Supplemento di “Fare” N. 51 marzo 2021 Autorizzazione del Tribunale di Bologna n.6858 del 26.11.1998 - Poste Italiane SpA - Spedizione in Abbonamento Postale 70% - Aut. MBPA/CN/BO/0008/2015
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futuro GI G I O VA N I IMPRENDITORI CONFINDUSTRIA EMILIA AREA CENTRO
per impresa
10 anni di festivalfilosofia
Un gruppo che guarda al domani
Care colleghe e cari Colleghi, sommario questo è il mio ultimo editoriale, la rivista Futuro è al suo ultimo appuntamento. Il gruppo giovani Confindustria Emilia area centro lancerà infatti un nuovo ASSOCIAZIONE canale instagram, Per Fare Impresa, nel PFI per fare impresa: quale potremo confrontarci e interagire 3 grazie a contenuti di approfondimento, Ig digital editorial project evolution tv, stories. Se un mezzo di comunicazione 6 analogico lascia la scena ad uno Un gruppo che guarda al domani digitale, il nostro impegno e la nostra determinazione nel diffondere esperienze, momenti di condivisione, riflessioni sugli VARIE ultimi trend rimangono intatti. 10 Parte quindi un nuovo progetto, coincide con la nascita di un nuovo governo che avrà il Industria culturale italiana compito di affrontare la più grande ricostruzione economica dal dopoguerra. Al netto delle considerazioni politiche e dei suoi campanilismi, dobbiamo tutti augurarci che il governo Draghi sia in grado di gestire l’ingente somma destinata all’Italia nel ECONOMIA E DIRITTO recovery fund. Le nostre imprese hanno bisogno di un segnale rilevante per poter ripartire, una serie di Lotta al Covid. La risposta riforme che agevolino gli investimenti, snelliscano la burocrazia, gestiscano i conflitti che delle banche dati brevettuali 12 giorno dopo giorno esplodono negli uffici degli Hr. Non sono un imprenditore che vive di facili illusioni, quindi non mi aspetto nel breve periodo una rivoluzione, ma alcune piaghe, che ci portiamo dietro da troppo tempo, devono essere gestite prima di poter Fondi interprofessionali: formazione presentare un piano di investimenti sul territorio. È impensabile iniettare denaro su un continua e finanziata per i tuoi 14 sistema che non può performare, sarebbe come mettere benzina in una macchina con dipendenti il motore danneggiato. In questo scenario di ricostruzione, quasi post apocalittico, abbiamo l’obbligo di Acciaio: dall'attuale aumento dei ripensare ai nostri modelli di business per renderli sostenibili. 16 La sostenibilità ambientale è una sfida che riguarda tutti noi, non solo il mondo prezzi alla storia italiana dell’impresa, e certamente parte da un approccio volontaristico. Senza un contributo da parte di tutti e senza un sistema virtuoso che possa creare reti di imprese innovative Il passaggio generazionale disposte a combattere battaglie fianco a fianco è difficile che si possano portare risultati nell'impresa di famiglia 18 a terra. L'Emilia ha una grande possibilità: farsi promotrice di una nuova area carbon free che sposi l’utilizzo di idrogeno verde come fonte di energia produttiva. I big player si stanno muovendo e non dobbiamo perdere tempo nel seguire la strada che stanno CULTURA tracciando. 20 La sostenibilità economica, vista come crescita rilevante e duratura della nostra economia, 10 Anni di festivalfilosofia è la grande montagna da scalare. Sono personalmente soddisfatto nel constatare che molte aziende stanno iniziando ad allargare la propria visione sul lungo periodo, qualcosa sta cambiando. Non mi stancherò mai di ripetere che il know how delle persone è l’unico vantaggio competitivo che dobbiamo valorizzare sul mercato. Solo investendo su questo asset potremo crescere senza dover svendere le nostre aziende. D’altra parte che significa innovare? (Piccolo spoiler del primo contenuto Instagram di “per fare impresa”) Posso dire che per esperienza è mettere a fattor comune persone che lavorino per aggredire una fetta di mercato raggiungibile e remunerativa. Mi ricollego allora alla sostenibilità sociale con una riflessione legata principalmente ai nostri figli: l’imprenditoria deve garantire un terreno fertile nel quale i ragazzi possano realizzarsi, facendo esperienza sulle nuove tecnologie e assorbendo il nostro talento manifatturiero italiano. Aprire i propri modelli di business a startup e centri di ricerca universitari non può essere solo un’iniziativa opportunistica, ma un obbligo nei confronti delle generazioni future, in modo che possano esprimersi in un ecosistema produttivo che li rappresenti. È impensabile ambire a formare giovani lavoratori in ambienti obsoleti, con strutture organizzative verticali slegate da strategie market driven. La via per la ricrescita è estremamente complessa, occorre ascoltare quello che ci dice il mercato e mettersi nelle condizioni di lavorare con un mindset orientato al cambiamento. Da soli rischiamo una battaglia contro i mulini a vento, facendo rete possiamo creare qualcosa di importante ed esemplare. Il momento per mettersi in gioco è quello giusto.
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FUTURO - Rivista dei Giovani Imprenditori Confindustria Emilia Area Centro Supplemento di “Fare” N. 51 marzo 2021 Direttore Responsabile: Raffaella Mazzali Coordinatori Editoriali: Francesca Villani, Maria Eleonora Missere Redazione: Leonardo Arienti, Luca Avagliano, Ivan Franco Bottoni, Giulia Cataldi, Vittorio Cavani, Annalisa Po.
Via San Domenico, 4 - 40124 Bologna Pubblicità: FARE S.r.l. - Via San Domenico, 4 - 40124 Bologna Pubbli S.r.l. - Corso Vittorio Emanuele, 113 - 41100 Modena - Tel: 059 212194 - pubbli@pubbli.it
Si ringraziano tutti coloro che hanno contribuito alla stesura degli articoli. Editore: FARE S.r.l. - Via San Domenico, 4 - 40124 Bologna Direzione e Redazione: Confindustria Emilia Area Centro
Stampa: Labanti e Nanni Industrie Grafiche S.r.l. - Via Giuseppe di Vittorio, 3 - 40053 Valsamoggia - Loc. Crespellano (BO) Autorizzazione del Tribunale di Bologna n. 6858 del 26/11/1998
Impaginazione: Lorella Luccarini - Confindustria Emilia Area Centro, sede di Bologna
Poste Italiane S.p.a. - Spedizione in Abbonamento Postale 70% - Aut. MBPA/CN/BO/0008/2015.
