APRILE | MAGGIO 2013 ANNO 54 | N°02
Sciogliamo i nodi, liberiamo la crescita. Fisco, energia, pagamenti della pubblica amministrazione: l’allarme di Confindustria
Speciale
L’industria trentina della logistica e autotrasporto
Reti d’impresa
Industriali e albergatori insieme per i servizi alle imprese
Edilizia
Giulio Misconel nuovo presidente di Ance Trento
Insieme.
Confidimpresa Trentino s.c. è una Società Cooperativa per azioni senza scopo di lucro, basata sui principi della mutualità. Nata nel settembre 2007 dalla fusione tra Confidi Trento e Terfidi, importanti realtà locali di trentennale esperienza, è supportata da personale preparato e sempre più aggiornato. Rappresenta oggi una realtà solida e
Interlocutore del sIstema credItIzIo Grazie alle convenzioni con tutto il sistema bancario operante sul territorio provinciale, Confidimpresa Trentino facilita i propri associati nell’accesso al credito tramite il rilascio di garanzie consortili a sostegno di nuovi finanziamenti. L’avvento dell’attuale crisi finanziaria ha portato altresì la Provincia autonoma di Trento ad istituire “il tavolo del credito”, all’interno del quale Confidimpresa Trentino svolge, dalle origini, un ruolo attivo, propositivo e di testimonianza.
capace di coniugare l’esperienza del passato con l’esigenza del cambiamento. Le molteplici novità normative degli ultimi anni ed il coraggio di credere nelle aziende, hanno inciso in maniera profonda nell’organizzazione e nel funzionamento di Confidimpresa Trentino. La società, partendo dalle esigenze del singolo,
consorzIo dI garanzIa L’operatività di Confidimpresa Trentino prevede il rilascio di garanzie a sostegno sia delle linee di credito a breve termine (fidi in conto corrente, linee auto liquidanti, ecc) sia a medio e lungo termine (mutui e leasing). Un’analisi congiunta con l’imprenditore delle sue esigenze finanziarie costituisce il fulcro intorno al quale strutturare l’intervento di Confidimpresa Trentino.
vuole comprendere meglio le problematiche generali, analizzando, costruendo e proponendo varie iniziative che, anche in sinergia alle organizzazioni di categoria, elaborano funzionali proposte di gestione capaci di sostenere le imprese a 360°.
38123 Trento Via Degasperi 77 Tel 0461 934488 38122 Trento Piazza Mosna 5 Tel 0461 277777
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Interlocutore della ProvIncIa Attraverso la stipula di precise convenzioni, Confidimpresa Trentino si pone come interlocutore della Provincia autonoma di Trento, per conto della quale gestisce il processo di istruttoria ed erogazione di diverse agevolazioni provinciali e di altri molteplici interventi volti allo sviluppo ed al sostegno delle imprese.
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sommario
03
editoriale 7
Liberiamo la crescita
copertina 9
9
copertina
12 associazione
43
50 anni di esperienza nel trasporto per l'edilizia
46
Trasporto alimentare, settore anticrisi
48
Schenker, da 50 anni in Italia
aziende 50
12
Industriali e albergatori in rete
13
Un social network per le piccole imprese
15
Scenari provinciali per gli ammortizzatori sociali
18
Nuova convenzione per l’assistenza odontoiatrica
21
Assoservizi per le donne e per l’export
25 edilizia
Dalla vecchia Ponale alle strade d’Europa
La Piccola Industria bacchetta la politica
associazione
rubriche
40
Cartiere sempre più green
internazionalizzazione 51
Il Trentino incontra l’Africa
52
Trentino Export in Colombia
education 54
edilizia
Apprendisti a Palazzo Stella
28 giovani 25
34 speciale autotrasporto 50 aziende 51 internazionalizzazione
28
54 education 56 innovazione 63 economia
innovazione
Giulio Misconel alla guida di Ance Trento 56
giovani
Il coraggio di… mordere la mela
57
Un acceleratore industriale per il Trentino
Giovani Imprenditori in Assemblea
60
Un Rembrandt in soffitta
speciale autotrasporto
economia
34
"Politica e banche supportino il settore"
63
Settanta trentini al Vinitaly
37
Colmare il gap delle infrastrutture
64
Ict: Orizzonti 2015
TRENTINOINDUSTRIALE.COM | APR-MAG 2013
04 TRENTINO INDUSTRIALE Anno 54 | N. Aprile - Maggio 2013
Direttore Responsabile
APRILE | MAGGIO 2013
Alessandro Santini
ANNO 54 | N°02
Giovanni Coletti Roberto Busato Paolo Angheben Pierangelo Baldo Lorenzo Garbari Andrea Marsonet Eduard Martinelli Roberto Pisetta
Sciogliamo i nodi, liberiamo la crescita. Fisco, energia, pagamenti della pubblica amministrazione: l’allarme di Confindustria
Speciale
L’industria trentina della logistica e autotrasporto
Redazione
Reti d’impresa
Silvia Bruno Primo Bee
Edilizia
Industriali e albergatori insieme per i servizi alle imprese Giulio Misconel nuovo presidente di Ance Trento
Direzione, Redazione e Amministrazione
Palazzo Stella, Via Degasperi, 77 38123 Trento T 0461 360000 | F 0461 933551 Internet: www.trentinoindustriale.com e-mail: trentino.industriale@confindustria.tn.it
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articoli, servizi, firme autorevoli e interviste a personaggi di spicco;
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presentazione di aziende, loro attività e prodotti ad una vasta e competente platea di lettori; autorevolezza di una voce “targata” Confindustria.
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editoriale
07
Liberiamo la crescita In questi ultimi giorni Confindustria ha lanciato un grido d’allarme, chiaro e forte. Prima dal convegno biennale della Piccola Industria, poi dall’Assemblea Generale annuale. Esistono dei nodi, nel nostro Paese, che vanno risolti al più presto, come burocrazia, fisco, debiti della pubblica amministrazione, costo dell’energia. Dobbiamo scioglierli per fare ripartire le nostre imprese e – con esse – il Paese intero. Ognuno deve fare la propria parte. È per questo che abbiamo deciso di mettere in campo alcune azioni a favore delle aziende nostre associate. Anche quest’anno, ad esempio, abbiamo conseguito importanti risparmi sui costi di gestione della nostra struttura che abbiamo reinvestito in nuovi servizi per gli associati, forniti direttamente dall’Associazione e tramite la nostra società Assoservizi. Non solo. Abbiamo anche voluto contribuire ad incidere direttamente sui bilanci delle nostre imprese avviando una revisione del sistema delle quote associative, per renderle più attuali e più eque. Stiamo presentando il nostro progetto alle aziende in occasione delle riunioni territoriali che stiamo svolgendo in queste settimane e lo sottoporremo all'approvazione dell'Assemblea Generale il prossimo 21 giugno a Levico. Sono solo alcuni esempi delle energie che cerchiamo di mettere in campo per contribuire a rendere più competitive le nostre aziende. È necessario, però, che anche la politica proceda nella stessa direzione. A Levico chiederemo, a chi si candida a governare la nostra provincia per i prossimi cinque anni, una visione sul futuro del nostro territorio, insieme al coraggio di decisioni forti. Le crisi suscitano energie inaspettate e spingono a rischiare. È quello che ci aspettiamo dai futuri amministratori provinciali.
Paolo Mazzalai
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le Banche della comunità
09 copertina
copertina
La Piccola Industria bacchetta la politica Dal convegno di Torino l’appello: “Chiediamo di vivere in un Paese che rispetti e premi il lavoro e le capacità di rischio”.
È la lettera
di un piccolo imprenditore del biellese, diviso tra le opzioni dell’indebitamento e della chiusura dell’attività, ad aprire il discorso del presidente di Confindustria Giorgio Squinzi nella seconda giornata del convegno della Piccola Industria ospitato al Lingotto di Torino tra il 12 e il 13 aprile. “Questa è l’alternativa per chi rischia del suo?” ha detto Squinzi. “Come vostro presidente – ha continuato -, come italiano, chiedo di non vivere in un Paese così. Chiediamo e abbiamo diritto di vivere in un Paese dove la politica sia Buona Politica e si faccia rispettare e stimare per le scelte che compie e per quanto sa realizzare”. Convocato a cinquanta giorni dalle elezioni politiche, l’appuntamento – più che un convegno, una vera mobilitazione del mondo dell’impresa – doveva essere l’occasione per richiamare l’attenzione del Paese sull’esigenza di dare attuazione agli
interventi strutturali proposti da Confindustria nel piano “Crescere si può, si deve” a sostegno dell’economia reale, del lavoro e della competitività dell’Italia. Si era creduto di poter “discutere con un nuovo governo politico, convinti che la crisi economica costringesse la politica a rapide decisioni istituzionali”. Ci si è trovati invece a intervenire in un frangente di “inerzia totale” dovuto alla “vittoria del non governo”, e a ribadire, una volta ancora, quel che agli addetti ai lavori appare più che mai palese: che se venisse a mancare il manifatturiero l’intero Pil imploderebbe, e quanti e quali provvedimenti urgenti si attendono da troppo tempo. In primo luogo, lo sblocco dei pagamenti della Pubblica Amministrazione, poi le altre misure: un intervento anticongiunturale che impieghi le risorse europee non spese, anticipando la prossima programmazione europea; un intervento sul-
Giorgio Squinzi
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10 copertina
le garanzie al credito e sul consolidamento dei Confidi territoriali; una moderna legge Sabatini per i beni strumentali, l’information technology, il sostegno dei mercati esteri; cantierare subito interventi anche di piccola dimensione per la protezione del territorio il risparmio energetico, la ristrutturazione del patrimonio edilizio pubblico; un credito di imposta per l’innovazione, la ricerca e l’occupazione giovanile. “Mentre lavoriamo su questi e altri temi importanti per ritrovare la crescita – ha continuato Squinzi -, non perdiamo occasione per ricordare che misure anche ambiziose e positive, magari con risorse importanti, diventano virtuali se non sono accompagnate da processi amministrativi chiari, trasparenti e rapidi”. Proprio di “una visione moderna del rapporto tra le componenti sociali” aveva parlato, nel giorno di apertura del convegno, Vincenzo Boccia, presidente della Piccola Industria di Confindustria. “Nel momento più difficile della storia della nostra Repubblica - aveva affermato – abbiamo il
Ricordando... Paolo Piffer Nei giorni scorsi è venuto a mancare Paolo Piffer, titolare insieme al fratello Adriano della Duplo Costruzioni. In Confindustra Trento ha ricoperto i ruoli di presidente regionale dei Giovani Imprenditori dal 1989 al 1991, presidente della Piccola Industria dal 2001 al 2009, componente di Giunta dal 2001 al 2010. Dal 2010 era revisore contabile dell’Associazione. "Oltre ad essere stato un imprenditore di riferimento per il settore dell'edilizia e per la Piccola industria - ricorda il presidente di Confindustria Trento Paolo Mazzalai - Paolo Piffer ha saputo trasmettere a tutti noi una rara carica di umanita'. La sua attivita' in Associazione si è contraddistinta per la passione e l'impegno che ha profuso nei vari ruoli che ha ricoperto, portando al nostro sistema sempre nuovi stimoli e proposte".
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dovere e la responsabilità, a partire dalle parti sociali, di stringere un Patto dei produttori. Un patto tra tutti gli attori della Fabbrica con il quale ci si impegna per ricostruire il Paese e contribuire alla nascita di una nuova Rivoluzione Industriale. Un patto che deve basare le sue fondamenta sulla corresponsabilità di tutti per la convergenza e la competitività, per essere un Paese che vive di Confronto e non muore di Conflitto”. Appello raccolto, seppur con diverse sfumature, dai leader di Cisl e Cgil Raffaele Bonanni e Susanna Camusso, intervenuti alla tavola rotonda “Ripartire dall’economia reale e dal lavoro. Gli interventi per la crescita”. Sono state ancora le domande di Boccia - “cinque domande, non otto punti” - a battere il ritmo di quel perentorio appello al “Tempo scaduto” che è il grido di guerra di tanti imprenditori asfissiati: “Cosa intendete fare per ridurre il global tax rate delle imprese italiane? Cosa intendete fare sui costi dell’energia? Cosa su debito e quindi su spread? Quali grandi infrastrutture dare al Paese e come procedere per realizzare le piccole opere? Quando ridurre il cuneo fiscale e agevolare il recupero della produttività?”. Nel corso della due giorni al Lingotto hanno preso la parola anche autorevoli rappresentanti di alcuni Paesi europei che hanno adottato scelte per la crescita consapevoli della centralità dell’industria: economie che, a fronte dei sei anni di crisi finanziaria e reale, hanno compreso l’esigenza di rimettere l’industria al centro, ripensando le politiche di intervento a supporto del manifatturiero. Con loro, esperti ed esponenti di istituzioni nazionali e internazionali, coinvolti nell’ottica di approfondire quali strategie adottare a sostegno di una Europa che dovrà essere all’altezza di sfide sempre più impegnative, anche a fronte della globalizzazione. Nonostante il perdurare della crisi, il vecchio mondo nel suo complesso continua infatti a rappresentare una potenza economica di valenza strategica, ma serve più coesione: serve un’Europa più forte e contraddistinta da una visione unitaria e pragmatica per la crescita.
12
associazione
associazione
Industriali e albergatori in rete per i servizi Assoservizi e Doc Service in rete per l’eccellenza nella formazione e nella consulenza. Sottoscritto un contratto di rete tra le società di servizi.
Migliorare
la qualità, l’efficienza e la rapidità del servizio, e razionalizzare gli investimenti. Sono questi, in sintesi, gli obiettivi che stanno alla base del contratto di rete siglato dalle due società di servizi che hanno sede a Palazzo Stella: Assoservizi Srl, controllata da Confindustria Trento, e Doc Service Srl, partecipata dell'Associazione Albergatori ed Imprese Turistiche della Provincia di Trento. Le due realtà, che operano nello stesso settore per un mercato differenziato, consolidano una collaborazione già avviata nei mesi scorsi in risposta alla complessità dello scenario economico attuale. Con la sottoscrizione del documento, siglata dai consiglieri delegati Roberto Busato (Assoservizi Srl) e Roberto Pallanch (Doc Service Srl) le imprese si propongono di rafforzare la competitività delle proposte offerte nell'ambito
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della formazione obbligatoria, della consulenza e della sicurezza. Organo comune della Rete è il Comitato di gestione presieduto a rotazione dai delegati delle imprese aderenti: ne fa parte, con Busato e Pallanch, anche Agnese Biasiolli, che è pure direttrice di entrambe le società. La presidenza è stata assegnata a Busato, che cederà il testimone nel 2014 a Pallanch. Nel dettaglio, la rete d’impresa avrà l’effetto di migliorare la qualità complessiva dei servizi formativi obbligatori, favorendo la specializzazione delle figure impiegate; razionalizzare i costi del personale e gli investimenti necessari per lo svolgimento dell'attività; incrementare i ricavi; aumentare il potere contrattuale nei confronti dei fornitori e la capacità di accedere a finanziamenti pubblici. Non da ultimo, la collaborazione formalizzata in queste ore induce e rafforza le sinergia tra le due rappresentanze imprenditoriali. “Si tratta – spiega Alberto Taddei, presidente di Assoservizi - di un nuovo tassello nel processo di sviluppo della società di servizi di Confindustria Trento. Con la sottoscrizione del contratto le due realtà sono in grado di assicurare i migliori benefici per i propri utenti finali”. “Ci pare un passo importante - spiega Michele Viola, presidente di Doc Service - che concretamente mette in relazione due realtà imprenditoriali ed operative già esistenti, per potenziare un servizio alle imprese. Non si tratta della semplice somma di quello che le due società stanno facendo, ma si ha l’ambizione di accrescere qualità e quantità dei valori economici ora espressi, avendo bene presente che ciò va fatto nell’interesse delle imprese associate o che usufruiscono dei nostri servizi”. A garanzia dell’efficacia della formula prescelta, nell’ambito della Rete si è costituito anche un comitato di valutazione che seguirà l’avanzamento delle attività, verificando che gli obiettivi strategici dichiarati siano conseguiti nei tempi stabiliti. Al fine di perseguire gli scopi del contratto, le due imprese hanno deciso altresì di costituire un Fondo patrimoniale comune destinato a garantire le obbligazioni assunte verso i terzi. Si è previsto che il contratto resti in vigore per i prossimi due anni, ma vi sono tutte le premesse perché la collaborazione tra le due società possa divenire una buona consuetudine.
