Trentino Industriale febbraio - marzo 2025

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Il Trentino e i mercati esteri, dai dazi USA alle nuove rotte commerciali

Nuove opportunità dagli “Export Days” per i 50 anni di Trentino Export

SPECIALE

GIOVANI

Numeri da record per lo sci trentino Giovani e futuro: parte R-Evolution

EDUCATION

Competenze green: aziende e lavoratori protagonisti

OLTRE CONFINE

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UN'IMPRONTA 5.0

PER IL TRENTINO

Confindustria Trento ha lanciato un Manifesto di azioni concrete per realizzare l’idea di un Trentino 5.0: equo, inclusivo, sostenibile, caratterizzato dal più alto grado di benessere diffuso. Le metteremo in pratica, come imprese. E le proponiamo alla comunità.

10 AZIONI PER UN’IMPRESA ATTRATTIVA

Ridurre l’impronta carbonica dei processi•Introdurre pratiche di economia circolare•Adottare piani di mobilità sostenibile a livello aziendale o interaziendale•Favorire l’occupazione femminile, l’inclusione e l’equità lavorativa•Promuovere sistemi di welfare e wellbeing aziendali•Compiere azioni di impegno sociale per la comunità•Realizzare la transizione digitale in chiave 5.0•Aumentare la quota di internazionalizzazione•Perseguire la crescita dimensionale, anche attraverso reti di impresa e aggregazioni•Potenziare la formazione continua e collaborazioni con scuole e università

10 AZIONI PER UN TRENTINO ATTRATTIVO

Incentivare e promuovere pratiche sostenibili e di tutela delle risorse naturali•Attivare un piano casa per i lavoratori e le loro famiglie•Rafforzare la viabilità e il trasporto pubblico per la mobilità di lavoratori e merci•Innovare il modello della sanità attraverso telemedicina e nuove tecnologie•Offrire servizi di supporto all’occupazione femminile e alla genitorialità•Introdurre percorsi di integrazione per lavoratori stranieri•Puntare su un sistema educativo e formativo di eccellenza e interconnesso con le imprese•Creare e rafforzare aree produttive funzionali e poli dell’innovazione strategici•Digitalizzare la P.A. e favorire la semplificazione delle procedure•Sviluppare un sistema educativo plurilingue e una complessiva offerta culturale di respiro internazionale

editoriale

7 Mettere l’impresa al centro significa mettere al centro la persona

9 Informazione e cultura, per un confronto scevro da ideologie

10 Mercati esteri: un impegno a supporto delle imprese 12 Espandere il business oltre confine 13 Normative doganali: l’impatto sull’export

14 50 anni di Trentino Export

20 130 anni di successo globale

22 Numeri da record per lo sci trentino

26 Buon compleanno, Dolomiti Superski!

28 Skirama, innovazione e sostenibilità premiano

30 Sessant’anni di crescita e innovazione

33 Roverplastik e il futuro sostenibile dell’edilizia

35 Dal 1984, un ponte per l’inclusione associazione

37 Assemblea Territoriale, nuove nomine

38 Nuovi incentivi per le imprese trentine

39 Un nuovo impulso alla comunicazione

40 La gestione dei progetti con l'IA

42 AMa-DIH 3: assessment per la ripartenza

43 Nuove regole UE per prodotti sicuri

44 Crescere con il digitale: arriva ConfIN Hub

46 Gestione rifiuti: RENTRi e transizione ecologica

49 Imprese, finanza e nuove sfide giovani

50 Giovani e futuro: parte R-Evolution education

52 Competenze green: aziende e lavoratori protagonisti

55 Intelligenza artificiale tra banchi e imprese

56 Scuola e lavoro: un legame solido

Direttrice Responsabile

Silvia Bruno

Comitato di Redazione

Rocco Cristofolini

Francesco Orefice

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Alessandro Santini

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Redazione

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Impaginazione e stampa Litografica Editrice Saturnia Via Caneppele, 46 - Trento

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Associazione degli Industriali della Provincia di Trento

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Assoservizi Srl | Via Degasperi, 77 | Trento | T 0461 360000

Autorizzazione del Tribunale di Trento N. 71 del 10 febbraio 1990

Le tesi espresse nelle rubriche e negli articoli firmati impegnano soltanto l’autore e non rispecchiano quindi necessariamente le opinioni della rivista.

Associato all’Unione Stampa Periodica Italiana

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Ai sensi dell’art. 13 del D.Lgs. 30 giugno 2003, n. 196, si informano i destinatari del periodico che i dati dei medesimi sono conservati – con la garanzia di massima sicurezza – nell’archivio informatico del Titolare del trattamento: Associazione degli Industriali della Provincia di Trento via Degasperi 77 – 38100 TRENTO. Tali dati saranno utilizzati esclusivamente per l’invio del periodico e di eventuali allegati.Ai sensi dell’art. 7 del citato D.Lgs., destinatari hanno diritto di conoscere, aggiornare, rettificare, cancellare i dati, nonché di esercitare tutti i restanti diritti ivi previsti mediante comunicazione scritta al Titolare del trattamento.

TRENTINO INDUSTRIALE

Anno 66 | N. 01 Febbraio - Marzo 2025

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La pubblicità su Trentino Industriale significa: 6 mila copie ogni numero; invio a tutte le industrie aderenti a Confindustria Trento e ad un selezionato elenco di imprese artigiane, turistiche, commerciali e di servizi; invio ai professionisti trentini: ingegneri ed architetti, commercialisti e consulenti aziendali, notai ed avvocati, giornalisti...; invio a università, istituti di ricerca, scuole e centri di formazione professionale; articoli, servizi, firme autorevoli e interviste a personaggi di spicco; presentazione di aziende, loro attività e prodotti ad una vasta e competente platea di lettori; autorevolezza di una voce “targata” Confindustria.

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(formato massimo 21x28, stampa esclusa)

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Mettere l’impresa al centro significa mettere al centro la persona

Abbiamo bisogno di riportare l’impresa al centro. Voglio parlare con estrema franchezza: a cuore aperto, senza i filtri e le cautele dettate dall’opportunità.

Ci sono molteplici ragioni per cui le persone sono poco sensibili, o indifferenti, alcune perfino ostili all’industria. La straordinaria bellezza del patrimonio naturalistico del nostro territorio suggerisce che la sua vocazione sia prevalentemente turistica. La tradizione agricola viva in molte famiglie mantiene fortissima nelle comunità la sensibilità alla terra. La nostra storia cooperativa ci ha insegnato ad apprezzare fin da bambini forme di business improntate a un modello mutualistico.

Le zone industriali, pur occupando solo lo 0,2% del suolo provinciale, hanno un aspetto certamente impattante, fatte salve alcune operazioni recenti di buona architettura che più avanti racconteremo volentieri anche su questo giornale. Gli stabilimenti appaiono spesso contenitori inaccessibili: poco o nulla si intuisce di quanto accade al loro interno, e poco o nulla dice, al consumatore finale, il business to business. Non è al suo uso che è destinata una corona dentata, o un riduttore, o qualsiasi prodotto della nostra manifattura meccanica. Non da ultimo, anche in Trentino, così come altrove, alcuni episodi drammatici, ancora vivi nella memoria collettiva, hanno profondamente ferito le coscienze. Appartengono a un tempo passato, quando anche la dicotomia tra proprietà e manodopera sfociava in aperto conflitto. Questo è ciò che è più facile sapere. Quel che è più facile non sapere, è che l’industria produce più di un terzo del valore aggiunto dell’economia trentina. Oggi, le imprese associate a Confindustria Trento assicurano – anche attraverso la propensione all’innovazione, alla sostenibilità, alla responsabilità sociale – i più elevati livelli di qualità della vita: servizi di welfare avanzati, occupazione stabile e di qualità, opportunità di crescita personale e di carriera, di conoscenza e di cultura, una società coesa, equa ed inclusiva. Perché le imprese, prima ancora che essere motore di ricchezza, sono comunità di persone. Laboratori di convivenza, luoghi di incontro e di scambio - sempre di più - tra esperienze, culture, generazioni. Attori di valore e di valori, profondamente radicati al territorio in cui sono nati e cresciuti, senza il quale non sarebbero quello che sono, nella stessa misura in cui esso non sarebbe quello che è.

Il prezzo di questo gap di conoscenza è altissimo. Non sapere, o non riconoscere, questa verità, significa perdere non una, ma molte occasioni: di crescita e di trasformazione sociale, di lavoro e di realizzazione, individuale e collettiva, di prosperità. Soprattutto, significa perdere l’occasione di progettare il futuro su basi certe, affrontando positivamente anche le crisi.

Ripristinare una narrazione aderente alla realtà, pervenire a una corretta lettura del presente, è condizione essenziale per immaginare le migliori strategie per l’avvenire del nostro Trentino.

Ecco perché mettere l’impresa al centro significa mettere al centro la persona. Ed ecco perché ne abbiamo bisogno: come sistema Paese e come sistema Territorio.

Lorenzo Delladio Presidente di Confindustria Trento

il punto Informazione e cultura, per un confronto scevro da ideologie

Avviamo, con questo numero di Trentino Industriale, la prima di una serie di nuove operazioni pensate per fare della nostra rivista uno strumento sempre più autorevole di “informazione e cultura”, perché sia, oggi come ieri, punto di riferimento per quanti cercano supporto a una corretta lettura del presente, in quei terreni dell’attualità pervasi dalle ragioni dell’economia. Iniziamo con un approfondimento sull’internazionalizzazione, con una serie di focus introdotti dall’intervista alla vicepresidente Barbara Fedrizzi, che offre tra le altre cose alcuni spunti interessanti sullo scenario geopolitico. Non occorre ricordare quanto sia estremamente delicata la situazione, in un contesto in progressiva evoluzione. Mentre questo giornale va in stampa, gli Stati Uniti stanno “rivedendo” l’approccio sulla guerra in Ucraina: Trump ha iniziato a dialogare con la Russia per toglierla dall’isolamento che spinge Mosca verso la Cina, assumendo un approccio più duro nei confronti dell’Ucraina. Nel frattempo, l’Unione Europea ha adottato il sedicesimo pacchetto di sanzioni nei confronti della Russia e ha iniziato a discutere sia della costituzione di un esercito europeo, sia dell’invio di soldati in Ucraina a supporto dei negoziati di Pace. In Germania ha vinto le elezioni l’unione Cdu-Csu guidata da Friedrich Merz, che ha annunciato una Grosse Koalition.

Per comprendere la natura di fatti complessi e approcciarli correttamente occorre un confronto scevro da ideologie. Interpretazioni semplicistiche possono portare come minimo a enormi fraintendimenti, nel peggiore dei casi a soluzioni disastrose. Accade evidentemente anche per le vicende di casa nostra, e penso agli hot topic di Dana e di Autobrennero, per non parlare dei cold case, dalla Valdastico all’inceneritore.

Per fare un esempio: parlare di crisi, a proposito del caso di Dana, non solo è improprio, ma finisce per generare – ed è quanto è accaduto – un sentimento di frustrazione che non aiuta - semmai inficia - il processo in atto. Dana, in Trentino, si affaccia a un cambio di proprietà. Non c’è una buona ragione per credere che un gioiello non sia desiderabile per il miglior acquirente. Non occorre perdere tempo in chiacchiere. Occorre che il sistema si allei per dimostrare la propria capacità attrattiva, ad ogni livello, per favorire l’approdo in Trentino di un Gruppo intenzionato ad investire anche sul territorio, nel medio e lungo periodo.

Nonostante se ne parli da tempo immemorabile, mi chiedo ugualmente se ci sia chiarezza su quanto sta accadendo sul versante del rinnovo della concessione di Autobrennero. E se sia accolta e condivisa quella che a nostro avviso appare un’ovvietà. Una soluzione non vale l’altra: perdere l’occasione di continuare ad essere protagonisti dei percorsi già intrapresi a favore della digitalizzazione e della sostenibilità sull’asse di un volano per lo sviluppo del nostro territorio sarebbe un segnale di grave pericolo.

Ancora una volta c’è bisogno di unità di intenti e di visione. Non smetteremo di farci portavoce e testimoni, di cultura e di valore.

Generale di Confindustria Trento

Mercati esteri: un impegno a supporto delle imprese

Con la sua nomina a vicepresidente di Confindustria Trento, BARBARA FEDRIZZI si impegna a potenziare l’internazionalizzazione delle imprese locali, superando le sfide poste dalla complessità del contesto globale.

CONGRATULAZIONI , Barbara

Fedrizzi, per la recente nomina a vicepresidente di Confindustria Trento con delega a Internazionalizzazione e Sviluppo dei Mercati esteri. Come ha immaginato il suo biennio di delega?

Grazie. In effetti, sebbene l’incarico sia stato formalizzato in autunno scorso, da oltre dieci anni, in qualità di Presidente di Trentino Export, braccio operativo di Confindustria Trento per l’internazionalizzazione, collaboro attivamente con l’Associazione per supportare le imprese trentine

sui mercati esteri. Infatti, fin dalla vicepresidenza di Lorenzo Delladio del 2015, al fine di razionalizzare il sostegno all’industria, abbiamo suddiviso le competenze fra il Consorzio e Confindustria: Trentino Export, con le sue numerose antenne all’estero, gestisce lo sviluppo commerciale delle aziende, con ricerca puntuale di clienti e partner commerciali, quali agenti o distributori, per sviluppare business; e l’Associazione, insieme con Assoservizi, fornisce formazione e consulenze professionali sugli aspetti tecnici dell’internazionalizzazione, attraverso professionalità interne e una rete di professionisti validi e di fiducia, su: marketing internazionale, marchi e brevetti europei e internazionali, certificazioni per l’export, contratti internazionali, fiscalità internazionale e, ad ultimo, supporto doganale a 360 gradi. Questi i servizi che ci proponiamo di portare avanti a vantaggio delle imprese, nell’ottica della continuità.

Sebbene il suo incarico sia iniziato formalmente da poco, quali prevede saranno i principali progetti che porterà avanti la sua vicepresidenza?

Oltre al costante impegno nei numerosi progetti individuali a vantaggio delle imprese, che richiede tempo e risorse, e ai grandi eventi quali gli Export Days di Trentino Export che si sono svolti il 6-7 febbraio scorsi, vorrei incentrare il biennio sulla strutturazione di una collaborazione efficace con il sistema trentino per l’internazionalizzazione, a vantaggio delle imprese. Mi riferisco alla Provincia autonoma di Trento, a Trentino Sviluppo e alle altre Associazioni di categoria del territorio, con cui lavoriamo da tempo ma con cui vorremmo collaborare meglio e con maggiori, più concreti e più immediati risultati per le imprese. Banco di prova è il Progetto Francia, che vede impegnati tutti gli attori citati in almeno un semestre di attività, che si concluderà con una missione istituzionale e imprenditoriale a Lione, con il coinvolgimento – spero – di un numero sufficiente di imprese tale da favorire l’obiettivo che ci prefiggiamo nell’ambito del Piano Export provinciale: aumentare sia il numero delle imprese trentine

Intervista di NICOLÒ ANDREINI, Coordinatore Mercati Esteri e Dogane, Confindustria Trento
Barbara Fedrizzi

che esportano, coinvolgendo anche le imprese più piccole, oltreché la quota di export trentino. Spesso si sente dire che le piccole imprese non sono sufficientemente strutturate per lavorare sui mercati esteri. Non sono d’accordo. L’esempio della mia azienda, Metalife Srl, conferma invece come anche le aziende piccole possono esportare con successo anche in mercati lontani e complessi, se adeguatamente supportate. Confindustria Trento e Trentino Export sono in grado di fornire questo supporto, che si arricchirebbe ulteriormente qualora anche la struttura pubblica locale contribuisse con fondi e operatività. Infine, al di là del Trentino, la collaborazione con il sistema confindustriale e con le Associazioni industriali delle Province limitrofe – penso soprattutto a Bolzano ma anche a Vicenza, Verona, Veneto Est – in corso da anni, contribuisce a dare respiro più ampio ai nostri progetti di export.