Maria Eleonora MIssere
associazione
per impresa
PFI per fare impresa: digital editorial project evolution La nostra rivista si sta evolvendo, per rimanere al passo con i tempi, non riceverete più in azienda il cartaceo a cui tutti eravamo abituati, ma potremmo sfogliare tutti i giorni il nostro nuovo profilo Instagram: Per Fare Impresa. Attuali studi dimostrano che i giovani, oltre 649 mila, tendo a leggere meno i giornali a favore della lettura di informazioni spot, veloci e pratiche da seguire. Da qui nasce questo nuovo progetto che ci vede come sempre
protagonisti con una veste grafica innovativa, estremamente fruibile e contenuti sempre attuali. La comunicazione di massa ha oggi ceduto il passo alla produzione di contenuti personalizzati. L’informazione lascia il passo all’infotainment, in una dimensione valoriale legata sempre più alla qualità dei contenuti. 3
Incoraggiando l’interazione potremo creare un percorso redazionale verticale sul family business, la tecnica dello storytelling sarà lo strumento ideale per motorizzare l’anima del progetto editoriale tutto digitale. L’obiettivo principale sarà quello di riuscire ad intercettare un pubblico imprenditoriale, giovane e non solo, eterogeneo, di qualità. Lo conquisteremo nella nuova esperienza narrativa, fidelizzandolo verso tutte le opportunità di conoscenza che la piattaforma saprà offrire. Il primo post ad inaugurare la pagina venerdì 26 febbraio e a seguire si manterranno pubblicazioni settimanali. Le tematiche trattate saranno: 4
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innovazione strategy & sales change management progetti dell’associazione eventi arte e cultura.
È un progetto aperto a tutti noi GI e le tematiche sono implementabili con la possibilità di inserire rubriche e argomenti per noi importanti. L’obiettivo è trasmettere una visione a tutto tondo sui temi dell’impresa: un punto di riferimento dinamico e coinvolgente.
Ti piace l’idea? Se vuoi partecipare anche tu, scrivi alla nostra segreteria.
Il feed sarà dinamico e innovativo con fotografie e infografiche che catturano l’attenzione, con pillole e sintesi tematiche. Ci sarà spazio anche per storie di impresa e di personaggi di spessore nell’attuale contesto economico sociale: sarà lo spazio perfetto per le imprese di successo che hanno qualcosa da raccontare anche tramite la diretta e l’Igtv. Infine, tramite le stories verranno pubblicizzate iniziative di Confindustria, eventi live o web. Strumento importante da non sottovalutare per possibili Survey o Analisi dei trend legati al mondo impresa. 5
Un gruppo che guarda al domani Ormai molti anni fa, nasceva un periodico dalla volontà dei giovani imprenditori di Unindustria Bologna. Attorno ad un tavolo giovani menti, che si formavano nell’essere imprenditori, confrontandosi, vagliavano assieme argomenti di interesse e attualità per estrapolare i più pregnanti, approfondirli e portarli all’interesse di tutti tramite la rivista… “FUTURO”: quale nome meglio poteva rappresentare l’idea dei giovani che guardano avanti, al domani. I giovani che sanno guardare avanti con le loro visioni e una
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curiosa voglia di crescere, approfondire, sperimentare, sono trainanti nelle idee e nelle proposte. Attorno ad un tavolo, per anni, giovani sempre diversi, imprenditori eterogenei, imparando a conoscersi, si sono confrontati su ogni tipo di tema; ognuno con un bagaglio culturale differente, ognuno con un’impresa diversa alle spalle, dal medicale al turismo, dalla meccanica alla moda, esperti in economia ed esperti in arte, con un’innata voglia di mettere ognuno a disposizione degli altri le proprie conoscenze.
Francesca Villani
IMPRESA CULTURA FUTURO
Le idee e le proposte dei Giovani imprenditori bolognesi
fu tu Supplemento di “Fare” n. 23 Febbraio 2014 e Autorizzazione del Tribunale di Bologna n.6858 del 26.11.1998 Poste Italiane Spa. Spedizione in Abbonamento Postale D.L. 353/2003 (conv.in L.27/02/2004 n.46) art. 1, comma 1, DCB Bologna
Tre parole che bene possono rappresentare lo spirito su cui si è sempre formata la rivista FUTURO. Nel corso di più di un decennio i giovani imprenditori che seguivano la rivista hanno sempre trovato nuovi spunti creando rubriche nel settore economico, rubriche nel settore giuridico, rubriche in ambito informatico, condividendo le loro culture e aprendo le risorse di uno a risorse di tutti. Non solo la rivista è stata strumento per la diffusione delle idee, ma anche mezzo comunicativo per narrare le tante attività formative svolte dal gruppo; alcuni esempi possono essere: il team building con le frecce tricolori, il team cooking, i viaggi organizzati in USA, Israele, Francia. Tutte esperienze che hanno segnato coloro che vi hanno aderito e che hanno contribuito a creare non solo gruppi di giovani imprenditori, ma anche di amici, che hanno imparato assieme e che sono riusciti a riportare le esperienze estere nella quotidianità delle Le idee e le proposte dei Giovani imprenditori bolognesi
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Numero 23 Febbraio 2014
Contemporary Party 2014
TERRITORIO
SPORT
Artefiera e Vermeer a Bologna
Intervista a Renato Villalta
pag. 23
EVENTI ASSOCIAZIONE
pag. 18
A Lezione da Majani pag. 25
l’intervista a Oscar Farinetti, la festa estiva organizzata al castello di Ferrara con gli armigeri all’ingresso e gli ospiti in costume che ci trasportavano nelle varie sale mostrandotele, le giornate della cultura a Bologna promosse in occasione di Arte Fiera dall’hotel Baglioni, a Salotto Boschi, all’Opificio
Numero 20 Giugno 2013
CONFINDUSTRIA EMILIA
AREA CENTRO: le imprese di Bologna, Ferrara e Modena
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BANCA E IMPRESA:
Un lavoro di squadra possibile!
TERRITORIO
ECONOMICO/GIURIDICA
EVENTI ASSOCIAZIONE
“Impresa compiuta”
Spending review nella Sanità: tagli da 6,8 miliardi di euro
Convegno GG: da Cortina a Mirandola
Tre progetti premiati, tre aziende costituite pag. 21
pag. 4
pag. 29
proprie aziende. Oggi non possiamo più immaginarci un ufficio con stanze separate, ma grandi open space in cui tutti comunicano, come i grandi Colossi della Sylicon Valley ci hanno insegnato. FUTURO è stato anche una piattaforma per narrare gli incontri più ludici, ma sempre accompagnati da eventi culturali. Come dimenticare la cena invernale a Modena con la visita alla casa di Pavarotti o la visita a Fico con
Supplemento di “Fare” N. 41 settembre 2018 Autorizzazione del Tribunale di Bologna n.6858 del 26.11.1998 - Poste Italiane SpA - Spedizione in Abbonamento Postale 70% - Aut. MBPA/CN/BO/0008/2015
Supplemento di “Fare” n. 20 Giugno 2013 e Autorizzazione del Tribunale di Bologna n.6858 del 26.11.1998 Poste Italiane Spa. Spedizione in Abbonamento Postale D.L. 353/2003 (conv.in L.27/02/2004 n.46) art. 1, comma 1, DCB Bologna
fu tu
associazione
futuro GI
G I O VA N I IMPRENDITORI CONFINDUSTRIA EMILIA AREA CENTRO
IMPACT ASSESSMENT A FARETE 2018 Presentato il primo report delle aziende di Confindustria Emilia
Il lusso dentro una scatola da scarpe Manifattura Berluti
Prospettive relative Mostra dell’artista brasiliano Sidival Fila
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Golinelli, luoghi della città bolognese aperti e trasformati dai giovani imprenditori per le premiazioni di giovani artisti nella notte di Arte Fiera; ed infine le visite a Modena, Sassuolo e Carpi organizzate nelle giornate del Festival della Filosofia in cui le piazze ed i musei aprono a tutti e vengono approntate mostre aggiuntive temporanee in cui l’impresa si avvicina
all’arte e le piazze sono ricche di eventi con i racconti di Brunello Cucinelli che incantano una piazza gremita. Ugo Urso, Giuseppe Boccuzzi, Ivana Topi, Rossana Gabrielli, Valentina Marchesini, Viero Negri, Elena Sabattini, Francesca Villani, Maria Eleonora Missere: questi alcuni dei coordinatori che nel corso di più di 10 anni si sono susseguiti
CONFINDUSTRIA EMILIA
AREA CENTRO: le imprese di Bologna, Ferrara e Modena
2019
futuro GI
G I O VA N I IMPRENDITORI CONFINDUSTRIA EMILIA AREA CENTRO
Art is work. Is Work art?
