DICEMBRE 2014 | GENNAIO 2015 ANNO 55 | N°06
Stagione invernale al via
L’industria delle neve presenta i nuovi investimenti e le nuove offerte per i turisti
Aziende
Sofcpower e Cisa: i nuovi associati si presentano
Associazione
Orgoglio metalmeccanico: “La vera locomotiva d’Italia”
Education
L’industria peNsante al XXV Orientagiovani
Palma & Associati - Foto Tonina
Vestiamo lo spazio.
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Insieme.
Confidimpresa Trentino s.c. è una Società Cooperativa per azioni senza scopo di lucro, basata sui principi della mutualità. Nata nel settembre 2007 dalla fusione tra Confidi Trento e Terfidi, importanti realtà locali di trentennale esperienza, è supportata da personale preparato e sempre più aggiornato. Rappresenta oggi una realtà solida e
Interlocutore del sIstema credItIzIo Grazie alle convenzioni con tutto il sistema bancario operante sul territorio provinciale, Confidimpresa Trentino facilita i propri associati nell’accesso al credito tramite il rilascio di garanzie consortili a sostegno di nuovi finanziamenti. L’avvento dell’attuale crisi finanziaria ha portato altresì la Provincia autonoma di Trento ad istituire “il tavolo del credito”, all’interno del quale Confidimpresa Trentino svolge, dalle origini, un ruolo attivo, propositivo e di testimonianza.
capace di coniugare l’esperienza del passato con l’esigenza del cambiamento. Le molteplici novità normative degli ultimi anni ed il coraggio di credere nelle aziende, hanno inciso in maniera profonda nell’organizzazione e nel funzionamento di Confidimpresa Trentino. La società, partendo dalle esigenze del singolo,
consorzIo dI garanzIa L’operatività di Confidimpresa Trentino prevede il rilascio di garanzie a sostegno sia delle linee di credito a breve termine (fidi in conto corrente, linee auto liquidanti, ecc) sia a medio e lungo termine (mutui e leasing). Un’analisi congiunta con l’imprenditore delle sue esigenze finanziarie costituisce il fulcro intorno al quale strutturare l’intervento di Confidimpresa Trentino.
vuole comprendere meglio le problematiche generali, analizzando, costruendo e proponendo varie iniziative che, anche in sinergia alle organizzazioni di categoria, elaborano funzionali proposte di gestione capaci di sostenere le imprese a 360°.
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Interlocutore della ProvIncIa Attraverso la stipula di precise convenzioni, Confidimpresa Trentino si pone come interlocutore della Provincia autonoma di Trento, per conto della quale gestisce il processo di istruttoria ed erogazione di diverse agevolazioni provinciali e di altri molteplici interventi volti allo sviluppo ed al sostegno delle imprese.
Palma & Associati
aiutiamo le imprese a crescere, per far crescere il trentino.
sommario
03
editoriale 7
44
Potenzialità dei Corpi Intermedi
edilizia
il punto 9
rubriche 11
34 associazione 47 edilizia
47
Una risorsa irrinunciabile
Ance Trento illustra la Cig edilizia
education
copertina
48
Industria peNsante al XXV Orientagiovani
11
“Pronti ad affrontare la nuova stagione”
50
Tu Sei: rinnovato il protocollo
14
Priorità alla sicurezza sulle piste
51
Un valore per lavoratori e imprese
17
Stagione lunga ed entusiasmante
19
Un'offerta ampia e di alto livello
21
Efficienza energetica dalla ricerca al mercato
giovani 54
23
Cisa rilancia il cioccolato roveretano
25
30 candeline per Informatica Trentina
28
Fir cresce grazie a rottami e rifiuti
30
A22: la sicurezza non s’improvvisa
56
Forum sulle Repubbliche Ceca e Slovacca
57
Nordreno Vestfalia: opportunità di business
58
Missione brasiliana in Trentino
family audit
associazione
48 education
“Ciò che hai ereditato, riconquistalo”
internazionalizzazione
aziende
copertina
23 aziende
Assoservizi: i corsi di formazione per il 2015
54 giovani
34
“Metalmeccanica vera locomotiva d’Italia”
56 internazionalizzazione
36
“La collaborazione è il motore della crescita”
60 family audit
39
Modelli 231 per prevenire i rischi
41
Energia: fattori di sviluppo sostenibile
61 economia
43
Agenti: le novità del rinnovo
60
Family Day in Confindustria Trento
economia 61
L’industria trentina ad Expo 2015
63
Certificazioni doganali Aeo: vanto delle imprese
TRENTINOINDUSTRIALE.COM | DIC 2014-GEN 2015
04 TRENTINO INDUSTRIALE Anno 55 | N. 6 Dicembre 2014 - Gennaio 2015
Direttore Responsabile
DICEMBRE 2014 | GENNAIO 2015 ANNO 55 | N°06
Alessandro Santini Comitato di Redazione
Stagione invernale al via
Alessandro Benedetti Alessandro Lunelli Roberto Busato Paolo Angheben Pierangelo Baldo Lorenzo Garbari Andrea Marsonet Eduard Martinelli Roberto Pisetta Redazione
Aziende
Silvia Bruno Primo Bee
Sofcpower e Cisa: i nuovi associati si presentano
Associazione
Orgoglio metalmeccanico: “La vera locomotiva d’Italia”
Education
Direzione, Redazione e Amministrazione
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L’industria peNsante al XXV Orientagiovani
elaborazione e illustrazione: graffiti
L’industria delle neve presenta i nuovi investimenti e le nuove offerte per i turisti
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editoriale
07
Potenzialità dei Corpi Intermedi In un momento di crisi della rappresentanza politica, si sente citare sempre più spesso il concetto di “corpi intermedi” e l’importanza del loro ruolo. Parliamo degli organismi sociali che rappresentano e si autorappresentano in particolari ambiti o luoghi della società. In questa categoria si colloca anche la nostra Confindustria. I corpi intermedi hanno la possibilità di dare un grande contributo, con le proprie idee e con i propri strumenti, al territorio e alle istituzioni. Un contributo importante che potrebbero dare al nostro Trentino è di aprirlo al mondo, sulla scia di quanto stanno facendo le imprese per trovare nuovi mercati alternativi a quello nazionale, da tempo in crisi di domanda. Nel mondo vanno anche moltissimi trentini, soprattutto giovani. Lo fanno senza sbandierarlo, con ottimi risultati nei campi delle scienze, dell'imprenditoria, dell'arte e della cultura. In questi giorni abbiamo degli ottimi esempi legati allo spazio: Samantha Cristoforetti, prima donna astronauta italiana e Roberto Battiston, Presidente dell’Agenzia spaziale italiana. Partirei proprio da questi talenti, conosciuti e non, per innescare un processo di rigenerazione della nostra comunità. Vorrei chiedere a capaci cittadine e cittadini del nostro Trentino di fare per un periodo limitato il civil servant nelle nostre istituzioni, per il bene della terra in cui sono cresciuti e in cui hanno le proprie radici. Sono sicuro che riceveremmo molte risposte positive. Il rinnovamento è il lievito della crescita. Se il Trentino non si aprirà davvero, ma preferirà piuttosto chiudersi a riccio per tentare di difendersi dagli attacchi esterni, rischia di staccarsi dal resto del mondo e di trovarsi alla deriva. Rischiamo il distacco quando compiamo scelte che fanno sentire le istituzioni lontane dai cittadini e dalla realtà. Penso alla vicenda – apparentemente senza fine – dei vitalizi, ai sette livelli di governo su un territorio di mezzo milione di abitanti, all'atteggiamento di chiusura verso i collegamenti stradali con le regioni vicine. La politica oggi deve saper ritrovare un'ampiezza di vedute. Sono convinto che all’interno del nostro territorio disponiamo delle risorse necessarie per guardare al futuro con fiducia, purché allo stesso tempo siamo capaci di aprirci realmente all’esterno. There is not cream without milk. Siamo le terre alte del latte. Utilizziamo bene la crema di cui disponiamo e saremo vincenti nel mondo.
Paolo Mazzalai Presidente Confindustria Trento
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il punto
09
Una risorsa irrinunciabile Non è la prima volta che su queste pagine scegliamo di dedicare ampio spazio al tema dei giovani e del loro futuro. Lo facciamo, anche in questa occasione, per aggiornare sulle nuove iniziative di Confindustria Trento, da sempre convinta dell’opportunità di sostenere, valorizzare, favorire i percorsi professionali delle nuove generazioni, risorsa irrinunciabile per l’intero sistema economico e sociale. Negli anni scorsi, i capisaldi dell’impegno assunto dagli industriali trentini hanno trovato formale articolazione nelle fasi di un progetto – “Giovani Industriosi” – che è ancora oggi tra le iniziative più apprezzate all’interno del sistema Confindustriale. Nel 2014 abbiamo formato a Palazzo Stella cinquanta apprendisti impiegati presso le aziende associate: un nuovo gruppo di giovani, freschi di laurea e di diploma, che le imprese hanno avuto l’opportunità di coinvolgere grazie allo strumento dell’apprendistato professionalizzante individuato per favorire il reclutamento di giovani, sempre più utilizzato dalle aziende negli ultimi anni. Lo scorso 3 novembre il nostro presidente Paolo Mazzalai e il presidente della Provincia autonoma di Trento Ugo Rossi hanno rinnovato un protocollo d’intesa per la realizzazione di progetti di collaborazione tra scuola e impresa. Si tratta del progetto “TU SEI”, che ha registrato negli ultimi anni 120 partecipazioni di istituti scolastici trentini e coinvolto quasi 4500 studenti. Senza competenze professionali adeguatamente formate le imprese non potranno essere competitive. Saranno perciò decisivi la promozione e lo sviluppo di percorsi scolastici, di istruzione tecnica superiore e universitari che valorizzino l'esperienza in contesti di lavoro reali: è necessario il rafforzamento dell'insegnamento dell'economia, della cultura d'impresa e soprattutto delle nuove tecnologie. I giovani devono essere protagonisti di un processo di apprendimento che coniughi e valorizzi tutte Ie componenti formative, sia del sistema educativo che del sistema produttivo. Sarà inoltre indispensabile diffondere nelle scuole primarie e secondarie e nei corsi universitari l’insegnamento della lingua straniera ed in lingua straniera, per favorire la mobilità internazionale dei nostri giovani nel corso degli studi e la loro successiva possibilità di accompagnare le imprese che competono ovunque vi siano opportunità di business. Apprezziamo la scelta della Giunta Provinciale di investire nel trilinguismo, anche se ci piacerebbe che il progetto non puntasse solo sull’apprendimento dell’inglese e del tedesco, ma anche su altre lingue altrettanto importanti per le imprese che oggi si devono confrontare con il mondo. Se vogliamo far crescere le nostre aziende dobbiamo puntare ad un “rinascimento industriale”, che passa inevitabilmente dalla formazione, perché preparare bene i nostri giovani non è soltanto un dovere, ma è anche il modo per offrire loro un futuro: il nostro “sogno” di futuro, quello che ricerchiamo e per il quale operiamo.
Roberto Busato Direttore Confindustria Trento
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11 copertina
copertina
“Pronti ad affrontare la nuova stagione” Intervista a Francesco Bosco, presidente della Sezione Impianti a Fune di Confindustria Trento. di Eduard Martinelli, responsabile Marketing Confindustria Trento
Presidente
Bosco, è partita la nuova stagione invernale, quali sono gli auspici degli imprenditori funiviari? In un contesto economico di forte crisi, il settore funiviario si è sempre dimostrato anticiclico, garantendo buoni risultati sia in termini reddituali che di presenze. Sotto tale profilo le nostre aziende hanno mantenuto i livelli occupazionali e, pur nelle difficoltà, continuano ad investire sulla tecnologia e il servizio, per garantire agli sciatori emozioni uniche per qualità, varietà e sicurezza. Certamente, rispetto ad una normale azienda manifatturiera, il nostro settore risente maggiormente di fattori esterni che ne possono compromettere i risultati. La nostra stagione dura solo cento giorni ed è vincolata alle condizioni meteo e alla propensione del cliente a spendere il proprio denaro per una vacanza, quindi per un bene che non è considerato di prima necessità.
malcontento degli appassionati costretti a restare in albergo. Tengo a dire che nonostante la crisi abbiamo avuto ottimi dati di affluenza, con un calo dei turisti italiani ed un buon incremento di turisti stranieri, a riprova dell'alta competitività e attrattività delle nostre aziende, abbinate ovviamente alla bellezza delle montagne trentine. Nonostante queste difficoltà i risultati di bilancio in quasi tutte le stazioni sono stati buoni ed il settore si presenta pronto e in salute per affrontare la nuova stagione. La vostra Sezione è da sempre molto coesa e attiva. In effetti la nostra Sezione è composta da aziende con problematiche molto omogenee e da impren-
La stagione passata in questo senso ha presentato molti chiaroscuri... Esatto. Lo scorso anno abbiamo registrato ottimi risultati in termini di presenze in quasi tutte le località sciistiche trentine e quindi avremmo potuto avere una stagione record, purtroppo però le avverse condizioni meteorologiche, con vere e proprie tempeste di neve in quota, ci hanno costretti a tenere chiusi gli impianti, spesso nei week end o in giornate di alta stagione. Basti pensare alle quattro giornate perse tra Natale e l’Epifania. Le nostre aziende hanno costi fissi altissimi che possono essere coperti solo da un ampio e costante afflusso di sciatori nei mesi di apertura. È ovvio che se per molti giorni gli impianti restano chiusi, oltre al mancato incasso, si deve calcolare il danno di immagine legato al
Francesco Bosco
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12 copertina
ditori che nutrono sincera stima reciproca. Questo aiuta a mantenere un forte senso associativo e una buona compattezza nella definizione delle strategie e delle linee d'azione. Confindustria Trento è considerato il partner capace di rappresentare e difendere i diritti e le esigenze delle nostre imprese e quindi tutti sono stimolati a garantire partecipazione e costanza di azione. Quali sono le tematiche principali che avete affrontato negli ultimi mesi? Sono molteplici. In tema di contratto di lavoro siamo stati protagonisti (io ho partecipato in prima persona) nella commissione imprenditoriale ristretta che ha condotto con successo la trattativa con i sindacati a livello nazionale. Ora stiamo assistendo i singoli Associati nella trattativa per il rinnovo dei contratti aziendali di secondo livello. Grazie ad Assoenergia abbiamo poi siglato un importante contratto di fornitura di energia elettrica con Trenta Spa; colgo l’occasione per ringraziare il presidente di Dolomiti Energia Rudi Oss per la grande disponibilità dimostrata, assecondando, nel limite del possibile, le esigenze di noi impiantisti. In tema di lobby, ci siamo confrontati con la politica locale, trovando interlocutori attenti alle nostre esigenze sia nell'assessore al Turismo Michele Dallapiccola, sia in molti consiglieri provinciali. In tal senso desidero ringraziare i consiglieri Degodenz e Detomas che ha più riprese hanno dialogato con noi e si sono spesi per individuare soluzioni coerenti con le esigenze delle imprese e degli utenti del servizio. Siamo intervenuti per aggiornare la normativa di settore e abbiamo da un lato evitato l'introduzione di nuove regole dannose per la categoria e dall'altro ottenuto l'approvazione di alcune proposte volte a ridurre la burocrazia, a definire meglio i nostri compiti e a regolare alcune pratiche di interesse per gli sciatori fino ad oggi non considerate dalle norme. Ci siamo battuti, ancora una volta, per evitare che fosse autorizzata la risalita delle piste da sci da parte degli scialpinisti, pratica questa molto pericolosa e vietata
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anche a livello nazionale. Abbiamo sottoscritto un accordo di collaborazione con il Soccorso Alpino per gli interventi di emergenza in pista e sugli impianti, in un'ottica di eccellenza del servizio e di miglioramento della sicurezza per i turisti. Abbiamo avviato partnership con fornitori capaci di integrare il nostro servizio con importanti novità tecnologiche di interesse per gli sciatori. È il caso delle nuove webcam sulle piste o del progetto Sicurskiweb, sviluppato in collaborazione con la Provincia, Fbk e le forze dell'ordine. Da ultimo, ma non per importanza, segnalo anche l’accordo inerente la partecipazione istituzionale della nostra Sezione ad Expo 2015, che verrà formalizzato entro fine anno. Questi sono solo alcuni esempi, in quanto stiamo cercando di presidiare costantemente tutte le situazioni che investono l'operatività delle nostre aziende. In tal senso abbiamo creato appositi gruppi di lavoro interni alla Sezione dedicati alle diverse tematiche. La vostra sezione ha anche un ruolo di primo livello nell'Anef, l'Associazione di categoria nazionale. Indubbiamente. Da sempre rappresentiamo un pilastro portante di Anef per l'importanza, il numero e la dimensione delle nostre aziende. Da aprile poi la presidenza nazionale è affidata a Valeria Ghezzi, titolare delle Funivie e Seggiovie San Martino, nonché past president della nostra sezione trentina. Colgo l'occasione a tale proposito per ringraziare e esprimere la mia stima a Sandro Lazzari, che per oltre vent’anni ha guidato il settore in qualità di presidente nazionale. Valeria Ghezzi in questi mesi ha avviato un'importante politica di ammodernamento di Anef, che passa anche attraverso un significativo accordo con Confindustria Trento per la gestione e il coordinamento della struttura nazionale. La sfida è importante e il lavoro non manca, ma credo che abbiamo intrapreso la strada giusta per garantire ai nostri associati servizi e rappresentanza a livelli di eccellenza.
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Priorità alla sicurezza sulle piste Intervista a Giulio Misconel, vicepresidente di Confindustria Trento con delega alle infrastrutture.
