Die-Chance-2012-01-it

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Foto: Othmar Seehauser

Poste Italiane SpA – Spedizione in Abbonamento Postale – D. L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n. 46) art. 1, comma 2, CNS BOLZANO Periodico trimestrale, Iscrizione al Tribunale di Bolzano N°3/2003

La Chance Periodico dell’Assistenza Tumori Alto Adige

Intervista con Titolo titolo eUmberto titolo, poi titolo Veronesi Infine titolo titolo titolo

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Agosto 2012 | Nr. 2


INdice Inter vista col Pr ofessor Umber to Ver onesi Pag. 3 – 6 “Otto anni stritolato dall’angoscia e poi… “ Intervista col Professor Umberto Veronesi, inventore della quadrantectomia

7 Commento

7 Il nuovo presidente del circondario Merano - Burgraviato

Tema

“Otto anni stritolato dall’angoscia e poi… ” Pag. 4

8 – 13 Progettare la vita per costruire il futuro L’assemblea generale dell’Assistenza Tumori il 21 Aprile 2012 a Bolzano

Intervista con il Professor Umberto Veronesi, inventore della quadrantectomia

14 – 15 “Adesso vedo la persona dietro la malattia” Intervista con l’assessore Richard Theiner 16 – 17 “Sono sempre stata una sognatrice” Umberta Savazzi Pag. 8

18 – 20 Good Feelings Allenamenti per la salute del circondario Pusteria a Montal 21 Bastano pochi minuti al mese Campagna di sensibilizzazione Cancro al seno 22 Una “Agenda” per tutti Colpo d’occhio su tutti gli appuntamenti della Assistenza Tumori in Alto Adige

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23 Le vostre lettere

24 In memoriam Margit Drabek Thies

25 Poter aiutare agli altri La presidente della sezione Bassa Pusteria Martha Erlacher Feichter

26 – 35 “Cosa succede nei circondari” Pag. 25

36 Comunicazione: gita sociale provinciale annuale 27.09.2012

Parliamone Se diagnostizzato in tempo con la tecnica della quadrantectomia basta togliere il tumore e il tessuto circostante

Care lettrici, cari lettori,

questa estate è cominciata per la Assistenza Tumori con un lutto. Per oltre vent’anni Margit Drabek Thies ha resistito al cancro. Si è impegnata anima e corpo per la causa della Assistenza Tumori e per molti anni ha diretto il circondario Merano - Burgraviato. Siamo rattristati per lei e non la dimenticheremo mai, così come non dimenticheremo i suoi meriti. L’Assemblea Generale. Non è mai stata frequentata così bene. È stato un piacere vedere che non tutti i partecipanti hanno trovato posto a sedere. Una conferma per il lavoro di tutti i volontari, un segno del grande interesse dei soci e la dimostrazione che la Assistenza Tumori è veramente una grande comunità. E ha dimostrato di fare parte di questa comunità in particolar modo anche il nostro assessore provinciale Richard Theiner. Il suo “outing” in qualità

di persona toccata da vicino dalla malattia, ha colpito profondamente noi tutti. Il suo assessorato si occupa da sempre in modo esemplare della causa dei malati di cancro. L’Alto Adige possiede una sanità pubblica esemplare in ogni campo con strutture che molti ci invidiano. Adesso sappiamo anche, che chi regge le sorti di questa gigantesca macchina organizzativa, si distingue non solo per lungimiranza politica, ma anche per grande umanità e sensibilità! Ne ho già parlato l’ultima volta. I tempi non sono facili. Ognuno di noi deve stringere la cinghia. Ognuno deve organizzarsi e vedere come riuscire meglio a superare la crisi. Anche la Assistenza Tumori sente che quelli che arriveranno non saranno tempi facili. Chi non ha mezzi sufficienti, fa fatica a offrire denaro per gli altri. Però ci adopereremo con tutte le nostre forze per fare in modo che questa

Renate Daporta Jöchler Presidente situazione non alteri le prestazioni erogate della Assistenza Tumori. Dovremo, come anche in altri campi, effettuare delle correzioni, limitare certe cose o organizzarle in modo diverso. Come per esempio i soggiorni al mare che dovevano essere accorciate di alcuni giorni. Ma tutto sommato saremo di sostegno ai nostri soci come finora e nessuno verrà lasciato solo con le sue preoccupazioni e difficoltà! Auguro a tutti i soci un’estate meravigliosa. Godete del sole, prendeteVi il tempo per riposare e raccogliete nuove forze. Vostra Renate Daporta Jöchler - la presidente -

IMPRESSUM: LA CHANCE: Periodico gratuito per i soci dell'Assistenza Tumori Alto Adige. Editore: Assistenza Tumori Alto Adige, Via Tre Santi 1, 39100 Bolzano, Tel: 0471 28 33 48, Fax: 0471 28 82 82 ,e-mail: info@krebshilfe.it Iscritta nel reg. prov. delle oragnizzazioni di volontariato Decr. n. 199/1.1-28.10.1997 Iscrizione al Tribunale di Bolzano N°3/2003 Direttrice: Dr. Nicole Dominique Steiner Segreteria: Assistenza Tumori Alto Adige Layout: Studio Mediamacs, Bolzano Stampa: Tipografia Athesia Druck Srl, Bolzano Prossima edizione:dicembre 2012

Grazie alla sua intuizione e al suo coraggio la situazione delle donne malate di tumore al seno è molto cambiata. Ha dedicato la sua intera vita alla lotta al cancro. E con successo! Un’intervista al più famoso oncologo d’Italia, il professor Umberto Veronesi, ex Ministro della Sanità e Direttore Scientifico all’Istituto Europeo di Oncologia di Milano.

Chance: Professor Veronesi, trent’anni fa Lei ha dato una svolta al trattamento del cancro alla mammella inventando una tecnica d’intervento non invasiva e all’epoca rivoluzionaria… Umberto Veronesi: L’idea che i tumori del seno di piccole dimensioni possono essere trattati con la stessa efficacia preservando il seno, anziché aspostarlo integralmente, come era allora prassi in tutto il mondo, mi venne dal microscopio: studiando istologia avevo capito che nella fase iniziale le cellule tumorali si ri-

producevano in forma poco aggressiva e dunque la dimensione del tumore (inferiore al centimetro) rendeva credibile la possibilità di operare solo la parte della mammella dove è posizionato. Si trattava di un’ipotesi che andava contro il principio fondante dell’oncologia di allora, quello cioè del “massimo tollerabile”, secondo cui bisognava distruggere il tumore con ogni mezzo spingendosi al massimo che il paziente può sopportare. Chance: Non ha mai avuto paura di sbagliare? Qual'è stata la reazione dei suoi col-

leghi? Quanto tempo ci è voluto per capire se il nuovo metodo funzionava? Umberto Veronesi: Inizialmente la mia ipotesi fu osteggiata dal mondo scientifico. Anzi direi che fu uno scandalo, e io fui accusato di essere un pazzo visionario. Tuttavia ebbi la forza di iniziare uno studio approfondito e per otto anni settecento donne parteciparono allo studio clinico che confrontava la mastectomia con la quandrantectomia. Per otto anni ogni notte ero stritolato dalla morsa dell'angoscia di essere davvero nell'errore. Avevo dalla

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Tema

Inter vista col Pr ofessor Umber to Ver onesi

Inter vista col Pr ofessor Umber to Ver onesi

Chance: E le sue pazienti, come reagivano? Umberto Veronesi: All’inizio eseguivo l’intervento su poche pazienti, o molto giovani e spaventate dalla prospettiva della mastectomia, o così anziane da non poterne sopportare le conseguenze. Poi col passare del tempo sempre più spesso venivano da me malate che non accettavano un intervento di mastectomia radicale sapendo che esisteva la quadrantectomia. Oggi le donne sanno che la chirurgia del tumore è evoluta in senso conservativo, e non demolitivo, e pretendono il meglio. Se fino a trent’anni fa tendevano a farsi vedere dal medico il più tardi possibile, perché sapevano che la cura era l’amputazione, con la possibilità della conservazione del proprio seno hanno iniziato a fare il contrario, ad andare a farsi controllare al primo dubbio e a fare la mammografia sistematicamente; e poiché i tumori piccoli sono quelli che guariscono di più, dopo 10 anni si vide il risultato anche sul calo di mortalità. Chance: In trent’anni sono cambiate molte cose. Grazie alla diagnosi precoce, il tumore oggi non è più visto come una condanna a morte…

Il professor Umberto Veronesi, inventore della quadrantectomia

mia parte la mia ricerca, i miei dati e la mia razionalità, ma ogni giorno in sala operatoria ero solo con la mia paziente che si addormentava sotto l'effetto dell'anestesia affidandosi interamente a me. Ma quando, nel 1981, sul New England Journal of Medicine furono pubblicati i risultati dello studio, erano inequivocabili: non c’è alcuna

differenza di probabilità di guarigione tra le due tecniche. Il primato della mastectomia, che aveva l’obiettivo di salvare la vita era stato superato dalla nuova quadrantectomia che non solo salvava la vita, ma anche la sua qualità. Fu l’inizio di una rivoluzione che ha cambiato l’approccio generale al trattamento dei tumori nel mondo.

Umberto Veronesi: Oggi, con lo sviluppo del trend nato allora verso l’anticipazione della diagnosi, le percentuali si sono invertite: se trent’anni fa anni fa guariva solo il 30-40% delle donne malate, oggi guarisce l’85%. Inoltre pensare di salvare il seno ha aperto le porte a un’attenzione alla percezione psicologica della malattia. Si è introdotto il concetto di

Riportare il completo curriculum di Umberto Veronesi sarebbe troppo lung o. Di seguito i dati più significativi del più famoso oncologo italia no.

Professor Umberto Veronesi

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Nato a Milano il 28 novembre 1925 . Laurea in Medicina Anno Accadem ico 1950-51 Borsa di studio di un anno presso il Chester Beatty Research Institute di Londra, per condurre studi sperimentali di genetica cellulare sui tumori. Specializzazione in Chirurgia Generale, 1956. Libera Docenza in Anatomia ed Istolo gia Patologica, 1958. Libera Docenza in Patologia Speciale Chirurgica, 1961. Borsa di studio di un anno al Leon Berard Cancer Center di Lyon per approfondire nuove terapie chirurgiche nel trattamento dei tumo ri, 1962. Sin dalla laurea ha sempre lavor ato all’Istituto Nazionale Tumori di Milano nelle varie posizioni di assistente, aiuto, primario. Dal 1976 al 1994 è stato Direttore Scientifico dell’Istitu to Nazionale

Tumori di Milano. Direttore SIS "Scuola Italiana di Seno logia" dal 1984 a tutt’oggi. Dal maggio 1994 ad aprile 2000 è stato Direttore Scientifico dell’Istituto Europeo di Oncologia di Milano. Dal 26 aprile 2000 al 30 giugno 2001 gli è stato affidato l’incarico di Ministro della Sanità della Repubblica Italiana. Da aprile 2008 a febbraio 2011 è stato Senatore del Parlamento Italiano Dal 1 luglio 2001 ha ripreso il suo incarico di Direttore Scientifico all’Istituto Europeo di Oncologia di Milano E' autore di 780 lavori scientifici e di numerosi trattati di oncologia.