Come ritiene che inciderà sull’export trentino l’attuale situazione geopolitica globale, ricca di complessità e conflitti?

Non ci attende un periodo semplice. Da un lato, le controversie e i conflitti internazionali negli ultimi anni hanno privato le nostre imprese di mercati importanti: penso, ad esempio, prima all’Iran, poi alla Federazione russa. La guerra commerciale in atto con la Cina rischia di compromettere anche quel mercato. Si aggiunge l’incognita del governo Trump: vedremo se, in linea con la strategia America First cavalcata in campagna elettorale, introdurrà altri dazi sui prodotti europei e quanto saranno consistenti. Considerando quanto gli USA siano un mercato cruciale per l’export italiano e trentino, questi potrebbero subire impatti importanti. Come noto, il 10,4% delle esportazioni italiane è orientato verso gli Stati Uniti, soprattutto nei settori del food & beverage, della moda e dell’industria meccanica. Per il Trentino, in particolare, gli USA sono ancora più importanti, perché assorbono addirittura il 12% delle nostre esportazioni, rappresentando da anni il

secondo mercato di export dopo la Germania, soprattutto nei settori alimentare, bevande e tabacchi (€ 222 mln), macchinari e apparecchiature elettriche (€ 195 mln) e mezzi di trasporto (€ 114 mln). Al di là delle decisioni di Trump, l’esperienza insegna che la migliore strategia imprenditoriale è differenziare il più possibile i mercati di export, per assorbire meglio anche gli sconvolgimenti geopolitici. E in questo, ossia nella ricerca di nuovi mercati di sbocco, Confindustria Trento e Trentino Export possono essere concretamente utili alle imprese.

Collaborazione Trentino-Austria: visita

agli spazi olimpici

di Predazzo 2026

Il 22 gennaio scorso la vicepresidente Barbara Fedrizzi ha incontrato –insieme al presidente delle Sezione Impianti a Fune Luca Guadagnini, al sindaco di Predazzo, Paolo Boninsegna, alla secretary general & Sport Director di Nordic Ski WM Val di Fiemme 3000, Cristina Bellante – il console commerciale d’Austria, Cristoph Plank, per una visita congiunta agli spazi olimpici di Predazzo 2026, al fine di strutturare una più efficace collaborazione fra Trentino e Austria non solo relativamente alle prossime Olimpiadi, ma anche nel supporto alla collaborazione industriale fra le rispettive imprese.

Espandere il business oltre confine

Confindustria Trento e Trentino Export guidano le imprese nell’internazionalizzazione con strategie mirate, formazione e supporto operativo.

L’INTERNAZIONALIZZAZIONE rappresenta un passaggio cruciale per le imprese che vogliono crescere e competere su scala globale. Confindustria Trento e Trentino Export offrono un sostegno concreto alle aziende associate che desiderano espandere il proprio business oltre i confini nazionali, attraverso un’approfondita strategia annuale basata su diverse attività mirate.

Uno degli strumenti chiave è l’indagine biennale sulla presenza delle imprese trentine nel mondo e sui mercati e settori di interesse. Questo studio permette di mappare l’attività estera in corso delle imprese e di orientare l’attività dell’Associazione a supporto delle attività e delle aree geografiche di maggiore interesse per le aziende stesse. Per informare e formare gli imprenditori, vengono organizzati incontri seminariali con approccio geografico e tematico, affiancati da percorsi formativi professionalizzanti, come il programma “Management per l’Internazionalizzazione d’Impresa”, che offre competenze strategiche per affrontare i mercati esteri con competenza.

L’accesso diretto ai mercati internazionali è facilitato tramite la partecipazione a fiere, missioni

internazionali nei paesi target (outgoing) e l’accoglienza di delegazioni estere (incoming), con l’organizzazione di incontri B2B per favorire nuove opportunità commerciali. Inoltre, la stipula di accordi di cooperazione con associazioni imprenditoriali di altri paesi rafforza il network internazionale delle imprese trentine.

Trentino Export attraverso una rete di 30 referenti nel Mondo, 21 lingue parlate e 55 paesi coperti, riesce a garantire alle aziende trentine una piena efficienza commerciale e operatività sui principali mercati esteri, operando come un vero e proprio ufficio commerciale in outsourcing, aiutando le aziende nel loro processo di internazionalizzazione. La strategia di lavoro si suddivide in quattro differenti fasi: l’identificazione di nuovi potenziali clienti, l’organizzazione di incontri Business to Business, l’assistenza successiva a questi incontri ed una assistenza nel postvendita.

L’assistenza fornita copre anche aspetti tecnici e normativi fondamentali, tra cui il marketing internazionale, la gestione della documentazione per l’export, la tutela della proprietà industriale e intellettuale e le certificazioni di prodotto e di processo.

Un’attenzione particolare è dedicata alla contrattualistica internazionale, incluse le tipologie di accordi più comuni, come contratti di vendita, distribuzione, agenzia e joint venture.

Sul piano fiscale e doganale, Confindustria Trento e Trentino Export supportano le aziende nella gestione della fiscalità internazionale, della normativa doganale e degli Incoterms, garantendo una corretta classificazione delle merci e una gestione ottimale dei pagamenti internazionali. Inoltre, vengono fornite informazioni sugli strumenti assicurativi e bancari orientati all’export.

Infine, per le aziende che vogliono cogliere le opportunità offerte dai bandi globali, viene garantito un monitoraggio continuo dei principali appalti internazionali, con supporto nella selezione e partecipazione.

Normative doganali: l’impatto sull’export

Un’occasione di aggiornamento per le imprese associate su temi cruciali per l’export, con un focus sulle nuove normative doganali e il meccanismo di adeguamento del carbonio alle frontiere (CBAM).

SI è svolta a Palazzo Stella una giornata di approfondimento formativo dal titolo “Export Kit Dogana - Guida Pratica per l’Import Export”. L’iniziativa, inserita nel progetto formativo nazionale Export Kit Dogane promosso da Confindustria e ICE Agenzia, ha richiamato numerose imprese associate interessate ad approfondire le principali tematiche legate alle operazioni doganali.

La giornata è stata aperta dai saluti di Barbara Fedrizzi, vicepresidente di Confindustria Trento con delega a Internazionalizzazione e sviluppo dei mercati esteri, e dagli altri organizzatori: Giorgia Evangelisti di ICE Agenzia e Laura Travaglini di Confindustria. Sotto il coordinamento di Fulvio Liberatore, ceo di Easyfrontier, si sono alternati interventi di Sara Armella, fondatrice di Studio legale tributario Armella & Associati e dei rappresentanti dell’Agenzia delle Dogane e dei

L’Associazione, in collaborazione con Studio Armella & Associati e Arcom Formazione, supporta continuativamente le imprese associate con formazione e consulenza mirata in tema doganale.

Nicolò Andreini

T: 0461 360007

E: n.andreini@confindustria.tn.it

Monopoli di Trento: la dirigente Giacometta La Barbera e il direttore Mattia Zorzon. I relatori si sono confrontati sui temi della determinazione dell’origine delle merci, sia preferenziale che non, e della disciplina relativa al marchio “Made in”. È stata inoltre esaminata la classificazione doganale delle merci, un tema centrale per la gestione corretta delle operazioni di import-export. L’evento si è concluso con un approfondimento sulle implicazioni del Carbon Border Adjustment Mechanism (CBAM), con un bilancio del primo anno di applicazione e una riflessione sulle sfide future che tale regolamentazione europea comporta per le aziende. È intervenuto sulla tematica l’avvocato Stefano Comisi, esperto di CBAM di Studio Armella & Associati. Nel corso della giornata si sono toccati anche vari aspetti della Riforma doganale lato Italia entrata in vigore il 4 ottobre 2024, attraverso il Decreto Legislativo 141/2024 sulle Disposizioni Nazionali Complementari al Codice Doganale dell’Unione (DNC). La normativa, abrogando e sostituendo il Testo Unico della Legge Doganale (TULD - d.p.r. 43/1973) e numerose altre leggi speciali, introduce importanti novità, fra cui alcune disposizioni in materia di: rapporto doganale, con l’inclusione dell’IVA tra i diritti di confine; rafforzamento del contraddittorio pre-accertativo; riordino e semplificazione del quadro normativo sanzionatorio con una diversa razionalizzazione delle sanzioni penali per il contrabbando e delle sanzioni amministrative; potenziamento dello Sportello unico doganale e dei controlli. L’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli sta inoltre emanando varie Circolari di chiarimento sul testo legislativo. (na)

50 anni di Trentino Export

Trentino Export festeggia 50 anni con gli Export Days: due giorni di incontri, strategie e nuove opportunità per le aziende trentine che guardano ai mercati internazionali.

di GIORGIO ZAGONEL, Trentino Export

IL 6 febbraio si è svolto nella bella cornice della Cantina Rotari di Mezzocorona, il primo dei due giorni di Export Days di Trentino Export, nel quale la Cooperativa ha festeggiato i 50 anni dalla nascita. L’evento è stato un momento di incontro per tutte le aziende associate e non al Consorzio per affrontare le tematiche inerenti l’internazionalizzazione e le migliori soluzioni per affrontare i mercati esteri. All’incontro si sono ritrovate circa 120 aziende esportatrici del Trentino.

Ad aprire l’evento è stata Barbara Fedrizzi, presidente di Trentino Export e vicepresidente di Confindustria Trento con delega all’internazionalizzazione e sviluppo dei mercati esteri che dopo un breve saluto ha dato l’inizio ai lavori. Roberto Busato, direttore di Confindustria Trento, Stefan Pan, vicepresidente di Confindustria per l’Unione europea e il Rapporto con le Confindustrie europee, e Laura Pedron, dirigente generale Sviluppo Economico, Lavoro, Università e Ricerca PAT, hanno partecipato ad una tavola rotonda dal titolo: “L’importanza dell’internazionalizzazione nel sistema economico regionale, nazionale ed europeo”. A seguire ha preso la parola la presidente Fedrizzi sottolinean-

do come “In queste settimane abbiamo cercato le testimonianze della storia di Trentino Export, sfogliando i verbali delle prime riunioni e le prime cronache dell’attività del Consorzio. E questo senso lo abbiamo ritrovato nei valori dei padri fondatori. Giuseppe Menestrina, di cui oggi abbiamo in sala il figlio Massimo, Leonello Letrari, Roberto Alberti, Armando Bonafini, Giuseppino Volani, Renato Girelli, Alessandro Calvo Mimmo Franco Cecconi, che ne fu il presidente dalla prima ora, che guidò la Cooperativa per quasi 40 anni e che tuttora ne è parte fondamentale e insostituibile. Nel 1975 Trentino Export venne costituita da un piccolo gruppo di imprese. Oggi i consorziati sono più di 100. Ma fare insieme non ha smesso di essere importante. Sappiamo bene quanto sia diretto il rapporto tra dimensione aziendale e vocazione all’internazionalizzazione. Partecipazione, collaborazione, reti, sinergie, sono ancora oggi processo necessario per il piccolo che voglia esportare”.

Radici solide e futuro sostenibile

Pubblicato il secondo bilancio di sostenibilità del Gruppo Santini

Il Gruppo Santini, leader nella gestione dei rifiuti e nella consulenza ambientale, ha pubblicato il suo secondo bilancio di sostenibilità, confermando il suo impegno verso una crescita sostenibile e l’innovazione. Si distingue per il forte legame con il territorio e l’attenzione alla tutela dell’ambiente. In questa intervista, Mauro, Sergio e Andrea Santini raccontano i traguardi raggiunti e le prospettive future.

Mauro Santini, quali sono i principali risultati di questo secondo bilancio di sostenibilità?

«Nel 2023 abbiamo trattato oltre 170 milioni di chilogrammi di rifiuti e servito più di 10.000 clienti. Questi numeri confermano la nostra crescita sostenibile. Abbiamo migliorato l’efficienza operativa e ridotto l’impatto ambientale, mantenendo un legame profondo con il Trentino Alto Adige, territorio che ispira ogni nostra scelta.»

Sergio Santini, come la digitalizzazione supporta l’impegno del Gruppo verso la sostenibilità?

«La digitalizzazione è fondamentale per rendere più efficaci e trasparenti i nostri processi. Stiamo preparando l’introduzione del Rentri, il Registro Elettronico

Nazionale per la Tracciabilità dei Rifiuti, che garantirà maggiore precisione e un contenimento dell’impatto ambientale. Questo ci consente di operare nel rispetto delle normative e di migliorare continuamente le operazioni.»

Andrea Santini, qual è il ruolo dei dipendenti nel percorso di sostenibilità?

«I dipendenti sono il cuore della nostra trasformazione. Con la divisione EcoEducation, abbiamo formato il personale sulle migliori pratiche ambientali e sulla sicurezza. Ogni collaboratore contribuisce a ridurre l’impatto ambientale, alimentando una cultura aziendale responsabile e attenta al territorio in cui operiamo.»

Mauro Santini, quali sono le principali sfide per il futuro?

«Il settore è in continua evoluzione e l’introduzione del Rentri è una

sfida importante, ma anche un’opportunità per migliorare i processi. Investiamo in tecnologie innovative per supportare i clienti nel fare scelte sempre più sostenibili.»

Sergio Santini, quali sono gli obiettivi strategici per il futuro? «Vogliamo consolidare la leadership nel settore, riducendo l’impatto delle nostre attività e promuovendo un modello di economia circolare. L’innovazione è il nostro motore per garantire un futuro sostenibile alle generazioni future.»

La visione del Gruppo Santini è chiara: innovare in armonia con l’ambiente, mantenendo un forte legame con il territorio.

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Un momento degli incontri individuali tra le aziende e i referenti esteri

Nel prosieguo sempre Barbara Fedrizzi, illustrando quanto fatto in questi anni dal Consorzio di Palazzo Stella, ha spiegato come “In tutti questi anni la Cooperativa è riuscita a superare anche momenti complessi, vi sono stati successi e purtroppo anche battute d’arresto ma questi non hanno mai fatto venire meno la determinazione a crescere e migliorarsi sempre. Devo ringraziare la determinazione delle nostre aziende associate a continuare la storia e la crescita della Cooperativa in un’ottica di cooperazione tra diversi attori e di unione. Non mi stancherò mai di dire che l’unione deve essere la forza motrice e trainante delle nostre aziende. Le sfide che ci aspettano saranno forse ancor più difficili che nel passato e solo unendo le nostre forze riusciremo a crescere ed a guardare il futuro con forza e fiducia. Trentino Export in tutto ciò è l’esempio, a mio modesto parere, di quanto appena detto”.

