APRILE | MAGGIO 2014 ANNO 55 | N°02
Associazione
Nuovo servizio per la finanza d’impresa
Aziende
Crescita continua per Idea Cap e Algorab
Fondimpresa
Impennata per la formazione dei lavoratori
Industria sulla strada della sostenibilità Investimenti in crescita per le imprese trentine su risparmio energetico e impatto ambientale
Insieme.
Confidimpresa Trentino s.c. è una Società Cooperativa per azioni senza scopo di lucro, basata sui principi della mutualità. Nata nel settembre 2007 dalla fusione tra Confidi Trento e Terfidi, importanti realtà locali di trentennale esperienza, è supportata da personale preparato e sempre più aggiornato. Rappresenta oggi una realtà solida e
Interlocutore del sIstema credItIzIo Grazie alle convenzioni con tutto il sistema bancario operante sul territorio provinciale, Confidimpresa Trentino facilita i propri associati nell’accesso al credito tramite il rilascio di garanzie consortili a sostegno di nuovi finanziamenti. L’avvento dell’attuale crisi finanziaria ha portato altresì la Provincia autonoma di Trento ad istituire “il tavolo del credito”, all’interno del quale Confidimpresa Trentino svolge, dalle origini, un ruolo attivo, propositivo e di testimonianza.
capace di coniugare l’esperienza del passato con l’esigenza del cambiamento. Le molteplici novità normative degli ultimi anni ed il coraggio di credere nelle aziende, hanno inciso in maniera profonda nell’organizzazione e nel funzionamento di Confidimpresa Trentino. La società, partendo dalle esigenze del singolo,
consorzIo dI garanzIa L’operatività di Confidimpresa Trentino prevede il rilascio di garanzie a sostegno sia delle linee di credito a breve termine (fidi in conto corrente, linee auto liquidanti, ecc) sia a medio e lungo termine (mutui e leasing). Un’analisi congiunta con l’imprenditore delle sue esigenze finanziarie costituisce il fulcro intorno al quale strutturare l’intervento di Confidimpresa Trentino.
vuole comprendere meglio le problematiche generali, analizzando, costruendo e proponendo varie iniziative che, anche in sinergia alle organizzazioni di categoria, elaborano funzionali proposte di gestione capaci di sostenere le imprese a 360°.
38123 Trento Via Degasperi 77 Tel 0461 934488 38122 Trento Piazza Mosna 5 Tel 0461 277777
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Interlocutore della ProvIncIa Attraverso la stipula di precise convenzioni, Confidimpresa Trentino si pone come interlocutore della Provincia autonoma di Trento, per conto della quale gestisce il processo di istruttoria ed erogazione di diverse agevolazioni provinciali e di altri molteplici interventi volti allo sviluppo ed al sostegno delle imprese.
Palma & Associati
aiutiamo le imprese a crescere, per far crescere il trentino.
速
sommario
03
editoriale 7
40
Cento milioni per le imprese associate
42
Trento e Verona insieme per l’innovazione
43
Gestione rifiuti e operatività Sistri
44
Nuovi reati: cambia il modello 231
Traiettorie comuni
il punto
education
Sostenibilità e competitività
copertina
rubriche 11
copertina
28 aziende
11
"Sostenibilità: l'industria è strategica"
13
Da Aquaspace depurazione conto terzi
16
Metalsistem, "green" dal processo al prodotto
18
Eurostandard sostenibile a 360 gradi
21
Levico Acque svela la sua “sostenibile leggerezza”
23
Un eco-quartiere per aziende che crescono
25
A Basso Costruzioni il premio Aprie
34 associazione 45 education 50 innovazione
64 webook
46
Confindustria Trento per i giovani
48
Orientamento, priorità per le scuole trentine
innovazione 50
Driving European leadership in Ict innovation
52
Gli Ict Days continuano a crescere
53
Ingegneri industriali alla prova del mercato
edilizia 55
28
Idea Cap: tappi e capsule in espansione
30
Tecnologie per il controllo delle infrastrutture
Finanziamenti europei: seminario web in Ance
internazionalizzazione
associazione
48 edilizia
62 giovani
Fondimpresa Trento: boom nel 2013
aziende
55 associazione
57 internazionalizzazione
45
34
Un patto per lo sviluppo economico e il lavoro
36
Autonomie speciali, modello da condividere
38
A fianco delle imprese per l’accesso al credito
57
A lezione di credito documentario
60
Marocco: un trampolino per l’Africa
61
Esperienze di successo in Brasile
giovani 62
Verso il dialogo con i sindacati e i partiti
TRENTINOINDUSTRIALE.COM | APR-MAG 2014
04 TRENTINO INDUSTRIALE Anno 55 | N. 2 Aprile - Maggio 2014
Direttore Responsabile
APRILE | MAGGIO 2014 ANNO 55 | N°02
Alessandro Santini Associazione
Comitato di Redazione
Nuovo servizio per la finanza d’impresa
Aziende
Giovanni Coletti Alessandro Lunelli Roberto Busato Paolo Angheben Pierangelo Baldo Lorenzo Garbari Andrea Marsonet Eduard Martinelli Roberto Pisetta
Crescita continua per Idea Cap e Algorab
Fondimpresa
Redazione
Silvia Bruno Primo Bee
Industria sulla strada della sostenibilità Investimenti in crescita per le imprese trentine su risparmio energetico e impatto ambientale
Direzione, Redazione e Amministrazione
Palazzo Stella, Via Degasperi, 77 38123 Trento T 0461 360000 | F 0461 933551 Internet: www.trentinoindustriale.com e-mail: trentino.industriale@confindustria.tn.it Progetto grafico
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illustrazione ed elaborazione: graffiti
Impennata per la formazione dei lavoratori
PUBBLICITÀ La pubblicità su Trentino Industriale significa: 11 mila copie ogni numero; invio a tutte le industrie aderenti a Confindustria Trento e ad un selezionato elenco di imprese artigiane, turistiche,commerciali e di servizi; invio ai professionisti trentini: ingegneri ed architetti,commercialisti e consulenti aziendali, notai ed avvocati, giornalisti...; invio a università, istituti di ricerca, scuole e centri di formazione professionale;
Foto
Archivio fotografico Confindustria Trento, Panato, MoniQue Foto, KLR foto, Alessio Coser, Rensi, Hugo Muñoz
articoli, servizi, firme autorevoli e interviste a personaggi di spicco; presentazione di aziende, loro attività e prodotti ad una vasta e competente platea di lettori; autorevolezza di una voce “targata” Confindustria.
Editore
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Laura Canzian lacanzi@tin.it T 338 7789032 | F 0461 933551 I prezzi indicati vanno maggiorati di I.v.a. L’editore si riserva di valutare di volta in volta la compatibilità con la rivista dei messaggi pubblicati proposti.
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editoriale
07
Traiettorie comuni Il protocollo d’intesa “Misure per lo sviluppo economico ed il lavoro” – di cui parliamo in questo numero di Trentino Industriale - tra la Provincia autonoma di Trento e le parti sociali si inserisce nel solco segnato dal patto siglato dalla nostra Associazione con i Sindacati lo scorso 13 gennaio. Un’iniziativa, quest’ultima, che ha segnato una nuova via nella collaborazione tra imprese e sindacati per contribuire allo sviluppo del territorio. Il successivo accordo promosso dalla Provincia e l’adesione delle altre categorie economiche indicano che, evidentemente, si tratta di una via che vale la pena di percorrere assieme. L’impulso è dato dalla consapevolezza che, in questa delicata fase che stiamo vivendo, più che sulla contrapposizione degli interessi di parte il nostro destino si gioca sulla capacità di disegnare traiettorie comuni. E tra le traiettorie comuni non possiamo dimenticare la lotta all’evasione fiscale. Partiamo da un dato di base a livello nazionale: l’Italia conta l’1 percento della popolazione mondiale, ma realizza il 3 percento del prodotto lordo e detiene il 5,7 percento della ricchezza dell’intero pianeta. Che non ci sia altrettanta ricchezza di senso civico lo dimostrano le dichiarazioni dei redditi: quasi il 63 per cento sta sotto i 26mila euro. Scrive il Centro Studi di Confindustria: “L’evasione fiscale in Italia è stimata in 124,5 miliardi, pari all’8,2 percento del PIL (…) Un fenomeno di tali dimensioni nell’Eurozona ha eguali solo in Grecia e pesa come un macigno sulla crescita perché, a parità di obiettivi di incasso, determina aliquote molto più alte”. Infatti secondo il CSC, a parità di gettito, eliminando l’evasione le aliquote fiscali e contributive potrebbero essere ridotte in media del 16 per cento. La valutazione del livello di evasione in Italia, vero cancro del sistema economico, viene lasciata all’iniziativa di istituzioni di buona volontà. Mentre lo Stato, come se non fosse affare suo, se ne disinteressa. A noi farebbe piacere che la Provincia autonoma di Trento si occupasse in prima persona dell’evasione sul nostro territorio, magari fornendone la consistenza e la provenienza per categorie. Sarebbe azione meritoria. Servirebbe non solo per conoscere l’identikit dei “furbetti del fisco” nostrani, ma anche per orientare le politiche e le risorse provinciali in maniera più equa ed efficace.
Paolo Mazzalai Presidente Confindustria Trento
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il punto
09
Sostenibilità e competitività Apriamo questo numero di Trentino Industriale con uno speciale sulla sostenibilità, tema che vede le nostre aziende e l’Associazione impegnate su più fronti. La sostenibilità – intesa come tutela dell’ambiente e riduzione dei consumi energetici – è un obiettivo che, complice la crisi e l’aggravarsi di problemi di portata planetaria come il cambiamento climatico, è entrato a fare parte delle policy aziendali e dei programmi dei governi nazionali e locali. Per le imprese è anche un fattore che ne incrementa la competitività sui mercati globali, che sono sempre più esigenti in fatto di sostenibilità dei prodotti. Sul nostro territorio la sostenibilità è stata inserita nel “Protocollo per lo sviluppo sostenibile e il lavoro” siglato lo scorso gennaio da imprese e sindacati. Nel più recente accordo sottoscritto anche dalla Provincia autonoma di Trento e dalle altre associazioni di categoria, è prevista in prospettiva una sempre maggiore selettività delle agevolazioni pubbliche, che dovranno concentrarsi su alcuni obiettivi tra i quali l’efficientamento energetico e la riduzione dell’impatto ambientale. Ma, con o senza incentivi economici, sono davvero molte le imprese trentine che investono per la sostenibilità dei propri stabilimenti e dei propri prodotti. In queste pagine raccontiamo alcuni casi di eccellenza, ma ce ne sono molti altri che meriterebbero di essere conosciuti. Anche la nostra Associazione è costantemente impegnata su questo fronte. Monitoriamo da sempre, con grande attenzione, l'evoluzione delle normative ambientali, come ad esempio quelle legate al Sistri per la rintracciabilità dei rifiuti. Va in questa direzione l’accordo siglato con Federchimica, che prevede una collaborazione anche in tema di efficienza energetica, di certificati bianchi e verdi e su altri servizi legati al fattore energetico nelle imprese. Tramite Assoservizi e il consorzio Assoenergia forniamo consulenza alle imprese in materia di energia e negoziamo la fornitura di elettricità e gas. Ha avuto per obiettivo l’efficienza energetica anche il progetto “Green innovation” appena concluso, elaborato insieme alla Fondazione Bruno Kessler e finanziato da Fondimpresa con uno stanziamento di 120mila euro a favore di cinque imprese, per interventi aziendali sulla sostenibilità. È anche su questi temi, e più in generale sull’innovazione di prodotto e di processo, che si basa l’accordo di collaborazione siglato nei giorni scorsi con Confindustria Verona. Alla luce dei nostri stretti rapporti con il network locale della ricerca e dei risultati sin qui conseguiti nell’agevolare la collaborazione con le imprese, i colleghi veronesi si sono rivolti a noi per mettere in contatto le aziende loro associate con i centri trentini. Dal canto nostro, noi continueremo a investire su questi temi perché siamo convinti che passi anche da qui il rilancio del nostro sistema produttivo.
Roberto Busato Direttore Confindustria Trento
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11 copertina
copertina
"Sostenibilità: l'industria è strategica" Intervista ad ANDREA BASSO, membro della Giunta esecutiva di Confindustria Trento con delega alla sostenibilità ambientale.
qual è il senso di una delega alla sostenibilità ambientale, alla luce della complessità che tuttora governa le relazioni tra lo sviluppo industriale e la tutela delle risorse dei territori? Il tema è all’attenzione degli industriali trentini per due ordini di ragioni. Da una parte perché riteniamo che l’incremento delle prestazioni aziendali sia strettamente correlato con la migliore gestione dell’impatto delle produzioni: in questo senso, la nostra Associazione sposa e sostiene i principi della sostenibilità ambientale. Dall’altra siamo fortemente convinti delle potenzialità offerte anche alle nostre imprese in termini di crescita economica e industriale da parte della green economy. Quello dell’efficienza energetica è uno dei temi valorizzati dalla strategia della Giunta di Confindustria Trento. È così. Nell’ambito della delega, Confindustria Trento si è data l’obiettivo primario di sviluppare progetti e accordi che favoriscano la riqualificazione energetica degli edifici: abbiamo dunque mantenuto vivo il dialogo con la Provincia e i soggetti finanziari sull’efficientamento degli edifici pubblici. Si è ritenuto inoltre strategico l’accompagnamento degli Enti locali della Provincia nel processo di adozione dei Paes, i Piani d’azione per l’energia sostenibile; in pratica gli atti concreti di adesione al Patto dei Sindaci, il principale movimento europeo, promosso dalla Commissione Europea nel 2008, che vede coinvolte autorità locali e regionali impegnate ad aumentare l’efficienza energetica e l’utilizzo di fonti energetiche rinnovabili nei loro territori. Con il comune di Rovereto, ad esempio, abbiamo condiviso un’iniziativa promossa nell’ambito di un corso di formazione finanziato per il tramite del Fondo sociale europeo. Insieme abbiamo pianificato le azio-
ni di un gruppo di studenti, ai quali si è chiesto di effettuare audit energetici all’interno delle aziende del territorio al fine di individuare interventi capaci di abbattere le emissioni di C02. Intanto, per offrire alle aziende consulenza sul risparmio energetico, Confindustria Trento ha di recente siglato un accordo di collaborazione con Federchimica e la Fondazione Bruno Kessler. L’intesa rientra in un più ampio progetto di assistenza alle imprese trentine, nell’ottica della diffusione di un nuovo approccio di gestione del fattore energia. Il messaggio che è importante trasmettere in questo momento è che una più attenta gestione dell’energia genera risparmi e aumenta la competitività, oltre che andare a beneficio dell’ecosistema. Fino ad oggi, Assoenergia, direttamente per le imprese ad elevata intensità energetica e indirettamen-
Andrea Basso
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12 copertina
te con il Gruppo di Acquisto Confindustria Trento per le altre realtà, ha aiutato le imprese ad abbassare i costi della bolletta energetica attivando contratti di fornitura di energia elettrica e gas a condizioni vantaggiose. In seguito all’intesa formalizzata a Palazzo Stella con Federchimica e Fbk e con la collaborazione di Assoservizi, braccio operativo dell’Associazione nell’erogazione dei servizi, siamo in grado di giocare la partita sul campo dei sistemi di gestione e della qualità degli impianti e delle strutture. Con Assoservizi intendiamo anche attivare al più presto iniziative di check up gratuito in materia di ambiente e sicurezza per le aziende interessate. Parlando di prospettive future, tra gli obiettivi individuati per il biennio in corso vi è pure lo stimolo a un incremento delle demolizioni selettive delle costruzioni. Il tema è caro agli industriali trentini operanti nel settore edile aderenti ad Ance Trento. Anche in questo caso i benefici del metodo sono molteplici: innanzitutto il riutilizzo dei materiali derivanti dalla decostruzione delle opere consente di ottenere inerti aggregati di alta qualità nel rispetto dell’ambiente. Inoltre, permette di far emergere le capacità tecniche ed organizzative delle imprese maggiormente strutturate capaci di progettare, sia dal punto di vista tecnico che economico, gli interventi di decostruzione
selettiva maggiormente efficienti. Una legge mette a disposizione dei soggetti pubblici e privati coinvolti nella produzione e nella gestione di questo tipo di rifiuti strumenti in grado di favorire demolizioni selettive accurate. Si tratta di processi certamente impegnativi, ma necessari, che si inseriscono in un contesto di mature e responsabili politiche industriali green. Al di là delle opportunità offerte dalla normativa tuttavia, il successo delle buone pratiche in materia di sostenibilità ambientale non può prescindere dalla sensibilità dei singoli, che è nostro dovere promuovere e valorizzare. Chiudo con due considerazioni: una di carattere generale e una relativa alla nostra Associazione degli industriali. Credo profondamente, in qualità di membro della Giunta esecutiva di Confindustria Trento ma soprattutto come associato, che solo puntando sul ruolo strategico dell’industria sarà possibile creare le condizioni per rilevanti ricadute positive a livello ambientale, occupazionale e di competitività in tutti i settori dell'economia. Mi preme infine evidenziare le sinergie positive, in relazione ai temi della sostenibilità ambientale in generale, tra Confindustria Trento, la sua componente dell’edilizia Ance Trento e le collegate Assoservizi e Assoenergia per l’impegno nei relativi settori di competenza.
Ambiente: nuovi finanziamenti per la formazione Con l'Avviso 1/2014 Fondimpresa permette alle aziende aderenti di formare i lavoratori anche sulle tematiche ambientali, con l'obiettivo di accrescere l'efficienza energetica e ridurre l'impatto delle attività produttive sull'ambiente. Questi gli ambiti di intervento: - gestione e certificazione ambientale di sistema e di prodotto - bilanci ambientali e miglioramento continuo delle prestazioni ambientali - efficienza e risparmio energetico, uso di fonti integrative e rinnovabili, certificazione energetica - aspetti tecnici e normativi della gestione ambientale e del rapporto tra aziende, territorio, produttori e consumatori, con particolare riferimento a: igiene, gestione rifiuti e tracciabilità, reflui ed emissioni, gestione risorse idriche, gestione sostanze chimiche, tecnologie e metodologie per il miglioramento ambientale, tecnologie in materia di efficienza energetica ed energie rinnovabili, tecniche e metodologie in materia di carichi e impatti ambientali ed energetici Per informazioni Assoservizi Area Formazione formazione@assoservizi.tn.it T 0461 360053
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13 copertina
Da Aquaspace depurazione conto terzi L’impianto di Aquaspace (Gruppo Aquafil) è oggi in grado di trattare anche le acque reflue di altre aziende, per un totale di 160mila tonnellate di rifiuti liquidi all’anno. di Alessandro de Bertolini
Un’idea
brillante e tanta attenzione ai principi di sostenibilità ambientale. Questi gli ingredienti del nuovo progetto lanciato in Aquaspace, azienda arcense del Gruppo Aquafil, che ha trasformato una flessione di mercato in una nuova opportunità di business. “Aquaspace – spiega Giuseppe Crippa, direttore industriale del Gruppo Aquafil – è una tintoria per filato poliammidico, che tratta nel proprio depuratore le acque reflue derivanti dal processo produttivo. In seguito a lenti ma radicali cambiamenti dei gusti del mercato, i volumi di produzione del sito si sono ridotti progressivamente e il depuratore di Aquaspace è divenuto sovradimensionato. Questo ha innescato la decisone di utilizzare l’eccesso di capacità disponibile come fulcro di un nuovo progetto per il trattamento di rifiuti liquidi per conto terzi”. La capacità di trattamento residua del depuratore verrà dedicata principalmente alle acque reflue di aziende trentine che presso Aquafil troveranno un interlocutore locale per lo smaltimento. In Trentino, la maggior parte delle imprese che necessitano di questo tipo di servizio è costretta a rivolgersi al di fuori del territorio provinciale, con oneri aggiuntivi.
