CONFINDUSTRIA EMILIA
AREA CENTRO: le imprese di Bologna, Ferrara e Modena
Supplemento di “Fare” N. 45 ottobre 2019 Autorizzazione del Tribunale di Bologna n.6858 del 26.11.1998 - Poste Italiane SpA - Spedizione in Abbonamento Postale 70% - Aut. MBPA/CN/BO/0008/2015
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2019
futuro GI
G I O VA N I IMPRENDITORI CONFINDUSTRIA EMILIA AREA CENTRO
Verso l'infinito e oltre
La Festa Estiva I Giovani Imprenditori e Olivetti
sommario VARIE
Campionato del Mondo di Volo a Vela
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ASSOCIAZIONE
Michele Poggipolini
E.E.E. Lamborghini
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Verso l'infinito e oltre
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CULTURA
Il Campiello Ducale, parole
Care colleghe e cari colleghi, dopo la pausa estiva le attività del Gruppo sono riprese a pieno regime. Siamo partiti inaugurando il 31 Agosto il Campionato del Mondo di volo a vela che si è tenuto a Pavullo (Modena). Evento estremamente importante per tutto il nostro territorio non solo per renderlo ancora più attrattivo ma fondamentale anche per presentare le eccellenze imprenditoriali, dove Giovani Imprenditori continuano ad investire, a credere e a crescere lavorando nel nostro Appennino. Da Pavullo siamo poi passati a Farete dove con estremo orgoglio riporto il grande successo del convegno “Verso l’infinito ed oltre” organizzato dal Gruppo Giovani per chiudere la due giorni di Farete. La testimonianza dell’astronauta Paolo Nespoli ha emozionato e stimolato tutti, facendoci riflettere sul fatto che per ottenere risultati straordinari, e che all’inizio sembrano impossibili, bisogna crederci, studiare, lavorare, imparare a lavorare in team, dotarsi di spirito di sacrificio ed essere resilienti. Tutte le sfide possono essere vinte e tutti gli obiettivi si possono raggiungere, l’importante è non farsi intrappolare dai “muri di carta” che ci circondano. Bisogna abbatterli, uno dopo l’altro, per trovare la nostra meta. Altro evento che ci ha visto come protagonisti è stata la mostra “Storie di Innovazione” che il Gruppo Giovani ha inaugurato durante il Festival del Filosofia di Modena. Mostra organizzata insieme ad Olivetti e all’Associazione Archivio Storico Olivetti. Evento culturale ma strettamente legato al mondo dell’impresa che deve avere la Persona al centro e come riferimento tecnico, scientifico e culturale per vincere le sfide che la trasformazione digitale e l’intelligenza artificiale ci attendono nel breve periodo.
e musica a palazzo
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ASSOCIAZIONE
La festa estiva
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ECONOMIA E DIRITTO
Il patto di famiglia ed il trust di famiglia
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CULTURA
“Una storia di innovazione”. I Giovani Imprenditori e Olivetti
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ASSOCIAZIONE
Sogno di una notte di mezza estate
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VARIE
Intelligenza Artificiale: impatti nel mondo della Proprietà intellettuale
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L’autunno si presenta ricco di altri appuntamenti che il Gruppo ha in programma rivolti ad arricchire ed apportare maggior valore ai nostri associati, pertanto seguiteci, anche attraverso la nuova App GGI Confindustria Emilia. Buon lavoro, Michele
FUTURO - Rivista dei Giovani Imprenditori Confindustria Emilia Area Centro Supplemento di “Fare” N. 45 ottobre 2019 Direttore Responsabile: Raffaella Mazzali Coordinatori Editoriali: Francesca Villani, Maria Eleonora Missere Redazione: Leonardo Arienti, Luca Avagliano, Ivan Franco Bottoni, Giulia Cataldi, Vittorio Cavani, Stefano Fratepietro, Gianluca Mancini, Annalisa Po, Laura Zanasi Si ringraziano tutti coloro che hanno contribuito alla stesura degli articoli. Editore: FARE S.r.l. - Via San Domenico, 4 - 40124
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Bologna Direzione e Redazione: Confindustria Emilia Area Centro Via San Domenico, 4 - 40124 Bologna Pubblicità: FARE S.r.l. - Via San Domenico, 4 - 40124 Bologna Pubbli S.r.l. - Corso Vittorio Emanuele, 113 - 41100 Modena - Tel: 059 212194 - pubbli@pubbli.it Impaginazione: Lorella Luccarini - Confindustria Emilia Area Centro , sede di Bologna Stampa: Labanti e Nanni Industrie Grafiche S.r.l. - Via Giuseppe di Vittorio, 3 - 40053 Valsamoggia - Loc. Crespellano (BO) Autorizzazione del Tribunale di Bologna n. 6858 del
26/11/1998 Poste Italiane S.p.a. - Spedizione in Abbonamento Postale 70% - Aut. MBPA/CN/BO/0008/2015.
Maria Eleonora Missere
varie
Campionato del Mondo di Volo a Vela Il 31 agosto a Pavullo si è svolta la cerimonia di apertura che ha dato il via ufficiale al campionato mondiale di Volo a Vela classe 13,5 metri, organizzato dall’ Aero Club Pavullo per conto di Aero Club d'Italia e FAI. Si sono susseguiti discorsi di numerose autorità che hanno presenziato per l’occasione all’ Aeroporto G. Paolucci di Pavullo, tra cui l'assessore regionale Luciana Serri, il prefetto di Modena Maria Patrizia Paba, il questore di Modena Maurizio Agricola, il direttore generale di Confindustria Emilia Tiziana Ferrari, il presidente dei Giovani imprenditori di Confindustria Emilia e del Comitato promotore dei campionati Michele Poggipolini, Umberto Suprani, presidente regionale Emilia-Romagna del Coni, Roberto Vergari, direttore Centrale Vigilanza Tecnica di Enac Roma e Marina Vigorito, executive director FAI. Roberto Gianaroli, presidente dell'Aero Club di Pavullo, ha dichiarato che questo evento sportivo è stato fatto con lungimiranza, per avere una ricaduta sul territorio montano nel lungo periodo, sulla provincia di Modena e sulla regione Emilia-Romagna. Grazie a questo campionato si avrà una promozione del territorio dal punto di vista turistico, socio-culturale e attrattivo per investimenti volti al potenziamento di infrastrutture che si aggiungeranno a quelle già presenti nella regione. Alla cerimonia c’è stata anche la partecipazione delle delegazioni di atleti delle sette nazioni che si sfideranno per contendere l'ambito titolo: Austria, Germania, Lituania, Polonia, Russia, Slovenia e Italia. A salutare l'inizio del mondiale c'è stato, nonostante la pioggia, lo spettacolare show aereo organizzato dall'Aeronautica Militare dei caccia intercettori EFA. Inoltre abbiamo assistito all’accensione del tripode olimpico in piazza Montecuccoli da parte della fondista plurimedagliata Sabina Valbusa insieme all’atleta Francesca Bertoni, gruppo
sportivo Aeronautica militare, sei presenze in nazionale e a Christine Santi, nata a Pavullo, che ora veste la maglia del gruppo sportivo Esercito, una presenza in nazionale e diversi titoli italiani. Dal primo al 14 settembre di quest’anno dunque Pavullo è stata capitale mondiale del volo e ospite di numerosi eventi collaterali alle gare come appuntamenti sportivi, culturali e enogastronomici che hanno animato il centro del paese. Anche in queste occasioni ci sono stati tanti ospiti presenti sul territorio, tra cui, Vittorio Sgarbi che domenica 1° settembre ha presentato il Libro "Sulle ali del vento" sulla storia centenaria dell'Aeroporto di Pavullo.
