FUTURO n. 50 - DICEMBRE 2020

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Supplemento di “Fare” N. 50 dicembre 2020 Autorizzazione del Tribunale di Bologna n.6858 del 26.11.1998 - Poste Italiane SpA - Spedizione in Abbonamento Postale 70% - Aut. MBPA/CN/BO/0008/2015

50 2020

futuro GI G I O VA N I IMPRENDITORI CONFINDUSTRIA EMILIA AREA CENTRO

Cantiere del contemporaneo

CREI-AMO l'impresa 2020


Care Colleghe e cari Colleghi, sommario Open Innovation - innovazione aperta - è molto più che un modo di evolvere il proprio modello di business, è una ASSOCIAZIONE rivoluzione culturale. Questo concetto è stato teorizzato da quasi Futuri - Pronti all'impresa 3 20 anni, il lavoro di Henry Chesbrough (economista e professore statunitense) VARIE vede i suoi inizi nel 2003: un nuovo 8 modo di fare impresa che possa recepire Welfare state ai tempi Covid-19 input di valore dall’esterno o esportare la propria competenza in dimensioni Crei-Amo l'Impresa 2020 10 imprenditoriali più ricettive. Negli anni successivi professori come Alberto Di ECONOMIA E DIRITTO Minin e Riccardo Varaldo hanno implementato il suo lavoro d'oltreoceano, con l’obiettivo di declinare sul modello italiano un sistema concreto e operativo di innovazione aperta. La pandemia e l'impennata Quindi, nel 2020, possiamo dire che non è niente di nuovo. dell'e-commerce 12 Se abbiamo delle risposte accademiche così puntuali da diversi anni, come mai vediamo aziende che, come startup alle prime armi, smarriscono la loro capacità di proposta VARIE commerciale nel tempo, vittime di una iper-competizione che non lascia spazio a modelli di business infettati da commoditization? “Tutti sanno che l’innovazione è un’esigenza primaria per le imprese. Le imprese che non Elezioni USA 2020 Trump vs Biden 14 innovano muoiono, e questa non è certo una notizia”. Si apre così la prefazione di Open di Chesbrough e sinceramente ritengo sia un monito totalmente disatteso. I Lions incontrano l'impresa 16 Le motivazioni sono molteplici, ma una su tutte penso sia la più diffusa: cambiare modello di business significa investire. CULTURA Definire l’innovazione aperta come qualcosa di culturale vuol dire lavorare sull'intangibile, il know how e la ricerca sono immobilizzazioni immateriali e, in quanto tali, risorse Cantiere del contemporaneo 18 destinate a produrre un ritorno sul medio-lungo termine. Non c’è modo di produrre valore in un modello di business senza sfruttare idee che creino nuovi asset competitivi, va da sè che la generazione dell’idea non è un pensiero laterale che dal giorno alla notte VARIE divampa nel cuore delle nostre aziende e si diffonde abbattendo tutte le barriere. Un’idea sottende un lavoro dedicato al quale viene destinato un budget, un investimento La dignità dei riders al centro di in risorse umane qualificate (o comunque in grado di cambiare lo status quo), un time dibattiti e di manifestazioni to market di lungo periodo che espone l’azienda a ROI “diversi” da quelli abituali. 22 Questo significa che l’impresa italiana non può permetterselo, soprattutto in un periodo in tutte le città d’Italia di insicurezza come quello che stiamo vivendo. Possiamo però investire sul metodo, anzi dobbiamo. Open Innovation significa strutturare la propria catena del valore per recepire competenze dall’esterno, da startup, università, ricercatori, fornitori. Semplice da dire, ma complicato da fare. In questo caso però i problemi sono principalmente legati a mentalità imprenditoriali abituate a lavorare nella propria comfort zone, che non accettano il cambiamento e vivono nell’assunto: “abbiamo sempre fatto così”. Sono sinceramente vicino a questi imprenditori, sebbene mi senta di indole un innovatore. Vicino perché capisco bene cosa possa significare lavorare senza riferimenti, dando fiducia a qualcosa non completamente comprensibile e investendo i propri guadagni in nuovi percorsi che non hanno una strada ben delineata. Negli anni 90 abbiamo assistito in Italia a imprese nate da spin-off di grosse aziende e, a contrario, a grosse acquisizioni di know how che hanno permesso alle nostre grandi famiglie imprenditoriali di fare un importante salto di qualità valoriale. Non era innovazione aperta, spesso si trattava di accelerazioni rese possibili da importanti disponibilità finanziarie che permettevano all’impresa che acquistava di mantenere un profondo controllo sull’acquisita. Oggi è il modello di business che deve cambiare, per poter trasformare di conseguenza il modello finanziario di fare impresa. Ora, cari amici imprenditori, è giunto il tempo di prendere delle decisioni importanti, anche se impopolari. Decisioni che spostino gli equilibri e guardino al futuro, concrete e applicabili, passo dopo passo, portate avanti con decisione e coraggio da leadership affermate.

FUTURO - Rivista dei Giovani Imprenditori Confindustria Emilia Area Centro Supplemento di “Fare” N. 50 dicembre 2020 Direttore Responsabile: Raffaella Mazzali Coordinatori Editoriali: Francesca Villani, Maria Eleonora Missere Redazione: Franco Bottoni, Roberta Casetti, Giulia Cataldi, Vittorio Cavani, Enrico Fini, Annalisa Po. Si ringraziano tutti coloro che hanno contribuito alla stesura degli articoli. Editore: FARE S.r.l. - Via San Domenico, 4 - 40124 Bologna

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Direzione e Redazione: Confindustria Emilia Area Centro Via San Domenico, 4 - 40124 Bologna Pubblicità: FARE S.r.l. - Via San Domenico, 4 - 40124 Bologna Pubbli S.r.l. - Corso Vittorio Emanuele, 113 - 41100 Modena - Tel: 059 212194 - pubbli@pubbli.it Impaginazione: Lorella Luccarini - Confindustria Emilia Area Centro, sede di Bologna Stampa: Labanti e Nanni Industrie Grafiche S.r.l. - Via Giuseppe di Vittorio, 3 - 40053 Valsamoggia - Loc. Crespellano (BO) Autorizzazione del Tribunale di Bologna n. 6858 del

26/11/1998 Poste Italiane S.p.a. - Spedizione in Abbonamento Postale 70% - Aut. MBPA/CN/BO/0008/2015.


