OTTOBRE | NOVEMBRE 2014 ANNO 55 | N°05
L’acqua come motore di sviluppo
Dall’idroelettrico le maggiori opportunità per il Trentino a vantaggio di famiglie e imprese
Associazione
Consiglio direttivo in visita alla centrale di Taio-Santa Giustina
Speciale
I servizi innovativi guidano la ripresa
Aziende
Cham Paper Group da 50 anni a Condino
Insieme.
Confidimpresa Trentino s.c. è una Società Cooperativa per azioni senza scopo di lucro, basata sui principi della mutualità. Nata nel settembre 2007 dalla fusione tra Confidi Trento e Terfidi, importanti realtà locali di trentennale esperienza, è supportata da personale preparato e sempre più aggiornato. Rappresenta oggi una realtà solida e
Interlocutore del sIstema credItIzIo Grazie alle convenzioni con tutto il sistema bancario operante sul territorio provinciale, Confidimpresa Trentino facilita i propri associati nell’accesso al credito tramite il rilascio di garanzie consortili a sostegno di nuovi finanziamenti. L’avvento dell’attuale crisi finanziaria ha portato altresì la Provincia autonoma di Trento ad istituire “il tavolo del credito”, all’interno del quale Confidimpresa Trentino svolge, dalle origini, un ruolo attivo, propositivo e di testimonianza.
capace di coniugare l’esperienza del passato con l’esigenza del cambiamento. Le molteplici novità normative degli ultimi anni ed il coraggio di credere nelle aziende, hanno inciso in maniera profonda nell’organizzazione e nel funzionamento di Confidimpresa Trentino. La società, partendo dalle esigenze del singolo,
consorzIo dI garanzIa L’operatività di Confidimpresa Trentino prevede il rilascio di garanzie a sostegno sia delle linee di credito a breve termine (fidi in conto corrente, linee auto liquidanti, ecc) sia a medio e lungo termine (mutui e leasing). Un’analisi congiunta con l’imprenditore delle sue esigenze finanziarie costituisce il fulcro intorno al quale strutturare l’intervento di Confidimpresa Trentino.
vuole comprendere meglio le problematiche generali, analizzando, costruendo e proponendo varie iniziative che, anche in sinergia alle organizzazioni di categoria, elaborano funzionali proposte di gestione capaci di sostenere le imprese a 360°.
38123 Trento Via Degasperi 77 Tel 0461 934488 38122 Trento Piazza Mosna 5 Tel 0461 277777
info@citn.it www.confidimpresa.it
Interlocutore della ProvIncIa Attraverso la stipula di precise convenzioni, Confidimpresa Trentino si pone come interlocutore della Provincia autonoma di Trento, per conto della quale gestisce il processo di istruttoria ed erogazione di diverse agevolazioni provinciali e di altri molteplici interventi volti allo sviluppo ed al sostegno delle imprese.
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sommario
03
editoriale 7
Verso il Trentino 3.0
41
Nel legno da tre generazioni
44
Mezzo secolo all’insegna della qualità
46
Industriali trentini per il sociale
il punto 9
education
Energia per la ripresa
47
copertina 11
economia
Direttivo alla centrale di Taio S. Giustina
speciale servizi innovativi rubriche 11
copertina
47 education
A Milano il profilo delle Dolomiti
55
Turismo industriale anche in Trentino Laborfonds: istruzioni per l’uso
17
iVision fa crescere la trentina iSite
58
20
I&S alleata delle multiutilities
Banche e imprese: insieme per la ripresa
23
EyePro controlla i panini Mc Donald's
associazione 26
Un lasciapassare per il credito
27
Un plafond da 30 milioni
29
In rete per crescere
31
Il Jobs Act passa al Senato
32
Job, Safety & Risks
34
family audit 61
Quando la conciliazione passa per la rete
internazionalizzazione
edilizia
64
Rischio-credito: problematiche connesse
67
Nuove opportunità in Nordamerica
68
Così vicine e così lontane
Il binomio Edilizia-Euregio
giovani aziende
64 internazionalizzazione 70 giovani
54
56
48 economia 61 family audit
Vendemmia 2014: quantitativi in calo
Il terziario guida la lenta ripresa
26 associazione
38 aziende
48
14
14 speciale servizi innovativi
34 edilizia
Quarti anni al taglio del nastro
38
Lavorazioni meccaniche di alta precisione
70
Usciamo dal tunnel!
72
Giovani Imprenditori al G20 YEA
TRENTINOINDUSTRIALE.COM | OTT-NOV 2014
04 TRENTINO INDUSTRIALE Anno 55 | N. 5 Ottobre - Novembre 2014
Direttore Responsabile
OTTOBRE | NOVEMBRE 2014
Alessandro Santini
ANNO 55 | N°05
Comitato di Redazione L’acqua come motore di sviluppo
Alessandro Benedetti Alessandro Lunelli Roberto Busato Paolo Angheben Pierangelo Baldo Lorenzo Garbari Andrea Marsonet Eduard Martinelli Roberto Pisetta Associazione
Redazione
Silvia Bruno Primo Bee
Consiglio direttivo in visita alla centrale di Taio-Santa Giustina
Speciale
I servizi innovativi guidano la ripresa
Aziende
Cham Paper Group da 50 anni a Condino
Direzione, Redazione e Amministrazione
Palazzo Stella, Via Degasperi, 77 38123 Trento T 0461 360000 | F 0461 933551 Internet: www.trentinoindustriale.com e-mail: trentino.industriale@confindustria.tn.it Progetto grafico
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Saturnia | Via Caneppele, 46 | Trento 0461 822636 - 822603
elaborazione e illustrazione: graffiti
Dall’idroelettrico le maggiori opportunità per il Trentino a vantaggio di famiglie e imprese
PUBBLICITÀ La pubblicità su Trentino Industriale significa: 11 mila copie ogni numero; invio a tutte le industrie aderenti a Confindustria Trento e ad un selezionato elenco di imprese artigiane, turistiche,commerciali e di servizi; invio ai professionisti trentini: ingegneri ed architetti,commercialisti e consulenti aziendali, notai ed avvocati, giornalisti...; invio a università, istituti di ricerca, scuole e centri di formazione professionale;
Editore
Associazione degli Industriali della Provincia di Trento Pubblicità
ITIS Srl | Via Degasperi, 77 | Trento | T 0461 360000 Laura Canzian | T 338 7789032 | F 0461 933551
articoli, servizi, firme autorevoli e interviste a personaggi di spicco; presentazione di aziende, loro attività e prodotti ad una vasta e competente platea di lettori; autorevolezza di una voce “targata” Confindustria.
TARIFFE SECONDA DI COPERTINA | I ROMANA | CONTROSOMMARIO
Autorizzazione del Tribunale di Trento N. 71 del 10 febbraio 1990
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Le tesi espresse nelle rubriche e negli articoli firmati impegnano soltanto l’autore e non rispecchiano quindi necessariamente le opinioni della rivista.
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Laura Canzian lacanzi@tin.it T 338 7789032 | F 0461 933551 I prezzi indicati vanno maggiorati di I.v.a. L’editore si riserva di valutare di volta in volta la compatibilità con la rivista dei messaggi pubblicati proposti.
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editoriale
07
Verso il Trentino 3.0 Lo Statuto di Autonoma del Trentino-Alto Adige è la “Carta costituzionale” delle Province autonome di Trento e Bolzano e della Regione da esse formata. Dopo il primo Statuto del 1948 – frutto dell’accordo siglato due anni prima tra l’allora Presidente del Consiglio Alcide De Gasperi e il Ministro degli Esteri austriaco Karl Gruber – e il secondo Statuto del 1972, da qualche tempo in Trentino si dibatte sull’opportunità di un aggiornamento della nostra “Carta”. Ci sono diversi fattori che mi spingono a ritenere non più rinviabile la definizione del terzo Statuto di Autonomia. La crisi economica ha provocato un calo delle entrate del bilancio provinciale, che è legato a doppio filo con il Pil, alimentato a sua volta dalle tasse di imprese e cittadini. Il Governo nazionale ci chiede una pesante compartecipazione al risanamento dei conti pubblici, che mette a dura prova la tenuta di quelli provinciali. Ultimamente, inoltre, la nostra Autonomia è oggetto di critiche e attacchi da parte delle regioni ordinarie e di esponenti della politica e della stampa. Complice anche il fatto che finora non abbiamo comunicato in maniera adeguata i valori della nostra specialità. Serve dunque una nuova fase. Una fase che dovrà necessariamente essere costruita attorno al concetto di responsabilità. Quella del Trentino 3.0 dovrà essere un’autonomia responsabile. Un’Autonomia che non chiuda in difesa i confini della nostra comunità, ma che li apra al mondo. Che non si arrocchi attorno al campanile (come sta succedendo per la riforma dei Comuni e per quella della sanità), ma che guardi all’interesse comune. Che ridimensioni la propria presenza nell’economia e lasci crescere le iniziative private, limitandosi a migliorare il contesto in cui esse operano. Che riveda il proprio modello economico-finanziario rendendolo sostenibile per le generazioni future. Compiendo se necessario anche scelte impopolari, senza guardare al consenso. Serve tornare a De Gasperi e al suo insegnamento: “Le autonomie si salveranno, matureranno, resisteranno solo ad una condizione: che dimostrino di essere migliori della burocrazia statale, migliori del sistema accentrato statale, migliori soprattutto per quel che riguarda le spese”. Il processo che porterà al terzo Statuto dovrà essere un percorso condiviso con la comunità. Non è solo una questione giuridica, riservata a politici e costituzionalisti. È necessaria una maturazione collettiva, che coinvolga tutte le componenti della società e dell’economia. È questo l’invito che facciamo alla classe politica, per traghettare insieme il nostro Trentino verso una nuova fase.
Paolo Mazzalai Presidente Confindustria Trento
TRENTINOINDUSTRIALE.COM | OTT-NOV 2014
Information and Communication Technology
il punto
09
Energia per la ripresa Uno dei nodi alla crescita che ricorre maggiormente durante le riunioni con gli imprenditori è quello legato al costo dell’energia. Una voce di spesa che incide pesantemente sui bilanci aziendali. Non ne sono esenti nemmeno le imprese del Trentino, nonostante l’abbondanza di risorse naturali per la produzione energetica. Una su tutte, l’acqua. L’idroelettrico è il petrolio del nostro territorio, con la differenza che la prima è una risorsa pulita e rinnovabile. Sulla fonte idroelettrica – a cui dedichiamo la copertina di questo numero di Trentino Industriale – ha scommesso, con successo, il Trentino nel Dopoguerra con la realizzazione delle centrali, che sono ancora oggi un fiore all’occhiello sotto il profilo tecnologico e del basso impatto ambientale. Concetto che abbiamo evidenziato durante la visita alla centrale di Taio-Santa Giustina con il nostro Consiglio Direttivo. Una visita che ha destato l’interesse e l’ammirazione degli imprenditori presenti. Quello dell’energia è un tema centrale nelle attività di Confindustria Trento. Per questo negli ultimi anni abbiamo potenziato i servizi per gli associati. Mi riferisco innanzitutto al nostro Gruppo d’acquisto e al consorzio Assoenergia, che negoziano per gli aderenti contratti per la fornitura di energia a condizioni vantaggiose e supportano le imprese con attività di consulenza. Il Gruppo d’acquisto di Confindustria Trento dallo scorso anno ha affiancato alla tradizionale contrattazione sull’energia elettrica, quella per il gas naturale. Il nuovo accordo, chiuso nei giorni scorsi, ha portato alle imprese un risparmio superiore al 14 per cento. Un aiuto importante, soprattutto di questi tempi. L’Associazione supporta le imprese anche con la consulenza su fornitura, distribuzione, agevolazioni, normativa di settore, fonti rinnovabili, assistenza contrattuale. Il nostro intento è quello di aiutare le imprese a ridurre la bolletta energetica e ottimizzare la gestione del fattore energia. Ma è necessario che anche il sistema Paese metta in campo azioni efficaci per migliorare le condizioni di contesto del nostro sistema produttivo, a cominciare dalla riduzione degli oneri fiscali e accessori, che pesano più del 50 per cento sui costi totali dell’energia, determinando così una minore competitività dell’industria italiana rispetto ai principali concorrenti.
Roberto Busato Direttore Confindustria Trento
TRENTINOINDUSTRIALE.COM | OTT-NOV 2014
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11
Direttivo alla centrale di Taio S. Giustina il Consiglio Direttivo dell'Associazione si è riunito in Val di Non per una visita alla centrale di Dolomiti Edison Energy e per la riunione nel Palazzo Assessorile di Cles.
Energia
e politiche energetiche hanno fatto da sfondo all’incontro di settembre dei componenti del Consiglio direttivo di Confindustria Trento. Per l’occasione, il Consiglio ha lasciato la consueta sede di Palazzo Stella per trasferirsi in Val di Non, visitare la Centrale idroelettrica di Santa Giustina e riunirsi nel Palazzo Assessorile di Cles, presso il quale il consesso ha affrontato i vari punti all’ordine del giorno, con particolare riguardo per il tema dell'energia. L’appuntamento si è aperto nel pomeriggio alla centrale – la più alta d’Europa - dove il gruppo è stato accolto da Rudi Oss e Diego Cattoni, presidente e vicepresidente di Dolomiti Energia (socio di maggioranza della Dolomiti Edison Energy, che gestisce gli impianti di Taio-Santa Giustina, Mezzocorona-Mollaro e Pozzolago). I consiglieri sono stati condotti in visita alla sala quadri, al centro di conduzione e telecomando e al plastico che illustra gli impianti progettati sul bacino imbrifero del Noce. Arrivati al “Fondo
Noce”, i membri del Direttivo hanno poi visitato la sala macchine della centrale. La riunione del Consiglio direttivo, presieduta dal presidente degli industriali trentini Paolo Mazzalai e dal direttore Roberto Busato, si è svolta invece nel tardo pomeriggio presso il cinquecentesco Palazzo Assessorile del comune di Cles. L’incontro, aperto dal saluto del sindaco di Cles Maria Pia Flaim, è stato l’occasione per un’ampia riflessione sulle politiche energetiche perseguite dall’associazione. “Il nostro territorio – ha detto Andrea Basso, componente di Giunta con delega per la Sostenibilità ambientale - dispone come pochi altri in Italia di risorse idriche utili a generare energia pulita, già in parte impiegate ma che potrebbero riservare ulteriori spazi di utilizzo: l’impianto idroelettrico di Santa Giustina rappresenta un caso emblematico di sfruttamento dell’energia pulita di fonte idroelettrica, con Dolomiti Energia come concessionario e gestore. Lo Statuto di
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copertina
copertina
12 copertina
Convenzione Gruppo di acquisto gas naturale: il rinnovo porta ulteriori vantaggi per gli Associati In cosa consistono dunque le condizioni riservate agli associati di Confindustria Trento che aderiscono al Gruppo d'acquisto gas naturale? - La convenzione da ultimo negoziata - ad esito di una procedura di verifica comparata delle offerte conclusa con la conferma di Trenta Spa come fornitore - prevede per tutti gli associati uno sconto rispetto ai prezzi stabiliti dall'Autorità per il mercato di tutela pari a 3,70 €cent/smc. •- Confindustria Trento ha inoltre pattuito a favore degli associati in regola con i pagamenti un “bonus rinnovo” per quelle imprese che avevano già aderito al Gruppo d'acquisto per l'annualità 2013/2014, bonus pari a 0,2 €cent/smc che verrà liquidato nella prima bolletta dopo il rinnovo come una sorta di premio fedeltà. - Un ulteriore bonus, il cosiddetto "bonus volume" pari a 0,2 €cent/ smc verrà liquidato per ciascun associato nella prima bolletta successiva al 30 giugno 2015 al raggiungimento di una soglia di adesione alla convenzione di Confindustria pari a 2,3 milioni di smc, da intendersi come consumo complessivo di gas naturale riferito a tutti gli associati aderenti nel periodo 2014/2015. Lo sconto totale ottenuto, per effetto della sommatoria delle tre voci appena esposte, a favore degli associati a Confindustria Trento aderenti al gruppo di acquisto supera il 14%. Il Gruppo di acquisto è naturalmente aperto all’adesione di tutti gli associati interessati a beneficiare delle condizioni economiche previste dalla convenzione. Per informazioni Confindustria Trento dirittodimpresa@confindustria.tn.it T 0461 360007
Autonomia annovera, tra le materie su cui la Provincia esercita una competenza concorrente, quella dell’utilizzazione delle acque pubbliche, escluse le grandi derivazioni a scopo idroelettrico”. Basso ha dunque precisato come la legge provinciale sull’Energia e il Piano energetico
TRENTINOINDUSTRIALE.COM | OTT-NOV 2014
ambientale provinciale, insieme ai nuovi Piani di azione per l’energia sostenibile, promuovano lo sviluppo delle fonti rinnovabili, con particolare riferimento alle risorse energetiche locali, e gli obiettivi di riduzione delle emissioni di CO2. Ancora, ha evidenziato “il legame stretto tra sviluppo delle fonti rinnovabili sul versante della produzione di energia e il tema fondamentale dell’efficienza energetica sul versante del consumo, con particolare riguardo ai riflessi sul comparto edile”. Basso ha poi indicato l’opportunità di trasferire alla Provincia nuove proposte di contenuti in vista della definizione del Piano di sviluppo in fase di elaborazione: “Un nodo importante, sul piano dell’efficienza energetica, potrebbe risiedere nell’attuazione di un intervento deciso e di lungo respiro per far finalmente partire il partenariato pubblico/privato”. Nel corso dell’incontro anche l’intervento deil presidente di Assoenergia Giordano Farina, che ha illustrato i servizi erogati dal consorzio - ad esempio a vantaggio delle aziende energivore - e ha fatto il punto sui contratti di fornitura elettrica, ricordando il recente potenziamento della struttura che ha ora una risorsa dedicata. Ai presenti si è proposta infine la visita alla mostra allestita all’interno del Palazzo.
13 informazione pubblicitaria
Informatica Trentina per il Trentino Digitale Il “Trentino Digitale” è la visione a
servizionline.provincia.tn.it. Come
piano nel processo di innovazione del
tendere. Un territorio dove la so-
pure servizi per le imprese, tra cui la
sistema trentino.
cietà dell’informazione consente di
presentazione online delle doman-
Informatica Trentina si pone obiettivi
superare il divario digitale sia per gli
de di incentivo e di contributo nei
sfidanti per lo sviluppo del proprio
aspetti infrastrutturali, sia per quelli
confronti dell’Agenzia Provinciale per
territorio e non solo. Con Assinter
riguardanti la capacità dei cittadini
l’Incentivazione delle Attività Econo-
Italia, l’associazione che raggruppa
di usare i servizi digitali, portando il
miche e dell’Agenzia Provinciale per i
tutte le 15 società pubbliche regionali
Trentino al livello dei sistemi territoriali
Pagamenti.
dedicate all’ICT, è impegnata in prima
più innovativi d’Europa.
L’impegno per promuovere l’am-
linea a raccordare le iniziative locali
Informatica Trentina, quale società in
ministrazione digitale sta facendo
con i grandi temi dell’Agenda Digitale
house per i servizi ICT dell’ammini-
evolvere l’infrastruttura di servizio
Italiana, quali l’identità digitale, la fat-
strazione provinciale e delle auto-
della Società verso il “cloud”, per
turazione ed i pagamenti elettronici,
nomie locali del Trentino, promuove
essere sempre più presente sul
nonché le competenze digitali, quali
l’innovazione del proprio territorio
territorio a fianco delle amministra-
precondizioni per la ripresa economi-
svolgendo un ruolo di indirizzo
zioni locali e accompagnarle lungo il
ca del Paese e l’allineamento dell’Ita-
strategico per lo sviluppo dell’ICT del
percorso di ammodernamento a cui
lia agli standard digitali europei.
settore pubblico per i suoi 220 Enti
sono chiamate, quali attori di primo
www.infotn.it
soci, realizzando l’agenda digitale trentina. Da qui l’impegno per semplificare l’amministrazione pubblica perché possa essere sempre più efficiente, veloce e trasparente, facendo “sistema” con i principali attori del territorio, in particolar modo con le imprese locali ICT e gli istituti di ricerca, al fine di facilitare la vita dei cittadini e delle imprese grazie ad un utilizzo “intelligente” delle nuove tecnologie. In aderenza a tali obiettivi, Informatica Trentina eroga servizi per i cittadini quali le iscrizioni scolastiche online, la trasmissione via web delle dichiarazioni ICEF e della Domanda Unica, la visualizzazione dei referti medici e altri servizi disponibili sul portale dei servizi online al cittadino www.
TRENTINOINDUSTRIALE.COM | OTT-NOV 2014
14 speciale servizi innovativi
speciale servizi innovativi
Il terziario guida la lenta ripresa Intervista a MARCO PODINI, presidente della sezione Servizi innovativi e tecnologici di Confindustria Trento.
Presidente
Podini, il terziario avanzato solitamente ha performance migliori rispetto agli altri comparti produttivi. Come sta andando in Italia? Il terziario negli ultimi anni non è stato immune alla crisi. Una crisi che ha colpito le imprese trasversalmente a tutti i settori. Di conseguenza chi fa servizi per le imprese non poteva non risentirne. L’Ict nel primo semestre dell’anno ha ancora un segno negativo. Secondo i dati di Assinform, l’associazione di categoria aderente a Confindustria, il calo è 3,1% rispetto al primo semestre dello scorso anno. Si prevede una lenta ripresa per i prossimi mesi, grazie alle componenti più innovative del mercato lega-
te all’uso del cloud, contenuti digitali, software con nuove soluzioni e applicazioni. Sono comunque dati ancora molto negativi se visti in un contesto oramai pluriennale di cali significativi e ancor più alla luce del cronico ritardo che scontiamo in questo ambito rispetto ai paesi più avanzati. Per quanto riguarda il mondo della consulenza, dopo la contrazione dello 0,3% dello scorso anno, quest’anno dovrebbe andare meglio. Le società di ingegneria invece hanno subito un importante calo del valore della produzione lo scorso anno, pari al 7,2%, e un’analoga diminuzione è prevista quest’anno. Come per le società immobiliari, il settore soffre il calo dell’edilizia. Per contro, è in crescita la componente estera della domanda di servizi di ingegneria. E lo scenario locale? Per la natura stessa del settore, non ha senso operare distinzioni tra lo scenario locale e quello nazionale. Le dinamiche sono le medesime, come pure il mercato. Pertanto anche in Trentino, rispetto agli anni precedenti la crisi, assistiamo a un rallentamento marcato, dovuto a una contrazione degli investimenti da parte degli enti pubblici e dei privati, per un calo generale della domanda complessiva. Le imprese, poi, in un clima di incertezza rimandano gli investimenti. Ne risentono quindi settori come l’Ict, la consulenza, il marketing, la pubblicità. Contiamo su una ripresa dell’economia, ma prima ancora su un clima di maggiore fiducia nel nostro Paese. Passi importanti in avanti sono stati fatti, soprattutto in ambito della politica monetaria da parte della Banca centrale
Marco Podini
TRENTINOINDUSTRIALE.COM | OTT-NOV 2014
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europea. A questo punto ci aspettiamo segnali forti anche dalla politica. Servono le riforme, il calo della pressione fiscale, un alleggerimento della burocrazia, per fare solo alcuni esempi.
ne, i rapporti con la pubblica amministrazione e l’apertura verso l’esterno. Riguardo all’innovazione, faremo un’analisi della mission dei centri di ricerca locali che si occupano di Ict e verificheremo le ricadute sulle Quali imprese aderiscono alla sezione Servi- imprese locali, soprattutto le Pmi. L’obiettivo è zi innovativi e tecnologici di Confindustria aumentare l’interazione ricerca-impresa e migliorare il trasferimento tecnologico. Trento? Con circa 130 aziende e 3.600 addetti, la sezione Con la pubblica amministrazione partecipiamo si colloca al secondo posto per numero di im- da tempo al “Tavolo della collaborazione terriprese e al terzo per numero di dipendenti tra le toriale Ict”, per migliorare il mercato locale e favorire la crescita delle imprese trentine del sezioni dell’Associazione. Sotto il cappello dei “servizi innovativi” si rac- settore. Dovremo proseguire in questa direzione, colgono diversi settori: un ruolo preponderan- ragionando in particolare sui rapporti con l’ente te, sia per numero di imprese che per numero pubblico. di addetti, è giocato da informatica e teleco- Cercheremo poi di intensificare i rapporti con municazioni; vengono poi i servizi vari, con l’esterno. Mi riferisco alle aziende dei territori un terzo degli addetti e un piccolo gruppo di vicini, alle organizzazioni e istituzioni nazionali grandi imprese. Alla sezione afferiscono anche di riferimento per il nostro comparto, ma penso i servizi amministrativi e finanziari, i servizi di anche all’internazionalizzazione delle imprese, consulenza, engineering e ambiente. Di minore valorizzando l’esperienza delle aziende di servizi impatto, beninteso in termini esclusivamente già presenti all’estero. quantitativi, il settore pubblicitario e dei filma- Infine va fatto a mio avviso un significativo sforzo al livello più generale degli attori economici e ti e quello dell’intermediazione immobiliare. La Sezione aderisce ad Assinform, con un rap- dell’opinione pubblica per sensibilizzare tutti in presentante nel Consiglio direttivo, insieme alle merito all’importanza e alle potenzialità dell’Ict e dei servizi innovativi in generale quali fattoprincipali realtà nazionali del settore Ict. ri fondamentali di innovazione e efficienza per Lei è diventato presidente della sezione lo l’economia del nostro paese. è sotto gli occhi di scorso marzo. Come ha impostato il pro- tutti quanto i ritardi accumulati in questi ultimi anni hanno pesato in termini di crescita e programma del suo mandato? Con il nuovo Comitato di sezione abbiamo in- duttività del nostro sistema paese. Un ritardo dividuato tre direttrici prioritarie: l’innovazio- che non ci possiamo più permettere.
TRENTINOINDUSTRIALE.COM | OTT-NOV 2014
pionainer-trento
r u yoIT
Department
Idee, Innovazione e Tecnologia per l’Information Technology Trento
www.saidea.it
17 speciale servizi innovativi
iVision fa crescere la trentina iSite Già leader nel settore turistico, la software house trentina ora punta anche sui prodotti per la gestione delle acque pubbliche, dei rifiuti e della protezione civile. Investito in ricerca il 20% del fatturato. di ALESSANDRO DE BERTOLINI
“Vediamo
grandi possibilità nello sviluppo dell’azienda trentina”. Matteo Macoratti, direttore generale di iVision Group, spiega così il ruolo di iSite, impresa trentina specializzata nella fornitura di servizi software e web avanzati per partner che operano nel settore del turismo. Nel 2013 iVision Group ha acquisito il 100% di iSite. Macoratti, che in iSite è amministratore delegato, a conferma dell’importanza della realtà trentina nella compagine più ampia del Gruppo, ribadisce la posizione strategica di iSite e punta sulla territorialità e l’innovazione per far crescere il marchio. “Il Trentino – spiega Macoratti – è un territorio di eccellenza. Perciò crediamo molto in iSite. L’azienda è composta da personale trentino, le competenze sono trentine, la maggior parte dei clienti è trentina. Grazie a queste professionalità e a questa clientela l’azienda è cresciuta e continua a crescere proponendo soluzioni sempre innovative”. Innovazione, infatti, come motore per la crescita. “La nostra – precisa Macoratti – è un’innovazione di mercato che porta le idee innovative nel prodotto. Investiamo in innovazione il 25% del nostro fatturato. Una prerogativa, questa, che vale sia per il Grup-
po sia per l’azienda trentina. Per noi, innovare significa dare applicazione pratica a invenzioni e scoperte. Lo facciamo con successo da oltre 20 anni”. Il Gruppo friulano-trentino iVision è “un laboratorio di innovazione tecnologica” costituito da un team di 35 persone altamente qualificate che operano nelle sedi di Udine, Milano, Trento e Bolzano. Il gruppo si compone di due unità. La prima, iVision Made, specializzata in tecnologie applicate al mondo business, al mondo social e al marketing. La seconda, iSite, specializzata in tecnologie per il turismo e per la pubblica amministrazione. In Trentino sono occupate 12 persone (uffici a Trento in via Kufstein). In Alto Adige lavorano altri 5 collaboratori (sede a Bolzano in via del Vigneto). Il core business di iVision Group si basa su un’offerta completa di servizi per il cliente. “Le nostre specialità – prosegue Macoratti – spaziano dallo sviluppo software avanzato, software di business intelligence, alla realtà aumentata, al marketing strategico e operativo, software real time, sviluppo app, comunicazione integrata, social media marketing, portali web e molto altro. Attraverso competenze complementari creiamo motori tecnologici che parlano di usability, autoindicizzazione, web evoluto, realtà aumentata, semantica, soluzioni per il turismo digitale, gestione
Da sinistra: Yari Del Mestre (direttore creativo), Eva Fulchir (sales coordinator), Stefano Fulchir (amministratore delegato) e Matteo Macoratti (direttore generale)
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e controllo centralizzati di processi e utenti”. Il campo di azione di iVision Group comprende fondamentalmente 4 ambiti tecnologici: Cms (sistemi per la gestione dei contenuti di siti web), Crm (sistemi per la gestione dei processi aziendali), realtà aumentata (con sviluppo di contenuti per piattaforme di rilievo mondiale come Layar e Metaio), e Dms (software per la gestione delle destinazioni turistiche). Quest’ultimo è il settore di indirizzo di iSite, che “fornisce servizi al top per soluzioni avanzate chiavi in mano attraverso un processo completo e garantito: dall’analisi iniziale allo sviluppo, dalla fornitura dello spazio web e di servizi di posta elettronica al supporto d’assistenza”. Nell’ambito delle innovazioni di software per la gestione delle offerte turistiche (Dms), iSite ha sviluppato la tecnologia proprietaria Wdp (Destination management system). “I sistemi implementati dalla divisione trentina iSite – spiega Macoratti – coprono circa l’80% del turismo del Trentino Alto Adige e gestiscono oltre 100mila richieste di turisti all’anno, con clienti come Apt della Val di Fassa, Apt della Val di Sole, Lago di Garda (Apt e consorzio Garda Unico), Apt di San Martino di Castrozza, Apt della Paganella, Azienda di Soggiorno di Bolzano, impianti risalita di Obereggen, impianti di Forgarida Marilleva e molti altri”. Oltre al mercato turistico, dove iSite ha sviluppato anche servizi e portali istituzionali (ad esempio il portale dei Suoni delle dolomiti www. isuonidelledolomiti.it), la storica software house
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trentina ha all’attivo servizi e software sviluppati per la Provincia autonoma di Trento (quali i software per la gestione delle acque pubbliche), per la gestione dei rifiuti, per la Protezione civile (compreso il sistema multicanale per gli avvisi e le allerte legati alle emergenze territoriali), e per meteotrentino.it. È in fase di sviluppo un nuovo prodotto, il Wdp 2.0, che permetterà di fruire di funzionalità ancora più avanzate relative alla geolocalizzazione, alla profilazione dell’utente, all’interazione con i social network, alla gestione di flussi di dati in entrata e in uscita, alla personalizzazione delle informazioni sulla base del profilo cliente, alla statistiche e ai report. “In un mondo dove la vendita on-line è fondamentale, dove il cliente tende sempre di più a considerare il web come il negozio sotto casa – sottolinea l’amministratore delegato – vogliamo offrire all’utente finale un sito che si adatti perfettamente all’offerta turistica che vuole comprare”. Dms Wdp è nato dopo 20 anni di esperienza e relazioni con il mondo del turismo e permette di gestire tutti i contenuti e le funzionalità tipiche di ogni destinazione turistica. I risultati ottenuti sono legati a doppio nodo con le competenze maturate nell’azienda trentina iSite negli anni 90 e negli anni 2000, prima dell’acquisizione da parte di iVision Group. “Ringrazio sinceramente i soci che hanno gestito l’azienda trentina fino al 2013 per il lavoro che hanno svolto e per aver maturato in azienda un know how di eccellenza”.
19 informazione pubblicitaria
ACS Data Systems Oltre trent’anni fa il mondo dell’ICT
(personal computer, server, storage,
Nel corso degli anni ACS ha creato
era agli albori e solo i grandi marchi
networking)
la giusta combinazione tra solida
potevano offrire soluzioni di qualità
SOFTWARE: soluzioni software
esperienza e aggiornamento profes-
ai propri clienti. Da qui la volontà di
personalizzate, tra cui il nostro gestio-
sionale costante. L’IT è un ambito
diffondere sistemi informatici innovati-
nale Radix (con oltre 1.300 aziende
sicuramente complesso, ma è stata
vi, unita alla grande passione per l’IT,
gestite)
trovata la soluzione per affrontar-
diede impulso ad un’idea: ACS Data
DATACENTER: Cloud Computing
lo: semplificazione. Per questo è
Systems. Nel 1983 HJ Cimadom e
completamente gestito, realizzato su
stata adottata la filosofia del Problem
Martin Plunger diedero vita ad una
misura del cliente
Solving, nell'affrontare e risolvere le
realtà in grado di offrire soluzioni IT
PRINTING: servizi di stampa gestita
difficoltà con atteggiamento attivo e
complete a istituzioni, professionisti
e controllata, per ottimizzare parco
creativo. ACS sviluppa le Vostre idee
e aziende. Nel corso degli anni ACS
imaging & printing
trasformandole in soluzioni. Soluzioni
è cresciuta, sviluppando nuove idee,
COMMUNICATION: videoconferen-
pratiche e sicure per realizzare la
anticipando l'evoluzione tecnologica
za, unified messaging e voip, digital
Vostra idea di business.
e allargando i propri orizzonti grazie
signage evoluto, allestimenti confe-
ad un team di validi collaboratori
rence e meeting room.
www.acs.it
sempre più competente. Le nuove sedi in Trentino A. Adige e Veneto
Sede di Trento
non hanno cambiato l'attenzione e la vicinanza al cliente e alle sue esigenze. Sono state, anzi, rafforzate con la conoscenza del territorio e delle sue peculiarità, integrandosi con le realtà in cui la propria clientela vive e lavora. Ancora oggi la passione per il proprio lavoro è l’elemento distintivo di ACS, portando e offrendo ai propri clienti soluzioni veramente su misura. Dalla sua nascita, ACS è cresciuta costantemente ed ha esteso l’attività anche oltre i confini nazionali. Per
Sede di Bolzano
questo ACS si sente pronta per mettersi alla prova ed affrontare nuove sfide, rispondendo sempre al meglio alle richieste dei nostri clienti: 4 sedi, oltre 135 collaboratori, oltre 20 milioni di fatturato, più di 30 anni di esperienza, 2.200 clienti attivi. Gli ambiti operativi di ACS spaziano da: HARDWARE: progettazione e gestione di infrastrutture informatiche
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20 speciale servizi innovativi
I&S alleata delle multiutilities La società trentina è leader nel mercato del software per le società multiservizi. Grazie a I&S i Comuni diventano visrtuosi nella gestione di rifiuti, acqua e gas.