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E.E.E. Lamborghini Il 28 maggio 2019, Automobili Lamborghini con sede in Sant’Agata Bolognese (Bo) ha ospitato presso le sue sedi il Gruppo dei Giovani Imprenditori di Confindustria Emilia. Eleganza, Efficienza, Emozione, questi i tre sostantivi che al meglio identificano l’azienda italiana e che vi mostrerò essere ricorrenti per forma o contenuto nel proseguo dell’articolo. La storia di Automobili Lamborghini inizia nel 1963 grazie a Ferruccio Lamborghini, classe 1916, nato sotto il segno del Toro e uomo abile, impetuoso, volitivo e soprattutto il vero protagonista della nascita dell'azienda e delle fasi iniziali della sua straordinaria storia. Ferruccio Lamborghini aveva messo a punto un metodo semplice ma efficace per capire immediatamente l’impatto delle sue auto: osservava con attenzione le persone ai 4
margini della strada che stava percorrendo. Se non si voltavano sgranando gli occhi, lo stile non era attraente. Perché le Lamborghini dovevano emozionare non solo chi le guidava, ma anche chi assisteva al loro passaggio. Un concetto che è sempre stato seguito dalla Casa del Toro e che negli anni è stato sviluppato di pari passo con la generale evoluzione dello stile e con il progresso tecnologico. Entrando in Azienda, beh, che dire… si viene magicamente inglobati dallo scintillio del BELLO. L’eleganza, il sincronismo di ogni cosa, l’avanguardia delle attrezzature, la pulizia dello stabile, la professionalità che si evince dal viso e dai movimenti dei dipendenti durante tutta la filiera di lavorazione è elemento costante e imprescindibile.
Luca Avagliano
Stefano Domenicali, amministratore delegato dell’azienda ha subito evidenziato la nostra presenza in azienda come risposta concreta al percorso che Automobili Lamborghini sta facendo per incamminarsi verso il terzio millennio. Il futuro è un’incognita. È un viaggio, un’avventura, ma è soprattutto una sfida. La Lamborghini è un’azienda giovane (età media dei dipendenti è di 39 anni), si avvale dei giovani come punto di forza e di svolta verso il prossimo futuro. Il brand Lamborghini, identifica un prodotto dinamico, sportivo, giovane, di lusso, nel quale sempre più persone vogliono identificarsi nel mondo. Nel mondo social, tipica comunicazione giovanile, in circa 3 anni, i followers su Instagram sono passati da 2 milioni e mezzo ai quasi 23 milioni di oggi, una crescita che non ha avuto nessun altro brand automobilistico. Da qui, si evince che i teenager nell’auto oltre che cercare la sensazione di libertà e di movimento cercano il senso del mito. Dal cinema al mondo musicale, aumenta sempre più la scelta verso Lamborghini (un tempo si doveva pagare per proporre le auto in questi canali!). Il mondo giovanile al nostro interno è quello che ci permetterà di fare il salto verso un futuro diverso. Pensiero cardine di tutta l’equipe di Automobili Lamborghini. Le competenze, le capacità, il knowing how to be and how to do… e da qui il percorso nato con l’università del territorio per avere corsi post laurea definiti, il percorso del progetto DESI (Dual Education System Italy) per l’alternanza scuola- lavoro, al fine di creare un giusto bilanciamento tra le competenze che l’azienda richiede e la corrispondente preparazione degli studenti. Seppur piccola rispetto a tutto il resto del mercato automobilistico, Automobili Lamborghini sta diventando protagonista della nicchia di mercato delle supersportive, forte di una personalità sempre più inconfondibile. Andrea Costantini, responsabile della produzione sostiene: “la sfida del nostro futuro comincia già da domani, sebbene la globalizzazione tende a darcene un’idea lontana anni luce.” Costantini ha elencato alcuni punti di forza sui quali la Lamborghini si è focalizzata proprio per “essere sulla cresta dell’onda”. Interfacciare armoniosamente l’artigianalità della produzione, l’eccellenza tecnologica del prodotto e la personalizzazione. Dotarsi di attrezzature all’avanguardia, flessibili alle variabili che possono determinarsi nei vari cicli di produzione. Pensiamo alla domotica in casa, dove, tapparelle, riscaldamento, luci reagiscono in funzione di sensori o di previsioni metereologiche o quant’altro. Questo, applicato all’industria fa sì che si riesca a prevedere per esempio
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l’avanzamento o meno delle macchine al centro dei cambiamenti di pianificazione delle vetture in maniera molto flessibile e molto veloce piuttosto che a prevedere una manutenzione predittiva che varia in funzione dello storico. Ciò garantisce maggiore tempismo nelle modifiche, riduzione dei costi della produzione, efficienza ed efficacia quantitativa e qualitativa. Avvalersi di un sistema operativo connesso su Cloud. Questo permette di gestire un’enorme quantità di dati provenienti dalle macchine e dai processi produttivi; dati che vengono osservati con le dovute cautele, sia all’interno che all’esterno dell’azienda determinando una rete di informazioni preziose. Possibilità di fare simulazioni in 3D, utilizzo di stampanti in 3D per lo sviluppo tecnico e le simulazioni. Il tutto con occhio attento all’ecosistema: CO2 neutrale da 4 anni, utilizzo di pannelli fotovoltaici, edifici di classe A… “per tutelare in nostro futuro.” Il "Centro Stile" Lamborghini nasce con l'intento di rappresentare un innovativo studio per designer creativi, capace di combinare la cultura e l'anima del brand con l'innovazione e la costante ricerca di nuovi linguaggi estetici. Ecco perché il Centro Stile Lamborghini si impegna per portare l'eccellente tradizione del design automobilistico italiano all'interno dei processi produttivi del futuro, senza avere la necessità di rivolgersi a società esterne per lo styling. Inoltre, non è un caso che il Centro Stile sia collegato all'adiacente Ufficio Tecnico: in questo modo, le idee si concretizzano in tempi record. Dunque, Automobili Lamborghini è: alti standard qualitativi e tecnologici, eleganza, efficienza, stile, lusso, personalizzazione, tutto a supporto e per consentire il contributo umano. Qui l’uomo ha fatto sempre la differenza perché il raggiungimento della perfezione qualitativa si è sempre avuto con il contributo e la professionalità delle persone che vi lavorano ogni giorno con energia, senso del dovere, professionalità, dedizione e perché no, un pizzico di cuore! “Se in un futuro guidato dalla tecnologia si stanno perdendo di vista le emozioni reali, nel futuro che stiamo disegnando, le vere emozioni non rimangono indietro, perché alla guida c’è sempre l’uomo.” Questo è lo spirito giusto per fare e fare bene, cui ognuno di noi dovrebbe ispirarsi. E allora, che aspettiamo:”Giovani Imprenditori di Confindustria Emilia, sfoderiamo la nostra tenacia e il nostro entusiasmo e miglioriamo il nostro futuro…..“