Ivan Franco Bottoni

associazione

FUTURI - Pronti all’impresa 35° Convegno Nazionale del Gisud Stupendo tornare a vedere i nostri colleghi di tutta Italia, stupendo anche solo pensare di poter tornare in presenza dopo mesi passati dietro ad un monitor, stupendo sapere di poter vivere il momento e visitare un altro luogo che non sia casa o l’azienda.

spirito imprenditoriale si è visto in tutto il suo essere, dove nonostante tutte le avversità il convegno si è fatto ed è stato senza dubbio stupendo e partecipato, sia in presenza che in remoto.

Ho avuto la fortuna di essere uno dei pochi, pochissimi giovani ammessi in presenza, una terribile limitazione necessaria in questo tempo di pandemia globale che ha ovviamente reso questo uno dei convegni più memorabili della storia del movimento.

Chi ha organizzato in prima persona ci ha sottolineato come dall’inizio siano state cambiate tre location diverse: Capri, poi bocciata in quanto troppo piccola e difficoltosa, Napoli, poi esclusa in quanto la situazione in Campania andava peggiorando e in fine la casa di Confindustria stessa, l’Auditorium della tecnica in Roma.

Memorabile in quanto fatto nonostante tutto e tutti, dove lo

Location spettacolare ma soprattutto per molti nuovo e

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sconosciuto, cosa che ci ha permesso di apprezzare anche i nostri gioielli della corona. Il convegno si è doverosamente aperto e, posso dire anche finalmente, con il discorso del nostro Presidente Riccardo Di Stefano, dico finalmente perchè dal giorno della sua elezione questa è stata la sua prima occasione di un discorso in presenza e non da remoto come ci siamo tristemente abituati. Il convegno ha avuto il pregio di un panel estremamente di rilievo, la location in Roma ha aiutato ad avere ben cinque Ministri intervenuti e un numero di personalità che altrimenti difficilmente saremmo riusciti a coinvolgere. Questa facilità nel raggiungere l’auditorium ha fatto sì che in molti abbiano colto un'occasione così ghiotta per poter esprimere la propria opinione su un palco così prestigioso. 4

APERTURA Anche se il convegno si è tenuto fisicamente a Roma di fatto la macchina organizzativa era quella del GISUD per questo motivo e anche per mantenere una linea con gli anni passati l’apertura è rimasta a cura di Vittorio Ciotola Presidente G.I. Campania che ha fatto i doverosi ringraziamenti iniziali.

TESI DEL PRESIDENTE Finalmente abbiamo potuto ascoltare il nostro presidente nelle sue tesi di apertura, nelle quali l’ha fatta da padrona la Next Generation Eu, per poter dare un futuro giovane a questo paese che invecchia. Il cardine del pensiero è stato lo svecchiamento della generazione


imprenditoriale e della generazione politica, ma soprattutto sulla valorizzazione del capitale che i giovani rappresentano, sulla valorizzazione del benessere che giovani imprese crescenti possono generare in Italia.

Il CONVEGNO Come ha giustamente sottolineato David Parenzo, i Giovani imprenditori hanno voluto aprire e dare grande rilevanza all’istruzione facendo aprire il convegno proprio con il Ministro dell’Università e della Ricerca Gaetano Manfredi e successivamente dare largo spazio alla Ministra dell’Istruzione Lucia Azzolina. La formazione continua è da sempre uno dei punti forti e ricercati dagli imprenditori, se ne vuole sempre sottolineare l’importanza. Sempre in tema è intervenuto anche il Ministro per l’Innovazione tecnologica e la Digitalizzazione Paola Pisano, in questo caso da remoto, piccola nota di colore: le saltava la linea

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del collegamento… esempio perfetto di come la copertura di internet ad alta velocità in Italia debba ancora fare passi da gigante. Nella due giorni di convegno si sono succeduti così tanto nomi importanti e sono stati affrontati così tanti temi che riassumere è impossibile, ma ci sono alcuni punti che vale la pena essere sottolineati, come: l’intervento del Vice Presidente di Confindustria Luigi Gubitosi, segno della vicinanza dei Senior al movimento Giovani. Abbiamo avuto l’intervento di Emma Marcegaglia, purtroppo in remoto, che ha dato una grande carica e che sarà il Presidente designato del B20 Italy 2021. Sindaci Virginia Raggi, Roma e Luigi Brugnaro sindaco di Venezia, che hanno descritto la difficoltà di amministrare i propri territori ma anche la grande volontà di fare bene per i propri cittadini.

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Il PATHOS Volutamente abbiamo tenuto per ultima la Ministra del Lavoro Nunzia Catalfo che è stata intervistata magistralmente da Parenzo ma è finita successivamente nelle “grinfie” del Sindaco di Venezia Brugnaro che gli ha espresso la sua opinione su molti temi fino ad arrivare a prendersi una lunga ovazione nel momento in cui ha definito il reddito di cittadinanza una “paghetta” che non serve a niente, che serve solo a generare dei fannulloni. Ha ovviamente scaldato gli animi con toni volutamente sopra le righe ma che portavano in sé il senso di frustrazione che tutti gli imprenditori avvertono quotidianamente. Lo sforzo titanico di questo convegno, col senno di poi ancora di più, non lo si finirà mai di sottolineare, un convegno fatto adattandosi a DPCM quasi giornalieri e chiusure sempre più repentine. Un vero ringraziamento a tutti gli organizzatori che, anche se per un breve momento, ci hanno ricordato la gioia di stare insieme e cosa significa vivere oltre che esistere.

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Welfare state ai tempi del Covid-19 Questo 2020 vede una crisi innescata dalla pandemia da Covid-19 e conseguenti disagi e criticità in tutti i settori economici generata da questa ondata più unica che rara, penalizzando inesorabilmente interi comparti di mercato e, all'opposto, promuovendo opportunità in altri. Sia nell'uno che nell'altro caso, i lavoratori hanno avuto un ruolo determinante, affiancando il datore di lavoro nelle strategie messe in atto per affrontare le oscillazioni dell'impresa. Dunque non sarà raro che, nonostante tutto, negli attuali budget aziendali dei prossimi mesi si troverà spazio per i premi di produttività che, come noto, se erogati in denaro sono tassati come reddito di lavoro dipendente. 8

Un piano di welfare aziendale con erogazione di premi in beni e servizi consentirebbe all'impresa di risparmiare i contributi previdenziali e al dipendente l'Irpef, ma l'incertezza economica dei prossimi mesi difficilmente porterà ad impegnarsi nell’organizzare un regolamento aziendale che preveda benefit anche per un 2021 denso di incognite. In quest'ottica viene in aiuto il D.L. 104/2020, entrato in vigore lo scorso 15.08.2020, che dispone il raddoppio del limite di benefit che il datore di lavoro può regalare ai dipendenti, beneficiando dell'esenzione fiscale e previdenziale. L'art. 51, c. 3 del Tuir dispone l'esclusione dal reddito di lavoro dipendente di beni ceduti e servizi