Dal
5 all’8 novembre prossimi Informatica e Servizi (I&S), azienda trentina ICT, sarà presente per la sedicesima volta a Ecomondo, la più importante “fiera internazionale del recupero di materia ed energia e dello sviluppo sostenibile”. La fiera si tiene ogni anno a Rimini dal 1996. Quando, quasi vent’anni fa, Informatica e Servizi iniziò a parteciparvi era probabilmente l’unica realtà trentina. “Da allora – spiega Pierluigi Fedrizzi, amministratore unico di I&S – è stata fatta tanta strada insieme ad altre aziende trentine coordinate dalla Provincia autonoma di Trento. All’edizione 2014 saranno presenti 27 imprese del Trentino in uno stand di oltre mille metri quadrati (padiglione D2) curato dalla Provincia, come se fossimo un Distretto dell’Ambiente. La forte presenza delle aziende trentine a Ecomondo è una best practices: uno di quei casi di pratiche virtuose in cui la Provincia ha assunto il giusto ruolo di accompagnamento e supporto alle aziende del territorio con un rapporto di collaborazione costruttiva”. Informatica e Servizi è una “società che opera nel mercato dei sistemi informativi territoriali con una forte propensione allo sviluppo di software, all’integra-
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zione di sistemi hardware/software e alla fornitura di servizi per creare soluzioni integrate Cad, Gis, Web e Mobile”. Nata nel 1991 da un gruppo di tecnici con esperienze nei settori dell’informatica, dell’ingegneria civile, della geologia, dell’urbanistica e della cartografia, ha sede a Trento in via Solteri. I clienti principali sono la pubblica amministrazione locale e centrale, gli uffici tecnici pubblici e privati e, soprattutto, le multiutilities. Queste ultime, aziende pubbliche o Spa a partecipazione pubblica (comuni, province, comunità montane, consorzi di comuni), sono le società multiservizi che si occupano della gestione (consumi, distribuzione, smaltimento) di acqua, gas e rifiuti. Nel campo dei rifiuti, uno dei clienti significativi di I&S è Contarina Spa, l’azienda che gestisce la raccolta differenziata dei rifiuti per tutta la provincia di Treviso, 650mila abitanti in 50 comuni. Nel settore delle reti acqua, gas, fognature e Tlc, Estra Spa rappresenta un altro cliente storico di Informatica e Servizi. Estra controlla la rete della distribuzione del gas per tutti i comuni delle province di Prato, Siena, Arezzo, Grosseto e Ancona: circa 7.500 chilometri di rete. “Estra e Contarina – spiega Fedrizzi – sono nostri clienti da oltre 12 anni. Sono cresciute con
21 speciale servizi innovativi
noi in dimensione e organizzazione e le seguiamo nella loro attività quotidiana direttamente da Trento in collegamento sui server aziendali. L’efficienza, la funzionalità e i contenuti innovativi delle soluzioni di I&S si evidenziano nella classifica proposta ogni anno da Legambiente sui Comuni in Italia più virtuosi e “ricicloni”; 8 posizioni delle prime 10 in classifica sono occupate da organizzazioni che hanno installato e utilizzano le soluzioni applicative sviluppate da Informatica e Servizi. Un comparto, quello delle società multiservizi, che richiede grandi sforzi in ricerca, innovazione e un pizzico di fantasia. “In questo settore – continua – i clienti che si rivolgono a noi hanno bisogno di gestire situazioni complesse che necessitano di totale trasparenza e scambio di comunicazioni col cittadino. I servizi che forniamo devono poter sfruttare al massimo le tecnologie e devono essere facilmente fruibili. Perciò, un comparto di ricerca e sviluppo è indispensabile”. La necessità di trovare prodotti sempre nuovi con soluzioni fresche, altamente tecnologiche e innovative, si riflette nell’età media del personale di I&S, che non supera i 34 anni. Dopo la laurea in telecomunicazioni e specialistica in net economy, è entrato in azienda il figlio di Pierluigi, la seconda generazione. “Ma il cambio generazionale – precisa Fedrizzi – non si riferisce solo alla presenza di mio figlio. Puntiamo sui giovani e su un cambio di mentalità in tutti i settori dell’azienda”. Negli uffici di Trento, dove lavorano 16 dipendenti oltre ai soci e qualche consulente, viene svolta tutta l’attività di ricerca, sviluppo, commercializzazione e assistenza. Da qui, l’azienda ha consolidato negli anni un’importante quota di mercato in quasi tutte le regioni di Italia, comprese le isole. “Il 90% del nostro fatturato – conclude Pierluigi Fedrizzi – è realizzato in Italia fuori dal Trentino. Tra i nostri clienti trentini c’è Fiemme Servizi. Con altri siamo in fase di dialogo. Più difficile, invece, andare all’estero. Finora abbiamo sondato e partecipato a qualche fiera. Siamo convinti che nel settore del software
gestionale e dei servizi tecnologici serva muoversi in gruppo facendo sinergia con altre aziende complementari del settore. La sfida delle reti di impresa ci attira. Ci stiamo muovendo”. (adb)
Dedagroup premiata da Cisco Solution Innovation Partner per l'Italia Dedagroup, dopo il traguardo raggiunto con le certificazioni Cisco® Cloud and Managed Services Advanced e Cisco Powered per i servizi Cloud - Infrastructure as a Service (Iaas) e Disaster Recovery as a Service (DRaaS), è stata insignita da Cisco anche del titolo di Solution Innovation Partner dell'anno per l'Italia. Il premio è stato assegnato durante il recente Cisco Partner Summit, cornice all'interno della quale vengono annualmente premiati i partner che hanno dimostrato pratiche di business best-in-class e che diventano quindi un modello per il settore Ict per approccio innovativo, successi applicativi, problem solving e approcci di vendita. Il riconoscimento evidenzia la capacità di Dedagroup di concepire la piattaforma Cloud come abilitatore a servizi innovativi, tanto infrastrutturali quanto applicativi, nel contesto della proposition di un modello Cloud ibrido. Insomma, una nuova frontiera per infrastruttura e applicazioni.
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22 informazione pubblicitaria
Policura, dove l'ICT traccia nuovi percorsi Il mondo dei servizi welfare e sanità sta cambiando, in Italia ma non solo. Le aree di bisogno si amplificano e diversificano, le risorse del sistema pubblico sono sempre più ridotte, le famiglie faticano a trovare risposte adeguate alle loro necessità. Oltre 25 anni di lavoro sul campo ci hanno portato molto vicini a queste problematiche. Abbiamo
tativo a prezzi sostenibili.
utilizzarle per attivare servizi di
imparato a conoscere sia il punto
Per la prima volta il nostro Grup-
nuova concezione e più vicini al
di vista di chi eroga i servizi,
po, attraverso GCS, si rivolge
cittadino, come ad esempio la
sia quello di chi ne ha bisogno,
direttamente alle persone e alle
telemedicina e tutti gli altri tele-
senza peraltro mai smettere di
famiglie. Abbiamo ideato e
servizi in grado di promuovere
guardare con attenzione alle nuo-
messo in esercizio POLICURA
benessere e qualità di vita.
ve tecnologie, con l’obiettivo di
- Rovereto, il primo Poliambu-
POLICURA è più di un ambula-
sfruttarne il grande potenziale per
latorio della nostra storia azien-
torio, è un luogo di cura dove
migliorare i servizi che offriamo.
dale che offre servizi che vanno
è bello e facile entrare, dove si
Ricerca, studio e sperimenta-
dall’Odontoiatria alla Medicina
può andare con i propri problemi
zione ci hanno accompagnati
polispecialistica. Altri ne segui-
sicuri di trovare una soluzione,
nel tempo e ci consentono ora
ranno in un futuro prossimo su
dove si aprono percorsi di pre-
di aprire nuovi orizzonti per
scala nazionale.
venzione, cura e assistenza che
contribuire a ripensare i servizi,
Non stiamo cambiando "mestie-
mettono al centro la persona e
sfruttando al meglio le tecnologie
re": siamo e continueremo ad
non la malattia.
abilitanti che sono il fulcro del
essere innanzitutto un Gruppo
www.policura.it
nostro fare Impresa.
che sviluppa e propone soluzioni
Global Care Solutions, Socie-
e servizi tecnologici.
Matteo Santoro
tà del Gruppo GPI, è nata con
Abbiamo però compreso che le
A.D. Global Care Solutions
l’obiettivo di completare e dare
competenze ICT, la capacità di
corpo alla missione etica del
lettura del mondo socio-sanitario,
Gruppo: grazie a un utilizzo
la profonda conoscenza dei
evoluto della tecnologia offrire
processi caratteristici di questo
ai cittadini servizi sanitari e
universo sono di grande valore.
sociali di elevato livello quali-
Abbiamo capito che possiamo
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23 speciale servizi innovativi
EyePro controlla i panini Mc Donald's Nata da un progetto di ricerca di Fbk-Irst, l'ex spin-off è oggi una realtà affermata che vanta tra i clienti importanti multinazionali dell'alimentazione.
Macchine
e sistemi integrati per l’ispezione ottica dei prodotti finiti con scarto automatico di quelli non conformi ai parametri standard adottati. È questo il compito assegnato ai sistemi di controllo qualità creati da EyePro System, impresa trentina tra le prime start up dell’Istituto per la ricerca scientifica e tecnologica di Trento (oggi una parte della Fondazione Bruno Kessler). L’azienda festeggia in questi giorni i suoi primi 15 anni di attività. “Siamo partiti nel 1999 – spiega Andrea Bertuolo, sales manager e socio fondatore di EyePro System – animati dall’entusiasmo e dall’amicizia che ci univa come colleghi di lavoro all’Irst. Poi, al nostro gruppo si sono affiancati altri soci e collaboratori. Durante i primi anni, EyePro System si è occupata dello sviluppo di soluzioni per settori applicativi diversi: dall’imbottigliamento al packaging fino al settore alimentare”. Ma il vero salto di qualità è avvenuto nel 2005. “Tutto cominciò da una collaborazione con un’azienda inglese. Partecipammo a una fiera internazionale – racconta – che ci permise di entrare in contatto con diverse multinazionali. Ci fu data così la possibilità di intervenire a un workshop organizzato da Mc Donald’s, dove tenemmo una bre-
ve dimostrazione delle nostre tecnologie. La nostra presenza fu particolarmente apprezzata, suscitando l’interesse generale. Alcune settimane più tardi, dal quartier generale di Chicago giunsero in ufficio alcuni rappresentati di Mc Donald’s per visionare il nostro lavoro e prendere accordi sullo sviluppo di soluzioni innovative. Intuirono che la nostra tecnologia era superiore allo stato dell’arte di quei tempi, e ci considerarono da subito la ‘next generation technology’. Dopo le prime installazioni pilota in Europa, il colosso americano scelse di adottare EyePro System come partner tecnologico principale a livello globale. “Per Mc Donald’s Supply Chain – continua Bertuolo – controlliamo sia i panini sia gli hamburger”. Per essere servito, ogni panino deve seguire una quarantina di parametri. Se anche uno solo di questi standard non è rispettato, il panino viene scartato automaticamente. EyePro System progetta e produce macchinari che compiono ispezioni per valutare misure, qualità e caratteristiche esterne del prodotto. Anche il numero dei semini di sesamo sulla superficie del panino rientra tra i parametri di controllo, con tecnologie avanzate in grado di ispezionare fino 1.500 panini al minuto.
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24 speciale servizi innovativi
Dal 2006 in avanti EyePro System è cresciuta molto. Mc Donald’s Supply Chain rappresenta oggi solo una parte dei clienti dell’azienda trentina, che lavora per le maggiori multinazionali del comparto food. “Utilizziamo tecnologie di controllo ottico di visione artificiale – sottolinea Bertuolo – per ispezionare la linea di produzione prima del packaging. Le nostre macchine controllano i parametri di qualità dimensionali o gli attributi fisici, come ad esempio il grado di cottura o la conformità della farcitura dei prodotti in base a delle soglie di accettazione”. Presso gli uffici di Trento lavorano 15 persone, inclusi i soci fondatori. In prevalenza si tratta di ingegneri elettronici, ingegneri delle telecomunicazioni, fisici e altri professionisti specializzati nel settore della meccatronica. Nell’ufficio commerciale, invece, laureati in lingue. Alla EyePro si parlano 7 lingue differenti. L’azienda vende in tutto il mondo. “Siamo presenti – prosegue Bertuolo – in modo massiccio sul mercato nordamericano, che nel 2014 occupa circa due terzi del nostro volume d’affari. Ma le nostre macchine sono installate in tutti i continenti. Ci identifichiamo all’esterno come partner tecno- A Trento si trova il cuore pulsante dell’azienda. logico per l’ispezione automatica e il controllo di “Ci occupiamo in sede di tutte le attività di enprocesso basato su tecnologie di visione artificiale”. gineering: ricerca e sviluppo, progettazione mecI punti di forza di EyePro sono la flessibilità e l’in- catronica, sviluppo del software. Gestiamo qui novazione. “Riusciamo a rispondere alle esigenze ogni progetto, qui sviluppiamo know how e da del cliente – prosegue – realizzando per lui mac- qui coordiniamo gli aspetti commerciali e di lochinari su misura in base alle specifiche richieste. gistica”. Collegato a questo, il bisogno di offrire soluzioni Sin dall’inizio, EyePro ha scelto di contribuire sempre nuove. Quasi tutte le commesse richiedono allo sviluppo dell’economia locale lavorando il l’implementazione di innovazioni di prodotto stu- più possibile con fornitori e professionisti trendiate appositamente con il committente”. tini. La costruzione della carpenteria meccanica Per offrire un servizio il più possibile completo, e l’assemblaggio finale delle macchine è esternaEyePro segue tutta la filiera: progettazione e realiz- lizzato. “Ci rivolgiamo principalmente a due imzazione della macchina, montaggio e installazio- prese artigiane-meccaniche trentine – conclude ne presso il cliente, formazione del personale che – con le quali abbiamo consolidato un rapporto dovrà usare la macchina, assistenza post-vendita. di partnership. Nonostante la nostra impresa “Ogni commessa – dice Bertuolo – ha il suo project sia a pieno titolo figlia della globalizzazione e manager che accompagna il cliente durante tutto il presente sui mercati mondiali, è parte integrante ciclo di vita della macchina. Su ciascuna delle no- della nostra filosofia creare sinergie virtuose con stre macchine facciamo manutenzione da remoto, il territorio, capace di formare nelle università e raggiungendo ogni angolo del pianeta direttamente nelle proprie scuole professionali professionisti dal nostro ufficio”. altamente qualificati”. (adb)
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In qualsiasi settore operiate vi forniamo le soluzioni software e i servizi informatici specializzati al servizio del vostro business. Il segreto sta nella vastissima rete di professionalità – la Federazione delle Competenze – sulla base della quale lavoriamo. Con un partner così esperto non esisteranno più sfide fuori dalla portata di nessuna impresa, nemmeno in un mercato che cambia così in fretta come quello di oggi.
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associazione
associazione
Un lasciapassare per il credito Confindustria Trento propone alle aziende associate un'efficace analisi economico finanziaria per valutare i propri punti di forza e di debolezza e favorire il dialogo con gli istituti di credito. di Luca Ribaga, Finanza d’Impresa di Confindustria Trento
Per proporsi efficacemente al mondo del credito, un’azienda deve sempre più essere conscia dei propri punti di forza e di debolezza sia per gli aspetti economici e finanziari, che per quelli qualitativi. Con questo obiettivo, Confindustria Trento, ha predisposto un efficace strumento, condividendone il format con i principali istituti di credito. Si tratta del fascicolo di analisi economico e finanziaria del servizio finanza d’impresa. L’azienda che utilizza il fascicolo dispone quindi di: - un’analisi interna che evidenzia punti di forza e punti di debolezza - una rappresentazione chiara della redditività e della sostenibilità finanziaria
Il Servizio di Finanza d’Impresa di Confindustria Trento Il servizio si articola nelle seguenti principai attività: - analisi economico - finanziaria qualitativa e quantitativa dell’azienda su format condiviso con gli Istituti di credito; - analisi delle possibilità di accesso a strumenti di finanza agevolata; - analisi della Centrale dei rischi della Banca d’Italia ed utilizzo delle linee di fido; - razionalizzazione della tesoreria, controllo ed ottimizzazione della liquidità - costruzione sistemi di previsione della tesoreria - redazione piani finanziari d’azienda pluriennali con analisi dei ricavi in ottica prospettica – business & financial planning - realizzazione sistemi di controllo di gestione: progettazione del controllo, elaborazione del budget e analisi degli scostamenti, integrazione con il sistema informatico - servizi relativi alla finanza strategica (supporto private equity, assistenza quotazione, M&A, ecc..)
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- un documento completo ed autorevole per i rapporti con il mondo del credito - altre informazioni indispensabili per raffrontarsi con il sistema del credito, come l’analisi della Centrale dei Rischi e la verifica del possesso dei parametri per le garanzie del Medio Credito Centrale. Il documento si compone di due analisi: una quantitativa e l’altra qualitativa. L’analisi quantitativa comprende il commento dei dati economico-finanziari consuntivi degli ultimi 3 esercizi e l’analisi per flussi di cassa, che fornisce la misura e le motivazioni per cui l’azienda negli ultimi due anni ha prodotto o bruciato liquidità. L’approfondimento della Centrale dei Rischi della Banca d’Italia dell’ultimo anno consente di valutare il cosiddetto “andamentale” che influenza in maniera importante il merito di credito dell’azienda. Completa la sezione, la verifica del possesso dei parametri per ottenere la garanzia del Medio Credito Centrale. La parte qualitativa del fascicolo riguarda la descrizione dell’azienda, sua attività ed evoluzione nel tempo, il mercato in cui opera e la sua posizione, il fatturato e la verifica della concentrazione del rischio, gli acquisiti dell’attività caratteristica e loro concentrazione, l’esame di eventuali rischi finanziari, innovazione e marchi/brevetti. Il fascicolo prevede una stesura più approfondita, completata con un piano d’azienda pluriennale, se utilizzato per analizzare la capacità finanziaria dell’azienda di fare fronte ad investimenti che incidono in maniera importante sulla propria struttura.
27 associazione
Un plafond da 30 milioni L’accordo tra Confindustria Trento e Antonveneta-MPS favorisce l’accesso al credito delle imprese associate per stimolare il rilancio economico dell’industria trentina.
Favorire
la crescita delle imprese trentine ed stria Trento rappresenta un segnale di fiducia aumentare la dotazione di capitali permanenti. nei confronti delle aziende della provincia e un È questo l’obiettivo del patto commerciale sigla- passo concreto a supporto dell’imprenditoria to da Antonveneta-Mps e Confindustria Trento, per favorire il rilancio economico di questa imche prevede lo stanziamento di un plafond fi- portante realtà. Credo che presentarsi al mercananziario di 30 milioni di euro, utilizzabile per to con un prodotto così competitivo rappresenti finanziamenti a medio termine, anche su base un chiaro segnale di fiducia nei confronti delle aziende della provincia di Trento". chirografaria, a condizioni vantaggiose. L’intesa, che è stata firmata da Massimo Fon- Fontanelli si è espresso anche a favore del fascitanelli, responsabile di Area Antonveneta di colo di analisi economico e finanziaria prediBanca Mps, e Paolo Mazzalai, presidente di sposto dal servizio finanza d’impresa. “La nostra Confindustria Trento, si basa su strumenti per Banca – ha detto - attribuisce alle informazioni la ricostituzione del circolante e per l’interna- contenute nel fascicolo un peso rilevante ai fini zionalizzazione delle attività mediante strumen- del completamento del processo istruttorio e ti finanziari di facile accesso, con l’assistenza dell’analisi quantitativa, ma soprattutto qualidiretta del Fondo di garanzia per le Pmi o di un tativa, in quanto consente all’azienda di porre Consorzio Fidi. Il plafond è riservato alle azien- in evidenza punti di forza che non emergono dai meri numeri di bilancio e di cui la banca de associate a Confindustria Trento. "L'iniziativa si inserisce in una più ampia strate- difficilmente dispone. La compresenza nel fagia volta ad agevolare l’accesso al credito delle scicolo di diversi fattori di analisi permette di nostre aziende, a condizioni vantaggiose – ha analizzare le peculiarità piuttosto che le criticità commentato Mazzalai –. Questo è un tema a cui di ogni singola azienda, la quale, a sua volta diabbiamo dedicato la massima priorità negli ul- sponendo di una autorevole e obiettiva valutatimi mesi, rispondendo a una precisa richiesta zione potrà operare scelte più corrette in ambito delle imprese. Vanno in questa direzione i nuo- finanziario e gestionale”. vi servizi sulla finanza d’impresa lanciati negli ultimi mesi, in grado di supportare le aziende associate per tutti gli aspetti della gestione finanziaria e di analizzare le possibilità di utilizzo degli strumenti di finanza agevolata, tra cui il Fondo centrale per le Pmi". Confindustria Trento, Finanza d’Impresa "Antonveneta-Mps è da sempre vicina alle esiLuca Ribaga genze della comunità locale e delle imprese che ribaga@confindustria.tn.it qui hanno deciso di stabilire la propria sede e T. 0461 360000 la propria attività, creando un valore aggiunto per l’intero territorio – ha ribadito Fontanelli –. L’offerta finanziaria raggiunta con Confindu-
Per informazioni
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30 anni
2014
SAPTE RI IVEINT ZÀ T
A
DI
D IE
Di Lorenzo Chizzola
29 associazione
In rete per crescere Anche il presidente di Retimpresa Aldo Bonomi tra gli ospiti del seminario organizzato dagli Industriali trentini per sensibilizzare gli associati al tema delle aggregazioni.
