AGOSTO | SETTEMBRE 2014
| Contiene I.R.
ANNO 55 | N°04
assemblea
Gli imprenditori e le aziende premiate dall’Associazione
aziende
Plus Communications, conciliazione per vocazione
internazionale Investitori dal Marocco per l’industria trentina
Diamo credito alle imprese
Le iniziative di Confindustria Trento per fare ripartire l’economia
Insieme.
Confidimpresa Trentino s.c. è una Società Cooperativa per azioni senza scopo di lucro, basata sui principi della mutualità. Nata nel settembre 2007 dalla fusione tra Confidi Trento e Terfidi, importanti realtà locali di trentennale esperienza, è supportata da personale preparato e sempre più aggiornato. Rappresenta oggi una realtà solida e
Interlocutore del sIstema credItIzIo Grazie alle convenzioni con tutto il sistema bancario operante sul territorio provinciale, Confidimpresa Trentino facilita i propri associati nell’accesso al credito tramite il rilascio di garanzie consortili a sostegno di nuovi finanziamenti. L’avvento dell’attuale crisi finanziaria ha portato altresì la Provincia autonoma di Trento ad istituire “il tavolo del credito”, all’interno del quale Confidimpresa Trentino svolge, dalle origini, un ruolo attivo, propositivo e di testimonianza.
capace di coniugare l’esperienza del passato con l’esigenza del cambiamento. Le molteplici novità normative degli ultimi anni ed il coraggio di credere nelle aziende, hanno inciso in maniera profonda nell’organizzazione e nel funzionamento di Confidimpresa Trentino. La società, partendo dalle esigenze del singolo,
consorzIo dI garanzIa L’operatività di Confidimpresa Trentino prevede il rilascio di garanzie a sostegno sia delle linee di credito a breve termine (fidi in conto corrente, linee auto liquidanti, ecc) sia a medio e lungo termine (mutui e leasing). Un’analisi congiunta con l’imprenditore delle sue esigenze finanziarie costituisce il fulcro intorno al quale strutturare l’intervento di Confidimpresa Trentino.
vuole comprendere meglio le problematiche generali, analizzando, costruendo e proponendo varie iniziative che, anche in sinergia alle organizzazioni di categoria, elaborano funzionali proposte di gestione capaci di sostenere le imprese a 360°.
38123 Trento Via Degasperi 77 Tel 0461 934488 38122 Trento Piazza Mosna 5 Tel 0461 277777
info@citn.it www.confidimpresa.it
Interlocutore della ProvIncIa Attraverso la stipula di precise convenzioni, Confidimpresa Trentino si pone come interlocutore della Provincia autonoma di Trento, per conto della quale gestisce il processo di istruttoria ed erogazione di diverse agevolazioni provinciali e di altri molteplici interventi volti allo sviluppo ed al sostegno delle imprese.
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aiutiamo le imprese a crescere, per far crescere il trentino.
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sommario
03
editoriale 7
family audit
Benzina per le imprese
35
il punto 9
economia
Un bilancio positivo
copertina
11
copertina
37
È legge il Decreto Poletti
38
Laborfonds a quota 114mila
40
Un nuovo ruolo per i Confidi
internazionalizzazione
11
Trentino #cambiapasso
13
La rivoluzione del digital manufacturing
15
Premiati gli imprenditori over 75 in attività
16
Mezzo secolo di Associazione
17
Premio speciale agli apprendisti
rubriche
41
Un ponte verso il mercato asiatico
42
Investitori dal Marocco per le Pmi trentine
44
Trentino Export: confermati i vertici
45
Un ponte tra Europa ed Asia
aziende
19 aziende
edilizia
27 associazione
19
50 anni di costruzioni in val di Fassa
33 education
22
Giori, distillati e gelati legati al territorio
24
Mezzo secolo per Zanghellini
46
associazione
41 internazionalizzazione 46 edilizia 48 piccola industria
48
Visita alla centrale di Santa Massenza
27
Nuovi strumenti finanziari per le Pmi
28
Nuovi servizi per finanziare l’impresa
29
Il Trentino all’esposizione universale
50
Formazione e team building a Maso Poli
31
Nuovi fondi per formare le imprese
51
La serendipità del Pastificio Felicetti
giovani
education
50 giovani 52 innovazione
R-innovato il Ccnl Edilizia
piccola industria
35 family audit 37 economia
Plus, dove si concilia per vocazione
33
Estate sui banchi (di lavoro)
innovazione 52
Un nuovo pensiero economico
TRENTINOINDUSTRIALE.COM | AGO-SET 2014
04 TRENTINO INDUSTRIALE Anno 55 | N. 4 Agosto - Settembre 2014
Direttore Responsabile
AGOSTO | SETTEMBRE 2014
Alessandro Santini
assemblea
Gli imprenditori e le aziende premiate dall’Associazione
aziende
Plus Communications, conciliazione per vocazione
internazionale Investitori dal Marocco per l’industria trentina
Redazione
Silvia Bruno Primo Bee
Diamo credito alle imprese
Le iniziative di Confindustria Trento per fare ripartire l’economia
Direzione, Redazione e Amministrazione
Palazzo Stella, Via Degasperi, 77 38123 Trento T 0461 360000 | F 0461 933551 Internet: www.trentinoindustriale.com e-mail: trentino.industriale@confindustria.tn.it Progetto grafico
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Saturnia | Via Caneppele, 46 | Trento 0461 822636 - 822603
illustrazione: istockphoto.com - elaborazione: graffiti
Alessandro Benedetti Alessandro Lunelli Roberto Busato Paolo Angheben Pierangelo Baldo Lorenzo Garbari Andrea Marsonet Eduard Martinelli Roberto Pisetta
| Contiene I.R.
Comitato di Redazione
ANNO 55 | N°04
PUBBLICITÀ La pubblicità su Trentino Industriale significa: 11 mila copie ogni numero; invio a tutte le industrie aderenti a Confindustria Trento e ad un selezionato elenco di imprese artigiane, turistiche,commerciali e di servizi; invio ai professionisti trentini: ingegneri ed architetti,commercialisti e consulenti aziendali, notai ed avvocati, giornalisti...; invio a università, istituti di ricerca, scuole e centri di formazione professionale;
Editore
Associazione degli Industriali della Provincia di Trento Pubblicità
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articoli, servizi, firme autorevoli e interviste a personaggi di spicco; presentazione di aziende, loro attività e prodotti ad una vasta e competente platea di lettori; autorevolezza di una voce “targata” Confindustria.
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Autorizzazione del Tribunale di Trento N. 71 del 10 febbraio 1990
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www.trentinoindustriale.com il nostro periodico è anche online compresi i numeri arretrati trentino.industriale@confindustria.tn.it
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editoriale
07
Benzina per le imprese La liquidità per le imprese è come il carburante per le automobili. Senza, non si viaggia. In questi anni di crisi la situazione finanziaria delle aziende è peggiorata a vista d’occhio. Con il doppio effetto di indebolire la propria situazione patrimoniale e di inceppare la catena dei pagamenti. A rimetterci non sono solo le singole imprese, ma l’intera economia. Oggi il problema non è tanto fare arrivare denaro alle banche affinché lo prestino alle imprese. Le risorse ci sono, anche grazie agli interventi della Bce. Il problema è che le imprese non hanno i requisiti che vengono richiesti per la concessione del credito. Per fare fronte a questa situazione, negli ultimi mesi Confindustria Trento ha potenziato i propri servizi offerti alle aziende associate dedicandone uno specifico alla finanza d’impresa. Tra le varie iniziative, sono stati stipulati accordi con gli istituti di credito con condizioni vantaggiose per le aziende, sono stati attivati servizi in Associazione per l’analisi finanziaria e per la predisposizione di business plan economico-finanziari, sono stati organizzati seminari e corsi di formazione per il personale che in azienda si occupa di finanza. Perché il carburante, da solo, non basta. Bisogna anche migliorare le performance del mezzo. Questo è il nostro impegno. Ma approntare un’auto veloce e fare il pieno di benzina serve a poco se le strade sono dissestate, l’illuminazione scarsa e la segnaletica inadeguata. Fuori di metafora, è necessario che anche le istituzioni si adoperino per migliorare le condizioni di contesto. Burocrazia, fisco, infrastrutture, energia, sono solo alcune delle criticità sulle quali è urgente intervenire per tentare di recuperare quella competitività che il nostro sistema economico sta perdendo, non solo nei confronti della Cina e degli altri Paesi emergenti, ma anche dei vicini partner europei. Facciamolo, con determinazione, e riusciremo a rimettere in moto l’economia.
Paolo Mazzalai Presidente Confindustria Trento
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Information and Communication Technology
il punto
09
Un bilancio positivo Lo scorso 6 giugno al Mart di Rovereto l’Assemblea Generale di Confindustria Trento ha approvato all’unanimità il bilancio 2013, chiuso in positivo nonostante il minor gettito contributivo dovuto allo sconto del 10 per cento sulle quote associative, deciso lo scorso anno per venire incontro alle aziende in un momento di particolare difficoltà. Il risultato è stato reso possibile da una revisione dei costi e da un’ottimizzazione delle risorse. Ma quello che più conta è che si è continuato ad investire per potenziare l’offerta di consulenza e assistenza alle imprese, puntando in particolare su alcuni temi prioritari. Ne è un esempio il servizio per la finanza d’impresa, creato nell’ultimo anno per affiancare le aziende nei rapporti con le banche e nell’analisi della propria situazione finanziaria, al quale si stanno rivolgendo sempre più Associati. Prosegue anche il dialogo con le banche. Con alcuni istituti abbiamo sottoscritto accordi che garantiscono interessanti condizioni e servizi per i nostri Soci. Registriamo una forte richiesta di assistenza e di formazione anche sul tema dell’internazionalizzazione. Segno che le aziende stanno investendo in questa direzione per trovare nuovi mercati alternativi a quello domestico, in crisi di domanda. In particolare sono molto partecipati gli incontri di consulenza sulla protezione della proprietà intellettuale e sulla certificazione dei prodotti nei Paesi esteri. Nonostante i bilanci in contrazione, le imprese non hanno smesso di investire nella ricerca di nuovi prodotti o nelle innovazioni di processo. Continuiamo a registare interesse per i servizi di supporto all’innovazione, che partono dai positivi rapporti sviluppati negli ultimi anni dall’Associazione con i centri di ricerca. Tra ricerca e industria si sono innescate molte relazioni virtuose che possono contribuire alla crescita dell’economia locale. È anche per questa ragione che guardiamo con attenzione al dibattito attuale sulla riorganizzazione del sistema locale della ricerca. La Provincia ha recentemente approvato la “Strategia di Specializzazione Intelligente”, che individua alcuni ambiti prioritari sui quali si cercheranno di attrarre le risorse europee. Importanti investimenti sono già stati stanziati per il polo della meccatronica, che ora si deve fare decollare. Auspichiamo che il dibattito porti a una visione condivisa che punti con forza sull’innovazione per fare crescere non solo il sistema della ricerca, ma soprattutto il sistema produttivo locale e – con esso – il Trentino intero.
Roberto Busato Direttore Confindustria Trento TRENTINOINDUSTRIALE.COM | AGO-SET 2014
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Trentino #cambiapasso Il 6 giugno al Mart si è svolta l'Assemblea Privata di Confindustria Trento. Nella sua relazione il presidente Mazzalai ha spronato il Trentino a cambiare passo.
“Il
Trentino deve cambiare passo. ll Trentino siamo noi: imprenditori, lavoratori, politici, sindacati, insegnanti, studenti … Tutti siamo chiamati a cambiare passo, per cogliere le molte opportunità che il mondo intorno a noi offre”. Così il presidente di Confindustria Trento Paolo Mazzalai ha aperto la sua relazione, davanti agli industriali trentini riuniti lo scorso 6 giugno al Mart di Rovereto per l'assemblea privata 2014 dell’Associazione di Palazzo Stella. Mazzalai ha aggiornato i soci sui nuovi servizi e sulle attività recenti, sono stati approvati all'unanimità il bilancio consuntivo 2013 e il preventivo 2014, presentati dal direttore Roberto Busato, sono stati anche eletti i Revisori contabili e i Probiviri.
Nel corso dei lavori sono stati premiati gli imprenditori "over 75" ancora in attività, le aziende associate da oltre 50 anni, alcuni apprendisti selezionati due anni fa dal progetto "Giovani industriosi" di Confindustria Trento. Durante l'assemblea è intervenuto anche Stefano Micelli, direttore scientifico della Fondazione Nord Est, che ha parlato di "manifattura intelligente" e delle nuove frontiere della produzione, a cominciare dalle nuove tecnologie di stampa 3D, che stanno rilanciando settori ormai maturi. Ha chiuso i lavori Ilaria Vescovi, past president di Confindustria Trento, intervenuta come padrona di casa in qualità di presidente del Mart.
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copertina
copertina
12
1. Il presidente Mazzalai durante la sua relazione. 2. Il direttore di Confindustria Trento, Roberto Busato. 3. La platea della sala conferenze del Mart.
