GIUGNO | LUGLIO 2015 ANNO 56 | N°03
L’Assemblea pubblica di Confindustria Trento celebra la nuova industria 4.0
Speciale meccatronica Verso la manifattura intelligente
Associazione
Bonazzi candidato Presidente. Il Consiglio rinnova la Giunta
Education Cento proposte per la crescita
Buon segno.
è il segno del gruppo Marangoni. Uno dei pochi al mondo a gestire tutte le attività connesse all’intero ciclo di vita del pneumatico: dai macchinari per l’industria del pneumatico alle gomme per usi industriali, dalla produzione di pneumatici nuovi ai ricostruiti, dai sistemi per la ricostruzione alla distribuzione. è il segno di un’azienda in movimento verso il futuro, continuamente alla ricerca di materiali e tecnologie all’avanguardia. è segno di un grande rispetto per l’ambiente che si concretizza nell’impegno per il recupero dell’energia attraverso lo smaltimento. Ecco perché, se sulla vostra strada c’è Marangoni, è sempre un buon segno.
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sommario
03
editoriale 7
45
“Quattro anni per le imprese”
associazione
il punto 9
Polo della Meccatronica, leva per lo sviluppo
47
è Bonazzi il candidato alla presidenza
49
Energia, serve un’Italia sempre più “europea”
51
Bilancio in crescita per Assoservizi
copertina 10
Verso la fabbrica intelligente
13
“Ingranaggi, fibra e chip”
17
Meccatronica, dalla Terra allo Spazio
19
"Cambiamento epocale per la manifattura"
22
Verso una ricerca aperta
23
“Il senso del poter fare”
rubriche 10 copertina
42 aziende 47 associazione 53 innovazione 55 edilizia
innovazione 53
55
Ance rinnova i suoi vertici
education
25
La nostra scommessa per la manifattura
29
Verso nuove soluzioni meccatroniche
32
Un "competence centre" internazionale
35
Istruzioni virtuali per l’uso
38
Open house 2015 al Gruppo BLM
41
Rivoluzioniamo l’industria con le startup
57 education
Dieci anni per il Cosbi
edilizia
speciale meccatronica
25 speciale meccatronica
Nuova sede per Elettropiemme
57
Tu Sei:assegnati i premi
59
Education per la crescita
60
Fondimpresa: formati altri 6mila lavoratori
internazionalizzazione 61
Mancato pagamento: come tutelarsi
62
Trentino Export brinda al futuro
aziende
economia
61 internazionalizzazione 63 economia
42
Tecnologia all'avanguardia
63
Operativo il fondo strategico regionale
43
Manica apre il museo aziendale
64
Cinque Stelle al Merito del Lavoro
TRENTINOINDUSTRIALE.COM | GIU-LUG 2015
04 TRENTINO INDUSTRIALE Anno 56 | N. 3 Giugno - Luglio 2015
Direttore Responsabile
GIUGNO | LUGLIO 2015 ANNO 56 | N°03
Alessandro Santini Comitato di Redazione
Alessandro Benedetti Alessandro Lunelli Roberto Busato Paolo Angheben Pierangelo Baldo Lorenzo Garbari Andrea Marsonet Eduard Martinelli Roberto Pisetta
L’Assemblea pubblica di Confindustria Trento celebra la nuova industria 4.0
Silvia Bruno Primo Bee
Speciale meccatronica Verso la manifattura intelligente
Associazione
Bonazzi candidato Presidente. Il Consiglio rinnova la Giunta
Education Cento proposte per la crescita
Direzione, Redazione e Amministrazione
Palazzo Stella, Via Degasperi, 77 38123 Trento T 0461 360000 | F 0461 933551 Internet: www.trentinoindustriale.com e-mail: trentino.industriale@confindustria.tn.it Progetto grafico
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Redazione
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editoriale
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“Quattro anni per le imprese” Abbiamo chiamato così il volume che contiene la sintesi delle attività svolte nel mio quadriennio di Presidenza, che mi avvio a concludere. Le imprese sono state il nord della bussola che ha orientato la nostra azione. Sono stati quattro anni sfidanti. Il quadriennio è iniziato nel 2011, anno in cui la crisi finanziaria scoppiata negli Stati Uniti è stata importata in Europa, travolgendo anche il nostro Paese. In questi ultimi anni la situazione economica e sociale è cambiata più di quanto sia avvenuto nei trent’anni precedenti. Ci siamo trovati sospesi tra il “non più” e il “non ancora”. Cosa abbiamo fatto per le imprese? Abbiamo rivisto il meccanismo delle quote associative, per aumentare l’equità della contribuzione al nostro Sistema. Abbiamo reso il nostro bilancio più sostenibile, contenendo le spese e – con la collaborazione dei dipendenti di Palazzo Stella – riducendo il costo del personale. Abbiamo avviato nuovi servizi per l’innovazione e l’internazionalizzazione, con un progetto speciale che porterà alcune imprese nella vetrina mondiale dell’Expo. Con i Sindacati abbiamo trovato un dialogo costruttivo, suggellato dai protocolli d’intesa firmati lo scorso anno. Inoltre – è stato il primo impegno all’inizio del mio mandato – abbiamo lavorato per i giovani, per favorire il loro ingresso nel mondo del lavoro. Con il progetto “Giovani industriosi” sono stati assunti più di 200 laureati nelle imprese associate e più di 800 studenti hanno svolto un lavoro estivo in azienda. Con il progetto “Tu Sei” sono stati coinvolti 5.300 studenti, con 150 partecipazioni aziendali e 140 degli istituti scolastici. Chiudo la mia staffetta confindustriale con grande emozione e grande riconoscenza a chi mi è stato vicino. Lascio il testimone nella mano esperta di Giulio Bonazzi, che sono sicuro saprà guidare l’Associazione nel migliore dei modi. Ringrazio i miei compagni di viaggio, i colleghi di Giunta che hanno voluto condividere con me l’impegno, le difficoltà e i risultati di questi quattro anni. Ringrazio anche la struttura di Confindustria Trento, guidata dal Direttore Roberto Busato, per la dedizione e la competenza con cui ha lavorato in questi anni, sapendosi adattare ai cambiamenti del contesto economico e dimostrandosi all’altezza del compito.
Paolo Mazzalai Presidente Confindustria Trento
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il punto
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Polo della Meccatronica, leva per lo sviluppo L’Assemblea Pubblica 2015 di Confindustria Trento è stata l’occasione per promuovere un tema di cruciale importanza, su cui stiamo lavorando intensamente come Associazione: quello, cioè, dell’evoluzione del comparto meccanico tradizionale nella direzione della cosiddetta “industria 4.0”. Un manifatturiero evoluto, che si integra con l’informatica, l’elettronica e altre componenti innovative della ricerca e dell’innovazione. Di qui la scelta di ospitare i lavori dell’assise nel luogo in cui sta sorgendo, a Rovereto, il Polo della Meccatronica. Un progetto che riteniamo strategico – sono diversi i gruppi nazionali e internazionali in fase di insediamento – e al quale stiamo dando il nostro fattivo contributo. Perché sia veramente competitivo, perché possa favorire la competitività delle imprese insediate, il Polo dovrà trovare il giusto equilibrio tra le tre anime che lo compongono: la produzione, l’innovazione, la formazione. Insieme alle imprese, è fondamentale che anche gli altri attori concorrano con convinzione al successo del progetto. La Provincia ha deliberato il trasferimento, presso il Polo, delle sedi di un istituto tecnico all’avanguardia e di un brillante centro di formazione professionale. Altri, dalle attuali sedi, saranno in rete con il Polo. Essi dovranno essere capaci di interagire con le imprese e con i centri di ricerca, promuovendo forme efficaci di stage e di alternanza, ricorrendo al contributo di docenze business, condividendo laboratori con le imprese per l’apprendimento, la sperimentazione, l’applicazione. Allo stesso modo l’Università, con la quale abbiamo avviato un dialogo costruttivo, è fondamentale che dia un contributo importante al progetto. Passa da qui, ne siamo certi, il futuro del nostro manifatturiero. È un treno che non possiamo perdere e sul quale – grazie alle opportunità offerte dai progetti di filiera – dobbiamo fare salire tutte le nostre imprese, per andare ancora più lontano.
Roberto Busato Direttore Confindustria Trento
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rubrica copertina
copertina
Verso la fabbrica intelligente Dedicata alla manifattura intelligente, l’assemblea pubblica 2015 di Confindustria Trento si è tenuta lo scorso 17 aprile presso il Polo della meccatronica di Rovereto davanti a oltre 600 persone. servizio fotografico di DINO PANATO
Si
è aperta con la lettura del messaggio inviato dal Presidente del Consiglio Matteo Renzi l’assemblea pubblica 2015 di Confindustria Trento. Nell’esprimere l’augurio di successo per il Polo della meccatronica di Rovereto che ha ospitato l’evento, Renzi ha sottolineato come esso rappresenti un ulteriore esempio di quella specializzazione “intelligente” della manifattura e dei servizi verso la quale il nostro Paese guarda con crescente interesse. Nel suo intervento, il presidente degli industriali trentini ha esordito sottolineando come la scelta di un luogo simbolo dello sviluppo industriale del Trentino non sia casuale, ma motivata dal fatto che “vogliamo fare toccare con mano al Trentino, e in particolare ai colleghi imprenditori oggi presenti, quali potenzialità hanno le nostre imprese e quali sviluppi possono avere grazie all’innovazione”. Mazzalai ha voluto tracciare un bilancio delle attività svolte nel corso del suo mandato, prima di ribadire un principio da sem-
pre sostenuto: “Come Confindustria dobbiamo continuare ad avere un grande senso di responsabilità nei confronti del territorio in cui operiamo, nei confronti dei nostri dipendenti e delle loro famiglie, nei confronti dei giovani che rappresentano il nostro futuro” mentre come imprenditori, ha aggiunto, “dobbiamo avere più generosità nei confronti del nostro sindacato di categoria, che è ancora un fondamentale valore di rappresentanza. Siamo una squadra, una grande squadra, che può vincere ancora per fare vincere il territorio nel quale viviamo”. Molto interesse ha suscitato l’intervento di Paolo Nespoli, astronauta dell’Agenzia spaziale europea rimasto a bordo della navicella russa Soyuz per 152 giorni nell’ambito della missione MagISStra. Nespoli ha ricordato come diverse parti meccaniche del modulo della stazione spaziale internazionale siano state realizzate proprio dall’industria italiana.
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Suggestivo il messaggio audio dalla Stazione spaziale internazionale inviato all’assemblea degli industriali dall’astronauta trentina Samantha Cristoforetti. Prima donna italiana negli equipaggi dell'Agenzia spaziale europea, ha affermato: “Trovo estremamente significativa la sede che avete scelto per la vostra assemblea. Nel vostro Polo della meccatronica stanno nascendo le innovazioni dell’industria di domani. Credo che nessuno dubiti del fatto che l’innovazione è la strada maestra per consentirci di continuare a crescere e per garantire un futuro pieno di opportunità ai giovani e alle giovani in Trentino, in Italia e nel mondo”. I lavori sono quindi proseguiti con una tavola rotonda, moderata dal direttore scientifico della Fondazione Nord Est, Stefano Micelli, alla quale hanno partecipato Sonia Bonfiglioli, presidente e Ad del Gruppo Bonfiglioli, Gian Maria Gros-Pietro, presidente del Consiglio di gestione di Intesa Sanpaolo, Paolo Bellutta della Nasa in collegamento dagli Stati Uniti. I partecipanti al dibattito hanno portato le loro esperienze di uomini quotidianamente chiamati a rapportarsi con un contesto scientifico ed economico in rapido divenire. Ha portato il suo saluto agli industriali anche il presidente della Giunta provinciale Ugo Rossi, che ha sottolineato l’attenzione del Governo locale alle istanze del mondo imprenditoriale trentino. Lo sforzo dei primi 450 giorni di governo – ha detto – è stato concentrato sulle politiche di contesto, privilegiando la leva fiscale. L’intervento del Ministro dell’Istruzione università e ricerca Stefania Giannini ha posto l’accento sulle importanti novità dell’imminente Piano nazionale della ricerca. “Servono centri che fungano da veri e propri hub per l’innovazione – ha detto -. Bisogna investire sul capitale umano, in modo da riuscire a formare talenti. Perché da questo dipende la nostra capacità futura di innovare”. I lavori si sono conclusi con l’intervento di Andrea Bolla, vicepresidente di Confindustria, che ha ricordato i principali interventi sollecitati dall’Associazione, soprattutto in materia fiscale: costo del lavoro, crediti d’imposta, pagamenti arretrati della pubblica amministrazione. L’assise degli industriali si è conclusa con una premiazione riservata ai molti giovani presenti in sala. Il ministro Giannini e il presidente Mazzalai hanno consegnato tre tablet ad altrettanti studenti delle scuole trentine che hanno partecipato all’assemblea.
Aziende meccatroniche in vetrina Nella hall del vecchio stabilimento scelto da Confindustria Trento per la sua Assemblea Pubblica è stato allestito uno showroom dedicato all’esposizione dei prodotti delle imprese insediate presso il Polo della meccatronica. Erano presenti il Centro Ricerche Ducati Energia, Bonfiglioli Mechatronic Research, Dana Mechatronik Center, Carl Zeiss, Oc Lab, Practix, Hypertecs solution, Cyberfed, Kirana e Hwa Sensea. Nello stand di Industrio, l'acceleratore di imprese manifatturiere, anche Meccatronicore, Melixa, Bikee Bike, Lock&Charge, Dr Wine Tech, Hands Company, Bermat, Mirna Green.
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13 copertina
“Ingranaggi, fibra e chip” Suggestivo il titolo che il presidente di Confindustria Trento Paolo Mazzalai ha scelto per la sua relazione all’Assemblea pubblica ospitata nell’ex fabbrica Pirelli, oggi sede del Polo della Meccatronica.
