COVID-19 ANALISI CLIMATIZZATORI E CONDIZIONATORI Promosso dal Club RSPP di Confindustria Emilia Area Centro a cura di: Andrea Giacominelli
Il presente documento è stato realizzato dal Club degli RSPP di Confindustria Emilia Area Centro con lo scopo di fornire indicazioni in merito alla gestione degli impianti di climatizzazione/condizionamento e alle problematiche legate al loro utilizzo in virtù del COVID-19. Le indicazioni fornite sono riferibili esclusivamente alle attività produttive in cui non è presente un rischio biologico da COVID-19 specifico (Attività ospedaliere, RSA, ecc..). Documenti di riferimento La presente analisi si basa sui seguenti documenti: a) Decreto del Presidente della Regione Emilia Romagna del 6 giugno n. 98; b) Circolare del 27 maggio del Ministero dell’interno; c) Rapporto dell’ISS n° 5/2020 del 25 maggio 2020: “Indicazioni ad interim per la prevenzione e gestione degli ambienti indoor in relazione alla trasmissione dell’infezione da virus SARS-CoV-2; d) Rapporto dell’ISS n° 33/2020 del 25 maggio 2020: “Indicazioni sugli impianti di ventilazione/climatizzazione in strutture comunitarie non sanitarie e in ambienti domestici in relazione alla diffusione del virus SARS-CoV-2; e) Linee guida per la riapertura delle Attività Economiche e Produttive del 25 maggio 2020.
Dalla documentazione sopra richiamata si possono estrapolare diverse utili indicazioni per la gestione degli impianti di condizionamento, climatizzazione e per gli impianti di ventilazione meccanica controllata. Occorre innanzitutto favorire il ricambio d’aria negli ambienti interni (in maniera naturale o forzata), l’affollamento deve essere correlato alle portate effettive di aria esterna. Escludere totalmente, se tecnicamente fattibile, la funzione di ricircolo dell’aria e se ciò non fosse tecnicamente possibile, rafforzare ulteriormente le misure per il ricambio d’aria naturale. Se tecnicamente possibile, va aumentata la capacità filtrante del ricircolo, sostituendo i filtri esistenti con filtri di classe superiore, garantendo il mantenimento delle portate. Nei servizi igienici va mantenuto in funzione continuata l’estrattore d’aria” Garantire la pulizia, ad impianto fermo, dei filtri dell’aria di ricircolo per mantenere i livelli di filtrazione/rimozione adeguati. In tutti i documenti sopra richiamati viene attribuita una grande importanza alle attività di pulizia e sanificazione degli impianti che, come sopra indicato, tali attività devono essere effettuate sulla base delle indicazioni fornite dal produttore ad impianto fermo ed in condizioni di completa sicurezza. L’ISS suggerisce di evitare di utilizzare e spruzzare prodotti per la pulizia detergenti/disinfettanti spray direttamente sul filtro per non inalare sostanze inquinanti, durante il funzionamento. In particolare occorre prestare particolare attenzione all’uso di tali spray nel caso di personale con problemi respiratori (ad es. soggetti asmatici). I prodotti per la pulizia/disinfettanti spray devono essere preventivamente approvati dal SPP. Viene inoltre consigliato di pulire le prese e le griglie di ventilazione con panni puliti in microfibra inumiditi con acqua e con i comuni saponi, oppure con una soluzione di alcool etilico con una percentuale minima del 70% v/v asciugando successivamente. L’ISS consiglia di programmare una pulizia periodica, ogni quattro settimane, dei filtri dell’aria di ricircolo del fancoil/ventilconvettore per mantenere gli adeguati livelli di Indicazioni per gli impianti di areazione, climatizzazione e condizionamento
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filtrazione/rimozione. La pulizia dei filtri, il controllo della batteria di scambio termico e le bacinelle di raccolta della condensa possono contribuire a rendere più sicuri gli edifici riducendo la trasmissione delle malattie, compreso il virus SARS-CoV-2. E’ comunque fondamentale riferirsi al manuale di uso e manutenzione dell’impianto per le attività di manutenzione, pulizia e sanificazione. Per valutare correttamente le attività da intraprendere per arrivare ad un corretto e sicuro, utilizzo degli impianti presenti in Azienda occorre analizzare preventivamente la tipologia e le caratteristiche del proprio impianto. A seguire si riportano