Presidente
Misconel, oltre che presidente di Ance Trento e vicepresidente dell'Associazione con delega alle infrastutture, lei è anche un imprenditore funiviario titolare delle Funivie Alpe Cermis Spa. Per voi la stagione si apre con buone prospettive, dopo un 2014 decisamente positivo. In effetti l’anno 2014 per la società che io rappresento si è concluso con buoni risultati in termini di presenze e di incassi, che hanno portato ad un risultato di bilancio positivo. Dopo un 2013 piuttosto difficile a causa dei mondiali di fondo, che hanno riempito gli hotel della Val di Fiemme di turisti poco interessati allo sci da discesa, questo risultato premia il lavoro svolto da noi, come da tutte le altre società funiviarie trentine, per garantire un servizio moderno, sicuro e di qualità. Confidiamo ora che la difficile situazione economica italiana non deprima la propensione delle famiglie a dedicare una parte delle loro risorse allo sci. Negli ultimi anni infatti, in Trentino, stiamo assistendo ad una graduale riduzione delle presenze di turisti italiani, fortunatamente compensata da una forte crescita di visitatori stranieri, sempre più attratti dalla bellezza delle nostre montagne e dalla qualità delle nostre aziende, che vantano gli impianti più evoluti d’Europa e piste adatte a soddisfare le esigenze di ogni appassionato. In qualità di vicepresidente di Confindustria Trento Lei è costantemente sollecitato, insieme al presidente di Sezione, a rappresentare le esigenze e le posizioni della categoria. Quali sono le principali problematiche delle quali vi siete fatti carico? Ovviamente cerchiamo di essere al fianco degli imprenditori associati su tutte le problematiche, da
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quelle “di filiera”, quindi più generali e strategiche, a quelle specifiche della singola azienda. Senza dilungarci sulle varie azioni intraprese, possiamo dire che abbiamo instaurato un costante confronto con l’assessorato al Turismo sia a livello politico, che tecnico, per affrontare in modo puntuale e propositivo una serie di questioni che condizionano l’attività quotidiana delle imprese funiviarie e quindi di tutto il sistema turistico trentino. Voglio ricordare infatti che il nostro settore funge da moltiplicatore di ricchezza, generando un indotto che, a seconda degli ambiti turistici, varia tra le cinque e le sette volte il fatturato delle nostre imprese (che a livello aggregato si attesta sui 150 milioni di euro). Mi sembra evidente quindi che la nostra categoria rappresenta un attore di imprescindibile importanza e che la pubblica amministrazione deve cercare, nell’interesse generale, di creare le condizioni per favorire e stimolare la competitività del settore funiviario, non tanto con elargizioni e contributi, quanto attraverso la semplificazione burocratica, la riduzione degli oneri diretti ed indiretti, la promozione territoriale e la tutela dei gestori delle aree sciabili. Che cosa intende con tutela dei gestori? Oggi io e i miei colleghi ci sentiamo spesso in balia della sorte, in quanto l’interpretazione delle norme porta spesso la magistratura ad attribuire ai gestori delle aree sciabili ogni responsabilità per qualsiasi incidente o evento nel quale siano coinvolti degli sciatori. Noi ci stiamo impegnando da anni per proporre soluzioni idonee a definire in modo chiaro e a circoscrivere la responsabilità del gestore e quella dello sciatore, ma ci scontriamo con l’impossibilità di normare i singoli casi e di prevedere tutte le possibili fattispecie di evento. Nelle ultime setti-
15 Giulio Misconel
mane ad esempio il direttore delle Funivie Cermis è stato condannato in primo grado per una presunta inadempienza in merito ad una tragica fatalità avvenuta fuori pista, quindi in un contesto che per definizione non è subordinato alla gestione della società. Si cercherà in tutti i modi di dimostrare le ragioni dell’azienda nei prossimi gradi di giudizio, ma è evidente il danno arrecato da una sentenza di questo tipo, non solo in termini di immagine, ma anche economici, in rapporto ai risarcimenti previsti, alle spese legali e all’aumento dei premi assicurativi. Molti sono i casi verificatesi anche nel recente passato di sentenze che hanno trascurato la responsabilità dello sciatore e hanno invece attribuito ogni colpa al gestore. Rischiamo di non trovare più compagnie disposte ad assicurarci ed il nostro personale opera nel costante timore di poter essere coinvolto in estenuanti iter giudiziari. Vorremmo che tutti si rendessero conto che la pratica dello sci è di per sé stessa un’attività la cui sicurezza è subordinata soprattutto al comportamento dello sciatore e al modo in cui questo tiene conto delle proprie capacità, delle condizioni del manto nevoso e della presenza di altri appassionati sul percorso. Esattamente come accade per chi guida un veicolo sulla strada. Se qualcuno sfreccia ai 200 all’ora su una strada ghiacciata e fa un incidente, non può dare la colpa a chi gestisce quella strada, la colpa è della scarsa prudenza del guidatore. Questo principio, che appare autoevidente, purtroppo viene rovesciato nel contesto di una pista da sci e pertanto, di prassi, si attribuisce la colpa al gestore, a meno che questo non riesca a dimostrare in modo inconfutabile la propria innocenza. Si arriva quindi all’inversione dell’onere della prova e, a mio parere, ad una eccessiva colpevolizzazione delle società funiviarie. Aggiungiamo che, purtroppo, anziché trovare conforto nell’azione del legislatore, in molti casi ci dobbiamo battere contro proposte di legge che potrebbero ulteriormente aggravare la nostra posizione. Cito ad esempio la recente mozione portata in Consiglio provinciale, inerente un’ipotesi di autorizzazione della risalita delle piste con gli sci ai piedi, pratica vietata dalla legge nazionale. Abbiamo dovuto investire tempo, risorse ed energie
per bloccare tale proposta e per evitare che si generassero nuove condizioni di rischio per gli sciatori. Ringrazio a tale proposito i consiglieri Piero Degodenz e Giuseppe Detomas, l’Assessore Provinciale Michele Dallapiccola ed i funzionari del servizio Turismo della Provincia, per la disponibilità e l’apertura con la quale hanno valutato e condiviso le nostre obiezioni. Ci ha parlato di scialpinismo, la vostra posizione è di contrarietà alla pratica? Noi non siamo contrari allo scialpinismo se praticato fuori pista, quello che non possiamo accettare è che la sicurezza dei discesisti e la qualità del nostro servizio vengano compromesse dalla presenza in pista di persone che viaggiano in senso contrario. È come se qualcuno volesse andare in autostrada contromano! La legge lo vieta e quindi gli appassionati devono trovare percorsi alternativi a quelli dedicati allo sci da discesa. La notte poi le piste sono dei veri e propri cantieri. Sono infatti percorse dal nostro personale impegnato nella battitura con i mezzi meccanici, attività già di per sé stessa complicata in ragione del buio e delle pendenze. Non vogliamo che il lavoro dei nostri collaboratori sia reso più pericoloso dalla presenza di persone non autorizzate. Chiediamo quindi che lo scialpinismo continui ad essere vietato sulle piste da discesa e che rimanga eventualmente nel diritto del gestore stabilire se autorizzare o meno tale pratica in orari e lungo percorsi ben definiti, come previsto dalla normativa nazionale. Resta inteso che in questo caso il gestore si assumerà volontariamente la responsabilità di tale scelta e sarà tenuto a garantire la sicurezza di tutti gli appassionati. (em)
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17 copertina
Stagione lunga ed entusiasmante È l'obiettivo di Dolomiti Superski, da 40 anni il comprensorio sciistico più grande del mondo: un solo skipass per 1.200 km di piste in 12 diverse valli.
Quarant’anni:
da tanto tempo Dolomiti Superski, il comprensorio sciistico più grande del mondo, è un modello di successo e sviluppo nel campo dell’economia turistica invernale a livello internazionale. Ideato nel 1973 e lanciato sulla scena mondiale dello sci nel 1974, Dolomiti Superski ha riunito, nel corso degli anni, 12 valli del territorio dolomitico, facendone un sodalizio di società impiantistiche gestite autonomamente, che però perseguono fini comuni: la promozione turistica congiunta del territorio dolomitico e rendere fruibile l’offerta di impianti di risalita e piste da sci presenti sul territorio, senza confini tra le singole zone. E i numeri di oggi sono molto importanti: 1.200 km di piste, 450 impianti di risalita in dodici valli, utilizzabili con un unico skipass. Per la stagione invernale 2014-2015, che si prevede lunga ed entusiasmante, alcuni singoli impianti hanno aperto non appena le condizioni meteo e di innevamento lo hanno permesso. Altre rimarranno aperte addirittura fino al 3 maggio (sempre neve permettendo). L’inverno scorso era entrato nella storia per le enormi quantità di neve cadute sulle Dolomiti. Le forti nevicate avevano creato qualche disagio, influendo anche sull’andamento economico della stagione. Le zone maggiormente colpite sono state Arabba-Marmolada, Cortina d’Ampezzo, Sextner Dolomiten e San Martino di Castrozza. Il numero delle giornate skipass vendute ha segnato una leggera diminuzione di 1,45 punti percentuali sulla stagione precedente. Una contrazione si è registrata anche nei passaggi, che hanno comunque superato i 137 milioni di “beep”. L’incertezza del meteo registrata nel mese di febbraio 2014 ha sicuramente spinto gli utenti alla ricerca di una maggiore flessibilità in termini di validità dello skipass. Un dato curioso è invece il totale di km di pista percorsi da tutti gli
utenti che hanno sciato sulle piste di Dolomiti Superski durante la scorsa stagione invernale: 239 milioni di km, come a dire che si potrebbe sciare quasi dalla Terra fino al Sole e ritorno. La media giornaliera a persona di dislivello superato è di 4mila metri; la distanza media percorsa sulle piste a persona è di 25,5 km di pista. Un altro dato statistico interessante è la frequenza media di utilizzo dello stesso impianto di risalita. Al termine della stagione, la media di utilizzo degli impianti tra tutti gli utenti con skipass Dolomiti Superski è stata di 2,40 volte lo stesso impianto su sei giorni di skipass. Questo dato dimostra la vastità della scelta offerta al cliente e l’effettivo utilizzo da parte sua della possibilità di poter compiere lunghe distanze sugli sci, passare da una valle all’altra e fare grandi giri, senza dover ripetere gli stessi impianti.
La Sportiva veste le promesse dello sci alpinismo trentino Porteranno in gara l’abbigliamento tecnico e l’attrezzatura all’avanguardia de La Sportiva, per i prossimi tre anni, le dodici promesse dello sci alpinismo trentino. Nelle ultime tre stagioni la squadra giovani della Fisi del Trentino ha vinto tutto quello che si poteva vincere: 5 titoli mondiali, 4 medaglie ai campionati mondiali, 11 vittorie in Coppa del Mondo, 20 podi in coppa del Mondo, 13 titoli italiani, 17 medaglie tricolori, 4 vittorie ai Campionati Europei, 5 podi ai Campionati Europei. “Per noi è un onore poter affiancare il nostro marchio alla squadra giovanile più forte d’Italia – ha detto l’amministratore delegato di La Sportiva Lorenzo Delladio -. Ci piace poi in particolar modo il fatto di poter aiutare i giovani più promettenti di questa disciplina in continua evoluzione e soprattutto le loro famiglie. Ci aspettiamo altresì un ritorno importante con tanti podi di rilievo, confidando che questi ragazzi possano seguire le orme dei nostri atleti di punta William Bon Mardion e Damiano Lenzi”.
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18 informazione pubblicitaria
A Madonna di Campiglio neve garantita dal nuovo bacino SonO stati terminati a tempo di record i lavori per la realizzazione del lago Montagnoli a Madonna di Campiglio, il più grande bacino di accumulo per l’innevamento programmato mai realizzato in Italia. Con un investimento complessivo superiore a 8 milioni di euro, le Funivie Madonna di Campiglio hanno realizzato un’opera unica nel suo genere, sia per lo stoccaggio d’acqua circa 200.000 mc, che per l’ampiezza dell’area interessata, oltre 36.000 metri quadri. L’invaso si trova a valle del rifugio Montagnoli, in località Pian della Zedola, sul versante zona Spinale a 1.764 m di quota. Realizzato ed inserito in un contesto ambientale particolarmente predisposto per un’opera del genere, curato nei minimi particolari tanto da sembrare vero e non un’opera artificiale, ha dimensioni di un vero e proprio lago alpino: 360 m di lunghezza, con una larghezza massima di 120 m, una profondità di 12 m ed un perimetro di circa 1 Km, tutto percorribile a piedi. Tanto che diventerà, soprattutto d’estate, una meta per i vari escursionisti. L’individuazione del luogo è stata determinata da idonea morfologia del territorio naturale, dalla conformità urbanistica, da un facile accesso e da un ottimale funzionamento idraulico. Ad opera conclusa, l’investimento totale supera gli 11 milioni di euro, ma nonostante il grande sforzo economico sostenuto, si respira aria di grande soddisfazione ai piani alti delle Funivie Campiglio.
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Il nuovo Presidente, l’ing Sergio Collini – che, ricordiamo, è subentrato a settembre all’Ing Marcello Andreolli al timone della società – afferma: “Questa opera, tanto voluta e tenacemente perseguita da chi mi ha preceduto e da tutto il nostro Consiglio d’Amministrazione, è la più grande assicurazione che mai avremmo potuto realizzare per garantire aperture anticipate o quanto meno sicure delle prossime stagioni invernali. È stato realizzato un qualcosa di veramente importante e bello anche esteticamente e per questo motivo mi sento di complimentarmi con tutte le maestranze delle Funivie, che hanno dimostrato tanto impegno e professionalità". Francesco Bosco, direttore generale, coglie l’occasione per evidenziare alcuni aspetti rilevanti che hanno accompagnato questo lavoro, che in soli 6 mesi ha visto nascere dal nulla il più grande bacino d’innevamento attualmente esistente in Italia. Innanzi tutto la grande collaborazione instaurata fra tutte le aziende esterne che sono intervenute nelle varie fasi di
lavorazione e l’ufficio tecnico funivie che ha coordinato e diretto i lavori, la grande disponibilità dimostrata dalla Comunità Regole di Spinale e Manez, proprietaria dell’area, dal Comune di Ragoli, dal Corpo Forestale, dal Parco Naturale Adamello Brenta e dai vari uffici provinciali interessati all’opera. Con il nuovo investimento Campiglio, che si sta sempre più internazionalizzando (45% di turisti stranieri lo scorso inverno), lancia un messaggio molto importante: sulle sue piste la neve è assicurata su tutto il demanio sciabile, dall’inizio di ogni stagione invernale. Questa è la principale garanzia che i vari tour-operator stranieri vogliono avere, prima di organizzare flussi importanti verso una destinazione turistica. E la Skiarea Campiglio (Madonna di Campiglio FolgaridaMarilleva e Pinzolo), con 150 km di piste sci ai piedi ed una ricettività alberghiera complessiva di oltre 30.000 posti letto, è una fra le più importanti destinazioni turistiche di tutto l’arco alpino a livello internazionale.
19 copertina
Un'offerta ampia e di alto livello Skirama Dolomiti offre agli appassionati la possibilità di sciare in un contesto che può contare su quasi 400 km di piste.
Madonna
di Campiglio, Folgarida - Marilleva, Peio, Passo del Tonale, Altopiano della Paganella. Sono tante le eccellenze di Skirama Dolomiti - Adamello Brenta, uno dei comprensori sciistici più importanti dell’arco alpino. Con quasi 400 km di piste, il carosello raggruppa le più belle stazioni invernali del Trentino occidentale, fruibili attraverso un unico skipass. Un tour tra gli imponenti massicci dell’Adamello-Presanella, dell’Ortles-Cevedale e le splendide cime delle Dolomiti di Brenta, fra alcuni dei panorami più belli di alta quota conosciuti a livello internazionale. Ne fanno parte le stazioni sciistiche di Madonna di Campiglio e Pinzolo in Val Rendena, Folgarida - Marilleva, Peio, Passo del Tonale in Val di Sole, Andalo - Fai della Paganella, Monte Bondone e Folgaria - Lavarone - Luserna. Località conosciute per la qualità degli impianti, per piste di ogni grado di difficoltà quasi totalmente servite da impianti di innevamento programmato, per le diverse proposte sportive legate alla neve e per
Skirama Dolomiti Adamello Brenta Madonna di Campiglio Pinzolo Folgarida-Marilleva Peio Tonale-Pontedilegno Andalo-Fai della Paganella Monte Bondone Folgaria-Lavarone
1 skipass 150 impianti 380 km di piste 340 km di piste con innevamento programmato Altitudine massima: 3.000 m slm
lo straordinario ed inconfondibile paesaggio naturale. L’elevata altitudine dei tracciati, che raggiungono i 2.500 metri di quota a Madonna di Campiglio e i 3.000 metri al Passo del Tonale, garantisce inoltre la possibilità di sciare da novembre fino a primavera inoltrata.
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20 informazione pubblicitaria
Come ottenere un credito Tutti i fatti sul tavolo, documentazioni esaurienti e una buona preparazione – questo è quello che crea una buona impressione quando si svolge un colloquio sul credito. Fabrizio Galli Zugaro, il direttore commerciale di Banca Popolare Volksbank svela nell’intervista cos'altro costa. A Fabrizio Galli Zugaro chie-
lascia adito a dubbi, ha buone
Dove si trova in questo caso
diamo cosa crea una buona
possibilità.
il vantaggio per chi chiede un
impressione quando ci si
credito?
presenta in Banca per chiedere
Quali particolari vantaggi ha un
Il vantaggio si trova nella cor-
un credito?
cliente presso la Volksbank?
rettezza: il prezzo, ovvero la
Quando si sa esattamente cosa
Siamo veloci e abbiamo la pretesa
condizione che il cliente ottiene
si vuole, ma allo stesso tempo si
di dare risposte chiare – indipen-
per un credito si trova in diretto
ha bisogno della consulenza della
dentemente dal fatto che il parere
collegamento alla sua prestazio-
Banca. Chi è in grado di presenta-
sia positivo o negativo. Il lasso di
ne. Se un imprenditore gestisce
re un progetto concreto, corredato
tempo necessario per l’elaborazio-
impeccabilmente la sua azienda
da una documentazione comple-
ne di una richiesta di credito corri-
ed è in grado di sottoporre bilanci
ta e attuale, a partire dal piano
sponde a circa due settimane.
e piani business solidi, otterrà
business al budget e un piano
Banca Popolare - Volksbank eroga
condizioni e clausole migliori. In
finanziario triennale, chi anche
crediti con tassi legati alla solvibili-
caso di società di capitali mostria-
durante il secondo colloquio non
tà del cliente.
mo e spieghiamo ai nostri clienti il rating interno – in questo modo possono capire quali sono i fattori che influenzano il merito creditizio e come la Banca giunge a una decisione in merito alle richieste di credito. Quanti crediti ha erogato la Volksbank nei primi sei mesi del 2014? Nella prima metà dell’anno 2014 abbiamo erogato 350 mio di euro ad aziende e privati; nell’arco di tutto il 2013 sono stati erogati 650 mio di euro. Tra parentesi, la nostra raccolta viene reinvestita sotto forma di impieghi, al 100 percen-
“Una documentazione completa e attuale, un progetto concreto – questi sono buoni presupposti per ottenere un credito”, sostiene Fabrizio Galli Zugaro, direttore commerciale di Banca Popolare - Volksbank
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to, all’interno della stessa regione di provenienza. In questo modo rafforziamo l’economia regionale.