Nella
sua relazione all’Assemblea pubblica di Rovereto, il presidente di Confindustria Trento Paolo Mazzalai ha esordito sottolineando come la scelta di un luogo simbolo dello sviluppo industriale del Trentino non sia casuale, ma motivata dal fatto che “vogliamo fare toccare con mano al Trentino, e in particolare ai colleghi imprenditori oggi presenti, quali potenzialità hanno le nostre imprese e quali sviluppi possono avere grazie all’innovazione. Qui abbiamo aziende che sono partite dalla meccanica tradizionale, l’hanno coniugata con conoscenze e tecnologie nuove e hanno messo un piede nel futuro. Un passo che possono fare molte altre imprese del settore meccanico trentino, con importanti benefici anche per le rispettive filiere e catene di subfornitura. È così che si rigenera un settore produttivo duramente colpito dalla crisi, ma che deve continuare a dare un contributo determinante per il benessere del territorio, come ha saputo fare finora. Questi anni duri hanno lasciato anche sul nostro territorio diversi caduti. Ma ora è indispensabile concentrarci sui vivi e cioè su chi ha la possibilità di tirare il Trentino fuori dalle secche. Dobbiamo evitare di galleggiare in un presente incerto, annaspando senza una visione capace di prospettarci un futuro”. Mazzalai ha quindi aggiunto: “L’industria è – e deve restare – il motore dell’economia. Dobbiamo avere il coraggio della quotidianità, cioè dobbiamo affrontare giorno dopo giorno tutte le difficoltà, senza lasciarci sopraffare dalla paura. Dobbiamo affrontare il processo di distruzione creatrice”. Mazzalai ha tracciato, quindi, un bilancio delle attività svolte nel corso del suo mandato, non
prima di aver ringraziato i colleghi di Giunta e tutti quegli imprenditori che in questi anni hanno ricoperto cariche associative con molto entusiasmo, passione e impegno. A tale proposito ha ricordato come l’Associazione abbia ”elaborato, in occasione delle elezioni provinciali del 2003, un documento con le proposte per il rilancio del Trentino, pubblicato sui tre quotidiani locali; firmato con il sindacato il protocollo “Costruire il futuro del Trentino”, un’intesa per lo sviluppo economico e il lavoro; svolto un approfondito lavoro di analisi sul ruolo della Camera di commercio, in parallelo a quello svolto da Confindustria a livello nazionale, anche attraverso il ricorso alla giustizia amministrativa, per ottenere maggiore trasparenza”. In particolare sul tema della politica industriale – ha sottolineato Mazzalai – abbiamo proposto
Paolo Mazzalai
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Le parole chiave della relazione del presidente Mazzalai
alla Provincia alcune misure per le imprese. E ci hanno ascoltato. Ci hanno ascoltato sul credito d’imposta per gli investimenti aziendali in ricerca e innovazione, che sarà operativo a breve. Ci hanno ascoltato sulle riduzioni Irap, che per il 2015 porteranno alle aziende trentine un risparmio complessivo di 160 milioni di euro”. Mazzalai ha evidenziato, inoltre, come l’attività svolta in Associazione durante la sua presidenza sia stata all’insegna del “fare di più, con meno”, potenziando i servizi per gli associati con un budget in riduzione. Tale obiettivo - ha continuato Mazzalai – è stato perseguito “continuando a investire in nuovi servizi come quelli sull’internazionalizzazione, il credito, la finanza d’impresa, la formazione e la consulenza, per ricordare i più rilevanti”. Non va dimenticato, ha precisato Mazzalai, come nel corso del 2013 l’Associazione abbia introdotto uno sconto del 10% sulle quote associative “attraverso una riforma del sistema contributivo, ispirata ai principi di equità e uguaglianza”. Al contempo, per rendere più sostenibili i costi della struttura associativa nel lungo periodo, sono stati cambiati, dall’inizio del 2015, i contratti di lavoro dei dipendenti dell’Associazione e delle società collegate, i quali a loro volta si sono ridotti di una mensilità lo stipendio annuo: “li voglio ringraziare a nome di tutti noi imprenditori”. Sempre in tema di organizzazione interna - ha aggiunto Mazzalai - non posso non ricordare come “sul fronte degli organi sociali, abbiamo snellito la rappresentanza territoriale. Abbiamo ridotto il numero dei delegati nel momento in cui l’Amministrazione provinciale, con la rifor-
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ma delle Comunità di valle, aumentava il numero degli enti intermedi. Oggi la politica ci sta copiando, incentivando le aggregazioni dei Comuni”. Il Presidente di Confindustria Trento ha quindi aggiunto: “abbiamo lavorato per creare un’Associazione più leggera, più veloce e più efficace. Un’organizzazione che lavori davvero a fianco delle imprese. Tutto questo lo abbiamo fatto mantenendo bilanci in attivo. Lo stesso obiettivo che abbiamo nelle nostre aziende”. Mazzalai ha quindi rammentato come, nel corso della sua presidenza, l’Associazione abbia anche ottenuto la certificazione Family Audit per la conciliazione famiglia-lavoro dei dipendenti, abbia elaborato un pacchetto di iniziative pensate per favorire l’inserimento dei giovani nel mondo del lavoro con l’iniziativa “Giovani Industriosi” e abbia favorito, attraverso il progetto “Tu Sei”, la collaborazione tra imprese e scuole. La relazione del presidente Mazzalai si è quindi soffermata sui possibili scenari futuri del nostro sistema industriale che sembra aver imboccato con decisione “una metamorfosi verso la manifattura evoluta e il Trentino ha imboccato con decisione questa direttrice”. In particolare – ha continuato Mazzalai – “sulla meccatronica si sta scommettendo il futuro di buona parte della manifattura trentina e questo Polo della Meccatronica si candida a diventare un punto di riferimento a livello nazionale”. La forza del modello creato a Rovereto, ha precisato Mazzalai, consiste nella “coabitazione di imprese, centri di ricerca, scuole e università, che si contaminano positivamente a vicenda”, ma ha anche aggiunto che “ora è necessario e urgente completare il programma del Polo della Meccatronica nel
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più breve tempo possibile con una governance autonoma e con deleghe forti, per dare gambe a un progetto che sta finalmente prendendo forma. Un passaggio necessario, se vogliamo che sia un progetto attrattivo, capace soprattutto di trattenere sul territorio investimenti che altrimenti rischiano di finire altrove”. Mazzalai ha concluso il suo intervento con un messaggio a forte valenza sociale, affermando: “Come Confindustria dobbiamo continuare ad avere un grande senso di responsabilità nei confronti del territorio in cui operiamo, nei confronti dei nostri dipendenti e delle loro famiglie, nei confronti dei giovani che rappresentano il nostro futuro. Ciò vale per tutti noi ma soprattutto per le aziende e gli imprenditori che hanno ricevuto molto dal territorio in cui operano. Se il luogo in cui cresciamo ci procura vantaggi, parte di quelle risorse le dobbiamo restituire alla società. Se fossimo nati in un territorio meno dotato non avremmo trovato un
contesto così favorevole. E questo non lo dobbiamo dimenticare mai”. Come imprenditori, ha aggiunto, “dobbiamo avere più generosità nei confronti del nostro sindacato di categoria, che è ancora un fondamentale valore di rappresentanza: siamo una squadra, una grande squadra, che può vincere ancora per fare vincere il territorio nel quale viviamo”. (pb)
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17 copertina
Meccatronica, dalla Terra allo Spazio Nell’intervento di Paolo Nespoli l’invito a continuare a sostenere la ricerca spaziale, l’investimento tecnologico delle industrie nazionali e l’educazione scientifica dei giovani.
Con
l’astronauta trentina Samantha Cristoforetti impegnata in orbita, è toccato ad un altro prestigioso astronauta italiano, l’ingegnere e ufficiale Paolo Nespoli, parlare dell’importanza della meccatronica nell’attività spaziale e delle rilevanti ricadute sull’attività industriale e sulla vita di tutti i giorni. Proprio le immagini suggestive del decollo dello Space Shuttle da Cape Canaveral hanno emozionato i presenti e aperto l’intervento di Nespoli, che ha operato presso la stazione spaziale internazionale nel corso di due distinte missioni, nel 2007 e nel 2010/11, vivendo e lavorando in orbita in entrambi i casi per un periodo molto lungo (174 e 157 giorni). Nespoli ha esordito dichiarando il forte legame tra l’attività spaziale e la meccatronica, rimarcando l’importanza della ricerca scientifica e il ritorno a livello tecnologico, economico, industriale, educativo e geopolitico. “La meccatronica ci consente di avere le tute per vivere nello spazio, i bracci meccanici, i laboratori di realtà virtuale per simulare le proprietà dello spazio, i veicoli spaziali” ha detto l’astronauta. Che ha poi raccontato cosa si provi a salire su “una mini bomba-atomica, un palazzo alto 15 piani”, come ha definito il razzo spaziale. “Quando si è lassù cambiano le prospettive, si deve imparare a vivere come degli extraterrestri. S’impara a camminare, vivere e lavorare in assenza di peso, con deperimento organico poiché vi è una forte perdita di calcio ed un indebolimento dello scheletro. Questa è una situazione di fronte alla quale si mettono in pratica anni ed anni di preparazione e di addestramento”. Le attività di ricerca svolte nella stazione orbitante riguardano le scienze della vita, le tecnologie, la
vita di tutti i giorni, le attività educative. Molte delle parti della stazione sono state disegnate e prodotte da industrie italiane, o con programmi diretti o con contratti con Nasa e Esa. “C’è ancora tanto da fare, ad esempio andare su Marte, una destinazione non facile da raggiungere e che necessiterebbe di un programma di 15 anni da 3-400 miliardi di dollari”. Un’impresa quasi impossibile. Ma bisogna dare una ragione alle industrie, ai centri di ricerca e soprattutto ai giovani pronti a lavorare, ha concluso Paolo Nespoli: “Diamo loro la possibilità di raggiungere l’impossibile!” (rb)
Paolo Nespoli
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19 copertina
"Cambiamento epocale per la manifattura" Una tavola rotonda per fare dialogare impresa, banche e scienza. La meccatronica è un banco di prova per la collaborazione tra tutte queste componenti.
Sonia
Bonfiglioli, presidente e Ad del Gruppo Bonfiglioli, Gian Maria Gros-Pietro, presidente del Consiglio di gestione di Intesa Sanpaolo Paolo Nespoli dell'Agenzia spaziale europea e Paolo Bellutta della Nasa in collegamento dagli Stati Uniti: questi i protagonisti della tavola rotonda moderata dal direttore scientifico della Fondazione Nord Est Stefano Micelli, nel corso dell’Assemblea Pubblica dello scorso aprile. I partecipanti al dibattito hanno portato le loro esperienze di uomini quotidianamente chiamati a rapportarsi con un contesto scientifico ed economico in rapido divenire. Bonfiglioli ha spiegato che quello attuale è un cambiamento epocale per il mondo della manifattura e come la meccatronica ne rappresenti l’evoluzione più avanzata, nonostante la carenza di
risorse umane con adeguata preparazione tecnica. “Noi – ha raccontato – facevamo prodotti meccanici, elettrotecnici, elettronici, e avevamo questa idea di metterli insieme, di farli diventare meccatronica, perché crediamo fermamente che l’evoluzione, lo sviluppo delle aziende italiane passi attraverso la meccatronica. Per questo siamo venuti ad insediarci qui, al Polo”. Gros-Pietro si è soffermato sulle modalità di sostegno finanziario alle aziende che intraprendono la strada dell’innovazione, in particolare nel settore della meccatronica: “Il mestiere di una banca è di fare credito. Lo scorso anno in Italia abbiamo fatto credito alle imprese e alle famiglie per 27 miliardi. Quest’anno pensiamo di fare credito per 37 miliardi. Come lo facciamo? Con organizzazioni attive sul territorio, come è qui la Banca di Trento
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20 copertina
1.Micelli 2. Gros-Pietro 3,. Bonfiglioli 4. Nespoli
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e Bolzano, in modo da accompagnare le imprese quando investono. C’è una domanda buona (meno abbondante) e una domanda meno buona (più abbondante): la meccatronica fa parte della prima categoria. Oggi una banca deve aiutare le imprese a presidiare i vertici del quadrato magico al quale ha fatto riferimento già nel suo discorso il presidente Mazzalai: capitale proprio, risorse umane, innovazione e internazionalizzazione”. Bellutta ha illustrato le tecnologie usate dalla Nasa per l’esplorazione di Marte e ha spiegato come si comandano i rover che stanno perlustrando la superficie marziana: “Tra le cose interessanti fatte
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qui – ha aggiunto – vi sono le stampe tridimensionali delle rocce esplorate sul pianeta. Abbiamo ripreso la roccia marziana tramite telecamere tridimensionali, girandoci attorno, e poi ne abbiamo ricostruito l’aspetto tridimensionale, riproducendola con una stampante 3D a colori”. A proposito della robotica ha concluso: “Siamo ancora agli albori di questa tecnologia. Ma nei prossimi vent’anni vedremo la stessa esplosione alla quale abbiamo assistito per quanto riguarda internet". Con lui Paolo Nespoli, che ha evidenziato l'impatto dell'impiego delle nuove tecnologie nell'industria aerospaziale.
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Verso una ricerca aperta Dal Polo della Meccatronica il Ministro Giannini lancia il Piano nazionale del settore: “Necessario superare la dicotomia tra ricerca di base e applicata per porre le basi di uno sviluppo reale”.
Ha
esordito con un plauso alla specificità del sistema trentino il Ministro dell’Istruzione Università e Ricerca Stefania Giannini: “Nella Provincia autonoma di Trento una virtuosa e illuminata tradizione politica ha capito, a partire da Bruno Kessler, che non c’è sviluppo, non c’è crescita senza un investimento continuativo e determinato nella ricerca, nella formazione e nell’innovazione”. Giannini ha poi posto l’accento sulle importanti novità del Piano nazionale della ricerca, strumento strategico del Governo pensato per fornire al mondo dell’impresa e dell’università, dunque all’intera società civile, condizioni di
sviluppo reale: “Sfatiamo un mito – ha dichiarato -: non c’è una separazione reale tra ricerca fondamentale e ricerca applicata. C’è un pensiero libero”. Il ministro ha pertanto precisato che l’obiettivo del piano è precisamente il superamento della dicotomia fra ricerca di base e applicata. “La ricerca aperta – ha continuato Giannini – permette di rendere il Paese più competitivo. Servono centri che fungano da veri e propri hub per l’innovazione. Bisogna investire sul capitale umano, in modo da riuscire a formare talenti. Perché da questo dipende la nostra capacità futura di innovare”. “La chiave di volta per il nostro avvenire – ha concluso – è creare una sinergia tra investimenti pubblici e privati in ricerca e sviluppo”.
Il saluto del presidente della Provincia Ugo Rossi Nel corso dell'Assemblea di Rovereto ha portato il suo saluto agli industriali anche il presidente della Giunta provinciale Ugo Rossi, che ha sottolineato l’attenzione del Governo locale alle istanze del mondo imprenditoriale trentino. Rossi ha evidenziato come lo sforzo dei primi 450 giorni di governo si sia concentrato sulle politiche di contesto, privilegiando la leva fiscale. A questo proposito ha citato i principali strumenti messi in campo dalla Provincia: l’anticipazione dei crediti per le aziende, il fondo strategico, l’accorciamento dei tempi per l’approvazione dei Prg, le iniziative per favorire la crescita del capitale umano e in particolare il dialogo tra scuola e lavoro, la banda larga. "Ma la vera sfida – ha detto – è avere una pubblica amministrazione più vicina ai cittadini e alle imprese".
Stefania Giannini
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“Il senso del poter fare” Il vicepresidente di Confindustria Andrea Bolla, intervenuto anche in rappresentanza del presidente Giorgio Squinzi, ha chiuso l’Assemblea Pubblica di Confindustria Trento.
La
suggestione dei collegamenti e dei “racconti” spaziali ha contagiato anche Andrea Bolla, vicepresidente di Confindustria, chiamato a chiudere – anche in rappresentanza del presidente Giorgio Squinzi – l’Assemblea generale. Bolla ha rivolto ai presenti l’invito ad alzare lo sguardo verso lo spazio: non quello della fantascienza, ma quello che è proprio della scienza, della tecnologia, del genio dell’uomo, della forza di volontà e del coraggio nello sfidare l’ignoto. “Se c’è un compito che una classe dirigente non può disertare – ha detto - è proprio quello di saper trasmettere il senso del futuro, il senso del poter fare”. Bolla ha poi passato in rassegna i temi che sono sul tavolo degli imprenditori e di Confindustria. Ha parlato della trasformazione del sistema industriale italiano e di meccatronica, esprimendo l’auspicio che questo progetto possa diventare un benchmark, un esempio da esportare in altre parti d’Italia. Ha ricordato come in questi anni difficili il sistema Confindustria abbia tenuto fermo un approccio pragmatico, basato sull’approfondimento delle tematiche, sull’adozione di una visione complessiva d’insieme e poi sulla tenacia nel confronto con gli stakeholders, go-
verno e parlamento in primo luogo. “Il governo – ha detto - è il primo soggetto a dover dimostrare pragmatismo e coraggio della quotidianità. Il che significa attuare senza indugio le riforme approvate in modo che esse arrivino a produrrei i propri effetti positivi fino ai cittadini e fino alle imprese, che sono contribuenti”. A proposito della “delega fiscale”, in particolare, le imprese si aspettano segnali ben precisi di fiducia nei loro confronti: da qui deve partire una svolta che assuma le imprese non come riserva di gettito per il presente, ma piuttosto come volano da cui ripartire creando gettito per il futuro. Bolla ha anche evidenziato come sia fondamentale stimolare gli investimenti delle imprese in ricerca e innovazione, infine ha ricordato: “Le imprese del nostro Paese hanno assolutamente bisogno del talento dei giovani. Importante sarà apprendere e tradurre quanto si apprende in saper fare: alternanza scuola-lavoro e concorso delle imprese all’individuazione dei fabbisogni formativi appaiono in prospettiva elementi fondamentali”. (pa)
Andrea Bolla
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25 speciale meccatronica
speciale meccatronica
La nostra scommessa per la manifattura Il Polo della meccatronica, stimolando l'interazione tra il mondo delle imprese e i mondi della scuola, dell'università e della ricerca, saprà promuovere la competitività internazionale del Trentino. di Alessandro Olivi, vicepresidente della Provincia autonoma di Trento e assessore allo Sviluppo Economico e Lavoro
Meccatronica
fa rima con manifatturiero italiano. Non per il dizionario e i linguisti, ma di sicuro leggendo i dati relativi all’andamento del comparto produttivo nazionale. Secondo una recente analisi curata dall'Istat per “Il Sole 24 Ore” al comparto della meccatronica sono riferibili il 14% del fatturato dell'industria italiana e il 20,5% dell'export manifatturiero nazionale. In Trentino nella filiera che comprende meccanica e meccatronica operano quasi 800 aziende con circa 9.700 addetti. Un cluster che vede in particolare la presenza qualificata di imprese nell’automotive, nel comparto dei sistemi intelligenti e robotica, sensoristica ed automazione industriale. La solida tradizione dell’industria meccanica trentina ha saputo innovare ed evolversi, dimostrandosi competitiva anche dinanzi alla pesante crisi economica internazionale. Occorre però fare di più: i “campioni” del settore possono trainare in un circolo virtuoso anche altre aziende della filiera meccanica-meccatronica, è necessario creare contesti dove venga stimolata l’interazione tra il mondo delle imprese e i mondi della scuola, dell’università e della ricerca. Il luogo in Trentino dove ciò può essere realizzato ha un nome: si chiama Polo della Meccatronica. Quegli spazi, circa 100mila metri quadrati a ridosso del centro urbano di Rovereto, trent’anni fa furono teatro di un’altra scommessa che segnò una discontinuità nella politica industriale trentina: dalla chiusura dell’ex Cotonificio Pirelli nacque infatti il primo Bic trentino, tra i primi “incubatori” in Italia e in Europa. Quel Bic si sta oggi progressivamente trasformando in un polo tecnologico di nuova concezione, uno spazio comune dove produrre, ricercare, sperimentare nuovi prodotti grazie all’interazione tra informatica, elettronica e meccanica.