una breve descrizione dei sistemi di ventilazione/climatizzazione più diffusi: Unità Trattamento Aria (UTA) – dispositivi impiegati nel trattamento e nella circolazione dell’aria all’interno degli edifici, quale parte integrante del sistema di riscaldamento, ventilazione e condizionamento dell’aria. Sono normalmente collegate ad un sistema di canalizzazioni di distribuzione dell’aria nell’edificio, nonché alle eventuali canalizzazioni di ripresa, dove una parte più o meno significativa dell’aria di ripresa dell’UTA viene ricircolata, mentre è generalmente sempre prevista una quota significativa di aria di rinnovo prelevata all’esterno dell’edificio; Ventilconvettori (fancoil) – terminali per il controllo della temperatura ambiente (riscaldamento o raffreddamento dell’aria), sono situati all’interno o in prossimità dello spazio da condizionare con immissione diretta dell’aria nella zona o attraverso canalizzazione di modesta estensione. Trattano esclusivamente l’aria presente nei singoli locali dell’edificio. Climatizzatori ad espansione diretta o del tipo a split – sistema costituito da un’unità esterna (contenente il compressore, un ventilatore e uno scambiatore di calore condensatore/evaporatore) e una o più unità interne (terminali o split) collegate tra di loro da tubi, (all’interno dei quali fluisce un gas frigorifero).Gli split sono situati all’interno o in prossimità dello spazio da condizionare con immissione diretta dell’aria nell’ambiente o attraverso canalizzazione di modesta estensione. Trattano esclusivamente l’aria presente nei singoli locali dell’edificio. In seconda battuta occorre valutare lo schema di realizzazione dell’impianto stesso al fine di valutare l’eventuale miscelazione di aria tra i vari ambienti. Impianto senza miscelazione di aria tra singoli ambienti – l’impianto non preleva aria dall’esterno e serve un singolo locale quindi la “potenziale contaminazione” è limitata agli occupanti degli specifici locali.
Terminale
LOCALE 1
Terminale
LOCALE 2
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Impianto con miscelazione di aria tra diversi ambienti – l’impianto non preleva aria dall’esterno e dopo il trattamento, distribuisce l’aria in più locali, in questo caso la “potenziale contaminazione” è “condivisa” tra gli occupanti dei locali serviti. Condizionatore canalizzato a servizio di più locali Canale mandata aria nei locali
LOCALE 1
LOCALE 2
Canale di ricircolo dell’aria
Impianto centralizzato a tutta aria - Impianto che serve più locali tramite dei canali d’immissione dell’aria e canali di ricircolo dell’aria che riportano l’aria alla centrale. Questi impianti, di norma, presentano una serranda che consente di espellere l’aria viziata proveniente dall’interno. Trattamento dell’aria Canale mandata aria esterna nei locali
Serranda ricircolo
LOCALE 1
LOCALE 2
Espulsione aria viziata
Canale di ricircolo dell’aria
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Impianto centralizzato monozona - Impianto analogo al precedente ma che serve un solo locale; di norma sono riguardano grandi spazi aperti al pubblico (p.es. supermercati, cinema, ecc..).
Trattamento dell’aria Canale mandata aria esterna nei locali
Serranda ricircolo
LOCALE UNICO Espulsione aria viziata
Canale di ricircolo dell’aria
Impianto di immissione di aria esterna - impianti di ventilazione meccanica forzata che servono per il ricambio dell’aria (di norma abbinato ad un impianto che prevede la climatizzazione con terminali tipo ventilconvettori o split); l’impianto preleva aria dall’esterno e la immette in uno o più locali dopo una semplice filtrazione, gli stessi locali sono dotati di canali di espulsione dell’aria viziata all’esterno. Impianto di immissione aria esterna con trattamento primario Canale mandata aria esterna nei locali
LOCALE 1
LOCALE 2
Canale di ricircolo dell’aria
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Se l’impianto è a servizio di più locali o se i locali serviti sono adiacenti e non isolati, occorre valutare le problematiche connesse al movimento di masse d’aria da un ambiente ad un altro. Al riguardo si riporta lo schema riportato nel Rapporto dell’ISS n. 33 del 25/5/2020 che riporta le interazioni tra impianto di climatizzazione e gli ambienti serviti.
