Supplemento di “Fare” N. 47 aprile 2020 Autorizzazione del Tribunale di Bologna n.6858 del 26.11.1998 - Poste Italiane SpA - Spedizione in Abbonamento Postale 70% - Aut. MBPA/CN/BO/0008/2015
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GI
futuro G I O VA N I IMPRENDITORI CONFINDUSTRIA EMILIA AREA CENTRO
Contemporary Party
2020
Visita imprenditoriale in Israele
Serata degli auguri
di Natale 2019
sommario ASSOCIAZIONE
Da Roma a Bruxelles, tre incontri di alta formazione
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SOCIALE
A Natale regaliamo solidarietà Michele Poggipolini Care Colleghe e cari Colleghi, tutti noi stiamo vivendo il momento più difficile dal secondo dopo guerra. Un’emergenza devastante, quella del Covid-19, che sta colpendo tutto il mondo, che sta causando decine di migliaia di vittime e che ha paralizzato l’economia mondiale. Siamo entrati in un nuovo mondo, che ora ci vede impegnati a contenere il contagio, a difendere e supportare con manovre economiche e con tutti gli sforzi possibili l’immenso sacrificio di tutto il mondo sanitario, con dottori, medici ed infermieri che stanno combattendo in prima linea questo nemico invisibile. Questa però è solo la prima fase, è la fase dell’emergenza e in questa fase le imprese non possono essere dimenticate. Bisogna immediatamente attivare una fase parallela, di tenuta e di rilancio, con una manovra economica decisa, chiara e di lungo termine per salvaguardare tutte le nostre imprese. Ma deve essere fatta immediatamente perché la velocità, cara a noi imprenditori, è determinante. Senza una manovra di questo tipo, molte aziende avranno difficoltà alla ripartenza e molte non riusciranno a riaprire causando un danno strutturale all’economia italiana irreversibile. Non dimentichiamoci che siamo la seconda potenza economica europea. Durante questo ultimo periodo ho potuto constatare un impegno e una solidarietà straordinaria da parte di Confindustria Emilia, a partire dal nostro Presidente Valter Caiumi. Oggi, anche se non possiamo vederci di persona, penso che non siamo mai stati così vicini e la solidarietà e l’aiuto che tra noi imprenditori ci stiamo dando è la netta dimostrazione che non siamo soli, che insieme siamo più forti e che solo insieme riusciremo a superare questo momento difficile. Il mio invito è quello di rimanere in stretto virtuale contatto, di rimanere lucidi, di pensare a come gestire al meglio il presente ma con un piano per il futuro perché sono sicuro che ci offrirà nuovi e positivi orizzonti.
Assemblea generale annuale GI Confindustria Emilia
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Serata degli Auguri
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Tour fra le startup di Israele e Palestina
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VARIE
Capacità di gestione della crisi aziendale. Come assicurarsi il futuro
Brexit e proprietà industriale
diverse generazioni
Si ringraziano tutti coloro che hanno contribuito alla stesura degli articoli.
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VARIE
Come cambiano gli eventi al tempo del COVID19
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ASSOCIAZIONE
Tra escursioni e territorio
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VARIE
Il valore della consulenza
ASSOCIAZIONE
Young Contemporary Party 2020
Impaginazione: Lorella Luccarini - Confindustria Emilia Area Centro , sede di Bologna Stampa: Labanti e Nanni Industrie Grafiche S.r.l. - Via Giuseppe di Vittorio, 3 - 40053 Valsamoggia - Loc. Crespellano (BO)
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L'impresa a conduzione familiare e le
Buon lavoro, Michele
Editore: FARE S.r.l. - Via San Domenico, 4 - 40124 Bologna Direzione e Redazione: Confindustria Emilia Area Centro Via San Domenico, 4 - 40124 Bologna Pubblicità: FARE S.r.l. - Via San Domenico, 4 - 40124 Bologna Pubbli S.r.l. - Corso Vittorio Emanuele, 113 - 41100 Modena - Tel: 059 212194 - pubbli@pubbli.it
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ECONOMIA E DIRITTO
e la consulenza di valore
Direttore Responsabile: Raffaella Mazzali Coordinatori Editoriali: Francesca Villani, Maria Eleonora Missere Redazione: Leonardo Arienti, Luca Avagliano, Ivan Franco Bottoni, Roberta Casetti, Giulia Cataldi, Vittorio Cavani, Enrico Fini, Filippo Furini, Giulia Montaguti, Maria Grazia Piana, Annalisa Po
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ASSOCIAZIONE
Un caro saluto a voi e a tutte le vostre famiglie.
FUTURO - Rivista dei Giovani Imprenditori Confindustria Emilia Area Centro Supplemento di “Fare” N. 47 aprile 2020
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Autorizzazione del Tribunale di Bologna n. 6858 del 26/11/1998 Poste Italiane S.p.a. - Spedizione in Abbonamento Postale 70% - Aut. MBPA/CN/BO/0008/2015.
Esperienza Alta Scuola
Maria Eleonora Missere
associazione
Da Roma a Bruxelles, tre incontri di Alta Formazione Alta Scuola è un programma di formazione rivolto ai Giovani Imprenditori di Confindustria con cariche associative in rappresentanza di tutte le regioni: sono loro i protagonisti di questa straordinaria opportunità del percorso formativo che viene realizzato in collaborazione con SFC -Sistemi Formativi Confindustria- pensato per far comprendere ed interpretare gli scenari economici e sociali del Paese, l’evoluzione del Sistema associativo, la comunicazione strategica, l’innovazione e l’Europa. Per l’edizione 2019 in rappresentanza della regione EmiliaRomagna hanno partecipato al format Maria Eleonora Missere (la sottoscritta) rappresentante della territoriale di
Confindustria Giovani Emilia Area Centro e Beatrice De Gaspari per la territoriale di Confindustria Giovani Romagna. L’esperienza coinvolgente di Altascuola si articola in tre appuntamenti a Roma, Milano e Bruxelles: dalla sua nascita nel 2013 ha formato più di 100 Giovani Imprenditori e rappresenta ormai una palestra di leadership associativa che accompagna i Giovani Imprenditori all’inizio del loro percorso e un fondamentale out look per arricchire il proprio bagaglio di conoscenze e competenze. All’edizione 2019 in particolare hanno partecipato trenta Giovani Imprenditori dalla Basilicata alla Puglia, dal Trentino alla Sardegna; questa eterogeneità di provenienza dei partecipanti porta 3
questa ad estendere la loro rete di conoscenze all’interno del movimento. Il primo modulo si è svolto il 18-19 luglio 2019 a Roma nella storica sede di Confindustria in Viale dell’Astronomia 30. La giornata è iniziata con la presentazione del movimento da parte del Presidente dei Giovani Imprenditori Alessio Rossi, che ha poi introdotto Luigi Abete, presidente BNL e storico Past President dei Giovani Imprenditori dal 1978 al 1982: è stato un vero piacere ascoltare la sua esperienza nel movimento e le dinamiche vissute negli anni della sua presidenza, intervallati da aneddoti personali e numerosi spunti di riflessione. A seguire la tematica “Altascuola per la formazione del futuro ceto dirigente del Movimento” introdotta da Riccardo Di Stefano, Vice Presidente Giovani Imprenditori Confindustria, nonché coordinatore delle attività di Altascuola che ci ha seguito in questo percorso. A supporto sono interventi partecipanti delle edizioni passate che hanno raccontato la loro esperienza e come questa poi è proseguita all’interno delle loro regioni e nelle loro territoriali: Giulio Natalizia, Presidente G.G.I. Unindustria e partecipante di Altascuola 2015 e Davide Zorzi, Presidente G.G.I. Confindustria Verona, Rappresentante G.I. nel Consiglio Generale Confederale e partecipante di Altascuola edizione 2016. Questi interventi hanno fatto seguire un giro di tavola dei partecipanti e un simpatico modo per farci entrare subito nel vivo, fatto da tre domande a cui rispondere presentandosi: 1. “Chi sono e cosa faccio”, 2. “Una cosa di me che nessuno sa ancora”, 3. “Il mio “eroe””; scontato dire che sono usciti aneddoti divertenti e che hanno fatto unire da subito il gruppo degli “altissimi 2019”. La giornata si è conclusa con la presentazione tecnica di Franco Bucciarelli, Vice Presidente Giovani Imprenditori Confindustria, che ha spiegato cos’è il movimento e la sua organizzazione interna. A conclusione dei lavori è seguita la prima di tante cene conviviali, altra parte importante dell’associazionismo che viene sempre promosso dal movimento e che ci rende uniti e coesi.