Prima tessera del puzzle che compone il Polo Meccatronica è il nuovo edificio produttivo. Inaugurato il 12 dicembre 2013, quasi 20mila metri quadrati di superficie, è stato realizzato in appena 389 giorni, con un costo di circa 20 milioni di euro, totalmente finanziato con fondi propri di Trentino Sviluppo, ovvero con i canoni di locazione derivanti dall’importante patrimonio immobiliare pubblico che sono stati in tal modo rimessi in circolo a favore delle aziende. Ad un anno e mezzo dal taglio del nastro l’edificio produttivo ospita
Alessandro Olivi
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una quindicina di imprese, tra cui centri di ricerca di industrie multinazionali quali Bonfiglioli, Ducati Energia e Dana, Carl Zeiss, piccole aziende innovative ed il primo acceleratore hardware d’Italia: Industrio Ventures. La seconda tessera del puzzle inizierà a concretizzarsi a partire da giugno 2015, con l’appalto per la realizzazione dei laboratori integrati, per i quali la Provincia di Trento ha stanziato 17,5 milioni provenienti da fondi europei Fesr 2014-2020. I laboratori saranno l’anello di congiunzione tra la parte produttiva, il polo formativo e i centri di ricerca. Si svilupperanno su un’area di 25mila metri quadrati e sono stati concepiti in modo da consentire la massima integrazione tra la dimensione teorica, pratica, e quella progettuale e di ricerca, coinvolgendo i principali attori del sistema locale: l’Università di Trento, in particolare con i dipartimenti di Fisica e di Ingegneria, la Fondazione Bruno Kessler, l’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare con la sua sezione trentina, alcune unità del CNR specializzate in micro-meccanica e micro-ottica. Infine il terzo ed ultimo tassello del puzzle: nei prossimi anni, nel corpo centrale del Polo Meccatronica troveranno spazio le nuove sedi dell’Istituto Tecnico Tecnologico “G. Marconi” e del Centro di Formazione Professionale “G. Veronesi”. Per la realizzazione del polo scolastico si stimano lavori per ulteriori 37,5 milioni di euro.
Il Polo Meccatronica non sarà tuttavia un “campus” limitato al perimetro di via Zeni a Rovereto. Sarà piuttosto il nodo centrale di una rete che si dipana sull’intero territorio trentino arrivando fino alle valli più lontane. Una rete che da qui partirà per allacciare una serie di connessioni con il mondo intero, diventando “testimonial” della tecnologia industriale del Trentino anche in contesti nazionali ed internazionali. Siamo infatti alle porte di una nuova rivoluzione industriale, la cosiddetta “Industry 4.0”, dove l’informatizzazione e la connettività, accompagnate da una domanda di produzione sempre più “tagliata su misura” rispetto alle esigenze del cliente, trovano una forte applicazione nei concetti di “fabbrica intelligente”, time-to market sempre più veloci, simulazione e modellizzazione dell’intero processo produttivo, prototipazione rapida. L’evoluzione della meccanica, insieme all’internazionalizzazione delle filiere, va introducendo nuovi paradigmi. La meccatronica si alimenta di conoscenze che per la prima volta nella storia dell’industria trentina sono solo parzialmente reperibili nell’ambito locale. Deve quindi essere connessa con il mondo intero, perché riprendendo il titolo scelto da Confindustria Trento per la sua recente Assemblea pubblica, tenutasi non a caso proprio al Polo Meccatronica, “Ingranaggi, Fibra e Chip” rappresentano davvero degli elementi imprescindibili nella nuova fabbrica del futuro.
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Lo showroom delle aziende del Polo meccatronica allestito all'interno dell'Assemblea pubblica 2015 di Confindustria Trento
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29 speciale meccatronica
Verso nuove soluzioni meccatroniche Nasce al Polo della meccatronica di Rovereto Dana Mechatronics Technology Center, l’incubatore e acceleratore di sistemi meccatronici e tecnologie avanzate di Dana Holding Corporation. di Alessandro de Bertolini
Dana
Holding Corporation – gruppo americano con 23mila collaboratori in tutto il mondo e oltre 90 stabilimenti in 26 Paesi differenti – ha scelto di sviluppare il primo centro mondiale per le competenze meccatroniche di Dana Corporation in Trentino, a Rovereto. “Le competenze meccatroniche costituiscono un vantaggio competitivo importante e imprescindibile per chi opera nel manifatturiero industriale associato alla meccanica”, spiega Ettore Cosoli, direttore Off-Highway global engineering di Dana. Nasce così, nel campus di Rovereto, Dana Mechatronics Technology Center, un progetto di implementazione e di crescita che porta l’azienda verso soluzioni altamente innovative nel campo della meccatronica. Il percorso strategico, volto ad accelerare i processi innovativi di tutta la holding, conferisce grande importanza al sito roveretano nella cornice globale della Corporate. Dana Italia – quartier generale de facto del Gruppo Off-Highway Driveline Technologies della Corporation americana Dana – progetta, produce e com-
mercializza sistemi di trasmissione (assali, trasmissioni e alberi di trasmissione) per veicoli a uso non stradale (macchine industriali, da miniera, forestali e agricole). Sul territorio italiano è presente con quattro stabilimenti: Arco e Rovereto in Trentino, Montano Lucino in provincia di Como e Crescentino in provincia di Vercelli. Ad Arco e a Rovereto lavorano circa 700 persone. In Trentino, le origini dell’azienda risalgono all’inizio degli anni 60, quando l’imprenditore bavarese Federico Hurth rileva ad Arco un capannone dell’industria aeronautica Caproni per avviare un’attività legata al settore della metalmeccanica, in particolare per la produzione di piccole trasmissioni per veicoli agricoli. Negli anni 70 e 80 l’azienda cresce, stringe rapporti con l’estero, inizia a produrre elementi di trasmissione anche per veicoli industriali e attira l’attenzione di investitori stranieri. Prima si fonde con un costruttore americano, poi viene rilevata da un gruppo multinazionale e infine, negli anni 90, viene acquista da Dana Corporation.
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30 Lo stabilimento Dana di Arco
Si costituisce così la sede di Dana Italia ad Arco, che diviene uno dei siti produttivi più importanti della Global business unit Off-Highway Driveline Technologies, sede legale di Dana Italia Spa e delle direzioni globali di Dana Off-Highway per vendite e marketing, ingegneria, qualità e pianificazione prodotto. Alla fine degli anni 90, alla sede di Arco fa seguito quella di Rovereto, un’unità operativa all’avanguardia, impostata secondo i moderni concetti di Lean production. In questa cornice, presso il Polo della meccatronica si è recentemente costituita Dana Mechatronics Technology Center con lo scopo di realizzare un incubatore e acceleratore di sistemi meccatronici e tecnologie avanzate. “In Trentino – spiega Ettore Cosoli – produciamo per il settore OffHighway sistemi di trazione (assali e trasmissioni) per veicoli agricoli e industriali. In pratica, siamo in grado di offrire una intera driveline, ossia un sistema completo di trazione tra il motore e lo pneumatico. Per ampiezza e per contenuto innovativo delle soluzioni che adottiamo, siamo leader mondiali sul mercato. Nell’ambito automotive, Dana è determinata a espandere la fornitura dagli attuali sistemi di trazione ai futuri sistemi, integrati e ottimizzati, di gestione dell’energia veicolo per applicazioni OffHighway. L’iniziativa Dana Mechatronics rappresenta uno step fondamentale per la crescita del nostro business e il consolidamento della leadership tecnologica e competitiva nel mercato globale di riferimento. L’attività prevede infatti la ricerca, la sperimentazione, la validazione e lo sviluppo preindustriale di sistemi combinati di meccanica, idraulica, elettronica e informatica finalizzati a una maggiore efficienza energetica, alla riduzione del costo totale
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di gestione del veicolo e al rispetto delle nuove e più restrittive norme in materia di emissioni”. Ma in cosa consistono realmente queste soluzioni? “Siamo gli unici – precisa Cosoli – in grado offrire per il settore Off-Highway l’ibrido PowerBoost®: un sistema integrato di gestione della potenza veicolo che abbiamo sviluppato per catturare e accumulare quantità di energia altrimenti dissipata, potendola rilasciare in corrispondenza con le fasi di massima potenza richiesta, ottenendo così un aumento globale delle prestazioni del veicolo. Siamo inoltre gli unici a poter dotare i veicoli di un sistema di regolazione automatica e adattativa della pressione degli pneumatici, che permette una maggior stabilità e minori consumi in tutti i tipi di terreno (asfalto o terra). Questi sono solo alcuni esempi. Ci stiamo muovendo a tutto tondo non solo nell’ambito della trazione ma nella più ampia visione di sistema del veicolo”. Per il raggiungimento di simili obbiettivi è necessario sviluppare nuove soluzioni di meccatronica. Ed è proprio qui che entra in gioco il nuovo centro di Rovereto. Il sito non è stato scelto a caso. “Le possibilità concrete di sviluppare questo tipo di innovazioni – conclude Ettore Cosoli – dipendono anche dalla necessità di trovare ambienti fertili. Perciò, convinti della bontà e della robustezza del nostro progetto strategico e con la volontà di contribuire in maniera fattiva allo sviluppo del territorio in cui operiamo insieme alla filiera di aziende industriali e artigiane che ci sostengono, abbiamo trovato nel Polo della Meccatronica di Rovereto il luogo ideale per il nostro progetto e la cornice favorevole a ulteriori sviluppi di collaborazione con partner tecnologici”.
32 speciale meccatronica
Un "competence centre" internazionale Il cuore pulsante dell'innovazione innovative del Gruppo Bonfiglioli a livello globale è a Rovereto e si chiama Bonfigioli Mechatronic Research Spa.
“Il
polo trentino è nato pensando a una soluzione meccatronica che integrasse tutte le nostre competenze: riduttori di precisione, motori brushless ad alta efficienza, azionamenti integrati”. Marco Bertoldi, sales manager di Bonfiglioli Riduttori, spiega così la nascita nel 2012 a Rovereto di Bonfiglioli Mechatronic Research Spa (Bmr). L’azienda roveretana fa parte del Gruppo Bonfiglioli, una realtà globale con un fatturato di oltre 650 milioni di euro, circa 3500 dipendenti, sedi produttive in tutti i continenti e filiali in 16 Paesi differenti che si integrano con decine di distributori nazionali. “Sul mercato nazionale – continua Bertoldi – il comparto della meccatronica genera un volume d’affari di oltre 12 milioni di euro e occupa una trentina di risorse impiegate in Bmr a Rovereto”. All’interno del Gruppo, l’azienda roveretana svolge un ruolo chiave. “Oltre che operare come filiale italiana delle soluzioni meccatroniche – sottolinea Bertoldi – Bmr fornisce parte di tali soluzioni anche a tutte le nostre filiali nel mondo e ai nostri distributori, diventando uno dei centri pulsanti delle iniziative innovative della Bonfiglioli a livello globale.