1
3
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2
MoniQue foto
copertina
13 copertina
La rivoluzione del digital manufacturing Il direttore scientifico della Fondazione Nord Est, Stefano Micelli, nel suo intervento all’assemblea di Confindustria Trento ha proposto una riflessione sulla “manifattura al tempo dei bit”. di PRIMO BEE
fra digitale e manifatturiero, resa particolarmente evidente dalla diffusione delle stampanti 3D, prefigura un profondo cambio passo rispetto ai tradizionali processi produttivi: le nuove tecnologie, infatti, consentono una flessibilità produttiva e margini di personalizzazione fino a ora sconosciuti, rendendo possibili, inoltre, un rapporto fra domanda e offerta molto diverso da quello sperimentato in passato. È questa l’affermazione con la quale il direttore scientifico della Fondazione Nord Est, Stefano Micelli, ha introdotto il suo intervento all’assemblea privata di Confindustria Trento. Oggi il web diventa lo strumento necessario per dare forma a modelli organizzativi coerenti con le potenzialità delle nuove tecnologie e – ha aggiunto Micelli – gli imprenditori potranno pensare a nuovi spazi commerciali dove, al posto di bacheche blindate, troveremo schermi di computer sui quali guardare alle varianti delle loro produzioni per fare manufatti originali. E questo vale, in genere, per la maggior parte dei prodotti: dall’abbigliamento ai mobili, dagli accessori per la casa alle macchine utensili e così via.
3D segnano la tappa conclusiva di un percorso di razionalizzazione delle attività produttive in cui pochi grandi gruppi industriali faranno uso delle nuove tecnologie. Un secondo scenario possibile prefigura, invece, l’emergere di una nuova generazione di produttori, principalmente di piccola e media dimensione, che si candida a proporre una nuova idea di manifattura, in grado di mescolare opportunità tecnologiche e saper fare consolidato, con iniziative high tech proiettate in comparti completamente inesplorati (dalla produzione di droni alle wearable technologies). In entrambi i casi – ha concluso Micelli – sarà la tecnologia basata sulle stampanti 3D a segnare la tappa decisiva di un percorso di innovazione delle attività manifatturiere, determinando una cesura rispetto al paradigma economico e sociale della produzione di massa. Per l’Italia essere protagonista di questo cambiamento è una questione cruciale, in quanto rappresenta una delle grandi sfide sulla quale si gioca il nostro futuro economico, ma anche la credibilità culturale del nostro Paese. MoniQue foto
L’integrazione
Il relatore si è poi chiesto: chi saranno i protagonisti di questa nuova rivoluzione manifatturiera? Che tipo di impresa sarà in grado di trarre il massimo vantaggio dalle trasformazioni in atto? Benché non sia facile fare previsioni – ha sottolineato Micelli – si può tentare di tracciare , pur semplificando, due scenari possibili. Un primo scenario considera l’arrivo delle tecnologie del digital manufacturing come l’ultimo capitolo di un processo di automazione avviatosi nei tre decenni scorsi. In questa prospettiva, le stampanti
Stefano Micelli
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iPad
Stampa della Provincia APP realizzata dall’Ufficio “Incentivi PAT” è la nuova imprese gli incentivi a alle e dini far conoscere ai citta blici autonoma di Trento per ione dai vari settori pub omiche messi a disposiz sostegno delle attività econ un unico luogo tutte le in are trov di o mod PAT” ti darà incentivi della Provincia. “Incentivi one. Sono moltissimi gli plice sistema di navigazi informazioni con un sem a logi tipo alla lti e ivisi in base a chi sono rivo raccolti, catalogati e sudd a te! Buona Navigazione trovare quello più adatto che resta Non nto… d’interve
ENTRA
Scarica l’APP per iPad, iPad mini e tablet Android. Potrai così accedere e visualizzare gli incentivi più adatti a te!
olly
- Fo
tolia
Provincia autonoma di Trento
15 copertina
Premiati gli imprenditori over 75 in attività Due quest’anno le tradizionali premiazioni agli imprenditori associati a Confindustria Trento con più di 75 anni e ancora in attività nelle rispettive aziende.
corso dei lavori dell’Assemblea Privata, come da tradizione, sono stati premiati gli imprenditori "over 75" ancora in attività.
Francesco Cristofolini Subito dopo la laurea in Ingegneria meccanica, conseguita presso il Politecnico di Torino nel 1964, entra nell'azienda paterna fondata nel 1929. In quel momento è in corso la costruzione del nuovo capannone a Ravina e viene incaricato di seguirne le varie fasi di avanzamento. Inoltre da poco è iniziato il passaggio dalla produzione di cucine elettriche su vecchio brevetto paterno alla lavorazione di carpenteria in lamiera leggera. L’unico cliente è l'Olivetti e il primo compito affidatogli è quello di ricercare nuovi clienti. Successivamente, dalla sola produzione di articoli su disegno si affianca la progettazione di carpenterie specifiche per le varie esigenze dei clienti. Viene ampliato il parco macchine con attrezzature sempre più flessibili e con un’organizzazione in grado di seguire ogni fase di esecuzione. Attualmente è presidente del Consiglio di amministrazione e segue la politica di sviluppo e gli indirizzi generali.
la società telefonica Telve costruendo la prima centrale, divenendo poi impresa di fiducia realizzando diverse centrali. Realizza inoltre ponti radio e svolge manutenzione di fabbricati in tutta la regione, con le successive SIP, Telecom e Tim, fino all’anno 2002. Opera sull’altipiano della Paganella anche nella costruzione di impianti di risalita, piste da sci e relativi impianti di innevamento, costruzione di alberghi, residence, ville e lavori vari di manutenzione, nonché acquedotti e fognature. MoniQue foto
Nel
Aldo Clementel (Clementel & C. Sas) premiato dal presidente Mazzalai
Aldo Clementel Entra nell’azienda fondata dal padre nel 1956. Nel 1961 il padre viene a mancare, a soli 48 anni. Aldo prende la guida dell’impresa, per i primi anni con la sorella, successivamente con il fratello di 7 anni più giovane. Nel 1988 adotta un orfano colombiano di dieci anni di età, che diventa poi geometra ed entra in azienda. Nel 2003 viene a mancare il fratello, socio dell’azienda. L’impresa inizia a lavorare per i privati e per il Comune. Nel 1956 comincia a lavorare per
Francesco Cristofolini (Vesta Srl)
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16 copertina
Mezzo secolo di Associazione Come ogni anno sono state premiate le imprese che hanno compiuto i 50 anni di Associaizone.
Davanti
50 anni: Costruzioni Mazzel Srl, Gilsa Giori Srl, Rar Briata Snc.
MoniQue foto
alla platea degli industriali trentini il presidente di Confindustria Trento Paolo Mazzalai ha premiato anche le aziende associate da oltre
Eletti i Revisori contabili e i Probiviri I nuovi Revisori sono Marco Schรถnsberg (presidente), insieme a Silvia Arlanch e Marilena Segnana. Supplenti sono Mirto Benoni e Andrea Facchinelli. Sono stati eletti Probiviri Fabrizio Borga, Mariano Gianotti, Benito Larentis, Franco Lunelli e Marcello Zorzi.
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17 copertina
Premio speciale agli apprendisti A due anni dal lancio del progetto "Giovani Industriosi", che ha selezionato diversi talenti assunti dalle aziende con il contratto di apprendistato profesionalizzante, sono state premiate alcune best practices.
premio speciale, nel corso dell’assemblea, è stato dedicato agli apprendisti selezionati due anni fa dal progetto "Giovani industriosi" di Confindustria Trento, alcuni dei quali oggi hanno già terminato l'apprendistato e sono pienamente operativi nelle aziende. Sono stati premiati Nicola Salvadori (Adige Spa, accompagnato dal direttore generale Luca Arighi),
Chiara Beltrami (Aquafil Spa, accompagnata dal responsabile risorse umane Franco Scalcinati), Michael Longo e Andrea Marisa (Metalsistem Spa, rappresentata dal General Manager Mirco Briosi), Sara Caliari (Sandoz Industrial Products Spa, con l'amministratore delegato Gian Nicola Berti) e Gianluca Migazzi (Zobele Holding Spa, insieme a Thomaz Zobele, membro del Cda). MoniQue foto
Un
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18 informazione pubblicitaria
Cartiere del Garda, un’azienda sostenibile La cartiera trentina del Gruppo
Una produzione pulita al
Certificazioni internazionali
Lecta nata più di 50 anni fa è
servizio della comunità
Grazie a continui investimenti in
uno dei più moderni e qualificati
La cartiera ha ideato un proget-
materia ambientale, Cartiere del
stabilimenti di produzione di car-
to energetico che mette l’alta
Garda ha raggiunto nel corso
te patinate senza legno in Italia
tecnologia al servizio del rispetto
degli anni importanti ricono-
grazie a un impegno continuo
per l’ambiente e della comunità
scimenti: la certificazione ISO
per il miglioramento delle sue
con l’ottica di migliorarne sia
14001 (implementazione di un
prestazioni nel rispetto dell’am-
il quotidiano che il futuro: Alto
Sistema di Gestione Ambien-
biente.
Garda Power. Questa nuova
tale), la Registrazione EMAS
centrale di cogenerazione a
(Eco Management and Audit
L’impegno dell’azienda non è
ciclo combinato rende possi-
Scheme), la Certificazione di
solo una promessa, ma una
bile una sfida di sostenibilità:
catena di custodia FSC® (Forest
realtà concreta dimostrata dalle
realizzare un impianto capace di
Stewardship Council), la Certi-
sue attività quotidiane che fanno
soddisfare il fabbisogno termico
ficazione di catena di custodia
della tutela dell’ambiente e
ed elettrico dello stabilimento
PEFC™ (Programme for Endor-
della cura per la comunità
e alimentare una rete di teleri-
sement of Forest Certification
locale una vera e propria
scaldamento per la città di Riva
schemes) e la Certificazione
mission.
del Garda con un’energia pulita
ISO 50001 (Sistema di Gestio-
e sicura. L’impianto è in funzio-
ne dell’Energia). A queste si
Un Sistema di Gestione
ne dal 2009 nel totale rispetto
aggiungono la Certificazione
Ambientale
dell’ambiente come dimostrano
OHSAS 18001 per la salute e
Cartiere del Garda ha adottato
la certificazione ISO 14001 e la
sicurezza sul luogo di lavoro e la
un metodo di gestione che
registrazione EMAS ottenute per
Certificazione ISO 9001 (Sistema
individua gli obiettivi am-
Alto Garda Power (www.altogar-
di Gestione per la Qualità).
bientali e stabilisce il modo
dapower.eu).
www.gardacartiere.it
di raggiungerli. Grazie a tale sistema, l’azienda ha definito i propri impegni: controllo costante di ogni aspetto ambientale, riduzione di tutte le forme di rischio sul lavoro, sensibilizzazione sui temi ambientali, ottimizzazione dell’utilizzo delle materie prime e delle risorse idriche ed energetiche, acquisto di cellulosa proveniente da fonti certificate o controllate.
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19
50 anni di costruzioni in val di Fassa Alle prese con la peggiore crisi economica che l'azienda ricordi nei suoi 50 anni di storia, Costruzioni Mazzel resiste e mantiene l'occupazione, puntando sempre sulla qualità delle opere realizzate. di Alessandro de Bertolini
Con
oltre mezzo secolo di esperienza e 53 anni di storia alle spalle, Costruzioni Mazzel Srl sta affrontando il peggior periodo che l’azienda ricordi. La crisi economica, che colpisce più di altri il settore dell’edilizia, non lascia presagire segnali di ottimismo. “In tanti anni di lavoro – spiega Giorgio Mazzel, titolare della ditta assieme al fratello Stefano – non abbiamo mai dovuto fronteggiare un periodo come questo: il lavoro è poco e quel che si riesce a fare lo si realizza senza alcun margine di guadagno tra mille difficoltà”. Costruzioni Mazzel, marchio storico nel comparto edile della valle di Fassa, conta 27 dipendenti e fino a oggi, da quando l’azienda fu fondata a Vigo di Fassa alla fine degli anni 50, non ha mai conteggiato ore di cassa integrazione (salvo quelle ordinarie nel periodo invernale dovute alla stagionalità del settore). “In un momento come questo – aggiunge il titolare – proviamo a continuare senza ridurre il personale cercando di lavorare al meglio, come abbiamo sempre fatto, puntando sul rapporto di fiducia con il cliente e sulla qualità dei lavori che eseguiamo”. Difficile, in una fase come questa, pianificare strategie per il futuro. “Avevamo pensato – spiega Mazzel – di avviare un nuovo ramo d’azienda e dedicarci alla fabbricazione di case in legno. Poi, anche il mercato del legno ha registrato una battuta d’arresto. Insieme all’inasprimento della crisi, il mancato pagamento di alcuni lavori importanti ci ha impedito di fare qualsiasi investimento e alcuni mesi fa, dopo aver valutato lungamente la scelta, abbiamo rinunciato al settore del legno”. Per rinnovarsi l’azienda ha ampliato l’offerta e ha ottenuto la certificazione Iso 9001. “Prendia-
mo tutti i lavori: medio-piccoli, piccoli o piccolissimi per occupare i nostri operai ovunque sia possibile. Prevalentemente lavoriamo in valle di Fassa e nelle zone limitrofe. È qui che realizziamo oltre il 90% del fatturato. Negli ultimi anni abbiamo provato a estendere il nostro bacino di riferimento in altre zone, come nella vicina provincia di Bolzano. Ma, se in Trentino le aziende altoatesine riescono ad aggiudicarsi diverse commesse, non si può dire lo stesso delle nostre aziende in Alto Adige. Il mercato altoatesino, a eccezione di qualche raro caso, è chiuso alle aziende trentine sia per quanto riguarda il settore privato sia per quello pubblico. Nono-
"In un momento come questo proviamo a continuare senza ridurre il personale cercando di lavorare al meglio, come abbiamo sempre fatto".
