di grande efficacia e successo. In primis il programma di ‘ascolto’ dei dipendenti MyVoice, che permette di identificare in modo continuo le aree di miglioramento direttamente dalla loro voce, per far sì che i propri ambienti di lavoro siano sempre più positivi e stimolanti. In secondo luogo, le attività di formazione e informazione realizzate tramite le proprie SK Academy, quella di gruppo a Dublino e quella italiana a Pastrengo, in provincia di Verona, dove annualmente vengono realizzati corsi per migliaia di ore di formazione destinati alle principali

fare 53


ROSSI TRA FORMAZIONE TECNICA E INTERNAZIONALIZZAZIONE Lo sguardo rivolto al mondo, ma con forti radici al territorio locale: è con questo spirito che l’azienda modenese Rossi ha partecipato lo scorso dicembre alla XVII edizione di Paths to the Future, “Settimane della Scienza e della Tecnica”, all'Istituto Fermo Corni di Modena. L’Istituto tecnico ha aperto le porte alle testimonianze dirette provenienti dalle Università e dalle aziende del territorio per sensibilizzare l’importanza della formazione tecnica, un tema molto sentito da parte di Rossi. Tramite la testimonianza diretta del Chief Operation Officer Salvatore De Chiara, Rossi ha partecipato all’evento con una relazione, rivolta alle classi quarte e quinte dell’indirizzo meccatronica dell’istituto, sull’applicazione del concetto della Lean Production (modello Kaizen). “Il miglioramento continuo e costante dei processi produttivi è la base della filosofia Kaizen e di Rossi, cambiamento (Kai) e meglio (Zen) che hanno consentito di rendere più efficiente la nostra produttività con la massima attenzione alla riduzione degli sprechi e senza trascurare la sicurezza”, ha ricordato Salvatore De Chiara. Il format, consolidato da anni, ha come obiettivo quello di proporre agli studenti, attraverso mostre e conferenze, temi che comunemente non sono affrontati nel corso dei programmi curriculari e che riguardano, appunto, il campo della scienza e della tecnica. Rossi progetta, produce e distribuisce in tutto il mondo una gamma completa di riduttori, motoriduttori e motori elettrici nei più svariati settori e applicazioni. Fondata nel 1953, Rossi conta oltre 900 dipendenti (di cui 250 all’estero) e un fatturato

famiglie professionali di tutti gli stabilimenti di cui l’azienda è composta. E ancora, il programma EveryOne a supporto dei temi della Inclusion&Diversity, con alcune iniziative dedicate in particolare alla popolazione femminile dell’azienda. Ne sono un esempio le campagne ‘#alle-

54 fare

consolidato di oltre 145 milioni di euro nel 2018. L’azienda opera nei principali Paesi attraverso quindici filiali internazionali e tre stabilimenti di produzione in Italia e dal 2004 è una società di Habasit Holding, leader mondiale con sede in Svizzera. Sempre lo scorso dicembre Rossi, tramite la controllata Rossi Gearmotors (India) Pvt Ltd, ha partecipato a Excon di Bangalore, la più grande fiera di attrezzature per l’edilizia in Asia meridionale, un vero e proprio hub commerciale per oltre 50mila visitatori commerciali e oltre 1.250 aziende espositrici. “Grazie all’esperienza e al know-how del nostro team siamo in grado di offrire soluzioni chiavi in mano, di alta qualità, per qualsiasi applicazione industriale. Un’ampia gamma di prodotti modulari ad elevate performance consente ai clienti di selezionare la soluzione applicativa più adatta alle loro necessità ottimizzando i costi. Rossi crede nel mercato indiano, tanto che nel 2019 ha raddoppiato la capacità produttiva della filiale”, afferma Hemant Mohindra, general manager di Rossi Gearmotors (India) Pvt Ltd. La presenza di Rossi a Excon evidenzia la volontà dell’azienda di consolidarsi come fornitore qualificato in un settore tecnologico sempre più esigente e rigoroso, che richiede elevate prestazioni e dove l’affidabilità dei prodotti e la riconosciuta competenza tecnica rappresentano fattori chiave. Un mercato ricco di opportunità, per il quale Rossi offre una gamma completa di prodotti: dalla serie EP, riduttori e motoriduttori epicicloidali, alle serie G e H, riduttori e motoriduttori paralleli e ortogonali, alla serie A, riduttori e motoriduttori a vite e la serie E di riduttori e motoriduttori coassiali.

iamoci – Fragile a chi?’ contro le molestie e le discriminazioni di genere sul posto di lavoro e l’adesione a ‘Fiocco in azienda’ a favore delle lavoratrici madri, e l’iniziativa Safety for Life, che ha rinforzato ancora di più l’attenzione dell’azienda al tema della sicurezza sul lavoro, con una

serie di programmi specifici e ribadendo il principio che tutti i dipendenti hanno diritto di tornare a casa ogni giorno incolumi dalle proprie famiglie. A livello manageriale, l’innovativo progetto Open Leadership a supporto delle figure aziendali che guidano squadre e gestiscono le


aziende, basato sull’influenza che i comportamenti individuali hanno sulla performance personale e dell’azienda, in partnership con l’INSEAD Business School e ISTUD. Infine, l’attenzione al prossimo e alle comunità in cui operano gli stabilimenti, con il supporto a iniziative di solidarietà per il tramite della Fondazione Smurfit Kappa nelle aree dell’educazione, salute e nutrizione dei bambini. “La certificazione Top Employers 2020 è un risultato importante che conferma l’impegno mio e di tutto il management di Smurfit Kappa Italia a mettere le nostre persone al centro della nostra strategia di business. I nostri 2.000 dipendenti sono da sempre il nostro fattore distintivo per competere sul mercato e meritano quindi i più moderni e professionali sistemi di gestione e sviluppo. È un traguardo di cui tutti noi siamo orgogliosi, ma che segna solo una tappa nel percorso di attenzione verso le nostre persone e la nostra ambizione di essere un luogo di lavoro sempre migliore”, commenta Gianluca Castellini, CEO di Smurfit Kappa Italia.

Gianluca Castellini, CEO di Smurfit Kappa Italia

gia tra Sicer e Stileformazione. L’obiettivo era trovare una nuova formula per affrontare la formazione su temi notoriamente faticosi da trasmettere in modo empatico, a causa dell’elevato contenuto normativo, ed è su questo che i professionisti di Stileformazione (specializzati nell’utilizzo delle tecniche dei mentalisti e prestigiatori applicate al business) e di Sicer (specialisti in materia di salute e sicurezza sul lavoro) hanno lavorato. A sperimentare per primo in Italia il nuovo corso “Magic Safety” è SICER E STILEFORMAZIONE, stata Coop Adriatica Centrale. Gli esperti sono consapevoli che una delle UN NUOVO METODO modalità per rendere la formazione più efPER AFFRONTARE LA SICUREZZA ficace è coinvolgere i partecipanti con una formazione emozionale pur mantenendo Si chiama “Magic Safety” ed è un nuovo il collegamento con la normativa vigente, metodo formativo per affrontare la sicurez- per questo la carta vincente si è rivelata la za sul lavoro, una novità nata dalla siner- fusione delle competenze tecniche di Sicer con il metodo esclusivo “Magic Wow Experience” di Stileformazione. Il metodo Magic Wow Experience consiste in una modalità comunicativa accattivante; attraverso c o i n vo l g e n t i ed accattivanti Da sinistra: Michela Scapoli, responsabile formazione Sicer, Roberto Ferrari, CEO Stileventi Group e Stileformazione, Mario Colonnese, CEO Sicer, Umberto Baglietti, CEO effetti di mentalismo venBagliettisinergie

gono introdotti in modo originale, interattivo, empatico, emozionale gli argomenti sviluppati poi dai docenti per dar vita a un percorso formativo che offre ai partecipanti la possibilità di riflettere sulle dinamiche relazionali e comportamentali in ambito lavorativo in una forma spiazzante rispetto alle abitudini di ciascuno, impattante da un punto di vista emotivo ma tecnico allo stesso tempo, con un’importante consistenza didattica e con la forza di mantenere desta l’attenzione per tutta la durata dell’incontro. Il corso innovativo “Magic Safety” parte da un presupposto di consapevolezza: l’aspetto più importante della formazione è la sua efficacia e non il mero adempimento normativo, che per la sua importanza resta comunque garantito. Questo concetto prende spunto da una citazione: “Cultura è ciò che resta nella memoria quando si è dimenticato tutto”, di Burrhus F. Skinner, statunitense, uno dei più influenti psicologi del ventesimo secolo nell’ambito del Comportamentismo, il cui principale interesse fu comprendere come l’atteggiamento umano si modifichi in relazione alle diverse variazioni ambientali. Durante il corso, i partecipanti sono accompagnati da un team di docenti nella sperimentazione, inizialmente, di situazioni decontestualizzate e astratte, arrivando progressivamente a ricreare, prendere coscienza e rivivere dinamiche strettamente legate al rispettivo contesto lavorativo traendone così vantaggi immediati ed emotivamente efficaci per stimolarne il ricordo nel tempo. Non ultimi sono i momenti di scambio e confronto tra i presenti per aiutarsi a vicenda, sotto la guida di un esperto facilitatore del team formativo, utili per trovare soluzioni concrete a problemi reali emersi durante la fase di problem solving condiviso. Una sfida vinta con successo, stando ai questionari di gradimento ricevuti in forma anonima e ai feedback manifestati da chi ha svolto il corso.

fare 55


STOORM5, TRA SOLUZIONI IOT E CYBERSECURITY

LA NUOVA SFIDA DEL GROCERY SECONDO SWISSLOG

Più il mondo è interconnesso più ci si scopre vulnerabili davanti a possibili intrusioni. Stoorm5, la società bolognese da sempre attiva con soluzioni e prodotti per l’Industry 4.0 e l’Internet delle cose al fianco delle aziende, si occupa del delicato compito di mettere in sicurezza i loro sistemi digitalizzati sia in ambito IT che OT creando un ecosistema di strumenti e competenze in grado di realizzare sistemi digitali certificati. Questa sfida è affrontata a fianco di partner ed università, con il preciso obiettivo di rendere il perimetro aziendale costantemente controllato e monitorato con prodotti e soluzioni di sicurezza avanzate. Un esempio? Conscia dell’importanza che rivesta la sicurezza informatica nelle aziende del territorio, Stoorm5 ha organizzato lo scorso novembre un evento sulla cybersecurity al Museo del Patrimonio Industriale di Bologna che, grazie alla partecipazione delle università e aziende del settore, ha mostrato come la strategia di difesa verso gli attacchi informatici non sia solo composta da competenze tecniche ma anche da strategia di gestione di rischi aziendali e reperimento di fondi che rivestono un ruolo fondamentale. “Stoorm5, grazie alle sue soluzioni industriali e IoT, a fianco di partner come Siemens e Nutanix, è in grado di creare soluzioni di digitalizzazione allo stato dell’arte. Oltre alle collaborazioni e partnership con aziende leader nel loro settore, l’azienda ha anche avviato una importante collaborazione con l’Università di Bologna sia nel settore della sicurezza informatica sia nel campo delle reti e applicazioni IoT. La collaborazione con enti di ricerca ed università riveste un ruolo fondamentale nella strategia della azienda che ha come obiettivo di rimanere costantemente all’avanguardia sia nelle tecnologie sia nelle competenze che sono il vero asset di Stoorm5”, spiegano dal quartier generale bolognese. Infatti, il considerevole incremento nell’utilizzo di tecnologie come Industry 4.0, Internet of Things (IoT), Big Data aumenta il perimetro delle vulnerabilità, rendendo sempre più articolato il processo di gestione dei rischi all’interno delle aziende. Oggi i rischi derivanti da cyber attacchi

“Il settore della logistica sta subendo importanti mutamenti dettati da alcuni fattori principali: innanzitutto i nuovi paradigmi produttivi legati alla mass customization e i nuovi paradigmi distributivi incentrati sull’omni-canalità stanno avendo un impatto enorme sull’organizzazione logistica e su tutta la supply chain anche nel nostro Paese; secondo fattore determinante è dato dalla incredibile diffusione delle tecnologie che abilitano una ‘Logistica 4.0’, automatizzando attività di trasporto e di magazzino, consentendo uno scambio dati e di informazioni in tempo reale e trasformando radicalmente le organizzazioni e il ruolo della logistica nel suo complesso”. Questa l’analisi delle più attuali sfide del mercato in cui opera proposta da Swisslog, multinazionale svizzera con sede a Maranello, in provincia di Modena, fornitore globale di soluzioni logistiche integrate per magazzini e centri di distribuzione automatizzati e flessibili. “Analizzando più in dettaglio i fattori che possiamo considerare disruptive per il settore della logistica dobbiamo per forza soffermarci principalmente sull’e-commerce, in particolare B2C, con un impatto notevole nella preparazione degli ordini e nella consegna delle merci ai clienti finali”, continuano dall’azienda. Tra i vari settori, è quello del Grocery (GDO/DO) l’oggetto del più recente interesse per Swisslog. “Fino ad oggi, il Grocery è stato piuttosto immune al fenomeno degli acquisti online, ma la situazione cambia molto rapidamente. La domanda relativa a servizi e-grocery sta accelerando visibilmente e si prevede una crescita importante nei prossimi anni”, commenta Matteo Brusasca, head sales per Swisslog in Italia. La modalità attualmente dominante nella preparazione degli ordini e-grocery si basa semplicemente sull’im-

56 fare

sono al terzo posto dopo disastri naturali ed eventi climatici estremi e rappresentano una priorità per le aziende. Violazioni di dati, malware, ramsonware, phishing, DDoS, social engineering, sono in cima alle preoccupazioni della maggioranza delle aziende. L’introduzione della nuova normativa europea, il GDPR, ha già comportato e lo farà anche nel futuro investimenti sempre più necessari in sicurezza informatica. Per contrastare le minacce però le sole soluzioni tecnologiche non bastano. Diventa necessario stabilire un efficace programma di sicurezza con il supporto di partner specializzati che riuniscano competenze, processi e tecnologia in grado di rispondere ai diversi tipi di minacce. “Stoorm5, grazie alla sua innovativa piattaforma software, sviluppa prodotti e servizi di Internet of Things che forniscono monitoraggio e controllo real-time di dispositivi remoti, da piccoli oggetti per uso domestico a grandi dispositivi industriali, da singole macchine industriali a intere catene produttive; supportiamo raccolta, aggregazione ed elaborazione dati relativi a dispositivi eterogenei in un singolo centro di controllo, garantendo sicurezza e affidabilità di livello enterprise”, concludono da Stoorm5.


