Trentino Industriale | maggio-giugno 2012

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MAGGIO | GIUGNO 2012 ANNO 53 | N°5-6

Formazione

Confindustria Trento in rete con altre territoriali del Sistema

Aziende

Bonfiglioli si insedia nel polo della meccatronica

Internazionalizzazione Trentino Export in Libia per nuove opportunità di business

Imprenditori & Sons All’Assemblea Privata di Confindustria Trento gli imprenditori associati e i loro figli


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CONFIDIMPRESA TRENTINO s.c. Aiutiamo le imprese a crescere per far crescere il Trentino. Insieme! CONFIDIMPRESA TRENTINO s.c.è una Società Cooperativa per azioni senza scopo di lucro, basata sui principi della mutualità. Nata nel settembre 2007 dalla fusione tra Confidi Trento e Terfidi, importanti realtà locali di trentennale esperienza, è supportata da personale preparato e sempre più aggiornato. Rappresenta oggi una realtà solida e capace di coniugare l’esperienza del passato con l’esigenza del cambiamento. Le molteplici novità normative degli ultimi anni e il coraggio di credere nelle aziende hanno inciso in maniera profonda nell’organizzazione e nel funzionamento di CONFIDIMPRESA TRENTINO. Soddisfacendo le esigenze del singolo, vuole comprendere meglio le problematiche generali analizzando, costruendo e proponendo varie iniziative che, anche in sinergia alle organizzazioni di categoria, elaborano funzionali proposte di gestione aziendale capace di sostenere le imprese a 360°.

In un contesto finanziario come quello attuale, privo di certezze e colmo di punti di domanda, prudenza e rigidità, CONFIDIMPRESA TRENTINO ottiene un risultato fondamentale per incrementare la propria forza di sostegno alle piccole e medie imprese del territorio. Attraverso l’iscrizione all’elenco ex articolo 107 del Testo Unico Bancario, diventa nell’aprile 2010 soggetto Intermediario Vigilato da Banca d’Italia, rafforzando il valore delle proprie garanzie nel rispetto e nel mantenimento dei requisiti previsti dalle vigenti normative.

Interlocutore del sistema creditizio

Grazie alle convenzioni con tutto il sistema bancario operante sul territorio provinciale, CONFIDIMPRESA TRENTINO facilita i propri associati nell’accesso al credito tramite il rilascio di garanzie consortili a sostegno di nuovi finanziamenti. L’avvento dell’attuale crisi finanziaria ha portato altresì la Provincia ad istituire “il tavolo del credito”, all’interno del quale Confidimpresa svolge dalle origini, un ruolo attivo, propositivo e di testimonianza.

Consorzio di garanzia

L’operatività di CONFIDIMPRESA TRENTINO prevede il rilascio di garanzie a sostegno sia delle linee di credito a breve termine (fidi in conto corrente, linee autoliquidanti, ecc) sia a medio lungo termine (mutui e leasing). Tali garanzie, siano esse a prima richiesta o sussidiaria, consentono all’istituto di credito di mitigare il rischio insito nell’operazione di finanziamento, agevolandone potenzialmente il processo deliberativo. Alle linee di credito assistite da garanzia Confidimpresa vengono applicati i tassi di interesse concordati con gli istituti di credito e consultabili nell’apposita sezione del sito. Un’analisi congiunta con l’imprenditore delle sue esigenze finanziare costituisce il fulcro intorno al quale strutturare l’intervento di CONFIDIMPRESA TRENTINO.

a z r o f La o p p u r di un g Interlocutore della Provincia

Attraverso la stipula di specifiche convenzioni con la PAT, CONFIDIMPRESA TRENTINO si pone come interlocutore della Pubblicitario Provincia, per conto della quale gestisce il processo di istruttoria ed erogazione di diverse agevolazioni provinciali e di altri molteplici interventi volti allo sviluppo e al sostegno delle imprese. SC Plurisettorialità e trasversalità aggiodi credere nelleaziende punti di sintesi e co dirforza

Forte di una base associativa di oltre 4.000 aziende appartenente ai settori dell’industria, commercio, turismo e servizi, costruisce sulla sua intersettorialità il punto di sintesi e anche di forza delle molteplici realtà economiche coinvolte. Istituzionale

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SC


sommario

03

editoriale 7

49

I cinquant'anni della Fal

50

Quando la ricerca si sposa con il welfare

Non rassegnamoci

copertina

rubriche 8

copertina

29 associazione

economia

8

"Abbiamo i numeri per farcela"

53

11

I nuovi presidenti di sezione di Confindustria Trento

Come stare sul mercato al tempo della crisi

55

Un’esposizione per rilanciare il settore

13

Cambia lo Statuto perché cambia l’Associazione

58

Cicli di vita e rapporti tra generazioni

60

16

Premiati gli imprenditori over 75

Assegnate le Stelle al Merito del Lavoro

18

Da oltre 50 anni con Confindustria Trento

21

Mart Industria: quando l’arte incontra l’impresa

23

Premiati i giovani presenti al Mart

24

Dire, fare, lavorare: estate in azienda

26

“Per una nuova politica industriale”

internazionalizzazione 63

Trentino Export in Brasile: Feicon Batimat 2012

65

Ricostruire la Libia post-bellica

edilizia

associazione

40 aziende

68

53 economia

29

“In rete” per la formazione

32

“Tu sei…premiato”

63 internazionalizzazione

36

Prevenzione antincendi: aggiornata la normativa

68 edilizia

Il caso delle torri di Villazzano 3

innovazione 72

aziende

D2T sesto atto: premiate le case componibili in legno

72 innovazione 74 gestione aziendale 76 webook

40

I riduttori Bonfiglioli al Polo della Meccatronica

43

Se l'innovazione passa per il design

46

Dalla Valsugana a Londra 2012

gestione aziendale 74

Privacy in azienda verso la semplificazione

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04 TRENTINO INDUSTRIALE Anno 53 | N. 5-6 Maggio-Giugno 2012

Direttore Responsabile

MAGGIO | GIUGNO 2012

Alessandro Santini

ANNO 53 | N°5-6

Comitato di Redazione

Redazione

Silvia Bruno Primo Bee

Formazione

Confindustria Trento in rete con altre territoriali del Sistema

Aziende

Bonfiglioli si insedia nel polo della meccatronica

Internazionalizzazione Trentino Export in Libia per nuove opportunità di business

Imprenditori & Sons All’Assemblea Privata di Confindustria Trento gli imprenditori associati e i loro figli

Direzione, Redazione e Amministrazione

Palazzo Stella, Via Degasperi, 77 38123 Trento T 0461 360000 | F 0461 933551 Internet: www.trentinoindustriale.com e-mail: trentino.industriale@confindustria.tn.it Progetto grafico

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Autorizzazione del Tribunale di Trento N. 71 del 10 febbraio 1990 Le tesi espresse nelle rubriche e negli articoli firmati impegnano soltanto l’autore e non rispecchiano quindi necessariamente le opinioni della rivista. Associato all’Unione Stampa Periodica Italiana

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editoriale

07

Non rassegniamoci In Italia a maggio il tasso di disoccupazione giovanile è salito al 36 per cento, il dato più elevato degli ultimi vent'anni. Quasi un punto percentuale in più rispetto al mese precedente. Significa che un giovane su tre è senza lavoro, pur cercandolo. Il premier Monti lo ha definito - giustamente - "inaccettabile". È corretto contestualizzare il dato in uno scenario di congiuntura negativa, ma è anche vero che in Paesi a noi vicini come l'Austria e la Germania - colpiti con la stessa forza dalla crisi - la disoccupazione giovanile si ferma all'otto per cento. Il Governo a livello nazionale e la nostra Provincia a livello locale stanno cercando di mettere in atto azioni per favorire l'occupabilità dei giovani. Oltre a fornire alcuni utili strumenti operativi, ai giovani dobbiamo dare prospettive. Li dobbiamo incoraggiare a non rassegnarsi. Perché casi virtuosi di giovani che si mettono in gioco – magari anche lontano da casa – e ce la fanno, ce ne sono. Non ultimo quello della trentina Samantha Cristoforetti, prima donna astronauta italiana, da poco selezionata per una missione spaziale. Ed è un messaggio contro la rassegnazione dei giovani anche quello che Confindustria Trento vuole dare con il progetto “Giovani Industriosi”. Abbiamo cercato da subito di puntare sulla qualità delle iniziative e sulla loro valenza motivazionale. L’ultima azione avviata – chiamata “Dire, fare, lavorare” – ha per obiettivo l’inserimento dei giovani in azienda durante il periodo estivo. A pochi giorni dal lancio c’è già un’incoraggiante risposta di aziende e giovani intenzionati a fare questa esperienza. È un bel segnale: per loro, e per tutti noi. La strada è quella giusta: non dobbiamo che continuare a percorrerla.

Paolo Mazzalai

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8

copertina

copertina

"Abbiamo i numeri per farcela" Le parole del presidente Mazzalai all'assemblea privata di Confindustria Trento.

“Siamo qui

Foto: Hugo Munoz

non per lamentarci del buio, ma per accendere la candela che ci può guidare attraverso quel buio, verso un futuro che ci veda sani e salvi… dobbiamo occuparci seriamente di quel futuro. Perché il mondo sta cambiando, la vecchia epoca sta finendo. I metodi di prima non funzioneranno più”. L’11 maggio, in occasione dell’assemblea privata dell’associazione, il presidente di Confindustria Trento Paolo Mazzalai ha aperto la sua relazione con le parole che John Kennedy pronunciò a Los Angeles il 14 luglio 1960, quando cioè decise di accettare la candidatura per la corsa alla Casa Bianca alla Convention Democratica. “In ogni crisi c’è una grande componente di opportunità” ha detto Mazzalai, che ha voluto fare del suo intervento uno sprone alla reazione degli industriali trentini. “Il Trentino ha i numeri. Le nostre aziende hanno i numeri – ha aggiunto -. Sono sicuro che sapremo superare questo difficile momento”. Che una ripresa sia possibile lo dice la qualità del lavoro delle aziende, e insieme l’operatività di quella “casa degli imprenditori” che è Confindustria

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Trento: “Vi invito a venire in Associazione – ha raccomandato il presidente -, anche solo per vedere com’è organizzata e quali servizi offre. Per bere un caffè, darci dei suggerimenti, parlarci dei vostri progetti e dei vostri problemi”, per trovare un “partner qualificato con esperti in grado di dare risposte su diverse materie”, pronto a fornire assistenza agli associati anche con l’ausilio di un nuovo strumento: l’email sos@confindustria.tn.it. “Non lasceremo solo nessuno dei nostri imprenditori – ha continuato Mazzalai -. Anche perché abbiamo in mente diverse luci che potremmo accendere assieme. Ad esempio investendo nei giovani, nella ricerca e nell’innovazione, nell’internazionalizzazione, nell’aggregazione tra imprese”. E se l’investimento sulle nuove generazioni è in testa alle priorità, in particolare in virtù dell’impegno concretato dalle azioni del progetto dell’anno “Giovani Industriosi”, l’Associazione è in prima linea anche nella valorizzazione della collaborazione tra imprese, università e centri di ricerca, dell’innovazione di prodotto, dei processi produttivi e dei modelli organizzativi. “Il Trentino è la provincia


9 copertina rubrica

italiana più avanti nella realizzazione di una rete in fibra ottica - ha spiegato Mazzalai -. Le nostre aziende possono avere un vantaggio competitivo formidabile, ma dobbiamo attivarci per cogliere questa opportunità”. Confindustria Trento plaude alle promesse legate allo sviluppo del progetto del polo della meccatronica; ancora, sostiene la presenza sui mercati esteri, attraverso la riorganizzazione dei servizi e l’avvio di attività specifiche; infine si incoraggia la promozione di reti e sinergie: “Dobbiamo irrobustire le nostre aziende per indossare la taglia più adeguata al mercato di riferimento – ha continuato il presidente -. Questo significa principalmente aggregazione e patrimonializzazione”. Mazzalai ha fatto cenno poi al processo di rinnovo delle cariche: quello – già avvenuto - dei rappresentanti delle Sezioni merceologiche, e quello – imminente – dei Delegati territoriali, anticipando la riforma del numero delle rappresentanze dei territori. “Sono certo che assieme ce la faremo – ha concluso il presidente -. Abbiamo i numeri per farcela”.

Credito e Laborfonds Nel corso della sua relazione, il presidente Mazzalai si è soffermato anche sull’emergenza dell’accesso al credito, ricordando la proposta lanciata a mezzo stampa da Confindustria Trento mesi prima: di impiegare cioè parte del capitale di Laborfonds per finanziare le imprese del territorio, anziché di investirlo sui mercati finanziari internazionali. Proposta accolta con favore dal presidente della Provincia di Trento Lorenzo Dellai. “Dalle nostre analisi – ha spiegato Mazzalai - risulta che potrebbero essere investiti dai 100 ai 200 milioni di euro, in piena sintonia con la normativa che regola i fondi pensione. Non si tratta di mettere le mani sui soldi dei lavoratori – come ha detto una parte del sindacato – ma di investire legittimamente le risorse del territorio, sul territorio. Anche perché – è bene ricordarlo ogni tanto – se le imprese chiudono i lavoratori non hanno più versamenti né per la pensione ordinaria, né per quella complementare. Le ragioni delle imprese sono una parte imprescindibile della democrazia e della costruzione del benessere di una società. Troppo spesso questo aspetto non viene sottolineato come merita, nemmeno nel nostro ricco Trentino. Noi auspichiamo che su questo progetto si riesca a fare squadra con gli altri rappresentanti in Laborfonds dei datori di lavoro e dei lavoratori. Il turno di presidenza che ora spetta agli imprenditori trentini è la garanzia che sarà fatto di tutto per raggiungere questo obiettivo. Antonello Briosi è il nuovo presidente indicato da Confindustria Trento. Sono certo che sarà in grado, con la sua competenza e la sua determinazione, di dare un forte contributo finanziario allo sviluppo del nostro territorio”.

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11 copertina

I nuovi presidenti di sezione di Confindustria Trento

Alimentazione Manuel Furlani

Autotrasporto Andrea Gottardi

Carta Gerold Zuegg

Chimica Marisa Zeni

Edilizia Enrico Garbari

Impianti a fune Valeria Ghezzi

Industrie varie Rudi Oss

Legno Lorenzo Perini

Estrattive e materiali Achille Onorati

Metalmeccanica Giovanni Coletti

Porfido Rocco Cristofolini

Servizi innovativi Giordano Tamanini

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13 copertina

Cambia lo Statuto perché cambia l’Associazione Con l’approvazione all’unanimità delle modifiche da parte dell’Assemblea si è concluso il processo di revisione dello Statuto associativo. Diverse e importanti le novità introdotte. di MARCO STENICO, Vicepresidente della Giunta esecutiva di Confindustria Trento

Nello Statuto

di un’associazione di rappresentanza – com’è Confindustria Trento – si riflette la “mission” e la vocazione di fondo di un’organizzazione, il senso stesso di un ruolo che è e deve essere nel contempo al servizio degli associati e di significativo riferimento per il più ampio contesto economico locale. “Porre mano allo Statuto” appare dunque in questa prospettiva un’operazione impegnativa, costruita su delicati equilibri, che attinge in primo luogo alla sfera delle responsabilità proprie dell’industria in una fase per molti versi problematica. Se si decide di cambiare, lo si fa solo e soltanto per rendere più forte ed incisiva la rappresentanza di Confindustria Trento, in modo tale che sia in grado di far sentire meglio la propria voce e quindi far valere in ogni sede le proprie posizioni in modo ancor più efficace. La premessa di inquadramento dell’intervento sullo Statuto associativo – culminata nell’approvazione delle modifiche statutarie da parte dell’Assemblea dello scorso 11 maggio e nella successiva adozione di tre importanti regolamenti associativi ad opera del Consiglio direttivo del 5 giugno – appare necessaria per poi comprendere il senso delle singole disposizioni nella nuova formulazione, come tessere di un mosaico unitario che si va a comporre. Una parte significativa delle “novità” è il frutto della essenziale opera di continuo adeguamento all’evoluzione della cosiddetta “normativa confederale” del Sistema Confindustria su base nazionale e da qui ha preso avvio la Commissione per la revisione statutaria, costituita ad hoc sul finire del mandato di Presidenza precedente e composta in prevalenza da imprenditori: il lavoro della Commissione si è poi fatto carico di quanto via

via emergeva dalla base associativa e ha tenuto conto della riforma legislativa che ha portato, nel quadro dell’Autonomia speciale, all’istituzione di nuovi enti intermedi (tra Provincia e Comuni), denominati Comunità di Valle e titolari di competenze significative in materie “sensibili” come urbanistica e sviluppo economico locale. Si è trattato di un percorso complesso che – prima di approdare in Assemblea – ha coperto l’arco temporale di quasi un biennio, snodandosi in ben undici riunioni sul territorio al fine di raccogliere le istanze degli associati per poi essere sottoposto, nei suoi esiti intermedi o finali, rispettivamente a Giunta Esecutiva e a Consiglio Direttivo. Le modifiche statutarie approvate attengono a molteplici profili dell’ordinamento interno, tra i quali si ricordano qui di seguito solo quelli salienti: - una nuova rappresentanza dei Territori; - il riordino nella composizione del Consiglio direttivo; - la previsione del possibile inserimento in Giunta esecutiva di due componenti ulteriori di diretta nomina del Presidente; - la disciplina analitica dell’iter per la votazione del candidato alla Presidenza; - l’individuazione di termini e modalità di svolgimento dell’incarico affidato al Comitato di designazione; - l’attribuzione di un ruolo di coordinamento generale delle società del gruppo di Confindustria Trento al direttore dell’Associazione; - la previsione esplicita per cui la piena regolarità nel versamento dei contributi associativi è requisito essenziale per l’accesso a qualsiasi carica. Si preferisce in questa sede concentrarsi sulla novità sostanziale che è data dalla rappresentan-

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za dei Territori, con una disposizione – quella dell’art.15 dello Statuto – assolutamente inedita: tale rappresentanza va a sostituire quella tradizionale assegnata finora ai delegati comprensoriali, assumendo piena consapevolezza di come sul e dal territorio e dalle valli siano destinati in prospettiva a maturare processi decisionali di importanza fondamentale per le imprese. Nel nuovo assetto statutario, con un movimento che non a caso parte dal territorio per poi solo in un secondo momento convergere verso Trento, i sedici ambiti corrispondenti al bacino delle imprese associate insediate sui territori delle Comunità di Valle esprimono ciascuno un delegato di Valle che rimane – né potrebbe essere altrimenti – interlocutore naturale della rispettiva Comunità. Nel contempo lo Statuto dà impulso ad un processo di aggregazione in base al quale la rappresentanza di più valli sia unitaria all’interno del Consiglio direttivo dell’Associazione e per questa via i sedici ambiti di cui sopra hanno dato vita a otto territori (questo è il punto finale della traiettoria, formalizzato nel Regolamento sui Territori adottato immediatamente a seguire), in grado di individuare otto delegati di Territorio quali componenti di diritto del Consiglio direttivo dell’Associazione; non v’è alcun bizantinismo in ciò, quanto piuttosto la ricerca di un equilibrio necessario tra due istanze di fondo per un’organizzazione di rappresentanza, cioè presenza capillare sul terri-

Foto: Hugo Munoz

copertina

torio e nei processi decisionali locali da un lato e capacità di sintesi per così dire “al centro” (a Trento, nell’ambito dell’organismo allargato di Confindustria Trento) dall’altro. Essere in grado di garantire questa sintesi in modo efficace è la sfida che attende l’Associazione e la sua base imprenditoriale nei prossimi anni: il primo test è costituito in tal senso dal fatto che, ove i territori comprendano più ambiti di valle, sono i delegati di Valle ad essere chiamati ad indicare chi fra loro sarà delegato di Territorio. Il quadro statutario si completa sul punto con la previsione di un’investitura forte dei delegati, che rappresentano l’Associazione nell’ambito dei processi decisionali locali su mandato della presidenza, e con la promozione di uno stabile raccordo tra delegati e Associazione, alimentato da flussi informativi costanti e su basi di reciprocità.