Consegna del Premio Contemporary Young
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Supplemento di “Fare” N. 49 ottobre 2020 Autorizzazione del Tribunale di Bologna n.6858 del 26.11.1998 - Poste Italiane SpA - Spedizione in Abbonamento Postale 70% - Aut. MBPA/CN/BO/0008/2015
Supplemento di “Fare” n. 43 Aprile 2019 Autorizzazione del Tribunale di Bologna n.6858 del 26.11.1998 - Poste Italiane SpA - Spedizione in Abbonamento Postale 70% - Aut. MBPA/CN/BO/0008/2015
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Il Gruppo Giovani di Confindustria Emilia si rinnova I social network e la comunicazione digitale
2020
futuro GI
G I O VA N I IMPRENDITORI CONFINDUSTRIA EMILIA AREA CENTRO
TEDx compleanno in piazza Maggiore La cena per ringraziare medici e infermieri
ed hanno organizzato gruppi di giovani imprenditori nella loro formazione. Ognuno di loro in anni diversi ha formato parte del gruppo giovani ed ha sapientemente costruito parte del FUTURO che sarà. Questi sono pochi nomi se si pensa a quanti nel corso degli anni hanno contribuito con il loro tempo e la loro passione
a costruire ogni singolo numero. Citarli tutti sarebbe impossibile…ma un grazie in questo ultimo numero cartaceo va soprattutto a loro per lo spirito e le conoscenze che hanno sempre saputo trasmettere in ogni singolo articolo.
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Industria Culturale Italiana
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Un anno dall’inizio della pandemia, siamo arrivati ad una
cose per scontato.
svolta, finalmente anche i più reticenti e vecchi pensatori hanno
Improvvisamente una visita in un museo, andare ad un concerto,
compreso che con la cultura “si mangia”, che la cultura è la
vedere un’opera a teatro non sono più orpelli che interessano a
chiave trainante del benessere psicofisico della società e che è
pochi, ma diventano una esigenza che manca come il nutrimento
un mercato da miliardi di euro.
stesso, un nutrimento per l’anima, un nutrimento per la vita stessa.
Siamo arrivati ad un punto di benessere nella società dove
Si inizia a conoscere un mercato che credevamo piccolo e senza
l’asticella dell'indispensabile si è spostata più in alto; una volta
importanza e che invece occupa migliaia di persone, migliaia di
alle persone bastava il minimo per sopravvivere, ma il benessere
tecnici estremamente specializzati e che fattura miliardi.
porta con sé nuove consapevolezze e quindi abbiamo capito
Nonostante questa presa di coscienza però, dal punto di vista
che si può anche vivere. Per vivere e vivere bene c’è solo una
istituzionale e in particolare del Ministero dei Beni e delle Attività
strada oltre che il fisico va nutrita anche l’anima, attraverso il bello
Culturali e per il Turismo, si sta facendo ben poco e si elargiscono
attraverso spettacoli di arte varia.
fondi nella maniera più caotica e sbagliata possibile.
In un solo colpo tutto questo è venuto a mancare, a tutt’oggi
Prima di affrontare il tema però vanno analizzati alcuni di dati
l’intero comparto è rimasto nel limbo e nel dimenticatoio. Unica
e alcune criticità: siamo un paese che produce cultura, siamo
nota positiva è che questa grande assenza, questo grande
un paese a cui piacciono concerti, manifestazioni e teatro; il
silenzio sta diventando rumoroso e impossibile da sostenere.
comparto della cultura nel 2019 ha prodotto direttamente
Stiamo imparando sulla nostra pelle che davamo molte e troppe
96 miliardi di euro ed indirettamente 256 miliardi di euro.
Ivan Franco Bottoni
varie
Nel buio però una luce… questo periodo di ferma ha dato modo a chi è sempre stato a capofitto nel lavoro di alzare la testa e capire di non essere solo e che per avere una voce con le istituzioni ci si doveva coordinare ed aggregare. Nascono da questo periodo infatti alcune realtà che prima non esistevano e che stanno interloquendo direttamente con il ministero. La prima sfida di questi nuovi organi intermedi è stata quella di voler affermare il principio secondo il quale se si può andare a fare la spesa in un mercato con numero ristretto lo stesso lo si può fare in un teatro o ad un evento. Esistono già i protocolli per andare ad un concerto o ad un evento in sicurezza, protocolli costosi, che limitano il pubblico e che per questo motivo devono essere aiutati da sovvenzioni. Si vuole affermare che la cultura non può e non deve essere relegata ad un mero live streaming su internet, non può e non sarà mai emozionante come uno spettacolo dal vivo. Non potrà mai darti l’emozione che ti arriva dagli attori e dal pubblico attorno a te. MIBACT, trovo perfetto unire cultura e turismo, nel nostro paese sono due comparti altamente in sinergia e che vivono quasi in simbiosi, in un paese dove le città stesse sono musei a cielo Nonostante questo è uno dei settori meno normato e soprattutto meno riconosciuto. Le aziende di questo settore non hanno un codice ateco specifico ma usufruiscono del codice ateco più affine al loro lavoro, normalmente scelto dal consulente che ha seguito l'azienda. Lascio solo immaginare il caos che si è creato nel momento in cui i ristori erano guidati e elargiti proprio in funzione del codice ateco. Molte aziende che si sono viste azzerare tutte le commesse e i lavori sono comunque rimasti senza ristori per via del codice di riferimento. Esiste però anche un problema sociale e di riconoscimento di figure estremamente professionali, ma che di fatto non ricadono in nessuna categoria. Gli operatori che lavorano in questo settore, nonostante i grandi numeri che muovono, sono tutti poco riconosciuti e nel settore manca completamente un contratto collettivo di lavoro nazionale (ci si affida a quello metalmeccanico il più delle volte), rendendo pressoché impossibile avere una perfetta corrispondenza tra mansioni svolte e contratto effettivo. Per le aziende mancano le gli organi intermedi dedicati e se esistono sono poco utilizzati perché manca la cultura cdell'aggregamento. Non si riesce a capire che l’unico modo di farsi sentire è unisi per creare massa critica.