L’aumento della spesa deriva essenzialmente dai costi di trasporto delle acque reflue verso impianti di smaltimento situati perlopiù in Veneto, Emilia Romagna e Lombardia. “Strutturalmente – continua Giuseppe Crippa – le province di Trento e Bolzano non sono autosufficienti e le imprese devono trattare le acque reflue fuori regione. La nostra operazione va nella direzione di riequilibrare questi flussi, con recupero di efficienza complessiva del sistema”. Al termine del progetto di revamping, che si completerà nell’estate 2014, il depuratore di Aquaspace sarà la più grande e competitiva struttura di depurazione conto terzi del Trentino. “Il progetto – sottolinea Crippa – nasce proprio per le aziende del territorio, che potranno rivolgersi direttamente a noi per il trattamento delle acque. La nostra strategia sarà orientata allo sviluppo di rapporti di lunga durata. Spesso la ricerca di soluzioni di depurazione fuori provincia risulta essere complessa. Con il servizio che andremo a offrire localmente, queste preoccupazioni saranno risolte e le aziende potranno focalizzare le energie sul proprio core businees”. Il depuratore, che era specializzato nel trattamento delle acque di tintoria, è stato ampliato con l’inserimento di nuove sezioni
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14 rubrica
di trattamento chimico-fisico dei reflui. “Il progetto – spiega Mario Vitrano, direttore delle trasformazioni tessili del Gruppo Aquafil e direttore di stabilimento in Aquaspace – ha comportato un investimento di 5 milioni di euro. Avviato circa due anni fa, sarà concluso nel mese di agosto. L’impegno maggiore è stato rivolto all’evoluzione dell’impianto precedente, notevolmente migliorato sotto il profilo dell’efficienza dei trattamenti biologici. Abbiamo scelto di installare le più avanzate tecnologie “acquistando” il miglior know-how sia per la parte strutturale, sia per la parte processistica, sia per le sezioni di captazione/trattamento degli odori. Ci siamo appoggiati a professionisti esterni per la progettazione e realizzazione dell’opera, ma la direzione del progetto è rimasta interna. A regime, saremo in grado di trattare oltre 160mila tonnellate di acque reflue all’anno per conto terzi”. Un nuovo business per l’azienda, ma anche un servizio reso al territorio. “Nell’andare a definire come modificare l’impianto – prosegue Mario Vitrano – abbiamo posto particolare attenzione alle attività tipiche delle imprese trentine: trattamenti di acque derivanti dall’industria alimentare (produzione di vino, di olio e produzioni legate al settore lattiero-caseario), dalle attività di cartiera, dai processi galvanici e in generale dalle complesse attività manifatturiere che spesso si concentrano in aziende che non hanno la taglia per trattare in loco i propri reflui”. Stimato su un medio periodo di cinque anni, il trattamento conto terzi di acque reflue garantirà al Gruppo Aquafil un fatturato di oltre 8 milioni
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di euro e impiegherà 15 unità di personale in Aquaspace già nel 2014. Solo negli stabilimenti di Arco il Gruppo Aquafil impiega 550 persone. Complessivamente i dipendenti sono oltre 2.200. “Aquafil – fa sapere Crippa – è un gruppo di proprietà italiana fondato da Carlo Bonazzi, ora guidato dal figlio Giulio, attuale presidente. Siamo presenti con plant produttivi in Italia, in Europa (Slovenia, Croazia e Germania), negli Stati Uniti (ad Atlanta, nel cuore del comparto della pavimentazione tessile americana), in Cina e in Tailandia. Produciamo polimero (poliammide), filo per pavimentazione tessile e per abbigliamento, principalmente di nylon”. Con trend di crescita costante, il Gruppo Aquafil è passato dai 338 milioni di fatturato del 2009 ai quasi 500 milioni del 2013. “Negli ultimi anni – aggiunge Crippa – ci siamo orientati verso l’integrazione nella materia prima con un impianto di rigenerazione di scarti e di rifiuti a base nylon. Si tratta del progetto Econyl (R) Regeneration System con stabilimento produttivo in Slovenia. L’impianto fornisce al Gruppo il 20% del fabbisogno di materia prima”. L’utilizzo di materie prime di riciclo, l’uso di energie a basso impatto ambientale e rinnovabili, il risparmio energetico e l’osservazione di principi di sostenibilità sia all’interno sia all’esterno del Gruppo caratterizzano strategie e attività di Aquafil. “Lo stesso focus sulla sostenibilità e sugli aspetti ambientali – concludono Crippa e Vitrano – ci ha portato a credere in questo progetto di depurazione conto terzi, che pensiamo porterà benefici a tutto il territorio”.
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16 copertina
Metalsistem, "green" dal processo al prodotto Dalla materia prima al prodotto finito, il filo rosso che percorre le lavorazioni dell’azienda di Antonello Briosi vira al verde.
Uno stile
di vita e un business: in Metalsistem Spa, la sensibilità ai temi della sostenibilità ambientale guida l’evoluzione tecnologica dei cicli produttivi e le strategie di sviluppo del prodotto, cosicché l’innesco di soluzioni innovative capaci di abbattere le emissioni e l’impatto dell’attività sul territorio procede di pari passo con l’evoluzione di un ramo di attività, quello della green energy, destinato a conoscere un successo sempre maggiore sui mercati. “Si tratta di un approccio che è in qualche maniera innato – spiega il presidente della società Antonello Briosi – e che è legato alla natura stessa del materiale che trattiamo, l’acciaio, di per sé idoneo alla rifusione e al riciclo. L’idea di riutilizzare i nostri stessi scarti come materiale primario era quasi
Antonello Briosi
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scontata, ma si poneva il problema della migliore gestione del ciclo siderurgico”. Nel 2011, Metalsistem ha collaborato con il Gruppo Arvedi per la realizzazione di un progetto di innovazione del ciclo produttivo siderurgico denominato “Tekne”, in grado di ottenere un prodotto di elevata qualità dal riciclo del rottame ferroso, abbattendo le emissioni di anidride carbonica, abbassando i consumi di energia e riducendo al minimo l’utilizzo dell’acqua. Nell’ambito dell’iniziativa, d’intesa con il Consiglio nazionale delle ricerche e con la supervisione dell’Associazione industriali di Cremona, si è costituito un fondo per la ricerca scientifica volta al risparmio energetico, alla sostenibilità, al miglioramento dei processi produttivi e della qualità della vita. “Quanto poi al processo produttivo – continua Briosi – un’azienda che come la nostra trasforma la materia prima in strutture per lo stoccaggio, complementi d’arredo, costruzioni autoportanti, impianti complessi e raffinati, deve fare i conti con l’impatto ambientale degli interventi di saldatura e verniciatura. In vent’anni abbiamo adottato soluzioni tali da azzerarlo”. Gli sforzi del gruppo di lavoro impegnato, dal 1991, nella ricerca di alternative “ecosostenibili” hanno portato alla messa in opera di processi unici al mondo, protetti da decine di brevetti, che permettono di produrre strutture componibili completamente esenti da saldature e verniciature. “Oggi – conclude il presidente - impieghiamo materiali prerivestiti che componiamo grazie a un sistema innovativo di autorivettature, con il risultato che 50mila tonnellate di acciaio vengono processate ogni anno senza nessuna emissione inquinante in aria o in acqua”. Se l’impatto ambientale delle lavorazioni di Metalsistem si avvicina prepotentemente allo zero,
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manca poco perché lo stesso accada alla somma tra il fabbisogno energetico aziendale e l’energia prodotta presso lo stesso stabilimento di Rovereto. Da tre anni a questa parte un imponente impianto fotovoltaico riveste le coperture della sede per un totale di circa 40mila metri quadrati di superficie, generando oltre 2 milioni 600mila kwh all’anno, ovvero – per dare un’idea delle grandezze – energia elettrica pari al consumo di 1000 nuclei familiari. Nel frattempo, lo stesso impianto permette di evitare in modo consistente l’emissione di sostanze inquinanti: oltre 1.600 tonnellate all’anno di CO2, circa 6.700 kg di anidride solforosa, quasi 2.300 kg di ossidi di azoto e 262 kg di polveri. Gli 11.636 pannelli installati da Dolomiti Energia Rinnovabili poggiano sulle solide strutture portanti progettate e realizzate dalla stessa Metalsistem, che nel settore della green economy ha trovato anche una nicchia importante di sviluppo. Nell’ambito della produzione di sottostrutture avviata sul fronte delle tecnologie per lo sfruttamento dell’energia solare, il centro ricerche e sviluppo dell’azienda ha sviluppato in particolare una serie di accessori che permettono alle strutture di adattarsi perfettamente ai diversi utilizzi senza ausilio di bulloneria. L’ultima frontiera della sperimentazione di Metalsistem nel campo delle energie rinnovabili è il minieolico, al quale patron Briosi ha guardato già nel 2010: “Dopo avere fatto il giro del mondo, il modello di pala eolica progettata in team con Renzo Piano, che ne ha curato la particolare
forma a libellula, ora è in Toscana, dove è stata sottoposta ad una serie di prove pratiche volte a testarne le reazioni alle condizioni atmosferiche delle quattro stagioni. Concluso l’iter, avremo un report preciso delle prestazioni dell’aerogeneratore, che ha una potenza nominale di 55 kw, e conosceremo le strategie di Enel Green Power, che con il progetto ha collaborato fin dal principio”. Di certo, al momento, c’è il fatto che la domanda non manca, soprattutto in territori come il Canada, l’Australia, il Sudafrica. Insomma, il mercato è pronto. E Metalsistem pure.
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Eurostandard sostenibile a 360 gradi Le buone pratiche adottate da Eurostandard, dal riciclo degli scarti ai criteri di realizzazione del nuovo magazzino per lo stoccaggio dei prodotti.
Qualità,
ambiente e internazionalizzazione: queste le fondamenta di Eurostandard Spa, realtà trentina con sede a Tesero, in val di Fiemme, e una storia fortemente radicata sul territorio. L’azienda compie cinquant’anni nel 2015: tanto è passato da quando Antonio Zeni dette inizio all’attività nel 1965, proponendosi sul mercato con casse portabottiglie in polietilene (materiale plastico derivato dal petrolio). Negli anni 80 la svolta. La domanda di casse per il trasporto di bottiglie cala notevolmente e Zeni decide di riconvertire la produzione in raccordi in polietilene per tubazioni di gas combustibile e acqua potabile. A distanza di mezzo secolo Zeni è ancora presidente dell’azienda, ma ha passato il testimone alla figlia Marisa, amministratore delegato. I raccordi di Eurostandard – azienda leader in Italia e tra i principali protagonisti nel mondo – si vendono oggi in tutti i continenti: ovunque in Italia, in molti paesi d’Europa, in centro e sud America, in Africa, in Asia e in Medio Oriente. Fino al 2009 due terzi del fatturato aziendale erano realizzati in Italia e un terzo all’estero. Oggi il rapporto è rovesciato: due terzi derivano dall’export e solamente un ter-
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zo dal mercato domestico. Il risultato è frutto di una politica fortemente indirizzata all’internazionalizzazione che ha visto l’azienda di Tesero dare vita a due consociate, una in Cile e una in Malesia, già alcuni anni prima della recente crisi economica. Proprio questo ha consentito a Eurostandard di superare la crisi senza flessioni differenziando la presenza sui mercati e registrando fatturati in crescita. Una parte cospicua dei ricavi viene investita in politiche volte all’ottenimento di standard qualitativi sempre più elevati e maggiori misure di tutela ambientale. Così l’azienda della famiglia Zeni ha saputo instaurare un circolo virtuoso dove al crescere dei ricavi corrispondono tecnologie sempre più rispettose dell’ambiente, livelli qualitativi sempre più rigorosi e servizi al cliente sempre più esclusivi e competitivi. “Le politiche di risparmio energetico – spiega Maurizio Tiso, responsabile del sistema di gestione per la qualità e l’ambiente in Eurostandard – hanno avuto un ruolo centrale in azienda. Siamo stati tra i primi nel settore a raggiungere nel 2003 la certificazione ambientale Iso 14001, alla quale siamo giunti dopo un impegnativo percorso di perfezionamento nell’ambito di un progetto promosso all’inizio degli anni 2000 da Confindustria Trento in collaborazione con l’Agenzia provinciale per la protezione dell’ambiente. Siamo un’azienda energivora e i traguardi ambientali si traducono spesso in vantaggi economici”. Ma non è solo un discorso economico. Esiste a monte la convinzione che questa sia la strada giusta per una realtà di impresa radicata su un territorio di montagna. “Operare in un’area delocalizzata – continua Tiso – non può dirsi obiettivamente un vantaggio da un punto di vista logistico né del costo dei trasporti, ma diviene un valore
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aggiunto se si considerano aspetti come la qualità La tutela dell’ambiente “sia a livello locale che della vita dei nostri collaboratori, che contribui- globale” rientra espressamente nella “politica sce all’innalzamento delle prestazioni in azienda, aziendale per la qualità e l’ambiente” definita e l’alta soglia di attenzione da parte della popo- dall’amministratore Marisa Zeni e adottata come lazione per le problematiche ambientali. Credia- “linee guida” per il continuo miglioramento delle mo molto nel rispetto dell’ambiente, e il contesto prestazioni. della val di Fiemme ci ha aiutato nella direzione Linee guida che presiedono anche alla realizzadella sostenibilità sia nei nostri prodotti sia nei zione del nuovo magazzino per lo stoccaggio dei prodotti a Molina di Fiemme, attualmente in fase nostri processi produttivi”. A rendere “sostenibili” le politiche di Eurostan- di collaudo, che diverrà operativo a maggio. “Eudard sono una serie di elementi chiave e tanti rostandard – sottolinea Maurizio Tiso – amplia piccoli fattori, alcuni legati al processo produtti- così notevolmente la propria superficie. Il nuovo, altri al prodotto, altri alle caratteristiche degli vo magazzino, completamente automatizzato, ha stabilimenti Eurostandard. “Abbiamo installato una capacità doppia rispetto a quello precedente. un impianto fotovoltaico – sottolinea Tiso – sulla Potremo in questo modo espandere l’area procopertura del nostro edificio principale. Ci siamo duttiva nella sede principale a Tesero, liberando focalizzati sulla riduzione degli sprechi nell’utiliz- gli spazi ora destinati a magazzino. E potremo zo della materia prima, il polietilene. Tutti i no- migliorare ulteriormente il servizio al cliente, stri scarti vengono avviati al riciclo esternamente puntando su una velocità nelle consegne ancoall’azienda. Le nuove presse che acquisiamo sono ra maggiore. Elemento, questo, che da sempre ci dotate di inverter per ridurre i consumi di ener- contraddistingue”. gia. Stiamo sostituendo gli stampi più vecchi con Eurostandard considera il cliente come un partnuovi stampi multimpronta. Abbiamo dotato tut- ner. “Non offriamo soltanto i nostri prodotti to lo stabilimento di lampade a basso consumo – conclude Maurizio Tiso – ma tutta una serie prima che la legge lo imponesse e siamo molto di servizi a completamento. Al cliente diamo la attenti nella formazione e nella sensibilizzazio- possibilità di installare i nostri raccordi fornenne del personale. È stata inoltre programmata la do gli accessori indispensabili, dando ai saldatori coibentazione dello stabilimento di Lago di Tese- l’opportunità di ottenere il certificato di qualifiro e stiamo valutando l’applicazione di gusci in cazione attraverso il nostro Centro di formazione materiale ceramico sugli estrusori per limitare la tecnica, offrendo alle imprese la possibilità di far dispersione energetica delle presse che utilizziamo eseguire al nostro Laboratorio accreditato le prove sulle saldature eseguite in cantiere”. (adb) nel processo produttivo”.
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ITAS e CasaClima, insieme per l'ambiente ITAS ha concluso di recente un accordo di collaborazione con l'Agenzia per l'Energia Alto Adige CasaClima di Bolzano. Frutto di questa importante partnership è Habitas Green, un innovativo prodotto assicurativo pensato per proteggere in maniera specifica gli edifici certificati CasaClima e quelli costruiti secondo i criteri della bioedilizia. ITAS è l’unica compagnia assicu-
una copertura in caso di danni
Pizzolotto, responsabile divisione
rativa in Italia ad offrire Habitas
non prevedibili, né quantificabili,
commerciale e divisione tecnica
Green, la polizza che nasce
dovuti alle peculiarità costruttive
della Compagnia, “si è sempre
nell’ambito del Master “CasaCli-
del fabbricato.
contraddistinta per la capacità
ma” della Libera Università di Bol-
Il nuovo prodotto assicurati-
di comprendere i bisogni spe-
zano, promosso da ITAS in stretta
vo inserito nel portfolio ITAS è
cifici della comunità ed Habitas
collaborazione con l’Agenzia
innovativo anche per l’assoluta
Green rappresenta una soluzione
CasaClima, uno dei più autorevoli
trasparenza nella formulazio-
semplice e modulare con cui
enti indipendenti per la certifica-
ne. Habitas Green si compone
rispondiamo in modo efficiente
zione energetica degli edifici.
infatti di quattro sezioni principali
alle esigenze di chi ha deciso di
La nuova polizza si presenta
(Incendio ‘All risks’, furto, respon-
costruire in armonia con l’am-
come una soluzione semplice e
sabilità civile terzi e tutela legale)
biente”.
trasparente, orientata a garantire
in cui le esclusioni sono poste in
una protezione specifica per le
evidenza all’inizio delle condizioni
CaseClima e per gli edifici co-
e non derogate in altri punti del
Per maggiori informazioni:
struiti con materiali “green”, ossia
documento, mentre le limitazioni
T. 800 292 837
con limitato impatto ambienta-
sono riepilogate in una tabella
comunicazione@gruppoitas.it
le. Tali costruzioni possiedono
apposita. “ITAS”, afferma Guido
www.gruppoitas.it
caratteristiche uniche che vanno tutelate con garanzie dedicate e ‘cucite su misura’. Habitas Green poggia su due pilastri fondamentali: da una parte lo studio scientifico dei materiali utilizzati e delle cause più frequenti di sinistro ad essi collegati, e dall’altra un premio assicurativo personalizzato, creato ad hoc per ciascun fabbricato ed elaborato sulla base delle reali caratteristiche dell’edificio. Inoltre la polizza prevede un’ampia copertura garantita dalla formulazione “All risks” della Sezione Incendio e anche
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Levico Acque svela la sua “sostenibile leggerezza” Presentati i lavori di ammodernamento realizzati da Levico Acque in collaborazione con Patrimonio del Trentino e la Provincia autonoma di Trento: la nuova sede risponde ai criteri ecocompatibili più avanzati.