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Venerdì 19 luglio abbiamo avuto l’onore di essere ospitati dalla Luiss Business School sita in Villa Blanc, magnifica location nel cuore di Roma, dove abbiamo avuto il piacere di conoscere Paola Previdi, A.D. di SFC Sistemi Formativi Confindustria s.c.p.a. che ha fatto i saluti di benvenuto. A seguire abbiamo partecipato a due lezioni di pura attualità: la prima tenuta da Lorenzo De Sio, professore ordinario di scienza Politica e di Opinione pubblica e comportamento politico, LUISS Guido Carli che in modo chiaro e reale ci ha portato nel cuore della politica attuale analizzando gli attori della scena italiana. A seguire Francesco Saraceno, Deputy director at OFCE Sciences-Po, LUISS School of European Economic Governance, che ha fatto una magistrale digressione sull’economia dalle più famose crisi della storia alla situazione economica attuale. Oltre a essere state lezioni di forte spunto, abbiamo avuto poi la possibilità di interagire anche a microfoni spenti con i docenti in modo da
approfondire le nostre curiosità. Il secondo modulo che si sarebbe dovuto tenere a Milano, per motivi tecnici si è tenuto nuovamente a Roma il 26-27 settembre 2019 e ci ha visto ospiti nella prima giornata nella sede di Luiss Enlabs, Luiss Adventure Group, anche definita “casa delle startup”. Sono oltre 5 mila mq dislocati nell'ala storica della Stazione Termini, che arriva ad ospitare fino a 80 startup, diventando così il più grande acceleratore
divertente. Infine la terza e ultima tappa si è tenuta a Bruxelles il 2022 novembre 2019. Questa trasferta europea ci ha portato nel cuore di Confindustria Italia e dell’Europa: prima nella sede della Delegazione di Confindustria a Bruxelles e poi proprio nel parlamento Europeo dove a oggi avvengono le più importanti decisioni a livello nazionale e mondiale. Le giornate trascorse a Bruxelles sono state molto piene e dense di tematiche calde di attualità all’interno del contesto europeo, ve ne darò una veloce anteprima in modo da lasciarvi la voglia di scoprire e proporvi per la prossima edizione di Altascuola! Il primo pomeriggio, che ci ha visto arrivare nella capitale d’Europa, ci ha portato subito alla prima cena conviviale dove abbiamo potuto conoscere tre deputati europei: Brando Benifei, capo delegazione Partito Democratico, Carlo Fidanza, capo delegazione Fratelli d’Itali e Marco Zullo, Movimento 5 stelle. Il giorno successivo invece abbiamo avuto modo dapprima di visitare la Delegazione di Confindustria presso l’unione Europea, dove siamo stati accolti da Matteo Borsari, il direttore di Delegazione, a seguire è intervenuta Cristina Scarafia, delegata, che ci ha introdotto il lavoro che fa la delegazione presso il parlamento: lei in prima persona si occupa di diverse commissioni e in questo momento fa parte di un cruciale negoziato relativo ai fondi per il 20212027. L’unione europea non è un’entità fisica astratta,
d'Europa. Un mega open space su due piani con alte pareti bianche e luminose e lunghi corridoi da percorrere anche in monopattino, dove startup in crescita e imprese innovative già attive sul mercato sviluppano i loro business. Si definisce il tech hub di riferimento del paese, atto a favorire l'incontro e la contaminazione tra le neo attività imprenditoriali, le corporate e tutti gli attori del mondo dell’innovazione, e così abbiamo effettivamente constatato. Ci ha personalmente fatto gli onori di casa Luigi Capello, Co-Founder di Luiss Enlabs e Ceo di LVenture Group, e dopo un giro esplorativo abbiamo avuto il piacere di ascoltare i pitch di varie startup incubate proprio in Luiss EnLabs (Yakkyo, Lybra e Together Price). La giornata di venerdì 27 si è invece incentrata sul Self Empowerment e Personal Touch: grazie a Gabriele Micozzi, docente di Marketing presso l’Università Luiss Guido Carli e Luiss Business School abbiamo imparato le tecniche e i segreti del parlare in modo efficace in pubblico. Lasciare il segno con la voce, rendendola uno strumento di conquista e motivazione e attivando le energie e gli orizzonti altrui, comunicare in modo coinvolgente grazie alla tecnica del discorso spaziale, la tecnica del falco, la tecnica della dissonanza e del punto rosso: queste alcuno delle perle che ci ha lasciato il professor Micozzi. Oltre a portamento, postura e personalità autorevole, facendo ovviamente esercitare su tutte le tecniche; è stato formativo e sicuramente molto 5
bensì un organo formato da persone, si hanno dei trattati che definiscono le regole per i 28 stati membri in modo da garantirne la convivenza. Al vertice decisionale troviamo il Consiglio Europeo e a scendere il Parlamento Europeo, il Consiglio dei Ministri, la Commissione Europea, la Corte di Giustizia, la Corte dei Conti, il Comitato Economico e sociale, il Comitato delle regioni, la Banca Europea per gli investimenti, la Banca Centrale Europea e le Agenzie. Diciamo che non è proprio una struttura semplice e soprattuto bisogna sapere e capire bene il momento in cui intervenire per difendere i diritti del proprio stato, momento cruciale perché il solo fatto di esserci non vuol dire avere poi la voce per poter difendere i propri diritti. Importante poi ricordarsi che l’unione europea è un soggetto politico e in questo frangente chi dà sempre l’ultima parola è il Presidente del Consiglio Europeo, oggi Donald Tusk (polacco democristiano). Scarafia più volte ci sottolinea quanto sia importante avere un posto in parlamento per un paese capendo però che le altre figure che vi partecipano sono persone e che con queste vanno strette alleanze empatiche e politiche per ottenere vantaggi, bisogna inoltre conoscere bene le regole e agire di politica e negoziato. La conoscenza di queste regole è così importante perché se non si applicano le norme all’interno dei paesi UE, si incorre in procedure di infrazione: ognuna di queste costa allo stato membro 9 MILIONI di euro più una mora che va da 11.000 a 645.000 euro, e al momento noi in Italia ne abbiamo ben 77 aperte. Non ci possiamo permettere ciò e purtroppo è colpa in buona parte della non conoscenza delle norme da parte dei nostri rappresentanti in parlamento.
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Dopo questo intervento illuminante abbiamo affrontato la tematica dei dazi degli Stati Uniti e le nuove sfide della guerra commerciale argomentato da Angelo Torrente, DG TRADE, commissione europea e Carlo Pirrone, delegato Confindustria EU, in questo ambito ci segnalano che vengono movimentati 406 miliardi focalizzati soprattuto nel settore merci, davvero numeri importanti. A seguire ci siamo spostati nel cuore pulsante: il Parlamento Europeo dove Gianpaolo Mazzola ci ha spiegato il ruolo e la priorità del Parlamento e a seguire a fatto intervenire una nostra eurodeputata, Pina Picierno, la quale ha portato qualche episodio della sua attuale esperienza, focalizzata sulle tematiche sociali femminili. Successivamente abbiamo fatto una visita del Parlamento, un colosso davvero spettacolare e arteria della nostra comunità europea, emozionante vedere la sala plenaria e l’area della stampa dove vengono intervistati gli eurodeputati. Siamo poi tornati in delegazione per concludere con la tematica affrontata da Marco Mannocchi, delegato Confindustria UE: “le politiche europee in materia di sostenibilità: clima, energia e ambiente. E da Roberto Tallei, corrispondente da Bruxelles di Sky TG24: “Un nuovo inizio per l’Europa dopo le elezioni?”. Venerdì 22 novembre 2019, ultimo giorno, siamo nuovamente tornati in delegazione per seguire l’argomentazione di due importanti tematiche: la Brexit e le lobby a Bruxelles. La prima tematica è stata trattata da Tommaso Andria, rappresentanza permanente d’Italia presso l’UE, che ha sollevato quanto cambia per l’UE l’uscita del Regno Unito a livello economico. La parte delle lobby (def. gruppo di persone che sono in grado
di influenzare a proprio vantaggio l'attività del legislatore e le decisioni del governo o di altri organi della pubblica amministrazione) invece è stata ampiamente descritta da tre relatori: Simone Massi, delegato Confindustria UE, che ci ha introdotto di quanto sia importante lobbare, convincere della propria idea, e che spesso ci si trasferisce anche alla sessione plenaria Strasburgo dove si ha una maggiore rete di contatti; Katia Bellantone, Assolatte, ci porta invece il punto di vista delle imprese, di quanto sia un’opportunità esserci per ogni categoria perché se no mancherebbe il filo comunicativo tra l’istituzione e le persone che lavorano, rimane però difficile portare a casa la percezione del lavoro che si svolge in questo contesto in quanto spesso i risultati si vedono dopo 10 anni; Sebastiano Tofaletti, European Digital SME Alliance, ci porta invece il punto di vista di un’associazione europea, lui rappresenta l’alleanza per il digitale della categoria PMI, per tutelarli da colossi come Amazon, Apple, ecc. Questa ultima entusiasmante e densa giornata di Altascuola porta a conclusione il percorso con un debriefing e la consegna dei meritati attestati di partecipazione. Consiglio vivamente a chi ha voglia di mettersi in gioco nel movimento e avrà la possibilità, di partecipare a questo incredibile percorso di formazione. Le tematiche sono sempre attuali e stimolanti e la struttura Confindustria è sempre estremante attenta e preparata, un grande grazie va a Federico Tiano e ad Alessandra Merigo, che si sono occupati in modo eccezionale di noi partecipanti e dell’organizzazione, grazie alla mia regione e alla mia territoriale che mi hanno permesso di fare questo percorso di vita e di alta formazione.