aperto. Turismo e Cultura quindi nel nostro paese implicano anche di viaggiare e di godersi questo splendido paese, viaggiare in sicurezza, viaggiare e visitare i musei, teatri, ecc… con il giusto distanziamento, contingentando il numero non chiudendolo completamente. Viaggiare, visitare, vivere… La risposta del nostro ministero: una piattaforma di streaming online... Decine di milioni, elargiti dalla Cassa Depositi e Prestiti, per creare una piattaforma di spettacoli online in collaborazione con Chili... Nonostante sia tangibile il rifiuto del pubblico a questo tipo di iniziative. Dopo un anno si è arrivati a capire che le persone fanno fatica a pagare al visione un spettacolo in streaming che invece andrebbe fruito live. Nonostante questo il comparto rimane fiducioso, quest’anno ha dato molto, molte aziende hanno creato alleanze, ed oggi tutti attendono con fermento la ripartenza. Fa sorridere il fatto che molti tecnici e maestranze, liberi professionisti, di questo comparto abbiano necessariamente dovuto cambiare lavoro dopo un anno di ferma e che quindi quando ripartirà il settore forse mancheranno proprio i tecnici e i professionisti per creare splendidi spettacoli. 11
Lotta al Covid
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Giulia Cataldi
economia e diritto
La risposta delle banche dati brevettuali I documenti raccolti nelle banche dati on-line sono milioni e rappresentano un rilevante patrimonio informativo a disposizione di tutti gli innovatori impegnati nei più diversi ambiti tecnologici. Ad esempio, la piattaforma Espacenet permette di ricercare tra 120 milioni di documenti provenienti da 100 differenti autorità brevettuali in tutto il mondo. Al fine di favorire l’innovazione per la lotta al COVID-19, si è voluto rendere più agevole l’accesso alle informazioni brevettuali di interesse a tale scopo. L’Ufficio Europeo dei Brevetti (European Patent Office - EPO) ha pubblicato una nuova sezione on-line “FIGHTING CORONAVIRUS” suddivisa in macro categorie, all’interno delle quali è possibile navigare per ottenere informazioni relative ai nuovi sviluppi tecnologici a riguardo. In aggiunta, gli Esaminatori dell’Ufficio Europeo dei Brevetti hanno creato delle stringhe di ricerca per aiutare l’individuazione mediante parole chiave dei documenti più rilevanti e migliorare, di conseguenza, i risultati delle ricerche svolte sulla piattaforma Espacenet. Parallelamente, anche il WIPO (World Intellectual Property Organisation) ha introdotto circa 1500 termini concettuali/ codifiche (in 10 differenti lingue) riferibili a 147 aree tematiche relative al COVID per identificare i documenti brevettuali di rilievo. L’uso di queste codifiche facilita l’accesso e la reperibilità dei documenti brevettuali, permettendo di superare le barriere linguistiche e possibili problemi relativi alla terminologia utilizzata all’interno di un documento. Per quanto riguarda l’Italia, l’Ufficio Italiano Brevetti e Marchi (UIBM) ha creato una sezione antiCovid-19 nella banca dati nazionale delle invenzioni biotech (https://www.uibm.gov.it/ biotech/index.html) in cui è stata data massima visibilità, tra le altre, alle soluzioni per lo sviluppo di vaccini e cure, che possano essere di aiuto nella ricerca e nell’innovazione per i settori: della diagnostica, della prevenzione, dei trattamenti terapeutici. In particolare, nella sezione antiCovid-19 sono raggruppati brevetti e domande di brevetto italiane depositate a partire
dal 2009 e già pubbliche. Interessante è la ripartizione dei documenti per macro tematiche, rendendo così più agevole la ricerca all’interno di un determinato settore, che è ulteriormente suddiviso mediante i codici di classificazione normalmente utilizzati in ambito brevettuale. La maggioranza dei documenti ricercabili nella sezione anticovid-19 dell’UIBM appartiene alla macro tematica della diagnostica (circa il 31% dei documenti) o alla macro tematica dei trattamenti medici (circa il 28% dei documenti). All’interno di queste due macro tematiche sono stati individuati anche i codici di classificazione con maggiore ricorrenza. Ad esempio, all’interno della macro tematica
della diagnostica la
maggior parte dei brevetti afferisce ai codici di classificazioni: A61B5/00 (dispositivi di misurazione, ad esempio: dispositivi
per la misurazione della temperatura di parti del corpo, della concentrazione dei gas nel sangue o della frequenza cardiaca); C12Q1/68 (processi di misurazione o di analisi in vivo o in vitro che coinvolgono gli acidi nucleici, la loro ibridazione, inclusa la reazione a catena della polimerasi [PCR], tanto utilizzata di recente allo scopo di diagnosticare l’infezione da Sars-COV-2 mediante l’amplificazione del genoma virale estratto da campioni delle vie respiratorie); G01N33/68 (sistemi di analisi di campioni biologici in vitro che utilizzano metodi di legame con ligandi biospecifici o test immunologici che coinvolgono proteine, peptidi o amminoacidi). All’interno della macro tematica dei Trattamenti medici, il principale codice di classificazione è A61K9/00 (preparazioni mediche caratterizzate da: una speciale forma fisica; un particolare sito di applicazione; dalla tecnica di rilascio del farmaco e il loro processo di realizzazione ed il relativo uso medico). 13
Fondi Interprofessionali: formazione continua e finanziata per i tuoi dipendenti
Il mondo del lavoro sta cambiando. L’avvento di nuove tecnologie, la digitalizzazione e l’invecchiamento della popolazione stanno avendo un impatto profondo non solo sulla nascita di attività imprenditoriali inedite, ma anche sulle competenze richieste ai lavoratori per non rimanere esclusi dal mercato. Il “come” le economie, le aziende e gli individui riusciranno a governare questi cambiamenti dipende in larga parte dalla prontezza con cui il sistema di formazione lavorativa saprà garantire l’apprendimento di tali nuove competenze. In questo contesto si inseriscono i Fondi Paritetici Interprofessionali per la formazione continua, che rappresentano uno strumento con cui far fronte alla crescente domanda sociale di formazione, cercando di prevenire l’obsolescenza delle competenze e garantendo alle piccole e medie imprese la competitività sul mercato. Istituiti con legge n. 388 del 2000, i Fondi Interprofessionali sono organismi associativi, costituiti sulla base di accordi tra le organizzazioni sindacali dei datori di lavoro e dei lavoratori maggiormente rappresentative a livello nazionale. L’obiettivo di questi Fondi è quello di garantire il finanziamento di attività formative destinate ai dipendenti delle aziende che decidono di aderirvi.