Eleonora Missere

varie

• per i lavoratori ancora in forza, si dovrà tenere conto del nuovo limite di esenzione e restituire al dipendente l'Irpef trattenuta a causa del superamento del “vecchio” limite ma non del nuovo; • per i lavoratori cessati, sarà utile un'annotazione in calce alla Certificazione Unica 2021 affinché il nuovo datore di lavoro possa tenere conto di quanto già erogato e provvedere all'eventuale ricalcolo in fase di conguaglio fiscale. Si specifica che nei beni e servizi cui fa riferimento l'art. 51, c. 3 (giusto per elencare i più diffusi e più graditi ai dipendenti) possono rientrare: • buoni spesa in negozi e supermercati; • buoni benzina; • voucher per commercio elettronico; • ricariche telefoniche. In passato il tipo di welfare più utilizzato era quello di tipo ricreativo: è un aiuto in più che dà l’azienda ai dipendenti, per godere di questi benefit in svago. Ora invece maggiormente si nota che il tipo di servizio che si ricerca si è spostato sul mondo assistenziale: il legame tra vita privata e vita lavorativa è sempre più stretto e si ha la necessità di gestire problematiche come i genitori anziani da assistere. Da pochi mesi, 8-9 mesi, questo si è accentuato ancora di più, soprattutto sulla spesa dei dipendenti: risulta un aiuto molto pragmatico, ma è quanto di più necessario ora. E’ una situazione di breve termine legata al Covid, prima di pensare a un futuro che vedrà ad esempio l’azienda implicata in servizi per i fondi pensionistici. Si nota un vero e proprio cambiamento da svago a conciliazione vita privata-lavorativa, l’aiuto alla spesa e il pensiero al futuro. prestati ai dipendenti per un valore non superiore a € 258,23 aumentato a € 516,46 appunto dall'articolo 112, D.L. 104/2020. Ciò consentirà al datore di lavoro di gratificare comunque uno o più dipendenti, con l'unica condizione di erogare non denaro ma beni o servizi di valore entro il nuovo limite. In caso contrario, l'intero valore rientrerà nella base imponibile sia fiscale che previdenziale. Il limite di € 516,46 riguarda il solo anno 2020 e l'eventuale erogazione a oggi già avvenuta superando il limite a regime di € 258,23 (e quindi tassata) avrà la conseguenza che:

Si nota comunque un tasso di conversione dell’azienda che decide di dare dei benefit ai dipendenti e i dipendenti che davvero aderiscono a questi benefit molto bassa: al momento siamo a un 50% probabilmente perché i dipendenti non ne son a conoscenza delle facilities a loro destinate o perché le aziende non comunicano bene questi servizi. Uno degli obiettivi che si pongono le aziende leader nel settore di proposte welfare è quello avviare una comunicazione anche a livello digitale di questo tipo di servizi per sponsorizzarli e fare si che vengano utilizzati in percentuale sempre maggiore

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CREI-AMO L’IMPRESA 2020 I giovani imparano a fare impresa Si è svolta il 20 ottobre 2020 la cerimonia conclusiva di CREIAMO L’IMPRESA, edizione 2019-2020, promossa dai Giovani Imprenditori di Confindustria Emilia-Romagna e dall’Ufficio Scolastico Regionale per l’Emilia-Romagna in collaborazione con l’Associazione Giovani per l’Unesco. La premiazione svolta in sicurezza, on-line, ed ha visto la partecipazione di 4 istituti della regione: l’istituto di Istruzione Superiore Fermo Corni di Modena, Il liceo Fermo Corni di Modena, il liceo San Tomaso d’Aquino di Correggio (Reggio Emilia) ed il liceo artistico Dosso Dossi di Ferrara. Tenacia, costanza e perseveranza sia degli studenti sia dei professori che sono riusciti a terminare il progetto sia dei giovani 10

imprenditori che li hanno seguiti in questo periodo complesso ed a distanza sono riusciti assieme a coordinare le varie attività. Per la prima volta le lezioni sono avvenute attraverso mezzi tecnologici, come le stesse visite aziendali, non possibili in presenza, sono state svolte attraverso tour virtuali che mostravano agli studenti le varie realtà. Sempre in questa edizione, per la prima volta la premiazione, che si è svolta on line seguendo rigorosamente le disposizioni anti Covid, è stata mandata in onda in diretta sui canal social dei Giovani imprenditori di Confindustria Emilia-Romagna, per permettere la massima diffusione e partecipazione a questa iniziativa.


Annalisa Po

«In quest’anno difficile di pandemia è stato davvero complicato portare a termine il Progetto Crei-amo l’impresa – ha dichiarato il Presidente dei Giovani imprenditori di Confindustria Emilia-Romagna Kevin Bravi – e quindi le scuole che sono arrivate alla premiazione meritano tutto il nostro applauso. Con questa iniziativa vogliamo partire dalle scuole per creare gli imprenditori di domani, facendo vivere agli studenti il mondo aziendale dal punto di vista dell’imprenditore: un’iniziativa che valorizza le capacità e le attitudini dei ragazzi e genera quella che noi chiamiamo cultura d’impresa, fondamentale per il futuro del nostro territorio». Il vincitore assoluto dell’edizione di quest’anno è l’Istituto di Istruzione Superiore Fermo Corni di Modena, che ha presentato il Progetto AS-ecotech, un aspiratore che permette di aspirare e separare diversi materiali in chiave ecologica. La classe, che ha vinto anche per realizzabilità, ha visitato l’azienda modenese Emilbronzo 2000 srl. Il Liceo Fermo Corni di Modena ha ottenuto una menzione speciale per l’attinenza al territorio con il progetto 3 RD LIFE, la cui ideazione ha preso avvio dalla visita all’azienda Coop Box Group di Bibbiano (Reggio Emilia). Il progetto riguarda un estrusore che ricicla materie plastiche selezionate e le trasforma in filamenti utili per il riuso. Il Progetto GREEND del Liceo San Tomaso d’Aquino di Correggio (Reggio Emilia), dedicato ad un dispositivo per la raccolta, differenziazione e riuso dei rifiuti, in particolare i mozziconi di sigaretta, ha ottenuto una menzione speciale per l'originalità. La classe ha visitato l’azienda ESA di Bibbiano (Reggio Emilia). L’Istituto di Istruzione Superiore Liceo Artistico Dosso Dossi di Ferrara è stato apprezzato per la qualità della grafica con il progetto H2Ouse, la progettazione di una App con diverse funzioni legate alle cosiddette “case dell’acqua” che consentono di imbottigliare acqua pura filtrata. Il Progetto ha preso avvio dalla visita all’azienda Italbedis srl. Alla cerimonia conclusiva ha partecipato inoltre, porgendo un saluto iniziale, il Dirigente dell’Ufficio IV dell’Ufficio Scolastico Regionale Giovanni Desco. Sono intervenuti, oltre al Presidente regionale dei Giovani Imprenditori Kevin Bravi, la Vice Presidente Francesca Villani, la delegata dell’Ufficio Scolastico Regionale per l’Emilia-Romagna Carla Conti e il rappresentante regionale dell’Associazione Giovani per l’Unesco Andrea Croci. Tutti gli studenti hanno ricevuto i gadget offerti dall’azienda