13 associazione
Un social network per le piccole imprese “Trentino as a Lab” è il progetto nato dall'accordo tra Confindustria Trento e Informatica Trentina. è rivolto alle piccole e medie aziende trentine.
Fare
sistema per affrontare la crisi e aumentare la competitività del Trentino. Questo l’obiettivo dell’accordo sottoscritto tra Confindustria Trento e Informatica Trentina per mettere a disposizione delle piccole e medie imprese locali lo strumento web 2.0 TasLab – Trentino as a Lab: una piattaforma in grado di offrire uno strumento di aggregazione e uno spazio di condivisione delle informazioni su prodotti e servizi, per far crescere ed incrementare le diversità e le specificità aziendali. Lo scopo è insomma quello di sostenere lo sviluppo delle piccole e medie imprese, che rappresentano la struttura portante del sistema produttivo locale, mettendo a loro disposizione – oltre alla rete - competenze e servizi finalizzati a potenziare la rete di innovazione del nostro territorio. A queste iniziative si accompagnano ulteriori azioni volte a sviluppare le competenze Ict delle piccole e medie imprese trentine e a potenziarne la capacità innovativa. La piattaforma - progettata e sviluppata in modalità open source da Informatica Trentina in collaborazione con altri partner territoriali nell’ambito di un progetto co-finanziato dal Fondo Sociale Europeo - è stata concepita come strumento di quello che nel frattempo è diventato il modello di riferimento per l'innovazione abilitata dall'Ict in Provincia di Trento, sulla quale si basano diversi progetti innovativi ritenuti prioritari dall'amministrazione provinciale nell'ambito, ad esempio, del turismo, della cultura, dell'ambiente e della fiscalità. “Questa iniziativa sperimentale - sostiene Alessandro Benedetti, presidente del Comitato Piccola Industria di Confindustria Trento - renderà disponibile ai singoli operatori uno strumento innovativo, capace di promuovere anche fuori dei confini provinciali e nazionali le eccellenze del nostro territorio, favorendone la visibilità e la presenza sui mercati internazionali. Senza alcu-
na spesa a carico della pubblica amministrazione offriremo nuove opportunità di crescita alle nostre aziende e le inseriremo in una rete di rapporti che, se adeguatamente alimentata da tutte le componenti, potrà aumentare in modo esponenziale la propria diffusione, trasformandosi in uno strumento di promozione del Trentino nel mondo” – continua Benedetti – “Questa prima fase di sperimentazione servirà per capire le reali potenzialità della piattaforma e per implementarla con i contenuti necessari a stimolarne l’uso da parte di categorie sempre più ampie del sistema economico e sociale trentino e, speriamo, nazionale”. “L’accordo costituisce un’importante opportunità per le imprese industriali trentine e testimonia gli sforzi che la nostra Associazione sta compiendo per restare al fianco dei propri Associati, soprattutto in un contesto congiunturale tanto difficile - afferma Roberto Busato, direttore di Confindustria Trento -. Confindustria Trento opera a tutti i livelli al fine di individuare soluzioni e strumenti capaci di supportare le imprese e di valorizzarne le potenzialità. TasLab può rappresentare un importante fattore di condivisione di informazioni e progetti tra gli attori del sistema economico, del mondo della ricerca e della pubblica amministrazione”.
"L'iniziativa - spiega Benedetti renderà disponibile uno strumento innovativo, capace di promuovere anche fuori dei confini provinciali e nazionali le eccellenze del nostro territorio, favorendone la visibilità sui mercati internazionali".
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Scenari provinciali per gli ammortizzatori sociali A Palazzo Stella si è discusso dell’importante delega legislativa alla Pat in materia di ammortizzatori sociali e della nuova assicurazione sociale per l’impiego prevista dalla Riforma Fornero. di Stefano Salvi, Area Lavoro e Formazione di Condindustria Trento
Nelle
scorse settimane Palazzo Stella ha ospitato un seminario di approfondimento in materia di ammortizzatori sociali. Questo secondo appuntamento dedicato alla riforma del mercato del lavoro, è stato incentrato sui temi previdenziali, prendendo le mosse dalla imminente attuazione della delega trentina sugli ammortizzatori sociali, per terminare con la disciplina della nuova Aspi, l’assicurazione sociale per l’impiego introdotta dalla riforma Fornero che è destinata a sostituire il tradizionale sistema delle tutele fondato sulle indennità di disoccupazione e di mobilità. A rivolgersi alla numerosa platea c’erano Mario Malossini, presidente della Commissione dei dodici, Sergio Vergari, dirigente del Servizio Lavoro della Provincia Autonoma di Trento, Giuseppe Venier, Ad di Umana Spa e Maurizio Cinelli, ordinario di diritto del lavoro presso l’Università di Perugia prima e Macerata poi; accanto a loro Filippo Valcanover consulente giuridico di Confindustria Trento, mentre con il ruolo di moderatore è intervenuto il responsabile dell’Area Lavoro e Formazione, Andrea Marsonet. La prima parte della mattinata è
stata dedicata alla spiegazione della ormai compiuta delega di competenza legislativa in materia di ammortizzatori sociali alla Provincia automa di Trento, mentre la seconda al tema della nuova Aspi. Il presidente Malossini ha autorevolmente presentato il lungo e complicato iter di studio e approvazione della delega e della relativa norma di attuazione, mentre Vergari ha illustrato la strada che la Provincia intende seguire affinché questa delega possa diventare norma viva dell’ordinamento giuridico trentino. “Questa nuova competenza - ha sottolineato Vergari - attribuisce a Trento uno spazio di azione politica inedita per ampiezza e opportunità in materia di lavoro. In questo senso ci sono due grandi direttrici: da un lato l’ampliamento delle tutele in termini di possibili beneficiari e quindi possibile creazione di nuove forme assicurative, dall’altro una complementarietà tra azioni di politica attiva del lavoro e politiche passive, in vista di una più efficace gestione delle misure e di una auspicabile semplificazione degli adempimenti burocratici imposti alle imprese”.
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Il Trentino assume quindi in questa materia una più ampia competenza, unica e innovativa in Italia ed allo stesso tempo impegnativa, sia sul versante degli oneri finanziari che comporta, sia su quello degli adempimenti amministrativi che questa “riforma” renderà necessari. L’Associazione, nel suo ruolo di rappresentanza delle imprese assumerà naturalmente l’impegno di farsi portatrice delle istanze e delle necessità delle associate affinché l’Amministrazione le tenga in debita considerazione, perché il ricorso a strumenti tipici dei momenti di crisi non diventi motivo di ulteriori difficoltà, ma costituisca valido strumento di sostegno per imprese e lavoratori. Di temi legati alla recente riforma del mercato del lavoro, in particolare di somministrazione di lavoro, hanno invece discusso Venier e Valcanover, ponendo in particolare l’accento sul contratto di staff leasing e sulle più ricorrenti problematiche nell’ambito della somministrazione in genere. Sempre di riforma Fornero ha infine parlato Maurizio Cinelli, direttore della “Scuola di specializzazione in diritto del lavoro, sindacale e della previdenza” presso l’università di Macerata, concentrandosi sulla nuova Assicurazione sociale per l’impiego - Aspi - che dall’inizio del 2013 ha sostituito l’indennità di disoccupazione
e che, una volta a regime, dovrebbe sostituire anche l’indennità di mobilità. Il condizionale, verrebbe da dire, è d’obbligo, dal momento che si tratta di una riforma radicale che richiede tempi di attuazione dilatati con conseguenti lunghi regimi transitori che, seppur necessari, generano evidenti incertezze. Basti pensare che dalla data di entrata in vigore della riforma, nel luglio 2012, è ancora incompleta la definizione del sistema creato dalla L.92/12, la quale è stata già oggetto di ben tre distinti interventi modificativi. Critiche e dubbi sono emersi in relazione alle forme di finanziamento dell’Aspi, tra cui la ormai nota "tassa di licenziamento", così battezzata per la sua discussa natura di prestazione automatica, dovuta dalle imprese all’Inps. Da questa interessante giornata di approfondimento è emersa la consapevolezza dell'"impresa" che attende la Provincia di Trento nella gestione degli ammortizzatori sociali, che dal nostro punto di vista assume decisiva importanza in relazione alle ricadute che questo può avere sulle imprese; peraltro abbiamo avuto conferma dell’incertezza che anche sul piano previdenziale - oltre che su quello più strettamente lavoristico - la riforma Fornero introduce, con ulteriori oneri che sembrano essere posti in capo prevalentemente alle imprese.
Seminari a Confindustria Trento: Pec e Firma digitale Nello scorse settimane a Palazzo Stella si è svolto l’incontro “Posta elettronica certificata e Firma digitale: come utilizzarle al meglio per gestire i contratti e i documenti”. L’appuntamento, oltre a offrire un excursus sulle modalità di utilizzo dello strumento, ha affrontato nel dettaglio le novità legate ai servizi offerti dai gestori di Pec, l’evoluzione della normativa e il ruolo dell’Italia, soggetto di avanguardia e di eccellenza a livello europeo. Dal 2011 tutte le società iscritte al Registro delle Imprese devono essere dotate di una casella di Posta elettronica certificata: il sistema consente di scambiare messaggi e documenti allegati con la massima sicurezza e con lo stesso valore legale della Raccomandata con ricevuta di ritorno. Lo strumento garantisce la certezza dell’invio e della consegna, la salvaguardia dell’immodificabilità del contenuto e la riservatezza del messaggio e identifica con certezza la casella di posta certificata del mittente.
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Nuova convenzione per l’assistenza odontoiatrica Per la prima volta in Italia, un’associazione di categoria e un gruppo di specialisti in odontoiatria stringono un accordo per favorire l’accesso alle cure. di Giovanni Baiardo, medico specialista in Odontoiatria e Protesi dentaria
Questo
articolo parla di un progetto di solidarietà che nasce dall’incontro di diverse realtà: quella medica, e del mondo industriale. Un segnale concreto di aiuto e sostegno attivo alla nostra comunità e al nostro territorio. Questa comunione di intenti e di buona volontà ha sviluppato una convenzione-accordo tra privati e Confindustria Trento: primo progetto in assoluto in Italia, per realizzare un vero strumento operativo e una reale opportunità. L’accordo è tra un gruppo di medici specialisti in odontoiatria, posizionati sul nostro territorio, che hanno affiancato questa campagna di sensibilizzazione di Confindustria Trento.
La nostra Convenzione adotta listini e prezziario dell’azienda sanitaria provinciale di Trento per l’anno 2013. La grossa diversità e forza è che per usufruire delle cure mediche-odontoiatriche non si dovrà più dimostrare il reddito, attraverso l’Icef, come invece succede per le cure erogate dalla Asl. I nostri team odontoiatrici garantiranno una gamma completa di servizi altamente qualificati e tecnologicamente avanzati: tecniche Cam-Cad per la impronta dentale, fresatori computerizzati, per la lavorazione delle protesi - capsule prive di metallo in ceramica; la chirurgia implantare, guidata attraverso la pianificazione dell’intervento con programmi eseguiti attraverso la Tac-Cone
I dettagli dell’accordo La convenzione stretta tra Confindustria Trento e dieci studi dentistici distribuiti sul territorio provinciale prevede l’erogazione di visite e interventi odontoiatrici a condizioni di particolare favore. L’accordo è rivolto a tutti gli imprenditori Associati, nonché a tutte le famiglie dei dipendenti (solo per il primo grado di parentela). La novità dell’accordo sta nel fatto che non sarà necessario alcun tipo di spesa da parte delle aziende o del singolo beneficiario, non è infatti prevista l’attivazione di polizze assicurative, né tantomeno l’iscrizione ad organismi mutualistici. Al contrario, tutte le persone fisiche che operano nelle aziende regolarmente iscritte a Confindustria Trento, per il solo fatto di aderire al Sistema, beneficeranno di un importante sconto su tutte le prestazioni odontoiatriche. Nello specifico, anziché applicare il listino standard, ogni studio dentistico aderente all’accordo applicherà il listino stabilito dall’Azienda Sanitaria Provinciale per le prestazioni erogate alle famiglie disagiate. Questo consentirà di godere di prezzi calmierati, con variazioni annuali legate unicamente all’andamento dell’inflazione rilevato dall’Istat. Per informazioni Confindustria Trento Area Marketing e Sviluppo Associativo T. 0461 360000 marketing@confindustria.tn.it
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Beam, l’utilizzo di tecniche implantari sul carico immediato, l’inserimento di viti-impianto e nello stesso giorno o al massimo entro 24 ore, la creazione di un lavoro fisso avvitato in bocca; ancora, la sedazione cosciente per trattare i bambini, adulti con la paura o la fobia delle cure odontoiatriche. Tutto questo è solo una piccola parte della nostra quotidianità ambulatoriale. L’analisi scrupolosa sulla tempistica e la creazione di protocolli specifici hanno permesso di eliminare perdite e tempi inutili sul processo produttivo, ad esclusivo vantaggio dei convenzionati, sia come valore della prestazione,sia come prezzo finale. L’auspicio è quello di allargare alla comunità trentina un servizio che in questi ultimi anni è diventato sempre più difficile da attuare, visti i costi e la situazione economica delle famiglie. Le ultime statistiche sulla salute dei cittadini Italiani per le cure odontoiatriche indicano che su una base del 90%, solo il 45% si rivolge alle strutture private, solo il 5% si cura presso le Asl, l’altro 40% non ci riesce (dati Agenzia Key Stone riferiti a dicembre 2011). Ben venga a tutti gli associati e ai loro dipendenti questa opportunità di farsi seguire e curare da medici specialisti italiani e di essere inseriti in programmi di prevenzione e di controllo diver-
Il giardino dei frutti perduti di Rwa_Architetti
Il 10 aprile scorso presso il FuoriSalone - Salone del Mobile di Milano, Rwa_Architetti ha realizzato “Il giardino dei frutti perduti”, un percorso sensoriale e culturale alla riscoperta dei frutti di un tempo, nell’ambito del quale sono stati presentati i complementi di arredo ReLuxO Recycling Luxury Objects. Si tratta di una linea di oggetti di arredo recuperati prima dello smaltimento e, attraverso lavorazioni di alta finitura, reintrodotti in un nuovo e più
Per usufruire delle cure medicheodontoiatriche non si dovrà più dimostrare il reddito, attraverso l’Icef, come invece succede per le cure erogate dalla Asl.
alto ciclo di vita. L’iniziativa si colloca entro la più ampia linea operativa assunta dallo studio in assonanza con i concetti di green building e di sviluppo sostenibile.
sificati in base alla propria salute e in base alle necessità di ciascuno. Tutto questo vicino a casa, nella propria regione, senza rischiare di dover emigrare per farsi curare all’estero, sfortunatamente e molte volte con alterne fortune, per la durata delle cure. Ricordiamoci che è fondamentale istruire la persona verso una cultura della propria salute e del proprio benessere. Perché abbiamo dei doveri verso noi stessi, ma soprattutto verso le nostre future generazioni.