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Farete 2019
Verso l’infinito e oltre Paolo Nespoli Incontra il Gruppo Giovani Imprenditori
FARETE, la fiera espositiva che si pone l’obiettivo di mettere in relazione le aziende iscritte a Confindustria, la quale fa da cornice a due eventi di alto profilo istituzionale: Assemblea Generale e successivamente il tradizionale incontro organizzato dai GGI. L’assemblea ha visto una vastissima partecipazione e incontri di altissimo valore, in cui si è potuto assistere alla relazione del Presidente di Confindustria Emilia Area Centro: Valter Caiumi, ad una approfondita analisi dell’andamento economico dell’Europa e anche delle principali potenze economiche mondiali, in particolare di come si stanno sviluppando le economie emergenti, a cura di Beatrice Weder di Mauro. La prima giornata di incontri è stata conclusa dallo scrittore Alessandro Baricco il quale ha illustrato, in modo anche un poco romanzato, l’evoluzione delle principali piattaforme digitali, dall’avvento del primo internet alle più recenti intelligenze artificiali come AlphaGO. I Giovani Imprenditori per il proprio spazio del giovedì hanno scelto di affidarsi al racconto dell’astronauta Paolo Nespoli, questo per ispirare, con una storia ricca di perseveranza e di obiettivi raggiunti, i giovani a credere nelle proprie capacità e per far capire che la tenacia e la costanza vengono premiate. Il modo migliore per definire il discorso tenuto dall’astronauta 6
Ivan Franco Bottoni e Stefano Fratepietro
Nespoli è la parola “percorso”: per far meglio comprendere l’immenso sacrificio e il grandissimo sforzo per arrivare nello spazio è stato necessario ripercorrere tutti i passi della sua carriera, questo per far capire che non si nasce astronauti ma che sono l’impegno e la dedizione a portare in orbita. Nel padiglione 16 l’atmosfera è delle migliori, con luci sono basse e sullo schermo del grande palco immagini di aurore boreali, canyon, albe, tramonti, ma tutti da una prospettiva unica nel suo genere: dallo spazio. Di fianco al palco giace una grossa sfera malconcia con sotto scritto “SPACE UNIT USSR – COSMOS 2104”. Sono atterrati gli alieni? No, anche se per gli appassionati di manga giapponesi, questa grande sfera è praticamente identica alla navicella spaziale usata dai Saiyan per conquistare i pianeti più remoti; in realtà questa grande palla altro non è che una rappresentazione fedele dello Sputnik, il primo satellite lanciato nello spazio dall’allora Unione Sovietica a cui alcuni fumettisti si sono ispirati proprio per le loro rappresentazioni grafiche. Sono le ore 17, la stanchezza si fa sentire ma quest’anno c’è un buon motivo per rimanere sino alla fine, e questo motivo si chiama Paolo Nespoli e il suo intervento dal titolo “Verso l’infinito ed oltre”, un viaggio che racconta la sua esperienza di vita partendo dal
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principio, cioè da Verano Brianza dove vive la sua infanzia e dove inizia a coltivare il suo sogno di diventare un astronauta, soprattutto quando nel 1969 rimase affascinato dalla conquista della luna da parte dell’uomo con la missione Apollo 11. Nel 1977 entra nella Scuola Militare di Paracadutismo di Pisa, dove ottiene la qualifica di sottufficiale istruttore di paracadutismo. Nel 1980 fa il suo ingresso nelle Forze speciali italiane, ottenendo la qualifica di incursore paracadutista presso il 9º Reggimento Col Moschin. Dal 1982 al 1984 Nespoli viene inviato in Libano nella Forza Multinazionale di Pace dove conobbe una donna che le fece una domanda semplice ma importantissima per il suo futuro: ”Cosa vuoi fare da grande?”. L’allora Maggiore Nespoli rispose (titubante): “l’astronauta!”. Una grande ambizione per l’epoca, soprattutto perché erano sempre più fondate le voci che nei prossimi anni si sarebbero aperti degli slot per la selezione di allievi astronauti nell’Unione Europea. Per poter partecipare a questa selezione Nespoli decise di abbandonare la carriera militare trasferendosi a New York per imparare l’inglese e studiare per ottenere un Bachelor of Science in Aerospace Engineering che riuscì a conseguire nel 1988 oltre ad un Master of Science in Aeronautics and Astronautics nel 1989 presso il Politecnico della New York University; il suo percorso di
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studi non finisce negli States visto che nel 1990 torna in Italia e riesce a consegue la laurea in Ingegneria meccanica presso l'Università degli Studi di Firenze. Arriva il momento della pubblicazione del bando ed arriva il momento per Paolo Nespoli di dimostrare di meritarsi il posto da apprendista astronauta. Il suo momento però non arriva nell’immediatezza, questo perché non riesce a superare né la prima né la seconda selezione, fin quando, al terzo tentativo, riesce a superare con successo tutte le prove d’esame e a farsi assegnare alla missione STS-120, una delle ultime missioni spaziali dello Space Shuttle che nell’ottobre del 2007 lo porterà nello spazio presso la Stazione Spaziale Internazionale (ISS) dove Nespoli, oltre alla partecipazione all'assemblaggio della stazione spaziale, ha condotto ricerche scientifiche che fanno parte della missione ESA Esperia. La ISS è l’unica stazione spaziale in orbita sulla terra, in costante caduta libera intorno ad essa, viaggia a una velocità media di 27.000 km/h, completando 15,5 orbite al giorno e viene mantenuta in orbita ad un'altitudine compresa tra 330 e 410 km dal livello del mare. Fin dal 2 novembre 2000 è stata abitata continuativamente da un equipaggio variabile tra 2 e 6 astronauti. Nel tempo l'equipaggio è stato sostituito ed alcuni astronauti sono tornati più volte sulla ISS, come Nespoli. La costruzione della ISS è iniziata a partire dal 1998, ed era stato previsto il completamento entro il 2017. Dovrebbe restare in funzione fino al 2024, data prevista per il raggiungimento degli obiettivi