Aderire a un Fondo non comporta alcun costo per l’impresa
In base alla legge 388/2000, infatti, nella busta paga di ogni dipendente – indipendentemente dalla espressa adesione di un’azienda a un Fondo – è inserita una percentuale dello 0,30% che costituisce il contributo obbligatorio per la disoccupazione involontaria versato dall’azienda. Tale percentuale confluisce nelle casse dell’INPS. Se l’azienda comunica all’Istituto di Previdenza 14
di voler aderire a un Fondo Interprofessionale, quello 0,30% corrisposto verrà versato al Fondo prescelto. Sostanzialmente, quindi, aderire a questi organismi di finanziamento costituisce una possibilità chiave per le aziende di recuperare parte dei contributi previdenziali obbligatoriamente versati e destinarli alla formazione dei propri dipendenti: queste risorse, infatti, vengono in ogni caso versate all’INPS e l’azienda non può decidere di trattenerle per sé; può, al più, scegliere di dirottarle verso un Fondo e trarne un beneficio. L’impresa che voglia avvalersi di questa tipologia di finanziamento deve comunicare la propria volontà di adesione al Fondo attraverso una comunicazione specifica sulla piattaforma dell’INPS: nello specifico, l’azienda dovrà scegliere nella “DenunciaAziendale” del flusso UNIEMENS aggregato, all’interno dell’elemento “FondoInterprof”, l’opzione “Adesione”, indicando il codice relativo al Fondo e inserendo il numero dei dipendenti interessati all’obbligo contributivo. Ogni impresa può aderire a un solo Fondo, ma l’adesione ha validità annuale e si intende tacitamente prorogata, salvo revoca. In caso di revoca e adesione a un nuovo Fondo, l’azienda può trasferire a quello nuovo il 70% del totale delle somme confluite nel Fondo cui si apparteneva nel triennio precedente. Oggi i Fondi operativi sono 19, di cui tre dedicati ai dirigenti. A questi si aggiunge il Forma.Temp., dedicato a formazione e sostegno al reddito dei lavoratori in somministrazione. A seconda delle adesioni delle imprese, i Fondi alimenteranno in tutto o in parte i piani formativi che potranno essere di quattro tipologie: aziendali (ovvero dedicati ai lavoratori di singole aziende), territoriali (ossia piani che coinvolgono imprese di settori produttivi diversi che operano sullo stesso territorio), settoriali (cioè
Luca Avagliano
rivolti a più imprese dello stesso settore) o individuali (destinati, quindi, alla riqualificazione di prescelti lavoratori).
Quale Fondo scegliere?
La decisione sulla scelta del Fondo è strettamente connessa ad alcuni fattori: in primo luogo il settore in cui opera l’azienda, posto che i Fondi coprono una grande varietà di ambiti aziendali (ad esempio: Fba si occupa di credito e assicurazioni, Fond.Er di enti religiosi, Foragri di agricoltura); in secondo luogo, assumono rilevanza le tipologie contrattuali dei lavoratori coinvolti ; infine, nelle valutazioni riguardo l’idoneità di un Fondo alle proprie specifiche esigenze, entrano in gioco le modalità con cui i finanziamenti vengono erogati, di cui si dirà a breve. In generale, comunque, proprio perché i Fondi sono espressione delle parti sociali sono anche soggetti privilegiati nell’intercettare le necessità di imprese e lavoratori e nel riportarle all’interno del sistema delle politiche attive: la scelta più corretta circa il Fondo è quindi quella che tiene in considerazione complessivamente i fabbisogni formativi dell’azienda.
Come vengono erogati i finanziamenti?
Gli strumenti maggiormente interessanti offerti dai Fondi per il finanziamento di un piano formativo aziendale sono due: il Conto Formazione Aziendale (comunemente conosciuto come “cassetto formativo”) e gli Avvisi (o bandi) a copertura nazionale o territoriale. Il Conto Formazione Aziendale è uno strumento rapido che permette di presentare piani formativi condivisi con le parti sociali e utilizzare per la loro realizzazione direttamente il 70% (o, a seconda del Fondo, l’85%) di quanto versato al proprio Fondo. Il meccanismo di finanziamento avviene in genere a rimborso: l’azienda paga i fornitori intervenuti nel piano formativo (Tutor, docenti, progettisti), rendiconta le spese e ottiene la restituzione delle erogazioni sostenute. Invece, a differenza del Conto Aziendale, gli Avvisi danno accesso a un finanziamento ben più consistente (per esempio, in relazione all’Avviso n. 1/2021, Fondimpresa ha recentemente annunciato lo stanziamento di una dotazione finanziaria di 20.000.000 euro sul tema dell’innovazione digitale e tecnologica). In generale, sebbene ogni Avviso sia differente, si può affermare che ciascun Fondo, dopo aver individuato una o più materie di interesse attuale (come industria 4.0, cataloghi formativi, internazionalizzazione), stanzia un budget a esaurimento oppure stila una graduatoria e stabilisce modalità di presentazione, di monitoraggio e di rendicontazione finale. Data la maggior complessità amministrativa e burocratica che caratterizza la gestione di un Progetto Formativo di questo tipo, sono principalmente gli enti accreditati regionali o nazionali a partecipare agli Avvisi, spesso associandosi tra loro per condividere risorse e capacità. Il progetto di formazione, dopo essere stato presentato, viene esaminato da una commissione valutatrice e se ottiene un punteggio adeguato si aggiudicherà il finanziamento. Il rimborso viene erogato dal Fondo in seguito a rendicontazione certificata da un revisore contabile. I due canali, come è evidente, si differenziano sia per gli importi erogati, sia per la diversa complessità del processo di progettazione sottostante: per l’elaborazione di un progetto che aspira al finanziamento di un Avviso è necessaria una
economia e diritto
fase preliminare di raccolta dei fabbisogni specifici all’interno dell’azienda, di sviluppo e analisi dei dati raccolti, cui segue l’individuazione dell’Avviso più confacente alle esigenze formative aziendali, la stesura vera e propria del progetto e, soprattutto, la delicata fase legata alla rendicontazione di somme consistenti. Per queste ragioni, spesso, per accedere al finanziamento tramite Avviso, le aziende preferiscono affidarsi a società di consulenza, che si occupano di tutti gli aspetti tecnici e operativi, legati alle attività di ricerca, progettazione, gestione e rendicontazione. Si deve tenere presente, infatti, che quelle qui presentate sono solo due delle modalità di finanziamento messe a disposizione dai Fondi Interprofessionali: ne esistono molte altre e in tal senso la consulenza di un esperto potrà essere utile per approfondire quali tipologie siano più adeguate alla situazione aziendale. Per completezza, infine, segnaliamo anche i canali di finanziamento specifici di Fondimpresa, soffermandoci in modo approfondito solo su questo Fondo perché si tratta del più consistente, contando un totale di 185.000 aziende e 4,46 milioni di lavoratori. Infatti, le imprese che aderiscono a Fondimpresa hanno a disposizione uno strumento ulteriore per utilizzare al meglio il proprio Conto Formazione, ossia il Contributo Aggiuntivo. Le risorse accantonate nel Conto Formazione, infatti, essendo proporzionali al numero dei dipendenti dell’azienda, potrebbero svantaggiare le piccole e medie imprese e avvantaggiare le altre. Pertanto attraverso il Contributo Aggiuntivo Fondimpresa consente di presentare piani formativi per