Tema

empatia, che ha sviluppato quella “partecipazione” del paziente che oggi la moderna oncologia trova normale. Chance: Lei è vegetariano. Ha più di ottant’anni e sembra nel fiore dei suoi anni. Ognuno di noi può fare qualcosa per non ammalarsi. Si può evitare anche il cancro? Umberto Veronesi: Certamente, lo stile di vita individuale influisce anche sull’incidenza dei tumori, dunque evitando alcuni comportamenti, primo tra tutti il fumo, si può impedire l’instaurarsi della malattia. L’alimentazione rappresenta forse l’esempio più evidente, perché la scelta del cibo è il più grande determinante della salute, il caposaldo della prevenzione del cancro e delle malattie più gravi del mondo occidentale. Quindi per vivere sani occorre innanzi tutto curare l’alimentazione: mangiare poco e mangiare vegetariano. È scientificamente provata una correlazione tra diete ricche di grassi saturi (provenienti da fonti animali) e molte malattie gravi, tra cui alcuni tumori. La carne, soprattutto se rossa, stimola la proliferazione delle cellule malate in alcuni tumori e aumenta il rischio generale di malattia cardiovascolare e tumorale. Frutta e verdura invece, oltre a contaminarci molto meno degli altri alimenti, sono scrigni di preziose sostanze come vitamine, antiossidanti e così via. Non solo quindi non sono dannose, ma hanno un effetto protettivo. Un altro elemento importante per mantenersi in salute è l’attività fisica, naturalmente commisurata all’età, perché aiuta a mantenere il tono dei muscoli, la funzione delle articolazioni e la respirazione. Inoltre occorre tenere sempre in esercizio anche la mente, con progetti, idee, ricerche, studi. Anche, più banalmente, con i giochi di intelligenza. E poi mantenere una grande curiosità, che anima le passioni intellettuali e spinge a non smettere mai di cercare nuovi stimoli. Chance: Rispetto all’inizio della sua carriera è cambiato il rapporto medico – paziente? Umberto Veronesi: L’esplosione scientifica che ha caratterizzato gli ultimi decenni, e che è tuttora in evoluzione continua, ha progressivamente incrinato il presupposto su cui si fondava il paternalismo medico del secolo scorso, secondo il quale il medico deteneva saldamente ed esclusivamente il sapere, e il paziente vi si adeguava passivamente. Parallelamente l’evoluzione della medicina e dei mezzi di comunicazione ha aperto l’epoca nuova dell’autodeterminazione e del modello di

L'attività fisica e un continuo esercizio di mente sono dei toccasana per invecchiare bene

scelta condivisa. Oggi il paziente si presenta alla prima visita già mediamente ben informato sui termini del suo problema e spesso anche sul medico che gli sta di fronte. Chiede un orientamento, una guida sicura e soprattutto ascolto, comprensione, partecipazione. Proprio per effetto della straordinaria evoluzione della ricerca negli ultimi 50 anni, e della rivoluzione culturale ed etica che ha comportato, oggi il rapporto medico-paziente è diventato un elemento fondamentale delle cure: la malattia infatti, per persone con caratteri e storie personali diverse, può essere più o meno grave a seconda di come viene percepita, ed è difficile per un medico capirla a fondo se non studia l’influenza che essa esercita sullo stato d’animo del suo paziente.

Chance: Come si fa ad essere un buon medico? Umberto Veronesi: Quella del medico non è solo una professione, ma una missione. Nel senso che non bastano le conoscenze e competenze, ci vuole il coraggio, la dedizione e lo spirito di sacrificio che questa professione unica richiede. Il compito del medico è occuparsi dell’uomo: non di un corpo, di un organo, di un ammasso di cellule, ma dell’uomo nella sua interezza. La coscienza di questa responsabilità, e il coraggio di assumerla, sono le armi per affrontare le difficoltà e le fatiche di questa strada affascinante. Un aspetto fondamentale è poi l’aggiornamento; anche il migliore dei medici, generico o specialista, non può oggi fare a Continua

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Tema

La sede dell'Istituto Europeo di Oncologia a Milano

meno di un aggiornamento continuo. Un medico non aggiornato si sente inadeguato e può più facilmente commettere errori, mettendo a rischio la fiducia in se stesso e quella del paziente. Una fiducia che invece è il punto di partenza per costruire un rapporto corretto tra il medico e i suoi pazienti, per poter stabilire con loro quell’“alleanza terapeutica” che è la sola strategia capace di portare il malato verso i risultati migliori. Chance: …e per essere un bravo paziente? Umberto Veronesi: Il paziente può fare molto per favorire l’instaurarsi di un rapporto di reciproca fiducia con il proprio medico. Per esempio, a cominciare dal momento della scelta del medico di famiglia, tenendo conto non tanto se ha lo studio vicino a casa o se prescrive con facilità i farmaci richiesti, ma piuttosto della bravura, della competenza, dell’aggiornamento del professionista. Sbagliano anche quei pazienti che, per esempio, preferiscono cure lette sui giornali o suggerite da amici ai consigli del loro medico di fiducia che non le condivide o non le ritiene adatte per quel caso specifico, o quando intraprendono di testa loro e senza consultazione terapie strampalate, a volte pericolose. Occorre invece porsi di fronte al medico con un atteggiamento collaborativo, senza reticenze e senza idee precostituite né su di lui né sulla propria malattia ma predisposti all’ascolto. Questi possono essere i presupposti per un rapporto medico-paziente corretto, tuttavia la responsabilità di conservarlo e svilupparlo è essenzialmente del medico.

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successore a A Mer ano Commento / Il Successore

Inter vista col Pr ofessor Umber to Ver onesi

Chance: Perché lei è diventato medico, e perché ha scelto l’oncologia come specializzazione? Umberto Veronesi: All’origine della mia scelta professionale c’è il mio incontro con la malattia e l’esperienza del male universale che, durante la guerra, ho fatto anche sulla mia pelle. Sono diventato un medico dopo aver deciso di combattere la malattia con le forze che le mie attitudini mi avevano messo a disposizione, anche se all’inizio della mia carriera non sapevo ancora che mi sarei specializzato in oncologia. Al quinto anno di medicina, incerto sulla scelta della specializzazione, cominciai a frequentare il reparto di chirurgia dell’Istituto dei Tumori, perché si trovava vicino a dove abitavo. L’incontro con i malati, abbandonati a se stessi e alla loro disperazione, e soprattutto il fatalismo con cui anche i medici consideravano la malattia, allora praticamente incurabile, mi colpirono profondamente. Allora, contro il parere dei miei professori che avevano pianificato per me una luminosa carriera in cardiochirurgia o in neurochirurgia, giurai a me stesso di dedicare tutta la vita alla battaglia contro il cancro, perché mi sembrava il male peggiore che avessi incontrato. E mi proposi da subito di trovare il modo di evitare ai pazienti quei trattamenti devastanti che si usavano allora. Chance: Molti tumori oggi sono curabili, soprattutto se scoperti in tempo. Ma secondo Lei sarà possibile sconfiggere del tutto questa malattia? Umberto Veronesi: È vero, per molte forme di cancro oggi si guarisce di più,

innanzi tutto perché il modo di curare i tumori è stato rivoluzionato dalla possibilità di anticipare la diagnosi offerta dalle tecnologie di imaging. Di conseguenza, sia la chirurgia che la radioterapia si sono adattate alle dimensioni anche microscopiche dei tumori, diventando più mirate e di conseguenza meno tossiche. La parola d'ordine dell'oncologia è diventata "centrare il bersaglio", che significa arrivare - con i raggi, con il bisturi e anche con i farmaci - direttamente sull'area di origine della malattia, prima che si diffonda nell'organismo. La selettività della cura implica non aggressione al resto dell'organismo e dunque migliore qualità di vita per il malato. Per questo possiamo affermare che, se ancora non abbiamo sconfitto del tutto la malattia, sicuramente in molti casi l'abbiamo sotto controllo. Negli ultimi anni poi la ricerca ha preso un passo tale che, valutando le scoperte degli ultimi dieci anni e il progressivo calo di mortalità, è ragionevole pensare che fra qualche decina d'anni e con l'aiuto delle conoscenze sul DNA umano e le nuove tecnologie in grado di studiarlo, riusciremo ad avere un controllo più esteso della malattia tumorale. Già oggi il cancro sempre più spesso non è più ritenuto, come fino a pochi decenni fa, un "male oscuro", una maledizione che colpisce alla cieca e che non si può nemmeno nominare, ma piuttosto una malattia su cui la ricerca sta ottenendo risultati sempre più importanti, una malattia che in molti casi si può curare e soprattutto si può prevenire. Ricordiamoci dunque che il futuro della lotta al cancro è in mano non solo alla ricerca, ma anche alla politica di sanità pubblica e soprattutto ai cittadini, perché nella prevenzione conta soprattutto la responsabilità individuale. Chance: Un messaggio che vorrebbe dare a chi sta combattendo contro questa malattia Umberto Veronesi: Oggi il varco della speranza è diventato più ampio. Per esempio, mentre anni fa dare una speranza a un malato di cancro poteva apparire una forzatura, oggi guarisce il 55% dei malati, e nelle donne colpite dal cancro al seno la percentuale sale fino all’80%. Inoltre, proprio perché la medicina non è una scienza certa, al di là dei dati statistici ed epidemiologici, e perfino al di là della valutazione clinica della persona malata, in realtà nessun oncologo e nessun medico potrà mai dire oggi con certezza quale sarà l’evoluzione esatta della malattia di un n paziente e la durata della sua vita.

Tema

Commento Care lettrici, cari lettori Dr. Nicole Dominique Stei

ner Direttrice

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i sono momenti in cui sono fiera del mio lavoro. Momenti di gioia. Momenti in cui mi sento utile. Momenti in cui sono turbata e momenti in cui mi sento fortunata... Lavorando a questa edizione estiva della Chance ho potuto vivere tutte queste sensazioni.