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Assoservizi per le donne e per l’export La società di servizi di Confindustria Trento lancia due proposte formative: “Industriose” e “Management per l’internazionalizzazione d’impresa”.
A margine
del catalogo di corsi di formazione professionale divulgato al principio del 2013, Assoservizi ha messo a punto, nelle scorse settimane, due interventi formativi mirati a soddisfare le esigenze emerse dal contesto produttivo alla luce degli scenari attuali. Da una parte, un percorso destinato
che hanno titoli per sviluppare performance di alto livello. Il percorso intende offrire una significativa opportunità di confronto e miglioramento per potenziare le competenze di imprenditrici, manager e dirigenti e rafforzarne il ruolo di governance; fornire utili strumenti per definire strategie e gestire le dinamiche connesse al ruolo apicale ricoperto; diffondere e promuovere la cultura delle pari opportunità. L’intervento tiene conto delle tre dimensioni proprie di ogni ruolo con alte responsabilità manageriali: le competenze tecniche, le competenze trasversali e l’approccio soggettivo.
Industriose - Competenze tecniche e trasversali della leadership femminile nella gestione d’impresa
Il percorso formativo. Le attività si articolano in tre aree coerenti e integrabili, al fine di offrire alle partecipanti la possibilità di personalizzare il proprio percorso formativo. Nell’ambito dell’area “Tecnico manageriale” imprenditrici e manager avranno la possibilità di acquisire e perfezionare le conoscenze di tipo gestionale, economico e strategico caratteristiche della propria attività. Materia di studio sono il “Diritto commercia-
Alla luce dell'ampio dibattito in corso sulla presenza femminile ai vertici delle realtà economiche, politiche e istituzionali, Assoservizi, in collaborazione con Confindustria Trento, ha voluto promuovere un percorso formativo dedicato alla valorizzazione dei profili di eccellenza delle imprenditrici, delle dirigenti e delle manager trentine. L’intervento ha l’obiettivo di contribuire a sviluppare queste dimensioni, promuovendo un efficace modello di leadership anche alla luce delle recenti disposizioni previste dalla Legge “Golfo-Mosca” sulla partecipazione delle donne ai ruoli apicali d’impresa. Le donne rappresentano un bacino di professioniste di talento
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le”, l’”Economia aziendale applicata”, “Il fattore D nella definizione della strategia aziendale e nella gestione delle risorse umane”. Le aree “Comunicazione e organizzazione” e “Skill trasversali” hanno invece lo scopo di contribuire a rendere consapevoli le partecipanti di quali sono le variabili “hard” e “soft” che incidono nel funzionamento organizzativo. Dell’area comunicazione e organizzazione fanno parte i corsi di formazione “Autoefficacia, autostima, self-empowerment”, “Comunicazione verbale, non verbale, linguaggio del corpo”, “Gestione di relazioni complesse”, “Intelligenza emotiva”; mentre l’area “Skill Trasversali” ricomprende gli argomenti legati a “Riunioni”, “Problem solving, decision making”, “Negoziazione e mediazione nelle situazioni conflittuali”, “Team working”. Per ogni modulo formativo è possibile inoltre attivare un coaching individualizzato in assonanza con le proprie esigenze. I formatori. Andrea Caprara, Chiara Leardini, Laura Maria Limido, Sara Moggi, Maurizio Pizzamiglio Gianluca Riolfo.
Per informazioni Assoservizi Area formazione T 0461 935050 – F 0461 390127
Confindustria Trento Area education T 0461 360000
Management per l’internazionalizzazione d’impresa L’apertura ai mercati esteri è un fattore imprescindibile per la crescita delle imprese. La penetrazione e la permanenza nei mercati esteri vanno gestite con cura e con le dovute cautele, poiché variano i rischi, i costi e gli
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adempimenti di natura commerciale, fiscale e amministrativa. Il percorso formativo proposto per il 2013 da Assoservizi in collaborazione con Confindustria Trento ha l’obiettivo di offrire gli strumenti per un giusto approccio all’attività, con particolare attenzione alle problematiche specifiche legate alla figura professionale di riferimento. Nel complesso, il percorso consente di sviluppare competenze integrate e multidisciplinari che possono costituire un bagaglio fondamentale dell’Export Manager o di tutti coloro che partecipano alle varie fasi del processo di internazionalizzazione. Il programma ha una struttura modulare: è cioè composto da un insieme di corsi dal contenuto autonomo. È dunque possibile frequentare uno o più moduli, e creare un percorso personalizzato e unico per l’approfondimento, il completamento o la crescita professionale. Il percorso formativo. Agli “Aspetti Amministrativi, Finanziari e Legali”, fanno capo i corsi di formazione: “Tutelare l’innovazione (brevetti, modelli di utilità, misure anticontraffazione….)”, “La distribuzione internazionale: agenti e rivenditori”, “La vendita internazionale: condizioni generali e clausole essenziali. Incoterms: aspetti legali e profili relativi al trasporto”, “Credito documentario e garanzie internazionali”, “Assicurazione dei crediti all’export”, “Contrattualistica internazionale”, “Le cinque regole d’oro per un corretto contratto internazionale: legislazione di competenza, foro competente, conclusione del contratto, clausole di tutela del credito, inadempimento”, “La disciplina del Made In, la Marcatura CE per l’esportazione di macchine e prodotti e per la certificazione dei prodotti per l’estero”, “Gli accordi di collaborazione e di joint venture; le nuove frontiere dell’internazionalizzazione”, “Operazione con Paesi UE ed Extra UE: aspetti doganali e fiscali”, “Check up fiscale del gruppo multinazionale”, “La gestione del personale italiano all’estero”, “La territorialità dei servizi”,
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“Le reti per l’internazionalizzazione: evidenza dei casi empirici”, “Applicazione concreta delle convenzioni contro le dopie imposizioni”, “I prezzi di trasferimento infragruppo”. L’area internazionalizzazione contempla un intervento in due moduli sulle “Strategie di internazionalizzazione” e un corso di formazione dal titolo “Ufficio commerciale estero: come organizzarlo”. Fiore all’occhiello del percorso formativo è la sezione “Lavorare e comunicare in ambienti internazionali”, che si compone di una serie di attività in lingua: “Presenting to International Audiences”, “Negotiating in the International Arena”, “Making International Meetings Work”, “International Conference Calls”, “Bridging the Culture Gap”.
Baldracchi, Eugenio Bettella, Fabrizio Borga, Giovanni Francesco Casucci, Fabrizio Ceriello, Roberto Curcu, Antonio De Capoa, Franca Delle Chiaie, Maurizio Cicciù, Antonio Di Meo, Francesco Flora, Paolo Giovannini, Cristina Martinetti, Michela Magnani, Antonio Massoli, Giuseppina Po, Gabriella Raniero, Alessandro Santini, Marco Strafile, Sandro Trento, Marco Tupponi, Ennio Vial, Canning Italia.
Per informazioni Assoservizi Area formazione Area internazionalizzazione T 0461 935050 – F 0461 390127
I formatori. Paolo Angheben, Paola Claudia
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Giulio Misconel alla guida di Ance Trento Titolare dell’omonima impresa Misconel Srl di Cavalese, succede a Enrico Garbari, presidente della Sezione dal 2010. di Lorenzo Garbari, Segretario Ance Trento
Il presidente uscente Enrico Garbari tra il neo eletto presidente Giulio Misconel (a sinistra) e il Segretario della Sezione Lorenzo Garbari (a destra)
Si è svolta
lo scorso 12 marzo a Palazzo Stella l’Assemblea Generale di Ance Trento, la Sezione autonoma dell’Edilizia di Confindustria Trento, chiamata ad eleggere il nuovo presidente della Sezione. L’Assemblea, alla quale ha partecipato una folta rappresentanza di imprenditori edili associati, ha eletto per acclamazione Giulio Misconel, già vicepresidente della Sezione e attuale vicepresidente di Confindustria Trento. “Assumo la guida della categoria in un periodo di profonda difficoltà e di emergenza per l’edilizia trentina” ha affermato il neo eletto presidente Misconel. Il presidente ha dato conto dell’attuale situazione drammatica per l’edilizia trentina, dove anche le imprese storiche, quelle imprese che da sempre hanno dato lavoro a tanti operai e reddito a tante famiglie e che sono state l’orgoglio dell’economia trentina, hanno chiuso o stanno chiudendo. Un richiamo all’urgenza, alla necessità di corre-
re subito ai ripari (chiaro il riferimento agli Stati Generali dell’Edilizia convocati per fine marzo) altrimenti tra pochi, pochissimi mesi, si conteranno solo imprese chiuse e si vedranno solo macerie. Il Trentino non è più “l’isola felice” di solo pochi anni fa; la crisi economica ha colpito in maniera strutturale anche l’economia provinciale, in tutti i settori e in particolare nella filiera delle costruzioni. Ecco perché bisogna mettere in campo un impegno straordinario per salvaguardare il tessuto produttivo locale. L’Assemblea ha affidato al presidente, in tal senso, un mandato forte e preciso e sono stati condivisi obiettivi, da raggiungere con il contributo e la collaborazione di tutti gli imprenditori associati, sui quali saranno profusi tutti gli sforzi necessari. “Noi imprenditori faremo la nostra parte fino in fondo, come e più di sempre” ha garantito Misconel. “In qualità di presidente cercherò con determina-
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Il presidente Giulio Misconel illustra all'Assemblea il proprio programma
zione di tutelare e difendere il tessuto produttivo industriale trentino dell’edilizia e le imprese di costruzioni che, utilizzando maestranze proprie e non ricorrendo alla speculazione edilizia, difendono il lavoro creando ricchezza per il territorio e fiscalità”.
Misconel: “Assumo la guida della categoria in un periodo di profonda difficoltà e di emergenza per l’edilizia trentina”. L’Assemblea ha rivendicato con forza ed orgoglio gli incredibili sforzi che le imprese trentine hanno finora fatto per salvaguardare il più possibile ogni singolo posto di lavoro; ora però è assolutamente necessario che le istituzioni pubbliche a tutti i livelli, dalla Provincia al più piccolo dei Comuni, diano alle imprese ed ai lavoratori risposte concrete e immediate. “Le istituzioni ha aggiunto il presidente - devono assumersi la responsabilità, che appartiene loro, di sostenere l’economia locale per il bene e il benessere del nostro Trentino e della gente trentina che vi abita e vi lavora”. “Non chiediamo né contributi né sovvenzioni ha chiarito Misconel - ma vogliamo che chi ci governa stia al nostro fianco e sia per noi un partner, assieme ai Sindacati e le altre Associazioni di categoria, per lavorare insieme e per dare soluzioni ai problemi che coinvolgono profondamente il settore”.
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La pubblica amministrazione deve porsi al servizio del mondo produttivo; è una stortura che siano invece le imprese e i lavoratori a doversi mettere al servizio della burocrazia. Tutti sono chiamati alle loro responsabilità, in quanto oggi più che mai c’è in gioco la sopravvivenza delle imprese, dell’intera filiera delle costruzioni, nonché di migliaia di posti di lavoro. “Se non ci sarà uno sforzo di tutti - ha concluso il presidente - da parte anche di chi, a torto, ritiene che la sua condizione personale sia indipendente dall’andamento dell’economia e dalla crescita nella nostra provincia, purtroppo anche la nostra terra conoscerà inevitabilmente un veloce depauperamento e il rischio di una generalizzata povertà, con il grave ma concreto rischio di forti tensioni sociali in quanto gli ammortizzatori sociali non sono una fonte inesauribile”. L’Assemblea di Ance Trento ha infine rivolto al presidente uscente, Enrico Garbari, che ha presieduto la Sezione negli ultimi tre anni, un caloroso e generoso saluto e ringraziamento quale attestato di stima e di vicinanza.
“Le imprese e i lavoratori hanno bisogno di risposte concrete e immediate per salvaguardare il tessuto produttivo dell’edilizia trentina e migliaia di posti di lavoro in tutta la filiera delle costruzioni”.
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Giovani Imprenditori in Assemblea "Industria & Movimento - Da sempre rivolti al futuro" il titolo scelto per l’Assemblea Annuale dello scorso aprile. Presentata la pubblicazione per i 40 anni del gruppo.
L’Assemblea
annuale dei Giovani Imprendi- Di seguito riportiamo un estratto dell’introduzione, tori si è svolta venerdì 12 aprile, presso Villa Bor- curata dallo stesso presidente Lunelli. tolazzi, alla presenza del presidente nazionale dei "Questo libro ha preso forma in occasione del quaGiovani imprenditori Jacopo Morelli, del presi- rantesimo compleanno del Gruppo Giovani Imdente dell’Associazione Paolo Mazzalai, dei past prenditori del Trentino Alto Adige, con l’intento di president del Gruppo e dell’assessore provinciale osservare la storia del nostro Movimento insieme Alessandro Olivi. Nel corso dell’evento, realizzato a quella dell’industria e dell’economia del Trentigrazie alla collaborazione della Banca di Trento e no attraverso gli occhi di quei Giovani ImprendiBolzano e di Obiettivo Lavoro, il Gruppo ha espo- tori che si sono avvicendati alla guida del Gruppo. sto le proprie tesi in merito al mercato del lavoro, Enrico Franco (direttore del Corriere del Trentino al credito e all’efficienza della pubblica ammini- e del Corriere dell'Alto Adige ndr), ha intervistato i past president di Trento dal 1971 al 2011, chiedendo strazione. Il presidente regionale G. I. Matteo Bruno Lunelli loro di descrivere gli anni della propria presidenza, ha moderato l’evento, e ha presentato al pubblico di raccontarsi e di raccontare la storia e le vicende e alla stampa il libro “Industria&Movimento” che che avevano vissuto da giovani protagonisti. Ne ripercorre i 40 anni di storia del Gruppo attraverso è nato un piccolo affresco della nostra storia che, i ricordi e le parole dei presidenti che si sono suc- per quanto essenziale e con le inevitabili lacune di testimonianze basate soprattutto sul ricordo, ha ceduti alla guida.