Dalla
produzione alla distribuzione, la filosofia di Levico Acque esalta lo sviluppo sostenibile e la tutela del territorio: a partire dallo stabilimento, un edificio costruito nel 1900 e fortemente radicato nel suo contesto ambientale. Il nucleo storico dell’impianto ha conosciuto varie integrazioni nel corso del ‘900, poste in essere per adeguarsi all’evoluzione delle necessità produttive. Queste parti sono state ora ristrutturate secondo i più avanzati criteri di sostenibilità e con grande rispetto della parte più antica. L’edificio nel suo complesso è stato trasformato in un segno architettonico di grande eleganza e leggerezza, reso ancora più emozionale dal sistema di illuminazione esterna a led, anche questo a basso impatto energetico. I nuovi lavori hanno visto una collaborazione sinergica tra Levico Acque, Patrimonio del Trentino e la Provincia autonoma di Trento, con il patrocinio del Comune di Levico. Circa 2,5 milioni di euro l’impegno economico affrontato per condurre a termine l’opera: Levico Acque ha sostenuto i costi di progettazione, di direzione lavori e sicurezza; Patrimonio del Trentino è stata invece protagonista della realizzazione dei lavori. “È importante supportare aziende come la Levico Acque che investono sul territorio, creando occupazione ed esportando un’immagine vincente del Trentino – spiega Claudio Bortolotti,
presidente di Patrimonio del Trentino -. L’azienda si è meritata la fiducia dell’amministrazione pubblica anche in occasione dei lavori di rinnovamento della fabbrica per la fattiva collaborazione che si è instaurata e che ha portato a risultati importanti nel sostanziale rispetto dei costi e dei tempi previsti”. In particolare, le operazioni hanno riguardato la totale sostituzione della parte di copertura in cemento amianto, rimpiazzata con nuovi pannelli con fotovoltaico integrato (200Kw di energia fotovoltaica autoprodotta, che copre circa il 50% del fabbisogno). Questo intervento, grazie anche a un sopralzo, consente di ottimizzare lo stoccaggio dell’acqua risolvendo un importante problema di spazio senza occupare nuovo suolo. Inoltre si è intervenuti sulle facciate isolandole con un cappotto. Sul lato sud si è creata una controparete in policarbonato con un’intercapedine che ha la funzione di creare un ricambio d’aria all’interno dei magazzini di stoccaggio, mentre durante la stagione invernale riscalda naturalmente abbattendo i consumi di gas metano e di energia elettrica. Consumi che sono ridotti grazie anche all’adozione d’impianti ad alta efficienza sia per il riscaldamento che per il raffrescamento. Anche la palazzina destinata agli uffici è stata completamente rinnovata con la creazione di spazi luminosi, ispirati ai principi di leggerezza e trasparen-
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za, in sintonia con i cardini della filosofia aziendale: impatto zero, classe energetica A, parametri Leed. Anche i processi produttivi sono più ecocompatibili, in particolare grazie al recupero delle acque calde di lavaggio delle lavabottiglie che contribuiscono, attraverso uno scambiatore di calore, al funzionamento degli impianti di riscaldamento nei periodi invernale e preriscaldamento delle vasche di lavaggio del vetro. “Sappiamo bene che nulla è più importante del rispetto per l’ambiente in cui si vive, che è la vita stessa – commenta Mauro Franzoni, presidente di Levico Acque -. Gli sforzi fatti e i risultati ottenuti vanno nella direzione della qualità, del rispetto e della trasparenza. La qualità è il principale impegno, sul piano della produzione e delle relazioni aziendali. Questo non vuol dire creare esclusivamente valore economico, ma anche umano e ambientale per il territorio in cui si opera. Le scelte compiute dall’azienda vogliono dimostrare la nostra identità che come la nostra acqua è pulita, chiara e trasparente”. Il vetro rappresenta un’ulteriore scelta ecocompatibile. Acqua Levico è esclusivamente conservata e distribuita in bottiglie di vetro, materiale puro, ecologico e non inquinante, che non rilascia alcuna sostanza dannosa per l’organismo e previene qualsiasi contaminazione, anche chimica. Di più: il vetro è a rendere: le bottiglie sono dunque riutilizzate per più volte (circa venti), con la conseguenza di ridurre notevolmente l’impatto sull’ambiente. Venti milioni di litri imbottigliati in un anno, ben 24 milioni di bottiglie, di cui il 98% viene riutilizzato: le “rughe” presenti sul contenitore non sono altro che un segno di rispetto per la Terra, per mantenerla giovane e pulita. “Desidero esprimere i più sentiti complimenti, a nome mio personale e dell’amministrazione comunale che rappresento - conclude Arturo Benedetti, vicesindaco del Comune di Levico Terme - per l’impegno e l’attenzione prestata nel rinnovo aziendale. È con soddisfazione che, in un momento congiunturale non positivo per l’economia, vi sia un segnale di fiducia mediante un investimento importante dal punto di vista economico e occupazionale, ringrazio quindi Patrimonio del Trentino Spa e la Provincia autonoma di Trento. Ringrazio Levico Acque che, con l’attenta ricerca qualitativa dell’eccellenza, consente di porre in evidenza la riqualificazione della nostra città dal punto di vista ambientale, considerato che l’elemento acqua contraddistingue il nostro territorio, con la presenza delle terme e del lago”.
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La Sportiva per l’outdoor e con l’ambiente Nata e cresciuta ai piedi delle Dolomiti, La Sportiva Spa pone da sempre al primo posto la relazione con l’ambiente ricercando un approccio quanto più possibile ecocompatibile. In quest’ottica è stato introdotto il sistema di certificazione ambientale ISO 14001, che permette di monitorare ogni aspetto ambientale legato alle attività dell’azienda e impone la ricerca del miglioramento continuo anche sul versante della sostenibilità: di qui derivano soluzioni come l’impiego di impianti di aspirazione a carboni attivi, la sperimentazione di collanti a base acquosa e il recupero di più del 50% degli scarti derivanti dall’attività produttiva. Dal 2012 La Sportiva impiega inoltre energia elettrica proveniente al 100% da fonti rinnovabili e certificate. La nuova palazzina uffici è dotata di impianto fotovoltaico per la generazione dell’energia elettrica autonoma e di impianto d’isolamento per il contenimento massimo della dispersione del calore. Sempre nel 2012 La Sportiva è diventata “bluesign® member”, attuando le procedure per certificare la filiera produttiva tessile secondo criteri socio-ambientali riconosciuti a livello internazionale e approvati da bluesign®. Nel 2013 l'azienda ha attivato la partnership con l’Eoca, l’European Outdoor Conservation Association, associazione no-profit che ha come obiettivo quello di supportare iniziative benefiche volte alla conservazione dell’ambiente. I progetti sostenuti spaziano dalle operazioni di pulizia di alcune specifiche zone montane in Kyrgyzstan, alla protezione degli orsi bruni in Spagna, al rinverdimento delle foreste nella Repubblica Ceca, alla creazione di percorsi trekking cross-boarders tra Macedonia e Albania, fino al salvataggio delle foreste svedesi dal disboscamento. L’approccio sostenibile, oltre che ai processi, viene applicato anche ai prodotti con l’introduzione di linee realizzate utilizzando materiali riciclati.
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Un eco-quartiere per aziende che crescono A Spini di Gardolo un edificio sostenibile ogni 50 metri. a cura di LEEDme - Essedi Strategie d'impresa
La
scommessa, magari inconsapevole all’inizio, è stata quella di progettare e realizzare in un unico quartiere un’organica serie di edifici a destinazione industriale e terziario ad altissima intensità di eco-sostenibilità in un’area nella periferia nord di Trento, a Spini di Gardolo, dando così vita ad un vero eco-quartiere, il primo del genere nell’intero panorama nazionale. Il filrouge che collega la logicagreen dei vari edifici che compongono il quartiere è la versione Nc Italia di Leed (Leadership in Energy and Environmental Design), il sistema per la valutazione della sostenibilità degli edifici sviluppato da U. S. Green Building Council che, dalla sua prima elaborazione nel 1998, si è diffuso in più di 130 paesi nel mondo ed è approdato in Italia nel 2008 con la costituzione del Green Building Council Italia a Rovereto. Negli ultimi anni anche in Italia il fenomeno di certificazione volontaristica ed internazionale è sempre più consistente: nel bel paese si contano oltre 150 edifici Leed alcuni già certificati, altri in corso di certificazione. Lo sviluppo tecnico del quartiere è stato diretto, coordinato ed in gran parte progettato dall’architetto Massimo Leonardelli, mentre il ruolo di coordinamento e gestione
dell’intero processo di certificazione è stato affidato ai tecnici di Leedme, la divisione greenbuilding di Essedi Strategie d’Impresa, società tra i leader in Italia nel settore dei servizi specialistici per l’edilizia sostenibile certificata. Con ben quattro edifici Leed, Via Kufstein (che si sviluppa per soli 200metri lineari) presenta la più alta densità di greenbuildings d’Italia: la nuova sede Bauer Spa e la nuova sede Delta Informatica Spa sono certificate Leed 2009 Italia di livello Oro, i progetti Cgh lotto 1 e lotto 2 (destinati ad ospitare nel lotto 1 le aziende cooperative che fanno riferimento a Ge@ Trentina Servizi e la Federazione provinciale dei consorzi irrigui e di miglioramento fondiario e nel lotto 2 l'Unione Contadini e le aziende che a questa fanno riferimento) sono in corso di costruzione e già registrati per la certificazione: una concentrazione di eccellenze che si qualificano e vengono valorizzate anche nel panorama internazionale grazie al sistema di valutazione della sostenibilità più diffuso al mondo. La sostenibilità geografica della zona, con facile accesso ai mezzi pubblici e disponibilità di servizi di base, accomuna i quattro edifici. L’edificio della Bauer Spa è il primo al mondo ad avere ottenuto
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24 In questa pagina la copertura e l'ingresso di Bauer
la certificazione con il sistema Leed Nc Italia già nel settembre 2012, con 72 punti su 110 ha raggiunto il livello oro superando le aspettative iniziali. Il progetto si qualifica per soluzioni ottimali in termini di efficienza energetica ed idrica, scelta dei materiali, gestione del sito di progetto, qualità ambientale degli spazi interni e innovazioni nella progettazione. Salendo in copertura ci si trovano davanti 2.500 mq di tetto verde, in parte estensivo e in parte intensivo addirittura con un orto didattico, ben 190 moduli fotovoltaici e 15 collettori solari, caratteristiche che si traducono in efficienza energetica e riduzione dell’effetto isola di calore. Passeggiando negli spazi esterni dell’edificio balzano agli occhi i parcheggi riservati a veicoli a bassa emissione e a carpool/vanpool per incentivare l’utilizzo di mezzi di trasporto sostenibile, così come le rastrelliere per le bicilette. Un altro edificio Leed oro è quello che ospita un network di aziende ad alto tasso di innovazione e crescita gemmate e sostenute dalla storica Delta Informatica, che opera da oltre vent’anni nel campo dell’information technology e della consulenza aziendale. La committenza si è fatta garante degli obiettivi della certificazione realizzando un edificio con elevate performance in termini di efficien-
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za e comfort dello spazio lavoro, in un contesto tecnologicamente evoluto, in cui prevale la costante ricerca della qualità del vivere e del lavoro. Particolare attenzione è stata dedicata alla sostenibilità degli esterni, ove sono installate piantumazioni a basso fabbisogno idrico, inoltre l’acqua piovana raccolta in una vasca interrata viene riutilizzata per irrigare. Per i fumatori è prevista un’isola nel verde con panchina lontano dalle aperture dell’edificio per non “contaminare” l’ambiente interno. La nuova costruzione ha guadagnato un punteggio da record per quanto riguarda l’efficienza energetica: ha un involucro altamente performante, è dotata di un impianto solare fotovoltaico che copre quasi per intero la copertura, utilizza un avanzato sistema di raffreddamento e riscaldamento sfruttando la differenza di temperatura esistente tra il terreno e l’aria esterna. Efficientissimo è anche l’impianto di illuminazione gestito da un sistema automatico che in caso di sufficiente luce naturale, grazie anche a sensori che rilevano la presenza o meno di persone negli ambienti, disabilita le luci artificiali per risparmiare energia. Inoltre, al fine di evitare fenomeni di abbagliamento, è stato installato un sistema di ombreggiamento esterno che si orienta in autonomia in base all’andamento solare. I due edifici in fase di costruzione, per la gestione e realizzazione dei quali è stato costituito il Consorzio Green-Hub che già nel nome dichiara la propria propensione alla sostenibilità, non sono da meno: sono previsti sistemi di produzione energetica da fonte rinnovabile, sonde geotermiche, rubinetterie e apparecchiature a basso flusso per garantire un elevato risparmio idrico, sistemi di controllo dell’umidità dell’ambiente interno per assicurare il comfort degli occupanti, sistemi di raccolta e riutilizzo delle acque piovane, ecc. I tecnici di Strategie d’Impresa sono al lavoro per monitorare la gestione sostenibile del cantiere e produrre tutta la documentazione necessaria per la certificazione Leed dei due immobili, il cui completamento è previsto entro fine anno.
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A Basso Costruzioni il premio Aprie L’azienda edile si è aggiudicata il massimo riconoscimento dell’Agenzia provinciale per le risorse idriche e l’energia grazie all’intervento di recupero di un maso rustico a Villazzano.
“Ottime
prestazioni di tipo energetico unitamente a caratteristiche formali coerenti con le architetture e i materiali presenti sul territorio”. Lo scorso 15 marzo, a Trento Fiere presso lo stand dell’Agenzia provinciale per le risorse idriche, con questa motivazione si è aggiudicato il Premio Aprie 2014 il progetto di recupero di Casa Giordani, a Villazzano, realizzato dalla ditta Basso Costruzioni. Con i fratelli Andrea e Alessio Basso hanno lavorato al progetto l’architetto Paolo Bertotti per la parte progettuale e il perito industriale Lorenzo Piazzera. A commissionare la ristrutturazione dell’edificio, un maso rustico composto da un antico nucleo abitativo più una parte adibita a stalla e fienile, la famiglia trentina Giordani. “Il Premio Aprie, giunto alla quinta edizione e promosso dall’Agenzia provinciale per le risorse idriche e l’energia, ha l’obiettivo di promuovere e valorizzare gli edifici realizzati in provincia con tecniche e metodologie che garantiscano il più basso impatto ambientale ed energetico – spiega Andrea Basso. – Nella valutazione delle candidature si è tenuto conto, oltre che degli aspetti relativi alla prestazione energetico-ambientale, anche della coerenza dei caratteri dell’edificio con le architetture e i materiali del territorio, delle innovazioni tecnologiche, dell’integrazione fra le imprese costruttrici e, non ultimo, degli aspetti di comunicazione e divulgazione del progetto a fini didattici e formativi”. Il restauro della ditta Basso ha saputo ampiamente soddisfare tutti questi requisiti. Oltre a dimostrare ottime caratteristiche da un punto di vista energetico (le scelte fatte hanno consentito di raggiungere la classe energetica A), l’edifico adotta soluzioni fortemente orientate a criteri di sostenibilità. Non solo,
quindi, bassi consumi ma anche l’impiego di materiali a basso impatto ambientale e tutta una serie di accorgimenti che fanno di Casa Giordani un esempio da imitare. “Dopo l’approvazione del progetto e l’ottenimento della concessione edilizia – spiega Andrea Basso, titolare della Basso Costruzioni e membro della Giunta esecutiva di Confindustria Trento con delega alla sostenibilità ambientale – abbiamo iniziato i lavori nel maggio del 2012 per terminarli alla fine del 2013. Un intervento reso più difficile dalla necessità di lavorare su un edificio vecchio”. Dovendo operare un restauro, l’adempimento ai requisiti che fanno di un edificio una struttura a basso consumo energetico è tanto più oneroso rispetto alle progettazioni per abitazioni nuove. “Alla base – aggiunge Basso – si è reso inoltre indispensabile un ampio lavoro di risanamento statico. Il terreno sui cui era posto l’antico maso presentava problemi di infiltrazioni”. I lavori di restauro hanno interessato l’intero complesso, leggermente ampliato negli ingombri sul lato sud, pur mantenendo intatte caratteristiche e proporzioni originali. La realizzazione finale comprende cinque unità abitative. Le alte prestazioni energetiche e ambientali si devono all’impiego di una serie di accorgimenti sostanziali qualitativamente all’avanguardia. “L’edificio – spiega Andrea Basso – è dotato di pannelli solari per l’ottenimento dell’acqua calda e di pannelli fotovoltaici per l’ottenimento di energia elettrica. Il riscaldamento degli appartamenti è a pavimento e abbiamo installato una caldaia a condensazione per il recupero dei fumi. L’acqua calda, riscaldata dai pannelli solari, si accumula e viene distribuita nelle cinque unità abitative dalla centrale termica, dotata di sistemi di ren-
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dicontazione altamente tecnologici per misurare il consumo dei singoli appartamenti. Le grondaie del tetto canalizzano l’acqua piovana in una vasca (recupero della acque bianche). L’involucro dell’abitazione è realizzato con cappotto in lana di roccia, materiale sostenibile e riciclabile, a differenza del polistirolo che viene normalmente utilizzato. Le pilastrate di marmo che incorniciano porte e finestre (elemento tipico degli edifici storici) sono state tutte isolate con rivestimenti in xps (polistirene espanso). Stesso isolante termico con doppio spessore che abbiamo utilizzato per i pavimenti. Anche gli innesti delle travi di legno poggiolo-muro sono stati isolati con ‘taglio termico’. Isolanti a doppio spessore sono stati adottati per la copertura dell’edificio e per i serramenti abbiamo usato vetri bassoemissivi. In sede progettuale è stato inoltre prodotto uno studio sulle
ombreggiature, per ridurre in estate i picchi di temperatura e favorire in inverno l’irraggiamento solare”. Nel rispetto della tradizione, è stata considerata infine tutta una gamma di accortezze, dalle finiture dei poggioli all’utilizzo di materiali locali, di tipica tradizione trentina. “Il messaggio più importante – conclude Andrea Basso – sta nell’aver creduto in un’idea: la realizzazione di un edificio a basso consumo energetico e a basso impatto ambientale come tecnica costruttiva. Sono scelte che pagano sul medio e sul lungo periodo sia per il committente privato sia in termini di costi sociali. Per questo, va dato atto alla famiglia Giordani e al progettista Bertotti insieme al lavoro del nostro capo cantiere Elio e di tutti i collaboratori della Basso Costruzioni. Un gruppo, il nostro, fortemente coeso e legato da una lunga tradizione”. (adb)
Cantine Ferrari: quando lo spumante sposa il prosecco Il Gruppo Lunelli acquisisce il 50% di Bisol, da sempre marchio di riferimento nel mondo del Prosecco Superiore. L'ingresso nell'azienda veneta è avvenuto grazie a un aumento di capitale volto a finanziare un ambizioso piano di crescita da realizzare nel segno della continuità. “L'ingresso nel capitale di Bisol”, rileva Matteo Lunelli (nella foto con Gialluca Bisol), amministratore delegato del Gruppo Lunelli, “è coerente con il nostro progetto di creare un gruppo dell’eccellenza del bere italiano. Da tempo valutavamo di entrare nel mondo del Prosecco e abbiamo trovato in Bisol l’azienda ideale”.
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Idea Cap: tappi e capsule in espansione In crescita costante dall’avvio dell’attività, la società aperta a Rovereto solo otto anni fa cerca nuovi spazi: presto il trasferimento nel grande stabilimento di viale Caproni.