La commissione per la revisione dello Statuto di Confindustria Trento La revisione dello Statuto di Confindustria Trento è stata affidata ad una commissione composta dalla past president Ilaria Vescovi, dal vicepresidente Marco Stenico (a destra nela foto, assieme al notaio Paolo Piccoli), da Francesco

Foto: Hugo Munoz

Cristofolini (già proboviro dell’Associazione), dal direttore

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Roberto Busato e dal responsabile dell’Area Diritto d’impresa Paolo Angheben.


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16 copertina

Premiati gli imprenditori over 75 Agli imprenditori trentini classe 1937 il riconoscimento di Confindustria Trento.

Nel corso

dell’assemblea privata di maggio, il presidente di Confindustria Trento Paolo Mazzalai ha premiato sei “pionieri” d’azienda: un gruppo di imprenditori trentini classe 1937 che ancora oggi prestano l’esperienza maturata alle attività avviate in gioventù, non senza l’aiuto delle più verdi energie di figli e nipoti, con loro sul palco dell’Auditorium Melotti in occasione della menzione.

Gianfranco Pedri

Livio Ghezzi

L’avventura industriale di Gianfranco Pedri inizia nel 1969 quando fonda la Pamar srl, della quale assume la presidenza e la legale rappresentanza. Negli anni Settanta è socio fondatore di due grosse aziende del settore isolanti (Termolan Spa) e del settore coperture industriali (Copernit Spa) che operano a livello nazionale. Al principio degli anni Ottanta torna in Trentino: da allora – in veste di imprenditore, come nella parallela attività istituzionale – si muove nell’ottica “di chi è radicato sul territorio che ama”. Fonda la Finanziaria Immobiliare Roveretana Spa, ancora operante come capogruppo (alla quale nel ’95 andrà ad affiancarsi Fir Sviluppo), e nel 1980 la Pre Metal Spa che ancora oggi presiede. Analogamente presta le proprie competenze all’attività di Confindustria Trento: in veste di vicepresidente (tra il 1982 e il 2001) e di presidente (fino al 2006, militando anche nella giunta romana e sostenendo l’elezione di Luca Cordero di Montezemolo). Ancora oggi partecipa al Consiglio direttivo dell’Associazione. Degli incarichi assunti negli anni, ricordiamo l’impegno nel Cda della Fondazione Caritro e dell’Università degli studi di Trento, la vicepresidenza della Cassa di Risparmio di Trento e Rovereto e la presidenza della società Iniziative Urbane Spa (“Creata – ricorda – con entusiasmo, con l’intento di valorizzare le capacità delle imprese trentine”). Fra le altre cose, è tuttora vicepresidente di Interporto Servizi e di La Finanziaria Trentina Spa. Nel 2006, all’uscita autostradale di Rovereto Sud, il gruppo realizza Area 22: centro multifunzionale integrato con hotel 4 stelle. Dieci anni fa, Gianfranco Pedri ha passato il timone delle aziende del gruppo di famiglia ai figli Paolo e Marco, ma non ha smesso di dedicare passione ed energie alle attività di una vita. Livio Ghezzi ha solo due anni quando la famiglia si trasferisce a Malles Venosta, dove il padre Giuseppe ha acquisito una commessa di trasporti per la costruzione di una diga dell'ENEL; ne ha 15 quando guida il suo primo Lancia Esatau nel cantiere della diga di Santa Giustina. Di lì all’avvio dell’impresa il passo è breve: nel ‘56 nasce la Ghezzi Livio Autotrasporti, che passa presto a effettuare i primi carichi di mele per il mercato di Roma e

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qualche carico di legname dall'Austria. In questa occasione Livio incontra Giovanni Luchin: con lui, nel ‘62, fonda la Ghezzi & Luchin Autotrasporti. Negli anni Settanta l’azienda diventa anche agenzia di spedizioni e si trasferisce a Mezzolombardo. Con l’ingresso dei figli Giuseppe, Ennio e Giorgio (che subentreranno a Luchin), l’impresa si apre alla logistica. Nel 2002 è operativo un magazzino all'Interporto di Trento; presso l’Interporto - nell’area opzionata tramite Confindustria Trento – sorgerà anche la Logistica2, di cui lo stesso Ghezzi è presidente. Appassionato restauratore di mezzi storici, Ghezzi è anche presidente onorario dell’Associazione Italiana Trasporti d'epoca.

Benito Larentis

Fondatore, nel 1961, della ditta Larentis, dal 2002 Benito Larentis è socio e amministratore della Larentis Lorenz Srl. Qui condivide quotidianamente il lavoro con le figlie Daniela e Claudia, il socio Marco Lorenz e i vari collaboratori. Operando ininterrottamente nel settore, Larentis ha conseguito negli anni una vasta esperienza - dal punto di vista tecnico e gestionale - nel campo delle costruzioni metalliche in alluminio e acciaio. Si è fatto promotore di numerose iniziative imprenditoriali e ha partecipato alla vita associativa - di quella di Confindustria Trento, in particolare - ricoprendo vari incarichi. Diplomato all’Istituto per Geometri di Trento, a fine anni Cinquanta Luigi Misconel rileva l’azienda di famiglia e ne promuove lo sviluppo e l’affermazione: Misconel srl è oggi una dinamica industria delle costruzioni che copre tutte le attività del settore edile: ad oggi l’azienda opera con oltre cento addetti e ha realizzato importanti opere e infrastrutture in tutta la regione. Misconel presiede da 35 anni la Funivie Alpe Cermis Spa, società che ha contribuito a fondare sul territorio di un’importante stazione invernale, motore dell’economia turistica di Cavalese e della Valle di Fiemme . Già insegnante in un istituto tecnico professionale, a metà degli anni Sessanta Giuliano Polli è impiegato presso la Bini Spa. Qui, in qualità di responsabile, in Italia e all’estero, del montaggio, dell’installazione e del collaudo degli impianti, matura una solida conoscenza tecnica e gestionale. Nel 1967 fonda, insieme a un socio, la ditta Climes: in meno di trent’anni, la sua “creatura” diventa una solida azienda con quaranta dipendenti e quasi 10 miliardi di lire di fatturato. Nel ‘92, cedute le proprie quote, dà vita alla Air Tech srl, una piccola impresa a carattere familiare che taglia quest’anno il traguardo dei 20 anni di attività. È il 1966 quando Antonio Zampoli rileva l’azienda fondata nel dopoguerra dal padre Ultimo. L’attività si amplia a tal punto che, nel 1989 - con l’avvento della terza generazione - l’allora ditta individuale si trasforma in Srl; poco più tardi, per dare nuove possibilità di sviluppo all’attività, l’impresa si trasferirà nella sede di Lavis. Antonio Zampoli ha ormai affidato la gestione operativa al figlio Alessandro; tuttavia, la presenza giornaliera in azienda testimonia la dedizione e la passione per il lavoro che lo ha accompagnato per una vita intera.

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Luigi Misconel

Giuliano Polli

Antonio Zampoli


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Da oltre 50 anni con Confindustria Trento Nel corso dell’assemblea privata premiati i soci storici.

L’Assemblea

Foto: Hugo Munoz

privata dello scorso maggio è stata l’occasione per premiare, come di consueto, anche le aziende iscritte all’Associazione Industriali da più di 50 anni. Sul palco dell’auditorium Melotti, il presidente Paolo Mazzalai ha consegnato agli imprenditori l’attestato dovuto all’anzianità raggiunta.

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Queste le aziende premiate: Mazzotti Romualdo Spa Profilerie trentine Spa Trentofrutta Spa


Salute a chi lavora

Medica. Gli specialisti in medicina del lavoro. Tutelare la salute dei lavoratori è un preciso obbligo di legge che comporta dei costi che, se opportunamente gestiti, si traducono in un mezzo assai efficace anche per garantire un ambiente di lavoro sereno, stimolare l’impegno dei collaboratori, fidelizzarli all’azienda e aumentarne la produttività. Diventare in pratica un investimento. Per questo è essenziale la collaborazione con “medici competenti” dotati non solo di specifiche esperienze acquisite operando in aziende di ogni dimensione e di ogni settore, ma anche di reale interesse professionale per il mondo del lavoro e dell’impresa, di elevate capacità relazionali, in grado di sintonizzarsi con tutta l’organizzazione aziendale. Medica ed i suoi specialisti in medicina del lavoro operano da sempre in questa direzione ponendosi al fianco delle aziende per contribuire efficacemente al conseguimento di questi obiettivi.

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Foto: Hugo Munoz

Un bilancio positivo grazie ai risparmi All’ordine del giorno dell’assemblea privata dello scorso maggio, anche l’approvazione del Bilancio consuntivo 2011 e del Bilancio preventivo 2012. Il direttore di Confindustria Trento, Roberto Busato, ha illustrato le singole voci del rendiconto dell’anno passato. Le entrate contributive sono in linea con l’anno precedente, a riprova dell’affezione delle aziende nei confronti dell’Associazione. Il bilancio si chiude con un risultato positivo, soprattutto grazie all’azione intrapresa negli ultimi anni allo scopo di realizzare risparmi: attraverso la rinegoziazione dei contratti in essere, il taglio delle spese superflue, e un’attenta politica di contenimento di tutti i costi associativi. Approvazione all’unanimità anche per il Bilancio preventivo 2012.

Foto: Hugo Munoz

Cause ed effetti della crisi All’assemblea è intervenuto anche il direttore della Filiale di Trento della Banca d’Italia Antonio Cinque, che ha esaminato i principali eventi che hanno determinato l’attuale crisi finanziaria e le loro ricadute sul quadro macroeconomico internazionale. Il direttore ha posto l’attenzione sulle difficoltà di raccolta delle banche principalmente nei Paesi più esposti a debiti sovrani, e le operazioni di rifinanziamento effettuate a dicembre e a febbraio dalla Banca centrale europea. Cinque ha infine ricordato che il prossimo anno entreranno in vigore i provvedimenti approvati del comitato per la vigilanza bancaria, denominati “Basilea 3”, con l’obiettivo di rendere il sistema finanziario più solido, stabile e prudente. “Gli effetti sul credito erogato alle imprese – ha detto - dovrebbero essere limitati e solo le aziende più indebitate potrebbero subire maggiormente i contraccolpi di un irrigidimento delle politiche di offerta”.

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Mart Industria: quando l’arte incontra l’impresa La direttrice del Mart Cristiana Collu è intervenuta all’assemblea privata di Confindustria Trento.

Il Museo

Foto: Hugo Munoz

d’Arte Moderna e Contemporanea di Rovereto è tra le realtà del genere più interessanti del panorama italiano, ma non è soltanto per questo che Confindustria Trento lo ha scelto perché ospitasse l’assemblea privata 2012. Già dal 2003 la Membership del Mart ha istituito una sezione dedicata al rapporto con le aziende; a dieci anni dall’apertura della nuova sede, un legame nuovo e vigoroso unisce gli Industriali trentini alle stanze del tempio provinciale dell’arte contemporanea. Lo ha ricordato, in un breve intervento in occasione della stessa assemblea, la neo direttrice del museo Cristiana Collu (nella foto). Che ha spiegato come Mart e Confindustria Trento abbiano intrapreso un nuovo percorso con l’obiettivo di far dialogare il mondo della cultura e il mondo dell’impresa.

“Mart Industria” – questo il nome dato alla partnership – nasce con l’obiettivo di motivare le aziende - nuovi mecenati delle arti - a supportare le attività culturali del Museo. Dal canto suo, il Mart mette a disposizione le proprie competenze scientifiche e artistiche, proponendo seminari e workshop personalizzati per i dipendenti, ingressi gratuiti e accessi agevolati agli spazi di corso Bettini, particolari condizioni nella visita alla collezione permanente e alle mostre temporanee. E proprio con una visita guidata – in questo caso all’esposizione “Postmodernismo. Stile e sovversione 1970-1990” - si è conclusa, per un nutrito gruppo di associati, l’assemblea dello scorso maggio.

Inaugurazioni recenti: al Mart fino al 30 settembre Il 23 giungo scorso si sono inaugurate al Mart due nuove mostre, che resteranno aperte fino al 30 settembre. Si tratta di “Angelico Geometrico” e “Ricostruzione futurista”. La prima, a cura di Denis Viva, è un percorso dedicato alla vicenda artistica di Fausto Melotti, in particolare a partire dagli anni Sessanta, quando l’artista svilupperà maggiormente componenti oniriche e metafisiche in cui l’ambiguità fra astrazione e figurazione prevale sull’iniziale rigore geometrico. In mostra anche le opere di artisti come Carlo Carrà, Giorgio de Chirico, Lucio Fontana, Piero Manzoni e Pablo Picasso. La seconda, curata da Nicoletta Boschiero, ripercorre i temi centrali del manifesto firmato nel 1915 da Giacomo Balla e Fortunato Depero. Opere, fotografie, libri e lettere provengono dall’archivio del Mart, ricchissimo giacimento culturale dal quale si è attinto per regalare all’esposizione un senso più profondo della longevità del movimento.

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Premiati i giovani presenti al Mart Anche quest'anno è stata riproposta la lotteria per i giovani partecipanti dell'assemblea. Il comico Lucio Gardin ha consegnato i tre I Pad in palio.

tanti i giovani che dalla platea dell’Auditorium Melotti di Rovereto hanno seguito, lo scorso maggio, l’assemblea privata di Confindustria Trento. A loro è stato dedicato, a margine del rituale assembleare, lo spazio dell’estrazione di un premio speciale. Ad assegnarlo, al termine di un piccolo show, il comico trentino Lucio Gardin, che ha estratto i nomi dei tre fortunati - Elisa Marangoni, Anna Chiara Conotter e Thomas Deflorian – per consegnare loro, al fianco del presidente, un iPad in regalo. La consuetudine di aprire ai figli degli imprenditori associati le porte delle assemblee degli industriali trentini era stata introdotta due anni fa da Ilaria Vescovi, allora alla guida dell’Associazione. Paolo Mazzalai ha voluto riproporla, invitando bambini e ragazzi ad assistere ai lavori. “I giovani sono la nostra risorsa più importante - ha spiegato Mazzalai -. Non è un caso se ho voluto dedicare proprio a loro il progetto principale del mio mandato”. Nel corso della sua relazione il presidente ha parlato dell’andamento delle azioni in cui prende corpo la strategia “Giovani Industriosi” concentrandosi in

particolare sui progressi di “Solidi Talenti”, lo strumento con cui Confindustria Trento si propone di valorizzare i giovani più capaci all’interno delle aziende. Duecento i candidati che hanno aderito al bando di selezione, cento i profili “eccellenti” emersi dai colloqui motivazionali effettuati dall’Associazione, una trentina gli apprendistati posti in essere in seguito al matching con i profili richiesti dalle aziende. A pieno ritmo si muovono nel frattempo i percorsi animati nell’ambito delle altre azioni del progetto. Per quanto riguarda “Argentovivo”, è stato attivato il desk per la neoimprenditorialità rivolto ai giovani aspiranti imprenditori (i migliori progetti d’impresa saranno presentati nel corso dell’assemblea pubblica di ottobre). Sono stati inoltre attivati i focus group e i gruppi di discussione promessi dallo strumento “Parola ai giovani”, e grande interesse va raccogliendo il blog dedicato all’iniziativa aperta su Facebook, mentre vengono diffusi centinaia di questionari ai diversi gruppi interessati (l’elaborazione dei dati sarà presentata all’assemblea). Partita anche la terza azione - “Dire Fare Lavorare” - per il lavoro estivo.

