Il contesto
Incentivi su nuovi investimenti per favorire l’innovazione e la competitività delle imprese
Super e iperammortamento Nuova Sabatini Credito d’imposta ricerca e sviluppo Patent box Caso pratico cumulo incentivi Francesco Angeletti | Sviluppo di Impresa ed Economia
Il contesto ■ Le aziende hanno finalmente a disposizione un insieme di misure organiche e complementari in grado di favorire gli investimenti per l’innovazione e la competitività anche in ottica industria 4.0. ■ Si tratta di misure che ogni azienda può attivare in modo automatico, senza dover partecipare a bandi, senza dover aspettare graduatorie e, soprattutto, senza vincoli dimensionali, settoriali o territoriali. ■ La Legge di stabilità 2017 ha previsto: - rinnovo dei benefici fiscali del superammortamento - introduzione di una nuova misura agevolativa fiscale (Iperammortamento) destinata a supportare gli investimenti ricadenti nel concetto di Industria 4.0 - proroga al 31/12/2018 dei contributi sui finanziamenti concessi alle PMI per l’acquisto di nuovi macchinari, impianti e attrezzature (c.d. Nuova Sabatini) - innalzamento al 50% del credito d’imposta per ricerca e sviluppo su tutte le tipologie di spesa. ■ Tali strumenti vanno ad aggiungersi ad altri già in vigore come il patent box, le agevolazioni per start e pmi innovative e il Fondo Centrale di Garanzia. ■ Tutti gli strumenti sono cumulabili tra loro.
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Super e iperammortamento ■ Rinnovo dei benefici fiscali relativi al Superammortamento (maggiore deduzione fiscale del 40% del valore dei beni strumentali nuovi, acquistati o in leasing – Risparmio fiscale pari al 9,6%). ■ Introduzione di una nuova misura destinata a supportare gli investimenti funzionali alla trasformazione tecnologica e/o digitale in ambito: automazione, qualità e ambiente e dispositivi per l’interazione uomo macchina (Industria 4.0). L’agevolazione consiste in una maggiorazione del 150% del costo fiscale ammortizzabile di specifici beni indicati nell’allegato A della legge. ■ La maggior quota di ammortamento fiscalmente deducibile vale solo per le imposte sui redditi (Ires e Irpef) e non per l’Irap e non va rilevata nel conto economico. ■ In particolare in caso di utilizzo dell’Iperammortamento, il risparmio fiscale per le società di capitale, con la nuova aliquota IRES del 24%, è pari al 36% del costo del bene. ■ Possono rientrare gli investimenti in macchinari effettuati nel 2017, con estensione al 30 giugno 2018, al verificarsi di determinate condizioni. ■ I soggetti che beneficiano della maggiorazione del 150% e che nello stesso periodo effettuano investimenti in beni immateriali (software, sistemi, piattaforme e applicazioni) possono usufruire della maggiorazione del 40% del costo di acquisizione con le stesse modalità previste per i beni materiali. Francesco Angeletti | Sviluppo di Impresa ed Economia
Check list iperammortamento ■ Al fine di fruire delle agevolazioni in esame il soggetto interessato deve produrre: - una dichiarazione del legale rappresentante; oppure - per i beni di costo superiore a € 500.000 una perizia tecnica giurata rilasciata da un ingegnere / perito industriale oppure un attestato di conformità rilasciato da un ente di certificazione accreditato, corredata di un’analisi tecnica. ■ La dichiarazione / perizia deve attestare che il bene: - possiede le caratteristiche tecniche tali da includerlo nell’elenco di cui all’allegato A o B; - è interconnesso al sistema aziendale di gestione della produzione o alla rete di fornitura.
■ Perché una macchina possa essere definita interconnessa, è necessario e sufficiente che: - scambi informazioni con i sistemi di fabbrica (ad esempio sistema gestionale, pianificazione, sistemi di progettazione, monitoraggio e controllo, altre macchine, ecc.) oppure con i sistemi esterni alla fabbrica (clienti, fornitori, partner, altri siti aziendali, ecc.). Il tutto deve avvenire per mezzo di un collegamento basato su specifiche documentate e riconosciute (esempio TCP-IP, http, MQTT, ecc.); - sia identificata univocamente mediante l’utilizzo di standard di indirizzamento internazionali (ad esempio un indirizzo IP). ■ Per quanto riguarda i requisiti di interconnessione ed integrazione con la fabbrica, questi dipendono quindi dal contesto informatico di dove sarà installata la macchina. Questi requisiti possono essere soddisfatti da parte dell’azienda utilizzatrice con la realizzazione di una rete collegata con la rete aziendale esistente.
Ricorda che, senza la dichiarazione/attestazione di interconnessione alla fabbrica, entro l’esercizio fiscale in cui la macchina viene messa in funzione, NON potrai godere dell’iperammortamento, anche se la macchina ha tutte le caratteristiche di legge.