Sono
solo in tre ma con una potenzialità di tuisce la possibilità di puntare su un nuovo produrre oltre 20 milioni di pezzi all’anno. È prodotto e inizia subito un percorso di test e la storia di successo di Dario Zoner e dei suoi sperimentazioni. “Cercavamo una produzione due collaboratori, che otto anni fa decidono di legata al territorio – spiega – e mio padre, dopo produrre e commercializzare tappi e capsule tanti anni in azienda, stava per lasciare”. Parper bottiglie. Idea Cap Srl nasce a Rovereto per te da qui, Dario Zoner, per entrare nel mercainiziativa di Dario, impegnato fino al 2006 nel to dei tappi per bottiglie. “Siamo solo in tre marchio di famiglia Idea Stampi. L’impresa, con – sottolinea – e abbiamo puntato su una forte un’esperienza ventennale nello stampaggio di automazione. L’utilizzo del personale è ridotto materiali plastici, era stata fondata e diretta dal al minimo. Ma con i nostri macchinari e un padre Flavio. Quando, nel 2006, il marchio vie- processo produttivo altamente innovativo siane ceduto a due aziende maggiori, Dario Zoner mo in grado di produrre fino a 20 milioni di pezzi all’anno. La tecnologia di cui ci serviamo dà inizio alla propria attività. Nel 2004, lavorando in Idea Stampi, Zoner in- è assolutamente all’avanguardia e tutta made in Italy. Ciò vale sia per le linee di trasformazione della materia prima sia per le linee di personalizzazione”. Idea Cap è giovanissima ma con tanta esperienza alle spalle. “Nonostante questo – continua Zoner – non è stato facile partire. Grazie all’esperienza, è stato relativamente semplice ottenere il prodotto. Molto più difficile è stato trovare un posizionamento sul mercato”. Il punto di forza? Nel proprio settore Idea Cap non ha competitors locali. “In Trentino-Alto Adige siamo gli unici a offrire un servizio come il nostro”. Non è un caso se dal 2006 a oggi l’azienda è cresciuta con valori annui mediamente compresi tra il 10 e il 20%. Così anche per gli esercizi 2012 e 2013. “La crescita – precisa sul punto Zoner – è dovuta all’acquisto di nuovi clienti più che all’incremento di commesse degli stessi clienti”. Proprio per questo – aumento del giro d’affari e indici di crescita costanti – Idea Cap cambia sede. Dal 2006 l’azienda si trova a Rovereto in via Zeni, polo industriale e tecnologico di Trentino Sviluppo. Il prossimo agosto è previsto il
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trasferimento nel nuovo stabilimento di viale to viene poi sottoposto alla marcatura e a tutti Caproni, zona industriale di Rovereto. “La nuo- i lavori di personalizzazione e customizzazione. va sede – spiega – ci garantirà più spazi, maggior A magazzino possiamo stoccare grandi quantità respiro e una superficie utile più funzionale per di tappi semilavorati, ai quali, in un momento l’area produttiva”. Il passaggio rappresenta una successivo, viene impresso il marchio desidesvolta. “Siamo in affitto, qui, dove ci troviamo rato. Rispondiamo così a tutte le esigenze del ora. Abbiamo invece scelto di acquistare i nuovi cliente in tempi velocissimi. Non è raro che il spazi”. cliente chiami e ottenga la fornitura il giorno Le linee di produzione di Idea Cap offrono una stesso o il giorno successivo. L’altra parte della gamma di tappi naturali per vino, tappi sinteti- nostra produzione riguarda invece i prodotti di ci per vino, tappi sintetici per distillati, capsule, rivendita. In questo caso acquistiamo da primatappi corona, gabbiette fermatappo, tappi a vite rie ditte nazionali i tappi in sughero, in allumiin alluminio. “Abbiamo una parte di produzio- nio, tappi corona, gabbiette fermatappo e altro”. ne interna – racconta Zoner – e una parte di pro- Il mercato di riferimento di Idea Cap è prevadotti di rivendita. In questo modo garantiamo lentemente trentino, veneto e altoatesino. “Siaun servizio completo. La produzione interna ri- mo nati sul territorio per soddisfare le esigenze guarda i tappi sintetici. Acquistiamo la materia del territorio”, sottolinea Dario Zoner. Un merprima, elastomeri termoplastici prodotti dalle cato dove ci sono ancora ampi margini di cremultinazionali, e la lavoriamo mediante proces- scita. “La nostra presenza sul territorio – dice si produttivi di trasformazione. Gli elastomeri – è un vantaggio per il cliente stesso. Al cliente termoplastici costituiscono il tappo in sinteti- offriamo un rapporto di partnership, risposte co, quello che oggi è andato a sostituire buona in tempi strettissimi, soluzioni personalizzate. parte dei tappi in sughero. La nostra lavorazio- Il 70% dei nostri ricavi è realizzato sulle tre prone consiste nella fusione del granulo plastico vince di Trento, Bolzano e Verona. Della restana temperature di 150-200 gradi. Quando il ma- te parte un 15% fa riferimento alle altre regioni teriale è fuso diventa viscoso. A questo punto di Italia e un 15% all’estero. Una parte imporlo si inietta negli stampi per dargli la forma. tante dei ricavi viene sempre investita in nuoNel processo di trasformazione viene aggiunta ve tecnologie e sviluppo. Stiamo lavorando alla al granulo una serie di additivi per conferirgli realizzazione di due nuovi prodotti nel campo le caratteristiche volute: coloranti, espandenti, dei tappi da distillato, tappi compositi con aslubrificanti. Ogni passaggio è soggetto a rigidi semblaggi nuovi. In questa direzione vanno gli standard di sicurezza e di qualità. Il semilavora- investimenti più recenti”. (adb)
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30 aziende
Tecnologie per il controllo delle infrastrutture Dal settore televisivo a quello dei trasporti, fino alla sfida delle smartcity: Algorab è punto di riferimento nella produzione di sistemi di telecontrollo.
è trentina
l’azienda che ha realizzato il più importante e diffuso sistema di telecontrollo e di supervisione delle principali reti radiotelevisive italiane. Ma chi è Algorab e di che cosa si occupa? Algorab srl, con sede a Lavis in zona industriale, è una tra le pochissime aziende Ict del panorama trentino e altoatesino in grado di gestire internamente sia la parte informatica sia la parte elettronica. Il team di Mirco Gremes, composto da una quarantina di persone impegnate nello stabilimento di Lavis, dispone di competenze sia software sia
hardware. Gremes, presidente del Cda e socio fondatore, ha costruito in poco più di vent’anni un’azienda leader nel settore del telecontrollo, ambito in continua evoluzione dove ricerca e innovazione sono strategie chiave per rimanere sempre competitivi sul mercato. Insieme a Massimo Borsi, l’altro socio fondatore, controlla l’89% dell’azienda facendo dell’innovazione il punto di forza di Algorab. “Ci occupiamo di sistemi altamente tecnologici sia informatici sia elettronici – spiega Gremes – operando in un settore che muta costantemente”. L’azienda nasce nel 1992. “Quando siamo partiti – pro-
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segue – non esisteva internet. Ci è stato chiaro fin da subito che l’innovazione avrebbe dovuto essere per noi l’obbiettivo più importante e la principale voce su cui investire risorse umane ed economiche. Inseguire l’innovazione ci ha permesso di cavalcare l’onda in molte delle tecnologie che dall’inizio degli anni 90 a oggi si sono avvicendate cambiando continuamente scenari e prospettive”. Tra i competitors locali, Algorab è oggi tra le maggiori realtà in Trentino-Alto Adige e tra quelle in grado di offrire il servizio più completo. “Realizziamo il progetto software e hardware – sottolinea Gremes – rivolgendoci a terzisti per realizzare il circuito stampato e per il montaggio. Alle due colonne portanti dell’azienda (software e hardware) affianchiamo tutti i servizi necessari per il completamento della nostra attività. Uffici tecnici e uffici commerciali. Ma, soprattutto, la formazione del cliente e l’assistenza post-vendita. Questo fa di noi un ottimo partner per il committente”. Nella sede di Lavis, oltre 2.000 metri quadrati, lavorano prevalentemente ingegneri informatici, ingegneri elettronici, ingegneri delle telecomunicazioni. Mirco Gremes è a capo del settore commerciale, il socio Massimo Borsi controlla il settore tecnico. Azienda Ict tutta trentina, Algorab è specializzata in sistemi di telecontrollo di qualità. Per capirci, Mediaset e Rai possono oggi controllare il funzionamento delle loro postazioni per la trasmissione del segnale (disseminate in tutta Italia) grazie ai sistemi elaborati da Gremes e dai suoi ingegneri. “Abbiamo realizzato la piattaforma di telecontrollo che Mediaset usa per controllare gli oltre 8.000 punti di trasmissione di cui dispone. In Mediaset siamo gli unici fornitori di tale servizio. Con la Rai, invece, dove condividiamo il sistema con altri fornitori, controlliamo con le nostre piattaforme oltre
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3.000 punti, circa il 60-70% del totale. Lavoriamo con questi clienti da molti anni, dalla metà degli anni 90. Già allora fummo in grado di offrire prodotti altamente innovativi”. La piattaforma offerta da Algorab può gestire i punti di trasmissione con un monitoraggio costante sul funzionamento, la resa, i guasti. In passato, prima della rivoluzione digitale, queste piattaforme erano molto utili per governare i servizi televisivi, ma era possibile prescinderne. Con l’avvento del digitale sono divenute indispensabili. Tuttavia, il telecontrollo nel mercato dei broadcast (il settore televisivo) è solo uno dei tanti ambiti di applicazione dei prodotti Algorab. Da alcuni anni l’azienda sta puntando sul “telecontrollo spinto” nel settore dei trasporti pubblici. “Abbiamo cominciato a produrre sistemi di telecontrollo per Trentino Trasporti – spiega Gremes – in modo particolare per la ferrovia Trento-Malé, sia per necessità interne (monitoraggi e controlli terratreno) sia in termini di servizi all’utente-viaggiatore (installando la connessione wi-fi su tutta la linea ferroviaria). Stiamo inoltre realizzando sistemi di telecontrollo per le ferrovie nazionali e recentemente abbiamo vinto una gara per fornire le nostre tecnologie alla Metro di Milano. In questo caso abbiamo vinto un bando tramite un raggruppamento di aziende, all’interno del quale noi ci occuperemo della parte di comunicazione terra-treno. Si è trattato di una gara importante: i nostri competitors erano i maggiori a livello nazionale”. Insieme a questi, altri mercati in crescita stanno attraendo Algorab nel mondo del telecontrollo. “Uno di questi è il campo delle smartcity, le città intelligenti”, spiega Gremes. Le smartcity sono città che
offrono un maggior numero e una maggiore differenziazione di servizi ai cittadini mediante l’uso della tecnologia (in urbanistica e in ingegneria la “città intelligente” è quella che punta a un insieme di strategie volte all’ottimizzazione all’innovazione dei servizi pubblici). “Ci stiamo specializzando – conclude Gremes – nel realizzare reti di sensori senza fili disposti nelle aree cittadine, punti di raccolta di una serie di informazioni (temperatura, traffico, qualità dell’aria, stato dei parcheggi eccetera) che si traducono in servizi per i cittadini. Tali informazioni sono scaricabili con delle app. I sensori vengono installati sui lampioni, lampioni-intelligenti, che diventano centri autonomi di raccolta informazioni. Lampioni come questi, alcune centinaia, sono già presenti in varie zone della città di Trento, a Campodenno, a Roma e all’estero”. (adb)
Accordo tra Dedagroup e Delta Informatica per servizi IT integrati alle imprese Accordo tra Dedagroup Ict Network e Delta Informatica per lo spin off dell’area Business Applications della Divisione Cast (Cloud, Applicativi, Servizi e Tecnologia), rivolto alla commercializzazione e alla consulenza tecnica delle soluzioni gestionali Galileo, Acg, Comarch e del software Crm Customer Pro. Il nuovo assetto consentirà a Dedagroup spa di focalizzarsi su prodotti e soluzioni più in linea con la strategia globale del Gruppo, puntando sulle competenze core di Cast in termini di gestione delle infrastrutture, servizi cloud, sicurezza, integrazione Ip e It, ferma restando l’attenzione sulle soluzioni applicative verticali dedicate ai settori bancario, Pa e Fashion&Retail. Delta Informatica garantirà invece la prossimità e il livello di servizio. Entrambe faranno leva sulla partnership con Mc-link per i servizi di rete e connettività.
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Un patto per lo sviluppo economico e il lavoro Lo ha siglato Confindustria Trento con il governo provinciale, le altre organizzazioni imprenditoriali e i sindacati.
Gli attori
economico-sociali del Trentino e il governo provinciale rilanciano il comune impegno verso la costruzione di una “prospettiva di sviluppo economico, di coesione sociale e di crescita civile fortemente integrata con le dinamiche nazionali ed internazionali", nel solco dei valori che contraddistinguono il Trentino e la sua Autonomia. Il protocollo siglato nei giorni scorsi anche da Confindustria Trento è un documento di ampio respiro, ma anche un testo che contiene precisi impegni per tutti i soggetti firmatari, in particolare nei campi della leva fiscale, degli incentivi e del credito alle imprese, delle politiche per il lavoro, i giovani e le donne, del sistema dell'istruzione della conoscenza, della modernizzazione della pubblica amministrazione. Di seguito, in sintesi, alcuni dei principali impegni contenuti nel testo:
Leva fiscale La Provincia si è impegnata a prevedere un intervento significativo - di durata biennale - di riduzione del carico Irap e Tasi gravante sulle imprese. La proposta di riduzione dell'Irap sulle imprese ha contenuti di selettività; inoltre si procederà a semplificare l’attuale quadro frammentato delle agevolazioni. Sono stabiliti benefici aggiuntivi e progressivi per le imprese che consolidano l’occupazione, per quelle che mantengono i livelli occupazionali tramite staffette generazionali e per le imprese che incrementano l’occupazione. Sul fronte della Tasi è proposta l’esenzione degli immobili destinati allo svolgimento di attività di tipo produttivo e imprenditoriale; sarà nel contempo chiesto ai Comuni di non deliberare aliquote Imu superiori a quelle adottate nel 2013.
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Per l’avvio di un processo di contenimento della pressione fiscale a favore dei cittadini con redditi medio-bassi sarà proposta inoltre la riduzione dell’addizionale regionale all’Irpef per i redditi inferiori a 28.000 euro.
Incentivi Il protocollo impegna la Provincia ad una riarticolazione complessiva del sistema degli incentivi che incoraggi le imprese ad effettuare investimenti innovativi, nuove iniziative/riconversioni, ampliamenti e crescita della capacità produttiva, iniziative ambientali o di risparmio energetico, ricerca e trasferimento tecnologico, sviluppo di servizi di alta qualità, iniziative per l'internazionalizzazione e l' assunzione giovani e donne. Gli incentivi saranno inoltre legati a ricadute occupazionali positive non soltanto in termini numerici ma anche di qualità del lavoro.
Credito e capitale per le imprese Si ritiene necessario proseguire un percorso che consenta di mettere a disposizione delle imprese canali di credito alternativi al sistema bancario. Saranno rafforzati gli strumenti del fondo di rotazione e dell’anticipazione dei crediti derivanti da procedure di concordato attraverso i Confidi nonché il sostegno a progetti di investimento delle imprese attraverso il Fondo strategico di investimento regionale, come fondo mobiliare chiuso riservato. Al Fondo strategico, che già vede la partecipazione di Laborfonds, verranno coinvolti ulteriori investitori istituzionali operanti sul territorio. La Provincia si impegna inoltre a promuovere il progetto di una banca territoriale per le imprese, facendo riferimento al ruolo di Mediocredito Trentino Alto Adige nel sistema bancario locale.
35 La firma dell'accordo in Provincia
Ruolo di Trentino Sviluppo Si ritiene importante per la società imboccare la via di una maggiore offerta di servizi sia in termini di attrazione di investimenti che di creazione a favore delle imprese di condizioni di contesto favorevoli ad una maggiore apertura del nostro tessuto economico, con modalità, tuttavia, che non interferiscano con la libera offerta di servizi da parte del mercato.
Politiche del lavoro, giovani e donne Riguardo alla definizione dei criteri per l’applicazione del reddito di attivazione, previsto dalla delega in materia di ammortizzatori sociali, sarà proposto il prolungamento dello strumento della nuova Assicurazione Sociale per l’Impiego, differenziato a seconda dell’età del beneficiario, e il prolungamento della cosiddetta Mini-Aspi per coloro che hanno un minimo di contribuzione previdenziale versata, seppure non sufficiente ad ottenere l’Aspi. Entrata a regime la riforma nazionale la Provincia si impegna a ridiscutere con le parti nuovi interventi in attuazione della delega. Riguardo al reddito di continuità la Provincia si impegna, da un lato, a definire con le parti sociali forme di tutela condivise in favore dei lavoratori non coperti dalla cassa integrazione e a dare attuazione al trasferimento alla Provincia della competenza sulle procedure di Cigs e Cigo. In generale, appare necessario rafforzare e riqualificare i servizi per l’occupazione, con l’avvio del sistema di accreditamento dei soggetti privati di qualità e di certificazione della qualità, comprese le istituzioni scolastiche e formative. Tra le altre cose, saranno attivate misure di transizione dal sistema scolastico a quello lavorativo
e verrà potenziato l’istituto dell’apprendistato. Si prevede di valorizzare ulteriormente i contratti a staffetta e i contratti di solidarietà espansiva e di promuovere la copertura previdenziale complementare dei giovani coinvolti in tirocini.
Ruolo del sistema dell’istruzione e della conoscenza Si incentivano esperienze intense di alternanza scuola-lavoro quali l’apprendistato e i tirocini formativi, l'auto imprenditorialità e le imprese formative. Le istituzioni scolastiche dovranno diventare parte attiva di mediazione tra il mercato del lavoro e lo studente al fine di garantire l’incontro ottimale tra domanda e offerta. Le scuole professionali e tecniche sono chiamate a definire percorsi formativi con periodi ed esperienze nel mondo produttivo, anche attraverso le risorse europee del piano attuativo della garanzia giovani. In questo contesto è stato proposto uno sforzo di stabilizzazione del personale precario della scuola, richiedendo nel contempo uno sforzo in termini di flessibilità lavorativa a tutto il personale del comparto.
Modernizzazione del sistema pubblico La Provincia si impegna a procedere nel percorso già avviato di modernizzazione del sistema pubblico provinciale e a dare piena attuazione al Piano di miglioramento, che individua una serie di interventi di semplificazione amministrativa, di razionalizzazione della spesa pubblica per l’acquisto di beni e servizi, una miglior qualificazione della spesa di investimento e misure per l’incremento di efficienza delle attività di back office degli uffici pubblici.
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Autonomie speciali, modello da condividere A Rovereto il confronto promosso dalla Federazione dell’Industria del Trentino-Alto Adige sul ruolo delle autonomie regionali in chiave di rilancio del Paese.
“L’autonomia
non è un privilegio da difende- “Il significato dell’autonomia non si misura con la re, ma un valore che va guadagnato e condiviso”. capacità di spesa. Sta piuttosto – ha detto – nella È questo il messaggio lanciato dalla Federazione possibilità di disegnare traiettorie di sviluppo a dell’Industria del Trentino-Alto Adige che presso livello locale. Significa avere la possibilità di conla Metalsistem Spa di Rovereto ha promosso, nelle dividere con le parti sociali analisi e proposte sulscorse settimane, l’evento “La sfida delle autono- la politica industriale, da declinare sul territorio. mie regionali nell’Italia di oggi”: un confronto sul- Significa anche, per gli amministratori pubblici, le autonomie regionali assieme alle Confindustrie dover rispondere quotidianamente ai cittadini e del nord Italia. All’incontro, presieduto dal presi- alle imprese, che hanno la possibilità di rappordente della Federazione regionale Paolo Mazzalai tarsi direttamente con loro e di verificarne l’opee dal presidente dell’Assoimprenditori Alto Adige rato”. Mazzalai ha quindi avanzato una proposta Stefan Pan, hanno partecipato anche i presidenti di collaborazione con le altre regioni sul tema delle Province autonome di Trento Ugo Rossi e dell’autonomia, per realizzare sul territorio polidi Bolzano Arno Kompatscher. Presente anche la tiche economiche efficaci che facciano ripartire Confindustria nazionale, rappresentata dal vice- l’economia. “La nostra idea di autonomie regionapresidente con delega per lo Sviluppo Economico li – ha spiegato – dotate di poteri decisionali più ampi, unita alla volontà di costituire un asse con i e l’Energia, Aurelio Regina. Il dibattito è stato introdotto da Paolo Mazzalai, territori vicini, è la chiave per tentare di riaccendeche ha illustrato agli imprenditori delle altre re- re il motore della nostra economia e fare tornare a gioni il senso dell’autonomia di Trento e Bolzano: correre il nostro manifatturiero”.