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Quasi il 10% del fatturato di Bmr viene investito in ricerca e sviluppo per supportare questa attività. Qui a Rovereto nascono i motori, i servomotori, i riduttori Tq (riduttori di precisione planetari) e vi sono tutti i servizi tipici delle nostre filiali: logistica, magazzino, segreteria, post-vendita. È un ambiente di ricerca e sviluppo molto stimolante; c’è una forte relazione con enti pubblici e università, che ci fa sentire concretamente supportati nell’essere imprenditori. Le soluzioni per la meccatronica che nascono a Rovereto si integrano con le due più importanti tradizioni europee: l’alta qualità della meccanica italiana si sposa con la tradizione tedesca degli azionamenti, progettati e prodotti nella nostra filiale in Germania internazionalizzando l’esperienza del polo trentino. Nel 2013, inoltre, Bmr è stata la sede del Forum meccatronico internazionale della Bonfiglioli, evento che ha raccolto i nostri Sales engineer e application engineer meccatronici delle filiali mondiali per condividere le conoscenze e le competenze oltre che per approfondire gli aspetti tecnologici delle soluzioni proposte”. Si rivolgono a Bonfiglioli Mechatronic Research
33 speciale meccatronica
clienti costruttori di macchine e impianti manifatturieri “con specifici settori obiettivo come la lavorazione del legno/marmo/vetro, il packaging, il food&beverage, i sistemi di stoccaggio automatici e in forte crescita le macchine per la lavorazione dei metalli”. La maggior parte del fatturato dell’azienda è realizzato all’estero. “Il mercato italiano, secondo solo alla Germania, è fortemente spinto dalle esportazioni – prosegue il sales manager – che rappresentano oltre il 70-75% dei volumi produttivi”. La qualità e il contenuto innovativo dei prodotti rappresentano in questo senso una di quelle eccellenze italiane che, nonostante la crisi, continuano a crescere. Ma come è arrivata Bmr a Rovereto? “Per Bonfiglioli – spiega Marco Bertoldi – meccatronica è sinonimo dell’integrazione di competenze elettriche, elettromeccaniche e meccaniche in grado di generare un’unica soluzione da applicare all’automazione industriale. L'obiettivo è il one-stop shop, espressione che racchiude in sé la volontà di creare e alimentare la partnership con i clienti. È determinante per noi garantire un unico interlocutore per il cliente, quale fornitore di soluzioni e consulente affidabile in relazione a tutte le componenti che intervengono nel controllo del moto, dalla sua generazione alla trasmissione, fino al controllo vero e proprio. La volontà di consolidare queste competenze in una realtà strutturale all’interno del Gruppo Bonfiglioli ci ha portato a ricercare un territorio che ci potesse fornire l’ambiente ideale allo sviluppo del nostro progetto. Dopo aver valutato un pacchetto di potenziali aree in cui le istituzioni locali si dimostravano disposte a supportare lo sviluppo industriale sul territorio, dando valore alla presenza di poli tecnologici meccatronici e alla possibilità concreta di un’integrazione con le università, Rovereto risultò vincente. Abbiamo pertanto voluto il polo trentino come culla dove far nascere il nostro competence centre internazionale focalizzato sulle soluzioni di meccatronica. Così è cominciata la nostra avventura a Rovereto nel 2012”. A distanza di pochi anni dalla nascita, i risultati sono incoraggianti. “Il comparto dei prodotti di automazione, e nello specifico gli azionamenti e servomotori, ha andamenti di crescita intorno al +5%
annuo – conclude Marco Bertoldi – ma Bmr ha ingranato una marcia in più facendo registrare crescite a due cifre consolidate nel 2014 rispetto al 2013 e confermando nel 2015 la stessa vivacità ed efficacia rispetto al 2014. Il nostro successo è dipeso da un’impostazione di sistema, risultato di tutte le sinergie e di tutte i valori messi in gioco a partire dalle competenze aziendali, da quelle delle università, dal sostegno dell’ente pubblico nei confronti delle aziende fino ai servizi che elevano la qualità della vita del singolo impiegato quale mattone fondante del nostro successo attuale e futuro”. (adb)
IL LIBRO - “Sfigatamente fortunato” Giovanni Coletti è uno di quegli uomini capaci di vivere più volte nella stessa vita. Marito e padre di famiglia, imprenditore di successo, persona impegnata nel sociale. Sarebbe sufficiente la sua storia imprenditoriale per riempire le pagine di un libro. Gli anglosassoni lo definirebbero “self-made man”. Dipendente di un’azienda meccanica, ancora giovanissimo decide che “è ora di provarci” e avvia una sua attività in Val di Non, dove è nato e cresciuto. Oggi il gruppo Tama dà lavoro a centinaia di persone, direttamente e indirettamente, con sedi in giro per il mondo, fatturato in buona parte proveniente dall’export, personale prevalentemente di origini nonese e trentine. Coletti è Cavaliere della Repubblica ed è stato premiato per l’innovazione aziendale dal Presidente della Repubblica italiana, da Confindustria e dal Re di Spagna. Ma Coletti è andato oltre e si è fatto apprezzare e conoscere anche per il suo impegno nel sociale. Trasformando i problemi in opportunità, è tra i fondatori dell’Associazione genitori soggetti autistici del Trentino (Agsat) e della Fondazione trentina per l’autismo, con molte iniziative a favore dei bambini autistici e più in generale dei soggetti deboli e con difficoltà. La vita di Coletti finisce ora in un libro, scritto con il giornalista Alessandro de Bertolini (collaboratore di Trentino Industriale) e condito con una buona dose di autoironia. Diventa anche questo – manco a dirlo – un progetto di solidarietà. Il ricavato è destinato alla costruzione di “Casa Sebastiano”, un centro di eccellenza che diventerà punto di riferimento provinciale per la patologia autistica. (as) Informazioni sul libro: www.fondazionetrentinaautismo.it
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34 informazione pubblicitaria
Da Glyco a MAHLE
semicuscinetti
boccole
Lo stabilimento di Trento oggi impiega 236 persone e la proprietà, da sempre multinazionale, è di Mahle GmbH dal 2007. Mahle è un player globale nel mercato automotive, con sede a Stoccarda, che impiega circa 73.000 persone nel mondo: noi facciamo parte della Divisione Cuscinetti, insieme ad altre 4 sedi europee. La fabbrica si trova da sempre a Roncafort, ormai quasi in città ma un tempo nei pressi dell’aeroporto: tant’è che recentemente abbiamo avviato una proficua collaborazione con il Museo dell'Areonautica Gianni Caproni, che dell’aeroporto di Trento valorizza la storia. Siamo orgogliosi di rappresentare una delle realtà produttive storiche del Trentino, poiché dai primi anni ‘60 ci occupiamo della fabbri-
metallo all’interno del cuscinetto che ne migliora la funzionalità nel motore. Abbiamo già compiuto 50 anni, e nel 2013 abbiamo voluto festeggiare il 50° dall'inizio delle attività produttive insieme ai dipendenti e agli ex-dipendenti già presenti in stabilimento in quei primi anni di attività. Per il 2015 abbiamo in programma di realizzare di nuovo un Open Day che darà la possibilità di vedere quanto lo stabilimento in questi ultimi anni abbia rinnovato il layout di macchine ed impianti. La produzione del sito è per l'80% di semicuscinetti, per il 20% di boccole; i componenti prodotti a Trento garantiscono il funzionamento degli organi in movimento all’interno del motore, in particolare il movimento della biella, e vengono utilizzati in diverse
Di seguito riportiamo una breve cronostoria 1961 1965 1973 1987 1990 1993 1998 2007 2014
Nasce come Glyco Metal Werke e nel 1963 inizia la produzione Viene acquisita dalla Clevite Graphite Bronze La Clevite Inc viene rilevata dalla Gould Inc Viene rilevata dalla JP Industries Inc La JP Industries Inc viene rilevata dalla T&N Plc Viene rinominata Glacier Vandervell Srl Dana Corporation acquisisce il gruppo Glacier Vandervell Glacier Vandervell Italy (GVI) entra a far parte del gruppo Mahle Gmbh GVI si fonde in Mahle Componenti Motori Italia SpA cazione di componentistica per motori: semicuscinetti e boccole. Per realizzare i nostri prodotti sono necessarie una serie di lavorazioni meccaniche e, su una parte di essi, anche la cosiddetta placcatura galvanica: un sottile strato di
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applicazioni del mercato automotive: veicoli ad utilizzo privato o commerciale, mezzi pesanti e motocicli. I nostri principali clienti: per il settore automobilistico il gruppo Fiat e BMW per citarne alcuni; per i mez-
zi pesanti Iveco, Scania, Cummins e Volvo, per il settore motociclistico Piaggio, BRP Group, Ducati e di nuovo BMW. Negli ultimi anni sono state inoltre introdotte delle nuove tecnologie, sviluppate internamente, che hanno lo scopo di raggruppare alcune operazioni meccaniche riducendo i costi di produzione e la movimentazione del materiale. Il Mahle Production System (MPS) è il cuore della nostra organizzazione: un sistema di lavoro e di miglioramento continuo che utilizza, personalizzandoli, i fondamenti della Lean Organization: su base annuale, Mahle organizza anche un meeting a partecipazione europea ed extraeuropea degli specialisti MPS, con lo scopo di fare il punto sui risultati dei vari stabilimenti e di condividere soluzioni e best practices. Dall'ultimo Kaizen Meeting: "è importante implementare questi progetti per poter essere sempre più competitivi sul mercato, ma altrettanto viva è la necessità di un coinvolgimento che parta dai vertici per arrivare, a cascata, a tutti i dipendenti". Com’è d’obbligo nel nostro settore infine, i prodotti di Trento sono garantiti durante tutte le fasi di lavorazione da un Sistema Qualità che ne verifica e certifica la conformità ai requisiti; importante per noi è anche il rispetto delle norme ambientali: l’azienda ha ottenuto e rinnova ogni anno, infatti, le certificazioni ISO 9001, ISO TS e ISO 14001. www.mahle.com
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Istruzioni virtuali per l’uso Insediata di recente al Polo della Meccatronica come start up di Oc Open Consulting, Oc Lab sviluppa dispositivi ad alto contenuto tecnologico per il trasferimento di contenuti e informazioni.
“Lavoriamo
nel campo dell’e-learning, del training aziendale, della realtà aumentata per il business. Nel nostro settore siamo leader in Italia. E in Europa siamo stati i primi a presentare una app per smartglass interfacciabile a piattaforme Lms”. Sembra difficile ma non lo è. A introdurci nel mondo di Oc Lab è Roberto del Mastro, amministratore dell’azienda, una start up nata da Oc Open Consulting presso il Polo tecnologico della meccatronica del Bic di Rovereto. Oc Open Consulting è una società che si occupa da molti anni di consulenza specializzata nella creazione di strumenti multimediali, nella diffusione del know-how e supporto alle vendite, nella produzione di corsi di formazione online (e-learning). Nell’ambito di queste competenze e sulla base delle esperienze maturate all’interno della società, circa un anno fa si è costituita Oc Lab come start up autonoma, con l’ambizione di diventare polo di riferimento per l’innovazione, la ricerca e lo sviluppo di software e di metodi innovativi per la produzione di contenuti per internet. “Quello che una volta era rappresentato dai manuali cartacei – continua del Mastro – oggi lo facciamo attraverso nuove forme di comunicazione grazie a contenuti altamente tecnologici che danno molti più risultati”. In pratica, quando un’azienda ha bisogno di spiegare al cliente come funzionano i macchinari che ha venduto (parliamo di aziende produttrici di macchinari ad alto contenuto tecnologico che operano nel comparto della meccatronica), si rivolge a Oc Lab affinché il team della start up roveretana porti il know how aziendale in formato digitale. Tali materiali, destinati a coloro che utilizzano il macchinario, vengono archiviati e riorganizzati
per corsi di apprendimento e formazione on line: esattamente quello che si intende con e-learning e con training on line. “In questo senso – sottolinea del Mastro – siamo partner delle aziende che si rivolgono a noi. Le prestazioni che offriamo, infatti, hanno strettamente a che fare con la qualità dei servizi che i nostri clienti propongono ai loro committenti”. Un filmato su una piattaforma Lms, per esempio, diventa strumento per consentire il montaggio di un macchinario da parte dell’azienda acquirente riducendo enormemente la necessità che i tecnici specializzati del venditore debbano recarsi sul posto per fare formazione.
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Ma non solo. Le soluzioni che propone Oc Lab possono servire per mostrare delle simulazioni in occasioni di fiere o di congressi oppure per promuovere il prodotto sul web a fini commerciali. Riutilizzando cioè i contenuti del training on line (i materiali multimediali e i video creati per corsi di formazione on line), è possibile organizzare su internet siti tematici, pagine di social network, informazioni dettagliate per nuovi potenziali clienti sfruttando le opportunità del web marketing senza spese aggiuntive da parte dell’azienda. “Ci consideriamo un laboratorio per la gestione e la diffusione di contenuti informativi e formativi”, precisa del Mastro. Oc Lab funziona in questo senso come un “lubrificante per le aziende: snellisce le procedure di assistenza, semplifica alcune problematiche legali come la formazione obbligatoria sulla sicurezza, permette di creare un archivio sempre vivo e aggiornabile di informazioni, utile non solo per formare e informare, ma anche per promuovere il prodotto su internet”. L’alto contenuto tecnologico delle soluzioni contraddistingue Oc Lab: “Produciamo diverse proposte di virtualizzazione di prodotti e servizi su dispositivi innovativi come schermi Ultra Hd 4K e olografia in 3D a basso costo. L’applicazione HowTo, per esempio, correda diverse tipologie di smartglasses per uso business e consente di trasmettere informazioni al personale che indossa gli occhiali intelligenti su compiti complessi e operazioni da eseguire”. A meno di un anno dalla sua costituzione, Oc Lab impegna oggi stabilmente 3 persone, alle quali si aggiungono alcuni collaboratori che lavorano su specifici progetti. Il team è composto
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da ingegneri informatici specializzati nell’elaborazione di soluzioni hardware e software. Per la natura e la tipologia del core business, la start up si rivolge quasi esclusivamente ad aziende che vendono i propri prodotti all’estero. “I nostri committenti – spiega del Mastro – sono aziende che offrono prodotti tecnologici ad alto valore aggiunto e che realizzano la maggior parte del loro fatturato con l’export. Il tessuto delle imprese piccole e medie del Trentino è molto ricco di aziende che lavorano bene all’estero. Sono questi i nostri clienti: imprese che hanno bisogno di scambiare informazioni e curare rapporti con clienti stranieri”. E nonostante in Italia e in Trentino non vi siano ancora basi solide per una diffusione su vasta scala di una cultura dell’e-learning azienda, Oc Lab continua a crescere sul territorio con fatturati e commesse in crescita. “Se fossimo nati in un Paese con una struttura digitale più pronta – dice del Mastro – avremmo probabilmente avuto più successo. Paesi come la Germania, il Regno Unito e gli Stati Uniti. Ma, proprio per questo, ci sono buoni spazi di crescita nel nostro settore”. Un ambito, questo dell’e-learning, in cui Oc Lab può fare da apripista. “Siamo una delle aziende europee – conclude del Mastro – vincitrici della prima Open Call CreatiFI per il software creativo multimediale. Il premio è stato attribuito da una giuria di esperti internazionali che ha certificato il livello di eccellenza di Oc Lab come impresa innovativa. CreatiFi ci consentirà di ricevere contributi fino a 150 mila euro in 18 mesi per lo sviluppo del progetto Clms, una piattaforma formativa e informativa in grado di gestire interfacce utente avanzate (ologrammi, video in ultra Hd, dispositivi indossabili)”. (adb)
37 informazione pubblicitaria
CPT primato italiano in collaudi Innovazione tecnologica, competitività sono la quotidianità in CAPI Group.
La CAPI GROUP è stata la prima
Grazie alle risorse messe a
azienda al mondo ad inserire la
disposizione dalla Provincia
“brocciatrice” da 200 tonnellate
tramite Trentino Sviluppo, CPT
nel 2010 ed è tra le prime ad
ha potuto acquistare due grandi
utilizzare in Europa l’innovativa
banchi prova per collaudi diven-
tecnologia del Power Skiving
tando la prima struttura comples-
Gleason. Tale tecnologia, Power
sa in Italia e la quarta in Europa.
Skiving è una rivoluzione in-
Con gli accordi stipulati CPT si è
dustriale e tecnologica, nella
impegnata a fornire l'utilizzo dei
realizzazione di dentature per
macchinari e delle nuove attrez-
interni di precisione: soppianta
zature a tutte le imprese della
le tradizionali stozzatrici, miglio-
filiera meccatronica a prezzi con-
rando drasticamente la velocità
correnziali. Inoltre aderiamo al
di realizzazione del prodotto e
“Programma Garanzia Giovani”
triplicando il livello di qualità ot-
della Provincia, offrendo oppor-
tenibile. In molti casi, è possibile
tunità formative in sinergia con
eliminare le operazioni di rettifi-
l'Università e gli Istituti scolastici
ca, raggiungendo pari qualità di
in tema di meccatronica.
dentatura. Abbiamo già acquisito
Contiamo di riuscire a penetrare
due impianti gemelli, uno per
ulteriori nicchie di mercato e
Capigroup e uno per la nostra
nuova clientela grazie a questa
azienda cinese WGT.
innovativa tecnologia: che ha già
La CAPI GROUP srl per raffor-
suscitato l'interesse di potenziali
zare ulteriormente la propria
clienti europei.
competitività su un mercato
La CPT Srl effettua test e collau-
internazionale che già la vede
di, tramite banchi prova, di inte-
lavorare per grandi marchi quali
grità funzionale e strutturale di
John Deer, Fendt, Linde Hydrau-
sistemi di trasmissione ed attività
lics, Dana, Bonfiglioli Riduttori e
per sperimentare dinamicamente
Comer Industries, ha costituito,
organi meccanici, sottoinsiemi,
nel novembre 2014, una nuova
accessori o sotto componenti
società: la CPT srl con sede a
che realizzano il sistema nella
Calliano (Tn); azienda apparte-
sua globalità.
nente alla filiera della meccatronica trentina.
www.capigroup.it
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38 speciale meccatronica
Open house 2015 al Gruppo BLM Come di consueto lo stabilimento di Levico Terme di Adige Spa-Gruppo Blm apre il proprio showroom ai clienti e al pubblico. Con l'occasione è stato mostrato il nuovo stabilimento.
Più
di mille clienti, in maggioranza stranieri, lavorazione dei tubi metallici. Al suo interno, le hanno visitato l’Open house del Gruppo Blm aziende si differenziano per linee di prodotto. negli stabilimenti di Adige Spa e Adige-sys Spa, Blm Spa si produce le macchine di curvatura e a Levico, dal 4 al 18 giugno. Se si aggiungono an- sagomatura. Nelle sedi trentine di Adige Spa e che autorità, fornitori, altri ospiti e i dipendenti Adige-Sys Spa si realizzano le macchine di taglio con le loro famiglie, le presenze hanno sfiorato a disco e Laser. quota 2mila. “È stata un’ottima occasione per le Grazie a una stretta sinergia tra le aziende di Leaziende del Gruppo Blm – spiega Luca Arighi, vico e quella brianzola, il vero valore aggiunto è direttore generale di Adige Spa – per mostrare i dato dalla complementarietà tra le differenti linostri macchinari e software e l’alto contenuto nee di prodotto. “L’integrazione delle tecnologie fra le tre aziende – precisa Arighi – è molto forte: tecnologico dei nostri prodotti”. Durante la manifestazione erano in esposizio- nell’Open house, infatti, molte delle novità che ne le tecnologie di tutto il Gruppo. Realtà forte- abbiamo presentato si avvalevano di tale intemente internazionalizzata in grado di realizzare grazione (All-in-one Technology), accreditando oltre l’80% del fatturato all’estero, il Gruppo Blm così il Gruppo come il vero (e unico, da questo si compone di tre società: Blm Spa, Adige Spa e punto di vista) riferimento mondiale per l’inteAdige-sys Spa. La capogruppo, Blm Spa, ha sede ro processo di lavorazione del tubo. Tra queste a Cantù in provincia di Como ed è stata fondata tecnologie, l’oggetto che ci ha permesso di esprinel 1960. Ha sempre avuto come oggetto socia- mere meglio il valore dell’integrazione tra le vale la progettazione e produzione di macchine rie tecnologie per lavorare i tubi è stata la pane sistemi per la lavorazione dei tubi metallici. china disegnata dall’architetto e designer Enrico Adige Spa e Adige-Sys Spa, fondate rispettiva- Azzimonti. L’opera è formata da una sapiente mente nel 1993 e nel 2000, si trovano invece a combinazione di tubi tagliati e curvati e di fili Levico. Il Gruppo, leader a livello internazionale, piegati. Abbiamo scelto di esporla all’Open housi propone come partner per tutto il processo di se insieme ai macchinari Blm che hanno reso
Vincitori all'Open House. A destra la panchina di Azzimonti
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possibile realizzarla e a tutti i suoi componenti, Adige Spa e Adige Sys-Spa nelle politiche socieistruiti da una suite software che, partendo dal tarie. Dei 195 milioni fatturati nel 2014 (+11,4% rimodello tridimensionale dell’oggetto, forniva ai spetto al 2013), rispettivamente 93 e 38 sono stati singoli controlli numerici le informazioni re- realizzati in Adige Spa e in Adige-Sys Spa. Nelle alizzative. Prima, una Lasertube tagliava i tubi due società di Levico lavorano 255 persone su un (ancora diritti), realizzando le forme necessarie totale di 540 impiegate nel Gruppo. “Non bisoper incastri e saldatura, nonché tutti i fori in gna dimenticare l’indotto: gli acquisti di beni e parte diritta, posizionati sul tubo in funzione servizi sul territorio trentino – sottolinea Arighi delle misure che la curvatubi aveva effettuato – risultavano pari a circa 7 milioni di euro nel in merito alle caratteristiche di elasticità della 2014, che diventano 11 milioni se si considerano partita di tubi. Poi, interveniva la curvatubi a anche gli investimenti nelle aree produttive”. compiere la piegatura. Infine, un portale a 5 assi Oltre all’ampliamento delle strutture, il Gruppo eseguiva, sempre con taglio laser, gli ultimi fori, sta investendo fortemente in ricerca e sviluppo. posizionati sulle curve appena realizzate. Ag- La capacità di innovare ha sempre contraddistigiungendo i fili ‘scolpiti’ dalla piega-filo si otte- no la società. “Destiniamo alla ricerca e sviluppo neva il prodotto finale. Dall’inizio alla fine, tutta il 7,2% del nostro fatturato”, precisa il direttore. tecnologia Blm Group”. La maggior parte dei progetti ha una programL’Open House è stata anche l’occasione per mo- mazione pluriennale e si avvale, oltre che della strare il nuovo stabilimento appena ultimato a squadra interna di progettazione R&S, anche di Levico, dove è stato intrapreso un importante collaborazioni con i più quotati centri di ricerca piano di investimenti per l’ampliamento e il locali, nazionali ed internazionali. “Il 70% del rinnovamento degli spazi produttivi. “L’evento fatturato del Gruppo – spiega Arighi – deriva – continua Arighi – si è svolto utilizzando non da prodotti di ultima generazione, a conferma solo lo showroom di Adige Spa (aperto tutto dell’importanza dell’innovazione nel raggiungil’anno per mostrare ai clienti il funzionamento mento di risultati positivi”. dei nostri macchinari), ma anche i 5.600 metri A completare le giornate di Open house si sono quadrati dello stabilimento Adige 4, appena ul- svolti altri due eventi: un workshop sulla “retimato. Stiamo, inoltre, per iniziare la costruzio- alizzazione di strutture in acciaio e soluzioni ne di un ulteriore capannone (Adige 5) e della costruttive innovative con l’impiego della tecnuova mensa aziendale. Il piano terminerà en- nologia di taglio laser”, presso il Dipartimento tro il 2018 con il rinnovamento degli edifici più di ingegneria civile dell’Università di Trento, e vecchi, risalenti agli anni 70-80”. un “design workshop” sull’utilizzo del tubo nelL’investimento immobiliare, che impegna il la realizzazione di oggetti di design nell’arredaGruppo in un percorso di durata pluriennale, mento, che ha visto presente al Muse Ron Arad, dimostra tutta l’importanza dei siti di Levico artista, architetto e designer di fama mondiale. per Blm Group e il ruolo strategico esercitato da (adb)
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40 informazione pubblicitaria
CTE Group CTE Group gruppo italiano tra i
professionale e formazione: Work
ripiegabili per autocarro e marine,
leader mondiali nel sollevamento
Becomes Easy è la sua filosofia,
e leader internazionale nella pro-
di materiali e persone è costituito
mentre costruzioni, infrastrutture,
duzione di piattaforme aeree tele-
da CTE SpA, costruttore inter-
manutenzioni, potature, aziende di
scopiche e antincendio a marchio
nazionale di piattaforme aeree
servizi pubblici e industria manifat-
Bizzocchi . Nasce così uno dei più
autocarrate e semoventi, scale per
turiera sono il target di riferimento.
grandi gruppi europei nel campo
traslochi e trasportatori su scala
del sollevamento e della movi-
ed EFFER SpA produttore di gru
Fondata nel 1981, CTE si è inizial-
mentazione di materiali e persone,
idrauliche per autocarro e marine.
mente orientata verso la costruzio-
con una presenza commerciale
ne delle prime scale per traslochi.
che dal 2006 abbraccia tutti e 5 i
Il gruppo ha la propria sede in
Dal 1987 ha siglato un accordo di
continenti.
Trentino, precisamente a Rovereto
esclusiva per l’Italia con il maggior
Ad oggi, CTE Group si conferma
(TN) dove si trovano gli uffici della
produttore di piattaforme aeree
tra uno dei principali attori del
Presidenza e lo stabilimento di
semoventi al mondo: Genie Indu-
mercato mondiale del solleva-
produzione di piattaforme aeree
stries. Gli anni seguenti sono stati
mento.
autocarrate antincendio B-Fire. A
di grande fermento per la pro-
CTE Spa vanta una produzione
Rivoli Veronese (VR) è realizzata la
duzione delle prime piattaforme
di piattaforme aeree autocarrate
produzione della linea industriale
aeree autocarrate e cingolate, con
che si attesta a più di 1.000 unità
di piattaforme aeree autocarrate e
lo studio delle prime autocarrate
prodotte all’anno e una rete di
semoventi a marchio CTE, mentre
ZED e i primi ragni TRACCESS.
dealer appartenenti a più di 100
gli stabilimenti produttivi di Effer
Nel 2005 matura il processo di
paesi diversi. Il prodotto di punta è
SpA si trovano presso Minerbio
trasformazione, da realtà commer-
costituito dalla gamma di piatta-
(BO) e Statte (TA).
ciale a realtà industriale, grazie
forme aeree autocarrate articolate
CTE fornisce servizi efficienti,
all’acquisizione del gruppo Effer
e telescopiche, con altezze di
soluzioni tecniche innovative, as-
produttore dal 1965 della più
lavoro fino a 62 m.
sistenza tempestiva, consulenza
vasta gamma di gru idrauliche
Con più di 1.500 gru prodotte ogni anno Effer si conferma un player di spicco nel panorama mondiale. Chi cerca un prodotto personalizzato che garantisca performance, qualità e lunga durata sceglie le gru Effer: l’attenta progettazione, l’elettronica all’avanguardia, l’uso di acciai dalle massime prestazioni, l’utilizzo di snodi molto potenti e leggeri, la capacità di sollevamento e una notevole velocità operativa sono i vantaggi garantiti da questa azienda. www.ctelift.com
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41 speciale meccatronica
Rivoluzioniamo l’industria con le startup La ricetta di Industrio per tornare a crescere e costruire grandi prodotti dall’Italia: dal "Made in Italy" al "Made great in Italy". di Jari Ognibeni, Ceo Industrio Ventures
In
un sistema industriale che sta cambiando e che richiede nuovi modelli per continuare a crescere, Industrio si inserisce andando a connettere l’industria con le startup tecnologiche e con ragazzi di talento che possono supportare questo cambiamento con nuovi prodotto o servizi innovativi. Primo Hardware Startup Acceletator in Italia e in Europa, Industrio nasce al Polo della Meccatronica di Rovereto nel 2013 con la mission di finanziare e costruire prodotti eccellenti partendo dal Trentino e dall’Italia. Fondato da Jari Ognibeni, Alfredo Maglione, Alberto Gasperi e Alessio Romani, ha al suo interno la presenza di investitori come Giovanni Zobele, Pompeo Viganò, Maurizio Masotti del Gruppo Sovema, Massimo e Marcello Pegoretti. Industrio seleziona in Italia e all’estero iniziative di talento che stanno sviluppando, o intendono sviluppare, una start up hardware, un’azienda che produca un prodotto reale, fisico, tecnologico, non quindi puramente software, e mette a disposizione un capitale di rischio, investendo direttamente nell’azienda. Nella ricerca e la raccolta di talenti, Industrio cerca principalmente tre fattori che reputa indici di una buona iniziativa: il talento, il mercato e il prodotto.
Se la start up ha tutti questi tre ingredienti, Industrio offre alle start up un capitale iniziale per cominciare le attività e supporta il team per un periodo di tempo che va dai 6 ai 12 mesi. Il nostro obiettivo è quello di costruire un processo di evoluzione e crescita di una startup tecnologica attraverso un processo industriale e non finanziario. Non solo finanza, quindi, ma soprattutto industria per essere vicini alla natura manifatturiera del nostro Paese e per valorizzare il tessuto industriale tecnologico italiano creando sinergie tra startup innovative e aziende. Con Industrio vogliamo andare oltre il “Made in Italy” ma credere in un “Made great in Italy”, cioè un modello in cui possiamo tornare a costruire prodotti fatti bene e alla grande in Italia. Guardiamo avanti, pensiamo in grande.
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42
aziende
aziende
Tecnologia all'avanguardia Da oltre trent’anni Romec realizza impianti per aziende di ogni settore, rispondendo alla crisi con l’efficienza di una struttura snella capace di adattarsi alle esigenze del mercato.
Dalle
aziende meccaniche alle concerie, dalle distillerie alle cantine vitivinicole: il pacchetto clienti di Romec, azienda del settore metalmeccanico associata a Confindustria Trento, attinge a un mercato diversificato. "In passato - spiega Stefano Zaffoni, titolare dell'impresa con sede a Isera - rispondevamo prevalentemente alle richieste di società del settore farmaceutico, di qualsiasi dimensione. Erano tempi talmente felici che a volte siamo stati costretti a rifiutare commesse. Oggi il mondo è cambiato. Abbiamo imparato ad essere flessibili, ad assecondare le esigenze di realtà estremamente differenti, e questo ci ha consentito di esperire competenze che forse nemmeno sapevamo di possedere". Fondata nel 1979 dal padre di Stefano, Adelio, Romec è oggi una piccola realtà che impiega diversi collaboratori (da 3 a 15, a seconda delle necessità), e che in associazione temporanea con due società del mantovano (ma sempre come capocommessa) riesce a gestire le fluttuazioni della richiesta proprie della complessa situazione economica attuale.
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Le attività di Romec sono rivolte a committenti diretti, dunque a industrie, società di servizi, imprese di costruzione, oppure a società impiantistiche, come gruppi di progettazione e società di installazione. L’impresa svolge lavori di carpenteria, realizza impianti chimici, impianti idraulici piping e meccanici, posando pompe, riduttori, separatori e mescolatori. “Ci avvaliamo – continua Zaffoni - di tecnologie all’avanguardia capaci di garantire alta qualità e durata nel tempo. I riscontri sono quotidiani: il cliente oggi è attento, e non è più disposto a rincorrere proposte economicamente vantaggiose ma carenti sul piano del risultato finale”. Alle imprese è offerto inoltre un servizio di assistenza e manutenzione affidato a personale specializzato dedicato esclusivamente a questa attività, al fine di garantire la massima efficienza delle operazioni. “Fino ad oggi abbiamo lavorato sul territorio trentino – conclude il titolare – ma siamo pronti a guardare oltre i confini provinciali”:
43 aziende
Manica apre il museo aziendale Inaugurato a Rovereto EM Manica Museum: l'allestimento permanente è stato realizzato nell'ambito di un progetto di partnership tra l'impresa e gli studenti del Liceo Rosmini.
Si
è inaugurato con un evento di straordinario impatto, organizzato lo scorso aprile presso la sede di Manica Spa a Rovereto, il nuovo Em Manica Museum: l’esposizione monografica permanente dell’azienda. All’appuntamento hanno partecipato oltre trecento persone tra autorità locali, tecnici e stampa del settore agro-farmaceutico, rappresentanti di importanti istituti di ricerca, giovani allievi del Liceo Rosmini di Rovereto, fornitori e collaboratori provenienti da cinque paesi europei. Silvia, Giulia, Michele e Paolo Manica hanno accolto i loro invitati in un’atmosfera di grande fermento per l’apertura di quello che è da oggi un simbolo della storia aziendale. Alla conferenza di apertura hanno partecipato anche il sindaco di Rovereto Andrea Miorandi e il vicepresidente e assessore allo Sviluppo Economico e Lavoro della Provincia autonoma di Trento Alessandro Olivi, che hanno speso parole di elogio per il lavoro della proprietà, definendo Manica Spa “un’industria sana particolarmente vicina al territorio e alla comunità locale eppure proiettata al suo futuro nel mondo”. Punto di riferimento per uno sviluppo che da sempre unisce agri-
coltura e impresa, Manica rompe i luoghi comuni improntando la sua attività e il suo divenire a un costante rapporto con il territorio e i suoi abitanti: primo esempio tra tutti la collaborazione con il Liceo Rosmini di Rovereto che, nell’ambito del progetto “Tu Sei - Scuola e impresa lavorano in partnership” promosso da Confindustria Trento in partnership con la Pat, ha permesso a quaranta ragazzi di entrare in contatto con la realtà aziendale mettendo concretamente in pratica le proprie conoscenze nella realizzazione di Em Manica Museum. “Questa è stata un’occasione unica - ha spiegato il dirigente scolastico Francesco De Pascale - per fare crescere i nostri ragazzi anche fuori dalle aule scolastiche e per entrare in contatto con una parte di storia del territorio roveretano. Grazie ad aziende come Manica è possibile insegnare loro una sana cultura d’impresa”. All’evento sono intervenuti anche i principali collaboratori esteri, arrivati da lontano per essere ancora una volta partecipi della storia dell’azienda, oggi presente in 71 Paesi nel mondo. La presenza estera di Manica è importante: del suo fatturato complessivo di 23 milioni di euro, il 40% viene dall’estero. L’evento si è concluso con una visita guidata all’allestimento curata dai ragazzi del Liceo Rosmini, autori dell’accattivante progetto.