stante si tratti di un territorio assai vicino alla nostra valle, è difficilissimo penetrare nel mercato sudtirolese. Le cose vanno un po’ meglio con il Veneto, dove ci rivolgiamo al bellunese, ad Alleghe e a Rocca Pietore”. L’intero settore dell’edilizia patisce una fase di ristagno. Nella partecipazione alle gare di appalto, le difficoltà si riflettono sia nel numero dei concorrenti che vi prendono parte sia nei mar-
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gini di guadagno sulle singole commesse. “Fino ad alcuni anni fa – sottolinea Giorgio Mazzel – partecipavano alle gare tre o quattro imprese al massimo. Oggi, le aziende che si presentano per una commessa sono almeno una decina e tutte senza lavoro. Ma così non c’è più margine, si rischia di lavorare senza un guadagno e pure con il rischio di andare in perdita per non cassaintegrare gli operai. Lavorare per niente o lasciare a casa i collaboratori; questa è la scelta che ci si presenta. Stiamo spremendo in questo modo tutte le risorse accumulate in anni di lavoro, nella consapevolezza che non potremo continuare così per molto”. Sulle commesse appaltate gravano inoltre ritardi nei pagamenti. “E non è solo un problema di ritardi – dice Mazzel – ma di mancati compensi. I soldi si prendono dopo molti mesi oppure non si prendono per niente. La situazione è drammatica. Ci sono soggetti che appaltano opere edili senza disporre della copertura economica per farlo... Soggetti che hanno chiesto e ricevuto finanziamenti ma che non coprono l’intero costo. La causa di questo è una cattiva gestione nella stima preventiva da parte di tecnici e commercialisti”. In un simile contesto, Giorgio Mazzel avverte
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l’urgenza di garantire alle imprese trentine maggiori possibilità di accedere alle commesse del territorio rispetto alla concorrenza proveniente da fuori provincia. “Gli amministratori della Provincia – conclude l’imprenditore – si sono mossi bene in questo senso, sollecitati dalla nostra Ance Trento, a cui devo riconoscere l’enorme lavoro svolto, varando una serie di nuove disposizioni sulla regolamentazione degli appalti pubblici in Trentino. Attendiamo ora che queste linee di indirizzo diano i frutti sperati. Ma anche i Comuni devono capirlo. Accade ancora che alle gare annunciate dalle amministrazioni comunali della nostra valle siano invitate aziende non trentine. Questo non dovrebbe più succedere. È necessario che nell’affidamento degli appalti i Comuni cambino mentalità, adeguandosi all’impostazione fornita dalla Provincia. Lo stesso devono saper fare le Comunità di Valle. Ma non solo, molte lavorazioni vengono finanziate dalla Provincia anche nel lavoro privato; nella nostra valle, per fare un esempio, alberghi e impianti funiviari. Anche qui occorre creare le condizioni per cui i lavori siano affidati a ditte trentine, in modo che il denaro dato da chi lavora nella provincia ritorni alle imprese locali. Cosa che non sempre accade”.
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Giori, distillati e gelati legati al territorio La storica azienda di Volano, alla terza generazione, continua ad innovare i prodotti. Dai famosi distillati ai semilavorati per gelateria e pasticceria, è sempre forte il legame con il territorio.
Anche
il 2014, come d’abitudine, si presenta Kira, il nostro famoso amaro Waldkönig e una per Giori Distillati con tante novità, prodotti grappa stravecchia”. inediti e una gamma di grappe rinnovate. “La li- Tra le novità del 2014, l’azienda di Volano, fonnea ‘I firmati Ferruccio Giori’ – spiegano Marel- data e gestita da tre generazioni dalla famiglia la e Alessandro Giori – si mostra con un nuovo Giori, propone anche una grappa alla camomilpackaging e due nuove varietà: grappa da mo- la e, soprattutto, una grappa al fieno del Trennovitigno amarone e grappa di Gewurztraminer tino Alto Adige. “Raccogliamo il fieno in alta affinate in barrique. Queste due superbe e origi- quota – continuano Marella e Alessandro, terza nali grappe sono gli ultimi gioielli della nostra generazione, al timone del marchio Giori assiegamma di prodotti. La linea prende il nome dal me al padre Mauro e alla zia Morena – per fondatore dell’azienda, nostro nonno. Le due poi metterlo a macerare con la grappa e con lo varietà si aggiungono alle tre già presenti nella zucchero. ‘Fem, grappa al fieno’ è un prodotto linea: il rinomato liquore alla pesca Madame ottenuto per infusione con fieno naturale e incontaminato di alta montagna proveniente dal Monte Elmo in Val Pusteria. La grappa alla camomilla ‘Kamille’, invece, si ottiene dall’infusione di fiori di camomilla in grappa trentina con l’aggiunta di zuccheri bianchissimi”. Agli infusi lavorati con fieno e camomilla si aggiungono inoltre una nuova grappa al mirtillo (“Trillo”), una grappa al miele (“Oro”) e una speciale grappa al gusto di strudel (“Delice”). Tutti e cinque i distillati rientrano nella linea “Trentino in bottiglia”, produzione 2014. Completa l’offerta una nuova linea di grappe che punta l’attenzione su quattro tra i più bei castelli del Trentino. Anche in questo caso, il legame tra prodotto e territorio rappresenta insieme l’input e la suggestione principale. “La ‘Linea grappa dei 4 castelli trentini’ – precisano i fratelli Giori – consiste in quattro grappe di monovitigni trentini, tipici del territorio ove il castello è sito. ‘Castel Beseno’ è una grappa di monovitigno marzemino affinata in legno di rovere, gusto fruttato. ‘Castel Stenico’ è ottenuta da monovitigno nosiola affinata in legno di rovere, gusto deciso. ‘Castel Buonconsiglio’ è una
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Marella e Mauro Giori con il presidente Mazzalai
grappa di monovitigno müller thurgau affinata in legno di castagno, gusto aromatico. E infine ‘Castel Thun’, ottenuta da monovitigno teroldego affinata in legno di rovere, gusto fruttato”. Il continuo rinnovamento è per Giori Distillati una priorità. È così sin dal 1946, quando l’impresa nasceva a Rovereto. “Il nonno – dice Marella – fu il primo a creare un liquore alla pesca. Poi, siamo stati tra i primi a puntare sul gusto della liquirizia e tra i primi a proporre le vodke alla panna”. Tra i punti di forza dell’azienda: creatività, dinamicità, flessibilità, elasticità. “Su queste coordinate – prosegue – sono maturati gli altri valori di famiglia, quelli che ci hanno trasmesso il nonno, mio padre e la zia: genuinità, qualità e tradizione”. Un concetto – la tradizione – che svolge un ruolo centrale. Con “tradizione” Giori fa riferimento specialmente al territorio, considerato vero valore aggiunto. “Quando vendiamo i nostri distillati all’estero – sottolineano i titolari – non vendiamo solo il nostro prodotto ma anche l’immagine del Trentino”. Ad affermarlo non è un’azienda qualsiasi, ma un marchio che fattura oltre il 50% dei ricavi all’estero ed è presente in cinque continenti: Europa, America, Asia, Africa, Australia. Del restante 50%, realizzato sul mercato domestico, il 20% circa si riferisce al Trentino Alto Adige mentre l’80% alle altre regione d’Italia. Per Giori, valore aggiunto del territorio significa “creare sempre un connubio virtuoso fra l’azienda e le specificità del Trentino: questo è il surplus su cui possiamo e dobbiamo contare”. Le grappe Giori soddisfano sempre i parametri richiesti dall’Istituto tutela grappa del Trenti-
no, marchio di riconoscimento per la qualità e per le origini trentine del prodotto. “Siamo un’azienda – affermano Marella e Alessandro – che cerca non solo di soddisfare le esigenze del consumatore ma che vuole deliziarlo, andando oltre le sue attese. Cerchiamo di toccare un tasto in più. Questo sono le nostre grappe e i nostri liquori”. In un momento di crisi, Giori Distillati non sembra risentire delle difficoltà. “Per far fronte alla crisi – concludono i fratelli Giori – lavoriamo molto all’estero, puntiamo sulla qualità e continuiamo a innovare il prodotto: tutte strategie che ci contraddistinguono. Nel nostro settore, il calo nelle vendite non si deve tanto alla crisi economica quanto a un cambiamento nei consumi dovuto a una politica governativa che ci sta penalizzando. Il governo italiano, differentemente da quanto è accaduto in altri Paesi, non ha scelto di educare la popolazione a bere bene e a bere il giusto, ma ha voluto sopprimere i consumi di alcool. A questo si è aggiunto l’aumento delle accise sull’alcool, che hanno subìto continui rincari (tre aumenti negli ultimi mesi). Per far fronte a queste difficoltà, nel 2010 abbiamo diversificato la produzione, dividendo la società in due bracci operativi: Giori Distillati e Gioice. Quest’ultima, anch’essa con sede a Volano, è specializzata nella vendita di semilavorati per gelateria e pasticceria. In questo settore, è la prima e unica azienda del Trentino. Precursori della diversificazione, un decennio fa ci siamo avvicinati a questo settore e oggi ne raccogliamo i benefici. Gioice ci aiuta a mantenere i fatturati ed a ampliare la clientela. Il 70% della produzione è destinato all’esportazione. (adb)
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Mezzo secolo per Zanghellini Dagli anni 60 ad oggi l'assetto societario del gruppo è stato in continua evoluzione, per stare al passo con la crescita dell'azienda e con le sue scelte strategiche.
Compie
50 anni Zanghellini Asfalti Srl. L’azienda fu fondata agli inizi degli anni 60 dall’ingegnere Bruno Zanghellini, che, assieme ai fratelli, subentrò al padre Carlo indirizzando l’attività dal tradizionale settore delle opere edili (costruzione di strade e acquedotti) all’innovativo settore, per l’epoca, della produzione e posa in opera di conglomerati bituminosi. Il primo impianto di produzione di conglomerato bituminoso della Zanghellini è stato il macchinario di fabbricazione tedesca “Linnhoff”, acquistato in Germania da Bruno Zanghellini all’inizio dell’attività. L’impianto fu installato a Levico Terme in località Quaere, poi dismesso agli inizi degli anni 80 e infine sostituito dall’attuale impianto di fabbricazione italiana “Marini”. Della struttura, all’avanguardia per i tempi, Paolo Zanghellini, attuale amministratore, conserva oggi la targhetta del fabbricante, rimossa dall’impianto prima della dismissione. L’originaria denominazione Zanghellini B. & f.lli Snc si è mantenuta fino al 1981, quando ha assunto la forma giuridica di società di capitali con la denominazione Zanghellini Asfalti Spa. Nel dicembre 2009 è avvenuta la trasformazione in Zanghellini Asfalti Srl. L’attuale
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presidente del consiglio di amministrazione di Zanghellini Asfalti Srl è la signora Marta Nicolussi Zanghellini, titolare assieme ai figli Carlo e Paolo della società. Dalle poche unità lavorative assunte agli inizi dell’attività, si è passati a occupare fino a 25 collaboratori, assumendo di conseguenza un ruolo significativo nel quadro dell’economia della Valsugana. Nel marzo 2013 il ramo d’azienda attinente alla gestione della produzione dei conglomerati bituminosi e alla commercializzazione dei medesimi è stato oggetto di affitto a favore della neonata Zanghellini Conglomerati Srl, costituita agli inizi del 2013, mentre è rimasta in capo alla società storica Zanghellini Asfalti Srl l’attività avente ad oggetto le manutenzioni stradali in conglomerato bituminoso. “Le caratteristiche tecniche delle miscele prodotte e commercializzate – spiega Paolo Zanghellini – sono state definite mediante studi di fattibilità effettuati presso laboratori esterni in ottemperanza alle prescrizioni del capitolato speciale della Provincia autonoma di Trento e ad altre norme cogenti in materia di pavimentazioni stradali. Al fine di mantenere costanti le caratteristiche del prodotto commercializzato, è previsto un Piano di
Aziende trentine per il sociale Sono 22 le aziende trentine che hanno deciso di fare impresa anche nel sociale aiutando la Fondazione Trentina per l’Autismo Onlus, attraverso la partnership con la Fondazione I Bambini delle Fate. Con il determinante sostegno di questi imprenditori diventano realtà iniziative a favore dei soggetti con autismo nel territorio trentino, con interventi nel settore dell’assistenza sociale e sociosanitaria, ma anche importanti iniziative volte a promuovere controllo delle miscele individuato nell’ambito del Sistema di qualità adottato dall’azienda”. L’attuale organico della società riflette il momento di profonda crisi che attanaglia tutto il settore economico e in particolare quello dell’edilizia in cui l’azienda opera. “La situazione di mercato – conclude Zanghellini – non ci permette di fare programmi a medio lungo termine per il futuro per quanto riguarda gli investimenti sia in risorse umane che strumentali: gli appalti in materia di lavori pubblici sono calati drasticamente e di conseguenza anche il nostro settore ha risentito dei tagli apportati dalle amministrazioni locali alla spesa pubblica attinente alle manutenzioni stradali”. (adb)
la sensibilizzazione e l’informazione rispetto alla problematica dell’autismo. Particolarmente ambiziosa la mission attuale della Fondazione trentina presieduta da Giovanni Coletti: creare una rete fra le strutture che trattano con la patologia autistica in tutto il territorio. Nel corso del 2013 è stato costituito un Comitato scientifico che ha l’obiettivo di mettere insieme le varie tessere del “puzzle” autismo. In questo senso la Fondazione trentina affianca il Sistema sanitario e crea le condizioni per stimolare l’innovazione e aiutare il processo di cambiamento necessario, per garantire un servizio minimo alle persone autisitiche e alle loro famiglie. Attualmente è in corso l’appalto per la costruzione del Centro
Incarichi nazionali per gli imprenditori associati
Sebastiano, che sorgerà entro il 2015: una struttura
È Valeria Ghezzi (nella foto) il nuovo presidente
cretizzandosi intanto il progetto “S.O.S. Autismi:
dell'Anef, l'Associazione Nazionale Esercenti
percorsi individualizzati per famiglie in periodi di
Funiviari. Con lei, all’interno del neoeletto consi-
particolare criticità”: un progetto di residenzialità
glio direttivo, anche i trentini Francesco Bosco
pensato per facilitare il distacco della persona dal
(Funivie Madonna di Campiglio) e Daniele
nucleo familiare di origine. Un’impresa coraggiosa
Dezulian (Sitc) , nominato di recente presidente
che ha bisogno del sostegno di tutti gli imprendi-
della Sezione impianti a fune di Confindustria
tori trentini che vorranno unirsi a quanti hanno già
Trento.