scientifici, per poi essere smantellata, distrutta o riutilizzata parzialmente entro il 2028. La missione STS-120 termina dopo 15 giorni intensi. Nespoli non vedeva l’ora di essere riassegnato ad una nuova missione. L’assegnazione arrivò molto in là, nel 2010, con una grossa novità: gli astronauti non avrebbero più usato lo Space Shuttle (dismesso qualche anno dopo la prima missione di Nespoli) ma con la Sojuz TMA-20 per la missione MagISStra dell'ASE, l'ente spaziale europeo. Tale novità costrinse Nespoli a tornare studente visto che la navicella Sojuz è una navicella a tecnologia russa, completamente diversa dallo Space Shuttle, sia in termini tecnici che operativi: ciò lo costrinse ad imparare prima di tutto una nuova lingua, il russo, e poi tutte le dinamiche associate all’unico mezzo (non civile) in grado, ancora ad oggi, di portare l’uomo nello spazio. La missione durò 159 giorni, passati tra esperimenti scientifici e montaggi di nuovi componenti della ISS. Sono tante le curiosità raccontate da Nespoli, una su tutte come si dorme in completa assenza di gravità. Per noi terrestri, la gravità è ovvia, non ci facciamo assolutamente più alcun caso. Un oggetto poggiato su un tavolo rimane nel posto dove viene poggiato. Un oggetto appoggiato in un qualsiasi punto della ISS, se non agganciato al velcro, è un oggetto in continuo movimento, fluttuante in eterno nella ISS almeno fin quando qualcuno non lo intercetti per ancorarlo da qualche parte. La stessa cosa succede al corpo degli astronauti quando tentano di dormire, il corpo, se non 8
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agganciato da qualche parte, può sbattere alle pareti della zona adibita al riposo. Il 28 luglio 2017 Nespoli torna nello spazio per la terza volta partendo da Baikonur a bordo della Sojuz MS-05 alla volta della Stazione Spaziale Internazionale. La missione durò ben 139 giorni, dove, anche in questo caso, furono condotti molti esperimenti scientifici. Ogni astronauta a bordo della ISS ha un piano di lavoro già studiato e prestabilito anni prima della partenza, questo perché ogni azione, ogni secondo sono accuratamente programmati in modo maniacale, definendo tutti i minuti: il tempo dedicato al riposo, al lavoro e all’attività motoria, importantissima per evitare problemi fisici.
Paolo Nespoli chiude il suo racconto con un messaggio per noi imprenditori: “Per realizzare i propri sogni non dobbiamo star fermi ed aspettare che qualcosa accada ma dobbiamo darci da fare per realizzarli, prendendo il toro per le corna cercando di domare gli eventi senza farci travolgere dagli accadimenti”.
In totale, nelle tre missioni del 2007, del 2010-2011 e del 2017 Paolo Nespoli è rimasto nello spazio per 313 giorni, 2 ore e 36 minuti. Sono ormai passate le 19, le domande da parte del pubblico sono molte, una su tutte riguarda quando torneremo sulla luna e se siamo pronti per una missione di esplorazione sul pianeta rosso, Marte. Nespoli risponde che presto torneremo sulla luna grazie al volere dell’attuale Presidente Trump che ha dato mandato di riportare l’uomo sul satellite naturale entro la fine del suo incarico politico; per quanto concerne Marte gli scienziati sono sulla giusta strada anche se i problemi da risolvere sono ancora molti dovuti sia dalle radiazioni che il pianeta rosso naturalmente sprigiona, sia dalla lunga distanza che ci separa da esso dato che, in condizioni ottimali, la minor distanza dalla Terra a Marte è di circa 57.590.630 chilometri.
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Una serata a Venezia
Il Campiello Ducale, parole e musica a palazzo 12
Annalisa Po
Venezia, una delle città più belle del mondo, durante il secondo weekend di settembre, ha ospitato il prestigioso Premio Campiello. Quella del 2019 è stata la 57° edizione di uno dei riconoscimenti letterari italiani più importanti, in cui ogni anno viene premiata un’opera di narrativa italiana edita nel corso dello stesso. La Fondazione Il Campiello di Confindustria Veneto, organizza anche, in contemporanea, il Campiello Giovani: un concorso letterario rivolto a giovani di età compresa fra i 15 e i 22 anni per la scrittura di un racconto, a tema libero, in lingua italiana. Quest’anno si è svolta la 24° edizione del premio "young", che si è conclusa con la premiazione avvenuta Sabato 14 Settembre. Da 7 anni a questa parte, la sera precedente alla giornata delle premiazioni, si svolge il Campiello Ducale: una serata all’insegna della cultura e della letteratura durante la quale vengono letti e rappresentati dei racconti, scritti per l’occasione dai ragazzi finalisti del premio Campiello Giovani, che prendono ispirazione da opere d’arte delle collezioni dei Musei Civici di Venezia. La serata si è svolta nel magnifico Palazzo Ducale di Venezia, antica dimora del doge e delle magistrature veneziane. Nel corso della storia, questa location, fu colpita più volte da incendi e fu più volte ricostruita, ma ancora oggi domina Venezia e piazza San Marco con le sue ineguagliabili imponenza ed eleganza. Come ha sottolineato Matteo Zoppas, Presidente di Confindustria Veneto e della Fondazione Il Campiello, durante il suo discorso di benvenuto a tutti gli ospiti: ci si trova “in uno dei più bei palazzi del mondo”. Tutti i presenti alla serata hanno potuto godere del suo fascino fin dal momento dell’ingresso e per tutto il percorso che li ha condotti nelle sue sale più belle, come la Sala dello Scrutinio e quella del Maggior Consiglio. In cinque di esse si sono svolte le performance di giovani attori del Centro Teatrale di Ricerca (C.T.R.) accompagnati da allievi del Conservatorio e da artisti della compagnia Nu’Art i quali, presentati
cultura