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l’impagabile pregio della freschezza e della spon- stria a un confronto stabile con i sindacati in un taneità. Chi sfoglia questo libro potrà ripercorrere momento particolarmente delicato in cui il terroun periodo cruciale della nostra Provincia, che ha rismo colpiva anche a Trento. Furono infine i Giovisto la crescita della nostra cultura imprenditoria- vani a porre sul tavolo problemi che sino ad allora le, l’evoluzione dell’industria trentina e, insieme, la i senior non avevano preso in considerazione: un sua capacità di incidere nel formidabile sviluppo esempio su tutti è rappresentato dalla questione di un territorio che oggi, in tanti ambiti, è ai primi ambientale che portò al formarsi di una coscienza posti per qualità, non soltanto in Italia. ecologica. Tutto ha inizio nel 1971, quando in seno all’Associa- A partire dagli anni Settanta, la promozione delzione viene costituito il Gruppo Giovani Imprendi- la cultura d’impresa e dei suoi valori è diventata tori. Il primo presidente, Mimmo Cecconi, presen- il filo conduttore del nostro Movimento, quanta così il neonato gruppo: "Desidero precisare che do l’economia trentina cresceva a ritmi sostenuti ci sentiamo parte attiva dell’Associazione in quan- ma si respirava ancora un forte conflitto sociale to prima di essere giovani, siamo industriali e di- e, come afferma Gino Lunelli nella sua intervista, rigenti di industria che vivono quotidianamente il "un’atmosfera di acrimonia e ostilità nei confrontravaglio dell’attuale momento". In quel discorso ti dell’industria". Come Giovani abbiamo sempre programmatico, il presidente Cecconi evidenzia il pensato che, per cambiare il futuro, occorresse pridesiderio di "affrontare tutti quei problemi che la ma di tutto puntare sulla formazione ed entrare società attuale pone, con lo scopo precipuo di ren- nelle scuole per raccontare ai giovanissimi la beldere sempre più valida la presenza degli impren- lezza dell’intraprendere e, riprendendo le parole ditori nel contesto sociale". di Rocco Cristofolini, spiegare loro che "il lavoro Il Movimento dei Giovani dimostra fin dai suoi è un valore e non una condanna; che il cambiaprimi passi la consapevolezza di poter svolgere un mento è un’opportunità e non una difficoltà". Per ruolo importante sia all’interno dell’Associazione avvicinare scuola e lavoro e per far incontrare il sia nei confronti del proprio territorio, instauran- mondo dell’impresa con la Scuola e l’Università, il do un dialogo con la società civile e diventando Gruppo ha condotto gli imprenditori nelle scuole un elemento di dinamismo per l’economia dell’in- e gli studenti con i loro docenti nelle fabbriche. Il tera regione. dialogo e lo scambio di esperienze con il mondo Furono infatti i Giovani a fornire lo stimolo de- della formazione ha portato nel 1988 alla costituterminante per aprire l’Associazione a tanti nuovi zione della Scuola Gestione d’Impresa, che ha coninterlocutori, a cominciare dal mondo della scuo- tribuito alla formazione professionale di centinaia la; furono ancora i Giovani a sollecitare Assindu- di giovani trentini.
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L’altro grande tema da sempre caro ai Giovani Imprenditori è quello dell’internazionalizzazione e proprio dall’esperienza del Gruppo Giovani nel 1975 è nata Trentino Export. L’attenzione verso l’estero si rafforza e matura poi negli anni successivi, nella convinzione che, come afferma Enrico Zobele nella sua intervista, "la priorità era aprire il Trentino al mondo". Gli sforzi vennero ripagati quando, dopo la recessione dei primi anni novanta, le esportazioni si rivelarono quale vero motore della crescita dell’industria trentina. Mi piace pensare che il notevole sviluppo dell’economia del nostro territorio in questi quarant’anni sia anche legato all’attività di tanti Giovani Imprenditori che hanno sempre rappresentato un’avanguardia e sono stati sentinelle dei princìpi fondanti un’etica imprenditoriale, promotori presso le Scuole e le Università della cultura d’impresa e del merito. Insomma, i Giovani Imprenditori in questi quattro decenni hanno avuto un ruolo importante nell’evoluzione dell’economia del Trentino, e lo hanno fatto con la forza delle idee, con la pressione delle loro tesi nei confronti dei senior dell’Associazione e, soprattutto, delle istituzioni. Oggi la crisi economica internazionale ha colpito tutti, ma i giovani in modo particolare, come ha recentemente affermato il presidente della Bce Mario Draghi. Nel 2012 in Italia un giovane su tre compreso tra i 15 e 24 anni è disoccupato e questo sottoutilizzo delle risorse dei giovani, come commenta lo stesso Draghi, oltre a ferire l’equità, è uno spreco che non possiamo permetterci. Guardando al futuro ritengo che i Giovani Imprenditori abbiano una grande responsabilità in tal senso e debbano prima di tutto farsi portavoce di questo disagio e puntare ad accrescere le opportunità e la partecipazione economica delle nuove gene-
razioni, ponendosi ad esempio come interlocutori autorevoli per le istituzioni ogni volta che siano in discussione politiche rivolte ai giovani. Non mi resta che augurare al Gruppo Giovani Imprenditori del Trentino Alto-Adige, di cui mi onoro di essere presidente, e a tutti coloro che si sono iscritti al Gruppo Giovani Imprenditori in questi quarant’anni, di non perdere mai l’energia e l’entusiasmo perché, come disse Luca Cordero di Montezemolo, "la strada dell’intraprendere è una strada fatta di coraggio e di solitudine […] ma anche piena di soddisfazioni,di passione e di gioia". La storia raccontata nelle pagine che seguono costituisce una straordinaria eredità e spero che possa diventare uno stimolo per il nostro movimento a essere sempre rivolto al futuro, capace di guardare oltre l’urgenza del presente per contribuire attivamente allo sviluppo, alla crescita e al benessere del nostro territorio e dell’Italia".
Giovani Imprenditori: i past president 1971 - 1975
Mimmo Franco Cecconi
1975 - 1978
Francesco Cristofolini
1978 - 1980
Luigi Lunelli
1980 - 1982
Erardo Molignoni
1982 - 1986
Enrico Zobele
1986 - 1988
Fausto Manfrini
1988 - 1992
Mirko Pellegrini
1992 - 1996
Andrea Penzo
1996 - 2001
Marcello Lunelli
2001 - 2003
Ilaria Vescovi
2003 - 2008
Rocco Cristofolini
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speciale autotrasporto
"Politica e banche supportino il settore" Intervista al presidente della sezione Autotrasporto di Confidustria Trento, ANDREA GOTTARDI. di SILVIA BRUNO
Presidente
Gottardi, le chiediamo in primo luogo di tracciare un quadro dell’andamento della Sezione in Trentino.
Anche per il settore degli autotrasporti, nella nostra provincia come altrove, la situazione è drammatica e si ripercuote sull’andamento della Sezione. Non passa giorno che non raccolga segnali di sofferenza, di cedimento, da parte di clienti costretti a chiudere, a chiedere concordati, a ricorrere alla cassa integrazione. Ho la fondata sensazione che nel corso del 2013 più di un’impresa del nostro settore si troverà a dover affrontare scelte dolorose. Va precisato tuttavia che la situazione non è uguale per tutti. Le grandi flotte non avvertono la crisi allo stesso modo delle piccole e medie imprese, ancora
Andrea Gottardi
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fortemente legate al territorio: avendo delocalizzato possono intercettare volumi di trasporto su rotte non tradizionali. Sono meno penalizzate anche le imprese che operano sul mercato del fresco nazionale: nel loro caso, il servizio richiesto è talmente complesso da limitare la concorrenza, e il danno derivante da eventuali consegne ritardate è tale da scoraggiare il ricorso a imprese non conosciute. Va dato atto della lungimiranza di chi ha saputo avviare rapporti di collaborazione e aggregazione che oggi permettono a queste imprese di sopravvivere, innovarsi e investire. Quali le ragioni della sofferenza del settore e le problematiche principali? Le questioni principali sono tre: la frammentazione del settore, la concorrenza sleale, la mancanza di liquidità legata al rischio Italia. Il primo è un problema annoso e ad oggi irrisolto: il gioco al ribasso del monoveicolare, che accetta incarichi diretti, anche sottocosto, pur di non collaborare con un’impresa più grande. Ci sono committenti che adottano comportamenti scandalosi, ma il vero scandalo è che c’è chi li asseconda nel nostro stesso settore. Dicasi lo stesso per la concorrenza dei vettori che definisco “pseudo stranieri”: attività di proprietà di imprenditori italiani, che aprono un’azienda all'estero, magari dopo aver fatto un concordato in Italia, e fanno ribassi tali che neanche i minor costi esteri giustificano. Parliamo di ribassi in export di 400 euro a viaggio: è una bomba ad orologeria destinata a scoppiare. Infine c’è il problema finanziario: da una parte, come è noto, le banche erogano difficilmente nuovo credito al settore; dall’altra il costo del denaro per un'impresa italiana è il doppio che per un'impresa tedesca. In periodi come quello attuale, quando concedere dilazione di pa-
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gamento ai clienti è la norma, questa differenza è un'ulteriore svantaggio competitivo rispetto agli stranieri. Quali i punti di forza e le criticità dell’imprenditoria del settore in relazione alla sua collocazione sul territorio provinciale? Un punto di forza che accomuna tutti gli operatori del settore è la passione e l'amore per il proprio lavoro, anche se è oggi messa a dura prova. Altro vantaggio sono sicuramente taluni minori costi rispetto ad altre province italiane (Irap, passaggi di proprietà dei mezzi…). Abbiamo una pubblica amministrazione efficiente, una Camera di commercio di eccellenza, una Motorizzazione che può sembrare fin troppo meticolosa se paragonata al resto d’Italia. La vera criticità è legata alla collocazione geografica. In Trentino ci devi venire apposta, oppure ci si transita per andare in Germania: mancano le opportunità di traffico che ha una località più baricentrica, come ad esempio Verona. In questo senso, la Valdastico potrebbe portare sicuramente grossi vantaggi. A livello infrastrutturale c’è ancora molto da fare: troppe sono le opere ancora ferme e che se realizzate taglierebbero i tempi di consegna, garantendo anche una maggiore sicurezza stradale. Penso alla galleria di Loppio, ma anche alla Valsugana, che va completata a prescindere dall’indispensabile realizzazione della Valdastico. Quanto incidono il sistema dei controlli stradali e delle sanzioni? Il lavoro quotidiano delle forze dell’ordine è encomiabile. Oggi tuttavia, chi abitualmente infrange le regole continua a farlo, e chi cerca di rispettarle si sente tartassato. Controlli mirati stanerebbero gli illeciti più eclatanti: occorre sanzionare pesantemente chi sistematicamente stacca il tachigrafo o utilizza due schede, e chi abitualmente fa il sovraccarico, con conseguenze disastrose sulla concorrenza e sulla sicurezza stradale. Alta va mantenuta inoltre l’attenzione nei confronti della malavita organizzata: le imprese trentine sono sane, ma i camion hanno le ruote…
Quali misure porre in atto a livello politico per accelerare la competitività delle imprese? Alla politica chiediamo che imprima uno snellimento all’operato della pubblica amministrazione, sia dal punto di vista dei pagamenti, sia dal punto di vista delle formalità amministrative. A livello locale, auspichiamo misure capaci di distogliere le imprese dalle lusinghe della delocalizzazione. Al sindacato rivolgiamo un appello affinché condivida un’azione congiunta volta ad ottenere uno sgravio dei costi del personale e rendere competitive le imprese italiane, e perché si arrivi a rinnovare il contratto nazionale senza ulteriori insostenibili costi per gli autotrasportatori del nostro paese. Cruciale è il rapporto con Confindustria e con la committenza italiana. Determinante può essere l’azione del nostro presidente nazionale Giorgio Squinzi, uomo dalle grandi doti di mediazione, titolare di un’azienda che è modello di sinergia con i trasportatori che vi collaborano. Auspichiamo in particolare che possa essere riaffrontato il nodo delle tariffe minime di sicurezza del trasporto, per il quale occorre trovare una soluzione seria e condivisa tra le parti in modo da non guardare solo al massimo ribasso ma anche alla qualità del servizio, in un “sistema Italia” che sappia salvaguardare l’attività delle imprese di produzione assieme a quelle di trasporto. Quali strategie innescare a livello imprenditoriale per accelerare la competitività delle imprese? Non è raro che un imprenditore concepisca un buon progetto ma non sia messo nelle condizioni di realizzarlo, a causa di un iter burocratico troppo lungo, oppure dell’incertezza di un finanziamento. Una più larga condivisione di intenti tra le istituzioni, gli istituti di credito e le aziende è una condizione imprescindibile per l’attivazione, in tempi celeri, di nuovi progetti, in tema di internazionalizzazione, innovazione, aggregazione: saranno i numeri dei business plan a dire, a seconda delle diverse realtà, quale sia la forma più performante.
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Colmare il gap delle infrastrutture Intervista a Eleuterio Arcese, presidente di Anita, l’Associazione nazionale imprese trasporti automobilistici.
Presidente
Arcese, come descriverebbe la situazione attuale del settore dell’autotrasporto italiano? L’autotrasporto italiano sta vivendo – come tutti i settori – una profonda crisi, aggravata da una concorrenza sempre più agguerrita da parte dei vettori esteri che stanno via via acquisendo importanti fette di mercato e dal fatto che – nel nostro Paese – non è stata attuata una riforma strutturale dell’autotrasporto. La crisi economica e finanziaria è stata poi ancora più dirompente poiché intervenuta su un settore già in crisi, caratterizzato da una forte parcellizzazione delle imprese, le quali non riescono a “fare sistema”. Tra le riforme che Anita chiede da tempo c’è la riduzione della pressione fiscale: quali le misure auspicate?
Uno dei fattori che rallentano la crescita è proprio la pressione fiscale che grava sulle imprese, sia per quanto riguarda la fiscalità generale, sia quella più strettamente legata al costo del lavoro. Le imprese stanno in questo modo soffocando da un peso ormai insostenibile e se consideriamo il divario con i Paesi della vecchia Europa, possiamo immaginare quanto sia quello con i Paesi neocomunitari. Occorre quindi una vera e propria terapia d’urto, soprattutto per quanto riguarda il costo del lavoro, che – vale la pena ricordare – incide sui nostri costi per oltre il 40%. Di idee e proposte ne abbiamo formulate diverse e a tutti i Governi che si sono succeduti nel tempo e che ci appresteremo a presentare anche al prossimo Esecutivo. Si tratta di interventi che hanno anche l’obiettivo principale di salvaguardare l’occupazione nel nostro Paese.
