Trentino Industriale dicembre 2024 - gennaio 2025

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Cambio al vertice: inizia l’era Delladio

Industria, sostenibilità e territorio: l’impronta della nuova presidenza

ASSOCIAZIONE

Accordo green per le aziende trentine

EDUCATION

Scuola e impresa contro la dispersione

INTERNAZIONALIZZAZIONE

50 anni al servizio delle imprese trentine

DICEMBRE 2024 | GENNAIO 2025

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Daniele Bonet , Guida alpina & dipendente La Sportiva

27 HPA, l’IA che guida l’innovazione

29 OMP: settant’anni di precisione

31 Gruppo Adige Bitumi, una strada lunga 70 anni

34 Eurolegnami: il futuro del legno italiano

36 Felicetti tra le 100 aziende sostenibili

38 Innovazione su due ruote

40 La Carta trentina a Francoforte

43 Accordo green per le aziende trentine

44 Alleanza per la mobilità sostenibile

46 80 anni di ANITA

48 La forza delle imprese è nelle persone

51 IA Generativa e NLP protagonisti a Trento

52 Check-up di sostenibilità ESG 360°

53 Crescita e innovazione per le imprese

55 Ecomondo: vetrina trentina sulla sostenibilità

56 Ricordando Gianfranco Pedri

58 Un pioniere tra impresa e cultura

59 Innovazione PMI: arriva il bando

61 Scuola e impresa contro la dispersione

63 50 anni al servizio delle imprese trentine

64 Commercio estero: rischi sotto controllo

Direttrice Responsabile

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Comitato di Redazione

Francesco Orefice

Roberto Busato

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Redazione

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Direzione, Redazione e Amministrazione

Palazzo Stella, Via Degasperi, 77 38123 Trento

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Progetto grafico GRAFFITI – It’s Communication

Impaginazione e stampa Litografica Editrice Saturnia Via Caneppele, 46 - Trento

Stampata su carta Périgord dalla Cartiera del Garda, derivante da foreste gestite in maniera responsabile.

Editore

Associazione degli Industriali della Provincia di Trento

Pubblicità

Assoservizi Srl | Via Degasperi, 77 | Trento | T 0461 360000

Autorizzazione del Tribunale di Trento N. 71 del 10 febbraio 1990

Le tesi espresse nelle rubriche e negli articoli firmati impegnano soltanto l’autore e non rispecchiano quindi necessariamente le opinioni della rivista.

Associato all’Unione Stampa Periodica Italiana

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Una buona cordata per un "Orizzonte verticale"

Nelle settimane successive alla mia elezione, ho avuto modo in più occasioni di ribadire gli asset principali del mio programma di presidenza. Ne trovate qualche cenno anche nella rubrica di copertina di questo giornale, che racconta l’Assemblea di Confindustria Trento dello scorso ottobre, con la bella relazione conclusiva di Fausto Manzana, oggi past president della nostra Associazione, i contributi degli ospiti e alcuni passaggi del mio intervento. Ho pensato a lungo a cosa avrei scritto, invece, in queste righe, dovendo scegliere di dare particolare evidenza a un messaggio soltanto e avendo ben presenti anche gli stimoli - fin troppi e spesso critici, se non drammatici - che ci vengono dalla cronaca locale e internazionale. In questo contesto di incertezza generale, e al di là del merito delle singole questioni, ciò che credo valga la pena ricordare è che c’è un solo, grande obiettivo al quale tutti vogliamo e dobbiamo tendere, nella nostra dimensione territoriale: lavorare insieme per creare valore. Collaborare, per fare del nostro Trentino un luogo dove sia sempre più bello vivere, abitare, lavorare e fare impresa. Dico “insieme”, e penso naturalmente alle istituzioni e alle parti sociali, oltre che a noi operatori economici: del turismo, dell’agricoltura, del commercio, dell’artigianato e dell’industria. E le persone, naturalmente.

Ciascuno contribuisce in maniera irrinunciabile al benessere del nostro territorio e alla sua identità, perché sia laboratorio di coesione sociale, di legalità e di esercizio virtuoso dell’Autonomia, prima ancora che di innovazione e di sostenibilità.

Mi piace il titolo scelto per riferirsi a questo nuovo mandato di Presidenza sulla copertina di questa edizione del giornale: “Orizzonte verticale”. Mi piace perché da una parte strizza l’occhio alla dimensione territoriale e al tema dell’”imprenditoria di valle” che mi sta a cuore e che desideriamo valorizzare. Dall’altra non nasconde la sicura complessità delle sfide che ci attendono, e che siamo pronti a ingaggiare con onestà di pensiero, integrità di spirito, apertura mentale e disponibilità alla condivisione e alla collaborazione. Sempre, in tutti i contesti e ad ogni livello.

Perché sappiamo bene che per affrontare una risalita non occorrono solo condizioni favorevoli, la giusta preparazione, scarpe buone e attrezzatura in ordine. Occorre anche una buona cordata.

Lorenzo Delladio Presidente di Confindustria Trento

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L’industria di ieri, il Trentino di domani

“Qui ed ora, il ruolo dell’Associazione Industriali, categoria economica che guida lo sviluppo del Trentino, si fa determinante. Qui ed ora, il contributo progettuale e l’assunzione di responsabilità fanno delle forze economiche fondamentali soggetti di riferimento non solo per la politica, ma per l’intera comunità”. Queste parole non sono mie, e il “qui ed ora” che leggo richiamato nell’incipit di questo pensiero è un giorno di novembre di oltre vent’anni fa. Così scriveva, alla vigilia della sua prima Assemblea da Presidente dell’Associazione, Gianfranco Pedri. Gianfranco è venuto a mancare proprio a novembre, poche settimane fa. Non troppi giorni dopo è scomparso anche Mariano Volani, un altro pioniere dell’industria trentina, che nei panni di vicepresidente aveva servito l’Associazione sul volgere degli anni Settanta. Queste parole non sono mie – dicevo – ma l’appello potrebbe davvero essere dei nostri giorni. Perciò le cito volentieri. In primo luogo, per dare il giusto tributo alla storia della nostra Associazione e a coloro che l’hanno resa autorevole e indispensabile. Ripercorrendone le vicissitudini, ritroviamo le fondamenta dello sviluppo che oggi mettiamo a fattore con tutte le nostre forze: l’attenzione alle risorse umane e all’impatto sociale del lavoro delle imprese, la presa in carico del benessere del territorio e della comunità, come missione aziendale al pari della crescita della produttività. Questo approccio, che è oggi acquisizione matura codificata dai criteri esg e ricompresa nel termine di responsabilità sociale d’impresa, si definiva in quegli anni grazie al pensiero avanguardista di uomini come i nostri pionieri. In secondo luogo, per ricordare che l’Associazione, come organo di rappresentanza e come “categoria economica” rimane un’istituzione necessaria. Ogni giorno realizziamo con sorpresa che quasi nessuno sa, o ricorda, che l’industria è il settore che contribuisce maggiormente alla creazione del PIL provinciale. Rappresentiamo oltre un terzo del valore aggiunto totale in Trentino. Non possiamo permettere che questo dato sia misconosciuto, o sottovalutato. E non per amore di bandiera, né in nome di una inesistente competizione tra settori, ma perché solo da una corretta lettura del presente può venire il migliore disegno del futuro.

Roberto Busato

Direttore Generale di Confindustria Trento

Confindustria Trento verso un Trentino 5.0

In occasione dell’Assemblea annuale, Confindustria Trento ha lanciato un manifesto di proposte rivolte alle imprese e al territorio per una visione sostenibile e inclusiva del Trentino.

UN migliaio tra rappresentanti delle istituzioni e della società civile, imprenditori e manager associati hanno partecipato all’Assemblea annuale di Confindustria Trento, ospitata al Centro Congressi di Riva del Garda e aperta, nella parte pubblica, alla partecipazione degli stakeholder del territorio. Con loro, Confindustria Trento ha condiviso la propria visione per il futuro del Trentino e alcune proposte concrete per realizzarla. Le proposte – dieci per le imprese, dieci per il territorio – sono contenute nel Manifesto “Industria per lo sviluppo”, quarto atto del progetto di lavoro condotto dall’Associazione grazie alla collaborazione di TEHA Group nell’ambito del progetto “Duemilatrentino – Futuro Presente”. L’iniziativa, aperta oltre tre anni fa da uno studio sulla “Centralità dell’individuo e della qualità della vita”, focalizzato successivamente sui temi della “Transizione Sostenibile” a livello ambientale, economico e sociale era approdato lo scorso anno alle proposte per la creazione di una “Società Trentino 5.0”.

Ad aprire i lavori della parte pubblica l’indirizzo di saluto del Ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso

Successivamente Lorenzo Tavazzi , Senior Partner di TEHA Group, ha presentato gli esiti del lavoro di analisi degli scenari e di ascolto del territorio svolto dall’Associazione.

Il Presidente uscente, Fausto Manzana, ha poi tenuto la sua relazione finale, parlando di produttività e di orgoglio industriale, richiamando le sfide che attendono le imprese e il territorio. Successivamente, è stato annunciato l’esito della votazione per la nuova governance, con la proclamazione di Lorenzo Delladio come nuovo Presidente di Confindustria Trento, che guiderà l’Associazione per i prossimi quattro anni. Accanto a lui, una squadra di presidenza composta da figure chiave, ognuna con specifiche deleghe. Tra i vicepresidenti figurano Luca Arighi, (Istruzione, formazione e politiche giovanili), Silvia Arlanch (Energia e fonti rinnovabili), Barbara Fedrizzi (Internazionalizzazione e sviluppo dei mercati esteri), Marcello Lunelli (Esg e transizione ambientale), Alfredo Maglione (Transizione digitale e innovazione tecnologica). Il past president, Fausto Manzana, continuerà a offrire il suo contributo nel settore delle scienze della vita. Elio Pisoni e Francesco Orefice saranno invece alla guida di Piccola Industria e Giovani Imprenditori, promuovendo rispettivamente lo sviluppo locale e il rinnovamento imprenditoriale. Completano la squadra di Presidenza: Sara Campedelli (Lavoro, welfare e parità di genere), Alessandro Lunelli (Finanza d’impresa e risorse pubbliche), Marco Giglioli (Edilizia industriale a emissioni zero), Luca Guadagnini (Valorizzazione delle aree montane), Marco Lorenz (Appalti e contratti pubblici), Stefano Pedot (Trasporti, viabilità e logistica), Enrico Zobele (Infrastrutture, grandi opere e olimpiadi), Rocco Cristofolini (Organizzazione e servizi per le imprese). Eletti anche gli otto membri che entrano a far parte del Consiglio Generale: Elena Andreolli, Azienda Consorziale Terme di Comano, Cristina Castellani, C.I.T. Castellani Inerti Trasporti Srl, Christian Dallago, Dalmec Spa, Antonella Erbisti, Win Sport Srl, Mauro Giacca, Giacca Costruzioni Elettriche Srl, Lia Grandi, Smartengineering Spa, Mariagrazia Odorizzi, E.L.P.P.A. Srl, Dario Piccinelli, Capi Group Srl.

Infine, nominati i Probiviri ( Donatella Bommassar, Fabrizio Borga, Enrico Giglioli, Benito Larentis, Guglielmo Giovanni Reina, Marilena Segnana ) e i Revisori Contabili ( Raffaella Ferrai – Presidente, Flavia Gelmini, Paolo Bresciani, Lucia Avi - Supplente, Maurizio Scozzi - Supplente).

L’Assemblea di Confindustria Trento si è svolta grazie al supporto del main partner Sparkasse e al contributo di ITAS Mutua, Umana Spa, Centro Porsche Trento, WTW, Vendor Srl Società Benefit, Centro Congressi Riva del Garda.

L'industria trentina cresce, ma servono talenti

Nonostante il rilancio economico, il Trentino affronta una forte carenza di competenze. Il nuovo Manifesto “Industria per lo Sviluppo” offre soluzioni concrete per rafforzare territorio e imprese.

NEGLI ultimi vent’anni, il Trentino ha assistito a un rallentamento della propria crescita economica rispetto a regioni europee comparabili. Tra il 2001 e il 2019, il Pil pro capite del territorio è diminuito del 4,7%, a fronte di una crescita del 14,7% dei suoi peer, mentre la produttività è scesa del 9,1% rispetto a un incremento medio del 7,2% registrato nelle altre regioni europee. Il settore industriale manifatturiero ha sofferto di un rallentamento significativo, con una contrazione dell’1% contro un aumento del 21,1% delle regioni peer.

A partire dall’anno post pandemico, tuttavia, il Trentino ha mostrato segnali di ripresa e resilienza, con un aumento annuo del Pil dell’8,2%, superiore alla media nazionale (+7,8%) e del Nord-Est (+8%). Il settore industriale ha svolto un ruolo di traino, crescendo tra il 2020 e il 2022 del 32,7% nel Valore Aggiunto rispetto al +25,3% nel Nord-Est e al +29,3% in Italia. Anche il tasso di occupazione del settore manifatturiero è cresciuto di 2,3 punti percentuali, superando sia la media del Nord-Est (+0,7%) che quella nazionale (+0,1%).

L’industria manifatturiera trentina si conferma quindi un pi -

lastro di resilienza economica, registrando nel triennio postpandemico un’espansione che supera non solo quella di altri territori, ma anche quella di altri settori, come i Servizi, il cui Valore Aggiunto è aumentato solo del 9%. Tuttavia, la difficoltà di reperire nuove competenze rappresenta una sfida significativa per il settore: il Trentino è infatti tra i territori italiani con le maggiori difficoltà di reperimento di lavoratori qualificati (55,1%), secondo solo all’Alto Adige (58,2%), il che rende prioritaria una riflessione sulle strategie di sviluppo delle risorse umane e sulla formazione. Seguendo questo obiettivo e al fine di meglio comprendere le esigenze del tessuto produttivo e le opportunità lavorative del territorio, Confindustria Trento e TEHA Group hanno condotto una survey presso le aziende associate e gli studenti di alcuni istituti del territorio. Un elemento distintivo di questa indagine è stato il confronto diretto tra le aspettative dei neoassunti e le necessità delle imprese, reso possibile grazie a una progettazione speculare dei questionari. Nello specifico, oltre la metà delle imprese intervistate ha sottolineato la carenza di competenze specifiche nel mercato del lavoro locale. Nel campione degli studenti intervistati, il 66,8% ha dichiarato di non essere sufficientemente informato sulle opportunità la -

di

vorative in Trentino, con punte del 71% tra gli studenti universitari e del 70% tra gli studenti delle scuole superiori, a fronte di una maggiore consapevolezza tra gli studenti dell’AFP (47%).

