International Festival of Roman Theatre of Volterra - Program 2014

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Anno XII

con il patrocinio della commissione nazionale

MMXIV

FERIAE AUGUSTI Direzione Generale per la Valorizzazione del Patrimonio Culturale


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FERIAE AUGUSTI Anno XII Indice: Pag 3 - Mutatis

Mutandis Pag 5 - Litologia Pag 6 - Pulcinella e l’Imperatore Pag 7 - Elena Pag 8 - Achille e Pentesilea Pag 9 - Assenza Pag 10 - L’Infinito Giacomo Pag 11 -

Babilonia

Pag 12 - Eneide Pag 13 - Archeo

Yoga

Pag 13 - Percussioni

dal Texas

Pag 14 - Medea Pag 15 - Viaggio Pag 16 - Street

negli inferi

Art-Theater

Pag 17 - Romeo e Giulietta la verità che willy... Pag 18 -

Venere e Adone

Pag 19 - Artisti

di Volterra per Volterra

Pag 19 - Trimalcena Pag 20 - Miles

Luculliana Bis

Gloriosus

Pag 21 - Cerimonia

Premio “Ombra della Sera”

Pag 22 - D’Annunzio nell’arte e nella storia del suo tempo Pag 22 - Guitar Pag 23 - Gran

meeting

Finale con Jubilation Gosper Choir 1


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FERIAE AUGUSTI Anno XII

Simone Migliorini

Mutatis mutandis

XII Edizione, o meglio, avrei voluto scrivere: I’edizione dopo l'XI... Come mai? Perché quest'anno rappresenta uno dei traguardi che ci siamo da sempre prefissati, il più importante per noi e per tutta la città e, diciamolo, per l'umanità intera. Per la prima volta dopo 2000 anni dalla morte dell'Imperatore Ottaviano Augusto, sotto il regno del quale il Teatro fu fatto costruire, per la prima volta dal suo ritrovamento, si potrà utilizzare il Teatro Romano nel Teatro Romano. Un gioco di parole? No, una bellissima realtà. Il pubblico, i cittadini, i visitatori, potranno per la prima volta entrare “nel” teatro attraverso un percorso di grande suggestione sensoriale. Dalla biglietteria camminerete attraverso l'ambulacro, dove saranno disposti ulteriori posti a sedere in una sorta di "galleria". Lungo le scale discenderete nell'area termale e attraverserete il quadriportico fino a giungere all'ingresso del vomitorium di destra, ossia da quel corridoio che, anche nell'antichità, era un accesso ai posti a sedere della parte inferiore della cavea. Giungerete quindi alla platea realizzata nel semicerchio del coro, dalla quale assisterete agli spettacoli messi in scena sul palcoscenico posto nella sua antica e reale sede. Un regalo che la Soprintendenza dei Beni Archeologici di Firenze, qui rappresentata dalla Dott.ssa Elena Sorge e dal Dott. Giovanni Roncaglia, ha voluto fare a Volterra. Un regalo che coincide con l'istituzione sperimentale di una rete di valorizzazione dei monumenti attraverso lo spettacolo dal vivo voluta dal Mibact e caldeggiata da “I Teatri di Pietra”, la rete della quale anche il nostro Festival fa parte. Un bellissimo regalo che anche, e soprattutto la Fondazione Cassa di Risparmio di Volterra ha voluto fare a noi e alla Città, consentendoci di entrare a far parte della rete che comprende i maggiori siti archeologici nazionali. Un regalo dell'Amministrazione Comunale che ha curato questo incredibile sito. Volterra non è una città d'Arte, ma una Città dell'Arte. Le città d'Arte hanno qualcosa che sa di imbalsamato, di museo a cielo aperto; noi dobbiamo cambiare prospettiva percettiva, dobbiamo rinnovarci. Noi lo stiamo facendo da anni con il contributo di tante persone e Enti, di tanti amici che anche in passato hanno speso il loro tempo perché riuscissimo ad arrivare fino a qui ed oltre. Lo stiamo facendo dando lavoro a centinaia di persone (quest'anno 500) tra tecnici, amministrativi e artisti. Per dare vita, per la dodicesima volta al Festival, abbiamo dovuto rinunciare alla produzione: questo ci costa molto in termini artistici, ma necessità lo impone. Il nostro lavoro lo vedrete il 13 Luglio, lo vedrete al Festival di Peccioli “11 Lune” con il quale rinnoviamo la collaborazione, lo vedrete nella serata del 30 luglio, che sa già di leggenda, dove tutti gli Artisti volterrani famosi e meno famosi, si riuniranno per la prima volta tutti insieme per la kermesse “Artisti di Volterra per Volterra” il cui incasso sarà devoluto per il restauro del Teatro. Tornerà a grande richiesta la “Trimalcena Luculliana” insieme a decine di eventi importanti tra i quali la tradizionale “Cerimonia di consegna dei premi Ombra della Sera” che quest'anno avrà la splendida cornice del Teatro Romano. Sursum corda!! Simone Migliorini Direttore Artistico

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Ridotti: ragazzi di età compresa tra i 13 e i 17 anni Ingresso gratuito per ragazzi di età inferiore a 13 anni

Prezzi ingresso € 12,00 / ridotti € 10,00

La Trimalcena Luculliana del 31/7 il concerto Guitar Meeting del 3/8 sono fuori abbonamento

pag 7 – ELENA pag 8 – ACHILE E PENTESILEA pag 9 – ASSENZA STUDIO 2 pag 10 – L'INFINITO GIACOMO Vizi e virtù di Giacomo Leopardi pag 11 – BABILONIA pag 12 – ENEIDE Ciascuno patisce la propria ombra pag 14 – MEDEA pag 17 – ROMEO E GIULIETTA La verità che Willy non vi ha detto

ingresso € 15,00 / ridotti € 12,00 pag 18 – SHAKESPEARE / VENERE E ADONE pag 19 – ARTISTI DI VOLTERRA PER VOLTERRA pag 20 – MILES GLORIOUS pag 22 – GUITAR MEETING (fuori abbonamento)

pag 19 – TRIMALCENA LUCULLIANA € 40,00

(prenotazione obbligatoria fuori abbonamento)

pag 13 – ARCHEO YOGA € 15,00 a lezione Per informazioni e prenotazioni: Sig.ra Eva Bartali 3395699922