SACMI FESTEGGIA I SUOI PRIMI 100 ANNI DI STORIA di cambiamento con lungimiranza, coniugando innovazione e attenzione al cliente con un insieme di valori – mutualità, solidarietà, territorio – ancora oggi alla base delle scelte aziendali. “Proprio per questo – prosegue Mongardi – abbiamo scelto di accompagnare questo anno di celebrazioni del nostro primo centenario di storia con un percorso di incontri di formazione sul cambiamento, e in particolare sulle tematiche legate alla digitalizzazione 4.0 della produzione e dei servizi”. Oltre 2.400 presenze, “segno della forte consapevolezza da parte delle nostre maestranze e dell’intero territorio di quale sia la posta in gioco: il cambiamento va inquadrato, guidato, anticipato nei giusti tempi e con la stessa straordinaria lungimiranza Il 2019 è stato l’anno del centenario per SACdei nostri padri fondatori”. MI, azienda oggi alla guida di un Gruppo inRobotica e automazione, tecnoloternazionale che occupa 4.500 dipendenti, gie abilitanti, sostenibilità e nuovi detiene altrettanti brevetti industriali ed è materiali sono alcune delle sfide specializzata nei settori delle macchine per in corso, un futuro che in SACMI ceramica, packaging, beverage-closures, meè già una realtà anche grazie a intals e materiali avanzati. Era infatti il 2 dicemvestimenti costanti nella ricerca, bre 1919 quando, sulle macerie della Grande accompagnati in questi anni da una Guerra, nove meccanici e fabbri imolesi diprofonda azione di riorganizzazione soccupati costituirono la “Società Anonima della governance. Cooperativa Meccanici Imola” arrivando poi, “SACMI è un’azienda cooperatigià dalla metà degli anni Trenta, a sviluppare Paolo Mongardi, Presidente di SACMI Imola va e, come tale, non è di proprietà le prime macchine a proprio marchio. di qualcuno, ma un bene collettivo, che Dopo la Seconda guerra mondiale il salto dedeve essere lasciato migliore alle prossime generazioni. Quefinitivo nei settori della ceramica e del packaging, con lo svisto significa attrezzarsi con un orizzonte temporale abbastanza luppo della prima pressa per piastrelle e della prima soluzione lungo, che noi abbiamo fissato al 2030, su cosa vogliamo essere, completa per la produzione di tappi a corna. Negli anni Sessulle sfide che ci attendono e su come ci possiamo attrezzare santa la svolta internazionale per un Gruppo che, già da diveroggi per coglierne tutte le opportunità”, continua Mongardi. si anni, esporta stabilmente oltre l’80% della produzione, pur Tra gli esempi, la partnership siglata all’inizio del 2019 con il MIT mantenendo in Italia il proprio cuore strategico e produttivo. di Boston, che consente al Gruppo SACMI di relazionarsi con un Con gli anni Duemila, SACMI coglie sin da subito le opportunità insieme di quasi duemila startup che in tutto il mondo lavorano della progressiva digitalizzazione dei processi di fabbrica, lansulle tecnologie più avanzate nei settori di interesse dell’azienciando nuove soluzioni complete e investendo sempre maggioda. Quindi il territorio, scommettendo sul nuovo SACMI Innore attenzione e risorse sui servizi al cliente. Gli anni più recenti vation Lab, una struttura dedicata alla diffusione in azienda e hanno visto investimenti decisivi sulla ricerca e lo sviluppo di nel sistema di Pmi dell’Emilia-Romagna delle nuove tecnologie nuovi materiali, prodotti e processi a ridotto impatto ambientaabilitanti 4.0. le. Tra il 2014 e il 2019 SACMI ha ottenuto alcuni tra i migliori “Con le celebrazioni per i 100 anni abbiamo reso omaggio al corisultati di esercizio della propria storia, arrivando a sviluppare raggio dei nostri avi grazie al quale è stato possibile scrivere nel 2018 un fatturato di oltre 1,4 miliardi di euro. questa straordinaria pagina di storia. Ma il nostro obiettivo più “Quella di SACMI è una storia straordinaria che accompagna importante è quello di proiettare l’azienda nel secondo centetutte le fasi della crescita industriale dell’Italia e della città di nario, valorizzando le eccellenze e i talenti del nostro territorio Imola, cuore di quel movimento cooperativo che ha dato forma e condividendo le nostre esperienze con le punte più avanzate e sostanza ad un sogno, creare benessere condiviso attraverdella manifattura regionale e nazionale”, conclude il presidente so il lavoro”, sottolinea Paolo Mongardi, presidente di SACPaolo Mongardi. MI Imola. Straordinaria per aver saputo affrontare ogni fase

fare 57


piego di nuovi operatori che procedono manualmente ad effettuare la “spesa” in corsia sostituendosi ai clienti che acquistano online. Come spiegano da Swisslog, questa attività presenta alcune criticità: un aumento del carico di lavoro, tempi lunghi di preparazione e soprattutto un incremento dei costi complessivi di order fulfillment. Per non parlare di un peggioramento della qualità di shopping experience dovuta a un maggior “traffico” in corsia. “Grazie alle elevate competenze dei nostri team di solution design e di engineering, siamo in grado di affrontare queste nuove sfide rispondendo in modo puntuale alle esigenze dell’e-grocery”, conclude Brusasca. Tra le soluzioni individuate da Swisslog, flessibili, scalabili, in grado di garantire un livello molto basso di obsolescenza e di essere riconfigurate agevolmente e in tempi brevi a seconda delle esigenze del business, CarryPick è una soluzione di robotica mobile che si basa su una nuova tipologia di AGV che movimentano specifici scaffali leggeri totalmente configurabili sulla base delle esigenze del grocer e consentono di ottimizzare le attività di preparazione degli ordini adattandosi facilmente agli spazi esistenti; CycloneCarrier è un sistema shuttle che consente elevate prestazioni di sistema e una buona densità di stoccaggio di cassette, cartoni, vassoi; AutoStore è una soluzione robotizzata di stoccaggio ad alta densità e preparazione efficiente degli ordini, facilmente inseribile in edifici esistenti. “Oltre all’hardware, fondamentale è la scelta dell’applicativo software SynQ di Swisslog, che dovrà orchestrare perfettamente tutte le componenti del sistema definito, sincronizzando la preparazione degli ordini in automatico con il picking manuale e gestendo al meglio la complessità dell’e-grocery fulfillment”, conclude Brusasca.

E-HUB, IL NUOVO INCUBATORE AZIENDALE DI TECHBOARD GROUP Techboard Group, storica azienda modenese nel settore dei componenti elettronici e dei circuiti stampanti, ha inaugurato lo scorso 2 dicembre E-Hub, il primo incuba-

58 fare

Da sinistra: Tiziana Ferrari, direttore generale di Confindustria Emilia, Fabio Malagoli, presidente di Techboard Group, Palma Costi, ex assessore alle attività produttive della Regione Emilia-Romagna, e Ludovica Carla Ferrari, assessora alla Smart City del Comune di Modena

tore privato per startup che operano nel settore hi-tech (elettronica e software). Al taglio del nastro erano presenti molte autorità tra cui l’ex assessore alle attività produttive della Regione Emilia-Romagna Palma Costi, l’assessora alla Smart City di Modena Ludovica Carla Ferrari e il direttore generale di Confindustria Emilia Tiziana Ferrari. Sviluppato su una superficie di circa 1.000 metri quadrati, E-Hub è unico nel suo genere, si tratta infatti di un incubatore creato all’interno di un’azienda per rispondere in modo concreto alle esigenze e ai bisogni delle startup. “L’obiettivo di questa struttura è quello di poter condividere le diverse competenze in modo sempre più specialistico e globalizzato. Con E-Hub vogliamo favorire, con azioni semplici e concrete, senza burocrazia, lo sviluppo di startup che saranno le aziende del domani, fornendo esperienza, praticità, laboratori attrezzati, linee produttive, magazzini, relazioni con clienti e fornitori italiani ed esteri, nonchè partecipare allo sviluppo di possibili iniziative di valore. Da una parte ci sarà lo spazio per startup ovviamente operanti nel nostro settore, quindi elettronica e software, dall’altra uno spazio di coworking per chi non ha l’ambizione di diventare imprenditore, ma vuole mettere a disposizione i suoi studi, acquisire e dare esperienza; vogliamo valorizzare le potenzialità di giovani che a volte restano inespresse per mancanza di concretezza e di risorse”, ha sottolineato il presidente di Techboard Group Fabio Malagoli. E la risposta entusiata delle aziende a que-

sta nuova iniziativa non si è fatta di certo attendere: già prima dell’inagurazione ufficiale, infatti, erano state sette le richieste di adesione al progetto da parte di startup, due delle quali lavorano già a tempo pieno nell’incubatore. Il marchio Techboard è noto nel settore dal 1979 e significa produzione di circuiti stampati professionali doppia faccia e multistrato rigido e rigido flessibile per campionature e serie. Nato come produttore di PCB, agli inizi degli anni 2000 Techboard Group comincia un percorso che lo vede aggiungere altri servizi alla propria già ricca offerta quali realizzazione di master, assemblaggio dei componenti elettronici sempre nel rispetto dei più alti standard di qualità. L’intero processo, dall’idea al prodotto, viene completato nel 2012 con l’introduzione del servizio di progettazione elettronica, firmware e software. Nel novembre dello stesso anno entra a far parte del Gruppo l’azienda triestina SYAC, nota per qualità, livelli di performance e affidabilità, che progetta e sviluppa sistemi di videoregistrazione e fornisce soluzioni di videosicurezza all’avanguardia. Nel 2018 dall’evoluzione della tecnologia di videosorveglianza nasce PROD@EYE, il rivoluzionario sistema per il controllo della produttivà e dell’efficienza degli impianti produttivi, già introdotto da numerose aziende di elevato standard internazionale. Con sedi in svariati Paesi nel mondo, Techboard Group ha realizzato nel 2019 un fatturato aggregato di oltre 10 milioni di euro, di cui circa il 35% per export, occupando complessivamente 60 persone.


Stampiamo su tutti i tipi di supporti. Serigrafia e tampografia su PVC, policarbonato, plexiglass, polionda, supporti complessi. Siamo partner affidabili e puntuali, pronti a lasciare un segno di qualitĂ nella vostra azienda.

Serital srl - via E. Fermi 134 - Polo Industriale - 41038 San Felice (MO) - tel. + 39 0535 83117 - www.serital.com

Serital-Fare-232x286mm_salame.indd 1

06/02/20 18:05


IL NUOVO RIDUTTORE ANTIBATTERICO BREVETTATO DI TRAMEC Nel mondo dei riduttori di velocità non è comune vedere sviluppi tecnologici tali che ne consegua poi un brevetto. È Leonardo Da Vinci che per primo studia e sviluppa i riduttori di velocità, e sostanzialmente poco è cambiato da allora. Anche per questo è significativo il passo realizzato da Tramec, azienda di Calderara di Reno, alle porte di Bologna, che dal 1986 è specializzata nella produzione di riduttori ortogonali, paralleli, pendolari e rinvii angolari, ampliandola successivamente con nuove e aggiornate linee di prodotto quali i riduttori epicicloidali e vite senza fine. Tramec ha realizzato un nuovo prodotto che per le caratteristiche e per il design si può definire innovativo e soprattutto attento anche alla salvaguardia ambientale. “Si chiama GHA PREMIUM, è il primo riduttore al mondo che si possa definire realmente antibatterico ed è stato presentato sullo scenario italiano e mondiale lo scorso ottobre alla fiera Cibustec di Parma”, spiegano dall’azienda. Questo riduttore è il risultato della ricerca degli ingegneri di Tramec che, con la loro esperienza e conoscenza approfondita delle tecnologie legate alla trasmissione di movimento, hanno realizzato un prodotto certificato presso un laboratorio di analisi accreditato Accredia e ne hanno depositato il brevetto. L’azienda bolognese ha poi completato la sua ricerca testando il GHA PREMIUM insieme a uno dei più importanti produttori di detergenti europei e pubblicandone i risultati in un White Paper. “La nuova linea di riduttori per il settore alimentare, farmaceutico e marino, di cui il top di gamma è il Gha Premium, è il risultato di quasi tre anni di ricerca impegnati per ottenere un prodotto unico nel suo genere”, continuano da Tramec. Il trattamento Gha (Golden Hard Anodizing) rappresenta la più recente e innovativa tecnologia applicabile alle superfici delle leghe a base di alluminio. Si tratta di un procedimento di ossidazione anodica arricchita con ioni d’argento che conferisce alla superficie trattata eccezionali proprietà an-