Questi dati confermano la necessità di rafforzare il dialogo tra imprese e sistema della formazione, così da ridurre il mismatch tra domanda e offerta di lavoro.

Dall’analisi approfondita del settore manifatturiero trentino, dai risultati emersi dalla survey e dagli spunti emersi da due tavoli di confronto con gli stakeholder locali — sui temi “Industria e Lavoro Sostenibili” e “Territorio e Comunità 5.0” — si è così giunti al principale output dell’edizione 2024 di DuemilaTrentino: la redazione del Manifesto “Industria per lo Sviluppo – Un’impronta 5.0 per il territorio”. Il Manifesto individua venti azioni strategiche, suddivise tra interventi destinati alle imprese e iniziative per

rafforzare il territorio. Dieci linee guida sono pensate per accrescere l’attrattività territoriale, promuovendo l’innovazione e sostenendo le nuove generazioni di lavoratori, mentre le altre dieci azioni sono dedicate alle imprese, con l’obiettivo di favorire politiche orientate alla sostenibilità, alla formazione continua e allo sviluppo delle competenze digitali. Insieme, queste proposte puntano a rafforzare il posizionamento competitivo del Trentino all’interno del contesto economico nazionale ed europeo, contribuendo a uno sviluppo industriale integrato e sostenibile nel medio-lungo termine.

Un Trentino produttivo, digitale e sostenibile

Nell’ultima Assemblea da presidente, Fausto Manzana ha ribadito l’importanza della produttività e della sostenibilità. Dalla sfida digitale alla formazione giovanile, le basi per una crescita duratura.

“LA parola chiave per sostenere una crescita duratura è “produttività””. Comincia così la relazione di Fausto Manzana durante l’Assemblea di Confindustria Trento, l’ultima del suo mandato. Un mandato fortemente connotato dal progetto “Duemilatrentino –Futuro Presente”, realizzato con TEHA Group e con la partnership di Sparkasse, che ha rappresentato il fil rouge delle attività dell’Associazione negli ultimi quattro anni. Centrale nella presidenza Manzana è stato il tema della produttività, ritenuta essenziale per una crescita sostenuta e per il mantenimento del benessere sociale.

“La produttività è il fattore più importante per mantenere elevati standard di vita nel tempo – ha evidenziato Manzana – per questo motivo, per aumentare la produttività, bisogna investire in tecnologia, in particolare nel digitale. Questo è un obiettivo a cui tendiamo costantemente come Associazione”.

Manzana ha parlato delle sfide che il sistema deve affrontare per garantire un futuro di crescita al nostro territorio, con particolare riguardo per la twin transition. Ampio spazio ha dato in questo senso al tema dell’intelligenza artificiale, ad ambiente ed energia, e ai progetti condotti dall’Asso-

ciazione e dalle imprese associate nell’ambito dell'economia circolare e della sostenibilità. Il presidente ha dunque richiamato l’importanza dell’internazionalizzazione per le imprese trentine che, per crescere, devono ampliare la propria presenza sui mercati esteri: “Per affrontare questi mercati – ha ricordato – non è necessario

Per aumentare la produttività, bisogna investire in tecnologia, in particolare nel digitale.

Questo è un obiettivo a cui tendiamo costantemente come Associazione.

essere grandi aziende; tuttavia, serve rafforzare la propria dimensione e struttura organizzativa e patrimoniale”. Manzana ha infine e soprattutto parlato di persone, ricordando l’impegno delle imprese per valorizzare i lavoratori e il loro benessere: dai piani di welfare aziendale alle iniziative a favore della flessibilità e della conciliazione vita privata-lavoro, con particolare riguardo per l’impatto sull’occupazione femminile. Un’altra questione centrale evidenziata da Manzana è il crescente divario tra i giovani e il mondo produttivo. A preoccupare sono i dati sull’emigrazione giovanile, che indicano come il TrentinoAlto Adige sia tra le regioni italiane con i tassi più elevati di trasferimento all’estero. “Per contrastare questo fenomeno, - ha affermato Manzana - serve una stretta collaborazione tra imprese, scuole e università, con l’obiettivo di informare e orientare i giovani sulle opportunità lavorative e formative offerte dal tessuto produttivo locale”.

Industria come pilastro della comunità

Durante l’Assemblea, il presidente Delladio ha ribadito il ruolo centrale delle imprese locali per la qualità della vita e l’attrattività del territorio. Tra le priorità: alloggi, servizi e sostenibilità.

NEL discorso tenuto durante l’Assemblea di Confindustria Trento, il neoeletto presidente Delladio ha evidenziato l’impegno delle aziende trentine nella produzione di beni e servizi e come pilastro per la qualità della vita nella provincia. “Senza il contributo dell’industria, la qualità della vita nella nostra comunità non sarebbe la stessa. Non finiremo mai di ribadirlo, perché molti ancora non lo sanno e molti dimenticano che rappresentiamo un terzo del valore aggiunto e siamo il più grande datore di lavoro della nostra Provincia”, ha dichiarato Delladio, sottolineando l’importanza dell’industria come forza economica e sociale. Delladio ha inoltre affrontato una delle principali sfide per il Trentino: rendere il territorio attrattivo per chi desidera viverci e lavorarci. Ha sottolineato la necessità di alloggi adeguati per

Senza il contributo dell’industria, la qualità della vita nella nostra comunità non sarebbe la stessa.

i lavoratori, un tema cruciale soprattutto nelle zone a forte vocazione turistica, dove la carenza di abitazioni a costi accessibili rende difficile attrarre personale stabile. La sua visione per il futuro include non solo case per i lavoratori, ma anche infrastrutture e servizi essenziali per le famiglie, come il doposcuola e l’assistenza sociale, tutti elementi che contribuirebbero a migliorare la qualità della vita nel territorio.

Operare in Trentino comporta difficoltà logistiche e sfide uniche per gli imprenditori, che spesso si trovano ad affrontare problemi legati alla sostenibilità ambientale e alla gestione delle risorse. Delladio ha descritto l’esperienza di fare impresa nelle “terre alte” come un impegno che richiede particolare attenzione per il territorio e le sue peculiarità. In queste zone, infatti, la sostenibilità è una pratica imprescindibile, sia nei processi produttivi che nella gestione dei trasporti e delle materie prime.

Tra le sfide per il futuro, il presidente ha evidenziato il tema demografico, auspicando una politica migratoria capace di attrarre e integrare nuove competenze e ridurre la fuga di gio -

vani verso altri paesi, puntando su un sistema educativo plurilingue e innovativo che valorizzi i talenti locali, fondamentale per costruire un Trentino competitivo e innovativo.

Infine, il neopresidente si è detto pronto a guidare l’Associazione con il supporto della sua squadra, un Consiglio di Presidenza formato da imprenditori e imprenditrici competenti, con deleghe che vanno dall’istruzione alla transizione digitale, fino alla sostenibilità e all’innovazione tecnologica.

Un dialogo sul futuro del Trentino

Al centro del confronto tra Delladio e Fugatti, la necessità di far crescere le imprese locali, promuovere la sostenibilità e valorizzare il ruolo strategico dell’industria in Trentino.

SEDUTI uno di fianco all’altro sul palco del Pala Congressi di Riva del Garda, il presidente di Confindustria Trento, Lorenzo Delladio, e il presidente della Provincia autonoma di Trento, Maurizio Fugatti, hanno dialogato su questioni cruciali come la crescita dimensionale delle imprese, la sostenibilità, la valorizzazione delle “industrie di valle” e il ruolo strategico dell’industria nel territorio. Il progetto “Duemilatrentino”, promosso dal presidente uscente Fausto Manzana, ha evidenziato le priorità per lo sviluppo economico del Trentino, tra cui spiccano la crescita delle aziende e la necessità di una maggiore propensione all'internazionalizzazione. L’attenzione iniziale si è pertanto focalizzata sulla dimensione delle imprese del nostro territorio. “Il 99,1% delle imprese ha meno di 50 addetti: questo non permette al nostro Trentino di crescere - ha considerato Delladio - Non voglio dire che le piccole imprese non servano, anzi rappresentano una nicchia tecnologica e innovativa. Però dobbiamo fare in modo che si irrobustiscano, anche nella forma della rete di impresa e che queste aziende tirino fuori il loro prodotto dal cassetto per andare all’estero”.

Il focus del dibattito si è poi spostato sulla sostenibilità, uno dei pilastri del mandato di Delladio che ha proposto un percorso in cui la responsabilità sociale e ambientale diventino leve strategiche per le aziende, in linea con le direttive ESG, garantendo nuove opportunità anche sul piano finanziario. Infine, uno dei punti chiave del dibattito è stato il ruolo strategico dell’industria per il Trentino, spesso in ombra rispetto a settori come turismo e agricoltura, ma fondamentale per il Pil e per l’occupazione locale. Delladio ha richiamato le parole del presidente uscente Manzana sull’“orgoglio industriale”, sottolineando come l’industria rappresenti un terzo dell’economia locale e come la sua espansione sia essenziale per la competitività del Trentino nel contesto europeo. Pur riconoscendo la centralità di turismo e agricoltura, il presidente ha insistito sul fatto che l’industria è una risorsa imprescindibile, capace di offrire occupazione stabile e qualificata e contribuire alla formazione dei giovani trentini.

La visione di Orsini

Durante l’Assemblea, il presidente Orsini ha riflettuto su diverse tematiche come l’approccio tecnico al Green Deal, l’indipendenza energetica, l’emergenza casa e la sicurezza sul lavoro.

INTERVISTATO dalla giornalista del Sole 24 Ore Rosalba Reggio , il presidente di Confindustria, Emanuele Orsini , ha evidenziato la necessità di affrontare il tema della sostenibilità con realismo e pragmatismo, ribadendo che il Green Deal europeo non può essere imposto con ideologie, ma richiede un approccio tecnico. Secondo Orsini, infatti, l’industria italiana non è contraria alla transizione ecologica, ma la sua realizzazione ha bisogno di gradualità e investimenti. “Abbiamo fatto i nostri compiti — spiega — ma non possiamo permetterci di perdere in competitività rispetto a Paesi come Cina, India e Stati Uniti.”

Alla sostenibilità è strettamente legato il tema dell’energia. Il presidente di Confindustria nazionale ha parlato quindi della necessità dell’indipendenza energetica, sostenendo soluzioni come i microreattori nucleari e un prezzo europeo per l’energia, per assicurare stabilità e competitività al comparto produttivo continentale. Orsini ha parlato poi di due tematiche che stanno a cuore anche al Trentino: l’emergenza casa e la sicurezza sul lavoro. Per quanto riguarda il primo punto, il presidente ha spiegato che questo problema ha creato un divario di 40

miliardi tra domanda e offerta e ha richiesto politiche mirate per attrarre e formare nuovi talenti anche per le piccole e medie imprese, spesso esposte a maggiori rischi. Sul lavoro, si è parlato poi di prevenzione e di formazione: “lavoriamo sulla prevenzione e non sulle sanzioni. Gli incidenti avvengono soprattutto nelle piccole e medie imprese. Abbiamo il dovere di formare i piccoli per renderli grandi”.

Infine, Orsini ha concluso ricordando al Presidente di Confindustra Trento Lorenzo Delladio che Confindustria sarà “sempre al fianco del Trentino”.

Assegnato il premio “Over 75”

Come da tradizione, in occasione dell’Assemblea è stato assegnato il premio agli “Over 75" ancora in attività. Omaggiato Pier Luigi Fedrizzi, I&S Informatica e Servizi Srl.

PIER LUIGI FEDRIZZI , nato nel 1949 a Portolo (frazione di Ville d’Anaunia, in Valle di Non), ha conseguito il diploma di geometra e la laurea in ingegneria idraulica. È sposato con Patrizia e ha due figli. Dopo aver vinto un concorso nazionale e maturato tre anni di esperienza presso un rinomato centro di progettazione idraulica dell’ENEL, decide di seguire la tradizione imprenditoriale di famiglia, sebbene in un settore differente da quello agricolo in cui si erano distinti i

predecessori. Dopo un decennio come libero professionista e insegnante a Trento e una visita ispiratrice nella Silicon Valley nel 1986, nel 1991 fonda la I&S Informatica e Servizi Srl, una società di informatica tecnica che negli anni si è affermata a livello nazionale. L’azienda sviluppa soluzioni e software tecnologici, interamente trentini, rivolti a Enti e Utilities nei settori di Rifiuti, Reti e Territorio. Oggi, con un fatturato di 3 milioni di euro e un team di 25 collaboratori, è in atto il passaggio generazionale verso il figlio Alessandro, ingegnere e attuale responsabile tecnico di I&S.

Pier Luigi Fedrizzi, I&S Informatica e Servizi Srl Ph Jacopo Salvi

Efficienza Energetica ed energie rinnovabili: incentivi per le imprese del Trentino

Le principali opportunità per ottimizzare

L’indagine dell’ufficio studi e ricerche della Camera di Commercio di Trento evidenzia come gli investimenti rivolti al risparmio energetico siano cresciuti significativamente, passando dal 17,2% del 2020 fino al 25,5% del 2023. Ciò è stato favorito dagli incentivi presenti, fondamentali per recuperare parte delle spese sostenute. Le imprese del Trentino che intendono avviare o rafforzare la transizione green possono infatti beneficiare di importanti incentivi, come il credito d’imposta previsto dal Piano Transizione 5.0, riconosciuto fino al 45% a sostegno di progetti innovativi che prevedano una riduzione dei consumi energetici. Tale misura potrebbe subire modifiche

le spese in investimenti green

positive con l’approvazione della Legge di Bilancio 2025, come l’aumento delle aliquote, un lasso di tempo aggiuntivo per ultimare gli investimenti, nonché una più ampia cumulabilità.