accettato la sfida: Agsat, Autostile, Cappellet-
Cambio al vertice anche per Anita, l'associazio-
ti, Chini F., Melinda, Cova, Covi Costruzioni,
ne nazionale degli autotrasportatori: raggiunti
Dalmec, EcoTrentino, Eurobrico, Fanti Group,
i limiti di mandato Eleuterio Arcese (nella
Filtersystem, Firmin, Lamtex, Macos, Marinoni
foto) passa il testimone all'altoatesino Thomas
Macchine Utensili, Mec & Gregory's, Rotalnord,
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Nuovi strumenti finanziari per le Pmi In occasione di un seminario ospitato a Palazzo Stella la presentazione delle opportunità previste dalla nuova legge Sabatini e dal Fondo centrale di Garanzia. di Pierangelo Baldo, Responsabile area Economia d’impresa, Confindustria Trento
Proseguendo
con le numerose azioni attivate per sostenere le aziende nel campo del credito e della finanza d’impresa l’Associazione ha organizzato un nuovo incontro di formazione per imprenditori e responsabili finanziari dedicato all’illustrazione delle interessanti agevolazioni previste dalla cosiddetta "nuova legge Sabatini" e dell’interessante supporto per l’accesso al credito offerto dal Fondo centrale di Garanzia e dal Risk Sharing Instrument, innovativo strumento finanziario comunitario di garanzia, che si appoggia sul Fondo europeo per gli investimenti. L’incontro si è svolto il 13 giugno e si è avvalso del supporto di esperti del Gruppo Banco Popolare. L’intervento introduttivo è stato svolto da Luigi Togn, membro della Giunta esecutiva di Confindustria Trento con delega per il Credito, che ha rammentato le iniziative attivate dall’Associazione e i numerosi accordi conclusi con diversi istituti di credito per consentire l’accesso a linee di finanziamento convenzionate per le imprese associate. Togn ha anche richiamato il nuovo servizio di finanza d’impresa, recentemente attivato dall’Associazione per affiancare le imprese nell’analisi delle rispettive situazioni finanziarie e nel confronto con gli istituti di credito.
Leonello Guidetti, responsabile Divisione Bpv del Banco Popolare, ha portato il saluto della banca, richiamando la significativa presenza sul territorio della nostra provincia e l’importante ruolo che l’istituto riveste a livello nazionale e auspicando un ulteriore rafforzamento nei rapporti di collaborazione con l’Associazione e con le imprese trentine. Gli approfondimenti tecnici sulla "nuova legge Sabatini" e sul Fondo Centrale di Garanzia sono stati svolti da Cristiano Vincenzi, Responsabile Finanza Agevolata e Enti di Garanzia del Banco Popolare. La relazione ha focalizzato l’attenzione sui contributi statali alle piccole e medie imprese previsti dalla norma nazionale a fronte di finanziamenti o leasing finanziari per l’acquisto di macchinari, impianti o attrezzature nuove di fabbrica, destinati ad uso produttivo, nonché di hardware, software e tecnologie digitali. Le risorse per i finanziamenti poggiano su uno specifico plafond di provvista messo a disposizione dalla Cassa Depositi e Prestiti, mentre il contributo in conto impianti è concesso direttamente dal Ministero dello Sviluppo economico. Particolare interesse ha suscitato l’illustrazione delle opportunità offerte dal Fondo Centrale di Garanzia alle piccole e medie imprese, Fondo che consente un più agevole accesso al credito, grazie alla possibilità di ottenere garanzie fino all’80% del finanziamento richiesto.
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Nuovi servizi per finanziare l’impresa Nuove attività del servizio Finanza d'impresa: verifica dei parametri per l’accesso delle aziende al Fondo Centrale di Garanzia per le Pmi. Accordi con Mps e Btb per finanziamenti del capitale circolante a medio-lungo termine. di Luca Ribaga, Finanza d’impresa, Confindustria Trento
Sempre
più aziende associate si rivolgono al servizio di finanza d’impresa, ottenendo supporto nella propria gestione finanziaria. Il servizio affianca gli associati fornendo alle aziende interventi mirati e concreti sulla base delle loro reali necessità in ambito finanziario, in collaborazione con il gruppo Kon (i servizi offerti sono riepilogati nel riquadro a lato). In questo periodo il servizio sta diffondendo tra gli associati la conoscenza delle agevolazioni per l’accesso al credito, come l’utilizzo del Fondo di Garanzia per le Pmi, un fondo di diritto pubblico, alimentato dallo Stato, che fornisce garanzie al sistema bancario per i crediti concessi alle aziende. Il servizio, su richiesta delle aziende, verifica il possesso dei parametri per l’accesso al Fondo, calcola il relativo scoring e chiarisce modalità e potenzialità del Fondo. Il suo utilizzo consente infatti alle aziende di ottenere maggiori volumi di credito dal sistema, a costi contenuti. Per sostenere la crescita delle aziende associate e finanziare adeguatamente il loro capitale circolan-
Finanza d’impresa: i servizi in sintesi - Analisi della situazione finanziaria dell’azienda in ottica creditizia, su modello concordato con gli Istituti di credito - Analisi parametri di accesso al Fondo Centrale di Garanzia - Controllo e ottimizzazione della liquidità; programmazione finanziaria e budget di tesoreria - Controllo di gestione, budget e analisi degli scostamenti - Pianificazione economica e finanziaria pluriennale Per informazioni: Luca Ribaga, Confindustria Trento ribaga@confindustria.tn.it 0461 360000 335 7181847
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te dopo anni di difficile congiuntura economica, Confindustria Trento ha anche stipulato accordi per finanziamenti chirografi a medio-lungo termine di diversa tipologia e durata: - un accordo con Antoveneta-Monte Paschi Siena prevede l’erogazione agli associati di finanziamenti chirografi a medio-lungo termine con durata fino a 10 anni, con spread competitivi, qualora in possesso dei parametri per la garanzia diretta del Fondo Centrale di Garanzia, - un ulteriore accordo con Banca di Trento e Bolzano (Btb) riguarda finanziamenti chirografi fino a 12 mesi, sempre per esigenze di ricostituzione del capitale circolante. Entrambi gli strumenti, riservati alle aziende associate a Confindustria Trento, costituiscono un’ottima occasione di finanziamento, intervenendo sul capitale circolante, a tassi convenzionati. “Negli ultimi mesi abbiamo spinto molto sul tema del credito – spiega Luigi Togn, membro della Giunta esecutiva di Confindustria Trento con delega per il Credito – perché per le aziende si tratta di una vera e propria emergenza. Se le imprese non riescono a migliorare la propria situazione finanziaria si rischia lo stallo dell’economia. Non solo, si vanificano anche quegli interventi pubblici volti ad incentivare le assunzioni e gli investimenti, perché senza liquidità non si va da nessuna parte”. “Per questa ragione – continua Togn – abbiamo lavorato intensamente su due fronti. Da un lato con le imprese, attraverso la formazione e il supporto tecnico dei professionisti di Palazzo Stella, per migliorare l’approccio e le relazioni con il sistema creditizio. Parallelamente abbiamo intensificato il dialogo con le banche, arrivando ad accordi che offrono condizioni interessanti e supporto alle imprese attraverso le loro strutture, anche all’estero”.
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Il Trentino all’esposizione universale Dal 10 al 16 luglio 2015 sarà presente all'Expo 2015 all’interno del Padiglione Italia, mentre dal 1° agosto al 31 ottobre 2015 “Piazzetta Trentino” ospiterà anche singole aziende.
Mancano
ancora parecchi mesi al primo maggio 2015, quando aprirà i battenti l’Expo 2015 di Milano e si sta profilando pure la partecipazione del sistema economico trentino al più grande evento che l’Italia abbia forse mai ospitato. Se le previsioni dovessero essere confermate, infatti, saranno milioni i visitatori stranieri che arriveranno a Milano per visitare l’Expo dedicata a “Nutrire il Pianeta, Energia per la Vita”. Si tratta di un’occasione unica per l’Italia per rialzare il capo, per dimostrare al mondo la capacità e la creatività delle proprie imprese e non solo nel campo agroalimentare, più affine al tema sviluppato dall’esposizione universale. Ed una parte di questi visitatori potrà poi scegliere il Trentino come meta di viaggio o di interesse commerciale. Allo stesso tempo, molte persone che trascorreranno le loro vacanze in Trentino potranno completare la loro esperienza accedendo a Milano dalla nostra regione.
Di questa partita sarà pure la Provincia autonoma di Trento e non poteva essere altrimenti. La Giunta provinciale, con la delibera n. 1098 del 30 giugno 2014 (che segue la delibera n. 759 del 19 maggio con la quale aveva deciso la presenza) ha stabilito le modalità di partecipazione, stanziando una cifra che nel complesso delle due delibere è superiore al milione di euro. Acquistando in questo modo degli spazi e dei servizi che saranno messi a disposizione del sistema economico e turistico, delle categorie e pure di singole imprese sponsor. Come dichiarato dall’assessore Michele Dallapiccola, "l'obiettivo è di trasformare questa occasione in un'azione strategica per il marketing e lo sviluppo internazionale del Trentino, utilizzando l'Esposizione Universale come un forte acceleratore per azioni innovative di promozione congiunta dei principali attrattori culturali, turistici ed economici provinciali così da incrementare la nostra visibilità
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Accordo territoriale per la detassazione del salario di produttività L’applicazione è limitata alle imprese prive di rappresentanza sindacale interna. Il 27 maggio 2014 scorso tra la nostra Associazione e Cgil, Cisl e Uil è stato sottoscritto l’accordo sindacale che consente l’applicazione in favore dei dipendenti della cosiddetta detassazione del salario di produttività. L’intesa consente alle imprese associate - prive di rappresentanza sindacale aziendale - di riconoscere senza ulteriori procedure l’agevolazione fiscale per le somme erogate a fronte di prestazioni lavorative diverse da quelle rese in osservanza degli orari di lavoro applicati in azienda, che abbiano determinato incrementi di produttività, qualità o altri elementi rilevanti ai fini del miglioramento della competitività aziendale. L’accordo ha dato altresì attuazione alla positiva norma contenuta nella finanziaria provinciale, la quale ha previsto la deduzione dalla base imponibile dell’Irap delle somme erogate ai dipendenti del settore privato correlate ad incrementi di produttività: quindi le medesime somme detassate per il lavoratore potranno essere dedotte dalla base imponibile Irap, con un vantaggio fiscale per l’impresa. (am)
verso i mercati esteri di maggiore interesse, sia in chiave turistica sia per l’internazionalizzazione del sistema provinciale.” Per quanto riguarda gli spazi fisici, il Trentino occuperà i 200 metri quadrati del Padiglione Italia destinati a rotazione alle singole regioni nella settimana dal 10 al 16 luglio 2015. Due settimane più tardi, esattamente il primo agosto 2015, si aprirà lungo il Cardo nord ovest, una delle principali “vie” di attraversamento della gigantesca esposizione, la “Piazzetta Trentino”: uno spazio aperto di 75 metri quadrati che ospiterà l’immagine del Trentino, ma pure imprese e categorie economiche, fino alla fine dell’Expo, prevista per il 31 ottobre 2015. Per l’intera durata della manifestazione sarà operativo un ufficio commerciale di 35 metri quadrati per incontri B2B ed altre attività e saranno inoltre realizzati presso il Muse di Trento e presso il Mart di Rovere-
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to due stand rappresentativi del territorio trentino e della propria offerta, anche imprenditoriale. La Provincia di Trento, di concerto con le categorie economiche, sta definendo pure i Paesi target più interessanti da avvicinare nel corso dell’Expo anche attraverso attività di B2B, considerato che sarà a disposizione per l’intera durata dell’esposizione un apposito ufficio. La settimana di partecipazione nel Padiglione Italia sarà caratterizzata da un’immagine generale del Trentino, che possa comunque mettere in luce le eccellenze nei diversi settori. I tre mesi di Piazzetta Trentino potranno invece offrire opportunità anche a singole aziende, pur ricordando che non si tratta di una fiera commerciale. All’interno della Piazzetta potranno essere presenti degli sponsor e degli special sponsor, a seconda del grado di visibilità e di servizi dei quali potranno disporre. è in fase di definizione un contratto-tipo con i costi relativi. Ma fin d’ora si segnala l’opportunità di manifestare l’interesse ad essere presenti. Anche per le categorie economiche si aprono dunque diverse opportunità. Vanno dalla disponibilità dell’ufficio relazioni internazionali per l’intero periodo dell’Expo alla partecipazione alla definizione dei contenuti dei programmi espositivi mensili della Piazzetta; dall’accordo tra ICE e Trentino Sviluppo per un programma di incontri B2B per tre mesi su settori economici attinenti ai temi mensili della Piazzetta all’area web www.expotrentino.it. Questo sito servirà in modo particolare per promuovere i diversi contenuti dell’offerta territoriale e per inserire tutti gli eventi dei diversi soggetti economici locali. (rb)
Per informazioni Confindustria Trento Fiammetta Nicoletti nicoletti@confindustria.tn.it Roberto Bombarda roberto.bombarda@assoservizi.tn.it T. 0461 360000
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Nuovi fondi per formare le imprese Fondimpresa approva il secondo piano di formazione presentato da Assoservizi, in Ati con Delta Informatica Spa ed Enfap Trentino, su un avviso generalista.