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Efficienza energetica dalla ricerca al mercato Sofc Power sta per portare sul mercato il frutto di un'intensa attività di ricerca. Le sue caldaie con microgeneratori a celle combustibili producono un'efficienza del 90% superiore alla media. di ALESSANDRO DE BERTOLINI
Nello
spazio di una normale caldaia domestica, l’utilizzo della tecnologia Sofc può portare a produrre energia elettrica e calore con efficienze del 90% superiori ai tradizionali modelli di combustione. Il processo di trasformazione, altamente tecnologico, è reso possibile grazie all’impiego di microgeneratori a celle a combustibile. SofcPower, azienda trentina con sede a Mezzolombardo, è tra le poche realtà al mondo in grado di ottenere da questo tipo di tecnologia prodotti vendibili sul mercato. L’azienda nasce nel 2007 da Eurocoating Spa di Pergine nella più ampia compagine societaria di Eurocoating, società dello United Coating Group, diretta dall’imprenditore parmigiano Nelso Antolotti. Ma già nel 2002, all’interno di Eurocoating viene strutturata un’area di ricerca con l’obiettivo di occuparsi dei materiali ceramici ad ossidi solidi (Sofc) per applicazioni energetiche. “Il progetto – spiega Michele Gubert, direttore responsabile delle relazione esterne e presidente della Rete d’impresa Crisalide – è stato finanziato internamente dalla società e strutturato grazie alla collaborazione della Facoltà di ingegneria dell’Università di Trento. All’epoca, il progetto ebbe un forte
sostegno non solo tecnico ma anche morale da parte del fisico Fabio Ferrari, che fu promotore della stessa facoltà e prima rettore dell’ateneo”. Dal 2002 a oggi, Gubert racconta le tappe fondamentali che hanno portato dagli investimenti iniziali alla realizzazione del primo prodotto. “Dopo tre anni di ricerca con un team di tre persone – racconta Gubert – la società decide a fine 2006 di creare uno spin-off dedicato, depositando nel contempo una richiesta di finanziamento provinciale sulla legge 6/1999 per un progetto di ricerca e sviluppo triennale (denominato Domino) di oltre 8,5 milioni di Euro. Nel 2007, per accelerare lo sviluppo della tecnologia, la società promuove la sua prima acquisizione, rilevando la totalità delle quote di Ht-Ceramix, con sede nella Svizzera francese, a sua volta uno spin-off accademico dell’Epfl (Ecole polytechnique federale de Lausanne). Durante la due diligence per l’acquisizione, la società si avvale di un manager trentino che viveva in Svizzera, con esperienza internazionale nel settore dell’automotive, dell’elettronica e del coating. Al termine della due diligence, Nelso Antolotti e l’ingegnere Alberto Ravagni fondano la società e chiedono a quest’ultimo di diventarne l’amministratore delegato. Il progetto Domino ha consentito poi alla società di sviluppare il primo micro-cogeneratore a fuel cell
Nelso Antolotti e Alberto Ravagni
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22 Il direttore della ricerca e sviluppo Massimo Bertoldi in uno dei frequenti tour aziendali organizzati in Sofcpower
con taglia 500 watt (modello Asterix), equipaggiato con un sistema di reforming del metano a secco (ossidazione parziale catalitica diretta, in inglese direct catalytic partial oxidation o D-Cpox)”. La creazione di un prodotto così complesso come un sistema di micro-cogenerazione richiede ingenti risorse finanziare. “Tali risorse – continua Gubert – sono arrivate in parte da Eurocoating in parte da progetti europei e nazionali (Industria 2015). Fino al 2011 si può dire che SofcPower sia stata una grande azienda di ricerca e sviluppo nell’ambito delle fuel cell: a un certo punto erano attivi sette progetti che spaziavano dai temi dell’ingegneria dei materiali alla termodinamica avanzata. Con il miglioramento del sistema Asterix, è arrivata la necessità di trovare altre risorse per finanziare l’industrializzazione di un nuovo e più potente sistema per il mercato target. Dal 2012, per circa un anno, abbiamo strutturato una trattativa con due fondi di investimento esteri: Leverage Green Energy (Lge), con sede negli Stati Uniti, e Kew Capital, con sede a Londra. Siamo riusciti a raccogliere a metà 2013 circa 30 milioni di investimenti da strutturare su un quadriennio, al fine di completare questo nuovo modello di cogeneratore denominato Engen-2500, per poi lanciarlo sui mercati internazionali. Nell’ultimo anno abbiamo inserito nell’organico anche un direttore per la filiale tedesca proveniente dal Gruppo Vaillant, un direttore operativo con esperienze in Fiat Avio e un interim manager proveniente da Ferrari”. Oltre all’impegno costante in ricerca e sviluppo, l’azienda ha dovuto superare anche notevoli difficoltà organizzative. “L’aspetto più delicato – prosegue Gubert – ha riguardato l’integrazione tra il team svizzero composto da quindici persone, che si occupa tuttora della ricerca e della progettazio-
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ne del sistema Sofc e dello sviluppo dei prototipi, e il team italiano, oggi composto da circa settanta persone, concentrato invece sull’industrializzazione della produzione e nell’integrazione dei processi”. Ma a chi si rivolge Sofc Power? A quali mercati, quali clienti? “Abbiamo venduto i nostri sistemi in Europa, in Korea, negli Stati Uniti, in Russia e in Arabia Saudita principalmente per applicazioni speciali o di ricerca. Con il sistema Engen-2500, un prodotto rivoluzionario, introduciamo una gamma destinata a clienti tra i 2,5 ed i 15 Kw di potenza, che vogliano fare efficienza energetica con un consumo di energia e calore costante: hotel, ristoranti, condomini, centri wellness, negozi, uffici e piccole e medie imprese produttive. Ci rivolgiamo anche alle utilities come partner (in Trentino con Dolomiti Energia proprio con il progetto di rete d’impresa Crisalide) e puntiamo a creare un modello di vendita del sistema senza l’investimento da parte dell’utente, ma con un risparmio fisso dal primo chilowattora”. A breve e medio termine, Michele Gubert svela gli obbiettivi principali dell’azienda. “Puntiamo a installare nel periodo compreso tra ottobre 2014 e dicembre 2015 una gamma pilota dei sistemi di micro-cogenerazione (circa cento) su clienti selezionati, al fine di raccogliere indicazioni utili per la risoluzione delle problematiche e proseguire con il miglioramento continuo del sistema. In anteprima, inoltre, posso dirvi che la prima novità sarà quella di una rebranding generale dell’azienda. Ci sta a cuore soprattutto comunicare il concetto di solidità, perché, a oggi, siamo visti ancora troppo come società di ricerca e sviluppo. Le altre novità le presenteremo con i primi risultati derivanti dai field test sul campo”. (adb)
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Cisa rilancia il cioccolato roveretano Non solo uova pasquali, ma anche nuovi prodotti legati alla tradizione e al territorio. Dopo avere assuntoi vecchi dipendenti, dal 2015 l'organico potrebbe essere rafforzato.
“Siamo
ripartiti ufficialmente con la produzione lo scorso primo ottobre. Abbiamo riavviato la linea di prodotti tradizionali dell’azienda e allo stesso tempo stiamo lavorando a un’ampia gamma di prodotti completamente nuovi, che lanceremo sul mercato a partire dal prossimo gennaio”. Giancarlo Cipriani, imprenditore, racconta così la rinascita di Cisa 2054, azienda storica di Rovereto, che per oltre mezzo secolo ha deliziato il palato dei trentini con la produzione di cioccolato destinato perlopiù alla produzione di uova pasquali. “Siamo intenzionati – continua – a non abbandonare la produzione di uova, ma
vogliamo puntare anche su linee innovative e, sopratutto, vogliamo fondere il cioccolato con il nostro territorio. Il Trentino è ricco di prodotti e tradizioni. In particolare, vogliamo abbinare il cioccolato con la nostra frutta: le mele, le prugne ed altre specificità della terra. Stiamo facendo sperimentazioni e test. La nuova gamma di prodotti sarà costituita da tavolette, barrette e praline con all’interno frutta di provenienza esclusivamente locale”. Anche la veste sarà del tutto nuova. “Puntiamo sul packaging e sulle strategie di marketing per proporci sui mercati”. Mercati di nicchia, per Cisa 2054, che guarda alla qualità più che alla quantità. “Non puntiamo solo
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alla grande distribuzione e al grande consumo – precisa Cipriani – ma anche a raggiungere fette di mercato che cercano nel prodotto una grande qualità”. La riapertura è stata possibile grazie allo sforzo congiunto di Giancarlo Cipriani, Pia Marsilli (che con il marito Claudio Salvetti aveva avviato l’attività nel 1954) Franco e Mauro Salvetti (figli dei fondatori) ed Emanuela Corradini (titolare di Oficina d’Impresa, azienda di Rovereto specializzata in marketing e comunicazione). L’impegno si è concretizzato nel 2014 in questo nuovo progetto di rilancio. Sessant’anni fa, l’impresa era nata a Rovereto
Gpi negli "Oscar di bilancio 2014" Sono stati assegnati, lo scorso 12 novembre, gli Oscar di bilancio 2014: un premio pensato per riconoscere il merito delle aziende aperte al cambiamento e al miglioramento, che scelgono la trasparenza e dialogano con tutti portatori di interesse e i destinatari delle informazioni. Per il terzo anno consecutivo ad aggiudicarsi l’Oscar dedicato alle aziende sanitarie pubbliche è la Ulss 21 di Legnago, realtà che opera con i sistemi amministrativi di Gpi Spa. Clienti di Gpi compaiono anche tra i finalisti del concorso: nella categoria riservata alle aziende sanitarie pubbliche figura la Usl di Ferrara; nella categoria riservata alle aziende ospedaliere si fanno largo l’Azienda ospedaliera della Valtellina/Valchiavenna e l’Azienda ospedalierauniversitaria Martino di Messina.
all’inizio degli anni 50, quando i coniugi Salvetti decisero di iniziare la lavorazione del cioccolato. Da piccola azienda familiare, Cisa si trasforma in una realtà industriale e alla fine degli anni 70 costruisce il nuovo stabilimento nella zona industriale di Rovereto, dove ha sede ancora oggi in via dell’Artigiano. Pia Marsilli, in seguito alla scomparsa prematura del marito, prosegue l’attività con il figlio Mauro, portando il marchio ad affermarsi sul mercato italiano come sinonimo di tradizione e qualità. Nel 2009, dopo oltre
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mezzo secolo di attività, la proprietà decide di affittare l’azienda a un gruppo di Ravenna che la gestisce fino al 2013. Terminato il contratto di affitto, l’azienda chiude i battenti. Comincia qui, o meglio, ricomincia da qui l’avventura imprenditoriale della nuova compagine societaria. “Tutti gli otto dipendenti storici, che rappresentano il cuore dell’azienda – spiega Cipriani – sono stati riassunti: personale che aveva maturato tante e preziose competenze. Insieme a loro puntiamo a crescere, immaginando di doverci ampliare già dal 2015, quando saranno possibili nuove assunzioni”. Per riprendere in mano l’azienda sono occorsi importanti investimenti. “Fortunatamente – precisa – gli istituti di credito ci hanno dato fiducia, hanno dimostrato di credere nel nostro progetto e si sono dimostrati partner fondamentali. Anche l’ente pubblico ci ha assistito, svolgendo un ruolo importante tramite l’Agenzia del lavoro nell’espletamento delle pratiche per la riassunzione del personale”. Con il personale di sempre, il know-how maturato in tanti anni di esperienza e un nuovo piano industriale per il futuro, Cisa 2054 punta a raggiungere in pochi anni gli standard di un tempo. E gli ingredienti ci sono tutti. Compreso il cioccolato. Per la lavorazione del cacao – la materia prima, che giunge dall’Africa e dal centro America – Cisa si rivolge a un’azienda italiana con cui lavora da oltre quarant’anni. Ancora oggi il cioccolato viene prodotto con la ricetta “Cisa”, la stessa usata da Pia Marsilli, che ha reso nota l’azienda per la sua qualità. “Abbiamo costruito una compagine societaria solida – conclude Cipriani – che crede in un progetto ed è ben determinata a portarlo a termine. I macchinari produttivi sono in buono stato e perfettamente funzionanti. Abbiamo un territorio da valorizzare, con i suoi prodotti che vogliamo abbinare al nostro cioccolato. Vogliamo partire con il piede giusto e crediamo che vi sia spazio per lavorare su mercati di nicchia, prevalentemente italiani ma non solo, e con prodotti nuovi che faranno crescere l’azienda”. (adb)
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30 candeline per Informatica Trentina Creata come evoluzione del Centro elaborazione dati della Provincia, la software house di sistema ha guidato l'innovazione tecnologica in Trentino e contribuito a migliorare l'efficienza degli enti locali.
Nel
1984 è facile immaginare scenari futuristici per il mondo dell’informatica: Apple lancia il Macintosh, Super Mario Bros è in sala giochi e sono gli anni del genere fantascientifico. Meno facile è creare una realtà informatica concreta e legata al territorio, con le capacità per guardare al futuro costruendo il presente. Informatica Trentina, nei suoi primi trent’anni, è riuscita ad essere proprio questo: uno strumento di sistema, capace di supportare l’amministrazione pubblica locale, accompagnandola nel tortuoso percorso dello sviluppo tecnologico, dalle schede perforate al cloud computing. Raccolto - all’inizio degli anni 80 - il testimone del preesistente Ced di Provincia, l’azienda risponde alla necessità di sviluppare nel territorio e per il territorio il sapere scientifico e tecnologico della
emergente “computer science”, applicandola al comparto pubblico trentino. Il legame di Informatica Trentina con il sistema Provincia è duplice: da un lato, sviluppa e gestisce le strutture informatiche per la pubblica amministrazione; dall’altro, collabora strettamente con le realtà produttive locali. Molte cose sono cambiate in trent’anni nel percorso dalla costruzione dei primi sistemi informativi alle Smart Cities, ma non è cambiata la passione per l’innovazione a servizio delle persone. Gli sforzi per avvicinare la Pa al cittadino, favorendo accessibilità e trasparenza, hanno contraddistinto gran parte della storia di Informatica Trentina e continuano a farlo. La realizzazione delle infrastrutture tecniche e virtuali per gestire i dati di catasto, turismo, contabilità, personale, per sem-
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26 Una foto d'archivio di Informatica Trentina
plificare l’attività dei Comuni, per mettere in rete Pa e cittadini (Telpat, Infopat, Sirenet, Trentino Cultura…) ha reso Informatica Trentina parte integrante del tessuto locale; la prima depositaria della memoria digitale della Provincia autonoma di Trento. Essere all’avanguardia e ascoltare la realtà locale restano punti fermi della mission aziendale, insieme alla crescente attenzione alla sicurezza dei dati, come testimoniano la certificazione Uni En Iso 9001 e l’adozione della metodologia Itil. Oggi l’azienda – per tre decenni testimone e attore della storia del settore It e Ict, dell’evoluzione della Pa e dei mutamenti micro e macroeconomici - festeggia i trent’anni dalla fondazione. Il grande fascino di una storia aziendale strettamente intrecciata allo sviluppo locale sta nel guardare indietro e vedere i progetti e le esperienze che hanno segnato le epoche: dagli imponenti studi di fattibilità degli anni 80 al Videotel dei Campionati del Mondo di Sci Nordico nel 1991, dal portale Vivoscuola al progetto di votazione elettronica Provote nel 2008. L’esperienza e il know-how maturato in questi anni sono la base per creare nuove best-practice tra Pa e cittadini, tra Amministrazione locale e realtà produttive, favorendo la semplificazione dei processi, la trasparenza e - con i nuovi paradigmi degli Open Data - la condivisione delle informazioni. Le prospettive per il futuro di Informatica Trentina permangono fortemente ancorate allo sviluppo della società trentina nel suo complesso, soprat-
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tutto per quanto attiene al rapporto sempre più virtuale, ma sempre più costante e necessario, tra la pubblica amministrazione e i cittadini. Per prefigurare e contribuire a disegnare il Trentino dei prossimi trent’anni, rimane fondamentale rafforzare il dinamismo interno e la capacità dell’azienda di modellare lo sviluppo delle proprie ricerche e dei propri progetti, in sinergia con le associazioni, l’Università, le imprese e gli Enti Locali, che rappresentano il sistema nervoso della nostra provincia. Come sottolinea il direttore generale Clara Fresca Fantoni “il Trentino Digitale rimane la nostra visione a tendere. Crediamo in questa visione perché è nel dna della nostra società fin dai suoi esordi, quando dall’allora Centro elaborazione dati della Provincia autonoma di Trento nacque Informatica Trentina con lo sfidante obiettivo di realizzare il sistema informativo elettronico provinciale. Continueremo quindi a garantire il nostro impegno per una Pa più efficiente, veloce e trasparente nel rispondere ai bisogni della propria collettività, facendo sistema con i principali attori del territorio al fine di facilitare la vita dei cittadini e delle imprese. In regime di spending review questo significa razionalizzare le risorse e semplificare i processi, senza mai far venir meno l’obiettivo primario e imprescindibile del miglioramento continuo della qualità dei servizi offerti al territorio. La sfida che si prospetta è davvero grande: promuovere un Trentino inclusivo e collaborativo, più competitivo e in linea con i migliori standard europei. Noi ci siamo”.
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NOVITÀ 2014
Corsi in E-Learning rispondenti alla normativa vigente in materia di Salute e Sicurezza nei luoghi di lavoro Comodità: l’utente può frequentare il corso dalla propria Sede di Lavoro Flessibilità: il corso può essere effettuato in più riprese o ripetuto per ulteriori approfondimenti Efficacia: un percorso di formazione dinamico con docenti altamente qualificati ed un Tutor sempre a tua disposizione Risparmio: costi inferiori anche in riferimento ai costi vivi (trasferte, tempi morti d’aula, ecc..)
0 4 6 1 5 5 4 1 6 5 | i n f o @ c o n s u l-t e c . i t | w w w. c o n s u l-t e c . i t
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Fir cresce grazie a rottami e rifiuti Il gruppo roveretano, da sempre specializzato nella raccolta del rottame ferroso, da un paio d'anni gestisce rifiuti pericolosi e non. A breve l'inaugurazione del nuovo stabilimento.