60 fare

sottoposta a trattamento Gha potenziato consente un’elevata dissipazione termica, tale da garantire un’ottima efficienza del motore senza l’ausilio di ventole di raffreddamento. L’accoppiamento con il riduttore GHA PREMIUM fornisce una soluzione eccellente per applicazioni operanti in ambienti corrosivi e laddove si vuole garantire elevati standard di igiene”, concludono dall’azienda bolognese. Completano l’offerta Tramec i motori della linea Gha Classic, dotati di carcassa in lega di alluminio sottoposta a trattamento Gha standard che, analogamente ai riduttori della serie Gha Classic e Gha Modular, costituiscono un ideale complemento date le eccellenti proprietà antibatteriche. Per info: www.ghagearbox.com

IL GRUPPO VARVEL SCEGLIE L’ENERGIA RINNOVABILE tibatteriche, anticorrosione, antiusura e di conducibilità termica. L’ossidazione anodica genera uno strato protettivo di tipo ceramico, molto duro, refrattario al calore e inasportabile. Mediante un procedimento brevettato, le porosità tipiche dei cristalli dell’ossido anodico vengono inoltre sigillate galvanicamente con ioni d’argento. L’elevata durezza dell’ossido anodico e la distribuzione uniforme degli ioni d’argento garantiscono proprietà chimico-fisiche di estremo interesse per applicazioni soprattutto in campo alimentare, farmaceutico e marino. “Così come il GHA PREMIUM è il top di gamma della linea dei riduttori, l’MHA PREMIUM è il top di gamma della linea dei motori, riconoscibile dallo speciale profilo esterno liscio appositamente progettato per consentirne la massima pulizia e per risaltarne le proprietà. La carcassa in lega di alluminio

Anche per il 2020 il Gruppo Varvel investe sull’energia elettrica pulita e sceglie di fornirsi di energia certificata proveniente da fonti rinnovabili. Attraverso l’acquisto di Garanzie di Origine - GO (Direttiva 2009/28/CE), certificati nominali europei che attestano l’origine 100% rinnovabile dell’energia impiegata per le attività produttive, sarà possibile certificare la fornitura di energia che verrà utilizzata nel corso del 2020. “È dall’inizio del nuovo millennio che noi di Varvel abbiamo scelto di assumere un ruolo di guida verso modelli energetici più sostenibili con l’introduzione del ‘Sistema Ambientale’, certificato secondo la norma


SANTARPIA GAETANO CELEBRA 50 ANNI DI SUCCESSI E DETERMINAZIONE Cinquant’anni di successo nel settore dell’impiantistica elettrica. A festeggiare l’importante anniversario è la Santarpia Gaetano, che dal 1969 realizza e segue la manutenzione di impianti elettrici, speciali e sistemi di sicurezza per il settore civile, industriale e terziario. L’azienda, che ha celebrato la ricorrenza lo scorso dicembre riunendo tutta la squadra per i festeggiamenti, ha negli anni dovuto affrontare anche sfide complesse, vinte grazie alla determinazione del fondatore e titolare Gaetano Santarpia che, maturando l’obiettivo di espandersi fuori dalla propria terra d’origine, ha fatto la differenza. Fondata a Sant’Antonio Abate, in provincia di Napoli, la Santarpia Gaetano passa da impresa individuale a società all’inizio del nuovo millennio, nel 2006, quando vengono coinvolti nell’attività familiare anche il figlio di Gaetano, Ferdinando, e il genero, Giuseppe. La decisione di aprire una sede a Ferrara è frutto di alcuni importanti lavori portati a termine in Emilia-Romagna e della fascinazione per le opportunità offerte dal territorio. “Mio padre Gaetano ha iniziato a fare l’elettricista a 14 anni, spinto da una forte passione che condivideva con il fratello. Dopo un periodo di apprendistato, nel 1969, decise di fondare l’azienda individuale occupandosi degli impianti elettrici, a stretto contatto con le persone. In quel momento era uno dei primi elettricisti della città e questa era una grossa opportunità per lui. Più andava avanti e più si specializzava andandosi ad interessare anche dell’illuminazione pubblica e del settore industriale. Già si vedeva la determinazione e la voglia di espandersi. Da sempre i valori aziendali sono l’onestà, l’affidabilità, la sicurezza, l’innovazione e la crescita”, sottolinea Ferdinando Santarpia, responsabile della sede ferrarese, ripercorrendo i 50 anni di storia dell’azienda.

UNI EN ISO 14001”, sottolineano dall’azienda. “Nel 2010 abbiamo proceduto all’installazione di un impianto fotovoltaico che si estende su tutto lo stabilimento produttivo e che ci permette di produrre circa 200mila KWh/anno di energia pulita, riducendo così le emissioni inquinanti e il consumo di combustibili fossili. La nostra politica eco-friendly assume ancora più valore in considerazione dei continui sforamenti dei limiti di PM10 che si registrano in Emilia-Romagna”. Attiva da sessantacinque anni nel settore delle trasmissioni di potenza, Varvel crede moltissimo nel suo ruolo di impresa responsabile. “I riduttori da noi realiz-

La Santarpia Gaetano è oggi un punto di riferimento del settore e opera per committenti privati ed enti pubblici sull’intero territorio nazionale. Nell’ottica di garantire la massima soddisfazione del cliente, l’azienda si occupa di ogni fase dei lavori, dalla progettazione, alla realizzazione e manutenzione in numerosi settori, quali impianti elettrici ed elettronici; impianti ospedalieri; illuminazione pubblica ed architetturale; sistemi di sicurezza, antifurto e videosorveglianza; rilevazione incendi e gas industriali; impianti per telecomunicazioni e trasmissione dati; sistemi di building automation, domotica, gestione alberghiera; rilevazione presenze e controllo accessi; impianti per la produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili; “Esperienza, evoluzione e continua formazione ci consentono oggi di offrire ai nostri clienti servizi di altissimo livello”, conclude Ferdinando Santarpia.

zati”, continua l’impresa di Valsamoggia, “trovano applicazione anche nel settore dell’energia rinnovabile e in particolare nella progettazione di pale eoliche e impianti fotovoltaici. Il rispetto per l’ambiente, l’impegno per la riduzione degli sprechi e la ricerca di fonti energetiche alternative si riflette dunque anche nello studio di soluzioni ad alto contenuto tecnologico nel campo delle energie rinnovabili. Negli anni, collaborando gomito a gomito con i costruttori di tutto il mondo, abbiamo acquisito e consolidato una vasta esperienza nella realizzazione dei riduttori impiegati per la produzione e l’accumulo di energia eolica e fotovoltaica. Abbiamo così svilup-

pato i riduttori a vite senza fine per il controllo della rotazione delle pale eoliche e per la movimentazione dei pannelli solari”. Nel settore eolico, il riduttore a vite senza fine Varvel viene collegato al riduttore epicicloidale per il sistema di rotazione della navetta della turbina, così da permettere il funzionamento anche in caso di forti turbolenze o raffiche di vento. I parchi eolici sorgono infatti in zone soggette a notevole variabilità della direzione del vento. Anche nel fotovoltaico, riuscire a manovrare i pannelli in modo da consentire l’inseguimento solare è di fondamentale importanza, perché permette di migliorare la produttività dei pannelli fotovoltaici.

fare 61


Mediante l’utilizzo dei riduttori a vite senza fine prodotti da Varvel, si possono infatti ottenere i cosiddetti ‘girasoli’, impianti in grado di ‘seguire’ il sole al fine di ottenere il massimo dall’irraggiamento solare. Per Varvel, investire in energia pulita anche nel 2020 significa continuare a dare un contributo importante agli obiettivi di sostenibilità dell’Agenda 2030 dell’ONU. “Ma il nostro impegno nella corretta gestione dell’energia e nella ricerca di soluzioni sempre più efficienti per lo sviluppo delle rinnovabili è lungi dall’essere conclusa”, aggiunge l’azienda. “Il nostro intento è quello di continuare a portare avanti il virtuoso progetto per la tutela delle risorse energetiche e raggiungere una consapevolezza e un riconoscimento sempre più condivisi della nostra responsabilità d’impresa”.

VECTION SVELA LE NUOVE FRONTIERE DI REALTÀ VIRTUALE E AUMENTATA Permettere a imprenditori, dirigenti d’azienda e giornalisti di verificare quanto le nuove tecnologie, realtà virtuale e realtà aumentata in particolare, siano in grado di incidere positivamente sul workflow delle aziende, garantendo inoltre l’abbattimento dei costi, la riduzione del time to market e l’incremento delle vendite. Questo l’obiettivo dell’incontro italiano organizzato lo scorso 11 dicembre da Vection Technolo-

62 fare

gies, il cui tema principale è stato “Le nuove frontiere della realtà aumentata e virtuale al servizio dell’incremento delle performance aziendali”. A introdurre l’incontro è stato Gianmarco Biagi, presidente 7p9 Holding e managing director di Vection Technologies (azienda listata su borsa ASX di Sydney), che ha riassunto alla folta platea, riunita al Net Service Digital Hub a Bologna (circa 300 persone tra presenti e collegati), il percorso intrapreso finora da Vection e il piano di crescita internazionale da perseguire nei prossimi anni, con importanti investimenti pluriennali e una struttura societaria multinazionale che a oggi conta oltre 70 collaboratori. Biagi ha illustrato come l’evoluzione tecnologica sia ormai un fenomeno incontrovertibile e come le nuove tecnologie deMbbano essere intese come un potenziamento delle capacità umane e delle prospettive delle imprese di ogni dimensione, dalle piccole aziende fino alle multinazionali. Lo stesso Biagi ha poi accolto sul palco Roberto Gemma, CEO di Altea Up, gruppo ALTEA FEDERATION, società che si propone come system integrator e che di recente ha firmato un accordo di partnership con Vection Technologies. Gemma ha evidenziato l’importanza delle nuove tecnologie come strumento per mettere in comunicazione persone e processi, armonizzando il lavoro delle imprese. In particolare, Altea Up riconosce nella realtà virtuale un aiuto fondamentale per rendere le aziende più efficienti, efficaci e veloci ad arrivare sul mercato, un valido supporto per chi si occupa dello stile, della produzione e della vendita dei

prodotti. A seguire, è stato chiamato sul palco Francesco Leali, presidente del corso di laurea in Advanced Automotive Engineering e coordinatore di MUNER - Motorvehicle University of Emilia-Romagna, con il quale Vection ha stretto un accordo di partnership. Leali ha spiegato come sia importante in questo periodo storico, caratterizzato da mutamenti rapidissimi, fornire formazione e competenze all’avanguardia. MUNER si occupa dunque di preparare al meglio i nuovi professionisti dell’automotive, grazie anche a strumenti come realtà virtuale (FrameS by Vection), realtà aumentata, simulazione, analisi verticale e altri ancora, nella consapevolezza che la vera sfida del domani sarà la competizione fra territori, intesi come sistemi di imprese, competenze e persone. Andrea Bortolotti, CTO di Vection Technologies, ha infine illustrato le prospettive di crescita delle nuove tecnologie nell’immediato futuro e gli scenari applicativi di realtà aumentata e realtà virtuale, mostrando al pubblico diverse case history. Inoltre, Bortolotti ha presentato in anteprima mondiale FrameS, la nuova piattaforma collaborativa multi-player in realtà virtuale ideata da Vection: “FrameS è il frutto della lunga esperienza che abbiamo maturato al fianco dei più prestigiosi brand internazionali dell’automotive, del manufacturing, della moda, dei settori ingegneristico e navale, e rivoluzionerà il modo di sviluppare e commercializzare i nuovi prodotti”, ha dichiarato Bortolotti introducendo la piattaforma, che al termine dell’incontro gli ospiti sono stati invitati a sperimentare.


Distributore per l’Italia Chiusure

Fascette stringitubo

Presse

Pinze e magneti

Adesivi strutturali

Tutto l’universo Rivit in un clic,

rivit.it FISSAGGI E UTENSILI PER UNIRE LA LAMIERA Collegati al sito www.rivit.it da PC, tablet e cellulare e sfoglia il catalogo prodotti. Troverai un sistema completo di prodotti per il fissaggio della lamiera, schede articolo, video, informazioni di settore. Rivit Divisione Industria è produzione e distribuzione di fissaggi e utensili per ogni applicazione industriale, automotive e carrozzeria industriale, elettrodomestici, carpenteria leggera ed elettronica.

RIVIT Srl ITALIA Bologna / Italy T. +39 0514171111 rivit@rivit.it / rivit.it

SPONSOR 2019/20

RIVIT INDIA Pvt Ltd Chennai / India T. +91 44 428 50 250 rivitindia@rivit.in / rivit.in

Dove c’è metallo, c’è Rivit.it

RIVIT MAROC Sarl Au Temara / Maroc T. +212 661 379 765 rivit@rivit.ma / rivit.it


Luca Bulgarelli. Referente imprese BPER Banca.

SERVIZI PER LE IMPRESE

Lavoriamo al tuo fianco per far crescere la tua impresa come se fosse nostra. Il consulente imprese di BPER Banca è il professionista che affianca lo sviluppo della tua attività offrendoti assistenza finanziaria e strategica per innovare e favorire l’espansione sui mercati esteri. www.bper.it Vicina. Oltre le attese.