“N.I.C.E.:
Network-Innovation-Change-Export”, il progetto presentato da Assoservizi Srl in Ati con Delta Informatica Spa e Enfap Trentino, è stato valutato e ammesso a finanziamento dal Consiglio di amministrazione di Fondimpresa. Il piano, presentato nell’ambito dell’Avviso generalista 5/2013, coinvolge trenta aziende trentine attive in diversi settori: dalla chimica alla metalmeccanica, dalle tecnologie dell'informazione e della comunicazione al trasporto aereo. Le aree di intervento contemplate dalla pianificazione sono in particolare: innovazione tecnologica di prodotto e di processo; digitalizzazione dei processi aziendali; commercio elettronico; internazionalizzazione; sviluppo organizzativo; ambiente, sicurezza e innovazione organizzativa; competenze tecnico-professionali; competenze gestionali e di processo; qualificazione, riqualificazione e consolidamento delle competenze chiave, in particolare linguistiche e digitali. Gli interventi formativi sono suddivisi in azioni aziendali (destinate ai dipendenti di una singola azienda) e azioni interaziendali (che coinvolgono contemporaneamente i collaboratori di più realtà). Per queste ultime saranno comunicati gli orari, le date e le sedi di svolgimento individuati in base alle esigenze delle aziende ricomprese nel piano. Che possono essere anche più di trenta: “Il reclutamento non si è chiuso – spiega Agnese Biasiolli, coordinatrice di Assoservizi –. Le aziende iscritte a Fondimpresa che desiderano aderire all’iniziativa possono ancora incorporarsi al percorso. Le imprese possono ricevere maggiori informazioni contattando i nostri uffici, oppure prendendo parte al piccolo
convegno di presentazione del progetto formativo che organizzeremo a Palazzo Stella plausibilmente nella prima metà di settembre”.
Per informazioni Federico Diener formazione@assoservizi.tn.it T. 0461 360053
Estate in sicurezza Nei mesi estivi, Assoservizi mette a disposizione delle aziende associate e clienti un tecnico per un check-up gratuito dell’efficienza delle politiche aziendali adottate sulla sicurezza. Il check up è così strutturato: - visita dell'unità produttiva e degli uffici - verifica degli adempimenti documentali e della situazione formativa dei dipendenti - stesura del report di non conformità e risoluzione delle problematiche riscontrate Per informazioni: Matteo Marin matteo.marin@assoservizi.tn.it T. 0461 360066
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Estate sui banchi (di lavoro) Rinnovata per il 2014 l’intesa che regola l'esperienza in azienda degli studenti trentini nelle vacanze estive: un modo per valorizzare anche il lavoro manuale.
per quest’anno, durante le vacanze estive, i giovani studenti trentini possono cogliere l’opportunità di fare esperienza presso le imprese associate a Confindustria Trento. Nelle scorse settimane Confindustria Trento, Cgil, Cisl e Uil del Trentino hanno infatti rinnovato l’accordo sindacale collegato all’iniziativa “Dire, fare, lavorare”, l’azione sul lavoro estivo prevista dal progetto “Giovani Industriosi” di Confindustria Trento. L’iniziativa proposta dagli industriali trentini per la prima volta nel 2012, visti i positivi esiti, è stata rinnovata anche per il 2014. Nel progetto,
come di consueto, è stata coinvolta anche l’Agenzia del Lavoro, che fornirà il necessario supporto operativo all’iniziativa. “Dire, fare, lavorare” è pensata per incoraggiare l’inserimento temporaneo in azienda, nel periodo estivo, di studenti di licei, istituti tecnici e professionali, universitari e neolaureati. “L’obiettivo – spiega il direttore di Confindustria Trento Roberto Busato – è consentire agli studenti di fare esperienza lavorativa già in età scolare e alle aziende di entrare in contatto con giovani motivati. Inoltre in questo modo gli studenti possono unire alla formazione intellettuale istockphoto.com
Anche
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un’attività manuale, che arricchisce il proprio bagaglio umano e professionale”. Le modalità attraverso le quali potrà formalizzarsi la permanenza del giovane in azienda, in un periodo compreso tra giugno e ottobre, sono due. Da una parte il tirocinio di orientamento, con
una durata compresa tra le 2 e le 12 settimane. Dall’altra il contratto a termine, applicabile da un minimo di 2 settimane a un massimo di 15. Sarà l’Agenzia del Lavoro a raccogliere le adesioni degli studenti e a indirizzarle alle aziende sulla base dei profili richiesti.
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Plus, dove si concilia per vocazione Plus Communications è tra le aziende associate a Confindustria Trento certificate Family Audit: “Uno strumento – spiega Roberto Locatelli, Ceo – per codificare consuetudini virtuose”.
VI
sono aziende che il Family Audit ce l’hanno nel sangue. Perché per tipo di attività, struttura organizzativa, gestione dei tempi e delle commesse hanno adottato, prima che fossero formalizzati e codificati dallo strumento gestito dalla Provincia autonoma di Trento, comportamenti e interventi “family friendly”. È il caso di Plus Communications, agenzia pubblicitaria con sede a Trento che si occupa di advertising, campagne di comunicazione, progetti corporate design e servizi di creatività multimedia. Nove dipendenti (assunti a tempo indeterminato) e un Ceo, Roberto Locatelli, che nella sperimentazione nazionale ha trovato lo strumento per sistematizzare pratiche introdotte in azienda fin dall’avvio dell’attività. “Ho sempre interpretato le relazioni con i miei collaboratori come relazioni adulte, improntate alla fiducia reciproca e al senso di responsabilità – spiega Locatelli - . L’aspetto principale è più evidente
sul quale ha inciso questo approccio è la gestione del tempo. Se per necessità un dipendente deve assentarsi, ritardare l’entrata o anticipare l’uscita, può farlo senza intaccare il monte ore dei permessi, perché provvederà a compensare l’assenza con la disponibilità a una presenza della durata equivalente. Naturalmente, gestire questo tipo d’intesa è possibile dove i numeri sono bassi. In una realtà piccola come la nostra, gli strumenti offerti dal Family Audit semplificano, istituzionalizzandole, consuetudini che prima si reggevano, in fondo, sul buon senso e sull’elasticità di ciascuno”. Quella della “banca del tempo” è solo una delle pratiche che ha consentito a Plus di ricevere, nel dicembre del 2013, il certificato di base Family Audit e di intraprendere il più impegnativo e ambizioso cammino verso il rilascio della certificazione finale. Fra gli interventi e le opportunità messe in campo dalla società a favore dei propri dipendenti c’è la possibilità del telelavoro (attualmente sfruttata
Roberto Locatelli (a destra) con Oliviero Toscani (al centro) e Luca Franceschini, direttore creativo di Plus
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da una collaboratrice addetta all’amministrazione) collettività aziendale. Di fronte a questo approccio e la misura che prevede per i neo-papà l’obbligo aumenta la serenità, e con lei la fiducia e il senso (unico caso in Italia) di fruire di una settimana di di responsabilità”. distacco alla nascita del figlio. Quanto alle prossime tappe della sperimentazione E poi ci sono i benefit, da sempre resi disponibili intrapresa dall’azienda, l’obiettivo principale è il all’intero staff per via della natura stessa della mis- mantenimento e l’approfondimento degli equilibri sion aziendale: “Condividiamo le gratuità, le scon- virtuosi già raggiunti, e insieme la valorizzazione tistiche e i benefici che ci derivano dalle relazioni della certificazione ricevuta, in sintonia con le inintrecciate con clienti e interlocutori in ragione del- dicazioni dal Consiglio dell’Audit. le commesse e degli incarichi acquisiti nel tempo: “L’impegno assunto in questo settore dalla Provinse l’entrata a un evento, a una mostra o a un con- cia autonoma di Trento – conclude Locatelli - è necerto è libera per me, lo è anche per i miei collabo- cessario e prezioso, e merita di essere divulgato al ratori”. E libero, per i dipendenti, è pure l’utilizzo pari della cultura della conciliazione stessa. Credo del bar interno ai locali dell’azienda: un aspetto sia altresì importante che lo stesso ente pubblico che, al di là dell’agio e dello sgravio economico che sensibilizzi con forza, nella comunicazione esterna comporta, certamente consolida un clima azienda- ed interna, alle ragioni profonde che sottostanno le rilassato, cordiale e vivace (sin dagli arredi). agli investimenti dei soggetti privati. Un passo in Insomma, l’adesione al percorso proposto nell’am- questa direzione si è fatto, avanzando l’ipotesi che bito della certificazione non ha generato l’introdu- le certificazioni possano costituire un elemento zione di nuove pratiche, ma la sistematizzazione premiante per l’accesso a contributi pubblici o per di consuetudini già in uso: “Il Family audit – con- la partecipazione a bandi, gare e appalti. Tuttavia, tinua il Ceo - ci ha messo a disposizione gli stru- anche nel caso in cui questa misura venisse formamenti necessari a riaffermare gli asset individuati lizzata, si tratterebbe di un palliativo: di fronte alla negli anni. I consulenti del progetto ci hanno offer- dinamica del ribasso qualche punto in più non fa to un prezioso supporto nell’indagine e nell’analisi la differenza, mentre è a monte che il distinguo delle percezioni, delle ambizioni, delle aspettative va fatto. Un’azienda che possiede la certificazione e – perché no - degli inciampi , per darci supporto Family Audit è un’azienda seria, che ha dipendenti nell’organizzazione di queste occorrenze in un si- veri, ai quali versa 14 mensilità e Tfr e ai quali stema codificato, indispensabile nella gestione del- garantisce le tutele dovute: insomma, è una realtà le situazioni più complesse. Da una parte, il driver che non vale quanto un grafico che lavora da solo verbalizza le iniziative introdotte e le dinamiche o che opera con stagisti e partite iva. Il senso di che vi sottostanno; dall’altra, il collaboratore capi- responsabilità di una struttura va riconosciuto e vasce che c’è una disponibilità reale a misurarsi con lorizzato anche nell’articolazione di una commessa, le necessità e con i problemi del singolo e della a maggior ragione se l’interlocutore è pubblico”.
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È legge il Decreto Poletti Ecco il primo tassello del Jobs Act: tra le novità più importanti spicca l’abolizione della causale nei contratti a termine. di Andrea Marsonet, responsabile area Lavoro e Formazione, Confindustria Trento
Con
l’approvazione definitiva alla Camera è legge il "Decreto Lavoro" del ministro del Lavoro e delle Politiche sociali Giuliano Poletti, primo tassello del piano di riforma del lavoro, noto come "Jobs Act". Il progetto riformatore si arricchisce attraverso una legge delega che consentirà al Governo di agire su alcuni nodi fondamentali della legislazione del lavoro: ammortizzatori sociali, politiche attive, riordino delle forme contrattuali, razionalizzazione degli adempimenti connessi alla gestione dei rapporti di lavoro e interventi volti al sostegno della genitorialità. Rispetto agli interventi precedenti, a partire dalla riforma Fornero del 2012, quello odierno rivela una più forte volontà riformatrice attraverso l’abbandono di alcuni schemi collaudati che da tempo si sono rivelati inidonei a soddisfare le necessità di un mercato del lavoro esigente e in costante tensione in questi anni di crisi generalizzata. Fra le misure adottate va salutata con favore l’abolizione del concetto di causale come giustificazione dell’assunzione a termine. Si tratta di una vera e propria svolta, da tempo richiesta anche da Confindustria, che ridisegna il concetto di flessibilità e lo depura dalla pregiudiziale sussistenza di ragioni specifiche, fonte di infinito contenzioso giudiziario. Non mancano le criticità: come contrappeso infatti è stato introdotto un limite di legge, una soglia del 20% di contratti a termine che ciascun datore di lavoro può stipulare rispetto al proprio organico complessivo; tale soglia può essere elevata dai contratti collettivi nazionali, mentre meglio sarebbe stato affidare tale “abilitazione” alla contrattazione di secondo livello, più agile nel rispondere alle esigenze organizzative della singola realtà produttiva.
Altro dato qualificante la semplificazione della disciplina delle proroghe, si passa da una a cinque proroghe nell’arco dei 36 mesi di durata massima del contratto, indipendentemente dal numero di rinnovi. La volontà del legislatore in questo caso è stata quella di creare le condizioni per “allungare” il contratto a termine, nell’ottica di creare occupazione più duratura e comunque con la garanzia della tutela economico-normativa che caratterizza il contratto a termine.