Il
vicepresidente nazionale di Confindustria Aldo Bonomi è intervenuto nei giorni scorsi a Trento in occasione del seminario sulle reti d’impresa organizzato dagli industriali trentini a Ferrari Incontri. “Reti di impresa. Per rilanciare innovazione e competitività” il titolo dell’appuntamento, aperto dai saluti del presidente di Confindustria Trento Paolo Mazzalai e da Simone Caresia, membro della Giunta Esecutiva dell’Associazione con delega alle Aggregazioni tra imprese. Dopo di loro ha tratteggiato lo stato dell’arte delle reti il direttore di RetImpresa Fulvio d’Alvia, che si è soffermato sui numeri, sul quadro normativo e sulle misure di sostegno offerte alle aziende che intraprendono questo tipo di percorso. Dell’efficacia dello strumento nella partecipazione alle gare di appalto ha parlato Roberta Zatelli, di Ance Trento; con lei Andrea Marsonet, responsabile dell’area Lavoro e Formazione a Palazzo Stella, si è soffermato invece sugli aspetti legati ai rapporti di lavoro nelle reti. L’appuntamento è proseguito con la tavola rotonda “Insieme: per fare cosa, con quale organizzazione, con quali risorse finan-
Aldo Bonomi
ziarie” moderata dalla commercialista Cristina Odorizzi. Al confronto hanno preso parte i rappresentanti di due soggetti già costituiti e forti dei benefici raccolti dall’avvio dell’aggregazione: Michele Gubert, della Rete Crisalide Net, e Fabrizio Zambelli, Rete Umandustry. Le conclusioni sono state affidate a Bonomi, presidente di Retimpresa, l'agenzia per le reti tra imprese di Confindustria.
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30 associazione
“Il tema dei contratti di rete non è affatto nuovo – spiega Simone Caresia, membro della Giunta esecutiva di Confindustria Trento con delega per le Aggregazioni tra imprese - perché se ne parla insistentemente da alcuni anni, anche se in concreto la crescita esponenziale dei numeri dei contratti di rete registrati in Italia è fenomeno dell’ultimo biennio. L’obiettivo che si pone Confindustria Trento è dunque quello di incrementare l’uso degli strumenti di aggregazione tra imprese ritenendo che il fatto di unire le forze ci consentirà di tenere al meglio mercati che in questa fase sono spesso avari di soddisfazione. Le sfide che abbiamo davanti sono enormi e in questo senso le reti di impresa e i contratti di rete sono uno strumento posto nelle mani Simone Caresia dell’imprenditore che realizza una alleanza con altri colleghi senza rinunciare all’autonomia e alla sovranità sulla propria impresa. Se un tempo le reti di impresa potevano sembrare un “lusso per chi poteva permetterselo”, oggi le medesime appaiono sempre di più come una possibile via d’uscita dall’attuale difficilissima situazione dei nostri mercati. Oggi presso il Registro delle Imprese della CCIAA di Trento sono iscritti oltre 30 contratti di rete che coinvolgono qualche centinaio di imprese, delle quali quasi 60 con sede in provincia. La nostra Associazione non da oggi ha fortemente investito sulle reti di impresa e lo ha fatto creando dei legami stabili – oltre che con il Sistema nazionale di Confindustria - con il Collegio Notarile di Trento e con l’Ordine locale dei Dottori Commercialisti. Lo ha fatto anche usando direttamente lo strumento del contratto di rete per quanto attiene all’erogazione delle prestazioni formative e per quanto attiene la gestione dei servizi amministrativi e logistici. Il contratto di rete è – come nessun altro strumento previsto dall’ordinamento – una figura tassativamente vincolata nei suoi obiettivi. La ragion d’essere delle reti di impresa è cioè l’incremento della capacità innovativa e la crescita della competitività delle imprese; l’obiettivo è dunque tassativamente innovazione e aumento di competitività. Come Confindustria Trento abbiamo una base associativa rappresentativa di un’ampia varietà di settori e di merceologie: questo apre un’opportunità quasi unica. Probabilmente tocca a noi far crescere professionalità di forte caratura strategica che accompagnino gli imprenditori lungo questi percorsi dopo che siamo riusciti ad immaginare traiettorie virtuose. Rimane quindi a disposizione delle imprese interessate un team che vede integrate al proprio interno competenze in materia di diritto d’impresa, di appalti, di innovazione e di fiscalità e che negli ultimi anni ha esaminato e supportato un numero rilevante di progetti di aggregazione proposti dalla base associativa”.
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31 associazione
Il Jobs Act passa al Senato Dall’aula il primo ok alla legge delega che ridisegna il quadro delle norme in materia di lavoro. di Andrea Marsonet, responsabile Area lavoro e formazione, Confindustria Trento
Il
Senato ha approvato il testo che definisce le deleghe da affidare al Governo in vista di una nuova ed ampia riforma del mercato del lavoro. Il testo intende dare contenuto alle cinque deleghe in materia di ammortizzatori sociali, politiche attive, riordino delle forme contrattuali, razionalizzazione degli adempimenti connessi alla gestione dei rapporti di lavoro e sostegno della genitorialità. Sono stati quindi definiti i principi e criteri direttivi che dovranno guidare il Governo nell’adozione dei decreti delegati, attesi entro sei mesi dalla data di approvazione definitiva della legge delega. Nel dibattito hanno trovato ampia eco alcuni delicati temi: su tutti la riforma dello Statuto dei lavoratori - la cui totale “riscrittura” è stata annunciata dal premier Matteo Renzi -, il progetto di razionalizzazione delle forme contrattuali, nonché il cosiddetto “contratto a tutele crescenti”. Il tema sul quale la discussione ha raggiunto le temperature più alte è l’intervento sullo Statuto dei lavoratori, in vigore ormai dal 1970; fra i nodi principali l’“articolo 18” che prevede ancora la “reintegra” in determinate ipotesi di licenziamento illegittimo e la rivisitazione del contratto a tempo indeterminato, che diventerà un contratto a “tutele crescenti” in relazione all’anzianità aziendale. Il testo approvato dal Senato – generico e compromissorio - non esplicita che cosa accadrà per il regime sanzionatorio dei licenziamenti illegittimi, ma si limita a prevedere, per le nuove assunzioni, il contratto a tempo indeterminato a tutele crescenti, manifestando l’intenzione di renderlo più conveniente in termini di oneri
diretti e indiretti. Infatti, è solo nella relazione illustrativa presentata dal Ministro Giuliano Poletti che è contenuto l’impegno del Governo a prevedere il solo indennizzo per i licenziamenti dettati da ragioni economiche e la conservazione della reintegra per i licenziamenti discriminatori o disciplinari caratterizzati da illegittimità grave. La posizione di Confindustria al riguardo è chiara da tempo e vorrebbe mantenere il regime di tutela attualmente previsto esclusivamente per i licenziamenti nulli o discriminatori, preferendo una tutela indennitaria per gli altri casi. Per quanto riguarda il riordino delle forme contrattuali va valutata con attenzione l’analisi delle tipologie esistenti, in modo da ricondurre i processi di semplificazione alla pluralità delle esigenze produttive e organizzative delle imprese; il rischio che va evitato è quello di irrigidire ulteriormente la legislazione e conseguentemente ridurre le opportunità occupazionali offerte dal mercato del lavoro. Sono questi i temi di più stretta attualità, ma non sono gli unici: prioritaria la necessità di snellire gli adempimenti burocratici che rendono faticoso e costoso gestire il rapporto di lavoro, ma altrettanto decisivo sarà il ruolo che si vorrà attribuire alla contrattazione decentrata in materia di retribuzione collegata alla produttività e il funzionamento del sistema degli ammortizzatori sociali, oggi troppo oneroso per le imprese. Ora diventa fondamentale e urgente attuare la delega, evitando di riproporre nelle norme di dettaglio le incertezze applicative del passato; qui si giocherà la vera partita, sia rispetto alle reali esigenze delle imprese (e dei lavoratori), sia in termini di competitività nei confronti dei nostri partner europei.
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Job, Safety & Risks Assoservizi, in Ati con altre società di servizi, si aggiudica la gestione di un nuovo piano di formazione Fondimpresa interamente dedicato ai temi della sicurezza.
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aziende coinvolte e 232 lavoratori, per un totale di 924 ore di formazione: questi i numeri del piano formativo finanziato da Fondimpresa e gestito dall’associazione temporanea costituita da Assoservizi Srl, Formazione Spa Scarl, Enfap Trentino e Delta Informatica Spa. Il progetto, dal titolo “Jsr – Job, Safety & Risks”, si presenta come un’opportunità di approfondimento rispetto ai percorsi di formazione sulla sicurezza che le aziende dell’area trentina hanno attivato in questi anni. In tal senso va letta la scelta operata dal team di prestare maggior enfasi ad alcune variabili base che direttamente condizionano l’approccio al tema della sicurezza sul lavoro (la cultura, la prevenzione, l’esperienza, l’analisi dei rischi, l’attenzione alle fasce deboli),
come pure all’approfondimento delle gestione della sicurezza in condizioni lavorative particolari, in specie per quei settori e i quelle tipologie di lavoro a maggior rischio lavorativo. Non si è voluta trascurare inoltre la rilevanza, per la creazione di condizioni reali di sicurezza sul lavoro, dei sistemi integrati in cui i processi lavorativi vengano presidiati in modo complementare e sinergico tra i diversi aspetti di organizzazione, impatto ambientale e sicurezza dei lavoratori. Sulla base degli obiettivi individuati grazie all’analisi della domanda espressa dalle imprese aderenti sono state definite le azioni formative sono dunque state articolate su tre aree tematiche: salute e sicurezza, gestione ambientale e sicurezza, sistemi di gestione integrati.
Fondi in scadenza Il 31 Dicembre 2014 scade una parte delle risorse finanziare presenti sul conto formazione aziendale di Fondimpresa. Il regolamento del fondo prevede infatti che i versamenti annuali vengano usufruiti entro il biennio successivo al versamento stesso. Per questo effetto al 31 dicembre di ogni anno scadono i versamenti di due anni prima. Per non perdere le risorse (i versamenti scaduti ritornano a Fondimpresa che li utilizza diversamente) è necessario e sufficiente presentare un nuovo piano entro la scadenza (le attività potranno poi essere svolto nei 12 mesi successivi alla presentazione). Vi invitiamo a contattarci tempestivamente in modo da poter progettare l'intervento formativo senza incorrere in rischi e disguidi dell'ultima ora. Chi non fosse ancora iscritto a Fondimpresa può contattarci per scoprire come fare e quali vantaggi comporta aderire al fondo. Assoservizi, Area Formazione Federico Diener, Simone Panarotto T 0461 360000 formazione@assoservizi.tn.it
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Il binomio Edilizia-Euregio Presentato, in una conferenza stampa al Forte di Fortezza, il primo studio dedicato all'edilizia e alle sue interazioni con gli altri settori dell'economia nella macroregione dell’Euregio. di Lorenzo Garbari, Segretario Ance Trento
Da sinistra a destra: Tschurtschenthaler, Schretter, Ausserhofer, Misconel e Daldoss
Quanto vale economicamente il comparto dell’edilizia, considerato non in sé e per sé ma nelle sue interazioni con gli altri comparti economici, all’interno del territorio alpino della macroregione dell’Euregio? è questo il quesito al quale lo studio “L’edilizia nell’Euregio Tirolo, Alto Adige, Trentino: L’importanza del comparto nell’economia regionale” intende dare una risposta, da un punto di vista scientifico, basata su dati statistici ufficiali opportunamente rielaborati e messi a confronto. Che l’edilizia sia il motore dell’economia è un assunto che sentiamo sempre più spesso ribadire, se non altro perché, in mancanza di una ripresa del settore, l’economia nel suo complesso stenta a dare segnali concreti di risveglio. Ma a questa verità mancava ancora, a livello territoriale, una validazione scientifica. è stata questa la motivazione che ha spinto Ance TRENTINOINDUSTRIALE.COM | OTT-NOV 2014
Trento, la Sezione autonoma dell’Edilizia di Confindustria Trento, il Collegio dei Costruttori Edili di Bolzano e l’Associazione degli Industriali del Tirolo, a commissionare uno studio all’Istituto di ricerca Gaw–Gesellschaft für Angewandte Wirtschaftsforschung mbH di Innsbruck. Pur partendo dalla consapevolezza che il sistema dell’edilizia è differentemente strutturato nelle tre province, dato che peraltro riceve conferma dallo studio che è stato condotto e che evidenzia come in Tirolo sia presente un numero significativamente inferiore di imprese di costruzioni rispetto sia al Trentino che all’Alto Adige, ma di dimensioni notevolmente superiori, non di meno il tratto peculiare di appartenere ad una macroregione che possiede molti aspetti in comune, tra i quali quello del territorio alpino è sicuramente il più saliente, ha rappresentato la principale motivazione che ha spinto le tre Associazioni a condurre
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lo studio a livello di Euregio. A ciò si aggiunge la consapevolezza delle imprese circa la dimensione sovranazionale che hanno raggiunto i mercati, compresi quelli naturalmente e tradizionalmente più legati al proprio territorio come per l’appunto le imprese di costruzioni. Ciò, in particolare, sta spingendo le imprese di Ance Trento a intraprendere un percorso di internazionalizzazione, guardando ai mercati oltre confine e tessendo rapporti e relazioni con l’estero, come questa collaborazione con l’Associazione degli Industriali del Tirolo sta a testimoniare. I risultati a cui conduce lo studio sono stati presentati pubblicamente in una conferenza stampa congiunta al Forte di Fortezza tenuta dal Presidente di Ance Trento Giulio Misconel, dal Presidente del Collegio Costruttori di Bolzano Thomas Ausserhofer - rispettivamente Presidente e Vice Presidente della Consulta Regionale dei Costruttori Edili del Trentino Alto Adige - e dal Presidente dell’Associazione Industriali del Tirolo Reinhard Schretter. I risultati dello studio, illustrati nel dettaglio da Florian Wakolbinger (amministratore delegato di Gaw), pur evidenziando la forte flessione degli investimenti nel settore, ci indicano tuttavia che il valore aggiunto reale nel settore edilizio nell’Euregio raggiunge i 3,52 miliardi di euro (dato riferito al 2011, ultimo anno del quale si dispone di dati ufficiali). Significativo è anche il dato che evidenzia come i beni di investimento prodotti dall’edilizia soddisfino quasi il cinquanta per cento della domanda complessiva di beni di investimento. In particolare, nel Trentino le costruzioni soddisfano ben il 44,8% della domanda, contro il 21,5% che viene soddisfatta congiuntamente dall’industria meccanica e delle apparecchiature elettriche, l’8,7% dal commercio e dal settore della riparazione dei veicoli e il 6,8% dalla fabbricazione dei mezzi del trasporto. Ma è soprattutto l’interazione dell’edilizia con gli altri comparti economici a fornire dati particolarmente significativi. E da questi dati emerge che un intero sistema economico e produttivo ruota
intorno alle costruzioni, tanto da costituire una filiera lunga e pervasiva. In particolare, nell’Euregio, il contributo dell’edilizia e della produzione intermedia per il settore edile alla creazione di valore aggiunto è pari all’11,0% del totale (nel solo Trentino la percentuale è addirittura dell’11,7% di cui il 7,5% è creato dal settore edile e il 4,2% dalla produzione di beni intermedi per l’edilizia). In termini di occupazione il contributo è del 12,8%: il che significa che il 12,8% del totale degli occupati nella macroregione dell’Euregio risulta impiegato direttamente nell’edilizia oppure nella produzione intermedia di beni e servizi per il settore dell’edilizia. Nel solo Trentino la percentuale è addirittura del 13,6%, di cui il 9,1% in edilizia e il 4,5% nella produzione di beni intermedi per l’edilizia. In termini assoluti sono 78mila gli occupati nel comparto dell’edilizia nelle tre regioni e sono ben 31.900 gli addetti adibiti alla produzione di beni intermedi per l’edilizia, dei quali 10.600 in Trentino. L’edilizia peraltro si caratterizza per essere essa stessa produttrice anche di beni intermedi di cui, in Trentino, il 37,3% viene utilizzato all’interno del medesimo comparto, ma ben il 62,7% è utilizzato da altri comparti, tra i quali, i più significativi, il commercio e riparazione di veicoli ne assorbe l’8,5%, il settore dei trasporti e della logistica il 6,5%, la pubblica amministrazione il 6,2%. La significatività di questi dati è stata colta dall’assessore provinciale Carlo Daldoss, presente alla conferenza stampa in rappresentanza della Giunta Provinciale di Trento assieme a Christian Tschurtschenthaler, presidente della terza Commissione legislativa finanze, patrimonio e lavori pubblici della Provincia di Bolzano. E non peraltro era anche questo l’intendimento delle Associazioni che hanno commissionato lo studio all’istituto GAW, quello cioè di sensibilizzare le Istituzioni pubbliche nei confronti di un settore fondamentale per l’economia e dal quale, secondo quanto anche il presidente di Confindustria Giorgio Squinzi ha recentemente affermato, bisogna ripartire per rimettere in moto il Paese.