Bisogna osare Umberto Veronesi. A dicembre ho letto un’intervista con lui sul quotidiano La Repubblica: sono rimasta impressionata. Il più famoso oncologo italiano, un personaggio unico e lungimirante che ha scritto storia e un medico formidabile di grande spessore umano. Un esempio per tutti noi. Ha più di 80 anni, eppure è attivo, tenace e sempre in mezzo agli eventi. Così bisognerebbe invecchiare. E pensavo: mi piacerebbe intervistarlo per la Chance. Impossibile. Ma alt! Perché impossibile? L’idea ha continuato a frullarmi in testa e a marzo ho cominciato a cercare in internet. Ho telefonato all’Istituto Europeo di Oncologia a Milano e ho subito ricevuto una risposta positiva. Umberto Veronesi ha acconsentito a rilasciare un'intervista per noi, per la Chance. Wow!

Un incontro speciale Anche Umberta Savazzi è stata agganciata attraverso le pagine di un giornale, anzi attraverso una rubrica, l’“Altalena”, pubblicata dall’ ”Alto Adige”. Chi sale, chi scende. Una piccola curiosità quotidiana. Qualche mese fa, a “salire” era proprio Umberta Savazzi: 60 anni, malata di cancro, che aveva appena concluso con successo gli studi universitari. Quanto basta per stimolare la mia curiosità. Essendo socia della Assistenza Tumori non è stato difficile trovare il suo numero telefonico, e lei ha accettato subito di farsi intervistare. Non mi sbagliavo: una donna formidabile! Sotto tutti gli aspetti. Coraggiosa, energica, forte, aperta, un esempio per tutti coloro che non vogliono perdere la propria dignità in situazioni difficili. Ammirevole. Mi ritengo fortunata e sono orgogliosa di averla conosciuta. Quelle passate con lei, sono state tre ore molto intense che non dimenticherò facilmente!

Turbamento e gratitudine. L’Assemblea Generale. Da quando ho iniziato a collaborare con la Chance, ho sem-

pre preso parte all’evento. Quest’anno non mi è stato possibile per impegni familiari. E mi spiace moltissimo. È stata un’assemblea più che partecipata, con intensi momenti di umanità e di commozione. E io non ho potuto esserci. Ma anche in questo caso sono stata fortunata. L’assessore Richard Theiner ha acconsentito infatti a incontrarsi con me .

Prendere congedo E poi un fatto doloroso che, però, fa parte della natura stessa della Assistenza Tumori. Prendere congedo da qualcuno, scrivere un necrologio. A maggio è morta Margit Drabek Thies, la pluriennale presidente del circondario di Merano. Ai familiari le mie profonde condoglianze. L'Assistenza Tumori non dimenticherà né lei e né i suoi meriti. Però, e anche questo fa parte dell’Assistenza Tumori, la vita continua. Deve continuare. Per questo auguro a tutti Voi una bella estate. GodeteVi il caldo, la leggerezza che porta con sé questa stagione. La luce, le tiepide serate… Nicole Dominique Steiner

Il nuovo presidente del circondario Merano Burgraviato Oskar Asam assumerà l’incarico della defunta presidente Margit Drabek Thies.

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osì ha deciso il consiglio del circondario nella sua seduta dell’11 giugno. Vice presidente resta come prima Roberta Melosi Neri e tesoriera Annalisa Pircher Tribus. Oskar Asam è da 5 anni socio della Assistenza Tumori. Dopo la diagnosi di tumore all’esofago, il 71enne insegnante di cucina alla scuola superiore professionale alberghiera Kaiserhof è stato convinto a candidarsi per la Assistenza Tumori. “All’inizio nessuno mi conosceva e io non conosce-

vo nessuno” si ricorda Asam. Oskar Asam è sposato, ha tre figli e nel tempo libero è nonno appassionato. Assume il suo nuovo incarico con fiducia e slancio. “Mi auguro di poter lavorare con beneficio e spero di riuscire a collaborare bene e in modo costruttivo con tutta l'Assistenza Tumori a livello provinciale, nell’interesse di tutti i malati”. Ancora si deve impratichire, e per prima cosa vorrebbe prendere contatto con i soci

del suo circondario. Fino a q u e s to m o mento in tutte le attività - come pittura e ginnastica - è sempre stato l’unico uomo. Per questo una delle sue priorità è quella di coinvolgere di più l’universo maschile, convincendo gli uomini che c’è posto anche per loro nella grande n famiglia della Assistenza Tumori.

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Tema

L’assemblea gener ale dell’Assistenza Tumori 21 Aprile 2012

L’assemblea gener ale dell’Assistenza Tumori 21 Ap rile 2012 Aprile

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Progettare la vita per costruire il futuro Foto: Othmar Seehauser

Fotos: Othmar Seehauser

L’assemblea generale dell’Assistenza Tumori il 21 Aprile 2012 a Bolzano

Un vero piacere vedere la sala gremita di soci

Mancavano posti a sedere, una sala gremita di persone. Da anni non si registrava una tale presenza ad un assemblea generale dell’Assistenza Tumori Alto Adige. Ma quest’anno tutto era diverso del solito.

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ome ogni anno l’assemblea è stata programmata fino al minimo dettaglio. La presidente Renate Daporta Jöchler e il suo team sono riusciti a mescolare informazione con divertimento e a tenere alta l’attenzione dei soci venuti da tutte le parti della provincia per votare il bilancio e per conoscere meglio tutte le attività dell’associazione. Come moderatore è stato ingaggiato Peter Schorn, attore altoatesino e conosciuto a chi ascolta Radio Südtirol 1. Doris Brunner e il consigliere provinciale Arnold Schuler hanno avuto il compito di presentare il rapporto annuale sull’ attività dell’associazione. Il motto dell’assemblea 2012 “Progettare la vita per costruire il futuro” è stato rappresentato da grandi cubi

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Richard Theiner - la sua commozione ha conquistato tutti i cuori

suo intervento. Sopraffatto dalla commozione, con le lacrime agl’occhi, ha dovuto interrompere il suo discorso dopo le prime parole. Un gesto che ha conquistato i cuori dei soci presenti. Vedere che il responsabile di un assessorato così importante sta vivendo le stes-

con cui costruire una casa solida ed ampia che lascia spazio a tutto l’universo dell’assistenza Tumori. Un’ attività che pone l’individuo con le sue esigenze al centro dell’attenzione. Un attività svolta da persone per altre persone. Il grande numero di volontari, questa è la fortuna dell’associazione. Una miriade di attività e servizi per aiutare al meglio i malati: corsi di ginnastica e di nuoto, corsi di pittura, gruppi di auto aiuto e gruppi diretti da esperti, soggiorni estivi ecc. L’assistenza interviene in modo rapido e poco burocratico nei momenti di difficoltà anche di natura finanziaria, distribuisce fondi per l’acquisto di presidi sanitari quali parrucche o reggiseni. Ma il merito più grande dell’associazio-

Impegnata e determinata - la presidente provinciale Renate Daporta Jöchler.

se esperienze che fanno parte del quotidiano dei soci ha rafforzato la sensazione di appartenere ad una grande famiglia. Da maggio del 2011 infatti l’assessore Theiner fa parte della grande famiglia dell’Assistenza Tumori, non solo in quanto responsabile dell’assessorato che si oc-

cupa di salute e malattia, ma in qualità di marito di una donna malata di cancro al seno. Theiner è rimasto per assistere all’assemblea concedendosi più di un’ora di tempo per riguadagnare la calma necessaria per riprendersi. Dopo la sua partenza ha lasciato un pubblico, che si è sentito pienamente capito Continua

ne è quello di regalare speranza e il sostegno di un’ìntera comunità. Questi due ultimi elementi, forse i “mattoni” più importanti per costruire il futuro. Del relax tra un discorso e l’altro si sono occupati Karl, Thomas, Martin, Christof e Paul del “Saxquartett Taufers”. Ma l’assemblea generale del 2012 è stata davvero particolare. Anche per un evento che assolutamente non era stato programmato. L’assessore alla sanità Richard Theiner, ospite d’onore, che a causa dei suoi innumerevoli impegni avrebbe dovuto parlare per primo per poi andare all’appuntamento successivo, non è riuscito a concludere il

La fila delle presidentesse

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L’assemblea gener ale dell’Assistenza Tumori 21 Ap rile 2012 Aprile

Il pubblico attento ed interessato

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Fotos: Othmar Seehauser

L’assemblea gener ale dell’Assistenza Tumori 21 Aprile 2012

Fotos: Othmar Seehauser

Tema

Il futuro si costruisce mattone per mattone

ro migliore

Decisa a costruire un futu

Quattro pres

identesse ot

timiste

Muoversi per star bene

Congratulazioni entusia

ellio (3a da sx.) - il credo di Valentina Vec

ste

Angelika Margesin, Presidente "Donne SVP"

Dott. Luca Palatiello, rev

isore dei conti

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Il coordinatore Markus Un terkircher

comunale Sylvia Hofer, consigliera

Arnold Schuler

Mariangela Berlanda e Ida

Schacher

L'interprete simultaneo ha tradotto parola per parola in italiano. Un lavoro di grande concentrazione.

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L’assemblea gener ale dell’Assistenza Tumori 21 Ap rile 2012 Aprile

Dopo il lavoro ci si rilassa

e rappresentato dalla persona giusta. Uno di noi!

Non è stata certo la prima volta che gli è stato chiesto di intervenire all’assemblea generale di un’associazione. Ma è stata senza dubbio la volta più appagante per il consigliere provinciale Arnold Schuler. L’assemblea dell’Assistenza Tumori gli ha portato due sorprese. Una riguarda l’organizzazione. “Di solito si tratta di avvenimenti necessari ma piùttosto seri, per non dire noiosi.” E invece ha trovato un’atmosfera

così rilassata e un’organizzazione così simpatica, come mai gli era capitato. Anche la presentazione del bilanci è stata fatta in modo da non annoiare il pubblico, ma di informare riducendo il tutto alle cose essenziali. La seconda sorpresa, quella più grande a detta sua, sono stati i soci. “La sala era gremita e si respirava un’aria di comunità. Una grande famiglia unita verso un’unica meta.“ Ecco com’è apparsa l’assistenza tumori a Arnold Schuler. “Un’associazione unica nel suo genere in Alto Adige che ha messo le persone e l’aiuto reciproco al cenn tro della propria attività.” Foto: Othmar Seehauser

Per poter rendere partecipi tutti i soci di questa esperienza, non solo quelli che sono venuti all’assemblea generale, quest’anno, al posto della relazione su tutte le spese e le attività, al posto della lista degli ospiti d’onore ecc. proponiamo un intervista con Richard Theiner, che ha accettato di parlare liberamente con noi delle sue esperienze personali. Chi desidera sapere di più su bilancio e attività potrà naturalmente informarsi presso la sede centrale a Bolzano. n

Un’assemblea del tutto particolare

Simpatico e divertente - il moderatore Peter Schorn

Reggerà?