Foto: Hugo Munoz

Sono stati

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Dire, fare, lavorare: estate in azienda Presentato l’accordo tra Confindustria Trento e i Sindacati per il lavoro estivo.

Si chiama “Dire, fare, lavorare”,

da, in un periodo compreso tra giugno e ottobre, sono due. Da una parte il tirocinio di orientamento, con una durata compresa l’azione sul lavoro estivo prevista dal progetto “Giovani Industriosi” tra le 2 e le 12 settimane. Dall’altra il contratto a termine, applicabile da un minimo di 2 settimane a un massimo di 15. di Confindustria Trento. L’iniziativa proposta dagli indu- Sarà l’Agenzia del Lavoro a raccogliere le adesioni degli studenti e ad indirizzarle alle aziende sulla base dei profili richiesti. “Comstriali trentini, condivisa con i binare scuola e lavoro è ormai una strada obbligata – questo il Sindacati, sancita da un accordo siglato a fine primavera e presen- commento del presidente dell’Agenzia del Lavoro Michele Colatata alla stampa nelle scorse set- santo -. Nei paesi in cui è una consuetudine, la disoccupazione giovanile è più bassa”. “Si tratta di un progetto dal valore sociale timane, coinvolge anche l’Agenzia del Lavoro, che fornirà il necessa- – ha aggiunto -, perché il lavoro è il luogo in cui si apprende la rio supporto operativo all’iniziati- società; dal valore culturale, perché consente ai ragazzi di capire davvero cos’è il lavoro; dal valore motivazionale, perché è l’occava. sione per fare appello alle proprie passioni e attitudini”. “Dire, fare, lavorare” è pensata per incoraggiare l’inserimento temporaneo in azienda, nel periodo estivo, di studenti di licei, istituti tecnici e professionali, universitari Confindustria Trento – Area Education T 0461 360000 e neolaureati. education@confindustria.tn.it L’obiettivo è consentire agli studenti di fare esperienza lavorativa già in età scolare e alle aziende di entrare in contatto con giovani motivati: “È il modo di unire al GIOVANI, FAccIAmO valore intellettuale dell’apprendiINGRANARE IL FUTURO. mento scolastico, quello pratico dell’esperienza fatta con le mani – ha spiegato il presidente di Confindustria Trento Paolo Mazzalai -. Una piccola innovazione nelle relazioni tra domanda e offerta, applicata alla fascia dei giovani, dove le difficoltà, in questo momento, sono maggiori”. Le modalità contrattuali attraverso le quali potrà formalizzarsi la permanenza del giovane in azien-

Progetto “Giovani Industriosi”

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“Per una nuova politica industriale” La relazione del presidente di Confindustria Giorgio Squinzi nella prima assemblea del suo mandato.

Ha lanciato

un monito allo Stato, all’associazionismo, agli imprenditori e alla società tutta – perché “se le imprese non hanno futuro, non ha futuro il Paese” – Giorgio Squinzi, nel giorno del suo debutto ufficiale alla presidenza di Confindustria, il 24 maggio a Roma, all’indomani dell’avvicendamento e del commiato di Emma Marcegaglia, nella forma ristretta dell’assemblea privata. Squinzi ha parlato del valore del mandato acquisito, inteso quale “missione al servizio delle imprese” e dunque della Nazione, e ancora dell’importanza di un forte sistema di rappresentanza – il sistema Confindustria - al quale ha chiesto uno sforzo verso una maggiore efficienza e un migliore adeguamento ai tempi.

Giorgio Squinzi

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“In questo scenario mondiale è difficile credere che i paesi europei, anche i grandi, possano avere un ruolo da protagonisti se agiranno separatamente” ha detto il presidente, per poi passare al rilancio degli Stati Uniti d’Europa: un’Europa “che sia sempre più comunità e sempre meno somma di nazioni”, “una casa comune per il fisco, per il welfare, per le infrastrutture, per l’energia”. Poi l’analisi del quadro attuale e la disamina delle difficoltà del fare impresa, dei mali antichi del Paese e dei nuovi impedimenti dovuti alla crisi, “la più lunga e la più profonda dal crollo del 1929”. Alla complessità delle leggi e degli adempimenti, alla lentezza della burocrazia, ai tempi lunghi della giustizia, al carico fiscale “insopportabile”, alla mancanza di infrastrutture all’avanguardia si sono aggiunti i problemi legati alla scarsità della domanda e alla mancanza di liquidità, dall’accesso al credito al ritardo nei pagamenti da parte dello Stato. “Ho imparato che costruire un futuro migliore è nelle nostre possibilità e capacità – ha però aggiunto -. Occorre lavorare moltissimo. Avere sempre l’ossessione verso la crescita”. “Arrestare l’emorragia e restituire fiducia”: questi gli obiettivi in cima alla lista di Confindustria, che detta, per bocca di Squinzi, la ricetta per far fronte alle quattro emergenze del Paese. In primo luogo, la riforma della Pubblica amministrazione, “un’amministrazione normale, la cui azione sia improntata alla trasparenza e all’imparzialità e dove non si debbano cercare scorciatoie”. In secondo luogo le obbligazioni verso i fornitori: “Non possiamo più accettare – ha stigmatizzato – che le imprese falliscano perché devono versare le tasse per forniture fatte allo Stato e che lo Stato non ha pagato”.


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In Europa, l’Italia è in testa alla classifica dell’indice di carico fiscale complessivo delle aziende (oltre il 68%, laddove nel Regno Unito è di poco superiore al 37%); ecco allora che “occorre dare concreta prospettiva di riduzione della pressione fiscale sulle imprese e sul lavoro”, e contestualmente ridurre la spesa pubblica. “Il nodo più urgente” resta quello del credito alle imprese: “Alle banche e allo Stato italiano – ha detto Squinzi – chiediamo uno sforzo aggiuntivo” per l’attuazione dei provvedimenti di legge e degli accordi con il sistema bancario, e ancora un maggiore utilizzo delle potenzialità della Cassa Depositi e Prestiti. Tamponata l’emergenza, si pone “il grande tema di una nuova politica industriale per la crescita”. L’azione di Confindustria dovrà muoversi sul terreno della ricerca e dell’innovazione, dell’istruzione, dell’internazionalizzazione e della tutela del made in Italy. “Nuove e innovative infrastrutture sono fattori essenziali di competitività per il Paese” ha aggiunto il presidente, senza dimenticare che “lo sviluppo per essere tale deve essere sostenibile socialmente e ambientalmente”. In primo piano anche i temi dell’energia, per cui si chiede una nuova politica energetica a tutto tondo, dell’agenda digitale, della legalità e della lotta alla criminalità organizzata, delle reti d’impresa e delle relazioni industriali, della questione meridionale e di quella settentrionale.

“Non stiamo chiedendo e non chiederemo la luna – ha detto ancora Squinzi -. Stiamo solo chiedendo di poter lavorare in un Paese meno difficile e inospitale, più normale, più simile agli altri Paesi avanzati”. Infine l’appello: “Se non apriamo ai giovani nuove possibilità di occupazione e di vita dignitosa, nuove opportunità di affermazione sociale, la partita del futuro è persa non solo per loro, ma per tutti, e per l’Italia”.

Premiate le anzianità di servizio di Confindustria Trento Tre dipendenti di Confindustria Trento hanno raggiunto quest’anno un’anzianità di servizio tale da meritare il riconoscimento previsto dall’Associazione. Sono Loretta Gentilini, (addetta al centralino), Franca Ropelato (segreteria dell’Area Lavoro e formazione), e Giovanni Anichini (responsabile dell'Area Lavoro e formazione, nella foto con Emma Marcegaglia).

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competenze e soluzioni ottimali per l’impresa

Area Sicurezza Consulenza in materia di Salute e Sicurezza nei luoghi di lavoro (D.Lgs. 81/2008) Assunzione diretta delle funzioni di Responsabile del Servizio di Prevenzione e Protezione dai Rischi (RSPP) o, in alternativa, prestazione di assistenza tecnica e amministrativa a supporto del RSPP aziendale Valutazione dell’esposizione dei lavoratori a rischi fisici di varia natura previsti dalle norme vigenti Predisposizione del documento di valutazione dei rischi, del documento di valutazione dei rischi d’incendio e dei piani per la gestione delle emergenze Verifica della conformità legislativa ambientale Consulenza ed assistenza relativa a problematiche ambientali e alla tutela dell’ambiente Tutela dell’ambiente dagli inquinamenti (analisi ambientali di varia natura) Consulenza e check up aziendali per la Sicurezza del trasporto di merci pericolose e rifiuti speciali

Area Formazione Corsi interaziendali di formazione continua Corsi “su misura”: ideazione, progettazione e realizzazione di progetti formativi ad hoc, aziendali ed interaziendali Assistenza tecnica per la presentazione, gestione e rendicontazione dei piani formativi presentati con richiesta di finanziamento Fondimpresa Corsi aziendali e interaziendali per l’informazione e la formazione dei lavoratori in materia di prevenzione infortuni, prevenzione incendi, primo soccorso, RSPP… Incontri e Seminari di approfondimento Noleggio aule attrezzate

Area Consulenza Consulenza ed assistenza nella definizione di strategie aziendali, nell’organizzazione della produzione, nelle funzioni commerciali e finanziarie Consulenza per l’elaborazione di Sistemi di Gestione aziendale per la Qualità, la Sicurezza e Ambientali, relative certificazioni di sistema Verifiche ispettive periodiche (audit) per il mantenimento e miglioramento dei Sistemi di Gestione aziendali Assistenza tecnica/amministrativa nell’utilizzo di leggi provinciali e nazionali di incentivazione all’industria. Norme e programmi comunitari Studi per la delega di funzioni e delle connesse responsabilità penali in azienda. (D. Lgs. 231/2001) Consulenza in materia di tutela della Privacy e della sicurezza aziendale Consulenza per l’ottimizzazione dei consumi energetici, studi preliminari per la realizzazione di impianti fotovoltaici Consulenza e assistenza in materia assicurativa Consulenza e finanziamenti leasing tramite la società Assindustria Trento Servizi Leasing Assistenza CAF riservata ai lavoratori delle aziende industriali Edizione e vendita di pubblicazioni e manuali specialistici

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associazione

“In rete” per la formazione Confindustria Trento aderisce alla "Rete Formazione" con un gruppo di Associazioni del Nord Est.

Convinta

sostenitrice delle sinergie tra imprese, Confindustria Trento – con la sua collegata Assoservizi Srl – ha sottoscritto un contratto di rete insieme ad un gruppo di Associazioni del Nord Est per ampliare e potenziare l’offerta formativa per le aziende. Si tratta di “Rete Formazione”: la prima esperienza di aggregazione tra associazioni imprenditoriali sul tema della formazione, che istituisce un catalogo comune delle attività formative erogate dai firmatari.

I vantaggi dovuti alla sottoscrizione del contratto – cui aderiscono anche le Associazioni di Verona, Vicenza, Padova, Rovigo, Mantova e Bologna – sono molteplici. In primo luogo – spiega il direttore di Confindustria Trento Roberto Busato – aumenta l’offerta di corsi di alto livello, pensati per soddisfare le esigenze delle imprese. Le competenze peculiari alle singole unità territoriali giocano, in questo senso, un ruolo primario: la comunione delle specializzazioni garantisce la professionalità dei

La copertina del catalogo

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docenti e l’eccellenza della proposta. Analogamente, cresce il numero di corsi messi a disposizione degli associati a costi competitivi. Per quanto riguarda l’apporto di Assoservizi srl – continua Busato – due sono le aree di specializzazione proposte per il catalogo 2013: da una parte la gestione del rischio, dall’altra i temi legati all’innovazione". Confindustria Trento si distingue infatti, tra le Associazioni, per le forti collaborazioni strette con il mondo dell’università e della ricerca. A dare un valore aggiunto alle tradizionali opportunità formative è infine la nuova dimensione in cui si colloca l’esperienza dell’imprenditore che aderisce all’attività: il percorso di crescita avvicina gli attori di un’ampia area geografica, dando luogo alla condivisione di visioni e vissuti differenti.

Siglando il contratto di Rete Formazione riaffermiamo il valore dell’aggregazione tra realtà affini – ha dichiarato il presidente di Assoservizi Alberto Taddei - Per vincere le sfide del presente e del futuro dobbiamo armarci contro gli individualismi.

Per l’anno in corso, le imprese che intendono aderire alle proposte contenute nel catalogo 2012 possono contattare: Assoservizi Srl T. 0461 935050 formazione@assoservizi.tn.it

Confindustria Trento a sostegno delle zone colpite dal terremoto Accanto alle altre associazioni economiche e del lavoro e in partnership con la Provincia autonoma di Trento, gli industriali trentini hanno lanciato il Fondo di solidarietà sisma 2012, ove far confluire i contributi raccolti dalle aziende a favore della ripresa delle attività nei distretti produttivi di Emilia-Romagna, Lombardia e Veneto. I dipendenti delle imprese trentine potranno decidere di riservare al fondo un'ora del proprio lavoro, e una somma di uguale valore sarà accantonata dalle imprese. È possibile predisporre il versamento mediante bonifico bancario indicando la causale “Fondo di solidarietà sisma 2012” sul conto di tesoreria intestato alla Provincia autonoma di Trento, presso il Tesoriere capofila della Provincia autonoma di Trento – UniCredit Banca S.p.A. – Agenzia Trento Galilei – Via Galilei 1, 38100 Trento, indicando le seguenti coordinate bancarie IT 12 S 02008 01820 000003774828. Confindustria Trento ha anche promosso, in coordinamento con Confindustria Emilia-Romagna, un’iniziativa finalizzata a mettere a disposizione delle aziende dell’area colpita alcune infrastrutture produttive localizzate in Trentino segnalate da Trentino Sviluppo. I capannoni disponibili sono stati segnalati al Consorzio attività produttive aree e servizi di Modena e registrati sul sito www.capmodena.it.

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Comunità

online

La Camera di Commercio I.A.A di Trento, con la Provincia Autonoma di Trento e in collaborazione con le Associazioni imprenditoriali di categoria, promuove, tramite la propria Azienda speciale Accademia d’Impresa, l’utilizzo di Posta Elettronica Certificata (PEC) e Firma digitale mediante un servizio gratuito di formazione a distanza.

CONTENUTI FORMATIVI DISPONIBILI:

FIRMA DIGITALE

POSTA ELETTRONICA CERTIFICATA

• cos’è la Firma digitale? • perché utilizzare la Firma digitale? • come si fa ad ottenere la Firma digitale? • come si fa ad apporre la Firma digitale? • quali sono i dispositivi di Firma digitale? • in quali occasioni si utilizza la Firma digitale? • quali sono le responsabilità derivanti dall’uso della Firma digitale?

• cos’è la PEC? • come si fa ad acquistare la PEC? • come si fa ad utilizzare una casella PEC? • come comporre un messaggio PEC? • quando utilizzare la PEC?

Contesto normativo e tecnologico • vincoli normativi, sanzioni e vantaggi Dimostrazioni dell’utilizzo pratico • lettura e preparazione documenti PDF • apposizione della Firma digitale • apposizione della marca temporale • verifica della Firma digitale

Contesto normativo e tecnologico • vincoli normativi, sanzioni e vantaggi Dimostrazioni dell’utilizzo pratico Utilizzo della webmail PEC (servizio online) • accesso, interfaccia, composizione, ricevute • ricezione dei messaggi, verifica degli allegati • organizzazione dei messaggi Utilizzo PEC con client di posta (programma installato su computer): • riconoscere messaggi PEC, composizione, ricevute • ricezione dei messaggi e verifica degli allegati • organizzazione e backup dei messaggi PEC

I contenuti, suddivisi per argomento, sono disponibili in formato video e presentati da una voce guida. Per aderire è sufficiente segnalare l’interesse compilando l’apposito modulo online disponibile sulla pagina del corso PEC e Firma digitale del sito di Accademia d’Impresa www.accademiadimpresa.it

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“Tu sei… premiato” Il premio "Tu sei" a Girardini Srl con Istituto Comprensivo di Tione, Silvelox Spa con Artigianelli , EnginSoft Spa con Itcg Pozzo, Sandoz Spa e Manica Spa con il Liceo Rosmini.

Si è chiusa

con tre primi premi e una menzione speciale, l’edizione 2012 di “Tu sei premiato”, evento finale del progetto che da quattro anni favorisce la collaborazione tra aziende e istituti scolastici trentini. Ventuno i progetti in corsa, 27 le aziende coinvolte, 15 le scuole, per un totale di 600 studenti chiamati a confrontarsi, in qualche caso per la prima volta, con il mondo dell’impresa, grazie al protocollo stretto nel 2008 – e rinnovato nel 2011 – tra la Provincia e Confindustria Trento. Ad aggiudicarsi il primo premio della categoria scuole medie il lavoro svolto dai ragazzi dell’Istituto Comprensivo di Tione in collaborazione con Girardini Srl: attività che la Commissione ha ritenuto “un impegnativo programma di orientamento”. Per la sezione scuole superiori, in testa alla classifica si sono piazzati a pari merito il progetto dell’Istituto Pavoniano Artigianelli, steso in collaborazione con Silvelox Spa, e la partnership tra l’Istituto Tecnico per Geometri Pozzo e la EnginSoft Spa. Nel primo caso, agli studenti sono state riconosciute “elevate competenze tecnico professionali” e

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una “creatività finalizzata con impegno e abilità al risultato prefissato”. Nel secondo, la giuria ha apprezzato quello che è stato definito un “esemplare modello di interpretazione articolata e complessiva di tre aree del menu del progetto”. I riconoscimenti non si sono però esauriti con la consegna dei primi premi: è così che agli studenti del Liceo Rosmini di Rovereto - distintisi per “innovatività e spirito d’iniziativa, abbinati a ottime competenze” - è andata una segnalazione speciale. Di più: la scuola ha ricevuto in dono dalle aziende partner Sandoz Spa e Manica Spa due pc di ultima generazione. All’evento, ospitato presso l’auditorium Melotti del Mart di Rovereto, hanno preso parte anche gli assessori provinciali Marta Dalmaso e Alessandro Olivi, concordi nell’evidenziare il valore di un’operazione che “conferma – così Dalmaso – la presenza di un grande patrimonio di risorse, di competenze, di volontà nei nostri giovani e nelle nostre imprese”. Con loro, a rappresentare la giunta esecutiva di Confindustria Trento, Agostino Peroni e Marcello Lunelli, che ha ricordato gli ottimi risultati di un


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progetto che lascerà il segno perché ai giovani ha insegnato a comprendere meglio il contesto in cui sono inseriti e a prendere maggiore consapevolezza del proprio talento. Ospite d’eccezione dell’evento il pattinatore olimpi-

co di velocità su ghiaccio Matteo Anesi, che nello spazio di un breve talk-show ha ricordato ai giovani presenti tra il folto pubblico dell’auditorium l’importanza dell’impegno, della fatica, della passione e del gioco di squadra.