Successivamente, prima Loris Berzacola, responsabile centro imprese Triveneto Ovest, poi Claudia Rizzo, specialist BPER Banca Estero, hanno illustrato le opportunità messe in campo dall’Istituto nei processi di internazionalizzazione,

soffermandosi in particolare sulla Global Transaction Banking di BPER e spiegando i principali strumenti di incasso e pagamento con l’estero. Fabrizio Favali ha affermato: “Oggi l’export continua a rivestire un ruolo essenziale nello sviluppo del sistema produttivo nazionale, rappresentando una scelta obbligata per una buona fetta del nostro sistema imprenditoriale. Per questa ragione le aziende continuano a trovare in BPER Banca un alleato prezioso, soprattutto nella corretta analisi e valutazione dei rischi che questo modello di business porta con sè”.

A margine di questi interventi vi è stata poi la testimonianza aziendale portata da Massimo Menestrina, ceo della Menestrina Srl, azienda fondatrice del Consorzio nel 1975. Testimonianza che ha illustrato come i servizi e l’ausilio offerto da Trentino Export abbiano tangibilmente aiutato questa azienda ad ampliare il proprio business sui mercati esteri. Ripercorrendo la storia dell’azienda nata nel 1895, Massimo Menestrina ha citato suo padre Giuseppe Menestrina, fondatore nel 1975 di Trentino Export.

A conclusione del pomeriggio vi è stato un Focus Paese, nel quale Oscar Lenzi referente di

Trentino Export in Brasile, ha ripercorso tutte le tappe della penetrazione commerciale in Sud America da parte del Consorzio. Dai primi passi nel 2009, alla creazione della piattaforma logistica Pi.Ma.Rio. a Rio dos Cedros nello Stato di Santa Catarina, ai giorni d’oggi. In questi 16 anni sono state aiutate ad esportare i loro prodotti in Brasile 38 aziende.

Al termine del pomeriggio, un concerto di musica jazz e la cena di gala per il cinquantesimo della Cooperativa hanno concluso la serata dei festeggiamenti. Il giorno seguente gli Export Days 2025 sono entrati nel vivo grazie alla presenza

di 12 referenti esteri del Consorzio che hanno dato la possibilità a più di 40 aziende di avere incontri di consulenza personalizzati ed approfonditi. I mercati di riferimento sono stati: Germania, Austria, Svizzera, Spagna, Polonia, Francia, Regno Unito, Romania, USA, Brasile, Sud Africa, Azerbaijan, Kazakistan e Corea del Sud. Al termine della giornata si sono avuti quasi 230 incontri di consulenza. Il bisogno di export se mai fosse stato in dubbio, è risultato tangibile. In questo scenario, Trentino Export in questi 50 anni si è posto come punto di riferimento per le aziende trentine.

Un ponte verso il mondo: la storia di Trentino Export

“Per andare Oltreoceano ci vuole coraggio ma il coraggio non basta”. Quindi non solo il coraggio ma fu anche la visione precorritrice di un piccolo gruppo di imprenditori trentini che guardarono al futuro con fiducia e lungimiranza a creare la Cooperativa. L’allora Presidente Franco Mimmo Cecconi superando i dubbi e le contrarietà di molti fondò Trentino Export e la guidò per 40 anni, insieme alla lungimiranza degli altri soci fondatori: Giuseppe Menestrina, Leonello Letrari, Roberto Alberti, Armando Bonafini, Giuseppino Volani, Renato Girelli e Alessandro Calvo. Gli anni Ottanta furono per il Trentino come per l’Italia un periodo di crescita e Trentino Export incominciò un percorso di internazionalizzazione anticipatore di quanto il sistema economico nazionale avrebbe fatto. Stati Uniti, Giappone, l’Asia ed il Sud America non furono più lontane. Negli anni Novanta con il trattato di Maastricht e la nascita dell’Unione Europea, il mondo incomincia a cambiare. Le distanze diminuiscono e il mercato comune europeo cambia il modo di operare delle imprese trentine.

I primi anni del terzo millennio vedono importanti cambiamenti sociali, una forte crescita economica e l’avvento della globalizzazione. In tutto ciò nel 2002 dopo 37 anni di presidenza Cecconi lascia la guida della Cooperativa ad Andrea Penzo. I radicali mutamenti e la nascita del mercato globale necessitano di nuove risposte e strategie e nel 2006 viene creata una nuova rete di referenti esteri. Nel 2011 la guida della Cooperativa viene presa da Marco Stenico e nel 2012 viene inaugurata la piattaforma logistica Pi.Ma.Rio per la distribuzione dei prodotti trentini in Brasile. Nel 2013, diventa Presidente Barbara Fedrizzi

Trentino Export da oltre 40 anni è punto di riferimento per l’export trentino: una rete di 30 referenti nel Mondo, 21 lingue parlate e 55 paesi coperti rappresentano un’efficiente opportunità commerciale per aprire nuovi scenari di business per la vostra attività

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130 anni di successo globale

Menestrina Srl, un’impresa trentina che ha saputo evolversi, conquistando i mercati internazionali senza mai perdere l’eccellenza nella qualità e l’agilità della rete.

di ALESSANDRO DE BERTOLINI

NEL 2025 sono 130 anni. Un compleanno importante, un traguardo straordinario: “Un’avventura che ebbe inizio con il mio bisnonno – racconta Massimo Menestrina, ceo e proprietario di Menestrina Srl – che fondò nel 1895 l’Officina meccanica Luigi Menestrina e Fratelli”. Nel frattempo due guerre mondiali, la modernità, internet, il mercato globale e il secolo più veloce della storia, quello che ha visto concentrarsi in pochi decenni le trasformazioni più grandi di ogni tempo.

Quale è il segreto di tanto successo; come ha fatto un’impresa trentina dell’industria petrolchimica a sopravvivere così a lungo, affermandosi tra i principali player a livello globale? Internazionalizzazione, eccellenza e capacità di fare network. Queste le fondamenta di una visione industriale che rappresenta un caso di eccellenza per il Trentino e un modello da imitare.

Sul punto, Massimo Menestrina è intervenuto all’Export Day 2025 lo scorso 6 febbraio, a Mezzocorona presso le Cantine Rotari, promosso in occasione dei 50 anni di Trentino Export (1975-2025). “Siamo nati come officina meccanica alla fine dell’800” racconta il Ceo, quarta generazione in azienda. “Ma

fin dagli anni ’20 del secolo scorso, nel periodo difficile della ricostruzione dopo la Grande Guerra, la ditta si specializzò nella produzione di impianti e attrezzature per manti bituminosi impermeabilizzanti. Dopo la Seconda Guerra Mondiale sviluppammo le prime caldaie ad olio diatermico in Italia e in quello stesso periodo aggiungemmo al nostro business una fonderia di componenti in ghisa. Sono nostre le coperture di molti tombini che ancora oggi si trovano ovunque nella città di Trento. Procedemmo così fino alla grande alluvione, che colpì Trento e il Trentino nel 1966. Quindi, dopo l’ennesima battuta di arresto, scegliemmo di puntare sullo sviluppo di nuove tecnologie nella produzione di materiali bituminosi di ultima generazione. Questa scelta ci portò nel tempo a raggiungere un elevatissimo grado di specializzazione nel campo sia delle attrezzature per manti bituminosi impermeabilizzanti, sia per soluzioni per applicazioni stradali avanzate”. Fu proprio in quel momento, negli anni ’70, che Pino Menestrina seppe cogliere nell’internazionalizzazione una chiave di successo. “Siamo presenti oggi sui mercati di tutto il mondo”, precisa Massimo Menestrina. “Lavoriamo principalmente in Europa e nel Nord America. Ma anche in Sud America, in Africa, nel Golfo Persico, in Centro Asia, in Russia, Est Asiatico e Australia”.

Nonostante questa presenza capillare, la rete commerciale non è per Menestrina Srl il fattore determinante. “La qualità del nostro prodotto parla per noi ed è la miglior forma di promozione”, spiega il ceo. “Abbiamo raggiunto livelli di eccellenza che ci contraddistinguono dai nostri competitors e promuovono il passaparola. I nostri prodotti costano di più, ma la qualità di ciò che offriamo rappresenta la garanzia più forte e il miglior biglietto da visita”.

A stupire sono i numeri di Menestrina Srl. L’azienda, che ha sempre mantenuto la sede in Trentino, è composta da un team specializzato di sole 15 persone. Proprio questo, assieme qualità e internazionalizzazione, è il segreto del successo. Menestrina Srl opera attraverso una struttura agile che si appoggia su un collaudato network di aziende altamente quali -

ficate, chiamate di volta in volta in base al tipo di commessa e al carico di lavoro. Una struttura a fisarmonica che aumenta e diminuisce in base alle richieste di mercato. Così gli alti e i bassi non fanno più paura. “Grazie a questa struttura – spiega Menestrina – facciamo fronte senza troppe difficoltà a fasi di contrazione o di rallentamento. E allo stesso tempo, quando si deve correre, sfruttiamo al massimo le potenzialità della nostra rete per soddisfare ogni richiesta. Ci siamo circondati, in questo senso, di eccellenze. Le aziende che compongono il network sono affidabili e reattive. Sono i migliori player del mercato nelle rispettive aree di competenza. Abbiamo stretto con loro un legame forte. Siamo autonomi, ma lavoriamo insieme, migliorandoci e proteggendoci a vicenda”.

Non è un caso, quindi, che Menestrina sia rimasta un’azienda di piccole dimensione. “Se abbiamo scelto di non crescere in termini di personale e governance societaria non è stato per impossibilità o per pigrizia, ma per scelta consapevole. A un’azienda di grandi dimensioni abbiamo preferito la rete. Il network di imprese che abbiamo costruito non solo è in grado di rendere disponibili in sinergia e al massimo livello tutte le differenti discipline tecniche necessarie a ciascun progetto, ma funziona anche come un polmone: si allarga e si contrae a seconda del bisogno. Così siamo stati, siamo e vogliamo continuare a essere dei lussuosi artigiani che primeggiano nel mestiere complesso e difficile della costruzione di impianti industriali per la petrolchimica”.

Numeri da record per lo sci trentino

Intervista

a

LUCA GUADAGNINI, Presidente della Sezione Impianti a Fune di Confindustria Trento.

di EDUARD MARTINELLI, Marketing e Relazione con gli Associati, Confindustria Trento

PRESIDENTE Guadagnini, dopo un’annata 2023/2024 che è stata quasi da record, anche quest’anno la stagione dello sci è iniziata sotto i migliori auspici. Quali sono i numeri dei primi mesi di apertura?

La stagione sciistica sta registrando un ottimo andamento un po’ in tutti i comprensori trentini, che si confermano tra le destinazioni più apprezzate dagli scia-

tori italiani e internazionali. Ovviamente siamo solo a metà del percorso e i conti si dovranno fare alla fine, ma a fine gennaio le nostre Associate ci hanno comunicato un incremento medio del 4% delle presenze, dato che risulta particolarmente positivo in quanto calcolato sull’anno record 2023/2024 (e non su un anno medio). Nonostante, per ragioni di calendario, sia venuto a mancare il tradizionale ponte dell’8 dicembre, che solitamente rappresenta un momento di altissimo afflusso, la buona preparazione delle piste e le condizioni climatiche favorevoli hanno garantito un incremento delle giornate sci vendute e dei passaggi sugli impianti, anche nel corso del mese di gennaio, che solitamente consideriamo di bassa stagione. Abbiamo lavorato con impegno e abbiamo sostenuto importanti investimenti. Per fortuna gli sciatori stanno rispondendo positivamente, segno di un continuo desiderio di sciare e di visitare il Trentino. Desidero ricordare che questi dati sono importanti, non solo per le aziende funiviarie, ma per l’intera filiera economica della montagna, in quanto il ruolo degli impianti è strategico anche per il successo delle altre categorie di operatori.

Su questo punto avete sviluppato un’analisi specifica per dimostrare il “valore” generato sui territori dalla vostra attività.

La nostra Sezione ha commissionato nei mesi scorsi a PWC, una delle più importanti società di consulenza a livello europeo, un’indagine per verificare, numeri alla mano, se quello che noi abbiamo sempre sostenuto fosse vero. Tale indagine ha dimostrato che per ogni euro investito nel settore funiviario, si genera un positivo effetto moltiplicatore su tutta la filiera economica pari a 7/8 volte. Inoltre, per ogni posto di lavoro creato nelle aziende impiantiste si generano tra i 5 e i 7 posti di lavoro nella filiera, una filiera che vanta tassi di occupazione per i giovani e le donne che sono superiori alla media di tutti gli altri settori economici. Infine, tra i molti risultati emersi, tengo a citarne uno inerente alle entrate per l’ente pubblico. Per ogni “primo ingresso” registrato in Trentino (lo scorso anno sono stati quasi 9,5 milioni),

Luca Guadagnini

la Pubblica Amministrazione ha un introito pari a 14,3 euro (quasi 140 milioni di euro nel solo 2023), e tale valore è stimato per difetto in quanto non prende in considerazione il gestito fiscale dei singoli Comuni (es. IMIS). Preciso che questo progetto è stato interamente pagato dalle aziende della Sezione, che si sono autotassate per non gravare sul bilancio dell’Associazione.

E come vi approcciate al tema della Sostenibilità?

Il territorio e il panorama sono il nostro vero prodotto e sono, prima ancora, lo spazio in cui la gente di montagna vive. La necessità di curarlo, salvaguardarlo, proteggerlo è per noi una priorità assoluta, una necessità vitale. Fare impresa in montagna è molto complesso e presenta criticità peculiari. Le distanze, la logistica, i trasporti, la difficoltà nel reperire le professionalità oggi necessarie soprattutto a fronte dell’evoluzione tecnologica, e non ultimo il fatto di lavorare in territori particolarmente delicati: tutto contribuisce a rendere l’imprenditoria di montagna particolarmente difficile. Noi vogliamo mantenere un equilibrio efficiente tra le esigenze economiche e la tutela del contesto ambientale e socio-culturale. Oggi ci sono tecnologie, metodologie, conoscenze che permettono di ridurre gli impatti sul territorio in cui viviamo e operiamo.

L’evoluzione tecnologica aiuta a risparmiare acqua ed energia a parità di neve prodotta, a utilizzare meno olio e meno grasso nella manutenzione degli impianti, a consumare meno gasolio nella battitura delle piste, a rendere più sicuro e confortevole il lavoro dei nostri collaboratori. Sostenibilità è anche presidiare il territorio, preservandolo dal dissesto idrogeologico, dalle frane, dagli incendi. Sostenibilità è creare lavoro e occupazione, così come investire nell’accessibilità ai disabili, nella digitalizzazione, nella formazione, nella tutela dei minori e nella cultura del rispetto, tipica dei veri sportivi.

Abbiamo però capito che la sostenibilità esige anche trasparenza e comunicazione.