dai giovani scrittori finalisti, hanno dato vita a magnifiche rappresentazioni. L'atmosfera e la maestria dei ragazzi hanno permesso ai presenti di comprendere e analizzare a fondo le storie raccontate, cogliendone le sfumature e lo spirito che ha animato gli stessi scrittori. Il Presidente dei Giovani Imprenditori dell'Emilia-Romagna, Kevin Bravi, ha partecipato alla serata insieme ad una delegazione di membri del Comitato Regionale, dimostrando apprezzamento per l'evento. Al termine del "viaggio nella letteratura" gli ospiti sono stati accompagnati al buffet servito sul loggiato, il quale si affaccia su piazza San Marco. Fin dall'inizio gli ospiti sapevano che, a fine serata, ci sarebbe stata una sorpresa, ma nessuno poteva immaginare il luogo magico in cui sarebbero stati condotti. In pochi sanno che il Palazzo Ducale è collegato alla adiacente basilica di San Marco. Quest'ultima fu costruita per essere la Cappella Ducale, ovvero la cappella privata del doge e, fino alla caduta della Repubblica di Venezia, è stata la chiesa palatina del Palazzo Ducale. Tutti i presenti sono stati condotti, attraverso una porta che raramente viene aperta, dal cortile del palazzo direttamente all'interno della Basilica scarsamente illuminata. Gradualmente, durante il discorso di presentazione del prelato, la chiesa ha iniziato ad illuminarsi mostrando tutta la bellezza dei suoi mosaici e dei suoi marmi. È chiamata la "Basilica d'oro" per gli oltre mille metri quadrati di tessere di mosaico fatte con foglie d'oro, caratteristica che più la contraddistingue agli occhi di tutti. Quella del 13 Settembre scorso, è stata una splendida serata all'insegna della cultura e dei giovani. Eugenio Calearo Ciman, Presidente Giovani Imprenditori Confindustria Veneto, ha spiegato l'importanza dei giovani partendo dal significato della parola retrotopia: guardare il passato con nostalgia, per rassicurarci circa un futuro incerto e fonte di preoccupazione. Questo pessimismo è diffuso nella Società di oggi e si può combattere solo con la speranza. I cinque scrittori in erba, finalisti del Premio, dimostrano che "c'è una generazione su cui si può investire", sono le parole di Ciman. Creare qualcosa di proprio e bello, il mettersi in gioco davanti ad un pubblico critico e credere in sé stessi, sono la dimostrazione che ci sono giovani su cui si può contare e si può guardare al futuro con meno paura e incertezza. Il Campiello Giovani è stato vinto da Matteo Porru, uno scrittore cagliaritano di 18 anni, con il racconto "Talismani". La motivazione della giuria è stata: "Matteo Porru ha scritto un racconto compatto che ha il merito di spingere lo sguardo oltre i confini della propria anima e delle proprie vicende personali, tratteggiando i rapporti di una madre afgana con il suo giovane figlio". Contestualmente i Giovani Imprenditori hanno assegnato una menzione speciale per la “cultura d’impresa” al racconto “Consigli di un saggio tra passato e futuro” di Federica Russo. La giovane scrittrice ha saputo sottolineare il valore della sostenibilità ambientale per i cittadini e le imprese. 13
La Festa estiva dei Giovani Imprenditori di Confindustria Emilia 14
Gianluca Mancini
associazione
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La festa estiva dei Giovani Imprenditori di Confindustria Emilia si è svolta il 21 Giugno 2019 in un locale in spiaggia a Lido di Spina in provincia di Ferrara. Prima abbiamo condiviso una cena di gala e poi in seconda serata un momento di divertimento con Dj e ballo a bordo piscina; una serata piacevole organizzata da Ivan Franco Bottoni. A cena abbiamo avuto un momento di confronto e di conoscenza anche perché in ogni evento ci sono iscritti che partecipano per la prima volta e quindi trovandosi nello stesso tavolo, vi è la possibilità di presentarsi e di scambiare opinioni e visioni sulla azienda e sul futuro. Infatti penso che la più grande mission di un gruppo come questo sia l’incontro e il confronto tra giovani che vivono le stesse dinamiche aziendali, le stesse sfide e quindi possono condividere soluzioni e best practices. Occupandomi io personalmente dei nuovi associati e di incontrare in azienda i nuovi iscritti al gruppo giovani, cerco sempre di trasferirgli questa idea di squadra che stiamo cercando di creare sul territorio, con il sostegno del Presidente Michele Poggipolini. Anche io che sono entrato nel gruppo giovani di Confindustria da qualche anno, ho sempre trovato un terreno fertile per uno scambio proficuo e per una crescita personale, attraverso il confronto con tanti giovani che vivono le mie stesse dinamiche quotidiane e che magari sono più difficili da incontrare al di fuori di un contesto come questo. Questo gruppo da infatti la possibilità ai giovani imprenditori di aiutarsi reciprocamente e di condividere sia momenti più formali ed istituzionali che momenti come la festa estiva, più ludici e divertenti.
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Tornando alla festa, vi è stata una ottima partecipazione da tutte e tre le province che costituiscono Confindustria Emilia, Bologna, Modena e Ferrara e ci auguriamo che la partecipazione sia alle feste che al Gruppo Giovani Imprenditori di Confindustria Emilia possa sempre crescere nel tempo, perché una realtà come questa è un valore aggiunto per il nostro territorio e per il nostro tessuto socio-economico. Abbiamo quindi concluso la serata con un brindisi e un augurio di buona Estate e di buone vacanze per ricaricare le pile e l’entusiasmo e tornare alla vita aziendale, una volta finite le ferie, carichi e con nuove idee per il futuro.
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Il Passaggio generazionale nell’impresa di Famiglia Il patto di famiglia ed il trust di famiglia
Il presente è il quarto di una serie di contributi dedicati al passaggio generazionale nell’impresa di famiglia. Dopo una prima parte introduttiva (vedasi Futuro n. 42/2018) seguita dall’esame di alcuni istituti giuridici previsti dal nostro ordinamento e finalizzati a garantire la stabilità dell’assetto proprietario nell’ambito del ricambio generazionale (vedasi Futuro e n. 43/2019 e n. 44/2019), in questo numero verranno analizzati altri due strumenti giuridici a tal fine impiegati: il patto di famiglia ed il trust di famiglia.
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Come già rilevato negli articoli precedenti, il passaggio generazionale nell’impresa di famiglia è un processo estremamente delicato e dinamico, che può coinvolgere sia l’impresa sia la famiglia per diversi anni e sotto molteplici profili. Essendo l’impresa di famiglia un modello altamente variegato (per dimensioni, struttura proprietaria, caratteristiche degli asset intangibili, amministrazione, gestione e controllo, finanza, area di attività, rapporti e dinamiche familiari… etc) e spesso di difficile comprensione, il nostro sistema normativo prevede una pluralità di strumenti giuridici volti a garantire la stabilità degli assetti proprietari per assicurare un passaggio generazionale stabile ed efficace e la continuità dell’impresa.