Anche i musicisti ascolta vano con interesse

Un pieno di emozioni La prima volta in qualità di moderatore di un’ assemblea di questo tipo. Il primo incontro con l’assistenza Tumori Alto Adige. L’attore e cabarettista Peter Schorn è stato ingaggiato per dare un’ atmosfera leggera all’assemblea. “Mi hanno molto impressionato proprio l’atmosfera piena di emotività e il forte senso di comunità”, sottolinea Schorn. “C’era spazio per tutto: informazione, emozioni, sentimenti, empatia,” Nell’ambito famigliare o tra gli amici Schorn finora non è mai entrato in contatto con il tema del cancro. “La partecipazione all’assemblea generale dell’Assistenza Tumori mi ha sensibilizzato su questo tema.” Come moderatore ha dovuto tirare fuori la sua spontaneità quando l’assemblea ha preso una svolta non prevista. “La reazione del pubblico alla commozione visibile dell’assessore è stata la dimostrazione che l’Assistenza Tumori non è un’associazione qualunque, ma un punto d’incontro, dove n al centro di tutto c’è la persona.”

Fotos: Othmar Seehauser

Il consigliere provinciale SVP Arnold Schuler ha presentato il bilancio

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Fotos: Othmar Seehauser

L’assemblea gener ale dell’Assistenza Tumori 21 Aprile 2012

Fotos: Othmar Seehauser

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Votazione

Il Sax Quartett Taufers

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Inter vista con l’assessore Richard Theiner

Inter vista con l’assessore Richard Theiner

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“Adesso vedo la persona dietro la malattia” Intervista con l’assessore Richard Theiner

attenuare gli effetti collaterali della chemioterapia.

E‘ arrivato come assessore ed è rimasto come persona coinvolta. Ha assistito all’assemblea generale per più di un’ora. Il suo outing in qualità di marito di una donna malata di tumore, la sua visibile commozione hanno toccato il cuore dei partecipanti più di mille parole.

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no di noi. Uno che capisce cosa proviamo. Questa è l’impressione che hanno portato a casa i soci presenti all’assemblea generale del 21 aprile scorso a Bolzano. L’assessore Richard Theiner si è detto disponibile a parlare con la Chance. Non si è tirato indietro mai, ha accettato di raccontare la sua personale esperienza come marito di una donna malato di tumore al seno. Maggio 2011 – una data che non scorderà più. Una cesura nella sua esistenza e nella vita della sua famiglia. Una diagnosi completamente inaspettata: sua moglie Birgit è malata di tumore al seno. Il cancro - un tema affrontato da lui mille volte in modo teorico da assessore alla sanità – che improvvisamente diventa realtà concreta e cruda. Non più gli altri, i cittadini che gli hanno dato la loro fiducia. Non più i problemi quotidiani di natura amministrativa e politica legati alla malattia. No. Questa volta è qualcosa di diverso, qualcosa che lo tocca da vicino. La sua vita, la sua famiglia, sua moglie, la donna, con la quale 25 anni fa ha deciso di condividere la sua vita. Nella buona e nella cattiva sorte. Chance: Maggio 2011 allora la diagnosi. Cancro al seno. Un tema che in modo teorico è presente da sempre nei suoi pensieri. Adesso però la tocca da vicino, anzi da vicinissimo. Assessore Richard Theiner: E’ vero, la diagnosi, il momento della verità ti colpisce come un fulmine a ciel sereno. Anche se tutti sappiamo che questa diagnosi oggi non significa più la morte sicura, chi non l’ha vissuto, non può immaginare le conseguenze. Conseguenze pesantissime di natura fisica, psichica e mentale. In primo luogo, naturalmente, per chi subisce questa diagnosi, ma anche per chi gli sta vicino.

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Chance: Che vada mano nella mano con la medicina tradizionale? Theiner: Devono andare mano nella mano. Nell’interesse del paziente. È ovvio. La medicina tradizionale ha creato i presupposti per curare il cancro, la medicina complementare è come già dice il nome, un aiuto, un coadiuvante.Per mia moglie la collaborazione tra questi due approcci è stato fondamentale. Di questo sono convinto. Nessuno viene costretto a servirsi della medicina complementare, però sono sempre più dell'idea che questo servizio debba essere offerto dal sistema sanitario pubblico. Dobbiamo sempre saper spiegare tutto? E‘ proprio necessario capire fino in fondo come certe cose agiscano? Non basta verificare che funzionino? Soprattutto in ambito psicologico.

Chance: La vita prima e dopo la diagnosi quindi, una storia raccontata da tanti pazienti… Theiner: Sì proprio così. Di colpo, si vive tutto molto più intensamente e con grande consapevolezza. Anche per noi è stato così. Improvvisamente abbiamo capito che dobbiamo vivere adesso, nell’oggi. Lasciare spazio ai sentimenti. È qualcosa che ti cambia la prospettiva. Non si è più disposti a lasciarsi distrarre da cose senza importanza. Oggi mi chiedo cosa conti veramente. Oggi ho capito che devo vivere qui e adesso, non domani. Non sono più disposto a spostare la vita nel futuro. Chance: Grazie a sua moglie ha potuto toccare con mano cosa significhi ammalarsi di tumore in Ato Adige. Theiner: La diagnosi è stata fatta a Silandro. È seguito poi un periodo di collaborazione tra Silandro e Merano, dove alla fine è stata effettuata l’operazione. Il fatto che fosse già presente il chirurgo plastico è stato molto positivo, così non si è reso necessario un secondo intervento. Già prima della malattia di mia moglie ho sempre auspicato un ampliamento della chirurgia plastica ricostruttiva in Alto Adige. Adesso ho la conferma di quanto sia importante. Non solo per quanto riguarda il cancro al seno, anche in altri ambiti. Devo dire che questa esperienza per me è stata anche la conferma di aver intrapreso la via giusta con il nostro sistema sanitario. Chance: Questa esperienza da vicino della malattia ha cambiato la sua visione su come combattere il cancro? Theiner: Non direi. Certo adesso sono ancora più convinto della necessità di certi servizi, già promossi prima.

Chance: Per esempio? Theiner: Per esempio la medicina complementare. Non ho mai capito perché l’Ordine dei Medici e certe lobby siano così contrarie a questo servizio. Oggi sono molto felice che abbiamo avuto il coraggio di andare avanti e di introdurre questo servizio malgrado le proteste. Dall’esempio di mia moglie ho capito che la medicina complementare e nell’interesse dei pazienti. Chance: Significa quindi che sua moglie ha usufruito del servizio? Theiner: Assolutamente. Mia moglie ne ha usufruito, ne ha beneficiato e lo ha sempre visto come coadiuvante non come sostitutivo della terapia classica. Di più: se mia moglie oggi sta di nuovo bene, sono assolutamente convinto che a giocare un ruolo importante sia stata proprio la la medicina complementare. A causa delle proteste contro questo tipo di servizio siamo stati costretti però a far ricadere gran parte dei costi sui pazienti. Nel nostro caso questo non è un problema, ma per tanti altri pazienti invece lo è. Dopo la nostra esperienza vorrei assolutamente evitare che qualcuno debba rinunciare a questo servizio per problemi di natura finanziaria. So che l’Assistenza Tumori sta già facendo molto in questo campo per aiutare le persone malate. E del resto è assolutamente provato che la terapia complementare è in grado di

Chance: La medicina complementare come fonte di forza? Theiner: Assolutamente. E di forza ce ne vuole. Chi si ammala di cancro è talmente disperato, ha delle ansie inimmaginabili per una persona sana, costretto com’è a confrontarsi con la propria fugacità e la certezza della sofferenza. Con la necessità di affrontare i cambiamenti del corpo, di far fronte alla reazione degli altri. Chance: Pensa che sia diventato più sensibile? Theiner: Mi accorgo di dettagli insignificanti che prima nemmeno vedevo. Ma anche nelle faccende quotidiane. Quando leggo dei numeri sul cancro per esempio. S’immagini, ogni anno si contano 2.500 nuovi ammalati in Alto Adige. Se si divide questo numero per 365, si arriva al numero di persone colpite ogni giorno dalla diagnosi. Sono sei o sette persone. E poi bisogna aggiungere i familiari, gli amici, chi gli sta vicino. Chance: Ha l’impressione di riuscire a svolgere meglio le sue mansioni di assessore da quando ha vissuto questo problema così da vicino? Theiner: Non lo so. Ma una cosa è certa: ho un‘ altra prospettiva. Vedo ogni destino singolo dietro la malattia. So cosa significa. Sento empatia. Quando colpisce la persona che ami, il tutto acquisisce

Richard e Birgit Theiner

un’altra dimensione. Uno si pone un sacco di domande. Domande alle quali non sempre si trova una risposta adeguata. Chance: Per esempio? Theiner: Per esempio la domanda sul senso. Non conosco nessuno che viva in modo così sano e salutista come mia moglie, nel mangiare, nel fare sport . . . e poi arriva questa diagnosi. Perché proprio lei? Chance: E il peso psicologico? Theiner: E‘ una sfida in ogni direzione. Gli stati d’animo non sono sempre di facile interpretazione. Possono nascere dei malintesi, delle tensioni. In positivo e in negativo. Se guardo indietro sono sorpreso ogni volta della forza di mia moglie, dalla volontà e dalla gioia di vivere che emana. Una forza della natura che nasce dal niente, dalla disperazione totale. Una forza contagiosa. Chance: E‘ così contagiosa da imprimere una virata anche alla vita di chi vive a contatto con la malattia pur non essendone direttamente colpito? Theiner: Assolutamente sì. Si vive con molta più consapevolezza. Si imparano ad apprezzare le cose piccole, le cose semplici. Noi abbiamo sempre apprezzato le cose semplici. Ma oggi ci poniamo ancora più questioni di principio.