Così in questi ultimi anni, le aziende di impianti a fune hanno iniziato a certificare la propria sostenibilità, a misurare la propria Impronta di Carbonio, a compensare i propri impatti fino a diventare Carbon neutral. Ci sono aziende che sono diventate società Benefit e aziende che hanno iniziato a redigere il Bilancio di Sostenibilità. Gli operatori del settore trentini stanno investendo per ridurre l’impatto ambientale attraverso un’efficace gestione delle risorse idriche ed energetiche. Per fare qualche esempio, sono stati introdotti impianti di innevamento dotati di sistemi di monitoraggio, che operano un’analisi istantanea delle condizioni e adeguano la produzione alle stesse, sono stati installati pannelli fotovoltaici per l’autoproduzione di energia rinnovabile e i mezzi battipista vengono alimentati con carburante ecologico HVO e attrezzati con sistemi di misurazione dell’altezza della neve che permettono l’esecuzione del lavoro in modo più efficiente e con minori consumi.

Nonostante questo, siete spesso oggetto di critiche o di polemiche. Infatti, sussiste un problema di comunicazione e di trasferimento delle corrette informazioni, per consentire a tutti i nostri interlocutori di superare alcuni falsi luoghi comuni e di comprendere la reale portata del nostro ruolo. Per fare questo la Sezione ha sottoscritto un accordo di collaborazione con un’importante agenzia di comunicazione con sedi a Milano e a Roma, anche in questo caso con costi interamente sostenuti dalle aziende Associate. L’obiettivo è di riuscire ad essere più tempestivi ed efficaci, utilizzando strumenti nuovi e profilando i destinatari, così da adeguare stili e metodi ai diversi target. Noi siamo sempre stati disponibili al confronto e credo che questa scelta dimostri ancora di più il nostro approccio trasparente al dialogo con chiunque abbia a cuore la montagna trentina.

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Grandi emozioni e avventure sulla neve della SkiArea Madonna di Campiglio

Un’esperienza che coinvolge tutti i sensi e che permette di immergersi completamente nella natura. La combinazione perfetta di adrenalina, tranquillità e paesaggi mozzafiato. Sciare nella SkiArea Madonna di Campiglio, con i suoi oltre 150 chilometri di piste perfettamente preparate e che collegano sci ai piedi le aree di Folgarida Marilleva, Madonna di Campiglio e Pinzolo, è un’opportunità unica per vivere la bellezza della montagna d’inverno. Immagina di essere immerso tra montagne innevate che brillano sotto il sole. L’aria fresca e frizzante della mattina ti riempie i polmoni mentre ti prepari per una giornata sulle piste. Indossi gli scarponi, afferri gli sci e ti dirigi verso gli impianti di risalita. Già durante la salita, puoi ammirare panorami spettacolari che ti lasciano senza fiato. E, una volta in cima, inizia la vera magia. Scivolare sulla neve fresca, sentire il vento sul viso e ascoltare il suono degli sci che tagliano la neve è un’esperienza davvero unica, che la Skiarea più grande del Trentino riesce sempre a garantire. Le piste, infatti, sono ben innevate grazie a un efficiente sistema di innevamento programmato che può contare su 1.600 generatori di neve alimentati da 3 grandi bacini di accumulo dell’acqua, che consentono di produrre la neve necessaria a imbiancare tutti i tracciati fin da inizio stagione. Ma non solo. Qui, tutti possono divertirsi e godere di un’ampia gamma di attività all’aperto. Gli sciatori principianti e quelli più esperti possono trovare il percorso ideale per le proprie capacità.

I buongustai e gli amanti della convivialità possono deliziarsi con i piatti tipici trentini nei numerosi rifugi in quota. Le famiglie possono trovare servizi qualificati per i bambini nei tre Family Park di Folgarida, Marilleva e Daolasa, mentre i freerider più avventurosi possono cimentarsi in salti ed evoluzioni nell’Ursus Snowpark, in zona Grosté a Madonna di Campiglio, nel Brentapark a Pinzolo e nel Marilleva Snowpark, a Folgarida Marilleva.

La stagione 2024-2025 porta con sé interessanti novità che rendono l’esperienza sciistica ancora più entusiasmante. Tra le più interessanti, il restyling completo dell’area Ometto, a Folgarida Marilleva, con la realizzazione della nuova seggiovia esaposto Ometto, che ha sostituito la vecchia biposto ad attacco fisso. Un moderno impianto di risalita - più veloce, comodo e dotato di sedute riscaldate – che ha migliorato significativamente l’esperienza degli sciatori e che si inserisce in un’area Ometto completamente ridisegnata con l'ampliamento di ben sei piste da sci: Ometto 1 e 2, Orso Bruno, Sghirlat, Variante Orso Bruno e Panciana. Anche in zona Folgarida c’è una grande sorpresa: il nuovo centro multiservizi Malghet Aut, che accoglie gli appassionati di sci e snowboard, garantendo tutto il necessario per una giornata perfetta sulle piste. La struttura offre un’ampia gamma di servizi con spazi dedicati al noleggio sci e ski service, scuola sci, deposito sci (con 800 posti in armadietti riscaldati), magazzini e locali di servizio per il personale

dell’Arma dei Carabinieri. La novità di rilievo riguarda anche gli spazi dedicati al bar e al ristorante Chalet Malghet Aut con 225 posti a sedere e, all’esterno, due grandi terrazze panoramiche. Non perdere l’occasione di vivere la magia della neve! Acquista il tuo skipass online su SKI.IT e preparati a scoprire le meraviglie delle Dolomiti di Brenta.

Buon compleanno, Dolomiti Superski!

50 anni fa a Brunico sei rappresentanti di altrettanti consorzi impianti a fune delle Dolomiti fondavano

l’Associazione Superski Dolomiti. Ora per Dolomiti Superski è tempo di bilancio, ma soprattutto di prospettive.

ERA il 14 novembre 1974 quando i sei rappresentanti dei già esistenti consorzi funiviari delle zone di Cortina d’Ampezzo, Plan de Corones, Alta Badia, Val Gardena-Alpe di Siusi, Val di FassaCarezza e Arabba apposero la propria firma in calce all’atto ufficiale che sanciva la nascita della allora “Associazione Superski Dolomiti” di fronte a un notaio di Brunico (BZ). Ebbe così inizio una storia di successo imprenditoriale, un’eccellenza italiana presa come esempio in tutto il mondo nell’ambito funiviario e turistico, che a mezzo secolo di distanza, continua a ricoprire un ruolo importante nella società civile delle Province di Trento, Bolzano e Belluno e a rappresentare un punto di riferimento imprescindibile per lo sviluppo non solo turistico di questi territori. Il tutto ebbe inizio da un’idea di Erich Kostner, pioniere funiviario di Corvara in Alta Badia, ben presto condivisa con i suoi colleghi delle valli limitrofe e trovandovi terreno fertile. Si partì con sei valli dolomitiche, per raggiungere poi le dimensioni odierne nel 2000 con l’entrata della Marmolada. Il primo presidente di Superski Dolomiti fu Gianni Marzola, imprenditore milanese trapiantato in

Val Gardena, che condusse il consorzio per ben 26 anni, assistito dal 1979 in poi da Franz Perathoner, primo direttore generale, rimasto in carica fino al 2012.

La stagione 2024-25 di Dolomiti Superski è iniziata il 29 novembre scorso, in alcune zone sciistiche, per arrivare poi a 12 valli aperte il 7 dicembre. Si tratta delle aree di Cortina d’Ampezzo, Kronplatz-Plan de Corones, Alta Badia, Val Gardena/Alpe di Siusi, Val di Fassa/Carezza, Arabba/Marmolada, 3 Cime, Val di Fiemme/Obereggen, San Martino di Castrozza/Passo Rolle, Rio-Pusteria/Bressanone, Alpe Lusia/San Pellegrino, Civetta, per un totale di 1.200 km di piste.

A differenza della stagione precedente l’inizio è avvenuto 5 giorni più tardi. Tutto il periodo dall’inizio di stagione all’Epifania è in compenso stato caratterizzato da tempo splendido, con temperature basse e cielo prevalentemente terso, il che ha invogliato molti a sciare. Dunque, se si paragona il periodo 29 novembre 2024 – 06 gennaio 2025 con lo stesso periodo della stagione precedente (29 novembre 2023 – 08 gennaio 2024), si registra un +0,8% di giornate sci vendute, +0,3% di primi ingressi e un +2,6% di passaggi sugli impianti di risalita. Questo cumulando le tessere del Dolomiti Superski e quelle di valle. Paragonando, invece, data su data il solo periodo “natalizio”, con lo stesso periodo dello scorso anno, le giornate sci vendute sono cresciute del 5,95%, i primi ingressi fanno registrare un +8,65% e i passaggi aumentati dell’11,12%, a dimostrazione di una gran voglia di sciare, alimentata anche dalle perfette condizioni meteo e delle piste durante le settimane di Natale e Capodanno. Notevole anche l’incremento di clientela estera, soprattutto degli utenti provvisti dell’Ikon Pass, skipass globale con clientela prevalentemente nordamericana e britannica, del quale Dolomiti Superski è partner da qualche anno, che in confronto alla scorsa stagione è aumentata del 35%, a dimostrazione dell’appeal internazionale delle Dolomiti.

Per festeggiare il proprio 50° compleanno, Dolomiti Superski avrebbe potuto proporre un’azione che richiamasse il numero 50, che con tutta probabilità sarebbe però stata effimera, legata esclusivamente all’anniversario. Invece, è stata fatta una scelta

completamente diversa, rivolta verso il futuro e a carattere duraturo. A partire dalla stagione invernale 2024-25, la scontistica “Junior” del 30% sul prezzo degli skipass giornalieri e plurigiornalieri viene estesa a tutti i minori di 18 anni – fino ad ora era riservata ai minori di 16 anni. “Abbiamo voluto fare questa scelta duratura per coinvolgere ancora di più le nuove generazioni, per appassionarli allo sci fin da giovani e fidelizzare la nostra clientela del futuro”, spiega Andy Varallo , presidente di Dolomiti Superski. Inoltre, da poco è stata siglata una nuova partnership tra Dolomiti Superski e Altromercato, organizzazione che produce in maniera “equa”, sostenendo i piccoli produttori della propria rete e garantendo loro un sostentamento dignitoso per il lavoro che svolgono. Con l’ecobadge “Eroi del Clima”, gli sciatori che verseranno 5,00 euro, avranno da un lato un badge in più nell’ambito del concorso a premi di Dolomiti Superski legato all’utilizzo della App My Dolomiti. Dall’altra daranno una mano a riforestare vaste aree del Nicaragua con piantine da frutto e da caffè, a vantaggio dei piccoli produttori locali. La Fondazione Altromercato produrrà una cioccolata di alta qualità “Dolomiti Superski” limited edition, che verrà commercializzata nel 2025. Come ogni anno, infine, le 130 società funiviarie consorziate in Dolomiti Superski hanno investito cospicue risorse per poter garantire ai propri utenti un servizio sempre di altissima qualità. In totale, per la stagione invernale 2024-25 sono stati investiti oltre 100 milioni di euro.

Skirama, innovazione e sostenibilità premiano

Dati positivi per il consorzio che riunisce otto località sciistiche del Trentino occidentale. Il presidente Sacco: “Così si aumenta la qualità e si migliora l’esperienza sulla neve”.

INNOVAZIONE , sostenibilità, servizi di qualità e sempre più personalizzati. Il consorzio Skirama Dolomiti Adamello Brenta si caratterizza per la comprovata capacità di rispondere in pieno alle esigenze (e alle aspettative) dei viaggiatori con una proposta studiata nel dettaglio per ottimizzare la loro esperienza sulla neve. Una sfida stimolante, considerando le innumerevoli specificità delle 8 località del Trentino occidentale di uno dei caroselli sciistici più importanti a sud delle Alpi, coi suoi 380 kilometri di piste servite da 150 impianti con un unico skipass: Madonna di Campiglio, Pinzolo, Folgarida-Marilleva, Pejo3000, Pontedilegno-Tonale, Paganella Ski, Monte Bondone, Alpe Cimbra: Folgaria-Lavarone. “Mi piace pensare a Skirama come a una famiglia che riunisce alcune delle più importanti stazioni sciistiche del Trentino: un gruppo che cerca di affrontare insieme i temi dell’innovazione e del marketing, ma che si ritrova anche per ragionare sul futuro”, aveva spiegato Fabio Sacco, presidente del consorzio dal 2018, a novembre in occasione della presentazione ufficiale di una stagione invernale che, dati alla mano, si sta rivelando di altissimo profi-

lo, merito di una visione strategica e di significativi investimenti per un costante potenziamento delle skiarea, tenuto chiaramente conto dei cambiamenti climatici e della loro influenza nei processi decisionali sia nel breve sia nel lungo periodo. Le novità di maggior rilievo introdotte per la stagione sciistica 2024/25 riguardano Folgarida-Marilleva, all’interno della ski area Madonna di Campiglio Dolomiti di Brenta: il restyling della seggiovia Ometto, completamente rinnovata, e il nuovo rifugio e centro multiservizi Malghet Aut. La seggiovia a 6 posti Ometto sostituisce la vecchia bi-posto, garantendo una portata oraria di 2.800 persone (1.600 in più): un impianto di risalita efficiente e moderno, più rapido e con sedute riscaldate per un comfort maggiore. Il nuovo tracciato, con la stazione di valle a 1.850 metri nei pressi della seggiovia Orso Bruno, ha prodotto un sensibile miglioramento della gestione dei flussi, oltre a offrire un nuovo punto di accesso alle piste. La stazione di arrivo è stata posizionata più in alto rispetto a prima, proprio sulla sommità del crinale del monte Ometto, a 2.124 metri di quota, dal quale gli ospiti possono godere di un

magnifico panorama sulle Dolomiti di Brenta. Il nuovo centro servizi in località Malghet Aut (tra le stazioni di monte delle telecabine Folgarida e Belvedere) si presenta come una struttura ampia e funzionale, con un design contemporaneo e accattivante, che si sviluppa su quattro livelli, ospitando nuovi spazi commerciali e servizi, tra cui lo Chalet Malghet Aut (bar-ristorante con 165 posti a sedere e una terrazza panoramica) e un deposito sci, con oltre 800 armadietti riscaldati per preservare l’attrezzatura: non c’è voluto molto perché diventasse un importante riferimento per gli sciatori.

Novità che hanno incentivato l’afflusso degli amanti delle piste: i flussi di presenze sono stati consistenti in tutte e 8 le località del consorzio

Skirama: “I numeri sono globalmente ottimi” analizza Sacco. “L’offerta delle nostre località si conferma molto competitiva e la stagione sta andando bene in tutti gli ambiti turistici, il bilancio complessivo è gratificante e riflette la bontà delle scelte e delle azioni compiute dal consorzio in sinergia con i soggetti attivi sul territorio”.