La legge delega consentirà al Governo di intervenire su alcuni nodi della legislazione del lavoro. Vale infine la pena ricordare l’introduzione della sola sanzione amministrativa in caso di superamento del limite del 20% di cui si è fatto cenno, in sostituzione della ben più gravosa sanzione della conversione del rapporto a tempo indeterminato: si tratta di una misura che dovrà attendere il vaglio di una giurisprudenza imprevedibile, ma che nelle intenzioni del legislatore vuole chiaramente escludere il rischio di una conversione del rapporto in caso di contenzioso in materia di apposizione del termine. Si tratta, concludendo, di un cambio di rotta deciso nella disciplina della flessibilità della durata dei rapporti di lavoro, da accogliere con favore e da utilizzare senza eccessive forzature, in attesa che da un lato giungano gli attesi chiarimenti del Ministero del Lavoro e dall’altro che la giurisprudenza vi conferisca il più ampio diritto di cittadinanza nella normativa giuslavoristica.
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Laborfonds a quota 114mila Nuovi media per il Fondo Pensione voluto dalle organizzazioni sindacali di lavoratori, associazioni economiche e pubbliche amministrazioni.
A quasi
15 anni dalla nascita, Laborfonds è divenuto il Fondo Pensione di riferimento per i lavoratori dipendenti della Regione Trentino-Alto Adige. Pur con numeri impressionanti (quarto Fondo per dimensioni a livello nazionale, oltre un miliardo e ottocento milioni di euro di patrimonio gestito e più di 114mila aderenti), il Fondo non ha mai perso la sua caratteristica fondante: l’appartenenza inequivocabile al territorio regionale e la volontà costante di affiancare i propri aderenti con una presenza concreta e capillare nelle due Province. Laborfonds è un’associazione senza scopo di lucro nata dalla volontà di 135 soci fondatori, costituiti
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da parti sociali, sindacati e associazioni di categoria e caratterizzata da un forte sostegno da parte della Regione. Mai prima d’ora era accaduto che 135 rappresentanti delle organizzazioni sindacali dei lavoratori, delle associazioni economiche e delle pubbliche amministrazioni condividessero e sottoscrivessero un accordo comune. Non esiste a livello nazionale (e forse neppure europeo), un accordo di un fondo pensione che abbia coinvolto un numero così rilevante di parti istitutive. Questa solidità di partenza ha consentito al Fondo di svilupparsi e focalizzarsi su un unico scopo: aiutare le persone a costruire una pensione complementare. Oggi Laborfonds dispone dei migliori gestori finanziari del mondo, permettendo così agli aderenti di poter godere di ciò che di meglio vi è nel panorama finanziario odierno. Laborfonds ha così trasformato la “promessa” in certezza, una fonte di sicurezza basata sulla solidità dei numeri e sull’affidabilità del progetto. Ma come divulgare in modo decisivo e capillare l’identità di Laborfonds? Quali canali possibili per un vero e proprio dialogo? Laborfonds sceglie una nuova veste per il proprio sito web www.laborfonds.it. Il Fondo rinnova interamente la propria vetrina on-line, ridisegnando l’interfaccia grafica e rivisitando in profondità le modalità di navigazione nelle diverse aree del sito, così come nel reperimento delle varie informazioni in esso contenute. L’obiettivo è stato quello di migliorare la fruibilità di tutte le informazioni rivolte all’aderente al Fondo e a chiunque desideri approcciare o approfondire il tema della previdenza complementare. Per favorire tutto questo, il sito è stato arricchito di un canale Youtube, che verrà costantemente ag-
39 IDENTIKIT DI LABORFONDS NOME
Fondo Pensione Laborfonds
DATA DI NASCITA
autorizzato all’esercizio dell’attività con delibera Covip in data 19 aprile 2000
TIPOLOGIA DI FONDO
fondo pensione negoziale territoriale
FINALITà
produrre e assicurare ai suoi aderenti una pensione complementare
DESTINATARI
lavoratori dipendenti del Trentino-Alto Adige e loro familiari a carico
ADERENTI
oltre 114.000
PATRIMONIO
oltre 1,8 miliardi di euro
GESTIONE
multicomparto (4 diverse linee di investimento)
RENDIMENTO MEDIO ANNUO COMPOSTO PER IL PERIODO 2009-2013 (%) Linea Garantita
2,70%
Linea Prudente-Etica
5,58%
Linea Bilanciata
5,54%
Linea Dinamica
6,74%
Antonello Briosi Presidente
giornato per comunicare con i già iscritti al Fondo e i potenziali aderenti. Un’altra importante novità è rappresentata dalla “Guida pratica per il lavoratore”, inedito creato per poter instaurare una comunicazione con l’utente, creata appositamente per fornire all’utente risposte rapide ed esaustive a questioni pratiche quali ad esempio: come iscriversi, come ottenere un’anticipazione, cosa fare al momento del pensionamento, ecc. A completamento di questo percorso di semplificazione e trasparenza sarà pubblicata nei prossimi mesi anche una guida interamente dedicata ai datori di lavoro e ai consulenti del lavoro: anche in questo caso la volontà è quella di mettere i destinatari di questo strumento nelle migliori condizioni di operare sia nei confronti del Fondo, sia nei confronti dei propri interlocutori. Il canale Youtube, infine, è inequivocabilmente il preludio all’ingresso di Laborfonds nel mondo dei social network, dove il Fondo intende procedere sistematicamente nel proprio peculiare intento di sensibilizzazione sul tema della previdenza complementare, attirando a sé specialmente quelle categorie di giovani che oggi compiono primi passi di un percorso lavorativo e che necessitano fin da subito di costruire certezze per il proprio futuro. Con l’ingresso nel mondo dei “social”, Laborfonds avanza a passo spedito nel web, rafforzando sempre più la propria presenza e una già affermata autorevolezza.
Giorgio Valzolgher Direttore
Novità dal settore edile È partita in questi giorni la campagna di sensibilizzazione all’iscrizione a Laborfonds rivolta ai lavoratori edili occupati nella Provincia di Trento e promossa dalla Cassa Edile trentina in sinergia con lo stesso Fondo. L’iniziativa prevede un incentivo economico al lavoratore che decide di aderire al Fondo Pensione Laborfonds da parte della Cassa Edile. Quest’ultimo è costituito da un “premio” una tantum pari a 200 euro da attribuirsi a ogni nuovo iscritto secondo l’ordine cronologico di presentazione della richiesta di adesione al Fondo fino a esaurimento del contributo stanziato dalla Cassa Edile – pari a 140.000 euro – e comunque fino alla data del 31 dicembre 2015. Circa 7.000 lavoratori del settore edile della Provincia di Trento ricevono in questi giorni un’apposita informativa con tutti i dettagli relativi a questa proposta e i riferimenti necessari per aderirvi.
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Un nuovo ruolo per i Confidi Un recente studio promosso da Confindustria riflette sul ruolo attuale dei Confidi e sulle loro prospettive future. di SERGIO ANZELINI, direttore Confidimpresa Trentino
La
questione sull’attuale e futuro ruolo dei rori del passato in una strategia di risoluzione Confidi è stata al centro di un recentissimo stu- programmata e autorizzata e rifondi il presente dio promosso da Confindustria a livello nazio- su criteri oggi sostenibili. nale. Lo studio evidenzia come i Confidi stiano sempre più abdicando dal ruolo di facilitatori dell’accesso al credito per trasformarsi in forme Il ruolo naturale di un Confidi di assicurazione con contraente il socio e beneficiaria la banca. Possiamo tranquillamente sot- oggi sarebbe quello di tolineare la progressiva marginalizzazione del accompagnare le aziende fuori ruolo e la crescente difficoltà ad inserirci come elemento attivo della negoziazione tra impresa dalla crisi e favorire la nascita di e banca. Parlare oggi di forma di garanzia collet- nuove iniziative, ma invece si sta tiva è più un esercizio di memoria che di cronasempre più concretizzando nella ca. Garanzia collettiva presuppone negoziazione copertura di perdite erodendo e di questi tempi negoziare è molto difficile. Il ruolo naturale di un Confidi oggi sarebbe risorse e limitando possibilità di quello di accompagnare le aziende fuori dalla crisi e favorire la nascita di nuove iniziative, ma intervento future. invece si sta sempre più concretizzando nella copertura di perdite erodendo risorse e limitando possibilità di intervento future. Si tratta solo, il “solo” è un eufemismo, di sta- E tornando ai Confidi il loro ruolo potrebbe bilire le priorità. Si può condividere in linea di essere proprio quello di sostenere il presente massima che le banche concorrano anche con la in maniera condivisa e sostanziale recuperanliquidità della Bce a sostenere il debito pubbli- doli dal limbo pseudo assicurativo, contempoco e che con i relativi utili coprano parte delle raneamente destinando risorse specifiche ad un perdite. Ma un segnale forte, concreto, quanti- progetto di finanza dedicata – più che agevolata ficabile e valutabile va dato sulla disponibilità – che contribuisca a creare le condizioni per lo a supportare le aziende, liberando per decreto sviluppo di imprese che si dovranno muoveuna quota di risorse da destinare a nuova fi- re in un’economia molto diversa da quella che avevamo imparato a conoscere. nanza. Imprese, banche e Confidi sono accomunati dalla necessità di intraprendere decisioni cruciali per il loro futuro. È necessario condividere tra tutte le parti in gioco e con avalli legislativi e regolamentari una soluzione che confini gli er-
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Un ponte verso il mercato asiatico Hong Kong: porta di ingresso al mercato cinese e ponte di accesso al Sud Est Asiatico di NICOLÒ ANDREINI, responsabile Area Internazionalizzazione, Confindustria Trento
Fra
i consueti appuntamenti a sostegno dell’attività internazionale dell’industria trentina, Confindustria Trento ha organizzato a Palazzo Stella il 24 giugno un seminario dal titolo “Hong Kong: porta d’ingresso al mercato cinese e ponte di accesso al Sud Est Asiatico”, con incontri bilaterali a seguire. L’evento era finalizzato a fornire consigli operativi, legali e commerciali su come affrontare il mercato di Hong Kong e su come utilizzarlo quale testa di ponte per Cina e Sud Est asiatico. L’incontro è stato aperto da Lorenzo Delladio, vicepresidente dell’Associazione con delega all’internazionalizzazione. Sono seguiti gli interventi dei partner: Banca Popolare di Vicenza, con il responsabile Trade Finance Estero Giancarlo Bianchi e la rappresentante ad Hong Kong Donatella Oliboni, nonché l’avv. Claudio de Bedin di Studio legale De Bedin & Lee, anch’esso di Hong Kong. Evidentemente, la presenza di due strutture stabilmente operanti e con lunga esperienza in loco, tanto più di origine e lingua italiana, ha rappresentato il valore aggiunto ed il successo dell’evento e dei successivi cinque incontri di approfondimento fra altrettante aziende e le strutture relatrici. Il vicepresidente Delladio, anche nei panni di amministratore delegato di La Sportiva Spa, azienda calzaturiera che opera nei mercati dell’area, ha segnalato come i mercati oggetto dell’incontro siano costantemente monitorati dall’Associazione in quanto dinamici e forieri di tante opportunità. Oltre 15 imprese trentine di vari settori – dal metalmeccanico a chimica e tessile, fino all’alimentare e ai servizi innovativi e tecnologici – risultano operanti od interessate ad operare sul mercato cinese, senza contare almeno altrettanti aziende già attive in Indocina (Myammar, Tailandia, Laos, Cambogia, Vietnam, Malesia e Singapore).
Confindustria Trento è a disposizione delle imprese che desiderano cogliere le opportunità derivanti dalla presenza in questi Paesi di decine di milioni di nuovi ricchi potenziali consumatori, alla ricerca di prodotti e servizi di alta qualità di cui l’italianità è ancora sinonimo in Asia. I servizi offerti sono: accesso a contatti aziendali e bancari locali e al credito; costituzione di joint-venture e società di diritto cinese; accordi di distribuzione e licenze per diritti di utilizzo di proprietà intellettuali; assicurazioni; arbitrati e contenziosi; ecc. Banca Popolare di Vicenza (BPVI), partner di Confindustria Trento, con i suoi 6 uffici di rappresentanza all’estero, con accordi di assistenza operativa con 53 banche in 32 paesi e con un plafond di 50 milioni di euro riservato all’industria trentina, segue da Hong Kong 11 paesi fra Sud Est Asiatico, Giappone e Australia, in collaborazione con le principali banche presenti sul territorio. Il mercato cinese è invece seguito dall’Ufficio di rappresentanza della Banca a Shanghai. L’Avv. Claudio de Bedin, partner e fondatore dello Studio legale de Bedin & Lee con sede a Hong Kong, che l’Associazione aveva già ospitato il 30 aprile 2014 per in incontro in tavola rotonda con le aziende interessate al mercato cinese, ha ripreso e approfondito gli aspetti legali e societari del corretto operare sul mercato cinese stesso con base ad Hong Kong. Dopo aver inquadrato legge locale e legge applicabile ed aver toccato aspetti tecnici quali la necessaria registrazione del marchio aziendale e le recenti modifiche normative intervenute, l’Avvocato ha percorso diversi schemi di operatività sul mercato cinese, promuovendo un innovativo contratto di joint-venture legato a contratto di distribuzione e licenza tale da risultare più gestibile rispetto alle società miste con partner cinesi.