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A Natale regaliamo solidarietĂ !
A Natale regaliamo solidarietĂ ! 8
Luca Avagliano
Ogni anno nei giorni che precedono il Santo Natale, siamo bombardati dai social media e da ogni fonte comunicativa, su possibili idee e regali da poter mettere sotto l’albero per i nostri cari. Spesso, si entra in un vortice frenetico e superficiale proiettato all’acquisto del regalo più bello, più di tendenza, quel regalo che faccia rimanere a bocca aperta chi lo riceve! Ci si dimentica così e si perde la bussola verso quelli che sono i veri valori e fondamenta del Natale… un inno alla vita, amore verso il prossimo sia esso inteso umano e animale, l’amore per il nostro pianeta e tutto ciò che il Signore ci ha donato. Questo è ciò che non deve accadere e a tal proposito, anche quest’anno il Gruppo Giovani Imprenditori Emilia Area Centro si è impegnato nel sensibilizzare le persone a regalare per Natale “solidarietà”.
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ovvero la “vita in dignità” anche nel momento della malattia. Fondazione ANT Italia ONLUS nata nel 1978 su iniziativa dell’oncologo Franco Pannuti, è la più ampia realtà non profit in Italia per l’assistenza specialistica gratuita domiciliare ai malati di tumore e i progetti di prevenzione oncologica. Dall’inizio delle attività, ANT ha portato gratuitamente nelle case di oltre 130.000 malati di tumore in 11 regioni un’assistenza socio-sanitaria completa, continuativa e integrata. Sono oltre 10.000 ogni anno i malati assistiti da 23 équipe medico-specialistiche che garantiscono a domicilio cure di livello ospedaliero. ANT porta avanti anche progetti di prevenzione oncologica per la diagnosi precoce delle neoplasie cutanee, tiroidee, ginecologiche, testicolari, mammarie, del cavo orale e consulenze gastroenterologiche. Dall’avvio dei vari progetti sono state visitate gratuitamente più di 196.000 persone in 88 province.
Il giorno 24 Dicembre nella splendida Piazza Maggiore di Bologna tra le luminarie, i fiocchi e gli addobbi che hanno vestito a festa la città, hanno allestito uno stand per l’ANT -Associazione Nazionale Tumori- proponendo l’acquisto ai passanti di panettoni, pandori, cioccolatini e stelle di natale per suo conto destinando l’intero incasso ai malati tumorali e alla ricerca in questo campo che ANT da anni sostiene.
All’interno dello stand ANT i ragazzi del Gruppo Giovani Imprenditori che vi hanno partecipato direttamente, ma anche quelli che hanno organizzato il tutto da dietro le quinte, hanno indossato le vesti di propagatori di solidarietà, fratellanza, umiltà, dignità facendo da tramite tra il grandioso progetto dell’ANT e la popolazione; mettendo a disposizione delle persone la loro professionalità, gioia di vivere, speranza in un mondo migliore.
La Fondazione ANT è un ospedale che non si vede perchè non ha muri, ma funziona 365 giorni l’anno in Italia e porta assistenza medico-specialistica gratuita a casa dei malati di tumore. La missione di ANT si basa sul principio dell’Eubiosia,
Questa è la vera essenza del Natale:esserci per gli altri! Il “banchetto ANT” ha portato un ottimo incasso ed è stato per tutti motivo di grande soddisfazione e orgoglio. Sicuramente tale iniziativa verrà replicata per i prossimi anni. 9
Assemblea generale annuale GI Con Il 19 febbraio scorso si è tenuta, presso la sede di via San Domenico, la tradizionale Assemblea Generale annuale del Gruppo Giovani Imprenditori di Confindustria Emilia. Si tratta di un evento particolarmente importante per tutti gli associati perché permette di incontrarsi, fare il punto sulle attività svolte e su quelle in programma per l’anno in corso. L’assemblea ha preso avvio, come da tradizione, con il discorso del Presidente Michele Poggipolini che ha ringraziato i tanti Giovani presenti all’incontro. Ha anche subito espresso soddisfazione per l’anno appena trascorso e per i tanti obbiettivi raggiunti con l’aiuto e l’impegno di tutto il Gruppo. Questo è possibile soprattutto grazie al lavoro svolto dalle cinque commissioni, istituite dal Consiglio Direttivo eletto il 24 gennaio dello scorso anno, che hanno il compito di promuovere, far crescere e stimolare il Gruppo Giovani in tutti gli ambiti: formazione, marketing associativo, education e vision. Anche la rivista gioca un ruolo fondamentale in questo panorama in quanto ha la funzione trasversale di far conoscere tutti gli eventi organizzati dai vari gruppi di lavoro. È proprio con quest’ultimo obiettivo che Michele ha continuato l’Assemblea lasciando la parola ai responsabili delle varie commissioni, che hanno descritto le proprie attività: Chiara Cotti, Ivan Franco Bottoni, Marco Moscatti, Francesca Villani e Maria Eleonora Missere. 10
Le tradizionali cene di Natale e d’estate, il Contemporary Party, la visita al Museo del Patrimonio Industriale e al Museo Lamborghini, il convegno conclusivo di Farete e il Festival della Filosofia, sono solo alcuni degli eventi promossi dai Giovani durante il 2019. Sono tante anche le attività già in programma per l’anno 2020, che il Presidente ha elencato durante l’Assemblea, partendo dalle visite aziendali con intervista all’imprenditore. È un tipo di iniziativa che da sempre caratterizza il Gruppo Giovani per l’importanza formativa che riveste. Le prime saranno: a Fiorano Modenese, presso la System Ceramics, con Franco Stefani e a Bologna, in Ima, con Alberto Vacchi. Al termine dell’Assemblea si è passati alle votazioni per l’integrazione del Consiglio Direttivo. Con consenso positivo da parte dei votanti, sono stati eletti cinque nuovi consiglieri: Enrico Bottazzi (Asterix), Stefano Ciammarughi (Logikamente), Enrico Fini (Lavoropiù), Lorenzo Mantovani (Studioemme) e Elisabetta Zanasi (Zanasi srl). Tutto il gruppo si congratula e augura buon lavoro ai nuovi membri del Consiglio Direttivo Emilia Area Centro.
Annalisa Po Maria Eleonora Missere
associazione associazione
nfindustria Emilia
Enrico Bottazzi Asterix Srl
Enrico Fini LavoropiĂš Spa
Stefano Ciammarughi Logikamente Srl
Lorenzo Mantovani Studioemme Sas
Elisabetta Zanasi Zanasi Srl 11
Natale 2019
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Serata degli Auguri - 9 dicembre 20
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Enrico Fini
associazione
Come ogni anno non poteva mancare la cena natalizia da parte di Confindustria Emilia Area Centro, un evento molto sentito e partecipato dai giovani imprenditori e dal gruppo senior. Organizzato il 9 dicembre 2019, dopo il primo anno di mandato del presidente Michele Poggipollini coadiuvato dalla sua squadra e dai giovani imprenditori presenti. Abbiamo avuto il piacere di passare la serata insieme con molti dei Giovani Imprenditori di Emilia Area centro e non. L’evento esclusivo per questo fine 2019 è stato caratterizzato da due momenti differenti: la prima parte più solenne, presso la Chiesa di San Procolo in via d’ Azeglio 52 a Bologna, dove abbiamo assistito all’esclusivo concerto del coro britannico dell’ Hereford Cathedral Choir, invitati per l’occasione ci hanno incantato grazie al loro talento e alla particolarità dei canti. Tra i vari componimenti rappresentati, abbiamo ascoltato da quelli più tradizionali natalizi e religiosi a altri più conosciuti come “the Lamb” tra le colonne sonore del famoso film “La grande bellezza” di Paolo Sorrentino, vincitore ne 2014 del premio Oscar. La seconda parte della serata si è poi svolta all’interno dello storico Palazzo Fava adibito a sede regionale della Croce Rossa e per l’occasione siamo stati accolti dal personale
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vestito con le divise tradizionali di varie epoche. La cena si è svolta poi all’interno di due bellissime sale affrescate, allestite con tutti gli strumenti che hanno caratterizzato il duro lavoro fatto di passioni e sacrifici della Croce Rosse dal dopo guerra ai giorni nostri. La partnership con l’ambasciata Britannica a Roma ha fatto da protagonista durante la cena, in questa cornice meravigliosa, rafforzando i legami tra la regione Emilia Romagna ed il Regno Unito, con l’idea di sviluppare progetti insieme alle aziende del territorio, al Governo, alle istituzioni accademiche locali, coinvolgendo anche le istituzioni non governative (ONG). Alla cena ci hanno raggiunto anche i coristi dell’ Hereford Cathedral Choir, deliziandoci per un’ultima volta di un canto natalizio alla fine del discorso di auguri tenuto dalla Console Generale Britannica Catriona Graham. Gli imprenditori presenti, infatti hanno avuto la possibilità di confrontarsi con le alte cariche Britanniche presenti alla cena, rimasti piacevolmente colpiti della giovane età della Console, che ricopre anche la carica di direttrice generale del Consolato Britannico di Roma. Durante la serata Catriona Graham ha avuto modo di raccontare con tanta passione ed entusiasmo gli innumerevoli spostamenti europei che caratterizzano la sua settimana e le 14
responsabilità del suo ruolo. E’ stato un piacere constatare come in Inghilterra vengano date queste opportunità a giovani donne molto preparate. La serata è proseguita poi con l’intervento del Presidente dei giovani imprenditori Confindustria Emilia Centro Michele Poggipollini che ha aperto la cena, a seguire numerosi importanti ospiti tra i giovani imprenditori, l’ambasciata britannica e autorità della città di Bologna: in ordine Kevin Bravi, Presidente giovani imprenditori Confindustria Emilia Romagna, Eugenio Calearo Ciman, Presidente del gruppo giovani imprenditori del Veneto, oggi candidato alla presidenza dei giovani imprenditori. Il prefetto di Bologna Patrizia Impresa e il questore Gianfranco Bernabei; l’ Internal political Counsellor Helen Marais e Julia Mariotti, Press and communication Officer. Nella giovialità della serata, è avvento uno scambio di deliziosi prodotti alimentari inglesi gentilmente offerti dall’ambasciata come thè, whisky, biscotti e dolci vari, mentre Confindustria ha offerto una ricca cena di prodotti Emiliani. Ci siamo salutati con foto di rito e scambio di auguri natalizi.