L’impegno si ritrova, concretamente, anche sul

fronte della sostenibilità: Skirama è stato infatti il primo consorzio di impianti a misurare le proprie emissioni di CO2 e sono ormai diverse le società che hanno pubblicato il proprio Bilancio di Sostenibilità. Da un’accurata gestione dell’acqua, risorsa primaria da tutelare in ragione dei cambiamenti climatici sempre più incidenti, dipende (anche) la garanzia della sciabilità. Proprio in questa ottica, nelle località del consorzio sono stati operati consistenti investimenti su tecnologie che consentono di geolocalizzare con i satelliti i gatti delle nevi. In questo modo, la battitura delle piste diventa molto più efficiente e i consumi vengono minimizzati. “Tutto ciò si traduce in un’esperienza di qualità superiore”, puntualizza Sacco. “Se il sistema riesce a fare squadra possiamo cogliere opportunità interessanti e toglierci enormi soddisfazioni” conclude Sacco. “A tale scopo, è opportuno sottolineare come le società di impianti rivestano un ruolo centrale nelle località incluse del consorzio, svolgendo numerose attività mirate alla valorizzazione di un territorio che, pur mutando nel tempo, rimane fedelmente ancorato alla propria identità”.

Sessant’anni di crescita e innovazione

Da una piccola officina a una realtà globale: Dalmec festeggia sei decenni di successi nell’industria dei manipolatori.

SESSANT’ANNI fa la fondazione dello stabilimento a Cles. In quel momento, era il 1964, si passò da una piccola officina a un’attività di livello industriale. Oggi, dopo un’avventura lunga sei decenni, Dalmec è leader mondiale nell’engineering e nella produzione di manipolatori industriali, con 60.000 manipolatori installati nelle migliori industrie dei cinque continenti. Il suo percorso – una grande storia di innovazione e di eccellenza – ha contribuito alla crescita del territorio costruendo una realtà fortemente radicata in Trentino, che opera sui mercati globali. Sono oltre 200 i collaboratori impegnati in Val di Non, nello stabilimento di Cles,

e quasi 40 le sedi di Dalmec in tutto il mondo, tra distributori e filiali.

Lo scorso dicembre è stata festeggiata la ricorrenza con un evento celebrativo. Di fronte a un pubblico molto qualificato, che ha visto la partecipazione di tanti protagonisti dell’industria e della politica trentina, sono intervenuti il presidente di Dalmec Spa Giorgio Dallago , la vicepresidente Cristina Dallago e i consiglieri delegati Christian Dallago e Giovanni Lorengo . Insieme, i vertici di Dalmec hanno ripercorso i traguardi raggiunti, le sfide raccolte e le difficoltà superate. Con loro, erano presenti anche il presidente della Provincia autonoma di Trento Maurizio Fugatti e il presidente di Confindustria Trento Lorenzo Delladio Progettazione, produzione, assemblaggio, testing e formazione: tutto avviene in house presso stabilimento di Cles, situato in un’area di 25.000 metri quadrati di cui oltre 14.000 di superficie coperta. Così Dalmec ha saputo conquistare il mercato di tutto il mondo, mantenendo lo stretto controllo della filiera. “Siamo l’unica azienda al mondo nel nostro settore –ha sottolineato il consigliere Christian Dallago – ad avere una produzione così integrata”.

OPTOI vince il premio

"PMI Innovativa Trentina dell'anno"

OPTOI, azienda leader nel settore delle tecnologie avanzate, è stata insignita del premio "PMI Innovativa Trentina dell’Anno", per il suo impegno nel campo della sensoristica e delle tecnologie fotoniche. Questo riconoscimento nasce per riconoscere il merito dell’impresa che innova, ma anche per favorire, nell'interesse della collettività, lo sviluppo e la crescita delle PMI del territorio trentino, in particolare di quelle che fanno innovazione, e la diffusione della policy a supporto dell’innovazione.

Il Premio “Pmi Innovativa Trentina dell'anno" è realizzato da Trentino Sviluppo in collaborazione con Camera di Commercio I.A.A. di Trento e con la partnership di Eurada, EBN (European Business and Innovation Centre Network) e INSME.

La capacità di non esternalizzare i processi di progettazione e produzione ha consentito all’azienda di sviluppare in sessant’anni di esperienza un potentissimo know-how e un bagaglio tecnico ineguagliabile. I manipolatori Dalmec sono frutto di profonde competenze ingegneristiche applicate allo studio dei processi produttivi, personalizzate sulle varie problematiche di presa, movimentazione o posizionamento. Lo staff di progettisti è in grado di sviluppare attrezzature all’avanguardia, con soluzioni sempre innovative capaci di segnare il passo. Proprio la capacità di lavorare in team ha rappresentato un punto di forza nella storia di Dalmec. Una visione, questa, profondamente radicata nei valori della famiglia Dallago. “Condividevo moltissimo la visione imprenditoriale di mio padre e il suo pensiero”, ha spiegato nel suo intervento Cristina Dallago, vicepresidente di Dalmec Spa. “Mi riferisco in particolare – ha continuato –all’importanza delle persone che hanno lavorato e che lavorano con noi. I nostri dipendenti e collaboratori rivestono e hanno rivestito un ruolo centrale nel successo mondiale della nostra Società”. In questo senso, grande attenzione è posta sulla qualità del lavoro: una realtà di dimensioni industriali – Dalmec Spa – dove la manualità ha ancora un peso di primo piano. “Non possiamo prescindere – ha ricordato Giovanni Lorengo, consigliere delegato – dalla attività manuale di assemblaggio e di cablaggio delle nostre macchine.

Il nostro successo non appartiene a qualcuno singolarmente, ma è l’esperienza di un gruppo, un lavoro di squadra che abbiamo svolto tutti insieme”. Oggi Dalmec può contare su una gamma di 11 modelli di manipolatori (nelle tipologie a bracci rigidi oppure a fune), ciascuno modulabile e personalizzabile per il cliente. Questa offerta di prodotto è il risultato di un lungo cammino: un percorso di innovazione che ha visto la famiglia Dallago protagonista di una pagina importante della storia industriale del dopoguerra. Maturando queste competenze, Dalmec ha attraversato mezzo secolo di storia, testimone e interprete di innovazione e cambiamento.

“Per mantenere e consolidare il traguardo raggiunto – ha concluso il presidente di Dalmec Spa Giorgio Dallago – sono certo che tutti noi continueremo il nostro lavoro e le nostre mansioni con sempre maggior ambizione, impegno e passioni”. (adb)

Vince la quarta edizione dell’Industrial AI Challenge il team al lavoro con LeMur

Si è conclusa con grande successo la quarta edizione dell’Industrial AI Challenge, il programma di open innovation della Fondazione HIT finalizzato a favorire l’adozione dell’intelligenza artificiale nell’industria partendo dalle sfide di innovazione delle imprese. Ad aggiudicarsi il primo posto sono stati sette studenti della laurea magistrale in Artificial Intelligence Systems dell’Università di Trento che hanno sviluppato una soluzione basata sull’intelligenza artificiale per ottimizzare la pianificazione degli ordini di produzione tra le varie linee di produzione dello stabilimento, rispondendo alla sfida proposta da LeMur, azienda di Ala leader nella produzione di filati elasticizzati con rivestimenti speciali.

TORNA A SENTIRE RITORNA A VIVERE

Ogni parola, ogni risata insieme conta. Non lasciare che una perdita d’udito ti allontani dalle persone che ami. Ritrova l’emozione di sentire appieno ogni momento della tua vita con Acustica Trentina.

Roverplastik e il futuro sostenibile dell’edilizia

In occasione del press day annuale, l’azienda ha illustrato tra le altre cose il suo contributo al progetto di riqualificazione urbana Parco Santa Chiara realizzato all’insegna della sostenibilità e dell’efficienza energetica.

SI è svolta a Palazzo Roccabruna l’annuale conferenza stampa di Roverplastik Spa, azienda specializzata nelle soluzioni per la costruzione del foro finestra. L’appuntamento è stato l’occasione per presentare il contributo dell’azienda alla realizzazione dell’esclusivo complesso residenziale Parco Santa Chiara, situato nel cuore di Trento. Si tratta di un progetto di riqualificazione urbana, voluto dall’impresa edile bolzanina Habitat, che ha come obiettivo ridisegnare la geografia del centro cittadino per realizzarlo secondo la logica della sostenibilità, requisito fondamentale dell’edilizia odierna. Infatti, il riscaldamento degli ambienti domestici e la corrente elettrica sono prodotti grazie alla presenza di pannelli fotovoltaici e di un impianto geotermico; sono presenti un riciclo d’aria antidispersioni grazie alla ventilazione meccanica controllata, oltre a un innovativo sistema di raccolta dell’acqua piovana. L’elegante complesso residenziale è composto da due edifici divisi da un parco condominiale interno: la prima con destinazione d’uso misto ospiterà sia uffici sia appartamenti, mentre l’altra è destinata a esclusivo uso abitativo. Gli appartamenti sono dotati di impianti di ultima generazione,

per offrire il massimo del comfort abitativo con consumi energetici ridotti, ed elevato isolamento termoacustico, per raggiungere i parametri della classe energetica A+. In particolare, l’azienda ha messo a disposizione monoblocchi RoverBlok con ventilazione meccanica controllata (VMC), sistemi oscuranti come tapparelle, frangisole e tende, oltre a prodotti per la posa qualificata di serramenti. L’uso di queste tecnologie avanzate consente di ridurre i consumi energetici e migliorare la qualità della vita negli ambienti domestici. Grazie alla tecnologia RoverBlok con VMC, gli ambienti interni beneficiano di un costante ricambio d’aria senza la necessità di aprire le finestre, contribuendo così al risparmio energetico e alla salubrità degli spazi. Inoltre, i sistemi oscuranti sono stati progettati per adattarsi alle esigenze di ogni ambiente, regolando l’ingresso della luce naturale in base alle stagioni. Nel corso del press day, coordinato dall’ad Alessandra Festi, dal direttore generale Aldo Guardini e dal responsabile Marketing e Comunicazione Tommaso Pellegrino, Roverplastik ha dato conto, inoltre, della propria attività globale in ambito edilizio,

presentando le innovazioni di prodotto introdotte per garantire il massimo livello di sicurezza e prestazioni, gli investimenti a favore dell’efficienza e della sostenibilità, i servizi propositi e gli eventi organizzati, con particolare riguardo per la formazione garantita ai tecnici del settore nel Lab di Volano, che in un anno ha ospitato ben 110 giornate evento.

L’azienda ha presentato anche i risultati di un impegno che non si esaurisce nel presidio del business nel mercato di riferimento. Fondata nel 1965 da Renato Festi, Roverplastik si distingue infatti anche per il suo impegno nella formazione e nella responsabilità sociale in collaborazione con gli istituti e gli enti del territorio. L’azienda è attivamente coinvolta in progetti di formazione per i propri dipendenti, come il percorso “Drive the Change” che rappresenta un passo significativo nell’impegno continuo per migliorare le competenze di ruolo, le capacità di leadership e la gestione del team manageriale. Il corso si è tenuto in parte presso il Lab Roverplastik e in parte presso la sede dell’Istituto CUOA, Business School di Altavilla Vicentina, di cui Roverplastik è ora socia sostenitrice. Inoltre, collabora con scuole del territorio per offrire esperienze di alternanza scuola-lavoro. Nel corso del 2025 alcuni studenti dell’Istituto Pertini saranno infatti accolti in azienda per un’esperienza formativa che unisce

sapere e saper fare. Con l’Istituto Buonarroti di Trento, invece, ha sviluppato un progetto tecnico sperimentale che prevede l’affiancamento di una parte pratica, svolta dai tecnici dell’azienda, per sperimentare la teoria imparata sui banchi di scuola. Da qualche anno, Roverplastik partecipa inoltre al progetto “Tu sei”: l’iniziativa che vede Confindustria Trento e la Provincia autonoma di Trento collaborare per promuovere sinergie per favorire il dialogo tra aziende e studenti attraverso la condivisione di esperienze comuni. Dopo la vittoria ottenuta dell’edizione 2023 grazie alla collaborazione dell’ITT Buonarroti di Trento, è stato premiato con il primo premio anche il progetto “Sc-Art” al Tu Sei 2024, realizzato assieme al Liceo artistico Depero, istituto delle arti di Trento e Rovereto, che ha progettato e realizzato cinque opere d’arte con i materiali di scarto per realizzare oggetti di design che sono ad oggi protagonisti di una mostra permanente dedicata installata all’interno dell’azienda.

Roverplastik si impegna anche nella salute della comunità, sostenendo il progetto “Salute in Comune”, e supportando la campagna di prevenzione cominciata nel 2024 e che ha portato nella città di Rovereto a fine maggio lo staff medico specializzato per le visite senologiche a bordo delle Cliniche Mobili con Ecografo e Mammografo con Tomografia 3D.

Dal 1984, un ponte per l’inclusione

Erickson è oggi un punto di riferimento per l'educazione, la psicologia e il sociale. Una storia di successo che ha trasformato il libro in uno strumento per costruire una società più inclusiva.

IL libro come strumento per costruire una scuola più innovativa e più accogliente, una società più aperta e più inclusiva che possa soddisfare i bisogni di chi opera quotidianamente negli ambiti dell’educazione, della psicologia, del sociale e della salute. Sembrano parole in odore di utopia, ma i 40 anni della Casa Editrice Centro Studi Erickson, festeggiati lo scorso dicembre nella sede di Gardolo, hanno significato esattamente questo: una storia di successo nel segno della cultura e dell’inclusione. Con i soci fondatori Fabio Folgheraiter e Dario Ianes erano presenti alla cerimonia diverse autorità della politica trentina e il presidente di Confindustria Trento per la sezione Carta, grafica ed editoria Alessandro Leto. “Nel 1984 – ricorda Fabio Folgheraiter – io e Dario siamo partiti a piccoli passi. Appena laureati, avvertimmo la necessità di riprodurre le nostre dispense, che ci venivano richieste da varie parti d’Italia. Per distribuirle, pensammo di stamparle come libri e metterle in commercio, invece che affidarle a editori tradizionali. Costituimmo così una Società editrice nella forma giuridica più semplice (una sas). Fu il punto di partenza dell’azienda di oggi”.

Quarant’anni dopo, Erickson è leader nazionale nel settore dell’editoria nel campo dell’inclusione ed è un player internazionale riconosciuto all’estero, non solo in Europa. Con oltre 2.500 titoli a catalogo, Erickson opera con 150 persone (il 65% donne) tra dipendenti e collaboratori e una rete di 2000 professionisti tra autori, autrici, formatori e formatrici.

“Fin dai primi passi – prosegue Folgheraiter – avevamo le idee chiare su valori che avremmo voluto perseguire. Il nostro grande desiderio era far conoscere agli operatori delle Scuole e dei Servizi sociosanitari nuove idee e metodologie per favorire l’integrazione nella cosiddetta società ‘normale’ delle persone con disabilità o altre forme di disagio. Eravamo ultraconvinti, nella nostra ingenuità giovanile, che dai nostri studi e dal lavoro di ricerca di materiali e di strumenti nella letteratura scientifica internazionale si potevano trarre benefici per tutti: per i professionisti che lavoravano nelle istituzioni e per le famiglie che fruivano del loro lavoro. Siamo orgogliosi, oggi, di poter constatare che in parte questo nostro sogno si è avverato”.