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Da sinistra: Briosi, Pan, Mazzalai, Regina, Rossi, Kompatscher e Faustini
Sulla stessa linea anche Stefan Pan, presidente di Assoimprenditori Alto Adige: “Siamo convinti che l’Italia abbia delle enormi potenzialità: siamo il più importante Paese manifatturiero europeo dopo la Germania. Questi due Paesi, Italia e Germania, insieme esportano più della Cina, più degli Stati Uniti. Siamo campioni mondiali dell’export e non ce ne rendiamo neppure conto, perché troppo spesso ci sono dei muri che ci dividono. Oggi siamo qui per abbattere uno di questi muri mentali, quello tra regioni speciali e regioni normali. Non è rendendo più normali le regioni speciali che risaneremo i conti dello Stato, quello che dobbiamo cercare di fare è di rendere più speciali le regioni normali. Una grande impresa con 20 stabilimenti non chiude certo gli stabilimenti che lavorano in utile per allineare i risultati agli stabilimenti che funzionano peggio, perché in questo modo fallirebbe l’impresa. No, si cerca di elevare gli standard delle altre fabbriche in modo da garantire una crescita sana ed equilibrata a tutto il gruppo. È l’obiettivo che vogliamo raggiungere tutti, riportare l’Italia a crescere”. Così il presidente della Provincia di Trento, Ugo Rossi: “Siamo un territorio che ha sempre vissuto ispirandosi al concetto del “fare da sé”, cercando di auto organizzarsi per affrontare i problemi tipici di un territorio di montagna e di frontiera. Lo abbiamo sempre fatto nel segno della responsabilità e continueremo a farlo, anche in questi tempi difficili per il “sistema Italia”. La prova sta già nelle ingenti somme riservate allo Stato per contribuire al risanamento dei conti pubblici e che portano di fatto il nostro sistema a fare i conti non più sui nove decimi delle tasse bensì su poco più di sette decimi. Ma abbiamo offerto
anche un'altra strada, al vaglio del Governo, ossia quella del cosiddetto residuo fiscale che calcola effettivamente quanto un territorio paga e quanto lo Stato lì spende effettivamente per i servizi pubblici: ebbene siamo convinti che se la nostra formula venisse accolta, il Trentino-Alto Adige/ Südtirol si allineerebbe alle regioni del Nord più virtuose. Purché, s’intenda, nessuno metta in discussione l'autonomia grazie alla quale è un territorio a poter decidere come affrontare le emergenze e come pensare al futuro dei propri cittadini e del proprio Paese”. Queste, infine, le parole del presidente della Provincia di Bolzano, Arno Kompatscher: “La nostra autonomia si fonda sulla tutela delle minoranze, e i diritti che porta con sé sono garantiti da accordi internazionali. Allo stesso tempo rappresentiamo un modello di successo che può fungere da best practice per altre regioni interessate a muoversi lungo la nostra stessa direzione. Se oggi possiamo contare su una società forte, su un’economia solida e di successo, lo dobbiamo innanzitutto a questo modello di autonomia, che ci consente da un lato di operare a stretto contatto con i cittadini, di cui siamo in grado di recepire bisogni ed esigenze, e dall’altro di avere un continuo e costante feedback, utile a trovare le soluzioni migliori ai problemi che emergono a livello locale. Questo, però, non può e non deve significare che lo sviluppo della nostra autonomia sia un percorso concluso, tutt’altro. L’obiettivo è quello di adeguare lo Statuto a condizioni sociali e politiche in continua evoluzione, e creare le condizioni di base dal punto di vista giuridico affinché la nostra autonomia possa essere ulteriormente ampliata e rafforzata”.
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A fianco delle imprese per l’accesso al credito Presentato il nuovo servizio di finanza d’impresa di Confindustria Trento e il Fondo di rotazione stanziato dalla Provincia autonoma di Trento. Luca Ribaga, Finanza d'impresa, Confindustria Trento
È attivo
il nuovo servizio finanza d’impresa di Confindustria Trento. Svolge attività di supporto operativo alle aziende associate su tutti gli aspetti della finanza d’impresa con consulenze specialistiche e interventi personalizzati in azienda. Inoltre offre alle aziende associate la possibilità di disporre di una analisi approfondita della propria situazione finanziaria in ottica creditizia – ha spiegato Roberto Busato, direttore di Confindustria Trento – per individuare i propri bisogni finanziari e poter sottoporre in
Il servizio finanza d'impresa di Confindustria Trento 1. Analisi completa della situazione finanziaria dell’azienda
maniera efficace al mondo bancario le proprie richieste. Confindustria Trento organizza anche percorsi specialistici con taglio pratico, in base alle reali esigenze delle aziende associate. Il servizio è stato recentemente presentato nel corso di un seminario a Palazzo Stella, che ha visto la partecipazione dei rappresentanti degli istituti di credito più presenti sul territorio provinciale e di numerose aziende associate. La prima parte dell’appuntamento – introdotta da Luigi Togn, membro della Giunta di Confindustria Trento con delega per credito, fisco e finanza e dal direttore Busato – è stata riservata all’illustrazione del nuovo strumento finanziario denominato “fondo di rotazione”. Claudio Moser, responsabile del dipartimento Sviluppo economico e lavoro della Provincia, ha spiegato il funzionamento del fondo di rotazione, strumento varato dalla
2. Redazione fascicolo di analisi condiviso con gli Istituti di credito maggiormente presenti sul territorio, per istruttoria di fido 3. Interventi personalizzati in azienda: - riorganizzazione tesoreria, controllo e ottimizzazione della liquidità - controllo di gestione - business & financial planning - operazioni straordinarie
Per approfondimenti e visite in azienda: Confindustria Trento Finanza d'impresa Luca Ribaga ribaga@confindustria.tn.it T 0461 360000
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L'iniziativa di Confindustria Trento è una risposta alla stretta creditizia che sta mettendo in difficoltà le imprese.
Provincia per offrire alle aziende la possibilità di disporre di finanziamenti a medio-lungo termine con tassi agevolati per investimenti, per il tramite degli istituti di credito aderenti. Il pensiero del mondo bancario circa il fondo di rotazione e il nuovo servizio di finanza d’impresa di Confindustria Trento è stato illustrato da Giorgio
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Bagozzi di Cassa Centrale Banca, Nicola Lenoci di Mediocredito TAA e Sergio Anzelini di Confidimpresa Trentino. Di seguito, in sintesi, le principali attività proposte agli associati dal servizio di finanza d’impresa. Analisi completa della situazione finanziaria dell’azienda, sia quantitativa che qualitativa, per definire i punti di forza e di debolezza ed individuare le possibili soluzioni. L’analisi viene effettuata con visite in azienda per poter interpretare con efficacia i dati. L’analisi comprende: analisi e riclassificazione bilanci ultimi tre esercizi, analisi e commento indicatori con focus sui parametri che maggiormente influenzano il merito di credito, analisi dei flussi di cassa, analisi centrale rischi di Banca d’Italia ultimi 12 mesi, concentrazione del fatturato, concentrazione dei fornitori, ecc. Redazione fascicolo di analisi condiviso con gli istituti di credito maggiormente presenti sul territorio, per istruttoria di fido. L’analisi della situazione finanziaria può essere formalizzata in un fascicolo, il cui format è stato condiviso con i seguenti Istituti di credito: Casse Rurali per il tramite di Cassa Centrale, Mediocredito TAA, Confidimpresa, Banca di Trento e Bolzano e Banca Popolare di Vicenza. Il fascicolo può essere efficacemente utilizzato dall’azienda per presentare in maniera esaustiva richieste di: - rinnovo periodico linee di fido - concessione nuovi finanziamenti a breve - concessione nuovi finanziamenti a medio-lungo, ecc. A fronte dell’utilizzo del fascicolo gli Istituti di credito menzionati hanno: - ritenuto esaustivo il fascicolo ai fini di un istruttoria di credito (salvo specifiche peculiarità) - garantito tempi certi di risposta nei 30 giorni dalla sua presentazione. Il fascicolo può tornare utile, per esempio, per proporre agli istituti di credito finanziamenti per investimenti, attingendo al fondo di rotazione.
Finanza d'impresa: percorsi di approfondimento A seguito del successo della prima edizione del percorso tecnico sulla finanza d’impresa, Confindustria Trento promuove presso le aziende associate una seconda edizione del percorso. Il ciclo di appuntamenti è a carattere pratico (sono previste esercitazioni) ed è articolato in quattro mezze giornate in programma tra l’8 maggio e l’11 giugno a un costo simbolico complessivo di 150 euro. Le lezioni sono tenute da consulenti esperti in finanza d’impresa del Gruppo Kon, relatori ai Master del Sole 24 Ore. Il programma in sintesi: 8 maggio 2014 - Il rapporto banca-impresa 20 maggio 2014 - L’analisi dei dati storici aziendali 27 maggio 2014 - Le previsioni di tesoreria 11 giugno 2014 - La pianificazione pluriennale La iscrizioni possono essere effettuate tramite il sito di Assoservizi Srl: www.assoservizi.tn.it.
Ulteriori interventi specialistici in azienda. Confindustria con interventi integrati con il Gruppo Kon, società specializzata in finanza d’impresa, offre alle aziende anche ulteriori servizi specialistici, con alta professionalità: - riorganizzazione tesoreria, controllo e ottimizzazione della liquidità - controllo di gestione - business & financial planning - operazioni straordinarie. Percorsi di approfondimento. Confindustria Trento promuove presso le aziende Associate i temi della finanza d’impresa proponendo percorsi pratici con esercitazioni. Il primo percorso, già alla seconda edizione, è articolato in quattro mezze giornate tra l’8 maggio e l’11 giugno, ed è proposto a un costo totale simbolico di 150 euro per l’intero percorso.
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Cento milioni per le imprese associate L’accordo siglato da Confindustria Trento e Deutsche Bank assicura agli industriali trentini un cospicuo plafond di finanziamenti, insieme alla consulenza di un team di professionisti del credito.
Deutsche
Bank punta sul Trentino-Alto Adige, promuovendo progetti e iniziative a supporto del territorio. In questo contesto, si inserisce la partnership siglata dalla banca con Confindustria Trento, che consentirà alle piccole e medie imprese associate di avere accesso a un’offerta di prodotti e linee di credito a condizioni competitive. In base all’accordo – che segue la recente apertura dei primi sportelli Deutsche Bank a Trento e Rovereto – Deutsche Bank ha stanziato un plafond da 100 milioni di euro per finanziare le imprese associate, che potranno contare su differenti soluzioni di finanziamento a medio e lungo periodo. Nello specifico si tratta di: db Pmi Investimenti e db Pmi Ipotecario per supportare le spese per investimenti produttivi, db Pmi Plexi Plus per le esigenze di liquidità
Ruggiu e Mazzalai
Pioniere del futuro al Muse
“Donne e innovazione: pioniere del futuro”: questo il titolo dell’incontro promosso nelle scorse settimane da Confindustria Trento e Muse per valorizzare lo straordinario contributo di tre figure femminili di spicco nel settore della ricerca e sviluppo. Protagoniste dell’evento Laura Merotto, ingegnere aerospaziale che ha messo a punto un nuovo propellente per razzi a basso impatto ambientale, Elena Sgaravatti, alla testa di Irb, l’istituto di ricerche biotecnologiche di Altavilla Vicentina, Giovanna Malagnino, ingegnere aeronautico, responsabile del centro di ricerca e sviluppo della Sandvik Coromant.
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nell’attività ordinaria, db Pmi Trade Flow per le esigenze di liquidità legate ai flussi export e db Seasonal per il fabbisogno ciclico di liquidità. “L’accordo con Deutsche Bank – ha spiegato Paolo Mazzalai, presidente di Confindustria Trento – è un nuovo strumento nella cassetta degli attrezzi della nostra Associazione, che negli ultimi tempi sta potenziando i servizi a supporto delle imprese sul fronte del credito e dell’internazionalizzazione. Sono i due fronti più critici per le imprese, in questo momento. Da un lato per le difficoltà di approvvigionamento finanziario nel canale bancario che le aziende ci segnalano. Dall’altro per l’esigenza di sviluppare e finanziare le proprie strategie di penetrazione nei mercati esteri. Nessuna impresa, infatti, oggi può permettersi di stare sul mercato senza confrontarsi con uno scenario globale”. “Siamo molto soddisfatti dell’intesa firmata con Confindustria Trento che vogliamo ringraziare sentitamente - ha commentato Silvio Ruggiu, responsabile della rete sportelli di Deutsche Bank in Italia – Essa rappresenta infatti per noi un passo molto importante nei confronti della
Mart: Vescovi alla presidenza È la past president di Confindustria Trento Ilaria Vescovi il nuovo presidente del consiglio di amministrazione del Mart, il Museo d'arte moderna e contemporanea di Trento e Rovereto. Con lei, nel board del museo, Matteo Bruno Lunelli, già presidente dei Giovani Imprenditori del Trentino Alto Adige, l'editore Carlo Feltrinelli, la giornalista Maria Concetta Mattei e Stefano Andreis, in rappresentanza della realtà economica roveretana.
regione che ci consente di avvicinarci al territorio, supportandolo con prodotti e linee di credito dedicate. Le aziende potranno, in particolare, contare sul nostro servizio di consulenza, offerto dal nostro team di professionisti che, alla consolidata esperienza sul mercato e all’ampia gamma di prodotti, coniugano la conoscenza del territorio e delle sue specifiche esigenze”.
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Trento e Verona insieme per l’innovazione Alla base dell’intesa, la specificità maturata a Palazzo Stella sui temi della ricerca e dell’innovazione anche grazie ai rapporti con il sistema trentino della ricerca.
Confindustria
sidente di Confindustria Trento Paolo Mazzalai. "Il tema della Trento e ricerca e innovazione ci sta particolarmente a cuore, data la forte Confindustria Verona alleate per vocazione del Trentino su questo fronte e l'elevata qualità della l'innovazione nelle imprese. È stata presentata nei giorni scorsi, ricerca trentina. Negli ultimi anni abbiamo lavorato per mettere nella sede degli industriali vero- a sistema con l'industria il network della ricerca. Siamo convinti che lavorando assieme riusciremo a rendere ancora più competinesi, la collaborazione avviata tra tive le nostre imprese". le due associazioni sul tema della "Grazie alla collaborazione con Confindustria Trento - ha spiegato ricerca e dell'innovazione. Giulio Pedrollo, presidente di Confindustria Verona - saremo in Confindustria Trento da qualche anno ha attivato stretti collega- grado di dare alle imprese un servizio più completo. Confindumenti con i centri di ricerca tren- stria Trento infatti ha una lunga tradizione sui temi della ricerca e dell'innovazione di cui potranno trarre forti benefici anche le tini. Oggi a Palazzo Stella sono nostre imprese. Appartenere ad un sistema associativo come il presenti delegati dell'Università di nostro infatti ci permette proprio di aumentare i benefici e le riTrento e della Fondazione Bruno cadute delle competenze di ciascuno. Sfruttando al meglio quello Kessler, che visitano le aziende che abbiamo in maniera più efficace ed efficiente. Confindustria associate e forniscono consulenza e assistenza sui progetti di inno- lo può fare per la sua fortissima presenza sul territorio, per la sua lunga storia e per le moltissime imprese che ne fanno parte vazione. Negli ultimi anni sono che non solo ci stimolano a fare di più ma dalle quali possiamo stati avviati diversi progetti di imparare moltissimo". collaborazione che hanno messo in rete l'industria trentina con il sistema locale della ricerca, la cui eccellenza è riconosciuta a livello internazionale. È anche sulla base di questa esperienza che è stata avviata la collaborazione con le imprese veronesi, che vedrà Confindustria Trento condividere i propri contatti con i centri trentini e la conoscenza degli strumenti europei di finanziamento dell'innovazione. "Siamo lieti di questo nuovo tassello che oggi aggiungiamo alla collaudata collaborazione tra Confindustria Trento e i colleghi di Verona", ha commentato il pre-
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Gestione rifiuti e operatività Sistri Nel seminario organizzato a Palazzo Stella l’illustrazione degli adempimenti richiesti dal sistema e la presentazione della procedura per la registrazione e lo smaltimento di un rifiuto speciale pericoloso. di Fiammetta Nicoletti, Area Economia d'impresa, Confindustria Trento
Lo scorso
6 marzo, a pochi giorni dal riavvio di Sistri per le aziende produttrici di rifiuti speciali pericolosi, ha avuto luogo – presso la sede di Confindustria Trento – un affollato seminario illustrativo dal titolo: “Gestione rifiuti e operatività Sistri”. Dopo un breve ma apprezzato excursus riguardante le modalità di gestione dei rifiuti speciali di origine industriale ed i relativi adempimenti a carico dei produttori, i relatori, Luca Passadore ed Elena Odorizzi di Confindustria Padova, hanno ripercorso le tappe principali riguardanti l’istituzione del Sistema di Controllo della Tracciabilità dei Rifiuti, la cui istituzione risale alla fine del 2009, e approfondito le modalità di operatività dello stesso. Pur sottolineando che il Ministero dell’Ambiente ha preannunciato alcuni specifici provvedimenti normativi di semplificazione, i relatori hanno individuato in dettaglio i soggetti tenuti ad aderire al Sistema con i relativi adempimenti e successivamente hanno posto in essere una procedura guidata con la riproduzione a video di tutti i passaggi necessari al fine di simulare on-line la registrazione e lo smaltimento di un rifiuto speciale pericoloso. Ogni operazione necessaria alla gestione di un
rifiuto pericoloso è stata analizzata sia dal punto di vista del produttore del rifiuto che del trasportatore del medesimo e del destinatario smaltitore. Ogni soggetto citato, infatti, è coinvolto dagli adempimenti previsti da Sistri e deve procedere alla compilazione on-line della modulistica di sua competenza per consentire una precisa tracciabilità del rifiuto dal momento della sua produzione al momento del suo smaltimento finale. Dal 3 marzo 2014 sono obbligati all’applicazione di Sistri: le imprese produttrici iniziali di rifiuti speciali pericolosi; le imprese che raccolgono o trasportano rifiuti speciali pericolosi a titolo professionale, compresi i vettori esteri che operano sul territorio nazionale; i trasportatori intermodali; le imprese che effettuano operazioni di trattamento, recupero, smaltimento, commercio e intermediazione di rifiuti urbani e speciali pericolosi; i nuovi produttori che trattano o producono rifiuti pericolosi. Essi, fino al 31 dicembre 2014, dovranno adempiere agli obblighi normativi di tracciabilità dei rifiuti pericolosi seguendo il “doppio binario” compilando on-line la modulistica Sistri e contemporaneamente la modulistica cartacea relativa ai registri di carico e scarico ed ai formulari di accompagnamento rifiuti. Oli esausti, detenuti da gran parte delle aziende e, generalmente imballaggi che hanno contenuto sostanze o preparati etichettati come pericolosi o nocivi per l’ambiente sono classificati rifiuti pericolosi.