Messaggio pubblicitario con finalità promozionali. Per tutte le condizioni contrattuali si rinvia ai fogli informativi a disposizione della clientela presso le filiali o sul sito bper.it


VOILÀP HOLDING ACQUISISCE LA PAVESE MECAL Il gruppo modenese Voilàp ha annunciato lo scorso febbraio di aver raggiunto un accordo per l’acquisizione dell’80% del capitale sociale di Mecal, società con sede produttiva a Frascarolo, in provincia di Pavia, specializzata nella produzione di macchine e sistemi per la lavorazione di alluminio e leghe leggere. Fondata nel 1978 da Ennio Cavezzale e Rosella Meschini, Mecal è uno dei principali player nel settore delle tecnologie per la lavorazione dell’alluminio a livello nazionale e internazionale. La società, che opera in un moderno stabilimento di oltre 44mila metri quadrati, occupa circa 150 dipendenti e ha generato nel 2019 un fatturato di oltre 30 milioni di euro, di cui più del 75% all’estero. Valter Caiumi, presidente del gruppo Voilàp, nel commentare la quinta acquisizione negli ultimi sei anni ha dichiarato: “Desidero anzitutto sottolineare come il percorso di crescita del nostro gruppo stia

procedendo con rigore e metodo tramite integrazioni di realtà diverse, ma compatibili e complementari alle linee strategiche tracciate per il suo sviluppo. Mecal si inserisce nel core business storico del gruppo, in quella che abbiamo denominato Divisione Industriale, andando a rafforzare una leadership già consolidata nel mondo della lavorazione dell’alluminio, del PVC e delle leghe leggere con i marchi Elumatec, Emmegi e Tekna. Questa acquisizione ci proietterà verso un fatturato di oltre 350 milioni di euro e incrementerà la storia del nostro gruppo che è lunga oltre 300 anni sommando le esperienze delle singole imprese che ne fanno parte”. “Sono lieto di poter collaborare con i fondatori che hanno sapientemente sviluppato il brand Mecal portandolo nel mondo tramite un’esperta e capillare rete di rivenditori a livello internazionale. Con attenzione almeno equivalente, Mecal ha inoltre realizzato una gamma prodotti dedicata ad un top brand di fama internazionale nel settore dell’alluminio, costruendola in modo particolarmente distintivo grazie ad una stretta e riuscita collaborazione. Le eccellenti doti di Mecal nella personalizzazione dei prodotti e nelle tecnologie produttive andranno inoltre ad incrementare le capacità del gruppo di servire anche clienti di settori di nicchia che manifestano esigenze specifiche. Per contro il know-how digitale già sviluppato all’interno del gruppo permetterà di corredare l’offerta di Mecal con tutte le integrazioni e le compatibilità utili al mondo dell’industria 4.0”, continua il presidente del gruppo Voilàp. “Mecal entra a far parte del gruppo e, come per le precedenti esperienze, Voilàp holding implementerà strategie che porteranno a consolidarne e rafforzarne il marchio, confermando le linee guida strategiche già intra-

prese. In ambito industriale, Mecal metterà a disposizione del gruppo le sue imponenti strutture produttive e le tecnologie di primissimo livello su cui ha investito efficacemente negli ultimi anni, permettendo di liberare importantissime sinergie e consolidare la posizione di leadership di Voilàp holding”, conclude Valter Caiumi. Fondato nel 1970, il gruppo Voilàp offre tecnologie al servizio delle Smart City ed è presente globalmente in oltre 60 Paesi, servendosi di otto stabilimenti produttivi (situati prevalentemente in Italia e in Germania) e di una capillare rete di 40 filiali commerciali che offrono anche il servizio post-vendita. Il gruppo ha una forza lavoro totale di oltre 1.400 unità e ha raggiunto nel 2019 un fatturato complessivo di oltre 300 milioni di euro.

WISE MIND PLACE LANCIA A BOLOGNA IL SUMMIT DEGLI INVENTORI Tutelare la proprietà intellettuale di un’idea, identificare il proprio target di riferimento, conoscere la comunicazione più adatta al progetto e costruire una rete di contatti tra imprenditori, piccole e medie imprese e università. Per illustrare il processo di sviluppo di un’idea e rispondere alle necessità dei tanti che vogliono portare avanti un progetto a partire dalle proprie intuizioni, Wise Mind Place, la prima piattaforma dedicata alle invenzioni, ha organizzato lo scorso 7 dicembre a Bologna il primo social workshop “Le chiavi per portare al successo un’idea: tutela, promozione e condivisione”, un corso di formazione insieme a professionisti di diritto industriale, comunicazione e consulenza aziendale, per fornire agli “inventori” tutti gli strumenti necessari per mettere al sicuro la paternità della propria idea, orientandosi anche tra le diverse forme di tutela per capire quella più adatta alle proprie esigenze, evitando così il rischio che qualcun altro se ne possa appropriare. Oggi, la proprietà intellettuale rappresenta infatti un bene prezioso: il 40% del Pil europeo e il 31,5% della forza lavoro nell’Ue. Il workshop si è proposto anche di spiegare in cosa consiste una buona strategia, di

fare 65


individuare quale sia il proprio target di riferimento e di comunicare e condividere in modo efficace la propria idea per costruire una rete adeguata. “Attraverso la nostra piattaforma siamo in contatto con inventori di idee innovative che possono davvero fare la differenza, ma spesso ci rendiamo conto di come manchi una cultura del progetto in tutte le sue fasi. Conoscendole meglio, il team della startup può sviluppare tutte le capacità di governance necessarie alla buona crescita dell’azienda, che è l’obiettivo numero uno. È in quest’ottica che Wise Mind Place ha sviluppato la giornata di formazione con la quale ha inteso fornire tutte le basi e le nozioni utili per chiunque intenda avviare un progetto strutturato”, dichiara Jessica Abbuonandi, CEO di Wise Mind Place. Oltre a quello della CEO di Wise Mind Place, la giornata ha visto gli interventi, tra gli altri, di Marco Lombardo, assessore al lavoro e alle attività produttive del Comune di Bologna; degli avvocati Gianluigi Fioriglio e Giuseppe Croari, esperti di diritto dell’informatica e delle nuove tecnologie; di Adriano Sponzilli, specializzato in diritto della proprietà intellettuale e diritto d’autore; di Gabriele Peja, consulente aziendale e project manager di Wise Mind Place, che ha illustrato le potenzialità del web; di Sergio Bertolucci, professore dell’Università di Bologna, che ha affrontato il tema dell’Open Innovation; di Giulia Mundula, che ha proposto un focus sulle strategie di promozione di un’idea.

66 fare

ECOBONUS, SISMABONUS, BONUS FACCIATE: QUALI OPPORTUNITÀ PER FAMIGLIE E IMPRESE ANCE EMILIA AREA CENTRO: i costruttori di Bologna, Ferrara e Modena, nata il 1° luglio 2019 dalla fusione di ANCEBOLOGNA, ANCE FERRARA e ANCE MODENA, riunisce oggi circa 270 imprese associate, che occupano circa 5.000 dipendenti per una massa salari operai di 100 milioni di euro e un fatturato di 1,32 miliardi di euro. ANCE EMILIA è la prima Associazione Imprenditoriale dell’edilizia in Emilia-Romagna per numero di imprese e fra le prime 6 del sistema ANCE a livello nazionale. Il 28 Gennaio ANCE EMILIA ha promosso una giornata di studio per divulgare, con informazioni e approfondimenti tecnici, la conoscenza dei bonus fiscali spettanti per interventi di ristrutturazione, efficientamento energetico e miglioramento sismico degli edifici, sia ad uso residenziale che ad uso produttivo. La grande attenzione sui temi trattati è stata testimoniata dal fatto che si sono registrati circa 150 partecipanti. Un vero successo, un overbooking che ha imposto di spostare la sede dell’evento dalla sede di Via Zaccherini Alvisi 20 in Bologna alla capiente Aula Magna della Scuola Edile di Bologna. Numerose ovviamente le Imprese di costruzioni, associate e non associate, ma anche rappresentanti degli Ordini Professionali e altri soggetti coinvolti nei processi di riqualificazione, rigenerazione e tutela del patrimonio immobiliare. I gravissimi eventi sismici che hanno colpito nel maggio 2012 l’Emilia, e ad agosto 2016 il Centro Italia, hanno spinto, per la prima volta, a delineare una strategia nazionale di messa in sicurezza del patrimonio immobiliare, in un Paese in cui il “rischio sismico” è diffuso praticamente ovunque. Accanto a questo obiettivo, le case degli italiani hanno la necessità di essere riqualificate anche da un punto di vista energetico, per ridurre i consumi e contribuire, quindi, al raggiungimento degli obiettivi sottoscritti a livello comunitario. Con le ultime Leggi di Bilancio è stata offerta una strategia concreta per conseguire gli obiettivi di riqualificazione degli immobili del nostro Paese, attraverso il meccanismo delle detrazioni fiscali. Gli incentivi fiscali denominati Sismabonus, Ecobonus e il Bonus Facciate, costituiscono un punto di svolta, perché sono in grado di incidere positivamente sulla qualità - e quindi sul valore - degli edifici, innescando, in questo modo, una sfida che molti hanno definito di portata “generazionale”. Lo stock abitativo italiano è costituito da 12,2 milioni di edifici, dei quali, oltre il 70%, è stato costruito prima dell’emanazione delle norme antisismiche (1974) e sull’efficienza energetica (1976); un patrimonio che ha abbondantemente superato, in media, i 40 anni, soglia temporale oltre la quale si rendono indispensabili interventi di manutenzione. ANCE EMILIA ritiene che la strada intrapresa sia quella giusta, e auspica un cammino senza ripensamenti, dove il prodotto edilizio sia catalizzatore di molteplici aspettative: la sicurezza, la sostenibilità economica, il risparmio energetico, l’utilizzo di materiali ecocompatibili e il rispetto dell’ambiente. Le imprese associate ad ANCE EMILIA, unitamente agli altri soggetti coinvolti nei processi di riqualificazione e rigenerazione urbana, come amministratori di condominio, architetti, ingegneri, geometri, geologi, ecc. devono esprimere l’eccellenza del settore, distinguendosi in un mercato ancora troppo omogeneo e poco trasparente, soprattutto agli occhi delle famiglie. L’Impresa deve diventare il punto centrale del processo, il soggetto in grado di fornire un prodotto completo, una controparte affidabile che sostiene e consiglia il cliente in tutte le fasi del processo, da quella decisionale, a quella realizzativa, a quella della post-realizzazione. È una sfida molto complessa, impegnativa, ma anche molto entusiasmante perché ci troviamo di fronte ad un mercato nuovo, che sta nascendo ora, nel quale ANCE EMILIA vuole svolgere un ruolo da protagonista. Per info: www.anceemilia.it.



ICT, motore per l’innovazione

rubrica a cura di ReteICT

Business Continuity & Emergenza Coronavirus Consigli utili per affrontare al meglio questa difficile fase Le imprese ICT sono sempre attive

Le imprese del settore ICT sono state giustamente definite un servizio essenziale, senza il quale le aziende che in questo momento sono autorizzate a continuare la produzione (medical device, chimico-farmaceutico, agro-alimentare, ecc.) potrebbero avere gravi difficoltà nel continuare la loro attività. In questo periodo molte im-

prese del settore ICT sono riuscite a reagire immediatamente alla situazione mettendo un’elevata percentuale dei propri dipendenti e collaboratori nelle condizioni di operare in smart working per attività di assistenza, formazione e supporto in collegamento remoto. L’organizzazione e gli strumenti utilizzati (Ticketing Clienti, MS Teams, TeamViewer, AnyDesk, CRM integrato all’ERP, ecc.) consentono infatti di eseguire con buona qualità tutte le operazioni tecniche, di formazione e di consulenza applicativa, raggiungendo e coinvolgendo tutti gli operatori delle aziende clienti, sia che si trovino in azienda e sia che a loro volta stiano operando in tele-lavoro. I servizi di Help Desk, i team di Vendita, i team di Consulenza Applicativa e lo Sviluppo Software sono spesso in grado di fornire esattamente gli stessi servizi e con la medesima reattività grazie a una organizzazione interna molto spesso già predisposta da tempo come procedura di sicurezza per garantire la Business Continuity.

Utilizzare l’ERP da remoto in modo sicuro

È assolutamente necessario che le imprese che utilizzano sistemi di gestione aziendale ERP non adottino soluzioni fai da te, magari collegando il computer “casalingo” alla rete aziendale e lanciando 68 fare

direttamente da quest’ultimo il client dell’ERP. In questo modo, oltre a ottenere una velocità di esecuzione quasi sempre non adeguata, si pone la rete aziendale in grave pericolo, perché spesso i dispositivi di casa non sono aggiornati in termini di sicurezza e il rischio di propagare all’intera rete aziendale un virus informatico è purtroppo molto probabile. È quindi indispensabile seguire sempre le indicazioni dei tecnici interni o della software house perché solo loro possono essere in grado di offrire l’assistenza necessaria. Alcuni punti da analizzare possono ad esempio essere questi: • Verifica della disponibilità di risorse hardware già esistenti ed eventualmente proporre adeguamenti all’infrastruttura • Configurazione di un server con ruoli di desktop remoto attivo su un server fisico o come installazione di una virtual machine in un ambiente virtualizzato • Individuazione delle alternative più efficaci ed economicamente convenienti per l’attivazione dell’accesso remoto • Configurazione della rete aziendale e degli apparati presenti per consentire l’accesso dall’esterno • Verifica dell’adeguatezza dei client remoti che dovranno utilizzare il servizio e consentire quindi l’accesso ai sistemi L’alternativa è quella di utilizzare dei prodotti di remote desktop a livello client, come quelli ad esempio usati per la teleassistenza (es. Teamviewer, AnyDesk, Iperius Remote, NoMachine, etc.). Questo tipo di soluzioni presenta alcuni vincoli, come ad es. la necessità di installare il software sul PC usato in ufficio in modalità di accesso non presidiato, che deve essere lasciato acceso disattivando le opzioni di risparmio energetico, come la sospensione/standby dopo un certo tempo di inutilizzo, ecc. Necessario fare anche alcune considerazioni sulla banda di connessione. Mediamente si può quantificare siano necessari 50/100kbps per ogni connessione remota, i valori per l’utilizzo mediante RDP o mediante software di teleassistenza sono simili. Se si suppone che ci siano 10 connessioni contemporanee si tratta di avere a disposizione tra i 0.5 e i 1.0 Mbps, al netto di altre attività che consumano banda come la normale navigazione web, l’invio di posta elettronica, il VoIP, etc.