Tra i cambi di passo, alcuni hanno rappresentato punti di svolta per la crescita aziendale. “Se penso ai contenuti editoriali e culturali – dice Folgheraiter – è stata molto importante la decisione di occuparci non soltanto delle problematiche delle disabilità più gravi e certificate, ma anche dei cosiddetti ‘disturbi specifici di apprendimento’ (dislessia, discalculia, disgrafia), che fino ad allora erano quasi ignorati, sia sul piano scientifico che della didattica. Chi ce la faceva, bene: gli altri erano considerati ‘poco intelligenti’ (pur non essendolo) e rimanevano indietro. Questo ci ha portato a occuparci di problemi molto diffusi tra i ragazzi e le ragazze in ogni grado di scuole, fino alle università. Nel campo dei servizi sociali e socioassistenziali, inoltre, ricordo quando abbiamo deciso di sostenere con avanzate conoscenze scientifiche degli importanti movimenti sociali di utenti e di familiari, fornendo a tante figure professionali idee e strumenti per il lavoro di comunità, di rete e dell’auto mutuo aiuto. Sul piano manageriale, infine, un’altra ‘svolta’ che mi sentirei di sottolineare fu la decisione di investire consistentemente nel settore della ‘Ricerca e sviluppo’. All’interno di Erickson contiamo oggi su una equipe di studiosi con dottorato di ricerca ed esperienze accademiche che studiano i nostri campi di competenza (educazione, psicologia e psicoterapia, lavoro sociale e politica sociale, assistenza e ambiti del sociosanitario)”.

La passione, la capacità di innovare e una visione chiara dei valori hanno contraddistinto Erickson, il suo successo e il core business. “Eravamo giovani quando cominciammo – ricorda Dario Ianes. “Le idee che avevamo individuato ci erano sembrate immediatamente logiche, sensate e utili. Non abbiamo mai vissuto questo nostro ‘lavoro’ con fatica o particolari difficoltà. Ci siamo sempre divertiti studiando argomenti nuovi e scoprendo nuovi scenari. Non abbiamo mai avuto la sensazione di dover lottare contro un ambiente arretrato e ostile alle novità. Al contrario, sentivamo che i mondi della scuola e dei servizi sociali ci spronavano a muoverci verso le novità e le reali esigenze dei tempi. I risultati ci hanno sempre premiato”.

Docenti e studiosi, Folgheraiter e Ianes hanno saputo delegare la parte manageriale. Anche questo ha contribuito alla crescita di Erickson. “Essendo entrambi professori universitari, siamo stati più assorbiti dalla produzione culturale”, sottolinea Ianes. “Ma non abbiamo mai sottovalutato l’importanza di far quadrare i bilanci e di gestire l’impresa con razionalità e serietà manageriale. Un merito che mi sembra di doverci riconoscere è quello di aver saputo delegare. Erickson è maturata negli anni perché alle fisiologiche difficoltà organizzative e gestionali hanno in gran parte provveduto tanti nostri dirigenti e quadri, persone perlopiù giovani che sono cresciute in azienda e hanno avuto la capacità di fare sistema con tante realtà imprenditoriali del mondo trentino e nazionale”. Per il futuro, nuove sfide attendono Erickson, muovendo da tanta esperienza e consapevolezza. Sul punto interviene il presidente Giorgio Dossi “I segmenti di mercato nei quali Erickson opera resteranno strategici anche nel futuro. Penso al mondo della scuola, del sociale, delle professioni educative (insegnanti, educatori, dirigenti, ecc.) e delle professioni ‘di aiuto’ (psicologi, psicoterapeuti, assistenti sociali, ecc.). Sono mondi di vitale importanza per la società e in continuo cambiamenti. Il nostro obiettivo è restare punto di riferimento culturale, scientifico e metodologico per chiunque operi professionalmente, viva o si interessi di questi ambiti. Le sfide non mancano in questi settori. Ma quella più seria è l’avvento dell’I.A., una tecnologia che ha come obiettivo centrale la ‘formazione’ e la diffusione della conoscenza. Una grande sfida alla funzione stessa di ogni editore, che è chiamato a ripensare radicalmente il suo ruolo, imparando a sfruttare le enormi potenzialità dell’I.A”. (adb)

Assemblea Territoriale, nuove nomine

Stefano Cenedese di Cartiere del Garda Spa è stato eletto Delegato di Territorio Alto Garda e Ledro, Valle dei Laghi di Confindustria Trento.

SI è svolta nella sede di Graffiti Srl a Riva del Garda, l'Assemblea Territoriale Alto Garda, Ledro e Valle dei Laghi di Confindustria Trento. Un'occasione importante per rinnovare le cariche per il periodo 2025-2028. Stefano Cenedese (Cartiere del Garda Spa), già vice delegato, è stato eletto delegato di Territorio, succedendo a Roberto Cavallini (Arconvert Spa). A lui si affiancheranno come vice delegati: Angelo Angeli (ZV Meccanica Srl) e Leonardo Comperatore (Domo Engineering Plastics Europe Spa) per l'Alto Garda, Nicola Casolla (Casolla Legno Srl) per la Valle di Ledro e Elio Pisoni (Distilleria F.lli Pisoni Srl) per la Valle dei Laghi. Cenedese entra a far parte anche del Consiglio Generale di Confindustria Trento. L’incontro è stato anche l’occasione per la

prima uscita sui territori del presidente di Confindustria Trento Lorenzo Delladio. Il presidente ha ribadito l’importanza di questi incontri e la sua volontà di rappresentare un punto di riferimento per le specificità e le esigenze delle singole valli e delle imprese che le vivono. Al centro dell’appuntamento, dunque, l’approfondimento dell’andamento economico dei settori più rappresentativi del territorio, dalla meccanica al cartario. Il primo – si è detto – sta attraversando un momento particolare, sia per l’andamento generale del mercato automotive che per situazioni specifiche, proprie della zona. Ciò che emerge è comunque un contesto che guarda con fiducia al prossimo futuro, tenendo monitorate le fluttuazioni legate al caro energia e ai possibili dazi statunitensi che potrebbero incidere negativamente sui costi. Il settore cartario, che aveva vissuto un rallentamento, comincia a vedere segnali di ripresa, con alcuni settori specifici che stanno performando meglio di altri ma con un andamento nel complesso positivo, anche grazie a nuove strategie e all’attenzione a qualità e differenziazione. Il presidente Delladio ha poi portato all’attenzione della platea il tema degli alloggi – tema sentito anche nell’area dell’Alto Garda – ribadendo l’impegno dell’Associazione a trovare delle soluzioni attraverso lo stimolo agli enti locali. Particolare risalto si è dato inoltre al progetto Go Green sulla mobilità sostenibile che ha visto l’area di Linfano protagonista e che sta entrando nelle fasi operative.

Daniela Tomasi

premiata per i 35 anni di carriera in Confindustria Trento

Nella sede di Palazzo Stella, Daniela Tomasi, Amministrazione, Finanza e Controllo di Gestione, è stata premiata dal Sistema per i 35 anni di servizio. Un riconoscimento per il suo prezioso contributo e la dedizione dimostrata nel corso degli anni.

Stefano Cenedese associazione

Nuovi incentivi per le imprese trentine

Presentati gli strumenti “Crescita Trentino” e “Crescita + Trentino” approvati dalla Giunta in attuazione della legge 6 del 2023, che mirano a sostenere lo sviluppo economico locale con criteri semplificati e investimenti duraturi.

ENTRANO a regime quest’anno le due grandi novità della riforma provinciale sugli “Interventi a sostegno del sistema economico trentino”. “Crescita Trentino” e “Crescita + Trentino”, i nuovi strumenti agevolativi recentemente approvati dalla Giunta in attuazione della legge 6 del 2023, sono stati presentati dall’assessore provinciale allo sviluppo economico, lavoro, università e ricerca Achille Spinelli nel seminario “I nuovi criteri degli incentivi provinciali alle imprese” organizzato dalle sette Associazioni di categoria trentine. “L’idea di questo incontro – ha spiegato Spinelli - è illustrare i nuovi criteri attuativi per gli incentivi alle imprese. Questi nuovi aiuti puntano a favorire uno sviluppo del sistema imprenditoriale duraturo e sostenibile, attraverso un incremento della produttività e del valore delle aziende del territorio che guarda al lungo periodo, con un’attenzione alla semplificazione e alla tutela del lavoro, come previsto d’intesa con i sindacati e le categorie economiche”.

L’assessore è intervenuto dopo il saluto del presidente della Cooperazione trentina Roberto Simoni , mentre l’illustrazione nel dettaglio della riforma è stata af -

fidata ai tecnici, la dirigente provinciale Laura Pedron , il dirigente di Apiae Daniele Bernardi , il dirigente del servizio agevolazioni e incentivi all’economia di Apiae Francesco Marchi L’appuntamento è stato l’occasione anche per fare il punto sul 2024: un anno nel quale, contando anche le procedure avviate sulla base dei precedenti criteri della legge provinciale 6/1999, sono stati erogati circa 75 milioni di euro a sostegno di oltre 270 milioni di investimenti delle imprese trentine.

Attenzione puntata dunque a beneficio della platea di imprenditori e addetti ai lavori, sulle nuove misure agevolative della legge 6 del 2023 e su quelle ulteriori che vanno ad esaurimento alla normativa del 1999. Per semplificare, la prima delle due nuove macro-aree riguarda appunto gli interventi annuali denominati “Crescita Trentino”, una pluralità di aiuti per un importo fino a 300mila euro. Questi si affiancano agli strumenti di “Crescita + Trentino” per gli investimenti fissi superiori ai 300.000 euro. Alle due misure si aggiungono ulteriori incentivi, su ricerca, internazionalizzazione, ambiente, consulenze. Va precisato poi che queste appena elencate sono le misure sempre attive con domanda “a sportello”: per “Crescita + Trentino” i termini sono aperti dal primo gennaio al 31 dicembre 2025 e così sarà ogni anno, mentre per Crescita Trentino l’apertura è prevista nel corso del 2025.

Un nuovo impulso alla comunicazione

Attraverso incontri periodici e workshop, il progetto Innesco offre alle imprese Associate gli strumenti necessari per affrontare le sfide del mercato e rafforzare la propria presenza sul territorio.

CONFINDUSTRIA Trento ha lanciato Innesco, un progetto innovativo che mira a valorizzare le attività di comunicazione, marketing e vendite delle imprese associate. L’iniziativa nasce con l’obiettivo di creare un ecosistema collaborativo, favorendo lo scambio di conoscenze e il networking. Attraverso incontri periodici tra tutti coloro che in azienda operano in questi settori o che più in generale gestiscono questi aspetti, Innesco vuole essere uno spazio per dare loro la possibilità di approfondire temi specifici, condividere buone pratiche, favorire la conoscenza reciproca e la contaminazione, far nascere nuove occasioni di collaborazione tra imprese.

Il primo appuntamento si è svolto il 28 novembre, e ha visto la partecipazione di diverse aziende associate. Tra le realtà coinvolte figurano Archimede, Filmwork, Gabrielli & Partner, Graffiti, Impulso, Links4brain, Ovum, Radio Italia Anni 60, Rttr, Vitamina e Winsport. Durante l’incontro hanno trattato diversi temi, quali l’intelligenza artificiale, il neuromarketing, lo storytelling nelle sue diverse forme, l’importanza della comunicazione strategica e hanno condiviso le best practices per ottimizzare il marketing e le vendite in un contesto economico sempre più competitivo.

Il prossimo appuntamento di Innesco dal titolo “Dialogo con Antonio Calabrò. Il valore sociale e culturale di Fare Impresa. Un nuovo racconto” è in programma giovedì 6 marzo alle 17:30 a Trento, con un ospite d’eccezione: Antonio Calabrò. Calabrò è senior vice president Pirelli per la Cultura e direttore della Fondazione Pirelli. È presidente di Museimpresa, della Fondazione Assolombarda e dell’Advisory Board di UniCredit Lombardia e membro dei board di numerose istituzioni e società. Giornalista e scrittore, ha lavorato a L’Ora, Il Mondo, la Repubblica ed è stato vice direttore e poi direttore Editoriale de Il Sole 24 Ore, direttore di La Lettera Finanziaria, editorialista economico di La7 e direttore dell’agenzia di stampa АРСОМ. L’incontro si inserisce nell’ambito delle iniziative volte a far conoscere l’impatto positivo dell’industria in Trentino, tra le priorità della presidenza Delladio. L’appuntamento sarà l’occasione per condividere alcune riflessioni sul tema della cultura dell’impresa, e sul valore dell’industria quale attore imprescindibile della qualità della vita e del lavoro, della sostenibilità, della crescita economica e sociale. L’incontro, che offre anche il pretesto per fare il punto sul ruolo della narrazione nell’industria contemporanea apre il calendario 2025 di “Innesco” che prevede interventi di relatori di ampio respiro, case history e momenti di confronto.

La gestione dei progetti con l'IA

L’incontro organizzato da Confindustria Trento e partner accademici ha esplorato sfide e opportunità dell’intelligenza artificiale per le aziende. Successo per l’evento conclusivo del 2024.

SI è concluso con successo l’appuntamento organizzato da Confindustria Trento in collaborazione con il Dipartimento di Ingegneria e Scienze dell'Informazione (DISI) dell'Università di Trento e la Fondazione Bruno Kessler, nell’ambito dell’"Osservatorio sull’intelligenza artificiale". L’evento, parte delle attività del Digital Innovation Hub del Trentino, ha rappresentato un momento cruciale per approfondire le opportunità e le sfide legate alla gestione di progetti aziendali basati sull’IA.

L’incontro - tenutosi in modalità ibrida presso la sede di Confindustria Trento e online - intitolato "La gestione dei progetti con l'IA" ha fornito alcuni esempi e indicazioni pratiche su come poter affrontare un progetto di implementazione AI all'interno della propria azienda, dalla collaborazione università-impresa, alle fonti di finanziamento fino al supporto che può fornire l'Associazione a coloro che vogliano intraprendere la transizione verso la digitalizzazione e l'intelligenza artificiale.

Ad aprire i lavori, il vicedirettore di Confindustria Trento, Alessandro Santini che ha portato i saluti del vicepresidente di Confindustria Trento con delega alla

transizione digitale e innovazione tecnologica, Alfredo Maglione . A seguire gli interventi di Bruno Lepri , Fondazione Bruno Kessler, Marco Formentini , Università di Trento, Elisa Morganti , Fondazione Hub Innovazione Trentino, Annamaria Croci e Alberto Longobardi , Adige Spa-BLM Group, Stefano Di Persio , HPA-High Performance Analytics e Alessandro Zorer , Delta Informatica Spa.

Con questa iniziativa, l’Associazione conferma il proprio ruolo di promotore dell’innovazione tecnologica sul territorio, ribadendo l’importanza della collaborazione tra imprese, mondo accademico e istituzioni per accelerare la transizione digitale.

Investigazioni

ambiti:

Privato

Aziendale

Commerciale

Assicurativo

Difensivo

• Indagine patrimoniale per il recupero del credito,

• Valutazione affidabilità partner commerciale

• Indagini finalizzate a documentare l’assenteismo dei dipendenti

• Raccolta prove per utilizzo illecito legge 104

• Esecuzione illegale di doppio incarico

• Concorrenza sleale

• Raccolta prove violazione patto di non concorrenza

• Interventi di bonifica ambientale da microspie

• Tutela marchi e brevetti

Security Management & Servizi Investigativi

AMa-DIH 3: assessment per la ripartenza

Nel 2023 il DIH trentino ha erogato venti assessment digitali e di cybersecurity.