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aziende
aziende
Lavorazioni meccaniche di alta precisione Per far fronte alle esigenzie del mercato, Re.Mac. ha ampliato la gamma delle lavorazioni, ricercando la migliore qualità del percorso.
Lavorazioni
meccaniche di tornitura e fresatura con macchinari computerizzati a controllo numerico, lavorazioni a disegno e a campione, certificazioni con report su macchina di misura, esecuzione e montaggio di gruppi meccanici: queste le eccellenze di Re.Mac., azienda roveretana specializzata nelle lavorazioni meccaniche di alta precisione. “Re.Mac. – spiega il titolare Enzo Borghesi – nasce nel 1987 come ditta individuale occupandosi di revisioni e riparazioni di macchine utensili. Dopo pochi anni di attività l’azienda si trasferisce nella zona di Avio. Poi, nel 1995, vista la continua crescita, decidiamo di costruire un nuovo capannone e di ampliare le lavorazioni inserendo nella nostra struttura macchinari di ultima generazione e un magazzino di macchine utensili usate. Dal gennaio 2006 ci siamo trasferiti nella zona industriale di Rovereto”. Oggi, i figli Luca e Michela affiancano Enzo nella gestione dell’azienda. Lo stabilimento di Rovereto occupa una superficie di 4.500 metri quadrati di cui 3mila coperti. Vi lavorano 12 dipendenti. La struttura è stata recentemente rinnovata soprattutto nel processo produttivo. “Negli ultimi anni abbiamo fatto considerevoli inve-
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stimenti ammodernando completamente gli impianti produttivi con nuove macchine utensili a controllo numerico. Abbiamo ampliato in questo modo la dimensione degli elementi meccanici che possiamo eseguire per il cliente e ne abbiamo migliorato la qualità. Ci siamo inoltre dotati di una macchina di misura per il controllo dimensionale per la certificazione dei pezzi”. Con l’utilizzo delle tecnologie più avanzate, l’azienda della famiglia Borghesi è in grado di costruire elementi complessi con qualsiasi materiale, compresi i trattamenti termici. “Eseguiamo filettature di ogni tipo, anche coniche. Realizziamo torniture fino a un diametro di 1.200 centimetri per 4mila di lunghezza massima. Facciamo forature fino a lunghezze di 1.500 millimetri con punte di diametro da 80 fino a 200 millimetri. Siamo in grado di compiere fresature e carotature con recupero materiale interno e svolgiamo lavorazioni di barenatura a disegno”. Fresatrici, centri di lavoro, torni, seghetti, stozzatrici, macchine di misura: sono oltre una ventina i macchinari posseduti dall’azienda per le lavorazioni. Nello stabilimento di Re.Mac., ricerca e sviluppo si muovono in questa direzione. “Siamo continuamente alla ricerca di prodotti nuovi e innovativi – precisa Enzo Borghesi
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Incarichi nazionali per gli imprenditori associati È Valeria Ghezzi il nuovo presidente dell'Anef, l'Associazione Nazionale Esercenti Funiviari. Con lei, all’interno del neoeletto consiglio direttivo, anche i trentini Daniele Dezulian e Francesco Bosco (quest’ultimo è anche presidente della sezione Impianti a fune di Confindustria Trento).
– che migliorino sia i tempi sia la qualità del lavoro finito. Gli investimenti fatti negli ultimi anni avevano questo scopo: ampliare la nostra gamma di lavorazioni e migliorare il più possibile la qualità del prodotto”. Per Re.Mac., il mercato italiano è il punto di riferimento. Una clientela differenziata ed eterogenea. “Lavoriamo molto bene nel nord Italia”, prosegue il titolare. “Si rivolgono a noi le industrie dell’automotive, del settore alimentare, del comparto chimico, le aziende che fanno produzione di macchine e utensili. Il mercato è soprattutto italiano. Non lavoriamo direttamente con l’export, ma alcuni nostri clienti esportano all’estero”. Il core business di Re.mac. – le lavorazioni con macchine utensili Cnc (computer numerical con-
trol) – porta l’azienda a contatto con industrie differenti e diverse tipologie di produzione. Per questo, l’impresa di Rovereto guarda la crisi da un osservatorio molto obbiettivo. “Essendo la meccanica al servizio di tanti settori industriali – continua Borghesi – abbiamo notato un leggero calo su ciò che è legato in modo diretto alla produzione e un mantenimento sull’attrezzaggio macchine ed esecuzione di prototipi”. Per quanto riguarda le scelte future, infine, l’azienda non prevede cambiamenti all’orizzonte ma non esclude di investire nuove somme in ricerca e sviluppo. “Non è stato ancora pianificato l’investimento per il 2015 – conclude Enzo Borghesi – ma siamo attenti alle novità proposte dal mercato”. (adb)
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50 anni nel mondo della carta. Ringranziamo tutti coloro che hanno voluto festeggiare con noi. Stabilimento di Condino Via Roma, 153 - 38083 Condino (TN) Italia - T +39 0465 622 511 - F +39 0465 622 540 - mail.condino@cham-group.com
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Nel legno da tre generazioni I cinquant'anni di Galante Legnami, azienda fondata nel 1964 che porta in dote la passione per il mestiere e per la qualità delle lavorazioni ereditata dai nonni, attivi nel settore ai tempi dell'impero austriaco.
La
passione per i legnami e l’attaccamento a una tradizione familiare sana e consolidata. I cugini Galante, due coppie di fratelli al timone dell’azienda, rappresentano la terza generazione impegnata nel settore del legno con la segheria di famiglia. A Condino, in valle del Chiese, l’azienda fu fondata nel 1964 da Alessandro con i figli Carmelo e Narciso. Poi, fra gli anni 80 e 90, i due fratelli sono riusciti a farla crescere rendendola un’azienda solida, importante punto di riferimento per il sistema legno trentino. Alessandro, il nonno, decise di avviare l’attività dopo aver maturato tanta esperienza nel comparto del legno. Anche suo padre, e il padre di suo padre, lavoravano il legno. La famiglia Galante, infatti, è presente nel settore dei legnami sin dalla fine dell’800, quando, a Ponte Caffaro, non distante da Condino, passava il confine tra il Regno di Italia e l’Austria-Ungheria. Con attività di commercio e lavorazione di legnami, i Galante si erano affermati già ai tempi dell’impero austriaco. Oggi, Galante Legnami è gestita dai nipoti di Alessandro: i cugini Catia, Elisabetta, Luca e Stella. L’azienda conta 17 dipendenti. I collaboratori – per la maggior parte di Condino, qualcuno dei paesi
limitrofi – sono impiegati nello stabilimento produttivo sito nella zona industriale di Condino su una superficie di 24mila metri quadrati (circa 4mila sono coperti). Nonostante la crisi, l’azienda ha saputo crescere negli ultimi anni con scelte coraggiose, affrontando importanti investimenti e incrementando le unità di personale. “Da molti anni – spiegano i cugini Galante – siamo specializzati nella produzione di un’ampia gamma di perlinati e segati per carpenterie e falegnamerie. Questa è la nostra attività tradizionale. Ma nel 2013, per ampliare l’offerta ed essere più competitivi, abbiamo avviato la produzione di lamellari per serramenti. Dovevamo aprirci ai mercati, differenziarci e sfruttare meglio la parte più pregiata del tronco. È stato un impegno economico importante in un momento difficile per l’economia. Conseguentemente ci siamo impegnati a formare il personale e ad assumerne di nuovo”.
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In un tempo di crisi, Galante ha intrapreso una strategia coraggiosa premiata dalla compattezza di un'azienda che ha basi consolidate e profonde. “Il nostro settore è fortemente legato all’edilizia – continua la famiglia Galante – e risentiamo anche noi delle difficoltà. I margini di guadagno si riducono sempre di più. Costo dell’energia, costo del lavoro e imposizione fiscale sono gli ostacoli più grandi. Inoltre, siamo un po’ penalizzati dalla zona in cui ci troviamo. Una valle periferica rispetto ai centri principali con conseguenti disagi e costi aggiuntivi”. Ma le difficoltà non hanno mai spaventato la famiglia Galante. Nel 1993, un incendio causato dal funzionamento difettoso di un macchinario distrusse metà dello stabilimento di Condino. L’azienda era appena stata ristrutturata e i danni furono enormi, oltre due miliardi delle vecchie lire. Ripartendo da zero, senza mai sospendere il lavoro degli operai, Galante riprese la produzione e dopo pochi mesi rilanciò le vendite e le commesse. “Oggi – sottolineano i Galante – la sfida è continuare a investire sulla qualità, come ci hanno sempre insegnato i nostri padri e nostro nonno. La qualità nei processi produttivi e nella scelta della materia prima è il vero valore aggiunto”. Per quanto riguarda la produzione di lamellari, il legno proviene “esclusivamente dalle nostre foreste del Trentino Alto Adige”. Per la linea produttiva dei perlinati, Galante si approvvigiona anche all’estero, nelle migliori foreste di Austria e Paesi Scandinavi. In un caso e nell’altro, si tratta prevalentemente di larice e di abete. Per Galante Legnami i mercati di riferimento sono quelli del Trentino Alto Adige e del nord Italia, Emilia Romagna e Veneto in particolare. “Ci ri-
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volgiamo a falegnamerie, carpenterie, magazzini, grande distribuzione e centri di taglio. Con grande determinazione ci stiamo sforzando di offrire al cliente un servizio il più completo possibile: scortecciatura, misurazione elettronica, lavorazione su travi in massiccio, spazzolatura, impregnatura. Anche per questo abbiamo avviato la nuova linea produttiva di lamellare. Rispondere con immediatezza alle richieste del cliente è condizione indispensabile per stare sul mercato. Lavoriamo molto a magazzino. Sempre più spesso, il cliente giunge da noi e vuole trovare tutto pronto. Per le consegne in regione e fuori regione disponiamo di un nostro mezzo e di un autista. Rispettiamo così tutte le richieste puntando su qualità, immediatezza e attenzione alle esigenze del cliente”. Tra i macchinari in dotazione dell’azienda ci sono anche due forni essiccatoi. L’essiccazione fa sì che il legno sia sempre al giusto livello di stagionatura per un prodotto dalla caratteristiche ottimali. “La caldaia – spiegano – funziona con combustibile a biomassa, che l’azienda ricava dalla lavorazione del legno compatto naturale: questo tipo di riutilizzo del materiale è direttamente legato all’idea di legno come materia prima pulita e rinnovabile per eccellenza. Infatti, la nostra è stata una delle prime aziende a introdurre questa tecnologia per l’essiccazione già alla fine degli anni 80. La parte di biomassa in esubero viene venduta a centrali a biomassa per la trasformazione in energia termica ed elettrica”. A mezzo secolo di distanza dall’atto di nascita – l’azienda festeggia nel 2014 i 50 anni – la famiglia Galante interpreta così “l’amore e la passione per un mestiere tramandato nel tempo nel cuore del Trentino”. (adb)
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Mezzo secolo all’insegna della qualità Sabato 20 settembre oltre mille persone hanno varcato i cancelli dello stabilimento di Condino di Cham Paper Group per festeggiare un successo che dura da cinquant’anni.
Solo
di rado il tempo delle ricorrenze non esportata in tutto il mondo. Negli anni sono state coincide con quello dei bilanci. Per la cartiera di sviluppate carte per supporto etichette e nastri Condino, il cinquantesimo anniversario non ha biadesivi e per la produzione di fibre di carbonio, offerto soltanto l’occasione per una celebrazione per il settore aeronautico e automobilistico. in grande stile, ma anche per una riflessione che Per soddisfare le richieste dei clienti, il gruppo si ha consentito di evidenziare e valorizzare le tap- è inoltre specializzato nella produzione di svariape più eloquenti di un percorso di crescita che te tipologie di carta, tra le quali: carte patinate ad alta qualità, carta per imballaggi flessibili da manifesta, su più fronti, tutta la sua robustezza. Ad esempio nei quantitativi produttivi: ogni destinarsi a beni di consumo e non, carta per anno, dallo stabilimento di Condino escono ses- etichette autoadesive, carte da impiegare per la santamila tonnellate di carta, per andare a confe- produzione industriale di oggetti quali cartelli zionare prodotti alimentari largamente conosciu- stradali e pellicole isolanti. Il processo di sviti e di uso quotidiano, come biscotti, panettoni, luppo non è mai andato disgiunto dalla ricerca, pandori e colombe, caffè, caramelle. Di più: la perseguita con sempre maggiore convinzione nei capacità produttiva annua di Cham Paper Group tempi recenti, di una più elevata qualità di pro– il Gruppo costituito nel 2009 insieme alla cartie- cessi e prodotti. ra di Carmignano di Brenta e Condino Energia “Nel 1994 - spiega Gerold Zuegg, direttore dello - è di oltre 160mila tonnellate di carta, che viene stabilimento di Condino e presidente della sezio-
il laboratorio artigianale per la realizzazione della carta. Il maestro Sandro Tiberi
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45 La mostra fotografica. La cartiera dal 1964 al 2014
ne carta e grafica di Confindustria Trento - abbia- zienda tra il 1964 e il 2014 anche lo scorso 20 mo ottenuto la certificazione di qualità Iso 9001. settembre, quando autorità, ex dipendenti e afTre anni dopo si è aggiunta la certificazione am- fezionati si sono uniti ai dirigenti di Cham Pabientale Iso 14001, grazie alla realizzazione di un per Group per festeggiare l’anniversario di fonimpianto biologico per il trattamento delle acque dazione dello stabilimento. Nel corso dell’evento e di una centrale di cogenerazione. L'impianto sono intervenuti anche Luis Mata, responsabile biologico consente di depurare tutte le acque amministrativo di Cham Paper Group, il sindaco separandole dai residui solidi scartati dalla pro- di Condino Giorgio Butterini, Alessandro Oliduzione. La centrale di cogenerazione garantisce vi, vicepresidente della Provincia autonoma di la fornitura di energia elettrica e vapore per la Trento e assessore allo sviluppo economico e al fabbricazione della carta. Nel 2004 arriva anche lavoro, che ha evidenziato il valore della presenza l'Aia (Autorizzazione ambientale integrata) e nel industriale nell’economia trentina, e le ricadute 2007 l’ambita Ohsas 18001, certificazione per il positive apportate all’intero territorio dall’attività sistema di gestione della salute e sicurezza sul di realtà sane e competitive come la cartiera di lavoro. Quest’anno è stato raggiunto un nuovo e Condino. ambito obiettivo: la certificazione Haccp, Analisi Il presidente di Confindustria Trento Paolo Mazdei Rischi e Controllo dei Punti critici”. zalai si è soffermato sulla capacità occupazionale L'azienda è anche impegnata nell'ambito della e produttiva della cartiera, in grado di coinvolsalvaguardia dell'ambiente: per questo si riforni- gere una filiera di fornitori e clienti dislocati in sce di cellulosa presso fornitori che hanno ottenu- tutto il mondo, con un livello di esportazione to la certificazione di sostenibilità ambientale Fsc di oltre l’85% dei prodotti. A testimonianza della per la gestione delle foreste. Sul fronte sicurezza vicinanza del mondo industriale trentino a tutl’impegno profuso dalla direzione e da tutte le ti i dipendenti e ai dirigenti della Cham Paper, maestranze, unito a continui investimenti, è sta- Mazzalai ha inoltre consegnato una targa a Urs to largamente ricompensato: gli infortuni sono Ziegler, Ceo del gruppo. diminuiti drasticamente, oltre che per gravità Alla cerimonia privata del mattino ha fatto seanche per frequenza complessiva. “La cartiera di guito, nel pomeriggio, l’evento a porte aperte. A Condino – continua Zuegg - partecipa dal 2008 al partire dalle 14, oltre mille persone hanno visitato progetto Obiettivo Zero infortuni istituito dalla la cartiera e la mostra fotografica allestita per l’ocFondazione Giuseppe Lazzareschi: per ben quat- casione guidati dai dipendenti dell’azienda: tra le tro anni lo stabilimento ha ricevuto il diploma altre cose, al pubblico della manifestazione Cham di merito”. Paper ha proposto una dimostrazione della realizLo scopo è di diminuire l'energia specifica neces- zazione artigianale della carta da parte del maesaria per produrre la carta e, nello stesso tempo, stro cartaio Sandro Tiberi. L’evento si è concluso diminuire le emissioni in atmosfera, la produzio- con il concerto del Corpo Bandistico Giuseppe ne di fanghi e il consumo di acqua per tonnellata Verdi di Condino: presente, come nel lontano nodi carta prodotta. vembre 1964, per sottolineare l’attaccamento della Zuegg ha rievocato il cammino percorso dall’a- comunità locale alla cartiera.
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Industriali trentini per il sociale Il Gruppo Arcese e le Cantine Ferrari tra i sostenitori della tappa trentina del Global Party. I fondi raccolti nel corso della serata sono stati devoluti al Global Charity Trust.
Ha
fatto tappa ad Arco, lo scorso 16 Settembre, The Global Party: il più grande evento globale no profit organizzato simultaneamente in diverse città in tutto il mondo con il coinvolgimento di gallerie d’arte, ristoranti, hotel, marchi e realtà di alto profilo, pensato per raccogliere fondi a favore delle cause sostenute da Global Charity Trust. Giunto alla sua quarta edizione, il Global Party si è tenuto presso la design boutique Vivere suites an rooms, con la collaborazione del Lido Palace
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Hotel di Riva del Garda, di Cantine Ferrari e di Coast to Coast Shop Torbole e con il prezioso sostegno del Gruppo Arcese. I fondi raccolti sono stati destinati all’associazione benefica The Global Charity Trust, che a sua volta, devolverà metà della somma all’associazione locale Pro-crea. La restante parte del ricavato andrà a sostegno di una delle centinaia - tra associazioni, enti benefici e cause - che già godono dell'appoggio della Charity.
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Quarti anni al taglio del nastro Nei giorni scorsi l’apertura dei percorsi di formazione per tecnico riparatore e tecnico di cantiere edile del Cfp Enaip di Villazzano e per tecnico edile di carpenteria in legno del Cfp Enaip di Tione.