“Dal
rottame al rifiuto”. Il Gruppo Fir di Rovereto esprime così la propria presenza sul mercato. “L’azienda – spiega Paolo Brognara, responsabile vendite – si è sviluppata negli ultimi anni con grande convinzione nel mondo del rifiuto. Sin dagli anni 70, il nostro core business è stato la raccolta del rottame ferroso. Ma da due anni abbiamo iniziato un servizio di gestione dei rifiuti speciali, pericolosi e non. Vogliamo porci come punto di riferimento per il Triveneto e la Lombardia rivolgendoci a imprenditori privati ma non solo. La soluzione che offriamo è la gestione completa e in sicurezza dei rifiuti, favorendo il recupero a scapito del mero smaltimento. Se, fino a pochi anni fa, eravamo conosciuti come azienda partner per la trasformazione del rottame ferroso, ora ci stiamo specializzando anche nel mondo dello smaltimento e della raccolta di rifiuti pericolosi con ottimi risultati”. Nato come piattaforma di ricezione rifiuti, il Gruppo Fir è oggi in grado di indirizzare all’estero
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i rifiuti verso le destinazioni per lo smaltimento e per il recupero finale. A seconda del tipo di materiale da smaltire o riciclare, l’azienda individua in Italia o all’estero il luogo adatto ad accogliere il rifiuto, si occupa del trasporto e di ogni altra operazione necessaria. “I rifiuti arrivano in azienda”, continua Brognara. “Noi li trattiamo nei nostri impianti e poi li portiamo nei luoghi dello smaltimento o del recupero presso gli impianti finali. Ci contraddistingue la capacità di poterci muovere sia in Italia sia all’estero in base all’ubicazione del tipo di impianto finale necessario allo smaltimento o al riciclo del rifiuto. Abbiamo attivato contatti e notifiche su impianti esteri per molte tipologie di rifiuti pericolosi (derivanti da materiali da forno, terreni contaminati, amianto e altro) destinati sia allo smaltimento in discariche sia agli inceneritori con recupero energetico. I Paesi ai quali ci stiamo rivolgendo spaziano dalla Germania all’Olanda, dal Portogallo all’Austria alla Svizzera. Curiamo tutti gli aspetti del traspor-
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to, della fideiussione, della parte amministrativa fratelli Marco e Thomas Ider. Complessivamente e burocratica. Inoltre, siamo in grado di svolgere lavorano in Fir una ventina di persone. Il Gruppo tutti questi servizi anche per conto terzi”. è composto da tre società controllate dalla casa Nell’anno del 40° anniversario – l’azienda è stata madre: Fir Servizi, Fir Trasporti, Iderambiente Forfondata a Rovereto nel 1974 – il Gruppo si avvia mazione. Fir Servizi si occupa dalla “gestione dei così a chiudere il 2014 con un trend di crescita rifiuti speciali, pericolosi e non, del recupero e che abbraccia tutti i principali ambiti aziendali: stoccaggio di metalli ferrosi e di consulenza amaumento del fatturato, crescita di tre unità di per- bientale e legislativa”. Fir Trasporti dispone di un sonale, incremento del giro d’affari, ampliamento “ampio parco mezzi con dotazione all’avanguardia dell’offerta al cliente, acquisto di nuovi macchi- e containers di diverse capacità per il recupero e nari. A breve sarà inaugurato il nuovo stabilimen- il trasporto di qualsiasi tipologia e quantità di to, che porterà la superficie coperta dall’azienda materiale”. IderAmbiente Formazione promuove a 10mila metri quadrati. Per quanto riguarda la “attività di formazione in ambito di tutela ambitaparte ferrosa, ambito tradizionale di riferimento le, organizza corsi, master e convegni per scuole e per il Gruppo Fir, il fatturato 2014 si attesta su imprese sia a livello locale sia a livello nazionale”. valori consolidati, in linea con gli ultimi anni. Per Il Gruppo Fir è oggi leader nel settore e copre quanto riguarda il nuovo settore della gestione e l’intera area del Nord-Est offrendo servizi sempre smaltimento rifiuti, l’azienda giunge a fine anno più completi e innovativi. Non sente la crisi e si con un segno fortemente positivo. appresta a iniziare il 2015 con buone aspettative Il Gruppo Fir fa capo alla famiglia Ider. L’attività di crescita. “Stiamo ottenendo ottimi risultati nel viene fondata nel 1974 da Guido Ider. A lui si nuovo settore dei rifiuti – conclude Paolo Brognaaffianca, ancora giovanissimo, il figlio Giovanni e ra – e guardiamo con fiducia al 2015. Il successo insieme vivono la prima importante fase di am- è dovuto a una gestione accurata dell’azienda sia pliamento. Oggi, a quasi mezzo secolo di distanza, per quanto riguarda la presenza sul mercato dol’impresa è ancora saldamente nelle mani della mestico sia per quanto riguarda i mercati esteri”. famiglia ed è condotta dalla terza generazione, i (adb)
La famiglia Ider
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A22: la sicurezza non s’improvvisa La riduzione dell’incidentalità conferma gli standard superiori alla media dovuti agli investimenti sull’infrastruttura e sulla tecnologia. A breve il nuovo centro di controllo veicoli pesanti a Vipiteno.
La
sicurezza non s’improvvisa, ma è frutto di un progetto strategico e d’investimenti a mediolungo termine per ottenere risultati concreti, che lungo i 314 chilometri dell’Autostrada del Brennero si sono puntualmente verificati, con una testimonianza univoca: l’incidentalità su A22 è decisamente inferiore alla media italiana ed europea, specie nei 90 chilometri del tratto alpino tra Bolzano Nord e il confine del Brennero. "Questi sono dati che ci pongono ai vertici delle classifiche in tema di sicurezza, sia per numero d’incidenti che di morti – commenta l’amministratore delegato di Autostrada del Brennero Spa Walter Pardatscher – frutto delle politiche lungimiranti messe in atto negli ultimi dieci anni dai vertici della società e dalla proprietà costituita in gran parte dagli enti territoriali attraversati dal tracciato autostradale. Si è trattato di una precisa
In questa pagina e in quella accanto: Due momenti di un'esercitazione
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scelta di ordine politico, che ha rivolto parte degli utili verso gli investimenti in tema di sicurezza attiva e passiva, tanto che oggi l’A22 è un punto di riferimento per la qualità degli interventi effettuati, anche in termini di tecnologie all’avanguardia e, spesso, sperimentali". Il percorso evolutivo in tema di sicurezza è stato seguito in prima persona dal direttore generale del settore tecnico di A22 Carlo Costa: "Negli anni, la società ha investito sul miglioramento dell’infrastruttura, nelle tecnologie e nell’aggiornamento continuo del personale. Sono state impiegate risorse notevoli, che hanno generato un moltiplicatore di risultati in termini sociali ed economici. Grazie alla sensibilità degli amministratori e della proprietà, si sono spesso sperimentate soluzioni d’avanguardia, spesso mai prima applicate ad una realtà autostradale, consentendo alla società
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di brevettare le soluzioni più innovative, che oggi chiedere rinforzi nei casi di maggiore complessità. vengono applicate in tutto il mondo". "Dalla centrale operativa si possono comandare i Soluzioni che non sono improvvisate, ma frutto pannelli a messaggio variabile con pittogrammi di una precisa codificazione per renderle ripetibi- grafici e scritte in più lingue in modo da avvertili nel tempo con i diversi operatori coinvolti: "È re i conducenti che sopraggiungono sul luogo di il caso degli interventi di soccorso in caso d’inci- crisi, oltre ad inviare gli avvisi a tutti gli utenti denti – sottolinea Costa - come ha puntualmente che utilizzano l’apposita applicazione sviluppaconfermato anche la recente esercitazione condot- ta da A22 per tutti i possessori di smartphone, i ta nella galleria del Virgolo nei pressi di Bolzano, quali possono anche inviare le loro osservazioni che ha dimostrato l’efficienza della catena d’in- al Cau – sottolinea Costa – che poi può adeguare tervento dei vari enti coinvolti (dalla Protezione le informazioni erogate a tutta l’utenza. La nuocivile alla Polizia stradale, ai Vigili del fuoco, al va centrale operativa del Cau è dotata delle più 118, agli assistenti della viabilità, alla rimozione avanzate tecnologie di telecontrollo – da quelle dei veicoli incidentati...). Nel corso di questa eser- ottiche a quelle termiche e meteorologiche – che citazione periodica abbiamo potuto testare anche consentono di elaborare previsioni puntuali l’efficacia degli interventi effettuati nel corso del- sull’evoluzione delle condizioni di traffico lungo la ristrutturazione funzionale della galleria, dove l’intero percorso autostradale in tempo reale, in sono stati installati sistemi di telerilevamento ot- modo che gli utenti non siano mai soli durante il tico e termico in grado di comunicare in tempo viaggio in Autobrennero". reale al Cau la situazione di emergenza che si Nonostante il livello di sicurezza raggiunto sia verifica all’interno del tunnel, consentendo agli tra i più elevati in assoluto, la società continua operatori di allertare le strutture di pronto inter- ad investire nel settore: "il Consiglio d’Amminivento e di ridurre la portata degli effetti del dan- strazione ha appena deliberato l’investimento di no tramite l’azionamento di percorsi d’evacuazio- circa sei milioni di euro per la nuova stazione ne delle persone coinvolte in grado di muoversi fissa di controllo dei veicoli pesanti in transito autonomamente, l’abbattimento e l’evacuazione alla barriera di Vipiteno – sottolinea Pardatscher dei fumi tossici tramite l’impiego di sistemi di – che soddisfa le esigenze di verifica del rispetto distribuzione di acqua finemente nebulizzata in delle norme di circolazione stradale dei camion, pressione e la ventilazione forzata". fattore che ha stretta correlazione con la corretta Al verificarsi di una perturbazione del norma- concorrenza tra le imprese. In questo modo, si le scorrimento del traffico, il Cau nella sede di eviterà che sull’Autobrennero possano circolare Trento verifica da remoto la situazione e invia veicoli privi dei requisiti minimi di sicurezza, opsul posto gli assistenti della viabilità più vicini, pure trasportino merce senza il rispetto delle norche provvedono a rimuovere gli eventuali ostacoli mative di settore, come spesso capita con i vettori mettendo in sicurezza il flusso dei veicoli, salvo esteri". (se)
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“Metalmeccanica vera locomotiva d’Italia” Nel giorno dell’orgoglio metalmeccanico, anche a Palazzo Stella l’evento convocato per fare il punto sulla situazione del settore in Trentino e per rilanciare il protagonismo dell’industria manifatturiera.
In
occasione della presentazione della 132° indagine congiunturale sul settore metalmeccanico italiano, Confindustria Trento lancia un messaggio forte: la centralità dell’industria metalmeccanica e del manifatturiero per una nuova stagione di sviluppo. Organizzata in contemporanea con la tradizionale conferenza congiunturale di Federmeccanica e le presentazioni promosse dalle altre territoriali del sistema, la conferenza stampa convocata il 27 novembre scorso a Palazzo Stella è stata l'occasione per illustrare i numeri del comparto e per fare il punto sulla situazione del settore in Trentino. “Si tratta di un’iniziativa senza precedenti – ha dichiarato Alessandro Benedetti, presidente della
Da sinistra: Busato, Benedetti e Dirignani
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sezione metalmeccanica di Confindustria Trento e vicepresidente dell’Associazione – con la quale si intende affermare l’orgoglio metalmeccanico in un momento delicato come quello attuale. Dobbiamo agire subito: i metalmeccanici sono pronti a fare la loro parte e ci aspettiamo che tutti lo facciano. Le nostre imprese rivendicano il ruolo che svolgono nell’economia del nostro Paese, ma anche il loro ruolo sociale. La metalmeccanica è la vera locomotiva d’Italia”. In un momento di grandi e profonde divisioni, il settore invoca coesione e unità di intenti. Tre i fattori di rilancio individuati: maggiori investimenti capaci di risollevare la domanda interna; un mercato del lavoro efficiente e inclusivo in un sistema che stimoli
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la partecipazione e la produttività; una nuova rivoluzione industriale all’insegna del cosiddetto “manifatturiero intelligente”, che trasformerà, nei prossimi anni, mercati, produzioni e aziende. In Italia l’industria metalmeccanica contribuisce per circa l’8% alla formazione del PIL e per quasi la metà alla ricchezza prodotta dal settore manifatturiero. Rispetto al primo trimestre del 2008 la produzione metalmeccanica ha perso il 32,6% dei volumi produttivi e oltre un quarto del capitale fisso installato. “In Trentino – ha spiegato il direttore di Confindustria Trento Roberto Busato – nella prima metà dell’anno in corso il trend congiunturale è stato contraddistinto da un significativo recupero dei livelli di produzione (+8% su base annua nel semestre) mentre il fatturato, dopo aver segnato una leggera variazione positiva nel primi tre mesi, ha subito una contrazione di circa 9 punti percentuali nel secondo trimestre”. In provincia di Trento il settore comprende circa 230 aziende con più di 10mila dipendenti (rispettivamente il 36% e il 35% del totale industria). Il comparto ha una forte propensione all’export: l’incidenza sul fatturato complessivo è pari al 54%, rispetto al 46% della media dell’industria manifatturiera. Le esportazioni trentine del settore metalmeccanico
sono destinate per quasi il 58% al mercato europeo (in primo luogo alla Germania, seguita dalla Francia); quasi un quinto dell’export totale è assorbito dall’Asia (in particolare dalla Cina, dall’Iran e dall’India); il 12% dei prodotti del settore sono collocati, invece, sul mercato statunitense. Tra i principali prodotti della metalmeccanica trentina che vengono esportati ci sono quelli della filiera dell’automotive, macchine per il riscaldamentocondizionamento, macchine utensili, macchine per la produzione e motori con la relativa componentistica. Durante i lavori è intervenuto anche Daniele Dirignani, direttore del personale di ZF Padova Srl, che ha portato l’esperienza del gruppo tedesco, presente in Trentino con la filiale di Arco.
Federmeccanica: nuovi incarichi Il nuovo rappresentante per Confindustria Trento nel Comitato Piccola Industria in Federmeccanica è Remo Rella, componente del Comitato della Sezione metalmeccanica in rappresentanza della Piccola industria.
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“La collaborazione è il motore della crescita” Marco Giglioli, presidente della Piccola Industria di Confindustria Trento, traccia un bilancio del primo semestre al vertice del Comitato e illustra le linee guida della sua Presidenza. di SILVIA BRUNO
Presidente
Giglioli, siamo a fine anno ed è tempo di bilanci: cosa desidera mettere in evidenza a proposito di questo primo semestre di presidenza? A seguito dell’assunzione dell’incarico, ho ritenuto opportuno in primo luogo dedicarmi all’esplorazione attiva delle opportunità che possono giovare a un comitato di questo tipo. In questo senso, in pochi mesi si è provveduto all’organizzazione di visite aziendali, momenti di incontro con i comitati delle territoriali dell’Euregio, corsi di formazione pianificati in accordo con le esigenze manifestate dagli associati. Abbiamo prestato particolare cura alla programmazione delle riunioni del Comitato, al fine di garantire un appuntamento mensile che fosse una concreta occasione di informazione e di approfondimento, nella speranza che ogni componente tornasse a casa con la sensazione di avere speso bene il proprio tempo. Nell’ambito degli incontri abbiamo riservato uno spazio alla presentazione degli imprenditori che costituiscono il gruppo - 25, appartenenti a 13 merceologie differenti - per consolidare la conoscenza, le relazioni, l’affiatamento che all’inizio non c’e-
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rano: un’operazione che è piaciuta molto, che ritengo abbia raggiunto lo scopo e che certamente darà, nel tempo, risultati in termini di coesione e di unità. Lei vanta una lunga esperienza associativa avendo ricoperto vari incarichi quale Delegato territoriale e componente del Direttivo dei Giovani, fino all'attuale presidenza della Piccola industria. Cosa pensa serva in questo momento agli Associati? Quali sono le linee guida della sua presidenza? Gli imprenditori cercano nell’Associazione servizi e competenze che diano risposta alle esigenze quotidiane, alle problematiche concrete. Vi trovano, com’è noto, anche un solido sistema di rappresentanza con cui identificarsi. E ancora - soprattutto nel caso di chi è più giovane - un luogo in cui frequentare i colleghi, conoscere altre storie d’impresa e modelli imprenditoriali diversi cui fare riferimento. Il mio desiderio più grande è che queste occasioni si moltiplichino, perché sono convinto che nel confronto tra pari risieda una fra le
Marco Giglioli
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maggiori opportunità di crescita personale e professionale. Promuovere la partecipazione è nel contempo valorizzare la fruizione delle proposte offerte dalla struttura e favorire la fidelizzazione all’Associazione. Grazie al sistema un imprenditore può spingersi là dove da solo non arriverebbe: considerazione tanto più vera per i titolari delle piccole e medie imprese, che se anche rappresentano la vera identità del tessuto economico del Paese hanno certamente bisogno più delle grandi industrie di coalizzarsi per fare massa critica. Lei ha rafforzato molto i contatti e la collaborazione con le territoriali delle vicine province venete. La strategia risponde anche in questo caso alla convinzione che il miglioramento – del singolo, del gruppo, del sistema - non può prescindere dallo scambio di esperienze e buone pratiche. Sin dal principio ho voluto dunque valorizzare il confronto con i presidenti di altre territoriali e con i rappresentanti del Comitato centrale di Roma, sempre nell’ottica di favorire i contatti con l’altro. L’attenzione è andata poi a concentrarsi sulle vicine province venete per questioni di prossimità territoriale e di naturale affinità: ritengo che guardando ai processi dei colleghi veneti i nostri possano trovare spunti costruttivi. E non solo: molte imprese hanno bisogno di aprirsi ai mercati vicini, per vedere se possono vendere, comperare, stringere alleanze con aziende che sono del loro stesso mercato.
C’è inoltre da qualche tempo l’intenzione di organizzare un viaggio che possa metterci nella condizione di avvicinare le realtà - soprattutto quelle internazionali – che hanno maggiori possibilità, ad oggi, di offrire sostegno alle imprese. Il pensiero va naturalmente ai piani di sostegno e di finanziamento di respiro europeo, dunque a Bruxelles.
Minibond da dieci milioni per Dedagroup Per far fronte agli obiettivi del piano industriale 2014-2017, Dedagroup Ict Network ha deciso di emettere - sul mercato Extramot di Borsa Italiana - un prestito obbligazionario di dieci milioni di euro della durata di cinque anni rivolto ad investitori istituzionali. La società ha affidato l’incarico di arranger a Banca Popolare di Vicenza, che intende sostenere il progetto attraverso il collocamento in garanzia dell’emissione. Dedagroup Ict Network è una realtà specializzata nella produzione di software per le banche, il fashion, il treasury and cash management, la pubblica amministrazione e la web integration. Conta oggi su 14 aziende, oltre 1600 persone altamente specializzate, 25 sedi operative in Italia e all’estero che servono oltre 3500 clienti. Con sede in Trento e un fatturato di oltre 200 milioni di euro, si colloca fra le prime dieci realtà Ict a capitale italiano.
Ci può dare qualche anticipazione in merito ai vostri progetti futuri? Certamente andremo ad approfondire il percorso tracciato fino ad oggi. Continueremo ad organizzare incontri che consentano a titolari e collaboratori di impresa di conoscere meglio i servizi dell’Associazione, com’è accaduto nel caso dei focus su internazionalizzazione e finanza d’impresa curati nelle scorse settimane. L’idea è poi di promuovere eventi di più larga scala, coinvolgendo anche le territoriali vicine.