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internazionalizzazione
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Investitori dal Marocco per le Pmi trentine È stato organizzato a Palazzo Stella un incontro sulle opportunità di partnership e di investimento per le Pmi trentine nel mercato marocchino. Un sistema-Paese stabile con una forte crescita dell’economia. di NICOLÒ ANDREINI, responsabile Area Internazionalizzazione, Confindustria Trento
Il
22 maggio 2014 Confindustria Trento ha organizzato presso la propria sede, per le imprese associate, un incontro in forma di tavola rotonda ristretta con i rappresentanti di due strutture marocchine di stanza in Italia di seguito indicati: Sara Maftah, dell’Agenzia Marocchina per lo Sviluppo degli Investimenti (Amdi), Ufficio di Roma; e Tarik Ait Youssef, del Club Investitori Marocchini Residenti all'Estero (Cime Italia). L’incontro è stato aperto dal direttore di Confindustria Trento Roberto Busato. Ha promosso l’incontro e partecipato anche l’avv. Antonio de Capoa, partner dello Studio legale de Capoa & Associati di Bologna e professionista partner di Confindustria Trento. I relatori si sono confrontati direttamente con 11 imprese associate presenti e con le loro specifiche esigenze ed interessi, sulle opportunità di business e di investimenti e sui profili normativi e fiscali del mercato marocchino, nonché sugli strumenti e servizi che le due strutture offrono alle aziende italiane interessate ad investire nel Paese. È emerso un quadro che – ha precisato il direttore Busato – è foriero di occasioni che si auspica le Pmi trentine abbiano successo nel cogliere. Infatti, il mercato marocchino presenta solide basi macro-economiche (tasso di crescita medio del 5%, inflazione nulla e disoccupazione all'8% nell'ultimo decennio), una stabilità politica che non ha eguali in Nord Africa, nonché facilità di accesso e tutela degli investitori esteri: basti pensare che per aprire una società nel paese sono sufficienti pochi giorni e poco denaro, il sistema giuridico è molto simile a quello italia-
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no, e soprattutto non è richiesto il socio locale a differenza di tutti i Paesi limitrofi. I settori industriali di maggiore opportunità, nella collaborazione con la tradizionale industria locale, sarebbero l’agroindustria, il tessile, le costruzioni, l’edilizia turistica, le energie rinnovabili, con manodopera locale specializzata a costi contenuti, soprattutto nel quadro di numerose piattaforme industriali in corso di realizzazione nel paese, nonché dei recenti o prossimi piani governativi di agevolazione fiscale soprattutto a sostegno delle Pmi locali e straniere.
Per informazioni: Nicolò Andreini Area Internazionalizzazione, Confindustria Trento T 0461 360000 estero@confindustria.tn.it
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Trentino Export: confermati i vertici Barbara Fedrizzi rieletta alla guida di Trentino Export. Rinnovato anche l’incarico della vicepresidente Giulia Delladio. di Giorgio Zagonel
Dopo
un anno di presidenza ricco di soddisfazioni Barbara Fedrizzi è stata riconfermata presidente di Trentino Export, braccio operativo per l’internazionalizzazione di Confindustria Trento. Riconferma anche per la vicepresidenza, che resta a Giulia Delladio. L’Assemblea dei Soci di Trentino Export con il rinnovo delle sue cariche ha voluto continuare la politica intrapresa e dare un segnale di continuità, riconfermando i suoi vertici, con la sola novità di Luca Oss Emer, nuovo membro del Consiglio di Amministrazione, formato poi da: Livia Bertagnolli, Fabrizio Gasperi, Fabio Ognibeni, Dario Piccinelli, Marco Stenico e Mimmo Franco Cecconi quale presidente onorario. Fedrizzi ha dichiarato: “Sono onorata di essere stata riconfermata alla presidenza di Trentino Export. Questo anno trascorso è stato impegnativo ma ricco di soddisfazioni. Il mio obiettivo sarà quello di continuare nella strada intrapresa, ampliando i servizi offerti e rendendoli sempre più professionali e specialistici. L’export è diventato imprescindibile per la sopravvivenza delle nostre aziende ed è nostra intenzione confermarci come principali attori dell’internazionalizzazione in Trentino”. Il bilancio delle attività del 2013 è stato senz’altro positivo per Tren-
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tino Export. Oltre alla partecipazione collettiva alle fiere internazionali quali Summer Fancy Food, a New York, e Feicon Batimat, a San Paolo del Brasile, tramite progetti personalizzati sono state supportate 34 aziende con mirate ricerche di mercato, 14 aziende con l’organizzazione di incontri Business to Business nei mercati di riferimento e 11 aziende nella fase successiva a questi incontri, fino alla vera e propria concretizzazione dei primi ordini. A questi servizi specialistici è da aggiungere l’assistenza specialistica su tematiche legate alla contrattualistica internazionale, al fiscale ed al doganale, che ha riguardato 13 aziende e il servizio di traduzioni usufruito da 32 aziende. Infine sono da ricordare i progetti collettivi che hanno visto la continuazione ed implementazione della piattaforma logistica di Trentino Export in Brasile (progetto Pi.Ma.Rio.), la creazione di un desk a Tripoli in Libia e due importanti incoming di operatori brasiliani in Trentino. Gli obiettivi per il 2014 sono ambiziosi e molteplici. A tal proposito Barbara Fedrizzi, ha ribadito: “l’intenzione, in sinergia con i vari attori provinciali, di continuare nella strada intrapresa, rafforzando la presenza sui mercati internazionali con nuovi referenti esteri. A tal proposito ci siamo dotati di nuovi referenti in Marocco, Cile, Perù, Panama, Costa Rica, Nicaragua e nei Paesi Scandinavi. È fondamentale mettere in contatto la domanda e l’offerta commerciale, per aiutare le nostre imprese. Siamo sulla strada giusta, le antenne estere si sono dimostrate un valido strumento ed a questo abbiamo aggiunto una ampia gamma di servizi per venire incontro alle sempre maggiori esigenze delle nostre aziende”. Insomma: strumenti, specificità e personalizzazione. Come un vero e proprio ufficio commerciale in outsourcing, di cui le aziende trentine potranno avvalersi come fosse il loro.
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Un ponte tra Europa ed Asia Trentino Export si dota di un nuovo referente per la Turchia e apre al Trentino scenari inediti sui mercati dei paesi Civets.
Nel
quadro del costante rafforzamento della propria rete di referenti esteri Trentino Export, braccio export di Confindustria Trento, ha rivolto la sua attenzione ai cosiddetti paesi Civets: Colombia, Indonesia, Vietnam, Egitto, Turchia e Sud Africa (termine coniato da Goldman Sachs che già nel 2001 creò l’acronimo Bric). Paesi emergenti questi che nel prossimo decennio potrebbero generare livelli di crescita paragonabili a quelli di Brasile, Russia, India e Cina, aprendo uno scenario di nuove sfide e opportunità. Da qualche mese Trentino Export si è dotato di un nuovo referente per la Turchia con sede a Istanbul, storica cerniera tra Europa ed Asia. Il nuovo collaboratore della Cooperativa vanta una lunga esperienza nel campo dell’internazionalizzazione e delle ricerca di clienti in Turchia, anche per Piccole e Medie Imprese del Nord Italia. Le potenzialità del paese anatolico sono notevoli, grazie ad un tasso di crescita del Pil che nel 2013 è stato pari al 4%, un valore leggermente superiore rispetto alle previsioni dei mercati e che rappresenta un’inversione di tendenza rispetto alla crescita del 2,2% fatta segnare nel 2012, un tasso nettamente inferiore agli straordinari ritmi di sviluppo conosciuti dal Paese nel biennio precedente, 9,5% nel 2010 e 8,8% nel
2011, tra i tassi più alti al mondo (fonte: Ministero degli Affari Esteri). In questo quadro l’export trentino nel 2013 è stato di circa 40 milioni di euro (fonte: Istat), cifra che per un Paese di circa 75 milioni di abitanti e con un tasso di crescita come detto molto alto e sostenuto, ha margini di incremento molto ampli. Il mercato turco, grazie all'emergere di una nuova classe media ed a importanti investimenti in infrastrutture, ha grandissime potenzialità ed una continua crescita della domanda sia di beni di investimento che di consumo. L’export italiano in questo contesto riguarda maggiormente i settori della meccanica strumentale, delle apparecchiature meccaniche ed elettriche, la chimica e l’elettronica di precisione. L’idea è poi quella di sfruttare il paese anatolico come ponte per i paesi turcofoni del centro Asia con cui Ankara ha strettissimi rapporti culturali e commerciali, Azerbaijan, Turkmenistan, Kazakistan e Uzbekistan, mercati per molti versi ancora inesplorati e grazie anche alla loro ricchezza di materie prime dalle potenzialità immense. Con il collaudato metodo che ad una prima fase di sondaggi di mercato ed organizzazione di incontri Business-to-Business (B2B), affianca il sostegno alle aziende nella fase post-B2B e l’assistenza nello start-up, Trentino Export si propone, quindi, di sostenere, aumentare e consolidare l’export trentino anche verso la Turchia. Le continue difficoltà dell’economia nazionale impongono alle imprese trentine la continua ricerca di nuovi sbocchi commerciali per i propri prodotti. Trentino Export in virtù di queste esigenze cerca, grazie alle sue competenze ed alla sua esperienza, di dare risposte e soluzioni professionali e specializzate. La Turchia in questo scenario apre spazi inediti per il Trentino (gz).
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R-innovato il Ccnl Edilizia Siglato, dopo diciotto mesi di trattative, l’accordo per il rinnovo del CCNL per i lavoratori dipendenti delle imprese edili ed affini, che contiene importanti novità per molti istituti contrattuali. di Lorenzo Garbari, Segretario Ance Trento
è stato
MoniQue foto
un negoziato lungo e difficile, durato un anno e mezzo, quello che ha portato, lo scorso 1 luglio, al rinnovo del contratto collettivo nazionale di lavoro per gli oltre ottocentomila dipendenti delle imprese edili. L’accordo è stato siglato dall’ANCE, dalle organizzazioni di rappresentanza delle imprese cooperative e dalle organizzazioni sindacali. La perdurante e profonda crisi del settore non ha di certo agevolato il percorso; tuttavia ha prevalso il forte senso di responsabilità delle imprese e la volontà di tutto il sistema di puntare sulla crescita. La parte economica del contratto prevede due aumenti retributivi, di 15 euro lordi mensili per
Il Presidente dell'Ance Paolo Buzzetti ospite all'assemblea di Ance Trento dell'8 maggio 2014 al Muse
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l’operaio comune (riparametrabili ai livelli superiori) il primo, con decorrenza 1 luglio 2014, e di ulteriori 25 euro dal 1 luglio 2015. Nessun arretrato, nessuna una tantum, per il periodo di vacanza contrattuale relativo a tutto il 2013 e al primo semestre 2014. Dal 1 gennaio 2015 scatterà inoltre un contributo di 8 euro mensili (riferiti all’operaio comune e anch’essi riparametrabili) al Fondo di previdenza integrativa settoriale Prevedi. Il contributo è a favore di tutti i lavoratori, anche se non precedentemente iscritti al Fondo, e comporta per quest’ultimi l’iscrizione automatica allo stesso ma non, in assenza di espressa volontà del lavoratore, l’attivazione del contributo volontario dell’1%, al quale si aggiunge quello paritario del datore di lavoro, né della contribuzione di fonte Tfr. Un ulteriore aspetto economico riguarda la modifica dell’istituto dell’Evr – Elemento Variabile della Retribuzione – la cui aliquota massima, con decorrenza non anteriore al 1 luglio 2015, scende dal 6% al 4%, comportando pertanto un apprezzabile risparmio per le imprese. Le imprese risparmieranno anche su altri istituti che incidono sul costo del lavoro. Innanzitutto con il prossimo 1 ottobre prenderà il via il nuovo Fondo nazionale per l’anzianità professionale edile (Fnape). Il contributo che mensilmente le imprese dovranno versare a Cassa Edile, la quale a sua volta li girerà trimestralmente al Fnape, è stato determinato, per le imprese trentine, al 4,8% (attualmente è al 5,40%, di cui uno 0,40% a carico dei fondi riserva di Cassa Edile). In prospettiva si dovrebbe peraltro arrivare all’individuazione di un contributo APE unico su tutto il territorio nazionale. Anche il contributo paritetico Cassa Edile, attual-
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mente pari al 2,95% e per cinque sesti a carico del datore di lavoro, dal 1 ottobre 2014 passerà alla misura massima del 2,50%, da adeguare entro sei mesi dalla sottoscrizione del Ccnl, a cui si aggiungerà uno 0,05% quale contributo al costituendo Ente nazionale unico Sbc (Sistema Bilaterale delle Costruzioni), che assumerà le funzioni attualmente svolte da Cnce, Cncpt e Formedil. Il contratto individua, inoltre, percorsi di razionalizzazione e accorpamento degli Enti Bilaterali, che potranno anche condurre alla regionalizzazione degli stessi, al fine di avviare e sostenere da parte delle Parti sociali territoriali un efficientamento degli Enti stessi e la riduzione dei costi a carico delle imprese. La razionalizzazione si concretizzerà in particolare nell’aggregazione dei servizi delle Casse Edili, a livello interprovinciale e/o regionale, attraverso la predisposizione ad opera delle Parti sociali territoriali, di un apposito piano industriale. Importanti novità anche in materia di trasferta, con l’ampliamento della casistica delle tipologie di lavorazioni che consentono, indipendentemente dalla durata dei lavori, il mantenimento dell’iscrizione alla Cassa Edile di provenienza (manutenzione di gallerie e pertinenze del corpo stradale di reti ferroviarie in esercizio, consoli-
damenti e/o rinforzi strutturali, pavimentazioni speciali e impianti sportivi), ma soprattutto con l’obbligo, entro sei mesi, dell’applicazione, nel rispetto dei parametri tecnici e delle procedure definite dalla Cnce, della trasferta regionale, al fine di realizzare, a regime, la trasferta nazionale. Infine vanno sottolineate le importanti novità in materia di contratti a tempo determinato, innanzitutto con l’adeguamento alle recenti novità normative che hanno eliminato il cosiddetto “causalone”, hanno previsto la possibilità di effettuare un massimo di 5 proroghe nell’arco dei complessivi 36 mesi ed hanno infine ridotto a 5 e 10 giorni gli intervalli di tempo tra un contratto a termine e un altro, a seconda che il contratto sia, rispettivamente, inferiore o superiore a 6 mesi. Di rilevante importanza è peraltro l’ampliamento della percentuale per il ricorso a tale tipologia contrattuale, essendo stata prevista la possibilità di un ulteriore 15% di assunzioni con contratto a tempo determinato, che potrà essere effettuato con riferimento ai lavoratori inoccupati o disoccupati iscritti al Blen.it, in aggiunta al 25% già previsto dal vigente Ccnl e superiore all’attuale normativa in essere (20%). Il nuovo contratto si applica dal 1 luglio 2014 al 30 giugno 2016.