L’avvio
del IV anno di diploma professionale di Tecnici Riparatori di veicoli a motore del Cfp Enaip di Villazzano ha avuto luogo presso la sede della Concessionaria Dorigoni a Trento. Ad accogliere i venti allievi nel loro primo giorno di corso è stato Michele Dorigoni, titolare dell’azienda, che conta 130 collaboratori occupati nelle tre sedi di Trento Sud, Trento Nord e Rovereto ed è partner del Cfp di Villazzano sin dall’avvio di questa tipologia di corso. Le caratteristiche della figura professionale in questione sono molto apprezzate dall’azienda che a fine anno spesso trasforma la fase di formazione in assunzione. È stata poi la volta del direttore del Cfp Enaip di Villazzano Diego Freo e di Maria Cristina Poletto, responsabile Education di Confindustria Trento, che ha presentato un excursus della situazione attuale del mondo del lavoro trentino rilevando che i ragazzi se sapranno prepararsi adeguatamente agli standard richiesti dal loro profilo professionale, sicuramente troveranno l’occasione buona per un impiego coerente. L’80% dei ragazzi che hanno concluso il loro percorso a giugno, nonostante la situazione economica poco favorevole, hanno trovato un impiego coerente. Il coordinatore del percorso formativo del Cfp Dario Pedrotti ha presentato agli allievi il calendario delle attività previste, le caratteristiche più significative delle finalità generali e dei risultati dell’apprendimento, il profilo educativo culturale e professionale del corso, il processo di lavoro caratterizzante la figura professionale di tecnico, gli strumenti didattici messi a disposizione degli allievi e delle aziende, le attività, le competenze, le abilità e le conoscenze essenziali,
l’articolazione dell’intervento per quanto riguarda gli ambiti di competenza. (dp) È una tradizione che dura da undici anni l’apertura, presso la sala Edilizia di Palazzo Stella, del quarto anno del corso per tecnici di cantiere edile e per tecnico edile di carpenteria in legno dei due Centri Enaip di Villazzano e Tione. L’obiettivo della collaborazione tra Ance Trento e l’Enaip è stato evidenziato dal vicepresidente della Sezione Andrea Basso, dal presidente di Centrofor Stefano Tomasini e dal direttore dell’Enaip di Villazzano Diego Freo. L’iniziativa gode inoltre del concreto apporto di numerose imprese industriali edili: D.F. Costruzioni di Lavis, Edildrena di Drena, Inco di S.Cristoforo, Mak Costruzioni di Lavis, Nord Costruzioni di Lavis, Pretti e Scalfi Impresa di Costruzioni di Tione, Legno Più Case di Condino. Il corso si articola in 1.100 ore di cui 600 di formazione presso i Centri di Villazzano e Tione e 500 presso le aziende partner di progetto. L’articolazione degli insegnamenti previsti nel piano di studi vede la possibilità di personalizzare la formazione aziendale per favorire la crescita educativa e culturale degli allievi e stimolarli a prendere coscienza del loro ruolo all’interno dell’organizzazione del lavoro, apprendendo i comportamenti di tecnico capace di guidare gruppi di lavoratori e di prendere l’iniziativa leggendo un disegno. I corsi di formazione del quarto anno hanno dimostrato di saper creare degli ottimi tecnici che hanno avuto notevole apprezzamento dal mondo del lavoro, riscontrabile anche dalla soddisfazione occupazionale dei partecipanti dei corsi precedenti. (dg)
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Vendemmia 2014: quantitativi in calo La resa è inferiore al quinquiennio precedente, ma a salvare l'annata è la qualità del raccolto. Le stime di Gaierhof, Cantine Ferrari, Letrari e Distillerie Trentine.
A raccolta
conclusa, si stima una produzione su scala nazionale del 15% in meno rispetto ai dati dello scorso anno. Questo è il dato più significativo della vendemmia 2014. Ma nel 2013 la quantità di uve raccolte fu maggiore dell’8% rispetto alla media. I valori sono però disomogenei. L’Italia si presenta spaccata in tre: una riduzione abbastanza consistente al nord, una riduzione molto consistente al sud, un incremento al centro. In ciascun contesto, inoltre, i dati possono variare significativamente da zona a zona. In Trentino, la vendemmia è iniziata intorno al 25 agosto. Il calo quantitativo si attesta sull’8% in meno rispetto alla media quinquennale. Sono stati raccolti generalmente meno grappoli ma dal peso medio più elevato (il 10% in più dei grappoli del 2013). Questo ha compensato in parte la minore fertilità. Da un punto di vista qualitativo, le uve raccolte sono buone. Il risultato, a fronte di un andamento climatico difficoltoso, si deve alla cura dei viticoltori trentini e alle competenze messe in campo sia durante i mesi della maturazione delle uve, dove il clima è stato maggiormente inclemente, sia nel corso della vendemmia, che ha beneficiato di condizioni meteorologiche migliori.
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Anche in Trentino, tuttavia, differenze significative si riscontrano da zona a zona. Protagonista in negativo dell’annata in corso è stato dunque il clima. L’inverno mite e piovoso ha caratterizzato il Trentino e gran parte dei territori italiani. In primavera, le temperature alte hanno favorito un germogliamento anticipato della pianta. In estate, la grande piovosità dei mesi di luglio e agosto ha ritardato la fase di maturazione aumentando il rischio di infezioni della pianta e creando una situazione di rischio e di incertezza. In Trentino, nei primi sette mesi del 2014 sono caduti oltre mille millimetri di pioggia, quantità che mediamente si registra in un anno. In alcune aree si sono registrati intense grandinate e danni da vento, soprattutto nel mese di maggio. Solo nella seconda parte di settembre, con l’arrivo del sole, il miglioramento delle condizioni climatiche ha contribuito a risollevare la situazione, proprio nelle settimane della vendemmia. “Ho 72 anni – spiega Luigi Togn, titolare dell’azienda vinicola Gaierhof di Roverè della Luna – e non ho mai visto una situazione come questa. Da metà luglio a metà settembre abbiamo avuto la stessa insolazione che da marzo a metà maggio. Sotto il profilo quantitativo abbiamo avuto una contrazione del 30-35 % rispetto all’anno scorso, che è stato un anno abbondante. Questo
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si deve a diverse cause: grandine, pochi grappoli sulle vigne, poco peso e presenza di marciume. Per quanto riguarda la qualità, tuttavia, noto soprattutto sui vini bianchi e base spumante profumi e delicatezza di un buon livello. Per i vini rossi è ancora troppo presto per giudicare, bisogna prima assaggiarli”. Calo significativo anche per le Cantine Ferrari, ma con buona qualità sulle uve raccolte. Mauro Lunelli commenta così la vendemmia: “Alcuni giorni di sole e tempo stabile nella seconda metà di settembre hanno contribuito molto a sollevare la qualità delle uve. Nel corso dell’estate, dopo un lungo periodo di tempo pessimo, eravamo preoccupati per la maturazione. Ora possiamo dire di essere soddisfatti. Abbiamo buoni profumi e buoni aromi sia per le nostre uve di fondovalle sia per i vigneti in quota, che hanno beneficiato di un maggiore salto termico tra il giorno e la notte. Per quanto riguarda la quantità, siamo su livelli nettamente inferiori rispetto all’anno scorso. Ma il 2013 è stata un’annata eccezionale con un 15% in più rispetto alla media. Il 2014 segna per noi un 20% in meno se paragonato all’anno scorso, che significa un 5-7% in meno se riferito ai valori medi. Complessivamente, direi che è stata un’annata buona, ma non prestigiosa. Non all’altezza delle riserve. Non faremo, infatti, il Giulio Ferrari. L’andamento climatico ha pesato sulla stagione, si è riflettuto sui costi per la cura del vigneto e sulla qualità delle uve”. Il dato più significativo rimane il calo quantitativo, in un momento in cui si registra una contrazione nei consumi di vino, specialmente sul mercato italiano. “Da alcuni anni – continua Mauro Lunelli – assistiamo a un calo nei consumi a livello nazionale. I nostri vini vendono
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invece molto bene all’estero, ma il mercato straniero è complicato e necessita di tempi lunghi”. Anche in Trentino, come nel resto d’Italia, il giudizio sulla vendemmia varia di zona in zona. Il punto di vista di Leonello Letrari, dell’omonima azienda vitivinicola in Vallagarina, fotografa un’annata buona. “Complessivamente – spiega – la vendemmia 2014 è andata bene, per le basi spumante soprattutto. A inizio e a metà stagione eravamo molto preoccupati: condizioni climatiche non buone e alcuni episodi di grandinate e trombe d’aria. Ma nel momento della maturazione e della raccolta l’annata si è risollevata. La pazienza dei contadini e la cura dei vigneti, insieme al miglioramento del tempo nella fase finale di stagione, hanno dato ottimi risultati. Abbiamo raccolto generalmente grappoli con meno acini, ma che sono maturati bene. Sotto il profilo quantitativo abbiamo perso qualcosa rispetto agli anni precedenti. In certe aree è stato raccolto fino al 40% in meno. Ma l’ottima maturazione del frutto ha conferito alle uve grande qualità. Dove c’è stata salubrità della pianta e dove non ci sono state malattie funginee, il risultato ci soddisfa molto. Nei mosti in fermentazione ho sentito ottimi profumi. Ben vengano annate come queste, dove prevale la qualità sulla quantità”. Per quanto riguarda il comparto dei distillati, più preoccupato è il giudizio di Fabio Andreis, responsabile commerciale delle Distillerie trentine di Mezzocorona. “Quella del 2014 – precisa – non è una gran vendemmia. Le rese sono state basse. Stiamo distillando le vinacce bianche e abbiamo notato cali di resa sia in termini quantitativi che in termini qualitativi. In trentino Alto Adige registriamo un calo della quantità che oscilla tra
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il 20 e il 30%. In gradazione, c’è un calo rispetto le uve (costi di produzione aumentati con meno alla media del 10%. Non è un buon momento. Il quantità di uve). Non ci sarà spazio, quindi, per nostro settore è stato preso di mira dell’ennesimo remunerare molto le uve. Per gli imbottigliatori, aumento delle accise sull’alcol. È il quarto aumen- che vendono i vini sul mercato locale e nazionale, to dal mese di ottobre del 2013. Si pensi che l’ali- l’aumento dei listini di vendita del 10-15 % sarà acquota fiscale per ogni litro anidro è passata dagli cettato solo in parte dagli esercenti e dalla grande 8,0001 euro a oltre 10,50 euro. Una bottiglia di distribuzione e causerà una contrazione delle vengrappa da litro costa 4 euro solo di accise. Poi c’è dite specialmente nel primo semestre del 2015. Per il problema degli incassi: siamo costretti a rispet- gli esportatori (e il Trentino esporta moltissimo), tare le scadenze nei pagamenti, poi ci ritroviamo la situazione diverrà delicata in quanto qualche con gli insoluti. Quando va bene riusciamo a in- importatore si rivolgerà in altri paesi (come il Sud cassare, ma molte volte questo non accade. Infine, Africa, il Sud America, l’Australia), dove uguali vapesa il contraccolpo delle campagne antialcol: il rietà (Chardonnay, Pinot grigio, Cabernet e altre) mercato è sempre più difficile perché noi distilla- costeranno meno. Per gli spumantisti, ci saranno tori siamo considerati come degli spacciatori. La meno problemi poiché metteranno in commercio grappa è in questo senso più penalizzata degli l’anno prossimo vini spumanti elaborati tre o più altri prodotti”. anni fa”. Ma quali effetti può produrre un’annata come Tutto negativo, allora, per le vendite? “Forse no”, questa? “Bisogna distinguere – spiega Luigi Togn conclude Togn. “Ma solo se noi viticoltori saremo – a seconda dei ruoli di coloro che appartengono in grado di compattarci smettendo di danneggiaralla filiera. Per i coltivatori delle vigne, l’aspet- ci a vicenda. È ora di dimostrare che siamo in gratativa è di una maggiore liquidazione delle uve, do di operare per il bene delle nostre aziende e che ci sarà, ma inferiore a quanto ci si potrebbe per l’immagine del nostro territorio, quella profesattendere, perché il mercato dello sfuso crescerà sionalità indispensabile per vincere sul mercato. non oltre il 10-20 % e le cantine avranno maggio- Spero davvero che il mio comparto sia in grado ri costi per l’arricchimento e la lavorazione del- di intraprendere questa direzione”. (adb)
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Dal 1864 cinque generazioni di distillatori
Grappe Legate al Territorio www.distillerietrentine.it
- Mezzocorona (TRENTO)
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A Milano il profilo delle Dolomiti Anche i pinnacoli di dolomia tra le ricchezze naturali del Trentino all’Esposizione universale per omaggiare il tema “Nutrire il Pianeta. Energia per la Vita”.
Sarà
l’inconfondibile profilo delle Dolomiti a caratterizzare la presenza del Trentino ad Expo 2015. Nella settimana dal 10 al 16 luglio presso il Padiglione Italia e nei tre mesi dal primo agosto al 31 ottobre 2015 gli spazi acquistati dalla Provincia autonoma e nei quali saranno messe in mostra le eccellenze del Trentino, tra le quali i prodotti ed i servizi di alcune aziende, si caratterizzeranno dunque con i pinnacoli di dolomia e con le altre ricchezze naturali del Trentino, acqua, legno e minerali. La Natura sarà infatti uno dei filoni portanti dell’Esposizione universale – il cui tema è “Nutrire il Pianeta. Energia per la Vita” – che dopo una fase di avvio piuttosto complicata sta oggi viaggiando a mille per presentarsi all’inaugurazione del primo maggio 2015 tirata a lucido. Il cantiere milanese è infatti in piena attività e si stanno definendo tutte
Expo 2015 in sintesi - Sei mesi di durata: dal 1° maggio al 31 ottobre 2015 - 20 milioni di visitatori (di cui almeno 1/4 stranieri) attesi nel 2015 - 1 miliardo di cittadini contattati con Cyber Expo e con “Expo Comunicazione Globale” - 147 Paesi presenti con spazi espositivi e proprie delegazioni - Oltre un milione di mq di sito espositivo: 80 spazi espositivi per i Paesi partecipanti e organizzazioni internazionali, padiglioni tematici; spazi per eventi - Oltre 2.000 eventi - dibattiti mondiali, convegni e policy meeting, concerti, eventi culturali e festival dedicati al cibo - nei sei mesi nel sito e nei territori circostanti - Oltre 2 miliardi di investimenti stimati e oltre 4 miliardi di ritorni attesi per il turismo
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le partecipazioni. Quella dei ben 147 Paesi ospitati, un numero veramente ragguardevole e che porta a dire che a Milano “ci sarà il mondo intero”; quella dei visitatori, previsti nell’ordine dei 20 milioni di cui almeno un quarto dall’estero, con 4 milioni di biglietti d’ingresso già opzionati; quella dei territori, tra i quali appunto anche il Trentino. Anche il sito internet www.expo2015.org si è nel frattempo riempito di contenuti e può essere utilizzato sia per monitorare l’avanzamento dei lavori, sia per acquistare i biglietti d’ingresso, sia per partecipare alle gare ancora in programma per completare l’offerta materiale ed il palinsesto degli eventi. Nell’arco delle prossime settimane sarà definito pure l’elenco delle aziende trentine, alcune delle quali anche del settore industriale, che prenderanno parte all’evento occupando una parte degli spazi marcati “Trentino”. Altre aziende stanno invece operando per avere degli spazi o degli eventi “fuori Expo”, cioè all’esterno dell’area dedicata, ma comunque collegati per tempi e argomenti affrontati. Anche il Trentino si caratterizzerà dei colori dell’Expo: da maggio ad ottobre 2015 saranno infatti organizzate numerose iniziative di carattere culturale, scientifico, economico, tra le quali degli spazi permanenti presso il Muse di Trento e il Mart di Rovereto, per richiamare l’attenzione ed attirare visitatori. Il servizio appositamente costituito presso Confindustria Trento/Assoservizi fornisce informazioni ed assistenza per le aziende interessate (T. 0461 360000 nicoletti@confindustria.tn.it, roberto.bombarda@ assoservizi.tn.it) e partecipa al tavolo delle categorie che assicura il raccordo tra la Provincia ed il mondo delle imprese. Sarà programmato a Trento entro la fine dell’anno un grande evento aperto al pubblico. (rb)
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Turismo industriale anche in Trentino Il fenomeno è in espansione per via dell'aumento dell'attenzione verso le industrie: cresce l'interesse verso i processi produttivi, ritenuti attrattivi alla stregua dei prodotti stessi.
“Il
turismo industriale non è quello dello shopping negli spacci aziendali. è un turismo diverso. Quando si arriva in un territorio non basta più vedere i monumenti o assaggiare un piatto: la sinergia delle offerte rende più attrattivo un territorio dove si mostra tutto, anche che cosa si produce e perché. Così si ha la sensazione di aver conosciuto davvero un paese”. In queste parole pronunciate da Pey Cazorla - che ha sviluppato questo settore in oltre 30 città spagnole – in occasione di un meeting di imprenditori vicentini nella primavera del 2013, emergono chiaramente l’attualità e le potenzialità del turismo industriale o di scoperta economica. Ma se il turismo industriale, inteso come visita ad un “patrimonio”, è ormai un’attività consolidata in molte regioni europee (la Ruhr ne è l’esempio principale), per quanto riguarda l’industria “viva”, vale a dire siti funzionanti che vengono visitati con finalità conoscitive, informative o ludiche, il processo di messa in scena turistica è ancora in corso. Tuttavia si tratta di un fenomeno in espansione per via dell’aumento dell’attenzione verso le industrie in quanto “attrazioni”, poiché aldilà dell’interesse verso i prodotti vi è pure un interesse verso il processo produttivo. Nel corso degli ultimi anni si sono sviluppati anche in Italia dei modelli significativi di turismo industriale, nei quali la possibilità di visitare imprese diviene un importante elemento di marketing territoriale. Tra le proposte più interessanti spiccano senz’altro quelle promosse in Friuli Venezia Giulia ed in Piemonte. Il turista si vuole insomma avvicinare all’industria attraverso il racconto da parte degli stessi imprenditori, dei segreti dei propri prodotti, della loro storia di generazioni di operosità, delle sfide di
ieri e oggi per emergere e per affermare il valore del “made in Italy”. Come documentato nel sito della European Route of Industrial Heritage, esistono oltre mille siti in 43 diversi paesi, tanto da rendere il fenomeno molto rilevante dal punto di vista economico oltreché turistico. In occasione del 4° congresso europeo del turismo industriale, a S. Joao de Madeira nel 2012, sono state approvate delle conclusioni ed una dichiarazione per confermare le sfide, le opportunità, i risultati scientifici. Vi si legge, tra l’altro, che “il turismo industriale ha le potenzialità per generare esperienze uniche, combinando conoscenza, sensi ed emozioni… il turismo industriale ha dimostrato di essere un elemento di identità sociale, positivo per lo sviluppo locale…le imprese che hanno deciso di aprire le loro porte possono materializzare la responsabilità sociale, creando diretti benefici per i visitatori e per la comunità locale…”. Il crescente interesse a livello nazionale per questo fenomeno si è manifestato nel 2003 e successivamente nel 2008 anche attraverso la pubblicazione, da parte del Touring Club Italiano, del volume “Turismo Industriale in Italia”. Il presidente del Tci scrive nell’introduzione che queste attività attestano “soprattutto una fierezza di identità che scaturisce dalle proprie radici fatte di intraprendenza e di perspicacia nel produrre. Attestano anche, per quel tanto di collettivo che è sempre esistito nel vivere quotidiano della fabbrica, il profondo legame tra cultura industriale e cultura sociale”. Per inciso, nelle 41 esposizioni descritte nel libro e nei 64 itinerari turistici collegati, non è mai presente il Trentino… ma grazie a Confindustria Trento qualcosa si è finalmente messo in movimento. (rb)
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Laborfonds: istruzioni per l’uso Come funziona il Fondo Pensione di riferimento per i lavoratori dipendenti di aziende, associazioni, enti e istituzioni pubblici e privati di tutto il Trentino Alto Adige.