ottenere un’integrazione delle risorse del Conto Formazione: l’azienda presenta il proprio piano utilizzando le somme disponibili sul proprio conto e Fondimpresa integra con le risorse mancanti (sino a un limite prefissato), per consentire la realizzazione integrale del Piano Formativo proposto. L’accesso è vincolato alla creazione periodica da parte di Fondimpresa di Avvisi di finanziamento a sportello (ovvero fino a esaurimento delle risorse), pensati per un determinato segmento di mercato e una specifica tematica. Il Contributo Aggiuntivo può essere richiesto solo dalle imprese in possesso dei requisiti indicati nell’Avviso e l’accesso è regolato secondo criteri rotativi, per garantire il sostegno di Fondimpresa a un numero sempre maggiore di imprese. Per concludere, quindi, i Fondi Interprofessionali sono strumenti elastici, con una grande capacità di adattamento ai bisogni specifici di datori di lavoro e lavoratori. Si tratta di uno strumento innovativo, basato su un’intuizione che guarda a benefici sul lungo periodo: il potenziamento del capitale umano attraverso percorsi formativi di qualità costituisce un processo riformista nel panorama delle politiche nazionali del lavoro; le parti sociali sono chiamate, per la prima volta, a svolgere funzioni di gestione, monitoraggio e indirizzo del finanziamento dei piani formativi. L’approccio condiviso scelto dal legislatore soddisfa in modo equilibrato e proattivo due esigenze storicamente in conflitto: il diritto al lavoro degli individui e la competitività delle imprese. Speriamo con questo contributo di aver portato chiarezza sulla tematica complessa dell’accesso ai Fondi Interprofessionali ed è nostro auspicio che sempre più imprese colgano le opportunità di finanziamento da essi offerte. 15
Acciaio:
dall'attuale aumento dei prezzi alla storia italiana 16
Annalisa Po
economia e diritto
In questo momento tutto il mondo siderurgico sta assistendo ad un
Certo è che l’Italia si trova ad affrontare una situazione più
aumento anomalo dei prezzi dell’acciaio i quali stanno toccando i
complessa, soprattutto in questo periodo di difficoltà nel reperire
massimi degli ultimi dieci anni. Tutto ciò sta portando, oltre che ad
l’acciaio, rispetto ad altri paesi europei ed internazionali in cui
un aumento stellare dei prodotti finiti, anche ad una difficoltà nel
la produzione di questa materia prima è superiore alla domanda
reperire queste materie prime. Nonostante, infatti, già dalla fine
nazionale. In Italia l’export in questo settore è di gran lunga inferiore
del 2020 ci sia stata una grossa ripresa nella produzione europea
alle importazioni, creando un deficit commerciale nazionale. Il
di acciaio, ancora oggi continua ad esserci carenza di materiali
motivo di questo gap è da rintracciare nella storia della siderurgia
sul mercato.
in Italia.
Secondo gli esperti all’origine dell’aumento dei prezzi dell’acciaio,
Negli anni dal ’50 al ’60 la produzione complessiva dell’acciaio
il quale risulta essere simile a quelli precedenti la crisi del 2008,
in Italia era aumentata più del 200%: nasceva il quarto polo
sembrano esserci più fattori. Primo tra tutti lo sbilanciamento tra
dell’acciaio, a Taranto, e la nostra nazione diventava esportatore
la produzione di acciaio e la domanda dei settori utilizzatori:
di prodotti finiti, con prezzi in linea con quelli di tutti i paesi
cominciato già nel terzo trimestre 2019, lo squilibrio si è aggravato
stranieri. L’acciaio era il più grande orgoglio della nazione: l’Italia
ulteriormente durante il primo lockdown. In questo periodo, infatti,
era al quarto posto per la produzione d’acciaio. Fino a quando,
l’output dell’acciaio è crollato vertiginosamente a causa delle
negli anni Ottanta, l’eccesso di capacità produttiva scatena un
chiusure delle aziende siderurgiche di tutto il mondo, portando ad
boomerang e produrre acciaio diventa sempre più costoso, mentre
una discontinuità nelle catene di fornitura e ad un gap consistente
la domanda continua a calare. La concorrenza straniera si irrigidisce
tra domanda e richiesta tra il secondo e il terzo trimestre del 2020.
e il maggiore produttore italiano d’acciaio, Nuova Italsider, perde
È stato proprio in questo periodo che la domanda è esplosa grazie
746 miliardi di lire per la sua inefficienza produttiva. Oggi il nostro
alla fine della prima fase dell’emergenza epidemiologica. La Cina, in particolare, prima vittima del virus, è stata la prima nazione a risentire del blocco della produzione, vista la concentrazione di siti produttivi di acciaio proprio nel distretto più colpito. È stata però anche la prima a rimettersi in moto dopo l’emergenza, con le manifatture che sono tornate in forte espansione già entro la fine del primo semestre del 2020. La ripartenza di questo grande attore economico ha comportato una pressante domanda di materie prime che ha innescato repentini rialzi dei prezzi. Sembra plausibile pensare che il forte gap tra domanda e offerta si ridimensionerà dopo il primo trimestre del 2021, con conseguente diminuzione dei prezzi. In secondo luogo, come dichiarato dal Presidente di Federacciai Alessandro Banzato: “Alla luce di una crescita così repentina
Paese è solo il settimo esportatore mondiale d’acciaio. I dati relativi all’anno 2019 evidenziano che: a fronte delle 18.654.992 tonnellate di prodotti siderurgici esportate ne sono state importate 28.868.731di tonnellate. Più nello specifico, per quanto riguarda le materie prime siderurgiche, sono state esportate 678.796 tonnellate contro le 8.404.086 importate. Questo porta, come già accennato, ad una evidente dipendenza dall’estero e quindi l’Italia si trova ad essere in balia delle dinamiche internazionali di questo settore particolarmente importante per l’economia nazionale. Nel momento in cui la corsa all’acquisto diventa sfrenata, la nostra nazione si trova a dover concorrere con le richieste degli altri Paesi importatori e degli stessi stati maggiori produttori di metalli siderurgici.
è chiaro che vi sia una decisa componete speculativa a livello internazionale, che ha coinvolto tutti gli elementi alla base della produzione di acciaio, dalle materie prime, alle ferroleghe, all’energia. Questo ha gonfiato questa bolla che mi aspetto che prima o poi scoppierà. Tuttavia non credo che questo “scoppio” riporterà i prezzi ai minimi del 2020. La correzione al ribasso ci sarà, ma troverà come punto d’arresto una domanda in crescita. Proprio questo elemento darà una maggiore stabilità”. Sembra chiaro comunque che, da ogni lato si guardi la situazione attuale e qualunque sia la causa del fenomeno, dovrebbe essere una situazione temporanea che tornerà alla normalità dopo la prima parte di questo 2021. Per l’anno in corso sembra plausibile aspettarsi buoni consumi e prezzi stabili. 17
Il passaggio generazionale nell’impresa di famiglia: la cassazione ridefinisce la tassazione del patto di famiglia
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Il presente è il più recente di una serie di contributi dedicati al
Del patto di famiglia si è già parlato nei numeri 45/2019 e
passaggio generazionale nell’impresa di famiglia pubblicati su
46/2019 di Futuro, nei quali, rispettivamente, è stato introdotto
questa Rivista a decorrere da Futuro n. 42/2018. In questa
l'istituto e ne è stata esaminata la fiscalità.