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Modelli 231 per prevenire i rischi Sono stati presentati in un seminario le nuove "Linee Guida 231" di Confindustria. Oltre alla prevenzione dei rischi e delle conseguenti sanzioni penali, sono un'occasione per migliorare l'organizzazione aziendale. di Paolo Angheben, responsabile area Diritto d’impresa di Confindustria Trento
Che cosa vuol dire oggi parlare di responsabilità e di Modelli 231? Vuol dire agitare lo spettro della sanzione penale che incombe o piuttosto innescare un processo di crescita nella cultura organizzativa delle nostre imprese? La risposta sta nel sottotitolo del seminario tenuto a Palazzo Stella su “Responsabilità e Modelli 231” il 14 novembre scorso ove il tema viene così declinato: “La prevenzione dei rischi tramite l’organizzazione aziendale”. Si tratta cioè di puntare con decisione su un obiettivo fondamentale, che la prevenzione dei rischi diventi parte effettiva e integrante dell’organizzazione aziendale. In una prospettiva che mette al centro l’organizzazione, quest’ultima si esprime anche nella funzione di governo e di gestione dei rischi aziendali e quindi nei processi di risk management: l’organizzazione così intesa assume in sé e assorbe al proprio interno, la funzione di prevenzione generale delle violazioni e dei reati, facendosi carico di una più ampia mission di garanzia della legalità.
A ben vedere il filo che tiene insieme una violazione - anche solo contestata - e la società cui appartiene l’autore della medesima, e quindi consente di addebitare all’impresa il comportamento di un singolo (con una forma di responsabilità assimilabile in tutto a quella penale) è proprio il sistema aziendale di prevenzione. Troppo spesso nelle pronunce degli organi giudicanti troviamo ancora affermazioni più o meno perentorie in cui è chiaramente rintracciabile la
Università: nuove nomine Giulio Bonazzi e Giovanna Malagnino sono stati di recente nominati nel Cda dell'Università degli Studi di Trento. Bonazzi, presidente del gruppo Aquafil, è vicepresidente di Confindustria Trento. Malagnino è responsabile del centro di ricerca di Sandvik Coromant. Le nomine sono state decise dalla Giunta provinciale.
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sottostante convinzione per cui se il Modello 231 adottato fosse stato idoneo per davvero, il reato non si sarebbe verificato. Le nuove Linee Guida 2014 di Confindustria, presentate per la prima volta sul territorio a Trento
È Edro Menin il nuovo direttore generale di Confidimpresa Trentino. Cinquant’anni, di origini venete, ma residente da vent’anni in Trentino, Menin è stato dirigente bancario di Intesa Sanpaolo a Torino. Il nuovo direttore ha preso servizio presso il consorzio di garanzia fidi dell’industria e del terziario lo scorso 1° dicembre.
in occasione del seminario (prima solo la presentazione ufficiale presso la sede nazionale agli inizi di ottobre), si muovono in tutt’altra prospettiva che potrebbe essere così sintetizzata: dovremmo poter arrivare ad affermare che non si dà responsabilità della società o impresa (secondo la disciplina dettata dal decreto legislativo n. 231 del 2001) se non viene trovato un buco o un baco nella rete di protezione aziendale. Oggi infatti secondo Confindustria la questione della responsabilità 231 si traduce sostanzialmente nel chiarire come l’organizzazione aziendale possa precostituire validi “filtri” ed efficaci rimedi contro le contestazioni di responsabilità tramite l’apprestamento di un idoneo sistema di prevenzione/protezione. Ben lontani da qualsiasi forma di responsabilità oggettiva che lascerebbe le imprese completamente indifese di fronte a possibili contestazioni, il criterio più plausibile per poter attribuire all’impresa il fatto di un singolo individuo - in posizione di vertice o meno – pare essere la cosiddetta “colpa in organizzazione”. Di questo e di altri profili rilevanti che attengono al tema di fondo dei Modelli 231 si è parlato lungo tutto l’arco dei lavori di un’intensa mattinata di
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seminario, durante la quale si sono succeduti gli interventi del direttore dell’area Affari legislativi di Confindustria Antonio Matonti, del responsabile dell’area Diritto d’impresa di Confindustria Trento Paolo Angheben, del consulente dell’Associazione in materia 231 Giovanni Tretti, di Flavia Betti Tonini, componente di organismi di vigilanza 231 in imprese industriali, di Michele Tritto, dirigente Sicurezza delle Costruzioni di Ance e infine di Graziano Maranelli, direttore dell’Unità operativa di prevenzione e sicurezza negli ambienti di lavoro dell’Apss di Trento. A ben vedere il sistema normativo che ruota intorno al Modello 231 si può ricostruire come un tavolo a quattro gambe: infatti, accanto alle due “gambe” tradizionali del Modello 231 (contenente le procedure di prevenzione) e dell’Organismo di vigilanza si devono collocare quelle meno scontate, ma altrettanto importanti della formazione in via permanente e delle sanzioni disciplinari da irrogarsi obbligatoriamente in caso di violazione delle procedure di cui sopra. In conclusione, cos’è il sistema che ruota intorno al Modello 231? - non è un mero salvacondotto, non è cioè una patente di esonero da responsabilità ad effetto automatico: se così fosse – se cioè fosse solo questo – forse non ne varrebbe la pena - non è una soluzione adatta sempre e comunque: ci possono essere - soprattutto per le realtà di dimensioni più ridotte – altri strumenti affini da utilizzare in chiave protettiva - può essere un’importante occasione di miglioramento interno e in seconda battuta uno scudo protettivo valido per le casse ed il business dell’impresa.
Per informazioni Area diritto d’impresa Paolo Angheben T 0461 360000 dirittodimpresa@confindustria.tn.it
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Energia: fattori di sviluppo sostenibile Lo scorso 15 ottobre si è tenuto a Palazzo Stella un seminario sul tema dell'efficienza energetica, intesa quale motore di sviluppo sostenibile.
I
lavori, introdotti dal delegato di Giunta alla Sostenibilità ambientale Andrea Basso, hanno visto gli interventi di Mauro Conti, di Mirco Flaim e di Maurizio Fauri. Da quest'ultimo ospitiamo una riflessione che ha costituito il filo conduttore dell'intero seminario. Il clima del nostro Pianeta ha subito notevoli modifiche nel corso dei suoi 4,5 miliardi di anni di vita: ha visto il susseguirsi di glaciazioni e periodi interglaciali, con temperature in calo ed in ascesa. Tuttavia, come riportato nel quinto Report sui cambiamenti climatici dell’Intergovernmental panel on climate change, “molti dei cambiamenti osservati sono senza precedenti nei precedenti decenni e millenni”: nel periodo che va dal 1880 al 2012 la temperatura media della superficie terreste e degli oceani ha subito un innalzamento medio di 0,85 °C. Ogni anno da ormai qualche decennio, viene calcolato l’Earth Overshoot Day, la giornata che segna il momento in cui l’umanità esaurisce il suo budget ecologico per quell’anno: in altre parole, dall’Overshoot Day in poi, viviamo oltre le nostre possibilità. Tristemente, questa data arriva sempre prima ogni anno: nel 1987, l’umanità ha esaurito il budget il 19 dicembre, ma nel 2014 questo è accaduto già il 19 agosto. Questi riportati sono solo alcuni dei tanti dati registrati che dimostrano, senza possibilità di dubbio, che il clima terrestre sta subendo dei cambiamenti innaturali la cui causa va quindi ricercata nelle attività antropiche. Se il trend di consumi energetici rimane quello delineato dalle politiche attuali, le emissioni di Co2, calcolate dal 2008 al 2035, aumenteranno circa del 45%, di pari passo rispetto alla domanda mondiale di energia. Con l’impiego di risorse rinnovabili, l’Agenzia internazionale per l’ambiente ha calcola-
to che nel 2020 si potrebbero tagliare del 72% le emissioni di Co2. Eppure è stato dimostrato che il solo impiego di risorse rinnovabili non sarebbe conveniente quanto lo è invece la combinazione di efficienza energetica e fonti rinnovabili: una gestione ottimale della produzione di energia, un consumo accorto ed efficiente, la smart grid, sono tutti elementi in grado di dare il risparmio massimo sia per il portafoglio che per l’ambiente. In termini di gestione intelligente della fattura energetica, è possibile evitare inutili spese attraverso un attento controllo combinato di consumi e contratti di fornitura. Il mercato offre oggi in tal senso servizi che permettono ad ogni Energy Manager di gestire autonomamente la verifica della fattura, inserendo i dati da qualsiasi dispositivo, nel contempo mettendo a disposizione report e grafici sull’andamento del mercato dell’energia: strumenti utili per man-
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tenere monitorata la situazione economica e gestire il proprio portfolio management pianificando l’acquisto di energia in più tranche con l’obiettivo di ridurre i rischi connessi all’acquisto sul mercato libero. È quindi sufficiente stare attenti ai consumi energetici per risparmiare? Assolutamente no. Per comprendere al meglio quali sono gli altri due fattori che concorrono all’ottenimento del migliore risultato possibile, si può riportare il “paradosso del Colosseo”. Nella fase di acquisto di un immobile o, banalmente, di un elettrodomestico, è sempre più rilevante l’aspetto relativo alla classe energetica; questa combina consumi ed efficienza energetica: il Colosseo ha consumi nulli, quindi questo porterebbe a propendere per una classificazione pari o superiore alla classe A. Se però provassimo a scaldare il Colosseo, la dispersione del calore sarebbe massima, non esistendo né infissi, né coperture, né alcun sistema di isolazione. È chiaro quindi che i modelli di comportamento adottati e la produzione dell’energia sono aspetti inscindibili per un risultato ottimale. Molta strada va fatta ad esempio in termini di trasporto dell’energia: mediamente oltre un terzo
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dell’energia primaria viene sprecata per poter essere utilizzata; questo dimostra quanto sia necessario puntare sull’efficienza energetica. In termini di incentivi è stato fatto molto di recente: si parla di detrazioni fiscali, fondi europei, incentivi nazionali (conto energia termico) e di titoli di efficienza energetica (Tee), altresì chiamati Certificati Bianchi. In particolare, i Tee, applicabili a tutti i settori, civili, produttivi e trasporti, sono uno strumento sul quale il Governo Italiano punta molto per ridurre le emissioni inquinanti, anche in attuativa alla Direttiva 2012/27/UE, recepita con il decreto legislativo n. 102 del 4 luglio 2014. Per far fronte alla crisi economica, è sempre più importante proporre alle aziende trentine un pacchetto di servizi che sia quanto più completo possibile, attraverso un sistema di gestione integrata dell’energia. Attenzione e competenza nei settori del mercato dell’energia, efficienza energetica e progettazione tecnica, sono ingranaggi essenziali per poter rimettere in moto il motore impresa. È possibile dare un nuovo impulso economico, che crei finalmente uno sviluppo (eco)sostenibile e redditizio, con un futuro stabile e in crescita per gli anni avvenire.
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Agenti: le novità del rinnovo Dal 1° settembre 2014 è in vigore il nuovo accordo economico collettivo per gli agenti per il settore industria: a Palazzo Stella una giornata di studio e approfondimento.
Lo
scorso 19 novembre Palazzo Stella ha ospitato il seminario di approfondimento sul recente rinnovo dell’Accordo economico collettivo che disciplina il rapporto di agenzia e rappresentanza commerciale nel settore industriale. A guidare l’appuntamento è stato chiamato l’avvocato Giampiero Belligoli del Foro di Verona, esperto di primo livello e consulente privilegiato di diverse associazioni territoriali; accanto a lui Paolo Rizzotto del Servizio legale di Unindustria Treviso. Dopo il saluto e l’introduzione dei lavori svolta da Andrea Marsonet, responsabile dell’area Lavoro e Formazione di Confindustria Trento, la discussione si è sviluppata attorno ai temi di maggior rilievo affrontati dal rinnovo, a partire dalle principali novità in materia di indennità di scioglimento del contratto di agenzia, compresi i criteri di calcolo e il raffronto con la disciplina civilistica nonché la disciplina transitoria. In particolare sulla tematica delle indennità di scioglimento del contratto, negli ultimi anni, si era sviluppato un delicato contenzioso originato da una sentenza della Corte di giustizia europea, che aveva parzialmente censurato la normativa contrattuale collettiva dall’Aec del 2002, rispetto in par-
ticolare a quella prevista dall’art. 1751 del Codice civile. Tale rinnovo si è quindi posto tra gli obiettivi il superamento di questa criticità, al fine di consentire una piena e legittima applicabilità della normativa contrattuale collettiva. I relatori si sono poi soffermati su altre importanti novità, quali le modifiche unilaterali da parte del proponente (zona, provvigioni...), il periodo di prova, i crediti dell’agente, la tutela della maternità e i nuovi interessi moratori, oltre a dedicare il necessario spazio ai temi del contratto a tempo determinato e dei budget di vendita e ad alcuni complessi risvolti processuali. Gli interventi dei relatori hanno cercato di chiarire l’innegabile complessità del contratto di agenzia, dovuto al duplice riferimento alle norme obbligatoriamente applicabili (codice civile e ordinamento comunitario) e alle norme della contrattazione collettiva di settore, oltre allo specifico profilo delle norme previdenziali. Il carattere di attualità, unito alla peculiarità propria del contratto di agenzia, hanno mosso la platea ad interrogare i relatori sugli elementi di immediata applicazione del rinnovo, e quindi sugli aspetti di quotidiana gestione nelle dinamiche aziendali, consentendo di dare al seminario un taglio operativo e pragmatico. Nell’area riservata agli Associati del nostro sito internet (www. confindustria.tn.it) sono disponibili i materiali utilizzati in occasione del seminario.
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Assoservizi: i corsi di formazione per il 2015 Amministrazione del personale Le novità della legge di stabilità 2015, le agevolazioni fiscali e previdenziali per i lavoratori nell’anno 2015 Il trasferimento d’azienda: procedure, diritti e tutele. Le deroghe nei casi di crisi aziendale; Il contratto di agenzia fra vincoli legali e autonomia negoziale Le novità dei contratti atipici nel 2015 (contratto a termine, apprendistato, chiamata, con gli ultimi interventi del jobs act) I piani di riduzione del personale Forme diverse di organizzazione del lavoro: il distacco, l’appalto ed il contratto di rete; Dalla contrattazione collettiva alla contrattazione aziendale: limiti ed opportunità; La gestione della busta paga La risoluzione dei rapporti di lavoro: dimissioni e licenziamenti.
2 febbraio 27 febbraio 17 marzo 27 marzo 30 aprile 10 luglio 23 ottobre 30 ottobre 20 novembre
Comunicazione Direct Email Marketing Scrittura efficace Google My Business per la mia azienda Public Speaking - base intensivo Il linguaggio del gruppo Comunicazione efficace Public Speaking Il linguaggio dell’accordo Dall’atomo al bit, dalla carta al file - conservazione sostitutiva Social media Budo & Business Comunicazione efficace telefonica Ritmo & Business Cloud Computing
23 gennaio 28 gennaio 6 febbraio 12 febbraio 13 febbraio 25 febbraio 2 marzo 6 marzo 13 marzo 7 aprile 10 aprile 15 aprile 21 maggio 8 maggio
9 marzo
Finanza d'impresa Calcolare i Costi quando i prezzi li determina il mercato Individuazione delle aree di criticità del bilancio e azioni conseguenti Cash management e gestione della tesoreria aziendale - rendiconto finanziario Budget e analisi dei costi Controllo di gestione Riduzione costi: come far risparmiare concretamente la tua azienda nell’acquisto di beni e servizi Il Business Plan e i suoi aspetti strategici: finalità, fasi e modalità di redazione Finanza e controllo per non specialisti Total Cost Management Valutazione economico-finanziaria di un progetto di investimento: metodologie e pianificazione La pianificazione e il controllo della gestione aziendale Accesso al credito. Impostare un efficace presentazione e utilizzare al meglio il sistema delle garanzie
22 gennaio 18 febbraio 11 marzo 8 aprile 13 maggio 3 luglio 16 settembre 18 settembre 8 ottobre 16 ottobre 6 novembre 17 novembre
Fisco La gestione delle trasferte dei dipendenti e collaboratori Iva base Spese di rappresentanza
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20 ottobre 24 novembre 1 dicembre
9 ottobre
45 associazione
Internazionalizzazione Project Management per l’Internazionalizzazione Strategie di Internazionalizzazione: come adattarsi ai mercati BUSINESS MEETINGS – Sales, Negotiations, Policy making News dai mercati: Brasile, India, Sudafrica, Turchia, Nord Africa Marketing “fatto in casa”: i segreti per elaborare una strategia individualizzata, PROFESSIONAL WRITTEN COMMUNICATION – Emails, Reports In Rete per competere sui mercati esteri: casi concreti Iniziamo ad esportare: mettiamo ordine sui passi da fare
12 febbraio 26 febbraio 5 marzo 12 marzo 17 aprile 4 giugno 11 giugno 19 giugno
Il Contratto internazionale: fase pre-contrattuale, le clausole contrattuali ricorrenti e le controversie internazionali Gli aspetti pratici degli Incoterms ICC La garanzia dei vizi nella filiera internazionale, dal produttore al consumatore: facciamo chiarezza EFFECTIVE PRESENTATIONS – Slide Texts, Spoken Language Skills
24 aprile 18 giugno
2 luglio 7 luglio 9 luglio 3 settembre 10 settembre
La tutela della proprietà intellettuale come strumento di competitività nelle strategie di internazionalizzazione
17 settembre
Come ridurre il rischio del mancato pagamento in UE: prevenzione e gestione del contenzioso La costruzione del prezzo di vendita e licenze di importazione ed esportazione nei mercati esteri
22 settembre 25 settembre
Lettere di Credito, fasi e gestione operativa: come evitare le riserve bancarie e ridurre i tempi di incasso
1 ottobre
Incentivi e finanziamenti italiani, europei ed internazionali e relativi strumenti
15 ottobre
Creazione di filiali o organizzazioni permanenti all’estero per una migliore penetrazione commerciale nei Paesi di maggiore interesse per gli operatori trentini: USA, Canada, Cina, India
22 ottobre
Le scelte di localizzazione negli investimenti all’estero: aspetti legali e tributari nelle singole fattispecie
29 ottobre
Disciplina IVA delle prestazioni di servizi con soggetti esteri Discipline IVA delle cessioni e degli acquisti di beni con soggetti comunitari ed extra-comunitari Impresa e dogana: come ridurre il rischio di contenziosi e gestire l’eventuale fase contenziosa Il Sistema Intrastat e le operazioni triangolari Gli uomini di azienda: la gestione fiscale Esterovestizione e prezzi di trasferimento
19 marzo
3 novembre 10 novembre 19 novembre 26 novembre 4 dicembre 10 dicembre
Legale Gestione del software tra diritti di proprietà intellettuale e licenze La gestione della Privacy in azienda Come gestire e controllare i processi aziendali La privacy in azienda e l’amministratore di sistema Come proteggere i dati e le informazioni in azienda
6 marzo 11 marzo 5 maggio 22 settembre 20 ottobre
6 maggio
Logistica La logistica come leva strategica: monitorare e ottimizzare i trasporti sia di acquisto sia di vendita Controllo e gestione degli stock di magazzino
19 marzo 28 maggio
Marketing e commerciale Cosa convince davvero i clienti ad acquistare? Neuroscienze cognitive e previsione dei comportamenti di acquisto
11 febbraio
Marketing tattico per le PMI e uso dei social network Comunicazione efficace e vendita del prodotto Cosa distingue una attività di commerciale o di marketing realmente efficace da una che non lo è?