Il
sistema di previdenza complementare si basa sul do un’anticipazione sul capitale maturato in presenprincipio dell’accumulazione individuale di capitale, za di specifiche esigenze. come un libretto di risparmio. Aderendo al Fondo In caso di cessazione del rapporto di lavoro, oppure Pensione Laborfonds, il lavoratore diventa titolare in presenza di un periodo di inoccupazione prolundi un “conto personale” presso il fondo pensione gato o di invalidità permanente con una riduzione della capacità lavorativa a meno di un terzo, l’adecomplementare. Questo conto, la cosiddetta posizione individuale, rente ha diritto al riscatto, ovvero alla liquidazione viene alimentato dai contributi versati e dai rendi- anticipata della posizione maturata. In caso di dementi che maturano attraverso la gestione finanzia- cesso prima del pensionamento, l’intera posizione ria. Il finanziamento del conto personale avviene maturata viene riscattata dagli eredi o dai beneficiari principalmente mediante la destinazione del tratta- designati. mento di fine rapporto. Oltre al Tfr il dipendente L’adesione a Laborfonds permette inoltre di benefipuò versare una quota a proprio carico, benefician- ciare di una serie di vantaggi fiscali. do in questo modo anche del versamento di una quota a carico del datore di lavoro. L’entità minima Statuto Laborfonds: le novità di questi contributi è fissata dai singoli contratti o Dal primo settembre è entrato in vigore il nuovo accordi collettivi di lavoro. Si noti che la decisione di Statuto del Fondo che riconosce all'aderente del setconferire il solo Tfr al fondo pensione è consentita tore privato la facoltà di optare tra il classico riscatto esclusivamente ai lavoratori del settore privato. totale o un riscatto parziale nella misura del 50% o Per i soggetti fiscalmente a carico che aderiscono al 80% in caso di perdita dei requisiti di partecipazione. fondo pensione, i versamenti sono invece liberi, sia Diversamente dal riscatto totale, che comporta la per entità che per periodicità. cessazione della partecipazione al Fondo, il riscatto Al momento del pensionamento l'iscritto dispone parziale: sul proprio conto personale della somma che ha ac- - consente di mantenere la qualifica di aderente cumulato più i relativi rendimenti e potrà richiedere con i connessi diritti maturati, come ad esempio l’erogazione della pensione complementare (rendita l'anzianità d'iscrizione, utile per l'accesso ad antivitalizia). cipi e aliquote fiscali di favore; L'iscritto ha la facoltà di chiedere fino al 50% della - non pregiudica la possibilità di accedere al Fondo posizione maturata in forma di capitale in un’unica di Garanzia Inps nei casi in cui il datore di lavoro soluzione. La quota rimanente viene convertita in insolvente ometta di versare i contributi alle forforma di rendita, optando tra una delle possibili me di previdenza complementare; diverse tipologie proposte dal fondo pensione. - non comporta la revoca degli accantonamenti L’importo della rendita dipende dalla tipologia rieffettuati per le cosiddette provvidenze della Rechiesta, dall’età dell’aderente e da quella degli evengione e, in generale, per le misure di sostegno tuali beneficiari e dalle relative aspettative di vita. alla previdenza complementare attuate dalle due L’aderente può accedere alla propria posizione indiprovince autonome con la collaborazione di Penviduale anche prima del pensionamento, richiedensplan.
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Banche e imprese: insieme per la ripresa Intervista al direttore generale di Banca di Trento e Bolzano, Franco Dall’Armellina: “Siamo banca di riferimento per le imprese, ci crediamo e ci sentiamo partner strategici per il rilancio della crescita”.
Direttore
la crisi economica ormai si tra- per il tramite della Bce alle imprese: è effettivascina dal 2007, e seppur in misura minore ha mente così? coinvolto anche il territorio trentino. Quali A questa domanda posso rispondere per quanto sono a suo parere le prospettive future? fatto dal nostro Gruppo Intesa Sanpaolo e in sinPer il futuro sono moderatamente ottimista, riten- tonia anche da Btb sul territorio. Il Gruppo Intesa go infatti che l’economia del nostro paese possa Sanpaolo nei primi mesi di quest’anno ha erogato tornare a crescere, si intravedono segnali positivi credito a medio/lungo termine per circa 20 mianche se il percorso da compiere è ancora in sali- liardi di euro. Ora abbiamo aderito al Tltro con ta. In questo contesto i nuovi interventi messi in una prima tranche di 13 miliardi di euro. Quecampo dalla Bce non tarderanno a dare frutto. Le sto ci permetterà non solo di effettuare ulteriori misure della Bce permetteranno da un lato una erogazioni ma di farlo anche a prezzi ancora più svalutazione dell’euro offrendo così un vantaggio vantaggiosi. In sostanza trasferiamo alla imprese competitivo per il nostro export e dall’altro la for- i benefici della riduzione del costo del funding. te iniezione di liquidità garantirà al mercato una Ciò significa un beneficio condiviso per banche e stabile e vantaggiosa offerta di credito. imprese. Attenzione però alla domanda di credito. Dobbiamo infatti essere pienamente consapevoli Molti sono i dubbi sulle reali capacità e volontà che le difficoltà non sono solo legate all’offerta di delle banche di riversare la liquidità ottenuta credito, ma anche alla domanda di credito, che dipende a sua volta dalla capacità e volontà di investire da parte delle aziende. In questo momento in cui il PIL del nostro paese è nuovamente negativo è difficile ipotizzare che si possa generare una forte ma soprattutto sostenibile e virtuosa domanda di credito. A proposito di credito sostenibile è ormai evidente il peso del credito deteriorato nei bilanci della banche e di conseguenza nella loro propensione a concedere credito. In più ora le banche devono affrontare l’asset quality review e gli stress test della Bce. Che scenario prevede? Asset quality review e stress test sono una prova impegnativa per il sistema bancario italiano, una forte linea di demarcazione tra passato e futuro: nulla sarà più come prima. Grazie alle politiche prudenziali messe in atto negli ultimi anni, il Gruppo Intesa Sanpaolo ha affrontato serenamen-
Franco Dall’Armellina
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te questo momento, e ora attendiamo con ottimismo l’esito finale. Possiamo comunque affermare che il nostro Gruppo si classifica ai primi posti a livello europeo non solo per patrimonializzazione, leverage e liquidità, ma anche per tassi di crescita. Asset quality review e stress test non potranno che confermare la nostra qualità e caratterizzeranno la distintività del Gruppo. Proprio in virtù dell’appartenenza al Gruppo, Banca di Trento e Bolzano si pone come una banca solida sia per la propria clientela che i propri collaboratori e le loro famiglie. Oggi Btb è un partner di riferimento del territorio in cui opera, un interlocutore affidabile, capace di creare valore, di sostenere progetti e imprese. Alla luce delle profonde evoluzioni nazionali ed internazionali in atto, come legge invece il contesto locale? Credo che la congiuntura economica anche a livello regionale e provinciale abbia ad oggi esplicato grossa parte del suo impatto in termini di contrazione della domanda interna e riduzione degli investimenti, andando a colpire in particolare specifici settori economici e lasciando sempre meno spazio di manovra alle realtà imprenditoriali caratterizzate da scarsa efficienza e bassa propensione all’innovazione e all’ampliamento dei propri mercati di sbocco. La ripresa c’è, ma si riparte da modelli, approcci e mercati nuovi e diversi. In tale contesto diventano fondamentali strumenti finanziari nuovi e lo sviluppo della finanza d’impresa: per questo Banca di Trento e Bolzano ha creato una filiera specialistica con personale dedicato e organizzato in team rispondere alla crescente complessità dei bisogni delle aziende che operano anche con l’estero; siamo e vogliamo diventare sempre più banca di riferimento per le imprese, ci crediamo e ci sentiamo partner strategici per il rilancio della crescita. Quando parliamo di estero forse non è più soltanto un riferirsi allo scambio commerciale. Cosa possono fare le nostre imprese per una espansione più solida e efficace?
Molto corretto, ovviamente l’export è qualcosa di indispensabile ma internazionalizzazione vuol dire fare dei passi ulteriori verso la creazione di reti distributive o di impianti produttivi in nuovi paesi con elevato potenziale. Da sempre il nostro Gruppo accompagna le imprese italiane che decidono di affrontare questa difficile sfida. In particolare disponiamo oltre che di una capillare rete e presenza all’estero anche del Desk Internazionalizzazione Imprese che ha già supportato centinaia di imprese desiderose di affermare nel mondo la qualità delle loro produzioni.
Accordo tra Confindustria Trento e BTB: nuove risorse per la piccola e media impresa trentina Un chiaro programma di interventi per incoraggiare il dinamismo della piccola e media impresa trentina e nuove risorse. è questo il contenuto dell’accordo tra Confindustria Trento e Banca di Trento e Bolzano con Mediocredito Italiano (Gruppo Intesa Sanpaolo) per investire sul potenziale di crescita dell’imprenditoria locale. L’accordo rappresenta un nuovo strumento a sostegno delle piccole e medie aziende alle quali viene proposta un’ampia gamma di soluzioni in linea con l’idea di una finanza sempre più strategica, al servizio della crescita e della competitività del sistema imprenditoriale del territorio. In particolare si tratta di un programma specifico per la copertura finanziaria a medio termine riferita a investimenti produttivi, crescita dimensionale, innovazione, ricerca e sviluppo, rafforzamento dell’export e internazionalizzazione. Obiettivi raggiungibili attraverso l’offerta di: credito agevolato con l’accesso diretto al Fondo Centrale di Garanzia, finanziamenti con provvista messa a disposizione dalla Banca Europea degli Investimenti per finanziare il 100% del costo del progetto con esenzione dell’imposta sostitutiva, finanziamenti specialistici e di leasing finanziario su beni immobiliari, strumentali, veicoli ed impianti per la produzione di energia da fonti rinnovabili. Per le operazioni oggetto dell’accordo Btb favorirà un iter veloce con un contatto nei confronti dell’azienda entro tre giorni lavorativi dalla richiesta, la predisposizione dell’istruttoria creditizia entro i successivi cinque giorni lavorativi per comunicarne l’esito entro 30 giorni dalla consegna di tutta la documentazione alla banca. Ciascuna proposta potrà inoltre usufruire di condizioni economiche dedicate di favore.
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Quando la conciliazione passa per la rete Il caso di Trentino Network: tra telelavoristi e piattaforme digitali, per fare della flessibilità uno strumento di promozione della competitività.
Fare
la spesa, andare in lavanderia, ritirare un pacco postale, sono piccole – ma inderogabili – attività che generalmente releghiamo al fine settimana, alla pausa pranzo, ai ritagli di tempo di una quotidianità affollata di scadenze, urgenze e appuntamenti. Grazie all’ausilio delle nuove tecnologie, le stesse attività possono tuttavia essere svolte con facilità e rapidità davanti a un pc. Magari proprio quello dell’ufficio, se l’azienda presso la quale siamo impiegati ha scelto di offrire ai dipendenti la possibilità di provvedere anche a necessità personali ed esigenze familiari. L’attivazione di questo tipo di servizi di prossimità è tra le prospettive al vaglio di Trentino Network, società a capitale pubblico associata a Confindustria Trento e pioniera della sperimentazione legata al processo di certificazione Family Audit, avviato con l’obiettivo di favorire la conciliazione tra famiglia e lavoro al principio del 2012. Il primo workshop per definire gli aspetti principali del percorso si tiene il 16 gennaio di quell’anno. L’appuntamento è importante, perché è in quella data che la direzione individua e tratteggia le coordinate del contesto entro il quale desidera che il progetto possa evolversi: la convinzione che un ambiente di lavoro debba essere quanto più possibile "confortevole", rispondendo a logiche che siano simili a quelle delle vita familiare; lo stimolo alla nascita di un atteggiamento collaborativo, atto a creare nei dipendenti una visione “allargata” dell’azienda; la cultura della responsabilità personale rispetto agli obiettivi assegnati. Definite le linee guida necessarie allo sviluppo del progetto, Trentino Network costituisce il
gruppo di lavoro Family Audit, attraverso un processo che potremmo definire di “selezione partecipata” nel corso del quale l’intero personale dipendente dimostra curiosità, entusiasmo e disponibilità. A distanza di un mese, il tavolo trasferisce le indicazioni proposte in azioni concrete nell’ambito della cultura della conciliazione, comunicazione, organizzazione del lavoro, distretto famiglia, benefit e servizi e nuove tecnologie. Per garantire una corretta informazione della popolazione aziendale viene redatta una guida per i servizi alla famiglia, che riunisce tutti gli aspetti normativi specifici legati al tema della conciliazione, e molti servizi territoriali per i quali la fonte è il sito dell’Agenzia della famiglia. E ancora: viene somministrato un questionario a tutti i dipendenti per approfondire la conoscenza dei bisogni di conciliazione. Si chiede di indicare gli interventi ritenuti prioritari rispetto ai propri bisogni e di evidenziare i servizi ritenuti adeguati a rispondere alle proprie esigenze. La questione flessibilità si impone di continuo tra le risposte date e i suggerimenti formulati. Del resto, proprio la consapevolezza dell’opportunità di creare condizioni flessibili, sia dal punto di vista dell'orario che del luogo di lavo-
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ro, aveva spinto Trentino Network a guardare a nuove soluzioni organizzative ancor prima di intraprendere il percorso di certificazione. “Da tempo – spiega Alessandro Zorer, che della società è presidente – avevamo introdotto la pratica del telelavoro: una misura apprezzata dai collaboratori coinvolti, che sapevamo ci avrebbe ripagato anche sul piano del rendimento (i telelavoristi si ammalano in media 2 giorni in meno all'anno degli altri dipendenti). Quanto al resto, ancora oggi, quantificare in termini economici i benefici di queste iniziative è impossibile, perché non disponiamo di dati sufficienti per determinare variazioni nell’andamento. Certamente possiamo affermare che la percezione da parte dello staff è più che positiva, ed è noto come questo tipo di atteggiamento favorisca anche la produttività. Una maggiore autonomia nella gestione del tempo implica allo stesso tempo una più forte condivisione della mission aziendale da parte di tutto il team”. La presenza di numerosi telelavoristi ha indotto di recente l’azienda a iniziare la sperimentazione di un servizio avanzato di video collaborazione: si tratta dell’e-works, una piattaforma integrata inno-
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vativa che consente di lavorare sullo stesso documento elettronico in tempo reale, condividere le proprie cartelle dati e la progettazione di lavori svolti da remoto. Gioco forza che – anche in ragione della vocazione della società - fra le ipotesi di sviluppo del percorso, Trentino Network scegliesse di valutare anche le possibilità offerte dall’uso di una piattaforma digitale dedicata, finalizzata alla fruizione di una serie di opportunità, quali commissioni e babysitteraggio: “Per la sua stessa natura - continua Zorer - la nostra realtà guarda con favore allo sviluppo di dispositivi all’avanguardia capaci di favorire la comunicazione e l’organizzazione di strutture complesse in questo ambito, per esempio attraverso servizi di time saving. Attualmente – conclude - Trentino Network si sta impegnando per realizzare nei tre anni previsti le attività indicate nel Piano e contribuire a una maggiore consapevolezza dell’importanza della conciliazione lavoro e famiglia all’interno della società. Ad oggi stiamo percorrendo la terza annualità che si concluderà in giugno 2015, con l’eventuale conferma del certificato definitivo”. (sb)
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Rischio-credito: problematiche connesse L'impatto sugli scambi internazionali degli eventi di ordine politico e sociale, degli eventi di ordine economico e finanziario, infine degli eventi dipendenti da fattori di natura giuridica. di Antonio de Capoa, avvocato e titolare dello Studio legale internazionale de Capoa & Partners
Scopo
del presente articolo è quello di porre un'altra, etc.). Chiaramente, il "default" di un le problematiche concernenti i rischi connes- Paese trascina nel baratro anche la sua econosi agli scambi internazionali, rischi che sono mia, con tutte le conseguenze del caso. Un altro sicuramente più rilevanti rispetto a quelli del "rischio Paese" è quello denominato "transfercommercio nazionale, il cui concetto si associa risk", che consiste nell'adozione, da parte di un alla espressione "rischio Paese" che può esse- Paese, di misure che impongono controlli e/o re ripartito in tre grandi categorie, ovvero gli limiti sui movimenti di capitali attraverso le eventi di ordine politico e sociale, gli eventi di frontiere del Paese stesso. Questo è un rischio ordine economico e finanziario, ed infine gli diffusissimo, in quanto tantissimi Paesi vietaeventi dipendenti da fattori di natura giuridi- no espressamente pagamenti in valuta stranieca. Il primo fattore di rischio è assai ampio e ra o comunque a favore di soggetti stranieri o comprende sia gli eventi più classici e noti (e.g. vietano i pagamenti a fronte di determinate guerre, insurrezioni, rivoluzioni, e così via) sia operazioni, o li ammettono solo se autorizzati gli eventi meno noti ma sicuramente più dif- da un'apposita autorità (è il caso, ad es. del pafusi ed insidiosi, in quanto poco appariscenti. gamento di royalties e/o commissioni a fronte Essi sono i programmi di nazionalizzazione, le di accordi di licenza di tecnologia, know-how, "barriere tecniche all'importazione" (ossia l'ado- di brevetti, di fabbricazione e così via). Quindi, zione di tariffe doganali elevate o di contingen- bisogna prestare attenzione, quando si stipulati o di altre misure equipollenti, la adozione no determinati tipi di contratto con operatori di standards tecnici difficili da ottenere, etc.), aventi sede nei Paesi che hanno una disciplil'eliminazione di incentivi o di agevolazioni a na valutaria rigida, a ottenere preventivamenfavore di operatori stranieri, la nazionalizza- te l'autorizzazione per effettuare i pagamenti, zione c.d. strisciante (e.g. adozione di sistemi prima di sottoscrivere contratti, e comunque tributari particolarmente onerosi, aumento dei prima di cedere il diritto di sfruttamento di controlli statali, etc.), l'introduzione di norme brevetti, tecnologie e quant'altro. Relativamenche impongono che la maggioranza del capi- te ai rischi di natura giuridica legati ad un tale sociale di una joint venture con stranie- Paese, essi possono essere così riassunti: ri sia detenuta da residenti, e così di seguito. 1) la decisione di un Paese estero che: 1.1.) ostaIn questa categoria, rientra pure il cosiddetto coli l'esecuzione della Convenzione di credito "sovereign-risk", che riguarda i prestiti concessi acquirente o del contratto commerciale o, 1.2.) a Governi od Istituzioni di singole nazioni. Il conduca, senza adeguato indennizzo alla narischio è quello di un "default" che può dipen- zionalizzazione, espropriazione, etc.. da parte dere da ragioni economiche o politiche. Anche dell'Autorità straniera, all'assunzione di altri di recente si sono avuti innumerevoli casi di comportamenti o provvedimenti lesivi posti in rifiuti di onorare dei debiti, per via di svol- essere dalla stessa Autorità a danno dell'imte politiche significative (e.g. rivoluzioni, pas- presa straniera, 1.3.) incida sugli investimenti saggi da un tipo di organizzazione politica ad all' estero per via della modifica unilaterale di
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accordi generali o particolari di protezione o realizzazione di investimenti oppure 1.4.) modifichi gli impegni contrattuali sottoscritti da Autorità Governative nel contesto di finanziamenti strutturati o 1.5.) determini cambiamenti del quadro normativo/regolamentare nell'ambito del quale era stato specificamente progettato il finanziamento strutturato; 2) moratoria generale disposta dal Governo del Paese del debitore o da un'eventuale Paese terzo per il cui tramite dovesse essere effettuato il pagamento a norma della Convenzione di credito acquirente oppure dal Governo del Paese nel quale è stato effettuato l'investimento all'estero. 3) mancato trasferimento valutario causato da eventi politici o problemi economici sopraggiunti dall'estero, oppure da disposizioni legislative o amministrative adottare all'estero che impediscano o ritardino il trasferimento delle somme versate a titolo della Convenzione di credito acquirente, del contratto commerciale o ad altro titolo discendente dall'esecuzione dell'operazione assicurata. 4) disposizioni legali adottate nel Paese del debitore o nel Paese nel quale è stato effettuato l'investimento all'estero che conferiscano efficacia liberatoria ai versamenti effettuati dai debitori del Paese stesso, anche se tali versamenti non raggiungono più, a causa delle fluttuazioni dei tassi di cambio, l 'importo del debito al momento del trasferimento. 5) nel caso di creditore fornitore, o di contratto commerciale sottostante un credito acquirente, la decisione del Paese o di Organismi internazionali di imporre, ad esempio, un divieto di esportazione. Al fine di avere un quadro preciso del rischio di un certo determinato Paese, conviene senz'altro sempre munirsi della cosiddetta Scheda Paese, intendendosi per essa una elaborazione contenente sia una valutazione del rischio, sia l'indicazione degli elementi utili alla valutazione del rischio medesimo, inclusa anche l'indicazione del rating. Un secondo
elemento di rischio è quello di natura economica, tra cui rientra il rischio connesso al cambio, quello legato al mutamento della divisa - rispetto a quella originariamente pattuita contrattualmente - imposto dalla legge (basti pensare all'introduzione dell'Euro), e infine il rischio che comprende gli oneri finanziari relativi alle modalità di incasso ed allo smobilizzo del credito. Il terzo elemento di rischio è quello cosiddetto "commerciale", la cui valutazione comporta l'analisi dello stato economicopatrimoniale dell'operatore con cui si intende avviare un rapporto, la definizione dei tempi e delle modalità di pagamento/riscossione, i costi, etc. Le precauzioni da adottare per eliminare o ridurre il rischio commerciale sono le seguenti: a) assumere il maggior numero di informazioni (e sottoporle a verifica periodica) sulla impresa con la quale ci si accinge ad intrattenere relazioni commerciali; b) stipulare una polizza assicurativa contro il rischio credito; c) stipulare una polizza "rischio legale", che offre il vantaggio per un’impresa che abbia molti crediti,di assorbire e coprire tutti i costi legali necessari per recuperare i crediti stessi; d) le modalità ed i mezzi scelti per la riscossione; e) di grande importanza, infine, nella preparazione dei mezzi di tutela del credito, è la formalizzazione dello stesso in forma scritta, avendo cura di inserire nell'accordo i punti/ chiave dello stesso.