A fianco a tale opportunità, le imprese della Provincia autonoma di Trento possono beneficiare del contributo a fondo perduto fino al 40% previsto dalla “Legge 6/99 – Investimenti fissi per la transizione energetica” a sostegno di spese effettuate nei 18 mesi antecedenti l’invio della domanda relative a nuove caldaie, pompe di calore e cogeneratori ad alto rendimento. E’ inoltre prevista la “Legge 6/2023 - Aiuti in materia ambientale” che concede un

contributo a fondo perduto variabile dal 15% al 40%, per l’acquisto di impianti fotovoltaici ed altri interventi di efficienza energetica sostenuti dopo l’invio della domanda.

Per cogliere tali opportunità e programmare tempestivamente gli investimenti, è importante che le imprese siano affiancate da società specializzate come Vendor Srl Società Benefit che, con la B.U. Efficienza Finanziaria supporta le imprese durante l’intero iter di ottenimento del contributo e grazie alla B.U. Efficienza Energetica e la qualifica di Esco e di EGE certificata, cura l’ottimizzazione energetica e di risorse delle imprese, supportandole verso la transizione green.

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Progettiamo e realizziamo interventi di efficienza energetica per le imprese e le supportiamo, altresì, nella realizzazione del Bilancio di Sostenibilità

Analizziamo i processi aziendali e guidiamo le aziende nella loro revisione e ottimizzazione in ottica lean

Cinquant’anni di eccellenza

L’Associazione ha celebrato le imprese iscritte a Confindustria Trento da oltre cinquant’anni: BMC Metal, Carpet Backing, CEIS Trading, Coster Tecnologie Speciali, Endurance Adler e Oxicolor.

Carpet Backing Spa
Ph Jacopo Salvi
BMC Metal Srl
Ph Jacopo Salvi
Coster
Tecnologie Speciali
Spa
Ph Jacopo Salvi
CEIS TRADING Srl
Ph Jacopo Salvi
Endurance Adler Spa
Ph Jacopo Salvi
Oxicolor Srl
Ph Jacopo Salvi

In vacanza. A casa tua.

Alpe Cimbra

Carano Val di Fiemme 687 MOUNTAIN LODGE

San Martino di Castrozza 7 VILLAS

Marciaga

Costermano sul Garda

HPA, l’IA che guida l’innovazione

Con radici nel territorio e un know-how d’avanguardia, HPA combina ricerca scientifica e competenze tecnologiche per rispondere alle sfide delle imprese con soluzioni concrete e all’avanguardia.

ECCELLENZA scientifica, tanta esperienza e radicamento sul territorio: queste le caratteristiche che hanno premesso ad HPA, acronimo di High Performance Analytics, di affermarsi in pochissimi anni tra le realtà più importanti nel panorama italiano dell’Intelligenza Artificiale. Nata a Trento nel 2017 come startup innovativa, HPA vanta oggi un team altamente qualificato con oltre 40 progetti custom sviluppati per aziende di ogni dimensione.

“Supportiamo le piccole e medie imprese e la grande impresa – spiega il ceo Stefano Di Persio – nel percorso di adozione dell’Intelligenza Artificiale in azienda: dall’analisi dei need alla definizione della strategia, dalla progettazione e sviluppo di soluzioni custom al rilascio in produzione”. Le competenze maturate in oltre sette anni di esperienza consentono ad HPA di affrontare qualsiasi sfida di mercato muovendo dalla consapevolezza che tutto avviene in house: “Voglio sottolineare – afferma Di Persio – che tutta la pipeline viene gestita internamente”. Stefano Di Persio ha fondato l’azienda assieme al fratello Luca . Le loro competenze sono alla base dell’intero modello di sviluppo. “Abbiamo iniziato così”, racconta: “Mettendo insieme la mia lunga esperienza di imprenditore nel settore informatico e della comunicazione digitale con le competenze accademiche di mio fratello Luca, professore associato di Probabilità all’Università di Verona. Siamo partiti con l’obiettivo di creare una realtà dedicata al 100% a progetti di IA puntando sull’eccellenza scientifica e sulla qualità dei modelli di IA per superare le limitazioni tipiche delle soluzioni a scaffale”. Il percorso di crescita è stato solido e rapidissimo. Nel 2019 HPA diventa spin-off accreditato dell’Università di Verona e nel 2021 entra a far parte di Terranova, software house leader di mercato nel settore delle utilities. A ottobre 2024, insieme alle altre aziende del Gruppo Terranova, HPA dà vita a DNA Ambiente, “il primo ecosistema digitale italiano dedicato al 100% al settore ambientale con soluzioni software integrate per soddisfare tutte le esigenze delle amministrazioni locali e dei gestori”.

Per le aziende del territorio che vogliono innovare e che cercano soluzioni tecnologiche concrete e sostenibili HPA è un punto di riferimento e un vero partner. HPA aiuta le imprese nel complicato settore dell’Intelligenza Artificiale; un ambito sempre più specialistico e necessario, all’interno del quale è spesso difficile muoversi con consapevolezza. Dove l’imprenditore non riesce a orizzontarsi, HPA interviene prima di tutto con un’attività di formazione per promuovere conoscenza. Quindi, dopo aver prospettato soluzioni e tecnologie possibili,

Stefano
Di Persio

accompagna l’impresa nell’individuazione degli strumenti più consoni.

“Le nostre aree di competenza sono analisi predittiva, anomaly detection, ottimizzazione, computer vision e IA Generativa. L’evoluzione tecnologica in questi campi ha una velocità impressionante e le aziende sono spesso disorientate di fronte al proliferare delle offerte. E tuttavia, per rimanere competitivo, un imprenditore deve superare gli indugi e saper scegliere partner affidabili per innovare in questo campo.

Perciò è importante affidarsi a noi, che abbiamo fatto dell’innovazione e della qualità della ricerca un segno distintivo investendo in Trentino nello sviluppo di una realtà che mira sempre più a diventare eccellenza nazionale”.

A monte, una rivoluzione culturale, non soltanto economica e industriale. Imprese come HPA sono interpreti del cambiamento e assumono un ruolo di faro nella società che si trasforma. Tra le responsabilità principali, spetta a queste aziende leader, come HPA, far capire che intelligenza umana e intelligenza artificiale stanno diventando oggi, tanto più nel mondo delle imprese e dello sviluppo, due facce di una stessa medaglia. “Occorre capire – prosegue Di Per-

sio – che l’IA non è una bacchetta magica. Non crea valore di per sé, ma incrementa e amplifica la competitività a patto che sia finalizzata a un obiettivo e inserita in una strategia. Evolvendosi di pari passo con l’Intelligenza artificiale, l’Intelligenza umana deve conservare la governance dei processi, la capacità di controllare e di supervisionare. Non dobbiamo dimenticarci che l’essere umano è al centro di ogni ragionamento e che l’IA, come tutte le tecnologie, è solo uno strumento nelle nostre mani”.

Le soluzioni sviluppate da HPA negli ultimi anni sono all’avanguardia nel settore e testimoniano lo straordinario know-how maturato dall’azienda, confermando la sua capacità di rispondere alle sfide più complesse.

Tra i principali prodotti di HPA: HIVE è un motore di ottimizzazione che permette di efficientare i processi operativi per le aziende che lavorano nella gestione del trasporto merci, della raccolta dei rifiuti e della movimentazione delle squadre tecniche; WISE è una soluzione di IA Generativa di livello Enterprise per la gestione e la condivisione della conoscenza in azienda, con la quale è possibile consultare documenti e dati aziendali con una semplice interfaccia conversazionale; HAWK Waste sfrutta la computer vision per riconoscere automaticamente i tipi di rifiuti dando modo alle amministrazioni comunali e alle società di gestione di intervenire tempestivamente nella risoluzione dei problemi di igiene ambientale; TICK è un potente motore di classificazione automatica delle richieste di assistenza basato su algoritmi di classificazione e analisi semantica del testo, progettato per incrementare l'efficienza del customer service, riducendo i costi operativi e garantendo una migliore qualità del servizio.

HPA Team 2024

OMP: settant’anni di precisione

Innovazione, sostenibilità e mercati esteri guidano la crescita di Officine Meccaniche Piccinelli, protagonista dell’industria meccanica di alta precisione e radicata nel territorio trentino.

TRE sfide per il futuro: innovazione, sostenibilità e internazionalizzazione. Così Officine Meccaniche Piccinelli (OMP), leader nelle lavorazioni meccaniche di precisione, festeggia il settantesimo: punto di arrivo e ripartenza per un’impresa famigliare di successo. “Affrontiamo questo traguardo con grande consapevolezza e determinazione – spiega Dario Piccinelli , seconda generazione in azienda – concentrandoci sulle principali sfide di crescita e sviluppo che ci permetteranno di diventare sempre più competitivi”.

Proprio di innovazione, sostenibilità e internazionalizzazione si è infatti discusso lo scorso 12 ottobre a Darzo, dove ha sede la società, nell’ambito del workshop promosso da OMP per l’anniversario tondo. I lavori sono stati moderati dal vicepresidente di Confindustria Trento con delega alla transizione digitale e innovazione tecnologica, Alfredo Maglione, che ha affrontato le sfide attuali del settore delle Pmi e le possibili applicazioni dell’Intelligenza Artificiale nei processi aziendali. Partecipavano alla tavola rotonda i professori Luigi Palopoli dell’Università di Trento e Fabrizio Dughiero dell’Università di Padova. Presenti anche

il ceo di Capi Group Mirco Cainelli e Alessandro Cimatti del Centro Digital Industry della Fondazione Bruno Kessler. Dalle relazioni sono emersi spunti e riflessioni che hanno attribuito all’incontro un significato culturale ampio: un momento per dibattere sul presente e sul futuro dell’impresa trentina, non soltanto la celebrazione dei 70 anni di OMP “Il confronto – racconta Dario Piccinelli – ci ha permesso di mettere a fuoco suggerimenti e stimoli concreti per le imprese interessate a percorsi di digitalizzazione e automazione dei processi produttivi, anche con l’utilizzo della AI, sottolineando l’importanza del coinvolgimento dei giovani. Inevitabile affrontare oggi queste tematiche. Le nostre aziende devono guardare al futuro con maggiore consapevolezza sull’utilizzo degli strumenti che la tecnologia è in grado di offrire. In questo senso, un ringraziamento particolare a Confindustria Trento, per averci sempre accompagnato in questo percorso”.

Al termine della giornata, i partecipanti hanno visitato gli stabilimenti di OMP e i vertici aziendali hanno incontrato i rappresentanti delle istituzioni del territorio. Tra le autorità locali erano presenti il sindaco, Nicola Zontini , il vicesindaco, Claudio Cortella , e il presidente del Consiglio comunale, Omar Lucchini . Gli amministratori hanno ricordato la lunga storia di OMP in Valle del Chiese e nelle Giudicarie, l’esempio di dedizione e competenza della storia industriale della famiglia Piccinelli e il forte legame con il territorio.

“Le nostre origini – racconta Piccinelli – risalgono alla fine degli anni ’30, quando la mia famiglia si trasferì da Valcamonica a Darzo per lavorare nelle miniere di barite della zona”. Lo sfruttamento della barite in Valle del Chiese risale alla fine dell’800, quando alcune famiglie si trasferirono dalla Lombardia individuando alcuni filoni di barite nei pressi del sito delle Marigole. Era il 1894, l’inizio di una nuova era per la vallata. Dopo i primi tentativi, gli stabilimenti estrattivi entrarono a regime sui primi degli anni ’20 e, in misura significativa, dal 1934, quando crebbe nella zona un vero e proprio comparto industriale. Oggi, sul territorio, l’Associazione Miniere Darzo valorizza e mantiene viva la storia delle miniere nella memoria collettiva.

“Fondata nel 1954 dai fratelli Luigi , Giovanni , Costanzo e Antonio Piccinelli – continua Dario – OMP nacque così come piccola officina meccanica specializzata nella produzione di pezzi di precisione per teleferiche e impianti di risalita (che servivano l’attività mineraria per il trasporto del materiale da monte verso valle)”.

Poi, negli anni ’80, l’ingresso della seconda generazione con Mauro e Danilo Piccinelli . Successivamente, negli anni ’90, Angelo e Dario Piccinelli

Da quel momento l’azienda cresce velocemente, si struttura, stinge collaborazioni importanti a livello locale e nazionale e comincia a lavorare all’estero. “Abbiamo saputo adattarci ai cambiamenti del mercato, aumentando la nostra

capacità produttiva e migliorando la qualità e il know-how nelle lavorazioni meccaniche di precisione in acciaio. Nel 1993 iniziammo a effettuare le prime spedizioni all’estero. Ma fu il 1998 a segnare una svolta decisiva, quando il mercato internazionale divenne un pilastro del nostro sviluppo. Con l’apertura del nuovo stabilimento a Rovereto inaugurammo una nuova fase di espansione basata sull’export”.

Si arriva così agli anni 2000, con l’alleanza strategica stretta tra la famiglia Piccinelli e la famiglia Cainelli di Volano, che ha portato nel 2005 alla nascita di Capi Group. “Questa collaborazione ci ha permesso di diversificare i prodotti, esplorare nuovi mercati e rafforzare ulteriormente l’internazionalizzazione”.

Oggi OMP conta 70 dipendenti e un fatturato di 30 milioni di euro l’anno. Produce componenti in acciaio di alta precisione per vari settori, tra cui quello dei mezzi industriali, agricoli, truck ed energie rinnovabili. Ogni produzione è caratterizzata da processi certificati che combinano innovazione, qualità e flessibilità.

“Dopo settant’anni di attività – conclude Dario Piccinelli – guardiamo al futuro con fiducia mantenendo le nostre radici nella comunità locale”. Le premesse per proseguire a lungo ci sono tutte: nel 2016 ha fatto ingresso in azienda la terza generazione con Elena, figlia di Mauro, che si occupa dell’area commerciale. (adb)

Gruppo Adige Bitumi, una strada lunga 70 anni

Gruppo Adige Bitumi celebra sette decenni di attività: dall’Autostrada del Brennero alla sostenibilità e formazione, un percorso di crescita e innovazione nel settore infrastrutturale.