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Esempio Iperammortamento ■ Ad esempio, se una società di capitali acquista un bene in chiave Industria 4.0 del costo di 100 mila euro, ammortizzabile in 5 anni con aliquota del 20% annuo (10% il primo anno), la misura prevede un costo figurativo aggiuntivo del 150%. ■ L’impresa deduce una quota di ammortamento complessiva maggiorata di 150 mila euro rispetto all’ammortamento tradizionale, con un recupero fiscale di 36.000 euro come da tabella: Anni di ammortamento ANNO 1 ANNO 2 ANNO 3 ANNO 4 ANNO 5 ANNO 6 TOTALE
Ammortamento bene
Iper ammortamento
Maggior beneficio fiscale Iperammortamento (*)
10,000 20.000 20.000 20.000 20.000 10.000 100.000
15.000 30.000 30.000 30.000 30.000 15.000 150.000
3.600 7.200 7.200 7.200 7.200 3.600 36.000
(*) Modalità di calcolo del beneficio fiscale. Quota di ammortamento 150% (iper amm.to) x 24% (IRES) Aliquota IRES dal 01.01.2017: 24%.
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Nuova Sabatini ■ Proroga al 31/12/2018 dei contributi sui finanziamenti concessi alle PMI per l’acquisto di nuovi macchinari, impianti e attrezzature (c.d. Nuova Sabatini). ■ L’agevolazione concessa è nella forma di contributo a parziale copertura degli interessi pagati dall’impresa su finanziamenti bancari di importo compreso tra 20.000 e 2.000.000 di euro. Il contributo è determinato in misura pari al valore degli interessi calcolati, in via convenzionale e con rate semestrali posticipate, su un finanziamento della durata di 5 anni al tasso del 2,75% per gli investimenti ordinari e del 3,575% per gli investimenti in tecnologie digitali e in sistemi di tracciamento e pesatura dei rifiuti, c.d. Industria 4.0. Il contributo così determinato viene riconosciuto in 5 rate annuali costanti. ■ Ai fini del calcolo del contributo spettante non rileva il tasso applicato dall’Istituto di credito.
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■ L’azienda (PMI) invia alla Banca la richiesta di agevolazione unitamente alla domanda di finanziamento, la quale prenoterà presso il MI.S.E i fondi necessari al contributo. A conferma della disponibilità dei fondi, la Banca potrà attivare l’istruttoria creditizia e a seguito della delibera trasmettere al Ministero la documentazione necessaria per la concessione del contributo. Il Ministero emetterà il provvedimento di concessione del contributo con relativo piano di erogazione e indicherà gli obblighi e gli impegni a carico della PMI. ■ Il finanziamento può essere assistito dal Fondo di garanzia nella misura massima dell’80%. ■ Il beneficio è cumulabile con super e iper ammortamento.
Il montante del contributo equivale al 7,86% dell’importo del finanziamento per gli investimenti ordinari e al 10,15% per gli investimenti c.d. Industria 4.0.
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Credito d’imposta ricerca e sviluppo ■ La legge di bilancio per il 2017 ha modificato tra le altre cose la normativa del credito d’imposta per ricerca e sviluppo, ampliando la portata del beneficio e estendendolo al 31 dicembre 2020. ■ La novità più importante riguarda l’innalzamento generalizzato del credito d’imposta nella misura del 50% di tutti i costi sostenuti dall’impresa e ammessi dalla normativa come agevolabili: - spese per il personale impiegato nell’attività di ricerca - consulenze esterne - quote di ammortamento di strumenti o attrezzature di laboratorio - competenze tecniche e privative industriali.
■ Le modifiche introdotte dalla Legge di Bilancio 2017 hanno efficacia a decorrere dal periodo d’imposta successivo a quello in corso al 31.12.2016. Quindi, per i contribuenti con esercizio solare, le novità operano dal periodo d’imposta 2017. ■ Il credito d’imposta è concesso in maniera automatica, a seguito dell’effettuazione delle spese agevolate, senza la presentazione di un’apposita istanza preventiva, ma deve essere indicato nella dichiarazione dei redditi relativa al periodo d’imposta nel corso del quale sono stati sostenuti i costi.
■ Resta ferma la condizione che devono essere state sostenute spese annuali per attività di ricerca e sviluppo pari almeno a 30 mila euro e che le spese annuali siano superiori alla media delle spese sostenute nel triennio 2012-2014.