E’ quindi fondamentale garantire immissione dall’esterno di aria nei locali chiusi, questa condizione può essere effettuata in modo naturale (ad esempio mediante apertura delle finestre) oppure in modo forzato mediante l’impianto di ventilazione meccanica o l’impianto di climatizzazione. Apertura delle finestre Tale soluzione presenta l’innegabile vantaggio della semplicità realizzativa e della facilità di attuazione. Il ricambio dell’aria è però determinato da fattori il più delle volte non governabili come le condizioni climatiche (si pensa al periodo estivo in cui la differenza delle temperatura tra ambiente interno ed esterno è tale da non garantire un adeguato flusso dei moti convettivi), la configurazione del locale (posizionamento delle finestre-porte) fino ad arrivare alla totale assenza di aperture verso l’esterno. Tutti questi aspetti possono far si che, di fatto, non vi sia un adeguato ricambio dell’aria o che lo stesso non sia uniforme in tutto il volume dell’ambiente. Impianti di climatizzazione con ventilazione forzata In questo caso il ricambio dell’aria, partendo dal presupposto di una correttezza progettuale, è definito e certo in tutto l’ambiente, indipendentemente dalle condizioni esterne, tale soluzione può presentare un limite legato alla possibilità di veicolare l’aria contaminata dal virus in altri ambienti e/o di vedere coinvolti direttamente dal flusso alcuni operatori. Alfine di definire condizioni operative per la gestione in totale sicurezza degli impianti di climatizzazione l’ISS suggerisce di utilizzare un sistema a matrice tabellare. Indicazioni per gli impianti di areazione, climatizzazione e condizionamento
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Per effettuare tale valutazione vanno presi in considerazione due diversi elementi: lo stato di diffusività del virus tra la popolazione nell’area oggetto della valutazione e la tipologia delle persone che stazionano negli ambienti analizzati. La probabilità di diffusione viene correlata al Tasso di contagiosità Rt come riportato nella tabella sottostante (Rt: tasso di contagiosità dopo l’applicazione delle misure atte a contenere il diffondersi della malattia).
Per quanto attiene alla tipologia di persone che stazionano negli ambienti considerati l’ISS distingue le persone presenti in due categorie: • Occupanti abituali: persone che utilizzano l’ambiente in modo continuativo per diversi giorni consecutivi (es., impiegato, commessa); • Occupanti occasionali: persone che utilizzano l’ambiente in modo saltuario o che non hanno utilizzato l’ambiente il giorno precedente (es. cliente di un negozio, partecipante ad una riunione). Nella valutazione della tipologia di persone presenti sarà necessario considerare la possibilità che, nell’ambiente possa esserci la presenza di persone provenienti da altre Regioni/Province Autonome Le informazioni precedentemente raccolte vengono poi inserite in un sistema a matrice che, nel rispetto dell’utilizzo di mezzi di barriera o strumenti di protezione individuale ed il mantenimento della distanza fisica, fornisce il livello di rischio negli ambienti in relazione alla modalità di utilizzo e alla probabilità di presenza di soggetti positivi al SARS-CoV-2.
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Sulla base del livello di rischio stimato utilizzando la matrice sopra riportata l’ISS fornisce raccomandazioni operative da applicare in relazione ai risultati ottenuti per ambienti non sanitari.
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Indicazioni per gli impianti di areazione, climatizzazione e condizionamento
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Nei casi in cui è raccomandato un limite massimo della velocità dell’aria, la verifica deve essere eseguita in tutto l’ambiente, fino ad una quota di 2 metri dal pavimento.
Indicazioni per gli impianti di areazione, climatizzazione e condizionamento
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Di seguito si riporta uno schema che può essere utilizzato per l’effettuazione di una corretta gestione degli impianti di climatizzazione/condizionamento in questa fase: Fase 1 – raccolta dei dati Censimento degli impianti per tipologia; Identificazione dei locali asserviti; Verifica delle condizioni di funzionamento ed eliminazione delle condizioni di esercizio che possono essere causa di problemi specifici quali getti d’aria diretti sulle persone, velocità dell’aria eccessiva, presenza di ventilatori a soffitto o da tavolo ecce cc. Determinazione del valore del Rt e delle categorie degli occupanti delle specifiche aree oggetto della valutazione; Fase 2 – analisi e valutazione Applicazione del sistema a matrici predisposto dall’ISS; Fase 3 – misure di gestione ed organizzative Predisposizione delle misure organizzative e di gestione tali da garantire il funzionamento in sicurezza; Predisposizione di un piano di manutenzione degl’impianti che contempli le operazioni di pulizia e sanificazione con identificazione delle tempistiche, delle modalità e dei prodotti utilizzati.
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