“SETTANT’ANNI sono un grande traguardo, importante, non scontato. Significa che siamo un’azienda solida e radicata sul territorio. Alle nostre spalle tanta esperienza, anche momenti complessi e la determinazione per superarli. Dobbiamo questo anniversario alla visione imprenditoriale di mio nonno Antonio, che fondò l'attività nel 1954 con i fratelli, il cognato e altri Soci, e alla lungimiranza di mio padre Paolo e sua sorella Lucia, che hanno avuto il coraggio di sostenerla negli ultimi tre decenni. I settant’anni non sono per noi un punto di arrivo ma di passaggio, al quale andiamo incontro con

grandi aspettative e consapevolezza”. Con queste parole Luigi Tellatin, esponente della terza generazione, presidente e amministratore delegato di Gruppo Adige Bitumi Spa, guarda al compleanno dell’azienda di famiglia: una storia di successo e di continuità in un campo, quello della costruzione e manutenzione del patrimonio stradale e infrastrutturale, in continuo cambiamento.

Gruppo Adige Bitumi, tra i grandi player del settore a livello nazionale, si conferma azienda leader in Trentino-Alto Adige e tra le prime nel nord-est Italia.

Con una capacità produttiva di circa 600mila tonnellate di conglomerato bituminoso all’anno, è sul territorio che il Gruppo ha svolto e continua a svolgere un ruolo strategico, protagonista nel settore infrastrutturale. La storia dell’impresa, infatti, è legata doppio nodo con la costruzione dell’Autostrada del Brennero. “La nostra famiglia – spiega Luigi Tellatin – è di origini vicentine. L'azienda fu avviata negli anni ’50 come Ghiaia Brenta Srl con lo scopo di estrarre materiale per la produzione di ghiaia dall’alveo del fiume Brenta.

Poi, negli anni ’60, durante i lavori per la costruzione dell’A22, approdò in Trentino per seguire la cantieristica della grande opera. Così siamo arrivati qui, a Mezzocorona, nella Piana Rotaliana, dove ha sede la società. E dove, ancora oggi, svolgiamo una parte fondamentale del nostro business in stretto contatto con A22, seguendo tutti i più importanti lavori di manutenzione stradale ordinaria e straordinaria”.

Un rapporto con il territorio, quindi, di lunga durata. Gli anni del dopoguerra sono stati in questo senso decisivi. Pavimentando la più importante arteria viabilistica della regione e una delle più rilevanti delle Alpi, dal 1968 Gruppo Adige Bitumi è stato testimone – in qualche modo artefice – dello sviluppo industriale e infrastrutturale del Trentino. Erano gli anni della ricostruzione, quando la politica locale e nazionale raccolse la sfida di modernizzare il territorio. Fu un’intrapresa audace e poderosa, che coinvolse il tessuto industriale e imprenditoriale del luogo, in un momento in cui si era chiamati a scommettere sul futuro. Cinquant’anni dopo, nel segno della continuità e di un’attenta conduzione familiare e manageriale, l’azienda di ieri è diventata il Gruppo di oggi.

Fuori dal Trentino, Gruppo Adige Bitumi è presente con siti estrattivi e produttivi in altre zone del nord Italia. Oltre allo stabilimento di Mezzocorona, nella Provincia autonoma di Trento è presente anche quello di Nago-Torbole, Dossobuono di Villafranca per la provincia di Verona, Friola di Pozzoleone e Sarcedo per quella di Vicenza. Al centro delle strategie per il futuro ci sono la sostenibilità e il ruolo cardine del personale. “Sono queste le principali priorità che ci vedono impegnati – precisa l’amministratore delegato – nell’ottica di un miglioramento continuo”. Per quanto riguarda la sostenibilità, “la strada che vogliamo percorrere è un cammino responsabile, consapevoli che il nostro quotidiano operare contribuisce a generare impatti sociali, ambientali ed economici”. In questa direzione vanno i due bilanci di sostenibilità recentemente approvati da Gruppo Adige Bitumi nel 2022 e nel 2024, entrambi pubblicati sulla base dei dati dell’anno precedente.

Sotto il profilo del personale, invece, “donne e uomini rappresentano il fulcro della nostra cultura d’impresa – fanno sapere dall’azienda – e il carattere distintivo del Gruppo”. Passione, elevatissima specializzazione professionale e percorsi di formazione sono lo specchio di questo atteggiamento. A testimoniarlo è la creazione della GAB Academy, la scuola d’impresa interna a Gruppo Adige Bitumi, fondata per favorire il ricambio generazionale e  l’inserimento del personale tecnico, amministrativo e operativo nel tessuto aziendale, attraverso formazione pratica e corsi in aula.

Nella stessa direzione, peraltro, si inquadra il rinnovo del premio di risultato (PdR) per il triennio 2024-2026 per collaboratori e collaboratrici, siglato lo scorso maggio con tutte le associazioni di categoria (Feneal-Uil, Filca-Cisl, Fillea-Cgil). L’impresa intende dare così “continuità a un percorso di condivisione di valore iniziato nel 2018 che negli anni ha consentito di raggiungere concreti obiettivi di miglioramento in termini di redditività, produttività, qualità e sicurezza nei luoghi di lavoro”. (adb)

Eurolegnami: il futuro del legno italiano

Eurolegnami ha investito su un nuovo impianto altamente tecnologico per valorizzare la materia prima locale e rafforzare la filiera italiana del legno.

“CON questa nuova unità produttiva, guardiamo al futuro con un duplice obiettivo: ridurre la nostra dipendenza dall’estero e valorizzare al massimo le risorse locali”, spiega Fabrizio Debortoli , proprietario di Eurolegnami Spa, sottolineando l’importanza strategica dell’ultimo investimento. Una moderna segheria su un terreno di 20mila mq, di cui 5mila mq coperti, adiacente al sito produttivo principale ed equipaggiato con tecnologie all’avanguardia provenienti da Italia Germania e Danimarca. Un passo importante verso l’autonomia produttiva per l’azienda di Novaledo, leader nella produzione di pallets, che grazie a questo investimento può ottimizzare la lavorazione del legno e guardare a nuovi mercati.

“L’obiettivo è incrementare la produzione sfruttando al meglio il tronco in tutte le sue qualità e dimensioni”, continua Debortoli , evidenziando come questa tecnologia consenta di lavorare tronchi di diametro variabile tra 12 e 60 cm, una soluzione pionieristica per l’industria italiana che dipende ancora per l’80% dalle importazioni di legname segato da paesi terzi.

“Grazie a questi nuova tecnologia – prosegue Debortoli – non solo potremo ridurre i costi e

diversificare la produzione, aprendoci anche ad altri mercati, ma anche rendere la filiera locale più sostenibile e autonoma”. Un tema, quello della sostenibilità, da sempre caro all’azienda che, dopo la tempesta Vaia, ha acquistato il legname da 27 comuni Trentini predisponendo un piazzale irrigato per poterlo conservare e utilizzare in futuro evitando che questo materiale venga esportato.

L’azienda, che oltre a questo, possiede altri tre impianti in cui operano 45 collaboratori, ora è in grado di triplicare la produzione di legname segato, lavorando 200 mila m³ di legname all’anno oltre a 2.5 milioni di pallets prodotti.

La storia di Eurolegnami ha radici solide e profonde che risalgono agli Anni Sessanta, quando il padre di Debortoli ha iniziato l’attività tramandando la passione al figlio che negli Anni Novanta ha aperto la segheria di Novaledo. “Ho sempre seguito l’insegnamento di mio padre – confida Debortoli: investire continuamente in innovazione tecnologica e nella ricerca di soluzioni sempre più efficienti, per ottimizzare i costi e garantire un futuro solido alla nostra azienda”.

Oggi, con il nuovo impianto, l’azienda è autonoma nella produzione del legname segato, una novità che permette di ridurre l’importazione, che prima costituiva il 30% della materia

prima. La produzione, destinata in gran parte all’industria italiana, finisce per l’80% all’estero, portando la qualità dei prodotti Eurolegnami su scala globale

“La produzione di pallet oggi è molto più complessa – spiega – richiede trattamenti specifici per rispettare le normative sanitarie”. È per questo che già nel 2005, in seguito alla normativa ISPM15, Eurolegnami ha installato appositi forni per il trattamento fitosanitario e l’essiccazione del legno sfruttando così parte della biomassa prodotta dalla segheria eliminando la dipendenza dai combustibili fossili.

L’espansione di Eurolegnami è anche una storia di famiglia. Accanto a Fabrizio e alla moglie Nadia , ora lavorano anche i figli Vania e Michele , entrati in azienda nel 2017 e fortemente coinvolti nella gestione aziendale e la realizzazione del nuovo impianto. Nel 2018 Eurolegnami aveva già ampliato l’area produttiva, acquisendo un’unità immobiliare nei pressi dello stabilimento principale. Oggi, con il nuovo impianto, l’azienda conferma il proprio impegno verso una crescita costante e sostenibile, con l’obiettivo di innovare continuamente e di espandere ulteriormente i propri orizzonti. “Crediamo che la nostra iniziativa – conclude De Bortoli – possa avere un impatto positivo sul nostro territorio ricco di foreste e che l’intera filiera non possa sottrarsi alla creazione di un processo di valorizzazione di questa materia

prima preziosa, a partire dalla gestione forestale per finire ai prodotti finiti. Tutti gli attori di questa filiera dovrebbero lavorare per poter generare importanti ricadute economiche, sempre mantenendo la qualità ed il pieno rispetto per le nostre foreste”.

Felicetti tra le 100 aziende sostenibili

Felicetti riduce di 56 tonnellate le emissioni di CO 2e con l’innovativo pack 100% in carta. Presentati i risultati del bilancio di sostenibilità del Pastificio trentino.

FELICETTI continua a figurare tra le 100 aziende più sostenibili secondo Forbes Italia, un riconoscimento documentato anche nel recente bilancio di sostenibilità, presentato agli stakeholder del territorio. Non solo un momento di rendiconto, ma un’occasione per condividere una riflessione più ampia sulle responsabilità a cui sono chiamate le imprese che operano nelle “terre alte”. La presentazione dei risultati di bilancio, infatti, è stata preceduta da una lectio del professor Aldo Bonomi, sociologo e fondatore del Consorzio Aaster, studioso –oltre che nativo – delle economie delle alte quote.

“Condividere queste riflessioni è un compito che ci siamo dati e che ci appare anche doveroso – commenta Riccardo Felicetti , ad dell’azienda di famiglia – se consideriamo che il Pastificio, con una popolazione aziendale di quasi 200 persone tra dipendenti e collaboratori, prevalentemente residenti nella Valle, è una comunità nella comunità. Il destino di questo territorio ci riguarda profondamente, così come ci accomuna la consapevolezza che responsabilità ambientale e sociale siano un binomio inscindibile. Tutti possiamo fare qualcosa per migliorare il mon -

do in cui operiamo – piccolo o grande che sia – cominciando con il fare sempre meglio ciò che sappiamo fare, nel rispetto delle persone e dell’ambiente. Ambiente che nel nostro caso sono queste maestose montagne”. In un anno complesso per molte aziende, Felicetti ha mantenuto alta l’attenzione verso la sostenibilità. Il biologico, da quasi trent’anni, è una scelta prioritaria per l’azienda, che si distingue come leader nella pasta secca biologica certificata CCPB. Nel 2023, le paste biologiche hanno rappresentato il 37% della produzione, contribuendo in modo consistente ai ricavi. Non solo. Il 100% della semola di grano duro impiegata per i prodotti a marchio è sempre di origine italiana (ad eccezione delle linee Khorasan Kamut®, di provenienza canadese). Confermato anche l’impegno nella ricerca e selezione delle varietà di semola meno convenzionali e di altissima qualità, che trova espressione nella Monograno, la linea di punta.

Mentre continuano gli investimenti del Pastificio per il passaggio dalle bobine in plastica a quelle in carta – che hanno

portato a una riduzione dell’11% degli imballi in polietilene e polipropilene e a un aumento del 6% di quelli in cartone – compie tre anni la prima confezione di pasta in carta 100% riciclabile certificata Pefc e proveniente da foreste gestite responsabilmente.

Nel 2023 il pack monomateriale ha rappresentato il 22% del totale della produzione (+3 pp rispetto all’anno precedente), consentendo un risparmio di 56 tonnellate di CO 2e immesse nell’ambiente. Obiettivi per il futuro: superare il 30% dei pack in carta entro il 2027 e introdurre nuovi materiali innovativi, stabili e performanti che possano essere smaltiti direttamente nell’organico, così da spostare un’ulteriore percentuale di volumi di plastica verso materiali compostabili.

La riduzione delle emissioni non è la risultante della sola introduzione del nuovo pack: il Pastificio, infatti, è da tempo impegnato nel miglioramento continuo dei processi produttivi – per aumentarne l’efficienza e ridurne le esternalità – e nella gestione e monitoraggio puntuale dei consumi energetici. Va in questa direzione l’installazione di impianti fotovoltaici e di coge -

nerazione negli stabilimenti di Predazzo e Molina, che nel corso dell’ultimo esercizio hanno generato 54.359 GJ, facendo contrarre del 38% la quota di energia acquistata dalla rete. Un risultato che ha ridotto di conseguenza anche le tonnellate di CO 2e immesse in atmosfera.

Il percorso verso l’obiettivo 100% per Felicetti è già una realtà concreta. Nel 2023, l’azienda ha raggiunto un importante traguardo: tutti i rifiuti prodotti sono stati avviati al recupero, evitando completamente il ricorso allo smaltimento in discarica.

Segue una logica di circolarità anche l’accordo siglato per la cessione a titolo gratuito dei residui dell’impasto al biodigestore di Predazzo per la produzione di biogas destinato alla centrale di teleriscaldamento e di biodigestato per la concimazione dei campi. Il progetto, ora in fase di avvio, consentirà di trasformare in risorsa i sottoprodotti del processo di trafilatura, segnando una tappa fondamentale nel processo di creazione di una comunità energetica a carattere territoriale.

Innovazione su due ruote

Dalla passione per il cicloturismo nasce l’azienda italiana leader nelle soluzioni per la mobilità sostenibile. Un modello di successo pronto a conquistare i mercati esteri.