Rilevamento Presenze in Mobilità

Chi opera in tele-lavoro deve comunque registrare in qualche modo il momento di inizio e di fine delle attività. Diventa quindi indispensabile il rilevamento delle presenze in mobilità, ossia poter estendere anche a chi lavora da casa le medesime procedure pensate


per chi ha personale itinerante sul territorio, sedi secondarie o lavori in cantieri. Sono oggi disponibili APP che dispongono di geo-localizzazione e funzionano su dispositivi mobili (smartphone) anche senza copertura telefonica, rilevando quindi non solo i dati di presenza (in analogia con i marcatempo presenti in azienda) ma anche la posizione esatta del lavoratore. Queste applicazioni consentono al personale in mobilità di registrare le presenze e gli orari di lavoro nell’arco della giornata lavorativa, ossia di inviare le proprie timbrature di entrata e uscita al server centrale dell’ERP, oltre che consultare in ogni momento le timbrature effettuate. Ogni timbratura è in genere corredata di orario UTC e locale, coordinate GPS ed eventualmente anche della ragione sociale del cliente presso il quale il dipendente o collaboratore sta lavorando.

Accoglienza degli Ospiti in Azienda

Mai come in questo periodo si è reso necessario adeguare le procedure di ricevimento degli ospiti aziendali, adottando misure che possano accogliere in modo professionale gli ospiti in azienda ma senza utilizzare il registro cartaceo (registro visitatori). Per fare questo esistono alcuni software in cloud, che non richiedono pertanto alcuna installazione sui server/client aziendali, e consentono al visitatore di registrarsi autonomamente in modo facile e veloce e senza vedere i nomi degli ospiti che lo hanno preceduto Con queste applicazioni è possibile registrare e le presenze degli ospiti in tempo reale facendo direttamente il check-in su un tablet all’entrata dell’azienda, e disponendo semplicemente di una connessione internet. L’ospite, con la procedura guidata del check-in, dopo aver digitato in autonomia i suoi dati (nome, cognome, e-mail, società, motivo della visita, nome della persona con cui ha appuntamento, ecc.) accetta con un click anche le condizioni di privacy, rispettando così la normativa GDPR. L’azienda può quindi monitorare in ogni momento e da qualsiasi dispositivo mobile l’elenco di tutti gli ospiti presenti, potendo così gestire eventuali emergenze in pieno controllo. Il check-out di fine visita può inviare in automatico una e-mail di ringraziamento al visitatore. In genere sono disponibili ulteriori servizi, come ad es. la possibilità di consultare l’elenco storico completo dei visitatori,

eseguire il check-in o check-out di un visitatore anche in modalità “manuale”, esportare in formato Excel l’elenco dei visitatori della giornata, il backup automatico dei dati, ecc.

Disinfettare i dispositivi senza danneggiarli

In questo periodo può essere consigliabile disinfettare alcuni dispositivi digitali che possono essere utilizzati quotidianamente da più operatori, come ad es. Terminali di magazzino, stampanti, e scanner. Alcuni fornitori, come ad es. Pluriservice, consigliano di utilizzare una salvietta di carta morbida, pulita e inumidita con una delle seguenti soluzioni: • Alcool isopropilico (soluzione al 70% min.) • Mezza tazza di candeggina per uso domestico (ipoclorito di sodio al 5-6%) diluita in 3,8 litri di acqua È però IMPORTANTE: • NON spruzzare mai direttamente la soluzione sui dispositivi per non danneggiarli • NON utilizzare detergenti abrasivi o tamponi abrasivi per pulire questo tipo di prodotti. Prodotti chimici, disinfettanti e detergenti aggressivi possono causare danni e influire negativamente sulle prestazioni dei dispositivi Per tutti gli altri dispositivi, smartphones, tablet, notebook, pc e monitor, è sempre consigliabile verificare le specifiche indicazioni sulle pagine di supporto dei siti ufficiali di ogni casa produttrice, recentemente aggiornate proprio per questa emergenza. Di seguito un parziale elenco a titolo esemplificativo • HP - https://support.hp.com/it-it/document/c00668103 • Lenovo - https://support.lenovo.com/it/it/solutions/ht071725 • Apple - https://support.apple.com/it-it/HT204172 • Samsung - https://support.apple.com/it-it/HT204172

È il momento per migliorare alcuni processi

Poiché in ogni evento negativo c’è sempre anche un seme di opportunità, è confortante riscontrare che il rallentamento forzato può essere anche l’occasione in cui le aziende riescono ad attuare alcuni miglioramenti strategici che durante l’attività routinaria non si ha mai tempo di affrontare. Tra questi, ad esempio, impostare una più efficiente gestione della previsione finanziaria, miglioramenti al controllo di gestione, magari con l’introduzione anticipata del modulo “crisi d’impresa”, la schedulazione completa delle risorse produttive, la gestione delle Manutenzioni, il BPM per gestire meglio i processi chiave aziendali, le funzioni avanzate del CRM, l’e-Commerce. Miglioramenti strategici che, quando si uscirà dalla situazione di emergenza, consentiranno di essere più efficienti e produttivi. È quindi l’occasione per uscirne più forti di prima. Stefano Frascari Centro Software srl – www.centrosoftware.com ReteICT è una associazione di imprese del settore ICT promossa da Confindustria Emilia

fare 69


ADV www.sfumature.agency

PROFITTO Miglioramento Continuo

Consulenza

Lean

Coaching

Six Sigma

Formazione Temporary Management

Operational Excellence

QUALITÀ ED EFFICIENZA PER MIGLIORARE PERFORMANCE E SOSTENIBILITÀ www.colomboconsulting.it

Colombo consulting s.a.s.  VIA SINISTRA GUERRO, 60/a - 41014 castelvetro di modena (mo) • TEL: +39 334 6591824 - Mail: info@colomboconsulting.it


emergenza virus

Covid - 19

Genesi di una pandemia di Laura Ansaloni e Generoso Verrusio

A

dicembre 2019, il Coronavirus fa la sua comparsa a Wuhan, metropoli da 11 milioni di abitanti, capoluogo della provincia di Hubei, in Cina, dando il via a ciò che nel giro di un paio di mesi è diventata la tragica pandemia che tutto il mondo ha imparato a sue spese a conoscere.

• Il “Ground Zero” dell’epidemia di

Coronavirus, l’epicentro della diffusione, viene individuato nel mercato del pesce di Huanan, a Wuhan, dove negli stessi spazi si mescolavano persone e animali, anche selvatici, vivi e morti, in scarse condizioni di igiene.

• Il primo caso di infezione ufficiale è

dell’8 dicembre 2019. Il 31 dicembre si registra la prima comunicazione del governo cinese all’Organizzazione mondiale della sanità (Oms) sulla possibile esistenza di un nuovo virus.

• Il 7 gennaio 2020 le autorità cinesi

confermano di aver identificato un nuovo tipo di virus, precisamente un Coronavirus, la stessa famiglia di cui fanno parte, tra gli altri, l’influenza, la Sars e la Mers. È l'inizio di Covid-19.

• L’11 gennaio viene confermata la

prima vittima: si tratta di un uomo di 61 anni morto di polmonite. Da quel momento in poi si susseguono altri decessi e Covid-19 fa il suo ingresso in altri Paesi vicini: casi di

contagio vengono confermati, oltre che in Thailandia, anche in Corea del Sud, Giappone e Australia.

• • Il 23 gennaio l’Oms decide di non dichiarare l’emergenza di salute pubblica internazionale. È ancora presto per farlo: i morti sono 17.

• Nel frattempo, negli aeroporti di

diversi Paesi del mondo, Italia compresa, scattano i controlli sui voli in arrivo dalla Cina e vengono utilizzati anche gli scanner per rilevare la temperatura corporea dei passeggeri.

• La Cina, intanto, annuncia che due

nuovi ospedali saranno costruiti a Wuhan per trattare i contagiati dal Coronavirus ed entrambi, rispettivamente da mille e 1.300 posti letto,

fare 71


nerate dal tratto respiratorio di un soggetto infetto soprattutto con la tosse o starnuti ed espulse a distanze brevi (meno di un metro). Tali goccioline non rimangono sospese nell’aria ma si possono depositare sulle mucose nasali od orali o sulle congiuntive di un soggetto suscettibile soprattutto nel corso di contatti stretti tra persona e persona. •

saranno pronti entro dieci giorni. Noi tutti ricordiamo, con grande nitidezza, le immagini della costruzione a tempo di record dei due presidi ospedalieri rilanciate su tutti i principali broadcaster del mondo. Ruspe e uomini al lavoro per terminare ciò che agli occhi di tanti commentatori pare essere una impresa titanica.

• Il 24 gennaio vengono accertati i

primi casi in Europa: in Francia, a Bordeaux e Parigi, tre persone risultano contagiate dal Coronavirus. Nuovi casi di contagio al di fuori della Cina si registrano anche a Hong Kong, Macao, Malesia, Singapore, Taiwan, Vietnam e Nepal.

• Nel frattempo, la città di Wuhan

viene isolata: nessuno può lasciare la metropoli e il traffico di treni e aerei in uscita, bus, metropolitane, traghetti e trasporto interurbano viene temporaneamente bloccato. Alla fine di gennaio le vittime del Coronavirus sono oltre 100.

• Il 30 gennaio l’Oms dichiara il Co-

ronavirus un’emergenza sanitaria globale e l’11 marzo classifica Covid-19 come una pandemia, un’epidemia che riesce molto velocemente a invadere vastissimi territori e continenti.

72 fare

• Dalle analisi genetiche e dai con-

fronti con le sequenze di altri coronavirus sembra che Covid-19 abbia avuto origine da un pipistrello. Si ipotizza che la trasmissione non sia avvenuta direttamente da pipistrelli all’uomo, ma che vi sia un altro animale ancora da identificare che ha agito come una specie di trampolino di lancio per trasmettere il virus all'uomo.

• La trasmissione delle infezioni da

Coronavirus, incluso il Covid-19, avviene nella maggior parte dei casi attraverso goccioline (droplets) ge-

In Italia. Il 30 gennaio arriva la notizia dei primi due casi accertati anche in Italia: si tratta di due turisti cinesi che vengono ricoverati in isolamento all’ospedale Spallanzani di Roma. Si decide di chiudere il traffico aereo da e per la Cina e il 31 gennaio il Consiglio dei ministri decreta lo stato d’emergenza per il rischio sanitario legato al Coronavirus che durerà sei mesi.

• Tra il 21 e il 22 febbraio si regi-

strano i primi contagi in Italia legati al Covid-19. L’emergenza investe, dunque, anche il nostro Paese dove iniziano a registrarsi centinaia di casi positivi con i focolai maggiori nel Lodigiano (Lombardia) e in Veneto.

• Nella serata tra il 22 e il 23 febbraio il Consiglio dei ministri vara un decreto per contrastare la trasmissione


dell'Istituto superiore di Sanità. Che ammette: “Anche quando i casi di Coronavirus scenderanno a zero, la vita non tornerà come prima per un bel po' di tempo. Almeno finché non verrà trovato un vaccino o un farmaco efficace contro la malattia”.

• Brusaferro ha spiegato al quotidia-

del virus. È l’inizio di una serie di misure via via sempre più stringenti per tutta la popolazione italiana. I decreti-legge governativi e le ordinanze delle Regioni si sommano in un crescendo di limitazioni e divieti alla libertà personale il cui unico scopo è quello di circoscrivere il più possibile il contagio. L’altra parola entrata velocemente nell’immaginario collettivo, che difficilmente finirà nel dimenticatoio, è distanziamento sociale.

• Il 4 marzo il presidente del Con-

siglio Giuseppe Conte firma un nuovo decreto con validità per tutto il territorio nazionale: scuole e università chiuse fino al 15 marzo, campionato di calcio a porte chiuse per un mese e restrizioni anche per cinema e teatri. Per tutti distanza di sicurezza di un metro, da evitare strette di mano e abbracci. I divieti vengono prorogati fino a fine mese.

• Nella notte tra il 7 e l’8 marzo, con

un nuovo decreto, si limitano le possibilità di movimento nelle zone più colpite dal contagio, in entrata e in uscita e all’interno dei territori. Le zone interessate sono la Lombardia e le province di Modena, Parma,

Piacenza, Reggio Emilia, Rimini, Pesaro e Urbino, Venezia, Padova, Treviso, Asti, Alessandria, Verbano Cusio Ossola, Novara e Vercelli. La sera del 9 marzo, con un nuovo decreto in vigore dal giorno successivo, tutta l’Italia diventa “zona rossa”.

• Dopo l’emergenza italiana, molti

Paesi europei iniziano a introdurre restrizioni sempre più stringenti per i propri cittadini, al fine cercare di fermare i contagi e il 17 marzo l’Unione europea chiude le sue frontiere esterne.

• La sera del 22 marzo il premier

Conte annuncia nuove misure in campo: sospese tutte le attività produttive non considerate essenziali per il Paese fino al 3 aprile, consentendo di proseguire l’attività a determinate filiere. Rimangono aperti supermercati, farmacie, servizi postali, assicurativi, finanziari e anche i trasporti pubblici continueranno a funzionare.

• “Il virus rallenta ma solo dopo i dati

di Pasqua si potranno rivedere i divieti”. A dirlo, in una intervista concessa a Repubblica lunedì 30 marzo, è Silvio Brusaferro, presidente

no romano che “il rallentamento del contagio c’è. Assistiamo a un appiattimento della curva, non ci sono ancora segnali di discesa ma va meglio. Le importanti misure che sono state adottate stanno mostrando i loro effetti. Sarà importante arrivare a Pasqua e poi guardare i dati per stabilire come procedere. Purtroppo, nel mondo non ci sono esempi da seguire, saremo i primi a fare una operazione del genere e stiamo studiando vari modelli. Il problema è capire quali forme di apertura garantiscono che la curva non torni a crescere”.