Eleuterio Arcese
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Problematico è anche il tema del costo del gasolio e dell’approvvigionamento: quali le attese in termini di politica energetica? L’approvvigionamento energetico per l’autotrasporto, rappresenta l’altra voce di costo che ha un’incidenza significativa sui costi di esercizio delle imprese, pesando per circa un 25% del totale. Anche su questo fronte, la nostra attenzione è massima e l’azione di intervento di Anita su tale argomento si concentra anche a livello comunitario, dove si discutono le politiche energetiche. Il prezzo del gasolio rappresenta un fattore cruciale per la competitività delle imprese ed è per questo motivo che a livello comunitario seguiamo sistematicamente i lavori della direttiva sulla tassazione dell’energia, per riequilibrare e armonizzare le condizioni tra i diversi Stati. In passato Anita ha sollevato i temi della concorrenza di imprese che operano nell’illegalità, del rispetto della sicurezza, della convivenza difficile con gli operatori stranieri. Di recente è nato un Osservatorio che tutelerà questo tipo di aspetti. Qual è il suo giudizio? Il tema della legalità è sempre in primo piano e non dobbiamo mai abbassare la guardia. Legalità, regolarità e sicurezza sono fattori di sviluppo. Contrastare l’illegalità è un nostro dovere, poiché l’evasione fiscale, l’utilizzo di vettori irregolari, il mancato rispetto delle regole, alterano le condizioni di concorrenza, minano la competitività ed ostacolano la crescita. Pertanto non possiamo che giudicare positivamente tutto ciò che va in questa direzione. In relazione al dibattito sulle infrastrutture, quali sono le problematiche, quali le attese degli operatori del settore? Le infrastrutture rappresentano un elemento fondamentale di crescita economica e dobbiamo colmare il gap rispetto agli altri Paesi, potenziandole. Il nostro Paese, senza adeguate infrastrutture, non potrà certo risolvere i problemi legati alla mobilità e alla logistica delle merci. Permangono infatti punti di fragilità del nostro
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sistema infrastrutturale: basti pensare i volumi di traffico, le risorse e le opportunità di crescita per il sistema logistico nazionale che si disperdono a causa di una mancata razionalizzazione dei porti e degli interporti italiani. Altro fattore di criticità è rappresentato dall’attraversamento dell’arco alpino e come questo incida sul nostro sistema economico, poiché i grandi valichi del Brennero e del Monte Bianco non saranno pronti prima del 2028. In una tale situazione non si può che auspicare un ulteriore potenziamento del trasporto intermodale ferroviario, combinato ed accompagnato. Su quest’ultimo aspetto voglio ricordare che da qualche mese è in funzione il servizio Rola, l’autostrada viaggiante sulla linea Trento/Monaco/Regensburg che Trasposervizi Srl, società di servizi di Anita, ha attivato con la collaborazione delle ferrovie italiane. Si tratta di un esempio virtuoso che soddisfa le esigenze di mobilità delle merci ed il rispetto dell’ambiente. Quali le relazioni, gli ingredienti di un “sistema” in grado di favorire l’attività degli imprenditori dell’Autotrasporto? Come ho già detto, l’autotrasporto italiano è poco orientato a “fare sistema”. Stiamo però vivendo una fase di radicale cambiamento del modo fare impresa, alla quale anche noi, imprenditori dell’autotrasporto, dobbiamo guardare per crescere e competere. È un approccio nuovo, diverso dal passato, anche per quanto riguarda le relazioni tra le imprese, tra i diversi operatori della filiera, tra le persone. Il concetto di “sistema” sempre più deve entrare a far parte anche nel nostro mondo. Le nuove disposizioni agevolative potrebbero contribuire al rilancio del settore? Quest’anno la novità più significativa riguarda lo stanziamento di risorse destinate agli investimenti, alle quali guardiamo con attenzione perché, sebbene non siano particolarmente consistenti, possono dare una spinta al rilancio del comparto. (sb)
(WE) MOVE YOUR BUSINESS. Immagina il modo più veloce e sicuro per movimentare il tuo business, accorciare le distanze, ridurre i tempi di gestione. E immagina di poterlo fare con semplicità, rivolgendoti a un unico interlocutore: un vero partner sempre al passo con i tempi e che sappia sempre proporti soluzioni innovative e personalizzate. Ogni giorno, il Gruppo Arcese rappresenta questa scelta per migliaia di aziende che nel mondo operano nei settori più diversi: dall’automotive all’industria cartaria, dal comparto tessile all’alta moda, dalla chimica alla tecnologia più avanzata.
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Dalla vecchia Ponale alle strade d’Europa Da Gustavo a Gustavo con Alex e Fabio, quattro generazioni per la storia secolare del Gruppo Corriere Rosa. di Alessandro de Bertolini
Siamo
alla quarta generazione. Una storia di famiglia che parte da lontano e che affonda le radici nella dedizione al lavoro, nella passione per i trasporti e nella capacità di adeguarsi ai cambiamenti. Corriere Rosa, l’azienda di logistica e trasporti internazionali guidata da Gustavo Rosa, conta oltre un centinaio di dipendenti, lavora in vari paesi d’Europa e realizza sul mercato tedesco il 60% del proprio giro d’affari. Nel 2012 il Gruppo Corriere Rosa ha chiuso con un fatturato di 15 milioni di euro e un totale di 80 automezzi. Ma un tempo era diverso. Quando il nonno di Gustavo iniziò l’attività negli anni ’20 del secolo scorso, in val di Ledro, la movimentazione delle merci avveniva a dorso di mulo trainando con le bestie i carichi di farina, legnami o altri beni di prima necessità. Come si lavorava? Avanti e indietro da Riva del Garda su strade sterrate squilibrate a picco sulle acque del lago. La vecchia carrozzabile del Ponale, oggi riadattata a uso ciclistico e pedonale, era l’unica via di comunicazione per quanti desiderassero scendere dalla
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val di Ledro verso la Gardesana. Dal nonno, che faceva la spola da Molina a Riva, Gustavo Rosa ha ereditato il nome di battesimo e l’amore per questo lavoro. Il primo mezzo motorizzato fu acquistato dal nonno Gustavo nel 1929. Era un Torpedo. Poco dopo, un modello Ford con portata 18 quintali e negli anni successivi il nuovo Fiat 621. Un’avventura, insomma, che cresceva con tanta energia e una buona dose di ottimismo in un periodo in cui, tra gli anni ’20 e gli anni ’40, si registravano la grande crisi del 1929, la nascita di un regime e lo scoppio di una guerra mondiale. Il 1945 fu però fatale. L’aviazione alleata bombarda le valli e le città. Arriva di notte. Non risparmia tutto ciò che si muove e che fa luce. Durante uno spostamento di lavoro, il camion di Gustavo viene colpito nonostante la schermatura dei fari, che avrebbe dovuto impedirne dall’alto la localizzazione. Il nonno muore. E l’azienda passa nelle mani del figlio Pio, che da qualche anno aveva iniziato a lavorare all’attività di famiglia. Il dopoguerra è
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faticoso. Ma il boom economico degli anni ’60 e una capacità di oltre 85mila metri cubi. All’inter’70 (che in Trentino giunge con un decennio di ri- no, gli spazi per la logistica ma anche quelli per tardo) porta un incremento forte anche nel settore l’officina. Con un parco automezzi di oltre 80 unidei trasporti nelle zone del Trentino e dell’Alto tà, la famiglia Rosa ha da tempo pensato di far Garda. fronte internamente alle spese di gestione e maDiego e Gustavo, i figli di Pio, subentrano alla nutenzione dei veicoli, che prima dovevano essere fine degli anni ’60. “Ho iniziato a lavorare – spie- esternalizzate. L’officina si occupa sia della manuga Gustavo – nel 1969 con un camion usato”. Con tenzione programmata sia di quella straordinaria. loro l’azienda cresce e alla fine degli anni ’70 si Il parco veicoli è costantemente monitorato con affaccia per la prima volta ai trasporti interna- un sistema di controllo satellitare che consente zionali. Nel 1977 Corriere Rosa trasferisce la sede di verificare istantaneamente la localizzazione di principale dalla val di Ledro a Riva. Aumenta il tutti i mezzi, i principali parametri di funzionanumero di automezzi e aumentano le commesse. mento dei motori e le emissioni, potendo contaFino a quando, nel 1999, l’azienda si sposta ad Ala, re sulla massima sicurezza e su un’informazione proprio al centro della valle dell’Adige, aprendo tempestiva alla clientela sui termini di consegna uno stabilimento sull’asse strategico del Brennero dei carichi. fra Italia, Austria e Germania. Di questo passo, ne- Nel settore di riferimento, il Gruppo Corriere Rosa gli anni 2000 entrano in azienda i figli di Gustavo, è oggi tra le aziende più strutturate del Trentino. Alex e Fabio. É la quarta generazione. Nonostante questo, la crisi economica si è fatta Il volto odierno dell’impresa è il risultato di un sentire anche nelle realtà più sane e consolidate. percorso solido che ha attraversato un secolo di Assieme al settore dell’edilizia, quello di logistica storia. Cresciuta con continuità e costanza, l’azien- e autotrasporti è forse tra i più colpiti. Gustavo da ha dato origine negli anni ad altre società con- Rosa fa sapere di aver registrato negli ultimi mesi trollate, diventando il Gruppo Corriere Rosa. una significativa contrazione della domanda di Oltre al trasporto, importanza fondamentale ha trasporto in import e un ulteriore allungamento assunto la logistica. Non più, quindi, puro e sem- dei termini di pagamento, accompagnato da un plice trasporto ma anche tanta organizzazione e preoccupante aumento degli insoluti. Pesano, in capacità di movimentare merci, di creare indotto, particolare, la concorrenza con i competitors dei di sapersi distinguere come punto di riferimento nuovi Paesi dell’Unione Europea, le imposte e il nel settore di trasporti e logistica in Trentino e costo dei carburanti. fuori dal Trentino. In attesa di una ripresa del mercato, l’azienda La sede legale dell’azienda rimane a Molina di guarda con ottimismo al futuro. Obiettivo prinLedro, dove tutto ebbe inizio, quasi a dimostrare cipale: evitare di ridurre il numero di occupati. il legame forte con la propria tradizione. La sede E, se dovesse finalmente aprirsi qualche concreto operativa e amministrativa, il cuore dell’azienda, spiraglio positivo per l’economia, procedere a un dove tutto avviene, si trova invece nei nuovi spazi graduale rinnovo del parco mezzi con l’acquisto di Ala. Lo stabilimento dispone di capannoni per di veicoli di nuova generazione Euro 6.
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Gruppo
SocietĂ conSortile traSporti SfuSi Srl
Servizi di trasporto per conto di terzi destinati all’edilizia, alla costruzione e manutenzione stradale
Sede legale ed amministrativa Via Per Ospedaletto, 20 38059 Villa Agnedo (TN) Tel. 0461 780013 - 782895 Fax 0461 780034
Filiale Via Pio Brugnoli, 20 37022 Fumane (VR) Tel. 045 6838308 Fax 045 6834987
logistica@ststraspsfusi.it amministrazione@ststraspsfusi.it pec: ufficio@pec.ststraspsfusi.it www.ststraspsfusi.itl
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50 anni di esperienza nel trasporto per l'edilizia Nonostante la crisi, il gruppo Sts Srl chiude il 2012 con 13 milioni di fatturato.l
“Prestare
la massima attenzione alle esigenze della committenza, offrire un servizio il più soddisfacente possibile, rispettare sempre la normativa (così pressante nel settore dell’autotrasporto su strada) e non rinunciare mai alla qualità dei servizi offerti. Queste le nostre priorità, nonostante il perdurare del difficile momento economico e finanziario, che interessa tutti i settori”. I fratelli Sandri – Piergiorgio, Renzo e Lucio, titolari di Sandri Autotrasporti Srl – spiegano così la situazione attuale dell’azienda di famiglia e i principali obiettivi per il presente e per il futuro. Sandri Autotrasporti Srl, impresa trentina di Villa Agnedo in Valsugana, è specializzata nel trasporto su strada di prodotti per l’edilizia con quasi 50 anni di esperienza alle spalle. “L’azienda di famiglia – racconta Lucio Sandri, presidente di Sandri Autotrasporti Srl – è stata fondata nel 1965 da nostro padre Silvio, che iniziò l’attività con un camion. Nel corso degli anni l’impresa ha conosciuto una costante e positiva evoluzione. La società si occupa da sempre del trasporto su strada di prodotti destinati all’edilizia, prevalentemente con autocisterne per il trasporto di materiali sfusi e in parte con cassonati e ribaltabili. Negli anni ’90, hanno contribuito allo sviluppo dell’attività la richiesta di trasporto di cemento per la costruzione di grandi infrastrutture ferroviarie e stradali e il forte sviluppo immobiliare che si registrò in quel periodo. Dal ’78, inoltre, Piergiorgio si occupa anche dell’azienda agricola di famiglia”. Alla gestione della società collaborano da qualche anno i nipoti Stefania e Giacomo. “Il settore dell’autotrasporto – proseguono i Sandri – è in forte difficoltà già da tempo. Nel nostro caso, l’aumento continuo dei costi si somma alla situazione di crisi dell’edilizia. Come se non
bastasse, la burocrazia rappresenta uno dei maggiori problemi per qualsiasi tipo di impresa, crea ostacoli e costi inutili allo sviluppo delle attività”. Fortunatamente in Trentino le cose vanno un po’ meglio. “Operare in una realtà come la nostra – sottolineano – consente di avere più facilmente un rapporto diretto con i vari uffici e con gli enti della Provincia di Trento”. Nel 1997 Sandri Autotrasporti ha contribuito alla costituzione del gruppo Sts Srl, con sede a Villa Agnedo, insieme ad altre imprese che presentavano una pluriennale esperienza nel settore dei trasporti sfusi. Le imprese socie del gruppo sono: Sandri Autotrasporti Srl, Bonazza Narciso Snc & C. di Breguzzo, Autotrasporti Bonazza di Bonazza Daniele & C. Snc di Breguzzo, Trasporti Valle Laghi Srl, Safra Srl con sede sita in provincia di Trento, Scaligera Trasporti Srl, Fasoli Pierangelo, Simeoni
Da sinistra: Renzo, Stefania, Piergiorgio, Lucio e Giacomo Sandri
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Domenico, Bozzini Sergio e Cipriani Claudio, sede in provincia di Verona, Cazzaro Gianni con sede a Sedico in provincia di Belluno. “La nascita del Gruppo – spiega Renzo Sandri, presidente del Gruppo Sts – è stata dettata dall’esigenza di ottimizzare i servizi, estendere l’operatività e far fronte alle necessità di mercato”. In un periodo di crisi come questo, che “colpisce duramente anche la bassa Valsugana, dove l’economia è basata in buona parte sull’edilizia, crediamo di essere una realtà importante anche dal punto di vista dell’occupazione”. Nella sede commerciale e amministrativa del gruppo, di cui è responsabile amministrativo Mariangela Sandri, operano dieci amministrativi, due operai destinati alla manutenzione ordinaria e straordinaria dei mezzi, e circa 45 autisti. Complessivamente il Gruppo Sts occupa più di cento persone. Dopo oltre quindici anni di attività, Sts si mostra come una struttura organizzativa e commerciale ben consolidata e specializzata nel trasporto di cemento, materiali sfusi per l’edilizia, per la costruzione e per la manutenzione stradale. “Sts è cresciuta nel tempo – prosegue Renzo Sandri – diventando un punto di riferimento per i principali produttori di materiali sfusi per l’edilizia e la manutenzione stradale situati nel centro/ nord Italia e nei vicini Paesi esteri. Il Gruppo è in grado di supportare la propria clientela con l’esperienza nel settore del trasporto specifico di prodotti sfusi, fornendo tutte le autorizzazioni e le certificazioni richieste dal mercato. Sts è altresì autorizzata al trasporto di rifiuti non pericolosi
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destinati al riutilizzo. Attualmente, i committenti Sts sono i produttori di cementi e premiscelati, gli impianti di calcestruzzo, imprese di costruzione, produttori e intermediari di rifiuti non pericolosi, nonché la committenza per la manutenzione e costruzione stradale”. Nonostante la crisi economica, il fatturato 2012 si è attestato oltre i 13 milioni di euro. “Prevediamo di mantenerci su questi valori anche per l’esercizio in corso”, fanno sapere dall’azienda. Considerando le differenti sedi e stabilimenti, Sts Srl conta oltre 200 mezzi, di cui 90 veicoli trainanti. “La superficie della sede di Villa Agnedo – continua Sandri – è di 12mila metri quadrati, con 1.500 coperti, di cui 250 per uffici. É stato recentemente effettuato l’investimento per un impianto fotovoltaico ed è inoltre operativa un’officina meccanica ben attrezzata. Possediamo poi un ufficio operativo e logistico a Fumane in provincia di Verona e, a Spini di Gardolo, disponiamo di un magazzino per la logistica di 1.600 metri quadrati coperti. Possiamo usufruire di tre depositi di carburante di proprietà: il più capiente è ubicato a Villa Agnedo (capacità di 50mila lt), mentre gli altri due (con capacità inferiore) si trovano uno a Sarche di Calavino e uno a Nuvolera in provincia di Brescia. Il 2013 non lascia intravedere nulla di buono sul piano della crisi internazionale, soprattutto a livello nazionale. “Ciononostante per l’anno in corso – conclude Sandri – abbiamo già dato inizio a un programma di investimenti diretto all’ammodernamento del parco mezzi”. (adb)
Scania Commerciale S.p.A. A fianco dei trasportatori del Trentino - Alto Adige. L’intera gamma di veicoli Scania, ora arricchita dal nuovo Streamline e da ben 9 motori Euro 6, un’officina specializzata, un magazzino ricambi, servizi finanziari e post-vendita, noleggio veicoli, usati selezionati: sono queste le soluzioni che Scania Commerciale mette a disposizione dei propri clienti per sostenere a 360° la loro attività. Con dedizione assoluta.