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Visita imprenditoriale GGI 2019
Tour fra le startup di Israele e Palestina
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Ivan Franco Bottoni
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Una splendida opportunità si è aperta per una nutrita delegazione dei GGI in una interessante e proficua visita imprenditoriale in terra di Israele. La nazione Israeliana non è certo stata una scelta casuale, in quanto essa è uno dei territori più all’avanguardia e prolifici nel campo delle startup, in particolare in quelle ad alto valore tecnologico e di innovazione; abbiamo potuto apprendere che viene spesso chiamata: “The StartUp Nation”. La frase che ci è stata ripetuta più volte e che probabilmente sintetizza meglio la grande concentrazione sulla avanguardia tecnologica è: “in Israele abbiamo le più grandi StartUp che lavorano in campo dell’automotive e della guida autonoma (aziende quotate miliardi n.d.r.), ma non abbiamo una sola singola fabbrica di automobili”. Questo pone l’accento sul fatto che, pur essendo un paese povero di risorse e materie prime, ha saputo reinventarsi e fare della fantasia e della proiezione verso il futuro il proprio punto forte da
il territorio Palestinese e nasce quindi l’esigenza di mantenere un confine solido anche in prossimità di una autostrada. I due lati del territorio Palestinese, come abbiamo potuto appurare in seguito, vengono tenuti in contatto con dei sottopassaggi sotto l’autostrada. l primo giorno abbiamo potuto ammirare, con una visita guidata appositamente studiata per il gruppo, la città vecchia di Gerusalemme. Una città con la storia intrisa in ogni pietra, porta o mura. Una città con contrasti molto forti, in cui convivono, uno sull’altro, millenni storia e di conflitti tra religioni diverse. Eppure si respira armonia, la città è facilmente visitabile in pochi giorni, noi in poche ore siamo riusciti comunque a farci un’idea abbastanza chiara della città vecchia e siamo riusciti a vedere i punti principali di culto a noi accessibili. Molto apprezzato il mercato, chi di noi è arrivato prima ha avuto anche modo di mangiare in uno dei piccoli ristoranti nel dedalo di
esportare in tutto il mondo. Di pari passo alle StarUp, in modo sinergico e parallelo, camminano le aziende di venture capital. Per ogni singola azienda di investimento il fattore più importante nella valutazione di una StartUp è sempre stata la possibilità di “esportare l’idea” al di fuori dei confini nazionali. Il fatto che l’idea o il prodotto sia esportabile risulta fondamentale al punto che alcuni venture capital scartano a priori tutte quelle presentazioni unicamente scritte in ebraico, perché sinonimo di poca scalabilità verso l’estero.
vie e ne ha apprezzato la cucina squisita, in particolare il pane pita, l’humus e il baba ganoush. Un pò stanchi ma sicuramente felici, la serata è proseguita con la cena nel Consolato d’Italia a Gerusalemme e l’incontro con il Console Generale Fabio Sokolowicz. In questa dimora splendida piana di memorabili opere d’arte, il più in prestito proprio per mostrare la qualità e l’estro creativo italiano, abbiamo potuto apprezzare specialità israeliane e sondare l’operato del consolato italiano, nel favorire: il commercio, interscambi e il business tra Italia e Israele. Conclusa la cena, un’ultima occhiata alla città vecchia dalla torre, alta 45 metri, dell’hotel in cui eravamo alloggiati e poi a dormire in preparazione della seconda giornata.
Day 1 Il programma è stato fittissimo fino dai primi momenti in Israele, nel quale abbiamo potuto apprezzare le differenze fin dal primo approccio alla dogana, numerose domande su dove saremmo andati, per quale motivo e con chi avremmo viaggiato. Un particolare che colpisce mentre si viaggia sulle autostrade Israeliane è la presenza di muri alti 4 o 5 metri ai lati della strada, questo perchè in molti punti le autostrade tagliano di netto
Day 2 Una particolarità del viaggio sono stati, sicuramente, i repentini spostamenti attraverso il paese, in questo caso ci siamo dovuti trasferire a Ramallah, a qualche decina di chilometri di distanza, per poter partecipare con tutta la delegazione al III Business
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Forum Italia – Palestina in cui eravamo gli ospiti d’onore. La particolarità di questo viaggio sono state due: il dover passare attraverso una dogana di confine, con tanto di controllo per tutto il pulman e la netta differenza tra l’architettura prima e dopo il confine, da una parte chiese e sinagoghe dall’altra una prevalenza di moschee. Forum al quale ha partecipato, con nostro stupore, anche il Primo Ministro Palestinese Mohammad Shtayyeh, il quale ci ha accolto e ci ha parlato di quanto sia importante la cooperazione economica tra i nostri paesi. Dopo aver ascoltato vari interventi di economisti e imprenditori palestinesi, abbiamo apprezzato l’intervento del nostro Vice Ministro degli Affari Esteri e Cooperazione Internazionale, Marina Sereni. Interessanti anche i B2B tra noi imprenditori e le aziende Palestinesi, presentazioni di aziende di tutti i settori possibili dalle costruzioni, medicale, moda, ecc… dai quali c’è la speranza nascano sinergie positive. La giornata di visita in Palestina ci ha riservato ancora altre sorprese con la visita all' Università di Bir Zeit, una università nei Territori palestinesi; è una delle principali istituzioni accademiche. Abbiamo poi assistito allo speach di presentazione di StarUp ad alto valore tecnologico, presso un acceleratore di startup quasi completo e aperto per noi per l’occasione, proprio per mostrarci quale importanza si stia dando al settore. Al termine delle presentazioni abbiamo avuto un lungo viaggio verso Tel Aviv, lungo soprattutto per il fatto che nuovamente al confine abbiamo dovuto sostare con il bus almeno 35 minuti per tutti i controlli di frontiera. Un volta a Tel Aviv abbiamo avuto la serata libera per poterci godere la vita notturna della città, fatta di ottimi ristoranti e locali molto giovanili in cui si fa ancora tantissima musica dal vivo. Day 3 Decisamente il giorno più interessante e pieno dell’intera visita in israele, come prima tappa ci siamo diretti ad Haifa, in Israele, presso il Technion Institute of Technology. L'esaustiva presentazione e la visita guidata ci hanno lasciato stupiti e sorpresi, ci si è rivelato il perchè venga considerata una delle migliori università al mondo in cui si favorisce l’interdisciplinarità tra le facoltà, in modo da poter sviluppare al massimo il potenziale degli allievi, in cui si da tantissima importanza nello sviluppo di tecnologie per l’interazione uomo macchina, uomo e tecnologia, per questo motivo non è esclusivamente un Politecnico ma ha al suo interno anche la Facoltà di Medicina e tante altre specializzazioni. Il campus è a sua volta un incubatore di StartUp, tutto quello che abbiamo potuto vedere è stato creato appositamente per poter stupire e attirare investimenti, tutti uniti e focalizzati nell’interesse comune di far progredire il la propria nazione. Ovviamente ci sono state portate all’attenzione molte StarUp 18
nate nel campus e che abbiamo avuto modo di ritrovare poi nella seconda tappa del nostro viaggio ad Haifa durante al nostra visita al Infralab Enel. Infralab Enel è un caso molto esemplificativo di come vengono creati gli acceleratori di startup in Israele Questo acceleratore di StarUp è stato creato in collaborazione con Enel, detentore della più grande Infrastruttura di distribuzione elettrica al mondo e Shikun & Binui, leader Israeliano nelle costruzioni e nelle infrastrutture. L’intero Open Innovation lab è basato e focalizzato sulle idee innovative nel campo di: infrastrutture, energia, trasporti e tutto ciò che può essere direttamente utile alle due compagnie in questione e che poi possa essere in un secondo momento anche venduto a terze parti. L’orientamento è quindi quello di selezionare idee che possano risolvere i problemi che le compagnie hanno oppure che possano generare business per il futuro. Un approccio molto pragmatico e che porta velocemente le startup a progredire e fatturare. Hanno presentato per noi le seguenti startup Civdrone: Autonomous system for Infrastructure surveyor's activity Pixtier: Digital Twin of the Electrical Network: 3D Mixed Reality