• Nella serata di mercoledì 1 aprile

viene firmato il nuovo DPCM che proroga fino al 13 aprile le misure restrittive adottate dal Governo per contenere la diffusione dell’epidemia.

Vi ricordiamo che.. • Due le priorità su cui si è focalizzata

da subito l’attività di Confindustria Emilia: l’informazione e la prevenzione attiva. Da una parte per informare e tutelare tutte le aziende e tutti i lavoratori, dall’altra per ribadire l’importanza di non fermare completamente i motori del sistema produttivo.

• Il 22 febbraio è stata realizzata

all’interno della piattaforma digitale di Confindustria Emilia un’apposita sezione Covid-19 contenente tutte le informazioni aggiornate in tempo reale.

• A disposizione delle aziende associate, oltre a tutte le comunicazioni

fare 73


S.p.A


Quotidiano

Data Pagina Foglio

28-03-2020 1+9 1/2

diffusione del virus Covid-19 negli ambienti di lavoro.

• Ogni giorno sono state pubblicate, in

tempo reale, sul sito e notificate via app tutte le circolari, i Decreti-legge, i Dpcm e ordinanze emanate in relazione al contenimento dell’emergenza.

Quotidiano Quotidiano Data Pagina Foglio

• Per sostenere le principali associazioni

Data 29-03-2020 28-03-2020 8Pagina 7 1Foglio 1

impegnate nell’emergenza (ospedali, protezioni civili, Ausl) è stata dedicata sul sito una sezione specifica alle donazioni.

117967

• L’1 aprile è stato pubblicato un que-

stionario periodico per raccogliere informazioni puntuali e tempestive al fine di poter rendere più efficace il lavoro dell’associazione per parlare a istituzioni, comunità e rappresentanze del mondo del lavoro con la realtà dei dati.

• Per tutto il periodo dell’emergenza

l’associazione degli industriali emiliani ha svolto una costante attività di coordinamento con il governo, il ministero della Sanità, la Regione Emilia-Romagna, sindacati, parti sociali e media per supportare le imprese associate e guidarle in un momento di profonda incertezza e confusione.

Quotidiano

Data

Quotidiano

Data Pagina Pagina Foglio Foglio

• IlPresidenza 6 marzo è stato siglato l’accordo tra Regione Emilia-Romagna, organizzazioni sindacali e associazioni di catego-

ria sulle linee di applicazione per l’utilizzo della cassa integrazione in deroga, con decorrenza retroattiva a partire dal 25 febbraio. Due giorni dopo è stato firmato da Confindustria con Abi e le altre associazioni di rappresentanza delle imprese l’Addendum all’Accordo per il Credito 2019 finalizzato a sostenere le imprese di tutto il territorio nazionale colpite dall’emergenza epidemiologica Covid-19. 117967

117967

e ai documenti prodotti dai funzionari dell’associazione, alle diverse Presidenza normative e ordinanze emanate dalle autorità competenti, anche uno spazio dedicato alle policy messe in atto dalle singole aziende per contrastare l’emergenza nonché una sezione specifica dedicata alle Faq più comuni. Grazie all’App di Confindustria Emilia, inoltre, tutte le aziende sono state costantemente aggiornate sui vari Presidenza temi.

28-03-2020 28-03-2020 4 4 1 1

117967

Presidenza

• Il 14 marzo viene sottoscritto l’im.

portante Protocollo condiviso di regolamentazione delle misure per il contrasto e il contenimento della

• Attraverso un form online, fino alla

fine dell’emergenza sanitaria, le imprese associate possono acquistare mascherine chirurgiche (classificate Dispositivi Medici di Classe 1) a prezzi competitivi, comprate da Confindustria Emilia.

• Durante tutto il periodo dell’emergenza, per supportare da remoto le aziende, Confindustria Emilia ha organizzato sessioni di webinar, momenti di ascolto interattivo tra le aziende e i funzionari dell’associazione.

fare 75


IL PROTOCOLLO SINDACATI-ASSOCIAZIONI DI CATEGORIA Il 14 marzo, dopo 18 ore di trattativa, parti sociali e governo arrivano a un accordo per mettere a punto un protocollo sulla sicurezza nei luoghi di lavoro a seguito dell’emergenza Coronavirus. Il “Protocollo condiviso di regolamentazione delle misure per il contrasto e il contenimento della diffusione del virus Covid-19 negli ambienti di lavoro” ha l’obiettivo di assicurare la tutela della salute dei lavoratori e le necessarie condizioni di sicurezza in tutti i luoghi di lavoro, nel rispetto delle indicazioni formulate (su suggerimento del comitato tecnico-scientifico) dal ministero della Salute sulla gestione del rischio Covid-19 nei luoghi di lavoro. In particolare, il documento ha previsto che la prosecuzione delle attività produttive potesse avvenire solo in presenza di adeguati livelli di protezione personale dei lavoratori. “Per favorire il contenimento del virus è possibile prevedere la sospensione e la riduzione temporanea dell’attività o adottare il più possibile la modalità di lavoro agile (smart working)“. L’accordo ha indicato particolari misure di contenimento che seguissero protocolli di sicurezza anti-contagio (distanza interpersonale tra i lavoratori o adozione dei dispositivi di sicurezza). Altre specifiche indicazioni previste dal protocollo riguardano: informazioni; modalità di ingresso in azienda; modalità di accesso dei fornitori esterni; pulizia e sanificazione in azienda; precauzioni igieniche personali; dispositivi di protezione individuale; gestione degli spazi comuni (mensa, spogliatoi, aree fumatori, distributori di bevande e snack); organizzazione aziendale (turnazione, trasferte e smart work); gestione degli orari di lavoro; rimodulazione dei livelli produttivi; gestione entrata e uscita dei dipendenti; spostamenti interni, riunioni, eventi interni e formazione; gestione di una persona sintomatica in azienda; sorveglianza sanitaria, medico competente, Rls; aggiornamento del protocollo di regolamentazione. Per il presidente di Confindustria, Vincenzo Boccia, l’industria italiana si mette al servizio del Paese “nella consapevolezza che

76 fare

insieme potremo superare ogni difficoltà. L’accordo raggiunto ci permetterà in questa fase di emergenza di comprendere e considerare le fabbriche italiane al servizio del Paese a partire dalle filiere dell’agroalimentare e del farmaceutico per garantire a tutti noi i beni primari e tutelare ogni filiera della produzione. Dando attenzione prioritaria alla salute delle persone nei luoghi del lavoro ciò ci consentirà anche di superare questa fase delicata e prepararci alla ripresa economica appena ne usciremo“. Per i sindacati “governo e imprese hanno capito che al centro ci sono salute e sicurezza: prima viene la salute, perché questa è la condizione per far ripartire la nostra economia. Questo protocollo mette a disposizione una strumentazione importante ma c’è bisogno di una volontà e di un’attenzione particolari: nessuno deve rimanere da solo e nessuno deve essere licenziato“. In Emilia la comunità imprenditoriale non si è fatta trovare impreparata. Prima della sottoscrizione di questo protocollo l’associazione si è messa a disposizione per raccogliere sul proprio portale, in una sezione ad hoc, le principali pratiche comportamentali che emergono dalle policy condivise dalle aziende associate per il contrasto del Coronavirus. Dopo il terremoto del 2012 il Coronavirus è forse il banco di prova più impattante. A fine marzo, come ricordato da Valter Caiumi su alcuni giornali della regione, erano 1.411 su 3.350 le aziende ritenute essenziali aperte sul territorio di Bologna, Modena e Ferrara e 22 mila su 170 mila e 480 i lavoratori che vanno tutti i giorni a lavoro. Il 12% del totale, compresa la filiera. “In questo momento di serrata obbligatoria“, ha rimarcato il presidente di Confindustria Emilia, “occorrono responsabilità e salvaguardia dell’occupazione. Se le stime sulla riduzione del contagio saranno esatte, valuteremo una ripartenza graduale a partire dal 14 aprile. Le condizioni per rimettersi in moto? Dispositivi di protezione individuale per tutto il 2020 e un aiuto di 9 miliardi di euro per sostenere le industrie in difficoltà“.


GREEN FASHION

LA SOSTENIBILITA’ NEL SETTORE TESSILE E MODA Certificazioni, strategie di comunicazione e nuovi modelli di business per affiancare le imprese nella conversione green.

CHIUSURA ISCRIZIONI GIUGNO 2020

Per informazioni e iscrizioni: 051 2910041 | silvia.zanella@fashionresearchitaly.org Fondazione Fashion Research Italy Via del Fonditore 12 40138 Bologna | fashionresearchitaly.org


PUBBLIREDAZIONALE

IMPRIMA E AVERY DENNISON, INSIEME PROPONGONO NUOVE SOLUZIONI PER LA SICUREZZA ALIMENTARE E DEL FARMACO Quando il mondo della ricerca incontra quello dell'industria in uno spirito di arricchimento reciproco e di confronto creativo, nascono giornate come quella che si è svolta presso la sede di Imprima a Vigarano Mainarda (Ferrara) il 14 febbraio scorso. Presenti esponenti del mondo universitario, biologi, imprenditori e supply chain managers. Gli argomenti trattati hanno coinvolto profondamente i partecipanti al workshop, non solo dal punto di vista professionale ma anche in veste di consumatori, perché la qualità e la sicurezza dei prodotti che portiamo sulle nostre tavole ogni giorno riguarda tutti molto da vicino. Durante la tavola rotonda si è parlato delle alterazioni che possono subire farmaci, alimenti freschi come carni, pesci, molluschi, salumi, pasta fresca e surgelati durante la loro movimentazione. Argomenti importanti per chi desidera che il proprio brand e i propri prodotti siano sempre associati a valori di eccellenza e sicurezza. Produttori e acquirenti desiderano che i prodotti mantengano sempre un'ottima qualità durante il trasporto, tuttavia merci sensibili alle variazioni di temperatura si possono alterare durante il viaggio pur sembrando perfettamente integre al momento della consegna. Grazie all'organizzazione tecnico-scientifica della dott.ssa Fazio, l'introduzione e mediazione del prof. Antonio Ubaldi dell'Università di Parma, la collaborazione di Avery Dennison, Svat Group SpA, Laboratori Rocchi, Innovative Solutions, Associazione Farmaceutici Industria, Gruppo Forno d'Asolo, Associazione Generale Cooperative Italiane, FC Mediazioni, Centro Software W4Y e Studio Legale de Angelis si sono affrontate problematiche, case history e possibili soluzioni tecnologiche. Durante il workshop non è stato trascurato anche l'aspetto legale che vincola le aziende all'osservazione di regole molto rigide a tutela del consumatore, un argomento molto importante poiché i risarcimenti dovuti per responsabilità

legate all'errata conservazione di un prodotto possono raggiungere cifre considerevoli. Imprima ha individuato nella tecnologia TI Sensor Plus 2 prodotta da Avery Dennison, azienda da sempre impegnata a esplorare e ideare a livello mondiale nuove tecnologie di etichette, un'affidabile soluzione per tracciare la temperatura di prodotti deteriorabili. La consolidata fiducia tra le due aziende e gli investimenti fatti nell'ambito dell'innovazione tecnologica e della formazione del proprio staff tecnico, ha portato Imprima a diventare partner preferenziale per la divulgazione scientifica, la distribuzione e i servizi post-vendita del data logger. TI Sensor Plus 2 registra temperature che vanno da -20 'C a +50 'C con una precisione di circa ±0,3 'C ed è in grado di effettuare, a intervalli di tempo predeterminati, fino a 150.000 rilevamenti. Grazie alle ridotte dimensioni, può essere applicato sia all'esterno dell'imballaggio che al suo interno. All'arrivo della merce, i dati raccolti sono facilmente scaricabili, tramite NFC, su smartphone o computer. Il software in dotazione permette di creare profili personalizzati per ogni utente, destinatario, articolo da tracciare e prevede una App per dispositivi mobili e un ambiente Cloud dedicato. Un'interfaccia semplice e intuitiva visualizza la cronologia dettagliata di ciò che è accaduto alla merce durante il suo viaggio evidenziando eventuali problemi. Le informazioni raccolte possono essere estrapolate per ulteriori analisi o condivise via email per aumentare l'efficienza della catena di approvvigionamento. Ogni etichetta possiede un codice ID univoco che ne impedisce la contraffazione. Un'etichetta usa e getta, di dimensioni inferiori a quelli di una carta di credito, dal costo contenuto e con un anno di autonomia della batteria, sta rivoluzionando il mondo alimentare, farmaceutico e non solo, perché la versatilità del TI Sensor Plus 2 sta dando ottimi risultati anche in altri settori come quello del catering, del trasporto museale e della movimentazione di prodotti chimici. Al termine dei lavori TT Sensor Plus 2 si è guadagnata all'unanimità la definizione di SMART LABEL.