Per informazioni: Confindustria Trento Area Internazionalizzazione T 0461 360000 estero@confindustria.tn.it
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Formazione e territorio ACCADEMIA D’IMPRESA Cultura della formazione L’attività di Accademia d’Impresa si propone di favorire la creazione di una cultura della formazione quale strumento per una crescita imprenditoriale e per un’offerta di servizi qualificati attraverso azioni formative specifiche per la qualificazione e l’aggiornamento degli operatori nel campo della promozione del territorio, delle produzioni locali, dell’ospitalità e dell’innovazione d’impresa in molteplici aree di intervento.
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Foto: Trentino Sviluppo – Divisione turismo
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Nuove opportunità in Nordamerica In attesa della ratifica del trattato di libero scambio tra UE e USA, Trentino Export acquisisce un’antenna per favorire l’accesso delle aziende trentine al mercato più ricco del mondo. di Giorgio Zagonel, Trentino Export
Trentino
Export, società cooperativa ormai presente da 7 anni sul mercato americano grazie alle pluriennali partecipazioni alle fiere Summer Fancy Food di New York (all’edizione 2014 hanno partecipato quattro aziende associate) e Outdoor Retailer di Salt Lake City, da settembre si è dotata di un nuovo referente per questo mercato. Con base a Washington DC la nuova “antenna”, grazie al collaudato approccio che dopo una prima fase di sondaggi di mercato ed organizzazione di incontri Business to Business, affianca le aziende nella fase post B2B. Trentino Export si propone, quindi, come punto di riferimento per le aziende interessate al mercato americano, nonché canadese. Gli Stati Uniti d’America rappresentano oggi il secondo mercato di sbocco per la produzione trentina, con una percentuale sul totale di export del 2013 pari al 12,1%, e una variazione costante negli ultimi anni che ha raggiunto un significativo +5,8% nel 2013, subito a ridosso della Germania (17,4% del totale e variazione di +0,7%), tradizionalmente il mercato più favorevole per la nostra provincia. Il settore agroalimentare riveste un ruolo
di grande importanza: nel 2013 esso ha influito sull’export trentino negli Usa per circa il 40,6%, con un giro d’affari di quasi 162 milioni di euro (su un totale di circa 398 milioni), e considerando la ripresa del mercato Usa dopo gli anni della crisi, per la nostra provincia è proprio il momento di tentare la traversata dell’Atlantico (fonte Istat). Ottime prospettive però vi sono anche nei settori della meccanica, dei macchinari di precisione e della chimica, nonché per tutte le eccellenze trentine nei settori di nicchia ad alto valore aggiunto. Nell’ottica del futuro trattato di libero scambio tra Unione Europea e Stati Uniti, che si spera possa essere ratificato al più presto magari sotto il semestre di presidenza italiana del Consiglio europeo, le opportunità per le aziende trentine e italiane di creare fare business nel mercato più ricco del mondo con circa 316 milioni di abitanti saranno sempre maggiori. Non sarà un’impresa facile, perché il mercato statunitense è sicuramente complesso e richiede notevoli investimenti, ma in fondo il bello delle sfide è proprio questo.
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Così vicine e così lontane Germania, Austria e Svizzera: Trentino Export sceglie di dotarsi di una nuova risorsa espressamente dedicata ai mercati di lingua tedesca.
Per
venire incontro alle sempre maggiori esi- pria risorsa commerciale in outsourcing condivigenze delle proprie aziende associate di aumen- sa, con cui possano guardare oltre confine, senza tare le proprie quote export e anche per alcune un eccessivamente oneroso e spesso non sostedi affacciarsi per la prima volta ai mercati esteri, nibile impegno finanziario. Al neonato progetto, Trentino Export si è dotata di una nuova risorsa che si articola in una prima fase di sondaggi di dedicata ai mercati di lingua tedesca (Germania, mercato ed organizzazione di incontri Business Austria e Svizzera). Questi mercati per la loro vi- to Business fino al sostegno alle aziende nella cinanza geografica ed anche culturale al Trenti- fase post B2B, hanno già aderito cinque aziende no, nonché a tutto il Nord Italia, sono l’area più tra cui: Gamade Snc (schede ed apparecchiatuimportante di sbocco dei prodotti delle nostre re elettroniche personalizzate), Winit Srl (sistemi imprese anche se ancora con amplissimi margini elettronici di rilevazione delle presenze), OMA di crescita, potendosi definire a tutti gli effetti la Srl (carrelli e contenitori metallici) e Biatel Snc locomotiva d’Europa ed i dati economici lo con- (carpenteria metallica di alta precisione). fermano a pieno. La Germania è il primo merca- “La scelta di dotarsi di una nuova risorsa espresto di sbocco per l’export trentino con un valore samente dedicata ai mercati di lingua tedesca ci di 568 milioni di euro, l’Austria si colloca a 162 è pervenuta da aziende del nostro territorio che milioni ed infine la Svizzera a 101 milioni, per hanno estremo bisogno di ampliare i propri orizun totale di 831 milioni di euro corrispondente zonti commerciali ed ampliare i loro pacchetti a circa il 26% delle esportazioni trentine nel 2013 di clienti. Sono sicura che la scelta intrapresa sia (fonte Istat). L’idea quindi, è quella di offrire alle quella giusta. Spesso per piccole realtà imprenaziende associate alla Cooperativa un vera e pro- ditoriali risulta difficile intraprendere la strada della propria internazionalizzazione ed è per questo che ormai è da anni Trentino Export ha scelto di operare come un vero e proprio ufficio commerciale in outsourcing” ha sottolineato la presidente di Trentino Export, Barbara Fedrizzi. Venerdì 12 dicembre alle 16.30 presso il Maso Poli, Strada del Vino La perdurante crisi economica che in Italia non 33, Pressano di Lavis, si svolgerà il V Export Meeting di Trentino sembra accennare a finire, richiede un sempre Export. L’evento sarà l’occasione per le aziende associate e non, maggiore sforzo alle imprese del nostro territorio di entrare in contatto con la rete di professionisti e collaboratori di e guardare ai mercati esteri è diventato impreTrentino Export e di approfondire le maggiori tematiche legate all’inscindibile e spesso unica ancora di salvezza per ternazionalizzazione. la sopravvivenza del nostro tessuto economico Per maggiori informazioni si prega di contattare gli uffici della Cooimprenditoriale. Obiettivo di Trentino Export è quello di aiutare le proprie aziende a guardare al perativa: di là del confine del Brennero, vicino geograficaT. 0461 931011 mente ma purtroppo spesso lontano commercialinfo@trentinoexport.it mente. (gz)
Export Meeting 2014
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Usciamo dal tunnel! I Giovani Imprenditori “guidano” gli studenti universitari verso nuovi percorsi di carriera. L’evento nelle scorse settimane alla Galleria Bianca di Piedicastello.
Sacrificio,
idee, passione ed il giusto network è quanto serve per intraprendere con successo la strada che conduce verso l'uscita dal tunnel. Questo è quanto emerso nel corso di un evento organizzato dai Giovani imprenditori di Confindustria Trento, in collaborazione con Italiacamp e con l’Università di Trento, orientato agli studenti universitari e a tutti i ragazzi intraprendenti che desiderano mettersi alla prova, approfondendo le modalità e le opportunità concrete per avviare una carriera imprenditoriale. L’iniziativa si è tenuta nella Galleria Bianca di Piedicastello, un luogo scelto con cura, in quanto evocativo del messaggio di fiducia e di stimolo che i Giovani Imprenditori hanno voluto trasmettere al pubblico: la crisi è reale e strutturale, chi approccia il mondo del lavoro si sente spesso spaesato e preoccupato per il proprio futuro, ma i giovani hanno dentro di sé la creatività, l’inventiva, la passione, l’energia ed una sana dose di “pazzia”, che rappresentano gli ingredienti fondamentali per avviare un’attività in proprio. Se il sistema economico non riesce più a garantire buone occasioni di occupazione per tutti, non bisogna arrendersi, ma piuttosto impegnare le proprie risorse per crearsi da soli quelle opportunità. E così facendo si aiuterà l’intera società ad uscire dal tunnel e a rivedere la luce dopo troppi anni di buio. Di fronte ad un pubblico di circa 150 studenti universitari, si sono alternati gli interventi di cinque imprenditori, che hanno portato le loro storie di vita e hanno fornito preziosi consigli sulla base delle diverse esperienze maturate. Alessio Vulcan (Dolomiti Fruits Srl), Walter Perini (Eurotexfilati Srl), Alessandro Batisti (Pama Spa), Fabrizio Zanotti (Mountain-eering Srl) e Nicolas Dorosz (Volver Srl) hanno dimostrato che sia che si parli di una start-up, che di uno spin-off, che di un’azienda affermata ed internazionalizzata, la crisi deve essere affrontata e non subita, e deve trasformar-
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si in un’opportunità per decidere di rimettere tutto in gioco, avviando nuove attività, valorizzando in modo più completo le proprie competenze, rilanciando prodotti ed aziende già esistenti, ma con un nuovo approccio. Non è necessario essere “speciali” per farlo, ma serve programmazione, umiltà, coraggio e voglia di imparare continuamente cose nuove. Lo stesso concetto è stato poi rimarcato da Vittorino Filippas in rappresentanza di Ftu (Fondazione Trentino Università), che ha posto l’attenzione sugli strumenti esistenti atti ad agevolare e supportare l’iniziativa imprenditoriale di un giovane. Ne è seguito un interessante dibattito nel corso del quale gli studenti (anche attraverso interviste video) hanno presentato il loro punto di vista sul tema ed hanno espresso le loro paure e le loro domande in merito ad un percorso professionale, quello imprenditoriale, che viene percepito come estremamente complesso e pericoloso, ma al contempo avvincente, soddisfacente e capace di dare piena realizzazione alle aspirazioni di ciascuno. Vittorio Marangoni, vicepresidente dei Gi di Confindustria Trento, che ha moderato i lavori, ha sottolineato nelle sue conclusioni: “È importante creare eventi pensati dai giovani per i giovani, per facilitare il dialogo, il confronto e il trasferimento di esperienze in un contesto di attualità e con affinità di prospettive”.
La sfida generazionale delle imprese di famiglia: il terzo incontro "Strumenti e soluzioni per il passaggio generazionale" 24 novembre, ore 17.00 - Ferrari Incontri Relatore: Guido Feller, docente di Management delle imprese di famiglia presso il Dipartimento di economia e management dell'Università di Trento e direttore Wealth Planning Azimut
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Giovani Imprenditori al G20 YEA Anche Vittorio Marangoni tra i 400 giovani imprenditori dei Paesi G20 riuniti l’estate scorsa a Sydney per rilanciare l’occupazione giovanile e l’economia.
Sono
20 i giovani imprenditori italiani che hanno partecipato al vertice annuale del G20 Young Entrepreneurs Alliance, convocato per definire le azioni prioritarie sul tema della disoccupazione giovanile. Tra questi anche Vittorio Marangoni, vicepresidente del Gruppo Giovani Imprenditori di Confindustria Trento, che spiega come il summit rappresenti un’occasione unica per confrontarsi con il resto del mondo. A Sidney, i 400 giovani imprenditori hanno elaborato un documento contenente otto azioni prioritarie per rilanciare l’occupazione giovanile e la nuova imprenditoria. I problemi, le soluzioni e le azioni da intraprendere sono state convenute con il contributo di tutti i delegati tramite l’utilizzo di piattaforme di crowdsourcing. Tra le azioni identificate: una riforma del sistema finanziario globale per promuovere investimenti e accesso ai capitali a condizioni accessibili; la creazione di un visto valido all’interno del G20 che consenta agli imprenditori di fare impresa e facilitare l’assunzione di collaboratori qualificati all’estero; percorsi formativi allineati alle esigenze del mercato; percorsi sperimentali orientati a fornire un educazione imprenditoriale; una riduzione
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dell’imposizione fiscale sul lavoro sia per i dipendenti che per le imprese. Le raccomandazioni redatte in un Final Communiqué sono poi state consegnate ad esponenti apicali del G20 governativo in programma in autunno a Brisbane. Orgoglioso del lavoro della delegazione italiana il presidente dei GI di Confindustria Marco Gay, che in passato ha partecipato a diverse edizioni del G20 YEA. “Siamo stati proprio noi G.I. di Confindustria a dar vita al primo G8 dei Giovani Imprenditori, organizzato nel 2009 a Stresa - ha ricordato Gay -. È entusiasmante vedere a distanza di pochissimi anni quanta strada abbia già fatto questo network, a dimostrazione della responsabilità e dell’impegno dei Giovani Imprenditori su temi strategici per il futuro di tutti noi”. Marangoni, dal canto suo, sottolinea come sia indispensabile che i giovani si rendano protagonisti dei cambiamenti e dei problemi economico-sociali attuali. “La disoccupazione – conclude - e in particolare quella giovanile, è un tema di importanza prioritaria nel nostro Paese, ed è fondamentale che si creino le condizioni per permettere alle imprese di essere competitive”. L’imprenditore ricorda anche che durante il ritrovo la delegazione italiana ha difeso l’importanza della manifattura come motore per la creazione di posti di lavoro e fucina per lo sviluppo della tecnologia.
Al Consolato di Sydney con l'Ambasciatore italiano
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