Per maggiori informazioni sui servizi Scania, potete contattare l’ufficio commerciale (tel. 0461 996482/3) o consultare il sito www.scaniacommerciale.it.
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Trasporto alimentare, settore anticrisi Il caso di un’azienda che ha saputo specializzarsi per soddisfare le esigenze di una nicchia di mercato, e che per questo resiste.
“Rispondere
a tutte le esigenze del commit- pendenti ed è disposta su un piazzale di circa 12 tente, assicurando la massima disponibilità in mila metri quadrati di superficie con capannone termini di tempo e offerta automezzi”. Questo di 900 metri quadrati adibito a officina, carrozl’obiettivo principale di Autotrasporti Luchin, zeria e in parte a deposito automezzi. Il parco l’azienda trentina con sede a Mezzolombardo macchine consta di quattro complessi veicolari specializzata da oltre 70 anni nel settore dell’au- costituiti da motrice e rimorchio isotermici, 20 trattori, 20 semirimorchi frigoriferi, 6 semirimortotrasporto e della logistica. “La nostra clientela – spiega Giorgio Ghezzi, am- chi centinati, un semirimorchio ribaltabile, un ministratore di Autotrasporti Luchin e vicepre- semirimorchio bisarca per trasporto veicoli e due sidente della sezione Autotrasporto di Confin- rimorchi cassonati. “Per mantenere il ricordo deldustria Trento – è costituita dalle principali Op la tradizione – continua Ghezzi – la nostra aziendel Trentino Alto Adige, le cooperative lattiero da possiede inoltre quattro autocarri d’epoca Fiat casearie della regione e le principali industrie ali- e Lancia dagli anni ’40, ’50 e ’60 perfettamente mentari locali. Siamo specializzati nel trasporto a restaurati”. groupage di frutta e prodotti deperibili con conse- Autotrasporti Luchin ha infatti una lunga storia. gna giornaliera, quindi anche di piccole quantità, “Nel 1939 – racconta Giorgio Ghezzi – Giuseppe verso i principali mercati di sbocco italiani, of- Ghezzi, classe 1907, acquista il suo primo camion, frendo un servizio celere e puntuale durante tutto un Bianchi Mediolanum, e si trasferisce con la l’arco dell’anno. Ma disponiamo anche di mezzi famiglia da Mezzolombardo a Malles Venosta, centinati, ribaltabili e di bisarca per trasporto e dove ha acquisito una commessa di trasporti per soccorso veicoli”. Il mercato di riferimento è pre- la costruzione della diga di Resia. Ma nel 1942 valentemente locale. La percentuale di fatturato la sua avventura imprenditoriale è interrotta darealizzata all’estero è dell’8-10%. Presso lo stabili- gli eventi bellici: il veicolo viene infatti requisimento di Mezzolombardo, l’azienda occupa 33 di- to dall’esercito. A fine guerra acquista un Lancia 3-Ro con il quale trasporta, fra l’altro, il cemento per la costruzione della diga di Santa Giustina in val di Non. Nel 1957 subentra nell’azienda il figlio Livio e nasce la Ghezzi Livio Autotrasporti. In quegli anni si trasporta la calce dalla miniera San Romedio di Mollaro, la frutta dalla val di Non e il legname dall’Austria”. è in queste circostanze che Livio Ghezzi conosce Giovanni Luchin, allora commerciante in legnami, con il quale fonda nel 1962 la Ghezzi & Luchin Autotrasporti. “Verso la fine degli anni ’60 – prosegue l’amministratore – viene acquistato il primo camion ribaltabile, con il quale si trasporta il bugnato di porfido per
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47 L'esposizione di mezzi storici nel piazzale dell'azienda
la costruzione dell’Autobrennero. Nel 1971 viene cato internazionale trasportano attualmente latcostruita la sede di Mezzolombardo con piazzale, ticini e carne dal Nord Italia verso la Germania”. capannone, uffici. A partire dal 1976 si iniziano Maturate in tanti anni di lavoro, esperienza e a effettuare trasporti in Germania e Olanda. Nel credibilità di Autotrasporti Luchin garantiscono 1979 entra in azienda il figlio Ennio e, a seguire, oggi all’azienda una buona continuità, anche in Giuseppe e Giorgio”. Siamo alla terza generazio- tempo di crisi. “La situazione del settore dell’aune. “Iniziano in quegli anni i trasporti di vetro totrasporto – precisa Ghezzi – da sempre definito cavo dallo stabilimento di Mezzocorona. Nei pri- il termometro dell’economia, è molto depressa. mi anni ’90 si riprende a trasportare frutta con Le cause, oltre a una contrazione della domanda, mezzi frigoriferi in ambito nazionale (mele) e in- specialmente in ambito internazionale, sono da ternazionale (pesche e uva). Il settore deperibile ricercarsi nella concorrenza dei vettori stranieri, diventa predominante. Nel 1996 Giorgio e Giu- che possono operare a condizioni di costi molseppe subentrano a Giovanni Luchin e il parco to inferiori a quelle delle aziende nazionali. In macchine raggiunge le 20 unità. Nel 1998 si inizia ambito nazionale la situazione è aggravata da frecon la logistica. Per conto di una cantina locale quenti ritardi dei pagamenti dei noli (se non adè gestito un deposito di vino destinato ai mer- dirittura di insolvenza) da parte della committencati inglesi e scandinavi. Nel 2002 viene aperto za, anche se per legge è stato fissato un termine all’interporto di Trento un magazzino fiscale di massimo di 60 giorni. Nonostante l’introduzione vino per conto di un committente tedesco. Nel dei costi minimi di garanzia (e/o sicurezza) a par2004 viene costituita la Logistica Integrata Srl e co- tire dal 2008, la remunerazione dei costi di eserciminciano i lavori di costruzione del capannone zio per l’azienda non sempre è coperta”. Anche se presso l’interporto di Trento, grazie all’area mes- la situazione non è buona, Ghezzi ritiene comunsa a disposizione dall’Associazione Industriali di que soddisfacenti i rapporti con l’ente pubblico. Trento. Nel 2005 viene costituita la società Logi- “La Provincia autonoma di Trento – conclude – ha stica 2 Srl a seguito della fusione con Alfa Zeta finora messo in campo vari aiuti al settore (come Trans. Dal 2005 al 2007 è gestita una piattaforma la “Legge Olivi” per il mantenimento dei livelli di smistamento per carichi di frutta e verdura occupazionali). Gli uffici di riferimento (come la dal sud destinati alla Germania”. Così si arriva a Motorizzazione) sono efficienti. Lo Stato, da paroggi. “Logistica 2 Srl – continua – opera tutt’ora su te sua, con il rimborso di una consistente quota un’area di circa 7.000 metri quadrati di capanno- di accisa sul carburante, offre quanto è possibile. ni a temperatura controllata e organizza carichi L’unica critica, anche se di parte, va fatta sulla per circa 80 camion giornalmente con frutta e mancanza di miglioramento delle infrastrutture prodotti deperibili. I veicoli che operano sul mer- (leggi strade, ad esempio la Valdastico)”. (adb)
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Schenker, da 50 anni in Italia Anniversario “tricolore” per il gruppo tedesco Db Schenker, presente anche in Trentino con una filiale all’Interporto Doganale di Trento.
Il 17 gennaio
1963, in viale Lancetti a Milano, nasce ufficialmente Schenker Italiana come unità operativa del gruppo tedesco Schenker. Nel corso degli anni, Schenker in Italia ha costruito e consolidato una posizione di primaria importanza nel settore dei trasporti, raggiungendo significativi successi nel proprio settore. A partire dagli anni ’90 Schenker Italiana dà vita alle prime fusioni per incorporazione delle società Schenker & Co. Trieste e Mondial Medtrans. Nel ‘97 la sede viene trasferita da Milano a Peschiera Borromeo, dove già opera con uffici e magazzini per il settore trasporto terra ed aereo. Schenker rafforza così, nell'arco di una decina d'anni, la propria presenza sul mercato italiano con la creazione di quattro importanti hub: marittimo, aereo, terrestre e logistico. Ulteriori acquisizioni avvengono negli anni 2000: Società Trasporti Castelletti nel 2000 e Zuffo nel 2001, entrambe presenze storiche per il mercato italiano. Nel frattempo Schenker raddoppia il numero delle proprie filiali in Italia e, tra il 2007 ed il 2011, grazie alle successive integrazioni di Bax Global, Railog e Hangartner, completa la gamma dei servizi offerti, confermandosi leader nei trasporti internazionali e nella logistica integrata.
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Oggi Db Schenker in Italia conta 40 filiali dotate di oltre 100mila metri quadrati di magazzini e, con oltre 1.100 dipendenti è in grado di offrire l'intera gamma dei servizi di trasporto internazionale terrestre (camion, ferrovia, intermodale), marittimo ed aereo, come pure soluzioni logistiche avanzate e su misura. Db Schenker è presente anche a Trento con una propria filiale situata nell’area dell’Interporto Doganale, dotata di un efficiente magazzino e in grado di rispondere a qualsiasi necessità dell’imprenditoria trentina, nel campo della logistica e delle spedizioni nonché delle attività correlate come l’assistenza doganale o intrastat, potendo contare su collaboratori qualificati e perfettamente integrati con il network, presente in oltre 110 paesi del mondo. Completano la presenza lungo l’importante asse del Brennero le filiali di Bolzano, Vipiteno e Casateia. Db Schenker è uno dei principali fornitori di servizi logistici nel mondo e, quale parte del gruppo Deutsche Bahn (Ferrovie Tedesche), è particolarmente sensibile al tema della tutela dell’ambiente, adottando soluzioni di trasporto in grado di ridurre, controllare e, in alcuni casi, annullare le emissioni di Co2.
speCialisti in soluzioni Condividiamo con il Cliente criticità e bisogni, analizziamo l’efficacia dei processi proponendo soluzioni di outsourcing e terziarizzazione dei servizi per garantire risultati economici, stimolando la crescita dell’efficienza interna come valore aggiunto.
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Cartiere sempre più green Efficienza energetica, impatto ambientale e opportunità per il territorio: a Villa Lagarina un dibattito su green economy e settore cartario.
Filiera
cartaria, opportunità per il territorio, green economy come modello di sviluppo: questi i temi del convegno “La Green Economy. La filiera cartaria e le opportunità per l’economia e le comunità locali” promosso da Comieco, il Consorzio nazionale recupero e riciclo degli imballaggi cellulosici, in collaborazione con Cartiere Villa Lagarina e Pro-Gest. L’evento è stato organizzato il 13 aprile scorso presso lo stabilimento di Villalagarina nell’ambito delle iniziative organizzate in occasione di Riciclo Aperto 2013, il “porte aperte” della filiera cartaria promosso da Comieco. Al dibattito hanno preso parte il direttore generale di Comieco Carlo Montalbetti, il direttore generale di Assocarta Massimo Medugno e Bruno Zago, amministratore delegato del
Francesco Zago, direttore dalla Cartiera di Villa Lagarina
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Gruppo Pro-Gest a cui appartengono le Cartiere Villa Lagarina. Con loro, numerosi rappresentanti delle istituzioni locali e nazionali. Cartiere Villa Lagarina, l’impianto che ha ospitato il dibattito, è la più innovativa cartiera d’Italia. Lo stabilimento trentino è in prima fila nella riduzione dell’impatto ambientale e dei suoi consumi energetici. Rilevata nel 2005 dalla famiglia Zago, proprietaria del Gruppo Pro-Gest, la Cartiera ha da subito avviato il perfezionamento dell’impianto di depurazione biologica dell’acqua in uscita. Ha poi investito oltre 100 milioni di euro nell’acquisto della più grande e avanzata macchina da carta d'Italia in grado di produrre nei suoi 200 metri di lunghezza oltre 1500 mt di carta riciclata al minuto consumando un terzo dell'acqua utilizzata dalle cartiere tradizionali. Tra gli altri interventi realizzati c’è anche il potenziamento dei recuperi energetici del calore, cosa che dal 2011 consente alla struttura la piena autosufficienza energetica e che a breve consentirà la realizzazione di un progetto di teleriscaldamento esteso ai Comuni di Villa Lagarina, Nogaredo e Pomarolo. In fase di realizzazione c’è anche un Giardino Verticale che abbellirà l’esterno dello stabilimento abbattendo i rumori e, in accordo con Comune di Villa Lagarina, una copertura del magazzino nord con un giardino pubblico che sarà donato alla città. "Tutti interventi – afferma Francesco Zago, direttore della Cartiera – che confermano la nostra scelta per un’industria green come unica direzione possibile per lo sviluppo futuro di ogni attività industriale.
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Il Trentino incontra l’Africa A Palazzo Stella gli industriali trentini hanno incontrato la delegazione centroafricana guidata dal ministro degli interni ugandese James Baba.