-----------LABELSOLUTIONS & INNOVATION

TT SENSOR PLUS 2 TAKES CARE OF YOUR PRODUCTS LA SMART LABEL CHE RILEVA LE VARIAZIONI DI TEMPERATURA NEL TEMPO GARANTENDO �INTEGRITÀ DEI PRODOTTI DURANTE LA LORO MOVIMENTAZIONE IN COLLABORAZIONE CON

AVERY §)DENNISON


Il sacrificio degli imprenditori La prima linea del fronte sono i medici e il personale sanitario, la Protezione civile, i militari e le forze dell’ordine, gli uomini e le donne impegnati a vario titolo nel mantenimento dei servizi essenziali. Le retrovie di questo fronte siamo noi: cittadini, studenti, lavoratori e imprenditori, paradossalmente isolati e soli nell’epoca dell’eternamente connesso e globalizzato. È come se, per una sorta di legge del contrappasso, sotto forma di una costrizione che a seconda dei casi, per i più fortunati, varia dalla quarantena all’autoisolamento, alla clausura inframezzata da qualche uscita indispensabile, fossimo tutti in preda alla più feroce ansia da futuro. Come e quando sarà il dopo Covid-19? Da molti l’emergenza del virus Covid-19 è stata definita una vera e propria guerra. Sicuramente è, senza tema di smentita, il periodo più difficile che il nostro Paese sta affrontando dalla fine della Seconda guerra mondiale. Di fronte a questo sconquasso di dimensioni planetarie la risposta degli imprenditori emiliani non si è fatta attendere: sono tanti, infatti, coloro i quali, a titolo personale e in forma anonima, hanno donato milioni di euro a sostegno delle varie strutture ospedaliere presenti a Bologna, Ferrara e Modena. Gli ospedali privati di AIOP del territorio si sono uniti al SSN mettendo a disposizione personale medico-infermieristico e posti letto, ordinari e di terapia intensiva. C’è chi ha offerto i propri immobili ai contagiati positivi, impossibilitati a trascorrere il periodo di quarantena obbligatoria nelle proprie abitazioni, o al personale medico, a cui è stato precluso il ricongiungimento familiare. Chi ancora con i propri dipendenti ha consegnato la spesa a domicilio e chi ha assicurato i propri collaboratori contro il Covid. Ci sono poi situazioni in cui aziende impegnate in attività essenziali hanno offerto posti di lavoro alle figure professionali che non hanno potuto usufruire degli ammortizzatori sociali previsti dalla legge o messo a disposizione gratuitamente servizi e know-how. Le cronache dei quotidiani del territorio per fortuna cominciano a riempirsi anche di storie positive. Storie che raccontano

emergenza virus

non solo importanti gesti di solidarietà, ma che diventano la cartina di tornasole con cui valutare la tenacia e il coraggio di chi crede che ripartire più forti di prima, quando le condizioni lo permetteranno, non è semplice utopia. Gli imprenditori emiliani, nonostante l’incertezza e la complessità contingente, non gettano la spugna. Il Coronavirus ha ferito profondamente anche il nostro territorio, lo testimoniano i funerei numeri che il commissario regionale ad acta per l’emergenza, Sergio Venturi, il capo della Protezione civile, Angelo Borrelli, portano all’attenzione degli italiani ogni giorno nel tardo pomeriggio. La comunità imprenditoriale emiliana, in particolare, piange e si stringe intorno alle famiglie di Aris Ballestrazzi, patron della Sitma Machinery di Spilamberto, di Giorgio Grillenzoni, stimato imprenditore socio della Garc di Carpi e primo contagiato nel territorio modenese, di Carlo Bellini, presidente di Cooplar, lungimirante imprenditore del settore agricolo, e di Leandro Bergami titolare della Bergami Packaging Solutions di Altedo.

La riconversione produttiva Durante una economia di guerra, come la Storia ci insegna, di norma avviene una riconversione produttiva. È appunto ciò che sta accadendo anche in Italia e in Emilia. Ogni giorno abbiamo qualche impresa che, produttivamente parlando, migra verso la filiera della Salute. Lo Stato stesso, con la

nomina del commissario straordinario all’emergenza Covid-19, Domenico Arcuri, ha inteso accelerare questa riconversione. A livello centrale il nostro Paese ha cominciato a spostare risorse verso il settore sanitario con diverse imprese che anche sul nostro territorio si sono messe a produrre mascherine, ventilatori polmonari e gel disinfettanti. Nelle prossime settimane e nei prossimi mesi lo sforzo andrà certamente a intensificarsi. “Grazie alla collaborazione di tante aziende, dell’Istituto Superiore di Sanità, di alcune importanti università italiane e grazie alle nuove norme decise dal Governo con il decreto legge del 17 marzo”, ha rimarcato Arcuri, “continuiamo a lavorare per rendere l’Italia sempre meno dipendente dalle importazioni di mascherine da altri Paesi”. In Emilia, per esempio, ci sono decine di aziende che insieme ad altre imprese italiane del sistema Moda, contribuiranno entro metà aprile a produrre 700mila mascherine al giorno. Poi ci sono le aziende del settore dell’igiene personale, che già producono 150mila mascherine chirurgiche al giorno e che passeranno a 750mila pezzi giornalieri entro le prime due settimane di aprile. Queste produzioni verranno esclusivamente destinate a coprire, per il tramite della Protezione Civile, il fabbisogno delle regioni italiane. Come riportato dal commissario Arcuri, il 28 marzo sono state consegnate 2,3 milioni di mascherine chirurgiche e 1,7 milioni di Ffp2 e Ffp3 per il personale sanitario. Tra il 23 ed il 29 marzo, la media giornaliera di mascherine consegnate alle regioni è stata di

fare 79


3.59 milioni di pezzi. Nello stesso arco temporale sono stati assegnati e consegnati altri 318 respiratori per le terapie intensive. Siamo così arrivati a 798 respiratori, distribuiti alle regioni in base alla diffusione dell’emergenza.

In Emilia-Romagna, le aziende che per il loro immane sforzo sono balzate agli onori delle cronache sono tante. A mo’ di esempio, senza poter stilare un elenco esaustivo e completo in virtù della situazione dinamica e in continuo aggiornamento, basti citare Autebo, BBraun, Bonfiglioli Riduttori, Casoni, CRP Technology, Dierre, Dimar, Gvs, Igea, Intersurgical, Lamborghini, Polo Nord Adeste, Siare. Accanto a loro, cosa ancor più importante, opera un esercito laborioso e silenzioso di piccole e medie imprese che il motore non l’ha mai spento perché all’interno delle filiere produttive essenziali (l’alimentare, la farmaceutica e il medicale, la produzione di

imballaggi, il trasporto su gomma per portare le merci a destinazione, l’energia). Tanti e di grande impatto, infine, i messaggi che le imprese emiliane sentono di dover far giungere alla Nazione. “Ora più che mai”, è il sentire comune degli imprenditori di Bologna, Ferrara e Modena, “è necessario fare squadra e ritrovare insieme, come principale contromisura a questo subdolo nemico, quella compattezza e determinazione che ha reso il nostro un Paese capace di trarre, anche nei momenti più ostici, spunti di rilancio. Dobbiamo mantenere viva la speranza in un futuro migliore lavorando in modo unito e coeso. Solo così riusciremo a superare l’ostacolo e a vincere questa sfida”.

FARETE 2021, L’8 E IL 9 SETTEMBRE UN’EDIZIONE COMPLETAMENTE RINNOVATA emiliana sarà impegnata, a settembre, nel recupero dell’attuale periodo, Confindustria Emilia guarda al 2021 con l’intenzione di rendere la nona edizione della due giorni dedicata alle imprese un’edizione speciale, ricca di iniziative e novità. Sarà presto online il form per prenotare il proprio stand a FARETE 2021.

Trasformare un limite in un’opportunità. Questa l’intenzione con cui Confindustria Emilia ha scelto di proiettarsi direttamente su FARETE 2021, costruendo per tempo un’edizione completamente rinnovata del proprio laboratorio di comunità, che andrà in scena mercoledì 8 e giovedì 9 settembre 2021. Nell’ottica di pianificare le attività dei prossimi mesi è infatti necessario prendere atto del fatto che l’emergenza sanitaria attualmente in corso ha imposto anche una forzata revisione dei calendari fieristici di tutto il mondo, portando a un riposizionamento degli eventi che, di norma, sono distribuiti nel corso di tutto l’anno. Questo ha portato l’Associazione a compiere una ulteriore riflessione su FARETE 2020, prima dell’emergenza programmato per i prossimi 9 e 10 settembre: dato il valore strategico di questo appuntamento per il territorio, e nella consapevolezza che la comunità imprenditoriale

80 fare



Nuova Didactica 2020 20 anni di storia, 20 anni di futuro Nel 2020 Nuova Didactica compie 20 anni. In questi 20 anni la Scuola, fondata da Confindustria Modena e oggi confluita nel sistema Confindustria Emilia, si è posta l’obiettivo di promuovere, progettare ed erogare attività formativa per il sistema delle imprese appartenenti al network associativo. Il tessuto modenese si presenta come uno straordinario laboratorio di elementi diversi: capacità imprenditoriale, servizi adeguati, attrattività del territorio per investimenti esteri, filiere formative focalizzate hanno contribuito a formare quello che oggi chiamiamo un “eco sistema” sociale ed economico di successo. In questo ecosistema Nuova Didactica ha contribuito a sostenere la competenza delle persone che lavorano in impresa ma anche di quelle che dovranno entrare in imprese e di quelle che ne sono uscite per scelte personali e aziendali. Sostenere la competenza significa alimentare il capitale umano disponibile per le aziende nell’area, significa contribuire a rendere attrattiva l’area per investimenti italiani ed esteri, fornendo lo stock di competenze tecniche e manageriali alla base del vantaggio competitivo dei sistemi organizzati.

ha promosso, laddove c’era spazio, attività di contaminazioni per fornire alle imprese chiavi di lettura diverse e laterali per comprendere e governare la complessità. Baricentro l’impresa, obiettivo il mercato; modello consolidato e vincente che ha generato negli anni il fenomeno Modena. Baricentro era l’impresa. Obiettivo il mercato; modello consolidato e vincente che ha generato negli anni il fenomeno Modena.

In questi anni Nuova Didactica ha “servito” le imprese sui loro bisogni in house, ha lavorato sui sistemi di compliance imposti alle imprese,

1. La globalizzazione e, in generale, l’evoluzione dei mercati internazionali 2. La digital transformation

Sono stati anni molto “turbolenti” in chiave economica e manageriale ed organizzativa. Grandi cambiamenti strutturali, uniti a contingenze impreviste e di forte impatto, hanno minato alla base alcune certezze nei processi di funzionamento delle imprese, basate, in larga parte appoggiate, soprattutto sul prodotto e su un ombrello reputazionale del “Made in Italy”. Oggi questo modello, che negli anni ha dato risposte significative in termini di fatturato estero e performance, presenta alcuni vettori di innovazione forti, che ne hanno cambiato caratteristiche, sistemi e meccanismi di creazione di valore. Tre processi, più di altri, sembrano attualmente in forte evoluzione:


Nella foto: Emanuela Pezzi, direttore generale di Nuova Didactica

3. La società della conoscenza. Sono tre fenomeni molto diversi che fanno leva su competenze e priorità molto variegate. Tuttavia, sembrano essere tenuti insieme da un unico obiettivo, continuare a rafforzare l’ecosistema di riferimento che si è creato a Modena, superando visioni di parte e individualiste e orientandosi verso la costruzione di un ecosistema in grado di sostenere la competitività del territorio almeno per i prossimi 20 anni. In altre parole la competitività del sistema passa da un rafforzamento di tutte le componenti e utilizza la cultura di impresa come naturale tessuto in cui connettere saperi (quindi scuole), saper fare (quindi le imprese), saper essere (il capitale umano disponibile), consapevoli che la nuova unità di analisi e competitiva non è più soltanto la singola impresa, ma il sistema dove essa insiste. “In questo contesto il tema della conoscenza gioca un ruolo cruciale, sulla competenza ruota il vantaggio competitivo e l’alchimia di un successo basato su knowledge, capacità produttiva, sostegno sociale.” dice Emanuela Pezzi, direttore della Scuola. Oggi Nuova Didactica, forte dell’esperienza dei primi 20, si interroga su come accompagnare e sostenere questo cambiamento, dando rilievo, voce e prospettiva a quello che fino a ieri, sembrava soltanto una bella razionalizzazione teorica, l’azienda aperta e la sua capacità

di comprendere e integrarsi con il contesto esterno. I prossimi 20 anni presentano sfide significative Impresa 4.0 impone connessioni, integrazione di processi diversi, valore generato e distribuito in maniera simmetrica, ma soprattutto condivisione di saperi. L’economia del prodotto si preserva “chiudendo”, l’economia della conoscenza trova senso “condividendo”. In questo contesto la chiave di lettura che permea la ricorrenza dei 20 di Nuova Didactica è quello di ricostruire il contributo dato al sostegno della competitività delle imprese attraverso azioni e iniziative che riguardano l’intero sistema, a completamento delle iniziative dirette alle singole imprese. In altre parole, ricostruire il ruolo attuale e prospettico di Nuova Didactica nello sviluppo e consolidamento dell’ecosistema modenese. Nuova Didactica proporrà al territorio un evento celebrativo previsto per il mese di ottobre in cui ricostruire alcune esperienze virtuose di formazione, promosse da Nuova Didactica a sostegno dell’ecosistema, riflettere su alcune priorità prospettiche per i prossimi 20 anni e comprendere dinamiche e vettori che influenzeranno l’idea di impresa futura.