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concept: ORLERIMAGES.COM
Raccordi d’autore
EUROSTANDARD S.p.A. • Zona Industriale Lago • 38038 Tesero TN Italy +39 0462 811211 • info@eurostandard.it • www.eurostandard.it
45 aziende
Nuova sede per Elettropiemme Apre a Spini di Gardolo lo stabilimento dell’azienda trentina, attiva da 50 anni nel campo dell’energia elettrica: un complesso moderno per continuare a crescere.
A
cinquant’anni dalla nascita, Elettropiemme trasferisce il proprio stabilimento produttivo, insieme al magazzino e agli uffici commerciali e tecnici, nei nuovi spazi di Spini di Gardolo. Un investimento strutturale di 2mila mq che ben testimonia la direzione assunta dall’impresa, oggi controllata da due grandi realtà industriali quali Gefran e Metra, e impegnata da tempo in un percorso di riqualificazione che dal 2013 ha abbracciato tutti i settori aziendali, andando a valorizzare, con ottimi risultati, le potenzialità di una macchina dalla mission vincente. “Possiamo considerare questa struttura come il punto di partenza per essere ulteriormente performanti e di conseguenza molto più competitivi – spiega l’amministratore delegato, Marco Giacometti -. La nuova sede ha visto la luce dopo due anni di lavoro. Il 2014 ha confermato le nostre potenzialità di crescita e ha permesso al gruppo di aumentare il fatturato e assumere, per ora, undici persone.” Oggi l’azienda, esperta nel settore della progettazione e installazione di quadri elettrici per l’automazione, impianti bordo macchina, impianti industriali e per il settore terziario, continua a investire per migliorare il servizio in Italia e all’estero. L’impresa garantisce i
massimi livelli di qualità e professionalità attraverso procedure certificate e considera prioritario il rispetto dell’ambiente, la tutela della salute, la sicurezza sul lavoro e l’attenzione alle risorse umane che impiega, con la certezza che le sfide attuali e future premieranno chi saprà applicare alla realtà lavorativa questi valori. Ispirato alla filosofia del miglioramento continuo, l’impegno dell’azienda si è spinto di recente anche verso l’adozione di un Sistema Qualità nuovo e più adeguato all’attuale struttura aziendale e l’assunzione di nuovi strumenti di certificazione e di marketing, per rafforzare la partnership con i clienti in un ottica di servizio “chiavi in mano”. “Siamo convinti – continua Giacometti - che il vero valore aggiunto non sia dato solo dalla qualità del prodotto, dalla competenza tecnica e dal servizio efficiente, ma soprattutto da soluzioni integrate che tengano conto di contesti e necessità specifiche dei clienti, interpretando coerentemente gli obiettivi di risparmio, senza penalizzare l’efficienza dei processi, ma anzi aumentandone la produttività e, nel caso dei sistemi per l’efficienza energetica, diminuendo l’impatto ambientale. Dal 2003 siamo infatti impegnati anche nella realizzazione di soluzioni per il risparmio energetico”.
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Marzo 2015
47 associazione
associazione
è Bonazzi il candidato alla presidenza Proposti Cristofolini, Vescovi e Zobele per la vicepresidenza. Il Consiglio direttivo di Condindustria Trento ha anche eletto gli otto nuovi membri della Giunta esecutiva e ha approvato il bilancio dell’Associazione.
Il
Consiglio Direttivo di Confindustria Trento, riunito a Palazzo Stella, ha designato Giulio Bonazzi alla presidenza dell’Associazione. Sarà dunque il presidente e amministratore delegato del gruppo Aquafil il candidato proposto all'Assemblea per l’elezione. Bonazzi ha anche proposto i nominativi di tre vicepresidenti, i quali saranno a loro volta votati dall’Assemblea. Si tratta di Rocco Cristofolini, Ilaria Vescovi ed Enrico Zobele. A questi si aggiunge Alessandro Benedetti, che resta vicepresidente di diritto in quanto presidente della sezione preminente, la metalmeccanica. Bonazzi ha annunciato che metterà al centro del suo mandato i temi dell’innovazione e dell’internazionalizzazione, coinvolgendo le imprese associate di tutte le dimensioni. Sarà suo obiettivo – ha detto – creare coesione tra gli associati e rendere l’Associazione sempre più autorevole. Il Consiglio Direttivo ha anche eletto i seguenti otto membri della Giunta Esecutiva: Andrea Basso (Basso geom. Luigi Srl – Trento), Sezione edilizia; Mirco Cainelli (Meccanica Cainelli Srl – Volano), Sezione metalmeccanica; Simone Caresia (Euro Porfidi Spa – Lona
Lases), Sezione porfido; Barbara Fedrizzi (Metalife Srl – Trento), Sezione metalmeccanica; Riccardo Felicetti (Felicetti Spa – Predazzo), Sezione alimentare; Giulio Misconel (Funivie Alpe Cermis Spa – Cavalese), Sezione impianti a fune; Stefania Segata (Segata Spa – Cadine), Sezione alimentazione; Giordano Tamanini (Aldebra Spa – Trento), Servizi innovativi e tecnologici. Di conseguenza, una volta completato il passaggio in Assemblea, la nuova Giunta di Confindustria Trento sarà così composta. Presidente: Giulio Bonazzi Vicepresidenti: Alessandro Benedetti, Rocco Cristofolini, Ilaria Vescovi, Enrico Zobele Past President: Paolo Mazzalai Presidente Gruppo giovani: Alessandro Lunelli Presidente Piccola industria: Marco Giglioli Componenti elettivi: Andrea Basso, Mirco Cainelli, Simone Caresia, Barbara Fedrizzi, Riccardo Felicetti, Giulio Misconel, Stefania Segata, Giordano Tamanini Nel corso della riunione il Consiglio direttivo ha approvato il bilancio consuntivo 2014 e quello preventivo 2015.
Da sinistra: Vescovi, Bonazzi, Zobele e Cristofolini
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48 associazione
I nuovi membri di Giunta eletti dal Consiglio Direttivo
Andrea Basso Basso geom. Luigi Srl
Mirco Cainelli Meccanica Cainelli Srl
Simone Caresia Euro Porfidi Spa
Barbara Fedrizzi Metalife Srl
Riccardo Felicetti Pastificio Felicetti Srl
Giulio Misconel Funivie Alpe Cermis Spa
Stefania Segata Segata Spa
Giordano Tamanini Aldebra Spa
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49 associazione
Energia, serve un’Italia sempre più “europea” Intervista a MASSIMO BECCARELLO, vicedirettore Politiche per lo Sviluppo, Energia e Ambiente di Confindustria.
Promosso
dalla Sezione Industrie Varie guidata da Manuela Seraglio Forti, si è svolto a Palazzo Stella il 27 aprile un incontro con Massimo Beccarello, vicedirettore per lo Sviluppo, Energia e Ambiente di Confindustria e docente universitario. Beccarello, figura dotata di una notevole conoscenza del settore energetico, ha incontrato i produttori e distributori di energia e le multiutilities; in un momento successivo sono state incontrati anche i vertici del consorzio Assoenergia e le aziende cosiddette “energivore”. In entrambi i casi erano presenti le realtà associate più rappresentative, che hanno avuto l’opportunità di porre all’attenzione del qualificato ospite anche alcuni problemi aziendali. Abbiamo colto l’occasione per rivolgere a Beccarello alcune domande. La “bolletta energetica” è da anni al centro delle priorità e delle preoccupazioni delle industrie italiane. Dal suo osservatorio sta rilevando dei miglioramenti nel confronto con gli altri Paesi europei? L’Italia ancora oggi presenta un differenziale significativo in termini di prezzo del KWh, dovuto sicuramente a fattori reali quali il mix di combustibili. Tuttavia, negli ultimi anni, tra le cause principali dell’acuirsi di questa differenza troviamo il costo dell’incentivazione delle fonti rinnovabili che, per alcune tecnologie quali il fotovoltaico, evidenziano la scelta del Paese di sostenere dei costi di incentivazione pari a circa il doppio di quanto erogato ad esempio in Germania. Sono scelte amministrative in questo caso e non fattori reali i cui effetti si produrranno fino al 2030. Quali sono le proposte di Confindustria per la
riforma del mercato elettrico, che appare ormai necessaria quanto inderogabile? Il mercato elettrico Italiano e, più in generale i mercati elettrici europei, devono rivedere completamente il modello di concorrenza derivante dalla Direttiva 92/Ue del 1996 che aveva originato il decreto Bersani 79/99. Allora si pensava ad un modello di concorrenza tra generatori e fonti di produzione termoelettrica. Oggi è necessario progettare un mercato con la presenza sempre maggiore di rinnovabili nel mix di produzione. Queste fonti non sono immesse in rete, e difficilmente possono esserlo, sulla base di una selezione di mercato attraverso aste giornaliere e/o in tempo reale. Stiamo quindi rivedendo l’assetto del mercato considerando questo importante cambiamento di struttura di produzione. Il nuovo modello di dispacciamento dovrà integrare produzione termica e rinnovabili in modo organico senza inefficienze quali ad esempio l’escalation degli oneri di dispacciamento che sono aumentati di circa il 400% negli ultimi 4 anni. Il mercato elettrico europeo si sta evolvendo verso un modello di generazione distribuita. Quali saranno le conseguenze? La conseguenze più rilevanti comporteranno un modo completamente diverso di gestire l’energia all’interno delle reti di distribuzione e trasmissione. In questa prospettiva dobbiamo prefigurare un sistema caratterizzato da centri di auto-produzione e di consumo diffuso. Una diffusione assolutamente significativa, ben diversa dal vecchio modello dove la domanda aveva un ruolo passivo e la generazione era organizzata su larga scala. Dobbiamo immaginare un mercato con un ruolo attivo del consumo, partecipe delle scelte di produzione e di
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50 associazione
efficienza nel consumo. Un forte impulso a questo cambio di paradigma lo possiamo vedere con l’attenzione e la diffusione delle scelte tecnologie per l’efficienza energetica e le fonti rinnovabili a livello domestico. Sono ormai attive anche molte esperienze di progetti di smart city, scenari nei quali l’economicità della bolletta sarà sempre più conse-
Efficienza energetica: perché investire è importante Una gestione strategica del fattore energia può costituire per le imprese un importante strumento per il rilancio della competitività. Soprattutto in Italia: paese che sconta un pesante deficit sui mercati internazionali a causa del prezzo dell'energia, che è mediamente ben superiore rispetto alla media europea. Dei benefici legati all’introduzione di processi di efficientamento energetico si è parlato a Palazzo Stella in occasione del seminario organizzato da Confindustria Trento e Assoservizi Srl in collaborazione con Assoenergia: “Efficienza energetica: obblighi e opportunità. Dalla diagnosi alla gestione strategica dell’energia". L'evento è stato aperto dai saluti di Andrea Basso, delegato alla Sostenibilità ambientale Confindustria Trento e Giordano Farina, Presidente del Consorzio Assoenergia. Sono poi intervenuti Michele Creazzi (Assoenergia e Assoservizi Srl), Marcello Salvio (Enea); Nicola Fruet (Nesco Srl), Maurizio Fauri (Polo Tecnologico per l’Energia Srl), Giovanni Bartucci e Davide Manganotti (Dolomiti Energy Saving Srl). Il miglioramento dell'efficienza energetica nel settore industriale appare un orientamento prioritario, non solo per rispettare gli impegni presi a livello nazionale per il raggiungimento degli obiettivi europei al 2020, ma anche per rilanciare la crescita. Nel corso del seminario sono stati inoltre presentati il servizio di consulenza energetica, il percorso di formazione e certificazione per “Esperto in Gestione dell’Energia” e gli altri corsi di formazione riguardanti l’area “Ambiente ed Energia” promossi da Assoservizi Srl.
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guenza diretta di scelte locali/territoriali. Potrebbe diventare un nuovo modo con cui si evolverà la competitività territoriale italiana ed europea. Confindustria rappresenta al proprio interno sia gli interessi di produttori, distributori, multiutilities, sia quelli delle industrie cosiddette “energivore”. È possibile trovare dei denominatori comuni? Il comune denominatore è costituito dalla razionalità dell'efficienza economica ed ambientale delle scelte. Potrà sembrare un concetto astratto ma questo alla fine è il vero interesse comune che tiene uniti al tavolo di Confindustria produttori e consumatori ma anche, viste le opportunità di crescita economica della green economy, i produttori di nuove tecnologie. Inoltre non va dimenticato che operiamo all’interno di un mercato europeo sempre più integrato e quindi anche il trattamento degli energivori (incentivi autoproduzione, regressività oneri parafiscali) dovrà trovare delle linee comuni sovranazionali secondo le indicazioni della normativa sugli aiuti di Stato. Alcune industrie del Trentino hanno evidenziato problemi nel campo della cogenerazione ad alta efficienza e dell’autoproduzione con cogenerazione, anche a causa dei “bizantinismi” della burocrazia italiana. Pensa che ci potrà essere una schiarita nei prossimi mesi su questo tema? Il tema dell’efficienza energetica delle industrie e dell’autoproduzione sono cruciali per molti settori energy intensive. Come dicevo il regime di trattamento deve rifarsi alla prassi internazionale, dove troviamo una maggiore semplificazione delle procedure ma, soprattutto, una maggiore chiarezza degli obiettivi in termini di politica industriale. Con riferimento alla cogenerazione ad alto rendimento, dobbiamo comprendere che si tratta di un importante obiettivo comunitario sia sotto il profilo energetico sia con riferimento alle indicazioni dell’Industrial Compact, ovvero di riportare la percentuale del settore manifatturiero al 20% del Pil. (rb)
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Bilancio in crescita per Assoservizi Si incrementa il fatturato della società di servizi di Confindustria Trento, impegnata nello sviluppo di nuovi servizi. In linea con il passato il valore della produzione di Itis.
Supera
il milione e 500mila euro nel 2014 il valore della produzione di Assoservizi Srl, società soggetta a direzione e controllo di Confindustria Trento. Un risultato che conferma il trend di crescita dell’ultimo quinquennio, frutto di una strategia di sviluppo perseguita allo scopo di garantire risposta globale alle esigenze manifestate dalle aziende associate sul fronte dei servizi, della formazione, della consulenza. Vanno letti in questa chiave gli interventi strutturali adottati negli ultimi mesi, e in particolare l’accesso massiccio ai conti di sistema di Fondimpresa, lo sviluppo di un nuovo ramo riservato ai temi di ambiente ed energia e l’avvio del nuovo servizio di finanza d’impresa. Provvedimenti, quelli citati, che da un lato hanno avuto l’effetto di elevare la qualità della proposta, dall’altro hanno consentito di abbattere le quote dovute alla partecipazione ai corsi e al ricorso alle prestazioni, favorendo le imprese nella fruizione delle attività. Sul fronte della formazione, nel solo 2014 Assoservizi ha attivato 300 corsi interaziendali, per un totale di 2534 persone formate, oltre a numerose altre azioni aziendali confezionate sulla base dei fabbisogni delle imprese. Attenzione sempre maggiore si è prestata all’assistenza nel reperimento di contributi e finanziamenti per la formazione, con particolare riguardo alle opportunità messe in campo da Fondimpresa, ma anche da Fondirigenti, Agenzia del lavoro, Progetto Leader. Sul versante della consulenza, primaria l’attività svolta a sostegno delle imprese nella ricerca di opportunità di finanza agevolata a livello provinciale, nazionale ed europeo, con particolare riferimento a temi dell’innovazione e dell’ambiente (24 le domande gestite nel solo 2014). Di rilievo il
Assoservizi e Itis: i cda Rinnovate le cariche di Assoservizi: alla guida della società di servizi è stato nominato Rocco Cristofolini (Unionporfidi Srl). Nel consiglio di amministrazione siedono Roberto Busato (consigliere delegato) e Christian Dallago (Dalmec Spa). Rinnovi anche in Itis: confermato alla presidenza Enrico Zobele (Zobele Spa). Accanto a lui in cda Roberto Busato e Rocco Cristofolini.
riscontro dei servizi per l’internazionalizzazione: a titolo di esempio, citiamo i 19 progetti attualmente in gestione sulla tutela della proprietà industriale. Ottimi i riscontri degli interventi proposti per generare soluzioni innovative all’interno delle aziende. Positivo anche il bilancio delle consulenze legate ai temi della sicurezza, anche in ragione della valorizzazione dell’area perseguita negli anni scorsi con l’annessione della divisione Medica. Per il tramite di Assoenergia, Assoservizi ha affiancato le imprese nelle attività di ricerca e di ottimizzazione dei contratti energetici. Nell’ambito delle agevolazioni nella bolletta elettrica connesse al cosiddetto “decreto energivori”, ha garantito alle imprese incentivi per 900mila euro. Sono state attivate inoltre le convenzioni riguardanti le fonti rinnovabili, gli audit energetici e il mercato delle emissioni. Stabile l’attività di supporto alle imprese nell'assistenza fiscale. Quanto alla collegata Itis, il valore della produzione sfiora nel 2014 i 550mila euro, in linea con i risultati conseguiti negli anni precedenti.