edizione, di chiusura della rivista cartacea, viene esaminata la
***
“nuova” fiscalità del patto di famiglia, come di recente ri-deline-
Il “Patto di Famiglia” è l'istituto giuridico introdotto nel nostro
ata da una importante pronuncia della Corte di Cassazione che
ordinamento nel 2006 per recepire le raccomandazioni della
ha resto l’istituto ancora più attraente per le famiglie imprendito-
Commissione UE che, già dal 1994, aveva suggerito all’Italia
riali che desiderano trasmettere l’impresa alle future generazioni.
l’adozione di specifiche misure volte a favorire il passaggio
Leonardo Arienti
economia e diritto
generazionale dell’impresa a conduzione familiare. La Commissione UE aveva suggerito all’Italia di provvedere ad interventi mirati e volti a sensibilizzare, informare e formare gli imprenditori affinché preparassero la loro successione nell'impresa di famiglia fintanto che erano ancora in vita. L'Italia ha così introdotto nel nostro ordinamento gli articoli 768 bis e seguenti del codice civile, articoli che disciplinano il patto di famiglia. Finalità della “nuova” norma era, ed è, quella di rendere più efficienti le norme successorie che regolano il trasferimento delle imprese di piccole e medie dimensioni alla morte dell'imprenditore, aumentando così le probabilità di successo del trasferimento dell’impresa alla generazione successiva. Caratteristica principale del patto di famiglia è la possibilità attribuita dalla legge all’imprenditore di trasferire, a sua completa discrezione, la propria impresa ad uno o a più
aziende all’assoggettamento alle imposte di donazione o successione, ai sensi di quanto previsto dal D. Lgs. 346/1990 (“Testo unico delle disposizioni concernenti l'imposta sulle successioni e donazioni”) Non solo, la Corte di Cassazione, con la recentissima sentenza n. 29506 del 24 dicembre 2020, ha ri-delineato in senso ancor più agevolante - il trattamento tributario ai fini dell’imposta sulle successioni e donazioni, delle attribuzioni derivanti dal patto di famiglia. Con la sentenza di Natale 2020 la Corte ha mutato in modo significativo il proprio precedente orientamento, ed è intervenuta in modo radicale sull'interpretazione dell'Amministrazione Finanziaria in tema di tassazione delle attribuzioni da parte del beneficiario delle partecipazioni o dell'azienda agli altri familiari non beneficiari. Secondo la recente sentenza, ai fini del calcolo delle imposte,
discendenti, anche in deroga ai limiti stringenti imposti dalla normativa civilistica applicabile in tema di successione legittima, e potendo inoltre usufruire di un considerevole vantaggio sotto il profilo fiscale. Ciò avviene semplicemente mediante la sottoscrizione di un accordo tra l’imprenditore ed i propri eredi. Con il patto di famiglia l’imprenditore risolve anticipatamente le difficoltà che potrebbero generarsi in sede di aperture di una successione mortis causa scegliendo, in vita, il successore che ritiene più consono alla gestione dell’impresa. Il patto di famiglia è un istituto rivoluzionario, sia sotto il profilo civilistico che tributario. Sotto il profilo civilistico, con esso viene eliminato il divieto di patti successori, sancito dall’art. 458 cod. civ., secondo il quale è nullo ogni accordo con il quale una persona dispone della propria successione. Dunque, l’imprenditore con un patto può regolare in vita la propria successione e tale atto sarà valido. Inoltre, il patto di famiglia può essere usato anche in “lesione” del diritto dei legittimari a favore dei quali il nostro ordinamento riserva sempre e comunque una quota di eredità (cfr. art. 536 cod. civ.). In questo modo, l’imprenditore potrà lasciare tutta l’impresa ad uno dei suoi figli, anche in lesione al diritto degli altri legittimari, se concordi alla sottoscrizione del patto. Sotto il profilo tributario, con il patto di famiglia è possibile la non applicazione delle imposte di successione e donazione. In questo caso, l’imprenditore potrà lasciare la propria impresa ad un figlio oppure un nipote senza essere assoggettato alle imposte di successione e donazione essendo garantita l’esclusione del trasferimento delle partecipazioni o delle
eventualmente dovute dal beneficiario per le liquidazioni effettuate nei confronti degli altri familiari non assegnatari (se previsto nel patto, il beneficiario deve liquidare ai propri familiari esclusi una forma di conguaglio in denaro o in natura), deve essere considerato il rapporto tra l'imprenditore che trasferisce l'impresa ed i propri eredi in luogo di quello tra il beneficiario ed il familiare escluso. In pratica, ponendo un imprenditore con tre figli che voglia trasferire la maggioranza dell'impresa ad un solo dei tre, tale figlio beneficiario potrebbe essere costretto (se così hanno pattuito) a dover liquidare ai fratelli esclusi un valore pari a quello percepito. Mettiamo che il valore del conguaglio sia pari ad Euro 500.000 per ciascun fratello, il figlio beneficiario, secondo la precedente interpretazione, avrebbe dovuto versare all’erario Euro 48.000. Ciò in quanto verrebbe applicata l’imposta di successione e donazione in base al rapporto tra i fratelli, pari al 6% sul valore dei beni liquidati oltre il valore di Euro 100.000 di franchigia. Con la recente interpretazione, al contrario, il fratello beneficiario non dovrebbe versare alcuna imposta all’erario, essendo l’imposta di successione e donazione applicabile in base al rapporto padre-figli (in questo caso con aliquota pari al 4% al valore dei beni liquidati oltre il valore di Euro 1.000.000 di franchigia). In conclusione, la recentissima sentenza della Corte di Cassazione ha certamente reso l’istituto del patto di famiglia ancora più attraente, aumentandone i benefici sotto il profilo fiscale. Ciò a vantaggio di tutte le famiglie imprenditoriali che desiderano trasmettere l’impresa alle future generazioni godendo, parimenti, di una fiscalità agevolata.
19
10 Anni di
festival filosofia verità
Il Festival Filosofia 2021 dedicato al tema della libertà
produzione di un oggetto che rimane autonomo ed estraneo
segnerà il decimo anno di partecipazione del Gruppo
rispetto a chi l'ha prodotto.
Giovani in qualità di autore di progetti culturali e artistici, ospitati nell’ambito del programma creativo.
A Modena, Carpi e Sassuolo furono collocate lungo le vie del centro tre grandi macchine industriali ribattezzate Efesto, Moire
In attesa di scoprire la nuova produzione, facciamo un viaggio
e Prometeo, rispettivamente un tornio parallelo, una macchina
a ritroso alla riscoperta delle scorse edizioni dal 2012 al
tubolare e un cilindro per la decorazione di piastrelle.
2019.