Girardini Srl apre le porte all'Istituto Comprensivo di Tione I 110 alunni delle classi seconde medie dell’Istituto Comprensivo di Tione hanno sviluppato la voce del menù “Tu sei accolto”. Nell’ambito del percorso, gli studenti hanno preparato la visita all’azienda partner (sviluppando il questionario che avrebbero sottoposto in occasione dell’incontro), l’hanno effettuata, infine ne hanno steso una puntuale relazione, confluita nella carta d’identità della “Girardini Srl”. Fondata negli anni Cinquanta come attrezzeria meccanica specializzata nella produzione e riparazione di stampi per la lavorazione a freddo della lamiera, Girardini Srl si è poi sviluppata con l'introduzione di nuove tecnologie per la produzione di semilavorati industriali, prevalentemente nel settore dell'elettrodomestico. Nel 2003 ha superato i confini nazionali realizzando un nuovo stabilimento in Polonia e costituendo la ditta Italmetal Sp.z.o.o.

Silvelox Spa: dal notiziario aziendale ai biglietti d'auguri in collaborazione con l'Istituto Pavoniano Artigianelli Dopo avere effettuato una serie di visite guidate in azienda e avere raccolto alcune testimonianze aziendali, gli studenti dell’Istituto Pavoniano Artigianelli, suddivisi in gruppi di lavoro, hanno ideato e prodotto: un notiziario aziendale cartaceo, banner grafici interni, biglietti di auguri in 3D, punti informativi per dipendenti e visitatori, render e pannelli porta utensili. Ogni step è stato accuratamente documentato da ciascuno dei cinque gruppi con fascicoli dedicati e, ove possibile, anche con esempi reali e fotografici delle realizzazioni.

Società in espansione a livello internazionale, Silvelox Spa realizza porte per garage, porte d'ingresso blindate, porte per interni e portoni ad ante per tutte le abitazioni. L’attività dell’azienda si nutre di una costante attività di ricerca e sviluppo, per un'innovazione che interessa gli aspetti funzionali ed estetici, le soluzioni architettoniche, l'industrializzazione dei processi di produzione, pur nella valorizzazione delle peculiarità del prodotto artigianale.

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EnginSoft Spa progetta con i ragazzi dell'Istituto Tecnico per Geometri Pozzo Fra le altre cose, nell’ambito della voce del menù “Tu sei creativo” gli allievi dell’Istituto Tecnico per Geometri Pozzo hanno curato l’integrazione di un software destinato alla progettazione di edifici eco sostenibili. In particolare, gli studenti sono stati coinvolti nella ricerca, nella classificazione e nell’archiviazione di materiali e tecnologie per l’involucro edilizio, anche grazie all’incontro periodico dei tecnici aziendali e alla frequenza di un corso di formazione; infine, hanno provveduto allo studio del software di analisi EnergyPlus e suo applicativo. Tutte le attività realizzate hanno trovato applicazione nell’ideazione e nella progettazione di un edificio residenziale. EnginSoft Spa è una società multinazionale di consulenza attiva nel campo della Simulation Based Engineering Science. Fondata nel 1984, sostiene le aziende in tutti quei contesti in cui la simulazione diventa un asset strategico per l'innovazione e la competitività: grandi opere, impianti industriali, mezzi di trasporto, metallurgia. Il gruppo è presente in Italia, Francia, Germania, Spagna, Regno Unito, Svezia e Stati Uniti e ha sviluppato strette partnership con aziende in tutto il mondo.

Manica Spa e Sandoz Spa per il Liceo Rosmini Le classi del Liceo Rosmini di Rovereto sono state protagoniste di un progetto complesso, che ha coinvolto 140 studenti, impegnati in molteplici attività e realizzazioni, scelte in ciascuna delle voci del menù “Tu sei”. Gli allievi hanno indagato la comunicazione aziendale nelle diverse forme: pubblicitaria, informativa, dell’azienda verso il personale, dell’azienda verso l’esterno, infine gli stili comunicativi dei dirigenti. Contestualmente, hanno sviluppato la capacità di ricercare informazioni, selezionarle ed esprimerle in modo adeguato al mezzo trasmissivo. Fondata nel 1948 da Ettore Manica, Manica Spa è un'azienda familiare italiana nata per produrre solfato di rame da impiegare nella difesa delle colture agricole, in particolare della vite. Oggi l’azienda ha raggiunto una posizione di leadership a livello internazionale: con un fatturato importante (27 milioni di euro nel 2005), e con una settantina di dipendenti, Manica seguita a perfezionare la propria attività nel settore dei prodotti a base di rame, rilevatisi funzionali all'agricoltura biologica. Fra i maggiori produttori al mondo di antibiotici e altri principi attivi, Sandoz Spa - divisione Generici del Gruppo Novartis - è uno dei leader globali nei medicinali equivalenti. In Italia, le attività produttive sono concentrate nell’insediamento di Rovereto. Lo stabilimento produce intermedi e principi attivi per antibiotici macrolidi, tiamulina, clavulanato di potassio e statine.

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Prevenzione antincendi: aggiornata la normativa A Palazzo Stella un seminario sulle novità legislative in vigore a livello nazionale e provinciale. di FIAMMETTA NICOLETTI, Area Economia d'impresa di Confindustria Trento

Taglio pratico

e casistiche specifiche: que- provinciale. ste le linee guida di un importante seminario Il certificato di prevenzione incendi attesta il risulla normativa antincendi tenutosi a Palazzo spetto delle prescrizioni previste dalla normativa e la sussistenza dei requisiti di sicurezza antinStella lo scorso 3 aprile. Grande l’affluenza, deciso nel pubblico l’apprez- cendio nei locali, attività, depositi, impianti e inzamento per i relatori che, essendo anche compo- dustrie individuati, in relazione alla detenzione nenti dell’organo controllore, hanno saputo tener e all’impiego di prodotti infiammabili, incendiadesta l’attenzione su una tematica piuttosto com- bili o esplodenti che comportino in caso di inplessa quale quella sui recenti aggiornamenti del- cendio gravi pericoli per l’incolumità della vita e dei beni ed in relazione alle esigenze tecniche la normativa. Dopo un breve saluto da parte di Maurizio Fau- di sicurezza. ri, componente della Giunta di Confindustria Il nuovo Dpr 151/2011 disciplina i procedimenTrento con delega per Ambiente ed Energia, si è ti relativi alla prevenzione incendi e opera una entrati nel vivo della problematica con l’illustra- sostanziale semplificazione degli adempimenti zione del quadro generale delle norme di settore rispetto alla normativa precedente. In particolare da parte di Silvio Zanetti, dirigente del Servizio viene aggiornato l’elenco delle attività sottopoantincendio e protezione civile della Provincia ste ai controlli di prevenzione introducendo il autonoma di Trento, ponendo in evidenza le no- principio di proporzionalità e individuando tre vità legislative sia a livello nazionale che a livello categorie per ogni attività, in funzione della gra-

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vità del rischio o della dimensione o del grado di soggette a prevenzione incendi, ai relativi onecomplessità che contraddistingue l’attività stessa. ri connessi ed alle casistiche particolari è stato La singola attività è considerata in relazione al effettuato da Roberto Lenzi, funzionario del Serlivello di rischi (basso, medio o alto) ed è suddi- vizio Antincendi, che ha evidenziato come nella visa in tre diverse categorie A, B e C. revisione dell’elenco delle casistiche assistiamo Viene introdotta la Segnalazione Certificata di in alcuni casi ad accorpamenti ed in altri casi ad Inizio Attività (Scia), procedura che costituisce alcune cancellazioni. una novità nei procedimenti di prevenzione incendi. Il Dpr – che opera nell’ambito dei procedimenti non incidendo sugli aspetti tecnici – lascia invaIl nuovo Dpr 151/2011 disciplina riate le norme tecniche di prevenzione incendi i procedimenti relativi alla “orizzontali” e “verticali”. Le norme tecniche “verticali” riguardano deter- prevenzione incendi e opera minate tipologie di attività che, soggette al controllo dei Vigili del Fuoco, presentano uno speci- una sostanziale semplificazione fico riferimento normativo tecnico in merito, ad degli adempimenti rispetto esempio le centrali termiche, i depositi gpl ecc.. alla normativa precedente. In In tal caso le attività provviste di norme verticali devono rispettarne i contenuti ed eventualmente particolare viene aggiornato possono ottenere una specifica deroga all’osserl’elenco delle attività sottoposte vanza della regola tecnica. Le norme “orizzontali” in materia di prevenzio- ai controlli di prevenzione. ne incendi devono comunque essere sempre rispettate riguardando gli adempimenti in materia di salute e sicurezza nei luoghi di lavoro e il controllo dei pericoli di incidenti rilevanti connessi Per le nuove attività, introdotte con l’aggiornato con determinate sostanze pericolose (normativa elenco, è stata prevista una moratoria di un anno Severo). per consentire ai responsabili delle stesse di adeIn chiusura, Zanetti si è soffermato sulle viola- guarsi e di espletare i prescritti adempimenti. zioni alle norme antincendio e di sicurezza sui Dopo aver individuato e raffrontato le attività luoghi di lavoro e sul ruolo sanzionatorio e pre- previste dalla precedente normativa e quelle scrittivo svolto dai Vigili del Fuoco. inserite nel nuovo elenco si è aperto un ampio Un più approfondito esame – articolo per artico- spazio di dibattito per consentire ai presenti di lo – del nuovo provvedimento è stato sviluppa- rappresentare e chiarire dubbi e perplessità. to dal direttore dell’Ufficio prevenzione incendi Al termine i partecipanti hanno unanimemente della Pat, Paolo Bosetti, che ha sottolineato la fi- espresso il loro apprezzamento per la chiarezza nalità del nuovo regolamento: rendere più snella e la competenza dei relatori soprattutto alla luce e veloce l’azione amministrativa per non creare del fatto che nei loro interventi gli stessi hanno ostacoli all’inizio di nuove attività o a modifiche dato particolare risalto alle azioni che l’organo di delle esistenti e rendere più efficace l’azione di controllo deve intraprendere in caso di rilevate controllo dei Comandi dei Vigili del Fuoco con- inadempienze. centrando maggiormente le verifiche sulle attività a rischio di incendio più elevato. Uno sguardo sul nuovo elenco delle attività

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I riduttori Bonfiglioli al Polo della Meccatronica In via Zeni l’unità produttiva della multinazionale emiliana leader nel settore delle trasmissioni.

Non più

di un anno fa la firma del protocollo ti permanenti impiegati per la movimentaziod’intesa con la Provincia autonoma di Trento, lo ne di assi controllati, quindi con l’applicazioscorso settembre l’insediamento in Trentino del ne su macchine a controllo numerico. A breve centro ricerche, ora l’avvio dell’unità produttiva. avrà inizio la produzione dei riduttori a gioco Bonfiglioli Riduttori Spa, multinazionale emilia- ridotto di nuova generazione serie “TQ”, con na da 700 milioni di euro di fatturato, leader alti livelli di precisione, che Bonfiglioli metterà mondiale nel settore delle trasmissioni con 10 a punto attraverso una Fässler: un sofisticato stabilimenti produttivi nel mondo e più di 3 macchinario presente in due soli esemplari in mila addetti, ha scelto il nuovo Polo della Mec- Italia (quello di Rovereto è il secondo). A quecatronica di Rovereto per localizzare l’amplia- sti andranno ad affiancarsi nel prossimo futuro mento del reparto di ricerca e sviluppo mecca- nuove realizzazioni nel campo meccatronico, per cui si prevede di allocare circa 30 persone tronico. Alla Bonfiglioli Mechatronic Research Spa, già con competenze di ingegneria meccatronica, di di stanza presso il Polo Tecnologico di via Zeni protocolli di comunicazione SW e di ingegneria con 12 giovani ricercatori, va dunque ad asso- meccanica di precisione. ciarsi la produzione vera e propria. A Rovereto “La meccatronica è la nuova frontiera che ci peril Gruppo Bonfiglioli produce i nuovi motori mette di disegnare il nostro futuro - ha spieelettrici Brushless, gamma di motori a magne- gato Sonia Bonfiglioli, presidente del Gruppo".

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Sonia Bonfiglioli accompagnata da Roberto Busato, direttore di Confindustria Trento, Rino Tarolli, coordinatore del progetto Meccatronica, Lorenzo Dellai, presidente Pat e Alessandro Olivi, assessore all’industria, artigianato e commercio

Questa crisi ha riportato al centro l’economia reale che è ritornata ad essere, come insegna la Germania, la vera sala macchine dello sviluppo. L’applicazione dell’elettronica alla meccanica di precisione determinerà la presenza più o meno da protagonista di qualsiasi azienda si occupi di trasmissione di potenza”. In occasione della sua visita al Polo di via Zeni, Sonia Bonfiglioli ha presentato il nuovo direttore degli stabilimenti in Germania e a Rovereto: si tratta di Gilbert Khawam, ingegnere specializzato in automazioni, già responsabile di Bonfiglioli France. “Bonfiglioli Mechatronic Research – ha concluso Bonfiglioli - vuole essere un punto fondamentale di trait d’union con il centro di ricerca già operante in Germania. La scelta di non effettuare nella sede tedesca un ampliamento del reparto di ricerca e sviluppo meccatronico ma di localizzarlo in Italia, nasce dal riconoscimento delle peculiari capacità e qualità formative del Trentino e del rapporto agile ed efficace con le istituzioni locali".

Da via Zeni a Confindustria Trento, passando per FBK Sonia Bonfiglioli ha incontrato il 20 giugno scorso a Rovereto i partner del progetto Polo Meccatronica: il presidente Lorenzo Dellai e l’assessore Alessandro Olivi, il coordinatore del progetto e presidente di Dana Italia Rino Tarolli, il team di Trentino Sviluppo con il presidente Diego Laner e le rappresentanze delle due scuole che si trasferiranno nel Polo di via Zeni, Iti “Marconi” e Cfp “Veronesi”. In tarda mattinata la trasferta a Povo, presso la Fondazione Bruno Kessler, per un summit con il mondo trentino della ricerca durante il quale si sono tracciate le future collaborazioni, in particolare con il Centro Materiali e Microsistemi di FBK e con i dipartimenti di Ingegneria Meccatronica e Ingegneria Elettronica e delle Telecomunicazioni dell’Università degli studi di Trento. Il giorno successivo la presidente Bonfiglioli ha raggiunto Palazzo Stella, dove ha incontrato i vertici di Confindustria Trento per condividere le progettualità dell’azienda.

