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Digital Flex: il valore, oltre il prezzo
ANDREA VERGNANO TITOLARE DI DIGITAL FLEX, ATTRAVERSO L’ANALISI DELL’ATTUALE SITUAZIONE DI MERCATO, CON I COSTI DI PRODUZIONE ALLE STELLE E LA MANCANZA DI OPERATORI QUALIFICATI CHE INDUCE LE AZIENDE A SOTTRARSI MANODOPERA L’UN L’ALTRA A COSTI ALTRETTANTO ELEVATI E SPESSO FUORI MERCATO, LANCIA DEGLI SPUNTI DI RIFLESSIONE AL SETTORE PER SALVAGUARDARE IL FUTURO DELLE IMPRESE DI PRESTAMPA FLEXO
La sede Digital Flex di Monza C on quasi 60 anni di attività alle spalle, Digital Flex – Nuova Roveco Group, è una delle realtà storiche nella produzione di cliché per la stampa flessografica, da sempre all’avanguardia per quanto riguarda tecnologie e processi di produzione innovativi, l’azienda fondata da Renato Vergnano insieme ad altri soci oggi non più in azienda, è da qualche tempo sotto il pieno controllo del figlio Andrea, che ha vissuto tutta la fase dagli anni 2000 a oggi, vivendo in prima persona l’ingresso della tecnologia di incisione digitale che ha aperto alla flexo, anno dopo anno, il mercato dell’alta qualità. Il mercato è cresciuto, le professionalità hanno acquisito sempre più know-how, e i costanti e continui investimenti in tecnologia, non ultimo quello che ha visto Digital Flex inserire all’inizio dell’anno una seconda linea di incisione digitale per le maniche, hanno permesso alla fotolito brianzola di essere considerata un punto di riferimento per aziende di stampa, converter e brand owner. La qualità è un percorso, esattamente come la sostenibilità, che richiede da parte delle aziende notevoli sforzi ma che come tali vanno poi riconosciuti dal mercato. Tutto ha un prezzo, sotto il quale non è possibile accettare compromessi. Pubblichiamo la riflessione che Andrea Vergnano ci ha inviato, insieme a una breve intervista.
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SERVIZIO E QUALITÀ, AL GIUSTO
PREZZO - di Andrea Vergnano “Clienti, servizio, qualità, innovazione, tecnologie, rispondenza ai temi ESG (Environmental, Social, Governance). Il mercato, in ogni settore, chiede tutto questo e molto altro e le aziende sono chiamate a organizzarsi e fornire risposte adeguate. Tutto giusto, perché non si tratta solo di teoria del “saper fare buona impresa”, quanto piuttosto di linee guida utili per disegnare lo sviluppo a lungo termine di un’azienda. Osservando, tuttavia, le dinamiche che stanno animando il settore da ormai diversi mesi a questa parte, sento la necessità di riflettere su alcune contraddizioni che si fanno sempre più stridenti. Ogni voce di costo è in aumento: riferendomi solo a quelle più impattanti, delle materie prime già sappiamo e discutiamo da tempo, ma a questo dobbiamo aggiungere che l’incremento registrato del prezzo dell’energia come conseguenza della guerra in Ucraina è semplicemente folle, tanto da minacciare la chiusura di impianti produttivi in diversi settori. A ciò si somma un altro aspetto da tenere in forte considerazione, meno dibattuto ma che si sta facendo invece sempre più diffuso: vale a dire la crescente difficoltà di individuare professionalità valide e disponibili, che, dunque, proprio in quanto tali, stanno chiedendo – e spesso ottenendo