Leonardo Arienti
Il Patto di Famiglia Il Patto di Famiglia è stato introdotto nel nostro ordinamento nel 2006 per recepire le raccomandazioni della Commissione UE, che ha suggerito all’Italia l’adozione di specifiche misure volte a favorire il passaggio generazionale dell’impresa a conduzione familiare. Caratteristica principale del patto di famiglia è la possibilità attribuita dalla legge all’imprenditore di trasferire, a sua completa discrezione, la propria impresa ad uno o a più discendenti, senza dover necessariamente tener conto dei limiti imposti dalla normativa civilistica applicabile in tema di successione legittima. Ciò avviene semplicemente mediante la stipula di un accordo tra l’imprenditore ed i propri eredi. Il patto di famiglia è un istituto rivoluzionario per il nostro ordinamento perché con esso si possono derogare ad alcune norme e principi di diritto civile e tributario saldamente radicate nel nostro sistema legislativo. Ad esempio, con il patto di famiglia viene eliminato il divieto di patti successori, sancito dall’art. 458 cod. civ., secondo il quale è nullo ogni accordo con il quale una persona dispone della propria successione. Dunque, l’imprenditore con un patto può regolare in vita la propria successione e tale atto sarà valido. Inoltre, il patto di famiglia può essere usato anche per “ledere” il diritto dei legittimari a favore dei quali il nostro ordinamento riserva sempre e comunque una quota di eredità (cfr. art. 536 cod. civ.). In questo modo, l’imprenditore potrà lasciare tutta l’impresa ad uno dei suoi figli, anche in lesione al diritto degli altri, Per di più, con il patto di famiglia possono essere disapplicate le imposte di successione e donazione. In questo caso, l’imprenditore potrà lasciare la propria impresa ad un figlio oppure un nipote senza essere assoggettato alle imposte di successione e donazione. Con l’introduzione del Patti di Famiglia si è cercato di favorire un passaggio generazionale più fluido, evitando possibili dissidi tra i successori e preservando così la funzionalità dell’azienda. Con il patto di famiglia l’imprenditore risolve anticipatamente le difficoltà che potrebbero generarsi in sede di aperture di una successione mortis causa scegliendo, in vita, il successore che ritiene più consono alla gestione dell’impresa. Il Trust di Famiglia Il trust è un istituto che ha fatto il proprio ingresso nel panorama legislativo italiano nel 1989 e che ora viene guardato dal nostro ordinamento con particolare favore (ad esempio nel 2016 è stata introdotta una legge che suggerisce l’utilizzo del trust per garantire assistenza vita natural durante alle persone con disabilità gravi). Il trust è uno strumento estremamente duttile e complesso,
economia e diritto
utilizzabile per una moltitudine di fini differenti, tra i quali è compresa anche la segregazione del patrimonio della famiglia e la stabilizzazione degli assetti familiari in ottica di passaggio generazionale e di continuità dell’impresa. In fase di passaggio generazionale il trust è negli ultimi anni stato utilizzato da molti imprenditori per rendere efficiente e stabile il trasferimento dell’impresa ai propri figli. Tra le realtà più note che hanno adottato tale strumento si possono menzionare Amplifon, Marchesi Antinori, Brunello Cucinelli e De Longhi. In breve, il trust viene istituito mediante un conferimento di beni che gli vengono trasferiti e che dunque fuoriescono dalla titolarità del disponente. Così i beni posti in trust costituiscono un patrimonio separato rispetto a quello del disponente, gestito in autonomia e non aggredibile dai creditori di quest’ultimo. L’amministrazione dei beni che compongono il trust è affidata al trustee, amministratore che potrà essere una società (società fiduciaria – trust company), ovvero una persona fisica. In questo modo, può essere garantita al trust una gestione professionale ed altamente qualificata dei beni. Il trust è gestito ed amministrato dal trustee (professionale o non professionale) secondo il proprio regolamento di “funzionamento” e secondo le indicazioni del disponente. Caratteristica fondamentale del trust di famiglia è che esso può disciplinare perfettamente i rapporti familiari in ottica di stabilizzazione degli assetti proprietari e di continuità dell’impresa anche nel caso di figli minorenni o comunque non del tutto preparati all’ingresso in azienda. Altra importantissima caratteristica del trust è che l’istituto può godere di tutti i vantaggi del patto di famiglia e dunque, essendo il trust un istituto così flessibile e dinamico, esso può essere impiegato per superare alcuni limiti del patto di famiglia, come il diritto degli eredi non assegnatari a farsi liquidare la propria quota di legittima, oppure la tutela degli eredi che non sono ancora in grado di guidare l’impresa di famiglia o che non vogliono ancora farlo. Il trust è uno strumento che negli ultimi anni sta avendo un grande riconoscimento e viene sempre più impiegato nelle situazioni familiari particolarmente delicate e complesse, dove non possono essere utilizzati gli altri istituti esaminati negli articoli precedenti. Conclusione Il nostro ordinamento prevede dunque una pluralità di strumenti giuridici che possono essere adottati dall’imprenditore intenzionato a pianificare il passaggio generazionale della propria impresa. Non ne esiste uno migliore dell’altro. Ciascuno di essi ha specifiche caratteristiche volte ad ottimizzare il passaggio generazionale in situazioni imprenditoriali e familiari molto diverse. Dovrà essere dunque l’imprenditore, in base alle proprie esigenze, al proprio contesto familiare ed alla propria impresa, a poter scegliere lo strumento giuridico più idoneo. 19
Festival Filosofia
“Una storia di innovazione”. I Giovani Imprenditori e Olivetti Si è appena chiusa un’edizione da record del festival della filosofia che ha fatto registrare un notevole incremento di presenze rispetto all’anno passato, raggiungendo circa 220.000 visitatori distribuiti tra lectiones filosofiche, programma creativo e “Aperto per festival”, ossia l’insieme delle aperture straordinarie in luoghi di interesse culturale nelle tre città interessate: Modena, Sassuolo e Carpi. Tra le iniziative del palinsesto artistico a Modena grande riscontro di pubblico hanno ottenuto le varie iniziative espositive, laboratoriali e musicali presso il Complesso Sant’Agostino, in collaborazione con Ago Modena Fabbriche Culturali: il dato complessivo è attorno alle 7.000 presenze, mentre gli accessi totali al Complesso superano i 9.000. Senza dubbio una delle mostre più apprezzate è stata quella organizzata dal Gruppo Giovani Imprenditori di Confindustria Emilia Area Centro in collaborazione con Olivetti e Archivio Storico Olivetti, “Una storia di innovazione. I benefici della tecnologia sulle persone”, curata da chi scrive e da Marco Marchesi, Relazioni Istituzionali ed Esterne di Olivetti, inaugurata sabato 14 settembre alla presenza del Presidente Michele Poggipolini, dell’Assessore alla Cultura del Comune di Modena Andrea Bortolamasi e del Presidente della Fondazione Cassa di Risparmio di Modena Paolo Cavicchioli. L’esposizione, ripercorre icasticamente i 111 anni di storia dell’azienda piemontese, articolandosi in un percorso 20
caratterizzato da oltre cento fra pannelli, citazioni, manifesti storici e fotografie, unitamente a prodotti iconici come la “Programma 101” o la “Valentine” per proseguire fino al mondo digitale di oggi con il “Form100” e “Form200plus”, frutto dell’Olivetti Design Contest, e il nuovissimo “POS 50”. Numerosi filmati storici, unitamente ad altri sul posizionamento attuale di Olivetti nei settori IoT, Big Data e tecnologie innovative, fanno da cornice all’allestimento. Un vero e proprio viaggio nel tempo senza soluzione di continuità che inizia in piena Belle Époque, al compimento della prima grande rivoluzione industriale italiana, celebrata trionfalmente all’Esposizione Internazionale del 1911 a Torino, dove non a caso il founder, come si direbbe oggi, Camillo Olivetti espose la M1, la prima macchina per scrivere prodotta industrialmente in Italia su progetto. Camillo, figura senza dubbio meno nota ai più rispetto al figlio Adriano, nacque da Salvador Benedetto, commerciante di tessuti, e da Elvira Sacerdoti, originaria curiosamente di Modena, discendente di una famiglia di banchieri ducali. Rimasto orfano del padre all’età di un anno, fu cresciuto dalla madre che lo indirizzò negli studi e lo incoraggiò a trasferirsi per due anni a Londra dove lavorò in un’industria di meccanica fine, subito dopo aver conseguito la laurea in ingegneria elettrotecnica con Galileo Ferraris al Regio Museo industriale (dal 1906 Regio Politecnico) di Torino.