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Franco Cosimo Panini di Modena. Ha collaborato all’organizzazione anche l’azienda Tecnostudi di Bologna. Alla classe vincitrice assoluta è stato assegnato un premio per l'acquisto di libri. L’Associazione Italiana Giovani per l’Unesco, partner di Crei-amo l’impresa, supporta le attività della Commissione Nazionale Italiana per l’Unesco nel campo dell’educazione, scienza, cultura e comunicazione, promuovendone progetti, valori e priorità nelle comunità locali attraverso la partecipazione attiva dei giovani. L’iniziativa dei giovani imprenditori dell’Emilia-Romagna, giunta alla ventesima edizione, ha coinvolto negli anni circa 2.600 studenti, e si è sempre rinnovata negli anni, grazie una costante ed attiva voglia di miglioramento e attualizzazione del progetto; anche per l’anno 2020-2021 il progetto verrà modificato attraverso l’implementazione di una piattaforma per gli studenti, in collaborazione con la start up duing.

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Ripartire dopo il Covid

La pandemia e l’impennata dell’ecommerce Opportunità di nuovi mercati e la protezione della proprietà industriale

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Giulia Cataldi

economia e diritto

Secondo i dati forniti durante il Netcomm Forum Live dello scorso

dalla normativa nazionale (e non solo). Di fronte ad una tale

ottobre, il distanziamento sociale ha prevedibilmente modificato

fattispecie, pertanto, è possibile ricorrere in giudizio per chiedere,

le abitudini dei consumatori online. L’accelerazione impressa

oltre alle misure dettate dal Codice della Proprietà Industriale,

dalla pandemia all’eCommerce durante il periodo di lockdown

anche la revoca ed il trasferimento e l’inibitoria in via cautelare

non è un fenomeno isolato, bensì proprio nel periodo di apertura

all’uso del nome a dominio e il suo trasferimento provvisorio.

post lockdown si è vista crescere la frequenza all'acquisto online da parte degli utenti del 79%. In Italia i volumi di transazioni online negli ultimi 12 mesi sono cresciuti del 15,4%, il 7% solo nel lockdown di marzo, con la richiesta di prodotto aumentata del 10%. Uno scenario che ha visto i "negozi online" gestire una domanda sostanzialmente 10 volte superiore al 2019. Nonostante le difficoltà iniziali per poter gestire la crescente richiesta, la soddisfazione dell’esperienza di acquisto è elevata e l’abitudine all’acquisto on-line è perdurata anche una volta terminata la fase di lockdown di marzo ed a settembre si è registrato un gradimento da parte dei consumatori online dell’8,5 in una scala da 1 a 10. Si sta registrando anche l’apertura di mercati relativi a nuove

Per recuperare la titolarità di nomi a dominio registrati illegittimamente, in alternativa alla giustizia ordinaria, è azionabile una procedura cosiddetta “di riassegnazione” disciplinata dal Regolamento del Registro Italiano. Tale procedura, per il fatto di non avere natura giurisdizionale, può avere per oggetto soltanto il trasferimento del nome a dominio dell’avente diritto ma non anche il risarcimento del danno. Il procedimento di riassegnazione, che comunque non impedisce il ricorso alla magistratura o ad arbitrati, è uno strumento rapido e non eccessivamente costoso di definizione di tale tipologia di vertenze. Sono inoltre molteplici le possibili contraffazioni del marchio in Internet, per poter contrastare questi fenomeni è importante, al fine di consolidare i risultati delle azioni legali e di riassegnazione,

categorie di prodotti venduti online con il 36,4% (+1,8% rispetto

avere la titolarità del marchio, pertanto registrare il marchio nei

ad aprile) di vendite relative a prodotti che i nuovi acquirenti

paesi pertinenti, ovvero di maggiore interesse economico. Inoltre,

online avevano tradizionalmente sempre comprato in negozio.

è utile per rafforzare la protezione la registrazione del nome

Inoltre, circa il 25% (23,3% ad aprile) ha fatto la spesa online con

a dominio del proprio marchio con le estensioni più diffuse e

la conseguenza che “il consolidamento di abitudini di consumo

prevedere la registrazione anche dei typosquatting, ovvero dei

sempre più ibride, tra canali fisici e digitali, e la tendenza a

nomi a dominio risultanti dai più comuni errori di battitura.

preferire modalità di acquisto e di pagamento contactless, mette

Inoltre, una costante sorveglianza del web è utile al fine di

di fronte le imprese italiane alla necessaria implementazione di

rintracciare siti in cui il marchio viene utilizzato nel contenuto

tecnologie". Sebbene l’eCommerce rappresenti una importante opportunità per le aziende non è un settore privo di insidie per quanto riguarda la protezione della proprietà industriale delle aziende. Gli aspetti da monitorare e tutelare sono molteplici: i nomi a dominio, il marchio, i prodotti e la pubblicità. Il nome a dominio, oltre ad essere l’indirizzo di un sito Internet e la chiave di accesso allo stesso, è anche a tutti gli effetti un segno distintivo e come tale riconosciuto e regolato dalla legge (in Italia dal vigente Codice della Proprietà Industriale). Proprio per il ruolo di crescente centralità che Internet e il commercio elettronico hanno assunto nell’attività delle imprese, il possibile conflitto tra marchi e nomi a dominio è un tema di grande attualità ed importanza. La registrazione e l’uso di un dominio identico o confondibile

testuale in modo illecito, come il furto di identità, l’uso indebito del marchio su prodotti contraffatti, l’uso di espressioni allusive o denigratorie, la volgarizzazione del marchio. L’attività di sorveglianza e protezione del marchio è tanto più importante nei social nertwork e le piattaforme di vendita online (soprattutto le piattaforme Business to Business con elevati quantitativi di merce commercializzati), che sono diventati i principali vettori di comunicazione dove i singoli utenti hanno la possibilità di esprimere opinioni su di un prodotto. Numerosi sono i fenomeni di pagine create da persone non aventi diritto dedicate ad un marchio, azienda, prodotto senza il consenso del titolare. Vantaggiosamente, la maggior parte delle piattaforme online forniscono agli utenti dei servizi di segnalazione volti alla rimozione o blocco delle pagine web, delle immagini e delle

con un marchio anteriore per il medesimo settore merceologico

offerte che risultano lesive dei propri diritti di privativa.