Chance: Nelle prossime vacanze dove pensate di andare? Theiner: Facciamo quello che ci piace di più: una specie di trekking, partendo dalla porta di casa. Chance: Avete due figli di 24 e 13 anni. Come hanno reagito i ragazzi? Theiner: Abbiamo affrontato la questione in modo aperto con loro. Dal primo istante. Hanno vissuto tutto con noi. Dopo il primo sgomento i nostri figli hanno dimostrato una forza ed un’energia incredibili. Hanno dato tanto sostegno a mia moglie. Anche nei momenti più difficili, per esempio quando nella cerchia delle tue conoscenze o dei tuoi amici qualcuno muore di tumore. Sono sempre attimi che ti riportano nel più profondo sgomento. Rivivi tutto di nuovo. Chance: All’interno dell'Assistenza Tumori si parla spesso del problema degli uomini. Non parlano. Non accettano aiuti. Nascondono le loro paure. Non si rivolgono all’onco-psicologo. Lei com’è riuscito a superare questa situazione? Si è rivolto ad uno psicologo? Theiner: No mai, certo ho parlato con dei medici, con degli addetti, ma soprattutto ho parlato con mia moglie. Apertamente, di tutto. Senza nessun tabù. n

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Umber ta Savazzi

Umber ta Savazzi

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“Sono sempre stata una sognatrice” Umberta Savazzi A 57 anni, perso il lavoro, con due figli all’università una fa i conti con la vita e prende una decisone. Umberta Savazzi si è iscritta alla facoltà di Sociologia a Trento. E si è laureata quattro anni dopo. Con la malattia di mezzo.

È

sempre una bellissima donna con l’entusiasmo di una ragazzina. Quando parla, di lei è tutto che parla: gli occhi, le mani, il corpo. E’ aperta Umberta, non nasconde niente e non ha paura di raccontarsi. “Sono sempre stata una sognatrice, sin da bambina. Sognavo ad occhi aperti.” Però i suoi sogni poi non li raccontava fino a quando non si avveravano. Così ha fatto anche con l’università. Solo pochi sapevano che si recava ogni giorno in treno a Trento per frequentare le lezioni. Il primo giorno all’università il 20 settembre 2008 e i primi esami già a gennaio 2009. La vita di Umberta non è stata una passeggiata. Sin dall’inizio. Ma questa donna minuta ha dentro di sé la forza di una leonessa. Ha sempre combattuto. Da bambina. Da giovane sposa quando a 21 anni dopo 18 mesi di matrimonio ha chiesto il divorzio perché non sopportava di essere maltrattata. E oggi, che lotta contro la malattia. Ogni giorno. Senza mollare mai. La più grande fortuna della sua vita è aver incontrato il suo secondo marito, Marco. 35 anni fa. “L’ho visto al bar Dolores e ho capito che questo sarebbe stato l’uomo della mia vita.” E così fu. Oggi ne ha tre di uomini. Marco e i loro figli Michele e Gianluca, che hanno 31 e 29 anni. Non è stata la classica mamma all’italiana, Umberta. Da piccoli sì. Stava sempre vicina ai suoi figli, giocava, raccontava, parlava. Soprattutto parlava e ascoltava. Ma quando sono cresciuti li ha lasciati liberi di prendersi la vita nelle loro mani. E grazie a que-

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sta libertà le sono rimasti sempre vicini. Quando studiava, Umberta ha fatto partecipare tutta la famiglia. La nuora, i figli, il marito. In macchina con Marco ascoltavano sull’MP3 le lezioni di filosofia e di storia. “E poi ne discutevamo”. Quando preparava un esame, gli raccontava tutto, la sera quando tornava dal lavoro. “Se capiva cosa gli raccontavo, sapevo che io avevo capito la lezione.”

Umberta Savazzi: "La speranza per me è sempre stata più forte della sofferenza"

Nell’autunno del 2010 ha iniziato a sentirsi debole. Le scale della stazione, le scale all’università. Di colpo tutto era diventato un peso. E sempre questo strano dolore sul petto. Umberta però non aveva tempo per andare dai medici. “Dovevo preparare l’esame di inglese. Stavano cambiando il piano di studi e dovevo darlo prima.” Poi è andata lo stesso. La rassicuravano. Sarà lo stress, è esausta, dicevano. Ma dentro di sè, Umberta sentiva che non era così. Dopo l’esame di inglese è andata di nuovo da un medico. Niente. Poi una notte, suo marito era fuori per lavoro, si sveglia con un male terribile al petto. Chiama l’ambulanza. La portano all’ospedale e finalmente a qualcuno viene l’idea di farle fare gli esami del sangue, la VES. Altissima. Subito esami radiologici alla clinica Buonvicini. E’ stato Marco a prende-

re la risposta. Quel pomeriggio, quando Marco è tornato subito a casa, Umberta ha capito che c’era qualcosa che non andava. Ancora prima che aprisse bocca. “La sofferenza più grande”, dice Umberta, “è quando lo vieni a sapere. Prima che inizino le cure. Se superi questo momento, hai superato metà della malattia. Poi bisogna crederci, sperare, lottare. La speranza per me è sempre stata più forte della sofferenza.” Una diagnosi disperata. Un timoma, tumore molto raro, localizzato dietro lo sterno, all’altezza dei seni. E già grande. Non operabile. Da allora, dal febbraio 2011, Umberta ha fatto sei chemioterapie. Ha provato anche la radioterapia, anche se per la particolare localizzazione del tumore le davano solo 10 % di possibilità che potesse avere qualche effetto. Un mese in un residence a Milano e ogni mattina in

clinica a fare terapia radiologica. “Un mese in ferie con mio marito”, scherza oggi. Umberta racconta tutto questo senza rabbia, senza disperazione. “Io sono atea”, dice, “ma credo nel destino. E si vede che questo è il mio destino.” Ma c’è gente che sta molto peggio, dice. Chi soffre di depressione per esempio. “Io combatto, io vivo ogni giorno della mia vita. Non posso rinnegare niente. Ho dovuto lottare, ma ho vissuto e il mio vissuto è positivo. Non è importante vincere o perdere”, sostiene. “L’importante è combattere con l’obiettivo di continuare a vivere.” Al momento sta tentando una nuova terapia. Sarà l’ultima. Gli ultimi esami universitari li ha dati senza capelli, ma lo ha nascosto. Non voleva sconti dai professori. Era una matricola qualsiasi. “Studiavo di notte. Mi mettevo la sveglia alle due e mezza e studiavo fino alle sette o le otto. Ripetevo a voce alta.

Il penultimo esame il professore l’ha tenuta dentro un’ora. Storia delle religioni. Umberta ricorda ancora ogni istante. Come anche le lezioni del professore di Storia Moderna. “Sono rimasta incantata, da quanto era bravo. E a fine lezione pensavo sempre, Come, è già finita?” Primavera 2012 arriva il giorno della laurea. Una gioia immensa che può capire solo chi in vita sua ha potuto realizzare un sogno. E la sera un'altra gioia, del tutto inattesa. Suo figlio Gianluca e la nuora le hanno portato due pacchettini. Umberta era già a letto, suo marito stava seduto accanto a lei. Quando hanno aperto i pacchettini sono uscite due scarpettine. Nascerà a ottobre il primo nipotino di Umberta. Ed ecco che ha già il prossimo obbiettivo. Portare fuori la piccola creatura con il passeggino. Farle vedere gli uccellini n e gli alberi e il cielo…

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Allenamenti per la salute del cir condario Pusteria a Montal

Allenamenti per la salute del cir condario Pusteria a Montal

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Good Feelings

Foto: Nicole Steiner

Foto: Nicole Steiner

Allenamenti per la salute del circondario Pusteria a Montal

con intrattenimento. Ci si dovrebbe presentare con un vestito speciale. Chi non deve preparare niente, usa il tempo libero per una seduta in sauna o una nuotata in piscina.

Bellissimi: I prati fioriti di Montal

Come ogni anno in primavera. Per molti un appuntamento fisso. È il training per la salute del circondario Pusteria con i due psicologi Anton Huber e Christine Centurioni. Invitati pazienti, familiari e amici. Il tutto dal 4 al 6 maggio all’Hotel Alpenrose di Montal.

Sulla strada per Montal si attraversano prati fioriti. Sullo sfondo montagne ancora innevate. Le temperature sono parecchio inferiori a quelle di Bolzano o Bressanone. Cade anche una leggera pioggerella che però non diminuisce la bellezza del paesaggio. Scendendo al parcheggio dell’albergo automaticamen-

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L’incontro è in pieno svolgimento. Il primo pomeriggio e la serata sono passati. Due relatori già “spuntati”: Roman Paluzzi, psicologo e maestro di Joseikan Budo e Aikido, e il Dott. Wolfgang Schullian del servizio di Medicina Complementare di Merano. Anche Gertrud Oberbacher ha già fatto i suoi esercizi di Qi Gong. Adesso, il sabato pomeriggio, tutti si preparano per la serata. Cena di gala

Anton Huber e Christine Centurione

Fotos: Nicole Steiner

te respiriamo profondamente. Fresco! Meraviglioso!

I 18 partecipanti hanno un’età compresa tra i 18 e i 70 anni. Alcuni sono qui già per la seconda, terza o addirittura quarta volta. Anche due uomini fanno parte del gruppo. Una piccola vacanza a cui non manca nulla. Il costo è di 240 euro. Per tre giorni. Nuovi input, comu-

Foto: Nicole Steiner

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a ricetta è ormai collaudata. Relatori ospiti. Giochi e colloqui. Dare sfogo a emozioni e sentimenti. Qi Gong e wellness. Buona cucina. Quello che serve per poter iniziare un altro anno con gioia e l’animo più leggero, ricchi di informazioni, di esperienze positive e di nuove nozioni. Fino al prossimo incontro!

Anton Huber e Christine Centurioni sono vecchie volpi. Lavorano insieme da anni. Lo si percepisce, anche se loro non lo dicono. A prescindere dall’”incidente di lavoro” di Huber – si è incastrato il pollice nello schermo di proiezione – si trovano tutti e due perfettamente a loro agio. Si godono visibilmente questo fine settimana anche se per loro significa duro lavoro. Essere

sempre concentrati per due giorni e mezzo, dirigere i colloqui, organizzare giochi ecc. non è una passeggiata. Ma chi ama il proprio lavoro lo fa volentieri, e i due psicologi ci mettono anima e corpo.

Christine e Helga

Un team collaudato

nicazione, conoscenze che durano spesso per anni, distensione. Una parentesi incredibilmente intensa. E c’è una legge non scritta: la malattia resta fuori dalla porta. Qui si tratta di salute, di consigli come rimanere in forma, in movimento, e su come sentirsi bene. Questo non significa eludere i problemi. Possono però essere affrontati in modo positivo. Imparare come vivere meglio, in modo più sano e consapevole, prepararsi un piccolo pacchetto di cose per tutti i giorni il cui effetto benefico dura poi nel tempo. Continua

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Allenamenti per la salute del cir condario Pusteria a Montal

C ampagna di sensibilizzazione C ancr o al seno

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Bastano pochi minuti al mese Fotos: Nicole Steiner

Campagna di sensibilizzazione Cancro al seno Un seno nel quale si può entrare. Non è la scena di un film horror, ma fa parte di un nuovo progetto d’informazione dell’Assistenza Tumori. Il progetto “Modello d’organo” parte in autunno ed è pensato per sensibilizzare le donne all’auto-esame mensile del seno.