GRATUITO pag 3 – LITOLOGIA pag 13 – PERCUSSIONI DAL TEXAS pag 15 – VIAGGIO NEGLI INFERI pag 21 – CERIMONIA CONSEGNA PREMI OMBRA DELLA SERA pag 22 – D'ANNUNZIO NELL'ARTE E NELLA STORIA DEL SUO TE pag 23 – JUBILATION GOSPEL CHOIR

ABBONAMENTI 6 spettacoli € 60,00 ridotti € 48,00 4 spettacoli € 40,00 ridotti € 32,00 tutti gli spettacoli € 125,00 ridotti € 100,00 4

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rinfresco gentilmente offerto dalla pasticceria Migliorini

PasticceriaMigliorini s.n.c.

1 LUGLIO - Ore 17:00

Via Gramsci, n°21 - Volterra

Caffetteria Gelateria

“LITOLOGIA”

Mostra personale di Gianfranco Gianfaldoni mostra delle pitture di pietra presentazione critica Renato Bacci

Pietre narranti, polveri cromatiche di rocce enigmatiche che rimandano l’eco persistente di civiltà remote. “Litologia” è la personale di Gianfranco Gianfaldoni, l’artista professore, custode attivo di antichissime tecniche ricondotte nelle sintesi espressive del contemporaneo, la cui mostra dal raffinato sincretismo storico, incontra il “Teatro di Pietra”: il Festival del Teatro Romano di Simone Domenico Migliorini che nell’edizione 2014 porta il suo pubblico, per la prima volta dopo 2000 anni di storia, negli stessi posti riservati ai cori degli antichi antenati durante gli spettacoli al Teatro Romano di Volterra. Un interfaccia ravvicinato con il passato antico e le sue tracce concrete, sottolineato anche dal vertiginoso gioco semantico della mostra: Lito- ("pietra") e -logia ("discorso"). Una ricerca visiva che muove sul confine labile fra materia e parola, pensiero e segno, effimero ed eterno. Gianfranco Gianfaldoni dipinge con il “calore” arcaico delle pietre, ripercorrendo in parallelo le trasformazioni dei segni grafici del pensiero: i neo-sassi aziliani, i neumi della musica, i segni di proprietà, gli alfabeti originari. Sono linee e contorni spesso tracciate in piombo, con incursioni metalliche proprie dell’antica tecnica della gemina, ma c’è anche la doratura di Duccio di Buoninsegna, sperimentata su fondi straordinariamente sfumati di celeste e indaco, grigio ghiaccio, giallo di Siena, rosa di Verona. In cornici-mosaico di fresca memoria bizantina, si manifestano, in un movimento cubista roteante, anche le fasi delle architetture, la struttura sintetica stessa del Teatro Romano. Seducenti monumenti vibranti, attraversati da oscure recenti lacerazioni, che richiamano le ferite del busto di uomo di Mitoraj, drammaticamente emergente dal suolo del Teatro: un grido restituito alla materia, negli spazi agiti e recitati, della poesia dello spirito. Elena Capone

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5 LUGLIO - Ore 21:45

Prima Nazionale - esclusiva per la Toscana

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Fontana Medina / MdaProduzioni

PULCINELLA E L'IMPERATORE da Svetonio, Virgilio, Strabone drammaturgia Sebastiano Tringali regia e coreografia Aurelio Gatti musica originale Marcello Fiorini e della tradizione popolare Michele Bonè con Carlotta Bruni,Monica Camilloni, Gabriella Cassarino,Tiziana D'Angelo,Gipeto, Rosa Merlino,Virgilio Brancaccio, Mario Brancaccio, Ernesto Lama Patrizia Spinosi, Sebastiano Tringali Nasce, per l'occasione dell'anno augusteo, "Pulcinella e l'Imperatore", una farsa per danza, musica e teatro che, attraverso la vicenda dell'imperatore Ottaviano Augusto, ripropone i temi – mai tramontati – dell'anelito di libertà, della ricerca di un'identità che non sia un sortilegio o un destino da compiere, ma una scelta. Una sorta di dramma giocoso con Pulcinella - maschera universale con la sua saggezza, l’irriverenza (verso i potenti), lo spirito critico, il grottesco, l’umorismo pungente da una parte e l'Imperatore Ottaviano Augusto, un "conciliatore" instancabile, tra tradizione e innovazione, strenuo sostenitore della pace quale condizione necessaria per consentire lo sviluppo e soprattutto il progressivo superamento di ogni stato di crisi ed emergenza. E poi la probabile corte augustea con ancelle, concubine, mogli, badanti, figlie gemelle adottate, accanto al mondo militare e alla casa imperiale fatta di servi, cavallanti, fantesche, cuochi... in contatto con l'improbabile mondo dei defunti tra cui Virgilio ed Epicuro che solo Pulcinella può vedere e dialogare. Sullo sfondo, citata per i suoi paesaggi tra cielo e mare, la residenza imperiale di Pausilypon.