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piccola industria
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Visita alla centrale di Santa Massenza La riunione di insediamento del nuovo Comitato è stata l’occasione per parlare di energia pulita e per fare reciproca conoscenza tra piccole imprese. di MARCO GIGLIOLI, presidente Comitato piccola industria di Confindustria Trento
L’energia
muove le cose, se poi è energia pu- proseguirà nelle prossime riunioni del Comitato. lita è meglio! In un periodo di turbolenza eco- La storia, i progetti ed i mercati di riferimento nomica quale è questo che stiamo vivendo, gli di queste imprese, raccontata dalla viva voce deimprenditori hanno bisogno di un supplemento gli imprenditori, oltre a suggerire nuovi modelli manageriali ai colleghi, possono auspicabilmente di ottimismo ed energia. Con questo obiettivo si è tenuta a S. Massenza, far nascere nuove opportunità di business tra le presso la centrale idroelettrica di Dolomiti Ener- imprese associate. gia la prima riunione del neo costituito Comita- Nel corso della serata, prima della visita agli imto della piccola industria, composto dai delegati pianti della centrale, al tavolo della riunione si delle 13 sezioni merceologiche della nostra Asso- sono aggiunti altri 25 imprenditori e accompagnatori che hanno potuto assistere alla presentazione ciazione. L’incontro ha visto presenti quasi tutti gli impren- di Tamanini Hydro Srl e conoscerne le titolari, ditori eletti che hanno potuto sentire dalla viva Stefania e Silvia Tamanini. L’azienda di Mattavoce dell’amministratore delegato di Hydro Dolo- rello produce centrali e mini e micro turbine idromiti Energia, Lorenzo Cattani, la storia della cen- elettriche, dimostrando ai presenti che le piccole trale idroelettrica più grande della nostra regione. imprese, in una scala diversa rispetto alle grandi Nel corso della riunione hanno potuto presentare imprese di maggiore fatturato e, ovviamente, più le proprie aziende gli imprenditori Emanuel We- strutturate, possono comunque operare con sucgher (Wegher Srl), Walter Perini (Eurotex Filati Srl), cesso in mercati altamente tecnologici. Mirto Benoni (Martinelli e Benoni Srl) e Antonio La serata è poi terminata con un piccolo rinfresco Zanotti (Decos Italia Srl), avviando un processo di all’aperto, che ha consentito ai presenti di dialoconoscenza tra persone e le rispettive aziende che gare, conoscersi e creare nuovi contatti.
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Formazione e team building a Maso Poli Il Gruppo Giovani imprenditori di Confindustria Trento ha organizzato una serata dedicata alla formazione, per migliorare la collaborazione all’interno dei team e il raggiungimento degli obiettivi. di MATTIA SOTTOVIA
Il
25 giugno scorso la famiglia Togn, titolare di Gaierhof - Vinicola Valdadige Srl, ha ospitato i Giovani imprenditori di Confindustria Trento nella splendida cornice di Maso Poli (a Pressano), per una serata dedicata alla formazione, intesa quale strumento per lo sviluppo di legami solidi e strutturati tra i singoli imprenditori che compongono il Gruppo. L’iniziativa si è concretizzata in un corso-esercitazione di “team building”, coordinato da Andrea Di Lenna e Francesco Apuzzo, della società Performando Srl, che si sono prodigati nel guidare i Giovani Imprenditori in un percorso esperienziale basato sulla realizzazione di precisi obiettivi attraverso il lavoro di squadra. Condivisione, coordinazione e collaborazione sono state le leve attraverso le quali i formatori hanno cercato di stimolare l’interazione e la conoscenza tra tutti i partecipanti, favorendo la strutturazione di rapporti informali, ma con spirito proattivo. Le metodologie utilizzate, basate sulla psicologia, sulle tecniche di gestione organizzativa e sul gioco, hanno consentito anche agli imprenditori di recente iscrizione al Gruppo di entrare
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rapidamente in sintonia con gli altri colleghi, e hanno rinvigorito in tutti i partecipanti il senso di appartenenza e la propensione alla partecipazione e alla condivisione delle esperienze. Si è voluto creare l’occasione per un inserimento efficace dei numerosi nuovi iscritti registrati negli ultimi mesi di attività, e pertanto, al termine del momento formativo, si è provveduto a garantire a ciascuno di essi la possibilità di presentare sé stessi, la propria azienda e la propria attività. Hanno quindi preso la parola Matteo Barbetta (Ecotop Srl), Serena Beber (Ecotop Srl), Martina Bosetti (Distilleria Bertagnolli Srl), Alessandro Fedrizzi (I & S Informatica e Servizi Srl), Francesco Orefice (Dial Srl), Vincenzo Orefice (Dial Srl), Serena Pancheri (Atis Srl), Mauro Preghenella (Eurovending Srl) e Michele Zadra (Zadra Italpese Srl). La serata si è poi conclusa con un’interessante visita aziendale, nel corso della quale Martina Togn (componente del Consiglio direttivo dei Giovani imprenditori) ha sapientemente coniugato interessanti informazioni sulla storia ed i valori dell’azienda di famiglia, con la spiegazione dei particolari processi che caratterizzano la gestione dei vitigni e la produzione dei vini e dello spumante del celebre marchio. Un ringraziamento particolare viene rivolto dal presidente Alessandro Lunelli e dal Consiglio direttivo alla famiglia Togn per la splendida ospitalità e ad Andrea Di Lenna e Francesco Apuzzo (Performando), per aver messo a disposizione del Gruppo, gratuitamente, la loro professionalità ed esperienza, in uno spirito di grande amicizia e con risultati valutati in modo entusiastico da parte di tutti i partecipanti.
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La serendipità del Pastificio Felicetti Il Gruppo Giovani Imprenditori in visita al Pastificio Felicetti di Predazzo. Da una visita al Pastificio Rana, 25 anni fa, lo spunto per una svolta nella strategia aziendale. di ALESSANDRO LUNELLI, presidente Gruppo Giovani
La
serendipità è un neologismo che indica la fortuna di fare felici scoperte per puro caso. Benché sia vero che il caso guidi spesso i nostri destini, è pur vero che si deve cercare di aiutare il proprio futuro. E in questo caso la fortuna del famoso pastificio di Predazzo si riassume in un incontro, avvenuto grazie ad una visita al Pastificio Giovanni Rana organizzata proprio dai Giovani Imprenditori di Trento negli anni ‘90, quando Riccardo Felicetti faceva parte del gruppo. Un incontro importante fra due uomini, Gianluca Rana e Riccardo Felicetti, che ci è stato raccontato in prima persona proprio da Riccardo, durante la recente visita del Gruppo Giovani al pastificio di Predazzo. Dopo un lungo dibattito sul ruolo dei vari produttori nel mondo della pasta – il leader, il follower, il terzista, la nicchia – ecco la domanda fatale posta da Gianluca a Riccardo: “Tu che player vuoi essere?”. E da lì un seme è stato piantato in un terreno già fertile: impossibile combattere sui volumi le grandissime aziende della pasta già esistenti al mondo, meglio focalizzarsi su delle nicchie e differenziarsi. È così nata negli anni 90 l’attuale strategia del Pastificio Felicetti. È stato proprio Riccardo, insieme ai cugini Stefano e Paolo, quarta generazione della famiglia, a rilanciare l’azienda nata nel 1908 con il primo pastificio artigianale del nonno Valentino. Attraverso un secolo di storia la Felicetti ha dovuto sopravvivere a due guerre e reinventarsi molte volte: l’ultimo grande cambiamento si ha avuto proprio dopo quel fatale incontro che ha spinto Riccardo a cambiare le sorti della sua azienda, puntando solo su una produzione di alta qualità, che fa della scelta delle materie prime e della grande abilità dei suoi pastai la propria arma vincente. Senza dimenticare che Felicetti è basata a Predazzo, nel cuore della Val di Fiemme, dove l’aria è pulita e l’acqua usata nell’impasto è di
sorgente e purissima. “Impastiamo la farina con il cielo” è infatti la summa della loro comunicazione. Negli anni l’azienda è cresciuta molto, produce oggi 60 tonnellate di pasta al giorno, ed è leader nella creazione di prodotti biologici di alta qualità, che realizza utilizzando sia grano a marchio Kamut, sia altre varietà di grano duro. Riccardo ci ha spiegato che tutte le paste vengono trafilate al bronzo – niente oro che è solo un espediente di comunicazione – ed essiccate per ottenere risultati ottimali di sapore e struttura. I mercati internazionali sono divenuti il cuore di quest’azienda, che si trova oggi con una quota di esportazioni pari all’80% del fatturato. Nel visitare l’impianto produttivo ci siamo sentiti come Alice nel paese delle Meraviglie: piogge di spaghetti, grandinate di farfalle, e grandi venti caldi per essiccare il tutto. Impressionanti anche le molte linee totalmente automatizzate che gestiscono l’impacchettamento e la creazione dei pallet, che finiscono in un grande magazzino controllato unicamente da robot. Ultimo, ma non meno importante, l’insegnamento di Riccardo Felicetti per noi Giovani Imprenditori, che si riallaccia appunto alla serendipità: per fare impresa servono le 3 “C”: Capacità, Coraggio e… tanta fortuna.
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innovazione
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Un nuovo pensiero economico A Trento, grazie all’Institute for New Economic Thinking, i semi di una nuova riflessione interdisciplinare, intergenerazionale e internazionale. di Francesco Anesi
Lo
scorso settembre su Trentino Industriale te con tre professori come Wang Hui, Robert scrivevamo: “È possibile internazionalizzare McChasney, Tom Ferguson ed il Presidente Inet l’Italia in un periodo di austerity economica, Rob Johnson). attirando autorevoli investimenti dall’estero at- La Inet Young Scholars’ Initiative è la piattatraverso i giovani, portare potenziali investitori forma dei giovani ricercatori di Inet. Inet è un nel Sistema Italia e far conoscere capitale so- istituto di ricerca interdisciplinare dedicata alla ciale e potenzialità del Sistema? Ci chiediamo ricerca del “new economic thinking”, sostenuquesto perché i giovani sono stati il focus della to da sei Premi Nobel (Joseph Stiglitz, George Agenda Mazzalai e di Confindustria Trento nel Akerlof, James Heckman, Amartya Sen, Michael 2012, mentre l’internazionalizzazione è il tema Spence, James Mirrlees), George Soros, Bill Japrincipale del 2013. La nostra risposta è si. Qui neway, Jim Basillie (fondatore di BlackBerry) e spiegheremo come ci siamo riusciti attraverso grandi istituzioni internazionali (Cigi/Canada, tre passaggi importanti, grazie ad una colla- Stiftung Mercator/Germania, Global Fung Instiborazione tra Università e Comunità, partner tute/Hong Kong, Cambridge, Oxford). economici locali e internazionali, istituzioni e Come concludemmo lo scorso anno, rinnoviagiovani. Come dimostra questo caso concreto, mo il pensiero internazionale: “Forse Inet, i idee e capitali internazionali possono essere l’e- giovani economisti, l’Università di Trento, il Silemento strategico e di svolta che permette di stema trentino dell’Innovazione e la Comunità pensare a scenari economici nuovi e prospetti- italiana stanno creando il futuro partendo prove post-austerity”. prio dal presente e dalle nuove generazioni di L’impegno di Inet a favore dei giovani, della ricercatori. Forse una nuova riflessione interdidimensione universitaria e del “nuovo pensiero sciplinare, intergenerazionale e internazionale economico” è stata confermata quest’anno: Inet è iniziata e potrà fiorire in futuro”. ha donato 120 borse di studio internazionali ed ha riunito a Trento giovani ricercatori di tutto il mondo (da Islanda ad Afghanistan, da Stati Uniti al Brasile, da Germania a Francia); ha creato workshop interdisciplinari, ospitati dal Dipartimento di Lettere e Filosofia con un intellettuale cinese che insegna letteratura e storia, con un politologo dell’Università di Massachusetts, con il presidente del Kiel Institute for World Economy, con il venture capitalist tedesco Peter Jungen, con il presidente italiano dell’Eit Ict Lab (European Institute of Innovation and Technology); ed ha donato 3 Inet lectures al Festival dell’Economia (rispettivamen-
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Al servizio delle imprese AgF Bernardinatti Foto
CAMERA DI COMMERCIO INDUSTRIA ARTIGIANATO E AGRICOLTURA TRENTO Un sostegno per lo sviluppo delle imprese Promuovere lo sviluppo del territorio valorizzandone l’economia: è questo l’impegno della Camera di Commercio di Trento, un impegno che si concretizza nell’offerta di servizi innovativi, nello sviluppo di una fattiva semplificazione del rapporto tra le imprese e la Pubblica amministrazione, nell’attività di ricerca e monitoraggio degli andamenti
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