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Dieci anni per il Cosbi Celebrato con una conferenza stampa e un workshop internazionale l'anniversario della società di bioinformatica nata dalla partnership tra l'Università di Trento e Microsoft Research.
Si
è svolto nelle scorse settimane l’evento di celebrazione del primo decennale di attività di Cosbi, società di bioinformatica nata nel 2005 dalla partnership tra Università di Trento e Microsoft Research. Il giorno 8 aprile si è tenuta la conferenza stampa “Cosbi: un successo scientifico e di trasferimento tecnologico” alla presenza del presidente e amministratore delegato di Cosbi Corrado Priami, del presidente dell’Università di Trento Innocenzo Cipolletta, del rettore dell’Università di Trento Paolo Collini, dell’amministratore delegato di Microsoft Italia Carlo Purassanta, del senior director di Microsoft Research Daron Green, del direttore area Ricerca e Innovazione di Confindustria Andrea Bairati e dell’assessora provinciale Sara Ferrari. È intervenuto anche il presidente di Confindustria Trento Paolo Mazzalai con parole di apprezzamento per il lavoro che Cosbi ha svolto nella promozione di logiche di sinergia tra pubblico e privato a livello sia nazionale che locale. Il giorno 9 aprile ha avuto luogo il workshop internazionale “Converging Sciences 2015: systems nutrition and systems pharmacology” che ha visto la partecipazione di una settantina di persone tra ricercatori del settore in cui opera Cosbi e partner industriali della società. Sono stati illustrati i risultati ottenuti in questi primi dieci anni di attività e sono state delineate le prospettive per il futuro. Le collaborazioni con grandi realtà industriali, come Nestlé, Sanofi, GlaxoSmithKline, Purina, con prestigiosi organismi internazionali quali Food and Drug Administration e con realtà accademiche tra cui la Cornell University, University College Dublin, IeoIfom Milano, Kth Stoccolma, Wageningen University, Università di Bologna, Institute for Systems Biology Seattle sono la dimostrazione concreta della qualità della ricerca e del capitale umano di Cosbi, che ha
saputo trasfomare i risultati della ricerca in prodotti intellettuali oggetto di trasferimento tecnologico per intercettare l’interesse di questi partner. Cosbi ha affiancato negli anni aziende multinazionali dei settori food e pharma nei loro studi di ricerca e innovazione, volti alla comprensione dei meccanismi biologici alla base di molte malattie metaboliche e neurodegenerative al fine di poterne controllare mediante cibo o farmaci i processi di insorgenza e progressione. Cosbi e le sue collaborazioni con aziende di tutto il mondo testimoniano come sia possibile concretizzare opportunità di cross-fertilizzazione e spillover industriale anche in contesti di nicchia come quelli che interessano le attività di ricerca di Cosbi, per garantire alla società un autofinanziamento per oltre l’85%. Si intitola "Friction and Wear - Methodologies for design and control" il volume di Giovanni Straffelini recentemente edito da Springer. Il libro introduce inizialmente i concetti di base della meccanica del contatto, dell'attrito, della lubrificazione e dei meccanismi di usura, fornendo relazioni analitiche semplificate assai utili in fase di progetto. È presentata quindi una panoramica dei principali processi di usura e sono delineate le linee guida per le soluzioni progettuali più adatte ad ogni specifica applicazione. La parte finale del testo è dedicata all’esposizione dei principali materiali e trattamenti superficiali, specificamente sviluppati per le applicazioni tribologiche, e alla descrizione di numerosi sistemi di particolare rilevanza ingegneristica. Il testo è aggiornato con i più recenti sviluppi del settore, e fornisce un quadro teorico per spiegare i problemi dovuti all'attrito e all'usura, insieme a strumenti pratici per la loro risoluzione. Il testo è principalmente rivolto ai tecnici industriali e i professionisti che hanno bisogno di risolvere problemi tribologici nel loro lavoro, oltre che agli studenti dei corsi di Laurea in Ingegneria (laurea Triennale o Magistrale).
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Ance rinnova i suoi vertici Intervista al presidente della Consulta Regionale dei Costruttori edili del Trentino Alto Adige Giulio Misconel sulla corsa alla successione del presidente dell’Ance Paolo Buzzetti. di Lorenzo Garbari, Segretario di Ance Trento e della Consulta Regionale dei Costruttori del Trentino Alto Adige.
L'avvio
delle procedure di rinnovo delle cariche dell’Ance, che porterà a breve all'elezione del nuovo presidente nazionale dell'Associazione che rappresenta i costruttori edili, costituisce un momento fondamentale della vita associativa in un contesto storico economico molto difficile per il mondo dell’edilizia, ma che rappresenta al contempo anche un momento di possibile svolta per il rilancio del settore e più in generale per l'economia del Paese. In tale contesto la Consulta Regionale dei Costruttori Edili del Trentino Alto Adige, presieduta da Giulio Misconel, ha ritenuto importante rappresentare ai candidati alla presidenza dell'Ance alcuni punti prioritari.
tisca una presenza assidua in Associazione e più in generale in tutte le occasioni nelle quali è richiesta la sua azione di rappresentanza e lobby, ad esempio nelle audizioni in Parlamento, nei tavoli di confronto con le Autorità governative, negli incontri con i Ministri e Sottosegretari di riferimento ecc. L’Ance deve quindi insistere nell’obiettivo di rimettere le costruzioni al centro delle politiche industriali dell’Italia, in quanto motore insostituibile in grado di far ripartire l’intera econo-
Presidente Misconel, qual è il punto di partenza? Innanzitutto riconosciamo nell'intenso lavoro portato avanti dal presidente Paolo Buzzetti durante questi anni di profonda crisi dell'edilizia in particolare e dell'economia nazionale in generale, un presupposto fondamentale e un punto di partenza per una continuità nell’azione di lobby e rappresentanza. Il nuovo presidente dovrà quindi persistere sia nella difesa dell'autonomia dell'Ance in ambito confindustriale, sia nell'azione di rappresentanza che vede l'Ance riconosciuta dalle massime Autorità (ad esempio dall'Anac) quale Organizzazione espressione sì della tutela di interessi particolari, ma di interessi che convergono con quelli nazionali perché rivolti alla promozione di un'economia di mercato sana in quanto basata sulla corretta concorrenza di mercato. Giulio Misconel
Quali impegni dovrebbe quindi assumere il nuovo presidente dell’Ance? Il presupposto è che il nuovo presidente garan-
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mia nazionale. Un grande Paese come il nostro non può infatti poggiare unicamente sull’export, ma deve far ripartire la domanda e gli investimenti interni. Per quanto riguarda il comparto dell’edilizia ritengo poi fondamentale che l'Associazione persegua con determinazione l’obiettivo di estendere l'obbligo di iscrizione alla Cassa Edile e conseguente applicazione del Ccnl edilizia, a tutte le imprese chiamate a realizzare opere e lavori all'interno dei cantieri edili, con l’obiettivo di realizzare una maggiore equità e corretta concorrenza tra le imprese. L’Ance è anche alle prese con una profonda riforma organizzativa interna, resasi ancor più necessaria dalla crisi del comparto che ha diminuito le risorse del sistema. Quali sono gli obiettivi prioritari in questo ambito? Innanzitutto ritengo non sia più rinviabile il conferimento dell'incarico di Direttore Generale dell’Associazione, anche in relazione alla necessaria implementazione di un'azione di riduzione dei costi interni, già avviata per il vero dalla presidenza Buzzetti, ma che deve trovare ulteriore e concreta attuazione secondo gli indirizzi forniti sì dalla rappresentanza imprenditoriale ma declinati operativamente in un disegno organico da parte della direzione generale con l’obiettivo dell'efficientamento dei servizi. In secondo luogo, ma non meno importante, si rende necessaria e urgente una completa rivisitazione del sistema contributivo a carico delle imprese secondo tre direttrici principali. La prima riguarda una generale riduzione dei costi associativi. La seconda si riferisce all'esigenza che i costi di sistema siano sopportati in modo uniforme sul territorio nazionale, prevedendo eventualmente delle premialità a favore dei territori più virtuosi in termini di adempienza e penalità ai territori maggiormente inadempienti. La terza direttrice riguarda la necessità che il riformato sistema contributivo prenda in considerazione le specialità di alcuni territori, quali la Provincia di Trento e quella di Bolzano, che
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per le competenze di cui sono statutariamente titolari soprattutto in materia di lavori pubblici e urbanistica, ed in prospettiva anche in materia di ambiente, devono sopportare costi superiori ad altre territori nell'erogazione diretta di servizi alle imprese associate, usufruendo nel contempo in misura molto ridotta rispetto agli altri territori dei servizi messi a disposizione dall'Ance nazionale. La specialità delle due Province autonome, e più in generale della Regione Trentino Alto Adige, va altresì presa in considerazione anche per alcuni risvolti in termini di contrattazione di settore, che vedono ad esempio sul territorio della Regione la presenza di un Fondo di previdenza complementare di natura negoziale, Laborfonds, al quale risultano iscritti la maggior parte degli operai e impiegati dell'edilizia che hanno avviato la contribuzione ad un fondo di previdenza complementare e che, a termini di Ccnl, ad oggi non riescono a vedersi accreditato su tale posizione il contributo contrattuale previsto dall'Accordo di rinnovo del Contratto collettivo nazionale di lavoro del 1 luglio 2014 a favore del Fondo di categoria Prevedi. In conclusione, quale futuro intravvede per l’Ance? Il futuro della nostra Associazione nazionale è naturalmente legato al futuro del mondo delle costruzioni, al quale, ripeto, è legato a sua volta il futuro del Paese. I mesi che abbiamo davanti saranno ancora lunghi e difficili, ma non ho dubbi sul fatto che ce la faremo. Il ruolo dell’Ance in questa prospettiva è fondamentale, perché solo stando insieme e facendo associazione, sia a livello nazionale che a livello territoriale, possiamo contribuire a costruire un nuovo futuro per le nostre imprese, per i nostri lavoratori e per il nostro Paese.
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Tu Sei: assegnati i premi La consueta cerimonia di chiusura del progetto, alla settima edizione, si è svolta negli spazi fastosi del Castello del Buonconsiglio. Riconosciuto il merito di nove istituti trentini e di altrettante aziende partner.
Si
è svolta nel mese di maggio al Castello del Buonconsiglio la tradizionale cerimonia di premiazione del “Tu sei”, progetto promosso da Confindustria Trento e dalla Provincia autonoma di Trento per valorizzare il dialogo tra i mondi della scuola e dell’impresa. L’evento è stato aperto dai saluti dei due enti
promotori. Per Confindustria Trento era presente Giulia Manica, responsabile dell’iniziativa, mentre Livia Ferrario, dirigente generale del Dipartimento della Conoscenza, ha portato il saluto del presidente della Provincia Ugo Rossi. Presente alle premiazioni anche il presidente di Confindustria Trento Paolo Mazzalai.
Progetti vincitori dell’edizione 2015 primo ciclo Premio alla collaborazione tra l’istituto Comprensivo di Borgo Valsugana e Dial Srl
Premio per la migliore realizzazione biennale all’Istituto Comprensivo di Levico in collaborazione con Adige Spa
Progetti vincitori dell’edizione 2015 - secondo ciclo Premio alla collaborazione tra l’Ite Tambosi-Battisti e Gpi Spa
Menzione di eccellenza alla partnership tra l’Itt Buonarroti di Trento e Algorab Srl.
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Premio per la migliore realizzazione biennale al Liceo Rosmini di Rovereto in collaborazione con Manica Spa
Menzione di eccellenza alla partnership tra tra l’Itt Marconi di Rovereto e Metalsistem Spa.
Premio per la migliore realizzazione nella categoria istruzione e formazione professionale all’Enaip di Cles in collaborazione con Tama Spa.
Premio speciale Casse Rurali trentine alla collaborazione tra la Scola ladina de Fascia e Catinaccio Impianti a Fune Spa.
Premio speciale Casse Rurali trentine al progetto realizzato dall’Istituto professionale Arti Grafiche Artigianelli con Edizioni Centro Studi Erickson Spa.
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Education per la crescita Nell'ambito delle iniziative promosse da Confindustria al fine di presentare le "100 proposte" per la scuola, Confindustria Trento ha dato ampio risalto ai progetti condotti dall'Associazione sul territorio trentino.
Ha
toccato anche Trento il road-show che Confindustria ha organizzato sul territorio nazionale per presentare il suo piano per la scuola. Si è infatti svolto a Palazzo Stella l’incontro “Education per la crescita. Le 100 proposte di Confindustria”, moderato da Luca Arighi, direttore generale di Adige Spa. Ospite d’onore il presidente di Federmeccanica Fabio Storchi, che in Confindustria presiede la Commissione scuola e formazione: “Confindustria in tempi non sospetti ha elaborato le sue proposte per l'ammodernamento del sistema scolastico – ha spiegato –. Nel momento in cui il Governo ha aperto le consultazioni per la riforma "La buona scuola" abbiamo potuto dare un contributo concreto”. Ha portato il saluto di Confindustria Trento il presidente Paolo Mazzalai. “Oggi è un buon giorno per due motivi”, ha detto. “Perché questa mattina abbiamo premiato i migliori progetti di collaborazione tra scuola e impresa nell’ambito del progetto Tu Sei, selezionando le eccellenti soluzioni individuate dai giovani come risposta alle problematiche poste dai partner industriali. E perché oggi pomeriggio allarghiamo la riflessione sul mondo della scuola, in particolare attraverso le proposte di Confindustria per l'education". Per la Provincia autonoma di Trento è intervenuto il vicepresidente Alessandro Olivi, che ha parlato del rapporto tra sistema formativo e settore produttivo declinandolo sul polo della meccatronica di Rovereto. “Il polo deve accorciare la filiera scuola-impresa. È un progetto che non si esaurisce con la costituzione del polo di Rovereto. Deve diventare una sorta di forma mentis, un modo di operare in ambito di meccatronica e non solo”. Il rettore dell’ateneo trentino Paolo Collini ha sot-
tolineato la funzione fondamentale della scuola nell’aiutare i ragazzi a scoprire le proprie vocazioni e nello scovare i talenti, aiutandoli a progredire. “Il mondo è cambiato – ha detto Collini – e se una volta la formazione universitaria poteva dare competenze più generaliste, oggi deve rivedere la propria offerta formativa”. Sul polo della meccatronica ha detto che l’Università sarà presente a Rovereto con attività formative, ma soprattutto con laboratori condivisi con le imprese e con gli istituti tecnici. Sono intervenuti anche Claudio Gentili (dirigente dell’area education di Confindustria), Giulia Manica (imprenditrice titolare di Manica Spa), Livia Ferrario (dirigente provinciale del Dipartimento conoscenza), Daniela Carlini (responsabile dell’ufficio pedagogico-didattico della Provincia), Laura Zoller (dirigente dell’istituto tecnico Marconi), Ettore Cosoli (dirigente di Dana Holding Corporation), Franco Ianeselli (neo segreterario generale della Cgil del Trentino) ed Emanuele Marchi (responsabile risorse umane di Zobele Spa).