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6 LUGLIO - Ore 21:45

Prima Nazionale - esclusiva per la Toscana

Teatro romano - Volterra

Pragma

ELENA da Ghiannis Ritsos regia Francesco Tavassi con Mariangela D'Abbraccio

Struggente e visionaria la Elena di Troia che Ghiannis Ritsos ci offre: immaginariamente pluricentenaria, assediata dal fantasma maledetto della propria antica bellezza. Sola nel palazzo che fu teatro del suo rapimento da parte di Paride, affronta i propri ricordi e l'arrivo della fine tra i pochi resti impolverati e sgretolati di gioielli e vestiti, trofei di un passato fiero, sottratti al saccheggio di giovani e sprezzanti ancelle. Intorno a lei i fantasmi di coloro che le dedicarono la vita fino alle estreme conseguenze. Con Mariangela D'Abbraccio la bellezza di Elena, sarà espressa come traccia di una antica maschera, ancorata alla fine della vita come ultima e beffarda espressione di una umanità trapassata, simbolo della resistenza alla devastazione del tempo e alla morte. L'Elena di Ritsos è la speranza, o meglio la consapevoleza (che è anche atto di fede del poeta) che qualcosa si salva sempre dal naufragio, dalla distruzione totale. Perchè "chissà / là dove qualcuno resiste senza speranza, è forse là che inizia / la storia umana, come la chiamiamo, e la bellezza dell'uomo." Francesco Tavassi

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7 LUGLIO - Ore 21:45 Teatro romano - Volterra

EMOX BALLETTO CONTEMPORANEO

ACHILLE E PENTESILEA Achille: Francesco Mariottini, Ulisse: Angelo Egarese Pentesilea: Eleonora Di Vita, Protoe: Serena Rampon e con: Giulia Lampredi, Vanessa Marsini, Sara Sicuro Federica Taffoni, Klizia Caappellini, Laura Ceccherini Chiara Della Latta, Camilla Peretti, Anna Pesetti Attori: Giulia Lino, Caterina Boschi, Filippo Magazzini Regia: Beatrice Paoleschi e Giulia Lino - Costumi: originali di Santi Rinciari Coreografia: Beatrice Paoleschi - Inserti poetici: Ilaria Cipriani Musiche: Rossini, Vivaldi, Bach, Purcell Scenografia: La Fabbrica dei Sogni dei Fratelli Bonetti PENTESILEA, figlia di Ares, Dio della guerra e di Otrera, riassume in sé la forza e la femminilità, l'amore e la guerra. Come tutte le Amazzoni porta scolpita nel corpo la propria identità: forte ed aggressiva, armata di arco, per questo si è privata del seno destro, è anche femminile e sensuale come Afrodite. Il suo corpo, terribile arma nell'arte della guerra, può anche dare origine al desiderio più travolgente e funesto. Alla guida del suo esercito di guerriere, Pentesilea è alla ricerca di prigionieri da condurre nel suo regno per festeggiare la festa delle rose., festa in cui le vergini prescelte potranno accoppiarsi con gli uomini e permettere così la continuità del loro regno di sole donne. Le amazzoni si intromettono così nella guerra tra troiani e ateniesi, cercando tra quest'ultimi le loro prede. L'uomo destinato a P. è proprio il più grande guerriero greco, Achille. L'amore e la guerra s'intrecciano e Achille e Pentesilea sono colpiti dalla stessa e folle attrazione, ma Achille e Pentesilea sono anche condottieri vincitori che non accettano la vittoria dell'altro. I sentimenti, le paure, gli entusiasmi di Pentesilea vibrano e trasudano dai corpi delle sue amazzoni, uno sconvolgente gruppo di guerriere che l'accompagna dall'inizio fino alla dolorosa fine: è proprio questa schiera di guerriere con i loro canti, le loro danze, con la loro inquietante carnalità ad imprimere allo spettacolo una sorprendente forza emotiva. La tragedia sembra solo sfiorare Achille, burattino inconsapevole di un destino superiore ed infausto, mentre l'umanità più viva e sofferente è affidata alle selvagge guerriere.

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8 LUGLIO - Ore 21:45

Esclusiva per la Toscana

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danza conteporanea

ASSENZA - Studio 2 Coreografia Paola Scopettuolo Danzatori : Compagnia Aleph - Denise Donniacuo, Chiara Manservigi, Diletta Brancatelli Azzurra Marciano’, Cristina Napoletano, Giulia Catania, Ylenia Ambrosino Regia e Coreografia: Paola Scoppettuolo - Elaborazione Musicale: Daniele Martongelli Booking e Comunicazione: Milena Di Canio - Amm. Compagnia: Patrizia De Persio Assenza “……In quale profondità nasconderò la mia anima perché non veda la tua assenza che come un sole terribile, senza occaso, brilla definitiva e spietata? La tua assenza mi circonda come la corda alla gola il mare chi sprofonda. “ (Jorge Luis Borges) Liberamente ispirato ad alcune poesie di Borges, lo spettacolo intende analizzare, nello spazio evocativo della danza, le molteplici sfaccettature proprie della problematica relativa all’uso dello specchio e delle procedure della riflessione così come esse si articolano nell’ambito di quel processo della “pietrificazione” che caratterizza, in modo saliente, il mondo poetico di De Chirico e Magritte. Da Caravaggio e Rubens per giungere, infine, a Borges e a Bacon, il tema dello specchio e della sua frantumazione rappresenta uno dei temi centrali della riflessione filosofica e dell'arte europea (e non solo). È esattamente a partire da una analisi in profondità di tale problematica che, nel corso del '900, sono venuti a precisarsi temi essenziali quali quelli rappresentati dalla disamina dell’assenza e della divisione “interna” dell'Io. Colui che è circondato dall’assenza, che si riflette in uno specchio di pietra che brilla spietato e che tutto inghiotte. In effetti, l’Assenza di cui lo spettacolo parla, è l'assenza che si dà quando il corpo non è più in grado di porsi come testimone di verità a se stesso, è ciò si realizza quando i movimenti della danza, così come le forme della vita, finiscono per apparire, in accordo ai versi di S. Plath, come “parole senza cavaliere”. Per uscire dall'Assenza, occorre, allora, riannodare i fili di una trama, ascoltare nuovamente in sé il dettato di un eros, entrare come De Chirico negli occhi di un manichino per rintracciare al loro interno il senso profondo del suo pensiero unitamente all’emozione segreta che li abita. Paola Scoppettuolo

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9 LUGLIO - Ore 21:45 Teatro romano - Volterra

