4 minute read
Tra Ordine e Disordine
Dal 2 al 5 giugno a Trento si svolgerà la nuova edizione del Festival dell’Economia. Quattro giorni di eventi per riflettere sulle direttrici del cambiamento e la necessità di nuovi equilibri globali.
di FABIO TAMBURINI, direttore responsabile del Sole 24 Ore
Fin dall'inizio abbiamo sottolineato come la diciassettesima edizione del Festival dell’economia di Trento sarebbe stata una grande opportunità di confronto e di crescita per l’intera città, per il Trentino e per il Paese. Non un evento targato Sole 24 Ore, ma occasione di confronto a tutto campo per avere più strumenti di comprensione su dove sta andando il mondo in momenti di cambiamenti epocali. Un anno fa avevamo intuito che, dopo la pandemia, nulla sarebbe stato più come prima. E che c’erano i presupposti per rimettere in discussione paradigmi consolidati, gli equilibri che si erano creati a partire dalla globalizzazione. L’alternativa, secondo le riflessioni che facemmo, era (ed è) tra Ordine e Disordine. La guerra in Ucraina ha rappresentato una accelerazione clamorosa, con effetti tutti da verificare.
L’agenda del Festival, in calendario dal 2 al 5 giugno prossimi, conferma che avevamo visto giusto e che siamo stati di parola definendo un programma ricco di eventi in cui i personaggi più rappresentativi dell’economia, dell’università, dell’imprenditoria e della finanza saranno a Trento per eventi d’incontro e di riflessioni. È il momento giusto per farlo. Dopo due anni di pandemia e con la guerra in Ucraina in corso, l’ordine globale è alla ricerca di nuovi equilibri tra Occidente e Oriente, tra poveri e ricchi, tra industria e finanza. E, soprattutto, non è affatto chiaro quale sarà il punto di caduta.
È in corso una trasformazione profonda che sta cambiando la storia e la nostra quotidianità, un susseguirsi di avvenimenti che meritano di essere approfonditi e analizzati. Il Festival dell’Economia di Trento rappresenta quindi una occasione formidabile per riflettere sulla realtà economica, politica e sociale che stiamo vivendo. L’agenda del Festival prevede oltre 200 eventi con la partecipazione di nove premi Nobel, 12 ministri, decine di economisti internazionali, giornalisti di successo (tra cui Ferruccio de Bortoli e Paolo Mieli), i massimi rappresentanti delle authority e dell’imprenditoria italiana. Ricordo tra gli imprenditori Carlo Bonomi, Emma Marcegaglia, Diana Bracco, Gianfelice Rocca, Vincenzo Boccia, Antonio D’Amato, Andrea Illy, Marco Tronchetti Provera.
Il tema del Festival verrà affrontato per verticalità: dall’energia alla geopolitica, dal clima all’organizzazione del lavoro, dalla parità di genere alla demografia, dalla sostenibilità all’economia circolare, dall’economia digitale al fisco fino all’Osservatorio sulla realizzazione del Pnrr. La preapertura sarà una testimonianza del cardinal Ravasi. In chiusura interverrà il generale John Allen, presidente della Brookings Institution. Avremo anche due ricordi, di Beniamino Andreatta (con la partecipazione di Giovanni Bazoli e Romano Prodi) e dell’economista francese Jean Paol Fitoussi (che ha dato un contributo importante alla organizzazione dell’edizione di quest’anno del festival). Media partner sono Financial times, Sky, El Economista, più la partecipazione delle reti Rai. Tra le collaborazioni più significative abbiamo l’Ispi e la Basilica di Assisi. A tutti garantiamo un libero confronto sui temi più urgenti dell’agenda economica e politica internazionale. Tradizione e innovazione contraddistinguono il nuovo format del Festival. La tradizione è rappresentata dal filone dell’accademia e dell’università e vedrà alternarsi incontri e dialoghi con Premi Nobel ed economisti internazionali. L’innovazione è rappresentata da due nuovi filoni di approfondimento che sono stati aggiunti: da un lato l’economia industriale, che troppo spesso viene trascurata in un Paese che non ha mai avuto una politica industriale adeguata, e dall’altro l’economia dei territori, che rappresenta la spina dorsale del sistema Italia e di cui il Trentino è l’alfiere. Proprio per questo abbiamo costruito anche un programma dedicato con il coinvolgimento delle realtà locali di riferimento del territorio trentino.
Ma, nonostante i tempi poco rassicuranti, nella vita è anche importante lasciare tempo al divertirsi. Per questo il Festival in arrivo propone una serie d’iniziative dedicate ai giovani e alle famiglie con nomi di spicco tra cui una serata con i comici di Zelig, il cantautore Mahmood, il Canto della fabbrica di Salvatore Accardo, il concerto organizzato dal Museo del Violino di Cremona. Siamo alla vigilia di quattro giorni che accenderanno i riflettori su Trento e sulla comunità trentina. Felici per avere mantenuto gli impegni presi e per il fronte comune che è stato possibile con i principali protagonisti. Un ringraziamento particolare va al presidente della Provincia Maurizio Fugatti, al sindaco di Trento Franco Ianeselli, al rettore dell’Università Flavio Deflorian e all’amministratore delegato di Trentino marketing Maurizio Rossini. Per quanto mi riguarda sarò a Trento durante l’intero periodo del Festival. Ci sarò per conoscere meglio la città, capitale di montagne fantastiche che frequento e apprezzo da sempre, ma anche per imparare e riflettere.