Vittorio Cavani
Il perfezionamento dell’inglese durante il soggiorno londinese si rivelò decisivo per il giovane ingegnere. Infatti lo stesso Ferraris, invitato a tenere alcune conferenze all’Expo mondiale di Chicago del 1893, non padroneggiando appieno la lingua, propose a Camillo di seguirlo oltre Oceano per fargli da interprete. Un’occasione irripetibile. Fra gli uditori nell’aula delle conferenze dove il professore parlava erano seduti due fra le più importanti personalità della storia dell’elettronica: un giovane alto con i baffetti di origine serba, Nikola Tesla, e una persona più anziana con i capelli e la barba bianca, Thomas Alva Edison. Quest’ultimo rimase particolarmente colpito dalle doti e dalla personalità di Olivetti tanto da fargli ottenere un semestre di insegnamento in electrical engineering all’Università di Palo Alto in California. Tornato in Italia, dopo alterne vicende politiche e imprenditoriali, fondò finalmente a Ivrea la Società in accomandita semplice Ing. C. Olivetti & C. assumendo 20 operai. È l’inizio di un’epopea industriale che ha segnato un solco indelebile nell’innovazione tecnologica e sociale del nostro Paese, in cui un ruolo di primaria importanza svolse il figlio Adriano, entrato giovanissimo in azienda per poi assumere nel 1933 il ruolo di direttore generale e nel 1938 di presidente sino all’improvvisa scomparsa avvenuta il 27 febbraio 1960, sul treno MilanoLosanna, a causa di una trombosi cerebrale che gli fu fatale. Fece in tempo però ad acquisire l’anno prima la Underwood, un’azienda con quasi 11.000 dipendenti a cui Camillo Olivetti si era ispirato quando nel 1908 aveva avviato la sua iniziativa imprenditoriale.
cultura
Ogni oggetto esposto in mostra meriterebbe un articolo a sé. Nell’anno del cinquantesimo anniversario dello sbarco sulla Luna, merita però una particolare menzione la “Programma 101”, il primo desktop computer al mondo, come fu definito dalla stampa statunitense alla presentazione a New York nell’ottobre del 1965. Fu un successo commerciale clamoroso. La Nasa decise di comprarne 45 esemplari e li usò per preparare la missione Apollo 11. Una foto storica, visibile anche nell’esposizione modenese, mostra la macchina Olivetti sulla scrivania di uno scienziato dell’Agenzia Spaziale americana che elaborava la traiettoria del viaggio, compilava le mappe lunari e sceglieva la località di allunaggio.
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Cena estiva regionale
Sogno di una notte di mezza estate Così si può descrivere la cena estiva regionale “Black and Gold Gala” tenutasi il 2 Giugno scorso e organizzata dal gruppo dei Giovani di Confindustria Forlì-Cesena e patrocinata da Confindustria Emilia Romagna a Milano Marittima, la cittadina “posh” della Romagna. Le cene regionali, estive e invernali, vengono organizzate da una territoriale che cambia ogni volta, in modo da renderle itineranti e dare la possibilità a tutti i Giovani Imprenditori di conoscersi il più facilmente possibile. Milano Marittima, che era stata colpita duramente da una tempesta di vento e pioggia, ha saputo reagire con tempestività ed è tornata a splendere come non mai nell’arco di pochi giorni, grazie a questo si è resa possibile la cena estiva. L’aperitivo iniziale si è tenuto presso il Palace Hotel, che con le sue gradevoli linee architettoniche in stile neoclassico, l’inconfondibile facciata, che risplende di giochi di luce e di colore, gli ambienti lussuosamente arredati, impreziositi da marmi intarsiati e dai grandi lampadari Venini ne fanno un’eccellenza della Romagna. La cena, momento di maggior convivialità, si è tenuta presso il Beach Restaurant, l’elegante ristorante nello stabilimento 22
balneare del Palace Hotel. Ed è in questa fantastica location che il sogno è diventato realtà. Realtà proprio perché la cena era a pochi passi dal mare, sotto un meraviglioso cielo stellato. Il presidente dei Giovani Imprenditori dell’Emilia Romagna, Kevin Bravi, assieme al Presidente dei Giovani Imprenditori di Forlì-Cesena Filippo Zamagni hanno inaugurato la cena ringraziando gli organizzatori per il magnifico lavoro svolto, le varie autorità come l’Onorevole Marco Di Maio, l’Assessore del Comune di Forlì Andrea Cintorino, il Direttore del CNOS FAP di Forlì Rosario Sergio Barberio e le varie rappresentanze regionali come il Responsabile Territoriale di Confindustria Forlì-Cesena Massimo Ferrante, il Vice Presidente del Consiglio Regionale Giovani Imprenditori Confindustria Emilia-Romagna Vittorio Cavani, il Presidente dei Giovani Imprenditori di Macerata Paolo Carlocchia, di Pesaro-Urbino Carlo Arienti, e tutti i giovani imprenditori per la partecipazione. La grossa affluenza anche da parte dei Giovani Imprenditori Emilia Centro ha dimostrato la vicinanza della nostra territoriale al gruppo regionale e l’attenzione alle tante iniziative che sempre vengono promosse. Ospite della serata Marianna Palella, CEO di Citrus l’Orto
Laura Zanasi
associazione
Italiano, che assieme alla madre Paola Pappalardo, Direttore Generale ha avviato una realtà innovativa, sostenibile, 100% Made in Italy. Marianna Palella ha tenuto un discorso sull’importanza di un’alimentazione genuina e consapevole raccontando la propria storia e quella dell’azienda, diventata sempre più importante negli anni. L’impegno di Citrus passa dalla ricerca interna e riproposta di varietà italiane di ortaggi dimenticati eppure estremamente preziosi per la salute e si concretizza anche sul fronte della responsabilità sociale con il sostegno della Fondazione Veronesi attraverso l’iniziativa “Limoni per la Ricerca” e con l’adesione a “Impronta Etica”, un’associazione senza scopo di lucro che dal 2001 promuove lo sviluppo della sostenibilità e della responsabilità sociale d’impresa Al termine della cena, c’è stato il taglio della torta direttamente in spiaggia con fuochi d’artificio e l’aquila, simbolo di Confindustria, anch’essa illuminata alle nostre spalle. Tutto questo sotto un cielo stellato col suono delle onde che si infrangevano sulla sabbia. A dir poco magico. Un momento davvero suggestivo, che ci ha regalato questa splendida serata. Partecipare alle cene estive o invernali o locali o organizzate dalle varie territoriali e dalla regione, dà la possibilità di conoscersi e di creare dei veri e propri rapporti non solo lavorativi ma di amicizia, da portare avanti nella vita. Noi Giovani Imprenditori abbiamo in comune l’amore e la dedizione per le nostre aziende, noi crediamo nel nostro business e nella nostra mission, ma oltre a questo, abbiamo la consapevolezza che i legami umani sono la base del nostro lavoro e sono proprio questi momenti di aggregazione ad essere preziosi per darci la possibilità di conoscerci, di relazionarci e di scambiarci punti di vista.