PROTAGONISTA di ricerca e sviluppo di prodotti e soluzioni innovative per il mondo della mobilità sostenibile al 100% made in Italy: questo il modello di business di Bike Facilities, che ha conquistato il mercato italiano ed è ora in fase di grande espansione all’estero.

Tutto nasce nel 2014, a Torbole, quando l’azienda viene fondata da Fabio Toccoli sulla spinta di una grande passione per le due ruote e grazie alla lunga esperienza maturata nel settore al -

berghiero. Suo, infatti, il primo Bike Hotel del Garda dedicato ai ciclisti. “Dalle esigenze di bikers e cicloturisti è cominciata questa avventura”, racconta Toccoli.

Così, parallelamente all’attività di albergatore, Toccoli ha iniziato a commercializzare colonnine per la ricarica e per la manutenzione delle bici. E dopo soli 10 anni dalla fondazione, Bike Facilities conta oggi più di 1000 punti di ricarica e di manutenzione per biciclette installati in tutta Italia. La prima commessa di successo fu il posizionamento delle stazioni lungo il mitico “Dolomiti Brenta Bike” – la rete di percorsi ad anello per mountain bike – installate in collaborazione con il Parco Naturale Adamello Brenta. Da allora, Bike Facilities racconta una storia di successo: tra i marchi che hanno scelto le colonnine di Fabio Toccoli ci sono nomi come Decathlon e Fastweb, Alperia, Ikea, Università La Sapienza, Carosello 3000

e Paganella Bike Park, Garda Trentino, alcuni comprensori altoatesini e molti comuni italiani. “Sul principio – spiega Toccoli – strinsi una collaborazione con un’azienda straniera che produceva colonnine per la ricarica di e-bike e stazioni di manutenzione per le bici. L’attività decollò immediatamente e divenni subito distributore esclusivo per l’Italia. La crescente domanda mi ha spinto a implementare la gamma di prodotti e i servizi pre e post-vendita. Così abbiamo consolidato la nostra presenza sul mercato italiano, dove oggi siamo presenti in tutte le regioni, dal nord al centro al sud”.

Ora la prossima sfida è all’estero. Un percorso già iniziato: “partecipiamo sempre più frequentemente a fiere nelle grandi capitali europee e stiamo strutturando una rete vendita capillare per muoverci ben oltre i confini nazionali. La domanda nel nostro settore è in costante crescita e vogliamo farci trovare pronti. Lo stiamo già facendo. Il nostro fatturato all’estero è in costante aumento”.

Biglietto da visita sui mercati stranieri è il made in Italy. “L’intera gamma Bike Facilities è progettata e prodotta in Italia”, sottolinea Toccoli. Il controllo della filiera produttiva garantisce anche la personalizzazione. Colonnine di ricarica e stazioni di manutenzione sono tutti prodotti custom. “Le nostre colonnine Stop&Go sono 100% personalizzabili. Offrono una usabilità unica grazie all’attento studio di ogni componente eseguito da un team di esperti”.

Oltre alla linea Stop&Go, molti altri prodotti: colonnine intelligenti, rastrelliere modulabili (anche in versione elettrica per la ricarica e-bikes), Tube solar (rastrelliere con pannelli solari per parcheggio e ricarica delle e-bike), prodotti di arredo urbano per il mondo delle biciclette e pensiline modulari per parcheggiare e ricaricare le biciclette elettriche. Quest’ultima linea, che permette di parcheggiare le biciclette riparandole dalle intemperie, è “dotata di un impianto fotovoltaico di tipo Stand Alone con accumulatore non connesso alla rete elettrica, un modello con barra di ricarica da collegare

alla rete e un modello base per il solo parcheggio delle biciclette”.

Ricerca e sviluppo emergono soprattutto nella commercializzazione dei prodotti più innovativi. È il caso delle stazioni per il lavaggio delle biciclette. “Queste nostre stazioni sono costruite in acciaio inossidabile, resistente alla corrosione. Rappresentano il primo sistema per lavare le biciclette eco-sostenibile, con estrattore che separa il fango e l’olio dall’acqua, al fine di non mischiare le acque nere con quelle bianche. Grazie a degli speciali detergenti ecologici da noi forniti, è possibile lavare la bicicletta a bassa pressione, preservando l’integrità degli ingranaggi e risparmiando al contempo sul consumo dell’acqua (solo 2 litri di acqua al minuto)”. Nel segno della sostenibilità, i materiali utilizzati per molte lavorazioni sono in linea con modelli di economia green e circolare. È questo il caso dei container utilizzati per alcune bike station di Bike Facilities. “Sono i nostri Container-BF: contenitori utilizzati per produrre i nostri bike container, fabbricati con materiali nuovi o con usati di prima scelta, debitamente lavorati e modificati per le nuove finalità d’uso. L’acciaio è un materiale a tutti gli effetti green, in quanto è riciclabile al 100%, che non si consuma e che può essere riutilizzato pressoché all’infinito”. (adb)

I 25 anni

La Carta trentina a Francoforte

Anche alcune associate tra i protagonisti della filiera italiana del libro di pregio, presentata come brand Made in Italy alla Fiera Internazionale del Libro di Francoforte.

C’ERA anche una prestigiosa delegazione della Sezione Carta, Grafica, Editoria di Confindustria Trento, lo scorso ottobre, alla Frankfurter Buchmesse.

Cartiere del Garda, Edizioni

Centro studi Erickson e Printer Trento sono state fra le protagonisti della presenza organizzata alla fiera internazionale da Federazione Carta Grafica.

Nell’ambito dei convegni sullo stato dell’arte dell’editoria italiana, particolare risalto ha avuto l’evento “L’eccellenza della filiera italiana nella progettazione e stampa del libro d’alta gamma“.

All’iniziativa hanno preso parte esperti del mondo della committenza, della stampa e della produzione di carta e materiali destinati alla filiera del prodotto editoriale, che hanno raccontato

l’eccellenza e la complessità di un brand italiano ancor poco conosciuto in Italia e nel mondo: la progettazione e la produzione del libro di pregio, del catalogo d’arte - l’alta gamma dell’editoria - altrimenti definito coffee table book.

Carlo Emanuele Bona , consigliere di Federazione Carta e Grafica con delega all’Editoria ha aperto i lavori presentando l’importanza di avere un approccio integrato di filiera per realizzare eco-sistemi industriali d’eccellenza. Ospite dell’evento anche Michele Lanzinger già direttore del MUSE di Trento e presidente di ICOM (International Council of Museums) Italia che ha proposto una riflessione sul libro d’arte quale oggetto di pregio e portatore di messaggio.

Alessandro Nardelli international publishing coordinator Cartiere del Garda (Gruppo Lecta SA) ha infine sottolineato l’importanza del brand Made in Italy nel mondo. “Le carte italiane ci rappresentano nei più importanti musei del mondo al pari della moda, delle nostre auto di lusso, della nostra cucina. Considerata l’importanza della creatività e dell’innovazione come elementi distintivi della filiera è necessario, dopo questa nostra presentazione alla fiera di Francoforte, lavorare sulla comunicazione e la promozione del nostro libro quale brand e ambasciatore del Made in Italy” ha affermato Nardelli.

di Gabrielli & Partner a supporto dello sviluppo delle aziende

Gabrielli & Partner ha celebrato i suoi 25 anni di attività con un evento speciale dedicato alle imprese del Trentino. La festa si è svolta il 3 ottobre presso le Cantine Rotari di Mezzocorona e ha rappresentato non solo un momento di celebrazione, ma anche un’occasione di confronto su temi cruciali per il futuro del territorio. La giornata ha visto la partecipazione di importanti rappresentanti istituzionali e del mondo economico, tra cui Fausto Manzana , past president di Confindustria Trentino. Davide Gabrielli , ceo e fondatore dell’azienda con sede a Lavis, ha spiegato che l’obiettivo dell’evento non è solo celebrare il percorso di Gabrielli & Partner, ma creare un’occasione concreta per riflettere sulle sfide future. Un anniversario che è diventato, quindi, un’occasione per costruire il futuro insieme alle aziende del territorio.

Accordo green per le aziende trentine

Rinnovate le forniture di energia per il 2025: le aziende trentine avranno accesso a 68 milioni di kWh di energia 100% rinnovabile, sostenendo la riduzione dell’impronta carbonica e la competitività locale.

SONO stati rinnovati per il 2025 i contratti di fornitura di energia elettrica e gas per le aziende associate a Confindustria Trento. Si tratta di forniture per un totale di circa 40 milioni di kWh di energia elettrica e 4 milioni di metri cubi di gas. L’andamento dei mercati energetici ha permesso un miglioramento delle condizioni di fornitura per entrambe le commodities. Anche il Consorzio Assoenergia, guidato da Mirco Pellegrini, a seguito di un incontro con la presidente di Dolomiti Energia, Silvia Arlanch, e l’amministratore delegato, Stefano Granella, ha siglato un vantaggioso accordo per la fornitura di energia elettrica 100% da fonte rinnovabile. Il sempre maggior numero di aziende che scelgono una fornitura green ha portato il quantitativo di energia a quasi 68 milioni di kWh. Grande soddisfazione quindi per le aziende e i vertici di Confindustria e Dolomiti Energia: nuovo slancio alla collaborazione tra il più importante fornitore del territorio e le realtà che rappresentano un terzo del prodotto interno lordo trentino.

“Grazie all’interlocuzione operata in queste settimane con Dolomiti Energia – spiega il direttore generale di Confindustria Tren -

to Roberto Busato -, abbiamo implementato le opportunità per le nostre imprese, in termini di efficienza e soprattutto di sostenibilità. Quest’ultimo aspetto sta particolarmente a cuore alla nostra Associazione, al Consorzio e alle imprese associate e aderenti, che potranno impiegare nei mesi a venire energia green, concorrendo agli obiettivi promossi anche nell’ambito del progetto Duemilatrentino. La riduzione dell’impronta carbonica dei processi è infatti una fra le dieci azioni proposte alle imprese per lo sviluppo sostenibile del nostro Trentino”.

"Siamo felici – ha aggiunto la presidente Arlanch - di questo accordo strategico: un nuovo fondamentale passo verso la sostenibilità e la crescita del territorio. Le imprese associate si garantiscono così un approvvigionamento energetico stabile e sostenibile, che potrà promuovere anche sinergie positive. Le aziende aderenti potranno beneficiare di un’energia più accessibile e pulita, presidiando i costi operativi e aumentando la competitività. Insieme, stiamo creando un ambiente favorevole per l'innovazione e lo sviluppo, contribuendo a un futuro più verde e resiliente."

Premiate le Imprese best performer del Trentino-Alto Adige

Ha fatto tappa anche a Trento il tour di incontri organizzato da Italy Post e l'Economia del Corriere della Sera. L’evento – che fa parte di un tour di 20 tappe nelle 14 province e 6 regioni più industrializzate d’Italia – è stato un’importante occasione per celebrare le eccellenze imprenditoriali del territorio che, negli ultimi anni, hanno saputo distinguersi per capacità di crescita, redditività e stabilità finanziaria, nonostante le sfide poste dal contesto economico.

All’appuntamento sono intervenuti Giulio Bonazzi , ad di Aquafil, Lorenzo Delladio , presidente La Sportiva e Confindustria Trento, Alessandro Lunelli , membro del Cda di Ferrari Group, e Alessio Miorelli , ad di Miorelli Service, per condividere le loro esperienze su come competere in un mondo che cambia.

Alleanza per la mobilità sostenibile

Confindustria Trento e il Comune di Arco lavorano insieme per migliorare la mobilità nell’area del Linfano, con soluzioni innovative e sostenibili a beneficio di lavoratori e residenti.

IL sindaco, Alessandro Betta , e l’assessore, Gabriele Andreasi , (che ha le deleghe, tra le altre, alle attività economiche, all’ambiente, alle reti dei trasporti, alla mobilità e alla smart city) hanno incontrato a Palazzo Marcabruni-Giuliani una rappresentanza di Confindustria Trento guidata dal delegato di territorio, Roberto Cavallini , e i referenti di Arconvert, Aquafil, Dana, Domo Engineering Plastics Europe, Fedrigoni e Servizi Italia.

“L’incontro – spiega Roberto Cavallini – segna una tappa importante in un percorso di colla-

Il nostro obiettivo

è quello di favorire soluzioni innovative che possano migliorare la qualità della vita dei lavoratori e dei residenti, riducendo l’impatto ambientale e rendendo più efficienti gli spostamenti casa-lavoro.

borazione tra l’amministrazione comunale di Arco e la rappresentanza industriale: le industrie del Linfano si sono fatte carico delle problematiche relative alla mobilità che gravano sull’area arcense, in una prospettiva di “distretto territoriale”. Hanno quindi destinato delle risorse per affrontare con il supporto di specialisti del tema della mobilità, prospettando possibili soluzioni. L’amministrazione comunale ha raccolto questo assist e questo rappresenta indubbiamente un esempio virtuoso di partnership tra pubblico e privato”.

L’incontro è stato chiesto per illustrare all’amministrazione comunale il progetto Go Green, un’iniziativa volta a migliorare la mobilità nell’Alto Garda che Confindustria Trento ha dedicato a un gruppo di imprese, associate e non, insediate nell’area del Linfano, le stesse che hanno preso parte all’incontro, e per presentare le priorità di azione su cui è necessaria l’alleanza della Pubblica Amministrazione.

Il progetto, realizzato con la collaborazione di tecnici del settore, mira a ridurre l’uso dei veicoli privati per gli spostamenti casa-lavoro, promuovendo alternative ecologiche. Per questo è stato condotto un sondaggio rivolto ai dipendenti delle aziende coinvolte, coinvolgendo il 43% della popolazione aziendale (su un totale di circa 1700 lavoratori), per identificare le principali esigenze in termini di mobilità sostenibile, che ha evidenziato in primo luogo, da parte della maggior parte degli interessati, l’interesse a un cambiamento, oltre a indicare alcune priorità d'azione, che rispondono a degli impegni di cui si faranno carico le imprese.

