il ricordo In nome di Chiara per donare
speranza
I Giovani Imprenditori di Confindustria Emilia hanno organizzato una serata per sostenere la lotta contro la leucemia infantile
A
Chiara non sarebbe dispiaciuto essere ricordata così, unendo tante persone che, in suo nome, contribuiscono a portare avanti una battaglia che ha riempito la sua vita, la lotta contro la leucemia infantile. Ed erano in davvero moltissimi coloro che hanno scelto di aderire, a inizio dicembre, al ristorante Vinicio a Modena, all’evento per raccogliere fondi organizzato dal Gruppo Giovani di Confindustria Emilia, in collaborazione con il Comitato Maria Letizia Verga, dal titolo “Insieme, per donare speranza. Una serata per Chiara. Sosteniamo la lotta alla leucemia infantile”, con il contributo di Franco Cosimo Panini, Auto Grifone, Chimar, Cms, Furlog, Sew What, Sirio e Steel. Un modo per sentirsi ancora vicini a una ragazza sensibile e coraggiosa, che ha dovuto combattere con un male, in questo caso purtroppo implacabile, ma che ha usato tutte le sue forze per diffondere un messaggio importante come quello della donazione di midollo osseo. Chiara Bosi si è spenta a 17 anni il 16 ottobre, tra le braccia della madre, Elena Salda, imprenditrice di Marano sul Panaro, in provincia di Modena, dopo una lunghissima lotta con la leucemia. In questi terribili anni, Elena è sempre stata al fianco della figlia. “È dal marzo del 2017 che avevamo scoperto la leucemia”, racconta Elena ai quotidiani, che hanno riportato la notizia con sollecitudine. “Aveva fatto il trapianto di midollo il 27 ottobre 2020, ma poi sono sorte varie complicazioni e i medici ci avevano detto che sarebbe stata una battaglia difficile. Ringrazio tutti coloro che ci sono stati vicini e innanzitutto i medici prima del Policlinico di Modena, con la dottoressa Cellini, poi tutti quelli del centro Maria Letizia Verga di Monza”. Infatti Chiara era Monza da molto tempo.
«Il Centro ‘Maria Letizia Verga’ di Monza ci ha ospitato per quasi due anni, durante i quali Chiara è stata sottoposta alle più avanzate terapie contro la leucemia, dalle Car T agli anticorpi monoclonali fino al trapianto di midollo, un anno fa». Sono
ancora le parole di Elena: “Il centro offre una elevata specializzazione, una grande professionalità e una infinita umanità, che non fanno mai sentire soli i pazienti e i loro familiari”. Chiara si era lanciata in una campagna di sensibilizzazione che è riuscita a unire tutta la comunità, la sua Marano, su un tema importantissimo come la donazione di midollo osseo. Ha usato il suo sorriso per avvicinare tante persone, sorriso che è andato ben oltre i confini del paese e della provincia modenese. Lei l’ha usato, stampato
sui manifesti, per promuovere un evento in una serata di fine marzo del 2019. E al Centro culturale polivalente erano più di mille a rispondere al suo appello, a quello dell’Associazione donatori di midollo osseo (Admo) e delle persone che in tutta Italia aspettano un trapianto. Chiara, anche grazie alla madre Elena, era riuscita a smuovere la coscienza delle persone: in tanti quella sera e negli eventi successivi si erano iscritti nella lista Admo, decisi a essere disponibili a donare il midollo in caso di necessità. Anche chi, intimorito dalla possibilità di un'operazione chirurgica, aveva fino a quel momento evitato di partecipare a questa campagna. Era riuscita a coinvolgere anche il mondo della musica: da Fedez ai Nomadi, e con loro tanti altri volti noti: Benji e Fede, il ballerino Raimondo Todaro e Valentina Ricci di Radio DeeJay. Un movimento nato spontaneamente, capace di includere sia volti famosi sia gli amici del paese. Il tutto nel nome delle donazioni di midollo per i tanti malati in lista di attesa. La notizia della morte di Chiara è venuta da Elena Salda, con un post sul profilo di Facebook, lo stesso che tanti in paese, e non solo, hanno poi commentato e condiviso. Frasi toccanti e sentite subito risuonate nei commenti dei molti amici e conoscenti, ma anche tra chi, senza aver conosciuto la diciassettenne di persona, è rimasto colpito dalla sua storia e dalla battaglia combattuta, tra molte sofferenze, con un sorriso determinato ad aiutare. E anche dei dipendenti della Cms, l'azienda di Marano fondata dal nonno Luciano, e dei tanti imprenditori che conoscono la famiglia Salda. Un mare di persone che hanno voluto ricordare Chiara e stringersi alla famiglia, alla madre Elena, al padre Ivan e ai nonni della ragazza.
fare 99