GreenVibe: Sensors for monitoring and analyzing concrete characteristics BuildOs: Optimization of space allocation and office design solution based on AI and re-assembling of modular building parts Sempre in Haifa abbiamo potuto visitare anche il Terra Venture Partners, incubatore di startup in cui ci sono stati mostrati anche i laboratori in cui vengono create e testate le idee. Tutte ovviamente ad alto valore tecnologico e nel quale siamo stati invitati a partecipare attivamente con investimenti, qualora lo ritenessimo interessante. Day 4 Ultimo giorno prima della partenza tutto incentrato su Tel Aviv, con una tabella serrata siamo stati ospiti del Istituto italiano di Cultura in cui ci sono stati presentati i vantaggi di creare collaborazioni commerciali in Israele e che tipo di azioni vengono messe in campo dal Governo per favorire l’interazione tra le aziende. Nel Focus Italia – Israele hanno presentato per noi: Capo dell’Ufficio Economico e Commerciale dell’Ambasciata d’Italia in Israele. Direttore Relazioni Internazionali Ze'ev Lavie Federazione delle Camere di commercio israeliane Direttore Fabrizio Camastra ICE – Agenzia per l'internazionalizzazione Dott. Stefano Ventura, Addetto Scientifico dell’Ambasciata d’Italia in Israele. Presentazione dell’Accordo bilaterale di cooperazione industriale, scientifica e tecnologica
Yael Ziberman, Partnerships Manager Global Finder Network Startup Nation Central Un accento particolare va all’ultima presentazione in cui abbiamo potuto ascoltare Daniele Moscati e Jonathan Pacifici della Sixth Millennium Venture Partners, un fondo di investimenti molto attivo e con le idee molto chiare nella selezione delle StartUp su cui investire. Abbiamo anche avuto l’onore di essere ricevuti presso la Residenza dell'Ambasciatore d'Italia in Israele ed avere un incontro con l’Ambasciatore d’Italia in Israele, Gianluigi Benedetti. Villa spettacolare piena di opere d’arte magnifiche che rappresentano al massimo la nostra cultura e il nostro gusto del bello, l’Ambasciatore è stato un ospite perfetto, prodigo di attenzioni e non si è mai sottratto alle numerose domande che gli sono state poste da tutti gli imprenditori. Come ultima tappa istituzionale ci siamo potuti approcciare ai nostri omologhi imprenditori giovani imprenditori Israeliani, siamo stati ricevuti dalla The Manufacturers Association of Israel nella quale ci siamo potuti presentare e ricevere un feedback di cosa si occupa l’associazione sul territorio e di com’è strutturata. Il nostro ultimo giorno di viaggio non poteva che concludersi con una cena conviviale tutti insieme in modo da socializzare e da conoscersi tutti ancora meglio, 50 persone sono un gruppo molto nutrito di persone e riuscire a conoscersi tutti a fondo è sempre complesso, quale migliore occasione di una cena tutti attorno ad un tavolo per fare questo.
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Resilienza
CapacitĂ di gestione della crisi aziendale Come assicurarsi il futuro 20
Filippo Furini
varie
Le aziende sono esposte continuamente a una serie di rischi, dagli sbalzi del mercato finanziario ed economico ai cambiamenti climatici. Incidenti, situazioni di crisi o interruzioni produttive con assenze prolungate dal mercato possono compromettere la capacità operativa e la sopravvivenza dell’impresa. Devono, perciò, essere in grado di gestire i rischi aziendali nel modo più efficiente possibile. Ecco perché la resilienza è una caratteristica fondamentale che le aziende devono avere per restare in salute sul mercato. Essere resilienti vuol dire migliorare la capacità di gestione e comunicazione della crisi, la rapidità di ripristino della continuità operativa e la sicurezza dei sistemi informativi. Quando si parla di continuità operativa, si intende la capacità di continuare a offrire prodotti o servizi a livelli accettabili a seguito di un incidente, ovvero la Business Continuity. Un sistema di gestione della continuità operativa (Business Continuity Management System, BCMS) è una metodologia organizzativa da attuare in modo globale, sviluppare e aggiornare continuamente, con lo scopo di identificare le potenziali minacce per l’organizzazione e fornire delle linee guida per assicurare una pronta risposta, che minimizzi eventuali interruzioni dell’operatività, difendendo gli interessi degli azionisti, la reputazione, il brand e renda l’azienda resiliente contro gli eventi contingenti. Vediamo quali sono i principi di base della continuità operativa: Principio di responsabilità: tutti coloro che lavorano per un’azienda sono responsabili della gestione dei rischi che possono avere effetto sulla continuità dei processi operativi. Ognuno, a qualunque livello si trovi, deve collaborare nel definire, implementare e mantenere un sistema di continuità aziendale capace di ridurre al minimo i rischi e l’impatto sul servizio ai clienti; Leadership e commitment: il management deve garantire e sostenere l’implementazione di un adeguato sistema di Business Continuity, con una condotta che valorizzi tutte le sue componenti. Il management deve poi fare da referente responsabile di controllare e confermare che le politiche stabilite per gestire la continuità aziendale siano allineate agli obiettivi di business e alla strategia aziendale; Principio di resilienza: ognuno in azienda deve essere in grado di adattarsi ad ambienti mutevoli e complessi, così da poter gestire gli imprevisti che dovessero influire negativamente sull’attività aziendale. È fondamentale promuovere un’adeguata cultura del rischio, come principio essenziale dell’azienda intesa come l’unione delle sue unità operative, della sua organizzazione e dei dipendenti. In questo contesto, l’impresa deve aver presente l’obiettivo di raggiungere un ottimo grado di resilienza, come capacità di evitare o mitigare i rischi che va oltre la normale esposizione al rischio; Risorse adeguate: l’azienda deve avere le risorse sufficienti per realizzare e gestire in modo adeguato il proprio sistema di gestione del rischio, assegnando il compito a risorse umane competenti, specializzate e con esperienza. L’azienda deve inoltre disporre di sistemi per gestire i dati e quanto attuato nell’ambito del piano strategico; Risk challenging e monitoraggio: occorre condurre una valutazione del rischio costante e lungimirante, finalizzata a stimare i diversi possibili scenari e i loro impatti. Il Business Continuity Management System deve comprendere meccanismi di verifica e il miglioramento continuo del sistema. Solo in questo modo, si possono individuare i nuovi rischi o scenari di emergenza che potrebbero impattare sul normale svolgimento dei processi chiave dell’azienda. La Strategia aziendale, il Piano di Continuità Operativa, l’analisi d’impatto sui vari processi e il Piano di Disaster Recovery devono essere testati ed esaminati con regolarità per gestire nuovi rischi o cambiamenti significativi nell’organizzazione, nei processi aziendali o nei requisiti normativi e garantire risposte sempre valide e aggiornate.
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Brexit e proprietà industriale Effetti e nuovi scenari
Dal 1° febbraio 2020 il Regno Unito non è più uno Stato Membro dell'Unione Europea e ciò, inevitabilmente, va a modificare la validità territoriale dei marchi e design comunitari, che conferiscono al titolare diritti di esclusiva in tutta l’Unione Europea. Tuttavia, la Brexit non ha determinato l’immediata disapplicazione della normativa europea nel Regno Unito e dal 1° febbraio 2020 si è aperto un periodo transitorio che durerà fino al 31 dicembre 2020, salvo eventuali proroghe. Durante il periodo transitorio, i marchi ed i design comunitari già esistenti oppure depositati entro il 31 dicembre 2020 continuano ad essere validi anche nel territorio britannico. 22
Alla scadenza del periodo transitorio, si dovrà fare una distinzione tra i marchi o design comunitari già concessi dall’Ufficio Europeo (EUIPO) e i marchi e design comunitari ancora allo stato di domanda. MARCHI/DESIGN GIA’ CONCESSI I marchi o design comunitari già concessi al 31 dicembre 2020, saranno automaticamente annotati nel registro dei marchi/design del Regno Unito. Si verranno così a creare due titoli distinti, ossia un marchio o un design dell’Unione Europea e, rispettivamente, un marchio o design UK.