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Patent box ■ Con la legge di stabilità 2015 è stato introdotto un regime opzionale di tassazione per i redditi derivanti dallo sfruttamento della proprietà intellettuale, denominato “Patent Box“. ■ Si tratta di un’agevolazione fiscale che prevede l’esclusione dalla tassazione di una quota del reddito derivante dall’utilizzo di beni immateriali: brevetti industriali, marchi d’impresa, da disegni e modelli, nonché da processi, formule e informazioni relativi ad esperienze acquisite nel campo industriale, commerciale o scientifico giuridicamente tutelabili (know how) e software protetto da copyright. ■ L’agevolazione consiste nell’esclusione da imposizione del 50% dei redditi derivanti dai beni immateriali agevolabili. Le percentuali di detassazione rilevano sia ai fini IRES che IRAP. ■ La quota di reddito agevolabile, in caso di sfruttamento diretto del bene immateriale, viene definita attraverso una procedura di ruling con l’Agenzia delle Entrate. ■ Condizione per poter beneficiare del Patent Box è che l’impresa svolga attività di ricerca e sviluppo finalizzate alla produzione, sviluppo, mantenimento, nonché all’accrescimento del valore dei beni immateriali.
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Caso pratico cumulo incentivi Una pmi acquista un macchinario per la produzione (bene materiale strumentale) controllato da sistemi computerizzati per un importo di 200.000 euro e connesso ad un software per la progettazione e modellazione 3D pari a 50.000 euro.
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L’acquisto del macchinario, verificato il possesso di tutti i requisiti, è iperammortizzabile. Il risparmio fiscale (IRES) derivante dal maggiore ammortamento è pari a 72.000 euro, da distribuire per il numero di anni di durata dell’ammortamento. Considerando un’aliquota di ammortamento del 12% il risparmio fiscale per il 2017 è di 8.640 euro.
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Il bene ed anche il software rientrano nell’elenco dei beni funzionali alla trasformazione tecnologica e/o digitale in ambito: automazione, qualità e ambiente e sistemi interattivi (Industria 4.0).
L’acquisto del software per 50.000 può godere del superammortamento sul 140% del costo. Il risparmio fiscale (IRES) derivante dal maggiore ammortamento è pari a 4.800 euro, da distribuire per il numero di anni di ammortamento. Considerando un aliquota di ammortamento del 20%, il risparmio fiscale per il 2017 è di 960 euro.
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Per effettuare l’acquisto l’azienda richiede un finanziamento bancario rimborsabile in 5 anni per l’intero importo dell’investimento (pari a 250.000 euro) su cui può usufruire della nuova Sabatini. A prescindere dal tasso applicato dalla Banca, l’azienda, considerato che il macchinario può usufruire della maggiorazione prevista per i beni rientranti nella definizione di Industria 4.0, riceve un contributo totale pari a 25.385 euro. Il contributo per il primo anno è pari a 5.077 euro.
Sullo stesso finanziamento l’azienda può usufruire della garanzia del Fondo di Garanzia PMI L.662/96 dal 60% fino all’80%, avendo un più facile accesso al credito. Francesco Angeletti | Sviluppo di Impresa ed Economia
Caso pratico cumulo incentivi Ad inizio anno l’azienda, prima di effettuare gli investimenti, proprio con l’obiettivo di trasformare i propri processi produttivi in ottica 4.0 aveva fatto realizzare all’Università uno studio di fattibilità per una valutazione degli impatti delle nuove soluzioni tecnologiche, analisi di sensitività per determinati parametri tecnici, controlli, prove e test preliminari per un importo di 10.000 euro.
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L’azienda decide inoltre di procedere all’assunzione di un ingegnere specializzato totalmente dedicato all’attività di R&S per un costo complessivo per il 2017 pari a 40.000 euro, inclusi i contributi obbligatori. Successivamente all’assunzione e all’avvio della collaborazione con l’Università, l’azienda decide di commissionare alla stessa la realizzazione di un prototipo per un importo di 20.000 euro.
Considerando che l’azienda nel triennio 2012-2014 non aveva sostenuto costi di R&S, il valore incrementale delle spese per attività di R&S del 2017 è pari a 70.000 euro, sul quale l’azienda può usufruire a partire da gennaio 2018 del credito d’imposta per R&S pari a 35.000 euro.
L’azienda procede quindi alla registrazione di un brevetto sulla base del prototipo realizzato ed avvia il processo di industrializzazione del prototipo stesso. Già a partire dal 2018 questa linea di prodotto avrà un impatto significativo sul fatturato aziendale, generando un maggior reddito di circa 500.000 euro.
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La società dal 2018 potrà esercitare l’opzione per il patent box ai fini della parziale detassazione dei redditi derivanti dall’impego del brevetto. Il reddito escluso a tassazione per il 2018 è pari a 250.000 euro considerando un nexus ratio pari a 1. Il risparmio fiscale (IRES) per il 2017 è orientativamente di 69.750 euro. Francesco Angeletti | Sviluppo di Impresa ed Economia
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Per maggiori informazioni Francesco Angeletti Sviluppo di Impresa ed Economia 071 29048218 angeletti@confindustria.an.it