Infine in Piazza Sant’Agostino a Modena venne realizzato Nettuno - Scosse, un’installazione monumentale a cura
20
festivalfilosofia 2012 “Cose”
dell’artista carpigiano Adolfo Lugli, realizzata con materiali
Venne presentato il progetto “Poíesis”, prendendo spunto dal
di crollo di alcune aziende della Bassa Modenese, fortemente
concetto aristotelico di ποίησις, ovvero l'agire diretto alla
colpite dalle scosse di terremoto del 20 e 29 maggio 2012.
Vittorio Cavani
cultura
d’Este, fino al recente Ospedale dei bimbi di Parma, dono della famiglia Barilla alla città. La mostra ampliata fu poi allestita nel 2016 a Roma presso l'Auditorium della Tecnica di Confindustria grazie ai Giovani Imprenditori e a Lucca presso Palazzo Bernardini con il supporto dei Gruppo Giovani Imprenditori di Confindustria Toscana Nord Lucca- Pistoia- Prato.
festivalfilosofia 2013 “Amare” Il Gruppo Giovani in collaborazione con Galleria D406 Fedeli alla linea sostenne la realizzazione di “Street Heart”, un’opera di arte urbana sul tema dell’amore sulla facciata del PalaMolza di Modena, uno dei luoghi a maggiore e più qualificata densità di interventi di street art nel panorama europeo. Su impulso del progetto “Icone” – promosso fin dal 2002 dall’Associazione “Fuori Orario” – hanno infatti lasciato opere sulle sue pareti artisti del calibro di Blu, Ericailcane, Cris, Finsta, Nunca, Schwarz&Roger, Escif, James Kalinda, i Vlagrafik, Cakes, Honet, Stak e Poch. Nell’occasione proprio Ericailcane e Bastardilla furono impegnati a Modena tra il 10 e il 13 settembre.
festivalfilosofia 2014 “Gloria”
festivalfilosofia 2015 “Ereditare” “Padri&Figli spa. Interviste sull’eredità imprenditoriale”, il progetto realizzato per affrontare la tematica sempre attuale del ricambio generazionale dentro le imprese familiari che spesso segna il passaggio dalla libertà dei fondatori al destino dei successori, cui spetta il compito di ricevere un lascito non solo patrimoniale, ma soprattutto di esperienze, di competenze, di valori. Ma come l’impresa non si identifica tout court con la proprietà - investendo l’intero sapere insito nell’organizzazione e nella rete produttiva del territorio - così la successione non ha il carattere di una discendenza naturale e può non coincidere con la dinastia. Eredi della ditta, insomma, non si nasce, semmai si diventa. In un processo lungo e complesso scandito da training, responsabilità, inserimento, l’investitura ad erede
“Capitani coraggiosi. Etiche imprese di responsabilità sociale”, la mostra che propose una rassegna di celebri imprenditori italiani distintisi per attività socialmente responsabili: azioni svincolate dalle sorti delle loro aziende, volte al benessere della collettività, eticamente connotate e degne di conseguire gloria e memoria non effimere. Di ciascuno venne presentato il profilo biografico e il “reperto” che incarna o testimonia la sua etica impresa: da Piero Pirelli, che donò a Milano lo stadio Meazza, a Giovanni Treccani degli Alfieri, che donò alla Biblioteca Estense di Modena la preziosa Bibbia di Borso
si rivela il punto di arrivo di una negoziazione tra juniores e seniores capace di tenere insieme la storia dell’impresa e la visione progettuale e creativa di ciò che essa può diventare. In quattro videointerviste (Livia Cevolini, Claudio Stefani, Gianguido Tarabini Castellani, Mario Veronesi) a figure esemplari di vita imprenditoriale, modenese seppure presente a livello mondiale, hanno sviscerato questo complesso nesso tra le generazioni, all’incrocio tra famiglia e lavoro, impresa e territorio, sfera privata e responsabilità sociale. 21
festivalfilosofia 2016 “Agonismo” Per questa edizione il gruppo organizzò la lectio di Stefano Zamagni disquisì a proposito di “Concorrenza versus competizione nella stagione della quarta rivoluzione industriale Lectio”.
festivalfilosofia 2017 “Arti” Il progetto “Cambia Menti. Arte e industria: mutazioni della materia”, ideato da Adolfo Lugli, fu concepito per approfondire concretamente le nuove relazioni operative tra arte, industria e artigianato connettendo cicli di produzione e processi creativi: gli alfabeti dell’arte si coniugano così con le immense potenzialità dei know how industriali. Le opere della mostra erano originate da un grande cantiere che si trasformava in progetto espositivo, proiettato concettualmente ed icasticamente nel futuro. Articolata in due sedi, la mostra presentava nell’Auditorium San Rocco di Carpi pale d’altare create con piani di scarto di pantografie industriali, mentre nel Cortile della Pieve sculture ed architetture di ascendenza costruttivista esaltavano nella loro perfezione la potenza visionaria del nostro tempo e le sue pericolose e crescenti contraddizioni. A parlare le materie prime: legno, cemento e acciaio, conformati dai caratteri delle produzioni e dalle idee rielaborate dai giacimenti di creatività archiviati dall’arte. Ad inaugurare la mostra oltre alla curatrice Vittoria Coen anche il noto imprenditore Brunello Cucinelli.
festivalfilosofia 2018 “Verità” Il Gruppo Giovani Imprenditori di Confindustria Emilia Area Centro si è fatto promotore della mostra “Prospettive Relative” dell’artista Sidival Fila. Installazioni site-specific e opere su parete di grandi dimensioni, con l’obiettivo di strutturare un dialogo con gli spazi architettonici e pittorici più prestigiosi del Palazzo Ducale di Sassuolo, come il Salone delle Guardie, la Camera della Fortuna, la Camera dell’Amore, La Camera delle Virtù estensi. L’antico e il moderno si sono resi protagonisti di un rovesciamento di prospettive, in cui il tema della verità viene posto alla ribalta, mostrandone la relatività e al tempo stesso l’assoluta dipendenza dalla percezione di ogni individuo. Le installazioni presenti puntavano a confondere la percezione visiva del visitatore, attraverso un’esperienza insolita e personale, mentre i grandi monocromi sulle finestre che guardavano verso lo Scalone d’Onore e verso la Peschiera richiamavano le opere della Collezione Panza e gli affreschi 22
seicenteschi, creando un connubio di forte impatto estetico. Concludeva l’esposizione la presenza all’ingresso del Palazzo di una iconica opera di Sidival Fila, denominata “Fenice”.
festivalfilosofia 2019 “Persona” “Una storia di innovazione. I benefici della tecnologia sulle persone” in collaborazione con Olivetti S.p.A. Un percorso di immagini, video ed oggetti legati alla storia di innovazione di Olivetti nei suoi 111 anni di storia, con accento sull’effetto e sui benefici sulle sue persone e sulla società civile. La mostra è stata allestita presso gli spazi di AGO Modena Fabbriche Culturali.
futuro redazione Francesca Villani Coordinatore Editoriale Marta Srl francesca.villani@martait.it
Maria Eleonora Missere Coordinatore Editoriale Poliambulatorio Giardini Margherita
Leonardo Arienti Sifir Fiduciaria leonardo.arienti@sifir.eu
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Annalisa Po
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