Vizi e virtù di Giacomo Leopardi

L’INFINITO GIACOMO drammaturgia e regia di Giuseppe Argirò musiche di Mozart, Bach, Beethoven, Chopin, Rachmaninov, Dvořàk con Giuseppe Pambieri L’imperfezione del genio, in tutta la sua irregolarità, conduce alla solitudine, a un pellegrinaggio estenuante nell’universo. Leopardi è un re senza regno, è Amleto che arriva oltre il limite del conoscibile, supera la coscienza affermando la vita nel suo groviglio inestricabile di bene e male; per il genio tutto è noia, è tedio incommensurabile. Il poeta di Recanati, con lucido disincanto, affonda a piene mani nella verità e ne trae la radice del dolore. È inutile chiedersi a che punto sia la notte; la notte non finisce… mai. I regni, i globi, i sistemi, i mondi, non sono che una pallida rappresentazione del pensiero dell’uomo, ma l’anima giace nelle profondità ed è a tutti invisibile tranne al poeta che può profanare il suo mistero e consegnarlo all’uomo. Leopardi, affettuosamente Giacomo, nel nostro viaggio, non appare così distaccato e lontano dai piaceri terreni, non ci sembra affatto disinteressato a ciò a cui aspira la gente comune. Giacomo è vulnerabile, ansioso, riservato, schivo, eppure è pervaso da un desiderio inesauribile di vita. Giacomo è goloso, non può fare a meno di dolci, cioccolata, paste alla crema e gelati. In questo ricorda Mozart, altra creatura divina nella sua sregolatezza. Non a caso alcune delle sue più scandalose composizioni, fanno da contrappunto agli aneddoti più divertenti della vita di uno dei massimi autori italiani. La biografia romanzata che esce fuori dalle pagine dell’Epistolario e dello Zibaldone, ci aiuta a costruire un ritratto singolare ed inedito del nostro poeta. Leopardi, con grande sincerità, confessa le sue paure come la sua fobia per l’acqua, un fastidio che giungerà al parossismo e alla comicità, culminando nel rifiuto del bagno almeno settimanale. Non mancano gli spunti divertenti per riflettere sul suo rapporto con l’eros e la sessualità. Nelle sue stesse parole, il desiderio di una vita normale, è incessante: il dono della poesia appare spesso come una maledizione divina che lo segna come diverso, lo condanna a una sofferenza eterna e lo affranca contro ogni sua volontà dal mondo che lo circonda. Ecco, questa è la figura dilaniata, spesso scissa, combattuta e afflitta che la parola non può contenere. Leopardi non è tutto nella sua poesia. La sua ricerca affettiva attraversa i secoli e incontra una disperata umanità che per sopravvivere alla storia che avanza, non può che stringersi in una solidarietà reale che diventa l’unica possibilità di sopravvivenza, ancora oggi per tutti noi.” Giuseppe Argirò 10

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10 LUGLIO - Ore 21:45 Teatro romano - Volterra

Hystrio/MdaProduzioni Danza

BABILONIA Musica e danza

da un'idea di Marcello Fiorini coreografia Rosa Merlino/Monica Camilloni musica originale eseguita dal vivo Marcello Fiorini con Carlotta Bruni, Monica Camilloni, Rosa Merlino Nella mistica di derivazione biblica Babilonia è una metafora utilizzata per definire una società‚ uno stato o un'istituzione che assomma in sé ciò che è considerato negativo nella natura umana.... e in qualche maniera evoca il Caos allorchè tutti i linguaggi si mischiano e diventano incomprensibili l'uno all'altro. Secondo i Veda‚ il Caos non è un misterioso disordine cosmico che ci attende nel profondo dell'Universo e nemmeno un magmatico oceano di lava che ribolle minaccioso accanto al cuore della terra‚ ma è l'illusione di questa realtà‚ il continuo gioco tra desiderio e sofferenza che costella e soggiace alla trama della vita. Attraverso questa visione ‚ Il Caos quindi è nella nostra percezione‚ è nel credere ai nostri sensi. Nel credere anche in un senso delle cose‚ senso che con tutta probabilità‚ invece‚ ci sfugge. Questi i pensieri che hanno dato vita al progetto nato dall'incontro tra Marcello Fiorini e Aurelio Gatti‚ una ricerca su quelle infinite e alchemiche discordanze tra corpo‚azione e musica che nel complesso generano una dinamica altra‚ nuova‚ totalmente estranea agli elementi generativi eppure intimamente collegata con questi. La parte coreografica affidata a Rosa Merlino e Monica Camilloni che già si sono sperimentate‚ con ottimi risultati‚ nel lavoro di Metamorphosis. Il debutto per il Museo Regionale D'Arte Contemporanea‚ Palazzo Riso di Palermo.

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Prima Nazionale - esclusiva per la Toscana