19 febbraio 12 marzo 28 maggio
Web marketing e basi neuro-cognitive della viralità: come applicare consocenze scientifiche d’avanguardia per aumentare l’efficacia delle proprie azioni.
18 giugno
Nella mente degli acquirenti esteri: come gestire correttamente il rapporto con un mercato di cultura diversa dalla propria, comprendendo i bisogni più profondi Selezionare, gestire e motivare correttamente il proprio team di lavoro applicando conoscenze scientifiche relative a mente, cervello e comportamenti
14 luglio 30 settembre
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Qualità, sicurezza, ambiente La normativa sull’inquinamento atmosferico Gestione rifiuti in azienda Manutenzione ed ottimizzazione impianti FV La normativa sull’inquinamento idrico La normativa sul rumore ambientale Gestione rifiuti in cantiere Auditor di sistemi di gestione integrati - qualità Auditor di sistemi di gestione integrati - qualità Auditor di sistemi di gestione integrati - sicurezza Auditor di sistemi di gestione integrati - ambiente
25 febbraio 14 aprile 12 maggio 15 settembre 7 ottobre 18 novembre 22 aprile 29 aprile 6 maggio 19 maggio
Ricerca e innovazione Lean Game per innovare la gestione e la produzione Metodologie di implementazione di processi in azienda: il Kaizen e gli “innovation team” La ricerca brevettuale: come consultare (gratuitamente) le banche dati sui brevetti per disporre in tempo reale dello stato dell’arte della tecnologia mondiale Formazione di un team aziendale per l’innovazione Gestione di un progetto di ricerca e innovazione: strumenti e metodologie Agevolazioni e finanziamenti nazionali ed europei per l’innovazione Tutelare e valorizzare l’innovazione
3 febbraio 15 luglio 17 luglio 29 settembre 27 ottobre 3 dicembre 16 dicembre
Risorse umane L’enneagramma: nove tipi di personalità Le 6 variabili della gestione dei collaboratori La gestione efficace delle riunioni Analisi e Valutazione dei carichi di lavoro Pianificazione delle attività, gestione del tempo e dello stress Comunicare e negoziare con successo Tecniche di colloquio e d’intervista per la rilevazione delle competenze e delle attitudini La resilienza: allenarsi a superare gli eventi critici destabilizzanti Costellazioni sistemiche e organizzative La valutazione delle prestazioni Da mentore a coach dei propri collaboratori SHE: la leadership al femminile Il Capo Reparto: gestore delle Risorse Umane Scoprire e sviluppare i propri talenti La fiducia al lavoro: chi comincia per primo?
20 gennaio 21 gennaio 5 febbraio 20 febbraio 10 marzo 20 marzo 3 aprile 15 aprile 22 maggio 17 giugno 18 settembre 16 ottobre 5 novembre 12 novembre 13 novembre 18 novembre 15 dicembre
Strategia e management Project Management Project Management e il miglioramento dei processi operativi Perché mi serve un progetto per raggiungere i miei obiettivi? Come gestire progetti o commesse aziendali: gli strumenti essenziali per ottenere dei risultati efficienti 1,2,3…via! Cosa succede durante un progetto? Laboratorio interattivo per sopravvivere ai progetti
23 febbraio 24 febbraio 16 aprile 17 aprile 27 maggio 28 maggio 23 giugno 24 giugno 23 settembre 24 settembre
Strumenti e tecniche avanzate di Project Management: come affrontare efficacemente gli imprevisti di progetto
25 novembre 26 novembre
Seminario di lancio percorso progettazione
Eventi speciali Azione! Quali abilità per tempi di cambiamento Progettazione europea: seminario di lancio del percorso
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14 gennaio 24 febbraio
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Ance Trento illustra la Cig edilizia Illustrati i presupposti per ottenere l’autorizzazione alla Cassa integrazione guadagni ordinaria - gestione edilizia, ponendo l’accento sulle problematicità più ricorrenti nella presentazione delle domande.
Lo
scorso 25 novembre, su iniziativa della Sezione autonoma dell’Edilizia di Confindustria Trento, si è svolto a Palazzo Stella un incontro illustrativo con l’obiettivo di fornire agli imprenditori un quadro di riferimento completo al fine di un favorevole esito delle domande di cassa integrazione ordinaria-edilizia. L’incontro è stato esteso anche alle aziende della Sezione del porfido, in ragione dell’unitarietà dell’istituto Cig che le caratterizza rispetto alle imprese delle costruzioni. Nell’introdurre i lavori Lorenzo Garbari, Segretario di Ance Trento, ha voluto sottolineare le motivazioni di un incontro rivolto innanzitutto agli imprenditori, oltre a coloro che, all’interno dell’azienda, si occupano concretamente di gestire le domande di cassa integrazione. Partendo dalla constatazione della perdurante situazione di difficoltà che sia il settore dell’edilizia che quello del porfido stanno attraversando ormai da diversi anni, il messaggio che si è inteso trasmettere è quello della vicinanza da parte dell’Associazione ai propri imprenditori, i quali possono trovare negli uffici dell’Associazione stessa la sede più idonea dove inquadrare al meglio la situazione nella quale l’azienda viene a trovarsi, e ricevere quindi gli strumenti più utili e i suggerimenti più opportuni per tradurla nei modi più appropriati nella domanda di cassa integrazione. L’Associazione appare un luogo adatto per tale inquadramento, oltre che per le questioni più squisitamente tecniche, anche perché essa è presente, con propri funzionari, all’interno della commissione provinciale Inps che si occupa di esaminare, e quindi di accogliere o respingere, le domande di cassa integrazione. In particolare, Giovanni Sbetti, che ha condotto l’incontro, è presente da più di dieci anni all’in-
terno della commissione, ne conosce le sensibilità, le sfumature e gli accenti che vengono messi in evidenza nell’esame delle domande di cassa integrazione. L’incontro ha dunque avuto anche un carattere pragmatico, nel senso di dare evidenza a quelle che sono le motivazioni, ed il corretto modo di farle emergere, che costituiscono la base ed il presupposto della domanda di Cig, da ricondurre nell’alveo delle fattispecie normativamente previste dei motivi meteorologici, della fine fase lavorativa e dell’assenza di commesse. Particolare attenzione è stata quindi posta sui presupposti per l’ottenimento della cassa integrazione, sui contenuti specifici degli stessi e sulla loro concreta sussistenza che deve emergere dalla domanda. Non è mancato peraltro un accenno ai diversi presupposti che invece caratterizzano la cassa integrazione straordinaria, la quale può essere attivata dalle sole imprese con più di quindici dipendenti. Durante l’incontro si è descritto l’iter istruttorio della domanda, evidenziando i caratteri di oggettività e transitorietà che necessariamente devono possedere i motivi che hanno portato all’interruzione dell’attività lavorativa. Nella parte conclusiva dell’incontro ampio spazio è stato riservato ai quesiti. In tal senso l’Associazione ha ribadito la disponibilità a dialogare con le imprese associate, e a mettersi a disposizione per la più efficace rappresentazione della situazione aziendale nella domanda di cassa integrazione. (lg)
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Industria peNsante al XXV Orientagiovani Oltre dueccento allievi degli istituti trentini hanno preso parte all'appuntamento annuale organizzato da Confindustria Trento.
“Industria
peNsante - Manifattura intelligente e meccatronica nelle scelte professionali del futuro” è il titolo scelto da per la sessione trentina della XXI Giornata Nazionale Orientagiovani: evento promosso ogni anno da Confindustria allo scopo di offrire ai giovani l’opportunità di incontrare e di avvicinare imprese e imprenditori, dunque di favorire l’orientamento degli studenti prossimi al diploma. L’appuntamento si è svolto in tutta Italia lo scorso 14 novembre a cura delle Associazioni degli industriali in collaborazione con le scuole, le università
e i centri di formazione professionale: nella nostra provincia si è tenuto a Rovereto, nella cornice del Polo Tecnologico di Via Zeni, là dove sta sorgendo il Polo della Meccatronica cui la manifestazione ha inteso fare aperto riferimento. All’evento hanno preso parte oltre duecento allievi delle scuole coinvolte: l’Istituto tecnico tecnologico Marconi e il Centro di formazione professionale Veronesi di Rovereto, l’Istituto tecnico Pilati di Cles, l’Istituto tecnico tecnologico Buonarroti di Trento. Nel corso dei lavori sono intervenuti Giulia Manica, titolare di Manica Spa e componente della
"Perseguite con convinzione i vostri obiettivi" Titolare della delega alle Politiche giovanili all’interno della Giunta esecutiva di Confindustria Trento, Giulia Manica ha aperto e coordinato l’evento “Industria peNsante”. Manica ha parlato del valore dell’orientamento nell’attuale contesto formativo e lavorativo “Le scelte che siete chiamati a fare incideranno sul vostro futuro – ha detto ai giovani in platea, rivolgendosi in particolare a chi intende proseguire gli studi -. Non scegliete quindi la strada che vi sembra più comoda. Ricordatevi che tutte le strade che prenderete saranno difficili, tortuose e richiederanno impegno. Scegliere una strada perché sembra la più facile è sbagliato, perché non avrete la giusta motivazione per superare nemmeno la prima difficoltà. E la giusta motivazione è trovare uno sbocco di lavoro in futuro”. Poi Manica ha parlato anche a coloro che, una volta ottenuto il diploma, immaginano di cercare subito impiego presso un’azienda: “È importante che sappiate che le competenze tecniche sono sì fondamentali – ha ammonito –, ma in un mondo in cui tutti o molti studiano non sono tutto. Per me fanno solo il 50% di un curriculum. Il resto è fatto dalle soft skills, ovvero quelle capacità che costituiscono il vero valore aggiunto di una persona. Parlo del senso di responsabilità, della disponibilità a svolgere i diversi compiti richiesti; della capacità di essere multitasking; dell’umiltà di imparare e di ascoltare; della capacità di relazione; della condivisione dei valori dell’organizzazione”. “Sicuramente – ha concluso – oggi è difficile entrare nel mondo del lavoro con l’incarico dei proprio sogni. Bisogna adattarsi e incominciare a fare esperienza – di qualsiasi genere essa sia –, perché solo così si crea conoscenza e si sviluppano quelle competenze che vi serviranno per un nuovo futuro colloquio. Ognuno di voi troverà la propria strada, si tratta di volerla con la fatica e l’impegno; questo è il vero fattore che fa la differenza”.
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Apprendisti in formazione Due nuovi gruppi di giovani hanno seguito a Palazzo Stella la formazione riservata ai diplomati e ai laureati assunti dalle imprese trentine associate con la formula dell'apprendistato professionalizzante promosso dal progetto "Giovani industriosi" di Confindustria Trento. Nell'immagine, i giovani impiegati presso Adige Spa di Levico.
Giunta esecutiva di Confindustria Trento; Michele Gubert, titolare e amministratore unico di Dafne Srl nonché nel management team di Sofcpower Spa, testimone di un percorso di successo avviato con la formazione tecnica e approdato all’iniziativa imprenditoriale; Rino Tarolli, presidente di Dana Italia Spa e coordinatore del Polo della Meccatronica di Rovereto, che ha parlato di manifattura intelligente e di meccatronica, ma anche delle prospettive assicurate a chi mette impegno, passione e fatica in un progetto professionale legato agli sviluppi dell’industria “pensante”. Nella seconda metà della mattinata le conversazioni animate tra i rappresentanti di alcune realtà produttive e formative hanno offerto al pubblico preziosi spunti di riflessione: di sbocchi e opportunità lavorative hanno parlato Ettore Cosoli, global engineering lead di Dana Off-Highway e Luca Arighi, direttore generale di Adige Spa, componente della Giunta esecutiva di Confindustria Trento con delega all’Education e formazione professionale. Claudio Migliaresi, direttore del dipartimento di Ingegneria industriale
dell’Università di Trento e Laura Zoller, dirigente del Marconi di Rovereto, hanno invece dialogato sulle possibilità offerte in termini di percorsi di studio post-diploma dallo scenario locale. All’appuntamento sono intervenuti anche Alessandro Olivi, vicepresidente e assessore allo Sviluppo economico della Provincia autonoma di Trento, e il sindaco di Rovereto Andrea Miorandi.
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Tu Sei: rinnovato il protocollo Mazzalai e Rossi siglano il documento che riavvia, per la durata dell'intera legislatura, i progetti di partnership tra scuole e imprese in Trentino.
Rafforzare
la collaborazione tra scuola e industria, favorendo il confronto metodologico; promuovere nei giovani e nelle scuole una migliore conoscenza dell’industria del territorio; diffondere l’interesse verso la cultura scientifica e tecnologica; stimolare nei giovani la capacità di azione per valorizzare le potenzialità e le propensioni personali; promuovere lo spirito di iniziativa e di innovazione, anche in funzione della creazione d’impresa. Sono questi i principali obiettivi del protocollo d'intesa firmato dal presidente di Confindustria Trento Paolo Mazzalai e dal presidente della Provincia autonoma di Trento Ugo Rossi per la realizzazione di progetti di collaborazione tra scuola e impresa. Il documento, che rinnova un’intesa avviata per la prima volta nel 2008, apre le porte a una nuova stagione di progetti congiunti, identificati dal cappello “Tu Sei”, che in sei anni ha coinvolto a più riprese le aziende e gli istituti scolastici, per un totale di oltre 250 partecipazioni (e di 4.400 studenti). "L'iniziativa fa parte della strategia portata avanti dalla nostra Associazione negli ultimi anni - ha spiegato Mazzalai - che mira a rafforzare i rapporti scuola-impresa, a promuovere e diffondere la cultura d’impresa e lo scambio con la pratica e l’esperienza di lavoro, al fine di facilitare l’ingresso dei giovani nel mercato del lavoro". Tra le azioni che saranno sviluppate
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e sostenute rientrano, per esempio: interventi presso le istituzioni scolastiche, le istituzioni formative e le aziende per la trattazione di argomenti di comune interesse; azioni formative e di aggiornamento con il coinvolgimento delle aziende e degli insegnanti; reciproca accoglienza; brevi e mirate esperienze nelle dinamiche aziendali reali, finalizzate a comprendere la complessità del lavoro quotidiano dell’imprenditore; coinvolgimento in attività di internazionalizzazione attivate dalle industrie trentine, per percepire concretamente le dinamiche della globalizzazione; alternanza scuola–lavoro allo scopo di mettere in pratica le conoscenze, le abilità e le competenze apprese a scuola; progetti congiunti di sviluppo e innovazione riguardanti idee di impresa, prodotti, servizi e processi aziendali.
Erickson (in festa) ospita la presentazione dell’edizione 2014/2015 La settima edizione del progetto Tu Sei è stata lanciata, alla presenza di Giulia Manica, componente della Giunta Esecutiva di Confindustria Trento con delega alle Politiche giovanili, lo scorso 27 novembre presso l’azienda Edizioni Centro Studi Erickson Spa. Pochi giorni prima la società aveva festeggiato i trent’anni dalla fondazione: Erickson nasce infatti a Trento nel 1984 dalla volontà di Dario Ianes e Fabio Folgheraiter. Oggi impiega 100 persone e fattura 10 milioni di euro all’anno.
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Un valore per lavoratori e imprese Certificazione delle competenze: il “modello Confindustria Trento” apripista nazionale nel contesto Fondimpresa. di Maria Cristina Poletto e Mauro Frisanco
Riferimenti normativi e contesto istituzionale Con il decreto legislativo 16 gennaio 2013, n. 13 è entrato in vigore il sistema nazionale di certificazione delle competenze, in attuazione della legge Fornero di riforma del mercato del lavoro. Dopo anni di tentativi, il diritto all’apprendimento permanente e la certificazione delle competenze hanno dunque trovato titolo giuridico anche nel nostro Paese. Certamente, la condizione posta dall'Europa sulla programmazione delle risorse del Fondo sociale europeo per il periodo 2014-2020 ha giocato da moral suasion. Decisivo è stato peraltro il favorevole contesto di partenariato istituzionale e di dialogo con le parti sociali che ha permesso di mettere a frutto il bagaglio di esperienze accumulate in almeno due decenni, anche grazie alle Programmazioni del Fse e delle iniziative comunitarie. È in questo contesto che il Trentino ha avviato la costruzione del proprio sistema, partendo da una situazione a macchia di leopardo che caratterizza attualmente il Paese. Dopo un cantiere legislativo durato circa quattro mesi, è stata approvata la Legge provinciale 1 luglio 2013 n. 10 “Interventi per favorire l’apprendimento permanente e la certificazione delle competenze”.
Nuovi bisogni e certificazione delle competenze Le dimensioni del lavoro e di vita sono oggi collegate da un filo rosso sempre più evidente: la forte segmentazione delle opportunità, a seconda delle diverse combinazioni delle caratteristiche qualitative di persone e imprese. I processi di evoluzione sociale, economica e professionale saranno sempre più legati alla resilienza e flessibilità degli individui. Da questa angolatura di analisi, si coglie pienamente il senso e significato “alto” della prospettiva della certificazione delle competenze. Non vi possono essere dubbi sui vantaggi per le persone, le imprese, i servizi al lavoro, i sistemi di education. Alle persone, i processi di validazione e certificazione delle competenze possono offrire maggiore consapevolezza del potenziale di ciascuno e la disponibilità di una strumentazione funzionale alla crescita e alla valorizzazione del proprio patrimonio culturale e professionale. Per le imprese, tali processi possono favorire politiche più moderne di gestione delle risorse umane e delle relazioni industriali, in chiave di competenza posseduta e di merito. Indirettamente, le
Articolazioni del processo
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imprese possono poi beneficiare di una maggiore qualità ed efficacia, in termini di matching tra domanda e offerta di lavoro.