Odorizzi e Passadore
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Nuovi reati: cambia il modello 231 Avvalendosi di professionisti altamente qualificati, Assoservizi accompagna le aziende nell’individuazione delle situazioni critiche e nella stesura del documento. di Giovanni Tretti, avvocato
Nel
2001, con il D. Lgs. 231, è stata introdotta nel nostro ordinamento la responsabilità amministrativa degli enti e delle società per taluni specifici reati commessi, nel loro interesse o a loro vantaggio, da persone che rivestono funzioni di rappresentanza, di amministrazione o di direzione dell'ente o della società stessa o di una loro unità organizzativa dotata di autonomia finanziaria e funzionale, nonché da persone sottoposte alla direzione e vigilanza di uno dei soggetti sopra indicati. Gli enti e le società saranno esonerate da tale responsabilità se dimostreranno di aver efficacemente adottato un sistema di organizzazione, gestione e controllo degli atti interni idoneo a prevenire determinati reati, in particolare attraverso la predisposizione dei modelli di organizzazione e di gestione previsti dall'art. 6 del citato decreto. Dalla sua entrata in vigore, alla normativa sono state apportate alcune integrazioni importanti che vi illustriamo di seguito:
Con il D. Lgs. 121 del 7.7.2011 entrato in vigore il 16.8.2011, sono stati introdotti, con il nuovo articolo 25-undecies, i reati ambientali quali reati presupposto della responsabilità amministrativa degli enti. I reati di cui si tratta sono prevalentemente reati di natura contravvenzionale, quindi non dolosi, in materia di rifiuti, scarichi, immissioni, bonifiche e tutela dell’ambiente e delle specie protette. Si tratta di una modifica sostanziale e molto rilevante per le aziende industriali, che richiede attenzione e adeguamento dei Modelli 231 ove elaborati precedentemente. Con il D. Lgs. 109 del 16.7.2012, in vigore dal 9.8.2012, è stato introdotto con il nuovo articolo 25-duodecies, quale reato presupposto per la responsabilità
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amministrativa degli enti il reato di Impiego di cittadini di paesi terzi il cui soggiorno è irregolare (art.22, comma 12-bis D. Lgs. 286/1998). Con la Legge 190 del 6.11.2012 recante “Disposizioni per la repressione della corruzione e dell’illegalità nella pubblica amministrazione” in vigore dal 28.11.2012, sono state apportate modifiche all’art. 25 della 231/2001 in tema di reati corruttivi. In sostanza sono stati modificati nel loro contenuto gli articoli del codice penale in materia dei reati di Corruzione e di Concussione (che erano già presente nel novero dei reati presupposto 231) ed è stato introdotto il nuovo reato di Induzione indebita a dare o promettere utilità (art.319-quater del codice penale); per quest’ultimo reato è punito anche il privato che si fa indurre, con responsabilità amministrativa in capo all’azienda di appartenenza. La medesima legge 190/2012 ha inoltre modificato l’articolo 25-ter relativo ai reati societari introducendo tra i reati presupposto della responsabilità il nuovo reato di Corruzione tra Privati di cui all’art.2635 del codice civile. Tale reato prevede la responsabilità amministrativa 231 in capo all’azienda alla quale appartiene il soggetto privato che corrompe altro soggetto privato, con nocumento alla società di appartenenza del soggetto corrotto. Il reato è procedibile a querela di parte, salvo il caso della distorsione della concorrenza nella acquisizione di beni o servizi, procedibile d’ufficio. Per informazioni Assoservizi Area Consulenza sicurezza@assoservizi.tn.it T 0461 935050
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Fondimpresa Trento: boom nel 2013 Nel 2013 in Trentino il ricorso al più importante Fondo interprofessionale per la formazione continua è cresciuto del 60%. Promossi interventi per 8.700 lavoratori.
Riuniti
a Palazzo Stella per l’annuale Assemblea di approvazione del bilancio, Confindustria Trento, Cgil, Cisl e Uil, hanno presentato i dati relativi all’attività di formazione finanziata attraverso il Fondo nel 2013 in Trentino. I numeri sono eloquenti: nonostante il perdurare della crisi economica, molte aziende trentine hanno puntato anche nel 2013 sulla formazione come leva strategica per promuovere la professionalità dei lavoratori, attraverso un concreta pratica della bilateralità. I piani formativi aziendali presentati a valere sul Conto Formazione, istruiti dall’Articolazione territoriale nei valori preventivi sono stati 261 (+ 55% rispetto al 2012). Il valore preventivo complessivo dei Piani corrisponde a poco più di 3,8 milioni di euro, di cui il finanziamento richiesto al Fondo è stato circa 2,3 milioni di euro (+ 60% rispetto al 2012). Più di 8.700 sono stati i lavoratori per i quali è stata programmata la partecipazione alle attività formative (+40% rispetto al 2012). “Dotare le imprese di risorse sempre più aggiornate e qualificate è fattore strettamente correlato alla capacità competitiva delle aziende – spiega Marcello Lunelli, presidente di Fondimpresa Trento –. Oggetto dei piani formativi finanziati sono state le più ampie tematiche: dallo sviluppo organizzativo, alla qualificazione e aggiornamento di competenze tecniche, professionali, linguistiche e informatiche, all'acquisizione di conoscenze e competenze in materia di salute e sicurezza sul lavoro e in materia ambientale”. Fondimpresa è il più importante tra i fondi interprofessionali per la formazione continua che ha nella sua compagine Confindustria con Cgil, Cisl e Uil. Riceve il 47% dei versamenti annui complessivi effettuati delle aziende iscritte ai Fondi
interprofessionali per la formazione continua. Secondo i dati più aggiornati, a livello nazionale aderiscono complessivamente 159.918 aziende di ogni settore e dimensione, che occupano oltre 4,3 milioni di lavoratori. Il 98,5 % delle aderenti appartiene alle Pmi. Elemento strategico dell'azione di Fondimpresa è il forte radicamento territoriale. Fondimpresa opera anche a livello locale, con sede presso Confindustria Trento, con un'articolazione a cui aderiscono oltre 1.600 aziende trentine di qualunque comparto, settore o categoria, con oltre 39mila dipendenti. Accanto al presidente Marcello Lunelli, nel Cda di Fondimpresa Trento siedono il vicepresidente Gianni Tomasi (Uil del Trentino), Franco Ischia (Cgil), Michele Bezzi (Cisl), con Alessandro Benedetti e Maria Cristina Poletto (per Confindustria Trento).
Marcello Lunelli
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Confindustria Trento per i giovani Progetti e collaborazioni per promuovere e diffondere la cultura d’impresa e facilitare l’ingresso dei giovani nel mercato del lavoro. di Maria Cristina Poletto, Area education, Confindustria Trento
Seppure
più contenuta rispetto al dato nazionale, la disoccupazione giovanile cresce anche in Trentino. Nel rapporto presentato in occasione del convegno biennale del centro studi di Confindustria tenutosi a Bari tra il 28 e il 29 marzo “People first - Il capitale sociale e umano: la forza del Paese”, viene evidenziato che “Il capitale umano è un importante fattore competitivo, per il quale le imprese di Confindustria chiedono un forte e crescente impegno da parte delle Associazioni. Per investire nelle persone, infatti, non è sufficiente la formazione interna alle aziende, ma occorre mettere in campo iniziative di sistema, volte a supportare le imprese e le loro relazioni con le istituzioni scolastiche e universitarie.
Un sistema educativo che funziona male è una diseconomia esterna per le imprese. Da anni Confindustria è impegnata in una strategia che mira a rafforzare i rapporti scuola-università impresa e a qualificare il sistema educativo. Molto è stato fatto per abbattere le barriere, anche culturali, che spesso impediscono una collaborazione fruttuosa.” E molto viene fatto per facilitare l’ingresso dei giovani nel mercato del lavoro. Le iniziative messe in campo da più tempo dalla nostra Associazione riguardano l’orientamento e il placement degli studenti, l’organizzazione di tirocini e praticantati, il miglioramento dei programmi scolastici e dei piani di studio universitari e di alta formazione professionale, ma anche
Giovani Industriosi: apprendisti in formazione a Palazzo Stella Un nuovo gruppo di giovani impiegati presso le aziende associate ha intrapreso il percorso formativo sperimentale dedicato agli apprendisti da Confindustria Trento. La formula dell’apprendistato professionalizzante è stata adottata dagli industriali trentini di concerto con l’Agenzia del Lavoro allo scopo di offrire ai giovani maggiore stabilità e una copertura più ampia sul lato welfare, e garantire - allo stesso tempo - flessibilità alle aziende rispetto alle forme contrattuali di lavoro subordinato in vigore.
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la messa a disposizione di attrezzature laboratoriali e di risorse aziendali per comuni progetti volti a promuovere e diffondere la cultura d’impresa tra i giovani. Continuano con successo gli importanti progetti promossi dall'Associazione, anche attraverso le iniziative del Gruppo Giovani Imprenditori, (Progetto Scuola, Orientagiovani, Giovani Industriosi, Tu sei…), sia le recenti proficue collaborazioni con enti del territorio per il sostegno alla nuova imprenditorialità (Trento Rise e Italia Camp). Per supportare i giovani nella transizione al mondo del lavoro saremo inoltre sempre più presenti con le nostre imprese in incontri diretti con gli studenti e nei nuovi contesti di incontro domandaofferta di lavoro. A due anni dal lancio del progetto “Giovani industriosi” è crescente l’interesse da parte di giovani e imprese verso iniziative come il lavoro estivo nell’industria – lanciato da Confindustria Trento con Agenzia del lavoro – o il contratto di apprendistato professionalizzante accompagnato da un percorso di formazione focalizzato sulle competenze richieste nelle imprese industriali. Stiamo intensificando sempre più i rapporti con l’Università di Trento e i centri di ricerca. Ne è esempio la presenza presso Confindustria Trento da oltre un anno di un dottore di ricerca del Dipartimento di ingegneria industriale dell’ateneo trentino, per favorire il trasferimento tecnologico e i progetti di innovazione delle aziende. Con i Dipartimenti dell’Università di Trento collaboriamo all’organizzazione dell’Industrial Engineering Day e supportiamo con partecipazione attiva gli Ict days ed il "Placement day" di Economia. Il 23 maggio prossimo celebreremo la chiusura dell’edizione 2013-2014 del progetto “Tu Sei” di Confindustria Trento e Provincia autonoma di Trento. Un’iniziativa, giunta alla sesta edizione, che sta contribuendo ad avvicinare concretamente due mondi inizialmente distanti come la scuola e l’impresa. Nato con l’obiettivo di costruire forti e durature relazioni tra scuole e industria, favorire la comprensione e la consapevolezza delle competenze richieste ai giovani dal mondo del lavoro e mettere in relazione studenti, insegnanti, famiglie e aziende per favorire le scelte dei percorsi formativi e lavorativi dei giovani, il progetto è ormai sinonimo di efficace integrazione e comune progettualità che pone, come per ogni altra iniziativa citata, i giovani “al centro”.
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Industriali trentini al Placement day Il presidente dei Giovani Imprenditori di Confindustria Trento Alessandro Lunelli è intervenuto nei giorni scorsi alla tavola rotonda organizzata nell’ambito della quarta edizione del Placement Day del Dipartimento di Economia e Management dell'Università di Trento. L’evento, dal titolo “Laureati in Economia e mondo del lavoro: competenze ricercate e aspettative” ha aperto un fitto programma di appuntamenti promossi per aiutare gli studenti a scoprire il funzionamento di alcuni ambiti professionali, le modalità di ingresso in azienda, i percorsi di carriera e le competenze maggiormente richieste dal mercato del lavoro. Tra gli imprenditori e i manager che hanno preso parte ai lavori anche Riccardo Felicetti, amministratore delegato del Pastificio Felicetti.
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Orientamento, priorità per le scuole trentine Orientamento nelle scuole e rapporto scuola-lavoro sono due priorità per il sistema scolastico trentino. Obiettivo è migliorare l'occupabilità dei giovani. di Livia Ferrario, dirigente Dipartimento della conoscenza, Provincia autonoma di Trento
L’orientamento
scolastico e professionale senso negativo le scelte, spingendo o caldeggianrappresenta oggi un tema di particolare rilevanza do determinate opzioni. L’orientamento ha infatti nel mondo della scuola. Viviamo infatti in una la finalità di rendere “avveduti” i ragazzi chiamasocietà in rapido cambiamento, sotto molteplici ti a scegliere il proprio percorso formativo, dotanpunti di vista, da quello tecnologico a quello so- doli di conoscenze e informazioni utili al fine di ciale, dall’economico al culturale. Questo vale in “orientarsi” fra le diverse possibilità, partendo dalparticolare per le giovani generazioni, appena “af- le proprie peculiari caratteristiche, inclinazioni e facciate alla vita”, protese a definire la propria per- aspirazioni. Rendere il più possibile consapevole sonalità e identità. Senza particolari preconcetti, una “proiezione di sé nel futuro”, non semplice ma anche senza personali e specifiche esperienze. né facile per la giovane età della persona e per In altre parole, i ragazzi sono “nuovi” rispetto al la rapida mutevolezza della società. è per quefuturo che li aspetta, alle scelte importanti che si sto che reputo l’orientamento un momento fontrovano ad affrontare. Sono scelte scolastiche, cer- damentale, su cui sia importante concentrare la to, ma che avranno sicuramente un impatto sulle nostra attenzione. Due sono fondamentalmente loro scelte professionali, e in definitiva sulla loro i benefici che derivano da una buona attività di vita. Partendo da queste considerazioni si può orientamento. Da una parte, favorire, assecondanintuire l’importanza dell’orientamento scolastico do le inclinazioni e le attitudine personali, la cree professionale. Non si tratta di condizionare in scita umana e lo sviluppo delle capacità e delle
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competenze per una piena realizzazione personale e professionale. Dall’altra, mettere a disposizione dell’intera comunità il pieno sviluppo dei “talenti” di ciascuno per il progresso materiale e morale della società. Il promuovere scelte scolastiche consapevoli crea, in altre parole, le condizioni per persone più realizzate e una società migliore, sotto molti punti di vista. Il che naturalmente comporta una società più ricca, con meno sprechi di risorse personali e materiali. Per questo pensiamo che l’attività di orientamento vada implementata e rafforzata, anche attraverso la valutazione di nuovi strumenti. A livello di dipartimento stiamo studiando i dati delle nostre scuole, per capire, a fronte dei numeri degli abbandoni scolastici e della “dispersione” dei ragazzi, quali sono i mezzi maggiormente idonei a favorire il completamento dell’iter formativo e abbandonare, al contrario, gli strumenti che si sono rivelati, alla prova dei fatti, poco efficaci. Altro tema “forte” su cui concentrare l’attenzione è quello cosiddetto “scuola – lavoro”. La crisi economica, e i suoi effetti, sono sotto gli occhi di tutti. Le difficoltà a trovare un posto di lavoro, soprattutto per le giovani generazioni, e la possibilità di mantenerlo nel tempo, per coloro che sono già inseriti nel mondo del lavoro, stanno caratterizando fortemente la nostra società in questi anni. Si respira un clima di preoccupazione e di incertezza. Crediamo che la scuola possa, o meglio, debba avere uno ruolo fondamentale in questa partita. La scuola “prepara” le persone, i cittadini del domani, e in particolare, per il discorso che qui stiamo facendo, i lavoratori del futuro. Per adempiere al meglio a questo delicato compito la programmazione scolastica provinciale deve essere in grado di individuare i settori occupazionali emergenti e offrire servizi scolastici per “formare” persone con elevate competenze e conoscenze in grado di affrontare un mercato sempre più globale. In questo senso forse la scuola trentina, analogamente a quanto avviene nel sistema scolastico italiano caratterizzato da un approccio forse un po’ troppo teorico, dovrebbe orientarsi un po’
Piccola Industria in visita al Teatro Zandonai Il Comitato Piccola Industria ha organizzato nelle scorse settimane una visita guidata al Teatro Zandonai di Rovereto, lo splendido edificio settecentesco che aprirà ufficialmente al pubblico nel corso del prossimo autunno, dopo il lungo restauro completato grazie all'impegno di alcune aziende trentine. Grazie alla presenza dell'Assessore ai lavori della città del Comune di Rovereto Leone Manfredi e al Responsabile dell'Ufficio Tecnico Paolo Piccini, l'incontro ha rappresentato un'opportunità unica ed esclusiva per conoscere la storia del Teatro e scoprire i preziosi elementi recuperati grazie al restauro, caratterizzandosi come un momento di saluto dell'attuale Comitato prima dell'Assemblea della Piccola Industria programmata per il mese di maggio, nel corso della quale si procederà al rinnovo delle cariche associative.
più verso esperienze pratiche e concrete di lavoro, attraverso tirocini, stage e periodi in azienda magari all’estero. A cominciare dalla formazione professionale, ma non solo. Si tratta di guardare un po’ più all’impostazione già presente nella vicina provincia di Bolzano, o più lontano da noi, nei paesi del Nord Europa. In Italia si sa c’è un approccio un po’ più teorico e astratto, anche nel mondo della scuola. Si tratta di “contaminare” la scuola trentina con esperienze e impostazioni che prediligono, accanto all’insegnamento teorico che mantiene una sua indiscutibile valenza e necessarietà, apprendimenti basati sul cosiddetto “saper fare” che inevitabilmente transitano attraverso esperienze concrete. Stiamo osservando i fenomeni di questi anni e valutando la situazione attuale delle diverse scuole. Puntiamo a valorizzare le esperienze positive avviate e ad avvicinare il mondo delle scuole agli operatori economici e alle aziende, favorendo così l’incontro della domanda con l’offerta, con notevoli benefici per tutti i soggetti coinvolti. Come si vede si tratta di sfide importanti, ritenute ormai improcrastinabili per il costante miglioramento della scuola trentina. è in gioco il futuro dei ragazzi.
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innovazione
Driving European leadership in Ict innovation An interview with Prof. Willem Jonker, Ceo of Eit Ict Labs. "Education, research and business - strong collaboration to speed up Ict innovation in Europe". di CAMILLA BERNARDI, Area marketing, Confindustria Trento
For those
readers who don’t already know it, could you please tell us what Eit Ict Labs is? Eit Ict Labs is one of the first Knowledge and Innovation Communities set up by the European Institute of Innovation and Technology, as an initiative of the European Union. Eit Ict Labs was established in 2010 to turn Europe into a global leader in Ict innovation, foster economic growth, and enhance the qua-
Willem Jonker
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lity of life of European citizens. The Eit Ict Labs ecosystem builds upon seven core Nodes and two Associate Partnerships. The core Nodes are located in Berlin, Eindhoven, Helsinki, London, Paris, Stockholm and Trento. The Associate Partnerships are based in Budapest and Madrid. What are its main goals? The creation of Eit Ict Labs is motivated by
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the so-called innovation paradox: even though Europe has world-class Ict research and education, it lags behind other continents in turning research results to practice. Bringing together key players from leading European Ict companies, universities, research institutes, innovation clusters and incubators, Eit Ict Labs aims to: 1) educate highly talented students in top class Ict programmes with a strong focus on entrepreneurial skills, and 2) accelerate the market introduction of research-based innovations. Let’s start with your first goal: education. Could you please elaborate on that? Via its educational programmes at the Master, Doctoral, and professional level, Eit Ict Labs aims at delivering what we call “T-shaped” talents to the European industry. They are people with deep skills and expertise in the Ict field, in combination with a set of broadly applicable non-technical abilities, e.g. skills related to innovation, entrepreneurship and communication. Our ambition is to establish Eit Ict Labs as a strong education brand for students and employers. In a couple of years from now, these top talents will take influential leadership positions in the Ict industry, or in universities, or in government, from where they will stimulate innovation and business creation. What about the innovations? Eit Ict Labs has decided to focus on eight research-based innovation areas to increase European competitiveness at a global level. They have been selected with respect to European relevance and leadership potential. I will mention a few: a) develop cyber-security solutions to support users and businesses in protecting their digital assets and transactions, b) test and develop Ict solutions for decentralised power generation infrastructures to support European consumers in optimizing their energy usage, c) drive European competitiveness in the area
of Cloud services and Big Data, d) address the mobility challenges of European urban environments, e) improve quality of life by suitable lifestyle interventions and reduce the demand for expensive healthcare by detecting small physical and mental health issues early. Why did you choose Trento to establish one of your core Nodes? Roberto Saracco, our Node director in Trento, always describes this territory as a lab. As a matter of fact, Trento is a laboratory environment rich in technology, know-how, communications infrastructures, and innovative companies. The Trento Node ties together a number of relevant academic, research and industrial partners such as Telecom Italia, Engineering, TrentoRise, Fiat Research Centre (Crf), STMicroelectronics, the National Research Council (Cnr), Politecnico of Milano, Politecnico of Torino, University of Bologna, and Scuola Superiore Sant'Anna of Pisa. Over the years, Trento has developed a cuttingedge vision on innovation and the importance of technology for the economic development. It enjoys a high level of public investment in research and innovation, and shows a perfect balance between economic growth and quality of life. How can companies actually benefit from your activities? There are several ways in which Eit Ict Labs can have a considerable impact on companies. First of all, it provides support from turning research results into successful innovations, stimulating the birth and growth of new and young ventures. It also helps innovative companies to scale business up to European level and beyond. Moreover, it enriches SMEs and large companies with new technologies and innovation coming from research or innovative start-ups. Through the ecosystem of Ict innovation hotspots, it also stimulates the mobility of people, ideas, technologies, and investments.