11 LUGLIO - Ore 21:45

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ENEIDE

Ciascuno patisce la propria ombra Da Virgilio, Ovidio, Marlowe - drammaturgia e regia Matteo Tarasco con Viviana Altieri, Nadia Kibout, Giulia Innocenti Scene e Luci Matteo Tarasco - Costumi Chiara Aversano Una fulgida oscurità ammanta l’epopea della guerra di Troia: oscure sono le trame della storia, fulgido il mito. Potremmo raccontare la storia dell’uomo nei secoli, attraverso le differenti culture dominanti in Occidente, come il perenne conflitto tra due istanze contrapposte: tradurre in immagini fantastiche la realtà, o, al contrario, tradurre in realtà la fantasia. In questo percorso d’individuazione, il Teatro è stato sempre strumento principe, luogo di scoperta e contenitore di racconti di miti, specchio dell’essere umano. Già gli antichi Greci - coloro che primi codificarono in forma scritta e in codici performativi, l’arcaica prassi del Teatro - sapevano, grazie alla lezione di Eraclito, che “la natura ama nascondersi”. E pertanto, considerando la Natura come madre di Verità, cercarono, attraverso il Teatro, uno specchio capace di coglierne i riflessi; cercarono, attraverso il Teatro e le sue modalità espressive che tendevano all’individuazione del sé (la agnizione preludio di purificazione), una eco di quella visione interiore profonda di cui l’essere umano è portatore. Il Teatro era dunque - ed è tuttora - uno sguardo sull’essere e, in quanto sguardo, nessuna immagine speculare lo può contenere. La magia del Teatro è insita nella sua fuggevolezza: quando ci specchiamo, vediamo la nostra immagine, ma non lo sguardo che la determina. Lo sguardo, come il Teatro è dietro l’immagine che vede, ama nascondersi, come la natura di Eraclito, e pertanto, forse, la vera essenza dell’essere umano, il vero sé, è al di là dell’immagine, oltre i confini della visione, nell’immaginazione appunto, in tutto ciò che noi chiamiamo fantasia. Il Teatro, fabbrica di quella particolare fantasia chiamata realtà, con le sue scene, storie e racconti, ci rimanda un residuo di visione sull’essere, ci mette in contatto con la sua invisibilità, e indicibilità, che il più delle volte non si lascia percepire, o sembra marginale. Il Teatro contiene un margine essenziale di non-detto, entro cui si cela il nostro essere, e, mediante l’uso della maschera, induce l’uomo a rapportarsi con emblemi del sé che lo connotano, lo caratterizzano e lo inducono a trovare un’identità. La maschera funge da catalizzatore d’istanze inconsce presenti nell’essere umano, per quanto non mai esercitate o esercitabili. Pensiamo ad esempio all’eroe tragico Amleto, che si dimena e si lacera sul limite dell’”essere” (e del “non essere”): il suo destino induce a riflettere, e modifica così la direzione del divenire personale di chi riflette. Amleto esprime tutto questo in due versi: “Il tempo è fuor di squadra, maledetta dannazione / essere venuto al mondo per rimetterlo in sesto.” Mettere in scena ENEIDE oggi, significa esser consapevoli di tutto questo, significa sfidare, sulle assi del palcoscenico, l’essenza più profonda del proprio essere, significa cercare di rimettere il mondo in sesto come novelli Amleto, con l’arma tagliente del Teatro. La nostra Eneide è una sfida lanciata agli spettatori: una sfida a valicare il confine dello specchio, una sfida a spogliarsi della maschera per offrirsi nudi al cospetto di Verità. Matteo Tarasco 12

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7 LUGLIO / 11 LUGLIO / 1 AGOSTO - Ore 18:00 Terrazza Teatro romano - Volterra

ARCHEO YOGA Lezioni Archeo Yoga

Maestro: Renzo Marconi

12 LUGLIO - Ore 17:30 - 20:45 Piazza dei Priori - Volterra

30째 anniversario festival internazionale gruppi corali

PERCUSSIONI DAL TEXAS

Wind Band and percussion ensemble Texas Christian University, Diretta da Bobby R. Francis, direttore ospite James Keene 20 fiati, 13 ottoni, 6 percussioni, 39 orchestrali Synergy Percussion Group diretto da Russell Ratterree 10 orchestrali West Percussion Group diretto da Dr. Brian A. West 19 orchestrali Richter Flute Choir diretto da Tara Richter 9 orchestrali

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Prima Nazionale - esclusiva per la Toscana

12 LUGLIO - Ore 21:45

Teatro romano - Volterra

MEDEA di Euripide traduzione e adattamento di Michele Di Martino e Maurizio Panici regia Maurizio Panici - progetto scenico e costumi Michele Ciacciofera musiche Luciano Vavolo - con Pamela Villoresi e Massimiliano Franciosa Medea ci riporta - a partire dai tragici greci - alle donne di oggi. Sono infatti le donne a mettere in discussione la vecchia cultura facendosi portatrici di un nuovo pensiero. Ed è proprio attraverso Medea che Euripide pone all'interno delle rappresentazioni tragiche un elemento di assoluta modernità. Medea, infatti, è la prima donna a mettere in discussione i rapporti tra uomo e donna, evidenziando una situazione di forza, contestando l'esistente, aprendo un contenzioso e lasciando intravedere nuove possibilità. Medea è per questo uno dei più estremi e affascinanti personaggi della tragedia classica e moderna in quanto, prima fra tutte, non agisce spinta da un impulso erotico o sentimentale ma per rispondere ad un’ingiustizia :”ecco Medea ...ecco la sventura di una donna“ dice di sè al termine di un lunghissimo e straziante monologo. Le modalità del suo atto trascendono ogni consuetudine. In Medea l'azione tragica coincide con la sua stessa rovina poiché, mentre punisce il padre dei suoi figli, colpisce con uguale violenza se stessa: pur riconoscendo l'impatto del suo agire, lo persegue con determinazione e lucida consapevolezza. Raccontare ancora una volta Medea è narrare da un lato quanto le passioni possano essere devastanti se non controllate, ma dall’altro come gli uomini attraverso sofisticati ragionamenti giustifichino scelte di comodo per il raggiungimento di una posizione sociale più alta all’interno di una comunità. Medea è anche una storia tremenda che le cronache recenti continuano a raccontarci suscitando orrore per un atto così orribile: ancora una volta la lezione dei classici ci fa riflettere sul nostro essere uomini di questo tempo, con l’immutata fragilità di sempre, e ci invita a partecipare al percorso doloroso della protagonista, percorrendo con lei tutta la gamma delle passioni e l’orrore per un gesto così definitivo. Le musiche di Luciano Vavolo raccolgono suggestioni antiche ricollocandole con sensibilità contemporanea all’interno di un allestimento che privilegia fortemente il compito degli attori destinati a restituirci un distillato di parole ed emozioni che avvolgono lo spettatore in una partitura musicale serrata.