Giulia Cataldi
MARCHI E DESIGN ALLO STATO DI DOMANDA Per i marchi ed i design comunitari depositati, ma non ancora concessi al 31 dicembre 2020, il titolare dovrà richiederne la convalida nel Regno Unito entro 9 mesi da tale data, ossia entro il 30 settembre 2021. VANTAGGI DI DEPOSITARE A BREVE MARCHI E DESIGN DELL’UNIONE EUROPEA DURANTE IL PERIODO TRANSITORIO Poiché depositando un marchio o un design dell’Unione Europea nel periodo transitorio si potrà ottenere anche un corrispondente titolo nel Regno Unito (a condizione che la concessione avvenga prima della fine del periodo transitorio) può essere consigliabile depositare, non appena possibile, una domanda di marchio o design dell’Unione Europea per usufruire di tale vantaggio. In media, ad oggi, per la concessione di un marchio, l’EUIPO impiega circa sei/otto mesi, abbreviabile a circa quattro/cinque mesi se sussistono le condizioni per la procedura fast track per la concessione di un marchio; invece, per la concessione di un design i tempi di esame sono di circa 10-15 giorni, abbreviabili a 5-7 giorni se sussistono le condizioni per la procedura fast track. Tutto ciò salvo non intervengano rilievi o rifiuti di registrazione da parte dell’EUIPO, opposizione di terzi o altri impedimenti. Qualora la concessione non avvenga entro il periodo transitorio, sarà sempre possibile depositare un’istanza di convalida nel Regno Unito. BREVETTI/DOMANDE DI BREVETTO Per quanto riguarda i brevetti invece le procedure al momento rimangono invariate, infatti ad oggi non è ancora in vigore un titolo brevettuale valido in modo unitario all’interno dell’Unione Europea. A tale proposito si ricorda che l’attuale Brevetto Europeo in realtà consiste in un titolo rilasciato dall’Ufficio Europeo Brevetti e Marchi a seguito di un unico procedimento di esame riconosciuto come valido nei paesi contraenti l’accordo (ad oggi 38 paesi e che contano sia paesi dell’Unione Europea sia paese extra UE). Pertanto, dato che il Regno Unito ha sottoscritto la Convenzione dei Brevetti Europei, tale procedura rimane invariata e la Brexit non impatta sui titoli esistenti od in via di deposito. Tuttavia, la Brexit potrebbe dare il via libera all’entrata in vigore del Brevetto Europeo con Effetto Unitario e del Tribunale Unificato dei Brevetti pronti ad entrare in vigore per la fine del 2017 e congelati dalla votazione della Brexit. In particolare, per l’entrata in vigore del Tribunale Unificato dei Brevetti manca ancora la ratifica della Germania che
economia e diritto
è stata bloccata da un ricorso alla Corte Costituzionale tedesca presentata a giugno 2017 e riguardo il quale la Corte Costituzionale non si è ancora espressa. Inoltre per quanto riguarda il sistema brevettuale, dal 2017 ad oggi sono state molti i dibattiti riguardo alla possibilità o meno di poter dare il via agli accordi insieme al Regno Unito nonostante la Brexit. Tuttavia tale posizione è stata ormai smentita da recenti dichiarazioni del governo britannico in cui si annuncia che in Regno Unito non intende rimanere membro del Tribunale Unificato dei Brevetti (contrariamente a quanto prospettato inizialmente sotto al governo di Theresa May), nonostante abbia ratificato nel 2018 l’accordo sul Tribunale Unificato e Londra sia l’assegnataria di una delle sedi centrali del Tribunale insieme a Parigi ed a Monaco di Baviera. CANDIDATURA DI MILANO PER UNA SEDE CENTRALE DEL TRIBUNALE UNIFICATO DEI BREVETTI Sebbene la Brexit stia riaprendo nel settore il dibattito sull’appetibilità di un sistema brevettuale unitario senza Regno Unito, è difficile pensare che dopo oltre 40 anni di contrattazioni tutto venga congelato, senza contare l’effettivo interesse di molte aziende all’entrata in vigore del sistema anche senza Regno Unito. Basti pensare ai costi e differenti procedure, a seguito della concessione del Brevetto Europeo, per il deposito delle fasi nazionali (validare il brevetto in ciascun paese in cui si desidera mantenerlo in vita) nonché della gestione differenziata del pagamento delle annualità per ogni paese in cui il Brevetto Europeo viene validato. Nell’ottica di prosecuzione con il Tribunale Unificato dei Brevetti senza Regno Unito, si dovrà ricollocare la sede centrale del Tribunale inizialmente assegnata a Londra e con giurisdizione sulle dispute in campo chimico e scienze biologiche. A tal proposito Milano è già stata proposta come candidata, tuttavia negli ultimi mesi con il cambio dello scenario politico la città di Milano è stata messa in discussione e si ipotizza una differente candidatura, sebbene sia l’ordine degli avvocati sia l’ordine dei consulenti in proprietà industriale siano intervenuti più volte pubblicamente per indicare Milano come unica/naturale sede possibile. In ogni caso, quello che si auspica è che l’Italia sia in grado di presentarsi con una unica forte candidatura pienamente supportata e in grado di assegnarsi l’ambita sede, per tutti gli evidenti vantaggi economici e competitivi che ciò comporterebbe, non ultima la possibilità di utilizzare come lingua del procedimento la lingua della sede del tribunale. Almeno per i casi dibattuti in Italia, ciò permetterebbe l’uso dell’italiano al posto delle lingue ufficiali Inglese, Francese e Tedesco. 23
Passaggio generazionale
Il presente è il sesto di una serie di contributi dedicati al passaggio generazionale nell’impresa di famiglia. Dopo una prima parte introduttiva (vedasi Futuro n. 42/2018), seguita dall’esame di alcuni istituti giuridici previsti dal nostro ordinamento e finalizzati a garantire la stabilità dell’assetto proprietario nell’ambito del ricambio generazionale (vedasi Futuro e nn. 43, 44 e 45), nell’edizione n. 46 è stata esaminata l’agevolazione fiscale prevista in caso di trasferimento delle partecipazioni da una generazione a quella successiva. In questo numero sono descritti i momenti di maggior rilievo del convengo tenutosi in data 5 dicembre 2019 presso la sede di Confindustria Emilia Area Centro avente ad oggetto il passaggio generazionale nell’impresa di famiglia. °°° “L'impresa a conduzione familiare e le diverse generazioni” è il titolo del convegno tenutosi giovedì 6 dicembre 2019 presso la sede di Confindustria in Via San Domenico, 24
Bologna ed incentrato sulle questioni di maggior rilevo attenenti al passaggio generazionale nell’impresa di famiglia. Il convengo patrocinato da Confindustria Emilia Area Centro ed organizzato da SIFIR Fiduciaria, congiuntamente alle Associazioni dei giovani avvocati (AIGA) e dei giovani commercialisti (UDGCEC), è durato un interno pomeriggio nel quale sono intervenuti numerosi relatori oltre che alcuni rappresentanti dei Giovani Imprenditori. Il convegno si è svolto in due momenti differenti. Il primo momento ha visto come protagonisti Kevin Bravi (Presidente de Giovani Confindustria Emilia-Romagna) e Silvia Pecorari (Vice-Presidente dei Giovani Confindustria Emilia) che hanno offerto il loro contributo, raccontando al pubblico le loro opposte esperienze nell’ambito del passaggio generazionale nell’impresa di famiglia e delle varie questioni che sono spesso ignorate dagli imprenditori che si apprestano a tale fase. Ad esito di tal confronto, dalle
Leonardo Arienti
economia e diritto
L'impresa a conduzione familiare e le diverse generazioni Convegno del 5 dicembre 2019
esperienze di Kevin Bravi e Silvia Pecorari è emerso che, nella pratica degli affari, ogni situazione imprenditoriale e familiare si caratterizza per unicità. Pertanto, ogni imprenditore impegnato nel passaggio generazionale deve avere la lungimiranza di saper capire la propria situazione presente e futura, ed utilizzare gli strumenti giuridici e fiscali forniti dal legislatore per garantire stabilità all’impresa ed alla famiglia in questa delicata fase che può durare diversi anni. Il secondo momento, più tecnico, ha avuto ad oggetto un’articolata successione di preziosi interventi di professionisti esperti della materia, quali avvocati, commercialisti, notai e professori universitari. In tale ambito, si è parlato dei limiti che il diritto civile e successorio italiano pongono al passaggio generazionale e dei diversi istituti giuridici e fiscali previsti al fine di superare ed agevolare tale passaggio. Così, sono state esaminati gli istituti della la successione legittima e della quota riserva ereditaria,
arrivando ad approfondire i regolamenti di famiglia, il patto di famiglia, il trust e l’intestazione fiduciaria di partecipazioni. Tali istituti, finalizzati a garantire la stabilità del trasferimento dell’assetto proprietario delle imprese, attuato attraverso il trasferimento delle partecipazioni (quote o azioni) da una generazione a quella successiva, sono stati anche analizzati sotto il profilo fiscale, facendo emergere le notevoli agevolazioni previste dal legislatore. Al convengo hanno partecipato attivamente i componenti di numerose famiglie imprenditoriali interessati ai temi più concreti del passaggio generazionale, e numerosi professionisti attratti dall’aspetto altamente specialistico della materia, che, condividendo il loro entusiasmo in merito all’utilità ed agli approfondimenti, hanno confermato il successo dell’evento. È possibile consultare la locandina del convegno dal sito di Confindustria Emilia confindustriaemilia.it/flex/cm/ pages/ServeBLOB.php/L/IT/IDPagina/91045. 25
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Roberta Casetti
varie
Come cambiano gli eventi al tempo del COVID19 Il mondo ci è crollato addosso in un momento.