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Gli Ict Days continuano a crescere Chiusa con successo a Povo la sesta edizione degli Ict Days. Mazzalai: “In un team le potenzialità delle singole persone che vi operano non si sommano ma si moltiplicano”.
In
un’economia sempre più internazionale, la leadership è trasversale: come coniugare strategie e tecnologie? Come guardare all’Europa e ad un mondo sempre più globalizzato? Come fare squadra, dunque impresa, in un futuro che vedrà l’Italia protagonista dell’agenda europea? Queste le domande poste nell’ambito del dialogo “Nello sport come nelle imprese si vince con il gioco di squadra”: uno tra i momenti promossi nel corso dell’edizione appena trascorsa degli Ict Days, in programma a tra il 2 e il 4 aprile, al quale ha preso parte anche il presidente di Confindustria Trento Paolo Mazzalai. “Nonostante nel mondo imprenditoriale siano molte le persone che da sole hanno conseguito successi di rilevanza assoluta, il concetto di gioco di squadra sta trovando sempre più implementazione anche nel campo della gestione aziendale – ha spiegato -, proprio perché va affermandosi la consapevo-
lezza che in un team le potenzialità delle singole persone che vi operano non si sommano ma si moltiplicano. In Confindustria Trento, consci dell’importanza di favorire questo gioco di squadra, abbiamo creato alcuni servizi specifici per favorire le aggregazioni tra imprese e per facilitare le collaborazioni delle imprese con l’università e i centri di ricerca”. Successo anche per questa edizione del festival della tecnologia, organizzato dal dipartimento di Ingegneria e Scienza dell'Informazione dell'Università di Trento in collaborazione con Trento Rise, Muse, Fondazione Bruno Kessler. Pe tre giorni, nelle aule e nei laboratori del polo scientifico di Povo, ricercatori ed esperti hanno dialogato con studenti, cittadini e curiosi per condividere le ragioni e le opportunità di un settore che investe progressivamente e in maniera sempre maggiore il vivere quotidiano.
Cosbi: Open House all’insegna della collaborazione tra ricerca e impresa Si è svolto in un clima informale l’evento Open House che nelle scorse settimane ha animato il centro di ricerca Cosbi all’ex Manifattura Tabacchi di Rovereto. I ricercatori di Cosbi hanno presentato le loro principali attività in un format del tutto inusuale, dando vita a piccole rappresentazioni teatrali. Si è parlato di nutrizione e nutrigenomica e del loro legame con il metabolismo, di malattie neurodegenerative come l’Alzheimer, di marcatori diagnostici e diagnosi precoce e di meccanismi molecolari e cioè come le cellule si modificano all’interno del nostro organismo all’insorgenza di un tumore. All’appuntamento sono intervenuti Davide Bassi, presidente della Fondazione Pezcoller ed ex rettore dell’Università di Trento, Innocenzo Cipolletta, presidente dell’Università di Trento, Paolo Collini, prorettore vicario dell’Università di Trento, Carla Locatelli, prorettore dell’Università di Trento agli accordi internazionali e Gianluca Salvatori, presidente e Ad di Progetto Manifattura e Ad di Euricse. Corrado Priami, presidente e amministratore delegato di Cosbi, si è intrattenuto con imprenditori e rappresentanti istituzionali della regione, con i quali si sono poste le basi per future collaborazioni. Si è infatti attivata una proficua interazione con le Associazioni degli industriali delle province di Trento e Bolzano che hanno saputo coinvolgere alcune imprese particolarmente vicine alle aree di ricerca di Cosbi, nello specifico nel campo dell’agrifood.
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Ingegneri industriali alla prova del mercato Oltre 130 colloqui, varie presentazioni aziendali e una tavola rotonda: dall’Industrial Engineering Day 2014 nuovi spunti per rafforzare la collaborazione università-studenti-imprese. di Vincenzo Maria Sglavo, docente di Scienza e tecnologia dei materiali, Università di Trento
Nella
ricerca di un lavoro qualificato ciò che può fare la differenza è la conoscenza del mondo delle imprese e l’abitudine a confrontarsi con le esigenze, i problemi e le sfide quotidiane del lavoro in azienda. È questa la convinzione che ha spinto all’organizzazione dell’"Industrial Engineering Day 2014: innovation and careers”, giornata d’incontro fra studenti, laureati in Ingegneria industriale, Ingegneria meccatronica e Ingegneria dei materiali con le aziende del territorio nella nuova sede del Dipartimento di ingegneria industriale dell’Università di Trento, presso il Polo scientifico-tecnologico “F. Ferrari” di Povo. Un momento di confronto, promosso congiuntamente dal Dipartimento di Ingegneria industriale, dall’associazione industriali e dall’Associazione artigiani e piccole Imprese della Provincia di Trento, tenutosi il 19 febbraio e che è servito anche per rinsaldare ulteriormente i rapporti di collaborazione tra l’università e il mondo imprenditoriale. Ma anche un’occasione per i futuri laureati e dottorati per entrare in contatto con aziende che, nonostante la crisi, sono ancora pronte a investire su giovani ingegneri industriali con talento, idee e voglia di mettersi in gioco. A favorire il loro incontro, un programma ricco di presentazioni con spazio per i colloqui individuali, oltre a una tavola rotonda sui percorsi formativi e le carriere degli ingegneri industriali in azienda. "Il Dipartimento di Ingegneria industriale – ha spiegato il direttore del Dipartimento di ingegneria industriale Claudio Migliaresi aprendo i lavori della giornata – ha avviato già da tempo un proficuo rapporto con il mondo delle imprese attraverso la realizzazione di numerosi progetti di ricerca applicata e sta cercando di interagire con le associazioni di categoria per proporre percorsi
formativi moderni e confacenti alle esigenze delle aziende. Il senso di questa giornata è quello di coinvolgere in questo dialogo anche gli studenti, i futuri laureati, che spesso scoprono le aziende soltanto nel momento in cui cercano un’occupazione. Vogliamo che questo incontro maturi già prima, durante il percorso di studi, e per farlo metteremo in campo una serie di iniziative concrete, a cominciare dall’organizzazione di giornate come quella di oggi". Nei progetti del Dipartimento anche la promozione di nuovi canali di comunicazione bidirezionali studenti-aziende che, con l’aiuto delle nuove tecnologie, favoriscano un confronto stabile e strutturato. "La collaborazione con il mondo delle imprese, sia con i grandi gruppi industriali, sia con le numerose piccole imprese, costituisce per l’università stessa un’occasione di crescita, soprattutto sul fronte della didattica. Già da quest’anno abbiamo alcuni imprenditori che partecipano all’attività di insegnamento a favore dei nostri studenti. Ma dal prossimo anno accademico il manifesto degli studi prevedrà una componente ancora maggiore di didattica integrativa affidata agli imprenditori". Una formula, quella dell’alternanza aula-impresa, che piace anche agli imprenditori. "Il nostro territorio – ha detto il presidente di Confindustria Trento, Paolo Mazzalai nel suo intervento in apertura della giornata – ha bisogno di un rapporto virtuoso tra l'Università e il manifatturiero intelligente, ossia quelle aziende che investono in risorse umane qualificate e in innovazione per conquistare spazi sui mercati internazionali. Iniziative come quella dell’Industrial Engineering Day vanno in questa direzione e hanno il nostro completo supporto. Anzi, l'anno prossimo ci piacerebbe ospitare la giornata in azienda, per rende-
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Foto: Roberto Bernardinatti
Il presidente Mazzalai durante il suo intervento all'Industrial Engineering Day
re ancora più concreta la vicinanza delle imprese al mondo accademico e agli studenti". “In realtà, oggi la distinzione tra piccola e grande impresa non esiste più – ha spiegato Roberto De Laurentis, presidente dell’Associazione Artigiani e Piccole Imprese della Provincia di Trento – perché ciò che fa davvero la differenza sono le competenze, non tanto la dimensione. Lo spazio per i laureati nelle imprese artigiane c’è e questo lo si è visto soprattutto negli ultimi anni, soprattutto in alcuni settori naturalmente più aperti all’innovazione. Quello che oggi serve alle piccole imprese, una realtà che in Trentino conta almeno una quarantina di professioni diverse, sono le idee e la capacità di mettersi in gioco. Questo è ciò che cerchiamo anche nei giovani laureati”. Assai partecipate sono state le presentazioni da parte delle aziende programmate nel corso della mattinata e incentrate sul tema “Produzione e innovazione: prospettive e opportunità per l’ingegnere industriale”. Più di settanta studenti per presentazione hanno assistito agli interventi da parte di Aquafil, Zobele, Sandvik Coromant, Siemens, Enginsoft, Tecnoclima, Pama, Dana, Marangoni Meccanica, Adige e dei Consorzi Cise (Consorzio internazionale soluzioni eco-solidali), Build Group e Conit (Consorzio innovazione tecnologica) in rappresentanza delle piccole imprese. Un focus speciale della giornata è stato dedicato alla valorizzazione della formazione universitaria nel mondo del lavoro, tema trattato anche nella tavola rotonda del pomeriggio, incentrata sul tema “Ingegnere industriale, dall’universita’ all’azienda: percorsi formativi e di carriera” e moderata dal presidente dell’Università di Trento, Innocenzo Cipolletta. Di fronte a più di duecento studenti, numerosi docenti e rappresentanti delle imprese, hanno portato il loro contributo Roberto Tamma (Marangoni Meccanica), Francesco Zago (Pro-Gest), Toni Spezzapria (Fly), Luca Ari-
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ghi (Adige), Giovanna Malagnino (Sandvik Coromant). Numerosi gli spunti portati all’attenzione dei partecipanti e molti i suggerimenti per i laureati pronti ad affrontare il mondo del lavoro. Con sfumature diverse i cinque rappresentanti dell’industria hanno puntato l’indice sulla necessità da parte degli studenti di conoscere bene almeno una lingua straniera (inglese, in primis), di avere una robusta conoscenza tecnica, anche di elevato livello scientifico attraverso le scuole di dottorato, di conoscere profondamente le materie di base dell’ingegneria senza però trascurare le applicazioni. Non meno importanti sono state ritenute le capacità e competenze relazionali, il saper lavorare in squadra e dimostrare sempre l’umiltà del “primo giorno” e grande flessibilità, pur senza tralasciare di dimostrare la propria personalità, i propri obiettivi e le proprie competenze. "La formazione di un laureato, soprattutto in ingegneria industriale – ha chiarito su questo punto il professor Migliaresi – costa impegno e risorse, sia allo Stato, sia ai giovani e alle loro famiglie. Per questo è importante che le aziende rispettino e cerchino di valorizzare ancora di più le competenze dei laureati già nel momento del loro inserimento lavorativo". L’ultima parte della giornata, nell’ambito del Career Forum, è stata dedicata ai colloqui individuali cui hanno partecipato una ventina di imprese, interessate a reclutare giovani e a far conoscere le proprie attività. Oltre 130 i colloqui svolti negli stand appositamente predisposti, molti quelli programmati per le giornate successive direttamente in azienda a causa del “tutto esaurito”. Così gli studenti dell’ateneo trentino nelle discipline di Ingegneria industriale, Ingegneria meccatronica e Ingegneria dei materiali hanno potuto entrare in contatto con le aziende e testare la loro abilità nel presentarsi per trovare lavoro e conoscere più da vicino il mondo delle imprese.
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Finanziamenti europei: seminario web in Ance La Sezione autonoma dell’edilizia ha ospitato Alessandro Bianciardi, dell’Università di Trento, nell’ambito di un seminario web organizzato da Ance nazionale. di Lorenzo Garbari, Segretario Ance Trento
Lo scorso 27 marzo, su iniziativa dell’Associazione nazionale dei costruttori edili, si è svolto un seminario web relativo ai programmi di finanziamento europeo a sostegno di progetti in materia di ambiente ed efficienza energetica, ricerca e innovazione. Il seminario, che Ance Trento ha voluto estendere anche alle imprese aderenti alle altre sezioni merceologiche di Confindustria Trento, è stato seguito in collegamento web dalle varie sedi Ance del territorio nazionale ed è stato dedicato in particolare all’approfondimento di due programmi europei: il Life Plus 2014-2020 in materia di ambiente ed efficienza energetica e il nuovo Horizon 2020 – con focus su energia ed efficientamento energetico degli edifici. Ance Trento, alla presenza del vicepresidente della Sezione autonoma dell’edilizia e membro di Giunta di Confindustria Trento con delega alla sostenibilità ambientale Andrea Basso, ha ospitato presso la propria sede a Palazzo Stella Alessandro Bianciardi dell’Università degli Studi di Trento, che ha svolto la propria relazione d’apertura su Horizon 2020, il programma creato dall’Unione Europea al fine di supportare la ricerca e promuovere l’innovazione. Rispetto al precedente 7° programma quadro per la ricerca e lo sviluppo tecnologico, FP7th (20072013), ha sottolineato Bianciardi, Horizon 2020 introduce importanti novità. Innanzitutto semplifica l’accesso alle possibilità di finanziamento messe a disposizione dall’Ue, poiché accorpa tre programmi che prima risultavano distinti: il Cip, cioè il Programma quadro per la competitività e l'innovazione, per la parte relativa all’innovazione, l’Eit – Istituto europeo per l’innovazione e la tecnologia e il 7° programma quadro di ricerca
e sviluppo tecnologico. In secondo luogo rivolge un’attenzione particolare alle piccole e medie imprese (la Leadership Industriale è uno dei tre obiettivi strategici ai quali sono rivolte le azioni del programma, con un budget di oltre 17 miliardi di euro), destinando loro circa il 15% della dotazione finanziaria complessiva. Nel suo intervento Bianciardi ha illustrato le varie opportunità di finanziamento previste da Horizon 2020 per le Pmi che intendano seguire la strada dell’innovazione, articolate nei cosiddetti ”Piani di lavoro”: programmi che individuano un’ampia selezione di aree tematiche, importanti opportunità di finanziamento con Horizon 2020 e Life Plus ne focalizzano gli obiettivi e vi fanno corrispondere una specifica gamma di bandi dedicati (cosiddette “call”), descrivendo dettagliatamente le attività da svolgere, gli scopi e le ricadute attese Bianciardi ha poi illustrato come Horizon 2020 sostenga le imprese durante tutto il ciclo di innovazione, prima nello sviluppo del concetto con la verifica della sua fattibilità e nella dimostrazione della sua applicabilità e replicabilità sul mercato tramite un finanziamento vero e proprio, poi nella commercializzazione attraverso la forma dell’agevolazione finanziaria. Infine ha suggerito una serie di accorgimenti da seguire nella presentazione dei progetti, sottolineando l’importanza delle partnership, in particolar modo di quelle internazionali, e ricordando di insistere sulla commerciabilità della proposta da presentare nel progetto. Dopo l’intervento di Bianciardi è stato il turno di Moreno De Angelis dell’Università degli studi di Padova, in collegamento web dalla città patavina, che nella sua relazione ha analizzato le novità ri-
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Il seminario via web nella sede di Ance Trento
guardanti il programma di finanziamento euro- alla programmazione precedente: l’introduzione, peo Life Plus 2014-2020. accanto al sottoprogramma di azione sull’AmAvviato nel 1992 per finanziare progetti che con- biente, di un secondo sottoprogramma sul Camtribuissero al raggiungimento degli obiettivi delle biamento climatico e la possibilità di proporre politiche Ue in materia di ambiente, il program- progetti “integrati” basati sulla formula del coma Life Plus è l’unico interamente dedicato all’am- finanziamento. In conclusione ha consigliato di biente. rendere più accattivante la presentazione delle Gli obiettivi del programma sono quelli di con- proposte di finanziamento orientando la descritribuire al passaggio ad un’economia efficiente in zione del progetto proprio verso queste nuove catermini di risorse, con minori emissioni di car- ratteristiche. bonio, e resiliente ai cambiamenti climatici; con- Al termine del seminario il vicepresidente di Ance tribuire alla protezione e al miglioramento della Trento Andrea Basso ha auspicato che il tema qualità dell’ambiente e all’interruzione e inversio- della sostenibilità ambientale possa trovare semne del processo di perdita di biodiversità; miglio- pre maggiore spazio nelle politiche di sviluppo e rare lo sviluppo, l’attuazione e l’applicazione della che le imprese del territorio possano guardare ai politica e della legislazione ambientale e climatica programmi europei e alle possibilità di finanziadell’Ue e catalizzare e promuovere l’integrazione mento previste dalla nuova programmazione 2014degli obiettivi ambientali e climatici nelle altre 2020, di cui Life Plus e Horizon 2020 costituiscono politiche dell’Ue e nella pratica nei settori pubbli- due assi strategici, come ad opportunità concrete co e privato. Il budget disponibile per il periodo di intervento. Rispetto a tali possibilità, Basso e di programmazione 2014-2020 è di circa 3,5 miliar- Bianciardi si sono detti d’accordo sull’opportunità di di euro. di collaborare assieme per creare le migliori conNel suo intervento De Angelis ha evidenziato gli dizioni per intercettare le opportunità offerte dalelementi di novità che Life Plus presenta rispetto la programmazione europea.
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A lezione di credito documentario Nei giorni scorsi a Palazzo Stella un nuovo appuntamento informativo promosso in collaborazione con Banca Popolare di Vicenza per le industrie trentine. di Nicolò Andreini, responsabile Area internazionalizzazione, Confindustria Trento
Il
20 novembre 2012 Confindustria Trento affrontava, a beneficio delle aziende associate, l’argomento del credito documentario. Dopo oltre un anno, la tematica è stata ripresa in un apposito seminario di aggiornamento, tenuto presso Palazzo Stella il 2 aprile scorso, intitolato “Credito documentario: la nuova Prassi bancaria internazionale uniforme”. In entrambi i casi, a relazionare è intervenuto Alfonso Santilli, responsabile estero di Banca Popolare di Vicenza, presidente di Credimpex Italia e componente della Delegazione italiana nella Commissione bancaria della Camera di Commercio internazionale: dunque, uno dei maggiori e più qualificati esperti italiani nella tematica discussa. I due eventi scandiscono il corso della proficua cooperazione esistente fra Banca Popolare di Vicenza e Confindustria Trento a sostegno dei
processi di internazionalizzazione dell’industria trentina. Non a caso, oltre alla recente firma dell’accordo di collaborazione fra le due strutture, che prevede plafond riservati di complessivi 40 milioni di euro per operazioni all’estero, dal settembre 2013 ogni secondo giovedì del mese le aziende possono incontrare a Palazzo Stella esperti della banca per approfondire strumenti e sostegno personalizzato per l’accesso ai mercati esteri. L’incontro del 2 aprile ha riguardato la cosiddetta Prassi bancaria internazionale uniforme (Pbiu) e le relative novità emerse recentemente, sintetizzate in una pubblicazione in lingua italiana distribuita ai presenti in occasione dell’evento. Come noto, la Pbiu è divenuta un insostituibile aiuto per tutti gli operatori del trade finance nella redazione o nell’esame di documenti a
Alfonso Santilli
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Luigi Togn
fronte di un credito documentario. Essa comprende la prassi bancaria applicabile ai crediti documentari soggetti alle Norme ed Usi Uniformi (Nuu) 600 della Camera di Commercio Internazionale. La Pbiu illustra, infatti, come le norme della pubblicazione Nuu 600 vadano integrate, nell’utilizzo quotidiano, con una serie di prassi dettagliate che devono essere prese in considerazione e applicate in presenza di documenti commerciali: fatture, documenti di trasporto, assicurativi, certificati di origine, ecc. Alfonso Santilli, ha fornito una panoramica su casi e difficoltà più ricorrenti, toccando i criteri generali del credito documentario, dando spunti operativi e soffermandosi sulle novità procedurali emerse di recente. Ha, in particolare, dispensato consigli agli imprenditori presenti: primo fra tutti, quello di “parlare di più” con
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la propria banca, ma anche col sistema Italia, Simest, Sace e Confindustria in primis, per risolvere i numerosi problemi che l’esportatore si trova giornalmente a fronteggiare: trasporto, assicurazioni, fiscalità, dogane, ecc. Luigi Togn, intervenuto in apertura e chiusura dell’evento in qualità di delegato della Giunta di Confindustria Trento su credito, fisco e finanza, ha rimarcato il beneficio reciproco derivante dalla collaborazione con Banca Popolare di Vicenza, partner affidabile ed efficace delle imprese trentine. Ed ha ricordato la recente attivazione, da parte di Confindustria Trento, di un nuovo servizio di Finanza d’Impresa, volto ad affiancare le aziende nell’approfondire la situazione aziendale attuale e prospettica, esplicitata in un fascicolo, da utilizzare per la richiesta di nuovi finanziamenti a fronte di progetti di investimento o anche solo per il rinnovo fidi. Anche su questa iniziativa Banca Popolare di Vicenza ha “validato” il fascicolo di analisi e si è impegnata a dare risposte in tempi certi alle istanze di credito aziendali. La partecipazione numerosa all’evento ha confermato importanza ed utilità di uno strumento, quale le lettere di credito, molto utilizzato nelle operazioni di vendita, nazionale ed internazionale, dalle imprese trentine che sempre più si rivolgono verso i mercati esteri. In considerazione di ciò, Assoservizi di Confindustria Trento rimane a disposizione per organizzare, presso le aziende interessate, corsi di formazione individuali su credito documentario con docenti esperti selezionati.