Tra le soluzioni emerse dallo studio, concluso lo scorso luglio, le aziende ne hanno scelte quattro: l’implementazione del servizio Bus & Go (molto apprezzato) per la stagione fredda; l’introduzione di un sistema di bike sharing durante la stagione calda, con la previsione che il Bus & Go possa intervenire anche in caso di maltempo; la promozione del car pooling inter-aziendale come misura complementare alle altre iniziative, favorendo la condivisione dei viaggi tra i dipendenti; e l’introduzione di incentivi e premi sulla mobilità per stimolare l’adozione di modalità di trasporto sostenibili.

Da qui le richieste formulate al Comune di Arco: messa in sicurezza della ciclopedonale che attraversa l’area del Linfano (ad esempio con la realizzazione di un sottopasso); almeno una nuova fermata del trasporto pubblico che serva l’area industriale del Linfano; Bus & Go per la stagione fredda e bike sharing per la stagione calda; e incentivi e premi sulla mobilità. Confindustria Trento si è impegnata a collaborare per agevolare e monitorare l’attuazione di queste misure, con lo scopo di migliorare tanto la qualità del lavoro dei dipendenti delle imprese del Linfano quanto la qualità della vita dei suoi residenti. Sindaco e assessore hanno apprezzato l’iniziativa e ringraziato Confindustria per il lavoro svolto e per lo spirito collaborativo, accogliendo favorevolmente le richieste e attivandosi da subito per mettere in campo, prima della fine del mandato, alcune soluzioni.

“In particolare – spiega l’assessore Andreasi – stiamo lavorando sul tema del trasporto pubblico e

Confindustria Trento alla centrale nucleare di Trino

L'Associazione ha visitato la centrale nucleare dismessa di Trino (VC), un’occasione per approfondire con le imprese associate il tema del nucleare.

Costruita negli anni ’60, la centrale di Trino è stata una delle quattro strutture operative in Italia fino al referendum del 1987, che ha sancito l’abbandono del nucleare nel nostro Paese.

Dal 1999 Sogin, ente pubblico al 100% controllato dal MEF, gestisce la dismissione della centrale nucleare, garantendo sicurezza e rispetto ambientale.

Durante la giornata, i tecnici di Sogin hanno guidato i partecipanti alla scoperta della struttura, offrendo un approfondimento tecnico e storico.

del servizio Bus & Go, ipotizzando un servizio sperimentale di navette dedicato alle aziende del Linfano secondo gli orari più funzionali ai lavoratori, e di un servizio di bike sharing da collocare sul territorio e presso le aziende. Al riguardo potremo sfruttare le ultime funzionalità tecniche introdotte nel programma che gestisce il servizio a chiamata, che si prestano in modo molto efficace a dare risposta alle richieste delle aziende della zona industriale”.

“Come Associazione siamo molto soddisfatti del percorso intrapreso nel territorio di Arco e per questo stiamo lavorando per sviluppare iniziative simili anche in altri territori che presentano problematiche di mobilità. Il nostro obiettivo è quello di favorire soluzioni innovative che possano migliorare la qualità della vita dei lavoratori e dei residenti, riducendo l’impatto ambientale e rendendo più efficienti gli spostamenti casa-lavoro”, ha dichiarato il direttore di Confindustria Trento, Roberto Busato

80 anni di ANITA

ANITA celebra 80 anni e guarda al futuro dell’autotrasporto con un piano di collaborazione tra industria, logistica e istituzioni. Al centro, sostenibilità, digitalizzazione e il rilancio competitivo del settore.

SVILUPPARE un nuovo approccio collaborativo tra industria, trasporti, logistica e infrastrutture, per agire in discontinuità con il passato e rendere più competitivo il nostro Paese. Queste le linee guida emerse dall’Assemblea “Dentro la storia – Proiettati verso il futuro”, organizzata da ANITA per celebrare gli 80 anni dell’Associazione, la prima istituita in Italia per rappresentare le imprese italiane dell’autotrasporto merci e della logistica. A Roma, il presidente della Sezione Trasporti e Logistica, Stefano Pedot, insieme a una delegazione di imprese dell’autotrasporto associate a Confindustria Trento, rappresentavano il nostro territorio in un’Assemblea che ha richiamato più di 500 partecipanti provenienti da tutta Italia.

Ad aprire l’Assemblea il presidente ANITA, Riccardo Morelli, che ha evidenziato il ruolo strategico del settore e la necessità di trasformare i modelli di business per un futuro sostenibile, auspicando un maggiore sostegno governativo nella prossima Legge di Bilancio, soprattutto per l’aggiornamento del parco veicoli e il supporto a modalità di trasporto più ecologiche come quelle ferroviarie e marittime. Successivamente, l’intervento dell’alpinista Nives Meroi ha offerto una prospettiva inedita sulle sfide e ha enfatizzato la forza della collaborazione, fiducia e rispetto per superare i propri limiti.

La tavola rotonda ha visto contributi di leader del settore, come Sabrina De Filippis di Mercitalia Logistics e Davide Bordoni di RAM, che hanno sottolineato l’importanza dell’intermodalità e della digitalizzazione per rafforzare il sistema logistico nazionale. Le istituzioni hanno ribadito l’impegno a sostenere il settore, mentre i Ministri Salvini e Urso hanno lodato ANITA per il contributo al miglioramento e alla sostenibilità dell’autotrasporto. L’evento si è concluso con il premio “Autista dell’anno”, assegnato per la prima volta a una donna, Halyna Ladaniak , simbolo di progresso nel settore.

Al Santuario del Cristo della Strada, gli autotrasportatori trentini celebrano la 53ª Giornata in ricordo delle vittime

Domenica 13 ottobre, l’Associazione e gli autotrasportatori trentini si sono dati appuntamento presso lo storico Santuario del Cristo della Strada per l’annuale celebrazione del Cristo della Strada. Questa tradizione è alla sua 53esima giornata e ritorna dopo due anni nella chiesa cara agli autotrasportatori trentini e veronesi.

La festa in ricordo delle vittime della strada diventa l’occasione per unire l’anima religiosa, attraverso la celebrazione della sacra messa, e l’aspetto pragmatico che contraddistingue questo settore: nel momento conviviale che segue la funzione religiosa, partecipano i maggiori interlocutori e rappresentanti dell’autotrasporto, che colgono l’occasione per evidenziare le criticità che affliggono il settore e individuare insieme delle possibili soluzioni.

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La forza delle imprese è nelle persone

Confindustria Trento promuove buone pratiche HR e valorizza il capitale umano per creare ambienti di lavoro attrattivi, favorendo crescita e benessere organizzativo.

DA sempre Confindustria Trento è attenta a promuovere la valorizzazione della cura delle relazioni all’interno delle aziende, nella convinzione che una solidità delle stesse, favorita da una cultura aziendale positiva, collaborativa e conciliativa, contribuisca a migliorare la produttività e l’efficienza delle imprese.

Come noto e sempre più evidente, negli ultimi periodi la tematica delle risorse umane, delle buone relazioni interne e dell’investimento sulle persone in un’ottica di attraction e retention sono sempre più centrali e strategiche, per tutte le aziende. In tal senso, da anni l’Associazione si rende promotrice di azioni di sensibilizzazione nei confronti delle proprie imprese – e non solo – organizzando nell’ambito del HR Group, dedicato agli HR manager delle aziende associate a Confindustria Trento, periodiche riunioni volte alla diffusione di buone pratiche HR, alla promozione della cultura della centralità della persona e, più in generale, finalizzate a supportare le imprese nella gestione del personale a 360 gradi. Considerati gli ottimi risultati ottenuti con l’HR Group in questi anni, in un’ottica di continuità ed evoluzione del progetto,

da inizio 2024 Confindustria Trento ha introdotto, all’interno delle riunioni di sezione (merceologiche e territoriali) che regolarmente si svolgono tra imprenditori, uno spazio riservato al racconto delle testimonianze di best practice aziendali in materia di relazioni interne.

Con l’ausilio della professionalità e della grande esperienza di tre HR Manager, individuati all’interno del sistema, l’Associazione persegue l’obiettivo di aumentare la consapevolezza e l’informazione del sistema imprenditoriale su tematiche di assoluto rilievo come la cura delle relazioni interne, approfondendole con un approccio empirico volto a sensibilizzare sui proficui risultati che si possono raggiungere attraverso l’implementazione di strumenti e processi HR ed investendo sul capitale umano.

In particolare, i tre HR Ambassador individuati dall’Associazione sono:

• Andrea Stiz , Head of Human Resources – SUANFARMA Italia

• Emanuele Marchi , Vice President Human Resources –kdc/one

• Gabriele Pontalti , Group HR Manager – Gruppo Lunelli Come anticipato, i loro interventi hanno il fine prioritario di divulgare agli imprenditori delle Aziende Associate come il proliferarsi di politiche aziendali finalizzate allo sviluppo

di KEVIN ANTONIO MARCHIONE, Area Lavoro e Welfare, Confindustria Trento
Andrea Stiz, Emanuele Marchi, Gabriele Pontalti

della dimensione individuale e delle relazioni umane, in un’ottica integrata di benessere organizzativo, costituisca una scelta win-win: l’individuazione di strategie atte a favorire relazioni interne solide si sta dimostrando una delle priorità imprescindibili per il raggiungimento di risultati aziendali importanti.

Si tratta di un’attenzione che negli ultimi anni sta assumendo un ruolo sempre più strategico per le aziende in un contesto, come quello attuale, fortemente caratterizzato da difficoltà a reperire e trattenere personale, turnover, nonché da convivenza in azienda di più generazioni con esigenze, bisogni e aspettative spesso anche in contrasto.

L’incremento di politiche di investimento sul capitale umano in grado di mettere la persona al centro, creando un ambiente di lavoro che consenta ai collaboratori di esprimere il proprio potenziale, rappresenta una leva fondamentale per lo sviluppo dell’engagement aziendale in un’ottica di employee attraction e retention. L’iniziativa intrapresa da Confindustria Trento sta riscuotendo notevole successo tra gli im -

prenditori, dai cui feedback emerge una sempre maggiore consapevolezza dell’importanza della tematica ed una forte volontà di continuare ad implementare misure volte a rendere i posti di lavoro ancora più attrattivi e ad incrementare sempre più il benessere dei propri collaboratori. Per tutte queste ragioni, l’Associazione continua a proporre momenti di approfondimento sulle tematiche oggetto del presente articolo, nella convinzione che queste occasioni di network e condivisione tra imprenditori costituiscano un’importante leva per la crescita delle aziende e di tutto il territorio.

Maria Cristina Poletto

premiata per i 35 anni di carriera in Confindustria Trento

Nella sede di Palazzo Stella, Maria Cristina Poletto, responsabile Formazione ed Education di Confindustria Trento, è stata insignita del tradizionale riconoscimento del Sistema per i suoi 35 anni di servizio. Un traguardo importante che sottolinea il suo prezioso contributo allo sviluppo e alla crescita dell’associazione.

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IA Generativa e NLP protagonisti a Trento

A Palazzo Stella un seminario per scoprire le potenzialità delle tecnologie avanzate nell’innovazione aziendale, promosso da Confindustria Trento e partner accademici.

SI è tenuto a Palazzo Stella il quarto seminario dal titolo “Natural Language Processing e l’IA Generativa”, organizzato da Confindustria Trento in collaborazione con il Dipartimento di Ingegneria e Scienze dell'Informazione (DISI) dell'Università di Trento e Fondazione Bruno Kessler.

L’appuntamento faceva parte delle iniziative del Digital Innovation Hub del Trentino, creato da Confindustria Trento e Fondazione Hub Innovazione Trentino, ed è stato un’importante occasione per approfondire le potenzialità delle tecnologie relative Intelligenza Artificiale Generativa e Natural Language Processing nel mondo aziendale. Negli ultimi due anni, l’IA Generativa è stata al centro dell’attenzione a livello globale, con un numero crescente di aziende che ne stanno valutando l’impiego per migliorare efficienza e innovazione. Durante l’evento, i relatori hanno illustrato come queste tecnologie stiano già trovando applicazione in settori come la progettazione generativa, la personalizzazione di massa e l’ottimizzazione dei processi produttivi.

Alfredo Maglione , vicepresidente di Confindustria Trento con delega alla Transizione Di -

gitale e Innovazione Tecnologica, ha aperto i lavori con un intervento di saluto, seguito dalle presentazioni di Giuseppe Riccardi , Università di Trento e Sara Tonelli , Fondazione Bruno Kessler, che hanno fornito un quadro generale sugli sviluppi più recenti dell’IA Generativa e del NLP. L’evento ha visto inoltre la partecipazione di alcune aziende che hanno presentato casi studio concreti: Simone Trevisan, BlueTensor Srl ha condiviso esempi di innovazioni nell’elaborazione del linguaggio naturale, Enrico Zanetti, HPA Srl ha mostrato l’utilizzo dell’IA Generativa per il knowledge management, mentre Diego Feltrin, Consorzio Trentino AI e Davide Cuccato, Sbe-Varvit hanno discusso l’impiego del NLP e dell’IA Generativa nella gestione della conoscenza aziendale.

Check-up di sostenibilità

ESG 360°

Nasce il "Check-up di sostenibilità ESG 360°": un nuovo servizio per guidare le aziende verso la sostenibilità, con analisi personalizzate, punteggi gamificati e dal 2025 una community per condividere esperienze.

A partire da maggio 2024, l’Associazione ha introdotto un nuovo servizio, il “Check-up di sostenibilità ESG 360°”, pensato per supportare sia le aziende che desiderano avvicinarsi per la prima volta ai temi della sostenibilità, sia quelle che hanno già avviato un percorso in questo ambito e cercano spunti di miglioramento. Il servizio inizia con la somministrazione di un questionario ispirato a strumenti di riferimento come le survey del BIA (B Impact Assessment) e del rating Ecovadis, con cui le aziende si sono già confrontate o si troveranno a farlo. Questo sistema permette anche di usufruire di uno score oggettivo. Successivamente, si sviluppa in tre fasi.