(o per un settore diverso, nel caso dei marchi di rinomanza) con

Pertanto, nell’approcciare il mondo dell’eCommerce è consigliabile

conseguente rischio di sviamento della clientela (o di sfruttamento

impostare anche una adeguata strategia di sorveglianza e tutela

della notorietà del marchio celebre) è un illecito oggi riconosciuto

dei segni distintivi dell’azienda e dei propri prodotti. 13


Le frontiere e il Covid-19

Elezioni USA 2020 Trump vs Biden 14


Roberta Casetti

Le elezioni americane mi hanno sempre appassionato in quanto, a differenza di ciò che accade nel Belpaese, si chierano imprenditori, avvocati, sceneggiatori, attori hollywoodiani, produttorie della serie TV, i nuovi yuppies. In tutto il mondo si scatenano i sondaggisti, le dirette televisive, scrittori di prim'ordine che dedicano editoriali e intere pagine. Gli Stati Uniti rappresentano il primo Paese votante successivamente al COVID19. L'America emerge sempre come un Paese spaccato a metà: i Democratici sempre più liberal delle Big Cities ( 27 delle 30 principali città amerciane sono democratiche) e i Repubblicani che rappresentano l'America più profonda formata da cattolici conservatori e dalla classe operaia bianca e dai cosiddetti "red nake". Ripercorriamo l'ultimo quadriennio governato da Donald Trump. Ha accettato lo spostamento della capitale dello Stato di Israele da Tel Aviv a Gerusalemme firmando l'Accordo di Abramo ovvero il riconoscimeno da parte di alcuni Stati Arabi dello Stato di Israele. E' uscito dall'accordo sul clima di Parigi. Con il suo motto "America First" ha imposto dazi sui prodotti importati da quasi tutti i Paesi e la Cina si è sentita minacciata per la prima volta. Tuttavia non bisogna dimenticare che la Cina detiene ancora oltre il trenta per cento del debito americano. Ha portato crescita salariale agli svantaggiati e una quota importante di ricchezza è andata ai lavoratori più poveri. Questi ultimi hanno votato per Trump nel 2016 e ancora di di più nel 2020. In questo ultimo anno ha affrontato la pandemia in modo superficiale e criticabile come immagine pubblica. La pagella di Trump sulla politica estera è senz'altro negativa in quanto ha indebolito l'asse di rapporti con i Paesi Europei su tutti i fronti. Tuttavia non bisogna dimenticare che quasi settatuno milioni di elettori hanno confermato la fiducia al Presidente uscente Trump. L'8 novembre Biden con 75.602.458 voti viene eletto quarantaseiesimo Presidente degli Stati Uniti e per la prima volta nella storia la sua Vice Presidente sarà una donna Kamila Harris. Su un elettorato attivo di circa duecento milioni di votanti l'affluenza registrata è stata del settanta per cento. Agli Americani piace la sfida e sono portati a votare. Il programma della coppia Biden Harris è molto ambizioso e si concenterà ovviamente sul contenimento della pandemia, sulla crescita economica e sui cambimenti climatici. L'idea è di capovolgere in tempi rapidi una serie di decisioni del suo predecessore tra cui il ritiro degli Accordi sul clima di Parigi

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e il "muslim ban" ovvero i divieto di ingresso negli USA per i cittadini di sette paesi musulmani. Tuttavia il processo di transizione è ostacolato da Trump che continua a sostenere brogli elettorali. I continui tweet e le conferenze stampa indette da Trump durante lo spoglio elettorale mi spingono a chiedermi: parliamo di Stati Uniti o di Bielorussia? Come cambieranno gli equilibri internzionali? Il modo in cui la transizione si risolverà negli Stati Uniti sarà di enorme importanza per le democrazie liberali europee in quanto la presidenza Trump ha costituito un periodo complicato per l'Europa. Probabilmente gli Stati Uniti riaffermeranno l'impegno con la NATO, si coorideranno con l'UE sui Balcani, l'Ucraina, la Russia e la Turchia, accoglieranno la mediazione europea per facilitare il proprio ritorno nell'accordo nucleare con l'IRAN, rientreranno negli accordi climatici. Incomincerà una nuova era di rapporti idilliaci tra Stati Uniti e Europa? Sicuramente anche per Biden la bussola sarà America First tramite il rafforzamento dell'economia attuando politiche di forte protezionismo. E sempre cercando di mantenere China second.

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I Lions incontrano l’impresa

Premio ricerca scientifica ed innovazione tecnologica È il tema del convegno che ha introdotto la manifestazione

hanno analizzato da diversi punti di vista il ruolo e i contributi

del dodicesimo PREMIO LIONS RICERCA SCIENTIFICA E

che i Dottori di Ricerca possono fornire nei contesti industriali,

INNOVAZIONE TECNOLOGICA INTITOLATO A “CLAUDIO

non solo per quanto riguarda le competenze scientifiche e

BONIVENTO” consegnato lunedì 28 settembre nell'Aula

tecnologiche, ma anche per quelle umane e culturali (soft

Magna di Ingegneria.

skills).

Il convegno, in forma di tavola rotonda, ha visto coinvolti nel

Le esperienze e le richieste del modo accademico si sono

dibattito il Dott. Michele Poggipolini, Presidente del Gruppo

potute così confrontare con le realtà e le necessità del

Giovani di Confindustria assieme ai Professori dell’Alma Mater

mondo produttivo rappresentato per Confindustria, dal Dott.

Ernesto Antonini, Daniele Vigo, Alessandra Costanzo, Marco

Poggipolini.