84 fare


programma quadro Arriva Horizon Europe per finanziare ricerca e innovazione

S

i chiude quest’anno l’Ottavo Programma Quadro dell’Unione Europea, Horizon2020, ad oggi il più importante investimento realizzato e promosso dall’Europa per progetti innovativi con circa 80 miliardi di euro di budget complessivo. Al netto dell'attuale situazione generata dalla pandemia Covid-19 che ci ha così duramente colpiti, quello che si avvia alla conclusione è stato senz’altro un settennato importante, soprattutto per un Paese come l’Italia, ricco di realtà imprenditoriali, piccole e medie, con un grande potenziale innovativo. Tutto cciò, ancor di più nel mmento storico che stiamo vivendo, deve darci consapevolezza di poter sfruttare ancora meglio tali strumenti. La Commissione Europea, infatti, ha aperto la strada a nuove modalità di finanziamento che, fino al 2014, anno di inizio del programma Horizon2020, non erano per nulla contemplati. Tra i nuovi strumenti “pilota” lanciati dalla Commissione, il primo posto del podio, per gradimento, lo ha certamente conquistato lo SME-Instrument: per la prima volta nella storia della programmazione europea dedicata ai finanziamenti per l’innovazione, infatti, è stato deciso di lanciare uno strumento potenzialmente mono-beneficiario, che non necessitava quindi di generare consorzi tra imprese dell’Unione, con budget a fondo perduto importanti, fino a tre milioni di euro. Non bisogna tuttavia dimenticare che, a traino dello SME-I, sono stati implementati altri modelli quale ad esempio il Fast Track to Innovation (FTI) che, pur obbligando le aziende a consorziarsi, ha comunque ridotto la complessità di questo processo riducendo drasticamente il numero di attori da coinvolgere (da tre a cinque) e velocizzan-

do in modo sensibile il processo di valutazione, con solo quattro mesi necessari per avere risposta dalla Commissione Europea in merito alla bontà del progetto presentato. Tempistiche, queste, impensabili sino ad oggi. Confindustria Emilia, in tale contesto, ha sicuramente contribuito in modo sensibile agli ottimi risultati raggiunti dalle imprese italiane nell’aggiudicarsi i fondi H2020 attraverso un servizio dedicato. Grazie all’attività dell’Associazione sul territorio, infatti, sono stati analizzati e validati oltre 150 progetti e sono stati cumulati finanziamenti a fondo perduto per circa 35 milioni di euro complessivi grazie ai quali sviluppare applicazioni tecnologiche in vari ambiti, come ad esempio, meccatronica, biomedicale, packaging, automotive, meccanica, coinvolgendo nel network europeo quasi 200 imprese. Ma non finisce qui. Il nono programma quadro, HorizonEurope (2021-2027), facendo tesoro delle positive esperienze e dei feedback ricevuti dalle imprese in questi anni, promette di essere altrettanto interessante per tutte quelle aziende che avranno il coraggio di mettersi in gioco con le proprie idee innovative. Quelli di Horizon Europe potrebbero infatti rivelarsi sette anni importanti per le imprese europee che scommetteranno sull’innovazione. L’idea della Commissione Europea

per il prossimo PQ prevede strumenti di finanziamento molto semplificati rispetto al passato, sia per idee a un livello di sviluppo ancora basso, sia per progetti più maturi, già industrializzabili e vicini al mercato con budget a fondo perduto molto rilevanti e già quest’anno sono stati lanciati alcuni strumenti “pilota” in tal senso. L’Associazione è, come sempre, a disposizione per aiutarvi a conoscere al meglio il mondo dei finanziamenti europei per l’innovazione e a valutare il potenziale del proprio progetto rispetto agli schemi di finanziamento presenti. Per info: innovazione@ confindustriaemilia.it

fare 85




Qualunque sia la tua famiglia, proteggila con CAMPA. A casa o in azienda, la tua copertura sanitaria integrativa.

Hai un’azienda e vuoi dotare i tuoi dipendenti di una copertura sanitaria integrativa? Oppure vuoi tutelare la salute della tua famiglia in caso di spese mediche? CAMPA si fa in due per te. Associandoti potrai infatti scegliere la forma di copertura che meglio risponde ai tuoi bisogni e alle tue esigenze sia da imprenditore, sia da privato.

Scopri anche il nuovo piano per Aziende CCNL Metalmeccanica. www.campa.it


Il valore del

l'intervista

pensiero creativo di Marco Taddei

Giovanni Emanuele Corazza, presidente della Fondazione Guglielmo Marconi, racconta l’esperienza del Marconi Institute for Creativity, l’ente di ricerca e formazione del pensiero creativo nato per supportare le imprese nel campo dell’innovazione

P

rofessor Corazza, dallo scorso agosto lei è presidente della Fondazione Guglielmo Marconi: quale la missione della Fondazione e quali gli obiettivi del suo mandato? La Fondazione ha innanzitutto una missione storica che è quella di celebrare la figura del grande inventore Guglielmo Marconi, con il suo enorme portato dal punto di vista dell’evoluzione tecnologica dell’odierna Società dell’Informazione. Per quanto Marconi sia un personaggio storico apparentemente molto noto, la realtà che riscontriamo è che sono più i fatti poco conosciuti o i miti di quanto non siano le conoscenze filologicamente ben fondate. Ad esempio, mentre si conosce il Marconi inventore, è poco noto il fatto che Guglielmo ha raccolto investitori e fondato la propria azienda nel 1897 a soli 23 anni, trasformandola poi in multinazionale toccando Stati Uniti, Belgio, Canada nel giro di pochi anni, vendendo non gli equipaggiamenti ma il servizio: Wireless Communications-as-a-service, e questo nel 1900! Guglielmo Marconi è stato verosimilmente il giovane imprenditore di maggiore successo del XX secolo. È importantissimo rendere maggiormente noti al grande pubblico questi fatti storici. A questa funzione storico-museale, la Fondazione associa una attività di ricerca scientifica, sia nel campo delle telecomunicazioni, sia più recentemente nel campo del pensiero

creativo. Attraverso la ricerca, l’eredità storica di Marconi viene trasformata in una spinta verso la conoscenza futura, spiccatamente orientata all’innovazione. Passato e futuro si devono fondere dunque, allo scopo di valorizzare il patrimonio nazionale e internazionale rappresentato dalla figura di Guglielmo Marconi. La società moderna è caratterizzata da grande incertezza e rapidità di trasformazione, e per non esserne travolti il bisogno di innovazione continua è esasperato. Ma l’innovazione deve essere compresa, gestita, facilitata e le lezioni apprese da Guglielmo Marconi possono essere estremamente utili in questo senso. Nel mio mandato quadriennale di presidenza, desidero quindi operare affinché il territorio locale e nazionale arrivino a considerare la Fondazione Guglielmo Marconi come una Innovation Hub dalle caratteristiche di unicità, alla quale attori istituzionali, industriali, formativi e di ogni altro settore possano attingere come riferimento per indirizzare i propri bisogni di innovazione. La Fondazione è attiva da decenni nel campo dell’innovazione, della ricerca e

della diffusione di cultura tecnica e scientifica. Quali sono le principali attività che promuovete e coordinate in questi ambiti? Giustamente lei ricorda la lunga tradizione della Fondazione Marconi nel campo della ricerca scientifica. In effetti, anche attraverso la sempre viva collaborazione con la Università di Bologna, nel corso degli anni la Fondazione si è occupata con successo di varie tecnologie, quali la trasmissione a microonde, i collegamenti in fibra ottica, la progettazione di sistemi radiomobili, la radioprotezione e la pianificazione di copertura elettromagnetica. Su questo fronte delle telecomunicazioni, oggi l’attenzione è tutta concentrata sul 5G, sistema che ha l’ambizione di integrarsi verticalmente con altri segmenti industriali quali manufacturing, automotive, energy, smart city, enter-

fare 89


tainment e altri ancora. Abbiamo svolto e svolgiamo attività seminariali sul sistema 5G per aziende che siano interessate a capire di più del sistema e delle sue potenziali applicazioni. D’altra parte, dal 2011 la Fondazione Marconi, assieme alla Università di Bologna, ha fondato il Marconi Institute for Creativity (MIC), completamente dedicato allo studio scientifico del pensiero creativo, con applicazioni alla innovazione. Questa è un’area di ricerca completamente nuova, con diramazioni nelle neuroscienze e nelle scienze cognitive, i cui benefici sono in linea con gli obiettivi che il World Economic Forum ha identificato nella propria Reskilling Revolution Platform. Affinché il mondo economico possa colmare efficientemente il gap creatosi tra competenze della forza lavoro e richieste del terzo millennio, è necessario che vi siano istituzioni come il MIC che portano alla comprensione scientifica della creatività per elevarla dallo stato grezzo di puro talento naturale a quello raffinato di disciplina scientifica, la quale può diventare oggetto di azioni educative mirate. Per divulgare questa realtà, la MIC Conference 2020, in programma a Villa Griffone dal 23 al 25 aprile, vedrà la partecipazione dei più importanti ricercatori internazionali sull’argomento, e in particolare del Board della International Society for the Study of Creativity and Innovation (ISSCI). Nel corso di questa manifestazione, daremo inoltre il Premio Marconi alla Creatività al Prof. Isaac Getz, insigne economista e professore di Leadership and Innovation alla ESCP Business School di Parigi, autore del famoso testo Freedom Inc., e il cui lavoro è stato pubblicato da riviste quali Fortune, Financial Times, Il Sole 24 Ore, e altre ancora. Sarà quindi un evento culturale di altissimo livello nell’anno del centoventicinquesimo anniversario della invenzione marconiana (1895-2020), anno in cui prevediamo un ricco palinsesto di iniziative, già cominciato il 13 febbraio scorso in occasione del World Radio Day, giorno in cui abbiamo ospitato un evento internazionale di broadcasting da Villa Griffone, da parte della americana Brave New Radio e della italiana Outside Radio. La Fondazione attraverso il Marconi In-

90 fare

stitute for Creativity sviluppa metodi di supporto alle aziende per ottenere risultati innovativi concreti. Come opera e cosa offre il MIC? Il Marconi Institute for Creativity poggia la propria azione su tre pilastri fondamentali: ricerca scientifica, formazione, e applicazione aziendale. L’elemento di ricerca scientifica, con risultati che vengono pubblicati sulle riviste internazionali di punta del settore, quali ad esempio il Creativity Research Journal, il Journal of Creative Behaviour, o Thinking Skills and Creativity, distingue il MIC da altri enti che trattano di creatività e innovazione basandosi esclusivamente su euristiche, esercizi, o giochi. Viceversa, l’approccio scientifico del MIC dà una garanzia di serietà e significatività delle proprie metodologie che viene molto apprezzata, e anzi vorrei dire richiesta, dal mondo aziendale. La componente formativa del MIC si realizza a sua volta su tre dimensioni: corsi universitari presso l’Alma Mater Studiorum e master presso la Bologna Business School, corsi di formazione aziendale, interventi presso la scuola a vari livelli, scendendo fino alla prima elementare. Naturalmente ogni dimensione educativa ha le proprie esigenze specifiche; in particolare, la formazione in azienda attraverso i MIC Innovation Workshop è estremamente intensiva per mantenere elevata efficienza di intervento. Infine, il pilastro applicativo è quello che ha l’ambizione di trasformare l’attività creativa in vera innovazione del portafoglio di prodotti e servizi. L’obiettivo in questo caso non è più formativo ma specificatamente quello di generare valore in termini di proprietà intellettuale. Questo naturalmente avviene sotto la protezione di accordi di non-disclosure. L’innovazione è un elemento fondamentale della cultura aziendale. Quali sono gli elementi distintivi degli Innovation Workshop del MIC? Quali princìpi e valori possono guidare oggi la gestione dell’innovazione aziendale? A seconda delle esigenze aziendali, si possono dare forme diverse agli Innovation Workshop del MIC. Innanzitutto, i partecipanti possono essere tutti interni all’azienda, oppure si può scegliere di invitare rappresentanti di propri clienti preferenziali, oppure coinvolgere persone che portano pro-

spettive fresche, come ad esempio studenti universitari. L’esperienza con i propri clienti può essere utilizzata come potente veicolo di fidelizzazione. L’esperienza interna, viceversa, è molto utile come strumento di integrazione tra diverse funzioni aziendali, il che ha un effetto molto positivo sul clima aziendale. L’innovazione è effettivamente un elemento fondamentale della cultura di praticamente tutte le aziende moderne, ma trasformare questo elemento culturale in clima aziendale e quindi in operatività quotidiana non è affatto un esercizio banale: l’Innovation Workshop del MIC ha un grande valore in questo senso. Entrando poi nei contenuti del MIC Innovation Workshop, si forniscono inizialmente elementi teorico-scientifici che permettono di convincersi del fatto che la creatività in azienda non è più un lusso ma una vera e propria necessità. Non è infatti più possibile pensare di investire unicamente in innovazione di tipo incrementale; per avere la possibilità di anticipare il mercato e acquisire nuove leadership, è necessario fare piccoli ma fondamentali investimenti in innovazione visionaria, basata sulle capacità creative delle proprie risorse umane. I correlati neuroscientifici del pensiero creativo vengono illustrati per convincere i partecipanti al Workshop della solidità delle metodologie proposte. Costruendo su queste basi il Workshop è pronto per affrontare le metodologie MIC che si concretizzano nel metodo Da Vinci (di proprietà MIC), dedicato a Leonardo come unico rappresentante del genere umano capace di eccellere in più di 20 discipline diverse, nell’arte, nella scienza e nella tecnica. Complessivamente, il MIC Innovation Workshop costituisce un’esperienza unica per varietà disciplinare e possibilità di approfondimento. Il trasferimento di queste metodologie in ambito aziendale, e la gestione del processo di innovazione, sono infine gli argomenti conclusivi del MIC Innovation Workshop, che naturalmente sono importantissimi dal punto di vista di avere un impatto concreto nella realtà. Siamo molto orgogliosi del fatto che la Fondazione Guglielmo Marconi possa offrire questo tipo di servizio a valore aggiunto alle aziende, come parte della propria missione istituzionale nel nome della grande capacità inventiva del nostro Paese.


TECHNOLOGY FOR PASSION

Un grande Gruppo per grandi traguardi. Cinque realtĂ al servizio dei settori: Formula 1, Motorsport, NASCAR, Aeronautica, Elicotteristico.

www.veca.it



DIGITALIZZA / i

processi HR

GESTIONE DEL PER SONALE, RECLUTAMENTO E SELEZIONE Nuove idee per i tuoi processi HR .



Turn static files into dynamic content formats.

Create a flipbook
Issuu converts static files into: digital portfolios, online yearbooks, online catalogs, digital photo albums and more. Sign up and create your flipbook.