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Se l'innovazione passa per il design Rotaliana: la storia vincente di un'impresa trentina che ha vinto la sfida con i mercati cinesi. di Alessandro de Bertolini

É la fine

del 2001 quando alla Elettrica Rotaliana di Mezzolombardo i fatturati cominciano a crollare. Colpa dei mercati cinesi che copiano i prodotti e li vendono a metà prezzo. “Impossibile competere”, spiega Stefano Wegher, amministratore delegato dell’azienda trentina specializzata nel settore dell’illuminazione. “Ci trovammo di fronte a un bivio: chiudere l’azienda o cambiare pelle”. Il tempo di raccogliere le idee, la voglia di ricominciare, le intuizioni giuste e una buona dose di ottimismo: alla Rotaliana si rimboccano le maniche e decidono di dare all’azienda un nuovo volto. “Dovevamo mettere a dormire la vecchia struttura – continua – e inventarcene una nuova. Per questo abbiamo deciso di puntare sul design”. L’esperienza di Rotaliana è la storia vincente di un’impresa trentina che ha superato la sfida con i mercati cinesi investendo sul design, sulla qualità, sul made in Italy e sull’innovazione stilistica e tipologica. “Su questi principi – prosegue Wegher – abbiamo creato la nostra identità e siamo presenti con grande personalità nel nostro comparto fornendo soluzioni illuminotecniche innovative e inaspettate”. Dal 2005 Rotaliana lavora a stretto contatto con architetti e designer di fama provenienti dal Trentino (Dante Donegani), da Milano (Andrea Branzi), da Napoli (Giovanni Lauda), da Stoccolma (Camilla Diedrich), da Parigi (Emmanuel Gallina), da Berlino (Burkhard Panteleit) e dal Giappone (Toyo Ito e Kengo Kuma). Puntando sul design, il cambio di direzione è stato decisivo. Nel 1989 l’azienda era nata producendo lampade per conto terzi. “Erano i tempi delle lampade alogene a stelo – continua l’amministratore delegato – che offrivano nuovi

mercati e ottime opportunità. Il nostro primo importante cliente fu un’azienda francese che acquistava in Italia da noi e rivendeva alla grande distribuzione in Francia. Ci specializzammo subito con prodotti di alta qualità garantendo consegna puntuale e tempi brevi. Producevamo qui a Mezzolombardo. L’impresa era molto strutturata. Creavamo il nostro valore aggiunto in carpenteria e negli anni Novanta siamo riusciti a registrare volumi di crescita sempre in aumento fino a impiegare una cinquantina di dipendenti. Poi, tutto è cambiato. I cinesi realizzavano gli stessi prodotti alla metà del prezzo”. Così, i soci di Rotaliana hanno deciso di cambiare prospettiva, re-inventare l’azienda e affidano a due architetti (Donegani e Lauda) la direzione artistica di nuovi progetti secondo un’intuizione che stupisce il mercato per portata innovativa e praticità. Per la prima volta nel settore dell’illu-

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minazione compare un prodotto che assolve in sé più funzioni differenti: Multipot. Realizzato nel 2005 da Rotaliana, è una lampada multifunzionale a forma di vaso che combina una luce d’atmosfera a led ad alte prestazioni con una presa multipla a 5 uscite integrata nel coperchio. Il vaso raccoglie gli alimentatori e i cavi in eccesso, il coperchio funge da vassoio porta oggetti, luminoso e quindi visibile al buio. “Nell’aprile del 2005 – racconta Gianmarco Perrotta, l’altro amministratore delegato di Rotaliana – abbiamo presentato Multipot ad alcune importanti fiere internazionali. Il prodotto ha subito stupito poiché presentava in sé qualche cosa di nuovo

La sauna più bella del mondo viene da Ziano SweetSaunaPro, la sauna Starpool firmata dal designer Cristiano Mino, si è aggiudicata il Red dot design award 2012 assegnato da una giuria internazionale composta da 30 tra designer e architetti, conquistando di diritto il titolo di sauna più bella al mondo. L’azienda di Ziano di Fiemme conquista così il Red dot award per la terza volta: nel 2011 si erano infatti aggiudicati il premio SweetSauna e SweetSpa.

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e dirompente, portando all’interno di un unico oggetto più funzioni. Allora eravamo sconosciuti in Italia. Ma con Multipot vendiamo di colpo 14.000 pezzi tra settembre e dicembre del 2005 ed entriamo in oltre 300 negozi del Paese. Fu un risultato eccezionale. Gli architetti ci proposero quell’idea e noi accettammo di produrla”. Dopo Multipot, Rotaliana decide di proseguire su quella strada. Produce anche lampade da parete, da tavolo, da soffitto e da terra ma i suoi elementi più innovativi appartengono alla linea dei prodotti multifunzionali come LaDiva, Eolo e Multibook. LaDiva è l’ultima nata e stupisce per la cura del design e per le sue funzioni. Si tratta di una lampada a led integrata a un sistema audio progettato specificatamente per i dispositivi iPod e iPhone. “è un unico strumento che integra le funzioni di vari oggetti ed è compatibile con Apple. Ad Apple, infatti, paghiamo le royalty”. Grazie alla portata innovativa dei prodotti di Rotaliana e a una politica aziendale che ha spinto sul made in Italy, sul design e sulla qualità, l’azienda ha conquistato all’estero importanti quote di mercato. A Mezzolombardo impiega 25 dipendenti oltre ai 5 soci. “Fatturiamo il 55% all’estero e il 45% in Italia – aggiunge Perrotta – ma ci stiamo orientato sempre di più verso i mercati stranieri”.



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Dalla Valsugana a Londra 2012 Wlp esporta in tutto il mondo i macchinari per il contenimento delle polveri e per l'abbattimento degli odori.

Ha inizio

nel 2005 l’avventura di Wlp Srl, impresa giovanissima presente oggi su tutti i principali mercati del mondo con il 98% del fatturato realizzato all’estero. L’azienda progetta, costruisce e commercializza macchinari per il contenimento delle polveri e per l’abbattimento degli odori. Tutto avviene nello stabilimento di Castelnuovo in Valsugana dove lavora un gruppo di persone – i dipendenti sono 13 – cresciuto attorno alla figura di Mario Passeri. Madre trentina, papà romano, Passeri studia alla scuola Militare Navale “F. Morosini” e poi si laurea in ingegneria a Trento con una tesi sui cannoni per la produzione di neve artificiale e i loro possibili utilizzi. Appena laureato Passeri riceve richieste di collaborazione e investe sulle proprie idee. è l’inizio di un successo. Viene così progettato un cannone spara-acqua per l’abbattimento delle polveri nei siti dei grandi impian-

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ti industriali. Assieme a un socio – Fabrizio Trentin, laureato in Informatica a Venezia – Mario realizza il progetto in Valsugana nel garage di casa sua. Nel 2005 viene venduto il primo cannone. L’anno successivo la quota di mercato sale a 6. Nel 2007 a 100. Nel 2008 l’azienda si struttura e apre la divisione di automazione industriale con lo scopo di fornire “impianti completi” per l’abbattimento della polvere. Nel 2009 si trasferisce nella sede attuale a Castelnuovo, dove occupa una superficie di 1.200 metri quadrati. Nel 2010, anno di crisi per l’economia, Wlp partecipa in Germania alla fiera di Bauma (Monaco di Baviera) – la più importante nel settore del “movimento terra” – e prende contatti con una rete di clienti internazionale. “In quel momento – spiega Passeri, amministratore delegato dell’azienda – siamo diventati globali”. Nel secondo semestre del 2010 Wlp supera così la crisi, consolida quote di mercato all’estero e riesce a triplicare i fatturati nel 2011. A conferma di un trend in forte crescita, “per il 2012 – dice – abbiamo un portafoglio ordini che ci permetterà di raddoppiare il fatturato dell’anno scorso”. Nel 2012 “festeggiamo la macchina numero 1.000 e ci registriamo su una produzione annua di oltre 300 cannoni”. Poco conosciuta in Trentino, Wlp è presente in tutto il mondo. “Vendiamo in Australia – prosegue Passeri – dove siamo principali attori nelle grosse cave di carbone e rame. Abbiamo macchine in Corea, in India, in Sud America e in Messico. In Arabia Saudita e in Russia. In Europa vendiamo bene in Spagna, Francia, Polonia, Ungheria, Svizzera e nei Paesi Bassi”. In Inghilterra Wlp si è aggiudicata nel 2010 un’importante commessa in previsione delle Olimpia-


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di 2012, fornendo una quindicina di macchine una o più stazioni meteorologiche per rilevare per l’abbattimento della polvere. “Abbiamo la temperatura e il vento, la sua direzione e la vinto una gara contro competitors internazio- velocità per integrare i dati dei modelli di diffunali – continua – per fornire i nostri cannoni sione delle emissioni. É così possibile adeguare in grandi cantieri nei pressi dell’aeroporto di l’impiego dei cannoni alle condizioni del sito in Hethrow, principale Hub britannico. Vicino alle modo coordinato e senza utilizzo di personale piste aeroportuali occorreva abbattere comple- per garantire il risultato più efficiente”. tamente le polveri durante le demolizioni delle Questa filosofia ha fatto sì che i cannoni della vecchie strutture per evitare che i motori degli Wlp siano stati scelti anche in grandi impianti aerei venissero danneggiati in fase di decollo”. industriali come Alcoa in Sardegna o in GerNello stabilimento di Borgo Valsugana i dipen- mania. Il primo vero banco di prova è stato denti parlano correntemente il francese, l’ingle- con l’Acciaieria Valsugana. L’azienda ha creduto se, il tedesco, lo spagnolo e l’arabo. Diversi sono nei prodotti Wlp e ha commissionato a Passeri laureati, altri diplomati, qualcuno proviene dal- un impianto completamente automatico dove le scuole professionali. “Siamo in cerca di per- 16 centraline meteo tengono sotto controllo i sonale qualificato e ci stiamo espandendo”. A parametri di temperatura e umidità per ottimizCastelnuovo avvengono tutte le lavorazioni. La zare l’utilizzo di 4 macchine a ventola e di 80 zona produttiva è divisa in tre aree: stoccaggio, macchine a pressione idraulica. I cannoni Wlp assemblaggio parti meccaniche e assemblaggio trovano poi collocazione in altri luoghi: nelle parti elettriche. Gli uffici presentano una divi- cave, nei siti di riciclaggio di materiali inerti, sione di ingegneria, una divisione commerciale nei siti di demolizione e smontaggio di edifici, e una divisione per la gestione della finanza se- nelle discariche, nei cementifici, nei tunnel, nelguita dal socio Fabrizio in qualità di Cfo. Dalla le miniere, nei siti dove si trasportano materiali Wlp escono così impianti completi. “Con il ter- sfusi come il carbone e altro. mine ‘impianti completi’ intendiamo – precisa “Ci stiamo muovendo su molti fronti”, conclude Passeri – un sistema integrato dove sono presen- Passeri. “Abbiamo da poco vinto una gara di ti nei siti di produzione non solo i cannoni, ma appalto per lavorare in un porto nel nord della sensori per il rilevamento della quantità della Russia e il mese prossimo installiamo il primo polvere che forniscono dati a eventuali model- impianto completamente automatico in Turli matematici per capire l’origine e la direzio- chia. Siamo già presenti anche in America del ne di propagazione, le stazioni di pompaggio Sud con macchine istallate in Messico e in alcudell’acqua, stazione mix per miscelare i filmanti, ni siti minerari in Cile e in Colombia”. (adb)

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Un cantiere nei pressi dell'areoporto di Heathrow


1969 - 2012 ED ECO-COMPATIBILI AI FINI DELL’ECO-SOSTENIBILITÀ DEGLI EDIFICI


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I cinquant'anni della Fal Festeggiato l'anniversario dell'azienda edile che combatte la crisi facendo leva sul legno.

Il 18 marzo

scorso la Fal Srl di Brugnara e Chistè ha compiuto cinquant’anni. I festeggiamenti per l’anniversario hanno fotografato un’azienda che dopo mezzo secolo di vita può vantare una struttura consolidata e forti potenzialità. Nonostante la crisi che attraversa particolarmente il settore dell’edilizia, Fal continua a mantenere tutto il suo personale e non ha fatto registrare nemmeno un’ora di cassa integrazione. L’azienda di Lavis dispone con servizio immediato alla clientela di una vasta gamma di legnami per l’edilizia e per i cantieri. Grazie a un ampio magazzino è in grado di offrire un servizio di commercio all’ingrosso. Collabora con una rete di carpentieri di fiducia per la realizzazione di coperture di case o nell’edilizia commerciale. E, da alcuni anni, realizza case in legno. Gli stabilimenti sono sempre stati a Lavis. Oggi sono distribuiti su una superficie di 39mila metri quadrati di cui 12mila coperti. I nuovi spazi si trovano proprio a fianco dell’abitazione di Ezio Brugnara, fondatore dell’azienda. Proprio lì, cinquant’anni fa, Brugnara avviò l’attività nel 1962. “Avevo lavorato diversi anni – spiega Ezio – per la Feltrinelli Legnami. Poi la ditta chiuse i suoi stabilimenti a Bolzano e mi proposero un’occupazione a Brescia. Decisi di rifiutare e accettai un lavoro con un’impresa di Genova, dove maturai altre competenze. Fino a quando, nel 1961-62, iniziai la mia attività a Lavis in società con il geometra Chisté. Nel frattempo

costituii una società a Genova lavorando a stretto contatto con gli stabilimenti di Lavis. Dopo alcuni anni chiudemmo a Genova e ci concentrammo su Lavis”. Negli anni ’70 e ’80 la Fal continua a crescere. Consolida i rapporti con il cliente e matura ottimi legami con i fornitori. La fiducia che i fornitori ripongono nella ditta di Brugnara è alla base della capacità di Fal di poter disporre, sempre, anche in momenti di forte crisi, di grandi quantità di legname in tempi brevi e per ogni tipo di committenza. “Acquistiamo la materia prima soprattutto dall’estero – spiega Brugnara – e in modo particolare dall’Austria, dalla Germania, dalla Svezia e dalla Norvegia. Abbiamo una disponibilità costante di 3.500 metri cubi di lamellare in 37 sezioni, oltre a un paio di autotreni di pareti in cross-lam”. Il legname raggiunge Lavis e negli stabilimenti della Fal viene smerciato oppure lavorato. Tutto avviene in azienda: la progettazione, la lavorazione, la distribuzione. L’ottima reputazione che l’impresa si è guadagnata garantisce solidità e si dimostra una delle carte vincenti per superare la crisi senza ridurre il personale. In azienda lavorano quattro persone della famiglia Brugnara e una della famiglia Chistè. Complessivamente i dipendenti sono una quarantina. Dopo mezzo secolo di esperienza, Brugnara definisce questa come “una delle crisi peggiori mai vissute per l’edilizia”. Ma il settore in crescita delle case in legno fa intravedere buoni spiragli. (adb)

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Quando la ricerca si sposa con il welfare Lo sviluppo sostenibile nella ricetta di Tama Spa, azienda leader che guarda all’estero e ai giovani.

Un’azienda

che punta sui giovani, che fa del il 55% dei nostri dipendenti in Italia proviene dagli rispetto dell’ambiente la propria mission, che si stage estivi o scolastici mentre negli stabilimenti impegna nel sociale, che promuove il ruolo delle francesi tale percentuale supera l’80%. Per questo imprese nel welfare territoriale e che investe su ri- lavoriamo a stretto contatto con le università, gli istituti scolastici e con le scuole professionali mecerca, sviluppo ed export. É questo il ritratto di Tama Spa, impresa trenti- diante accordi o convenzioni”. Nell’organico di na fondata in val di Non nel 1985 da Giovanni Tama i giovani sono impiegati a vari livelli e una Coletti. Negli ultimi quattro anni il marchio ha parte di loro beneficia di opportunità particolari più che triplicato la percentuale di fatturato realiz- mediante formule di incentivazione dell’imprendizato all’estero con commesse prestigiose ottenute toria giovanile volute personalmente da Coletti. Tre da colossi come Rolex, Audi e Mercedes. “I nostri anni fa è stata creata una società controllata dal prodotti sono in Svizzera – spiega Coletti, titola- gruppo Tama nell’ambito del Progetto Eco Trentino re – nel sito produttivo della Rolex. Nell’autunno Srl. Coletti ha messo nelle mani di un gruppo di scorso abbiamo stretto i primi rapporti con loro giovanissimi una società con una propria gestione e di lì in avanti sono proseguite le trattative. Nei e un proprio fatturato. La società gode di una certa loro stabilimenti si trovano le nostre macchine per autonomia e consente ai giovani di misurarsi con una vera e propria impresa. L’esperienza è positiva l’abbattimento delle sostanze inquinanti”. Tama (tecnologie avanzate per il miglioramento e il bilancio è sano. ambientale) produce “unità filtranti, componenti e Con le università del Trentino Tama collabora ansistemi per impianti di depurazione dell’aria quali che per la realizzazione di nuovi progetti di ricerca filtri a cartucce, filtri a umido, filtri a carboni attivi, e sviluppo. “Siamo gli unici e i primi – prosegue banchi aspiranti”. Nel settore dell’aspirazione, pu- – ad aver avviato nel nostro settore un percorso di lizia e separazione dell’aria “siamo leader a livello ricerca per il raggiungimento di una certificazione internazionale”, fa sapere Coletti. Complessivamen- degli impianti di aspirazione. I nostri partner nel te l’azienda conta un’ottantina di addetti su tre sedi progetto sono l’Università di Trento e Trentino Sviin Italia, Francia e Spagna (Tama Spa, Tama France, luppo”. Tama Iberica). “L’età media dei nostri collaboratori Convinto delle opportunità che offre il Trentino, – continua Coletti – supera di poco i 30 anni. Oltre Coletti è altrettanto sicuro della necessità di guar-

La sede Tama negli anni 90 Nella pagina accanto La sede Tama nel 2012

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dare fuori dal territorio. “Le imprese – spiega – devono investire in ricerca e devono saperlo fare facendo filiera e uscendo dal Trentino. La futura ricchezza del Trentino non è in Trentino. É nel rapporto con l’esterno che va cercato il vero valore aggiunto nella consapevolezza che per far crescere il Trentino occorre lavorare anche fuori dal nostro territorio”. Ma rivolgersi ai mercati esteri non è stato facile. “Negli ultimi anni – sottolinea il titolare di Tama – abbiamo riorganizzato l’azienda sia sotto il profilo logistico che produttivo affrontando la sfida con la disponibilità di adattarci a una nuova mentalità e con la voglia di offrire nuovi servizi al cliente. Questo ci ha permesso di rivolgerci ai mercati esteri. Fino a quattro anni fa fatturavamo il 20% dei ricavi in Italia e solo il 20% proveniva dall’export. Oggi Tama produce l’87% del fatturato all’estero di cui il 45% deriva da vendite che effettuiamo direttamente mentre il restante 55% è realizzato indirettamente tramite la nostra rete di costruttori e impiantisti dislocati sui territori. Se non avessimo investito sui mercati esteri avremmo dovuto ridurre il personale del 70%”. Ciò nondimeno, il territorio trentino è elemento fondamentale nelle strategie aziendali di Tama. Il punto di vista di Coletti è una visione responsabile di impresa che riconosce nell’imprenditore colui che può e deve avere a cuore il welfare sociale e territoriale. “Deve passare il messaggio – precisa – che l’impresa sia una realtà non avulsa dal contesto sociale e che considera con attenzione modelli di sviluppo sostenibile del welfare territoriale che favoriscano soprattutto le fasce dei più deboli. Non è un caso che Tama sia impegnata, in prima persona con Coletti, in una fondazione di studi per finanziare la ricerca sull’autismo. (adb)

La Fondazione trentina per l’autismo Giovanni Coletti ha fondato tre anni fa a Mezzolombardo la Fondazione Trentina per l’autismo. L’istituto ha lo scopo di migliorare la qualità della vita delle persone affette da autismo di tutte le età. Non vi sono attualmente cure specifiche che portino alla guarigione dall’autismo e la malattia, a causa della sua complessità, è tra le meno studiate nel mondo scientifico. La Fondazione trentina per l’autismo si propone di incentivare la ricerca e raccoglie fondi a stretto contatto con una rete di associazioni italiane ed estere con le stesse finalità. La realtà fondata da Coletti è il punto trentino di collegamento con gli Stati Uniti e con l’Inghilterra negli studi e nelle ricerche più innovative. Oggi conta oltre 100 soci e lavora in collaborazione con la Provincia autonoma di Trento.

Cena di gala in Tama a favore della Fondazione Trentina per l'autismo

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Come stare sul mercato al tempo della crisi Dedagroup e The European House Ambrosetti fanno il punto a Trento. di VALERIO DE MOLLI, Managing partner di Ambrosetti

Siamo dentro

o fuori la crisi? Come sono fatte le imprese che sopravviveranno alla crisi, o che addirittura ne usciranno vincenti? Quali saranno le prime economie del mondo nel 2050? A queste tre domande fondamentali ha cercato di dare risposta il Workshop organizzato lo scorso 14 marzo a Trento da Dedagroup in collaborazione con The European House Ambrosetti. Con un parterre di manager e imprenditori delle più importanti realtà locali, l’evento è stato occasione per fare il punto sullo scenario economico attuale, fortemente caratterizzato da accelerazione del cambiamento e discontinuità. A

impostare e approfondire la riflessione, Marco Podini - presidente del gruppo leader in regione nelle soluzioni ICT - e l'Ad Gianni Camisa hanno ha chiamato Valerio De Molli, managing partner di Ambrosetti e consulente esperto sui temi legati alla strategia, che ha tratteggiato lo scenario contradditorio degli ultimi anni e quello previsto per i prossimi 18 mesi. L’esito è un dipinto in chiaroscuro, fortemente contrastato: tanto da rendere quasi impossibile una risposta univoca alla domanda sulla crisi. Ne siamo usciti o ci siamo dentro? Dentro, certamente, se parliamo dell’Italia; ma in netta ripresa, se non

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economia

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54 Da sinistra: Camisa, Podini e De Molli

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addirittura immuni da crisi, quando guardiamo ad altri Paesi. Il PIL atteso per i prossimi 18 mesi è infatti negativo per l’Italia (-2,2%) e per la Spagna (-1,7%), ma assume già valori positivi per Francia (0,2%) e Germania (0,3%), e di crescita vera al di fuori dell’Europa: 1,8% negli Stati Uniti, 1,7% in Giappone, intorno al 3% per Russia e Brasile e fino alle punte avanzate dell’India (7,7%) e della Cina (8%). Sarà questa la tendenza anche per i prossimi decenni? Quasi certamente sì: per il 2050 possiamo attenderci uno scenario globale ancora dominato dall’economia di Cina e USA, nel quale tuttavia faranno ingresso alcuni sistemi economici oggi quasi “insospettabili”. Sono i cosiddetti “Next 11”, un gruppo di Paesi dai quali c’è da attendersi forte impulso, e ai quali guardare con attenzione per le future strategie di crescita delle esportazioni e della produzione: Bangladesh, Egitto, Indonesia, Iran, Messico, Nigeria, Pakistan, Filippine, SudCorea, Turchia, Vietnam. Tra questi, i primi a porsi in evidenza saranno i MIKT: Messico, dove Dedagroup - con una certa lungimiranza - è già presente, Indonesia, SudCorea e Turchia. E l’Italia? Stando alle previsioni, nel 2050 la nostra economia dovrebbe attestarsi al sedicesimo posto su scala globale. Pur nella crescente differenziazione, v’è un elemento che appare accomunare ogni sistema organizzativo del pianeta: l’accelerazione. Essa è frutto di quattro componenti decisive, alle quali appare impossibile sottrarsi: la rivoluzione digitale, la connettività, l’affermarsi di nuove co-

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noscenze e competenze, la crescente riduzione dei cicli di vita. Dalla combinazione di questi quattro fattori si genera un dato nuovo: il cambiamento, che è sempre esistito, fin dall’inizio della storia dell’uomo, oggi è accelerato. La chiave della sopravvivenza per il singolo e per le organizzazioni diventa dunque la capacità di reazione all’accelerazione del cambiamento, in una parola: la velocità. La creazione di valore, inoltre, deve nascere sempre meno dalla immissione sul mercato di nuovi prodotti o servizi, e sempre più dal soddisfacimento ottimale di funzioni d’uso. Soltanto focalizzando l’innovazione sulla funzione d’uso, infatti, è possibile sottrarsi agli abbagli del successo di prodotto. Per fare un esempio: i produttori di lavagne luminose hanno mancato pericolosamente il loro focus sulla funzione d’uso, convincendosi che il successo sul mercato fosse determinato dalla componente tecnologica. Esso era invece il puro frutto di una domanda molto più semplice: poter proiettare immagini a supporto di una presentazione. Una domanda che oggi è soddisfatta dai proiettori collegabili a ogni computer. Con buona pace delle lavagne luminose.


55 economia

Un’esposizione per rilanciare il settore A Palazzo Roccabruna “Uomini e Pietra” ha messo in mostra le virtù dei prodotti lapidei del Trentino.

Dal granito

rosa di Predazzo al marmo verdello di Castione, passando per il rosso Trento e il nero di Ragoli: la pietra trentina ha i colori della più preziosa delle tavolozze, e dice della varietà e del prestigio di un prodotto di eccellenza della storia e dell’economia del territorio. Graniti, marmi, granulati, porfido, sabbie e ghiaie, sono stati protagonisti della mostra allestita nelle scorse settimane a Palazzo Roccabruna. Cinque sale tematiche, una sala video, un’installazione nello spazio del cortile, per offrire un nuovo punto di vista sui prodotti del settore estrattivo trentino. Così come concepita, l’esposizione è una novità assoluta nel genere: per la prima volta, i materiali sono estrapolati dallo scenario commercia-

le tipico delle campionarie e posti in relazione con le forme dell’arte e del design, con l’intenzione di portarne in evidenza la ricchezza e le potenzialità. Ecco allora che i dipinti posti a illustrazione del lavoro della pietra e le sculture (ricavate esse stesse dai medesimi materiali che accompagnano), divengono il mezzo per portare agli occhi degli spettatori il plusvalore insito nel prodotto e nella lavorazione propri di un settore, quello estrattivo, che in Trentino conta oltre 470 imprese attive, e che con l’eccellenza delle materie prime e le competenze degli operatori cerca di rispondere agli strali della crisi economica. A dire della complessità, della qualità, dell’esclusività dei processi produttivi sono ancora gli

“Fiori di fiume” trentini nel mondo La mostra racconta, tra le altre cose, il legame dell'uomo con la sua terra e in particolare con la pietra. Quel dialogo è pure all’origine dell’attività di Paolo Colombini, presente a Palazzo Roccabruna con l’opera recente “Fiore di fiume”, testimonianza di un percorso creativo che sviluppa le potenzialità espressive della Natura. Colombini lavora le pietre modellate dal fluire dei secoli, ultimando un processo che affonda le radici nella notte dei tempi. Esposte al pubblico, le opere esibiscono le bellezze naturali e paesistiche dalle quali provengono, sprigionandone le energie. Opere di Colombini sono presenti in tutta Italia e in Inghilterra, Austria, Germania, Stati Uniti, Francia e Paesi Bassi. Di recente ha esposto in Olanda, in occasione di Floriade 2012, e al Museo d’Arte di Ningbo, in Cina.

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56 Un'opera di Paolo Colombini

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scatti appesi alle pareti e le immagini del filmato realizzato lo scorso anno dall’architetto Stefano Brigadoi, che della mostra è anche il curatore. Promotore dell’iniziativa è il Distretto del porfi-

do e delle pietre trentine in collaborazione con la Camera di Commercio di Trento, che in questo modo si rivolgono a imprese, enti e committenti perché conoscano la valenza del settore e possano così sfruttarne appieno le potenzialità.

Mariano Gianotti è presidente del Distretto del porfido e delle pietre trentine, nonché ideatore e promotore dell'iniziativa. A lui abbiamo chiesto le ragioni che stanno alla base dell’esposizione “Uomini e Pietra”. Ci siamo sforzati di raffigurare in maniera desueta i prodotti lapidei trentini per acquisire consenso sul territorio provinciale. Non dobbiamo dimenticare che la Provincia di Trento ha la possibilità di legiferare in materia. La scelta è caduta su Palazzo Roccabruna poiché è la sede più appropriata per presentare e promuovere i prodotti tipici del territorio.

L’allestimento propone un insolito accostamento tra i lavorati e un gruppo di opere d’arte. Per quale motivo si è scelta questa formula? È convinzione che per affrontare situazioni difficili quale quella in corso sia necessario produrre fortissime opere di promozione. La promozione intelligente avviene con il supporto del design. L’anello di congiunzione tra il design e i nostri prodotti sono gli artisti, detentori del colore, della forma, del ritmo e dell’eleganza. Ci siamo avvalsi dell’opera di alcuni autori trentini per proporre nuove prospettive e possibilità di impiego delle pietre esposte.

L’esperienza della mostra di Palazzo Roccabruna è un momento nel processo di promozione e valorizzazione del settore. Quali sono le prossime azioni promosse nell’ambito di questa strategia? Le istituzioni hanno capito che senza l’apporto delle imprese è inutile fare promozione. Con lo stesso spirito che ha animato la produzione della mostra di Palazzo Roccabruna saremo presenti alla fiera di Verona Marmomacc (in programma tra il 26 e il 29 settembre); a fine luglio organizziamo invece in Primiero un evento speciale sulla pietra.

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58 economia

Cicli di vita e rapporti tra generazioni Il dibattito lanciato nel corso dell'edizione 2012 del Festival dell'Economia di Trento. di Paolo Collini, Preside della Facoltà di Economia dell'Università degli Studi di Trento

L’interpretazione

Foto: Archvio ufficio stampa Festival dell'Economia - Daniele Mosna

della vita attraverso le sue fasi è un fatto che tipicamente accompagna l’età matura, quando l’esperienza ci insegna che esistono differenze strutturali tra momenti diversi dell’esistenza. I giovani tendono invece a non pensare alle diverse fasi, se non per il fatto che ambiscono ad avere i benefici che immaginano connaturati con le fasi più mature dell’esistenza, sottovalutandone invece gli aspetti meno positivi. Le differenze, evidenti sul piano fisico e sociale, sono molto forti anche sul piano economico, perché diverse fasi della vita si accompagnano a diversi livelli e modelli di produzione e consumo di ricchezza. Le persone si trovano in alcune fasi del loro ciclo di vita (tipicamente nell’infanzia e nell’età anziana) in una condizione di bisogno, perché hanno consumi superiori alla loro produzione; solo grazie al contributo di altre

Paolo Collini

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persone, che sono in quel momento in una fase più produttiva, possono far fronte ai loro bisogni. Si tratta di un indispensabile meccanismo di solidarietà tra generazioni che, con l’evoluzione dell’organizzazione sociale, si è via via allargato dalla dimensione familiare, un tempo luogo unico in cui si esplicava, ad una dimensione sociale allargata. Oggi, soprattutto nella vecchia Europa, il rapporto di solidarietà tra generazioni si esplica all’interno dei sistemi nazionali di welfare, dove i più produttivi collaborano al benessere di coloro che produttivi lo sono meno o non lo sono più. In questo quadro storicamente definito, si è via via affermata l’idea che il futuro sarebbe stato più prospero del presente e pertanto fosse possibile e accettabile, per le generazioni più anziane chiedere ai “posteri” di più di quanto le stesse non avessero dato. Questo si è fatto attraverso il debito pubblico, il debito previdenziale (la promessa di futuri elevati benefici previdenziali), il consumo di risorse naturali non riproducibili. Questa convinzione oggi è venuta meno e non è più possibile fingere che il futuro sarà migliore del presente. E non solo perché stiamo consumando le risorse naturali, ma anche per l’enorme debito che abbiamo trasferito alle generazioni future. Paradossalmente, questo si accompagna, soprattutto in Italia, ad un rapporto tra generazioni che sta alterando gli equilibri all’interno dei cicli di vita delle persone: i “meno giovani” di oggi, che quando erano giovani hanno avuto straordinarie opportunità, sembrano ora arroccati in difesa dei privilegi acquisiti, disinteressati del fatto di privare i giovani delle stesse opportunità di cui hanno goduto. E si tratta degli stessi giovani ai quali lasceranno in eredità un mondo più povero di risorse naturali e fortemente indebitato. Il Festival dell’Economia è stata


una straordinaria occasione per riflettere su questi temi, riferendosi a dati oggettivi e alle analisi che ne derivano. Certo, può affascinare l’idea (tardiva e ingenua) di diventare tutti più sobri, così come può spaventare vedere i dati drammatici della condizione occupazionale dei giovani in Italia. Allo stesso tempo, al festival si è anche cercato di capire se davvero gli elementi culturali tradizionalmente attribuiti al nostro paese, come il radicato attaccamento alla famiglia, siano davvero elementi chiave per spiegare il nostro comportamento (notando magari che gli italiani all’estero hanno comportamenti diversi) e si è ragionato se le origini delle persone (la famiglia o il contesto socio-economico da cui si proviene) siano davvero così determinanti nella vita delle persone. L’amara constatazione che il nostro Paese sembra sempre collocarsi agli ultimi posti nelle varie classifiche, siano esse riferite all’influenza della famiglia nel successo professionale, all’occupazione femminile, alla permanenza delle classi dirigenti al potere,

Foto: Archvio ufficio stampa Festival dell'Economia - Daniele Mosna

59 rubrica

all’efficacia del sistema scolastico nel favorire la mobilità sociale, al livello di opportunità esistente per i più giovani o ad altri elementi oggi considerati importanti, non solo in termini etici, ma anche in termini di contributo allo sviluppo economico, crea grande preoccupazione. Il festival ci ha detto che abbiamo davanti a noi un sistema che umilia le capacità delle giovani generazioni e, in questo modo, li priva del presente di cui avrebbero diritto. Questa sottrazione di opportunità purtroppo pesa anche sulla capacità di sviluppo del sistema economico e pertanto peserà nuovamente sul loro futuro. Poche volte le ragioni dell’economia e le ragioni dell’equità sono state così concordi nel dirci che non è più possibile limitarci a difendere le posizioni acquisite in passato. Come sempre il festival ci ha permesso di analizzare i problemi, di porci delle domande e cercare delle risposte; le soluzioni vere, cioè quelle che si realizzano con i fatti, ricadono però necessariamente nella nostra responsabilità, individuale e collettiva.

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60 economia

Assegnate le Stelle al Merito del Lavoro Decorati nove lavoratori trentini.

Fulvio Baldo

Dario Boscheri

FULVIO BALDO - Risiede a Isera (TN) II candidato ha iniziato la sua attività come fattorino nelle aziende di trasporto, occupandosi del servizio di trasporto ferroviario. Successivamente ha seguito anche la parte amministrativa dei trasporti, della gestione dei mezzi, dei documenti e delle scritture contabili di supporto alla contabilità. Ha collaborato con l'ufficio commerciale nella definizione di costi e formulazione delle offerte e nell'organizzare la gestione dei documenti contabili garantendo una corretta e funzionale tracciabilità. E' stato determinante nella formazione di nuovi colleghi del settore amministrativo. DARIO BOSCHERI - Risiede a Trento II candidato ha iniziato la sua carriera professionale presso l'ENEL, a Trento. In seguito, grazie a concorsi interni e alle sue competenze professionali, è diventato responsabile del Reparto Operativo di Santa Massenza (ora di proprietà di Hydro Dolomiti Enel srl). Oltre a garantire la perfetta funzionalità dell'impianto, programmare le manutenzioni e intervenire in caso di guasti, anomalie ed eventi straordinari, deve coordinare 22 collaboratori e tenere i contatti con il territorio. Gli sono inoltre riconosciute particolari doti di sensibilità e capacità relazionali, grazie alle quali e riuscito a creare un gruppo di lavoro con un alto livello professionale. CARLA BRUGNARA - Risiede a Verla (TN) Impiegata da più di 40 anni presso la Cassa Rurale di Giovo, Carla Brugnara ha svolto mansioni inerenti la gestione dei rapporti con altri Istituti di Credito, i RID, la riconciliazione bancaria e l'attività di back-office nei rapporti tra sede e filiali. Ha dimostrato particolare attenzione al lavoro, fedeltà e correttezza, mantenendo fede ai principi che caratterizzano una Cassa Rurale, nonché particolari doti comunicative e di gestione dei rapporti interpersonali, costituendo un punto di riferimento per i neo assunti.

Franco Paoli

Vito Pedergnara

FRANCO PAOLI - residente a Campodenno (TN) Il candidato ha percorso una brillante carriera presso la Cassa Rurale di Campodenno, che in seguito alla fusione con la Cassa Rurale di Tuenno e con quella di Denno ha assunto il nome di Cassa Rurale Bassa Anaunia. Paoli, assunto con la qualifica di impiegato, è stato promosso capo ufficio e in seguito direttore, e con funzioni di Direttore Generale ha partecipato attivamente alle operazioni di fusione tra Casse Rurali. Nel 2002 è stato nominato direttore generale della Cassa Rurale Bassa Anaunia. Particolari meriti possono essere riscontrati nelle sue grandi doti relazionali, nell'alta competenza e nella sua capacità di trasferirla anche ai nuovi colleghi. Si è sempre contraddistinto per correttezza, serietà, capacità di apprendimento, spirito di servizio e collaborazione, con particolare riferimento alla clientela, ai superiori e alla formazione del personale neo assunto.