sopravvivere a questo momento drammatico.
Davanti alla prospettiva di tre mesi di calendario full booked con le fiere più importanti dell’anno ci siamo in realtà ritrovati a fare la conta di quanti e quali eventi fossero stati rimandati o addirittura cancellati. Ogni giorno disdette, ogni giorno riprogrammazioni, ogni giorno contratti rettificati, telefonate e udienze con il personale in uno scenario surreale che mai nella vita avremmo pensato di fronteggiare.
Andiamo incontro a tre mesi durissimi, che ci vedranno cambiati, ci vedranno irrisolti nel tentativo di recuperare un trimestre che purtroppo sarà perduto in una difficoltà oggettiva di ripianificazione futura. Le aziende non riusciranno a concentrarsi sul new business dovendo occuparsi del qui ed ora, del momento traslato, di un’economia messa in pausa (anche se sarebbe più opportuno dire in quarantena) da condizioni esterne incontrollabili.
Nei mesi primaverili manifestazioni fieristiche di spessore internazionale come il Cosmoprof, il Salone del Mobile, Il Salone dell’Auto di Ginevra e ancora Light+Building, Tube&Wire, Vinitaly e numerose altre hanno visto slittare le proprie date in un periodo concentrato tra Giugno e Settembre. Questo sicuramente garantirà il lavoro, sebbene posticipato, ma aprirà scenari inesplorati. Cambierà qualcosa? Probabilmente sì. Per un Salone del Mobile di Milano che convoglia il mondo asiatico in termini di visitatori ed espositori sarà una perdita di appeal non trascurabile. Il Cosmoprof, l’evento internazionale più importate nel settore della bellezza professionale, lascia gli espositori in una grande incertezza in termini di pubblico disposto a partecipare alle nuove date. Light+Building di Francoforte, la fiera leader internazionale dell’illuminazione e della building automation, presenta e detta in Marzo le tendenze del settore Lighting che a fine anno saranno ormai meno innovative e sicuramente fuori collezione.
Forse questo sarà il momento per riflettere sulla reale importanza delle fiere come strumento di comunicazione e promozione. Spesso sottovalutate, giudicate antiquate rispetto a un mondo sempre più votato ad un’impronta online e multimediale. E’ vero, con internet tutto si può fare a distanza: presentare prodotti, agganciare e fidelizzare clienti, mostrare immagini di sé e della propria storia. Ma non tutto può essere sostituito dal virtuale. La necessità di migliorare la proprio brand identity, relazionarsi con nuovi mercati e nuovi contatti, fare networking ha bisogno di una piazza reale, di persone vere, di public relations. Le fiere han bisogno di incontri anche in quest’epoca di globalizzazione e questa “solitudine imprenditoriale inflitta” ce lo sta quanto mai insegnando.
Per il nostro mondo, lo staffing per eventi, ma anche per i nostri colleghi allestitori, del catering, del turismo, della comunicazione si va incontro a tre grandi problematiche: il calo inevitabile del fatturato, la relativa mancanza di liquidità e la difficoltà conseguente nella riscossione delle fatture pregresse. Senza considerare la possibile chiusura di alcune strutture del terziario che non riusciranno a
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Tra escursioni e territorio Week end in Appennino Giovani Imprenditori Emilia Romagna 2020
Dal 21 al 23 Febbraio si è tenuto a Fanano il “weekend in appennino” organizzato dal Gruppo Giovani di Confindustria Emilia Romagna: Fanano è un accogliente paese situato nel cuore dell’ appennino Tosco - Emiliano in provincia di Modena , conosciuto come città della pietra. Questo conta circa 3000 abitanti ripartiti tra i borghi del territorio e dal 2001 fa parte dei comuni bandiera arancione del touring club italiano. Principale attrazione del comune di Fanano è il monte Cimone che coi suoi 50 km 28
di piste da scii è rinomato per ospitare innumerevoli turisti durante la stagione invernale e in particolare gli abitanti dei territori limitrofi durante i weekend. Il paese è caratterizzato da moltissime risorse naturalistiche tra le quali i laghi e in particolare Pratignano, rifugi alpini e diverse cascate. La vivace vita culturale di Fanano lascia ampio spazio a manifestazioni grazie alle quali vengono attratti moltissimi turisti: è da ricordare sicuramente la fiera di simulazione d’ imprese con cui diverse scuole internazionali si mettono in
Maria Ginevra Piana
associazione
importante attrazione turistica in cui ogni anno si svolge il gala’ appennino mentre in estate vi si svolgono diversi eventi sportivi e fiere che accolgono tantissimi giovani del territorio. La sera abbiamo cenato all’affezionato ristorante Gabriella dove abbiamo degustato i prodotti tipici del territorio tra i quali ricordiamo lo gnocco fritto, le tagliatelle di farina di castagne con il cervo e il liquore ai mirtilli, una vera delizia per il palato! La mattina seguente dopo aver fatto un’ abbondante colazione parte del gruppo è ripartito mentre i restanti si sono recati per all’ultimo pranzo organizzato insieme al rifugio Capanno Tassoni dove il nostro tour dell’Appennino è terminato tra saluti e ringraziamenti al comitato regionale per aver proposto questa bellissima iniziativa, quest’anno alla sua seconda edizione. Aspettando dunque il terzo appuntamento con, sicuramente, una sempre più ampia partecipazione da parte degli associati. gioco simulando la gestione aziendale e l’avviamento al lavoro ( attività che sta particolarmente a cuore anche alla stessa Confindustria). Il week end è trascorso colloquiando amichevolmente e degustando prodotti tipici locali senza però farsi mancare un’ intensa quanto piacevole mattinata di sport. Abbiamo alloggiato e consumato l’ottima cena del venerdì presso l’ hotel Borgo Pianello, una location immersa nella natura nel cuore di Fanano. Il sabato mattina si è svolto all’insegna dello sport, ogni partecipante poteva scegliere tra una delle tre alternative proposte: il trekking nella natura condotto da una guida turistica locale specializzata, “La via dei monti", una passeggiata a cavallo tra i boschi dell’ appennino o lo scii. Al termine delle attività ci siamo ritrovati presso il rifugio ristorante Passo Del Lupo dove abbiamo avuto il piacere di pranzare e ballare tutti assieme grazie all’ animazione offerta. Nel pomeriggio ci siamo dilettati col pattinaggio sul ghiaccio al palaghiaccio di Fanano, un’
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Il valore della consulenza e la consu Trovandoci, per necessità o scelta, ad individuare un nostro fabbisogno che per sue peculiarità sarà tale da indurci alla ricerca di una specifica consulenza, ci si accorgerà che approcciare tale tema e tale ambito si rivelerà tutt’altro che banale. In primo luogo perché la consulenza in quanto tale non si presta facilmente ad essere preventivamente ponderata in quanto sfugge ai canoni di tipici cui facciamo riferimento prima di procedere all’acquisto di un bene: non è tangibile, non è sperimentabile, non è paragonabile ad altre proposte apparentemente analoghe se non in un suo unico aspetto, ovvero il prezzo prospettatoci. Che non può, oggettivamente essere utilizzato quale unico parametro per la valutazione del valore del servizio che ci accingiamo ad acquistare, anzi. Al netto di una sua ragionevole collocazione nel panorama delle nostre disponibilità e di quello che mediamente ci indica il mercato di riferimento è probabilmente l’indicatore meno importante. Si può (e si deve) ovviamente procedere, oltre al recepimento del prezzo proposto, ad un’ulteriore analisi caratterizzata da dati oggettivi che contribuiranno, anch’essi, a rappresentarci in maniera più compiuta e completa la proposta che ci è stata avanzata. Ci sono, in questo ambito, dati ed elementi a cui non possiamo esimerci, oggettivamente, dal prendere in esame ed altri la cui importanza è oggettiva ma la scelta di valutarli è soggettiva. Tra i primi inevitabilmente ricadono le caratteristiche tipiche del consulente o della Società di consulenza cui stiamo 30
