2 minute read

La santificazione è un cammino comunitario, da fare a due a due

Percorsi di formazione

di suor Maria José Casanova La santificazione è un cammino comunitario, da fare a due a due

Advertisement

Il Convegno Nazionale delle Vocazioni, promosso quest’anno dalla CEI, è stato un dono grande della Provvidenza e una bella opportunità per riflettere sul tema della FRATERNITÀ. È vero che siamo sollecitate a considerare questo tema da tanti punti di vista, ma noi Suore di Santa Marta che ci apprestiamo in questo anno a celebrare il Capitolo, ne possiamo cogliere il senso più profondo solo con gli occhi della fede: è il Signore Gesù che con infinita tenerezza vuol condurci all’essenziale della nostra vita. Il Convegno in questo anno si è svolto con le modalità comuni a tante altre iniziative realizzate in tempo di Pandemia. Questo ha permesso prima di tutto che fosse seguito in contemporanea da tante persone e comunità, in diverse parti del mondo. Gli organizzatori hanno pensato il convegno in modo tale che i materiali rimanessero a disposizione di tutti e si potessero utilizzare anche in altri momenti. I vari interventi dei relatori hanno fornito un prezioso materiale da cui si possono attingere diversi spunti che possono sicuramente arricchire la nostra riflessione. Mi piace in particolare qui ricordare e anche riportare una considerazione di Sua Ecc.za Mons. Erio Castellucci, che ritengo molto significativa e importante anche per noi Suore: «Se la vita è vocazione, vuol dire che la voce del Signore continua a farsi sentire. Non è per

un tratto vocazione e per il resto ricordo.

Le persone che incontro e le situazioni che vivo mi danno la fisionomia che ho oggi. Non vivo la mia vocazione da solo, ma insieme agli altri.» È bello pensare che ogni Suora di Santa Marta può trovare nel cammino comunitario la custodia della propria vocazione e nelle relazioni fraterne un aiuto prezioso per la sua crescita e per la maturazione della propria vocazione. Se ci pensiamo bene è proprio così: anche le situazioni difficili che via via dobbiamo affrontare, ci offrono varie occasioni per divenire sempre più noi stesse e quindi donne veramente realizzate. Ancora una volta possiamo affermare che nulla può essere escluso dal piano provvidente di Dio: se un giorno abbiamo creduto nella sua chiamata, oggi, in qualsiasi situazione ci troviamo, possiamo credere al suo prodigarsi verso di noi e così non vivere la nostra donazione a Dio come un bel ricordo del passato, ma come una scelta che ogni giorno si rinnova con sempre nuovo entusiasmo e gioia.

This article is from: