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Ghimas
Nella foto: Marcello Bergamini
Ghimas vuole crescere ancora “Così innoviamo la sanità”
L’attività dell’azienda bolognese: “Spinta all’innovazione per allargarci sui mercati esteri”
di Lorenzo Pedrini Radicata da 75 anni nel tessuto economico bolognese, e in particolare nella filiera farmaceutica, la Ghimas di Casalecchio di Reno (Bologna) di strada ne ha già fatta tanta. Ma ora, all’indomani di un 2021 in cui l’azienda è entrata nell’orbita del Gruppo a stelle e strisce Aat e ha visto insediarsi il nuovo gm Marcello Bergamini, è tempo di allargare ancora i propri orizzonti.
Quando parla di una Ghimas 2.0, che cosa intende di preciso?
“Pongo l’accento sulla volontà della nuova proprietà di crescere in aggiunta alla specializzazione nel campo dei prodotti per applicazioni dentali, come i biomateriali per la rigenerazione ossea, che pure è sta64
ta alla base dei nostri successi. Le nuove parole chiave ora, accanto al rinnovamento degli impianti di via Cimarosa appena portato a termine, sono legate al fronte della ‘health innovation’. Oggi i nostri Medical Device sterili come Algeness (il primo filler al mondo per medicina estetica a base di Agarosio), Chlosite e Fisiograft, frutto della nostra storica vocazione alla innovazione, sono noti a livello internazionale”.
Quindi parliamo di un approccio più ampio, multisettoriale?
“In particolare, il nostro focus sarà rafforzare la nostra posizione nel campo del ‘medical ageing’ in cui abbiamo una solida esperienza. Accanto al progressivo allun-
gamento della vita media oggi è necessario fornire soluzioni scientificamente provate per favorire un invecchiamento in salute. Nel 2023 lanceremo un nuovo progetto in cui ci rivolgeremo ai medici e agli specialisti che si prendono cura dell’invecchiamento dei propri pazienti”.
Ma il lavoro da fare ha anche un complesso aspetto di natura normativa.
“Poiché intendiamo allargare la nostra penetrazione sui mercati esteri, la chiave del successo sta nella combinazione tra capacità di innovare e competenza nel rispondere alle normative che regolano queste nicchie di mercato ad altissimo valore aggiunto. Inoltre, continueremo ad investire anche sullo sviluppo e la produzione per conto di clienti terzi che si affidano a noi per i loro Dispositivi Medici sterili ad elevata complessità”.
E parte dell’opera sembra sia già stata compiuta.
“Parlando del continente europeo, il nuovo regolamento comunitario sui Dispositivi Medici entrato in vigore ha introdotto vincoli più restrittivi per ottenere la certificazione CE. Il nostro team in Ghimas ha saputo prepararsi per tempo in modo efficace, lavorando attivamente per rispondere ai nuovi requisiti”.
Anche sotto gli americani l’anima operativa di Ghimas resterà bolognese?
“Abbiamo un team di collaboratori provenienti dalle locali università e scuole superiori molto in gamba e stiamo integrando nuovi professionisti per aggiungere le ulteriori competenze che ci servono. Continueremo come sempre a collaborare con i nostri partner industriali radicati in regione e con le istituzioni private e pubbliche del territorio attive nel campo della ricerca e dello sviluppo tecnologico. In questa area abbiamo la fortuna di essere parte di un ecosistema di aziende, professionisti ed organizzazioni che non potremmo trovare altrove”.
LA SCHEDA
Fatturato di 4 milioni di euro Pesanti investimenti in ricerca e sviluppo
Fin dal 1947, Ghimas Spa tiene alto il nome dell’Emilia-Romagna nel campo del progresso tecnologico del settore medicale. E, grazie al lavoro dei suoi 25 dipendenti, che contribuiscono a generare un fatturato previsto per il 2022 di 4 milioni di euro, distribuisce i suoi prodotti in 40 nazioni del mondo. Con una presenza particolarmente rilevante sui mercati statunitense, tedesco e spagnolo e per un’incidenza delle esportazioni sui propri ricavi pari al 45%. Gli investimenti in Ricerca e Sviluppo dell’azienda di Casalecchio di Reno controllata dal gruppo Aat, invece, sono tra il 7% e il 10% su base annua.