pensando di rivolgerci e che dovranno obbligatoriamente essere vagliate. Pensiamo ad esempio alla conformità alle norme vigenti in tema di regolarità contributiva, così come imposto dalla normativa vigente. Tra i secondi collochiamo invece, ad esempio, le caratteristiche organizzative: quante persone seguiranno il progetto o potranno farlo? Saranno in grado di supportarci anche in quelli che per convenzione vengono considerati periodi di ferma mentre magari per il mio specifico fabbisogno non sono previsti tali periodi? Sono dotati di supporti tecnologici tali da consentire una comunicazione tra loro e me compatibile con le mie esigenze? E ancora potrò esaminare, se lo riterrò importante, eventuali referenze, anni di esperienza ed operatività, ecc. Sin qui però possiamo parlare di valutazione oggettiva di parametri comunque consueti. Si può però ulteriormente approfondire l’analisi: anzi è proprio approfondendola ulteriormente che reputiamo si possa iniziare a rendere possibile l’identificazione del valore della consulenza che ci necessita. Crediamo infatti che, per poter ambire a beneficiare di una consulenza di valore, sia necessario capire l’effettivo livello di consapevolezza del possibile consulente per quanto concerne la nostra specifica attività. E non ci si riferisce alle norme vigenti, siano esse quelle di riferimento per la consulenza di cui necessitiamo o quelle di riferimento per l’esercizio dell’attività. Ci riferiamo invece al livello di
Giulia Montaguti
varie
ulenza di valore conoscenza della reale quotidianità operativa, degli ambiti ove possano celarsi possibili condizioni di criticità o stress così come invece dei miei punti di forza. L’effettivo livello di conoscenza del mio, specifico e soggettivo, modo di esercitare la mia attività. Perché sono i parametri e gli aspetti che devono e sapranno rendermi, agli occhi del mio consulente, un soggetto unico, indipendentemente dal fatto che la mia attività sia la stessa esercitata da tutti gli altri suoi clienti. Io non sono uguale agli altri suoi clienti e loro non sono uguali né a me né tantomeno lo sono tra di loro. Ed il mio consulente, per mettermi in condizione di poter percepire il valore di ciò che mi sta prospettando, non potrà non conferire ad un confronto finalizzato a ciò l’oggettiva importanza che invece ha. Emerge quindi un primo dato importante che si pone oltre gli aspetti tecnico/economici passati in rassegna al momento del vaglio di una proposta, ovvero la necessità di dare un ruolo primario al livello di consapevolezza che il possibile consulente potrà, di me, effettivamente palesare. Ma parlare di consapevolezza fa inevitabilmente allungare lo sguardo su di un altro scenario. Sino a qui abbiamo parlato infatti, in termini di parametri da analizzare, di condizioni che, parafrasando il linguaggio matematico, potremo definire necessarie ma non sufficienti. Per chiudere il cerchio manca ancora un passaggio. L’ultimo aspetto, ma non certo ultimo in ordine di importanza, su cui soffermarsi riteniamo che debba essere ancora l’idea
stessa di consapevolezza. Ma non più del mio consulente nei miei confronti, bensì l’esatto opposto, ovvero il mio livello di consapevolezza nei suoi confronti. Quali sono le reali motivazioni che ci spingono in questa direzione? Desideriamo limitarci ad adempiere formalmente ad una coercizione normativa? Desideriamo allineare la nostra attività alla norma vigente ma ponendo la necessità di contrarre al massimo l’onere economico da sostenere quale parametro di primaria importanza (se non addirittura l’unico parametro da valutare)? Fornire a questi quesiti una risposta oggettiva è il passaggio inevitabile per essere consapevole di quanto valore riusciremo ad attribuire al risultato della consulenza di cui necessitiamo. Riusciremo a vivere l’interazione con il consulente come un momento nel quale anche la rilevazione delle criticità e l’indicazione degli adempimenti cui far fronte verrà, da parte nostra, vissuta in ottica positiva e costruttiva? Riusciremo a percepire, sin da subito, l’effettiva portata del percorso che intraprenderemo in ottica di beneficio per la qualità della mia attività? Probabilmente il vero snodo risiede qui: tanto più elevato sarà anche il nostro livello di consapevolezza tanto più il prezzo della consulenza potrà essere percepito non come costo ma come valore. 31
Young Contemporary Party 2020 Venerdì 24 gennaio è andato in scena presso l’Opificio Golinelli il tradizionale appuntamento con il Contemporary Party, l’evento promosso dai Giovani Imprenditori di Confindustria Emilia per celebrare il connubio tra impresa a arte. Un’iniziativa che si ripete da ormai dieci anni in occasione di Arte Fiera e che quest’anno ha registrato un’importante novità con l’introduzione del primo “Young Art Award 2020” del valore di 2.000 euro, organizzato insieme alla Fondazione Golinelli e all’Accademia di Belle Arti di Bologna. 32
Al concorso hanno partecipato nove studenti del Dipartimento di Arti Visive della stessa Accademia di Belle Arti sotto la supervisione del Direttore Fornaroli e del Prof. Palazzolo. Il tema conduttore prescelto per questa edizione è stato: Arte e Scienza, antica misura, nuova civiltà. Il riferimento rimandava alla mostra U.MANO, il progetto della Fondazione Golinelli allestito presso il Centro Arti e Scienze. I giovani artisti potevano scegliere tra 3 diverse declinazioni del macro-tema dell’esposizione: Arte, Scienza e Tecnologia; Tecnologia e Arte Generativa; Sapere e Saper Fare.
Vittorio Cavani
associazione
Le opere realizzate sono state sottoposte nella serata di premiazione alla valutazione della Giuria composta dal Presidente dei Giovani Imprenditori di Confindustria Emilia Michele Poggipolini, e dai consiglieri Maria Eleonora Missere e Vittorio Cavani, dai già citati rappresentanti dell’Accademia di Belle Arti, da Silvia Evangelisti e Carlo Fiorini della Fondazione Golinelli e da Alberto Ferrari Banca di Bologna, e presieduta in qualità di ospite d’onore della serata da Philippe Daverio, il celebre critico d’arte. Dopo un lungo dibattimento a dimostrazione dell’alta qualità artistica degli elaborati si è aggiudicato il premio Daniele Di Girolamo, che meglio ha saputo restituire la visione del rapporto arte-scienza di Fondazione Golinelli, che vuole educare all’estetica per l’innovazione, mettendo al centro il fare come imperativo etico, valori comuni alla idea di rinnovamento artistico-culturale anche dei Giovani Imprenditori di Confindustria Emilia. L’opera premiata è intitolata “Paesaggio Marino”, una vasca in plastica con acqua, amplificatore e speaker, due stampe fotografiche. Lo stesso autore così la descrive: “L’attività naturale e quella umana si influenzano l’un l’altra in continue relazioni, creando paesaggio. Tra queste vi sono le varie attività antropiche tra cui il traffico navale e le tecnologie 33
per l’estrazione di materie prime nei fondali che generano somme di rumori costanti a bassa frequenza che si propagano per decine di chilometri nell’acqua. Questi suoni sono parte integrante del paesaggio marino odierno. Un’attività antropica per l’estrazione delle materie prime è stata simulata attraverso l’uso di un deumidificatore. All’interno di una vasca è stata versata acqua di mare. Il suono generato dall’attività del deumidificatore è stato registrato e in seguito diffuso sotto la base della vasca tramite speaker. L’onda sonora si propaga nell’acqua di mare creando delle increspature. Il suono generato dal deumidificatore è stato ibridato con il file delle fotografie, inducendo un’interferenza che ne altera la struttura digitale.” Di Girolamo è stato premiato sul palco alla presenza del Presidente della Fondazione Golinelli Andrea Zanotti. La sua installazione è stata acquistata ed è entrata a fare parte della collezione privata del Gruppo Giovani Imprenditori, con l’obiettivo di creare, col tempo, un vero e proprio fondo di arte contemporanea.in un’ottica di azione di mecenatismo dedicato ai giovani artisti. Le altre opere sono rimaste esposte presso la Fondazione per tutto il weekend di Arte Fiera mentre le prime tre classificate hanno trovato una successiva, temporanea esposizione nelle gallerie della Banca di Bologna, sponsor della serata. La serata è proseguita negli spazi della Fondazione con il vero e proprio party allietato da un Dj set con light dinner e open bar che ha visto la partecipazione di oltre 200 tra Giovani Imprenditori ed invitati a dimostrazione del successo del nuovo formato introdotto che verrà riproposto anche l’anno prossimo.
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