Carricato e Massimiliano Petracci. I vari interventi, coordinati dalla giornalista Lisa Bellocchi, 16

La serata, introdotta dal Presidente del Lions Club Bologna


Francesca Villani

Dott. Andrea Rossi e dagli interventi del Prorettore alla Ricerca Antonino Rotolo e il Direttore dell’Istituto Studi Avanzati Prof. Dario Braga, è poi proseguita con la vera e propria cerimonia di premiazione, condotta dal Prof. Lorenzo Marconi responsabile scientifico del Premio, incentrata sulla proiezione dei contributi video prodotti dai finalisti. La propria ricerca raccontata al pubblico in pochi minuti con un video che illustra in modo semplice ed efficace l'impatto e la ricaduta del proprio lavoro di ricerca: è una delle caratteristiche del Premio Lions Ricerca e innovazione tecnologica volta a sottolineare la capacità di comunicare che ogni ricercatore oggi deve possedere. Il Premio in denaro, istituito dal Lions Club dal 2009, è un riconoscimento e una valorizzazione dell’impegno dei giovani nel settore della ricerca scientifica e dell’innovazione tecnologica espresso a livello di dottorato di ricerca dell’Alma Mater: mira ad individuare ed attrarre talenti, ma anche a stimolare e favorire l'investimento nella ricerca scientifica come approccio culturale etico e morale, e investire in una crescita reale e sostenibile. Il vincitore del premio è selezionato annualmente tra le migliori tesi di dottorato per contenuto scientifico, originalità, ricadute applicative e valore sociale fra quelle presentate e discusse dai dottorandi delle Scuole di Dottorato dell'Ateneo di Bologna.

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dell'Ingegneria (Prof. Marco Carricato): NON-EQUILIBRIUM ATMOSPHERIC PLASMA AS A NOVEL ROUTE TO NANOMATERIAL SYNTHESIS AND PROCESSING FOR BIOMEDICAL APPLICATIONS Lia Marchi - Architettura e Culture del Progetto (Prof.ssa Annalisa Trentin): LA COMPATIBILITÀ PAESAGGISTICA DEGLI INSEDIAMENTI PRODUTTIVI Alberto Sensini - Meccanica e Scienze Avanzate dell’Ingegneria (Prof. Marco Carricato): ELECTROSPUN BIOMATERIALS AND STRUCTURES FOR THE REGENERATION OF TENDONS AND LIGAMENTS: DEVELOPMENT AND BIOMECHANICAL VALIDATION L’edizione del 2020 ha visto vincitori aex aequo: Mazen Al Shanawani, Nicole Bozzi Cionci e Alberto Sensini. Quest’anno la partecipazione del mondo imprenditoriale ha posto le basi per un futuro dialogo con l’ambiente accademico, affinché non solo le competenze tecnologiche e scientifiche dei ricercatori ma anche le loro qualità creative organizzative e umane trovino una piena corrispondenza nel mondo dell’industria.

La Commissione preposta al giudizio di merito è formata da un Comitato Scientifico, composto dal Pro-Rettore alla Ricerca dell’Università di Bologna, dal Direttore e da un comitato di membri esperti dell’Istituto di Studi Avanzati e dal responsabile scientifico del premio per l’Università, e da esponenti del Lions Club Bologna, quest’anno ha selezionato: Mazen Al Shanawani Ingegneria Elettronica, Telecomunicazioni e Tecnologie dell’Informazione (Prof.ssa Alessandra Costanzo): “TETRAHERTZ AND MILLIMETRIC RECTENNAS” Nicole Bozzi Cionci - Scienze e Tecnologie Agrarie, Ambientali e Alimentari (Prof. Massimilano Petracci): PROBIOTICI PER LA PREVENZIONE/TRATTAMENTO DI PATOLOGIE UMANE E RELATIVO STUDIO ECOLOGICO DEL MICROBIOTA INTESTINALE Michele Braccini, Computer Science and Engineering (Prof. Davide Sangiorgi) - TOWARDS A BOOLEAN NETWORK-BASED COMPUTATIONAL MODEL FOR CELL DIFFERENTIATION AND ITS APPLICATIONS TO ROBOTICS Tommaso Gallingani - Meccanica e Scienze Avanzate

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Cantiere del contemporaneo La collezione d’arte del Gruppo Giovani in mostra presso Copernico Rizzoli

In un periodo in cui l’accesso ai luoghi della cultura è interdetto a causa della nuova escalation della pandemia, i Giovani Imprenditori di Confindustria Emilia si adoperano “controcorrente” per la realizzazione di un nuovo progetto di valorizzazione del “Cantiere del Contemporaneo”. Si tratta della collezione di arte contemporanea che dal 2015 al 2019 si è arricchita di anno in anno di una nuova opera, vincitrice del “#ContemporaryYoung” aperto ad artisti under 40 chiamati a presentare un la-voro riconducibile al concetto del fare e del costruire nell’ambito di Arte Fiera. Dal 2020 l’iniziativa è entrata in una nuova fase di vita, con il lancio dello “Young Art Award”, la cui prima edizione si è tenuta presso l’Opificio Golinelli, con la partecipazione straordinaria di Philippe Daverio come Presidente di Giuria. Il progetto, realizzato in collaborazione con l’Accademia di Belle Arti di Bologna, ha visto la partecipazione di nove studenti del Dipartimento di Arti visive, che si sono confrontati sul tema “Arte e Scienza, antica misura, nuova civiltà”, in relazione ad “U.MANO”, mostra allestita presso il Centro Arti e Scienze della Fondazione Golinelli, secondo tre diverse declinazioni: Arte, scienza e tecnologia; Tecnologia e arte generativa; Sapere e saper fare. 18

L’opera classificatasi al primo posto è stata, come di consueto, acquistata dai Giovani Imprenditori ed è entrata a far parte della collezione privata del Gruppo, esposta per la prima volta dal vivo nella sua interezza presso gli spazi di Copernico Rizzoli a Bologna. La mostra fa parte di “Art Journey” il percorso di mostre d’arte, eventi e iniziative culturali curato da Giorgia Sarti che si sviluppa all'interno di Copernico come valore aggiunto al vivere quotidiano delle persone che frequentano gli spazi di lavoro gestiti dalla società nelle città di Milano, Torino e Bologna.