È passata
anche per Confindustria Trento la delegazione congiunta di esponenti politici di primo piano di Uganda e Repubblica democratica del Congo, in Trentino nelle scorse settimane. Il 16 aprile, gli ospiti africani hanno raggiunto Palazzo Stella, animati dall’intenzione di approfondire le possibilità di una cooperazione in campo imprenditoriale. Guidato da James Baba, ministro degli Interni dell'Uganda, da Hassan Nginya, governatore del distretto di Koboko e da Likambo Araba Drupa Jean-Marie, capo della Chefferie dei Kakwa della Repubblica Democratica del Congo, il gruppo ha incontrato il presidente di Confindustria Trento Paolo Mazzalai e Maurizio Fauri, membro della giunta esecutiva dell’Associazione, che ha anche accompagnato la delegazione in visita alla centrale idroelettrica di Canezza. Nel corso del soggiorno, anche la firma di un memorandum of understanding, nell’ottica di future collaborazioni. Gli ospiti hanno poi visitato numerosi rappresentanti delle istituzioni locali, del mondo cooperativo, della ricerca e dell’economia per un confronto sulle soluzioni date a problemi di organizzazione politica-amministrativa del nostro territorio. Il soggiorno della delegazione è stato promosso e curato da Acav, Ong trentina attiva nel distretto di
Koboko - nel nord dell'Uganda, al confine con la Repubblica Democratica del Congo e il Sud Sudan –, dove ha realizzato un'importante scuola agraria e ha portato l'acqua potabile in villaggi che non l'avevano mai vista prima. La Ong sta ora sviluppando interessanti percorsi di dialogo e collaborazione a livello di comunità e di amministrazioni locali. L'economia nella regione – spiegano da Acav - è in crescita. Permangono problemi nel campo dell'approvvigionamento energetico - uno dei settori nei quali il ministro Baba ha proposto di approfondire la cooperazione con il Trentino - e soprattutto motivi di tensione geopolitica: il recente precipitare della situazione nella Repubblica Centrafricana ha provocato un forte afflusso di profughi nel Sud Sudan, e proprio questa improvvisa emergenza ha impedito alla delegazione sudanese di raggiungere il Trentino assieme a quelle di Uganda e Rd Congo, come era inizialmente previsto. In ogni modo, grazie anche ai progetti portati avanti da Acav con il suo direttore Pierluigi Floretta, spira nella regione un'aria nuova, che sa di speranza e di nuova consapevolezza. "Siamo certi - ha detto Pacher - che la visita della delegazione in Trentino consoliderà i rapporti di collaborazione già esistenti e al tempo stesso consentirà di aprire nuove, interessanti prospettive per le nostre comunità."
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Trentino Export in Colombia Anche grazie al prossimo accordo di libero scambio con l’Unione Europea, si aprono nuove opportunità di business in America Latina di Giorgio Zagonel
Dal
12 al 15 marzo 2013, nel quadro del progetto di penetrazione commerciale nei paesi emergenti della America Latina intrapreso da Trentino Export, Stefan Ties, consulente commerciale del consorzio di Palazzo Stella, si è recato a Bogotà in Colombia per stringere nuove partnership con importanti attori economici locali. La Colombia è il terzo paese più popolato del continente sudamericano, con 46 milioni di abitanti, con considerevoli risorse naturali e una strategica posizione geografica a cavallo tra due oceani. Nell’ultimo decennio la Colombia ha avuto una crescita costante del Pil oscillante tra il 4,5% e il 7% all’anno (dati Dane). L’Italia è per ora solo il 14° paese esportatore in Colombia, anche se negli ultimi cinque anni il nostro export, i cui settori trainanti sono la metalmeccanica ed il comparto dei prodotti farmaceutici e chimici, è più che raddoppiato e il trend per il prossimo quinquennio dovrebbe essere in continua crescita. Anche grazie al prossimo Accordo di libero scambio con l’Unione Europea che prevederà l’azzeramento dei dazi doganali su un ingente numero di prodotti, agevolazioni per numerosi prodotti agricoli e la rimozione di alcuni vincoli sui diritti di proprietà in-
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tellettuale e sulla concorrenza, la Colombia sarà uno dei mercati più promettenti dell’intera America Latina. Per agevolare la presenza delle piccole e medie imprese trentine in questo mercato latino-americano, Trentino Export ha da poco avviato la collaborazione con un suo nuovo referente commerciale in loco, per offrire alle aziende interessate la possibilità di conoscere questo paese ancora poco considerato dal punto di vista economico e saggiarne le potenzialità commerciali per i propri prodotti. La perdurante crisi economica che affligge l’Italia e l’Europa costringe alla continua ricerca di nuovi mercati emergenti che fungano da sbocchi per la nostra produzione nazionale. Visti gli ottimi risultati ottenuti in Brasile, Trentino Export ha deciso di rivolgere le proprie attenzioni anche alla Colombia, come apripista per altri mercati emergenti della regione, quali il Perù e Panama. L’Italia e il Trentino necessitano sempre più di nuovi orizzonti.
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Apprendisti a Palazzo Stella Nuovo ciclo di formazione per i giovani impiegati presso le imprese associate che hanno aderito al progetto “Giovani Industriosi”.
Un nuovo
gruppo di giovani occupati presso le aziende associate a Confindustria Trento e individuati nell’ambito del progetto “Giovani Industriosi” ha intrapreso il percorso formativo sperimentale dedicato agli apprendisti dall’Associazione. Tra il 10 e il 12 aprile, a Palazzo Stella, la prima tappa del modulo “Progetto formativo e principi di organizzazione, contrattualistiche e sicurezza” ha coinvolto i neo assunti di Zobele Holding, Polo tecnologico per l'energia, Roverplastik, Sws engineering, Adige, Benedetti, Furlani carni e della stessa Associazione, che hanno assistito ai seminari in programma, elaborati in assonanza con le peculiarità del piano e con le esigenze richieste dagli incarichi assunti presso le aziende del territorio. A Rita Pontoglio, formatore e tutor dell'alternanza, e Luigi Pitton, direttore Area iniziative formative dell’Agenzia del Lavoro, è stata affidata la docenza relativamente ai temi del contratto di apprendistato e del piano formativo individuale. Di organizing e management, comunicazione, team working e time management si è occupata invece Laura Limido, consulente e docente di comportamento organizzativo, skill manageriali e gestione delle risorse, specializzata in Anali-
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si transnazionale presso l’istituto Eric Berne di Milano, esperta in analisi di clima organizzativo, sviluppo personale, psicologia della comunicazione e delle relazioni interpersonali. Un secondo momento formativo si svolgerà nel mese di giugno, e sarà dedicato ai contenuti legati alle normative che il sistema prescrive siano obbligatoriamente trasferiti: dai temi della salute e della sicurezza sul lavoro alla previdenza complementare, passando per la disciplina del rapporto di lavoro. Le docenze saranno affidate in questo caso a professionisti di primo livello degli organismi interessati al presidio delle normative: Agenzia del Lavoro, Uopsal di Trento, Ance Trento, Pensplan, Area lavoro e formazione di Confindustria Trento, Cgil del Trentino.
Lavorare in estate per crescere Anche per quest’anno Confindustria Trento incoraggia l’inserimento temporaneo in azienda, nel periodo estivo, di studenti di licei, istituti tecnici e professionali, universitari e neolaureati. Le modalità attraverso le quali potrà formalizzarsi la permanenza del giovane in azienda, in un periodo compreso tra giugno e ottobre, sono due. Da una parte il tirocinio estivo di orientamento per giorvani studenti, con una durata compresa tra le 2 e le 12 settimane. Dall’altra il contratto a termine, applicabile da un minimo di 2 settimane a un massimo di 15. Per informazioni: education@confindustria tn.it - 0461 360008
Assoservizi al servizio delle imprese per la formazione, la consulenza, la medicina del lavoro Area formazione
• Corsi aziendali e interaziendali su misura • Corsi interaziendali di formazione continua e obblighi normativi • Corsi aziendali e interaziendali in materia di sicurezza e igiene nei luoghi di lavoro
• Assistenza tecnica per la presentazione, la gestione e la rendicontazione dei piani formativi presentati con richiesta di finanziamento Fondimpresa e Fondirigenti • Gestione piani formativi con altri fondi interprofessionali (Fonscoop, For.Te…) • Incontri e seminari di approfondimento
Area normativa, consulenza e certificazioni
• Consulenza Sicurezza nei luoghi di lavoro (Dlgs 81/2008) • Consulenza per la sicurezza di cantiere • Consulenza in materia di privacy • Assistenza normativa • Assistenza bandi e sgravio INAIL • Certificazioni qualità, ambiente, sicurezza, etica ed alimentare • Marcatura CE • Modello di organizzazione e controllo Dlgs 231/2001 • Ricerca e reperimento finanza agevolata (Lp 6/1999 e 17/1993, credito d’imposta, bandi nazionali, bandi europei)
• Gestione dell’innovazione di prodotto e di processo (kaizen o lean production) • Sviluppo delle risorse umane • Organizzazione aziendale • Operations e supply chain management (logistica e acquisti) • Business plan • Controllo di gestione, finanza, contabilità industriale • Comunicazione, marketing e vendite • Valorizzazione del brand • Green Economy
Area amministrativa
Medicina del lavoro
• Servizio CAF per elaborazione modelli 730 • Servizio attivazione caselle PEC • Noleggio aule didattiche
• Assistenza per il completo e puntuale adempimento degli obblighi di sorveglianza sanitaria che le vigenti disposizioni di legge pongono a carico delle aziende
38123 Trento | Via Degasperi 77 | Tel. 0461 935050 | Fax 0461 390127 info@assoservizi.tn.it | www.assoservizi.tn.it
è una Società di
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Il coraggio di… mordere la mela La filosofia del cambiamento nell’evento promosso a Rovereto da Kaizen Institute Italia in collaborazione con Confindustria Trento.
“Unless
you try to do something beyond what you have already mastered, you will never grow”, “Failure is only the opportunity to begin again more intelligently”, “Excellence is not a skill. It is an attitude”. Sono solo alcune delle citazioni care a Kaizen Institute Italia, che nelle parole di illustri protagonisti del passato e del presente (da Ralph Waldo Emerson a Ralph Marston, passando per Henry Ford) riconosce gli estremi di una filosofia – quella descritta e sviluppata dal suo fondatore Masaaki Imai – che crede possibile conciliare crescita, rinnovamento e qualità della vita. Per sensibilizzare imprenditori e imprese all'approccio del miglioramento continuo che ha il suo fondamento nella metodologia, lo scorso marzo Kaizen Institute Italia ha organizzato, in collaborazione con Confindustria Trento e Trentino Sviluppo, l’evento “Mordi la mela! Cogli opportunità di miglioramento per la tua azienda e le tue persone”. All’incontro, ospitato al Polo Tecnologico di Rovereto, hanno prestato il loro contributo, accanto ai consulenti dell’organizzazione, titolari e rappresentanti di un gruppo di imprese che hanno voluto prestare ascolto alla filosofia nata in Giappone negli anni Ottanta, scoprendo e attuando i benefici innescati dalle strategie di business propugnate.
Al mattino, manager e imprenditori hanno esposto il percorso svolto al fianco degli esperti di Kaizen Institute Italia; al pomeriggio, i testimoni del cambiamento e il pubblico convenuto all’appuntamento hanno animato i gruppi di lavoro riservati allo scambio di esperienze consolidate e di best practice. Kai Zen è la parola giapponese che identifica il miglioramento continuo. Kaizen è un metodo sperimentato a livello di processo in aziende di tutte le dimensioni: in un primo tempo solamente nelle aree di produzione e logistica, oggi anche nelle aree organizzazione, vendite e innovazione. Il successo dell’applicazione del metodo deriva dal principio secondo il quale i migliori risultati si ottengono nell’esercizio condiviso di una missione, in condizioni in cui lo sforzo sia piacevole per quanti lo sostengono. A parità di costi, una simile attitudine ha dimostrato di essere in grado di rendere le aziende realmente eccellenti e maggiormente competitive. Di qui l’invito a “mordere la mela”: a sperimentare percorsi di miglioramento efficaci, capaci di attivare l’energia delle persone e creare risultati di valore.
Terzo scudetto per l’Itas Diatec Trentino Campioni d’Italia, Campioni d’Italia, Campioni d’Italia! Per la terza volta l’Itas Diatec Trentino ha conquistato lo scudetto della pallavolo maschile italiana, superando Piacenza in gara 5 sul campo del Palatrento. La formazione chiude l’annata con il terzo trofeo dopo Mondiale per Club e Coppa Italia, Complimenti!
Foto Marco Trabalza – Trentino Volley
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Un acceleratore industriale per il Trentino "Industrio" nasce per dare nuove opportunità alle imprese e all’ecosistema industriale trentino. di Jari Ognibeni, managing director Industrio
Oggi
non è sufficiente costruire aziende per fare business ma anche per avere un impatto profondo sulla società e il mondo. Crediamo che la tecnologia permetta di risolvere problemi che coinvolgono milioni di persone, dare vita a cose e oggetti che ancora non sono stati realizzati creando così nuovo valore e opportunità di crescita per giovani imprenditori e per l’ecosistema industriale locale. Industrio nasce per costruire opportunità valorizzando l’ecosistema industriale trentino e dell’Italia per dare un nuovo futuro al fare impresa.
Chi è Industrio prende vita come progetto di una comunità di imprenditori locali che vogliono costruire nuovi modelli di innovazione e creare le migliori condizioni per un futuro ecosistema imprenditoriale trentino ed europeo. Tra questi imprenditori ci sono i promotori e fondatori di Industrio che sono Alfredo Maglione (presidente e fondatore Gruppo Optoi), Alberto Gasperi (presidente e Fondatore Spinnvest) e Jari Ognibeni. Industrio è perciò un acceleratore di impresa, una società privata che investe in nuove startup che vogliono sviluppare nuovi prodotti dall’elevato contenuto tecnologico e industriale.
L’opportunità Industria nasce per: - Recuperare l’industriale: stiamo vivendo in una fase complicata e turbolenta del nostro sistema sociale ed economico; con crisi crescente e pressante; c’è il profondo bisogno di nuovi ed efficaci sistemi, prodotti e soluzioni reali per raggiungere risultati migliori, partendo dai proces-
si industriali fino ai prodotti e alle attività reali concrete. - Valorizzare il made in Italy: il nostro Paese ha un incredibile tradizione per la produzione industriale e artigianale in settori come la meccanica, l’elettronica, il design. Esiste un enorme potenziale in termini di capitale tecnologico ed umano che, se recuperato da un programma di valorizzazione, potrebbe riportare risultati di grande impatto. - Essere un acceleratore di sviluppo: lavorando con giovani team di talento e manager esperti è possibile ottenere un incredibile ritorno sugli investimenti, creando allo stesso tempo nuove opportunità per il sistema economico esistente in termini di valore creato, posti di lavoro, accelerazione di talento, attrazione di partner e investitori internazionali. - Avere una specializzazione verticale: il panorama internazionale si è popolato di acceleratori e nuovi modelli di investimento. Noi abbiamo scelto una specializzazione verticale per attrarre le migliori persone, team e professionisti in Italia e nel mondo, per poter creare un track-record univoco e una forte brand identity per attrarre investitori, industrie e partner. - Focus su innovazione e internazionalizzazione: il Trentino deve valorizzare al meglio le sue capacità e il sistema locale per fare crescere l’innovazione concreta e l’internazionalizzazione. Queste azioni si devono tradurre in risultati di beneficio per il territorio che, nonostante la crisi globale presente, portano a migliorare le condizioni socio-economiche ed ambientali.
Che cosa fa Nel concreto Industrio vuole individuare in Italia
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e nel mondo i migliori talenti in campo hardware e tecnologico, aiutandoli a prototipare e industrializzare i propri prodotti in Trentino. Industrio è focalizzata su prodotti hardware innovativi, sulle nuove tecnologie, sulla manifattura, con campi applicativi e settori di mercato che spaziano dalla meccanica alla meccatronica, dall'elettronica ai microsistemi, e smart systems. Due volte all’anno (in primavera e autunno) apriamo la nostra application al pubblico permettendo a startup tecnologiche da tutto il mondo di inviarci la loro idea di prodotto e business. Le dieci migliori iniziative selezionate ogni anno ricevono da Industrio un investimento seed di 50 mila euro e la partecipazione ad un programma di accelerazione della durata di 6 mesi in
"Crediamo che questo sia il momento migliore per dare vita ad un nuovo modello finanziario ed imprenditoriale per l’accelerazione di nuove aziende tecnologiche".