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Giulia Cataldi
varie
Intelligenza Artificiale: impatti nel mondo della Proprietà intellettuale L’Intelligenza Artificiale è un argomento di interesse e sviluppo in tutti i settori, soprattutto è oggetto di discussione già da diverso tempo all’interno del mondo della Proprietà Intellettuale. La velocità con cui si susseguono gli sviluppi in questo campo disorientano e rendono difficile anche inquadrare e definire i differenti fenomeni.
si può evidenziare che l’intelligenza artificiale viene applicata anche a dispositivi configurati per interagire a vario livello con l’uomo e che quindi anche l’estetica di tali dispositivi possa acquisire carattere individualizzante ed un vantaggio strategico per un’azienda. Si può quindi notare che, a differenza delle procedure di protezione dei software in quanto tali, all’Intelligenza Artificiale possono essere correlate anche le caratteristiche estetiche dei dispositivi che implementano il sistema di Intelligenza Artificiale.
Infatti, sebbene il termine Intelligenza Artificiale sia sempre più utilizzato, non esiste una definizione chiara ed univocamente riconosciuta. Da una pubblicazione della Stanford University “Artificial Intelligence and life in 2030” È quindi possibile prevedere un aumento delle protezioni (P. Stone, R. Brooks, E. Brynjolfsson, R. Calo, O. Etzioni, anche in ambito di design, appunto per valorizzare il G. Hager, J. Hirschberg, S. Kalyanakrishnan, E. Kamar, S. carattere estetico di tali prodotti (pratica già ampiamente Kraus, K. LeytonBrown, D. Parkes, W. Press, A. Saxenian, J. diffusa per i beni di largo consumo). Se da un punto di Shah, M. Tambe, and A. Teller) consultabile anche on-line, vista pratico le strategie di protezione delle soluzioni legate l’Intelligenza Artificiale è definita “a branch of computer all’Intelligenza Artificiale sono al momento note, si sono science that studies the properties of intelligence by aperti dei dibatti quasi di carattere filosofico sull’impatto synthesising intelligence”. Semplificando, dell’Intelligenza Artificiale all’interno l’Intelligenza Artificiale riguarda sistemi del mondo della proprietà intellettuale. che eseguono algoritmi o metodi Uno dei quesiti al momento sottoposto matematici mediante l’applicazione di un ad analisi è, ad esempio, se un sistema computer. Tali algoritmi sono in genere di Intelligenza Artificiale possa essere capaci di rilevare dati autonomamente, citato come inventore o, addirittura, Uno dei quesiti al di scambiare dati con l’ambiente esterno titolare del brevetto. Al momento momento sottoposto e di “imparare” mediante l’esperienza e ciò non è previsto dalle principali l’interazione con l’esterno. ad analisi è, ad legislazioni, infatti il diritto morale ad Pertanto l’Intelligenza Artificiale non è limitata ad un determinato settore della tecnica, ma si può applicare trasversalmente in qualsiasi settore.
esempio, se un sistema di Intelligenza Artificiale possa essere citato come inventore o, addirittura, titolare del brevetto.
Sono numerose le domande di brevetto depositate dal 1990 ad oggi e che sono riconducibili all’Intelligenza Artificiale in svariati settori della tecnica, tra questi i più noti sono l’Internet of Things, il rilevamento facciale, il rilevamento vocale, il rilevamento tattile, etc.. Le statistiche attestano attorno alle 6000 domande di brevetto depositate nel 2016 presso l’Ufficio Europeo dei brevetti e relative all’Intelligenza Artificiale.
Per quanto riguarda la protezione dei sistemi di Intelligenza Artificiale, si può semplificare affermando che, in sostanza, al momento ci si debba riferire a procedure già consolidate nelle differenti legislazioni e inerenti i software. In aggiunta,
essere citato come inventore è riservato agli individui. Tuttavia il dibattito è ancora aperto.
Oltre a queste questioni molto complesse, all’interno del settore della proprietà Intellettuale ci si interroga anche sull’impatto che l’applicazione dell’Intelligenza Artificiale potrebbe avere per ridurre o eliminare l’inefficienza, ovvero sviluppare e velocizzare le procedure di esame e di prosecuzione. Infatti, gli iter di brevettazione sono ancora lunghi (spesso con tempistiche difficilmente accettabili dal modo dell’industria) e richiedono la gestione di grandi quantità di dati. L’applicazione dell’Intelligenza Artificiale potrebbe aiutare a velocizzare diversi processi come, ad esempio, le ricerche brevettuali, ovvero la ricerca di documenti che descrivono una determinata soluzione tecnica. 25
futuro redazione Francesca Villani Coordinatore Editoriale Marta Srl francesca.villani@martait.it
Maria Eleonora Missere Coordinatore Editoriale Poliambulatorio Giardini Margherita
Leonardo Arienti Sifir Fiduciaria leonardo.arienti@sifir.eu
Stefano Fratepietro Tesla Consulting Srls s.fratepietro@teslaconsulting.it
Luca Avagliano Margotta Group l.avagliano@margo.it
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Annalisa Po Officine Barbieri Spa qualita@officinebarbieri.it
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Laura Zanasi Imal Srl laura.zanasi@imal.com
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#dogstheoriginalhotdogfamily info@originaldogs.it