(*) Giorgia Sarti, art specialist alla guida di Copernico, la piattaforma che punta a rinsaldare il dialogo fra arte e impresa offrendo spazi e luoghi di lavori ai professionisti del settore. giorgiasarti.art@gmail.com


Giorgia Sarti* e Vittorio Cavani

Il “Cantiere del Contemporaneo” ben risponde al pensiero del critico Vittorio Sgarbi, secondo cui “Tutta l’arte è contemporanea”. L’arte autentica, infatti, è sempre attuale e per questo motivo viene spontaneo collegare l’azione creativa dell’artista al suo vivere in stretta connessione con il mondo che lo circonda nel tempo in cui lo vive. L’artista fotografa e riproduce percezioni e visioni sempre contestualizzate fornendo spunti di riflessione e occasioni di analisi In questo senso, l’artista si allontana dallo stereotipo che lo vede quale figura distaccata dal mondo reale e dalle sue regole avvicinandosi in maniera analitica e profonda al ruolo proprio del lavoratore, di colui che svolge attività utile a scopo di guadagno. Osservare, analizzare, fornire chiavi di lettura, risposte e trasformare il pensiero intangibile in oggetto tangibile, concretamente rappresentato da un’opera che racchiude contenuto all’interno di una forma esteticamente studiata e ricercata: questo il lavoro dell’artista, e questo il presupposto che ha spinto un gruppo attivo e intraprendente di giovani imprenditori a riconoscere concretamente l’operato di chi si dedica quotidianamente alla ricerca e all’arte, assumendosi rischi e responsabilità al pari di un imprenditore che, come lui, è mosso da coraggio, passione e determinazione nel raggiungimento degli obiettivi. Arte come impresa, dunque, artisti e imprenditori uniti da una comune visione e scelta consapevole che parte dall’idea e giunge alla sua realizzazione. Nasce con queste premesse il progetto Cantiere del Contemporaneo, luogo materiale e immateriale al tempo stesso, fucina di pensiero e mostra d’arte contemporanea che prende il via a Bologna nel Gennaio 2015, in concomitanza con Arte Fiera, storico e importante appuntamento con l’arte contemporanea in Italia e nel capoluogo emiliano. È in questa occasione che il Gruppo Giovani Imprenditori di Confindustria Emilia Centro acquista la sua prima opera d’arte e pone il primo mattone.

cultura

condizione culturale non risente di un controllo centrale ma si manifesta al di là di margini e regole.

Bologna, Arte Fiera, Gennaio 2016. Il Gruppo dei Giovani Imprenditori emiliani continua il percorso di acquisizione e in cantiere entra l’artista Angelo Anzalone, Canicattì (AG) 1989, con l’opera “Terra”. Seguendo il tema “volto dell’imprenditore”, l’artista catanese sceglie l’arancia come soggetto. Schiacciata, su fondo rosso, testimonia la lotta alla mafia che a Catania ha portato nel 1999 una cooperativa a gestire un agrumeto sottratto al potere dei boss locali.

Si apre il cantiere. L’artista selezionato che ne getta le basi è Eugenio Tibaldi, Alba (CN), 1977. “Economia e paesaggio” il suo campo di ricerca. Chi meglio di lui avrebbe potuto dare il via ad un progetto come il Cantiere del Contemporaneo? Giovane artista nato al nord e trasferitosi nei sobborghi di Napoli alla ricerca del valore estetico della periferia, attratto dall’assenza di confini di queste aree che riscrivono le regole della socialità dove la

Bologna, Arte Fiera, Gennaio 2017. Il cantiere prosegue l’attività e l’officina si arricchisce di nuovo materiale. Silvia Hell, Bolzano 1983, fa il suo ingresso con l’opera “markez II (SRB)/A Form of History”, 2013 . Una ricerca sull’evoluzione territoriale e storica dei Paesi europei negli ultimi 150 anni attraverso un passaggio graduale, dall’idea espressa attraverso un grafico, alla stampa digitale 19


per ottenere il volume con la realizzazione di una scultura in alluminio. Bologna, Arte Fiera, Gennaio 2018. I giovani imprenditori non si fermano e il percorso in cantiere compie un altro passo accogliendo Rodrigo Hernández e la sua opera “Untitled (Small Spaceman 2)”. Un piccolo disegno su carta a matita colorata rappresenta una figura umana sospesa nel tempo, tra fisica e metafisica.

Bologna, Arte Fiera, Gennaio 2019. Questo è l’anno della materia e i riflettori puntano dritti sull’opera dell’artista Alberto Scodro (Marostica, 1984) dal titolo “Santa Maria”. Scultura realizzata in silicio, quarzo, ferro, ossidi, cotone e pigmenti, rappresenta perfettamente la ricerca dell’artista sulla trasformazione degli elementi che compongono la materia. Attraverso un processo di fusioni sovrapposte, l’artista crea per strati sovrapponendo elementi naturali di origine minerale. Bologna, Arte Fiera, Gennaio 2020 Il 2020 è l’anno del cambiamento. Il Gruppo dei Giovani Imprenditori apre le porte all’istituto storico che dal 1710 si dedica alla formazione artistica e culturale di giovani provenienti da ogni parte d’Italia e del mondo, l’Accademia di Belle Arti di Bologna. Attraverso l’organizzazione di un concorso aperto a studenti selezionati, il Gruppo Giovani Imprenditori, affiancato da una giuria di esperti, premia il lavoro di tre artisti acquisendo l’opera vincitrice che entra a far parte della promettente 20

collezione del Cantiere. Si tratta di artisti che operano attraverso tre differenti linguaggi: video, fotografia e installazione. Le opere rappresentano una denuncia nei confronti di alcuni aspetti del vivere di oggi che distorcono l’essenza stessa degli esseri umani, dei rapporti tra essi e della relazione tra uomo e natura. L’opera vincitrice è stata acquisita e inserita all’interno della collezione. Le due opere seconda e terza classificata sono esposte in via eccezionale per gentile concessione degli autori. Il terzo posto spetta all’iraniana Mehrnoosh Roshanaei, nata a Tehran nel 1988, con l’opera “Wonderland”. Un video che connette tecnologia, scrittura, linguaggio e cultura multietnica. Grazie all’utilizzo di una funzione di scrittura intuitiva del telefono, l’artista ha lavorato ad un algoritmo su due livelli che unisce parole originate da conversazioni personali a parole provenienti da un database mondiale. La sovrapposizione dei volti che recitano testi non loro in contesti a loro estranei esprime con forza la banalizzazione esercitata da sistemi culturali uniformati e automatizzati e denuncia il livello di manipolazione al quale siamo oggi sottoposti. Al secondo posto l’artista Thomas Francia (Castelnuovo ne’ Monti, RE, 1994) e la sua opera “Persona”. Partendo dalla fotografia documentaria, l’artista indaga sul concetto di identità ai giorni nostri, in costante tensione tra l’apparire e l’essere. Una denuncia nei confronti dell’egemonia del Social