Il “modello Confindustria Trento Fondimpresa” 1. Genesi e inquadramento istituzionale Sviluppo ed attuazione del modello nascono nell’ambito di un contesto di sperimentazione reso possibile ai sensi dell’articolo 14 della Legge Provinciale, che consente la promozione di azioni sperimentali per l'attivazione delle procedure di validazione delle competenze. La sperimentazione è stata concessa con specifica deliberazione della Giunta provinciale, concernente le competenze validate nel contesto del Piano Fondimpresa “Far crescere le Pmi in Trentino per rafforzare l’economia di sistema”. Il Piano Formativo è realizzato da un’Ati composta da Assoservizi Srl, società di servizi di Confindustria Trento nel ruolo di capofila, e da Delta Informatica Spa e Formazione Spa Scarl. 2. Principi, articolazione e scelte attuative La validazione (o certificazione) delle competenze è un’opportunità offerta a lavoratori e aziende, aggiuntiva e complementare alla formazione prevista dal Piano. Possono avvalersi di questa opportunità esclusivamente lavoratori e aziende che, sulla base della qualificazione di riferimento, frequentano e promuovono la partecipazione a specifici percorsi formativi individuali, delineati nell’ambito del Piano, come tracciati di collegamento e capitalizzazione di azioni formative diverse. Gli orientamenti espressi dalle aziende e dai lavoratori rispetto alla fattibilità dell’azione di validazione delle competenze hanno determinato come riferimento privilegiato l’ambito amministrazione/finanza/controllo di gestione. Il percorso di validazione delle competenze prevede le seguenti macro-fasi: 1. Accesso su domanda da parte dell’interessato
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(lavoratore che partecipa al percorso formativo del Piano territoriale Fondimpresa), presa in carico e informazione sul processo di validazione e valutazione delle competenze 2. Identificazione: individuazione, sistematizzazione e formalizzazione delle evidenze (elaborazione di un dossier personale di supporto alla messa in trasparenza degli apprendimenti comunque acquisiti) 3. Valutazione delle competenze attraverso specifica prova, predisposta e valutata dalla Commissione pubblica di qualificazione, determinata dalla Provincia autonoma di Trento 4. Attestazione: rilascio a ogni partecipante, da parte della Provincia autonoma di Trento, del documento di attestazione su format pubblico, definito dalle deliberazioni Giunta provinciale n. 214 del 14 febbraio 2014 e n. 1649 del 29 settembre 2014 5. Registrazione del documento in specifico data-base provinciale.
La sfida più grande da affrontare La sperimentazione è in corso e si concluderà entro l’inizio di febbraio 2015. Seguiranno poi momenti di confronto e reporting sugli esiti, ai vari livelli. Ciò che invece è già emerso con tutta evidenza, sia dal percorso congiunto con l’Amministrazione provinciale per la messa a punto della sperimentazione, sia con i partecipanti (lavoratori e imprese) è la strategicità di intensificare le azioni sul piano dell’informazione, della comunicazione, della promozione. L’interesse manifestato dalle aziende e dai lavoratori che hanno aderito alla sperimentazione è alto, come le attese. Per questo, anche i Piani territoriali Fondimpresa possono dare un contributo strategico a questo tema, per far crescere la cultura del valore delle competenze, del loro riconoscimento e certificazione.
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“Ciò che hai ereditato, riconquistalo” Nel ciclo di incontri promosso dal gruppo Giovani imprenditori di Confindustria Trento, gli strumenti per una nuova generazione di manager di successo. di Alessandro Lunelli, presidente dei Giovani imprenditori di Confindustia Trento
Cari
figli, voi non sarete dei semplici "eredi" chiamati a gestire con onore il bene lasciato dal fondatore, bensì dei ri-fondatori: ogni generazione rifonda l'azienda, certo sulla base di quanto le è stato trasmesso, ma rinnovandola per adeguarla al proprio tempo, o addirittura cambiandola totalmente Lettera di Alberto Falck ai figli, 2003
Alessandro Lunelli
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Il lavoro di ogni nuova generazione si può riassumere in questa splendida frase di Alberto Falck. Ogni figlio di imprenditore deve rinnovare e rilanciare l’impresa di famiglia per poterla consegnare ai propri figli più grande e forte di quando gli è stata donata. Ma prima ancora di poter essere rifondata, ogni azienda familiare deve affrontare una sfida molto importante: il passaggio generazionale. Solo un terzo delle imprese supera con successo il primo passaggio e arriva alla seconda generazione, e meno di una su cinque alla terza. È quindi evidente che un buon imprenditore, per essere tale, non deve pensare solo al presente della propria azienda; deve anche preparare l’assetto del futuro, o creando una struttura totalmente managerializzata, o creando nella propria discendenza i candidati per la direzione e trasferendo nei tempi appropriati competenze, responsabilità, controllo e proprietà. Gestire queste sfide, per l’imprenditore e la famiglia, non è un impegno che si esaurisce in un preciso momento, ma uno sforzo che coinvolge nel tempo tutti gli individui delle diverse generazioni che possono svolgere un ruolo attivo all’interno della famiglia imprenditoriale. È un processo che deve garantire la sopravvivenza e continuità dell’impresa, l’unità familiare e la preservazione del patrimonio. Da giovani imprenditori proiettati al futuro delle nostre aziende, abbiamo realizzato un ciclo di tre incontri nel corso del 2014, che ha visto una ottima partecipazione non solo di rappresentanti delle nuove generazioni, ma anche di senior di Confindustria, che hanno colto in maniera lungimirante spunti e riflessioni per programmare il futuro delle proprie realtà. Il primo incontro ha trattato il tema dei rapporti fra impresa, famiglia e i vincoli imposti dalle
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leggi dello stato italiano. Guido Feller, professore di Management delle imprese familiari presso l’Università di Trento, e Marco Dolzani, presidente del Consiglio notarile di Trento e Rovereto, hanno inquadrato il tema dell’impresa familiare, spiegando i principali vincoli di legge che limitano la libertà nel compiere delle scelte funzionali all’interesse della famiglia e dell’impresa. Tramite l’ausilio di interessanti casi pratici, si è ragionato di molti temi quali la complessità e fiscalità delle donazioni, le problematiche inerenti la legittima, fino ad ausili tecnici che permettono di preservare il trasferimento delle quote azionarie dell’azienda tra i vari rami della propria discendenza. Il secondo incontro ha visto protagonista Luca Petoletti, partner di “The European House – Ambrosetti”, che ha spiegato in dettaglio il funzionamento dei Patti di Famiglia, chiarendo con numerosi casi reali tutti gli errori a cui vanno incontro tipicamente le famiglie quando si tratta di affrontare il passaggio generazionale. Sono stati approfonditi in particolare temi inerenti la governance e la managerializzazione dell’impresa, riportando sempre consigli e spunti di riflessio-
"Gestire queste sfide è uno sforzo che coinvolge nel tempo tutti gli individui delle diverse generazioni che possono svolgere un ruolo attivo all'interno della famiglia imprenditoriale. E' uno sforzo che deve garantire la sopravvivenza e continuità dell'impresa, l'unità familiare e la preservazione del patrimonio"
Tra la fine di settembre e la fine di novembre il gruppo Giovani Imprenditori di Confindustria Trento ha organizzato il ciclo "La sfida generazionale delle imprese di famiglia", tre incontri destinati ad approfondire il tema del passaggio generazionale Impresa, famiglia e vincoli di legge con Guido Feller e Marco Dolzani Patti di Famiglia con Luca Petoletti Strumenti e soluzioni per il passaggio generazionale con Guido Feller
ne. Vorrei riportare una frase che credo riassuma tutto: “Un Patto di Famiglia deve essere come un vestito su misura: non si può prendere il patto di altri e ricopiarlo per sé. Si deve invece trovare la massima unione tra i familiari, per scrivere delle regole condivise che indichino chiaramente diritti e doveri di tutti, con il fine ultimo di dare la massima governabilità all’azienda nel lungo periodo”. Il terzo e ultimo incontro è stato condotto nuovamente da Feller, che ha spiegato gli strumenti tecnico-giuridici utili alla codifica pratica di quanto discusso nei precedenti incontri: l’usufrutto di partecipazione, i patti parasociali, la creazione di strutture societarie quali le holding di famiglia, la forma giuridica dei Trust e altro ancora. Questo ciclo è stato utile per cogliere spunti per programmare al meglio il passaggio generazionale. Ai miei colleghi giovani imprenditori voglio lasciare questo bel messaggio di J. W. von Goethe, che deve rimanere ben impresso nelle nostre menti una volta terminato il passaggio di testimone: “Ciò che hai ereditato dai padri, riconquistalo, se vuoi possederlo davvero”.
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Forum sulle Repubbliche Ceca e Slovacca Oggi sono destinazioni di alto interesse per potenziali investimenti e per lo sviluppo delle aziende italiane nei settori industriale, commerciale e immobiliare di Nicolò Andreini
Confindustria
Trento e Banca di Trento Ad evidenza del potenziale di questi due paesi, e Bolzano, in collaborazione con la Camera di sono intervenuti due imprenditori associati a Commercio Italo-Ceca hanno organizzato a fine Confindustria Trento e molto operativi nell’area, ottobre a Palazzo Stella un Forum finalizzato a anche grazie all’apporto di Intesa Sanpaolo: Dafornire informazioni e consigli alle imprese as- rio Piccinelli di Capi Group e Walter Perini di sociate su come operare concretamente su due Eurotex Filati. fra i mercati in cui le imprese trentine sono più Capi Group sta puntando sui mercati esteri anpresenti: Repubblica Ceca e Repubblica Slovacca. che attraverso l’apertura di siti produttivi in Paesi Il Forum è stato aperto dagli interventi di Luigi ad alto potenziale di crescita quale la Slovacchia, Togn, membro della Giunta Esecutiva di Confin- dove l’impresa si è inserita nel 2006 con una sodustria Trento, e da Mauro Tenti, coordinatore cietà di diritto locale, CPS Components. MotivaMercato Imprese di Btb. A seguire sono intervenu- ta sia dalla favorevole localizzazione del paese che dai vantaggi di costo, ha deciso di seguire ti relatori esperti dei mercati e lì residenti. In prima battuta, Matteo Mariani, vicesegretario l’apertura di siti produttivi nell’area da parte di generale della Camera di Commercio e dell’Indu- importanti clienti. Nonostante si siano incontrastria Italo-Ceca, ha saputo dare proficui consigli te criticità nella fase iniziale relative soprattutto in termini di inquadramento del mercato ceco, a normative locali, cultura della produttività e illustrando i servizi offerti dalla Camera di Com- finanziamenti diversi da quelli italiani, la scelta mercio Italo-Ceca per la ricerca di opportunità di di internazionalizzarsi in Slovacchia si è rivelata positiva. business e l’accesso al mercato. Roberto Gallo del Desk Est Europa di Intesa San- Eurotex Filati, azienda orientata operativa in paolo e, in collegamento da Bratislava, Marco entrambe le Repubbliche Ceca e Slovacca, ha Maria Lucini e Marco Sisti, rispettivamente di utilmente segnalato alcune differenze nel giusto Vub Banca Bratislava e Praga, sono intervenuti approccio tra i due paesi: mentre in Repubblica presentando gli strumenti finanziari e di suppor- Ceca è apprezzata la flessibilità e la qualità dei to consulenziale messi a disposizione delle impre- prodotti, in Slovacchia lo sono soprattutto la qualità del servizio e l’affidabilità. I principali punti se che intendono operare nei due Paesi. I mercati delle Repubbliche Ceca e Slovacca negli di forza dei clienti di entrambi i paesi risultano ultimi anni hanno sostenuto una crescita econo- essere la solvibilità elevata e la costanza degli ormica stabile e sostenuta, basata sull’export verso dini, mentre le difficoltà incontrate riguardano le i paesi UE e l’aumento della domanda interna. tempistiche lunghe in Repubblica Ceca e la resiGrazie anche alla loro posizione strategica, sono stenza al cambiamento in Slovacchia. oggi destinazioni di alto interesse per potenzia- Le testimonianze hanno costituito preziosi spunti li investimenti e per lo sviluppo delle aziende per tutte le aziende interessate a cogliere le opitaliane nei settori industriale, commerciale e portunità di questi mercati. Al termine dell’evenimmobiliare, punto di accesso per l’Europa cen- to, numerosi incontri bilaterali con la Camera di Commercio Italo-Ceca. trorientale.
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Nordreno Vestfalia: opportunità di business La tavola rotonda di Confindustria Trento ha offerto informazioni operative sulle occasioni e i servizi dati alle imprese interessate al mercato del Land tedesco.
Il
12 novembre scorso Confindustria Trento ha organizzato a Palazzo Stella una tavola rotonda finalizzata a fornire alle industrie trentine utili informazioni di natura commerciale e legale sulle opportunità di business esistenti nel Land tedesco Nordreno Vestfalia con capoluogo Düsseldorf. Barbara Fedrizzi, presidente di Trentino Export, ha aperto l’incontro sottolineando il forte legame commerciale tradizionalmente esistente tra Trentino e Germania, confermato dai dati dell’indagine sull’Industria trentina nel mondo condotta da Confindustria Trento per il secondo anno consecutivo, da cui emerge come la Germania, con 94 imprese associate operanti in loco, è il primo paese per presenza estera. A seguire sono intervenuti i tre relatori ospiti originari del Nordreno Vestfalia, che in qualità di esperti del mercato, consulenti commerciali e legali, hanno fornito informazioni operative sia sulle opportunità che sui servizi che, in parte gratuitamente, forniscono alle imprese interessate al mercato del Land. Si tratta di servizi e strumenti di accesso al mercato a tutto tondo: dalla ricerca partner, alle analisi di mercato, alla componente legale, fino ai numerosi servizi per l’apertura di uffici o strutture produttive. Come segnalato da Dagmar Wülknitz, project manager europe di Nrw Invest, Agenzia governativa per lo sviluppo economico del Nordreno Vestfalia, il Land è la principale economia regionale tedesca e uno dei principali centri economici europei. Con un Pil pari ad oltre un terzo di quello italiano, ha un ruolo strategico per il mercato tedesco ed europeo: dal Land, infatti, si raggiungono nel raggio di 500 km 156 milioni di consumatori. L’Italia, posizionandosi al sesto posto tra i principali partner commerciali, ha una ruolo rilevante e notevoli possibilità di accrescere la propria presenza. Nrw Invest sarà a disposizione per fornire massimo e gratuito supporto alle aziende trentine in numerosi
servizi connessi all’apertura di uffici e strutture produttive in loco, così come per l’accesso ai finanziamenti e alle agevolazioni pubbliche previste nel Land. A seguire, Karl-Heinz Lauser, avvocato dello Studio Legale Derra, Meyer & Partner con sede a Düsseldorf e Milano, ha delineato il quadro legale dell’operare in Germania, attraverso presenza indiretta e diretta, sottolineando in particolare i vantaggi di una recente forma semplificata di società, UG, molto simile alla Gmbh (equivalente dell’Srl), ma con capitale di avvio di 1 euro, adatta per valutare la fattibilità di inserimento nel mercato. Qualora sia possibile per le aziende, conferma l’avvocato, essere presenti direttamente in loco è conveniente, sia dal punto di vista economico per gli investimenti diretti, sia per la burocrazia semplificata e la presenza di una cultura imprenditoriale molto vicina a quella trentina. Christopher Hasperg di Core Consulting, società di consulenza internazionale con sede a Düsseldorf, è infine intervenuto fornendo indicazioni sui servizi volti ad agevolare la prima fase di ingresso al mercato tedesco o ad incrementare la propria rete commerciale nel Land, con servizi che spaziano dalla ricerca di mercato alla ricerca partner, fino alla più completa assistenza per lo sviluppo di opportunità sul mercato. Rispondendo efficacemente a dubbi, richieste e specifiche esigenze dei partecipanti, i relatori rimangono a disposizione per approfondire quesiti e progetti con gli imprenditori trentini interessati, anche elaborando progetti e schemi di intervento su misura sul mercato tedesco per ciascuna azienda. (na)
Per informazioni Area Internazionalizzazione Confindustria Trento T 0461 360000 estero@confindustria.tn.it
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Missione brasiliana in Trentino Il gruppo di imprenditori sudamericani ha consolidato le basi per una più stretta collaborazione nel campo dell’edilizia ecosostenibile e delle energie rinnovabili. di Giorgio Zagonel, Trentino Export
Dal
23 al 30 settembre Trentino Export, in collaborazione con Habitech–Distretto Tecnologico Trentino, ha organizzato, nel quadro del suo pluriennale progetto di internazionalizzazione in Brasile e come seguito alla missione nello Stato brasiliano di Santa Catarina svoltasi a maggio di questo anno, una missione di importanti stakeholders brasiliani in Trentino. La missione ha visto la partecipazione del vicepresidente di Sinduscon (Associazione degli imprenditori edili dello Stato di Santa Catarina) Amauri Buzzi, del preside della Facoltà di Ingegneria elettronica di Blumenau Sergio Cabral e di un alto rappresentante di Celesc (Compagnia elettrica dello Stato di Santa Catarina) Francisco Paulini. La settimana in Trentino, fortemente voluta dagli operatori brasiliani, ha permesso di consolidare le basi per una sempre più stretta collaborazione nel campo dell’edilizia ecosostenibile e delle energie rinnovabili con imprese trentine del settore. Missione frutto di un progetto di internazionalizzazione di Trentino Export nato nel 2009, che ha portato nel 2012 alla creazione di una piatta-
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forma logistica condivisa nella cittadina di Rio dos Cedros (SC) ed a vari outgoing ed incoming, ultimo quello avvenuto anche in collaborazione con Trentino Sviluppo lo scorso maggio. “Organizzare questa missione in Trentino è stato fondamentale per stringere i rapporti già instaurati con importanti attori economici, politici e del mondo delle università in Brasile. Habitech ha così potuto grazie alla nostra lunga esperienza in questo Paese mettere in risalto tutte le sue eccellenze ed ovviamente aiutare concretamente le imprese trentine a scoprire e a consolidarsi su questo mercato” ha sottolineato, Barbara Fedrizzi, Presidente di Trentino Export, che ha poi ribadito: “Sono rimasta colpita dall’interesse creato dalle eccellenze imprenditoriali trentine e dalla volontà di collaborazione riscontrata dai membri della missione brasiliana. Sono molto fiduciosa per il futuro.” Oltre agli incontri negli stabilimenti di Roverplastik Spa, Gasperotti Srl, Pre-metal Spa e X-Lam Dolomiti Srl, la missione ha visitato le facoltà scientifiche dell’Università degli Studi di Trento,
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la Fondazione Bruno Kessler, il polo della Meccatronica di Rovereto e la ex Manifattura Tabacchi di Rovereto dove è stato firmato un importante accordo di partnership tra Habitech-Distretto tecnologico trentino, l’Università di Blumenau e di Florianopolis, sempre dello stato di Santa Catarina. Accordo che mette le basi per un interscambio tecnologico sempre maggiore tra le nostre regioni e per future possibilità di business reciproco. Molto colpito dalle tecnologie trentine e dall’innovazione della nostra Provincia è stato tra gli altri l’imprenditore brasiliano Amauri Buzzi: “Il settore delle costruzioni in Brasile è in fortissima crescita. Siamo alla continua ricerca di tecnologie innovative e sostenibili per il nostro settore ed il campo delle costruzioni abitative in legno è stato per noi una grande scoperta. Siamo rimasti colpiti da queste nuove tecnologie e dall’elevato livello di ricerca raggiunto dall’Università di Trento e dalla Fondazione Bruno Kessler ed è nostra intenzione approfondire queste tematiche”. A tal proposito Oscar Lenzi, referente in Brasile di Trentino Export, sottolinea: “In Brasile c’è una grande richiesta di tecnologie e soluzioni innovative, in special modo nel settore delle costruzioni. Le costruzioni in legno potrebbero essere una grande opportunità per un paese tra i primi produttori mondiali di legname. Dopo quasi cinque anni, bisogna ora a consolidare sempre più la nostra presenza in Brasile per renderla stabile e permettere alle aziende trentine di trovare sempre nuovi sbocchi per i propri prodotti e tecnologie. Trentino Export è diventato ormai un vero e proprio ponte tra Brasile e Trentino e sono soddisfatto che della nostra esperienza possano giovarsi anche altri attori provinciali. Il Brasile è un territorio molto vasto ed è necessario fare un buon gioco di squadra, presentando in maniera unitaria il Trentino”. Passo successivo sarà quindi quello di sviluppare e consolidare i rapporti, già esistenti, con le associazioni edili di categoria, con le singole imprese di costruzioni in Brasile e con il mondo accademico brasiliano. L’idea di Trentino Export è quella di fare in modo che questo tipo di missioni non
siano sporadiche ma diventino una costante per il nostro territorio, gettando un vero e proprio ponte sull’Oceano Atlantico che unisca il Trentino allo Stato di Santa Catarina e che riannodi definitivamente i fili con le comunità trentine d’oltreoceano che un triste e non troppo lontano periodo della nostra storia aveva sciolto. Trentino Export dal 1975 si propone di sostenere la promozione e l’esportazione dei prodotti trentini all’estero ed il Brasile è solo un tassello, importante, di questa strategia. Unire le risorse tra attori privati e pubblici, come accaduto in questo caso, è la via maestra e probabilmente l’unica per far vincere al Trentino la grande sfida della globalizzazione e poter competere sui mercati esteri.