N

el mondo industrializzato il cancro al seno è il tumore più frequente nella donna. Con tendenza in aumento anche in Alto Adige. Come riporta il registro dei tumori, nell’anno 2007 i nuovi casi sono stati 387. Ma non solo i casi sono in aumento, aumentano anche le possibilità di guarigione. E questo soprattutto grazie al fatto che sempre più donne ricorrono all’auto-esame del seno. Soprattutto per le donne giovani, a partire da vent’anni, la sensibilizzazione per l’auto-controllo è molto importante. Il tumore al seno infatti non è una malattia che colpisce solo le ultraquarantenni.

Una squadra affiatata Oltre al meeting per la salute dirigono insieme anche il gruppo di pazienti “La mia seconda vita” che si riunisce una volta al mese a Brunico. Anche per questo gruppo vale lo stesso concetto. Non escludere i problemi. Allegria, informazioni e buon umore. Anton Huber, dirigente del servizio psicologico all’ospedale di Brunico: “Il seminario è pesante per noi, però è anche un lavoro di grandissima soddisfazione. Siamo una squadra affiatata, lavoriamo insieme da 15 anni e si sente. Possiamo occuparci dei problemi dei pazienti spontaneamente

senza confrontarci troppo perché ognuno sa perfettamente quello che pensa l’altro. Il concetto l’abbiamo sviluppato insieme.” Christine Centurioni, psicologa. Vanta un’esperienza più che trentennale. È stata attiva in vari settori: ospedale, ricerca, organizzazione, economia, assistenza ai pazienti e ormai si è ririrata dalla vita professionale. “Il seminario della salute e il gruppo che dirigo insieme a Anton, sono le uniche attività che ho voluto mantenere. Non smette di affascinarmi il fatto che si tratta di un lavoro profondamente utile. Si tratta dell’essenziale. Il contatto con il gruppo è intenso e diretto.”

Vacanza corta con effetto lungo Non è il loro primo convegno sulla salute e non sarà l’ultimo. Christine e Helga si godono questi giorni lontano dalla vita quotidiana lasciandosi viziare dall’atmosfera rilassante.

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L'Hotel Alpenrose

Christine di Vandoioes: “È la terza volta che partecipo. Ogni volta è diverso, ogni volta posso portare a casa nuove esperienze positive. Sono sempre giornate dove riesco a ridere di cuore. Una vera vacanza corta che dura a lungo. E prima di venire qua, ero in qualche modo più superficiale, anche per ciò che concerne la mia salute e il mio stile di vita.” Helga di Falzes: “Esatto. È semplicemente liberatorio. Mi sento parte di una comunità affiatata. Ognuno capisce senza molte parole di che si tratta. Quando torno a casa, mio marito e mio figlio dicono sempre che si vede quanto mi ha fatto bene. E una cosa formidabile: i consigli per la salute si lasciano integrare facilmente nella vita quotidiana cosicché l’effetto dura nel tempo. Ma quello che soprattutto ho imparato qui è una cosa: io sono importante e io stessa devo fare qualcosa per me e per n il mio benessere!”

Il prossimo autunno nei centri senologici di Bressanone e Merano verranno esposti dei modelli di seno a grandezza d’uomo. La mostra sarà accompagnata da materiale informativo sulla malattia e sulle misure di prevenzione. Lo scopo dell’azione? L’auto-esame del seno dovrebbe diventare un’abitudine, più

Dimensioni del Modello: peso: 300 kg, altezza: 2,05 m, larghezza: 2,20 m, Lunghezza: 2,90 m, larghezza minima della porta: 1,20 m, altezza minima della porta: 2,10 m

o meno come il lavarsi i denti. La presidente Renate Daporta Jöchler: “Pochi minuti

al mese per l’auto palpazione, perché noi n donne dobbiamo volerci bene.”

costola tessuto adiposo condotto del latte fasci muscolari condotto capezzolo areola galattofori del seno ghiandole Uno dei modelli che sarà esposto nei centri senologici di Bressanone e di Merano

tessuto connettivo polmone

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Le vostre le ttere t tere

Agenda degli appuntamenti

Una “Agenda” per tutti

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Le vostre lettere

Colpo d’occhio su tutti gli appuntamenti della Assistenza Tumori in Alto Adige Tutte le manifestazioni, iniziative e offerte in un unico colpo d’occhio. Con la nuova “Agenda” i soci della Assistenza Tumori in futuro saranno informati tempestivamente e nel miglior modo possibile. In autunno uscirà infatti per la prima volta un nuovo opuscolo che contiene sia le iniziative provinciali che quelle dei singoli distretti.

Qualcosa si muove sul fronte delle lettere al direttore. Avevo già perso ogni speranza e tolto la rubrica dalla rivista, ma per l’edizione estiva della Chance sono arrivate due lettere che pubblichiamo qui di seguito. La mia speranza è che si sia rotto il ghiaccio e che in futuro arrivino altre lettere ed e-mail. Non devono essere

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necessariamente elogi (anche se li accettiamo volentieri), siamo anche aperti alla critica. E questo perché vorremmo sempre migliorare e fare un giornale vicino ai nostri lettori. Fateci sapere come trovate la Chance, cosa Vi piace e cosa no, cosa Vi manca e cosa Vi piacerebbe leggere.

Questa mail è stata inviata da Claudio Tait, ex paziente dell reparto di ematologia a Bolzano che abbiamo presentato nell'ultima Chance. Spett. Assistenza Tumori

“I diversi distretti sono molto attivi e offrono ai soci molte opportunità, dalla ginnastica riabilitativa fino agli incontri aperti" - dichiara la presidente provinciale Renate Daporta Jöchler. "Vogliamo valorizzare questa pluralità di offerta innanzitutto mettendone a conoscenza i soci, in secondo luogo facendo loro capire che possono sentirsi orgogliosi della loro associazione.”

Volevo complimentarmi con Voi per il bellissimo articolo sul reparto di ematologia di Bolzano che avete pubblicato sul periodico "La Chance" di marzo. L'articolo è assolutamente esauriente e siete riusciti a centrare nel pieno lo spirito del reparto come se a scrivere l'articolo fosse stato un paziente.

In più l’opuscolo contiene tutti i contatti dei vari distretti, così i soci possono trovare subito tutte le informazioni pratiche come gli indirizzi delle segreterie regionali e degli ambulatori, i referenti e gli estremi dei conti bancari. L’ ”Agenda” uscirà due volte all’anno: l’edizione autunno-inverno contiene le manifestazioni da settembre a dicembre, l’edizione di primavera quelle da gennaio ad agosto. L’opuscolo viene stampato sia in tedesco che in italiano e viene spedito per posta direttamente ai soci. Altri esemplari saranno messi a disposizione di strutture pubbliche come per esempio studi medici, ospedali, farmacie o biblioteche in modo che anche i nonsoci possano conoscere l’attività dell' Assistenza Tumori.

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Veranstaltungen, Kurse und Angebote der Südtiroler Krebshilfe

Herbst 2012 / Winter 2013

Grazie a questa iniziativa tutti i soci possono farsi un'idea su cosa viene offerto negli altri distretti e volendo, possono

anche partecipare alle attività offerte altrove. Un ulteriore passo per diventare n veramente una grande famiglia.

In quel reparto ho trascorso anch'io diversi mesi della mia vita e tutt'ora frequento il day hospital per le saltuarie terapie di mantenimento e controlli vari. Il reparto è come lo avete descritto: assolutamente professionale ed eccezionale per ciò che riguarda il rapporto umano. Ricordo che noi pazienti ci sentivamo nelle mani di medici ed infermieri e di loro ci fidavamo ciecamente.. La battaglia contro la malattia è molto dura sia fisicamente che psicologicamente, ma il reparto ha sempre dato il massimo per farci sentire il più possibile a nostro agio. Molto toccante è la parte che riguarda le camere sterili e che parla di quei passi "rubati" in corridoio alla sera quando in giro non c'è più nessuno e quando il rischio infettivo è minore. Leggendo l'ar-

ner Chefredakteurin

Fatelo in forma di lettera alle segreterie dei distretti o alla sede centrale di

Bolzano, o per mail a info@krebshilfe.it o direttamente a me: steiner@nicdo.name. Nd

ticolo non sono riuscito a trattenere le lacrime. Nel mio caso ho atteso quasi 30 giorni dopo il trapianto di midollo prima di varcare la porta di quella camera. La sensazione che si prova è difficile da spiegare, perchè quando si è isolati quasi ci si dimentica del mondo che esiste fuori e si fatica persino a capire, se quello che quotidianamente si vede da quella finestra, rigorosamente chiusa, sia realtà oppure no. Poter riabbracciare la vita dopo un trapianto riscoprendola un pò per volta è qualcosa di assolutamente fantastico. Una seconda vita a tutti gli effetti!

Il Quartetto Sax di Tures si è occupato dell’intrattenimento musicale all'assemblea generale dell'Assistenza Tumori. Un compito che i musicisti hanno sentito come un onore. Christof Haidacher ha voluto ringraziare la presidente.

uesto significa che verranno proposte insieme tutte le informazioni riguardo a manifestazioni e azioni e non più, come è accaduto fino ad oggi, opuscoli separati per i singoli distretti. L’Agenda è divisa in due parti: nella prima si trovano tutte le informazioni generali sulla Assistenza Tumori e sulle sue attività come la gita sociale provinciale o la consulenza legale gratuita, nella seconda al centro dell’attenzione ci sono i distretti. In capitoli separati i vari distretti presentano i loro corsi e le manifestazioni come per esempio concerti di beneficenza o feste natalizie.

Dr. Nicole Dominique Stei

Anche il day hospital è super. Le infermiere, come tra l'altro avete scritto, conoscono tutti i pazienti per nome e nel corso degli anni diventano parte di noi. Voglio anche dirVi che grazie all'articolo ho saputo che Wolfgang sta bene. C'eravamo conosciuti in reparto verso la fine del 2004 e in diverse occasioni abbiamo condiviso le nostre emozioni fatte di speranza e paura. Poi ci siamo persi di vista e il fatto che non l'avessi più incontrato nemmeno durante le frequenti visite in day hospital mi faceva temere che potesse aver avuto dei problemi. Invece scopro con enorme emozione che sta bene e che è felice con la sua famiglia. Ancora complimenti

“Ciao Renate, senza voler dare il via ad una serie di ringraziamenti reciproci, mi sta tuttavia a cuore ringraziare Te o piuttosto Voi tutti per l’occasione di poter assistere all’Assemblea annuale della Assistenza Tumori. Abbiamo continuato a parlare tra di noi di questo sabato pomeriggio così speciale passato con l'Assistenza Tumori. Se anche la nostra musica è stata gradita, la cosa ci rende particolarmente contenti. Ma dobbiamo anche ringraziare un interlocutore molto abile. Infine ti devo fare un grande complimento, anche a nome dei miei amici: essere a capo di una tale organizzazzione, per ognuno di noi sarebbe troppo. Ci teniamo esprimerti la nostra stima e il nostro rispetto per come tu riesci a dare una direzione a questa associazione e per come come hai saputo fare dell'assemblea annuale non solo un'atto dovuto ma invece un incontro piacevole e pieno di significato. Siamo certi di non essere i soli a pensarla così! Auguri e ancora grazie.