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Trentino. In cambio dell’investimento in cash e servizi, Industrio diventa socio al 15% di ogni startup in cui investe. Ogni semestre il programma si conclude con un “Demo Day”, ovvero un evento in cui le startup presentano il loro prodotto e i propri sviluppi davanti ad un panel di investitori e partner internazionali. L’obiettivo di Industrio è molto ambizioso e prevede una raccolta di fondi da parte di imprenditori e investitori fino a 5 milioni di euro entro il 2015 per cosi creare un numero di almeno 25 nuove startup tecnologiche. Industrio nasce all’interno di una congiuntura di profondo cambiamento per il Trentino, l’Italia e il resto del mondo. Perciò crediamo che questo sia il momento migliore per dare vita ad un nuovo modello finanziario ed imprenditoriale per l’accelerazione di nuove aziende tecnologiche. Un primo gruppo di investitori privati ha già creduto in Industrio contribuendo così a realizzare nuove condizioni e opportunità per startup tecnologiche ed industriali che vedranno la nascita in Trentino già a partire da luglio di quest’anno. Per maggiori informazioni: info@industrio.co - www.industrio.co
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Nesco Smart Energy La consulenza energetica al vostro servizio per capire gli usi dell’energia, eliminare gli sprechi e risparmiare risorse.
NESCO è una ESCO (Energy Service Company) accreditata a livello nazionale presso il Gestore dei Servizi Energetici, che opera in Trentino e in tutto il nord Italia dal 2007. L’impegno dell’azienda si è sempre rivolto alla diffusione della cultura dell'efficienza e del risparmio energetico e all'applicazione delle best practices per la riduzione dei consumi energetici e l'abbattimento delle emissioni climalteranti. NESCO si rivolge a soggetti pubblici e privati, offrendo servizi di consulenza a 360° nel campo dell’energia. Per far conoscere i suoi servizi alle imprese, NESCO ha recentemente avviato il progetto SMART ENERGY, orientato a sviluppare audit energetici, cioè piani per la riduzione dei consumi, al fine di migliorare l’efficienza negli usi di energia, ridurre i costi e produrre benefici economici. Il progetto è rivolto a tutte quelle
realtà che vogliono migliorare la propria efficienza e ridurre le spese per l’energia. Si può applicare ad una vasta platea di realtà, sia nel settore artigianale e industriale che nel terziario e residenziale. Il primo passo è analizzare la realtà: una fotografia dello stato di fatto, essenziale affinché i tecnici possano individuare gli ambiti di criticità, cioè quegli ambiti in cui esistono sprechi e su cui è possibile intervenire per ridurre il consumo di energia e risparmiare. Si procede poi con l’individuazione degli interventi necessari a ridurre i consumi. L’obiettivo è quello di implementare soluzioni tecnologiche che portino ad un efficientamento nell’uso dell’energia e possano creare i migliori margini di risparmio possibili. La scelta su come intervenire è una fase molto importante e delicata, che viene portata avanti nella più stretta collaborazione con il cliente. Questa
fase si compone anche della valutazione economica dell’intervento, si attua cioè un’analisi dei costi dell’intervento e dei benefici che esso genererà, per definire il tempo di rientro dell’investimento. NESCO è inoltre disponibile a verificare l’opportunità di partecipare nella fase di realizzazione degli interventi individuati, con la possibilità di applicare anche contratti di rendimento con garanzia di risultato. Gli ambiti di applicazione del progetto sono davvero numerosi e l’impegno di NESCO è rivolto ad analisi caso per caso, al fine di creare su misura il servizio più adeguato alle esigenze del cliente. NESCO North Energy Service Company Srl Via Brennero, 322 38121 Trento (TN) T. 0461 1740444 info@nescosrl.it
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Un Rembrandt in soffitta Il paradosso del valore - non percepito dall’impresa - della propria innovazione e dei brevetti. di Giovanni F. Casucci, avvocato studio Bardehle Pagenberg, Milano Verona Venezia
Il titolo
di questo contributo prende le mosse da un libro intitolato “Rembrandts in the Attic: Unlocking the Hidden Value of Patents” pubblicato nel 1999 da Kevin G. Rivette e David Kline. Tale pubblicazione esprime la diffusa assenza di percezione da parte delle imprese del valore relativo alle innovazioni generate internamente. Con questo non si vuole certo sostenere che le imprese italiane non generino innovazione: tutt’altro. Si vuole solo rilevare che spesso l’innovazione generata non viene gestita in modo adeguato come elemento da proteggere prima e da valorizzare poi. Due sono i possibili meccanismi di ragionamento cui ricondurre tale atteggiamento: a) il primo - sempre meno frequente per la verità - viene ricondotto a una sottostima da parte dell’impresa del contributo tecnico generato e tale approccio viene combinato con una sostanziale non conoscenza delle regole e opportunità offerte dal sistema brevettuale; b) il secondo, abbastanza diffuso, viene ricondotto sempre più di frequente ad una sfiducia negli strumenti di protezione che vengono percepiti (solo) come un costo e facilmente aggirabili dagli imitatori.
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Entrambi i ragionamenti sono viziati dalla non conoscenza di come funziona il sistema brevettuale e di come deve essere gestita la strategia giudiziaria a protezione dell’esclusiva. L’assenza di tale conoscenza porta spesso come conseguenza anche una sorta di “vittimismo” in cui le imprese considerano (solo) i brevetti degli altri, usualmente società straniere, come delle forme di vessazione contro la liberta di concorrenza. Cercherò di spiegare come invece sia importante cambiare atteggiamento e che tipo di vantaggi pratici se ne possano derivare dal punto di vista di una impresa.
Perché considerare i brevetti (degli altri) Il sistema brevettuale si fonda su un concetto molto semplice: stimolare gli inventori a rivelare e rendere accessibili al pubblico le invenzioni realizzate mediante una descrizione completa e sufficiente a renderla replicabile da qualsiasi esperto nel settore di riferimento dell’invenzione. In cambio di tale rivelazione viene riconosciuta la facoltà di esercitare in via esclusiva lo sfruttamento economico di tale invenzione, inibendo a terzi l’uso delle medesima.
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La cosiddetta finalità di rendere accessibili tali invenzioni è diretta a stimolare l'innovazione incrementale e quindi a permettere a tutti di studiare i brevetti di tutti, onde ottimizzare i propri sforzi in ricerca e sviluppo. Tale approccio può aiutare un’impresa nella ricerca di una soluzione innovativa ed evitare di ripetere ricerche e sperimentazioni a vuoto, ripetendo attività già fatte da altri senza trasformarsi in utilizzazione economica senza il consenso del titolare del brevetto. Studiare i brevetti di altri permette quindi di ottimizzare tempi e costi di attività di ricerca e sviluppo, concentrando il tutto nelle aree non coperte da brevetto, prevenendo quindi possibili aggressioni da parte dei titolari. Le banche dati brevettuali gratuitamente accessibili - come ad esempio www.espacenet.com - permettono di considerare quindi i brevetti come una sorta di miniera a cielo aperto da sfruttare con intelligenza, imparando dagli altri, rispettando le esclusive altrui, potendo scegliere anche come alternativa il pagamento di una licenza invece che sostenere un investimento in ricerca e sviluppo.
Perché considerare il brevetto per la propria innovazione Un volta condotta una attività ricerca e sviluppo con una attenta analisi dello stato dell’arte brevettuale, l’impresa che raggiunga una soluzione
non banale (il requisito dell’attività inventiva è inteso in questo senso) può ben immaginare di poter poi coprire adeguatamente la propria innovazione con un brevetto. Tale investimento - e non mero costo - permette di poter ottenere i seguenti vantaggi: a) veder riconosciuto il vantaggio economico relativo alla propria innovazione come potenzialmente esclusivo e idoneo a raccogliere dichiarazioni di interesse per licenze che permetteranno all’impresa di incamerare royalties; b) arricchire la propria lista di assets aziendali con una valutazione di tale componente intangibile nel proprio bilancio. Il sistema italiano ha ben compreso la necessità di poter stimolare tale approccio: dal 3 aprile 2013 il Ministero dello Sviluppo Economico ha stanziato 41 milioni di euro del Fondo Nazionale Innovazione per valorizzare, con capitale di rischio, programmi di valorizzazione economica di brevetti. Non solo, fin dal dicembre 2012 è stata attivata una linea di credito (mutui chirografari) fino a un massimo di 3 milioni di euro a progetto, da restituire in 36 mesi - 10 anni. In tal modo il “Rembrandt” generato grazie ad un’attenta attività di ricerca e sviluppo potrà essere adeguatamente valorizzato come centro di profitto dell’impresa con un significativo supporto da parte del sistema nazionale.
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Settanta trentini al Vinitaly Il meglio della vitivinicoltura trentina alla tradizionale kermesse internazionale: protagoniste anche le imprese associate a Confindustria Trento.
Settanta
produttori trentini hanno preso parte, tra il 7 e il 10 aprile, alla 47a edizione di Vinitaly. Una significativa vetrina internazionale che ha nei numeri la propria forza propositiva: 94.862 metri quadrati di superficie, 4.255 espositori, 140mila visitatori, 2.496 giornalisti accreditati. L’area istituzionale del Trentino è stata dislocata su uno spazio di circa 400 metri quadrati organizzato dall'Assessorato all'Agricoltura, Foreste, Turismo e Promozione della Provincia autonoma di Trento, da Trentino Sviluppo-Divisione turismo e promozione e dal Consorzio Vini del Trentino. Gli spazi sono riservati agli attori istituzionali come il Consorzio stesso, incaricato della promozione istituzionale, l’Istituto Trento Doc, l’Istituto di Tutela Grappa del Trentino e la Fondazione Edmund Mach - Istituto Agrario di San Michele all'Adige. Circa settanta i produttori trentini presenti; tra questi, anche le aziende associate a Confindustria Trento Cappelletti Antica Erboristeria, Casa Girelli, Cesarini Sforza Spumanti, Concilio, Distilleria F.lli Pisoni, Distilleria G. Bertagnolli, Distilleria Marzadro, Ferrari F.lli Lunelli, Giori Distillati Trentini, Letrari, Pedrotti Spumanti, Provinco Italia.
Tra gli appuntamenti destinati a valorizzare le specialità trentine, numerosi i momenti di approfondimento dedicati in particolare all’eccellenza della Valle di Cembra, al Teroldego rotaliano Doc e al Trentino Doc Nosiola, al Trentodoc e al Trentino Doc Vino Santo, al Müller Thurgau e al Marzemino, alle “spiritose sensazioni” e alle “sfumature” della Grappa trentina. Ai professionisti del settore, il programma della kermesse ha riservato uno spazio dedicato all’incontro tra dieci buyer internazionali e venti tra cantine e distillerie trentine. Tra gli eventi clou, infine, il seminario “Enologia trentina, quando è la montagna a fare la differenza - Degustazione di grandi vini storici trentini provenienti da vigneti ad alta quota”: tutti i vini sono stati serviti con dei finger food ideati da Diego Rigotti, miglior chef emergente d’Italia. Nell’area istituzionale, infine, si è dato spazio anche alla neonata Strada del Vino e dei Sapori del Trentino, che dallo scorso 1° gennaio raggruppa le cinque precedenti strade di Vallagarina, Lago di Garda e Dolomiti di Brenta, Colline avisiane Faedo e Valle di Cembra, Piana Rotaliana, Trento e Valsugana.
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Ict: Orizzonti 2015 A Trento gli Ict Days: quattro giorni per discutere di come le tecnologie dell’informazione e della comunicazione stanno cambiando il mondo… e il Trentino.
Un ecosistema
trentino dell’innovazione unito in nome dell’Ict. Questa la filosofia che sta alla base degli Ict Days – Orizzonti 2015, la grande kermesse organizzata tra il 20 e il 23 marzo da Trento Rise, Fbk e Università degli Studi di Trento. La quattro giorni, che a Trento ha coinvolto non solo ricercatori, studenti e imprese dell’Ict, ma l’intera cittadinanza, ha confermato la crescente importanza delle nuove tecnologie per il nostro territorio, dove l’Ict genera valore per oltre mezzo miliardo di euro, e occupa oltre 5mila persone. Una kermesse per pensare all’oggi, ma soprattutto al domani. Al 2015: un orizzonte vicino nel tempo ma abbastanza distante da poter pensare innovazioni sociali significative, percepibili da tutti e da tutto il territorio.
Pcp per le piccole e medie imprese Uno fra i numerosi incontri della kermesse è stato dedicato all’illustrazione delle modalità attraverso le quali le Pmi possono usufruire dei bandi di pre-commercial procurement: una pionieristica procedura di appalto che l’Unione Europea considera cruciale per rendere più innovativa la propria economia, e allo stesso tempo più efficiente la sua spesa pubblica. I Pcp riguardano esclusivamente servizi di ricerca e sviluppo, e prevedono una compartecipazione economica dell’aggiudicatario alla realizzazione del progetto, nonché la condivisione dei risultati dell’attività di ricerca. Trento Rise ha già lanciato vari Pcp rivolti alle grandi aziende. Ma dato che le vere protagoniste del tessuto produttivo trentino sono le piccole e medie imprese, stanno per partire anche dei Pcp diretti proprio alle Pmi.
TRENTINOINDUSTRIALE.COM | APR-MAG 2013
Un evento che ha coinvolto grandi nomi, come quello dell’inventore del web Tim Berners-Lee, e ha trattato temi di primissima importanza come le startup, gli open data, i videogiochi, l’Ict e le donne, la semantica, le smart city. In collaborazione con Confindustria Trento sono stati realizzati due incontri sulla “Piattaforma tecnologica italiana per l’internet del futuro”: Giordano Tamanini, presidente della Sezione Servizi Innovativi e Tecnologici, è intervenuto in particolare in occasione del momento di approfondimento dedicato al tema Open e Big Data. Numerosi incontri sono stati rivolti a chi le competenze in Ict le ha già e sogna di farne il proprio lavoro; ma gli Ict Days sono stati anche un momento per dare risposte (concrete) ai giovani. Perché l’Ict genera posti di lavoro, e sono i numeri a dirlo: in Europa mancano 400mila esperti di Ict, una cifra destinata a raddoppiare nel giro di due anni. Ancora, secondo uno studio dell’economista di Berkeley Enrico Moretti, ogni posto di lavoro high tech ne crea, nel medio-lungo periodo, altri cinque in altri settori produttivi. Tanti gli appuntamenti, non solo sulla collina hi-tech di Povo, ma anche a Trento: nelle sedi del dipartimento di Sociologia e Giurisprudenza, al nuovo quartiere hi-tech delle Albere, al Muse. Un programma ricco, di cui l’intera città è stata protagonista, grazie alla collaborazione di tutti gli attori dell’ecosistema trentino dell’innovazione. Che continueranno a lavorare insieme per trasformare il Trentino in una knowledge economy competitiva ma, allo stesso tempo, a misura d’uomo e attenta alle esigenze delle persone. Come? Facendo innovazione sociale, insieme.
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