Ricordando... Giancarlo Quaresima Ci ha lasciati prematuramente un collega, un amico che oggi ricordiamo innanzitutto per la sua carica umana, prima ancora che per quella professionale. Giancarlo Quaresima è partito per il suo ultimo viaggio. Per quasi trent'anni Direttore di Trentino Export, il consorzio per l'internazionalizzazione delle imprese collegato a Confindustria Trento, e da qualche anno in pensione, Quaresima non aveva mai smesso di esplorare il mondo. Prima di approdare a Palazzo Stella aveva lavorato in Italia e all'estero per varie aziende, tra le quali Lange e Montedison. Con la sua esperienza ha contribuito ad aprire nuovi mercati per l'industria trentina, facendo di Trentino Export un punto di riferimento per le aziende che vogliono varcare i confini nazionali. Buon viaggio, Giancarlo. (as)
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family audit
family audit
Family Day in Confindustria Trento L’iniziativa, promossa nell’ambito delle azioni legate alla certificazione Family Audit assegnata all’associazione degli industriali trentini, si è svolta nel corso di un fine settimana di novembre. di Fiammetta Nicoletti, responsabile Family Audit di Confindustria Trento
In
un assolato e ancora tiepido sabato pomeriggio na della Tanzania, dove il clima caldo e umido dei di novembre ha avuto luogo il Family Day di Con- tropici del padiglione consente alle piante di vivere perfettamente integrate in un contesto trentino che findustria Trento. Un nutrito numero di dipendenti confindustriali è molto lontano dai tropici. con mogli, mariti e figli si è presentato al Muse per Al termine del percorso guidato, un po’ di tempo effettuare un’interessante visita all’affascinante mon- per ripercorrere velocemente l’evoluzione della vita do espositivo del museo. Alcuni bambini, accompa- e poi tutti assieme alla volta della sede di Confingnati da un genitore ciascuno, hanno preso parte dustria Trento per consentire una visita agli uffici all’attività promossa da “Maxi ooh!”: uno spazio sen- di mamma e papà. Al termine del pomeriggio una soriale esclusivo e davvero coinvolgete, dedicato ai gustosa merenda organizzata alla perfezione dal più piccoli, nel quale vengono stimolati udito, tatto nostro collega Gino, che insieme alla maestra Lucia, e vista. Al termine di questa appassionante esperien- con bravura e disponibilità, hanno coinvolto tutti i za bimbi e genitori hanno raggiunto i due gruppi di bambini in giochi, disegni colorati e palloncini da adulti che seguivano il lungo e ricco percorso della prendere al volo. A ricordo della bella esperienza di storia e dell’evoluzione della vita con le sue partico- un pomeriggio condiviso in amicizia e allegria fra lari biodiversità sui diversi piani in cui è articolato il colleghi e loro familiari, una semplice t-shirt bianca Museo, piacevolmente raccontato ed illustrato dalle con il logo della giornata frutto della fantasia della giovani ed esperte guide museali. Particolare la serra collega Isabella. Un’esperienza molto positiva, certatropicale che ricrea una foresta pluviale agromonta- mente da ripetere.
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economia
L’industria trentina ad Expo 2015 L'industria trentina annuncia una significativa e qualificata presenza alla prossima esposizione universale di Milano. Sarà l'occasione per promuovere il Trentino e i suoi prodotti.
letta in cemento armato con predalles prefabbricate, ha comportato lo scavalcamento di un raccordo ferroviario ed è stata eseguita in collaborazione con Icg. A Milano sono inoltre presenti su diversi cantieri pure il distretto Habitech, Grisenti impianti elettrici, Masé termoimpianti ed altre imprese. Aggiungiamo a questo primo elenco Manpower, partner ufficiale di Expo, che sta selezionando anche attraverso la sede di Trento il personale da impiegare nelle innumerevoli mansioni previste. foto Cantine Ferrari
giorni dall’apertura della grande esposizione universale di Milano, il Muse di Trento ha ospitato il primo dicembre scorso un importante evento informativo con Diana Bracco, presidente del Gruppo Bracco e di Expo 2015 e con il viceministro delle Politiche agricole, Andrea Olivero. Dal primo maggio al 31 ottobre 2015 sono attesi a Milano oltre venti milioni di visitatori, almeno un quarto dei quali dall’estero. Si tratterà dunque di un evento globale capace di rilanciare l’Italia nel mondo, uno degli appuntamenti più importanti mai ospitati nel nostro Paese. Il tema centrale sarà il “cibo”, ma non si parlerà solo di cibo, quanto piuttosto di eccellenze, di innovazione, di qualità. A Milano i cantieri corrono alla massima velocità e vedono protagoniste anche diverse aziende trentine. La Pre Metal Spa è da mesi – e lo sarà almeno fino a febbraio – pienamente attiva su numerosi fronti quale fornitore di strutture in acciaio, rivestimenti di vetri speciali, serramenti, grandi tettoie. Tra le realizzazioni in fase di completamento Marco Pedri segnala il Cluster Riso e Cacao, in Ati con Moretti di Brescia, il Cluster Biomediterraneo con il Gruppo Rubner di Bolzano, altri interventi sui cluster Isole – Zone Aride – Cereali e Tuberi; ma pure interventi di prestigio come le strutture ed i rivestimenti del Padiglione degli Stati Uniti, i serramenti e le facciate per conto del general contractor del Principato di Monaco, i rivestimenti in acciaio corten e le facciate di vetro per l’edificio dell’ingresso Ovest dell’Expo. Collini Lavori Spa sta invece completando la realizzazione di un’altra grande opera per il committente Expo 2015, cioè la passerella pedonale della larghezza di 10 metri e della lunghezza di 500 metri a collegamento del sito Rho-Fiera con il sito Expo. Luca Gherardi ci informa che l’opera è stata eseguita con struttura in carpenteria metallica e so-
La “medaglia” vinta dalle Cantine di Giulio Ferrari all’EXPO di Milano nel 1906.
foto Collini
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Particolare della passerella di collegamento tra EXPO e Fiera Milano che sta realizzando Collini Lavori
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foto Pre Metal
I rivestimenti a specchio di Premetal del Cluster “Riso e Cacao” per riflettere l’immagine delle risaie che verranno realizzate lungo il Decumano
foto Pre Metal
Per rendere il Trentino protagonista dell’Expo, sia a Milano, sia “in casa”, la Provincia ha acquistato spazi nel sito espositivo e sarà presente con due concept store al Muse e al Mart. Un nuovo sito internet – “www.expo2015.tn.it” – ospiterà il calendario di tutti gli eventi del Trentino ad Expo e collegati a Expo in Trentino, mettendo in evidenza i soggetti economici che sostengono questa operazione. Il primo dicembre è stato infatti svelato anche il parterre degli "special sponsor" del Trentino, ovvero quelle aziende che affiancheranno il brand Trentino e l’immagine delle Dolomiti per l’intero periodo dell’Expo, anche nell’ambito dei tre mesi di attività della Piazzetta Trentino (dal 1° agosto al 31 ottobre), in uno dei punti strategici nei pressi del Padiglione Italia (prevedibilmente il più visitato dagli oltre 120mila ospiti giornalieri di Expo). Molto rilevante sarà la presenza del settore industriale. Lo storico ed affermato Pastificio Felicetti di Predazzo e la dinamica ed innovativa Dolomiti Fruits di Nanno occuperanno lo stand per una settimana ciascuno (Felicetti sarà peraltro presente anche con altre
Particolare della copertura della piazza del Cluster “Biomediterraneo” con pinnacoli fotocromatici
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soluzioni di grande visibilità che saranno pubblicizzate a breve termine), mentre due settimane a testa saranno presenti il comparto degli impianti a fune, con tutte le aziende della sezione impianti a fune di Confindustria Trento che così potranno “lanciare” la stagione 2015/16, e il gruppo di aziende termali convenzionate con il Servizio sanitario, cioè Terme di Comano e Terme di Levico, già aderenti a Confindustria Trento, Terme Dolomia (Pozza di Fassa), Terme di Rabbi, Terme di Pejo e Terme Val Rendena (Caderzone). Un altro settore fondamentale per comunicare il messaggio di qualità della vita del Trentino. Occorre poi menzionare il settore vitivinicolo, che nell’ambito dell’esposizione milanese occuperà un apposito spazio per l’intera durata dell’evento, offrendo così la possibilità di proporre accanto alla “Trento Doc” anche tutte le migliori produzioni. A proposito di cultura vitivinicola, è bello ricordare la medaglia d’oro vinta nella precedente Expo di Milano, nel 1906, dalle Cantine di Giulio Ferrari, all’epoca ancora una startup. Anche per questo le Cantine Ferrari ritorneranno protagoniste sulla scena milanese nel 2015. Il presidente Matteo Lunelli annuncia una serie di attività che vedranno i prodotti del Gruppo all’interno dei prestigiosi locali del partner Eataly e del “supermercato del futuro” in area Expo. Inoltre, attraverso la Fondazione Alta Gamma saranno presenti anche nel fuori-Expo di Milano (dove tra l’altro è appena stato aperto anche un nuovo “Ferrari spazio bollicine” a Malpensa). “Ferrari ha da sempre l’orgoglio di essere un ambasciatore dello stile di vita italiano nel mondo. L’Expo rappresenta un’occasione straordinaria per raccontare la nostra storia, di un’agricoltura sostenibile di montagna che tutela l’ambiente e le persone”, commenta Lunelli parlando della transizione al biologico di tutte le campagne aziendali. Saranno dunque numerose le industrie trentine che potranno trovare visibilità in occasione di Expo 2015, raccontando un Trentino vario ed interessante, ricco di aziende ben integrate con il territorio e con il tessuto socio-economico, rappresentative delle Dolomiti “Patrimonio dell’Umanità” dell’Unesco. (rbo)
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Certificazioni doganali Aeo: vanto delle imprese La certificazione è rilasciata a richiesta dell’impresa, e va presentata all’Ufficio delle Dogane competente sul luogo dove sono tenute le scritture aziendali e dove è svolta almeno una parte delle operazioni di importazione o esportazione
Il
primo gennaio 2008 sono entrate in vigore le modifiche alle Disposizioni di applicazione del Codice doganale comunitario: da quel momento le imprese industriali e commerciali stabilite nella Ue e che a vario titolo intrattengono rapporti con i Paesi terzi possono chiedere alle rispettive Amministrazioni doganali la certificazione di Operatore Economico Autorizzato (Aeo), valida e riconosciuta in tutto il territorio comunitario. Il nuovo istituto poggia sulla seguente motivazione: “Gli operatori economici che soddisfano le condizioni per ottenere la qualifica di operatore economico autorizzato, distinguendosi così in modo positivo rispetto agli altri operatori economici, devono essere considerati partner affidabili nella catena di approvvigionamento. Gli operatori economici autorizzati devono pertanto poter beneficiare non soltanto di procedure doganali semplificate ma anche di controlli di sicurezza agevolati, se si conformano ai requisiti di sicurezza e di protezione”. La norma interessa gli anelli della catena di approvvigionamento internazionale: i produttori e gli esportatori, gli agenti doganali, i vettori e gli altri intermediari logistici e gli importatori. Sono previste più tipologie di certificato: a) Aeoc (custom): attiene agli aspetti strettamente amministrativi, e pone come condizione una valida organizzazione dell’impresa, una corretta osservanza delle formalità doganali e tributarie e la tracciabilità delle operazioni svolte, oltre che una soddisfacente solvibilità finanziaria. I titolari beneficiano di un rapporto più agevole con la Dogana, sia in termini di semplificazione amministrativa che in termini di riduzione dei controlli concomitanti e successivi sulle operazioni doganali.
b) Aeos (security): attiene agli aspetti di sicurezza delle spedizioni, e consiste nella attuazione di misure atte a prevenire e rilevare ogni alterazione o manomissione subita dalle merci, anche all’insaputa di chi le fabbrica/spedisce/ trasporta/riceve. Lo scopo ultimo di tale certificazione è la realizzazione di una catena di approvvigionamento interamente “sicura” e che impedisca di veicolare, con le spedizioni “lecite”, armi e materiali altrimenti proibiti, impiegati per compiere atti terroristici. Tale certificato semplifica le informazioni sulla sicurezza che devono accompagnare le dichiarazioni di import/export e riduce la percentuale di controlli selezionati dal sistema che elabora tali informazioni. L’aspetto maggiormente rilevante, tuttavia, è il mutuo riconoscimento di quella certificazione da parte dei Paesi terzi che adottano analoghi sistemi di valutazione perché parimenti impegnati nella lotta al terrorismo. Grazie al mutuo riconoscimento dei rispettivi titolari, l’Unione europea ed i Paesi contraenti (oggi il Giappone, gli Stati Uniti e prossimamente la Cina) accordano alle spedizioni che li riguardano una corsia preferenziale che accelera quel tipo di controllo e riduce il rischio di una prolungata sosta delle merci nella dogana di destino. c) Aeof (full): dato dalla sommatoria dei criteri e benefici sopradescritti. Come si è detto sopra, la certificazione è rilasciata a richiesta dell’impresa, e va presentata all’Ufficio delle Dogane competente sul luogo dove sono tenute le scritture aziendali e dove è svolta almeno una parte delle operazioni di importazione o esportazione; il modello è disponibile
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nella sezione dedicata all’Aeo del sito internet dell’Agenzia delle Dogane che riporta, fra l’altro, anche il “questionario di autovalutazione” utile all’impresa per stabilire in autonomia il grado di soddisfacimento dei requisiti occorrenti per la certificazione. Il procedimento, del tutto gratuito, implica una fase di audit, svolta presso la sede dell’impresa, il cui esito è trasmesso al vertice dell’Agenzia delle Dogane (l’Ufficio Aeo, altre semplificazioni e rapporto con l’utenza),
La duratura affidabilità, frutto di una condotta coerente con lo “status” di Aeo e l’impegno nella realizzazione di una catena di approvvigionamento sicura, sono state riconosciute alle imprese trentine certificate a Trento in occasione del convegno organizzato dall’Ufficio delle Dogane e patrocinato anche dalla nostra Associazione.
competente al rilascio del certificato. Quell’ufficio provvede anche all’aggiornamento della Banca dati comunitaria degli Aeo, accessibile al sito ec.europa.eu. Il collegamento fra il Codice Eori e gli estremi del certificato permettono all’Operatore economico autorizzato di essere riconosciuto e beneficiare delle agevolazioni presso tutte le Dogane degli Stati Membri dell’UE. Il certificato non ha scadenza, ma il titolare è soggetto a periodici post-audit, compreso l’automonitoraggio, per dimostrare che permangono le condizioni cui è subordinato il rilascio. Al
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venir meno di tali condizioni, il certificato può essere sospeso o revocato; il titolare può anche rinunciarvi o chiedere la modifica della tipologia, sottoponendosi ad un nuovo audit per constatare le mutate condizioni operative. Le Imprese della Provincia di Trento hanno subito dimostrato un grande interesse per il nuovo istituto, al punto da occupare i primi posti nell’ordine di presentazione delle istanze ed essere fra le prime, in Italia, ad ottenere la certificazione. Attualmente le imprese italiane certificate sono poco meno di 900 e 15 sono stabilite in Provincia di Trento. Anche Confindustria Trento ha contribuito a diffondere la conoscenza dell’Aeo e ha ospitato nella propria sede alcune riunioni informative curate dall’Agenzia delle Dogane; qui, nel 2008, si è tenuta la cerimonia di consegna dei primi certificati rilasciati alle imprese trentine. È opportuno sottolineare che la certificazione prescinde dalle dimensioni e dal volume d’affari dell’impresa, mentre è richiesta una sufficiente operatività pregressa che consenta di delineare la personalità e la condotta del richiedente. Gli operatori certificati della nostra provincia, rinvenibili nella suddetta banca dati, comprendono affermate imprese manifatturiere del settore chimico e meccanico, diversi produttori di vino e frutta, anche in forma consortile, due agenti doganali, una impresa dell’autotrasporto ed una distilleria. La duratura affidabilità, frutto di una condotta coerente con lo “status” di Aeo e l’impegno nella realizzazione di una catena di approvvigionamento sicura, sono state riconosciute alle imprese trentine certificate a Trento in occasione del convegno organizzato dall’Ufficio delle Dogane il 15 aprile scorso presso la Sala della Cooperazione e patrocinato anche dalla nostra Associazione. Le imprese interessate a ottenere la certificazione possono rivolgersi, per maggiori informazioni, a Roberto Curcu (Area Economia d’Impresa di Confindustria Trento), o direttamente a Giuseppe Maugeri, referente per l’attività Aeo e client coordinator dell’Ufficio delle Dogane di Trento. (gm)
Palazzo Stella
Via Degasperi, 77 | 38123 Trento T 0461 360000 | F 0461 933551 www.confindustria.tn.it info@confindustria.tn.it