Network al quale Thomas Francia contrappone uno strumento alternativo, il Mazzo dei Tarocchi di Marsiglia le cui carte rappresentano graficamente le energie archetipe presenti in ognuno di noi. Vince il primo premio l’artista Daniele Di Girolamo (Pescara, 1995) con l’opera “Paesaggio Marino” che si aggiudica l’ingresso all’interno del Cantiere del Contemporaneo. L’opera è un’installazione che vuole esprimere la stretta connessione tra uomo e natura le cui relazioni creano veri e propri paesaggi. La ricerca si concentra qui sull’ambiente marino e le svariate attività umane che ne modificano lo scenario. Traffico navale ed estrazione di materie prime nei fondali generano somme di rumori costanti a bassa frequenza che si propagano per decine di chilometri nell’acqua diventando parte integrante del paesaggio marino stesso. L’opera termina con due piccoli olii su tela che rappresentano paesaggi marini dai colori tenui e confortanti, l’attività della natura nel suo stato di calma e serenità, in contrapposizione

a ciò che l’azione umana porta e comporta sull’ambiente naturale. I passi fin qui fatti hanno portato alla nascita di un progetto dalle grandi potenzialità. La scelta editoriale basata sulla stretta connessione tra mondo del lavoro e sfera artistica ha portato al riconoscimento di giovani talenti che della propria arte hanno fatto una professione, non semplice e spesso non adeguatamente valorizzata. Il Cantiere del Contemporaneo si fonda su una visione attuale ma non sempre generalmente condivisa, sebbene numerosi siano ormai i riferimenti in letteratura: l’arte e la cultura sono parti integranti del sistema economico e driver per la creazione di valore sia economico che simbolico ed identitario. Si tratta del cosiddetto modello delle piattaforme culturali, nell’ambito del quale i Giovani Imprenditori di Confindustria Emilia vogliono affermarsi come attori e promotori, nel senso etimologico dei termini, nel panorama dell’industria artistica e creativa, superando definitivamente cliché inveterati.

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Enrico Fini

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La dignità dei riders al centro di dibattiti e di manifestazioni in tutte le città d’Italia

Il mondo del food delivery sta attraversando settimane di grande fermento, dopo l’ondata di manifestazioni che i riders – a quota 20.000 in Italia, secondo il rapporto AssoDelivery-Politecnico di Milano – hanno portato nelle strade di tutta Italia. Da Milano a Torino, passando per Roma e, ovviamente Bologna – una delle città più sensibili al tema della ‘gig economy’ (modello di economia digitale che ricorre a una forza lavoro per lo più inquadrata come autonoma, freelance). Proprio a Bologna, la discussione sulla dignità dei lavoratori digitali è da tempo più avanti che altrove, grazie anche alla collaborazione tra Comune e sindacati, che nel 2018 ha portato a mettere nero su bianco un accordo territoriale unico nel suo genere: la “Carta dei diritti fondamentali dei lavoratori digitali nel contesto urbano”. Tuttavia, nonostante i dibattiti degli ultimi anni, le condizioni contrattuali dei fattorini restano confinate in una zona d’ombra, almeno dal punto di vista legislativo. Una circostanza che solitamente si verifica quando un prodotto o servizio dal carattere fortemente innovativo, facendo il suo ingresso nel mercato, ne scompagina le regole o addirittura ne crea uno nuovo. È così che nasce un nuovo modello di business, è così che nascono molte storie di successo ed è sempre così – a meno che il legislatore non intervenga per tempo – che si crea un fenomeno di precarizzazione del lavoro. Nessuna esperienza precedente a quella del lockdown ci aveva presentato, con tale chiarezza, l’essenzialità del lavoro dei riders, che in questi mesi ha di fatto garantito continuità di fatturato a tutti quei ristoratori che sono stati in grado di riorganizzarsi velocemente, affidandosi alle consegne a domicilio. I dati diffusi dall’Osservatorio eCommerce B2c del POLIMI, confermano una crescita costante. Nel 2019 la consegna di cibo pronto 22

ha generato un fatturato di 706 milioni di euro, che si sta consolidando ulteriormente nel 2020 grazie anche alla propria capillarità: ad oggi, infatti, è presente almeno un servizio di food delivery nel 100% delle province e nel 16% (contro il 6,5% del 2019) dei comuni italiani. Sono tante le piattaforme digitali che, gestendo la pubblicità di ristoranti e locali, offrono agli imprenditori anche la gestione di riders per la consegna a domicilio del cibo. E tante piattaforme non attivano un contratto di lavoro regolare con i fattorini, ma si basano su pagamenti a cottimo, su collaborazioni occasionali e su poche o nulle tutele in termini di salute e sicurezza dei lavoratori. Alcune società, per fortuna, stanno modificando queste condizioni contrattuali, anche grazie alla spinta emotiva generata da scioperi e manifestazioni che in alcuni casi hanno prodotto scontri violenti e incontrollati. A Bologna queste società hanno cercato un avvicinamento con il Comune, il Sindacato e hanno dichiarato di voler attuare un avvicinamento ai parametri sanciti nella Carta dei diritti fondamentali dei lavoratori digitali. Tra gli esempi virtuosi di gestione di questi lavoratori si colloca anche Lavoropiù che ha lanciato proprio in questi mesi un’iniziativa etica prima ancora che di business. Il progetto è partito da Bologna, quartier generale della società, e si basa su una ricetta in apparenza molto semplice, che prevede l’assunzione dei fattorini come dipendenti diretti offrendo dignità professionale, garanzia retributiva e sindacale, tutele assicurative e previdenziali.


futuro redazione Francesca Villani Coordinatore Editoriale Marta Srl francesca.villani@martait.it

Maria Eleonora Missere Coordinatore Editoriale Poliambulatorio Giardini Margherita

Ivan Franco Bottoni Suono e Immagine Srl info@suonoeimmagine.it

Vittorio Cavani SmartFactory Srls vittorio.cavani@smartfactorylab.com

Roberta Casetti Evolution Events Srl info@evolutionevents.it

Giulia Cataldi Studio Torta Spa cataldi@studiotorta.it

segreteria@poliambulatoriogiardinimargherita.it

Enrico Fini LavoropiĂš Spa enrico.fini@lavoropiu.it

Annalisa Po

Officine Barbieri spa qualita@officinebarbieri.it

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Il caffè non è un dettaglio. Parola di chef. Rosanna Marziale Ristorante Colonne Marziale, Caserta

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