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Fondimpresa: formati altri 6mila lavoratori In sette anni le azioni formative hanno coinvolto un numero di partecipanti totali superiore alle 57mila unità, per un finanziamento che sfiora i 12 milioni e mezzo di euro.
Confindustria
Trento, Cgil, Cisl e Uil hanno recentemente presentato i dati relativi all’attività di formazione finanziata nel 2014 in Trentino attraverso Fondimpresa. In virtù di una concreta e consolidata pratica della bilateralità – cifra distintiva dello strumento – il Fondo ha dato la possibilità a molte aziende trentine di puntare anche per il 2014 sulla formazione come leva strategica per promuovere la professionalità dei lavoratori. I piani formativi aziendali presentati grazie alle risorse accantonate nel Conto Formazione (il conto individuale di ciascuna azienda aderente) sono stati 231. Il valore preventivo complessivo dei Piani corrisponde a poco più di 3,3 milioni di euro, di cui il finanziamento richiesto al Fondo è stato di circa 2,2 milioni di euro. Più di 6mila sono stati i lavoratori per i quali è stata programmata la partecipazione alle attività formative. I dati sono tanto più eloquenti se sommati alle performance dei sei anni precedenti (la nascita di Fondimpresa risale al 2007): in sette anni le azioni formative hanno coinvolto un numero di partecipanti totali superiore alle 57mila unità, per un finanziamento che sfiora i 12 milioni e mezzo di euro. “L’esercizio 2014 è stato caratterizzato da un risultato assai positivo in merito alle attività e iniziative attuate, che avvicina quello, peraltro eccezionale, dell’anno precedente – ha spiegato Marcello Lunelli, presidente di Fondimpresa Trento, commentando i valori -. Coerentemente allo spirito dello strumento, l’articolazione ha lavorato in questi mesi per favorire la promozione delle opportunità, la comprensione delle procedure, l’accesso ai finanziamenti: cogliamo l’occasione di questa giornata per valorizzare anche il
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nuovo spot, prodotto per essere diffuso in rete e sulle tv locali, ma anche il restyling e lo sviluppo della piattaforma web del sito www.fondimpresa. tn.it”. Fondimpresa è il più importante tra i fondi interprofessionali per la formazione continua che ha nella sua compagine Confindustria con Cgil, Cisl e Uil. Riceve il 47% dei versamenti annui complessivi effettuati delle aziende iscritte ai Fondi interprofessionali per la formazione continua. Secondo i dati più aggiornati, a livello nazionale aderiscono complessivamente 182mila aziende di ogni settore e dimensione, che occupano oltre 4,7 milioni di lavoratori. Il 98,5 % delle aderenti appartiene alle Pmi. Elemento strategico dell'azione di Fondimpresa è il forte radicamento territoriale. Fondimpresa opera anche a livello locale, con sede presso Confindustria Trento, con un'articolazione a cui aderiscono oltre 1.748 aziende trentine di qualunque comparto, settore o categoria, con oltre 40mila dipendenti. Accanto al presidente Marcello Lunelli, nel cda di Fondimpresa siedono il vicepresidente Gianni Tomasi (Uil del Trentino), Franco Ischia (Cgil), Michele Bezzi (Cisl), con Alessandro Benedetti e Maria Cristina Poletto (per Confindustria Trento).
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Mancato pagamento: come tutelarsi Il seminario, al quale hanno partecipato oltre 70 imprenditori, ha fornito alle imprese associate una panoramica su principali procedure e strumenti atti a scongiurare ipotesi di mancato pagamento. di Francesca Bordogna, Area Internazionalizzazione di Assoservizi Srl
Il
20 maggio scorso Confindustria Trento, in collaborazione con la sua società di servizi Assoservizi, Assiconsult, Cassa Centrale Banca, Cerved e la sua Rating Agency e Borga Studio Legale, ha organizzato presso Palazzo Stella un seminario sul mancato pagamento. Il seminario, al quale hanno partecipato oltre 70 imprenditori, ha fornito alle imprese associate una panoramica su principali procedure e strumenti atti a scongiurare ipotesi di mancato pagamento, a fronte di beni o servizi offerti sui mercati nazionale e internazionali. Ad apertura del Seminario è intervenuto Roberto Busato, direttore di Confindustria Trento, il quale ha ricordato i pesanti effetti della crisi nell’ultimo biennio sull’industria trentina, ma ha anche segnalato il sentiment di una parte dell’imprenditoria che oggi manifesta una prima ripresa degli ordini, sebbene con ritardi nei pagamenti a cui il seminario vuole dare risposte operative. Mauro Alfonso, amministratore delegato di Cerved Rating Agency e Leonardo Piva, Regional Manager di Cerved, hanno introdotto i servizi di business information, valutazione del rischio e recupero crediti a monte dell’assicurazione stessa. Hanno poi illustrato i benefici derivanti dall’ottenimento di un rating pubblico come strumento di comunicazione strategica per l’accreditamento presso i partner commerciali e per gli stakeholders, e quindi funzionale a ottimizzare il ciclo dei pagamenti. Per Assiconsult è intervenuto Gregor Stimpfl in qualità di Ceo, seguito da Danilo Potenza, Icba Italy, che ha segnalato a quali condizioni la polizza credito può davvero aiutare l’azienda a svilupparsi sul mercato nazionale o all’estero, illustrando gli errori più comuni d’applicazione
dello strumento di assicurazione del credito per capirne caratteristiche e contenuti. A seguire, Dario Ferrari, responsabile ufficio estero e servizi accentrati di Cassa Centrale Banca – Credito Cooperativo del Nord Est, ha fornito una panoramica degli strumenti di regolamento che il sistema bancario e, nello specifico, il credito cooperativo mette a disposizione delle imprese per supportarle nelle loro operazioni di compravendita di beni e servizi con l'estero. Sono stati analizzati vari strumenti, partendo da quelli meno costosi e complessi per arrivare a quelli più evoluti, che permettono alle imprese di mettere in sicurezza la parte economica delle transazioni. Infine, Fabrizio Borga titolare dell’omonimo Studio Legale di Trento, ha esteso la riflessione al tema della contrattualistica internazionale, dando alcuni cenni su normativa del decreto ingiuntivo europeo, riserva di proprietà, legge applicabile e foro competente sulla vendita, ribadendo l’importanza di alcune accortezze da seguire laddove ci si appresti a sottoscrivere un contratto internazionale. L’evento si è concluso con una sessione di incontri bilaterali, di approfondimento degli argomenti trattati, con i rappresentanti di Assiconsult, Cerved, Cassa Centrale Banca e Borga Studio Legale, ai quali hanno partecipato alcune imprese interessate. Con questo evento si è voluto fornire alle imprese associate un approccio integrato sul complesso problema dei pagamenti sia sul mercato nazionale che estero, con l’aiuto di professionisti che vivono e lavorano sul territorio e con cui l’associazione lavora stabilmente con consulenze individuali e formazione, personalizzate sulle esigenze delle singole aziende.
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Trentino Export brinda al futuro Attiva da 40 anni a sostegno dell’export delle aziende trentine, Trentino Export ha festeggiato l’importante traguardo davanti alle aziende associate. Dettate le nuove strategie per il futuro. di Giorgio Zagonel
Trentino
Export in occasione della propria assemblea dei soci, svoltasi giovedì 14 maggio, ha festeggiato i suoi 40 anni di attività a sostegno dell’export delle aziende trentine. Alla presenza dei propri soci, che ad oggi sono 129, è stato approvato il bilancio 2014 e dopo una breve disamina delle attività svolte nell’anno passato, sono state illustrate le nuove strategie che il Consorzio sta mettendo in campo per il 2015. Il bilancio delle attività del 2014 è stato senz’altro positivo e molti sono i progetti in corso. Trentino Export che ad oggi conta 25 referenti esteri, nel 2014 ha sostenuto le proprie aziende con 39 ricerche di mercato, 21 organizzazioni di incontri Business to Business all’estero e 13 assistenze nella fase del post vendita. A questo si aggiungono 53 interventi di intermediazione linguistica, 13 interventi riguardanti l’assistenza relativa alla contrattualistica internazionale e 19 relativi all’assistenza fiscale e doganale. Da sottolineare come oltre al proseguo
Refente Trentino Export per l’est Europa Nel quadro della presentazione alle aziende associate dei propri referenti esteri, Trentino Export organizza per martedì 7 luglio 2015 una giornata di incontri personalizzati e gratuiti rivolti alle imprese interessate ai mercati dell’Europa Orientale. Gli incontri avranno lo scopo di approfondire le opportunità di business e capire le problematiche inerenti la commercializzazione dei prodotti trentini in questa area. I paesi di riferimento saranno: Polonia, Repubblica Ceca e Slovacca, Paesi Baltici, Ungheria, Slovenia, Croazia, Serbia, Macedonia, Romania e Bulgaria. Le aziende interessate sono pregate di contattare gli uffici di Trentino Export: T. 0461-931011 - info@trentinoexport.it
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del progetto Pi.Ma.Rio. che vede la presenza di un desk permanente ed una piattaforma logistica della Cooperativa in Brasile, durante il 2014 siano stati avviati importanti e strutturati progetti di internazionalizzazione in Cina, nello specifico nella regione dello Sichuan, ed in Marocco. Barbara Fedrizzi, presidente di Trentino Export, ha colto l’occasione per dichiarare: “Oggi è un giorno importante per il Consorzio e le sue 129 aziende associate. Siamo riusciti a superare questi anni di forte crisi economica mantenendo intatto il numero dei nostri soci e rafforzandoci sia a livello economico che professionale. Il quadro economico nazionale ed internazionale sembra in miglioramento ed è proprio questo il momento di aumentare i nostri sforzi per sostenere le nostre aziende, con servizi sempre più specialistici ed operativi. La sfida ora è quella di confermarci come punto di riferimento per le aziende trentine che operano nel Mondo”. Gli obiettivi per il 2015 sono ambiziosi e molteplici. Trentino Export, in sinergia con i vari attori provinciali, si propone di continuare nella strada intrapresa, rafforzando la sua presenza sui mercati esteri con nuovi referenti esteri in Scandinavia, Africa Sub-Sahariana e Cina. Durante il finale dell’assemblea la presidente Fedrizzi ha anche sottolineato come sia “necessario riuscire a fare maggiormente squadra tra i vari attori economici e non che danno sostegno all’export delle aziende trentine. Ad oggi – ha concluso – vi sono ancora troppe divisioni che nuocciono alle aziende stesse e a tutto il sistema provinciale”. Insomma, l’età non si fa sentire e anzi l’esperienza di questi 40 anni fa di Trentino Export un vero e proprio riferimento per le aziende che dal nostro territorio hanno allargato o stanno allargando i propri orizzonti al Mondo.
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Operativo il fondo strategico regionale Rese disponibili risorse finanziarie integrative rispetto a quelle del credito bancario tramite un fondo mobiliare chiuso a vocazione esclusivamente territoriale. di Luca Ribaga, Finanza d’Impresa di Confindustria Trento
È
pienamente operativo il Fondo strategico regionale, costituito allo scopo di consentire alle aziende del territorio di finanziarsi a medio-lungo termine per sostenere progetti di sviluppo e investimento, tramite strumenti finanziari non tradizionali. In particolare lo strumento finanziario principale proposto alle aziende è la possibilità di finanziarsi collocando sul fondo i propri prestiti obbligazionari (minibond); cartolarizzazioni per investimenti delle micro imprese, export credit notes e project bond per progetti infrastrutturali completano gli strumenti disponibili. Il nuovo strumento offre alle imprese importanti vantaggi, quali la minor dipendenza dal sistema bancario, tassi concorrenziali rispetto ad analoghi strumenti extra-regionali, assenza del rapporto dalla Centrale dei Rischi della Banca d’Italia. Il comparto trentino del Fondo è partito con una
dotazione iniziale di 107 milioni, con un investimento di 75 milioni da parte della Provincia autonoma di Trento, di 26,8 milioni di Laborfond, 5 milioni dalla Banca Popolare dell’Alto Adige e di 0,2 milioni da parte di Fin.Int. SGR. Confindustria Trento, rappresentando il maggior numero di aziende sul territorio provinciale che per tipologia e parametri economico-finanziari possono usufruire del Fondo Strategico Regionale, sta svolgendo un ruolo informativo e di supporto verso gli associati, allo scopo di rendere leggibile e fruibile lo strumento. Sono state già deliberate le prime operazioni ed a brevissimo si avranno le prime emissioni di minibond da parte di alcune aziende industriali del territorio: uno sicuro stimolo per il tessuto imprenditoriale locale ad approcciare strumenti innovativi per finanziare la crescita aziendale.
Gli autotrasportatori in audizione dal Papa Gli imprenditori della Sezione Autotrasporto merci in conto terzi hanno partecipato all’Audizione generale di Papa Francesco del 29 aprile scorso. Coordinata dal presidente della Sezione Lucio Sandri e dal rappresentante degli Autotrasportatori nella Giunta di Confindustria Trento Eleuterio Arcese, la due giorni di trasferta a Roma ha rappresentato un importante momento di rinnovata aggregazione, mentre non sono mancati momenti di significativa emozione nell’ascoltare le parole del Santo Padre. Il gruppo è stato accompagnato anche dal direttore di Confindustria Trento Roberto Busato, con il responsabile della Sezione Autotrasporto Pierangelo Baldo, ed all’Udienza Pontificia sono intervenuti anche il segretario generale dell’Anita Giuseppina Della Pepa, accompagnata da alcuni collaboratori. Grande soddisfazione è stata manifestata dal presidente Lucio Sandri per la compatta partecipazione delle aziende del gruppo Autotrasporto e per il clima di grande cordialità e di sincera condivisione di valori che si è determinato nel cogliere i profondi e toccanti messaggi diffusi dal Pontefice.
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Cinque Stelle al Merito del Lavoro Il 1 maggio la consueta consegna delle onoreficienze a chi si è distinto nella professione.
Diego Galvagni, Rovereto - Trasporti Impiegato presso Arcese dal 1979. Attivo da subito nella gestione dei mezzi e degli autisti, è andato occupandosi della supervisione a livelli sempre più elevati, fino a gestire una ventina di persone per il mercato del Nord Europa. Si è distinto per le capacità relazionali e per l’attenzione ai nuovi collaboratori dell’Azienda.
Mauro Montibeller, Roncegno - Credito Ha percorso una significativa carriera, dapprima presso la Banca di Trento e Bolzano, successivamente nel settore del Credito Cooperativo. Si citano fra gli incarichi quello di vicedirettore e responsabile commerciale della Cr Centro Valsugana e quello di responsabile delle zone di Telve e Strigno della Cr Valsugana e Tesino.
Roberto Simonini, Riva del Garda – Industria Assunto da Fedrigoni Spa in qualità di responsabile del Laboratorio e della Ricerca&Sviluppo, si è distinto nello sviluppo di nuove carte di alta qualità. Attualmente gestisce il Laboratorio di controllo qualità e fornisce assistenza tecnica ai clienti.
Flavio Vanzo, Cavalese – Industria Assunto a 24 anni in qualità di addetto alla linea di produzione per lo scarico e carico del vino dalla ditta Schenk di Ora, è stato poi promosso a capo di una squadra composta da quattro collaboratori ai quali ha trasmesso entusiasmo e professionalità. Degno di menzione è pure il ruolo ricoperto nella cura dei rapporti con i fornitori esterni.
Roberto Luis Zanotti, Campodenno - Industria Ha percorso una brillante carriera presso la Mahle Componenti Motori Italia Spa. Assunto quale operaio generico, ha finito per acquisire responsabilità nella formazione delle nuove leve. Dal 2008 ha assunto inoltre la qualifica di capo gerarchico e coordinatore del reparto attrezzeria.
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