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13 LUGLIO - Ore 21:45 Piazza dei Priori - Volterra

“Compagnia del teatro l'Avventuracolorata” e “Arresti di Tempo”

VIAGGIO NEGLI INFERI

dai classici ai contemporanei drammaturgia Alma Daddario regia Simone Migliorini - Alessandro Benassai

Viaggio negli Inferi: un florilegio curato da Alma Daddario che attraversa gli inferni di Dante, ma anche di Odisseo, di Persefone, gli inferni di Oriana Fallaci, di Genet, di Melville, della stessa Daddario. Un viaggio fuori e dentro di noi che risuonerà tra i superbi palazzi della Piazza, che verrà allegorizzato dagli abili "Arresti di Tempo" e declamato dagli attori e attrici dell'Avventuracolorata, la compagnia del Festival. Uno spettacolo che ha la precisa intenzione di lasciare dentro gli spettatori la sete di ricerca di se stessi, del proprio inconscio. Uno spettacolo che non fa che confermare quanto le vie geografiche coincidano, come per Ulisse, con quelle interiori e la sete di conoscenza e di percorrenza non siano altro che metafore del mistero della vita. Così, la via Francigena, non è solo una via di percorrenza commerciale e di unione geografica, ma una via ormai entrata nel mito, una delle vie dell'anima. Simone Migliorini

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21 LUGLIO - Ore 19:00

Anfiteatro Fonte Mazzola - Peccioli KILLTHEPIG

STREET ART THEATRE 450° Shakespeare

Interventi urbani di DIAMOND - EMMEU - PEPSY - SOLO L’Arte, oltre all’intrinseco raggiungimento di quei traguardi di assoluta bellezza, ha da sempre quel nodale scopo di ricostruire e descrivere le evoluzioni dell’uomo nelle vicende personali e collettive. Intima espressione dell’animo umano volta però all'indagine dei progressi di un intero popolo. Pur incarnando da sempre un fondamentale metro di misura dei livelli di cultura e civiltà di una comunità, mai come in questo momento storico i codici artistici si sono resi disponibili, con approccio pratico, a quella necessaria azione di sensibilizazione e rivalutazione di spazi e luoghi del nostro quotidiano; trasformando intere aree urbane delle città in auspicabili musei a cielo aperto. Tenendo quindi conto delle opportunità concesse dai nuovi codici dell'arte, il progetto Street Art Theatre promosso dalla Kill The Pig in collaborazione con il “festival internazionale teatro romano Volterra” si fonda sull'interpretazione artistica di spazi inediti e zone urbane della città di Peccioli, al fine di riportare tali spazi a rinato splendore; grazie all’operato di alcuni dei maggiori street artists attualmente operanti su piattafomre italiane ed internazionali. Saranno quattro gli artisiti: DIAMOND, EMMEU, PEPSY e SOLO, ad operere sui muri e le strutture messe a disposizione, ristabilendo, con private visioni, il giusto equilibrio e l'opportuna convivenza tra le bellezze del nostro passato e le evoluzioni estetiche e sociali dell’era iper-contemporanea. L'attività prevede l'esecuzione e poi la presentazione di quattro lavori di altrettanti autori ispirati alle opere di William Shakespeare, i quali, celebrando il 450° anniversario della nascita del Maestro, interpreteranno, ognuno con il proprio codice, suggestioni e messaggi dell'opera "Il Mercante di Venezia". Monumentali opere che entreranno a far parte del patrimoni della città di Peccioli. carlo vignapiano

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FERIAE FERIAE AUGUSTI AUGUSTI Anno Anno XII XII


28 LUGLIO - Ore 21:45

Esclusiva per la Toscana

Teatro romano - Volterra

ROMEO E GIULIETTA la verità che Willy non vi ha detto

uno spettacolo scritto, diretto e interpretato da Giorgio Rossi Una rivisitazione del dramma Shakespeariano in chiave comica, rispettando, o quasi, le battute originali. Un viaggio, mano nella mano, con l'attore che, come una sorta di “Virgilio”, aiutato dalla tecnica dell'happening teatrale, condurrà gli sventurati spettatori attraverso le scene chiave di “Romeo e Giulietta”, con un ritmo incalzante, frasi taglienti come le spade usate da Mercuzio e Tebaldo e la dolcezza impetuosa dei due protagonisti. Nessuno resta solo nello spettacolo: l'interazione attore‐pubblico resta aperta sino alla chiusura del sipario. Si tratta di un atto unico rappresentato con una tecnica di recitazione teatrale che prevede sul palco la presenza di un solo attore professionista mentre il resto del cast viene scelto tra il pubblico. Le regole del "gioco teatrale" saranno spiegate dall'attore all'inizio.

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29 LUGLIO - Ore 21:45 Teatro romano - Volterra

SHAKESPEARE / VENERE E ADONE In concerto

uno spettacolo di Valter Malosti in scena Valter Malosti - suono GUP Alcaro traduzione e ricerca musicale Valter Malosti

È la versione disidratata dello spettacolo che ha debuttato nel dicembre 2007, facendo ottenere a Malosti nel 2009 (insieme a quattro Atti Profani di Tarantino) il premio dell’associazione Nazionale Critici di Teatro (ANCT) per la regia. L’alta densità musicale dello spettacolo ci ha convinto a tentare di proporne una versione senza scena, se non quella, ricchissima, sonora. Londra, 1593. La peste sta devastando la città, i teatri sono chiusi. Shakespeare trova l’ispirazione, e un patrono, e scrive un piccolo capolavoro in versi: il poemetto erotico/mitologico Venere e Adone. Sarà, per l’epoca, un grandissimo successo, con numerose ristampe fino alla metà del secolo successivo, immancabile nei bordelli quanto sotto il cuscino delle grandi signore aristocratiche e degli amatori. Venere e Adone sfugge a qualsiasi definizione: “comico oppure tragico, leggero oppure profondo, un inno alla Carne oppure un ammonimento contro la Lussuria: il poemetto è un mixtum in cui tutti i termini di queste antitesi sono simultaneamente veri. Introducendo nella sua storia un conflitto erotico, Shakespeare ha fatto qualcosa di più che produrre un sicuro effetto comicoanche se questo "di più" passa precisamente e innanzitutto attraverso la comicità“ Note di regia Il poemetto è un vertiginoso punto di partenza per una ricerca sulle variazioni, le declinazioni e le contraddizioni del tema “amore”. Ma Venere e Adone è anche una sorta di operina musicale: “il montaggio fonico attinge alle fonti acustiche più disparate, ai suoni della quotidianità sovrapposti a frequenze elettroniche e distorsioni, filtrando il tutto con musica elisabettiana e contemporanea, musica che penetra dentro il testo, talvolta lo accarezza, più spesso entra in conflitto con esso per far schizzare scintille che ustionano, ma anche illuminano.” Valter Malosti