Two-pages report restituito alle aziende che si sottopongono al Check-up di sostenibilità

La prima fase prevede un incontro in presenza con visita dell’impresa e somministrazione del questionario. La seconda fase, facoltativa, offre supporto da remoto per chiarire eventuali dubbi emersi nella compilazione del questionario. La terza fase consiste nella restituzione di un two-pages report con la fotografia dello stato attuale dell’azienda e consigli pratici sui prossimi passi. All’interno del report è presente uno score, con un sistema che va da 1 a 5 stelle, che dovrebbe innescare un meccanismo di gamification. In base al punteggio ottenuto dal questionario e attraverso una parzializzazione logaritmica dello score stesso - in altri termini, è più semplice ottenere un punteggio fino a 3 stelle mentre risulta più difficile prendere la 4° e la 5° stellina – al risultato viene assegnato uno dei 5 badge previsti (fig.2).

Il badge legno è assegnato alle imprese che totalizzano 1 stella, quello bronzo a 1,5-2 stelle, quello argento a 2,5-3 stelle, quello oro a 3,5-4 stelle e quello platino a 4,5-5 stelle

Nel report sono presenti anche tre sezioni distinte: il box verde evidenzia gli aspetti positivi ( as-is ), il box rosso segnala le criticità ( as-is negativo) e il box azzurro descrive i miglioramenti possibili ( to-be ).

Al termine della fase 3, le aziende possono pubblicare sul proprio sito il report, il badge o parte dei risultati, valorizzando così il loro impegno. Inoltre, nel 2025 l’Associazione darà vita a una community dedicata alle aziende che hanno partecipato al servizio nel 2024, creando uno spazio per il dialogo e lo scambio di esperienze tra figure professionali di diverse realtà produttive.

Crescita e innovazione per le imprese

Più di 40 aziende trentine hanno beneficiato di oltre 1200 ore di formazione finanziata, migliorando competenze tecniche e trasversali attraverso il canale con il supporto di Assoservizi e Fondimpresa.

PIÙ di 1200 ore di formazione, 40 aziende coinvolte. Questo, in sintesi, l’impatto della formazione finanziata sul territorio trentino messa a disposizione da Assoservizi, società di Confindustria Trento, attraverso il canale di finanziamento Conto di Sistema di Fondimpresa. Assoservizi, punto di riferimento per la formazione e la consulenza aziendale in Trentino, è ente qualificato Fondimpresa, in grado di poter attingere alle risorse messe a disposizione da Fondimpresa a 360 gradi: non solo conto formazione, dunque, ma anche Conto di Sistema, un conto collettivo, da utilizzare da solo o in parallelo con il conto formazione, ideato per sostenere i processi di sviluppo e la formazione nelle aziende in ambito settoriale o territoriale. Le 40 aziende che hanno beneficiato della formazione finanziata si sono alternate tra la formazione in ambito di “Competenze di base e trasversali”, con l’Avviso n. 2/2023, o “Formazione a sostegno dell’innovazione digitale e/o tecnologica di prodotto e/o di processo nelle imprese aderenti”, avviso n. 6/2022 e n. 1/2024. Se, dunque, da una parte Assoservizi ha aiutato i dipendenti aziendali ad acquisire compe -

tenze alfabetico funzionali, matematiche, scientifiche, tecnologiche e ingegneristiche, competenze personali, sociali, culturali, multilinguistiche, digitali e imprenditoriali, dall’altra ha sostenuto la formazione per le aziende che stanno realizzando un progetto o un intervento di innovazione digitale e/o tecnologica di prodotto e/o di processo − o un notevole miglioramento di quelli già esistenti − e che richiedono, in una o più fasi della realizzazione e/o del trasferimento, la formazione del personale interessato., inclusi cambiamenti significativi nelle tecniche, nelle attrezzature o nel software. Perché la crescita delle aziende passa non solo attraverso specifiche competenze tecniche, ma anche, e sempre più, dalle skills trasversali di chiunque operi in un contesto lavorativo.

Forma il tuo futuro con Assoservizi

Il Catalogo Formativo 2025 di Assoservizi è la guida per chi vuole crescere professionalmente e affrontare con successo le sfide di un mercato del lavoro in continua evoluzione. Dai percorsi dedicati alle agevolazioni per le imprese alle soft skills, passando per marketing, acquisti, finanza, amministrazione del personale e mercati esteri, ogni corso è pensato per rispondere alle reali esigenze aziendali.

Con un approccio pratico ed esperienziale le proposte formative non solo trasferiscono conoscenze tecniche, ma aiutano a sviluppare competenze trasversali fondamentali come il lavoro in team, la gestione dello stress e del tempo e il problem solving.

La formazione è il vero investimento per il futuro. Con il Catalogo 2025 di Assoservizi hai l’opportunità di trasformare ogni sfida in un’occasione di crescita, sia per le persone che per le aziende.

Ecomondo: vetrina trentina sulla sostenibilità

Confindustria Trento e le associate Domo Engineering Plastic Spa e Ecotop Srl protagoniste alla fiera europea della green economy. Focus su circolarità e competitività per le imprese.

PER il secondo anno consecutivo l’Associazione ha partecipato al più importante evento internazionale di riferimento in Europa e nel bacino del Mediterraneo per le tecnologie, i servizi e le soluzioni industriali nei settori della green and circular economy: Ecomondo.

Tra gli oltre 1.600 espositori, anche quest’anno, Confindustria Trento insieme alle associate Domo Engineering Plastic Spa e Ecotop Srl erano presenti con uno stand dedicato all’interno del padiglione Trentino, dove erano presenti molte altre aziende associate con un proprio stand. L’edizione di quest’anno si stima possa essere quella che infrangerà il record di presenze (oltre 90mila ingressi nel 2023), in virtù anche di nuovi padiglioni realizzati per mettere a disposizione circa 166 mila mq di spazi espositivi (16 mila in più rispetto alla passata edizione).

L’Associazione ha voluto usufruire di una vetrina di rilievo per dare un messaggio alle imprese trentine, perché possano maggiormente avvicinarsi e acquisire più consapevolezza sulle tematiche relative alla circolarità e alla tutela dell’ambiente. “Investire in ambiente e sostenibilità – spiega il direttore generale di Confin -

dustria Trento, Roberto Busato – sta risultando sempre di più il fattore che fa la differenza sul mercato per le nostre imprese: nel quinquennio 2019-2023, durante una parentesi difficile per tutti noi a causa del Covid, in Italia più di 1 azienda su 3 ha investito nel green e questo dato vede una partecipazione più forte da parte delle aziende di grandi dimensioni ma lascia intravedere una tendenza incoraggiante da parte delle piccole, che approcciano in numero sempre maggiore investimenti nel green. I vantaggi rispetto alle imprese che non hanno ancora approcciato eco-investimenti si traducono principalmente in un aumento della produzione, del fatturato, dell’occupazione e dell’export. In altri termini, l’effetto è un incremento della competitività. Come Associazione stiamo lanciando diverse attività sulla sostenibilità, come il progetto Duemilatrentino, per fare cogliere questa opportunità alle nostre imprese”.

Consulta Appalti di Confindustria Trento: confronto e aggiornamento per

le imprese associate

La Consulta Appalti rappresenta la sede in cui le Imprese Associate che operano nel mercato dei contratti pubblici si confrontano su novità provinciali e nazionali e discutono di proposte e soluzioni per affrontare le maggiori criticità nel settore dei lavori, servizi e forniture.

Durante la riunione del 21 novembre, Marco Lorenz ha delineato gli obiettivi della sua delega in materia di Appalti e Contratti pubblici, evidenziando il ruolo strategico del Tavolo Appalti e dell’importanza di valorizzare in modo adeguato gli elementi di natura tecnica e qualitativa in sede di gara.

Fabio Dandrea , referente per il Tavolo Elenco Prezzi, ha poi illustrato il lavoro svolto per l’aggiornamento del Preziario, essenziale per la concorrenza e l’accesso al mercato.

Il dialogo e gli spunti emersi hanno confermato che la Consulta costituisce un’opportunità per promuovere trasparenza, qualità e regole chiare, contribuendo a migliorare domanda pubblica e offerta privata, con benefici economici e sociali per il territorio.

Ricordando Gianfranco Pedri

Gianfranco Pedri, presidente di Confindustria Trento dal 2001 al 2007, ha segnato la storia del nostro territorio con determinazione, ottimismo e impegno per il progresso industriale e sociale.

CORAGGIO e determinazione. È questa in grande sintesi la cifra che descrive la personalità e il percorso di Gianfranco Pedri: uomo di grandi passioni, imprenditore dotato di forte capacità di visione, indimenticabile presidente degli Industriali trentini dal 2001 al 2007, che ci ha lasciati all’inizio dello scorso novembre, dopo una vita –l’hanno ricordato i figli con commozione – vissuta intensamente e senza mai risparmiarsi.

Insieme a lui, con gli organi associativi e con tutti i collaboratori, ho vissuto quegli anni difficili e intensi, ma anche profondamente gratificanti, con l’impegno e il coinvolgimento che Franco sapeva trasmettere, sempre all’insegna dell’ottimismo, del coraggio e della determinazione. E, nel tempo, la concretezza del fare si è anche tradotta, per me e per molti, nel naturale consolidamento di un’amicizia fondata su correttezza, generosità e simpatia di un uomo speciale che in quegli anni ha voluto spendersi con energia al servizio dell’Industria e dello sviluppo del Trentino.

Davvero significativa, direi storica, la prima Assemblea pubblica 2001 dell’Associazione che, sotto la presidenza Pedri, assumerà poi la denominazione nobile e impegnativa di Confindustria Trento. Eravamo giusto all’indomani dell’11 settembre, l’evento che ebbe a segnare in modo traumatico uno spartiacque nettissimo nella storia recente; un evento che aveva drammaticamente segnalato l’estrema vulnerabilità delle nostre certezze e il profilarsi di uno scenario denso di incognite e di forti preoccupazioni. E qui il nuovo presidente reagisce davvero con coraggio: propone l’idea, attentamente maturata con la giunta, “di un impegno straordinario per rilanciare, nonostante tutto, fiducia e voglia di fare. Un compito che non riguarda solo i capi di stato e le istituzioni sovranazionali. È un impegno che deve coinvolgere tutti: per trasformare il senso di frustrante disorientamento e impotenza in un ritrovato slancio dell’intera società verso un futuro migliore.”

E come Associazione passa a declinare diverse, precise iniziative progettuali, ma con una scelta di fondo prioritaria: l’idea e la volontà di “ripartire dalle risorse umane”. Perché, aggiunge, “dove c'è cultura ci sono valori e c'è valore” e sottolinea con forza “la necessità che l’Industria venga percepita come valore fondamentale, come opportunità di piena autorealizzazione nelle sfide dell’apertura, della qualità e dello sviluppo”.

Un messaggio e un impegno, questo, che è paradigma della personalità di Pedri e che diverrà filo conduttore di gran parte dell’attività associativa degli anni a seguire, per esplicitarsi con forza nei confronti delle Istituzioni, dell’Università, del Sindacato, delle altre Categorie Economiche, il tutto in asso -

di FABIO RAMUS, già Direttore di Confindustria Trento
Ilaria Vescovi e Gianfranco Pedri

luta continuità e coerenza con quei “Patti per lo Sviluppo” che erano scaturiti dal Progetto “Oltre il Duemila” voluto da Enrico Zobele e al quale Pedri aveva attivamente collaborato da vicepresidente.

Permaneva poi, in quegli anni, un problema non nuovo, spesso segnalato dagli Associati in termini di sottostima e persino sospetto nei confronti del comparto industriale; una realtà fondamentale per il Trentino, che però non si sentiva adeguatamente percepita e valorizzata rispetto al ruolo effettivamente svolto. La risposta, davvero innovativa e coraggiosa, fu la realizzazione e la presentazione, sotto la guida di Pedri in occasione dell’Assemblea 2003 a Riva del Garda, del “Bilancio Sociale Territoriale”. Prima in Italia, Confindustria Trento propose un dettagliato rapporto sul ruolo economico e sociale delle aziende industriali associate di maggiore dimensione, proprio per farne conoscere la forte incidenza sull’occupazione e sul Pil locale, nonché il reale contributo allo sviluppo e alla costruzione di una società forte, coesa, aperta ed eticamente responsabile.

Sempre ripercorrendo quegli anni e la direzione di marcia impressa da Gianfranco Pedri andrebbero ricordati, per la loro valenza aggregativa e di impulso innovativo, anche i viaggi culturali, rilanciati qualche anno dopo il trauma delle Torri gemelle e realizzati con Trentino Export nei Paesi Baltici, in Argentina, a Dubai, in Myanmar.

E poi è doveroso accennare alla costante interlocuzione con la Confindustria di Montezemolo , con le realtà associative regionali e del Nord-Est, con le diverse articolazioni dell’Autonomia trentina, con tutti i Media locali, con il prof. Cipolletta , allora presidente dell’Università e del Sole24 Ore. E ancora il costante rafforzamento delle strutture associative, come ad esempio la creazione di Medica, per aiutare le aziende nella migliore applicazione della medicina del lavoro, così come il sostegno alle stesse sul vasto e delicato tema della sicurezza attraverso un nuovo servizio di brokeraggio assicurativo affidato ad Assoservizi. Tralasciando, per necessità di sintesi, molte al -

tre iniziative e occasioni che ebbero a caratterizzare il ruolo del presidente Pedri alla guida di Confindustria Trento, va infine ricordato che va a lui anche il merito di aver raccolto e implementato, con l’aiuto e l’impegno diretto di alcuni Industriali trentini, lo stimolo venuto dal presidente della Provincia, Lorenzo Dellai , di dare vita a una società finanziaria locale. Ne nacque La Finanziaria Trentina, di cui Pedri fu socio fondatore e vicepresidente; una realtà fin dall’inizio affidata alla guida di Lino Benassi , che in quasi vent’anni è molto cresciuta ed ha concretamente affiancato e sostenuto, secondo gli obiettivi originari, diversi interventi di rilievo per il Territorio, diventandone a tutti gli effetti un punto di forza, un vero e proprio asset strategico per il futuro. Per tutto questo, caro presidente, per il tuo coraggio, la tua determinazione e il tuo impegno, per il tuo riconosciuto ruolo di combattente, fino all’ultimo, l’Industria trentina e con essa la Comunità locale ti ricorderanno sempre con sentimenti di gratitudine e affetto. Buon viaggio caro Gianfranco!

Un pioniere tra impresa e cultura

Mariano Volani, imprenditore visionario, capace di coniugare innovazione, cultura e visione internazionale, ha lasciato un’impronta indelebile nella storia trentina.