Claudio Tait

Christof Haidacher”

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Tema

Ci presentiamo

In memoriam Mar git Dr abek Thies

Poter aiutare agli altri

La presidente del circondario Merano - Burgraviato è morta il 28 Maggio

La presidente della sezione Bassa Pusteria Martha Erlacher Feichter

“Dopo che mi sono ammalata, vivo ogni giorno in modo pieno e consapevole. E il mio desiderio principale è trasmettere questo atteggiamento agli altri malati.” Con questa massima Margit Drabek Thies ha vissuto per più di 25 anni.

Dodici anni fa un brutto tiro del destino. Si ammalano di tumore contemporaneamente il cognato, la cognata e la suocera. Martha Erlacher Feicher si rivolge all’ufficio della sezione Bassa Pusteria dell’Assistenza Tumori.

l dono della vita, così lei lo sentiva e lo concepiva, l’ha dedicato anche e soprattutto alla Assistenza Tumori. Socia dal 1989, dal 1994 ha lavorato nel consiglio e dal 1998 è stata ininterrottamente presidente del circondario Merano-Burgraviato. Margit Drabek Thies, anno 1937, era una donna tipica della sua generazione. Dopo il matrimonio è rimasta a casa ad accudire il marito Walther e il figlio. Negli ultimi anni era diventata una nonna innamorata dei due nipoti. Era una vera signora. Sempre curata. Riservata, cortese e sensibile, ma anche coraggiosa e determinata. Questa è l’impressione che rimarrà nella memoria delle molte persone che l'hanno conosciuta. Per quasi 25 anni Margit Drabek Thies ha resistito alla malattia; nel 1988 si è am-

malata per la prima volta. Il 28 maggio 2012 infine si è dovuta arrendere. La sua esperienza personale con il cancro le ha dato la forza per aiutare tante altre persone. L’ufficio della Assistenza Tumori nella Galleria Ariston a Merano era diventata quasi la sua seconda casa. In questa stanza riceveva i malati per l’orario di ambulatorio, e la sua più grande soddisfazione era vedere i pazienti uscire più fiduciosi di quando erano entrati. Constatare di persona di essere riuscita a trasmettere loro coraggio e speranza. Ha sempre vissuto il proprio destino con filosofia. Nonostante tutto è sempre riuscita a vedere il lato positivo della vita. E i pochi momenti che veniva sopraffatta dallo sconforto, li accettava come uno scroscio di pioggia in aprile, per poi ritornare con rinnovato coraggio ai suoi impegni. La vendita delle rose, la lotteria in occasione della festa per il Natale, le gite distrettuali, i colloqui con i pazienti – questi erano i cardini della sua vita. Ed era orgogliosa della sua Assistenza Tumori. Così come la Assistenza Tumori è orgogliosa di lei. E grata. Riposi in pace.

In ricordo di Margit Per tanti anni, Margit Drabek Thies ha partecipato ai soggiorni al mare, organizzati dall'Assistenza Tumori. Solo negli ultimi anni ha dovuto ripiegare sullle due settimane al Lago di Garda, sempre organizzate dall'Assistenza Tumori.

Commemorazione di Margit Drabek Thies a Misano

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I partecipanti al del soggiorno a Misano di quest'anno si sono incontrati per ricordare la scomparsa presidente del circondario Merano - Burgraviato e per dire n una preghiera per lei.

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ubito le viene chiesto se vuole iscriversi all’associazione e, visto che si iscrive, se vuole anche candidarsi per il consiglio. Ora sono tre anni che la badiota è presidente della sezione Bassa Pusteria. Dev’essere scritta nel suo dna la capacità di aiutare gli altri e di occuparsi delle persone bisognose. Prima di andare in pensione la madre di tre figli maschi ha lavorato una vita come infermiera. Alle spalle, oltre a tante esperienze, spiccano i 25 anni al Servizio Pneumologico dell’ospedale di Brunico. “Già quando lavoravo all’ospedale ho capito quanto bisogno abbiano i malati non solo delle cure ma anche di una buona parola, di una carezza, di un gesto che li faccia capire che non sono soli.” Sembra poco, ma è fondamentale per la guarigione. Martha Feichter ha anche capito che lei era in grado ad aiutare gli altri, a trovare la parola giusta nel momento giusto. Quando aveva 40 anni è nato il suo ultimo figlio, era il 1994. Un periodo tutt’altro che facile per Martha Feichter. Gli altri figli avevano 15 e 12 anni, lei lavorava a tempo pieno all’ospedale. “Non esisteva ancora il parttime“, si ricorda. L’hanno introdotto solo nel 1995, quindi ho dovuto arrangiarmi in un modo o nell’altro.“ Per qualche anno ci è riuscita, poi, nel 1997 è andata in pensione. Per esigenze famigliari. Ma stare a casa e basta era troppo poco per una donna come lei, impegnata nel sociale, abituata a lavorare, socia anche del Kwv, l’associazione delle famiglie cattoliche. "Per me è molto importante avere un altro obiettivo nella vita accanto alla mia famiglia, per quanto essa sia importante. Trovo importante potermi impegnare nel sociale", dice. Devono averlo capito anche gli altri. Quando si è recata all’ufficio dell’Assistenza Tumori a Brunico per una sempli-

Foto: Nicole Steiner

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Foto: Othmar Seehause

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In memoriam Margit Drabek Thies

Tema

ce informazione è entrata nell’universo dell’Assistenza Tumori e non ci è più uscita. In confronto ad altre sezioni, la situazione in Bassa Pusteria non è proprio semplice, racconta Martha Feichter. “Siamo troppo decentrati. Le distanze sono troppo grandi. Io stessa vivo a San Vigilio di Marebbe. Il consiglio, e questo vale anche per me, non è abbastanza presente in ufficio.” Prima persona di riferimento in Bassa Pusteria è perciò la segretaria. I membri del consiglio, sette eletti e due cooptati, sono presenti in ufficio solo una volta la settimana. “La Val Badia è lontana come anche la Valle Aurina o altre parti della nostra sezione”,spiega Martha Feichter. I membri del consiglio si occupano dei malati nei pressi del loro paese, nella loro valle. E’ una

delle cose che a Martha piacerebbe cambiare, ma non sa come. Le distanze sono un dato di fatto, un elemento di difficoltà oggettiva su cui è difficile intervenire. E’ invece molto felice della stretta collaborazione con la collega Ida Schacher e con la sezione Alta Pusteria. Aiutare fa parte della quotidianità anche della sua vita privata. A casa ormai c’è solo il figlio più giovane, 18 anni compiuti. Ma Martha si occupa anche della madre che ha 90 anni e del fratello, malato di cancro ai polmoni. “Ogni giorni faccio loro visita, c’è sempre qualcosa di cui hanno bisogno.” La fede gioca un ruolo molto importante nella sua vita. Racconta Martha Feichter: “Poter pregare mi regala la pace interiore e mi dà un forte senso di appartenenza ad una comunità.” Alla domanda se abbia un hobby, un passatempo, non risponde subito. Prima deve riflettere un po‘. “Fino a qualche anno fa mi piacevano molto i lavoretti a casa, fare la maglia, lavorare all’uncinetto.” E adesso? “Al momento sto facendo una pausa, una pausa in tutto. Leggo i giornali, ogni tanto anche un libro. Faccio delle passeggiate… ” Sì e poi c’è la Assistenza Tumori, il suo impegno quotidiano per i soci e per le persone ammalate. “Non potrei mai dire che non ho niente da fare.“ E sogni? Ha ancora un sogno nascosto nel cassetto, Martha Feichter? Anche in questo caso deve riflettere. “No, non direi“, ribadisce. “La salute, la mia libertà, cioè il mio essere libera di fare ciò che ritengo essere importante. E’ tutto ciò che mi occorre. Non ho altre esigenze. Non ho bisogno di altro. Nemmeno di andare in ferie ogni anno.“ Martha Feichter è una n donna felice della sua vita.

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COSA SUCCEDE NEI Circondari

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Merano - BurgraVIATO

BoLzANO - Salto - Sciliar

Carnevale 2012 Tutti gli anni arriva il carnevale e tutti gli anni i soci s’incontrano per un pomeriggio all’insegna di musica, balli e leccornie al ristorante Siegler im Thurm. A sinistra un bel primo piano do Margit Drabek Thies.

Consegna dell'assegno Niente regali ma donazioni a favore dell’Assistenza Tumori, sezione Merano - Burgraviato. Ecco come Othmar Tammerle ha voluto festeggiare il suo compleanno. Gli amici hanno obbedito e così si è potuta raccogliere una bella somma che è stata consegnata al presidente del circondario, Oskar Asam, e a Annalisa Pircher e Anna Kofler del direttivo..

il 20. Aprile Gita culturale a Castel Thun in Val di Non famiglia Thun ha della iare nobil La maestosità della residenza quest'anno per non parlare di gita alla ti cipan parte i tutti inato affasc Val di Non e infine delle dei meli in fiore, dei bei panorami della o. gustose specialità trentine offerte a pranz

Alle Regole di malosco in Val di Non il 15 maggio

Bel tempo e ottimo umore sono stati gli ingredienti della gita primaverile alle Regole di Malosco in Val di Non, il 15 maggio. Il programma prevedeva di tutto per tutti: passeggiate, giochi di carte e chiacchiere. E al ritorno c’è stata anche la possibilità di fermarsi un attimo in preghiera alla Madonna di Senale o per comprare qualche souvenir.

un concerto di Il coro Gospel Chorioso che ha dato Bolzano Gries na detti bene a chies nella a beneficez

Concerto di beneficenza a Lana Renate Daporta Jöchler e Michl Gamper Tutti i musicisti che hanno partecipato al concerto

Ogni anno un successo:

