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Peap: il contributo dell’industria

L’Associazione, con Assoenergia, ha concorso alla costruzione delle strategie che porteranno la nostra provincia alla piena autonomia dal punto di vista energetico entro il 2050.

di FEDERICO DECOL, Assoenergia

La giunta provinciale ha approvato il Piano energetico ambientale provinciale 2021-2030.

Il documento definitivo, integrato dopo il periodo di consultazione pubblica, traccia una traiettoria che attraverso dodici linee strategiche trasversali accompagna la transizione energetica e ambientale del Trentino. Seguendo questo percorso, fatto di azioni che riguardano tutti i settori e rendono tutti protagonisti (cittadini, istituzioni, industria, agricoltura, turismo) si arriverà al 2030 ad aver ridotto del 55% le emissioni climalteranti rispetto al 1990. L’obiettivo è di arrivare, nel 2050, a una provincia autonoma dal punto di vista energetico.

Il Piano energetico ambientale è il documento di programmazione provinciale degli interventi in materia di energia, ed è frutto di oltre due anni di approfondito lavoro da parte dell’Agenzia provinciale per le risorse idriche e l’energia (Aprie) assieme a un gruppo di lavoro del quale hanno fatto parte l’Università degli Studi di Trento, la Fondazione Bruno Kessler e la Fondazione Edmund Mach. Numerosi sono stati i contributi da parte delle Associazioni di categoria. Confindustria Trento, in collaborazione con Assoenergia, ha contribuito alla raccolta dei dati necessari alla creazione dello stato dell’arte, cioè la situazione di partenza sulla quale ragionare e da cui far partire i vari piani di azione. Il piano ha un ruolo importante e strategico in quanto racchiude in sé sia le azioni di mitigazione del cambiamento climatico previste dalla legge provinciale 19/2013, che prevedeva la riduzione del 50% delle emissioni al 2030, sia il nuovo limite definito dall’ultimo emendamento alla Climate Law europea che porta il target al 55%.

Per raggiungere questo ambizioso obiettivo non basta agire in un solo settore. È necessario porre in atto linee strategiche che vadano a incidere in tutti gli ambiti, per ridurre i consumi, efficientare i processi e massimizzare la produzione di energia rinnovabile. Per questo, partendo dal bilancio dei consumi energetici 2014-2016, sono stati delineati quelli che saranno gli scenari al 2030, tenendo conto delle previsioni legate al cambiamento climatico in termini di temperatura, precipitazioni e qualità dell’aria.

Da un lato si è lavorato a individuare gli scenari di riduzione dei consumi nel comparto edilizio privato e pubblico (responsabile del 40% delle emissioni), nel settore industriale, e nella mobilità sostenibile. Parallelamente sono state indagate le modalità di implementazione delle fonti di energia rinnovabile: la valorizzazione della biomassa legnosa, la produzione di biogas, la produzione dell’energia idroelettrica, la nascita di comunità energetiche e l’estensione della distribuzione del gas naturale. Infine, sono state tracciate le azioni di pianificazione territoriale per facilitare l’applicazione di queste misure con una visione di pianificazione a lungo termine.

Ne sono nate 12 linee strategiche, poi declinate in 83 azioni prioritarie che interessano trasversalmente i vari settori. È importante sottolineare che solo agendo assieme su tutti i fronti si possono raggiungere gli obiettivi pianificati.

Confindustria Trento, con tutte le sue associate, considera centrale il tema della sostenibilità, focus dell’assemblea generale 2019 e di recenti iniziative: su tutte il progetto “Duemilatrentino”. L’energia ne è un fattore fondamentale, tanto che l’Associazione prevede una delega specifica all’interno del proprio Consiglio di Presidenza. È stata inoltre formata recentemente una Sezione “Energia e servizi per l’ambiente” che riunisce le aziende che operano nel settore e che possono fungere da traino sui temi della sostenibilità energetica e ambientale per l’intero comparto manifatturiero. Questa sezione è stata fondamentale nell’analisi della bozza di piano ricevuta da Aprie nel marzo 2021 e nella successiva formulazione delle osservazioni di Confindustria sulle quali vi è poi stato un confronto diretto con Aprie e con gli altri organi provinciali interessati. Il tutto si è svolto grazie alla preziosa collaborazione del Consorzio Assoenergia, collettore di esigenze ma anche di idee provenienti dalle aziende associate ai fini dell’efficientamento dei processi e della riduzione dei consumi.

L’Associazione vuole quindi essere protagonista nel percorso di miglioramento del territorio trentino, consapevole che la sua rilevanza in termini di produttività, consumi ed emissioni possa fare la differenza sul raggiungimento o meno degli obiettivi posti all’interno del Piano. È perciò stata offerta piena disponibilità alla collaborazione con la Provincia autonoma di Trento sul Peap. Si riportano di seguito in estrema sintesi le linee strategiche sulle quali è stata posta maggiore attenzione da parte di Confindustria Trento.

Riqualificazione energetica / mobilitazione degli investimenti

Si è posta particolare attenzione circa l’apporto del Teleriscaldamento efficiente, quindi anche da calore di scarto o cogenerato, sia per i settori civile che industriale e agroindustriale. È intenzione dell’Associazione di costruire progetti ad hoc utilizzando le importanti risorse provenienti dall’Unione Europea.

Riqualificazione energetica dell’industria

Il patrimonio edilizio industriale presenta enormi margini di miglioramento prestazionale. Per questo l’Associazione ha richiesto maggiore attenzione all’incentivazione di questo ambito, sia sul lato delle coibentazioni/serramenti che sul lato del riscaldamento /raffrescamento/ climatizzazione degli ambienti, anche mediante l’utilizzo di sistemi a Pdc. Si è inoltre rimarcata l’importanza dell’utilizzo di strumenti di incentivazione come i bandi Fesr.

Produzione di energia da fonte rinnovabile e generazione distribuita

La strategia contempla le varie forme di rinnovabile come lo sfruttamento dei salti residui nell’idroelettrico con mini o micro impianti a basso (se non nullo) impatto ambientale, il fotovoltaico sfruttando le coperture industriali, il potenziamento del teleriscaldamento a biomassa legnosa.

Comunità energetiche

L’Associazione ha chiesto un coinvolgimento del settore industriale all’interno delle comunità energetiche, al momento sviluppate solamente tra utenze abitative. L’industria è infatti parte fondamentale dell’evoluzione di questi soggetti.

L’idrogeno in Trentino al 2030

Confindustria Trento ha manifestato assoluto interesse e offerto piena disponibilità riguardo al Piano per l’idrogeno in Trentino, sottolineando la presenza di alcuni rappresentanti del mondo industriale trentino al Tavolo tecnico istituito dal Sistema confindustriale nazionale.

Politica energetica trentina

Le Energy Service Company associate possono sicuramente essere un partner strategico per le aziende che volessero intraprendere un percorso virtuoso grazie al loro know how sistemico sul tema della sostenibilità.

Educazione, formazione, informazione

L’Associazione ritiene che le aziende trentine debbano essere orientate e assistite per poter beneficiare di fonti economiche anche diverse da quelle provinciali. L’informazione e formazione delle aziende sui finanziamenti nazionali ed europei e sulla piena utilizzazione di questi sarà oggetto di particolare attenzione nei prossimi anni. Confindustria Trento inoltre raccomanda con forza l’adozione di misure di premialità per i processi di economia circolare, ormai caratteristica fondamentale per affacciarsi a mercati sempre più sensibili sul tema.

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