Per informazioni Area internazionalizzazione Nicolò Andreini T 0461 935050 estero@assoservizi.tn.it
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Marocco: un trampolino per l’Africa A Casablanca la nuova antenna di Trentino Export. La presidente Fedrizzi annuncia: “Presto nuovi referenti nelle aree geografiche emergenti”. di Giorgio Zagonel
Nel quadro
del potenziamento e rinnovamento della propria rete di referenti esteri e per venire incontro alle sempre maggiori esigenze delle imprese trentine, Trentino Export sì è dotato di un nuovo referente per il Marocco con sede a Casablanca. L’idea è quella di sfruttare il paese maghrebino che ha risentito in minima parte della difficile crisi internazionale rimanendo molto probabilmente il Paese a livello sociale, politico ed economico più stabile dell’area, come ponte, poi, per gli altri paesi del Maghreb e per l’area dell’Africa Nord Occidentale. Ad oggi l'Italia è il terzo partner commerciale del Marocco, ancora piuttosto distante da Francia e Spagna. I margini di crescita però sono notevoli, il Pil marocchino è in continua crescita e le proiezioni per il futuro fanno ben sperare. Alcuni settori, poi, si dimostrano di particolare appeal per gli investitori stranieri: agricoltura, energie rinnovabili, ma soprattutto le costruzioni. Innanzi tutto le infrastrutture, su cui il Paese sta puntando ampiamente per garantirsi sviluppo e competitività, come dimostrano la più importante rete aeroportuale della regione, il grande porto Tanger Med, collegato a 120 scali internazionali, il progetto
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di rete ferroviaria ad alta velocità, con il primo Tgv previsto per il 2015; ma è strategico anche il settore edilizio, che affianca case popolari a villette e residenze di più alta gamma, con l'indotto legato a design e arredamento. “Per venire incontro alle sempre maggiori esigenze delle imprese trentine, dopo aver presentato in febbraio il nostro nuovo referente per il Centro America, in marzo abbiamo continuato il nostro rafforzamento sui mercati esteri puntando all’area del Maghreb” ha dichiarato Barbara Fedrizzi, presidente di Trentino Export, aggiungendo poi che “è necessario ampliare i propri orizzonti commerciali e cercare sempre nuovi mercati. Con la sempre maggiore concorrenza internazionale, non è pensabile fermarsi ai classici mercati europei ma si devono prendere in considerazione nuove aree geografiche emergenti, dove le nostre aziende abbiano possibilità di crescere”. A tal proposito mercoledì 26 marzo già sei aziende hanno potuto incontrare il signor Hicham Benzyadin, referente in loco di Trentino Export, presso la sede della società per incontri di consulenza personalizzata. A queste si aggiungono, poi, due progetti di penetrazione commerciale già avviati nel settore dell’edilizia. Intenzione di Trentino Export, come detto dal suo presidente, è quella di rafforzare la propria rete di referenti esteri e nei prossimi mesi le aziende associate avranno la possibilità di relazionarsi con altri nuovi professionisti, con nuovi Paesi target. In un mercato globale è necessaria una visione globale.
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Esperienze di successo in Brasile Il caso di Ma-estro Srl, azienda di Rovereto che nel paese sudamericano ha scoperto un mercato ideale per promuovere e valorizzare la propria attività all’estero.
Ma-estro
Srl, azienda operante nel settore dei sistemi di controllo e automazione nel settore estrattivo, nell’intento di ampliare i propri orizzonti commerciali e di trovare un accesso al mercato brasiliano per i suoi prodotti tecnologicamente innovativi, si è appoggiata alla pluriennale esperienza di Trentino Export in Brasile. Grazie all’organizzazione di una missione congiunta e di due visite in loco, nonché ad una serie di incontri Business to Business, Ma-estro Srl ha potuto stringere importanti rapporti istituzionali, conoscere le controparti brasiliane qualificate ed essere aiutata nel suo processo di internazionalizzazione in un mercato così importante. Questo percorso ha portato in poco tempo dei risultati concreti e palpabili, basati su sbocchi di mercato e non su meri incontri di rappresentanza che difficilmente si concretizzano, poi, in rapporti commerciali duraturi e continuativi. Ma-estro Srl ha così trovato numerosi clienti interessati ai propri prodotti innovativi, specializzati ed altamente personalizzabili. In particolare, anche grazie alla valida e continuativa collaborazione di Trentino Export e del suo referente in loco Oscar Lenzi, è riuscita, nei primi mesi del 2013, a stringere un importante accordo commerciale con una azienda brasiliana specializzata appunto nel settore “cave”, allo scopo di rivendere i propri prodotti nello stato di Santa Catarina. I risultati non hanno tardato ad arrivare: nell’ottobre del 2013, grazie a Trentino Export è stato organizzato un incoming di potenziali clienti brasiliani, invitati in Italia affinché potessero vedere e toccare con mano le installazioni dell’azienda presso i propri clienti. Incoming questo che ha permesso di confrontarsi con altri imprenditori italiani che avevano scelto le soluzioni Ma-estro,
vedere alcuni impianti in funzione automatizzati dall’azienda e visitarne gli uffici di Rovereto. A seguito di questa visita, è stato stretto un primo contratto con un’azienda brasiliana, la Britagem Barracão di Blumenau, operante nel settore minerario con una ampia gamma di clienti che spaziano dai produttori di calcestruzzo, rivenditori di materiale per costruzioni, fabbriche di manufatti in cemento, magazzini, consumatori finali e altri. Giorgio Manara, titolare della Ma-estro Srl, ritiene che si tratti di un’ottima occasione per la propria realtà aziendale e spiega: “Il Brasile è un mercato molto importante: le enormi dimensioni del territorio, le realtà produttive industriali presenti soprattutto nella parte sud, ed il positivo momento economico che il paese sta vivendo, sono elementi che ci permettono di guardare a questo come a un mercato ideale per i nostri prodotti. Soprattutto in tempi in cui la situazione economica nazionale ristagna, l’export e l’accesso a nuovi mercati assumono ancora più importanza. Una scommessa contro la crisi, in poche parole. Il Brasile cresce e Ma-estro Srl ha le carte per stare al passo. Allargare i propri orizzonti è fondamentale. Non sono poche le ragioni per essere ottimisti”. (gz)
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Verso il dialogo con i sindacati e i partiti Pubblichiamo la scheda di Erardo Molignoni, presidente dei Giovani Imprenditori dal 1980 al 1982: il brano è tratto dal libro “Industria&Movimento”, prodotto in occasione del quarantesimo anniversario del Gruppo.
Prosegue la pubblicazione “a puntate” dei contributi contenuti nel volume realizzato dal Gruppo Giovani e curato da Enrico Franco, direttore del Corriere del Trentino e del Corriere dell’Alto Adige.
La presidenza di Erardo Molignoni fu breve, dal 1980 al 1982, ma caratterizzata da un forte impegno sia sul piano formativo (interno ed esterno), sia su quello del confronto con la società locale. Un impegno necessario, perché sono anni difficili. La crisi si fa sentire pure in Trentino e se nei primi mesi del 1980 la produzione industriale risulta in aumento, da maggio in poi si registra, soprattutto in alcuni settori, una brusca caduta che porta ovviamente alla riduzione degli organici (emblematico quello alla Grundig nell’ambito di un risanamento aziendale) e a forti tensioni sindacali. In ottobre, a Torino, ci fu la famosa Marcia dei quarantamila animata da quadri e dirigenti Fiat, ma anche da operai della fabbrica di Agnelli e semplici cittadini, uniti nel chiedere il ritorno alla normalità della città attraversata ormai da tempo dalla proteste sindacali per la messa in cassa integrazione di quasi venticinquemila lavoratori. Il tutto avveniva in un clima sociale pesantemente condizionato dal terrorismo (ricordiamo solo che in agosto ci fu la strage della stazione di Bologna che causò 85 morti e 203 feriti). Qualche tensione ci fu inevitabilmente pure all’interno del mondo confindustriale, incluso il livello locale, mentre l’associazionismo doveva combattere con un calo dell’impegno sociale: è l’epoca del riflusso e, significativamente, proprio nel 1980 l’editore Laterza pubblica il libro “Il trionfo del privato” che raccoglie saggi di Ernesto Galli della Loggia e altri intellettuali. TRENTINOINDUSTRIALE.COM | APR-MAG 2014
Presentando il suo programma e annunciando che le riunioni mensili del gruppo si terranno alternativamente a Trento e Rovereto, Molignoni fissa così alcuni obiettivi precisi. La priorità è “rafforzare la nostra politica di presenza nei confronti delle forze sociali e politiche provinciali, in sintonia con l’Associazione ma senza rinunciare alla nostra autonomia". Molignoni credeva fortemente nel dialogo con i sindacati e con i partiti, convinto che ciò consentisse non solo di comprendere le diverse posizioni, ma anche di trovare una convergenza su alcune proposte: l’ambizione era di fare da apripista per l’Associazione, affinché anche i senior poi adottassero regolarmente il metodo delle consultazioni. Non furono trascurati neppure i mezzi di informazione, tanto che a una riunione del Gruppo vennero invitati i rappresentanti dei quotidiani locali e della Rai regionale per approfondire la situazione del settore ma anche per lamentare civilmente «la disparità di trattamento che si avverte in generale sulla stampa fra posizioni imprenditoriali e sindacali”. Questa politica del confronto ebbe momenti pubblici di eccezionale richiamo, come l’incontro-dibattito, organizzato a Trento dal Gruppo regionale dei Giovani Imprenditori, tra Giorgio Benvenuto, segretario confederale nazionale della Uil, e Mimmo Franco Cecconi, all’epoca presidente dell’Assindustria trentina e vicepresidente nazionale di Federmeccanica: disarmante per certi versi vedere che già allora il tema al centro dell’attenzione era “Quale flessibilità al contratto di lavoro”. A Riva del Garda, poi, nell’ottobre del 1981 i Gruppi Giovani di Trento e Bolzano celebrarono il loro decennale con un convegno cui parteciparono Franco Reviglio e Filippo Maria Pandolfi, "economisti di rilievo prestati alla politica (entrambi furono
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ministri, ndr) e restituiti all’economia" come sottolineò acidamente il presidente dei Giovani di Assolombarda intervenendo ai lavori. Sul fronte interno, Molignoni si adoperò molto per favorire la partecipazione alla vita del Gruppo Giovani che allora contava 180 iscritti tra imprenditori e dirigenti. Furono coltivati i rapporti con le omologhe realtà dell’Alto Adige nonché del resto d’Italia, in particolare del Triveneto, e si investì molto sul piano della formazione interna ed esterna. Agli iscritti vennero riservati alcuni corsi di breve durata su temi specialistici, mentre nei confronti dell’Associazione si esercitò una
continua pressione affinché "i servizi a disposizione degli associati siano mantenuti a un alto grado di efficienza e disponibilità per tutti". Sotto il suo mandato, infine, si rinsaldò il raccordo scuola-lavoro cui venne dedicato un convegno organizzato dall’Associazione e dal Centro di orientamento professionale della Provincia: alle scuole, tra l’altro, fu fornito vario materiale per favorire la collaborazione con il mondo dell’impresa. I due anni dell’era Molignoni, insomma, furono improntati al dialogo e a un’azione a 360 gradi: un contributo assai incisivo in un periodo decisamente difficile.
GI a Venezia per dire che “Si può fare” Flessibilità produttiva e personalizzazione dell’offerta, nuovi modelli organizzativi e distributivi grazie al web, creatività e design ad alta tecnologia. Sono alcune delle potenzialità della rivoluzione del digital manufacturing, la sfida su cui si gioca il futuro dell’economia italiana e che sta facendo emergere una nuova generazione di Pmi proiettate nel globale. È stato dedicato a questi temi il XXVII Meeting Giovani Imprenditori, dal titolo “Si può fare”, che si è svolto a Venezia nei giorni scorsi, organizzato dai Gruppi Giovani delle Confindustrie dell’Emilia Romagna, Veneto, Friuli Venezia Giulia e Trentino Alto Adige. "L'obiettivo era portare alla luce le storie di quelle imprese che, nonostante tutto, ce l'hanno fatta", spiega Alessandro Lunelli, presidente del Gruppo Giovani del Trentino-Alto Adige. "Nonostante una burocrazia soffocante, un credito che non c'è, un fisco opprimente, ci sono imprese che riescono a rinnovarsi e crescere, unendo la genialità italiana alle competenze manageriali e alle nuove tecnologie digitali". L'idea di fondo, infatti, è stata la convinzione che la competitività del sistema industriale italiano sia intimamente legata al saper fare. La nostra economia è fatta di creatività e competenza grazie ai "knowledge workers" che pochi altri Paesi hanno saputo mantenere. Un mix di competenze che rende i nostri prodotti unici ed estremamente attraenti, perché carichi di storia, cultura, stile di vita. "È da questo patrimonio che dobbiamo ripartire - continua Lunelli - e le storie imprenditoriali che abbiamo sentito ci fanno tornare a casa carichi di entusiasmo, convinti che davvero si può fare". Il dibattito, moderato dalla giornalista Maria Concetta Mattei, si è sviluppato in due sessioni. La prima, dedicata al "Fare impresa", ha dato spazio alle storie di aziende quali l'altoatesina Stahlbau Pichler, Nonino Distillatori e altre. La seconda, rivolta al "Fare politica", ha visto gli interventi dei rappresentanti delle quattro regioni coinvolte, tra cui il presidente della Regione Trentino-Alto Adige Ugo Rossi. Rossi ha parlato delle politiche di contesto citando l'esempio trentino. Bisogna aiutare le imprese virtuose, soprattutto quelle gestite da giovani - ha detto - e lo si può fare in maniera più efficace con politiche definite a livello territoriale. Il nord produttivo dovrebbe essere dotato di questi strumenti, come avviene per il Trentino che può usare, ad esempio, la leva fiscale. L'Italia - ha aggiunto Rossi - deve scommettere sui territori virtuosi, dando loro strumenti che aiutino il sistema produttivo a svilupparsi.
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we|b|ook L'acronimo Erp sta per Enterprise Requirements Planning, che può tradursi
L’implementazione degli Erp e dei suoi fratelli nelle Pmi: come evitare le catastrofi in azienda
come pianificazione dei fabbisogni dell'azienda. Lecito domandarsi cosa sia un fabbisogno dell'azienda e cosa sia la sua pianificazione. Questo libro spiega come è possibile fare funzionare un Erp o, più in generale, uno dei software del sistema informativo aziendale. Ma non in un'azienda qualsiasi, bensì in una Pmi, che secondo la definizione data dall'Unione Europea è un'azienda che
Massimiliano Oleotto Gruppo 24 Ore, collana Studi, 2013 160 pagine, 22,00 euro
conta meno di 250 dipendenti e ha meno di 50 milioni di euro di fatturato. Le Pmi sono tutt'altro che una realtà marginale nel nostro Paese, dal momento che costituiscono addirittura il 99% del totale delle aziende, l'81% del totale degli occupati e il 72% del totale del valore aggiunto. E proprio le Pmi sono le imprese dove le implementazioni sbagliate di un ERP portano in genere conseguenze disastrose, se non addirittura catastrofiche.
Sul futuro dell'Italia industriale ci si è molto interrogati, anche prima che la crisi
Produzione intelligente. Un viaggio nelle nuove fabbriche
economica mordesse la carne viva delle strutture produttive: con il 20% di occupati nell'industria e la predominanza di piccole e medie aziende, il nostro Paese ha rappresentato un'anomalia e in molti hanno dubitato della capacità del sistema di rigenerarsi. Oggi, con l'avanzare delle difficoltà economiche da un
Giuseppe Berta
lato, e delle nuove tecnologie dall'altro, il sistema industriale continua a subire
Einaudi, 2014
mutamenti profondi, organizzandosi su una nuova geografia e nuove funzioni.
158 pagine, 16,50 euro
Giuseppe Berta riconosce il delinearsi di un nuovo modello, articolato intorno a un insieme di gangli di "manifattura intelligente", all'interno di imprese in cui l'associazione produttiva si coniuga con l'alta qualità dei servizi e dell'assistenza. Un reticolo che travalica le precedenti linee di demarcazione territoriale grazie a cui si era conformata la rappresentazione delle differenti Italie economiche. Il disegno, però, è ancora embrionale: contribuire al suo assestamento è un passo decisivo verso il superamento della crisi.
Le pubbliche amministrazioni producono, gestiscono e accumulano un numero
Opendata Trentino
considerevole di dati. Alcuni di essi sono soggetti a precisi vincoli, quali ad esempio la tutela della privacy, la sicurezza nazionale o la proprietà intellettuale. Altri invece possono essere liberamente diffusi e riutilizzati da tutti. Questi
Provincia autonoma di Trento
dati possiedono un grande valore economico e un forte potenziale di crescita
http://dati.trentino.it
innovativa: aprire i dati pubblici significa creare nuove opportunità per il territorio, basate sul loro riutilizzo creativo, proponendo e inventando nuove soluzioni a problemi comuni, di cui la pubblica amministrazione fatica a farsi carico. Il catalogo Open Data del Trentino mette a disposizione questi dati, favorendone il riutilizzo sia in senso tecnologico che giuridico. Contiene dataset forniti inizialmente dalla Provincia autonoma di Trento, dai suoi enti strumentali e dagli enti locali trentini e, più in generale, da tutti gli attori interessati alla pubblicazione dei dati aperti.
TRENTINOINDUSTRIALE.COM | APR-MAG 2014
Antonio Basso Trentino costruzioni prefabbricate trentine Dal 1째 Maggio 2014 nella nuova sede produttiva di Grigno (TN)
Antonio Basso, dal 1972 al fianco di Committenti e Progettisti, con le soluzioni pi첫 avanzate per rispondere alle moderne esigenze del costruire.
A n t o n i o B a s s o Tr e n t i n o S r l
Zona industriale, 8 - 38055 Grigno (TN) Italy Tel. +39 0461 765390 - Fax +39 0461 765390 info@basso.it
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Palazzo Stella
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