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61 economia

VITO PEDERGNANA - Risiede a Peio (TN) Il candidato ha percorso una più che soddisfacente carriera presso la Famiglia Cooperativa di Cogolo. Assunto quale giovane apprendista commesso, grazie all'abnegazione e alla tenacia gli sono stati affidati incarichi di crescente responsabilità, culminati nella nomina, a poco piu di 25 anni, di direttore della Famiglia Cooperativa. Appare degno di menzionare il forte, dinamico e creativo impulso dato al risanamento della situazione debitoria e alla notevole espansione della Famiglia Cooperativa.

FRANCO SEGATA - Risiede a Trento Nel corso dei 45 anni di attività presso il calzificio GM, il candidato ha dimostrato notevole flessibilità e trasversalità, nonché assoluta dedizione al lavoro. Godendo della massima fiducia della proprietà, è stato coinvolto da Giorgio Montagni in ogni nuova iniziativa. Fra gli interventi più significativi citiamo: l’introduzione e l’implementazione dell’informatizzazione in azienda, lo studio di strategie aziendali finalizzate al contenimento dei costi, il coinvolgimento nella costruzione della nuova sede aziendale, e la nomina di responsabile dell’Ufficio Amministrativo con compiti di addestramento dei nuovi collaboratori.

Franco Segata

GIANNETTO SIMONELLI - Risiede ad Arco (TN) Diplomatosi perito, Simonelli ha percorso presso l'attuale Riva del Garda Fierecongressi Spa una soddisfacente carriera culminata nell'attribuzione della categoria di Quadro "A". Degno di menzione è l'apporto puntuale e preciso del candidato in qualità di responsabile dell'Ufficio servizi tecnici. Simonelli coordina l'attività di cinque addetti e assicura l'organizzazione della manutenzione ordinaria e straordinaria del quartiere fieristico, l'organizzazione dei servizi fieristici/congressuali, il controllo del personale, l'elaborazione di nuovi progetti e la conseguente gestione, la redazione del piano d'investimenti e la formazione e la verifica delle procedure del Sistema Qualità.

FLAVIO TENNI - Risiede a Pergine Valsugana (TN) Il candidato ha percorso una più che soddisfacente carriera presso la Famiglia Cooperativa Perginese che ha diretto dal 1996 al 2007. Merita in particolare di essere segnalato il forte impulso dato da Tenni alla notevole espansione della Famiglia Cooperativa, concretatosi nell'incremento dei punti vendita, dei dipendenti e del fatturato. Tutta la sua attività professionale è stata caratterizzata da una grande dedizione al lavoro unitamente a perizia e laboriosità.

Giannetto Simonelli

Flavio Tenni

GIUSEPPE URBANI - Risiede a Trento Urbani ha percorso presso l'attuale Poste Italiane Spa (in passato Azienda Autonoma delle Poste e delle Telecomunicazioni) una soddisfacente carriera culminata nell'attribuzione, dall’ottobre del 2000, della categoria di "Quadro 1°". Le sue qualità si sono manifestate principalmente nella pianificazione e nel coordinamento delle fasi inerenti a concorsi interni, quale docente di corsi di formazione riservati al personale postelegrafonico. È Team Leader nello svolgimento di incarichi di Audit.

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Giuseppe Urbani


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Trentino Export in Brasile: Feicon Batimat 2012 Cinque le aziende associate al consorzio che hanno preso parte alla ventesima edizione della fiera sudamericana. di Giorgio Zagonel

Dal 27

al 30 marzo si è svolta a San Paolo del Brasile, Feicon Batimat 2012: il maggiore evento fieristico del settore delle costruzioni in Sud America. Dopo un lavoro iniziato in Brasile nel 2010 e i positivi risultati ottenuti in questi anni, Trentino Export, consorzio per l’internazionalizzazione di Palazzo Stella, ha organizzato una partecipazione collettiva a questa fiera, a cui hanno aderito cinque aziende associate: Cogi S.r.l., Silvelox S.p.A., Roverplastik S.p.A., Gasperotti S.r.l., Cipriani Profilati S.r.l. ed Edilferro S.r.l. La manifestazione, che nel 2012 ha raggiunto la sua ventesima edizione, ha riguardato principalmente i seguenti settori: automazione, attrezzature e prodotti, illuminazione, riscaldamento e condizionatori d'aria, rivestimenti, porte e finestre, fondamenta e strutture, prodotti cucine e bagni. Come per le precedenti edizioni, la fiera ha richiamato un numero decisamente elevato di visitatori: nel 2011 la presenza di importatori, distributori, costruttori e architetti è stata superiore alle 125mila unità. “La fiera Feicon Batimat di San Paolo del Brasile è il maggiore evento fieristico del Sud America nel settore delle costruzioni” ha sottolineato Stefan Ties, consulente commerciale di Trentino Export, che ha poi aggiunto: “È ormai da tre anni che abbiamo iniziato a lavorare con il Brasile e dopo gli ottimi risultati passati, siamo ancora più convinti e decisi nel continuare la penetrazione e il consolidamento in questo mercato”. Concetto questo ribadito anche da Oscar Lenzi, referente in Brasile per il consorzio Export: “Il settore delle costruzioni in Brasile è in continua crescita e le opportunità per le aziende trentine sempre maggiori. Questa fiera è una ottima

vetrina per le aziende che vi stanno partecipando ma anche per tutte le eccellenze del nostro Trentino”. A riprova di questo, infatti, l’interscambio commerciale tra Trentino e Brasile è in continua ed esponenziale crescita e l’export ha toccato nel 2011 28 milioni di euro (nel 2009 era di 11 milioni e quattrocentomila euro e nel 2010 di 23 milioni e ottocentomila euro, dati Istat), di cui più di tre quarti riguardano il settore dei macchinari e delle apparecchiature tecnologiche, in cui molte nostre imprese eccellono a livello internazionale. Il Paese, che rappresenta l’economia più avanzata tra i Paesi dell’America Latina ed è la quinta nazione più grande al mondo, è in forte espansione e la crescita del suo Pil per il 2011 si è attestata al 3,5%, secondo i dati Sace. Con una

Assemblea dei soci di Trentino Export 2012 Martedì 22 maggio si è svolta la 37° Assemblea dei soci di Trentino Export, consorzio di 130 piccole e medie imprese della provincia di Trento e braccio operativo per l’internazionalizzazione di Confindustria Trento. Alla presenza del presidente di Trentino Export, Marco Stenico, del presidente di Confindustria Trento, Paolo Mazzalai e del direttore di Palazzo Stella, Roberto Busato, i soci presenti hanno approvato il bilancio dell’esercizio 2011 e le strategie future per sostenere l’export trentino. In un contesto economico sempre difficile, l’internazionalizzazione e la propensione all’export delle aziende trentine sono essenziali per il tessuto economico della Provincia autonoma di Trento.

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internazionalizzazione

internazionalizzazione


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Lo stand collettivo di Trentino Export

popolazione di circa 200 milioni di persone (di cui il 15% di origine italiana), quello brasiliano è un mercato con una forte propensione al consumo, e con un tasso di importazione di prodotti finiti superiore al 34%. Spiragli positivi dall’economia brasiliana vengono poi dai grandi eventi che verranno ospitati da qui a qualche anno: i Mondiali di Calcio nel 2014 e le Olimpiadi di Rio de Janeiro nel 2016. Il consorzio export di Palazzo Stella si sta già muovendo per organizzare uno stand collettivo alla Feicon Batimat anche per il 2013. Per continuare il percorso di espansione e con-

Zanetti Srl: dal 2005 in Libia La Zanetti Srl, azienda trentina produttrice di facciate per l’edilizia in vetro ed acciaio, è presente in Libia fin dal 2005 con un suo ufficio commerciale. Tra le prime aziende trentine ad operare in Libia, la Zanetti ha colto in questi anni importanti successi e soddisfazioni ed è ora di nuovo tra le capofila nella ricostruzione post-bellica. Ha già partecipato dal 20 al 24 maggio 2012 alla Fiera Internazionale Lybia Build 2012 di Tripoli e punta ad accrescere la sua presenza in Libia nei prossimi anni.

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solidamento nel mercato brasiliano, Trentino Export sta poi gettando le basi per la creazione di un nuovo polo logistico, a sostegno delle proprie aziende esportatrici in Brasile, a Rio dos Cedros nello Stato di Santa Catarina. Per far sì che la presenza delle sue aziende associate sia continuativa e strutturata “la creazione di una base logistica che funga da deposito ed in cui possano essere stoccati macchinari, pezzi di ricambio e prodotti è fondamentale” secondo il presidente di Trentino Export, Marco Stenico. Gli ottimi risultati raggiunti anche quest’anno, sono la conferma che la strategia del braccio operativo per l’export di Confindustria Trento si è rivelata quella giusta. Ora è necessario continuare con sempre maggiore impegno nel cammino intrapreso per far sì che la presenza delle aziende trentine in Brasile sia duratura e strutturata.


65 internazionalizzazione

Ricostruire la Libia post-bellica A maggio il viaggio di una delegazione trentina. Per le aziende di casa nostra si profilano nuove opportunità di lavoro.

Il Consiglio

di Amministrazione di Trentino Export, consapevole che in questa difficile congiuntura economica solo l’export può salvare le imprese trentine, con l’inizio del 2012 ha dato impulso ad un nuovo importante progetto di sostegno del Made in Trentino denominato Pro.Lib. Per sfruttare appieno le grandi opportunità della Libia post-bellica, il consorzio Export di Palazzo Stella sta progettando entro breve l’apertura di un nuovo desk a Tripoli, nel quadro di un più ampio progetto di internazionalizzazione nel settore edile-costruzioni. Dal 20 al 24 maggio 2012 il responsabile commerciale di Trentino Export, Stefan Ties, si è recato in Libia, insieme a Marco Pedri (Premetal Spa) e a Franco Modena (Edilferro Srl), per stringere i primi rapporti con i futuri referenti in loco del consorzio di Palazzo Stella. Durante questi quattro giorni oltre, come detto, ad aver incontrato importanti attori economici libici, la missione di Trentino Export ha anche partecipato, in veste di visitatrice alla Fiera Internazionale del settore delle costruzioni Libya Build 2012 di Tripoli, che si è svolta dal 20 al 24 maggio 2012. Le opportunità, non solo nel settore delle costruzioni, sono molte e i progetti già avviati, a cui si aggiungono quelli della ricostruzione post-bellica, importanti. A più di quattro miliardi di euro dovrebbero ammontare gli investimenti nel settore delle costruzioni nei prossimi anni secondo una stima realizzata da Unioncamere e Cresme Ricerche, che parte dalla constatazione della necessità per il nuovo Governo di ricostruire vaste aree distrutte dalla guerra e di riprendere rapidamente i progetti infrastrutturali iniziati dal vecchio governo, che vedevano le imprese italiane impegnate in un ruolo di primo piano. Prima della guerra,

il settore delle costruzioni valeva, in termini di investimenti complessivi, oltre cinque miliardi di euro all’anno (con un picco di 6,7 miliardi nel 2009). Quasi il 50% del mercato riguardava il settore delle infrastrutture, arrivato a valere 3,2 miliardi di euro. In 10 anni, tra il 2000 ed il 2010, gli investimenti in opere pubbliche sono stati di circa 26 miliardi di euro, corrispondenti a più di 5.500 euro pro-capite (a parità di potere d’acquisto), quasi il doppio della media mondiale. Più ridotti erano invece gli investimenti nel settore residenziale, anche se, per via dello sviluppo demografico e dei programmi di investimento in edilizia pubblica, le risorse si erano praticamente raddoppiate negli ultimi cinque anni.

Per sfruttare appieno le grandi opportunità della Libia postbellica, il consorzio Export di Palazzo Stella sta progettando entro breve l’apertura di un nuovo desk a Tripoli, nel quadro di un più ampio progetto di internazionalizzazione nel settore edile-costruzioni. La situazione di crisi di questi mesi ha più che dimezzato l’attività del settore, ma, in uno scenario di graduale stabilizzazione politica, il mercato dovrebbe tornare, entro due o tre anni, a riavvici-

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Stefan Ties con Marco Pedri, Franco Modena e clienti libici

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narsi ai livelli pre-conflitto. La ripresa degli investimenti riguarderà soprattutto le attività di nuova costruzione, in particolare nel settore residenziale e del genio civile. Si stimano investimenti per otto miliardi di euro tra il 2013 e il 2014, che andranno a finanziare le attività di ricostruzione del contesto edilizio, fortemente danneggiato in alcune realtà cittadine e nuove infrastrutture, specialmente ferrovie, autostrade, aeroporti e porti. Al suo ritorno dalla Libia, Stefan Ties ha sottoli-

La situazione di crisi di questi mesi ha più che dimezzato l’attività del settore, ma, in uno scenario di graduale stabilizzazione politica, il mercato dovrebbe tornare, entro due o tre anni, a riavvicinarsi ai livelli pre-conflitto. neato come “le opportunità per le aziende trentine sono molte e spaziano dalla ristrutturazione di strutture ricettive decadute e di edifici storici, alla costruzione di nuovi compound residenziali ed infrastrutture civili. Sono in progetto, poi,

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nuovi ospedali, università, centri per congressi e shopping mall”. L’export trentino in Libia nel 2011 è stato di soli due milioni e duecentomila euro (fonte Istat), inferiore del 70% a quello del 2010 a causa del conflitto e della caduta del colonnello Gheddafi. Per il 2012 i dati sono in netta ripresa anche se ancora frenati dall’incertezza politica post-conflitto e dall’attesa per le prossime future elezioni politiche di luglio. In ogni caso le prospettive sono, come detto, di forte crescita in tutti i settori dell’economia libica e per le aziende del nostro territorio le opportunità sono parecchie e molto interessanti. Il presidente Marco Stenico a tal proposito ha dichiarato che: “anche se la situazione politicoeconomica rimane ancora incerta, siamo convinti che sia il momento giusto per riallacciare rapporti economici con un paese così vicino a noi non solo geograficamente e sfruttare appieno le nuove possibilità che offre la Libia”, ribadendo poi, a nome anche dei membri del Cda del consorzio come: “In questo periodo di crisi in cui molto si parla di internazionalizzazione, ma dalle parole spesso non si passa ai fatti, Trentino Export, con le sue aziende e il suo staff di professionisti, è in prima fila nel sostegno dell’export e nella promozione del Made in Italy”. Trentino Export vuole essere capofila e sfruttare appieno tutte le grandi possibilità che offre la nuova Libia post-bellica ed il Progetto Pro.Lib. ne è la prova tangibile. (gz)



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edilizia

Il caso delle torri di Villazzano 3 Ricerca di un "modello" di intervento sul costruito. Sintesi della tesi vincitrice della decima edizione del Premio del Favero. di NICOLA REALIS LUC

Sebbene

le strutture sociali abbiano subito negli ultimi decenni una notevole trasformazione, con il conseguente calo di importanza della famiglia nucleare media, il taglio planimetrico tipico delle abitazioni, anche di quelle di nuova edificazione, continua ad orientarsi verso le esigenze della tipologia familiare classica. La domanda di abitazioni oggi, più che mai, si orienta verso tipologie molto più flessibili che seguano la attuale varietà degli stili di vita della società contemporanea. Sembra auspicabile un controllo intelligente dell'amministrazione pubblica per tentare di introdurre una svolta quanto mai necessaria, per dare un nuovo impulso al soddisfacimento di criteri in linea con le necessità presenti, per intervenire in maniera sostenibile sul patrimonio esistente con misure ecologiche, e che eliminino le barriere architettoniche, realizzando ambienti adatti a soddisfare tutti gli utenti essendo facilmente 'aggiornabili'. ('Alta densità abitativa, la sfida dell'edilizia residenziale' Christian Schittich – In DETAIL) L'evoluzione della società contemporanea – analizzata nel censimento del 2001 -, lo stato di degrado, l'inadeguatezza dal punto di vista del

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risparmio energetico e la necessità di 'modernizzazione estetica' sono stati i principi alla base del progetto di recupero delle torri di Madonna Bianca e Villazzano3. I dati sulla società Trentina parlano di un trend che, dagli anni Settanta, ha visto decrescere i nuclei familiari da quattro/cinque componenti, aumentare quelli da due e quasi triplicare le famiglie da un solo componente – sia che si tratti di giovani, sia di anziani vedovi/e -. Risulta evidente, quindi, che appartamenti da 100 e 90 mq siano sovradimensionati per la società contemporanea. Inoltre i giovani, complici la crisi economica, i salari troppo bassi ed un costo proibitivo degli appartamenti, difficilmente riescono ad accedere a tali tipologie edilizie. Seguendo gli esempi delle nuove realizzazioni del Nord Europa e della Provincia di Bolzano, atte a garantire un alloggio a 'canone moderato' agli under35, è stato proposto un modello similare riconfigurando le torri e garantendo un ringiovanimento ed un ripopolamento dei due quartieri. Sono state evidenziate quindi le patologie di degrado presenti sulle torri, maggiormente evidenti nelle prime realizzate a Madonna Bianca, che contraddistinguono sia le strutture in ce-