LO avevo sentito mesi fa e mi aveva raccontato, con il consueto entusiasmo, dei tanti progetti in cui era ancora direttamente coinvolto.

Sì, perché Mariano, come già è stato ricordato alla notizia della sua scomparsa, era fatto così: sempre con lo sguardo rivolto al futuro, pronto ad impegnarsi su iniziative nuove, aziendali e territoriali; uomo legato al Trentino e alla sua Rovereto, ma allo stesso tempo aperto al mondo perché dotato di una forte visione internazionale.

Negli anni ‘70, giovanissimo, Mariano Volani era già stato nominato Cavaliere del Lavoro e il suo impegno di imprenditore era rivolto al campo dell’edilizia industrializzata e contem -

poraneamente alla nascente industria della comunicazione televisiva. Il tutto affrontato con un’effervescenza e un contagioso ottimismo.

Ciò che a me, almeno per brevi accenni, preme ricordare è piuttosto il ruolo che Volani ha avuto con l’Associazione degli Industriali Trentini.

Come vicepresidente dell’organismo allora guidato da Paolo Moruzzi , Volani si impegnò e spinse molto sui temi culturali. Suo il progetto, “Imprenditore ‘78 Cultura e Ruolo”: un articolato percorso di seminari di studio durato più di un anno, pensato e proposto agli imprenditori associati come occasione di approfondimento sul proprio ruolo nella società e di crescita culturale e professionale. Fu quella, un’occasione di orgogliosa riscoperta di identità della categoria e anche di consapevole aggregazione imprenditoriale e associativa verso le nuove sfide che si stavano affacciando.

Sempre sua anche la proposta, concretizzata nel 1979, di dotare l’Associazione di un Ufficio Studi e Formazione, con l’affidamento della selezione del responsabile ad una società di consulenza milanese. Ne derivò, per me, l’approdo a Confindustria Trento e l’avvio di un rapporto diretto di conoscenza, collaborazione e stima con Mariano.

E poi arrivò il progetto pionieristico “Impresa ‘80 Dimensione Europa”, per stimolare e aprire l’Industria e l’Economia locale verso la prospettiva e le opportunità offerte dalle nuove Istituzioni che si andavano definendo e consolidando in quegli anni nel vecchio continente. Il progetto si completò anche con una breve missione con diversi imprenditori a Bruxelles.

Più tardi, come Associazione, con il presidente Mario Marangoni , avemmo poi modo di acquisire, nel 1989, lo splendido complesso di Palazzo Stella che Volani aveva precedentemente realizzato come sede delle sue aziende e che divenne da quel momento la prestigiosa sede di Confindustria Trento. Dunque, un insieme di rapporti e di eventi che è difficile dimenticare e che a vario titolo coinvolgono Mariano Volani come uomo e imprenditore che ha lasciato un segno fondamentale della sua intelligenza, del suo lavoro e del suo impegno.

di FABIO RAMUS, già Direttore di Confindustria Trento

Innovazione PMI: arriva il bando

Al via la seconda edizione del Bando Manager: tre milioni di euro per sostenere le Pmi trentine nell’assunzione di figure chiave per progetti innovativi e sviluppo competitivo.

L’INSERIMENTO di figure chiave nelle imprese è determinante per lo sviluppo competitivo, favorendo così la disseminazione della conoscenza e la riqualificazione del capitale umano presente sul territorio in ottica di innovazione e di crescita. Da queste premesse, evidenziate dall’Assessore provinciale allo Sviluppo economico, lavoro, università e ricerca Achille Spinelli, nasce la volontà di pubblicare la seconda edizione del cosiddetto Bando Manager, dopo la prima risalente al 2020.

Nell’ambito del Fondo europeo di sviluppo regionale (FESR) 2021-2027, l’avviso, che ha una dotazione finanziaria pari a 3 milioni di euro, intende supportare le piccole e medie imprese trentine nell’assunzione di manager qualificati per dar vita e gestire un nuovo progetto aziendale relativo a una delle aree di specializzazione intelligente del Trentino:

• Sostenibilità, Montagna e Risorse Energetiche

• ICT e Trasformazione Digitale

• Salute, Alimentazione e Stili di Vita

• Industria Intelligente. Il contributo, concesso nel regime “ de minimis ”, sarà pari al 50% delle spese per l’assunzio -

ne del nuovo manager fino ad un incentivo massimo di euro 150.000.

Sono ammissibili le spese strettamente correlate alla realizzazione del progetto, quali:

• costo lordo a titolo di retribuzione a carico del datore di lavoro per l’assunzione del manager;

• spese generali.

La nuova figura, in possesso di un’esperienza professionale almeno quinquennale nelle attività per le quali viene presentato il progetto, dovrà essere inquadrata almeno come quadro e potrà essere assunta full time o part-time, con contratto a tempo indeterminato o determinato di almeno due anni. La spesa minima ammissibile prevista è di 200 mila euro.

Nell’ambito della procedura di valutazione saranno attribuiti punteggi specifici alla qualità e coerenza del progetto presentato dall’impresa in relazione agli obiettivi di crescita e sviluppo, alla qualificazione della figura professionale da assumere, alle prospettive di crescita e sviluppo derivanti dall’introduzione in azienda del Manager, alla sostenibilità del progetto in termini di possibile inserimento stabile in azienda di personale altamente qualificato e di disseminazione in azienda di competenze.

Le domande di agevolazione potranno essere presentate a Trentino Sviluppo, ente istruttore dell’iniziativa, dal 28 novembre e fino ad esaurimento dei fondi.

Elio Pisoni ha preso parte alla cerimonia di chiusura di Trento Capitale Europea del Volontariato.

Scuola e impresa contro la dispersione scolastica

Trento e Monza insieme per affrontare l’abbandono scolastico: un convegno interregionale per valorizzare i giovani e costruire un futuro migliore.

IN collegamento tra Trento e Monza, si è tenuto il convegno “Non disperdere i tuoi talenti. Un confronto sul fenomeno della dispersione scolastica”, organizzato da Confindustria Trento in collaborazione con Assolombarda Monza e Brianza, Brianza Solidale OdV, e Fondazione Trentina per il Volontariato Sociale e inserito nel programma di Trento Capitale Europea del Volontariato 2024.

L’apertura dell’evento ha visto gli interventi dei sindaci Paolo Pilotto (Monza) e Franco Ianeselli (Trento), accompagnati dai rappresentanti delle associazioni organizzatrici, tra cui Gianni Caimi , presidente Assolombarda Sede Monza e Brianza, e Luca Arighi , vicepresidente di Confindustria Trento. “La collaborazione tra scuole e aziende rappresenta un ponte fondamentale tra il mondo educativo e quello lavorativo. Attraverso tirocini, progetti e percorsi formativi, le imprese aiutano i giovani a scoprire opportunità, fare scelte consapevoli e completare gli studi. Crediamo fermamente che il contrasto alla dispersione scolastica richieda un approccio multidimensionale, in cui istituzioni, territorio, scuole e aziende lavorino insieme per costruire

un futuro migliore. La formazione e l’educazione sono, – ha affermato Arighi - infatti, il miglior investimento per il futuro dei singoli e della comunità”.

L’introduzione al tema è stata curata da Gianluca Argentin , docente di Sociologia presso l’Università Bicocca di Milano, che ha offerto un quadro analitico sulle cause e le conseguenze della dispersione scolastica in Italia. La tavola rotonda ha visto la partecipazione di Vincenza

Maria Berardi, dirigente Ufficio Scolastico Monza, Federico Chiarini, presidente Gruppo Giovani Imprenditori Assolombarda, Luciano Fontana, direttore Corriere della Sera, Alessandra Proto, responsabile Centro OCSE di Trento, Ferruccio Resta, presidente Fondazione Bruno Kessler Trento, Giuseppe Rizza, sovrintendente scolastico Provincia autonoma di Trento, Alessandro Rosina, professore Demografia Università Cattolica Milano e Donatella Turrina, presidente Fondazione Trentina Volontariato Sociale.

Significative anche le testimonianze dirette degli studenti Andrea Fumagalli (ITS Academy) e Abraham Osa’s Adolor (Enaip Trentino), che hanno raccontato le loro esperienze.

L’appuntamento, moderato da Simone Casalini , direttore de Il T Quotidiano, si è concluso con l’intervento di Maurizio Beretta , presidente di Brianza Solidale OdV che ha sottolineato la necessità di unire le forze tra imprese, scuole e istituzioni per offrire ai giovani strumenti concreti e opportunità formative adeguate.

50 anni al servizio delle imprese trentine

Dal 1975, Trentino Export supporta l’internazionalizzazione delle imprese locali. Con una rete globale in 55 paesi, garantisce alle aziende trentine opportunità commerciali mirate e assistenza su misura.

TRENTINO Export nata nel 1975 per sostenere l’internazionalizzazione delle imprese trentine, nel 2025 compirà 50 anni di Storia. La Cooperativa, braccio operativo per l’Export di Confindustria Trento, in questi cinquanta anni di storia ha visto crescere ed aiutato a crescere le aziende del nostro territorio, adattandosi ai mutamenti socio-economici che si sono succeduti ed alle continue sfide ed opportunità che vi sono state. Ad oggi Trentino Export attraverso una rete di 30 referenti nel Mondo, 21 lingue parlate e 55 paesi coperti, riesce a garantire alle aziende trentine una piena efficienza commerciale sui principali mercati esteri, operando come un vero e proprio ufficio commerciale in outsourcing, aiutando le aziende nel loro processo di internazionalizzazione. La strategia di lavoro si suddivide in quattro differenti fasi: l’identificazione di nuovi potenziali clienti, l’organizzazione di incontri Business to Business, l’assistenza successiva a questi incontri ed una assistenza nel post vendita. La prima fase di identificazione di potenziali clienti prevede a seguito della elaborazione del profilo target e della loro ricerca, una analisi preliminare delle caratteristiche dei possibili partner e la loro individuazione.

A seguito di questa fase vi è l’organizzazione degli incontri Business to Business presso la sede degli operatori esteri che hanno manifestato interesse ad una collaborazione. Come spesso accade però le aziende necessitano di una assistenza anche successiva agli incontri Business to Business e per questo Trentino Export prevede tutta una serie di servizi che sostengano le aziende in tutti i passaggi necessari a formalizzare le vendite dei loro prodotti. Infine in alcuni paesi particolarmente ostici per la distanza, la lingua o la cultura, il Consorzio prevede poi una fase di post vendita con assistenza per le problematiche legate alla logistica ed ai trasporti, nonché un servizio di project management per tutto quello che potrebbe riguardare le esigenze delle aziende trentine. In Europa Trentino Export riesce a coprire tutti i maggiori mercati del Continente, con focus speciale sui paesi di lingua tedesca in cui riesce ad offrire un servizio a 360° con la possibilità di usufruire di un export manager in outsourcing. Oltre all’area Dach Trentino Export si è dotato di propri Desk permanenti in Spagna, Francia, Regno Unito, Polonia, Scandinavia, Romania ed area Balcanica. Nel Continente africano, tramite un ufficio hub a Città del Capo, Trentino Export riesce poi a sostenere le aziende trentine in tutti i mercati maggiormente attrattivi del Continente: Sud Africa, Angola, Mozambico, Kenya, Etiopia, Camerun, Nigeria, Marocco ed Egitto. Oltre a questi mercati il Consorzio è presente con propri uffici a Istanbul in Turchia, a New Delhi in India, Shangai in Cina, Florianopolis in Brasile, Astana per i mercati del Centro Asia e Seul in Corea del Sud. Infine dal 2019 Trentino Export si è dotato di una struttura a Riyad in Arabia Saudita che insieme a quella già presente da anni negli Emirati Arabi Uniti, copre tutto l’area del Golfo Persico.

Per informazioni:

Giorgio Zagonel

T: 0461 931011

E: info@trentinoexport.it

di GIORGIO ZAGONEL, Trentino Export

Commercio estero: rischi sotto controllo

Una mattina di formazione tecnica con Intesa Sanpaolo su consapevolezza e gestione dei rischi nel commercio internazionale.

IL 6 novembre scorso Confindustria Trento e Trentino Export, in collaborazione con Intesa Sanpaolo, hanno organizzato un incontro di formazione tecnica, riservato alle imprese associate, sui temi della consapevolezza e della gestione dei rischi nel commercio internazionale.

L’incontro, molto partecipato, è stato aperto dalla vicepresidente Barbara Fedrizzi .

Paolo Vitali , direttore Sviluppo

Estero Veneto Ovest e TrentinoAlto Adige di Intesa Sanpaolo, è intervenuto sulla consapevolezza dei rischi, trattando i principali rischi insiti nel commercio internazionale: rischio bancario, rischio della controparte, rischio commerciale e rischio di cambio. Con l’aiuto della mappa dei rischi SACE, ha approfondito quali i rischi da evitare per il

compratore e per il venditore, nonché il supporto che gli istituti bancari, e Intesa Sanpaolo in particolare, possono fornire alle imprese sui progetti di internazionalizzazione.

Adriano De Rigo, responsabile Coordinamento Estero Specialistico Veneto Ovest e Trentino-Alto Adige di Intesa Sanpaolo, è intervenuto sulla gestione dei rischi, affrontando in dettaglio le diverse modalità di gestione del rischio, attraverso il credito documentario, la rimessa documentata e le garanzie internazionali, analizzando le differenze e gli obiettivi di ciascuna modalità.

Confindustria Trento incontra il Console generale di Georgia

Il 13 novembre la vicepresidente Barbara Fedrizzi ha ospitato a Palazzo Stella Natalia Korzaia , console generale di Georgia a Milano con competenza sull’Italia del Nord, compreso il Trentino. Nell’incontro sono stati analizzati, in dettaglio, i settori merceologici e gli ambiti di possibile collaborazione, con richiesta di approfondimento sulle opportunità di importazione in Trentino di legno grezzo dalla Georgia, che potrebbe interessare alle imprese della Sezione Legno di Confindustria Trento.

Vivi la magia delle feste con la realtà aumentata

La magia del Natale è custodita in ognuno di noi . Condividila con le persone che ami. Buone feste e felice anno nuovo.

Periodico bimestrale

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