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“Lotta al tumore” Il dott. Christoph Mayr il 7 maggio a Sarentino ha spiegato le basi della lotta al tumore. Il medico ha informato sulla prevenzione e sul trattamento del tumore, partendo dalla situazione delle malattie tumorali in Alto Adige e fornendo informazioni soprattutto sui tumori più frequenti, quello al seno e quello all’intestino. Il medico ha illustrato le varie visite preventive e le tecniche di diagnosi per poi soffermarsi sulla cura di questi tumori. Con l’aiuto di diapositive ha mostrato gli interventi chirurgici sia sull'intestino che sul seno, non dimenticandosi anche dell’eventuale intervento di chirurgia estetica, completando le spiegazioni sull’opportunità di chemio- e/ o radioterapia. Un percorso completo che ha fatto comprendere come il paziente viene accompagnato dall'equipe medica dalla prima diagnosi in poi.

la manifestazione “Una Rosa per la Vita”

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COSA SUCCEDE NEI Circondari

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Valle Isarco

I partecipanti alla gita primaverile a Castel Coira a Sluderno Dopo il castello si visita il villaggio

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Lo stand della vendita delle primule delle donne SVP a Chiusa con la sindaca Maria Gasser Fink

La vendita della Rose edizione 1012 con il volontario pi첫 anziano, Johann Zingerle di quasi 90 anni, il solito "team delle rose" e i volontari pi첫 giovani, il gruppo dei cresimandi

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COSA SUCCEDE NEI Circondari

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Val Pusteria Sezione Alta Pusteria

2. Gara di sci in memoriam di Egon Kahn

Corsa di beneficenza in Val Pusteria

Doveva diventare un campione, il quattordicenne Egon Kahn. Ma la malattia se lo è portato via nel 2004. Il 4 Marzo 2012, lo sci-club Dobbiaco e l’ex allenatore di Egon, Armando Tavola, hanno organizzato alla seggiovia Trenker a Dobbiaco per la seconda volta una gara di sci in memoriam del giovane campione scomparso.

Per la nona volta sono partiti atleti grandi e piccoli per la corsa di beneficenza organizzata dall’Assistenza Tumori. Per la prima volta è stato possibile partecipare semplicemente camminando. Come ogni anno la manifestazione si è svolta all’insegna della competizione sportiva, del divertirsi stando insieme e della generosità. Un ringraziamento a tutti i partecipanti e in particolare all’associazione “Lince” e al suo presidente Peppo Trenker, agli sponsor, ai tanti volontari, a Polizia, Carabinieri, Croce Bianca e Soccorso Alpino e anche a Lucia Recchia, madrina del fondo “Aiuto ai Bambini” dell’Assistenza Tumori.

Il ricavo della manifestazione è stato devoluto a favore dell’Assistenza Tumori. Ospite d’onore della gara è stato il piccolo Mike Leon. Un ringraziamento va a tutti coloro che hanno contribuito al successo della manifestazione.

I tanti bambini che hanno partecipat o alla gara.

Il presidente dello sci-club, Franz Troger, il suo vice, Erwin Schiller e Wolfgan g Kamenschek della sezione Alta Pusteria dell'Ass istenza Tumori.

e si Del mangiare e del ber occupavano i volontari

Stiamo per arrivare anche noi!

Un trio allegro

con Lucia Recchia.

C'è chi camminava e chi correva...

Leon Mike con Iris Kahn e l'allenatore Armando Tavola Importante non è vincere ma partecipare

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COSA SUCCEDE NEI Circondari

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Val Pusteria

Val Venosta

Sezione Bassa Pusteria Ginnastica in acqua Stare in ac qua regala bene ssere. L’attività svolta in gruppo fisica aiuta la guarig ione e trasmet un’intesa posit te iva con il proprio corpo.

Da non sottovalutare: i problemi nel rapporto di coppia Appena passato il primo sgomento, la fase dell’operazione e delle terapie, tanti malati di tumori si vedono confrontati con un nuovo problema: tensioni e malintesi nel rapporto di coppia. La sezione Bassa Pusteria dell‘Assistenza Tumori ha invitato il professor Kurt Loewit, apprezzato esperto austriaco nell’ambito della sessuologia, per una conferenza sul tema, e questo proprio perché nei colloqui con i pazienti i problemi di coppia sono una costante. Nella formazione dei medici questo tema però non è previsto. Il personale medico si sente quindi spesso inadeguato, mentre i pazienti invece sono frustrati perché non si sentono capiti. Proprio chi è malato ha bisogno del sostegno che può dare un rapporto di coppia. “L’uomo è un essere che ha bisogno di relazionarsi e deve soddisfare i suoi bisogni psico-sociali per mantener il suo equilibrio mentale”, ha sottolineato Kurt Loewit. Per favorire la salute, un rapporto deve trasmettere la sensazione di accettazione e di appartenenza. Lo stare

vicino all’altro, poter comunicare i suoi stati d’animo sono quindi fattori importanti che nel momento della malattia acquisiscono ancora più rilevanza. “E poi non dobbiamo dimenticare che anche la sessualità fa parte della comunicazione nella coppia.” E proprio questo ambito delicato spesso viene influenzato negativamente dalla malattia. Loewit ha espresso il desiderio che sempre più persone, soprattutto il personale sanitario, si occupino di questo tema fondamentale. “Non dobbiamo lasciare i malati soli con questo tipo di problemi!”

Prof. Loewit ttia.” “Il rapporto di coppia tra salute e mala Un tema che evidentemente suscita o grande interesse come ha dimostrat l’affluenza alla conferenza con il professor Kurt Loewit nella “palestra Vecchia” di Brunico.

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ttembre Il giorno 6 se Tumori ll’Assistenza e d o ic n ru l’ufficio di B so causa rimarrà chiu to. giornamen corso di ag

Conferenza nella "vecchia palestra" a Brunico col Professore universitario Kurt Loewit, psicologo specializzato nei rapporti interpersonali.

Serata informativa con il dottor Norbert Längerer, direttore del servizio psicologico dell’ospedale di Merano La diagnosi di cancro viene vissuta come uno shock e può provocare ansie e crisi personali. La psico-oncologia può aiutare a uscire da questa situazione di stallo.

Ginnastica in acqua ua nella Cascade, la Il corso di ginnastica in acq Tures, già la prima po Cam di va nuo piscina molto apprezzato. o ltat risu volta è

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COSA SUCCEDE NEI Circondari

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Oltradige Bassa Atesina

Pellegrinaggio a “Madonna della Corona ” Non sempre splende il sole in maggio, ma maggio è il mese dei pellegrinaggi. La gita alla Madonna di Caprino Veronese è stat a bagnata ma ugualmente è stato un bel l’evento. Dopo la SS. Messa i partec ipanti hanno pranzato insieme. Al posto della passeggiata per il cen tro di Malcesine si è andati a fare un giro in un shopping-center.

Festa delle moto Per una festa con le moto il brutto tempo non è di buon auspicio. Ma la benedizione delle moto da Siegi a Caldaro è stata ugualmente una bella festa. Ringraziamo Christian Andergassen per aver devoluto l’incasso netto della festa all’Assistenza Tumori. Nella foto Christian Andergassen con la vice-presidente Berta Ambach Tschigg.

Trent’anni Sezione Bassa Atesina - Oltradige Con una Messa e una festa solenne alla “Haus Unterland” di Egna, la sezione ha voluto ricordare i trent’anni dalla fondazione. Un’occasione per ringraziare a tutti i volontari che con il loro sostegno hanno aiutato i malati di tumore.

In Memoriam Nicola Bellini un loro compagno. Alcuni volontari di Egna hanno voluto ricordare poco a farmi capire che persona buona e Nico ti ho conosciuto poco, ma è bastato quel e di combattere. vivere di avevi che meravigliosa fossi, la voglia o un battito di ciglia per far smettere di battere bastat è , attimo un Tutte cose che sono svanite in quel cuore buono che avevi. nelle la sua anima vive, e vivrà ogni giorno nei gesti e E' vero, Nico fisicamente non è più qui, ma tutte quelle persone che ha di i ricord nei e Egna di i Tumor ione sociaz parole dei volontari dell’As rie. accompagnato presso ospedali e strutture sanita ario: lo ricorderemo quando percorreremo le corsie Nico è stato la perfetta immagine di un volont alle persone che soffrono, perchè quello sarà il sorriso un remo regale o degli ospedali, quand pagnato nella sua vita. accom e sorriso di Nico, quel sorriso che l'ha sempr Ciao Nico! ari. Rimarrai nei nostri cuori, in quello di noi volont

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Gita sociale provinciale annuale 27.09.2012

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ari soci, quest’anno la gita sociale ci porterà in Alta Pusteria giovedì 27 settembre 2012 per passare alcune ore in allegra compagnia. Prenotazioni Entro il 7 settembre 2012 presso le rispettive sedi circondariali. I soci ordinari hanno il diritto di precedenza. Eventuali accompagnatori devono essere soci dell’Associazione e potranno partecipare solo in caso di posti disponibili.

Quota di partecipazione soci ordinari eventuale accompagnatore

€ 25,00 € 40,00

Il pagamento deve essere effettuato presso gli uffici circondariali o tramite versamento bancario entro il 21 Settembre 2012. Orario e luogo di partenza dei rispettivi autobus vi sarà comunicato dopo la vostra prenotazione tramite circolare.

Programma Ore

9:30

Arrivo

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10:00

Santa messa a Dobbiaco

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11:00

Piccolo rinfresco

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12:30

Pranzo nella sala di Gustav Mahler nel Grandhotel Toblach

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14:30

Un piacevole pomeriggio in compagnia

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17:00

Rientro in pullman

Prenotazioni: Bolzano Tel. 0471 28 37 19 bozen-salten-schlern@krebshilfe.it

Dobbiaco Tel. 0474 97 28 00 oberpustertal@krebshilfe.it

Egna Tel. 0471 82 04 66 ueberetsch-unterland@krebshilfe.it

Merano Tel. 0473 44 57 57 meran-burggrafenamt@krebshilfe.it

Bressanone Tel. 0472 83 24 48 eisacktal@krebshilfe.it

Silandro Tel. 0473 62 17 21 vinschgau@krebshilfe.it

Brunico Tel. 0474 55 13 27 unterpustertal@krebshilfe.it

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Partecipate numerosi!

Il compositore Gustav Mahler (1860 – 1911) visitó nel 1908 Dobbiaco per la prima volta come ospite estivo. Visse una fase di vita difficile e soffrí di una malattia di cuore. Nel Trenkerhof Mahler trovó 3 estati di pace e compose qui “Il canto della terra”, la “Nona Sinfonia” ed il frammento della “Decima”. Mahler morí nel giugno del 1911. La grande sala musicale del Centro Culturale Grand Hotel di Dobbiaco (che si qualifica per la sua eccellente acustica) é n dedicata a lui.


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