Le attività continueranno con il progetto ConfINHub fino al 2026 per le PMI associate.

IL 2023 è stato l’anno che, tra le altre cose, ha segnato la ripartenza delle attività di assessment di maturità digitale da parte del Digital Innovation Hub trentino. Grazie alle risorse messe a disposizione da SFC e Federmanager attraverso il progetto AMa-DIH 3 è stato possibile erogare venti nuovi assessment. A differenza delle precedenti edizioni di AMa-DIH, al consueto assessment di maturità digitale sviluppato dal Politecnico di Milano si è aggiunto anche un nuovo assessment sulla sicurezza informatica dedicato a tutte le imprese che vogliono approfondire e verificare il proprio posizionamento sul tema della cybersecurity. Tra aprile e ottobre 2023 sono stati erogati quindi venti assessment a 18 aziende associate. L’attività ha visto il coinvolgimento di Hub Innovazione Trentino, storico partner del DIH, e di Claudia Perin e Giuseppe Dominici in qualità di Innovation Manager incaricati di condurre gli assessment.

Ognuno dei due assessment consiste in un questionario di circa cento domande in cui vengono esplorate diverse dimensioni aziendali, passando a setaccio i processi e attestando il grado di maturità raggiunto dall’impresa. Al termine della fase di raccolta

dati viene poi elaborato un report di restituzione contenente un’analisi della situazione emergente dall’analisi e alcuni spunti per azioni di miglioramento al fine di colmare eventuali lacune emerse dall’assessment.

Oltre che a una valida azione di monitoraggio sullo stato di salute aziendale, gli assessment sono anche un’opportunità per entrare in contatto ancor di più con l’Associazione e conoscere le varie iniziative a servizio delle imprese. Ad esempio, a valle degli assessment e grazie alle informazioni raccolte durante queste visite è stato naturale coinvolgere diverse delle imprese partecipanti in attività di follow up quali ad esempio la Industrial AI Challenge organizzata da Hub Innovazione Trentino e Università di Trento o un’iniziativa del Dipartimento di Sociologia dell’Università per monitorare l’impatto dell’innovazione tecnologica sulla popolazione aziendale. Ricordiamo infine che, sebbene il progetto AMa-DIH 3 sia terminato con successo lo scorso anno, le attività di assessment continuato all’interno dell’iniziativa ConfinHub finanziata da SFC attraverso fondi PNRR. Quest’iniziativa, infatti, permetterà di effettuare ulteriori 48 assessement fino ad aprile 2026 ed è aperta a tutte le PMI associate a Confindustria Trento. Qualora si fosse interessati ad aderire e sottoporsi a uno o entrambi gli assessment è possibile farlo contattando l’Area Innovazione di Confindustria Trento.

Trentino Industriale rinnova la sua veste con una nuova carta di pregio

La nostra rivista ha adottato una nuova carta per la stampa, passando dalla GardaMatt Art alla Condat matt Périgord di Cartiere del Garda. Si tratta di una carta patinata ad alto spessore (volume 1.1), che conferisce alla rivista un'eccellente rigidità e maneggevolezza. La sua superficie opaca, caratteristica distintiva, offre una resa di stampa ottimale, con colori vividi e un'ottima leggibilità grazie alla non riflettività della luce.

Condat matt Périgord, ampiamente riconosciuta e utilizzata nel settore editoriale a livello internazionale, offre una qualità di stampa superiore ed è ideale per libri, cataloghi e riviste.

Nuove regole UE per prodotti sicuri

Dal 13 dicembre 2024 entra in vigore il Regolamento (UE) 2023/988 sulla sicurezza, con nuove tutele per i consumatori e obblighi per le aziende.

DAL 13 dicembre 2024 entra in vigore un nuovo Regolamento per rafforzare la sicurezza e la salute dei consumatori europei e migliorare il mercato interno, tenendo conto delle nuove tecnologie e delle vendite online. Si applica a tutti i prodotti nuovi, usati, riparati o ricondizionati e amplia gli aspetti da considerare per valutare se un prodotto è sicuro: le caratteristiche del prodotto, tra cui la progettazione, le caratteristiche tecniche, la composizione, l'imballaggio, le istruzioni per l’assemblaggio e, se del caso, per l’installazione, per l’uso e la manutenzione; l’effetto del prodotto su altri prodotti, compresa l’interconnessione di tali prodotti e l’effetto che altri prodotti potrebbero avere sul prodotto da valutare; la presentazione del prodotto, l'etichettatura, compresa quella relativa all’età di idoneità per i bambini, le eventuali avvertenze e istruzioni per l’uso e lo smaltimento sicuri, nonché qualsiasi altra indicazione o informazione relativa al prodotto; le categorie di consumatori che utilizzano il prodotto, in particolare valutando i rischi per i consumatori vulnerabili come i bambini, gli anziani e le persone con disabilità, nonché l’impatto delle differenze di genere sulla

salute e la sicurezza; l’aspetto del prodotto, in particolare gli aspetti legati all’imitazione di prodotti alimentari o all’attrattività per i bambini; le caratteristiche di cibersicurezza necessarie per proteggere il prodotto da influenze esterne, compresi terzi malintenzionati, se tale influenza potrebbe avere un impatto sulla sicurezza del prodotto, compresa la possibile perdita di interconnessione nonché le funzionalità evolutive, di apprendimento e predittive del prodotto.

Considerato l’ampia applicazione della nuova normativa, l’Associazione ha attivato, in collaborazione con i consulenti di AP Engineering Srl, un Desk stabile a disposizione delle aziende. Per informazioni si invita a fare riferimento a Nicolò Andreini (andreini@confindustria.tn.it | 0461 36 00 92). (na)

Le aziende della Sezione

Sistema Moda in visita a La Sportiva Spa

Lo scorso 30 gennaio le aziende della Sezione Sistema Moda, guidate dalla presidente Sara Campedelli, si sono incontrate presso la sede de La Sportiva Spa, primaria azienda del settore.

A fare gli onori di casa il presidente di Confindustria Trento Lorenzo Delladio e patron de La Sportiva Spa, che ha presentato la storia e la crescita della propria impresa ed ha accompagnato la delegazione di imprenditori durante la apprezzata visita allo stabilimento. È stata l’occasione per fare il punto sul settore moda a livello locale e nazionale e discutere sulle sfide che il comparto sta affrontando, anche alla luce dell’aumento dei costi di energia e gas e sulle politiche commerciali che Trump intenderà adottare. Ampio spazio è stato dato all’illustrazione del rinnovo del CCNL Tessile Abbigliamento e Moda. Presente all’incontro anche il direttore generale di Confindustria Trento Roberto Busato, che ha rimarcato l’importanza del capitale umano come elemento fondamentale per il successo e la competitività delle nostre imprese.

Crescere con il digitale: arriva ConfIN Hub

Confindustria Trento entra a far parte dell’Innovation Hub per la digitalizzazione delle imprese. Assessment personalizzati, cybersecurity e orientamento strategico per aumentare la competitività.

di SOFIA GREGANTI, Area Innovazione, Confindustria Trento

L’ASSOCIAZIONE porta sul territorio un nuovo piano per la digitalizzazione delle imprese.

Si chiama "ConfIN Hub – Confindustria Innovation Hub", è realizzato da Sistemi Formativi Confindustria e dalla Rete capillare di 17 Digital Innovation Hub italiana, e mira a consolidare e implementare l'ecosistema nazionale dell'innovazione, per favorire la crescita e la competitività del sistema produttivo italiano. Confindustria Trento, in veste di attore territoriale di ConfIN Hub, offrirà un supporto concreto e personalizzato alle imprese trentine per affrontare le sfide della transizione digitale. Nell’ambito del progetto ConfIN Hub, Confindustria Trento erogherà in totale 48 assessment aziendali, coinvolgendo 24 aziende, che beneficeranno di tre servizi:

• First-Assessment Digitale: analizziamo il livello di maturità digitale dei processi aziendali attraverso l’utilizzo del Test Industria 4.0 e supportiamo

Per informazioni:

Sofia Greganti

T: 0461360016

E: s.greganti@confindustria.tn.it

le imprese nell’identificazione di una possibile roadmap di sviluppo.

• Cybersecurity Assessment: supportiamo le aziende nel rafforzamento della resilienza informatica e nella gestione efficace dei rischi legati alla sicurezza digitale.

• Orientamento (Post-Assessment): dedicato alle aziende che hanno giù usufruito del modulo di First-Assessment, elaboriamo per l’azienda un Action Plan, ovvero progetti concreti da realizzare con il supporto degli attori operanti all’interno dell’Ecosistema dell’Innovazione territoriale. “La digitalizzazione non è più una scelta, ma una necessità per le imprese che vogliono essere competitive”, dichiara il direttore generale di Confindustria Trento, Roberto Busato. “Questo progetto rappresenta un'occasione unica per le nostre aziende di affrontare le sfide con strumenti e competenze all'avanguardia, incrementando la loro competitività sul mercato”.

Il progetto ConfIN Hub, che si inserisce nell’ambito del progetto finanziato dal Ministero delle Imprese e del Made in Italy a valere sul PNRR, rappresenta un'importante opportunità per le imprese trentine di accelerare il proprio percorso di digitalizzazione, grazie al supporto di specialisti esterni e a un finanziamento che copre il 100% dei costi per le piccole imprese e il 90% per le medie imprese, grazie ai fondi del PNRR.

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Gestione rifiuti: RENTRi e transizione ecologica

Con il RENTRi la digitalizzazione spinge l’economia circolare e la transizione ecologica.

Grande partecipazione al webinar sul Registro elettronico per i rifiuti: imprese pronte a raccogliere la sfida.

LA digitalizzazione rappresenta una leva per accelerare sul fronte dell’economia circolare, della transizione ecologica e quindi della sostenibilità. È quanto è emerso nel corso del webinar organizzato da Confindustria Trento in collaborazione con Confindustria Alto Adige sulle novità del RENTRi (il Registro Elettronico Nazionale per la Tracciabilità dei Rifiuti). All’incontro, con oltre 280 partecipanti tra le imprese associate alle due Confindustrie territoriali, è stato esaminato l’impatto dello strumento sulle aziende con l’aiuto di esperti della materia. L’incontro online dal titolo “Road to RENTRi: Come affrontare nel concreto gli obblighi e gli adempimenti del nuovo sistema di tracciabilità dei rifiuti” si è aperto con i saluti del presidente della Sezione Energia di Confindustria Trento, Matteo Barbetta . Il direttore Politiche per l’Ambiente di Confindustria nazionale, Marco Ravazzolo , ha illustrato l’impatto del RENTRi sulle imprese, ripercorrendo tutto il percorso fin qui fatto - dalla norma, alla sperimentazione e all’applicazione del nuovo sistema -, mentre Daniele Gizzi , presidente dell’Albo Nazionale Gestori Ambientali, ha chiarito il ruolo di questi ultimi nello

L’informazione e la formazione giocano un ruolo chiave nel garantire che le nostre imprese siano preparate non solo ad affrontare i cambiamenti normativi, ma anche a cogliere le opportunità che questi rappresentano per rafforzare la competitività e il contributo delle imprese al benessere del nostro territorio.

sviluppo del sistema. Hanno, poi, portato alcuni dati del territorio anche Isabella di Cicco , segretario della Sezione provinciale di Trento dell’Albo, e Eleonora Chiappini , segretario della Sezione provinciale di Bolzano dell’Albo. Infine, è stato dato grande spazio all’operatività grazie a Alessandra Verdone , formatrice di Ecocerved.

L’innovazione nei processi interni delle imprese, la spinta su investimenti digitali consentono di aumentare l’efficienza nella gestione dei rifiuti, creando le condizioni per un aumento del loro riciclo e del loro riutilizzo come materie seconde. Risultato: minor consumo di materie prime, produzioni maggiormente rispettose dell’ambiente e riduzione di costi nei processi produttivi e di smaltimento dei rifiuti.

“Con oltre 280 partecipanti al webinar sul nuovo sistema di tracciabilità rifiuti RENTRi, emerge chiaramente quanto il tema della gestione dei rifiuti sia al centro dell’interesse e delle priorità condivise, ma, nel contempo, continui a generare ancora del timore nel mondo imprenditoriale. Questo incontro ha rappresentato un’occasione preziosa per approfondire gli aspetti tecnici e operativi di un sistema che segna un passo importante verso una gestione più efficiente e sostenibile" ha commentato Matteo Barbetta.

“Il RENTRi si configura come uno strumento essenziale per migliorare la tracciabilità e la gestione dei rifiuti, promuovendo una visione moderna e integrata del ciclo dei materiali. L’informazione e la formazione giocano un ruolo chiave nel garantire che le nostre imprese siano preparate non solo

ad affrontare i cambiamenti normativi, ma anche a cogliere le opportunità che questi rappresentano per rafforzare la competitività e il contributo delle imprese al benessere del nostro territorio” ha concluso Mauro Santini, rappresentante del Gruppo Servizi alle imprese di Confindustria Alto Adige.

Assoservizi a fianco delle imprese per gli adempimenti RENTRi

Assoservizi mette a disposizione un pool di esperti per il supporto a questo nuovo adempimento che prevede l’obbligo in tre scaglioni temporali:

• 13 febbraio 2025 per imprese produttrici iniziali di rifiuti speciali pericolosi con più di 50 dipendenti, imprese produttrici iniziali di rifiuti speciali non pericolosi da lavorazioni industriali e artigianali con più di 50 dipendenti, impianti di trattamento rifiuti, trasportatori di rifiuti, commercianti/intermediari di rifiuti;

• 14 agosto 2025 per imprese produttrici di rifiuti speciali pericolosi con più di 10 dipendenti e imprese produttrici iniziali di rifiuti speciali non pericolosi da lavorazioni industriali e artigianali con più di 10 dipendenti;

• 13 febbraio 2026 per imprese produttrici di rifiuti speciali pericolosi.

L’Associazione rimane a disposizione per informazioni e supporto consulenziale per gli adempimenti RENTRi e per le consulenze in ambito normativo:

Gianluigi Salvagno

T: 3472126445

E: g.salvagno@confindustria.tn.it

Gianluigi Salvagno, Matteo Barbetta, Mauro Santini, Roberto Baccellini

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Imprese, finanza e nuove sfide

Scenari economici e finanziari: un confronto tra Confindustria Trento e Sparkasse su finanza, innovazione e futuro economico per supportare il tessuto imprenditoriale locale.

SI è tenuto presso Ferrari Incontri, l’evento promosso dal Comitato Piccola Industria di Confindustria Trento in collaborazione con Sparkasse – Cassa di Risparmio di Bolzano. L’appuntamento ha offerto un’importante occasione di confronto e dialogo sugli attuali scenari economici e sulle relative implicazioni finanziarie. L’apertura dei lavori è stata affidata a Elio Pisoni , presidente del Comitato Piccola Industria: “Le sfide per le nostre imprese sono molteplici, dai costi finanziari all'innovazione, dalla sostenibilità alle nuove normative. In questo contesto, il ruolo delle banche è fondamentale, non solo come fornitori di credito, ma come partner strategici capaci di offrire soluzioni concrete. Vogliamo quindi creare uno spazio di confronto aperto per capire come le banche possano supportare al meglio le PMI in questa fase di rapido cambiamento, offrendo soluzioni sempre più personalizzate”.

Alessandro Lunelli , membro del Consiglio Direttivo di Confindustria Trento con delega a Finanza d’Impresa e Risorse Pubbliche, ha sottolineato l’importanza di instaurare un rapporto Banca-Impresa sempre più basato su trasparenza e fidu -

cia reciproca, per consentire agli Istituti di credito di apprezzare il modello di business dell’azienda e sostenerne le linee di sviluppo. Lunelli ha inoltre posto l’accento sulle molteplici attività svolte dall’area Finanza d’Impresa di Confindustria Trento, a sostegno delle imprese associate.

È seguito l’intervento di Nicola Calabrò , amministratore delegato e direttore generale di Sparkasse: “Come banca territoriale, siamo sempre a fianco delle aziende locali, e ormai da diversi anni siamo partner di Confindustria Trento, supportando varie iniziative, l’ultima della serie l’incontro Let’s talk business, per dare agli imprenditori la possibilità di approfondire varie tematiche direttamente con i vertici della nostra banca”.

Con lui anche Armin Weißenegger , responsabile della direzione Finance & Treasury di Sparkasse che ha fornito una panoramica sugli attuali scenari economici e sulle evoluzioni geopolitiche con le possibili ricadute sull’economia.

Al termine dell’appuntamento, si è aperto un costruttivo momento di condivisione, che ha permesso ai partecipanti di interagire direttamente con i relatori e approfondire ulteriormente le tematiche trattate.

Giovani e futuro: parte R-Evolution

In occasione dell’Assemblea annuale, i Giovani Imprenditori di Confindustria Trento hanno lanciato un progetto per guidare il passaggio generazionale e innovare le imprese del territorio.

SI è svolta presso la Cantina

Rotari l'Assemblea dei Giovani Imprenditori di Confindustria

Trento. La serata si è aperta con i saluti istituzionali di Francesco Orefice , presidente del Gruppo Giovani Imprenditori, di Lorenzo Delladio , presidente di Confindustria Trento, e

Roberto Busato , direttore generale di Confindustria Trento. A questi si è aggiunto l’intervento di Sergio Bava , direttore commerciale Imprese per Veneto Ovest e Trentino-Alto Adige di Intesa Sanpaolo.

Durante sua la relazione, Francesco Orefice ha poi lanciato il progetto "R-Evolution – Radici del futuro imprenditoriale", mirato a supportare il passaggio generazionale nelle imprese trentine. Il programma, che coinvolge tutte le aziende associate, punta a modernizzare la gestione aziendale, integrando nuove competenze e approcci innovativi: la prima tappa del progetto si è tenuta il 20 febbraio 2025. “Il passaggio generazionale – ha spiegato Orefice – è una sfida delicata e determinante, ma anche un’enorme opportunità. È fondamentale garantire che le imprese familiari possano trasmettere il loro patrimonio imprenditoriale alle nuove generazioni con competenza, passione e innovazione. E in questo processo, il nostro Gruppo vuole essere un punto di riferimento per coloro che desiderano affrontare questa sfida con il giusto supporto”. Orefice ha inoltre presentato una serie di iniziative ulteriori, pensate per promuovere nei prossimi mesi il dialogo tra giovani e imprenditori senior.

Particolare interesse ha suscitato l'intervento di Giovanni Foresti , responsabile Regional Research di Intesa Sanpaolo, che ha approfondito il tema del family business e del passaggio generazionale. “Il passaggio generazionale può avere un forte impatto su famiglia e finanziatori - spiega Cristina Balbo , direttrice regionale Veneto Ovest e Trentino-Alto Adige Intesa Sanpaolo –. Per questo, accompagniamo le imprese nell’adozione delle giuste strategie per preservare la continuità aziendale, offrendo, oltre al credito, supporto specialistico, processi di formazione, consulenza in tema di finanza d’impresa e collaborazione con il programma ELITE. Dal nostro osservatorio è emersa una maggiore visione anche grazie a una combinazione di strategie vincenti come l’attenzione alla digitalizzazione e agli investimenti in ottica green. Strategie in linea con il supporto che offriamo anche attraverso programmi come “Il tuo futuro è la nostra impresa”.

Nel corso della tavola rotonda conclusiva, Orefice e Delladio si sono confrontati a proposito delle proprie esperienze aziendali, con particolare riguardo per il tema della continuità aziendale.

"È fondamentale garantire che le imprese familiari possano trasmettere il loro patrimonio imprenditoriale alle nuove generazioni con competenza, passione e innovazione. E in questo processo, il nostro Gruppo vuole essere un punto di riferimento per coloro che desiderano affrontare questa sfida con il giusto supporto".

L’evento, organizzato in collaborazione con Intesa Sanpaolo, ha rappresentato un’occasione per promuovere il dialogo e valorizzare il ruolo dei giovani imprenditori come motore di sviluppo economico e sociale nel Trentino.

Competenze green: aziende e lavoratori protagonisti

Costruire competenze per affrontare le sfide della transizione digitale e verde:

l’evento annuale Fondimpresa Trento ha parlato di formazione per l’innovazione e la sostenibilità.

SI è svolto presso Ferrari Incontri, l’evento annuale di Fondimpresa Trento dal titolo: “Le competenze al servizio della transizione ecologica. Le aziende e i lavoratori protagonisti”.

Ad aprire i lavori i soci di Fondimpresa Trento: Cinzia Mazzacca, consigliera Fondimpresa Trento Cgil del Trentino, Michele Bezzi,

segretario Generale Cisl del Trentino, Walter Alotti , Segretario Generale Uil del Trentino e Roberto Busato , direttore di Confindustria Trento. “La transizione ecologica è una sfida globale ma anche una grande opportunità. In un contesto di rapide trasformazioni economiche e sociali, - ha dichiarato Busato - è fondamentale guardare ai nostri modelli produttivi e sociali con una prospettiva di inclusività e sostenibilità. Confindustria Trento, con il progetto 'Duemilatrentino’, mira a potenziare la cultura della sostenibilità, supportando le imprese e il territorio verso un futuro più green e inclusivo”. Di qui l’avvio di un programma ricco di contributi e testimonianze, moderato dalla direttrice di Rttr, Antonella Carlin , a partire dall’intervento del presidente di Fondimpresa Trento Marcello Lunelli : “Fondimpresa Trento è da sempre al fianco delle aziende e dei lavoratori, per sostenerne lo sviluppo delle competenze necessarie per affrontare, tra le altre, le sfide della transizione digitale e verde. Oggi, più che mai, è fondamentale investire nella crescita delle risorse umane. La formazione, infatti, è la chiave per un futuro più sostenibile e competitivo, e come sempre, il nostro impegno è quello di rispondere con efficacia alle esigenze del territorio e del mercato del lavoro”.

Con lui il vicepresidente di Fondimpresa Trento Alan Tancredi , che ha ribadito l’importanza della formazione, “investimento fondamentale - ha detto - per costruire e aggiornare le competenze dei lavoratori: le aziende che non fanno formazione sono destinate a vivere momenti di difficoltà. È auspicabile ampliare gli interventi formativi per fornire nuove competenze in educazione finanziaria e digitale. A questo proposito, il supporto di Fondimpresa Trento è uno strumento e stimolo imprescindibile per la crescita delle persone e delle imprese”.

A seguire l’intervento di Carlo Cici, partner di TEHA Group, che ha parlato di sostenibilità di impresa, esplorando in particolare il delicato equilibrio tra valori, competitività e compliance, necessari per affrontare le sfide della transizione verde. Sono poi intervenuti Danilo Devigili , partner Collectibus Srl Società Benefit, che ha illustrato il panorama italiano dei Green Jobs e Maurizio Bernava , componente del Comitato di

Direzione Strategia e Sviluppo di Fondimpresa che ha posto l’accento sul monitoraggio valutativo come strumento per valorizzare e diffondere le buone prassi formative.

Le esperienze concrete delle aziende hanno trovato spazio nelle testimonianze di Giuseppe Stilo di Starpool Srl e Thomas Pedrini di F.I.R. Sas, che hanno condiviso storie di successo nella formazione e implementazione di modelli sostenibili.

Dopo di loro, Laura Pedron , dirigente generale del Dipartimento sviluppo economico, ricerca e lavoro della Provincia autonoma di Trento, Marcello Lunelli , e Michele Bezzi , segretario generale CISL del Trentino hanno discusso le sfide e le opportunità per il territorio nella transizione ecologica evidenziando il ruolo delle imprese nel promuovere il cambiamento.

Le conclusioni dell’evento sono state affidate a Luca Businaro , consigliere di Fondimpresa, che ha ribadito il valore strategico dell’integrazione tra sostenibilità e formazione per costruire un futuro più competitivo e responsabile.

Industry 4.0 e innovazione: gli studenti del Buonarroti in visita a Confindustria Trento

Lunedì 3 febbraio, l’Associazione ha ospitato la classe 4^A dell’indirizzo Meccanica e Meccatronica, dell’Istituto Tecnico Tecnologico M. Buonarroti di Trento. L’incontro dal titolo “Industry 4.0 nell’industria Trentina”, ha proposto agli allievi un ampio quadro descrittivo delle attività di Confindustria Trento, con focus su innovazione e digitalizzazione nelle imprese del Territorio ed una testimonianza da parte di Silvio Antonioni, Responsabile della Ricerca e Sviluppo di Girardini Srl, che ha approfondito il tema industria 4.0, rispetto ai suoi risvolti applicativi in ambito aziendale manifatturiero ed al fabbisogno di profili professionali competenti in merito.

Marcello Lunelli, Roberto Busato, Carlo Cici, Danilo Devigili

Intelligenza artificiale tra banchi e imprese

Presentata la XVII edizione del Progetto “Tu Sei”, l’iniziativa di Confindustria Trento e Provincia autonoma di Trento per avvicinare studenti e aziende. Focus sull’intelligenza artificiale per innovare scuola e lavoro.

NEGLI spazi di Confindustria Trento, è stata presentata la diciassettesima edizione del Progetto “Tu Sei”: l’iniziativa che vede Confindustria Trento e la Provincia autonoma di Trento collaborare per promuovere sinergie per favorire il dialogo tra aziende e studenti attraverso la condivisione di esperienze comuni.

In apertura i saluti istituzionali del vicepresidente di Confindustria Trento con delega a Istruzione, formazione e politiche giovanili Luca Arighi : “Questo progetto ha dimostrato con la sua longevità, di saper stare al passo con i tempi e anzi di anticipare e rinnovarsi continuamente, per dare risposta ai bisogni di orientamento e a quelli legati all’acquisizione di competenze, che solo la conoscenza e la collaborazione strutturale tra scuola e impresa, nelle sue varie forme, può contribuire a trasferire ai nostri ragazzi. Con le nostre azioni, - ha proseguito - siamo testimonianza evidente del valore dell’investimento nei processi di formazione e di orientamento, che individua come partner ideale l'industria, che è anche il luogo naturale dove potranno realizzarsi professionalmente coloro che compiono un percorso di accrescimento della

propria conoscenza, per un futuro che sempre più punta su tecnologia, innovazione e ricerca.”

Con lui sono intervenuti anche Giuseppe Rizza, sovrintendente scolastico della Provincia Autonoma di Trento, Alessandro Santini, vicedirettore di Confindustria Trento e Gabriele Delmonte, direttore generale di Banca per il Trentino-Alto Adige. Successivamente sono state presentate testimonianze e riflessioni sul tema dell’intelligenza artificiale, argomento scelto quest’anno per stimolare la riflessione su come le nuove tecnologie possano essere integrate nei processi aziendali e scolastici. Alla presentazione sono infatti intervenuti Paolo Traverso , direttore Strategia e Sviluppo presso la Fondazione Bruno Kessler, Alessandro Zorer , direttore Ricerca e Sviluppo di Delta Informatica Spa, e Luca Di Persio , responsabile Scientifico di HPA Srl, che hanno offerto approfondimenti sugli impatti e sulle opportunità che l’IA può generare, evidenziando come il suo utilizzo richieda un cambio di mentalità sia nelle aziende che nei sistemi formativi. Complessivamente le sedici edizioni di "Tu Sei" hanno visto 289 progetti realizzati, con la partecipazione di 278 scuole e 303 aziende, per un totale di 11.084 studenti.

Scuola e lavoro: un legame solido

All’ITE “A. Tambosi” di Trento, formazione e lavoro si sono incontrati nella consegna delle commesse aziendali: un’occasione unica per gli studenti di mettersi alla prova e progettare il loro futuro.

LA conferenza stampa, tenutasi venerdì 17 gennaio ha rappresentato un’importante occasione per celebrare la consegna delle commesse di lavoro agli studenti e alle studentesse delle classi 4SA e 4SB. L’evento ha rinnovato il dialogo tra formazione e mondo del lavoro, grazie alla partecipazione del Polo Informatico Gestionale del Tambosi, attivo da ben 13 anni, e dei suoi partner GPI SPA e Saidea srl.

Ad aprire l’incontro è stato il dirigente Andrea Bezzi, che ha accolto i presenti con un caloroso discorso: “Il Polo Informatico è nato nel 2013 e da allora ha rappresentato un motore di innovazione per il nostro istituto, che ha sempre creduto nel valore del rapporto tra scuola e mondo del lavoro.”

Ha poi ricordato come, proprio nel 2013, grazie ai partner, alla visione dei docenti – in particolare di Roberto Tomasi, ideatore del Polo – e all’impegno degli studenti, sia stato avviato un progetto di collaborazione concreta tra scuola e aziende. Progetto che, nel tempo, ha dato vita al corso Cloud & Mobile, arrivato al suo terzo anno e ritenuto un vero e proprio ponte tra formazione scolastica e carriera lavorativa.

Tra gli interventi anche quello di Maria Cristina Poletto, respon-

sabile Area Education e Formazione di Confindustria Trento, che ha espresso parole di grande stima: “Abbiamo sempre riconosciuto il Tambosi come un punto di riferimento per la scuola trentina e il territorio. Con esperienze innovative come questa, il Tambosi è riuscito ad anticipare altre realtà scolastiche, sia a livello metodologico che negli obiettivi”. Rivolgendosi agli studenti presenti, ha aggiunto: “La collaborazione tra scuola e mondo del lavoro crea ricchezza per voi e per tutti noi. Siamo orgogliosi di collaborare con una scuola che rappresenta un’eccellenza.”

Infine, il dirigente Bezzi si è rivolto direttamente agli studenti, sottolineando il valore di questa opportunità: “Le commesse che vi sono state affidate rappresentano una sfida entusiasmante. Avete l’occasione di confrontarvi con il mondo reale e dimostrare di essere all’altezza delle esigenze di un settore in continua evoluzione. Questo mondo ha bisogno di persone capaci e motivate, e voi avete tutte le carte in regola per farcela.”

Periodico bimestrale

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