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mento armato - fenomeni di distacco del co- za prevedere nuove cubature rispetto a quelle priferro sulle strutture portanti principali e sui esistenti. Tale riconfigurazione ha condizionato balconi - e soprattutto i tamponamenti esterni la successiva evoluzione formale degli edifici; lo di facciata. Considerando di contro il periodo 'sdoppiamento' degli appartamenti ha reso nestorico nel quale sono state costruite le torri, cessaria la realizzazione di nuove terrazze sulla l'età degli edifici e gli esigui interventi di manu- facciata Est degli edifici, in quanto attualmente tenzione, lo stato di conservazione può conside- presenti solo su quella Ovest. Le terrazze prerarsi sostanzialmente discreto. Certa è invece la viste sono composte da sei elementi modulari carenza degli edifici dal punto di vista energe- prefabbricati in officina nei quali la struttura è tico, sia nella qualità dei materiali – serramenti costituita da profili IPE in acciaio ai quali è vine vetri tecnologicamente obsoleti, isolante non colata la lamiera grecata che costituisce la parte sufficiente a garantire la coibenza termica – che portante calpestabile. La finitura del piano di nella conformazione delle torri – mancanza di calpestio è costituita da pannelli di legno, menaggetti che garantiscano ombreggiamento da so- tre il parapetto è costituito da una rete metallica leggiamento diretto sulla facciata Est e balconi che garantisce una maggiore permeabilità visiva insufficienti a schermare la facciata Ovest nel rispetto all'attuale in cemento armato. Infine si periodo estivo -. è cercato di trovare una soluzione ai problemi Criticità più evidente e sentita dalla città è inve- del risparmio energetico, dell'eccessivo soleggiace la localizzazione e l'impatto territoriale che mento, della coibentazione termica dell'edificio le torri hanno sul contesto collinare in cui sono e di un migliore inserimento nel contesto colliinserite; nonostante la conformazione orogra- nare. E' stata proposta una nuova facciata comfica del territorio e l'intelligente disposizione posta da elementi modulari frangisole applicati planimetrica degli edifici tenda a mascherarne su di una struttura principale in legno con la e limitarne l'impatto visivo, il grigiore delle su- duplice funzione di alloggiare i moduli briseperfici si stacca ed enfatizza il contrasto con il soleil e, in via puramente estetica, ritmare ed verde della vegetazione presente nei quartieri di enfatizzandone la verticalità degli edifici. Tale Madonna Bianca e Villazzano3. soluzione è stata applicata in maniera diversa Tenendo presenti le analisi preliminari sugli sui quattro fronti; in particolare i fronti Nord e edifici, il progetto ha cercato di rispondere in Sud sono stati dotati di facciata ventilata – con maniera organica a tutte le problematiche ri- la tipologia compositivo-formale spiegata precescontrate. dentemente – e dotati rispettivamente di panPer garantire alloggi adatti alle esigenze della so- nelli colorati e di moduli fotovoltaici inseriti cietà contemporanea, è stato proposto uno 'sdop- nei pannelli brise-soleil – per ogni torre sono piamento' degli appartamenti, riducendo le me- stati previsti 130 moduli per una superficie di trature dagli attuali 100 mq – per quelli di testa circa 560 mq e una potenza di 70 kWp. Inoltre, - con due soluzioni da 60 e 45 mq, e dagli attuali per ridurre le dispersioni termiche, gli edifici 90 mq - per quelli centrali – con locali da 53 e sono stati dotati di cappotto e di nuovi serra47 mq. Tale soluzione permetterebbe di aumen- menti più performanti. tare il numero di appartamenti e differenziarne Come per i nuovi balconi della facciata Est, così le tipologie, coprendo la domanda di giovani, per le nuove facciate è stata studiata una solusingle, coppie, famiglie con figli e vedovi/e, sen- zione modulare in cui i singoli elementi possa-

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70 edilizia

no essere realizzati in officina così da ridurre gli oneri e le tempistiche di cantiere. La scelta dei materiali ha portato all'utilizzo di quelli locali, in particolar modo del legno di larice per le facciate ventilate e per i moduli brise-soleil, e della pietra rosso Trento per le “L'architettura è un servizio, è un'arte, è una pavimentazioni dei basamenti degli edifici. L'approccio progettuale è stato improntato alla scienza, è ribellione, è disubbidienza, è creatiricerca di un 'modello' di analisi ed intervento vità, è un'avventura, è memoria, è un continuo sul costruito da poter esportare anche su edifici oscillare tra l'idea di leggerezza e di pesantezza, tipologicamente diversi. Analizzando il conte- ed è soprattutto società, perché non esiste sensto storico, le problematiche sociali, il difficile za la gente, le sue speranze, le sue aspettative inserimento nel tessuto urbano e attualizzando e le sue passioni. E' necessario pertanto avequesti parametri è stato possibile delineare una re un atteggiamento leggero, senza rinunciare strategia di intervento che, a prescindere dal ri- all'ostinazione che consente di testimoniare le sultato formale, ha permesso di rispondere in proprie idee e al tempo stesso di renderle permaniera uniforme alle tematiche sul tema della meabili alle idee altrui. Creare architettura sicasa sia nei suoi aspetti sociali, sia in quelli tec- gnifica scrutare nel buio, rinunciare ai punti di nologici, sia in quelli ambientali, nella speranza riferimento, con tenacia ed ostinazione. Senza di stimolare le istituzioni ed i progettisti ad una l'ostinazione si resta alla periferia delle cose, maggiore attenzione per il costruito, seguendo finisce l'avventura del pensiero e comincia l'accademia” (Renzo Piano). gli esempi e le avanguardie Europee.

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72 innovazione

innovazione

D2T sesto atto: premiate le case componibili in legno Si chiama “Abete” il progetto d’impresa che si è aggiudicato il primo premio nella sesta edizione del concorso D2T Start Cup promosso da Trentino Sviluppo.

Al termine

foto Gianni Cavagna / Trentino Sviluppo

di due ore di intensa competizio- ster MBA presso il CUOA di Vicenza, tra le più ne, dinanzi a un pubblico composto da giovani, antiche e prestigiose Business School italiane, in imprenditori e potenziali investitori, dopo venti collaborazione con l’University of Michigan – Deminuti di camera di consiglio, la Commissione arborn. presieduta da Giulio Bonazzi e Roberto De Lau- Ad Abete è andato pure il premio speciale asrentis ha emesso il proprio verdetto: vincitori segnato dalla Giuria dei giornalisti che hanno della sesta edizione del Premio D2T Start Cup preso parte, come di consueto, all’evento. sono Federico Genetti, 23 anni di Cles, Kenny Secondo classificato per la categoria business il Bergamo, 24 anni di Taio e Mauro Marinelli, 25 team guidato da Tristano Vacondio, 30 anni di anni di Castelfondo. Il loro progetto d’impresa Riva del Garda, che con Marco Iazzetta (34 anni, è per l’appunto “Abete”, acronimo di Architet- di Grosseto), ha presentato “SeeSaling”, una spetura Benessere Territorio: un particolare tipo di ciale piattaforma web per la visione assistita di edificio in legno che si caratterizza per l’elevata una regata o di un allenamento in barca a vela. flessibilità e personalizzazione, l’alta qualità e i A loro un premio del valore di 18 mila euro, di costi contenuti grazie ad una struttura modulare. cui 15 mila per l’avvio di impresa e 3 mila da Al team è stato assegnato un premio del valore spendere in formazione. di 55 mila euro. Parte della somma andrà a so- In virtù del loro fortunato piazzamento, gli idestenere l’avvio d’impresa e a finanziare un ma- atori di “Abete” e “SeeSaling” potranno inoltre

Il "pitch" del team vincitore

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La premiazione

foto Gianni Cavagna / Trentino Sviluppo

rubrica

partecipare al Premio Nazionale dell'Innovazio- alla stampa nazionale, all’Autodromo di Monne “PNI Cube”, una sorta di finale nazionale tra za, il prototipo di dosso rallentatore del traffii vincitori delle Start Cup locali. A tutti Trentino co capace di produrre energia e Bio Soil Expert, Sviluppo offrirà poi i propri servizi di sostegno vincitrice dell’ultima edizione, è stata premiata a all’avvio d’impresa. Firenze come migliore start up dell’anno". Quanto invece alla categoria High School, riservata alle ultime classi degli istituti superiori e delle scuole professionali, la Giuria interna di Trentino Sviluppo ha deciso di non assegnare il primo premio: il secondo - un voucher di 3 mila euro da spendere in iniziative formative – è Altro riconoscimento è arrivato in queste settimane per quella “palestra d’imandato dunque all’ITI Marconi. Il gruppo classe presa” che è il Premio D2T Start Cup. Marco Mandelli, 34 anni di Torbole, “Green Team” di Lorenzo Bertini, Riccardo Esposecondo classificato nel 2010 al concorso promosso da Trentino Sviluppo, sto ed Edoardo Kaisermann se l’è aggiudicato è stato selezionato tra i dieci finalisti del premio “Start Up dell’Anno” che si è con “Smart domestic counter”, un dispositivo svolto il 25 maggio scorso a Sassari. Quello brevettato da Marco Mandelli, per la lettura immediata delle utenze domestiche grazie anche alle ricerche condotte durante il dottorato in Ingegneria dei (luce, acqua, gas) tradotte in costi e risparmi anziMateriali presso l’Università di Trento, è un sistema che permette di verificare ché espresse in astrusi kWh e metri cubi. se determinati prodotti deperibili sono stati conservati bene o male. Grazie Il premio speciale da 1.000 euro riservato alle al supporto del D2T Marco Mandelli ha costituito un anno fa la sua azienda, scuole per la categoria “Meccatronica” è andato Cold-Pharma; il sistema brevettato sta intanto riscuotendo l’interesse di alla classe 3 IE del CFP Veronesi di Rovereto, rapgrandi gruppi industriali, tra cui Baxter, Perrigo, L’Oréal. Ma anche la curiosipresentata da Alessandro Grandi, Cristin Ous e tà di potenziali investitori. Nicola Simonini. La loro idea di impresa, denominata “Endo Watt”, consiste nello sfruttare le gru ferme in cantiere per “catturare” il vento attraverso apposite eliche, riuscendo quindi a produrre corrente elettrica. A sei anni dalla nascita, il bilancio dell’iniziativa è quantomai confortante: "Dalla prima edizione ad oggi il concorso ha coinvolto circa 400 giovani e ha fatto nascere una decina di imprese innovative - ha ricordato Patrizia Ballardini, consigliere delegato di Trentino Sviluppo –. Due di queste sono insediate presso il Polo Tecnologico di Rovereto, due presso gli spazi di Progetto Manifattura. GardaSolar sta assemblando nel BIC di Rovereto le prime barche solari, con commesse Marco Mandelli importanti. Underground Power ha presentato

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foto Gianni Cavagna / Trentino Sviluppo

Dai banchi di prova del d2t all’esame di Sassari


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gestione aziendale

gestione aziendale

Privacy in azienda verso la semplificazione Novità e conferme dopo le modifiche dell’esecutivo Monti. di Luca Giacopuzzi e Francesca Pagliaro

Nel corso

degli ultimi anni abbiamo assisti- modificato dal Dl 6/12/2011 n. 201 (c.d. “Decreto to, da parte del legislatore e del Garante per la Salva Italia”), definisce il dato personale come protezione dei dati personali, ad un processo di “qualunque informazione relativa a persona fisemplificazione volto ad agevolare e razionaliz- sica, identificata o identificabile, anche indiretzare gli adempimenti in materia di privacy, a tamente, mediante riferimento a qualsiasi altra beneficio in particolar modo delle imprese. A informazione, ivi compreso un numero di idenben vedere, nell’ultimo semestre detto processo tificazione personale”. ha subito una accelerazione tale da poter parlare, Già ad una prima lettura, si percepisce quella senza tema di smentita, di una vera e propria che è la novità di maggior impatto: la nozione rivoluzione in materia. A fronte di tali cambia- di dato personale si depotenzia, essendo detta menti è legittimo il senso di disorientamento che relativa alle sole persone fisiche (e non, come in le imprese vivono quotidianamente, al cospetto passato, anche alle persone giuridiche, enti o associazioni).

Solo il trattamento di dati relativi a persone fisiche soggiace alle regole ed agli adempimenti di cui al Codice della Privacy.

di una materia che sino ad oggi ha imposto adempimenti e regole da rispettare e di un impianto normativo in larga parte modificato, che, in taluni casi, detti adempimenti ha totalmente eliminato. Ci si chiede, quindi, che cosa resta della privacy per l’azienda alla luce di detti cambiamenti, e quali sono i risvolti pratici che gli stessi comportano. Un primo aspetto da prendere in considerazione attiene all’ambito di applicazione della disciplina dettata dal Codice della Privacy: l’art. 4 comma 1 lettera b) del Dlgs. 196/2003, così come

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In altre parole, alla modifica normativa consegue che solo il trattamento di dati relativi a persone fisiche soggiace alle regole ed agli adempimenti di cui al Codice della Privacy. Dal che deriva che solo nei confronti di tali soggetti l’azienda sarà tenuta, ad esempio, a rendere l’informativa di cui all’art. 13, ovvero ad acquisire il preventivo consenso, ove necessario in ragione del trattamento effettuato. Esemplificando, nessuna informativa andrà più resa a clienti e fornitori, qualora detti siano persone giuridiche. Sotto il profilo del campo di applicazione della disciplina in questione, l’impianto normativo della privacy resta, invece, invariato in relazione al trattamento di dati personali relativi a persone fisiche, siano esse, ad esempio, clienti, fornitori, dipendenti, potenziali clienti, ecc. Ne discende che nessuna impresa che abbia almeno un dipendente, o che abbia a che fare con almeno un fornitore o un cliente che siano persone fisiche/ditte individuali, neppure dopo il Decreto Salva Italia potrà disinteressarsi della privacy.


75 gestione aziendale

Nell’ambito del trattamento di dati che ancora soggiace alla disciplina in questione, vanno, peraltro, citati i numerosi provvedimenti di semplificazione ad opera del legislatore o del Garante della Privacy; tra tutti ricordiamo, ad esempio, quello relativo al trattamento dei dati contenuti nei curricula ricevuti da potenziali dipendenti, per effetto delle modifiche introdotte dal Decreto-Sviluppo del maggio 2011 agli artt. 13 e 24 del Codice della Privacy. Grande eco, anche sulla stampa non specializzata, ha avuto la recente modifica introdotta dall’art. 45 del Decreto Legge 09/02/2012 (c.d. Decreto Semplificazioni), che ha abolito l’obbligo di adozione e di aggiornamento annuale, entro il 31 marzo di ogni anno, del Documento Programmatico sulla Sicurezza, il c.d. DPS, già stabilito dall’art. 34 comma 1 lettera g del Codice della Privacy. Al fine di sgomberare il campo da possibili equivoci, va subito chiarito che tale abrogazione non ha ad oggetto l’adozione, nei modi previsti dal disciplinare tecnico contenuto nell’allegato B, delle misure minime di sicurezza prescritte dal citato art. 34, tra le quali vengono in rilievo, ad esempio, l’autenticazione informatica, l’adozione di procedure di gestione delle credenziali di autenticazione, l’aggiornamento periodico dell’individuazione dell’ambito di trattamento consentito ai singoli incaricati e addetti alla gestione o alla manutenzione degli strumenti elettronici, l’adozione di procedure per la custodia di copie di back-up. In altre parole, venuto meno l’obbligo giuridico di redigere il DPS, permane sempre e comunque quello di adeguare il trattamento dei dati personali effettuato in azienda alle misure minime previste dall’art. 34 e dall’allegato B. Il che finisce, peraltro, per ridimensionare la portata dell’abrogazione dell’obbligo di redazione del DPS, considerato il fatto che, specie nelle realtà aziendali più complesse, anche in considerazione delle responsabilità penali, civili ed amministrative conseguenti a trattamenti illeciti di dati, che permangono, e delle sanzioni previste dal legislatore, si impone l’opportunità di non disperdere il patrimonio conoscitivo maturato dall’entrata

in vigore della normativa privacy e di valorizzare la conformità a norma del trattamento effettuato, mediante l’adozione di un documento di sintesi delle politiche di sicurezza adottate in azienda, che, pur non chiamandosi DPS, non potrà non muovere dai principi che, sino ad oggi, ne hanno improntato la compilazione. E ciò anche nell’ot-

Nessuna impresa che abbia almeno un dipendente, o che abbia a che fare con almeno un fornitore o un cliente che siano persone fisiche/ditte individuali, neppure dopo il Decreto Salva Italia potrà disinteressarsi della privacy. tica di agevolare eventuale attività ispettiva della Guardia di Finanza, cui, come noto, compete il compito di verificare il rispetto delle norme di legge e delle indicazioni del Garante per la protezione dei dati personali. Non va taciuto, infine, che l’adeguamento a norma in punto privacy, oggi, non si sostanzia unicamente nell’informativa da rendere all’interessato e nell’acquisizione del relativo consenso, ove necessario. Ricordiamo, infatti, gli adempimenti in materia di amministratore di sistema, le regole che sovraintendono al corretto trattamento dei dati personali dei dipendenti conseguenti all’utilizzo, da parte dei medesimi, degli strumenti informatici aziendali (posta elettronica ed internet in primis) o le prescrizioni in tema di videosorveglianza e di biometria ovvero, ancora, i precetti che disciplinano il trattamento dei dati personali per finalità di marketing, sia esso telematico, telefonico o postale.

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76 webook

we|b|ook Il sito dedicato al progetto Giovani Industriosi lanciato lo scorso autunno da

Giovani industriosi Fare per crescere

Confindustria Trento illustra i contenuti delle quattro azioni: Solidi Talenti, Argentovivo, Dire, Fare, Lavorare e Parola ai giovani. Per ciascuna sezione sono segnalati gli step previsti e lo stato dei lavori di ogni attività: si indicano, ad esempio, i percorsi “completati” e i progetti ancora in corso. Dalla homepage è possibile trasferirsi alla rassegna stampa raccolta e leggere gli articoli dedicati alle iniziative, e ancora raggiungere la pagina Facebook animata nell’ambito del progetto.

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In un periodo di turbolenza economica come quello attuale, la produzione

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