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30 LUGLIO - Ore 21:45 Teatro romano - Volterra

ARTISTI DI VOLTERRA PER VOLTERRA per la prima volta gli artisti volterrani riuniti insieme in una unica serata esclusiva nel palcoscenico più esclusivo della città all'interno di uno dei Festival più incredibili d'Europa

"il ricavo della serata sarà devoluto per il restauro del Teatro Romano"

posti limitati - prenotazione obbligatoria presso ufficio Pro Volterra, Piazza dei Priori

31 LUGLIO - Ore 20:30 Teatro romano - Volterra

nell’esclusiva cornice dell’ambulacro del Teatro Romano di Volterra

TRIMALCENA LUCULLIANA

Cena di beneficenza per il bimillenario della morte di Thurinus Gaius Iulius Caesar Octavianus Augustus (19 Agosto 14 d.C. ) "il ricavo della serata sarà devoluto per il restauro del Teatro Romano" festival internazionale

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Esclusiva per la Toscana

1 AGOSTO - Ore 21:45 Teatro romano - Volterra

MILES GLORIOSUS Il soldato Smargiasso

Da Plauto - Traduzione Filippo Amoroso Drammaturgia, adattamento in versi e regia Alvaro Piccardi Con Edoardo Siravo e Marco Simeoli, Renato Campese, Lara Balbo, Ruggero Cecchi Il giovane Pleusicle ama la bella Filocomasia. Durante un’assenza del giovane, la ragazza viene rapita dal “miles” Pirgopolinice, un soldato smargiasso e fanfarone, a cui il parassita Artotrogo fa credere di essere irresistibile con le donne. Palestrione, servo di Pleusicle, parte per avvertire il padrone di ciò che è accaduto, ma viene rapito dai pirati e finisce per essere donato proprio al miles. Pleusicle, avvertito di nascosto da Palestrione, si fa ospitare da Periplectomeno, un amico del padre, in una casa contigua a quella del miles. Palestrione pratica una breccia nel muro di confine tra le due case, consentendo agli amanti di incontrarsi. Ma Sceledro, servo del miles, li scorge mentre si baciano e costringe Palestrione a escogitare una serie di inganni per salvare i due amanti, fingendo che esista una gemella di Filocomasia. Poi Palestrione organizza una feroce beffa ai danni di Pirgopolinice: gli fa credere che la moglie di Periplectomeno sia pazzamente innamorata di lui; il miles, così, licenzia in un sol colpo Filocomasia e Palestrione, dando loro la libertà, ma, entrato nella casa di Periplectomeno per un appuntamento galante, trova un marito furibondo e i servi pronti a fustigarlo ignominiosamente come adultero. Commedia dalla comicità sfrenata, il Miles Gloriosus è considerata l’antecedente di tutti i “Capitan Spaventa” , “Fracassa”, etc., che animeranno la Commedia dell’Arte e il teatro del Rinascimento. Perchè Plauto Plauto scriveva per un pubblico popolare, cercava di assecondare il gusto del pubblico e di ottenere l’applauso della platea. Al pubblico teatrale piacciono i vari espedienti farseschi: le sorprese e le battute comiche, gli equivoci e gli scambi di persona, le beffe e i raggiri, la caricatura e la parodia, i giochi di parole, i doppi sensi grossolani, l’esaltazione dei piaceri materiali, la ricerca del guadagno e del denaro con ogni mezzo. Plauto è il padre del teatro comico popolare moderno. Le sue commedie hanno ricevuto pesanti critiche in epoche dominate dal gusto classico o classicistico perchè non rappresentavano un’arte raffinata, morigerata e decorosa. Il classicismo francese del Seicento, per esempio, anche se il grande Molière trasse spunti ed argomenti da Plauto, mostra un profondo disprezzo nei confronti delle commedie plautine, in particolare per il loro linguaggio ruvido e triviale. Tuttavia, a partire dai primi decenni del Novecento, il comico farsesco torna di moda e riacquista un valore artistico. La fortuna del teatro di Plauto segue l’onda dei film comici di Charlie Chaplin. Nel mondo di Plauto non esistono né moralità, né umanità: i rapporti tra gli uomini si basano sull’inganno e sulla frode, oppure mirano a ricavare guadagno o piacere. I sentimenti e gli affetti sinceri, quando ci sono, si rivelano comici e non commoventi. Plauto ci regala il principio di quella commedia tipica della penisola italica, che nel tempo si è trasformata ed è stata chiamata in vari modi, dalla Commedia degli Zanni, alla Commedia dell’Arte, fino alla nostra Commedia all’Italiana. Alvaro Piccardi 20

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2 AGOSTO - Ore 18:00

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“OMBRA DELLA SERA” Cerimonia consegna premi

