CONVEGNO GIFLEX A PRINT4ALL By Barbara Bernardi
Imballaggio flessibile e alimenti IN OCCASIONE DI PRINT4ALL SI È SVOLTO IL SEMINARIO “GIFLEX – (N)IAS E STRATEGIA ANALITICA – VALUTAZIONE DELL’IMBALLAGGIO FLESSIBILE PER ALIMENTI CON LA NORMA TECNICA NAZIONALE UNI/TS 11788:2020”, UNICA IN EUROPA E BASATA INTERAMENTE SU UNO STUDIO FATTO DA GIFLEX IN COLLABORAZIONE CON PRIMARI LABORATORI D’ANALISI
L’ Rosy Barrale, coordinatrice Comitato Tecnico Giflex
argomento è stato introdotto da Andrea Cassi-
UN PERCORSO DURATO 20 ANNI
nari del Comitato Tecnico di Giflex, che come
La genesi della norma è iniziata vari anni fa quando il
associazione dei produttori di imballaggi flessi-
Comitato Tecnico avviò uno studio per caratterizzare le
bili, (più di 400 mila t di imballaggi flessibili sono
sostanze che in potenza potevano migrare sugli imbal-
movimentate in Italia per un fatturato complessivo di 3
laggi flessibili, sviluppando un adeguato metodo analitico
miliardi di Euro), ha ritenuto opportuno portare avanti un
di screening con l’obiettivo di rilevare sostanze volatili,
progetto scientifico volto a valutare la sicurezza di questo
semivolatili e non volatili, con una maggiore sensibilità e
tipo di imballi per gli alimenti costituendo il Comitato Tec-
tenendo conto dei fenomeni di migrazione e set-off per i
nico e l’impatto ambientale con il Comitato Sostenibilità,
quali le sostanze possono essere presenti sulla superficie
i cui esiti scientifici inevitabilmente si sovrappongono per
interna di un FCM, ovvero un materiale a contatto con
arrivare a concretizzare l’obiettivo di una economia cir-
gli alimenti. Per la precisione, come ha ricordato Rosy
colare. Non esiste l’imballaggio perfetto, bisogna trovare
Barrale, coordinatrice Comitato Tecnico Giflex, tutto è
il perfect fit per combinare basso impatto ambientale,
davvero iniziato nel 2002 quando è stata avviata la valu-
protezione del prodotto e struttura dell’imballaggio stes-
tazione organolettica, proseguita poi nel 2004-2006 con
so. L’approccio di Giflex è sempre stato improntato alla
uno studio sull’odore, un’indagine sensoriale e strumen-
concretezza, infatti la norma UNI/TS 11788:2020 licen-
tale sull’impronta olfattiva di resine poliolefiniche desti-
ziata e il suo protocollo di analisi sono divenute punto di
nate all’imballaggio flessibile; nel 2007 è stato avviato il
riferimento per tutta la filiera dell’imballaggio flessibile. È
progetto di collaborazione con Avisa (Associazione na-
stato un lavoro lungo che ha coinvolto laboratori, produt-
zionale che rappresenta le imprese produttrici di adesivi
tori di materiali, trasformatori e associazioni, all’insegna
e sigillanti, inchiostri da stampa, pitture e vernici) per tro-
della collaborazione e della trasparenza.
vare un metodo condiviso per la valutazione qualitativa e quantitativa della controstampa; successivamente sono stati fatti test e sono stati messi a punto i protocolli di prova e dal 2015 al 2016 sono stati definiti i campioni.
IL PROTOCOLLO D’ANALISI Successivamente è intervenuto Valter Rocchelli di Sepack Lab, che ha fondato nel 2009 con Mara Baronciani. Ambedue sono punti di riferimento nelle analisi di laboratorio, nei progetti di studi e ricerca e nella consulenza su imballaggi e su Materiali e Oggetti a Contatto con gli Alimenti (MOCA) di qualsiasi natura. Il laboratorio vuole supportare produttori e utilizzatori di MOCA lungo tutta la filiera grazie al continuo miglioramento dei servizi analitici forniti ai propri clienti mediante un costante
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