Presidente giuria: Ernesto G. Laura Giuria: (in ordine alfabetico) Natalia Di Bartolo, Vito Bruschini, Maura Catalan, Paolo Coccheri, Alma Daddario, Dina D’Isa, Piero Fiumi, Lia Gay, Maurizio Giammusso Walter Manfrè, Veronica Marino, Floriana Mastandrea, Nuccio Messina Simone Domenico Migliorini Rainero Schembri, Edoardo Siravo Pino Strabioli, Francesco Tei Presidente commissione Nazionale Unesco per premio Unesco "Ombra della Sera alla Cultura" Prof Giovanni Puglisi Il premio Ombra della Sera è un riconoscimento che ogni anno, un'autorevole Giuria, formata da giornalisti, artisti, scrittori, uomini e donne di cultura riconosce a personaggi del mondo dello Spettacolo e della Cultura suddivisi in varie tematiche e campi di competenza. Ormai è diventato uno dei premi più prestigiosi in Italia. Questa statuetta etrusca, che risale a circa 3000 anni fa, ha un alto valore simbolico, oltre che rappresentare la città di Volterra, vuole rappresentare anche la particolare endemia che lega Volterra all'arte in generale, all'arte teatrale e alla scultura in particolare. Sappiamo che gli Etruschi furono quelli che traghettarono il teatro presso il popolo romano ben più più prosaico.Vi basti entrare nel Museo etrusco volterrano per vedere scolpite sulle Urne cinerarie o dipinte sui Vasi, centinaia di scene di teatro greco, ma c'è di più, alcune parole che usiamo ancora oggi, sono di origine etrusca, le poche delle quali conosciamo il significato: Persona da Phersu ovvero maschera e Istrione ovvero Hystrio, attore di particolari abilità, performer diremmo oggi.I Premi si dividono in categorie ognuna è dedicata a un personaggio volterrano che si è distinto in quella categoria, tra queste c'è il Premio UNESCO alla Cultura assegnato ogni anno per insidacabile giudizio della Commissione nazionale per l'Unesco. La cerimonia di consegna avviene durante il Festival Internazionale ed è diventato ormai un'appuntamento tradizionale molto atteso e realizzato grazie alla fattiva collaborazione con l'Associazione Pro Volterra.

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3 AGOSTO - Ore 17:45

Pinacoteca comunale - Volterra

D’ANNUNZIO NELL’ARTE E NELLA STORIA DEL SUO TEMPO Daniele Luti Il romanzo volterrano di Gabriele D'Annunzio - “Forse che si forse che no" Luciano Luciani

”D'Annunzio e l'interventismo” Berto Andreotti Corbellini

“D'Annunzio e la politica” con Antonio Menicucci tenore letture a cura di Simone Migliorini

3 AGOSTO - Ore 20:45

Teatro romano - Volterra

GUITAR MEETING Nir Felder "il prossimo grande chitarrista Jazz" - "Il ragazzo prodigio" - "l'incredibile" insieme a un'altro grande della chitarra nostrano: Giulio Stracciati e con al basso l'amico Franco Fabbrini chiudono un terzetto che darà vita a un concerto che gli amanti della chitarra sicuramente non potranno perdersi.

Nir Felder (chitarra) Giulio Stracciati (chitarra) Franco Fabbrini (basso, contrabbasso)

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3 AGOSTO - Ore 22:00

Piazza dei Priori - Volterra

GRAN FINALE

JUBILATION GOSPEL CHOIR in concert diretto da Luca del Tongo

Il "Jubilation Gospel Choir" è un gruppo Gospel nato artisticamente nel marzo del 1998 sotto la guida di Luca Del Tongo, ha al proprio attivo oltre duecento concerti in tutta Italia e vanta collaborazioni prestigiose con artisti internazionali di rilevo. Il gruppo esegue spettacoli con una formazione che va da un minimo di otto elementi ad un massimo di sedici. I coristi provengono da ogni parte della Toscana e molti di loro ricoprono il ruolo di solista anche in altre formazioni della propria città (jazz, pop, blues, musicals): questa caratteristica permette al coro di garantire sempre un’ elevata qualità artistica. Lo spettacolo proposto dal Jubilation Gospel Choir è semplicemente “più di un concerto”, sarà per gli ascoltatori una vera e propria carica di energia e di emozioni: ne risulterà un evento che non mancherà di essere ricordato per l'eleganza e la raffinatezza, oltre che per aver saputo divertire, coinvolgere ed emozionare. Lo spettacolo si distingue nel proprio genere in quanto, pur mantenendo i canoni del Gospel contemporaneo, si fonde con la globalità della musica black includendo generi quali Soul, Funky, R&B, Hip Hop ed è per questo che è rivolto ad una vasta gamma di pubblico e coinvolge non solo i seguaci del Gospel ma tutti gli amanti del ritmo e della buona musica. Grazie ai workshops che hanno frequentato, seminari tenuti da insegnati del calibro di Richard Smallwood, Bob Singleton, Rev. Moncrief, Cheryl Porter, Nehemiah Brown, Ronald Hubbard, il gruppo si è perfezionato nell'esecuzione di brani di Gospel contemporaneo, interpretando successi di Kirk Franklin, Kurt Carr, Richard Smallwood, Fred Hammond. L’accompagnamento musicale utilizzato dal Jubilation Gospel Choir, realizzato da musicisti professionisti, permette al gruppo di cantare con l'ausilio di arrangiamenti strumentali di notevole qualità, esaltandone le doti vocali, e rendendo possibile un ottimo impatto sonoro, sempre apprezzato dal pubblico.

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Si ringrazia:

Staff Eva Bartali, Domenico Belcari, Simone Biacchesi, Chiara Bruschi Angelo Cobino, Paolo Coccheri, Sara Fabiani, Sandro Giustarini Patrizia Gronchi, Camilla Guerrini, Sabina Guillet, Alfredo Millo Tiziana Novelli, Angel de Oliviera, Giulio Ricci, Paola Salvadori Massimiliano Sani, Francesca Signorini, Anita Trinciarelli responsabili relazioni internazionali David Bayton - Nicholas Reading Amministrazione Studio Doced

Consulenze Dall’Omo Giuliana s.r.l. Allestimenti Nuova Kross Pisa Doccini Service Arciconfraternita della Misericordia di Volterra Croce Rossa Volterra Comitato delle Contrade di Volterra Ditta Parenti Mauro & C snc

direzione artistica: Simone Migliorini progettazione spazi: Arch. Giuliano Chelazzi web designer: Massimiliano Sani responsabile comunicazione web: Natalia di Bartolo direzione tecnica-light designer: Jacopo Pantani progetto grafico: Carlo Vignapiano pubbliche relazioni e ufficio stampa: Alma Daddario & Nicoletta Chiorri

Progetto grafico - Carlo Vignapiano for Kill The Pig www. Kill The Pig. it - killthepigart@gmail.com


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